Intervista a Paolo Guerrieri sulle prospettive dell'Economia Globale per il 2007

Ho un al bilancio dell'economia globale per l'anno che si chiude anche per meglio capire quelle che possono essere le prospettive per il prossimo anno con noi in collegamento telefoni
O il professor Paolo Guerrieri che docente di economia internazionale all'Università la Sapienza di Roma il vicepresidente dell'Istituto Affari Internazionali buona sera professore buonasera buonasera a voi allora
Sicuramente il l'anno che si è chiusa è stato caratterizzato la forte crescita mondiale un forte espansione la fase di sicuramente di grande espansione economica ma questa espansione non è stata come dire simmetrica chi sono stati i principali protagonisti dell'anno che si è chiuso
Ma i certamente del spetta ad un anno davvero onorevole perché la crescita è stata molto elevata come sappiamo poi quello che è un dato anche molto importante è una crescita che ormai va avanti da circa un le un quinquennio
Sono stati diciamo il due mila sei e quindi cinque anni che lo hanno in qualche modo preceduto conto anni di di di di crescita molto favorevole
Ma il dato dei mila sei segna una novità importante che mentre nel due mila e tre mila e quattro mila e cinque l'arte della crescita voi era stato soprattutto una tra Stati Uniti Nordamerica da un lato a via Cina dall'altro
Il dato nuovo del due mila e sei è stato il fatto di dell'entrata diciamo tre motori della crescita anche dell'Europa
Quindi questo è un dato nuovo perché l'Europa veniva l'Unione europea Ron l'Europa anche un po'diciamo per quanto riguarda poi il suo come dire il corpo che conta nell'Europa continentale
Era rimasta in una finisce ristagno d'una tennista mia azione per numerosi anni ecco il venire sei assegnato una ripresa i qui dobbiamo riconoscere ancora una volta
Che la condizione fondamentale perché l'Europa cresca e che la Germania cresca e quindi c'è stata questa ennesima conferma la ripresa europea è ripartita nel momento in cui l'economia tedesca è ripartita
E la ripresa europea e questo è un altro dato relativamente confortante sembra ovviamente favorita da un contesto esterno che in crescita come abbiamo detto ma questa volta c'è un aspetto interno come dire che riguarda poi i mercati europei la domanda interna europea contro investimenti
Che ci sono anche
Sono in ripresa e hanno ottenuto questa crescita quindi il Duemila sei come dire si è concluso in questo con questo dato medio davvero favorevole adesso a seconda di come uno lo voglia misurare perché ci sono poi i vari modi di misurare la crescita si può parlare di un dato oltre il cinque per cento Tura Chiusano i preti io i tassi di cambio di mercato
Siamo intorno al tre virgola nove quattro per cento ma comunque sono dati che Frignano
Una hanno molto favorevole quello che succede però Nember succederà nel due mila sette
Sono due cose importanti innanzitutto in questa fase di crescita che è inserito un rallentamento negli Stati Uniti l'economia americana soprattutto per la crisi nel mercato delle abitazioni
Ha accusato nella seconda parte del due mila sei un rallentamento
Che è stato molto netto fino a ottobre-novembre e quindi aveva fatto temere il peggio cioè alcuni avevano parlato
Ha cominciato a parlare di una vera e propria recessione nel due mila e sette negli Stati Uniti gli ultimi dati sembrano in realtà più confortanti quindi si può parlare come dire di una fase di recessione di crescita recessiva se vogliamo usare questo termine tra gli Stati Uniti
Ah rallenteranno dal tre virgola cinque renderanno intorno al due
Ma continueranno in qualche modo ad espandersi quindi due mila sette
Per il rallentamento degli Stati Uniti vedrà anche un rallentamento globale che tuttavia farà allieve perché chi pensa e si spera che l'Europa e l'Asia
Soprattutto la Cina e l'India dietro Lauria continueranno a crescere quindi come dire compenseranno il rallentamento americano
Quindi il quadro due mila sette è un quadro di una crescita globale meno intensa dei questo anno che si è chiuso ma comunque elevata
E quello che fa pensare che questa crescita continuerà e questa possibilità come dire di sganciamento della ripresa europea e asiatica da un rallentamento americano questa è una visione che oggi accomuna una stragrande parte degli istituti degli osservatori tuttavia qui c'è un altro dato che ci ormai stiamo commentando da diverso tempo a Breve come dire anno dopo anno registriamo queste situazione molto confortante cioè di ripresa che continuare a consolidarsi e questa riveda però poggia su basi molto fragili perché poi ci sono dei
Dei rischi di fondo se vuole poi ne parliamo che so in che modo
Quando si fanno queste estrapolazioni ha più a medio termine
Non non non contento non fa
Sono ottimi certo magari ci arriviamo tra pochissimo sui rischi che possono minare il quadro di quel che abbiamo sin qui delineato per quanto riguarda altri attori emergenti soprattutto dal Sud del mondo l'economia del sud est asiatico ma anche il Sud America e qual è il bilancio dell'anno che si chiude le prospettive per questi Paesi
E questo è un diciamo dato anche qui potremmo parlare di una novità cioè in questi primi anni del nuovo secolo l'economia mondiale è cresciuta molto abbiamo detto perché io motore americano come al solito è stato fondamentale
Ma perché a questo punto sono diventati i protagonisti di questa crescita globale anche Paesi che invece nelle nello scorso secolo erano assolutamente al margine di questa economia globalizzata innanzitutto l'aria come lei sottolineava vale a dire Cina India sono diventati Cina in primo luogo ma anche l'India più di recente sono diventati degli attori di grande peso nel senso che stima che circa metà della crescita
In questi anni sia dovuto poi all'area dei cosiddetti Paesi emergenti e in primo luogo a questi paesi della del del Sud-Est asiatico
Però è un po'tutta l'area emergente che cresce perché se andiamo a vedere anche l'America latina è andata molto bene
Andiamo a vedere in qualche modo ovviamente l'Est Europa
è stato un un'area caratterizzata da un forte dinamismo ma financo l'America diciamo e la la la la parte
Nell'Africa dei non quella poca la mappa alcune economie americane sono ormai da diverso tempo in un trend di crescita
Relativamente sostenuto e soprattutto che vigna una una una una netta
Chiusura rispetto a quello che era stato invece un cammino certamente poco confortante ora qui bisogna trovare un osservazione di questo genere cioè ci sono alcuni fattori che sicuramente hanno favorito questa crescita nel Complesso del dei Paesi emergenti dei del delle condizioni molto favorevoli
E si possono riassumere diciamo molto semplicemente con il fatto che uno il commercio mondiale nato molto bene per la domanda
Mondiale proprio perché la crescita globale ha tenuto ha permesso a moltissimi Paesi di poter esportare e vendere sui mercati internazionali secondo molto importante
C'è stato una condizione di liquidità internazionale estremamente favorevole il denaro diciamo che che che che viaggia aggirato sui mercati è stato un denaro abbondante e quindi in qualche modo le condizioni le ha fatte kit in questo denaro lo prendeva a prestito con colpi bassi e con liquidità quindi assolutamente
Molto abbondante terzo i prezzi delle materie prime come sappiamo molti di questi Paesi sono produttori esportatori e alcune volte esclusivi altre volte comunque hanno nelle loro esportazioni grosse componenti di materie prime e perché l'ateneo hanno avuto dei rialzi assolutamente diciamo record e quindi se lei somma questi tre educatori naturalmente tutti e tre sono condizioni che hanno stimolato la crescita penare emergenti
Anche forse tutto qui si potrebbe dire che il ciclo dovesse invertirsi questa questo ruolo potrebbe essere drasticamente ridimensionato ecco io non credo che FIAT solamente un fatto di congiuntura molto favorevole di carattere esterno c'è dell'altro c'è appunto questa nuova divisione del lavoro di cui si parla ormai da tempo ma credo di cui si parlerà ancora molto in futuro
Che significa che parti del dell'industria diciamo dei paesi avanzati si sta spostando
Verso avare a a dei Paesi emergenti e allora questa crescita non è solo favorita da con interi congiunturali favorevoli ma c'è un un andamento di fondo particolarmente forte per l'aria
In parte anche per l'America latina all'Est Europa
Che infatti che questi Paesi stanno conoscendo un'industrializzazione è uno sviluppo molto sostenuto questo quindi indipendentemente dal ciclo
è un fenomeno che tenderà a consolidarsi nel tempo senta professore una battuta per quanto riguarda invece i rapporti tra le valute in questi ultimi anni abbiamo assistito a un ulteriore indebolimento del dollaro a un
Consolidamento dell'Euro ma anche ha un fortissimo apprezzamento della valuta ufficiale cinese che comunque si è consolidato sui mercati internazionali anche se non è ancora convertibile non meno saper perché operazione finanziaria internazionale ha dimostrato sicuramente un rafforzamento decisivo quanti questi fattori potranno segnali futuri scenari
E guardi futuri scenari sono saranno segnati in qualche modo da da da queste pendente sui mercati
Dei cambi perché quello che è avvenuto il quello che avverrà a in qualche maniera delle forti determinanti anche reali
C'è un problema che un forte squilibrio che oggi significa che la Cina sta accumulando degli enormi avanti di bilancia corrente cioè esporta molto più di quello che importa
E ci sono dei paesi soprattutto gli Stati Uniti che stanno accumulando degli enormi disavanzi di bilancio a corrente cioè importano molto più di quello che non riescono ad esportare
Allora dietro
Questi surplus che poi non so solo oggi la Cina ma anche gli altri Paesi produttori di petrolio c'è una come dire è un fattore che sta spingendo nelle spingerà nel medio periodo al un deprezzamento del dollaro in altri termini
E secondo questo le analisi più ricorrenti e pressoché scontato che il dollaro debba
Ancora di attrezzarci per valutarlo il problema fondamentale naturalmente saranno
I tempi intensità di questo deprezzamento perché si sarà in qualche modo distribuito nel tempo e manterrà in delle dimensioni
Che possono essere gestite questo potrebbe andare in una direzione di cercare di attenuare i forti squilibri che oggi invece sono presenti allora in tutto questo quello che sta succedendo alla mora la valuta cinese
E che la valuta cinese al centro diciamo di molti investimenti che puntano su una rivalutazione la valuta cinese in realtà si è apprezzata chi ma molto poco molto meno di quello che non avrebbe potuto o avrebbe dovuto se non ci fossero dei rigidi controlli nel senso che come sappiamo le autorità cinesi hanno scelto una forma di chiamiamola flessibilità del cambio in qualche modo controllata
E quello che sta avvenendo che ancora
La banca centrale cinese quindi dice la molla Cina come Paese sta scegliendo la carta di continuare ad accumulare dollari pur di evitare delle massicce rivalutazioni della sua moneta perché rivalutando sì troppo tesi teme che le esportazioni cinesi e possono in qualche modo soffrirne il problema e non è purtroppo un problema congiunturale che vogliamo si potrebbe riassumere così la Cina un un bus viluppo drogato dalle esportazioni e dovrebbe riequilibrare lo sulla domanda interna
Nel caso degli Stati Uniti c'è uno sviluppo drogato dalla domanda interna che dovrebbe essere ricondotto invece a più in termini di capacità di esportare
Sembrerebbero due come dire tendenze che si muove possono muovere simmetricamente invece è straordinariamente difficile cambiare
Il corso di lungo periodo dell'economia e quindi qui io questo rischio di questi squilibri globali sarà un rischio che ci accompagnerà ancora per diversi anni secondo me ordini su uno in grado di prevedere diciamo tempi e modalità di questo aggiustamenti
Chiarissimo senta professore poco fa dicevamo cioè la spiegato molto bene come il commercio mondiale abbia contribuito a questa fase di grande espansione economica però restano ancora molti barriere comunque la ci serve bisogno anche di una maggiore integrazione che fine ha fatto il come il negoziato per quanto riguarda il Doha Round per fornire una una cornice diciamo così più bilanciata per quanto riguarda poi gli accordi molti lati alle insomma ecco se non si porta a fondo questo questo impegno quello delle veglie Corel Dorando c'è il rischio pare che ci siano degli squilibri si consolidano una scelta di squilibrio poi nel nell'interscambio commerciale mondiale
Se vediamo quelli che sono stati poi gli andamenti del commercio mondiale bisognerebbe di in due diverse ad esempio è stato dopo il il due mila e quattro un altro anno di record degli scambi mondiali sono coerenti in termini reali al dieci per cento che è una cifra diciamo davvero imponente anche qui c'è un forte contributo
Dei Paesi emergenti delle aree emergenti ora il il commercio mondiale quindi a Crema ha conosciuto dinamiche in qualche modo molto elevate e in presenza di una situazione per quanto riguarda le regole di questo commercio cioè appunto il negoziato che si doveva concludere
Alla fine del due mila e sei mila dello scorso anno commi Doha Round così detto questo negoziato
Che si svolge nell'ambito del dell'organizzazione mondiale del commercio il doppio trio questo negoziato invece entrato in una situazione di crisi profonda tanto che a luglio dello scorso anno è stato sorpreso perché non c'era nessun modo di poter arrivare a un accordo
Allora qui abbiamo una situazione da un lato di un commercio di scambi che continuano a crescere
Quest'anno ad esempio il due mila e sette previsto un rallentamento ma comunque il tasso di crescita dovrebbe mantenersi intorno all'otto per cento
Continuano a crescere al libro parti in presenza invece di una sistema di regole che fa un'enorme fatica ad aggiustarsi a queste nuove realtà vale a dire alla presenza poi dei nuovi Paesi al fatto che non è vero
Più che bastino Europa e Stati Uniti che si mettano d'accordo per avere un accordo perché in realtà ormai questi Paesi tipo la Cina l'India il Brasile sono diventati troppo importanti per fare da semplici spettatori
E allora ecco ci si domanda che cosa succederà quanto questa divaricazione tra flussi commerciali quindi scambi di beni che aria aumentar noi regole che invece vengono sempre di più minacciate da questi conflitti e tensioni nel negoziato potrà andare avanti
Quello che chi prevede non è un ritorno al protezionismo chiamiamolo vecchio stampo cioè
Noi eravamo abituati che
I momenti poi di forte crisi le tensioni portino a brutali
Ritorni a barriere protezionistiche io questo lo vedo del più difficile per una ragione lo dicevamo prima l'economia mondiale e oggi sempre di più un'economia che lega i Paesi con investimenti che spostano gli impianti da un paese all'altro quindi un'impresa oggi produce in più Paesi c'è un'esigenza comunque di apertura che deve essere mantenuta proprio per salvaguardare queste nuove condizioni produttive
Questo protetti Torino quindi anni trenta e di difficilmente a meno diciamo di oggi appunto molto poco prevedibili Chirivì pori può ritornare a Blair io quello che vedo invece i più preoccupante e che il multilateralismo del negoziato appunto sotto radio del da Bruzio possa diventare sempre di più una carta difficile da giocare si affermi quella che quelle che si possono definire strategie bilaterali dei Paesi cioè gli Stati Uniti che fanno i loro accordi con Paesi e aree l'Europa si fa i suoi accordi la Cina
E questo sta avvenendo cioè c'è un enorme proliferare di accordi bilaterali pluri laterali
Che apparentemente sembrano soddisfare poi le esigenze di liberalizzazione nei confronti di questo o quel mercato però come sappiamo sono in realtà accordi che poi i stabiliscono nelle zone di bimbi di privilegio delle implicano delle distorsioni nei confronti di questo o quel Paese
Io soprattutto che perché non controllati se non gestiti i neri possono in qualche modo dar luogo a una specie di ritorno lo potremmo chiamare a un una nuova forma di neo mercantilismo cioè i Paesi che cercano di sfruttare al meglio poi le concessioni o agli altri Paesi anche a danno
Di chi sta fuori e questo è pericoloso perché in qualche maniera si ritornerebbe a una diciamo a un quadro di scambi commerciali
Tutto dominato dai rapporti di forza i naturalmente arriva nelle cappelle sarebbero soprattutto le economie più deboli i Paesi più poveri ma in generale sarebbe anche alla lunga il commercio mondiale io devo dire che punto il rischio è un rischio quindi non tanto di protezionismo così come siamo abituati a pensare anche se poi e queste forme comunque di di ritorsione sono in crescita ma quello che potremmo definire un neo mercantilismo
Molto virulento e muscolare che nei riguardi poi di un sistema beh di regole multilaterali
Molto rischioso perché appunto potrebbe in qualche maniera creare poi una una frammentazione che non ah Berelain ma nel medio periodo potrebbe minare in qualche modo le basi dell'economia globale tenga conto poi che come sappiamo la globalizzazione ed economia globale non demordono di di di di di diciamo di grande riconoscimento oggi c'è una tendenza nei paesi anche i soprattutto quelli avanzati a guardare con molto sospetto all'integrazione internazionale nonostante i risultati positivi chi continuano a registrare e questo credo che via quindi come dire sommare da un lato queste tendenze è una frammentazione a strategie bilaterali dei grandi attori a questo diciamo relativo oggi
Cattiva fama che circonda l'integrazione internazionale questo può essere una miscela non rassicurante per chi almeno io sono tra questi crede che invece l'integrazione economica internazionale naturalmente gestita quindi in qualche maniera coordinata anche attraverso regole e istituzioni multilaterali sia una grande opportunità soprattutto per i Paesi più poveri che possono in qualche modo inserirci in un meccanismo che
Come a
In qualche modo reso più industrializzati più ricchi molti paesi oggi avanzati potrebbe farlo anche con loro quindi da questo punto di vista ecco che si guarda a medio termine ieri chi sono in qualche maniera
Stanno aumentando e qui bisognerebbe dire che soprattutto da parte della politica e dei politici vorrebbe molto più coraggio questo sto parlando in generale proposito proprio Del Grosso coraggio di proposta politica la
La cancelliera tedesca Angela Merkel nei giorni scorsi riguardava la Germania presidente di turno dell'Unione Europea per questo semestre ha lanciato la proposta di un accordo l'integrazione economica tra Unione europea Stati Uniti leggi come giudica questa Paul possibilità d'sta prospettiva la giudica realistica condivisibile quali rischi quali quali il che comporta e quali potrebbero essere le difficoltà di attuazione
Vado io la giudico questa proposta in qualche modo una proposta
Molto importante che va in una direzione che bisognerebbe consolidare e rafforzare anche qui il suo grado di realismo può essere oggi molto basso mi spiego
Come la stessa cancelliera anche Angela Merkel cioè e apprezzata in qualche modo a a sottolineare non si tratta di rilanciare un'idea di area di libero scambio così come poi tradizionalmente siamo abituati a considerarla
Perché come sappiamo poi tra le due sponde dell'Atlantico il questo interscambio di beni di prodotti ha trovato già una sua piena realizzazione quindi diciamo le barriere tradizionali sono sono state ampiamente smantellate qui in realtà si parla di un libero scambio delle regole
E delle norme cioè chi vuole in qualche modo intendere che come l'Europa Africa costruendo a fatica un mercato in qualche modo unificato dove sempre di più cercare di abbattere quelle che richiamano le barriere
In qualche modo dietro le frontiere cioè non tanto le barriere alle frontiere ma quanto le regole o i regolamenti amministrativi
Quelle gravame amministrativo che molte volte diventa protezionismo cioè diventa nazionalismo perché le regole differiscono
In ogni Paese è chiaro che è molto difficile avere una capacità di poi poter essere presente da parte dell'impresa in questi Paesi allora quello che adesso si tratta di cui si può crescita discuterne proprio queste possibile immaginare un'area di libero scambio delle regole tra Stati Uniti ed Europa naturalmente con una traguardo cono gli obiettivi che si debbono proprietario a medio termine io credo che sia un obiettivo molto importante cioè di straordinaria importanza perché va appunto nella direzione di immaginare che non solo l'integrazione è in grado poi di arrecare maggiore benessere ai Paesi che vi partecipano ma l'integrazione deve in qualche modo essere sempre più profonda cioè deve riguardare non solo le barriere
Alle dogane quindi ai confini ma deve cercare di guardare sempre di più
Tutta una serie di norme di standard di quindi di riferimenti amministrativo
Istituzionali che non hanno ragione di molte volte di Diego Serena intanto che sono più retaggio di un passo del passato sono più appannaggio di pochi globuli diciamo burocratica di quanto non soddisfino poi certi obiettivi quindi io considero questa proposta del libero scambio delle regole
Molto importante perché dà proprio nella direzione di immaginare l'integrazione economica come un'integrazione economica che può approfondirsi nel tempo naturalmente
Appunto è una proposta che ha enormi difficoltà deve fronteggiare davanti però noi non dobbiamo assolutamente pensare se avessero pensato questo ad esempio nel momento in cui si fossero
è stato lanciato il Progetto di integrazione europea si sarebbero fermati diciamo immediatamente invece per fortuna quello non è avvenuto così io credo oggi dobbiamo pensare appunto a un discorso di Stati Uniti ed Europa
In grado di creare uno spazio economico in qualche modo sempre di più
Unificato sempre di più libero per quanto riguarda la possibilità di movimento
Delle del dei beni delle dei capitali e quindi delle persone e questo potrebbe avere anche una grande una il potrebbe segnare in qualche modo un corso anche molto importante per il resto poi dei paesi perché naturalmente
Sarebbe uno spazio aperto e quindi riaperto a chiunque
Chi è interessato a poi a parteciparvi mi sembra molto chiaro grazie allora professor Paolo Guerrieri docente di economia internazionale all'università la Sapienza e vicepresidente dell'Istituto affari internazionali grazie a voi