Intervista a Marco Cappato sulla situazione mediorientale, sul conflitto israelo-palestinese, sulla politica del Governo italiano e dell'UE nei confronti di Israele e della Palestina e sulla prospettiva di entrata di Israele nell'UE

Questione israelo palestinese torniamo sulle dichiarazioni del ministro degli Esteri Massimo D'Alema in un'intervista alla scorsa se Imana sull'Unità queste posizioni del ministro degli esteri sono state è stata considerata da alcuni troppo può a tutti israeliane con commenti negativi anche da diversi esponenti della sinistra a partire da Furio Colombo ieri sulle stesse colonne dell'Unità il ministro degli Esteri però ieri sia difeso e ha risposto che l'Italia non ha una linea unilaterale noi ne parliamo con l'europarlamentare radicale vicepresidente del Senato del Partito Radicale transnazionale Marco Cappato che tra l'altro è tornato da poco
A una missione in Israele Marco Bongiorno
Ora il ministro D'Alema ha detto appunto l'italiano una una linea unilaterale ha ricordato che noi applichiamo l'embargo nei confronti di Camassa e quindi l'accusa di posizioni filo terroristiche non sta in piedi
Pregiudizio hai tu ecco della politica Israele italiana nei confronti di Israele
Ma naturalmente ci mancherebbe altro che ci fosse una situazione di equidistanza tra
Uno tra lo Stato di diritto democratico con tutti i problemi enorme che ha
Quello stato e quella politica acquatico col Governo cioè Israele con gruppi bande che promuovono esplicitamente il terrorismo che si rifiutano di cori conoscere lo Stato di Israele i credo però che comunque questo riguardano solo la politica
Italiana ma quella europea in generale
Finché non usciamo dalla logica
Come dire dello schieramento o della tifoseria non facciamo non facciamo dei passi avanti perché avevamo prima un governo presieduto dallo Silvio Berlusconi
Che certamente aveva ha rotto il tabù di una diffidente Zhao inimicizia latente o esplicita che è stata nella storia della politica estera italiana dei confronti e direi ma la rottura di questo tabù essendo avvenuta con troppo entusiasmo a parole e con nessuna conseguenza in termini effettiva politica
Ma alla fine non credo che abbia nemmeno fatto troppo bene alla nostra politica estera ricordiamolo Berlusconi che aveva addirittura appunto parlato
Luigi Israele nell'Unione europea e poi durante in occasione della presidenza di turno italiano e l'Unione europea non c'è mai stata nemmeno la minimo tentativo d'iniziativa formale per aprire quel discorso o quel dibattito allora lo e oggi ci troviamo in una situazione dove di tutta evidenza
Il governo israeliano e le istituzioni in Israele
Il rischio di impilati in una politica per il trasloco cioè la politica per la quale la più cool larga sicurezza dei propri cittadini dal proprio popolo possono essere garantita de unicamente con il ricorso allo strumento militare ecco questo è effettivamente un vicolo cieco allora non mi pare che serva a nulla trovare
Due implicitamente il il posizionamento della nostra politica R. internazionale come Italia o come Unione europea magari a seconda della strage del crimine e cioè quello appunto del tragico
Errore Tella il governo italiano che certo un errore
Anche conseguenza di di di di una condizione di pericolo nella quale l'esercito nigeriano s'era messo a Gaza ecco non non mi sembra che si possa fare ecco questo tipo di ondeggiamento poi quando invece siamo di fronte a attacchi missilistici io terroristi di il terrorismo filo palestinese e poi fare pendere il pendolo dall'altra parte pendolo del prezzi distante delle mini inimicizie dell'accusa il problema è possiamo nove in grado di offrire come Italia e come unione europea
Uno sbocco di lungo periodo per la pace in Medioriente a me pare che la proposta al centro del idea di grande stratega mondiale per la pace di adesione di Israele nell'Unione europea
Ma come
Uno dei passaggi cioè rivolta al popolo italiano ma anche ai popoli arabi Medioriente all'allargamento dell'Unione o per l'altra sponda del mediatore del Mediterraneo
Perché proprio la proposta che riesce a dare una prospettiva a tutta l'area una prospettiva che non costringa
L'esercito israeliano il governo israeliano R abbandonato alla sua solitudine con le reazioni
Effettivamente negative pericolose con gli incidenti con gli errori che questo comporta comporta comportato e comporterà sempre di più
Quindi credo che la critica D'Alema non
Non debba riguardare semplicemente appunto il un posizionamento più antisraeliano di primo o meno pro italiano di prima
La replica sulla non equidistanza da questo punto di vista ecco scontata e non ha molto senso il problema è la critica vera radicale che noi abbiamo da fare è l'assenza di una prospettiva di lungo periodo di un investimento politico dove l'Europa l'Italia si assume il costo di proporre un allargamento del corso significa il costo degli strumenti della diplomazia degli strumenti dell'integrazione economica di tutto quello che comporta della informazione del tentativo di recuperare le armi di attrazione di parte cioè di informare e di comunicare ai ai popoli arabi su la nostra volontà di integrarle in più non più grande lo spazio di democrazia e di libertà in assenza di questo francamente eccetto io sono dalla parte di Emma Bonino di Furio Colombo in di diciamo nel nel criticare quel tipo di dichiarazioni Moro direzionali e uniti unilaterali
Da parte del ministro D'Alema però ecco non non ci dobbiamo fermare a questo o noi siamo in grado di creare un'alternativa politica oppure anche le critiche di fronte alla politica del governo israeliano all'illusione militarista italiana diventano sempre più se andate e allora appunto la spirale che si è aperta è una spirale che rischia di essere sempre a fine
Ecco tra l'altro da Pechino perché il ministro D'Alema strada Pechino lui ha dichiarato si avverte l'esigenza di una politica di un'azione culturale che incoraggi la leadership di Israele a una più aperta politica di pace me tutto questo è molto come dire attinente con con la tua visita in Israele degli scorsi giorni
Culturale ivi che Renzo perché poi la proposta politica della storicamente della buona parte della lingua italiana ma la proposta dell'Unione europea qual è il tuo popoli due Stati
Oppure terra in cambio di pace
Beh francamente oggi quella proposta significa che due popoli due Stati una visione nazionalista che non per nulla anche gli elementi di ultra conservatori ultranazionalisti in Israele il ministro Lieberman per esempio che
A
E il precitato come suo obiettivo quello della di una sorta di pulizia etnica cioè di ritagliare i confini dello Stato israeliano in modo da avere il meno possibile cittadini arabi israeliani all'interno dell'appunto dello dello Stato israeliano ecco questo questo tipo di reazione
Di irrigidimento del del
Bisogna
Del fare coincidere Lettonia con lo Stato è rischia di essere appunto la conseguenza logica della proposta due popoli due Stati per cui da una parte possiamo avere
Una una nuova da cioè la parte lo stato di di Israele e dall'altro una nuova piccola siete a un nuovo piccolo saltato governato da qualcosa di chimere tra Hamas e Hezbollah il problema è la democrazia
Due popoli una democratico due democrazie unirle in un contesto di ieri Unione Europea la la stessa discorso terra in cambio di pace beh oggi che cosa significa oggi significa terra
In cambio di probabilmente Michele I attacchi terroristici perché
Come la
Il conflitto libanese ha dimostrato che come la situazione vertice Ricardo dimostra il rischio è quello che è percepito dall'opinione pubblica israeliana e il rischio che ogni concessione territoriale a ogni concessione territoriale corrisponda il rafforzamento della posizione di chi oggi ritiene possibile la cancellazione dello Stato di Israele Ahmadinejad dell'Iran innanzitutto ma anche gli Hezbollah alle milizie Amato eccetera allora
Certo
Teoricamente quello che dice D'Alema un'opera culturale di sensibilizzazione che c'è tra Marche la prospettiva politica è quella di due popoli due Stati cioè del del rinchiudersi nel del nazionalismo su base etnica da una parte e di terra in cambio di pace che poi invece diventa terra in cambio di aumento delle tensioni militari beh questo non non può funzionare e quindi l'azione culturale di informazione di convincere funziona che c'è una prospettiva politica solida che venga percepita dalla gente dall'opinione pubblica in particolare in questo caso dall'opinione pubblica israeliana
Come una possibile soluzione di pace allora è chiaro che se ci si dice
Voi per noi potete diventare avviamo il processo perché diventi anche i cittadini dell'Unione Europea cittadini europei
Ecco che allora la cessione terra può essere considerata non una pericolo per l'esistente all'altezza del dello stato del popolo israeliano ma come un percorso di pace
I cateteri questo è una posizione velleitaria e pericolosa cicli mai trovato ogni sei
Ma naturalmente
La situazione
La situazione anche dopo dopo la
La strage a Gaza una situazione di grandissima attenzione
Di grandissima tensione alla quale poi si sono aggiunte
Le pensioni per le manifestazioni creano qui cito proprio negli stessi giorni contro la tenuta del gay pride a Gerusalemme ci dirà magari una piccola cosa una cosa di costume no in realtà ci sono state manifestazioni scontri dei fondamentalisti in particolare degli ebrei ortodossi che hanno poi reso impossibile di fatto la marcia per la città e hanno costretto la manifestazione in un luogo chiuso
Credo che questo abbia una relazione con il problema più generale della pace dei diritti della pace perché
Una delle condizioni chi difesa necessarie della democrazia italiana è proprio quella della laicità della libertà e dei diritti individuali con molti limiti che ci sono Israele ci sono anche nel nostro Paese per la verità
Allora
Anche su questo è necessario da parte della comunità internazionale fornire un sostegno è una prospettiva anche su questo Unione Europea dovrebbe intervenire beh innanzitutto su se stessa per esplicitare l'obiettivo di essere unione della libertà i diritti individuali più che un'unione di Stati
Travolta che governi e quindi in questo senso
La garanzia ulteriore che è una prospettiva europea potrebbe dare Israele non è soltanto quella della come dire della della sicurezza sul piano della sicurezza militare ma anche su quella di una protezione costituzionale
Dei diritti di libertà individuali del diritto alla democrazia
E questo è un aspetto è un aspetto fondamentale soprattutto se messo in relazione al gatto e demografico che esiste il divario di crescita demografica che esiste tra la popolazione
Ebraica e cioè tra gli ebrei in Israele e la Pro gli arabi allora anche qui ci sono due modi possibili di reagire uno è quello di della della difesa cioè i creare sempre di più uno
Uno stato dove diciamo vi viene difeso il carattere ebraico della popolazione e
E chi cerca di mantenere preservare da questo sorda di attacco demografico che nelle proiezioni dei prossimi per i prossimi decenni rischia di schiacciare rendere minoranza alla popolazione
Ebraica beh e dall'altra invece è lavorare fin d'ora per costruire quelle condizioni di protezione anche costituzionale dei diritti fondamentali per la quale non dice una maggioranza o minoranza etnica non debba corrispondere nel settore mente una maggioranza minoranza politica o addirittura la cancellazione di diritti individuali
Del singolo al di là dell'appartenenza da a una a a una popolazione a un'etnia questo è
Un un elemento
Che rispetto al quale sarebbe importantissimo potere fornire delle garanzie di lungo periodo all'opinione pubblica israeliane oggi queste garanzie non ci sono allora il clima
Sempre di più quello di una non sono più di un Paese ma di una società che si sente assediata che certamente militarizzata e che probabilmente in queste condizioni sempre di meno a la eremita
Di scegliere Giulia prima di di di fare delle scelte di apertura e di pace all'esterno e all'interno e dei propri confini
Il grande Satyagraha mondiale per la pace e per
Israele nell'Unione europea quali appuntamenti dedicati va bene i termini fa dobbiamo naturalmente discuterne al consiglio generale del Partito Radicale transnazionale a Bruxelles dal sei al nove dicembre
Credo che questa dovrà diventare la nostra risposta
Anche alle manifestazioni che si stanno organizzando per i prossimi giorni in Italia appunto di Scelta di collocamento di così di posizionamento di correzione
Più filo palestinese o più antisraeliana dipende dal dalle manifestazioni dalle parole dell'ordine dei convocatori insomma noi credo che abbiamo da contrapporre a questo non credo semplicemente una scelta felice il più pro israeliano abbiamo da contrapporre una alternativa di pace che parte eccetto dal riconoscimento
Del
Del carattere democratico con i problemi che ci sono delle istituzioni italiane ma che si rivolge
A il popolo italiano e ai popoli arabi della regione quindi un'alternativa
Di pace con gli strumenti della politica delle istituzioni del diritto
Ci auguriamo con questo punto a partire dal consiglio generale dal sei al nove dicembre di potere proporre un'iniziativa che coinvolga anche una parte di quel popolo della pace almeno quelli che
Non hanno avuto la consapevolezza troppe volte di della strumentalizzazione della parola pace come neutralità tra aggrediti e aggressori dittatore dettatura e democratiche noi abbiamo da proporre a rilanciare un progetto di pace nella giustizia e nella democrazia
E
Credo che da da Bruxelles a potremmo finalmente indicare le scadenze dei tempi di questa iniziativa non violenta
Ringraziamo l'europarlamentare radicale Marco Cappato