Registrazione audio di "Convegno "Arcipelago media"", registrato a Roma venerdì 24 aprile 1987 alle 00:00.
Tra gli argomenti discussi: Informazione, Mass Media, Msi.
La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 30 minuti.
Rubrica
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Giovedì ventitré aprile presso la Sala del Cenacolo in piazza Campo Marzio a Roma si è tenuto un convegno di studi sui problemi dell'informazione promosso dalla Movimento Sociale Italiano arcipelago media radio televisione e stampa nel regime dei partiti questo il titolo del convegno che apposto l'attenzione sul panorama italiano dell'informazione e dell'editoria osservando come sia invadente da pesta l'utilizzazione del mezzo pubblico per fini privati ovvero per fini di parte e di partito
E per altro verso quanto sia invadente il tentativo di gruppi finanziari privati di orientare dirigere l'opinione pubblica
Del convegno proponiamo all'ascolto degli interventi di Franco Servello vice segretario del movimento sociale e dice Guglielmo Rositani Mona scorto
Allora all'onorevole Servello grazie molte
Anzitutto ringrazio anch'io a tutti i presenti
Ringrazio
Ringrazio anche il presidente
Francesco mesi che con la sua premessa direi che ha indicato le linee maestre di questo lo stinco
Il panorama italiano della informazione dell'editoria si presenta come un caso unico anomalo senza precedenti
Da un verso è caratterizzato dalla massiccia invadente aperta utilizzazione del mezzo pubblico per fini privati ovvero per fini di parte e di parti
E dall'altro verso i caratterizzato da un'altrettanto massiccio invadente tentativo dei gruppi violentare dirigere la pubblica opinione
Osserviamo infatti la realtà odierna dell'informazione
Da una parte e vediamo sempre più chiaramente la mano pesante dei partiti e dei super partito
Che agisce sugli organi di informazione bloccando le testate come fossero pedine di un gioco riservato al Palazzo
Dalla designazione dei direttori all'assunzione dei redattori
Dalla linea politica da seguire ai finanziamenti bancari tutto transita dalle stanze del palazzo
O dalle mani influenti e tentacolare i dei consiglieri del principe siano essi Misasi Mastella Amato Acquaviva e deriva e questa utilizzazione privata degli organi di informazione avviene sia sul versante della cosiddetta stampa di informazione indipendente sia sul versante dell'informazione di Stato come la RAI che dovrebbe essere informazione pubblica
Dall'altra parte vediamo i potentati economici scendere in campo in prima persona o indirettamente per gestire e orientare la pubblica opinione il caso più clamoroso e quello della figlia
Un caso unico è anomalo se si considera che negli altri Paesi la Volkswagen ora Fordo la Honda o la General Motors non hanno fatto niente di analogo
A parte la possibilità di condizionare la stampa grazie al forte impatto pubblicitario la FIAT oggi controlla tre dei quattro quotidiani più diffusi in Italia Corriere della Sera ha detto lo sport era stato senza contare la folta galassia gli altri organi di stampa come che ruota intorno a queste che sta il quarto più diffuso quotidiano la Repubblica e a sua volta la punta avanzata ad un altro potentato economico Caracciolo Mondadori con la protezione di De Benedetti
Che controlla complessivamente altri undici quotidiani locali nove grandi settimanali tra cui L'Espresso e Panorama ed una miriade di periodici oltre la casa editrice Mondadori
Al di fuori dei potentati economici a cui si aggiunge un terzo gruppo
Del petroliere Monti affiancato dal costruttore rampante Ligresti gli organi di stampa più significativi restano nelle mani dei Mandarina atti politici
Infatti gli altri più importanti quotidiani sono di proprietà pubblica anche se sono stati praticamente appaltati ad alcuni partiti o a correnti di partito
I casi del giorno il Messaggero e il mattino sono lì a dimostrarlo
Un discorso analogo va costituendosi nel campo dell'emittenza dove ci si avvia verso un pioppo olio determinato politicamente infatti in previsione della interconnessione concessa anche all'emittenza privata che consentirà ai network di avere programmi indiretta e quindi un loro telegiornale lo scenario dell'emittenza va organizzandosi su tre linee
La linea dell'emittenza pubblica rappresentata dalle tre reti televisive da quella radiofonica anch'essa gestita con denaro pubblico per Fini i partiti
In secondo luogo il Polo di Berlusconi con Canale cinque Italia uno e Retequattro che si vuole gravitante prevalentemente nell'area socialista
Ed un terzo polo intorno all'euro tv di Tanzi e ora del costruttore e finanziere Romagnoli notoriamente orbitante nell'aria di nicchia
In questo quadro cibo bene comprendere come il pluralismo sia solo un'espressione retorica per non dire oligopoli
Non esiste un solo quotidiano significativo in Italia che sia realmente totalmente emanazione di un editore puro la cooperativa giornalistica e di proprietà dei suoi lettori
E non è certo un solo organo di informazione pubblica che esso televisivo di carta stampata che sia realmente pubblico cioè aperto a tutti i cittadini e a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento
è un discorso analogo può farsi anche per i supporti paralleli come il caso della Sipra agenzie pubblicitarie dalla TV di Stato e di alcune testate
Allora cronistico regime di monopolio corrisponde una gestione dell'ente le radiotelevisivo all'insegna dello spreco e della inefficienza
Le risorse ingenti di cui dispone sono gestite con lo improvvisazione l'organico è gigantesco è sottoutilizzato sono quattordici mila cinquecentosessanta dipendenti con un costo annuo di settecento un miliardo
Gli appalti esterni si moltiplicano a ritmo vertiginoso una spesa di duecentocinquanta miliardi all'anno più cinquantacinque miliardi per le coproduzioni gli sprechi sono all'ordine del giorno nella politica degli acquisti e fanno lievitare
Oltre misura il mercato dei programmi pioppo ed hanno da notare che la tv di Stato anziché agire da calmiere
E da punto di riferimento qualitativo per la emittenza privata è andata al contrario al rimorchio dello stesso emittenza privata
Attraverso una forsennata gara al rialzo dei compensi agli ma agli storiche televisivi a cui ha corrisposto una gara al ribasso nella qualità culturale ed educativa del mezzo televisivo divenuto sempre più contenitore commerciale
Una gara in cui la RAI ha scontato gli oneri senza potere dei benefici come dimostrano le recenti fughe di Pippo Baudo di Raffaella Carrà verso il privato
Recenti avvenimenti hanno portato alla ribalta anche il grave problema di disciplinare l'uso dei mezzi di comunicazione e la libertà di manifestazione del pensiero occorre stabilire un codice di comportamento una sorta di Magna Carta e di galateo dei media
Pensate al caso dell'Istituto di o autodisciplina pubblicitaria e suggestivo che in un ambiente che potrebbe più di tutti volersi sottrarre ad ogni regola imprese stesse si siano date un codice di comportamento
Regole che tendono a mettere al riparo il cittadino da veicoli d'inganno
Dallo sfruttamento della credulità da dall'ISPO EP ciclici dall'offesa delle convinzioni morali o religiosi spingendosi fino alla denuncia dei pericoli per la salute e la sicurezza
Il Codice di autodisciplina prevede un Giurì delle sanzioni una vasta azione di prevenzione secondo noi è cosa saggia ma è pur sempre prova della latitanza del legislatore
Che non deve inventare nuovi lacci allo sviluppo dell'iniziativa privata ma doveva prendere posizione sulle possibili aberrazioni di uno degli aspetti più delicati e sottili della comunicazione quello della comunicazione pubblicità
Più in generale occorrerà mettere in campo ed io come parlamentare mi sento coinvolto responsabile una proposta per giungere ad una formulazione aggiornata di un diritto delle comunicazioni Dimas
Occorre trovare per il sistema dell'informazione una disciplina normativa che elimini l'attuale situazione da Four peste che non giova a nessuno
Le imprese multimediali sono costrette a vivere fuori dalla legge norme esistenti sono ingarbugliate contraddittori
Prenda ad esempio il diritto di rettifica di una notizia
Trattato dall'articolo otto della legge sulla stampa dall'articolo sette della legge cento tre del mille novecento settantacinque
Che risolve in modo diverso sanzioni ed obblighi a seconda che si tratti del servizio pubblico radiotelevisivo delle tv private via etere o delle tv private fra l'altro per ora inesistenti fra noi Viacard
Un vero pasticcio
Per non parlare della diversità di trattamento per il reato di diffamazione a seconda che sia consumato a mezzo stampa oppure con il mezzo radiotelevisivo
Occorre una lavoro regolamentazione occorrono delle leggi se non si vuole che vincono i peggiori perché in assenza di regole di criteri oggettivi vincono sempre i più furbi e i più potenti
Per lungo tempo una diffusa retorica politico sindacale
Ha sostenuto che il pluralismo dell'informazione vuol dire essenzialmente poter scegliere tra molte testate
In realtà lo scenario precedentemente descritto e la dimostrazione che non basta la molteplicità delle testate per avere una effettiva libertà d'informazione
Occorre che queste testate siano qualitativamente differenti e invece assistiamo alla moltiplicazione dell'uguale che ad una sostanziale omogeneità ideologica dell'informazione
è stato osservato recentemente che la stampa odierna riconosce un pluralismo in cui la destra e rappresentata dal liberalismo moderato del Giornale di Montanelli il centro è rappresentato dal liberalismo moderatamente progressivo del Corriere della Sera
Ed è la stampa e la sinistra rappresentata dal liberato di Repubblica
Per essere un pluralismo non c'è male sono tutti liberali tra virgolette naturalmente
Al di fuori non c'è posto e loro reali motivi di scontro e di polemica vertono quasi sempre sulla lotta per le tirature quasi a confermare proprio nel luogo in cui dovrebbero fiorire dei tre che quel che conta sono gli interessi
In Italia si può calcolare che esistono circa quattrocento mila lettori di destra che comprano almeno un quotidiano al giorno il dato si può desumere rapportando il numero dei quotidiani acquistati ogni giorno in Italia secondo i dati a Trieste
Con il numero di elettori che votano a destra si badi bene in questa cifra sono calcolati
Solo coloro che comprano quotidiano e non coloro che leggono un quotidiano che sono molti di più secondo i dati i seggi per ogni copia venduta di un quotidiano bisogna calcolare mediamente almeno si è detto ma non basta
Il riferimento ai lettori di destra e limitato solo a coloro che lottano Movimento Sociale prescindendo cioè dalla più vasta aria di opinione orientata su idee e valori diversi
Bene pur facendo questa doppia Tara restano quattrocento mila lettori di destra che ogni giorno comprò un quotidiano e sono costretti ad acquistare per mancanza di alternative giornali che di destra non sono nel si dichiarano tali è un paradosso ma se si esclude il Secolo d'Italia che copre peraltro solo un lettore su quindici e sovente come secondo giornale sollecito un quotidiano che rappresenti questa cosa leggono allora i quattrocento mila lettori di destra
Il larga parte i quotidiani moderato ci può approssimativamente calcolare che il patrimonio di acquirenti del Giornale di Montanelli
Il tempo il Giornale d'Italia che ammonta complessivamente a circa quattrocento mila copie vendute ogni giorno sia costituito almeno al cinquanta sessanta per cento da lettori di destra eppure quei giornali orbitano in aree non di destra
In senso elettorale orientano i loro lettori verso i partiti di maggioranza
La seconda fascia di lettori di destra
Si disperde e ripiega sui quotidiani regionali e locali una terza fascia più ridotta ma più qualificata costituita soprattutto dalle minoranze giovanili e intellettuali di destra compra abitualmente Repubblica
Questa mancanza di alternative ha soprattutto due risultati opposti e complementari
Da una parte il senso di disagio e di insoddisfazione verso il quotidiano acquistato letto con critico distacco o con ampie riserve
Dall'altra parte la tendenza alla omologazione delle opinioni dei gusti e dello stile di quei quotidiani tendenza alla lunga logorante pericolosa per la permanenza di questi lettori in un orizzonte di resta a livello di periodici il discorso è forse ancora più netto poiché non esistono settimanali di opinione che rispecchino quanto meno l'orientamento di quotidiani come il giornale il tempo il giornalista
Questo campo i tipi di risposta del lettore di destra sono i seguenti primo il ripiego su settimanali di varia estrazione leggeri o appartenente ormai ad una tradizione di famiglia Domenica del Corriere gente oggi secondo la omologazione aceti parla di opinione pur lontani dalle profile come fanno oramai L'Espresso L'Europeo rassicurati dalla loro struttura almeno apparente di contenitori neutri di notizie terzo la disaffezione verso i settimanali
Scarsa e poco significativa la fascia di elettori che continua a comprare il borghese
Inutile aggiungere che il processo di omologazione di elettori di destra e favorito da due fattori il dominio televisivo e la fase di dei serio legittimazione parola molto difficile nell'arco degli anni settanta e avvenuto graduale soffocamento di quotidiani e settimanali di destra da Roma al giorno all'Italia di Giovannini dà vita allo specchio e al Borghese d'una volta
Osservando ora nel complesso quel fenomeno rapportandolo anche a processi paralleli
Dalla ghettizzazione dalla destra o le scissioni politiche pilotate si può ben comprendere che quella graduale scomparsa risponda ad un disegno ad una strategia per soffocare gli spazi di destra
Un discorso questo che aveva ETA un duplice scopo da una parte regge stringere Lare di destra
Obbligare i lettori ad omologarsi ad altre letture e ad altre aree
In prevalenza moderate convinti che il loro passaggio sarebbe stato gradualmente anche un passaggio elettorale e dall'altra parte restringere gli spazi operativi e professionali
Dei giornalisti e degli enti intellettuale di destra costringendoli a scegliere dalla professione e le idee
Sostenere che quegli organi di stampa siano finiti per logoramento interno
Per perdita progressiva dei rettori o per saturazione di un tipo di giornalismo ideologizzato e combattivo e largamente in essa a questo aviazione ci pompati rispondere con due argomentazioni
In primo luogo ed a spiegare come mai alla progressiva scomparsa di queste voci giornalistiche di destra non abbia fatto riscontro un'altrettanta progressiva scomparsa
Dell'elettorato di destra che in questi anni non solo non si è ridimensionato vale alcuni casi si è persino consolidato
In secondo luogo bisognerebbe porre mente alla storia di questi giornali
Quando è iniziato il declino del Giornale d'Italia del Roma
Quando la proprietà variamente pressata se non addirittura ricattata ha dovuto procedere ad una neutralizzazione del giornale
I direttori di destra sono stati restituiti sono subentrati altri direttori più graditi al Palazzo ed i giornali hanno assunto posizioni centriste socialdemocratiche o neutrali
Che senso aveva ad esempio realizzare a Napoli un giornale di questo tipo c'era già al mattino a coprire egregiamente quella fascia Napoli aveva invece bisogno di un giornale di protesta nazional popolare che senso aveva un giornale d'Italia centrista e moderato sarebbe stato un inutile doppione del tempo
Il declino del borghese quando è esploso in modo irrimediabile rimediabile quando non ha più rappresentato l'elettorato di destra nell'opinione di un gruppo aderente a Democrazia Nazionale oscillando poi tra conservatorismo e Andreotti
In una recente intervista una vecchia volpe dell'editoria come Edilio Rusconi interrogato sulle ragioni dell'insuccesso del settimanale
Inizialmente Daloui parato rispose il settimanale avrebbe avuto successo i lettori se ci fosse collocato su posizioni apertamente di restare ma io non volevo fare un settimanale del genere
In effetti il declino del settimanale è legato al suo non essere né carne né pesci Kimeramon timidamente destrorso e formalmente liberaldemocratico
Come è avvenuto di fatto
Il condizionamento del potere a parte il terrorismo psicologico di cui è stata infestata l'Italia negli anni settanta per sogni iniziativa di destra un terrorismo che arrivava fino all'edicola le pressioni del palazzo sono venute essenzialmente in due modi operando a monte sua proprietà creando moltiplicando problemi di ogni genere imprenditoriale e sindacale sulle fonti o sulle attività del gruppo
Ci pensi alla vicenda parallela della Foppa Lauro ed è Roma
Operando a valle chiudendo il rubinetto della pubblicità secondo Eugenio Scalfari un organo di stampa può vivere se i ricavi della pubblicità sono equivalenti ai ricavi delle vendite e abbonamenti
Nei giornali diversa quell'apporto si è gradualmente frantumato
Discorso analogo può farsi per la vittoria di destra in poco più di un decennio abbiamo assistito al declino del mondo editoriale di destra fa casa editrice riviste culturali
Edizioni del Borghese la casa editrice Giovanni volte la Fenice le testate come la testa di conciliatore Latorre numerose altre
E poi la riconversione di case editrici il come la Rusconi dopo la liquidazione del suo direttore editoriale che avevano in passato fornito alimento nobile per la cultura diversa
Resta ancora in vita è vero un una vivace galassia di piccole case editrici e cooperative librarie ma operano con grave carenza di mezzi e poggiano sullo spontaneismo e sul volontarismo
è evidente che in queste condizioni si verifichi un graduale impoverimento intellettuale della destra
Questa eclissi dell'editoria diretto da poco una serie di riflessi
A sui lettori si verifica quanto già si diceva a proposito de la mancanza io riga di informazioni destra omologazione
Ai gusti e alle idee dominanti dispersioni in ambiti neutri di lettura disaffezione alla lettura stessa vini
Sugli autori di destra provoca uno stato di frustrazione che riconduce a non trovare stimoli e sollecitazione alla scrittura a non avere mezzi né tempo disponibile per passare per il per usare e produrre a cercare altri campi più neutri di espressione chiedono addirittura mimetizzare se stessi e le proprie idee per trovare spazio di pubblicazione altrove
Evidente che un tipo di editoria volontaristica non distribuita nel circuito ordinari delle librerie non gratificante anche dal profilo economico può sussistere in epoca di clandestinità o in società non le ha volute nel settore dei mass media
Ma in un'epoca in una società multimediale come la nostra non ha molto senso concentrare le proprie energie rassegnandosi in partenza ad un esito limitato cinque infine si produce una dispersione di idee
Autori e filoni culturali diverso e noto che ormai molti autori di destra c'ero pubblicati dall'editoria ufficiale e persino di sinistra
Questo cioè da una parte un pene perché consente di far circolare idee e modelli di destra anche in ambiti più vasti e diversifica atti e ancora anche vero che queste autorità in dono esorcizzare atti con certe prefazioni di comodo vengono valorizzati nel loro nel loro aspetto più conforme ai valori dominanti vengono confusi in un paesaggio privo di radici e di appartenenze tengono gli occhi e volgarizzato i ad uso commerciale
Il vantaggio di un'ampia circolazione di idee di destra ha come dura controparte l'espropriazione di quelle idee dal mondo diverso
Anche nel caso dell'editoria le ragioni che hanno provocato questa polverizzazione che la pubblicistica di destra si ripropongono in tutta la loro evidenza
Ad esse si aggiungono due fattori a la mancanza di una grande rete distributiva
Come è noto i piccoli editori sono solitamente adottati dalla grande distribuzione Rizzoli Mondadori Rusconi Messaggerie italiane a cui la editoria di destra non ha avuto finora possibilità d'accesso
Be il successo di una casa editrice legato sia la possibilità di raccogliere recensioni ospitalità nella grande stampa
E questo delle consuete ragioni è molto più difficile per l'editoria di destra sia la possibilità di poggiarsi ed essere veicolata da una struttura giornalistica ampia e diffusa
La crisi della stampa di destra c'è dunque riversata anche sull'editoria di testo
Questo scenario del mondo dell'informazione della stampa e dell'editoria pure a noi uomini di destra due problemi da affrontare e due battaglie da combattere
La prima battaglia da combattere il primo problema da affrontare e la denuncia afferma documentata implacabile delle anomalie del sistema informativo italiano
La lotta contro i tentativi di concentrazione e di monopolizzazione dell'informazione pubblica e privata
La battaglia per un salto qualitativo dell'informazione e dell'editoria contro la logica faziosa e la tendenza al ribasso qualitativo che si è verificata in questi anni
Contro l'utilizzazione privata del mezzo pubblico da parte di gruppi e partiti e contro l'ingerenza pubblica di strutture private rispondono a disegni di Robbie e potentati economico finanziario
La seconda battaglia da combattere e invece la sollecitazione la valorizzazione e la creazione di un polo informativo editoriale di destra in grado di rappresentare con mezzi adeguati un solo un'area ampie attualmente sguarnita ma di rappresentare più vasta mente una voce fuori dal coro
Una possibilità di lettura e di cultura diversa d'informazione ed interpretazione differente
La prima battaglia si può condurre nel segno della protesta lucida
E non indiscriminata rigorosa e costante assecondava tagliava condotta nel segno della proposta offrendo cioè un'alternativa concreta a regime dell'informazione
Cosa ci può fare in concreto per arginare radici informazione di regime per riqualificare i mezzi d'informazione per contribuire a cambiare il servizio pubblico televisivo
Movimento sociale italiano si batte in primo luogo per stabilire regole trasparenti e meccanismi oggettivi per disciplinare limitare le grandi concentrazioni di testate che soffocano il vero pluralismo
In questo senso chiediamo che venga abbassata l'attuale soglia che stabilisce off-limits per la concentrazione delle testate e che vengono rigorosamente controllate le partecipazioni indirette o dissimulata
Chiediamo altresì che siano considerate con la stessa normativa antitrust anche le cosiddette concentrazioni trasversali che riguardano cioè non solo la stampa quotidiana manchi periodici ed editoria la televisione
In questo quadro ci battiamo e ci batteremo per tutelare restaurare la dignità e il ruolo dei giornalisti va difesa la loro autonomia la loro professionalità
Al giornalista va restituita la centralità nella confezione del giornale garanzia indispensabile per la qualità e la libertà dell'informazione quanto riguarda il servizio pubblico televisivo
Movimento sociale italiano chiede l'abolizione del cannone televisivo è una tassa iniqua che diviene ancora più ingiusta con l'utilizzazione a fini privati del servizio pubblico
L'a questo proposito il movimento sociale lancia un preciso aut aut alla televisione di Stato
Ora la Chivu tornato volgere concretamente il suo ruolo di servizio pubblico aperto rivolta a tutti gli italiani uscendo dalla logica
E la spartizione della lottizzazione di regime o diremo la raccolta di firme per indire un referendum abrogativo sul ruolo pubblico della radiotelevisione
E l'ambito di una utilizzazione qualitativamente migliore del mezzo televisivo va posto con fermezza anche il problema della selvaggia aggressione pubblicitaria
Occorre stabilire con più rigore e con più fermezza una soglia invalicabile della pubblicità televisiva tutelando in modo particolare i bambini
Aggrediti da una raffica di spot pubblicitari durante le trasmissioni per l'infanzia i cartoni animati e firma
Nell'opuscolo in distribuzione è configurata la possibilità di creare un movimento per la difesa dell'utente dall'aggressione pubblicitaria
Inoltre e Movimento Sociale Italiano propone di favorire anche attraverso agevolazioni fiscali una distribuzione più razionale e più utile alla comunità degli investimenti promozionali
In modo che ad una parte destinata per la pubblicità corrisponda un'alta parte di investimenti per sponsorizzare iniziative per la difesa dell'ambiente del patrimonio artistico e naturale promozione di ricerche scientifiche o di alto valore culturale
è un modo sano intelligente per promuovere un marchio un'immagine contribuendo anche a tutelare i beni della comunità nazionale per quanto riguarda ancora la televisione
è urgente e necessario valorizzare le produzioni televisive cinematografiche italiani
E assurdo che si debba importare il novanta per cento delle finzioni televisiva come ha dichiarato Berlusconi dagli Stati Uniti e dal Giappone
Bisogna valorizzare il Merini tali incoraggiare incentivare la nostra creatività artistica la nostra imprenditoria anche per difendere la nostra cultura il nostro gusto la nostra identità nazionale questo senso noi proponiamo che stabilisca un rapporto proporzionale tra i film importati dall'estero e le produzioni italiane
Davanti a questa massiccia interventi invadenza altri paesi hanno stabilito misure preventive per difendersi da una colonizzazione selvaggia
Che non è si badi bene solo una colonizzazione commerciale imprenditoriale ma è una invasione nel campo dei gusti e dei costumi che produce un nuovo annichilimento della propria identità e civiltà
Partendo da queste considerazioni
Vanno studiate normative per tutelare promuovere il prodotto italiano e più vasta mentre la nostra cultura cinematografica la nostra arte la nostra inventiva
Questo senso bisognerebbe porre allo studio del Parlamento una legge per stabilire una soglia minima di produzione nazionale per la tv
Nessuno autarchiche autarchia naturalmente
Ma un muro un maggiore equilibrio tra quanto viene dall'estro e quanto è prodotto in Italia modo che ci sia per esempio un cinquanta per cento almeno di produzioni nostra in secondo luogo sarebbero da incoraggiare le iniziative di coproduzioni europee certamente più vicina e più congeniali al nostro modo adesso dalla nostra cultura alle nostre esigenze
Nella società del villaggio globale evocato prima dal nostro Presidente Grisi non è vero che scompaiano le patrie semplicemente ci spostano i confini più che i confini territoriali bisogno oggi difendere i confini culturali di un popolo i confini di civiltà di una nazione questa esigenza assecondai alimenta
La vitalità del nostro sistema produttivo e ci consente di combattere in scenari mutati la nostra battaglia per la difesa dell'identità nazionale in tutti i suoi campi infine per combattere la disinformazione di regime blackout di notizie sul movimento sociale italiano che abbiamo documentato nel quaderno di analisi e proposte che è stato qui distribuito bisogna superare l'attuale pluralismo monco
Che caratterizza l'arcipelago dell'editoria dell'informazione vogliamo dare una voce adeguata a quelli italiani che non hanno voce e sono in tanti quelli italiani che non sono rappresentate da un giornale da un'emittente da una casa editrice
In un pluralismo manco come il nostro amputato della destra non vi può essere rispetto della verità
Diamo voce alla destra per dare voce alla libertà
La parola adesso a Guglielmo Rositani
Dopo parla il cantare
Di
Prendo la parola perché invitato nella mia qualità di sindaco dalla RAI
E quindi l'invito la mia comunicazione
Al problema comunicazione Errani
La Rai come tutti sanno nella qualità di concessionaria del servizio radiotelevisivo all'obbligo di garantire
E di attuare un servizio di diffusione ispirato ai criteri d'una corretta
E pluralistica informazioni
Questo pluralismo
Che anche insito
Nella legge sia la centotré che la dieci è sulla bocca di tutti i politici italiani
Dalla commissione di vigilanza ai vari rappresentanti
Negli enti
Radiotelevisiva
è un termine che ha visto discutere ed esprimere opinioni pareri chilometri
Perché
Su questo termine il pluralismo
Si sono scritti pagine intere di giornali libri interi
Ed è chiaro che tutti sì una domanda su posizioni pregiudizialmente contrastanti
La maggior parte a partire da premesse diverse
Per cui le conclusioni e poi sono state evidentemente naturalmente diversificate differenzia
Ma su alcuni punti sono state tutti concordi in una in due concetti
Del Coni gente viene si chiamò non la completezza e l'obiettività
La completezza e l'obiettività sono due concetti due termini che vogliono dire tante cose difficile interpretazione ma principalmente di difficilissima attuazione
A nostro parere tentando di dare noi una definizione di questo pluralismo c'è capitato anche in consiglio d'amministrazione la RAI di intervenire in questo senso
Ci siamo limitati ad ora premessa perché forse può venire della entravamo uguale agli altri nel tentativo di voler continuare ad una conclusione
E cioè abbiamo detto che a nostro parere
Una informazione per essere pluralistica deve avere almeno due garanzia di partenza
La preparazione e la serietà professionale di chi le scrive la scrive la trasmette l'autonomia del professionista dal potere partitocratico lottizzato Rio pende quotisti
Non so quanti di questi professionisti siano in questa fortunata condizioni
Ho l'impressione che siano pochi
Ma
Diventa estremamente pesante difficile
Raggiungere poter ottenere questo stato di obiettività se teniamo conto anche della particolare strutturazione del nostro regime
E se teniamo conto anche delle eccessiva eccezionale
Importanza che rivestono il servizio dei mass media sulla informazione quindi sulla pressione che vengono esercitate sugli utenti
Certamente non possiamo essere d'accordo con chi questa mattina ci ha onorato dalla sua presenza col presidente la RAI
Che in aula con una sua relazione ha definito tentando di definire
Il pluralismo come una pluralità di voci
La platea di voci e caro presidente della RAI significa voler definire e ufficializzare la lottizzazione
Perché la Poule vagoncini non significa pluralismo
Perché significato utilizzazione il TG uno alla decine TG due attesi TG tre al pc il GR due alla BCE altezza TG uno e del GR uno associata vorace e così via di seguito la pluralità delle voci significa lottizzazione
E allora
Noi non siamo d'accordo su questa definizione anche perché se guardiamo alle vicende interne alla RAI vi posso dire soltanto quello che un sindaco autorizzata a dirvi
Abbiamo ragione quando attribuita ma manca quel significato di quella sua dichiarazione
Perché hanno scritto ha detto in questi giorni
Che è il pluralismo e la professionalità è stato fatto sono state fatte salve perché le nomine fatte nell'ambito dei giornalisti nell'ambito del day by dirigente delle varie strutture
Hanno avuto come premessa indispensabile quella della professionalità
Vi posso dare solo qualche notizia
Sono su tredici mila e cinquecento dipendenti della RAI
Sono avvenne seicento circa i dirigenti chi si intende di così amministrative se rende conto il come siamo arrivati ad una forma abbi norme di organizzazione un'azienda di questo porta ricoperti seicento dirigenti in questi giorni
Circa centocinquanta sono di nuova nomina erano funzionari passati
Alla alla a fare i dirigenti
E di di qua e nell'ambito di queste seicento almeno duecento sono stati promossi nell'ambito della categoria dirige non vi dico che grazie alla lottizzazione
Questi sono state alcune di queste sono stati nominati hanno fatto una carriera rapidissima alti aspetto lo venti anni
Alcuni di questi sono state promosse in due fasce diverse nell'arco di un mese e mezzo
Di questi seicento dirigenti voce costante nell'ambito della RAI soltanto venti meritavano appunto vista professionale di essere promossi
Vi rendete conto che cosa significa la lottizzazione nell'ambito di questa azienda e cioè cosa significa in Italia e di informazione
In tema di formazione sia giornalistica che interne di informazione ai contenitori ha fatto bene Mennitti a riferirsi a questo aspetto importa
Anti querelle al miglior modo voluta George modo a secondo dei punti di vista di fare politica la presenza dei politici nei contenitori
Voi vi rendete conto come questi giornalisti
Per carità ci saranno anche i bravi dal punto di vista professionale bravissimi come sono costretti ad essere condizionati dal potere politico quella dentro viene esercitato in maniera
Scientificamente da farmacista
Divisi imposti secondo le tessere e non certamente secondo la professionalità e secondo le competenze
E allora informazione di partito informazione distorta informazione faziosa informazione disinformazione rispetto ai partiti che non sono graditi informazione al servizio del potere
E la prova
Che stanno cambiando strategia nell'ambito della RAI a proposito dei contenitori della presenza politica dei contenitori io le posso dare due testimonianze
Perché là dentro non faccio soltanto il controllore dal punto di vista amministrativo del merito dell'amministrazione
Ma mi preoccupo di garantire quel minimo di pluralismo come lo intende manco come lo intende Agnes e cieli quella minima presenza del partito nei telegiornali e comunque nel manifestazione che il nostro partito va organizza tutte le volte che il sottoscritto telefona per informare quelli dei telegiornali oppose varie che c'è una redazione del partito mi creano difficoltà ma non tanto alla fine ci vanno
Voi non avete idea le difficoltà che ho dovuto superare quando ho chiesto di fare andare Almirante a Domenica in o avere difficoltà abbia dovuto superare in questi giorni il ventotto di questo mese
Almirante andrà a Mixer con l'intervista che fa minori enorme difficoltà perché appunto a danno questa grossa importanza la presenza dei politici nei contenitori è vogliono ed era quello che mi stanno facendo per il processo del nulla dice alla dal calcio
Io avevo segnalato doverosamente l'onorevole Servello a Loreto Masci trattini resterà invitati lì rispettivamente per l'Inter per la Roma
Il compagno che dirigeva la cosa anch'essi mi ha ordinato di ecco per dirvi che cosa significa la in questo senso l'informazione e l'importanza che questi signori vanno a questi fenomeni allora
Che cosa fare di fronte a questo stato di cose
Indubbiamente per essere presenti se qualche volta abbiamo anche minacciato di occupare la RAI
Era è chiaro no una minaccia strumentale una minaccia che aveva un significato politico che voleva raggiungere meramente alcuni risultati
Io vi dico che la lottizzazione non è arrivata al giornalista arrivata le strutture e quando si fa il palinsesto di una rete scientificamente questi organizzano i programmi per potere inserire i personaggi le idee le posizione politiche
E se voi avete l'occasione di guardare la televisione cosa che io non ho mai mani racconto nelle gonne riferiscono che ogni passaggio ogni contenitore ogni programma ogni trasmissione
Il suo ospite la sua posizione politica il suo orientamento da dare alla massa degli utenti allora a parere mio
Che fare per risolvere questo problema
La RAI è un'azienda che produce che fa le coproduzioni
La RAI oltre a sperperare denaro l'abbiamo denunciato in tanti modi
E oggi è l'ultima notizia che il magistrato ha sequestrato documentazione relativa della trasmissione
Buonasera no Buonasera Raffaella di cui qualcheduno ha parlato prima del di me io noi pensiamo che soltanto il tentativo questa è una proposta concreta che i nostri parlamentare alla vigilia la voce vigilanza hanno fatto
Una organizzazione unitaria della da azienda RAI
Cercando di abolire l'ICI le circa settanta piccole repubbliche che esistono là dentro che operano autonomamente con proprie banche terrà supera autonomamente
Soltanto cercando di cancellare questa Autonomie dando l'organizzazione unitaria
E un ritorno alla meritocrazia la professionalità forse forse riusciremo a realizzare quel pluralismo
Che basandosi sui valori comuni del popolo italiano possa garantire la varie tendenze le varie opinioni le varie culture grazie
In questo servizio di sintesi sua arcipelago media radio televisione e stampa nel regime dei partiti convegno di studi sui problemi dell'informazione promosso dal Movimento Sociale italiano vi abbiamo proposto gli interventi di Franco Servello vice segretario del movimento sociale e di Guglielmo Rositani
Buon ascolto con i programmi di radio radicale
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