Liberalizzazioni: itinerario o scorciatoia?

Bene buongiorno a tutti
Siamo un po'
A ranghi più ridotti rispetto a ieri ma debbo dire che la giornata è stata molto impegnativa è talmente intensa che evidentemente deve aver lasciato qualche vittima sul campo ma comunque un apprezzamento invece per tutti i convegnisti che questa mattina sono qui non del tutto puntuali infatti questo ritardo che peraltro credo sia un po'fisiologico ce lo possiamo permettere anche visti i ritmi di ieri ci induce all'unificazione delle due sessioni previste questa mattina quella della concorrenza tra le città le aree industriali e quella dello Stato mercato e cittadino d'altro canto il tema un tema che si lega al filo rosso del nostro titolo sulle liberalizzazioni e dunque credo che non sia un'eccessiva forzatura mettere insieme questi due argomenti io ringrazio ovviamente tutti i presenti l'amico buona Alberti
Piero Gastaldo segretario generale della Compagnia di San Paolo Angelo Miglietta segretario generale della Fondazione
CRT Massimo Capuano qui ancora indicato come Amministrazione di Borsa italiana ma a cui abbiamo il piacere oggi di fare le congratulazioni per la sua nomina anche a presidente delle Borse mondiali
E quindi congratulazioni Massimo e auguri
E l'amico Lamberto Cardia cui va a un mio ringraziamento speciale non solo perché è l'autorevolezza della sua presenza illustra il nostro convegno ma anche perché sono che si è sottoposto ad una trasferta particolarmente difficoltosa appena onorare l'impegno che aveva come che è un impegno anzitutto di amicizia e lo ringrazio
Stefano Micossi direttore generale dell'Assonime l'amico Paolini che presidente nazionale del associazione dell'ospedalità privata
E Antonio Turicchi direttore generale della cassa depositi e prestiti è in arrivo il professor Massimo
Introvigne dell'Università Europea di Roma ma credo a tutti più noto come sociologo
Studioso della storia delle religioni ma qui credo comunque investe come è noto di tuttologo
Per questo lo conosciamo e lo apprezziamo io mi riserverò due parole di conclusione finale il dico finora che sono molto soddisfatto delle come viatico che il convegno ha avuto per la giornata di ieri giornalista mattina danno grande risalto all'evento di telegiornale i mezzi di informazione ieri sera altrettanto mi pare che abbiamo prodotto ieri dei buoni risultati e certamente credo che oggi le conclusioni non saranno da meno buon convegno
Buongiorno ringrazio io invece Michele Vietti per averci dato questa occasione di dibattito e di confronto
Usare dato che non lo volevo mettere in imbarazzo perché era in era in ritardo non l'ho citato ma moderati dibattito l'amico Paolo Messa giornalista e direttore di Formiche la rivista che e credo qualcuno di voi conosce apprezza Haga
Il livello di
Provocazione culturale in cui si colloca credo che siano disponibili poi anche copie della rivista di formiche spero che non siete stati troppo taccagno iscrizione farete Obama successore l'abbondanza in omaggio
Gratta e quale Michele no io volevo riprendere invece il filo di un ragionamento iniziato largamente ieri e che ha avuto anche un momento centrale nelle dichiarazioni del Presidente la Regione Lombardia Roberto Formigoni
Io di cui si è parlato anche con il sindaco che anche al Perrino della necessità di fare squadra come amministrazioni pubbliche con l'integrazione di sistemi privati
Per realizzare infrastrutture in generale per far crescere in particolare l'aria del nord del Nord Ovest e quindi io riprenderei questo filo di di ieri dando la parola a dettare ha detto debbono Alberti che e presidente dell'Ersaf Lombardia ed è un grande esperto di sistemi territoriali prego
Grazie intanto grazie Vietti per quest'invito ieri io ho imparato molte cose io l'ho seguita con grande attenzione stamattina oltretutto mi trovo in un parterre che mi fa un po'paura quindi sarò brevissimo nel senso che daremo poi la parola agli illustri ospiti
Sì ieri ha avuto proprio la dimostrazione come a partire dagli anni novanta
Oggi abbiamo la verifica concreta che c'è questo forte interesse nel per le tematiche dello sviluppo locale
Governi locali regioni province e comuni hanno un nuovo protagonismo basterebbe vedere in questi giorni sto che sta avvenendo tra Roma e Milano tra Roma e Venezia
Festival di quarta estiva al di là Malpensa no Malpensa si vogliamo qui cioè cioè non fu una forte concorrenzialità fra i sistemi territoriali gli altri termini
Città e regioni cercano di differenziarsi dalle altre mostrarsi migliori più avanzate più accoglienti più produttive meglio attrezzate in qualche maniera insomma si sviluppano termini di competitività e anche di cooperazione territoriale
Cos'è questa cooperazione territoriale e il dar vita ad azioni di carattere politico economico sociale da parte di ogni territorio all'interno della rete di riferimento
Per tentare di creare un vantaggio comune attraverso quindi sfruttamenti di economie di scala mettendo in comune le risorse esperienze è un bene che è sempre di maggiore importanza nostra società le informazioni le città sostanzialmente sono quindi chiamati a sviluppare una dialettica virtuosa tra gara competitiva e cooperazione alla ricerca di una nuova politica
E dei in questo senso che ha al centro del dibattito si pone la questione dello sviluppo locale
Si va verso una cooperazione allo sviluppo più integrata una sempre più precise definizione delle priorità dei programmi in aree specifiche ad un rafforzamento dei partenariati ieri per esempio che ha avuto l'esempio concreto con Chiamparino quando metteva proprio in evidenza la virtuosità di un'operazione che ha visto insieme
Enti privati banche anche qui fortemente rappresentate proprio dell'istituto di riferimento torinese
Oggi ormai riferimento direi europea o mondiale
E nel dar vita appunto a quella che è la cittadella dell'auto o che solamente mettendo a rete insieme un sistema di cooperazione e competizione ha permesso a Torino di vincere questa sfida e di vedersi quindi allocare primo gennaio due mila otto appunto la diciamo il questo nuova un questa nuova realtà appunto della cittadella dell'auto
Naturalmente è un processo che trova anche un sostegno importante a livello di legislazione comunitaria nazionale e in questo caso parlo per la mia regione Lombardia anche nella Regione Lombardia
La Commissione europea infatti finanzia molti progetti di ricerca che riguardano la rivitalizzazione dei centri storici delle periferie il recupero il riutilizzo di siti contaminati abbandonati l'adeguamento sostenibile di aree urbane
E in fondo quanto emerge anche nella stessa delibera del CIPE il la venti del due mila quattro che appunto nel ripartire le risorse per interventi in aree sotto utilizzate
Per il periodo due mila quattro due mila sette prevede appunto una riserva per le Aree urbane destinata fino a finanziare interventi nelle città e nelle aree metropolitane
E qui si parla proprio della necessità di definire un piano strategico che è un disegno politico di sviluppo di medio-lungo periodo urbano la progettazione urbana sostenibile diventa quindi il punto di riferimento
Il concetto di sostenibilità nelle scelte di pianificazione così come quello di partecipazione di flessibilità e acquista quindi un valore fondamentale quanto voi abbiamo per l'empio recepito nella nostra ultima legge regionale della Lombardia sul governo del territorio
In cui abbiamo introdotto due elementi innovativi formidabili il primo il superamento di zone omogenee sancito dal DM mille novecentosessantotto mille quattrocentoquarantaquattro
Ma soprattutto l'introduzione di meccanismi di compensazione ed incentivazione urbanistica in quel tempo io guidavo la direzione delle opere pubbliche o presieduto per molti anni il Consiglio regionale dei lavori pubblici della mia regione
Avevamo il problema di come aiutare la possibilità di creare case a canone moderato a canone sociale in questa grande difficoltà di reperimento di aree disponibili abbiamo quindi introdotto un concetto la così detta legge Borghini di cui fui uno
A livello almeno di alta burocrazia degli estensori
Che ha determinato proprio la questa possibilità di nelle aree urbane dell'aria cintura milanese soprattutto e nei grandi Comuni capoluogo di Samo dalla nostra Regione
La possibilità di dare i comuni questa capacità di compensare incentivare urbanisticamente quei proprietari di aree
Che in cambio ovviamente di vantaggi certamente da un punto di vista di profitto potessero però anche mettere a disposizione una quota parte a vantaggio di soluzione a canone moderato a canone sociale
Naturalmente abbiamo adesso altri esempi che vorrei portare da almeno due poi chiudo di esperienze alcune già in atto altre addirittura in fase di partenza
Che otto seguito personalmente penso ad esempio alla realizzazione del grande Bosco di Mestre mille duecento ettari che vengono recuperati nell'area della terraferma a ridosso della città di Venezia in un rapporto molto corretto tra in
Realtà politiche
Locali pubbliche istituzionali e private
Penso per esempio alla laicità della Società Navigli Lombardi S.p.A. una società consortile a responsabilità limitata che dopo anni di abbandono completo di quella che è la realtà dei cinque Alinghi oggi metti insieme
Comune Regione Lombardia Provincia di Milano Comune Provincia di Pavia le due camere di commercio il Consorzio di bonifica e oltre cinquanta degli enti locali che intervengono su un territorio di oltre due milioni di abitanti una delle aree più interessanti appunto dell'area milanese
E in cui finalmente riusciamo ad attivare processi molto importanti da un punto di vista politico economico sociale
Ultimo esempio e chiudo stiamo portando avanti un grandioso progetto per realizzare veramente mille più ettari di cintura verde intorno alla città di Milano
Tentando di utilizzare al meglio quanto è previsto in questa materia anche per quanto attiene alle regole post Kyoto quindi tutti i meccanismi di flessibilità in un rapporto corretto fra mondo agricolo e mondo industriale
Pensate che oltre il quaranta per cento delle imprese energivore sono ubicati in regione Lombardia hanno il problema delle quote di CO due come compensare queste quote
Attraverso i meccanismi di flessibilità non solo l'emission trading cioè lo scambio di quote a livello internazionale ma anche la gioia di premente esce nel turibolo per meccanici e qui in meccanismi che permettono effettivamente di scambiare con altre realtà e così la realtà per esempio della cintura verde di Milano farà il paio con quella che sta facendo la Città di Buenos Aires potendo insieme concorrere a quel Global
Facility investment a livello proprio delle imparo mente cioè dell'ambiente che praticamente ci permetterà di portare risorse importanti queste proprio sono tre modelli diciamo esempio di cooperazione di messa in Rete che permette una pluralità di enti pubblici e privati del realizzare processi di sviluppo sostenibile nei territori di riferimento con particolare riguardo alle aree urbane e periurbane
A fine proprio di incrementare che cosa in definitiva l'attrattività competitività degli ecosistemi territoriali di riferimento anche su questo io credo che realtà come la Lombardia il Piemonte in generale il nostro Nord Ovest ma anche il nostro Nord-Est
Stanno rappresentato da questo punto di vista un punto di riferimento ottimale
Grazie ringraziamo Lamberti per la sua testimonianza e lui mi ha fatto anche cenno giocano un ruolo centrale le fondazioni bancarie che appunto fanno come una sorta di pivot in un gioco far pubblico e privato e quindi a Piero Castaldo della Compagnia di San Paolo chiederei come loro intendono incentivare concorrente cooperazione fra sistemi di impresa e territorio
Sì fondazioni sono animali strani che però sono entrati oramai nel panorama rituale
Della vita economica sociale spero anche civile culturale di questo Paese al punto che la la loro natura non richiede particolari introduzione
è vero che sono
Soprattutto piattaforma di convergenza tra Soggetti riversi e lavorano proprio all'intersezione tra tra mondi diversi diciamo che appartengono sicuramente alla sfera dell'economia civile o del terzo settore del mondo non profit dal punto di vista della loro identità
Però si alimentano di rapporti vitali evidentemente col mondo della economia finanziaria col mondo del del for profit devono adottare logiche di gestione del proprio patrimonio che sono ispirate diciamo al più rigoroso spirito capitalistico e poi devono destinare le loro risorse
In maniera che sappia che sia al contrario
Sensibile
A ispirazione di etica pubblica alle domande che emergono nel territorio quindi sono davvero da questo punto di vista soggettivo privi e mi pare che il crescente mente questi soggetti liberi siano entrati a far parte di quelle forme di aggregazione che si determinino all'interno delle aree urbane intorno ai progetti di sviluppo le fondazioni sono diventate per intenderci
Pezzi importanti di coalizione di sviluppo come si sarebbe detto negli Stati Uniti di Verona improbabili chance che emergono localmente e che sono importanti sia nelle realtà macro urbane in realtà micro urbani questo forse tra l'altro ciò che le connotare distingue rispetto al panorama fondo azionario internazionale sono soggetti che fin dalla nascita accanto ad una missione solidaristica e redistributiva anche quella che caratterizza ingenerare le fondazioni hanno nel proprio DNA un orientamento allo sviluppo che
Fin dalla legge chiaramente enunciato e che molti di loro portano con sé negli statuti tutte loro direi nella pratica
Quindi sia perché
Gli stakeholders delle fondazioni sono in gran parte istituzioni radicate nelle vite sociali politiche economiche locali sia perché la loro natura coerente orientata certi tipi vinta certi tipi di missione
Le fondazioni sono nei fatti diventa attori che pur senza svolgerà direttamente missione di carattere competitivo entrano all'interno di processi di carattere completi
Quando cerco di spiegare il modo in cui ad esempio la fondazione che che amministro interpreta questo ruolo un modo in cui la Compagnia di San Paolo cedere interpretarlo
Tendenzialmente dico che lavoriamo sui fattori pre competitivi dello sviluppo ma è chiaro che lavora sui fattori pre competitivi dello sviluppo vuol dire orientare fortemente anche le logiche competitive dello sviluppo
E quindi
La nostra interpretazione fondamentale di questo ruolo e quella di incidere sull'insieme delle condizioni che riguardano il capitale umano la sua qualificazione e sistema delle competenze
La sua messe in Rete
Il sistema del dotazioni infrastrutturali locali il sistema della qualità urbana
In maniera da creare condizioni ambientali favorevoli all'emergere di potenzialità di sviluppo competitiva
è altrettanto chiaro che per loro natura soggetti di questo tipo sono portati a rapporti di carattere collaborativo più intensi di quelli che possono caratterizzare altri tipi di soggetti
Cioè seppure alimentiamo attraverso la nostra azione fattori
Di sviluppo competitivo le logiche che ci ispirano sono diverse da quelle che
Troviamo nel mondo delle imprese non competiamo per quota di mercato non abbiamo una
Esigenza di massimizzazione di
Dati di profitto di ricavo di quote di mercato
Quindi la nostra logica è una logica che trova facilmente spazio all'interno di sistemi dirette o comunque di sistemi di cooperazione allargata
Non è un caso che quasi tutte le città che hanno dato vita a piani strategici o forum per lo sviluppo o Stati generali che dir si voglia
Cioè a luoghi locali nei quali si cercano di integrare e combinare attori risorse necessarie processi di sviluppo
Beh non è un caso che in tutti questi posti le fondazioni siano tipicamente presenti all'interno di queste coalizione di questi tavoli di questa associazione
Noi non facciamo eccezione così come non la fanno i nostri colleghi della Fondazione CRT
E siamo quindi Soggetti importanti ad esempio all'interno della definizione del piano strategico di Torino che tipicamente già giunto ad una seconda profondamente rivista edizione che sottolinea proprio l'importanza delle connessioni delle coerenze trazione pubblicazione privata trazione del sistema delle imprese reazione del sistema non profit
Ecco naturalmente la nostra capacità cooperativa che sta all'interno del sistema competitivo pone problemi che si allargano che si irradiano al di là della stretta dimensione urbana corriamo
Un soggetto delle dimensioni dalla Compagnia di San Paolo non è non è non può essere soltanto un soggetto locale e quindi sia nel suo profilo di azionista
Azionista di rilievo sia diciamo bella
Di Sanpaolo IMI S.p.A. sia naturalmente della entità
Che emergerà dal processo di fusione con banche intesa bene in questi ruoli ovviamente sappiamo benissimo di avere responsabilità di levatura almeno nazionale
E di dovere affrontare questi processi con un'attenzione non puramente localistica
Allo stesso modo quando operiamo sulla sui fattori competitivi quindi sulla esigenza di
Generare risorse
La crescita e il miglioramento della qualità del capitale umano
Non possiamo limitarci a guardare alla cinta daziaria torinese
E da questo punto di vista siamo consapevoli di stare all'interno di un sistema urbano italiano
Dove esistono certamente
Logiche emergenti di carattere cooperativo che sono quelle che segnalato intervento precedente sono quelle di cui hanno parlato se capisco correttamente ieri sindaci ed amministratori
Ma esiste indubbiamente una forte coesistenza di spinte di carattere competitivo che coesistono con quella di carattere cooperativo e anzi mi pare indubbio che le logiche di carattere competitivo prevalgano ampiamente sopra di carattere cooperativo
Il che perfettamente normale il che accade in tutti i sistemi siano essi economici o politici o territoriali
La questione che si pone sia per soggetti locali sia per soggetti di rango nazionale e come equilibrare fattori competitivi e fattori cooperativi in maniera che i risultati siano
Di più
Benefici possibili per il sistema nel suo complesso bene la mia la mia impressione e che
In Italia assistenti no ad emergere logiche di politica urbana nazionale
Per un attimo astraggo dalla mia natura di amministratore di fondazione provo a rimettermi in una condizione che un tempo praticavo più ampiamente Evola di osservatore del sistema urbano bene
In quasi tutti i paesi europei anche quelli caratterizzati lo dico subito da forti connotazioni federalista come io auspico avvenga anche nel sistema italiano hanno sono stante accanto alla logica della gestione auto centrata di ciascuna entità di ciascuna area metropolitana ciascuna regione anche logiche che sono sostanza Inter regolate a livello nazionale attraverso più o meno esplicite ma tendenzialmente esplicite politiche urbane di rango nazionale
Che collega no logiche competitive logiche operative attraverso normalmente una terza variabile un terzo fattore che è quello delle logiche della specializzazione
In altre parole come si può a vere un contemperamento tra la competizione e la cooperazione tra aree urbane
La presenza di forti elementi di specializzazione all'interno delle vocazioni e dei profili delle aree urbane è un modo per evitare che la competizione diventi reciprocamente distruttiva
E che la cooperazione diventi più facilmente praticabile in un contesto di crescita complessiva del Paese nel quale queste aree metropolitane opera un modello palese di questo tipo è l'ultimo piano francese di sviluppo che come avrete probabilmente notato fin dall'inizio integra politica urbana e politica industriale presso l'identificazione di poli di eccellenza sia scientifico ci tecnico-scientifici sia manifatturieri dislocati nelle varie aree del paese sulle quali si concentrano in maniera coerente Investimenti risorse attenzioni e funzioni
Qualcosa del genere però emerge anche in paesi caratterizzati da logiche meno centralistica della Francia sono guarda quell'al modo in cui la Germania gestito il processo post riunificazione
A evitato una concentrazione su Berlino come sembrava ad un certo punto plausibile delle funzioni di carattere federale dislocandosi anzi all'interno del sistema urbano vede che anche nel caso di un Paese federale come la Germania esisteva una logica una politico Albana nazionale per in Italia mi sembra che questo elemento continua ad essere debole continui ad essere alimentato da logiche occasionali continue consumarsi intorno a episodi anche di tipo importante come le scelte intorno al sistema aeroportuale o come le scelte intorno alle localizzazioni
Di funzioni culturali o intorno alle localizzazioni di pezzi del sistema radiotelevisivo
Ma non veda emergere un quadro di riferimento complessivo
In condizioni di questo tipo è inevitabile che le logiche competitive prevalgano
Al punto tale da rischiare di diventare complessivamente improduttive inefficaci
Se uno guarda i piani strategici di quasi tutte le città italiane o di quasi tutte le regioni italiane praticamente tutte vogliono fare le stesse cose e le fanno con livelli di massa critica assolutamente insufficienti
Tutti vogliono fare ricerca nelle nano scienza nelle nanotecnologie ricerca nelle ai siti vogliono essere poli di eccellenza in campo culturale vogliono essere poli di eccellenza esattamente laddove anche le altre città attendono e vogliono ha fatto a fare le stesse cose
Ora da questo punto di vista c'è spazio credo per una politica a Orban nazionale
E ci sarebbe spazio per una riflessione tra i soggetti che stanno all'interno della vita delle diverse città con logiche ruoli diversi che mirasse a fare emergere alcun disegno di questo tipo
Presumibilmente non è troppo tardi ma anche in questo campo come in altri mi sembra che il tempo scorre rapidamente grazie
Grazie a Piero Gastaldo che il segretario generale dalla compagnia San Paolo peraltro credo che Michele abbia dato anche una sollecitazione in quello di una mancanza di una visione nazionale anche rispetto alle politiche urbane territoriali che credo però è anche vero ne conto nelle tue conclusioni in generale dell'iniziativa politica sua e dell'UDC
Prima di dare la parola Miglietta che credo voglia svolgere anche lui delle considerazioni di carattere generale volevo provare a lanciarli una piccola provocazione
Perché è stato ha parlato giustamente delle fondazioni bancarie come di animali strani che hanno una funzione un po'ibrida
Ecco non pensa che in effetti anche una maggiore concorrenza oltre che cooperazione fra le fondazioni posso aiutare il sistema competitivo nazionale
Sì grazie buongiorno a tutti
Proverò allora a da rifare allora l'individuazione dello stimolo
Nella lettura del delle idee che mirano che mi erano venute
Beh intanto la prima
Io trascinò la parte generale perché è stata presentata talmente bene da difendere Fondazione dalla dottor pertanto che non potrà aggiungere nulla soltanto segnalare nella prospettiva
Un po'
Evolutiva
Del della questione delle fondazioni come forse ci stiamo Rio intanto a vedere il tema dell'attività delle nostre fondazioni bancarie o ex bancarie
Il punto centrale
Chiedersi se
Questa visione di orientamento lo sviluppo che è stata richiamata come una degli aspetti cruciali centrali della nostra attività come fondazioni non debba in questa epoca storica
Essere
Un momento particolarmente rilevante della nostra azione e delle finalità che noi ci dobbiamo dare quindi dell'impostazione dei criteri di valutazione delle cose che noi facciamo
Proprio perché sullo sfondo
Della di di questo periodo storico che vive il nostro Paese in modo così un pochettino sofferto c'è certamente l'idea ormai molto chiara percezione chiara di un aspetto di declino del nostro paese della nostra Società italiana
Perché forse anche non soltanto italiana ma certamente nostra società italiana dovrà questo fatto è stato prima stigmatizzato in vari sotto vari aspetti vorrei ricordare un servizio tristissimo Capece prestissimo per noi italiani che fece l'Economist credo l'anno scorso un anno e mezzo fa dove confronterà fatto con la Venezia del settecento per illustrare la bellezza del nostro declino e dall'altro i dati macro di di di PIL per citare soltanto il dato più più evidente
Segnalano che c'è un differenziale in meno rispetto ai nostri competitori internazionali che costantemente si ripete ormai da lunghi anni mi pare che l'enfasi sia sulle considerazioni economiche sempre legato ad aspetti quali l'eccesso di spesa pubblica l'impostazione fiscale
Cosiddetta anche se la cosa emerge come fenomeno di rilievo sul fatto che uno dei veri che di capacità competitiva del sistema Paese può risiedere nella mancanza di regole per favorire la liberazione della concorrenza e i meccanismi competitivi e su questo pure un po'provare proteggere anche rapporto fra le fondazioni dunque
L'ora
Per noi come fondazione Cerretti almeno nella visione che stiamo maturando e che credo abbiano anche voi presente altre fondazioni
Importante l'evoluzione da una visione di merce nati ad una visione di filantropi quindi una visione che riponga al centro la persona la società umana anche evidentemente nessun interrelazioni con l'ambiente della nostra azione e quindi della valutazione degli interventi che ne facciamo
La questione non è di poco conto perché comporta evidentemente l'acquisizione di un peso rilevante di quelle iniziative che sono attese Hallo sviluppo della persona è anche lo sviluppo economico
Che hanno una loro natura applicativa Senato Dieter derivazione diversa rispetto a interventi di stampo mecenati mistico
L'idea sarebbe quella di passare da una visione di sviluppo che richiama tipicamente parametri economici ad una visione invece di progresso che richiama tipicamente questioni relative alle persone e alle società
Ecco probabilmente anche vorrei ricordare l'ultimo lavoro di Ruffolo
Questa visione di recuperare nonché tutta scuote gli economisti indiani siamo adesso non vuol far dell'Accademia ma questa di recuperare la centralità della valutazione dell'evoluzione delle società non solo e non tanto su parametri economici misurabile finanziariamente ma anche su altri parametri
Così detto pila allargato o la critica la sufficienza la capacità del PPI rappresentare l'evoluzione della società
Certamente hanno un peso che noi dovremmo valutare e rispetto al quale dovremmo valutare anche la nostra dalla stazione
Toccando il tema della concorrenza della competizione quindi il tema un po'anche del dei libri di questa sessione del nostro convegno
Tanto credo che sarebbe importante distinguere fra competizione e mercato certamente a tutti e di evidenza come nostro paese vi sia fortissima competizione il tema è è se questa competizione si svolge secondo regole di mercato ovvero si svolge secondo altre regole
Ora la competizione che si svolga secondo regole di mercato
Le quali possono eventualmente trovare moderazione nell'ambito degli interventi della politica pubblica pubblica nel senso di State in questo caso
Non ha una una valenza necessariamente aggressive negativa come gli avversari del sistema no-global delle V del dell'approccio no-global moderno Allegri del Pocho globale quindi per converso no global all'economia sembrerebbero in qualche modo porre e il modo a mio modo di vedere sano
Di guardare non solo allo sviluppo economico anche al progresso delle persone perché un modo che libera capacità che libera carenti che dà libertà
E che trova poi nelle forme solidaristiche la composizione di questa ricchezza creata in definitiva proprio il modello anglosassone nella sua declinazione statunitense oggi pone alla nostra attenzione
La manifestazione di come il cumulo di ricchezza possa quasi naturalmente
Dirigersi proprio come evoluzione delle capacità dei grandi imprenditori di grandi capitalisti finanza di quel Paese verso l'implementazione e l'attenzione a modelli tesi all'approccio solidaristico
Allora anche noi dovremmo chiederci qua nel nostro Paese se effettivamente a forte a fronte di una fortissima competizione abbiamo anche una competizione secondo regole di mercato
Ecco su questo tema credo che si possa giocare la vera via d'uscita alla crisi più o meno strisciante o più o meno condivisibile il nostro Paese le regole di mercato del regole di mercato
Quindi le regole di mercato non significa non soltanto soprattutto avviare un'azione di pianificazione di costruzione certamente questi sono strumenti di politica economica industriale d'urbana di assoluto rilievo indispensabile da ridire
Però senza che si abbia a fianco di questi strumenti e di questi modi di di di di affrontare la capacità compiti a dei sistemi Paesi anche una visione di liberare forze capace di mercato
Che valorizzano l'individuo a ben vedere quando correttamente impostate
Difficilmente si può riuscire ad essere competitivi
Cosa fa Fondazione Cerretti rispetto a questo tipo di tematiche anche nella visione delle aree delle aree urbane della loro competitività beh come diceva prima il collega Castaldo
Fortemente noi siamo orientati verso l'investimento in capitale umano il capitale umano è nella visione delle fondazioni di oggi il vero motore dello sviluppo anche qui è fondamentale ed importante che questo tipo di investimento investimento sul capitale umano si possa svolgere liberando per quanto possibile capacità secondo regole di mercato e poi di nuovo enfatizzare questa cosa quell'ordine del regole di mercato nel gruppo del capitale umano
Vuol dire fondamentalmente porre le persone che hanno talenti talenti potenziali soprattutto nella possibilità di liberare i loro talenti indipendentemente dalle condizioni in cui si trovano ad operare questo fatto e il vero grande motore dello sviluppo perché la vera risorsa scarsa e certamente quella di capitale umano che sappia evolvere sappia essere concorrenziale e competitivo
Ed in questo senso l'azione che anche noi riusciamo a fare in collaborazione con le eccellenze universitarie che risiedono sul territorio piemontese cita buone speranze di avere in questo senso
Formare capitale umano e renderlo competitivo non significa tuttavia soltanto
Dare opportunità
Indiscriminatamente cioè agire sull'atto soltanto dall'Offerta significa già anche sotto della domanda che si può formare spetta al capitolo umano per questo
Investimenti di idee che siano tese a rendere la nostra città e i nostri territori i nostri sistemi urbani e quindi anche più aperti alla capacità di attrarre persone dall'estro perseguì capacità e un fattore di determinante dell'essere competitive rispetto al resto del mondo è stata la storia di successo degli Stati Uniti la storia di saper attrarre le migliori risorse migliori talenti
Ecco noi certamente oggi dovremmo cercare
Di fare una sfida una gaffe innescare una gara così nel mondo per attrarre talenti potenziali proprio da quelle aree dove questi tanti potenziali forse avrebbero meno possibilità di liberarsi e di esprimersi e credo che quale lavoro
Sul su queste nuove economie emergenti che poi hanno dietro di sé nuove società emergenti sia davvero di grande rilievo che è pure su questo stiamo lavorando stiamo lavorando insieme anche con la compagnia per questo posso provare un pochettino a dire che fra fondazioni
Esiste una in diretta competizione a mio modo di vedere laddove noi parliamo gli stessi stakeholders e quindi dobbiamo rispetto a quelli stakeholders essere capaci di dimostrarci
Migliori generatori di valore in termini di capacità di delibere quindi di consegna proprio della nostra attività come operatori nel terzo settore questo non significa quindi che noi competiamo fra di noi al raggiungimento di un obiettivo di e quando ci può esser profitto ma di di valore di queste cose quanto invece nella capacità di convincere nostre stakeholders della nostra capacità di fare bene di saper fare bene la nostra particolare natura ibrida anche sul piano della governance ma forse gli interventi sul Codice civile che ci saranno sul sulla natura delle fondazioni potranno migliorare questo profilo sembrerebbero suggerire che e proprio sono anche sul piano della governance che interventi devono essere fatti perché altrimenti è difficile che motu proprio il sistema delle fondazioni possano correttamente individuare quali troppi stakeholders e secondo regole di mercato
Gli stakeholders del territorio che non sono evidentemente soltanto coloro che per relazioni politiche
Esercitano un meccanismo di governance tipico che la nomina dei dei dei membri degli organi quanto invece nella capacità di saper lavorare con quella società civile che diceva prima dottor Gastaldo in realtà con tutte le persone
Che sono veramente i nostri stakeholders
Norme collegate
In assenza di una presenza di un'assemblea che quindi possa costituire una modalità di composizione del conflitto di interesse secondo lettere dell'agenzia quando non entra nel merito delle cose però norme tese a favorire la rotazione delle persone che sono all'interno
Degli organi delle fondazioni e la limitatezza della durata di questa presenza sono quindi un naturale bisogno che si pone per garantire questa apertura
Quindi la concorrenza fra Fondazione aperta una concorrenza cercano di fare meglio per il rustico avversarie su questo ci dobbiamo sfidare al rialzo
Ringrazio Angelo Miglietta chiede il segretario generale della Fondazione Cassa Risparmio di Torino debbo dire che
Ho notato molto questa sottolineatura
Che stavo accento sulle regole di mercato e allora approfitto di questo assist per tirare in ballo Antonio Turicchi che il direttore generale della Cassa depositi e prestiti che pena entità che ha nelle fondazioni bancarie un
Una partnership
Fondamentale e centrale perché in effetti quando si parla di concorrenza e liberalizzazioni si fa riferimento come ha fatto Miglietta al modello dell'economia di mercato e e qui la Cassa depositi e prestiti
Spesso viene visto come
Come dire modello a supporto dalla competizione ma in molte altre occasioni ed è caduto anche recentemente viene individuato come nuovo possibile soggetto pubblico che va a corregge le difficoltà che diversamente nel mercato non si riescono a risolvere e quindi di cedere la parola anche per una testimonianza a partire da questa provocazione grazie
Ok sì prima di parlare un po'di questa provocazione sul ruolo della Cassa volevo un po'a richiamare il discorso un po'di quella che è l'evoluzione che la finanza locale ha avuto no
La finanza locale nel giro diciamo così a partire dagli anni novanta e passa dalla finanza derivata ad una finanza autonoma
Sa definisco finanza derivata perché per tutti gli anni novanta il traino agli investimenti al fondo unico degli investimenti presso il ministero degli Interni con il rafforzamento delle autonomie abbiamo avuto una diversa articolazione del processo decisionale tra rivali
Livelli di governo che ha determinato una serie di tensioni in alcuni casi anche sovrapposizione delle strutture nel qual è effettivamente la situazione in questo momento tra governo centrale governo locale per quello che percepiamo noi come principale soggetto operatore nella finanza
Locale la situazione la la seguente
Per quanto riguarda la politica industriale
Di incentivazioni all'ente rese qui abbiamo una competenza articolata tra a Stato e regioni
Quello che noi come soggetto che da poco si occupa dei processi di incentivazione all'impresa di quello che diciamo è necessario uniformare queste politiche di incentivazione in particolare nel tra i livelli regionali perché notiamo praticamente che nella politica di incentivazione ancora frammentato il decisionale
Quindi bisogna in qualche modo attraverso quindi uniformare le politiche di incentivazione cercando di superare la logica del fondo perduto in una logica praticamente che va a incentivare il contributi in conto interessi qui
è importante riportare al centro dell'allocazione delle risorse il sistema bancario come è avvenuto con l'ultimo bando della quattro ottantotto dove è condizione per l'accesso all'incentivo e la presenza di un finanziamento bancario ecco su questo punto penso che anche le politiche regionali l'incentivazione delle imprese dovrebbero fare questo passo in avanti
Per quanto riguarda
Il resto appunto dei
Dei servizi quelli più direttiva di chiaramente verso il cittadino possiamo ripartire in due grandi gruppi i servizi a rilevanza industriale rispetto ai servizi alla persona
Qui i ruoli per quanto riguarda i servizi a rilevanza industriale il modello delle municipalizzate che si vuole seguire per questi soggetti necessario definire qual è il modello di sviluppo se sono dei soggetti che devono in qualche modo accumulare capitale o i soggetti che si devono concentrare la fornitura di servizio
Ecco questo nei processi di aggregazioni delle municipalizzate dovrebbe essere ben tenuto presente perché effettivamente rappresentano un traino importante nel processo di sviluppo come il processo delle aggregazioni delle municipalizzate deve andare a venire
Per quanto riguarda i così detti servizi alla persona quindi scuola anziani politica abitativa ecco necessaria ecco su questo in particolare sulla discorso la politica abitativa un importante passo avanti nella legislazione sia a carattere regionale sia praticamente per quanto riguarda la parte degli enti locali queste appunto implicano un importante coinvolgimento appunto per favorire forme di politica abitativa diverse rispetto a quello che finora ci si è occupati quindi la giustamente veniva all'inizio
Richiamati alcuni interventi che sono stati fatti in Regione Lombardia ora la politica abitativa che è stata intesa finora è una politica abitativa legata al fatto di andarsi a occupare coloro che stavano
Nella nell'aria della
Povertà ora effettivamente una politica abitativa che rappresenta anche motivo di sviluppo delle aree in cui viene realizzata e quindi favorire il politica abitativa accavallare moderato sulla politica infrastrutturale per poi collegarmi un po'alla provocazione qui a parte un del discorso sulla
Sulle le risorse l'ammontare di risorse comunque in questo momento in atto è piuttosto rilevante basta pensare praticamente che soltanto a livello locale il sessanta per cento è dedicato alle infrastrutture
Sessanta per cento ecco per quanto di un mercato che normalmente siamo sui dodici miliardi all'anno dodici tredici miliardi è l'ammontare complessivo che d'gli enti territoriali dedicano praticamente alle infrastrutture quello che noi notiamo maggiormente è una frammentazione del processo decisionale sulle infrastrutture fra Stato Regioni Province e Comuni
Quindi quello che auspichiamo marciava auspica un po'a tutti gli operatori e cercare di trovare un momento decisionale per poter coinvolgere le risorse per cui convogliare verso risorse verso quelle che vengono considerate gli interventi più importanti ai fini dello sviluppo
E qui
Faccio una proposta che quello di far evolvere un po'il patto di stabilità interno
Il patto di stabilità interno finora fra enti locali è stato stato
Inteso un po'un momento di profonda attenzione dove l'argomento è stato sempre praticamente quello di andare a mettere vincoli ad saldi od ha ha speso non si è mai andato finora in una decisione su quelli che erano le priorità nelle quali indirizzare le risorse
Giustamente perché patto di stabilità interno finora è stata considerata una declinazione del patto di stabilità europeo
Ma sono praticamente due strumenti che hanno una logica completamente diverso il patto di stabilità europeo come sappiamo nasce da una logica di una moneta unica agganciata praticamente poi a un discorso degli stati mantengono la loro ha un doppio indipendenza della politica economica e quindi si è individuato nei parametri per definire la convergenza
Per quanto riguarda invece il patto di stabilità interno il patto di stabilità interno indipendentemente da quella che è la logica del patto di stabilità non europeo deve trovare una sua logica in quelle che sono neri il processo di decentramento delle funzioni tra governo centrale governo locale quindi come la spesa si particolare fra i vari governi e quale effettivamente il processo decisionale chi decide è praticamente e e in base a quali risorse questo dovrebbe essere evidente Spimpolo stimolo ad utilizzare il patto di stabilità interno come momento propositivo nell'allocazione delle risorse piuttosto che come strumento di tensione nel dei vincoli che vengono imposti in tutto questo quindi di il ruolo che de può avere Cassa depositi e prestiti e che lo metto insieme praticamente al sistema bancario è questa la sede quello che ho tracciato è corretto come evoluzione appunto
Della finanza come inizia all'inizio definito una finanza
Autonoma una finanza quindi che è indirizzata allo sviluppo il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti è quello praticamente di favorire questa articolazione diverse volte sì no perché la cassa fino adesso ha finanziato delle leggi di spesa adesso dovrebbe andare a Dini a a finanziare dei processi decisionali ecco quello che vogliamo come diciamo operatore sotto questo punto di vista in questi processi decisionali trovino dei momenti in base al quale vengono condivise le priorità per poter favorire poi l'allocazione efficiente delle risorse grazie
Grazie ad Antonio Turicchi direttore generale della Cassa depositi e prestiti in effetti diciamo così sicuramente da la casa di uscita a continuare a svolgere un ruolo centrale
A questo proposito io volevo
Un attimo aprire una parentesi salutare e ringraziare grosso presente il presidente di San Paolo IMI il dottor Enrico Salza
L'anno scorso ricordo che l'anno scorso ha anche partecipato alla tavola rotonda qui di di Berbenno quest'anno impegnatissimo
Nella fase diffusione di San Paolo IMI con banche intesa e credo che continuerà svolgere un ruolo davvero fondamentale e strategico sia nella competizione ma anche al sostegno alla crescita del sistema territoriale del Nord Ovest ma direi dell'intero Paese quindi un intasamento particolarmente sentito e siccome abbiamo parlato
Di regole di mercato
Di finanza anche di finanza locale in realtà i processi finanziari oggi si svolgono anche in una dimensione globale più alta e molto spesso anche a livello nazionale
Diventano importanti cogenti le direttive europee allora ecco che da questo punto di vista vorrei cedere la parola Lamberto Cardia che il presidente della Consob perché ci farci delinei come dire un quadro della situazione grazie
Grazie ma io sin da quando ho sentito l'intervento del dottor Miglietta ho colto che l'argomento che comunque aleggia in questa come in altre occasioni di incontro è quella delle regole poi naturalmente qui delle regole di mercato in particolare dottor Miglietta parlato tra le tante cose di liberalizzazione della concorrenza
Di regole di mercato
Ecco io vorrei dire parto dal presupposto che le regole debbono essere se possibile poche se possibile debbano essere certe senza uguali per tutti debbano essere chiare comprensivi non debbano dà luogo a molti le interpretazioni e devono essere applicate da tutti sembrerebbero cose facili sembrerebbero fondo concetti elementari che una volta fermati e codificati possono rappresentare
La strada maestra entro la quale operare
Questo invece così non è non solo ma direi negli ultimi tempi appare quasi esserci un ritorno assoluzioni che non fanno della certezza
La il tiro che non c'è il non trovano scettici requisito unico
E a volte per finalità che potremmo definire politiche tra virgolette con ogni rispetto quindi non soltanto politiche di forza di maggioranza o minoranza politiche locali regionali o addirittura di settori dell'economia Rocco o o anche della vita sociale
E ma anche perché e ci sono diciamo influenze che se si vengono a determinare il han con sequenze atti dell'irrompere oramai da tempo in modo molto forte di interventi normativi di natura internazionale oggi se noi ci troviamo a esaminare una su un problema dobbiamo certamente vedere la normativa nazionale e internazionale le direttive che esistono o che sono in itinere o che sono da recepire
Dobbiamo vedere qual è la normativa nazionale qualche volta mi sia consentito mi viene anche di voi di chiedervi o di sentirmi chiedere ma poi è legata al principio costituzionale oppure no quindi c'è anche un aggancio se il principio e poi ci dobbiamo ci si viene a chiedere dice ma e questa normativa internazionale questa normativa nazionale
E con gli interessi del Paese con gli interessi della comunità che sia regionale o locale e che effetti produce
E poi oltre a questo la seguito la domanda che ancora si pone e ma quello che avviene nel nostro Paese avviene anche nel paese vicino avviene anche nell'altro Paese avviene anche e negli Stati Uniti o un po'perlomeno in uno degli stati dell'Unione Europea
Ecco credo che queste domande siano domande che e va bene esaminarle e pongono quasi l'angoscia perché pongono l'angoscia perché prima noi avevamo una normativa no
No Stra che ha avuto una buona evoluzione direi anche belle evoluzione perché noi siamo passati da un intervento dello Stato che dominava l'economia che però dovendo lo guarda l'introspettiva non è da considerare tutto negativo perché se ricordiamo quello che ha fatto Livio quello che hanno fatto ante grandi enti e diciamo hanno costruito anche una classe dirigente o oltre che dei dei dei beni e dei benefici per tutta la collettività
Certamente l'evoluzione si è deteriorata e i tempi sono cambiati e quindi e diciamo che da una economia è legata allo stato si è passati all'economia sempre più libera che oggi possiamo tranquillamente dire una economia di mercato che presuppone la liberalizzazione e la libera concorrenza quindi c'è questa evoluzione che di per sé è certamente virtuosa
Ma
Nella in questa evoluzione e ci si è trovati di fronte molte volte
E a norme che andavano a toccare interessi che sembravano non difendibili se no con interventi statali o statuali oppure o comunque pubblici
E quindi molte volte quella rapida quell'evoluzione che si immaginava rapida che poteva essere rapinati doveva giungere a una liberalizzazione totale del mercato veniva o frenata oppure coinvolta
Basta ricordare la golden share in certi casi o o o ricordare e una maggioranza forte mantenuta in altri enti per finalità rispettabilissima quindi mio non è un discorso critico e una fotografia di quello che si sta quindi ci si si ci si è avviati e ci si trova in una situazione che vorrei dire quasi di conflitto tra che cosa
Tra gli interessi
Perseguiti dalle direttive dell'unione europea
Tra gli interessi perseguiti dal libero mercato significa liberalizzazione la libera concorrenza
E quegli interessi che sono di interesse diciamo di di valenza politica politica che riguardano collettività specifiche nel caso nostro collettività nel nostro Paese orobico o anche di regioni singole
E quelli che sono interessi di altre regioni
Questo ha portato a una serie di conflitti e i quali conflitti
Non hanno portato e anche se il cammino esiste si procede su questa linea a realizzazioni univoche realizzazioni che come ha detto certe chiare e da tutti applicate
Negli ultimi tempi io ho potuto osservare lo dico proprio come osservatore naturalmente un osservatore interessato per le funzioni che svolgo e attento però obbligo e anche per indole magari ma comunque proprio e che in alcuni settori ci sono state dei conti ci sono sono stati ci sono dei conflitti che attestano la grande preoccupazione e che non è detto ci possono fare immaginare che troveremo tu che questi problemi possano trovare tempestiva e univoca soluzione
Noi se guardiamo l'intermediazione bancaria se guardiamo l'acquisizione di trasformare gli se guardiamo la corporate governance delle società quotate troviamo delle situazioni che di per sé non sono né equivalenti né soddisfacenti
L'intermediazione bancaria vorrei dire non non ha bisogno di ricordare il travaglio che ha vissuto il nostro Paese travaglio che ha vissuto recente diciamo nel nei due anni precedenti ma in particolare nel due mila cinque e che ha portato a quelle funzioni che voi tutti conoscete che non ho bisogno di ripetere
Nelle quali vicende nelle quali però e le regole sono state rispettate
La Consob ma certamente imposto il rispetto delle regole quelle che esistevano e la Banca d'Italia in una prosecuzione anch'essa ricordo che da ultimo la decisione del governatore Draghi anche se ha detto che farsa conoscere sette giorni prima se è una cosa un'operazione poteva essere gradita no utile o no lo faceva parte né delle regole scritte nelle regole di mercato quindi anche anche questa linea ha portato direi a un a sia pure con sofferenza Travaglio che tutti noi ricordiamo ha portato all'affermazione delle regole
Però le affermazioni delle regole io sento che pongono molte domande la mia è una esposizione assolutamente neutrale quindi ponendo la domanda non è una scelta di campo
Un po'perché non fa parte delle mie funzioni un po'perché per fare una scelta di campo bisogna trovarsi nel soggetto abilitato a farla non in uno che da fuori da suggerimenti
Per gli esperti che siano ma sono suggerimenti la cui soluzione poi fa carica d'altri allora la domanda è
Ma questa fusione di banche approva ha portato porta a una tutela assoluta degli interessi del nostro Paese
Se noi facciamo parliamo di economia di mercato si se noi parliamo di uno sviluppo che potrebbe esserci anche di una maggiore economicità sì
Ma le domande che si pongono sono i vantaggi possono essere solo vantaggio possono esserci svantaggio di svantaggi possono essere superiori o inferiore
Vantaggi
Mi spiego meglio se c'è la fusione di due banche si produce una riduzione di un quarto del capitale umano che lavora è un interesse
La domanda la pongo di contro ci saranno sicuramente riduzioni vantaggi dal punto di vista degli investimenti dal punto di vista delle dei risparmi e ma a questa seconda tra domanda la domanda entro andranno a favore degli investitori andai a favore della popolazione o forse andranno a favore degli azionisti o solo degli azionisti o in parte notevole degli azionisti
E questa è una domanda che chi governa il Paese ma chi ci vive ognuno dal suo punto di vista se la deve porre e poi se ne vanno e vengono altre e la domanda è e il diciamo il risparmio che veniva utilizzato in una certa regione o in una ampia Zona territoriale del Paese continuerà ad essere utilizzato
In quel Paese oppure sarà finalizzato magari alle grandi imprese sempre di quel Paese ma colpendo o danneggiando lasciando le piccole imprese disagio o addirittura essendo domande le pongo tutte magari potrà essere utilizzato in un Paese sterno
Allora ecco che l'le regole di mercato esistono le regole di mercato devono essere utilizzate
Devono essere rispettate le regole di mercato ci pongono e pongono chi governa Chiarelli ognuno nell'ambito sui responsabili da moltissime domande quindici per si verificano conflitti
Conflitti che necessariamente devono trovare una equilibrata soluzione eccome
Regole certe regole chiare regole attuate da tutti ed ecco che noi dicendo attuate da tutti e verificate da tutti
Ci portiamo un passo avanti in questo modo di ragionare e come ci portiamo passerà ma ci portiamo Passavanti nel senso di dire
Che se una entità che vive nel nostro Paese può subire un'opera da parte di un altro Paese la domanda che ci servono dice ma noi questi di questo Paese la possiamo fare anche nell'altro Paese
E allora ci si domanda la reciprocità deve esistere o non deve esistere dobbiamo avere
Regole di difesa uguale a quelle dell'altro Paese o dobbiamo avere delle regole più aperte perché siamo aperti al mercato e poi magari ci scontriamo con altri che possono avere la stessa apertura la domanda si pone e nel porre questa domanda ecco che entriamo anche nell'attualità
E in fase di recepimento la direttiva dell'OPA
Qui mi sia consentito una valutazione direi tutto singola come studioso dalla materia
Probabilmente la direttiva del locale non è stata tra le più felici anzi direi che è abbastanza infelice per come consente larghi spazi di manovra
Quindi consentendo questo ogni Paese la recepisce nel modo che ritiene l'Italia deve ancora recepire quindi legislatori si trova di fronte ne dico una ma le posso dire diverse
E devo porre e il criterio di reciprocità tipo che se una società è soggetta a un'OPA può in questo caso prevede deve valutare e opporsi cose la società che cerca di a acquisirla attraverso l'OPA
Non abbia la stessa regolamentazione non consentano stesso
La domanda esiste la risposta la dovrà trovare il legislatore la Consob da parte sua ha detto le regole di mercato devono esistere quindi il mercato e il libero mercato quindi la liberalizzazione dovrebbe comunque portare all'interesse del risparmiatore quindi del piccolo risparmiatore che tra i magari maggior vantaggio dallo però chi dirige che ha responsabilità diverse potrebbe vizi ma io non so se poi le finalità che si ottengono
Sono Talita giustificare a contrariis il vantaggio economico che possono avere i piccoli risparmiatori dallo svantaggio dopo avere magari una zona nella quale il risparmio viene come posso dire
Magari deviato o ridotto
Sono domande ecco allora le regole dovrebbero essere uguali certe e per tutti
Recentemente domenica io ho vissuto un'esperienza che mi ha molto sorpreso perché mi ha sorpreso terre che non conoscevo ciò che adesso vi dirò nel pomeriggio mi telefona l'amministratore delegato posso dire non sta sui giornali dicendo e quindi non è un segreto del diete dello dell'ENEL
Il quale mi fa presente che gli veniva richiesto dall'autorità francese di controllo francese di fare un comunicato dentro domenica mattina sulle sue intenzioni sulle se fare o no un'azione finalizzata all'OPA nei confronti lei assessore ex
La cosa si doveva fare entro le diciassette la fine serata di domenica
O devo dire che in altre circostanze non ci siamo trovati presenterà la vicenda calcistica in un caso del genere di dover avere non non implica sugli innovativi le notizie su una una banca
Estera ci siamo rivolti all'autorità di quel Paese nelle ventiquattro ore ci ha fatto avere la risposta efficientissima e questo poi ha portato che la scalata una banca basata sul nulla una società sportiva basata sul nulla
Si è dimostrato che era basata sul nulla
Ma il passaggio era attraverso l'autorità di controllo in questo caso la la il passaggio diretto era tra l'autorità di controllo francese e l'ente la società italiana
Peraltro poi è risultato che una copia di quella richiesta era stata mandata anche alla Consob per questo per chiarezza ma rimane il fatto che c'era un contatto diretto sembrerebbe una cosa da nulla ma qual era la parte che fa pensare
Veniva detto che doveva rispondere entro l'indomani mattina alle otto e la domanda fu
Che cosa si può fare se non risponde entro domani mattina alle otto allora la cosa vogliono preso il chiodo come sulla quale mi sono documentato ecco una regolamentazione francese conseguente alla direttiva sull'OPA
Che loro definiscono regolamento duecentoventidue punto ventidue ventitré ventiquattro venticinque stabilisce che loro possono rivolgere a chiunque
A qualsiasi soggetto ritengano che abbia una interesse a sporgere un'attività nei confronti di una società nel caso francese posso rivolgere la domanda dandogli tempo il contenuto della risposta
E se non risponde
Se non risponde
La normativa francese ha previsto che per sei mesi quella società non potrà più svolgere un attività mettiamo un lancio di un'OPA o di interesse verso la società francese quindi la stessa regolamentazione francese si è auto assegnata un potere che non tocca il libero esercizio dei diritti della società italiana
Ma dice se tu vuoi venire a fare un qualche cosa immaginiamo che una inizio di attività potesse avere anche verso un'altra società dice Exeter se hai risposto che non puoi farlo per sei mesi non puoi fare nulla
Allora la domanda che pongo e devo dire con tutta chiarezza che ho segnalato questa al ministro dell'economia segnalando questo fatto nuovo perché deve essere recepita la normativa nazionale a domanda che pongo è questa
Se la la regolamentazione sull'OPA se la direttiva sull'OPA avverrà applicata in ugual modo in tutti i Paesi è giusto che sia così deve essere così il libero mercato le regole certe valgono per tutti
Se viceversa uno l'applica in un modo avverto come l'Italia fino ad ora la sta applicando perché anche se non ha recepito questo l'Italia la sta applicando lo dimostra anche una società di assicurazioni che recentemente acquistato un'altra Società assicuratrice
Pagando il prezzo maggiore dell'OPA interpretando che la direttiva comunitaria avesse fosse già in vigore anche se non era stata e recepite e Dallas quindi da questo punto di vista in Italia c'è allo stato una a diciamo un rispetto dei principi delle o gli ordinamenti europei
Ma se altri Paesi restringono la loro normazione in modo tale da creare sbarramenti di vario tipo allora chi alla responsabilità sia in Parlamento sia il governo sia chiunque possa partecipare anche coloro che fanno i dibattiti aperti concorrono a questo
Allora si deve porre la domanda se le regole non sono certe che cosa dobbiamo fare
Io ribadisco il concetto fondamentale che poi dovrà della Consob solo prego dev'essere certe chiare applicate da tutti esiste il controllo che siano applicate e il mercato deve essere rispettato perché se il mercato non viene rispettato allora diventa una Babele e allora probabilmente facciamo un passo indietro rispetto a quelli al quel progresso che sia pure faticoso sia pure lento ma poi sicuramente siamo andati finora costruendo
Io vorrei parlare di alta dirti tante altre cose ma togliere tempo direi che sarebbe poco apprezzabile per questo dico soltanto una cosa proprio è un puzzle lanciare uno stimolo essendoci e l'ingegner Capuano
E tra gli altri problemi c'è anche l'assetto delle Borse ma certamente nessuno più di lui potrà parlarci di questo se vorrà perché anche quello è uno dei problemi una borsa nazionale una Borsa europea una borsa legata con gli Stati Uniti
Sono lontani dall'attualità la cui soluzione certamente influisce su su gli interessi del Paese sulla vita del Paese
E sul finanziamento delle società e in ultima analisi perché questo lo dobbiamo sempre tener presente anche perché tristi vicende ci hanno dato momenti di grande dolore sull'interesse dei risparmiatori etere piccole imprese
Scusate sosta troppo lunga grazie
Grazie presidente Cardia che è stato invece assolutamente puntuale stimolante in particolare mi pare che
Michele Vietti abbia diciamo così ricche impegnarsi nei prossimi mesi anche sulla parte normativa che riguarda recepimento del gettito sull'OPA
Stando attenti anche con me paese sia nell'ottica nazionale che in quella europea al appunto al problema della reciprocità che Paesi poi come la Francia come abbiamo visto dall'esempio che ha fatto il presidente ma tanti altri ne abbiamo ciascuno di noi in mente ne dà un'interpretazione quanto meno singolare
Una piccola notazione su alcuni degli interrogativi che hanno posto il presidente Cardia
Per dire di una delibera o opinione che in effetti in un clima di economia di mercato più o meno libera in effetti le risposte sugli interrogativi
Dovrebbero trovare una risposta efficace nel senso che poi il cittadino impresa risparmiatore
Dirige i propri capitali anche dispetto come dire alla Offerta che i soggetti anche di natura bancari sono in grado di dare su questo
Come dire pure essendo consapevoli dei conflitti che il presente ha tracciato penso che poi alcune istituzioni bancaria abbiano una particolare propensione poi ad evitare il conflitto e costruire soluzioni di consenso
Aggiungo un'altra cosa che se da per un'opinione personalissima
Che sono molto rammaricato
Se del fatto che negli anni passati e penso ad una decina di anni fa
Questi stessi interrogativi non se ne siano posti
Ne
I legislatori e neppure a volte i regolatori quando è stata fatta una campagna di acquisizioni che a lo dico tra virgolette in punta
Di piedi a un po'diciamo così depredato il capitale anche di di risparmio di crescita che c'era un alcune banche meridionali perché mentre altre come dire
Meritavano fra virgolette di essere inseriti in un contesto più grande più dinamico e più competitivo in alcuni casi invece sono avvenuti dei trasferimenti di di capitale di aziende bancarie che forse potevano o trovare aggregazioni possibilità di crescita diverso che sta però è un'opinione personale
Cedo la parola a Massimo Capuano cui rinnovo i complimenti e gli auguri per il nuovo incarico
Come dice il Presidente worker via questa nomina non è soltanto prestigiosa è una nomina delicata perché il mondo delle Borse e di una fase di fibrillazione anche interessante e speriamo positiva si discute
In queste settimane ti alleanze internazionali
Niente il passo la parola ma di fatto già Cardi ha dato un un'ottima traccia del per il suo intervento grazie
Grazie a voi tutti
Non è non vorrei essere scortese pro parlare di alleanze tra forse può essere un argomento molto vasto
Abbastanza per certi aspetti complicato che ha sicuramente poiché riscontri nella assetto finanziario anche del nostro Paese ovviamente per ciò che riguarda la Società di di gestione del mercato
In questo momento cercheremo cercherei di nonno parlare in maniera specifica del del del caso Borsa Italiana il fatto che ci siano
Nel mondo come dico io nella settore industriale borse a livello mondiale un trenta verso consolidamenti verso l'aggregazione verso forme di alleanza e cooperazione
è dovuto sostanzialmente a due fattori questi fattori influenzano ovviamente anche il nostro mercato le due fattori in questioni sono la trasformazione industriale delle Borse che negli ultimi dieci anni si è trasformata da una azienda
In cui sostanzialmente era privilegiati localismo bisognava essere fisicamente presenti in una borsa per negoziare la famosa borsa alle grida tante volte si vede ancora in televisione ma soltanto negli Stati Uniti dove c'è ancora la borsa le grida in Europa
Ormai l'information technology la informatizzazione dei mercati avuto pietà e quindi questa trasformazione industriale a consentito di avere un maggiore integrazione da un punto di vista proprio dei dei mercati utilizzando la tecnologia questa è stata sicuramente una spinta
Verso l'unione la cooperazione e l'altro forza fondamentale è stata quella della globalizzazione che parte soprattutto dai clienti del delle borse clienti particolare delle Borse sono presenti i grandi investitori gli investitori sono diventati globali hanno e vogliono investire in prodotti che possono trovare che devono trovare in tutti i mercati del mondo questo a necessariamente spinto anche le Borse ad attrezzarsi
Per fornire prodotti e servizi globali i propri clienti globali quindi semplificando queste due forze
Hanno spinto stanno spingendo le le borse ad unirsi unificarsi alla ricerca di migliori servizi di economie di scala quindi abbassare i costi mettere insieme le tecnologie informatiche far sì che questo valore che viene prodotto dai risultati di questa aggregazione venga redistribuito
Una parte ai clienti
Ecco l'altro fatto nuovo delle borse che le borse
Ormai sulle quindici tre quindici borse più grandi al mondo tredici sono quotate
Le uniche non quotate siamo noi la Svizzera quindi tutte le altre sono società quotata
Quindi restiamo in questo caso ancora ancora Thrale anomalia
Ecco quindi
L'altro fattore importante in questa ricerca di efficienza e il fatto che le Borse adesso sono società quotate quindi rispondo anche gli azionisti e hanno ovviamente una spinta verso la ricerca per tutte le società quotate della valore per gli azionisti ed ecco perché attraverso le votazioni si cerca anche di riprodurre quelle condizioni tali per cui una parte del valore prodotto venga distribuito agli utenti e clienti delle borse agli azionisti quindi questi sono i movimenti in corso nei quali borsa Italiana partecipa una avendo questo incarico
Si può vedere
Come tipicamente sia effettivamente un trend globale sono tutte le borse del mondo che si stanno muovendo secondo queste queste due forze che neri configurano un po'diverse
Ecco detto questi volevo riprendere un momento il il tema del del convegno sulla liberalizzazioni perché le liberalizzazione per il mercato finanziario è stato ricordato prima anche dagli altri autorevoli speaker in questo in questo convegno sono delle elementi di fondamentale importanza i faccio due riferimenti velocemente una riferimento proprio a alla all'era di liberalizzazioni e privatizzazioni che è avvenuta in Italia
A iniziare dalla dei primi anni novanta e poi riferimento veramente molto veloce ma anche abbastanza esplicativo di come una liberalizzazione anche nel settore dei mercati finanziari abbia un'importanza anche rilevante proprio per l'investitore individuale
Ma io credo che l'Italia tra le tante anche due opportunità francamente ancora non del tutto o poco sfruttate la prima non è argomento di questa di questo convegno ma lo è stato lo sarà sicuramente di in altri in altre occasioni delle le piccole e medie imprese piccole imprese grande patrimonio purtroppo non completamente sfruttate qualche volta a me sembra anzi che ci sia quasi dei dei vecchiette dei limiti alla allo lo sfruttamento l'utilizzo di questa importante risorsa per il Paese noi come Borsa ne siamo testimoni attori
Molte volte in maniera proattiva di questa forza delle piccole e medie imprese che viene ad essere poco sfruttata l'attrice con le liberalizzazioni liberalizzazioni che sono avvenute nel nostro Paese
Probabilmente in qualche caso in maniera ancora un po'timida però tutte le volte in cui c'è stata una forte determinate convinta fase di liberalizzazione con risultati ci sono state noi lo testimoniamo in Borsa
La capitalizzazione di Borsa e oggi è pari a circa ottocento miliardi di euro per più di un terzo il fatto da società che sono venute da una apertura del mercato e dalle privatizzazioni quindi se facciamo i conti abbiamo che circa poco meno di trecento miliardi Viero di capitalizzazione in Borsa è fatto dalle società che vengono fuori dalla era di liberalizzazione e privatizzazione al nostro Paese
Il sessanta per cento dei nostri flussi quindi gli scambi che avvengono giornalmente in Borsa sono anche frutto del società che sono state quotate in Borsa attraverso proprio delle offerte pubbliche di acquisto e questo vuol dire non scambiamo ormai mediamente cinque miliardi di di euro quindi se contate ci sono tre miliardi di euro che vengono scambiati in acquisto e vendita che sono frutto di questo patrimonio di questo asse te che è stato portato in Borsa quindi e le Borse hanno dato un contributo per poter far sì che le liberalizzazioni un punto di vista politico quando sono state iniziate poi le privatizzazioni abbia avuto anche un risultato come risultato tangibile
Di questa azione all'inizio degli anni novanta è stato anche della l'ingresso ci pensate bene ingresso massicce per la prima volta veramente molto esteso detta piccoli risparmiatori in Borsa che si erano
Affrettati con le lunghe file che vedevamo proprio per la prima volta di investire gli investimenti in Borsa mentre fino a ottieni prima c'era un'unica forma di investimento quindi il mercato il mercato in questo caso il mercato dei capitali e mercato di borsa ha dato uno proprio contributo ed è un aspetto sicuramente fondamentale
La possibilità che questo possano essere sfruttate del mercato dei capitali è ancora molto ampia
Quindi se ci fossero settori che ancora potrebbero essere sicuramente molto più spinti nella liberalizzazione quindi nelle aperture ai privati ci potrebbe anche essere una ritorna una risposta da parte del mercato e capitali molto ampia
Faccio ancora una volta una un esempio
Quasi numerico l'Italia il Paese del risparmio gestito è partito anche questo fine degli anni ottanta però ha avuto una grande sviluppo
Società di gestione del risparmi in Italia sono decisamente molto grandi molto attive
Investono in Italia
Una media della quattro per cento
Cioè l'Italia a livello mondiale pesata il quattro per cento fatto cento tutti gli investimenti in Borsa i nostri fondi italiani investono esattamente quanto dice diciamo una una regola non scritta dei fondi
Negli altri Paesi i fondi locali investono nella propria borsa molto di più
I fondi nostri investono poco perché c'è poco materiale però potrebbero investire molto di più mentre invece in questo momento i nostri fondi stanno se volete finanziando la crescita delle impresa che sono quotate sulle altre Borse
Se ci fossero più imprese quotate queste possono venire ancora una volta da spinte maggiori maggior convinzione verso liberalizzazioni in settori in cui già c'è stato liberalizzazione ma potrebbe essercene anche di piante parliamo per esempio della già abbiamo sentito anche della parte e la finanza ecco che questo potrebbe avere una chiarissimo supporto da parte della Borsa degli investitori in Borsa
Ecco e quindi come dicevo all'inizio un'opportunità per il nostro Paese molto importante potrebbe avere una al supporto
Importante interessato ovviamente e capace anche di fornire delle risposte per lo sviluppo la crescita e la competitività cioè termino con quell'esempio cui facevo prima riferimento cioè una liberalizzazione che parte dalla dall'Europa come diceva il presidente Cardia noi dobbiamo all'interno dei mercati finanziari convivere come alle direttive europee ecco c'è una direttiva europea che avrà piena efficacia nel novembre due mila e sette
Che liberalizza i servizi finanziari in senso generale e liberalizza anche i servizi di borsa dal novembre due mila e sette non ci sarà più una regola di concentrazione che in Italia
Vige tuttora che che in un certo senso obbliga
Per le società che sono quotate nel società italiane quotate a concentrare gli scambi quindi di acquisto e vendita soltanto sui mercati regolamentati non parla di borse ma di mercati regolamentati questa regola non ci sarà più come ci sarà non ci sarà più la necessità da parte dell'investitore individuale di comprare e vendere
Titoli soltanto utilizzando la borsa ma ci sarà una liberalizzazione totale ci saranno tanti mercati in cui si potrà comprare e vendere le azioni quindi una liberalizzazione che dovrebbe dare dei grandissimi risultati tutti noi questo momento tra virgolette siamo così obbligati a utilizzare la Borsa poter utilizzare tantissimi circuiti telematici dove acquistare venda
Ed ecco che vengono o a una chiusura molto in linea con quanto diceva prima il presidente Cardia
Nel senso che
Questa liberalizzazione senza delle regole dei controlli precisi
Non funzionerà e avrà soltanto l'effetto di per mettere in confusione gli investitori individuali che nel comprare vendere oggi si ritrovano con alcune certezze sul prezzo
In acquisto e in vendita dei vari titoli domani questo prezzo sicuro che esso e la Borsa oggi Ida non non lo avranno e quindi in mancanza di regole e dei controlli poi severi e possano essere applicati sulla prezzo giusto per il risparmiatori individuale che voglia comprare e vendere ci ritroveremmo in un caos
E qui a questo punto vedete una grande opportunità si può trasformare in una liberalizzazione senza controlli in una rischio per l'investitore individuale
Termino dicendo che tutte le liberalizzazioni quindi che coinvolgano il pubblico retail devono essere assolutamente accompagnate anche da una forte azione di education
Un'azione di education e consenta al risparmiatori in questo caso al cittadino consumatore in altri casi di poter essere cosciente di quanto non libera una liberalizzazione li può offrire in mancanza di questa azione di accompagnamento di rischi secondo me sono sempre molto elevati
Grazie
Grazie a Massimo Capuano per deve importanti avvertimenti il ci ricordato come in effetti le misure di liberalizzazione in sé non non sono necessariamente la panacea di tutti i nostri mali ma hanno bisogno di essere accompagnate da una serie di altre iniziative anche di carattere prettamente formativo per l'opinione pubblica l'impresa dei consumatori
Vorrei profittare a questo punto della
Esperienza della testimonianza di Enzo Paolini che il presidente nazionale dell'AIOP cioè l'associazione che unisce tutti gli operatori privati nel mondo della sanità
Perché vedete molto spesso economie di mercato libero iniziazioni sono temi che hanno a che fare anche con il ruolo dello Stato ruolo che si cerca di fare un po'diminuire una delle voci
Fondamentali della spesa pubblica proprio quello della sanità da questo punto di vista penso che non è stato troppo scandalo se
Faccio notazione rispetto ad una finanziaria che è ancora un cantiere molto aperto forse troppo ma è in effetti anche rispetto al sistema sanitario la spesa pubblica sulla sanità
Al di là di alcuni interventi sotto forma di di ticket che proposte bisogna vedere come verranno fuori è alla fine non mostra come dire il segno di un cambio nell'approccio complessivo
E e quindi volevo chiedere a Porrini come secondo cui il mondo privato della sanità intende essere interlocutore di un processo magari di nuovo e anche più responsabile da questo punto di vista grazie sì grazie
è una domanda complessa però a rispondere facendo alcune osservazioni di preliminari di tipo generale che mi sono indotte dalla osservazione del dibattito di ieri molto
Interessante molto approfondito dell'interventi che che mi hanno preceduto perché il messaggio che viene dal disegno di legge sulla Finanziaria a me pare un messaggio più che un disegno di legge un disegno di legislatura
Che sancisce chiarisce bene a mio avviso quale una linea politica anche nel campo di un mercato
Regolato dallo Stato un mercato molto particolare che non è qui parallelo Fatima sicuramente cosa
C'è da
Cioè sicuramente contiene in sé le regole e poi di tutti i mercati beh noi tanti tutti quanti al molti di noi forse non ho pensato che e fosse poi possibile al nostro Paese l'affermazione di un progetto di crescita di quella regoletta
Di produrre nuove occasioni di favorire la crescita di una regoletta Ferrea in tutti i mercati anche in quello sanitario cioè che la competizione aumenta la qualità e diminuisce i costi
Oggi vediamo invece che nel disegno di legge nel disegno di legislatura come io penso di poterlo definire si sostituisce legittimamente non lo sto criticando dal punto di vista del metodo ma del merito naturalmente si sostituisce alla visione
Liberale dello Stato quale molti di noi pensano di dovessi avviare una concezione neo statalista si sostituisce quindi ad uno stato regolatore lo Stato imprenditore o peggio lo Stato intermediario
In questo hanno ragione tanti osservatori anche di vinciamo ovviare vicine alla al centrosinistra Harlan compagine in questo momento
Al la responsabilità di governare ragione per esempio Nicola Rossi quando ieri
Diceva che opportunamente che invece di pensare a sostenere lo sviluppo e quindi soffiare sul volano della competizione
Della qualità e dell'implementazione del sistema Paese si è ritornati un'idea un fondo banale forse anche brutale cioè quella di tassare per poter spendere
E su questo ieri sera leggevo anche Gianfranco Polillo sulle nuove ragioni del socialismo che una rivista critica di Emanuele Macaluso che non rimane altro
Che accettare la sfida della competizione dice Polillo ma in questa finanziaria non c'è lo sviluppo senza asse e senza ma
Non perché queste considerazioni siano meno importanti ma perché il tempo per la cui dell'equità e della redistribuzione della ricchezza verrà dopo
Io dico che non è vera né l'una cosa né l'altra penso che invece l'idea della equità della distribuzione si accompagna a quello è contenuta in quello dello sviluppo c'è l'idea guida della crescita e cioè la redistribuzione delle opportunità
E lo dico senza riecheggiando negli nella mia mente le parole ieri perché hanno detto ieri Ornaghi Profumo rettore di università quella delle ristrette ridistribuzione delle opportunità e della competizione che si fa sotto se sì
Specialmente sulla base della competizione delle teste e delle idee
Beh quella che si fa attraverso la scuola la formazione e l'università e che cambia i percorsi di vita sia individuale che quelli collettivi beh è stata accantonata in favore di una rete redistribuzione semplicemente intesa come come dire riallocazione di un potere di spesa corrente operazione che non solo non è economica mai politica e culturale si attua secondo la graduale gigante compili un poco angusti di una graduale progressività delle imposte personali
Insomma ed è la prima considerazione che volevo fare questa parola riformismo che riecheggia spesso anche ieri il vicepresidente del Consiglio Rutelli lo ha detto bisogna riportare nel governo idea riformista beh è stata espulsa secondo me dal dibattito politico anche se insomma appunto riecheggia qui nella e la prima considerazione
La seconda nella fa venire in mente l'idea la la la per nulla dichiarazioni di ieri del presidente Montezemolo che una finanziaria vecchia e classista io mi permetterei di integrare dicendo che
Classista in quanto vecchia
Perché se anche ieri si è girarsi e galleggiato su questi idea della diminuzione delle tasse del invece del dell'Ali delle aliquote aumento nel giusto ma io direi di guardare un attimo questa questione con lucidità ed equilibrio mi domando e voglio essere provocatorio da parte e viene è un'osservazione che viene da parte di un rappresentato in una categoria di imprenditori che certamente non è avvantaggiata anzi forse ha certamente penalizzata da questa previsione contenuta nel disegno di legge ma mi domando
Nell'Italia del due mila sei e forse quella delle tasse davvero la priorità su quali siti decide il futuro del nostro Paese
Nell'ottica di una mera modernizzazione di una profonda e seria liberalizzazione nel campo dei servizi l'unico il perno del nostro politico l'unica questione di ogni politica di rilancio questa delle tasse io credo di no
Lo dico da liberaldemocratico di cosa chi tifava vent'anni fa per la rivoluzione reaganiana e tua ultima per le prime tipi d'timide privatizzazione di vent'anni fa l'asma è quando lo Stato era ancora proprietario di Maccarese magari produceva le merendine e i panettoni beh io credo che
Sono alieno da pensare che la rivoluzione liberale sia compiuta però sono passate da quell'epoca vent'anni il pendolo della Rizzo bene della storia va in un altro senso dico
Il problema oggi non è avere meno Stato e avere uno Stato migliore
Non siamo soffocati da uno stato opprimente siamo penalizzati da uno Stato inefficiente
E mentre venti o dieci anni fa tanto per parlare di un fatto che mi riguarda diciamo del decreto legislativo cinquecentodue che ha riformato la il sistema sanitario pensavamo che è un'esplosione di liberismo il decreto legislativo cinquecentodue ha stabilito che le prestazioni sanitarie nel nostro Paese sono pagate per tariffe non più per giornate di degenza una rivoluzione che ovviamente avrebbe dovuto provocare un'esplosione di liberismo beh
Oggi ci accorgiamo però che senza servizi pubblici efficienti
E modernismo infrastrutture l'economia non decolla l'abbiamo sentito ieri che senza un serio intervento statale internazionale si fa sempre tra drammatico più drammatico il problema della sicurezza che i settori del futuro come la ricerca hanno bisogno di un intelligente intervento pubblico che non c'è progresso senza legalità e anche qua ovviamente importante
La la l'intervento pubblico nel né si può dire ci penseranno i tribunali di i tribunali devono applicare le leggi noi dobbiamo cambiarle questa legge se vogliamo compiere una vera rivoluzione liberale nel senso della crescita
E per l'arrivo di liberalizzazione qualche grande problema italiano concludo la mia prima seconda osservazione vado alla brevissima riflessione dal mio punto di vista il problema italiano e la ricostruzione dello Stato
Cominciare dal riordino legislativo certo un pezzo di questa strada e la semplificazione burocratica il taglio di lacci e lacciuoli affine di questo cammino c'è forse anche la riduzione della spesa della tassa e non il contrario
Perché se non accompagnata da un'attenta ragione ingegnere Capuana certissimamente da un'attenta e seria
Governance da una riforma profonda della minore spesa la riforma profonda di una minore spesa indebolisce fatalmente la pubblica amministrazione e quindi affievolisce le regole per tutti
Sinora si è mangiato il messaggio che si può fare a meno dello Stato nonché bisogna migliorarlo a me invece sembra opportuno sottolineare questa esigenza di miglioramento
Mi permetto di fare una osservazione finale dal mio punto di vista mi osservatore quello di un grande mondo Spedaliere o privato di un grande ospedale che assiste i cittadini italiani all'interno del servizio pubblico nazionale nelle strutture private accreditate sono il novantacinque per cento delle strutture che sono in Italia sono come gli ospedali non si paga siamo assistiti da servizio pubblico nazionale al quale partecipiamo attraverso il prelievo fiscale
Una rete ospedaliera quindi inserita a pieno titolo nel servizio pubblico e però si trovò ci troviamo davanti all'indicazione contenuta nelle nelle indicazioni del disegno di legge che per salvare il fissati dal disastro al nostro fondo sanitario di potenziare gli ospedali pubblici e di depotenziare gli ospedali privati osservo che occorrerebbe dire bisogna potenziare il servizio pubblico e non fare questa distinzione tra ospedali pubblici e privati che non c'è più da qui vent'anni in Italia però dico che potremmo anche essere d'accordo su questo e che tale obiettivo persegue contiene in sé in luce la questione della competizione però questo si può fare soltanto sul piano della capacità di attrarre assistiti
Della migliore qualità delle prestazioni dei migliori medici della maggiore efficienza delle minori liste d'attesa
Io mi
Mi stupisco ogni anno con leggendo le relazioni delle Corte dei conti nelle regioni quando si diceva cioè Grande deficit un grande buco nella spesa sanitaria bisogna diminuire la spesa sanitaria io dico di no bisogna aumentare la spesa sanitaria o quanto meno bisogna razionalizzare la spesa sanitaria non razionali la perché in tutti i campi dove c'è innovazione la spesa a fatalmente cresce non c'è un campo dove non c'è innovazione come la sanità anche la scuola la ricerca mala sanità oggi libri benessere aumenta la vita media aumenta le tecnologie ovviamente propongono prestazioni
Innovativa e quindi fatalmente abbiamo una maggiore domanda alla quale deve rispondere rispondere una maggiore Offerta beh invece la competitori potenziamento della struttura pubblica e il per potenziamento della struttura privata in questo disegno è previsto semplicemente spostando delle risorse da una colonna ad un'altra ecco questo non può e non va noi dobbiamo rilanciare sul tavolo delle politiche della politica la grande sfida della qualità e dei costi impropri tenendo presente che la qualità si fa anche con le piccole questioni anche con l'appendicite si fa e non è vero che certi costi ad esempio quello del sovraffollamento di personale determinato dal clientelismo non sia eliminabile
Certo mi rendo conto che questa politica sanitaria ma incrociata con quella del lavoro quella economica e quella sulla previdenza sulla sicurezza ma questo governo questo è governo non non si può dire non si può diminuire lo spreco nel settore pubblico perché in fondo c'è una normativa sulla sul lavoro per il quale e difficile licenziare però bisogna andare a affondare il coltello nelle e le questioni emergenti dei veri sprechi quando nella piana di Gioia Tauro ci sono tre ospedali che hanno ventisette cuochi inorganico lo dice un indecente inchiesta del Corriere della Sera e con ventisette punti in organico la mensa è appaltata all'esterno della non si può certo non si può dire la provocazione che diceva ieri Pietro Ichino sulle sui maestri che non vanno a scuola che quindi bisogna licenziare seduta stante però questo governo e se il governo applica questo compito
Privilegia l'abusato adagio andreottiano del meglio tirare a campare che tirare le cuoia
Però ecco noi siamo di un'altra pasta noi siamo vorremmo avere una un non non non non voglio criticare quella classe politica che pure ai suoi medi meriti però oggi è cambiato non può valere per noi questa questa osservazione per noi quando dico noi dico
Questa categoria questa classe sociale questi dirigenti come quelle di iniziativa Subalpina io ringrazio molto Michele Vietti che come oggi intreccia le conoscenze per trovare delle soluzioni
E per affermare il principio di ispirazione kennediana quando si vedono le cose difficili si dice
Non si dice perché ma si dice perché no grazie mi viene
Graziano noi Enzo Paolini per il suo intervento diciamo così anche particolarmente appassionato
Per la verità
Qui non ce l'ho una controparte di di centro sinistra perlomeno istituzionalmente
Due piccole notazioni in questo momento mentre parliamo qui a Frascati e in corso un confronto fra Fassino e Rutelli e credo che stia venendo proprio da lì adesso
Una forte spinta interventi anche forti su questa finanziaria vedremo se poi riusciranno ad imprimere un carattere più riformista o meno
Approfitto ancora per fare un
Piccole di pubblicità non soltanto alla rivista Formiche ma anche ad un'idea che mi capitava di promuovere insieme a Daniele Capezzone in cui fra i primi aderito anche Michele Vietti che e questo tavolo dei volenterosi che per la vita è stato un po'smontato da da Prodi ma per la verità cercheremo invece anche con degli emendamenti in commissione di produrre qualcosa di positivo speriamo perlomeno questa è il
Come dire
La prospettiva è l'auspicio
Tirare a campare qualcuno e qui diceva in effetti qui Andreotti ha campato tanto che sta cantando benissimo
Io invece volevo riprendere un'altra metà pro utilizzata dal professor Mario Monti che diceva o alziamo le mani votiamo la posta e credo che
Sia giunto il momento per il Paese per le sue istituzioni di alzare davvero la posta e quindi
Cedo molto volentieri la parola Stefano Micossi che direttore generale dell'Assonime ed è uno straordinario economista cui chiederei di come dire tirare un bilancio più complessivo dispetto un po'se vogliamo a questa finanziaria e per quello che appare ma anche rispetto al processo di liberalizzazione in corso in questo Paese grazie
Grazie
Io ero io anche ieri
Pomeriggio
A Frascati a questo incontro della
Organizzato per locus
Il senta anche guidato da Linda Lanzillotta
C'è una importante presenza straniera
C'è un dibattito aperto
Però c'era anche una via di grandissima delusione
Ripensando allo stesso analogo convegno di Frascati di maggio dell'anno precedente prima della
Vittoria del centrosinistra alle elezioni nel quale si respirava un clima di speranza l'idea che si aprisse una stagione di buongoverno con una visione per affrontare i problemi del Paese
Ieri c'era un'atmosfera invece di disillusione rispetto a questa possibilità anche se il messaggio che esce è stato quello di alzare la posta non di alzare le mani
Io patto ho preso seriamente il titolo di questa tavola rotonda Stato mercato cittadino e discuto questa questione diciamo in una prospettiva un po'larga che del singolo al posto della finanziaria non sono molto interessanti francamente allora quali sono gli ingredienti del successo delle politiche economiche dei Paesi che hanno avuto successo
Quali sono gli incrementi di ingredienti per esempio del blairismo
Di quella straordinaria esperienza di governo di quasi dieci anni di un lei Gore partì che ha fatto della modernizzazione
Di un Paese potendo naturalmente contare sulla spallata che prima di lui aveva menato la signora Thatcher
Il filo della politica ma anche il filo di un consenso forte
Ingredienti sono tre o quattro e c'è un'evidenza fortissima che funziona proprio così
L'apertura economica l'apertura vuol dire apertura del mercato interno all'esportazione degli altri apertura all'investimento estero
Chi a forte investimento estero che entra forte investimento estero che esce chi è capace di competere sul mercato domestico dove si fa il successo e capace di vincere sui mercati esteri e la apertura economica anche nel senso di accettare l'innovazione
Noi nell'area continentale dei tre grandi Paesi Francia Germania Italia vediamo invece in un sistema nel quale d'innovazione deve essere negoziata con l'incombenza
E dunque tendenzialmente non si fa
Cioè per poter rinnovare bisogna convincere chi è già seduto al tavolo di fare un po'di posto a chi non c'è non è ancora seduto e normalmente non ci si riesce
La capacità la seconda caratteristica la capacità di adattare i sistemi pubblici di sostegno e assistenza in particolare nei due campi critici del sostegno alla disoccupazione
Un welfare capace di accompagnare la flessibilità e di affrontare
Le questioni poste per i sistemi pensionistici dalla demografia
La terza caratteristica
è di non averle mercati del lavoro due olistici
Una cosa che produce come effetto aver mercati turistici che il costo per l'aggiustamento ricade su una parte della popolazione che diventa perciò molto insicura e molto precarie
E infine di avere un sistema di servizi pubblici e di stato orientato cittadini al servizio dei cittadini
Allora il nostro sistema è piuttosto debole rispetto a tutti questi aspetti noi continuiamo sostanzialmente ad avere un sistema che attraverso le sue regole
E attraverso i comportamenti continua a proteggere l'inefficienza e a passare l'efficienza questo diciamo non richiede commenti abbastanza ovvio
L'innovazione viene frustrata in tutti i grandi sistemi pubblici e privati da reti di relazione corporative
Questo è vero è stato un vero per
Lei equilibrismo
è stato vero il sistema bancario che adesso invece si apre e che sarà esposto al grande concorrenza
è stato vero per la distribuzione commerciale nella quale abbiamo scelto invece di lasciare che si sviluppasse o le grandi reti voi sapete che i più grande singolo contributo al miglioramento a produttività negli Stati Uniti è venuto da Wal-Mart i suoi simili
Non dall'information technology applicata ai missili che vanno sulla luna quelle una sciocchezza
E dalla pubblica amministrazione delle amministrazioni locali
Restiamo attaccati ai nostri sistemi di assistenza e sostegno all'occupazione che difendono la rigidità invece di accomodare la flessibilità noi sostanzialmente abbiamo tutto un apparato di sostegni e sussidio a quelli che non ce la fanno
E non abbiamo realtà nonostante le storie il piano industria due mila quindici di Bersani è uno straordinario baraccone sovietico
Non si capisce come lo stesso ministro abbia potuto presentare quel baraccone
E insieme essere l'uomo che ci aveva proposto deprime liberalizzazioni nei servizi nella distribuzione
Abbiamo un sindacato che difende i posti che ci sono e dunque impedisce il movimento delle risorse verso le cose che non abbiamo ma che potremmo fare
Non è nemmeno possibile cominciare a discutere la questione vogliamo chiamarla del dei sistemi di assicurazione contro il rischio di perdere il lavoro di tipo nordico non parlo di quelli anglosassoni
Dove l'assicurazione principale ha dato al fatto che se perdo il lavoro nel torneo un altro ma di tipo nordico dove c'è un fortissimo sistema di sostegno sociale ma non è sul posto esso attribuito alla persona
Dunque si può perdere il posto in Danimarca si licenzia con un preavviso di tre settimane
Ma la persona poi entra in una rete di sostegno pubblico
Sistema svedese diverso sistema ad Albese diverso ma la filosofia la stessa naturalmente dal momento in cui si entra nel sistema di sostegno poi bisogna industriarsi bisogna accettare di Meggiorini in bisogna accettare uno dei tre lavori che vengono offerti uno cioè e quant'altro
Abbiamo un mercato del lavoro gravemente dualistico gravemente dualistico nel quale diciamo nei settori protetti ci sono retribuzioni alte posti garantiti
Però un numero decrescente di persone perché questa tende a restringersi soffoca perché non è competitiva caratterizzata da costi del lavoro fuori mercato da e gode di lavoro fuori mercato
Sostenute coi profitti della rendita
E con le protezioni regolamentare normative per lo Stato
E dall'altra parte mercato rigido il costoso dal quale non si può spostare la gente attualmente settore pubblico al centro
Di questo e il sindacato dell'impiego pubblico accetti questo meccanismo
è un mercato del lavoro precario nel quale semplicemente gli orizzonti sono troppo corti retribuzioni sono troppo basse perché chiunque possa pensare di investire in quei lavoratori e perché quei lavoratori possono investire in sale di investire nell'azienda che li ha chiamati temporaneamente o accidentalmente
Infine la malattia più acuta è stato detto ma vale la pena di ricordarlo è nostro settore pubblico tutti i governi arrivano parlando di politica industriale e di sviluppo
E invece la malattia è il settore pubblico e diciamo con due manifestazioni
Le amministrazioni sono sempre meno gestite
Sono piuttosto occupante dai dipendenti pubblici dai sindacati che li rappresentano per grandi scelte organizzative anche quando si finge di parlare di progresso in realtà riflettono gli interessi della gente che ci lavora dentro
Molto di più che quella dei cittadini utenti
Pensate che l'Italia a il più alto numero per abitante di magistrati
Di insegnanti per studente di poliziotti per abitante di medici per abitante eppure diciamo c'è un problema di sicurezza
Mettiamo le telecamere nelle strade hanno detto a Roma dove il numero degli scippi sta diventando impressionante l'idea di mettere i poliziotti prestata non viene o i vigili urbani semplicemente non viene in mente
I magistrati non lavora non lavora non poco e non hanno mezzi
Naturalmente non hanno mezzi perché il sistema organizzato in un modo completamente inefficiente ma il numero di giorni di vacanze il numero medio di ore di lavoro della nostra magistratura gridano vendetta
Gli insegnanti nella scuola inferiore sono diciassette per bambino conto
Dieci nei sistemi scolastici europei nell'università la distanza è un po'più piccola ma siamo sullo stesso ordine di grandezza
Dunque noi non abbiamo poca spesa pubblica e i medici e la stessa cosa ne abbiamo troppa ma toccare questi sistemi è difficilissimo questa è la prima metà del problema il secondo
Che il sistema politico vende le istituzioni come una fonte di bottiglie e e di progresso sociale individuale molto di meno
Diciamo o non a incentivi per affrontare le questioni della modernizzazione e molto sovente sentì ai politici che ripetono vantaggio dice il problema non è se fare la modernizzazione e sessanta sarei eletto dopo averle fatte questa storia è falsato dicevo prima i modernizzatori vengono rieletti la lunga stagione dell'Ebro in Inghilterra dice che chi affronta i problemi della società e offre una visione per il futuro viene rieletto non è vero che non viene rieletto
Noi abbiamo un ceto politico secondo le stime di un bellissimo libro di cui al comando e lettura
Di Salvi e villone due senatori un socialista e un comunista però di questa cosa si occupano con serietà
Un ceto politico di mezzo milione di persone una moltiplicazione straordinaria di stipendi posti e società
Offspring del settore pubblico nei quali queste stesse persone trovano posto quando per caso ricadono fuori del settore pubblico allora la combinazione di queste due cose tende il Governo diciamo da Paola l'aggettivo più semplice una cosa accidentale
Cioè le scelte che si fanno sono scelte non divisione scelte dure ma di spinte occasionali nel quale l'obiettivo principale sopravvivere ed obiettivo secondario e attenuare le ondate deviazione di scontento quando si manifestano facendo qualcosa ecco perché non ce l'ho con cui particolare che secondo me può essere un bravissimo Ministro ma lo stesso Bersani può fare il baraccone sovietico della industria due mila quindici delle liberalizzazioni di luglio non c'è una visione di governo di dietro ma c'è semplicemente questa Vita realistica di galleggiare sopra il Governo della cosa pubblica e il cerchio si chiude dove e quindi qualche modo troviamo il problema della finanziaria di il cerchio si chiude una cosa di cui Michele Vietti è ben conscio
Con un sistema politico che grazie a una legge di finanziamento dei partiti sciagurata della fine degli anni novanta e una legge elettorale sciagurata dell'ultima legislatura ha consolidato questa stallo bipolarismo violento
Che la cui caratteristica principale che mancano obiettivi o valori primari condivisi fai due Pollini
E che i due podi sono come delle casematte assediate nel quale bisogna stare chiusi dentro perché se qualcuno cerca di uscire l'intera costruzione si sfascia
Dunque ciascuno paga un prezzo altissimo alla parte come dire più estrema la sua posizione che nel nostro Paese antimercato protezionista e tutta volta al passato in tutte e due le componenti estreme di questi due polli
E qui viene diciamo la malattia le due culture
In questo meccanismo produce due culture economiche ugualmente incapaci di governare
La coltura della testa del centrodestra l'abbiamo vista sostanzialmente è stata Spesal go go niente imposte operazione straordinaria per nascondere il buco protezionismo e naturalmente aspettative
Spaventate tassi d'interesse che tendevano a salire
Nessuno investe grande incertezza perché settore privato vede benissimo individui non spendono le imprese non investono perché all'orizzonte di quella politica sì all'Islam insolvenza finanziaria
E l'aumento del debito di fine legislatura spiega bene dove andavamo andavamo d'insolvenza
Quindi questa è la cultura espressa non da tutte le singole forze dentro il centrodestra ma dal centrodestra una cultura di irresponsabilità finanziaria di protezionismo di separazione dal resto dell'Europa
Incipit il centrosinistra il quale a metabolizzato la cultura della stabilità finanziaria quindi chiude il buco
è disposto a pagare un prezzo altissimo ma è una cultura completamente dirigista e che non può esistere davanti a un'operazione già di misura ingente a moltiplicare nell'ammontare per distribuire a sostegno di un sistema che non si elegge più risorse che sono una volta e mezzo quel elevate chiudere il buco cultura finanziaria della stabilità più e distribuzione IG dita
Questi due sistemi citando di sicuro di nuovo questo sistema come quell'altro non è capace di darci la crescita
Ci mantiene le malattie di rigidità di mercato del lavoro dualistico quello che ho descritto come il contrario delle caratteristiche perché recita e la caratteristica interessante di questo sistema è questo
Che ciascuno governa male dunque viene cacciato dagli elettori
E chi sta all'opposizione e vince
Siamo condannati a oscillare fa due pochi che sono incapaci di governare ma sono capaci di vincere le elezioni fa due con due economiche incompatibili con la modernizzazione a trasformazioni questo Paese quest'autunno mi sento diciamo quindi un bilancio un po'malinconico
Speriamo di sbagliarci e che qualcuno cominci a comprendere che diciamo dobbiamo uscire dal bipolarismo violento e dobbiamo rompere io penso a quelle due casematte assediate isolate perché così non mi sembra che ci sia alcuna via di uscita
Sospettavo che l'intervento di micosi sarebbe stato particolarmente suggestivo e debbo dire che dalla frequenza degli appunti che prendeva Michele Vietti anch'
Come dire ben motivo di e poi riprendere nel suo intervento conclusivo molte delle
Cose segnalate da Stefano Micossi
Peraltro una sollecitazione in particolare
Che messa anche poi dal dall'applauso spontaneo forse un approfondimento anche di iniziativa Subalpina sull'industria due mila quindici tra parentesi avanti Cristo diciamo amarle
Forse merita di essere fatto perché mestamente questo rischia di essere davvero un passaggio
Non positivo per il sistema industriale quando invece potrebbe essere una buona occasione
Prima allora delle conclusioni più complessive generali da parte di Michele Vietti volevo chiedere a Massimo Introvigne Università Europea di Roma
Ma Michela già presentato come sociologo io lo lo ricordo anche come
Editorialista di del giornale di altri quotidiani
Di dieci la sua allargando come già in parte affatto Micossi magari dal dall'ambito più puramente economico quello più generale politico grazie
Grazie e io di professione faccio il sociologo delle religioni quindi vi chiederete che cosa ci faccio in compagnia di molti illustri economisti faccio anzitutto il padrone di casa presso al presidente di iniziativa Subalpina
Ma ha
Penso che sempre di più il nostro sia un mondo di interrelazioni in cui
I problemi religiosi problemi etici i problemi economici si intreccia a me allora vorrei partire da una citazione da una citazione forte
Venuta dal Veneto qualche giorno fa che forse i più moderati in questa Assise di moderati troveranno come le parole di Manuele secondo Paleologo sorprendentemente brusche una citazione in cui si parlava del Welfare State come il nemico come qualche cosa che deve essere ormai smantellato cito intervenendo direttamente e dei responsabili usando la società e l'UE fa ero proprio coro mai la perdita di energie umane
E l'aumento esagerato degli apparati pubblici dominati da logiche burocratiche non più dalla preoccupazione di servire io i cittadini
Con un e norme crescita delle sospese e un ingiustificato aumento delle tasse se fossimo irrigui sarà dove ho appreso qualche giorno fa che anche in convegni molto seri c'è l'abitudine di fare una lotteria finale in modo che la gente sia indotta star fino alla fine non andare via prima
Vi farei compilare dei bigliettini su chi l'ha detto fra Berlusconi che Tremonti ma io non ho parlato di vicenza ho parlato di Veneto
E queste parole sono state ricordate un workshop
Durante il convegno ecclesiale di Verona dedicata alla dottrina economica della chiesa l'autore di questo rivoluzionario tappo l'One First State si chiama Giovanni Paolo secondo
E queste parole sono contenute nell'enciclica Centesimus Annus che come tutti sanno è un'enciclica che dopo cento anni
Pone fine a una certa demonizzazione del mercato del capitalismo della concorrenza
E dice che queste cose che pure vanno governate e in un successivo testo la sollecitudine Rai sociali is papa Giovanni Paolo secondo ce lo ricorderà con forza
Queste cose non vengono dal demonio ma in un mondo che rispetto a cento anni prima quando la Chiesa ha cominciato a parlare di economia è cambiato sono il propulsore sono il carburante che può assicurare
E un'ordinata il felice convivenza sociale
Da qui per non togliere spazio alle conclusioni io vorrei dire in modo molto rapido tre cose
La prima è che c'è un grosso equivoco nel dibattito in corso nel mondo cattolico e forse anche un complesso di inferiorità
Perché si dice che noi cattolici io non sono differenza di altri interlocutori di questa mattinata neutrale noi cattolici che ci riconosciamo
In una posizione alternativa alla sinistra ormai non si può che dire così per evitare cose più compromessa il moderatore mi comprenderà ma noi cattolici che ci riconosciamo in una posizione alternativa alla sinistra abbiamo dei punti di forza che sono la vita che sono la famiglia che sono l'etica
Però siamo più deboli dei cattolici che invece si riconoscono lo schieramento della sinistra quando si parla di economia perché quali sarebbero più attenti alle esigenze
Dei poveri e degli ultimi ecco è venuta l'ora di liberarsi da questo complesso di inferiorità perché proprio sulla base di citazioni come quella che vi ho appena letto di Giovanni Paolo secondo
Bisogna dire che lo Stato assistenziale il mantenimento in essere di carrozze o meno antidiluviani io sovietici di cui abbiamo sentito parlare non significa stare dalla parte dei poveri o degli ultimi ma stare dalla parte di chi dal sistema e già protetto proteggere i privilegi di un piccolo gruppo che però conta molto sul piano elettorale
E sul piano del sottogoverno quindi basta di direi che di noi cattolici alternativi alla sinistra abbiamo come punti di forza
Solo la difesa della famiglia e della vita e dobbiamo invece inchinarci di fronte a quegli altri che sono hanno una cultura più avanzata di noi
Sul piano della solidarietà con impopolari
E con i deboli perché non è né con l'assistenzialismo McCullough burocrazia
Ne con i piani due mila e quindici che si aiuta di poveri e deboli Magarelli si illudono e probabilmente lisci imbrogliano ma non lì sia aiutano la seconda cosa che vorrei dire aspettate di più religione in futuro nel mondo dell'economia molti sono infastiditi da questo aspetto
Ma è un aspetto con cui si devono fare i conti perché proprio là non demone Nizza azione del mondo economico
Da parte della dottrina che non è un fenomeno solo cattolico ma si riscontra in tutte le religioni
Porta attore i religiosi ad entrare sul mercato economico a voi
Ne vediamo le patologie se uno parla di finanza islamica per esempio immediatamente gli vengono in mente le charities che nascondono i terroristi
E tuttavia ci sono anche fenomeni di altro genere
Non sarà un caso se tre primi ministri turchi compreso l'attuale sono stati espressi dalla spessa
Confraternita e addirittura dalla stessa moschea quella di Iskander Pasha di Istanbul
Della stessa confraternita che è una branca della Max Brambilla che ha avviato tutto una riflessione sui rapporti fra Islam che l'economia se voi andate in Turchia per l'appunto trovate che ci sono due Confindustrie perché una opera secondo principi islamici e che le aziende appartenenti alla seconda quella religiosa quando ormai il trenta per cento
Del PIL se andate in Giappone vi occupate di Elettronica forze non incontrate del nebbia agenti religiosi ma se vi occupate per caso di stampa editoria telecomunicazioni radiotelevisione scoprite tutta una serie di protagonisti i cui azionisti di riferimento
Fanno parte di grandi associazioni di laici buddisti in particolare di una sua cardiaca il che esprime anche un partito attualmente parte della coalizione di governo mentre poi in Italia esprime amministratori pubblici che stanno nel centrosinistra ma il mondo è bello perché è vario e curioso e e che effettivamente ha un ruolo tutt'altro che secondario nella vita politica giapponese
Terzo aspetto che vorrei sottolineare e qui mi fermo e che il nell'insegnamento sociale della Chiesa cattolica si fonda come tutti sanno su due principi il principio di solidarietà che nessuno pensa di rinnegare
Per cui i Pichi sta meglio ha il dovere di destinare alcune delle sue risorse ad aiutare chi sta peggio ma bisogna appunto che questo avvenga in modo efficiente non c'è scritto che bisogna finanziava carrozzoni burocratici c'è scritto bisogna aiutare periti effettivamente chi si trova in una posizione più svantaggiata
E il principio di sussidiarietà che è finito perfino nelle carte costituzionali europee secondo cui lo Stato deve fare soltanto quello che gli enti intermedi non possono fare meglio da soli
E gli enti intermedi devono fare soltanto quello che i privati non possono fare meglio da soli ecco direi che tutti gli interventi precedenti ci dimostrano del principio di sussidiarietà è per quanto affermato solennemente nelle carte europee in Italia è una sorta di barzelletta
Ma io vorrei dire anche un'altra cosa e cioè che senza sussidiarietà non c'è e solidarietà
Perché se il cittadino è oppresso dallo statalismo sale cittadino è in balìa di carrozzoni inutili fastidiosi e inefficienti
Se il cittadino è oppresso da una pressione fiscale che diventa ormai persecuzione fiscale
Il cittadino che non trova sussidiarietà non si sentirà troppo ben disposto neppure nei confronti della solidarietà e quando gli verranno chiesti sacrifici in nome della solidarietà cercherà di sottrarsi se gli riesce in modo legale se non vi riesce anche in modo illegale
Per cui non si tratta qui di moralismo ma non c'è sussidiarietà senza solidarietà Cera otto ma non ce n'è anche solidarietà senza sussidiarietà
Con questo non penso di aver risolto nessuno dei problemi che oggi ben più autorevolmente
Di me e esponenti del mondo dell'economia hanno messo sul tavolo ma credo che in ogni discorso di questo genere
Si debba ricordare lo ha fatto già nel suo intervento tra gli altri il Miglietta che i principi di ogni sistema economico sono degli uomini
E che poi anche le donne naturalmente e che quindi poi alla fine alla persona umana le sue reazioni anche alle sue emozioni ai suoi sentimenti alle sue variabili si deve ritornare
Chi è dimentica questo chiudendo sì non economiche cinismo che ormai sa molto di vecchio lo dimentica al suo rischio e pericolo
Se l'economia non si occupa di religione sarà la religione che finirà per occuparsi dell'economia vi ringrazio
Quest'ultima non voleva essere una minaccia ovviamente mai
L'intervento Massimo Introvigne Stato non neutrale ma niente affatto banale lo ringrazio le sollecitazioni che c'era regalato e peraltro credo di no scadere nel gossip sì sì dico penso prevedo che dobbiamo attenderci da questo Papa una nuova enciclica sociale ed economico e credo che il stia già iniziando a pensarci credo che qui su questo anche dovremo molto approfondire
E discutere
E davvero tutto io ringrazio tutti i nostri autorevoli e prestigiosi interlocutori di questa mattina e tribù Alberti Piero Gastaldo Antonio
Angelo vieta chiedo scusa Massimo Capuano Lamberto Cardia Stefano Micossi Enzo Paolini Antonio Turicchi appunto Massimo Introvigne
L'approva l'intervento più atteso che quello di Michele Vietti grazie
E io aggiungo un ringraziamento a Paolo Messa per la sua puntuale brillante e conduzione di questa interessantissima tavola rotonda per la verità allora dico subito che se questo di Trento più atteso sarà anche la delusione più grande perché intendo essere assolutamente Breve e rapido anche perché o la consapevolezza che abbiamo inflitto agli amici che hanno seguito il convegno fin dall'inizio un impegno anche di attenzione
E di concentrazione intellettuale molto intenso e quindi credo che come non bisogna mai esagerare io voglio anzitutto ringraziare ma in modo non formale tutti gli illustri relatori che hanno partecipato a questa due giorni di convegno tutti coloro che organizzano convegni sanno quanto è difficile
Incastrare orari di persone normalmente molto impegnate questa mattina Stefano Micossi appena mi ha visto
Mi ha chiesto come grande stupore come ho fatto a porta qui di domenica mattina sul lago in un posto poi per la verità
Neanche troppo a portata di mano così tante persone e io credo che la risposta stia nella e stima oltre che nell'amicizia reciproca che con queste persone e maturata anche nei tanti anni e di lavoro comune nelle istituzioni ma questo non esclude che io debba loro un sincero ringraziamento consentitemi di ringraziare anche tutto lo staff che ha curato l'organizzazione di questa due giorni ho sentito grandi apprezzamenti da parte di tutti per l'organizzazione di questo il merito di tutte le donne e gli uomini che
Vi hanno lavorato con impegno e con le disponibili
Per un grazie agli sponsor ovviamente perché come dire sono la condizione indispensabile per
Che questo convegno continui a desistere in particolare ringrazio per Lombardia per tutti che ha curato anche gli aspetti logistici grazie alla stampa e a tutti gli amici giornalisti la rassegna
Di ieri
Ammonta a questo volume e quindi questa come dire la dimostrazione
Della attenzione che i mezzi di informazione hanno dedicato a questo invento io li ringrazio anche per la professionalità con cui ha proseguito i nostri lavori grazie ai partecipanti già l'ho detto perché sono stati
Assidui e dirigenti allora io credo che a conclusione di questo due giorni l'interrogativo retorico che retorico non voleva essere quando lo scrivemmo perché era il quesito che volevamo dibattere se le liberi da soli debbono essere scorciatoia
Ho itinerario si possa e si debba sciogliere
Nel secondo senso le liberalizzazioni non possono che essere un itinerario
Cioè le liberalizzazioni non sono uno slogan l'ho detto in apertura non sono la bacchetta magica che risolve tutto e che tutto aggiusta
Le liberalizzazioni sono uno strumento non sono un fine che vanno declinate settore per settore che vanno declinate in modo attento e puntuale non automatico e superficiale Andrea penale
Lo abbiamo visto parlando di liberalizzazioni sui territori
In quell'interessantissimo dibattito di ieri dal presidente Formigoni il sindaco Chiamparino e il sindaco
Pericu
Ne abbiamo parlato a proposito delle Utilities se quando abbiamo discusso di gas con il Presidente della autorità dell'energia elettrica di acqua di energia elettrica con il presidente nudi di trasporti con i tanti esponenti delle
Infrastrutture che hanno partecipato al convegno cito Palenzona per tutti per la sua capacità di essersi reso molto efficace della telefoni abbiamo parlato con la Telecom dei rifiuti ne abbiamo parlato col soggetto attuatore
Le banche e le banche hanno un un tipo di concorrenza che diverso certamente rispetto a quella dei territori dei trasporti delle Utilities se io
Unisco il mio saluto a quello di Paolo Messa al presidente Enrico Salza che ci onora oggi guida la sua
Presenza e lo voglio ringraziare da piemontese e da uomo del Nord Ovest perché questa è la prospettiva in cui iniziativa Subalpina si muove per il coraggio che ha dimostrato affrontando questa grande sfida della unificazione delle nostre due grandi banche del Piemonte della
Lombardia è è stato come sempre capita per
Questo genere di avventure un azzardo ma io sono convinto che non solo sia stato un azzardo necessario ma che sarà un azzardo vincente questo comunque il ricovero Burio che anche da Stresa ti viene
La liberalizzazione nelle assicurazioni abbiamo sentito il presidente dell'ANIA e l'ISVAP
Io la difesa che forse non ha convinto tutti sul fatto che nel mercato delle assicurazioni proprio tutto il possibile sia stato fatto dal punto di vista delle liberalizzazioni ma è stato importante averli anche costretti a questo confronto
Al tema delle professioni il professor Alpa è stato molto bravo ieri seppur sinteticamente a spiegare perché le liberalizzazioni di Bersani e qui
E Micossi
Forse segna un dissenso rispetto a me ma io Baraldo dico subito che sottoscrivo completamente
La sua relazione il suo intervento ma perché a nostro parere non sono state vere liberalizzazioni perché sono stati un intervento spot non sono stati un intervento organico sono stati un intervento surrettizio che operando solo su tariffe peraltro spesso disattese
E su pubblicità
A cui vengono tolti ogni limite aveva come obiettivo quello di e scardinare il sistema ordinistico non affrontandolo direttamente per timore delle reazioni corporative ma determinando alla fine una situazione di assoluta
Incertezze di assoluta instabilità in cui simili in una il il sistema di e controllo delle libere professioni esistente senza sostituirlo come nulla
Quasi si immaginasse che al sistema ordinistico che regge le proprie azioni questo Paese da da oltre un secolo si possa automaticamente sostituire un non meglio identificato mercato di cui però si scrivono le regole ora dato che tutti qui abbiamo detto che è fondamentale per ogni liberalizzatore parlare di regole vorremmo sapere quali sono le regole alternative rispetto a quelle ordinistiche
Dopodiché mi così lo sa
E io sono il primo convinto che le regole dell'attuale sistema ordinistico sono vecchie ma di lei e è un'ovvietà basta leggere a a che anno risalgono gli ordinamenti dei notai mille novecentotredici degli avvocati mille novecentotrentatré e acché siano vecchi direi che insomma per quanto si sia allungata l'età media in Italia credo che nessuno possa negare dunque quegli ordinamenti vanno riscritti ma io continuo a immaginare che nel sistema latino prima di buttar via gli ordini per sostituire i non si sa con che convenga trasformare gli ordini di certificatori di qualità perché questa è la prospettiva l'ordine deve diventare il certificatore della qualità del professionista nei confronti dell'utente
No la corporazione del professionista perché direi non abbiamo bisogno di nuove camere
Dei fasci delle corporazioni ma abbiamo bisogno di qualche intermediario che sia garante in una prestazione che non è la vendita di beni e di servizi mai tutto un'altra cosa che sia garante della qualità della formazione della deontologia dell'aggiornamento del professionista nei confronti
Dell'utente abbiamo
Discusso
Della concorrenza a proposito dell'università e della ricerca io ringrazio poi solo
Profumo rettore del Politecnico di Torino che ha seguito ancora con noi tutti i lavori di questa mattina ma tutta la vostra tavola rotonda sull'economia della conoscenza ieri è stata straordinariamente interessante credo che se non ci convinciamo che l'economia della conoscenza è la vera sfida che ha di fronte a sé un paese come il nostro che è un paese ad alto costo del lavoro
E dunque che ha bisogno di trovare valore aggiunto nella qualità marginale ma la qualità marginale non si produce se non attraverso la ricerca lo studio l'innovazione e questo non può che avvenire attraverso gli istituti di studio di ricerca e di innovazione certamente il nostro sistema universitario
E se possibile
Ancor peggiorato rispetto al passato questa illusione di fare un'università in ogni borgo e all'interno di ogni università di moltiplicare all'infinito i costi si è rivelata una dequalificazione profonda del nostro sistema formativo ricercata di ricerca e di università e dunque anche qui andrà posto marmo con una liberalizzazione vera che non è quella di moltiplicare all'infinito le cattedre o come il ministro Moose sì ci ha anticipato creare la terza fascia di professori trasformando automaticamente i professori tutti ricercatori allora
Le sollecitazioni che sono state molte abbiamo discusso con competenza e con serietà se io dovessi tranne una conclusione direi che
Il Titolo migliore l'ha fatto probabilmente ma non voglio innescare competizioni tra i giornali
Il sole che ha scritto che da Stresa partito il patto del Nord
Questo è nella linea della politica istituzionale di iniziativa Subalpina che quella di ragionare sull'area del Nordovest
Allora qui l'imprenditoria pubblica e privata la finanza gli enti locali si sono confrontati e hanno per formalmente dichiarato ieri per bocca del presidente della Regione Lombardia del sindaco di Torino del sindaco di Genova la volontà di fare un patto territoriale
A ragione Turicchi che dice il patto di stabilità interno a non può essere modulato copiando pedissequamente quello europeo
Noi qui abbiamo provato a fare un fatto di stabilità del Nord Ovest anche se certamente ha ragione Gastaldo il nord-ovest non può paga aggiornare con autoreferenzialità guardando soltanto a se stesso ma io dico già è qualche cosa di più se non dove si guarda se stesso anziché sei soltanto Torino guarda Torino Milano guarda Milano e Genova guarda a Genova
Non c'è dubbio però che anche il non dover deve ragionare come a Rea non soltanto dell'Italia ma come area vasta del sistema europeo allora il patto territoriale che viene da Stresa un patto trasversale anche tra amministratori e istituzioni che appartengono a schieramenti diversi ma che finalmente stanno maturando la consapevolezza di che con la questo territorio
A e porta in dote al Paese quanto a risorse ha potenzialità quanto è qui la produzione del PIL quanto è qui lo scambio il passaggio di merci quanto è qui l'industria la ricerca l'innovazione
E secondo elemento a mio parere che possiamo dedurre da questa due giorni di lavoro
La convergenza di buone volontà da parte di uomini appartenenti alle
Istituzioni agli enti e anche alla politica
Condividendo un approccio istituzionale ai problema abbiamo sentito parlare persone che hanno connotazioni politiche diverse ma tutte hanno dato prova di grande senso istituzionale senso istituzionale
Vuol dire sensibilità per le regole lo ha detto molto bene Miglietta mano richiamato tutti gli altri oggi
L'economia il mercato
Hanno bisogno di regole il mercato è come si dice locus artificiali se non è un locus naturalis cioè non è un ambiente geografico che è come no il mercato è quello che costruiamo noi beccato è quello che costruiscono gli uomini a seconda delle regole che gli danno e il senso istituzionale vuol dire
Condividere la ricerca lo studio l'approfondimento e poi l'adozione di quelle regole che poi cavolo vincolare tutti quanti
Ha ragione Cardia regole possibilmente chi ha possibilmente certe e non perennemente instabili e regole che siano rispettati e rispettabili perché noi siamo un Paese straordinario nella moltiplicazione delle regole che già nascono impraticabili e dunque impossibile adesso che ha sanzionato
No
La nostra riflessione deve essere una riflessione comune fatta di confronto abbiamo fatto una sorta di stanza di concertazione in questi due giorni in cui la politica ha parlato con gli operatori del settore si è confrontata ha sentito le opinioni degli e Sperti
Ha scambiato le sue impressioni
E poi tutti quanti insieme dovremmo partire di qui per lavorava e a costruire quelle regole certe chiare e praticabili e sanzionabili
Che abbiamo invocato quelle regole che come dice Miglietta servono a liberare i talenti servono a liberare le potenzialità cioè le potenzialità degli uomini perché lo ricordava Introvigne le regole sono fatte per l'uomo e non come dice la scrittura luogo per le regole e non l'uomo per il sabato ma il sabato per l'uomo e il sabato qui sono le regole del mercato
E qualche cosa io credo che la scorsa legislatura è stato fatto Micossi ha vissuto con me tutti quelli
Quelli lunghi mesi di lavoro sulla riforma del diritto societario sulla riforma del diritto fallimentare che abbiamo portato in porto fortunosamente nelle ultime settimane della scorsa legislatura e ancora forse ci chiediamo come
Ce l'abbiamo fatta ma lo stesso è stato fatto sul fronte del mercato
Del lavoro riforme organiche riforme fatte di regole regole discusse regole il più possibili condivise la riforma del diritto societario fu votato in Commissione colpa che che unanime di tutti
I gruppi parlamentari regole che una volta adottate tutti sono tenuti a rispettare siamo orgogliosi di essa che Stati qui a discutere di regole da scrivere e poi da condividere e di non essa che Stati altrove dove sì aggrediva il Capo dello Stato dove si fischiava Lino nazionale e dove si facevano battute da angiporto ovviamente tutto
Le cito nessuno sì scandalizza più di niente ovviamente in questo Paese ma ci permettiamo di dire ovviamente questo attiene alla nostra sensibilità sociale prima che politica preferiamo aver lavorato alle proposte anziché esserci semplicemente limitati alla protesta nessuno
Ovviamente discute la legittimità della protesta ma ci permettiamo di rivendicare la priorità della proposta e allora la politica
Raccoglie da Stresa questa sollecitazione declinare la liberalizzazione in modo da farla diventare regole regole per un mercato che è il mercato di tutti
Regole per un mercato che non è né della destra né da sinistra non è neghi chi governa né di chi fa l'opposizione e poi eventualmente invertendo sì quando cambiano le maggioranze ma è il sistema produttivo del Paese che è interesse di tutti conservare valorizzare migliorare Casini ha detto molto bene ieri attenzione possiamo discutere su chi deve guidare la macchina
Ma se alla macchina la fine fondiamo il motore questa discussione diventerà assolutamente accademica perché la macchina
Non si muoverà
Più ecco perché il nostro approccio alla politica e quello che passa attraverso la discussione e poi la formazione delle regole certo le regole camminano sulle gambe degli uomini e il compito della politica è quello poi di preparare di selezionare informare uomini che siano in grado di scrivere le regole del Paese perché Cuesta
è la funzione della politica lo ha detto Polini molto bene il riformismo che è un'arte difficile
Perché è molto più facile gridare e molto più facile protestare che lavorare per scrivere le regole che sono una cosa complicata che sono una cosa faticosa che comporta e sforzo studio approfondimento mediazione
Eppure questo è il compito che abbiamo di fronte
Se lo riusciremo a fare io mi auguro che estesa abbia dato un piccolo contributo in questa direzione noi forse riusciremo a migliorare quel bipolarismo violento di cui parlava Micossi e riusciremo a sostituirlo con il bipolarismo mite che è quello che piace a noi che quello che abbiamo visto qui
Che è quello in cui i due schieramenti
Non rincorrono continuamente le proprie ali estreme nelle affermazioni e nelle proposizioni più massimaliste
Non stanno asserragliati in quelle che mi così giustamente chiamava le casematte dei due schieramenti ciascuna delle quali spara a distanza sull'altra ma escono dalle casematte provano ad incontrarsi sul terreno Del Bene comune
Perché i provini ha detto che la dottrina sociale parla di solidarietà e di sussidiarietà voglio che mi permetto di aggiungere parla anche di un terzo grande valore che il bene comune e il bene comune l'interesse della nostra comunità nazionali lì dobbiamo trovare l'incontro tra coloro che pure propongono versioni e ricette alternative per guidare il Paese ma con quel senso di responsabilità che parte sempre dalla condivisione delle regole
E allora un bipolarismo che non sia sempre all'inseguimento dell'ultimo estremista che diventa anche sempre l'ultimo ricattatore per cui alla fine le scelte di politica non solo economica ma vengono fine sempre fatte sulla base di questo tipo di ricatto dell'estrema
è la nostra prospettiva Casini ha detto ieri con molta brutalità a votare non si andrà difficilmente ci saranno elezioni allora il nostro compito è attrezzarci terre una transizione di Cuesta
Gestione a schieramento con asse sbilanciato sulla estrema rispetto ad una convergenza che veda un ruolo fondamentale e riequilibratore del centro dei due schieramenti
Noi vogliamo un centrodestra
In cui il centro non sia un'appendice o un'opzionale ma sia il pilastro su cui quello schieramento si fonda e v'Remo dall'altra parte sia chiaro dall'altra parte un centrosinistra in cui altrettanto il centro sia l'elemento qualificante e dialogante è un'operazione difficile ma noi siamo appassionati alle operazioni difficili da Gertrude operazioni facili le possono fare tutte e quindi non sono particolarmente entusiasmanti sono convinto però che a questa operazione difficile che però è nell'interesse del Paese anche il nostro convegno un piccolo contributo lo abbia dato grazie a tutti