Memoria viva - 60° anniversario della Liberazione

Escluso di pace
L'Europa di razzismo dipendevano
Ecco che queste aziende venete in pratica che più gli stessi oncologiche non sottovalutando la loro pericolosità io credo che possiamo dire con piena consapevolezza che tutti coloro che puntano ad offuscare l'ha colpita alla volta di resistenze di rivelazioni
Con l'obiettivo di stravolgere la Costituzione che lì alle alle sue radici più profonde non hanno e non avranno spazio saranno sconfitti
L'esperienza di questi anni mi permette di garantire che l'istituzione di una vasta regione i comuni province la Regione Toscana
Continuando a rappresentare i sentimenti più autentici dei cittadini toscani garantiranno la custodia e l'attualizzazione di questa memoria e di questi valori grazie
Ringrazio Enrico Cecchetti dove vi è ora un saluto particolare grazie quello di Enrico Pieri il presidente dell'associazione martedì Sant'Anna
Buongiorno a tutti
E grazie Pedersoli Piersanti io li chiamo distruggerli sono nato sulla piazza della chiesa che ho vissuto il giorno del dodici
Devo dire che qui abbiamo bisogno di tutti abbiamo bisogno perché tanto tempo giusta sembrava viaggio Sant'Anna fosse dimenticato volevo nonché si dimenticasse la memoria ecco perché oggi abbiamo un bisogno ancora di questa memoria video perché serve a voi giovani andare avanti
Io sono stato trentadue anni del ho conosciuto l'immigrazione
Perciò oggi che ci aiuta a realizzare quando vede arrivare i ragazzi tedeschi qui a Sant'Anna sono orgoglioso perché capisco che
Affermazioni laddove costate alla famiglia qualcosa nato vivo ciò che vi ringrazio tutti oggi di essere diversamente allora
E Bellonci abbandonarci star vicino ai figli abbiamo
Grazie al ricco grazie per le tue parole per il messaggio che ci hai dato
E adesso un altro saluto importante
Di un altro personaggio di un altro super spiega allora
Enio Mancini
Il Presidente del Comitato onoranze martedì Sant'Anna
Un comitato che rappresenta tanti soggetti rappresenta tante associazioni e associazioni dei partigiani lampi organizzazioni sindacali le istituzioni
Più visto cinquanta soggetti tra tutti
E allora Ennio superstite ci porta questo saluto importante del comitato la parola
Mi associo ai ringraziamenti
Al segretario e a tutti voi e socio quello che ha detto già sindaco silicati
Vedete io mi sembra doveroso in qualche modo raccontare quello che è successo qui mi sembra anche giusto siamo qui a Sant'Anna di solito sono abituato a raccontarle tanti bambini ai ragazzi gli studenti
Mi sforzerò oggi di usare un linguaggio adatto per voi però la storia è questa
Vedete questo Paese che oggi fra le nuvole Stucchi vergogna anche fu teatro quasi sessantuno anni fa di unità tragedia immane quindi in questo Paese che all'epoca strano indefinibile sulla pieghi attraverso le mulattiere quell'estate fu merita degli sfollati degli sfollati da loro di allora altri sfollati oggi purtroppo ci sono nel mondo laddove ci sono le guerre noi residenti all'epoca eravamo circa quattrocento pensati abbiamo ospitato quassù in queste nostre povere case più di un migliaio di sfollati
Speranza di tipo assoluto anche perché questo luogo sembrava lontano
Sembrava raggiungibile anche se la guerra dei nella piana della Versilia qui nazisti in quel periodo stavano allestendo la linea gotica l'ultimo sbarramento difensivo
Erano sotto le sevizie naturalmente nazisti soprattutto qui in Versilia c'era un reparto vince la divisione che era la sedicesima divisione SS comandata da quel generale Maximo
E allora poi realizzato un altro problema problema enorme importante comportamenti la gente da mia zia si troppo purtroppo fra due fuochi qui cioè dal fronte
Allora la gente le famiglie furono costrette a fuggire migliaio di queste persone salivano quassù vennero sistemate alla meglio vedete il fuoco da questa nostra gente di Sant'Anna una solidarietà spontanea e case vennero aperti dove si stava in cinque siamo diventati in quindici venti in casa mia in casa Pieri in casa degli altri
Ecco
Però difficoltà certo la fame che è una anch'essa una conseguenza forse la prima delle guerre
Ecco difficoltà certo ma anche in qualche modo speranza speranza che qui questo dati non sarebbero arrivati
E invece quella mattina il dodici agosto quarantaquattro una giornata di sole chiaro eravamo sul Ferragosto alle prime luci dell'alba ai primi sentori che qualcosa di particolare stava accadendo
A quell'ora quattro compagnie che formavano il secondo battaglione
Di qui la divisione erano saliti a Sant'Anna attraverso quattro sentieri diverso tre colonne arriva raggiunsero Santana alle spalle dalla vallata di Stazzema vera e propria la quarta colonna era salita su lungo la vallata
Praticamente queste colonne avevano chiuso una morsa
Totti residenti tutti quelli che erano qui circa mille quattrocento mille cinquecento persone
Quando furono in cima alla montagna le colonne che arrivava antichi entro spararono grazie razzi luminosi
Erano loro per loro è un segnale di inizio dell'operazione
Grazie all'armarono gli uomini intendo gli uomini validi che erano qui quel giorno presidenti o sfollati allearci con tanta decorrevano dal casolare all'altro dicevano ci sono tedeschi ci sono i tedeschi volgiamo
Pensavamo che fossero loro l'oggetto dell'operazione
La dovevano essere scambiati anch'essi per partigiani perché c'erano stati fino alla vigilia di giorni prima qui son queste montagne o quanto meno l'alto rischio era quello di essere presi deportati
Buttiglione fra l'altro pur non essendo partigiani erano comunque i renitenti alla leva e quelli che allora era prevista la fucilazione immediata
Allora gli uomini nostri uomini ricordi mio padre ma anche gli altri fuggirono e ci fece una raccomandazione prima d'andarsene o ci dissero non vi spaventati non abbiate paura a voi non fanno niente cosa potevamo fare a ed echi alle donne e soprattutto bambini vedete questa è la convinzione generale
E invece Ciccarese mezzo iniziarono
Iniziarono a scendere giù a chiudere questo accerchiamento e cominciarono a incidere in maniera indiscriminata tutti quelli che incontravano delle quattro colonne tre e si comportano così
Iniziarono su in alto sono in alto lassù cioè quattro cinque case
Che la Vaccareccia lassù dice la strage di quella mattina
Lui in quelle stalle ammazzarono a Milano tolto preventivamente dalle stalle adiacenti le vesti al posto della pistola basato tutta la gente tutti quelli che entravano stretti
Quando furono tutti dentro investe stalliere sparavano dentro scariche di fucileria ma soprattutto nelle stalle portavano le bombe quella bomba ma
Poi non si curavano se erano morti o di tanto poi davano fuoco avevo lanciafiamme incendiavano pensava al fuoco a completare il loro lavoro poi scesero giù a casa teorico io ci sarò lì non più le stalle dalle cui file all'interno egli anche nella stessa strategia scariche bombe e fuoco
Per arrivare all'orizzonte la piazzetta sulla piazzetta della chiesa il full epicentro epicentro quel giorno della strage più grossa
Numero uno noi essere con che esigevano centotrentadue quell'artista ex nazista che è venuta a testimoniare al processo a la Spezia a dicembre diceva Lilli ne abbiamo raccolti centocinquanta duecento
Vengono ammassati tutti all'aperto e poi le mitragliatrici che avevano piazzato di fronte all'ingresso della chiesa cominciavano a far fuoco sul tutti sulle donne sui bambini
Giulietti
Poi silenzio assoluto però non erano ancora soddisfatti l'ultimo oltraggio fu quello di bruciare i cadaveri
Poi scesero giù vedete qui sotto sotto la chiesa c'era una casa la testimonianza di Elio Toaff che ha rilasciato quella casa c'era una donna che partorì va in quella donna hanno inserito in maniera crudele in maniera
Spaventosa
Pensate a quella donna che parto Riva l'hanno sventrata mostrato dal grembo materno il segreto e hanno sparato però prima d'andarsene hanno sparato un colpo di rivoltella alla tempia anche questo qui anche questo bambino
Allora dove si dice la bambina più piccole Anna arriva solo venti giorni però il più piccolo tornerà realtà
Questo bambino che però il nome inno non ho fatto in tempo ad averlo può continuare a nord scesero solo ancora nei casolari sottostanti a Coletti apolidi e noi continuavano più abili più collega Nicoletti presso la il BA
Il babbo
Si tratta di Luigi
Lui i bambini sono fratelli quattro li aveva uccisi qui sulla piazzetta il quarto il quinto e suo padre invece loro portarono giù vedete com'era andato lì
Serate era andata a fare il pane in quella frazione in quel borgo il pane cotto davanti a un sacchetto impari prese dal bambino allora il bambino arriva sacchetto del pane Albate invece li caricarono una cassetta
I milioni scese lo show infatti poche decine di metri il bambino gli serviva spararono nella tempia il bambino
Poi lui purtroppo il babbo ha dovuto continuare scendere giù a compiere anche questo servizio questo lavoro per loro poi venne ucciso insieme con gli altri show vedete in tre ore dalle sei e mezzo alle nove e mezzo hanno ucciso cinquecentosessanta persone
Tutti quelli che hanno incontrato prevalgono gli è sfuggito certo quelle tre colonne uccisero di queste cinquecentosessanta persone più della metà erano donne circa duecentottanta
Centoquaranta centocinquanta milioni erano ragazzi
Bambini o adolescenti gli altri erano uomini ma soprattutto era nel nord i vecchi dicevo tre colonne si comportano così la quarta per nostra fortuna fortuna vivendo il gruppo che era come si comportò in maniera diversa
La da noi non uccisero si limitarono si fa per dire a incendiare le case
Questo lo fecero ma però poi non c'è anche meno e questo vedete sfata anche un po'quelle difese che loro si sono fatti dicendo gli ordini gli ordini l'ordine poteva essere in qualche modo Inter protratto e qualcuno per fortuna nostra lime perpetrato
Mentre
Cause quella sera Santana i solo di Santana c'era settanta uomini vedovi
Pensate che una bella mattina l'han perso la moglie ma insieme con la moglie certo han perso tutto il resto dalla famiglia
La famiglia di rito è rimasto solo Lori
Lui aveva genitori due sorelline aveva in ogni lui è rimasto solo di quella famiglia altri Luigi anche rimasto solo solo con la mamma stranamente si è salvata la mamma quindi in quello nel suo caso e Luigi perché non c'erano serale entrati andati giù al piano cercare qualcosa tali frutta per mangiare
Ecco Santander stato questo poi dopo ci fu il topo
Ci fu il dopo inizio come molto difficile pensate seppellita cadaveri l'operazione difficile perché qui siamo in montagna non si poteva neanche scavare le fosse perché qui a cinquanta centimetri cioè la roccia
Allora quegli uomini così scioccati
Così naturalmente frastornati da quello che l'aveva colpito dal dramma della tragedia si sono rimboccate le maniche hanno scavato alla meglio le fosse la piazza della chiesa e poi gli orti di casa li seppellivano la dove li trovavano
Per molti non c'era neanche l'esigenza di zero la sepoltura perché erano bruciati all'interno di quelle case
Ecco Santana e questo è come dicevo il dopo dopo gli anni successivi noi avevamo una sete di giustizia volevamo perché è una cosa molto importante vedere dove mi dimenticavo scusate faccio un passo indietro
Qui quel giorno quelle colonne percorso l'han fatto di notti attraverso sentieri
Quelle colonie erano guidati non si parla di nazisti certo getto facile SOS erano reparto più ruderi in quell'esercito però il ruolo italiano è stato come in tanti altri luoghi essenziale quelli c'erano poi collaborazionisti fascisti allora
E allora quando si dice ora
Va beh i bambini ragazzi di Salò vedete io non l'accetto ma non posso accettare che
Si dice anche che il carattere morti incerto pietà per i morti però vedete la storia la fanno i vivi cioè che è morto l'assassino e cioè che è morto da vittima una differenza rilevante
Fra
Allora si chiedeva giustizia vedete si cercavano i nomi italiani perché erano sulla bocca di tutti erano terzi Ghezzi erano quelli scellerati che più moralmente ancora più colpevoli dico nazisti ride tedeschi garanzia ridicola su
Cercavano ce ne parlava sparirono dalla circolazione non si sapeva niente ronde Lotito americani subito quaranta giorni dettati quando liberarono la Versilia avevano interrogato gente palloni decadono dell'inglese a fare l'indagine
Avvenuti anche le nuove autorità ricostituite quelle italiane
E allora si aspettava giustizia s'aspettava un processo il processo non c'è mai stato purtroppo ci fare un processo a Colonia nel cinquantuno ce n'era stato una Venezia nel quarantasei poi l'altra padovane quarantasette
A Venezia contro Kessel Renga e che era il capo supremo di tutte le truppe d'occupazione però l'episodio di Santana quel processo non fa neanche inserito fu inserito a Padova nell'anno successivo col processo contro Silvano contro quel generale che comandava quella divisione
E venne condannato Luigi Lori ed è una condanna inizialmente la condanna fu la fucilazione commutata poi nelle Castoro poi nel cinquantadue pensate venne graziato venne liberato
Per Sant'Anna l'esecutore materiale era sconosciuta sconosciuto lo vedete da tanti anni ci siamo chiesti civile perché chi era stato c'era se l'ufficiale che comanda la quale parte quale reparto era ed è che questa strage tanto crudele quanto apparentemente assurda non se ne capiva Spotify perché non c'erano stati antefatti
Questa storia di Santana questa stasi di Santana è un po'diversa anche da quella delle Fosse Ardeatine
C'era stato via Rasella c'era stato in qualche modo no che sia una giustificazione ma noi non avevamo neanche un appiglio per Santa
E allora ora vedete dopo sessant'anni
Sessant'anni ci son voluti questo processo fino al venti
C'è stato un senatore l'altro giorno a Firenze
E lei questa conferenza che ha fatto a Firenze si chiama poi ex generale un pezzo grosso dell'esercito
Lui ha detto ha fatto questa affermazione assurda cattiva verso di noi ha detto è inutile fare i processi
Dopo sessanta tanto superstiti non ce ne sono più
Non ce lo siamo più noi siamo qui a testimoniare io dico Luigi gli altri se c'è qualcuno che è fratello che Dida siamo qui a testimoniare siamo ancora qui
E siamo vivi e pretendiamo giustizia lo vedete da questo processo certo se c'era stato sessanta anni fa a cinquant'anni fa il significato sarebbe stato diverso oggetto avrebbe avuto una sua logica
E anche la condanna avrebbe avuto un significato diverso però anche se la condanna lo sappiamo e ci auguriamo che ci sia qualche condanna anche se sarà solo così formale per noi è comunque una minima ma pur sempre riparazione morale
Balsamo intanto verso di noi che siamo vicini ma verso coloro che purtroppo lui non lo sono più verso coloro che sono stati uccisi
Poi da questo processo
Noi stiamo girando quel dato anche la verità
Perché a sassate state infatti vedete ogni stornelli ognuna sono stati scritti fiumi d'inchiostro su un questo caso ognuna scritto ha scritto vedete lì ci sono c'è stato scritto di tutto e di più
Diciamo addossando addirittura alla alla responsabilità e partigiani qualcuno quando si parla di Santana si dice ma al propone Haiti prima di parlare dei tedeschi e fascisti ne parla nessuno ecco fascisti vuole parlare su compare prima di parlare di e tedeschi parlano ma i partigiani come in qualche modo fossero loro il motivo scatenante
Ragazzi ci sono la relazione allora questo processo da questo processo salta fuori tutto egli già abbiamo documenti questo museo poi sarà dotato di quei documenti processuali
E lì allora sarà fatta la storia
E allora che non vorrei capire non diciamo è perché è cieco perché non vuole capire chi vuole capire vuole studiare alla possibilità di approfondire è venuta ieri pomeriggio la signora era stata sbagliato strada era andato a Stazzema
Nella stanza e maledetto era sconvolta questa donna perché ha trovata Stazzema su paese ha trovato un vecchio ottantenne lei l'ha stimato che avesse così ho letto io voglio andare a Sant'Anna
Dice quel Paese dove i partigiani hanno fatto quel massacro vedete vedete un po'un vecchio di Stazzema ancora già quella mentalità e allora la storia doverosa
E qui e ora
Dice il sindaco faccia cenno alla legge alla legge del parco della Pace prima del parco della Pace però c'è stata un'altra legge quella regionale io che c'è il sindaco Mellucci all'epoca era presidente della giunta regionale io mi sento anche l'ho già fatto l'abbiamo già fatto doveri di ringraziarlo
Perché
Se novanta novantuno la Regione Toscana è un problema questa legge Santana ancora era nell'impone nel tempo ringrazio anche riceve attuale
Il diciamo gli assessori presidente per l'impegno vedete qui è diventata dicevo una palestra oggi siete voi adulti grandi lavoratori che grazie
E si adegui
Ora però tutti i giorni anche domani successivamente pensate che da marzo a maggio abbiamo qui visite per circa dieci mila ragazzi tanti ragazzi di ogni ordine e grado allora io mi sforzo di fargli capire
Che la guerra purtroppo è questo che le conseguenze cioè partire dal negativo per arrivare Aol propositivo e positivo da allora gli auguri inviti ragazzine a rifiutarsi all'idea della guerra la guerra assurde criminali può sparsi in tutto il mondo e questo delle delle questo di conservare nei ragazzi fargli capire appunto che la guerra semina distruzione e morte semina miseria vedete io penso di due ragazzi
Il terrorismo non si combattente con la guerra
Anzi quella si alimenta
E allora questo questo proposito che noi nella Santana getto
Vedete dice Enrico ragazzi tedeschi rapporto che abbiamo oggi coi tedeschi R. abbiamo tantissimi amici Germania tanti tanti tanti vengono qui ci aiutano
Prossimo anno addirittura vera un ragazzo tedesco a fare servizio sociale via Sant'Anna vedete questo è l'aspetto più bello
All'inizio del mese l'otto e il nove e dieci già prima io ero in Germania c'era la conferenza a conferenza internazionale allora avevano invitato questi tedeschi associazioni il sindacato tedesco tra l'altro i metalmeccanici tedeschi avevano organizzato questo rosse questo conferenza internazionale allora insieme con noi c'erano anche greci
C'era un'opera montenegrini c'erano polacchi vedete questa gente giustamente io non dico superstiti anche loro per raccontare la questione che e la storia identica a quello che ho vissuto io allora loro chiedono risarcimenti
Risarcimenti individuali e non di un ordinamento richiede risarcimenti però io mi sono permesso vedente di no associarmi a questa richiesta ho fatto una richiesta diverso io ho detto noi di
La peggiore etica ridare i soldi fanno comodo a tutti però non è quelli i soldi la vita ma penso non si paga con un milione con dieci milioni
Allora ho invitato già l'ha fatto un sindaco in occasione della visita l'anno scorso il dodici agosto a ministro oscilli che è venuto qui
Se l'ha fatto poi la richiesta l'ambasciata tedesca allora io ho rinnovato questa richiesta ho letto se voi tedeschi volete risarcirli un risarcimento e è auspicabile che questo risarcimento ci sia
Sia una collaborazione si dà un contributo finalizzato a costruire qui in questo luogo nel parco della Pace la struttura ricettiva in modo che qui possono arrivare ai giovani certo italiani certo tedeschi ma anche europea ieri tale da tutto il mondo
Perché Sant'Anna questo parco della Pace Bossari finalmente iniziare a lavorare anche se con grandi sforzi con grande difficoltà già qualcosa si sta lavorando e facendo io vi ringrazio ringrazio tanto tutti voi di essere qui aver voluto celebrare
Questo venticinque aprile
I ragazzi vedete che sono che in questi ultimi giorni si associavano il sessantesimo anniversario ricordo queste rate ricordo questa data importanti
Che abbiamo riconquistato in quel giorno di sessant'anni fa abbiamo riconquistato la dignità e un valore assoluto che quello dalla democrazia della libertà e la pace
Questo spicchio io penso anche voi il mondo del lavoro ecco che la sanità nell'auspicio che tutti insieme col suo amico voi facciamo grazie gratificazione
Grazie no
Grazie
Per averci ricordate ricostruito cosa è stato quel dodici agosto del quarantaquattro grazie per il tuo impegno che impegna
In tutti questi anni in tutti questi anni
Per
Anche avere finalmente giustizia per fare finalmente luce
Per
Diffondere quel messaggio di democrazia che viene appunto da Sant'Anna grazie anche per il lavoro che ho svolto insieme nel loro insieme alla CGIL nel prologo di lavoro nel qua ci sentiamo a casa
Perché
Siamo in un luogo che oltre al suo significato a ciò che si è compiuto e ciò che si costruisce ogni giorno qui
Gli attori di ciò che si costruisce sono gli stessi che abbiamo trovato nei luoghi di lavoro che hanno svolto la loro attività sindacale che si sono battuti nei luoghi di lavoro per la democrazia per i diritti dei lavoratori così
Come portano avanti ogni giorno le ragioni della pace che la libertà a Sant'Anna come nel resto del mondo ricordando quella strage e festeggiando il venticinque aprile
Ora N ricordava e e voglio anch'io ringraziare Carlo Carli primo firmatario della legge nazionale
Il sindaco Marcucci allora presidente della Regione per la prima legge regionale impegno che c'è stato poi da parte della Regione ricordato da Cecchetti
Voglio salutare Federico Gelli che probabilmente sarà colui che dovrà prendere il testimone dice che ti in questo lavoro
Su Sant'Anna di valorizzazione di Sant'Anna di Stazzema e ora prima di passare la parola Guglielmo Epifani
Voglio invitare dato che siamo in tanti tantissimi purtroppo il tempo non ci ha consentito di andare sul ci andremo dopo all'ossario voglio invitare a salire a salire di sopra il museo per
Evitare che si accalca di
è pieno anche con sopra ancora un po'di posto c'è e quindi possiamo sentire cogliendo Epifani anche se non lo vediamo ma lo possiamo sentire stando di Socrate
E consentendo anche agli altri che sono fuori di riuscire a entrare senza spingerci troppo
Invito quindi a salire Bassora la parola al Segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani
Care compagne e cari compagni
Signor sindaco l'autorità carissimi da amici
Io credo che la CGIL
Regionale quella di Luca l'amministrazione
Abbiam fatto molto bene oggi
A ricordare in questo modo
Un anniversario così dolorose così importante
Voi potete contare
Sulla CGIL
Voi avete fatto per il passato lo potete fare per il presente e per il futuro
Tutta la CGIL sarà vicina a quella memoria via tutti gli sforzi che si fanno per sostenere
Di fronte ricordi di quella tragedia di quella tragedia così disumana
Devo dire la verità faccio fatica a trovare parole che si possono aggiungere a quelle che i superstiti qui hanno portato
Ho voluto rileggere nel mentre venivo questa mattina da Roma
Alcune frasi che Mario Luzi il grande poeta
Aveva dedicato in occasione il cinquantesimo anniversario della strage a Sant'Anna di Stazzema
E devo dirvi che non trovo nulla
I più profondo di quello che lui in quell'occasione divertire
Sant'Anna e capitale del dolore
E per taluni un santuario
Non c'è riparazione possibile
Ci può forse riscattare
Il prodigio della vita morale che risorge
Da se stessi
Sant'Anna
Lui le autorità che viene dal martire
Io penso che sia vero esattamente questo
Se oggi Sant'Anna è un simbolo perturbanti per molti moltissimi e soprattutto per i giovani
Da questa umiltà che viene dal martirio
Consegna al futuro
Il rifiuto della violenza della guerra della morte
Oggi noi celebriamo in Italia anche qui il sessantesimo della nostra liberazione
Io credo che ci sia da fare subito
Un'affermazione chiaro
L'Italia fu liberata dalle forze alleate
In buona parte siti però anche da se medesimo
Qui sta il punto
Qui sta la questione sulla quale nessuno confusione e possibile
Se si nega il fatto che l'Italia fu liberata anche in virtù degli sforzi dei sacrifici di molti cittadini e lavoratori italiani
Si compie non solo un oltraggio alla memoria e alla verità
Ma non si capisce il nesso che lega la resistenza alla costituzione e alla nascita della nostra Repubblica
Sarebbe stata tutt'altro
La storia rigato il paese della Repubblica e la nostra Costituzione se l'Italia fosse solo stata liberata dalle forze alleate che pure pagare
Quando si afferma perciò
Che quella fu solo una guerra civile
Si nasconde esattamente questa verità esita della liberazione della Resistenza della Costituzione
E dell'identità della nostra Repubblica una lettura che non corrisponde altri
Noi in tutti questi mesi
Questi che hanno preceduto questo venticinque aprile
Abbiamo ricordato in modo particolare il contributo che i lavoratori e lavoratrici
Dietro
Alla resistenza e la liberazione del Paese
Lo abbiamo fatto quasi sempre unitariamente e con le altre organizzazioni sindacali lo abbiamo fatto in tutte le città e luoghi di lavoro nei quali si produsse questo fatto
Io voglio parlarne oggi
Perché anche questa
è una storia che talvolta si cerca di dimenticare una storia della quale si parla poco
Eppure pensate
Dei quaranta mila deportati italiani
Degli anni quarantatré quarantacinque dodici mila
Erano lavoratrici e lavoratori quasi un terzo di tutti i deportati
Erano rappresentati da quei lavoratori che nelle fabbriche nelle officine nei campi
Operavano insorsero protestavano
E alla fine parteciparono agli scioperi di liberazione
Scioperare quarantadue quarantatré
Non era com'è evidente
Una cosa nel semplice nel facile né scontato
Quando ci furono i primi scioperi alla fine del quarantadue
Per quelli più grandi della primavera del quarantatré
In molte notizie che prefetti mandavano a Roma il sentimento più diffuso era la sorpresa
L'incredulità
Che i lavoratori soprattutto delle grandi fabbriche di Milano di Torino di Genova
Operassero per il pane per la sicurezza contro il razionamento e contro i bombardamenti
Che scioperi proseguirlo
Nell'autunno del quarantatré nella primavera del quarantaquattro e si estese
Di partecipare o no metalmeccanici chimici edili lavoratori delle campagne tipografi tranvieri autoferrotranvieri tutte le categorie
I giornali americani
Scrivendo di quegli scioperi
Furono anch'essi sorpresi e scrissero c'era la prima volta che in Europa in un Paese in guerra e in un Paese occupato c'erano degli scioperi da parte dei lavoratori
Molti di questi lavoratori pagarono con la vita questa scelta
Il regime non si oppose a questi scioperi in maniera frontale
Non poteva farlo
Scese per contrastarli è un'arma più subdola
Più cattiva
Intimidiva cercava di isolare i più combattivi dagli altri faceva stabilire lavoratrici che avevano guidato queste lotte e lavoratori
Cercò anche nei posti di lavoro di generare paura terrore in modo tale che queste cose si fermassero
Il regime
E gli occupanti avevano bisogno del lavoro delle fabbriche
Perché con il lavoro delle fabbriche potevano sostenere l'attività bellica sia in Italia se in Germania che negli altri fronti
E per questo scelsero questa strada
Ma i lavoratori come ho detto non non si piegarono
Voglio anche dire perché anche questa è una storia di cui poco si parla
Che fra l'altro anche il contributo che le lavoratrici che però a questi scioperi e a questa resistenza
Quasi cinquecento lavoratrici furono deportate morire o no in virtù di queste scelte e di questo grandissimo sacrificio che fece
Queste
Naturalmente il sindacato quell'autorganizzazione attorno ai posti di lavoro quello che dal basso
Costruiva poiché quello che sarebbe stato il sindacato di tutto il dopoguerra
Ma non è solo per questo importante
Importante perché io penso che se noi abbiamo come primo articolo della nostra Costituzione il nostro articolo che non ha nessuna Costituzione europeo
Questo sostituire a questo che questi sacrifici e a questa straordinaria testimonianza
Per questo quello la nostra Costituzione il segno che ha avuto la Repubblica sono tutt'uno
E non è un fatto anche qui secondario
Se il venticinque aprile primo maggio il due giugno sono feste così vicine e così concatenate
Perché c'è un filo un filo rosso che negli e per quello che ci riguarda e il figlio che il mondo del lavoro ha saputo vorrei essere ricostruire dopo gli anni della dittatura ed è l'assenza di libertà
Perché com'è evidente
La prima cosa che feci il fascismo il potere oltre quello di incendiare le camere del lavoro in tutta Italia
Fu quello di sottolineare la libertà sindacale e di costruirsi un sindacato esattamente di origine illiberale e antidemocratico
Per questo
Il tempo che passa
Da quel
Venticinque aprile sessanta anni fa
è un tempo chiusa affrontato con
Coraggio
Molto spesso
Ci si dice
In fondo sono fatti molto lontani nel tempo
E si usa il tempo che scorre la lontananza da quei fatti come giustificazione che qualcosa
Ce la si prende con il tema
Con le generazioni che passa
Ma tutta evidenza che il problema non è il tempo che passa
Perché se tempo che passa forse un tempo in cui quei valori
Si consolida e diventano sempre più il valore della memoria condivisa
Il tempo che ci separa da quei giorni sarebbe anche un tempo leggero perché sarebbe un tempo che dà ragione a quelle lotte a quei sacrifici a quella liberazione
Purtroppo non è così ed è vero il contrario
Eccessivo USA l'allentamento della memoria il tempo produce per fare un'altra operazione come ha detto negare
La verità
Sky ed è per questo
Che ci tocca un sopra più verso i giovani soprattutto di memoria e di verità
Anch'io
Quando spesso ci viene detto
Si deve morti lo stesso omaggio devo dirvi che mi fermo a riflettere su questi
Perché c'è una parte i veri
Quando una persona non c'è più
C'è sempre un processo di livellamento
Nella situazione
Ma qui il punto è un altro
Non me la morte che rende diverso sono le scelte che si fanno in vita e si sono fatte invita le responsabilità
Sulla morte per nascondere questo perché anche questo fa parte di un modo scorretto di presentare quella memoria
Ora
Avviene
Che proprio mentre si fanno questi tentativi di revisione qualcuno poi
Ha ragione
Dice che il tempo di oggi è un tempo che l'attivismo culturale di assenza di valori
Ma come
Proprio chi ci dice questo finisce per negare il grande valore che ha il lavoro che alla democrazia che è la libertà
Proprio da parte di coloro che spesso curioso nel tempo di oggi in una delle grandi valori di riferimento poi quando si affronta questo tema finiscono con negarlo
Noi non possiamo stare
A questo uso disinvolto e sbagliato della memoria
Perché sappiamo i paradossi a cui porta
Se quello di divise allora erano le responsabilità dei vivi
Se noi non lo diciamo con chiarezza
Come si può mettere sullo stesso piano
Con lui che lottava per la libertà e la democrazia con coloro che invece stavano contro la democrazia e contro l'entrata
Come possiamo sullo stesso piano i lavoratori genio del carcere che essi operavano per ottenere gli impianti qui in Italia e garantire a guerra finita il lavoro dello sviluppo
Con coloro che erano d'accordo nel portare smantellare gli impianti e portarli magari in Germania
E come possiamo mettere sullo stesso piano
Con loro che si battevano per la libertà di tutti e con loro che erano dentro la cultura della superiorità di una razza avesse detto alla vedete
Il paradosso cui porta un uso disinvolto della memoria
E al fatto che naturalmente per quello che ci riguarda questo non solo tempo non è possibile lei anche profondamente sbagliato
Ed è per questo che spesso le polemiche che accompagnano
Queste giornate queste celebrazioni ci trovano davvero disarmati e senza però come quella che in questi giorni c'è stato si è voluta fare sul rapporto tra questa festa
E le posizioni critiche nei confronti della revisione della nostra carta costituzionale
Se io dico
Che la revisione della Carta costituzionale che questa maggioranza sta facendo
In Cina la coesione del Paese non rende i diritti dei cittadini uguali e riduce gli spazi della democrazia della partecipazione
Io penso di dire la verità e di difendere in questo una parte fondamentale dei valori che la resistenza e la liberazione hanno consentito con costituzione e con la nascita della Repubblica
E credo che si possa dire anche oggi
Perché giusto non perché il venticinque aprile come taluni dicono
Una festa di parte
Perché non lo vuole
Perché il venticinque aprile
Se lo vogliono riconosce
Forse ce ne sono che non si riconoscono in quei valori e in quello spirito
Perché non c'è niente da fare
Questo è il valore superiore
Della democrazia e della libertà democrazie e libertà per tutti anche per coloro che mantengono un'opinione diversa
Per questo su questo davvero voglio finire queste riflessioni
Noi dobbiamo tenere aperta e viva
Questa memoria
La memoria su tutto
La memoria sugli omicidi sulla responsabilità sul bisogno di chiarezza e di giustizia
E la memoria sui fatti e lo svolgimento dei processi politici istituzionali e sociale
E lo dobbiamo non soltanto a chi appagato
Con la propria vita
Quelle scelte quei processi
Ma lo dobbiamo perché dobbiamo sempre di più
Far vivere questi sentimenti più ristretto di democrazia di coesione convergenza di pace il rispetto del valore della vita umana come un cardine del mondo nel quale siamo e che vogliamo costruito
Dire no alla violenza
Vuol dire che se la pace
Dire no al terrore vuol dire no alla guerra dire sì ai diritti di tutti
Vuol dire costruire una società un Paese un'Europa è un mondo in cui ognuno si senta libero dei propri diritti e garantito nelle proprie libertà se è una lezione che ci viene da quei terribili anni che riguardano la nostra storia così come ci viene il giorno dopo giorno dei terribili giorni che altri Paesi altre popolazioni vivono
Questo
Dobbiamo lavorare
Per un mondo che sia insieme più giusto e migliore e chi ha passato
Sulla propria pelle anni e oscurantismo di violenza di terrore sa bene quanto sia faticoso non solo ritrovare la libertà
Ma soprattutto mantenerla ed estendere Micronesia
Valore universale per tutti i popoli e per tutti idealità di democrazia
Per questo è importante
Questa celebrazione qui in questo posto in questa giornale
E perché
Dalla memoria ed ai valori si possa lavorare per costruire soprattutto per i giovani quello per cui molti dotarono multi pagarono con la vita
E in molti ai quali noi dobbiamo non solo questo venticinque aprile ma tutti il venticinque aprile che verranno
Momento un momento prima
Stabiliscano tranquillamente
La seconda relazione avevano insieme
Vorremmo
Come l'amministrazione comunale di Stazzema consegnare a tutti voi naturalmente ieri nelle mani del vostro segretario nazionale una cosa a cui dobbiamo tantissimo rinvia al mondo migliorando il Gissi in demolizione dello spunto esecutiva Living in consiglio comunale distrazione umana consiglio alcune testimonianze indubbiamente
Faranno
Del della memoria facciamo l'esame della memoria più quel veicolo vi dicevo assolutamente Voss belloccio di conoscere il selvaggio e consegno la Medaglia d'Oro dall'Italia Nostra naturalmente della del Parco nazionale della pace al sindacato alla CGIL nazionale a quella regionale ringrazio tanto
Passo la parola al Antonio allora anche noi anche la CGIL regionale a un omaggio da consegnare a Guglielmo Epifani
Cioè il ricordo di questa manifestazione di questa celebrazione e quindi il logo
Ricordato appunto in nella scrittura Sant'Anna memoria viva lasciato vediamo
Fare grazie italiana imballato
Ecco nel verbale adeguata viaggia che la signora limitando
Gli annunciò che
Poi la manifestazione si chiuderà
All'ossario purtroppo il tempo non ci ha consentito di farla direttamente l'alla terza davanti al monumento ma tutti insieme andremo a deporre una corona
La corona della CGIL al momento a Sant'Anna il corteo con le bandiere con labari dei comuni