III conferenza nazionale per l'Università

Azioni serie accomodante
è presente in sala il professor Schipa rettore dell'università dell'Aquila che ringraziamo e diamo la parola al professor Paolo Ceccarelli rettore dell'Università dell'Istituto di Archinto e di e universitario di architettura di Venezia
Professor
Allora nel fine
Allora proprio
Allora ne un
Nel pesa
Leggi rileggo in lento il telegramma che ci ha inviato il l'onorevole Francesco De Lorenzo il ministro dell'ambiente spiacente non era potuto partecipare per improvvisi impegni di governo
Alla terza Conferenza Nazionale per l'università viene tradita l'occasione per inviare i miei più cordiali saluti ringraziarlo
Filippo
Allora diamo la parola al professor Filippo Cavazzuti senatore nell'Università di Bologna sì
Vorrei due veloci osservazioni sul tema dell'autonomia
Nel ieri abbiamo avuto un esempio evidente di come sia naturale nel ministero e nel ministro
Non concepire assolutamente l'autonomia universitaria
Ed è stato quando il ministro Falcucci sono più o meno parole ricordo quasi a memoria ha detto ma sorpresa ha detto le università possono chiedere e nel momento in cui diceva quel possono chiaramente percepiva di peccare perché è quel possono era già qualcosa che andava oltre quello che e lo stesso ministro riuscivate sa beh Agli invece credo che il discorso dell'autonomia come Stato anche lire ricordato sia da Alberici che da Chiarante cioè di uscire per esempio dalla l'università come digitata speciale
E di mo'e che sia finito in un qualche modo il tempo dei piccoli passi e che dunque occorra marciare con decisione sulla la strada dell'autonomia credo che sia una condizione assolutamente indispensabile per ridare slancio all'università italiana
Però quello su cui vorrei riflettere un momento
Cori qualche modo credo di tirare la volata Luigi Berlinguer perché fra avendo dato la sua relazione e su molte cose concordo e credo che il passo da fare sia quello di
Affermare con coraggio che l'università italiana devi uscire dall'ordinamento amministrativo dello Stato
Ovvero che occorra passare da una università di Stato ad una università pubblica
Nel senso che quell'articolo trentatré della Costituzione che dice che l'autore versi Tassone autonome
Entro i limiti delle leggi dello Stato
è stata interpretata nella storia di questa istituzione che le leggi dello Stato entro le quali l'università potesse esercitare la propria autonomia erano quelle che regolavano l'ordinamento amministrativo dello Stato
Ed è noto il riferimento storico che l'ordinamento Amiso divo dello stato e quello della legge Casati dell'ottocentocinquantanove ed è ancora notte riferimento storico
Che la legge Casati erotico cinquantanove venne emanata interiori pieni poteri senza neppure la discussione parlamentare
Bene allora e da questa appartenenza della università
All'ordinamento amministrativo dello Stato che ne nascono tutti i poteri di ingerenza del ministero non di questo ministro che ci pone un ci può piacere e proprio questi istituzione da qui discende il potere gerarchico il potere di controllo dunque l'ordinamento amministrativo de università e limitato l'ordinamento generale
Il ministero del Tesoro può dettare il regolamento contabile l'ordinamento didattico e limitato all'ordinamento didattico generale
Allora se non si affronta questo punto che è quello della natura giuridica dell'università ma dove natura giuridica non è un discorso di Fini giuristi è un discorso di potere
E il discorso della mappa del potere ovvero di chi comanda dentro l'università ed io credo che se noi non affermiamo che l'università deve uscire
Dall'ordinamento amministrativo e dunque diventare un ente pubblico dotato di autonomia totale noi non riusciamo a marciare sulla strada dell'autonomia medesima avremo sempre questa naturale dipendenza del l'università da il e ministero col che non è possibile sicuramente parlare di autonomia ma dico anche di più
Credo anche che in un disegno di legge che e il mio gruppo al Senato sta preparando
E sia molto importante affermare con forza l'assoluta riserva di legge ovvero in materia di università non è possibile
Regolamentare con regolamenti circolare si può intervenire in materia universitaria solo con leggi che ne facciano esplicito riferimento
Però queste diete mente si può fare se vogliamo fare un minimo di rispetto della il complesso delle istituzioni solo se l'università e cioè dall'ordinamento amministrativo diventa dunque un'università pubblica e non più numerosa di Stato
Dunque non avremo più il controllo e questa è la strada per non avere il controllo della Corte dei Conti
Non avere il controllo ex ante ma come per tutti gli Enti pubblici solo un controllo ex post sui bilanci di consuntivo e un modo per non avere i revisori dei conti del ministero del Tesoro dunque come vedete non è un problema di semplice definizione degli istituti
è un problema di andare a ricercare l'autonomia contro un preciso potere
Che oggi è il potere della burocrazia del ministero ripeto non di questo ministro delle visto precedente
E proprio l'idea che noi ci si vede per riaffermare l'autonomia dell'università occorre appunto marciare contro questo tipo cioè uscire da questa gabbia che nella natura e che ne limita l'autonomia
Da qui è talmente se questo è il punto l'autonomia nei sul talmente saltata perché saranno gli statuti delle università che a questo punto partano decidere gli ordinamenti didattici ed è parte degli organi di governo lo gli ordinamenti contabili le gli ordinamenti gestionali e via di questo passo ma perché dobbiamo allora sa perché sappiamo che questo si può fare perché l'articolo trentatré della Costituzione in qualche modo da questa tutte ma di
Però c'è un punto a parer mio che ieri non è emerso nel dibattito credo che sia un controsenso affermare da un lato l'autonomia e dall'altro richiedere l'uniformità
Io credo che e questo è un punto più politico da risolvere
Se si vuole autonomia ed evidentemente l'autonomia credo che debba essere e ne sono molto convinto su questa strada sì della procedere credo che sia un controsenso da un lato che dall'autonomia e dall'altra l'uniformità
Sarebbe un fatto statisticamente assolutamente curioso se settantaquattro sedi autonome di design non so quante centinaia di facoltà alla fine fossero uguali
Sarebbe veramente un primato da Guinness dal punto di vista statistico è chiaro che l'autonomia vuol dire la non uniformità depresso
E questo su questo non ci si deve né preoccupare questo non evolve Done concorrenza fra le sedi questa è il naturale a ricaduta dell'autonomia universitaria
Che credo nono non devo ripetere qui le cose ma che ieri sia la reazione dichiarate che di Alberici lo hanno spiegato che e il presupposto su cui questa università o in un qualche modo tornare a caccia un ultimo punto e che il problema delle tasse su cui io devo dire con molta franchezza che a me pare che il problema sia stato impostato in modo non particolarmente convincente
Nel senso che se si tratta di
Opporsi
Al decreto è la legge finanziaria dell'anno scorso
Che aumentava le tasse e trasformava gli atenei inventi esattori di imposta
Per conto del Tesoro sicuramente questa è una battaglia che andava fatto non è pensabile che i singoli atenei si trasformino in gabellieri per conto dello Stato
Ma il conto è diverso se all'interno dell'autonomia
Così come lo concepite ovvero di una e in di atenei che non fanno più parte dell'ordinamento amministrativo dello Stato de l'autonomia così concepita è difficile che possa essere disgiunta
Da una libertà da parte degli atenei entropia mento una legge quadro nella fissazione come già in parte oggi esiste nella fissazione di prezzi da far pagare agli utenti
Perché non possiamo eludere un problema non possiamo eludere il problema che chi va all'università
Molti di quelli che vanno l'università traggono un indubbio vantaggio economico dal fatto di andare all'università
Se guardiamo la composizione sociologica degli studenti che vengono all'università
E possiamo dire che l'università italiana e ancora largamente frequentata da i rampolli della buona borghesia cittadina
Allora una sinistra potrebbe avere a parer mio
Anche un valore da proporre al mondo degli studenti non solo quello di opporsi alletta
Ma quello di offrire un valore agli studenti che è un concetto di solidarietà
Fra gli studenti all'interno di sedi autonome perché non immaginare un sistema di tasse
Per cui si possono costituire dei fondi per gli studenti non abbienti perché non immaginare una solidarietà fra gli studenti
Per cui lo Stoke amiamo le cose col loro nome lo studente a ricco paga anche qualcosa per lo studente povero
A me pare che e dunque con gli strumenti tipici dell'amministrazione di una università autonoma
Dove vi è una libertà di tasse una libertà di fare pagare dei servizi a fronte degli indubbi vantaggi economici che coloro che frequenta l'università ottengono
Ma anche con un forte concetto di solidarietà per cui gli studenti non abbienti per esempio vengono ovviamente assentato dalle tasse e vi è per esempio un fondo di borse di studio ecco a me pare che le l'imposta are invece esclusivamente il problema delle tasse così come se tutte le tasse universitarie fossero quelle del ministro Falcucci che trasformava il lì gli atenei in casse di riscossione periferiche i tributi ecco il vedere le tasse esclusivamente come se quello fosse il problema a parer mio e un'immagine molto riduttiva di questa e aspetto che non vedo come non possa far parte della autonomia universitario grazie
Ringraziamo della presenza in sale al professor Duilio Casula rettore dell'Università di Cagliari
Adesso la parola al professor Paolo Ceccarelli rettore dell'Istituto universitario di architettura dell'Università di Venezia
Io credo che
Da questa conferenza sarebbe estremamente importante
Mi sembra che sia alcuni interventi di ieri che intervento di Cavazzuti
Siano in questa direzione sarebbe estremamente importante se uscissero anche delle proposte
Molto modeste molto precise
Sulle quali misurarsi in tempi brevi con attuale e futuro quello che sarà
Per riuscire a mettere in moto
Poi dei processi più complesse cioè a me sembra che sia anche molto pericoloso
Affrontare anche se forse importantissimo
Affrontare dei il dibattito sull'università in termini talmente generali talmente Vacchi devo anche dire
Se prima venga l'immaginazione o la creatività
O invece venga l'innovazione e la tecnologia
Che alla fine lasciano poi le cose come sono
Ci sono nell'università
E vorrei partire da questa considerazione estremamente banale
Dei problemi che talvolta sembrano ridicoli
Ma che ridicoli non sono perché se risolti poi servono a mettere in moto processi molto più importanti e rilevanti
Che producono appunto quelle modifiche o cominciano a produrre con le modifiche di fondo che vorremmo
Faccio un esempio banale
Forse all'università sarà assegnato a tra breve una certa quota di organico di personale non docente
Come era stato previsto
In un decreto legge
Che può darsi abbia un esito positivo a seconda della vicenda parlamentare di questi giorni
Sì alle università verranno assegnati questi organici in più che di cui ha bisogno disperato
In molti casi non si saprà dove mettere costo organico di personale non docente che ieri in più
Cioè si verificherà in sostanza quello che si è verificato nel corso degli ultimi anni due anni quando gli studenti
Essendoci noi per anni lamentati del fatto che la frequenza era modesta hanno incominciato a frequentare di più
E non si è saputo più dove metterli e tutti noi abbiamo sperato che smettessero di frequentare
Perché frequentando hanno messo in cui crisi è in collasso totale interi settori dell'università ecco io credo che non ci si debba dimenticare di questo perché altrimenti le parole come l'autonomia la maggiori in prenditi vita la capacità di essere di disegnare un progetto per la nuova università sono delle parole prive di senso comune solo delle parole che non trova alcun riscontro nella realtà sono delle delle dei degli obiettivi
Che ha limitando diventano ancora più frustranti per chi nell'università
Lavora e per chi nell'università studia perché non c'è niente di peggio come è stato per gli studenti sentirsi parla per anni di diritto allo studio e poi di fatto vedere ogni giorno vanificato nei termini più elementare questo diritto cioè non poter accedere persino nelle altre aure dove dovrebbero sostenere le lezioni perché non c'è posto per entrarci
E questo credo che sia importante a tener presente c'è questo intreccio di cose modeste ma che comunque sono di fronte a noi io credo che il governo si affretterà in queste settimane a varare sta varando una serie di di proposte e di leggi e di contributi per l'università e teneva esente che alcune di queste cose che vengono varate in realtà non risolveranno affatto il problema in taluni casi pur essendo tutte nella direzione giusta possono anche creare delle situazioni di maggiore aggravamento e già probabilmente un discorso fatto con un po'più di attenzione con un maggior coordinamento a livello di queste cose
Credo che non sarebbe inutile nei prossimi mesi e nelle prossime settimane quindi questo è già un primo appello io faccio alla conferenza perché alcune cose le prossime settimane succederanno saranno assegnate dei fondi per l'edilizia universitaria eccetera e alcune di queste cose in realtà non solo non risolveranno i problemi ma forse di peggiorerà
Detto questo vorrei toccare molto rapidamente due punti che mi sembrano abbastanza importanti sempre in un'ottica di questo tipo
Io credo che il problema della
Autonomia sono molto d'accordo con il taglio che dava in questo momento fa Cavazzuti al discorso e sia però anche un problema di personale che gestisce questa autonomia
E io credo che francamente
Ancora una volta si debbano fare contemporaneamente dico discorsi karate istituzionale altri discorsi
Che consentano di fatto all'università se avesse un con testo è una capacità di nuove sì con maggiore autonomia la effettiva capacità poi di gestirla
E con questo io faccio riferimento sia al corpo docente che al personale non docente
Autonomia non è una una di nuovo mi sembra che il De Michelis dicesse non si può essere
Studi sinistra per editto beh non si può essere neanche autonomi per reddito autonomi vuol dire essere capaci di essere quando dice in prenditi Iniesta riprenditi
E riprenditi Rita non è una cosa a cui l'università è stata abituata
Può darsi che ci siano oggi delle figure direttori che sono diverso da quello del passato e che sono più mere geniali ma questo è assolutamente casuale può essere ma non è affatto detto che sia così
Nulla ha fatto sì che questi signori fossero preparati a destra dei l'energia e questo che cosa fa fa sì che come avvenuto peraltro anche in passato da questo punto di vista non c'è niente di nuovo il lettore in genere è un signore che viene eletto perché si suppone abbia delle capacità di
Contrattazione o delle doti naturali o delle o delle capacità professionali perché appartiene a un certo corpo disciplinare che lo favoriscono di più in quella direzione
Questa però era una dote che avevano anche i vecchi elettori il sistema di contrattazione da diverso forse era più da sottogoverno che non di Carate istituzionale ma ci sono stati i famosi grandissimi
Rettori terribili dell'università italiana che sono riusciti
Con capacità contrattuale molto forte ad avere enormi quantità di soldi per le loro università e a farle fiorire
E questa era una dote manageriale perversa ma che nasceva da un sistema che di fatto non si preoccupava minimamente di formare i suoi quadri in quella direzione
Io non credo che per una università che dovrebbe essere me nigeriani in termini corretti del termine diciamo di gestore della cosa pubblica di tipo più avanzato
Oggi
Abbia nel suo meccanismo di reclutamento di selezione del personale alcuna elemento che possa favorire la crescita di un corpo di questo genere in modo non casuale
E questo crea dei problemi grossi perché ci può essere la casualità di questo risultato
O viceversa ci può essere l'emergere la necessità di emergere sempre di più
Di una figura di tipo gestionale
Sì come nell'università agli altri paesi che poco o nulla a che fare con l'università è un puro gestione una funzione pubblica una legge e questo ha creato in queste altre università grossissimi problemi
Perché speso ha determinato che invece di esserci come obiettivo l'obiettivo della ricerca degli interessi della ricerca di base per interessi di l'ATC c'è stato l'obiettivo di procurarsi più soldi di essere presente sul mercato di avere in fondo dell'università un modello come quello che ci presentava in qualche modo ieri sera Gianni De Michelis
Ecco io credo che questo sia di nuovo estremamente è un problema molto grosso ma anche su un problema che non può essere dimenticato è un problema di questi di tipo banale ma sul quale poi ci si scontra
Io non credo che si possa andare verso una riforma dell'università senza porsi dei problemi di questo tipo questo vale in misura ancora più drammatica per il personale non docente
Io devo dire che nella giornata di ieri non mi auguro che questo problema venga affrontato
Nel corso delle prossime giornate di questo si è parlato poco l'università non è fatta solo dei professori e dei ricercatori non è fatta solo di creatività e di invenzione ma è arrivata all'ingestione di una grossissima importantissima macchina di servizi di funzioni tecniche
Di di trasformazione diciamo di una serie di indirizzi che vengono dati da una sua parte in pratica quotidiana e gestione quotidiana di un sacco di cose
Il personale dell'università non è stato preparato in nessun modo dalla pubblica amministrazione per questo compito
Se si pensa ancora una volta la figura del direttore amministrativo è in Italia a lungo e tuttora di fatto al di là di nuovo dei casi personali la figura del segretario comunale di quello che semplicemente controllare
Che di certo di Mary Ceriale a ben poco
E gli appelli che spesso fa il ministero perché i direttori amministrativi diventino improvvisamente dei manager e spesso incontrano delle difficoltà legate le spese assoluto strutturale perché questi signori non sono stati affatto formati e selezionati per essere tali
E danno la misura e hanno una mentalità che esclusivamente la vitalità del controllore
Del tutto omogenea quella dei revisori dei conti o di quello che la Corte dei conti che ci viene mandato e questo non è un problema marginale perché una generazione di direttori amministrativi o di funzionari d'alto livello non si prepara dalla mattina alla sera
E non è possibile a trovare diciamo sul mercato assumendola in base a che cosa ci sono delle filiere di produzione dell'amministrazione pubblica
Che sono estremamente complesse come sapete e non basta una legge che modifica le cose vuol dire pagare poi per un'intera generazione probabilmente uno scotto che estremamente pesante
Ecco io credo che questi siano dei punti che non possono essere dimenticati
Perché se no c'è di nuovo la spaccatura tra un modello ideale di trasformazione dell'università con conati spinte slanci
E un modello che invece nella pratica quotidiana che è di tutt'altra natura e non credo e anche qui non credo si debba demonizzare
Più di tanto il famoso disegno Covatta Falcucci perché non credo che sia il problema delle tasse quello che creerà all'università di serie A e di serie B
Ma la capacità delle università con queste situazioni di essere in un disegno di un certo tipo rispetto ad un altro
Perché l'università che tenesse anche delle tasse
Secondo un modello ideale ma non riuscisse a gestire minimamente la capacità di gettito maggiore che gli viene io fornitura più adeguata di servizi e io credo che chi vive l'università sa quanto è estremamente difficile riuscire a passare da una maggiore capacità di risorse a una effettiva fornitura
Gli spazzini di di attrezzature e di servizi sarebbe il immediatamente destinata ad essere una università di serie B
E questo non dipende certamente dal fatto che posso avere maggiore o minore capacità di autonomia nella esazione dei tributi da parte di studio in sostanza e concludo questo punto io credo che il problema dell'università e per questo mi sembra molto importante mi sembra che da questo punto di vista il problema si sia stato posto anche dalle organizzazioni sindacali
Oggi è un problema anche di riflessione attraverso un caso particolarmente importante su il funzionamento dell'amministrazione pubblica
Che non è solo ed esclusivamente un problema che può essere risolto attraverso delle modifiche o delle attribuzioni di funzioni e di ruoli diversi ai singoli comparti della pubblica amministrazione
Oggi la pubblica distrazione è cambiata in modo estremamente profondo nel suo modo di porsi rispetto alla società
E però a un ritardo che assoluto è sostanziale e che non è il solo dato io credo dai vincoli di carattere istituzionale nel quale si
Ma dal fatto che c'è un suo corpo complessivo una sua cultura complessiva che marcia nell'altra direzione
E che passa o in me ma forse per fortuna anche attraverso le persone che sono dentro questa istituzione alla finché non esistono queste cose finché i discorsi relativi alla formazione dei quadri
Da anche del personale non docente non passeranno attraverso una prospettiva molto precisa attraverso delle forme di responsabilizzazione completamente diversa ad aver attraverso un tipo di rapporto molto diverso con la classe docente con i ricercatori non se ne verrà assolutamente fuori
Sarà ancora una volta una di queste illusioni con delle tante che abbiamo
Il secondo punto e velocissimo e quello della degli studenti della rappresentanza e della punto attualità se dell'ipotesi di una maggiore partecipazione o presenza nel governo dell'Università degli Studi
Credo che probabilmente buona parte della classe
Docente o che ha oggi la gestione dell'università
Sia passata come
Il presidente della Conferenza dei rettori attraverso gli organismi rappresentativi dell'università e quindi c'ha anche una certa pratica antica
Di notte di battaglia
Proprio per questo io non mi farei nei particolari illusioni
Credo che sia un problema fondamentale
Dubito fortemente che questo sia un problema che passa attraverso una normazione dei rapporti
è vero che le lezioni universitarie recenti hanno dimostrato una certa capacità di ripresa della sinistra negli studenti però è anche vero che la partecipazione al voto e assolutamente ridicola
E così come noi diciamo che l'elezione del Presidente degli Stati Uniti non è minimamente significativa perché praticamente fatta da una frazione infima dei cittadini americani non vedo perché non dovremmo usare lo stesso metro
Per dire che la rappresentanza degli studenti quando corrisponde al dieci per cento otto per cento dodici per cento di corpo due studentesco rappresenta qualcosa
E questo si pesa perché poi di fatto nel funzionamento degli organi di rappresentanza lo studente non è che non sia presente anche adesso ma è presente senza nessuna legittimazione cioè non ha una capacità di forza nella contrattazione con gli organi di governo l'università dall'altra parte
E la contrattazione non è da la capacità contrattazione non è data dal fatto che sia eletto secondo uno schema che prevede dei maggiori o minori ruoli dalla dalla capacità di attenzione di pressione che il corpo studentesco poi continua ad avere nei confronti della gestione di università e di un corpo studentesco che sia realmente EK rappresentativo e capace di pesare sul funzionamento l'università
Ecco io credo che questo sia di nuovo un problema che non va sottovalutato
Non può essere attraverso la istituzionalizzazione più avanzata dei rapporti che si modificano queste cose
E questo perché ci sono noti fatti di sempre che poi lo studente passa lo studente sta dentro università un tempo limitato deve passare la parola d'ordine al successivo che può essere di una generazione diversa con caratteristiche completamente diverse
Allora io credo non vorrei dirlo essendo un responsabile l'università
Che gli studenti debbano continuare
Autorizzare sì gli strumenti di carattere istituzionale ma quella che anche la loro capacità di pressione fondamentale di quella della grande massa di studenti nell'università
E sono come sapete è spesso più efficaci le assemblee
In cui c'è la partecipazione di alcuni migliaia di studenti
O c'è una pressione nei confronti degli organi di governo recita dovuta a una reale partecipazione attraverso tante articolazioni che non al fatto che ci sia un numero maggiore o minore di rappresentanti nei consigli di amministrazione o nel consiglio di facoltà
Questo è un punto di nuovo fondamentale perché il problema dello scardinamento continuo modesto della modifica di un modo schiero tipizzato dell'università non può che avvenire attraverso una presenza critica continua un incalzare contino di una generazione nei confronti dell'altro
Non c'è solo un problema di carattere disegno politico c'è proprio questa inevitabile logica dell'università che quella di rinnovarsi attraverso delle spinte interne che spesso sembrano contraddittorie e in un qualche modo
Talvolta anche eversive non c'è niente da fare questa è la natura dell'università
L'università deve essere sempre un pochino più avanti delle altre cose se vuole essere viva e l'unico modo per essere un pochino più avanti delle altre cose
è semplicemente quella di captare continuamente in tutti i modi gli umori dei suoi più giovani membri di quelli che arrivano e che portano le esigenze di una società che sarà quella di dieci fra dieci anni o quindici anni
Tutti i modi sono utili per verificare questo anche quello di una presenza dura e di una azione forte da parte degli studenti che rientra nella logica e nella ragion d'essere della citata
Ha ora la parola Guido mare Vieri responsabile della commissione scuole università del comitato regionale ligure del Partito comunista
Successivamente interverranno a professoressa Marina Bastianello
Il compagno Chiarante ci richiamava ieri alle due linee che sono in questo momento in contraddizione sulle questioni dell'università
Io credo che la definizione di una linea strategica progressista generale si deve incontrare concretamente con la realtà i profondi mutamenti che nonostante le difficoltà e tutti i limiti si stanno realizzando in molte realtà universitaria
Siamo già in presenza come denunciava Roberto Moscati
Di un quadro in cui ci sono le università divise tra università di seria e di serie B
Siamo già in un quadro in cui ci sono università che vanno a velocità diverse corsi di laurea velocità diverse in cui ci sono qualificazioni profondamente differenziate su tutto il territorio nazionale del resto tutto questo corrisponde anche a quello che sta avvenendo all'esterno dell'università nel mondo produttivo
Credo che da parte nostra occorre un grande lavoro per differenziare e superare delle formulazioni ancora troppo generali
Fondate su dati aggregati naz per grandi aree nazionale che in realtà poi diventano inapplicabili scontrandosi con una realtà concreta sempre diverso da come ce l'eravamo immaginato in precedenza
Le profonde riforme di cui l'università ha bisogno devono essere il risultato di un confronto largo con la parte più attive più democratica del mondo accademico
Protagonista de che deve del leader deve essere che deve essere protagonista nell'utilizzare le esperienze più positive per praticare da subito nel concreto il rinnovamento e preparare la strada
Ricostruire davvero quelle riforme che tutti auspicano a parole
Esiste eccome la necessità da parte nostra di porre con più chiarezza il tema delle risorse economiche
Con una battuta potrei dire che nell'intervento del ministro di ieri c'era una batto c'era
Un sottinteso e cioè che secondo lei spendere meglio significa sempre spendere meno
E questo in realtà noi dobbiamo mettere in discussione con delle proposte nelle quali le risorse economiche siano un dato fondamentale da cui non si può prescindere in nessun caso
Dev'essere però questo piano di risorse legato indissolubilmente alla predisposizione di un terreno culturale scientifico che sia in grado di utilizzarle effettivamente e deve essere corredato anche questo piano con scelte reali di sviluppo legata alla costruzione di sedi reali di produzione la ricerca è in questo campo che l'intervento pubblico è necessario perché la ricerca si sviluppi con obiettivi l'interesse pubblico non subalterni alle sole esigenze a breve che del resto in mancanza di tradizione di realtà consolidate non possono che portare a una dipendenza dall'estero
Le scelte sui campi fondamentali dell'innovazione devono uscire anche da parte nostra dall'elenco generale delle esigenze dalla genericità e misurarsi sul campo con la realizzazione
Mi chiedo infatti che senso avrebbe uno stanziamento anche di due mila miliardi mettiamo per le biotecnologie non legato ipotesi precise di costruzione di centri di ricerca con la formazione qualificata di personale scientifico
Ci vogliono degli anni per fare queste cose ci vogliono degli anni per realizzarle in tutti i Paesi d'Europa
Nella nostra città in questi anni sia significato uno scontro sullo sviluppo atti contrapponeva i settori maturi ai settori più innovativi
Noi abbiamo risposto quote proposte che andassero in direzione di quell'innovazione complessiva di sistema che abbiamo scelto come parola d'ordine al congresso di Firenze
Se però poi guardiamo a che cosa effettivamente hanno fatto le partecipazioni statali la parte pubblica la nostra città
è significativo constatare come in un laboratorio concreto le cose che non si sono realizzate degli accordi presi per in precedenza riguardano tutte il campo della ricerca e della formazione del personale tecnico scientifico
A fronte di un interesse invece dimostrato concretamente sia da parte delle imprese delle realtà è produttive esistenti e la nostra regione dell'Università stessa
I centri di ricerca di formazione del personale rimangono i protocolli d'intesa con i sindacati sulla carta
E l'aumento delle risorse che è stato vantato anche qui come un grande risultato rimane spesso legati invece a richieste spontanee ma non alle vere esigenze lo sviluppo e l'università
Ha ragione
Ruberti esistono grossi squilibri qualitativi al di là delle percentuali entrando più nel merito dei dati in assoluto
Noi abbiamo le verifiche abbiamo verificato che una ricerca svolta in preparazione di questa conferenza
Che nel mille novecentosettantacinque ogni nove iscritti alla facoltà di lettere e filosofia ce n'erano nove iscritti ai corsi di laurea di chimica fisica ingegneria elettronica matematica dieci anni dopo per nove iscritti ai corsi di laurea
Di chimica ingegneria eccetera che ho citato prima legati Aisi gente di sviluppo presenti nella nostra città iscritti a lettere erano saliti a undici
Io non metto in dubbio è vero i laureati delle facoltà umanistiche sono anche loro direttamente protettivi ma indubbiamente siamo in presenza di distorsioni presenti
Le matricole tra l'altro sono diminuite
Ma aumentano da due anni le matricole Scienze politiche e architettura affronta di forte richieste da parte delle imprese invece su per esempio nel settore di ingegneria troni
La verità è che tra l'altro bisogna anche tener conto che nel decremento delle matricole peserà tra non molto il calo demografico e che il numero dei laureati quindi rischia addirittura di ridursi altro che di salire
La verità è che non possiamo rimandare
Delle scelte anche noi è necessario rimettendo immediata attivazioni di interventi ed ed agire l'autonomia da rivendicare da costruire anche nei confronti del ministero a qui secondo noi il suo banco di prova nel rapporto con le stelle
è vero esistere l'università in generale nel sistema di istruzione la necessità che parte fondamentale del sapere dia una formazione culturale già nel generale ma mi sembra ma mi sembra che la richiesta a cui è necessario rispondere con il necessario equilibrio ma con più forza da parte nostra sia quella di un'università capace di formare il personale tecnico-scientifico altrimenti realmente consegneremo in altre mani
Diverse da quelle pubbliche i contenuti della professionalità e non risponderemo l'esigenza di qualificazione professionale degli studi presente nelle richieste degli studenti
Solo un'università qualificata può essere in grado di rispondere alle esigenze di formazione di eguaglianza che vengono agli studenti università dequalificata infatti non lo potrebbe fare
Del resto non abbiamo sempre detto che la professionalità è parte fondamentale di una formazione culturale completa tanto che ci stiamo ponendo a più livelli il problema del rapporto tra il primo biennio delle medie superiore e in modo di formazione professionale
Ieri sera passando al tema della condizione studentesca
Ieri sera una compagna a detta la segreteria dopo aver letto le schede di partecipazione della nostra delegazione mi ha chiesto molto stupita la ragione del perché sulle venticinque persone
Che siamo presenti qui ben quattordici sono studenti
Di cui sette non sono iscritti
Questo fa parte di una scelta precisa che è legata ha un'esperienza di questi anni
Secondo noi occorre costruire nella realtà un largo confronto con gli studenti
E in questo mi sembra in questo senso mi sembra che anche nei nostri convegni e nelle nostre strutture il confronto dovrebbe essere più vivo e più reale forse se a un convegno come questo delegato una battuta che faceva dire una studentessa sembra che abbiamo fatto un convegno una settimana prima dedicata una parte l'università e tra una settimana la FIGC deleghiamo il compito di farne un altro dedicata un'altra parte l'università
Forse non è proprio così però credo che questo rischio esisti
Al recente congresso della Federazione Universitaria cattolici italiani il segretario nazionale rispondendo ad una domanda sul perché a differenza dei loro compagni francesi gli studenti universitari italiani non si erano mossi in egual misura ha risposto
Che paradossalmente in Italia non si protesta perché i motivi per protestare sono troppi non troppo pochi perché gli studenti in realtà sono soli di fronte ad un caso di difficile comprensione e lottano per spartirsi le poche risorse disponibili all'interno e all'esterno dell'università
Ecco le ragioni della presenza dei cattolici popolari ed esso il gesso dei loro cosiddetti servizi
In realtà una battaglia per il diritto allo studio reale non ideologica deve partire da qui
O si rompe l'isolamento degli studenti si costruiscono forme permanenti di rapporto personalizzato con l'università si garantisce a tutti il diritto all'informazione oppure realmente
C'è il rischio di non potersi opporre alla libanese azione ideologica dell'università che Comunione e Liberazione sta sponsorizza quindi il punto vero consiste nel cambiare il quadro in cui opera il diritto allo studio altrimenti si ricade nell'assistenzialismo
Sapendo bene che però esiste anche qui un punto rilevante o noi sfidiamo gli altri sulla realizzazione di un piano preciso che aumenti di almeno dieci volte le strutture esistenti oppure facciamo un buco nell'acqua
La distanza dagli altri Paesi con popolazione universitaria analoga alla nostra è abissale molto più di dieci volte per quanto riguarda mese posti alloggio eccetera in questo campo allorché a tutti i livelli dobbiamo essere coerenti
Compresi però lo voglio dire una punta di polemica anche i livelli locali e regionali e chiedere una politica di forte aumento delle risorse di riqualificazione degli enti per il diritto allo studio fino a che esisteranno enti come il nostro dove sul venti miliardi complessivi se ne spendono soltanto si spendono soltanto cento milioni per l'orientamento di attività culturali
La formazione di sportelli di informazione per per gli studenti esistere al sempre questo squilibrio che o denuncia
In questo senso mi sembra anche che il progetto di legge che c'è stato consegnato nelle cartelle
Forse si rende necessario un confronto a livello delle realtà locali per caratterizzarlo meglio legando all'esperienze concrete
Voglio fare mie ultime considerazioni sul tema dell'autonomia
Anche io concordo con la compagna Alberici non ha senso una divisione soprattutto tra noi tra autonomisti antiautonomistico il punto è ovviamente quale autonomia
Il ministro Falcucci ieri nel suo puntiglioso intervento Ciampi ciò ci ha mostrato le sue riforme per via amministrativa
Ora al di là delle considerazioni critiche che non solo da noi sono state fatte e che condivido io vorrei sottolineare una questione particolare e cioè il rischio di una vera e propria liberalizzazione selvaggia nel campo della didattica
Perché se è vero che è necessaria un'ampia autonomia in termini finanziari
E dalla burocrazia ministeriale è pur vero che la formazione deve avere delle caratteristiche omogenee con una forte valenza nazionale
Tanto più se si considera che il no di settori importanti le classi dominanti al numero chiuso è legato a un rotondo è perentorio sì invece all'abolizione del valore legale del titolo di studio
Alla trasformazione dell'università in un'ostruzione dispensa attrice di un po'di cultura tutti con la delega alle aziende di una formazione specifica per i pochi diciamo così fortunati
Finisco con due battute la prima è stata pronunciata dal nostro presso la facoltà di ingegneria che commentando il nostro convegno locale in preparazione di questo ha detto
è segno dei tempi che svolgiamo il senato accademico all'interno di un convegno del partito comunista è vero lo si è visto anche qui la partecipazione nel mondo dell'università il mondo universitario disponibile ad un impegno in importanti realtà come Roma o Torino a protagonista iniziative contro il degrado ambientale o contro la degenerazione della della vita politica
Credo che occorra più forza da parte nostra nell'offrire proposte confronti su temi precisi per collegare questo impegno agli altri settori della società impegnati nel campo dell'innovazione di sistema
Forse anche le nostre proposte organizzative andrebbero commisurate a questo obiettivo la seconda battuta e finisco è stata scritta da un docente in risposta al questionario che avete nelle cartelle e che noi abbiamo distribuito alla nostra università in preparazione della conferenza alla domanda sul numero chiuso un docente ha risposto
Prima di mettere il numero chiuso a Roma uno fate funzionare Roma due
Può a prima vista apparire anche una risposta semplicistica dopo quello che ci ha spiegato il rettore Ruberti eppure lo scelta tra le tante perché esprime secondo me bene
Ciò che un movimento riformatore deve essere nell'università il soggetto che risolve i problemi e costruisce nel concreto riforme
Ringraziamo della presenza in sana al professor Di Anzani rettore dell'Università di Torino ha ora la parola la professoressa Marina Bastianello presidente dell'Arci di Padova
Successivamente interverranno onorevole Laura Balbo
Mi pare mancasse a questa conferenza il saluto dell'Arci
Una delle più grandi associazioni culturali italiane
Voglio entrare subito nel merito
Oggi nell'università noi abbiamo di fronte due situazioni apparentemente contrastanti
Da un lato il cadere di quegli elementi di disgregazione che hanno attraversato la seconda metà degli anni settanta e che determinarono una confusione di carattere soggettivo premessa una sfiducia complessiva
Dall'altro a un'attenzione tensione politica e obiettiva necessità strutturale di sapere corrisponde la massima crisi strutturale oggettiva dell'istituzione dovuta all'assenza di qualsiasi processo reale di ammodernamento più ancora che di riforme che è un termine ormai quasi indicibile
In questa situazione da dieci anni circa se inserite CL che come ogni forza politica che si imbelle di ideologismo attenzione non di idealità si congela in forme totalmente funzionali al sistema in crisi con caratteri di parassitismo
Quello che noi come Archie e Associazione studenti universitari a Padova abbiamo tentato di fare essenzialmente l'introduzione di un elemento perturbante questo equilibrio malsano
E quindi abbiamo cercato di risolvere due esigenze
La prima una presenza politica tra gli studenti capace di contrapporsi al tentativo egemonico di CL
Anche perché con CL si move spesso la parte più retriva dell'università quelli che sono per la restaurazione tout-court della rigidità degli studi senza di un discorso di riqualificazione
Quindi un tornare a studiare in termini generici secondo un tentativo di di collegamento in termini politico culturali con i docenti
Per quanto riguarda il primo punto che sono poi le esperienze che voglio brevemente sintetizzare consapevole che questa è una soluzione particolare in piccolo
Delle problematiche generali che ho detto
è il lavoro appunto dell'Associazione Studenti federata all'Arci manata anche con l'apporto determinante della FIGC opera da due anni sul campo dei servizi e dei temi politici e culturali conta circa settecento iscritti
Dalla necessità dicevo di una presenza politica nasce anche dall'Arci Associazione Studenti l'idea di una lista aperta alle forze laiche di sinistra alle associazioni
Università Progetto appunto con cui ci siamo presentati alle elezioni universitarie dell'undici e dodici marzo scorso
Dico subito che la soluzione cui siamo addivenuti in questa fase un po'particolare è una soluzione di tipo politicista
Che è un limite da superare nella costruzione di un'identità della lista dandole un carattere più concreto
Abbiamo giocato da una parte sulla volontà delle altre forze politiche giovanili di rimettersi in gioco sollecitata dal mutato clima e dall'altra sulle contraddizioni implicite nell'arcipelago cattolico di cui sicuramente Padova è un laboratorio interessante anche se se sommerso ed è nata questa lista e siccome come accade in democrazia si prendono voti per due motivi primo perché ce li si merita
E secondo perché l'idea merita l'avversario nel nostro caso sono stati premiati due anni di lavoro e la fiducia in un progetto convincente
Nel caso di CL è stato penalizzato lo scontro dell'integralismo con il nuovo che l'integrale
O il Gari per esempio contro i gay che si sono presentati con noi in lista
Voi cari a dir poco con cui costoro hanno cercato di contrapporsi a università Progetto indicativo però di un aprirsi per noi di nuove possibilità di lavoro novità che è stata percepita dagli studenti
Così la lista della sinistra e laici è cresciuta da settecento a due mila duecentocinquanta voti la volta precedente si erano ci eravamo presentati solo con come si sia passando dal venti per cento al quaranta per cento su quattordici virgola quaranta per cento dei votanti
Se poi si tiene conto che su quarantadue mila studenti iscritti i frequentanti sono nove mila passare dall'otto virgola due dei votanti a quattordici virgola quaranta cioè sei mila su nove mila frequentanti è stato indicativo del fatto che la nostra operazione determinato non solo un consenso di voti
Ma anche un considerevole incremento di votanti mentre la lista del movimento giovanile DC e CL nonostante gli sforzi economici e organizzativi di cui siamo a conoscenza è rimasta al palo
Amore tutto sommato la campagna elettorale e non è un fatto secondario è costata soltanto cinquecento mila lire
è vero comunque che il ruolo delle associazioni in questo caso è stato determinante anche nel garantire si fa per dire perché gli eletti sono soprattutto anzi FIGC pensiamo alle mille preferenze nel nostro eletto in consiglio di amministrazione l'equa presenza delle altre forze politiche
Ora si tratta dicevo prima di andare oltre si tratta di superare i limiti di un aggregato certamente eterogeneo ma saldato su una sorta di dialettica amico nemico contro CL
E invece la necessità è quella di saldare questa lista su una piattaforma politica reale che dobbiamo costruire senta cui un'alternativa reale non si dà ma soprattutto non si superano le barriere con il resto del mondo accademico le forze politiche l'ente locale la città cioè per ciò che noi vogliamo costruire di fatto a tal proposito abbiamo in programma un incontro con le forze politiche l'ente locale la Regione per discutere il diritto allo studio e con università per la riforma del Regolamento delle lezioni che garantisca maggiormente la presenza degli studenti
Un punto devo sottolineare i giovani democristiani
Schiacciati su Cl
Non hanno avuto infatti nessun eletto
Devono fare una riflessione
Questa è la dimostrazione che la linea dell'integralismo non paga
Anche per questo noi ci ripromettiamo di andare a un confronto con la Fuci e le altre organizzazioni cattoliche che ci paiono tutt'altro che omologate CL per fare in modo che con il mondo cattolico anche a livello universitario sulle cose
Sulle idealità vere e non sulle contrapposizioni integralisti che si trovi terreno di lavoro comune
Per quanto riguarda il secondo punto i docenti abbiamo lavorato alla costruzione di una libera associazione che abbiamo chiamato Egidio Meneghetti
Rettore della Padova antifascista e liberale composta per ora da trentacinque docenti contenente personalità di grande spicco penso al professor Folena che ne è presidente di diverso e di componenti di diverse facoltà
Questa associazione ha aderito all'Arci impegnandosi con noi alla costruzione di un tessuto connettivo di raccordo tra l'università e la città
Tra le forze progressiste e gli studenti tra coloro che vogliono aprire l'università e render l'arricchimento della società intera
è un'associazione culturale come la sì che ha radici popolari
Un fatto nuovo significativo interessante una risposta della società civile alla paralisi alla lottizzazione anche in campo culturale del potere politico locale in particolar modo dalla Democrazia cristiana
Alla sua incapacità di dare risposte concrete all'articolata complessità della società e al complesso delle domande culturali
A Padova e Folena lo sa bene mi spiace non sia questa mattina siamo ben al di sotto di una dignitosa politica culturale quale una città universitaria viva richiederebbe
è vero comunque
E anche in questo esempio
Molto particolare ripeto noi dobbiamo leggere un indizio certa da sviluppare
Credo comunque che l'indizio è quello di un mutare dell'atteggiamento degli intellettuali rispetto alla politica
Di cui vi sono altri esempi penso per esempio al fastidio anche aperti o che notiamo in ambienti intellettuali verso le politiche che i vari Penta partiti stanno facendo nelle città non solo politiche culturali
Ma politiche complessive che solo mille miglia al di sotto dei processi di quella che potremmo definire con Campos Venuti la terza fase delle città italiane europee
Quindi se è vero che è leggibile un mutamento del clima politico tra gli intellettuali è però anche vero che la politica deve cambiare e anche la nostra compagna
Penso che la sperimentazione di nuove forme politiche organizzative e l'appoggio a quelle che autonomamente sorgono possa avere un enorme ricaduta nella costruzione dei processi di riforma universitaria
E inoltre può anche far sperare in una riflessione più approfondita sull'ipotesi di riforma del partito
Ho presente decine di interventi che si chiudono su questo punto io invece vorrei fare un passo successivo
Aggiungendo che ciò richiede essenzialmente un cambiamento profondo delle forme di selezione dei gruppi dirigenti e della rappresentanza a tutti i livelli apro una breve parentesi
Una selezione una rappresentanza diverso effettuata con criteri nuovi diverso in dal pensionamento dalla rimozione o dal semplice incremento quantitativo di Rapp di rappresentante categoriali
Penso a quella pur fondamentale che mi tocca da vicino della componente femminile
Non illudiamoci però che una risposta quantitativa cosa risolve i problemi della reale rappresentanza del mondo femminile
Penso a tale proposito al mutare anche nel campo femminile delle tematiche predominanti
Penso per esempio al dato allarmante nel Veneto che dà sul totale degli abbandoni dell'Università il settanta per cento di donne
Occorre su questo punto una risposta politica altrimenti ci si salva la coscienza presentando candidature talvolta piuttosto deludenti
Mentre invece i criteri devono tener conto dell'incisività dell'azione politica della reale rappresentanti anche culturale introducendo realmente momenti di ciò che troppo vagamente indichiamo con me con la frase riforma della politica non è raro poi che nel partito comunista permanga non tanto una diffidenza che pure c'è
Quanto una genuina incomprensione politica per eventi e processi che non sono immediatamente omologabili a una vita di partito
Penso alla diffidenza anche nei confronti dell'associazione studenti universitari
Che è anche associazione di servizi verso la quale anno pose pesato vecchi eredità culturali le diffidenze verso tutto ciò che attraversa i servizi dà risposte pur non essendo parte integrante del pubblico
Forme miste sperimentabilità ICE all'interno di uno Stato democratico
Così mentre noi nel Veneto ci si batteva per una riqualificazione dei servizi senza capire queste nuove esigenze
Sul doppio tavolo CL giocava al mantenimento dello status quo da una parte e Sira dei Cava con i propri servizi nelle incrinature dello stato sociale
Costruendo consensi nel tessuto sociale universitario
Noi con l'Associazione Studenti non abbiamo riprodotto CN
Perché noi abbiamo un'idea diversa dello Stato
Ma anzi l'Associazione Studenti ha promosso un modo nuovo di vivere lo Stato le istituzioni servizi contro i clientelismi le occupazioni istituzionali parassitismo questo abbiamo fatto
E gli studenti docenti l'hanno capito votando nuove rappresentante un'ultima considerazione brevissima sulle cento disegno di legge
Presentato accorata due mila quarantaquattro concernente l'autonomia dell'università
Ritengo come per tutte le cose che anche l'autonomia non è un bene in sé ieri è stato ampiamente detto cento però una strada che bisogna percorrere dicevo che non è un bene in sé nel senso che di per sé non determina un'automatica crescita qualitativa e democratica
Ciò si è visto per gli enti locali dovesse a mediata dal ceto politico ha contribuito ad estendere l'occupazione delle istituzioni portando in periferia i vizi della lottizzazione
Il caso delle ULSS clamoroso inutile dire che anche qui sono evidenti difetti di una concezione forse vecchia di riforma
Inoltre bisognerà fare i conti e noi ci troveremo davanti
Con quegli elementi di contrapposizione cattolica della Società lo Stato comincerà Chiarante
A proposito di CL
è comunque vero che le mille tra le mille difficoltà e resistenze che sempre in Italia sorgono al momento di attuare un'effettiva decentralizzazione di funzioni e poteri decisionali
E alla luce delle difficoltà economiche in cui Settore cultura e scuola viene a trovarsi ritengo sia riduttivo misconoscere il valore concettuale alla proposta
Ritengo però anche sia necessario precisare alcuni punti
Alla necessità di un'effettiva autonomia dovrebbe accompagnarsi a un progetto di riforma generale
Sì unisco di riforma generale volto a rimuovere a rinnovare rivalutare i centri minori anche introducendo dei meccanismi rigorosi
Per quanto riguarda la selezione le scelte da innovazioni disciplinare che sono spesso legate ai rapporti di forza nei consigli di corso di laurea e nelle facoltà o imposte a livello centrale pensiamo alle riforme di di Psicologia giurisprudenza
Infine non temendo che il processo di autonomizzazione delle sedi universitarie posso provocare squilibri
Tra sede e sede difficilmente comunque evitabili introdurre forme realmente miste di reclutamento parte per concorso nazionale
Parte per assunzione a contratto e deciso in sede locale fermo restando che quei docenti che vincono la cattedrale in sedi minori siamo posti nelle condizioni di stare adeguatamente nelle sedi assegnate
Da questo punto di vista l'ora l'università è veramente un terreno di confronto ideale per fare emergere la nostra idea di società
Dove appunto attraverso la costruzione anche legislativa di una nuova idea di sapere le alchimie politiche non prevalgano sul respiro etico del sapere che si deve oggi confrontare con nuove tematiche poste dal progresso e dal suo divergere dalla tradizionale intenzione dello sviluppo
Estendendo il concetto di valore d'uso del sapere
Per questo la presenza dei giovani degli studenti ma in tutti i modi garantita sia per lo svecchiamento necessaria dell'Università con forme adeguate di reclutamento
Perché come sottolinea la Rodotà altrimenti si innova poco sia per garantire ispira la gestione e la costruzione di una dignitosa autonomia i cui contorni e confini sono ancora abbastanza indefiniti
Chiedo scusa del compito a volte ingrato della presidenza rispetta i tempi interventi sono molti ha ora la parola la professoressa onorevole Laura Balbo dell'Università di Ferrara
Io mi sono chiesta se questo può
Tutto del dibattito
Che evidentemente ha riproposto da un lato momenti di proposta politica dall'altro analisi e riflessioni più teoriche
Non fosse opportuno come dire che io mi collochi di più su questo secondo spazio perché possiamo dire forzando un poco forse che il momento della proposta politica per definizione è anche un momento di semplificazione e di sintesi
Mentre può valer la pena e non credo che debba apparire come un lusso che ci prendiamo anche ritornare ogni tanto appunto sulla dimensione che coglie come tutti vogliamo credo qui la complessità del fenomeno che abbiamo di fronte
E la prima cosa che vorrei dire parliamo sempre di università credo che tutti intendiamo sistemi formativi dire università da sola mi sembra se non fossimo d'accordo che si tratta soltanto di un'abbreviazione
Mi sembrerebbe un problema è perché siamo credo convinti che proprio del tipo di società di cui stiamo ragionando proprio la ripresa di forte interesse anche nel dibattito italiano sull'università ci indica che si tratta del fenomeno complessivo formativo in senso molto ampio l'università è un pezzetto soltanto ci interessa continuamente chiedersi che rapporti poi lo spazio università abbia con gli altri sistemi formativi
Ecco due cose mi sono venute in mente una che vedere con la riflessione sociologica sui Sistemi Complessi allora all'università come organizzazione complessa
C'entra nel tipo di ragionamenti che stiamo facendo
E organizzazione complessa non vuol dire soltanto che qui come si è fatto si portano tante prospettive diverso i diversi soggetti del del sistema università si elencano tutti problemi questo lo facciamo anche abitualmente
Ma fino a che punto abbiamo siamo capaci perché non è facile non è scontato la visione del sistema di interrelazioni la visione dei contraccolpi del feedback delle concatenazioni
Fino a che punto ciascuna delle specifiche proposte ci fa riflettere o ci induce a studiare perché un compito preciso è una cosa da studiare
Che le cose si muovono insieme e quindi una proposta relativa all'autonomia così come è stata qui articolata la proposta relativa al personale docente e non docente al Allo Spazio della ricerca non può essere mai considerata da sola ma ci induce a interrogarci
Su un processo nel tempo ogni cosa che facciamo oggi pesa per molti anni a venire secondo concatenazioni che si mettono in moto
E ci induce interrogarci su che cosa vuol dire la proposta relativa a ciascun settore ciascun pezzo che la popolazione universitaria del potere universitario rispetto agli altri queste son cose banali e però a volte io ho un po'paura
Che noi elenchiamo in un modo piuttosto statico o che come dire cerchiamo di controllare alcuni pezzi rispetto ad altri la vera difficoltà in un sistema così complicato
è immaginare come dire con modelli di simulazione in molti movimenti contemporanei che si sviluppando un secondo riferimento che voglio fare mi scuso pecchiamo si addirittura banale l'università come disastro la teoria dei disastri secondo me ci dice alcune cose utili
Essenzialmente per sottolineare questo noi ci muoviamo appunto con molta attenzione all'aspetto di disastro dell'università come sarebbe l'aspetto di disastro di un terremoto
O di un altro analoghe avvenimento cioè facciamo riferimento agli attori e sistemi che gestiscono il disastro importanti molti diversificati voglio contrapporre al fatto che nel disastro ci sono anche i soggetti implicati
Quelli che invece non sono secondo me altrettanto la nostra attenzione
Quelli che comunque non hanno interessi convergenti rispetto ai soggetti attivi nella gestione del disastri sono un po'preoccupata quest'ultima cosa devo dire
è dal divario sia di attenzione e di consapevolezza
E di fatto alla legittimazione crediamo soltanto i primi noi qui siamo in qualche modo i soggetti che si propongono di gestire l'università come disastro molti altri non sono solo gli studenti sono coloro che si laureano con scarse probabilità di inserimento poco un inserimento soddisfacente
Sono i troppa auto solo gran parte del personale amministrativo anche docente dell'università solo implica
Vivono nell'università in una dimensione quotidiana
Senta vera nessuna voce nessuna visibilità eppure sono risorse attivano strategie sono parte importante di questa situazione
Io credo di nuovo che uno dei compiti che ci dobbiamo porre molto bene è come si costruisce un ponte perché non vorrei che il rischio mi pare ci sia che non costruì Issime in qualche modo una proposta di uscita dal disastro con pochissima consapevolezza che di nuovo nel senso che dicevo prima i contraccolpi le interferenze
Gli esiti riguardano molto evidentemente anche i soggetti implicati
I soggetti implicati evocati in qualche misura ieri Folena gli evocherà oggi Livia Turco
Siamo in grado di fare qualcosa di più che imboccarli come possibili soggetti di movimento di consenso politico riconosciamo l'IRI valorizziamo mi sembra che in una prospettiva che riguarda anche il futuro questo sia uno degli aspetti che ci riguarda
Rispetto a queste cose
Dico brevemente perché ci stanno dentro
Che l'università non è anche se finora mi sembra sia molto apparso così non è un'istituzione a sessuata
Che dentro l'università l'esserci di soggetti uomini o donne fa differenza
E in parte lo sappiamo abbiamo cominciato avere le statistiche ci dicono quante donne in che collocazione con quali possibilità di carriera o meno
Abbiamo cominciato a saperlo anche perché ci sono progetti Diversi che riguardano più direttamente le donne
Esistono modalità che vanno dalle politiche di parità che in qualche modo si propongono di rendere più visibili o più numerosi soggetti tradizionalmente gli esclusi credo o che si propongono di rendere più visibili i saperi tradizionalmente esclusi quelle delle donne solo uno tanti saperi sono esclusi dalla dall'università lo sappiamo
E quindi i progetti che sotto l'etichetta molto discutibile di Women Studies comunque collocare un problema di cui abbiamo cominciato a parlare
Allora questa istituzione tradizionalmente neutra indifferente ai problemi dei due generi
Si è cominciata a porre questo problema
Ecco nei termini delle dimensioni che io prima ho evocato anche mi sembra interessante soffermarci sì un momento
Rispetto al disastro le donne certamente non sono state non sono tra i soggetti che agiscono solo tra i soggetti implicati
E noi anche sappiamo che tra questi soggetti implicati forse negli ultimi anni sono state dentro l'università con modalità peculiari
Fosse dandosi delle chance in più inventandosi delle strategie diverse solo un soggetto diverso e interessante
E ugualmente dal punto di vista dell'università come organizzazione
Io credo che se guardiamo al futuro sia interessante chiedersi che cosa potrà modificare nel funzionamento delle università uno modificare un immensi un'immissione più numerosa donne una valorizzazione del loro sapere della loro esperienza cioè chiederci se non possano essere e se lo sono allora agire di conseguenza uno dei soggetti di cambiamento
Nell'università italiana che vogliamo cambiare
Che cambierà comunque perché ha dentro di sé e degli elementi se non altro
La DG distruttivi se non costruttivi ma che cambieranno i prossimi anni ecco siamo capaci di collocare nel quadro dei soggetti non solo implicati ma capaci di disegnare di progettare la componente delle donne in che rapporto con il resto dell'istituzione
Si tratta di tirare dentro come dire tutti gli elementi della complicazione
E non è che io volevo in nessun modo arrivare a una sintesi volevo appunto insistere su questa dimensione complicata e aperta di cui abbiamo altrettanto bisogno io credo che della dimensione più semplificata e operativa rispetti i problemi dell'università
Ha ora la parola al professor Luigi Berlinguer rettore dell'Università di Siena per la relazione autonomia democrazia autogoverno
Io
Vorrei partire da una considerazione
Che mi pare si stia affermando cioè che la domanda sociale che si esercita nei confronti dell'università
E sta cambiando ed è già in parte cambiata è molto più forte la domanda di ricerca oggi che la Società esprime non soltanto per il versante dell'innovazione tecnologica ma anche come domanda di conoscenza
Intesa non solo come cultura ma anche come risorsa economica
Basta citare un dato
Non quantitativo ma esemplificativo
Le stesse imprese produttive oggi spremono sulle istituzioni universitarie sui Dipartimenti gli istituti molto più insistentemente del passato e il numero di convenzioni o di consorzi che si realizzano
In comune sono ormai
In crescendo costante i progetti finalizzati
Altre imprese comuni di questa natura sono ormai una caratteristica che nessuno più esorcizza o demonizzata
E non soltanto le imprese private gli Enti pubblici sia quelli economici che gli enti pubblici in genere la stessa sta tessuto dei nostri Enti locali
Si rapporta oggi Università in un modo diverso e con una insistente domanda di collaborazione se non proprio di ricerca e di conoscenza
E che devo dire che a questo fenomeno io ne accompagnare un altro
Che dall'interno la nostra università oggi
Ha subito mutamenti radicali di cui forse uno dei dati più caratterizzanti ecco il processo di internazionalizzazione
Forse molti compagni non sanno che e gli studiosi delle discipline sperimentali di scienze sperimentali ormai prevalentemente scrivono i loro lavori in inglese repubblicano prevalentemente o in gran parte in riviste internazionali
E ormai voi siamo costretti persino a fornire come lettori le segretarie scrivono direttamente in inglese
E poi sembra Riondato esemplificativo ma dà il segno di come i rapporti progetti comuni le interazioni fra diverse università diverse istituzioni congressi
Costituiscono oggi un momento qualificante anche perché la velocità delle pubblicazioni spesso e troppo lenta rispetto a una serie di acquisizioni scientifiche il rapporto diretto nelle relazioni internazionali soprattutto riesce a determinare e in più come domanda sociale oggi la domanda formativa sta mutando disegno
Anche perché cioè da un lato un forte senso di insoddisfazione
Rispetto come dire a alcuni profili professionali che l'università riesce a fornire e che l'istituzione pubblica ingeneri esce a fornire e il mondo produttivo almeno la parte più illuminata pur insistendo comprendendo il valore della elevare il valore anche economico dell'allevamento culturale di massa nella società
Richiede spesso o forme di e collaborazione esercita una forma di pressione comunque nei confronti
Della attività formativa quaestor
In qualche misura si può sintetizzare nella formulazione che noi abbiamo oggi una società più pulsante più viva sia pure fortemente segnata da squilibri e contraddizioni ma molto articolata che richiede una mobilità professionale una diversificazione professionale
Assai de come dire
Poco collegate con la struttura pubblica che alle professioni prepara noi abbiamo del resto un corpo studentesco molto articolato
Diversificato socialmente
I frequentanti non frequentanti full-time e part-time quelli che lavorano che lavorano in parte quelli che rientrano negli studi che recuperano e che è un che registra appunto una forte tasso di articolazione e diversificazione
Io penso a questo proposito che nessuno di noi ha mai accettato davvero questa risultanza dell'università di massa di un milione e cento mila studenti
Cioè non si è mai proposto il fatto che noi invece abbiamo nell'istituzione davanti un solo tipo di studente esclusi fuoricorso
Quello fu il Time almeno questo abbiamo in mente nell'organizzazione una sola forma didattica ufficiale che la lezione un solo titolo che la laurea un solo a forma di valutazione che l'esame anche se poi
La sperimentazione in molte parti ha cercato di supplire arrancando però prevalentemente al di fuori del regime istituzionale anzi alla pressione di massa della società dentro e sui cancelli dell'università
L'istituzione ha risposto con una soluzione che è nel solco della tradizione ma chi aggravata nella scuola e nell'università noi abbiamo oggi una prevalenza della funzione giudicante e valutativa rispetto alla funzione docente la nostra scuola in genere si può forse rozzamente sintetizzare come non una comunità docente ma una comunità giudicano
E l'esame dell'interrogazione il punto di stimolo per la gran massa degli studenti a prepararsi e quindi il risultato e non il momento formativo nel suo complesso
Ora d'oggi
Le battaglie democratiche hanno impedito e abolito la pressa elezione all'ingresso
E tuttavia la selezione di fatto anche attraverso queste forme di assestamento dell'istituzione che non ha retto alla spinta di massa a si realizza attraverso gli abbandoni attraverso
Anche selezione Cisitalia
è significativo il fatto che ormai tutti sanno che il settanta per cento degli iscritti non si laureano però medicina e il quarantacinque per cento che non si laurea il che vuol dire che è una facoltà socialmente molto più ricca come
Composizione sociale degli studenti e anche che regge accademicamente e da un punto di vista didattico in modo più pressante più quotidiano
Il tipo di selezione si realizza ma si realizza molto a monte prima forse
E dell'ingresso
Complessivamente però l'offerta formativa ufficiale che ne abbiamo oggi e quella anteguerra sul piano della sua formalizzazione e le contraddizioni che la pressione si scarica atte ora abbiamo discusso a lungo di queste cose se si parla comunemente con gli studenti occupò anche all'interno del nostro mondo c'è chi teorizza che in fondo tutto sommato non tocchiamo lo questo equilibrio perché è bene che vada così perché in fondo funzione
Funziona nel senso che
Forse l'attività didattica per il grosso degli studenti non serve e quindi facciamo gli esami mensili perché loro tanto ce la fanno a prepararsi da sei
Perché uggioso cominciare un corso il tre di novembre poi finirlo la fine di maggio perché quello che si insegna nel corso di questo corso poi non è
Immediatamente produttivo agli effetti dell'esame del ragazzo il ragazzo sente secondo me molto la improduttività parlo soprattutto qui
Delle materie umanistiche ma perché ci sono molte eccezioni in alcune piccole università facoltà scientifiche dove la situazione di comunità docente si realizzi realizza però sono minoritaria rispetto alla grande università di massa ebbene io credo che da questo punto di vista
Cioè si sente dire cioè che insomma questi ammortizzatori sociali di fatto che sono realizzati e questa sorta di licenza
Di considerazioni piccoli privilegi tutto sommato non è Benito Carla perché consente a molti in fondo di studiare anche al di fuori della selezione
Possibile io comma personalmente non sono convinto che questa sia una soluzione perché la statistica inesorabilmente dice che poi il settanta per cento non raggiunge la laurea
E quindi non è vero che queste forme di recuperarlo abbandonate come dire all'ingegno italiano poi possano affidate a questa nostra capacità intelligente di improvvisare di arrangiarsi poi alla fine funzione presi realizza invece un ampio tasso di licenza nei confronti dei dovere di disegnare per gli sprechi docenti è una forma di un'arte di arrangiarsi che probabilmente ha diminuito la qualità dell'offerta formativa nel suo complesso
Io credo che l'amarezza
E che ci descriveva ieri Pietro Folena e l'inquietudine che serpeggia forse più più forte che nel passato
Nel mondo studentesco derivi dal fatto che questo dato oggi manifesta una insoddisfazione rispetto alle capacità di Colle campo localmente alla preparazione al Polo momento professionale successivo maggiore di ieri quello che emerge quello che è sicuro è che oggi l'industria italiana gli studenti non hanno alcun potente
Non c'hanno il potere degli studenti americani che pagando possono controllare i docenti e scrivere se gli vanno bene o male di influire sulla pagati docenti e noi non vogliamo tipo di potere
Ma non c'era neanche il potere di una struttura democratica che pesi faccia pesare gli utenti della Ford l'offerta formativa nel modo in cui noi vorremmo che forse io credo che una delle ragioni di questo sta nel fatto che nella struttura formativa universitaria non esiste imputazione di responsabilità i compagni che si occupano tutti coloro che si occupano di riformare la pubblica amministrazione sanno che questo e il male più grave della struttura pubblica italiana
La deresponsabilizzazione diffusa perché la responsabilizzazione affidata ai controlli burocratico legalistico amministrativisti della tradizione Subalpina e della tradizione dell'Italia amministrativa dell'Ottocento
Ora l'ordinamento che ne abbiamo formalmente un ordinamento burocrati
è un ordinamento che deriva dal ministero della pubblica istruzione e che si parcellizza nelle discipline
Che è incentrato sull'esame e che appunto da ampia licenza ai docenti di organizzarsi come vogliono loro l'attività Dida
Non solo nel costituzionalmente protetto è prezioso
Dato della libertà di insegnamento dei contenuti ma anche nella libertà di comportamento che una cosa assolutamente diverse io credo che sull'università oggi si eserciti una domanda sociale ed una domanda formativa come la domanda di ricerca cui alludevo
Che va proprio a mettere sul banco degli accusati questo dato perché nel rapporto internazionale dove mediamente la ricerca italiana non sfigura non sfigura la didattica italiana figura gravemente
E noi docenti all'estero quando parliamo della forma complessiva della dell'insegnamento ambrosiano su questo aspetto mentre leggiamo io credo complessivamente
Come dire il confronto sul piano dell'acquisizione di ricerca l'attenzione politica di questi mesi di quest'ultimo anno e soprattutto di questi mesi questa ripresa di attenzione politica sull'intesa di cui la stessa Conferenza è un dato non mi pare affidata alle forme di tensione Interna studentesca del Sessantotto del settantasette o di altri anni
Mi pare affidata a questa maggiore vivacità e l'insistenza e forse inquietudine della domanda sociale che in fondo si pone anche il problema dalla produttività complessiva della nostra istituzione
A questa domanda sociale possiamo rispondere con questa struttura del ministero della pubblica istruzione
Con gli atenei che hanno i modelli organizzativi che derivano da legali ISMU ottocentesco
Possiamo rispondere con la struttura del pubblico impiego con orario dalle otto ore quattordici che sono dalle otto e trenta o del quarantacinque all'uno e venticinque uno e trentacinque
Possiamo rispondere con la deresponsabilizzazione diffusa
Ho negli organi accademici con un consiglio di facoltà che non si occupa mai del prodotto finito studente della sua formazione organica complessiva ma della somma delle discipline che costituiscono il curriculum ecco
Questo il punto che io mi pongo
La difficoltà stessa del rapporto tra università deve esercitare nei confronti della domanda sociale anche immediata di quello che si usa chiamare il territorio e la riprova di quello che dice Prost Ceccarelli che noi abbiamo oggi anche come strutture modello organizzativo
Una cosa che nella sostanza non regge più Albisola
E emerge anche per l'università questa imperiosa esigenza dell'Italia moderna che il pubblico va profondamente riforma
Il pubblico cui noi abbiamo
A cui noi siamo giustamente tanto affezionati però non può essere una struttura passiva di mera registrazione dell'attività che prende atto della vita sociale non può più essere il guardiano notturno è ancora oggi per molti versi questo nostro Stato centralistico e burocratico il guardiano notturno
Che la dottrina progressista in materia istituzionale a liquidato per tanti versi una struttura che dice ai docenti di arrangiarsi di andare in biblioteca a studiare perché non non offre un service come dire una una una serie di apparati che sostengano l'organizzazione della ricerca che dice agli stessi studenti un po'di arrangiarsi
E che non si presenta come uno stimolo come il modo di rispondere alle necessità della contaminazione sociale offrendo facilities offrendo servizi offrendo
Il sostegno del supporto perché si alto il rendimento nell'impegno delle risorse sia della ricerca che dell'insegnamento questo problema della meningite alita del pubblico della flessibilità e produttività della nostra istituzione che è la riforma generale sia pure molto diversificata per settori dell'amministrazione delle amministrazioni del nostro Paese
Io credo che non posso non essere assunta come un problema importante
Della università c'è una sola risposta a questi individui uno vita ed è quella a questa diversa domanda sociale
Ed è prima di tutto un mutamento se vogliamo usare una formula un po'ambiziosa delle forme di governo dell'università
Questo secondo me oggi politicamente
E il punto di partenza e un'ambizione politica grande ma è anche il primo atto politico che noi dobbiamo fare emergere lo dove e e e se noi dobbiamo intervenire con un altro tassello di riforma la partenza oggi a mio avviso è quella delle forme di governo
Che cioè che individui la natura dell'ente università e la natura degli organi e quindi io credo per questo che il punto di partenza come risposta politica sia il tema dell'autonomia
Quindi prima di tutto qui
C'è un motivo
Il problema principale oggi meno rivista italiana secondo me sono gli studenti
Qualche anno fa sono stati i docenti che hanno più forza contrattuale e hanno imposto delle leggi di riforma del loro status e la stessa ricerca entrata in questa disciplina
Possiamo discutere e modificare tanto di quello che sto fatto però entrata
Ciò che non è entrato è il problema studente la tre otto due la rete dell'ottanta ha dato alcuni impulsi ha creato alcune novità ma non sul campo dell'attività formativa e degli studenti
Ed è per questo che io credo che dobbiamo partire da questo salvando il valore legale del titolo di laurea non mettendo in discussione anzi
Con titoli che abbia una valenza nazionale da non mettere in discussione e con una uniformità della tipologia professionale degli indirizzi didattici
Degli indirizzi di Dutch che sono affidati alla nazione e non a caso l'articolo il primo il secondo comma dell'articolo trentadue della Costituzione hanno visto bene già da allora che questo è un problema dallo salvaguardare
Come io credo va salvaguardato la mobilità e la nazionalità tra virgolette la natura nazionale del reclutamento dei docenti
Perché questo il corpo scientifico del paese e non si può localizzare questo accordo però abbiamo anche bisogno di un'accentuazione dell'autonomia didattica non solo primo comma articolo trentatré come libertà tradizionale di insegnamento la natura stessa dell'università che non si può mai revocare in dubbio e guai ad abbassare la guardia su questo argomento
Però non trasformandola in licenza di comportamento non trasformandola in assoluta del responsabilizzazione rispetto all'offerta formativa nei confronti dello studente
Perché il cerchio l'alleanza che ha retto oggi l'università è stata questa deresponsabilizzazione licenza individualistica dei docenti sotto l'ombrello del burocratismo par paternalistico della impianto ministeriale
Della nostra organizzazione pubblica nel suo complesso e della pubblica istruzione in particolare
E qui emerge l'ultimo comma dell'articolo trentatré perché c'era molta saggezza nei costituenti quando lo delinea cioè quello che riguarda l'autonomia delle università e delle istituzioni di alta cultura
L'ultimo comma Checconi l'accordo l'aspetto della libertà
L'aspetto della capacità di darsi un modo Autonomous di auto regolamentare che so spazi nell'organizzazione curriculare cioè dello studio del dei quattro sei anni di studio
Però nell'ottica della sua organicità io immagino perché nell'ottica del risultato finale la laurea o gli altri titoli
E questo
Che ha imposto oggi con un problema urgente ecco uno dei proventi a Ceccarelli aggiungiamolo facciamo una pressione politica perché si raggiunga quello dell'ampia titolarità ad ampio spettro dell'insegnamento di programmi annuali di programmazioni unico annuale di utilizzazione delle risorse umane da parte degli organi di autogoverno
Accademico e didattico
Negli atenei nei corsi di laurea laddove quindi si possa introdurre forme di articolazione
Volute localmente accudita dai molto più spazio di quello che già alcune leggi hanno introdotto senza però apprezzabili risultati salvo alcune
Alcune
Alcune eccezioni qual è l'obiettivo di tutto questo io credo quello di imputare agli organi di cauto governo didattico per la parte che loro spetta molto sfrontata dagli elementi di il legalismo amministrativistico ottocentesco
Disco lambiva imputare a questi organi responsabilità sulla gestione e sugli esiti e sui risultati ed erigere così una controparte alla domanda studentesca di offerte formative diverso
E costituire come dire lampo
La controparte sia pure non sempre in termini rivendicazione ma comunque almeno in termini di ala dell'incontro col potere studentesco con la domanda studentesca
Io sono convinto comparto
Che l'autonomia e un'esigenza prima di tutto degli studenti
Ma non possiamo concepì la solo come qualche cosa per i docenti perché possono fare quello che vogliono perché possono farsi dello ricerche
Liberi dalle dai lacci e laccioli del ministero la prima esigenza dell'autonomia un'esigenza studentesca e questo io credo debba diventare una grande rivendicazione studentesca se non noi non passiamo
Con le battaglie per una vera autonomia nel senso della responsabilizzazione e non lasciamo ad altri questa bandiera
Perché è un movimento non si può costruire solo sul no solo destruens un movimento deve costruire prospettive di quotidianità all'interno della grande istituzione universitaria
Deve costruire sul positivo su positivo imparando da Togliatti che si aggregano studenti sulle grandi idee ma anche sui bisogni quotidiani di ogni giorno per la lezione per le dispense
Per la mensa per l'orario per il modo in cui si rapportano con con il corpo sul docenti anche con l'istituzione formativa ora io credo che un Franti autonomistico posta saldare una grande alleanza
Proprio perché imputa responsabilità rende afferrabile l'organo che decide delle sorti dell'offerta formati
Attenzione però
Bisogna con questo e sono d'accordo con Cavazzuti rompere l'ideologia della uniformità tout-court
Noi abbiamo pagato questi elogia nel partito quando ci siamo accorti che le aree metropolitane questione delle Autonomie locali non è esistevano con molto ritardo
Abbiamo continuato a pensare che il Comune di Cassino fosse la sola cosa il Comune di Milano
L'abbiamo pagato
Forse lo pagheremo all'università ci sono delle differenze apprezzabili fra università di Roma questa di Cassino sono divenute una veste di serie A o di serie B
Perché non sia una di serie A e l'altro di stilemi il concetto di autonomia che il movimento operaio ha sposato a un certo punto e ha mi ha fatto una delle grandi sue bandiere proprio sta sul fatto che l'autoregolamentazione autonoma dipende dalla diversità sostanziale che esiste fra istituzioni all'interno
Del grande arco di uniformità sulle linee generali appunto secondo comma articolo trentatré dice quando ci si deve fermare a questo però non pensando che tutto debba essere regolamentato e disciplinato nello stesso modo
Ci devono essere università in un modo e nell'altro non di serie A e di serie B non differenziate per ragioni censita arie
Però un motivo di tipizzazione
Di particolarità di specializzazione in università rispetto all'altra in una sede rispetto all'altro e legittima Magazine abbia una laurea in scienze economiche bancarie
Era stata la prima è stata fatta in Italia ha qualificato in quel senso una determinata facoltà una determinata offre perché non dobbiamo spinge insistere perché questo cresca come specializzazione che si differenzi da quella che danno a Napoli in un'altra materia analoga e così via io insisto perché questa particolarità non necessariamente deve essere dipendente da un fatto di selezione censita aria e noi dobbiamo avere sempre il sospetto che ci si insinui questo tipo di selezione attraverso la diversificazione perché nulla diversificazioni oggi è il prodotto dell'articolazione sociale complessa
Il quale non possiamo non tener conto
Ma essa deve anzi spingerci a documentare la responsabilità e persino la qualificazione la mia personale opinione che in regime di autonomia le università piccole la vinceranno sulle mega università perché quelle sono università quelle piccole quelle grandi sono se mi si permette
Forse non c'è Toniolo Berti uno dove dire però un grande caos abitudini sarà offerta Struth
Didattica quindi come capacità di offerta formativa se si riesce sul piano centrale a difenderne i rischi di selezione Cisitalia locale legittimamente le risorse le possibilità di qualificazione di rilancio stanno proprio in un'accentuazione
Dei ruoli di autonomia perché questo può significare qualità
Non dequalificazione
Ed è questo che consente alla domanda studentesca di pesare di più di pesante di più
Ora io penso che
Per esempio una una questione nefasta di quest'ultima fase nella riforma dei curricula studenteschi e dei corsi di laurea è stato il fatto di avere centralmente attribuito da parte del ministro la pubblica istruzione
A corpi accademici cioè di soli professori la riforma dei corsi di laurea
Stanno venendo fuori cose molto gravi che diminuiscono l'autonomia precedentemente conquistata con le leggi che conosciamo che quindi rendono più rigido allungano e aumentano una serie di discipline
Che vengono introdotte perché i colleghi che sono entrati in quelle commissioni possono così difendere il proprio orticello
Ora non è questa la soluzione ecco non è questi o sono del parere che una proposta politica che queste proposte di riforma curriculare almeno quelle che io conosco officiante alcune delle facoltà che conosco di più devono essere fermate
Perché non si può da un plateau mandare avanti la riforma ordinamenti didattici al Parlamento dall'altro l'autonomia e nel frattempo si agisce amministrativamente
Svuotando il ruolo invece di una maggior articolazione badate con queste nuove proposte noi impediamo la relazione dei così detti diplomi
E in questo modo per esempio articolazione titoli di studio non passerà se non chissà quando e quindi stiamo attenti al fatto che si cammina sempre su questi due binari ora ecco perché io dico che l'autonomia è prima di tutto un'esigenza studentesca
Però non è soltanto un'esigenza studentesca ovviamente
Noi dobbiamo riproporla in una prefigurazione dell'università
Come ente non più come organo del ministero la pubblica istruzione
Ente autonomo costituzionalmente protetto
Per questo io penso
Che non abbiamo bisogno di una legge quadro che non sia una legge manifesto
Cioè che si annuncia alcuni degli obiettivi però voi sapete che poi nella pratica queste cose restano scritte
Abbiamo bisogno di una legge di procedure che inneschi match meccanismi incisivi di pochissimi articoli quindi che non so distilla nostro desiderio di leggerci dentro la riforma decreti sono un fatto tecnico poi facciamo un documento che illustra qual è la riforma ma che con pochissimi articoli indichi procedure ambiti
Che trasferisca competenze reali riserva di legge sono d'accordo da questo punto di vista lo dice la Costituzione con Cavazzuti delegificati
Questo vuol dire che indichi che cosa non deve essere più stabilito con legge e sappiamo che tecnicamente difficile ma va fatto a Prodi
Un elenco tassativo di norme da abrogare perché se non si fa questo mestiere a una legge di principi che piace al movimento e che nella pratica non avrà nessun risultato perché vivranno nelle la vischiosità dei tempi storici le norme precedenti
E poi che attribuisca meccanismi statutari di autoregolamentazione con ampia facoltà questo secondo me il Progetto de L'autonomia è difficile tecnicamente da scrivere però è sicuramente l'unica strada percorribile quindi che il superi l'atto il concetto di tutela paternalistica e quindi faccio uscire dall'apparato amministrativo dello Stato
Non tanto dal dall'amministrazione ma l'apparato acustico dello stato l'università come e suo organo e lo faccio diventare un vero enti
Questo non vuol dire affatto privatizzazione non c'entra niente quindi con la privatizzazione riprivatizzazione perché il titolo trentatré riguarda le Autonomie pubbliche non le Autonomie privati
E dobbiamo per questo fugare i sospetti che tutto questo processo significhi ben responsabilizzazione finanziaria dello Stato
Le risorse universitari devono essere prevalentemente statali qui non dico pubbliche statali cioè sul bilancio ordinario dello Stato attenzione al disimpegno a questo proposito dovrei fare un'altra proposta politica in questa
Volle del ministero e sopra di esso al Parlamento si appartiene esercitare continuo sindacato ma tale non è la giustizia né la pubblica amministrazione
Troppe volte invece in questi anni
Si è perso il senso di queste essenziale distinzione
Lo si è perso da tempo nei confronti della pubblica amministrazione
Confondendo le aree di competenza e di responsabilità proprie delle rappresentanze politiche con quelle degli organi tecnici e amministrativi dello Stato
Lo si è perso nei confronti dell'ordinamento giudiziario quando si è pensato di promuovere un'iniziativa referendaria in materia di responsabilità dei magistrati
Che assumeva ha quasi il sapore di una punizione per i giudici che avevano osato indagare sui santuari del potere dei partiti
Riaffermare la necessità di recuperare un senso alto delle istituzioni
Del ruolo ma anche dei limiti delle forze politiche
Non significa indulgere a un facile qualunquismo una deteriore polemica sulla partitocrazia significa ristabilire le regole del gioco nell'interesse di tutti e nell'interesse degli stessi partiti
Quando durante l'ultima crisi al Comune di mi l'anno
Proponemmo l'istituzione di un comitato dei saggi che valutasse la competenza e la professionalità dei candidati proposti per la presidenza delle aziende municipalizzate
Chi venne obiettato dal segretario regionale della Democrazia Cristiana che in questo modo noi spogliava amo gli organi elettivi di una loro esclusiva competenza che non si poteva consentire a chi non fosse stato legittimato da un voto popolare o di pronunciarsi su scelte che la legge affidava ai consiglieri eletti rispondemmo in allora che non si trattava di sovrapporsi alle competenze degli organi a ciò deputati
Ma che se volevamo considerare il problema in termini non meramente formalistici non potevamo far finta di ignorare che gli organi elettivi si limitavano a recepire puramente le indicazioni dei partiti
E che i partiti
Avevano il dovere di dimostrare la loro concreta volontà di autolimitarsi sottoponendo le proprie scelte alle valutazioni di un organo neutrale
Faticosamente la nostra richiesta Milano è passata credo che ancora maggiori saranno le resistenze che incontrerà la proposta del partito che tutte le nomine ai vertici degli enti pubblici siano affidati ad organi di garanti super partes
Ma di quelle forze che si attarda assiro nella difesa di una presunta titolarità dei partiti a esercitare in via esclusiva dette funzioni
Guardi che spogliarsi e ne significasse una rinuncia al proprio ruolo
Potremmo rispondere con le parole che il conte di balordi esule a Coblenza usava per gli eserciti delle coalizioni antinapoleonica
Essere essi sempre in ritardo di un giorno di un esercito di una rivoluzione
In realtà quella che si aprirà dopo la prova elettorale cui sembra inevitabile che saremo chiamati nei prossimi mesi sarà una stagione politica di grandi difficoltà
Ma dal come sapremo viverla dipenderà la possibilità di aprire di aprirne una nuova che concilii meglio il Paese con le istituzioni
Dipenderà la possibilità di non farne l'autunno della Prima Repubblica ma di togliere fermenti impulsi potenzialità di crescita che sarà necessario incanalare il guidare per aprire una stagione di speranza
Ma per farlo sarà necessario recuperare i valori e lo spirito più autentici della Costituzione aggiornare i regolamenti parlamentari allargare l'area della riserva amministrativa
Ricorrere allo strumento della delega legislativa sulla base di ben definiti i principi per le grandi leggi di riforma
Che non possono essere affidate per la loro complessità tecnica e per le conseguenze rilevanti che hanno sulla finanza pubblica ai colpi di mano di contingenti maggioranze il parlamentare
Faccio un solo esempio
Sono ormai quindici anni che io siedo in Parlamento
E dal primo momento in cui misi piede a Montecitorio trovai all'ordine del giorno il problema della riforma delle pensioni
Un problema certo di portata non secondaria
Per i suoi riflessi sociali
Per l'incidenza che il sistema previdenziale a nel quadro della finanza pubblica per la portata che la questione era avversata età assunto con il progressivo allungarsi della vita media eppure in questi quindici anni sia andata avanti solo con rattoppi
Per correzioni parziali con interventi e spesso contraddittori tra di loro
Molti progetti di riforma organica sono stati impostati ma nessuno è giunto in porto
Nella strada dell'istituzione di una commissione speciale per la riforma del sistema pensionistico adatto migliori risultati
Ecco un terreno in cui il ricorso alla legislazione delegata appare vi è più una strada obbligata se non vogliamo far passare altri lustri facendo crescere nuove indiane nella giungla previdenziale
Ma è questo anche il tipico terreno che richiede l'esistenza di una reale solidarietà politica fra i partiti di maggioranza
Il rifiuto della logica elettoralistica e concorrenziale
Proprio perché è un campo che coinvolge gli interessi di milioni di cittadini e nel quale quindi la rincorsa nella ricerca del consenso può avere effetti devastanti
Ho fatto questo riferimento al problema pensionistico
Perché mi sembra indicativo di come sia necessario un modo diverso di porsi da parte delle forze politiche rispetto alle questioni di metodo ancor prima di affrontare quelle di me di merito
Ed è questo il senso del messaggio dei repubblicani e queste il valore e il significato del decalogo proposta alle altre forze politiche
Un decalogo che prefigurando un modo diverso di affrontare i problemi della convivenza dalle forze fra i partiti offre l'unica piattaforma possibile per superare i giochi di interdizione reciproci
E ricreare le premesse indispensabili a ogni governo di coalizione
Che può vivere solo su una proposta politico istituzionale complessiva tale da rappresentare un punto di equilibrio fra le forze necessariamente diverse che concorrono a realizzarlo
è questo il terreno politico istituzionale su cui ritengo doveroso che tutto il partito oggi si attesta ma consentitemi amici prima di concludere
Di sottoporre alla vostra riflessione non per l'oggi ma forse per il domani la mia eresia
è stato in queste settimane rilevato che lo scontro politico in atto
è tra due strategie di carattere istituzionale una socialista
Volta a modificare le istituzioni e a governare pendolare mente il Paese basata sull'elezione diretta del Presidente della Repubblica il ricorso all'arma del referendum
E una democristiana
Fondata sul mutamento della legge elettorale
E su questo terreno la proposta democristiana formulata al senatore Ruffilli
Basata sul premio di maggioranza ha non poche assonanze con quella del senatore Pasquino quasi a prefigurare un nuovo compromesso istituzionale di cui parlava l'amico Manzella sulla stampa di avantieri
Ebbene io credo che se questi discorsi dovessero andare avanti
Non potrebbe rappresentare una risposta nemmeno l'attestarsi sulla soluzione indicata ieri dall'amico Visentini di un sistema di tipo tedesco basato sull'uninominale con sistema proporzionale
Ma dovremmo invece seriamente riflettere se sul terreno del rafforzamento della democrazia rappresentativa non si debba ipotizzare di percorrere una strada diversa
Quella c'era presentata dal sistema elettorale basato sul doppio turno secondo il modello francese
Tale sistema infatti rappresenterebbe fra tutte le riforme elettorali possibili quella più neutra
Consentendo ai singoli partiti di poter scegliere al momento delle elezioni fra diversi possibili scenari politici senza vincolare lì nel momento stesso della sua introduzione a scelte obbligate
E d'altro canto consentirebbe possibilità di rappresentanza di tutti i grandi orientamenti ideali e politici che hanno contrassegnato la storia italiana non è un'ipotesi per l'oggi o per l'immediato domani ma è un'ipotesi sulla quale amico Mammì
Credo sia lecito è opportuno discutere anche perché come ha osservato nel nostro recente convegno sulla cultura Dem l'Italia democratica Ernie
Nell'Italia che cambia Ernesto Galli della Loggia acquista corpo oggi proprio perché per la prima volta nella storia d'Italia
Sembra esserci l'occasione perché è una cultura democratica nell'accezione laica e moderna del termine diventi finalmente patrimonio della maggioranza degli italiani
Ed è un'ipotesi su cui dobbiamo riflettere soprattutto perché tutto cambia più rapidamente delle nostre previsioni
Perché il passo della storia è più veloce di quanto crediamo noi che siamo solo lo strumento del più complessa o divenire dell'umanità
Perché come scriveva Carlyle a proposito della Rivoluzione francese
Le umane cose sono in continuo movimento di azione e reazione spingendosi sempre innanzi una fase dopo l'altra però quella di leggi immutabili
Tutto ciò che è fuori di noi cambierà mentre noi non vi pensiamo nel neppure molto cambierà di ciò che noi oggi non è ieri per l'uomo come le cose per le cose non siamo avviluppati sprofondati nel mistero del tempo siamo figli del tempo formati e tessuti nel tempo
Cari amici
è il in mezzo a noi
L'amico mi consente di chiamarlo così Vincenzo Muccioli
Vincenzo Muccioli
è legato
Al di un grande
Alla più grande iniziativa di carattere sociale economico e morale sul delicato settore dei tossicodipendenti
Lo conosciamo perché abbiamo avuto il piacere di ascoltarlo ad un altro nostro consiglio nazionale
Quando San Patrignano non aveva indubbiamente l'importanza che oggi ha assunto superando difficoltà di ogni genere io credo
Per entrare
Il vostro sentimento
Rivolgendo agli un saluto cordiale ed affettivo verso insieme ecco il ringraziamento sotto il profilo sociale e morale il Paese tende a luglio
La parola arte
Ma io sono l'altro onorato di aver gettato questo invito
è un po'confuso in quanto non mi sento assolutamente degno Chicco delle meravigliose parole ma che sono stati un po'sprecati sul mio conto
Se
Non mi sento così una Terna cerco semplicemente di fare un uomo rivestendo mi di quei doveri
Che credo ogni cittadino debba sentire la necessità di vivere
Prima di reclamare i propri diritti
Io non no
La veste politica
No un'idea politica
Però o necessità dei politici
Che fra i politici
Sui circoli uomini
Perché sì e prima di diventare i politici
Gli uomini non sono maturati
E i loro principi che nei loro colori umani
Sociali
L'ho inutilmente da quei politici ci aspetteremo il servizio
Che abbiamo necessità di aver e oggi sono qui come in passato
Sono stato presente ad un altro invito avuto con congresso importante come questo che si è svolto a Rimini
Dai socialisti andrò ad altri congressi
Perché
Ho scoperto
Degli uomini
Senza dei quali probabilmente la nostra lotta si sarebbe dispersa
è una lotta dura è una lotta importante che una volta faticosa
Da portare avanti
Feci in questa lotta
Non c'è questo reciproco scambio di energie
Fra il pubblico e il privato
Fra il politico il cittadino
La lotta non ci vedrà mai vincitori
In quanto le nostre energie si disperde raro
Oggi son qua appunto a ringraziare
Questi politici
Questi politici che hanno creduto che noi questi politici che ci hanno sostenuto
Questi politici che hanno Scanno affiancato
Giacalone tanti altri gli asini Olcese centralista replicano
Che qui quali abbiamo cercato di portare avanti una battaglia nella prima fase del problema emarginazione tossico tossicodipendenza l'informazione
Abbiamo fatto tante conferenze abbiamo presenziato a tanti congressi per illustrare
Su che cosa
Debba confiscare la lotta contro un problema del genere che cosa sia la tossicodipendenza perché la tossicodipendenza segnali
Con campanelli d'allarme un decadentismo
In una società e quindi il dovere di tutti
Di supportare l'uomo alla scoperta dei suoi valori della sua forza vitale per tutte poter combattere
La sua disintegrazione alla quale un problema del genere lo conduce
Io porto questo congresso il mio grazie da laico da operatore sociale che non può avere una specifica veste politica
Perché
Operando fra gli uomini
Io ho bisogno di parlare a tutti gli uomini
Li Bellantonio a loro e rispettando le idee di ciascuno ho bisogno di tutti i politici e ricerco fra questi uomini perché solo gli uomini possono aiutare gli uomini non gli arrampicatori
Io credo
Che questo concetto debba essere sempre presenti in ogni
E in ogni corrente politica
Ci sono degli uomini
Cerchiamo di ricordarcelo
Nel momento importante
Quelli in cui noi andremo alle urne vediamo un po'che cosa hanno fatto questi uomini il rispetto all'elettorato che hanno mantenuto che la loro attività
Se con coscienza
Con l'altruismo con dedizione con l'omertà con continuità e con coerenza è stata svolta questi sono gli uomini grazie
Grazie a monte
La ringraziamo senta parole
E nello stesso tempo
Grazie vivamente l'amico Giacalone che tanto si adoprato per questo incontro così caro al congresso
Due annunci
Un annuncio alle ore diciannove nella sala Belvedere riunione dei delegati di Ravenna
Vorrei raccomandare a coloro che sono pieni di sedersi ci sono tanti posti vuoti e non vorrei che fossimo diventati ciechi circa le opportunità di sede
La parola e all'amico Galasso
Cari amici io vorrei veramente parlare poco
Soprattutto per evitare la ripetizione di cose che sono state già più volte dette a partire dalla relazione del segretario del partito
E anche
Per praticare il costume di una certa eguaglianza della durata degli interventi che penso che pur non potendo essere un principio assoluto tuttavia debba rappresentare almeno un orizzonte dei
Obiettivo
Io vorrei cominciare col dire che noi dobbiamo vivacemente criticare dal nostro interno l'interpretazione della posizione repubblicana come definibile oggi nel panorama dei rapporti tra i partiti politici italiana
Definibile unicamente in termini di mediazione indubbiamente la preoccupazione dell'equilibrio politico del Paese una preoccupazione fondamenta il Partito repubblicano ha sempre avuto questa preoccupazione l'ha avuto ai tempi della maggioranza assoluta democristiana nel mille novecentoquarantotto
L'ha avuta i tempi della formazione del centro sinistra una dozzina di anni dopo e poi ai tempi della cosiddetta solidarietà nazionale una decina di anni fa
E della successiva Genesi ultimo fra i mutamenti dello schieramento politico italiano e della successiva genesi del pentapartito
All'insegna di questa preoccupazione dell'equilibrio si svolse del resto la Presidenza del Consiglio così come fu esercitata da Spadolini che dove propria queste
A questo senso vivo dell'equilibrio tra le forze che hanno diritto di cittadinanza utenti calerà la nostra democrazia una ragione essenziale del suo indiscusso e indiscutibile successo
Come potrebbe allora non averla oggi il PRC una tale preoccupazione di equilibrio nel momento in cui il termine più gentile che si usi per designare le condizioni del nostro sistema politico e quello di sfascio
Ma la preoccupazione dell'equilibrio non pone capo per l'uomo ad una mediazione generica
Ed hanno
è volgare il pensiero che sulla base di tale preoccupazione il pr i voglia costruire fortune elettorali e magari personale
In realtà quella che viene chiamata mediazione non è altro che lo sviluppo autonomo dell'azione politica e civile del pr
La mediazione è una conseguenza ed un frutto dell'autonomia repubblicana non è il senso unico ed obbligato della presenza del partito nella vita pubblica italiana si parli dunque
Di iniziativa repubblicana
Volta a recuperare e mantenere sviluppate le condizioni che appaiano più promettenti ai fini dello sviluppo generale della comunità italiana nel quadro di un mondo pacifico e migliore
Se questa iniziativa assume oggi colori tanto vicini a quella che banalmente viene definita mediazione
La responsabilità
Ne tocca a chi ha portato alla crisi attuale un sistema di alleanze e di maggioranza baciato il caso di dire
Dal sole della fortuna di una congiuntura economica interna ed internazionale particolarmente favorevole
E questa responsabilità si chiama PSI e si chiama dici
Si chiama PSI per le collusioni movimentisti che per le posizioni inopinatamente assunte sui referendum e relativi problemi
Per la disdetta della staffetta
Per rivendicazioni di egemonia di centralità di scarso senso e credibilità nel quadro dei rapporti di forza e delle tradizioni politiche che caratterizzano l'Italia contemporanea
E si chiama d'altra parte dici questa responsabilità per l'equivalenza arbitrariamente stabilito tra direzione democristiana del Governo e sorti non solo del pentapartito ma della legislatura
Per l'equivoco adombra mento di altre soluzioni di governo e di maggioranza e di lungo periodo dietro le formali dichiarazione di alternatività con altre forze storiche del paese
Per l'inopportuna identificazione
Tra svolgimento dei referendum e umiliazione della DC
Per la sostanziale rivendicazione al di là delle parole
Di una egemonia democristiana che vende poco credibile in chi li fa oggi i richiami a De Gasperi
E che ha portato all'ultima crisi la DC a pronunciare qualche volta ad personam dei venti che non potevano giovare ai rapporti di coalizione
Questa analisi nostrano di responsabilità altrui è stata qualificata di Ponzio Pilato ISMU
A parte il rispetto che a mio avviso si dette alla figura storica di Ponzio Pilato nel suo scrupolo di uomo ormai quel razionale
Di sottrarsi a scelte imposte da fanatismi Effeti che egli non poteva intendere
Si tratta
Di un'analisi che lungi dal comportare un lavarsi Lehman
E dall'evitare di farsi avversari entra nel merito dei problemi e fa al pr i più avversari di quanta verrebbe scegliendo l'uno o l'altro dei contendenti
Della serietà dell'iniziativa repubblicane della sua portata e documento
La prospettiva additata da Spadolini nel suo discorso inaugurale del congresso una prospettiva volta con un realismo ed una lungimiranza che si vorrebbero più frequenti nel mondo politico italiano già al futuro
Già al dopo elezioni al momento in cui rifatti i conti elettorali bisognerà comunque ritessere la trama di una maggioranza e di un governo ed anche qui la scelta repubblicane per il discorso più difficile non per quello più facile nella polemica elettorale e per polemica elettorale si cessi dunque
Di parlare di mediazione repubblicane magari velleitaria Bach
Si cessi pure di parlare di elettorato Isma'Repubblica
E a questo riguardo si precisi però che il propositore pubblicando non è affatto che non può essere quello di fermarsi al cinque per cento dopo di essere stati a lungo confinati tra l'uno e mezzo il tre per cento devo
Non mi fermerò su questo punto
Mi pare che ma mi abbia detto ebbene quel che doveva dirsi sui rapporti tra piccoli grandi e i grossi calibri
L'aspirazione dei repubblicani e quella di porsi come forza determinante anche dal punto di vista numerico dopo di essere stati così a lungo determinanti solo per la qualità esempio più unico che raro del resto di tale condizione negli annali politici non solo italiano
D'altra parte la rivendicazione politica repubblicana non nasce dall'oggi al domani non è una improvvisazione
Essa pretenda di configurarsi come una interpretazione di fondo non sono di questo di quella stagione politica del Paese bensì dell'intero suo corso nella nostra epoca
Tentando di a vincerne innanzitutto e soprattutto i doveri chiama classe politica ne conseguono e proponendo un'azione di grande respiro
Affinché le cose non seguano meccanicamente il corso del così detto destino e possano ampiamente ricevere l'impronta Dinoi viaggiamo oggi su di esse
Lo ha riconosciuto in questi giorni un pubblicista e studioso che non è sempre tenero con il Partito repubblicano e con lo stesso Spadolini anzi è spesso astro Giorgio Galli su Panorama
Egli ha così riassunto le certezze di fondo del partito repubblicano nella versione di Spadolini circa il corso delle cose Italia
Primo
I cattolici democratici rappresentati dalla DC sono ormai forza portante della nostra società liberaldemocratica secondo il PEGI non ha invece ancora completato il suo processo di integrazione in tale società
Terzo la tradizione laica è rappresentata da due impostazioni culturali e politiche diverse quella riformista del Psi e del presidente e quella del liberalismo progressivo del Pri e del prezzo quarto di conseguenza il governo
In assenza di un'alternativa di sinistra può essere affidato solo a una condizione nella quali siano presenti con pari dignità le tre componenti
Dei cattolici democratici dei socialisti riformisti dei liberaldemocratici tra i quali ultimi il partito repubblicano era forza in espansione fin qui gambe
E vi sarebbe certamente da fare qualche integrazione correzione
In ogni caso però Galli non ha esitato ad affermare che questa è una è testuale è una interpretazione della storia italiana dal Risorgimento a oggi
Delle culture e delle forze politiche protagoniste che può essere accettata
Mi sembra un riconoscimento importante
Per nulla sminuito Dalma imputazione che Galli pure si muove
Di non tener conto della sociologia e della scienza politica per le indicazioni che esse ci dovrebbero fornire circa i dati concreti dei rapporti di forza in essere nel Paese prestazione
E infatti veniva subito e anche varianti bisogno di
In realtà questi dati concreti noi riteniamo di conoscermi e di approfondirne al meglio che c'è a possibile soltanto che cerchiamo di sul assumerli storicamente secondo il tipo di discorso valga disteso oggi riconosce come accettabile
E ciò perché dalla sociologia e dalla scienza politica noi cerchiamo di partire il condizionamento storico sociale ci è ben noto
Ma ciò a cui tendiamo non è una diagnosi né una terapia sociale o scientifica
Ciò a cui vogliamo arrivare a una dimensione alta di vita etico politica di giustizia e di libertà non dimentichiamo che il grande dal quale prende le mosse la nostra tradizione intitolò il suo scritto più significative e più letto ed influente ai doveri dell'uomo un titolo Massimo di eticità e politicità congiunte
Se non avessimo questo spessore di concetti e di impegno alle nostre spalle non avremmo né punto lussuosi potuto sostenere per tanto tempo
Come fece Ugo la Malfa
E così precocemente e con un partito tanto più piccolo dell'attuale il dialogo che abbiamo avuto ed abbiamo col Partito comunista con la sua cultura con la sua intelligenza un dialogo che
Tenuto conto delle rispettive proporzioni non ha eguali nei dialoghi tra il Pucci ed altre forze politico culturale italiana
Ne avremmo potuto reggere il peso di un confronto per cui dalla politica dei redditi di ieri ai punti cardinali della nostra azione odierna ci ha messo in condizione di fungere da elemento tra i più chiarificatori di ciò che si intende
Quando si afferma una residuale eterogeneità del Partito comunista rispetto al sistema nazionale
E se non avessimo avuto questo spessore neppure avremmo potuto giocare il ruolo tendeva guardi della Democrazia Cristiana l'onorevole De Mita ancora ieri riconosciuta la Camera con parole molto molto impegnative
Che poi non è il ruolo nel quale peraltro verso gallici vede confinati quando afferma che nei momenti difficili La Malfa sceglieva l'abbiccì
E che così ha fatto Spadolini dal mille novecentottantatré fino a Sigonella e si chiede se il congresso del partito repubblicano confermerà
Questa linea
Si rassicuri Giorgio Galli il fatto è che noi non abbiamo mai scelto la DC abbiamo scelto le necessità della Democrazia in Italia oggi e domani perdendoci perdendo cinque quando è stato necessario consensi e voti nel mille novecentoquarantotto per la scelta atlantica del sei e nel mille novecentosessanta per il centrosinistra
Delle nostre scelte anzi proprio alla DC è stata quella che
Talora si è dovuta più dolere come oggi Sidone infatti anche in questi giorni in cui noi proseguiamo la scelta per la democrazia per il progresso per la sicurezza Italia
Può darsi piuttosto che soffriamo semmai anche noi di un mare comune ormai a tutto il sistema nazionale e che non ha dimensioni soltanto politico
A furia di ecumenismo sia in spillata nell'nella nostra vita pubblica
Ma convinzione che il dibattito e la lotta politico sociale siano Minuetto i da danzare magari con una certa pesantezza rustica
Ma sempre come a fare più o meno di famiglia del ceto politico
Anche chi questa pesantezza rustica la esercita ballando di sgambettare ante con con pesanti stivaloni non esce da questa regola
Basti pensare a certi tipi di inviti ai congressi di limitata ampiezza
Basti pensare alla ritualità davvero ecumenica con cui procedono le consultazioni di presidenti in carica di presidenti incaricati ed i presidenti ombra
Eppure amici non è così
Il dibattito e la lotta politica e sociale impongono scelte opzioni dure e procedono una diversità radicali di interessi e di passioni perciò diceva Moro governare difficile
Perché per governare bisogna scegliere e scegliendo ci si fa amici alcuni e nemici altri
Sarebbe necessario non solo per la chiarezza ma per ma eticità della nostra vita pubblica che diciamo si prendesse coscienza che i confini e la dialettica tra maggioranza ed opposizione
Fossero quelli che dovrebbero essere che il consenso universale non sia la copertura di un vuoto totale
Che si riconoscano dove sono i contrasti e le lacerazioni e si lavori Acconci inviarli a superarli non nello schieramento politico e formuli spiccatamente ma nella realtà delle cose
La civiltà e la tenuta e la tolleranza dei contrasti solo una cosa sono cioè una condizione indispensabile della libertà
La realtà delle cose e la sua dialettica sono un'altra cosa e vanno chiarite sino in fondo altrimenti si finisce come accade in questi giorni
Che in cosa siano alternativi i comunisti e la DC quasi nessuno lo ricorda più ma malgrado il grande affare di De Mita e di Nathan ripeterlo
O che l'alternativa tra Democrazia Cristiana e socialisti sia di fatto lo scambio della poltrona presidenziale nel governo secondo quella che la gente ha potuto meglio capire
E nel nostro Paese i contrasti di interessi persistono e sono forti ve ne sono di vecchi non sanati e di nuovi che nascono dalle cose
E sono nel confronto con essi chiesi che può assumere un senso la nostra candidatura partito della democrazia
La democrazia come grande forza ideale e politica del mondo moderno autonoma inconfondibile con le forze cattoliche con le forze socialiste con le forze liberali con le forze tradizionalisti
E si ritorna come si vede anche per questa via
Storica che abbiamo forse il torto di coltivare ancora poco pur disponendo nuovo di una intellettualità italiana tra le più attrezzate per compiti storiografici e civili di questo genere
Si ritorna anche per questa via
Al concetto della nostra autonomia che non è solo tattica nel senso politico ma è e deve essere strategia nel senso storico
Sui problemi si potrà dunque recuperare
Ristabilite naturalmente le condizioni per una governabilità più effettiva di consentita di quella goduta negli ultimi quattro anni
Si potrà dunque recuperare il senso della dialettica politica e sociale come premessa indispensabile
Sia per il buon governo del paese sia per la correttezza e la funzionalità della vita istituzionale dello stesso paese
Il Partito repubblicano può vantare anche a questo riguardo una strategia complessa e coerente
Di altro hanno parlato e parleranno altri io vorrei ricordare con pochissime parole
Che Mezzogiorno ambiente scuola e riforma istituzionale debbono entrare in ogni caso tra le scelte prioritarie del partito repubblicano
Il Mezzogiorno
Una vigorosa battaglia per far capire che come da tempo chiede il meridionalismo migliore la politica per il Mezzogiorno non ha più niente da guadagnare arrestare quale politica speciale
E che essa esige anzi di spegnersi come tale
Per risorgere finalmente come linea ordinaria dell'azione di governo del paese che affronti i costi delle opzioni di fondo da essa comportati e dalla linea speciale ormai dissimulati ed era un sito una vigorosa battaglia per estrarre dall'ultima legge per l'intervento straordinario nel Sud tutto il bene che si vota una legge mediocre
Coordinando gli interventi in modo da evitarne una cascata pioggia sul territorio meridionale agganciando lì alla linea portante di tendenza dell'economia italiana
Ma una vigorosa battaglia
Anche per rivedere se sarà opportuno come certissimamente si dimostrerà opportuna anzi si sta dimostrando opportuno in queste primissime settimane di avvio al funzionamento concreto della legge
Per rivedere la legge recente sull'intervento straordinario nel corso stesso della sua applicazione ecco tre punti
Irrinunciabile per il Mezzogiorno
Quanto alla scuola l'insidia
E lo dico con dolore perché nella mia scuola ho fatto fino a quando sono stato eletto deputato tutto il mio lavoro
E non solo per questo naturalmente l'insidia che ci hanno teso il corporativismo i particolarismi da un lato sindacali pare sindacali e così via
E i di ideologismi compromissorie non c'è nulla di più incline al compromesso dell'ideologismi stata fatta questione qui delle ideologie
Io voglio ricordare che mi associo
A coloro che parlano contro l'ideologia perché ciò di cui bisogna parlare non sono le idee oggi sono le idee che sono cosa diversa Babe ideologiche e dai inevitabile ideologismi conseguente
E ieri ideologismi della compromissione dall'altro lato l'insidia che ci hanno teso questi elementi ha tolto alla scuola italiana ogni fisionomia di insieme
Fisionomia civile
Esiste un'educazione civile nella scuola italiana
Malgrado l'esistenza di una materia che prende più o meno questo no
Fisionomia culturale
Pasticci senza fine perfino nell'insegnamento delle scienze fisiche naturale
Fisionomia sociale
Perché non si capisce dove finisce
La scuola
Di formazione generica e parolaia e dove comincia una funzione sociale della scuola che pure avvertiamo in modo oscure essere ancora viva nel Paese anche qui occorre recuperare un disegno
Occorre ricordare che il sistema scolastico è uni siano che va gestito con una almeno relativa unità di concezione io non mi stanco mai di di che la riforma Gentile del mille novecentoventiquattro fu una riforma seria a prescindere
Dagli obiettivi politici che si proponeva perché aveva al fondo questa unità
Di concezione di metodo e questa capacità di delineare nella scuola un sistema di cultura e di Vichy verità che naturalmente non è non può essere il nostro Dio
Invece di grandi riforme bisogna evocare una terapia lunga e costante faticano a tali coerente per rimettere in ordine i programmi indirizzi titolo di su Dio eccetera
Per l'ambiente non dirò nulla nel merito Salvo ad esprimere l'augurio
Che la legge quattrocentotrentuno del mille novecentottantacinque
Possa continuare il suo cammino dopo di aver segnato uno spartiacque indiscutibile tra il primo il prima e il dopo di essa e formulo questo augurio con trepidazione perché so che sul cammino di questa legge
Altro che lacci e lacciuoli ma trappole feroci sono già preparate fatte
Vorrei però a prescindere dal discorso in particolare che pure essenziale su quella legge
Vorrei però avanzare al congresso
La proposta che ho più volte ripetuto in varie occasioni
Della redazione in Italia di un Codice dell'ambiente
Che colleghi finalmente
Le tre componenti finora
Rimaste separate nel nostro ordinamento e soprattutto nella nostra prassi amministrative l'urbanistica il paesaggio l'ecologia
E lei coordini
In maniera efficace e concreto puntò dice come abbiamo quello della strada come abbiamo quello del lavoro come ne abbiamo altri
In settori fondamentali della nostra vita civile come necessario soprattutto in questo settore
Dove la parcellizzazione delle competenze amministrative è pari soltanto alla confusione pletoricità per un verso e assenza totale per altro verso di normative
Adeguate alla complessità e allo stadio raggiunto dai il problema io credo che ormai non solo la cultura italiana
Bensì anche alla classe politico amministrativa siano maturi per un'impresa che la sola poteva assicurare una garanzia di tutela e di promozione di grandi interessi nazionali che tali sono quelli dell'ambiente nel presente e nel futuro
Infine per le riforme istituzionali
Consentitemi di dire che sarebbe ora di non farla più così lunga
Una revisione organica della Costituzione
E il passaggio al repubbliche presidenziali o di altro tipo appartengono assai più al regno dell'improbabile che al regno del probabile
E invece è realistico rafforzare ma democrazia rappresentativa minata dalla frammentazione di correnti e partiti e dall'offensiva referendaria come è stato più volte cui rilevato nonché
E bisogna aggiungere e anche nel nostro partito deve farsi carico di questo
Non terminata da un mandarini ISMU burocratico e tecnocratico le parole sono solenni la realtà è meno solenne e più povera
Cioè
Da una invasione di competenza
A danno della classe politica
E a danno della rappresentatività della classe politica da parte delle burocrazie delle corporazioni ministeriali e para ministeriali statali e parastatali che viene troppo poco considerato
Concordo anche in ciò più o meno con ciò che hanno detto Visentini ieri e marmi oggi penso anzi che la semplice mi posso sbagliare
Ma la semplice semplicissima riforma
Consistente nella riduzione mettiamo di un terzo magari in due legislature del numero dei parlamentari già risolverebbe parecchi problemi
A cominciare da quello di evitare le soglie elettorali di tipo tedesco che impaurisce cono giustamente molti partiti e a cominciare da quello della necessità di ricorrere secondo alcuni osservazione che considero irricevibile per ogni sistema democratico moderno del tipo della nostra tradizione di ricorrere al pomeriggio uninominale
Purtroppo la classe politica italiana quanto è realiste tignosa nella valutazione delle questioni di potere tanto è fantasiosa di sbarazzina in materia di senso delle istituzioni
E sta anche qui nel presidio intransigente delle istituzioni nel più stato reclamato da Spadolini uno dei compiti storici irrinunciabili del partito repubblicano però oggi e per domani
La parola alla onorevole Battaglia
Vorrei dire che sono sabato alle undici cioè domani convocati i segretari provinciali della Lombardia nella sala del primo piano intatto battaglia arrivato gli diamo la parola allora la data
Qui da un pezzo della verità
Care amiche cari amici
C'è un contrasto nel nostro Paese
Che l'opinione pubblica ha finalmente avvertito che questo congresso ormai analizzato
Cioè la nostra società
Con le sue immense energie vitali
Ha creato da molti anni a questa parte una quantità di cose straordinarie
Ha raggiunto successi insperati
Ha messo in moto modernizzazione di profonde anche taglienti qualche volta
Il mondo cambia l'Europa cambia
Cambia anche l'Italia come società
Ma politicamente
Politicamente ne siamo fermi al quarantotto
Out
Al bipolarismo cioè una condizione che Ugo la Malfa
Definiva definì dominata dalle due chiese
Dalle due chiese della società pre-industriale classista che non esiste più
Affermatisi inizialmente sull'onda gli una condizione internazionale del mondo lo hanno dato Spadolini che pure non esiste più
Se ha
Per me come schema politico questo il contrasto che sta davanti a noi
E questo è anche l'oggetto
Della nostra lunga battaglia politica di quarant'anni
Se ci pensate
Se volete individuare davvero un unico motivo conduttore di questa lotta politica condotta nelle congiunture più diverso
Con segretari diverso
Con conti con Pacciardi Correale con la Malfa Combi asili con Spadolini
Il motivo è soltanto questo
La lotta contro le culture egemoni
La lotta per allargare lo spazio politico
Della cultura laica moderna stretta in una tenaglia bipolare
Che forse oggi si è un poco allentata
Ma che non vuole ancora aprirsi
Ed è questo in particolare il senso
Dalla battaglia politica degli ultimi anni
Dal mille novecentottantuno ad oggi dall'ottantuno punto più alto della crisi italiana
All'ottantasette anno di elezioni anticipate
Qui si giunge attraverso sei anni di governi laici che hanno nel Complesso notava ieri Visentini
Fortemente migliorata la condizione generale del Paese
E dico amici repubblicani sei anni di governi laici non caro Craxi quattro anni di governi tuo
Ecco amici
La relazione di Spadolini due giorni fa
Arricchito di mille motivi la sicurezza che questo congresso aspetta
Che cioè questa battaglia quarantennale sarà continuata e sviluppare
Ed è questo il primo ringraziamento da fare all'amico Spadolini ma vero questo incide
Per l'arricchimento per l'arricchimento di questa linea storica confermata ieri dal discorso dell'amico Visentini
Sul primo popolo il nostro discorso e vere
E brave non perché non ci interessi la trasformazione profonda del Partito comunista
Questa trasformazione è certamente utile al nostro Paese
E spetta anche a noi sollecita
Ma rispetto ad essa non possiamo a venire altro atteggiamento che quello nostro tradizionale di dialogo politico culturale e di Fermo confronto politico
Sulla trasformazione dei comunisti abbiamo influito
E possiamo ancora influire
Ma politicamente non abbiamo mosse da fare verso il Partito comunista
E vorrei dire all'amico Macaluso
L'amico Rankin che seguono qui nostri lavori
Agli amici comunisti in Generali ma finitela con questa leggenda
Secondo la quale tutti i mali del Paese dipendono dalla cattiveria d'animo di chi vuote neri comunisti fuori della maggioranza finita là è una leggenda
è colpa vostra è colpa vostra
Noi non abbiamo altre pregiudiziali verso di voi do diceva Spadolini che pregiudiziale di ordine programmatico ma pregiudiziali se
E il punto è
Che il Partito comunista
Vive con a norme travaglio
La sua enorme difficoltà di tuffarsi per intero nella società nell'Occidente liberaldemocratico
Vive la difficoltà di essere davvero un partito post marxista come ormai bisogna che sia vive con difficoltà
La condivido l'impossibilità di tuffarsi per intero nella cultura della riforma nella politica della riforma ma se non sta per intero su questo terreno
Se non state su questo terreno amici comunisti
Il vostro isolamento politico non terminerà
Si accresce non terminerà
La vostra forza che è importante che è importante per la democrazia italiana la vostra forza continuerà a pesare in maniera ridotta o in maniera negativa come del resto è la vicenda
Di tutti i maggiori partiti comunisti occidentali
Il francese de perito il portoghese isolato lo spagnolo scisso il finlandese disturbi
Discorso nostro riguarda invece più a lungo
L'altro porto comunque abbiamo sempre avuto a che fare il polo di governo la democrazia cristiana
Io ricordo di aver scritto qualche mese fa un articolo sul Messaggero
Che mi fu rimproverato più volte
Anche aspramente ma affettuosamente dall'amico temi
Bene
Dico amico
Dica affettuosamente del resto è anche amico di Giovanni
La dinamica di che affettuosamente perché condivide ci siamo conosciuti trent'anni fa quando era un giovane leader della sinistra di base molto devoto all'amata ed allora abbiamo sempre mantenuto i rapporti molto affettuosi
Cosa diceva di quest'articolo
E in breve dicevo che all'origine del malessere politico del nostro Paese che pienamente avvertito da tutti
C'è uno scarto che è evidente
Lo scarto tra l'ampio consenso elettorale della democrazia cristiana
E il diminuito lo scarso peso politico della Democrazia Cristiana due cose assai diverse
E notavo che la vicenda degli ultimi dieci anni dimostra diverse la caduta di peso politico della DC
Quando la DC nel mille novecentosettantasei accetta la politica di solidarietà nazionale la collaborazione col Partito comunista
Essa non fece altro che confessare che la sua forza elettorale e la sua azione politica erano insufficienti per far fronte terribili problemi dell'emergenza che erano esclusi ci voleva qualche altra cosa
Quando dal settantanove in poi Sandro Pertini acquistano e la più alta carica istituzionale una grandissima forza politica
In termini inconsueti alla nostra tradizione ma corretti
Ebbene è chiaro che viene ulteriormente incrinato il peso politico della democrazia cristiana
E quando dall'ottantuno all'ottantasei la Democrazia Cristiana confessa di non essere in grado di controllare i fenomeni del Paese
Perché è costretta a cedere la presidenza del Consiglio prime repubblicani e poi i socialisti non fa altro la DC che convenire implicitamente
Che il suo peso politico è talmente indebolito do non essere più in grado di guidare e sale coalizioni di governo che aveva guidato per trentacinque anni
è così o no
è così
Ebbene di fronte a queste constatazioni
La democrazia cristiana che cosa fa
Soprattutto in questi ultimi tempi
Si è stretta affinato le sue concezioni ha prodotto migliore azione politica
Amici al contrario
Ha invocato il suo peso elettorale ha rivendicato la forza dei numeri e i suoi diritti al potere
Sostenendo che i governi a guida laica non erano un portato naturale della situazione ma quasi un'anomalia un'anomalia che bisognava chiuse
Per De Rita Vigil repubblicane eravamo un'anomalia beh Spadolini come gli ha detto era portato dalla cicogna non dall'evoluzione della lotta politica
Era invece la lotta politica
è stato un guaio che l'amico De Mita crede ancora la cicogna onestamente
Ma quando mai la regola numeri
Che oggi la DC in voga è stata vera in politica
Quando mai è stata vera nei governi di coalizione
Mai nessun Paese
Le constatazioni aritmetica hanno avuto un peso più determinante dei processi politici e dei pesi politici reali
In politica non si conta per un fattore numerico soltanto si conta per un insieme di valori e di fattori assai più complessa certo si conta per la forza massi conta poi per la capacità di iniziativa
La volontà l'energia morale la capacità di essere al all'altezza delle proprie responsabilità la lungimiranza della propria azione si conta se ci si ispira a un tipo di concezione
Sì con in una parola se sia capacità di guida e di sintesi politica
E invece amici repubblicani
Se ci si fonda solo sui numeri
Sul potere
Sulla forza
Allora si decade
Si decade politicamente prima ancora che elettoralmente sidecar ed è questa è stata la caduta della democrazia cristiana nel corso degli ultimi anni
Guardate soltanto gli ultimi quattro anni
Quando la direzione del governo è stata affidata la guida che può essere giudicato in un modo in un altro che ha le sue luci e le sue ombre come se ma che ha comunque aveva sicuramente le caratteristiche del dinamismo
Ed è la forza
E quale forza e quale dinamismo ha contrapposto alla guida socialista la democrazia cristiana proprio nel momento in cui devo esprimere il massimo di forte di dinamismo per conto tuo a pesare la forza e dinamismo socialista quale
Era giusta l'intuizione di De Mita che occorresse rinnovare profondamente la democrazia cristiana
Profondamente
Ma c'è riuscito l'amico nemico
Forse la democrazia cristiana Espresso attraverso il ministro del Tesoro
Una linea forte incisiva di politica economica capace
Utilizzare le occasioni favorevoli che la congiuntura internazionale ci poneva
Forse
Ricordando De Gasperi
Ha espresso al ministero degli Esteri
Una lite anni politica internazionale veramente coerente con le sue stesse tradizioni
Forse
Ricordando Zaccagnini
Nel mondo
è venuto in aiuto del partito repubblicano nella crisi che ha primo nell'ottantacinque per la fuga del terrorista
Forse ricordando Vannoni
Ha avuto un ruolo che non fosse di freno e di difesa di interessi ristretti di fronte alla riforma del sistema fiscale avviata da Visentini
Nulla di tutto questo
E allora
In qual modo pensava la DC di contestare ai laici la centralità politica
Senza contenuti adeguati
Inseguendo soltanto mille interessi settoriali contrapposti
Senza capacità di sintesi si decade e si perde peso politico queste la crisi della DC una crisi che non è risolvibile
Rivendicando un numero alto di consensi incapaci di tradursi in verità da rifare
E sono questi difficoltà della DC
Che la possono portare ad oscillazioni sbandamenti e incertezze di orientamento
Dove andrà e che cosa farà la DC dopo le elezioni
Da quale crisi interna potrà essere afferrata
Quali tentazioni avrà chi può dirlo
è da escludere che vedrà come un'ancora di salvataggio
Il ricorso in una forma in un'altra sopra banco sotto banco ad una politica di compromesso storico
Ha un problema da Conte siderale con freddezza
Accanto al problema del movimentismo cattolico di cui parlava stamane l'amico con
La considerarla anche in relazione ai processi internazionali in corso
Ci spendono sola parola amici repubblicani
Sappiamo tutti quanto sia importante l'accordo tra americani e sovietici in materia di armi nucleari e come anzi non auspicare
Ma come non vedere anche il rischio
Che in mancanza di una politica adeguata dell'Europa
Si aprono all'Europa seri problemi di sicurezza e di difesa dopo l'accordo sulle armi nucleari
Come Spadolini a ha rilanciato con forza come ministro della Difesa l'Unione Europea Occidentale
Ma ancora non vediamo accordi precisi che seguano l'impegno italiano
E come non intendere che senso una nuova e più robusta comunità di difesa
Si passa alle varie in Europa
Proprio nella condizione di insicurezza in cui essa si troverebbe dopo l'accordo
Una nuova ondata di appeasement
Di illusioni pacifisti
E non vorrei dire né ma forse di spirito di Monaco
Come non vedere il fascino discreto
Della borghesia Corbascio Viana sulla borghesia europea
Gorbaciov è un grande fatto per l'Unione Sovietica
Ma che cosa sia o possa essere per l'Europa questo è ancora tutto da stabilire
E allora tornando alla politica italiana come non intende il rischio
Che questa condizione internazionale favorisca qualche scivolata pericolosa
Ho democristiana o socialista
Vedete la politica di solidarietà nazionale
Del settantasei settantanove nasceva sull'accettazione formale comunista della NATO
Ma non ci sarà oggi al contrario la tentazione di un compromesso storico coperto dall'accettazione di Gorbaciov o da parte degli europei
All'epoca degli euromissili
E della temibile faccia di Brescia
La mancanza di sicurezza dell'Europa dopo l'installazione degli SS venti mila
Questa mancanza di sicurezza era un motivo di più
Per chiudere con i comunisti all'opposizione che si opponevano al riequilibrio euro missilistico
Ma la mancanza di sicurezza che si può avere domani dopo l'accordo
Non diverrà un motivo
Per aprire il comunista di fronte all'amichevole volto
Di Gorbaciov e i sorrisi
Nella sua bella Rice
Questo è il rischio che possiamo correre
E di qui vediamo per l'aria
Accendi presagi sussurri Baroncini non privi non privi di significato politico
Nelle ultime vicende del resto di cui si è parlato lo dimostra
Questa critica
Svolto finora sulla democrazia cristiana
Implica amici
Un rovesciamento del tradizionale rapporto tra
Il partito dei cattolici democratici il partito repubblicano
Questa è una domanda che sta sospesa sul congresso
Come è stata sospesa sulla direzione del partito come è stata sospesa sulla segreteria del partito
E nella mia risposta franca che non vogliamo alcun rovesciamento
Ma è utile il riconoscimento
Da parte di tutti di che cosa è una corretta impostazione di questo rapporto
Noi abbiamo vivissimo
Il senza lo hanno detto sì a Spadolini che vigente
Il senso dell'importanza che ha avuto la democrazia cristiana nell'affermazione dello sviluppo della vita democratica dobbiamo parlarne con grande rispetto
Abbiamo vivo il senso della funzione che la DC ha svolto
Trattenendo sul terreno democratico in più occasioni il vero amico reale
Forse che tendevano ad uscire fuori quadro
Non ci sfugge che la DC raccoglie energie complessa
Non identificabili sotto l'etichetta del puro gioco di potere o della cliente
Né del conservatorismo
Non ci sfugge che molte forze della DC si ispirano ad una scala di valori che è diversa dalla nostra
Ma che altro
E deve esser rispettata
E sappiamo che la collaborazione tra cattolici e laici
è sempre stato un pilastro fondamentale di stabilità politica della democrazia italiana dunque non saremo noi non saremo noi che suoneremo la democrazia cristiana
All'opposizione per inseguire una fantastica Alternativa democratica o riformista Nicolazzi Anna vi potete immaginare
E proprio perciò vogliamo il rispetto dell'equilibrio tra forze laiche forze cattoliche purché tutti lo vogliano
Ha detto Spadolini e per tutti
E non intendeva credo nuovi
La democrazia cristiana insomma delle considerarci per quel che sia
Come
Del partito della democrazia repubblicana integrale
Con le sue ambizioni
E con il suo grande spazio della nuova società italiana che in via di formazione
Non può alla DC concepire cinque con brillante partito che essa vorrebbe tornasse altre magari anche al due per cento destinato a fornire alla DC qualche idea qualche stimolo
Qualche riserva di coerenza come se fossimo un gruppo di indipendenti di centro senza altra funzione che è quella di aiutare la DC a stare sulla retta via mentre sta ci tiene la mano sulla testa non può concepire il circolo
Noi amici abbiamo profondo il senso dell'importanza della DC e rispettiamo i motivi complesse della sua forza la DC deve rispettare la forza delle nostre facce
Diventiamo per questo amici
Alleati organici del Partito socialista
Questa è l'altra domanda che è sospesa chiaramente sul congresso
E la mia risposta è semplicissima e chiara no no e no Karol
è certo che i rapporti tra i nostri due partiti sono migliorati
E che questo è stato
Spadolini ha ripetuto io l'altro ieri
Ciò che costituisce un punto costante della nostra strategia politica
E che cioè accanto ad un rapporto storico tradizionale
C'è anche un rapporto essenziale tra repubblicani e socialisti da preservare
E che questo rapporto notate questo rapporto è utile nell'equilibrio generale ed è utile nell'equilibrio rispetto alla Democrazia Cristiana da preservare
Si deve sottoscrivere a questa analisi politica con eguale franchezza
La lotta per l'indebolimento del bipolarismo un interesse fondamentale che guida l'azione politica Panto nostra quanto dei socialisti quanto degli altri partiti laici
Ma un rapporto di buon vicinato col Partito Socialista in vista di questi obiettivi
Non può presupporre soltanto un interesse politico-strategico comune
C'è il problema di che cosa possano e di che cosa debba essere l'azione politica concreta
Per raggiungere l'obiettivo che pur cioè comune
E su questo con grande lealtà
E anzi vorrei dire con spirito di amicizia verso il partito socialista il nostro discorso i socialisti deve essere chiaro ed è bene che lo sia
Amici socialisti non vi possiamo seguire
Sul terreno del movimentismo
Non ci potrete avere con voi
Nell'inseguimento delle suggestioni referendari
Non possiamo essere d'accordo con voi sul rovesciamento presidenzialista del sistema del problema istituzionale
E non vogliamo e non dobbiamo entrare nelle vicende di altri partiti per correttezza
Ma come non rilevare ciò che l'intera stampa nazionale pubblica
L'immenso pago fragoroso applauso che si è levato al congresso di Rimini
Quando Ottaviano Del Turco Franco Piro Giorgio Ruffolo hanno detto compagni dobbiamo fare pulizia nel partito socialista
Si intende bene amici repubblicani non gli sbagli Remo
Se confondersi ma la nostra critica
Al partito socialista con la critica esasperata
Su cui in vista delle elezioni chiaramente il segretario della DC tende a trascinare alla polemica in vista delle elezioni
Un grande polverone in cui non si accerti in si possa affermare nessuna ragione né sull'argomento
Sbagliare
La nostra critica non è episodico
Non è relativa a episodi deteriori la nostra critica e politica S
Investe il ruolo futuro che il Partito socialista intende dare e non si tratta del bipolarismo che i socialisti hanno interesse quanto ne scardinare come dice né si tratta dell'evoluzione riformista che il Partito socialista ha avuto
E che noi abbiamo apprezzato e che ci ha portato nei passati governi a risultati utili e anche a convergenze sul terreno programmatico la politica fiscale la politica di riduzione del costo del lavoro la scala mobile
Ma adesso
Quale ruolo il Partito socialista intendere nel post bipolarismo
Che cosa è domandava Visentini ieri il suo riformismo al di là del fatto di essere un metodo quali contenuti e quale azione politica concreta sviluppo
E per il partito socialista si pone un problema di fondo di scelte di fondo da cui molto dipenderà perennis o per noi e per l'intera vita democratica del Paese
Con questa serietà ne parliamo
Se i socialisti scelgono un ruolo di agitazione
Secondo il modello che in sostanza hanno avuto in quest'ultima crisi politica
Ho un ruolo di di costruzione democratica
Si approfondiscono una cultura di governo modulata sulle esperienze migliori del socialismo francese o spagnolo
O se è indietreggiato verso la pseudo cultura dei movimenti
Delle emozioni dei momenti sociali magici
Scavalcando a sinistra il Partito comunista
All'inseguimento dei Verdi dei radicali con quella miscela esplosiva che ha già messo in crisi l'antica e saggia socialdemocrazia tedesca vibrante di Smith che ha perso le elezioni per questi
E se scelgo il contributo alla riforma delle istituzioni
E alla creazione di nuove regole valevoli per tutti o il puro scardinamento delle regole travestito da presidenzialismo che finisce con l'indebolire un tessuto istituzionale già di per sé Frangi
Ciò che può diventare voi
La giustificazione prima del re incontro dei due grandi poli e della controriforma istituzionale ed era controriforma elettorale diretta soffocare le forze intermedie da parte del re tipo
Questi sono i grandi interrogativi politici che poniamo con lealtà al partito socialista
Ed è chiaro che da questo dal loro scioglimento
Molto dipenderà sia per la nostra intesa sia per tutta l'evoluzione della vita italiana
Perché se non si sta su certi contenuti
Se non se ne rifiutano altri
Allora diventeranno assai più facile purtroppo amici gli altri scenari gli altri scenari di cui parlava Spadolini con rischi gravi di incertezza di instabilità e di turbamento per tutto il Paese
Amici
Questo discorso
Agli amici socialisti
Questo richiamo ad essi a stare vicino a nuovi sul terreno serio della politica della cultura della riforma
A costruire insieme l'allargamento dello spazio intermedio tra i poli
Questo discorso e tanto più
Importante Jacques soggetti un po'improprio perché tanto più utile
E quanto ne dobbiamo considerare
Che il problema cruciale dei prossimi anni è quello della riforma delle istituzioni anzi della rifondazione dello Stato
Bisogna che ci rendiamo conto fino in fondo
Che la crisi dell'alleanze politiche
Cumulate
Con la crisi delle istituzioni dello stato della pubblica amministrazione dei partiti
Questa miscela può risultare esplosiva e questo è il pericolo anche a non considerare i problemi sempre difficile situazione economica queste il pericolo e quindi cui è il terreno primo cruciale la prima priorità dei prossimi anni della prossima legislatura
Ora Spadolini ha indicato nella sua relazione orale
Dieci punti di intervento
Che attengono al funzionamento efficace delle coalizioni
E ad alcuni aspetti della questione istituzionale
Ma nella sua relazione scritta
Che è particolarmente efficace in questa parte ha dato ampio conto del quadro generale
Di riforme istituzionali in cui queste regole di comportamento politico si inseriscono anzi voglio dire a Spadolini
Con cui parlare in poco prima del congresso mi si mi raccomando la tuo discorso centro lo molto sul proprio l'istituzione poi andare a leggere la relazione c'era tutto lì poi nel discorso c'erano altri dieci regole il decalogo
Ecco e mi si taglia l'erba sotto i piedi giovanile da dietro
Che cos'è il nostro progetto istituzionale in breve
Su che cosa incide
Incide sulle questioni di fondo del malessere
L'esecutivo debole da rafforzare come deve essere forte l'esecutivo in ogni società moderne ricca di autonomi
Il Parlamento da esaltare soprattutto nella sua funzione moderna che non è tanto quella di produrre infinite leggi e leggine
Quanto di controllo di controllo dell'esecutivo dell'efficacia delle leggi della correttezza della spesa del funzionamento degli enti pubblici
La delegificazione
Indispensabile perché non esiste un Parlamento che possa tener dietro all'infinita domanda normativa che deriva dall'estendersi amplissimo dei compiti dello Stato moderno in questa società
Il rapporto Governo Parlamento
Realizzato in modo tale che sia possibile attuare attraverso decisioni tempestive semplicemente tempestive il programma di governo concordato tra le forze politiche senza di che il programma diventa lettera morta
E si accresce il divario tra forze politiche paese che attendono la soluzione di problemi che il Parlamento non riesce a dare
Il che significa la revisione dell'ordinamento di governo
Il riordinamento della funzione di governo che stava per arrivare a compimento la riforma degli strumenti e delle procedure parlamentari essenziali
Per l'intervento legislativo del parlamento
Significhi e rafforzamento della garanzia degli organi terzi
Il Presidente della Repubblica
Da poteri rafforzati soprattutto in materia di spesa
Pubblica
E di copertura delle leggi
La Corte costituzionale
Una magistratura responsabile ma prima di tutto indipendente insomma in breve amici repubblicani noi vogliamo cogliere
Riformare il centro del sistema
Per renderlo adeguato alle esigenze di questa Società veloce
E per metterlo in grado di spingere i partiti piste e in gergo di ridurre la loro invadenza e di restituire al loro vero ruolo perché se non si fa questo degenera la pubblica amministrazione la sua in parte la sua correttezza gli enti pubblici nella loro efficienza unità sanitarie locali
E via discorrendo
Ed è questo allora il terreno primo
Su cui dopo le elezioni
Dovremo tornare a ricostruire politicamente qualche cosa
Consentitemi di dire amici repubblicani
Che a me pare che il problema
Polittico della prossima legislatura sia chiarissimo niente affatto oscuro chiarissimo
O la ricostruzione dell'alleanza
Tra le grandi correnti storiche della democrazia
No
Fondando l'alleanza non su tentazioni di potere non so accordi di potere non su ambizioni di egemonia degli uni e degli altri
Ma fondando la su nuove regole sui nuovi contenuti mirati soprattutto alla rifondazione dello Stato e alla soluzione della questione morale e allora si vede chiaro
Che non si potrà prescindere nel dalle regole nega i contenuti del partito repubblicano non come punti di estenuanti mediazioni ma come punti di incontro propositivo e costruttivo su problemi seri
E non si capisce perché l'amico De Mita
Negli a mezza voce questa possibilità ancora ieri nel suo discorso perché se non c'è questo caro De Mita che cosa c'è il compromesso storico la ricerca della maggioranza assoluta del quarantotto
E l'altra alternativa rispetta la prima non è meno chiaro
Se non c'è la ricostruzione di questa alleanza su questi nuovi contenuti in questo nuovo spirito con queste nuove regole c'è andata perché musei inevitabile un'instabilità politica prolungata
L'accentuazione del malessere politico che pervade il Paese
L'accentuazione della critica istituzionale del funzionamento della macchina dello Stato e infine inevitabilmente nuove elezioni a me a breve termine con prospettive future ancora piange
Queste sono le semplici alternativi che esistano
E che dovremo porre all'elettorato amici repubblicani tu
Al di là della rissa che si scatenerà nelle prossime settimane c'è un discorso in particolare che dovremmo rivolgere ad una fascia di opinione pubblica importante anche numericamente
Il cui orientamento
Può risultare decisivo per l'equilibrio politico del Paese
Ed è il discorso opposto a quello che fa l'amico Scalfaro
Se questa fascia si getta sul dama Grazia cristiane Partito Comunista
Questa fase elettorale non rafforzerà il pilastro più sicuro di ancoraggio di stabilità che rimane cioè il pilastro repubblicano quando il problema è al contrario
Proprio quello di mantenere salda in mani sicure una forza condizionante rafforzata rispetto ad ogni prospettico che può aprirsi ad ogni prospettiva una forza di garanzia rafforzato
Non lo scivolamento caro scalza
Sulla DC o sul partito comunista
Perché questo scivolamento
Faciliterebbe oltretutto la temibile prassi del compromesso storico deteriore che già tanti guai chiamarlo Scalfari sia dato in tema di finanza pubblica di università di sanità di previdenza di economia
E anzi verrebbe la voglia di domandare all'amico Scalfari Marcela pensa oggi così ma che diavolo ci faceva la sera quando andava a Biadene traffici Repubblica
A parlare con l'amante del compagno
Amici mi avvio alla fine
Del partito
Non parlerò per esteso
Perché non è questo congresso l'occasione per fare l'occasione è prossima e sarà la conferenza organizzativa e statutaria
Che abbiamo deciso di organizzare dopo le elezioni
Statuto
Dove dovremo parlare del partito
Di che cosa deve essere un partito democratico
Carrie fuga dallo schema del partito di masse di clientele come dallo schema del partito di opinione
Come non essere partito di massa nel partito di opinione ed essere però un partito seriamente organizza quale supporto a un partito che voglia essere organizzato può avvenire dagli strumenti moderni dell'informatica
E dall'uso corretto dei mezzi di comunicazione di massa
Che tipo di contatti e di input devono esistere tra centro e periferie tra periferia e civile
Queste domande ed altre domande so delle domande della conferenza statutario ne parleremo perché il partito ha bisogno di parlare di se stessa
Vorrei invece parlare un momento del partito non a voi amici repubblicani che lo conoscete bene
Ma la stampa che
Ringraziamo
Che ringraziamo veramente per lo spazio ampio
Che è stato dato a noi e al nostro congresso
Nei giornali nella radio
Nelle televisioni pubbliche e private
Eppure vorrei dire agli amici giornalisti
Che gli dobbiamo chiedere ancora una cosa
Gli dobbiamo chiederci
Gli dobbiamo chiedere di aiutarci
Gli aiutarci
Ci aiutino da loro obiettività
Ci aiutino della loro professionalità
A far capire veramente al Paese che cosa è questo partito che hanno visto qui questa
Allegra bolgia democratiche laica come ha detto Pansa
Questo è un partito amici della stampa un po'curioso un po'diverso un po'complesse
Ed è un partito soprattutto
Che in tutto il corso della sua lunga vita
Ah politicamente sofferto
Soffre
E dico politicamente
E che personalmente grazie a Dio siamo tutti gente normale chiamarla vita
Che anzi cerca di fare in tutta la sua vita quello che desidera fare che tra un appagamento e anzi vorrei dire addirittura che visto che non possediamo nove la concezione del partito come interesse o come potere che la nostra non è altro che la concezione della militanza politica come appagamento come espressione personale e cioè per usare una parola che in politica non si usa si usa soltanto in America
La concessione del partito come felicità un certo senso ecco
Ma politicamente a Vichy
Politicamente la caratteristica di questo partito
è stata sempre quella di essere un piccolo partito di minoranza estrema
Concentrato nello sforzo quasi fisico di mantenere fermo una linea
Delle idee
Delle posizioni
Un barlume di luce
In questa specie di tunnel buio in cui ci siamo storicamente trovati
Colpiti dalle grandi ondate politiche culturali che di volta in volta ci sommerge vanno e tuttavia sente noi serbi sulle nostre posizioni con sofferenza Maffei
Amici repubblicani
Diciamo agli amici della stampa che forse si possono convenire che ci vuole un certo cara per essere storicamente così non personalmente ma storicamente così come partito
E abbiamo più volte rischiato il nostro piccolo elettorato
Lo abbiamo rischiato più volte per realizzare scelte fondamentali utili al Paese non hanno
E così pure quarantasette vero Pacciardi
Così può nel quaranta nel sessantatré è vero amico reale
Così fu nel settantasei
E così suppone due volte addirittura per due volte nell'ottantacinque amici Spadolini e Visentini abbiamo rischiato il nostro elettorato per tener ferme scelte utile alla collettività
Quando avremmo
E anche quando avremo la Repubblica
Che era il sogno di tre generazioni di militanti
Catherine oppure Repubblica voluta da repubblicani fu quella che Pacciardi e Mino Maccari sul mondo definirono malinconicamente con qualche eccesso sia pure ricorderete una repubblica monarchica di prezzo
Amici un partito di minoranza è un conto
Un partito che si batte senza speranze ragionevoli di luce
In situazioni che storicamente non consentono di vedere luce
Questo è un altro conto
Eppure si batte
E mantiene vive le sue caratteristiche non con una speranza politica immediata
Marco soltanto con una speranza del cuore
è stata una condizione storicamente difficile
Lo vorrei dire ricordando il monologo famose
Sopportare le ingiurie del tempo
Le ingiustizie dei tiranni
Gli oltraggi dei superbi
Le torture dell'amore disprezzato
Le cabale della legge l'insolenza dei grandi
Era buffi infami che la virtù paziente tollerante dagli viziosi oppressori
Adesso in questa condizione politica nuova
Per la prima volta
Cominciamo a sentire un soffio di aria fresca
Come se fossimo verso l'uscita del tunnel
Ne avevamo in passato tentate tante
Tanti amici repubblicani
L'alleanza con Nenni nel quarantacinque per erigere la Repubblica su un pilastro su un secondo pilastro di sinistra democratica accanto al pilastro cattolico moderato la piccola intesa tra le forze laiche alla Costituente
L'esperienza del Mondo di Pannunzio la terza forza il centrosinistra il bicolore Moro la Malfa niente niente si intende grandi decisioni per il nostro Paese sono stato imposto dei nostri uomini
Scelte nostre valori nostri metodi nostri
Hanno permeato altre forze politiche
Ma non ci sono mai state le condizioni obiettive
Che consentissero di trasformare l'intelligenza politica in quantità di consensi eppure abbiamo tenuto fra adesso invece
Adesso per la prima volta
Dopo che la situazione della società italiana è cambiata
Abbiamo per la prima volta una possibile base di massa la grande classe non classe in qui vediamo il possibile sostegno del nostro partito in futuro
Vediamo la crisi delle grandi forze
Che non ce la fanno più a tenere il ritmo di una gara veloce
Le ambizioni sopiti dal fondo del cuore si risveglia
Forse ce lo diciamo sottovoce ogni giorno forse ce la possiamo fare
E non ci divideremo
In questa stupidi si ma nomenclatura tra chi è filo democristiane chi a filo socialista non ci divideremo su cui
Crediamo all'autonomia dal nostro fa
Crediamo all'autonomia del nostro partito che vediamo tutti che nella sua autonomia il partito debba far politica secondo le leggi della politica
Perseguendo un obiettivo politico utilizzando le contingenze le forze che abbiamo sottomano l'obiettivo dell'uscita dal bipolarismo facendo tramontare le illusioni di chi ci vorrebbe come forza ubbidiente subordinata
Siamo tutto queste amici della sta
Siamo tutto qui sto
Aiutati chic
A farlo capire al Paese
Dicano anche voi
Nella nostra obiettività un partito che ha le carte in regola
Che ha speranze
Che ha grandi ambizioni
Le ambizioni di chi vuole essere forza di rilievo anche nei numeri coscienti di dover essere il punto di incontro nella formazione di governo e di maggioranza che non siano avventurosi
Dite al Paese che siamo stati così
E che prendiamo l'impegno di essere in futuro così sapremo tener ferme le nostre posizioni e i caratteri del nostro partito e per questo pensiamo
Che un grande avvenire possa aprirsi e forse stia per aprirsi di fronte a questo grande partito della sinistra italiana
Cari amici
Cari amici Alberto caso per far proseguire i lavori del congresso noi dobbiamo lavorare questa sera fino alle ore venti
Dati foto
Sì sì sì un momento va bene io prego gli amici di fare un momento di attenzione
Alle venti sia coloro alle venti esibite alle otto sia coloro che hanno già prenotato sia coloro che sono privi di prenotazione
Possono saliranno in forma per il teatro tenda uscendo dal lato di viale Strozzi alla conclusione della festa repubblicana Totti partecipanti potranno utilizzare il pullman per il ritorno agli alberi
No
D'accordo con gli amici della presidenza propongo al congresso un'ovvia decisione
Cioè che siano chiuse le iscrizioni al dibattito abbiamo già avuto tutte quelle che erano possibili
Se non ci sono opposizioni così resta stabilito
Dunque le nuove iscrizioni non possono essere più accettato siccome dobbiamo lavorare fino alle ore venti io invito l'amico Renzo Brunetti a prendere la parola seguirà l'amico Sauro Campenni
Gli anni hanno francamente ben poco da invidiare alle nostre scalcinata e facoltà
La seconda diversificazione necessaria anche essa ormai acquisita largamente come esigenza ma incredibilmente tarda a realizzarsi nel effettua il mente è quella degli sbocchi
Con l'introduzione di diversi livelli e diverse tipologie di titoli
La nostra proposta di legge ne prevede cinque mi è impossibile soffermarmi sulle caratteristiche e sulle motivazioni di ciascuno
A mio parere la principale innovazione necessaria è è solo di questo parlerò l'introduzione del diploma di ciclo Breve due o tre anni in serie alla laurea
Come quello che può consentire l'opzione per una prima uscita senza compromettere precocemente la possibilità di arrivare alla RAI
Ma il problema è di una effettiva immotivata diversificazione entro una revisione generale delle attuali tabelle dei titoli
In cui il ciclo breve si caratterizzi rispetto a esigenze formative reali con piena dignità e autosufficienza e allo stesso tempo costituendo un attraversamento funzionale per l'eventuale prosecuzione
Ora il problema è che un obiettivo di questo genere è impraticabile se al momento dell'introduzione del diploma attraverso la legge
Non si interviene anche e qui il provvedimento non può essere legislativo sui curricula delle attuali lauree
I quali oggi sono strutturati o senza alcuna propedeuticità Interna una serie di discipline da affrontare ad libitum in un ordine qualsiasi scelto dallo studente
O secondo il modello del percorso dal generale all'applicativo e allo specialista
è chiaro che nessuno dei due casi assenso collocare un traguardo intermedio
Nel primo caso l'esempio del corso di laurea in lettere o di altre materie umanistiche il diploma sarebbe soltanto una sorta di laurea dimezzata
E se invece pensiamo ai corsi tipo ingegneria esempio tipico il secondo caso un biennio di discipline generali un triennio successivo di specializzazione avremmo un diploma che anziché formare un particolare professionista tornerebbe dei curiosi ingegneri generali che è quanto dire dei nonni ingegneri
La collocazione in sede di diploma e laurea ovviamente non dappertutto ma appunto dove sensato introdurla
Presuppone invece una radicale modifica degli attuali modelli curricolari quasi un rovesciamento della impostazione tradizionale e la sua sostituzione con un percorso che muova da problematiche situazioni operative verso un diploma professionalizzante e prosegua con un approccio prevalentemente teorico verso la laurea aperta a sua volta a qualifiche professionali ancora più complesse come Vincent compreso l'insegnamento nonché soglia di accesso al dottorato
Il terzo campo di intervento riguarda il recupero di autonomia reale della singola sede nelle sue articolazioni dei dipartimenti dei corsi di laurea
Nel governo e nella promozione dei percorsi didattici dei curricola e delle modalità di studio
Qualsiasi revisione delle tabelle dei titoli sarà insufficiente
A restituire produttività agli ordinamenti didattici universitari
Sei piani di studi che conducono al titolo non anche qui stanno anche essi la flessibilità che è necessaria per dare loro sensatezza
Che vuol dire allo stesso tempo validità epistemologica di utilità sociale
Occorre muovere da una considerazione di fondo il fattore fondamentale di rigidità degli attuali curricola
Che li rende rapidamente obsoleti rispetta l'avanzamento delle conoscenze inadeguati a indurre nuovi livelli di professionalità sta nella struttura rigidamente disciplinare dei corsi
Il sapere da acquisire viene presentata lo studente suddiviso in singole cellule totalmente in comunicanti ciascuna delle quali aspira contemporaneamente ad essere autonoma e globale l'unica scelta possibile e quella di escludere o includere l'intera disciplina nel piano di studi
Che il sistema non regga e provato proprio dal fatto che esso pensa un adeguamento incongruo all'esigenza di flessibilità
Parcellizzando le discipline in altre discipline sempre più ristrette o variando su sfumature spesso ridicolo i singoli titoli disciplinari
Adeguamento incongrue anzi palesemente peggiorativo che ha portato attraverso un procedimento proliferativa o di tipo cancerogeno delle cellule disciplinari all'attuale mostruosa lista
I dieci mila materia incluse negli statuti delle università italiana
L'innovazione necessaria consiste allora nel passaggio da questa sorta di sistema Arlecchino
Composto dalla giustapposizione casuale di competenze disciplinari teoricamente ogni volta l'intera disciplina a un sistema lineare
Che attraversi per sezioni per argomenti per angolazioni metodiche per problemi le diverse discipline o gli insiemi disciplinari solo per quel che serve a ciascun profilo formativo e nella misura in cui serve donde l'esigenza di sostituire ai corsi di durata fissa annuale moduli didattici calibrati caso per caso
Solo per questa via si riesce a rendere didatticamente economico il periodo del corso e a garantire la mutabilità di contenuti
Sia rispetto ad esigenze di accentuazione di Indirizzo sia rispetto alle opportune opzioni individuali sia soprattutto rispetto alla rapida evoluzione delle partizioni disciplinari e del loro intreccio
è ovvio che ciò comporta altresì un radicale mutamento del sistema valutativo
Che dovrà essere in grado di dare una misurazione continuata ma appunto perciò sdrammatizzava rispetto all'evento esami di oggi del processo formativo studentesco
Sistemi di crediti per chi guarda sempre all'estero rapportati alla centralità la durata degli attraversamenti disciplinari vigono in tutto il mondo
E in tutto il mondo esistono sistemi Docimo logici più oggettivi meno rozzi a meno dispersivi rispetto alle effettive esigenze della formazione dei nostri esami orali per materia
Infine ultima ma non certo meno importante flessibilità da acquisire lo sfondamento della gabbia delle titolarità disciplinari
Il superamento di questo assurdo sistema questo sì solo italiano
Di incardinamento istituzionale dei docenti appare necessario soprattutto dalla verifica della distanza incolmabile che lo separa da un'organizzazione didattica funzionale dal punto di vista soggettivo infatti dovrebbe essere ormai chiaro che l'inquadramento particolarità lungi dal dipendere la sacrale libertà di ricerca di insegnamento punisce Sever
Amente qualsiasi atteggiamento innovativo ed evolutivo qualsiasi istanza trans disciplinare qualsiasi tendenza non riconoscersi perfettamente in una singola cellula del sistema
E tuttavia l'abolizione della titolarità rimasta per troppi anni una mera parola d'ordine non si è trasformata in un obiettivo politico reale
Anche perché non è stata messa in luce appunto la necessità sul piano funzionale e oggettivo necessità che oggi forse appare più chiaro
Non si tratta solo della già richiamata palese a volte grottesca irrazionalità della compresenza negli statuti di discipline diversificate solo sul piano della disposizione lessicale o grammaticale del titolo
Per cui ad esempio un titolare di produzione delle sementi per colture ortive floreali disciplina certamente non secondaria per le facoltà di agraria e diverso dal suo collega titolare di produzione delle sementi ortive floreali per colture
O per cui nella facoltà di ingegneria si è sentito il bisogno di introdurre accanto alla disciplina elementi costruttivi delle macchine l'altra elementi e costruzioni di macchine
Anche depurando la lista delle dieci mila Discipline delle innumerevoli variante solo nominalistiche ho tratto gli esempi dare scientifico tecniche per provare che il fenomeno non è limitato come talvolta si crede alle facoltà umanistiche
Resta il guasto fondamentale indotto dal sistema delle titolarità che sta nel burocratizzare intorno a feticci definitori il rapporto ricerca didattica
Giacché la tendenza alla moltiplicazione sempre più accelerata degli oggetti da riconoscere è un dato oggettivo dello sviluppo scientifico moderno
Sì che non è affatto insensata di per sé un'articolazione sempre più vasta degli specialisti ma quello che è totalmente assurdo è che ad ogni nuova e peculiare legittima esigenza di specialismo scientifico debba corrispondere un parallelo incremento dei corsi annuali di insegnamento
Non è contestabile per fare esempi assolutamente presi a caso che uno economista aziendale si specializza in una certa fase della sua carriera scientifica
Nello studio di certi meccanismi di investimento nell'industria chimica poche un sociologo studi in particolare il fenomeno dell'egemonia personali o che uno storico si occupi di una determinata situazione regionale in una determinata epoca
Ma è folle che esistano dei titolari di analisi micro economica e finanziaria degli investimenti chimici industriali o di Sociologia della leadership o di storia della Liguria moderna condannati per tutta la vita a tenere corsi annuali su tali più ampi di indagine
L'origine degli scandali di professori con pochissimi o nessuno studente argomento prediletto dai sostenitori anche autorevoli della teoria di una sovrabbondanza gli organici docenti è tutta qui
E non in una dimensione in assoluto eccessiva del rapporto docenti studenti
A stretto rigore non si tratta dunque tanto di abolire ogni forma di titolarità quanto di distinguere fra l'area entro cui il docente tenuta a fornire la propria offerta didattica
Misurata rispetto alle esigenze formative alloro evolversi e i campi di indagine che la sua ricerca in assoluta libertà vorrà volta per volta toccare
La distinzione di dimensione fra una titolarità didattica sufficientemente ampia e lo specialismo ristretto e non fisso della ricerca è l'unico modo per restituire al rapporto didattica ricerca una natura non burocratica
Giacché solo per questa via l'approfondimento specialistico e anche ultrà specialistico delle conoscenze può riversarsi come elemento di innovazione e di utilità sociale sull'insieme di competenze che formano la professionalità mentre per converso solo la flessibilità del offerta formativa può ragionevolmente recuperare al giusto livello nella giusta dimensione l'acquisizione di condizioni molto specialistiche di cui dispongano particolari esperto
In questo quadro il necessario mantenimento del valore legale del titolo non è una misura protezionistica né un residuo burocratico statalistico
Ma è la garanzia del livello qualitativo degli studi
Con questo tipo di riforma degli strumenti della didattica è possibile individuare degli standard cui ancorare il valore legale del titolo
Che pure lascerebbero ampia libertà le sedi di diversificare secondo le proprie vocazioni e di rinnovare continuamente la propria offerto
Ieri ministro Falcucci nel suo intervento ha garbatamente polemizzato con Aureliana Alberici e con Luigi Berlinguer a difesa della propria iniziativa nel campo dell'innovazione didattica
Che si sarebbe Licata nella promozione attraverso le commissioni ministeriali ha positivamente nominate della revisione di numerosi corsi di laurea al fine
Cito sempre
La ministro Falcucci al fine di superare la pigrizia innovativa in campo didattico dell'autonomia universitaria
Mentre deliberatamente astenendosi dal presentare proposte di riforma sugli ordinamenti il Governo avrebbe inteso facilitare un largo accordo parlamentare in materia
Il garbo con cui il ministro ha esposto tali tesi era tale che chi non avesse per caso letto la narrazione di Tranfaglia su Repubblica dello scontro violentissimo con il Consiglio universitario nazionale a proposito delle modalità di promozione di questa campagna di riforme didattiche ministeriali sarebbe stato indotto a dare credito alla volontà benefica della strategia Falcucci Anna
La verità è che anche se da talune di queste Commissioni inclusa quella di Medicina
è incluso cioè l'ambiente tradizionalmente considerato più resistente all'innovazione
Sono venuti segnali di disponibilità al cambiamento tutt'altro che disprezzabile lì contraddicendo quindi la scarsa fiducia
Nell'Università del ministro su questo terreno
Complessivamente l'iniziativa del ministro si è configurata come una sagace operazione di vanificazione preventiva della riforma legislativa degli ordinamenti
Fra i guasti temo non facilmente riparabile indotti dalla cascata di riforme tabellari dei vari corsi di laurea promosse dall'attivismo del ministro
C'è per l'appunto l'irrigidimento e l'esasperazione della struttura disciplinare dei ricorsi il a bella per l'appunto
E quindi del meccanismo di titolarità
Ma c'è anche la consacrazione a questo punto difficilmente rovesciava bile del modello canonico di propedeuticità a questo punto appunto di difficile modificabilità
Sicché si può prevedere purtroppo che quando finalmente il Parlamento licenzierà la riforma che aprirà lo spettro di disponibilità dei di nuovi titoli il diploma in serie rimarrà sulla carta
Sono costretto ad accelerare e a stringere il mio intervento
Anche per dovere di cortesia verso l'onorevole Tesini che deve seguire
Intervento che a questo punto prevedeva un analisi del ruolo delle modalità e delle modalità d'azione dei due soggetti della interazione didattica i docenti e gli studenti
Se i primi in relazione al mio argomento farò solo allora tre rapidissime considerazioni
Che invitano a a una revisione critica dei canoni dominanti di valutazione dell'impegno didattico
La prima considerazione riguarda la totale mancanza di valorizzazione di apprezzamento ai fini della propria carriera
Non solo dell'impegno didattico del docente ma persino della sua ricerca in campo didattico
Direi di più l'impegno in questo campo e addirittura punito in tutte le fasi cruciali della carriera docente dai concorsi alle chiamate
La seconda considerazione legata del resto alla precedente che mi duole di non poter sviluppare concerne la non casuale specializzazione prevalentemente femminile su questo terreno
Della impegno didattico e della ricerca didattica
La terza concerne l'assurda sottovalutazione in Italia dell'attività di tutorato
Un compito didattico in realtà delicatissimo e decisivo che dovrebbe essere affidato istituzionalmente a tutti i docenti in primo luogo ai più esperti
E non delegata ai ricercatori o addirittura alla fascia di formazione
Resta la questione studentesche
Tra i ritardi incredibilmente accumulati in questi anni uno dei più gravi è certamente la mancata realizzazione di una normativa quadro sul diritto allo studio
Che concretizzi in modo sostanziale il superamento di una concezione solo assistenziale dell'intervento in questo campo
Ciò è tanto più grave perché a mio parere per l'appunto è soltanto in quest'ambito che trova soluzione il problema del riequilibrio il problema della programmazione della razionalizzazione degli accessi
Come diritto dello studente ad essere orientato e garantito nella funzionalità delle sue scelte
Non come sistema irrazionale e fallimentare di vincoli in negativo
Al di là delle finalità di perequazione sociale che devono essere comunque garantite
Gli interventi dovrebbero essere finalizzati ad orientare ad incentivare scelte curricolari e distribuzione territoriale delle iscrizioni
E a raccordare altro terreno assolutamente non praticato il compimento degli studi con l'ingresso nel mondo delle professioni
Di qui l'esigenza già prospettato del resto da quelli hanno Alberici di recuperare nel governo degli strumenti del diritto allo studio a fronte della titolarità istituzionale delle Regioni un ruolo delle autonomie universitarie
Organizzate peraltro in sistemi regionali e interregionali integra tali da garantire una reale programmabilità dell'Offerta
Non solo sul piano dello smistamento brutale delle iscrizioni ma soprattutto su quello della individuazione dei servizi specifici
E delle strutture organizzative proprie idonee all'effettiva fruizione del diritto allo studio
Ma oggi la questione su dantesca è posta direttamente e impietosamente dagli stessi protagonisti
Troppo spesso compressi in un ruolo di utenti o addirittura mercificata i come prodotti nelle politiche per lo studio questo ritorno in campo questa nuova domanda studentesca come diceva Luigi Berlinguer
Che si è manifestata come pressione egualitaria e solidaristica per una presenza di massa negli studi universitari nei movimenti francese spagnolo lasciamo perdere la Cina che lontana in reale in reazione alla generalizzazione europea della e tendenze alla selezione degli accessi
Questa tendenza è stata a mio parere erroneamente retrodatato questo movimento assimilandolo perde tre Carlo o anche per accarezzarlo a movimenti DiVersi del passato
Anche sull'Unità mi è capitato di leggere allarmate valutazioni di questo atteggiamento giovanile
Apparentemente ignaro o noncurante di ragionevoli esigenze di ancoraggio dell'offerta formativa alla domanda del mercato o alla praticabilità delle strutture
A mio parere è vero esattamente il contrario
Lungi dal ripetere astrazioni sessantotto arde
La richiesta massiccia di studi universitari da parte dei giovani cori e oggi la dimensione attuale del rapporto sapere produrre
Rappresenta l'esigenza di fare degli studi universitari non la sede di semplice addestramento professionale individuale magari particolarmente sofisticato
Ma il luogo in cui la società può misurare controllare la dimensione moderna dello sviluppo attraverso il continuo confronto disinteressato degli speciali ismi
La verifica della loro validità ed isterica la misura non superficiale della loro attuale produttività e quindi anche la loro capacità di rinnovarsi
Anzi la definizione antica di universitas studiorum come luogo di tutte le conoscenze di avanzamento globale interdisciplinare del sapere assume oggi una valenza nuova e moderna perché esprime l'esigenza mai così attuale come dopo Cernobyl
Di indirizzare il progresso delle conoscenze umane sulle complesse interazioni tra fattori energetici tecnologie produttive le condizioni dell'ambiente naturale ed umano che regolano l'odierna fase dello sviluppo
Una motivazione politica dunque non solo uno slancio solidaristico muove la domanda di sviluppo e degli studi universitari espressa dai da questi movimenti giovanili
Cogliere tale motivazione misurarne valorizzarne la non astratta capacità di indurre elementi di avanzamento democratico di promozione produttiva e di equità sociale
Sembra attualmente il compito precipuo di un partito come il nostro grazie
Ringrazio professore Pino Fasano
E mi scuso per la ristrettezza dei tempi dovuto anche a addensarsi gli chiesto agli interventi
Che si è avuta questa mattina e che indica uno dei suoi uno rilievi Mincio insuccesso anche di questo nostro incontro ha ora la parola l'onorevole Giancarlo Tesini responsabile dell'Ufficio scuole ricerca della democrazia cristiana
I
Come come bolognese o molto rispetto per l'ora del pranzo e mi sembra che l'abbiamo ampiamente superata però non voglio sottrarmi a innanzitutto ad esprimere un ringraziamento al
Partito comunista per questo invito e anche per la possibilità di
Fare alcune valutazioni che però qui riduco al minimo nel senso che innanzitutto debbo constatare con piacere
Che avendo ascoltato le relazioni di ieri quelle di oggi
Io mi trovo largamente consenziente con le posizioni che sono state qui espresse ma non non è un consenso a titolo personale perché se viene letto il documento che noi abbiamo approvato nella direzione del nostro partito dopo la conferenza di Bologna
Alcuni concetti fondamentali che riflettono anche talune preoccupazioni rispetto a a linee di tendenza che si sono manifestate
Per la soluzione dei nodi politici di fondo che riguardano i problemi e qui trattati si può riscontrare che vi è appunto una largo spazio convergenza semmai ascoltando stamattina sia il professor Berlinguer che adesso Fasano
Mi veniva da domandarmi perché poi essendo tanto lo spazio di convergenza noi chiudiamo questa legislatura senza che pressoché nulla se si toglie la terza legge per il personale non docente poi anche quella non si riesce a gestire per un problema di interpretazione che era contenuta nel decreto legge pressoché nulla di significativo si è realizzato
Io vorrei al di là del delitto di di molti problemi
Fare anche uno sforzo politico di individuazione di talune resistenze che mi permetterei di dire sono trasversali a tutte le forze politiche
Noi abbiamo licenziato un testo unificato sui la normativa della didattica universitaria
E immediatamente
è esplosa la reazione
Di un parte di mondo universitario su di un punto su cui qui anche adesso veniva richiamato dall'amico Fasano è nel nostro documento quale quello del superamento della titolarità della della cattedrale
E chi ha mobilitato sul piano parlamentare questa opposizione è stato forse la del partito responsabile di tutti i mali della democrazia cristiana o lavoro o i liberali alla teste costano sono sono uomini che appartengono all'area della sinistra e allora voglio dire che ecco bisogna che quando noi facciamo talune affermazioni esprimiamo delle volontà politiche
Sì mobilitiamo per raggiunge tediato risultati tutti dobbiamo essere consapevoli che poi quando ci si muove su determinati terreni come Peres punto quello che riguarda l'esigenza di togliere un elemento di rigidità al sistema quale quello della titolarità della cattedra nel nome della sacro principio della libertà di di ricerca poi abbiamo questo tipo che che riguarda tutte le forze politiche e quindi non discuto certamente nemmeno nemmeno la mia ecco sia pentirsi avvenne venne ben chiaro e questo lo dico non per trovare delle giustificazioni
Ma perché io credo che soprattutto delle grandi forse politiche popolari come siamo noi come siete voi forse hanno più capacità di di cogliere quelli che che sono
Alcune resistenze
Che investono proprio qui nudi politici e che qui appunto sono state affrontati
Il problema
Di fondo
Della
L'esigenza di una di qualificazione
Degli studi universitari
Senza che si mette in discussione la conquista sociale di questo processo di scolarizzazione di massa che si è realizzato nel corso di questi di questi decenni
Vede oggi
Muoversi come tipo di risposta
Vede delinearsi alcune linee che non sono soltanto nel nostro Paese basti pensare quello che è avvenuto in Francia con la legge dei pacchetti
E che
Rappresentano dei tentativi incerto
Di restaurazione
Ma siamo stati noi democristiani siete stati voi comunisti forse per esempio a immaginare che una certa linea risolutiva
Per recuperare questo migliore qualità del servizio formativo scolastiche universitario
Potesse avvenire attraverso una trasposizione dei principi che appartengono al mercato
Nel sistema formativo io non credo che siamo stati né noi democristiani né voi né voi comunisti
E credo e credo quindi che quando si fanno certi discorsi si pongono certi obiettivi ecco e poi si critica per esempio la nostra forza politica perché non avrebbe una adeguata cultura riformisti che è quindi non sarebbe idoneo a gestire
Certi processi di cambiamento io non è che non che mi rifiuti anche ad un esame autocritico io ho sentito anche nel vostro convegno affermare delle posizioni che superano posizioni precedenti io questo lo apprezzo
Perché ritengo per esempio che se c'è un partito che
Forse più di altri basti pensare alle elezioni struzzi Anna è legato
Alla cultura autonomistica questa ed ovviamente la Democrazia Cristiana però debbo registrare che se c'è un partito che nella pratica di questi decenni invece ha contraddetto questa sua cultura
Proprio nella nella tutela anche di un certo sistema centralistico questi invece
Siamo noi che peraltro però oggi anche nella Conferenza di Bologna abbiamo doverosamente fatto un un giusto Esame autocritico e credo che su questa linea anche altre forze politiche come come la vostra si siano si siano si siano mosse cioè voglio dire che mi sembra che oggi nel momento in cui noi tutti siamo convinti che non si può muovere
In avanti se non si danno alcune risposte che innanzi tutto
Riguardano la condizione studentesca riguardano quindi
Il la nostra capacità di rispondere alle esigenze di nuovi bisogni formativi e tutto e tutto presto richiede
Che si
Superi quella che è stato giustamente da tutti riconosciuta una eccesso di rigidità delle del sistema il ricorso però agli strumenti idonei per potere fare questo superamento attraverso una maggiore flessibilità degli i nostri ordinamenti però un discorso che papponi
Nel concreto verificato sulla base delle proposte politiche che ciascuno Dinoi riesce a formulare perché nulla vi è di più negativo che è quello di applicare dei processi pregiudiziali sulla capacità o sulla o su quello che
La
Idoneità di una forza politica a potere gestire determinati processi se poi non c'è questa
Capacità concreta di definire in termini di proposta politica una indicazione che serve per la soluzione dei problemi che ci stanno che ci stanno di fronte allora io credo che oggi appunto vi sia questo largo spazio di convergenza che emerge da una serie di indicazioni anche diverse di questo vostro di questo vostro convegno io prestato molto le cose che si che qui sono stato dette
Potrei eccoci se me lo consente la vostra benevolenza fare solo una considerazione non polemica ma che dimostra come in fondo e vi sono dei problemi che impongono delle scelte politiche che non sempre
Sono sono farsi dei di cui io mi rendo mi rendo conto soprattutto per forze politiche che sono
Rappresentative di interessi Complessi nella nella società civile come sono i nostri non è sempre poi facile a assumere comportamenti conseguenti io ieri ho sentito e condivido
Quello che ha detto la
Professoressa Alberizzi circa l'esigenza per dare
Forza veneta e prospettiva ad un processo di riqualificazione dell'università di potere
Operare delle sente che consentano una larga e qualificati missioni di nuove energie nell'università e e quindi di potere
A riaprire il con un reclutamento di giovani ricercatori
Di cui qui l'amico Ferri si è fatto portatore anche di un emendamento che amplia quello che era già il numero che era era previsto dal dal Governo io dico
Che allora però bis se queste se noi affidiamo
Il recupero qualitativo dell'università ad una condizione fondamentale come io sono convinto è quello di poter fare accedere
Nuove e consistenti e qualificate inerzie giovanili nell'università
E allora poi dobbiamo trovare delle soluzioni equilibrate per quella parte di personale universitario quali sono per esempio i ricercatori confermati che già esistono all'interno delle sta e che hanno legittime aspettative
Ma però che vengono queste aspettative essere soddisfatte in modo tale da non compromettere l'altra condizione fondamentale che appunto qui voleva veniva prospettata
E allora un generico inflazione a me tutto della docenza universitaria
Senza garantirsi circa e liti lì i criteri e i carri e anche selettivi che garantiscono la qualità del nuovo corpo docente non rappresenta una condizione certamente valida per conseguire quelle risultato di riqualificazione che qui si è detta
E d'altra parte l'inflazione amento di un corpo docente Zacco sia ampio ventidue mila associati dieci dodici mila ordinari oggi siamo tre sedici mila quella l'attuale numero dei ricercatori confermati compresi medici interni che a seguito della sentenza della Corte costituzionale
Eppure ci sono ed è evidente che se noi dovessimo immaginare che tutta questa Massa di docenti
Diede incardinata vero in un sistema tale e che poi nel rapporto con la popolazione studentesca che noi desideriamo siam prima che certamente oggi Zalin un rapporto che non conosce nessun altro Paese certamente
Sarebbe
Del tutto inutili immaginare possibilità di nuovi accessi
Alla docente universitaria da parte i giorni quindi sono problemi estremamente complessi e io mi richiamo tutto questo per dire che poi anche quando ci troviamo di fronte a determinati problemi ci vuole la coerenza del comportamento rispetto ad alcune indicazioni di fondo che noi i indie indichiamo
E quindi
E proprio perché io penso che forze politiche
Come la vostra eccome eccome la nostra
Si muovono nella società avendo forse più di altre per un verso Chiara la complessità dei problemi
Peraltro però avendo anche il dovere maggiore forse rispetto ad altre forze politiche di garantire delle conquiste sociali
Che però hanno senso e significato quando si traducono poi all'interno di istituzioni mi come quella della unico università per cui noi dobbiamo sempre farsi carico non solo di potere avere un maggior numero di giovani che arrivano all'università ma di poter farsi carico
Di potere avere non solo degli iscritti ma degli studenti e poi dei giovani che
Possono acquisire il titolo sia esso quello della laurea quello del diploma domani o gli altri titoli che
Sono previsti nei nelle nostre proposte di ordinamento ebbene perché
Tutto questo
Si possano realizzare senza far venir meno quelle ragioni e quelle condizioni di carattere qualitativo senza di cui evidentemente l'università finirebbe per perdere
Quelle caratteristiche che sono peculiari ad un'istituzione dove si
Deve accumulare nuovo sapere per poterlo poi trasmettere se noi appunto non riuscissimo a coniugare questa e esigenza di uno sviluppo quantitativo Colli quelle di una sviluppo di natura qualitativo io credo che noi avremmo fallito ed è proprio perché siamo consapevoli della complessità
Di questi problemi ma proprio perché siamo consapevoli che nella nostra capacità di vincere una sfida così complessa e difficile su di un terreno così delicato e decisivo per quello che riguarda da lo sviluppo del Paese che io portando qui il saluto del mio partito mi auguro che quegli spazi di convergenza così ampi che qui sono stati registrati possono nel futuro trovare motivi concreti
Di traduzione in atti e inserite operative a favore dell'università e dei giovani italiani grazie
Ringrazio l'onorevole Ghedini
E annuncia che i lavori riprenderanno alle ore sedici precise
Con l'intervento di Gian Mario Anselmi responsabile per l'università della federazione e gli Bologna del Partito comunista
Allora riprendiamo i lavori della Conferenza compagni vi prego di prendere posto
Prima di dare la parola al compagno Gian Mario Anselmi
Che è responsabile università nella federazione del partito di Bologna desidero informare presenti che i compagni tutti che
è arrivato il professor Luigi Rossi Bernardi presidente del consiglio nazionale le ricerche
Ed è venuto a portare il suo saluto senonché è arrivato alle tre e mezza lo ha portato lo ha consegnato oralmente ammette ve lo dirò però non è presente in questo momento perché impegna suo lavoro al CNR lo hanno richiamato d'urgenza
Allora diamo la parola al compagno Gian Mario Anselmi della federazione di Bologna
Io credo che intanto un
Punto importante abbia segnato questa
Conferenza per tutti noi e anche per le altre forze politiche e per coloro che in questi giorni ci stanno seguendo che siamo riusciti a porre credo con molta forza al centro dell'attenzione
Una questione come quella dell'universitaria come quella dell'università che in effetti punto nodale nel processo di sviluppo del Paese
E che è stata e che tuttora trascurata e nei programmi dalla maggioranza nonostante che gli esponenti di queste intervenuti in in questi giorni abbiano più due volte sottolineato i tanti progetti presentati
In questi tempi in parlamento nessuno dei quali però è arrivato effettivamente a confusione
Credo che un punto importante sia stato intanto acquisito che vada ribadito e che è stato esplicitati in alcuni interventi che è stato impliciti molti altri
E cioè il fatto che la ricerca per un verso gli studenti per un altro il perno intorno a cui si muove in un certo senso la vita universitaria siano una grande risorsa risorse effettiva per il Paese non si tratta quindi di un di soggetti o gli oggetti di intervento solamente di pianificazione ma in qualche modo siano una risorsa fondamentale per lo sviluppo del Paese
Questione che noi danni andiamo sollevando specialmente i compagni che operano all'interno dell'università e questione che oramai sembra un dato acquisito nelle grandi nelle piccole sedi universitarie complessivamente nel partito
Di fronte a questa acquisizione che peraltro a voce anche altre forze politiche sembrano far rimarcare abbiamo sentito posizioni di socialisti democristiani né in questi giorni
E abbiamo però quella cosa che io ricordavo all'inizio l'estrema lentezza l'esasperante lentezza con la quale processi riformatori oggi stanno procedendo ed in tempo c'era in Generali interventi per l'università
Mi mi veniva fatto di considerare un tempo fa quando a Bologna presentati alla compagna Berizzi all'Istituto Gramsci abbiamo fatto un'iniziativa tendente a mettere a raffronto un po'i vari sistemi educativi ed universitari
In Europa per fare un raffronto tale situazione italiana la situazione di altri paesi europei come in questo in questi anni in questi ultimi anni
A fonte di esperienze che altri esperienze che altri Paesi europei erano andati via via bruciando rispetto a possibilità di riforme di modificazioni di adattamenti alla realtà universitaria che si andava modificando gli ita la situazione italiana era a parte il l'intervento sulle questioni poi soprattutto di stato giuridico di alcuni assetti organizzativi da tre otto due
Lì la situazione italiana era di una sostanziale immobilità
Per cui mentre in alcuni Paesi
Europei già alcune esperienze verso le quali noi tentiamo di avvicinarci venivano considerate in parte logorate Ovi pensate noi ancora stiamo discutendo se è il caso o meno di intervenire come intervenire in quali termini proprio perché i pm le forze che si oppongono a riforme profonde all'interno dell'università italiana hanno impedito che si andasse a modifiche veramente attente alla moda alla alla realtà del dei tempi
Quindi questo è un punto che lo dobbiamo marcare necessita oggi di una forte attenzione sui temi diversi tali perché vi è una grande lentezza una scarsità di elabora Simone nelle modificare il tessuto legislativo non solo legislativa o su quali gli universitari sono chiamati ad operare studenti e docenti
L'altro grande questione dato grande nodo non risolto accanto alla scarsezza intervento riformatore
E che mi sembra perlomeno direttamente o indirettamente in tanti interventi è stato qui sollevato e il nodo della didattica
I nostri studenti nel presentare le liste universitarie spesso hanno parlato di della Poppi evasione dalla didattica si possono usare fosse parole meno forti differenziale da facoltà a facoltà d'realtà accademica realtà accademica però non c'è dubbio che uno dei nodi non risolti resti quello oggi della didattica e dei ritardi che vi sono profondamente che sono profondamente radicate non esita su questo tema
E chiaro su questo vi sono ritardi politici che richiamavo prima mancanza di riforme la tre otto due che si è fermata i problemi dei docenti della riforma delle strutture ma non ha affrontato le tematiche della riforma dei curricula e del diritto allo studio ma anche una legge quadro per il diritto allo studio cooperante
Però vi sono anche ritardi complessivamente e depistato richiamato da molti interventi da specialmente dei rettori da Uberti stamattina compare Berlinguer ritardi anche dell'Accademia del mondo universitario di docenti a fare può più fin in fondo questi terreni per farsi forza capace di poker a mare un intervento nuovo una battaglia nuova per le questioni della didattica che non può rimanere solo appalto delle battaglie degli studenti
Io nonostante queste questioni che qui voglio solo che ho sollevato prioritariamente che mi sembrano fa i nodi principali emersi già da questi giorni di dibattito
Sono però contrario pensare che si debbano formulare ovviamente giudizi schematici sulla realtà universitaria anzi proprio stride maggiormente la mancanza di intervento riformatore e di adeguamento col mutamenti la realtà intervenuti
A livello legislativo a livello generale
Al fatto che tentativi poi sperimentazioni tentativi di adeguarsi ad esigenze nuove sono state fatte non c'è dubbio che se da un lato noi dobbiamo criticare oggi localizzazione della ricerca e della didattica all'interno dell'UE sta in Italia non dobbiamo fare però di tutta un'erba un fascio ma riconoscere che docenti che centri di ricerca che nuove nuovi istituti sperimentali che ben stanno dando prova di sé in molti casi commi dipartimenti in alcuni casi da alcune sedi alcune situazioni
Hanno tentato di dare un segno diverso rispetto alla generale immobilità e difficoltà a produrre modificazioni all'interno di questo corpo secolare che l'università
Questo tema questi temi queste tematiche le avvertiamo particolarmente che ci fanno da punto un po'di coagulo in una atti la realtà significativa come quella di un ateneo come quello bolognese come quello di Bologna che in una situazione simile a quella di altri Atenei cioè un grande ateneo ad alta condensazione studentesca con grandi presenze di centri di ricerca di istituti di facoltà
In una città che non ha una grande numero di abitanti e quindi un lungo osso vostro ateneo in una realtà e che si colloca in modo un po'anomalo rispetto al corpo della città quanto dimensioni a strutturazione
Certamente un tema presente a Bologna perché la questione dei grandi atenei una questione che è stata oggetto di alcune riflessioni e che merita di essere approfondite è uno dei grandi temi che ci troviamo di forte molti dei problemi che qui venivano richiamati riguardano a volte in modo particolarmente drammatico legando diversità quelle cosiddette sovradimensionate
Ma anche qui credo occorra fare alcune riflessioni particolari
Io credo che il problema del riequilibrio della programmazione del discorso di far sì che anche le piccole sedi non siano sotto utilizzate o squilibrata rispetto alle grandi sedi della specializzazione più che dalla serie A o della serie B come veniva detto stamattina giustamente dal da Berlinguer fosse sia un problema in effetti molto importante e significativo
Quindi grandi atenei piccole Atenei cari qualificare programmazione dello dello sviluppo territoriale però la questione dei grandi atenei credo vada anche affrontata di per sé vi sono città che per tradizioni culturali
Per tradizioni propria la S alla coesistenza di una certa società civile rispetto alla Società Accademica l'università e centri di ricerca che storicamente vi svolgono una funzione non potranno mai più di tanto per lo meno in un arco di anni prevedibilmente a noi presente diminuire più di tanto la presenza di di studenti cioè vi sono atenei che rimarranno grandi atenei con grosse strutture con grossi numeri nonostante io credo molti sforzi di programmazione che noi possiamo fare quindi io credo che un'attenzione particolare debba essere predisposta anche in questo senso risorse devono essere destinate a far sì che e anche alcune grandi entità certo ateneo di come la situazione praticamente drammatica materne come Bologna come Padova come Firenze certamente nuovo Napoli non sono da meno
Credo che anche questi grandi atenei bisogna fare una politica di investimenti di risorse perché anche alcune strutture fondamentali e le risorse è stato detto più di una volta sono scarse irrilevanti funzionino cioè riequilibrio non può voler dire qui non è stato detto ma in altre sedi in altre situazioni
In altre sedi partiti è stato è stato ricordato io ricordo che in un intervento che che ha svolto non molto tempo fa Ferrara
Il Po più il sottosegretario come distruzione Covatta che è qui presente stamattina aveva parlato di imperialismo di Bologna rispetto a Ferrara le piccole sedi universitarie
Io credo che bisogna stare attento a fenomeni appunto di grandi sedi che tendono a soffocare lo sviluppo di altre sedi ma bisogna anche stare attenti ad evitare che i grandi atenei che hanno una tradizione a loro spalle possano essere in qualche modo penalizzati
O o impegno e o o in qualche modo le loro strutture non siano messi in condizione di funzionare
Non a Bologna avremo l'occasione nel prossimo anno nei prossimi anni di riflettere attentamente eh a questi problemi la scadenza del nono centenario
Sarà un'occasione probabilmente a Bologna per le manifestazioni che si terranno per lettere per i convegni e per lei per il Ligny incontri che in quell'occasione avevo Polonio saranno una grande occasione un laboratorio
Un coagulo ad alta densità di riflessione per discutere sui saperi sugli assetti delle varie discipline della ricerca dell'assetto stesso dell'università e quindi un'occasione che noi ma credo anche a livello nazionale lo si dovrà perdere
Ma è significativo che anche per queste ricco circostanza per cui Bologna e oggi anche al centro di un'attenzione nazionale
Così rilevante per la città di Bologna ancora una volta
La questione che passa più sottotono nei programmi interni all'università e che noi siamo fosse fra i pochi a sollevare con forza sia ancora quella della questione studentesca quali strutture per gli studenti
Quali laboratori quale Aule quale finalità didattiche che funzione i corsi di laurea che sviluppo per l'ateneo di Bologna e relazioni innanzitutto alle esigenze
Degli studenti nel momento in cui Bologna ripensa ai suoi novecento anni di storia ancora volta per esempio appunto in Uganda tenevo qua a Bologna
Alle soglie di una pagina importante della sua autoriflessione ancora una volta la questione didattiche studentesca che prima richiamavo come uno dei grandi nodi non risolti appare marginale e da parte nostra via tutto lo sforzo per collocarle invece al centro dell'attenzione della riflessione
Io credo che quindi vi sia un un terreno necessario di intervento di uso delle risorse
Il discorso dei dei grandi atenei che prima richiamavo collocati in determinati ambiti urbani debba essere usato anche come un discorso che possa servire a innestare volani per programmare per coordinare risorse sia pubbliche che private
Ancora una volta l'esperienza bolognese che io qui richiamo rapidamente della costruzione di un polo tecnologico che veda concorre insieme enti pubblici di ricerca l'università e i privati
Ma devo dire che con tanti discorsi che si fanno anche da parte di altre forze politiche sulla funzione importante dei privati nella ricerca
E nella privatizzazione terminati forme di ricerca noi vediamo che a Bologna può più fare gli interlocutori ancora più tiepidi rispetto a questa ipotesi di grande coordinamento di risorse per un grande sviluppo di un polo di ricerca Bologna sono pochi e spesso interlocutori privati
E più quindi credo che vi siano occasioni per approfondire questi terreni che siano questi centrali nella riflessione che non apriamo oggi intona l'università
L'altro tema fondamentale che è emerso e che parte anche dall'esperienza che noi abbiamo fatto Bologna e sicuramente quello dell'autonomia su quale voglio spendere non molte battute perché molte sono già cose sono già state dette mi sembra che alcuni punti comuni di riflessione
Per lo meno hanno spinte erano sia stati raggiunti io credo che riguarda l'autonomia dell'università che oggi un terreno importante di dibattito e di discussione
Si debba ragionare per i termini per le questioni che sono state qui poste
Che riguardano la necessità di un'autonomia che non che non voglia dire sperequazione assoluta
I problemi del del reclutamento nazionale dei docenti i problemi
Connessi a un tipo particolare di riconoscimento legale il titolo di studi sono picchetti di salvaguardia complessiva della di alcune linee comuni di orientamento che le università dovranno avere anche nella loro autonomia certo un punto di riflessione che propongo qui quando si parla di autonomia quand'anche arrivassimo un'assoluta una grande autonomia del dell'Università qualcuno ha parlato anche di Vieri e pochi enti autonomi le università commenta autonomi un nodo che noi dovremo affrontare sarà chi governa è come questi enti giacché non è possibile assimilare l'università a aziende municipalizzate o enti autonomi Condi alto tipo evitare un Governo di un'università autonoma secondo processi di pura rappresentanza
Di corporazione di categorie come spesso già avviene all'interno dell'università quindi trovare una formula e non sarà facile per coniugare autonomia universitaria con larghi processi di rappresentanza democratica di gestione democratica del potere all'interno dell'università
Mi piace qui ricordare ma avvio a concludere per non rubare tempo agli altri interventi
Che fra l'altro che è un terreno dell'autonomia così concepito
E che boh veda un certo equilibrio tra forme diverse e stato la prestati non so se l'Osservatorio di alcune facoltà di alcune realtà bolognesi sia significativo ma credo che riguardi anche altre realtà e perché alcune esperienze dipartimentali
Quando son stati intese lo spirito giusto
Hanno funzionato da questo punto di vista hanno rappresentato i dipartimenti che funziona rappresentano interlocutori anche validi rispetto a ad altre realtà della della società e hanno rappresentato da moltiplicatore di esperienze importanti
Tutti i discorsi che qui sono stati affrontati e qui riepilogato alcuni punti che maggiormente mi avevano colpito riguardo alla didattica l'autonomia
Alle questo sono però importo hanno un significato se noi conduciamo con molta forza credo con coerenza una battaglia profonda di riforma
Su tutto un arco di problemi che alcuni dei quali hanno già visto un intervento riformatore
Si ricordava la questione della della tre otto due che ha risolto in parti politiche i docenti ma credo che una riflessione vada fatte vada compiuta definitivamente anche sul ruolo docente sulla sua funzione
Sui cosiddetti non docenti che noi continuiamo definire negativo non docenti mente occorrerebbe aprire un'ampia riflessione sui problemi della qualificazione di un personale che dentro l'università deve avere un ruolo molto diverso da quello che finora gli è stato assegnato ma concludendo ancora una volta come ho cominciato sotto il segno dalla questione studentesca
Che ovviamente è una questione di grande rilievo e che deve essere fatta propria da tutte le componenti universitarie
La la compagna perizie ribadiva al nella sua relazione che non possiamo più corsi due continuare continuare a considerare una sorta di Cenerentola il poleman studentesco o una questa di subordinazione rispetto ad altri problemi che invece solitamente vengono considerati strategici
Io credo che gli studenti studenti giovani nella loro diversità di esperienze tra scovano un paio di vita fondamentale l'università quando possono quando ci riescano e qui è stato richiamato come ancora per pochi sia possibile in definitiva queste esperienze
E credo che la battaglia complessiva che noi dobbiamo comunque conduca per la qualificazione per il lavoro per gli stessi percorsi di vita dentro l'università
Per la riqualificazione complessiva della didattica sia una delle grandi battaglie centrali dei prossimi anni e credo che discende dalla capacità con cui sapremo affrontare alcuni dei nodi che molto puntualmente credo questo dibattito ci abbia consentito di mettere a fuoco e che potranno essere una piattaforma credo valida
Per riproporre
La centralità della questione si taglia non solo alla nostra attenzione ma l'attenzione complessiva del Paese grazie
La parola al professor Carter sia dell'università di Verona
Ma credo che intanto ringrazio per l'invito a questo conferenza ma soprattutto vorrei esprimere una profonda soddisfazione eroga arriva venuto lo confesso pubblicamente con molti sospetti molte e incertezze sull'esito di questa conferenza le due relazioni di ieri mattina sono stati completati e arricchiti hanno trovato cross i contenuti con la relazione di Fasano di di Luigi Berlinguer e di Ruberti io vorrei proprio io la mia profonda adesione a queste tre relazioni anche alle due naturalmente ma che hanno dato contenuto alla parola autonomia perché autonomia
Giustamente Luigi stamattina diceva molte università lo dico una parola in realtà non vogliono autonomia
Questi pochi tre anni che ho fatto il rettore a Verona risultati poi cacciato via proprio per le cose che ho tentato di fare evidentemente mi son reso ben conto che non è soltanto il Ministero che Mandelli circolare
Pubblica istruzione italiano è stato governato come circolare ma è un torto considerare che soltanto il ministero che invia impone sono i docenti i rettori presidi che chiedono non prendo nacque decisione finché non arriva la prima la circolare interpretativo di una legge credevo di un qualcosa che si provvedimento per cui condivido pienamente neanche la proposizione di Luigi dirige Berlinguer sulla questione a chi affidare poi il Governo che l'autonomia sia del sistema sia dell'ateneo
Guai io sarei ancor più severo di Luigi se affidassimo alla corporazione dei docenti sarebbe veramente una cosa deleteria che porterebbe sicuramente al un ulteriore deterioramento della delle nostre università lei a trovare un ente un livello politico decisionale nelle scelte sentiti varie che devono essere fatte per quante arricchire questo autonomia autonomia per creare proprio questo servizio pubblico che risponda alla domanda sociale e alla domanda degli studenti
Vorrei momentino accentuare un po'perché in quel in tutte queste discussioni quando in qualunque punto si faccia tra umanisti o comunque o giuristi
Siamo così gli altre facoltà non dico scientifiche perché non vorrei che si intendersi che gli altri non so scientifica ecco ma scientifiche naturale chiamiamo così scienza naturale c'è sempre questa
Piccolo divario fra l'importanza della ricerca l'importanza della didattica
Io ho l'impressione che negli anni passati magari ma in malo modo sia dato eccessiva importanza alla didattica
Facendo proprio il problema del personale da assumere ad ogni costo in ogni modo che sono entrata all'Università
Forse bisognerebbe un po'ma in questo momento accentuare un po'di più la necessità intanto dell'aumento delle finanze ma della ricerca dei modi di distribuzione della finanziamento la ricerca io faccio parte anche di una dei comitati del Coni
Per il sessanta per quaranta per cento
Vi assicuro che il modo di lavorare di queste commissioni sono qualcosa di barbarico non il non ce n'è una segretaria non mise nessuna persona ci riuniamo ci distribuiamo le domande così a mano ne parliamo e pacchi sotto il braccio e partiamo in treno per riportarci la case studiare cioè una cosa poi con la facilità con cui si possono fare delle domande di smarrire bile forse arrivano già smarrite mescolati fra di loro di un comitato rispetto all'altro
Da quel che ho capito finalmente il ministro avrebbe deciso di costituire la direzione della ricerca scientifica forse si spera che in qualche modo almeno la funzione segretaria le venga compiuto da queste personale e che ci posso fare in maniera più decente
Sì il lo studio delle domande le finanze nella ricerca scientifica
A mio giudizio bisogna aumentare ulteriormente i fondi per la ricerca scientifica però anche migliorare i e metodi di valutazione delle domande che mette di valutazione delle ricerche di risulta delle ricerche
Perché l'impressione l'idea che ci sia contrariamente a quello che dice Ruberti troppa pioggia senza una va un minimo di valutazione dell'effetto della finanza e della ricerca
In questo senso Primero de rafforzarlo e finanze della ricerca può essere uno dei criteri per la valutazione anche della capacità didattica cioè ieri sera provocatoriamente De Michele si parlava di una
Abolizione della inamovibilità del docente universitario io ricordo che nella tre otto due se non ricordo male l'unica legge dello Stato italiano in cui si parla di inamovibilità
Non c'è nessun'altra legge nella Repubblica un quinto qualsiasi altro personale sia inamovibile
Io scrisse al allora Martin un articolo sul manifesto dicendo inamovibile in corretto italiano significa avvitato nel pavimento per cui le carri armati nei inondazioni possono allontanare un minimo di il criterio di valutazione delle capacità evitati delle ricerche scientifiche dovrà essere fatti non soltanto per al momento dell'accesso
E dopodiché basta lasciare proprio alla libertà individuale di fare esattamente quello che si vuole senza avveniva valutazioni se noi razionalizziamo almeno il sistema del finanziamento e la ricerca scientifica questo potrebbe almeno mettere in evidenza che alcuni fanno ricerca altri non fanno assolutamente ricerca mentre col finanziamento a pioggia si copre questo per cui tutti sono straordinari dei cercatori soltanto ricevono pochi soldi questo nelle cose gravi che cede il famoso università
Vorrà ancora
Aggiungere che bisognerebbe proprio perché l'università
Resti caposaldo della ricerca e della didattica bisognerebbe che il personale
Non docente fosse intanto fortemente aumentato
Perché è assolutamente insufficiente almeno nelle piccole seri ma anche credo nelle grandi sedi che soprattutto riqualificazione diversa perché sono dei servizi fondamentale della ricerca e la didattica
Che attualmente in moltissime università delle delle videoteche sono tenuti da quarti livelli che
Con l'esperienza son diventate certamente persone anche di sesto e settimo livello e quindi allora valorizziamo le per quelle che son diventati ma nelle more sicura alberi immettiamo delle figure capaci di creare quei servizi alla ricerca di quei servizi alla didattica senza le quali
Veramente c'è un dispendio di energie la parte ricercatori che da parte delle dei docenti
Dovremmo anche tener conto che perché l'università arresti sede primaria della ricerca il personale docente ricercatore non può essere assegnato soltanto per commisurazione col numero degli studenti dovesse tenuto conto e per questo meccanismo della finanziamento la ricerca dovrebbe introdurre le figure di chi lavora su programmi perché abbiamo bisogno di personale che non non sia soltanto commisurato alla quantità di ore di radicare la docenza racconta Livio ore da dedicare ai seminari perché altrimenti veramente non ci sarà non c'è spazio né tempo né
Capacità umane per farla ricerche necessaria allo sviluppo quindi
In questo in questo senso i finanziamenti alla ricerca può essere un elemento per ulteriormente aumentarla conta di personale dentro l'università che faccia l'una cosa e l'altra ma con una componente abbastanza anche di transito
In qualche modo che vengano assunti su programmi e poi troveranno altra sistemazione
Condivido pienamente naturalmente anche quanto ha detto fino a Fasano sulla questione provvedere dei vari livelli soprattutto dell'attuale codificazione dei curricula che è stato fatto in maniera
Veramente ma non so se per colpa di un sono molto spesso tentato di dire io non credo che sia soltanto il ministro sopra componente universitaria che ha dato questa adesione hanno costituire comincerà così da docenti universitari
Ecco io vorrei che qualcuno mi spiegasse perché aumentando a cinque anni la facoltà di giurisprudenza immettendo dentro alcuni insegnamenti di quelli che ha elencato Fasano
Diventerà facoltà migliore dell'attuale esistente pagoda di quattro anni io vorrei che qualcuno me lo spiegasse
Torniamo in alcune vecchie che non hanno senso rimettiamo altre Mazzarri primo del diamo la facoltà e non semplicemente aggiungiamo una serie di titoli nuove nel genere che ha citato a Fasano
Volevo anche richiamare l'attenzione sul fatto che c'è questa conferenza che secondo me è stato estremamente ricco deve tradursi poi da azione politica reale
Vorrei il pool Qualcomm assicurasse che non ci fermeremo soltanto la Conferenza dei delle presentazioni Vuitton complimenti reciproci ma che avrà delle conseguenze reali anche se proprio momenti di crisi sono forse più fecondi da questo punto di vista quindi approfittando anche dello smarrimento di una maggioranza che non esiste più che forse andremo alle elezioni
Un ultimo punto
Io per molti hanno studiato il problema dei parchi scientifici io credo che un altro elemento fondamentale da introdurre con seria valutazione sono i parchi scientifici il polo tecnologico di cui parlava poco fa il de relato di Bologna
E che è possibile creare alcuni di quelli che altre chiamo centri di eccellenza proprio per arricchire fortemente l'università italiana e ricerca scientifica italiana emetterlo nella situazione di dover rispondere anche alle proprie capacità produttive ultimissimo punto la flessibilità perché l'autonomia potrà anche far capire a molta gente che oggi chiedere nuove professioni stanno negli intervalli fra le facoltà classiche
Proprio le metodologie che son diventate sempre più unitarie oggi c'è molto più spazio professionale in facoltà interdisciplinare che non siano un e medicina né biologica ma che sia una mescolanza di delusione vicina per esempio o l'ingegneria medicina di facili esempi a me più vicine per cui l'autonomia ci darà la possibilità anche in tempi rapidità creazione di questi nuovi flessibili corsi di laurea che attingono proprio negli intervalli fra le facoltà che secondo me sono spazi e norme mentiva norme contenuto che potranno portarsi a professioni sia a ricerca scientifica fecondo per il Paese
Grazie
Dopo l'esemplare sinteticità di
D'Amico
E ex collega
Terzi Anna che è rimasto esattamente nei termini diamo la parola al dottor Giovanni Ragoni rappresentante dei ricercatori nel con nel comune nel Consiglio universitario nazionale
Inizio portando il saluto
Di tutti i compagni comunisti socialisti e indipendenti del gruppo CGIL così ogni Stato nazionale che oggi è impegnato nei suoi lavori così come è stato impegnato ieri sera domani non possono essere presenti
Il dibattito finora ha portato sia nelle relazioni sia nel interventi che è pervenuto già tanti elementi che in sostanza mica mi spinge a cercare di e mettere a fuoco alcune cose su cui diciamo sì è meno d'accordo rispetto alla larghissima gamma di questioni su cui viceversa si è completamente d'accordo
Io credo che molti siamo rimasti impressionati ieri dalla sequenza delle relazioni di Ruberti di Folena nel senso che soprattutto ponendo mente alla polemica che
Esattamente qualche mese fa
Diciamo tra a queste tra questi compagni e anche in generale tra schieramenti insomma
E forse vicine o interni a nostro partito se verificata pensando a quel tipo di polemica io credo che la seconda l'ascolto della di quelle due relazioni seria più impressionato molti
Degli ascoltatori in che senso
Beh nel senso che mi a me sembrava evidente che in sostanza noi abbiamo davanti un grosso problema politico
Che non può essere risolto e questo è stato mi pare un gran pregio di questo convegno con formule nominalistiche
Né può essere risolto a questo punto più con diciamo il no la nostra azione tradizionale di opposizione rispetto a un quadro di ma il governo del sistema universitario e quello a cui davanti a cui siamo tanto tempo
Siamo davanti a al grosso prima politico di riuscire a costruire un forte complesso e credibile programma di governo
Del università per quanto riguarda questa questione importante per il governo del Paese e contemporaneamente dobbiamo
Sapere quali sono i soggetti
Sociali e quali sono le forze quali sono gli interessi
Che noi rappresentiamo noi valorizziamo che noi riusciamo a far marciare come portatori di questo programmi
Io posso dire che sono stato d'accordo credo a al novanta per cento sia con l'intervento di Ruberti e con l'intervento di Folena
E allora minato un problema aggiuntivo
E cioè com'è possibile che diciamo ma anche chi fa politica universitaria tutti i giorni non si trovi d'accordo Franco Roberti con Folena oggi con Luigi Berlinguer compilò Plaza
E così via e poi sui giornali sulla stampa nell'azione politica concreta ci siamo di fatto andati in atto amorosamente
A spaccare su delle scelte concrete
E forse perché c'è qualcosa che non abbiamo ancora completamente messo a fuoco allora io proverò a dire due o tre cose proprio dal punto di vista di questo tentativo ridare che gambe corpo al nostro programma di governo alla nostra idea di autonomia
Mi pare che qui in questo convegno sta venendo una svolta che era già nell'aria e che secondo me corretta nel senso che noi assumiamo in pieno l'idea di autonomia nel senso anche di autonomia delle sedi universitari degli atenei come capacità imprenditoriale non di rapportarsi con un mercato così come ma come capacità in qualche modo di far di di di produrre sviluppo di essere Soldini singoli atenei devono essere capaci di produrre di essere soggetti di sviluppo
Quindi devono darsi delle strutture della rete le capacità di non avere dei margini di flessibilità adatti per essere in prima persona direttamente gli attori di uno sviluppo di questo sistema
Naturalmente su questa managerialità dei singoli atenei e sulle scelte che possono portare quindi anche a differenziazioni
Tre singoli atenei sia sul piano delle vocazioni sul piano delle ricerca e sul piano anche la formazione sia sul piano dell'efficienza
Abbiamo fatto anche la scelta di in sostanza puntare su una forte capacità però di una s'del sistema complessivamente inteso di garantire due cose una forma di riequilibrio sostanzialmente un processo di riequilibrio nello sviluppo dall'altra parte la garanzia di certi standard di formazione in particolare e di lire almeno a certi livelli minimi anche dice
Naturalmente detto questo che è mi pare la base su cui sono tutti d'accordo rimangono alcune questioni
La prima questione è esattamente quella di chi fa il pianeta
Io mi trovo nel consiglio né stare nazionale alcuni altri compagni si trovano con diverse responsabilità di di governo negli atenei o in implicati nel processo di costruzione di piani di sviluppo
La realtà pratica io forse sono troppo pessimista ma a realtà mi pare
Questa che con l'attuale sistema normativo con le attuali regole del gioco universitario piano di sviluppo dell'università italiana non ci sarà mai e questo mi pare Ruberti l'abbia detto chiaramente io
Quando Roberto individuava quali sono gli squilibri qual è il lavoro da fare sul piano della di allocazione delle risorse sul piano dell'individuazione di di regole del gioco anche diverse secondo me a parte il a parte la l'inciso che ha fatto su nome importante su necessità di una a livello di programmazione regionale e nazionale
Che in qualche modo diciamo se sia uno degli agenti uno degli strumenti di questo riequilibrio beh io credo che robette ce l'abbia anche detto implicitamente un uovo più o meno esplicitamente che e non è solo colpa dell'attuale quadro politico
Lo è sicuramente ma comunque le attuali regole del gioco piano non si fa e se ne vogliamo avere una politica di Progetto da questo punto di vista a questo punto dobbiamo anche dire in concreto quali sono gli interventi di riequilibrio quali sono gli interventi di riallocazione di risorse che dobbiamo fare non possiamo più limitarci a predicare la necessità di una programmazione oppure intervenire là dove siamo nelle sedi istituzionali per cercare di di fare allora io ho un problema secondo me non è vero che basta
Il la volontà alla politica di un governo degno di questo nome dotato di un buon ufficio di consulenza o di un buon ufficio studi per fare un piano nel nostro sistema universitario perché noi dobbiamo garantire qualcosa che è intrinseca alla stessa idea di università che noi perseguiamo ed è la scelta che abbiamo sempre fatto così com'è va rafforzato non indebolito in questa fase che è quella di un governo di nato governo democratico
Del sistema e dei singoli atenei
Ora e bensì vero che spetta sicuramente al governo indicare le linee portanti di un piano di equilibrio
è anche vero che abbiamo probabilmente una necessità di potenziare le prerogative parlamentari
Sia di controllo ossia di proposta perché abbiamo un Parlamento in larga parte espropriato
Dalle scelte fondamentali per lo sviluppo del Paese è anche vero però che occorre un terzo polo e questo terzo polo non può che essere dato dalla comunità scientifica che in qualche modo deve trovare le forme i modi della dose di per esprimere delle volontà che sia la volontà di sviluppo
E spetta dico anche alla alla della comunità accademica che siamo noi operare facendo lotta politica perché di questo si tratta perché anche a questo livello cioè quell'auto-governo prevalgano scelte di programmazione e non scelte di spartizione
A me non convince l'atteggiamento che è quello sulla base del quale i compagni socialisti sostanzialmente si fermano alla pura deregolamentazione alla pura
Individuazione di uno spazio diciamo lasciato alla porta diciamo semplicemente alla propulsione singola tenente svincolati da lacci e lacciuoli
E non ponendosi il problema di un potenziamento la democrazia di autogoverno
Motivandolo col fatto che si sa che qualsiasi altra organo accademico non può che essere il produrre spartizioni
Io non ci credo sono convinto che la prassi attuale sia anche la largamente caratterizzata da questo ma anche in un quadro di scarsi poteri
Degli organi di autogoverno
E di cattiva costruzione e di scarsa democrazia negli organi università
Vorrei ricordare che il problema che è stato sollevato giustamente da Folena il problema di chi è anche dal da le altre relazioni sia ben chiaro del problema di chi non ha diritto di parola di chi non ha potere
è un problema che si applica largamente anche per esempio alla personale tecnico amministrativo al corpo docente così quindi qui abbiamo un po'un problema su cui discutere non molto lungo perché son d'accordo con Ruberti che la fattore tempo è fondamentale e qui si tratta di fare azione concreta dall'opposizione per ora domani speriamo
In un'altra collocazione
La questione degli studenti
Per quanto riguarda gli studenti credo che la questione del potere studentesco non sia individuabile al di fuori su questo penso che abbia l'accordo che sia abbia ragione Berlinguer nelle tre questa mattina a dire la questione degli studenti è la questione l'autonomia
Per larga parte non non possiamo più fare politica del per quanto riguarda agli studenti
Sotto la l'etichetta diritto allo studio riallocazione e di risorse potenziamento di servizi la questione di studenti e larga parte la questione l'autonomia questioni un potere studentesco di un potere che deve esercitarsi come garanzia rispetto altre componenti
Accademiche rispetto le scelte del governo in questo implica una riforma degli organi di governo implica una riforma anche l'organico che hanno centrato per esempio l'attuale Cuneo sicuramente al di là di come vadano le vicende infami per esempio del decreto di questi giorni è un organo che va largamente riformato
Ma ma non va riformato soltanto nel senso di garantirlo di garantire maggiori poteri a mio giudizio e ma e un ruolo definito dentro il processo della programmazione non un ruolo ovviamente esaustivo
Ma il ruolo di uno degli interlocutori
Ma va riformato anche nel senso di garantire agli studenti per quanto riguarda tutte le questioni che implichino una modifica sostanziale degli assetti sul piano della del diciamo della formazione in particolare
E anche le scelte di programmazione e diciamo e chiusura delle forbici istituzioni più squilibrate va garantito un potere concreto
Devo concludere mi scuso ma nella mia qualità di credo primo e forse unico ricercatore
A cui che che ha possibilità vi dagli stati amanti massa di interventi di intervenire devo per forza sottolineare una cosa
Non mi è andato giù
Il discorso di Tesini della tarda mattinata nel senso che non è possibile a una maggioranza che alla fine di una legislatura si presenta esclusivamente con alcune bandierine
Aver parlato di autonomia aver parlato di ordinamenti didattici non aver prodotto in quattro anni uno straccio di project di di di di di di modifica nella nella sua università che non ha tempo
Non è possibile accusa a questa maggioranza
Sottrarsi all'unico intervento urgente che con un decreto legge del governo
Di cui si riconosce l'urgenza con un decreto legge non a caso che era quello di garantire comunque non fra due anni ma ora nuova immissione di ricercatori universitari nei ruoli nuovo reclutamento di docenti
Sbocchi a ricercatori attuali e perequazione retributiva su cui tutti a parole son d'accordo a quattro a non è possibile presentarsi dicendo
è è il partito comunista che in qualche modo imbroglia le carte mischiando dentro cose corporative con cose invece serie di riforma
Perché vorrei anche dire che questa manovra
Non la conosciamo tempo sono molto contento che questa fase di nostro partito abbia brillantemente recuperato una posizione la manovra di dividere il personale universitario su un piano atti issando la la la formazione di corporazioni l'un contro l'altro armato esattamente quello che questa maggioranza ha fatto in questi anni
Sia con le manovre diciamo su retribuzioni ordinamenti precedenti sia adesso in qualche modo finendo per attizzare una forma di conflittualità tra strati
Al puro scopo sostanzialmente di non Dondi non di non doversi misurare con problemi reali che la stessa maggioranza con i suoi guasti ha provocato
La parola al professor Biagio De Giovanni dell'Università di Napoli
Il tempo estremamente limitato che abbiamo a disposizione che io non voglio in nessun modo varcare
Di esclude ogni from solo iniziali
Io voglio qui entrare direttamente nel problema che voglio molto brevemente sollevare la questione per un sistema universitario nel Mezzogiorno
Mettendo subito in evidenza che si tratta di un problema specifico che forse fino a questo momento è emerso in alcuni passaggi ma forse non ancora con la centralità necessaria ieri Folena mi pare che abbia detto cose molto interessanti
E cose molto interessanti ha detto anche il collega professor Buonocore presidente della Commissione dei dei della dei rettori
Una condizione particolarmente grave che io voglio qui portare come testimonianza dirette come spunto di riflessione politica
Le Generali del Zazie io mi sono sempre naturalmente rischiano sempre degli errori
Ma la condizione che vivono nel loro insieme le università meridionali e estremamente grave ieri Folena sottolineava gli elementi di selettività perversa
E anche come si dice con parola piuttosto antipatica di mortalità studentesca molto più grave nel Sud che non nel Centro-Nord
Io vorrei sottolineare in particolare enormi carenze di infrastrutture di servizi di trasporti che rendono la condizione studentesca in certe piccole università soprattutto del Mezzogiorno particolarmente drammatica
Le carenze i problemi della didattica e della ricerca naturalmente questo non significa negare che nell'università meridionali
Penso a Napoli per esempio ma Bari ancora nostre università ci siano punti di alta Ricci
Ci siano i soli di alta ricerca questo evidentemente un dato che le mettono direttamente in relazione all'Europa e talvolta al mondo questo è un problema che noi tutti conosciamo e che nessuno di noi vuole sottovalutare
Ma la vita media dell'università meridionale e nelle condizioni che io prima accennato
Un pendolarismo spesso perverso che riguarda sia i docenti sia gli studenti
Direi anche qualcosa di più che riguarda certo sì tutto il sistema delle università italiane ma che riguarda anche le università meridionali che secondo me ci deve fare anche è questo riflettere anche sull'uso delle parole che giustamente certe volte sono parole generali non riescono a coprire sempre le realtà e cioè delle regole di fatto degli usi e degli abusi che in realtà invadono la vita universitaria fino in fondo e che vive in una facoltà lo sa e chi vive in un dipartimento
Lo sa usi e abusi che sembrano o di difficilissima modificazione
E non mi nascondo che questo poi significa io parli darò un cenno rapidissimo il tema dell'autonomia su cui del resto ha avuto occasione di fare più di un intervento e anche di scrivere ieri sull'Unità io sono naturalmente di quelli che ritiene che l'autonomia abbia il bisogno di essere effettivamente realizzate ed è un punto centrale e però dobbiamo anche sfuggire certe volte al fascino delle parole sapere anche che il problema dell'autonomia universitaria ci pone i problemi di nuove regole
Perché senza che si riesca a coniugare in maniera profonda l'idea dell'autonomia universitarie che un'idea evidentemente per tanti aspetti sacrosante che ne abbiamo fatto come una vera e propria battaglia culturale
Con nuove regole i rischi sono molto gravi e credo che volendo affrontare realisticamente i problemi che esistono nelle università dobbiamo tener conto di questo
Con che cosa entra in contraddizione questa realtà così largamente diffusa nelle università meridionali
Entra secondo me in contraddizione abbastanza evidente scusate neanche qui la schematizzazione con i processi accelerati di mutazione di innovazione e di trasformazione che indubbiamente anche il Mezzogiorno vive
Con gli accelerati i processi di trasformazione tecnologica con i processi di internazionalizzazione dell'economia
Per cui in realtà il la vera contraddizione che si rischia e come dire di andare a un mutamento senza i saperi relativi di andare a processi di innovazione oggettiva nelle cose nei processi anche infrastrutturali senza che i processi di formazione nel Mezzogiorno siano adeguati a queste a queste mutazioni a queste trasformazioni
E quindi questo significa un vero e proprio rischio di marginalizzazione del sapere meridionali io vorrei porno qui come un punto politico molto netto rispetto al quale vorrei fare naturalmente anche qualche riflessione più direttamente politica tra un momento
E questo è stato sempre un tema centrale nel Mezzogiorno la questione intellettuale la questione del sapere ebbe viene qualche volta di pensare alla vecchia università meridionale di una duramente pescaggio medietà ho conosciuta
E alla sua storia del resto che poi conosciamo anche se non per ragioni di età per sapere che cosa è stata e questo nesso stringente questo rapporto stringente che c'è stato sempre tra questione meridionale questioni intellettuale
Questa Università di Napoli allora era sostanzialmente l'Università di Napoli che poi era l'unico universale mezzogiorno che con il venticinque sia nata l'Università di Bari del Mezzogiorno continentale poi queste piccole università che non si sa bene
Molte le chiamiamo università ma dobbiamo fare uno sforzo diciamocelo con grande franchezza perché non so se arrivano a livello di potersi chiamare università
Bene allora questa Università di Napoli ballate senza nessuna Nostalgia perché poi questa cerniera giustamente caduta era come dire la grossa cerniere intellettuale nel rapporto fra mezzogiorno è stato che cosa è stata la facoltà di giurisprudenza di Napoli negli nei decenni passati alla facoltà di lettere cioè la formazione di una classe dirigente passata attraverso lui
Naturalmente una realtà limitata una cerniera rispetto alla quale poi l'insieme della società meridionale rimaneva sostanzialmente esclusa questa cerniera giustamente si è rotta giustamente si sono giustamente la scolarità di massa e entrata ha cercato di di entrare nell'università ha rotto quindi questo meccanismo in un certo senso di chiusura ma i problemi sono quelle che io ho accennato all'inizio
Cioè la possibilità che in effetti la possibilità che io vedo molto concreta molto viva molto reale di una marginalizzazione dei processi del sapere rispetto ai processi di mutamento
Processi di mutamento che esistono nell'imprenditorialità nella struttura del lavoro nel ruolo delle città nell'intervento massiccio delle fondazioni private delle strutture private che godono di enormi vantaggi anche finanziari perché questo è un dato che almeno in certe grandi città del Sud emerge molto chiaramente
Ecco rispetto a questo che cosa diventa l'università cioè cioè questo centro di formazione pubblica
Questo centro di formazione statale questo centro di formazione del sapere generale ecco secondo me è un problema che nel Mezzogiorno emerge con particolare drammaticità che cosa fare rispetto a questo e voglio invitare telegraficamente alcuni passaggi ma intanto il primo punto e questo rivendicare ancora una volta io voglio dirlo qui non privo di di portare elementi di diversità di valutazione su questo punto
Un rapporto forte una presenza forte della dimensione pubblico statale anche di questo nesso stato mezzogiorno che va rivendicato in qualche modo non possiamo dimenticarci che esiste un problema di trasformazione dello Stato ma piuttosto
E che questo problema di trasformazione dello Stato passa necessariamente attraverso il sapere e la sua organizzazione questo non in contrasto con il tema dell'autonomia io un lo voglio ribadire voglio però ribadire che il tema dell'autonomia pone la costruzione di nuove regole
Che mai nel Mezzogiorno non bisogna assumere l'ho detto anche in un'altra occasione un atteggiamento difensivo di fronte all'autonomia ma certamente lì più che mai va assunto come stimolo di una battaglia culturale istituzionale
Non come un dato passivo né come una chiave che riesca poi di per sé a risolvere le questioni perché era invece abbiamo bisogno di una forte presenza di un impegno politico delle classi dirigenti nazionali nel Mezzogiorno
Non possiamo immaginare che a livello delle singole università questi problemi possano essere risolti c'è un rischio drammatico di degrado nel Mezzogiorno e di ulteriore approfondimento di questo degrado
Questo impegno deve significare un impegno su un impegno finanziario
Che riguardi gli spazi le infrastrutture il problema che nelle università minori del Mezzogiorno è assolutamente drammatico tra quello del personale
E soprattutto del personale non docente e naturalmente una delle chiavi effettive del funzionamento dell'Università delle facoltà e dei dipartimenti
Il sistema universitario meridionale vado rapidamente verso la conclusione
è un sistema e proliferato in modo perverso in questi decente
Ci sono io credo che non ha nessuna ragione di non abbiamo nessuna ragione di non dirlo di nascondere
Ci sono vere e proprie università o piccole università del Mezzogiorno che sono nate come risultato di clientele politiche e te in realtà hanno solo questo ruolo
Non sono riusciti a decollare come istituti di cultura come istituti nei quali si fa didattica e dei quali si tradisce
Io credo che noi dovremo avere la capacità e la forza perché questo è molto difficile di combattere le cattive proliferazione nel Mezzogiorno e di andare invece noi come partito stiamo facendo questo sforzo per esempio in Campania
All'individuazione di sistemi regionali
Con differenze atti politici sviluppo e di organizzazione della didattica e della ricerca
E che tengano conto dei punti forti di organizzazione del sapere che in queste regioni pilota e di organizzazione della società che in queste regioni ci siano che in queste regioni ci sono
Questo richiama in generale il problema evidentemente di un sistema meridionali
Di un sistema meridionale che poi legato al problema come dire
Di evitare che questa nostra società meridionale che questa società meridionale diventi una società sempre più priva di cervello collettivo qui tanti sono gli esempi che si potrebbero portare sulla difficoltà che in questo senso il mutamento meridionali dite rispetto alla sua capacità di pensare di organizzare se stesso posso dire ed è veramente l'osservazione conclusiva che la mia esperienza io se permettete faccio questo questa osservazione finale su questa mia esperienza personale
Di questa io dico senza nessuna retorica senza nessuna enfasi perché tra l'altro ci credo profondamente nella nella lunga esperienza che ho di questa straordinaria energie di questa straordinaria intelligenza esprime nel suo insieme la gioventù del Mezzogiorno i giovani del Mezzogiorno
Sono per certi aspetti straordinari nella loro capacità bene o male nonostante Paolini lei di Goletta immortalità e così via gli allontanamenti di mantenere un rapporto con l'Istituzione universitaria io credo che ci sia un problema enorme di responsabilità delle classi dirigenti rispetto a queste generazioni ecco perché diventa un tema politico non un tema che possiamo delegare all'autonomia delle singole università
Diventa un tema politico perché riguarda la storia delle classi dirigenti italiane il prezzo che il nostro Paese paga può pagare appagato rischia di pagare in futuro
Per questa mortalità diciamo così delle giovani generazioni di studenti di studiosi meridionali è assolutamente enorme ed è assolutamente incalcolabile
Ecco perché il tema dell'università meridionale diventa un grande tema politico io direi un grande tema etico-politico intorno al quale sempre più si misurerà la funzione storica delle classi dirigenti nazionali
La parola alla compagna Livia Turco della segreteria del partito responsabile della commissione femminile la relazione
Sul tema il lavoro dell'intelligenza la cultura alla ricerca la carriera delle donne nelle università
Le riflessioni di Henry svilupperò sono il frutto di un lavoro collettivo
Che si è svolto nel corso del seminario nazionale tenuto in preparazione di questa convenzione
Un lavoro che intendiamo proseguire sia a livello nazionale che nelle federazioni
Io sarò molto sommaria e forse anche schematica mi scuso in anticipo
Il progetto che tale conferenza sull'università si propone sono le città l'individuazione dei soggetti che già si muovono in esso oppure adesso sono interessati
E l'individuazione e la capacità di messe in campo dei soggetti interessati ad una ipotesi di trasformazione rinnovamento dell'università
Mi pare una priorità politica essenziale onde scongiurare il rischio che quel processo resti solamente indicato ed imboccato
Proposizione di finalità definizioni di politiche individuazione dei soggetti strategici mi pare questo il centro della nostra conferenza
è d'obbligo pertanto una lettura attenta ed in profondità dei processi dei mutamenti in corso nella dinamica economica sociale e culturale
C'è una trama di tali mutamenti strutturali e di costume
Rinvenibili nel mercato del lavoro nella composizione demografica nella famiglia nei percorsi formativi che si consegni a quale suo agente fondamentale le donne
Eppure tali mutamenti sono stati dalle forze politiche dominanti ma anche dei soggetti culturali e sociali elusi assunti come ostacoli da aggirare e vincoli da alleggerire
La complessità del percorso di vita intrapreso dalle donne il suo segno in senso complessivo
è stato rimosso non indagato smarrito e suggestioni di comodo oppure ridotto e scomposto frammentato di volta in volta in singole funzioni la botto la denatalità il lavoro
La risorsa formativa e quella culturale sono state un'importante catalizzatore del processo di emancipazione e liberazione femminile causa ed effetto al contempo come con efficacia detto Aureliana Alberici le donne sono fruitrici e produttrice di cultura alcuni dati sono significativi di un processo corposo che ha agito in profondità e trasversalmente che ha investito radicalmente le istituzioni formative
Anche se è stato desse finora appunto aggirato non tematizzato né esplorato
Nella secondaria superiore i tassi di scolarità femminile erano nel il trentasei per cento nel mille novecentosettantuno diventa nel cinquantasette per cento nel mille novecentottantasei contro il cinquantasei per cento di quello maschile
Nel mille novecentottantasei secondo i dati del Censis
Cioè l'insieme della popolazione studentesca universitaria del ragazzo sono quarantacinque per cento
è iscritto all'università sono inoltre il ventitré virgola uno per cento della popolazione in età e i maschi sono invece il ventiquattro per cento
Complessivamente la componente femminile della popolazione studentesca universitaria aumentar dal mille novecentosettanta ad oggi del tredici virgola uno per cento
Significativo è anche l'aumento della docenza femminile che costituisce oggi il ventitré per cento tale incremento è concentrato negli anni settanta ottanta
I dati Censis del mille novecentottantuno dicono che le donne sono il quarantasei virgola cinque per cento dei ricercatori quarantasei virgola sette per cento degli associati il sei virgola otto per cento degli ordinari
Gli uomini sono rispettivamente il ventiquattro virgola cinque per cento
Lettori
Il ventotto
L'orientamento scolastico prevalente delle donne resta com'è noto concentrato verso corsi di laurea che nell'attuale sistema universitario
Hanno subito una dequalificazione anche se va registrato il significativo aumento della popolazione femminile in alcune facoltà di tradizione maschile come medicina giurisprudenza ingegneria tale situazione definita segregazione formativa è in relazione anche alla segregazione professionale ed entrambe rinviano alla struttura dei mercati del lavoro all'organizzazione materiale della società
Ai pesanti stereotipi culturali presenti anche nei contenuti culturali espressi dagli istituti formativi
Riconducono il nord inoltre ad un dato più di fondo la divisione sessuale del lavoro
Che è contemporaneamente dato materiale e culturale essa definisce ed incrocia la cultura del lavoro prevalente l'etica del lavoro che è stata proprio della fase industriale della società capitalistica
Ma anche in croce definisce l'organizzazione dei sistemi formativi ed i loro contenuti culturali
I dati relativi alla scolarità femminile non evidente non solo un suo recupero in tempo veloce ma sono soprattutto l'esito di una intenzionalità soggettiva che si colloca entro una progettualità proprio perché la formazione la crescita culturale sono componenti interni dell'emancipazione ne deriva un utilizzo soprattutto da parte delle giovani più disinteressato
L'istruzione è utilizzata come risorse bene che deve servire ad un progetto complessivo di vita ad un ripensamento disse che coinvolga molte dimensioni
E può quindi costruire più che costruire la costituire la garanzia di un nuovo sbocco occupazionale
Le giovani donne esprimono una domanda formativa atteggiamenti che costituiscono gran parte delle novità che in merito sono emerso e si sono manifestate
Lo sviluppo di attività extrascolastiche la personalizzazione e la differenziazione dei percorsi formativi
La preferenza vivere contemporaneamente e non più tra loro giustapposti i vari momenti del passaggio della formazione alla vita attiva questo comporta l'utilizzo di più risorse
E il continuo intreccio tra di esse il percorso formativo nasce dalla somma e dal continuo fondersi dell'opportunità legate a questa abbondanza di risorse l'istruzione la formazione diventano allora gli strumenti capaci di legare assieme la pluralità di risorse esperienze ed opportunità
I mutamenti nei percorsi nei processi formativi sono leggibili con le categorie che connotano i percorsi dell'identità femminile soggettività personalizzazione multi presenza
Si evidenzia qui una strozzatura del sistema formativo nel suo complesso infatti la domanda di formazione di cultura espressa dalle donne
Veicolata né da un intendimento strumentale né da una contingenza ma da una soggettività che si ready finisce e acquisisce appunto la formazione come risorsa strategica
E da quelle istituzioni formative assunta genericamente non esplorata molto spesso collocata nelle zone marginali e deboli frustrata nelle sue aspettative e inibita nelle sue potenzialità
Dunque una strozzatura ad un paradosso costoso non più eludibile
Quando i processi formativi e le loro istituzioni essenziali intendono essere finalizzati alla crescita qualitativa ed alla formazione di individualità consapevoli e critiche
La rottura della fissità dei ruoli da parte delle donne con ingresso massiccio nel lavoro
A partire dalla consapevolezza del proprio corpo e della propria capacità riproduttiva rende oggi le donne propositive di un discorso nuovo sul lavoro per se stesse e per gli uomini
Particolarmente utile secondo in una fase storica in cui il lavoro è se valorizzato
Incontra una obiettiva riduzione di spazio e sollecita la ridefinizione di un'etica del lavoro più ricca più umana più aderente alla complessa umanità di donne e uomini
E la rottura della fissità dei ruoli e l'ingresso nei processi formativi fa delle donne soggetto portatore di una domanda nuove e più ricca di sapere e di cultura
Più precisamente le donne entrando nei Circuiti del lavoro e della formazione
Il fanno saltare la separazione storica tra sapere e vinta Scienza e Vita e fondano una critica una criticità propria del sapere così come con molte pertinenza Chiarante ha indicato nella sua relazione il rapporto donne sistema universitario non si pone nei termini di un semplice allargamento della cittadinanza
Ne come alleggerimento di vincoli ma invece come critica all'organizzazione materiale del sistema universitario
Ed è ed ai suoi processi di formazione del sapere che la cultura a partire da un'ottica finora inesplorata
A partire da un soggetto che storicamente ha avuto una collocazione molto particolare nel processo dato di formazione del sapere
Università lo sappiamo è uno dei luoghi alti di produzione del sapere che si è sempre presentato come universale è neutro me invece produzione ed autorappresentazione del soggetto maschile
Un pensiero che non vede e non nomina le donne in quanto soggetto autonomo non le prevede quale soggetto parlante e le definisce secondo una modalità quella della naturalità della corporeità e della riproduzione questa modalità di definire le donne fonda un dualismo pervasivo e duraturo che connota il procedimento del pensiero e l'organizzazione materiale e simbolica dell'esperienza umana
La donna che riproduce la vita l'uomo che non la riproduce
Ne consegue una reciproca attribuzione di valori e l'emarginazione delle donne della vita pubblica
L'attribuzione di valori legata alla riproduzione non riproduzione è così deciso dall'uomo soggetto sociale significativo a favore di se stesso
E da quel momento il pensiero sarà il modo di pensare dell'uomo che perché nelle classi dominanti e le sue caratteristiche
La stazione la metafora la simboli trazione ribadiranno la spaccatura tra la mente le donne gli uomini e il corpo le donne
Radicata nella natura trasformata nell'altro polo negativo di confronto cui si attinge o che si respinge ma sempre di tipo oggettuali e la donna sarà cancellata come soggetto nel processo di formazione del pensiero e del discorso
Questa separazione lo sappiamo bene oggi comincia ad essere letta come una dannazione anche per la storia dell'uomo occidentale a causa della sottrazione di possibili alternative di conoscenza
Sappiamo anche che le donne storicamente sono state estranee alla scienza doppiamente come soggetti conoscenti e come oggetti di studio
La scissione tra attività produttiva e passività riproduttiva lo svincola mento della mente dal corpo
La rimozione dell'esperienza del limite della passività del corpo e della natura concentrate ricondotta in un solo soggetto hanno contribuito a determinare un processo di sviluppo delle scienze e tutto incentrato sul registro della sfida la natura
Sulla svincola mento della passività di specie
Sulla definizione del limite come ciò che deve essere perennemente travalicato sulla positività a priori di ciò che è in avanti perché ha proceduto di più nel superamento del limite
E questo superamento perenne del limite è uno degli statuti forti della modernità che postula un rapporto con la natura di dominio e di controllo
Quella modernità qui le donne sono storicamente estranee estranee nel senso che non hanno partecipato alla loro costruzione estranee non per innocenza ma perché collocate in un luogo altro e adesso opposto
Ma a partire da questo luogo altro ed opposto la riproduzione della specie
Oggi che sono entrate nel circuito del lavoro e del sapere con più trasparenza e forza si trasformano in soggetto critico di quegli statuti scientifici e ne sollecitano una ridefinizione cioè è stato molto evidente dopo Chernobyl
Il rifiuto da parte delle donne del nucleare
Il loro interrogarsi sulle finalità delle scienza e sulla faccia e sulle sue possibilità il forte consenso alla definizione di regole di finalità esplicitate motivate cui ancorare la ricerca scientifica e soprattutto la sua applicazione tecnologica
Deriva dall'esperienza quotidiana indiretta con la materialità dei corpi e la loro esposizione ai rischi
Ma soprattutto dal fatto che il luogo storico della estraneità e diventato parlante il non esserci l'essere altro storicamente assoluto consapevolezza delle sue ragioni
Ha iniziato a rielaborare la sua esperienza per tradurla in discorso e confrontarlo rapportarlo a quello che è stato il discorso le donne soprattutto le donne scienziate hanno elaborato appunti utili importanti pur nella loro più provvisorietà e parzialità
La coscienza del limite
Non solo nel senso di limiti dello sviluppo ma come innesto necessitante per una scienza che si fondi anzitutto sul valore di sopravvivenza
La stessa specificità d'analisi delle donne fondata sulla parzialità contro l'universalizzazione del discorso si responsabilizza parlare
Per tutti per il futuro della specie partendo da uno specifico di sesso e di genere da sempre agganciato di più alla sopravvivenza al produrre la vita
Piuttosto che produrre degni
Oggi mi pare si possa dire che cambia il senso stesso delle ruoli tra azioni che sono state imposte l'uomo che crea per tutti le donne tutt'al più per pochi trasformano o riparano
La progettualità scientifica che noi oggi sentiamo consonante per tutti ed urgente cambia senso al mito dell'espansione della sfida promette che la natura e cambia valorizzazione al concetto stesso di riparazione
La creazione del nuovo per poter resistere nel tempo anche per le generazioni future deve oggi potersi iscrivere nel progetto globale di riparazioni di ciò che è stato gravemente compromesso
Questa separazione tra produzione e riproduzione tradite sapere
Dicevo oggi comincia ad essere letta come una dannazione anche per la storia dell'uomo occidentale a causa della sottrazione di possibili alternative di conoscenza d'altra parte le interdizioni storica delle donne e dei processi di formazione del sapere
Ha avvallato ossia accompagnata con l'organizzazione materiale della società e del lavoro segnata dalla divisione primaria dei ruoli sociali in base al sesso
Essa costituisce ancora oggi la base materiale della disparità tra uomo e donna condiziona la partecipazione femminile processi formativi lavorativi oltre che alla politica
E diventa evidente risulta insopportabile alle donne proprio oggi nella fase dell'acquisita parità formale e degli standard elevati di emancipazione
Tale divisione dei ruoli sociali trova a mio parere una sanzione è anche la più sofisticata forma di occultamento proprio nelle istituzioni universitarie
Essa ha contribuito a produrre una cultura ma anche una modalità di organizzazione del sapere e della ricerca nell'università
Il terreno proposto dalle donne il terreno di intervento proposto delle donne e dunque duplice
Il primo riguarda gli assetti organizzativi dell'università la sua struttura materiale vale a dire riandare alla radice di quelle che sono le discriminazioni dirette ed indirette in e il secondo riguarda investe i processi di formazione del sapere di loro contenuti
Il dato nuovo di questi anni l'aspetto più durature significativo del processo di emancipazione e liberazione femminile
E l'affermarsi di una intellettualità femminile autonoma e specifica che si pone come soggetto politico e che ha una esplicita rilevanza politica
Una intellettualità che ha sedimentato una cultura ed un sapere che non solo assume le donne come oggetto di ricerca storica e antropologica letteraria sociologica ed economica
Ma non solo propone nuovi generi o nuovi contenuti alle discipline ma interroga dis gli statuti stessi gli statuti delle stesse
Ho parlato di una intellettualità femminista che si pone come soggetto politico perché l'impegno politico del femminismo in cui le donne comuniste ci riconosciamo pienamente e siamo anche parte è esattamente questo
La sfida di fondare un soggetto che riflette su di sé e si dà significato in una cultura in un linguaggio che non l'hanno mai Espresso possiamo riassumere il lungo e ricco processo di produzione culturale femminista con due modalità prevalenti che in qualche modo segnala anche due fasi periodiche diverse
La prima è quella di un lavoro paziente di ricostruzione endogena della realtà femminile e del suo relazionarsi ad altri soggetti ai poteri sfere sociali e tempi storici
La seconda e invece la rivisitazione critica del sapere dei suoi apparati concettuali ed è la stessa costituzione del rapporto soggetto conoscenza
La la donna soggetto conoscitivo e soggetto conoscitivo differente questa è la fase attuale di riflessione delle donne
E questo secondo filone ha sollecitato l'estendersi di un lavoro di ricerca in discipline come la filosofia la scienza che hanno da tempo a loro cento al centro del loro interrogarsi la dimensione epistemologica
Fondare un soggetto conoscente la donna e anche la significazione di un soggetto politico e quindi è un atto teorico e politico sviluppare un processo conoscitivo a partire dall'affermazione di sé quale soggetto della conoscenza
Fa avvertire lo scarto tra queste intenzionalità e gli strumenti conoscitivi le categorie del pensiero gli strumenti linguistici a disposizione
Lavorare dunque non solo sugli oggetti della conoscenza e di produzione del sapere ma gli strumenti per conoscere l'apparato delle categorie egli e degli strumenti stessi
Questo ci rendiamo conto è un lavoro immane che presuppone grande rigore molta umiltà ed anche molta consapevolezza del proprio valore e la sfida che è un importante intellettualità femminile si è data e che si trova certo oggi ancora agli inizi
Il recente convegno di studi femministi tenutesi a Modena
Ha evidenziato la vitalità ed il rigore di queste intellettualità che vuole uscire da una dimensione sperimentale l'informale e vuole dare sistematicità al proprio lavoro
Una intellettualità femminile autonome specifica che vuole superare la vecchia distinzione tra femminismo ed emancipazione
Una intellettualità femminile che pur non volendo rinunciare la propria autonomia era e alla prioritaria referenzialità nelle donne si è posto il problema del rapporto con l'istruzione universitaria avanzando proposte precise
Quale rapporto dunque tra questa domanda formativa delle donne questa intellettualità femminile e di processi le politiche di riforma dell'università
Io credo che i comunisti le sinistre debbano compiere l'operazione politica che effettuarono in precedenti stagioni politiche con altri soggetti sociali
Vale a dire saper individuare nella domanda di formazione delle donne
Ma soprattutto nella soggettività politica e nei movimenti del pensiero di queste intellettualità femminile
Un luogo un'istanza un centro importante per ridefinire la criticità del sapere per realizzare un suo ampliamento e arricchimento quelli richiesti della fase storica attuale ed inoltre sapere
Cogliere in le domande più generale di trasformazione che le donne all'interno di università della formazione pongono si pone allora un primo grande indirizzo di lavoro
Esplorare questo soggetto e questa cultura entrare con esso in relazione valorizzarlo nel suo intento attraverso la dotazione di un adeguato ambiente di un'adeguata strumentazione materiale
Tanto più questo necessario se come affermava Chiarante compito dell'università è quello di promuovere nei più diversi campi un è più diffusa consapevolezza critica educare la comprensione la complessità dei problemi affinare il senso di responsabilità
Per valorizzare questa ricerca delle donne possono essere esplorati vari indirizzi attivate molte risorse
Noi le abbiamo indicate alcune nel corso del seminario di cui facevo cenno sono indicazioni provvisorie che intendiamo discutere negli incontri che terremo nelle federazioni
E io non li cito sono contenuti nella relazione che troverete in cartella sviluppata dalla compagna Luisa Boccia certamente contano coinvolto gli indirizzi generali
E questi indirizzi generali di riforma dell'università sono stati sviluppati nelle relazioni in particolare nella relazione di avergli Alberici e io non li riprendo
Concludo dicendo che il senso del mio intervento è semplicemente questo segnalare l'urgenza di entrare in comunicazione con un soggetto rilevante peculiare per un processo di rinnovamento dell'università
E contemporaneamente esplicitare un terreno di lavoro nostro delle donne comuniste come tale e dunque il mio intervento è anche l'assunzione di una responsabilità una responsabilità che se fosse disattesa o solo blandita costituirebbe per il partito l'ennesimo rischio di un curioso autolesionismo
Dopo la relazione
Compagnia in turco
Riprendiamo il dibattito prenderà la parola il professor Mario Gattullo dell'Università di Bologna
Grazie io vorrei contribuire al dibattito dividendo questo breve intervento in quattro punti
Portare tre esempi di non autonomia
Dell'università
Fare proposte e concrete in relazione ai possibili contenuti dell'autonomia
Fare un breve una breve riflessione sui processi di delegificazione e concludere con tre riflessioni sulla Costituzione
Per quanto riguarda tre esempi di non autonomia
Vorrei riferirmi prima di tutto al a due cose enunciate nel disegno di legge cosiddetto Falcucci Cova
Il primo riguarda con il i processi di approvazione
E di pubblicazione degli statuti
Non credo che molti si siano resi conto del fatto che non c'è nessuna innovazione a questo proposito nella proposta
Qual è l'attuale normativa per quanto riguarda l'approvazione degli statuti
Tralasciando passaggi secondari uno
Il Senato delibera
Lo statuto o le sue modifiche il CUN dà il suo parere il ministro
Rivede il tutto ed eventualmente rinvia alle università e alla fine esce un DPR che viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
Il procedimento le le procedure escogitate dal disegno di legge prevede un la delibera un passaggio alcun il passaggio nuovamente al ministero
Eventuali rimpalli con le università addirittura il passaggio al Consiglio di Stato e poi juke Rino finale il decreto che esce sulla Gazzetta ufficiale con la firma del rettore non c'è nessuna cambiamento sostanziale
Secondo
Sempre il disegno di legge Falcucci prevede che i dipartimenti siano iscritti agli negli statuti attualmente non sono iscritti negli statuti come non sono iscritte nemmeno gli istituti cosa comporta l'iscrizione dei dipartimenti
Negli statuti delle università
Il fatto che lo statuto che contiene modifiche o innovazioni per quanto riguarda i dipartimenti anche questo va a finire sul tavolo del ministro la pubblica istruzione oggi invece le università sono perfettamente autonome
Nello stabilire istituti e dipartimenti
Dunque un maggiore controllo del ministero anche su questo aspetto
Terza riflessione per quanto riguarda sempre esempi di non autonomia
Il il cosiddetto accordo Tesini per quanto riguarda le revisioni dei delle discipline e che e tutto l'ordinamento didattico nazionale e una procedura quanto mai contorta e che che che privilegia tutto una serie di passaggi che estranea non università primo prevede almeno sette otto passaggi tutto questo processo in cui si comincia con le proposte delle università l'esame di queste proposte da parte di quindici esperti nominati dal Consiglio dei ministri
La richiesta di parere del CUN e del CNEL
Il rinvio dico né che pareva i rilievi alle università il ritorno al Comitato il passaggio alle commissioni del Parlamento è finalmente un decreto ministeriale io non so in questo itinerario che peraltro prevede l'unico aspetto positivo prevede tempi rigidi dei passaggi dall'una all'altra fase non so in tutto questo passaggio quali interventi possono è essere competenti ecco da questo punto di vista e la cosa più grave secondo me è l'accordo che c'è stato sulla individuazione di questi quindici esperti nazionali che dovrebbero governare addirittura dieci mila denominazione disciplinari con quale competenza io non so e ridurre questi dieci mila a un numero ragionevole di illuminazione
Secondo punto possibili contenuti dell'autonomia
Io devo dire di essere perfettamente concorde con quello che ha detto Luigi Berlinguer stamattina nella sua relazione io credo che però bisogna anche scendere è nei particolari e avere il coraggio di tirare le castagne dal fuoco individuando competenze e luoghi in cui debbano essere esercitate queste competenze
Allora io mi permetto di buttare giù alcune o meglio di tirare fuori qualche castagna dal dal fuoco
Io credo che debba esistere un luogo di questo l'ha detto anche Berlinguer stamattina
Un luogo in cui si governa no certe cose a livello nazionale per quanto riguarda l'autonomia cioè ci debba essere un luogo nazionale di governo dell'autonomia con poche competenze
O meglio con pochi compiti ma questi compiti dovrebbero riguardare fondamentalmente quello che di omogeneo deve funzionare a livello nazionale per quanto riguarda l'università e qui potrei dire alcune cose per esempio uno
La del le decisioni riguardo alla istituzione al riconoscimento di nuove discipline il riordinamento di tutte le dominazioni disciplinari
La individuazione di parti comuni di questi dei dei cosiddetti standard fondamentale dei standard comuni dei corsi di laurea
I tempi dell'insegnamento
Per esempio l'organizzazione dei concorsi la regolamentazione del funzionamento dei concorsi la regolamentazione del funzionamento dei dottorati di ricerca ecco credo che queste alcune di queste norme dovrebbero essere stabilite a livello nazionale
Probabilmente dovrebbe essere una specie di consiglio nazionale universitario rinnovato anche nella sua composizione che il quale si serva di comitati tecnici dove non arrivano le sue competenze di carattere politico generale
Secondo l'autonomia delle sedi che sono una cosa diversa dall'autonomia del sistema nazionale
E qui si pose potrebbero trovare molti esempi di esercizio dell'autonomia a livello delle serie alcune sono state dette le ripeterò altre non sono state dette l'autonomia impositiva io credo tutto sommato che a questa bisogna arrivare non vedo però perché le diverse sedi non possono avere una politica differenziata per quanto riguarda la formazione dei dipartimenti e il passaggio dalla Spal dalla struttura degli istituti alla struttura dei dipartimenti
Non vedo perché necessariamente ci debba essere una uniformità nazionale nella composizione del senato accademico non si uscirà probabilmente mai a trovare un accordo generale
Che che che veda ha ha colto o il progetto del CUN vecchio dell'anno scorso ho altri progetti che ogni università si costituisca il suo Senato come vuole
I rapporti tra i corsi di laurea è la e le facoltà ecco questo può essere un'altra proposta i corsi di laurea potrebbero decidere di vivere in modo autonomo oppure di strutturarsi in facoltà non arriveremo mai probabilmente per l'opposizione di grandi facoltativo medicine tipo ingegneria a a a superare nettamente l'assetto per facoltà
Le modalità di partecipazione degli studenti al governo dell'università
La regolamentazione contabile l'espletamento dei doveri didattici ecco tutte queste cose potrebbero essere benissimo decise a livello locale
E finalmente c'è una ultimo livello un terzo livello più basso dell'autonomia che riguarda le figure cioè i soggetti che vivono nell'università che sono i professori e gli studenti
Probabilmente per i professori l'autonomia cosiddetto oggi identificata con la libertà di insegnamento è eccessiva probabilmente andrebbe ridotta non in quanto libertà di insegnamento ma in quanto licenza di fare il diavolo che vogliono e per esempio un aumento dei doveri del del del delle responsabilità di dati che un aumento dei tempi di lavoro didattico dovrebbe esserci con l'impegno per peraltro già previsto dalla legislazione attuale di coordinare il proprio lavoro didattico
E per quanto riguarda gli studenti ovviamente come ho cercato di dire prima anche i livelli della partecipazione alla dibattito politico
All'interno dell'università
Sulle questioni della dei rapporti tra legge e autonomia sono perfettamente concorde con quello che ha detto Berlinguer bisognerebbe arrivare a un grande processo di delegificazione
Il che comporterebbe probabilmente la necessità di e lavorare un nuovo testo unico sulla legislazione universitaria
A partire da una legge quadro Breve fatta di pochi articoli i quali articoli dovrebbero contenere soprattutto le indicazioni sulle competenze dell'autonomia a livello nazionale a livello locale e a livello dei singoli organi
E tutto questo dovrebbe portare sia la delegificazione sia l'attribuzione di molte delle responsabilità all'autonomia così diversificata
Dovrebbe portare ovviamente a una facilitazione dei processi del cambiamento all'interno dell'università oggi è difficile cambiare le cose all'interno dell'università proprio perché tutte sono previste da leggi minute minuziose
E di difficile interpretazione di controversa interpretazione con l'interpretazione affidata al ministero dal Pubblica istruzione agli alla all'amministrazione
L'ultima osservazione che volevo fare contiene tre brevi riflessioni sulla Costituzione la prima di queste riflessioni è questa
Noi viviamo il nostro ordinamento si regge sul testo unico il testo unico e figlio della legge gentile delle modificazioni fatte tra il mille novecentoventitré il mille novecento
Trentatré sto finendo quando che quando appunto è stato elaborato in prima istanza il testo unico
Bene noi viviamo ancora col testo unico
Che faceva parte di un ordinamento statuale e retto dallo Statuto Albertino che non faceva assolutamente cenno all'istruzione e all'università e che è stato poi buttato a mare lo stesso Statuto Albertino dal regime fascista
E proprio un controsenso che noi viviamo in un regime repubblicano retto dalla Costituzione che l'articolo trentatré dice che le le università hanno diritto di darsi ordinamenti autonomi retti ancora da un testo unico questa la prima riflessione ma che comunque largamente condivisa
La seconda e la terza di questa riflessione sulla Costituzione non sono credo molto diffuse almeno come consapevolezza mi permetto di leggere l'ultimo comma dell'articolo trentatré che dice che le università hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi dis di solito quando si legge questo ultimo comma
E l'accento la l'accentuazione della riflessione va sull'ultima parola ordinamenti autonomi segreta consensi
Le norme generale sull'istruzione
Detta le norme generale sull'istruzione non detta norme particolari sull'istruzione detta norme generale il fatto dunque che la abitudine italiana sia quella di fare leggi particolari minuziose che prevedono tutto
E il contrario di tutto se vogliamo ecco questo è anche anche questa cosa è una cosa che contraddice la Costituzione grazie
Alla parola messo il professor Sergio De Julio
La facoltà di Ingegneria dell'Università di Cosenza
Il Presidente Cry
Che terrà la sua relazione sul tema ricerca scientifica e nuovo sviluppo
Ma questo è un tema che
Da far tremare quasi polsi diciamo data l'ampiezza
Per lo meno del del titolo
Io vorrò
Fermare la mia attenzione
Sul fatto che lo sviluppo della ricerca della ricerca scientifica e delle e delle strutture produttive avanzate una società è una necessità del dell'intero Paese
Mi soffermerò su brevemente sul vedere perché è una necessità
Mi soffermerò su alcune riflessioni in merito alle condizioni che consentano un tale sviluppo ed in questo però ovviamente vedere de il ruolo dell'università vorrei fare una breve precisazione anche dei limiti di questa di questa di questo intervento
Ed i limiti sono quelli che derivano un po'dalla mia esperienza personale
Quindi quando parlerò di innovazione quando parlerò di strutture avanza di produzione potrei essere un po'deformato dalla mia esperienza specifica nel settore dell'informatica
Quando parlerò di sviluppo in generale potrei essere deformato dal fatto di operare ormai da undici anni del Mezzogiorno e quindi avere in mente prevalentemente anche i problemi
Del Mezzogiorno la via sarà un'ottica di chi in questi ultimi anni ha operato un po'a cavallo fra l'università e le intese appunto in questo consorzio che raccoglie sia enti pubblici tra i quali l'Università & Impresa è a cavallo con il mercato internazionale della ricerca e della e della commercializzazione di prodotti innovativi
A cavallo tra università e le tematiche dello sviluppo di zone di zone depresse
E da questo punto di vista il ruolo centrale dell'università balza alla mia attenzione non tanto per chi opera come un operatore del dell'Università quindi che opera dall'interno ma piuttosto come chi la fa e chi la vede come supporto
Supporto esterno
La necessità di questi dello sviluppo della della ricerca scientifica e delle strutture produttive avanzate credo che debba essere inquadrato un po'nel contesto dell'economia del nostro Paese inserito nel contesto internazionale alcune brevissime considerazioni su alcuni dati economici come la struttura della nostra bilancia commerciale che vede alcuni settori tradizionali come la moda agli arredi da casa eccetera in in espansione la meccanica e mezzi di trasporto
Che perdono competitività e l'agroalimentare nel settore energetico che sia attestati su salta Saldini Cretì negativi crescenti
Il disavanzo commerciale con l'estero
Paurosamente crescente dal mille novecentocinquanta ottantatré all'ottantacinque coloro allattamento nell'ottantasei che naturalmente però ampie diciamo motivazioni di sulle questioni del dollaro e del petrolio
Negli ultimi anni la spinta all'innovazione tecnologica dell'impresa e che è certamente un fatto un fatto positivo ha fatto aumentare la dipendenza tecnologica dall'estero questa innovazione tecnologica delle intese ha comportato importazioni di beni di investimento e di beni intermedi ad alto contenuto tecnologico
La bilancia tecnologica dei pagamenti dal mille novecentocinquantasei in poi è costantemente e negativa l'indice di specializzazione dell'Italia negli scambi dei prodotti ad alta tecnologia e addirittura inferiore a quello di un Paese come l'Irlanda
La nostra dipendenza tecnologica dall'estero va di fatto aumentando
Prima conseguenza devozione tecnologica delle nostre delle nostre imprese alcuni spunti positivi ovviamente ci sono e vorrei brevemente
Illustrarli e e qui vorrei fare sesso una un un breve riferimento al settore che conosco meglio che quello
Dell'informatica lo sviluppo delle delle aziende dell'informatica è in atto nel nostro Paese a tassi molto molto elevati e cosa c'è veramente un fatto positivo
Sia in termini di occupazione che essa genera sia in termini di contributo all'innovazione che essa dà alle altre imprese e ma da che cosa è caratterizzato questo sviluppo innanzitutto complessivamente correrlo ma non si assolve sia del mercato da un'arretratezza sia della domanda che dell'offerta da una polverizzazione delle del dell'offerta
Ho oltre il sessantacinque per cento del totale delle tre mila e e più aziende e solo il tre e mezzo e per cento di queste aziende
Sono da consigliare in media tre con ha demolito detti da cinquanta e i cento parole come marketing ricerca sono sostanzialmente assenti nel quasi né completamente in questo panorama di queste piccole aziende
Non potevo dire complessivamente sia una caratteristica oppure operando in un settore a tecnologia avanzata siamo in una società prevalentemente artigianale ed il passaggio alla fase in industriale risulta alquanto anch'io
Gli aspetti positivi dello sviluppo del al del settore questi aspetti positivi si contrappone un aumento delle importazioni di hardware e di software che aumenta la nostra dipendenza tecnologica dall'estero
Come mai un tipo di sviluppo di questo di questo genere quello di questo genere determinato dal fatto che la dimensione del mercato in particolare europeo
Diciamo un modesta piccola rispetto a quello presente negli Stati Uniti e quarantaquattro per cento il mercato italiano e appare una frazione modestissima di questo di questo mercato in questa situazione con una domanda crescente crescente anche se di qualificata
Seduta sviluppare un'offerta di aziende che si sono isole protette sostanzialmente da questo sopra farsi sopraffare della domanda il crescente tasso di sviluppo del mercato però e destinato a far giustizia di questa di questa situazione sopravviveranno soltanto quelle aziende che avevano puntato sulla qualità e quindi la ricerca di tenere conto gioca un ruolo un ruolo predominante
E naturalmente sulla capacità di penetrazione nei mercati internazionali con prodotti innovativi anche da questo punto di vista la ricerca svolge un ruolo un ruolo importante
Ora che la ricerca l'ho riferito al settore dell'informatica ma vale per tutti i settori in particolare in quelli a tecnologia avanzata e che la ricerca sia diciamo sul possa svolgere un ruolo centrale dello sviluppo del Paese ormai diventata consapevolezza consapevolezza comune
Cresce
La consapevolezza che molti colli di bottiglia sono sia di tipo qualitativo che di tipo quantitativo di tipo qualitativo riguardanti principalmente i problemi dell'organizzazione della ricerca della tipologia di figure professionali che sono scarsamente presenti nella nostra realtà su problemi generali di Indirizzo sui temi di ricerca sono di tipo quantitativo relativamente all'Entità dei degli Investimenti
Relativamente al numero di ricercatori bastate nel presente il rapporto al Presidente del Consiglio del Comitato
Su scienza e tecnologia di chi in cui vengono messi in evidenza e questo questo tipo di problemi alcuni aspetti quantitativi
Nel mille novecentottantacinque la nella ricerca ha visto impegnato nove mila miliardi l'uno e tre per cento del protrazione lordo questi andato crescendo
L'obiettivo deposto da questo da questa relazione Presidente del Consiglio indica di arrivare nel giro di cinque anni al tre per cento del prodotto nazionale lordo
Discorsi analoghi per i ricercatori dai cinquanta mila attuali che sono una frazione
Di un decimo di quelli sono gli Stati Uniti a un o un mezzo di quelli che sono in Germania bisogna aumentare gli altri cinquanta mila sono individuate anche alcuni settori strategici
Del ritenuti strategici per lo meno della della ricerca complessivamente viene individuato e c'è ed emerge questa consapevolezza si diffonde la consapevolezza che la scienza e la tecnologia vanno considerati come fatture fattori di sviluppo del Paese ma lo sviluppo di un sistema economico è un processo complesso e e e che ed è un golpe insomma penso che va analizzato in tutte le sue le sue componenti
Non basta dire che le risorse sono scarse che bisogna montare le le risorse finanziarie per e il numero di ricercatori bisogna fare ricerca di base bisogna fare ricerca finalizzate applicata bisogna tradurre i risultati della ricerca in un prodotti e processi innovativi i prodotti innovativi vanno commercializzati nel mercato l'innovazione ha bisogno di cospicue risorse finanziaria
Quindi abbiamo siano complesse in cui vediamo il mondo della ricerca da una parte quello della produzione quello del marketing e della commercializzazione e il settore finanziaria questo sistema complesso deve essere in qualche modo governato non può essere lasciato diciamo allelica libera iniziativa del mercato il coordinare questa complessità del sistema ovviamente occorrono scelte di politica economica ovviamente occorrono indizi di di politica industriale
Può il sistema delle imprese da solo
Affrontare e risolvere
Di questo tipo di problema ma certamente la risposta io credo che sia negativa se si tiene presente pre la gente è un fatto che la maggior parte delle delle delle delle imprese che operano dei settori a tecnologia avanzata sono di dimensioni medio piccole specialmente
Io gioco dell'informatica ma il discorso vale in parecchi altri settore allora il sistema delle imprese da solo non può assolutamente risolvere questo problema né in termini economici
Se sia presente soltanto il contesto del mercato nazionale si Tien conto della dimensione delle imprese da un lato della mo'e della ristrettezza del di questo mercato che presente nel settore dell'informatica e da un ventesimo venticinquesimo di quello di quell'americano non è possibile nemmeno interi Mini fini finanziari se si Tien conto della dimensione uno ancora una volta dell'impresa del livello degli investimenti e del livello di rischio collegato a questi Investimenti il sistema delle Baise-moi pertanto supportato con l'organizzazione di marketing e come celebrazione capaci di essere prese The nel contesto internazionale le imprese da sole questa capacità non ce l'hanno in modo tale da Formia disse spunti sulla e analisi di mercato
Definire gli standard accettabili per i prodotti innovativi da questo mercato distribuire prodotti ad essere un collegamento io e fornire input al sistema della ricerca e al sistema della ricerca i sviluppo il sistema dell'impresa non potrebbe su diciamo sopportare o dovrebbe essere supportata magari da da adeguati strumenti finanziari questi strumenti finanziari in particolare alcun vi sono vi sono quelli previsti dalla Comunità economiche europea si sono gli strumenti finanziari pubblici in Italia ma questo venga dai pubblici prese prevalentemente questi
Rischi corrono se non se non inquadrati in chiari indirizzi di politica economiche ed industriali che capacità di di valutazione non di controllo burocrati ma di valutazione dei risultati di quest'investimento e in grado di fare l'organismo pubblico non si può talvolta ipotizzare che fondi destinati all'innovazione tecnologica possono troppo sono non dare inizia diciamo i risultati per cui per legge nel che per legge erano stati pre previsti il sistema delle imprese da solo può risolvere complessivamente il problema se non trova un collegamento stabile con il mondo della della ricerca il tema dunque è complesso va governato ma se lo sviluppo del Paese deve basarsi sull'innovazione sulle tecnologie avanzate un ruolo centrale deve essere ovviamente svolto dalle università
La ricerca scientifica naturalmente e diciamo trovarla nella dell'università la sua sede la sua sede prevalente bisogna trovare il ponte tra queste ricerca scientifica
E l'innovazione uno dei nodi organizzativi del trasferimento tecnologico uno dei modi avente diritto saranno ecologico può essere quello e non è l'unico ovviamente dei dei participi reti parchi scientifici qui non bisogna inseguire i miti e le etichette bisogna la serenità di analizzare diciamo quanto avviene in giro per il mondo per poter entrare anche degli spunti utili nel nostro nel nostro Paese se per eseguire conto che soltanto del centinaia di parti Centi dici che vi sono gli Stati Uniti soltanto una ventina hanno successo ci si rende conto che non non è certamente la ricetta che può essere valida per tutte per tutte le occasioni io l'esperienza diretto e non certamente la prova parco scientifico e troppo altisonante potrei parlare più di un di un di un piccolo giardino scientifico evidentemente ma tuttavia a tutti il tutto sorge da un'università che qui è stata mi sembra Degiovanni diceva con chiarezza che l'unica università che esiste nel Mezzogiorno sostanze come tali che abito rifugiarsi questo Luisa Di Napoli
Io condivido questa questa valutazione devo dire però ciò nonostante da alcuni piccolo diversità dei ma malamente possono fregiarsi del titolo diversità possano diciamo emerge iniziative
Di collegamento con il territorio circostante di promozione di iniziative di tipo consortile orientate all'innovazione capo ac nel giro di pochi anni di essere presenti sulla scena nazionali internazionali l'università che capaci di svolgere un ruolo progettuale in tal senso esiste una una una una interessante lui studio della Fondazione ANIA e la propria Agnelli proprio sulla sui fattori localizzativi importanti per l'insediamento di parchi di parchi scientifici io credo che e e ieri vorrei qui brevemente i illustrare e commentare il al primo posto tra questi fattori localizzativi viene citata la presenza di strutture tecnico-scientifiche dire per dissi mo'livello
E ovviamente quando uno parla di strutture tecnico-scientifico elevatissima livello la prima cosa che viene in mente l'università diversi dalle strutture pubbliche di ricerca quale quale il CNR ecco però ovviamente quando uno fa questa della Baggio alleggerire taglio di questa analisi ha in mente uno scenario di strutture vi è di tecnici di vi dica di sì dire altissimo livello che non hanno la rigidità delle strutture pubbliche quali quelle italiane si qualche miglioramento la tre otto due la Dellai introdotto ma molto c'è da fare e quindi se non molto del dibattito si sia svolto esattamente su questi su questi temi quello che oggi accade nelle universitario sia non è che non svolgono un ruolo di trasferimento di innovazione ma lo svolgono a livello delle iniziative dei singoli individui dei singoli docenti universitari questo cosa cosa comporta che in settori a tecnologia avanzata in cui le risorse umane all'interno dell'università sono piuttosto modeste e in qui diciamolo pure onestamente il mercato Esterno attiva perché paga giornate di cosa consulenze fior di quattrini la tentazione del questi docenti universitari si di opera fare operatori del trasferimento tecnologico ecco arrivare a titolo individuale di depauperare la struttura universitaria di fare impoverire la ricerca di base l'università che uno dei grossi rischi che si va presenta specialmente nei settori di punta là dove ancora più rilevante l'impegno dell'universo di ricerca denuncia quindi è è ovvio che bisogna puntare a una riforma il Consiglio di tutti gli aspetti che sono stati qui considerati che ma che non tralasci anche la considerazione delle priorità d'intervento invece tori ritenuti strategici per la ricerca di base evidentemente perché quella deve svolgere di l'università ora diciamo certamente l'università diciamo consigliato come Pio fattore localizzativo a Luisa viene riconosciuto questo ruolo di promozione di promozione allo sviluppo io credo che questo sia una cosa che va condivisa naturalmente tutto questo va va deve essere condito con adeguati strumenti sia giuridici sia finanziari sia umani da dare all'università credo che una non so se qui è stata affrontata io ho seguito con attenzione in particolare l'intervento dire Giovanni e propria delle sia del Mezzogiorno in generale il problema se lui sia possono svolge un ruolo di promozione dello sviluppo bene diciamo l'insediamento di una di una nuova università va visto anche in questa ottica alla seta visto anche in questa ottica e io penso al Mezzogiorno dove altri fattori di promozione e lo sviluppo sono veramente quasi quasi evanescenti senta visto in questa ottica e allora come si fa a fare sviluppare obesità bisogna aspettare i settant'anni oggi sessant'anni Diba ali per esempio per per potersi fregiare del titolo di università o bisogna avere la fantasia di individuare strumenti che che non sia soltanto quelli di legislativi di istituzioni di universi Audi costituzione di un comitato ordinatore per lo sviluppo dell'universi bisogna o no anziché lamentarsi del pendolarismo che i i docenti non possono essere Cestio incatenati avere la spregiudicatezza di trovare gli incentivi giusti per poter tra tra far trasferire le risorse migliori del Paese là dove c'è bisogno per costituire delle nuove sedi universitarie c'è bisogno di nuova nel maneggiare ma le generalità non si può chiedere ai lettori di essere con Del Prete dei burocrati ed è definiti indizi tecnico-scientifici delle loro università non si possono aprire storture come quella denuncia il pivot rissa della Calabria e in cui decine di miliardi sono stati diciamo investiti nell'edilizia e non un metro quadrato ad oggi ancora utilizzabile e quindi discorso dell'unicità e centrale e centra avete la posizione dei parchi scientifici ed è centrale per lo sviluppo ma lo sviluppo delle sedi universitarie deve avere un'attenzione diversa da quella che ha avuto per il passato al secondo posto dei fattori di localizzazione viene citato la disponibilità di forse di forze di lavoro adeguate e ci sono due due fonti di per questa disponibilità uno è la presenza di un contesto industriale precedente calato la presenza di strutture formative adeguati sono più affezionato a questo secondo fatture avrebbe informativa adeguata e perché pari operando nel Mezzogiorno è difficile trovare un contesto industriale in industriale precedente vi ritroviamo dico all'università anche come struttura formativa ma di nuovo la rigidità all'università enorme e con questa università non si fanno i partiti i parchi scientifici e non si promuove lo sviluppo con questo diversità che per per individuare il diciamo nuove figure professionali necessarie allo sviluppo e varare nuovi indizi di studio di fatto di risulta io diciamo completamente bloccata nelle sue azioni ma la cosa interessante che poi qui diciamo perché il discorso non può essere tutto un discorso universitario tra i fattori un successivi per lo sviluppo dei partite che oggi vende vengono citati altri che vorrò qui diciamo illustrare molto molto da anzi enumerare molto rapidamente
Per comprendere come il problema poi è più ampio che è quello che lo sviluppo delle sedi universitarie al terzo posto dei fattori localizzazioni viene citato la disponibilità di abitazioni a prezzi contenuti la politica della casa il latte alla contrarietà ai ai centri contro a di grossa concessione urbana al quarto posto le caratteristiche ambientali culturali sociali con con con grossa incidenza sul problema della School a e della qualità della vita al quinto posto la disponibilità di infrastrutture e di servizi svizzeri seguono successivamente la la rimozione di ostacoli burocratici alla pubblica amministrazione trasparente ed efficiente ed infine il supporto di un centro urbano di piccole e medie dimensioni si vede dunque che il problema dello sviluppo di delle delle aree privilegiate per lo per per l'innovazione tecnologica non è frutto soltanto dell'impegno delle sedi di ricerca di formazione quali quella universitaria ma coinvolge la pubblica amministrazione regionale locale in modo in modo piuttosto cospicuo ecco in conclusione io vorrei riprendere alcune cose che ho appena finito di dire per ricordare come il processo della della della ricerca scientifica dello sviluppo tecnologico e dello sviluppo economico è un processo complesso che non può essere so lato non si può irrigui lombardi non possono essere usate va governata nel suo complesso e una sola componente sì anche l'università non è ed fornisce soltanto una condizione necessaria ma non certamente sufficiente per lo sviluppo e che anche se diciamo la ricerca scientifica svolge un ruolo centrale nello sviluppo questa non può essere isolata dal dottor tutto il resto del contesto del contesto di economico il ruolo dell'università e ancora una volta centrale ma attenti a non addossare soltanto sull'università le tematiche dello sviluppo ma ma a sottolineare che gli attori i i responsabili di questo processo di sviluppo sono la mini pubblica amministrazione locale la pubblica amministrazione regionale e certamente il governo centrale grazie
Giorgio
Oppure io
Alla parola adesso il senatore professor Giovanni Berlinguer
Chiedo scusa se comincio con un
Diciamo una struttura storica quasi autobiografica
Io ho fatto per alcuni anni
Un'esperienza di segretario regionale del partito nel Lazio nel suo stato destituito
E ci sono state
Occasioni
Numerosissime unicamente di riunioni e discussioni su temi per me insoliti
L'agricoltura i trasporti il turismo il governo locale l'industria eccetera
Un giorno dopo molto di queste riunioni ho avuto un'illuminazione improvvisa non so se fosse un sogno uno furbo
Perché mi sono reso conto che l'oggetto del contendere i punti più controversi erano sempre gli stessi
Pubblico privato autonomia centralismo problemi del personale Investimenti consorzi eccetera qualunque fosse il tema dalla riunione
Per le discussioni erano quasi intercambiabili
Fino al punto da da allontanare dall'orizzonte le finalità
Per esempio la mobilità di cose e persone per i trasporti
Oppure le produzioni dei mercati per l'industria
Oppure la nutrizione umana per l'agricoltura
In questo convegno avuto assai meno questa sensazione
Ma in qualche senso voluttà
Perché sentivo dalle relazioni dichiarante di Aureliana ultimamente nell'intervento di Livia Turco
Che la griglia economica e istituzionale era più funzionale allo scopo
Dell'università
Che è quello di approfondire criticare creare e diffondere il sapere
E quale sapere
Questo tema non è risultato abbastanza esplicito
Per gli ultrà
Quindi quanto ciò sia un effetto devastante
Forse subito troppo passivamente
Delle inerzie e dell'impoverimento culturale derivante dal lungo malgoverno dell'università
Quali saperi peraltro rettili via deformati penne trino attraverso questa in apparente neutralità
E più precisamente mi son posto alcune domande
Non c'è forse nelle università italiane un deperimento delle scienze di base delle discipline umanistiche tradizionali dietro la ricerca a tutti i costi di ciò che è utile immediatamente utile
Non accettiamo unilateralmente l'idea che la cultura sia soltanto una risorsa appena lo sviluppo
E non altrettanto e forse più una finalità primaria dello sviluppo spesso se deve essere uno sviluppo umano
Non rinunciamo troppo ad affermare nel pluralismo
Ovviamente una parte di quella tradizione di quei valori futuri che hanno già arricchito la cultura italiana in particolare nell'ultimo mezzo secolo che possono produrre straordinari risultati
Io volevo fare due esempi in negativo
Nell'ascoltare la frase di Mortillaro che ha citato Chiarante
Che esalta il privilegio dell'intelligenza biologica
Ho avuto un brivido è un soprassalto
Arretriamo di un secolo
Brocca
Lombroso
Per ritrovare la giustificazione naturale e quindi la inamovibilità della discriminazione sociale e al limite del razzismo e mi domando come si può affermare il diritto allo studio di fronte a questo stacco
E ancora nel leggere il titolo assai efficace dell'Unità
Università dove tra i cani Small fallito mi sono domandato è vero come misure legislative di selezione esplicita che sono fallite in Francia Spagna Italia Messico
Meno vero come realtà pratiche ma nella cultura accademica che cosa accade del re Ghiannis mo'dell'ondata lunga che ha preceduto e che segue il Reagan ISMU credo che negli Stati Uniti
La Scuola di Chicago un Milton Friedman eccetera ha soppiantato il keynesismo nelle università
Ben oltre il fallimento delle sue ricette nella politica economica internazionale
Ma io vorrei anche parlare di esigenze e di possibilità e faccio un solo esempio
Oggi il superamento della dicotomia fra le due culture è una necessità
Innanzitutto per il fatto oggettivo
Palpabile quotidianamente che l'uomo diviene sul larga scala agente naturale costruttivo o distruttivo
Perché i tempi storici interferiscono direttamente con i tempi biologici
E io ricordo Giorello al recente convegno promosso alla facoltà di Scienze
Di Roma su specializzazione unità del sapere ha ricordato la metafora di Leibniz
Sui vari rami del sapere raffigurati come navi che solcano ciascuno su rotte diverse l'oceano
Una metafora che è stata ripresa del Po modificata da molti filosofi
Ma oggi rischia di essere alterato e degradato l'oceano spesso che diventa uno c'è un oggetto impoverito del sapere
E rischia di essere modificato degradato e al limite facendo tutti gli scongiuri necessari distrutto il soggetto stesso della conoscenza l'uomo quanto cambia questo in ogni disciplina in ogni atteggiamento morale e culturale e intanto nelle università navi e barchette seguono rotte che non si intersecano
E manca perfino la comunicazione oggi possibile tra gli equipaggi
Oppure si concentrano gli sforzi in direzioni interessate distorte io ho visto per esempio le conclusioni del programma finalizzato del Consiglio Nazionale delle Ricerche sulla qualità della vita che è interessato moltissime università
Tutto incentrato sulla riparazione dei danni
Come smaltire rifiuti come depurare le acque come abbattere i fumi
In altre parole non come la gente può vivere meglio ma come le industrie possono far quattrini due volte più scientificamente inquinando e poi deciso inquinando
Mentre le scelte di produzione e di consumo
Sono quelle che richiedono più innovazione e più scienza ma non si toccano in questo programma
Eppure su queste scelte cioè su queste alternative e avvia la maggiore sensibilità dei giovani e degli studenti che può essere di un'integrazione dei saperi specialistici e dei valori umani
L'opinione pubblica i facitori d'opinione laici e religiosi discutono molto in questo periodo di etica della scienza ed è giusto che se ne parla
Io sottolineo che il presupposto di ogni etica scientifica e peraltro di ogni norma giuridica è anche scritto nella Costituzione e la libertà della scienza
Cioè il rifiuto di soggiacere a una etero direzione politica e ideologica
Di accettare un'etica di tipo precetti spicco imposta dall'esterno ma esiste il problema della responsabilità della finalità e della pubblicità della scienza che peraltro in contrasto con le ricerche militari e che nasce oggi per lo sviluppo stesso delle conoscenze e delle possibili applicazioni
Su questi terreni vi è anche una possibilità di avvicinare non dico di mescolare
Guai se ciò accadesse ma almeno di far conoscere le une con le altre culture diverse per discipline per confini geografici Est e Ovest nord e sud e per orientamento i culturali
In una sola parola di procedere sostanzialmente verso l'universitas studiorum
Che oggi è possibile
Molte di queste tendenze già esistono nelle università italiane se le conoscessimo meglio per esempio perché non promuovere con con il tempo necessario l'approfondimento che richiede un convegno dell'Istituto Gramsci sugli orientamenti culturali dell'università italiane per temi e per facoltà se le conoscessimo meglio
E se le valorizzarsi o meglio anche i punti programmatici istituzionali ed economici che abbiamo presentato a questa conferenza che sono validissimi risulterebbero più chiari e più convincenti
Qualche segno di stanchezza o di noi via che mi sembra di percepire almeno in me
E la noia del uno dei nemici principali della democrazia verrebbe meglio superato
E io personalmente non avrei più il sogno o l'incubo di cui ho parlato all'inizio gran
Allora ultimo intervento prima di dare inizio alla tavola rotonda che conclude questo pomeriggio e del professor Giovanni Cominelli responsabile scuola università del comitato regionale del partito in Lombardia
A
Io sono presidente
Va bene
Io voglio innanzitutto esprimere anche se può sembrare rituale un convinto consenso alla linea l'ispirazione generale che ci è stata proposta da chiaramente dal De Ricci perché questa mattina è stata così brillantemente illustrata da Berlinguer una linea non scontata
Giacché una forte autonomia delle sedi del sistema universitario nazionale incontra forti resistenze non sono né il ministero ma anche nelle università perché non consente più rendite di posizione e pigrizie e funivie responsabilità Francia tanto più se autonomia vuol dire per noi apertura forza interni esterni all'università allargamento della democrazia
Complessi che azione della rete dei poteri immissione più decisa degli studenti nel circuito di rappresentanza e di governo dell'università
Su questo e aperto lo scontro
Giacché si sono consolidate in questi anni nell'università gruppi di potere chiusi ai quali non sempre la sinistra è rimasta estranea
Io non so se si debba condividere il pessimismo di Rodotà ma è certo che si apre uno scontro lungo di cui inizio allo stesso progetto Falcucci Covatta
Specchio di uno scontro in cui ancora il compromesso pende dalla parte della conservazione
Lo scenario milanese lombardo è caratterizzato da grandi mutamenti
Milano certamente oggi una capitale del mutamento una delle capitali del mutamento in Italia in Europa
Nella regione Lombardia
Oltre all'area metropolitana milanese si sta costituendo un'altra dorsale metropolitana chiamata a Varese e a Como a Bergamo e a Brescia
E che va a toccare la linea ormai senza soluzione di continuità che partendo da Torino arriva fino a Verona
Si sta dunque costruendo una città regione
Che provoca sconvolgimenti enormi delle antiche gerarchie produttive urbane
E che ha provocato un sommovimento molto profondo la nascita di nuovi poli di sviluppo e ha sollecitato un'imponente domanda formativa di cui quella femminile e certamente la quota più rilevante e più sconvolgente rispetto agli antichi equilibri
L'università si trova da ogni lato esposto al vento del cambiamento da parte del sistema produttivo del sistema formativo del sistema delle regioni dagli enti locali
E a questa domanda si risponda da parte dell'Università con fatica e arrancando sia per quel che riguarda i problemi di distribuzione territoriale sia per quanto riguarda i problemi della qualificazione dei poli formativi
Il rischio è che questo ritardo divenga un ritardo dell'intero sistema economico sociale e produttivo
Oppure che il sistema cerchi le risposte altrove alimentando com'è il caso di Milano dalla Lombardia un già imponente mercato formativo regolato da leggi private
Ecco perché l'autonomia intesa come apertura flessibilità e rapidità di risposte è per noi una proposta che ci consente di fare a Poli di fare politica
Ed è su questo fare politica che voglio fermarmi brevemente questo intervento
Non è un segreto per nessuno che noi veniamo da anni di stagnazione nel corso dei quali l'insorgenza di movimenti di massa ha avuto nell'università almeno l'effetto paradossale di un silenzioso ripiegamento
Delle nostre forze dei nostri docenti dei nostri militanti
L'effetto di una indifferenza spesso ostile tra docenti studenti personale tecnico amministrativo
Sarebbe interessante ma lungo fare la storia politica del partito dell'università in questi ultimi vent'anni io invece voglio parlare di che cosa vuol dire oggi per noi fare politica nell'università
Non vuol dire credo l'insediamento del partito come centro di potere nell'università che tratta commedia con altri partiti e potere
Questa concezione questa pratica quando ci sono state hanno solo portato l'illusione del potere non hanno spostato fatto crescere forze a sinistra non ha dato un ruolo all'università
Fare politica per noi credo che voglia dire intanto capire primo che la produzione la trasmissione l'applicazione del sapere sta diventando la forza produttiva principale
Secondo che il conflitto attorno alla risorsa sapere è destinato a diventare il principale e il radicale soprattutto se si pensi che il sapere sta diventando la quota parte crescente dalla costruzione dell'identità individuale
Terzo che il sapere a un'intenzionalità è una pretesa politica molto più esplicita e consapevole del tradizionale lavoro
Quarto che il sapere esprime un'etica che è diversa e non necessariamente complementare rispetto all'etica classica del lavoro classico
Che cosa significa questo per noi
Significa costruire rappresentanza mediazione sponda politica
Per i quei settori sociali che stanno crescendo attorno alla funzione all'espressione dalla funzione sociale decisiva del sapere
Contribuendo come dicono le tesi a formare la coscienza dalla loro funzione nazionale così come cito Berlinguer che citato nelle tesi dal Congresso diciassettesimo così come l'abbiamo data la classe operaia
Vuol dire anche che noi non costruiamo l'identità di valore di programma del partito
Lo sottolineava in particolare o Liliana De Ricci se non diamo largo spazio a queste forze
Se non favoriamo con immissione massiccia di queste forze dei luoghi di governo di comando di decisione delle istituzioni dei partiti e del nostro partito
Il che comporta anche per quanto ci riguarda l'avvio di una riforma del partito che consenta l'immissione di queste forze con i loro valori i loro tempi il loro rapporto con la politica
Non facciamoci illusioni questa linea che qui viene lavorata in questi giorni non può essere addossata semplicemente sulle spalle dei nostri docenti e dei nostri studenti
O passa in questa macchina che noi siamo e la cambia oppure temo che non camminerà con la speditezza urgente e necessaria
E se non riusciamo a sradicare il persistente economicismo
Paternalista con gli operai e conservatore subalterno con gli intellettuali questa cultura che occupa ancora tanta parte dei gruppi dirigenti difficilmente riusciremo a costruire una nuova rappresentanza politica per queste forze
Per tutte queste ragioni io sono d'accordo con la proposta
Di cui mi pare finora non si è ufficialmente parlato di passare a costruire i centri di iniziativa politica sull'università e nell'università al posto in prospettiva al posto dalla sezione universitarie
In cui si incontrino le forze interne esterne dell'università
Questa formula organizzativa esprime la coscienza della posizione nuova dell'università come soggetto di interazioni complesse e consente la realizzazione della linea politica che qui è stata esposta
Voglio fare un'ultima breve osservazione per quel che riguarda la questione studentesca
Dai mass media filtra spesso l'immagine dello studente milanese come il bocconiano che aspira a fare il top manager
In realtà proprio nella Milano opulenta e post-industriale come si descrive ossia auto descrive più forte e la coscienza dell'esclusione realizzata dentro e attorno all'università
Dobbiamo aspettarci prima o poi la collera delle nuove generazioni
Già altre volte è accaduto e le istituzioni e i partiti hanno reagito tardi è male
Io non credo per esempio visto che su Rinascita è aperto un dibattito su questo punto
Che il movimento del settantasette che pure ha fornito la base di massa al partito armato non credo fosse destinato a questo esito terribile
Se è accaduto
Occorre che le istituzioni e i partiti si interroghino e continuano a interrogarsi
Perché è un movimento innescato nelle università ad una circolare ministeriale molto banale è passato nel giro di poche settimane sotto l'egemonia del partito armato
Non posso fare analisi su questo voglio solo concludere impositivo dicendo che ora che il partito torni a parlare
In quanto tale direttamente alle giovani generazioni senza nascondersi dietro lo schermo della FIGC o della lega degli studenti parlare direttamente
In questo quadro è importante che la lega degli studenti universitari si impegni nella costruzione del sindacato degli studenti
Però e ancora più importante che le organizzazioni degli studenti si misurino con il problema delle forme di governo dell'università gli studenti sono debbono diventare un potere dentro l'università non solo un potere sindacale ma un potere politico che costruisce con le altre componenti la trama del governo universitario
Il rischio è che noi gestiamo le rivendicazioni e Comunione e Liberazione gestisca i poteri almeno dal punto di vista degli studenti
Ecco a me sembra che la linea che esce da questa conferenza perché si sta confermando nel dibattito
Offra anche agli studenti comunisti un'occasione per fare politica in modo efficace dentro l'università agli studenti comunisti
Ai ai docenti ai compagni che si occupano dentro e fuori di questo dell'università
A quanti in questi anni con fatica hanno cercato di tenere insieme le fila dal nostro intervento all'interno dell'università
Ha subito iniziò
Anche Giuseppe
Problemi di tempo per alcuni dei partecipanti in particolare per il compagno Occhetto
Dico quindi rapidamente qualcosa per introdurre questa tavola rotonda cui vorrei dare questo carattere cioè di porre diciamo una o un piccolo gruppo di domande a ciascuno dei partecipanti nell'ordine Pietro Folena Antonio Lettieri che sostituisce trentini che non ha potuto
Esser presente quindi Alberto Asor Rosa e Achille Occhetto
Il senso di questa tavola rotonda credo che sia molto evidente e diciamo così un mix di addetti ai non addetti ai lavori anche per il tema che tocca perché vorrebbe avere un taglio politico più generale
In sintonia con il carattere con l'ispirazione con il taglio analitico e propositivo di questa conferenza che voglio dire e credo sia abbastanza chiaro soprattutto stasera dopo due giorni diciamo di lavoro che diciamo l'ottica con cui abbiamo impiantato la ricerca e la costruzione della proposta che qui abbiamo discusso e stiamo discutendo in questi giorni è l'ottica diciamo così dell'utenza del sistema formativo e in particolare dell'università
Questo è molto evidente nel taglio analitico diciamo di come funziona o non funziona l'apparato
E in una linea di proposta che proprio perché tali da parte da quel taglio analitico è incentrata su parole chiave come autonomia auto-governo flessibilità una certa riforma della didattica un certo modello di valorizzazione della ricerca e poi si combinato con una linea di proposte che mirano a riportare
Lo studente nell'università perché in gran parte non c'è
A dargli risorse che ne motivi no la presenza a stabilirne una funzione oserei dire più contrattuale cioè mirano a dargli risorse di potere
Credo anche che sia molto evidente l'aveva cominciato a richiamare del primo Chiarante nella relazione
Lo sforzo è l'elemento di novità che c'è sia nella linea d'analisi che nella linea di proposta
Perché diciamo c'è se volete continuità in un approccio globale istigò ma anche novità nel modo di qualità di guardare all'insieme
Potrei dire in maniera molto approssimativa che mentre guardare all'insieme dell'apparato nella nostra tradizione voleva dire un'ispirazione
Profondamente egualitarismo dica
Mirata centrata sulle leve dello Stato e dello statalismo
Ciao gli elementi di novità vanno nel senso di valorizzare la differenza e guardare all'insieme in un'ottica di sistema
Su questo scenario il punto dal quale penso che possiamo partire e che negli ultimi tempi negli ultimi due anni almeno
Gli studenti tornano ad essere una presenza politica e nell'ultimo anno in particolare una presenza politica un movimento politico con carattere
Quanto meno europeo comunque sovranazionale
Io partirei di qui per cominciare a porre alcuni interrogativi a Pietro Folena
Che voglio dire lo dice la parola stessa tocca Luís condensare parliamo di studenti e cerchiamo di parlarne in quest'ottica
Politica generale
E allora in fondo io odio vorrei fare questo tipo di domanda
Rispetto al riaffacciarsi di un movimento politico degli studenti
Principalmente in alcuni Paesi europei
Conviene credo definirne alcune caratteristiche specifiche in relazione diciamo agli obiettivi
Che sono dentro la proposta politica per l'università ma che a sua volta è parte di una proposta politica più complessiva per quello che ci riguarda
E allora io gli chiederei nel breve arco di tempo a sua disposizione dieci dodici minuti
E quindi molto schematicamente di avviare questa tavola rotonda cercando di rispondere a questo interrogativo relativo alle caratteristiche nuove e peculiari di una ritorno degli studenti come movimento politico
Per rapporto almeno queste la provocazione a tre grandi interrogativi
Che in qualche modo segna hanno alcuni caratteri forti del passaggio di fase o d'epoca che stiamo vivendo
In rapporto cioè al fatto che nel passaggio ad una società che non è più quella dell'industria l'ISMU classico
I modi di produzione accumulazione e distribuzione del sapere sono il Tirreno su quali si decidono
Le condizioni e le possibilità stesse del lavoro e dello sviluppo
In rapporto a come cambia la questione della qualità dello sviluppo e qui per intenderci fisserei due punti di riferimento in maniera molto schematica penso soprattutto al vincolo ecologico da una parte e al tema toccato da Livia Turco
Rapporto uomo-donna come forze alfa e omega del rapporto uomo-natura anche
Terzo e ultimo rispetto ad un un ultimo dato che vorrei sottolineare che non è nuovo ma è nuovo nel modo in cui lo si legge negli sviluppi dei dei nuovi movimenti degli studenti già il sessantotto ebbe come caratteristica più rilevante dal punto di vista politico il fatto di essere un evento di carattere internazionale io credo che ci troviamo di nuovo in presenza di un movimento degli studenti con caratteri sovranazionali ma forse perlomeno per quanto riguarda l'Europa con le specificità nuove raccogliere e allora queste su questi sono per così dire i parametri utili anche a rendere un po'meno moderata la mia funzione di moderatore c'è più provocatoria la funzione delle interrogati
Con cui io avvierei la nostra tavola rotonda riproponendo a Folena la richiesta di un contributo di analisi sui caratteri e specificità del nuovo movimento degli studenti
Vorrei dire anzitutto che ha circolato una interpretazione sulla movimento degli studenti in modo particolare su quello del nostro Paese ma in una certa fase iniziale anche in Francia propose al momento francese di tipo
Direi efficienti Istica minimalisti come insomma come si la lotta degli studenti fosse la lotta per socializzare
A tutti
La possibilità di essere domani degli yuppie
Lo dico in modo un po'brutale vista la
Ma insomma nella necessità di rimanere in un tempo limitato o o o un'altra interpretazione di tipo minimalisti Co. la semplice difesa dello stato di cose esistente nelle università e nel del sistema scolastico rispetto alle politiche di tagli
Che tutti i governi
Di destra o diciamo i governi del ciclo moderato compreso il pentapartito hanno condotto nel corso di questi anni a me questa interpretazione non convince
Sono convinto e ne sono stato convinto non ottantacinque ne sono convinto dall'ottantasei messo alla Comit all'ottantasei ne sono dall'ottanta sono guidati quest'anno tanta sette
Che invece siamo di fronte a movimenti ma io preferirei dire a un moto
E non un vero e proprio movimento nel senso in cui a questa parola
Che questa parola ha avuto per il movimento studentesco nel corso degli anni settanta
Che avviene proprio sull'uomo sullo snodo sapere lavoro qualcuno può obiettare già nel sessantotto
La rottura studentesca e giovanile avvenne esattamente diciamo su questo snodo e tuttavia a me pare che la grande differenza
è che allora a partire da una critica del lavoro e di una critica della società e delle ingiustizie si è prodotta una domanda politica di socializzazione del sapere e della cultura e di rottura delle vecchie gerarchie
Oggi invece dopo vent'anni di mancate risposte che suonano come un atto d'accusa e di colpa delle classi dominanti di tutta l'Europa
E voglio dire che sono stati anche una delle ragioni della sconfitta della sinistra nel corso degli anni settanta in tanti Paesi dell'Europa
In ragione di tutto questo oggi siamo di fronte non più a una critica al lavoro che porta a una domanda Della sociali d'di socializzazione del sapere ma a una presa di coscienza che senza il sapere domani non ci sarà lavoro o domani c'è il rischio di dover lavorare solo in modo come dire umile
Lavori molto modesti
Nuove forme di schiavitù le cose che avete compagno Reichlin ieri sera aiole sottoscrivo pienamente credo che siano uno scenario possibile per il domani su cui qualcuno sta lavorando
Insomma questi movimenti a me pare che rappresentino da questo punto di vista quasi simbolicamente insomma una vendetta della storia sulle mancate risposte che ci sono stati in questi vent'anni
Sul fatto che nel col nella ciclo formativo scolastico e universitario in tutta l'Europa è entrata gran parte di una generazione anche se non tutta e che oggi le risorse a disposizione per dare risposte in termini di lavoro e di sapere a questa generazione non ci sono e nessuno è stato in grado di ma proporre una linea su questo piano
Da questo punto di vista insomma noi parliamo io parlo insomma di un di più ecco c'è un di più ormai nella società contemporanee nelle società avanzate in termini materiali
Che a vita questo valore al sapere chi è contro la selezione a priori per questo non è contro il numero chiuso perché fa un discorso classista diciamo così in termini come si poteva usare questa parola qualche anno fa ma chi critica le ipotesi di selezione a priori proprio perché queste ipotesi
Rischiano di selezionare diciamo così e di impedire a una parte di questa generazione di poter usare il sapere nella propria vita e nel proprio lavoro
E di conseguenza io vedo un grande nesso fra un movimento che si muove su questo snodo e che sul sapere e sul nodo sapere se lavoro spacco minacciando costruì la sua esperienza
Pure in mancanza di un progetto nel senso in cui si poteva intendere questa parola nel corso degli anni passati
Io vedevo vedo un grande adesso con i movimenti che si sono mosse si sono mossi hanno attraversato vorrei dire perfino spaccato l'Europa e sepolto l'Europa politica della sinistra
Nel corso degli anni passati che possono essere diciamo ricondotti all'eco pacifismo da un lato e al femminismo dall'altro
Cioè mi sembra che attorno alle coalizioni dalla corrente di specie da una parte detta insomma è definita anche se in modo molto schematico e alla contraddizione uomo-donna siano maturate contemporaneamente contestualmente nuove soggettività che hanno chiesto rinnovamento della politica dove la sinistra politica non è stata in grado di rinnovarsi sono diventati qualcos'altro e mi riferisco evidentemente principalmente anche se non solo ai Verdi in Germania e pongono in forte problema su diciamo i destini dello sviluppo della vita della specie
E cioè in sostanza sulla qualità del sapere come condizione per intervenire sulla qualità del lavoro e più in generale sulla qualità dello sviluppo a me sembra che ci sia una diciamo nuova critica al neo positivismo alla nuova diciamo a quella foto con le forme di fiducia illimitata nel progresso scientifico e di critica a quell'idea che
A tesa a creare una equazione fra crescita quantitativa e progresso si apre
La grande sfida che Berlinguer Enrico Berlinguer anni anticipo insomma con un articolo magistrale su Rinascita nel mille novecentosettantanove intitolato il compromesso nella fase attuale in cui indicò secondo McCall appunto una grande anticipazione una prospettiva di incontro non più tanto fra come dire componenti storiche della Società italiana così come sarà definito nel corso degli anni precedenti ma allora disse in modo un po'forzato fai quanto fra le forze diciamo del quante quelle del quale
Fra le forze del movimento operaio portatrice di una critica
Alle diciamo ingiustizia lo sviluppo al lavoro e le forze che all'interno della sapere e anche tramite la leva appunto della scienza e della cultura
Domandano diciamo o di orientare lo sviluppo per la vita
Per una una nuova diciamo finalizzazione del lavoro per cambiare e criticare i contenuti stessi del lavoro e qui c'è l'ultima questione sulla
Diciamo carattere sovranazionale bensì anche sessantotto fu un movimento sovranazionale ma fu furono movimenti che diciamo si trasmisero l'un l'altro cultura idee Progetti
Che diciamo furono fortemente movimenti sedimentate sulla base di un pensiero e di un pensiero forte
Il carattere sovranazionale di oggi non va ricercato come allora diciamo in questo tratto ma piuttosto nel fatto che in forme diverse
E a volte io vorrei dire persino contraddittorie e contrastanti fra di loro quel di più ormai tende a esprimersi cioè sopporta sempre di meno il destino di doversi abbandonare e lasciare il via libera alla liberismo allarmano diciamo
Alla mano libera che poi selezione taglia fuori la grande maggioranza dei giovani sia in termini di lavoro che di sapere che di critica
Alla qualità
Alla qualità dello sviluppo da questo punto di vista vorrei dire insomma che il tratto sovranazionale a carattere di utili di vita insomma ancora più diffusi che non nel corso degli anni passati e che
Propone una sfida di carattere sovranazionale alla sinistra insomma il grande tema che ci ripropone è proprio questo se la sinistra politica dell'Europa se questa nuova fase della sinistra europea di cui anche noi
Veniamo parlando non è solo un processo di rinnovamento nelle stanze dei gruppi dirigenti dei partiti e dei sindacati delle loro linee strategiche ma anche la grande linea di rifondazione della politica
Rigenerata della politica e di incontro con una Soggetti che
Hanno un enorme deficit di rappresentanza e di potere
Del movimento francese non abbastanza se superato questo fatto i grandi protagonisti sono stati soprattutto gli studenti figli della prima la seconda generazione di e gli immigrati soprattutto dalla dalle zone
Del Nordafrica e cioè era un movimento che aveva già dentro la sua natura un carattere multirazziale
Più che antirazzista era già la nuova Europa che ancora non è rappresentata politicamente e che domanda da questo punto di vista alla sinistra politica alla cultura
Al sindacato delle risposte senza le quali la legge del più forte è l'unica armate rimane anche a questa generazione e quindi il destino
è che diciamo anche questa fase positiva che si è aperta vi influisca e che ciascuno si scateni una corsa per conquistare il massimo possibile di potere di forza e questa davvero non è una prospettiva come dire vincente per la sinistra sarebbe una grave sconfitta
Beh io colgo l'occasione del fatto che Folena nel rispondere alla domanda
Che tendeva a chiedergli di sottolineare gli aspetti di novità
Non a caso ha cercato di stabilire anche alcune linee di raccordo fra ieri e oggi
Cioè fra oggi e ieri e parto di qui per passare a porre qualche domanda a Lettieri
In particolare Folena ha seguito una linea di ragionamento che dice
E sullo sfondo di un non risolto problema del rapporto fra lavoro e sapere non risolto nel passato ventennio che si innestano i caratteri di una nuova fase di movimento
Prendo dal suo discorso un inciso che dice
Non sono mancate solo le risposte da parte delle classi dominanti qui troveremo forse anche alcune delle ragioni decisive della sconfitta delle sinistre adattare dalla seconda metà degli anni settanta in Europa
Io credo che lui voglia dire che
Per come e e e andato cambiando
L'insieme diciamo dei sistemi che definiscono ciò che lavoro e ciò che è sapere ed è forse le sinistre da una certa fase in poi si sono trovate impacciati o addirittura incapaci di rinnovare la loro capacità rappresentativa
E quindi di adeguare le intenzioni e in alcuni casi qualcosa di più che le intenzioni alla capacità di rappresentare un asse lavoro sapere
è una tesi che mi conta mi convince molto ma io non la richiamo per aprire un discussione retrospettiva bensì per porre qualche questione guardando avanti e per porla per cominciare al sindacato a che se la sventura tocca alti ieri da questo punto di vista cioè voglio dire perché sventure perché tema improbo e poi perché appunto diciamo il sindacato
E cioè se un po'i caratteri diciamo dei temi che abbiamo discusso in questa conferenza che del resto non solo qui diciamo anche all'ultimo congresso la CGIL si è discusso di cose non molto diverse sono quelle da ultimo ricchi quelli da ultimo richiamati
E io vorrei chiedere a Lettieri sotto questo profilo se e in che misura il movimento sindacale in Italia per cominciare ma non solo in Italia viene rivedendo la sua rappresentatività
In che misura ci riesce
In che misura individua
Nella fascia che attiene alla accumulazione
E distribuzione di quel sapere determinato che passa per il sistema formativo un terreno di intervento diretto e di assunzioni Diretta di rappresentatività
Se non lo fa perché non lo fa cioè voglio dire cose che li rende difficile il compito
Sì il compito è difficile per rendere il sindacato anche per me ovviamente rispondere io credo che sia un compito però che riguarda tutta la sinistra e quindi io uno sforzo di riflessi Orana rise immaginazione politica dobbiamo farlo a voi lo state facendo con questo convegno a questa importante o adoperato la però l'immaginazione politica
Non casualmente anche se adesso rispondo di prima titolare senza riflessione domande di Beppe Vacca nel senso che effettivamente le cose sono talmente complicata che non se ne esce seguendo delle linee di di tipo tradizionale insomma
C'è da inventare qualcosa e da sperimentare qualcosa di nuovo
Cura la rappresentanza della rappresentanza e la rappresentatività del sindacato molto decaduta nel corso dei questi anni sotto tutti i profili essere Mortillaro può dire tre cose medievali e razziste che Giovanni Berlinguer prima
Ricordava e anche perché in questo Paese si possono mai affermare delle cose
Senza senza stupire eccessivamente c'è libertà di parola insomma morti Clare questo dipende anche dei rapporti sociali
Che si sono creati nel corso di questi anni ma io credo che il sindacato ha avuto un momento di impegno rilevante sulla questione della scuola
All'inizio degli anni Settanta voglio ricordare che allora tutti insieme ci occupammo sinistra e sindacato della riforma della secondaria per esempio
A dieci anni dalla riforma della scuola media tutti parlavano della riforma della secondaria c'erano molti convegni e c'erano molti interventi il sindacato intervenne
Con una linea operativa che qualcuno di voi se la ricorderà spero che era quella delle cioè le centocinquanta ore
Le centocinquanta ore ero un modo importante di vedere come i lavoratori in carne e ossa accessi soggettivamente considerati potevano entrare in un circuito di sapere di modifica
Della istituzione scolastica e quindi interferire nei modelli del sapere ricollegando concretamente la vorrei sapere siccome in quel momento si creava una nuova Democrazia in qualche modo nelle fabbriche si trattava non di esportare
Che sta Democrazia nella nella scuola ma di creare un circuito un'interferenza importante questa cosa non fu priva di significato vorrei ricordare che negli anni settanta circa un milione di lavoratore son passati attraverso le centocinquanta ore però la cosa
Ebbe un risultato molto differenziato cioè mentre nella scuola
Media i lavoratori riuscirono a entrare uno degli obiettivi nostri che era quello di portare i lavoratori nell'università aprendo l'università creando questo circuito particolare tra università sapere alto
E bisogno di sapere da parte dei lavoratori e dei tecnici questa cosa non funziona molto e questo già dava il segno dette il segno di una forte limitazione di una forte chiusura del sapere istituzionalizzato dell'Università della da una parte del mondo del lavoro dall'altra ecco io credo che queste due cose segnano un elemento di crisi la il fallimento nella riforma della secondaria perché voi parlate di università mia credo che alla base della crisi c'è la non riforma della scuola secondaria e non a caso folena fatto cenno a queste cose i movimenti studenteschi che in passato originale non nelle Università Saint sempre più in tutta Europa sono movimenti come dire che commetta di partecipazione funzionali ai ai TAR sempre più bassa cioè i giovani
Sono già quindi della scuola media superiore che vedono oggi l'elemento di la la forte crisi di identità della scuole di se stessi nella nella scuola cosa si può fare cosa stiamo cercando di fare io credo che ci sono due temi che si intrecciano uno è quello specifico del funzionamento della scuola e del rinnovamento dalla scuola
Ma l'altro è quello del lavoro
Cioè io non so se adesso vado fuori tema Beppe però mi pare che la questione del rapporto Giovanni e scuola giovani e sapere faccia Tuturano con la questione del rapporto Giovanni lavoro sei meno riusciamo a coniugare due linee che in qualche modo risolvono questa questione della mancanza di una scuola dei guadagni una mancanza di un sapere adeguato ma anche di una mancanza di lavoro
Per i giovani e quindi della mancanza di una scelta possibile di un'opzione
Io credo che la questione del del sapere della riforma della scuola della riforma dell'università diventano pressoché diventa una questione pressoché irrisolvibile insomma io voglio dire voglio dire questo non è più possibile immaginare un
Uno spezzone della vita un segmento della vita c'è quello giovanile tutto dedicato all'apprendimento alla scuola all'università la sapeva e poi un'altra fase dedicata al
In quel momento
Insomma la questione che alla sinistra e quella di non offrire
Istituzioni scolastiche scuole dove ci si un sapere sufficiente sia dal punto di vista della disciplina intesa tecnicamente sia dal punto di vista del sapere come griglia di decifrazione del reale
Come core coordinate per comprendere la complessità sociale nella quale i giovani si muovono e queste la crisi
Della scuola e dell'università ma al tempo stesso la crisi dal lavoro a che serva andare a scuola e andare all'università se il destino più nuovi oggetti quello della disoccupazione
Ecco allora
Ci sono queste due questione che io credo come sindacato va be'dobbiamo affrontare stiamo affrontando con grande difficoltà
Insieme con difficoltà e senza grandi successi l'altra questione qui voglio fare riferimento concludo anche rapidamente il modo come si lavora nella scuola
è il e sono i soggetti non più gli studenti ma gli insegnanti io sono reduce da una lunga da un lungo negoziato che riguarda il contratto della scuola un contratto molto contestato fra l'altro ecco io voglio dirvi questo che secondo me la scuola non lo si modifica soltanto attraverso uno ipotesi generali di riforma riforme pure necessarie ma attraverso i cambiamenti profondi dei comportamenti del modo di stare nella scuola
Insomma i l'insegnante oggi nella scuola penso alla scuola media penso al contratto che abbiamo fatto
Se non è in grado di aggiornare continuamente la propria professionalità è un'insegnante tagliato fuori dal sapere concreto
Ora quando ne abbiamo affrontato questa cosa nella nel contratto abbiamo trovato difficoltà nell'amministrazione la Falcucci ma perché non dirlo
Cari amici e compagni
Difficoltà anche fra Dinoi tra i soggetti interessati non c'è sufficientemente credito nella formazione e questo sarebbe giusto visto come si fa ma nemmeno nell'esigenza fondamentale dell'aggiornamento permanente cos'è oggi l'insegnante
Nella nella scuola media
Nella scuola superiore
Se è rimasta legata alle vecchie nozione ha preso una volta per tutte ecco questo è un problema affiancate sui prima dell'autonomia voi avete parlato dall'autonomia delle università e l'università io credo che prima dell'autonomia sia generale
Per l'università e per la scuola e su questo credo che la sinistra non abbia scelto una linea siamo sin in fondo per portare avanti una battaglia di autonomia autonomia nel pubblico che non significa alternativa alla scuola pubblica la scuola di Stato ma una forte autonomia sul piano organizzativo e gestionale sul piano progettuale e programmatico
Anche su questo abbiamo fatto delle aperture nel contratto ma sono enormi le resistenze sia dell'amministrazione sia nel corpo insegnante
C'è una sorta di di concezione dell'insegnante come figura dato una volta per tutte che non ha detto non è adeguata alla scuola di oggi ha la necessità di cambiare di seguire i i cambiamenti rapidissimi che ci sono nel sapere nella scienza nella cultura in tutto quello che che circonda oggi la scuola e la domanda che proviene dagli studenti in conclusione io vorrei dire che abbiamo bisogno
Di per quanto riguarda la scuola l'università di momenti accentuati di autonomia dirvi protetto riproposizione Alizée azione
Di tutto il corpo docente e di una grande flessibilità rispetto ai giovani lavoratore al mondo del lavoro c'è quel circuito che abbiamo teorizzato tante volte dal lavoro alla spia alla scuola e dalla scuola al lavoro quindi questa flessibilità che investe tutto l'arco della vita di una persona che appunto al come base fondamentale
L'autonomia una capacità di essere contemporanei rispetta a alla problem alle problematiche sociali mentre mi pare che la scuola sia fatta di figure sempre troppo rigide
Eccessivamente rigide e si è consentito una piccola provocazione a cui Asor Rosa altri interlocutori possono rispondere meglio ma insomma cosa significa che l'università non è automatizza diamo tutto che ci sono figure rigide sempre di più automatiche collegate fra di loro quando si propone che ricercatori siano adesso parlo di retribuzione una cosa un po'volgare ma anche la retribuzione a che vedere con Sesto Sion automaticamente collegato per il settanta per cento a un'altra una fascia di professore gli associati non è questo un modo di risolvere io temo corporativa mentre dei grandi problemi di riorganizzazione del personale della scuola dell'università
Delle flessibilità dei modelli di impiego
Io vi ho citato dei problemi per il sindacato più che delle soluzione ma credo che siano problemi per noi e per tutti
Una veemente appunto c'è solo da istruire bene i problemi difficile pensare di dare anche le risposte allora su questo molto rapidamente la la questione che volevo porre ad Asor Rosa almeno in questo primo giro
E come dall'alto diciamo così di chi è l'esplica una funzione didattica male semplificata con un grandissima immaginazione sociologica e con una grande attenzione
Ai fatti politici alla costituzione dei movimenti collettivi
Beh insomma non solo come si leggono da quest'ottica i caratteri dei nuovi movimenti degli studenti ma anche come diciamo dall'angolo di vizi di visuale di chi come come Luís esercita la funzione docente si legge il possibile futuro
Il destino di questa figura di studente che si è venuta modificando tra l'altro come suggeriva Pietro Folena già nella sua comunicazione di ieri e poi riprendendo anche alcuni spunti d'analisi nel rispondere alla mia domanda
Come saremo
Stiamo facendo una tavola rotonda
Insomma la sua rosa
Quindi
Dunque io sono
Nelle grandi linee d'accordo con
Il quadro tracciato da Folena
Nel suo intervento mi spiace di non avere ascoltato la sua relazione
Per ciò che riguarda la
Valutazione di questa nuova fase di
Pur iniziativa politica
Da parte degli studenti
Sono d'accordo con alcune
Differenze di interpretazione e di analisi
Che forse può essere utile mettere in discussione proprio perché da queste differenze potrebbero derivare anche delle differenti indicazioni operative
Anch'io penso come Folena che siamo in presenza di una ripresa politiche degli studenti
E quindi anch'io penso come lui che si sia aperta una nuova fase della soggettività studentesca se
Questa ripresa politica la interpretiamo come credo che sia giusto fare come una delle forme possibili non comunica di questa soggettività studentesca quella che ci interessa come dire più nell'immediato ma forse neanche quella fondamentale
Credo però che se ne debba parlare come di una ripresa ancora embrione
Credo che sarebbe un errore di prospettiva cioè accentuare eccessivamente i caratteri positivi quantitativamente che qualitativamente di queste ripresa
In secondo luogo io credo appunto dal l'ottica dalla quale osservò queste cose
Che sia necessario fare uno sforzo interpretativo forse
Più attento e più circostanziato
A quelli che sono i veri motivi di fondo di questa ripresa
Di questa ripresa di soggettività ripeto
Creativa prima che politica io per esempio non riesco a vedere con la stessa sicurezza Di Pietro che il fulcro dei questa ripresa di soggettività sia lo snodo sapere lavoro
Credo che anche questo scrittori
Ma sia come dire collocabile all'interno di una situazione assai più complessa e contraddittoria
Rispetto ad una situazione che se fosse interamente riferibile allo snodo sapere lavoro sarebbe una situazione
Classica che noi abbiamo già conosciuto nei decenni precedenti e che per esempio credo sia stata alla base della dell'esplosione del sessantotto
Dove la differenza
Beh intento io osservo una corsa che non non è irrilevante dal punto di vista dell'analisi e poi forse soprattutto della operatività politica da costruire e cioè che questa soggettività studentesca nuove è caratterizzata a mio giudizio da spinte individualistica e fortissimo
Il tema della individualità non è un tema da
Sottacere o da sottovaluta
Da spinte individualistiche fortissime il che e significa che non ci troviamo di fronte a un fenomeno bifronte
Cioè a un fenomeno che ha una parte Rivolta verso diciamo pure le spinte liberisti che verso le ideologie concorrenziali
E una fascia che invece trova nel perno della individualità un diverso non necessariamente negativo rapporto con il mondo
Allora io credo che su questo terreno
Che forse anche Pietro lo accennava sì misuri l'insufficienza a livello io direi giovanile ma prestiamo alla condizione studentesca di qualsiasi risposta ideologica socialista classi
L'ideologia socialista in quanto sistema di valori
Proposta politica cioè quel tutto coerente che in qualche modo sia abituati a identificare in questo modello secondo me non ha più preso
E non ha più presa perché da una risposta parziale e in qualche misura arretrata ad una serie di spinte che si protendono come dire verso una diversa visione del mondo rispetto a quella del socialismo classico
è vero invece e questo credo che sia un terreno da approfondire da scavare
Che si verificano a livello studentesco ed
Forse anche più generalmente giovanile dei fenomeni che io chiamerei perché non so voi in quale altro modo definirli delle forme di su di solidarismo degli individualismo cioè delle forme in cui la solidarietà si manifesta
In quanto Cisco la si scopre
Che essa è una delle forme di garanzia delle individualità che la compongono non in quanto che tende come dire a negarle o a trascendere le ma in quanto e la garanzia una delle garanzie
Per assicurare un più o corretto il libero sviluppo delle individualità cosa che secondo me e assolutamente centrale in questa fase i rapporti con gli studenti
Perché se questo fosse vero
Allora io credo che un terreno
Fondamentale di rapporto con masse studentesche di questo tipo che sono le masse studentesche della terza o della quarta rivoluzione industriale
Dovrebbe essere il terreno delle libertà delle garanzie dei diritti
Del rapporto di difesa e anche conflittuale con tutto quello che all'interno della istituzione o della società tende annegare o a soffocare questo tipo di spinte
E che questo sia vero
E lo si vede nel fatto che all'interno di questa realtà studentesca e giovanile
Non funziona più ni lo schema movimentista nello schema partitico
Ne lo schema partitico nello schema movimentista non non siamo di fronte mi ad una riedizione
Del movimentismo sessantottini escono né a una riedizione di quelle forme politiche di aggregazione Sam presso il Santo tedesche che in una forma o nell'altra più o meno settario mente si sono rivolte nei confronti ci sono spinte diciamo nella direzione della ricostituzione di un partito piccolo o grande che fosse ma siamo di fronte ad uno ad una ad uno schema mobile forse il termine moto che USA per Pietro Folena e per ora quello più adatto a individuare un qualche cosa che in un certo momento cioè un mese dopo non c'è più
Ci sarà ancora di nuovo in una forma diversa rispetto a due mesi prima e cioè non è aggregabile o confine ambite all'interno di una formula quale che essa sia
La serie come dire delle delle suggestioni
Che derivano da questo discorso sulla condizione studentesca
Sì riallacciano a mio giudizio direttamente
Ad un tipo di realtà
Ad un ordine di fenomeni che e dovrebbe anche esso e diventare o tornare ad essere centrale all'interno della nostra riflessione nel corso di questi prossimi mesi o anni e il adesso Hatcher Reno di riflessione
Che io invito discutere che secondo me fa parte integrante di questo discorso e che in realtà mentre il titolo di questa tavola rotonda e politiche formative e studenti in Europa
La realtà storica dell'università europea nel corso degli ultimi quarant'anni non degli ultimi vent'anni badate bene
E che non abbiamo avuto in nessun posto in Europa e senza ombra di dubbio certamente in Italia nulla che possa essere definito nel senso proprio del termine una politica formativa
Stiamo di come dire ipotizziamo un tema di dibattito in qualche cosa che in realtà di cui in realtà non abbiamo mai fatto
Una sola grande esperienze magari discutibile ma comunque calata
Dal cielo della teoria nel sul terreno della pratica
E questo che cosa vuol dire
Vuol dire che
Mentre l'università europea
E anche quella italiana hanno modificato le loro strutture hanno delineato un nuovo orizzonte o nuovi orizzonti della ricerca e hanno cambiato la condizione dei docenti lasciamo stare sì
In meglio o in peggio comunque hanno subito una traslazione una ma è una modificazione che rende impossibile paragonare la condizione delle strutture e della docenza
Di oltre a quella di quaranta anni fa
La cosa il fenomeno che nomi assolutamente cambiato cioè che è restato immobile all'interno di questa traslazione complessiva e la condizione studentesca non gli studenti
Certo gli studenti sono soggettivamente cambiati
Ma non non è cambiata la condizione studentesca cioè gli studenti sono restanti all'interno della università italiana ma credo anche europea l'unica Capecchi categoria prestata in qualche modo ancora aldilà
Della effettuazione della Rivoluzione francese
E della carta dei diritti
Siamo come dire in presenza di una categoria che dal punto di vista della sua condizione oggettive è restata immobile dentro una traslazione dell'organismo complessivo
E questo ha prodotto come dire una situazione di conflittualità all'attente di sofferenza e di frustrazione che va raccolto in termini positivi voglio dire che a quella a quelle spinte soggettivamente maturate su di un terreno anche molto avanzato corrisponde una condizione di lavoro ed l'esistenza che invece e sostenere è stata sostanzialmente immobile i due popoli si sono sempre più divaricati e questa secondo me e la drammatica condizione con cui si fanno i conti quando si parla degli studenti nella università italiana io credo che sia Giunta l'ora di elaborare su questo terreno di soggettività quella che definirei una vera e propria carta dei diritti
Dello studente universitario perché appunto ripeto di fronte alla conflittualità delle tensioni corporative docenti e alle smagliature della macchina istituzionale il tema del diritto studentesco considerato come un insieme
Di rapporti diversi con l'istituzione il sapere non è stato finora secondo me neanche posto
Dunque io credo che
Diciamo un minimo di istruzione precisa dei problemi che volevamo affrontare almeno per me si delinea cioè nell'analizzare il tema studenti Folena insistito di più su un elemento politico diciamo che tende a individuare fra le ragioni della sua genesi e della definizione dei suoi caratteri queste mancate risposte ho questo carattere fortemente diciamo selettivo darvi Nisticò delle risposte mio conservatrici e pone un tema di valorizzazione e di valorizzazione in termini nuovi certo perché altrimenti sapere lavoro certo è un un paradigma classico del vecchio industriali insomma
Alberto io credo opportunamente specifica
Io non poi vedremo perché penso che possiamo fare un secondo giro però dopo aver dato la parola d'Achille Occhetto per un intervento magari un po'più lungo perché Luis dopo non potrà fermarsi a discutere ancora perché a una riunione di segreteria
Dicevo Asor Rosa specifica insistendo che se un problema di valorizzazione se è un problema di valorizzazione non egualitaria o se vitalistica in termini tradizionali ma semmai nel senso di una valorizzazione delle differenze della differenza
Un inizio di risposta in un'ottica sindacale se anche se sembrava che e le in casse di più i problemi che poter dare risposte da parte di Lettieri insomma intorno al concetto chiave diciamo di regolazione flessibile
Dei rapporti sociali e di lavoro io il a ad Occhetto vorrei porre vorrei porre diciamo una domanda molto pesante ma in fondo una sola ecco io credo che anche questa tavola rotonda raccolga e tema Tizzy bene alcuni elementi di fondo di un analisi nuove di una ricerca nuova che complessivamente veniamo svolgendo come cultura politica come partito
Nei tempi più recenti ed è un po'rispetto a questo sfondo che i temi di questa conferenza con particolare a zione alla questione degli studenti della loro condizione della loro soggettività politica dei loro diritti
Va posta e questo l'interrogativo che volevo porre Achille cioè rispetto al complesso della ricerca
Culturale e programmatica nuova come ci rapportiamo a questa realtà o come interpretiamo il suo modo di rapportarsi diciamo alle ragioni
Vecchie e nuove della sinistra ma innanzitutto voglio dire che probabilmente non sono il più adatto a rispondere a questa questione perché devo confessare
Che io ho sempre guardato con un certo fastidio da quando ero segretario nazionale della FGCI
Le analisi sociologiche da parte delle generazioni più attempate sui movimenti dei giovani anche perché per esperienza mi sembra che si possa dire che queste hanno messo il più delle volte in con sul terreno delle sentenze sugli rientri sugli orientamenti delle giovani generazione che oltretutto sono sempre state smentite dai fatti io ricordo valga per tutti la clamorosa
Smentita dalla pubblicistica negli anni precedenti al luglio del sessanta che parlava appunto di una generazione totalmente bruciata
Ci fu proprio la campagna di stampa poche settimane prima e poi ci furono quei fatti che tutti voi ricordate il famoso i ragazzi delle magliette a strisce oppure anche certe proiezioni di frustrazioni e di attese mi sembra che la cosa più interessante e questo invitava anche la domanda d'altro canto questo era anche il filo di ragionamento
Interessante fatto da Asor Rosa e quello di un confronto dialettico diciamo tra Progetto della sinistra o di parti della sinistra le istanze nuove che vengono e affiorano dei movimenti che hanno delle antenne e più vigili su ciò che avviene nella società
Oltre tutto io credo e voglio fare questa parte molto rapidamente che oggi un'analisi compiuta
Sulla caratteristica diciamo dei movimenti studenteschi sono avuti in tutta l'Europa e naturalmente più difficile perché mi sembra che minore sia la compattezza ideale
Ideologica anche rispetto al sessantotto dove non c'è dubbio che l'elemento ideale dominante era una certa visione libertaria anche se allora c'erano poi i vari marxismo millenni ismi ma non c'è dubbio che il segno di massa
Di quel movimento era quello di essere l'epifenomeno libertario della società affluente di cui una delle caratteristiche fondamentali era l'utopia
Di Marcuse oppure nel settantasette dove a me sembra pur nella varietà di stimoli e di suggestioni di caratteristiche l'elemento dominante era quella che io chiamerei una certa ideologia della ridistribuzione di cui credo tutti ricordiamo alcuni elementi fondamentali diciotto garantito
L'esproprio proletario che tuttavia io voglio partire di qui perché mi sembra importante poneva già questioni serie per il progetto della sinistra non riducibili alla tematica come noi abbiamo avuto il torto di fare del cosiddetto partito armato
Perché richiedeva la capacità di confrontarci attivamente con una serie di nuove tematiche
Che forma uscivano dalla classica impostazione della società industriale poi vengo alle questioni poste da Asor Rosa e quindi richiedevano già allora da parte nostra la capacità di attrezzarci ad analisi di una società di massa delle sue nuove idealità e contraddizione dove cento
C'erano a tutta una serie di elementi
Di degenerazione di distorsione ma anche occorreva da parte della sinistra intuire quali erano le possibili nuove frontiere sociali Camarda normative anche etiche io credo che allora la discussione che si fece sull'università di massa era un banco di prova tra due ipotesi profondamente diverso di vedere lo sviluppo della società
Affiorarono allora io credo due irrazionalità
Quella che mai abbiamo combattuta del lassismo delle sperimentazioni selvagge
Ma anche una irrazionalità che era propria di una certa risposta rigorista che diciamo così voleva mettere le brache al mondo voleva ritagliare la società sulla base di idealità sorpassati
E io credo che il non essere riusciti ad uscire in avanti rispetto a questa morsa ha rappresentato una grave sconfitta della sinistra
Di cui la più grande allegoria
Di questo è stato il dramma del caso Moro seppure su un terreno diverso
Nel senso che anche allora noi accettammo il fatto che nel caso Moro c'erano solo due fronti il fronte della trattativa della fermezza
In realtà un'analisi più attenta ci avrebbe dimostrato che la situazione era più variegata che avevamo nel fronte della trattativa certo coloro che probabilmente erano disponibili a fare il gioco di quella parte del fronte della fermezza che voleva creare una situazione di nuovo ordine conservatore nella società italiana ma c'erano anche altre componenti democratiche e nel fronte della fermezza
C'era chi come noi voleva salvaguardare la democrazia ma c'era molto probabilmente anche i mandanti dell'uccisione di Moro cioè coloro che utilizzavano quel gioco per portare indietro gli sviluppi democratici della società italiana ebbene e in questa morsa a mio avviso che furono depotenziati i movimenti e sconfitto il processo riformatore unitario
Aprendo così la strada lascia sta alla stagione diciamo così della governabilità della riduzione della complessità il ciclo diciamo neoconservatore e neo liberista
Una risposta tra l'altro che è stata resa necessaria anche dalla incapacità della sinistra di capire che ci trovavamo di fronte
Ai risultati di una società di massa che indubbiamente andava corretta nelle sue distorsioni ma non ridimensionata nel suo processo nel suo processo democratico
Ora la rivincita neo conservatrici nel neo conservatrice quindi stata facilitata dal fatto
Che un certo corporativismo e assistenzialismo che si fondava su un certo modo di formarsi dello stato sociale a direzione democristiana in Italia aveva separato il tema della libertà individuale da quello dell'agguato ed eguaglianza
E che quindi non si seppe in sostanza difendere l'ipotesi di costruire una società di uomini liberi e colti non sulla base della sottomissione quindi della dequalificazione della stragrande maggioranza in un progetto capace di far rivivere invece la libertà e la cultura in una società di massa in una società di tutti e quindi fumo chiusi nel nella forbice tra Caucus e ordine riduttivo
Oggi mi sembra necessaria questa premessa la ripresa dei movimenti si colloca in una fase declinante del ciclo neoconservatore
Ci troviamo indubbiamente dinanzi a una risposta alla risposta neoliberista alla crisi dello stato sociale
E quindi che non può essere letta in continuità né col sessantotto nel Conso con settantasette ma che porta in sé una forte novità
Il che conferma mi sembra il valore della nostra consapevolezza generale che deve essere quella che attribuisce
Alla neo conservatorismo non il ritorno a posizioni conservatrici classiche ma una grande funzione dinamica e anche moderno
A partire dall'America ma in tutta l'Europa che esso ha avuto e che quindi la risposta
Non sarà automatica e vincente sicuramente non potrà essere vincente se la risposta salari Salara risposta di una vecchia sinistra che si fonda ancora su antiche categorie d'interpretazione
Della realtà e delle contraddizioni del reale
Ma invece soltanto se avanzeranno nuove idee della sinistra io credo
Che qui c'è la verità in Terna nell'affermazione che fece a suo tempo Asor Rosa quando disse questi movimenti badate portano dentro disse qualche cosa che a che vedere con il problema dell'interesse generale
Per questo io credo che assenso comprendere in che modo sì configuri oggi un'altra generazione
Con le sue novità di linguaggio di problematiche
Una generazione che indubbiamente tutta dentro la modernità ma che sconta il peso della modernità senza aggettivo
Io ne movimenti sento la consapevolezza che il mutamento di fase dall'espansione della modernità e l'emergere di nuovi drammatici problemi di fondo apre oggi nuove prospettive nuove possibilità
Credo quindi che siamo tutti d'accordo mi sembra dalle cose che abbiamo detto fino a questo momento che ci troviamo di fronte a una generazione liberaldemocratica e riformatrice nella sostanza attenta alla concretezza sensibile alla condizione materiale allo studio ma non estranea alla tematica ideale cioè ci troviamo di fronte a un utopia capovolta rispetto a quella del sessantotto un'utopia positiva in cui proprio la tematica dell'individuo vissuta in modo nuovo si presenta contro i miti del neoliberismo conservatore
Cioè l'arrangiarsi il calpestare le altre l'arrivare salvarsi con la prepotenza dei rampanti cioè i limiti di un individualismo diciamo così egoista ed entro
E mi sembra invece che emerga una nuova esigenza di socialità che non è contraria quella tematica dell'intifada cioè capace di salvaguardare e sviluppare per davvero tutte le potenzialità
Dell'individuo almeno questa deve essere la nostra risposta ecco anche per non cadere io nel quello che ha detto che non voglio fare la pura Sociologia ritengo che noi dobbiamo dare questa risposta
E che lo si debba dare
Sulla linea di quanto abbiamo discusso avete discusso in in questa conferenza cioè sulla linea volta a rivisitare e questa è una grande novità
Tutta la tematica del rapporto tra pubblico e privato cioè quella risposta la risposta neoliberista che non ne statalista mai socializzante
E che soprattutto si pone fondamentalmente il problema del modo nuovo di essere del pubblico
E cioè di un pubblico che badate e capace di suscitare energie creatrici anche capace di suscitare nuove forme di imprenditorialità sia pubbliche che privata e quindi io credo che la questione che poneva
Appunto anche Asor Rosa nell'interpretazione di questo nuovo tipo di tematica ci ponga saltando il lo statalismo classico oltre la Società industriale il problema del rapporto diretto tra individualità e socialità
E non tra masse è stato e naturalmente scavalcando profondamente ed diventando una vera alternativa
Al neoliberismo e anche a ciò che di vero il neoliberismo aveva perché il ribellismo ha vinto perché aveva delle verità interno
Beh Gramsci lo disse persino per il fascismo quando parlo di fase progressiva non è questo che è caratteristica di questa capacità di interpretazione dobbiamo mantenerci
Però dobbiamo sapere che i soggetti
Di questi movimenti che i soggetti di questa che deve essere vissuta non come una restaurazione della sinistra ma io direi come una vera e propria Rinascita della Sinistra
Sono diversi perché non c'è dubbio che lo sviluppo tecnologico e l'istruzione diffusa
E connotata lo diceva Asor Rosa forme particolari di cultura da particolari comportamenti che superano le vecchie tradizionali separazione tra l'economico il politico e così via dicendo
Il che dà ragione a mio avviso dà ragione
A una mia particolare insistenza mi permettete questo questa questa civetteria diciamo a una mia particolare insistenza sul carattere trasversale delle contraddizioni nel cui questa in questa società
Cioè particolare insistenza sul carattere trasversale delle contraddizioni da cui deriva la necessità
Di ricomporre le alleanze riformatrici a partire dai programmi a partire dal Progetto a partire dal programma fondamentale come lo intendono i tedeschi tanto per intenderci cioè un insieme di proposte di valori che si combinano tra di loro
Che non ha niente a che vedere con l'indifferenza delle alleanze
Perché non c'è dubbio che dai movimenti
Scaturiscono oggi per lo meno due radicalità
Quella del lavoro e qui è la verità del discorso che si dorme collocato in un certo meglio non è in contraddizione con quello che c'era del discorso sollevato da da fuori non è che adesso voglio fare il moderato corretta due posizioni diverse
Quella del lavoro è quella dell'ambiente su cui non c'è dubbio che si scompongono e ricompongono le forze che sono che sono in campo
Basta pensare alla risposta la disoccupazione tecnologica questa risposta o conduce a una difesa degli attuali occupati entro le attuali compatibilità senza cambiare nulla dell'organizzazione sociale
E quindi conduce a una prospettiva cast tale dove ci sono i nuovi partner nuovi servizi
In cui sempre di più drammatica quindi è avviene la si manifesta la contraddizione tra
L'elevamento dell'istruzione il fatto che non c'è nessuna garanzia di lavoro perché abbiamo qui indubbiamente per le società occidentali una miscela esplosiva una vera e propria miscela esplosiva per le società uccide
Oppure invece c'è l'altra ipotesi è quella di una riorganizzazione della società
Che pone al centro il grosso problema dell'orario è anche il problema degli orari
Non solo nei luoghi di lavoro ma nei servizi nella città su cui si innesta tutta la tematica
Della liberazione del lavoro che al centro dalla carta delle donne che il fatto fondamentale per rendere concreto e non soltanto più un fatto diciamo così declamatorio il superamento
Il superamento dei ruoli e lo stesso vale per la radicalità ambientale
Non nel senso di una negazione dello sviluppo ma nel senso della qualità
Sapendo che non si può non ci si può dire moderni
Al di fuori di un rapporto problematico con le tecnologie e che l'effettiva modernità sta nella capacità di elaborare
Una tecnologia superiore che quella di controllare in termini di compatibilità umana ambientale sociale l'insieme delle tecnologie del loro uso dei loro metodi d'impiego delle finalità cui sono applicato
Il che appunto non vuol dire arresto ma al contrario vuol dire un potenziamento di tutto lo sviluppo
Scientifico e tecnologico attraverso un salto gigantesco che deve fornire alla scienza nuovi obiettivi e io voglio dire con chiarezza che qui vedo la lotta centrale dell'universo della sinistra nell'università c'è una lotta accanita instancabile
Per orientare la ricerca non solo in termini di quantità ma anche in termini
Di qualità denti investimenti sul terreno per la ricerca ma allora se ragioniamo così io lo voglio dire ai compagni socialisti
Siamo ben oltre la falsa alternativa con cui vogliono aprire anche il loro congresso tra catastrofisti e ottimista il problema vero è come si sta dentro la moda
I movimenti oggi ci sollecitano in questa direzione chiamano in causa l'esigenza di una riforma della sinistra e dei suoi valori
Ed è proprio per questo che io vedo nelle nuove generalizzati generazione nelle contraddizioni che esse portano avanti cioè in questa nuovo connotato che al problema della individualità nei loro movimenti loro idealità
Un prezioso materiale umano ideale e di esperienze su cui poggiare
Per porre seriamente il problema della ricomposizione delle forze di progresso
Non come vittoria di una tradizione sull'altra ma come superamento
Tante le tradizioni del movimento operaio superamento il termine classico cioè che contenga anche la verità Interna al di fuori dei vecchi ideologismi sia rivoluzionari che del vecchio riformismo perché non c'è niente di più vecchia
E più penalista e più industrialista della tradizione riformista
Quindi una forza nuova su cui poggiare per fare la casa più grande di tutte le forze di progresso
E oggi naturalmente io non propongo a questo proposito accordi mediati sono lontane tra l'altro lo scempio di questi giorni mi sembra che lo dimostri però credo che se leggiamo così
Cioè in chiave progettuale
L'esperienza dei movimenti e cioè come una conferma della necessità di rispondere alla fine del ciclo conservatore con le nuove idee della sinistra non con la vecchia sinistra
Si apre la possibilità concreta di una lotta severe accanita per aprire una nuova frontiera
Delle forze
Riformatrice di poter dire quindi concretamente che tocca alla sinistra ma a una sinistra rinnovata rielaborare questo materiale
Che ci si presenta in questi termini ma ricomporlo in un progetto che tutto da inventare che non è il tradizionale Progetto
Della sinistra della fase industriale
Bene Occhetto deve comunque andare via io proporrei di decidere insieme se vogliamo proseguire la tavola rotonda
Come io vorrei scusate non senza enfasi ma forse è bene dirlo non è che abbiamo una riga in segreteria ma il Presidente della Repubblica fu conferito l'incarico esplorativo al all'onorevole Iotti e quindi queste
Mi sembra
L'applauso è giusto no bisogna prolungarlo oltre perché non è ancora l'incarico a formare effettivamente del governo e quindi su questo faremo applauso il più diverso
Quindi non so io credo che la cosa cosa interessante che a tutti può anche interessare non sostituiti sapere perché io credo che data l'ora
Possiamo concludere qui questa tavola rotonda e visto che vi siete alzati non faccio nemmeno le conclusioni ci vediamo domattina e non emerge un pasto
Secondo giro
Siamo i lavori ristrettezza aggiornata conclusiva del nostro convegno
Riprendiamo con discreto puntualità perché si affollano le richieste di interventi non sappiamo se riusciremo a soddisfare
Grande grosso rammarico ha per primo la parola al dottor Mario Raffa del dipartimento cultura e scuola
Di Democrazia proletaria
Ringrazio dell'invito
A questa conferenza sarò brevissimo perché mi risulta che ormai ci sono
Tante iscrizioni
Ci interessava intervenire a questa vostra conferenza per due motivi una il lavoro crescente il Comune che abbiamo fatto in questi mesi nelle diverse università italiane
Rappresentando con una capacità di informazione svolta dalla lega degli studenti dalla FIGC ed annui un ter Reno di informazioni di tutte le componenti universitarie che uno dei problemi e dei nudi centrali in questa fase una seconda questione che la riflessione iniziata e la battaglia all'interno dell'università di questi mesi
E diversa rispetto al passato perché si misura da una parte sulla questione dell'autonomia ed è santo al centro delle due giornate i precedenti un punto per cui noi ci siamo battuti nettamente contro la proposta Covatta Falcucci è dovuta a questo motivo fondamentalmente è chiaro anche noi siamo d'accordo sull'autonomia
Ma così come si configura in quella proposta si stabilisce prima
Una serie di elementi dell'autonomia delle singole università oppure alcuni elementi secondari ma importanti come le tasse senza stabilire qual è il quadro generale entro cui si colloca l'autonomia delle singole università
Quindi è importante stabilire il quadro di queste autonomia per poter poi fare una vera politica che non fa cresce le differenze d'ateneo ateneo nord e sud
Una seconda questione centrale di questi mesi è il problema che veniva affrontato burino alcuni interventi ieri del ruolo nuovo che ha l'università
Rispetto Allo sviluppo
E questo fatto lo vediamo sul terreno più propriamente politico con la venuta meno come confermano pure i fatti di ieri sera di una politica che comunque sul terreno economiche dello sviluppo si è attestata sul vecchio modello di sviluppo su una vecchia politica
Rispetto a questo vecchio modello di sviluppo la sinistra e noi tra questi da alcuni anni stiamo portando avanti una riflessione certo limitata per la modestia
Delle forse per la difficoltà della sinistra ma una riflessione
Che pone il problema di quale rapporto tra la conoscenza critica il sapere critico e un nuovo modello di sviluppo o come abbiamo detto al nostro congresso lo sviluppo auto centrato quello sviluppo cioè che utilizza tutte le risorse locali in termini di uomini di tecnologie di risorse umane e produttive per fare questo
Diventa centrale il ruolo della scuola e della formazione delle nuove generazioni
Per questo noi vide hanno importante questa vostra conferenza perché tra le altre questioni pone questo problema a cui possiamo e noi diamo risposte che in parte sono simili in parte sono diverse
Un rapporto nuovo tra sapere e sviluppo per cui le conoscenze dei diversi settori pensano in termini di politica quotidiana
E quindi chiudendo perché vedo che già ci avviciniamo i cinque minuti che mi sono stati dati e quindi è importante quello che veniva chiesto in alcuni interventi trovare il modo perché nelle università e soprattutto nel rapporto tra università e ambienti circostanti gli studenti i docenti lei forse non docenti riescono ad essere elemento di coagulo di critica ma anche di una nuova pratica che non sembra sinistra noi siamo riusciti assicurare in questi anni vi ringrazio
Ringrazio Mario Raffa per il suo intervento d'ora la parola al professore Benedetto Colajanni del comitato regionale del Partito Comunista Italiano grafici
Ma a me sembra che questo problema del rapporto fra l'autonomia le Autonomie l'autonomia di sistema le autonomia della sedi sia ancora non risolto
Anche se e molto chiaro quello che non vogliamo e che è venuto invece molto chiaramente fuori da alcuni interventi
In questa stessa sede si è visto che certe autonomie vengono considerate come il metodo di scardinare il sistema universitario per dare risposte precise a certe domande precise record senatore covata di ha detto che se le università di eccellenza non le fa
Non le fa il pubblico le farà in privato quindi l'Arpal tutto questo servirebbe esclusivamente a affidati al pubblico dei compiti che sono
Oggettivamente solo rivolti a interessi che collettivi non sono però questo non significa che nelle nostre proposte non ci siano dei pericoli che secondo me vanno vanno chiaramente affrancate perché ogni differenziazione
Credo che implichi automaticamente un pericolo di un pericolo di gerarchizzazione
Perché
Ecco come funziona un meccanismo unico di differenziazione in presenza di contesti così profondamente diverse
Mi sembra che si è parlato molto del problema dell'adeguamento qualitativo al al diverso livello a cui è arrivato il problema del lavoro ma lì dove il problema è quantitativo
Laddove come nel Mezzogiorno sì però si prevede che venga concentrato il novanta per cento della disoccupazione
Che arrivi al venticinque per cento delle forze lavoro essere ed è in prevalenza giovanile possiamo prima ecco dimenticare questo possiamo dimenticare che
E un problema tra l'innovazione del sistema dovrebbe cominciare a passare attraverso la omogeneizzazione del sistema stesso siamo sicuri che è una differenziazione di questo tipo non farà che
Non porti come conseguenza l'accentuazione della dequalificazione del Mezzogiorno ecco io mi spavento che alcuni vecchi problemi
Non vengano presi sufficientemente in considerazione perché le pecche vengano considerati superati ecco ho paura che
La paura del meridionalismo straccione ci faccia dimenticare nel suo complesso il meridionalismo e questo mi sembra un pericolo estremamente grave ecco alcuni problemi che sono insiti di questa università insidie nell'attuale funzionamento si possono riproporre eguali in una università diversa e continuare a penalizzare il Mezzogiorno
Un esempio per non è solo una questione di di fondi non basta garantire un minimo attraverso l'Inter l'integrazione spesi statale di un minimo che consenta atto di lavorare
A tutti quanti perché questo significa semplicemente che le differenze sia dopo dovranno a partire da una soglia più elevata ho sentito parlare di un'altra cosa del problema della stabilità dei docenti
Della possibilità di mobilità nuove dei docenti stessi bene io dico che per il Mezzogiorno il problema è l'esatto contrario
E quello della stabilizzazione dei docenti bisogna elitarie che continui questa fuga che continui questo parcheggio dei docenti nel Mezzogiorno
E quindi questo è un problema di est del quale secondo me si deve assolutamente a fare il carico la riforma nel suo complesso perché se Repetto alla università si vogliono affidare problemi di compiti di adeguamento alle nuove necessità del del lavoro io credo che l'Università del Mezzogiorno bisogna affidare compiti ancora più gravosi e più importanti si tratta di utilizzarla come strumento che deve addirittura contrastare le tendenze naturali delle serie Luís un elemento di sviluppo e come è possibile attraverso una autonomia non controllata come è possibile senza una programmazione senza qualche cosa che garantisca il reclutamento e stabilità
Qualche cosa si è mosso in un certo senso dice il CNR qualche cosa almeno sulla carta ha fatto ma bisogna assolutamente ecco lì stabilizzare creare quell'humus dei ricercatori quella quantità dei ricercatori senza la quale questa diversa funzione dell'università nel Mezzogiorno non potrà mai prendere corpo ecco io ritengo che questo non ne ho sentito parlare ho sentito una elaborazione molto molto puntuale molto precisa ma diciamo quasi di tipo nordista perché si parlava solo della nuova qualità di un lavoro delle della nuova qualità e dell'adeguamento del sapere al nuovo al nuovo tipo di lavoro occorre con questa funzione di trasformazione venga affidata nel Mezzogiorno cioè né ovviamente non tutta l'università ma che l'università abbia una grossa fetta di responsabilità in questa direzione io credo che anche per questo ecco il problema dei ricercatori da noi diventa ancora più importante perché credo che di lì vada presso il grosso delle nuove forze che possono dare all'università questa carica l'innovazione questa questa ha la capacità di fare cover fonte a compiti di questo tipo ecco io raccomando che nella definitiva elaborazione delle nostre proposte questo fatto che d'altronde va benissimo d'accordo con quanto diceva ieri Luigi Berlinguer che sosteneva giustamente che insieme alla riforma delle procedure ci vuole un forte è momento programmatori e a questo proposito vorrei dire un'altra cosa
Programmazione vuol dire scelte e scelte vuol dire sì e vuol dire anche no
Perché quando noi facciamo i conti dei docenti e degli studenti delle percentuali dimentichiamo dei giudici ci sembra un altro elemento importante lo scarto quadratico medio lasciatemi fare un pochettino l'ingegnere perché ecco la disuniformità del situazioni universitarie e anche una delle cose più importanti e che non viene fuori molto spesso dalle dalle analisi bisogna avere il coraggio di programmare determinate cose in modo che anche che può essere impopolare però può essere per certi aspetti popolari
L'ultima cosa
E concludo il problema del secondo del primo livello
E certamente è un problema molto grande ma lì mi pare che c'è una nostra contraddizione perché da un ma un lato sosteniamo che l'università deve avere è proprio questo carattere di radicale trasformazione del rapporto fra l'individuo lavorante il lavoro cioè una soggettività del lavoratore rispetto alla cioè una soggettività se vogliamo dell'offerta del di là della non so se chiamarlo affetto domande che dipende da che punto dice ma insomma del lavoratore rispetto al datore di lavoro
D'altra parte il titolo intermedio e diffuso e nasce laddove c'è l'esatto contrario il titolo intermedio
E servito finora a dare tecnici che non sono in condizione di avere una autonomia e generale di rapporto con il lavoro spesso questo è un problema molto grave e lì occorre addirittura inventare una conflittualità
Fra l'università
E lì mercato del lavoro perché o noi inventiamo une siamo capaci di spingere tutta l'Università sulla produzione di un lavoratore intermedio che non sia tanto intermedio cioè che abbia veramente quel possesso dei mezzi di sapere che gli consenta di lavorare con tutte quelle connotazioni che abbiamo detto oppure facciamo il gioco delle industrie oppure facciamo il mezzo tecnico che poi viene completamente formato delle industrie io queste sono le poche cose che volevo dire
Ringrazio Benedetto Colajanni ha ora la parola al professor Paolo Massaccesi dell'Università di Roma mentre il consiglio di amministrazione de la Sapienza
Sono trascorsi quasi venti anni da quei provvedimenti dal sessantanove meglio noti come norme sulla liberalizzazione dei piani di studio facile avevano rappresentato una prima frettolosa risposta alla domanda di innovazione di un sistema universitario fino ad allora sostanzialmente statico travolto dalla impetuosa domanda di nuove funzioni formative da parte di nuovi soggetti
In quegli anni che comincia a manifestarsi l'esigenza che l'università abbandonando l'arretrato modello di un sistema elitario assumesse un ruolo nuovo
Per una formazione superiore
Più recentemente l'evoluzione dell'Italia come è avvenuto per tutti i Paesi sviluppati verso un sistema in cui l'innovazione è parte importante della società ha comportato l'emergere di una domanda di formazione superiore articolata e ricorrente
E corrispondentemente l'esigenza di un'organizzazione della ricerca scientifica in grado di realizzare confluenze e sinergie a supporto dello sviluppo e dell'innovazione
Ebbene da quegli anni dal sessantanove tutti i provvedimenti che hanno avuto per oggetto l'organizzazione dell'attività didattica e della ricerca all'università sono stati caratterizzati dalla provvisorietà
Nell'attesa della riforma dall'attesa della riforma così provvedimenti urgenti e settantatré così le norme sulla sperimentazione dell'ottanta
Ebbene
In questi anni emersa sempre più evidente la necessità di un modello nuovo dell'organizzazione universitaria
Non so non semplicemente i provvedimenti tampone ma di un vero e proprio modello
E le caratteristiche di questo modello sono io credo ormai chiare l'autonomia l'articolazione l'elasticità
Autonomia del sistema universitario vuol dire enti innanzitutto autonomia di governo complessivo del sistema
Vuol dire autonomia dall'organo
Ministeriale vuol dire che l'università deve possedere un organo centrale non dipendente non consulente da parte del ministero della Pubblica rispetto al ministero dalla Pubblica istruzione un nuovo insomma un nuovo con protagonista della politica culturale
Con funzione di coordinamento delle autonomie universitarie per la individuazione delle compatibilità tra le diversi sedi per la definizione dell'equivalente
Un nuovo con quindi emanazione diretta dei soggetti accademici al di fuori delle corporazioni dei sistemi disciplinari
Capace di promuovere la costituzione di lavoro di specialisti ma capace di sintesi prima di tutto di progettazione complessiva scientifica e culturale
Allora tale autonomia dell'organizzazione centrale del sistema universitario deve fare da corrispondente non più il potere esecutivo
Come è avvenuto invece come avviene nell'attuale sistema universitario ma direttamente il potere legislativo perché tutte le questioni connesse con gli indirizzi della programmazione della distribuzione delle risorse non sono questioni ordinarie in un'università che deve essere riprogettata come sistema e necessario che il potere
Legislativo sia il diretto interlocutore del sistema universitario nel suo complesso
E d'altra parte dobbiamo dire che nemmeno il ministero ha poi provveduto alla gestione semplice dell'esistente ma Traverso un lavoro di incrostazioni di deformazioni
E di distorsioni ha determinato una crescita confusa dell'attuale sistema universitario
Trovi perciò il Parlamento organi nuovi per la programmazione così come riconosca organi nuovi per l'autogoverno centrale dell'università
Organi nuovi articolazione del sistema autonomia e articolazione del sistema universitario vuol dire autonomia delle sedi universitarie rispetto allora rispetto al centro ci può dire autonomia interna all'università autonomia delle sue strutture vuol dire potenziamento all'organizzazione dipartimentale può dire revisione degli organi tradizionalmente accentratori anche all'interno dell'università vuol dire ridefinizione dei Poteri
Degli organi e ridimensionamento della loro funzione rispetto ad un'autonomia che anche all'interno così come verso l'esterno deve potersi affermare
Vuol dire
Ridefinizione dei rapporti tra le strutture didattiche e le strutture organizzative della ricerca facciamo giudice
Autonomia
Articolazione elasticità elasticità del sistema universitario vuol dire costruzione di curricula vuol dire fare i livelli d'ingresso e di uscita vari livelli di formazione vari titoli ne siamo in profondo ritardo rispetto al sistema formativo universitario dei paesi sviluppati
è necessario trovare nuove forme perché l'università siano in grado nell'ambito di un sistema di riferimento consegnato e coordinato nazionalmente siano in grado di trovare nuove forme per
La costruzione di titoli e per l'erogazione di una formazione che deve essere sempre di più ricorrente e articolata
Vuol dire
Elasticità del sistema universitario vuol dire individuare anche nuove forme di partecipazione degli studenti rispetto al modello di governo e al modello di costruzione degli ordinamenti che si vanno disegnando
Gli studenti che acquistano e che stanno acquistando sempre di più la consapevolezza degli utenti che stanno diventando contribuenti
Dell'università che stanno diventando quindi dei soggetti dai quali non si può prescindere così come invece è apparso
Certamente degli ultimi anni tutti i provvedimenti che si sono succeduti hanno
Determinato una scarsa considerazione dei diritti degli studenti come contribuenti e come cittadino
Bene a fronte di queste esigenze di autonomia di articolazione di elasticità del sistema formativo universitario c'è bisogno di un nuovo impegno di un più forte impegno del nostro partito del Partito comunista italiano bisogna agire tempestivamente
Così come il suo tempo si è fatto per esempio a proposito della legge sulla riforma degli ordinamenti didattici vanno ripresi e difesi i contenuti di quella legge di riforma
Non può accettasse il basso compromesso del progetto Tesini
Il testo unificato del comitato ristretto deve riaprirsi un Parlamento
E nelle università una battaglia per ottenere un progetto più avanzato nel momento in cui le ceneri del pentapartito si disperdono facciamo in modo che nuove idee nuovi progetti per l'università siano oggetto di un ampio dibattito nel Paese
Ringrazio Paolo Massa CD è stato costretto a maggio il tempo di dieci minuti
Nel tempo disponibile per poter far parlare tutti coloro che hanno fatto ne hanno fatto richiesta loro la parola professore Luigi Lombardi Satriani preside della facoltà di lettere e Filosofia della Università della Calabria
Seguirà il professor Giulio Luzzatto
Un debbo confessare una certa sensazione di disagio perché quanto sto per dire potrà apparire inutilmente provocatorio ma io penso che ciò che il senso di delineare uno spazio per il confronto la riflessione su determinati temi che ci coinvolgono tutti e anche quello di e ognuno di esprimere quello che pensa e vedere dal confronto di fare emergere linee possibili operative che ci vedano
Convergenti ora io credo che sia il caso di chiedere che le università meridionali siano chiuse
Con particolare riferimento alle Facoltà di lettere e filosofia appunto può apparire inutilmente provocatorio ma se si riflette sulle vicende
Di questi ultimi anni mi sembra che la storia delle università meridionale in particolare Facoltà di lettere possono essere sintetizzate come cronaca di una morte non annunciata
Infatti il in questi ultimi anni abbiamo avuto grazie alle un diritto dei docenti della mobilità abbiamo avuto una fuga di professori moltissimi appena sono diventati di ruolo fasciato fascia di appena potevano utilizzare la chiamata in un'altra sede hanno ritenuto di utilizzarlo però creando dei vuoti che le nostre facoltà non hanno potuto in alcun modo riempire
Perché essendo caduto l'istituto degli incarichi che certo era spazio anche per operazioni baronali per operazioni potere accademico ma noi abbiamo le situazioni paradossali di insegnamenti fondamentali che non possono però essere ricoperti la supplenza si può chiedere ma nessuno può fare quattro cinque corse anche ricorrendo a mutazioni a una serie di éscamotage tecnici come chiunque Dinoi opera nelle tu nelle facoltà umanistiche del delle università americane ma non solo nelle facoltà umanistiche sa bene
E poi la vicenda dei professori a contratto tocca appunto momenti farseschi si chiedano va a un anno prima e poi si hanno con
In maniera molto decurtata come Baggio atti solo a fine anno per cui tutti i contatti presi anche a livello internazionale devono essere appunto troncati oppure dopo aver chiesto virile l'impegno ad uno studioso che presenta tutte le caratteristiche la legge e prevede impegno didattico per un anno per una certa cifra bisogna dirgli se vuoi venire per una settimana
Per un decimo vieni pure in con effetti di ridicolizza il se l'azione del di tutti i nostri contatti e della credibilità delle nostre istituzioni non parliamo voi della politica edilizia moltissimi corsi vengono tenuti nei cinema
E questo e destato anche portata all'attenzione nazionale in un in una rubrica televisiva che si teneva fina a poco tempo fa nelle ore di pranzo quindi in un'ora anche di di massima
Attenzione almeno per quanto riguarda lo spazio di Urbino della televisione di Stato se poi sia la disavventura di insegnare in università di recente istituzioni si vede che le inadeguatezza dei finanziamenti fa sì che osi
Recuperi il concetto del del corso per il patetico o si deve e affrontare quotidianamente un tipo di problemi che molte volte per fortuna sono stati risolte per gli istituti magistrali gli istituti tecnici egli gli altri ordini allora a questo punto forse avrebbe senso chiuderle del tutto perché dico
Che il la mia proposta di chiusura dell'università meridionale si rivolge particolarmente alle Facoltà di lettere e filosofia perché in queste nostre facoltà hanno avuto il privilegio di un attenzioni negativa da parte del ministro della pubblica istruzione anche nella sua proposta di individuarle come are di sviluppo bloccato
Noi abbiamo delle discipline che non devono e svilupparsi di cioè il cui blocco di sviluppo sembra essere più omogenei alle magnifiche sorti e progressive
Del nostro Paese con quali criteri col ministero possa creare una gerarchia di saperi individuando il nel blocco di alcuni sapere e della correlativa crescita gli altri saperi un futuro più adeguato alle esigenze assurda italiana non è dato sapere perché la comunicazione
Di tale definizioni c'è stata solo data non è stata non siamo stati messi al corrente dei criteri attraverso i quali questa gerarchia veniva stabilita a parte che io credo che sia insostenibile qualsiasi gerarchie malmesse almeno conoscessimo i parametri secondo i quali stessa gerarchie state stabilite ma questo evidentemente è stato ritenuto sapere iniziatico da parte del del ministro e quindi da non socializzare e meno che mai ai professori
Universitari evidentemente tranne quindi che partecipano alle liturgie di Palazzo devono essere considerato come oggetto di provvedimenti e non soggetto di iniziative
Se e allora
Il nome della chiarezza in nome della coerenza e per evitare agonisti e lacerante vediamo le del tutto se invece si volesse non chiudere queste facoltà e queste sedi allora facciamo un discorso di Rifondazione
Il discorso di Rifondazione passa anche attraverso una precisa presa di posizione
Nei confronti di questo problema dell'autonomia che adesso nell'autonomia delle sedi card ingegnere il concetto di autonomia universitaria sta ritornando prepotentemente nel nostro dibattito vignola paura che attraverso un termine nessun termine innocente venga veicolato un orientamento di valore un orientamento politico profondamente esiziale per le nostre università cioè quello di una lo accennava e ha Colajanni prima di me io concordo
Pienamente di una gerarchizzazione tale che veda le se i più poveri le sedici ore che operando in società afflitte da sottosviluppo hanno anche sul maggiore compito di aggregazione culturale di formazione
Culturale vita una gerarchizzazione in nome di questa efficienza e della possibilità di sponsorizzazioni gruppi finanziari che rendano l'università competitiva con le esigenze della società contemporanea
Lo stesso problema può essere presentati in negativo impositiva a secondo la scelta degli aggettivi e dei termini ma non vorrei che una formulazione brillante una formulazione adeguate alle esigenze della società contemporanea
Nasconde il vecchio principio Kittin meno anch'nel mirino dei veri ricchi più ampio di rapire secondo la logica delle
Premiare i più forti e secondo la logica
Ferocemente competitiva che caratterizza una società solcata da dimissioni classi ma che non può certo caratterizzare impegno politico culturale
Di un partito che non crede e ha sempre dichiarato di non credere nella gerarchia di questi valori competitivi capitalistici e così via
E allora io credo che il discorso delle sei monoposto dell'autonomia
Mia delle sedi non possa essere portata avanti solo con una richiesta
Più o meno flebile di meccanismi integrativi accettiamo il principio integriamo con forme di assistenzialismo lire la vita più o meno
Tre agonica delle seri disse no no discorso alla ribalta oltre che necessario forse una rifondazione di riflessione e il impegno Pubblico nei confronti delle sei che operano in società caratterizzato Giuntoli disoccupazione domanda di formazione culturale e scientifica che nel nostre regioni solo l'università
Torno a ripetere può assolvere tutto questo vada chiesto privo ritaglia mente e semmai e integrativa niente si può lasciare la possibilità di altre e di altri contributi che concorrano alla Budget complessiva ma certo non ne costituiscono la spina dorsale io concludo perché non voglio certo dilatare inutile mio intervento oltre i termini consentiti quello che io penso e che discorso di Rifondazione sia urgente non è molto probabile che si faccia perché mi sembra che l'orientamento complessivo nella nostra società
Pur
Varie motivazioni sia quello dell'esaltazione attraverso il modello dell'efficienza dell'arroganza e della forza più o meno ammantata terminologica mente secondo orientamenti diversi e credo che valga poco per contrastare questo orientamento rituali di autocompiacimento di gratificazione
Perché ne possiamo anche analizzare parlare e compiacerci quanto siamo bravi quanto siamo diversi se non traduciamo questa consapevolezza di diversità
In una reale politica alternativa a livello culturale anche a livello accademico grazie
Ringrazio professore Lombardi Satriani per il suo intervento duro lavoro la proprio sul Giunio Luzzatto
Perché io sarò molto rigido dei tempi lo dico il proprio in presenza del professor Luzzatto carissimo amico e temibili stimo amico
Così dopo un esempio di come anche a Luzzatto sui boss con rigore interrompo il tempo seguita dalla professoressa Raffaella simili
Ma credo che prima ancora di toccare nel tempo che rispetterò qualche problema di contenuti è importante riflettere un attimo alla questione degli interlocutori
A chi si rivolge questa conferenza a chi fornisce materiali e stimoli a chi manda segnali
Beh e mi sembra
Può essere ovvio i segnali sono rivolti da un lato al Paese nel suo complesso alle forze politiche e alla società civile in particolare in quella sua componente giovane i cui problemi sono stati giustamente tra quelli centrale e d'altro lato il convegno si rivolge allo specifico ambiente universitario
Però mi sembra meno ovvio ed è su questo che vorrei insistere in qualche momento forse è rimasto un pochino in ombra che per ognuno di questi interlocutori ci a ognuno di questi interlocutori ci si rivolge non proponendo soluzioni tecniche magari intelligenti ma neutrali
è come se si trattasse soltanto di fornire qualche buona ricetta perché accidentalmente e si non conoscevano
In realtà ognuna delle questioni che sono state analizzate
E un tema di scontro sia per quanto riguarda il Paese a una società esterna sia per quanto riguarda l'ambiente interno all'università scontro diciamolo pure in termini tradizionali io non credo che sia necessario essere particolarmente modernisti
Da questo punto di vista le forze del rinnovamento e quelle della conservazione in definitiva e pur sempre lì il discorso anche se è molto importante che alle forze del rinnovamento il discorso che oggi si va non sia un discorso di slogan generici ma sia un discorso di proposte specifiche
Ma in realtà se signora questo carattere di scontro si rischia di non riuscire a dare una risposta a quella domanda che con finta ingenuità faceva ieri l'onorevole Tesini
Domandava ma sì siamo d'accordo su tutto come mai non siamo riusciti a portare importa nulla dico questo mi sembra che sia il punto cruciale del discorso in realtà non è vero che sia d'accordo su tutto e allora cercherò di esemplificare perché più che tanto non è possibile evidentemente
In questa fase del dibattito di esemplificare su singole questioni come ogni questione di cui parliamo è una questione su cui si ripropone lo scontro tra due opposte tendenze
Rispetto all'università non solo dentro ma anche fuori dell'università e cito alcuni di questi esempi la questione del fattore tempo
Mi sembra che Ruberti molto giustamente ha richiamato l'attenzione sul fatto che fare le stesse cose oggi o farle un anno dopo è una cosa non solo diversa perché ci si arriva un anno dopo è qualitativamente diverso il farle fuori tempo ebbene il fatto che per esempio non si sia mai applicato in modo corretto la scansione delle dei meccanismi concorsuali
Non è essa stessa una delle cause di fondo della crisi dell'intero sistema di reclutamento dei giovani certo basta pensare al caso clamoroso del dottorato che dovrebbe essere in base alla legge oramai al sesto ciclo mentre invece sappiamo che si si avvicina con fatica al terzo e questo è un esempio tipico ma la questione dei concorsi ecco la quei il fatto che i concorsi non si siano mai fatti secondo le scansioni negli ultimi tempi biennali previste da leggi molto precise non vuol dire che in realtà ci sono interessi
Anche accademici in molti casi ricordiamo tutte le spinte che erano state mandate avanti per esempio per non fare i concorsi degli associati contemporaneamente a quali dei c'è la seconda fascia la prima eccetera tutto questo tipo di respinte a rinviare
Ancora adesso corre voce insomma le cose che diciamo sentiamo dire tutti che il ministero sia molto esitante ad andare avanti con le e con i bandi delle successive fasce concorsuali sappiamo che i posti di ricercatore al di là di qualunque considerazione i posti che era previsto di mettere sul mercato freschi apre in base alla trecento l'ottantadue sia quelli di associati sia quelli di ricercatore per cui c'era precise
Vincoli di legge non sono stati messi sulla a disposizione nei tempi previsti e queste tutte queste scelte di tempi di non rispetto dei tempi sono in realtà elementi dietro i quali c'è lo scontro tra chi pensa che un meccanismo regolare di reclutamento sia anche un modo per evitare che ogni volta
Ci sia un po'diciamo così la sensazione dell'ultima spiaggia quando si fa ognuna delle scadenze concorsuali e e quindi diciamo è chiaro che non attivare questo meccanismo tiene permanentemente l'università sotto questa estrema attenzione esclusivamente alle questioni delle carriere individuali ritardando l'attenzione su tutti i problemi dei contenuti della
Politica universitaria e questo è uno dei è uno degli esempi
Anche tutte le questioni dell'autonomia ognuna delle questioni dell'autonomia è in realtà una questione su cui ci sono degli scontri il fatto per esempio che ci sia è stato in applicazione cioè dopo la trecentottantadue un insieme di peggioramenti per quanto riguarda l'intervento ministeriale non è stato o come un fatto neutrale
Le interventi su ogni dettaglio della vita universitaria non sono rimasti quelli che c'erano dieci o vent'anni fa sono in realtà aumentati potremmo esemplificare cito un solo esempio perché questo è indicativo
La legge prevede all'articolo dove il trecentottantadue un minimo di possibilità di superamento della questione della titolarità il fatto cioè che anno per anno sia pure mantenendo la titolarità un professore possa essere chiamato col suo consenso a svolgere un corso diverso da quello di titolarità ebbene questo tipo di norma è stata poco applicata dall'Accademia e quindi abbiamo i contrasti rispetto a una visione di superamento della titolarità all'interno ed è stato in tutti i modi limitato con circolari assurde come risposte assurde a quesiti
Dal ministero però i quesiti se il ministero se il ministero trova il modo di rispondere malamente sono anche malamente formulati da chi in realtà non vuole usare l'autonomia
Non affronta mai diciamo con coraggio uno scontro su quelle tematiche su tematiche di questo tipo io l'ho parlato del problema i tempi però se mi permette ho guardato l'orologio quindi ciò che dà un pochino
No
Ed è ed è il l'altro punto che volevo toccare
Un altro punto è quello sui che riguarda il rapporto dell'università con il sistema formativo nel suo complesso è una delle tematiche che forse qui non sono state abbastanza toccate anzi mi sembra che è rimasta un pochino in ombra ma e anche su questa c'è però uno scontro molto preciso ho apprezzato nel documento della direzione comunista quello riferimento
Alla valorizzazione dell'attività didattica in tutti i modi un che però va mi sembra ancora ampliato
Nel senso che non deve essere solo l'attività didattica per gli studenti tradizionali cioè l'attività didattica dei corsi di laurea ma dobbiamo a allargare il discorso e renderci conto che oggi in tutti i Paesi del mondo l'università ha una forma ha una funzione di formazione permanente che e deve essere valorizzata anche per quanto la tibia riguarda l'attività di culto operatori superare la titolarità vuol dire consentire che il docente svolte in alcuni anni le sue funzioni non per lo studente tradizionale discorso di laurea ma per esempio per l'aggiornamento degli insegnanti dell'intero sistema scolastico questo è tutto un settore che tra l'altro rischia di essere penalizzato da una eventuale divisione dal ministero del del ministero della Pubblica istruzione in scuole e università che può avere degli elementi anche positivi ma che credo vada vista con estrema cautela cioè nel momento in cui si arrivasse a una separazione dell'Università dalla scuola il rischio che quei contatti già scarsi tra l'Università il sistema formativo nel suo complesso venissero ulteriormente tagliati quindi mi sembra che dobbiamo mettere come uno dei punti anche questo conflittuale perché qui ci sono gli interessi per dirla brutalmente clericali
Che tendono a fare del sistema scolastico anche per quanto riguarda l'aggiornamento la sperimentazione eccetera un sistema chiuso e non in contatto con l'autonomia del sistema scientifico
Ebbene credo che dobbiamo rivendicare al fisco alla alla Scienza
Anche uno grosso ruolo di capacità di essere motore del rinnovamento dal resto del sistema scolastico
Io ringrazio molto Proust Luzzatto uso anche con lui perché in realtà avevo guardato male io il tempo ma devi credere la mia buona fede scritto soprattutto con le cifre i numeri con te non scherza e dentro ha ora la parola la professoressa Raffaella simili dell'Università di Bologna responsabile regionale del Partito Comunista dell'Emilia Romagna si prepari il professore Giancarlo Fassari
Sì mi pare che siano ormai emersi conforta i nodi centrali di questa conferenza no di che io credo siano rappresentati sostanzialmente da due coppie di questioni coppie che ritengo determinanti per la modernizzazione effettiva dell'università
Queste due cose sono sapere innovazione autonomia programmarsi
Beh io credo che rispetto al primo prima copia di questioni saper innovazione è indubbiamente meriterebbe di essere approfondito assai di più di quanto io altre abbiamo potuto fare nell'ambito di questi interventi
Mi limito perciò a richiamare l'intervento di Giovanni Berlinguer incentrato sulla domanda quale sente a gli ultimi rilievi fatti dall'un bar di sette anni i punti messi in evidenza da Folena sulla richiesta del sapere parte dei giocatori nonché quelli posti in luce nelle due relazioni in apertura in particolare sul raccordo stretto tra formazione di base che speciali sulla ricerca B che i fondi della ricerca sono pochi ebbe questo lo sappiamo se l'ha raccontato Roberto io faccio parte di un comitato Cuneo che eroga fondi e su questo potrei raccontare a lungo ma quello che mi preme sottolineare pur concordando sul fatto che e la spina della ricerche sempre una buona stesa e tuttavia i soldi non sono solo pochi ma sono i meccanismi che sono sbagliati mi riferisco a quelli attuali tanto del quaranta per cento quanto del sessanta aggiungendo tuttavia la clientela che viene fatta all'interno di questi fondi colgo l'occasione perché era chiaro venga ancora una volta ristabilito questo noi abbiamo una facoltà come comitato di erogare finanziamenti a progetti di ricerca e bene ci siamo ritrovati più volte con progetti finanziati prendo una cifra qualsiasi
Venti milioni eppure dopo nel tabulato definitivo la somma era centoventi milioni
Ossia un intervento diretto da parte del ministero che poi come si sa intende avocare a sé un fondo da cui finanziare direttamente progetti di ricerca suppongo da Micillo
Per quanto riguarda la seconda copia di questioni quella su cui si è speso ottantaquattro dibattito autonomia programmazione ma io credo che il punto di partenza
Della dell'interpretare la forma dell'autonomia relativa all'università come enti pubblici sia un ottimo punto di partenza
è però e su questo mi pare si sia stata anche una convergenza non solo fra alla relazione di di Luigi Berlinguer ma anche fra Ruberti Cavazzuti ma si tratta io credo però di vedere come si combina l'autonomia delle singole serie di con tutte le questioni che poi ne riescono a una macro programmazione cioè il mercato per lavoro del lavoro le risorse per la ricerca il problema delle nuove università e così via cioè come si combina questa autonomia con un punto di riferimento e di equilibrio che quello offerto dal sistema università e credo che qui dobbiamo anche chiarirsi
Su cosa significa autonomia da e autonomia a me pare che molta parte del dibattito si è soffermato giustamente sull'autonomia dell'università dal potere centrale cioè dallo Stato
Ma io credo che contestualmente noi dobbiamo operare affinché si costruiscono autonomia e di c'è autonomia delle sedi delle università
E questo che cosa significa perché credo anch'io che si debba essere sempre accantona passa destro nessuna pass costruirci al momento della costruzione
Beh in Tanzi tutto il momento della costruzione deve prevedere l'autonomia comunemente universitario non isolato non privatizzato non appunto un'autarchia non corporativo ma dico di più secondo me l'autonomia dell'Università deve essere espressione di una vita democratica
Con una gestione democratica aperta che esprima quindi capacità e plasticità nei rapporti con le stelle
Allora se è così però occorre io credo tener ben presente la realtà dell'università
Una realtà profondamente diversificata al proprio interno qui nessuno mi pare abbia ricordato la situazione profondamente disomogenea interni all'università facoltà professionali e no facoltà mediche dove si incontrano interessa i problemi questioni assai diverso e di altri tipi di facoltà dove a volte l'incrocio fra il problema dalla salute al problema della ricerca non sempre ingenera forme di trasparenza della gestione
Occorre poi pensare la natura dei rapporti complessivi che l'università può avere con altri enti pubblici e privati e si era porta la ricerca sia in rapporto alla richiesta di formazione cioè trovare la strada terra vere nuovi rapporti con l'esterno quindi un'autonomia che preveda alcun allargamento una apertura
In orizzontale e non solo in verticale
Qui anzi ha già detto sui parchi scientifici eccetera quindi non mi soffermo però ecco vorrei sottolineare un punto fondamentale che si riferisce alla vita democratica di cui parlavo prima cioè il governo delle Autonomie
Il rischio di corpo d'elezione sono già stati messi in evidenza beh io credo che nelle forme di governo dell'autonomia dei dobbiamo esaltare proprio quella vita democratica di cui prima dicevo come strumenti dell'interesse degli utenti ed evidente
Non solo quindi attraverso le forme di rappresentanza che possono aderire agli studenti che finora mi pare insieme al personale tecnico amministrativo siano stati tutto sommato spettatori di delle delle bande la variabilità universitario credo che se noi vogliamo intende l'università con una civiltà studiorum beh credo che dobbiamo trovare un pacchetto
Cioè che derive all'interno di questa città come apporto si fa cui cittadini e che significa gli studenti e i docenti
Cioè fra chi resta un per una vita diciamo dentro all'interno di questa civiltà si che invece vi transitava per un periodo cruciale della propria vita Pato quindi fra due soggetti che sono essenziali alla costituzione dell'autonomia
Un patto vada sempre ha bisogno di regole di regole che se no se noi avremo un'oligarchia di docenti che governa sugli studenti del proprio quello che noi non vogliamo che accade
Un quindi che si in terza può e a questo punto poi i contenuti del Sappe
Nessun sul sapere che venga erogata gli studenti che non sia solo frantumato parcellizzato ma che appunto sia rigorose aggiornato come noi abbiamo firmato un patto dunque per costruire un'autonomia tra studenti e docenti fatto tanto di contenuti quanto di efficienza di funzionano funzionalità ma non solo dunque e io credo che qui potremmo noi avanzare una proposta non solo a noi stessi ma anche altra forte delle sinistre perché non
Fare una costituente ha una carta delle autonomie non per ulteriori documenti ma un punto in cui riflettere su questi temi
Su quelle proposte di legificazione delegificazione che ci venivano una carta costitutiva delle autonomie
Per mettere poi alla prova anche l'accordo che mi pare qui sia venuto da tutte le forze della sinistra ma per mettere tutti alla prova ecco vorrei sviluppare alcuni punti e poi mi avvio alla conclusione relativi alla programmazione dello sviluppo delle città e del diritto allo studio
Piccole grandi sedi vado molto in fretta tanto le corse sono note serie A serie B Benetton concentrazioni studentesche molto rilevanti e meno rilevante ma io credo che la scelta di uno studente nei confronti di università di uno certe università
Sia tutto sommato una scelta di vita non credo che noi possiamo per ridistribuire o riequilibrare
Andare a colpi di decreto credo che invece dobbiamo far sì che ci sia una scelta fatta dallo studente sulla base di una qualità che significa allora queste da sulla strada di una qualificazione e bisogna escogitare nuovi in sentire nella scelta
In un quadro così difficile noi dobbiamo pensare io credo anche a sottosistemi del sistema
Disse con forti elementi di razionalizzazione ma per le piccole serie di una specializzazione che possa essere davvero un incentivo alla scenetta determinata dalla vocazione dalla tradizione territoriale dal raccordo con altre presenze istituzionali e non dalle linee di sviluppo regionale dagli sbocchi professionali già in sostanza una ridistribuzione su un'attualità dell'offerta
Sì ho ancora pochi minuti poi io sono le donne possono parlar qualche minuto in più per molte volte Gran Parma del programma allora no no no global per fare da fare per la quale
Dunque no all'ultima cosa che mi preme abbastanza la questione del diritto allo studio voglio dire tutto questo noi però lo potremo realizzare si accompagna avremo tutto welcome con una politica seria del diritto allo studio come qualità nello studio della vita è qui il no sottosegretario Covatta ha fatto delle affermazioni
Un po'gravi su una deroga rispetto alla delega alle Regioni sull'assistenza data con attraverso una serie di studio beh io credo che questo sia inaccettabile è stato fatto un grande lavoro guai a tornare indietro
Presentarsi invece pensabile dell'università ma non alla vecchia maniera e quindi affrontare il diritto dello Stura lo studio in un modo serio anche perché consentitemi di dire questo io credo che noi abbiam parlato guardando al futuro guardando a un dover essere che non risponde affatto all'ex re abbiamo una realtà attuale grave urgente e drammatica ma drammatica in maniera gravissima io credo che dovremmo anche riflettere sulla condizione dei giovani sulla condizione quindi anche studentesca
E riflettere interrogarsi preoccuparsi anche accusare se nelle regioni più avanzate non siamo riusciti a garantire l'incolumità i giovani lavoratori
Io lo voglio dire uno dei giovani di Ravenna che si ritrovava i primi giorni di lavoro aveva un contratto di formazione lavoro credo che su questo noi dovremmo riflettere a lungo
Ringrazio Raffaella simili per il suo intervento in sala il professor Nicola Cabibbo presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare questa Presidenza vorrei porgere al console Cabibbo il suo corso saluto i sottolinea con soddisfazione il valore della sua presenza questo nostro convegno debbo anche aggiungere un ringraziamento
Non dico personale di tutti coloro che hanno avuto modo di entrare in contatto diretto con il professore Cabibbo per l'aiuto che il professore ci ha sempre dato quando si è trattato di andare a fondo sui problemi di organizzazione della ricerca e di un settore tanto delicato e particolare
Della ricerca il professore Gabibbo sa come la passione con la quale noi seguiamo scrittori questo ambito trovi riscontro non solo negli analisi di questo convegno ma nel complesso del nostro lavoro parlamentare tempi posso capirlo ha potuto constatare i nostri frequenti incontri
Do ora la parola professore Giancarlo Fasano preside della facoltà di Lingue dell'Università di Pisa si prepari il professore Roberto Antonella insomma extra di stornare lo sguardo usurpare segreta
Questo è auguri ai di cuore anche dà noia Nilde Iotti
Perché i suoi sforzi possono contribuire a salvare questa legislatura e a farsi che l'università non sia rimessa per l'ennesima volta in tanti anni nella condizione di guardare ai provvedimenti
Le servono con urgenza di cui quindi si discute in una prospettiva da cui potrebbe involontariamente alludere il simbolo grafico sui questa conferenza e tuttavia anche se questo dovesse succedere cioè anche se disegno di legge che dovrà a sostituire il defunto Falcucci compatta gli altri provvedimenti che rischiano di cadere
Dobbiamo ricordarci che l'università non vive soltanto di attese e di interventi legislativi vive
Ogni giorno ed è a attualmente tuttora all'interno di un periodo di sperimentazione che potrebbe essere concluso soltanto dalla legge ti definitivo riassetto che non è stata Nema nata non è ufficialmente presentata e durante la quale tuttavia sono maturati dei livelli di coscienza sulla base di un'esperienza che hanno consentito ho contribuito in parte a consentire di iscrivere all'ordine del del giorno e i problemi più vasta portata come quelli che stiamo discutendo
E che consentono di fare delle valutazioni che è urgente importante fare alcune delle quali tra l'altro possono dar luogo a delle misure immediate senza attendere altri provvedimenti altre richiedono misure legislative ma importante che vengano fatte perché maturi la coscienza corrispondente l'università autonoma ha bisogno di strutture forti ed efficienti e di organetti governo che siano efficienti e riconoscibili ebbene ieri il compagno Berlinguer scherzava sulla sul tema dell'automobile che in questo sistema amministrativo non importa che abbia le ruote purché sia comprata legittimamente
Io non so se avete mai assistito alla visita dei revisori dei conti ad un dipartimento credo che ripete esattamente il rito che si deve essere svolto fin dal mille ottocentocinquantanove
Quando la burocrazia sabauda ha preso il controllo delle università italiane segretario amministrativo in piedi ben discosto dal tavolo direttore seduto se c'è posto
Quattro controllori esterni
Sorvegliati da un quinto per ancora più esterno perché la burocrazia sorse il più debole dalla carne una certa familiarità con la sede che si controlla potrà per fatto nascere malsane tenerezze si comincia con il controllo dalla cassa si contano biglietti Blanca si confondono monete si contano francobolli e senza volere fare
Paradossi e credo che se un francobollo mancasse all'appello ciò costituirebbe un piccolo problema mentre sembra che non costituisca problema nell'aggressore dei conti lei purtroppo per rettori e consigli amministrazione in buon numero
Il fatto che si che le strutture organizzative università siano attualmente in uno stato di cavolo Sacchetti inefficienza assolutamente catastrofico
E che lei ha risorse umane per esempio di cui l'università ha bisogno e che invoca a gran voce vengano poi impassibili mente
Sperperate per poniamo porre un amministrativo
A tenere la contabilità non ad amministrare il ciclo completo ma tenero la contabilità producendo dei semilavorati amministrativi che poi ricadono su un altro apparato per essere revisionati resi esecutivi iscritti a bilancio per teneva conto di la contabilità di somme che spesso sono inferiori o superano di poco al costo hanno del suo lavoro questo è sperpero amministrativo questa irrazionalità assoluta che serve tra l'altro a mantenere invito delle strutture che hanno avuto per qualche decennio una una funzione quello gli istituti voglio dire quello di diffondere capillarmente un patrimonio cioè arricchire capillarmente un patrimonio bibliografico che le biblioteche centrali non potevano più gestire o controllare nella sua complessità per creare delle attrezzature funzionale a determinate ricerche Matteo attualmente e al confronto con l'esperienza dipartimentale si teneva assolutamente irrazionale
La amministrazione per piccoli fondi l'edilizia per piccole sedi non danno un filologico né per una politica amministrativa né per una politica edilizia e il problema delle biblioteche che dovrebbe essere un grosso tema politico amministrativo delle nostre università non si pone non si può nemmeno abbiamo per le Bibliotechina di due tre quattro mila volumi che richiederebbero naturalmente un bibliotecario del personale di vigilanza per essere utilizzati ma che rappresentano oggettivamente per chiunque abbia coscienza che cos'è
La complessità della ricerca è il ritmo della dall'arricchimento del patrimonio bibliografico rappresenta uno dei rami secchi praticamente inutilizzabili che non riescono ad aggiornarsi perché utilizzano cascami
Di fondi derivanti dalle tasse e poi ahimè anche una parte dei fondi di ricerca che sempre più ci si cerca di convincere a considerare come dei fondi di funzionamento aggiuntivo per pagarci libri
Naturalmente scelte secondo interessi personali per contribuire a pagare le bollette del telefono così dire così
Allora su questo su su questo punto cioè per il completamento di questo processo di razionalizzazione delle strutture consideriamo la cui esperienza dipartimentale soltanto sotto questo profilo esistono già le condizioni perché si intervenga e Senati accademici hanno il potere di indirizzo insieme ai rettori i consigli di amministrazione hanno i poteri amministrativi
Per stimolare almeno non dico normalizzare con mezzi coercitivi ma per stimolare e farà andare avanti un processo di razionalizzazione di ottimizzazione dell'uso del delle risorse ma non basta ho detto occorrono organi di governo riconoscibile da questo punto di vista non si può operare granché in assenza di interventi legislativi occorre però riflettere e fare delle scelte avete presente lo scenario delineato dalla Falcucci Covatta Benelli superando la qua la bozza di definitivo riassetto si delinea uno scenario in cui ci sono tutti facoltà dipartimenti istituti corsi di laurea e avvengono degli stranieri visti in occasione del lato se non lo statuto che poi sarebbe
Né più né meno che lo faccio ora perché il meccanismo non consenta di di introdurci niente
Di nuovo e delle modifiche statutarie le rappresentanza delle facoltà si raddoppierà ebbero per clonazione e di fronte a queste verrebbero a sedere pari rappresentanze dosate secondo criteri da stabilire se al ministro di istituti dipartimenti che rappresenterebbero che cosa in questa sceneggiata la ricerca scientifica di fronte alla didattica
Diciamocelo bagni che i dipartimenti non sono istituti del CNR e che se avevo un senso indicarle come strutture organizzative della ricerca per aprire degli spazi senza affrontare di petto il problema ristrutturazione complessiva adesso
L'esperienza ci dice che non ha senso considerarle soltanto strutture la ricerca dovrebbero secondo me essere ridefiniti come unità didattiche e di ricerca e ridisegnati energicamente Salt sul sul modello forte
Suo figlio di fisica informatica eccetera cioè come grandi aggregati disciplinari rispetto ai quali poi si tratterà di vedere quali possono essere funzioni aggiuntive io non sono affezionato né particolarmente odio i nomi costosa e tutti i nomi sacri
Facoltà corsi lauree istituti dipartimenti riporli temporaneamente in preziose Teche
E di discutere sulle cose impegnandosi magari a riutilizzarli tutti purché siano applicati a delle cose che esistono e che abbiano una funzione e allora organi di coordinamento didattico come avrebbero dovuto essere non sono mai stato le facoltà come farebbero dovuto essere insieme alla facoltà perché poi la tre otto due amica abolì sull'articolo sedici del testo unico i corsi di laurea organi di coordinamento secondo me organico Ordinamento cui poi tra l'altro la stessa Falcucci Covatta toglie la proprietà dell'organico
E intanto glielo semmai subappalto non dovrebbero essere organi di governo esistono come comitati laddove esisto che la didattica e la ricerca trovino anche alla loro giuridica ricongiunzione o nei posti dove si fanno l'una e l'altra e l'altra cosa e che le strutture di governo locale dell'autonomia assumano il più possibile un carattere democratico
Elettivo non di rappresentanza di di secondo grado e semplice il balletto dei consigli
Di dipartimento che poi rinviamo al Consiglio di di corso di laurea il quale poi va in consiglio di facoltà esprimere dei pareri che possono o non possono essere accolti è dispersione di risorsa tempo
E in anche in questo senso allora non scelte pratiche ma scelte politiche orientativa devono essere fatte fin da ora perché
Al tempo debito non ci vengono riproposte non ci prendono di sorpresa del soluzioni di tipo conservativo pasticciato larvata mente votato è soltanto a Guetta non muove
Ringrazio Giancarlo Fasano ha ora la parola professore Roberto Antonelli segretario dell'assessore universitaria del Partito Comunista Eugenio Curiel al dell'università la Sapienza di Roma
Seguirà il professore Giovanni Battista Gerace
Dunque compagni non per un fatto formale io credo ma per il senso politico che anche anche per i nostri lavori io credo che sia giusto cominciare come già accennava il compagno Fasano dall'incarico dato alla presidente della Camera la compagnia Iotti perché perché questo incarico assegnato alla fine di un ciclo politico
La fine comunque la si voglia mettere del pentapartito e siccome siamo come risultato anche dalle relazioni introduttive della compagnia Alberici e del compagno che gli Chiarante siamo qui a valutare anche il bilancio e a partire da questa valutazione del bilancio di questa legislatura
Caratterizzata dal pentapartito non sarà inutile
Vedere di nuovo sottolineare come un bilancio che si chiude con zero leggi come ha ha riconosciuto lo stesso sottosegretario Covatta e il ministro Granelli in questo convegno però sembravano non sapersi spiegare del perché delle ragioni per cui questo è avvenuto
Comunque sarebbe un discorso lungo non c'è dubbio che la rissosità interna ha giocato un forte ruolo ma perché una coalizione rissosa io credo che sia risorse hanno chiedo
Crediamo che sia risorse a perché complessivamente è mancata a questa coalizione è mancato un progetto politico
Cioè una politica di leggi parziali scoordinate è bastato metterle sinottica mente insieme per vedere quanto quante le contraddizioni fra l'uno e l'altra fossero forti
Ed è caduto con questo anche un modello di intervento io credo sull'università che un modello che pensava di poter intervenire sull'università appunto in mancanza di un progetto complessivo e la politica cui ci hanno donne ci hanno abituato molti anni di governo democristiano quello di fotografare l'esistente
Questo povere può avere dei pregi rispetto ad alcuni esistenti ma certamente denota la mancanza di una cultura del pubblico
Di una cultura dello Stato di una cultura di governo qui il discorso potrebbe essere lungo anche in termini storici del perché la cultura cattolica che si esprime nella DC abbia questo tipo di di concezione dello Stato e come il Psi si sia reso subalterno in questi anni e questo tipo di cultura comunque è quello che vorrei sottolineare
Perché in questo momento per il futuro della nostra iniziativa il problema Progetto riassumo un ruolo essenziale quello che abbiamo riassunto nel termine innovazione di sistema
Per l'università Progetto non vuol dire di andare di nuovo io credo che una legge unica ma vuol dire sapere articolare in più leggi però un progetto appunto complessivo un'idea forza quindi
Quale università per chi perché cosa quali soggetti implicati credo che questo questo convegno abbia già cominciato a fornire alcune risposte interessanti in in questi in queste direzioni
Ricorda anche particolarmente la relazione la compagnia turco ieri per la novità in questa sede
E anche per taluni per taluni fatti e perché il talune indicazioni non soltanto espansione ma articolazione qualità dell'articolazione della della dell'università rispetto ai soggetti implica per fare siccome il tempo e breve ricorderò soltanto qual è stato il contenuto di questa di questa mancanza di modelli di questa se di questo assoluto fallimento in sede universitaria del pentapartito e dei problemi gravi che pone a noi nel prossimo futuro come
Operatori nell'università questa assoluta carenza di intervento legislativo ricorderò soltanto che con la tre otto due con tutti i suoi compromessi e in quelle la Coupé quei quelle
La cura interne che ricordava Rodotà nella prima giornata comunque c'erano c'erano degli elementi che hanno permesso l'apertura di un processo di sperimentazione nuovo che aveva coinvolto verticalmente tutte le componenti universitarie determinando
Anche una forte spinta al alla riforma dell'università e all'innovazione
Ricorderò che grandi università e hanno scelto la via Dell'Atti Dirty mente Lizza Simone e vorrei sottolineare il punto su cui a suo tempo noi scegliemmo il dipartimento perché non ce lo dimentichiamo poi nelle more di
Dei dei blocchi che sono stati posti a questo a questo processo cioè il Dipartimento come apertura all'esterno dell'università inserimento privilegiando naturalmente la ricerca di base però inserimento dell'Università in un discorso di produttività cioè quello che stranamente in modo grottesco
Io credo il ministro De Michelis venuto ad a sostenere come prospettiva del futuro l'altro giorno dimenticando appunto che in quattro anni
Era ministro di un governo che ha determinato proprio in blocco delle potenzialità produttive dell'università non ricorderò a questo punto tutte le le le trappole interni alla tre otto due che hanno determinato la il blocco interno del progetto della sperimentazione però vorrei di vorrei sottolineare come queste trappole interni queste lagune interne si sono incontrate a un certo punto determinando un vero e proprio blocco politico della riforma
Con la politica del pentapartito
Ora la fine del ciclo io credo mentre sia dal mentre è da salutare con soddisfazione rispetto all'incultura di governo universitario che ha dimostrato certamente comunque a breve grossi problemi in questa fase di transizione nel senso che in questo momento noi andremo di nuovo
Una specie di ciclo dell'eterno ritorno a un ultrà potere ministeriale
A una a gestione dell'università per molti mesi probabilmente se non si avrà un Governo diverso che eviti l'elezione come gestione dell'università da parte della direzione generale cioè da parte di colui Fazio che è stato il vero ministro della pubblica istruzione in questi anni si preparano già spesse a pioggia si prepara un nuovo concorso con la vecchia normativa concorsuale
Io credo che noi dovremo porci il problema di un osservatorio per questo Periodo prossimo medio prossimo sulle attività del Ministero per evitare che questa è che questo tipo di lavoro determini ulteriori guasti nell'università
Sono d'accordo con i punti chiave individuati in questo convegno segnatamente due Autonomie questione studentesca e soprattutto con l'interpretazione che ne ha dato Berlinguer Luigi Berlinguer nella sua relazione collegando fortemente la questione dell'autonomia alla questione studentesca individuando l'autonomia come uno dei cardini su cui può appoggiare la a una nuova Ringhio rivendicazione di una controparte da parte degli studenti quella controparte che è mancata
In tutti questi anni
Questo però vorrei dire non deve far dimenticare tutto ciò che non è stato fatto e tutto ciò che Cettina evasa nel senso che non vorrei che effettivamente come giustamente insinua io credo l'unità oggi e dietro la parola magica autonomia si dimenticasse ero tutte le altre cose che sono sono rimaste inevase si dicevo prima del blocco respira la sperimentazione
Alcuni punti che hanno determinato questo blocco la questione dei ricercatori la questione della chiusura della sperimentazione prevista per novembre e che bisogna ho a cui e che bisogna ottemperare cioè alla sperimentazione occorre chiudere non si può continuare a lasciar marcire un soggetto che ha funzionato bene in mancanza però delle leggi che ne permettono l'ulteriore espansione infine la questione all'interno della sperimentazione della didattica di quell'anagrafe della ricerca che noi dobbiamo tenere presente come problema forte è fondamentale
Per quanto riguarda la questione dell'autonomia io sono d'accordo dicevo con tutte le cose che ha detto Berlinguer
Vorrei però sottolineare e tutte le cose fino al punto in cui ha trattato degli organi di governo è una relazione ottima sono d'accordo anche nelle virgole fino a quel punto però non sono d'accordo sull'interpretazione che dà riguarda gli organi di governo intanto sono un po'
Come dire attento all'equivocità della della frase rappresentanza democrazia diretta riguarda gli organi di governo io vorrei capire esattamente cosa significa
Se e significa che bisogna prendere atto che c'è un corpo accademico troppo grosso per poter funzionare è giustissimo
Allora bisogna distinguere fra il corpo periferico e il corpo centrale bisogna nel corpo periferico il problema allora è la scelta di nuovo fra facoltà e corso di laurea e anche lui mi pare che non sia e inevitabile la la scelta della facoltà anche la sottovalutazione che mi è sembrato di cogliere per il ruolo del cuneo credo che sarebbe da evitare per quanto riguarda il governo centrale giusto distinguere fra ruolo amministrativo ruolo scientifico ma allora bisogna rimettere in discussione assolutamente l'organo della vecchia università cioè il senato accademico e la stessa funzione del rettore
Perché su questo da molti anni non si dice più nulla ma il problema del rettore
E del fatto che tutti i poteri dell'Università di un un unico referente e il rettore ed è una specie di morte di monarchia neppure troppo costituzionale è da riprendere in discussione
Termino elencando soltanto due punti perché hanno unificato mi pare significativamente il l'ottima relazione di Ruberti è quella di Folena cioè il problema tempo il problema scelte problema tempo significa che l'università e abbastanza stanca io credo e disillusa da un processo di riforma che dura da vent'anni e non trovo una sua conclusione quindi si tratta di andare alla scelta di pochi punti
Il a scelte di pochi punti chiave ma su quei punti occorre impegnarsi per esempio il diritto allo studio
Prima dell'autonomia autonomia questione studentesca ma il diritto allo studio come mi sembra dicesse già Berlinguer prima della con dell'autonomia in questo senso io credo che la sottolineatura del Valdameri abile tempo da parte di Ruberti abbia un significato particolare perché credo che denoti da parte dei altre istituzioni universitarie anche un senso di sfiducia
Innanzitutto verso le forze di governo ma che poi coinvolgere anche l'opposizione
Nel momento in cui questo processo appunto non finisce io credo che il nostro partito col Congresso di Firenze con questo convegno abbia assunto giustamente al suo interno il rapporto competenze innovazione io credo che questo però debba ancora diventare e sarà difficile ma occorrerà farlo un parte organica della vita quotidiana del rapporto che il Partito comunista italiana italiano ha con le competenze e quindi con l'università anche al di fuori dello specifico universitario
Ringrazio il professor Antonelli
Do ora la parola professore Giovanni Battista Gerace dell'università di Pisa in mi consenta
Cogente leggera su un attimo di CED ritenuta la adesione del professor Luigi Frati vicepresidente del CUN
Del professore dazi direttore di unicità del progetto entrambi impegnati loro attività proprio alcuni noi ringraziamo per la comunicazione che hanno voluto darci prego Geraci
Ma io dico subito che sono molto d'accordo
Con la linea che è emersa
In questa conferenza
E che ci scritta nelle due relazioni introduttive e quelle Chiarante dell'Alto Adige
E dico molto d'accordo perché mi sembra che apre no realmente una strada è una strategia
Per una riforma complessiva dell'università qui da questo punto di vista di intervento
Non si sa nulla di nuovo voglio soltanto invece entrare nel dei patito che qui è venuto fuori su alcuni aspetti delle diverse questioni
Gli assumerò queste caratteristiche della università che noi cerchiamo di prefigurare un'università capace di affrontare la sfida del cambiamento diciamo
Sia nel campo della formazione che nel campo della ricerca ecco però a proposito della ricerca vorrei qui dire qualcosa
Perché ho sentito ieri da Luigi Berlinguer alcune affermazioni che non condivido
Ecco
Luigi Berlinguer diceva che nel campo della ricerca secondo lui ebbe in questi anni si è fatto un passo in avanti
In Italia si è fatto un pane sia Fanti sottolineava perché per esempio si sono fatte una serie di consorzi soprattutto nel campo scientifico l'ufficio perché si scrivono gli articoli in inglese
E mi sembra queste poi essenzialmente fossero le due sottolinea tu
Beh
Io dico francamente che non è questo non è su questo che si misura
I passi in avanti nella ricerca di un Paese
Il fatto che noi abbiamo fatto per esempio dei consorzi o aumenta l'interazione con l'industria significa che l'università incomincia ad assolvere un ruolo che può darsi che sia suo ma potrebbe anche essere di altri organismi per esempio il trasferimento della tecnologia e delle conoscenze
Che è un ruolo dell'università ma potrebbe ripeto essere assolto da altre strutture
Il fatto che poi si scriva in inglese io dico che semplicemente deriva dal fatto che la gente oggi sa scrivere di più inglese ma se queste articoli in inglese e poi rimangono come nota in Terna ma non vanno a finire sulle migliori riviste internazionali b significa che poi non hanno un gran valore ora purtroppo
Sì andiamo invece a guardare proprio dal punto di vista delle statistiche guardiamo che nelle diverse discipline scientifiche e tecniche dal punto di vista internazionale sulle grandi riviste come se il la percentuale di apporti italiani sia ridotta nell'ultimo decennio non è aumentata e allora questo vuol dire che la ricerche italiane andate indietro non è andata avanti neanche negli ultimi
E che quindi tutto questo capitolo non può essere lasciato da parte ma è un capitolo completamente fa pensare
Dicevo una capacità e una università capaci di affrontare la sfida del cambiamento
Giù una università che non sia semplicemente strumento ma soggetto del cambiamento questo è un altro aspetto che secondo me è importante
Capace quindi di correggere e divenire una coscienza critica dello sviluppo spontaneo quello che è avvenuto in questi anni
Gli asset un'università capace di contribuire a creare una società colta abbiamo ci ha detto
In cui la produttività sociale non sia misurata solo in termini economici numero di laureati qualità della professionalità
Di questi laureati
Ma sia misurata anche in termini di risposta di domanda culturale che è capace di dare
Una cultura e quindi che non sia intesa Cerrito in un modo illuministico mono coltura per fare per essere applicata per contribuire al cambiamento così come d'altra parte oggi l'intendono i giovani quando reclamano conoscenza per un lavoro qualificato e qui sono perfettamente d'accordo con quello che diceva ieri Folena
Qualificato e creativo e forse da questo punto di vista si po'
Non vedere una divaricazione tra la posizione di Folena e quella di Asor Rosa ieri sera nella tavola rotonda perché la spinta individualistica dei
Metteva in luce Asor Rosa è una spinta individualistica che nel giovane si manifesta sin nel volere conoscenza ma nel volerla poi applicare in un modo proprio creativo in un modo che
Ecco qui viene fuori il tema del lavoro
Un sul grande problema centrale e ecco perché secondo me questa caratterizzazione dell'unità dell'università che vogliamo dare e la caratterizzazione che si sposa perfettamente alla nostra linea politica
Quando noi soprattutto mettiamo il problema del lavoro al centro di un cambiamento di questa società
Nella quale per come stanno andando le cose diminuisce sia la quantità del lavoro che la qualità del lavoro e questo bisogna dello molto presente perché qui anche nella tavola rotonda con De Michelis e io ho sentito parlare ho sentito fra usi a Ulrike
Il lavoro la mobilitazione Locri frazione
Delle capacità individuali
Tante belle cose ma
Ho visto anche demonizzare in tanti interventi il povero Mortillaro
E però attenzione il Mortillaro anche se evoca il Medioevo anche proprio per per il modo come rappresenta quei serata il futuro di questa società
Ed è il Mortillaro è molto più nella realtà di quanto siamo noi noi vogliamo una prospettiva diversa vogliamo cambiarla questa società in un modo e vogliamo spinge la in un modo diventa è però Mortillaro riconosce in questa società che cosa
Il fatto che si riduce in continuazione il lavoro
Il fatto che la qualità del lavoro si riduce Conte per non aumenta tant'è vero che c'è una polarizzazione notevole del lavoro
La massa è sempre più perso Coco lavori che qualificati mentre una parte sempre più piccola perversi lavori qualificati
Bene dico allora
Questo ci pone un problema politico non piccolo che quando noi individuiamo un'università così come la stiamo individuando
Ebbe la dobbiamo strettamente a sposare alla nostra proposta politica ma centrare la nostra proposta politica su un cambiamento complessivo dello sviluppo che dia
E lavoro e qualità del lavoro qui non posso dilungarmi non c'ho tempo
Sono altre volte ho fatto riflessioni su questo punto io credo che si possa cambiare l'uno e l'altro ma
Questo significa un cambiamento profondo degli indirizzi politici dal nostro paese
Tornando all'università però voglio dire questa domanda di cultura significa in concreto alcune cose
Significa che noi non dobbiamo soltanto creare
Degli specialisti o degli specialisti
O dei professionisti provvedimenti
Ma l'università deve essere anche un luogo di diciamo così palestra culturale
Dove il giovane può entrare ma poi uscire anche senza arrivare all'ala
E però per far questo bisogna organizzare in un certo modo l'università non certo lasciarla come
Perché se no quel settanta per cento di abbandoni è un settanta per cento di abbandono in cui c'è sì anche la parte che viene
Nell'università per cercare appunto un luogo dove può esercitare o comprendere o aprirsi l'orizzonte al conoscenze nuove e ma rimane un luogo che invece è sempre strutturato e organizzato per dare dei titoli far conseguire
Specialissimo
Bene
Questo è un punto importante secondo me
Della concezione di università hanno
Da una parte come palestra culturale ma dall'altra
Come il problema di università che si pone quello che noi abbiamo più volte detto la diversificazione dei titoli re soltanto i diplomi
I corsi di specializzazione ma è anche il problema della riqualificazione perché siamo in un periodo di grandi mutamenti diciamo ecco il problema della ricognizione
Delle conoscenze ecco un problema essenziale
Vengo per ultimo rapidamente epiteti
Tutto il tempo sta scadendo i problemi dell'autonomia di cui Luigi Berlinguer in modo così appassionato
Ne ha fatto la difesa ieri ricorda quello al modo come ha presentato per lingue si provveda autonomia credo che è difficile dissentire
E tuttavia io credo che francamente bisogna porre alcuni punti alcune condizioni
Ineliminabili perché questa autonomia poi si manifesti nel modo come noi affermiamo cioè una riqualificazione del del pubblico
Per un punto è che questa autonomia deve essere in grado da realizzare in quelle condizioni che faceva per l'università quell'università per per il secondo pubblico e e il secondo punto è che agli altri un modello di questa autonomia ce l'hanno
è quello privatistico è quello che retto dalle leggi del mercato
Ora non si può affermare che noi non dobbiamo avere un modello non dico se non vogliamo avere un modello naturalmente inventarci un modello però dobbiamo stabilire con chiarezza
Quali sono i pilastri ripeto dell'attuale università da smontare i pilastri che dobbiamo costruire questo lo dobbiamo assolutamente fare
Perché se no questa autonomia
Il
Marciamo un acerrimo verso un'autonomia così come l'avete Covatta e gli amici lo ha detto con grande chiarezza o macerie ma punto verso l'autonomia h il modello
Riconosciuto universalmente che appunto è quello che indica
Ultima cosa
Tra questi pilastri in positivo io vorrei indicarne qualcuno
Il problema del Governo
E di chi stabilisce le regole questo è il punto principale io sono perfettamente d'accordo con quell'intervento precedente in cui diceva dobbiamo rivedere tutto a partire dal rettore
Il problema di chi controlla la gestione questo è un altro punto essenziale perché attualmente la licenza che c'è all'interno dell'università
E non dico le difficoltà dipende proprio dal fatto che non c'è nessun controllo interno
E qui il peso degli studenti deve essere essenziale deve contare
Nelle università americane ad ogni corso mi riferisco qui è una cosa che diceva Luigi Berlinguer
Alla fine di ogni corso viene dato agli studenti la possibilità di dire
Qual è la loro opinione sul corso sul modo di insegnare dell'insegnante sul collegarsi alle altre materie e così via beh questo noi lo dobbiamo dare anche ai nostri studenti ma poi dobbiamo avere un organismo che queste risposte
Lei considera lei considera e interviene per modificare le cose quando non vanno quindi il problema dei controlli
E il problema del potere naturalmente
Gli ho già detto breve articolo pubblicato l'altro giorno che secondo me il potere poi reale deve essere un potere che non è completamente delle
Ho poco degli studenti o dei docenti
E essenzialmente delle forze che vogliono quell'università che deve servire alla società
I tempi in negativo voglio dire che le cose da smontare sono le facoltà sicuramente ora di smonta
La titolarità dell'insegnamento se vogliamo costruire una didattica cambia quel minimo di decenza e che veniva ieri prefigurata molto bene dalla relazione di Pino falsa
Ringrazio Giovanni Gerace ha ora la parola al professore Gianmario Cazzaniga dell'Università di Pisa seguirà il professore Aldo Visalberghi jeans
Potrei affronta e avere un sulla questione
Relativa all'organo centrale di autogoverno
Non tanto perché mi occupo di queste questioni
Ma perché mi sembra un punto chiave d'la dibattito in questa fase
Innanzitutto le ragioni di un organo centrale
Che non sono tutti d'accordo
Credo nemmeno fanno i
Uno
Il prodotto universitario
Sia di ricerca che di formazione professionale a tempi lunghi
Quindi il suo rapporto con me accanto un rapporto
Difficilmente riconducibile
A quello tipico di breve e medio periodo dell'impresa
Due diversamente da quanto anche noi abbiamo detto in passato i bacini di utenza non sono vocale
Il bacino d'utenza della ricerca ed è una formazione ad alto livello sono nazionali e internazionali
E questo significa che non ci può essere una gestione esclusivamente locale
Di queste attività
Terza ondata di democrazia e a mio giudizio poi anche di efficienza dal punto di vista economico
La mancanza di griglia nazionali determina necessariamente una forbice più larga fra università qualificate dequalificata
Che tipo di organo allora
Io credo si debba distinguere la struttura rispetto alle competenze
L'organo è anzitutto un organo politico
Che si occupa di programmazione di sviluppo distribuzione di risorse da questo punto di vista io concordo con chi dice che non può essere solo composto dalle categorie universitarie
Credo che ci debbano essere grandi rappresentanze
Universitaria grandi non nel senso del numero nel senso dei bacini elettorali
E giustamente presenze politiche da parte degli enti erogatori di fondi
Ministeri Regioni
C'è una questione che oggi divide il dibattito e cioè in che misura le grandi rappresentanze disciplinari non escludono quelle di carattere territoriale
Io faccio una proposta è possibile ipotizzare una doppia rappresentanza una elezione diretta tre grandi settori disciplinari
E una direzione di secondo grado da parte dei consigli d'amministrazione organo analogo riuniti in
Con legge elettorale unico
Questa seconda rappresentanza ci permetterebbe contemporaneamente di avere una rappresentanza territoriale sia pure di grandi aree e di quelle figure
In primo luogo gli studenti che altrimenti verrebbero esclusi
Ma esistono anche problemi di competenze specifiche
è di competenza dei frontale che vanno io credo distinte le questo organo centrale
Penso agli attuali comitati con ricerca che a mio giudizio vanno mantenuti sia pure con poche correttivi qui che potrebbero assumere una parte delle competenze dell'attuale con un faccio un solo esempio
Non si vede perché raggruppamenti concorsuali ebbe debbano essere fatti da alcun dove molto spesso non ci sono le competenze relative raggruppamenti
E non possono invece essere fatte dagli eletti
Di dei raggruppamenti stessi
Infine credo che si debba essere l'articolazione in commissioni
Senta alcune di carattere interno accademico e altre di carattere con nota politica
Non vedo ad esempio come posso lavorare un organo centrale con una commissione edilizia o diritto allo studio in cui le regioni
Se sono un sempre non sono interessate ma anche erogatore di fondi vengano escluse
Concludo
Con
Alcune riflessioni su questa discussione
Io credo che la irritazione
Accademica e politica nei confronti insieme dell'inefficienza
E delle operazioni clientelari del ministero abbia creato una domanda di autonomia che può essere assai diversamente diventa
Ho un'autonomia di carattere subalterno
Dove in sostanza dei grandi decisioni continua a essere prese dalla burocrazia ministeriale ma c'è più sveltezza più snellimento delle procedure a livello locale
Ho un progetto di
Autonomia ridisegnata
Che è ben altra cosa e tentavo sul piano tecnico vederne alcune indicazioni ma sono evidenti i riflessi politici
E a me sembra che su questo punto si debba stare attenti un'assenza di programmazione universitaria qual è quella che io accennavo attraverso un organo di autogoverno centrale misto politico accademico
Significa in realtà non semplicemente abbandonare la spontaneità e la forza di visioni del mercato
Quanto invece oggi giustamente ha elementi di pubblico riprogrammato
Ma significa anche l'allettamento culturale da un punto di vista capitalistico di efficienza
Gli elementi di crisi delle università americane in questa fase non sono solo un parallelo della crisi economica ed alla caduta di produttività degli Stati Uniti
Ma sono anche lo sono ciclicamente il riflesso di un sistema che incentivando il mercato e rapporti col mercato
Non nella volontà nella lucidità di programmare investimenti a lunga scadenza vedi certi settori di ricerca di base
Ne dia vere tipi di professionalità con una formazione di base più ampia il che significa con una maggiore flessibilità e duttilità poi rispetto alle modifiche del mercato stesso
Stiamo attenti quindi che di fronte a un'ondata di ritardo
Che è arrivata nel dibattito universitario
Accoglie certe posizioni non significhi non solo a venir meno è nostra la nostra tradizione ma anche sul terreno tradizionale bella efficienza rispetto al mercato
Di fare delle proposte che poi non pagano nemmeno rispetto a questo terreno
Piuttosto e concludo a me sembra che sia ancora debole nel partito la consapevolezza che il dibattito sull'autonomia universitaria non è altra cosa dal dibattito sulle riforme istituzionali
Esiste c'è ancora e da parte di universitari e da parte del partito
Una visione settoriali Istica del problema che ci portiamo dietro da molto tempo
E che mentre del tutto sbagliata su questioni come quelle delle professionalità di ricerca allora altrettanto su queste specificamente istituzionali
In questa fase di crisi politica il dibattito sulle riforme istituzionali è politico non è tecnico o formale
Da questo punto di vista accettare ipotesi subalterne di autonomia locale
Ho rivendicato e progetti politici di sistema misto auto-governo centrale autonomia locale essere dentro la battaglia politica che stiamo facendo a quaranta anni dalla costituzione
Ringrazio professore Cazzaniga la parola professore Aldo Visalberghi dell'Università la Sapienza di Roma presidente del centro
Europeo li documentazione educativa
Ripescati ma non è in questa veste che parlo qui purtroppo devo riprendere l'argomento che altre volte quando sono stato come questua gentilmente invitato uno a convegni nazionali
Sul problema universitario dovuto toccare
Cioè il tema del difetto di fondo sostanziale
Dell'università italiana che qui est ATO largamente accennato per esempio ieri De Rubertis dalla collega fino a Fasano ma che poi rimane sempre troppo sullo sfondo
Ed è il problema del carattere non è articolato monolitico
Pando otto realistico
Della università italiana
Che
Presenta
Un assurdo
Mancanza di articolazioni
Soprattutto alle primo livello lo
Tanto più grave in quanto noi siamo anche uno dei pochissimi Paesi per cui l'intero settore della formazione post secondaria
Pubblica
Coincide con quello universitario
Mentre tutti i Paesi avanzati hanno settori a
In che non universitari di cicli Brevi di vario tipo di preparazione soprattutto professionale e hanno all'
Interno dell'università cicli successivi in serie talvolta anche in parallelo
Non è che questo non esista formalmente si dice in Italia c'è il diploma Pavia per il perfezionamento al dottorato di ricerca e magari che perfezionamenti queste cose però esistono informa
Ahimè delusi va a livello superiore io guardo in un dottorato di ricerca in
Inter universitario e devo dire mi sono trovato a lottare con ogni sorta di difficoltà e anche di fronte a questa situazione un po'umiliante insomma il dottorato di ricerca e l'unico dottorato che non si può rimandare
Mentre proprio un tipo di lavoro nel quale è difficile prevedere a priori data che essenzialmente una ricerca il tempo necessario per farla ma curare no il ministero dispone
Ma non è su questo io qui sono soprattutto a denunciare un fatto per quanto riguarda invece la prima fa
Cioè il diploma
E
Devo dire che la più antica scuola
Di assistenza sociale nate in Italia nel regime l'identità il CEPAS fondata da Calogero con l'aiuto di Adriano Olivetti in sosta il sostegno di la Malfa e altri rischia di Ravel chiudere i battenti
Non lo star tutte
Sia stata per il possibile aiutata dal rettore
Perché
Come scuola di assistenti sociali a causa di un meccanismo per
Verso
Per cui la legittimazione l'inclusione nell'università in forme normali di associazione degli insegnamenti impartiti erano scuole esistente prima della legge centosessantadue dell'trentaquattro pienamente e della trecentotrentadue dell'ottantadue che predisponeva questa con estrazione della situazione
Assurda di università che andava avanti troppo per incarichi no però solo gli insegnamenti dei corsi di laurea potevano essere
Entrare negli statuti universitari e nei gruppi di Concorezzo e diventare posti di ruolo insegnamenti nelle scuole di assistenza sociale e in tutte
Quale diritto nell'esclusivo in base a queste a centosessanta dove dovuto in parte tentar di revocare dando più larga diffusione importanza ai contratti
Nell'ambito delle scuole a fini speciali e quindi di questi l'esistenza sociale
Ma
La buona gestione cui abbiamo assistito al fatto che
No non si siano pagati per due anni lettori ha fatto ridurre del al quaranta per cento il finanziamento dei contratti nell'università italiana e mentre altri tipi di contratti quelli del nei corsi di laurea si possono forse considerare un arricchimento non dico un lusso ma qualcosa di aggiuntivo delle squadre stenti sociali
E in particolare nel c'è e presto incontrati sono la sostanza dell'insegnamento o per lo meno cinquanta per cento
E naturalmente non può e sono fatti da persone che vivono di queste
Naturalmente queste persone
Quanto sentito si rifiutano di avere una decurtazione improvvisa dell'ottanta per cento avendo già i incominciato ad insegnare poi come sempre perché i contratti per gli anni accademici vengono pagati a ma Maggio ora questa però non è queste è un brutto antipatico doloroso esempio ma è l'esempio di una situazione strutturalmente assurdità
Tutto nell'università italiana congiura per dire ciò che vale solo cosa dirà le tre ore del corso di laurea tutto il resto aggiuntivo e fatto gratis conosco persone che fanno a malapena le tre ore persone che insegna in vari altri tipi di attività compresi i corsi di aggiornamento disegna anche eccetera il la remunerazione esatte la mente la stessa dicono adesso in cose assurde non è possibile i pensare che le cose possano funzionare a questo
Che bisogno un pochino cominciare a ragionare con mentalità pratica e amministrativa efficiente ma poi soprattutto per una visione democratica del Complesso universitario
Si vogliono a mettere
Forme a forse con Dario pubblicherà in che non universitarie non so quanto di voi sanno che c'erano erano nate sperimentalmente nell'istituti tecnici sono state abolite per una sentenza della per un parere della Corte dei Conti e nessuno se ne niente e nessuno ha posto il problema c'erano gli gli istituti tecnici che avevano istituito dei bienni sperimentali di formazione tecnologica poi seconda questo è un altro problema del quale vennero beh discutere incertezze ciclomotori scooter ma il problema fondamentale e che l'università deve articolarsi in modo adeguato e
Soprattutto deve trovare il modo di incentivare il il tipo di
Docenze che
è necessario ai vari livelli e nelle varie situazioni
Il monoliti Isma'Pan dottori condotta dall'istituto della nostra università e unico al mondo io credo sia sul piano economico sul piano
Del modo ritrattare gli studenti insomma questi settanta per cento che vengono eliminati in massima parte potrebbero non essere eliminati dall'università potrebbero studiare in forme di ripresa successiva degli studi come largamente si fa altro tutto questo è un difetto strutturale complessivo molto difficile da rimediare perché l'università stessa con la sua stessa autonomia che giustamente deve essere accentuata però e orientata abbiamo messo il vino in un certo modo abbiamo messo il vino nuovo negli occhi di vecchi
E oramai abbiamo enormemente aumentato l'organico
Ma l'organico universitario italiano e alla mentalità
Del professore universitario tradizionale
Si fanno grandi chiacchiere Marisa vi sono le il corso autonomo libero con quel certo titolo quello che conta tutto questo deve cambiare se non cambia questo non cambia l'università
Storici alberghi per il suo intervento l'ultimo intervento Umberto de de Giovannangelo il segretario nazionale la lega studenti universitari federata alla Federazione giovanile comunista italiana in un
Società Civile ed avanzata perfino per un processo rivoluzionario cioè per la costruzione di un nuovo governo ove non si tratti di restaurare una tirannia e dove non si pensi al solo atto isolato dell'assunzione del potere
è necessaria un'istituzione che fornisca cultura superiore e due uomini che ne siano forniti l'università essenzialmente questa istituzione così scriveva Aldo Zanardo nel numero di critica marxista del febbraio del due le novecentosettantotto ognuno di noi credo in questi anni difficili segnati anche da un dei fuseaux pentitismo culturale si è chiesto più volte perché continuare ad impegnare le proprie energie il proprio tempo iure tenuto ante spesso oscuro certe volte poco celebrato lavoro nell'università e sull'università queste parole che ho citato offrono a me come a tanti studenti universitari comunisti uno Rizzo un test tratteggi Co che motiva fortemente un impegno difficile nella sua relazione la compagna Alberici apposto e vorrei dire imposto a questa conferenza e credo che risulti questo uno dei più dei dati di più importante novità di riflettere seriamente sulla questione studentesca di più la questione studentesca diviene il perno intorno al quale i comunisti fanno ruotare la loro azione riformatrice Pridi segna dei caratteri di un moderno sistema formativo è una forzatura questo è il voler rivendicare siccome partito degli studenti e non magari anche dei rettori degli associati io l'ho credo sono infatti convinto che il tema del ruolo sociale dello studente si ponga oggi più che mai come preliminare a qualsiasi riforma dell'università che voglia recuperare la centralità dell'istituzione ma per porsi corretta per questo tema io credo occorra riferirsi alla realtà del mondo esterno alle mete sociali e alla nuova dimensione del lavoro perché è convinto di questo assunto io credo che la questione fondamentale per noi riguardi rapporto che si e quello che verrebbe vorremmo prefigurare nulli forza di cambiamento tra università e società tra università ed economia ben venga allora questa conferenza se in grado come lo è stato a mio avviso di lanciare una sfida che coinvolti ed appassioni non solo i soggetti interni all'università ma anche il mondo esterno il movimento sindacale il Morimondo del lavoro le forze dei format Ricci che non possono pensare che lo diceva bene il compagno Reichlin Orso della tavola rotonda di governare il cambiamento e di orientare l'innovazione in un senso socialmente utile se non li pongono al centro della loro azione il tema della formazione della socializzazione dei saperi del controllo democratico dei flussi d'informazione dell'educazione permanente senso ma non tentano di rispondere nel con loro ad un terrore attivo di fondo conoscenza perché fare io credo che l'università e anche noi studenti universitari comunisti voglia amo contribuire alla definizione dei caratteri di un nuovo umanesimo scientifico di una moderna critica al modernismo cogliendo appieno le nuove frontiere dello scontro e dentro questo collocarsi operando una scelta di campo un progetto al vizioso in rosso difficile da praticare ma io credo che sia da cui dalla definizione delle funzioni nuove dell'università di massa in una società complessa come la nostra Coco ora ripartire per affrontare le questioni specifiche che sono sul tappeto
Gli studenti questa generazione di intellettuali informazione cento rivendicano all'università maggiore efficienza e funzionalità ma sarebbe io credo prova di miopia politica non cogliere l'altra faccia del loro malessere quella leghi data la percezione di un'assenza di prospettive di futuro cioè perché studiare esista un futuro per il lavoro intellettuale umano che non sia sotto occupazione lavoro nero precario mortificante mortificato che non sia insomma
Quell'arte dell'arrangiarsi di cui tanto si fa portatore il ministro del lavoro De Michelis queste domande credetemi agitano i sonni di migliaia di studenti e a queste domande lo dobbiamo una risposta perché l'università non può appiattirsi sulle esigenze dell'apparato produttivo rifletta né passivamente le tendenze e a queste adeguarsi e io vorrei anche parlare di molto brevemente di uno studente universitario privo di diritti e spesso privato anche di di ita ma meglio di me possono descrivere questa condizione le parole di una studentessa di Scienze politiche della Sapienza di Roma contenute in una lettera inviata ad un quotidiano romano ci insegna lo scrive questa studentesca a mercato
E girare e a vendere i nostri vizi ai nostri sorrisi per uno stupido brutto aspettiamo questi professori per ore ed ore durante i giorni di ricevimento ma le nostre ore sono buttate via dietro i fantasmi che non arrivano mai per loro siamo solo un numero di matricole in questa parole e io credo si manifesta comunque un malessere profondo e diffuso tra gli studenti significative di un profondo travaglio esistenziale vissuto da questa generazione che Rapp mi sento un capitale umano oggi del tutto congelato ed inserito in un'area di parcheggio spesso invivibile privi di diritti questi studenti subiscono un'università ridotta ad un grande caotico esami ufficio con percorsi curricolari
Con dati sull'assurda parcellizzazione delle discipline con una progressiva limitazione della gita risibile autonomia studentesca nella definizione flessibile dei piani di studio individuali l'utenza studenteschi io credo è la prima di colpevole vittima di quel riformismo incompiuto che ha caratterizzato nel campo delle politiche scolastiche l'azione dei governi succedutesi alla guida del Paese dal sessantanove ad oggi dal sessantanove l'anno cioè della liberalizzazione degli accessi una con qui sta del movimento studentesco delle forze riformatrici in questi due anni di lavoro nelle facoltà in questa stessa campagna elettorale noi abbiamo toccato con mano la solitudine umana prima ancora che culturale didattica di migliaia di studenti non ci siamo scontrati anche con quello che non so definire altrimenti come potere accademico nelle tante vertenze di facoltà di ateneo che abbiamo sviluppato emerge come punto unificante la volontà di definire caratteri di uno versi ITA degli studenti dove una rinnovato organizzazione dei saperi orari più flessibili e non penalizzanti per gli studenti lavoratori un nuovo e più articolato sistema di valutazione una diversificazione dell'opportunità di dati che lo sviluppo di esperienze diffusa di studio lavoro sia al servizio di un'effettiva crescita culturale dello studente ed insieme capace Judi valorizzare le energie intellettuali che nell'università operano nel tentare di realizzare questo sogno ma ci siamo accorti di essere spesso malinconicamente soli noi sapevamo di doverci scontrare con le con chi ha lavorato e lavora per lo spaccio dell'università pubblica dilazionando nel tempo riforme determinanti per migliorare le condizioni di vita e di studio
Con chi tra enormi vantaggi economici e politici dall'incapacità del pubblico di migliorare la qualità dei servizi erogati dagli atenei questi avversari sono facilmente individuabili nella democrazia cristiana nei falsi paladini del modernismo no dei cattolici popolari lei tanti docenti evasori didattici che usano la libertà dell'insegnamento per operare in un regime di impunità e di licenziabilità costoro i cantori delle belle progressive sorti del sì Stano universitario statunitense che si vorrebbe importare nel nostro Paese dimenticano sempre che in quell'università la qualità dell'insegnamento è oggetto di valutazione da parte dell'utenza studentesca e che questo giudizio Espresso ha un peso e non a me nella decisione da parte delle autorità accademiche di rinnovare o meno il contratto di lavoro io non so quanti dei docenti anche quelli di prestigio passerebbero indenni un giudizio una valutazione sulla produttività e la qualità del loro insegnamento da par The dell'utenza studentesca questo perché e mi avvio alle conclusioni non vi può essere un governo democratico dell'autonomia universitaria se non saremo noi forze del cambiamento in grado di ridefinire i caratteri di una mode le solitarie comunità universitaria dove tutti i soggetti operanti siano messi in condizione di pesare nelle scelte compiute dove con nettezza e rigore siano definiti per tutti diritti e doveri da cui da questa assunto s'muove la Carta dei diritti che come lega stiamo mettendo a punto fondamento di una campagna di massa per una democrazia aggiustare l'università che intendiamo lanciare sin dai prossimi mesi una carta con relativa tutela procedimentale in lo dico incidere né l'amico fisica del potere universitario e al contempo di favorire la costruzione di un maggiore spazio per un autogoverno studentesco porre al centro dunque del dibattito è l'iniziativa di movimento ma anche dalla nostra iniziativa parlamentare
Il tema della rappresentanza e del potere studentesco riporre queste questioni però in termini nuovi che superino in avanti il limite dell'assemblearismo quelle assemblearismo anni settanta che sembra avere ancora tre sue nostalgici anche alcuni nostri doc senti ed insieme non si limiti a rivendicare solo un aumento numerico delle rappresentanze studentesche negli attuali organismi di governo assumiamo dunque allora la bandiera dell'autonomia come strumento per perseguire Destiny sapendo che autonomia non vuol dire e questa è una posizione che ci trovo uniti deregolamentazione selvaggia del sistema universitario che penalizzerebbe innanzitutto le università del Mezzogiorno e piccoli atenei ma decentramento di funzioni i programmazione didattica di gestione amministrativa e finanziaria autonomia della comunità universitaria e non di una parte di questa questa idea dell'autonomia che è anche la nostra non si riscontra Ascerto nel confuso contraddittorie past château progetto governativo contro cui come studenti universitari comunisti ci siamo e lo rivendichiamo con forza battuti ed insieme rilanciare con forza lo voglio dire al Sottosegretario Covatta una forte iniziativa di movimento ed insieme parlamentari intorno ad una nuova politica del diritto allo studio che superi gli angusti limiti delle assistenzialismo Accattone battendosi con convinzione per una nuova rigorosa certificazione fiscale che permetta di colpire quel fenomeno diffuso dell'assegnazione di finanziamenti disse di presa Lario di più di servizi a chi non ne avrebbe diritto e su questa battaglia di giustizia sociale oltre che di equità fiscale io spero di avere anche con noi il professor Uberti
Ed insieme una politica sul diritto allo studio che favorisca attraverso convenzioni tra università ed enti locali lo sviluppo di esperienze di studio lavoro di un lavoro socialmente utile part-time retribuito per gli studenti universitari
Legati al proprio percorso formativo insomma nell'università per guai pensare ad orientare un malessere diffuso per organizzare solidarietà che altra cosa Dalì specialismo clientelare dei cattolici popolari
Contro la privatizzazione dei servizi ma per un loro miglioramento qualitativo nell'università per sottoporre a critica una presunta neutralità della scienza e due ruoli ad essa associati per esigere una trasparenza dei rapporti tra università e mondo del lavoro nelle committenza assegnate insomma per essere protagonismo detti appunto e non solo numeri di matricola in molti atenei compagne e compagni tristemente famosi negli anni di piombo e politicamente deserti in quell'idea di Flou posso centinaia di studenti hanno riscoperto le ragioni di un impegno politico e di un impegno a sinistra non sappiamo di essere solo all'inizio di un cammino lungo e difficile ma per renderlo meno lungo e difficile io credo che noi dobbiamo Rho un per il silenzio che spesso ha caratterizzato i rapporti tra studenti e docenti comunisti dobbiamo vincere le reciproche diffidenze riscoprire anche il gusto di litigare magari ma poi di lavorare insieme nel rispetto delle reciproche autonomie ci unisce la preoccupazione di definire la produttività sociale culturale dell'università ci Ulissi e io credo la volontà di non assecondare un'istituzione che cresce su se stessa all'interno delle prospettive strategiche dello Stato sto già le che sono in crisi con tutto il loro carico di assistenzialismo e di acquisizione corporativa del consenso la scommessa che con questa Conference se lo vorremmo lanciare insieme a voi e quella di lavorare con rigore con continuità e io mi auguro con profitto per un'università al servizio del Paese se della programmazione ma soprattutto dei giovani
Ringrazio
D'altronde
Qui
L'augurio che ha concluso il suo intervento consentitemi prima di dare la parola per l'intervento conclusivo e affinché non abbia un carattere rituale di esprimere qui il ringraziamento a tutti coloro che hanno seguito il nostro convegno il ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al successo del convegno presentando lavorando per le relazioni per le comunicazioni
A quanti sono intervenuti rendendo vivo interessante e approfondito il nostro dibattito desidero anche ringraziare a nome non solo della presidenza ma di tutti
Coloro che hanno contribuito con mesi di lavoro estenuante alla organizzazione del nostro compito della nostra terza conferenza nazionale per l'università satura lavoro duro difficile del quale va dato atto e ringraziamento sincero agli amici cari compagni e ci sono prodigati in tutti questi mise nel corso dei nostri lavori infine desidero ringraziare il ministero per i Beni culturali l'amministrazione di il Ministero per i Beni culturali per la sede più che dignitosa che ha ha colto i nostri lavori fornendo al lavori ti tanto alto livello una ambiente di equivalente alto livello artistico e culturale do la parola per l'intervento conclusivo all'onorevole Alessandro Natta segretario generale è partito comunista italiano
Care compagne e compagni
Amici ad ospiti graditissimi
La nostra
Conferenza
Si chiude in un giorno
Molto significativo
Dalla storia attuale del nostro Paese
Permettetemi
Io per prima cosa rinnovi il più vivo pure io alla compagna Nilde Iotti
Noi abbiamo lavorato in questi giorni
Nel pieno di una crisi governativa
Ma la serietà
E la specificità del nostro dibattito
Non ne hanno sofferto
Abbiamo voluto
Mantenere fermo
Il programma di questa conferenza
Non soltanto perché si trattava di un impegno assunto ma soprattutto perché
Parlando dei temi che qui abbiamo affrontato
Parlavamo in realtà della questione stessa della crisi che attraversa il Paese
Non dico
Soltanto che
Il tema della ricerca e della formazione culturale e di tale rilievo da costituire dite a mosse è un metro essenziali di giudizio della situazione di un Paese
Dico anche che proprio la specificità delle caso dell'università italiana
è indice
Dell'acutezza delle contraddizioni che ci preoccupano pari siamo il Paese ma che alle più antiche e gloriose tradizioni e istituzioni universitarie in ogni campo
E che non ha cessato
Di fornire un contributo rilevante alla conoscenza
Anche oggi sono grandi le energie come qui è stato ricordato e importanti anche molti risultati nel campo della ricerca e non solo dello scrivere inglese se mi permette generale
E tuttavia
Si devono la ventata re delle difficoltà
Che le arretratezze
Quel disordine
Che le relazioni hanno messo in luce
E che determinano dati tanto contraddittori
Alla ricerca e didattica farà Energie impegnate e concreta produttività
Ma tutto ciò dai come risulta evidente non è fatale
Noi non abbiamo escluso
Le responsabilità anche nostro
Ma non è possibile ignorare ma anche qui è un banco di prova determinante
Per chi da tanto tempo dirige il Paese
Ed è certo vero che i guasti
Non sono soltanto derivati come diceva il senatore Valitutti dagli ultimi governi di pentapartito
è vero
L'assenza di una volontà riformatrice
è stata una costante
Nel quarantennio repubblicana lasciatelo dire con una qualche amarezza ma senza spirito di rinuncia
A chi ha partecipato sin dall'inizio alle battaglie per trasformare scuola e università italiane certo qualche battaglia
L'abbiamo Corwin vinta Macconi mani fatti
E tuttavia il quadro d'insieme rimane quello che voi conoscete
Un'altra legislatura
Sta per concludersi ed ancora una volta per l'università e per la scuola siamo in sostanza al nulla di fatto
Ed è bizzarro
Perché De Michelis a quanto mi dicono non l'ho sentito direttamente
Ha fermato qui in un dibattito
Questa conferenza
E gli ha detto sarebbe un po'arretrata perché non ha posto il come premessa
Il prolungamento dell'obbligo scolastico fino ai diciotto anni
La sollecitazione sarebbe stata più apprezzabile se quando noi abbiamo cercato
Di discutere dell'obbligo almeno fino ai sedici anni i socialisti e i loro alleati avessero votato a favore bisogna chiedersi perché
Sia stato e sia rimasto così povero o del tutto assente un animo riformatori
Ciò non è accaduto solo per l'università lo sappiamo
Ma se è accaduto per l'università questo è il segnale di una contraddizione molto profondi
Anche quando presero l'avvio le prime coalizioni di centro sinistra
Che nascevano da un dichiarato a proposito riformatore
Il limite
Come oggi
Possiamo ancor meglio vedere e rassegnato dall'assenza di un disegno capaci di incidere
I mali antichi e Dio rompere con vecchie mentalità ecco uno radicati interessa peggio ancora con i governi di Ponta partito
Lui era venuto meno anche il clima e il proposito riformatori
Il limite
Che è divenuto via via più grave ed evidente erano alla mancanza di volontà e nell'incapacità di toccare innanzitutto il modo stesso di essere dello Stato
Per questo anche l'università
Non ha conosciuto
Una seria riforma
Così come un rinnovamento non c'è stato nelle autonomie locali
Nel funzionamento dalla pubblica amministrazione nell'adeguamento delle assemblee rappresentative nella funzionalità
Dei diverso i poteri ed apparati pubblici
All'origine della crisi attuale
E della difficoltà
Di ogni soluzioni non vi è soltanto una disputa di potere eppur giunta ad un punto avvilente
Questa stessa disputa di potere sarebbe stata già riassorbita o comunque non sarebbe giunta manifesti azioni vitale acutezza se la coalizione di governo avesse nel suo insieme manifestato la capacità
Di dominare i processi nuovi
Di fronte a cui si trova la nostra società
Finché ha retto una abbastanza favorevole congiuntura internazionale è stato possibile
Mimetizzare o contenere le tensioni presenti nel pentapartito ma poi sì sono riemerse le il risolte deficienze strutturali
E i fallimenti di una politica
La disoccupazione di massa l'ampliarsi del dislivello tra nord e sud una sempre più ingiusta distribuzione del reddito
E di qui
Che è venuto l'inasprirsi dei contrasti di potere e loro intrecciarsi non le questioni di fondo
Dalla concezione dello sviluppo e dalla prospettiva sociale e politica
è vero quello che è stato detto
E che tutti militare possono constatare
Non vi è nel pentapartito soltanto un contrasto sui temi referendari che pur sono non c'è bisogno di ripeterlo di decisiva porta non c'è accordo
E lo abbiamo visto qui sulla politica scolastica non c'è accordo sulla riforma previdenziale sulle politiche fiscali sulla materia istituzionale e insomma quasi sul nulla
Chi dice
E questa crisi di governo è già lunga ma lo è
Non perché siano trascorsi una ventina di giorni non qualcosa di più dalla sua upper rottura formale ma perché in effetti la crisi
E iniziata nella primavera dell'anno scorso
La proroga concessa a Craxi nel luglio dell'ottantasei
Ma schierò ma non compose la crisi ed anzi la gara Vò per molti aspetti a partire dalla incostituzionalità
Di quel patto che stabiliva un governo a termine per scrittura privata
E senza nessuna autorizzazione dal Parlamento
Nel luogo
Di una ricerca reale sulle vie di soluzione delle grandi questioni nazionali ha prevalso lo spirito di un esasperato tattici disse
Non c'è dubbio
Ad esempio che non è pensabile
Una coalizione senza intesa su una questione enorme come quella dall'amministrazione della giustizia e dalla sua Carrisi
Ma è anche vero che la democrazia cristiana non pose tempestivamente una questione di governo
Quando due degli alleati scendessero cosa singolare anche cresta la via referendaria anziché quella dalla proposta legislativa o degli atti di governo
Così come è vero che non vi può essere una coalizione che non definisca una politica energetica ma su questo punto non si vuole cercare un accordo tra i cinque alleati neppure nel luglio dello scorso anno
Noi
Abbiamo comunisti
Non abbiamo mai tetto che alle richieste popolari
Presentate attraverso il referendum non si possa dare una risposta legislativa
Quello che abbiamo sempre osservato
Anche quando siamo stati noi promotori di un referendum
Perché abbiamo sempre detto eh
Che non è ammissibile
Non sono ammissibili le risposte pasticciate
O peggio ancora gli espedienti ingannevoli
Ecco perché noi ci siamo opposti in materia energetica ad una soluzione
Che non definiva alcuna scelta politica ed abbiamo ritenuto necessaria quella consultazione popolare
Di cui avevamo avvertito e indicato l'esigenza sia pure in modi diversi
La nostra preoccupazione voglio sottolinearlo
Va al di là
Delle stesse materie pur così importanti
Se si dissi che ereditano gli istituti della democrazia è l'immagine stessa della democrazia che ne viene danneggiati
Quella del referendum badate
è stata ed è soltanto l'ultima prova
La mancanza di una visione comune viene proprio
Dal tentativo impossibile di teneri insieme nella coalizione spinte divergenti e inconciliabili per questo noi abbiamo parlato
Fin dallo scorso anno del fallimento dell'esperienza del pentapartito
Il cemento del potere o anche la forza delle circostanze
Possono farlo durare anche a lungo esperienze di governo politicamente o programmaticamente esaurite
Ma il fallimento non cessa di essere in atto poiché esso nasce dal momento in cui non vi è più la possibilità di dare soluzione positiva ai problemi del Paese
Chi si chiederà
Se non ci illudiamo
Di potere trovare oggi
Una intesa programmatica per questa fine di legislatura
Sia pure supporti ed essenziali Obiettivo no
Non ci facciamo certo delle facili illusioni Maea responsabilità è obbligo
Una grande forza democratiche nazionale come noi siamo
Richiamare altari
All'esigenza di assolvere ai doveri democratici e di affrontare i più urgenti problemi
Questo è il significato della della nostra proposta di un governo di garanzia
è da parte nostra
Un gesto di responsabilità democratica
Agli altri tocca ora a dare risposte
Non si può continuare a ripetere
Che non vi è al tutta la possibile maggioranza se non quella di pentapartito quando si è giunti al punto che l'onorevole Andreotti
Non è stato nemmeno in grado di riunire i cinque sei Carretta
Per la serie di età
Comunque
Il primo passo da compiere e quello di sgombrare il campo dalla teorizzazione di una esperienza fallito
La ricerca di strade nuove è in ogni modo indispensabile
Non sappiamo che cosa
Risponderanno alla presidente Iotti le altre forze politiche
E in particolare quelle forze che hanno insistito sugli referente
Sentiamo dire
Che
I partiti e i gruppi che si sono pronunciati per il referendum non possono rappresentare
Una intesa politica e programmatica
Le difficoltà sono evidenti
Né noi abbiamo mai pensato che non esistano
Ma è anche chiaro che non sono minori e anzi forse sono maggiori le distanze che si sono create nel pentapartito
Mandato
Affidato alla presidente della Camera segnala proprio questo bateau di partenza che il Presidente della Repubblica
Ha dovuto constatare la mancanza di condizioni per la ricostituzione della disciolta maggioranza
è stato detto
Dal vice segretario del partito socialista
Che questo incarico è stato affidato a un rappresentante dell'opposizione
Non si tratta di questo
Come chiunque dovrebbe sapere è stato affidato un incarico di carattere istituzionale
Al rappresentante più alto di una delle istituzioni della sovranità popolare accerto
Così come non è casuale
Che a quell'altro compito progressi Jeda una dirigente comunista
Così non è casuale
Che la presidente Iotti abbia saputo testimoniare Dell'AVO nettezza e della imparzialità del senso dello Stato
Con cui si assolve ha così impegnativo dovere
In modo da poter costituire una garanzia per tutti
Noi siamo sicuri
Che per tutti risulterà forse oggi più chiaro
Che è venuto il tempo di liberare la vita politica italiana da antistoriche preclusioni
Il danno forse più grave
Che è stato determinato dalle esperienze del pentapartito è stato quello dell'elevato sfitti nuove bandiere a sinistra
In assenza di programmi convincenti e significativi si è fatto nuovamente ricorso
Come dire ad una politica per negazione e cioè
Alla preclusione nei confronti dalla maggiore forza della sinistra italiana
Ma oggi
Il Partito socialista innanzitutto constata e con la rottura a sinistra seppur si ottengono benefici di potere
Non si realizzano
Quei mutamenti di situazione politica e sociale che dovrebbero stare a cuore ha una forza riformista
Partito socialista
Va in questi giorni al suo congresso
E sta dinanzi ad esso in primo luogo
La necessità di trarre un bilancio di un'esperienza che è stata pure importante
Pensare
Di affrontarlo questo Bilancio contorni trionfalistici come troppo spesso è avvenuto
Non ci sembra una via giusta e non perché non consideriamo legittimo sottolineare ciò che si ritiene che aveva fatto di positivo
Ma non si può sfuggire
Ai dati della realtà che dimostrano il difetto del punto di partenza non basta
Una collocazione porre importante come quella dalla Presidenza del Consiglio per determinare il segno di una coalizione
Ed è tanto meno possibile anche da una posizione di potere
Raggiungere obiettivi al reality e riforma sa il prezzo pagato per quella collocazione implica la separazione da quegli interessi ed a quelle forze
Che sono la pause naturali e necessaria di una politica di riforme questi anni hanno dimostrato che non è nell'interesse del Partito socialista l'esasperazione assai spesso strumentale
Di una polemica a sinistra
Eh già non perché la discussione il confronto non siano utili e necessari anche spesso la storia passata
Perché il problema vero
E attuale della sinistra in Italia
Come in Europa e quello di misurarsi con le grandi trasformazioni del tempo presente sono queste trasformazioni gli stessi risultati ottenne nu ottenuti in un secolo di battaglie che hanno fatto invecchiare tanti programmi ed esigono oggi uno sforzo nuovo
Di ricerca di cultura di Progetto
Non si tratta di attenuare le grandi idealità per cui la sinistra è scesa in campo
Ma di rimetterle in valore rispetto alle contraddizioni nuove dalla nostra epoca
E il rilancio della sinistra in Italia come in Europa non può discendere dai meccanismi istituzionali badate
Con i più diverso in meccanismi istituzionali la sinistra nei diversi paesi europei si è potuta affermare quando ha saputo corrispondere ai problemi che la storia e la realtà le ponevano dinanzi ed è invece decadute si è divisa Wanda perduto capacità egemoni
Siamo ben consapevoli
Che una politica riformatrice una alternativa
Esigono uno sforzo di avvicinamento un'intesa e collaborazione e sappiamo che nella prospettiva occorre Paolo Rossi l'obiettivo di una nuova aggregazione a sinistra
Ma non giova a questo uno spedì ente come quello del presidenzialismo Jōmon confronto aperto sulle politiche e sui programmi
Sia chiaro non voglio creare equivoci
Noi siamo del tutto persuasi
Cioè nel nostro Paese bisogna procedere
A riforme incisive anche nel campo delle istituzioni e tali sono anche molte di quelle formulate in questa Assemblea
Ma dobbiamo guardarci da impostazioni che siano in funzione di una o altra parte politica o anche di uno altra prospettiva politica
Il rinnovamento istituzionale
Deve mirare alla compiutezza della democrazia e all'efficacia dello Stato
Poi vogliamo perciò spiccare che una riflessione seria approfondita
Obiettiva Energia dall'imminente congresso socialista
A cui rivolgiamo logorio di collocarsi all'altezza del dramma politico della democrazia italiana sta vivendo
Di fronte al congresso socialista come di fronte a noi di ad ogni forza di progresso sta il tema di elaborare una prospettiva nuova
Una fase diverso della vita politica del Paese che ormai matura
Corrisponderebbe all'interesse del mondo del lavoro e della nazione
A noi sembra che scaturisca dai progetti essi oggettivi la necessità di una stagione riformatrice che sarebbe inimmaginabile senza una ripresa di dialogo e di unità a sinistra
Un dialogo e un'unità
Che non escludono la competizione l'ambizione ad allargare gli spazi del proprio partito l'aspirazione ad imprimere il proprio segno su un corso politico rinnovato
E non escludono la critica
E la disputa politica e ideale
Ma il Paese attinidi riccometro anzi il bisogno
Di sapere se la sinistra abbia non solo programmi e soluzioni intirizziti riconoscibili ma anche una volontà comune
Di farli valere dibatterlo se cadesse in di meritavo sì così il consenso per governare l'Italia
è questo
Confronto
Noi ci presentiamo con la consapevolezza abbiamo cercato di trasformare in un impegno programmatico
Assai intenso
Di cui questo stesso incontro è una prova
La consapevolezza dico delle novità
A introdurre nella piattaforma nel nostro partito e della sinistra
Sentiamo
Sentiamo che senza alcuna indulgenza
A posizioni che negano le grandi modificazioni della realtà
Sentiamo che sorge una critica a nuove e più sottile
Non solo sul potere
Non solo tempo teiere ma della società stessa in cui Viviana
è questo che ha affinato la nostra rassegna sibili ITA verso i problemi creati dallo sviluppo stesso provavo uomo e natura
Non siamo diventati un partito che ignora il ruolo fondamentale dalla scienza e dalla tecnica perfettamente al contro Mario noi sottolineiamo come ogni decisione che la ricerca pienamente libera deve proseguire nel suo proprio cammino e tuttavia avvertiamo che come ha affermato una nostra grande scienziata non si deve fare tutto ciò che pur possibile fa avvertiamo sempre di più
Che esistono limiti
E limiti che debbono essere discussi e concerta e concordati con consapevolezza etica
E sappiamo soprattutto che non è possibile
Abbandonare al gioco spontaneo del mercato ognuna delle scelte dello sviluppo
Terzo
C'è stato chi soprattutto nel periodo più recente ha pensato secondo incerto pensiero neoconservatore o secondo quell'indirizzo che è stato definito di modernizzazione senza riforme
Ha pensato che per la ripresa economica del Paese e per l'adeguamento alle esigenze dei nuovi tempi delle sue strutture civili e sociali ci si potesse affidare alle tendenze spontanee dalla produzione del mercato senza troppo preoccuparsi di interventi di riforma neppure nel campo della scuola se l'università
Dello sviluppo culturale dalla promozione della ricerca scientifica è questo che spiega lo ripeto una volta ancora il fatto che in questa legislatura il bilancio della politica scolastica e universitaria sia stato come lo stesso ministro Falcucci e il sottosegretario covata non qui riconosciuto in modo così desolante del tutto privo di a realizzazione ma oggi i guasti prodotti da queste scelte politiche si fanno sentire in modo pesante tanto più perché siamo entrati in una fase nuova nella quale i problemi che ci stanno di fronte richiedono una forte attrezzatura scientifica e tecnologica del Paese una più di USA qualificazione tecniche intellettuale uno spirito critico che divenga consapevolezza di massa
E sappia far fronte ai grandi e complesse ai problemi di una società egli un mondo in trasformazione
La piattaforma
Che abbiamo proposto in questa conferenza
Con le relazioni dei compagni garanti Alberici dei rettori Roberti e Berlinguer e che è stata vagliata e arricchita nel dibattito è una piattaforma che guarda i caratteri nuovi
E a rilievo decisivo che la questione universitaria ha oggi assunto è questo il senso della proposta che abbiamo formulato sul tema dell'autonomia
Autonomia degli atenei e autonomia del sistema universitario nel suo complesso
Sappiamo che vi sono
Pesanti resistenze perché la gestione centralistica
Con tutti gli elementi di spirito burocratico e di discrezionalità clientelare che la distinguono è ormai componente consolidata
Io incerto modo di concepire il potere che fa comodo d'altra parte a chi negli atenei preferisce sentirsi deresponsabilizzate
Sappiamo anche
Che dietro la parola d'ordine della lotta contro lo statalismo Vietti cerca di far passare
Più o meno velatamente soluzioni privatizzando TA ricette di importazione che si ispirano magari un po'in ritardo alle dottrine neo liberista
Noi miriamo invece ad un'autonomia che si richiama alla grande ispirazione autonomistica dalla nostra Costituzione e che è rivolta valorizzare capacità e competenze gli ad assicurare iniziativa flessibilità efficienza all'intervento pubblico contro quelle degenerazioni burocratiche dei grandi apparati
E sono state fra le cause della crisi dello Stato sociale
L'autonomia così concepita trova perciò il necessario equilibrio nel quadro di una politica di programmazione
Che deve proporsi di potenziare la funzione pubblica
Dell'università il suo contributo alla crescita generale e allo sviluppo culturale dell'intero Paese
La riforma che noi proponiamo non è dunque solo una riforma di ordinamenti
Essa guarda al nuovo rilievo quantitativo e qualitativo dalla presenza delle donne nell'università alle domande di valore di cogliesse sono Perrotta attrici
E guarda agli studenti
Ai giovani
Nel soggetto primario e forza essenziale di un processo riformatore per una nuova università se si vuol pensare davvero a l'avvenire dei giovani alla possibilità
Di nuovi rapporti con il lavoro a nuove leve di studiosi e di ricercatori di cui il Paese ha bisogno occorre non solo una svolta nella politica del diritto allo studio
Occorre una diversa impostazione del lavoro nell'università
Che dia voce agli studenti e che articoli qualifichi l'attività didattica differenziando i titoli aggiornando le tipologie professionali
Assicurando agli studenti forme di guida personalizzata assicurando la possibilità per chi lo vuole e ne è capace
Di proseguire negli studi e nella ricerca dopo l'allarme l'obiettivo che ci proponiamo è dunque
Di lavorare per una università
Che contribuisca a dare al Paese quel livello di attrezzatura scientifica e tecnologica che è indispensabile per il suo sviluppo e a promuovere la formazione di una società colta consapevole dei problemi inediti spesso inquietanti che le stanno di fronte ma anche della possibilità di progresso che oggi sia
Io vi prego di scusarmi
Per questi rapidi richiamo
Non potevo propormi
Ne presumere di rispondere alla complessità e alla ricchezza dei problemi che solleva una proposta riformatrice come quella che abbiamo delineato e che qui è stata discussa ciò che mi premeva dire
A conclusione
è che il Partito comunista
Impegna era su questa linea
Nel modo più deciso e coerente
Tutte le sue risorse di intelligenza e di iniziativa
E ricerche era il confronto più aperto e costruttivo con tutte le forze della cultura dalla società e della politica italiana
Rinnovare l'università
è questione decisiva per la nazione
è un compito
Gli ha perfino una portata costituzionale Mattia incerto un banco di prova per un progetto di rinnovamento della società e dello Stato
E quali che siano le prospettive politiche immediate
E i compiti a cui saremo chiamati nei prossimi mesi per questa sfida noi comunisti staremo in campo risolutamente
L'intervento del compagno nata
Sono conclusi i lavori nell'arte
Essa conferma senza nazionale per l'università del partito comunista e italiano a tutti buon lavoro
Qui