Intervista a Giorgio Tonini la missione militare italiana in Libano

Siamo collegati con ma il senatore dell'Ulivo vicepresidente della Commissione esteri del Senato Giorgio Tonini che salutiamo senatore buongiorno buongiorno controlli allora siamo alla vigilia di una seduta del Consiglio dei ministri che si terrà domani e la seduta delle commissioni Esteri e Difesa del parlamento intanto volevamo chiederle
Beh non possiamo farlo cominciamo con la questione che poi ha sul su tutti i giornali la questione delle regole di ingaggio questa missione
Che partire è la missione italiana Parisi misto Parisi dice aspettiamo dallo hanno delle regole chiare però intanto i militari dicono che probabilmente sarebbe meglio
Capire bene chi comanderà questa missione intanto vogliamo chiederle un parere su questo
Ma io credo che abbia ragione il ministro Parisi cioè noi parteciperemo ad una missione multinazionale
Ad egida ONU anzi ha diretto comando dell'ONU e questa è già una prima novità una novità importante che naturalmente rappresenta anche una sfida perché noi sappiamo che le emissioni o no di peacekeeping in territori non del tutto pacifica alti
Sappiamo che hanno avuto di solito un editto non non brillante e quindi diciamo noi non non possiamo non guardare con grande attenzione con grande anche speranza questo esperimento l'esperimento di una grande forza si parla appunto di tredici quindici mila uomini dispiegata su un territorio molto caldo a guida ONU e quindi speriamo che questa volta le cose vadano diversamente insomma è una sfida
Per chi crede nell'ONU riuscire a dare insuccesso a questa questa missione si parlano da qualche anno di costruire un multilateralismo efficace ecco questa è un banco di prova
Questa missione in Libano se saremo capaci di costruire un multilateralismo efficace proprio però perché il comando sarà ONU è ovvio che le regole di ingaggio devono essere definite in sede ONU perché tutto si può immaginare tranne che ogni contingente abbia regole d'ingaggio diversi da quello vicino e quindi bisogna che il comando sia il più possibile unificato perché naturalmente siano uniche le regole d'ingaggio
Proprio per questo il ministro Parini naturalmente ha sollecitato l'autorità competente che in questo caso è il segretario generale delle Nazioni Unite
Il problema di chi disarmo era Hezbollah e come ripresenterà Commissione Difesa del Senato De Gregorio al giornale ha detto impensabile disarmare Hezbollah bisogna emendare la proposta che è stata fatta invece
La Pinotti del presente la commissione difesa della Camera ha detto i nostri militari devono potersi difendere ma è assurdo affermare oggi che il Libano non riuscirà a disarmare Hezbollah
Diciamo questa opinione della della collega Pinotti autorevolmente confermata anche dalla Condoleezza Rice cioè mi pare che sia un po'questa diciamo così il compromesso che ha dato la vita alla risoluzione ONU
Hezbollah in qualche modo accettato io a essere messa sotto controllo diciamo così
Però da parte delle Forze libanesi e non da parte della forza multinazionale
La forza multinazionale dovrà per così dire coprire le spalle alla porta libanese dovrà essere al servizio della corte libanesi serve l'esercito regolare libanese che è l'unico
Che autorizzato a disporre di una di un controllo del territorio a sud del fiume Litani quindi nella zona di confine con Israele
E questo mi pare il compromesso che emerso in consiglio di sicurezza e che ha consentito il voto favorevole da parte del governo libanese da parte poi dei Paesi arabi
E credo che a questo compromesso bisognerà attenersi naturalmente sapendo che sul terreno poi i compromessi politici sono messi alla prova da situazioni che possono essere molto più complicate quindici
Possono produrre invece situazioni di rischio e quindi situazioni anche di conflitto quindi naturalmente noi sappiamo che andiamo in una situazione molto difficile
Tuttavia credo che in via preventiva che è difficile risolvere oggi politicamente
Un nodo che politicamente rimasto in una certa misura irrisolto ed è peraltro solo questo compromesso
Che è un compromesso che ha dei che gli aspetti problematici quello che ha consentito
Almeno la cessazione delle ostilità e l'accordo su questa risoluzione quindi bisogna anche conoscere e accettare il gradualismo dell'attività diplomatica
Senatore come pensa sarà possibile superare le differenze che li separano che la separano probabilmente dalla cosiddetta sinistra radicale basti pensare a tutte le polemiche che sono state fatte per il voto per le per la missione in Afghanistan questa paradossalmente si presenta con una situazione probabilmente ben più rischiosa e allora se le regole di ingaggio che ci verranno dalle Nazioni Unite prevederanno anche come è probabile
L'uso attivo dei nostri militari quindi comunque non è una non è una missione di pace intesa come andiamo a portare i fiori e il pane
E come la metterete che cosa succederà ai voti ci saranno
Beh intanto c'è un elemento importante come dicevo prima che una missione a guida ONU Accomando se non soltanto autorizzato dall'ONU come nel caso di moltissime altre missioni ma è una missione a comando ONU
Questo è naturalmente come dicevo anche prima un una grande sfida
Però è anche un elemento di grande opportunità politica e quindi credo che chi crede nella pace che le vuole lavorare per l'affermazione
Diciamo così sinteticamente dell'articolo undici della Costituzione quindi il ripudio della guerra ma anche il superamento di una concezione
Assolutistica della sovranità nazionale Traverso proprio rafforzamento del multilateralismo credo che non possano guardare con favore a questa missione oltretutto questa è una missione che per il solo fatto di essere annunciata al momento almeno è incrociamo le dita ha interrotto un un conflitto
Quindi è è e strutturalmente una missione di pace dopodiché naturalmente sappiamo che non andiamo lì in una situazione pacificata andiamo lì in una situazione nella quale le armi in questo momento tacciono ma restano ben cariche
E puntate sono tutti contro i rispettivi bersagli quindi
Andiamo via Inter porci io credo che le cose abbiano una loro oggettività noi abbiamo lì innanzitutto
A difendere integrità dei confini di Israele perché in questa guerra l'aggredito citato Israele innanzitutto
E e nello stesso tempo andiamo a cercare di risolvere la causale che ha portato a questo conflitto che è proprio il mancato controllo da parte del governo libanese del del del proprio territorio e in particolare del proprio territorio nella parte che così vicina alla al confine al confine israeliano quindi una forza di interposizione essere una forza che protegge i confini di Israele dagli attacchini missilistici che abbiamo visto
Moltiplicarsi in queste in queste settimane Galetta la vittima di migliaia gli attacchi missilistici
E aiutare il il governo libanese tarda ad assumere il controllo pieno di quella parte di territorio che una parte così sensibile
Naturalmente facendo questo togliamo anche qualsiasi argomento ad un eventuale invece offensiva da parte di Israele nei confronti del Libano ma lo facciamo su richiesta dello stesso stabile l
Questo mi pare un elemento che va che va sottolineato senza da lei che cosa ne pensa della proposta di Marco Pannella fa sinonimi
Non da questi giorni di far entrare Israele
Ma io ero sempre guardata positivamente cioè credo che
Diciamo la la iridea che l'Europa debba allargarsi nella zona mediterranea qui per un verso
Integrando pienamente la Turchia e quindi dando la prova al mondo islamico al mondo musulmano che c'è una via democratica all'Islam
E che questa via democratica porta all'integrazione europea e dall'altra parte offrendo la piena disponibilità Israele entrare nell'Unione Europea
Mi sembra mi sembra una cosa assolutamente positiva sarebbe positivo che i due processi andassero avanti parallelamente proprio per evitare invece che che Israele venga percepito nel mondo islamico come l'avamposto dell'Occidente nell'Islam che è un modo così paradossalmente per dare ragione
All'Iran è che dice fatte in Israele in Europa questa è terra nostra
Invece Israele è un Paese mediorientale a a tutti gli effetti
E può essere integrato in Europa in questo processo più ampio in un incontro che ebbi l'anno scorso insieme a una missione di
Amicizia della della comunità ebraica romana con con Israele con una partecipazione diversi parlamentari incontrammo Peres ancora non c'era il governo Olmert per lasciare all'opposizione
Peres e ci disse Shimon Peres l'Europa con l'integrazione
Verso Malta verso Cipro ha messo i piedi nel Mediterraneo speriamo che riesca a nuotare verso di noi quindi Shimon Peres guardava con favore a questa prospettiva credo che un'integrazione di Israele
In una realtà come quella dell'Unione europea possa dare maggiore anche sicurezza ai Israele rispetto all'amicizia da parte dell'Europa e questa può dare anche una una speranza in più alla pace in Medioriente
Siria e Iran probabilmente è sicuramente da due punti di vista diverte si sono però attori in questa attori fondamentali in questa in tutta questa vicenda
In questi giorni si è parlato degli aiuti dei soldi per la ricostruzione che le ama andrebbe agli hezbollah e d'altra parte oggi per esempio si è parlato di una richiesta seppur non ufficiale che Hezbollah ha fatto al governo si Hangover no libanese per dare degli indennizzi alle famiglie dei caduti e d'altra parte la Siria con discorso di Assad dell'altro ieri le sue minaccia Libano insomma della la possibilità di dire riapriamo la questione del Golan la situazione è decisamente molto complessa
Venticinque il vero il vero problema di quell'area perché ovviamente
Noi perderemmo il senso della realtà se interpretarsi mo'il conflitto israelo libanese questo ultimo conflitto come una disputa territoriale di confine non è affatto così è del tutto evidente che dietro
Lei da guerriglieri Hezbollah ci sono due Paesi la Siria e in particolare l'Iran che hanno deliberatamente annunciato annunciate in maniera trasparente e voglio dire del tutto esplicita che il loro obiettivo è la cancellazione dello Stato di Israele è del tutto evidente che su questo terreno non è possibile nessun intento a nessun accordo
Noi dobbiamo lavorare perché il il contenzioso insomma il conflitto arabo-israeliano
Sia un conflitto territoriale normali è una una guerra di religione allora un conto è intendersi sulle alture del Golan o sulle sui territori palestinesi
Sui quali bisogna costruire finalmente lo Stato palestinese altro invece è intende fisse da una parte c'è l'idea del Grande Israele dall'altra parte c'è l'idea della cancellazione
Israele dalla carta geografica ora su questo punto non si può non riconoscere che mentre lo Stato di Israele ha superato
Grazie a Sharon idea del Grande Israele quindi dell'ammissione sistematica di territorio i suoi confini
E l'uso dei coloni come strumento per questa missione quindi è stato Sharon a
Dato il contrordine diciamo rispetto a questa prospettiva
è dall'altra parte invece non tutto il mondo arabo Musulmano accettato invece l'esistenza dello Stato di Israele in particolare in questo momento e Teheran nella capitale dalla quale continuano a partire messaggi
Di cancellazione dello Stato di Israele è evidente che su questa prospettiva non può esserci
Nessuna nessuna intesa la presenza di una forza multinazionale in Libano dovrebbe servire anche a garantire la sovranità del Libano e quindi come dire la la chiarezza dei confini la certezza dei confini a cominciare dai confini nello Stato di Israele
Senatore come ultima domanda torniamo a quello che succederà domani
Come pensa si comporteranno gli esponenti dalla Casa delle Libertà anche alla luce delle dichiarazioni fatte da una parte di apertura e dall'altra comunque
L'attesa
Ma io da da da molti esponenti della grande libertà ho colto una preoccupazione che che che è assolutamente condivisibile ce la la preoccupazione di mandare i nostri soldati in un teatro così caldo con delle regole chiare con degli obiettivi chiari
E questa è una preoccupazione che la maggioranza certamente condivide e e che certamente condivide innanzitutto il governo
Quindi io credo che domani non potrà che andare nell'unico modo in cui può andare cioè l'Italia non può chiamarsi fuori da questa richiesta di aiuto da parte delle Nazioni Unite e da parte di le del Libano quindi noi non possiamo non mandare i nostri uomini dobbiamo lavorare
In questi giorni queste settimane da qui il giorno del nostro del dispiegamento effettivo del nostro contingente perché regole e obiettivi siano assolutamente certi e certa sia anche la catena di comando
Della del contingente multinazionale comando ONU sappiamo che molte volte fa con incertezza della catena di comando è stato un elemento di fragilità che ha portato grandi a gravi problemi poi sul campo come io credo che si parte domani da Udine in sede di parlamentare da due punti assolutamente condivisi primo che non si può non andare e il secondo che bisogna andarci nelle condizioni di massima chiarezza possibile insomma credo che se queste due preoccupazioni sono sincere genuine come io ho ragione di credere che sia domani ci sarà tutto lo spazio per un'intesa
Però quindi per un voto unanime da parte delle commissioni divide e di difesa sia di camera che di Senato e naturalmente con l'impegno da andare avanti come ha detto il ministro Parisi perché in sede ONU le gli obiettivi e gli strumenti che la catena di comando della missione siano più chiari possibile
Grazie Senato vorremmo aggiornare buon lavoro