Crisi di Gaza: intervista a Giorgio Tonini

Radio Radicale abbiamo ora i nostri microfoni Giorgio Tonini della Commissione esteri al Senato esponente del Partito Democratico dunque senatore Tonini la crisi di Gaza è sempre più che a me che cosa potrebbe e dovrebbe fare l'Europa secondo lei
Ma io penso che c'è un precedente che potrebbe essere utilmente impiegato anziché certamente ogni vicenda poi
Presenta dei tratti gli originali e quindi non si può mai ripetere esattamente quello che si è fatto in altre circostanze però
Penso che come sfugge evitava che glieli farò possa emettere un bel utile punto di riferimento anche per la situazione attuale allora ci fu una forte iniziativa italiana del Governo italiano al Governo Prodi
Che in qualche modo
Ponte alla comunità internazionale una uno scatto diciamo di pegno
E portò al cessate il fuoco e poi ad un accordo di tregua e a una missione internazionale di interposizione
Al confine fra Libano e Israele che arredo meno sicura per Israele anche con la frontiera ecco io penso che qualcosa di analogo andrebbe studiato e rapidamente realizzato
Per della crisi di Gaza perché in fondo ci sono
Molte somiglianze con quella situazione adesso siamo nel pieno di una lampada di terra da parte di Israele non so però se con questo sistema faremo una soluzione definitiva
E la sicurezza di Israele degli attacchi che
Israele subisce la parte di Hamas
Credo che la cosa migliore sarebbe sembrato quella di una
Gestione internazionale della crisi e quindi di una la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che porti a un cessate il fuoco
E a dover dispiegamento di organica Oricchio questo è chiaro però la questione la crisi legata si inserisce nel quadro di quel conflitto israeliano palestinese che ormai
A decenni
Di storia non servirebbe come propongono i radicali per esempio un vero e proprio cambiamento salto di qualità nell'azione dalla comunità internazionale relativamente a questo conflitto
Beh io penso che e questo conflitto si può risolvere ad una sola condizione che certi i estere un conflitto
Diciamo così
Religioso radicale
Ed è e o una l'ANICA continuità territoriale
Ora questo sembra possibile sul versante della Cisgiordania cioè il rapporto tra
Lo Stato di Israele e Abu Mazen farà l'Autorità palestinese e
Rispettate riconosciuta in Cisgiordania tempra invece molto lontano attrice legata proprio per
Il fondamentalismo di Novartis perché è un'altra
Non ancora
Cancellato dalla propria dal proprio pc ed i politici e la propria piattaforma politica l'idea di sopprimere cancellare dalla carta geografica per usare un'espressione del presidente iraniano Ahmadinejad lo Stato di Israele
Evidente che se la il conflitto è un conflitto all'ultimo sangue per la distruzione dell'avversario non è possibile verso un compromesso
Se invece il conflitto diventa
Una conterrà territoriale su quali debbano essere i confini
Tra lo Stato di Israele confini sicuri per lo Stato di Israele e i confini di uno Stato palestinese allora la strada
Può essere possibile lei mette la faccenda all'interno di un punto di una questione fra due Stati ma non è proprio questo che poi l'averla messa per decenni sul linea all'interno di una questione fra due Stati o di potessi di quest'area perché sono solo Israele esiste lo Stato palestinese no e proprio questo il difetto non sarebbe meglio pensare ha una struttura qualche forma sovranazionale che in qualche modo contenga i due Stati
Da questo a dir la verità mi pare un obiettivo molto lontano cioè lo Stato di Israele non credo che chi è disponibile ai per parte di un di una realtà più ampia
A meno che non si intenda come dire Urali inclusione di tra l e di uno Stato palestinese laico e democratico
All'interno dell'Unione europea su questo
Pannella tante volte a sollecitato un impegno in questa direzione diciamo ci siamo a livello ancora di provocazione intellettuale tuttavia
Io ricordo un incontro che di chiama la comunità un
Ha rappresentato alla Comunità ebraica di Roma
Con Shimon Peres che allora non era ancora Presidente dello Stato d'Israele Shimon Peres perdite
E l'Europa con includendo Cipro e Malta aveva messo i piedi
Nel Mediterraneo e quindi sarebbe stato utile ovvero una riflessione su un rapporto più stretto e più forte anche con Israele Guidi credo che l'Europa da questo punto diventa fare molto possa avere un ruolo assolutamente
Positivo assolutamente
Importa versi però per ora l'Europa sembra un po'divisa ci sono non so quante missioni europee ormai che si stanno occupando della crisi di Gaza e cosa ne pensa di tutto questo e dell'atteggiamento del Governo italiano
è l'Europa e di ridare divina tra tra posizioni diverte Batacchi debba sposare in maniera più porta la la posizione israeliana e chi invece come nel perché anche per le aziende
Sembra diciamo più attento alle ragioni paletti etico
Credo che sarebbe opportuno che l'Europa di uscita parlare con una voce sola e non c'è altra strada per raggiungere questo obiettivo se non quella di un dunque un pronto ravvicinato in pieno
Al Consiglio europeo credo che questa debba essere debba essere la strada maestra e
è proprio su questo che come opposizione abbiamo sollecitato il Governo italiano ha insomma quello italiano
Vere
Assumere un'iniziativa forte
Non limitarsi a guardare la situazione ma
Assume un'iniziativa forte interno all'Europa e alla comunità internazionale come potete fare il Governo Prodi nella crisi libanese il come giudica finora l'atteggiamento del Governo italiano
Sarà un atteggiamento che è stato l'atteggiamento sostanzialmente di attenta piuttosto che un atteggiamento il protagonismo il Governo italiano
Assoluto sostanzialmente una posizione di
Lingue identikit diretta aspettai guarda insomma piuttosto che è una posizione attivai eccome come ci si aspetta da
Uno dei grandi governi
Dei grandi Paesi europei lei ha fatto riferimento alla crisi in Libano proprio oggi se non vado errato l'ex Ministro della Difesa Antonio Martino acritica tanto l'impostazione diciamo così della missione in Libano che ci stanno a fare ha sostanzialmente detto l'ex ministri soldati se non insomma se non si possono difendere
Che cosa ci stanno a fare i nostri soldati sostanzialmente se lo fanno anche operazioni militari contro Hezbollah otterrà la dico un po'grezza ma insomma questa è la sostanza
Contro la mafia punto Hezbollah in Libano dicevo ai nostri soldati misurare per cui ove trovano proprio dica lei non ricorda liberano stanno lì per parla guerra qualcuno ai nostri soldati in Libano stanno lì per presidiare un confine per evitare
Che questo confine è dire sicuro quindi che possano esserci delle aggressioni da una parte o dall'altra
I nostri soldati non sono in missione di guerra sono in missione di pace sono caschi blu e dica che potevano pregiudicare un confine
Facendo un'operazione di di polizia appunto internazionale quindi impedire che le parti entrino in contatto e quindi entrino in conflitto
Cioè
Il la missione
Dei nostri caschi blu perno non devono fare la guerra a nessuno benissimo ringraziamo come sempre cioè non inerenti di buon ascolto da Radio Radicale