Intervista a Matteo Mecacci sui risultati della Conferenza Internazionale di Roma sul Libano e sull'evoluzione della crisi in Medio Oriente

Si sono conclusi i lavori della conferenza internazionale sulla Libano che si sono tenuti a Roma il risultato un documento giudicato da molti tiepido per quanto riguarda alle finalità lo scopo che si era attribuito e gli obiettivi effettivamente raggiunti non ne parliamo in accoglimento telefonico con Matteo Mecacci rappresentante all'ONU del Partito radicale transnazionale buona sera Matteo quella sera ore allora manca un cessate il fuoco si parla di una forza internazionale con mandato ONU non se ne delineano le caratteristiche e il dispiegamento e però Sizzo intende sottolineare il ruolo internazionale dell'Italia che assumerebbe come dire un rilievo Different The come mediatore se ne richiede l'impiego anche da parte del del politici vicini a Hezbollah in Libano partiamo andiamo un po'con ordine insomma ti gli obiettivi di questa conferenza dove sono stati mancati
Ma c'è da dire che innanzitutto l'attenta di Israele a a questa conferenza è un dato che non può essere l'uso in data l'attenta dei i tre Lecce del paese che è impegnato in questo conflitto
Direttamente in questo conflitto con gli Hezbollah cercare di di disarmare creare questa fascia di sicurezza nel sud del Libano non poteva far pensare che da questa conferenza potete uscire
Una un accordo sul cessate il fuoco vi è un invito a arrivare a queste cessato il fuoco ma mancando innanzitutto l'attore
Principale che ha la responsabilità in questo
Momento di questa operazione meritare questo obiettivo non era raggiungibile anche molte delle attese che ci fossero che che erano sentire anche in questi giorni che apparivano un po'come un wishful thinking sono di chi cercava di fare emergere questa conferenza
Internazionale come una passaggio chiave di tutto il compito emerso comunque da ritrovo presso un elemento centrale anche unghie con qualche mela margine di ambiguità
Cioè della individuazione come condizione fondamentale per assicurare una cinque detta duratura e quindi non sono un cessate il fuoco
L'applicazione delle risoluzioni dell'ONU in particolare ormai quella che nota Anna mille cinquecentocinquantanove
Nel due mila quattro con la quale il Consiglio di Sicurezza obbligava
Sia il governo io ne libanesi sia la comunità internazionale a procedere al disarmo completo di degli Hezbollah
Nel nel Sud libera queste venti dica identificata come appunto la condizione fondamentale per garantire questa garantire questa sicurezza per il resto appunto die anche la decisione che è stata presa in questa terre e poi andrà verificata nei fatti
E nelle sedi opportune cioè nel Consiglio di sicurezza dell'ONU per la l'approntamento di una forza di sicurezza internazionale sotto eredità dell'ONU che abbia il compito di garantire il mantenimento della pace una volta che questo porterà in giunta ma è evidente che il tipo di avversario
Che ha avuto finora di fronte Israele e che avrebbe di fronte a questo a forza di sicurezza internazionale cioè gli Hezbollah
Non sono un avversario con il quale una forza internazionale possa diciamo così affrontarlo se non ha un mandato chiaro anche di disarmo di possibili ma anche di risposta rispetto ad attacchi armati che sono una un'attività di Rio Tinto e questo tipo di gruppo in Libano
Per quanto riguarda poi invece il ruolo dell'Italia
è emersa questa etichetta nel pomeriggio da parte della della leader dell'Emilia del parlamento libanese il uscita Barry di avere di dare all'Italia un ruolo di mediatore in questa in questa vicenda e va detto che in questo sembra corrispondere anche ha un po'un auspicio che era stato fatto in particolare anche dal sottosegretario agli Esteri Intini l'altro giorno sul Riformista quando rivendicava un ruolo di neutralità
Dell'Italia nel conflitto in corso e una comprensione delle ragioni di dei vari attori coinvolti in questo caso oppure stando sempre ribadito l'opposizione all'attività
Degli Hezbollah in Libano si rischia un po'di appunto mettere sullo stesso piano un uno Stato come Israele che agisce per cercare di garantire innanzitutto al proprio tipo Recalcati al principio della legittima difesa che è riconosciuto anche dal diritto internazionale ma anche di applicare un mandato del del Consiglio di sicurezza con in pietra fermo degli hezbollah e dall'altro appunto un'organizzazione che
Diciamo così esplicitamente usa proprio o il lancio di questi missili Katiuscia ed altre attività di tipo militare innanzitutto per colpire la la popolazione civile israeliana
Dire che ci possiamo fermare qui per il momento avremo tempo e modo sicuramente di tornare sul tema della crisi in Medioriente grazie a Matteo Mecacci rappresentante del Partito Radicale transnazionale alle Nazioni Unite grazie