Il referendum confermativo della riforma costituzionale

Era vediamo tutti i dati accomodare sì distrutta
Dell'ultimatum
Dopo aver sentito
Si sente
Sente allora adesso
Senta
Neanche si sente
Allora se proviamo a stare in silenzio probabilmente si sente qualcosa
Allora prima di tutto benvenuti questo intervento
Che vuole essere appunto una riflessione condivisi sia
Sì le ragioni di un referendum di un referendum costituzionale
E così si avvicina un un momento di grande responsabilità
Per la prima volta dal mille novecentoquarantasei
Il potere costituente torna al popolo
La Costituzione che ci governa dal mille novecentoquarantotto stata ripudiata da una parte del mondo politico italiano
E della maggioranza delle vecchie camere e sulla Gazzetta Ufficiale è stata già pubblicata la nuova costituzione che non è ancora entrata in vigore e solo perché il popolo ossia riservato il diritto di respingerla con no nel referendum convocato periti venticinque ventisei giugno
Questa chiamata alle urne non è del bandito una prova elettorale come le altre
Si tratta di un referendum assolutamente eccezionale in cui cittadini divenuti degli stessi costituenti devono decidere di nuovo della identità e del futuro della Repubblica
E oggi ne parliamo insieme con
L'onorevole Follini quindi dei con il consigliere vistato paesino sottosegretario al ministero dell'Interno
Citiamo anche il tempo di conclusioni di questo nostro appuntamento e coraggio debolmente chiudiamo alle venti e quindici in modo tale che tutti sanno scusate non la le venti e quindici alle
Cioè lei
Insomma
Diciannove trentasei giorni siete andati bene vuoi perché alle diciannove e trenta concludiamo il nostro incontro allora la parola adesso al preside della facoltà di giurisprudenza che ci ospita
Poi al direttore del dipartimento di diritto pubblico
Il professor Piraino poi la parola all'onorevole Follini e al consigliere
Pegno
Grazie io ho accolto con piacere di la proposta che direttore del dipartimento il professor Andrea Piraino rivolto la facoltà di voler ospitare un dibattito sul la scadenza referendaria dal prossimo venticinque ventisei di giugno pertanto ho il piacere di rivolgere il benvenuto non soltanto agli ospiti
Che sono qui al tavolo alle autorità presenti ai colleghi agli studenti a tutti coloro che oggi si trovano qui presenti nella facoltà di giurisprudenza all'iniziativa si inquadra in un contesto diciamo
Di attività universitaria sensibile alle società sollecitazioni che possono provenire
Dalle organizzazioni dalle associazioni dalla società palermitana
Dunque sono lieto per tutta questa attività si svolga qui facoltà e sono lieto di vedere una una Magna piena discutere di queste cose
Non posso limitare il mio intervento al solito saluto e la benedizione che i presìdi danno diciamo in tutti i seminari che si susseguono con una scadenza
Quasi giornaliera in facoltà perché il destino vuole che il preside di questa facoltà sia anche professore di diritto costituzionale
E come professore di diritto costituzionale no no difficoltà a dire con chiarezza che la mia posizione rispetto all'iniziativa referendaria
Del prossimo venticinque ventisei i giugno
è nel senso di votare no a questa modifica del testo costituzionale
Questo lo dico per essere chiari per capirci diciamo fin da tanti fin dall'inizio non ho difficoltà dirlo e le ragioni diciamo che mi hanno spinto a prendere questa posizione non sono ragioni diciamo come dire di tipo ideologico o ragioni che stanno
Nella prospettiva della modernizzazione o meno degli apparati pubblici ma intanto vi sono ragioni che sono come dire interne alle scelte tecnico costituzionali che la riforma vuole fare
Ritengo che il funzionamento della forma di governo così come delineato non è atta diciamo la modifica a dare al governo quella stabilità che pure rappresenta un patrimonio importante che va costruito
Questo si deve leggere in una prospettiva che deve vedere non solo delle regole costituzionali che provano ad imbrigliare la volontà dei soggetti politici ma cercare di escogitare dei meccanismi che non scontrarsi non l'architettura complessiva del testo costituzionale
Ancora non credo che le disposizioni riguardanti la modifica all'articolo centodiciassette della Costituzione condurranno a arrendere
Il funzionamento del dei rapporti tra centro e periferia e fisiologico devo invece notare che le difficoltà riguardanti proprio il riparto di competenza tra Stato e regioni
Spesso sono state dovute a tecniche normative a scelte parlamentari che per lunghi anni quasi per tutta la passata legislatura hanno praticamente ignorato il nuovo riparto di competenze stabilito dall'articolo centodiciassette della Costituzione per cui non credo che un'elezione contestuale di consigli regionali al Senato riuscirà a regionalizzare il Senato è più probabile invece che come dire l'elezione nazionali sì i Consigli regionali
E ancora non comprendo bene come questo bicameralismo debba funzionare al di là delle scelte demagogiche che tutti condividiamo riguardanti un po'i costi della politica si potrebbe per esempio iniziale può ridurre le retribuzioni dei componenti delle circoscrizioni comunali se si volesse muovere a cuore tutto questo
Se si dovesse approvare una legge per esempio del tipo perché costruisce un fu grattacielo in riva al mare commette un reato onestamente non si capisce come questa legge dovrebbe essere approvata con il riparto di competenze richiamerebbe in casa canora dei deputati e senato federale
Ancora vengono intaccata alcune delle immagini dell'unità nazionale
Non comprendo bene il senso di quella polizia locale che già sembrerebbe essere operante ai sensi del centodiciassette vince
In generale si tratta di un testo costituzionale che diffida molto degli organi di come dire tecnici che trovano una loro legittimazione nelle regole costituzionali e non nel circuito politico
è un testo costituzionale in cui come dire dicono i teorici che sostengono che ci vuole un custode della Costituzione capace di mettere a tacere il pluralismo che è presente in una determinata società e invece cedono il passo tutti coloro che hanno confidato in regole costituzionali con condivise e che possono essere vagliate dagli organi giurisdizionali adottati faccio previsto io non voglio farla lunga su questo perché non voglio diciamo sottrarre tempo al dibattito che vede qui oggi presenti degli autorevoli e studiosi però mi dovete consentire un'ultima notazione che attiene al metodo quando io vedo un po'questo dibattito che si sta svolgendo in Italia leggo le modifiche nella loro complessità
Mi sembra diciamo di risentire le parole di Gianfranco Miglio il quale scriveva che virgolette la Costituzione è un fatto che i vincitori impongono ai vinti
E concludeva poiché il mio sogno è che la metà più uno degli italiani facciano la Costituzione anche per l'altra metà poi si tratta di mantenere l'ordine nelle piazze questa è una prospettiva che è totalmente estranea al patrimonio costituzionale italiano
Che invece ha per tanti anni ritrovato altre posizioni su questa fare in questa facoltà da questa cattedra per esempio Gaspare Ambrosini forse non mai ricordato a sufficienza diceva per esempio che le riforme costituzionali sono come le medicine che debbono usarsi con accorta e cioè secondo le condizioni speciali dell'organismo vanno adottate giudicate con criteri contingenti e non solo per il bene che possono arrecare ma anche per il male che possono evitare e per esempio a un coro un senso quelle impostazioni che si ricorda come le pagine di Mario Nigro in cui una costituzione il senso principale di vita pare di orientare di illuminare le conoscenze e la volontà di uomini liberi ora tutto questo sembra veramente passato nel dimenticatoio
E c'è chi dice che chi si opponeva queste modifiche costituzionali non abbia a cuore la modernizzazione diciamo degli apparati pubblici
Non è non è così modernizzazione degli apparati pubblici non passa necessariamente attraverso un metodo di politica costituzionale che vedete avere l'obiettivo di disaggregare un patrimonio culturale e sociale che è stato conquistato con tanti anni né barellata ma di dire che il diritto costituzionale debba andare verso esigenze di modernizzazione perché una delle caratteristiche del diritto costituzionale la cosiddetta era in vita
Ricordo che quando io ero studente in questa facoltà il mio maestro raccontava sempre che è un un signore si trovava in un in Gran Bretagna entrò in una libreria chiese l'ultima edizione della costituzione francese oggetto di cambiamento
L'impiegato della libreria lo guardò con un certo sospetto gli rispose io non vendo periodici e lo liquido a significare che i testi costituzionali hanno questa necessità di perenni da di capacità di essere al centro dell'ordinamento giuridico per di caratterizzate lo svolgimento grazie io vi ringrazio per l'attenzione ridò la parola al nostro presidente che ora guiderà un po'
Prendiamo la parola come indirizzo di saluto al professore Andrea Piraino che il direttore del dipartimento di diritto pubblico
Soltanto per ringraziare
Le organizzazioni che assieme al dipartimento hanno voluto questo dibattito che è fra i pochi dibattiti che in questa materia si terranno in città insomma sino a questo momento almeno e per ringraziare tutti voi così numerosi siete venuti insomma questa questo incontro
Io farò delle brevissime considerazione che il girano intorno all'assunto che rappresentativo della mia posizione no al referendum sì alle riforme costituzionali
Alle riforme della costituzione e farò delle brevissime considerazioni articolate su due punti insomma alcune valutazione di merito della della riforma peraltro in questo agevolato dalle cose che ha detto il professor Verde insomma che mi trovano assolutamente d'accordo e poi una considerazione di metodo per quanto riguarda le questioni di di merito che la riforma approvata nel novembre dello scorso anno affronta e ritiene di di risolvere
Io dico che sono contenute nella riforma anche dei principi positivi
Come per esempio il principio di completare e la a architettura del federalismo attraverso una istituzione delle sedi di raccordo come il Senato federale o la costituzionalizzazione del sistema delle conferenze
Ci sono o contenuti e dei principi di altresì impositive nel momento in cui per lui affronta in perpetrando lotti in maniera innovativa e adeguata rispetto al passato il principio dell'interesse nazionale che non è più l'interesse nazionale dello Stato ma l'interesse nazionale della Repubblica
E quindi implica un nuovo principio di unità dell'ordinamento contiene dei principi positivi perché per la prima volta per esempio sarebbe consentito alle istituzioni locali l'ingresso o alla corte costituzionale in via diretta la Corte costituzionale e sono tutte e affermazione di principio estremamente importante
Purtroppo ciò che non funziona è per cui poi il giudizio finisce con l'essere negativo nel suo complesso e che in questi principi vuol vengono svolti in maniera non adeguata anzi è assolutamente contraddittoria
Per tutti appunto insomma come viene disegnato insomma è stato detto in Senato così detto federale ma in Senato che al più potrebbe essere regionale e se anche fosse così e nonno nazionale politico come diceva
Giuseppe verde sarebbe comunque inaccettabile per la semplice motivazione che ne resterebbero fuori dal protagonismo diretto le istituzioni locali e il federalismo
Del ventunesimo secolo non può essere quello del diciassettesimo secolo insomma che prevedeva appunto di essere uguale e non come i paesi più moderni il Canada o la stessa tentativo di costituzione europea hanno dimostrato insomma la a nostra stessa Europa che prevedono un federalismo Triarico cioè con tre protagonisti istituzionali ma il problema poi di non si ferma qui
C'è tutta la questione
Delle competenze legislative competenze legislative anche qui che contengono un'affermazione di principio molto interessante che la distinzione fra quelle che si potrebbero dire le varie leggi della Repubblica
Nella costituzione spagnola abbiamo le leggi organiche le leggi ordinarie insomma cioè cioè era necessaria insomma che vi fosse una distinzione
Invece qui è stato fatto un guazzabuglio insomma nel quale non si riesce a capire abbiamo financo insomma le leggi che potremmo definirlo il Presidente del Consiglio il quale insomma nel momento in cui pone insomma
E su alcuni procedimenti procedimenti legislativi la sua longa mano diventa immodificabili diventano immodificabile devono essere applica bene queste ragioni di merito inducono ad una ad una valutazione sicuramente non positiva
Della riforma nel suo complesso ma la ragione di un no al referendum mo'io credo che sia piuttosto nella questione di metodo cioè questa riforma è stata approvata con un maggioranza assolutamente di parte
Sì a in qualche modo escluso in via di principio pensate che sono stati adottanti di molti voti di fiducia in via di principio insomma la possibilità di convergere anche alla minoranza che in questo caso non è in minoranza ma e quella parte che costituisce il Paese
Allora una riforma così approvata se anche dovesse essere confermata da un voto popolare come peraltro è stata quella del due mila uno
Non non riuscirebbe a sanare il vulnus su che ne Stanton Sorba determinato
E allora da questo punto di vista io credo o che vi sono insomma tutte le ragioni di e quando diciamo di mento non significa che rappresentano sinteticamente a tutte le questioni di merito
Sì inducono devono indurre ad una valutazione purtroppo o dico purtroppo perché il nostro paese ha bisogno del riforme costituzionali e una valutazione negativa
Ma ecco detto questo io credo che noi non possiamo fermarci non noi che siamo qui ma coloro i quali hanno la responsabilità di guidare il Paese e comunque anche noi cittadini e noi
Informazioni sociali insomma che in qualche maniera cerchiamo anche di orientare l'opinione pubblica non possiamo fermarci a questo a registrare quello che sarà il risultato elettorale
E di del ventisei delle ventisei prossimo
Ciò che deve essere chiaro è che all'indomani del voto referendario bisogna riprendere il processo
Costituente il processo riformatore e la Costituzione bisogna aprire una nuova stagione costituzionale una nuova stagione costituzionale che abbia un carattere di fondo una scelta di fondo ecco perché sono chiamati a questo insomma più che le forze politiche quale che sia lo schieramento insomma cui appartengono e quale che sia la posizione che assumerà in ordine al referendum e cioè una stagione politica nella quale la impostazione sia quella di cercare le convergenze non le divergenze in modo tale insomma che le riforme che sono assolutamente essenziale e indispensabile al nostro Paese per ammodernare
Sia il nostro sistema repubblicano sia alla nostra Governance complessiva delle varie e istituzioni possano essere messi alla stessa stregua
Dei Paesi con i quali noi facciamo parte della Unione Europea ma anche un incontro con altri Paesi ancora che costituiscono poi forse la vera sfida con la quale dobbiamo fare i conti la sfida insomma di una dimensione internazionale che il nostro Paese purtroppo insomma far registrare
E come una sfida perdente ecco io credo e i temi siano oltre a quelli del vuoto del referendum quelli del dopo referendum in una direzione che però non può essere quella del passato grazie
Diamo la parola all'onorevole Marco Follini
Grazie per questo invito innanzitutto al professore
Verde che ci ospita ad Andrea Pirani note
Ha detto in poche parole le conclusioni a cui sono arrivato anch'io quindi proverò a fare un Asso in più
Ma mi riconosco nelle considerazioni che ha appena fatto alle notare mia posto limiti di tempo molto rigorosi siccome e più biglietto che dice concludere che vista quasi sventolando sotto il naso io cercherò di stare
Nei termini essenziali della questione che abbiamo davanti il venticinque e il ventisei di giugno
Io voto no perché credo che noi dobbiamo chiudere
Un decennio di riforme fatte a maggioranza questo Paese ha retto per mezzo secolo quasi su di un patto stipulato all'indomani della guerra tra le grandi correnti politiche
Che si combattevano ferocemente
E che però tra il quarantasei e il quarantotto seppero scrivere assieme le regole comuni
Noi non abbiamo perso la capacità di combatterci ferocemente
Anzi la campagna elettorale appena finita ma sembra che stia quasi ricominciando
Ma abbiamo invece ha smarrito quel filo quell'ago che servivano a cucire insieme la responsabilità comune
La forze antagonista
Io non penso che la politica sia
Il regno dell'armonia
Ci sono contrasti conflitti c'è anche il gusto
Della discussione della disputa
Però tutto questo avviene dentro una cornice in quegli anni dopo la guerra la cornice fu tracciata fu condivisa e non fu mai messa in discussione
Nelle ultime due legislature prima il centrosinistra e poi il centrodestra hanno forzato il sistema delle regole
E lo hanno fatto sul presupposto che
La riscrittura di una parte della Costituzione
Serviva agli obiettivi della quotidianità politica servirà la campagna elettorale serviva alla costruzione della maggioranza serviva la tenuta del governo
Argomenti del tutto impropri io ho nostalgica di un periodo quello appunto tra il quarantasei e quarantotto in cui i democristiani comunisti
Erano sull'orlo di uno scontro di civiltà quello era un vero scontro di civiltà
Sentivano gli uni verso gli altri gli uni contro gli altri
Che
Come dire la civiltà
Era in discussione
Non c'era dubbio sul fatto che di lì in poi avrebbero camminato politicamente divisi e divisi da un abisso ideologico
E tuttavia se per ottenere in mano
L'ago e il filo
E noi abbiamo beneficiato molto a lungo di questa straordinaria condizione che i padri costituenti hanno realizzato dopo la guerra
Ora
Vorrei circoscrivere un attimo l'argomento
Noi non siamo in presenza di un colpo di Stato non siamo in presenza di un atto di violenza siamo dentro le procedure della democrazia e della Costituzione ma siamo in presenza appunto di un grave errore politico
Quello che ha portato
Centro sinistra nel due mila a riscrivere una parte del titolo quinto nel vano tentativo di inseguire non ho capito bene se Bossi cui gli elettori di Bossi ma comunque di gettare un amo nella direzione della lega
E errore che poi a sua volta centrodestra fatto proprio e moltiplicato
E che ha portato al quesito che sta di fronte a voi e su cui ognuno di voi si esprimerà domenica e lunedì con un no oppure con un sì
Questa riforma contiene pericoli questa riforma contiene il rischio della divisione del Paese
Non credo
Io
Contesto anche una parte del titolo quinto così come è stato riscritto nella scorsa legislatura
Ma non vedo
Le ombre e di fantasmi della divisione del Paese
Anzi forse
In questa seconda lettura
C'è
Qualche cosa di più
Dal punto di vista dello stato dell'interesse nazionale principio di coesione del sistema Paese che negli ultimi anni era stato messo persino più in forse
C'è il rischio
In una dittatura del primo ministro
Non credo neppure questo io sono tra quanti contestano
Premierato assoluto come lo ha chiamato Elia cioè la sproporzione di poteri a vantaggio del primo ministro nei confronti e l'assemblea parlamentare
Ma onestamente non siamo alla vigilia
Nel mille novecentoventidue non cioè in agguato alla dittatura del primo ministro
C'è piuttosto
Io la nuvola nera di un grande pasticcio che sta sospeso sopra le nostre teste
Il ragionamento che si condensa in questi cinquanta articoli di cambiati
è un ragionamento che come dire
Risente
In un clima
Vorrei dire un po'disinvolto con cui sono stati affrontati questi argomenti
E che ha portato a fare un pasticcio ne abbiamo da di fronte a noi un pasticcio non un pericolo
Il mio non vuole essere un giudizio più indulgente anzi per qualche verso e se mai un giudizio più severo
Ha una costituzione scritta così con l'aria appunto di una gita in una baita di montagna
E molto lontana dallo spirito con cui dovrebbero lavorare forze politiche e si dedicano a stabilire assieme le regole della convivenza
Ora però
Per restare come dire al punto essenziale vorrei limitarmi a due tre considerazioni
Su questo
Quando si affronta il tema della Costituzione
Dovremmo cercare di evitare di scivolare nel tecnicismo io ho partecipato a molti confronti
Tante volte in questi dibattiti ci si ferma su di un punto su un altro su di un articolo le competenze concorrenti quelle che invece sono affidate in via esclusiva allo Stato alle Regioni piuttosto che i poteri di scioglimento piuttosto che la nomina Della Corte costituzionale tutte questioni cuccia Ali ognuna di esse forse ognuna di esse meriterebbe uno svolgimento più appropriato però io vorrei provare a riassumere l'argomento
Per cercare di capire qual è l'idea che sta dietro queste riforme
E qual è la ragione di fondo per cui io voterò no e mi auguro che vinca il no
E dette queste riforme sono figlia insomma una Costituzione è sempre un'idea del Paese
è un tentativo di interpretazione dell'Italia che siamo e dell'Italia
In cui ci riconosciamo
Quello che io contesto
A questo testo ma direi più profondamente a una certa filosofia costituzionale che ha attraversato molti passaggi molti tentativi di riforma
E che ci ritroveremo all'indomani del referendum quale che sia il risultato ce lo ritroveremo come un problema non risolto con un problema che ha affidato alle cure di tutti noi
è un'idea del paese
Nella quale io fatico a riconoscermi
Queste riforme
Sostanzialmente partono da
Tre presupposti
Primo tutto quello che va alle regioni costituisce una grande virtù e un grande progresso
Tutto quello che resta allo Stato
Una remora
Ed è una difficoltà del Paese
Io
Non credo che si possa interpretare l'Italia così
L'Italia è un Paese che conosciamo e amiamo per essere tutto uno ha realizzato con qualche fatica le condizioni della sua unità nell'Ottocento
Ma c'è come dire uno stuolo di letterati di artisti che raccontano nella immaginazione corale storica che cos'era l'Italia anche prima e come l'Italia fosse appunto un Paese
Prima ancora di essere uno stato
Oppure l'Italia è una grande quantità i comuni di campanili di paesi
E si può leggere l'Italia secondo a cultura delle Autonomie
Paul tirandole le ragioni più particolari
Credo che la difficoltà maggiore sia di interpretare l'Italia come se fossero le venti regioni lo dico
In un territorio dove il valore della Regione un valore forte cospicuo
Non credo che noi possiamo immaginare l'Italia divisa inventi
Una campagna elettorale per le regionali nel resto d'Italia paio d'anni fa incontrai un vescovo
Politicamente molto sensibile
E mi disse vede la chiesa c'è da due mila anni
I Comuni da mille anni le regioni da trenta tragga lei le somme io ho tratto le somme e mi permetto di dire che l'Italia avrà vista in questa unitarietà e in questa complessità
La divisione delle regioni rischia di essere per qualche aspetto della nostra storia nazionale
La parte più artificiosa e noi tracciamo e una riforma che appunto affonda lì le sue radici è una riforma che stenta ad interpretare il senso comune del Paese
Secondo argomento
Si dice tutto quello che va a vantaggio del leader
Anche qui una virtù una risorsa una ricchezza tutto quello che viene ridistribuito nelle assemblee tutto quello che resta alla comunità politica tutto quello che costituisce appunto
Il valore delle assemblee il gioco di squadra la coralità
è un ricordo del passato
Noi abbiamo realizzato un pezzo di riforma istituzionale surrettizia quando nel due mila e uno abbiamo scritto i nomi dei candidati alla leadership nelle schede elettorali
Quel giorno i cittadini italiani hanno votato chi per Berlusconi chi per Rutelli e tutti hanno pensato di avere letto il primo ministro a dispetto di un ordinamento costituzionale
Che continua a fare di noi tenacemente una repubblica parlamentare ancorché siamo passati attraverso il cerchio di fuoco di questa
Sorta di
Inconsapevole forse involontario plebiscitario Isma'
La elezione del presidente della regione del governatore del presidente dalla provincia del sindaco segue lo stesso schema si sceglie la persona si sceglie il leader lo si investe di grandi potere di grandi responsabilità di grandi aspettative tutto quello che c'è intorno è considerato un argomento minore qualche volta un argomento fastidioso
Tutto quello che serve a celebrare le virtù del leader noi ci illudiamo che ci porti nella terra promessa
Lo squilibrio di forza che c'è tra il primo ministro così come viene disegnato in questa riforma costituzionale
E la nostra più antica tradizione e lo squilibrio che c'è nei confronti delle assemblee io credo che costituisca parte del problema che non abbiamo non della soluzione che andiamo cercando
Noi dobbiamo recuperare coralità collegialità dobbiamo allargare il gioco di squadra
L'abbiamo fatto noni io non l'ho votata ma insomma
Una riforma che mette il primo ministro al centro del sistema e ne fa il perno e gli conferisce poteri rilevanti non soltanto quello di sostituire un ministro un po'Lazzarone ma addirittura in certe circostanze quello di sciogliere le Camere
Che è un potere che non sempre viene esercitato dal primo ministro inglese se la maggioranza non gli va dietro se la maggioranza non lo sostiene
Noi abbiamo imboccato questa strada
Ora
Da un lato c'è un primo ministro forte disegnato da una riforma costituzionale
Dall'altra c'è una legge elettorale che invece Rita lo scettro alle forze politiche e ai segretari delle forze politiche
Tant'è che abbiamo un Parlamento generosamente nominato dai segretari di partito
E se nel due mila uno
Abbiamo scelto tra due leader scritti nella schede
E qualche anno dopo abbiamo pensato bene di scrivere anche i nomi dei segretari di partito sulle schede
Pensando di conferire un maggiore pluralismo a questa scelta ma in realtà stringendo ancora di più il collo di bottiglia di una situazione che è fortemente oligarchica
Dove c'è una prima fila
Decisiva risolutiva fatta di poche persone
E come dire intorno la grande quantità di protagonisti minori che però non entrano mai rappresentano il coro muto
Spero non di una tragedia ma il coro muto
Di una rappresentazione a cui manca qualcosa
Ora la polemica politica carica tutta sulle spalle di Berlusconi questa responsabilità ma io non credo che la responsabilità sia di uno solo
E credo che questa tendenza a semplificare a risolvere tutto
Nella formazione di una leadership a caricare tutto il peso della responsabilità e tutte le possibilità sulle spalle di una sola persona credo che questo attraversi anche larga parte della cultura della sinistra italiana
Sia per così dire un errore comune da cui forse insieme dobbiamo cercare se ne siamo capaci di liberarci
E quindi
Questo è un secondo argomento che mi spinge a contrastare non soltanto questa riforma ma tutta una linea di pensiero che tende sempre più a individuare nella figura del leader il vincitore il domatore della contesa politica
Perso e ultimo argomenti
Tutte queste riforme sono costruite nel presupposto che il campo politico
Per assicurare la democrazia dell'alternanza debba ridursi a due e due sole forze
E il bipolarismo
Da qualche parte si annuncia l'idea di fare il partito democratico da qualche altra parte idea di contro proporre il partito dei moderati
C'è una immaginazione diffusa secondo la quale la vita politica italiana e destinata
Inevitabilmente a ridursi a due
Due poli magari due partiti magari intorno a quei due partiti che dominano i rispettivi schieramenti un pulviscolo di forze che fanno mercato che fanno testimonianza a seconda della loro vocazione io non credo che la politica italiana
Si debba per forza ridurre a due in questo modo non metto in discussione il valore della democrazia dell'alternanza
Però un'alternanza vera si costruisce a partire dalle culture politiche che esistono nel fondo del Paese anche qui non possiamo saltare
Il passaggio
Qualche volta faticoso qualche volta doloroso dei conti con la realtà
Allora la realtà ci dice che oggi nel Paese
Esistono quattro posizioni non due
Esiste una destra populista
Esistono un centro moderato
Esiste una sinistra riformista ed esiste una sinistra antagonista dibattito politico tutti i giorni ci consegna intorno ad ognuno degli argomenti tante opinioni ma se le vogliamo semplificare se le vogliamo per forza ridurre ad una formula matematica e più facile ridurre a quattro piuttosto che ridurle forzando i termini del dibattito pubblico a due e solo a due
Ora
Io credo che quattro grandi forze in campo possono organizzare una democrazia dell'alternanza
Possono dare vita a quel gioco di equilibri di contrappesi di alternative che attraversa tutte le grandi democrazie europee
Non è affatto detto che noi dobbiamo fare eccezione
Ma se dobbiamo conformarci a quella regola che presuppone che ogni governo abbia un'alternativa l'alternativa va costruita stando un pochino più vicini al solco di quelle che sono state le tradizioni politiche del nostro Paese
Quelle della DC quelle del PC e concludo
E quelle che di lì in poi si sono svolte e si sono sviluppate
Allora io credo che
Una riforma costituzionale
Debba come dire fare fino i conti fino in fondo i suoi conti con la complessità del paese che abbiamo davanti a noi
E debba riuscire ad interpretarlo debba riuscire a darne una lettura nel dopoguerra nel dubbio atroce che ognuno coltivava in fondo proprio animo che potesse vincere l'altro
Fu rafforzato enormemente il sistema delle garanzie degli equilibri e però su quella base noi abbiamo retto per molti decenni e la vita politica italiana ha avuto uno svolgimento
Sereno tranquillo positivo in ragione della forza di quella scelta il tema che noi ci troveremo di fronte il ventisette di giugno
Celebrato e referendum sancito io spero con un no ma comunque sancito un punto fermo
Poiché tutti siamo consapevoli che di lì in poi il cammino deve proseguire il problema è come proseguire insieme come evitare che sulle riforme future sulle riforme prossime venture
Sì realizzi un altro strappo e come dare al percorso costituzionale di link voi una solennità
Una responsabilità i cui credo il Paese abbia bisogno
Cittadini che voteranno il venticinque il ventisei giugno hanno un compito facile in qualche modo davanti a sé debbono giudicare io spero che giudichino in modo massiccio un testo quel testo siamo tutti convinti dalle opposte trincee del no e del sì all'indomani andrà inevitabilmente cambia
Come cambiare come cambiare assieme è un tema ed una responsabilità a cui la classe dirigente del Paese non posso fuggire e io spero che a dispetto di tutte le previsioni a dispetto di tutte le difficoltà non il giorno dopo abbiamo questa capacità di riprendere l'ago e il filo che da qualche parte in questi dieci anni abbiamo smarrito grazie
Benigni barre che ci siamo con i tempi adesso la parola al consigliere Bersani
Questo dibattito si colloca pochi giorni prima dell'appuntamento referendario
Pochi giorni prima cioè di quell'appuntamento in cui i cittadini voteranno sì o no
Nei confronti di con riferimento ad un progetto di riforma costituzionale che arrivato al suo ultimo gradino al suo ultimo appuntamento allora proprio perché questo appuntamento va preso sul serio non faccio né minimizzato né come dire evitato né in qualche modo diciamo portato al di fuori del suo oggettivo significato io credo che valga la pena concentrare questo mio intervento su quattro punti fondamentali
Il primo riguarda l'oggetto su che cosa podi hanno il secondo riguarda il metodo come si è pervenuti alla proposta che adesso sarà sottoposto agli elettori
Il terzo riguarda brevissimamente il contenuto quali sono i tratti fondamentali degli cambiamenti più significativi che questa proposta contiene intende introdurre e il quarto riguarda che cosa significa
Votare no che diciamo la proposta che ovviamente anch'io mi sottopongo il convincimento che anch'io mi sottopongo anche nella prospettiva del futuro
Considerando che come vedremo il no è un voto per il futuro e non semplicemente un voto per il passato
Allora primo spetta al primo gradino su che cosa vi si può
L'oggetto del referendum è costituito da cinquantatré norme per la nostra Costituzione e da cinque disposizioni di attuazione
Il processo referendario la proposta referendaria modifica cinquantatré norme e cinque disposizioni di attuazione le norme della nostra costituzione sono centotrentanove
Si può dire che diciamo la modifica oggettiva che oggettivamente viene proposta ai lettori riguarda sostanzialmente la metà della nostra Costituzione
E lì essa modifiche radicali queste modifiche riguarda noi voteremo ai sensi dell'articolo centotrentotto della Costituzione norme che introducono una nuova forma di governo lo ricordava Follini poco fa norme che cambiano la struttura del Parlamento
Norme che modificano la forma dello Stato
Norme che riscrivono i rapporti fra Stato e regioni
Norme che ripetono in senso drastico gli organi di garanzia che in qualche modo diminuiscono in senso drastico la quota di garanzia che data al Paese complessivamente siamo di fronte a un cambiamento che aumenta il tasso di politicità del paese e diminuisce il tasso di indipendenza degli organi del Paese
Nel complesso un cambiamento radicale
Che ci viene proposto con il metodo del centotrentotto cioè con la votazione con quel metodo che è l'unico che ovviamente la nostra Costituzione suppone
Che era stato realizzato nel presupposto non Espresso ma costituente diciamo il suo dato come dire sicuramente culturalmente precedente che si trattasse di votare modifiche puntuali per la costituzione modifiche che riguardassero questa o quell'altra norma importante
Secondo un metodo che largamente sperimentali
Pensate che tutti gli emendamenti della Costituzione americana sono stati apportati con questo mezzo il ventiduesimo emendamento della Costituzione americana
Che impedisce al del Presidente della repubblica di candidarsi per il terzo mandato è stato approvato circa una trentino quarantina di anni fa
In un con una maggioranza larghissima all'interno del Congresso americano quindi più della metà della Costituzione cioè circa metà della Costituzione costituisce l'oggetto da in questo cambiamento
E come si è pervenuti a questa proposta e questo è il secondo dei momenti in cui io vi pare
Si è pervenuti a questa proposta con una come dire con un procedimento che voi conosce sia nei suoi aspetti formali diciamo di tipo giuridici parlamentari che nei suoi aspetti di comunicazione
Diciamo di comunicazione televisiva di comunicazione sociale
Come tutti ricorderete le riunioni dei saggi di Lorenzago che stavano all'origine sostanzialmente di questo tipo dico di costituzione di questo tipo di proposta e quindi vedete che la proposta costituente trova in quelle riunioni il proprio come dire la propria origine ma questo origine ha poi anche una particolarità istituzionale e la prima volta nella storia della repubblica che è una proposta della di cambiamento della Costituzione
Viene presentata con un disegno di legge di iniziativa governativa il vi è segno di legge due mila cinquecentoquarantaquattro presentato il diciassette ottobre del due mila e tre senta in precedenza proprio in un omaggio quella concezione che Follini ricordava poco fa proprio perché la Costituzione non è più una parte ma è di tutti
Tutte le proposte di cambiamento della Costituzione erano state presentate erano d'iniziativa parlamentare non erano iniziativa governativa qui si dispera un quadro importante di questo profilo qui c'è come dire una concezione del rapporto tra Costituzione è come dire e diciamo esito favorevole dell'elezione
Il cambiamento della Costituzione viene in qualche modo vissuto come un diritto della maggioranza vittoriosa a dare corpo era le proprie aspirazioni di revisione costituzionale
In modo che in qualche modo la Costituzione venga conformata al programma di governo c'è una singolare inversione diciamo dei fattori il programma di governo dovrebbe costituire come dire il modo storico di realizzare i valori del quadro costituzionale in un certo momento in una certa epoca qui in questa prospettiva il programma di governo a Costituzione diventa l'oggetto del programma di governo diventa essa stessa oggetto di programmazione
Da questo punto il punto di vista diciamo è in qualche modo si anticipa una certa concezione diciamo del bipolarismo su cui torneremo con il quarto punto
Persa questione qual è l'oggetto di questa il contenuto di questo cambiamento e che tipo di indicazioni questo cambiamento diciamo prospetta mette davanti
Qui come diceva poco fa il cambiamento è riguarda aspetti legatissimi la questione della devolution come che veniva ricordata la questione della riscrittura del rapporto fra Stato e regioni
La questione della modifica della forma di governo quella che appunto leopoldo Elia con espressione felice ha chiamato il premierato assoluto
La introduzione di una nuova come dire di una nuova diciamo cultura di un modo di un po'a modo diverso del nostro bicameralismo che diventa e di e l'introduzione di un nuovo Senato il Senato federale che come vedremo diventerà anche un Senato ha competenza eventuale perché le materie di competenza del serrato potranno essere sottratte a questo Senato dalla richiesta del primo ministro e da una decisione del Presidente della Repubblica
Ed infine una invece una Costituzione che ripete come dicevo in modo drastico gli organi di garanzia
Vediamo un flash su ciascuna di queste cose parto dal federalismo perché di Borrelli per riprendere il discorso sul Titolo quinto che a cui Follini ha fatto ha giustamente fatto giustamente riferimento
Anch'io sono fra quelli che ritengono che avete approvato il Titolo quinto con pochi voti di maggioranza sia stato un errore del centrosinistra
Da questo punto di vista diciamo questo errore va riconosciuto anche se va ricordato che qua si era arrivati a quella indicazione perché c'era una fortissima condivisione nell'ambito del sistema regionale tra Regioni diciamo in cui al governo era l'Ulivo e regioni in cui al governo era il Polo sul quadro costituzionale che riguardava quel tipo di cambiamento io allora avevo l'incarico di commissario straordinario per il federalismo amministrativo avevo rapporti con tutti i presidenti delle regioni italiane sia che fossero
Cover nati da governi di centrodestra che fossero governati dal governo di centrosinistra il rapporto era aperto con tutti e l'idea che ci fosse un cambiamento complessivo nel senso dell'incremento nella qualità
Della diciamo della dimensione diciamo così dei poteri regionali e locali era condivisa la morte quindi c'era una indicazione e se è stato comunque un errore tirar fuori quella indicazione e certamente diabolico perseverare questi su questo errore e per di più aggiungere non soltanto il solo titolo quinto ma ben cinquantatré norme della Costituzione
Il federalismo che viene proposto e poi un federalismo che rischia di non come dire a risolvere i problemi che vengono aperti perché se è vero che il testo di legge il testo della riforma costituzionale contiene qualche indicazione che modifica e migliorare il catalogo delle materie di competenza esclusiva dello Stato
è vero che l'introduzione della competenza esclusiva regionale introduce un elemento di radicale confusione nel sistema e anche di pratica a mio avviso di significativa pericolosità
La competenza esclusiva riguarda come voi sapete delle Regioni per la devolution riguarda la materia dell'organizzazione e gestione del servizio di istruzione
La materia diciamo della organizzazione e gestione del servizio sanitario della polizia regionale e locale ora qui diciamo la parola magica sta in organizzazione e gestione è la conformazione del servizio che viene messa in discussione
Ed il rischio che potrebbe allora verificarsi ma che potrebbe invece verificarsi
è quella di un'organizzazione dei grandi servizi pubblici sanità istruzione quelli che fanno i diritti di cittadinanza sociale
In modo come dire non diverso ma radicalmente differenziato secondo principi anche riversi nel quadro del sistema generale
Da questo punto di vista le norme generali sull'istruzione non e le norme generali diciamo sulla sanità non ce la farebbero attenere diciamo questo proprio perché non riguardano l'organizzazione è la erogazione del servizio
Seconda questione ibrido colleghi di il bicameralismo che viene introdotto da questo tipo di sistema
è un bicameralismo diciamo che diciamo a come dire una secondo me una condanna visiva chiunque guardasse il vecchio e il nuovo articolo settanta
Le qual è la differenza fra questo diciamo strano bipolarismo conflittuale
è diciamo così libri poi è la con e in quello che era la vi è la indicazione dei poteri del Senato nella nel quadro costituzionale oggi vigente poche righe in quel caso
Una pagina e mezza per indicare diciamo la nuova composizione del nuovo funzionamento del Senato
Si tratta comunque di un Senato che su base nazionale quindi abbastanza difficile considerarlo senato federale
Che viene eletto quando la norma entrerà a regime diciamo con i consigli regionali ma che non viene sciolto con i consigli regionali e quindi con il suo accompagna è che quindi si accompagna solo occasionalmente ai Consigli regionali
Si aggiunge anche che le materie su cui dovrebbe intervenire costituiranno oggetto di conflitto sicuro fra Camera e Senato conflitto che non si vede che non ha una sede che doveva quale posso essere giustiziato
Significa che il conflitto è destinato a paralizzare il funzionamento velare
Il il no è stato recentemente presentato diciamo un libro divertente libro del nostro amico
E il collega diciamo bolognese devolution e altre storie che dice che ha un capitolo indicato su questa cosa è entrato il gioco dell'oca della Costituzione
Nella quale si ipotizza sostanzialmente la presentazione di un disegno di legge di competenza del Senato
Che si conclude alla fine con il ritorno a casa con l'impossibilità di esaminarlo perché si scopre che questo disegno di legge e di un'altra e di competenza dell'altra casa
Da questo punto di vista è utile ricordare che le competenze di questo Senato sono eventuali perché come vi dicevo basta che il primo ministro dica chieda al presidente del Consiglio di dichiarare che una certa legge di competenza del senato federale
Riguarda l'attuazione del programma di governo perché si sposti la competenza sulla Camera sull'altra Camera sulla competenza dotata diciamo sulla sulla Camera dei deputati sulla competenza dotata di responsabilità politica quindi voi capite qual è il quadro in contro cui ci si può di il sistema poi riguardante diciamo il premierato PIL molto si è detto via ha coniato questa indicazione diciamo di premierà il premierato assoluto qui l'aspetto divertente forse non solo lo sposta divertente sono si fa per dire spetta come dire pericoloso in questo quadro è lo non solo lo spostamento dei poteri dal Consiglio dei ministri al primo ministro consigli poteri che l'articolo novantadue della Costituzione ricorda riconosceva primo al Consiglio dei ministri sono oggi intestati vengono intestati da questa riforma al primo ministro
L'aspetto più significativo è la cosiddetta messa in sicurezza del primo ministro c'è una norma sulle mozioni di sfiducia la norma contenuta nell'articolo novantaquattro quarto comma che chiede che il primo ministro per essere sfiduciato
Debba sostanzialmente diciamo essere sfiduciato con una mozione di sfiducia
Che che al nell'ambito della maggioranza che lo sostiene in cui la maggioranza si forma e si calcola con i numeri della maggioranza parlamentare
Quindi in sostanza purché il primo ministro ha un manipolo di fedelissimi questo manipolo impedisce che lui venga messo in crisi
Questa è l'applicazione della sei due sei della norma di sicurezza alla con al primo ministro alla costituzione cioè una messa in sicurezza che radicalmente diciamo evita la possibilità la preoccupazione del ribaltone evidentemente si fa sentire su questa indicazione
La questione infine degli organi di garanzia qui il dato è come dire complessivo perché e viene modificata la composizione della Corte costituzionale vengono diminuiti indù componenti della Corte costituzionale che vengono che sono nominati dalle magistrature
E vengono incrementati quelli che vengono può nominati dal Senato federale su indicazione delle regioni
Quindi aumenta anche il tasso di politicità della corte costituzionale e diminuisce il suo tasso di indipendenza
Viene modificata la composizione del Consiglio superiore della magistratura nel senso che il Consiglio non può più eleggere il suo vice presidente come avviene oggi ma il vicepresidente viene indicato e designato era ancora complessivamente diciamo non c'è uno statuto di per l'opposizione i diritti dell'opposizione vengono lasciati ai regolamenti parlamentari che dovranno essere modificati ma non c'è nessuna indicazione che introduca una cosa che nel bipolarismo maturo e importantissimo e cioè la messa in sicurezza dei diritti della opposizione il quadro che quindi voi avete di fronte è un quadro che oltre ad avere un problema il contenuto oltre ad avere un problema di merito di metodo
Obiettivamente un problema che di perplessità
Introduce una serie di perplessità sul quadro delle garanzie complessive che vengono offerte al cittadino ed a questo punto di vista bisogna riconoscere senza come dire
Fare delle storie particolari che però questa complessiva diminuzione della garanzia si proietta con qualche preoccupazione anche sulla prima parte della Costituzione
Che cosa fare allora e concludo con questa indicazione a mio modo di vedere occorre votare no perché c'è un problema genetico direbbero i giuristi
Un problema funzionale del modo con cui questa così questa proposta è stata elaborata e una prognosi infausta per quanto riguarda noi
Esiti dell'applicazione di questa riforma
è se allora occorre votare no perché che significato ha votare no anche nella prospettiva del lavoro futuro
E però significa secondo me votare contro una concezione appropriativa del bipolarismo una concezione cioè
In cui chi vince è il padrone e il signore delle regole cambia le regole ha il diritto di cambiare le regole del gioco
Il village scelta bipolare una scelta importante ma nella scelta bipolare sono decisivi gli arbitri
Sono decisivi quei soggetti che fanno delimitano il campo di gioco di delle due parti le due parti possono sostanzialmente
In qualche modo succedersi senza che ci siano crisi anzi incrementando la qualità complessiva della vita del sistema istituzionale politico nel Paese diciamo proprio perché se le regole che di determinò il loro funzionamento il loro rapporto comune sono scelte e se nessuno di loro e padrona complessivamente delle regole
Quindi no ad una concezione appropriativa del più e del bipolarismo
No alla nei confronti della chiusura della stagione riformatrici
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che se dovesse passare il sì riforme non si faranno più per l'ovvia ragione che la riforma ha avuto la sanzione popolare del referendum come si fa a modificare ciò che il popolo
Detto che deve essere realizzato ciò che si può quindi la vera chiusura della stagione riformatrice si avrebbe sostanzialmente diciamo con il voto del sì e non con il voto del no
No diciamo nei confronti della diminuzione della quota complessiva di indipendenza e di neutralità anche gli ordinamenti che esprime europei che sono più
Come dire ispirati all'idea sostanzialmente della indipendenti la all'uomo forte della governo del primo ministro pensate
Alla governa icona ai rapidamente i centralisti di tipo francese oggi evolvono verso un incremento della quota di indipendenza
I rapporti obliqui del Consiglio di Stato francese del due mila uno sulle autorità indipendenti
Dice che non solo occorre riconoscere il valore delle autorità indipendenti ma nella stessa amministrazione ordinaria occorre diffondere il principio di indipendenza
Perché il principio di indipendenza e legato direttamente alla soddisfazione dei diritti di cittadinanza sociale
Sì quindi per il recupero diciamo della di una concezione esatta adeguata del costituzionalismo qui dobbiamo dircelo diciamo anche con chiarezza
Questi queste vicende hanno anche appannato in qualche modo la cultura costituzionale del nostro Paese che cosa è una cultura costituzionale
E in qualche modo quello che Follini ci ricordava all'inizio della cultura di un patto comune di un patto che è non è per sempre per un certo momento storico ma che ha un rapporto fondativo importante
E in cui alcune cose possono e debbono essere cambiate a condizione che il suo nucleo fondamentale rimanga sostanzialmente nel tempo
Che cosa fare allora e concludo veramente oltre che votare no per riaprire questa stagione di dialogo e di io credo che tutte le condizioni sono possibili
Cioè personalmente non sono come dire un entusiasta delle stagioni costituenti ma non ho preclusioni nei confronti di qualunque forma possibile di collaborazione dico che c'è la questione di metodo certamente
Se si vuole una riforma che sia vera le parti devono cooperare e collaborare
Credo anche che si possano utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per cambiare il quale
E strumenti che non sono soltanto costituzionale ma sono anche strumenti che riguardano i disegni di legge ordinaria si può dire disciplinare per disegno di legge ordinaria la disciplina del conflitto di interessa la tutela di indipendenza d'autorità di garanzia la riforma del sistema elettorale che è estremamente importante la garanzia del pluralismo dell'informazione il finanziamento della politica
Si possono modificare i regolamenti parlamentari lo statuto dell'opposizione per contrastare la frammentazione del sistema di parli dei partiti il potenziamento e l'attività ispettiva del Parlamento si può fare senza riforme costituzionale
Si possono e si devono fare rete di riforme costituzionali
Per la correzione del Titolo quinto vi doveva essere fatto per la messa in sicurezza della Costituzione per esempio per la nome entrare diciamo il quorum del centotrentotto per evitare che soltanto una parte Possa modificarne la porta
Per tutte le altre cose certo è che tutte queste cose se debbono venire vengono da una scelta chiara a favore del no
Allora in conclusione ecco per noi della riforma che sarà oggetto di referendum appare troppo contrassegnata da una volontà di parte
Tanto che si presenta tratti come la semplice giustapposizione di sistemazione delle lungo le forze politiche che componevano l'ex maggioranza
Dove più marcato è l'orientamento riformatore il risultato appare problematico
Noi noi promotori di questa manifestazione l'istituto di formazione politica Pietro Lube alterare progetto per una democrazia responsabile centro Adriano con i denti
Riteniamo opportuno salvaguardare la Costituzione attraverso un voto negativo al referendum
Noi non perché siamo contrari per principio a qualsiasi riforma della costituzione stessa ma perché crediamo che sia opportuno promuoverla attraverso un metodo che preveda invece più ampie presi petto un voto di maggioranza e pensiamo che l'attuale ipotesi di riforma presenti più in là problematici che positivi
Questa sera abbiamo essere ci sono delle ragioni ci sono altri appuntamenti in città che esprimono altre ragioni mi coinvolgiamo oggi per una scelta responsabile e democratica grazie per essere venuto