L'evento è stato organizzato da Associazione Ricreativa e Culturale Italiana.
Sono intervenuti: Rino Serri (ARCI).
La registrazione audio dell'assemblea ha una durata di 1 ora e 30 minuti.
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Arci, Iii.
12:22
15:00 - CAMERA
15:10 - Camera dei Deputati
9:30 - Roma
9:30 - Roma
11:30 - Roma
15:00 - Roma
17:15 - Roma
18:30 - Roma
9:30 - Racalmuto
ARCI
No
Conferenza nazionale però il brevissimo confida di portare il saluto ai delegati ereditati presenti nel nome della io non la voglio dire molto rapidamente che avremmo voluto ed è per questo che come si dice sempre si dice spesso almeno è per cd rom un'occasione storica avremmo voluto fare molte cose abbiamo tentato in questi giorni di farne alcune pensando all'efficienza
Anche un po'così ha rafforzato i compagni del Nord e soprattutto il Milan voi sapete che c'è sempre un po'di problemi tra Roma e Milano presente proposito questo o Terracini nel giro di poche ore circa trentasei che prima ovviamente a Roma non esisteva coi pensando ai compagni dell'Emilia e della Toscana loro così capacità ludica di massa abbiamo cercato di chiedere abbiamo ottenuto che l'assessore Nicolini spostasse l'Estate Romana ad attivarsi per noi per questa conferenza nazionale infatti è stata anticipata e anche spostata di lato al Foro Italico
Che sta qui vicino infine abbiamo tenuto sempre della nostra Conferenza nazionale in omaggio alla lega ambiente che cominciasse proprio stasera
Questo avverrà il l'inizio dei lavori di scavo dei Fori Imperiali comunque chiama tutti domenica saranno per la prima volta non è vero che sta comunque per la prima volta saranno invece chiusi al traffico così come niente
Aperti alle biciclette volevamo insomma in realtà portarli questo saluto come associazione romana in qualche modo facendo ed è tutto un gioco molto pericolosa siamo usciti a fare che aspettiamo adesso dicono sul serio da questa conferenza vorremmo contribuire a farlo
Che davvero serve a costruire la nuova identità della nostra associazione
Una nuova identità che tale non perché la vecchia sia scomodo sbagliata dal documenti usciti dalla conferenza di Roma questo non abbiamo pensato abbiamo pensato però che i tempi i bisogni del cambiamento che ne spesi per ciò che siamo stati perciò che siamo come associazione abbiamo imposte abbiamo richiesto ritengono oggi una velocità e una rapidità nostra di adeguamento e quindi ricostruzione davvero di una identità che sia adeguata a ciò che appunto noi stessi abbiamo costruito in qualche modo le basi della sfida nuova nel sociale nella politica così come dice il nostro Manifesto le abbiamo costruite noi tutti insieme
Con le differenze
Tra diciamo il di le diverse parti dell'Arci in questi anni in qualche modo questa è una sfida che noi stessi dobbiamo essere in grado di raccogliere siccome siamo un po'tutti convinti che non conta solo partecipare vorremmo anche riuscire a vincerla detto questo io aprirei la diciamo ufficialmente chiamando
Alla presidenza della conferenza nazionale la direzione nazionale dell'ARCI uscente
Niente
Presso il giudice mi comunica che non c'è posto ovviamente chiamerei e indicare proporrei diciamo di chiamare alla presidenza il presidente fondatore della nostra associazione compagno Alberto gli argomenti
E proporrei bella il prosieguo dei lavori della conferenza la siamo per la presidenza di turno il compagno Massimo Orengo e compagno Stefano Giunchi quindi che a cui diciamo accedere immediatamente la parola per la violazione della presidenza di turno nel prossimo turno i prossimi lavori
Senza segretario dell'Arcigay Roma questo scritte di rappresentare sale rapidamente esotico
Ci organizziamo
Cari amici care compagne cari compagni giungiamo a questa conferenza in un periodo di grandi eventi
Alcuni previsti altri drammaticamente improvvisi
Ed enti che hanno percorso il Paese coinvolto tutti noi
E che in qualche occasione ci hanno fatto pensare che forse era il caso di prendere maggiore tempo di accedere a una ipotesi di rinvio dalla nostra conferenza abbiamo preferito tutti insieme
Continuare il nostro lavoro pur in condizioni difficili e mantenere questo appuntamento io credo che non abbiamo sbagliato
La discussione nelle conferenze nei congressi territoriali è stata in generale ampia e soprattutto devo dire viva è interessante
Io stesso ho partecipato a molte di queste assemblee
E ne ho ricavato insieme a stimoli critici a contributi a ridere l'impressione che vi sia il molte delle nostre realtà vi siano gruppi dirigenti vivaci capaci di una discussione vera spesso originale gruppi che sembrano avere in se stessi un notevole potenziale di crescita
All'esterno per merito anche del nostro ufficio stampa che voglio
Il nuovo ringraziare abbiamo avuto sia pur concentrati in pochi giorni l'attenzione della stampa e l'intervento nel nostro dibattito di presenze qualificate che nella rubriche o nelle pagine de il manifesto in altri giornali
Ci hanno aiutato a fare emergere con più chiarezza alcuni nodi della nostra ricerca e offerto proposte di soluzioni o comunque percorsi da intraprendere
Ci fa grande piacere lo sottolineiamo il contributo degli amici delle altre associazioni
E l'attenzione di una parte significativa del mondo della cultura e della politica cercheremo di corrispondere di con uno sforzo di elaborazione e con la nostra capacità di innovazione
Si può osservare che nella discussione emersa una pluralità notevole di indicazioni di punti di vista e persino di definizioni della nostra natura di associazione
A leggere tutti insieme questi contributi si possono cogliere contraddizioni e qualche volta anche divaricazioni
Eppure nel complesso mi pare che ciò non debba preoccuparci
Non sopra valuterei gli elementi di incertezza e di una qualche confusione che si possono indurre nella nostra immagine ed è il nostro lavoro certo da questo punto di vista qualche prezzo lo paghiamo e forse bisognerà cercare di ridurlo questo prezzo tuttavia io sottolineerei molto di più come un pregio come un capitale Arci come dice il manifesto del compagno pane varco
Il fatto che la discussione da noi è reale investe senza remore remore anche caratteri fondanti dell'associazione in modo esplicito non diplomati Zardo
Da noi è difficile ascoltare la formula rituale che dice io sono d'accordo vorrei solo sottolineare qualche punto poi si scopre che l'accordo non c'è ma non si intuisce nemmeno quali sono i contributi che questo intervento poteva dare
Io credo che questa tipo di discussione è una parte non secondaria della originalità e del dinamismo che anche al nostro Esterno ormai si riconosce all'Arci e alle sue unioni
Possiamo perciò affermare con sicurezza che su questa via intendiamo andare avanti le difficoltà le vogliamo affrontare andando avanti e non tornando indietro senza ricorrere a quelle false certezze che ci potrebbero dare solo l'illusione di risolvere i problemi
Mentre in realtà di nascondono o lievitano
Lavoreremo dunque anche in questa conferenza per affrontare apertamente le difficoltà
Per confrontare analisi proposte
Che per trovare le strade che meglio e più velocemente
Ci possono portare a quella che io difende finirei una nuova fase di espansione di successo della nostra associazione edera su iniziativa al servizio dei suoi soci e di tutti i cittadini
Quali sono i punti di riferimento una prima domanda per questa ricerca c'è una metodologia che possiamo seguire non sono domande ovvie e la risposta non è del tutto semplice
Certo non basta il richiamo pur necessario all'impegno allo spirito Alberto l'appello a capire il nuovo mi sembra che il quesito possa essere riassunto in questi termini
Come si fa a capire la realtà il nuovo quale interpretazione se ne dà come si fa a ricavare la comprensione delle sue tendenze reali di fondo evitando invece quell'illusoria apparenti quelle che della realtà sono solo una proiezione ideologica più o meno interessata
Non noi Arci non possiamo e non vogliamo fare riferimento a un sistema di valori o visione del mondo compiuto e precostituito
Non abbiamo come ispirazione quella che nasce da un credo religioso che hanno altre associazioni di matrice cattolica che hanno i nostri amici delle ACLI Pulse da loro vissuta con grande laicità e apertura al mondo reale
è difficile complesso d'altronde fare riferimento oggi ad un sistema compiuto di principi e di obiettivi delle forze di sinistra dalle quali pure viene tanta parte della nostra stessa origine intanto perché queste stesse forze hanno intrapreso da tempo seppure per strade diverse un cammino di laicizzazione di superamento di dormire di ideologismi
E poi perché diverse e anche divergenti sono le risposte che danno anche sul terreno più ravvicinato partiti sindacati che compongono la sinistra
E infine e riassume un po'il tutto perché pare di poter affermare che le stesse divergente tra le forze di sinistra
Hanno al loro fondo una profonda mutazione culturale in senso forte antropologico dei soggetti dei loro interessi individuali e collettivi dei comportamenti e dei linguaggi la sinistra sta cambiando danni se non da decenni in Italia e in Europa
E non c'è più solo la divisione della tradizione tra socialisti e comunisti c'è anche quella di cui per esempio parla Tim Henman tra Sinistra ecologica e sinistra economica
C'è una sinistra che ama esporsi idolatra il progresso la tecnologia in tutte le sue forme
E una sinistra che sembra esattamente detestare tutte queste cose e si batte per la natura intatta non solo contro il nucleare ma anche per il bosco contro avevo porto c'è la sinistra gli operai occupati e quella delle donne magari dei giovani dopato
C'è la sinistra degli interessi e quella dei valori la sinistra che rimpiange lo statalismo keynesiano o anche quello stalinista che poi ancora una parte non irrilevante dei paesi dell'Est il modello del terzo mondo
Cioè quella che riscopre le meraviglie assolute della libertà assoluta di mercato
Riferirsi alle vecchie contrapposizioni
Come quella già nota è un po'tranquillizzante tra riformismo e massimalismo non sembra servire a molto servirebbe forse nasconderà travestire il bruciore di contraddizioni nuove e di problemi insoluti
La nostra autonomia si è sviluppata negli anni anche in rapporto a questo processo della sinistra e non si è caratterizzata come pura prese di distanza
Che in tal senso sarebbe stata poca cosa
Ma teso a costruirsi su una originalità di analisi di proposte che scaturivano del riconoscimento
E dal valore attribuito ai nuovi bisogni individuali e collettive alle differenze alle Autonomie dei singoli o di gruppi intesa come ricchezza e potenziale di trasformazione sociale
Un'autonomia che si esprime bene nell'articolo due del nostro Statuto che abbandona a Montecatini la parola socialismo ma nello stesso tempo afferma con forte tensione ideale la battaglia contro ogni forma di sfruttamento di ignoranza di ingiustizia di discriminazione di solitudine di emarginazione
Come si vede
Siamo lontani da quello che qualcuno teme e qualche volta ci rimprovera apertamente di essere diventati cioè strumento passivo di registrazione della realtà
Noi vogliamo essere nella realtà nella sua complessità nel suo evolversi per fortuna imprevedibile e qualche volta sorprendente
Ma ad essa questo confronto con la realtà non andiamo cerchio subalterni esposti alla superficialità alla moto di un giorno imposta magari da qualcuno alla improvvisazione
All'incontro con la realtà andiamo con il patrimonio accumulato della nostra esperienza con la vostra memoria storica che diventa strumento di analisi e di interpretazione
Fonte della nostra specifica identità fondamento di un'autonomia che sia davvero originalità e creatività
Ecco il nostro punto di riferimento laico non esterno noi stessi continuamente la interpretabile come sempre dare interpretare un patrimonio storico se se ne vuole fare coscienza del presente e del futuro
Ha ragione l'anonimo delegato così si è qualificato sul manifesto quando scrive cito
Vivifica Remo l'immediato con il narrato riavremo memoria e nostalgica del futuro
Noi non dobbiamo lavorare per avere qui ed ora tutto questo perché è componente del nostro essere allacci oggi della nostra identità si può riandare come ha fatto il compagno Menduni a Montecatini
Si può riandare dicevo
Alla ricchezza delle grandi esperienze operaie popolari per i fascisti i circoli del mutuo le società di mutuo soccorso le mani tardi dove le università le biblioteche popolari
Le forme originarie insomma dell'associazionismo operaio socialista anarchico con la sua forte impronta educativa con la vivacità della sua autonomia
Un tessuto così vitale da risorgere ancora non intatto certo ma molto forte dopo il fascismo eppure da esso si può oggi venne considerare Meglio considerare forse non è mai sorta una vera esperienza complessiva e con essa un'organizzazione paragonabile alle altre istituzioni del movimento operaio il sindacato la cooperazione i partiti
Generoso straordinario sicuramente è stato il lavoro di evangelizzazione dei primi socialisti ma come oggi sappiamo c'era il nessun residuo paternalista una mancanza di auto di autonomia che faceva tutt'uno con me
Forse una certa ingenua fiducia positivistica nella scienza e il progresso
Dentro un movimento che probabilmente sottovaluta va ancora a se stesso immaginando sì semplice proseguimento universalizzazione delle conquiste della classe che l'aveva preceduto con i suoi lumi
E dunque quel movimento di cultura non poteva alla lunga che affievolirsi col passare degli anni e soprattutto con l'evidenza tragica della non linearità del progresso
Con la drammaticità delle guerre che con l'avvento del fascismo su un altro piano
La concezione dei partiti comunisti che si riferivano a terzi internazionale anche in rapporto all'avvento di quello che si chiamerà poi in seguito l'operaio massa con la nuova fase tecnologica del fordismo della produzione in serie di
Razionalizzata
Tenderà a considerare la cultura come un problema in generale riservato al partito e allo Stato
Con tutte le conseguenze negative che conosciamo prima di tutto quella che oscura dentro le masse a volte totalmente il tema dell'auto e mangi fazione degli individui
E profonda dunque la ragione nella cultura dell'AST di tutte le sinistre se nel dopoguerra
Allora sforzo di costruzione di massa di partiti e sindacati
Non ha corrisposto qualcosa di analogo diciamo per quanto riguarda l'associazionismo culturale inteso in senso lato forse c'è persino nella nostra costituzione che pure porta l'impronta di tanta parte tanta parte della sinistra
E poi così avanzata per molti versi una carente valutazione di questo aspetto della costruzione di una società democratica nel periodo post bellico senza voler ripercorrere naturalmente le molte tappe
Richiede la storia dell'Arci mi pare si possono estrarre alcune considerazioni che possono esserci utili nell'oggi lo sviluppo dell'Arci è in una prima fase direttamente connesso a quello più generale del sistema di Autonomie
In cui si articola la nuova esperienza democratica del movimento operaio italiano
All'interno di un processo politico che si fa meno un lineare
Più complesso il cui il collegamento e la coerenza dei vari momenti sono sempre meno legati a una linea predeterminata e sempre più in funzione della circolazione e reale di impulsi di formazione in tutte le direzioni
C'è un nesso evidente in seguito tra lo sviluppo dell'Aci movimenti soprattutto giovanili che dagli anni Sessanta percorrono le società dell'Occidente e dell'Italia
Si può dire che questi movimenti
Con il loro carattere carsico a volte il loro emergere occultare sì la loro impossibilità di radicarsi in interessi professionali e di reddito del mondo della produzione
Trovando un punto di riferimento nient'affatto i Dico ma spesso duramente polemico con la tradizione del movimento operaio e popolare
Ma sono proprio questi movimenti a dare occasione
All'associazionismo popolare di cercare di trovare la via di una propria autonomia di organizzazione fondata sulla critica di massa alle forme della cultura tradizionale
Questo sviluppo Angola terzo tappa diciamo nostro dell'associazionismo più in generale alla sua base una profonda trasformazione economica e sociale
Non si tratta soltanto delle rilevamento dei livelli di reddito che hanno consentito forme differenziate di consumo culturale e l'emergere di una critica diffusa soprattutto giovanile ai consumi standardizzati
Si tratta della trasformazione la struttura produttiva nel duplice senso del decentramento della diffusione di nuove tecnologie avanzate e in quello della caduta dell'uniformità dei comportamenti nel mercato del lavoro e nella vita civile
La classe così è sempre meno un blocco monolitico caratteristico della fase sì che richiamavo dell'operaio massa o di un certo tipo di egualitarismo sindacale
Le diversità della vita la differenza dei sessi dati della cultura diventano elementi attivi che cercano la via della propria comunicazione
Sul terreno dalla cultura tende a logorarsi anche la domanda uniforme di generica alfabetizzazione si pongono domande specifiche
Di formazione c'è una domanda di differenziazione di personalizzazione degli strumenti culturali
Insieme e parallelamente c'è una domanda di in qualche modo di una lingua comune
Capace di mettere in relazione queste differenze di mettere in grado ognuno di apprendere ad apprendere come dicono gli psicologi la conclusione che ne ricaviamo
è che la scelta che abbiamo compiuto in questi anni anche con i suoi momenti di improvvisazione e di sondaggio è stata giusta e feconda e ci apre un cammino ancora in un in gran parte da percorre
Non vogliamo essere oggi il momento più dinamico aperto consapevole di un fronte quello della cultura e della riproduzione sociale che riteniamo ormai essenziale specifico in una prospettiva di rinnovamento
Vogliamo essere
Espressione organizzazioni diretta senza griglie ideologico preventive come abbiamo scritto nelle note preparatorio di questa conferenza
Di soggettività individuali e sociali tesi alla produzione di aggregazione di nuova comunicazione di liberazione attorno ai bisogni che aumentano nei vari campi della vita non direttamente commessura Abbili con il metro dell'economia
I bisogni di cultura di nuove libertà di comunicazione reale di creatività
E poi di gioco di sport dell'espressione della propria personalità nel rapporto con la natura l'ambiente nella libera fruizione dello spazio e del tempo
Rispetto a tutto questo la nostra però non è una linea predicatorio
Cioè creare con le parole una coscienza diffusa
E quelli invece di praticare i nostri obiettivi costruire esperienze di aggregazione servizi risponderà istanze emergenti anche parziali ancora informi
Ma ormai e questo che bisogna considerare lo spesse volte della nostra esperienza il successo dei nostri iniziative o intuizioni
Ci porta anche e sempre di più io ritengo all'incontro e qualche volta lo scontro con i meccanismi attuali dell'economia
Delle istituzioni con la politica
Proprio perché i problemi che solleviamo tendono a diventare sempre più di rilevanti nella vita dei singoli e della società diventa inevitabile e necessario tirarci sappia misurarsi a nuovi livelli con l'organizzazione della società e dello Stato
La nostra autonomia politica ha scritto con una qualche efficacia un giovane
Dirigente nostro compagno Stefano Cristante spinge invece che spegnere il confronto con partiti e movimenti a livelli più alti e io aggiungo oltre che partiti e movimenti istituzioni assetti economici
Noi iniziamo questo di noi iniziamo già da tempo questo discorso
Anche in particolare con il convegno sulla rappresentanza
Poi ci fu qualche difficoltà a proseguire su quella strada fosse anche per alcuni limiti d'impostazione che ancora rimanevano laddove il discorso si lasciava leggere
Come pura estensione della rappresentanza a soggetti o istanze escluse e non invece come trasformazione dei caratteri stessi della rappresentanza
Dell'organizzazione e della gestione dei poteri
Oggi comunque dobbiamo riprendere quel cammino e misurare se siamo capaci di portare il nostro contributo
Ad una nuova fase
A quella che chiamerei una nuova stagione dell'associazionismo democratico che diventi interlocutore riconosciuto il protagonista
Anche se volutamente parziale di una riforma della politica e di un processo di trasformazione delle strutture delle idee e dei costumi della Società
Assumere una tale dimensione non è un atto di volontarismo soggettivo al contrario
Essa in qualche modo impostata la profondità e dalla portata dei mutamenti che viviamo
Essi sono tali cioè che spesso hanno sollecitato in questi anni le analisi più estreme le previsioni più radicali in un senso o nell'altro
Dall'allarme diffuso nel mondo già diversi anni fa ricordiamo le analisi del Club di Roma
Sulla distruzione l'esaurimento delle risorse sulla possibile catastrofe ecologica
Si passa sembra particolarmente in questo periodo alcuni dei libri di successo che stanno girando alla esaltazione acritica delle immense possibilità aperte dagli sviluppi scientifici e dalle trasformazioni tecnologiche in atto
Dalla minaccia delle Guerre stellari assunte quasi come la dimensione del nostro futuro futuro dalle visioni apocalittiche della distruzione atomica e del grande gelo
E può attanagliare il mondo è spegnere la vita e ciò è drammaticamente vero si passa alla dimensione del privato del piccolo del quotidiano come il solo ambito auspicabile della esistenza dei nostri tempi
Io non voglio certo mettermi a discutere né invitare voi a discutere o a dividerci nel dibattito tra pessimisti e ottimisti apocalittici o integrati come si dice
Più semplicemente io voglio sottolineare come queste analisi radicali queste oscillazioni estreme che a volte albergano addirittura all'interno di ognuno di noi
Sono il segno inequivocabile di un processo di grandi cambiamenti
Che avrà effetti profondi e duraturi
Credo che coloro che parlano di un passaggio d'epoca siano nel giusto e che questa sia la dimensione di assumere anche se non possiamo in questa sede evidentemente approfondire il ragionamento sarà sufficiente dedurne in un'ottica diciamo più ravvicinata
Quelle che sembrano essere le linee principali del cambiamento in atto
In primo luogo e per la prima volta nella storia
Si pone di fronte a noi il tema della sopravvivenza degli uomini e della natura l'alternativa pace guerra in questa dimensione cambia tutto cambia la politica la cultura i valori consolidati
In secondo luogo si sta vivendo una fase di evoluzione scientifica e trasformazione tecnologica talmente ampia da prospettare mutamenti radicali del nostro futuro anche prossimo
E ha aperto davanti a noi dunque il problema della comprensione di questi processi mentre è già in atto uno scontro tra uomini ceti sociali fatti per assumere la guida di questi processi per assicurarsi che i benefici per scaricare su altri i costi
Infine e per tutte le ragioni insieme sembra che gli assetti politici istituzionali di governo
Del nostro e degli altri paesi del Lario occidentale e non solo di esso naturalmente ma qui è ci soffermiamo su questa siano attraversati da una mutazione non contingenti
Dall'analisi ormai concorde sulla crisi dello stato sociale si arriva ma ciò non è sembra assai più discutibile ad ipotizzare una crisi Stella stessa democrazia rappresentativa comunque sia emergono nella realtà di Paesi diversi che anche da noi tendenze a ridurre anche autoritativamente la complessità sociale
A tagliare quote ampi di spesa sociale a restringere la democrazia e insieme si rinforzano le spinte di sì Greganti esasperazioni nazionalistiche corporative e voi avete visto in tutta l'Europa persino ritorni razzisti
Incerta invece e largamente indefinita anche perché essendo la risposta innovativa essa è molto più difficile incerte la ricerca di una risposta progressiva
Alla crisi politica e istituzionale per livelli nuovi superiori di democrazia e di giustizia nella società
Le elezioni europee sono per certi aspetti l'evento più recente che riflette questa situazione la rende ancora più leggibile
C'è una crisi cioè evidente dell'idea di unità europea così com'era sostenuta in qualche modo dalla visione tradizionale economicista e anche apertamente reazionaria
Sul modo come uscire dalla crisi e tuttavia stenta a definirsi un altro percorso le forze della sinistra che pure hanno
Ottenuto un risultato che le ed è figlia prevede complessi complessivamente in espansione sono alla ricerca però di una risposta che sia all'altezza dei tempi
è un processo che cambia come abbiamo visto le tradizionali l'entità delle forze di sinistra e progressiste sorgono nuove formazioni politiche si sviluppano movimenti di massa e di opinione con caratteri nuovi qualche volta del tutto inediti
Il movimento pacifista è una forza che mi pare che si sia dimostrato incide ormai in profondità
E il movimento che fosse assunto più rapidamente di altri una propria dimensione europea
E ha investito anche i paesi dell'Est
E noi dell'Arci a me pare abbiamo colto bene questa potenzialità organizzando il recente convegno di Roma che è stato un primo segnale della possibilità di un dialogo difficile sicuramente ma che intreccia la questione della pace con quella dei diritti
Umani e della democratizzazione
Il Movimento ecologico è ormai diffusa in quasi tutti i Paesi europei
E al di là delle diverse forme politiche associativi in cui si esprime un interlocutore consolidato di qualunque ipotesi innovatrice
Ci sono poi varie forme di movimenti cosiddetti alternativi che si intrecciano e spesso si identificano con quello pacifista ed ecologico
Investendo campi sempre più ampi della vita sociale della vita culturale ancora
Si manifesti in questi tempi in Europa un movimento dei lavoratori dei loro sindacati
Che in parte e difesa rispetto agli effetti duri della crisi
Alle scelte dei tasti ci tagli all'occupazione ma che in alcuni casi si pone problemi avanzati di prospettiva come quando investe su scala generale la questione dell'orario di lavoro
Il grande problema che sembra dovere e potere caratterizzare i prossimi anni in Europa è quello di costruire i caratteri nuovi un sufficiente grado di comunicazione di unità dell'area di sinistra democratico progressista capaci di Doha di dare il proprio segno a quella che inevitabilmente io penso sarà una fase diversa della vita del vecchio continente che speriamo non di decadenza ma di autonomia e di capacità innovatrice
Il nostro paese tutto dentro questo ragionamento
Io non ho mai creduto veritiero il richiamo un po'monotono per la verità che ogni tanto sentiamo che noi italiani dovremmo assumere una dimensione europea e ancora non abbiamo non so se abbia ragione
Alla EMI quando vede nell'Italia addirittura le potenzialità di un modello di società per il futuro io diffido di generalizzazioni e di modellistica
Ma non vi è dubbio che la potenzialità democratiche innovatrice del nostro popolo di un arco ampio di forze politiche sociali culturali è assai grande
Tale che in Italia l'esigenza di un cambiamento profondo e maturata essi espressa già da tempo
Almeno da un decennio in modo evidente socialmente e politicamente riconoscibile
L'assetto costruito attorno alla democrazia cristiana diciamo il suo sistema di governo di potere si è logorato ha perso di potenzialità ma la resistenza ai cambiamenti da parte di tecnici di nuovi gruppi di potere di forze a volte anche non conservatrici ma che vorrebbero garantirsi a priori la guida del nuovo
Ha reso difficile finora l'affermazione di nuove strategie politiche e di nuove classi dirigenti nel nostro Paese
Difficile e a volte anche drammatica se pensiamo alla stagione del terrorismo
Oppure contatti proibiti se guardiamo ad organizzarsi di poteri sotterranei all'intreccio di questi e di parte degli apparati dello Stato persino con organizzazioni a carattere criminale
E tuttavia la spinta di fondo ad una svolta innovatrice a letto non è scemata pur nei suoi alti e bassi e si esprime a un livello di politicità di partecipazione democratica di movimenti sociali e civili da quello sindacale a quello per la pace
Da quello per i diritti della persona le battaglie dei giovani meridionali contro la mafia la camorra fino a quelli delle donne che ci colloca ai livelli più alti in Europa
Si tratta di una spinta che sia rivolte si rivolge soprattutto verso le forze di sinistra
Anche se riguarda aree culture diverse compresa inclini primo piano parte significativa di quella cattolica
Ma le risposte delle forze di sinistra sono stati e sono ancora in larga parte diverse e anche divergenti attratti duramente divergenti e quindi stentano a definirsi le forme politiche di un cambiamento possibile
La nostra associazione che pure parte dell'area del rinnovamento non si dà il compito di prospettare schieramenti di alleanze partitiche formule di governo e nemmeno programmi politici complessivi
E non è che questo non ce lo consente alla nostra autonomia quasi che essa fosse un fattore frenante in negativo la nostra non è una sorta di costretta neutralità il fatto è che noi siamo convinti di poter essere fattori di rinnovamento seguendo altre strade
Che sono le nostre costruiti insieme ai nostri associati e alla gente
Sue funzioni bisogni comportamenti linguaggi che possono essere elementi di crescita di e di rinnovamento per la società e noi pensiamo per le stesse forze democratiche di sinistra
Sono le strade che partono al concreto
Dal fatto che noi assumiamo come caratteristica prima della nostra associazione quella di praticare l'élite oggi gli obiettivi e i programmi che ci diamo sappiamo che questo ci espone a qualche rischio in particolare a quello di illuderci di risolvere i problemi all'Isola
E quindi di restare subalterni ai grandi sistemi e alle leggi generali del loro funzionamento
Lo sappiamo tante restando ben ancorati alla nostra base materiale
Ai circoli ai gruppi ecologici alle società sportive ai gruppi culturali alle battaglie per i diritti civili al momento del gioco e della festa noi intendiamo però costruire dei punti di programma complessivo dalla nostra associazione
Su di essi entriamo in rapporto con altre forze sociali e politiche con le istituzioni e quella effettiva gestione del potere pubblico e non si tratta di un rapporto statico passivo
Da parte nostra vuole essere un rapporto riformatore di cambiamento delle leggi degli assetti delle consuetudini dei partiti e delle istituzioni
Noi crediamo in sintesi che bisogno ormai portare caratteri nuovi alla democrazia italiana
E alla nostra società
E questi caratteri non si misurano sul solo sui metodi quantitativi dello sviluppo
Ma assumono i nuovi parametri della qualità della vita della valorizzazione dell'individuo della liberazione di tutte le sue potenzialità
Assumono l'estensione della democrazia come il fondamento di una società che sia più ricca di creatività e di comunicazione
Si dirà subito da parte di qualcuno penso Moni questa sala per la verità e questo ragionamento è troppo generale che ci proietta nel proprio nel futuro
Per un aspetto rispondo che non è così e la parte successiva di questa relazione avrà come filo conduttore proprio le attività in corso i programmi concreti attuali dell'Arci delle sue unioni
Per un altro aspetto invece io rivendico senza mezzi termini come positivo il fatto che le nostre scelte partendo dal concreto dal parziale
Sappiano indurre pensieri lunghi
Richiami alle opzioni etiche e richiamino anche l'utopia come una delle molle più potenti dell'agire
In questo senso davvero certi richiami al cosiddetto realismo quando sono segno di pigrizia intellettuale o di rinuncia morale
Oppure di interessata o semplicemente stanca difesa dello stato delle cose presenti questi richiami non dovrebbero commuoverci più di tanto
Di lì non viene certo molto di speranza di sogno di fantasia di creatività di tensione ideale
Né per la vita degli uomini né per il rinnovamento della politica
Eppure anche l'emozione profonda suscitata dalla scomparsa del compagno Berlinguer è mi pare un segno inequivocabile che anche la politica in questo Paese la si vorrebbe
Come ha ben sottolineato Norberto Bobbio non ridotta scambio al solo non riportano scambi utilitaristico al gioco di potere o di potere in ma percorsa da motivazioni ideali e da forti coerenza e morali
In ogni caso la nostra autonomia si sostanzia anche di questa dimensione che si proietta nel tempo
Di quell'utopia e che ci danno oltre tutto il coraggio della sperimentazione persino dalla provocazione
E felice da questo punto di vista lo slogan adottato dai compagni della Legambiente pensare globalmente e agire localmente ed è in questa ottica che possiamo assunte da questa ottica che possiamo assumere
Per valutare le nostre esperienze e costruire i nostri programmi
A questo punto voi sapete
Esperienza che la relazione può rischiare
Di diventare un po'noiosa se già non lo è stata inevitabilmente si è portati a elencare tutte le questioni a mettere in fila gli obiettivi e poi non si può dimenticare nessuno
Io ho adottato un metodo ma non è detto che risulti migliore che tenta di raccogliere analisi e programmi attorno a quelli che potrei definire grandi obiettivi di fondo grandi assi della nostra iniziativa
Per arrivarci però ho ritenuto di farla precedere da una riflessione su un punto che riguarda gli asset gli aspetti e le conseguenze di quella che viene definita la rivoluzione tecnologica perché da noi se ne parla parecchio e giustamente dei caratteri e delle prospettive aperti da questa che si definisce la rivoluzione tecnologica
Se ne parla ogni giorno in ogni luogo per esaltarne le potenzialità ho affascinati dall'attrazione dell'uomo che tutti ci prende o per esprimere il timore di essere tagliati fuori da questa rivoluzione
Di essere esclusi ridotti a inutili residui di una storia passata
Ci sono probabilmente anche molte esagerazioni o improvvisazioni eppure io non me la sentirei di affermare che la rivoluzione tecnologica eh sopravvalutata
Nonostante il gran parlare che se ne fa e nonostante gli appelli continui e otto un po'generici a guardare al nuovo all'informatico le vie tecnologie
C'è ragione di chiedersi se nel senso comune si sia andati oltre il generico sbalordimento se i media cioè diffondono una idea in qualche modo più definita della radicalità del cambiamento
Bisognava intatto riflettere assai meglio
Sul rapporto che esiste tra tra l'attuale trasformazione tecnologica e la sua origine più lontana nella rivoluzione della scienza che ha assegnato ormai da decenni molto lontani una svolta paragonabile all'epoca di Newton e di Galileo
E che ha investito tutti i campi del sapere dalla fisica della rete della relatività e dei quanti alla biologia alla chimica le chiavi dell'informazione
Sarà bene non osservare solo i singoli aspetti terminali del processo ma comprenderne l'essenza la sua portata per l'uomo e per il tempo moderno e qui forse noi dell'Arci dovremmo apportare una certa correzione al nostro lavoro riproporre cioè la questione della conoscenza e della diffusione di massa della scienza come un compito di primo piano un momento essenziale di quell'opera di formazione permanente sulla quale arriveremo tra un attimo
Per ora vogliamo invece considerare soltanto alcuni aspetti riferiti più direttamente alla questione delle trasformazioni tecnologiche la prima questione che ci riguarda e che investirà il nostro programma di lavoro
è il fatto che la rivoluzione tecnologica crea la condizione per l'affermarsi di quelle che sono chiamate le energie le tecnologie appropriate oppure duttili oppure leggere
Non è vero è ormai noto che tali tecnologie siano nate sul terreno dell'arretratezza del sottosviluppo
Ma al contrario su quello del massimo sviluppo tecnologico della diffusione della pervasività trasversale
Dopo da parte di Shelley tecnologie come Veltroni che l'informatica
La tecnologia dalla quale stiamo uscendo quella cioè della meccanica della chimica e chimica e tradizionali
Era molto funzionali basata su macchinari impianti di atti predisposti per una sola funzione più rigidi nelle ore in piedi le nuove tecnologie non hanno più questa caratteristica
Io della FIAT per esempio sono già abbastanza duttili per fabbricare oggi uno domani un altro modello di macchina secondo delle ordinazioni che ricevono dal computer
Duttilità dunque rispetto al prodotto ma anche rispetto ad altre variabili della produzione tempi e ritmi qualità del lavoro dell'ambiente caratteristiche specifiche della forza lavoro tendenzialmente
Alla produzione di serie si può sostituire una produzione sempre più diversificata secondo i gusti e le richieste anche del consumatore fino alla personalizzazione
Della stessa produzione in ogni singolo in cui personalizzazione in cui ogni singolo prodotto e diverso da tutti gli altri
Finora risultato più noto è quello della famosa bambola no di pezza magari qualcuno pensa bruttissimo ma che in ogni suo PRI in ogni suo esemplare aveva qualcosa di diverso
Ma la stessa flessibilità questa forse la questione su cui pensare
La stessa flessibilità che sta dalla parte del prodotto
è potenzialmente presente anche dalla parte rivolta verso chi produce verso le sue esigenze di tempo verso le espressioni creative la propria tensioni fisica psichica
La vecchia tecnologia che era simbolizza un po'dalla catena di montaggio era rigida lineare cresceva su se stessa
Fino a quando aveva esaurito le sue potenzialità di perfezionamento la nuova tecnologia sempre potenzialmente poi il nodo politico arriverà è l'opposto non è un lineare non nasce da una singola invenzione non procede su una linea obbligati in partenza
E in genere l'incrocio di innesto di molte tecnologie nati in diversi settori industriali e da diverse discipline scientifiche
Il secondo concerto su cui vorrei soffermarmi e quello del carattere almeno potenzialmente sistemico e dunque non distruttivo delle risorse dell'ambiente che hanno le nuove tecnologie
Le vecchie erano essenzialmente meccaniche ed energetiche c'è il mio problema cioè era dare un calcio a un sasso
O spostare con le braccia un peso il problema è di valutare quanta Energia consumavo è quasi soltanto Energia se invece il mio problema è quello di intervenire su un essere vivente o comunque su un oggetto che ha già una sua forma modificabile attraverso la comunicazione
Di informazioni energie non sarà più il problema essenziale
L'energia di cui dispongo mi servirà solo per quel tanto che basta produrre l'informazione articolarla
Perché al processo di trasformazione potrà contare potrà arrivare l'energia presente nell'oggetto o nel soggetto che riceve il messaggio e vediamo infine un terzo punto l'informazione che le nuove tecnologie tendono a proporre come risorsa principale non ha la forma adatta per essere appropriata come merce destinata ai privati
è un tipico bene pubblico perché la sua quantità non si riduce proporzionalmente al numero delle sue utilizzazioni e degli utilizzatori
Una merce tipica deve essere disponibili in quantità limitate in modo che il consumatore sia indotto a pagare un prezzo per appropriarsene
L'informazione invece è una merce un po'strana e assai difficile appropriarsi appropriarsene e conservarne l'esclusiva
Nonostante sia sempre fissata l'informazione su qualche supporto materiale la carta il nastro giornali nastro magnetico disco una scaglia di silicio
Non è il supporto che interessa e che le dà valore
Di qui le enormi possibilità che derivano di utilizzare questa merce da parte di tutti possibilità che non sono mai esistite nel passato e che possono avere ad aprire una fase davvero enormemente più avanzata della civiltà e della liberazione dell'uomo
Ma da qui anche non sottovalutiamo le spinte che già ci sono in atto i da tempo al ritorno al segreto per esempio alla militarizzazione della scienza e dell'economia per mantenere il controllo dell'informazione
In Germania del Nord Europa sono già sorti movimenti
Diretti a tutelare la libera circolazione dell'informazione e insieme il diritto alla privacy del cittadino alla riservatezza di una sfera privata che non si vuole soggetta al controllo del potere
In Italia su questo siamo in ritardo lo siamo anche come ARCI credo se lasciamo quasi soltanto al nostro amico Stefano Rodotà
Di battersi su questi problemi infine vediamo di riflettere sul rapporto che c'è in concreto per lo sviluppo tecnologico e la questione del lavoro e dell'occupazione
L'allarme la preoccupazione credo che tutti quanti lo comprendiamo sono generali la questione checché se ne dica se voi osservate le varie inchieste era prima che viene proposta dai giovani la questione della prospettiva dell'occupazione del lavoro
Avete visto che anche un giornalista non certo
Accusabile di anti modernismo come Giorgio Bocca ha parlato allungo di città senza operaio di campagna senza contadini
Il punto che si stava tre
Che sta emergendo anche grave è che anche e soprattutto le attività terziarie quelle che fino a ieri sembravano solubile lavoro sono inversa investite dalle nuove tecnologie che sembra non risparmiare braccia menti
E d'altra parte non è affatto vero che una possibile ripresa basata su nuove produzioni
Assorbirebbe i disoccupati non avviene nemmeno durante la ripresa USA che è solo parziale
Leontief scritto qualche anno fa che i pessimisti si erano sbagliati perché nel corso de la sua lunga storia il capitalismo recupera sempre i periodi di crisi e di disoccupazione e riproducendo poi nuove possibilità di occupazione questa volta però avverte Leontief
La situazione del tutto diversa gli uomini è questa la cosa che un po'ci ha colpiti gli uomini sono diventati obsoleti come lo diventarne di cavalli dopo l'invenzione l'automobile
Naturalmente anche
Le ho chiesto penso sa che gli uomini potrebbero benissimo non rimpiangere la catena di montaggio e i lavori ripetitivi alienanti dell'industria di serie
E sa anche che i bisogni potenziali della società sono abbastanza ricchi per assorbirle tutte le energie creative e lavorative degli individui se esprime preoccupazione perché vede quante difficoltà incontra questa società riconoscerli questi bisogni e a soddisfarli
Pure abbiamo visto come proprio le nuove tecnologie siano suscettibili di arricchire indefinitamente la sosta la soddisfazione dei bisogni fino al limite della personalizzazione dei prodotti
E non è certo un caso se per il momento l'innovazione soprattutto nei processi produttivi e di servizio pochissimo invece nei pronto dei prodotti che vanno direttamente all'uomo sono gli stessi esperti del settore a notare che per la prima volta siamo in presenza di un'innovazione che vende soprattutto se stessa
Il punto è
Che la nuova tecnologia implica per essere utilizzata pienamente affini di sviluppo umano un diverso tipo di rapporti sociali umani
Una ricchezza di articolazioni sociali e culturali una motivazione al lavoro che la ricerca del reddito e del profitto sembra non bastino più guardare
Sulla scorta di queste considerazioni
Io credo che questa conferenza dell'Arci debba proporsi l'elaborazione di una linea di una piattaforma di iniziativa nostra in rapporto con i problemi del lavoro
Ormai sembra davvero impossibile separare il tempo del lavoro con l'altro tempo al contrario si infittiscono gli intrecci condizionamenti
Tutta la nostra identità la nostra stessa immagine sarebbe impoverita se questa fase nei se in questa fase negli anni futuri
L'Arci non si proponesse di essere un interlocutore adeguato inattivo per svolgere su questi temi un'elaborazione propria una propria costante iniziativa
La lotta per le trentacinque ore con gli scioperi tedeschi è diventata finalmente attuali in Europa il tema lo dovrà diventare anche in Italia che sarà un passaggio difficile
Già ci dicono che la battaglia in Germania in conto non solo dell'esistenza del padronato che conosciamo ma anche le difficoltà di una comprensione adeguato da parte dell'opinione pubblica
E alleanze esterne difficili cioè con i giovani i non occupati le nuove istanze alternative significa dunque che ci sono anche ho ancora problemi d'impostazione
E certo che una battaglia di questo tipo non può essere condotta solo gli occupati
E solo dal movimento sindacale dovrà venire
Piove per la cultura sei ore per lo svago sei ore per il sonno forse sa sarebbe un po'più realistica
E meno ingenua poi magari insonne poco
Anche se un po'burocratica per la verità no come sarebbe un po'burocratico lo slogan
Diverso ci sarebbe del resto molto di vero perché è innegabile è l'esigenza di formazione oggi accanto a quella del lavoro del consumo del riposo
E non è più solo prevalentemente esigenza di emancipazione di redenzione umana se è vero che questa questione si pone anche il rapporto alla stessa professionalità alla necessità di cambiare mestiere che ormai si prospetta nell'avvenire dei giovani
Le forme di lavoro si moltiplicano alcune si intrecciano lavoro retribuito lavoro volontario
Si estende il part-time ma anche come esigenza di poter organizzare più liberamente il proprio tempo si diffonde quello che si chiama il fai da te sono questi e tanti altri tutti elementi che ci invitano a riflettere oltre che alla sempre minore rigidità tra tempo di lavoro e tempo di vita
Ci Ricci propone più il problema di avere su questo la nostra iniziativa se non vedessimo questi film questi fenomeni le nuove esigenze di flessibilità e differenziazione che si fanno strada proposto del tempo oltre che della qualità del lavoro non intenderemmo quello che ci sembra il dato di fondo
La vera novità della battaglia oggi condotta sull'orario di lavoro essa implica un cambiamento dalla giornata ma anche un cambiamento della vita
Non a caso cominciano a circolare proposte anche da fonti impegnative
Che ipotizza una scansione diversa del tempo di vita esempio cinque anni di lavoro e uno di pensione tra virgolette gli anni sabati Cino concepiti come momenti di passaggio per il riposo inviati la formazione culturale a cominciare dalla prima età lavorativa
Si tende consigliamo a a modificare le cadenze stesse dell'esistenza e la sua tradizionale ripartizione tra studio lavoro pensione come si vede la questione ci investì in pieno e noi dobbiamo esserne protagonisti
Credo anzi che potremmo decidere in questa conferenza
Di lanciare una proposta alle altre associazioni
E al movimento sto sindacale spesso per discutere di queste prospettive verificare le convergenze e sviluppare una nuova iniziativa che affronti tutto l'arco di questi problemi
Il caso di andare nelle fabbriche negli uffici
Possono essere i nuovi protagonisti di una cultura dei lavoratori proiettata all'esterno che si misura e cresce su questi problemi che riguardano l'intera società e i suoi bisogni stessi dei lavoratori come cittadini e come persone
Noi crediamo sia necessario puntare a forme di coordinamento e di associazione autonoma fra il CRAL
E riteniamo che il citato che va rinnovata e rilanciato possa essere un valido strumento di questo processo in ogni caso l'Arci deve dare con nuovo impegno tutto il suo contributo su questo fronte
L'altro grande filone anche questo in parte nuovo è quello che deve guardare a tutte le nuove forme di occupazione di lavoro di imprenditorialità nel campo della cultura dei servizi delle cosiddette nuove professioni
In area di altri paesi europei l'associazionismo e già adesso una struttura che agisce sul mercato del lavoro
Che crea una forma di occupazione particolare proprio perché mette insieme produzioni di merci di servizi e di cultura con la creatività dei singoli e con il tempo di formazione e di relazioni individuali
Penso a tutte le forme della produzione culturali singoli di cooperative di piccole società penso ai gruppi che gestiscono servizi sociali sportivi assistenziali ma penso al bar anche ad altre esperienze straniere
A Londra l'amministrazione laburista istituito nei quartieri quelli che si chiamano i tecnologico né Works che forniscono idee e progetti per attività socialmente utili e anche a volte economicamente produttive
In Olanda esistono le botteghe della Scienza che forniscono a gruppi cooperative e singoli assistenza di carattere scientifico
Property un ci diceva in questo recente convegno di Roma e in Austria si stanno avviando l'esperienza degli uffici del futuro
D'altra parte spogli Henze un po'più modeste per la verità in questo caso le abbiamo già anche in alcune organizzazioni dell'Arci che lavorano con gruppi di produzione
E con imprese di servizio
Le stesse compagnie per esempio del coordinamento Arci mentre propongono di costituirsi in una forma associativa autonoma dentro l'Arci mettono l'accento sulla cultura del fare e si propongono di sostenere in forme adeguate la produzione culturale delle donne
L'Arci media ma mano che si costituisce affronta in diverse realtà improvvisi i problemi della produzione e del mercato culturale e prospetta la Costituzione dei centri per la diffusione Della cultura informatica
Arcigola intende svilupparsi anche con una dimensione di mercato nello scambio dei prodotti di qualità
Gli stessi critici pensano a forme di aziendalizzazione e si potrebbe continuare
Credo quel su questa linea dovremmo agire con nuovo impegno
Con fantasia in un rapporto di collaborazione con altri soggetti associativi vedi la cooperazione culturale e anche il rapporto con i privati con un atteggiamento cioè che combatte la cura dipendenza dai finanziamenti pubblici
Anche se li sollecita su iniziative e programmi precisi e va ad un rapporto con il mercato per misurarsi apertamente pur senza farsi risucchiare dà i suoi meccanismi ed alle sue leggi
Certo per andare in questa direzione cioccolato una forte c'è ancora una forte qualificazione dobbiamo stabilire rapporti
Solidi e motivati con i tecnici con le competenze scientifiche con le adeguate professionalità ma non credo che ciò sia impossibile e nemmeno penso che forse è difficile tanto più se come io ritengo e vi propongo
Non dovremmo lavorare come ARCI ad un'attività permanente di formazione professionale utilizzando anche le esperienze che qua e là si sono fatte prima in Toscana in Liguria in Sardegna oggi
E altrove anche in un rapporto con le regioni e con la Comunità economica europea
Costituendo anche magari un apposito ente rivolto essenzialmente a lavorare sulle nuove professioni
Qui però il discorso ci porta in immediatamente ad affrontare un altro tema
Quello della formazione permanente le esigenze ad esse legate di dare vita a un movimento educativo di massa al quale l'Arci dovrebbe dare un contributo determinante è un'esigenza questa che viene prima di tutto dai nostri soci dal mostra vaso dai giovani dei cittadini si pensi alla richiesta dei corsi di informatica loro successo o ieri delle scuole di musica o al successo dell'Università degli anziani e promossa dei compagni delle Langhe
è un'esigenza che nasce in secondo luogo dalle difficoltà attuali della scuola e che non si possono risolvere in una concezione totalizzante con relativo tempo pieno o con il pasticcio ai pasticciaccio del tempo prolungato
Bensì deve essere affrontato in un rapporto nuovo aperto tra la scuola e altri soggetti educativi Esterni adesso tra i quali in primo luogo l'associazionismo culturale
è un'esigenza infine che viene dalle potenzialità immense che cominciano ad essere messi a disposizione
Dalla scienza e dalla tecnologia e forse ieri dagli stessi tecnici e scienziati che temono di rinchiudersi nello specialismo e di essere resi tramite questa via subalterni al potere l'Arci può essere uno di questi punti di incontro di queste istanze
Lo può essere con la concezione aperta avanzata che abbiamo elaborato come Arciragazzi
Con il lavoro tra gli anziani con le botteghe della scienza con il lavoro di formazione professionale con l'associazionismo studentesco con il lavoro di alfabetizzazione informatica e potremmo continuare
La prospettiva di andare verso un uomo libero rapporto con il tempo
Di organizzare diversamente le giornate le stagioni della propria vita
Il nuovo possibile intrecciarsi tra lavoro e creatività esalta la scelta di fondo sulla quale siamo cresciuti in questi anni e che quasi ci identifica la cultura della comunicazione
L'impegno cioè perché l'uguaglianza delle opportunità sia conquistata per liberare tutta la ricchezza delle differenze contro discriminazioni sfruttamenti emarginazione economica e culturale non riduce il peso la portata del secondo grande tema quello di una nuova cultura della comunicazione libera e creativa contro ogni residuo o ritorno di separazioni culturali contro le paratie stagne del pregiudizio di sesso di età o di valori indotti dall'esterno a strati dalla fisicità e dalle culture reali dell'uomo
La ricerca del benessere del piacere della felicità per noi più ancora che è un diritto è un potenziale di liberazione per il singolo e per la società il gioco la festa ne sono i momenti della socializzazione
Le nostre diverse unioni operano per creare le occasioni i linguaggi della comunicazione si è costituito di recente Arci media
Nella quale si incontrano il cinema lo spettacolo l'informatica la musica il teatro la danza i fumetti la poesia la fotografia
Ed altri ancora è un tentativo proprio intrecciando diversi linguaggi di facilitare il cammino della comunicazione
Soprattutto di quella che viaggia veloce con i mezzi di comunicazione di massa fra i nostri associati e fra tutti i cittadini
Non è impresa facile
Perché la Sint
Questi questi impresa di Archie media si incontra e si scontra con un mercato in grande espansione con l'iniziativa forte di gruppi privati con la dimensione internazionale che già assumendo in questo campo la vita culturale
E tuttavia con le sue difficoltà attuali è un'impresa per noi essenziale a cui dovremo lavorare con impegno per il suo successo
Voglio tornare ad affrontare un attimo in questo capitolo dedicato alla comunicazione
Alcune riflessioni che riguardano l'attività sportiva che tanta parte della vita quotidiana a della gente l'appassiona
è parte dello stesso immaginario collettivo lo voglio fare anche perché sono convinto che molti compagni per molti compagni la questione sportiva è considerata certamente di grande rilievo dal punto di vista sociale e politico ma ancora in fondo una questione pratica priva e povera di spessore culturale
Relegandolo sporta fenomeno imponente che però si esaurite si esaurisce sostanzialmente in se stesso ci autoconsumo
Ma lo sport non è separato per nulla
Dal resto della vita culturale prima di tutto perché esso oggi intrecciato fino in fondo con tutto il processo di riproduzione sociale e anche di riproduzione materiale persino della ricerca scientifica
Non lo è per il peso politico che il governo dello sport laddove si organizza Movimento associativo più imponente del nostro Paese viene assumendo nel disegno complessivo dell'organizzazione della società
Lo ha infine per motivi culturali addirittura antropologici testo annuncia e che in esso in parti si esprimono il corpo la sua funzionalità ottimale come valori e non solo come strumenti
Dietro i milioni di persone che corrono per le strade che affollano i campi di sci le piscine palestre non c'è soltanto una moda e non c'è soltanto l'interesse dell'industria
Il fenomeno si collega ed essendo esprime una spinta molto profonda che si muove nella società e che affiora prepotentemente in campi diversi
Nella concezione della terza età della terza età nel rapporto tra i sessi
Nell'uso che si fa del piacere del gioco spesso sono tutti i segni di una vera e propria rivoluzione del costume la cui comprensione indispensabile all'Arci sarebbe davvero un po'stravagante cari compagni
Che la più grande associazione culturale italiana cadesse vittima di un antico e fatali errori diaristico e non sporgessi il segno del cambiamento culturale quando esso riguarda il corpo degli uomini delle donne
Il suo valore quanto sta accadendo ha proprio il senso di una grande trasformazione
Che nello sport tende a fare a provocare la caduta
Delle barriere di classe di sesso di età che preclude vano la pratica sportiva la maggioranza dei cittadini
E non si tratta di di una tranquilla evoluzione e bisogna dire che le battaglie che il la nostra UISP ha condotto e conduce è stato un elemento determinante
Di questo processo
C'è su questo terreno anche l'iniziativa di altri
Articolazioni della nostra associazione seppure su piani diversi l'Unione giochi su un piano e invece altre associazioni che si muovono anche su questo terreno della attività sportiva come l'Arci pesca e soprattutto l'ARCI caccia
Più difficile o per lo meno ancora parziale era mostra elaborazione la nostra iniziativa sulle questioni della piena espressione e liberazione della sessualità
Momento essenziale per un'autentica comunicazione cultura nella comunicazione i compagni dell'Arcigay hanno fatto molto e vogliamo rivolgere loro un saluto particolare oggi che se non erro è
La giornata dedicata all'orgoglio gay sul piano internazionale
Ma la contraddizione non pesa non pesa solo su di loro agisce in modi diversi su tutti dal bambino all'anziano per questo io credo come Archie noi dovremmo per sviluppare un'iniziativa più complessa
Che si articola su piani diversi sollecitando la sensibilità e l'impegno su questi problemi di tutta l'associazione non soltanto delle parti che sentono di più il peso di limitazioni barriere o pregiudizi
A Montecatini si diede molto peso allo sviluppo possibile di un associazionismo giovanile collegato all'Arci
In varie forme si fece questo ma gli esiti e non solo nostra in questo campo per la verità non sempre sono ancora molto molto parziali
Ci sono esperienze significative a Modena a Vicenza il circolo Lawson fan di Firenze o i circoli futura
Ma forse non vi abbiamo riflettuto abbastanza e mi pare che nel complesso la nostra conoscenza e la nostra elaborazione in rapporto a questi processi dell'associazionismo giovanile e ancora decisamente carente
è cresciuta invece pur con andamenti alterni l'ACT
Che si andrà a configurare probabilmente comunque nazionale con un marcato carattere di tendenza sul piano culturale che può essere di stimolo qualche volta anche provocatorio e non è male per il dinamismo complessivo dalla nostra associazione
Come ho già detto prima
Le compagnie del coordinamento si orientano a costituire l'Arcidonna sulla linea che mi pare interessante che voi troverete nei documenti che potete esaminare
Durante la conferenza e che tuttavia suona giustamente anche un po'critica nei confronti dell'Arci
Nel senso che l'Arci non ha saputo assumere ancora tutti i caratteri e i valori della cultura delle donne comune elemento della vita generale dell'associazione è possibile anzi auspicabile che la maggiore autonomia delle compagne sia un incentivo non solo per loro stessi ma soprattutto per una vera comunicazioni di questi valori è una sua la loro circolazione all'interno dell'Arci
La terza grande questione che vuole assumere il nostro programma è quello che riguarda l'impegno per i diritti civili e per una nuova solidarietà sociale
Non si deve tra credere che si tratti semplicemente di continuare a un'iniziativa che già abbiamo avuto altre volte con efficacia e tempestività anche la crisi dello stato sociale e le trasformazioni tecnologiche propongono in modo nuovo per molti aspetti questi problemi in più bisogna ricordare che nella situazione italiana
Caratterizzata da alcune persistenti arretratezze della legislazione civile penale il codice penale e sempre da riformare
Ed ha conseguenze negative ancora perduranti della legislazione d'emergenza legata alla fase del terrorismo
E anche della stessa organizzazione carceraria per queste ragioni si pongono esigenze di iniziativa nostra sia per chiudere davvero la fase dell'emergenza e le distorsioni legislative che essa ha prodotto sia per una riforma della giustizia che elimini il dramma delle lunghe carcerazioni preventive
Sia per un riconoscimento dei diritti del cittadino carcerato che tuttora sono misconosciuti provocando molti dei drammi che quotidianamente leggiamo
Su questi problemi darci svolgerà la su iniziativa lo voglio affermare in modo più organico e permanente anche appunto con i carcerati la critica in proposito
Che ci è stata di recente rivolta mi riferisco a una lettera del Manifesto è valida se sollecita superare nostre insufficienze
La ritengo la respingo nettamente se ci accusa di una strumentalizzazione perché ciò sarebbe ignobile e comunque è lontanissimo dalla nostra sensibilità più in generale credo dobbiamo affrontare il carattere in parte nuovo che viene ad assumere la questione dei diritti oggi abbiamo già fatto riferimento prima settore dell'informazione
Emerge la questione dei diritti del consumatore da organizzare e darci agli in proposito firmato una convenzione con il movimento dei cortei con il comitato dei consumatori di Mila
Si pone l'esigenza di un nuovo diritto che qualcuno chiama diritto all'efficienza
Quello di disporre degli atti della pubblica amministrazione che ci riguardano che richiediamo in modi e tempi certi
Si discute del ruolo del difensore civico si organizzano movimenti per i diritti del cittadino in d'una particolare condizione vedi il Tribunale del malato
Si pone il problema del riconoscimento nella vertenza civile o nel processo penale di nuovi soggetti collettivi dai movimenti femminili alle organizzazioni ecologiche
Anche grandi questioni che noi abbiamo vissuto al nostro stesso interno come quello degli obiettori di coscienza si pone in modo è l'obiezione di coscienza
Si pone in modo più acuto sia perché aumento nei pericoli dell'America della militarizzazione dei conflitti della guerra
Sia perché ci sono spinte a limitare la pratica concreta di questo diritto
Noi che vogliamo qui in questa conferenza ringraziare vivamente le centinaia di obiettori con i quali darci ha lavorato positivamente nel corso di questi mesi
Pure probabilmente
Cari compagni con qualche difficoltà quasi sempre dipendenti da noi queste difficoltà
Noi intendiamo riprendere l'iniziativa politica in questo campo
Parlo dell'obiezione di coscienza anche nelle sedi istituzionali
Per accentuare la nostra iniziativa nell'arco di tutte queste questioni compagni del settore pensano anche alla ipotesi di costituire una lega per i diritti del cittadino che operi come strumento di elaborazione e di stimolo per tutta l'associazione ne discuteremo in questa conferenza
Non più frammentaria secondo me è stata la nostra presenza nel campo della solidarietà sociale
Troppo scarsa una volta la droga nel recupero dei tossicodipendenti parziale e dovuta pochi compagni nel campo del volontariato spesso inesistente sul complesso dei problemi dei portatori di handicap
Nella protezione civile c'è stato l'impegno dell'acido alcune grandi catastrofi ed ora per merito anche dell'ARCI caccia sia avviato un asso una la formazione di un'associazione di volontariato
Che già incominciato ad operare e che si deve considerare l'inizio di un nostro più generali impegno come Archie
Nel complesso credo che questa conferenza debba con notarsi anche perché dà avvio ad una iniziativa coordinate permanente che faccia dell'Arci uno dei protagonisti
Di un movimento di solidarietà sociale di volontariato
Che oggi necessario per tanti cittadini e per tante situazioni e che appare come uno dei modi nuovi avanzati concreti di fare opera di rinnovamento sociale
Vengo così ad un ultimo gruppo di problemi che insieme parte essenziale di un programma dell'Arci e nostre opzioni etiche di fondo mi riferisco alla botta la battaglia per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente della questione la pace
A fronte insieme le due questioni perché esse si sono intrecciate largamente nella realtà
Delle iniziative dei movimenti in Europa e anche nel nostro Paese
Perché esprimono la radicalità delle scelte che sono di fronte all'uomo nel tempo moderno nel senso che investono insieme la questione della sopravvivenza e il costi e un costruirsi di un altro modo del vivere quotidiano
La questione ecologica non solo ha ormai reso evidente il suo carattere strutturale non contingente ma essa appare oggi essere una nuova centralità in quanto essendo essa tendenzialmente non riducibile allo stato di cose presenti funziona da catalizzatore di esigenza anche diverse tra loro e di bisogni comunque definiti alternativi
Nello stesso tempo le istanze ambientaliste vengono praticate oggi da una varietà di soggetti consumatori sportivi eccetera che non necessariamente si organizzano nella lega ambiente in altre associazioni ecologiche
Il processo non va certo considerato negativamente ma esso in tutte e due gli aspetti che ho richiamato pone alla lega ambiente l'esigenza a cui essa sta già rispondendo di estendere d'articolare l'arco dei suoi interventi
Su questa linea Legambiente continua a svilupparsi continua ad acquistare prestigio
All'Arci pone la necessità di una linea di un programma leggibile coerente che nell'articolazione di tutte le sue unioni crei terreni di una collaborazione reale e di un'effettiva comunicazione
Oggi poi dobbiamo interrogarci a fondo sui temi della pace
C'è un complesso di questioni che io non voglio approfondire qui
E che ha cioè non solo il carattere che ha oggi una guerra di tipo catastrofico atomico
Che pure davanti all'umanità il senso della fine
Che cosa cambia nelle idee nei comportamenti nel senso comune della gente
Come rivedere e aggiornare i concetti di sicurezza di difesa del singolo Stato come si propone la questione della della disobbedienza civile di fronte a grandi decisioni che investono il futuro di un Paese di un uomo del mondo
E la questione dell'obiezione di coscienza che richiamavo prima quale la responsabilità dello scienziato dell'operatore che agisce direttamente in rapporto alle decisioni che si prendono su questi nodi quali sedi investire
Per decisioni che possono essere irreversibili di fronte alle quali non basta più l'antica logica
Della maggioranza e della minoranza che si alterna annunci ogni cinque anni
Sono grandi questioni queste su cui bisogna svolge un lavoro culturale aperto continuo è una lotta politica di massa alla quale l'Arci può e deve portare il suo contributo oggi però c'è anche un rischio più ravvicinato concreto
Soprattutto dopo l'avvenuta installazione dei missili
E cioè che si faccia strada un qualche disimpegno anche tra di noi
Qualcuno giustifica tale rallentamento possibile potenziale riferendo no a quella che sarebbe una sfiducia di massa che sarebbe intervenuta e che io francamente non vedo se non in modo molto parziale
Piuttosto mi pare che la difficoltà stia nella definizione di obiettivi più articolati e insieme di più lunga durata del movimento
Anche la ci deve compiere uno sforzo di definizione di un proprio programma per partecipare in modo utile
A questo movimento e io propongo alcuni punti abbiamo fatto bene a porre a titolo del nostro recente convegno di Roma uno dei titoli
Sulla pace
Per la distensione dal basso
Credo che sia giusto scegliere questo terreno d'intervento noi siamo un'associazione culturale dobbiamo lavorare per intessere di costruire il dialogo tra i popoli tra i giovani dell'Est e dell'Ovest
Dobbiamo programmare in modo continuo questi scambi batterci con realismo ma con coerenza perché su di essi pesi non sempre meno le limitazioni ai diritti civili che agiscono i Paesi dell'Est
Dobbiamo pensare fosse a qualche iniziativa periodica anche di grande richiamo che dia corpo risalto a questa nostra scelta
In secondo luogo dobbiamo lavorare per costruire un dialogo
è un'iniziativa con i popoli del Mediterraneo per avviare in concreto un rapporto più ampio con i paesi del terzo mondo nel dialogo nord-sud
Si è avviata non bene mi si dice una prima esperienza del Festival della Gioventù del Mediterraneo
Ci stiamo dentro lavoriamo per migliorarla per farne un appuntamento significativo una fonte di altre molteplici iniziative in terzo luogo credo che l'Aci debba porsi il problema del volontariato verso i Paesi sottosviluppati so che non è semplice che non si possono fare facili improvvisazioni ma su questa strada mi sembra noi dobbiamo andare
E infine torniamo al problema del disarmo
Sempre sulla questione la pace e chiaro che qui si va logorando non so se questo giudizio voi lo condividerete
Di fronte a rincorrersi delle decisioni di riarmo si fa lavorando un po'una petizione che rimanda generica la pace
Ed è altrettanto evidente che non è più sufficiente seguire Premiere sulle tappe della trattativa diplomatica o meglio della sua eventuale auspicata ripresa
Il problema è di trovare la strada perché i popoli possano incidere di concretamente ci si può chiedere cioè sedato l'ulteriore aggravarsi della situazione non si debba considerare la necessità di rivendicare in ogni Paese
Dell'est e dell'Ovest almeno alcuni gesti unilaterali
Di non riarmo e di disarmo che servano a innescare un rovesciamento della tendenza a rendere praticabile anche per questa strada un processo di disarmo bilanciato e controllato
Bisogna discuterne certamente ancora propongo il problema per sviluppare critiche e magari anche proposte diverse la prossima convenzione di Perugia la quale parteciperemo con molto impegno potrà essere e ci auguriamo un altro passo in questa direzione
A questo punto compagni io vorrei cercare di estrarre dalla nostra esperienza e dalle linee di programma
Che ho esposto il tipo di collocazione di ruolo che veniamo da assumere nella società il rapporto che si stabilisce con le altre associazioni con i partiti di governo e le istituzioni
Il compagno Realacci l'altro giorno discutendo di questo mi ha riferito la storia del cinese cacciatore di draghi
Il quale passa gran parte della sua vita a studiare il modo migliore di uccidere i gradi e quando infine riesce a caccia
I draghi si sono estinti in cui non ci sono più
E allora lui non sa più che fare dell'arte lungamente accumulata
E non avendo altra risposta ha deciso che comincia a insegnare alla gente come si possono uccidere i traditi
In altre parole
Il riferimento va al dibattito su come incidere effettivamente sulle scelte politiche sul governo delle cose che ci interessano la storia è bella
è per questo che loro ho chiesto il permesso Ermete di poterla riportare la storia d'è lite anche veritiera laddove denuncia il pericolo che noi ci mangiamo un po'la corda
Insegnare cioè ad uccidere i draghi che non ci sono perché non sappiamo fare altro
La correzione che farei sta nel fatto che per noi poi invece Draghi ci sono
Cioè cioè sono le istituzioni il Governo la politica e allora quando li incontriamo dobbiamo decidere o torniamo indietro
Oppure cerchiamo Levi davvero le vie non dico per ucciderli diciamo
Ma per cambiarli per farli diventare buoni diversi oppure per neutralizzare
Fuori di metafora allora si potrebbe dire che noi configuriamo
Nel ragionamento che finora ho sviluppato una sorta di terzo fronte della dialettica politica e della vita culturale e sociale
Tra politica come potere e la dimensione puramente economica noi scegliamo la sfera delle libertà individuali e collettive delle opzioni etiche di fondo
Tra stato e mercato noi tentiamo di costruire nuovi spazi
Per una dimensione associativa privata e sociale insieme che assuma fisionomia specifica e interagiscano inviandoli con l'uno e con l'altro con lo Stato e con il mercato
Tra il tutto pubblico e respinte rinnovate all'Abbé invecchia privatizzazione noi ci proponiamo una forma sociale della gestione dei servizi del territorio della vita di relazione
Tra un modo tra l'omologazione di un astratto collettivo costruito per dormire o manipolato dal potere e la chiusura individualistica noi scegliamo una cultura della della comunicazione che valorizzi l'individuo
Proprio nelle sue libere relazioni con gli altri nel proprio ambiente nel proprio tempo questa dimensione questo terzo fronte si esprime evidentemente in diversi modi non ha le forme organizzative né una fisionomia rigida e definita eppure tende ad immergersi e a riconoscersi
Quando si fa questo discorso
Subito qualcuno pensa alla forma partito
E alla presenza per questa strada nelle istituzioni lo ha fatto anche di recente panorama presentando la nostra conferenza
Ma resta a me pare siamo tutti d'accordo non è la strada che noi vogliamo percorrere oltretutto questa strada ci sembrerebbe impropria e riduttiva il problema che ci siamo posti e che ci poniamo è quello di affermare una dimensione etica culturali associativa che non spacchi tutta dentro la forma partito non può starci
Che non è direttamente lotta per il potere o rivendicazione economica ma che vuole invece investire trasversalmente le stesse forze democratiche e di sinistra il sistema politico le istituzioni rappresentative
Sull'altra strada quella della forma partito è chiaro che il richiamo fa naturalmente all'esperienza tedesca
Che noi certamente non consideriamo in modo negativo
Abbiamo anzi svilupperemo con i Verdi tedeschi rapporti interessanti e proficui
Il problema è di valutare se mai la differenza delle situazioni e l'efficacia delle strade che si percorrono all'interno di esse
Senza volere senza poter qui approfondire la riflessione mi pare che la nascita e la crescita del partito vero che in Germania che non riguarda solo la questione ecologico ma questo è noto
Va ricollegata la rivendicazione di una dimensione diversa di una dimensione etica dell'agire del vivere civile
Alla reazione a quei processi di razionalizzazione utilitaria che proprio in Germania dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale hanno segnato forse il punto più radicale di tutto l'Occidente
La politica e la vita civile sotto il segno dell'interesse e degli interessi
In termini di livelli di reddito o di patteggiamenti tra gruppi ceti classi quello che si chiama il neo corporativismo brutta parola avuto la Germania Federale in questo stato non pienamente è stato a causa della sconfitta a causa della divisione a causa della soggezione internazionale avuti in questo stato la fosse la sua realizzazione più piena il fenomeno verde allora si presenta anche e forse soprattutto come recupero della politica come dimensione etica
Che proprio per il suo rifiuto dell'individuo delle dell'interesse individualistico di gruppo non può che ancorarsi al dato irriducibile della dimensione naturale della biologia delle generazioni dei sessi
Delle differenze come ricchezza e da tutelare della pace come dimensione radicale della sopravvivenza dell'ambiente ai fini dell'ambiente
In Italia la società mi pare da diverso tempo è assai più politicizzata il partito di massa si è imposto come la dimensione caratteristica dell'agire politico
Soprattutto a sinistra e la dimensione reale della politica ne è stata esaltata lo scontro politico credo in Italia è sempre stato più complessivo più radicale
Forse su questo terreno bisogna cogliere i difetti specifici che da questa nostra caratteristica ne sono derivati quello forse di un'eccessiva ideologizzazione dello scontro nel nostro Paese
Oppure alcune distorsioni prima delle quali è la tendenza dei partiti alla occupazione di ogni parte dello Stato
Alla riduzione dello spazio per la società civile
Perciò a noi
Pare che l'esigenza fondamentale in Italia sia quella di dare voce alla complessità di questa società
Di riconoscere nelle forme associative un nuovo soggetto della democrazia per questo ci interessa
Per questo ci interessa la proposta delle ACLI per una convenzione che già noi in diversa forma proposta che facemmo e che dovremo insieme definire e io credo realizzare ma su questo terreno
Ma su questo terreno è maturata l'esigenza di porre ormai con forza il problema di una legislazione quadro per il riconoscimento del soggetto associazionismo anche le modifiche anche utilizzando modifiche costituzionali che si rendessero necessarie
Ma anche questo non avrebbe valore decisivo se non fosse il segno di una trasformazione più generale nei diversi campi della politica e della vita pubblica
Occorre cioè indico alcuni punti ampliare il processo decisionale sulle grandi scelte del Paese si vada necessario riconoscimento della possibilità di referendum sulle questioni della pace
Fino al di là ferendone istituzionali in questo caso di poter decidere
Fino alla ipotesi da studiare per istituire praticare anche nel nostro Paese
La possibilità di leggi di iniziativa popolare che a certe condizioni vengono poste direttamente al voto dei cittadini mediante consultazioni referendarie a integrazione e correzione delle attività delle assemblee rappresentative
Questo strumento potrebbe essere utile soprattutto a livello comunale e regionale corrisponderebbe a una spinta autonomista che esiste e che non va solo esorcizzata
E potrebbe essere una delle vie di un rilancio di un effettivo decentramento
Il referendum sulla chiusura del centro storico che si è svolto di recente per iniziativa dell'Arci a Bologna è in questo senso secondo me un'esperienza di eccezionali interessa
E io credo che noi con questa conferenza dobbiamo assumerla come l'inizio di un processo più generale che l'Arci si propone di promuovere su diversi piani e sui diversi temi su tutto il territorio nazionale
La seconda questione riguarda la necessità di una legislazione nazionale regionale che preveda spazi e strumenti per un'effettiva partecipazione dell'associazionismo
Alle scelte che riguardano le attività sociali la cultura in tutti i suoi campi lo sport ambiente l'attività formativa i servizi
In terzo luogo si tratta di modificare profondamente i criteri della gestione concreta di questi settori noi poniamo con molta forza
L'esigenza di superare ampiamente la gestione pubblica diretta
Di sperimentare praticare su larga scala forme sociali miste autogestite con i cittadini con le loro associazioni riteniamo che su questa strada
Si va ad una scelta che maggiormente può garantire insieme la produttività della spesa pubblica il pluralismo culturale lo spazio alla creatività e all'innovazione
Su queste linee non ci muoveremo in piena autonomia anche in vista delle elezioni amministrative del mille novecentottantacinque
Che riteniamo un appuntamento molto importante per verificare in concreto la capacità di rinnovamento dei governi locali e nelle liste che si candideranno
La nostra è una scelta che si misura con i programmi e con i criteri della gestione del potere
Senza esclusioni di principio nei confronti di partiti raggruppamenti o liste che si collochino in sintonia certo più o meno ampia con la nostra ispirazione e con gli obiettivi che vogliamo praticare
Giungo così compagni
All'ultima parte della della relazione
Credo che lo spavento che qualcuno aveva lo stop stavo largamente sotto quindi le due ore
Ci siamo fin qui sforzati
Di indicare le linee di analisi di programma che ci sembrano essenziali per avviare insisto su questo termine una nuova fase di sviluppo dell'organizzazione
Adesso è necessario misurarsi con coraggio su queste questioni
Con lo stato del movimento quello reale
Con gli obiettivi di consolidamento e di rafforzamento strutturale
Con i cardini di una certa riforma che appare necessaria
Con i problemi attuali di una pratica effettiva della nostra autonomia e della democrazia interna
Sono questi se ho ben compreso i problemi che stanno alla base di un senso di preoccupazione che ho sentito diffuso critico ma non distruttivo qualche volta incerto sulle risposte da dare sulle soluzioni da adottare
Ma assai di rado negato Orio
Sembra di capire che al fondi Company sentono la contraddizione
La sproporzione tra l'ampiezza dei terreni del nostro intervento la qualità almeno in certi punti della nostra elaborazione e la fragilità un polo ancora intatti di alle del delle nostre strutture portanti
Sappiamo che la nostra lo non è il caso di insistere cito a quelle associazioni movimento è un frutto collettivo di tanti e diversi soggetti
E ieri nella quale si stratificano intelligenze passioni successi anche errori
Ed è un processo questo secondo me che deve continuare è una nostra fonte di vitalità ma proprio per questo ad un certo momento se si vogliono evitare strozzature o dispersione di anche le crisi di crescita possono uccidere
Bisogna fare un salto di qualità consolidare le strutture costruite di nuove con mezzi più adeguati governare un nuovo possibile sviluppo
A questo fine anche un po'schematicamente io propongo di lavorare su queste questioni la prima
Si è molto discusso in questi mesi nelle conferenze locale negli organi nazionali della natura e delle forme della nostra autonomia ed è la nostra democrazia associativa
Fatto positivo perché il problema è reale e non è una variabile interna né tanto meno una variabile secondaria e il fondamento della natura stessa e del ruolo sociale politico dell'Arci
Intendo dire in primo luogo che l'autonomia non basta proclamare la bisogna invece agire compiere passi concreti per affermare l'autonomia anche rispetto ai partiti della sinistra che stanno la nostra origine e con i quali è del tutto ed è tuttora naturale un rapporto di dialogo di confronto
E se c'è la replica la reciproco autonoma scelta un rapporto di collaborazione
Ma allora se vogliamo agire bisogna cambiare ulteriormente il modello associativo che portava e porta ancora parzialmente i segni di quell'antica origine
Se per esempio osserviamo il nostro Statuto leggiamo che il presidente il vicepresidente sono insieme un organo la presidenza appunto e rappresentano sta scritto nello statuto l'unità dell'associazione
è evidente in questo un residuo della natura originaria comunista e socialista che non è più attuale
Anzi appare oggi inevitabilmente limitativa
L'unità dell'associazione cosa assai più ricca e complessa
Affidata ai rapporti tra tutte le sue articolazioni ai loro soci agli organi collegiali eletti dall'associazione
Non solo sappiamo che nella realtà di oggi anche perché l'Arci vuole essere un soggetto politico autonomo ci sono tanti i nostri soci e dirigenti che non hanno tessere di partito decide il pc o del tutto
Ci sono molti compagni anche tra i tesserati e dovremmo credo diventare tutti così
Che concepiscono il loro impegno nell'Arci come scelta motivata e prioritaria che induce semmai una nuova dialettica quegli stessi partiti a cui appartengono
Io credo che questo sia uno sviluppo positivo per noi dell'Arci ma sia
Uno sviluppo positivo anche per i partiti per la democrazia italiana
Ma allora bisogna rivedere
La pratica delle cosiddette componenti io non parlo di scioglimento
Nel senso che nessuno può impedire al gruppo di compagni tesserato no di trovarsi di discutere di riflettere
Ma possono essere solo momenti di riflessione di elaborazione
Non devono anticipare decisioni politiche o di quadri
Non devono vigere discipline di corrente non devono esistere accordi vincolanti sul governo dell'associazione assunti fuori d'dagli organi istituzionali se così non fosse non dobbiamo sapere che c'è ci sono delle conseguenze
Si mortifica la democrazia e l'autonomia dell'associazione
Si penalizzano coloro che non militare in un partito nell'assunzione di responsabilità ad ogni livello dell'associazione
Si rischia di dequalificare i gruppi dirigenti perché si fanno prevalere altri criteri rispetto a quelli della capacità e dell'impegno nell'associazione
è vero che in questa direzione l'Arci Di Carlo di passi ne ha già fatti
Al centro e in periferia ma con questa conferenza dobbiamo sancire un apparsi più generale anche praticando la già nell'elezione degli organi dirigenti che farà domenica pomeriggio il direttivo ma soprattutto si tratta poi di indicare linee innovatrici
Da praticare con grande serenità
Con le qualche sperimentazione per giungere al prossimo congresso a sancire anche statutariamente le modifiche che eventualmente abbiamo fatto maturare
Il discorso sulle riforme da introdurre nella forma mostra associativa e la seconda questione che affronto è un altro pezzo essenziale per la costruzione dell'autonomia della democrazia e dell'efficienza
Dell'Arci e delle nostre riunioni
Per introdurre il ragionamento è utile riferirci ad alcuni passanti passaggi essenziali dell'Arci
Magari un po'per sintesi nella perdonerete nel congresso di unificazione a Napoli unità dell'Arci significava essenzialmente concentrazione della soggettività politica a livello orizzontale dell'associazione ai settori specifici cioè veniva lasciato il prevalere il prevalente compito di aggregare e di sviluppare risorse competenze nel quadro di quello che allora era definito
Era definita la programmazione culturale sul territorio questa logica troppo però
Logica appunto evoluzione una rettifica nella conferenza di organizzazioni di Torino che riconoscendo pieno valore anche politico anche all'imparzialità
Anche agli specifici permise all'Arci di mettersi più in sintonia con lo sviluppo dell'associazionismo e con i mutamenti culturali in atto nella società italiana
A Montecatini infilarci avvia un processo tuttora aperto che comporta
La riunificazione del suo sistema di Autonomie ed è la sua stessa soggettività politica che tende parlo di quella dell'Arci a diventare diciamo così più di primo grado
Oggi concreto bisogna definire con maggiore chiarezza a me pare la questione dei soggetti collettivi che compongono l'Arci Cerasi non è fatta solo di soci mai fatta a sua volta di associazione di unione direi
Essi sono di varia natura come sapete vere e proprie associazioni la cui identità non è legata soltanto alla specificità della motivazione associativa ma anche allo svolgimento di compiti politici globali
Altre forme associative che invece si sui si configurano di più come parzialità o come tendenza
O gruppi di interesse molto specifici
Alcune nuove come abbiamo visto si vanno costituendo e io credo che sarà un bene perché servono a dare più certezze e a riconoscere più Autonomie e non sono affatto un sintomo di défaillance nega difensiva ma sono il segno di un ulteriore sviluppo dell'associazione
Essi devono cioè
Ecco perché sono il segno di un ulteriore sviluppo partecipare come tanti anche come soggetti collettivi all'elaborazione del programma è la direzione politica dell'Arci
Anche con meccanismi automatici di rappresentanza negli organi dirigenti ad ogni livello dell'associazione l'ipotesi già avanzata che prevede la rielezione della direzione nazionale dell'ARCI da parte del Congresso nazionale dell'associazione e quella di un comitato direttivo nazionale che si compone oltre che della direzione stessa di nomine operate direttamente dal riunioni o dai regionali mi pare che a qui efficacemente il rapporto unità Autonomie
I assicuri più rappresentatività più democrazia agli organi dirigenti dell'associazione l'autonomia in questo quadro va vista cioè
Non solo e non tanto come una necessità formale delle varie riunioni
Ma come condizione in positivo perché era ci riesca a misurarsi davvero fino in fondo con tutti gli aspetti dell'evoluzione della società italiana a prendere parte ai problemi e alle trasformazioni che l'attraversano
In questo quadro di pieno impegno delle unioni
Nella del partecipare alla guida politica dell'Arci autonomia di bilancio significa piena responsabilità di fronte agli associati e anche i pubblici poteri quando questi rapporti siano di questa natura ma anche responsabilità di partecipare
Agli investimenti ai costi del programma generale alle spese della gestione comune non a caso ha parlato di programma nel senso che occorre a approntare un nuovo metodo di lavoro piani annuali e poliennali come strumenti per la redazione dei bilanci la sera l'assegnazione dei Bagge
Come condizione per potere poi fare effettuare verifiche serie rigorose a consuntivo
Procedere come troppo spesso ancora facciamo al centro e forse anche nel territorio
Per prove ed errori diciamo così significa svuotare sia l'unità dell'associazione che l'autonomia delle sue parti in una parola significa non governare
Intrecciare la maggiore autonomia progettuale e gestionale dei diversi soggetti interni
Con la necessaria concentrazione di investimenti servizi strutture appare la via più razionale moderna pro
Un'indicazione che va verificata nella diversità delle situazioni estremamente ricca del nostro paese della nostra associazione il comitato territoriale di zona ecco l'indicazione
Di zona provinciale è la struttura fondamentale dell'Arci
E la stessa azione del gruppo dirigente nazionale dovrà ristabilire per molti aspetti un rapporto diretto con questi comitati territoriali molto più assiduo del passato di intervento e di collaborazione
In comitati regionali si devono costituire sono costituiti con le caratteristiche che sono espressione delle esigenze e delle possibilità dei territoriali evitando proliferazione di burocratiche
Valorizzando le funzioni politiche dei comitati regionali e rapportando iniziative e servizi alle effettive necessità e poi io ai programmi definiti di espansione
Infine vi propongo due questioni di ordine generale che investono l'intera associazione e le sue prospettive e che a mio parere assumono un valore determinante per il nostro futuro
Sottolineo questo termine compagni perché so che di solito a questo punto cade il tutto
Diciamo l'attenzione al problema
La prima è quella di assumere tutti insieme l'orientamento ad un grande sforzo di organizzazione
C'è stato in questo campo una sottovalutazione seria
Prima di tutto verso i nostri soci abbiamo pochi contatti scarsi servizi poi verso i nostri circoli e delle basi associative c'è un rapporto troppo sporadico scarsa attenzione troppo pochi e ammirevoli compagni lo voglio sottolineare vi lavorano ma sono troppo pochi
Anzi credo
Che a proposito dei circoli delle basi associative si possa dire che si è fatta strada una certa svalutazione di questo come la struttura ognuno dei punti importanti della struttura di base dell'associazione il circolo
Io sono tra coloro che pensa con grande fermezza
Che invece pur nel complicarsi articolarsi delle nostre unioni e le nostre leghe il circolo rimane un punto di espansione dell'associazione anche nelle zone dove non ci sia anche nel Mezzogiorno
Ed ecco che tutto il problema secondo del carattere nazionale dell'Arci varato i compagni
Il cinquanta per cento dei nostri associati continua venirci da due sole regioni d'Italia
Avrete i dati
Delle cartelle
Vaste aree del Nord e ancor più del sud ci vedono assenti minoritari e qualche volta ancora discriminati
Da questo punto di vista i passi avanti sono stati pochi in questi anni e qualcuno è stato fatto anche indietro la dimensione nazionale dell'ARCI compagni non è un lusso
Una cosa che può esserci o non esserci
è la condizione del nostro essere davvero un soggetto politico autonomo che non si autoproclama
Ma che è capace di una lavorazione a carattere nazionale ed è riconoscibile per la sua presenza effettiva in tutto il Paese e non solo attraverso un'immagine intermittente che magari lontane
Infine la questione dell'autofinanziamento
Del patrimonio delle sei delle proprietà e dei servizi bisogna essere chiari anche facendo un'azione di rigorosa per il contenimento della spesa e dovremmo farlo ovunque e con determinazione
Superando leggerezze e disordine
Le nostre entrate però non sono sufficienti c'è il ritmo si mantiene in poco tempo si porrebbero in molte zone e al centro non problemi di espansione ma problemi di sopravvivenza
Non solo dal punto di vista del patrimonio siamo pressoché per dirla così nullatenenti
La forbice tra noi e altre forze del Movimento associativo per non parlare del mercato e di altre organizzazioni della società civile è ormai troppo grande priorità questa parola ad usava proprio lo so che si svaluta ma qui va pronunciata a proposito priorità per una grande impresa collettiva per accrescere decisamente le entrate
Per patrimonializzare l'Arci le sue opinioni i comitati
Qui tocca agli organi dirigenti di ogni livello esprimere decisioni vincolanti stabilire percentuali quote discutiamone a fondo ma l'essenziale è che ogni anno nella ci si accumuli si investa in questo settore strategico
E dico strategico non a caso non a caso autonomia vuol dire anche avere una sede indipendenza vuol dire anche avere i propri servizi effettuare grandi risparmi di scala il soggetto politico deve essere anche proprietario di se stesso anche sul terreno delle proprietà materiali incominciando dalla base associativa dalla casa comune per i tanti soggetti e singoli cittadini che si riconoscono nell'aria
Anche in rapporto a questo dovremo lavorare a una riforma del tesseramento che ci consenta
Di favorire l'aumento dei nostri associati oggettivo che dobbiamo sempre mantenere
Qualificare con servizi adeguati al socio la nostra tessera consentire una più larga possibilità di opzioni al socio all'interno dell'Arci come strumento di espansione dell'iniziativa e della stessa democrazia interna
La seconda questione riguarda la formazione e l'informazione nell'Arci e dell'Arci mi pare evidente che da tutto il ragionamento che stiamo svolgendo consegue
Che non possiamo non proporci con i mezzi adeguati e con le necessarie competenze il problema della formazione i nostri quadri
Questo si badi bene non per una chiusura integralista della dalla quale siamo ben lontani ma perché è strumento della memoria della continuità dell'associazione è condizione oggi non più riducibile
Non più eliminabile è sbagliata la parola condizioni non più rinviabile
Della qualificazione che disse che sentiamo necessaria in ogni campo non solo tra gli specialisti tecnici ma c'è una qualificazione che è necessaria anche nella direzione politica generale dell'Arcigay delle sue unioni
Quanto all'informazione bisogna dire che le nostre forme della comunicazione interna all'Arci sono state forse trascurate
E troppi anche sono stati gli insuccessi
Qualche numero di incontro dopo la lunga esperienza di dimensione a qualche numero di un'altra cosa
Parlare di giornali all'Arci Lo so vuol dire anche incontrare qualche scetticismo
Qualche preoccupazione
Teniamone conto per costruire le scelte compiute lesione con più rigore
Ma non per fermarci scelte grosse secondo me all'altezza dei tempi in questo campo ormai ci si impongono il processo di informatizzazione in atto va verificato ma sviluppato come strumento avanzato per la gestione e come mezzo per diffondere utilizzare più informazioni interna
Un grande giornale dell'Arci e l'altra scelta che bisogna proporci e non a metà strada perché lì ci stanno semplici cui fallimenti
Piuttosto dobbiamo guardare a famiglia Cristiana Qui Touring a Sorrisi e Canzoni TV un giornale cioè che sia di buona qualità e ad alta diffusione
Un giornale che sia nell'arcipelago Arci strumento di comunicazione di servizi per centinaia di migliaia di soci
Discuteremo compagni adeguatamente la scelta la sua concreta organizzazione l'impostazione del giornale sento che
Il motore
Aggiunto aggiunto va bene le ore Priore
Discuteremo compagni sono rete che ha un foglio solo discuteremo compagni e compagne adeguatamente questa scelta la sua concreta organizzazione di impostazione ma questa io credo questo potrà essere uno dei segni decisivi di una nuova fase di espansione ma che sia solida e organizzata della nostra associazione
Care compagne e cari compagni io spero di essere riuscito a rendere evidente in questo tortuoso cammino che è fare una relazione in un'associazione così complessa e ricca come la nostra io spero di essere ripeto riuscito a rendere evidente che questa conferenza raccolti e e ha davanti a sé un arco assai vasto di problemi
Di proposte di riforma di scelte politiche da fare di concrete iniziative da intraprendere
Forse non so e già una tradizione quella dell'Arci
Che le conferenze assumano una particolare importanza io spero che sia così anche per questa
Poi che sono profondamente convinto che la nostra associazione ha grandi possibilità di espansione e può essere davvero un capitale utile a tanti cittadini e alla società italiana però bisogna anche sapere che i tempi non aspettano neanche noi dell'Arci
Per essere e restare un'associazione di tanti e chi agisce alle frontiere avanzate dei processi e se può qualche volta anche li provoca l'influenza bisogna fare uno sforzo ancora più grande disco di scoperta degli uomini e delle cose delle cose che cambiano di riflettere su questi cambiamenti di rinnovamento di noi stessi con serenità certo
Perché io credo che tutti quanti noi sentiamo che è bello per noi perché ciascuno di noi voglio dire interrogarci scoprire cambiare
E questo è già un elemento di ritardare del di vitalità della nostra associazione
Però occorre anche grande determinazione perché noi compagni rappresentiamo anche i nostri soci e tutti coloro nei quali l'Arci è riuscita ad immettere una speranza in più
Mi deve Age dell'Arcigay ispirati
No Paolo
Però
Funziona
Dicevo i delegati dell'Arcigay ispirati dal questa felice coincidenza di data il ventotto giugno
Con la quale si apre la nostra competenza ed la data la giornata dell'orgoglio omosessuale ha pensato di fare un omaggio che diretto a tutti i partecipanti attesta conferenza però non essendo le nostre tasche sufficientemente viene abbiamo pensato di concentrare questo omaggio questo pensiero in questi fiori che offriamo a chi ci rappresenta tutti gli altri no
I lavori della conferenza
Oggi sono intorno ai giovani di oggi quando
Io ricordare legali comunque avvisarla unico circa l'organizzazione dello comunali presenta il rappresentante della sua associazione Franco Passuello segretario nazionale dei reati acqua dovevano
Volendo
Opportune
Oppure
I lavori procedono con una certa
Trattino
Dove tra l'altro da una relazione uno a bordo complessa sui lavori però gli atti per farlo meglio rilevante ha richiamato su dalla
Non credo di avere bisogno di molte parole per testimoniare fin qui non un saluto di circostanza ma l'interesse vero profondo delle anche l'ictus a questa vostra scadenza di ricerca di orientamento egli decisioni
Voglio solo aggiungere che il nostro presidente Rosati avrebbe voluto essere qui ma che purtroppo proprio a partire da questa sera fino a domenica
Si riuniscono i nostri massimi organi nazionali per convocare il sedicesimo congresso nazionale delle ACLI
Sono quindi qui rappresentare l'insieme della nostra organizzazione
E lasciatemi dire
Che
Già da queste prime battute della conferenza credo che questa sia annunci come una scadenza estremamente rilevante non solo per l'Arci
Ma per aprire quella nuova fase dell'associazionismo di cui già parlava Rino Serri nella sua relazione del resto sapete che c'è un lungo cammino di confronto di dialogo di ricerca di concreto lavoro comune
Tra le ACLI e l'Arci e anche altre associazioni che sono qui presenti che probabilmente prenderanno la parola dopo di me
E vorrei dire a proposito anche di alcuni riferimenti che faceva Serri all'inizio dalla sua relazione che molte cose sono cambiate da quei primi anni settanta nei quali cominciamo insieme l'Arci le ACLI la industry
A in tessere un lavoro comune
Allora
Era la fase nella quale si parlava ma certo ambito almeno dalla sinistra dell'incontro fra le tre culture e queste tre associazioni in qualche modo che rappresentavano oggi il Paese rimescolato lo è anche forse soprattutto proprio su questo terreno
Per cui vorrei dire che anche il nostro essere associazione che si ispira al cristianesimo non è per noi rigido riferirci ad una sistema di valori dato una volta per tutte
Ma piuttosto compiere la fatica ogni giorno di incarnare dentro i processi storici quelle tensioni di fede alle quali ci rifacciamo noi non siamo come voi sapete
Nostalgici di una ricompattamento di una cultura cristiana al contrario
Noi
Siamo per una incarnazione dentro la storia
Di molteplici tensioni ideali e culturali
Dei cristiani
E lo stesso riferimento ai valori per noi è un riferimento mobile e dinamico
Che continuamente compie la fatica di capire cosa veramente al valore anche nella prospettiva cristiana all'interno della storia
E da questo punto di vista noi pensiamo oggi non ci sono confini certi tra le diverse esperienze associative
Credo piuttosto si debba parlare
Di una specificità che nasce dalla concretezza storica dei nostri percorsi delle nostre identità
E credo che oggi sia la fase piuttosto
Di una cultura delle differenze vissuto come ricchezza e come risorsa per l'appunto come dice anche la vostra il titolo di questa mostra conferenza
Pensiamo quindi che oggi si è aperta la fase nella quale con maggiore libertà
Con maggiore spregiudicatezza e possibile non solo un reciproco riconoscimento di valori e l'identità storiche ma la tessitura di una nuova solidarietà fra tutte le esperienze associative democratica
è del resto questo
Il nodo che abbiamo messo al centro quando riprendendo un pezzo di ricerca comune fatto insieme alle altre associazioni
Abbiamo lanciato il tema e la proposta di una convenzione sociale del nostro convegno di Rimini
Al nel settembre dell'anno scorso
Non c'è dentro questa proposta
Soltanto l'ambizione di convocare dentro un'Assemblea nazionale e diverse forze che si esprimono l'associazionismo democratica c'è piuttosto la ricerca di un metodo nuovo
Di valorizzazione della pluralità di risorse di identità di valori che si esprimano all'interno della società
C'è piuttosto l'ambizione di dare nuova espressività
A quello che noi chiamiamo un libero associazionismo progettuale che è la forma nuova secondo noi di questo cambio in questo cambio d'epoca che debbono che debbono assumere e diverse organizzazioni della società civile
E lasciatemi dire che da questo punto di vista non ho qui certamente il tempo di fare grandi ragionamenti
Io ho trovato una consonanza profonda
Nella relazione di Rino Serri
Una Consob una consonanza che ovviamente pur nera giusta inevitabile e direi necessaria
Articolazione di
Di di di ispirazioni di accentuazioni però si muove all'interno di uno stesso albero
Anche noi parliamo dell'esigenza dentro questa fase
Di costruire una nuova soggettività culturale politica di costruire una nuova società civile
E noi pensiamo che questa nuova soggettività può costruirsi soltanto come incontro a metà strada fra due processi da un lato un processo di autoriforma dell'associazionismo democratico della stessa società civile
Dall'altro un processa un processo profondo di riforma della politica istituzionale
Anche noi pensiamo abbiamo parlato anche noi riferendoci all'IMI
Grazie e della necessità di costruire dentro l'attuale crisi dello stato sociale un nuovo equilibrio tre tre tripolare nel quale riemergono con forza le ragioni e le capacità di autorganizzazione della società civile
Anche noi abbiamo parlato in questa fase
Della esigenza quindi di un mutamento di fase nell'esperienza dell'associazionismo democratico
C'è stato un periodo se ne parla poco perché nella cultura politica l'associazionismo è sempre stato considerato qualcosa di serie B
Ma risale già alla fine degli anni Settanta a cavallo di quel tornante che s'è stato il mille novecentosettantasette una ricerca comune delle associazioni
Arci ha quindi andasse aizza ancora e quant'altro sulla crisi
Sulla critica che anche alle forme storiche dell'associazionismo democratico veniva posta da qui process
E abbiamo allora messo in crisi un'intera concezione io credo delle organizzazioni di massa così come erano state concepite come prolungamento del partito Stato
O del partito apparato di potere
E in tutta questa fase ci siamo piegati sulla fatica di dare nuova espressione ai ai processi che venivano liberandosi nella società civile di nuove soggettività e nuovi bisogni nuovi interessi
E su questo con diverse accentuazioni forse l'Arci
Andata più avanti di noi su alcuni di questi terreni anche per la diversità diciamo così di approccio culturale da cui proviene
Ma noi abbiamo sentito e mi pare di scorgere questa esigenza anche dentro l'impostazione che viene data a questa conferenza
Il bisogno di uscire da una fase nella quale abbiamo tentato semplicemente di rappresentare ed esprimere queste novità
Perché intanto anche se sotto l'urto della crisi dello Stato sociale
E della cambio d'epoca
Corrono il rischio di disperdersi frammentarsi di restare prigionieri del mercato dello scambio politico più deteriore
Crediamo insomma si è venuta sia venuto il momento
Di dare di mettere al centro della nostra iniziativa la capacità di ridare dimensione progettuale
Non nei vecchi modi dell'unificazione di una direzione politica di vecchio tipo
Ma ricercando le forme e i metodi attraverso i quali partire dal frammento dalla parzialità dallo specialismo
Per ricostituire la capacità di orientare e mettere in movimento su grandi progetti
L'insieme delle energie che si muovono con la società civile
E questo inutile girarci intorno
Esige una riforma politica non soltanto delle forme
Politiche tradizionali ma della stessa cultura
Che esse hanno generate di cui sono figlie
Sì lo ricordava servi si continua ad agitare in questo in questo momento il tema della forma partito
Noi abbiamo detto continuiamo a dire in quanto anche lì che siamo in una fase di crisi storica irreversibile delle forme dei partiti di massa così come li abbiamo conosciuti fino ad oggi
No e che nel crogiuolo di questo mutamento
Sì vari disegnando una nuova divisione
Di compiti nuova divisione del lavoro tra le diverse forme di organizzazione sociale politica
Su questo tornante né guardiamo con grande preoccupazione i tentativi che vengono portati avanti
Un po'da tutti i porti dagli tutti i partiti ma da alcuni i livelli più che da altri
Questo tentativo di ristabilire sulla società civile una forma di egemonia attraverso forme che noi riteniamo ancora strumentali
Tutte dentro una vecchia concezione egemonica
Della forma partito
Non ovviamente il tempo per sviluppare questo punto ma questo per dire
Che i nodi che voi affrontati che neanche noi abbiamo affrontato nella nostra conferenza di organizzazione che fatta un paio di mesi fa a Rimini
Non sono questioni settoriali
Da riguardare magari con un po'di condiscendenza da parte delle forze politiche soprattutto da quelle maggiori ma sono un momento vitale essenziale
Per far procedere anche nel nostro Paese quella grande scelta di campo in favore di uno sviluppo e non di una riduzione della complessità e della democrazia
Senza delle quali non si riesce dalla crisi
Istituzionale che stiamo vivendo
Da questo punto di vista
C'è un'assonanza profonda che sarebbe sarà interessante poi confrontare sviluppare anche sull'ultima parte che io reputo essenziale della relazione di Rino Serri cioè questo sforzo molto pratico concreto di ridisegnare
Una forma associativa che contemporaneamente esprima il rappresenti la professionalità
La la complessità sociale ma nello stesso tempo sappia ricondurla ad una unità progettuale questo è il nodo secondo noi della politica nel cambio d'epoca
E su questo siamo tutti senza rete non valgono i nostri classici tipo da qualunque versante culturale radiologico provengano siamo veramente senza rete e credo che veramente sia questo anche uno dei temi da mettere al centro di questo processo di costruzione della convenzione sociale per la quale io ho colto una disponibilità
Reale politica da parte dell'Arci
Ebbene io credo che su questi terreni
Non si tratta di andare a una forma di conflittualità o di concorrenza nei confronti dei partiti né tanto meno
Di dialettica
Preconcetta con le con le istituzioni
Credo che su questo terreno
L'associazione Isma'
Debba essere incoraggiato il promosso da parte delle forze politiche democratiche pienamente hanno a cuore lo sviluppo tra democrazia in questo Paese
E c'è qui il tema della di una legislazione che gli è uno statuto sociale e giuridico e politico nuovo le diverse forme dell'associazionismo
Io credo che è l'intero e concludo che l'intero fronte della politica democratica del nostro Paese
Che ha da guadagnare da un associazionismo che non soltanto non è più subalterno dipendente dentro le vecchie forme della cinghia di trasmissione o dei collateralismi
Ma che è in grado io organizzare domande sociali di organizzare nuova soggettività politica di dare strumenti io credo vere e proprie nuove istituzioni sociali
All'agire della società perché soltanto in questo modo si può accorciare la distanza oggi come oggi si vanti valicando fra le i bisogni e le istanze e gli interessi della società e le risposte che un sistema politico in crisi è in grado di dare da questo punto di vista io credo
Sul terreno della costruzione di un libero associazionismo progettuale che sappia realizzare realmente un alla grande alleanza
Fra bisogni di nuova soggettività
Valori vecchi e nuovi
Forme della politica
Nuovi saperi ecco su questo tipo di impresa io credo può veramente aprirsi con la nuova stagione dell'associazionismo democratico di cui parlava rimosse
Comitato d'
Io credo gongola Lo Parco fuori dico volle
Dico
Stile il porto il saluto dell'endurance che ha definito recentemente pochi mesi orsono non Sorrento
Non certo la sua identità storica e culturale quanto sulla base di una tradizione ha rinnovato i suoi organi portando alla presidenza l'amico Mauro tutto di di cui vi porto il saluto perché assente dall'Italia
Wenders come voi sapete ed è stato qui ricordato sia dal presidente serve sia dal rappresentante delle ACLI opera da tempo nel campo dell'associazionismo democratico
E non è stato casuale che sia stato ricordato proprio da Passuello i tre tempi i le i tempi nei quali proprio vengono identificati questi tre filoni della cultura cattolica marxista e laica
Con una serie di valutazioni che per alcuni aspetti mi trovano d'accordo
Ma con una sottolineatura che voglio fare in questo saluto che con la vostra conferenza d'organizzazione apre già di fatto un dibattito ecco di quello che ha detto in questo tempo lenta soprattutto nel suo ultimo congresso cioè ha rimarcato i valori quei valori della cultura laica democratica
A cui si ispira quel profondamente legata
E quindi questo mi consenta di poter dire oggi con assoluta tranquillità dopo aver ascoltato la relazione del vostro presidente di notevole spessore culturale
Ecco come proprio oggi non ci possiamo ritrovare non tanto nella distinzione di questi tre momenti distinzione come steccati come chiusure però che quello che fu detto alcuni anni orsono della cultura laica come di una cultura dei vinti
è stata una profezia una selezione sbagliato a cultura laica la quale non ci speriamo può essere stata una cultura di minoranza
Rispetto alla matrice cattolica e alla matrice marxista ma non mai una cultura vedi e i fatti di oggi ce l'hanno dimostrato
E non è una cultura dei vinti non solo perché e legata alla storia stessa del nostro Paese dal patto di fratellanza tra le società operaie
Alle battaglie per il Risorgimento
E per la resistenza quindi noi oggi proprio nella crisi della società abbiamo voluto riscoprire a Sorrento i valori peculiare di questa tradizione culturale non comune denuncia azione Theory
Ebbene sulla base di tali valori che pongono l'uomo al centro valori patrimonio di libertà di razionalità
Sconfessione di pregiudizi
Noi ci muoviamo in una società che cambia ma anche in una società che è profondamente in crisi che è percorsa e devastato in alcuni aspetti dalla disaffezione dal riflusso dal ritorno al privato
Ed ecco allora forte di questi valori noi possiamo riscoprire il senso del rapporto non più quello degli anni settanta
Di tre culture ma consapevoli di questi valori noi possiamo riprendere un discorso comune che voi oggi vi prendete
In questa conferenza d'organizzazione e io ritengo però ascoltato con attenzione la relazione
Ecco e quindi ne voglio toccare qualche aspetto a fare qualche considerazione qui qualche flash caldo soprattutto
Sulla seconda parte sull'ultima parte quello di quando noi ci muoviamo nella società incontriamo i partiti e sindacati all'Avana domanda che noi vogliamo porre perché il discorso della rivendicazioni delle matrici storiche dei valori delle diverse cultura deve essere prima di tutto dibattito e anticonformismo
Ebbene incontriamo i partiti e ci dobbiamo anche chiedere se certe degenerazioni dei partiti
O certe propensione dei sindacati a voler fare tutto a occupare tutto o dei partiti a coprire tutti gli spazi dallo Stato
Non sono stato alla radice e non è soltanto un discorso di governo o di opposizione non sono state sia pure con diversi livelli con diversa responsabilità alla base di questa disaffezione o di questo refuso o se alcune degenerazioni dei partiti
O se comune
Esasperazione del momento sindacale non abbiano aperto spazi nel Paese e non abbiano alimentato quel distacco tra i cittadini e le istituzioni
Allora sulla base delle nostre peculiarità culturali storiche e qui che si definisce anche il rapporto con i partiti il discorso dell'autonomia che non è sicuramente un discorso noi dobbiamo dire che cosa dobbiamo fare io vi sono d'accordo con la relazione di Sergio noi
Non dobbiamo né scimmiottare i partiti
Non dobbiamo sostituire il ruolo dei partiti ed è sostituire il ruolo né sostituirci al sindacato
In questa società che cambia sulla base delle nostre culture delle nostra tradizione di quel patrimonio che noi abbiamo fatto se l'obiettivo rimane il rafforzamento della democrazia noi abbiamo grandi spazi di azione
Però siamo dobbiamo essere consapevoli che anche la creazione di movimenti di base debbono tendere al rafforzamento dell'istituzione alla qualità della vita e non sicuramente a un sistema alternativo di tipo istituzionale partiti
E non vorrei che queste cose quindi anche il discorso sui Verdi anche il discorso sul movimento va riportato alla peculiarità della storia nazionale di cui noi dall'impasse come portatori di una cultura dell'Unità d'Italia
Del primo e del secondo Risorgimento la rivendichiamo con forza
Quindi questo lo vogliamo dire proprio nel momento in cui andiamo a vivere
Dopo le esperienze fatte in questo discorso in comune e quindi con questi valori noi ci poniamo di fronte nell'obiettivo del rafforzamento della democrazia dell'elevazione della qualità della vita di fronte a quello che dovrà esser richiamava i problemi del cambiamento quindi è la cultura del cambiamento del futuro ma non con una spada obsolescenza
Dell'uomo
Ma proprio nella riscoperta di alcuni valori luoghi dell'umanesimo laico ecco non ci dobbiamo porre in questa senza scimmiottare nessuno una nostra identità che è la garanzia anche dagli altri movimenti dal stessi partiti e il discorso
E il discorso che noi abbiamo a lungo fatto che rappresenta anche il momento della garanzia dell'autonomia e io voglio concludere così avendo letto e augurandovi che questo discorso riprenda Marie riprenda anche sui temi concreti dell'associazionismo conclude l'associazionismo democratico nella legge quadro su tutta un'altra serie di temi negli enti di gestione sportiva dei rapporti col Coni
Allora io qui voglio dare un segnale non solo di disponibilità ma di completa apertura al discorso noi abbiamo per lunghette per lungo tempo la detto Passuello lavorato assieme e abbiamo creato quel patto interno associativo
Di cui ci siamo entrati prima proprio l'Arci le ACLI all'endurance che si è arricchito via via l'altra esperienza di altri apporti di altre associazioni ebbene non vorrei che questi patti Inter associativi
I quesiti di oggi segnano il tempo segnano il tempo siano proprio ripresi in certi momenti della lotta politica in cui le condizioni dall'Unità a sinistra ma anche unità più ampie ci spingono a riscoprire questi patti interassociativa i che poi siano messi da parte o soltanto ripresi liturgica amento ritualmente nei momenti in cui invece da una parte e dall'altra c'è lo scontro politico allora amico serve il discorso del rilancio del patto interassociativa proprio oggi dello scontro politico
E più fa e più forte proprio oggi che lo scontro politico nel paese della società e non mi riferisco al discorso governo si governano e più forte si carica di significati noi proprio forti di questa nostra cultura del patrimonio che abbiamo accumulato noi lo dobbiamo riprendere e rilanciare sui temi di una concreto
Di una progettualità concreta nello nell'obiettivo di un rafforzamento della democrazia e dell'elevazione del livello di vita e dei valori umani
Americani Bari
Abbiamo esattamente dieci minuti molto densi di comunicazione e piuttosto importanti
Perché dalla compresi numerosi questi dieci minuti dal persino meno nostra delle di organizzarne le proposte dipende il successo del lavoro di questa conferenza d'organizzazione impedire quindi un attimo di attenzione anche se non è venuta
Parecchi oggi
Chiederei anche quelli che sono in fondo di entrare magari di fare entrare anche gli altri poi ti i capi delegazione sono decisivi in questi
Intanto la relazione del compagno serve sarà distribuita entro le otto fuori da questa stanza
Vorrei aggiungere
Ai ringraziamenti di ufficio stampa anche grazie a mezzi e tutti i compagni dell'apparato tecnico
Ora tecniche hanno permesso il successo non straordinario ma relativamente straordinari
Relativo al posto africani in cui ci troviamo Roma al caldo infernale al periodo assolutamente avanzato di poter svolgere in maniera perlomeno di Cosa Nostra un lavoro per quanto condizioni quattro condizioni fisiche
Primo punto
Nella cartella avrete trovato un questionario il questionario preparato da alcuni compagni informati di alcuni specialisti vari riempito da ogni delegato e consegnato personalmente entro domani sera
All'ufficio delle vie che sta di sopra
Naturalmente l'anonimato dei garantito
Però chi arriva deve dare il nome e il cognome per avere alla fine di domani sera il riscontro di chi ha dato i questionari chi non l'ha dato perché entro quarantotto ore avremo un'elaborazione di questi dati probabilmente interessanti
L'ordine del giorno dei lavori della conferenza è il seguente
La mattina di domani di sabato e di domenica assemblea plenaria
La stragrande parte quindi del del del tempo a nostra disposizione al pomeriggio la sera per le commissioni di lavoro
Questo ma un po'diverso dal normale di lavorare spesso ci siamo trovati per esempio anche Montecatini lunghe sedute di assemblee plenarie in cui interventi si succedevano spesso anche con poca gente in sale con poca attenzione
La scelta di concentrare
Le riunioni dell'assemblea plenaria di tutti i delegati solamente al mattino
Va esattamente nella direzione di una forte selezione degli interventi e quindi la qualificazione sia degli interventi stessi speriamo che anche dell'attenzione dei Telegatti
Al pomeriggio le commissioni si riuniscono si uniscono anche la sera secondo il programma di lavoro considerando
E sono tre Commissioni
Definite ma naturalmente i cui lavori sono aperti all'intervento di tutti i delegati ritengono di interessi le cure di queste commissioni
Le commissioni sono la commissione politica un termine un po'vecchio ma ci siamo messi attorno cercare di terminologie più adeguata non l'abbiamo trovata quindi passateci questo elemento sole era come sulle che devi fare i programmi veline di sviluppo dell'associazione la seconda commissione la commissione riforma organizzazione e democrazia che interviene sul ruolo degli organi dirigenti la loro riforma
Non solo nazionali ma regionali territoriali rapporto con l'unione e i criteri di sviluppo della democrazia e le caratteristiche di controllo delle nostre gli strumenti anche loro chiedere nella nostra associazione
La terza commissione apprensione si chiama risorse tesseramenti servizi non è molto che questa convincente ma elenca alcuni punti nodali tre Commissioni o tre testate che sono semplicemente i compagni della segreteria del gruppo delegato uscente e che io vi leggo
Nella commissione politica la testata è formata da Rino Serri Mimmo Pinto Chicco Testa Elisabetta Rava
La seconda commissione formata da Licio Palazzini Oreste Zurlini Claudio Teodori Luciano a Moretti la terza è formata dal sottoscritto da Gianmario Missaglia da centri bollendo e De Luca Motta una riunione posti perché era esattamente fra venti minuti nei locali soprastante che ci sono diverse salette non faremo tutto qui dentro nella sala delle deleghe al piano superiore delicati delegazione e dei responsabili nazionali riunioni definirà i criteri per far sì che ogni Commissione da quattro persone diventi una commissione di cinquant'quaranta cinquanta persone
In Commissione si uniscono per la prima volta domani pomeriggio e quindi le delegazioni avevano tempo sparse e domattina e verifiche meglio chi sono i compagni che indicano in questi quaranta quarantacinque eletti dovranno sgobbare sicuramente e certamente più degli altri con la responsabilità di doverlo fare
Domani mattina verso le dieci e mezza le undici daremo comunicazione la sulle rilegati questo spastici eseguiti emissioni delle tre Commissioni autore in votazione poi fu vi leggo l'elenco dei presidenti di turno lesiva dell'era dopo vuole Jump a questo tavolo inviteranno i lavori della nostra discussione plenaria assemblee e si sono palazzina
Rossi Rama Testa nella giornata di domani mattina
Tempo essendo quattro presidenti di turno si alternano rapidamente per cui lo dirà cedo la parola delegato di Livorno e alcun parere presidenti e chiudo che mi che milioni dopo e quindi sarà una cosa impossibile però voglio dire questa è la figlia Sabato la compagna serrati compagno Melis morta viaggiatori domenica Zurlini a Moretti volendo emissari
Alcune proposte di funzionamento e di Regolamento
Riteniamo opportuno che sia possibile presentare mozioni ordine del giorno
E questo tavolo dalla presidenza entro e non oltre le ore undici di sabato con quaranta firme apposte suoni mozione ordine del giorno chiunque vivente in grado di ottenere quaranta firme normalmente noi proponiamo lo scioglimento dell'Arci questo caso probabilmente col quattrocentocinquanta firme
Questo penitente come dire la specifica deterrente psicologico per impedire il fatto che domenica mattina alle ore dodici ci troviamo con quarantacinque mozioni inventate all'ultimo minuto
Quindi invito tutti coloro che vogliono presentare mozioni e ordini del giorno trovare e la giornata di domani interessato i consensi opportuni non più di quaranta per presentare queste mozioni
Interventi nelle tre sessione dell'assemblea plenaria poiché poche saranno non più di trenta in quanto che i tempi sono abbastanza ristretti noi proponiamo abbiano una durata non superiore ai quindici minuti sin da domani mattina alle ore nove per impedire che i primi interventi sito di quaranta minuti e gli ultimi come viene sempre di cinque minuti per dare democraticamente la possibilità a tutti di stringere scientificamente quello che voglio dire in modo adeguato
Proponiamo altresì che la presidenza grazie al Presidente si auto proposta quindi comunica se non vi sono opinioni contrarie riunirà la segreteria organizzativa
Del festival del
Della
Carcere della conferenza nazionale l'organizzazione
Va bene
Naturalmente un festivo della Stampa democratica se nessuno infinita
Che si occupi di due cose fondamentali la prima la raccolta degli interventi la seconda un ordine da dare agli interventi ordine nazista nel senso che questa
Gruppo di compagni dovrà decidere insindacabili mente chi parla per primo chi parla per due ore è evidente che questo significa che il trentunesimo a meno che gli altri non si va molto celeri
Non parlerà ma considera l'intelletto scritto la presidenza italiana
Faccio presente che l'abbiamo già quarantacinque di richieste d'intervento per cui è necessario una cosa del genere
Queste segreterie superare il funzionamento tecnico devono le commissioni
Cioè si farà carico di fare un poco vigile urbano dell'amore della la segreteria organizzativa e composta dei compagni Teodoro aggiunti Brusati veneziano De Franco Realacci bizzarro
Ho già comunicato che chiedo a tutti i compagni capi delegazione e un rappresentante dell'Unione circa fra venti minuti di trovarsi la strada dove forse nelle leghe
Cioè comunicazioni relative al lavoro delle Commissioni altre perdere molto tempo manifestati in famiglia
Dopo l'intervento del compagno gli argomenti chiedere i compagni del direttivo nazionale fermarsi un attimo per adempimenti necessario elementi necessari sono secondo la no della commissione elettorale del direttivo come noto è riunito permanentemente
In me metaforicamente da circa un mese un mese a questa parte chiederà la sua ossessione domenica alle quindici i lavori dopo la seduta della Conferenza
Perché dovremmo nominare una commissione definitivo per elezione del vicepresidente della direzione e le quotazioni del comitato direttivo nazionale cioè di diventi stavolta comunico altresì intanto purché sabato e domenica avremo due momenti individuarsi
Cioè sabato alle ore dice alle ore diciannove
Nei locali di poter vincere la Cillis ogni evidenza un partite cromatico mentre invece domenica prima di salutare compagni delegati lasci l'ambiente organizzerà un brindisi in comminato
Credo di avere detto credo di aver detto tutto
Non mi pare ci siano particolare fare questi punti carenza chiedo di stare in sala e cedo la parola al compagno Alberto Giacometti
Presidente onorario dell'Arcigay fondatore della nostra associazione
Compagni
Compagni
La prima cosa
Chi io devo fare
E vi ringrazio voi
Direi che l'azione
Per il fatto che
Io piatto
A diverse posto che l'Assemblea
La vecchiaia
In una
Impediscono al certe volte
Di ciò che essi desidererebbe fare
Ore
Vi prego di scusarmi
E ripromette Dan
Di
Partecipare
Ai vostri
La Moroni
Il massimo
Possibile
Vorrei adesso
E se davvero molto brevi
Vorrei adesso
Risponderei
A tre domande
Che cos'era
L'azienda che cos'è
La reazione
Se cosa Dedei
Seriamente
La sì
Quello che fu
Compie oggi
Il ventisette anni
è un mese di vite
Quello che fu
Non saranno
I compagni
Diodati
Mingardi
Fa ridere gli inni
E era
Un complessa
Dice cinque città
Con qualche centinaio
Di iscritti
E con due tessera in tasca
Perché c'era la tessera
Nostra che non era però
Riforma diciottenne
E c'era la tessera
Di un altro
Ente
Quali erano le condizioni dei circoli
Compagnon Pagliarini che vive d'Orléans
Quelle erano
Le credenze lei circa lento
Erano
Questi
I locali in fatiscenti
La scopa
Ammessa
E
Le bocce
Ammesse niente altro
Bisogno
Lottare
Bisogna adottare
Perché
In quella società
La rivendicazione
Nei circoli
E l'alloro capacità
Via insieme
Doveva essere
Realizzata
E pratica
Ricordate venti
Quali erano i vostri riguarda il ring
O i vostri nonni
Il padre
Aveva uno specchietto per radersi la domenica
E una bicicletta
Per andare in a lavorare
Ogni giorno questa è la prima fase poi sottogamba M
La seconda
La seconda
Si può dimostrare con un solleva
Posizione
Edizione il figlio del lavoratore
Nell'Italia settentrionale il specialmente e centrale
A oggi
La motocicletta
O certe volte anche
La cinquecento
Ma a
Perché
Perché io soggetta stava attraverso formandosi
Non ha in parte ci provano ad una società che per
Le scoperte tecniche
E il progresso tecnica
Si stava
Veramente modificandosi
E allora si
Divenuto
In queste ore
Nuovo ambiente
Diventerò il seme
Diventa uno sprone
Guardo in Iran Dancing colleghi
Guardo nella
Degli specchietti
Guardò alla possibilità di dare ai lavoratori ai soprattutto il lavoratore in della montagna
E dalla campagna ma anche al quelli dell'officina
Di dare qualche cosa di nuovo un respiro una possibilità di libertà
Una possibilità
Vi conquisterà
E il salone
Queste lotta
Chiedo loro
Vi è sino agli anni
Per riavere
L'autorizzazione
Al sgombrare
I circoli
Dai carabinieri
Da in poliziotti
Dai commissari
Dai prefetti
E non solo
Cesco
E si è riusciti si è riusciti
Nel mille
No ai cento euro
E sessanta La sette
è un che cosa è oggi larga cinque
Ma
Ne son pieni giornali
Lavanda ideologia una pagine intere
L'unità dei giorni scorsi
Era piena
Di
Proposte
Le anzi è diventata una forza
Perché i compagni
Perché
Era stata la prima
Chi arriva a scapito che il mondo è uscita la persona umana
Che la Socìetas sinché non assommava
Chiedo la società venti anni
Cedeva il posto
Ad una società nuovo fu un attimo prima
A interessarsi agli queste cose
E fu la prima a portare lei cosa
Avanti adesso
Sia correggiamo
Compagni servente
Si è correggiamo
Di una cosa che tu hai niente
Ventilata
Edizione
Che non è non
L'Hatteras ormai la trasformazione di una società
Ma è la trasformazione di un civiltà
Stiamo andando
Verso l'agibilità nuova
Dell'uomo
Si parla tanto di guerra etc
Intanto però
Sì cammini
Si va avanti
Ed ecco quello che propongo io
Che la
Lazzi
Diventi il seme
Anche della civiltà di domani della civiltà nel nostro Paese ed è la civiltà
Fuori del nostro Paese
Avete visto quello che è successo ieri o l'altro ieri alla sì sia fa altro finalmente dopo quattro anni
Discussione si era fatto un passo avanti
Avente lei sto lei proposte
Dini mette avanti
E soprattutto
Avete visto
La proposta
Di arricchirlo Spinelli
Io conoscevo tutto
Sono stato amico di Altiero Spinelli
Più di quarant'anni fa
Al confino
Di Ventotene
Troppo a lungo
Che è la si si mette in comunicazione col
Perché certe cose
Possono essere fatti ed aiutate dei insieme perché non c'è più oggi soltanto l'Italia per noi
Oggi per noi c'è l'Europa e noi dobbiamo portare avanti leggibilità anche quella famoso in Francia
Così
Citata
Dobbiamo importare anche in
Anche i popoli nuovi Netzer antica
Serve in accennato impongono ignobili cioè al terzo e al quarto può pollo ebbene anche il link
Noi dobbiamo cercare di portare la civiltà sei portare il del mare in Segni mandare tutto quello che si può ma portare anche la civiltà nostra che non può essere che alla società socialista perché io non credo che si possa andare avanti senza il socialismo è il socialismo chieda
Lei
Forse per combattere
Ancora
Compagni
Questi sono
Ci sono le gloriose
Che io volevo dire
Bisogna cioè dopo il vorremmo al
Io
Avvenuto
Dalla prima
Alla seconda a venti il secondo allargamento
Che veramente noi possiamo essere
Il RIS
Civica di domani comunque in
Vi siete hanno
Mi
Avete conseguito era
Però
Che essendo da chi non resistiamo
Si strozza
Si era
Duella gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica
Sì
Scusami
Ente il Giappone ma essa degli il Giappone tranci uguale farà concorrenza dall'America senza conta
La Cina
L'Alcoa Allen si impone è che col
Stretta Franco atto no sproni come quelli
Che io eccitante ebbene
Io finisco con un
Però la sola vogliamo
Ansie se vogliamo e se andiamo parole stava Della Valle dall'appalto
Ringraziano i compagni come ieri ridicolo tre cose fondamentali che
Adesso si riunisce il direttivo
Penso che in dieci minuti un quarto d'ora se la cavi che fra un quarto d'ora nella sala delle deleghe si riuniscono i capi delegazione e i responsabili ogni e dei settori per decidere le commissioni
Comunicate palchetto a De Franco ormai usati
Le richieste
Decidere chi parla faccio notare che chi
Alle nove
Chance splendida di poter parlare
I responsabili
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