Come entrare nel mondo del lavoro

Perché sette venuti qua questo pomeriggio in questo orario un po'un po'da caffè più che da riflessione sul proprio futuro poi magari chiederemo Walter Passerini c'è un'ora del giorno in cui è meglio prendere delle decisioni riguardo al proprio lavoro proprio futuro
Ma intanto vorrei presentarci io sono Rossana Gramegna
In Comune abbiamo una cosa almeno una insomma lavoriamo entrambi in una radio e questo ci piace molto naturalmente poi Walter Passerini e molto molto di più fra molte molte più cose di quelle faccio io
Radio Dolomiti lui giornalista dal Sole ventiquattro Ore sapete che responsabile diciamo per ventiquattro che sono queste pagine
Del parte alle nuove pendente a quello che offre il mondo del lavoro quello che può offrire mi pare che una delle ultime ultima inchiesta che avete fatto era sulla Cina
Su quello che la Cina può chiedere che da un punto di vista di figure professionali che dall'Italia potrebbero spostarsi in quel Paese così emergente
A questa trasmissione quotidiana dicevamo a Radio ventiquattro una trasmissione da lunedì al venerdì dalle tredici alle quattordici che tratta più o meno gli stessi temi sempre
Temi che riguardano il lavoro ha scritto un un sacco di libri pensare come pena il lavoro insomma ha fatto Walter Passerini della fuga del suo lavoro parlando di lavoro insomma non c'è anche anche questo forse è un modo per per trasformare il risorse positive alcune delle proprie attitudini
Qui per fare un ragionamento molto pragmatico che poi è quello che gli è stato chiesto di fare perché è come entrare nel mondo del lavoro
è una domanda di quelle da un milione di di di dollari
Forse poi sarebbe anche il caso di Giunti aggiungere come entrarci e come restarci possibilmente perché poi torna
Il futuro pare che sia abbastanza incerto per quanto riguarda soprattutto la componente giovanile perché in questi anni in questi tempi anche molto recenti vediamo una campagna elettorale si è spesso parlato di precarietà
Per quanto riguarda i la la dimensione dei giovani questi giovani italiani che pare siano soprattutto in certi su quello che può diventare il loro futuro perché i contratti non sono così
Forti costi determinati appunto anche sono contratti determinati così in determinati con quelli dei loro genitori di questo è un passaggio che Tremonti è solo a furia di parlarne che è diventato un problema questo sia un falso problema se è un vero problema
Appunto ci spiega innanzitutto che cosa ci si deve chiedere prima di tutto prima di fare un passaggio dal proprio percorso formativo verso il mondo del lavoro
Questa la prima fase poi come sarà il lavoro nei prossimi anni ancora gli strumenti e le opportunità che l'Italia offre relativamente ai contratti e relativamente ai contesti
E infine darà ci auguriamo dei consigli
Soprattutto per chi è qua proprio per avere dei consigli che riguardano il proprio futuro dunque non mi resta che lasciare a lui la parola
Ti ringrazio Rossana
Grazie scusate mi nascondevo circondata perché credo che ne avrà bisogno trecentotré come dicevo prima
Sì mi è andata bene
Cioè sono riuscito a trasformare una mia passione in un lavoro
Ormai sono molti anni che mi occupo di lavoro del lavoro degli altri
Di come si possa davvero
Anche riuscire a
Cementare insieme interessi
Desideri
Attitudini
Mercato
Livelli formativi ecco
Questa mia personale bussola della della Consiglio poi alla fine a queste quattro parole credo che debbano accompagnare sempre di più la vita di ciascuno
Perché nessuno di questi quattro elementi può essere abbandonato i desideri
Le attitudini
Le competenze e il ciò che chiede il mercato il mercato queste quattro parole in realtà sono dei punti cardinali in qualche modo sono comunque delle percentuali di una ipotetica ricetta che possono essere mixate a seconda appunto di chi sia
Ecco quando parliamo di lavoro ignoro sardo sana diceva giustamente io parto da alcune domande
Sono le domande che mi sono fatto tante volte a me stesso ma sono le domande che credo ciascuno possa fa ci sono delle domande che non si fanno in laboratorio cioè sono delle domande che avvengono nella realtà così come la metafora del vento in questo momento
In qualche misura condiziona
La nostra voglia di farci delle domande forse di ripararla ci da questo vento questo vento che è il rumore di fondo che ci accompagna
La vita è quello che ti succede mentre tu stai facendo Progetti
Questa è una frase straordinaria secondo me che non è certamente mia
Di Oscar Wilde
E proprio mentre tu stai facendo dei progetti pensi al tuo futuro dice allora faccio così faccio cosa mi sposto di libretto di là
Nel frattempo mentre tu che stai facendo queste domande questi progetti la vita ti succede ti capitano delle cose ecco quindi bisogna in qualche modo essere sempre pronti a
Gestire i momenti dell'improvviso che capitano nella vita di ciascuno di voi cioè non si pianifica il futuro soprattutto il lavoro il laboratorio ma nel vivo delle contraddizioni anche dentro le quali ognuno di noi è
Dicevo
Le domande
Che cosa è per me il lavoro
Credo che questa sia la prima domanda che ciascuno di noi può farsi perché le strategie e i comportamenti dipendono dacché idea noi abbiamo del lavoro
Io credo che il sono le idee a prevalere
Nei comportamenti
Negli atteggiamenti
E non sempre riusciamo a dare una risposta a questa domanda perché qualche volta non si riesce a farsi a farlo se la da soli questa domanda c'è bisogno di essere aiutati
Allora che cosa è per me il lavoro che cos'è per voi il lavoro mi piacerebbe
Poter fare un mini sondaggio volante
Ma ce lo risparmiano perché guardate grosso modo escono tre o quattro cose
Ciascuna delle quali ci condiziona per esempio c'è chi pensa che il lavoro ecco come entrare nel mondo del lavoro c'è qualcuno che in questo momento al al problema opposto come uscirne
Come uscirne in modo indolore
Come uscirne senza essere considerati
Né troppo giovani per la pensione né troppo vecchi per il lavoro
Ed è il problema degli over fifty il problema dei cinquantenni
Come uscirne per loro e come magari rientrare norme
Beh ci sono alcuni che pensano che il lavoro sia uno strumento per fare
I soldi
Tanti o pochi
Però sostanzialmente ammettono alla parola lavora al concetto di lavoro una funzione di carattere strumentale il lavoro è uno strumento che mi permette di vivere punto
Vivere bene e male eccetera un altro ragionamento che non è irrilevante naturalmente
Però sostanzialmente chi pensa che il lavoro sia un mezzo per sbarcare il lunario e basta ecco queste persone avranno certi atteggiamenti certe comportamenti nelle loro strategie di lavoro cioè cercheranno
Lavoro possibilmente subito sicuro
Un lavoro possibilmente ben pagato
Ma tenderanno a non occupare troppo tempo troppo del loro tempo
Questi pollini che volano entrano anche in gola
Non daranno molto tempo scusate
Allora lavoro tenderanno
A fare dalle otto alle cinque insomma e possibilmente dicendo la mia vita è fuori dopo le diciassette io sono un altro non vedo l'ora di uscire dalla mio luogo di lavoro
Per occuparmi dei miei interessi
Preoccuparmi della famiglia per occuparmi del mio viaggio di un'ora e mezza come pendolare
Però diciamo che queste persone danno del valore appunto
Una
Attribuzione di carattere economico monetario
Questa è una cultura molto maschile più presente tra i maschi che tra le donne
Sicuramente più presente nei luoghi in cui è più difficile trovare il lavoro
Ed è un modello che fa sì che le persone titolare di questa cultura investano poco nel lavoro
Investono il meno possibile nel lavoro
Oppure investano esclusivamente per ottenere in questo scambio molto denaro il più possibile senza porsi molte questioni anche di carattere valoriale di senso di significati o di carattere etico
Il lavoro purtroppo e quella cosa lì io comunque l'utilizzo a mio vantaggio mi servono dei soldi punto
Poi ci sono quelli che pensano che il lavoro
Sia una necessità un sacrificio una fatica una sofferenza quasi un'espiazione
E quelle che pensano che il lavoro sia una leva che mi permette di rivoluzionare il mondo di cambiare
Di cambiare i rapporti tra le classi
Tra i gruppi sociali tra le persone
Sono delle concezioni io chiamo etico ideologiche
Si tratta di capire se noi che siamo qui pensiamo che il lavoro sia più uno strumento per ottenere dei mezzi per sopravvivere oppure si è invece uno strumento con il quale scontare
Un po'di fatica di sofferenza
Quindi come una necessità quasi ineluttabile
Oppure sia il modo per rivoluzionare i rapporti tra le classi appunto sono concezioni ideologiche molto presenti in tutta la popolazione
Certamente non sono oggi il cuore della cultura del lavoro delle persone però esistono poi c'è un terzo modello ci sono delle persone che pensano che il lavoro sia un diritto sicuramente
Non solo perché ha sancito dall'articolo uno della Costituzione ma perché
In qualche modo a fronte di un percorso formativo qualcuno poi alla fine il lavoro me lo deve dare
Questo è l'atteggiamento delle persone che dicono ho studiato quindi per il fatto che ho studiato la società mi deve in qualche misura riconoscere questa fatica che io ho fatto
E quindi a una esternalizzazione del compenso
Per il fatto di avere studiato qualcuno mi deve dare il lavoro
E poi ci sono altri che invece pensano che il lavoro sia insieme un diritto ma anche un progetto
Ecco quest'ultima una quarta modalità un quarto modo di porsi la stessa domanda e dare una risposta diversa sono quelli che pensano che il lavoro sia
Uno strumento che mi permette di realizzare qualche cosa con qualcuno molto spesso la dimensione sociale la dimensione collettiva corrisponde la dimensione della costruzione di un progetto
Lavorare un'opportunità quindi più che è un diritto e basta e anche una grande opportunità
Che mi permette di realizzare dei progetti personali e professionali dove L'Unità di questi due elementi abbastanza stretta
Ecco sono modi diversi quattro modi diversi di dare una risposta a questa domanda e a seconda del tipo di domanda e di risposta che noi ci poniamo Cambiano i nostri comportamenti chi per esempio pensa che il lavoro sia un mezzo per fare quattrini si muoverà in un certo modo chi pensa che il lavoro serva a rivoluzionare il mondo si muoverà per esempio nel campo politico sindacale
Chi pensa che il lavoro è un diritto
Molto spesso
Si mette in una posizione di attesa della soluzione esterna a al problema
Attende che qualcuno lo risolva chi pensa che sia insieme a un diritto un'opportunità è un progetto avrà un atteggiamento più attivo meno passivo più di tipo dinamico vado a cercare mi metto insieme a qualcuno costruisco qualche cosa
Dove
Scusate
Dove appunto la
Le esternalità
Non esiste più cioè dove io individuo
Sono in grado di costruire dei progetti ho delle idee traduco queste idee in progetti anche di tipo lavorativo di tipo professionale non la faccio lunga sulle domande perché se mai sarete voi a pormi delle domande ma io sono partito da una domanda che ho fatto a voi
E poi magari qualcuno mi dirà se avete voglia naturalmente che cosa pensa del lavoro perché guardate qui siamo in un campo non è economia questa queste antropologia e io credo che oggi ci sia bisogno di parlare
Molto insieme all'economia anche di antropologia Antropologia culturale
Cultura del lavoro queste sono molto importanti e sono cambiate nel corso del tempo io dico anche perché mio nonno che nasce come operaio carbonaio
Lui spalanca il carbone che finivano i forni da questi forni usciva il gas perché le prime gassificazione delle città venivano in questo modo attraverso il carbone
Ebbene lui aveva diciannove anni quando si è sposato
Dopo nove mesi
Ha fatto mio padre
E sua moglie aveva diciannove anni ecco mio nonno a ventuno anni era sposato
Aveva una famiglia aveva un posto fisso
A tempo indeterminato da carbonaio
E aveva un'idea del lavoro come progresso
Oggi faccio il carbonaio però se piano piano metto da parte qualche soldo con la mia famiglia con il mio primo figlio a cui sono arrivati altri figli
Migliorerà la mia condizione aveva una molla dentro una spinta
Mi hanno non nasce nel nel mille novecentoquattro una spinta no in cui negli anni Venti sicuramente al di là del regime politico che che prevaleva mia nonna aveva comunque un'idea della sua vita come cambiamento miglioramento progresso continua
Tant'è che nel corso della sua vita alla fine è diventato capo officina dello stesso officina
Officina del gas che poi da carbone diventata a metano e ha percorso tutta la carriera diventando il responsabile di questo officina partito da spalatori di carbone
Però il la sua giovinezza era segnata da grandi responsabilità matrimonio lavoro fisso figli grande responsabilità
Mio padre ha avuto a me che ne aveva ventidue di anni
E mia madre ne aveva diciannove
Come vedete unità comunque giovanissima
In cui mio padre ha fatto dei corsi professionali faceva il tornitore
E aveva l'orgoglio del tornitore prima come Gardone piccole officine poi come operaio specializzato al tornio manuale naturalmente dopo è arrivato il torneo
Elettronico
Per dirle che mio padre a ventitré che mia madre a diciannove
Avevano già un figlio un posto di lavoro mio padre a tempo indeterminato una famiglia e l'idea di mio padre era quella di poter migliorare
Di poter partecipare al progresso di una società vedete che il titolo di studio qui non conta nulla in queste due esperienze che gli ho detto però la giovinezza era una giovinetta molto precoce
In cui a venti ventidue ventitré anni si era già dei giovani ma responsabili dei giovani maturi
E si aveva un'idea di lavoro che coincideva con il progresso attraverso il lavoro io mi gliela darò la mia condizione insieme a me
Un po'tutte le famiglie miglioreranno la loro condizione aveva anche del lavoro un grande rispetto avevano entrambi con grande rispetto
Il lavoro cioè una cosa importante per l'identità della persona
Ecco no non la faccio troppo lunga vi dico che andando avanti
Poter raccontare la mia esperienza ma ecco io sono stato il primo laureato della mia famiglia
E a ventitré anni
Laureato avevo il mondo in mano
E anch'io comunque avevo un'idea del lavoro come centralità della persona come progresso come il miglioramento continuo
Quindi la mia idea di lavoro era quella del miglioramento continua
Ecco quello che capita oggi per i giovani di oggi per i ventitré enni di oggi venticinquenni di oggi le cose sono molto cambiate
Questo lo dobbiamo riconoscere sono molto ricambiate perché sono molto cambiate perché pur avendo i giovani molto spesso un titolo di studio
La loro idea di progresso è un po'diversa da quella delle tre generazioni che li hanno preceduti e quella di mio nonno a quella di mio padre e la mia
Perché perché l'esperienza del lavoro che le giovani generazioni stanno facendo è un'esperienza non troppo positiva oggi è questo che bisogna riconoscerlo
Non bisogna avere una visione ideologica della società e del lavoro però bisogna dire come stanno le cose oggi cioè ci sono troppi giovani
Che diventano adulti a trentatré anni attendono si mettono in fila per diventare adulti dopo i trenta
E la differenza è un'altra anche hanno anche in mano una laurea
Cosa che non succedeva per le generazioni precedenti
E spesso a questa laurea hanno aggiunto un master c'è una triennale oppure addirittura hanno una laurea specialistica
Però sono alla ricerca di con continua di occasioni di lavoro possibilmente più stabili
Questa è la prima generazione quella dei giovani di oggi che abbiamo di fronte che avendo studiato a differenza delle precedenti generazioni non riesce ad attribuire al lavoro tutta l'importanza che il lavoro può avere per il proprio futuro e questo va riconosciuto va detto
Perché viene intermittenza molto spesso eccessiva probabilmente dai ventitré ai trenta
A parte che poi ci anche unità del lavoro che si è alzata molto perché la media ancora oggi
Anagrafica di chi si laurea è leggermente inferiore ai ventotto anni ventisette punto sette e la media dell'età
Con la quale i giovani italiani si laureano ce ne sono poche si laureano prima naturalmente ed è evidente che ve ne sono altre che si laureano dopo e questo è un problema
Quindi per i giovani di oggi il problema è davvero ed è un'antropologia che è cambiata porsi la domanda che cos'è per me il lavoro e quando verrà il giorno in cui io potrò davvero fare un progetto per il mio futuro ecco questo è un problema un problema che si può risolvere naturalmente
Non è un problema irrisolvibile si può anche discutere come
Quindi quali sono le domande che un giovane laureato di oggi si pone nei confronti del lavoro lo lascio a voi per adesso
Secondo punto che vi volevo raccontare si chiama diciamo scenario contesti
Come sarà il lavoro dei prossimi anni come oggi ma come sarà nei prossimi anni però dico attraverso quattro cinque
Diciamo aggettivi
Sarà sicuramente più formato questo non è in contraddizione con quello che ha appena finito di dire di perché perché tutte le ricerche ci dicono che se la cavano meglio sul medio termine le persone che hanno studiato rispetto a quelle che hanno studiato di meno
E quindi noi dobbiamo insistere perché i nostri giovani studino il più possibile non il meno possibile forse dobbiamo aiutarli a scegliere meglio il percorso del loro studio
Però sicuramente sbagliamo si diciamo loro non studiare tanto non serve guarda com'è fatto il mondo del lavoro non ti serve hai una laurea lavora in un call center a che ti è servita la tua Lauria
Sono più brutte risposte queste ha domande sensate ma sono risposte molto spesso irrazionale
Perché tutte le ricerche ci dicono che
Innanzitutto
Il sessanta per cento dei laureati a un anno dalla laurea lavora
Che più dell'ottanta per cento dei laureati a tre anni dalla laurea lavora
Mediamente per tutte le discipline
E che apre cinque anni dalla laurea un giovane laureato a uno stipendio che del trenta per cento più alto trentacinque per cento più alto di quello di un diplomato
Quindi se è vero che sul breve periodo brevissimo periodo la mia laurea non mi ha aiutato ad avere una remunerazione
Differenziata rispetto a un diplomato è però vero che poi i conti tornano a tre e a cinque anni
Il lavoro sarà sempre più formato e qui l'offerta formativa però dovrà adeguarsi
A una domanda abbastanza incerta del lavoro sicuramente oggi le imprese vanno come dire un po'aiutati ad analizzare meglio i propri fabbisogni è usare meglio anche i laureati
E non abbiamo soltanto per corsi di laurea abbiamo anche dei percorsi terziarie non accademici di cui per esempio Trento e uno
Dei luoghi per i primi esperimenti pilota sono esperimenti che ci sono in Germania in Francia
I corsi triennali
Non accademici di tipo professionale quattro dei quali sono proprio appena stati approvati proprio a Trento
E sono simili alle scuole professionali non universitarie triennali che ci sono appunto in Germania o in Francia
Quindi vi è un rapporto tra lo studio
E la domanda delle imprese molto molto stretto in ogni caso il lavoro del futuro sarà sempre più formato poi sarà sempre più rosa
Perché le donne entreranno ancora più massicciamente nel mondo del lavoro
E questo non soltanto perché ce lo chiede l'Europa voi sapete che l'Europa chiede che l'Italia passi dal quarantaquattro per cento di tasso di occupazione femminile al sessanta per cento
Noi dobbiamo recuperare sedici punti percentuali entro quattro anni secondo ciò che ci chiede l'Europa
Ma anche perché è l'evoluzione culturale che fa sì che le donne studino
Molto spesso più rapidamente e più proficuamente degli uomini e si affaccino al mondo del lavoro
Ci sono tante donne ingegnere per esempio che vent'anni fa non esistevano quasi
Quindi ci sarà un aumento sicuramente non so se riusciremo a come Italia arrivare al sessanta per cento in quattro anni però insomma se non sono quattro saranno sei sette ma comunque ci arriveremo anche perché poi l'Europa ci chiederà conto del nostro mancato obiettivo
Poi sicuramente non solo il lavoro sarà tinto di rosa ma sarà multicolor
Avrà il colore della pelle delle razze e delle culture diversa dalla nostra
Che a noi piaccia o no
Che a noi vada bene o no ma succederà perché nel mondo sempre più piccolo
E poi vedete che ci sono
Delle figure professionali che non vengono svolte in questo Paese ci sono delle attività di cura che vengono attribuite assegnati ad altre persone
E così via
Non ci sono soltanto lavori nocivi che vengono dati agli stranieri ci sono anche lavori molto importanti che vengono dati agli stranieri pensiamo
Alle facoltà tecnico-scientifiche di altri paesi
Con i quali ci sono degli accordi di interscambio ma anche di scambio
Quindi sarà un lavoro in cui i colori aumenteranno certamente anche il nero sarà presente in questo mondo del lavoro del futuro
E non è tanto il nero della pelle
Purtroppo è l'ora del sommerso
Guardate in Italia abbiamo un PIL che qualcuno dice del venticinque per cento qualcun'altro dice del quaranta per cento che nascosto
C'è un lavoro è una ricchezza che sono nascosti in Italia che non rispondono alle regole e alle leggi
Possono essere degli atteggiamenti imprenditoriale che possono anche avere una giustificazione qualche volta
Però attenzione
Perché se noi soltanto calcolarsi IMO questa percentuale di ricchezza e questa percentuale del lavoro che sta fuori avremmo un netto cambiamento delle nostre statistiche di contabilità nazionale
La Banca d'Italia dice venticinque per cento di PIL sommerso
Di lavoro e di ricchezza sommerse
Si tratta di fare emergere probabilmente questo lavoro trovando delle formule di flessibilità perché se non è un è emerso sino ad ora evidentemente ci sono delle dei problemi diciamo di carattere normativo
Poi cambieranno i luoghi sarà un lavoro come dire sempre più piccolo
E meno grande
Sul lavoro che privilegerà la piccola dimensione rispetto alla grande dimensione già non abbiamo grandi impresa in Italia
Ne diamo una decina
Ma abbiamo una struttura industriale che per il novantacinque per cento è fatta da aziende sotto i cinquanta dipendenti non siamo fatti per diventare giganti
Però siamo fatti per competere in molti settori anche se abbiamo delle imprese molto piccole ci sono delle imprese medio piccole che sono leader mondiali nei loro settori
Comunque il luogo in cui lavoreremo sarà sempre più piccolo sempre meno grande semmai diversi piccoli luoghi dialogheranno tra di loro
Ecco grosso modo questo sarà uno scenario che cambierà
Per quanto riguarda il lavoro più formato anche qui avremo probabilmente delle parentesi
Nella vita di alcune figure di alcuni soggetti dove la formazione diventerà davvero molto importante io penso soprattutto alle donne
E penso soprattutto a quei quarantacinque cinquantenni che vengono espulsi dal mondo del lavoro che potranno rientrare solo attraverso percorsi di formazione e di orientamento dedicati mirati voi sapete che non abbiamo comunque un tasso di occupazione oggi intorno al cinquantotto virgola due per cento cioè fatte cento le persone che possono lavorare
Cinquantotto virgola due lavorano regolarmente e poi c'è quel lavoro sommerso di cui parlavo prima dobbiamo arrivare al settanta per cento
Dobbiamo cioè recuperare in quattro anni dodici punti quasi dodici punti percentuali
Per quanto riguarda i cinquantenni o meglio cinquantacinque enni
Oggi lavorava per il trentuno per cento dobbiamo arrivare al cinquanta per cento diciannove punti da recuperare in quattro cinque anni
Questo ce lo chiede l'Europa ma ce lo chiede l'Europa perché può dare le proprie risorse all'Italia se noi rispettiamo questi obiettivi ma ce lo chiede anche la competizione ce lo chiede il mondo ce lo chiede la realtà l'economia ce lo chiedono
Strumenti a norme
Spero di non annoiare
Beh un po'di norme ci sono
Forse qualcuno andrà cambiata
Migliorata ecco però questa discussione sulle norme secondo me l'ha fatta sugli obiettivi
Cioè quei tre numeri che vi ho detto sono un programma di lavoro
Settanta per cento di tasso di occupazione medio siamo al cinquantotto virgola due come facciamo a raggiungerlo
Discutiamone mettiamoci intorno a un tavolo chiamo fuori le strategie per raggiungere il settanta per cento qui la discussione va spostata
Su questo terreno le donne lavorano al quarantaquattro per cento devono arrivare al sessanta per cento come
Questa è la discussione da fare
I cinquantacinque anni devono arrivare al cinquanta per cento sono al trentuno come
Come come come
Lo dico perché non mi interessano le discussioni troppo ideologica sull'abolire o meno lo staff leasing e il lavoro a chiamata
Non mi interessano molto sono discussione che faccio naturalmente a cui partecipo
Ma credo che la discussione vera cioè quella di metterci intorno a un tavolo e avere presente tre numeri settanta sessanta cinquanta
Queste sono le strategie dell'occupazione per i prossimi anni le leggi le norme di strumenti dovrebbero corrispondere a questi obiettivi non sempre è così
Sugli strumenti poiché il problema vi è una questione che è la questione giovanile
Insieme alla questione femminile alla questione dei cinquantenni vive oggi una questione giovanile
E la questione tutto sommato è molto semplice
Come far sì che i giovani che hanno studiato possono avere entro un certo un tempo ragionevole un'occupazione stabile e soddisfacente
Questo è un banalissimo problema
Come cioè evitare che vi siano troppi mercati del lavoro asimmetrici
Che vi siano troppi divaricazioni troppa gente che non riesce a entrare o come dire troppa fatica per entrare in questo mercato
Non la voglio assolutamente mettere su un piano di scelta politica dico solo che
Più di tre milioni di persone che hanno un rapporto di lavoro temporaneo in Italia sono troppe
Ma questo non che lo dica io assolutamente irrilevante
Ormai se lo pongono anche gli economisti
Non solo gli economisti del lavoro
Tutti quegli economisti che fanno sì cercano di evitare che si creino due mercati un mercato a è un mercato di
E se i bacini di convenienza sono asimmetrici sono molto diversi fra loro è evidente che la domanda vascelli era il mercato della maggior convenienza cioè in sostanza sei temporanee costano troppo o meno
Degli stabili è evidente che la domanda delle imprese cercherà di pescare nel bacino di temporanee costano di meno
E se il differenziale dei venticinque punti e troppo
Allora si possono stabilire sicuramente dei meccanismi di avvicinamento
Di costo riducendo il costo dei lavoratori stabili e aumentando
A carico di chi non lo so perché la discussione in questo caso è molto aperta il costo dei lavoratori temporanei
Ma credo che oggi abbia senso parlare di politica degli incentivi esclusivamente per quelle imprese che creano entro un certo tempo occupazione stabile
Questo non significa tarpare le ali delle imprese
Però significa stabilire insieme che se una persona fa più di x anni
Dimissioni a termine
L'anno successivo debba incentivata dallo Stato
Incentiva l'assunzione dell'impresa passare da un rapporto di lavoro temporaneo un rapporto di lavoro stabile
Non mi interessa che questo possa essere chiamato modello Zapatero non è questo il punto
Il punto vero è di trovare delle politiche di incentivi e per fortuna l'Europa i soldi ancora ce li dà
Verso le imprese che incentivino quella impresa aiutando quelle in pelle
A trasformare dei rapporti di lavoro instabili per esempio per quattro anni per tre anni il quarto anno al quinto anno trasformare questi rapporti di lavoro in rapporti stabili
Perché la precarietà non è una scelta salvo alcune figure per qualcuno si molto spesso la precarietà cioè la trasformazione di una flessibilità necessaria in precarietà è una condanna
E qualche cosa che si subisce
Allora le persone credo che all'inizio della loro vita lavorativa possono essere disponibili
Alla flessibilità
Ma ripeto a trentatré a trentacinque a trentotto anni forse non si è così disponibili
A questa flessibilità
Forse si vuole che ne so io fare come ha fatto mio nonno mio padre creare una famiglia progettare un proprio futuro
Avere una propria casa
Avere un rapporto con la vita di con il futuro non così precario più solido più stabile
Non è sbagliato avere il desiderio della stabilità
Il problema è cercare di capire come aiutare le imprese da un lato l'economia dall'altro le persone dall'altro ancora a raggiungere insieme questo tipo di obiettivo non non è questo un problema di vinti e vincitori di sconfitti o di vincenti è un problema dell'economia nel suo insieme
Le vendette sociali non si fanno più
O almeno io spero
La legge del più forte non può valere in questo tipo di campo
Altrimenti subentrano appunto delle guerre a cui partecipano addirittura delle persone che vengono da altri Paesi
E allora la guerra tra i poveri non porta sicuramente a quella economia sana solida e competitiva di cui stiamo parlando anche in questi giorni a Trento
Io credo che per esempio la legge Biagi la legge trenta sia già in qualche misura segnata dal mercato che sta privilegiando alcune formule non prende in considerazione assolutamente altre formule
Quindi mettersi a litigare per anni sullo staff leasing abbastanza ridicolo visto che le imprese non lo stanno adoperando praticamente in
Se i nonni in poche centinaia di persone
E il job on call non è mai passato di fatto semmai si tratta di stabilire quanto tempo può durare un contratto a termine ecco questo forse si è più serio porselo
Come problema e quindi insomma passare far passare questa discussione da ideologica pragmatica per dire tre numeri settanta sessanta cinquanta come li raggiungiamo e come riusciamo a mettere insieme è una brutta parola inglese
Ma che rende l'idea flexicurity
Come mettere insieme una iniziale flessibilità con una politica di sicurezza ne siamo disponibili a fare tre quattr'anni da flessibili
Io credo di sì se dopo viene riconosciuto questo nostro sforzo
Le imprese sono disponibile ad assumere stabilmente dopo tre quattr'anni le persone sì se vi è una politica di aiuti da parte dello Stato che aiuti quelle imprese che stabilizzano le figure professionali e i contratti
Questo credo che sia possibile
In tutto questo discorso sul piano degli strumenti e delle norme ovviamente non si può non parlare ma lo faccio in pochissime battute del sistema formativo
Certamente il tema delle lauree triennali sta rivelando
Buche preoccupanti
Anche un altro modello che passa sotto il nome dell'autonomia sta rivelando buchi preoccupanti e cioè il fatto che in tutte le città nascano delle università
E molto spesso questo non è una un fatto positivo
Almeno a mio parere non sa cosa ne pensate voi cioè il fatto che ogni città media abbia la sua università non significa che quella università è una università di qualità
Il fatto cioè che ciascuno faccia il liceo l'istituto tecnico sotto casa nella città in cui è nato e forse la laurea prenda una laurea nella città in cui è nato e poi probabilmente cerchi lavoro nella città in cui è nato non è un fatto coerente
Con i mutamenti del lavoro e nell'economia dei prossimi anni
Perché se in anni molte in alcune regioni o province del Nord questo sarà possibile
Ma in molte altre regioni d'Italia questo non sarà possibile
Quindi credo che le università sotto casa delle università di campanile in molte realtà territoriali non siano un fatto positivo
E poi c'è un problema di miglioramento netto delle lauree triennali ormai la laurea triennale non non basta
Non basta assolutamente più
Perché sono ormai generiche
Non sono professionalizzanti
E in molti casi non è chiaro che rapporto debbano avere con il più due con le lauree specialistiche
Veramente c'è un sistema debole e proprio per quello dell'offerta formativa universitario sono migliorate le nostre classifiche internazionali perché noi oggi piangiamo verso trecento mila laureati la no
Sì
Sei anni fa erano centosessanta mila
Abbiamo siamo quasi raddoppiando il numero dei laureati
In Italia triennali
Però ci rendiamo conto di come queste lauree triennali molto spesso non siano così coerenti con la domanda del mondo del lavoro
Non è un caso che ormai abbiamo proprio quest'anno abbiamo avuto una corsa altissima le lauree specialistiche proprio perché anche i ragazzi e le loro famiglie si rendono conto
Che la laurea triennale rischia di essere poca cosa
E allora forse il problema
Più di fare più che mettere imbuti è y nei primi tre forse il problema è quello di capire decisamente che cosa fare dopo il tre
Se fare un master annuale se fare un master biennale se fare una specialistica biennale
Perché il tre da solo ormai e debole
Assolutamente deporre
E l'altro discorso è quello di inserire un percorso terziario non universitario
Di cui non si sa nulla in Italia molto scadente scarso non utilizzato che è il nuovo percorso formativo minimo triennale che posso davvero formare queste figure tecniche che sono quelle dove c'è carenza dove c'è
Difficoltà tra domanda e offerta di lavoro
Però sicuramente poi bisogna pensare anche a un offerta formativa articolata nel tempo che permetta ai cinquantenni alle donne
Dopo la maternità per esempio di Ray entrare anche concorsi più rapidi nel mondo del lavoro quindi dobbiamo insomma essere più seri in Italia sulla formazione e sull'università molto molto più seri
Se li vuol dire essere responsabili fare un patto formativo coi nostri studenti tu matricola vieni da me non perché d'ora la la laurea honoris causa Valentino Rossi così che attirò cara matricola perché tu vieni da me perché
Perché la mia università è una specie di piccolo Bengodi dello spettacolo in cui facciamo i concerti c'abbiamo Vasco Rossi c'abbiamo Valentino Rossi
No questo modello di marketing delle università per attirare matricole può anche essere interessante per molti aspetti a una condizione che si mantenga il patto formativo con i nostri studenti con le nostre matricole
Cara matricola viene da me perché ci divertiamo oltre che imparare che va benissimo imparare divertendosi è la cosa più bella del mondo però ti garantisco che alla fine del tuo corso di studi io farò di tutto per aiutarti a trovare un lavoro
E invece si è svolto spesso l'abbandono
Le politiche di orientamento sono molto deboli
L'orientamento è una cosa seria
E non può essere lasciata nelle mani
Neanche degli insegnanti
Perché un insegnante non è necessariamente un buon orientatore l'orientatore è un professionista dell'orientamento e una persona che ha studiato per fare questa professione per fare questo mestiere in Italia ci vogliono almeno venti mila orientatore e non ci sono
Perché fare un convegno non vuol dire fare orientamento
Fare una bella discussione non vuol dire fare orientamento portare vuol dire fare una bella discussione l'orientamento un percorso strutturato e formalizzato
Che ha dentro competenze interdisciplinari molto molto anche è un orientamento alla scuola alla scelta del titolo ma è anche un orientamento al lavoro e se una persona non ha mai fatto il lavoro non ha mai me mosso le mani nel mondo del lavoro non può orientare il lavoro gli altri non lo può fare
Perché non lo conosce il lavoro perché può soltanto ripetere delle banalità
Ci può essere molta buona volontà rispettabilissima buona volontà ma gli per fare orientamento ci vogliono gli è orientato non la buona volontà
In altri paesi ci sono dei professionisti dell'orientamento banali non si formano il nostro sistema universitario che non forma orientato
E invece sarebbe uno dei mestieri più belli e più utili del mondo
Quindi non si tratta ripeto
Di discutere genericamente di formule contrattuali ma credo che si tratti di parlare di servizi
L'altro elemento che manca tra gli strumenti in Italia cioè dei servizi all'impiego
Alla scelta della scuola alla scelta del lavoro al cambiamento del lavoro al rientro nel mondo del lavoro
Che ancora oggi un po'mancano ma si stanno costruendo fortunatamente parla dei servizi pubblici e dei servizi privati all'impiego
Ai cui sportelli siedano persone motivate e preparate
Per ascoltare i bisogni delle persone che li si rivolgono a questi sportelli siano in grado di indicare le risposte giuste alle domande che queste persone pongono al sistema pubblico il sistema privato
Ed è uno dei lavori più belli del mondo questo
Aiutare le persone a scegliere la propria strada scolastica e formativa aiutare le persone a scegliere il proprio lavoro a rientrare nel mondo del lavoro
è un mestiere affascinante presente un po'e il mestiere che cerco di fare io
A me piace tantissimo che lo cerco di fare attraverso i media
Io non ho uno sportello o dei mezzi di comunicazione di massa
Attraverso i quali fare anche delle politiche di orientamento ma questo non è assolutamente sufficiente
Fare orientamento professionale lavorativo con le radio con le televisioni con la carta stampata con i portali di internet
Con i convegni
Certamente importante però bisogna aumentare questa Rete dei servizi non solo di comunicazione per aiutare le persone a entrare o a ritmi entrare nel mondo del lavoro e per quello che cerchiamo di fare trasmissioni sui temi del lavoro perché cambino anche le nostre culture i nostri modelli nostri approcci
Al mondo del lavoro
Finisco davvero con tre quattro consigli ma forse inutile a questo punto visto che avete capito un po'come la pensa insomma
Certo molta importanza più che i processi normativi do molto più importante i processi culturali l'avrete capito e lavorare sulle culture richiede tempi più lunghi che lavorare sulle norme anche se in Italia le norme sono molto lunga di solito
Però sono più lunghi processi culturali
Presso questo che ne dobbiamo pensare e lavorare molto
Il Consiglio per i posso dare è quello di non pensare di solo dei lavoratori dipendenti
Questo lo dico di cuore perché guardate ci sono due modi per non essere dipendenti ma per essere lavoratori autonomi
Uno è quello di avere un basso potere contrattuale l'altro è quello di avere un alto potere contrattuale
Sia dei lavoratori autonomi diverso
Come si fa ad avere alto potere contrattuale da lavoratori autonomi da consulenti da freelance da non dipendenti
Essendo i migliori nell'offrire una certa prestazione essendo bravi essendo competente
Sapendo risolvere dei problemi
Cioè il consulente deve essere davvero capace di fare il consulente il freelance non è un giornalista generico
Tuttofare come c'erano una volta che oggi non servono più a niente
Il freelance sempre del competente che conosce tutto o quasi tutto di quel tema di quel contenuto di quella argomento
Quindi pensarci autonomia collaboratori anche non solo assunti
è una quasi necessità soprattutto per certe fasi della nostra vita però lo si può fare bene solo se si è molto preparati molto bravi
Nel proprio campo
Un altro consiglio quello di davvero tenervi informati
Il più possibile a di non considerare l'informazione come una rendita perché l'informazione si consuma molto velocemente molto rapidamente
Aggiornarsi continuamente si può
Avere un sistema informativo proprio si può
Addirittura di informazione paradossalmente ce ne sin troppa
Sì ma il problema è quello come distinguere l'informazione buona dall'informazione cattiva oggi
Come cioè avere una chiave di lettura dell'eccesso di informazione che ci possono essere
Presso tutti i media inno
Sono anche uno dei direttore della scuola di giornalismo dell'Università Cattolica di Milano
E vedo come i nostri ragazzi
Debbano essere convinti della necessità di conoscere e più metri comunicazionali
Cioè di non avere la cultura solo della carta stampata
Uno solo della televisione ma di avere la cultura della intermedi alita cioè avere la cultura che i mezzi di comunicazione sono più di uno e vanno usati tutti vanno usati tutti e creare un proprio sistema informativo dentro questi mezzi è un modo per stare aggiornati per stare continuamente all'altezza delle opportunità
Che capitano
E l'ultimo consiglio
Ritorna la bussola iniziale di cui parlavo
E davvero quello di continuare a farsi questa domanda che cos'è per me il lavoro
è una fatica è una sofferenza è qualcosa da cui fuggire
E qualcosa in cui restare e la parte
Peggiore della mia vita è la parte migliore della mia vita ecco perché sono domande
E qualche volta
Può essere anche giusto non farsi perché si scoprirebbe che si sta facendo un lavoro che non ci aiuta non ci soddisfa
Però porsi la domanda vuol dire comunque già in qualche modo cercare di darci una risposta
E quella bussola di cui parlava l'ha fatta giocare a seconda delle nostre fasi della vita ci sono delle fasi in cui
Posso davvero
Soddisfare i miei desideri scegliere un lavoro che mi piace e questa è la prima parola il primo punto cardinale i miei desideri che cosa mi piace fare me lo sono chiesto qualche volta mi piace far niente va be
Gioca al Superenalotto provarci almeno se non ti piace far niente
Oppure spera nella via ricca che ti lascio una delle eredità
Non è che si vada molto lontani da questo no vincere una lotteria o avere un parente ricco che passa all'altra vita
Però se non abbiamo altre due condizioni
Fare un lavoro che piace il desiderio del lavoro è importante guai a metterlo sotto le scarpe perché perché guardate lo dopo qualche anno di salta fuori se volete che il vostro desiderio è fare quella cosa lì fatela diventare davvero la vostra splendida ossessione
E cercate di raggiungerla quella cosa lì
Quindi il desiderio
Mescolato con le attitudini incerto se io degli impianti costruire ponti vorrei costruire ponti sì ma se non mi piace la matematica come faccio costruire ponti se non ho le attitudini scientifiche come faccio a essere un costruttore di ponti
Meglio fare il poeta
Sì ma se non ho la statua per fare il poeta
Meglio aprire un bar
E perché no
Capite cosa voglio dire i desideri le attitudini cioè o l'ha fatto fa per fare la cosa che desidero ce l'ha o non ce l'ho nella misurazione delle attitudini posso farmi aiutare
Certamente da quegli orientatore professionale di cui parlavo prima
E poi c'è certamente la mia formazione
Voglio fare l'informatico voglio occuparmi di biotecnologie sì ma ho un curriculum formativo sufficiente
Per realizzare queste cose perché fare l'informatico generico non serve a niente oggi sono specialista in esse APPI
E già diverso oggi c'è una forte domanda da parte delle imprese di specialisti di SAP che cos'è la sa
Boh appunto perché sono uno smanettone sono l'esperto informatico ma cosa vuol dire perché so trovare la miglior musica aggiro presto su internet bella capacità ma non ti basta
Capite cosa voglio dire la formazione finalizzata non fine a se stesse autoreferenziale mi guardo l'ombelico e dico che bravo informatico che sono perché perché c'è il quarto punto cardinale che la domanda
Allora i miei desideri i miei interessi la mia formazione mi permettono di entrare in un mondo che richiede queste figure non altre
La qual è il mercato come è fatto questo mercato cosa chiede questo mercato beh un'occhiata al mercato viva Dio la dovrò pur dare ogni tanto no
Poi secondo me è meglio un poeta felice squattrinato di un ingegnere Enrico insoddisfatto
Per me
Abbinerebbe poi chiederlo a loro come va il mondo
Capite cosa voglio dirvi cioè una bussola che tenga
Insieme questi quattro punti cardinali
E che è una bussola personale che non è una bussola standard ognuno da un venticinque per cento un trenta per cento il cinquanta per cento a ciascuno di questi quattro punti ma credo che questi quattro punti debbano far parte
Di una bussola personale di ciascuno l'unica cosa che cambia è il mix tra i vari elementi
Io direi che mi fermo qui se no poi non c'è più spazio per le domande
Mi scuso se l'ha fatta un po'un po'lunga
Grazie no no per la scuola di così aver detto di essere riuscita a trasmettere via anche insomma quella quella bella o brutta passione che io ho per queste cose
E che sono un po'sono anche il mio lavoro oltre che la mia passione gradatamente stimoli ne ha forniti tanti Walter Passerini a questo punto sarebbe il mio compito fornire a voi degli stimoli se volete intervenire c'è un microfono che
Gentilmente più può far girare The qualcuno di voi vuole fare qualche domanda o rispondere alla sua prima domanda visto che insomma la ha lanciato questa questo tasso se qualcuno volesse
Rispondere
Sì io contro i figli detta critica
Cioè stanno studiando purtroppo in questo nuovo sistema universitario
Probabilmente loro vivono questi problemi in modo meno angosciato di Quarto ricorso vedere io credo alla villetta ovviamente devo cambiarmi boh devo fare molto di più che avremmo cambiamenti di tipo culturale
Per potere capire ecco però devo dire l'ho ascoltata tutto quello che ha detto trova riscontro nella mia esperienza cioè o nella loro nelle spiagge faccio attraverso loro però non ho trovato risposte
In che senso
Quello che io noto che sta succedendo in questo noi abbiamo sostituito il territorio con il mercato
Per i giovani cioè mentre prima il mio lavoro in qualche modo era radicato sul territorio quindi vivendo in un territorio io avevo la percezione se conosce del mio territorio dei bisogni di quel territorio potevo anche inventarmi un lavoro questi giovani a questi giovani noi proponiamo il mondo
Che non conoscono peraltro un mondo fluttuante
In cui oggi posso trovarmi a fare una corsa e domani un'altra cosa che non so cosa possa essere quindi già questo mica è un problema di identità chi sono io
Se noi guardiamo i ragazzi a trent'anni ne conosco moltissimi non sono arrivati ancora le mie figlie trenta trentatré anni c'è un gran anche in giovani che sono arrivati ad avere un lavoro di tipo internazionale quindi hanno un grosso a lavorarci è difficilissimo perché hanno un grosso problema di identità non sono non hanno costruito il loro io
E per esempio è una cosa incredibile come questi ragazzi pur ripeto a livello internazionale potendo contare su uno stipendio di tre quattro mila euro al mese spendono tutto
Vestiti da grande via mangiare al ristorante e così via perché non hanno la capacità Prodi progettarsi la vita proprio perché sanno che per lavoro oggi c'è domani non c'è quindi è avvenuto uno scollamento fra la il la la consapevolezza del proprio io e il mio lavoro che in qualche modo comunque in qualche modo ci identifichiamo
Seconda cosa nel momento in cui noi abbiamo preso questo mercato come regola
L'abbiamo introdotto nelle università abbiamo detto le università devono risponde criterio di mercato
Io veramente sono inferocito nei confronti di tutti i must perché sono nati e che sono delle bugie rate nessuno Lecco li controlla
Nessuno controlla la qualità della didattica nessuno controlla niente
Perché sarà il mercato a controllarlo solo che prima che si scoprirà che quel master di quell'università è una bugia rata avremo reclinato due-tre generazioni di giovani ma ma che modo ecco allora io non credo che si tratti solo di trovare modi di cambiare di adeguarsi io credo che ci sono anche delle grosse irresponsabilità
Da parte dei poteri forti che praticamente hanno sbaragliato tutto pensano soltanto che
Nel mondo troveranno forza lavoro che gli servirà
E quindi se quel Paese va a fondo se in quell'altro si va condotta tanto peggio va bene ci sarà sempre qualcuno troveranno qualcuno da qualche parte magari li farà venire dall'India o dalla Cina che gli daranno quello che vorrà ecco
Allora non lo so se dobbiamo cercare di comunque mettere una regola mi rendo conto che il mio può sembrare discorso di un sessantenne
Va bene però non credo di esser così dice dentro scemo diceva a volte non saper leggere le cose che succedono
Questo questa terribile mancanza di rapporto col territorio in effetti piuttosto notevole non perché ovviamente riferimento del mondo si diceva sia per i competitori gli altri giovani di altre persone che non entra nel mondo del lavoro sia per il contesto
Cosa preferite che io risponda al Signore oppure anche alla facciamo altre domande e poi rispondo come volete voi io posso rispondere anche un po'rapidamente
A ciascuna domanda come c'è un signore là in fondo alla quando si agita non lo so forse meglio raccogliere non so
Due o tre e poi dare via libera e poi magari poi mancare collegare polemiche come cento sì pensa che prendesse anche collegati alcune cose oppure possono diventare
Io sono arrivato tardi al dibattito quindi non so se la mia domanda sarà pertinenti anche penso di sì
Il problema che io volevo chiedere l'acquisto di chi è si è parlato parlato di formazione per i ragazzi che tale unicità che escono dall'università
Ma credo che è un problema importante chi anche dei quarantenni quarantacinque enni cinquantenni che per diversi motivi vengono battute buttati fuori dal lavoro
Perché o aziende che chiudono per diversi motivi
Allora io sono uno di quelli ero fino a qualche anno fa dirigente di una piccola impresa fallita
E nonostante che coi abbia dici abbia fatto impulsi di formazioni abbia partecipato a minimale per Cernic sia rimessi in discussione
Nel mondo del lavoro per chiedere per il più aggiornate nel mondo del lavoro però quando avanti a forza di lavori precari così ticket il cosiddetto precariato
Quindi anche a quelli come me quindi della mia età
Che cosa consiglia
Attivamente
Grazie
C'era un ragazzo lì c'era una ragazza qua davanti e mi pare davvero
Prego sì allora io sono uno studente Università di Trento sto facendo il dottorato di ricerca in economia
Economia quale Pietro Economics economia comportamentale microeconomico capirci
Io adesso ho una laurea specialistica in Economia l'ho presa con un buon voto al massimo i voti
E
Sta per finire il primo anno di dottorato che né per quel che riguarda l'economia vuol dire arrivare diciamo settantacinque per cento al lavoro
Quando finirò dottorato però trentun'anni secondo lei se io devo cercare lavoro in della Regione Veneto che siamo una regione basata sulla piccola
Funziona
Funziona piccola media impresa
Mi conviene smettere adesso o prendere il dottorato del trentun anni inserì nel mondo lavoro
E qualcuno dice che è troppo tardi qualcuno dice che che maglia per un titolo di studio
Le dirò chiedo consiglio altre persone ci son due professori universitari e un credo sia un consulente lavoro del mistero ha avuto tre risposte diverse
Forse ne avrà una quarta
Speriamo che vi piaccia
Almeno chi lo sa
Anche anche lui delimitate territorialità il Veneto
Multa specificazione
Sentiamo una persone poi volete che comincia a dare qualche risposta forse
Ecco
Io volevo far riferimento a a una frase che lei prima ha detto nella sua relazione e cioè al fatto che aderì all'università sotto casa
Avere la possibilità vicina insomma di di fare un percorso di formazione o di qualificarlo questo non significa per un ragazzo contare su una opportunità vera e questa domanda gliela faccio come come genitori perché e mi trovo abdicare adesso la situazione di avere una figlia che finisce il liceo qui incitano a Trento
Una ragazza che comunque non è qui perché sono passati Recchia lavorate invertito tanto sullo studio
Ha scelto una facoltà che non abbiamo in in Regione e perciò deve rivolgersi ad altri ad altre regioni ad altre città
E eccome la mia ragazza tantissimi altri ragazzi insomma della nostra del nostro territorio si trovano a operare queste scelte per le famiglie che devono accompagnare i ragazzini e verso questo questi traguardi e che credo no in quello che lei ha detto perché condivido
Tutti al livello insomma di principio
Però per per le famiglie ci sono dei problemi grandi soprattutto quando quando magari i genitori sogno impiegati cioè fanno riferimento a a dei redditi visti e allora questa domanda collocata dentro un festival dell'economia no e di quell'economia mai raccontata e per per la quale ho dedicato tanto tempo in queste giornate perché ci credo insomma no
Allora voglio dire che anche la famiglia è un mondo nei quali devi pensare in termini economici e The ove s'inventa un'economia perché un figlio e comunque la Dieng a famiglia abbia un un percorso a priori soltanto e volevo da lei così un un suggerimento in termini di fiducia adesso quei genitori che devono fare i conti con con degli stipendi molto limitati e nello stesso tempo li sentono attratti comunque dal fatto di poter garantire ai figli
Quello che tutti i relatori in queste giornate ci hanno proposto e cioè il credere
In un mondo migliore nella nello scoprire il fatto che ci vogliono regole incentivi e sanzioni
E come coniugare tutto questo dentro le scelte e di vivere la quotidianità ecco grazie Grazioli
Provo prego faccio un primo un primo giro Piero rapido rapido anche se i temi sono beh sono bellissime domande innanzitutto tutte e quattro bellissime domande
Perché sono i temi veri
Per questo riferimento della signora finale
All'economia quotidiana
Del resto questo mi pare che si chiami vita quotidiana questo cappello si chiaramente si chiamerebbe detta Tina in termini giornalistici la terza time vita quotidiana be'fantastico riuscirà a portare l'economia vicino alla gente mi sembra fantastico
Perché l'altra alternativa è quella che c'è un principe illuminato
Ho un dominus
O un dittatore che decide al posto nostro che ci dice questi sono i binari dentro lì o fuori
Quindi l'economia del quotidiano è una cosa seria
E dare dignità non è ridurre l'economia l'economia domestica come qualcuno sorridendo
Dice
Davvero parlare della vita delle persone dentro a una materia che sembra lontana ma che invece
La principale molto spesso delle nostre scelte perché perché ne mettiamo senso valori dentro l'economia scelte dentro l'economia non la subiamo
Il primo genitore ha toccato un punto a me molto caro non si può ridurre il mondo mercato
Io sono d'accordo
Il mercato da solo può essere la peggiore delle selezioni possibile
Il mercato è una dimensione dell'uomo
Ed è la donna non l'unica
Però è evidente che vi è una cultura del mercato darvi mistica usiamo questo termine
Per cui i più forti sul mercato vinceranno è questa una cultura presente naturalmente che può avere una sua legittimità
E poi c'è ci sono altri tipi di di cultura in cui al mercato dobbiamo accompagnare delle reti per esempio
Dei comportamenti sociali per esempio dei sistemi di norme per esempio perché non viviamo nella società
Come dire
Del più forte
Ma viviamo in una società dell'equilibrio
Non uso altre parole viviamo
In una comunità vivente
Che si chiama società in cui a tutti e a ciascuno vanno date le stesse opportunità
No abbiamo un modello sociale diverso in cui sono i figli dei ricchi possono andare a scuola
E i figli degli operai degli impiegati no
Ma questo l'abbiamo smentito negli ultimi anni in qualche modo questa politica è stata smentita
Negli ultimi venti trent'anni sto dicendo
Cioè in cui io figlio di carbonaio e di operaio mi sono laureato no
Quindi voglio dire qualcuno è riuscito a superare la condizione della famiglia anche se gli studiosi che troveremo fra
Fu poco tempo tra un'oretta circa un'oretta e mezza ci sono due studiosi che parleranno proprio di questo della misura in cui la condizione sociale della famiglia
E ancora l'elemento fortemente condizionante della scelta del futuro dei figli
Daniele Checchi Antonio Skipper otto tra un'ora e un quarto un'ora e venti di parleranno di queste
Perché il grosso delle fa delle delle scelte dei giovani corrisponde al tipo di famiglia in cui un giovane nato
In ogni caso il mercato da solo non basta è anche vero che però in questo Paese ci sono delle culture antimercato
Che sono le culture della protezione
Le culture dell'assistenza ecco molto spesso queste culture fanno a pugni con le culture del mercato quindi si tratta comunque di metterci un po'd'accordo su quanto mercato vogliamo e su quanta protezione voglia
Ma non si può come dire non rispondere a questo tipo di di domanda
C'è bisogno di tanto mercato questo è un Paese che guardate ha parlato tanto di mercato e la praticato quasi per nulla
Se abbiamo un'idea di un mercato che da tutti le stesse opportunità mai non è un mercato del di chi grida di più e non è il mercato del più forte beh allora se mettiamo sulla linea di partenza tutti
Con le stesse possibilità di vittoria beh allora mercato diventa una cosa seria
Il discorso si farebbe completo se lo trasportasse ma appunto all'economia dei poteri forti al monopolio al sistema pubblico privato non ci voglio entrare
Sono d'accordo con lei quando dice che il mercato non può essere tutto e credo che dei contrappesi
Alle logiche di liberalizzazione selvaggia ci debbano essere e i contrappesi sono la comunità lo star bene il benessere sociale in qualche modo l'avere un contrappeso di tipo sociale dove per esempio ci sono dei più debole che ne facciamo rigettiamo dalla Rupe Tarpea
O gli diamo uno stipendio perché si nascondano alla nostra vista
Voi sapete che sui disabili no c'è un tentativo di indennizzare
Il danno
Questo è un tentativo di lettura che viene fatto per certi versi sui disoccupati paghiamo lì e diamogli uno stipendio si tolgano dalle palle scusate se usa un'espressione un po'forte cioè il modello risarcitorio
No credo che non ci porta da nessuna parte parte che ci vogliono le risorse cioè si tratta di mettere in campo un welfare
Della promozione e non del risarcimento che dia a tutti la possibilità di partire sulla stessa linea di partenza
Poi per i figli degli impiegati e delle persone che hanno hanno un reddito non alto
C'è un problema di introdurre in questo Paese è un sistema di borse
Vere di studio e prestiti sull'onore degni di questo nome l'Italia fa ridere e da questo punto di vista perché rischiano di pigliare la borsa di studio i figli delle persone che pur svolgendo una buona professione dichiarano alle tasse un decimo di quello che prendono e si pigliano oppure la borsa di studio
E allora usciamo anche da questo di equivoci e da queste ipocrisie se diamo la borsa di studio esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dei redditi
Ce lo ricordiamo che in Italia ci sono duecentocinquanta mila persone che dichiarano di guadagnare più di cento mila euro l'anno duecentocinquanta mila persone dichiarano più di cento mila euro l'anno ma ci credete voi
Io non ci credo
Non ci credo c'è qualche cosa che non vada quell'atto di quindi se è l'unico elemento
Dirimente nell'assegnazione di borse di studio è il modello Unico o il sette trenta Demi vengono i brividi
Si tratta quindi probabilmente di lavorare molto anche in quella direzione
Comunque sono d'accordo con lei chiudo sulla prima risposta che
Vediamo dei giovani giocati sul presente e non sul futuro ai giovani che non progettano futuro ma arrivano continuamente il loro presente e questo dipende anche dalla difficoltà di analizzare oltre che di progettare il loro futuro
E credo che comunque il territorio sia una dimensione non sufficiente
Il territorio è una cosa importante degnissima in Italia abbiamo bellissimi territori che si possono sviluppare ma se il nostro mondo ai territorio credo che facciamo un cattivo servizio ai nostri giovani dobbiamo aiutarli ad alzare l'orizzonte
A sentirsi e a farli sentire cittadini di un mondo che è diventato più piccolo ma anche più grande non so come dire i ragazzi
Inglesi e francesi tedeschi grazie anche a un modello di welfare probabilmente diverso escono di casa presto
Da noi ci sono i trentacinque enni che stanno ancora incalza per tutte le ragioni che adesso state pensando compreso il fatto che hanno troppo lavoro temporaneo prendono troppo poco e non hanno i soldi per farsi la loro famiglia compreso questo
Però poi capita che un modello sociale dove il vero ammortizzatore sociale la famiglia
E non funziona questo modello
Anche qui non le ho dato risposte fomentato le domande però è una è una rivoluzione culturale quella cui ci dobbiamo sottoporre tutti i giovani e meno giovani abitanti del microfono
Prima di cliccare magari fa intanto
Sì
I cinquantenni ho parlato a lungo di cinquantenni il signore che mi ha fatto la domanda sta
Rispondendo al telefono ma avrà sicuramente la possibilità
Di sentire un pezzo di risposta viste che
Non ha partecipato a tutto a tutto anticipiamo un'altra risposta no ecco pensavo di una norma come Cosimo Semeraro sollecito del mio no parlato molte ore cinquantenne perché sono davvero un target che l'Europa ci pone
Io prima parlata che cinquantenni oggi in Italia lavorava al trentun per cento di tasso di occupazione devono arrivare al cinquanta per cento
Questo ce lo chiede l'Europa quindi c'è un modello un obiettivo un qualche cosa a cui tendere
Poi è evidente che si tratta di costruire però dei servizi vedono solo formativi ma anche di orientamento e di auto impiego
Per figure oltre i quarantacinque anni che dobbiamo ancora tutti inventare scoprire in Italia quindi lì
Perché vedete molte imprese hanno si sono liberate dei quarantacinque enni ma molto spesso li hanno ripresi
Guarda che in molte aziende editoriale di posso anche fare dei nomi hanno ripreso i quarantacinque cinquantenni che avevano espulso come consulenti perché insieme cinquantenni hanno buttato via l'esperienza
Ti posso fare dei nomi di case editrici prestigiosissimi B
Da questo punto di vista
Quindi attenzione a questa politica cosiddetta giovanilista
In cui la sostituzione di un cinquantenne con un ragazzo può soltanto portare un minor costo
Ma butta via tutta l'esperienza la sapienza organizzativa che c'è nei luoghi di lavoro che molto spesso è proprio possesso di coloro che hanno più anni e quindi più esperienza da questo punto di vista quindi
Sicuramente sono un'emergenza la questione giovanile che accompagna la questione dei cinquantenni in modo netto e deciso e i servizi le reti per i cinquantenni sono ancora più modeste di quelle che
Non ci sono per i giovani certamente sono contrario alle pensioni di anzianità di un quarantasette quarantotto cinquantenne
Sono contrario cioè ancora una volta il modello risarcitorio non mi trova d'accordo
Sarebbero un modello sì so che poi molti cinquantenni invece vorrebbero la pensione per togliersi come dire no dal mercato
Perché no visto che negli anni passati con le pensioni di anzianità sia data la pensione a persone che in via di quarantadue quarantatré anni e
Sappiamo perfettamente vogliamo andare avanti li ed ENI allora ogni neonato
Anziché avere un debito di cinquecento euro ce l'avrà di mille euro paziente del debito pubblico maschi ma chi se ne frega se ne occuperanno le future generazioni del debito pubblico no
Quindi voglio dire che anche lì il modello risarcitorio non funziona
Anche con i cinquantenni bisogna creare cioè dei percorsi di auto impiego verso anche il lavoro indipendente aiutando questi cinquantenni magari con quella cosa che c'era in Italia che funzionava e forse proprio perché funzionava è stata tolta
Che si chiama legge novantacinque novantacinque che la ex quarantaquattro e che è il prestito sull'onore
Per un quaranta quarantacinque enne cinquantenne a cui si davano a fondo perso quaranta milioni di lire
Perché questa persona pochi soldi una mano incerta d'accordo che potrà potevano essere utili per che ne so far qualche cosa lira soprattutto lavoro di tipo artigianale
E al giovane dottorando in economia di trentun anni di trenta non ho capito
Ventisei alla fine del dottorato ne avrà trentuno capito
Bene a ventisette ecco allora il dottorato a cosa serve
Dottorato serve a due cose fare ricerca e a stare dentro nel mondo accademico
Non serve ad altro
Quindi una persona che entra e fa il dottorato
Posticipa la sua scelta professionale sapendo
Che
La scelta implicita che sta facendo è una scelta che le ottiene dentro il sistema universitario quindi lei diventa ricercatore dentro l'università a tempo determinato naturalmente
Oppure lega un'impresa che la possa assumere perché si possa avvalere delle sue competenze è un'ottima specializzazione
Ma delle griglie molto molto strette dal punto di vista professionale lettera più difficilmente spendibile
Su un mercato del lavoro ampio quando avrà finito il suo dottorato
Però non deve chiedermi sia trentun'anni mi devo sentire già troppo vecchio troppo fuori o molto dentro poco dentro
Perché il problema è che tipo di risposta lei dà alla domanda iniziale e la domanda finale che io le ho fatto che cos'è per lei il lavoro
In che misura lei vuole fare un lavoro che corrisponde ai suoi interessi suoi desideri alle sue attitudini alla sua formazione che alla domanda del mercato lei sa che sarà più difficile una volta dottore di ricerca
Lavorare in un mercato generico
Lei ha stretto molto avrà stretto molto le sue griglie però se lei abbandona il primo anno lei avrà
Moltissimi rammarico chi e moltissimi rimorsi probabilmente forse avrà uno stipendio fisso ma forse non sarà del tutto soddisfatto
Della scelta che ha fatto perché si troverà a fare un lavoro che forse non ama del tutto avrebbe amato e preferito fare quell'altro
Che qualcuno gli ha detto di non fare di non seguire
Quindi io per lei visto che tra l'altro ha scelto
Un indirizzo diciamo molto preciso che denota attivo in una maniera incredibile
Io credo che lei abbia una sensibilità sociale sicuramente spiccata
Sì ha scelto a meno che non abbia scelto quel dottorato perché era l'unico disponibile quindi a concorso ma credo che lei l'ha scelto questo questo in diritto è se mi ha scelto perché è un diritto
Sicuramente lei difficilmente lo abbandonerà e a trentun anni mi creda francamente
Sarà esattamente ad armi pari con gli altri però avrà fatto un corso di studi che ama
Che è un po'la sua passione
E quindi può darsi che lei avrà come dire dei rapporti intermittenti e se lavora per l'università
E magari troverà anche un'azienda intelligente che in un ufficio studi la posta anche utilizzare nel campo delle risorse umane
Sicuramente oltreché un settore di sbocco questo per lei non a Bella di Enda che credo nelle risorse umane ha bisogno di persone come lei anche di un dottore di ricerca quindi pensi meglio alle sue passioni eletto in una lista che a ventisette anni ritenga ancora ben presenti perché a trentuno potrebbe essere troppo tardi e e alla signora mamma cosa volete che dica ragione
L'ha già data lei la risposta alla domanda implicitamente perché ha detto
Siamo impiegati però capiamo che il mondo è grande capiamo che è un peccato a tenerli tenerle qui tenerla qui questa figlia
Forse
è giusto chiedere anche a questa sfida che cosa vuol fare da grande no perché molti ragazzi non scendono perché scontentano la mamma il papà
Al di là dei problemi economici che sono una cosa seria quindi il problema di questa figlia forse capire bene che cosa perché non è andar via per andar via da Trento
E andar via per fare che cosa
Qualcosa che non c'è a Trento oppure è un qualche cosa che c'è anche a Trento oppure vuol dire andar via proprio perché questo è vuol dire essere dei ragazzi emancipati e capace di contare molto sulle proprie forze chissà magari ha fatto un Erasmus
O forse no peccato perché sarebbe stata una prova generale dell'andar via
Ecco quindi attenzione non facciamo dell'andare via un principio
Facciamo deve andare via sicuramente un'esperienza di mobilità anche intellettuale culturale per mettere alla prova se stessi noi stessi ma facciamo dell'andar via anche una finalizzazione
In un campo di una disciplina che magari qui c'è ma è meglio altrove e quindi lo sforzo rivestimento vale assolutamente la candela
Lei arriva una replica c'erano state date c'era stato dato un'ora e mezza vogliamo andare avanti ancora un attimo c'era qualche altra mano alzata oltre a quelli io sono disponibile a violando la regola
Prego solo Ferrante
Io a metà dispiace fare riferimenti personali ma il quadro che io le tratteggiato con riferimento ai miei figli
Uno studio in Italia uno in Belgio uno a Parigi il riferimento ai giovani della fascia trenta trentacinque anni sul mondo del lavoro
Le dicevo ambiente internazionale persone che hanno fatto
Diverse università che parlano un minimo quattro lingue i disagi di cui portavo testimonianza e quindi sono disagi di quel mondo che lei preconizza
E il problema secondo me nell'ascoltarla nella sua replica ho potuto forse focalizzare un po'meglio il problema
E proprio quello che nasce proprio dal quello che è successo in Italia
Cioè che prima si obbedito alla regola del mercato si è cambiata l'università il triennio è stato portato al livello del liceo e Cipro che si si prevede che la grande specializzazione va fatta in scuole ad accesso limitato alle scuole di eccellenza e così via cioè si è fatta una trasformazione della struttura
Senza però avere garantito quegli strumenti poi di sostegno di cui lei parla ora per l'esperienza internazionale che io e non sempre è così perché il mercato siccome ci sono le lobby va subito avanti per i cambiamenti strutturali e li realizza e poi quello che mancano sono le politiche di sostegno va bene per cui in questo caso ecco il timore che il mercato continua andare avanti ma che noi con le politiche di sostegno non c'è arriveremo mai perché mancheranno sempre i soldi le faccio un esempio
Le politiche del welfare a livello comunitario non si possono fare perché perché i poteri forti si son messi d'accordo che il bilancio comunitario non deve superare l'unico l'uno per cento sono scelte politiche a monte va bene
Che quindi ci impediscono poi impediscono di realizzare quelle cose che lei sta auspicando dei allora mi chiedo se non si debba essere più realisti
Va bene ed evitare quindi di rovinare intere generazioni possiamo facciamo le due cose contemporaneamente facciamo la riforma dell'università quando ci sono anche i soldi per fare politiche sostegni ma così avete rovinato una generazione di giovani perché quello che stanno imparando all'università non serve un fico secco mi creda sono in grado di valuta
Grazie
C'è qualcun altro
Anche qui in mezzo
E qua e là
Pronto cavalca
Ma resterà chiunque può chiedere alcune cose molto veloci sono uno studente di ingegneria per le telecomunicazioni
Io volevo chiedere otto oscurato con molto interesse il suo discorso sul fatto il PIL tramite perché la necessità di specializzati in un ambito di una dire una preparazione generali carta ecco volevo chiederle nel mio campo quali sono i settori in cui chi paritetiche più domanda in futuro
E la seconda domanda è qui sta in Italia abbiamo delle strutture che possono permettersi di fare un una consulenza sul lavoro tanto diventa Minto permetterci di arrivare in modo più preparato al mondo del lavoro ecco la ringrazio
Magari l'altra domanda quinto centro
La reca vincente
Poi chiudiamo
Ma l'intera
Io volevo chiederle cosa pensa della possibilità di perseguire una laurea triennale com'ero io un master e cosa può offrirmi di diverso un master d'una specialistica tratte
Prego
Intende anche possiamo fermarci qua bene così
Beh il dibattito con con il signore che Eric tutta fatto ma accantonato sgomberi allontanata delicato perché è un un bel dibattito e ci riporta e ci riporta comunque al tema
è il tema è proprio questo cioè
Quando stavamo lontano dall'Europa eravamo un altro Paese
Questo il punto
Cioè noi eravamo un Paese che giocava le sue
Carte fondamentalmente
Sulla svalutazione della lira
Nel senso che riusciva a far pagare meno certe
Produzioni rispetto ad altri Paesi
Da un lato con un'unica moneta europea ma dall'altro con l'arrivo di nuovi popoli muovere nuovi soggetti nell'economia questi giochi non si possono più fare per cui improvvisamente ci troviamo degli ultimi anni in questi ultimi cinque o sei anni a dovere come dire ammettere che non siamo più quelli di prima e facciamo fatica cioè ragioniamo come se fossimo ancora quindici vent'anni fa con l'industria che produceva magliette frigoriferi lavatrici e televisori
Con gli stilisti che inondano il mondo delle loro creazioni e con un piccolo Bengodi dato valutazione in cui tutti riuscivano andare a a cena fuori tre volte alla settimana
Ora non c'era l'Europa che citava
Diciamo degli orizzonti e delle griglie rigide ma credetemi non è colpa nostra tra virgolette il mondo è cambiato indipendentemente da noi
E cioè
Sono sei anni che parliamo di Cina prima non sapevamo quasi nemmeno cosa fosse pur avendo forse sentito nominare Marco Polo quindi voglio dire da quanti anni parliamo del tra virgolette pericolo cinese
Da quanto tempo parliamo dell'India non solo come un paese
In cui le vacche sono più importanti degli uomini
Cioè di vi rendete conto di quello che è successo dopo l'undici settembre
Rispetto anche ai Paesi arabi vi rendete conto del mese del del poco tempo in cui ci sono cambiati i connotati di questo mondo le dimensioni di questo mondo ecco quindi dentro questo non è più possibile praticamente continuare con la politica della stesa
Che allora riuscivamo in qualche modo nascondere agli altri nascondendo la noi stessi
Perché questi giochi non si possono più fare allora quando si dice che bisogna creare il mercato ma anche le reti di sostegno io sono d'accordo però voglio capire che cosa vuol dire fino in fondo
Perché non si può più intervenire con quel modello di risorse date per tamponare problematiche di ordine sociale non si può più dobbiamo far tornare i conti
E guardate non è una predica questa è un fatto di realtà la spesa pubblica non è più solo nazionale
La stiamo
Splash suonando
Ogni mese che passa
Ma dobbiamo rientrare dai parametri che l'Europa ci chiede
Ma ragioniamo come se questo tema non fosse così cogente così così importante così rigido e guardate che è così perché sapete che cosa succede se non rispetti non rispettiamo i parametri
E le risorse dell'Europa sono diminuite ma noi ne danno ancor di meno
Di quello che ci hanno dato in questi ultimi anni altro che un per cento
La quota parte di quell'un per cento che arriverà all'Italia sarà inferiore a quella che arriverà ai dieci Paesi dell'Est che sono gli ultimi dieci entrate nell'Europa a venticinque perché hanno un sistema
Formativo che meglio del nostro per esempio
Perché raggiungono gli obiettivi che l'Europa chiede e noi no per esempio
Quindi attenzione a dire
Prima il mercato perché seguiamo per poi non son d'accordo dire che lei del mercato sega i poteri forti perché questa virtuali dei poteri forti francamente non mi ha mai convinto del tutto
Però reti di protezione vuol dire aiutare il mercato a sviluppare le sue opportunità ma non vuol dire dare la pensione a tutti
Anche senza lavorare attenzione cioè non vuol dire tornare i modelli risarcitori
E assistenziali
Flex security
Non Stato assistenziale su questo dobbiamo metterci d'accordo perché se non siamo d'accordo su questo non saremo d'accordo sulla
E poi io sono d'accordo che ci sono delle fasce che vanno protette è vero che le reti in Italia non ci sono perché l'ammortizzatore sociale famiglia continua a funzionare e perché la spesa pubblica la vediamo saccheggiata fino a che abbiamo potuto
Oggi abbiamo un problema verso le fasce deboli ce l'abbiamo forte sicuramente abbiamo un problema di reddito minimo garantito per le fasce deboli certo che ce l'abbiano perché quattrocento euro al mese fanno ridere
Però attenzione non possiamo più attingere troppo da quella cassa
E allora dovremmo trovare dei sistemi di fare cassa
Ma anche di fare meno spesa
Dall'alto delle politiche sociali
Su questo dobbiamo creare la rete dei servizi in Italia quello che manca credetemi al di là delle risorse che pure possiamo trovare sono le reti serie dei servizi
Reti terra non modelli ritardi non lo stipendio al disoccupato ma una rete che permette a questa persona di trovare un lavoro entro dodici mesi
Un aiuto concreto per trovare un altro lavoro
Non una pensione perché faccia il disoccupato a vita
Questo è il modello sbagliato
Impossibile anche da un punto di vista economico quindi a reti e protezioni aiuti servizi e concreti per aiutare le persone a trovare un altro lavoro
Però ripeto la del discusso discussione su questo sarebbe ancora più lunga per quanto riguarda l'ingegnere delle telecomunicazioni fanno domanda un po'difficile
Per me perché
Francamente no perché aumenta ho in mente non lo so un relativo fallimento dell'UMTS ho in mente come dire sembrava no che fossimo come dire dire in Italia fossimo diventati degli specialisti telematica
Lì quello che concretamente io ho visto è uno sviluppo abnorme nella produzione e nell'uso nel consumo di telefonini cellulari
Quindi vedo da un lato un'industria che alla fine è fortemente concentrata sul cellulare
E questo ci sta molto molto segnando però sto sono anche convinto che stiamo cominciando a vedere che possiamo usare il cellulare non soltanto per parlare autistica mente col nostro vicino di casa
Ma forse per avere un grado in forma di informazioni sono interessato per esempio alla produzione di contenuti per telefoni cellulari
Che non è un problema tecnologico e basta
è un problema anche di contenta
Provider ecco
Quindi avere un tecnologo che si misura con la produzione di contenuti credo che sia una cosa molto carina molto interessante molto promettente quindi le sto proponendo di integrare
La sua competenza tecnica e scientifica con una produzione di contenuti e con campi di applicazione e magari anche nuovi
Per esempio parliamo tanto di sicurezza domestica
Domotica
Turris Matica che non sono belle parole sono cose serie quindi quello che io le propongo e che probabilmente
Visto il modello di sviluppo italiano la sua specializzazione ulteriore nella tecnologia la metterà fuori mercato in Italia e dovrà avere un mercato internazionale come riferimento
Però in Italia alle sue competenze tecnologiche potrebbero essere utilizzate per campi di applicazioni anche territoriali
Anche di territorio
Di uno sviluppo locale che uno dei settori che potrebbe essere molto più sostenute valorizzato nel nostro Paese beni culturali e dintorni
Ma anche come dire ripeto senza escludere questa nuova frontiera dei media dei media che l'interattività e la produzione di contenuti su supporti nati per altri fini
Noi abbiamo digitale abbiamo tutta una serie di elementi che sono i nuovi campi che hanno bisogno non solo di ingegneri ma anche di ingegneri capaci di misurarsi sui contenuti
E poi per rispondere alla sua seconda domanda su quanto siamo pronti sull'orientamento io l'ho detto prima
E lo dico in modo come dire definitivo
Non scherziamo non abbiamo riempimento in Italia non esiste l'orientamento io sono netto da questo punto di vista
Non facciamo ridere dicendo che abbiamo fatto due ore di orientamento ai ragazzi del quinto anno dell'Istituto Tecnico tal dei tali per favore abbiamo fatto orientamento perché abbiamo fatto una riunione di due ore una volta l'orientamento è una cosa troppo seria per essere lasciato nelle mani dei dilettanti e dei presìdi
Quindi dobbiamo pensare a reti a politiche di orientamento simili a quelle tedesche e francesi ma imparare a fare orientamento vuol dire formare di orientatore
Non si scappa quindi non ci siamo da questo la mia risposta è netta non ci siamo sulle reti di orientamento
E poi lei mi ha sollecitato sul tre più uno il tre più due ecco questo è molto importante perché da un lato abbiamo un
Non ritiri una redistribuzione diciamo delle funzioni del tre e del due perché ci ci siamo accorti tutti che tre mila corsi di laurea triennale non hanno senso
E che rapporto e per Triennale di andare non è stato analizzato fino in fondo
Ecco quello che si sta vedendo che la Biennale ormai
Nell'offerta in molte università supera il numero delle triennali
E questo è un segno non so se è buono cattivo ma è un segno vuol dire che in queste università alla Biennale hanno dato una funzione professionalizzante che la Triennale non poteva dare
E quindi la Biennale è l'elemento che mi permette di entrare nel mondo del lavoro in un settore un po'più stretto di quanto la Triennale non abbia potuto fare quindi l'uso della Biennale non in chiave accademica perché all'inizio la di Annalena tra per gente che avrebbe dovuto poi fare anche il dottorato e restare magari in università
E nata male
Nata sbagliata alla Biennale adesso staff colmando quel vuoto di professionalizzazione che nella Triennale ormai evidente
Poi ci sono le triennali professionalizzanti perché le triennali nascono su ingegneria
Cioè la vera domanda di triennali è nata sull'ingegneria può estate i estesa in modo indiscriminato a tutti ma nasce da una domanda delle impresa e di tecnici intermedi di tre anni
Quindi se lei proprio deve scegliere
Una il biennale delle vedere proprio la sua capacità di stare dentro un certo mercato delle competenze più stretto
Io sono uno dei fautori del tre più uno
In questo momento di cambiamento e di
Bilancio che c'è nelle università e di disorientamento che c'era nei giovani e nelle famiglie tutto sommato se lady annali non mi danno sufficiente affidabilità io non ipotetico
Il mio futuro
Con una Biennale perché a un'unica condizione farei una Biennale e che mi professionalizzate davvero
Allora voglio capire se quella di Anna Lea dei rapporti con il mondo del lavoro voglio sapere dei docenti e dei responsabili quanti tali vengono fatti e dove
Quali aziende collaborano a questa Biennale altrimenti scegliere una via intermedia il tre più uno sceglierei un master con le stesse caratteristiche della Biennale ma di durata diverso
Cioè un master fortemente professionalizzante
Io dovrei sapere che cosa le ha fatto di triennale
Economia e finanza
Cioè
Né carne né pesce
Perché economia e finanza tre anni e Ennio no
Più che altro e chiarita presso il diritto bancario no per e inizia sì tranne e chiede un po'più Ettore c'è e dire hanno e tiene pepare eventualmente un master in Diritto tributario o benissimo a regalare un ponte perfetto perfetto
Perfetto allora dal se lei vuol fare diritto vuole innescare integrare
Diciamo l'elemento diritto più che l'economia e la finanza in senso stretto beh allora c'è fior di master da questo punto di vista meglio delle lauree specialistiche
Francamente che la immettono finite le penale sta finendo definita già finita
Lei ha ha a portata di mano una serie di master tributari francamente legati al mondo dell'impresa
Più che una biennale specialistica di incerta finalità
In questo momento perché la mia risposta naturalmente
E anche
Diamo quindi che possiamo chiudere qui
Data l'abbiamo parlato di lavoro futuro alle due del pomeriggio quindi è importante la mia prima domanda c'è tutte le ore sono buone delle decisioni dei purché lavoretti comunque un sogno è un desiderio e non diventi un incubo che non parli di turno
Tra un po'di felicità grazie buon pomeriggio