Fede e cultura in Giuseppe Lazzati

è un pomeriggio come ho detto molto intenso e impegnativo
Per numero
Soprattutto per importanza delle relazioni e dei relatori
Confidò
Dalla nostra grazie
Nella nostra capacità di rispettare i tempi e confido che
La qualità dei temi la rilevanza dei relatori renda mosso interessante il
Lavoro pomeridiano che è sempre faticoso come si sa riprendere ringrazio ancora magnifico rettore terra l'onore che ci fa della sua presenza
Confermo ok il cardinal Martini ci raggiungerà
E e che comunque naturalmente gli si inseriva al suo posto quando arriveremo alla conclusione del nostro convegno
Cominciamo allora con il la prima relazione pomeridiano che ha affidato al professor Sergio Zaninelli che docente di Storia economica e però qui nella veste di diciamo così antica di responsabile della formazione permanente
Sotto il dorato di Lazzati quindi collaboratore Lazzati per l'ambito specifico una formazione permanente
Della quale ha preso l'eredità
Del professor Roma dal professor Mario Romani ringrazio incrocio Zaninelli
Di aver accettato il nostro invito ridò la parola e lì ci parlerà del disegno culturale di Lazzati nella formazione permanente e nei corsi di aggiornamento
Non credo che possa risultare superfluo
Una relazione che tenuta svolgersi perline essenziali
E non solo per il tempo a disposizione che poi devo rispettare
Ma anche per non ripetere concetti e valutazioni
Già affrontati con ben maggiore competenza
Nel corso dalla mattinata che poi saranno ripresi certamente nel pomeriggio
Non risulterà superfluo dicevo
Premettere
Che la storia dell'Università Cattolica ne esce filippini primi ottant'anni di vita
è stata la storia di un'università
Il cui le attività formative
Diciamo genericamente extra murali
Hanno costituito un aspetto caratterizzante e non marginale
Se è vero che l'espressione servizio di formazione permanente è abbastanza recente
Affermava Lazzati nella prolusione al cinquantesimo corso di aggiornamento nell'ottanta
è altrettanto vero che l'idea era così presente nella mente di Padre Gemelli
Da trovarla espressa i suoi scritti e discorsi
Nel momento stesso nel quale programmava l'Università Cattolica
Concependo la certamente come sede privilegiata di ricerca scientifica
E di educazione dei giovani una severa di tattica
Ma anche quale sede di elaborazione culturale centro di diffusione di cultura attraverso i propri uomini e le proprie strutture
E così è stato certamente nei convincimenti e nelle a realizzazione di Lazzati
Per il quale soprattutto i corsi di aggiornamento culturale
Andavano considerati cito momento particolarmente significativo del servizio di formazione permanente
Non dunque
Va detto senza tema di confutazioni iniziative fra sporata ittica del tutto personali dal rettore Lazzati ma istituzionale in continuità anche se con una specificità
E uno a originalità
Che erano parte di un disegno culturale da lui ideato e perseguito per tutta la durata del suo lungo rettorato così come cercherò di ricostruire molto brevemente in questo intervento
E certamente furono esperienze
Che con e però quella di Lazzati
Ebbero il loro massimo sviluppo
Tutti i punti di vista anche quantitativo
Per la storia
E per marcare questo loro carattere non estemporaneo
Va ricordato che avrebbero un proseguimento nel quindicennio successivo senza un particolare impulso per essere oggettivi e poi vennero riprese programmaticamente
Con forte determinazione tra il mille novecento novantotto e il due mila due
Ma non solo
Il carattere istituzionali di tali esperienze
è dimostrato anche dal fatto che esse ebbero strutture portanti
Sia all'interno dell'ateneo
Con il servizio di formazione permanente creato nel sessantanove poi trasformato in centro di ricerca
Con collane editoriali e realizzate da vita e pensiero che dedicate espressamente ai fini ai dunque ai corsi di aggiornamento via alle attività di formazione sia all'INPS all'e sterno dall'ateneo con i centri di cultura il primo dei quali venne attivato come è già stato detto stamattina in Alessandria nel mille novecentosettanta sino ad arrivare al numero di tredici nel due mila e due
Con la tua nuova denominazione di centri di cultura per lo sviluppo
E poi con i gruppi degli operatori culturale
Presenti su tutto il territorio nazionale per svolgere prevalentemente attività di formazione
Questo sintetico richiamo ma il carattere istituzionale
E alla continuità delle tute azione permanenti in Cattolica
E quindi questo richiama infatti e rinvia pensabile
Perché va detto senza esitazioni che non si è non si è trattato di esperienze educative
Liquidabili
Come deviazioni rispetto alla natura e alle finalità di questa nostra università
Ad esse si dedicarono con passione impegno culturale istituti dipartimenti personale amministrativo e soprattutto docente determinante fu l'apporto di Mario Romani
Come è stato ricordato che non fece mai mancare il suo contributo al rettore sia sul piano dell'elaborazione teorica sia su quello delle attuazioni Park pratiche
Di cui fu nel ricordo commosso di Lazzati ispiratore e organizzatore intelligente e appassionato
Ma fu soprattutto il relatore il rettore Lazzati in prima persona
A impegnarsi nelle esperienze di formazione permanente
Facendo un obiettivo distintivo del suo rettorato
Né a caso che in tutti i quindici corsi di aggiornamento tenutesi nel durante i suoi mandati chi fosse la prolusione o l'introduzione ai lavori della settimana
Per assumere la piena responsabilità del tema scelto
Della designazione dei relatori del suo significato culturale Della sua coerenza ad un programma che doveva svilupparsi come fu per tappe
Ora Kanishka mente disposte nel tempo
Superati gli anni difficilissimi dell'organizzazione della normalizzazione
Come infelicemente è stato detto del primo mandato di Lazzati
Egli poté delineare le prospettive di lavoro per l'Università di morti domani
E cioè e lo ha illustrato analizzato in profondità Pazzaglia
Riportare l'università ad essere primariamente sede di ricerca scientifica e di formazione di ricercatore in secondo luogo fornire una formazione professionale intesa quale aspetto
Di una più vasta formazione tesa inserire quella in una maturazione di intelligenza critiche di cultura che facciano da valido supporto alla specifica e specializzata preparazione ad una professione ma anche
La messa a punto secondo modi nuovi di quella che convinzione e determinazione Lazzati chiamò la terza finalità
Di un'università in particolare dell'Università Cattolica cioè l'educazione permanente per corrispondere alla domanda di aggiornamento dei laureati
E alle domande ti l'espressione è sua zone sempre più vaste di persone che anche senza aver frequentato le scuole universitarie
Sentono il bisogno di allargare gli orizzonti della loro cultura Italia ad essa fondazioni critiche
Così scrisse nel settantuno Lazzati che questa prospettiva di lavoro lo guiderà
In tutti gli anni successivi sino al mille novecentottantatré
I caratteri innovativi
L'educazione permanente come la intendeva Lazzati
Si espliciterà hanno successivamente con chiarezza e con consapevolezza dei problemi che la sua realizzazione comportava
Educazione permanente come prolungamento della formazione acquisita che per tutti entro le mura e per tutto il corso della vita
Educazione permanente come in missione di stimoli nella ricerche scientifiche nell'insegnamento nell'ateneo
Educazione permanente come correttivo all'isolamento autoreferenziale del corpo accademico
Educazione permanente come servizio alla comunità civile ed ecclesiale
Nella linea di un recupero e di un rinnovamento dei legami dell'Università Cattolica con cito la cattolicità non percepita astrattamente mai vista nella sua via alta di chiese locale
Questo il posto dell'educazione permanente nel disegno culturale di Lazzati
Delineato con chiarezza di intenti
Ma tuttavia destinato a incontrare all'interno delle tenevo travisamenti oscuramenti non delineati con altrettanta lucidità o con progetti alternativi
Il nome di un primato dell'eccellenza concepiti in termini elitari
Un primato del tutto incoerente con la natura la storia dall'anima l'anima di questa istituzione e con le attese anche se inespresse dei cattolici italiani
Era in fondo
E per dirla senza giri di parole se si vuole andare al cuore del problema la contrapposizione mai risolta tra una concezione del potere accademico come servizio
Quella di Lazzati o del potere per il potere che Lazzati non condivise mai
Nell'ambito delle multiformi attività di educazione permanente che l'Università Cattolica realizzò
In un crescendo di contenuti
In perfezionamento di modalità didattiche in assunzione di impegni sempre più estesi sul territorio nazionale
Oltre che nelle sedi dell'ateneo
La Sacchi assegno come sia già petto un ruolo significativo ai corsi annuali di aggiornamento culturale
Un ruolo che si venne precisando prima rivendicando una loro continuità con le settimane sociali dei cattolici italiani
Più che nella questione marginale del tutto marginale della loro numerazione
Quanto nelle finalità che accomunavano le settimane ai corsi e settimane dei cattolici ai corsi della Cattolica rivendicazione che consentirà di dire a Lazzate ad assalti che l'impegno di diffusione dell'Università Cattolica
Poteva vantare di venire da lontano
Ma anche di essere attuale
In una congiuntura di forte politicizzazione dell'università in pratica tra la fine del decennio Sessanta e l'inizio del decennio Ottanta
Congiuntura nella quale sito sarebbe funga dalla propria responsabilità per l'Università Cattolica in particolare
Grazie al rapporto che essa con la cattolicità italiana non impegnarsi sul piano scientifico e dell'elaborazione culturale
Nel pieno rispetto dei metodi che tale piano richiede a contribuire a fornire al paesi ai cattolici in primis quegli aggiornamenti culturali
Che pur non intaccando più autonoma responsabilità politica dei singoli e dei gruppi li aiutino attraverso la giornata a conoscenza dei problemi nei quali sono coinvolti
A pensare politicamente
A pensar di d'artisti anni per agire da cristiani
Il disegno era dunque quello di misurarsi con i nodi cruciali della riflessione del dibattito che contestualmente si sviluppavano nel Paese
Dopo una prima fase dei corsi agli inizi del decennio Settanta in cui la riflessione sul tema stesso delle università era stata impostata sulla problematica del suo rinnovamento
Allargandosi nel settantadue al problema della scuola libera le settantatré all'impegno dei cattolici nella società italiana in sviluppo nel settantaquattro sull'impegno per il proprio per il progresso della società italiana nella prospettiva dell'insegnamento sociale della Chiesa
La premessa di questo disegno
Era il giudizio nettamente critico di Lazzati sullo stato della cultura politica dei cattolici italiani da cogliere nei punti di maggiore debolezza
Toccherà allo stesso versate nella prolusione all'ultimo dei corsi di aggiornamento del suo rettorato nell'ottantatré
Ripensare
Di Tina radio percorso a partire dalla metà degli anni settanta
Il clima dominante in quegli anni disse Lazzati allorquando prese il via appunto il ciclo chiuso sia Bolzano lo scorso anno era segnato politicamente dalla speranza o dal timore a secondo dei punti di vista del cosiddetto sorpasso comunista e culturalmente almeno in termini di cultura diffusa di senso comune
Dalla vera o presunta egemonia dei modelli culturali espressi dalla sinistra politica del Paese
A fronte di una cultura cristiana giudicata forse non sempre del tutto a torto inconsistente e della quale si usava mettere in questione la stessa ragione d'essere
Si partì così
Ne stanzia cinque dal tema cristianesimo e cultura nell'intento di rifondare aggiornandola la ragione dei corsi di aggiornamento culturale e la loro intenzione fondamentale
Si trattava di approfondire puntuali Azzarà Lazzati in quella stessa occasione
Il nesso profondo tra i due termini al fine di chiarire i due termini sono cristianesimo e cultura
A quanti soprattutto tra i cattolici sembravano e sembrano meno avvertiti dell'importanza che il messaggio evangelico si storicizzati animando la cultura e questa a sua volta sappia per i cristiani
Farsi mediazione tra quel messaggio conosciuto e vissuto nella suo utenti città interezza e le condizioni di vita che dire di pensiero di comportamento personale e sociale di struttura istituzionale nelle quali sono chiamati a vivere da cristiani quanti in Cristo sono fatti uomini nuovi
Uomini nuovi consci di aver in quelle condizioni di vita
Insieme con tutti gli uomini il luogo teologico come diceva Paolo sesto della loro santificazione
Vissuta portando il contributo della loro regina originale che le attività alla costruzione della Città dell'uomo
è il tema fondante la svolta svolta conciliare
Questa dice ancora Lazzati piaccia o non piaccia ateologia no
Spesso più disposti a considerare il Concilio o cosa ha già superato un pericolo più che un dono Pier la chiesa
In vista del rapporto Chiesa mondo contemporanea vede e sente quale elemento di del cristiano la coscienza dell'appartenenza alla storia
E la capacità di essere fermento volto impedire la perdita del suo senso ultimo via muove i primi passi nella direzione di tal senso in questa prospettiva furono pensati corsi successivi avendo punti di riferimento particolari due eventi di significato storico fondamentale
Uno ecclesiale il Concilio Vaticano secondo l'altro politico la Costituzione italiana
L'uno e l'altro da cogliere in tutta la ricchezza dei loro fermenti culturali e la forza condizionante il cammino dalla chiesa del Paese in questo scorso del ventesimo secolo
La successione dei corsi e delle specifiche tematiche ciascuno di essi obiettiva una logiche intenzionalmente volta accodi aveva rapporti di non trascurabile valore
Così si succedettero i corsi sulla laicità
Punto di partenza indispensabile per chi voglia accogliere né alla luce del Concilio il rapporto chiese mondo e in esso
La dimostrazione che laicità e laicato assumono per il suo temperamento dello iato chi fra i due si era venuto progressivamente determinante nell'età moderna il corso sulla società industriale cerco di cogliere con discernimento critico quanto di positivo e di negativo essa beccato e quanto si dovrebbe fare per Fabrizio valorizzare il primo e ridurre o eliminare il secondo nello sforzo di costruire una società la postindustriale più capace di offrire alle singole persone e alle comunità intro le quali esse vivono condizioni di libera crescita
Scusi vista la situazione concreta che costituisce l'ambiente dentro il quale uomo di oggi e dunque il cristiano e chiamato a vivere e operare
Il termine ripreso con l'esame delle forme istituzionali intorno le quali di fatto quella chiamata si attua
L'ordine logico di tale esame suggerì di partire dalla famiglia
Non genericamente veduta ma considerata quale crocevia tra pubblico e privato nella preoccupazione di cogliere come a partire dalla sua sede naturale la persona si sviluppi in un processo di socializzazione nel quale costruendo siccome persona essa si apra alla partecipazione altri vasti ambiti sociali
Seguito in questa prospettiva l'esame dell'articolato si della sosta politica
In un pluralismo di enti intermedi
Aventi una loro fondato originalità ed autonomia
Entro la superiorità politica dello Stato che di quegli enti della loro autonomia deve essere garante problematiche grande portata per l'affermarsi di un'autentica democrazia il passo successivo porta a esaminare sotto il titolo problematico il senso dello Stato oggi in Italia forme e modi dell'essere dell'agire dello Stato in un confronto verifica tra il progetto costituzionale e la reale situazione del Paese
L'esame si svolse anche sugli atteggiamenti riscontri riscontrabili né i cittadini in particolare i cattolici in rapporto allo Stato
Cercando di discernere ciò che in essi può essere frutto dell'attuale situazione e cerca fuori saline africano risalire a filoni culturali storicamente documentabili
Dite terminante concessioni dello Stato
Ultima tappa
Di questo itinerario fu l'esame dei rapporti persona Società internazionale
Esame condotto sotto il titolo diritti dell'uomo e Società internazionale socialmente in quello che appare il problema umano di più vasta e profonda portata oggi il problema della pace
Questa lunga citazione l'indispensabile
E non me ne scuso perché consente di cogliere in modo diretto e non mediato veline del disegno realistico ma anche profetico di Lazzati
Nella prospettiva che si era data di costruire una nuova cultura politica dei cattolici italiani
La prospettiva e l'impegno propri che dovevano essere che dovevano essere troppi secondo il fermo convincimento suo di Luna
L'espressione è sua università coscienza critica della società civile state inquisite
E fondamentale manifestazione di questa coscienza critica era per Lazzate in una totale autonomia
In coerenza con il programma Dalla Chiesa italiana
Come ribadirà le settanta honoris nel settantanove al corso di aggiornamento di Reggio Calabria introducendo la riflessione sul problema e la famiglia
Non poteva non essere la individuazione dei nodi centrali della vita politica e sociale del Paese la loro analisi rigorosa la proposta del modo di affrontarli
Come di fatto avvenne con il ciclo organico dei corsi di aggiornamento ma anche attraverso scritti e pronunciamenti
In cui Lazzati tenacemente si prodigò per spiegare il senso del suo disegno culturale
Il nesso tra rinnovamento dell'Università Cattolica
E Rifondazione di una cultura politica dei cattolici era dunque un aspetto centrale il disegno culturali dilazionati
Come scrisse nel settantuno cito proprio perché crediamo nella crescita delle persone abbiamo indirizzato i nostri sforzi verso una concezione più estesa dell'università
Per superare quella concezione tradizionale che aveva portato alla crisi dell'istituto tra le istituzione ampliandone con la formazione permanente l'ambito di presenza culturale
Ma questo è il capitolo di una storia
Che per quanti hanno creduto e credono nel disegno di Lazzati
Credono nella sua idea di università credono nei fondamenti della sua cultura politica
Non è certo un patto un capitolo concluso
Lo dobbiamo a Lazzati lo dobbiamo alla sua testimonianza lo dobbiamo a quanto ci ha insegnato grazie
Grazie al professor Zaninelli perché questa lucida e anche partecipata relazione
Un'altra tessera si aggiunge al mosaico della ricostruzione del rapporto Federculture Giuseppe Lazzati
Che ora preciseremo ulteriormente con l'intervento di padre Raniero Cantalamessa
Che per molti dei presenti è una faccia televisiva nota
Ma noi
Qui apprezziamo sempre la semplicità con cui traduce un patrimonio di cultura notevolissimo ma noi ricordiamo anche come antico docente di questa università e in particolare anche come primo direttore del dipartimento di Scienze religiose voluto da Giuseppe Lazzati ora padre Cantalamessa abituato a predicare a persone diverso vanno abituato a predicare al Papa i cardinali
Ma anche un pubblico molto più vasto e abbiamo detto come ci sappia fare ha conservato l'antica amabilità e anche non ha disperso l'antica cultura
Tali infatti per uscirà entro l'anno per i tipi della nostra università uno nel suo libro scientifico che raccoglie si studi sulla cristologia dei padri i primi secco
Ma oggi non l'abbiamo chiamato perché anche memoria di questo aspetto il rapporto di Lazzati con la teologia e il Dipartimento di Scienze religiose lido la parola e lo ringrazio
Credo doveroso fare una premessa al termine dell'anno accademico mille novecentosettantanove rassegnare le dimissioni dall'insegnamento di Storia delle origini cristiane all'Università Cattolica e dalla carica di direttore del dipartimento di Scienze religiose
A quel tempo i miei interessi e la mia attività come ricordava l'amico Pizzolato sono andati in una direzione molto riversa non dico che questo ha cancellato tutto il mio passato in Università Cattolica perché non uscì della Cattolica scuotendo la polvere dai miei piedi tutt'altro
Conservo un ricordo bellissimo di quegli anni delle persone conosciute di cui o alla gioia oggi dire vedere tante facce
Delle battaglie sostenute insieme
Mi capita perfino di rimpiangere a volte le intemperanze studentesche della fine degli anni sessanta in poi rotti
Che per quanto inaccettabili avvolte nelle espressioni erano però animate da alti ideali di rinnovamento
Che hanno lasciato il posto mi dicono a volte negli stessi protagonisti di quegli anni ad interessi molto più spiccioli molti più terra terra
Non ho dunque cancellato gli anni dell'università dalla mia mente ma certo il lungo tempo trascorso un quarto di secolo in un tutt'altra attività ha stemperato i ricordi
Quello per ciò che posso dire non pretende di essere un contributo storico la conoscenza di Lazzati se non in un senso lato
Per quanto riguarda poi il tema di Lazzati la teologia il Dipartimento di Scienze religiose credo che il volume di Marcello Malpensa e Alessandro a Rolla un parco arruolate senza significa nero non è presente
Hanno con ha fatto un buon lavoro riportando molti se non tutti i documenti esistenti
Forse quello che si potrebbe aggiungere questa con De Rosa monografia
Riguarda lo spirito le motivazioni e le persone che stanno dietro i documenti che spesso per necessità rimangono taciute sconosciute
C'è una certa aridità nei documenti che va umanizzata
Anzitutto dunque Lazzati e la teologia
è risaputo da tutti è stato ripetuto questa mattina in più occasioni
Che la satira vagheggiato durante tutto il tempo del suo rettorato l'istituzione di una facoltà di teologia all'universo atto
Ha lottato e spinto per attuare questo progetto io ho sofferto nel vedere l'impossibilità della sua realizzazione
Di questo aveva occasione di parlare con lui a lungo durante le assemblee della Fiocchi cioè della federazione internazionale delle università cattoliche
Alle quali in tre occasioni a Salamanca nel settantatré e a New Delhi nel settantacinque apporto letti a settantasette anni invitò ad accompagnarlo
In qualità prima di segretario poi di direttore del dipartimento di Scienze religiose erano le occasioni dopo quelle di San Salvatore in cui conoscevo e Lazzati comodi Dio spirituale queste sono state per me l'occasione per una conoscenza più personale più Diretta ravvicinata di Lazzati
Il progetto della nuova di una facoltà di teologia nasceva dalla sua convinzione profonda
Che l'esistenza di una Università Cattolica si giustificasse solo come luogo in cui si potesse cito stabilire e approfondito rapporto tra verità rivelate conoscenza scientifica
In grado di dare alla società civile e alla Chiesa un uomo mini che facciano unità tra i valori scientifico tecnici organizzativi e i valori soprannaturali della grazia della fede e della carità
Nell'incontro della fiocco di Salamanca Lazzati tenne una relazione sul tema la ricerca nell'università
Emessa diceva cito la lettera attraverso la ricerca scientifica e l'insegnamento da essa qualificato
Le università cattoliche operano al servizio della Chiesa e del mondo e in vista di tale servizio si sentono gravate ti pertanti collare responsabilità due responsabilità che descrive prima quella di controllare di continuo e approfondire il rapporto tra verità rivelata e dato scientifico in continuo progresso
Al fine di aiutare a rendere più salta la fede fissa nel suo proprio oggetto e più sicura la scienza trattenuta da evasioni o invasioni improprie e impertinenti
Bindi
Quella di portare avanti la ricerca in cambio oggi meno coltivati dato il prevalere di interesse verso quelli più immediatamente collegati agli aspetti materiali della vita umana
Eppure così significativi ai fini dello sviluppo integrale dell'uomo
Che se richiede un numero sempre più grande di tecnici
E si gira ancora di più uomini di pensiero capaci di riflessione profonda
Votati alla ricerca di un umanesimo nuovo che permetta l'uomo moderno di ritrovare se stesso assumendo i valori superiori da muri di amicizia
Di preghiera di contemplazione
E cita a questo proposito la Populorum Progressio di Paolo sesto
Nel mille novecentosettantuno Paolo sesto indirizzò al professor Lazzati una lettera in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione dell'Università Cattolica
Non so se è stata nominata questa lettera comunque mi pare che sia sfuggita nella grande monografia di Malpensa questa che un documento importante autorevole la lettera di Paolo sesta Lazzati nel cinquantesimo della sua Fondazione
Non so quale parte l'allora rettore abbia avuto nella preparazione della lettera ma è certo che quando il Papa scriveva corrisponde perfettamente al suo pensiero
Diceva Paolo sesto
Le scienze umane naturali hanno bisogno del fondamento di o cognizioni metafisiche e religiose che soltanto la filosofia e la teologia sono in grado di offrire
D'altra parte le scienze religiose non possono prescindere dalle valide conquiste che le scienze naturali ed umane recano loro sul mondo sulla vita sull'uomo
Di fronte all'immane progresso scientifico nella tensione tra gli autentici valori umani e una certa supremazia della tecnica
Gino Lura
L'Università Cattolica dovrà cooperare affinché si atti alla vittoria dell'uomo integrale in cui eccelle hanno i valori della intelligenza della volontà e la coscienza della libertà della fratellanza valori tutti fondati indio creature e mirabilmente sanati elevati in Cristo
Fin qui la citazione dalla lettera di Paolo sesto un taglio serrato dialogo tra scienze umane e verità rivelata
Lazzari nera convintissimo non poteva avvenire che nella reciproca indipendenza e autonomia senza commistioni di metodo che avrebbero tolto credibilità all'una e le e alle altre
Il cosiddetto insegnamento della dottrina e morale cattolica cui ogni studente fino a Luino suo rettorato era tenuto per l'intero corso di laurea non era all'altezza di soddisfare questo compito essendo di carattere più catechistico che critico di qui l'esigenza che ci fosse anche nell'Università Cattolica del Sacro Cuore una facoltà di teologia come a Lovanio e in tanti altri Paesi con persone capaci di dialogare con le discipline accademiche su un piano di parità la Satie si lasciava volte trasportare dalla visione che aveva in cuore i parlava con entusiasmo e tristezza
Del vantaggio che poteva derivare anche in Italia sia per la teologia che per i sapere laico
Da un fruttuoso confronto a livello accademico
Il Rettore ebbe come alleati e sostenitori convinti del suo Progetto il cardinale Pellegrino arcivescovo di Torino ma prima suo collega nella cattedra di Storia e letteratura anticristiana antica e monsignor Bartoletti che allora segretario generale della CEI
Ma incontro resistenze il monsignor Carlo Colombo che adduceva il parere contrario
Non so quanto supposto e quanto reale di Paolo sesto all'idea di una facoltà di teologia in Cattolica
L'ostacolo vero era la paura che altre università italiane potessero chiedere e pretendere a loro volta l'istituzione di una facoltà di teologia una volta presente in Cattolica
Con la conseguenza che l'insegnamento di tale disciplina sfuggisse completamente al controllo dell'autorità ecclesiastica
Con le conseguenze che alcune vicende di quel tempo andavano mettendo drammaticamente in luce Claire ce le caso di Screen catodica
Che viene subito dopo
Si arrivò così alla stranezza che l'Università di Urbino per iniziativa di don Italo Mancini che nel frattempo era passato a Urbino e del rettore Carlo Botta
Offrissero ai propri studenti in fatto di teologia delle possibilità estivi istituzionali più ampie che nulla Cattolica di Milano
Ripensandoci oggi mi rendo conto che effettivamente l'idea di una facoltà di teologia in Cattolica quando validissima in prospettiva e da porre sul tappeto
Presentava di reali problemi pratici
Chi avrebbe frequentato tale facoltà con con quali sbocchi
Come mettere insieme un corpo accademico stabile Presidente non solo quindi raccogliticcia preso in prestito a destra e sinistra
Date le prestigiose facoltà teologiche ecclesiastiche esistenti a Roma e a partire da quegli anni anche a Milano
L'unica soluzione con qualche possibilità di successo sarebbe stata l'integrazione piena all'Università Cattolica della Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale istituita
Nei chiostri di San Simpliciano facendo di essa una delle facoltà e la cattolica
Ma tale progetto che fu un certo punto ventilato preso in esame credo forse accarezzato anche da Lazzati
Vedo però va verificato perché come dicevo all'inizio non posso
Non posso portare un documentazione rigorosa
E tale progetto schiera accarezzata Lazzati Furst fu con subito osteggiato escluso da monsignor Carlo Colombo
Preside della Facoltà teologica impressionato e bisogna dire non senza ragione
Dal clima di contestazione che regnava in quegli anni in Cattolica
è convinto che essa non costituiva un ambiente adatto a formare dottrina al mente e spiritualmente i futuri preti che in stragrande maggioranza erano interessati a quella facoltà
La satira vera ragione nel ritenere che insufficiente la soluzione di un compromesso suggerita da parte dell'episcopato italiano consistente in una collaborazione tra le due istituzioni rimanendo ognuno autonome distaccata questo fu quello che all'inizio si si realizzo
Lo scambio e riconoscimento reciproco di alcuni corsi rimase in pratica sulla carta io ottenni dei corsi di Patrologia nella Facoltà teologica di San Simpliciano
Ma nessuno studente della Cattolica venne a frequentare tali corsi come nessun studente alla facoltà teologica o forse uno o due non so puro venne in Cattolica frequentare il mio corso di Storia delle origini cristiane
Passo al secondo punto Lazzati al Dipartimento di Scienze religiose
Per conoscere l'idea che Lazzati aveva del Dipartimento di Scienze religiose cosa si aspettava adesso credo che bisogna leggere di nuovo un passo della lettera di Paolo sesto
Dopo aver esposto le ragioni che richiedono la presenza della teologia in un'università cattolica il Papa prosegue
Ecco perché l'Università Cattolica del Sacro Cuore che lungo l'intero arco della sua esistenza si è fatto un dovere di corrispondere all'essenziale di questa meta ha raccolto l'impellente invito del Concilio Vaticano creando nel suo ambito un dipartimento di Scienze religiose
Questo riassumendo in sé tutte le energie intellettuali e spirituali dell'università fungerà da centro può propulsore e orientatore dell'università stessa
Però aggiunge Eva apprezzando altamente la funzione fondamentale che il Dipartimento farà per lo sviluppo dell'università siamo parimenti convinti che non dipenderà soltanto da questo
Il far sì che l'Università Cattolica risponda alla sua caratteristica fisionomia qualificata dal titolo stesso di cattolici
Alcune corrispondenze quasi letterali con il materiale da lui inviato nel mille novecentosessantanove alla loro arcivescovo di Milano Giovanni Colombo
Inducono a riconoscere in monsignor Carlo Colombo l'ispiratore di questa parte della lettera del Papa perché alcune frasi sono citate lamette
Ma per me che avevo modo di parlare di queste cose con Lazzati
è evidente che con un poster esso si fa portavoce delle idee del rettore di Lazzati
Sull'iter che portò alla istituzione pratica del Dipartimento di Scienze religiose abbiamo la ricostruzione che ho già citato di Malpensa e parola
Che però ripeto almeno se non mi sono sbagliato non mi è sfuggito
Ignora questo lettera di Paolo sesto ma posso essere smentito subito perché c'è uno degli autori presenti
Avrei solo un'osservazione da fare al riguardo una una giunta questa ricostruzione e i documenti
Mi pare che in essa venga sopravvalutata la partecipazione di monsignor Carlo Colombo nelle istituzioni del dipartimento siccome era lui a firmare le chiamate i documenti rivolta lo l'autorità ecclesiastica
Si ha l'impressione di un suo coinvolgimento nella realizzazione di tali Progetto maggiore forse di quello che fu in realtà la chiamata per esempio di alcuni docente di teologia dal di fuori dell'università Cattolica come Stanislaw Dionne Cipriano qua Gaggini Luigi Sartori Robert Koch
Cui successe presto come moralista la quali cardinale di Bologna Carlo Caffarra
E Giuseppe Cristaldi la chiamata di questi persone avvenne per iniziativa di Lazzati
Si trattava di persone che lui aveva incontrato ho sentito parlare in qualche convegno e da cui era rimasto favorevolmente impressionato
Come sempre gli sottoponeva poi le sue proposte all'autorità ecclesiastica per infatti vi teologia passati aveva una certa soggezione sia di muoversi nel campo della teologia sia di trattare con i teologi una certa soggezione che depone a suo favore perché aveva una forte senso della villa specializzazione di ognuno del metodo di ognuno
Non amava il dilettantismo
Dei docenti ricordati solo il professor Cristaldi ebbe un incarico nella facoltà di lettere e Filosofia quello di filosofia della religione lasciato scoperta passaggio militano Mancini a Urbino gli altri si imitarlo a dare dei corsi all'interno del dipartimento
Operato da problemi assillanti anche di natura finanziaria come si sa Lazzati rettore non ebbe molto tempo di seguire direttamente i primi passi del Dipartimento di Scienze religiose
Che in pratica lascio quasi completamente nelle mani nel giovane il segretario giovane allora non più
E prima di passare lì di lì a poco anche il titolo di direttore
Che dall'iniziativa ritenuto lui stesso
Il suo interessamento per la vita del Dipartimento era forte alle volte addirittura commovente sproporzionato per la realtà che costituiva il Dipartimento a quel tempo
Dietro suo suggerimento il dipartimento invito a qualche teologo di fama tra cui Hans Urs von Balthasar per esempio nel tentativo di suscitare intorno alla teologia un interesse più ampio all'interno dell'Università Cattolica
Da Luís era venuta la spinta alla interdisciplinarietà
Questa era la parola d'ordine dopo gli incontri della Federazione internazionale dell'università cattoliche specie quello di Salamanca
Che in cui lui stesso aveva tenuto una relazione sul tema
Nel tradurre però in atto tali esigenza da parte del Dipartimento di Scienze religiose si incontrarono subito le prime difficoltà
Si partì con il progetto di ricerche trasversali tra tutte le discipline rappresentati nel dipartimento
E in questa direzione andava una proposta avanzata nel mille novecentosettanta dei professori Melchiorre
Presente
Comunque Prost o civili
Che indicava anche un possibile tema tale ricerca interdisciplinare l'idea del sacro studiata dal rispettivo punto di vista dal biblista dallo storico delle origini cristiane storico della Chiesa da liturgici sta dal filosofo della religione i dallo storico della filosofia
Quello che si realizzò in questa linea fu una ricerca interdisciplinare su il cristianesimo e le filosofie con contributi di Dionne Efrem Bettoni Cristaldi Mancini e mio
I contributi furono editi in un volume con cui l'editrice vita e pensiero inaugurò la nuova serie che ho visto adesso passando qui nelle vetrine di vita e pensiero una felicemente avanti le scienze religiose
Del resto però tale orientamento fu abbandonato di ricerche voglio dire trasversali tra tutte le discipline
Prevalse l'esigenza di una interdisciplinarietà più ristretta che coinvolgesse intorno a un tema comune un gruppo di discipline omogenee per metodo e ambito storico
Ci si rese conto che una interdisciplinarietà a tutto campo possibile e auspicabile in un dipartimento ecco atipico con un numero ristretto di discipline finiva per essere discutibile in un dipartimento come quello di Scienze religiose formato da una serie basta differenziate di discipline alcune di carattere storico altri filosofico altri teologico
L'esigenza di un confronto interdisciplinare a tutto campo fra tutti i ricercatori fu riservata incontri periodici su temi di tema di di volta in volta scelti
Un gruppo di discipline storiche che era il più alto più nutrito meglio istituzionalmente inserito nella università perché c'erano diversi insegnamenti di ruolo
Fu quello che in pratica continua a coltivare il progetto di ricerche comuni qualificanti per il dipartimento del suo partito iniziativa per la fondazione di una nuova Collana di studi gli studi a patristica medio l'amnesia che ha pubblicato in questi anni mi diceva adesso è l'attuale direttore Pizzolato fino ventisei monografie quindi è una creatura che è sopravvissuta attecchito va avanti
Una collana la di riconosciuto valore scientifico a livelli internazionali nel campo degli studi patristici
Alla sua realizzazione Lazzati diede tutto il suo appoggio accettando di figurare insieme con me come fondatore della collana
Il primo frutto di questa stagione vivace del Dipartimento di Scienze religiose fu la ricerca sui primi cristiani la politica e lo Stato
I cui risultati furono raccolti ed editi in un buon numero monografico della rivista vita e pensiero che andò subito esaurita devo dire segno che quel tipo di ricerca era stato apprezzato
E io vedo che ci sono presenti alcuni di quei collaboratori e questi queste ricerche che saluta di cuore
Segui una ricerca scientificamente più impegnativa su etica sessuale matrimonio e matrimonio nel cristianesimo delle origini
L'interesse suscitato da questa ricerca è testimoniata dal fatto che a distanza di trent'anni c'è ancora gente che mi telefono perché vorrebbe avere una copia di questo volume che ahimè esaurito da molto tempo
Ma l'accrescersi dell'interesse per l'etica sessuale
Ha reso questa ricerca di qualche interesse la realizzazione forse più impegnativa del giovane dipartimento vi fu l'organizzazione le mille novecentosettantaquattro di un congresso internazionale di studi ambrosiani
In occasione del sedicesimo centenario dell'evasione di Ambrogio alla cattedra episcopale milanese
Che vide riuniti a Milano per la città e la circostanza studiosi di fama mondiale Cristinel Mormando
Jacques Fontaine Pier Corsello e altri oltre quelli di casa nostra come Marta Sordi Lelia Cracco ruggini e anti
Fu l'iniziativa scientifica la quale Lazar riprese più direttamente parte perché come rettore purtroppo aveva dovuto rinunciare a quelli che hanno gli interessi suoi più vili quelli cioè della ricerca ma questa iniziativa prese parte anche mother o alcune sedute del convegno gli atti del Congresso confluirono in duo grossi volumi della collana studio patristica mentre l'amnesia col titolo Ambrosius episcopus che la sesta si Costanza il Dipartimento ha pronto un volume di aggiornamento della bibliografia ambrosiana che copriva un secolo di studi su Ambrogio si sa che questi volumi questi sussidi bibliografici sono subito apprezzati a livello internazionale
Nel frattempo per iniziativa anni Luigi Franco Pizzolato e mia usciva un volume di Studi in onore di Lazzati in occasione del suo settantesimo anno di età intitolato in omaggio al suo del nostro amore per la lettera di ogni eletto parato sosta Politeia
Una politica assurda tre vota la lettera ma ma sarebbe un modo di vivere fuori dal comune vero sarebbe la traduzione più esatta che è il suo il modo di vivere di Cristian
Dopo il mio ritiro dall'Università il Dipartimento di Scienze religiose sotto la guida dell'amico e con discepolo Pizzolato
Porto avanti un'altra interessante ricerca da parte dello stesso gruppo di ricercatori pubblicato con il titolo per forame Acoustic cristianesimo antico
Di fronte alla pericope del giovane ricco quindi da di fronte al problema della ricchezza e della povertà tutti i temi come si vede questi ti una certa Presa attualità
L'unico contributo di carattere teologico curato in quei primi anni dal Dipartimento di Scienze religiose fu il volumetto laicità nella chiesa motivate in parte anche dal nostro desiderio di dare un piccolo appoggio alla battaglia che Lazzati conduceva in questo campo e che incontrava si sa qualche resistenza non poca resistenza
Adesso prima di terminare una riflessione conclusiva che è anche una domanda e spero di no anche una provocazione
Quella di Lazzati è una missione per diversi aspetti incompiuta
Non parlo della sua battaglia sembra quale per un corretto rapporto dei cattolici con la cultura
Se ne è parlato benissimo stamattina
Parlo di due altre battaglie non meno importanti per la Santi UD due Progetti
Quello per la presenza di una facoltà di teologia in Cattolica
E quella di assunzione rispettivamente di riconoscimento di responsabilità e di fiducia ai laici nelle realtà terrene
Perché mi domando io da estraneo che rimette piede in Cattolica dopo un quarto di secolo queste due sfide o progetti sembrano vero ormai solo un interesse storico
Perché per esempio cadute in buona parte le condizioni leader che rendevano difficile al tempo di Lazzati l'istituzione di una facoltà di teologia alla Cattolica
Un'integrazione della Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale
Non sembra che si prenda mi in più in considerazione questa idea
Neanche con me possibilità
Anche nei confronti delle Kato cattolica a me sembra che sia siamo ancora lontani da riconoscere questo laicato quella competenza e libertà di azione
Che gli è indispensabile per essere una presenza attiva è credibile nell'ambito della cultura che la politica oggi dell'etica
Quella fiducia che la satira Sempre chiesto e che meritava
Credo che una maggiore fiducia nella il Cato cattolico
Sia un segno di una maggiore fiducia nello Spirito Santo
E nell'imminenza della festa di Pentecoste io la chiedo come una grazia per la nostra chiesa italiana
Acquisto travalicando i limiti assegnati e mi venne chieda scusa per cui termino
Il Dipartimento di Scienze religiose non soddisfece che in piccola parte le esigenze le attese che avevano portato alla sua istituzione da parte di Lazzati
Credo però che servì a portare nell'Università Cattolica alcune istanze e a esprimere alcune voci nuove assenti in Cattolica prima del rettorato di Lazzati
E diede a quest'ultimo anche qualche piccola consolazione il dipartimento Lazzati intento
Personalmente considero una grazie è un onore allievi lavorato per una decina di anni
Oltre tutti gli stimoli scientifici e culturali che mi ha dato e che mi sono adesso preziosissimi
Le amicizie durature che mi ha regalato mi ha permesso di conoscere da vicino un uomo Giuseppe Lazzati
Che è la persona che più ho stimato e ammirato nella vita
Insieme con Giovanni Paolo secondo al cui umile servizio ho speso i successivi ventisei anni di vita come predicatore della Casa pontificia grazie
L'applauso che ha accompagnato la fine di queste parole indicano a mio avviso non solo l'apprezzamento per quello che hai detto ma anche per la
Dolce di libertà e di semplicità che ha infuso nelle nostri lavori e anche per l'impegno che ci dà insomma anche il posto impegnativo la impegnativa che Lazzati tribù IVA al Dipartimento di Scienze religiose che modestamente promotore di questa iniziativa ricade appunto come onere Sookie ora portato a è chiamato a portare avanti questa iniziativa grazie padre Raniero di questa tua relazione
E ora passiamo a un altro appunto
Diverso per molti aspetti però in linea sempre con l'attenzione che l'ha fatto gli aveva per tutte i rami del sapere del luogo
La sanati affrontato anche se non direttamente e però direttamente in maniera esistenziale almeno perché è stato direttore di un giornale per molti anni il problema dei cosiddetti quelli che adesso si chiama lui nuovi Samperi i nuovi saperi
Ha riflettuto o meno o meglio ha riportato forse o delle sue riflessioni fondamentali anche queste queste
Queste attività ecco abbiamo chiesto alla professoressa Anna Maria Cascetta che no straordinaria di Drammaturgia di riferirci un po'su il linguaggio dell'in quello che lei ha voluto chiamare il linguaggio delle immagini in linguaggio giornalistico nella riflessione e nella politica accademica dilazionati
Con un lavoro di scavo notevole con molta dedizione e passione la professoressa Cascetta si è addentrata e ha raccolto da tanti rivoli minimi frustoli diciamo così
Chiede han permesso di ricomporre un quadro che sarà sicuramente per noi di grande interesse e la ringrazio le do la parola grazie presidente me lo consente presto al tavolo va bene
Si sa ancora ragionare oggi no noi non ce l'abbiamo con le immagini la nostra preoccupazione nasce dal modo con il quale le immagini sono usati in talune forme di comunicazione
Eccesso di tempo nel quale l'uomo sottoposto al loro gioco tirannico
Qualità volta a colpire distintività più che a sollecitare l'intelligenza violenza della sopraffazione modelli di vita precostituiti utili a chi gli impone piuttosto che stimola una ricerca personale
Fondata in esercizio d'intelligenza raziocinante e in comunicazioni interpersonale aperti da a schiettezza di umano dialogo scriveva così o più o meno così Lazzati nel mille novecento ottantatré
Al termine del suo mandato universitario quando era ormai prossimo alla fine ma ancora proiettato come abbiamo sentito sulla costruzione del futuro della città dell'uomo
Un antico sospetto si sa grava sull'immagine proveniente dalla storia del pensiero occidentale la cui ombra pare stendersi sulla stati duca attore uomo di cultura e di scienza uomo di fede di verità uomo di austera morale
L'immagine
è luogo di una conoscenza oscura e confusa della realtà secondo questa tradizione in contrasto con la logica fondamento del via imposte puro Vienna gir di Pascal Diana memoria
E luogo di seduzione simulacro che nell'orizzonte della comunicazione dell'espressione umana manipola
Surroga la realtà dandole un sostitutivo appagamento
I piloti Zandonà anche la vigile attenzione della coscienza
Quindi l'immagine secondo questa tradizione è un uno strumento potenziale di sopraffazione
Ma la Satie è un uomo d'ascolto le sue posizioni maturano nel tempo non pregiudizialmente seppure attorno a nuclei permanenti e irrinunciabili
Tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta l'orizzonte della comunicazione e dell'informazione
L'orizzonte della rappresentazione artistica dal vivo cioè il teatro e della rappresentazione artistica mediale cioè il cinema il video muta profondamente e rapidamente
E questo imprime una accelerazione senza precedenti
Agli degli intellettuali degli educatori volta rifondare lo statuto epistemologico e estetico e il ruolo dei nuovi saperi o anche degli antichi saperi come il teatro spinti
Dalla nuova mappa dei media a ripensarsi radicalmente
Quando addirittura non a rimettersi in questione sulla propria necessità ora John d'essere
Diciamo che il mondo dell'icona drammatica si afferma con tutta la sua urgenza Lazzati è nel vivo
La questione dell'immagine in dunque si pone in in realtà al anche l'attenzione di Lazzati in modo problematico e Complesso per quanto relativamente alle pratiche espressive delle arti dello spettacolo in cui l'immagine si dispiega
E saresti laterale rispetto al centro dei suoi interessi e della sua spiritualità
E la ferale anche alla sua
Al suo statuto di uomo consacrato e come tale quindi con una un distacco istituzionale diciamo da queste pratiche
L'antico sospetto degli studiosi si incrocia tuttavia con una sensibilità educata nella chiesa
Accanto al sospetto per il mondo dell'immagine dell'intellettuale formato sì non certo clima prima crociano sta l'attenzione dello studioso della cultura e della storia del cristianesimo
Che costeggia il problema mente mentre legge la poesia e l'arte iscritte nel vivo dell'evento corale della liturgia e della pietà
Nel testo citato in apertura Lazzati aggiunge
Non siamo affatto nemici dell'immagine contra diremmo la nostra tradizione e così dicendo Penso alla tradizione cristiana che dispiegando dinanzi al nostro sguardo dalle catacombe a ruolo una indescrivibile panorama di immagini nate dalla contemplazione del mistero Espresso in bellezza di forme
Ci persuade che le immagini possono essere aiuto ineguagliabile forse insostituibile per giungere all'incanto della verità
Un intuizione emblematica carica e densa di conseguenza
L'immagine si configura dunque come un passaggio ineludibile nel processo della conoscenza nella contemplazione della bellezza nel processo educativo nel piano di evangelizzazione e i documenti conciliari più tardi raggio
Raccoglieranno tutti questi piani
Ma Lazzati aveva incontrato il mondo delle immagini ben prima
Se li andiamo agli studi patristici e qui un soltanto un cenno davanti a persone ben più competenti di me essere andiamo agli studi patristici del primo Lazzati troveremmo già una chiave d'entrata interessante per capire la sua reale posizione e la sua reale sensibilità sulla questione si tratta di uomo schivo di uomo anche diciamo coperto e geloso dei suoi sentimenti e quindi forse vale la pena di leggere tra le righe di leggere le spire di una regia di un reale atteggiamento
Quando studio Ambrogio vescovo e poeta uomo pratico con votazione la pagina di Lazzati pur misurata razionale e precisa insiste su quello che si direbbe oggi la pragmatica della comunicazione
Nell'evocazione afferra l'apertura immaginativa e la carica emozionale che gli inni per esempio portano nella concretezza dell'ad un ANSA se l'ordine o mattutina e della scansione calendari alle del tempo liturgico
Il motivo è ben presente in un testo che per noi assume un rilievo speciale perché si tratta della prolusione all'insegnamento accademico come cattedratico nel mille novecentocinquantotto ma alla satira qui da molto tempo
Esegesi e poesia in Sant'Ambrogio edita da vita e pensiero
Non è un logico Ambrogio
Sottolinea Lazzati ma la sua esegesi è tanto più efficace quanto più è sorretta da capacità di cogliere il senso dell'immagine
E di muoversi dietro il suo richiamo cito mai né penso sia possibile accettare le proposte del discorso esegetico ambrosiano se non si accetta il suo modo di procedere per immagini
Un susseguirsi di immagini continua a citare legate anche solo per il richiamo di una parola quindi secondo una una logica analogica e che per usare ancora noi un'immagine familiare al nostro tempo sembra un talvolta sequenze o fotogrammi sovrapposti di un linguaggio filmico
Questo dice Lazzati nella prolusione al suo insegnamento del mille novecentocinquantotto
Dunque sta parlando di qualcosa che conosce
La vibrazione di una personalità schiva e riservata affiora nella pagina svelando se ne le occorrenze del Lessico non sto qui a dire negli atti quel ci sarà di più e nella accentuazione del discorso sull'immagine
Dell'immagine ambrosiane dunque Lazzati sottolinea l'efficacia suggestiva ma soprattutto la funzione verità attiva cioè di guida alla verità di apertura alla verità
Ancora più split esplicitare un altro testo su cui qui adesso non mi soffermo
Pubblicato nell'archivio ambrosiano del mille novecentosessanta
Ma l'immagine segna i momenti forti dell'esperienza Lazzati Anna
Curioso
L'accostamento all'immagine non come deviazione ma come via lo stesso guadagna scettico attraversa uno degli appuntamenti più e cariche indispensabili nella sua vita per esempio quella di esercizi spirituali modellati sulla sulla metodo Ignazzi hanno così legato alla immaginativa
Ha un'immagine affida la la sintesi vibrante della vita dell'istituzione che più gli è cara e che è l'Azione cattolica nostra dire ma è una pagina molto bella l'immagine dell'albero
E ha un'immagine affida nel testamento spirituale la comunicazione di un rapporto che è stato il più intenso il più intimo della sua vita suggerito con concretezza e di esperienza la chiesa e la madre
Ma allora a quale idea di immagine ci sollecita implicitamente Lazzati perché questo è un pro è un tema che ho dobbiamo affrontare la nostra università ormai è è piena
Di studi sull'immagine ma quale idea di immagine
A quale idea ci richiama i ci provoca Lazzati
Se dalle sue intuizioni dei suoi spunti dalle sue stesse idiosincrasia vogliamo trarre un'indicazione per il nostro lavoro per cioè per chi si occupa teoricamente storiografica mente o anche pragmaticamente del di Corona e nello specifico dell'icona drammatica
Che cosa ne possiamo dedurre
Ed rivide certamente dal mio punto di vista almeno qua
Da soli con la drammatica con finalità espressive e artistiche che sono altre dalle finalità informative e tempo di fare dei distinguo molto rigorosi nel anche nell'università
La materia è stata indagata a fondo per anni da un maestro della nostra università che è stato culturalmente vicino a Lazzati Virgilio Melchiorre e che ha guidato coerentemente i passi di molti di noi su questo tema
Allora prendendo le distanze da concezioni deboli dell'immagine che ne fanno un simulacro una nuova realtà che non rinvia a nulla e a nulla pre
Autoreferenziale non saldata con uno sguardo prospettico ma piuttosto saldata con uno sguardo da operatore
Che si nasconde oppure che non c'è
Sta un altro tipo appunto di immagino un'immagine forte in stretto nesso con la conoscenza accanto al discorso del logo osso unità dei due poli presenza e assenza
Funzionerà mai Moratti dice anticipatrice memoria e Progetto
Ancoraggio e trasgressione rispetto ai limiti della percezione non fuga in una anti mondo ma spinta alla realtà
Dunque costituzione del suo senso orientamento per l'essere in situazione dell'uomo e via di interpretazione del fondamento dissenso
Dietro a questo c'è tutta una una riflessione
Profonda una riflessione che va io ritengo recuperata riportate in primo piano nella disorientamento e nelle confusioni del nostro con del nostro momento
Ma veniamo all'ora al secondo punto l'immagine drammatica e le sue declinazioni non si può parlare in blocco dell'immagine dobbiamo parlare dell'immagine nelle sue articolazioni
Precise perché ciascuna di questa articolazione diventato settore settore accademico sotto settore scientifico settori di formazione permanente settore di pubblicistica quindi è un campo estremamente delicato
Dunque cominciamo con il con il primo con il padre il teatro
Un resistente sospetto anche qui intellettuale pesava sul teatro per la generazione di Lazzati
L'impronta crociana e pesava anche per Lazzati uomo di chiesa e studioso dei padri
Pensiamo alla tradizione moralista all'antico sospetto per il teatro profano che sottolineava il rischio di eccitazione che sottolineava soprattutto la diciamo l'ha l'aspetto di finzione e di menzogna e di messa in scena della corporeità come pericolo ma noi oggi abbiamo sentito parlare dell'uomo integrale
Dell'uomo come unità dell'uomo come totalità quindi si tratta di residui che appartengono al primo Lazzati ma che vengono lasciati cadere come
Direi come come detriti sono note le posizioni dei padri su questo punto ma la questione del rapporto fra Lazzati e il teatro va posta un po'diversamente
Cioè non dilatando artificialmente gli approcci sporadici e gli indizi di un interesse esplicite improbabile ma centrandolo intorno a due poli il primo la vocazione umanistica con la sua passione letteraria e musicale
Con la passione per il melodramma fosse non molti lo sanno ma che appartiene alla tradizione lombarda e che in
Lazzati era molto vivo ma sacrificato sacrificato dal GRA dagli impegni e sacrificato soprattutto dalla sua
Da suo statuto di uomo consacrato che fin dai tempi di Carlo Borromeo doveva darsi delle del dei limiti e delle regole in questo campo e il secondo aspetto invece l'attenzione che
Lazzati dovetti al Teatro nel solco dell'affermazioni pionieristica della cattedra di storia del teatro dell'Università Cattolica e della progressiva espansione di quest'area
Quanto al secondo punto l'Area stia al largo prima all'interno della scuola superiore delle comunicazioni sociali poi a partire dal settantanove ottanta quando preside era Bausola come indirizzo di laurea quadriennale dentro la facoltà di lettere
E la facoltà di lettere fu in questo assai bravo Brafa per il convergere la sintonia di uomini
Grandi liberi ma soprattutto lungimiranti quando altre realtà accademiche a due passi da noi per esempio la statale non lontane da qui si mostravano ben più chiuse e pregiudizialmente conservatrici Lazzati in una veste o in un'altra c'era sempre dietro le quinte perché non era un dilettante si teneva in disparte ma
Favoriva interveniva io ho visto molti documenti nell'archivio sempre puntualmente sempre in modo molto deciso e quegli uomini con cui Lazzati aveva a che fare erano Mario Apollonio
In in Cattolica da quarantadue Ezio Franceschini in Cattolica dal trentasei a cui che Lazzati era legato da un intenso rapporto certo ci sono stati momenti di
Sì di problemi ma sono come sempre e Francia Franceschini
Colui che nel commosso ricordo di Apollonio al momento della morte pubblicato su vita e pensiero vite pensiero di Lazzati
Vita e Pensiero del nuovo corso
Ricorda quell'uomo di sterminata dottrina signore della parola ma abili con tutti che nelle lettere prediligeva il teatro e la sua storia cui egli Lazzati Franceschini allora preside studioso del teatro latino medievale
Aveva dato agli inizi degli anni Cinquanta primo in Italia la cattedra di
Storia del teatro e l'aveva visto ridere come
Non era mai capitato di vederlo
E erano ancora Agostino Pertusi un bizantini sta di larghe vedute che fu presto dal sessantotto al settantuno negli anni passati anni Lare accrebbe
Nell'anno accademico sessantotto sessantanove entrano nuovi docenti per la storia del teatro ed è la storia del cinema Sisto Dalla Palma Gianfranco Bettetini
La Scuola Superiore delle Comunicazioni ormai trasferito da Bergamo a Milano passava sotto la direzione di Virgilio Melchiorre che stringeva con rigore quotidiano assiduità
La reciprocità di teoria e prassi di fondazioni di specializzazioni di accademie e istituzioni culturali molto commovente non so se Digilio Melchiorre presente me molto commovente rivedere i documenti conservati nell'archivio
Nei quali Louis filosofo eccetera scrive a Lazzati Lazzati di risponde sulle questioni più minute ma importanti per portare avanti la l'Area l'università nel mille novecentosettanta si avvia la nuova serie di vite pensiero abbiamo sentito di taglio monografico
Taglio monografico quindi
Mirante affrontare le questioni veramente importanti
Del momento è il teatro è fra le questioni importanti come vedremo anche il cinema i media se adesso vengono dedicati due pregevoli numeri
Uno linee di tendenza del teatro italiano l'altro Omo l'utenza l'uno di impianto politico istituzionale l'altro di impianto antropologico filosofico vi scrivono Polonio Dalla Palma Mazzocchi Garzonio Lara Piccioli ma anche Paolo Grassi voti esagero penso Morteo Roberto De Monticelli che era più grande critico italiano
Virgilio Melchiorre dati ed altri
Ma supremi ANCI breve brevissimamente sul saggio di Sisto Dalla Palma verso una nuova drammaturgia
Una riflessione a tutto campo e come il manifesto preparatorio di quella che sarà poi la nuova istituzione da lui fondata a Milano
Secondo un modello diverso rispetto alla logica degli stabile alla logica economica alla poetica diciamo di un modello di drammaturgia in grado di assumere interpretare le aspettative della società il
Ci rettili dunque
Lazzati non ignora il fenomeno che cresce nella sua università
Accoglie l'invito ad assistere
A una delle più innovative forme teatrali e lo ricordo perché quella sera c'è vero lo ricordo scendere assorto e attento le scale del Salone di via Dini accompagnato da Sisto Dalla Palma che gli spiegava il nuovo corso espressivo
E non era facile per Luís capire ma rispettava e seguiva con rispetto e attenzione l'erba che cresceva intuiva il rigore
La coerenza indirettamente la favoriva
In questo nostro dunque momento
Delicato per le trasformazioni dell'università ritrovare queste radici significa lasciarsi rinvigorire da quello spirito
Sottesa
Non è l'idea di qualunque teatro noi qui non facciamo e non dobbiamo fare qualunque studio di qualunque tipo di teatro ma in teatro come differenza comunicativa espressiva
Che si gioca nell'orizzonte della diffusa aspetta qualità proprio come anti spettacolo
Scena necessaria come esperienza del senso affina l'esperienza del rito parola partecipata corporeità rivalutati non Antropologia unitario della singolarità espresse dall'attore pubblico coro e comunità
Dramma come relazioni azione dell'uomo che copra la creazione del mondo primo sentito citare von Balthasar ma von Walther von Balthasar l'autore di una di un ateo drammatica
Di grandissimo respiro
Ma e diciamo questo un aspetto ma ce n'è anche un altro e cioè al temperamento combattivo insofferente delle trame delle doppiezza dei compromessi delle maschere si addice anche un teatro d'impegno di coscienza civile e così nella biblioteca di Lazzati ho trovato due cose piuttosto piuttosto barelle piuttosto significative ridotte capi Lazzati di più di cinque mila volumi sta adesso all'eremo di San Salvatore e ci ritroviamo non molti testi di quest'area ma vi troviamo due testi d'di Brecht
L'opera da tre soldi con dedica di Paolo Grassi con ammirazione al professore con ammirazione e la vita di Galileo legata alla famosa rappresentazione del Piccolo Teatro del mille novecentosessantatré
Quindi allora Lazzati era all'Italia
E apriamo questo libro e troviamo le sottolineature energiche di pugno di Lazzati come usava fare Luís congiungendo due punti con due puntini quindi son sicura che sono le sue
Allora sottolineature energiche che rivelano la foga di una lettura partecipe degli umori indignati polemici intransigenti magnanimità i personaggi del dramma la chiesa
La verità tradite l'urgenza di prendere il largo e di pensare in grande la gli attacchi alla ipocrisia
Allora ma come arrivano a questi testi all'attenzione di Lazzati un'ipotesi che mi è si è subito rivelata giusta mia condotta all'Italia
Il quotidiano cattolico di cui egli aveva assunto la direzione il venti aprile del mille novecentosessantuno in obbedienza ma obtorto collo all'espressa volontà del cardinale Giovan Battista Montini
Che e che manterrà fino al ventitré luglio del mille novecentosessantaquattro
Il Piccolo Teatro della Città di Milano aveva realizzato sappiamo con un grande investimento artistico finanziario organizzativo Vittadi grillino ne aveva fatti più riprese non stiamo preparativi particolare
Un evento teatrale
Diventa il motore di un approfondimento di problemi grossi e spinosi quindi diventa emblematico di come Lazzati vuole vede e affronta la cultura nella sua nel suo giornale allora
Il l'occasione è diciamo l'occasione per un confronto di opinioni di prospettive che si protrae
Nel tempo non una rissa non una polemica su arroccate posizioni pregiudiziali come era di certi ambienti in quegli anni
E come ancora si racconta sempre un po'ideologicamente no intervengono successivamente ora in terza e ora in cui
Più colonne Mario Apollonio Angelo Pupi Marco Garzonio Manzella Garofalo
Non c'è una diretta voce di Lazzati ma il testimone rinvenuto nella sua biotech al quel testo come si è visto attesta un'attenzione vigile e problematica il problema va affrontato da tutti i punti di vista
Certo gli interventi diciamo sono anche di tipo ti astrologico si affronta il problema del teatro epico si affronta il problema della recitazione epica cioè tutti di discorsi di specialismo ma si affrontano soprattutto altri problemi e cioè i rapporti scienza e potere ed erano anni caldi perché siamo fra nel sessantatré non sin nel caso di richiamare che cosa succedeva in quegli in quegli anni ma da la crisi di Cuba e poi il muro di Berlino e l'omicidio Chennedy eccetera eccetera allora dunque i rapporti scienza e potere la non neutralità o la neutralità della scienza ma anche stamattina abbiamo sentito fu un intervenne l'intervento molto bello di di Pizzolato questo questo problema che cosa fa scienza che cosa fa cultura
E ancora l'eco la comunicazione divulgazione della conoscenza
I rischi destabilizzanti in una società bisognosa di stabilità
Anche questo è un problema eccetera e sono tutti temi che vengono portati da Lazzati azzarda Lazzati dalla sua direzione a partire da questa occasione che la ditta di Galileo rappresentata a Milano nel mille novecento e sessanta tre allora il tre e il triennio Latiano all'Italia e cruciale per la storia d'Italia e del mondo del mille novecento Sastre un anno importante io penso che sono già state fatti un paio di ricerche su su questi aspetti soprattutto sull'aspetto politico ma penso che il rapporto fra il giornale di di di Lazzati e la cultura debba essere affrontato con una ricerca ad hoc perché nonostante un po'la veste un po'un po'triste insomma ancora del giornale rispetto a quello a cui siamo abituati noi oggi tipo graficamente il giornale ha da dire parecchie cose
La cultura in particolare la cultura della rappresentazione e dei media a un posto di rilievo in proporzione naturalmente coi mezzi coi coi contenuti c'è una tenzone coerente con il progetto di fondo del nuovo direttore condiviso sostenuto alimentato da chi l'ha voluto lì recalcitrante ma lucido autorevole e deciso in quel ruolo anzi diciamo in quel progetto in cui si impegnò in prima persona
In fino alle ore piccole in redazione e in tipografia e le testimonianze dei giornalisti che lavorano con lui ce lo dicono umile a imparare il mestiere ma deciso e forte nei contenuti e nella nella linea il settore che l'Italia riserva la cultura della rappresentazione su cui ho concentrato qui la mia
Attenzione ma che richiede una specifica ricerca appunto ripeto
Va comunque contestualizzato non lo possiamo fare qui ma va senz'altro contestualizzato con il corpo un problema fondamentale che il problema della autonomia ecco Lazzati riuscì a destreggiarsi con una grandissima
Abilità ma anche con molta sofferenza e nella monografia che per padre Raniero prima citava sono riferiti anche episodi poi di questa sofferenza i rapporti difficili con la precedente gestione l'autonomia della linea di direzione rispetto a tutti i condizionamenti non ultimo quello della chiesa l'equilibrio fra le e del Iding Giovan Battista Montini con cui ogni settimana Lazzati si trovava non tanto per decidere la linea quindi per prendere degli ordini ma per discutere insieme i fondi i problemi da portare in primo piano e da diciamo discutere anche con quel gruppo di punta di giovani
Che intorno a Louise si erano e erano stati riuniti perché questa idea del dialogo ed la cultura come dialogo è una è una idea concreta e che si concretizza nella prassi
Perché Lazzati da quel killer l'idea che me ne sono fatta io non l'ho intravisto non molto bene ma insomma lebbroso fate un uomo dazione che prima di ancor prima di parlare cioè che non parla ma dice
L'equilibrio fra le finalità la finalità informativa e soprattutto la finalità formativa
Ecco il giornale L'Italia è un giornale di formazione politica e culturale del mondo cattolico sul piano della politica ma Solti Anno della cultura che son tutt'uno
Stimolo alla riflessione e all'azione dei cattolici
Formazione di una coscienza politica che aderisca programmi che attuano attuino l'insegnamento sociali cristiano in adesione alle direttive papali e più Scola episcopali giornale vivaio di energie giovani
Da formare alla professione e di spiriti giovani e brillanti che costituissero il gruppo pensante per i fondi allora quando Lazzati ritorna nel in università e il a pieno tempo eccetera I favorisce e segue la scuola delle comunicazioni la segue con ben altro spirito rispetto alla prima ora perché in mezzo è passata questa lunga esperienza triennale lunga quotidiana
E poi ancora il problema della unità dei distinti che qui si contesta concretizza molto bene perché è L'Unità dell'immagine e dell'uomo in in una serie distinta di interventi che vanno dalla politica sociale alla politica in senso stretto alla cultura persino alla salute
Alla educazione alla scuola sono gli anni della della riforma
Della scuola della scuola media e ancora il costante richiamo al fondamento ecco e qui e anche una cosa molto molto interessante perché basti ricordare che in un momento molto caldo siamo del diciotto giugno mille novecentosessantuno i partiti le correnti
Gli uomini politici al e esibiamoli situazioni siamo dopo l'esperienza del governo Tambroni e che cosa fa l'ANSA interviene e con il fondo con il classico fondo della domenica a richiamare i cattolici al fondamento dissenso e naturalmente si richiama quella che era la sua passione il suo lato ci insegna addio inetto
I cristiani sono lievi e addio Nieto diciamo che riassunta in termini giornalistici cui si schermi lo diceva ma io non so scrivere
Sì non è una scrittura giornalistica diciamo di quelle più brillanti attraenti eccetera ma è molto chiara molto limpida e e ora i cristiani sono lievito che toglie adesso ci hanno la pesantezza della materia
Il i cristiani sono il sale che dà sapore evita la corruzione posizioni difficile ma non è certo lecito abbandonare chiamarsi fuori e qui è il famoso risolto
Punto risolto filologicamente dalla forzati come dove là dove dice non vuol dire suicidarsi ma vuol dire
Disertare non più allora no non ho avuto più allora modernità educazione presiedono come ovvio all'attenzione dei media attraverso l'esperienza del giornale e la parallela riflessione perché la Chiesa sta facendo assunse sull'argomento la sensibilità l'alsaziano rispetto ai media matura sensibilmente
Coerenza dunque infaticabile e che cosa per il cinema che cosa per i media diremo adesso molto rapidamente
Perché mi rendo conto che il tempo vola allora come presidente da già milanese abbiamo sentito stamattina
Negli anni Trenta Lazzati incrocia la cui la questione del cinematografo e lo fa da una posizione massimalista ma Lazzati è ancora acerbo nella sue nelle sue posizioni la sua ottica è ancora limitata quando interviene su azione giovanile e quindi interviene e si si esprime lì in dicevo appunto secondo una posizione massimalista in linea con l'enciclica vigilanti cura
In cui si applica però il metodo del distingue frequente ma il cinema astrattamente parlando lui dice può essere un grande mezzo di divertimento e di bene se qualche fin buono verrà noi lo sosterrei a sosteniamo ma per adesso
Ma attenzione siamo negli anni Trenta
E Lazzati interviene con cognizione di causa
E noi sappiamo quale cinema circolava in Italia negli anni Trenta Queen cattolica abbiamo avuto la fortuna di avere un un percorso pilotato da da Bettetini quelle però abbiamo visto proprio tutti quei film buona qualità buon mestiere
Abile Drammaturgia nel calco dello schema della commedia ma quale verità nessuna verità
Nella retorica dei miti del regime nella falsità di un'immagine edulcorata e opulenta della realtà nel genere così tetto dei telefoni bianchi
Dunque non tanto forse una riserva in termini banalmente moralistici e mio qui ma una riserva sull'immagine verità perché quella non è un'immagine verità
Le posizioni acquistano via via dunque ben altro respiro con l'affermarsi nel dopoguerra di un grande cinema e con il decollo del quotidiano prima e della rivista Vita e Pensiero poi nelle sue due successive serie con l'apertura della Chiesa conciliare ricordiamo
In termini ficcato il primo testo quindi che l'Italia riporta con l'acquisto per la firma regia e per la teoria e la tecnica delle comunicazioni sociali di dignità accademica e la cattolico come sempre in prima linea a traghettare il professore verso questa nuova consapevolezza contribuisce decisamente una personalità forte che gli è molto legata di cuoio ho letto un bel ricordo purtroppo tutte e due adesso sono nel ricordo
Bruno De Marchi che all'interesse per il cinema porta una vasta cultura classica e umanistica una vibrante passione civile una curiosità estrosa una generosa indipendenza e iniziativa
Dopo gli interventi sull'Italia in rubrica o in terza pagina arriva l'impegno di vite pensiero della cui seconda serie de De Marchi è primo redattore i numeri monografici le rubriche di critiche recensioni le rassegne i bilanci da e-festival la Satie è direttore e qui e tutto questo a entra nel nella rivista sotto di lui come cani le Biennali di Venezia non è ma anche questo è un punto d'attenzione che ci deve invitare a ripensare oggi non è il taglio formalistico
Che interessa Demarchi strutturali istituisce tra ma in linea con la tensione spirituale culturale e morale e politica di Lazzati è il rilievo tematico espressivo del cinema d'autore del cinema di tendenza di certi generi è la cinematografia come voce rivelazione di colture imbavagliati come quelle dell'Est europeo Vita e Pensiero diventa una tribune anche per i problemi di punta il cinema e la guerra nel doppio DG strudel filma
Declamatorio e bellicista e del film scabre pacifista il cinema e la nuova scuola della città secolare quella che era stata riformata da poco il cinema e la storia
E soprattutto la storia dell'antifascismo e della resistenza il cinema e l'evasione il cinema e i rischi del supermarket dell'immagine
Il cinema politico il cinema e la condizione femminile il nuovo cinema mondiale e basta scorrere per capire no la la lungimiranza Lazzati non interviene direttamente nel merito ma segue imprime il suo segno naturalmente incerti introduzioni per esempio
Ci stanno ancora una paginetta e mezza sì da uomo di governo quasi metà uomo di governo
Va be
E quindi da uomo di governo accademico afferma con orgoglio noi non ce l'abbiamo con le immagini siamo l'unica università che ha dato vita a una scuola delle comunicazioni della quale una delle sezioni dedicate decente lo spettacolo
Nella proposta di riforma dello statuto dell'università cui prime si accennava che fra no
Per motivi finché non so bene ma insomma fra no
Il Lazzati prevedeva fra i dipartimenti dell'annoverare anche quello di scienza delle comunicazioni sociali che in effetti si realizzò ben più tardi
In in Cattolica e per la didattica fra i corsi di laurea
Annoverava il corso discenti per comunicazioni sociali che lo stesso più tardi si avverò ma lui lo prevedeva in quel progetto appunto che lo fece soffrire molto di riforma
La struttura dipartimentale tra l'altro come abbia sentito è la punta di diamante del progetto l'alsaziano e il fatto che del Lazzati pensassi che quest'aria potesse entrare appunto nella
Nel nel
Sì in questo progetto di riforma significa appunto che attribuiva una fondamentale importanza adesso per venticinque anni dunque siamo per finire questo discorso per venticinque anni dunque Lazzati è in posizione di punta e voce autorevole scordiamo gli annua dell'Università Cattolica vediamo una serie di corsi di aggiornamento di su questi temi
Lazzati segue con attenzione l'iniziativa della squadre comunicazione del suo direttore Melchiorre
Nel proporre un ed è nel promuovere una linea coerente di raccordo e soprattutto la seguente relazione e quei interessante Anna istruzione pastorale Communio e Progressio promulgata con l'approvazione di Paolo sesto il ventitré maggio del mille novecentosettantuno
In relazione alla quinta giornata mondiale delle comunicazioni sociali la stampa il cinema la radio il teatro la documentazione presente in copia nell'archivio
E qualcosa ho fatto rifluire nella nella redazione per chiudere allora l'attenzione ai nuovi saperi si scrive con coerenza nella scala di priorità che Lazzati mettendo ordine a suo tempo affollato di impegni
E alla sua vita tirata da più parti
Che fu una sofferenza si propone soprattutto nell'impegno verso ciò che sa fare meglio l'educatore informatori di coscienza
Il mondo di col dell'immagine mediale e dal vivo il mondo del giornalismo si profila come una cinghia di trasmissione formidabile fra la cultura e la società
Quello che sembra di poter riconoscere la fine di questo percorso introduttivo naturalmente era progressiva maturazione il progressivo approfondimento la sappiano rispetto ai saperi della comunicazione
Da una posizione di prudente distacco e distanza uti avvicinamento strumentale come si usava nella vecchia Azione Cattolica e didascalico si muove verso la percezione di un potenziale di ben più ampio spessore
Non la smania del nuovo ma l'amore del vero e la ricerca di ciò che vale non il quantitativo mai qualitativo
E centrali come sono nelle trasformazioni del mondo moderno
I nuovi saperi sono imprescindibili per Lazzate nello spirito di adesioni distacco e di accettazione dell'umano nei suoi valori positivi con la tensione di spingerlo verso una pienezza che lo trascende ancora addio inietto e ancora i capitoli quinto
E sesto
Devo chiudere naturalmente neanche
Sole
Chiedo al presidente del consiglio che ringrazio
E che ha accettato la mia impotenti niente utenti invitto
Di ascoltare un minuto la Minulio fornendogli allivella professoressa Cascetta
è
Allora dice beh dicevamo che a informare due l'atteggiamento di Lazzati nei confronti dei mezzi di comunicazione sociali sta costantemente come un filo rosso di quello che lui definisce il magnifico testo ad di ogni etto ma in particolare i capitoli quinto e il capitolo sesto e a informare la posizione Lazzati Anna anche su questo terreno è il magistero della Chiesa
Nei documenti che abbiamo menzionato
Ne indicano lo scopo nei termini di comunione di progresso tra società umana si definiscono doni di Dio diventano iscritti fra quei ritrovati attraverso i quali l'uomo assolvendo il compito fermato dal Genesi
Di possedere e dominare la terra partecipai prolunga l'opera creatrice redentrice di Dio per edificare la città terrena cioè la città dell'uomo si afferma nell'istruzione pastorale il nesso fra i mezzi di comunicazione il diritto inderogabile all'informazione ma anche e soprattutto il mesto fra i mezzi e le arti liberali
E mi piace concludere su questo punto il richiamo all'arte alle arti liberali a quello che i media e la rappresentazione dal vivo possono fare rispetto ad esse
Perché possa riportarci alla relazione da cui siamo partiti immagine e poesie
Le urgenze della prassi e della quotidiana professione ci tirano in molte troppe direzioni
è toccato anche a Giuseppe Lazzati ogni passo va ritrovato il filo rosso del senso
Quando il mondo dell'immagine tocca la poesia si alza la domanda sul senso farla emergere e ascoltarla e compito cui l'eredità di Giuseppe Lazzati ci richiama per l'università che fu tanta parte della sua vita e ci richiamano
I pochi oggetti che ha lasciato conservati insieme ai libri nella biblioteca dell'Eremo di San Salvatore dove riposa
Il mantello di tenente degli alpini la cartella di professore la croce della sua congregazione di uomo consacrato le foto dei due nipotini e il giradischi la musica
Grazie alla professoressa Cascetta per questo Panorama per non insolito né che ha aperto sulla figura di Lazzati
Ma penso di interpretare il pensiero di tutti nell'invitare il nostro presidente del Consiglio
Che ritorna alla sua alma mater a portare il suo saluto prego
Tutto vi chiedo scusa dell'intromissione proprio mentre prendevamo la reo mi hanno detto che c'era questo convegno
Non ho resistito ecco
Non ho resistito
Non vi è non vi tengo troppo a lungo ma soltanto
Devi
Mi sono e non è questione di essere qui tra l'altro per cui sono laureato qui mi nel sessantuno dopo Cristo e non prima di
Ma nel sessantuno quindi molti molti anni fa
Ho sempre avuto la Università Cattolica convenuti punto di riferimento
Ed è chiaro che in quest'ambito sempre vista la figura la fatica gestito questo diversità in uno dei passaggi culturali
Spirituali più difficili che abbia mai avuto l'Italia dal sessantotto in poi in quei momenti in cui era il Paese che si trasformava completamente e che aveva
Impulsi e cambiamenti che non erano mai stati previsti
Certo di previsti pochissimi anni prima quando io ero qui studente
E tutto si svolgeva su un filo
In fondo fortemente tradizionale fortemente
Cosa vuol dire controllato puntualmente auto controllato non controllato
In cui però debbo dire c'era una vitalità nella i Catto cattolico straordinaria
Io tante volte le penso
A quegli anni ripenso alla libertà nello stesso sì tempo a una grande partecipazione del mercato cattolico alla vita della Chiesa
Anche alla Vita politica ma né più né il pre politico che non il politico stesso
Cioè una mista cattolica
è stata
Per me e per tutti noi credo uno dei grandi momenti dei grandi punti di riferimento di una formazione che difficilmente avuto delle occasioni così forte come abbiamo trovato qui ogni volta che arrivo
Non posso che ripensare
Ripeto apertura libertà e nello stesso tempo consapevolezza fortissima di appartenere a un ma ormai Catto così legato alla chiesa così legato alla crisi italiana e è chiaro che insegnamento diversa che i contributi versati è stato dal punto di vista della formazione di una generazione sta troppo straordinarie è stato straordinario
Proprio perché era un simbolo forte di questa partecipazione di questa libertà panche di questa grande consapevolezza
Che Lazzati aveva e certamente non sono stati
Due i grandi momenti della sua fitta i punti di riferimento che ma a distanza di tanti anni in modo e di mi ti chiedo ancora scusa impreparato perché ero venuto così soltanto ripeto a fare un piccolo giro nostalgico non avevo nessuna intenzione di interrompere questo questa riunione di saggi di persone che hanno ben più autorevolezza dimetti parla rilassati ma certamente su due
Punti ha lasciato una propria impronta
Elaborazione e rielaborazione del Concilio elaborazione rielaborazione della Costituzione
Né proprio simbolicamente no questo mi fa ritorno al discorso che facevo prima grandissima senso di grande utilità grandissimo senso di appartenenza alla Chiesa
Una enorme spinta passionale anche nel tenera delle figlie della democrazia che lui stesso ha visto nascere che si era formata con una sua partecipazione ancorché giovanile
Questi sono stati i due credo che usciva dal contesto politico e dal punto di vista della filo culturale gli insegnamenti più forti che lui lascia annoio almeno sono quelli a cui quando penso alla serata io faccio spontaneamente riferimento è chiaro che tuttora questi due punti di orientamento devo dire incidono molto fortemente anche nella mia vita personale nel Midi uccisione i miei orientamenti
Proprio perché questo domande problema che sia nella vita politica della responsabilità tra fedeltà
Sono problemi insolubili insomma no in cui ogni giorno ogni giorno c'è una scelta ogni giorno ci può essere un errore ogni giorno ma in cui noi siamo obbligati ad andare avanti con spirito di servizio da un lato ma anche col senso di responsabilità dall'altro perché non non ho null'altro da dire fine ringrazio solo di chiedo scusa
Applauso credo sia signor Presidente la forma migliore di ringraziamento più di quanto posso fare io ma desidero davvero nome di tutta l'università ringraziarla ringraziarla per aver desiderato essere qui anche se per pochi minuti
Ringraziarla per la sua riflessione credo che noi tutti ricorderemo perché l'abbiamo davvero sentito venire dal suo cuore della sua vita giovanile e qui in queste Aule nel collegio la osservazione che la cattolica è stata e continua ad essere punto di riferimento credo che sia davvero un'affermazione per tutti noi importante sei stamattina
Fra le tante responsabilità fra i tanti impegni che avesse potuto esser qui non poteva così essere credo che avrebbe davvero sentito con piacere un pezzo della storia del nostro torneo che un pezzo anche della sua vita e qui mi è caro ricordare due nomi che sono stati evocati perché so che le sono cari nome di don Giavazzi è quello di Roberto Ruffilli credo che questa sia poi la reale continuità la storia del nostro ateneo grazie davvero
Un intermezzo imprevisto ma penso non sgradito
Anche perché Romano Prodi ha conosciuto Lazzati ha conosciuto al nostro mondo e come abbiamo sentito la sua testimonianza non è stata un semplice saluto di pragmatica ma qualcosa
Veramente di interiorizzato
E riprendiamo ora i nostri lavori nell'ultimo segmento tornando dopo la relazione della procura di Anna Maria Cascetta che ci ha aperto come dicevo un panorama per molti di noi inusuale sulla figura di Lazzati
E di cui ci aspettiamo di apprendere anche molto di più da quel tanto che ha dovuto tralasciare della sua relazione passiamo ad un argomenti più consueti ma non meno importanti sicuramente la figura di Lazzaro
Non poteva mancare una riflessione sulla Zaki movimenti ecclesiali con la connessa questione della laicità un momento delicato anche se vogliamo della esperienza rilassati
E per questo l'abbiamo affidato a uno storico di razza al professor Agostino Giovagnoli nostro docente di Storia contemporanea
Esperto studioso delle dinamiche politiche pastorali dei cattolici italiani lo ringrazio gli cedo la parola
Grazie
Come avete sentito questo tema mi è stato richiesto è stata un'idea del professor Pizzolato ringrazio per questo per avermi richiesto mi parla di questo tema anche se come è stato anticipato si tratta di un tema Complesso non non facile non facile anche perché parlare da storico o tentare di parlare da storico di argomenti che sono stati vissuti così intensamente da tanti protagonisti alcune anche presente qui oggi so che non è facile so che sempre la prospettiva di chi ha vissuto e che quindi vivendo ha fatto delle scelte
Non è la stessa di chi cerca di guardare le cose da un altro punto di vista come quello dello storico che sì chiamato anzitutto a guardare al contesti a cercare un po'se vogliamo appunto la freddezza spec se così posso dire di una contestualizzazione dei problemi
E in questo senso una prima considerazioni da fare
è quella che quando si pensa come ovvio a rapporto terrazzati movimenti di pensiero mai anzitutto a don Giussani Gioventù studentesca Comunione e Liberazione ma e il è bene dire che questo rapporto si inserisce in un contesto molto più ampio che è il contesto dei rapporti tra Giuseppe Lazzati e le diverse componenti della chiesa della Chiesa italiana e non solo della Chiesa italiana
E in un certo senso questo vuole essere un po'elette moti fra del mio intervento anche perché sono convinto che la chiesa come egli ha scritto poi nel suo testamento spirituale fosse davvero in qualche modo al centro delle degli interessi oserei dire delle passioni anche di diverte Lazzati e anche poi per quanto riguarda specificamente il movimento di come la liberazione anche in questo caso va ricordato che la satira ha sempre avuto grande interesse per tutte le espressioni ecclesiali per tutti i movimenti e anche simpatia per molti di questi dunque
è bene ripeto avete presente questo quadro più ampio e infine terza considerazione preliminare
Quello che più noto quello che lui rimasto più vivo il nostro ricordo e naturalmente l'esito ultimo di questo rapporto le discussioni ultime quelle degli anni ottanta
Ma queste sono naturalmente un punto di arrivo di un percorso molto più lungo di cui io vorrei cercare di dare alcuni tratti senza naturalmente nessuna pretesa di esaustività
Anzi per essere ancora più preciso dire dirò che cercherò di ripercorrere un tratto di questa problematica alla luce di un dibattito all'interno di un dibattito che è un dibattito che ha attraversato il cattolicesimo italiano dagli anni cinquanta agli anni Ottanta
Ed è un dibattito all'interno del cattolicesimo italiano sulla crisi di questo medesimo cattolicissimo questa mia affermazione
Può sembrare singolare c'è un libero un piccolo libro che ha avuto però molta fortuna che ha parlato degli anni cinquanta con me degli anni o dei giorni dell'onnipotenza
Sarà ma è interessante che già all'epoca
Si parlasse almeno alcuni alberi ambienti e alcuni di questi ambienti particolarmente autorevoli perché dove più esplicitamente si discuteva di crisi del cattolicesimo italiano era tra i vescovi italiani dunque non in realtà marginali
Ecco già allora si parlava di questo se ne parlava molto e direi insieme a due problemi che sempre essere hanno accompagnato questo dibattito sulla crisi del cattolicesimo italiano
E cioè da una parte la questione se i cattolici si debbano si dovessero considerare minoranza o maggioranza all'interno della società italiana
E naturalmente che cosa ne doveva derivare da queste dalle duplice valutazioni sullo stato di crisi o meno sulla Scundi cioè di minoranza o meno
Proprio riguardo alle altre componenti della società italiane in altre parole come i cattolici dovessero o debbano per certi versi rapportarsi appunto a queste altre componenti come ho detto
Il il l'inizio di questo dibattito lo troviamo proprio nei primi incontri della Conferenza Episcopale Italiana che allora era
Composta soltanto dei presidenti le conferenze conciliari i quali sentono il bisogno di unirsi proprio a motivo della individuazione di alcuni segni problematici
All'interno il cattolicesimo italiano sono problemi di natura molto diversa che però sembrano comporre come dire un quadro non dico allarmante ma certo inquietante almeno per certi aspetti crisi delle vocazioni pericolo comunista naturalmente un grande problema di quegli anni
Ma anche crescente autonomia della il Cato rispetto alla gerarchia laicismo insomma
Questi ed altri sono i temi all'ordine del giorno degli incontri dei vescovi italiani che si sviluppano nel corso degli anni Cinquanta
Questa tematica si intreccia poiché strettamente con un'attenzione alla comportamento
Politico degli italiani e questo è un dato dato nel presente nel clima dell'epoca ma anche poi successivamente come sappiamo questa riflessione
Si è sempre sviluppata parallelamente a una considerazione come ho detto sui comportamenti
Politici degli italiani e questo neanche qualche modo influenzato anche gli sviluppi di sviluppi voglio dire di questo dibattito fino anche all'individuazioni poi individuazione poi di prospettive soluzioni e via dicendo
Come sappiamo lei milioni centoquarantotto il partito dei cattolici come veniva chiamato aveva raccolto circa cinquanta per cento dei voti che però cominciano a scendere molto presto già nel cinquantuno nel cinquantadue nel cinquantatré finché appunto cinquantatré la percentuale e e ben inferiore rispetto a quella diciamo così trionfale degli anni precedenti tutto questo provoca un grande dibattito appunto un dibattito in cui si parla di crisi in cui si parla di cattolicesimo più o meno di minoranza
Lazzati fu coinvolto in questo dibattito
Sappiamo che gli prese posizione subito dopo sul sull'interpretazione del voto del diciotto aprile del quarantotto nella sua famosa presa di posizione sulla differenza fra Azione Cattolica e azione politica e poi via via fino all'esito della sua abbandono del campo politico alla fine della prima legislatura
In mezzo in questi cinque anni si collocano come è noto quei convegni rosse Ina che furono il momento cruciale in cui si decise Dossetti decisi il ritiro del suo personale di ritiro dalla dall'impegno politico
La tratti come ho detto lo segue poco dopo insomma la fine della della legislatura
E la motivazione di fondo di questo ritiro e l'assenza di condizioni necessarie a realizzare un ampio progetto politico in qualche modo davvero ispirato comunque riportabile a orientamenti cristiani
E cioè i motivi per cui si ritiene che questo progetto non sia realizzabile c'è anche l'indisponibilità di una chiesa che agli occhi Dossetti dei suoi amici appare in quel momento troppo appiattita sul mondo occidentale sulle forze conservatrici cui sembra aver delegato
La lotta contro il comunismo considerata cruciale in quegli anni
E dunque rinunciando in questo modo come avrebbero voluto Dossetti i dossettiani a promuovere un autentico rinnovamento che stiamo della società
In questo senso
La scelta di Dossetti Lazzati ma anche degli altri non fu solo politica ecco dicevo prima questi due piani si intrecciano storicamente bisogna tenerne conto nella loro differenza ma anche nel loro reciproco influenza arsi
La situazione infatti
Spingeva
Verso un impegno anche all'interno della chiesa proprio per rimuovere quelle in cui gli impedimenti quegli ostacoli che venivano a loro individuati e non è un caso che il percorso successivo
Compiuto da Dossetti la sua scelta sacerdotale ruolo al Vaticano secondo
L'esperienza monastica siano in questa direzione
Ma io credo che qualcosa di simile si possa dire anche per quanto riguarda riguarda Giuseppe Lazzati
Il quale ha in qualche modo compiuto un percorso parallelo sia pure molto diverso da quello di Dossetti come è noto e vediamo un attimo brevemente attenzione sul fatto che non tutte le scelte in quel delicato momento furono le stesse da parte del gruppo definito appunto dei dossettiani diversa fu la scelta di la Pira diversa fu la scelta di Fanfani
In quale attualmente condividevano molte idee di Dossetti e Lazzati ma non la valutazione di fondo sull'impraticabilità storica del loro progetto nelle circostanze del momento
Molte le cose in comune come ho detto non è che ci fossero in fondo
Prospettive radicalmente differenti ma era diverso il giudizio su quel momento dunque anche il giudizio sulla realtà della Chiesa e su ciò che essa poteva rappresentare ai fini di una battaglia di civiltà per dirla con le parole dell'epoca o comunque i fini di una vasta battaglia ideale culturale e politica al tempo stesso
Dietro la pire Fanfani ci fu l'incoraggiamento di monsignor Montini all'epoca sostituto della Segreteria di Stato vaticana il quale anch'egli non è insensibile problemi di Dossetti di Lazzati
Condivideva le loro critiche nei confronti del modello gente allora prevalente e tuttavia Montini era ben convinto che la situazione la chiesa non pre
Rude e disse
Completamente ogni possibilità di azione cristiana nella società ed era soprattutto convinto che i cattolici dovessero in quel momento continuare ad assumersi responsabilità nella guida del Paese richiamo questi precedenti perché poi quando Montini Mengacci vescovo di Milano all'inizio
Dominato cinquantaquattro e cinquantacinque i percorsi di Montini e di Lazzati che erano stati in qualche modo supposizione diverso nel mille novecentocinquantuno si trovano a convergere
E si trova a convergere anche sulla base di una lettura della situazione che a molti aspetti in comune
Sappiamo che il tema della crisi del cattolicesimo italiano riemerge con altre parole ripetutamente dagli interventi dell'arcivescovo di Milano
Il quale assumendosi i complessi problemi pastorali
Di una vasta metropoli moderna avverte quella carenza del senso religioso che è diventato poi un tema conduttore di tutto il il suo episcopato
Naturalmente si tratta di un orientamento che riflette anche più vaste tendenze presenti
Nella chiesa dell'epoca non solo a Milano Lercaro parla di Bologna come di una diocesi malata in quegli anni
Il che abbiano anche alli nel cinquantasei scrivo una bella lettera pastorale auspicando un ritorno dei suoi fedeli a una familiarità con la scrittura
Che egli considera perduta dal tempo del Concilio di Trento
Più vicini erano riflessioni sulla Francia contemporanea definita dei suoi vescovi paese di missione dunque le riflessioni di Montini si inseriscono in questo quadro più ampio
E sono
Espressive appunto di un tentativo di riflettere sull'impatto della modernizzazione dei problemi che essa pone alla realtà ecclesiale nel mondo italiano ma soprattutto nel mondo europeo e soprattutto nelle grandi città
Come Milan
Montini come sappiamo affidò molte realizzazioni
Possono parlare
Come avete visto questo pomeriggio il pomeriggio delle piacevoli sorprese
E ora io sono lieto di
Come dire sospendere il mio intervento in modo che abbia la possibilità il cardinal Martini far sentire la sua parola
Grazie professor Giovagnoli lo sentiremo dopo continua lei sentirlo
Ringrazio in modo particolare sua Eminenza cardinal Martini
Appena gli ho prospettato questo incontro in memoria del procione Lazzati subito
Con prontezza ha dato la sua adesione noi gli siamo molto grati perché sappiamo quanto egli possa dirci di testimonianza sua nei confronti del professore grazie imminenza
Grazie a un cordiale saluto tutti al magnifico rettore a tutte le autorità accademiche a tutta l'Università a tutti i presenti sono molto lieto di essere qui un po'commosso anche perché è un luogo per me questo pieno di memorie mi spiace di avere interrotto il professor Giovagnoli ma chiedo scusa rinvio stato di salute mi permette solo qualche intervento breve poi del dovevano lasciare quest'aula
Godo però di essere qui
Perché sono molto contento che ci sia questa iniziativa a ricordo del professor Lazzati
Perché altrimenti si rischia un po'di dimenticare o trascurare
Una figura
Che settanta
Una gloria della nostra città di questa università
Che è stata generata qui culturalmente e spiritualmente e che ha dato un insegnamento valido anche per i giorni nostri
E quindi sono molto lieto che si sia pensato di fare questo incontro giornata di studio proprio per ricordarlo non solo del ventennale della morte ma come figura che
Ancora oggi e domani ha molte cose da dirci
Purtroppo non ho potuto rispondere al desiderio degli organizzatori di preparare
Un qualche intervento sul tema specifico fede e cultura in Giuseppe Lazzati perché non
Mi è possibile ecco lavorare in questo senso
Però mi sono detto non posso mancare data l'importanza della cosa ha dato il legame che avevo con il professor Lazzati data la memoria che conservo di Luís
E quindi
Codesto farò qualche semplice testimonianza quindi non ho preparato nulla di speciale anche se sono grato per coloro che trattano il tema specifico della fede e della cultura
Ho quindi fatto un'indagine un po'nella mia memoria e ho ricordato sette Flash certi momenti di incontro che un pomello caratterizzano anche se la sua figura e poliedrica ed è molto vasta Fausto moltissime cose anche per obbedienza quindi molto difficile radunare in sintesi le caratteristiche di questa figura io ne sottolineo quelle alcune poche che ricordo più particolarmente
Dunque vedo un primo flash nell'incontro che ho avuto con lui
Verso la fine degli anni Cinquanta
All'eremo sopra diciamo Salvatore sopra Erba dove io praticavo un corso di esercizi al gruppo di coloro che appartenevano alla Istituto da lui fondato un gruppo di giovani
Veramente entusiasti tanti e con una intensità di preghiera di ascolto meravigliosa
Ricordo che un padre gesuita che aveva predicato anche allora in quel tempo dice ma questo è il regno di Dio
Era veramente qualcosa di straordinario e ricordo Lazzati
Che non partecipava ma seguiva un po'l'andamento del corso
Me lo ricordo soprattutto alla sera in preghiera nell'ultimo banco della cappella con la testa fra le mani
Un uomo mi sembrava davvero toccato da Dio che con la sua preghiera dimenticarsi ogni cose raggiungesse il mondo di Dio questa è la prima impressione più avuto di lumi
Per poi
Lo ricordo soprattutto ovviamente lei ventitré anni in cui sono stato arcivescovo di questa città
Anzitutto le un secondo Flash ricordò che quando entravo in Duomo per il pontificali di solito a metà della navata guardando a sinistra lo vedevo la fra la gente ero lì come un cristiano qua lunga sperare qualunque scopo ascoltare la parola del vescovo tessere un cristiano nel pieno senso del termine senza distinzioni e senza privilegi
E questo ricordo che mi dava anche grande fiducia e coraggio nel mio ministero
Terzo Flash e lo ricordo come Restore
E quindi ci sarebbero tante cose da raccontare ma vorrei notare soprattutto che lo caratterizzava
Un forte senso del dovere
Che lo rendeva persino direi un poco austero ecco bisognava proprio conoscerlo da vicino per vederlo scioglierci ma il senso del dovere l'aveva fortissimo il rigore morale
E anche l'attenzione alla chiesa locale ma sempre con il rigore della distinzione dei compiti
E quindi mai avrebbe voluto entrare in cose tenuti competevano anche se sapevo che le seguiva con affetto con l'astensione
E quindi questo senso del dovere esercitato per tanti anni del suo rettorato mi sembra qualcosa
Veramente di grande qualcosa che deve aiutarci anche nei momenti difficili
Un quarto Flash
In cui lo ricordo
In una momento un po'dialettico
Fu la preparazione del convegno della Chiesa inferriata hanno reso e ricordo ancora la sua voce come fosse oggi che si devo dal dai delegati che preparavano il convegno c'erano circa quaranta delegati io ero stato incaricato di presiedere questa commissione preparatoria si levò una voce come di un Geremia
Che si lamentava dicendo dov'è il laico dove il laico cristiano non vedo più il laico cristiano
Quindi aveva l'impressione che appunto nella Chiesa si stesse sviluppando qualcosa che non riconduceva più la chiesa a quella promozione a quella prerogative dovuti ai laici che gli aveva sempre promosso senza pretendere nulla come forma di servizio ma perché competeva i laici e quindi lo ricordo anche se appunto in una visione un poco dialettica
Perché probabilmente in quel convegno
Partendo dalle esperienze del convegno precedente di Roma si era voluto dare piuttosto ai vescovi la direzione la responsabilità ma ricordo con la sua protesta che credo era anche giustificata
E che diceva molto della sua della sua intenzione profonda del suo desiderio che il laico come sale avesse nella chiesa a tutta la sua piena responsabilità e qui si potrebbe allargare il discorso perché ovviamente questa responsabilità sono molte
E vorrei ricordare una delle sue frasi che ripeteva sovente il pensare politicamente
E quasi però la ripeteva in negativo i cristiani sanno pensare politicamente
Cioè sanno uscire da uno scempio c'è entusiasmo per i valori ad una fatica nel tradurre questi valori in un contesto democratico cercando il bene comune il migliore il bene Comune possibile concretamente in questo contesto ecco credo che lo indossava
Una carenza in questo senso e come tale credo che valesse la sua voce per il suo tempo e forse anche un po'per i tempi seguenti
Quinto flash
Ecco
Lo ricordo in vari momenti delicati dell'università non voglio e non ho il tempo qui di entrare appunto nella cronaca
Ma ricordo soprattutto il momento delle sue dimissioni
Come lo vidi uomo di fede e di obbedienza
L'uomo che non si permetteva il minimo lamento ma che voleva semplicemente obbedire servire ricordo che Stocco a meditare di mi pare il cavalierato di San leone Magno
A cui detto questo noi credevamo tutte e due non troppo insomma sono queste cose
Che
Una cosa che si dovevano fare però ammirai perché lo prese con grande serietà e con grande spirito di fede
Ecco il nome
Diede
Minimo lamento per il modo per la maniera con cui le cose potevano essere avvenute
Massi con formò in tutto a ciò che vedeva essere la volontà di coloro che potevano richiedere agli un'obbedienza e indicargli un cammino credo che questo rimane anche una grande forza per il nostro popolo per tutti noi
E poi lo ricordo un un altro flash lo ricordo soprattutto nel momento della malattia
Ricordo che andai a trovarlo nel Venerdì Santo del mille novecentottantasei che fu l'anno della sua morte poco tempo prima della sua morte nella clinica
E lo vidi così semplice così rassegnato così pazienza e così umile senza lamentarsi
Senza neanche sognare chissà che cosa ma senza neanche avere pensieri catastrofici abbandonato
Un uomo che era stato purificato dalla vita che aveva sempre affrontato tutte le cose con uno spirito di grande rettitudine e che anche di fronte alla morte viveva profondamente questa rettitudine
Infine trasmesso
Un ultimo flash
Che non è più un ricordo
Ma che è una domanda
Che cosa si direbbe oggi Lazzati riguardo alla nostra chiesa locale riguardo alla nostra chiesa al cammino di Chiesa riguardo alla società
Credo che ha importanza a ricordare la figura di Lazzati se ne nasce questa domanda che cosa ci direbbe
E come noi magari dialettica risponderemmo
Alle sue domande che erano sempre molto pertinenti andavano all'essenziale
Naturalmente io non sono capace di rispondere a queste domande anche perché come sapete è vivo a Gerusalemme a tre mila chilometri di distanza e sono piuttosto come Moser con le mani levate al cielo per la preghiera però voglio dire che prego perché ci sia sempre
La chiarezza di porsi queste domande e di rispondere di in maniera pertinenze
E perché lo Spirito Santo che è il primo agenzie di tutta la nostra opera nella chiesa
Ci faccia rispondere in maniera adeguata a queste domande
Ed è proprio per questo e qui concludo che ho voluto che appena possibile iniziasse la causa di beatificazione di Giuseppe l'assassino proprio perché non debbo dire non solo entusiasta della moltitudine dei Santi via da moltiplicare senza fine
Però mi pareva che fosse importante
Fini che era possibile scrutare non solo le carte ma ascoltare i testimoni per contribuire alla storia di quegli anni travagliati
E quindi credo che nella i lavori della postura azione c'è un materiale storico sul quale si potrà ritornare
A prescindere dal risultato che se ne avrà poi nel campo diciamo propriamente liturgico
Ritornare su questi dati perché egli ci ha insegnato molto
Certamente la diocesi di Milano è ricca di santi due sono stati proclamati beati recentemente io non ho potuto essere presente ma ho seguito in spirito il prende atto Luigi Monza il beato Biraghi ente è un asserire di santi che sia giunta ai tanti santi che sono stati proclamati in questi anni da Schuster afferrare il aderenza mollato ampolle eccetera eccetera
Ma certo una figura così mi pare che ci starebbe bene
In ogni caso egli ci ha già insegnato molto e ricordando so che gli ha detto ciò che gli ha fatto noi possiamo guardare al futuro con speranza
Vi ringrazio di cuore per quanto fate per questo lavoro di conoscenze saluto cordialmente tutti mi scuso vorrei salutare ciascuno personalmente ma non mi è possibile ecco quindi saluto cordialmente e il parto fra qualche giorno per Gerusalemme per la mia residenza abituale porterò il ricordo di tutti anche le intenzioni di tutti presso la tomba vuota del signore laddove si è manifestata la sua resurrezione grazie di cuore
Dopo queste interessanti anche commoventi parentesi torniamo a noi torniamo all'laico cristiano
Torniamo a chi ci parlerà laico cristiano che aveva cominciato e che invito a concludere al professor Giovagnoli
Cercherò di
Non
A faticare troppo
Il sia ancora così pazientemente e qui per continuare il nostro lavoro ecco come abbiamo sentito anche dalle parole del Cagliari Martini
Questa preoccupazione per laico cristiano dentro una visione che il viale che come ho detto già i pare rappresentare una nota costante di tutta la parabola Lazzati Anna
Ho detto molto brevemente ricordo questa riflessione sulla crisi cattolicesimo italiano questa riflessione sul tema della crisi o della diminuzione del senso religioso così fortemente sentita da Montini
Queste preoccupazioni per una fede che resta esclusa dell'esistenza quotidiana e questa volta le parole sono di Lazzati
Per colpa anche di un clero preoccupato più di richiamare la vita alla pratica sacramentale che di far pensare i credenti e magari anni cinquanta sessanta diffidente o poco fiducioso verso i laici sappiamo che la parabola Tatiana rappresentato per molti versi una risposta un tentativo di risposta questa crisi
E anche l'insistenza sulla cultura sul problema della cultura io credo sia da comprendere in stretta connessione con quello che egli vedeva intorno a sé e con i problemi che nei emergeva
Ma vorrei ricordare una terza figura della Milano degli anni Cinquanta l'allora giovane sacerdote don Luigi Giussani che viene a Milano proprio quando Montini comincia il suo episcopato
E anche per quanto riguarda don Luigi Giussani possiamo parlare di percezioni
Problematiche della realtà del cattolicesimo in questi sono immersi non molto lontane per certi versi sia da quelle del suo arcivescovo
Monsignor Montini e sia quelle di Lazzati che proprio in quegli anni
Si fa promotore di alcune indagini sulla religiosità sulla vita di fede per esempio dei laureati lombardi di cui hanno riferito Malpensa è e parolaio non citerò il loro volume
Ogni volta che ne faccio uso ma ecco voglio riconoscere che molte cose molti elementi che io ho preso sono de sono stato debitore del del loro lavoro
Dunque c'è un humus comune che in qualche modo avvicina questi personaggi che sono naturalmente molto differenti fra di loro
Che danno risposte differenti
Ma che si trovano in un contesto che è simile e si impongono problemi che hanno qualche affinità
Problemi di contrastare una crisi problemi di rigenerazione spirituale di una realtà di cui si incomincia avvertire come una sorta di incipiente modernizzazione gli anni Cinquanta non sono gli anni della scritta iniziazione
Non sono gli anni di una crollo vertiginoso della pratica religiosa sono gli anni di un movimento
Più invisibile quasi di uno smottamento delle coscienze quasi di una incrinatura non sempre visibile don Giussani la coglie
Forse più esplicitamente visto che si trova nelle scuole di Stato si trova tra i giovani visto che trova li li avverte
La l'imbarazzo la difficoltà di di degli studenti anche di formazione cattolica magari impegnati loro parrocchia ad esprimere nel contesto vi vivace del del Berchet e di altre scuole
Milanesi la loro fede e nasce qui come sappiamo la sua iniziativa quella che prende prima il nome di Gioventù studentesca e via dicendo naturalmente i rapporti fra queste figure sono molto diverse stretto strettissimo ne ha parlato prima volesse sa che ha scelto il rapporto fra Montini Lazzati non c'è bisogno di insistere
Diverso è il rapporto fra don Giussani il suo arcivescovo ovviamente ne ha parlato tra gli altri anche Massimo Camisasca facendo emergere difficoltà e momenti di incontro fra monsignor Montini e don Luigi Giussani
Quali rapporti tra Lazzate Giussani ecco proprio il libro di Malpensa è parola ricostruiscono i primi attriti le prime difficoltà
Nell'all'inizio degli anni sessanta Lazzati che tiene una relazione sull'educazione cristiana che non piace a don Giussani don Giussani lo dice lo dice esplicitamente manca qualcosa non si dice Fini in fondo quanto educazione cristiana sia davvero il compito in completamento di tutte le dimensioni a cui l'uomo va incontro ed Edipo solo di poco successivi alcuni documenti in cui invece Lazzati prende posizione
Direi con con fermezza sull'esperienza di Gioventù studentesca sulla sua pretesa di porsi come l'unico gruppo valido all'interno della diocesi sono delle sue parole
Piuttosto note
In quegli stessi anni sull'Italia Lazzati
Scrive che costruendo la chiesa ossia aumentandolo continuamente il numero e la misura degli uomini in grazia che si rende sempre più si possibile la costruzione di una società rispondente al suo fine
Sopra le righe rivelatrici della preoccupazione Lazzati Ana di contrastare quella che egli avverte come la progressiva mondanità azione dei cattolici immersi nell'edificazione della città terrena
Ricordando loro che anche la costruzione della chiesa anziché la costruzione e la chiesa era presente una priorità anche ai fini del pino raggiungimento del loro obiettivo temporale
La satira aveva cioè in mente ciò che essi avevano ciò che essi pensiamo a a Dossetti insieme ad altri avevano avvertito fortemente già nel mille novecentocinquantuno il bisogno di riprenderei rinvigorire quella interiorità di vita di fede quel legame tra fede e vita quella coerenza spirituale che è stato un tratto dominante della sua proposta
E anche della sua vita lo ricordava stamattina Pizzolato la la forza della sua testimonianza allattati è stata rimproverata come sappiamo una distinzione fra i piani che poi secondo alcuni sarebbe diventata separazione contrapposizione ma rivedendo ripercorrendo il suo percorso davvero sembra non fondato
Rick attribuirgli questa contrapposizione certo c'è in lui
Il peso di una teologia c'è il peso di una riflessione molto forte nell'epoca c'è il peso della teologia dei Journey pensiero di Maritain c'è l'idea che al laico spetti l'impegno nel campo temporale non c'è dubbio ma tutto questo è credo bento una visione che risale e all'interno di questa visione ecclesiale molto forte c'è il senso di un primato da vita spirituale che fa in qualche modo da tessuto unitario una coerenza spirituale se così posso dire altrimenti io credo non si spiegherebbe come mai un uomo che pur parlando continuamente dell'importanza dell'impegno politico
In realtà ha scelto di non fare politica e non riteneva di essere egli stesso portato per questo scrive ma riteneva importante che ci fossero altri che lo sapessero fare fino in fondo proprio per curare lo abbiamo sentito prima del cardinal Martini questa presenza Dellai ecco
A pieno titolo all'interno della chiesa e così per arrivare poi alle polemiche degli ultimi anni quasi oltre la morte di Lazzati davvero tanti elementi della spiritualità e della vite Lazzati ci rimandano alla sua profonda immersione nella realtà della Chiesa cattolica si parla di potestà di Lazzati come di un protestante ma e davvero storicamente difficile sostenere una tesi di questo gene anche se si può capire nella come dire nella vivacità della polemica perché davvero Lazzati è stato uomo di chiesa ed è stato un uomo di una chiesa ben precisa della Chiesa cattolica
Troppi passaggi della sua vita sono in questo senso indicativi ma sono stati anche richiamati oggi non voglio insistere permettetemi per essere breve di fare un po'un salto parlato lungamente degli anni Cinquanta
Prendendola un po'alla lontana perché mi sembra importante sottolineare che anche i percorsi diversi hanno spesso dei delle origini comuni ecco questo humus
Che questo problema del rapporto tra quel cattolicesimo italiano da cui sono emersi due personalità così diverse don Giussani e Giuseppe Lazzati
E tuttavia non solo con l'origine comuni ma anche con preoccupazioni comuni che derivavano proprio dalla dall'humus da qui entrambi pervengono permettetemi dicevo di saltare un po'da questi anni cinquanta agli anni Ottanta
Quando la tematica di fondo che accompagnato secondo me entrambi questi percorsi emersa nuovamente con grande forza la crisi del cattolicesimo italiano
Siamo dopo gli anni settanta siamo dopo il referendum sul divorzio siamo dopo subito dopo il referendum sulla Bortot che per certi versi fu un momento ancora più difficile per il cattolicesimo italiano allora molto si parlava di cattolici come una minoranza qualcuno era giunto anche a precisare che si trattava del trentatré per cento degli italiani uno su tre difficile poi dire come mai queste queste statistiche va insomma ecco per dare un po'il il clima dell'epoca
Naturalmente c'erano state tante altre cose mezzo non non le ricordo il Vaticano secondo e via dicendo perdonatemi nella fretta non ricostruito a tutti questi passaggi che del resto vi sono ben presenti
In una relazione che si è tenuta proprio qui in questa sala un anno fa in occasione di un'altra convegno Andrea Riccardi ha ricordato che nel giugno del mille novecentottantuno proprio sul tema del cattolicesimo italiano come realtà di minoranza
Si tennero presso la Comunità di Sant'Egidio a Roma alcuni incontri tra figure che si Ali rappresentanti di movimenti personalità laiche anche su richieste dell'ora credo fosse ancora monsignore De Martini
Più tardi cardinale interessato a stabilire un confronto più approfondito e diretto con gli esponenti di Comunione e Liberazione particolare con don Giussani senza le rigidità di un incontro pubblico
C'è anche il professor Scoppola che forse ricorderà quell'incontro
Martini affrontò il tema dei cattolici come minoranza appunto il tema di squisiti scuoteva molto intensamente allora inserendolo nel lungo percorso del cattolicesimo italiano da noi disse c'è una minoranza
Realtà attuale che parta da una maggioranza la situazione di diete
L'alternativa agenzie minoranza fu affrontata in altri termini anche da Rocco Buttiglione un altro che di quelli pazzo il gioco a quell'incubo quegli incontri nei termini disse Buttiglione di una coscienza nazionale smarrita
A causa questa coscienza nazionale smarrita proprio del suo distacco dalla tradizione cattolica
Replicò se ben ricordo Pietro Scoppola in disaccordo con Buttiglione su questa valorizzazione del terminazione questa sovrapposizione fra nazione e tradizione cattolica
Invitando a riprendere il largo dalle sponde su quel cattolicesimo italiano aveva finito pensa avviarsi per muoversi poi con maggiore profondità
Come ha detto era presente anche don Giussani il quale concordando sulla necessità di partire dei problemi di una condizione di minoranza per affrontare l'impegno dell'evangelizzazione affermò che egli stesso era partito proprio da questa realtà già negli anni Cinquanta quando insegnava al liceo Berchet
Si nota quindi una differenza in qualche modo da altre posizioni compresa quella di Buttiglione che aveva invece parlato di un cattolicesimo maggioritario in termini tradizione nazionale
Non c'ero non è poi don Giussani una Nostalgia per la precedente condizione di maggioranza goduta dal cattolicesimo italiano
Ne la percezione di una vita traumaticamente sa di recente a conferma che il suo percorso appunto era iniziato molti anni prima
La sua esperienza gli disse sì radicata fin dagli inizi nel situazione che era già di crisi nel contesto di un cattolicesimo per qualche verso al di là delle apparenze naturalmente non più maggioritario per don Giussani il punto di partenza restava effettivamente la tradizioni ma aggiunse se la tesi se la fede non ha incidenza esistenziale a che vale ovviamente gli spingeva soluzioni diverse come quelle incentrate su una maggiore formazione culturale e dissi ragazzi non li posso tenere solo con un'analisi culturale prima ci deve essere una speranza
Ride è stata
Giussani presa anche gli Ac mentre le distanze
Dalle posizioni l'Azione cattolica era presente anche il suo presidente Alberto Monti icone secondo il quale bisognava gestire il declino del cattolicesimo italiano con consapevolezza
Questi dall'alto rifiutava di applicare la definizione di minoranza il cattolicesimo italiano di quegli anni perché sembrava che tale definizione ponesse il problema di trovare il nemico mente il vero Diocleziano
Tali figure era stata proposta nel dibattito per indicare una persecuzione senza volto
Era il vero Diocleziano nella difficoltà dell'evangelizzazione quotidiana
Don Giussani si ricordo bene e lo scopo rispose che nella fase formativa un po'di integri smonta e necessario ma fa paura integri ISMU di ritorno
E Giussani rispose sento il pericolo di mutilare l'esperienza di fede pur precisando di nuovo che non gli interessava conquistare una posizione di maggioranza
Il punto confermo in quell'incontro don Angelo Scola era la centralità di una fede trainante
Io disse la fase calda mi accompagna sempre
Questo dibattito informale
Mi sembri un qualche interesse perché riflette in modo abbastanza indiretto le diverse posizioni che emerso nel cattolicesimo di quegli anni
Forse in modo più profondo e più utenti Co di quelle polemiche che pochi anni dopo esplosero anche pubblicamente fra i cattolici la presenza e cattolici della mediazione
E che coinvolta come sappiamo in qualche modo anche Lazzati
Ecco queste diverse posizioni come ha detto mi paiono riflettere anche negli anni ottanta e sono significativi rimandi
Che ho citato prima di don Giussani alla situazione che si era formata ben prima appunto a una contesto che già negli anni Cinquanta
Difficoltà di problemi di fronte alla modernizzazione sue conseguenze che era cominciato ad emergere negli anni cinquanta e in questo senso noi vediamo ripeto la il contrasto tra le figure di Lazzati e di Giussani la diversità delle loro posizioni
E tuttavia anche una qualche affinità nel tentativo di affrontare quanto meno problemi analoghi seppure come ho detto senza nulla togliere alla diversità delle loro posizioni
Per concludere ricordo quell'incontro
Verso la fine della vita di Lazzati Lazzati don Giussani al termine del quale don Giussani vedendosi allontanare la figura di Lazzati di disse così viene riferito davvero qualcuno che ha dato tutta la sua vita per Cristo Re significativo questo riconoscimento
Alla fine pur ripeto in una diversità di posizioni che resta intatta fino alla fine certo due figure diverse due figure possiamo dire che forse non si sono capite due grosse personalità
Due valigie Rizzato ori in modi così differenti nella chiesa del loro tempo quando ancora di evangelizzazione non si parlava molto non era ancora molto di moda questo termine non non Nuzzi usava moltiplicare i piani pastorali convegni dedicati a questo tema queste due figure hanno certo svolto un ruolo intuendo prima di altre questo declino del cattolicesimo italiano oggi forse che invece i termini evangelizzazione di convegni su questi argomenti piani pastorali sono molto più abbondanti e possibile pensare che avremmo bisogno di figure come quella di Lazzati grazie
Grazie al professor Giovagnoli per questo quadro così complesso che ha tracciato tutti quegli annichiliti soprattutto di due figure di due atteggiamenti che partono da posizioni da preoccupazioni comuni curarli e arrivano a delle proposte molto diverse
Grazie ancora anche mi scuso anche per la sedicesimo sale possiamo dire interruzione che a cui è stato sottoposto
Concludiamo ora i nostri lavori con nata all'azione di un grande maestro di studi storici Di Pietro Scoppola che è stato spesso citato quindi che è stato inni rapporti di grande amicizia col professor Lazzati per molto tempo stamattina Nicola Raponi nella sua relazione parlava di una progettata rivista e tre e cioè che la zattera voleva fondare e che riecheggia va per contrapposizione
Lenta render Diekirch con l'aut aut diventata ex ex e Lazzati mi diceva che aveva preparato un organigramma
In cui c'era direttori Giuseppe Lazzati e Pietro Scoppola questo per dire della grande sintonia di sentire che c'era tra tra Giuseppe Lazzati e Pietro Scoppola qui cedo volentieri anche per questo la parola agli ci parlerà di Lazzati per la cultura politica dei cattolici
Io chiederei
Il presidente el di parlare da questo banco IMI invito l'esempio del Ca'professoressa
E che Mina Cascetta che mi ha proceduto non perché voglia fare una relazione così ampia documentata come ha fatto anzi
Perché voglio fare piuttosto una testimonianza molto semplice molto sciolta proprio che da vecchio professore sono un po'abbacchiato a parlare dalla dalla cattedra
Scusatemi
Dunque qui i ricordi si affollano questo ultimo ricordo io ce l'ho un po'diverso io ciò la carità preparata dal Satie coscritto ecco puntini ente direttore Giuseppe Lazzati
Non c'è il mio nome
E consigliere Ugo e conservo gelosamente questa casa
Tengo a sottolineare il mia di Vello diciamo
Subordinato
Rispetto a quello di Giuseppe Lazzati nel progetto del quale effettivamente discutemmo assieme in una serie di incontri parte a Milano paritario ma a casa mia in occasione di qualche cena
Nella quale delle quali incontri dei quali è un ricordo
Profondo non vi confesso che quando Pizzolato anzi stizza perché venissi qui io avevo tanti in altri impegni in questi giorni ma alla fine son venuto e sono contento di essere qui perché questo ambiente
Ente più emozionante il mese più intenso il ricordo di Giuseppe Lazzati una trazione indimenticabili della mia vita sul piano personale
Bene una testimonianza insieme anche una proposta di riflette assieme su alcuni documenti non inediti non crede inediti ma mi sembra che mi sembrano significativi
Io ricordo il primo incontro con la Satie quando stava per lasciare ha ricordato già alla vicenda
Agostino Giovagnoli stava per lasciare la politica alla fine della prima legislatura
Io andai a vedere incontrare in una saletta
Della Casa dei Filippini alla Chiesa Nuova affianco alla quel appartamento delle sorelle portoghesi doveva avuto sede il porcellino una famosa Comunità del porcellino
Fu la prima volta in cui vi di Lazzati avevo neanche trent'anni ventisei anni ventisette anni e un Massi colpito il conquistato
Da questi occhi grigi in quasi di ghiaccio e tuttavia così intensi profondi e dolcissimi al tempo stesso io rimasi colpito anche sì e del colloquio ricordo ormai lontano
Dal totale disinteresse nel colloquio che Lazzati mosto per la politica di cui ancora protagoniste restava ancora in Parlamento alla fine della legislatura e viceversa la passione con cui mi parlò della necessità trasformazione culturale alla politica
Costo questo ricordo Sinisi e io credo che il titolo che è stato dato a questa mia
Che non è una relazione ripeto ma è una testimonianza Lazzati per la cultura politica dei cattolici potrebbe essere il titolo di tutta una biografia dedicata Lazzati
Perché e questo fu effettivamente un impegno dominante continuamente eri affiorante nel corso degli anni nella sua esistenza
Il suo distacco dalla politica fu metto senza rimpianti
Scrive nel cinquantaquattro conservò sempre la convinzione di non essere l'uomo politico credo che la mia vocazione si altera cinquantaquattro appena lasciato il Parlamento nella legislatura che si è conclusa appunto
Con l'insuccesso elettorale della Democrazia Cristiana del cinquantatré
Oltre che questione di vocazione personale fu per lui probabilmente come per Dossetti questione di giudizio severo sui limiti di quanto si era ottenuto in quei primi anni di vita democratica
E perciò ricerca di incidere sulla realtà ad un livello più profondo quello appunto della formazione delle coscienze
Vocazione e giudizio
Non possiamo immaginare una vocazione alla non politica disgiunta dà un giudizio su quanto accaduto stava accadendo nella politica italiana
E il suo impegno per la formazione culturale dei cattolici
Costante e tenace
Riemerge son cose che ha scritto Pizzolato e da lui che io le ho apprese nelle lettere delle cinquantotto cinquantanove che rimanda a un gruppo di amici per verificare gli spazi di una comune
Iniziativa per una cultura politica cristianamente ispirate
Fino alla nascita negli ultimi anni di vita del creature a lui più care alla Città per l'uomo è un filo continuo che si sviluppa si snoda lungo tutta la sua esistenza
E anche quando gli impegni istituzionali più gravosi l'elettorato della Cattolica sembrano doverlo distogliere da quella preoccupazione dominante
Passati prendere tutte le iniziative che sono state ricordate non voglio ripetere cose già dette in cui però questa esigenza torna ad esprimere io ho partecipato e la ricordo convegni convegni della Cattolica in particolare ricordo il convegno
Di Verona del mille novecentosettantasette sulla laicità convegno al quale tenne teneva moltissimo prepariamo Franco Monaco lo ricordano Imola Milano ci furono incontri si discusse a lungo
E fu convegno e fu un grande successo dal punto di vista culturale
Per la originalità dell'impostazione ricorda la relazione sul fondamento biblico della laicità che aprì il convegno di grande respiro
E al tempo stesso fu convegno che è di poco un sacco di guai è un sacco di polemiche perché c'era qualcuno che non partecipava ai lavori ma stava in una saletta
Vicino e prendeva nota per poi fare sferrare l'attacco dalle colonne de L'Osservatore Romano e diciamole queste cose quindi di queste cose a Lazzati ha sofferto ha sofferto in silenzio in obbedienza da cristiano ma soffre tra sofferto profondamente
E alta e lo ha detto Pizzolato mi pare molto giusto l'Università Cattolica è un contenitore poco idoneo
Per iniziative come quelle da un lato perché le iniziative come Lazzati
Lei andava pensando e proponendo volevano un pubblico più ampio di quello propriamente universitario di quello che una una università poteva raccogliere coinvolgere
E dall'altro perché lei sue iniziative esigevano anche questo credo che varia ha detto la collaborazione il coinvolgimento di competenza e di persone
La cui presenza in queste iniziative dava luogo poi attenzioni di sei elementi momenti di disagio all'interno della Cattolica stessi
Quindi c'era un'attenzione inevitabile fra l'ampiezza di queste iniziative e la dinamica propria di una università
Il distacco dalla rettorato dell'Università Cattolica del mille novecentottantatré
Fare le per le forme in cui avvenne sulla scia delle polemiche e degli attacchi di Comunione e Liberazione anche questo va detto
E in sostanza arte una volontà ecclesiastica superiore
Chiara e netta alla quale Lazzati si sottomise
Rappresentato per lui un duro colpo
Al suo amico Andrea Riccardi e allora il giovane amico in una lettera del ventitré luglio mille novecentottantatré scriveva
Io sto molto soffrendo per la Chiesa che in certe sue espressioni
Sembra preferire posizioni di potere all'umile servizio vissuto con intelletto d'amore
Il cardinale ha ricordato la scena fatto un flash sulla scena della consegna del del cavalierato di San Di Salle Gregorio Magno
San leone Magno almeno non so come dire Tancredi luogo Magna
Si Gregorio Magno
Leone va bene una importanza
Dovesse dei luoghi dove certo
Dunque rivelato questo
India e giustamente Giovannoli ha insistito nella Giovagnoli nella sua conclusione in fondo sulla complementarietà misteriosa nel e la comunione dei santi e di tutti i conflitti ma noi da storici e da uomini che vivono in questo mondo in questa storia i conflitti li dobbiamo registrare lealmente e fino in fondo
Perché di questi conflitti è fatta la storia e poi di conflitti Giovagnoli ha ricordato quegli incontri Nell ottantuno alla nella sede
Ricordo ancora in quella Biblioteca con quegli scaffali con gli esponenti di CL nel tentativo voluto da Martini di cercare un dialogo
Ha ricordato i punti di vista eccetera
Se io non ricordo male a un certo momento quegli incontri finivano perché gli amici di Comunione e Liberazione ci dissero che lo erano certi delle loro posizioni e che non avevano interesse a confrontarle con altri questo era è stata la conclusione nella sostanza voglio essere corretto se sbagliano quindi è stata la conclusione di una sostanza di quegli incontri che sono stati appena ricordati
Il distacco della Cattolica tuttavia fu anche per lui l'occasione ideale per dare finalmente pieno corso al Progetto di tutta la sua vita e così nel settembre del mille novecentottantatré
Quando il suo successore era da poco eletto insediato promuove guida il convegno a Brindisi
Sul tema intelligenza o impegno interrogativo la società contemporanea e i suoi esiti
E nella conclusione di quel convegno Lazzati riprende
Come è scritto Pizzolato la sua di Letta idea
Della distinzione unità fra impegno religioso impegno culturale pei quali cercare la categoria della mediazione
Nei suoi discorsi si fa sempre più frequente l'espressione Città dell'uomo
Da qui sarebbe inutile ripercorre le tappe del cammino che nonostante la sopravvenuta malattia portò Lazzati alla realizzazione del suo Progetto con la nascita per così dire ufficiale
Città dell'uomo come con atto costitutivo del quattro ottobre mille novecentottantacinque dunque solo pochi mesi poi mette la morte sopraggiunta com'è noto
All'alba del diciotto maggio mille novecentottantasei giorno di Pentecoste io vorrei solo richiamare l'attenzione su due documenti dei quali sono in qualche misura personalmente coinvolto e me ne scuso
Sono pochi mesi dopo il ricordato incontro a Brindisi nel gennaio del mille novecentottantaquattro si erano tenute a Roma presso la casa tra noi
In una posizione alta dalla quale si vedeva la cupola di San Pietro
Alcune riunioni riservate diamo a di ambiente mediche ambiente Azione Cattolica nel movimento Expo rimetto alla guerra
Allora diretto da Marco Rivaldo che fece da tramite di qualche modo da organizzatore di questi incontri nelle quali Lazzati era certamente la presenza più autorevole
In quelle riunioni è emersa con chiarezza una notevole diversità di vedute per chi come Lazzati guardava oltre la situazione contingente ecclesiale e politica
Siamo nell'ottantaquattro
E chi invece anche in ragione di responsabilità assunte in movimento e associazioni cattoliche appunto l'Azione Cattolica meriti a
Tendeva a finalizzare quelle iniziative quegli incontri al più concreti obiettivi anche in vista dell'imminente convegno di Loreto
Un flash del cardinale ha ricordato
Dove sono i laici l'esclamazione di Lazzati alla vigilia del convegno di Loreto dove sono i laici è quella stessa insoddisfazione
Su come il convegno di Loreto si andava preparando a dieci anni e poco più di distanza dal convegno del settantasei Evangelizzazione promozione umana
Lasciati quella stessa quella quel quel lei insoddisfazione che il cardinale ha ricordato con quella esclamazione la Lazzati la espresse in una lettera
A tutti i partecipanti nella segnalata D'Amico Giuseppe Tognon qui presente che la trovata fra le sue carte credo di averla anch'io farei megalite mai disordine
La leggo perché mi pare veramente un documento significativo del suo modo di capire di vedere la crisi ecclesiale e politica di quel momento
Cari amici spero di non essere giudicato petulante se mi permetto di esprimere alcune valutazioni sul nostro ultimo incontro tra minori
Ma come ricorderete fui io a prepara appare ingannare gli amici del mediche di promuovere un incontro allo scopo di sottoporre ad altri è un'idea che mi frulla per la testa da qualche tempo
Neri diciassette gennaio scorso ebbi modo in conclusione di esprimermi Diani meditate riflessioni sull'andamento dell'incontro in rapporto alla proposta che mi ero permesso di abbozzare
Non mi non è mia intenzione riproporre qui nella sua originaria integralità e forse una sua eccessiva ambizione
L'ipotesi avanzata allora non intendo cioè a rimettere in questione lastra dell'obiettivo che si è ritenuto di scegliere
La preparazione del Convegno ecclesiale del mille novecentottantacinque
La linea che prevalsa in quell'incontro
Piuttosto è la Satie non era soddisfatto piuttosto e accogliendo il cordiale appello dell'amico Tavazzano povero
Icona Tavazzi arrestato
Animatore del volontariato nel nostro Paese presidente del movimento
Vorrei ribadire il senso della mia proposta insieme a richiamare il cinque che essa può e deve conferire una prospettiva di più ampio respiro al lavoro che ci accingiamo a compiere
In una parola la preparazione del Convegno ecclesiale può e deve essere interpretata come la tappa e la sperimentazione di un po'il getto che legalmente trascende l'appuntamento del convegno
Perché a mio modesto avviso i problemi posti dalla inquietante situazione religiosa e civile del Paese esterne anzi reclamano con urgenza adeguate misure qui mi chiama in causa lo conferma mai fare la lucida diagnosi proposta dal nostro incontro da scopa che pure cordialmente mi rimproverava un'altra polemica
Mi rimproverava la la Nostalgia devono improponibile cultura dei modelli opponendo mille esigenza di una spiritualità del conflitto cioè se capisco bene capiva benissimo la responsabile e sofferta
Pezza delle contraddizioni della storia e della pluralità delle posizioni in cui tuttavia non ci si deve sottrarre su questo sono perfettamente d'accordo ma domando non è stato Scoppola stessi a richiamarci che è un panorama politico sempre più bipolare coerente ottantaquattro anni versati già vede
Il delinearsi di un cambiamento del sistema politico
Coerente con il modello fisiologico dell'alternanza poi potrà democrazie occidentali la Chiesa e le forme associative cattoliche devono guadagnare autonomia appunto per noi tutti a parte dello schieramento politico e dunque in questo contesto che già si profila la spiritualità del conflitto se male interpretata non può segnare l'abdicazione
A una tua un autonomo appoggi attualità storico politica che dia spessore e poco lunghi la tradizione cattolico democratica soggette alle viste o di una sostanziale vanificazione
In conclusione dopo cento i pensare ridimensionare la mia ambiziosa proposta ma non mi riesce di rassegnarmi a lasciare totalmente cadere nell'idea ripeto
Non voglio condizionare i nostri incontri prossimi ma spiego acché eventuali iniziative tese a rispondere alle urgenti domande sopra richiamate possano incontrare la vostra benevola attenzione
E chissà mai il vostro sostegno e la vostra collaborazione cordiali saluti
Lazzati in sostanza può essere distanza da quel gruppo
La cui attività si risolse in una preparazione del convegno di venerdì nel convegno di dovette
Da quel gruppo quando si rese conto del prevalere in esso di una prospettiva di una polo come azione tutta interna alla dinamica Inter crisi Ale che stava portando appunto al convegno mentre il suo Poggetto andava oltre ogni immediata utilizzazione ecclesiale Danzi scontava l'inadeguatezza delle categorie interpretative che guidavano la Pastorale politica della Chiesa italiana
E che aveva già segnavano un arretramento rispetto a quanto era emerso nel settantasei nel famoso convegno Peppu evangelizzazione promozione umana
Difatti Lazzati non venne più i successivi incontri i quali anche per la sua assenza terminano senza un nulla di fatto e senza risultati significativi nel giugno dello stesso anno
La sua visione della situazione politica italiana si era fatta più critiche severe dopo l'assassinio di Moro e più critico si era fatto il suo giudizio sulla chiesi italiani
Quando
Oggi scusate ancora questa autocitazione quando con leopoldo Elia
Nel se nel novembre del mille novecentottantaquattro dunque pochi mesi dopo da febbraio a novembre
Loro intervento eseguito intervista assieme a Dossetti
Leopoldo Elia Iddio nella casa di Gaetano Lazzati passiamo una lunga giornata intervistare Dossetti Lazzati Dossetti dominò la scena ma versati disse cose estremamente significative
Ricordo la voce stanca
Qua si affronta con cui Lazzati già parla aveva già subito una pesante operazione
Stava male faticava ad esprimersi
E ci disse
La condizione politica e degradata dal momento in cui ci siamo ritirati ad oggi in una misura tale che non è commenti sua almeno a mio modo di vedere a quella di allora perché e questo è bello questo riconoscimento quel De Gasperi
Di cui noi noi sembrava fossimo grandi occhi compositori e devo India ricordare che per l'aveva Dossetti nell'ottantaquattro continuava ad essere nasce accanito oppositore nelle correndo di De Gasperi perché
Parlo con la stessa passione polemica di De Gasperi con cui aveva parlato
In tutta la sua esperienza politica in realtà poi aveva una sua linea cui credeva
Una linea più o meno
Attuabile però ce l'aveva poi ci fu secondo me ma posso sbagliarmi perché io sono ancora meno politico di Dossetti il tentativo di modo di portare avanti una certa linea gradualmente progressivamente cercando di farla entrare nelle coscienze
Ma non avendo nessun supporto
Questo supporto non c'è stato
Lui da parte della Chiesa né da parte di chi avrebbe dovuto e potuto fare qualcosa in questo senso
Insomma il solito temo che ritorna non c'è stata preparazione poi politica ai alle nuova stagione politica che si veniva delineando queste è il motivo che domina la riflessione di razza molto Moro
Nel modo in cui è morto e non per niente molto luglio oggi non c'è più nulla
Non so in cosa consiste a questo cosiddetto rinnovamento dei miti en ha detto l'azzardo di cui si parla
La Chiesa ha preso alcuni atteggiamenti soprattutto nel documento dell'ottobre ottantuno la chiesa nelle prospettive del Paese ricordate a cominciare dagli ultimi
A leggere un bel documento però io torno a dire e nel cassetto chi l'ha letto chi si è preoccupato di tre due quel documento in un minimo di azioni che attività di promozione per cercare di realizzare il desiderio espresso in quel documento e cioè che i cattolici e lì si parla di laici cattolici siano non degli spettatori ma degli attori
Il documento non parla solo dei protagonisti della vita politica dice i laici cattolici
Diverse quel documento io lo sottoscriverei Espérance tra l'altro che l'abbia sottoscritto anche il nostro vescovo ausiliare monsignor Nicora ore eminenza sua Eminenza il cardinale Nicora
E continua scusate la citazione si apre nel settantotto il problema dei rapporti fra Cei e papà non sono scelti i migliori per quanto io riesco a capire
Il Papa non si rende conto della situazione italiana chiuso come nel modello della sua esperienza polacca
Lontanissima da quella del nostro Paese non per niente appoggi a quei movimenti CL e l'Opus Dei che in fondo cercano di interpretare quel disegno modello polacco
Ed è qui colto Circuit ISAF fa fede vita politica le famose autonomia ed alta temporali negate per cui una fede tutto è assorbito e lascerei sente che questo non vale per l'Italia ma contro il Papa non ribattere
Io invece ritengo che i vescovi siano i diretti responsabili dell'azione pastorale delle loro diocesi pur avendo la garanzia pontificia de L'Unità della dottrina e della morale di cui è responsabile il patto
Ed allora questa situazione questo degrado continuo porta un disinteresse quando non è disgusto
Da parte dei cattolici io sono preoccupatissimo dell'assicurazione dei giovani vengono a domandarmi ma allora dove andiamo io non so cosa rispondere dove devono andare e quindi adesso io non so se è una pazzia o meno stava male pochi mesi dopo si conclude la sua vita non so se lo spazio meno
Non direi ma penserei di fare un servizio culturale che vorrebbe cerca chiedesse di educazione al pensare politico però sono estremamente perplesso
Scusate la lunghezza di queste citazioni a questi due documenti la lettera del febbraio e le parole del novembre ottantaquattro mi sembra meritino qualche riflessione e non mi interessa qui riprende la discussione sulla differenza fra la cultura del
Del progetto e la cultura dei comportamenti quella differenza mi appare oggi più di forma che di sostanza e do volentieri regionale accusato interessa invece sottolinea la lucidità con la quale Giuseppe Lazzati già all'inizio degli anni Ottanta vedeva
Compiutamente esaurito un ciclo della presenza cattolica nel Paese quello legato all'esistenza del partito di ispirazione cristiana
E proponeva un'attività formativa di tipo culturale non più interna quel Ciclope Stella intuizione che va sottolineata non più interne a quel ciclo non si trattava per lui gli fa una scuola di preparazione alla Democrazia Cristiana
Come erano stati tanti centri che erano esistiti in passato ma di andare oltre di prepararsi per un futuro che che li vedeva già delinearsi
Vedeva che non si trattava più di preparare nuove generazioni di democratici cristiani ma di Poste democratici cristiani e che la presenza cattolica del Paese andava garantita in forme nuove Daloui non definite ma che certamente esigevano
Una forte spiritualità e una forte cultura
Queste sono le esigenze irrinunciabili di tutta la sua riflessione
Adatte alla nuova stagione
Sono passati vent'anni e noi dobbiamo riconosce che le condizioni di quella nuova presenza dei cattolici nella vita italiana non sono state create
Il cardinale ci ha lasciato con la domanda cosa direbbe Lazzati io credo che dovrebbe constatare che quelle condizioni non sono state create non possiamo pensare che questa presenza sia affidata la presenza dei cattolici nella vita italiana nella stagione nuova in un sistema politico mutato con una cultura la mentalità culturale ma Antropologia collettiva che divide diventata un'altra cosa
Non possiamo pensare di questa presenza si è affidata sul piano civile e politico a quei residui del passato che sono i partiti nati dalla crisi della DC
Nulla è stato fatto per preparare la Chiesa i cattolici italiani ad un sistema politico di alternanza la Chiesa è scesa in politica in presa diretta
Il ruolo delle canto così come definito dal Concilio in particolare la Gordimer spesse parte seconda capitolo quanto e quotidianamente negato nella prassi della GE di una gerarchia
Che interviene direttamente nel campo politico e del resto non vi sarebbe organizzazioni laicali capaci di svolgere questo ruolo dobbiamo riconoscere che c'è questo vuoto
Si possono discutere le premesse culturali di ascendenza tomistica che ispiravano il progetto di Lazzati ma nella sua sostanza quel progetto è oggi più attuali che mai
Più attuale che mai e quelle parole di Lazzati che quel suo voler andare oltre una prospettiva di breve periodo allora il convegno di Loreto oggi chissà convegno di Veron qualche altra convegno
Sono ancora una sfida per noi
Dovremmo chiederci io credo in che forma potrebbero essere oggi accolte occorrono cento solide premesse di spiritualità
è una generazione nuova coi cultura e perciò il e perciò centri di formazione ma è difficile immaginare che si possa fare cultura politica del mondo giovanile
In maniera del tutto
Astratta prescindere da esperienze d'impegno concreto e qui ha ragione l'affermazione di don Giussani abito scollato quando ci incontrammo per incontri che sono stati ricordati
Le scuole di formazione che erano soliti molte diocesi sono state abbandonate quando i giovani che Leon frequentavano hanno assunto posizioni di sia pur moderata Sinistra e questo è un dato di fatto che molti ricorda
La confluenza dei cattolici informazioni nuove L'Ulivo-Partito democratico nel centrosinistra nel centrosinistra o partito moderato nel centrodestra si è dimostrata Teo ora una situazione assoluzione
Gli ho scritto illusoria siccome vedo qui Franco Monaco voglio essere meno severo
La soluzione non ancora incrocio di ore di concreta attuazione parole parole
Ma non fatti non costruzione concreta realizzazione concreta del progetto partendo dalla base partendo da una cittadinanza che deve essere coinvolta se non si fa una setta se non deve essere una semplice operazione di vertice
O dovremo forse accontentarci di cominciare almeno con il rinvio riequilibrare la situazione attuale con una maggiore visibilità della presenza cattolica nel centrosinistra una presenza oggi quasi invisibile diciamo la verità
La situazione squilibrata e c'è una di conseguenza una tendenza della gerarchia a stabilire rapporti con chi è più visibile
E dalla sua parte può incidere di più ci rendiamo conto di quanto questo danneggia lo sviluppo di un sistema ipotetico bipolare che alternanza in cui la presenza cattolica non sia di parte ma sia lievito e fermento in tutti e due gli schieramenti e li qualifichi nella sostanza
Spiritualità e cultura rimangono gli ambiti più sicuri e più coerenti con la lezione di Lazzati
Ma è chiaro che la politica e credo che su questo Lazzati mi darebbe ragione la politica a tutto tondo e oggi essa ancora domani una responsabilità irrinunciabile per i cristiani in questo paese grazie
La relazione conclusiva Di Pietro Scoppola
Ci ha mostrato come sia necessario ancora fare i conti con i problemi connessi con la testimonianza di Giuseppe Lazzati
Perché ha percorso problemi perenne
Di questo eravamo consapevoli quando pure avevamo registrato questo nostro incontro sotto il nome di memoria
è una memoria però da intendersi come memoria che si ripresenta
Perché Lazzati una coscienza critica non ancora spenta del nostro tempo l'attenzione i tanti presenti e delle tante autorità ecclesiastiche civili lo hanno testimoniato io ringrazio tutti
Vito auspico che si possa continuare a riflettere sulla scia di Lazzati ancora su questi problemi
Care
Di ripensare affetti opinioni posizioni
Vent'anni sono nonostante la diversa percezione te lo scordi di questo tempo per una collettività sono anni importanti anche per una collettività
Vent'anni e il tempo che consente di aprire e questo credo sarà oggi lo scopo fra i principali di questo incontro una Serena
Puntigliosa precisa ricostruzione storica
Giuseppe Lazzati attraverso infatti le fasi principali della Vitti tagliando già studente diciott'anni qui in questa nostra università attraverso la fase per dir così alte significativa del regime fascista e poi la sua rapida caduta gli anni sempre drammatici del conflitto mondiale della Seconda guerra civile europea gli anni per lui personalmente della prigionia e poi quelli della costituente
I primi passi della Costituzione
Anni che se riletti dopo sembrano una successione di fasi in cui ciascuna fase prepara faticosamente spesso dolorosamente la successiva
E furono poi anche gli anni se guardiamo alla vita della Chiesa di preparazione del Concilio gli anni del Concilio
Gli anni che sinteticamente definiamo del dopo concilio gli anni del pontificato di Paolo sesto gli anni di avvio del pontificato di Giovanni Paolo secondo
In questo trascorre di Giuseppe Lazzati attraverso le fasi cruciali a questo trascorresse accompagna il riflettersi nella personalità nell'opera di Lazzati di tutto ciò che naturalmente pressoché inevitabilmente caratterizza i tempi certo i segni dei tempi ma anche talvolta quelle che possono apparire
Le distonie tempio lo incoerenze le apparenti contraddizioni ma le complesse che ci hanno lasciato un'eredità oggi tutta appunto con occhio disincantato e obiettivo da valutare
Allora vorrei ricordare in questa appunto dicevo che fu la sua università passati soprattutto attraverso due ricordi diretti due citazioni che spero non sembrino troppo lunghe ma io credo siano significative
La seconda è tratta dà un'intervista che Lazzate rilasciò all'Osservatore Romano accoglie almeno un'affermazione l'idea che Lazzati ebbe dell'università lista cattolica in particolare
Forse più che ha come dire considerazioni sistematiche erano lo ricordo per incidenza anni in cui da una certa fase in poi persino l'inaugurazione dell'anno accademico bene sospese quindi quel momento rituale di riflessione sul ruolo il significato questa cattolica era appunto stato messo ai margini però appunto in una la folla di interviste Lazzati precisava sempre il suo pensiero il pensiero sulla fine dell'università sulla Università di masse sulla necessita di una città del Litta e così via e quindi la seconda citazione che farò è tratta da una di queste interviste la prima che può sembrare forse meno usuale ma che credo rilevante per cogliere anche e soprattutto il senso di continuità di una istituzione è tratta investiamo ricordo che Adriano Bausola suo successore fece di Giuseppe Lazzati e vuota questa citazione
Scriveva osservava clausola
Nella visione di Lazzati Dio attraverso l'incarnazione del Figlio accetta la storia riscattando non si tratta di una semplice accettazione ma neppure di un rifiuto radicale
Si tratta appunto di una differenziazione di un'immissione nella storia di una novità
E di un altro che permette insieme di recuperare su di un piano superiore anche L'Unità con il tempo con la storia
Ed è noto quanto la tipologia della il Catto debba Lazzati
Anticipando quello che sarebbe poi stato l'insegnamento del Vaticano secondo della Lumen Gentium in particolare
Passati sostenne il ruolo dei laici nella Chiesa con vigore e con eloquenza
Il suo stile la sua sintassi furono di armonica latina architettura
Unità nella distinzione distinzione nell'unità fu il suo motto
Relativo a temi essenziali come quello del rapporto Chiesa al mondo e Chiesa storici
Nell'intervista all'Osservatore Romano siamo nel mille novecentosettantotto
A una domanda precisa Lazzati e così risponde e dirò poi perché tra scelto questa fase molte possibili
C'ha diffuso rispondeva razza ci ha diffuso nei cattolici italiani
E forse
Negli Italiani un senso di insicurezza sul proprio domani
Mancano punti di riferimento precisi petali
Da questo punto di vista il bisogno di trovare qualcosa qualcuno di questi punti che abbia sicurezza che dia certezza
Diventa condizione perché gli italiani in genere perché cattolici italiani possono apprendere il nuovo impegno alle responsabilità che si portano e mi pare che da questo punto di vista Università Cattolica proprio grazie alla sua funzione di mediazione culturale posso offrire di questi punti
Si tratta di dare vigore alla concezione dell'uomo come persone
Si tratta di ridare vigore alla razionalità di fronte alla distintività
Si tratta
Di fondare sanamente il concetto e la pratica della libertà proprio di fronte a questa Fondazione sana autentica del concetto di libertà
Mi venire in mente qui
Chiudo davvero queste previ parole di apertura che altro non potevano essere se non soprattutto un indirizzo di saluto
I venire in mente quel motto di Ambrogio che Caro anche alzati
Semper Nova quel cane ma non posso chiudere se non con un augurio perché oggi a San Dionigi e quindi credo che tutti noi ci auguriamo portano mastico assorbire
Prego la sua Eminenza il nostro arcivescovo di formulare il suo saluto grazie
Per me un piacere leggere e penso senz'altro per tutti noi un grandi onori ascoltare il telegramma che c'è giunto dal Vaticano
Occasione giornata di studio sul Servo di Dio Giuseppe Lazzati a vent'anni dalla morte
Sommo Pontefice rivolge beneaugurante saluto unendo si spiritualmente a quanti ne ricordano fedele e proficue dedicazione dedizione alla Chiesa e alla Città dell'uomo
Sulla scia del concilio Vaticano secondo
Sua Santità auspica che memoria fare vedo impegno apostolico profuso da così generoso laico consacrato in favore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
Risvegli sempre più viva coscienza ispirazione cristiana caratterizzante prestigioso ateneo
In vista larga diffusione cultura cristiana che formazione integrale persona umana
Che volentieri in parte a vostra Eminenza autorità relatori e presenti tutti in pro rata benedizione apostolica pegno copiosi favori celesti
Cardinale Angelo Sodano Segretario di Stato
Ringrazio il Signore che imita l'occasione di partecipare anche se semplicemente con un saluto iniziale a questa giornata di studio
Che penso possa essere configurata come una preziosa sosta
Per fare memoria di Giuseppe Lazzati
In particolare rivisitando il rapporto tra fede e cultura così come lui stesso la personalmente interpretato e vissuto
Questa sosta qui pare che possa essere sentite vissuta come un vero e proprio bisogno del cuore
Da parte dell'Università Cattolica come tale di tutti noi in concreto un vero e proprio bisogno del cuore che riveste senz'altro anche i tratti di una convinta riconoscenza
Proprio qui
Il rapporto fede e cultura non sappiamo trova il suo ambito primo anzi il suo ambito privilegiato di espressione
Proprio qui nell'Università Cattolica
Fede e cultura si armonizzano intimamente si coniugano devono coniugarsi in modo particolarmente ricco secondo felice
Ma a quella di oggi una vera e propria giornata di studio
E cioè un'occasione preziosa per approfondire il tema indicato
Per studiare appunto come Lazzati a intese vissuti nel rapporto fede cultura come questo stesso rapporto loro villa continuamente riproposto agli altri a cominciare dai giovani come di questo rapporto che gli è stato testimone nei diversi ambiti del suo impegno
Sono certo
In un comprensione sul contributo
Che la giornata di oggi avrà per tutti noi
Si potrebbero essere aiutati a comprendere meglio e a vivere più fiduciosa mente responsabilmente questo rapporto fede e cultura che non contesto sociale culturale come il nostro
E ciò avverrà non perdendo mai da un lato Lomele fierezza di essere cristiani
E dall'altro lato non tradendo in nessun modo la genuina laicità
Per parte mia in questo saluto vorrei attirare l'attenzione sull'influsso che nel vivere questo rapporto fede e cultura ha esercitato quella che possiamo chiamare la milanesità di Lazzati
Ossia la sua appartenenza alla Chiesa ambrosiana e alla più ampia realtà sociale culturale ed etica della Città di Milano
Non possiamo infatti dimenticare che proprio nella chiesa ambrosiana Lazzati ha maturato tutto il suo cambino di Fedele laico
E qui in questa chiesa che lui ha percorso il cammino dalle diverse tappe passando dalla fede iniziale alla fede adulta
E poi dalla fede adulta alla vita di consacrazione e all'opera di evangelizzazione e di animazione cristiana delle realtà temporali
In altri posti di responsabilità sia ecclesiale che civile
Sempre dando ragione di questa duplice e inscindibile appartenenza alla Chiesa ti al mondo
Sono costretto a procedere semplicemente con una serie di flash
Il primo
Dentro la chiesa milanese le sue strutture formative ma mano che approfondiva la conoscenza dalla fede Lazzati ha maturato la convinzione che la fede deve crescere mediante la cultura
Solo così
E glielo percepiva lo esprimeva chiaramente si sarebbe potuto rispondere alle sfide
Che nei suoi anni la società industriale e l'incipiente scrissi a Nizza azione imponevano ad una religiosità
Che si alimentava pratiche spesso devozionali visti che e che telefono non poche volte separato impegno temporale o montarlo da quello religioso
Come allora così anche oggi
Solo con una fede che cresce mediante la cultura si può rendere ragione nella speranza che i noli per usare l'antichissima eppure sempre suggestiva espressione di San Pietro
Solo con una fede che cresce mediante la cultura si possono affrontare con responsabilità propriamente evangelica le sfide antiche e quelle nuove che il nostro tempo propone
Proprio a partire dall'esigenza di coniugare tra loro impegno Ferrero religioso nacque maturò ben presto il Lazzati una spiritualità dell'impegno professionale
Fu questa spiritualità
Che si alimentava di una teologia della realtà terreni allora coltivate e che riconosceva vero e proprio valore di salvezza all'impegno mondano
Fu questa spiritualità a gettare le basi della sua futura teologia della il Catto
Credo che si possono ritrovare anche qui le radici più profonde dalla persuasione
Che è sempre accompagnato il professor Lazzati e che trova il suo autorevole suggello dall'insediamento del Vaticano secondo nel magistero pontificio successivo che cito dalla Christie fideles laici l'essere e l'agire del mondo sono per i fedeli laici una realtà non solo antropologica e sociologica ma anche che specificamente teologica ed ecclesiale
Sembra prendendo spunto da queste esortazioni di popoli Tiwa
Dico che il mondo si presenta allora come l'ambito e il mezzo della vocazione cristiana dei fedeli laici il mondo si presenta come la via propria peculiare della loro Santità
E che il loro impegno mondano e da vedere siccome una realtà destinata a trovare in Gesù Cristo la pienezza nessun significato
Un terzo Flash
Nell'esistenza di Lazzati un posto quanto mai significativo e determinante va riconosciuto alla sua costante te conta partecipazione alla vita dell'associazionismo ecclesiali ambrosiano
Con le responsabilità che gli fu chiamato ad assumere in particolare nell'Azione cattolica
Fu proprio questa un'esperienza che la portò a non perdere mai di vista anzi a custodire a rispettare e a promuovere l'autentica dimensione popolare
Per il cristianesimo
E fu in questa precisa prospettiva che Lazzati si stese per un arricchimento dalla fede che passasse si attraverso l'opera dalla cultura
Ma di una cultura che pur raffinata nelle sue premesse nelle sue basi fosse un bene per tutti fosse fruibile a tutti credenti in specie ai giovani
Sui quali esercitò instancabilmente un vero e proprio ministero educativo ampiamente ricercato molto apprezzato
The possiamo tralasciare di accennare all'incontro che sempre a Milano Lazzati ebbe con la spiritualità dalla regalità di Cristo
Conosciuta dell'omonimo istituto secolare fondato da padre Gemelli
E con l'opera di promozione dell'Università Cattolica che lo stesso padre Gemelli andato a perseguendo queste due prospettive fecero maturare in Lazzati la percezione nella necessità di una riconquista cristiana della società così allora veniva chiamata ma nello stesso tempo questa riconquista fu dallo intesa e vissuta
Come una meta da ottenere attraverso la lunga faticosa paziente e tenace e promozione di una evangelizzazione e mediante la cultura
Come a dire che per perseguire l'ambizioso il risultato giura evangelizzazione dalla società
Occorre realizzare una sorta di rifondazione culturale della società stessa alla luce della fede
Ancora a partire dagli anni della sua formazione Università Cattolica
Particolare alla scuola del salesiano donna Paolo Ubaldi
La satira fu profondamente attratto affascinato potremmo dire dal discorso dei Padri della Chiesa sul rapporto fede e cultura
Fu così che crebbe e si affermò incrollabili nulli no netto opposizione a qualsiasi riduzione fideistica di questo rapporto
Come ad ogni altra facile scorciatoia che separi la fede dalla cultura e la cultura dalla fede
Di conseguenza in Lazzati il rapporto fede e cultura sempre visto nella linea di una circolarità continua tra il credere il conoscere tra la Fides che la Lazio
Una circolarità fa tetto nella quale egli riconoscerà e conserverà sempre intatto luminoso e fermo il primato della fede
E questo nella convinzione
Che non praticare nessun sconto al rigore della ricerche in nome della fede costituisce la premessa perché alla fede possa essere come deve autentica fede pensata
E Possa così confrontarsi
Con pari dignità con ogni espressione Stella coscienza laica
Ma sempre qui a Milano si consumò anche sofferto distacco di Lazzati dall'istituto secolare di Padre Gemelli
Fonti distacco al quale Lazzati arrivò perché il noi
Era andato sempre più crescendo il convincimento che quello stesso Progetto potesse estendersi al rapporto tra fede che attività secolari in genere e più specificamente al rapporto tra fede politica è qui che si pone la distinzione senza separazione di cui Lazzati si fece convinto propugnatore tra Azione Cattolica e azione politica
Come pure nel contesto di queste riflessioni che andrà emergendo illumini il bisogno di dare un supporto culturale valido alla stessa azione politica
In questa direzione lo Mossorò il duplice inscindibile rispetto dalla verità e dignità della fede della verità e della dignità della politica e conseguentemente duplice inscindibile fedeltà all'una che all'altra
In particolare il rispetto e l'amore indiscussi parla Chiesa
Tra la sua missione stanno alla base di quella distinzione senza separazione tra fede e politica
Tra militanza ecclesiale impegno politico che Lazzati cerco sempre incarnare nella propria azione politica
Tutto ciò gli attirò le critiche
Sia del mondo laicista da una parte sia dall'antica del mondo confessionale più chiuso
Per il mondo laicista infatti appariva come inaccettabile un'azione politica che avesse un'ispirazione religiosa anzi propriamente teologica
Per quello confessionale più chiuso invece appariva come pericolose riduttiva un'azione politica nella quale si cercasse di operare per il bene comune
Confrontandosi sui valori sociali da perseguire
E declinando i valori cristiani in termini di partecipazione razionale
Nell'uno come nell'altro caso non si coglieva il significato profondo di quel pensare politicamente da cristiani
Che la Sacchi andò sempre più proponendo e richiedendo anche negli ultimi anni della sua vita
Ma anche in questo terreno Lazzati aveva il conforto nella riflessione della chiesa milanese
Nella quale furono sempre fecondo in particolare le sue relazioni con il teologo di Venegono Don Carlo Colombo
Inoltre la paterna benevolenza del suo pastore il cardinale Schuster
Anche negli anni del suo elettorato in questo università Lazzate continua a dedicare le sue cure più amorevole alla Chiesa ambrosiana
Lo fece svolgendo un'opera che può essere considerata come all'apice della sua attività nella promozione del rapporto fede e cultura
Proprio in quegli anni infatti che Lazzati rettore fu sempre rigoroso custode e alla serietà degli studi
Evitando sia circo circuito ci corto circuito di tra adesione alla fede doveri di studio sia separazioni indebite la ricerca e promozione integrale dell'uomo
In quello stesso periodo la sua mila mesi fa si espresse anche nel rispetto della prospettiva umana ed alla formulazione di un progetto di università che apparisse efficiente e attento ai fini in questo senso all'interno dell'Istituto Toniolo
Promosso un azione di io dopo irrobustimento culturale delle presenze e di valorizzazione di tutte le capacità di relazione tra fede e cultura cercando di sottrarre l'idea di una università cattolica
Come fosse presente nel novero nel novero delle istituzioni pire
Cioè culturalmente spesso deboli sia dispetto istituzioni soltanto efficienti istituti infine sempre dentro la chiesa milanese negli ultimi suoi anni di vita Lazzati riprese le antiche esigenze di formazione politica dei cristiani
Lo fece dalla rinnovata convinzione
Che in un contesto nel quale come dire stesse ebbi a dire si costato una perdurante in preparazione specifica dei cattolici in genere al pensare politico congiunta alla separazione dei piani tra cultura e politica
Ci fosse bisogno di aiutare i cattolici a pensare politicamente per agire poi coerentemente così oramai collocato a riposo vuole contribuire prendo le sue stesse parole a promuovere un servizio culturale chi aiuta i cristiani a pensare politicamente in termini coerente con la loro fede e adeguati io lo sviluppo storico
Insomma a costruire da cristiani la città dell'uomo a misura d'uomo
In questa prospettiva rifacendosi idealmente a quella civica Souvanna costituita con Dossetti ai tempi dalla Costituzione fondò proprio qui a Milano d'associazione Città dell'uomo
Ebbe inizio così
Come disse egli stesso un servizio culturale politico che vorrebbe aiutare
Elaborazione la promozione che la diffusione di una cultura politica
Capace di rispondere oggi alle esigenze di una più illuminata creativa partecipata presenza dei cristiani nella polis
E subito aggiunse riproponendo ancora una volta una precisa concezione per rapporto fede politica
Essere tali scriveva non potrà non essere animata dalla concezione cristiana dell'uomo del mondo
Conservando gelosamente il senso della distinzione fra i valori specificamente religiosi e quelli politici
Attenderà sviluppare le ragioni e i modi validi per l'attuazione dei valori espressi dei principi fondamentali e alla Costituzione della Repubblica italiana
Con la continua attenzione a rispondere alle complesse esigenze sulla società in permanente e trasformazione
Chiudo chiedo Rosa mente impegnato in questa non facile ma affascinante avventura Lazzati concluse sempre qui a Milano la propria vita
Lasciando questa città dell'uomo per entrare nella città celeste
Concluse la sua esistenza da testimone
Da testimoni fatica instancabile del fatto che come scrive il Concilio della gaudium et spes
La compenetrazione di città terrena e città celeste non può essere percepita se non con la fede
La concluse
La sua vita da figlio fedele responsabile di questa chiesa locale
Da luglio sempre amate servita
Con quello stesso amore che è fatto di rispetto e di dedizione di tenerezza e di operosità
Che gli raccomandava nel suo testamento spirituale
Ora alla luce di questa fede l'appartenenza alla Chiesa
Io a rintracciare gli aspetti fondamentali del rapporto tra fede e cultura in Lazzati
Diventa anche un modo per cogliere l'importanza decisiva sia una corretta impostazione di questo rapporto riveste per la costruzione e la vita di una chiesa e di una città che insistono sul medesimo territorio e che sono chiamate ad una reciproca collaborazione per il vero bene dell'uovo
Sempre nella luce della fede
Della fedele responsabili attivo appartenenze io Lazzati a questa chiesa di Milano
Possiamo rileggere il suo impegno culturale cristianamente ispirato come il frutto del suo vivere da cristiano
Con quella misura alta della vita cristiana ordinaria che ci ricordava fa poi TWA nell'anno nuovo millennio né un teche alla santità
Una sentita che spero che speriamo di vedere presto riconosciuta dalla stessa Chiesa
Come diceva infatti lo stesso Lazzati parlando il giovani dagli incontri Gallera mo'San Salvatore di Erba
La cultura cristiana
Prime fondamentalmente è in rapporto al fatto che si viva da cristiani
Cioè in quella novità di vita che Cristo è venuto ad annunciare
La cultura cristiana esiste come il risultato di una comunità che vive veramente Como unitariamente il suo essere comunità cristiana
E aggiungeva con parole che suonano come di salutare provocazione anche per noi
Che la cultura cristiana è una cultura che permette ai cristiani di presentarsi nel mondo
Non come coloro che rifiutano i valori del mondo stesso
Ma come coloro che soli li salvano questi valori di potenze hanno riporta una pienezza di validità umana e quindi cristiana
Cristiana e quindi umana
Ringraziamo sua eminenza per questo
Profondo
Saluto introduttivo che ha dato come un quadro alla nostra giornata
E prego adesso il professor Picasso preside della facoltà di lettere e Filosofia di assumere la presidenza della seduta
Antimeridiana dei nostri lavori
A
Oggi giudice fingendo
Ringrazio
Il professor Pizzolato per l'invito che mi ha rivolto a partecipare a questa giornata di studio in memoria di Giuseppe Lazzati a vent'anni dalla sua morte
Posso così recare il saluto della facoltà di lettere e Filosofia la ragione per cui ho avuto questo invito la facoltà che fu di Giuseppe Lazzati
Per tutta la sua vita di studente prima e di studioso poi studioso e maestro
Vi entrò infatti matricola abbiamo sentito rettore lo ha ricordato
Di conseguire la laurea
Vide pose la libera docenza brillantemente conseguita
Vi ebbe la cattedra
Di storia diretta aratura cristiana antica e ne fu anche preside dal mille novecentosessantacinque al mille novecento sessantotto presidenza interrotta perché come è noto nel sessantotto fu chiamato
A ricoprire la carica di direttore dell'università in un momento non facile
Professor Lazzati
Ha avuto grazie ha avuto un molte attenzioni per lo sviluppo direi non numerico ma qualitativo della facoltà potrei riferirmi
Alla cattedra di Storia della Chiesa che Luís volle in questa facoltà ma qui il discorso richiederebbe
Un tempo che di solito non è concesso a chi deve toglierlo agli altri moderare i tempi agli altri
Mi compete all'ora dare la parola al primo relatore in programma professore
Luigi Franco Pizzolato che direttore del Dipartimento di Scienze religiose dipartimento che prima che fossero istituiti dipartimenti in Italia
Il professor Lazzati aveva appunto istituito in questa università
Suo successore anche nella cattedra di Storia della Letteratura cristiana antica quindi persona competentissimo upper introdurci a questo convegno con la relazione appunto introduttiva fede cultura in Giuseppe Lazzati
A Luigi Dole senz'altro la parola
Il rapporto tra fede e cultura con cui si misura per tutta la vita Giuseppe Lazzati
Scaturisce già denso e articolato nella fase del suo primo approccio ai padri della Chiesa e in particolare a Clemente di Alessandria
Lazzati ha costa intorno ai suoi trent'anni quando stai lavorando insieme quel suo percorso accademico che si figurava meno tormentato
La Costituzione del suo istituto secolare
Il discorso l'alsaziano e provvisto di una sostanziale fissità
A cui sono a volte condannati coloro che fin da giovani pensano con maturità alcuni padri richiameranno i pure risse messe fanciulli vecchi mantenendo costante la sua saldezza sostanziale
Ma saprà cogliere anche gli inviti che vengono dal progresso della riflessione
Alessandrino Clemente doveva controbattere alla concezione gnostica che separava il semplice fedele dall'intellettuale fino a configurare una distinzione di nature
Ma nemmeno nello spirito della polemica egli sia da Jera sulla nuda Fides
Marti collera un cammino di perfezionamento Paolino al fondo che si basa sulla necessità cristiana dell'incarnazione storica della fede
Con lui Lazzati è convinto che sul piano storico parlare di fede non condizionata sarebbe fare un discorso fuori della realtà
Perché parlare di fede nella storia presuppone sempre una fede incultura
Seguendo Clemente Lazzati esprime perciò l'esigenza che sulla fede si riversi la conoscenza
Perché come l'alessandrino diceva richiamandosi a Paolo c'è una duplice fede o meglio una sola fede che ammette accrescimento e perfezione
La fede comune soggiace come fondamento l'altra più elevata costruita sopra la prima raggiunge la perfezione del fedele e si armonizza con quella provenendo dall'ammaestramento ecco Mattesi corso
Testo che Lazzati così commenta siamo di fronte a quello che osiamo dire coscienti inizio della costruzione teologica
E in questo sapere che ha per fondamento alla fede e di essa ha bisogno come l'uomo ha bisogno di respirare consiste la limousine
La fede che non viene da che non viene da ammaestramento disciplinare ma da udito e testimonianza
Non è quindi generata dalla conoscenza ma grazie a questa sia cresce percorrendo la via della più alta perfezione
E realizzando così la dura parola evangelica a chi già sarà dato e a Bondeno
Subito dopo compare la carità che per la Satie a differenza che in Clemente non nasce dalla new così perché nemmeno essa viene da ammaestramento
Ma dalla Music fattagli più sprigionare in quanto dice Lazzati approfondendo la conoscenza dell'oggetto della carità questa divampa in proporzione tale conoscenza e rende ciò che conosce amico a chi lo conosce
E l'intelletto d'amore espressione dantesca che affiora spesso sulla bocca di razza
Queste fonti forse meno note mostrano le fondamenta della costruzione Lazzati annate rapporto fede cultura
E dicono che primariamente incassati nasce il bisogno diremmo intra ecclesiale di impadronirsi meglio della fede attraverso la conoscenza
Nasce insomma per prima in Luís l'esigenza di dare sostanza intellettuale alla fede più che di rafforzare la cultura a partire dalla feriti
Cioè un sapere teologico latamente inteso perché Lazzati forse non senza qualche modestia non si finirà mai teologo
La teologia arricchimento conoscitivo della fede ma è anche ciarliera dell'investimento a sua volta della fede nella cultura mondana
Perché conoscere come Dio procede e amare commediola ama questa è l'espressione Carla Lazzati per definire la carità
Permette di cogliere in Dio anche l'economia giusta nei confronti dell'umano cioè di accostarsi alle conoscenze umane di tutti con quell'amore per l'uomo che sia simile all'amore di Dio per l'uomo
Quel servizio di carità intellettuale che era divisa della Fuci di Montini cioè l'idea di un servizio intellettuale svolto a vantaggio del prossimo non intellettuale
Assume le Lazzati l'intenzione di precisare non le singole dottrine del deposito di fede
Fidel Squat diremmo
Ma i meccanismi intrinseci del modo in cui Dio si relazione all'uomo e al mondo
Il metodo dell'economia della salvezza
Che colta nel suo aspetto di amore pedagogico nei confronti dell'uomo costituì era il modello del rapporto del credente di ogni tempo con le culture dell'uomo nelle quali Dio il presente
E l'uomo che crede di investire queste culture della presenza di Cristo se lo trova sorprendentemente è già arrivato là
Show anche il convegno di rara
I Padri della Chiesa che avevano affrontato costitutivamente il rapporto tra fede e altre culture cioè gli appoggi 'sti diventavano perciò il campo privilegiato di studio del giovane Lazzati
Perciò la conoscenza della fede apprendo sia la conoscenza del rapporto Giglio con l'uomo non resta Internal Tato cristiano ma invoca ogni conoscenza prodotta dall'uomo perché gli è già insito Dio
Non è un caso se nel tempo stesso in cui Lazzati elaborava questi dei sulla scorta di Clemente degli apologeti egli abbia fondato il suo istituto secolare del milite scrissi
E con esso elaborato in un modo più avanzato già avanzato il suo rapporto tra fede e cultura dentro il rapporto tra Chiesa e mondo
Tenendo sullo sfondo l'essenziale categoria finale del Regno entrambi di valorizzare gli relativizza
Si inseriva già in una pronta teologia della il casato
All'interno di questo perimetro si verrà sempre più organicamente delineando il suo pensiero
Che ieri elaborerà più volte e chi fisserà anche negli ultimi anni della sua vita in alcune dense lezioni dei così detti incontri di San Salvatore
Rivolte a un pubblico giovanile
Indi S il modo di esposizione potrà sembrare quella semplificato e a volte fin troppo esoterico a causa di un intento pedagogico di massa
Ma che abbia almeno un po'riflettuto sul problema capisce che quel discorso è facile a motivo di una ecatombe di cultura sapienziale
Che a ben vedere non delude alcun nodo del percorso
Ad un concetto di cultura Lazzati resta sempre fedele
Da buon cultore della parola
Al dato etimologico che rinvia la cultura alla coltivazione dell'uomo
Con la successiva precisazione di tutto l'uomo e di tutti gli uomini sulla scorta della definizione dell'umanesimo plenario della Populorum Progressio di Paolo sesto del sessantasette Lazzate i lo trova consacrato nei testi del Concilio soprattutto nella cabina e spesso egli provvederà a declinare a quel concetto biblica mente secondo il termine sapienza altrettanto fedele resterà quella che chiamerà concezione critica della cultura
Aggiungendo l'aggettivo critica Lazzati mostra di non ignorare l'esistenza di concetti diversi di cultura e Adriano Bausola nel corso di Loreto gli rileverà con puntiglio
Derivati o secondi che egli unificando la categoria di concetto sociologico di cultura dove la cultura è un insieme di Ghedi comportamenti di tendenze netto si diremmo che caratterizzano una certa società e altrettanto la distingue dal concetto di civiltà cara dove il concetto sociologico di costume acquistata spuntate le strutture Lazar che sta a cuore evidenziare l'essenza vera cultura e il suo carattere giudicante delle conoscenze dovute l'appellativo di critica
La cultura perciò si pone come momento della lettura della interpretazione dei risultati delle conoscenze ma al fine di trovare dice lui in modi migliori perché l'uomo cresca come uomo si faccia sempre più attività conoscitiva non è di per sé ancora cultura la quale si dà invece quando si passa dalla conoscenza dei valori che da essa dicendo dopo alla loro finalizzazione alla crescita dell'uomo è una cultura cito e tanto più ricca quanto maggiore è l'area dei valori che essa abbraccia senza pregiudizio per alcuno scienza conseguente loro riduzione il passaggio dall'opzione valori a cultura nove sempre immediato perché spesso d'una nozione per quanto verità attivamente preziosa non si vede immediata destinazione alla crescita dell'uomo
E spesso essa deve stare per così dire in lista di attesa vivendo commentato conoscitivo di erudizione aspettando che altre illusioni si coordinino e ne facciano spremere i succhi di vitalità
E può accadere che resti con la indefinitamente e che abbia comunque soppressi un nella valorizzazione pura e semplice della capacità conoscitiva dell'uomo e nella scintilla di verità strappata alle tenebre
E deleterio per la stessa cultura sarebbe comunque come vedremo dedicarsi solo alle conoscenze di cui si pregiudicasse una destinazione utile se la cultura coltivazione dell'uomo e Sessa deve valutare le conoscenze destinandole all'uomo per Lazzati non si può eludere la domanda sulla Antropologia
All'interno del concetto critico di cultura proprio la diversità delle Antropologia determina la diversità delle culture
Alzati sta a cuore il problema dell'esistenza di una cultura cristiana la quale sussiste laddove si delinei un'antropologia cristiana specifica
Sul punto Ras Lazzati resta sempre fedele alla visione antropologica cristiana come Antropologia a tre dimensioni corporea e spirituale insieme con altre culture ma anche divina
Diremmo divina meglio che soprannaturale perché Lazzati ha ben presente la distinzione del De Lubac
Che la sua dimensione specifica
Dire specifica comunque non vuol dire che la cultura cristiana possa risolversi solo in questa dimensione scavalcando le altre o rifiutando nel valore
Ma che la dimensione divina cristiana conferisce a questa cultura il suo carattere di specificità
La specificità di tale dimensione consiste nella visione dell'uomo ad immagine e somiglianza
Di Dio capace di elevare l'uomo ha una partecipazione alla vita divina e di scorgere il progetto che Dio ha su di lui e quindi la destinazione vera della sua coltivazione
Qui agli colloca anche la dimensione fondante della carità se è vero che chi partecipa della vita divina a ma come Amadio e perciò ordina alle sue conoscenze secondo la logica dell'amore
La dimensione divina dell'uomo si collega a un dato di fede e perciò non può pretendere di essere condivisa in quanto tale dalle culture secolari visti che che alle sole due prime dimensioni si attengono
La delicatezza del suo compito e di sapere e sa che dimensione finale profetica ministra
Proprio come il maggiore che si fa servo del minore alle altre dimensioni un senso antropologico comune compiuto in modo da farsi accettare dall'altro anche se l'altro non percepisca la genesi e la destinazione ultima che sono Cristicchi
Secondo il credente anche se l'altro non conosce la dimensione divina non per questo non la possiede
Addirittura essa poggia c'era inconsapevole inespressa in uso strato di parametri di giudizio che magari riaffiorano sotto lo stimolo della coltivazione corretta delle prime due dimensioni
E informano disse l'umanità dell'uomo
Lazzati e consapevole che la dimensione divina complica il gioco delle componenti costitutive dentro il processo della cultura e complica il rapporto tra cultura cristiana con le altre culture
Intanto sono le fonti costitutive a differenziare l'antropologia cristiana dalle altre quelle cioè con la vista la conoscenza della dimensione divina trae origine dalla rivelazione
E perciò si presenta come elemento di giudizio
Che supera i parametri di giudizio per la conoscenza scientifica la storia forniscono all'uomo secolare costituendo il fattori esclusivi delle sue culture secolo artistiche
Le culture che non riconoscono la dimensione ultima rivelata profetica costruiscono i propri parametri di giudizio solo attraverso la sedimentazione di quelle conoscenze scientifiche storiche
Che resistendo di più al tempo si trasformano in valori duri di riferimento anche se naturalmente Cuna costitutiva maggiore flessibilità o falsificabilità perché possono comunque essere storicamente soppiantate
All'interno della cultura dell'uomo a tre dimensioni è importante per la zattera stabilire il modo del corretto dialogo tra le dimensioni ciascuna delle quali conservato misticamente diremmo una sua reale consistenza
Riepilogando la prima dimensione è quella della fisicità
C'è qualche cultura materialistica che ad essa si riduce finalizzando le conoscenze all'uomo commessa da corporeo nella seconda dimensione trova consistenza la natura spirituale dell'uomo invoca il riferimento delle conoscenze all'uomo in quanto essere razionale
La terza è quella che comporta l'essenza dell'immagine e somiglianza divina a quest'ultima si finalizzarle altre dimensioni secondo la natura divina dell'uomo che amore e perciò relazionalità Didone
All'ultima dimensione spetta la custodia e la valutazione della correttezza di tutte le finalizzazioni precedenti che vengono destinate secondo il proprio valore alla coltivazione di tutto l'umano
La cultura cristiana depositaria perfetti di una visione compiuta dell'uomo a misura di carità non ha nulla le prime due dimensioni ma le preservare porta il fine ultimo
Perfino al mondo in fra umano e la corporeità fisica dell'uomo sono in vista di nuovi centri e nuove terre
Perché arrivi a questo concetto Lazzati introduce la seconda formula tomistica dell'unità di distinti che esprime la necessità di preservare il valore di tutte le dimensioni dell'umano e senso del rapporto relativo che lega nel tempo della storia come si costruisce la cultura cristiana
Essa deve innanzitutto valutare i dati della ricerca scientifica e storica per giudicare la loro rispondenza al fine dell'uomo
La scienza non è di per sé cultura e però la cultura ha bisogno della scienza e tanto più realizzasse stessa quante più sono le conoscenze che essa abbraccia valutandone di qui nasce la polemica di Lazzati contro chi pretenda di costruire il giudizio culturale a prescindere dalla conoscenza scientifica che la sua materia di esercizio
Importante a questo fine evitare due pericoli su cui Lazzati molte volte insistito con quel rigore che ancora non conosceva le sfumature della circolarità ermeneutica
E al quale premeva salvaguardare l'irrinunciabilità di riferimenti
Il primo pericolo che le conoscenze siano predeterminate nella loro Costituzione da una visione Tata producendo una ideologizzazione dell'atto conoscitivo
E il rischio che è lì da rettore vedrà storicamente profilarsi nella cultura tra contestazione sessantottina ska che egli non contrasterà tanto nelle richieste di promozione sociale e di finalizzazione del sapere
Ma perché pretendeva di selezionare la ricerca secondo la rispondenza una visione Duomo e di mondo premettendo alla corretta metodologia induttiva della conoscenza il dato di giudizio che lei è successivo
Ma è lo stesso rischio che da intellettuale cristiano vedrà perennemente in un sito in una specie di machiavellismo dei credenti che nel nome della visione Duomo e di mondo possedute finale cioè il nome del fine
False Ranno la determinazione della conoscenza e dell'agire strumentale i mezzi io accederanno così a quelle che Lazzati non esita a chiamare Pia frodi
Aggiungendovi con una specie di tic Express Sivo che per essere chi è non cessano di essere frodi
Certo Lazzati non ne è ingenuo al punto da pensare che la ricerca parta da uno Stato zero
Perché almeno lo stimolo ad essa viene da un presupposto e per un cristiano spesso il presupposto è connesso con la visione di fede
Dal sacche lontano però ossia dalla epoche diciamo sospendere tutto ciò che precede sia dal paradigma un'ipotesi previa e costrittiva
L'altro pericolo è che la con le conoscenze pretendano di restare solo nel loro campo conoscitivo specifico sottraendo sia un riferimento è una visione sintetica Duomo e di mondo e cadendo in quello che Lazzati chiama scientismo
Tant'è vero che egli non riterrà esatto parlare senso critico di due cultura umanistica e scientifica ma solo di una cultura l'umanistica
Del processo scientifico conoscitivo Lazzati sa vedere la positività perché già un valore spremere una per quanto piccola stilla di verità
Ma se è stata essere verità per l'uomo allora devi inquadrarsi in una visione globale di nuovo
Per questo Lazzati saprà accettare anche il fango famigerato manifesto medievali lirismo di Padre Gemelli del quattordici leggendo sotto la scorza di affermazioni e poco al mente Astrea antipatiche il nucleo di verità che consiste nella necessità di organizzare le conoscenze
Ciò è opera degli uomini di cultura appunto che possono essere distinti dagli uomini di scienza e però non separati nel senso che non devono essere meno forniti di conoscenza e di essi altrimenti si precludono velleitaria mente i presupposti del processo culturale
Ma possedendo le almeno in ugual misura devono essere capaci di sistemarle organizzarle nel disegno della coltivazione dell'umano
O comunque depositarli e custodirle come conoscenze in quelli che Agostino chiamai vasti Granai della memoria storica inattesa di trovare ciò che le attività e le renda fruibile
La cultura per Lazzati e possesso non solo ad un soggetto personale per cui si parla di un uomo di cultura ma anche privilegiata mentre azione congiunta per certi versi ben intesi comunitaria di valutazione che dovrebbe trovare il luogo privilegiato nella università
Intesa nell'accezione delle sue origini come universitas del sapere
Da qui la sua concezione dell'Università Cattolica come organismo di cultura non solo come contenitori di presenze di uomini di fede di scienza di qui la sua accettazione dei dipartimenti come organismi interdisciplinari
Da qui la sua ostinata e delusa richiesta di inserire all'Università Cattolica di Milano una facoltà di teologia ma su questo sentiremo voci più specifiche e competenti
Lazzati è convinto che la fede che costruisce la sua cultura non può ostacolare la ricerca ma è altrettanto convinto che essa non le fornisce capacità scientifiche superiori
Perché nelle cui nella conoscenza ogni uomo deve guadagnarsi il proprio pane con il sudore della sua fronte
E sa che l'uomo di scienza non può fare appello a risorse eterologa
Perché quel ricorso imprimendo anzitempo gli occhiali di una cultura alla lettura delle conoscenze un firmerebbe la credibilità delle conoscenze e la loro intrinseca positività di allora circa ma egli sa anche che la fedi instilla l'onestà della ricerca e purifica gli occhi e ne fornisce altri che è stolto tenere chiusi
Accanto alla conoscenza scientifica Lazzati pone la conoscenza storica che valuta non le leggi della natura ma le vicende umane
Indi essa la cultura cerca di cogliere le modalità in cui le situazioni sono state decisive in bene o in male per la coltivazione dell'uomo
Anche qui Lazzati comincia con ribadire il rispetto per il metodo di accertamento che non deve proiettare nel passato i criteri dell'oggi
Il passato agli dice va valutato secondo i criteri di ciò che era l'ora e solo dopo questa valutazione è compito dello storico
Va esaminato per vedere se può essere conservato oggi o se è meglio abbandonare compito dell'uomo di cultura certo e comunque che le conoscenze storiche possono arricchire tuttalpiù ma non sostituire quella visione ultima dato che dicono il qui a delle cose ma non l'unte né il può la storia assegnava le conoscenze più persistenti che possono essere solo probabilmente e non necessariamente vittime
La dimensione antropologica ultima che dalla specificità alla cultura cristiana ed a Lazzati agganciata come ho detto alla rivelazione ed egli resta così su un terreno speculativo saldo per la fede cristiana
Ma gli fa osservare anche che all'interno del genere nella cultura cristiana esistono tante specie di cultura che possono dirsi cristiani
Questo perché da un lato la visione dell'uomo e del mondo della fede cristiana e riferimento esso stesso affidato anche all'arricchimento apportato dal tempo secondo la libertà del dei Verbund
Dall'altra perché le conoscenze non sono pure illustrazioni aggiunte ha una fede già totalmente acquisita e perciò Turi abbellimenti ma possono dialogare interferire con la visione della fede e da qui sono giudicati fino ad arricchire di nuovi elementi quella visione e perciò e perciò e perciò può essere restando nel genere da cultura cristiana specificata in varie tipologia Prizren platonica Speedy turistica scolastici
Ciò è possibile perché sulla scorta del pensiero di Romano Guardini
E non c'è quindi solo Maritain ogni otto misuro
Nel suo hard Lazzati ritiene che ciò che è cattolico e universale cioè racchiude in sé la possibilità di tutti i tipi in forza di una totalità ad essere originale si
Che come gli dice la propria trascendentali Tata il valore del pluralismo culturale trova nella cattolicità una conferma della sua universalità in questa operazione Lazzati vede attiva già all'interno della rivelazione cristiana la mediazione culturale
Perché in una cultura esistente che essa si inserisce per le leggi dell'incarnazione del messaggio rivelato la incultura azione
La satira peraltro ben consapevole che questa operazione di mediazione e necessaria cristianesimo sesso vuole camminare nella storia a diffondersi e toccare tutte le realtà umane
Ma è altrettanto convinto che sia rischiosa e difficile e che richiede assicuri confini
Questo perché le culture in cui esso si inserisce anche quelle compatibili rischiano comunque di imprigionarlo per la loro logica ideologica dentro confini propri e di precludere lì la fecondazione di ogni umano storico e spaziale
Della mediazione culturale a Lazzati preme tenere saldi i due capi della catena la salvaguardia delle identità cristiana e la necessità della destinazione costante al mondo
E anche qui farà funzionare la logica feconda dell'unità dei distinti
L'interezza del processo di Lazzati accomandata però dall'amore che fa sintesi d'intelligenza di volontà di corporeità umana
Gli dice in tale cammino l'uomo dedicato alla Sapienza non è più diviso non lo distraggono le creature agli uomini le cose
Non la cura che ad esse deve pure porre per conoscerle per organizzarli in ordine al suo al loro vivere
Purché appunto tutto è sempre sia ordinato nella visione e nella volontà della Sapienza che a dire nell'ordine della morte
Conoscere pensare agire hanno come origine prima destinazione ultima l'amore e sono componenti congiunti di quelle genere misto umiltà un gay che unisce contemplazione azione
In questa prospettiva siccome i propri tecniche del del processo che dalla fede porta all'agire attraverso la cultura sono conoscere l'uomo attraverso la parola di Dio e amare come ama Dio
E possibile dice Lazzati che l'umile gente che vive cristianamente impegnata abbia il senso di valori che magari sfuggono all'uomo di scienza che non vive in profondità l'esperienza cristiana della vita
E se quelli sono i parametri la cultura cristiana continua esiste come risultato di una comunità che vive veramente comunitaria mentre il suo essere cristiano
Emerge perciò con tutta chiarezza la dimensione non ambiti ma metta intellettuali Istica di Lazzati e la sua propensione per un cristianesimo sapienziale di massa
A questo punto si pone il problema del rapporto tra cultura cristiana depositaria di una verità profetica e le altre culture in particolare quelle secolari Stich particolare necessità il compito assume Della situazione pluralistica moderna
Il rapporto non può realizzarsi che secondo la regola del dialogo che assume il metodo della mediazione culturale la quale deve trovare il suo modello nella mediazione essenziale di Cristo
Che viene prolungata nella storia nelle forme adatte alle condizioni di tempo e di luogo
Dentro questa mediazione si situa anche la cosiddetta mediazione ittica che costitutiva sempre della morale si fa tanto più evidente inevitabile in un'epoca di frantumazione e come si usa dire di caduta delle evidenze chicche
Lazzati qui si muove con estrema cautela anche perché egli è un uomo ancora legato al mondo dell'ideologia del pensiero forte e addita di più i rischi del depotenziamento che nulla agevolezza della mediazione
E infatti forti in lui l'esigenza di coerenza di compattezza comportamentali
Che dà origine a quella testimonianza sicura la quale condizione irrinunciabile perché si proceda in quell'opera suprema ineludibile di mediazione che la costruzione della polis la politica
Il grado supremo di esercizio della coltivazione dell'uomo sita infatti per la Sacchi nella politica in quanto espressione architettonica dell'agire dell'uomo nel mondo
Non appena prende coscienza dell'importanza dell'agire politico e ancor più quando assume investiture politiche ed è chiamato a stabilire leggi per la città
Lazzati riflette sul rapporto tra fede e politica all'interno del quale la cultura si pone costitutivamente come mediazione
E condurrà fino alla fine dei suoi giorni la battaglia per l'arricchimento dalla cultura politica dei cattolici italiani
Inserendola nel compito costitutivo dei laici credenti secondo quella che giudicava l'espressione più forte dell'esortazione Prost apostolica Vangeli Nunziante i i Paolo sesto laddove si afferma che cito compito primario di immediato dei laici non nell'istituzione lo sviluppo della comunità ecclesiale che il ruolo specifico dei pastori
Ma l'ha messa in atto di tutte le possibilità cristiane ed evangeliche nascoste ma già presenti ed operanti nella realtà del mondo
Il campo proprio della loro attività evangelizzatrice e il mondo vasto e complicato della politica
E l'ultima sua stagione sarà particolarmente dedita a questo compito con la fondazione di Città dell'uomo
Altri dirà specificamente della sua preoccupazione per la cultura politica dei cattolici italiani che sarà suo cruccio impegno costante
Qui preme dire soltanto che il discorso del rapporto tra fede e cultura trova nella politica una conclusione esemplare ed alta
Nella costruzione della Città dell'uomo in Regno
Il credente deve fare i conti non solo con la pluralità delle culture
Ma anche con il calcolo delle conclusioni pratiche per la città di tutti
Una scelta che nel regime democratico ormai ritenuto dopo più dodicesimo il preferibile anche dalla Chiesa ad a misurarsi sul consenso della città
Gli stessi valori di verità rivelati devono qui sotto metterci al gioco del consenso dell'uomo
E non basta nemmeno conseguire la maggioranza del consenso per imporsi nella loro integralità perché ad essi intrinseca la preoccupazione di far maturare il sentire della città
Il che non avviene per una conflittualità perenne di vittoria maggioranza ma per la creazione di una concordia culturale sempre più avanzata dell'ethos comune
Perciò i valori di fede non solo ci lasciano misurare nella loro capacità di essere valori per l'uomo storico
Ma accettano di essere graduati trattenuti nella città secondo un calcolo culturale fino che quella che può apparire la durezza della cervice umana
Ci lasci catturare ad ammorbidire dalla loro persuasi vita e l'atto etico più alto perché quello più coinvolgente come quello politico risponda una convinta a maturazione della città di tutti
E risponda quella concordia di cui come dice Agostino Babilonia deve contenere per diventare per poco che sia immagine della Gerusalemme celeste dei ritmi e nelle movenze della Città dell'uomo
Non è un caso se testimonianze concordi affermano che la parola di Lazzati si è spenta in una con l'invito a costruire l'uomo
Secondo quella formula felice degli ultimi suoi interventi dei quali definisce la politica come costruire da cristiani la città dell'uomo a misura d'uomo
E nel dipanare oggi in questa giornata la ricchezza delle prospettive frequentate da aperti da Giuseppe Lazzati la comunità di uomini pensosi qui presente vuol riconoscere a questo servo di Dio la sua congiunta natura di servo dell'uomo
Che della cultura si è avvalso per rendere adulta la fede e della fede si è avvalso per dare alla cultura fondamento e il metodo di amore per l'uomo ringrazio
Siamo molto grati al professor Pizzolato perché con tanta competenza
Ci ha presentato una sintesi efficace che ha toccato il i vari problemi che poi saranno anche sviluppate almeno alcuni durante le prossime relazioni ma lo ha fatto con grande competenza
E veramente ci ha offerto una una panoramica che ci consente di muoverci all'interno di questo mondo ricchissimo che quello nel quale è vissuto si è animato ha dato i suoi frutti anche il pensiero di Giuseppe Lazzati
è stato veramente una visione introduzione ai nostri lavori adesso passiamo alla relazione del dottor Marcello Malpensa che è dottore di ricerca che insieme ad Alessandro Parola l'autore della biografia più ricca meglio documentate Clooney possediamo su Giuseppe Lazzati
Dal titolo suggestivo stimolante una sentinella nella notte piacere di averla così conosciuta dalle ora la parola vuole accomodarsi
Il fatto presente intervento prende l'avvio facendo propria una prassi argomentativa facilmente rinvenibile i numerosi testi di Giuseppe Lazzati non si deve certamente ad un vezzo stilistico
Quanto piuttosto a una precisa necessità di chiarificazione metodologica
Infatti come spesso accadeva che Lazzati nel definire i tratti caratteristici della cultura cristiana oppure il corretto atteggiamento dei cristiani in politica
Mettesse in guardia dagli opposti pericoli della deriva integralista di quell'asse con la vista suggerendo quale antidoto per entrambe la forma dell'unità dei distinti
Così in questa sede riflettendo sul modo di affrontare il tema proposto si è affacciata la necessità di evidenziare l'esistenza di due pericoli metodologici speculari e l'intento esplicito di evitare l'uno e l'altro e seguire un percorso equidistante da entrambi
Quali siano tali pericoli è presto detto da una parte la tentazione di circoscrivere ritagliare l'ambito cronologico della formazione giovanile i cui confini restano peraltro di non unire univoca determinazione
Scegliendo di analizzare caratteristiche peculiarità in modo del tutto autoreferenziale
Dall'altra quello di tentare all'interno del medesimo ambito un'affannosa ricerca delle scaturigini prime di idee concetti espressi da Lazzate su questo tema in tempi successivi
Come se il rettore impegnato a rilanciare i corsi di aggiornamento culturale della Cattolica negli anni settanta
Fosse almeno in nuce la medesima figura storica dello studente che quaranta anni prima si formava all'interno dalla neonata università
è probabile che l'esigenza di mantenersi equidistanti da questi rischi appaiono persone scontata di validità del tutto generale ma in realtà dovendo trattare di una personalità come quella di Lazzati
Intimamente convinto della verità del motto ambrosiano nove semper quel parta custodire
Tale scelta risulta essere decisiva poiché uno dei tratti che ha contraddistinto più profondamente il percorso spirituale e intellettuale di Lazzate risiede proprio nell'incessante polarità
Tra una fedeltà mai rinnegata la propria tradizione di riferimento e la continua ricerca di nuove soluzioni adeguate al divenire della realtà
Dunque una corretta determinazione delle specificità di ogni fase della sua vita è tanto fondamentale quanto lo sforzo di cogliere costanti e permanente quindi se regole della ricerca storica avendo inderogabile il dovere di Novegro datare la giovinezza di Lazzati idee concetti manifestatesi in tempi successivi è altrettanto evidente che il rilievo assunto dalla riflessione sul tema della cultura negli scritti di Lazzati maturo
Costituisce un punto di riferimento che non può essere liquidato il nome di un ermeneutica programmaticamente sorda a qualsiasi genere di comparazione diacronica
In estrema sintesi l'obiettivo che qui ci si propone è quello di individuare e contestualizzare il posto della cultura nella formazione giovanile di Lazzati mantenendo lo si ben distinto dal posto che ebbe la cultura nella stati maturo
Ma senza trascurare diversi dire ricercare almeno rapidamente gli eventuali elementi di continuità esistenti tra i due ambiti
L'attuazione di tale obiettivo necessità tuttavia di un ulteriore chiarificazione dell'oggetto storico in esame infatti per analizzare nel modo più ampio possibile il tema in un primo momento si cercherà di chiarire cosa si intendesse per cultura negli ambienti in cui l'itinerario di formazione di Lazzati si compì e quale rilevanza venisse ad essa attribuito in un secondo momento invece limitatamente a quanto consentito dalle fonti
Si verifica sita dichiarasse come Lazzati abbia direttamente affrontato il tema della cultura negli anni tra il ventitré e il quarantacinque anni che seppure con sfumature di significato diverso possono essere ritenuti quelli della sua formazione
Infine seguivano sintetica sottolineatura degli eventuali elementi di continuità o di distinzioni con le riflessioni sulla cultura della stati maturo
Cercando di stabilire se vi sia un nesso diretto tra quest'ultima e il concetto di cultura inizialmente assunte rielaborato nel periodo della formazione dunque il posto della cultura negli ambienti della formazione di Lazzati
La prima questione da affrontare quindi quale fosse la collocazione attribuita alla cultura negli ambienti in cui Lazzati si formò ovvero negli ambienti più dinamici e intraprendenti del di già del di per sé già vitale e variegato mondo cattolico ambrosiano dei primi decenni del Novecento
Nella consapevolezza che risponderà a tale quesito significa volgere lo sguardo su gruppi e figure conosciuti da chi vi parla attraverso gli studi della maggior parte dei relatori di questa giornata
Per evitare di ripetere o peggio banalizzare costruzione concetti noti dopo alcuni rapidi cenni di contestualizzazione si è concentrata l'attenzione sulle teste nel tentativo di precisare nozioni che in generale sono da considerarsi acquisite schematicamente si può affermare che i principali luoghi della formazione culturale di Lazzati furono tre l'associazione Santo Stanislao l'Università Cattolica e in una fase successiva la giacca milanese
Benché ciascuna di queste istituzioni fosse caratterizzata da peculiarità proprie è ben noto che legano i punti di intersezione tra esse non solo non mancavano mai avanti piuttosto numerosi ciò che ben attestato dalla presenza simultanea dei medesimi uomini all'interno delle une e delle altre
Due nomi sono sotto questo profilo emblematici quello di Luigi Colombo di Francesco Olgiati
Il primo fu a lungo membro della Santo Stanislao étoile ventidue ventinove ricoprì la carica di presidente e la Giunta centrale nazionale di Azione cattolica
Il secondo diede vita nel mille novecentonove all'Azione giovanile il periodico dell'Unione giovani cattolici milanesi divenuta poi giacchine trentadue ma soprattutto fa fu tra i principali collaboratori di gemelli nella fondazione dell'Università Cattolica
Ebbene senza voler sottovalutare la diversità dei profili istituzionali di ciascuno di questi ambienti e a fortiori neanche più profonde differenze di accentuazione individuabili ad esempio nell'ambito degli indirizzi spirituali
In relazione al tema che qui si tratta si può dire che il concetto di cultura coltivato diffusa al loro interno negli anni della formazione di Lazzati forse nelle sue linee essenziali del tutto condiviso
Poiché si trattava del frutto maturo di un lungo percorso di aspra contrapposizione
A quella che con esplicita riprovazione veniva definita la cultura moderna alla quali cattolici potevano ormai rispondere proponendo orgogliosamente la loro cultura la cultura cattolica appunto
Per mostrare fino a che punto in relazione a questo tema il percorso formativo di Lazzati venisse a cadere all'apice di un crescendo che danni coinvolgeva tutte le istituzioni all'interno delle quali egli ebbe a formarsi
è utile ricordare che sin dal mille novecentouno una dell'attività caratterizzanti la vita associativa della Santo Stanislao era stato lo svolgimento dei corsi del circolo di cultura diretti tra il mille novecentodue novecentonove dal professor Dalmazio Minoretti che aveva espressamente dedicato una delle sue prime conferenze a il problema della cultura
Parimenti Giorgio Vecchio ben illustrato come il massimalismo questi hanno emesso dal giacché nelle file dell'Unione giovani cattolici milanesi a partire dal mille novecentonove
Fosse da intendersi anche come un pressante invito rivolto ai giovani affinché offrissero il loro contributo alla diffusione della cultura cattolica in ogni ambito della società
Non bisogna inoltre dimenticare che nel mille novecentodieci l'inarrestabile creatività istituzionale di Padre Gemelli aveva dato vita l'associazione milanese però cultura il cui scopo era sono parole ancora di Luigi Colombo per vari anni segretaria anche di questa associazione
Quello di spingere i cattolici ad influire nel campo della scienza non come singole individualità tra loro indipendenti ma come collettività organizzate Foggia tredici di una scuola di un metodo di un intero movimento per il progresso della scienza
Se quindi il tema della cultura rivestiva una tale centralità in ognuno degli ambienti in cui si svolse la formazione di Lazzati e ove necessario richiamare i capisaldi su cui tale concetto di cultura cattolica si fonda la formulazione più sistematica della sua natura delle sue specificità si ebbe nell'ormai celeberrima prolusione inaugurale ai corsi del quattordici della Pro coltura pubblicata nel dicembre di quello stesso anno come articolo programmatico del primo numero di vita e pensiero
Il riferimento è ovviamente all'articolo di padre Gemelli medievali che sono al quale non solo come già scriveva migliori nel mille novecentotrentasei deve risalire chiunque voglia ricercare le tavole fondamentali dell'ateneo cattolico italiano
Ma devono guardare anche quanti vogliano mettere a fuoco il concetto di cultura condiviso da quella schiera di amici collaboratori e da lì ieri sono tavole di gemelli
Che nel luglio del trentuno Gemelli aveva ritenuto gli ideali coautori della raccolta di scritti idee battaglie per la cultura cattolica il primo dei quali è appunto l'articolo quattordici naturalmente nella schiera degli allievi figurava allora anche il ventiduenne Giuseppe Lazzati il quale nel maggio di quello stesso mille novecentotrentuno aveva scelto la via del celibato permanente aderendo al sodalizio dei missionari della Carità
Nel novembre si sarebbe laureato in letteratura questa è un'antica con la tesi su Teofilo D'Alessandro
Il nucleo essenziale del concetto di cultura cattolica proposto dal Gemelli era questo non esiste cultura che prescinda dalla religione
Perché solo la religione può dare fondamento una cultura la cultura moderna nelle sue declinazioni c'è notifiche filosofiche e storiche
è una cultura destinata al fallimento perché ad essa è venuto meno il puntello fondamentale che permette a una cultura di essere tale ove una concezione unitaria e organica della vita che solo la religione cattolica romana può offrire
Perché vive quanto tali convinzioni fossero radicata in Gemelli e né i suoi collaboratori più che tornare sulle notissime pagine di me di realismo è utile riferirsi a due teste collocati nelle sezioni conclusive della raccolta del trentuno
Intitolati rispettivamente coltura eh religione e il compito culturale dei cattolici
Pubblicati originariamente su vita e pensiero nell'aprile del diciannove nel novembre del trenta i due articoli circoscrivono cronologicamente gli anni durante i quali si compì la prima parte della formazione di Lazzati
In cultura è religione gemelli citando e commentando alcuni passi del Saggiatore etico di diritto naturale del patriota paralizzata giunge alla conclusione che la cultura senza un principio sintetico è soltanto un accumulo di nozioni morte alle quali manca un'anima unificatrice
Ebbene tale anima è offerta esclusivamente dalla religione cattolica che dunque e essa stessa l'unica vera cultura poiché la sola in grado di liberare l'uomo dall'errore
Superando gli deferita sotto naturali tre preclusi ad ogni altra cultura
Per gemelli insomma la cultura è religione e periferici sapienti la libertà di pensiero e sono un ostacolo poiché che possiede una chiara visione delle verità soprannaturali possiede già l'unica cultura autentica
Nel secondo articolo quello del trenta gemelli procedendo in modo non del tutto coerente prima si dichiara infastidito dal dibattito sulla missione culturale dei cattolici avviatosi da qualche tempo
Poi dichiara di avere inodore il termine cultura infine non resiste al tentativo di entrare in medias res cercando di dimostrare che contrariamente a quanto si dice
I cattolici hanno cominciato ad avere una produzione culturale di rilievo soprattutto grazie al contributo fondamentale dell'Università Cattolica
Egli riconosce che fino al decennio precedente i cattolici sono stati solo gente di campagna o poveri piccoli borghesi delle grandi città ma proprio questi uomini hanno avuto il merito di preservare l'aveva cultura cioè la religione
Dei vicoli ciechi imboccati dagli intellettuali con la loro ostinazione ad inseguire la frammentaria cultura moderna
La missione culturale dei cattolici afferma gemelli non stanno ed esaminare i problemi che il pensiero moderno ha sollevato nel cercare di armonizzare col la loro soluzione la dottrina cattolica
Dare la dimostrazione che essa è ben viva che noi siamo moderni a questo non si potrà mai arrivare
Al più si potrà arrivare a dimostrare quanti elementi cattolici persistono nel pensiero laico idealista e protestante
La missione culturale dei cattolici consista contrario nel cercare di sviluppare quei germi che nel sistema stando come fonti di vita perenne e cavarne tutto il bene che essi contengono e alla vita fornire quel frutto dell'indagine nostra
Come mezzo perché la società risolve i problemi di ogni ora
Il timido tentativo operato da gemelli di non negare una qualche legittimità alle culture altre si risolve dunque nell'affermazione che ciò che esse possiedono di positivo in realtà deriva dalla cultura cattolica
Come si è cercato di mostrare nelle pagine della biografia sin da prima dell'iscrizione alla Cattolica Lazzati aveva aderito al progetto culturale gemelle hanno ma guidato dalla testimonianza dall'esempio di altri maestri nel corso del tempo seppe interpretarlo secondo una prospettiva che lo condusse a creare perse per quanti lo vollero seguire per corsi e sbocchi originali
Se infatti nel maggio del ventisei al congresso della regalità di Cristo
Avevo udito il giacché affermare che per riformare la cultura era necessario studiare accuratamente il greco e latino al fine di dimostrare che il vero significato delle civiltà classiche poteva essere colto solo in funzione del cristianesimo
è altrettanto vero che la personalità dalla quale fu maggiormente colpito in quell'occasione fu quella atipica profondamente spirituale di Giulio Salvadori di cui avrebbe seguito con passione le elezioni nel primo anno di università ugualmente se come aveva ben intuito don Pozzoni egli sia orientato a studiare le lettere classiche perché conoscendo i Padri della Chiesa avrebbe potuto fare apostolato con maggiore autorità
è altrettanto vero che nel ventotto ventinove aveva seguito il corso del gesuita Andrea Oddone dedicato le tre forme del soprannaturale dal quale aveva preso che tra ordine naturale voglio nel soprannaturale non c'è contrapposizione
Ma stupendo armonia perché secondo perfeziona il primo infine per quanto in piena consonanza con il Progetto gemelle hanno del giovane la state considerasse lo studio e quindi l'impegno culturale
In primo luogo come azione di apostolato egli attribuiva le medesime caratteristiche all'elezione del suo maestro don Paolo Baldini e questo non solo per la potestà dell'ingegno l'erudizione che da esse traspariva ma anche per certi versi soprattutto per lo stile con cui erano presentate del tutto diverso da quello del condottiero prendente il vessillo della cultura cattolica in cui si poteva riconoscere il profilo del rettore
Non bisogna inoltre dimenticare che è stato ricordato la stessa attività di studioso di letteratura cristiana antica aveva posto Lazzati di fronte al nodo tradizionale sempre affascinante del rapporto tra cultura classica cultura cristiana
Ebbene anche in questo campo egli pur mantenendosi ancorato all'idea di fondo che la cultura cristiana fosse intrinsecamente superiore rispetto a quella classica
Perché portatrice di ferita soprannaturali dopo l'incontro con Bignone affinò gli strumenti di analisi e comprese meglio che non si poteva ridurre la complessità di questo rapporto utilizzando semplificazioni scorciatoie ideologica
In breve è innegabile e per certi versi è del tutto logico che il giovane Lazzati si sia formato facendo proprie le parole d'ordine lanciate da padre Gemelli e dalla sua università in relazione alla cultura cattolica
La fatti aderì pienamente all'appello a divenire apostolo dello studio e come emerge chiaramente dagli appunto degli esercizi spirituali del ventinove Tel trenta la volontà di fare della ricerca scientifica un'attività di apostolato costituisce senz'altro un elemento chiave della sua personalità giovanile
Ciò però non gli impedì di mantenere vive sensibilità e attenzioni che alimentate dall'esperienza di vita in modo particolare delle vedute evoluzione delle vicende interne missionari della regalità fino all'uscita e alla fondazione di nuovo sodalizio
E successivamente dalla drammatica esperienza della deportazione gli consentivano di maturare prospettive differenti anche rispetto alla concezione di cultura cattolica ereditato risulta perciò questo punto interessante verificare come Lazzati abbia affrontato in prima persona il tema della cultura durante gli anni della sua formazione assaggiare fonte alla mano il grado di adesione le concezioni gemelli Anec e gli eventuali elementi di presa di distanza da essi
Quindi il posto della cultura e la fatti negli anni della sua formazione
Purtroppo per gli anni precedenti quarantacinque sono assai poco numerosi testi noti nei quali Lazzati tratto in modo ampio del tema della cultura
Per di più i due che sarebbero senz'altro risultati maggiormente interessanti per ragioni diverse non sono di fatto disponibili
Infatti lo schema dell'introduzione intitolata della relazione intitolata fede e cultura che Lazzati tenne a Venezia nel febbraio del quarantatré nell'ambito dell'attività del pedagogico né più reperibile nell'archivio Lazzati
Mentre della relazione contributo della cultura alla rinnovazione spirituale per la società tenuto al convegno regionale della venati di Azione cattolica la Lombardia nel giugno dello stesso anno
è conservato il solo volantino contenente il programma
Nonostante ciò si può affermare con certezza che almeno a partire dal trentatré trentaquattro ovvero dal momento in cui Lazzati intensificò l'attività nella giacca diocesana fino a ottenerne la presidenza
Egli non mancasse di intervenire pubblicamente su temi culturali in particolare nel contesto della vita associativa
Non stupisce perciò che sia proprio questo l'ambito da cui proviene quello che al momento e l'unico testo organico disponibile prodotto da Lazzate sul tema della cultura negli anni della sua formazione
Si tratta dell'articolo intitolato il problema della cultura e noi pubblicato sulla prima pagina dell'Azione giovanile il ventiquattro novembre del mille novecentotrentacinque per celebrare il venticinquesimo anniversario della fondazione dell'Associazione per la cultura
Senza voler conferire adesso al rilievo che per gli stessi limiti formali da cui è caratterizzato sarebbe errato attribuirli vale comunque la pena che dall'esame i contenuti
Trattati comincia sottolineando che la ricorrenza al di là del valore celebrativo è un'occasione per parlare di un problema quanto mai vivo e vitale di cui egli intende approfondire due aspetti quello più generale dell'importanza della cultura cattolica e quello più specifico di rapporti tra cultura e Azione Cattolica
Quanto al primo aspetto il principale merito che Lazzati riconosce l'Associazione per la cultura è stato quello di aver contrapposto ad una cultura negata dice di ogni valore religioso una cultura in grado di organizzare i progressi del sapere con i valori della religione
Fornendo la gran moltitudine dei saperi separati il principio unificante
Se mutate sono grazie a Dio le condizioni della cultura contemporanea scrive Lazzati paragonando il tempo presente a quello della fondazione dell'associazione
Non possiamo però certo di fronte al fallimento arrivismo in cui essa si dibatte priva di unità riducibili cicatrice dire cessata l'utilità di un pensiero cattolico che tale cultura riconduca la forza dell'unità
La diretta dipendenza delle concezioni di Lazzati da quelle gemelli Anne è e qui evidente ma non bisogna dimenticare che in questo momento egli non ancora vissuto nessuna delle esperienze che lo porteranno a compiere scelte più autonome
Il legame con gemelli all'interno dei missionari è ancora privo di delle tensioni che si manifestavano nei tre anni successivi mentre l'apporto scientifico con Bignone è appena agli inizi
Per ciò che riguarda invece il secondo aspetto i rapporti tra culture Azione Cattolica
Rifacendosi alle parole recentemente pronunciato da Camillo corsa nego Lazzati afferma risolutamente che tanto la cultura cattolica che si ponga come altero distacco nei confronti dell'apostolato diretto
Quanto un'azione cattolica che non apre la porta e finestre alla luce viva del pensiero cattolico
Sono destinate a fallire la loro missione poi che vita piena vita feconda è solo la dove i due termini si armonizzano e più ancora si compenetrano e le forze vive dell'organizzazione trovano nella cultura nuovo alimento vitale
Mentre la cultura riconosce nell'azione il suo modo di fecondità
Insomma come si andava ripetendo all'interno dei gruppi di cultura una delle attività associative organizzate da un apposito ufficio
Era necessario rilanciare lo slogan cultura per l'apostolato perché l'unica speranza di rendere efficace l'opera di apostolato Eva alimentarla con una robusta immissione di cultura cattolica
Non v'è dubbio che queste parole appaiono connotate da una visione in qualche modo strumentale della cultura cattolica
Per definizione essa è l'elemento che riconduce all'unità le molteplici discordanti voci del sapere contemporaneo e proprio per questo costituisce per così dire energia segreta in grado di dare maggiore spessore di efficacia la porpora apostolato stesso
Eppure compiendo la semplice operazione di sfondare l'articolo dall'ipoteca che in quanto testo d'occasione grava su di esso
Non è difficile individuare nelle parole di Lazzati quell'esigenza di un ancoraggio più profondo dell'azione di apostolato
Che sempre più egli individua nell'approfondimento della formazione spirituale piuttosto che in un astratto incremento di diffusione della cultura cattolica tra le file dell'associazione la cura costante e tenace della spiritualità non per fini di santificazione personale ma quale base irrinunciabile di un'autenticazione di apostolato sarà infatti uno dei punti nodali su cui si fonda il sodalizio dei milite scritti da lui creato nel trentotto trentanove
Sodalizio che come si legge nello statuto del quarantasei
Prendendo le distanze sia dei missionari di gemelli che dall'Azione cattolica di Gedda doveva a vere come prima caratteristica di essere assolutamente soprannaturale nel fine né i mezzi e nei modi badando con tutte le attenzioni e cure possibili ad evitare che la malattia del naturalismo vengano infiltrarsi messo questo primo fondamentale passo avrebbe portato Lazzati a rivedere le proprie concezioni in tema di cultura cattolica
è infatti noto che maturando in modo sempre più chiaro la distinzione fondamentale tra il piano della fede quello della cultura
Nel prosieguo della sua vita la fate giungeva a liberare il concetto di cultura cattolica dalla visita implicitamente Moni Istica soggiacente l'impostazione gemelli Anna
Spingendosi fino ad affermare con chiarezza la piena legittimità di più culture cristiana si noti mutamento dell'aggettivazione
Ciascuna delle quali espressione storiche concreta della medesima fede in Cristo risorto
Purtroppo la carenza di fonti fa ritenere che la sfida di documentare puntualmente gli snodi di questo mutamento sia da considerarsi perduta
Tuttavia non pare eccessivo affermare che sia un livello generale questo testo del novembre trentacinque conferma l'assunzione da parte di Lazzate del concetto di cultura cattolica caratterizzante gli ambienti della sua formazione
E altrettanto vero che da esso traspare anche quel desiderio di approfondire i fondamenti dell'attività di apostolato che costituiva una delle spinte decisive per la presa di distanza dei modelli ereditati
Siamo all'ultimo breve tratto
Dalla cultura cattolica le cultura cristiana
Coerentemente con quanto dichiarato nella premessa è giunto il momento di provare a verificare cosa sia rimasto nella fatti maturo del concetto di cultura cattolica preso nel corso della sua formazione
Dovendo infatti numerosi testi che in vario modo egli dedicò alla trattazione del problema della cultura negli anni della maturità non è difficile misurare la grande distanza che li separa dalle pagine gemelle hanno riportato in precedenza e dal suo stesso articolo del trentacinque particolarmente significative sono a questo proposito l'affermazione della relazione fede e cultura presentata nel febbraio del settantasei al convegno intitolato cattolici italiani impegno culturale presenza politica
Ebbene qui Lazzati chiarisce come questa cristiano abbia nella fede il proprio criteri di giudizio e propri criteri unificatore in base al quale egli può valutare in modo positivo o negativo la cultura storicamente determinata nella quale si trova a vivere
E quindi evidente che l'uomo di fede non potrà fare a meno di vivere d'identificarsi in una cultura cristiana ma essa non sarà più l'entità chiusa e perfetta che Gemelli riteneva di dover ripristinare per combattere la cultura moderna
Quanto piuttosto il concreto risultato dell'impatto il termine è quello usato da Lazzati tra la fede e la cultura storicamente determinata nella quale l'uomo si trova a vivere
Ciò rende non solo possibile ma per certi versi anche auspicabile l'esistenza di più cultura cristiane
Scrive infatti Lazzati in un passo assai denso
La diversità dentro la cultura cristiana per cui è lecito parlare di pluralismo di cultura cristiane non è solo fatto determinato dallo spazio e dal tempo ma anche dal diverso approccio tra ciò che costituisce l'elemento di contenuto della fede
E la realtà nella quale la fede ma impattare sì
Tale differenziazioni derivanti da un modo diverso di stabilire rapporti tra contenuti di fede realtà o se si vuole per risalire verso la fede e aprisse la fede partendo dalla realtà nella quale l'uomo vive
Possono determinare diverse posizioni dentro quelle che può essere chiamata per tutte cultura cristiana
Individuare il rapporto tra fede e cultura non significa prospettare unica uscita determinate in modo rigido dei contenuti di fede
Ma significa porre in atto un dinamismo nuovo dentro la possibilità di organizzare attorno all'uomo e per la sua crescita tutta la ricchezza della realtà che Dio ha posto a servizio dell'uomo
Di organizzarle in modo diverso secondo diversi approcci che tra fede realtà vengono a determinarsi in una prospettiva che nella fedeltà alla fede interpreta in modo diverso il rapporto stesso nonché l'interpretazione non finisca per essere uno svuotamento della fede
Siamo davvero altrove rispetto alle concezioni gemelle anni eppure pare di poter dire che almeno un aspetto dell'impostazione appreso nel corso dell'affermazione sia rimasto vivo anche nel pensiero del Lazzati maturo
Si tratta dell'esigenza intima e profonda di ricondurre la complessità del reale è un principio unificante che naturalmente non è più individuato dalla cultura cattolica ma nella fede
Dunque se è vero che il percorso compiuto dalla Stati lo ha portato da una parte a spingersi verso una coltivazione sempre prelevate cristallina te la dimensione divina presente nell'uomo
Dall'altra restituire il massimo valore la massima autonomia la realtà terrestri
Anche un intellettuale cristiano come Luís aperto alla modernità e i suoi valori non poteva non arrestarsi di fronte a due caratteristiche ritenute costitutive di essa che per un uomo di fede prestavano e restano un limite ovvero il concepire la frammentarietà l'incompiutezza come un dato ineliminabile del reale e non riconosce uno spazio alla dimensione Spirit soprannaturale
Considerando il punto di partenza e visite quale giunto pare lecito concludeva affermando che l'itinerario di riflessione sul concetto di cultura cristiana compiuto da Lazzate tra gli anni trenta e gli anni ottanta del secolo scorso
Ha contribuito a creare l'interno della chiesa italiana uno spazio di confronto originale secondo con la cultura moderna senza dubbio egli non fu il solo a muoversi in questa direzione soprattutto dopo il Concilio Vaticano secondo ma altrettanto certamente si può dire che in tale itinerario mai si trova circondato da folle di compagni di strada
Anche questa è una delle ragioni che va ad aggiungersi alle molte altre per cui ancora oggi dobbiamo essere grati a Giuseppe Lazzati
Che siamo grati anche al dottor Malpensa per questa presentazione perché ha svolto il tema
In modo completo
Vedendo non soltanto quella quale era la cultura che Lazzati ha trovato ma anche poi come la rivista nella maturità per cui il suo discorso si inserisce molto bene
Nel nell'ambito di questo convegno modo anche originale ben documentato deriva appunto dalla conoscenza che lui ha de delle fonti più volte vi ha fatto anche riferimento lo ringraziamo anche questo è un bel rapporto al nostro convegno adesso abbiamo un quarto d'ora di pausa per un break che viene offerto nell'atrio di questa ora un quarto d'ora soltanto però
Prendiamo posto che iniziamo
Ai miei andando a persuadere
La gente oggetto va bene
Una una bella
Cedente
Eccedente
Ventinove
Bella bene
Ma anche il resto ha saputo
Ma non è una ora
Allora
Gentili signore e signori prego di prendere posto S
Qualcuno mi chiude la porta così riprendiamo i nostri lavori perché
Io
Riprendiamo i nostri lavori forse con la relazione del
Professore Luciano Caimi
Che professore ordinario docente di Storia della pedagogia ed è particolarmente competente nel sull'argomento di cui ci parla perché ha dedicato non poca attenzione studi proprio alla l'educazione al l'aspetto educativo nell'opera di Giuseppe Lazzati
E ora ci parlerà dell'educazione cristiana del giovane
Grazie si scusa un momento vi prego se riusciamo a chiudere ecco così
Ecco stiamo rifocillati a Fini voi voi può incominciare riprendiamo
Nelle varie occasioni piovuto di riflettere sulla figura di Lazzati sono andato sempre più convincendo mi dell'esattezza del giudizio del cardinale Martini all'omelia dei funerali l'arcivescovo ravvisava nell'opera ininterrotta di educatore di coscienze giovanili quella a Luís più congeniale per la quale mostrava un carisma straordinario
In effetti tutta la vita di Lazzati fu scandita dalla tensione educativa che gli fu un educatore militante ce lo ha ricordato anche Cardinale Tettamanzi nella cui ricca personalità sapienza cristiana essa caccia pedagogica
Si armonizzano vanno dando risalto a una figura di maestro stimato per decenni da giovani e non solo giovani il primo quadro della sua biografia cui mi rinvia il tema assegnato mi era militanza fra le file della gioventù ambrosiana di Azione cattolica
Su questo decennio di dodicenni e di esperienza trentuno quarantatré disponiamo di alcuni studi e di testimonianze dirette
Ricordo su tutte quella di monsignor Zerbi
Dalla quale traggo due brevi citazioni proprio l'intensità della preghiera egli scrive dava alla sua di Lazzati parola un'autenticità una forza di persuasione
Assolutamente eccezionali
Prima di tutto i giovani capivano che quanto diceva sgorgava da intima esperienza
Ancora
Aveva per la direzione delle anime più specificamente per orientare i giovani alla ricerca della propria strada un vero carisma sono rapidi cenni di un profilo umano spirituale che è bene tenere subito presenti Lazzati
L'abbiamo già sentito approda alla gioventù cattolica nel trentuno l'anno della laurea e del servizio militare è un ventiduenne con alle spalle
L'esperienza di cui ci ha parlato Malpensa nella Santo Stanislao
Il trentuno e anche l'anno di una scelta vocazionale decisiva quella per il celibato che lo induce ad aderire ai missionari della regalità di gemelli
Come noto sul versante politico ecclesiastico
Il trentuno registra una grave crisi fra fascismo e Chiesa intorno all'Azione cattolica faticosamente ricomposto nel mese di settembre
Il nuovo Statuto circoscrive va in modo tassativo al perimetro religioso il campo di attività dell'associazione
Passati si inserisce dunque nella federazione giovanile milanese in una fase congiunturale non non semplice che ambiente ritrova
Beh l'associazione godeva di buona salute era in espansione su tutto il territorio diocesano
Aveva una consolidata tradizione spirituale educativa che doveva molto al contributo Titoni monsignor Francesco Olgiati
Possiamo riassumere con due espressioni i tratti qualificanti dei giovani di Azione cattolica prefigurato da Olgiati
E quindi fatti propri dall'associazione
Massimalismo cristiano
Che militanza apostolica
Quest'ultima nel segno di una testimonianza coraggiosa avversa ogni forma di conigli sumo celebre espressione di Olgiati
L'inserimento di Lazzati nazione cattolica fu notoriamente favorito da don Ettore Pozzoni che l'aveva avuto alla Santo Stanislao
E chi era diventato nel trentadue assistente diocesano dell'associazione o federazione dopo il trentuno
I suoi primi passi
Furono nel gruppo degli studenti
Gruppo che necessitava di una proposta educativa specializzata come si diceva allora Lazzati si segnalò subito con una serie di significativi interventi sui fogli associativi
Che ne rivelarono la preparazione intellettuale e la sensibilità spirituale e allora non sorprende che già nel trentatré fosse investito della carica di chi delegato diocesano per gli studenti
Il profilo di studente cattolico tratteggiato dalla zattera alzati risentiva di indubbie tonalità autobiografiche si rivolgeva agli studenti medi
Presentando un modello che Luís
Aveva maturato interpretato in maniera egregia
Punto d'avvio doveva essere la consapevolezza del primato dello studio come dovere
Dirà qui nun ce pare di poter dire l'idea di una spiritualità laicale che non si edifica il margini degli impegni quotidiani ma si alimenta dai con essi
Naturalmente anche per lo studente di Azione cattolica la coltivazione della vita interiore celebre espressione dell'epoca restava condizioni irrinunciabili per procedere nel cammino di fede secondo una misura alta la santità
E per svolgere un efficaci apostolato d'ambiente
Preghiera meditazione un carestia esercizi spirituali erano proposti dal dall'azzannati come mezzi insostituibili al riguardo
è interessante su invito ai se gli studenti a perfezionare la conoscenza del latino
Perché in questo momento modo potevano gustare meglio la liturgia
Ancora tre rapide annotazioni su questo primo suo impegno il richiamo alla penso sita pare molto bello questo aggettivo sostantivato
Come attitudine costante nel modo di accostarsi alla vita e alla ricerca della verità
L'idea dell'amicizia quale condizione di efficacia nell'apostolato
E terzo l'accento sulla qualità più che sulla quantità degli studenti assolute associati
Non fu espressioni se gli studenti erano incandescenti e santi potevano divenire quella élite capaci di fermentare la massa
Nonostante il breve tempo intercorso in Federazione Lazzati sia Roma è ormai proposto come un giovane di sicuro talento e di piena affidabilità
Su di lui si poteva scommettere anche per l'incarico di presidente diocesano la nomina è del maggio trentaquattro da parte di Schuster
Il periodo intercorso da quella data al settembre del quarantatré inizio della deportazione in Germania
Fu da Lazzati vissuto con dedizione eroica
All'associazione
Pagine molto belli attivi Zerbi a questo riguardo
Con dedizione eroica l'associazione nel turbinio degli eventi politici iniziali militari che tutti noi conosciamo
Gli ultimi sul studi sulla sua presidenza distinguono due periodi in rapporto al progressivo profilarsi di un autonomo modello associativo ambrosiano rispetto a quello della presidenza centrale di Gedda
Il primo periodo giunge fino al trentanove il secondo concerne gli anni seguenti
Naturalmente di questa ricchissima esperienza mi limito a porre in luce solo qualche aspetto che riguarda il mio tema
Quando il venticinquenne Lazzati assunse l'incarico di presidente diocesano possedeva già convincimenti precisi sull'identità e il ruolo dell'Azione cattolica
Sul profilo del socio e sui problemi connessi con la sua formazione
Con il passare del tempo gli andò svolgendo e approfondendo ma in una linea mi pare di poter dire di sostanziale continuità
Per comprendere quello che in con termini di oggi potremmo dire il suo progetto educativo
Bisogna muovere dall'idea stessa di associazione che gli aveva quindi alzati recuperava
E radicalizzata una distinzione già di Schuster fra oratorio e Azione Cattolica aggiungendo concludere
Che l'oratorio spettava l'educazione cristiana di base Azione Cattolica l'educazione apostolica
Potremmo discutere a lungo sulla validità prima teologica e poi anche pedagogica di una così spiccata divaricazione
Sta di fatto che per lui si doveva parlare di una vera e propria vocazione all'Azione cattolica
Che implicava una selezione fra le file della gioventù
Già nel trentacinque e via via negli anni seguenti metteva in guardia dal reclutamento di massa
L'iscrizione implicava in ciascuno una decisione responsabile questo perché la gioventù di Azione Cattolica doveva costituire una milizia scelta avente un chiaro e solo obiettivo la collaborazione la hit Khaled all'apostolato gerarchico secondo la nota formula di Pio undicesimo
La specificità del compito richiedeva una formazione coerente sotto questo profilo Lazzati si collocava nel solco degli orientamenti spirituali delle sensibilità pedagogiche presenti nei giovani cattolici ambrosiani
Recando di suo lei in fasi su alcuni aspetti distintivi tale risultava innanzitutto
Che fortemente il richiamo al primato del soprannaturale ovverosia della grazia
Che era questa la pietra angolare di un programma educativo rigoroso massimalista
Che chiamava in causa la qualità della vita interiore per alimentarla
Quanti iscritti di Lazzati su questo punto occorrevano preghiera meditazione sacramenti esercizi spirituali disciplina dei sensi
Volontà decisa
Pratica delle virtù in primis la purezza come si diceva allora e una buona direzione spirituale
Senza robusta vita interiore non si poteva essere a posto
Dunque non si poteva essere dell'Azione cattolica
Votati alla conquistate le anime a Cristo per dirla con il linguaggio del tempo assunto anche da Lazzati ancora
La fede del giovane dieci andava sottratta ai rischi del sentimentalismo e dell'emotività
Io robuste indurla piuttosto con lo studio della verità cristiana
Catechismo e Magistero restavano anche per la zattera riferimenti fondamentali
Da integrarsi debitamente contesti di teologia d'uso dei laici libri di spiritualità iscritti agiografici con grandi attenzioni alle pittrice dei martiri
Non mancavano segnalazioni di opere per l'approfondimento solitamente in chiave apologetica di problemi ecclesiali
Bisogna però dire
Malpensa ha già fatto un cenno che nel piano formativo dell'associazione il ruolo della cultura era principalmente visto in funzione di una maggiore efficacia nell'apostolato
Che certo andava inoltre registrata l'assenza di un ricorso diretto alla scrittura ma questo non era il problema solo della Cina e di Lazzati del team di quel tempo corrispondeva alla ben nota e grave lacuna della tradizione cattolica
La totale concentrazione sugli Obiettivi apostolici ma finiva di fatto con l'espungere dal programma educativo dell'Azione cattolica di Lazzati l'attenzione a attività il gioco lo sport presenti invece in oratorio
Dinacci in qualche maniera faceva eccezione la pratica alpinistica dove la salita faticosa la conquista della vetta erano interpretate come metafore delle ascensioni spirituali
Un capitolo a sé e concerne il cinema grande dibattito sulla questione negli anni Trenta sulla lei liceità della sua frequentazione per un socio di Azione Cattolica il presidente diocesano assunse posizioni moralmente intransigenti
Ne fu meno severo verso forme ed espressioni del costume inclina anche a quello che lui diceva una visione naturalistica della vita e dell'educazione non v'è dubbio che la Stati
Pagasse il tributo di un certo rigorismo morale e pedagogico tipico del cattolicesimo del tempo
Anche se va precisato mai cedette a pessimismo i di tipo antropologico e teologico
In definitiva possiamo così indicare il profilo di giovani a cui mirava l'opera formativa della gioventù cattolica Lazzati Anna
Militante di un unico ideale apostolo intrepido testimone senza complesse incostante assetto di battaglia per vincere dentro e fuori di sé il peccato con le sue perniciose conseguenze
La federazione o associazione era ed doveva essere scuola di eroi per dirla con il titolo di un libro di don Pozzoni l'assistente diocesano
Dove anche il continuo ricorso al linguaggio e alle metafore di tipo militare concorreva illustrare il senso ardimentoso della comune impresa apostolica
L'attitudine spiccatamente educativa di Lazzati ebbe modo di confermarsi nella drammatica esperienza Stella che anche su questo perito si è scavato abbastanza
L'incontro il confronto serrato con uomini di altra cultura indirizzo politico sui temi carati
Della vita e sul futuro dell'Italia di furono di giovamento per la maturazione di quell'attitudine dialogica su cui tanto avrebbe insistito negli anni a venire
Nelle baracche Frente umide scure dei campi di concentramento il carisma educativo di Lazzati non tardò a rivelarsi per gli sventurati giovani compagni di prigionia divenne subito punto di riferimento con un complesso di iniziative spirituali e culturali che ancora oggi non cessano di stupire commuovere
A chi giovani
Con l'Ulivo provenendo dall'Azione cattolica sui ragazzi di Milano lo accostava per un consiglio sul comportamento da tenere dinanzi alle lusinghe dei messi della Repubblica sociale rispondevano che dovevano resistere
Perché nella prova estrema si sa diciamo alla fedeltà alla vocazione eroica coltivati in associazione
Tempo di desolazione ma anche tempo di grazia il la che fu per Lazzate il occasione di ampie meditazioni sulla condizione umana
Lo sguardo disincantato sull'inclinazione all'istinti vita di molti suoi compagni di sventura non gli impedì mai di smarrire la fiducia nell'uomo redento dalla grazia
Frutto delle di delle riflessioni di quel periodo e pubblicati al rientro in Italia furono anche due piccoli ma preziosi testi che mi piace ricordare mattino d'amore e tempo di preparazione
Al matrimonio erano sono autentici inni alla bellezza dell'amore umano
Che reputo fra gli iscritti pedagogicamente più ispirati del professore
E anche questo e lo confermo che lui mai cedette il pessimismo di tipo antropologico mai tempo mai vi fu cedimento al pessimismo di tipo antropologico
L'ingresso in politica con l'adesione al gruppo tosse chiamo l'inserimento nel vivo delle sue iniziative Civita assumano ecco anche sociali eccetera ci consegnano un Lazzati
Che a motivo della nuova esperienza va sempre più affinandosi nella sua consapevole responsabilità di educatore civile e politico
Egli si era ormai reso conto che l'opera di ricostruzione nazionale necessitava di un'idonea formazione delle menti e delle coscienze
Nel caso dei cattolici doveva essere ripensato dalle fondamenta il modo di coniugare fede storia dimensione personale Vito pubblicazioni cattoliche azione politica
Sì la questione educativa investiva la generalità dei cattolici in cominciando dagli adulti i giovani necessitavano però di cure particolari
In questo senso va posta in luce l'esperienza dei gruppi servire un'emanazione di Civita su umana
Il cui intento era quello di raccogliere i giovani provenienti dalle varie forme dell'associazionismo ecclesiale per prepararli esercitare con competenza una si diceva funzione formate fermenta attrice dentro la società
Purtroppo su questa iniziativa che si diffuse in vari centri della penisola e per la quale Lazzati molto si spese a mio parere non si è ancora fatta adeguata luce
L'abbandono della vita politica riconsegnava Lazzati cinquantatré Lazzati riconsegnava Lazzati a un campo di impegno prevalentemente centrato in terra ambrosiana
Ne ha parlato ampiamente anche il cardinale stamattina il sodalizio con l'arcivescovo Montini lo coinvolse in una serie di via Coni
Alcune delle quali di specifica rilevanza educativa ne cito due la presidenza dei laureati cattolici e quella del Collegio internazionale per studenti d'oltre mare non interessante iniziativa quest'
Non ha molti nota
Negli anni Cinquanta il problema della formazione della il Catto
Fu sempre più al centro della riflessione e dell'impegno di Lazzati
E gli avevo ormai è chiaro che il lungo questa frontiera si giocava una partita decisiva per la stessa missione della Chiesa e quindi per la possibilità di incidenza del cristianesimo nelle pieghe della vita familiare e sociale culturale e politica
Presento le sue prime riflessioni organiche sul ruolo dei laici nella Chiesa e nel mondo in ambienti della gioventù cattolica a Milano a Treviso
Che mi pare di poter dire che anche questo era segno della continuità di un legame con l'associazione giovanile che confermava la fiducia in essa riposta per la crescita e la formazione della il canto italiano
Cito il cinquantadue per un motivo che si comprenderà subito d'istituto secolare di cui abbiamo sentito parlare in interventi precedenti preceduto da Lezza dalla Sattin cinquantadue acquisirle Remo sono Salvatore sopra Erba da quell'anno preso dal piglio i corsi di orientamento vocazionale gestiti insieme con il Cenacolo della giacca e della gioventù cattolica milanese che bene
Da allora razze Lazzati si rese costantemente disponibili a collaborare collaborare all'iniziativa recando la testimonianza della sua scelta di vita a giovani in cerca della propria strani per suo espresso desiderio dagli anni Settanta l'attività orientativa e informativa all'Eremo si intensificò su questo ritorno tra un istante chiedo ancora cinque minuti non e siamo al Concilio
Sappiamo tutti che cosa ha rappresentato quest'evento per la zattera
Egli ne è stato un cantore appassionato come pochi
Coglieva nei testi conciliari un contributo decisivo per porre sui giusti binari quel programma di immaturità della il Catto
Bisognoso di apposito sostegno sul piano formativo che lui stava sempre più divenendo pensiero e preoccupazione fissa
Resto del parere che dagli scritti Lazzati anni post conciliari sia possibile vincere un originale contributo per quella che io chiamo una pedagogia della il Catto
Non ho tempo per illustrarla ovviamente compiutamente né per stabilire raffronti con la proposta educativa della Zavattini degli anni trenta e quaranta
Rispetto a quest'ultima mi limito a dire che accanto alla con ferma degli elementi basilari dell'esperienza cristiana in questa riflessione proposta educativa post conciliare venivano evidenza
Motivi e sottolineature ricchi di inediti accentuazioni per esempio
L'amore per il mondo il senso della storia il valore del pluralismo la capacità di dialogo la mediazione culturale via via leit motiv della laicità il massimalismo del giovane Lazzati mi pare di poter dire dopo il Concilio in maniera evidentissima cedeva il passo una visione più temperata della stessa educazione che lo rendeva persuaso di dover evitare nei confronti della gioventù rigidità controproducenti
Certo il problema dei giovani e della loro formazione resto al centro delle preoccupazioni anche della satira Ettore ricominciare dal rapporto con le rappresentanze studentesche degli anni della contestazione
La sua consapevolezza di dover tenere sempre acceso il dialogo pur nella ferma difesa dell'istituzione dei suoi compiti irrinunciabili
Mi pare di poter dire rispondeva anche un preciso intento pedagogico il rettore conosceva bene il valore della posta in gioco e proprio per la sua sensibilità e educativa era conscio del fatto
Che in un contesto intrinsecamente formativo come l'università per giunta cattolica
L'eventuale interruzione dei canali di comunicazione con gli studenti sarebbe stata una sconfitta per tutti
L'onda lunga della contestazione del possesso in toto con le sue drammatiche derive
Lo resero sempre più consapevole del fatto che il mondo giovanile rischiava di perdersi King labirinti culturali psicologici politico ideologici dei quali sarebbe risultato oltremodo difficile uscirne
Da qui il suo crescente desiderio negli anni Settanta di conoscere sempre meglio sensibilità e aspettative profonde di una gioventù inquieta e disorientata
Ma che nacque anche da questa esigenza l'idea dei convegni sulla realtà giovanile promossi da vita e pensiero nostra rivista dell'università riviste nostra università
Che il rettore
Vuole rilanciare nel mille novecentosettantanove furono celebrati quattro convegni nell'ultimo novembre ottantatré Lazzati svolse la relazione dal titolo per l'edificazione della coscienza credente dimensione civile e politica dalla quale emergeva l'irrinunciabile responsabilità anche per il giovane Cristiano di concorrere all'edificazione della Città dell'uomo
Gli impegni elettorali non impedirono a Lazzati di esercitare anche in altre direzioni suo carisma educativo da metà anni settanta le Remo San Salvatore divenne il luogo da cui privilegiato per l'incontro diretto con i giovani
Stato definito le Remo da questo punto di vista vera e propria cattedra di educazione cristiana
Un decennio dopo la chiusura del Concilio gravido come tutti sappiamo di turbolenze e fughe in avanti di ogni tipo Lazzati avvertiva con sempre maggiore preoccupazione che la questione educativa in genere
Che nella comunità ecclesiali in particolare si poneva ormai come prioritaria
Il rammarico per lui era di non vedere risposte all'altezza capaci cioè di un intelligente mediazione fra le nuove sensibilità giovanili e una proposta cristiana coerente con la lezione conciliare
Scaturiva anche da questo tipo di analisi il suo bisogno di attivarsi all'eremo con iniziative che in qualche modo potessero assumere un valore esemplare per la stessa comunità ecclesiali ricordo innanzitutto
La felice esperienza di una scuola della fede
Settantacinque settantasei
In sala vedo parecchi presenti quelli in quell'esperienza
Scuola della fede promossa con l'Azione cattolica ambrosiana al fine di individuare in termini aggiornati le linee essenziali di un itinerario
Formativo cristiano per le nuove generazioni
Ricordo ancora il rilancio in grande stile dal settantacinque dei corsi di orientamento vocazionale e l'avvio degli incontri mensili di riflessione e preghiera per giovani il frutto
Di alcune lezioni del professore sui grandi temi della vita cristiana
Come sanno molti dei presenti sono stati raccolti nei quaderni di San Salvatore
Ma nel pensiero di Lazzati nemmeno le pur importanti iniziative delle Remo potevano definire per intero il perimetro del suo Progetto di integrale formazione della coscienza credente occorreva in modo esplicito
E culturalmente qualificato predisporre un servizio per aiutare i laici cristiani giovani compresi accrescere nella capacità intrinseca alla loro vocazione secolare
Di pensare politicamente in una stagione di forti cambiamenti socioculturali e di irreversibile declino del partito che per decenni aveva raccolto la maggioranza dei consensi cattolici
Nacque così nell'ottantaquattro l'associazione Città dell'uomo
Che nell'ideale collegamento con civiltà su umana intendeva essere non frutto di un'operazione nostalgica ma strumento di aggiornato sostegno allo sviluppo della cultura civico politica nella il Catto Catto questo punto
Molto si potrebbe aggiungere sullo stile della Saatchi educatori mi limito a qualche rapidissimo sottolineatura e concludo intanto il suo ascolto attento e rispettoso dell'interlocutore
L'accoglienza aperta all'umanità di chi gli stava di fronte il genuino spirito di alloggi l'intento di sollecitare nel giovane le dinamiche interiori di bene di progresso personale
Ma il delicato rispetto verso l'altro non era da interpretarsi come disponibilità alle mezze misure gli ai compromessi nel cammino umano e cristiano
La satira non ebbe mai il timore di proporre i giovani programmi di vita ardui che forse proprio per questo affascinanti
Il suo stile affabile ma sobrio
La sua parola persa ma esigente il suo modo di essere discreto ma coerente valsero a far sentire presso parecchie generazioni di giovani il fascino di una personalità cristiana fuori del comune
Maestro e testimone credibile perché quanto proponeva lo viveva in prima persona grazie
Ringraziamo molto il professor Calini per quello che ci ha detto in questa bella comunicazione sul carisma educativo di Lazzati vissuto e dei vari ambienti in cui si è trovato ad operare con delle caratteristiche però che possono indicarne la continuità e la coerenza alla quale ha fatto riferimento anche nella sua conclusioni
Passiamo subito all'alterazione quella del professor Luciano Pazzaglia professore di Storia della pedagogia
Che ci parlerà con la sua competenza ben nota e apprezzata di Lazzati e l'idea di Università Cattolica qualche cenno ha fatto già Keynes tutto spento
Grazie modellata itinerario spirituale e intellettuale di Giuseppe Lazzati e strettamente intessuto con la storia dell'Università Cattolica
In questa sede non è possibile approfondire in modo puntuale l'intreccio fra la biografia lassa Tiana e le complesse vicende dell'ateneo fondato da padre Gemelli
Ci limiteremo a portare l'attenzione solo su alcuni passaggi chiave in modo da acquisire gli elementi necessari che possono aiutarci a chiarire l'idea che la satira aveva dell'Università Cattolica
Il mio intervento si distingue in tre parti la prima parte concerne negli studi giovani la scelta dell'Università di studi giovanili
L'avvio della carriera universitaria la seconda parte riguarda
Nel dopo l'esperienza il rientro di alzarsi dopo l'esperienza politica in università il rapporto sempre più stretto con l'università e la terza è dedicata maniera esclusiva a Lazzati Caretto
Per esigenze di tempo salto le prime due parti e mi limito a seguire la terza a parte anche se devo precisare che Lazzati maturò l'idea di Università Cattolica attraverso un percorso molto Luca
La scelta innanzitutto dell'ateneo
Il rapporto con gemelli l'adesione alla istituto della secolari tale l'abbandono dell'istituto della della dell'opera della regalità
La Satie uscì non solo per una diversa concezione della secolarizzazione Sakata ma anche per una di idee diversa idea dell'Università Cattolica e poi appunto bisognerebbe seguire tutti i passaggi successivi
Il dicevo il rientro in università la sua nomina membro del consiglio
Da amministrazione che gli fece un po'd'apprendistato il suo rapporto stretto con Franceschini una vulgata diffusa all'indomani dalla da della morte dei due rettori Franceschini e Lazzati
Si è appunto pensato che i due fossero divisi in realtà dai documenti che emergono possiamo dire che la visione che essi avevano dell'Università Cattolica era molto più convergente che non divaricate allacciati non poteva non apprezzare
L'idea di quell'università conciliare che nel breve volgere di tre anni Franceschini cercò di mettere in atto
Un salto all'ora queste due partite riprendo il filo del rischio del discorso a partire della nomina di Lazzati a rettore alla fine di luglio del mille e novecento sessantotto alla fine di via del sessantotto giunto al termine del suo mandato
Franceschini ancorché designato dal consiglio d'amministrazione a succedere a se stesso dichiarava la propria indisponibilità per motivi di salute proponeva la candidatura di Lazzati
Il trenta luglio preso atto della rinuncia di Franceschini a ricandidarsi il consiglio d'amministrazione leggeva Lazzati alla guida della Cattolica vale forse la pena di ricordare che proprio in quelle settimane la Conferenza Episcopale Italiana nominava un comitato di vescovi con l'incarico di seguire le vicende dell'ateneo milanese
Le persone chiamate a far parte del Comitato rispondevano i nomi del cardinal Pellegrino e dei vescovi
Enrico Bartoletti Zama amici e ed Enea Sacchi
Sesto
Appena nominato prorettore
La Satiri univa la Giunta dell'Università ed esponeva le idee di quello che sarebbe stato il suo programmi immediato tra i punti più significativi indicati da rettore si segnalavano l'allargamento delle collaborazioni
Una migliore definizione delle responsabilità nel governo dell'università la ricerca di un più ampio consenso attorno all'ateneo una sensibilizzazione dell'opinione pubblica attorno al tema della libertà di insegnamento
Quest'ultimo richiamo con cui evidentemente egli intendeva alludere all'esigenza di un maggiore impegno dei cattolici per un pubblico riconoscimento delle istituzioni libere non era casuale
La sette si rese subito conto che oltre problemi concernenti la natura i compiti della Cattolica il governo dell'istituzione nel suo insieme urgeva affrontare la questione dei finanziamenti che avrebbero consentito all'ateneo di svolgere la propria quotidiana attività
Per tutto il periodo del suo rettorato questo sarebbe diventato uno dei problemi più assillanti anche perché le fonti di finanziamento tradizionale della Cattolica come ad esempio la giornata universitaria erano da destinate a isterie sì
Soprattutto dopo che la protesta studentesca
Aveva indetto molti a ritenere che la tenevo fosse ormai appannaggio della contestazione
Fino al giorno in cui aveva avuto la nominata protettore proprio perché la satira era stato chiamato
Da Franceschini per un brevissimo periodo a fungere
Da prorettore Lazzati aveva inviato alla comunità universitaria una lettera con cui sollecitava a far pervenire alla Commissione paritetica già istituita da Franceschini
Appunti documenti progetti che aiutassero a chiarire problemi ai quali alla Cattolica si ripeteva
E in particolare aveva invitato alcuni rappresentanti delle diverse componenti dell'ateneo a un seminario fissato per i primi di settembre a villa Cagnola
Sede dell'Istituto Superiore di Studi religiosi presso Gazzada in modo da approfondire le linee di una possibile riforma dello Statuto
I sogni in Ario cui parteciparono anche i vescovi del comitato della Celli appena nominato si svolse dalla sera del trentuno agosto al sei settembre mille novecentosessantotto e ancorché fosse destinato come si è detto al riforma dello Statuto finì con l'affrontare anche questioni di carattere più generale tanto più che alla Commissione paritetica erano nel frattempo pervenute diverse memorie diverse relazioni di argomento vario che i presenti a villa Cagnola ebbero occasione di conoscere anche di di parte
Nell'aprire i lavori del seminario Lazzati affermava che è suo intendimento era quello di creare un clima di dialogo un clima che consentisse di porre le basi per la messa a punto di un azione condivisa
In questa sede non è possibile seguire analiticamente tutto il dibattito che si svolse a villa Cagnola a tale riguardo mi permetto di rinviare alla puntuale presentazione che ne ha fatto mi colera pone e una bellissima relazione che gli ha tenuto su monsignor Colombo
Mostrando come taluni dei documenti pervenuti alla Commissione paritetica fossero ricchi di interessanti suggestioni
Tra questi documenti una menzione particolare merita quello elaborato da don giovarsi da lunghi anni assistente spirituale del Collegio Augustinianum
Egli sosteneva che l'Università fondata da gemelli fosse in crisi non solo come cattolica ma anche come università non diversamente da quanto stava accadendo agli atenei statali di cui a suo giudizio visto aveva seguito la tendenza all'espansione
Senza peraltro preoccuparsi di adeguare le proprie strutture alla crescita della popolazione studentesca
Questa constatazione non luce non lo conduceva a concludere come facevano i critici più radicali che della Cattolica si potesse fare tranquillamente a me
Non Giavazzi riteneva però che occorreva uscire al più presto dalla situazione di stallo in cui si trovava ci si trova
A suo modo di vedere due soprattutto erano i segni evidenti della crisi chiede l'ateneo milanese denunciava l'incapacità di elaborare un forte sostegno culturale per i bisogni della cristianità italiana
E secondo la struttura marcatamente accentrata della sua organizzazione sulla base di questi rilievi anche Giavazzi si dichiarava favorevole alla nascita di una facoltà teologica
Che istituisce un fecondo confronto con vari campi delle ricerche in modo da dare il senso della verità globale oltre le specializzazioni ed è frammentazioni settoriali una proposta che
Veniva a
Stringersi con le idee che a riguardo Lazzati aveva già elaborato
Occorre però dire che sul piano dei risultati il convegno Dalla Gazzada non approdò a nulla di concreto
L'aspetto forse più significativo rispetto alle discussioni che si erano nel frattempo accese attorno alla Cattolica fu l'intervento conclusivo del cardinal Pellegrino a nome del Comitato dei vescovi della CEI
Perché
L'arcivescovo di Torino si diceva persuaso che l'ateneo fondato da gemelli conservava intatta la sua validità
Ma teneva anche a sottolineare che esso avrebbe dovuto cercare di conformare il proprio insegnamento all'appropriazione
Ai principi della dottrina cattolica
Il messaggio era chiaro la Chiesa riteneva che si potesse ancora guardare alla Cattolica con fiducia a condizione naturalmente che essa desse prova di merita
Nei mesi successivi l'ateneo milanese ebbe una conferma di quanto i vertici ecclesiastici seguissero con attenzione le sue vicende
Nel novembre del sessantotto monsignor Selis uno dei vescovi del comitato di recente era nominato assistente generale della Cattolica
Fin dai suoi primi interventi in assalti lasciò intendere che in particolare con lei agitazioni degli studenti avrebbe operato con flessibilità
Ma laddove fosse stato necessario anche con determinazione
Si tenga presente che nel novembre del mille novecentosessantotto nasceva in Cattolica l'assemblea di contestazione ecclesiale che avrebbe dovuto fare da segreteria per il coordinamento delle iniziative milanesi in favore della comunità dell'Isolotto
La Costituzione Italia sembra era indice di uno spostamento delle attenzioni di una parte del movimento studentesco sulle questioni interne alla vita della Chiesa
Questo spostamento tuttavia non significò affatto la fine delle occupazioni anche se fra gli studenti esse sembravano perdere progressivamente di consenso
All'approssimarsi della giornata per Università Cattolica il sessantanove la prima del suo rettorato Lazzati concedeva un'intervista riprodotta anche sulla rivista degli Amici dell'Università Cattolica che illustra molto bene
Quale fosse il suo atteggiamento di fronte alla contestazione studentesca
Le domande dell'intervistatore facevano ecco all'inquieti tu all'inquietudine i turbamenti di molti cattolici che non riusciva a capacitarsi come l'ateneo di gemelli avesse potuto essere investito dai gravi disordini che si erano prodotti al suo interno
Dall'intervista emergeva l'immagine di un Lazzati che intendeva procedere senza inutili scontri tanto più in quattro si trattava di aiutare i giovani a cresce
Dai tempi presenti egli osservava usciremo solo con fedeltà alla pazienza che in particolare nell'opera educativa non deve essere assolutamente interpretata come cedimento e debolezza
La santità Neva distinguere tra contestazione e rivendicazioni studentesche
La contestazione egli rilevava aveva origine sterno all'università e puntava a fare degli atenei una strumento di lotta politica
Le rivendicazioni studentesche nascevano dall'interno dell'università e miravano a migliorare il funzionamento
Nella distinzione rilassati era facile leggere la disponibilità a discutere a dialogare con coloro che lealmente civilmente avessero avanzato proposte di riforme plausibili
L'atteggiamento di pazienza e di flessibilità scelto dal rettore non deve però far credere che egli fosse disposto ad accettare le pretese di coloro che pensavano di imporre per più di più in modi violenti
La politicizzazione faceva ci faceva già un riferimento Pizzolato stamani la politicizzazione della vita universitaria
La sa che aveva troppo alto il senso delle istituzioni
Per poter avallare la spinta anti istituzionale del movimento studentesco
E all'occorrenza non mancò di ricorrere sia pure con rammarico all'espulsione di alcuni studenti
Questa linea flessibile ma afferma nella tutela della convivenza all'interno delle università doveva rivelarsi efficace infruttuosa
Poiché dopo l'ultima significativa occupazione verificatasi nel dicembre del sessantanove la contestazione avrebbe perso di incisività
In un volume pubblicato nel mille novecentosettanta a ridosso di quegli avvenimenti chiara striata sei e Gianna Enrico Rusconi
Parlando della crisi del movimento studentesco in Cattolica commentano
Il clima delle prime occupazioni e irrimediabilmente perduto
Le autorità accademiche con il cambio del rettore si sono fatte di Palomar ticket non concedono nulla anzi si può dire siano più intransigenti di prima ma il modo più scaltro
Mentre avvicinava la protesta studentesca Lazzati aiutato dal produttore Mario Romani si dedicava a studiare le condizioni per un rilancio dell'università
Tra le innovazioni da lui introdotte
Durante il suo prima mio direttorato merita ricordare la restituzione del Dipartimento di Scienze religiose in realtà come abbiamo visto Lazzati che si muoveva in questo in linea con i gemelli
Pensava l'istituzione di una vera e propria facoltà di teologia
E ieri infatti persuaso che solo una struttura in grado di operare alla pari con le altre facoltà avrebbe potuto imporsi all'attenzione concorrendo a caratterizzare in modo degno e qualificato la natura di un'università cattolica
L'ipotesi della facoltà non riusciva però a far breccia negli organi decisionali dell'ateneo
In particolare per per le perplessità che essa incontrava presso il presidente del Toniolo monsignor Colombo che diceva di farsi interprete anche di alcune preoccupazioni di Paolo sesto
C'è anzi da chiedersi
Se la decisione di partire subito col Dipartimento di scienza e religione non sia stato scaturita più da un'idea di monsignor Colombo che non dalla Satie anche se questi non poté non farsene sostenitore soprattutto quando come presto diremo egli ha con Mincio coltivare per la Cattolica
Un progetto di riforma universitaria ruotante attorno ai Dipartimenti secondo quelli che sembravano ormai essere anche gli orientamenti nazionali
Molto probabilmente nella valutazione di Colombo la creazione del Dipartimento di Scienze religiose avrebbe reso meno stringenti alcune delle ragioni portate dal rettore a sostegno dalla facoltà la Satie annunciò la nascita dipartimento fin dal marzo del sessantanove
In occasione della giornata universitario ma la nuova struttura ove sarebbero confluite tutte le discipline riguardanti le tematiche religiose prese concreto avvio con l'anno accademico sessantanove settanta
Non meno significativa fu peraltro la decisione con cui le sessantanove Lazzati procedeva alla riorganizzazione dell'editrice vita e pensiero sulla base di un accordo intervenuto fra il Toniolo proprietario della casa editoriale e l'università
In questo quadro i ritiene opportuno potenziare anche la rivista vita e pensiero che Lazzati sperava potesse tornare ad esser quello strumento attraverso cui i gemelli era riuscito a far sentire la voce dalla Cattolica sulle questioni più dibattute nel Paese
La nuova sede della rivista nella cui direzione Lazzati volessero affiancato da Franceschini romani Comincioli pubblicazioni con il gennaio del settanta e ogni numero avrebbe avuto una parte monografica
Dedicata una questione particolare sulla quale si offrivano saggi e orientamento il bivio capiti
A partire da quell'anno Vita e Pensiero avrebbe anche riservato uno dei suoi numeri agli atti dell'annuale corso di aggiornamento un appuntamento ormai destinato a crescere di importanza
Ma l'iniziativa più rilevante del primo triennio del rettorato rilassati fu la distruzione nel mille novecentosessantanove di una Consulta rettorale che affidata la supervisione del professor romani affiancato dai professori Israel Singer e Vanzetti
Avrebbe dovuto elaborare alcune concrete proposte per la riforma dello Statuto
La Consulta che lavorò per oltre un anno affrontò non solo la riforma dello Statuto ma anche altre tematiche come la natura dell'università e la struttura dei dipartimenti
Pervenendo alla stesura di due importanti documenti che apparvero su vita e pensiero nel numero di settembre del mille novecentosettantuno
Proprio nel settantuno ricorreva il cinquantenario della fondazione dell'ateneo di Gelmetti
La Satie tenuto conto della ricorrenza storica e dei lavori effettuati dalla Consulta dediche decideva di dedicare il corso di aggiornamento di quell'anno al tema dell'Università Cattolica
Un'università libera per un domani libero il corso si svolse la fine dell'estate settantuno ad Alessandria dov'era stato istituito il primo centro culturale dell'università extramoenia e vide la partecipazione di alcuni relatori di spicco come il cardinal Garro il professor le crea
Oltre ad alcuni professori della Cattolica come Romania zero
La Satie riconfermato nel frattempo rettore teneva una relazione dal titolo ricerca formazione e animazione culturale prospettive di lavoro per l'Università di domani che possiamo considerare come il manifesto nella sua idea di università
In piena aderenza quello che era il titolo del suo intervento la Santi sosteneva che l'Università Cattolica doveva tendere al perseguimento di tre obiettivi
La ricerca scientifica elaborazione critica del sapere la formazione intellettuale professione dei giovani l'educazione permanente nell'economia della relazione un posto di particolare rilievo aveva la questione della ricerca scientifica
Fedele alla scelta di gemelli il quale come è noto aveva inteso fare del suo ateneo un luogo di serie apprezzati studi Lazzati affermava che la qualifica della Cattolica non esercitava l'istituzione
Dall'essere prima di tutto un luogo finalizzato all'esplicazione di una rigorosa ricerca
Il problema però era di intendersi sulle modalità con cui in concreto l'obiettivo avrebbe potuto essere perseguito
La Satie prendeva le distanze dai modelli della ricerca proprio di quelle che erano le due culture prevalenti la cultura umanistico sistematica e la cultura scientifica separatista anche se come ciò ha spiegato stamani Pizzolato la cultura scientifica separatista nella valutazione
Da di Lazzati era un gradino sotto
Nella sua presentazione la prima delle due culture della quale egli osservava si erano fatti a lungo promotrici anche l'università cattoliche ambiva a costruire un saper organi per compiuto attorno ad alcuni valori ritenuti definitivi cioè l'eternità la seconda cultura più recenti a suo avviso destinata dell'immediato ad avere forse la meglio
Si proponeva non tanto di dare certezze valido una volta per tutte quanto piuttosto conoscenze strumentali che servissero all'uomo per meglio affermarsi nel suo costitutivo istinto Dino mediatore del cosmo e per vivere in condizioni di crescente benessere
La satira sosteneva che i limiti della cultura sistematica non costituivano una buona ragione per optare in favore della cultura specialistica
A suo modo di vedere infatti se la prima coltivava un sapere costruito per acquisizioni omogenee e funzionale alla conservazione delle realtà sociali esistenti
La seconda pur aprendosi al nuovo si limitava ad offrire conoscenze sempre più parcellizzato
Rendendo l'università inadeguata a soddisfare quella che i rettori chiamava la fondamentale esigenza di totalità che rimane insopprimibile per l'uomo singolo e per la vita associato
Attraverso la critica delle due prospettive culturali sopra richiamate Lazzati indicava quelle che gli sembravano essere le modalità di una vera cultura scientifica
Secondo lui occorreva intanto che ogni campo di indagine fosse affrancato da schemi preordinati e messo in condizione di obbedire solo a istanze suoi propri
Ma a suo modo di vedere aveva altresì necessario che i vari punti di vista potessero alla fine integrarsi in modo da fornire insieme una conoscenza globale
La satiriche leva insomma che una corretta ricerca scientifica forse
Rispettosa di due leggi la legge dell'autonomia di ogni singola scienza e la legge dell'interdisciplinarità
Non deve perciò stupire che gli guardasse con entusiasmo ai dipartimenti e che fin da sessantanove avesse provveduto ad istituire come si è visto quello di Scienze religiose
Lazzati sosteneva che il Dipartimento rappresentava la struttura che meglio di ogni altra
Poteva fronteggiare i due rischi il rischio della Tolaj totalità incombente sulle parti e il rischio del particolare portato a sostituirsi al tutto
Come si vede come si vede ritornava qui uno dei principi chiave della riflessione la sappiano il principio metodologico dell'unità di distinti
Il solo che a suo avviso avrebbe garantito l'elaborazione di una cultura rispettosa tanto delle autonomia delle distinzioni
Quanto dell'attenzione all'unità da cui gli uomini da loro singolarità come nella vita associata sarebbero travagliati
La prospettiva di una coltura così articolata fatta di distinzioni ma anche di unità lo conduceva mettere meglio a fuoco il senso e le potenzialità di un'università come la Cattolica
La satira infatti persuaso che carattere peculiare di tale tenevo consistesse per l'appunto nella possibilità che esso viva di introdurre nell'ambito della ricerca i problemi e il contributo della FIT
Il Luís leader della facoltà di teologia o di qualcosa che potesse comunque garantire una struttura dedicata all'approfondimento dei problemi religiosi non era una fisima
La satire puntava che per dare compiutezza una università e in particolare a un'università cattolica occorreva che in forza del principio della interdisciplinarità le varie scienze trovassero occasioni di dialogo non solo fra di loro
Ma anche con la teologia
Questo dialogo sarebbe stato benefico per le une non meno che per l'altra e favorendo la possibilità di considerare l'uomo in tutte le sue sfaccettature avrebbe aiutato a decifrare meglio gli stessi problema sociali
I stretta connessione con l'esigenza di una forte impegnativa ricerca scientifica Lazzati richiamava all'attenzione dei partecipanti al corso di aggiornamento
Il secondo e il terzo Obiettivo che era cattolica avrebbe dovuto perseguire e sui quali
Non mi frega
Possiamo senz'altro dire
Che la relazione tenuta da Lazzati ad Alessandria conteneva le linee di sviluppo di quella che sarebbe stata la sua azione di governo
Prima di accennare ad alcune piste che aiutano a vedere come concretamente gli mise in atto il disegno formulato ad Alessandria vorrei accennare brevemente la questione della riforma dello Statuto sulla quale egli avrebbe subito una delle sue più cocenti delusioni
Abbiamo già ricordato come a tale proposito abili esistiti avesse istituito un'apposita Consulta rettorale e come questa avesse lavorato per oltre un anno pervenendo alla formulazione di alcune interessanti proposte
Ma nonostante l'avanzato stadio di cui lavoro dalla Consulta era pervenuta le proposte non si concretizzano
A causa della saldatura che venne a stabilirsi tra l'opposizione interna operante alla Cattolica e le resistenze di alcuni tra i responsabili dei vertici ecclesiastici romani e in modo particolare di monsignor veneti
Il punto più controverso del nuovo disegno statutario riguardava la questione delle attribuzioni di competenze al Toniolo Lazzati pensava di farne soprattutto l'organo di garanzia della vita amministrativa dell'ateneo
Bene di puntare invece ad accrescerne il potere in modo da consentirgli di verificare e correggere gli orientamenti ideologici presenti in università
Un altro punto in discussione riguardava il problema relativo all'assetto cala cattolica avrebbe scelto di dazi
Istituzione di ieri o istituzione di massa
A tale riguardo occorre dire che la Satie molto Perilli verosimilmente sotto l'influsso di Romani
Aveva maturato l'idea che la Cattolica se voleva davvero entrare in rapporto con la cotta unicità italiana doveva aprirsi e non chiudersi su se stessa sia pure senza inseguire espansioni eccessive
Benelli affiancato da settori del corpo docente facenti capo alla facoltà di lettere e Filosofia pensava invece che essa dovesse assumere un profilo di tipo fortemente elitario e come tale più facilmente controllabile
Nel luglio del settantacinque la bozza dello statuto ormai era ormai giunta all'esame del Toniolo ma a quel punto Benelli promosse la costituzione di una commissione per la revisione che di fatto fece abortire ogni progetto di ammodernamento
La satira però ormai personalmente persuasione cattolica dovesse entrare in dialogo sempre più stretto con la società civile e religiosa
Non per lasciarsi assorbire da essa ma come disse al corso di aggiornamento del settantacinque su Cristianesimo e cultura
Per divenire al contrario coscienza critica nel leggere gli scritti di questo periglioso è l'impressione che rispetto agli anni della contestazione le sue posizioni fossero evoluti in realtà se allora Lazzati non aveva esitato a mettere in guardia dalla strumentalizzazione dell'Università a fini politici
Verso la metà degli anni Settanta di sembrava sempre più portato ritenere che l'università in quanto centro di elaborazione culturale non potesse fare a meno di affrontare i problemi più assillanti del presente
Su questa evoluzione agiva la consapevolezza che l'università nel raccogliere la domanda esterna avrebbe non solo a Solto una precisa responsabilità ma posto altresì le premesse per il proprio rinnovamento
La sappiamo ha paura ripetere che mettendosi all'ascolto dei problemi degli uomini nell'euro quotidiani fatiche il mondo universitario avrebbe avuto modo di aprire le finestre e di favorire al proprio interno la circolazione di aria nuova
Ma in questa fase la preoccupazione di rinsaldare il rapporto tra la tenevo dei cattolici
E la società italiana furia alimentate Lugli anche da altre considerazioni
Si tenga presente che superato il difficile momento di alcune gravi tensioni la Chiesa italiana per merito di alcuni intelligenti collaboratori di Paolo sesto come monsignor Bartoletti segretario della Cei
Stava compiendo un serio sforzo per l'attuazione del Concilio all'insegna di una missione a Rita nuova
Una missionaria età che noi con il contributo dell'ECA tocca tonico avrebbe dovuto diffondere la fede in Cristo concorrendo congiuntamente alla crescita umana dei singoli e dalla vita associata fu in questo spirito che prese corpo l'idea del Convegno ecclesiale evangelizzazione promozione umana svoltosi a Roma nel settantasei
Lazzati che da settantasei sessantaquattro fu uno dei membri del comitato promotore poi vicepresidente del convegno stesso capiva che l'ateneo non potevano aiutare la Chiesa a interpretare le sfide che si levavano dal paese
Ma a rafforzarlo nella per ora si persuasione di un'università attenta alla realtà esterna
Contribuivano altresì le amare riflessioni cui era indotto allorché si soffermava a considerare il contesto sociopolitico e l'operato dei cattolici
La Satie non faceva mistero delle sue preoccupazioni per l'evoluzione della società dei valori religiosi
E sul piano più propriamente politico che anche sul piano puramente politico andavano diffondendo mi mandavano né progressivamente perdendo dire avanza
Ma quello che soprattutto lo colpiva era il tipo di risposta dei cattolici sulla quale gli sembravano pesare
Come al solito le due solite tentazioni
Il naturalismo di chi in nome dell'autonomia delle realtà temporali era indotto ad assumere l'impegno nella vita sociopolitica senza alcun riferimento religioso e soprattutto rarissimo di chi non vede la pregnanza dell'ordine soprannaturale
Stimava che alla fede appartenesse di fondare edite da minare lo stesso modello di società
La Satie credeva che era cattolica avrebbe potuto e dovuto aiutare a sciogliere questi equivoci indicando peraltro i posti di soluzione acconce rispetto a vari problemi sociali economici giuridici
Tornato dal convegno ecclesiale del settantasei e li dedico il corso di aggiornamento dell'anno successivo al tema della laicità nella convinzione che senza aver senza aver prima precisa nella convinzione che senza aver prima precisato tale dimensione sarebbe stato difficile lavorare in modo corretto contenuti obiettivi di una presenza significativa dei cristiani nella storia
La produzione con cui Lazzati aprì il corso di fiumi lo spunto per introdurre qualche considerazione anche sul tema dell'impegno politico
Secondo le distinzioni Daloui coltivate fin dagli scritti nel quarantotto in polemica con getta
Egli osservava che il fine della Città dell'uomo consisteva nell'edificazione di quel bene temporale che con l'aiuto della ragione gli uomini avrebbero dovuto sforzarsi di individuare quale condizioni di crescita per tutti
Gli affermava che si riunì erano tenuti ad abbandonare la pretesa di concepire la polizia all'insegna dell'attivismo
Sociale gli altri avrebbero fatto bene ad accantonare il proposito di strumentalizzare la vita politica a scoppi di edificazione religiosa
Il discorso di Lazzati e in genere tutto il convegno detto la stura a vivace critiche alcuni ambienti
Avrebbero insinuato che egli volesse fare della fede una dimensione puramente interiore ma Lazzati non si scompone e convinto dalla validità delle proprie tesi proseguì per la sua strada non meno significativi furono i corsi di aggiornamento da lui promossi dopo quello sulla laicità e che coronare uno il rettorato diversa che a questo punto al termine ormai di questo mio intervento può essere forse utile soffermarsi a considerare brevemente l'idea che complessivamente Lazzati aveva dell'Università Cattolica rispetto a quella a suo tempo elaborata da gemelli
Il confronto mi pare tanto più plausibile in quanto la sa chi ebbe ripetute occasioni di riflettere di esprimere il suo giudizio sul pensiero sull'opera di gemelli
Soprattutto sul finire degli anni settanta quando la Cattolica celebrò il centenario del suo fondatore
La Satie pensava che la proposta di gemelli contenesse ancora molti elementi validi
L'aspetto che del suo pensiero riservava particolarmente meritevole d'essere ripresa proseguito era l'impegno con cui di fronte alla disorganicità della cultura moderna
Gemelli aveva cercato di dar vita a un sapere unitario che avrebbe dovuto fare da guida all'azione per la ricostruzione cristiana della società
Alla luce di quanto siamo venuti esponendo tale giudizio non sorprende
Come abbiamo potuto notare Lazzati era persuaso che la cattolica avrebbe dovuto diventare punto di riferimento
Per l'elaborazione di una cultura che nel segno dell'unità dei distinti offrisse a chi vi operava e più in generale ai cristiani le suggestioni di un progetto storico concreto oltre che una visione generale della vita
Del resto la sua stessa battaglia per l'istituzione di una facoltà di teologia da che cosa nasceva
Se non dalla preoccupazione di favorire la lavorazione di un sapere unitario capace di farsi Progetto nella storia
Da questo punto di vista mi pare si possa dire che il discorso di Lazzati sulla cattolica era per così dire interno al progetto di gemelli
Ma per altro verso egli se ne vanta Nava profondamente quello che soprattutto di gemelli sembrava discutibile era l'ipotesi di una restaurazione della cristianità secondo il modello realizzato storicamente nel Medioevo emigrante di fatto a fare della chiesa il centro propulsore della stessa vita politica
A suo modo di vedere l'unica forma di presenza cristiana plausibile nella storia non poteva venire che all'insegna di una corretta distinzione fa ordine soprannaturale ordine naturale
E nel vivo di una comunità ecclesiale che secondo la grande lezione del concilio Vaticano secondo avrebbe dovuto inserirsi nel mondo come India Vito nella pasta
In questo senso l'ipotesi di Padre Gemelli scriveva Lazzati nel settantanove chiosando il celebre articolo gemelli hanno vedeva lirismo
E oggi non solo irrealizzabile nella situazione culturale e politica che caratterizza la società moderna ma inaccettabile per un errato presupposto Della Porta chiesa mondo
Merita forse di notare di passaggio come perché dedicare l'idea di Christine ITA di gemelli Lazzati facesse sua la distinzione tra naturale e soprannaturale Carra la Filosofia tetto vista nel cui solco si era formato sintomatici erano peraltro i frequenti richiami con quali ed era portato a sottolineare la necessità di tener conto distanze come l'autonomia di ogni singola scienza il rispetto delle distinzioni
La libertà delle coscienze il diritto di ogni gruppo culturale ideologico attenere piena cittadinanza entro il variegato tessuto sociale il metro della democrazia nel determinare gli orientamenti politici del Paese
Nell'ordine di queste considerazioni è interessante confrontare la visione che dalla Cattolica aveva Lazzati e quella di altri che come Louise venivano in quegli anni riflettendo sull'eredità di gemelli
Intendo riferirmi in particolare al contributo di Gustavo Bontadini che per Lazzate ha continuato a nutrire peraltro profondamente ricambiato sentimenti di stima e di affetto
Nel prendere in esame la proposta del Gemelli
Bontadini che sosteneva che quello che di essa andava salvato era non l'esigenza all'unità della cultura che stava principalmente a cuore a Lazzati
Quanto piuttosto l'intenzione apologetica con cui gemelli si era preoccupato di difendere il cattolicesimo dagli attacchi degli avversari
Perché per Bontadini la tesi della visione unitaria della cultura non era più sostenibile
Per due ragioni innanzitutto perché a suo avviso le grandi controversie non si svolgevano più come in precedenza sul piano della filosofia
Ovvero sul senso da assegnare alla realtà riferita all'intesa ma sul piano delle singole scienza in secondo luogo perché tenuto ormai conto del fatto che ogni senza viva alla propria emancipazione
Non si vedeva osservava Bontadini come Laffite potesse riuscirà a reggere la totalità del sapere senza sovraccaricare si impropriamente di responsabilità all'otto
Con tutto ciò si badi bene Bontadini non condivideva condivideva le posizioni di chi piede sul girello organi cinismo proponeva la pura scissione mettendo magari discussioni la stessa esistenza dell'Università Cattolica
A suo modo di vedere alla Cattolica si giustificava come laboratorio
Dove in virtù delle diverse competenze sarebbe stato possibile contrastare gli attacchi portati alla fede in nome delle acquisizioni della ricerca Bontadini pensava che in tal modo la tenevo dei cattolici era destinato a svolgere un'opera di grande momento
Poiché pur muovendosi
Più nell'ottica delle risposte alle obiezioni che non in quella del grande disegno volta a dominare globalmente gli eventi
Avrebbe fatto chiarezza sui problemi dibattuti evitando i cattolici di vivere nell'incertezza o peggio ancora il regime di doppia verità
è appena il caso di rilevare come lungo questa strada la prospettiva medievista dica così vasta da gemelli perdesse definitivamente ogni rilievo
Infatti nello sforzo di rispondere sempre nuovi problemi emergenti dal dibattito culturale la cattolica avrebbe avviato con il pensiero moderno un rapporto che potremmo dire strutturale
Ma a giudizio di Bontadini dal programmati coi impegno a fronteggiare le obiezioni degli avversari era possibile ricavare un risultato ancora più significativo
Egli era invero persuaso che tale confronto avrebbe consentito di attuare quella che con formula sintetica chiamava la ricomprensione apologetica
Ovvero il processo attraverso il quale nell'autenticare il motivo addotto in contrario Loris si sarebbe ribaltato in guadagno ermeneutico
Si riporta con segno positivo nella luce del carisma quello che veniva presentato degli avversari con segno negativo
Bontadini capiva che ciò comportava una visione del cattolicesimo più problematica
Rispetto a quella corrente
Più come un mistero cito da interpretare che non come una dottrina ad affluire nella sua pacifica determinatezza
Ma riteneva che la continua rilettura del mistero fosse un lavoro esaltante del cui adempimento alla Cattolica chiamando a raccolta tutte le sue energie avrebbe potuto ritrovare se stessa
Delle due letture quella di Lazzati è quella di contadini
Qual era quella più plausibile
è difficile dare una risposta
Devo confessarvi che se allora il discorso anti ideologico di Bontadini mi pareva ineccepibile
Oggi in un momento in cui la presenza culturale dei cattolici sembra condannata all'estirpazione le riflessioni di Lazzati mi paiono tutt'altro che chiusa
Quello che in ogni caso si può dire
E che il problema dell'Università Cattolica e ancora davanti a noi e che non è pensabile di affrontarlo e definirlo senza riprendere le riflessioni di fondo con cui solo posero uomini come Lazzati The Bontadini grazie
Ringraziamo il relatore il professor Pazzaglia perché ci ha fatto vedere come il rettore Lazzati abbia affrontato una strada tutto sommato molto in salita
Nel governo di questo università accennato a tanti problemi ardui difficili che non è possibile naturalmente
Neighbours
Pensare di sintetizzare sui quali occorrerà sempre riflettere gli siamo molto grati di questo e passiamo senz'altro all'ultima comunicazione che è del professor Nicola Raponi noto studioso tutti e che si è più volte occupato anche della storia della nostra università SD diminuisce altamente scientifiche
Dizionario biografico degli italiani e tante altre iniziative che ora qui non posso ricordare ci parlerà delle del rapporto di Lazzati con le riviste culturali dell'Università Cattolica legge pensiero se ne è parlato ma erano anche più di una all'un senz'altro grazie
Tutto quello che è stato già detto stamattina in qualche modo in parte anticipato in parte favorito quello che io tiro appunto su Lazzati e le riviste culturali dell'Università Cattolica
Fra le dolorose conseguenze della bufera che tra l'autunno del mille novecentosessantasette la prima però che il Sessantotto
Scosse la pur robusta pianta dell'Università Cattolica due furono le più gravi
Anzitutto la rottura del Filo d'Oro che verrà sempre stato fra la base cattolica
Il mondo degli uni degli umbri di credenti delle parrocchie che costituirono anche il fondamento del sostegno economico da quarant'anni assicurato all'Università Cattolica con la giornata universitaria
E in secondo luogo l'affacciarsi del dubbio anche in quella cultura cattolica che negli anni del dopoguerra aveva attinto idee e programmi
Del secondo dopoguerra aveva attinto idee programmi dal continuo lavoro di ricerca svolto all'interno dell'ateneo cattolico
Il dubbio se questa spinta propulsiva non si stesse esaurendo
E forse si potrebbe aggiungere una terza conseguenza la crisi delle gamme con la Chiesa riannodato sì tuttavia subito dopo con la nomina del Comitato episcopale per i rapporti con l'Università Cattolica
Di cui si è parlato e Conigliere terra rettorato Lazzati grazie anche alla stima personale della quale egli godeva presso Paolo sesto
Sullo sgomento dalla base cattolica non v'è alcun dubbio la contestazione il contrasto Ernesto fra i gruppi studenteschi più politicizzati e le autorità accademiche
Le occupazioni costituirono una sorpresa un evento così inaudito
Da creare prima incredulità poi disorientamento e sfiducia nella base
La corrispondenza che arrivava dalla periferia cattolica dagli Amici dell'Università Cattolica dalle dei legato e diocesane e parrocchiali non lasciava adito a dubbi su questo stato d'animo una delegante dell'università scriveva nell'agosto del sessantotto il professor Franceschini che lasciava l'ufficio direttore con comprensione e tristezza o tanto pensato alla lotta snervante da lei dovuta sostenere per far fronte alle vergognose pazzie abbattutesi anche sull'Università Cattolica
E nella mia pochezza ho pregato perché avessero fine tante sofferenze
Una pazzia dunque veniva giudicata la contestazione in Cattolica anche se Franceschini non raccoglieva per nulla il giudizio tanto pessimistico anzi aggiungeva cara signorina la ringrazio per la sua lettera ho servito la Chiesa era a scuola come meglio ho potuto malgrado quattro occupazione ho condotto in porto regolarmente l'anno accademico poi ho lasciato la più giovane professore il timone della barca anche Luís sottolineato due volte questa sottolineatura molto importante per capire i rapporti
Tra Franceschini e Lazzati anche lui a completo servizio della chiesa e della scuola
Ma come quella citata altre lettere giungevano dello stesso tenore ad indicare l'umore che circolava nel mondo cattolico
Serve insomma consumata la rottura fra l'ateneo di gemelli e quel popolo la cui simpatia e le cui offerte erano sembrate nel mille novecentoventiquattro il ministro cassati
Un fenomeno tanto nuovo e significativo da costituire un motivo sufficiente per l'approvazione dello statuto della neonata università e per il suo in servizi inserimento
Nell'ordinamento universitario italiano
Aveva ben compreso questo stato d'animo della base e più in generale del mondo cattolico Paolo sesto
Che alla vigilia della giornata universitaria del sessantotto se era rivolto con parole accorate ai cattolici italiani affinché non abbonda non abbandonassero la loro tradizionale generosità verso l'Università Cattolica
Nonostante le agitazioni che l'hanno turbata egli affermava noi osiamo e tanto più siamo raccomandarvi la causa della nostra università
Quando nell'estate tocco a Lazzati prendere il timone della barca come aveva detto Franceschini egli si trovò di fronte non solo i vecchi problemi che da qualche anno attanagliava nell'università
I bilanci l'ammodernamento delle strutture
L'ampliamento dei ruoli accademici la scelta fra una politica di espansione e quella di un accoglimento delle forze
Il reclutamento e la selezione degli studenti dei collegi che avevano dimostrato Trump tanta forse troppo vivacità in quei mesi
Ma anche e direi soprattutto i problemi appena ricordati la ricucitura di quella santa alleanza mi raccomando Sanza tra virgolette
Fra la base cattolica il popolo delle parrocchie i parroci stessi e l'ateneo di piazza Sant'Ambrogio
La ripresa dei contatti Corini e dei rapporti con il mondo della cultura cattolica nel Paese e con la Chiesa italiana
Questi problemi Lazzati comincia ad affrontare con la collaborazione di Mario Romani subito dopo il ricordato convegno di Villa Cagnola
Dal settembre del sessantotto negli incontri con il mondo cattolico di base con le associazioni degli amici dell'Università Cattolica
La satira umani si possono di fronte a questi problemi con quel senso di realismo che forse era mancato a stare almeno al giudizio di Tom Piero Zerbi
Durante il rettorato Vito il quale aveva ritenuto di dirigere l'ateneo accetterà accentrando né nelle sue mani la direzione
Mortificando le forze vive di quell'università tuttavia disponeva
Il Rettore Franceschini invece aveva seguito la politica del dialogo e del confronto tra le componenti universitarie con gli stessi studenti
Cercando di valorizzare le competenze e allargando la cerchia dei collaboratori Masera improvvisamente trovato di fronte l'utopia rivoluzionaria dell'intelligenza e del mondo studentesco
Sin dai primi interventi Lazzati dal canto suo
Tenne a mettere in evidenza la singolare veste dell'ateneo di gemelli di essere cioè una università
Inserita nell'ordinamento hippie universitario italiano
E che come tale non sfuggiva ai problemi di tutte le università ma di essere una Università Cattolica e quindi di avere un rapporto ineludibile con la Chiesa e con il ponte mondo cattolico
Una università per un aspetto come le altre
Senza poter tuttavia contare su quei ripianamenti di bilancio di cui potevano potere le altre università per via del permanere della norma costituzionale che impediva agli istituti di istruzione liberi il contributo statale
Di qui lo stop alla politica di espansione
Non inseguire il crescendo di nuovi atenei che si manifestava in tutto il territorio del Paese non una facoltà all'ombra di ogni cattedrale come affermava con un'espressione pittoresca Mario Romani
Bensì la creazione di centri di cultura che pure sono stati ricordati strategicamente distribuiti sul territorio come strumenti di raccordo tra l'ateneo di piazza Sant'Ambrogio e la base cattolica ricostruendo dunque la Rete di comunicazione e di relazioni che la contestazione aveva messo in crisi
Per realizzare questo progetto Lazzate ricorse fra gli altri strumenti anche ad una rivitalizzazione delle riviste culturali
Della Cattolica e cioè in primo luogo la rivista del clero italiano e vita e pensiero come ha già anticipato anche il professor Pazzali
Fu anzi dalle pagine della rivista del clero italiano che gli espose uno dei suoi primi discorsi programmatici il rinnovamento dell'università scritto per la giornata universitaria del mille novecentosessantanove naturalmente ciò non esclude come dire una efficacia una efficace contenuto culturale anche alle riviste scientifiche e mi riferisco in modo particolare agli Us alla Rivista internazionale di scienze sociali riviste che naturalmente avevano un compito e un rilievo specialmente scientifico ma dal quale poi si deduce vano anche conseguenze riflessioni Piero influiva hanno nelle riviste culturali e soprattutto invita e pensiero
La prima delle riviste che abbiamo ricordato la rivista del clero è stato il periodico più diffuso
Fra il clero italiano nella prima metà del secolo fondata nel mille novecentoventi dal cemento da gemelli e Olgiati come strumento di aggiornamento culturale
E pastorale del clero e dei parroci in particolare
La rivista è stata per molti aspetti lo specchio dell'itinerario culturale degli orientamenti filosofico teologici degli indirizzi spirituale dell'ateneo cattolico
è stato lo strumento con il quale i due fondatori hanno fatto conoscere ed amare l'Università Cattolica
Rendendone familiare l'idea e l'istituzione radicante allarme la coscienza dei cattolici italiani e della chiesa italiana
L'Università Cattolica appartiene al clero d'Italia scrivevo Olgiati nel settembre del ventuno alla vigilia dell'inizio dell'attività accademica toccando né tutte le corde della persuasione e del coinvolgimento emotivo
E se no
Essa vuole essere una fucina di idee
è una fucina di uomini un laboratorio di cultura ispirato a severi criteri scientifici e al tempo stesso illuminato dalla fede
Il suo programma e mostrare che religione scienza sono due fiamme diverse che si uniscono e costituiscono una luce fulgida illumina autrice delle menti e della vita
Certo le caratteristiche dell'opera di divulgazione che Olgiati faceva
A favore della nuova istituzione erano caratterizzate da un certo attivismo apostolico da esigenze apologetiche tipiche del tempo e dell'istituzione nascente dalla sua penna suadente partivano i messaggi per una mobilitazione capillare che si diffondeva nelle parrocchie nelle associazioni cattoliche tra la gente d'ogni condizione
Ma c'è un aspetto che merita di essere particolarmente rilevato in questo sforzo di divulgazione di mobilitazione Olgiati chiedeva ai parroci di rinviare alla nuova università studenti motivati e capaci
Che avessero presente che la natura essenziale dell'ateneo cattolico
Era quella d'essere appunto una fucina di scienza ed alta cultura
Una università con un'impronta rigorosamente scientifica ed efficiente no un seminario o un pensionato insomma di indirizzare a Milano giovani
I giovani migliori e più preparati
Del resto la rivista non si limitava a questo compito di collegamento per il reclutamento e per una specie di preselezione degli studenti
Ma svolgevano effettivo compito di aggiornamento teologico e di orientamento pastorale come si può vedere anche dalla struttura dei fascicoli
Esposizione di problemi di teologia morale problemi di vita pastorale sussidi per l'Azione cattolica
Per le apostolato per la predicazione per la catechesi documenti del magistero pontificio orientamenti di vita spirituale
Certo la rivista rispecchiava l'orientamento delle correnti spirituali presenti
All'interno dell'università la devozione al Sacro Cuore la dottrina della regalità il culto mariano la spiritualità francescana come modello di spiritualità laicale una spiritualità basata sul soprannaturale ma non fatta di rapimenti nell'estasi di virtù solitarie non anti mondana
Bensì operante nel mondo una spiritualità dell'azione com'era definito d'arresto tu stesso gemme
Nell'immediato secondo dopoguerra la rivista aveva ospitato anche una serie di articoli di don Giovanni Calabria o almeno Daloui gettati o ispirati
Che contenevano un severo esame di coscienza sulla crisi che aveva condotto alla guerra e alla caduta d'ogni valore e contenevano un appello al clero suggerendo loro una più radicale apostolica vivendi forma che era anche il titolo di un libro scritto da don Calabria
E una esortazione ai laici per un rinnovamento della vita individuale e collettiva della società
Dal settantuno all'ottantatré la rivista fu diretto da un organo collegiale presieduto dal professor Lazzati e dal settantaquattro la direzione fu affiancata da un comitato di redazione
Del quale fecero parte un gruppo qualificato di docenti dell'ateneo
Con una diversificazione delle sezioni e dei temi più rispondenti alle esigenze di aggiornamento pastorale derivato dal Concilio
Con l'ingresso di voci significative della cultura religiosa come quella di monsignor Cristaldi e di con Bruno Maggioni
La rivista mantenne il suo ruolo significativo di espressione dell'ateneo cattolico impegnata a mantenere e a riannodare specialmente nei difficili anni sessanta il legame morale con la Chiesa italiana
Lazzati come si è accennato aveva subito affidato alla rivista del clero il suo primo scritto programmatico sul rinnovamento dell'università
C'erano molte ragioni che imponevano rinnovamento dell'università italiana
Aumento della popolazione studentesca strutture inadeguate o superate metodi didattici insufficienti di fronte alle nuove spinte culturali distacco fra università e società
Ma Veron altrettante ragioni per un rinnovamento dell'Università Cattolica in quanto tale a cominciare da quell'esigenza di aggiornamento che il Concilio aveva posto la chiesa e dunque anche all'Università Cattolica in quanto opera della chiesa
L'azzardo descriveva come egli intendesse parlare di rinnovamento di aggiornamento
Non di destrutturazione di rifacimento totale perché il bilancio della sua storia cinquantennale era comunque positivo tanto nella sua veste di università quanto come Università Cattolica
Occorreva invece graziato trattamenti intelligenti intelligentemente attuati realizzare il massimo delle sue potenzialità affinché il servizio che essa era chiamata arrendere al Paese e alla Chiesa fosse il più efficiente possibile
Altrettanto anzi maggiore impegno Lazzati dedico alla rivitalizzazione di vita e pensiero
La rivista che era stata prima ancora della nascita dell'ateneo cattolico la voce del suo fondatore e del gruppo dei suoi collaboratori
La rivista era nata con un programma aggressivo
Con una contrapposizione utopica della cultura cristiana e del mondo filosofico medievale alla crisi della coscienza moderna in una prospettiva di riconquista e ricomposizione cristiana della società
Di fronte alla frattura Reggie Johnson e culturale del mondo moderno
Un atteggiamento che presupponeva più l'idea di battaglia che quella di un confronto dialettico o di un dialogo con la cultura contemporanea
Nel mille novecento sessantaquattro padre Mattesini
Per molti anni divenuto redattore unico di vita e pensiero aveva promosso una imponente antologia per i cinquant'anni della rivista che raccoglieva i saggi più significativi del periodico
E nella presentazione che ne faceva indicava senza attenuazioni
La natura della rivista le sue origini l'accento polemico e apologetico egli scriveva
Fu più forte di quanto forse non sarebbe stato necessario per iniziare un discorso con la cultura di allora
Prevalse in un contesto storico che deponeva a sfavore dei cattolici impegnati nella cultura
Il tono adatto alla frattura alla rottura e non alla misura di una possibilità di incontro
Per la verità egli aggiungeva tutti i manifesti dell'epoca si configuravano non alla voce pacata della proposta ma quella gridata della imposizione
Era il tempo in cui anche nel sapere si faceva appello all'Energia alla forza ricordo che nel quattordici uscì una rivista che era intubata e precisamente Energia
Vita e Pensiero le si allineava questo clima di lotta e si dichiara e si presentava come rivista di punta coraggioso per niente intenzionata a dialogare con la cultura contemporanea
Per questo spirito battagliero la rivista aveva registrato per la penna di gemelli anche qualche disavventura
Una sbandata subito rientrata per esprimerci con le parole di Bontadini che nel clima di reiterazione del secondo dopoguerra comportò tuttavia la sospensione di due anni della rivista
Tuttavia e essa era stata un canale di comunicazione fra il lavorìo culturale dell'ateneo di gemelli e il mondo cattolico una specie di cinghia di trasmissione di idee di riflessioni di voci significative dell'ateneo che trovavano ecco
Ed attenzione in larghi strati del cattolicesimo italiano
Dopo la morte di gemelli anche la direzione
E la redazione formalmente
Sempre collegiali anche in precedenza si allargò
Con una partecipazione più ampia di professori della Cattolica e solo occasionalmente occasionalmente per brevi periodi di personalità della cultura non inserite nei ruoli dell'ateneo
Caratteristiche adibiti al pensiero è sempre stata quella di essere espressione dell'università questo risulta evidente ad esempio nei numeri speciali
Come nei fascicoli del cinquantanove dedicati al fondatore mille novecentocinquantanove la morte dei gemelli al tema L'Unità d'Italia mette i cattolici italiani nel centenario dell'Unità d'Italia
Nei fascicoli del sessanta dedicati alla libertà della scuola ai concili nella vita della Chiesa
Nel mille novecentosessantuno dedicati al sessantesimo anniversario della Rerum Novarum e poi all'enciclica Mater del mercato il magistrato e nel mille novecentosessantatré alla Pacem in terris
Questa caratteristica di essere cioè espressione dell'ateneo
Divenne ancor più evidente dal mille novecentosettanta con la direzione Lazzati che pur ritenendo inattuale l'appello al milionario al Medio malissimo dice Meli ne raccoglieva come abbiamo sentito già da alcuni colleghi ne raccoglieva l'invito all'esigenza di una unità della cultura Lazzate chiama a far parte della redazione da una nuova serie un gruppo cospicuo di docenti come Mario Romani Giancarlo Mazzocchin Virgilio Melchiorre Bruno Maggioni
Perciò si va serie inaugurata del mille novecento settantanove collaborazione di nuove voci
Come quella di Antonio Acerbi certo sarebbe molto interessante potere vedere punto come dire i titoli di questi volumi monografici vorrei ricordare su sinteticamente quelli del mille novecentosettanta il primo fascicolo discorso sull'educazione permanente con due
Begli interventi di Giuseppe De Rita e di Mario Romani
Il discorso sulla famiglia del fascicolo di febbraio
Naturalmente il tema della famiglia de
Era particolarmente accentuato presente nel dibattito politico di quegli anni con una nota redazionale non guerra di religione ma scelta di civiltà con un articolo di Piero Schlesinger per un diritto di famiglia di Giuseppe biscottini su aspetti giuridici del Progetto di legge sul divorzio è un bell'articolo di Orio Giacchi sulla sovranità dello Stato e il principio di libertà
E poi nel fascicolo di marzo il discorso sulle religioni con bei sulle regioni scusate
Con articoli molto interessanti di Feliciano Benvenuti di Roberto Ruffilli di Enrico De Mita Di Giorgio Pastori di Giancarlo Mazzocchi di Angelo Caloia che in questo periodo si distingueva per una presenza particolarmente frequente sulla sulle pagine di vita e pensiero
E poi in aprile un discorso sulle nuove tecnologia del dell'educazione
E poi ancora nel maggio il discorso sulla casa
Insomma Neglie nel clima come dire del delle emigrazioni interne del di di quegli anni certo il discorso sulla casa era particolarmente interessante
E poi nel fascicolo di giugno-luglio un che una serie di articoli sulla Resistenza e il dopo con un bell'articolo di Mario Apollonio e uno di Carlo Annoni sulla narrativa nella Resistenza
E poi nel fascicolo agosto settembre questione attuale di teologia
Oggioni scienza dalla fede partecipazione alla conoscenza profetica di Cristo Giorgio Jean tre in rapporti col magistero Giuseppe Cristaldi dimensione pastorale Cristaldi è stato sempre uno
Monsignor Cristaldi collaboratore molto assiduo delle riviste culturali della Cattolica
E poi ottobre novembre un'eccellente fascicolo discorso sul cristiano nella storia con saggi di Virgilio Melchiorre profezia Historia te lo ricorderai Bruno Maggioni profeti d'Israele nel tempo
Luigi Pini ermeneutica e storie nel pensiero di Oscar Corman
Italo Mancini anche gli collaboratore delle riviste dalla Cattolica l'ermeneutica di Rudolf Bultmann salvezza della storia e storia della salvezza e di Gian marito menarca
Emanuele Mounier e l'evento politico un fascicolo che poi aveva una serie di bibliografia sia su moglie che su tagli Ardèche ardente e infine l'ultimo fascicolo del settanta la presenza dei cattolici nella vita culturale italiana introdotto dall'articolo di Giuseppe Lazzati dall'esperienza del passato le indicazioni per il futuro con articoli di Giorgio Pastori di Roberto Ruffilli di Francesca duchi mi dice a giudizio dei tempi che anche di un mediatico ecco
Questo per dare come dire l'idea del dell'arricchimento che la rivista sotto la direzione di Muti Lazzati stava prendendo questo porsi delle riviste culturali dell'ateneo come strumenti di aggiornamento
Al servizio dalla Società peraltro realmente corroborato con la sostituzione di alcuni antichi periodici utilizzati per la comunicazione con l'esterno
Come il bollettino degli amici e itinerari un cortissimo con un periodico intitolato significhi significativamente come lo è tuttora presenza dell'università cattolica
Otto aree Brad cartelle
Nel fascicolo del marzo mille novecentosettanta Lazzati illustrava le ragioni solo nuova serie della rivista partendo dalla riflessione sui cambiamenti epocali che avevano caratterizzato l'ultimo decennio della storia mondiale
Abbiamo assistito egli scriveva al frange Arsenal comporsi di antichi e nuovi incredibili socio-politici al consolidarsi della prospettiva di coesistenza Savarese tra sistemi filosofie fedi che parevano inconciliabili
Siamo stati testimoni del tramonto di convenzioni culturale che parevano definitive e del Titano tarsi progressivo della metti meccanizzazione del lavoro
Abbiamo visto sgretolarsi il mito d'una cultura una e riservata sotto gli assalti della società di massa
Da un lato impegnate a stemperare progressivamente le connotazioni individuali dall'altro stimolate al confronto pluralistico delle riforme interpretazioni dell'essere del vivere
Le provocazioni al nuovo scriveva Lazzati incalzano con una perentorietà cui del vino diventa giorno dopo giorno più difficile e scabroso far fronte opponente o un vaglio critico certa
E viene crescendo intanto una sollecitudine per la realtà odierna immediata concreta profana
Per cui non si sbaglia seppur con diverse intenzioni e sottolineature si indica come peculiare con ottantotto agli anni Sessanta appunto il processo detto di secolarizzazione
Era la prima volta che da parte della cultura cattolica questo a volte sottile avvolti impetuoso processo
Di allontanamento dell'uomo dalla prospettiva metafisica religiosa questo processo di secolarizzazione veniva illustrato con particolare chiarezza
A pagare lo scotto di questa divaricazione tra la prospettiva metafisica religiosa per convergere su una prospettiva secolare parrebbe essere egli scriveva proprio la cristianità
E così avverrebbe se essa non fosse capace di uno sforzo di presenza di autoconsapevolezza proporzionato all'urgenza dei tempi e cedesse alla tentazione di sentirsi straniero in una terra inconoscibile
Tentazione non nuova
Aggiungo io perché già sperimentata ad esempio nell'Ottocento quando Chiesa e mondo cattolico se non altro in serrati a difesa nella propria fortezza spesso in uno sterile in uno sterile isolamento
Una simile constatazione affermava Lazzati doveva essere ragione di riscatto non già di rinuncia
Crescita di consapevolezza accettando di confrontarsi con la difforme realtà quotidiana e accogliendo della nuova realtà tutto ciò che è compatibile con la propria dignità
Di essere razionale nato a destini non in Manenti e respinge respingendo quanto posso allontanarlo da tale sintonia
Lazzati indicava dunque nell'atteggiamento di disponibilità al confronto uno strumento per cogliere nella realtà
Mondana tutto quello che di coerente di significativo vi si può trovare per una nuova interpretazione del mondo
E per dare un senso più pieno la nostra esistenza per trarne una lezione di umiltà ma senza indurci a lo scoramento e la stanchezza
Facendoci consapevoli della nostra finitudine che non c'ha e condanna ma l'inizio della speranza speranza che significa
Trovare dentro di sé l'energia per mutare il mondo e promuovere la nostra
La propria storia personale Astoria te la salvezza di tutti Lazzati adombrava in tal modo una visione di antropologia cristiana e insieme di teologia della storia come Stato già ricordato stamattina
Compito del cattolico che opera nel mondo della cultura e quello di far sì che è un mondo che ha posto la sua fiducia in un futuro tecnologicamente più promettente è più facile guardi anche caduta ferire più sincero e più umana
Citando il passo della gaudium et spes nella quale si dice che la Chiesa crede di poter contribuire molto a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia
Lazzaro che scriveva che da questa affermazione scaturiva l'impegno ad una precisa assunzione di responsabilità
Da parte di ogni fedele ma soprattutto da parte di coloro che lavoravano nel campo della cultura nell'ambito dell'ateneo cattolico
Riqualificando e potenziando a cinquant'anni dalla fondazione la rivista Vito e per Vita e Pensiero
L'ateneo cattolico intende essere fedele e condividere l'atteggiamento di servizio che la Chiesa indicato nel Vaticano secondo unendo
La luce della rivelazione alla competenza di tutti allo scopo di illuminare la strada sulla quale si è mosso da poco l'umanità servizio al mondo strumento efficace per l'amor promozione
Civile del nostro Paese occasione di dialogo chiunque
I temi dei fascicoli perché abbiamo poc'anzi ricordato costituivano uno specchio sintomatico dei provo dei problemi del tempo
E al tempo stesso la voce dell'ateneo cattolico sui problemi di volta in volta affrontati ma non possiamo dilungarci su di essi
Si deve invece ricordare che la voce della rivista era accompagnata come pure è stato ricordato dai corsi di cultura che Lazzati promosse negli stessi anni anche essi come strumenti di comunicazione
E di collegamento fra l'Università Cattolica e il mondo cattolico come espressione della elaborazione culturale nell'ambito dell'ateneo
Rivista e corsi di cultura dovevano contribuire in sinergia
A ristabilire un rapporto di simpatia fra il mondo cattolico dell'ateneo di gemelli a mostrare commesso avesse ancora la capacità ad essere un luogo di elaborazione di idee e di riferimento culturale
Non mi soffermo a parlare della nuova serie aperta con nel mille novecentosettantanove quella sede che si apriva con il saggio et at perché in questo saggio Lazzati esponeva idee che sono state ampiamente
Riferite questa mattina
Debbo vorrei ricordare
Che Lazzaro chi aveva pensato addirittura con la nuova rivista dello stesso titolo et E.T. ma per il momento si limitò ad orientare in tal senso Vita e Pensiero imprimendo né una incisività che le porne tesse
Sostenere e portare avanti il programma al quale teneva più di tutti
Fondare una coscienza critica di fronte agli orientamenti emergenti della vita del Paese ed insieme contribuire a rafforzare il particolare rapporto università cattolicità
Egli ribadiva in tal modo il compito delle riviste culturali della Cattolica esprimere attraverso la voce dei suoi docenti risultati del continuo lavoro di ricerca
Svolto al suo interno porsi come autorevole punto di riferimento
Nel dibattito culturale e politico e religioso del tempo mantenere e rafforzare i legami con il mondo della cultura e con il mondo cattolico in particolare
Come e in quale misura questo complesso sia stato realizzato esigerebbe ben altro spazio che ben altro tempo rispetto a queste mie brevi note
Quanto però abbiamo ascoltato sia suo eminenza il cardinal Tettamanzi sia da Franco Pizzolato come dagli altri relatori sull'efficacia e del pensiero e dell'opera di Lazzati fino ai suoi ultimi giorni e l'osso sulla sua eredità spirituale
E culturale lasciata hanno voi ci dovrebbe indurre ad una risposta positiva grazie
Ringraziamo il professor Raponi per questa rassegna per questa presentazione delle due riviste più culturale diciamo che Nesta cattolica come del clero te
Vita e pensiero e anche da questo spaccato da questo punto di vista sono emersi e direi osservazioni molto precise su quello che riguarda appunto del la concezione dell'università la missione che secondo professor Lazzati era affidata messa cattolica c'era sempre un'armonia e conterà
Questi programmi è anche queste realizzazioni che non sono strettamente accademiche come nel caso delle due riviste illustrate dalla professor Raponi
Possiamo ecco allora d'accordo correttore dichiaro chiusa questa sezione tutti siamo invitati per le ore quindici per la seconda sezione del nostro convegno buona pranzo buona pausa tutti