Il nuovo diritto dell'energia tra regolazione e concorrenza

Buongiorno a tutti iniziamo i lavori anche perché come avete visto abbiamo un carne molto affollato d'altra parte il tema regia storicamente uno de temi caldi il argomentazioni giuridiche rispetta tutti i temi tradizionali tenore amministrativisti già ci sovviene le vecchie querelle e su cui poi sono nate le teorie delle concessioni e autorizzazioni laddove venne sostituite gli impianti d'illuminazione correggere attica rispetto all'impianto illuminazione a gas quindi c'è sempre stata un'attenzione forte
A questi temi che ovviamente sono stati esaltati negli ultimi anni si alteri problemi costituzionali ribatte competenze a sia vere i problemi di regolazione di concorrenza sia per tutte le tematiche comunitarie
Questa è davvero mi limito a saluti ringraziarvi
Della vostra presenza ringrazio illustrissime attori il nostro presidente sessione mattutina il professore Enzo Cheli
Qualche piccola comunicazioni di servizio
Nel senso che il professor Roversi Monaco ha consegnato agli atti una elaborata relazione ma per ragioni connesse ai suoi uffici
Non potrà essere presente quindi la consegneremo la verrà inserita nel pomeriggio nel sito
Nostra fondazione e quindi la diamo per letta
Lo stesso avviene per il professor Lotito il quale relatore di chiusura ma appunto così consentendoci di anticipare anche lui ha avuto un impegno inderogabile nella sua relazione essa verrà inserita negli atti
Come poi avrà modo di dire il presidente considerato che è questa
è una cosa che mi fa molto piacere anche perché rarissima quasi tutti i relatori hanno predisposto già un testo scritto
E di conseguenza
Sicuramente daranno solamente le coordinate principali del loro lavoro tanto più che qui siamo di fronte a un pubblico di estremi specialisti per i quali conoscono già tutti il retroterra che stanno dietro alle varie tematiche
Quindi a questo punto dove inizio lavori eccedo molto volentieri la parola e la presidenza
Grazie buongiorno
A tutti come ora ci diceva
L'amico Morbidelli
Il programma prevede una mattinata di lavori piuttosto intensa
Dovremo ascoltare otto relazioni articolate su due su due aree quelli del primo gruppo di relazione riguarda prevalentemente i pro problemi giuridici cioè il quadro istituzionale il sistema i rapporti delle competenze in materia di energia tra i vari livelli comunitario nazionale regionale delle
Delle autorità la seconda parte della mattinata è invece dedicata più specificamente ai problemi della promozione della concorrenza
Per poter rispettare questo intenso programma di lavoro credo e è appena il caso di accennarlo che sia essenziale da parte dei relatori attenersi alla tempistica cioè il venti minuti che sono assegnati
Io perciò chiedo scusa in anticipo a tutti i relatori se alla scadenza di venti minuti richiamerò a rispetto di questa di questo tempo assegnate d'altra parte relazione sono tutte molto interconnessi e chi ha avuto modo di di leggerlo discorre vede che veramente sono relazioni che si completano le una sulle altre perciò aiuti d'avere il quadro completo proprio nell'arco
Nell'arco della mattinata ecco detto questo io non è induce i ulteriori preamboli perché
Anche il termine di ordine generale relativi ai problemi oggi emergenti in questo su Cantù problemi non solo giuridici ma anche economici anche tecnici vengono poi svolti nelle varie relazioni
Detto questo io passo subito la parola al professor Domenico Sorace ordinario in Università di Firenze che ci parlerà dei profili generali del modello di regolazione dell'energia pre
L'attacco sì scusate
Allora
Se limitati i tempi a nostra disposizione
Tutte le relazioni saranno evidentemente
Sintetiche
Sì evocative di problemi più che immagino no
Più
Trattazione i vari problemi la mia lo sarà in modo particolare dato che al di là del nel modo in cui è stato indicato il tema il compito che mi è stato assegnato è stato quello di introdurre in sostanza il il i vari temi che saranno trattati in questa intensa giornata
Allora
Riconfermando che l'approccio di questa sezione comunque il mio essenzialmente un approccio giuridico istituzionale
Non economico non politologico e così via
Il primo punto che sotto questo profilo mi sembra da toccare eh appunto come inquadrare giuridicamente la tematica dell'Energia
E qui mi pare che non si possa fare a meno di prendere atto che
In sostanza e il diritto comunitario che segna il settore
Come lo segna
Se noi andiamo a vedere i riferimenti degli interventi dei vari atti comunitari di riferimenti diciamo così di tipo costituzionale tra virgolette cioè che riguardano il Trattato comunitario noi vediamo riferimenti
Essenzialmente prevalentemente alla formazione del mercato interno ma noi sappiamo che nel trattato
La Energia risulta in evidenza anche in particolare per quanto riguarda le reti transeuropee
E
Soprattutto a me pare che sebbene non citato esplicitamente dire virgola negli atti comunitari un punto di riferimento essenziale sia quello del Concetto di servizio di interesse economico generale
Concetto da ricostruire oggi sulla base da un lato dell'articolo sedici del trattato dall'altra dell'articolo ottantasei del Trattato il che significa affrontare il tema dei servizi pubblici come li chiamavamo prima dei servizi di interesse pubblico l'interesse generale
In una prospettiva che è giocata su due pedanti da un lato l'affermazione
La più completa possibile della concorrenza nel settore dall'altro lato però al contempo la non rinuncia a far sì che se vi sono interessi pubblici
Che la concorrenza non è in grado di soddisfare questi interessi pubblici debbono comunque essere realizzati evidentemente con altri sistemi dicevo non c'è normalmente negli atti comunitari in riferimento al concetto di servizio interesse economico generale ma se noi andiamo a vedere uno degli ultimissimi documenti della Comunità europea
Il le conclusioni tratte il quattordici marzo scorso dal consiglio dei ministri dell'Energia eccetera ove si parla della netto sarebbe non la vecchia netto ma laggiù n el cisti al policy si dice che i punti di riferimento essenziali del sistema debbono essere la sicurezza delle forniture
La concorrenza e la sostenibilità ambientale il che equivale appunto a dire quel che dicevo prima da una parte e concorrenza dall'altra parte
Interessi pubblici sa garantire comunque naturalmente
Attuale questo modello in Italia significa fare una riforma il significato sta significando fare una riforma una riforma difficile ho visto qui con
Un saggio recente riformare listini chiese difficile caso elettrico italiano perfetto siamo perfettamente d'accordo estremamente difficile perché si parte
Evidentemente da un modello che se non è l'opposto quanto meno è fortemente diverso modello nel quale dare attuazione assicurare un servizio come quello dell'energia significava asse non necessariamente almeno naturalmente pensare che fosse necessaria un'impresa pubblica monopolistica soggetta agli indirizzi politici del Governo
Dunque appunto lo stato in cui siamo è quello di una riforma in corso una riforma in corso in primo luogo verso il primo secondo cui vengono chiamati i pilastri naturalmente dal Consiglio d'Europa i tre che ricordavo e la concorrenza viene indicato come il secondo pilastro dunque il primo importante obiettivo realizzare il secondo pilastro
Credo che vada sottolineato peraltro questo aspetto che quando si dice che nel modello
Da una parte c'è la concorrenza
Dall'altra ci sono altri interessi pubblici
Si può correre il rischio di pensare che le due cose siano contrapposte nel senso cioè che da una parte c'è purtroppo come dire la concorrenza pensiamo che si occupa di realizzare interessi privati gli interessi delle imprese e dall'altra invece per fortuna cioè qualcos'altro che si occupa dell'interesse pubblico laddove vi pare che il punto di partenza fondamentale sia prendere atto che invece la concorrenza viene vista come
Uno
Dei
Delle vie che ha la stessa importanza delle altre per realizzare tipici interessi pubblici di quelli che caratterizzano normalmente un servizio pubblico
In particolare attraverso la concorrenza nel pare ma poi appunto qui saranno in un giudizio dicci a dirmi se sbaglio oppure no in particolare
Si dovrebbe ottenere attraverso la concorrenza una sufficiente quantità
Di produzione del servizio accosti non eccessivamente lontani attrezzi non eccessivamente lontani dai costi con il che si è realizzato uno degli obiettivi normalmente propri in servizio pubblico
Allora per far questo dicevo riforme riforme che sappiamo e non sto certo ha ricordato questa concorrenza va costruita partendo da un monopolio bisogna disaggregare
Giuridicamente bisogna liberalizzare giuridicamente bisogna in concreto arrivare a moltiplicare le
Imprese che producono determinati
Servizi
Di chi sogna intervenire anche con strumenti d'appoggio alla costruzione
Di un sistema nuovo in cui con una pluralità di offerte di domande abbiamo le condizioni per un mercato concorrenziale le borse è uno dei problemi notte conosciamo presente nel settore
Detto questo però mi pare che si debba prendere atto che nel settore
Esiste una problematica particolare che è quella delle delle reti
Una problematica particolare dove se non c'è la concorrenza non è che non c'è per le ragioni di cui parla l'articolo ottantasei del Trattato che ci dice che se
Determinati obiettivi di interesse pubblico sono incompatibili con la concorrenza allora si spostano anche prevedere diritti esclusivi riserve comunque Monopoli più o meno grandi ma
Mi par di capire che non c'è per un'altra ragione per una ragione tecnica o economica per quello che si chiama
Una condizione di monopolio naturale
Allora qui il problema che si pone è un problema particolare
Essendo le reti quella che nel linguaggio Antitrust ordinario
Si chiamerebbero una senza facility
E il problema è di farsi che la utilizzazione delle reti sia fatta in modo tale da non turbare la concorrenza laddove questa è possibile ed anzi di favori da qui quindi una serie di regole particolari che debbono riguardare
La utilizzazione di queste strutture i in modo da evitare che attraverso un modo
Scorretto sotto questo profilo di utilizzarle sì
Impedisca o quanto meno si turbi la concorrenza laddove è possibile quindi qui abbiamo la necessità di intervenire
Dando determinate regole che riguardano in sostanza l'obiettivo di ottenere la concorrenza in settori
Collaterali analoghe affini dove la concorrenza e possibile e dove può giocare per proprio conto
Da qui quindi un certo tipo di disciplina
Che riguarda da un lato tutto il problema della proprietà delivery
Sappiamo tutta lì discende
Dalla dalla scissione dal della gestione
Con la proprietà alla fusione tra proprietà e gestione
Al problema di vedere di incidere sulla proprietà limitando gli assetti azionari
E così via dicendo dall'altra parte regole regole che dicono comunque una Rete deve essere gestita in modo imparziale e neutrale
Ad una rete deve essere sempre consentito l'accesso a chiunque lo richieda
Soddisfatti evidentemente certi requisiti tecnici e in conformità a certe regolette
Ciò detto ci sono gli interessi
Di servizio pubblico chiamiamolo così e la concorrenza di per sé non può soddisfa come dire teoricamente concettualmente qualcuno questo ripeto
Altri ben più esperti verificheranno se questo assunto ha un senso oppure no
Beh probabilmente sì
Se appunto la netta si deve fondare sulla concorrenza da una parte ma poi mi si mette mi si indicano separatamente
La sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale probabilmente è perché
Appunto queste due concetti non sono sicuramente assicurabili anche in da un teorico mercato concorrenziale assoluto
In concreto
La sicurezza
In termini vetero giuridici cioè facendo riferimento alle tipiche regole del servizio pubblico alla francese come si usa dire
Le quali comprendevano legalità e mi dà diritti e Contini vite essenzialmente la continuità e non corrisposte
Possiamo riferire alla sicurezza
Concreto
Per quanto riguarda l'elettricità ma qui il discorso anche per il gas un punto fondamentale che ci sia sente
Che non ci siano blackout che non ci siano blackout di dimensioni riveste ai piccoli ai grandi e evitabile questo semplicemente fondandosi sulla concorrenza senza nessun'altra regola probabilmente probabilmente no
Allora per questo si prevedono una serie di interventi le gli atti comunitari più recenti si occupano molto di questo dopo le direttive del due mila tre proprio quelli dei dati del due mila quattro due mila cinque si occupano molto di questo aspetto
Naturalmente per raggiungere questo questo risultato un punto importante può essere anche semplicemente quello di allargare il mercato
E non significa a me pare
Dire
Tuteliamo assicuriamo dei competitori nel mercato piano tutti ad armi pari e così via ma significa fare qualche cos'altro
Significa aumentare le reti di interconnessione significa trasformare il mercato nazionale in un mercato europeo e per far questo bisogna intervenire
Da un lato appunto probabilmente anche fisicamente qui qualcuno dovrà farlo le reti eccetera
Significa porre ancora una volta delle regole sulla utilizzazione di queste infrastrutture necessarie e indispensabili per l'allargamento del mercato
Probabilmente
La stessa garanzia della universalità del servizio per uno dei dati fondamentali di un servizio pubblico universalità in termini
Sia diciamo fisici geografiche e sociali non è assicurabile di per sé attraverso la concorrenza non è assicurabile se non si interviene imponendo qualche cosa anche se sia ben chiaro
Il tipo di imposizioni che possono essere necessari a questo fine non sono necessariamente in contraddizione con la concorrenza
Perché nella misura in cui
Per questo fine o per un altro grande per esempio
Si impongono oneri all'impresa che siano però tali da non scalfire la parità di condizioni delle imprese questo tipo di intervento non è in contraddizione evidentemente con la concorrenza anche se
Una cosa diversa da
Allora
I due grandi pedali tutela della concorrenza regolazione o i pilastri pentire
Con la linguaggio comunità
Come si interviene giuridicamente in questi settori
Si interviene con un la gamba più ampia degli strumenti giuridici immaginabili sia sotto il profilo del diritto comunitario sia sotto il profilo del diritto interno
Molto interessante per esempio nel diritto comunitario gli orientamenti perché non è chiarissimo quale
Quale efficacia
Possono altri
Tutti questi strumenti sono normalmente strumenti autoritari
Interventi da parte del potere pubblico in cui questo si presenta col volto dell'autorità dell'impero della imposizione
L'uso di strumenti di questo genere
è noto ai giuristi e secondo i giuristi deve essere sottoposto a regole molto precise
E importanti
Ce ne sono tante
La libertà di impresa presenta come possiamo dimenticarci anche quando siamo in un settore di questo genere ma voglio sottolineare soprattutto in questo caso principio di legalità riserva di legge e così via lo sottolineo perché perché per esempio
Questo è un tipico tanto in cui
Capire fin dove arriva il principio di legalità e la riserva di legge molto interessante capire cioè
Al contrario il margine dell'eventuale esistenza di cosiddetti poteri impliciti è una cosa molto è un campo molto
Adatto a verificare la il modo nella misura in cui il principio di legalità può funzionare quando siamo in settori
Di questo tutto
Dall'altro lato
Rispetto ad atti di questo genere che debbono operare nel modo che dicevo che operano e lo dirò subito dopo attraverso in gran parte l'intervento di un certo tipo specifico di organismi amministrativi si pone tutta una problematica particolare per quanto riguarda
Le tecniche di tutela giurisdizionale e anche su questo avremo una relazione quindi non mi soffermo
Ulteriormente
Vorrei richiamare la vostra attenzione semmai quasi da ultimo su un punto
Ma dal punto di vista giuridico
Per le implicazioni poiché eventuali istituzionali più generali
La distinzione corrente
Nettare
Tra due cose che sarebbero da un lato la tutela della concorrenza cioè gli interventi a tutela della concorrenza dall'altro la regolazione
E una distinzione netta chiara comprensibile fino in fondo è comunque rilevante
Per altri aspetti
Ora io non non
Mi limito a ricordare che naturalmente tutti i fenomeni possono essere classificati nei modi più diversi
E che al contempo è difficile trovare criteri di classificazione quindi che vagano in assoluto quindi criteri distinzione identificazione quell'uno o per l'altro che valgano in assoluto qui la distinzione può avere rilevanza per aspetti Bari per esempio quello organizzativo il problema di indipendenza di cui dirò subito dopo delle autorità
Ma ecco mentre forse per quanto riguarda la tutela della concorrenza molto si è detto sul discorso di che cosa sia la regolazione
Mi pare che si sia detto meno nel senso che questo termine che ciò non che abbraccia cento mila forse perché evidentemente la regolazione comincia dal porre una costituzione fino punto autorizzare oppure no qualcheduno
E la regolazione può avvenire gli obiettivi e le finalità tipiche
Ho trovato proprio qualche giorno fa anche mi è stato segnalato
L'articolo su una rivista francese di c'è l'arma Coupé è un un acuto giurista francese che attratto
Personalmente le conclusioni di una ricerca comparata condotta da un ampio gruppo internazionale fatto parte anch'io
E che mi dà questa definizione di
Regolazione
Dice la ringrazio detti un fondazioni della chissà più Blick città Untitled lire incompiuto mini
Anticorpi soggettista e totale economico e non economico
Pupa tetto che antinomiche dans le canzoni del mafie complicanze dunque
La
Noi dovremmo intendere per regolazione
Una funzione del potere pubblico che tende a stabilire un compromesso
Un compromesso tra obiettivi e valori economici e non economici che possono essere antinomici per definizione tutto questo nel quadro di un mercato concorrenziale
Evidentemente una definizione accettabile ma mi pare che si possono fare delle obiezioni
In che senso nel senso che si possono almeno in astratto concepire interventi
E non sono la tradizionale tutela della concorrenza e che tuttavia non hanno necessariamente per l'obiettivo di trovare il compromesso tra valori economici e valori non è poco
E e che sono comunque interventi in
Aree dove non esiste un mercato concorrenziale
Che cosa a che cosa penso abbiamo detto prima del discorso delle reti
Si deve intervenire sulle reti le reti non sono concorrenziali sono un monopolio naturale come si può intervenire sulle reti
Occluso cercando di fare tutto il possibile perché queste siano utilizzate in modo da non impedire anzi da favorire la concorrenza nei mercati concorrenziali
Nel far questo mi pare che non ci sia da fare alcun compromesso tra valori economici e valori non economici
Questa è una regolazione che chiamerei economica
Economica pro concorrenziale probabilmente
Ugualmente ho detto che qui sappiamo che siamo in in un momento di transizione da un vecchio sistema ad un altro da un sistema non concorrenziale ad uno concorrenziale non so a questo punto dove siamo
In quale punto siamo ma certo che fino a che il le condizioni per il sistema concorrenziale non ci sono è stato stabilito di applicare tariffe imposte a determinate cessioni di servizi forniture di servizi e così via
La nostra legge indica il modo in cui devono essere determinate queste tariffe
In modo molto onnicomprensivo e confuso ma in astratto voi potremmo immaginare che le tariffe siano determinante secondo criteri esclusivamente economici vita ecco in astratto come
Anche in questo caso avremo una regolazione e puramente economica che chiamerei simil concorrenziale invece che pro concorrenziale ma che non vede puntare a compromessi con le altre cose al contrario
Ci sono interventi regolative lì
E non possono essere
Non economici
Cioè che sono interventi sociali e sono interventi che hanno di mira determinati risultati quando vogliamo garantire il servizio di universale consenso sociale
Stiamo facendo un intervento che non è di per sé economico a mio avviso qualcuno ritiene di potere di condurre anche questo in realtà all'economia quando interveniamo a tutela dell'ambiente probabilmente interveniamo in modi diversi
Questa è regolazione sociale regolazione riversa dalla regolazione economica
Ho già detto e potrebbe non essere in contraddizione con l'esigenza della concorrenza ma certamente a obiettivi diversi
Otto se tutto questo è vero cosa se ne può trarre in termini di
Organizzazione come dice usiamo il criterio per un determinato figlie poniamoci il problema della indipendenza cosiddetta delle autorità se ragioniamo in questi termini anche qui
Il dibattito è noto il lungo si è distinto la la formula più nota
Di un giovane collega in questo momento ad un problema
Di probabilmente di arrivo qualche carica Crocetta importanza e che si distinguono autorità indipendenti d'autorità semi-indipendenti no autorità indipendente non possono che essere autorità
Della tutela della concorrenza le altre autorità sono autorità semi-indipendenti formula interessante il PAC
Cosa significa questo segni dipende
Il modo in cui questa formula è stata attuata nella nostra legislazione
Aggiunge alla vaghezza la confusione a me pare perché ne inventa di tutti i colori ma nella nella nell'iter nell'intervento più recente quello della legge sul sistema dell'Energia la cosiddetta legge Marzano opera una una decisione prende una decisione
Che
E quella di dire che il governo ha il potere di in indicare indirizzi di politica generale del settore per l'esercizio delle funzioni attribuita all'Autorità per l'Energia
Per indicizzare delle funzioni di tutte le funzioni
Se così è naturalmente svanisce il discorso
Autorità interventi regolative economici e non economici tutto il soggetto all'indirizzo politico e
La semi indipendenza grinta confusione appare e e questo non è utile anche se capisco non è facile
Trovare dei criteri attraverso i quali si possa dire per certe funzioni specifiche le autorità di regolazione debbono essere totalmente indipendenti peraltro i debbono partecipare in qualche modo alla formazione dell'indirizzo politico per altre sono totalmente subordinata all'indirizzo politico o forse meglio estranee
A un certo tipo di attività Tozzi distribuisce la competenza in modo
Quello che appunto tenderei ad escludere quindi in in in disaccordo col collega Marku e di prendere come regola che ci siano delle organismi e vogliamo indipendenti che vogliamo qualificati tecnicamente e ai quali poi attribuiamo il compito di stabilire il compromesso tra obiettivi economici obiettivi non economici questo non mi pare accettati
E concludo ricordando semplicemente appunto in termini organizzativi
Appunto per fare la funzione di presentatore di quel che viene dopo la importanza
Del multi livello organizzativo dell'intervento nel settore
è triste conosciamo quindi intervento europea è un intervento a livello nazionale tra statale e regionale sottolinea Ray riporterei semplicemente soltanto due punti
E il livello europeo e a questo punto un livello che non è soltanto il livello delle grandi decisioni politiche delle grandi decisioni strategiche ma è ormai il livello della regolazione
Fra il livello amministrativo
Un livello che è partito
Dai coordinamenti più o meno informali del Forum per l'appunto uno di Firenze come al solito per il protagonismo diffidenza nell'energia che diceva
Morbida e lì e che secondo il Libro Verde ha di recente presentato dovrebbe arrivare ad aprire un'autorità di regolazione almeno per le reti europea
Di pittura quindi abbiamo intervento amministrativo di grande importanza che si sgancia dall'altra parte la questione del rapporto Stato Regioni
Dove appunto vorrei semplicemente ricordare che sappiamo quattro che cosa il titolo quinto sappiamo in particolare l'infelice definizione data per il competenza regionale dal Titolo quinto ma se vogliamo affrontare il problema della
Nel rapporto Stato-Regioni in questa materia questo punto dobbiamo tener conto non soltanto di quanto dice
Centodiciassette a questo proposito ma di quanto di fatto tante altre cose
La tutela della concorrenza come funzione esclusiva dello Stato il il l'ambiente compartecipato soprattutto gli indirizzi della Corte costituzionale che a questo punto mi chiedono sostanzialmente l'intesa per tutta una serie di interventi e che quindi dovrebbero porre se c'è un problema di riforma sotto questo profilo della costituzione mi pare che la riforma dovrebbe essere affrontata non limitandosi a tener conto di quella che è la piccola definizione relativa all'energia ma del quadro complessivo grazie mi scuso se occorre
Ringrazio Domenico Sorace per questa introduzione veramente essenziale Chiara che mi pare ha toccato proprio i punti nodali della materia che dobbiamo trattare punti che vorrei riassumere in questi quattro aspetti l'intreccio che in questa materia dell'energia si determina tra interesse pubblico
Legato al tema della sicurezza degli approvvigionamenti e della sostenibilità ambientale con i problemi della competizione della concorrenza degli interessi economici il ruolo che le reti giocano in questa materia in quanto monopolio naturale il ruolo della regolazione come punto di arbitraggio in questo intreccio di interessi del pubblico
E d'interesse privato e poi i profili organizzativi che attengono sia i vari livelli di regolazione sia a ruolo e all'indipendenza delle autorità
Di settori ecco su ciascuno di questi punti i lavori della mattinata poi svolgerà non approfondimenti particolari passo subito la parola su queste anime al professor Francesco Munari ordinario all'Università di Genova che ci parlerà del livello degli interventi comunitari del contesto comunitario il ruolo degli organi europei
Grazie presidente
Buone grazie mentalità al Cesis interi gradito invito mi fa piacere parlare di energia
The parlava dal punto di vista dell'ottica comunitaria perché ritengo sia tutto sommato un buon punto di partenza anche perché
Le
Comunità europea che nascono in realtà avendo ben chiaro il problema energetico due delle tre comunità europee si occupano i fatti di energia uno ad oggi non c'è più ma comunque diciamo all'epoca certamente
La ceca era soprattutto una comunità riportata a gestire il problema energetico
L'energia è una merce dal punto di vista del trattato quindi rientra pienamente nell'ambito per la libertà fondamentali di circolazione delle merci
E quindi come dire sembrerebbe che i presupposti per un pesante
Come dire interesse comunitario nel settore ci siano tutti vero è come tutti sanno che questo non è così i mercati nazionali energetici sono rimasti per lungo tempo immuni
Dalla da alcun tipo di contaminazione con comunitaria ed è soltanto da pochi anni
E all'interno di quel processo che è già stato accennato anche anche questa mattina
Che è stato avviato in parte
A metà degli anni novanta del secolo scorso successivamente con le direttive diciamo di seconda generazione e da ultimo con altre iniziative di qui Blair parlerò brevemente in avanti che la comunità a diciamo un po'spinto l'acceleratore sul settore energetico
Per parlare delle norme più rilevanti
Conosciamo tutti le direttive cinquantatré
Scusate cinquantaquattro cinquantacinque di cui darò largamente per scontati i contenuti ritengo importante menzionare i regolamenti mille duecentoventotto del due mila tre nel mille settecentosettantacinque del due mila cinque rispettivamente in tema di condizioni di accesso alla Rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica e del gas su cui ancora poi ritornano tuttavia queste norme che sono un po'quelle più citate altre ne sono già state menzionate prima del riso Sorace ci tornato anch'io non esauriscono affatto il panorama della normativa comunitaria di settore
E in questo senso a mio avviso vale la pena però di capire se effettivamente tutte queste norme si inseriscono all'interno di una
Come dire competenza organica delle comunità oppure no nella risposta lo dico subito assolutamente no e questo a mio avviso è uno dei grossi problemi che il mercato energetico europeo
Deve affrontare
Le
Misure in materia di energia previste dal trattato
Sono comprese tra le attività che la comunità europea e competente ad assumere alle condizioni e secondo un ritmo previsti dal trattato tale il testo dell'articolo tre uno lettera u del Trattato di Roma
Quale strumento per la realizzazione dei compiti degli obiettivi della comunità ai sensi dell'articolo due del Trattato CE
Competenze in materia di energia sono previste con riferimento alla materia delle reti transeuropee nell'ambito delle quali com'è noto la realizzazione
Di queste reti prevede un concorso della comunità insieme agli Stati membri per quanto concerne il perseguimento degli obiettivi riguardanti l'instaurazione di queste reti al fine di consentire ai cittadini italiani il testo l'articolo centocinquantaquattro del trattato di beneficiare pienamente dei vantaggi derivanti da uno spazio senza frontiere interne
L'energia viene nuovamente menzionati in materia di politica ambientale titolo diciannovesimo del trattato
E alla comunità riguardo una potestà di adottare misure aventi una sensibile incidenza sulla scelta di uno Stato membro tra diverse fonti di energia e sulla struttura generale dell'approvvigionamento energetico del medesimo
Vedete che quindi abbiamo diciamo una
Una prova prospettiva diciamo un po'a macchia di leopardo per quanto riguarda le competenze comunitarie metterà energetica peraltro vero che la parte del leone se così si può dire l'hanno fatto le norme di tipo armonizzatori io e cioè le misure adottate ai sensi l'articolo novantacinque del trattato
Con
La schema ampiamente sperimentato tra Comune ed europea che è quello di rimuovere i monopoli pubblici nazionali nell'ottica di creare mercato interno
Abbiamo una serie di regole che sono state adottate anche negli altri settori
E in qualche modo diciamo sono meno conosciute queste regole ma non così meno importanti nella mia relazione scritta mio trattato e ad essa rinvio per evitare di allunghi i tempi non Garmin troppo
Interessa ribadire il fatto che sono le direttive mercato interno come dire quelle che hanno catalizzato l'attenzione
In questo settore però che ci è stato detto che questa mattina esistono ulteriori limiti in capo alla comunità che sono quelli che gli derivano dalla presenza all'articolo ottantasei per con la secondo paragrafo dall'articolo ottantasette che evidentemente lascia in capo agli stati membri una serie consistente di competenze con riferimento in particolare
Ai profili del servizio pubblico del servizio universale della diciamo deroga al principio in materia di concorrenza con riferimento a dispetto di quelli che sono gli obiettivi di interesse economico generale previsti appunto dalla norma di cui vi sto parlando
Ecco allora che abbiamo nel settore energetico come dire una serie di atti un po'mancati da parte della Comunità europea con riferimento a vista d'azione del mercato unico
E se volessimo in qualche modo cercare di individuare qual è la caratteristica fondamentale delle direttive che si sono succedute nel tempo in materia energetica abbiamo
A mio avviso due profili di un certo rilievo il primo che io ho definito un frutto avvelenato e quello della
Potestà che le prime direttive del novantasette novantotto davano agli stati membri di liberalizzare a diverse velocità altro test mercati emergenti
E il
Secondo la seconda caratteristica di queste direttive è la modalità con cui si procede all'attuazione del mercato interno delle merci
Secondo una a mio avviso abbastanza simpatica espressione che è stata usata dottori britannici siamo nell'ambito di una specie di terza via della liberalizzazione e cioè una cooperazione tra autorità nazionali in qualche modo
Gestita ma neanche gestita diciamo sorvegliata dalla Commissione quindi non hanno no in un'ottica molto decentrata dal punto di vista del diritto comunitario di attuazione delle norme sul mercato interno
Su questi due aspetti pure quindi cercare di riflettere allora il primo è evidente che questa liberalizzazione a diverse velocità ha prodotto risultati negativi non c'era bisogno forse di studiare le opere del mit dem della metà degli anni ottanta che in qualche modo già parlavano di settori strategici e delle possibilità di utilizzare in chiave strategica le diverse apertura dei mercati internazionali riusciranno a massimizzare i vantaggi di tra virgolette campioni nazionali ma è chiaro
Che questa lezione era molto ben presenti in capo ad alcuni Stati membri i quali vedendo la possibilità di liberalizzare alcuni mercati esteri è propria di manti ieri invece consistenti condizioni di Monopoli interna i loro hanno determinato pesantissime simmetria delle con il mercato energetico europeo evidentemente soffre
Ora io non voglio dire che queste tattiche chiamiamole così siano delle violazioni del trattato
Mi fa piacere ricordare che all'interno del trattato c'è l'articolo dieci che parla di leale cooperazione degli stati membri secondo me qualcuno un po'diciamo ha cooperato in modo non particolarmente attento agli interessi di tutti quanti
Tanto è vero che come tutti sanno nel settore energetico sono venute fuori diciamo dei mostri
Dalle caverne degli anni cinquanta c'è l'idea di ragionare in termini di reciprocità
Che è un dato assolutamente dirompente dal punto di vista comunitarie perché tutti sanno che il principio di reciprocità che pure Valiani dall'internazionale come regola del pollice
Nell'ambito del settore comunitario è assolutamente bandito eppure continuiamo ad avere in Italia in Spagna molti stati membri un ragionamento intermedie ma se loro non li paralizzano liberalizziamo che anche noi blocchiamo vediamo che è un modo dirompente di ragionare in termini di mercato interno dell'energia quando per le competenze gli stati e vogliono esercitare
In chiave di utilizzo di strumenti come dire se però internazionale pubblicistici
L'altro limite che deriva da questo aspetto del noto principio di neutralità della proprietà pubblica o privata presente nel diritto comunitario è vero che è una delle come dire condizioni inespresse della liberalizzazione del settore è costituita dalla cosiddetta separazione o unbundling che prevede in un modello teorico ai quali tutti quanti dovremmo in qualche modo ispirarci il fatto che probabilmente le reti possono essere mantenute di titolarità pubblica invece i generatori diciamo i soggetti che generano energia potrebbero essere tranquillamente privatizzati anzi
La separazione è proprio diciamo la possibilità di evitare quei conflitti di interesse nei quali anime l'energia europea sta soffocando da troppo tempo
In realtà però anche qui il diritto comunitario nobili che nessuna privatizzare anzi c'è una norma del trattato l'articolo duecentonovantacinque che non assolutamente prende posizione nel senso che gli stati membri che vogliono privatizzare lo fanno quelli che non vogliono farlo non lo farà
Ecco allora che come dire la comunità europea ha un po'di armi spuntate dal punto di vista di riuscirà a scalfire quell'immunità che pure
Con grandi proclami a partire dagli anni novanta del secolo scorso aveva cercato in qualche modo di promuovere l'altro aspetto importante riguarda vi dicevo
Le tecniche che vengono utilizzate per realizzare il mercato interno energetico poche sono state fino ad oggi tentate per raggiungere questo obiettivo e cioè il problema della cosiddetta cooperazione orizzontale tra le autorità nazionali di regolazione
Ripeto secondo me si tratta di una soluzione necessitata dalla carenza di competenze comunitarie chiamiamole così forti nel settore la funzione della commissione e quindi non può che essere quella di nordica Nismo in qualche modo arbitro tra la gestione del mercato interno dell'energia da parte delle autorità nazionali di regolazione
E addirittura questa funzione non è neanche descritta nelle due direttive narice gas bensì in due regolamenti
Che sono mille duecentoventotto del due mila tre e mille settecentosettantacinque del due mila cinque rispettivamente sul sull'energia e il gas
Regolamenti che badate hanno dal punto di vista diciamo istituzionale comunitario una caratteristica del tutto singolare e cioè sono norme che hanno nella nell'articolo novantacinque del trattato la loro base giuridica
L'articolo novantacinque del trattato essendo chiaramente una regola che garantisce dal punto di vista delle potestà normative la comunità il potere di adottare direttive e non più regolamenti
Il testo dell'articolo novantacinque è chiarissimo
Si riferisce a misure relative al ravvicinamento delle disposizioni legislative e regolamentari ed amministrative degli stati membri che hanno per oggetto l'installazione al funzionamento del mercato interno
Con questo non voglio dire che magari qualcuno si fa venire in mente di chiedere l'annullamento dei due regolamenti davanti alla Corte di giustizia per violazione della base giuridica
Ma è un dato certo che queste primo e mi costa unico caso nell'ambito del quale siano state fatte misure tra virgolette di armonizzazione
All'interno
Dell'articolo novantacinque dotando di regolamenti il che la dice tutta
Sulla camicia di Nesso nella quale la comunità si sta muovendo in questo settore perché evidentemente l'armonizzazione non è servita a nulla e quindi è necessario adottare dei regolamenti che sono immediatamente e direttamente applicabili all'interno distratti
L'unico esempio vicino a questo
Nuovamente un settore tormentato e quello del trasporto aereo misure in qualche modo parenti
Dei due regolamenti di quegli sta parlando erano infatti contenute nel regolamento due mila quattrocento auto del Nintendo mille novecentonovantadue che apriva i cieli europei la concorrenza nel settore ed è un esempio tuttavia che costituisce un'eccezione rispetto a quello che è il modo di operare
E allora
Ci sono dovremo capire quali sono i contenuti di questo Regolamento quali sono i poteri che la commissione in qualche modo sita alcune di questi poteri io li ho citati nella relazione i dessert rinvio sono
Fondamentalmente quelli di dare degli orientamenti il professor sopra ci dice sarà interessante capire qual è il senso degli orientamenti per nei Comuni interisti
è un senso abbastanza semplice si tratta di atti atipici che limitano la potestà della commissione danno degli indirizzi quindi sono ottimi autolimita attività la potestà tra Commissione danno degli indirizzi che poi dovrebbero eseguiti essere seguiti auspicabilmente immagino dall'autorità
Indipendenti nazionali
Vi faccio presente tuttavia che anche questi in questi orientamenti e la comunità ha una competenza ridotta perché essi non solo sono per quanto riguarda il gas indicati già nel nel Regolamento diciassette settantacinque e la commissione semmai soltanto un potere di modifica niente
Per quanto riguarda le energie a questi orientamenti comunque debbono essere il elaborati sulla base del noto procedimento di comitologia cioè nel quale ancora una volta gli Stati membri hanno un qualche tipo di ruoli importanti significativa tutte e due tuttavia dal punto di vista del tentativo per la comunità svolge di parlarsi a livello tecnico né la decisione due mila tre settecentonovantasei che istituisce il Gruppo dei regolatori europei per il gas e l'energia è
Un gruppo di tipo consultivo che in qualche modo supera
Il foro di Firenze e il Foro di Matrix non mi dispero se non mi sbaglio per quanto riguarda il gas
E istituzionalizza un rapporto nell'ambito del quale la commissione si sforza di fare qualcosa che secondo me è abbastanza sensato cioè sottrarre dall'agone politico
Le discussioni sul mercato energetico e cercare di pararsi a livello tecnico tra autorità per capire se effettivamente questa
Questo mercato europeo dell'energia può in qualche modo nuove
Debbo dire che tutto sommato però questa terza via non mi sembra una grande success story del diritto comunitario
Anzi penso che abbia dato assai meno frutti di quelli che si potevano sperare
E quindi bisogna cercare di capire che cosa succederà qualcosa cercano di dirlo
Ovviamente questi due
Principi non escludono altre competenze comunitarie forti prima di tutto competenza antitrust
Evidentemente non messa in discussione ma anzi espressamente enfatizzata anche nella normativa dell'energia come elemento diciamo di completamento del mercato interno energetico
Qualcuno anzi ha detto ma è vero si è realizzato nel settore energetico la stessa cosa che si è fatto nel nel seppellire tanti trascorre con lamento uno due mila tre cioè l'applicazione decentrata del diritto comunitario nella specie dell'energia secondo me le apparenze sono diciamo le similitudini sono più apparenti che reali non credo affatto che sia che sia così anche perché nel in materia antitrust le competenze sono ben preciso e sono in qualche modo molto forti le autorità nazionali applicano anche il diritto comunitario antitrust
In chiave tuttavia di completamente di coordinamento nello scenario del tutto diverso
Da quello energetico anche perché ripeto in materia antitrust dobbiamo ricordarci
Che c'è l'articolo ottantasei secondo paragrafo che limita notevolmente anche la possibilità del diritto antitrust di di di applicarsi se facciamo un excursus dal melo AN Echo vediamo che la giurisprudenza comunitaria tutto sommato
Meno coraggiosa e forse anche giustamente secondo me comunque più rispettoso delle prerogative previste
Secondo me è un elemento sul quale invece intervenire molto è quello della libera circolazione dei capitali e della libertà di stabilimento cioè nell'esistenza di norme che prevedono golden share se quant'altro sono efficacemente contrastate nel diritto comunitario
E su questo si dovrebbe cercare sicuramente di lavorare di più per cercare di rimuovere alcuni dei colli di bottiglia che noi abbiamo mi avvio brevemente alla parte conclusiva
L'assenza di competenze forti della comunità nel settore energetico e diciamo il fatto che la cooperazione tra Stati membri o la sommatoria delle politiche nazionali non sia stato un grande risultato
Determina alcuni problemi significativi
La crisi energetica o con la crisi energetica l'emergenza energetica dello scorso inverno hanno già fatto capire quali potrebbero essere gli scenari prossimi venturi il prezzo
Del del petrolio e quindi del gas in fase di grande momento determino ulteriori tensioni
La comunità ha risposto con due direttive della direttiva due mila quattro del sessantasei del due mila cinque dall'ottantanove sulla sicurezza dall'approvvigionamento ma anche qui come dire
Mi sembra più un balbettio una richiesta agli stati membri di mettersi d'accordo per gestire l'approvvigionamento in modo unitario piuttosto chiara e allora la comunità
Che ha fatto ha adottato un libro verde di cui parlerò brevemente soprattutto è partita con una raffica di procedure di infrazione
Questa Commissione non fortissima la Commissione Barroso sappiamo tutti che non è una delle più autorevoli che abbiamo avuto a Bruxelles
Ha aperto ventotto procedure d'infrazione se non se non ho letto male il giornale di ieri siamo alla ventinovesima perché è stata aperta un'altra procedura contro la Spagna per le golden share su Endesa
Allora qual è lo scenario pensiamo che cambierà qualcosa l'affidamento e allora le procedure d'infrazione per quanto io ne ho potuto leggere intanto va be'danno senso di una situazione drammatica a livello europeo perché se voi leggete il comunicato stampa con con la Commissione ha spiegato i motivi per cui aperto le procedure d'infrazione vedete che completamente fallita la la politica
Politica o quello che le misure comunitarie di settore non c'è niente che funzioni questo non in tutti gli Stati membri ma come dire ciascuno ha pensato di difendere il proprio giardinetto
In modo assolutamente incompatibile con i principi del diritto comunitario tuttavia ragioniamo in termini di tempi una procedura di infrazione dura minimo due un anno per avere il parere motivato
Due anni per avere la sentenza della Corte di giustizia e siccome la commissione agisce sulla base dell'articolo duecentoventisei e non sulla base d'articolo ottantasei punto terzo spero di dare dei numeri che siano infine intellegibili per tutti questo vuol dire
Che la commissione non sa e quindi la comunità non sarà in grado di imporre delle misure specifiche ma chiederà ancora una volta gli stati membri e di operare quindi parliamo due mila undici due mila dodici per vedere un effetto di queste misure
Siamo un po'come dire in una situazione
Lì cattiva
Cattivi tempi tre cinque o sei anni molte cose possono essere cambiate nel frattempo
Abbiamo libro verde il quale finalmente secondo
Escludo l'approccio
Del mercato interno eccetera e cerca di ragionare in termini di reale politiche energetiche europee mettendo sul tappeto è vero la realizzazione del mercato interno come uno degli obiettivi
Tanto è vero che a seguito del Libro Verde sono partite queste procedure di cui parlavo ma si parla anche finalmente dire e di molto altro c'è una riflessione più ampia
Che
Riguarda l'invecchiamento delle infrastrutture la crescente dipendenza dei Paesi europei dall'importazione di fonti energetiche la concentrazione delle riserve energetiche in pochi Stati fra l'altro non particolarmente stabili
La crescita della domanda di energia l'aumento dei prezzi la necessità di attuare il protocollo di Kyoto e quindi ragionare in termini di energie alternative insomma c'ha un quadro finalmente completo di quelle che sono i problemi reali sull'agenda
Ma su questo quadro nuovamente ci scontriamo con un assetto di competenze non stupendo
Il Trattato costituzionale non entrati in vigore in quel in quel trattato c'erano a disposizione un po'più coraggiosa all'articolo terzo duecentocinquantasei dobbiamo invece fare i conti con quelle che sono le norme di cui si parlava all'inizio
Altri altre norme secondo me invocabile sono sicuramente a questo punto l'ipotesi di ragionare in termini di politiche energetiche anche come politica da attuarsi attraverso l'esercizio di competenze esterne della comunità
A me fanno un po'scusatemi la brutalità appena i documenti della Commissione di oggi che sono documenti non normativi cioè parlano di cose come potremmo parlare no in un convegno ma che cosa vuol dire dal punto di vista normativo libro verde nessuno lo capisce allora ci diamo carico di in in immaginare quali competenze possono essere usate dalla comunità e questo secondo me ci sono possibilità articolo trecentootto articolo trecento competenze esterne in fin dei conti la politica energetica può essere considerata parte della Poli che cominciare comune nell'acquario vi ovviamente la comunità a a un certo tipo di ruolo allora parlare con una voce unica rispetto a grandi diciamo produttore energetici come la Russia e con i paesi del Medioriente può avere senso nel frattempo come dire
Le asimmetrie continueranno
I campioni nazionali o quelli che sono i meno riusciti a rimanere tale diventeranno sempre più forte lo scenario che si può paventare che nel due mila dodici quando tutti quanti avremmo capito la lezione avremo dei mercati liberi dominati da due o tre di quelli che hanno fatto i furbi prima
E questo secondo me confermo chiudo quello che io qualche anno fa in un convegno alla Cattolica dove c'era sempre professor Cheli
Diceva a proposito di queste misure di mercato interno mi ricordano L'apprendista stregone di di italiana memoria che
Nuove la scopa al Congo il detersivo ma non si rende conto di tutto quello che è successo quando la Commissione ha pensato di liberalizzare i mercati energetici
Forse non aveva visto il film di Walt Disney che ringrazio
Grazie a professor Munari per questa veramente bella esposizione che ci ha fatto cogliere uno
Un paradosso una contraddizione di fondo che forse oggi viviamo la materia energetica in gran parte regolata da norme comunitarie direttive regolamenti dal trattato nonostante questo
Non nasce una politica energetica europea
Una Rachel fatto comprendere bene le ragioni di questa difficoltà e resistenze nazionali accettare questa politica nonostante questo la politica energetica europea passaggio essenziale rispetto le vicende a cui oggi assistiamo a livello mondiale su questa mattina
Dal livello comunitario passiamo a livello nazionale con la relazione di Filippo Donati
Professor nell'Università di Firenze che appunto ci parlerà del contesto nazionale in particolare delle competenze del rapporto nelle competenze tra stato triplice
Grazie presidente ringrazio il presidente francesi fin ai
Morbide unito a questo convegno
E cercherò di attenermi tempi Brevi per questa mia relazione come d'accordo rinviando per il resto al testo scritto
E una relazione intervento che voglia fare il punto di
Lo che è il riparto delle competenze a livello nazionale deve necessariamente prendere le mosse dalla riforma del titolo quinto della Costituzione che ha attribuito alla competenza concorrente
Di stato di regioni la materia della Energia questo rappresenta il punto di arrivo di un percorso che il legislatore ordinario
Aveva già avviato attribuendo una serie di competenze alle Regioni agli enti locali in materia energetica
Quindi sulla base delle riparto costituzionale di competenze vigenti il principio quello per cui lo Stato fa i principi fondamentali dette principi fondamentali regole del gioco
Tutto il resto la legislazione di dettaglio la potestà regolamentare e la potestà amministrativa viene devoluto ad altri livelli istituzionali questo quadro abbrevia se dovesse passare se dovesse entrare in vigore la nuova riforma costituzionale e per la quale è stato indetto il referendum
Abbrevia e dovrà lo scenario sembrato dover cambiare radicalmente perché la materia della regia verrà nuovamente attratta al cento
E allora la domanda che ci dovremmo porre questa come questa attrazione al centro può incidere sul riparto di competenze tra Stato e regioni in materia di energia questa competenza esclusiva statale potrà limitare
Il ruolo delle regioni in materia di scelte di politica energetica e di attuazione a livello territoriale allora qui
Bisogna partire dalla
Da un'analisi di quello che è l'impatto di questo titolo quinto sul riparto delle competenze qui non dico cose nuove se ricordo come questa riforma costituzionale è stata accompagnata da una serie di critiche perché tutti hanno evidenziato come all'interno energie ci sono una serie di interessi unitari che arriva
Già l'esposizione del professor Sorace del professor Munari ci hanno ricordato come l'energia
è in gran parte una materia assoggettata a norme di rango comunitario quindi è una materia sulla quale per definizione esiste un interesse unitario ma ci sono tutta una serie di settori di competenza statale che trasversalmente Inter resta una materia energia pensano la tutela dell'ambiente e la tutela della concorrenza livelli essenziali
Quindi il quadro delle competenze in materia di energia è un quadro senz'altro complessa
In questa situazione come si è mosso il legislatore il legislatore si è mosso con tutta una serie di interventi verso un progressivo accentramento a livello statale delle funzioni che riguardano i grandi impianti energetici
Mi riferisco al decreto sblocca centrali il decreto legge numero sette del due mila due mi riferisco al decreto legge numero duecentonovanta
Del due mila tre quello che fu emanato a seguito dei gravi episodi di blackout del settembre due mila tre e mi riferisco ovviamente alla legge Marzano la legge di riordino del settore energetico
Ovviamente io qui mi limito ad alcuni slash di carattere generalissimo non entro nello stile il dettaglio di quello che in concreto hanno stabilito questi interventi normativi però ecco la linea di fondo che si può cogliere è una concentrazione a livello statale
Delle competenze in materia di programmazione in materia di anche rilocalizzazione di quelli che sono i grandi impianti energetici attraverso la previsione di un procedimento unico la cui responsabilità attribuite a livello ministeriale e attraverso il riconoscimento all'autorizzazione che conclude questo procedimento unico
Del poteri di sostituire ogni atto di assenso di natura urbanistica di natura ambientale a
Perché tutto deve essere concentrato all'interno di questo procedimento
Su questa disciplina è intervenuta la Corte Costituzionale con delle sentenze ormai a a tutti gli addetti ai lavori notissima
Per cercare un po'di chiarire di principi fondamentali di questo riparto di competenze in estrema sintesi come ci ha ricordato poc'anzi Domenico Sorace
La Corte costituzionale ha detto è giustificata questa attrazione al centro cioè nonostante che il Titolo quinto preveda una potestà legislativa concorrente
è corretto che lo Stato avo che a se stesso le funzioni amministrative le funzioni amministrative relative all'insediamento dei grandi impianti produttive
A condizione che ciò avvenga nel rispetto di alcuni principi nel rispetto cioè dei principi di adeguatezza di ragionevolezza ma soprattutto di leale collaborazione
E questo è il punto diciamo
Cardine della materia cioè
Lo Stato può a chiamare in sussidiarietà così dice la Corte costituzionale determinate funzioni a patto che ciò avvenga sulla base di un'intesa con le regioni interessate
Questa intesa è un intesa che riguarda sia la fase della programmazione e allora l'intesa dovrà essere raggiunte in sede di conferenza unificata sia la fase della localizzazione e soprattutto questa deve essere un'intesa forte nel senso che lo Stato non può imporre unilateralmente la propria volontà sulla volontà delle Regioni
Quindi in mancanza di un assenso da parte della Regione in ordine al Ritz azioni in una grande opera energetica
Lì la il procedimento si blocca necessariamente
La Corte costituzionale ha risolto un problema che era
Lasciato aperto da precedenti decisioni cioè ha chiarito che in questo campo non è possibile neppure l'intervento sostitutivo dello Stato l'articolo centoventi della Costituzione prevede una possibilità in casi eccezionali secondo certe procedure di intervento sostitutivo dello Stato
Nei confronti degli enti territoriali laddove siano in gioco delle esigenze unitaria
La Corte costituzionale ha detto è vero che ci son delle esigenze unitarie che giustifica un'attrazione al centro di questi interessi
Di queste procedure in materia di energia ma rimane il punto che l'intesa deve essere un'intesa forte quindi riconoscere un potere sostitutivo significherebbe praticamente alterare interni dell'intesa ed alcun potere
Maggiore ad uno delle due parti che invece devono essere in posizioni di assoluta parità ora quindi noi abbiamo un assetto istituzionale per cui per lo meno per quanto riguarda le grandi opere energetiche
La
è possibile l'attrazione al centro delle funzioni amministrative normative ma comunque tutte le scelte devono essere delle scelte negoziate con le regioni e la Regione ha un potere diciamo differito ha un potere per cui se non si raggiunge un'intesa la localizzazioni questa grande opera può essere bloccata
Qual è stata la critica che molti hanno hanno fatto a questa ricostruzione ammetto ma qui c'è una contraddizione di fondo
Da una parte io riconosco che esistono degli interessi unitari che mi consentono l'attrazione al centro di determinati poteri che altrimenti dovrebbero essere allocati a a livelli istituzionali più bassi
Dall'altra parte però consento all'ente che è titolare degli interessi minori in questo caso di opporsi e quindi di impedire la realizzazione degli interessi unitari
Allora se questa fosse effettivamente il modo dunque questa critica fosse condivisibile questo dove dovrebbe essere un elemento che dovrebbe indirizzare per la la futura riforma del del del settore che auspicata
Non solo della Corte ospitale ma ce lo diceva anche dal professor Storace ci diceva che questa è un'esigenza necessarie
Io credo che questa diciamo questa critica posta in questi termini non coglie il segno nel senso che dobbiamo riflettere su un punto cioè l'interesse in azioni di interesse unitario che giustifica l'attrazione al centro di poteri amministrative normativi è un interesse collegato alla realizzazione di una certa tipologia di opera oppure è un interesse di caratteri diverso
Perché la legge di settore sostanzialmente consente l'attrazione al centro soltanto per le grandi opere nel rigetto che ad esempio le centrali di termiche o che hanno una potenza superiore a trecento megawatt
Però ci ricordava sia Storace sia Munari ci sono degli dei principi in materia che sono esempi principi della concorrenza della sicurezza e della sostenibilità nel senso che questi principi
Impongono di una diversificazione degli impianti energetici e delle fonti di approvvigionamento e quindi uno potrebbe dubitare cioè il fatto che siamo in presenza di una grande opera di una grande centrale superiore a trecento megawatt sia di per sé un elemento sufficiente per dire che per quella specifica opera esiste un interesse
Generale che giustifica un'attrazione al centro dei poteri ma c'è un'altra considerazione e che questi poteri devono essere esercitati in un quadro che è un quadro liberalizzato è vero che ci sono degli ostacoli alla realizzazione di un mercato interno dell'energia ce lo diceva benissimo Munari però resta il fatto che la produzione e l'approvvigionamento e la vendita sono ormai liberalizzati siamo in un ambiente concorrenziale
E in un ambiente concorrenziale l'interesse generale quello dell'eliminazione delle barriere all'entrata quello dello sviluppo della concorrenza
Sul presupposto che poi la concorrenza tra i vari fattori produttivi potrà portare benefici generali in termini di approvvigionamento di energia in termini sufficiente
Allora se questo è vero
L'interesse generale è un interesse ad avere un procedimento unico e semplificato che mi faciliti la realizzazione degli impianti energetici siano essi grandi grandi impianti
Centrali culto sopra trecento Mw siano essi impianti più piccoli perché no impianto eolico delle piccole centrali
Termoelettriche
Quindi se l'interesse generale quello di avere un procedimento unico e semplificato io posso anche a vere come referente di questo come responsabili di questo procedimento un organo centrali un organo governativo ma non viene meno l'esigenza di valutare tutti gli altri elementi che sono poi inerenti alle scelte localizzative degli impianti
Quindi necessariamente occorrerà un coinvolgimento delle regioni degli degli altri Enti locali su quelli che sono gli Effetti del impianto energetico sul territorio che son dei distretti notevoli
Non solo sul piano urbanistico ma sul piano pensate sul piano tutelare l'ambiente sul piano della tutela della salute quindi questo interesse generale che la Corte Costituzionale ravvisa in questa materia a mio avviso andrebbe ravvisato non tanto nella realizzazione di un certo tipo di impianto che crea una corsia preferenziale per un certo tipo di impianto piuttosto che sull'altro ma un interesse generale alla creazione delle di regole del gioco di un quadro regolamentare che garantisca a tutti i produttori grandi e piccoli la possibilità di contare su un procedimento semplificato celere nel quale però tutte le esigenze
Che rileggono in materia siano adeguatamente prese in considerazione
Conclusione di di questo faccio una conclusione mi scuso se faccio alcuni salti va devo necessariamente restringere il tempo di questa relazione allora quali le prospettive di riforma
Sul piano della legislazione ordinaria credo che non ci siano dubbi sulla opportunità di un intervento di riassetto della disciplina in materia di energia noi ci troviamo di fronte ad un quadro normativo la legge Marzano che innanzitutto una legge di estrema complicazione un comma e centodiciassette articoli che tra l'altro interviene scusi un bel scusate un articolo centotré che tra l'altro producono abrogazioni modifiche quindi una legge di lettura
Veramente assai difficile secondariamente una legge parziale non attua le direttive comunitarie rinvia un futuro e dei decreto legislativo di riassetto quindi è una legge che già preannuncia ulteriori interventi di riforma terzo
Pone un problema solleva un problema c'è c'è un problema quello dell'intesa tra Stato e regioni non individua delle procedure degli strumenti idonei a rendere a facilitare il raggiungimento di questa intesa
Quindi senz'altro sotto questo profilo opportuno una legge di riassetto sul piano costituzionale un'eventuale riappropriazione al centro della competenza in materia di reti di energie può cambiare lo scenario
Beh probabilmente si potrebbe ritenere che la riforma costituzionale il riconoscere una competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di energia potrebbe giocare sul bilanciamento dei vari interessi e quindi potrebbe incidere non sul principio di leale collaborazione ma sulle modalità attraverso i quali questo principio di leale collaborazione si realizza cioè si potrebbe arrivare a sostenere che in questo caso l'intesa debba essere considerata come Intesa debole quindi riconoscimento l'attrazione al centro comporti una preferenza per gli interessi collegate l'abitazione di certi impianti rispetto ad altri
Però io credo che a parte che l'ultima parola dovrebbe spettare alla corte costituzionale ecco una conclusione di questo genere finirebbe per tralasciare la considerazione tutta una serie di altri interessi quindi il fatto che si tratta di scelte che incidono in campi dove nel territorio per la salute e l'ambiente in cui
Rimane una competenza costituzione delle regioni e soprattutto incidono in un settore settore liberalizzato in un settore nel quale si dovrebbe realizzare una effettiva concorrenza
Nel quale appunto come diceva professor Sorace
Determinati scelte debbono essere valutate nel loro insieme non basta cioè a Stevie riportare al centro una competenza in materia di di energia per considerare che per ritenere che i riti i Problemi in questo settore possano essere risolti
Io
Grazie a Filippo Donati anche per la estrema concisione la sua relazione che molto poiché le stesse tutti possiamo leggere
Tocca uno dei punti più critici della materia rispetto al nostro sistema nostro ordinamento appunto
Questo aspetto Penedès bilanciamento tra un interesse generale
Attinente alla alla la politica energetica in particolare all'insediamento degli impianti produttivi e la competenza concorrente affidata dalla riforma del titolo quinto del due mila uno alle regioni effettivamente al posto alla Corte costituzionale uno sforzo di mediazione
Gravoso molto gravoso ma anche molto difficile da realizzare
La via di uscita è stata trovata sul terreno che la corte ha sempre seguito deragliare cooperazione che in questo caso ha portato all'intesa forte io credo che in questa materia veramente ci sia la necessità di rimettere le mani proprio a livello costituzionale questo è uno dei punti della riforma
Il titolo quinto del due mila uno che secondo me va va rivisto indipendentemente da quelle che saranno le sorti del prossimo referendum grazie allora Donati dei come vi diceva professor Morbidelli all'inizio non non ha potuto partecipare alle lavori questa mattinata al professor Roversi Monaco che però a mandato la sua relazione che trovate agli atti la sua relazione dedicata all'Autorità per l'energia elettrica e per il gas e perciò rinviamo alla lettura
La parola adesso va al professor Aldo travi dell'Università Cattolica di Milano che ci parlerà della rapporto tra autorità per l'energia e i giudici amministrativa
In tutti gli studi che sono stati
Pubblicati sul tema della tutela nei confronti degli atti delle Autorità per l'energia elettrica il perché il gas
Emerge come il costante la convinzione che il profilo della tutela sia determinante per chiarire anche il ruolo dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas
Il rapporto fra l'autorità e il suo giudice altri caratteri particolari osato
Volutamente l'espressione del suo giudice del perché
La relazione che è prevista canta le leggi processuali tra le autorità e il giudice amministrativo ha delle caratteristiche particolari
C'è una giurisdizione esclusiva e quindi questo giudice solo il giudice amministrativo
Ci sono delle regole particolari sulla competenza e quindi in primo grado il giudice solo il TAR Lombardia però i motivi di specializzazione
è una sezione particolare del TAR lombardo
E in grado d'appello nell'ambito della distribuzione delle competenze fra varie sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato è solo una sezione del Consiglio di Stato quindi abbiamo un giudice piuttosto Moggi
E poi
C'è la previsione di un rito speciale che dovrebbe garantire una particolare tempestività delle decisioni giurisdizionali rispetto ai provvedimenti oggetto di sindacale
Ora rispetto a questa disciplina
Emergono
Sostanzialmente due intirizziti
Di lettura
Un primo indirizzo
Per tende a sottolineare di queste disposizioni soprattutto il profilo legato alla presenza direi quasi incombente di un giudice
Rispetto all'autorità
Queste disposizioni processuali esprimere però alla tecnica che è rappresentata a Parigi pari altre occasioni nella nostra legislazione
Secondo cui a fronte della introduzione particolari livelli o creati di autonomia
Si cerca di riequilibrare l'autonomia riconosciuta un'autorità attraverso la previsione di un giudice vicino a quella determinato autorità
Indi un giudice che eserciti un ruolo di contrappeso rispetto all'autorità
Un giudice che sia in grado di esercitare un sindacato forte intenso rispetto agli atti dell'autorità
Sindacato intenso che comporta innanzitutto la possibilità di sovrapporre i canoni tradizionali della legittimità amministrativa e soprattutto i canoni della ragionevolezza
E del principio di uguaglianza formale rispetto alle valutazioni di ordine economico dell'autorità
E questo modello ha avuto dei riscontri importanti anche nella giurisprudenza penso
Alla prima giurisprudenza amministrativa su certi atti di regolazione dell'autorità in tema di importazione i energie elettrico in tema di tariffe litri
C'è però anche un secondo modello nettamente contrapposto al primo
è un modello che segnala soprattutto l'esigenza di una coerenza
Della Lettura nella lettura delle disposizioni processuali che riguardano la tutela nei confronti degli atti
Dell'autorità per l'energia elettrica e il gas
Con il quadro complessivo della tutela nei confronti delle autorità indipendenti
E questo modello a proclamare l'esigenza di un sindacato meno intenso da parte del giudice amministrativo nei confronti degli atti delle autorità
Sindacato bene intenso che troppe crepe suo fondamento nella particolare qualificazione tecnica delle autorità e che si risolverebbe sostanzialmente nella insindacabilità delle valutazioni economiche svolte da queste Autorità
Il risultato è un giudice amministrativo che il giudice per l'amministrazione con il termine per l'amministrazione essa sottolineare che il ruolo fondamentale del giudice e quello di garantire l'indipendenza e l'autonomia dell'autorità
Rispetto ma tutto una serie di rischi
Possono essere il rischio di una giurisprudenza oscillante come Cisco turca per facilmente essere presenti o giudici di primo grado fossero
Fari TAR e non semplicemente il TAR Lombardia
La garanzia fondamentale espresse in queste disposizioni processuali e quindi la garanzia della indipendenza delle autorità è la garanzia dell'indipendenza dell'autorità
Soprattutto in funzione delle valutazioni economiche che sono dimessi dall'autorità
Queste valutazioni sono Economic e quindi come tali dovrebbero essere infungibili ed esorbitanti rispetto a un sindacato di legittimità amministrativa
Giudice amministrativo non può sovrapporre il proprio moderno al modello di regolazione che è stato composto dall'Autorità così
Ha detto espressamente il Consiglio di Stato nell'ottobre dell'anno scorso in una sua decisione importante su atti dell'autorità amministra indipendenti
Ma soprattutto il giudice amministrativo nell'esercizio del sindacato di legittimità Tenerife adeguare i canoni della legittimità amministrativa
Allora gli atti che sono oggetto del suo sindacato non è più Calcio una possibile ragionare in termini di uguaglianza formale di ragionevolezza amministrativa dobbiamo semmai ragionare in termini di ragionevolezza economica
Rispetto a queste due impostazioni la prima che
Sottolinea l'esigenza di un sindacato forte del giudice
E la seconda che invece afferma l'esigenza di un sindacato meno intenso
La giurisprudenza più recente non sembra assumere delle posizioni articolate
Innanzitutto nella giurisprudenza più recente non emerge una posizione unitaria
Il sindacato sugli atti delle autorità un sindacato che non può essere qualificato in termini omogenei
In particolare con riferimento all'Autorità per l'energia elettrica per il gas
Rispetto a certi tipi di vertenze il sindacato esercitato dal giudice amministrativo è molto intenso
Per esempio le decisioni del Consiglio di Stato che affrontano la questione dei conflitti fra gli operatori per l'accesso alla rete
E che esaminano quindi le decisioni assunte dall'Autorità per risolvere questo conflitto
Sono pronunce giurisdizionali che affrontano puntualmente
Tutte le posizioni delle due parti in conflitto
E che valutano l'adeguatezza delle soluzioni che sono state proposte dall'Autorità per risolvere questo conflitto
Il giudice amministrativo compiti in questi casi
Un sindacato Katie previsione tiene
Della valutazione compiuto dall'urto
E lo stesso si riscontra secondo me anche nel sindacato del giudice amministrativo rispetto a provvedimenti puntuali dell'autorità per esempio in materia di provvedimenti che dichiarano la decadenza
Gli operatori da certe agevolazioni o da certi benefici come quelli previsti dalla delibera CIP sei
Un discorso diverso un approccio diverso sia nei confronti degli atti di regolazione
Allora in questo caso emerge più intensamente il problema del sindacato sulle valutazioni economiche dell'auto
Gli atti di regolazione sono veramente da questo punto di vista il problema centrale
Per chi voglia ricostruita nel rapporto fra otto vita per l'energia elettrica e il giudice amministrativo
Rispetto agli atti di regolazione
Mi sembra molto interessante richiamare una decisione recente del Consiglio di Stato nell'aprile di quest'anno la sesta sezione del Consiglio di Stato
A cominciato varie decisioni
Alcune di grande interesse per nostro argomento
Di particolare interesse anche perché nello stesso periodo ha depositato decisioni che riguardano provvedimenti dell'autorità antitrust
E la sesta sezione del Consiglio di Stato ha cercato di utilizzare le stesse tecniche sia nel sindacato di provvedimenti sanzionatori dell'autorità Antitrust sia nel sindacato su atti di regolazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas
Per queste decisioni dell'aprile scorso riguardano la delibera dell'Autorità per l'energia elettrica
In tema di tariffe per la distribuzione del gas per il periodo due mila e quattro due mila otto
Tariffe per la distribuzione del gas la distribuzione del gas corrisponde a un livello della filiera diverso dalla fornitura del gas a un livello più a monte ha un'incidenza anche sul condizioni per il servizio a favore degli utenti e dei consumatori ma è un'incidenza inutilmente
La delibera dell'Autorità era stata annullata in parte in tal TAR Lombardia
E il Consiglio di Stato decide quindi su appelli che sono proposti sia dagli operatori sia dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas
E questo mi sembra significativo anche per che
Per le ragioni che poi vedremo scomparso pittore il campo dall'ipotesi che ci sia un giudice
Particolarmente attento alle ragioni di una parte meno attento alle ragioni dell'altra parte
Consiglio di Stato esaminati copiosamente le ragioni di tutti
In queste decisioni dell'aprile di quest'anno
La sesta sezione cerca di elaborare un nuovo modello
Di sindacato sugli atti di regolazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas e nell'elaborazione di questo modello emerge subito in negativo
Il fatto che non ci sia nessun riferimento né a certe teorie come quella del sindacato debole
Ma neppure il richiamo alla discrezionalità tecnica e limiti del sindacato del giudice amministrativo sulla discrezionalità
Io di questa decisione vorrei chiamare soprattutto due turchi rinviando per il resto la relazione scritta che è già stata District
Due punti che affrontano due profili notati perché il sindacato sugli atti di regolazione
Dell'autorità per l'energia elettrica e il gas il primo punto che guarda
Il rilievo da riconoscere alla partecipazione degli operatori nel procedimento per l'elaborazione di una tariffa
Sappiamo che
Si distingue spesso tratti tariffarie Tatti di regolazione io non sono molto convinto che questa distinzione sia assolutamente corretta
Ho l'impressione che si tratti di modalità di fare sentire colazione ma che nella sostanza si ricada sempre in un ambito di regolazione certo è che quando si ha a che fare con tariffe l'esigenza della partecipazione
Particolarmente sentita
La partecipazione nei procedimenti davanti all'autorità tiene garantita tutte le volte che si ha a che fare con atti generali di fare colazione particolari tariffe
Attraverso l'elaborazione di un documento di consultazione che tiene pubblicato
Gli operatori possono presentare le loro osservazioni e le loro proposte rispetto a questo documento e solo successivamente l'autorità assume le sue deliberazioni
Ora molte volte si verifica
Che
Proprio in seguito all'esame delle osservazioni delle proposte presentate dagli operatori l'autorità si renda conto che determinate soluzioni che erano state prospettate nel documento di consultazione
Non sono assolutamente concretamente attuati o addirittura si rende conto che
Tutte le soluzioni che erano state proposte nel documento di consultazione non sono opportuna o non sono attuabili
E di conseguenza nella deliberazione adottate le soluzioni che non erano assolutamente contemplate nel documento di consultazione
Questa situazione che si è verificata con una certa frequenza in passato era già stato esaminato dal Consiglio di Stato il Consiglio di Stato aveva escluso che la circostanza
Che la soluzione adottata dall'autorità non fosse stata una di quelle soluzioni sulle quali si era avuta la consultazione degli operatori aveva escluso che ciò comportasse un vizio di legittimità
Perché aveva detto in sostanza non siamo in presenza di una vera e propria partecipazione degli operatori non si applica la legge duecentoquarantuno
Ai procedimenti di carattere generale è una semplice otto limitazione da parte dell'autorità
Quella jeep di vedere la partecipazione degli operatori la possibilità della partecipazione si esaurisce nella nella presentazione di osservazioni e proposte poi la decisione è rimessa interamente
All'autorità
La decisione del Consiglio di Stato dell'aprile del due mila e sei riprende in esame in questa soluzione e sembra farlo affermando principi nuovi il punto di partenza
è che la partecipazione è un elemento fondamentale ed essenziale per l'attività dell'Autorità tutte le volte che si ha a che fare con atti tariffari
L'indipendenza e neutralità delle autorità dice il Consiglio di Stato può trovare un fondamento dal passo a condizione che siano assicurate le garanzie del giusto procedimento
E che i valori e che il controllo avvenga poi in sede giurisdizionale
Nel caso dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ma il discorso può valere per qualsiasi autorità indipendente la caduta del falò che te la legalità sostanziale
Deve essere compensata almeno in parte con un rafforzamento della legalità procedurale
Sotto forma di garanzia del contraddittorio
Strumento essenziale è la consultazione preventiva
Qual è la conclusione del Consiglio di Stato se è stata consentita agli interessati presentare qualche osservazione le proprie proposte
Tutti principi che abbiamo appena richiamato di legalità sostanziale assicurata attraverso la legalità procedurale legittimazione dal basso dell'autorità e così via
Sono assicurati a condizione che nel premesse del provvedimento e nella relazione tecnica cioè nelle premesse della delibera dell'Autorità e nella relazione tecnica che l'accompagna siano contenute le motivazioni della delibera stessa
E siano anche prese in considerazione alcune delle osservazioni proposte
Quindi tutto si risolse nell'adeguatezza della motivazione non rispetto alle osservazioni degli operatori avere contezza della motivazione in quanto tale e nella possibilità che ci sia stato uno spazio per alcune osservazioni
Ecco te il valore della legalità procedimentale che viene
Fermato in linea di principio come essenziale poi si che so per veramente in molto poco
Secondo punto che mi sembra interessante quindi questa decisione che vorrebbero inaugurato un nuovo indirizzo del Consiglio di Stato rappresentato dall'esame delle questioni di ordine economico
Problemi di ordine economico sono essenziali tutte le volte che si affronta una questione inerente a una delibera in magiche a tariffa
Il TAR Lombardia in primo grado aveva annullato parzialmente la delibera dell'Autorità perché perché la delibera dell'Autorità permetteva un meccanismo di variazione del tariffe per la distribuzione del gas
Che comportava una riduzione nel nell'incremento della tariffa e la riduzione era determinata dalla previsione che negli anni ci fosse un certo recupero di efficienza da parte dell'operatore
Per incentivare il recupero di efficienza è previsto che la tariffa non aumenti
Secondo una logica lineare
Momenti in modo minore con una riduzione corrispondente all'incremento nel recupero dell'efficienza
Il TAR Lombardia aveva annullato per questa parte della delibera dell'Autorità perché la percentuale di recupero dell'efficienza secondo il TAR Lombardia nella delibera dell'Autorità era costante
E il TAR aveva sostenuto che invece non si può mettere un recupero di efficienza costa perché è il recupero di efficienza dovrebbe essere sempre decrescente quando si avvicina ci si avvicina un sistema di piena efficienza si arriva sempre a dei recuperi di efficienza sempre minori
Nel momento in cui il sistema sarà pienamente efficiente non ci potrà più essere un recupero di efficienza recupero di efficienza Sarrazin
Quindi il recupero di efficienza deve essere decrescente non può essere costa
Nell'appello al Consiglio di Stato l'Autorità per l'energia elettrica dice che in realtà una critica del TAR Lombardia sarebbe stata sbagliata perché
Applicando correttamente la tariffa deliberato dall'Autorità
Il recupero di efficienza sarebbe stato determinato in misura decrescente concreto la percentuale era la stessa per tutti gli anni ma cambiava la base di riferimento diminuirà sempre la base quindi il risultato è da sempre decrescente
Consiglio di Stato dice
La riduzione prevista nella delibera dell'Autorità non è assolutamente significativa e soprattutto non è idonea compensate
In modo proporzionato il fisiologico contrarsi dei livelli di efficienza che si determina man mano che il recupero di produttività raggiunge un punto di equilibrio in cui non c'è più spazio per significativi miglioramenti
Quindi
La riduzione prevista nella delibera dell'autorità non è adeguata
Ma perché non è adeguata
Questo il Consiglio di Stato non lo dice assolutamente
Dalla decisione non si Licata il perché
E se il giudice dice che una certa
Un certo coefficiente
Una certa percentuale di riduzione non è adeguato questo vuole dire che il giudice ha in mente un suo modello di adeguatezza
Della coefficiente
Hotel parametro di riduzione dell'efficienza
E qual è questo modello
E come l'Africa ha fatto il giudice questo
Tutto questo non c'è
E nella decisione sono affrontate pali altre questioni di ordine
Qual è la quantificazione corretta del tasso di remunerazione del capitale
Quali devono essere le situazioni da verificare il Fini
Della definizione dei parametri per una tariffa
Quale peso può essere assegnato a determinati elementi territoriali ai fini della differenziazione tariffaria quale deve essere la quota per la copertura dei costi fissi in tutti questi casi il Consiglio di Stato esamina le tesi delle varie parti esprime una sua valutazione
E lo fa sempre nel modo che abbiamo visto cioè sulla base di un'argomentazione tronca
Cioè senza date la dimostrazione delle ragioni per cui viene adottato una soluzione anziché una ricerca il suo ragionamento si ferma sempre con un'affermazione non con una dimostrazione
Il giudice introduce l'argomento tecnico economico senza fornire alcun riscontro verificati e della bontà di questo come e questo mi sembra molto grave perché
Perché il principio costituzionale della mi necessità della motivazione per la sentenza non è posto a garanzia di una motivazione formale posta a garanzia di una motivazione sostanziale che consenta a chi legge la sentenza di verificare
Il ragionamento che è stato svolto
Eventualmente
Di criticarlo eccetera ma l'elemento fondamentale la verificabilità della soluzione che è stata proposta
La verificabilità non consiste nell'attività affermazione di una soluzione
Si potrebbe dire che in tutti questi casi dato che le sentenze si sono pronunciate in seguito a un procedimento chiacchierati Tito urgenza
C'è un'esigenza di semplificazione nella motivazione ma a parte il fatto che di questa semplificazione della motivazione non troviamo nessun riscontro nelle disposizioni di legge per l'articolo ventitré bis una cosa è la semplicità della motivazione
è una cosa diversa è semplicissimo per la motivazione
Non mi piace l'idea che il sindacato di legittimità
Consista
Nel fatto che si afferma di verificare la bontà di una soluzione dal punto di vista economico la punta o la correttezza di una soluzione dal punto di vista economico
Ma poi nella realtà non si compie questa verifica
Io penso che lo fa piuttosto sia molto meglio dire che il giudice amministrativo non con compiere questa verifica io non sono d'accordo con questa soluzione
Ma mi sembra una soluzione molto più coppetta e molto più trasparente e in certi casi le conclusioni di questa soluzione possono essere molto differenti per gli operatori questo può essere evidenti stimo
Nel caso dell'impugnazione gli atti dell'autorità antitrust dire che una certa sanzione per certi aspetti non è verificabile da parte del giudice amministrativo
Può avere dei riflessi pentito emersi dal punto di vista delle azioni civili di responsabilità rispetto a dire che quella terminata sanzione è pienamente corretta adeguata città ci
Conclusione
Come si può leggere questa giurisprudenza non del Consiglio di Stato
No
Ho notato che di recente sembra farsi strada una chiave di lettura importante si dice che la regolazione da parte delle autorità indipendenti soprattutto quanto vi quarta tecnica e gli intermedi della filiera
è caratterizzata dalla fatto che non c'è spazio per una discrezionalità amministrativa
Sono valutati e disciplinati interessi fra loro omogenei
Interessi omogenei nel senso che si tratterebbe sempre di interessi
Gli operatori che possono essere letti in funzione della stessa chiavi di lettura per la tutela della concorrenza perché non si confrontano con interessi pubblici cioè con interessi di categoria di categoria diversa
La logica della regolazione dovrebbe essere almeno in certi settori una logica poco concorrenziale Oppo competitività una logica tecnica economica
E
La valutazione di questi criteri di ordine economico dovrebbero essere non avesse tendenzialmente esorbitante rispetto al sindacato giurisdizionale
Se mai l'attenzione dovrebbe portarsi su altri piani sul piano dell'indipendenza effettiva dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas
Dipendenza che è vigente
Un'affermazione di criteri precisi per la selezione dei suoi componenti
E la distinzione a un livello generale fra i compiti di indirizzo che sono qui sconosciuti spesso al governo
Compiti attuativi che spettano all'autorità indipendenti
Ma accanto a questa lettura mi sembra che stia ci sia la possibilità anche di una lettura diversa
Si sostiene secondo la prima lettura che in definitiva all'attuazione della concorrenza i livelli intermedi della filiera
Produca un beneficio generale per gli utenti
Più concorrenza c'è a monte Maccione e il vantaggio per gli utenti e per i consumatori
A questo discorso potrebbe anche essere capovolto
Gli introversi interessi degli utenti
Sono degli interessi che assumono rilievo
In definitiva anche nella definizione dei rapporti amorosi
Sono interessi che incidono anche sulla regolazione ai livelli internet nella misura in cui non esiste la possibilità di una sindacato effettivo su certe scelte dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas
Nella misura in cui si finisce col riconoscere che a determinati livelli dell'artiglieria
Intervento regolatorio dell'autorità può corrispondano a un modello può corrispondere un altro modello e c'è uno spazio di decisione di Scelta che assolutamente infungibile i sindacati la nuova in questo caso a questo punto si può introdurre una logica di compromesso
Non è soltanto l'interesse alla concorrenza interessa la realizzazione del mercato
Ma è anche l'interesse agli utenti che può essere recuperato e proprio perché c'è una relazione stretta fra tutti i diversi livelli della fisica
Allora anche la definizione della disciplina i livelli intermedi può essere condizionata dall'interesse di tutti
Non è esatto quindi te le valutazioni proprie dell'autorità di regolazione a certi livelli siano essenzialmente di carattere economico in una logica competitive
Possono essere di ordine economico in una logica competitiva può competitiva anzi lo debbono essere ma non è detto che questo esaurisca tutti gli spazi
Mi sembra che dalla lettura i vari atti dell'autorità questa seconda ipotesi di interpretazione sia corretta ed è un'ipotesi che riconosce uno spazio di discrezionalità amministrativa in senso tecnico in senso
Io non so come si orienterà la giurisprudenza del Consiglio di Stato in futuro spero soltanto che le posizioni espresse nelle decisioni pure importanti dell'aprile scorso non rappresentino un punto da approvato
Ma ritengo che sia molto importante il fatto che forse si aprirà presto una prospettiva diversa la prospettiva che è stata intricata
Sempre dalla sesta sezione del Consiglio di Stato quando nel marzo scorso
I giudizi che riguardano atti di regolazione rispetto a elementi intermedi della filiera ha rinviato all'adunanza plenaria per la questione relativa alla legittimazione ricco delle associazioni degli utenti e dei consumatori
Se dovesse essere riconosciuta una legittimazione a ricco anche per le associazioni degli utenti e dei consumatori rispetto ad atti di regolazione vantati tariffari che riguardano i livelli intermedi della filiera credo che sia molto probabile che un'interpretazione puramente economica degli atti di regolazione dell'autorità dovrebbe essere ampiamente discesista
Grazie
Ringrazio il professor travi per questa relaziona veramente ricca di osservazione penetranti che ci aiuterà molto a riflettere su un problema
Ancora aperto appunto il problema della misura del controllo
Del giudice amministrativo sugli atti dell'Autorità amministrative indipendenti particolari di questa autorità fortemente ti indicizzata che l'autorità per l'energia e dedicarsi problema aperto perché assistiamo all'evoluzione di una Rignano giurisprudenziale che non è ancora assestata l'alternativa tra un modello forte un modello debole di controllo
Del giudice amministrativo anche se io credo che la visione della collocazione dell'autorità amministrative indipendenti il loro ruolo para costituzionale anche se non c'è una una una riferimento diretto in Costituzione la natura volte farà giurisdizionale delle funzioni che svolgono debba spingere questa giurisprudenza in direzione della ricerca di un punto di controllo limitato di controllo debole però a questo punto ancora non è stato raggiunto le indicazioni anche di giurisprudenza recentissima che ci ha dato professor stravinse duro utilissime per questa nostra riflessione
Allora come da programma siamo mi pare nella rispetta se i nostri orari
C'è una pausa caffè che forse converrebbe dobbiamo ancora ascoltare quanto relazione limitare a un quarto d'ora stretto e e riprende Real alle undici e quaranta come previsto i lavori
Allora riprendiamo i nostri lavori prego di accomodarsi in sala
Quindi la parola Pippo Ranci
Ordinario nell'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano
Ed è anche direttore della scuola di regolazione che istituita presso l'Istituto universitario europeo il professor Ranci si parlerà della promozione della concorrenza nel settore dell'energia sotto il profilo appunto dei degli aspetti economici di questa materia prego
Ringrazio innanzitutto per l'invito
Mi sento in una posizione particolarmente
Interessante in quanto atipica perché sono l'unico non giurista nella
In quelli che stanno da questa parte del tavolo e non capisco bene se sono qua
Più in posizione di relatore o di testimone dell'oggetto
Del della discussione certamente le cose che vado esponendo io imparate nella pratica più che negli studi e il mio sforzo è sempre stato poi quello di cercare di ricondurre la pratica a qualche
Sistematicità di analisi
Mi sforzerò di introdurre il punto di vista di un economista e quindi di mettere in rilievo a
Alcuni aspetti
Che mi sembrano dedicati nell'intersezione tra l'approccio giuridico dell'approccio economico
Mi scuso anche se l'inizio è un po'banale ma per possedere passo passo
Il tema affidato mia e la promozione della concorrenza e cerco di giustificarlo innanzitutto
La concorrenza nel settore di le reti energetiche diciamo così elettricità e gas
è un regime di mercato possibile il solo nelle attività diverse dall'esercizio della Rete che per sua natura
In condizioni di monopolio
E quindi la concorrenza può essere organizzata basandosi
Su due strumenti la separazione delle reti dalle altre attività per evitare la commistione di un'attività monopolistica con un'attività concorrenziale
Che porterebbe il soggetto in controllo della Rete a
Esercitare l'attività concorrenziale in condizioni di vantaggio
E la regolazione dell'attività monopolistica in funzione proprio della sua capacità di assicurare condizioni eque alla concorrenza
Vi è una certa possibilità di dosare i due strumenti
Se la separazione radicale
E la rete nelle mani di un soggetto economico totalmente estraneo all'attività commerciale nel senso che anche la proprietà della Rete non abbia alcuna connessione con chi opera commercialmente allora la regolazione della Rete può essere anche più leggera
Più
C'è commistione e più inclusiva deve essere la regolazione
La situazione europea per non parlare del resto del mondo
Una situazione in serata nel senso che l'ex classe variazione delle reti è stato introdotto dalle direttive in modo progressivamente più marcato le direttive del due mila e tre impongono la separazione legale e societaria per le reti
Ma non arrivano a imporre la separazione della proprietà
E non sembra plausibile che ci si arrivi in tempi
Prossimi
La parte estranea alla Rete dell'attività commerciale che
Destinata alla concorrenza non vede un gioco concorrenziale sviluppato
Nel senso che partendo da situazioni monopolistiche
L'ingresso di nuovi operatori l'estendersi degli operatori precedenti lineare diverso e dalle loro tradizionali ha portato
A un certo grado di concorrenza ma sull'altro piatto della bilancia sia stato ed è in corso un massiccio processo di concentrazione delle inglese che tende a ricreare condizioni oligopolistico in questo senso
La partita è aperta
Non è detto che sia persa
Un certo grado di concorrenza cioè maggiore laddove i mercati sono più grandi perché anche gli operatori tradizionali si trovano quanto meno a confrontarci l'uno con l'altro e Mino laddove i mercati sono circoscritti e segmentati da strozzature nella nell'asse nel nel nella capacità di trasporto dell'energia da parte delle reti
Il clima di nazionalismo economico che caratterizza degli ultimi anni non giova al processo per la concorrenza perché le di governi spesso schierati
Supposizioni che ostacolano da
Il cammino verso la concorrenza
Ora devo giustificare l'altra termine usato nel titolo promozione della concorrenza questo richiede una giustificazione perché normalmente
La concorrenza deve essere garantite ci sono autorità dell'atto da garanzia della concorrenza l'autorità antitrust in questi casi la concorrenza non può essere garantita perché ancora non c'è
Deve essere promosso e quindi questi atti come la separazione la regolazione della legge che consente accessi
Parità e qui
è necessaria ed è anche necessaria un'azione volta a creare una sufficiente molteplicità di operatori nella parte aperta al mercato questo è stato operato modo assolutamente chiaro ed esemplare nella prima grande riforma
Operate in Europa quella del Regno Unito dove il Prince il l'operatore monopolista è stato frammentato per legge
In inglese di minor dimensione e poi nel corso dei successivi anni queste imprese sono stati obbligati ancora accedere impianti
Fino a che non si è arrivati a una situazione nella quale nessun operatore a più ditte un venti per cento del mercato sto parlando dell'elettricità però in questo caso la vicenda gas inglese è stata diversa
Caratterizzata anche dall'esistenza di giacimenti non si non si entrò per mancanza di tempo
Nessun Paese continentale ha operato in modo così radicale
L'Italia è l'unica che ha messo in legge obblighi di cessione di impianti di generazione dell'elettricità e tetti all'immissione del gas
E questo è stato significativo però non sufficiente il problema squisitamente
Economico in questo caso
Lampur impossibilità di accumulare dell'energia elettrica l'impossibilità di avere un magazzino
Fassino che nelle ore nelle quali si fanno i profitti cioè nelle ore di Altroconsumo della curva di prelievo dell'Energia nelle ore di punta diciamo così
In genere il maggior produttore sia in grado di fissare il prezzo e i produttori minori anche se controllano metà del mercato
Ciò che in altri settori sarebbe del tutto sufficiente a calmierare l'operazione
Potrebbero se un produttore con metà del mercato aumenta fortemente i plessi su un mercato DDT di beni normali
Semplicemente per aver niente e i concorrenti gli ritorni portano via i clienti
L'impossibilità di immagazzinare Fassi che la posizione dell'operatore dominante sia molto più forte può fare i prezzi
Fino a che i suoi concorrenti non godono di una capacità di generazione elettrica di riserva almeno pari alla sua capacità questa è una condizione che di solito non si si manifesta e quindi per questo gli inglesi sono arrivati a concludere che è necessario ridurre anche il maggior operatore al venti per cento del mercato perché altrimenti la capacità di esercitare il potere di mercato è invincibile
Essi
Fuori agire se non si reagisce con semplice non si previene esercizio del potere di mercato con le misure strutturali il ridimensionamento delle imprese si può reagire con strumenti di regolazione ma questi arrivano fino a un certo punto certamente è utile istituire dei mercati regolamentati quali sono le borse dell'elettricità e pian pianino ci si arriverà anche del gas perché mercato regolamentato da una trasparenza consente a tutti gli operatori di vedere il prezzo anche i i più piccoli e a sottrarli al potere di mercato dei maggiori fornitori
L'operazione può avere un significato che può essere utile soprattutto se si accompagna alla rimozione delle congestioni così che la dimensione del mercato gradualmente si allarga e operatori dominanti
In un mercato regionale sono soggetti alla concorrenza di operatori dominanti in un altro e gli uni e gli altri sono un po'meno dominanti di prima
Ma questo richiede operazioni di investimento sulla rete notate bene che anche dal punto di vista dello strumento regolatorio e cioè dell'istituzione di mercati trasparenti regolamentati quali sono le borse
Anche in questo su in questo campo di intervento che è di estrema importanza abbiamo un anno
Ti do molto debole le borse dell'elettricità che esistono in tutta Europa non sono previste né direttive
Quindi sorgono magari
Anche con maggior flessibilità perché spesso la normativo può essere paralizzante il caso italiano di una cosa istituita per legge è un caso di una normativa forse eccessivamente macchinose paralizzante
Però la mancanza assoluta di un acconto di una previsioni di questo strumento nella normativa europea
Indica
Una visione della riforma quanto meno a fare e che non è stata
Corretta nelle direttive del due mila e tre
Per e torniamo al punto cruciale gli eletti
Le reti sono il cuore del sistema soprattutto le grandi reti di trasmissione dell'elettricità a lunga distanza le grandi reti di trasporto del gas a lunga distanza
Poi le reti locali sono localmente importanti
In genere però l'esigenza di assicurare concorrenza e vista e percepita soprattutto nel mercato all'ingrosso
è più difficile esercitare un forte potere di mercato localmente se c'è vera concorrenza all'ingrosso ma viceversa se non c'è nella concorrenza all'ingrosso i mercati locali sono necessariamente ingessati
Le grandi reti locali sono state le grandi reti nazionali
Sono stati assoggettati a un processo di separazione più o meno forte nell'ambito delle direttive
E anche qua
Il modello inglese è quello della separazione più radicale anche proprietaria
I modelli italiani non è male
Nel senso che è sicuramente il modello di una separazione più rapida e più efficace rispetto a quelli adottati in Francia in Germania
E e l'esperienza
Come vedremo tra un attimo italiana è interessante
Misurare la possibilità di promuovere la concorrenza infatti assumiamo pure che vi sia una separazione radicale escludiamo dal nostro ragionamento la possibilità che chi controlla la rete abbia secondi fini o conflitti di interessi
L'imparzialità e un ingrediente essenziale perché vi sia concorrenza ma non è un elemento sufficiente per il buon funzionamento del mercato occorre naturalmente
Che vi sia
Anche una regolazione efficace in modo che questo monopolista oltre a non discriminare non non non abbia la possibilità di assumere una posizione di Rankin editi estrarre
Margini eccessivi
Ma occorre anche che il soggetto sia efficiente
Occorre che la rete funzioni bene
Che si superino le congestioni
Come fare questo
Abbiamo qua un problema che riguarda la forma organizzativa di questo soggetto dirette ora l'eredità nel nostro Paese in altri paesi l'eredità di un ente pubblico
E in generale la trasformazione degli enti pubblici negli ultimi vent'anni è stata una trasformazione nel senso della societarizzazione
Proprio per motivi di efficienza
La trasformazione degli enti e società
Ordina te
A un raggiungimento di un di un di un livello di redditività di profitto da questo punto di vista non fa differenza la proprietà pubblica le imprese a partecipazione statale sono state orientate al risultato economico
Ma nel caso
Di imprese che godono di una situazione di monopolio c'è un problema di conciliare la redditività
Con il raggiungimento degli obiettivi sociali
Se fossero efficienti basterebbe il controllo sulla tariffa ma come renderli efficienti
Il meccanismo ovvio normale nel mercato di perseguire l'efficienza per un'impresa e proprio di poter accrescere i profitti
Ma qui va consigliato
L'obiettivo del profitto con l'obiettivo sociale ecco la sfida della regolazione incentivante
Non basta una regolazione per evitare che il soggetto
Si appropri di rendite
Non basta una regolazione che garantisca parità di diritti d'accesso ai vari utenti occorre una regolazione che incentivi a operare nel modo più efficiente asservire il mercato
A servire il sistema
In modo da ottenere
Un assetto globalmente efficiente nell'intero sistema
La regolazione incentivante
è una sfida che deve essere ancora in parte affrontati all'esperienza di questa qui quasi decina d'anni di regolazione del mio zio in Italia molto da insegnarci
E ci insegna anche che il compito complesso certamente non è un compito che possono essere svolto
Nel giro di un brevissimo con ma è cruciale
Faccio un esempio sulla rete elettrica si verificano perdette Venezia non arriva tutta al consumatore si perde per attriti per ragioni fisiche
Ma le perdite possono essere maggiore o minore secondo di quanto efficiente dal vecchio sistema dei trasformatori ridisegno della e possono essere ridotte con adeguati investimenti ma un'impresa che gestisce la rete non ha alcun interesse in partenza a ridurre le Berti
E quindi occorre una regolazione che il Di Fazi a ridurre le perdite ci sono come al solito due tipi di regolazione possibile una regolazione direttiva o dirigistica
Che è quello di un organo di regolazione ieri un ministero oggi un'autorità che dice il cambio quel trasformatore accorsi a quella linea costruisce una tratta qui fammi vedere e io ti dico quello che devi fare ed esiste una regolazione incentivante che dice dimmi quanto sono le perdite sette per cento del Moige trasportato benissimo l'anno prossimo sei ottanta
E l'hanno l'anno dopo sei sessanta
Oppure
Oppure paghi
Qualche meccanismo economico che incida sul profitti del soggetto
Questo è il segreto di una regolazione moderna perché non c'è un organismo pubblico di regolazione che posso sostituirsi all'impresa nella conoscenza dettagliata tecnica dei singoli investimenti sconti
è illusorio
Altro esempio
La qualità tecnica del servizio elettrico ovvero quanti minuti all'anno mediamente un utente
Viene interrotto
Il servizio di noi pensiamo a nuove per questo momento al grande blackout del due mila e tre perché là sono circostanze
Molto rare gravi particolari e vanno affrontate con un discorso a sé per il quale per il bisogno di altri venti minuti quindi che non affronto
Ma la quantità attivi distacchi che tutti noi subiamo tutti no ma che la diciamo la media degli utenti subisce alla fine di ogni anno non è di meno di un grande blackout
Il problema è stato affrontato dall'Autorità per l'Energia con approccio economico
Sono state introdotte
Misurazioni uniformi per poter intervenire la prima cosa è stata di obbligare le società dire di che hanno leggi e leggine che quindi anche le locali
A misurare nello stesso modo ottenuto una rilevazione zona per zona si è detto adesso by e cominci a ridurre e si è disegnato un percorso di riduzione graduale più marcato per le zone che partivano in condizioni peggiori meno marcato per le zone nelle quali interruzioni erano già un po'meno accompagnato da incentivi e disincentivi economici cioè da introdotto un percorso di riferimento chi faceva di meglio diciamo un maggior ritorno economico e chi invece non riusciva a seguirlo aveva una penale e le una compensazione di questi fondi ha fatto sì che gli utenti praticamente non se ne siano accorti gli utenti hanno saldato la differenza
Che la minima ed è positiva nel senso che si è fatto un po'meglio del previsto e quindi gli utenti hanno pagato un pochino perché hanno avuto un servizio il leone della previsione
Sulla rete dell'energia e quella per la quale più fasi le misure nel mille novecentonovantanove avevamo centonovantadue minuti
Per l'utente terranno di interruzione
Nel due mila e quattro novantuno minuti quindi più che dimezzato
Quindi insomma una qualche efficacia del sistema se la che bisogna andare avanti perché sistemi dirette diciamo modello che vediamo all'estero possono arrivare a sessanta cinquanta minuti sono mediamente forse cinquanta no perché dipende da quanto egli ha denunciato alla popolazione dipende dalla morfologia del territorio insomma
Questa è una linea possibile questa l'area la la regolazione incentivante per la quale occorrono però alcune condizioni
Che è utile vedere perché premi e penali devono essere sufficientemente forti da indurre decisioni nel soggetto
Ma anche devono essere
Non esagerate invitando a Tara
E in che in modo potrebbero essere esagerate
Torniamo al caso della nostra Rete elettrica la nostra rete elettrica che era dell'ENEL è stata con la riforma del novantanove
Data in gestione a una società pubblica il gestore della rete di trasmissione nazionale GRTN mentre la proprietà è rimasta a una società del Gruppo ENEL
L'applicazione di un meccanismo incentivante sarebbe stata molto utile ad esempio per rimuovere le congestioni ci sarebbe potuto dire
Fai
Tutte le opere necessarie affinché le congestioni della Rete gradualmente spariscano
Il che consente di integrare il sistema nazionale che oggi è segmentato perché in ora di punta certe regioni restano diciamo costretti hanno un potere importare più di tanto dalla Regione canto e quindi se non ci fossero dei meccanismi artificiali di intervento avranno prezzi regionali diversi
E l'intero sistema italiano è in qualche modo isolato dal resto dell'Europa nel senso che anche lì ha capacità di importare Capra formata dalla quello che le reti consentono si sarebbe potuto dare al gestore della rete un obiettivo con premi e penalità
Per aumentare il grado di integrazione perché non si è potuto fare perché se si fossero introdotte dei meccanismi economici sufficientemente pesanti vi sarebbe stato il rischio che la società destinataria non fosse in grado di pagare le penali se non avesse
Se non avesse ottemperato perché è una società senza capitali
Essendo solo il gestore di una rete ma non il proprietario è stata costituita una società senza consistenza patrimoniale a una società senza consistenza patrimoniale non si può applicare un sistema di premi premialità di qualche peso di qualche dimensione perché evidentemente se noi immaginiamo che cosa succede se no fa quello che deve fare
è soggetta la penale no se non la può pagare così può fare dissi deve aumentare la tariffa perché però mentali lirica allora il gioco perché perché finito deleghe fallito
E questa è stata una delle ragioni per l'operazione recentemente attuata di riaccorpare il gestore della rete con la società proprietaria
Processo che pone altri problemi di controllo di indipendenza che non che non discuto adesso ma ho richiamato questo caso per far vedere che la regolazione incentivante
Richiede alcune caratteristiche alcune a pone alcuni requisiti
L'impresa orientata al profitto può essere utilizzata per raggiungere obiettivi di utilità sociale in modo anche più verificarsi
Che altre situazioni che altri strumenti però alcun requisito che l'impresa sia patrimonialmente dotata orientata al profitto interessata al profitto qui c'è anche un problema di cultura di mentalità dentro turca
E poi c'è un ultimo problema che invece si è visto
Nel caso delle delle società di distribuzione del gas quando voi mettete un meccanismo incentivante
Nel caso di fissazione della tariffa
Dove ti fissare la tariffa in modo tale che il Coppola i costi di un'azienda mediamente efficiente
Non necessariamente copre i costi di tutte le aziende che ci sono perché alcune sono più efficienti
E allora
Il regolatore il soggetto depositario dell'autorità di regolazione fa gli studi consulta discutere e poi alla fine fissa una tariffa
Che non è la tariffa che copre i costi di un'impresa molto efficiente perché ne manderebbe in passivo la metà di quelle che si sono
E quindi è una è una tariffa che contro
I costi corrispondenti a un'efficienza diciamo media un po'meno che media e poi semmai da nel tempo
Un già una tendenza decrescente della tariffa proprio perché nel tempo le imprese possono anche rendersi un po'più efficienti e se non lo fanno allora tanto vale che affrontino il passivo di bilancio
Il metodo è stato condiviso
Ma l'applicazione ha dato origine naturalmente al ricorso di tutte le aziende che si trovavano ad avere ricavi inferiori a quelle che erano stati abituati ad avere nel regime precedente e la denuncia amplificata anche
Nel del nel nel nella pubblicistica di stampa è stata l'autorità di regolazione ingiustamente Cittalia i redditi citate e qui abbiamo anche avuto qualche pronuncia di
Magistratura amministrativa che sembra far pensare all'idea che il servizio pubblico o di pubblica utilità
I costi debbano essere coperti
Cose più
Non è compatibile con quello che ho detto non non può essere data la garanzia della copertura dei costi perché servizio di pubblica utilità deve essere un servizio di pubblica utilità esercito in condizioni di efficienza accettabile
Almeno media e se no se no i costi non sono coperti ma questo non
Facilissimo da far comprendere e da Fabrizio ultimo punto
Quando si disegna un sistema
Regolato in cui l'iter le attività monopolistiche sono soggette regolazione con caratteristiche incentivanti
Sia esso Zecchi comunque a un vincolo di adottare un sistema equo
Il regolatore deve puntare all'efficienza e rispettare esigenze di equità ma di quantità
E quindi il caso interessante e quello già citato in relazione del professor Frati prima
Della
Assegnazione
Che l'autorità per Venezia
Dovuto
Agli operatori della capacità
Di transito sulle linee elettriche con sta essendo l'interconnessione con l'estero insufficiente ad accomodare tutto alla domanda il sistema esprime e la domanda che il sistema esprime enorme perché il prezzo medio italiano è più alto del prezzo medio
Dei Paesi d'Oltralpe per varie ragioni in cui non mi addentro e di fatto sempre il suo arresto dal più basso tutti hanno convenienza importare quindi la domanda è immensa interconnessione pur essendo ragguardevole non è sufficiente
E allora come si fa segnare la proposta dell'autorità fu quella di assegnare mediante un procedimento procedura basta
Ricorso che bocciatura da parte della magistratura amministrativa è interessante
L'espressione della motivazione della sentenza di secondo grado con cui il Consiglio di Stato confermò la bocciatura delle aste
E l'espressione del Consiglio di Stato è che in un sistema di Asti basato unicamente sul prezzo
Non sarebbe funzionale all'obiettivo di consentire l'accesso in condizioni di uguaglianza il pluralismo
Esso porrebbe una risorsa scarsa amministrata in regime di concessione pubblica sul piano commerciale
Che il criterio economico non è idoneo rivelare chi abbia maggiore necessità della risorsa
Allora
Dal punto di vista di un economista
Quello che io leggo qui è una commistione tra due criteri di equità
Quella che in gergo economico nei chiamiamo equità locativa U diciamo principio allocativo
E quella di un'equità distribuiti e qui sono confusi a mio modo di fare
L'allocazione delle risorse sul mercato deve essere equa nel senso che tutti gli operatori del mercato devono avere gli stessi diritti di accesso
E a quel punto chi ha più possibilità di pagare ce l'ha perché è più efficiente
Perché secondo la mia lo stesso mercato intende nello stesso mercato sia più margine solo perché è più efficiente e quindi è bene che sia proprio della risorsa perché fa scendere il costo medio per il sistema
Si può invece parliamo del servizio sanitario
Allora la naturalmente l'equità e distribuì non ha a che fare con l'accesso all'interno del funzionamento del mercato a che fare con la dotazione di ricchezza e di reddito dei soggetti
A me pare che qua la ragione per la quale venne respinto il meccanismo d'asta possa essere ricondotta ha una visione del mercato
In cui il processo allocativo viene in qualche modo visto assieme con un processo distributivo e questo numida il criterio di equità che devo usare e anche questo per concludere
è un pezzetto di
Cassetta degli attrezzi dell'Economist
Che deve essere
Messa in comune
Per dare al sistema riformato basato sul mercato basato sulla concorrenza le caratteristiche delle
Grazie non grazie vivissima Pippo Ranci chi dove che ha fatto una relazione dove a dicembre la testimonianza del regolatore che ha fatto un'esperienza sul campo se proprio fusa con la riflessione dell'Economist io non sono un economista ma tutte le volte che ascolto Pippo Ranci faccio questa osservazione
E la la riflessione di un economista come Pippo Ranci e particolarmente utile per il lavoro dei giudici
E perché più è tutto dire i feriti senso di ragionevolezza e di una delle qualità del modello del lavoro dei giuristi ma poi anche per la grande sensibilità il sito e qui io porto un esperienza che si aggiunge alla sua una sensibilità istituzionale quella di Pippo Ranci che ha avuto modo di constatare di ammirare in tantissime occasioni quando il nostro lavoro di regolatori cresciuti grazie
Grazie presidente grazie agli organizzatori per l'invito al convegno io mi limiterei dato il tempo a disposizione a fare una breve rassegna degli interventi applicativi i delle norme antitrust della Commissione e dell'autorità italiana contrastando né un pochettino l'approccio e i mezzi utilizzati nell'applicazione delle norme antitrust nel settore dell'energia come spesso diceva il commissario Monti no ci sono tre requisiti essenziali perché ci sia concorrenza nel settore dell'energia accesso alle reti e l'abbiamo visto e ricordato
Anche oggi la concorrenza nell'offerta quindi una pluralità di Offerta nella produzione e nella vendita di gas ed energia elettrica e la libera scelta del consumatore tutti questi sono i tre capisaldi per un mercato che possa dirsi veramente concorrenziale
E ho ho rivisto un po'gli interventi appunto delle autorità antitrust che poco alla luce di queste tre categorie
E sicuramente nell'accesso alle reti è stato uno dei principali zone d'intervento no delle autorità antitrust
E la commissione ha cominciato a proprio la sua opera di introduzione di questi principi di accesso alla Rete
Applicando a casi particolari le norme antitrust aprendo una serie di procedure e accento a supporto della parallela operativi liberalizzazione che interveniva con le partite con gli strumenti
Di tipo legislativo
E quindi basta ripensare non so per esempio la saga della maratona questa società che è riuscita tramite ricorsi alla commissione a ad accedere nel due mila uno alla rete richiesto in grassi in Germania nel due mila cinque era quello di grasso mia in Olanda e di piedi in Germania due mila quattro carte François Roux Grasso
Tutti interventi sostenuti dall'intervento della Commissione che riuscita ad ottenere l'accesso a queste reti di trasporto e e interessante notare che spesso la commissione in questi procedimenti soltanto riusciva ad assicurare l'accesso alla Rete ma spesso poi riusciva ad estrarre dall'operatore della rete anche delle misure ulteriori di miglioramento del mercato per esempio Gaz de France fu obbligata
A fare un gas lì sul rilascio di grasso nella Francia meridionale
Ruhr garza nell'impegno di bilanciamento che
Erano diciamo ulteriori rispetto a agli obblighi di legge e lo abbiamo visto anche nella vicenda questo erano naturalmente nel settore del gas nell'elettricità ricordiamo l'intervento della Commissione
Nell'Inter connettore tra la Francia e il Regno Unito in cui anche lì grazie all'intervento della Commissione si è stabilito un sistema di accesso a questo importante fra infrastruttura su base non discriminatoria trasparente
E anche in quel caso per esempio la commissione riuscì a ottenere anche delle modifiche ai diritti di passaggio per gestori di reti gli altri Stati membri sul territorio francese per raggiungere poi l'interconnessione tra la Francia verrà quindi questo strumento di intervento a sostegno di iniziativa di un'impresa
Che appunto vuole propone vuole vuole utilizzare le norme antitrust era un fine di accesso utilizzato dalla Commissione anche per ottenere delle ulteriori apertura del mercato naturalmente nell'accesso alla Rete lo strumento principe è sempre stato l'articolo ottantadue quindi ad uso di posizione dominante
Che è stato sempre minacciato dalla Commissione in queste procedure un'altra caratteristica interessante di queste procedure che sono tutte procedure che normalmente non Fini non si non teme non in una provvedimento formale
Cioè la commissione utilizza la sua moral suasion fa pressione sugli operatori riesce ad ottenere questo intervento e poi conclude il procedimento senza una decisione formale essenza naturalmente imporre sanzioni
Questa atteggiamento lo ritroviamo anche nel secondo dei capitoli di attività concorrenza nell'offerta ricordo lì naturalmente lo strumento è stato più l'articolo ottantuno quindi gli accordi o pratiche in
Nel restrittivi della concorrenza quindi la Commissione è intervenuta ricordo il caso della come Jason in comune del gas norvegese una operazione molto importante gas norvegese rappresenta il dieci per cento del gas consumato in Europa
Norvegia c'è un consorzio per tutti i produttori che vendevano in comune quindi non si facevano concorrenza nella vendita del gas sul continente la commissione è riuscito a far sciogliere questo consorzio così che vari produttori di gas vendono l'uno in concorrenza con l'altro
Un altro intervento di questo tipo c'è stato in Olanda anche qui procedure informare moral suasion e cambiamento della situazione
Nella cercare di moltiplicare le le le le le condizioni dell'offerta sono molto interessanti le due procedure che hanno visto anche protagonisti
L'impresa delle energetiche italiane mi riferisco all'intervento della Commissione nel cercare di liberare gli accordi di fornitura prima con la Gazprom poi con Gas de France dalla clausola di destinazione in tutti questi accordi vi era una clausola che obbligava all'ENI grande acquirente di gas dalla casco ma per esempio a rivendere il gas soltanto nel mercato d'ispirazione soltanto in Italia quindi la lady non poteva vendere il gas fuori dal territorio italiano
Intervento della Commissione
Poter immaginare quanto sia stato poi complesso anche convincere i russi dell'applicazione l'articolo ottantuno a un accordo di fornitura no o comunque la Commissione riesce a liberare diciamo l'ENI da questa da questo limite imposto dalla dal dal fornitore russo e in aggiunta ottiene anche in questo caso delle misure di liberalizzazione del mercato un gas release in Germania abbastanza importante
E un un un un impegno a a promuovere l'aumento della capacità del target il gasdotto che tre Salas raggiunge l'Italia
Anche qui decisione informale senza sanzioni senza addirittura provvedimento formale
Nelle invece si può posso contrastare questo caso col secondo intervento della Consob in questo settore Gas de France Eni Gas de France è nelle tue decisioni siamo sempre in tema di fornitura di gas clausola di destinazione imposta anche dei francesi
Anni due grandi operatori italiani anche in questo caso invece ha deciso d'andata fino a decisione formale l'unico caso decisione formale in questo in questo settore dell'attore della Commissione in cui la commissione si vede Gas de France ha resistito più dei rossi
Alla eliminazione per della causa di destinazione e la Commissione è intervenuta una decisione formale e in questo caso la commissione si è limitata ad osservare che quella clausola era in violazione di un articolo ottantuno una semplice decisione di dichiarazione
E applicazione l'articolo ottanta ore con invalidità del
Basta
Nel sanzione né tantomeno a misure aggiuntive di liberazione dal mercato quindi vedete come il metodo della commissione della moral suasion e dell'intervento
Diciamo o informale è sempre riuscito ad ottenere molto di più
No in quanto invece da Consales ottenere quando è costretta dalla dal rifiuto dell'impresa di adeguarsi ai principi della concorrenza quando è costretta andare invece la decisione formale
Questa attitudine informale la ritroviamo anche nella terzo grande capitolo l'apertura della scelta del consumatore dell'utilizzatore indennità dei vari diciamo i vari stati della filiera
Cito soltanto il caso di gas naturale Endesa non quello pendente di concentrazione ma il caso sulla fornitura gas naturale era il fornitore del cento per cento del bisogno di gas del fabbisogno di gas di Endesa
Quindi un un un contratto
Di esclusiva diciamo di fornitura esclusiva interviene la Commissione
Endesa riduce del venticinque per cento il suo impegno a comprare il gas di gas naturale al e in più viene deliberata dalla restrizione di utilizzare il gas soltanto per la produzione energetica può rivendere sul mercato attraverso il mercato all'ingrosso anche in questo caso ci sono informale
Quindi
Questa mi sembra una caratteristica della attitudine della commissione
Abbastanza interessante che è sempre stata applicata e vedremo adesso vado non con il libro verde con l'attenzione ancora più accentuata nel settore nel gergo dei mosse che ci sarà un cambiamento di attitudine io dubito che ci sia questo cambiamento d'attitudine perché il isolatore comunitario al contrario ha fornito alla Commissione adesso
Di uno strumento particolarmente efficace voi sapete collocamento uno due zero tre
Quello della decentralizzazione della modernizzazione del sistema di applicazione durante conferenze una rotta dotato la Commissione lo strumento previsto all'articolo o nove uno del Regolamento quello della decisione con impegni
Cioè sono decisioni in cui la Commissione può chiudere la procedura senza una la dichiarazione di illegittimità del di lei Fitto quindi di violazione della norma sulla base di impegni presi dalle riprese dettando nel loro comportamento recepiscono
No diciamo il messaggio ad della commissione cambiano la comportamento sulla base di questo campo nel comportamento addirittura
Di altre misure appunto come quelle che ho invitato prima gas release eccetera
Sottile soddisfano diciamo o le necessità di apertura del mercato della Commissione e su questa base ci chiude il procedimento senza un'applicazione un è una dichiarazione di fede
Ho quindi io penso che se addirittura la Commissione fino adesso ha agito nella maniera in cui ho descritto senza questo strumento adesso che dotata di questo strumento questo strumento diventerà la forma principale di intervento della Commissione soprattutto in settori così complessi proprio come quelli di cui stiamo parlando
Quindi questo mi sembra mi sembra che sia una una carica di già fra l'altro la commissione riuscita con questo sistema anche a non avere un pregnante controllo del giudice comunitario perché siccome la maggior parte di questi procedimenti finivano in modo informale con decisione positiva naturalmente non si ricorreva al giudice comunitario nella commissione aveva anche il vantaggio ulteriore
Di acquisire risultato senza essere soggetta al controllo al controllo del giudice
Di questo mi sembra
Ecco o abbiamo visto che c'è stata anche un'applicazione diciamo sia dell'articolo trentadue che dell'articolo ottantuno quindi non c'è stata un'enfasi soltanto sull'articolo ottantadue e poi naturalmente c'è il grande tema delle concentrazioni che oggi ha fosse il tema principale a cui anche gli altri relatori hanno fatto allusione voi sapete che c'è un precedente importante la riorganizzazione del sistema dell'energia in Portogallo che è stata l'unica vera e grande riorganizzazione è stata bloccata
Dalla Commissione sulla base dell'applicazione del controllo sulle concentrazioni sul regolamento contro le concentrazioni
E in casa anche emblematico secondo né quello era un caso naturalmente di rafforzamento di posizione dominante di ristrutturazione di tutti gli operatori nazionali di un mercato nazionale è vero che si trattava di un piccolo mercato il Portogallo forse il mercato in Liberia non è più il porto d'armi naturalmente era un c'era una situazione presenta particolare comunque in quel caso la Commissione imponevano tutta una serie di condizioni per l'approvazione di condizioni che poi furono ritenute dal governo portoghese troppo pesante quindi all'ultimo non si riuscì a trovare un accordo la Commissione blocco blocco questi interventi
Comunque mi sembra che in quel caso dimostra che la commissione rimane in fondo no l'organo istituzionale più adatto a questo tipo di grandi riorganizzazioni che stanno avvenendo nell'industria per sapere che c'è stato oggi
Cioè pendente il problema della riorganizzazioni Spagna a gas naturale Endesa
Che è stata dichiarata non di dimensioni comunitario e quindi soggetta al controllo dell'Antitrust spagnolo non del della commissione questo naturalmente ha creato tensioni non i rapporti tra
Dell'autorità spagnole nella Commissione voi sapete che la commissaria Crusoe sta pensando a un cambiamento del regolamento concentrazioni
Che basandosi sulla regola dei due terzi del fatturato in uno stato membro cosa che succedeva nel caso di gas naturale Endesa lasciava
Attribuiva la competenza di avrà di sui controlli concentrazione l'organismo nazionale non alla commissione quindici parla di una modifica del Regolamento per far sì che anche queste grosse ristrutturazioni a livello nazionale siano soggette
Al controllo del della Commissione nel caso portoghese la competenza era comunitaria perché c'era anche lei mi quindi essendo c'è anche un operatore che operava fuori dal Portogallo l'operazione aveva una dimensione comunitaria non non nazionale
Però mi sembra che anche se ci sono questi tentativi e questi direi queste questioni rivendicazioni sulla base della sicurezza di Prodi all'approvvigionamento a livello nazionale della nazionale
Deve di appunto il caso erano Ruhr grazie a voi ricordate che quello fu la grande concentrazione del mercato tedesco osteggiata dall'Antitrust tedesco ma favorita dal ministro dalle diciamo d'amministrazione tedesca
Che ignorò o l'opposizione dell'Antitrust e riuscì a far passare quell'operazione contro il parere lento il punto scatta il per e poi abbiamo l'episodio recentissimo sua legge in Francia quindi è vero che da un lato ci sono o questi questi questi tentativi però io concordo con quello che diceva il professor Ranci forse la situazione non è non è perse mi sembra che cioè anche un certo dinamismo vedi Chionna che adesso non ha fatto l'offerta per Endesa
No incoming in concorrenza con gas naturale per cui i campioni nazionali credo cominciano ad affacciarsi sui mercati europei non si limitano soltanto lo sfruttamento del loro piccolo territorio nazionale ma credo che c'è un nuovo dinamismo che forse sono il presupposto è il presupposto per poi arrivare
A quello che invece preconizza il professor Munari una vera e propria politica energetica a livello comunitario anche persone esterno io penso che è una integrazione
Per i produttori nazionali ed europei a livello non più nazionale ma a livello europeo sia un passaggio quasi obbligato per arrivare a una vera politica europea fin quando invece i nostri governi si trincerano conto no dietro queste
Queste queste barriere nazionalistiche vedo difficile come la Commissione possa passare ad una ad un ad un ad un intero ad un vero politica energetica a livello europeo
Questo è quanto sta accadendo no a livello a livello europeo vediamo e contrastiamo un pochettino questo con quello che è successo a livello nazionale
Ma a me sembra che l'autorità italiana sia stato natalità estremamente attiva in questo settore
Di nuovo ripercorrendo alcuni la in maniera solamente per le grafica non l'attività dell'Autorità e seguendo i vari settori nella concia intelletto per quello che le concentrazioni abbiamo il caso emblematico di ENEL France Telecom Infostrada no quinto dove ricorderete il l'Antitrust italiano arriva addirittura imposto una cessione
Di ulteriore capacità di generazione no una quarta Genco
Sappiamo che il giudice amministrativo non è seguito autorità
E probabilmente c'è stata anche un'evoluzione nel mercato queste multiutility quel mentre ci sono rilevate meno interessanti dal punto di vista dello degli operatori stessi di quanto fosse si preconizzava in quel periodo non la capacità di offrire servizi di energia insieme servizi di telecomunicazione che probabilmente non aveva questo
Queste grandi sinergie che si cicli di cure a cui ci si aspettava
L'autorità italiana è intervenuta anche nel cercare di liberare con no alle scelte del consumatore quindi il capitolo delle clausole restrittive dei voi sapete intervenuto sia sia regolatore
Nel settore del gas l'Autorità di settore ha disciplinato no tutte le sere gli aspetti dei contratti con i consumatori l'Antitrust era intervenuta sulla base di articoli ottantadue nel caso una pace ENEL
Ritiene il trait clienti idonei appunto cercando di
Diminuire la durata di questi contratti di fornitura esclusiva proprio per dare il gruppo proibire la clausola inglese una specie di prelazione no a favore del fornitore per cercare appunto di liberalizzare le scelte del consumatore
Non rende del mercato il mercato più fluido quindi questi sono o mi sembrano interventi in linea con quelli che ho descritto delle commissioni
E poi ed è interessante che anche in questi casi naturalmente tutti questi interventi sono tutti dato il nostro sistema provvedimenti formali
E già si comincia già acque
Anche in questo i primi i tentativi di applicazione della normativa antitrust in questo settore
La commi Lang l'autorità comincia ad imporre sanzioni che man mano diventano sempre più rilevanti ricordo per esempio che nel caso in altre della sanzione fu di due virgola due e mezzo milioni di di euro e arriviamo al al alla terza categoria quello dell'accesso alle infrastrutture che sicuramente no probabilmente il settore più rilevante e lì abbiamo avuto tutta una serie di interventi anche qui a supporto addirittura ad anticipazioni della liberazione della liberalizzazione ricordo ricordo a tutti che il primo importante intervento dell'autorità antitrust quello sulle tariffe di vettovagliamento fu a prima ancora che Letta fosse approvato il letto era pendente mi ricordo non c'era ancora discussioni sull'approvazione della del del del del decreto legislativo ma l'autorità Antitrust era già intervenuta
Applicando nel febbraio del novantanove
No all'articolo ottantadue a le periferie Tagliamento della star ma sul sul sul sul sul sulla Rete sulla rete nazionale
E anche lì con un'imposizione di rammenta che quel risultato in un ricorso al TAR in un annullamento completo una sospensiva della decisione quello quindi vedete come questa attitudine molto formale molto rigorosa poi alla fine ha un effetto negativo perché induce il giudice amministrativo ad essere molto attento no alla nella nel controllo giurisdizionale quindi ad annullare l'intervento fatto notorio stesse quindi abbiamo da un lato un'autorità comunitaria
Forte del suo prestigio che riesce ad ottenere dei veri cambiamenti senza imporre sanzioni un ammanco sto sanzione in questo settore
E addirittura senza decisioni formare un'autorità italiana
Che invece ha una una un atteggiamento molto punitivo un atteggiamento molto formale che fa delle decisioni anche quella del pagamento sicuramente aveva il merito che nessuna decisione
Preso in un tempo abbastanza ripeto del novantanove quindi quando ancora il legislatore non aveva neanche implementato la prima direttiva però poi
Non riesce a realizzare nessuna di questi di questi obiettivi adesso abbiamo la vicenda non entro nei dettagli perché ci vorrebbero due tre ore soltanto per spiegarla dalla bluegrass
Fino alla TTP Cino però anche questa emblematica siamo in presenza di interventi in situazioni estremamente complesse
Siamo sempre in un'impresa di interventi molto sanzionatori in cui da un lato si riesce ad ottenere dall'impresa degli impegni di comportamento molto importanti su incrementi di capacità
Su e dall'altro si sanziona l'impresa come sapete fino all'ultima decisione con una sanzione molto importante addirittura duecentonovanta milioni di mi chiedo se questo tipo di atteggiamento no no possa
Avere qualche ricaduta negativa
E mi spiego
Per carità è chiaramente il nostro sistema
In touche giustamente alla tipicità dell'illecito e alla formalità De Pace dei nostri procedimenti amministrativi quindi è chiaro che l'autorità giustamente sente il bisogno di affrontare questi sistemi con procedure chiare e trasparenti ha solamente formali che poi no sfociano in un provvedimento finale è soggetto al controllo del giudice amministrativo mi sembra solamente naturale mi sembra assolutamente encomiabile
L'altra parte però
Il nuovo regolamento comunitario da strumenti di maggiore flessibilità di ripeto l'articolo nove del regolamento e quel quello strumento di questa decisione con impegni
Che senza imporre sanzioni senza dichiarare illecito riesce ad ottenere no ad ottenere questi impegni molto importanti di modificazione
E invece come voi sapete l'autorità italiana si rifiuta di applicare l'articolo nove
Lo considera uno strumento non non non operabile perché dice soltanto che manca il potere sanzionatorio ma la commissione non aveva la commissione usava lo strumento della sospensione del procedimento per ottenere addirittura alcuni dei più grandi dalle più grande decisione della Commissione in altri settori penso prima il caso Microsoft il caso IBM non so se ricordate negli anni settanta che ne ha tanta
Fu basato sulla semplice sospensiva del procedimento senza arrivare a decisione finale su quella base ottenne il famoso undertakings apri no poi all'interconnessione i grandi sistemi grandi computers
Ecco quindi la la commissione ha utilizzato questo strumento in un in un regime in cui non aveva altro elemento sanzionatoria se non riaprire il procedimento interno
Mentre invece adesso c'è uno strumento ad hoc che l'articolo nove ed è debbo dire quanto meno sorprendente la autorità si rifiuta
Di applicare questo strumento con argomenti secondo me che non hanno grande verità neanche dal punto di vista giuridico un'ultima un'ultima conclusione sulla
Sul contrasto tra
Tra la Commissione e l'autorità questo atteggiamento secondo me di voler cercare appunto di ricondurre sempre nell'ambito dell'illecito antitrust e quindi della violazione della della della dichiarazione di violazione dell'articolo ottantadue dall'articolo soprattutto l'autorità piegato articolo ottantadue poco l'articolo ottantuno anche questo forse
Dovrebbe cercare di più perché anche in questo settore ci sono
Forse accordi di tipo orizzontale che andrebbero andrebbero scrutinati ma lasciando questo da parte sull'articolo ottantadue questa volontà dell'autorità di sempre incardinare nella dichiarazione dell'illecito il suo intervento
Fassi che porta l'autorità Povia forse allargare troppo questa nazione dell'effetto e oggi non temo per la prima volta nella storia dell'autorità
Vediamo delle decisioni che contengono nozioni di abuso di applicazione l'articolo ottantadue probabilmente hanno a più non più in linea con la giurisprudenza comunitaria
Perché siamo arrivati a delle nozioni di abuso
In questi settori così complessi basati su fattispecie talmente diciamo latte no di abuso che non corrispondono più a quella che era invece la nozione di abuso come si evince
Dalla dalla dalla Francia comunitaria e che nel passato al nostro pianeta aveva applicato in perfetta coerenza con i precedenti comunità Presidente mi scusi ho preso qualche minuto namespace perché
Grazie avvocato Siracusa deve appunto avere apportato al nostro incontro l'apporto dalla sua grande esperienza dell'esposto in termini così brillante
La parola ora pare il consigliere Fabio Cintioli il segretario generale dell'Autorità Antitrust che ci parlerà della tutela della neutralità dei gestori di reti e dell'accesso ai settori di energia e del gas
Grazie presidente la la mia relazione mio intervento ma Suma come punto di riferimento
I l'intervento un dell'Antitrust l'intervento della concorrenza
In vicende perché sono collegate ai problemi della gestione della Rete e dell'accesso alla rete infrastrutturale nel mercato dell'energia elettrica e del gas un approccio che può essere indubbiamente utile nella complessiva economia della discussione che si è fatta oggi per più motivi
Perché ci consente di capire anche da questo angolo visuale quali sono le principali differenze tra le due filiere nel territorio nazionale
In particolare
Ci consente di fare il punto di riflettere su questo tormentato problema direi soprattutto per il giurista senza nulla togliere l'economista dei rapporti tra regolazione ex ante vigilanza antitrust ex post
Ci consente ancora di mettere in luce alcuni temi che poi una rilevanza più generale che riguarda un intervento antitrust che sono stati proprio richiamati in maniera molto acuta
E pungente
E comunque molto brillante dal precedente relatore e quindi soprattutto il problema del se e in che modo
L'autorità possa muoversi attraverso strumenti nuovi come quello degli impegni se ed in che modo l'autorità Possa imporre degli obblighi di fascia per l'impresa dei veri e propri vincoli positivi comportamentali tema sul quale mi riprometto di fare con
Alcune considerazioni
E poi da ultimo questo spaccato del dell'azione di tutela della concorrenza ci consente anche di citare alcuni recenti provvedimenti dell'autorità creano un oggettivo interesse economico giuridico
Proverò nel tempo a mia disposizione a toccare un po'questi aspetti mi perdonerete per qualche inevitabile salto logico indi concederebbe fin dall'inizio un rinvio alla relazione scritta che no che ho presentato
Partendo da un'analisi un po'da lontano avvalendomi di quel che è stato già detto sui due settori no perché colpisce e quel che è stato rilevante nell'attività dell'autorità in quest'ultimo anno per esempio
E il fatto che mentre nel mercato elettrico la rete di trasmissione ad alta e media tensione e gestita da un soggetto terzo e neutrale che oggi non solo gestore ma anche proprietario come sappiamo nel settore del gas la situazione diversa si la regolazione è presente in maniera grosso modo equivalente attraverso le tre misure classiche
Però nel settore del gas abbiamo delle particolarità
L'operatore dominante controllare di trasporto nazionale
L'autorità dominante tanta i contratti take or pay
Già stipulati che consentono un accesso preferenziale ai punti di interconnessione con l'estero
E l'operatore dominante controlla anche le società Terim territorio straniero in parte comunitario in parte extracomunitari mi riferisco ai due gasdotti Tag e TTP sì l'uno in territorio austriaco l'altro in territorio tunisino
Controllare questi gasdotti sui quali transita buona parte del gas che viene poi e refluire nella nella rete nazionale
E quindi il problema anche del parti Access del del diritto d'accesso alla Rete non è solo un problema che possiamo leggere nel ristretto ambito nazionale l'accesso dentro la Rete
Ma nazionale ma è un problema strategico quello di poter avere per gli altri competitori l'accesso nei punti di interconnessione con l'estero e di avere la possibilità di acquistare di far transitare sui gasdotti in territorio straniero quei volumi di gas che altrimenti non possono pervenire in territorio nazionale quindi nella filiera del gas registriamo questa maggiore complessità
Per quanto riguarda in generale l'aspetto della Rete
E ci accorgiamo che il problema dell'accesso si colloca via via un livello più alto cioè dalla rete di trasporto nazionale i punti di interconnessione ai gasdotti in territorio comunitari ed extra comunitario
L'Antitrust nel settore il settore le filiere si caratterizzano per alcuni aspetti che sono stati già abbondantemente esaminati vi richiamo rapidamente centralità della Rete come fenomeno strutturale industriale
Presenza di interessi pubblici
E quindi campeggia una nozione di Servizio interesse economico generale presenza di un operatore tv tale è dominante
Con sale presenza di una iniziativa di regolazione
Ora l'Autorità Antitrust ovviamente svolge una funzione nei diversi settori che mantiene delle costanti ma indubbiamente l'attività dell'antitrust in alcuni settori particolari come quello di cui ci occupiamo oggi finisce per manifestare alcuni aspetti più specifici che sono costanti in questo tipo di settore rispetto a questo tipo di problematiche
E allora un tema che e sullo sfondo è innanzitutto quello del rapporto con regolatore
Cosa dare alla regolazione ex-ante cosa dare alla tutela antitrust Sports
Sarebbe fin troppo facile forse anche banale ricordare che la funzione dell'Antitrust non è una funzione regolatoria ma anche funzioni inevitabilmente trasversale ma contingente flessibile e mi parrebbe fino a prova contraria sanzionatori
è chiaro che l'intervento contingente dell'autorità può orientare il mercato se in senso pro competitivo secondo certe aspetti però resta questa caratteristica di fondo
Sappiamo anche che in questo settore si manifesta in maniera piuttosto visibile che esista un problema di possibile sovrapposizione
Tra la funzione del regolatore e la funzione dell'Antitrust ed è un problema che si manifesta da entrambi i punti di vista
Da un lato cioè la possibilità di una regolazione che riduca lo spazio dell'intervento antitrust sia dal punto di vista oggettivo della configurabilità dell'illecito rispetto a certe misure che già reggono il problema dell'accesso il problema dei tetti antitrust
Sia dal punto di soggettivo dei profili di colpevolezza
Resta fermo e questo mi pare un punto che anche oggi è stato richiamato che rispetto a questa evenienza l'Antitrust conserva quella funzione che possiamo definire riparatoria sussidiaria comunque non è mai azzerata la funzione di accertamento di illeciti antitrust in presenza di una regolazione per quanto ampia
Possiamo richiamare da ultimo per esempio si è pure un settore diverso così consiglio di stato detto nel caso Telecom a questo riguardo
La presenza di regolazione in un certo campo in un certo settore può condizionare l'attività dell'Antitrust
Può connotare più o meno gravemente l'illecito può incidere sul trattamento sanzionatorio sulla soglia di colpevolezza ma non può escludere a priori l'intervento antitrust e l'accertamento dell'illecito di quindi mantiene questa sua caratteristica di fluidità
Andrebbe poi richiamato per completare il discorso e qui faccio rinvio la mia relazione tutto il tema della disapplicazione messo a fuoco soprattutto nel caso Schiff del due mila e tre che riguardava proprio una iniziativa dell'Autorità garante della concorrenza del mercato quindi disapplicazione come strumento preordinato a dare vitalità alla flessibilità di cui parlavo possibilità di disapplicare norme anche se tali norme sembrano coprire una determinata azione per configurare un illecito Antitrust va da sé e poi ci sono una serie di conseguenze che riguardano la possibilità di applicare delle sanzioni la possibilità la possibilità di dare anche al contenuto della diffida una misura diversa ma resta questo aspetto della fluidità del carattere contingente dell'azione non regolatorio resta questo collegamento con lo strumento della disapplicazione
All'opposto dice
C'è però sul rapporto tra regolazione antitrust ci c'è un fenomeno inverso cioè accade
Che l'attività te di tutela della concorrenza tenda ad invadere spazi un po'della regolazione tenda a farsi regolazione
Questo accade principalmente in materia di concentrazioni come ben sappiamo con le misure positive che si accompagnano al via libera ad una concentrazione marcate in verità anche di fronte all'accertamento di illeciti Antitrust cioè di fatti di abuso o di intesa
Questo è un problema che ha richiamato l'attenzione della dottrina pronto il relatore che seguirà sottoscritto se ne recentemente occupato la dottrina a come dire segnalato l'esigenza di contenere eventuali propensioni regolato ci ricorda che bisogna evitare che l'Antitrust posta con la sua azione anziché promuovere la libertà nel mercato ingessare il mercato
Aggiungo che ci potrebbe essere un problema anche di creare delle incertezze sommando misure regolatorie ad altre misure regolatorie c'è un problema di ordine più generale che riguarda la possibilità che l'Autorità assuma dei punti di vista politico finalisti ci c'è un certo assetto del mercato che viene determinato dall'Antitrust
Tutto questo evidentemente è un terreno come comprendete magmatico che pone una serie di problemi ripone all'economista vi pone al giurista
Sul primo rischiose sul rischio che l'Antitrust si Possa possa essere compresso nella sua iniziativa da misure regolatorie è sufficiente richiamare l'istituto disapplicazione il principio del primato della della dalla concorrenza
Sulla promozione della concorrenza la flessibilità di cui dicevo sul secondo aspetto cioè sul rischio di un antitrust che si faccia regolatore
E probabilmente sufficiente richiamare dei limiti che sono nell'ordinamento comunitario come vedremo come interno
E i limiti sono anzitutto il procedimento il controllo giurisdizionale che mi sembra di poter dire hanno svolto e continuano a svolgere certo tutto è perfettibile il ruolo di una sorta di garanti della neutralità delle autorità ci sono i i contenuti sostanziali di questi due strumenti che poi sono la proporzionalità la ragionevolezza
E poi c'è un un limite qui consentitemi proprio di calarmi nella veste del giurista che ovviamente di bene consona c'è un problema di inquadramento dogmatico della funzione dell'autorità è chiamata ad esercitare
E il problema dell'inquadramento dogmatico ci porta a dire che al di fuori della particolare vicenda delle concentrazioni l'autorità è chiamata ad accertare illeciti di natura amministrativa
Che non hanno che non sono accompagnati da sanzioni aventi natura ripristinatorie e per i quali dunque vale il principio di tipicità tassatività della fattispecie e vale il principio di colpevolezza perdonatemi volo pindarico ma la Corte costituzionale con la sentenza ventisette del due mila cinque in materia di patente di guida appunti
Ha sostanzialmente elevato il principio di colpevolezza al rango di principio costituzionale non solo per illecito penale ma anche per l'illecito amministrativo è un dato che forse nella valutazione complessiva potremmo tener presente
è chiaro che poi il principio di tipicità sconta quella operazione di concretizzazione della fattispecie che l'autorità è chiamata a compiere
Perché l'Autorità deve verificare il principio di tassatività alla luce sempre di quella concreta regola di buon funzionamento del mercato che l'ordinamento comunitario prima ancora che l'elemento nazionale
In carica l'Autorità stessa di effettuare del resto questa operazione di concretizzazione una sorta di tipizzazione di secondo grado
è stata abbondantemente vagliato dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato avuto un chiaro è netto via libera
Detto questo ovviamente parlare di tipicità non significa neppure imbrigliare l'azione dell'Autorità
Per esempio venendo più da vicino al tema che ci interessa
Il fatto che in via di prassi in via di precedenti in via di riflessioni dottrinali e giurisprudenziali sia configurato una certa fattispecie di illecito no Antitrust caratteristica
Non impedisce che se ne possano affiancare altri che presenti alcuni lievi diversità ovviamente misurate sulla fattispecie concreta
Ad esempio
La dottrina delle sei certa Simitis
Costituisce una delle possibili semplificazione degli abusi di posizione dominante che possono essere commessi dall'operatore verticalmente integrato che abbia anche la disponibilità della Rete ma non esclude di certi tutto quel importante lavoro io
Che si possano affiancare quella tipologia di illecito altri illeciti altri fatti abusivi commessi dall'operatore dominante
Verticalmente integrate con la disponibilità della rete a patto che ovviamente l'accertamento di quegli illeciti sconti il vaglio della tassatività
Sconti quella valutazione di concretizzazione sconti l'accertamento e la colpevolezza sconti in poche parole la configurazione di quel disvalore che la fattispecie deve poter manifestare
Tutto questo discorso ecco trova in qualche modo mi parrebbe una sorta di cartina di tornasole nel settore di cui ci occupiamo oggi e in particolare nei problemi che riguardano la neutralità della Rete l'accesso alla Rete
Perché
Per esempio nel sei per quanto riguarda la rete di trasmissione ad alta e media tensione il fatto che vi sia un operatore e in posizione di neutralità ed indipendenza e un elemento che inevitabilmente tende tra virgolette a ridurre l'azione antitrust qui vorrei richiamare in particolare il provvedimento località del quattro agosto due mila e cinque che proprio con riferimento al alla concentrazione che ha dato luogo alla unificazione della proprietà della gestione della rete in capo ad un unico soggetto all'autorità in questo settore a come sapete disposto una serie di misure accessorie
E quel che mi sembra significativo che poi nella valutazione che il TAR del Lazio ha fatto di questa vicenda si è proprio messa a fuoco quello che secondo me era l'aspetto effettivamente molto significativo di questa vicenda
Cioè il fatto che la neutralità le stime importanza della neutralità e terzietà del gestore era proprio funzionale a un'esigenza concorrenziali e ben poteva ricadere in quella fattispecie nell'ambito di valutazioni proprie istituzionalmente dell'autorità per il fatto che quell'esigenza di neutralità in
Tendenza si collegava a una oggettiva costituzione di posizione dominante nel mercato della trasmissione e del dispaccio
è diversa la situazione e come risulta da quanto vi anticipavo prima nel settore del gas perché l'operazione il il rispetto a quella che è la dimensione della Rete la posizione dell'operatore dominante indubbiamente più significativa e quindi mentre perdonate niente più un'esemplificazione rinvio la relazione nel caso rispetto la vedere elettrica è più e più raro tendenzialmente che si possono verificare dei fatti illeciti antitrust del tipo di quelli che stanno nel solco della dottrina delle specie facility
Viceversa per quanto riguarda il mercato del gas sorgono dei problemi è un problema è quello che è stato esaminato nel provvedimento che era stato poc'anzi citato
Cioè nel caso ospiti fissi nel quale di illecito contestato all'operatore dominante si sostanzia nell'avere l'operatore senza giustificato motivo che non fosse l'asserito pericolo di bolla gasolio per strutturare
Rifiutato di potenziare il gasdotto tunisino nonostante fosse stata già bandita una gara per l'assegnazione di Schippers ai competitors della relativa maggiore capacità di trasporto
Mi sembra che in queste vicende ecco l'osservatore neutrale
Del del fenomeno riscontra che c'è una più forte presenza dell'intervento antitrust nel mercato del gas per quanto riguarda i problemi creerebbe di quanto non accada invece nel mercato
Del nella filiera dell'energia elettrica
Avviandomi alla parte finale dei miei considerazioni corre adesso toccare più da vicino perché in questi provvedimenti si sono posti esattamente questo tipo di problemi
La questione generale del sei l'autorità Possa imporre misure contenuto positivo in che limiti con quale scopo con quale fondamento
E anche qui il professor Bruti Liberati nel suo nel suo recentissimo volume si è soffermato su questo tema tema che devo dire proprio di grande attualità
Uno dei degli strumenti che si è pensato di poter individuare per capire qual è il criterio di fondo che può limitare l'attività dell'Antitrust nella imposizione di limiti di misure positive
Alle imprese ovviamente non parlo solo delle concentrazioni ma anche del degli abusi e delle intese
è una sorta di criterio che potremmo definire della corrispondenza e che si trae dal caso ENEL Infostrada deciso dal Consiglio di Stato nel due mila e due anch'esso citato nella giornata di oggi
Cioè e possibile che l'autorità imponga dei comportamenti positivi se ed in quanto quei comportamenti corrispose divi corrispondono esattamente al tipo di disvalore concorrenziale
Che si è registrato nel fatto illecito accertato
è indubbiamente una strada aperta la giurisprudenza questa molto significativa però probabilmente
Ci sarà ancora da lavorare su questo tema
Perché il criterio detto in questi termini rischia di essere tautologico perché dire che l'autorità può imporre quelle misure che servono a ripristinare l'assetto correzione che è stato leso nella concreta vicenda illecita significa poi dire un qualche cosa che può restare privo di contenuto diventa forse troppo generico per l'operato e allora inevitabilmente si deve fare una riflessione più ampia si deve continuare a riflettere su questo tema per esempio si deve probabilmente tornare tra i vari possibili Circuiti per capire quali sono i limiti a riflettere sul principio di tipicità di tassatività con le correzioni ecco le indicazioni che ho indicato poc'anzi
Tra l'altro principio di tassatività eticità e l'idea che la funzione sanzionatoria che l'autorità chiamata svolge non abbia una valenza ripristinatorie
E temperato dal fatto che il legislatore saggiamente accosta alla sanzione prevista per i casi di maggiore gravità la diffida
La diffida è uno strumento che indubbiamente può consentire incerta con misura l'autorità d'imporre dei vincoli positivi dalle imprese
Ma e chiaro questo nei limiti del principio di tassatività nei limiti di ciò che la diffida significa è importante
Cioè
La diffida come potere di inibire un determinato comportamento che si considera anticoncorrenziale potrà avere degli effetti di contenuto positivo lì dove l'illecito accertato consiste in un comportamento negativo se un certo tipo di comportamento negativo
Ha configurato o comunque in concorso con sicura riesci l'Antitrust va da sé che il potere di diffida dell'autorità potrà imporre all'impresa di ripristinare esattamente quel comportamento la cui mancanza aveva dato luogo a un fatto illecito anticoncorrenziali
E in questo modo all'interno di questa sorta di guscio della diffida che si può anche inverare la regola della corrispondenza abbiamo detto
Altro punto le misure positive chiaro possono anche trovare un sostegno in diritto positivo
Quanto più saldo è il fondamento del diritto positivo di una misura che viene imposto dall'autorità di contenuto positivo tanto più forte potrà essere contenuto la misura stessa penso per esempio ancora il caso
Cassa depositi e prestiti Terna
E al fatto che l'autorità a imposto potremmo dire addirittura
Una configurazione del rapporto tra amministratore società diverso da quello che è previsto nel codice civile e diverso pure da quella mozione di amministratore indipendente che dal Codice Preda è arrivato nella legge sul risparmio
Perché l'indipendenza non erano indipendenza a garanzia dell'azionista di minoranza ma erano indipendenza a vantaggio della neutralità della Rete
Per evitare che vi fossero fenomeni di discriminazione tra tutti coloro che della rete fruivano
Ebbene questa mozione di indipendenza che può apparire così originale trovava un fondamento nelle previsioni del decreto legge che testualmente prescriveva che quel soggetto risultante dalla fusione dovesse provvedere a gestire la Rete in condizioni di neutralità e indipendenza ed ecco perché l'autorità ha ritenuto che Prodi il contenuto giuridico del rapporto tra amministratore società potesse essere
Perdonatemi un'espressione che non vorrei fosse equivocato sul piano tecnico giuridico conformata da una previsione del primo
Chiudo
Parlando è un tema troppo un piatto troppo ghiotto quello che ha richiamato l'avvocato Siracusa per non trovare anch'io anch'atto Carlo
Parlare degli impegni
Effettivamente questo tema degli impegni dell'impresa è diventato un tema centrale
Io proverei per comodità riassuntiva a individuare tre possibili categorie di impegni
La prima è la più facile gli impegni che le imprese assumono in sede di operazione di concentrazione
E che si traducono poi in quelle misure contenuto positivo che sono previste dall'articolo sei quindi questo piccolo appannamento del principio di legalità è in qualche modo ce lo dice la giurisprudenza ha giustificato l'abolizione dell'articolo sei della legge produsse
Poi vi sono impegni che sono
Proposti
Da riprese
In procedure che riguardano sospetti illeciti di abuso di posizione dominante o d'intesa e che sono finalizzati a ottenere la chiusura del procedimento
Senza l'applicazione di sanzioni a diffide di sorta senza neppure la definitivo del definitivo accertamento del fatto che vi è un illecito antitrust e poi una terza categoria di impegni
Che sono quelli che sempre in procedimenti che riguardano abusi intese vengono proposti dalle imprese che non portano né i fatti alla chiusura del procedimento anticipato ma dei quali in qualche modo si tiene conto nel provvedimento finale
Ecco
La prima categoria di impegni dicevo la più semplice da configurare perché diventano questi impegni misure positive nel provvedimento finale la loro violazione genera una inottemperanza e quindi la possibilità di aprire un procedimento sanzionatorio ai sensi dell'articolo quindici tra legge tutto se
Nella seconda ipotesi a seconde bozze un po'più complicata chiusura anticipata del procedimento
E questa è quella figura come dire nella quale il relatore che mi ha preceduto
Confidava riteneva che potesse essere ritiene possa essere quella sulla quale incidere di più
Allora la disciplina la troviamo negli articoli cinque e nove del Regolamento uno due mila e tre
Queste norme ci dicono che non solo la Commissione può chiudere il procedimento con l'accettazione di impegni ma che anche le autorità nazionali all'articolo cinque lo si dice possono accettare impegni
Il TAR del Lazio nel frattempo nel caso MC diciassette marzo mille settecentotredici del due mila e sei ha affermato che l'articolo cinque si può applicare in via diretta all'Autorità nazionale con riferimento alle misure cautelari
Però c'è un però
Che l'articolo nove comma due del Regolamento ci dice che il potere sanzionatorio per il caso di violazione dell'impegno
è concesso alla commissione e non anche alle autorità nazionali per le quali anzi è scritto leggo all'articolo cinque comma uno
Che le autorità nazionali possono combinare ammende penalità di mora o qualunque altra sanzione prevista nel diritto nazionale
Ecco l'ostacolo del principio di legalità che ci viene insegnato in materia sanzionatoria andrebbe soppesato con un tantino più di cautela e che ostacola
Crea quanto meno un problema interpretativo a dire che per il caso di violazione dell'impegno si può senz'altro aprire un procedimento sanzionatorio si può applicare una sanzione per la violazione di internet
Oltretutto
Qualche piccola perplessità rispetto a questa sorta di prognosi Fausta che veniva fatta riguardo alla possibilità che gli impegni con chiusura di procedimenti divengano per la commissione la soluzione un po'di tutti i mali qualche perplessità l'avrei per due ragioni
La prima testuale
Il considerato tredici del regolamento ci dice che la possibilità di chiudere i procedimenti sulla base di impegni deve tendenzialmente riguardare illeciti meno gravi
E quindi le vicende che dal punto di vista dell'impatto concorrenziale sono meno significative e questi pare che già riduce inevitabilmente la portata applicativa della fattispecie
Secondo punto richiamandomi a quanto diceva oggi un un relatore professor Munari riguardo a una contingente storica debolezza della commissione
Forse qualche preoccupazione sul fatto che lo strumento dell'impegno della moral suasion senza passare attraverso il procedimento e senza passare attraverso un provvedimento formale possa essere la soluzione dei problemi concorrenziali forse questo qualche preoccupazione la potrebbe dare all'osservatore perché
Perché se fosse vero quel che ci diceva il professore stamane ciò che la commissione si trova una condizione di contingente debolezza per una serie di ragioni
Forse immaginare che tutto si debba risolvere sul piano di una negoziazione come dire potrebbe creare una diminutio della soglia di attenzione a tutela della concorrenza da parte la Commissione stessa
Detto questo io Pato a a concludere no senza non prima di avere chiuso il discorso richiamando nella terza categoria di impegni che sono quelli dove si sono visti i precedenti l'autorità nazionale
Cioè impegni che comunque finiscono il provvedimento finale eviti possibili spazi che hanno avuto sono di due tipi il primo l'impegno entra nei limiti che ha segnalato nel contenuto della diffida
Il secondo
L'impegno viene considerato come circostanza attenuante
Chiudo osservando che ovviamente le considerazioni che ho fatto sono tutte inevitabilmente condizionato dalle scelte di fondo che saranno fatte a livello nazionale come comunitario
Io credo che dal punto di vista del giurista il punto di coesione dogmatica tra atti di legislazione amministrazione delle istituzioni politiche attivi decorazione delle autorità di settore e atti dell'autorità antitrust il punto di coesione non possa che essere il pur tormentato e difficile articolo quarantuno vera Costituzione
I primi atti quelli delle istituzioni politiche servono a fornire indizi rilevanti per lo sviluppo del mercato si ma anche per dare concretezza eventuali misure correttive che oggi per questo Storace ricordava per una finalità sociale
Che si fondano nei commi due tre articolo quarantuno
I secondi atti devono tendenzialmente sporgere una funzione di promozione della concorrenza con misure asimmetriche modello della regolazione condizionale il terzo intervento quell'Antitrust mantiene inevitabilmente questo carattere contingente flessibile
Non è
Oltre una certa misura quella che probabilmente Icardi condizionato ne dà i primi atti quelli delle istituzioni politiche né dei secondi quelli del regolatore
Opera nel procedimento di necessità
E col procedimento
E opera con gli strumenti di istituti e gli effetti giuridici che prevede l'ordinamento
E fonda il suo ruolo costituzionale da una parte l'ordinamento comunitario dall'altra per quanto concerne ordinamento interno nell'articolo quarantuno come scritto nella stessa legge due otto sei
Ed è proprio in un settore delicato come l'energia dove interessi privati e interessi pubblico sono comunque comunisti l'azione di tutela della concorrenza pur forte della sua trasversalità flessibilità resta incastonata tra questi due fondamentali tasselli
Ordinamento comunitario le sue regole su indirizzi
E poi le correzioni che competono le istituzioni politiche nazionali per dare coesione i diversi valori nell'articolo quarantuno sono compresi vi ringrazio e mi scuso se ovviamente ancora avvenuto
Grazie al consigliere fionde per questo importante contributo ora ai lavori del nostro convegno un contributo che abbiamo consultato tutti cogliere e apprezzare sia l'esperienza delle giudice amministrativo sia l'esperienza di chi sta conducendo azione di vigilanza sul campo
Conclude
I lavori della mattinata al professore Eugenio Bruti Liberati con una relazione sugli interventi diretti a limitare il potere di mercato degli operatori e il problema dei poteri sì dell'autorità dell'energia grazie prego
Come diceva il professor Ranci poco fa la realizzazione di una concorrenza effettiva nei mercati dei servizi pubblici e Rete nei mercati dei servizi liberalizzati richiede certamente la garanzia dell'accessibilità delle reti le altre infrastrutture da parte dei terzi ma richiede anche interventi diretti a limitare se non ad escludere il potere di mercato degli ex monopolisti
Questi interventi gli interventi reti a incidere sulla posizione dell'incumbent
Possono essere contenuti direttamente nelle normative di liberalizzazione oppure possono essere almeno in parte affidati alle Utari alle autorità di regolazione settoriale
Però devono esserci necessariamente perché altrimenti la liberalizzazione non è in grado se rimane solo formale se l'assetto del mercato non è realmente competitivo
La liberalizzazione non è in grado di produrre quegli effetti virtuosi in termini di riduzione dei prezzi a cui mira questo vale in generale per tutti i servizi pubblici a Rete vale naturalmente anche per la per settore delle dell'energia elettrica
Settore dell'energia elettrica ove la normativa liberalizzazione contiene come pure veniva ricordato contiene delle norme conteneva delle norme dirette a ridurre
Il potere di mercato dell'ex monopolista dell'ENEL
Il decreto Bersani del novantanove decreto di recepimento della Prima direttiva di liberalizzazione
Imponeva all'ENEL fissava un tetto antitrust come sappiamo imponeva all'ENEL di dismettere un certo quantitativo di capacità produttiva
Bene queste misure alla prova dei fatti si sono rivelate del tutto insufficienti come attesta l'indagine conoscitiva condotta congiuntamente dall'Antitrust e dall'Autorità per l'Energia nel corso del due mila e cinque
Ancora oggi ENEL dispone di una posizione dominante nel mercato dell'energia elettrica che le consente di influire in modo determinante sul livello dei prezzi
Chiaro che
Non si tratta di un problema solo italiano questo va detto la situazione in diversi altri Paesi europei non è dissimile
Anche negli altri paesi europei la struttura del mercato è troppo concentrata in non pochi casi gli operatori ex monopolisti continuano a poter influire in modo significativo sul livello dei prezzi continuano a mantenere la possibilità di tenere i prezzi artificiosamente alti
Non è questo l'unico motivo per cui i prezzi sono rimasti alti naturalmente però questo è un motivo che incide che contribuisce significativamente
Perché accade accade per molte ragioni ma certamente una di queste ragioni è che la normativa europea di liberalizzazione non ha imposto agli Stati
Di adottare misure incisive di di carattere strutturale di riduzione del potere l'emergere di mercato degli ex monopolisti l'esperienza inglese da questo punto di vista
Non è bastata naturalmente inutile dire che vi erano delle resistenze molto forti all'adozione di queste misure
E il legislatore comunitario sia quello di prima generazione del novantasei che quello di seconda generazione due mila e tre si è limitato a prescrivere l'adozione di meccanismi diretti a reprimere abusi di posizione dominante non invece a imporre l'adozione appunto di misure strutturali di riduzione del potere dominante in sé considerato
In questo contesto un contesto in cui appunto la concorrenza nel mercato elettrico italiano e più teorica che reale nonostante la presenza di una pluralità di operatori
Un contesto in cui palesemente il legislatore il Governo non sono non sembrano almeno fino ad ora in questi ultimi anni particolarmente inclini a intervenire nuovamente sul potere di mercato dell'ENEL per ragioni che sono a tutti evidenti è comprensibile che l'autorità di regolazione le autorità di regolazione settoriale l'Autorità per l'energia e la stessa Autorità antitrust avverta no la necessità di intervenire per incidere su questa posizione di dominanza
Non mi occupo dell'autorità Antitrust se ne sono occupati consigliere Cintioli avvocato Siracusa certamente anche rispetto all'intervento pro concorrenziale dell'autorità antitrust della Commissione europea con l'autorità antitrust
Si pongono problemi giuridici rilevanti non ultimo quello che veniva prima evocato dei limiti
Che queste autorità incontrano
Per evitare di divenire esse stesse regolatori
Mio compito è di occuparmi peraltro del ruolo e dei poteri dell'Autorità per l'energia rispetto appunto questa specifica tematica rispetto alla possibilità di intervenire
Ai fini della riduzione del potere di mercato delle campate l'incumbent eventualmente anche di altri operatori
Qui il problema centrale quello che è stato oggetto di attenzione maggiore anche in sede giurisprudenziale sino adesso e quello della
Stessa configurabilità di un potere dell'autorità d'intervenire problema che prima professor Storace evocava come il problema dell'ammissibilità di poteri impliciti dell'autorità
Problema del rapporto tra questi interventi e il principio di legalità o di riserva di legge
Ed è una questione che sorge perché la legge mentre affida all'Autorità per l'energia
Una missione genericamente generalmente pro competitiva pro concorrenziale
Indica mentre indica tra le finalità che le autorità deve seguire la sua azione quella di promuovere la concorrenza però non le attribuisce alcun potere
Espresso di incisione imperativa
Sul sulla posizione
Di mercato delle impresa non c'è né nella legge istitutiva del novantacinque né nelle normative di liberalizzazione successiva alcuna norma che espressamente conferisca all'autorità il potere di adottare misure o prescrizioni finalizzate a ridurre il potere di mercato dell'incumbent
Di cui appunto il problema dei poteri impliciti
Può
L'autorità
Adottare egualmente queste misure pur se non sono delineate non sono configurate già nella legge oppure non può è chiaro che rispetto a questo problema anch'io
Ovviamente delinea in modo in termini molto sintetici
Vengono in rilievo le questioni più generali attinenti alle diverse concezioni del principio di legalità un dibattito che va avanti da da decenni tra costituzionalisti c'è qui il professor Cheli
Che se ne è occupato
Come tutti sappiamo a proposito in generale proposto dei regolamenti
Nella dottrina amministrativistica
Ed è un dibattito che vede ha visto l'emergere di posizioni molto differenziate da quella cosiddetta della legalità sostanziale e della connessa regola della tipicità di tutela degli atti amministrativi a quella della legalità formale che comunque richiede l'esistenza di una base legale stressa per l'esercizio del potere
Ad altre meno restrittive tra cui ultima appunto quella cosiddetta dei poteri impliciti che è una tesi secondo la quale almeno nella sua formulazione più estrema
Il potere spettante a un'autorità amministrativa può essere desunto dal fatto disse che quel potere e funzionale all'adempimento alla realizzazione della finalità assegnata dall'ordinamento a quell'autorità
Ora non certamente non è questa la sede per un'analisi del problema nei suoi termini generali cercherò di dire l'essenziale innanzitutto ricordando come i diversi attori coinvolti nella vicenda si sono espressi relativamente a questo problema
Innanzitutto l'autorità l'autorità a assunto fin dall'inizio della sua attività una posizione
Sì palesemente favorevole alla tesi
Dei poteri impliciti a chiaramente
Espresso manifestato il convincimento di essere titolare di un potere di regolazione generale
Di una missione pro competitiva generale
Nel cui ambito poteva avrebbe potuto poteva adottare qualunque misura idonea a realizzare tale missione dico subito aggiungo che in realtà
Peraltro evidente il problema dei poteri impliciti
Dell'autorità anche solo dell'Autorità va ben oltre la questione specifica di cui mi devo occupare c'è la questione della riduzione per finalità pro competitive del potere di mercato dell'incumbent è un problema che si pone per tutta una serie di poteri del ed interventi dell'autorità dei tempi materia tariffaria la questione si è posta in termini molto pregnante
Bene la posizione dell'autorità è stata quella di ritenere che
La missione o meglio le emissioni assegnate ad essa
Dalla legge istitutiva le consentissero di esercitare anche poteri nominati laddove potessero ritenersi idoneo necessari all'adempimento di quelle missioni
Per parte sua il giudice amministrativo
Ha assunto un atteggiamento diceva prima in generale il professor travi
Un un atteggiamento non unitario certamente non unitario direi anche abbastanza oscillante
Giudice di primo grado il TAR Lombardia è stato inizialmente incerto tra la tesi tra l'accezione formale del principio di legalità e l'accezione sostanziale il principio di carità in tempi più recenti con particolare con riferimento a due importanti interventi dell'Autorità per l'Energia diretti ha limitato controllare l'esercizio del potere di mercato della Borsa dell'energia
Il il TAR Lombardia si è decisamente Espresso a favore della tesi della legalità sostanziale della necessaria tipicità dei poteri e degli atti dell'autorità per l'Energia
Il Consiglio di Stato non si è ancora espresso in termini specifici sul problema
Degli interventi finalizzati a ridurre il potere di mercato degli operatori c'è solo un dispositivo non però motivazioni espresse tuttavia in relazione altri ambiti di azione dell'Autorità
Penso ancora la materia tariffaria ma non solo ha manifestato abbastanza
Chiaramente
Sia pure ma in termini del tutto conclusivi una certa simpatia o almeno tolleranza nei confronti della tesi dei poteri impliciti
C'è una sentenza dall'anno passato in materia di obblighi essi assicurativi degli utenti civile Gasquet da questo punto di vista è molto significativa
Queste sono le posizioni in campo la tesi della legalità formale la tesi della legalità sostanziale la tesi del dei poteri impliciti è ovvio che la tesi della legalità
Sostanziale la tesi della necessaria tipicità
Dei poteri di intervento dell'autorità tende a massimizzare le esigenze di garanzia
Tende a massimizzare l'esigenza di garanzia correlativamente riducendo fortemente la l'importanza e rilievo del ruolo dell'Autorità alla quale diviene sostanzialmente viene abilitata a prevedere delle misure o delle prescrizioni
In questa materia o anche in altre solo laddove il legislatore abbia già prefigurato quelle misure abbia già introdotto come ha scritto proprio il TAR Lombardia in un'ottica una bella sentenza recente abbia posto laddove il legislatore abbia posto un principio di fattispecie secondo questa impostazione l'autorità può sviluppare può completare nella fattispecie
Normativa quando si tratta di proprio di misure interattive ma non può crearla ex novo
Per parte sua naturalmente la tesi dei poteri impliciti tende invece a massimizzare esigenze
Di funzionalità inefficienza dell'azione dell'Autorità tende a evitare che la l'adempimento della missione del legislatore affidato all'autorità possa essere impedito dalla mancata previsione esplicita da parte del legislatore il legislatore
In ipotesi disattento o negligente di poteri strumentali per l'adempimento di quella missione
Ora il discorso sarebbe naturalmente lungo nel nella relazione scritta ho detto certamente qualcosa di più credo che qui sia utile data l'ora io mi limiti
A arrivare alle conclusioni cioè a chiarire che a mio avviso nell'una e nell'altra tesi nella loro radicalità sono condivisibili per ragioni speculari
La tesi della legalità sostanziale la tesi della tipicità se soprattutto se applicata a
Allora all'operato di attività di regola di autorità di regolazione settoriale irrigidisce a mio avviso in modo eccessivo i meccanismi di attribuzione del potere e finisce per entrare in contrasto con la stessa ratio che a conti dell'istituzione di queste autorità queste autorità sono state create per per molte ragioni come sappiamo ma anche senz'altro per sopperire all'incapacità del legislatore di tener dietro con la sua normazione all'evoluzione di questi mercati
L'incapacità che è palese se si guarda alle norme di legge che riguardano questa materia
Si è scelto di creare questi organismi specializzati per disporre di un regolatore che seguisse l'evoluzione del mercato e chiede Gwis che adeguasse la risposta regolatoria a questa evoluzione se
Sì ritenesse forme vuole la tesi della legalità sostanziale che solo laddove vi sia una previa previsione legislativa specifica specifica il regolatore Possa introdurre una certa misura evidentemente si avrebbe
Si incorrerebbe nel rischio rilevante che il regolatore non posso svolgere al meglio la sua funzione d'altra parte per quanto attiene alla tesi dei poteri impliciti
Evidente il rischio di un arbitrio
Nell'uso o meglio nella configurazione di quei poteri
Non da questo punto di vista non credo che sia ragionevole supporre che le autorità di regolazione in quanto indipendenti o semi-indipendenti siano
Particolarmente virtuose anche se come tutti gli apparati amministrativi tendono a dilatare
Le loro funzioni loro compiti i loro poteri e credo che in qualche limite debba essere posto anche queste atti autorità anche per quanto attiene alla
Meccanismo di attribuzione del potere
Una soluzione equilibrata mediana a me sembra quella Offerta dalla tesi della legalità in senso formale
A me sembra che sia corretto ritenere che
Debba esservi in ogni caso una norma che attribuisce esplicitamente all'autorità una competenza regolatoria in relazione a un determinato voce
Non basta che vi sia indicazioni una finalità non basta la generale competenza regolatorie in materia di energia occorre che con riferimento ai diversi oggetti le importazioni
La borsa dell'Energia la cessione al mercato di energia CIP sei richiamo al alcune tra le principali fattispecie in cui in relazione alle quali problema emerso
La l'autorità abbia ricevuto dal legislatore il compito di intervenire con una regolazione
Non mi sembra invece che occorra affermare un vincolo rigido di tipicità delle misure che il regolatore può introdurre una volta che abbia ricevuto questa competenza regolatoria può esercitarla ricercando le soluzioni più idonea a soddisfare le finalità indicate dal legislatore altrimenti arriveremo al paradosso che l'autorità nell'esercitare una competenza regolatoria non possa perseguire al meglio le finalità ad esempio di promozione della concorrenza che le sono indicate dal legislatore perché
Non perché si tratta di una misura che non è stata esattamente non è stata prevista non è stata prefigurata dal legislatore a mio avviso è una conseguenza
Eccessiva irragionevole per le ragioni che dicevo anche prima
Cosa comporta tutto questo è l'arrivo rapidamente alle conclusioni cosa comporta tutto questo per quanto attiene al problema della riduzione dei poteri mercato dell'incumbent
E chiaro che quella conclusione sul problema generale implica che l'autorità possa incidere sulla dominanza dell'incumbent sul potere di mercato anche di altri operatori laddove vi sia solo se e in quanto abbia ricevuto in relazione a un determinato oggetto
Un'attribuzione di competenza e in relazione a quell'oggetto si ponga un problema legato al potere di mercato di un operatore
Se questo è a mio avviso se questa attribuzione di competenza cioè a mio avviso
L'Autorità può agire anche se la legge non ha configurato in termini puntuali non ha configurato non ha precisato le misure da adottare
è chiaro che è una risposta ancora un po'generica al problema si tratta di vedere poi in concreto se queste norme ci sono o non ci sono queste norme attributive di competenza regolatoria ci sono non ci sono vorrei dire
A riguardo soltanto re formulare un'osservazione solo per quanto attiene alla questione oggi più calda che quella del controllo sull'esercizio del potere di mercato
Nella Borsa dell'energia a cui si riferiscono le due sentenze ultime del giudice amministrativo sul punto
Qui non c'è certamente una norma attributiva una norma di legge attributiva di competenza all'autorità
Non c'è una norma che affidi all'autorità la regolazione della borsa dell'Energia
I se considerata c'è però
Una disposizione contenuta in un decreto ministeriale che decreto ministeriale del dicembre due mila e tre che ha approvato la disciplina di borsa che affida espressamente
All'autorità il compito di introdurre meccanismi diretti a controllare il potere di mercato nella borsa
Si pone quindi il problema di capire se e in quali casi un atto di normazione secondaria possa affidare a un'autorità amministrativa un potere un potere di questo tipo
Poteva il Governo affidare all'autorità il compito di introdurre meccanismi di controllo il potere di mercato io credo che la risposta debba essere diverso e direi ovviamente riversa a seconda che quella previsione contenuta nell'atto di normazione secondaria si fondarsi su una norma di legge oppure no
Se il potere era previsto dalla legge allora la subdelega dovrebbe essere a mio avviso ammessa
Non è un potere che viene creato ex novo da dal governo con un atto di normazione secondaria ma è un potere che viene subdelegato dal governo a un'altra autorità amministrativa in questo caso l'autorità bene nel caso che ci riguarda la competenza regolatoria era stata espressamente conferita al governo dal decreto Bersani al decreto settantanove del novantanove
Quindi personalmente ritengo che quella delega fosse legittima che l'Autorità potesse intervenire per introdurre
Meccanismi di controllo dei poteri mercato ovviamente questo non significa che i meccanismi concretamente adottate dall'Autorità fossero legittimi personalmente almeno per quanto attiene al primo dei due non ho dubbi che non lo fossero che non lo fosse
In relazione però a un problema diciamo diverso da quello della legalità o quanto meno a innanzitutto in in relazione a una prospettiva differente da quella in cui è stato visto cioè il problema era casomai in primo luogo quello di capire se quel certo meccanismo così pesante
Introdotto dall'Autorità poteva essere ricondotto al genus dei meccanismi di controllo previsti dal decreto ministeriale
E poi il problema ulteriore e con questo arrivo alla conclusione davvero problema ulteriore è che comunque accanto alla regola della legalità così declinata operano necessariamente per vincolare
L'esercizio dei poteri d'autorità tutti gli altri principi generali sull'uso del potere amministrativo
Dalla finalizzazione alla RAI alla ragionevolezza la proporzionalità eccetera eccetera
Problemi che sembra principi vincoli che sembrano assumere una particolare rilevanza
In presenza di una tendenza dell'autorità che a mio avviso sembra abbastanza palese in questi ultimi anni ha usare
Anche gli interventi in funzione pro competitiva per perseguire finalità di tipo diverso finalità che
Sembrano attenere più alla una regolazione di tipo finalistico dirigistico che nonna una finalità di effettiva promozione della concorrenza
Direi che può bastare già concluso
Grazie professor Bruti Liberati per questa relazione che mi pare conclude molto bene il quadro delle relazioni che abbiamo ascoltato nel corso di questa mattinata relazioni tutto il molto efficaci molto incisive
Nel complesso mi sembra che abbiamo assistito a una buona mattinata di lavoro da cui abbiamo tratto veramente tante idee tante informazioni
Concludendo rinnovo quindi ancora un grazie vivissima tutti i relatori per il loro impegno e anche per lo sforzo di sintesi che hanno fatto e che hanno realizzato così come ringrazio tutti coloro che hanno partecipato per l'attenzione prestata i lavori come da programma riprenderanno alle ore quindici grazie
Signori se vogliamo riprendere i lavori
Nel pomeriggio come avete visto dal programma si passa dai temi generali trattati
Durante la mattinata i temi più specifici cioè agli obblighi di servizio pubblico ai problemi attinenti alla disciplina dell'ambiente in genere al governo del territorio
Quindi sono apparentemente disomogeneo esperti tra loro ma sono funzionali discorsi generali sono stati fatti nella mattinata
Carte dei lavori e il professor Giuseppe Gaia che tratterà sulla gestione integrata delle risorse energetiche
Con riferimento al territorio risparmi emergenti prego
Grazie presidente il tema che mi è stato assegnato
è fortemente tributario di un richiamo come sempre molto colto contenuto in una sentenza della Corte costituzionale di cui fu redattore Vincenzo Caianiello
Mi riferisco alla sentenza ventisette maggio mille novecentonovantuno numero quattrocentottantadue
Un giudizio di costituzionalità su ricorso di alcune regioni relativo a una delle leggi attuative del piano energetico nazionale più un documento pianificatorio che poi nel quadro storico del più recente periodo fu l'ultimo organico documento pianificatorio in tema di energia
Ebbene Caianiello nella esposizione motivazionale di questa pronuncia della Corte costituzionale
Segnalava che la caratteristica della legge che quindi meritava di essere giudicata una legge contenente disposizioni razionali coerenti nella logica del sistema
Ebbene questa legge
Disciplinava una serie di strumenti tali da assicurare interventi pubblici
I doni coerenti con gli indirizzi programmatici e finalizzati che qui ha il passo di estremo rilievo non più a misure settoriali sulle singole materie prime bensì ad una gestione globale ed integrata delle risorse energetiche sul territorio
Questa osservazione era estremamente puntuale con riferimento a quello che si poteva registrare come il contenuto dispositivo di quelle norme che rimasero peraltro al per lungo tempo inattuate
Ad esempio dobbiamo considerare che è una di quelle leggi esattamente la legge numero dieci erano due leggi parallele legge numero nove e numero dieci dell'anno mille novecentonovantuno una norma della legge numero dieci che riguardava la determinazione attraverso atti normativi dell'amministrazione centrale delle caratteristiche di efficienza energetica degli edifici
è giunta solamente nell'anno due mila cinque quindi il Regolamento attuativo di una legge del mille novecentonovantuno giunge nell'anno due mila e cinque per quanto concerne le caratteristiche di efficienza energetica degli edifici cioè un aspetto di estremo rilievo tutte le volte in cui si voglia parlare di risparmio energetico e di gestione razionale dell'energia
Peraltro anche su tutto altra serie di previsioni di queste leggi di è stata a lungo in attuazione voglio ricordare che sempre alla legge numero dieci contemplata dei Piani energetici locali ma anche in particolare dei piani
Per l'uso razionale dell'energia e per il teleriscaldamento che tutte le amministrazioni pubbliche avrebbero dovuto adottare
Ebbene forse per un po'di timidezza che su questa materia era collocata in capo alle Regioni non c'è stata una grande ed intensa attività solo nel più recente Periodo come al risultato
Delle segnalazioni contenute nel decreto legislativo centododici del mille novecentonovantotto le regioni hanno legiferato con una certa ampiezza
C'è una legge della Regione Toscana del due mila e cinque che a un certo grado di organicità e di e di completezza c'è una legge della Regione Lombardia della fine dell'anno due mila quattro
Per il resto assistiamo a una serie di previsioni non certamente estese
Questo forse a giustificazione della dell'intervento regionale non sufficientemente incisivo certa dividere che la visione dei poteri regionali dalla materia energetica è sempre stata una visione piuttosto riduttiva
Ben ha parlato meglio di me il relatore di questa mattina io però non non posso esimermi dal re da ricordare
Che recenti sentenze della Corte costituzionale quindi la sentenza numero sei del due mila e quattro la numero sette del due mila e quattro e la numero trecentottantatré del due mila e cinque
Hanno sempre fornito una lettura norme estremamente favorevole della sfera di competenza regionale
Addirittura nella sentenza numero trecentottantatré del due mila cinque
Si dà il significato del concerto di distribuzione locale dell'energia come di una subordinate necessaria declinazione di quella che è la rete di distribuzione nazionale
Questo ovviamente non significa che si possano mai giungere a visioni di amministrazione dell'Energia che siano visioni separate da un contesto organico
Ma è evidente che nel momento attuale se si vuole parlare di gestione integrata delle risorse energetiche
Se si vuole parlare della possibilità di cogliere le occasioni per il risparmio dell'Energia di effettuare dei benefici scambi e ha rapporti interazioni tra la gestione di una risorsa energetica e dell'altra non si può perpetuare una logica di disciplina o di approccio settoriale
Alcune volte la logica di disciplina e di approccio settoriale necessitata Rispetto a fonti e terrone
Mi riferisco ad esempio alle vicende di attuazione delle direttive comunitarie in materia di energia elettrica e del gas
Ebbene avevamo due direttive comunitarie molto importanti che molto correttamente davano spazio alla concorrenza in questi settori e che andavano certamente attuate
Però l'attuazione di queste direttive doveva essere accompagnata dalla collocazione delle norme di attuazione in un contesto più ampio
Quindi certamente non è possibile fare politica energetica disciplinando solo le principali fonti occupandosi semplicemente del mercato relativo a quelle fonti
E di ciò si fa prego si preoccupa la stesse si preoccupano
Le stesse istituzioni della Comunità europea
Tutti i conosce il recente libro delle rotte formulato dalla commissione diramato l'otto marzo due mila sei che ha un titolo estremamente significativo
E da questo titolo Italy contenuti del Libro verde si coglie che vi è una necessità di approccio non più settoriale alle tematiche della disciplina e della gestione dell'Energia
Il titolo è una strategia europea per una regia sostenibile e competitiva è sicuro
è evidente che quindi non vi può essere più una disciplina che si occupi del mercato energetico con quanto riferimento all'elettricità del mercato energetico con riferimento al gas
Senza dimenticare le interazioni che vi possono essere tra i vari settori e anche senza dimenticare quella che
La opportunità di determinati recuperi energetici
I tecnici conoscono ad esempio molto bene le problematiche relative alla cogenerazione che consiste nella produzione combinata di energia elettrica di calore nel senso che tutte le volte in cui vi è un processo termico di produzione di energie per al fine di ricavarne elettricità vi è una grande quantità di calore disperso
Ebbene in altri paesi europei mi riferisco alla Germania federale mi riferisco alla Francia esistono leggi organiche su queste materie in Francia in ordine ai recuperi di calore provenienti da processi produttivi di Energia età stabilimenti industriali vi è una legge che risale al mille novecentottanta
Una legge che prevede l'obbligo di denuncia
Da parte di tutti i produttori di possibile calore disperso al fine che si possano realizzare dei piani di recupero di calore per essere convogliati attraverso reti per il teleriscaldamento delle zone limitrofe
Che prevede procedure di class spumanti queste reti che prevede un intervento integrato e coordinato quindi diciamo una sorta di leale cooperazione tra i produttori delle fonti energetiche possibili utilizzatori con un forte coinvolgimento delle autonomia locale
Nella Germania federale esiste una legge
Del attorno al due mila
La quale legge si occupa appunto della produzione combinata di energia elettrica e di calore
Carasco Parma ecobonus designers e questa legge estremamente significativa per un elemento nella legge si stabilisce che le norme ivi contenute e le condizioni di incentivazione per la produzione combinata quindi con il recupero di calore senza disperdere questa energia che altrimenti non sarebbe utilizzata sono condizioni che vengono stabilite rimarranno in vigore fino all'anno due mila venti
Questo non è semplicemente un formalismo o una l'ipotesi di precisione l'indicazione al mercato agli operatori di termini chiari e certi di applicabilità di una di un sistema normativo queste estremamente interessante nel nostro Paese certamente nel più recente del periodo sono stati fatti dei passi avanti mi riferisco ad esempio la legge Marzano Canon quattro nuovo ha cercato di raccordare varie disposizioni settoriali
Però è evidente che nella misura in cui l'Unione europea preoccupandosi del garantire la concorrenza del mercato la disaggregazione l'accesso da parte del terzo preoccupandosi di tutti gli aspetti che molto egregiamente il relatore di stamane hanno delineato
Si preoccupa contestualmente di offrire una visione strategica
A ciò che un approccio di gestione delle risorse energetiche non solo efficiente sul piano economico ma anche sostenibile diversificato allora parlando di gestione sostenibile dell'Energia evidente che il richiamo va subito alla questioni e dei rapporti tra energia e ambiente e allora tutti voi sapete che nel trattato europeo vi è una norma molto importante relativamente alla tutela dell'ambiente che è quella secondo la quale le esigenze connesse con la tutela dell'ambiente devono essere integrate
Questo è il termine molto importante devono essere integrate nella definizione e nell'attuazione delle politiche azioni comunitarie
In particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile
Allora noi Sempre spesso parlando delle tematiche che ci sono congeniali parlando dei procedimenti amministrativi parlando degli interventi delle pubbliche amministrazioni sempre auspichiamo e sottolineiamo l'esigenza che i procedimenti siano integrati che non vi sia una duplicazione di procedimenti che corrono paralleli che siano tra di loro non comunicanti
Auspichiamo anche per sovvenire a quello che può essere un approccio settoriale una ricomposizione organica delle competenze la creazione anche di organismi temporanei come le conferenze di servizi che possono servire a una visione più organica più coordinata dei problemi
Allora siccome ovviamente questi temi ci sono congeniali evidente che affrontando le problematiche della disciplina dell'Energia
Dei vari Asperti di cui questa materia si compone e anche in definitiva dei vari livelli istituzionali che sono coinvolti
Perché non è possibile pensare che nella materia Targetti che ha dato alle forte ricadute sul territorio e data l'opportunità di effettuare Recuperi
E uso di fonti rinnovabili anche in loco ci possa essere una disciplina di carattere esclusivamente o comunitario statale
è evidente che bisogna rifuggire dai localismi e non sarebbe assolutamente possibile che determinate iniziative di respiro nazionale possono essere ostacolate da obiezioni pretestuose a livello locale però in ordine a questi aspetti c'è sono già intervenute varie fonti normative c'è stata una decretazione d'urgenza alla Corte costituzionale ha confermato la coerenza del sistema tutto bene estremamente apprezzabile
Però ora si tratta di fare l'ulteriore passo avanti
Come le istituzioni comunitarie in un primo momento dovendo rinnovare nella materia hanno adottato le direttive gas e le direttive Energia Elettrica volendo creare imbarcati volendo superare i monopoli
Volendo determinare una situazione di maggiore competitività che si traducesse
I vantaggi per l'utente ora le stesse istituzioni comunitarie dopo aver realizzato la fase uno dopo aver portato avanti la disciplina dalla fase uno si accingono a portare avanti la disciplina della fase due
Che queste che si riassume nell'esigenza di avere una strategia europea per un'energia sostenibile competitive assicuratori a mente l'accento non è più semplicemente sul dato economico finanziario concorrenziale che deve esserci che non può essere superato perché non è possibile avere delle tentazioni di restaurazione ma che va completato
Con questi aspetti del resto io ritengo che anche il primo approccio alle tematiche di risparmio energetico data dalle cui dalle dagli strumenti dei certificati verdi i certificati bianchi titoli di efficienza energetica
Da tutte le tematiche di cui ci parlerà egregiamente il consigliere IRI pari siano cose oggi indispensabili ma che non possono escludere altre forme di intervento perché noi non dobbiamo dimenticare che la tematica relativa i certificati verdi certifica avvertiti anche via non arando è una tematica una logica di tipo compensativo cioè coloro che no direttamente effettuo nel risparmio energetico che loro che non si spendono in prima persona per effettuare interventi di razionalizzazione possono sovvenire a questa carenza acquistando i certificati verdi quindi con un meccanismo di carattere finanziario
Che certamente giusto per introdurre degli oneri di sistema in capo a soggetti che altrimenti arrecherebbero
Semplicemente una gravità alla tutela ambientale però non può essere sufficiente
Io ho detto prima che vi sono varie esperienze europee
Dalle quali si potrebbe trarre un utile riferimento sono ormai decenni quelli che vedono la vigenza di leggi spezza in Danimarca sui piani locali di gestione integrata delle risorse energetiche
Da noi questi piani locali di risolverlo Sviluppo delle Risorse Targetti che sono state più che altro concentrati ad aspetti magari emblematici
Ma di poca incisività non so un impianto eolico un impianto fotovoltaico per la gestione integrata delle risorse sul territorio diverso significa cogliere l'occasione l'opportunità derivante dal fatto che esiste un determinato insediamento industriale che a prima vista può creare problemi documenti ma guardando poi bene attraverso adeguate implementazioni sicuro recuperare il calore si possono effettuare interventi per l'utilizzazione in agricoltura nell'edilizia e anche in altre attività industriale
Ho già citato la legge francese del mille novecentottanta
Per grande incisività e approccio alla materia del teleriscaldamento del cosiddetto riscaldamento rubano voglio certamente ricordare che ciò che dicevano le nostre leggi nel passato ciò che diceva ad esempio la legge numero trecentootto del mille novecentottantadue fu un po'la prima legge organica del risparmio energetico
E per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ciò che dicevano le stesse leggi numero nove dieci del mille novecentonovantuno oggi non è più bastevole perché quelle leggi per la prima volta che introdussero delle procedure semplificate
Per la realizzazione di determinati impianti
Che garantivano risparmio energetico e uso razionale dell'energia in particolare uso di fonti rinnovabili o assimilate però l'Expo ci dure semplificate ora sono state estese a svariati settori
A moltissimi settori della vita economica e quindi è evidente che non c'è più quell'elemento differenziale di forte incentivazione reale
Nel contempo non è più possibile pensare agli incentivi finanziari contributi in conto interesse contributo in conto capitale sia per la problematica della coerenza rispetto ai divieti di aiuti di stato sia per la situazione in cui versa la finanza pubblica quindi l'approccio del passato certamente non può essere riprodotto perché serviva nel passato in una situazione di innovazione ma oggi non potrebbe avere reale incisività
Oggi la reale incisività per garantire un approccio alla disciplina dell'Energia non più settoriale
Ma organico un approccio che sia di gestione integrata delle risorse energetiche o sul territorio deve passare primo attraverso il coinvolgimento degli enti locali in un sistema di leale collaborazione
Perché è evidente che non è mai possibile magari per una svista del legislatore interpretare staticamente
Delle formulazioni costituzionali le quali sembrano no menzionare l'Energia tra le competenze dello Stato questo certo non è possibile
Però non è parimenti possibile ritenere che tutta la vicenda debba essere esclusivamente governata a livello centrale perché altrimenti per necessità per necessità disse che del carattere semplificatorio che per forza deve avere un intervento da parte dell'autorità centrale
In le discipline le gestioni energetiche saranno sempre settoriale incentrate sulle grandi fonti lasciando perdere le interazioni o lasciando perdere le fonti minori grazie
Alziamo il professor Claudio Ricci fatto questo quadro dei problemi che nascono il differimento ai tentativi l'ultimo dei quali libro verde della comunità
Di una gestione integrata delle fonti di energia
Una tematica che soprattutto nella disciplina comunitaria sta emergendo sempre di più l'abbandono delle soluzioni settoriali per arrivare ad un governo integrato e che poi pone una serie di problemi piuttosto difficili circa i livelli istituzionali questo borsellini sia per quanto riguarda il rapporto delle autorità comunitarie sia per quanto riguarda poi la variegata situazione delle autonomie locali nei singoli Paesi finché non si troverà appunto un procedimento unitario per portare ad unità e le decisioni nasceranno sempre dei problemi di difficile soluzione
Dal momento che punterà un convegno preminentemente di giuristi oltre che di economisti
Sottolineo come lo accennava implicitamente il professor Caia comune delle tematiche che si sentono in giro più o meno in tutti i convegni europei in questo momento della riduzione all'unità delle decisioni
Cioè in varie tecniche attraverso le quali si passa da soluzioni settoriali a unico centro di decisioni e che soprattutto nell'ordinamento italiano credo che crei tutta una serie di problemi perché richiamo i reni Co alla leale cooperazione non sempre da comunità di decisione quindi le tematiche Tel punto decisionale del procedimento è una delle cose che soprattutto in materia di energia sono ancora irrisolto
Detto questo partiamo passiamo ad una di quelle tematiche dove terrà disgrazie c'è qualcuno che si arricchisce come spesso succede cioè al commercio del delle missioni accennava prima il professor Carmine come si possa sostituire insomma Condemi biglietti e rappresentativi di quello che non si fa
Naturalmente tenendoci un utile su tutto si può fare il commercio un tempo si vendevano appunto i diritti di coscrizione cioè non sa andava a fare il militare dentro sì di la chiamata alle armi adesso si può anche fare quattrini sopra la chiamata a ridurre le emissioni vediamo un po'in che misura questo sistema si sta evolvendo
E lascio quindi la parola al consigliere Di Peri che ci parlerà appunto della situazione attuale della disciplina del commercio delle emissioni
Grazie presidente né ritengo che e il tema del commercio delle missioni si scrive a pieno titolo in un convegno che Aster titolo il nuovo diritto dell'Energia tra regolazione concorrenza
Nuovo diritto non solo per un fatto meramente cronologico ci troviamo di fronte a disposizioni che per una parte hanno trovato una prima applicazione proprio in queste ultime settimane
Per un'altra parte si tratta di norme che stanno per entrare in vigore il decreto legislativo di recepimento della disciplina comunitaria e in corso di pubblicazione
Ma la novità è una novità di tipo sostanziale non solo per l'aspetto che già professor mi russi ha indicato cioè della singolarità di questo bene giuridico di questo oggetto che forma
Bossi che che potrebbe formare oggetto di disponibile disposizione giuridica anche se probabilmente non sarà facile arricchirsi se ne vedremo per quale motivo
Ma proprio perché le tecniche che disciplinano questo particolare aspetto appaiono sicuramente inusuali nella nostra tradizione giuridica nel nostro sistema giuridico lo si è detto sotto diversi profili sembra che le disposizioni di origine internazionale e comunitaria
Facciano leva su tecniche di autoregolazione del mercato e della dinamica concorrenziale e e che quindi introducono dei sistemi di regolazione diverse da quelli impostati invece su meccanismi autoritativi direi però che nel concreto nel modo in cui la disciplina positiva si è sviluppata gli aspetti molto infatti Zavattini di autoregolamentazione di potenzialità del mercato probabilmente non sono così marcati non sono così metti
Ci troviamo probabilmente in una fase credo che durerà ancora per un discreto periodo in cui il momento strettamente regolatorio sia pure con aspetti del tutto particolare avrà decisamente il sopravvento
Ma cerchiamo di procedere con con ordine
Il quadro normativo è già abbastanza ricco e Complesso e probabilmente quell'esigenza di riduzione a sistema e unità è particolarmente avvertita perché le disposizioni non sono coordinati in modo perfetto
Sullo sfondo vi è come è noto una disciplina di rango internazionale gli accordi internazionali in materia di cambiamento climatico e in particolare il protocollo di Kyoto hanno dato delle indicazioni molto precise in questo senso
E hanno introdotto il mi il quadro di riferimento in cui si scrive questa disciplina
Ricordiamo che il protocollo di Kyoto persegue l'obiettivo di una riduzione delle emissioni di gas ad effetto Serra significativamente delle biossido di carbonio
Prevedendo l'obiettivo di riduzione del cinque per cento nell'arco temporale che andrà a scadenza nel due mila e dodici questo obiettivo quantificato in modo preciso e ripartito secondo un articolato schema fra i diversi Stati
Prevede insieme a generici impegni di tipo internazionale relativi appunto a quelle i miglioramenti tecnologici che vanno affrontati da tutti gli ordinamenti prevede proprio le introduzione di alcuni meccanismi di mercato
Il più importante e quello del commercio delle immissioni dei diritti a introdurre nell'atmosfera determinati gas ritenuti responsabili dell'effetto serra
E gli altri due strumenti sono invece strumenti e che riguardano forme di collaborazione e di cooperazione orientate a determinare innovazioni tecnologiche
Per un verso nei paesi industrializzati o in economie di transizione e per altro verso nei paesi in economia in fase di di sviluppo in questa prospettiva dunque l'idea che exit manifesta a livello internazionale
E quella che lo sforzo diretto a realizzare la finalità del contenimento del dimissioni in atti in atmosfera non potrebbe essere realisticamente ottenuta se non ha con dei costi e particolarmente elevati per i diversi soggetti protagonisti del mercato quindi l'idea è quella che possano essere e attuato questo risultato mediante un forma di autoregolamentazione tra le imprese
Attuata ecco proprio attraverso un meccanismo incentrato su quella idea è già definita dal professor Mengozzi
Il meccanismo di Kyoto il meccanismo del protocollo di Kyoto
E diventato vincolante a partire dal febbraio due mila cinque contestualmente però la Unione Europea aveva ritenuto di anticipare gli affetti di questa disciplina e di puntualizzare almeno in ambito europeo le modalità e operative
In questo senso l'atto normativo che ha rappresentato il passaggio da questa disciplina di livello internazionale quella comunitaria è costituita dalla direttiva due mila e tre ottantasette del tredici ottobre due mila e tre che ha definito in modo più puntuale il contenuto giuridico di questa
Disciplina
Proviamo a vedere quali sono gli elementi di questa di questa disciplina e le modalità in cui poi sono state successivamente attuate nell'ordinamento nazionale
Il gruppo di regole che riguardano questa particolare meccanismo
Sono essenzialmente di due Tito di due tipi da un lato si definisce l'assetto di partenza del
Del diritti di immissioni in atmosfera cioè si definisce l'assetto amministrativo attraverso il quale è possibile e individuare i criteri di appartenenza delle questo nuovo bene giuridico
Il secondo il secondo gruppo di regole attiene più strettamente alle modalità di transazioni di funzionamento del mercato cioè la disciplina della fase che noi potremmo definire di tipo civilistico e negoziale
Rispetto a questo secondo secondo profilo l'intervento normativo è però molto più sintetico e limitato
Sia probabilmente la convinzione che il riferimento all'autonomia contrattuale quindi ai principi in generali della concorrenza dei singoli Stati membri della dell'Unione europea è sufficiente per regolare questa seconda fase
L'effettiva si può convenire sulla circostanza che il vero problema il problema di base
E proprio quello della creazione giuridica di questi biglietti ma che sono in realtà proprio i valori economici che sono potenzialmente destinati ad entrare nel circuito del mercato
Come si fa a stabilire che un determinato soggetto
Della industriale energetica nel settore energetico degli altri settori che partecipano a questo il tipo di mercato sono in partenza titolari di questo diritto ad emettere immissioni in atmosfera
Dove sono questi beni che sono per un verso in materiali nel modo in cui sono costruiti giuridicamente cioè come quote di emissioni ma dall'altro lato hanno una consistenza fisica facilmente percepibile perché sono misurabili dal punto di vista scientifico
Il problema che per un in modo molto sintetico affrontato il protocollo di Kyoto in modo un po'più preciso la direttiva comunitaria e proprio questo il modo con cui si è ritenuto di affrontare il problema è quello di costruire un sistema incentrato sulla previa definizione di un tetto alle immissioni
Un tetto sta a significare la definizione di quello che una sorta di stock complessivo di unità
Di biossido di carbonio che possono essere emesse dai diversi Stati partecipanti e al sistema e questo indica in senso generale
Il livello massimo di espansione del mercato questi sono i beni giuridici di cui ci si potrà appropriare nel nello svolgimento del mercato
Questi
Questo detto
Definito in termini generali viene in prima battuta ripartito Frei singoli Stati fra i singoli offre sempre singoli componenti dell'unione già questa prima fase è una fase abbastanza importante perché definisce quello che sarà progressivamente il valore da attribuire a ciascuno di questi di questi beni
Le fasi successive sono però quelle ancora più complicate quelle che hanno dato luogo anche a contestazioni e ha già un primo contenzioso giudiziario si tratta cioè di definire quanto spetta in partenza a ciascuno dei soggetti operatori operatori del sistema la delicatezza di questa fase ha portato ad una complicazione ulteriore cioè si è stabilito che questa attribuzione vaga vada effettuata in due fasi una prima fase di tipo pianificatorio programmatorio quindi la redazione di un vero e proprio piano nazionale di ripartizione
E sulla base di questa la decisione finale di attribuzione delle quote ciascuna di questi a ciascuno dei soggetti partecipanti
Da notare che secondo la disciplina comunitaria la regola che via deve essere applicata è quella di un'attribuzione a titolo gratuito nella prima fase delle novantacinque e per cento di questo tetto nazionale e non secondo momento del novantatré per cento
Quindi il meccanismo di funzionamento iniziale del mercato e caratterizzato da questa particolare situazioni nessun soggetto paga all'inizio per avere le quote queste sono attribuite gratuitamente e successivamente entreranno in circolazione
Ci troviamo di fronte quindi alla creazione della delle basi di un mercato è un po'come se prima di partecipare ad un gioco si distribuiscono le fiches ai diversi soggetti ma non in base a quanto i soggetti sono intenzionati a pagare
Nel dibattito che ha preceduto l'adozione della direttiva si era discusso se invece non poteva essere più nazionale un sistema di questo tipo cioè quello di immaginare che questo stock di diritti di emissione fosse semplicemente messo all'asta qualcuno riconosce la dicitura sosteneva tutto
Il Parlamento europeo ha raggiunto a una soluzione di compromesso prevedendo una percentuale del quindici per cento
Soluzione finale come dicevo è stata diverso e cioè quella di un'allocazione che è in percentuale quasi diciamo totale gratuito
Ma è abbastanza evidente che in questo in questa situazione
Il tipo di scelta compiuto nella allocazione dei diritti di emissione potrebbe avere dei gli affetti condizionanti il corretto svolgimento del mercato particolarmente Complessi e questo sì consideriamo che si tratta di un quadro quello delle delle produttori energetici in cui gli elementi di equilibrio sono veramente molto delicati anche un break un piccolo scostamento rispetto a una ripartizione tra virgolette equa delle attribuzioni potrebbe decisamente falsare l'andamento del mercato
Ma qual è l'ulteriore problema
Nella individuazione progressiva dapprima del tetto delle missioni di livello europeo poi nel tetto attribuito a ciascuno Stato poi del piano di allocazione infine nella decisione definitiva di attribuzione le scelte che sono state compiute in questa prima fase che verranno ulteriormente aggravata nella seconda fase sono state quelle di determinare
Ambito piuttosto ristretto dei diritti di emissione cioè noi ci troviamo in una situazione in cui e molto probabile che la possibilità di creare e questo surplus di quote di emissioni potrebbe essere in realtà molto difficile cioè l'impressione che almeno nell'ambito del mercato italiano le imprese saranno in realtà un po'in in difficoltà
Ma chiariamo l'aspetto più significativo che cosa succede dopo la attribuzione dei diritti tv immissione appunto queste quote che hanno un formato elettronico come dice la direttiva quindi hanno una valenza immateriale
Ciascuna delle imprese dovrà restituire un numero di quote pari a quelle che ha avuto all'inizio del periodo considerato cioè detto in altri termini a diritto di produrre emissioni in atmosfera nella sola misura corrispondente a quella cui appunto il titolo originario
Che cosa potrebbe accadere in concreto che se le esigenze tecniche e produttive dell'impresa delle imprese richiedono un numero di emissioni superiore rispetto a quelli delle quote assegnate impresa
Soggetta a un'alternativa mi o riesce a procurarsi punto comprando le quote altri soggetti o altrimenti e sposta ha delle sanzioni
Di tipo amministrativo che sono anche proprio calcolate dal sul valore economico potrebbero accadere che l'impresa si comporti in modo virtuoso perché riesce invece a produrre concretamente delle emissioni in atmosfera in misura inferiore rispetto a quella delle quote attribuite
In quel caso invece potrebbe diventare soggetto
In grado di offrire nel mercato di propri diritti di emissione ad altri soggetti qual è punto il tipo di valutazione
Questo meccanismo è stato considerato come una sorta di toccasana dal professor Luca prosaica ieri a spesso le sue riserva in anticipo perché si è detto cosa c'è di più bello di un meccanismo tutto affidato alla libertà contrattuale al mercato alla libera decisione egli operatori in fondo voglio entrare negli aspetti più strettamente economici però si dice questo è espressione questo meccanismo normativo delle teorie economiche infondate sull'economia del benessere quindi già l'espressione fa pensare a il meccanismo più positivo che possa esserci nel nostro nel nostro sistema quindi perché una idea di fondo di un meccanismo destinato a realizzare necessariamente effetti molto positivi
Però i possibili sviluppi e sono difficili da prevedere
Il fatto che sia monetizzato il diritto ad emettere quote di emissioni che cosa potrebbe determinare non è facile prevederlo perché potrebbe essere un disincentivo all'innovazione tecnologica piuttosto che un incentivo perché sforzarsi di adeguare i propri impianti produttivi quando in fondo andando un po'in giro nel mercato nazionale quello estero si potrebbero trovare quote di emissioni a buon buon prezzo
Gli analisti economici hanno già immaginato diversi scenari e forse sono meno preoccupati di quanto non possiamo essere noi i giuristi però probabilmente il meccanismo è apre degli scenari abbastanza diciamo quanto meno incerti
Soprattutto perché in ambito nazionale impegni assunti con Kyoto e con gli accordi interni all'Unione Europea pongono quasi certamente lo Stato gli operatori operanti in Italia in Italia in una situazione di notevole difficoltà
Il
Meccanismo nella sua prima fase che è stata attuata sulla base di una disciplina elaborata un po'in fretta e furia perché è stata adottata sulla base del decreto legge del due mila e quattro mentre il recepimento completo è ancora in fase di conti completamento probabilmente a lasciamo risentito di queste difficoltà di e di impostazione
Anche la direttiva comunitaria lascia agli stati membri molti spazi nella scelta dei criteri di allocazione delle quote
Facendo salve anche le scelte addirittura di puramente politiche affidati ai singoli stati membri quindi i margini di opinabilità delle scelte compiute sono molto molto forte inoltre c'è un aspetto che pure va preso in considerazione
Mettendo anche la possibilità di un vero decollo del del sistema di mercato delle delle missioni
Il la direttiva comunitaria e il decreto legislativo di recepimento
Prevedono un ampia libertà soggettiva di partecipazione al mercato cioè l'appartenenza iniziale delle quote e riservata a determinati Soggetti sulla base dei criteri stabiliti nel piano e nel decisione di allocazione ma l'acquisto e la successiva rivendita non è riservato a alcun soggetto
Si aprono quindi una serie di interrogativi sulla possibilità per esempio di partecipazione al mercato di soggetti pubblici della stessa Autorità nazionale preposta al controllo oppure di associazioni ambientaliste
Possibilità che almeno la seconda sembra riconosciuta dalle istituzioni comunitarie mentre sulla prima cioè ancora notevoli ci sono ancora notevoli dubbi dunque il sistema che si va a delineando per le sue implicazioni tecniche ed economiche per un verso per le sue anche diciamo non chiare e possibilità di sviluppo puliti può anche a livello multilaterale a livello mondiale
Forse in questo momento Tellini hanno più elementi di incertezza che non di ottimismo
Probabilmente anche la esistenza di fenomeni di non piena cresciamo condivisione delle scelte compiute dalla decisione di allocazione
Evidenziano anche forse una carenza di fondo non sono così sicuro che il procedimento di formazione del piano soprattutto della decisione di allocazione
Abbia visto davvero una partecipazione di tutti i settori produttivi che siano state tenute conto le posizioni tutti gli operatori
è probabile dunque che sul sistema mondiale di Kyoto
Possano essere introdotti alcuni elementi di miglioramento di chiarificazione e auspicabile però che soprattutto a livello comunitario e a livello nazionale alcune decisioni sia sul piano normativo sia sul piano delle determinazione amministrative di applicazione siano sottoposte a un aggiornamento una revisione ma sempre con la necessaria partecipazione degli operatori io credo di potermi fermare e qui abilità
Grazie amore il consigliere di Bari per averci illustrato questo sistema che un operatore e italiano risulta un po'ostico da capire almeno ad una prima lettura a meno che non ci si metta nell'ottica del dei venditori dei supermercati insomma no
Chiunque di voi credo sia stato contattato da organizzazioni che vi operano due notti in un certo albergo per convincervi poi a vendergli una settimana intere o cose di questo genere cioè sono tecniche
Di vendita di prodotti chiamiamoli materiale insomma cioè di respingere determinata determinate soluzioni non naturale che fanno parte del marketing anche il marketing è traducibile in istituti giuridici questo è uno dei degli esempi sono ovviamente di origine anglosassone questi sistemi dove le tecniche di vendite di massa sono decollate prima che negli ordinamenti continentale di tutto quindi si può fare mercimonio e che possibile farlo in tema di emissioni di possibilità di compensare una emissione con un'altra con il suo equivalente finanziario
è dubitabile come è emerso anche dal prospettazione consigliere liberi come questa
Dipinti soluzione dirà poi che risultati economici sicuri cioè che si possa effettivamente creare un mercato e che la migliore soluzione possibile sia data dalla concorrenza insomma non so cosa potrebbe succedere se un Paese vendesse tutte le sue missioni a un paese più ricco ad esempio si sarebbe certamente una compensazione sul tetto con riferimento a dai limiti di Kyoto ma probabilmente ci sarebbe un inquinamento notevole e in un determinato Paese qui si sarebbe appunto la vendita e della povertà tuttora della difficoltà di di produrre chi va nei Paesi dell'Est ad esempio saranno stato in cui si trovano le industrie di quel Paese insomma ce ne sono alcune che fanno a raccapriccio nel senso passando poche centinaia di metri e si è invasi delle missioni tutt'altro che piacevole insomma perché il problema dell'inquinamento da lì fino a qualche tempo fa non era un problema non era visto con particolare attenzione ora cosa potrebbe succedere se tutti questi si mettessero a commerciare
Il loro i loro scritti in materia di emissioni venne vende vola qualche impressione che siano tentativi di trovare una soluzione
Di fronte all'incapacità anti introdurre dei sistemi quartili
Non essendoci un Governo mondiale
Della situazione energetica non essendoci caschi blu in altre parole per realizzare il protocollo di Kyoto si tenta delle vie arrivino a soluzioni compensative sono estremamente interessanti per un giurista non lo so in che misura lo siano per nove insomma come utenti di queste situazioni
Ed è soprattutto in questa prospettiva che è estremamente interessante sapere qual è la prospettiva dei poveri utenti cioè dei poveri consumatori che il professor Giulio Napolitano ci illustrerà con riferimento non soltanto ovviamente al protocollo di Kyoto ma tutta l'intera problematica del governo delle energie tre
L'interesse degli utenti e dei consumatori e assume rilevanza giuridica specifica per la prima volta con la legge quattrocentottantuno del mille novecentonovantacinque
E in questa legge infatti che si affida alla regolazione pubblica il compito di promuovere la concorrenza all'efficienza
Di garantire la fruizione universale dei servizi di assicurare un sistema tariffario scelto e di promuovere la tutela di utenti e consumatori
Mi piace porre a confronto questa formula legislativa con quella contenuta nella legge di di nazionalizzazione dell'energia elettrica
Nel mille novecentosessantadue il legislatore affidava al neonato Ente nazionale per l'energia elettrica
Il compito di garantire una disponibilità di energia elettrica adeguata per quantità e Trezzo
Alle esigenze d'un equilibrato sviluppo economico del Paese
Ecco io credo che il raffronto tra queste due formule serva a illustrare come nel nuovo contesto l'interesse dei consumatori sia specificamente però tetto rispetto a scelte favorevoli al mercato mentre nella vecchia disciplina
Tutto l'interesse pubblico era concentrato nel perseguimento di obiettivi di politica economica e la nazionalizzazione dell'energia elettrica era funzionale a un più complessivo disegno di governo pubblico dell'economia
Questa visione ispirava anche la disciplina della rapporto con gli utenti
La regolamentazione tariffaria era infatti subordinata all'indicazione del comitato interministeriale per la programmazione economica e questo a rappresentare il segno più evidente
Della funzionalizzazione di questa disciplina ancora una volta obiettivi che trascende ebano il rapporto tra l'esercente di utenti e riguardano le linee di politica economica
Coerente con questa visione anche se sorprendente rispetto all'immagine che noi oggi abbiamo della regolazione
E il fatto che al monopolista pubblico non fosse posto alcun vincolo rispetto invece all'esercizio dell'autonomia contrattuale le condizioni generali di contratto infatti erano integralmente rimesse all'autonomia imprenditoriale dell'ENEL senza che vi fosse alcun controllo amministrativa
La legge quattrocentottantuno del mille novecentonovantacinque modifica radicalmente questo quadro e affida alla regolazione pubblica il compito di promuovere tra l'altro l'interesse dei consumatori e degli utenti
In questi dieci anni l'Autorità per l'energia elettrica e il gas è stata quindi chiamata ad attuare una missione completamente nuova a proteggere un interesse che prima era sostanzialmente estraneo al nostro ordinamento
E questa la storia decennale dell'autorità dell'Energia in questo campo è stata sicuramente una storia di successo
Se si pensa alla completa riscrittura di tutti gli gli elementi della fornitura del servizio agli utenti finali
C'è stato un ambizioso disegno di riordinamento tariffario che ha incontrato soltanto i limiti di legge che riguardavano alcuni vincoli quello alla tariffa unica nazionale e quello relativo alla conservazione di alcune discipline proprie del vecchio assetto faccio riferimento soprattutto al famoso CIP sei al provvedimento del Comitato interministeriale prezzi
L'autorità dell'Energia introdotto una innovativa disciplina della qualità sia tecnica che commerciale stamattina professor Francisci segnalava i risultati molto positivi in termini di riduzione dell'interruzione di energia elettrica
Per la prima volta l'autorità dell'Energia ha disciplinato le condizioni contrattuali del rapporto che prima come mi dicevano rimessa esclusivamente l'autonomia imprenditoriale dell'ENEL si sono introdotti dei meccanismi di protezione molto innovativi quelli fondati su indennizzi automatici
Accanto a questa attività prescrittiva a conosciuto un notevole sviluppo l'attività di tutela in via amministrativa e cioè la attività di gestione dei reclami di soluzione delle controversie tra agli utenti e di esercenti questa attività
Impegna notevolmente le strutture dell'autorità assicura una tutela efficace nei confronti degli utenti grazie ai poteri di certamente di decisione di cui dispone
L'autorità ci si può chiedere se a lungo questo meccanismo sia diciamo compatibile con per lo meno le attuali dimensioni e le attuali risorse dell'autorità che impegna in attività che molto spesso anche routinaria un personale molto qualificato che costituisce una risorsa scarsa per l'autorità stesse
Ma questa o peso che viene a gravare sulla tutela amministrativa dell'autorità
E anche se volete il riflesso di una concezione più generale del nostro ordinamento che vede ancora con sfavore lo sviluppo di forme di tutela collettiva basata ad esempio su class action sa e è stata ancora incapace su questo versante di sviluppare forme di conciliazione e arbitrato realmente efficace
La mia impressione e che la questa è la storia si è una storia di successo anche in virtù di una fortunata coincidenza o se volete
Di una scelta una volta ogni tanto lungimiranti del nostro legislatore cioè il fatto che l'Autorità per l'energia elettrica e il gas abbia potuto intervenire prima della liberalizzazione
In diciamo dieci anni di attività quando la liberalizzazione ancora non si è completato ciò accadrà l'anno prossimo ha consentito in fin dei conti l'autorità dell'Energia di introdurre una protezione molto articolate sostanzialmente efficace dei consumatori in un contesto come dire relativamente poco problematico cioè il fatto che ci fosse un monopolio legittimava perfettamente
E dal punto di vista teorico e dal punto di vista del fondamento normativo una disciplina di regolazione così esaustiva
Bisogna vedere però se questo sistema è destinato o meno ardenti vere nel momento in cui il processo di liberalizzazione verrà completato qui si confrontano diciamo tesi prospettive diverse
Una prima impostazione mira sostanzialmente a estendere i modelli di protezione costruiti durante il monopolio modernamente regolato al passaggio a un mercato liberalizzato
E di questa scelta si possono capire le ragioni l'incertezza della liberalizzazione la difficoltà di introdurre condizioni di effettiva concorrenza
Se volete anche una certa disabitudine del consumatore esercitare una libertà di scelta in questo in questo ambito
C'è un recente documento del gruppo europeo dei regolatori dell'energia che mette a fuoco tutte le difficoltà del diritto di cambiamento del gestore in questo settore cerca di individuare per tempo
I doni meccanismi richiamo la vostra attenzione ma così perché è una piccola storia su sul fatto che qualche mese fa l'ENI ha inviato una lettera a tutti gli utenti credo sarà arrivata anche a voi insieme alla polizia di Stato
Mettendo in guardia nei confronti di chi si presenta alla porta del consumatore per proporre strani affari nell'intento lo di
Come dire di prevenire lacrime criminalità ma come dire rivelando una istintiva diffidenza per il funzionamento del mercato
Questo modello di protezione sì distinguersi contrappone a un diverso modello che punta invece a promuovere la libertà di Scelta
Secondo una impostazione che ha già l'autorità dell'energia all'autorità Antitrust come è stato ricordato questa mattina
Hanno assunto ad esempio quando sono intervenute per garantire il diritto di riflesso dei clienti Doni i clienti industriali innanzitutto che sono stati i primi entrare nel libero mercato
Questa filosofia punta dunque sulla massimizzazione della libertà contrattuale dell'utente alla semplificazione delle procedure
Di cambio del fornitore e a rafforzare più in generale tutte le forme di autotutelarsi del consumatore
La mia impressione tuttavia che questa seconda visione che sicuramente dal punto di vista teorico è più coerente con il funzionamento di un mercato concorrenziale
Richiede comunque l'inveramento di alcune condizioni di fondo che al momento mi sembrano assenti mi parlava
In qualche misura nella mattinata la fede la mattinata regione Bruti Liberati cioè è difficile postulare il passaggio a questo suo conto ma bello di protezione dei consumatori in assenza di un sistema efficace di contrasto al potere di mercato un sistema che trovi basi più solide di quelle fondate sulla escogita azione dei poteri impliciti
E tutto sommato mi convince l'idea che questo sistema cui diciamo che questa situazione di contesto si posta semmai creare attribuendo all'Autorità un potere direi fondato nella legge ma atipico nei contenuti purché sostenuto da procedure di consultazione ed adeguati oneri di motivazione
La seconda sfida che mi pare rimanga Berta risiede in nella persistente confusione come è scritto nello schema tra cittadini utente consumatore che cosa voglio dire che il monopolio oltre a legittimare una regolazione esaustiva e consente ha consentito finora anche di e perpetuare questa confusione
Cosa intendo per confusione tra cittadino utente consumatore il fatto che in sostanza il problema dell'accesso al servizio sia tutt'sia risolto dal permanere di forme di sussidio incrociato cioè scelta in favore della tariffa unica nazionale il fatto che il mercato domestico sia ancora per un anno in regime di monopolio
In sostanza consente una Shell Esso a condizioni tutto sommato ragioni voglio sostenibili per la totalità degli degli utenti
E quindi
Ci sono utenti che avrebbero sul mercato una posizione sfavorevole che vengono tuttora protetti grazie ai sussidi incrociati degli utenti che invece potrebbero beneficiari sul mercato di condizioni più favorevoli
Ecco bisogna vedere anche qui se questo sistema o tratte mire
Da un lato di fronte al procedere della liberalizzazione dall'altro alla possibile esplosione di ulteriori fattori di criticità ad esempio un consistente aumento
Dei costi e dei prezzi quale tra l'altro ci viene annunciato per i prossimi mesi potrebbe probabilmente rendere il prezzo medio il prezzo comune non più così accessibile per tutti gli utenti
Oppure come ha dimostrato il caso il problema del blackout elettrico comunque della riduzione della della sicurezza
La mancata individuazione con un sufficiente anticipa di criteri selettivi nella disconnessione qualcosa del genere la tentata il gestore della Rete ma lo ha fatto diciamo in via un po'improvvisata
Ecco la mancata individuazione di specifiche situazioni di bisogno che richiedono una protezione che va al di là della protezione media affidata all'utente
Rimangono un problema molto avverto un domani che meccanismi di mercato e situazioni di criticità
Richiedano
Specifici livelli di protezione
Voglio concludere facendo qualche riflessione
Più in generale sul ruolo che l'interesse del consumatore
Che è destinato ad assumere queste variabili nei prossimi anni può svolgere rispetto alla posizione istituzionale dell'autorità
Dicevo prima come gli interventi a protezione del consumatore facciano parte di una storia di Successo
Di questi anni ma o l'impressione che
L'evoluzione della posizione istituzionale dell'autorità su questo fronte sia destinata a sollevare alcuni problemi dicevo prima che e la legge quattrocentottantuno
A assegnare all'autorità e più in generale il sistema di regolazione pubblica il compito di promuovere l'interesse dei consumatori ma questo avviene in un quadro piuttosto ricco che fa riferimento a una pluralità di interessi da contemperare e conciliare
La promozione dalla concorrenza e dell'efficienza la fruibilità del servizio la diffusione la certezza del sistema tariffario le condizioni di economicità e di redditività la promozione della tutela di interessi di utenti e consumatori
Nel Regno Unito si è molto discusso sulla possibilità di distinguere tra interessi primari interessi secondaria attribuite alle cure dell'autorità
Se noi prendiamo la lettera della legge se volete anche l'ordine delle declinazioni interesse dei consumatori sembrerebbe figurare di scelto tra gli interessi secondario
Eppure l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha sempre più inteso la tutela dei consumatori come obiettivo fondamentale della sua azione
Nell'ultimo piano triennale esplicitamente indù evocata come il primo interesse affidato alle cure dell'autorità e
La sottigliezza se volete dalla legge quattrocentoquarantuno e faceva riferimento alla promozione della tutela di interessi dei consumatori
è superata perché si parla direttamente di tutela dei consumatori
Quindi diciamo c'è uno slittamento semantico e un avanzamento topografico nel collocare la tutela dei consumatori come il primo interessa affidato alle cure dell'autorità
Dicevo che si tratta di uno sviluppo sicuramente non originale nel senso che lo stesso del Regno Unito non sono mancati casi in cui le autorità fondendo l'ideale della promozione della concorrenza con quello della fruizione diffusa
Hanno individuato proprio nella protezione del consumatore l'ideale luogo di sintesi tra questi due valori
E se volete anche l'esperienza recente del regolatore nel settore delle comunicazioni e financo la impostazione della nuova consigliatura dell'autorità antitrust sembra effettivamente convergere nel porre al centro la tutela del consumatore
Se si riprenderà anche le considerazioni raffronti che facevo all'inizio questa può apparire senza dubbio una positiva evoluzione del nostro sistema istituzionale
Che finalmente i sacri valori del mercato e si erge a protezione di interessi collettivi e diffusi tradizionalmente deboli
Un diciamo uno sviluppo tanto più meritorio stessi riscontra la notevole dissociazione tra queste enunciazioni di principio una situazione di fatto in cui la posizione dei consumatori continua ad essere gravemente danneggiata da potere di mercato altri grezzi elevata tassazione permanere di regolazione distorsiva
Volevo però concludere la mia riflessione osservando come diciamo richiamare la tutela del consumatore come interesse primario assolve anche a funzioni retoriche che riguardano il posizionamento dell'autorità nella dialettica istituzionale più in generale nella società
Prendiamo il caso dell'autorità dell'Energia quindi consente qualche come dire libera interpretazione approfittando anche dell'assenza tipo Arancia glielo dicevo stamattina
E secolo se non è abbastanza evidente che in una prima fase l'esigenza di tutelare l'interesse del consumatore è stata utilizzata come una sorta di antidoto all'ingerenza dell'azionista governativo cioè quando ci fu la prima grande manovra di riordinamento tariffario di fronte alla pressione del governo che chiedeva di tenere alte le tariffe per poter meglio collocare sul mercato
La tranche di azioni di ENEL invocare la tutela del consumatore da parte del regolatore serviva anche porre un freno alla minaccia l'indipendenza dello stesso da parte del governo ci si può chiedere se questa funzione retorica della tutela del consumatore stia mutando nella questa fase più recente
Anche qui mi tolgo come dire l'ospizio di fare qualche ipotesi ecco io credo che in questa fase la tutela del consumatore sia in qualche misura usato come una sorta di legittimazione diretta a volte democratico popolare dell'autorità o perlomeno sia o utilizzata come una sorta di titolo di credito dell'autorità nei confronti dell'esecutivo
Per risultati politicamente spendibili che cosa voglio dire che
Dispetto a una decisione dell'autorità molto importante che aveva come Effetto quello del contenimento delle tariffe di fronte all'annullamento giurisdizionale in primo grado di quella decisione
L'autorità ha cercato di evidenziare al pubblico e alle autorità politiche il fatto che non ha nulla
Vento della sua decisione avrebbe danneggiato i consumatori perché avrebbe portato a un amento dei prezzi delle tariffe finali
Ecco la mia impressione è che in questo caso la tutela del consumatore assolto anche alla funzione retorica di
Come dire accreditare l'autorità direttamente in un dialogo con il cittadino alla sua funzione salvifico protettiva e ha in fare l'intervento adesivo tra l'altro così era scritto anche nella segnalazione al Parlamento al governo affinché il governo si costituisca in giudizio per sostenere la posizione dell'Autorità medesima
Ma vedete come cambia il significato della tutela del consumatore in questa vicenda rispetto a come era usata all'idea della tutela del consumatore nell'esempio che ti facevo prima
Ecco non sono sicuro che questa evoluzione si è davvero in grado di rinvigorire la posizione istituzionale dell'auto dell'autorità Ossuccio a lungo andare non rischi di Fassa di falsare la missione della regolazione
Anche perché ho il timore che all'opposto l'insoddisfazione di utenti e consumatori
Rispetto all'evoluzione del mercato alla possibilità di accesso al servizio
Non venga usata all'opposto come occasione pretesto per la vocazione di ipoteche decisioni agli organi di indirizzo politico e una sorta di commissariamento più o meno esplicito della autorità più in generale l'impressione che invocare la tutela diretta del consumatore come funzione propria se non priorità e dell'autorità rischia di squilibrare l'esercizio della funzione regolatoria in qualche misura di privarla del suo carattere
Neutrale
Cioè insomma in qualche modo il rischio di introdurre anche come dire
Ma animati dalle migliori intenzioni una regolazione distorta che scoraggia gli investimenti dell'apertura del mercato
Schiacciando sì sulla tutela di interessi di Pirelli di breve periodo e pregiudicando la costruzione di un mercato più solido ed efficiente danno anche delle generazioni future
Che secondo me quando si parla di consumatori secolare un stato dei consumatori ci sono oggi manca di consumatore che ci saranno domani
E il ministro è così e che così alla lunga possono essere tradite le ragioni stesse dell'istituzione di un'autorità indipendente penso che ingenerare un'autorità indipendente debba svolge la sua funzione nella società
Ascoltando le ragioni di tutti e spiegando la sua strategia regolatoria ma anche come Ulisse tra le serene restando insensibili alle seduzioni contingenti anche quelle apparentemente meno maliziosa
Ringraziamo il professor Napolitano perché Chen lo strato con molta chiarezza un paradosso si sta manifestando in questi giorni in maniera particolare
Come fosse più facile tutelare i consumatori in regime di monopolio forte una volta stabilito che c'è un monopolio l'intervento dell'Autorità può come i carabinieri intervenire
A tutela rispetto di determinati principi
Quando invece si passa al mercato per di più ad un mercato regolato che in realtà è un mercato giuridicamente dissimulato la cosa diventa più difficile assomiglia molto alle vicende della politica per cui nel breve periodo conviene nei regimi per lamentare tutelare e i votanti i futuri piuttosto che i cittadini nel con la C maiuscola
Nella visione appunto dei diritti fondamentali nel caso specifico il consumatore non è soltanto quello di breve periodo
Che apprezzerà il fatto che costerà tre lire di meno un determinata la tariffa piuttosto che quello dell'assetto di mercato
E allora probabilmente
Che Napolitano non c'è raccontato fino in fondo alla verità somma quello che la soluzione finale ideale che il consumatore non esiste
Perché esiste solo in funzione del mercato ottimale e cioè è una tutela indiretta e come tale probabilmente non ha bisogno dell'enfasi se non delle associazione che fanno i ricorsi al TAR perché a loro volta costituiscono delle professioni della politica economica così come esistano i partiti i professionisti della politica anzi e così via insomma
Quindi la cosa diventa molto più complicata e gli esempi che ci ha fatto sono estremamente emblematici e non erano e fatti per fare delle ipotesi un po'per divertimento in realtà erano solo uno dei tanti casi che sono davanti a noi in questi giorni che ci invitano a meditare in proposito
Detto questo anche perché poi estremamente difficile la soluzione
A cui alludevo io cioè che il consumatore non esiste perché tutelato dal miglior mercato concorrenziale possibile perché se il mercato è dissimulata occhielli inventore migliore e di un mercato dissimulato e la povera autorizza quand'è che ha creato il mercato giusto e naturalmente anche qui se volessimo fare delle battute cattive molti ricorderanno come l'inventore di questa storia del mercato dissimulato fu chiamato
A inventare il primo mercato elettrico
Messo in piedi questo sistema gli effetti furono catastrofici tant'è vero che fu subito richiamata dire ma insomma cambiamo
Come si fa con strumenti autoritativi una volta per riforma Avant questo sistema quindi non è detto insomma che l'assicurazione sia sempre facile
Detto questo passiamo ad un tema che sembrerebbe marginali anche se come il precedente oggetto di ampia letteratura giornalistica spesso ma anche qui non rapportata ad effetti economici reali cioè le fonti rinnovabili e ci sono le fonti rinnovabili ma come vanno disciplinate e soprattutto che incidenza uno nel l'ambito di una politica energetica generale ce ne parlerà e il professor Vari Beniamino Caravita
Per cui cedo la parola
Grazie Presidente grazie agli amici perché hanno organizzato questo convegno chiedo scusa del arrivo tardivo ma purtroppo fare un convegno stamattina Perugia Roma e Terruggia Firenze quasi più complicato che Roma finché Roma Perugia
Bene io proverò a fare un po'una ricostruzione di alcuni profili delle fonti energetiche rinnovabili naturalmente in un'ottica e non è un'ottica del dell'economista non sono di mia competenza
Prova provando a individuare alcuni punti cruciali su cui il tema delle fonti energetiche rinnovabili e può essere di particolare interesse per il nostro Paese
Quando quando si parla di fonti rinnovabili si fa riferimento come è noto a quelle fonti di energia che non si esauriscono nel proprio utilizzo vale a dire come siccome si dice che non creano entropia
Quali l'eolica la solare la geotermica il moto ondoso l'energia Marie motrice quella idraulica le biomasse i gas di scarico residuati del biogas
Pur costituendo un segmento specifico del più ampio
Il complesso settore energetico il tema delle fonti rinnovabili da qualunque punto di vista se analizzato
Non può essere affrontato senza guardare alla situazione complessiva del settore energetico del nostro Paese e in particolare facendo riferimento a una problematica una logica di efficienza del sistema
E quindi volevo vedere alcuni profili di contesto
Che in cui individua almeno tre fattori fortemente caratterizzanti relativi al tema delle fonti energetiche che incidono sul grado di efficienza del sistema
Il primo fattore di contesto tutti puramente fattori già considerati nell'arco della giornata
è la difficile sicurezza degli approvvigionamenti energetici per l'Italia il secondo sono i vincoli che gravano sul nostro Paese
In ragione l'adesione al protocollo di Kyoto il terzo la divisione delle competenze normativo amministrativo fra lo Stato le Regioni e gli enti locali in materia di energia
Per quanto riguarda il primo punto è noto è stato sicuramente se ne è parlato come l'Italia abbiamo la necessità di importare un notevole quantitativo di energia dall'estero per sopperire al proprio fabbisogno interno
Qui facciamo riferimento sia al settore petrolifero che a quello del gas che quell'energia elettrica
E ci troviamo in una situazione di strutturale dipendenza dagli altri Paesi e dalle imprese estere che estraggono materie prime o producono direttamente energia che viene importata sul nostro territorio
Per quanto riguarda i dati Enea che come dire nella congerie i dati sono dati a cui è opportuno fare riferimento l'per dare valutazioni per quanto riguarda i dati pubblicati dall'Enea relativi alla dipendenza energetica dei Paesi OCSE sul trenta Paesi d'Italia quella con l'indice più elevato l'indipendenza vicino all'ottantacinque per cento dietro solamente a Irlanda e Lussemburgo
Naturalmente questo questo a effettiva ricaduta su tutti i temi non solo di tipo economico ma su complessivamente sull'efficienza del sistema Paese
Il protocollo di Kyoto l'Italia ha ratificato il protocollo sulla riduzione delle emissioni dei gas serra e e quindi anche l'Italia è in corsa per raggiungere i parametri che tale accordo prevede sia per l'Unione europea che per i singoli stati membri
Ora il settore energetico non è l'unico settore interessato a queste riduzioni però ci tocca agire anche sul settore energetico per centrare i parametri di Kyoto e noi dobbiamo fare i conti con un sistema di produzione che tuttora fortemente legato ai combustibili fossili che hanno un elevato costo Esterno anche ambientale
Di contro al costo sterno ridotto se non molto basso delle fonti rinnovabili peraltro noi abbiamo nel nostro Paese tecnologiche cronologia delle fonti rinnovabili nostro paese sono sostanzialmente all'inizio
Noonan hanno finora costituito un patrimonio di ricerca e di industrializzazione come è avvenuto in altri Paesi faccio un esempio Danimarca in cui il livello di produzione da fonti
Energetiche rinnovabili è molto elevato e su questo settore siamo molto indietro
Il terzo elemento che caratterizza il settore energetico italiano e la difficile definizione dei rapporti delle competenze fra Stato Regioni ed enti locali
Vi è stata la relazione stamattina quindi mica farò solamente un cenno funzionale ad alcune cose che dico dopo e non entro
Nel dettaglio della vicenda
I due punti cruciali della vicenda che riguarda l'energia sono stati fondamentalmente l'interpretazione della locuzione costituzionale
Produzione trasporto e distribuzione nazionale dell'energia e la sua collocazione nella potestà legislativa concorrente
Dopo una incertezza dottrinale e addirittura era arrivato applaudire che ciò che non era o produzione o trasporto o distribuzione allora non si sapeva dove ricadeva sarebbe potuta addirittura ricadere nella competenza residuale l'interpretazione dottrinale poi confermato dalla Corte
è andata nella direzione più logica quella che quella locuzione costituzionale vuol dire governo dell'Energia
Governo complessivo dell'energia e la giurisprudenza della Corte andata nel senso che la collocazione nella potestà legislativa concorrente
Da interpretata nel senso di una necessità di codecisione fra stato regioni e non già nel rigido rispetto di una astratta e teorica
Ripartizione principi dettaglio sono le sentenze del due tre sentenze della corte
A partire dalla sei due mila e quattro che sono intervenuti
Su questo settore ciò nonostante nonostante la giurisprudenza della Corte abbia fornito alcuni chiarimenti questo settore il rapporto fra Stato Regioni e autonomie locali rimane un settore di forte frizione di tutto il sistema
Se torniamo se facciamo un passo indietro ci rendiamo conto come la dicendo che le fonti energetiche rinnovabili in Italia non è una vicenda recente in realtà solo poco meno di cinquanta anni fa la grande maggioranza della grande parte dell'energia prodotta in Italia venne novecentosessanta dipendeva da centrali elettriche vale a dire idroelettriche vale a dire da una fonte che per definizione è rinnovabile
è stato l'impatto degli ultimi quarant'anni che ha spostato drammaticamente la produzione dell'energia dalle fonti rinnovabili alle altre fonti
Ha portato l'Italia ha un ruolo una vicenda in cui le fonti rinnovabili rispetto alle fonti tradizionali hanno un ruolo più che subalterno
è vero che l'Italia la quota del la quota sul totale l'offerta di energia primaria di dire sull'offerta di energia prodotta da fonti rinnovabili ha un valore intorno al cinque per cento che allineato con le medie dei Paesi dell'Unione Europea quindici che intorno al cinque otto e dell'OCSE che intorno al cinque sei la fonte qui e là International è giusto NRG Emergency
Pur tuttavia
Il problema è quello della possibilità di aumentare questo livello di incidenza del dell'energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili
Anche tenendo presente che negli ultimi anni abbiamo fatto una serie di scelte che spingono in questa direzione
Se spostiamo un po'il discorso in termini di efficienza del sistema energetico nazionale
Rispetto proprio a quegli elementi di contesto che dicevo prima ci si accorge come la scelta di puntare maggiormente sulle fonti energetiche rinnovabili contribuisce alla risoluzione dei problemi di quei problemi ora come dire lungi da me naturalmente
Pensare che la le fonti energetiche rinnovabili costituiscano nel contesto italiano la panacea di tutti i mali o costituiscano lo strumento per come dire risolvere i nostri problemi di
Di emergenza o i nostri problemi di subordinazione su questo mercato però il rafforzamento della quota di energia elettrica e di calore prodotto sulla base di fonti energetiche rinnovabili potrebbe produrre una serie di vantaggi proprio con riferimento a quei tre fattori che caratterizzano il nostro sistema energetico
Con riferimento alla sicurezza degli approvvigionamenti il rafforzamento della produzione energetica con fonti rinnovabili recherebbe indubbi vantaggi
Ridurrebbe nella parte in cui si riesce ad aumentare questo livello la produzione la dipendenza per la copertura del fabbisogno da fattori esterni al al nostro paese in secondo luogo le fonti energetiche rinnovabili hanno costi gli impianti di produzione
La costruzione degli impianti di produzione da fonti energetiche rinnovabili attenti ridotti e costi molto contenuti rispetto agli impianti tradizionali e quindi ridurrebbe i costi i tempi e i costi per l'inserimento di nuova Energia nel sistema i costi i esercizio oltre a quello di avvio sono prevedibili e bassi riscontrati a mente alle fonti a combustibile fossile
E l'altro elemento per quanto riguarda rispetto dei parametri previsti da Kyoto la maggiore utilizzo delle fonti e l'impiego di fonti emergere innova Bic produrrebbe chiaramente effetti positivi sugli indici di emissione del Paese
Mentre il discorso diventa particolarmente lettere Sante proprio sul la problematica dei rapporti fra Stato regioni ed enti locali
Perché in realtà se si fa una analisi della produzione legislativa delle Regioni nella materia dell'Energia della dell'attività delle regioni a materie regia ci si rende conto di come dire due linee di tendenza da un lato
Un'attività che io non esiterei a definire di blocco delle scelte legislative nazionali
In cui le regioni si sono poste come dire con lo strumento dell'impugnazione leggi nazionali
Fondamentalmente tentando di bloccarlo di renderle difficili dall'altra gli interventi principali delle regioni in questi anni sono stati proprio rivolti alle fonti rinnovabili
Faccio riferimento a una legge pugliese è una legge Toscana una Regione l'Emilia Romagna
Alla legge della Lombardia la regione Friuli Venezia Giulia alla legge del Piemonte e della valuta opposto son tutte leggi che hanno che sono intervenuti proprio nel settore dello sviluppo delle fonti rinnovabili
Che costituì poste può costituire un settore nel quale si assiste a uno sviluppo dei rapporti tra i diversi livelli di governo molto meno difficili che per l'energie tradizionali
Ciò è avvenuto per una serie di motivi in primo luogo le regioni possiedono già le competenze nel senso di schizzi necessaria perché avevano questa competenza già prima dalla riforma del due mila uno
Rispetto alla soluzione dei problemi della centrale di elevate potenza alimentato in materia tradizionale la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili e più facile e più facilmente concretizzati dal livello tecnico
Quindi più veloce installazione e con minori problemi di impatto ambientale
Un altro fattore importante che spiega questo interesse regionale a quest'aria delle fonti rinnovabili e connesso al trasporto e l'energia perché nel caso delle fonti energetiche rinnovabili la produzione su scala più ridotta consente di collocarsi in prossimità del consumatore finale anche senza immettersi talvolta senza immettersi nella Rete del gestore del GRTN
Una produzione di energia più vicina al consumatore anche il vantaggio di incidere sui bilanci energetici regionali
In realtà ogni regione è nello stato d'importatore ed esportatore di energia nei confronti delle altre regioni vi sono regioni per esempio il Lazio che producono più energia di quanta una consumino e la trasferiscono a regioni confinanti che invece sono in situazioni di deficit energetico
Un potenziamento del sistema regionale di produzione di fonti rinnovabili permetterebbe di colmare queste differenze
Senza dover ricorrere a trasporti la fra le Regioni essenze RG dire i rapporti fra le Regioni
Peraltro quest'area c'è una recente sentenza rappresentanza centotrentuno del due mila sei che ha confermato l'esistenza di una competenza specifica competenza regionale non solo e non tanto nell'area dell'energia ma proprio nell'area delle fonti energetiche rinnovabili perché ha dichiarato illegittima una legge statale che disciplinava fondo di ricerca statale in materia in materia di energie fonti energetiche rinnovabili senza coinvolgere la Conferenza Stato regione un'intesa la Conferenza Stato Regioni nella gestione del fondo
Se come dire provando a fare qualche così riflessione più conclusiva io conferma confermo quella sensazione
Le fonti energetiche rinnovabili non sono sicuramente in questo momento non offrono una possibilità di risoluzione complessiva del nostro fabbisogno ma sua almeno tre settori perché sono la possibilità di affidare un ruolo alle Regioni alle Autonomie locali estremamente specifico
La riduzione dei delle missioni e quindi il maggiore rispetto del la l'aiuto per un rispetto del protocollo di Kyoto e un contributo ancorché non cruciale non fondamentale
Alla riduzione del deficit energetico a me pare che l'area delle fonti energetiche rinnovabili
Debba ulteriormente trovare strumenti di rafforzamento di facilitazione perché pur nei limiti ricordati può essere significativa per lo sviluppo del nostro sistema energetico grazie
Professor Caravita attirato l'attenzione su una tematica che può apparire marginale nell'ambito di discorsi generali sulla legge ma che è estremamente importante per i problemi giuridici che pone in realtà anche qui c'è una discrasia fra l'aspetto e retorico del problema come lo avrebbe chiamato il professor Napolitano e l'aspetto reale come emerso anche dai discorsi del professor Caravita
Rinnovabile che cosa vuol dire vuol dire riutilizzare qualche cosa di diverso al Carbone o dal petrolio
Ora qual è la situazione in Italia è il famoso carbone bianco cioè da fonte idroelettrica è satura
Quello che è stato possibile fare in materia di di chi è stato fatto più di tanto
Non si può arrivare la energia geotermica a questo punto ne possiamo sostenere l'inverso cioè che siamo all'avanguardia
L'utilizzazione della geotermia Larderello è stata una delle prime utilizzate una delle più sfruttate in questo momento vengano persino dagli Stati Uniti a vedere come
C'è lo sfruttamento dei famosi soffione vorrei Ciferri in realtà c'è un problema che è estremamente limitato
Cioè estremamente interessante sotto il profilo teorico sfruttato al massimo in questo momento probabilmente si può anche fare di più ma non tanto di più
Ma l'Area in cui è fattibile questo tipo di operazione limitata per sua natura
Rimane che cosa rimangono due
Settori dove probabilmente si può fare di più
Una l'energia eolica però qui c'è una tematica che il professor Caravita non ha toccato ma estremamente importante
E che è un limite essenzialmente sulla diffusione di questo sistema
Di energie alternative nell'impatto con il paesaggio
Qualcuno Dinoi che punto vedo in sala deve aver partecipato come me ad un convegno organizzato dei colleghi spagnoli dove ci hanno portato a vedere e i famosi mulini a vento di don Chisciotte era la commemorazione del cinquecentesimo mille della scrittura del Don Chisciotte
Vicino a quei tre o quattro o linea vento rimasti c'è una serie di pale eoliche dello sfruttamento dell'energia che è una cosa mostruosa
Cioè sono strutture enormi che esiste il lontananza rovinano completamente il paesaggio
Della ma cioè quindi di quello che appare e nei discorsi del Don Chisciotte insomma non si trova più è un un paesaggio come quello romanzesca mente descritto e che cosa può succedere con i nostri soprintendenti a proporgli come spesso è stato fatto dalla collocazione di strumenti del genere immediatamente l'intervento della Soprintendenza di bloccare e cose di questo tipo
Non parlo a caso perché questo è avvenuto specificamente in Toscana c'è un settore della Toscana dove tira un bel vento e dove sarebbe possibile realizzare una cosa di questo genere ma che se fatta con le adeguate simulazioni avrebbe completamente cambiato la struttura del paesaggio
C'è da dire anche che nella ingegnosità italica c'è qualcuno che si sta dando da fare quindi probabilmente in futuro
Le cose potrebbero cambiare
A un certo momento nella questo Progetto al punto di utilizzare in Toscana e questa soluzione alternativa è comparso un imprenditori il genio russo
Il quale ha prospettato non le grandi pale che hanno rovinato il paesaggio della Mancha ma delle tale di simulate
Travestite da venti dipinte di verde e che sostiene lui che viste in distanza somiglierebbe però foreste
Dovrà dire la verità molto in in lontananza probabilmente
Estrasse il fenomeno si verifica
Quindi nel paesaggio italiano estremamente difficile insomma introdurre queste soluzioni che Adigrat alternativo finite dal punto di vista tecnologico queste Paley Noemi non saranno ridotte insomma non sarà possibile
Per ridurle in altra maniera
Esiste poi un altro settore dove Cetto sviluppo c'è anche
Giuridicamente interessante perché come ricordava Caravita una alcune regioni hanno cominciato a spingere in questa direzione e cioè lesbiche lo sviluppo della
Energia folta e che a quella ricavata dai pannelli solari per intenderci dal sole così
Ci sono stati una serie di leggi e regionali che sono state citate che hanno interrotto sto sostanzialmente questo sistema quello dell'incentivazione
Cioè quello di dare sovvenzioni tacchi che il passaggio energia solare sulla base di una di queste leggi
Ho abboccato anch'io e più posso raccontare la mia esperienza io introdotto sopra il tetto di casa mia e quindi pannelli solari
Vi posso assicurare che il risparmio è minimo
Le seccature sono notevoli perché ogni due o tre per tre devo chiamare il tecnico per rimettere a posto il tutto e per ottenere la sovvenzione regionale c'ho messo un anno e mezzo
Ora ora vaga impressione che anche qui così
Raggiungono delle tecnologie più sviluppate più efficaci e soprattutto si introducono dei sistemi automatici non basati sul collaudo sopra la sovvenzione al produttore che indirettamente tiene scaricato dopo un certo periodo sull'utente e così via cioè estremamente farraginoso probabilmente anche questo settore non darà grandi risultati
Ma insomma chi vivrà vedrà la cosa importante che ti altre soluzioni alternative in Italia e non ce ne sono
Perché anche le biomasse un altro tematiche acquisire intrattenuta un altro convegno organizzato dalla Regione Toscana nell'ambito dei problemi agricoli a effetti limitatissimo
L'incidenza percentuale della possibilità di utilizzazione delle biomasse è in relazione
Ai grandi allevamenti soltanto chi ha grandi allevamenti può produrre in maniera economicamente rilevante dell'Energia attraverso le biomasse per i grandi allevamenti nel
Regionali toscane come sapete sono estremamente De Mita
Donde quindi probabilmente in percentuale può essere interessantissimo come oggetto di convegno come oggetto di problematico come risultato percentuale minimo
Quindi ho la vaga impressione che la possibilità di utilizzare fino in fondo del soluzioni alternative ci condannerà rimanere nella media europea
Che come media già significativa ma non risolutivo
Detto questo
La tematica che sono state affrontate tre al mattino e pomeriggio è stato di un rilievo tale da poter dire che c'è stato un panorama a trecentosessanta grandi di quelle che sono le tematiche della disciplina dell'Energia
E come sempre succede in questi casi soprattutto quando non ci sono ancora assestamenti istituzionali definitivi sono più i problemi che le soluzioni ma come sempre succede nei convegni che anticipano
Le problematiche come intendono essere convegni come questo quello che è importante e avere una specie di ellenico
Dei problemi di averne il maggior numero possibile in modo che ognuno di noi diverse posizione in cui si trova possa avere elementi delle trarne argomenti di risoluzione che possono essere amministrativi perché ER compiti amministrativi che possono essere economici per chi medita su queste questioni sul piano economico e possono essere giuridici per indicare al legislatore
Come no anche spesso al contenzioso quali possono essere le soluzioni più efficaci per temi che riguardando la nostra vita di ogni giorno non sono temi soltanto teorici ma sono temi pratici per cui le soluzioni dicono i servizi più efficienti possibili detto questo l'impressione che questo sarà solo il primo
Che uno dei tanti convegni che le energie merita anche perché un governo dell'energia in questa diversa gioco di funzioni e di piani istituzionali e ancora lungi dall'essere per raggiunto non dico in maniera soddisfacente ma in maniera sufficientemente efficace grazie
Detto questo dichiaro chiuso il convegno