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Il tentativo, condotto al Senato «con metodi da treccartari», è quello di far saltare tutto.
Capezzone, D'Elia e Bernardini chiedono un momento di pausa per riprendere, anche in forma più dura, l'iniziativa condotta finora per una decisione sull'indultinoRoma, 26 gennaio 2003 - Un momento di pausa per riprendere, anche in forma più dura, l'iniziativa condotta finora.
Daniele Capezzone, Sergio D'Elia e Rita Bernardini, dopo la decisione assunta ieri sull'indultino dalla Conferenza dei capigruppo del Senato, scelgono di raccogliere le forze, le idee e le informazioni, in vista della … determinazione finale di martedì.
In via non ancora definitiva - una decisione vera e propria sarà presa solo martedì prossimo - l'organo parlamentare ha scelto di concedere due mesi alla Commissione Giustizia per deliberare sulla proposta di legge Buemi-Pisapia, già approvata dalla Camera dei deputati.
I tre esponenti radicali, insieme a migliaia di detenuti nelle carceri italiane, hanno condotto finora la battaglia per una decisione sulle misure di clemenza con uno sciopero della fame molto lungo, articolato per fasi.
La prima si è chiusa con il voto sulla sospensione condizionale della pena (così detto «indultino») in Commissione giustizia alla Camera e la relativa calendarizzazione in aula.
La seconda fase è terminata - «grazie anche al rigore del presidente Casini», come precisa lo stesso Capezzone - con il voto definitivo a Montecitorio.
Con la terza fase e le rassicurazioni del presidente Marcello Pera, i Radicali speravano di arrivare alla calendarizzazione anche nell'aula del Senato.
Invece, l'orientamento politico emerso ieri è quello di fissare la calendarizzazione in aula neanche il 6 o il 7 aprile, come è stato detto, ma - come sottolinea ancora il segretario di Ri - «dopo» il 6-7 aprile, cioé quando, prima per le vacanze di Pasqua, poi per le elezioni amministrative, il Senato sarà praticamente chiuso.
Insomma - commenta Capezzone - «il tentativo, condotto con metodi da treccartari, è quello di far saltare tutto».
La sospensione dello sciopero della fame è dunque solo temporanea.
«La partita non è chiusa» - affermano gli esponenti radicali.
«La decisione definitiva verrà assunta martedì da una nuova conferenza dei capigruppo.
Noi venderemo cara la pelle.
Per aiutare il presidente Pera a non perdere la parola.
E anche per evitare che si facciano giochi sporchi».
Quest'oggi a Torre Argentina si è svolta una conferenza stampa a cui hanno partecipato Sergio D'Elia e Daniele Capezzone.
Assente Rita Bernardini, a Potenza per l’udienza preliminare del processo che la vede imputata con il segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti, per la disobbedienza civile compiuta a il 25 maggio del 2002 cedendo hashish nel corso di un incontro con la stampa.
Capezzone, D'Elia e Bernardini chiedono un momento di pausa per riprendere, anche in forma più dura, l'iniziativa condotta finora per una decisione sull'indultinoRoma, 26 gennaio 2003 - Un momento di pausa per riprendere, anche in forma più dura, l'iniziativa condotta finora.
Daniele Capezzone, Sergio D'Elia e Rita Bernardini, dopo la decisione assunta ieri sull'indultino dalla Conferenza dei capigruppo del Senato, scelgono di raccogliere le forze, le idee e le informazioni, in vista della … determinazione finale di martedì.
In via non ancora definitiva - una decisione vera e propria sarà presa solo martedì prossimo - l'organo parlamentare ha scelto di concedere due mesi alla Commissione Giustizia per deliberare sulla proposta di legge Buemi-Pisapia, già approvata dalla Camera dei deputati.
I tre esponenti radicali, insieme a migliaia di detenuti nelle carceri italiane, hanno condotto finora la battaglia per una decisione sulle misure di clemenza con uno sciopero della fame molto lungo, articolato per fasi.
La prima si è chiusa con il voto sulla sospensione condizionale della pena (così detto «indultino») in Commissione giustizia alla Camera e la relativa calendarizzazione in aula.
La seconda fase è terminata - «grazie anche al rigore del presidente Casini», come precisa lo stesso Capezzone - con il voto definitivo a Montecitorio.
Con la terza fase e le rassicurazioni del presidente Marcello Pera, i Radicali speravano di arrivare alla calendarizzazione anche nell'aula del Senato.
Invece, l'orientamento politico emerso ieri è quello di fissare la calendarizzazione in aula neanche il 6 o il 7 aprile, come è stato detto, ma - come sottolinea ancora il segretario di Ri - «dopo» il 6-7 aprile, cioé quando, prima per le vacanze di Pasqua, poi per le elezioni amministrative, il Senato sarà praticamente chiuso.
Insomma - commenta Capezzone - «il tentativo, condotto con metodi da treccartari, è quello di far saltare tutto».
La sospensione dello sciopero della fame è dunque solo temporanea.
«La partita non è chiusa» - affermano gli esponenti radicali.
«La decisione definitiva verrà assunta martedì da una nuova conferenza dei capigruppo.
Noi venderemo cara la pelle.
Per aiutare il presidente Pera a non perdere la parola.
E anche per evitare che si facciano giochi sporchi».
Quest'oggi a Torre Argentina si è svolta una conferenza stampa a cui hanno partecipato Sergio D'Elia e Daniele Capezzone.
Assente Rita Bernardini, a Potenza per l’udienza preliminare del processo che la vede imputata con il segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti, per la disobbedienza civile compiuta a il 25 maggio del 2002 cedendo hashish nel corso di un incontro con la stampa.
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