La sua missione principale consisteva nel preparare, in vista del Vertice di Genova del G8, un rapporto per proporre ai capi di Stato e di Governo le azioni da intraprendere a livello globale per ridurre ed in prospettiva annullare la "frattura digitale" (digital divide) tra i Paesi industrializzati e i Paesi in via di sviluppo (PVS).
Questo documento, il Genoa Action Plan, è … stato presentato oggi nel capoluogo ligure dal Ministro dell'Innovazione e delle Tecnologie, Lucio Stanca.
La dot.force che ha stilato il Rapporto è composta da un rappresentante per il governo, uno per il settore privato, ed un per il settore "non-profit", per ciascuno dei paesi del G8; un rappresentante per l'Unione Europea e per ciascuno dei Paesi in via di sviluppo, selezionati secondo criteri di bilanciamento (Bolivia, Brasile, Cina, Egitto, India, Indonesia, Senegal, Sud Africa, Tanzania); vi sono inoltre rappresentate diverse organizzazioni e agenzie internazionali (ECOSOC, ITU, UNESCO, UNCTAD e OCSE) e alcune organizzazioni imprenditoriali internazionali, quali il WEF (World Economic Forum), il GBDe (Global Business Dialogue on electronic commerce) e la GIIC (Global Information Infrastructure Commission).
La presidenza della dot.force e` assicurata dal rappresentante del Paese che detiene la Presidenza del G8.
Il ruolo del Segretariato e` svolto dall'UNDP e dalla World Bank.
«Il rapporto - ha spiegato Lucio Stanca - può veramente creare sviluppo non solo nel campo economico».
Ed ha aggiunto: l'Italia intende contribuire attivamente alla realizzazione concreta delle proposte contenute nel Piano.
In effetti, sono tre le iniziative promosse dal governo.
Il primo progetto prevede la costituzione presso il Ministero per l'Innovazione Tecnologica di un team di esperti misto (pubblico-privato): sarà questo il primo blocco del pool internazionale che si occuperà dell'assistenza e della consulenza ai paesi interessati.
L'Italia proporrà poi agli altri partner del G8 la costituzione di un fondo, aperto a contributi di fondazioni e imprese private, per finanziare le attività del pool internazionale.
Il governo italiano ha assicurato infine che, per i prossimi sei mesi, presiederà ancora la 'dot force', composta da esperti di governi, imprese private, organizzazioni non governative e organizzazioni internazionali.
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