17 GEN 2002

Economia: Presentazione Rapporto Ocse secondo semestre 2001

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 13 min

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Ripresa economica mondiale nella prossima primavera, Pil Paesi Ocse nel 2002 1% (Ue 1,5 e Usa 0,75), Pil italiano previsto per quest'anno all'1,2%Roma, 17 gennaio 2002 - Stamani l'Istituto di studi e analisi economica ha invitato Ignazio Visco, capo del Dipartimento economico dell'Ocse, a presentare il rapporto dell'Ocse sul secondo semestre 2001.

Hanno partecipato anche due professori universitari, Nicola Acocella, docente di Politica economica, e Luigi Paganetto, docente di Economia internazionale, che hanno commentato e fatto valutazioni sul rapporto.Ignazio Visco, capo del Dipartimento
economico dell'Ocse, ha illustrato all'Isae il rapporto dell'organizzazione presentato nel novembre scorso sul secondo semestre 2001.

Visco ha affermato, confermando in linea generale i dati già presentati, che la ripresa dell'economia mondiale dovrebbe iniziare nella prossima primavera: "Un recupero si dovrebbe vedere con forza a partire dalla primavera del 2002".Pil Ue e Usa previsti nel 2002Nello specifico, il Pil 2002 dei Paesi Ocse dovrebbe attestarsi a 1%, con un 1,5% per l'Unione europea e uno 0,75% per gli Stati Uniti.

Per il 2003, le previsioni confermano un Pil Ue al 3% e al 3,5-4% negli Usa."Ritengo poco probabile - ha spiegato - che si possano ottenere risultati migliori.

Credo in una sostanziale riconferma delle previsioni fatte alla fine dello scorso anno.

Potrebbe essere più probabile l'ipotesi di peggioramento dei dati che non quello sul loro miglioramento".In Europa rallentamento inferiore rispetto agli UsaVisco ha sostenuto che "in Europa la caduta economica è stata inferiore rispetto agli Usa.

Quindi, la crescita, in paesi come Francia, Germania ed Italia dovrebbe ripartire con segnali visibili già a metà di quest'anno, per arrivare nel 2003 ad un tasso che dovrebbe attestarsi tra il 2,5 ed il 3%.

Il rallentamento forte c'è stato - ha continuato - ma anche l'uscita dalla fase di rallentamento sta registrando ritmi sostenuti".Pil Italia previsto nel 2002Anche per quanto riguarda l'Italia, secondo il capo del Dipartimento economico dell'Ocse, si può parlare della conferma di una previsione di crescita nel 2002 all'1,2%.Sembra che nel 2002 la crescita del nostro paese assumerà ritmi lenti per tutta la parte iniziale ma registrerà una forte ripresa nel secondo semestre."Manteniamo la previsione - ha spiegato l'economista - con una sottolineatura: l'1,2% non vuol dire una fase di crescita più bassa nel corso di quest'anno.

Perché dalla primavera in poi, dietro l'1,2% c'è una forte espansione.

Il motivo di un dato basso è dunque che si entra bassi nell'anno".Adeguati i tassi d'interesse Usa per uscire dalla crisiVisco ha giudicato inoltre adeguato per uscire dall'attuale fase recessiva, l'attuale livello dei tassi di interesse statunitensi: "A noi pare che la riduzione attuale dei tassi di interesse Usa sia sufficiente per garantire al paese una rapida uscita dalla crisi".L'Ocse concorda con l'analisi di Greenspan sulla situazione statunitenseL'analisi dell'Ocse sulla situazione economica Usa concorda con quella fatta da Alan Greenspan: "Lui - ha chiarito Visco - mette in luce ovviamente i rischi.

Ma quando parliamo di mercato azionario, non possiamo non sottolineare che in Usa la ripresa c'è stata addirittura dopo l'11 settembre.

E' tecnicamente quindi, quella Usa, una delle recessioni più modeste nella storia degli Stati Uniti"."Nel caso ci fosse un ulteriore aggiustamento in Borsa e una caduta della domanda interna più o meno simile a quelle verificatesi nelle passate recessioni, - ha spiegato - allora la crescita quest'anno potrebbe essere più bassa.

Penso che sia questo quello che Greenspan voleva indicare con la sua cautela".Argentina, il vero problema è la competitività complessivaVisco si è infine soffermato anche sulla situazione della drammatica crisi argentina, segnalando le ricette proposte dall'Ocse: coniugare la svalutazione del peso con la stabilità monetaria, dare una risposta coordinata ad un debito pubblico "sparso" fra banche e consumatori, aumentare la capacità complessiva di competere sul mercato."Credo - ha argomentato - che quello dell'Argentina sia un problema di capacità di competitività in senso ampio".

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  • Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, presidente Isae, presentazione

    <br>Indice degli interventi
    0:00 Durata: 42 sec
  • Ignazio Visco, capo Dipartimento economico Ocse, presentazione rapporto

    0:00 Durata: 53 min 59 sec
  • Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, commento

    0:54 Durata: 3 min 8 sec
  • Nicola Acocella, professore Politica economica, Università La Sapienza, Roma

    0:57 Durata: 20 min 36 sec
  • Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, commento

    1:18 Durata: 2 min 19 sec
  • Luigi Paganetto, professore Economia internazionale, Università Tor Vergata, Roma

    1:20 Durata: 28 min 14 sec
  • Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, commento

    1:48 Durata: 1 min 2 sec
  • Domande e interventi dal pubblico

    1:50 Durata: 9 min 38 sec
  • Ignazio Visco risponde alle domande del pubblico

    1:59 Durata: 14 min 7 sec