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Segnalaci eventuali errori su questa pagina(verrà aperta una finestra per inviare la segnalazione)Indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, sui possibili fenomeni di riciclaggio connessi all'imminente circolazione dell'Euro nel nostro Paese: audizione dell'Ufficio Italiano dei Cambi.
Registrazione audio di "Finanze: Indagine conoscitiva sui possibili fenomeni di riciclaggio connessi all'introduzione dell'Euro: audizione dell'Ufficio Italiano dei Cambi", registrato martedì 23 ottobre 2001 alle 00:00.
La registrazione audio ha una durata di 44 minuti.
Registrazione audio di "Finanze: Indagine conoscitiva sui possibili fenomeni di riciclaggio connessi all'introduzione dell'Euro: audizione dell'Ufficio Italiano dei Cambi", registrato martedì 23 ottobre 2001 alle 00:00.
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Presidente
Il presidente Pedrizzi riassume gli obiettivi dell'indagine conoscitiva e riepiloga il programma di audizioni previsto per lo svolgimento della stessa, rilevando come l'audizione dell'Ufficio italiano dei cambi possa costituire l'occasione, in ragione delle specifiche competenze di tale organismo, per verificare la sussistenza di eventuali aspetti patologici collegabili all'afflusso di grandi quantità di banconote verso il sistema bancario, in concomitanza con l'imminente circolazione dell'Euro. <strong>Indice degli interventi</strong><br>L'audizione comincia alle 15h40<br>Presidenza del Presidente <strong>Riccardo Pedrizzi</strong>0:00 Durata: 1 min 48 sec -
Relazione di Carlo Santini, Direttore generale dell'Ufficio Italiano dei Cambi
Il dottor Santini osserva che con l'introduzione della moneta unica, al pari delle disponibilità di valuta derivante da attività lecita, anche il denaro di provenienza illegale potrà essere trasformato in Euro; è probabile, cioè, che l'approssimarsi del periodo di conversione costituisca l'occasione perché ci sia, da parte di detentori di proventi di attività illecita, la necessità di liberarsi di tale valuta. Egli, peraltro, fa presente che il denaro detenuto in forma contante dovrà essere fisicamente ritirato e restituito mentre il resto (depositato in conti bancari incorporato in strumenti finanziari) potrà formare oggetto di semplice ridenominazione "scritturale". E' presumibile pertanto che all'approssimarsi del momento della sostituzione delle valute nazionali con l'Euro, i detentori di disponibilità destinate ad essere sostituite, ma che non desiderano essere "tracciati" dal sistema antiriciclaggio, tendano a trasformare le disponibilità in contanti in attività per le quali la conversione avviene in via automatica. Egli osserva inoltre che, come rilevato dalla stessa Banca centrale europea, fenomeni anticipativi rispetto al periodo di conversione possono essersi già verificati: risulta infatti, dal controllo dell'andamento delle quantità di banconote in circolazione sia in ambito UE sia in aree esterne, che c'è un tasso di variazione nelle banconote e in particolare una diminuzione della quantità di moneta circolante che potrebbe essere spiegato dalla conversione di valute nazionali in valute extra UE, in particolare in dollari. Si tratta di operazioni che coinvolgono, in particolare, l'area del marco poiché, come è noto, circa un terzo delle banconote in marchi circola in paesi esterni alla Germania e soprattutto nei paesi dell'Est e nell'area della ex-Jugoslavia. La riduzione di circolante potrebbe essere quindi spiegata dalla circostanza che la divisa tedesca sia convertita, anche per ridotti importi, in dollari o in franchi svizzeri per ridurre i rischi connessi all'operazione di conversione diretta in Euro. Tra l'altro, la contrazione di circolante sembra riguarda soprattutto banconote di tagli più alti. <br>Per quanto concerne l'Italia, l'oratore osserva che, in materia di limiti alla circolazione di denaro contante e titoli al portatore, la disciplina vigente costituisce un presidio particolarmente stringente. Operazioni in contanti di importo superiori ai 20 milioni devono essere effettuate attraverso banche o altri intermediari abilitati e ad esse si applicano le misure di identificazione, registrazione, e, se del caso, di segnalazione delle operazioni sospette. E' peraltro ipotizzabile che la crucialità del periodo di conversione spinga coloro che detengono proventi da attività illecita a dirottare flussi di denaro illegale dall'Italia (ovvero dalla Francia, anch'essa con legislazione antiriciclaggio piuttosto severa) verso paesi che presentano condizioni più favorevoli. <br>Passando ad illustrare l'impatto presunto della conversione in Euro sui presidi esistenti, l'oratore osserva che il passaggio alla moneta unica comporta sì necessità di conversione, ma non genera di per sé inedite forme operative. Le regole e le misure antiriciclaggio, infatti, rimangono pienamente in vigore e, se applicate con la necessaria attenzione, conservano la propria efficacia e l'idoneità ad assicurare la rilevazione di possibili anomalie. D'altro canto, gli intermediari sono chiamati a un impegno gravoso, accentuato, specie nella fase della doppia circolazione, dalla circostanza che essa coincide con la scadenza del periodo utile per avvalersi della sanatoria concessa con il decreto-legge 25 settembre 2001 n. 350, per il rientro dei capitali irregolarmente esportati da soggetti residenti in Italia. Egli osserva poi che nel periodo in esame sarà cruciale l'attenzione che gli intermediari impiegheranno nella rilevazione delle operazioni sospette e nell'espletamento degli altri compiti di collaborazione con le autorità di controllo. Egli ricorda inoltre che l'Ufficio italiano dei cambi ha richiamato tutti gli intermediari a porre particolare attenzione alle operazioni compiute in questo periodo, ricordando come sia ipotizzabile un aumento dell'afflusso di banconote nel sistema bancario: la raccomandazione dell'Ufficio consiste appunto nel tener conto di tale maggiore afflusso nella predisposizione di tutti i controlli previsti dalla normativa antiriciclaggio. In particolare, egli sottolinea come nell'applicazione delle regole di identificazione delle operazioni sospette, gli intermediari dovranno avere particolare riguardo per le "condotte di frazionamento delle operazioni" - intese a dissimulare ingenti disponibilità ovvero a eludere l'applicazione delle misure antiriciclaggio - nonché a quelle di interposizione di persone, compiute per celare l'identità dell'effettivo beneficiario delle disponibilità movimentate. <br>Per quanto riguarda le prospettive che si apriranno dopo il periodo di doppia circolazione, non vi è dubbio che la creazione di una area economica e finanziaria di vaste dimensioni e con una sola valuta potrà suscitare, in maniera indiretta, un crescente interesso verso il ricorso alla moneta unica quale veicolo di riciclaggio. L'oratore passa poi ad illustrare le misure adottate al fine di assicurare l'ordinato passaggio alla moneta europea. Le misure introdotte, in coordinamento con quanto fatte negli altri ordinamenti nazionali, sono state improntate alla massima neutralità degli interventi sulle condizioni di efficienza e competitività degli operatori del mercato. Interventi specifici hanno invece riguardato i presidi antiriciclaggio di natura preventiva. Egli ricorda che l'Ufficio ha predisposto l'adeguamento del software messo a disposizione degli intermediari per la produzione e la trasmissione delle segnalazioni, assicurando la possibilità di segnalare indifferentemente operazioni in lire o in Euro. Inoltre, è stata indicata un'apposita causale per dare evidenza nella registrazione alle operazioni di conversione, onde assicurarne la ricostruzione in modo tale da sapere quante operazioni sospette sono state effettuate attraverso la conversione di lire in Euro. Ulteriori indicazioni sono contenute nel cosiddetto "decalogo" emanato dal Governatore della Banca d'Italia, il 12 gennaio 2001.<br>Per quanto riguarda la collaborazione internazionale, l'oratore fa presente che sono stati resi più intensi e continuativi i collegamenti tra l'Ufficio italiano dei cambi e le agenzie degli altri paesi con analoghi compiti di istituto. E' stato poi progettato il sistema "FIUNET", costituente una rete informatica tra tutte le unità antiriciclaggio presenti nei paesi dell'Unione e definite generalmente financial intelligence unit. Tutti gli organismi nazionali, nei loro rapporti reciproci, hanno rilevato la necessità di prestare particolarmente attenzione alle operazioni compiute nel periodo di conversione, assicurando velocità e riservatezza nello scambio di informazioni tra i vari organismi preposti alla lotta al riciclaggio. <br>0:01 Durata: 19 min 16 sec -
Antonio Girfatti (FI)
Il senatore GIRFATTI chiede al dottor Santini in che misura partecipano alla operazione di conversione gli uffici di cambiavalute. <br>Osservazioni e quesiti dei Commissari0:21 Durata: 46 sec -
Replica di Carlo Santini
Il dottor Santini ritiene irrilevante l'apporto di tali operatori, poiché è il sistema bancario e, successivamente la stessa Banca d'Italia, ad essere coinvolto direttamente nelle operazioni di conversione di lire in Euro. D'altro canto, i cambiavalute sono tenuti a segnalare eventuali operazioni sospette all'Ufficio italiano dei cambi, essendo equiparati a tali effetti agli altri intermediari.0:21 Durata: 1 min 49 sec -
Gianpiero Carlo Cantoni (FI)
Il senatore Cantoni chiede di quantificare gli effetti sulla quotazione dell'Euro della conversione di valute nazionali in dollari verificatesi negli ultimi mesi.<br>Egli chiede inoltre una valutazione dei possibili rischi legati al fatto che l'attenzione sulle operazioni sospette potrebbe allentarsi, una volta concluso il periodo di doppia circolazione tra le valute nazionali e l'Euro, dopo il 28 febbraio 2001. <br>0:23 Durata: 1 min 28 sec -
Replica di Carlo Santini
A giudizio del dottor Santini, la debolezza dell'Euro, che alcuni commentatori fanno risalire alla richiesta pressante di dollari per effettuare operazioni di conversione delle valute nazionali, deriva essenzialmente dal volume degli scambi commerciali intrattenuti con l'area del dollaro, come dimostrano i dati alla bilancia dei pagamenti. Per quanto riguarda, invece, il periodo successivo al 28 febbraio 2001, non è ipotizzabile un allentamento del controllo, in quanto la conversione delle lire in Euro potrà essere effettuata solo presso la Banca d'Italia.0:25 Durata: 1 min 16 sec -
Gianpiero Carlo Cantoni (FI) pone un'altra domanda
0:26 Durata: 1 min 5 sec -
Replica di Carlo Santini
0:27 Durata: 38 sec -
Presidente
Il Presidente rileva come già il governatore della Banca d'Italia aveva correlato, sia pure indirettamente, la debolezza dell'Euro con una tensione sui cambi giustificata in parte dalla pressione delle notevoli richieste di conversione delle varie valute nazionali in dollari. <br>0:28 Durata: 1 min 3 sec -
Replica di Carlo Santini
Il dottor Santini fa presente che l'unico dato certo disponibile a luglio del corrente anno è rappresentato dalla contrazione del volume delle banconote circolanti: si tratta di un fatto anomalo che potrebbe essere una spia di rilevanti flussi di banconote che si orientano verso la conversione in dollari. Statistiche più recenti non sono disponibili, ma egli ribadisce il giudizio, del tutto personale, circa la modestia del contributo della conversione in dollari rispetto alla debolezza dell'Euro.0:29 Durata: 1 min 32 sec -
Lanfranco Turci (DS-U)
Il senatore Turci chiede di valutare l'impatto del recente decreto-legge, in materia di rientro dei capitali, sulle attività monitorate dall'Ufficio italiano dei cambi. <br>0:30 Durata: 1 min 9 sec -
Replica di Carlo Santini
Il dottor Santini specifica che non esiste alcuna evidenza di una correlazione eventuale tra il rientro dei capitali e le attività di riciclaggio. D'altro canto, poiché il decreto-legge consente il rientro di capitali anche sotto forma di contante, per questa fattispecie continua ad applicarsi la disciplina vigente in tema di identificazione, registrazione e segnalazione dell'operazione sospetta.0:31 Durata: 1 min 10 sec -
Presidente
Il presidente Pedrizzi osserva che il decreto-legge concernente il rientro di capitali dall'estero nulla innova rispetto alla normativa antiriciclaggio, richiamando quanto già affermato dal dottor Santini nel suo intervento.<br>Per quanto riguarda invece le segnalazioni all'Ufficio italiano dei cambi delle operazioni sospette chiede di dare una valutazione circa il numero delle segnalazioni fornite dal sistema bancario; egli chiede poi di chiarire se il numero delle segnalazioni derivi dall'attuale normativa, che, come è noto, non garantisce l'anonimato di chi effettua la segnalazione dell'operazione sospetta. Fa presente che, secondo un'opinione diffusa, in alcune aree del Paese, il numero delle segnalazioni sospette risulta particolarmente basso. <br>0:33 Durata: 4 min 9 sec -
Replica di Carlo Santini
Il dottor Santini riepiloga i dati concernenti le segnalazioni di operazioni sospette effettuate negli ultimi due anni, rilevando come esso sia costantemente in crescita. Per quanto riguarda invece la esigenza relativa alla preservazione dell'anonimato di coloro che effettuano la segnalazione di operazioni sospette, egli illustra alcune nuove modalità operative del sistema informativo che è ora in grado di evidenziare automaticamente eventuali anomalie: in tal modo, si riduce la discrezionalità del singolo funzionario di banca. L'automaticità di un tale meccanismo consente, soprattutto in determinate condizioni ambientali, di proteggere il singolo funzionario rispetto a eventuali pressioni.0:37 Durata: 4 min 45 sec -
Gianpiero Carlo Cantoni (FI)
Il senatore Cantoni commenta tale ultima osservazione del dottor Santini, facendo diretto riferimento al software che consente di generare l'indice delle anomalie delle operazioni sospette. <br><br>Il Presidente ringrazia il dottor Santini e dichiara chiusa l'audizione dell'Ufficio Italiano Cambi.<br>La seduta termina alle 16h40.0:41 Durata: 2 min 13 sec