Dibattito organizzato da Mondoperaio.
Sono intervenuti: Moro, Battaglia, Silvestri, Vittorelli.
Tra gli argomenti discussi: Difesa, Forze Armate, Libro, Militare.
La registrazione audio di questo dibatto ha una durata di 1 ora e 5 minuti.
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9:45 - Roma
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Quello no
Sì
Ciao
Si dice
Sì sì
Come il contrario città
Comunque un braccio
Sinistro
Ha risposto sì
Bene a me tocca in qualità di direttore di Mondoperaio introdurre molto bene a mente peraltro questo dossier sulle forze armate
I contenuti del dossier saranno illustrati in maniera molto più precisa da alcuni dei collaboratori del dossier medesimo che sono qui presenti ed alcuni degli esperti
Che ci hanno fatto appunto l'onore di partecipare a questa presentazione vorrei dire semplicemente alcune parole sulle ragioni che ci hanno
Stimolato a costruire questo dossier
Ci sarebbe da dire molto il discorso sarebbe lungo e complicato perché alle spalle di questo dossier c'è una lunga storia in un certo senso c'è una storia fatta di di diffidenze di incomprensione da parte della sinistra nei confronti di forze armate e viceversa perché ovviamente le forze armate stesse hanno ripagato la sinistra con la stessa moneta con lo stesso sospetto naturalmente non è qui diciamo il luogo per riassumere le ragioni storiche che hanno determinato un tale rapporto di diffidenza
Anche perché di una volta che si volessimo appunto
Riassumere queste ragioni dovremmo in qualche maniera addirittura riassumere la storia delle Italia ma quanto meno la storia dello Stato unitario lo Stato unitario è nato
In un modo tale per cui si è trovato subito a dover fare i conti con un'opposizione di destra
Chiamiamola così che l'opposizione cattolica è un'opposizione di sinistra che era prima l'opposizione repubblicana e poi l'opposizione socialista e via via altre culture di massa caratterizzate da da appunto una una diffidenza nei confronti dello Stato unitario
Che per molti anni si è detto liberale ma non lo era
E che per molti anni quindi è stato caratterizzato da se non la mancanza di legittimità senz'altro da una
Carenza di legittimità un deficit di legittimità
Quindi la storia dello Stato italiano è stata la storia appunto di culture di massa Nante in opposizione allo stato italiano spesso quindi culture di massa alienante che hanno guardato appunto con sospetto e diffidenza alle istituzioni dello Stato e in particolare ovviamente alle forze armate negli ultimi decenni molte cose sono accadute molte cose sono tu accaduti in termini positivi nel senso che da una parte si è verificato il processo di integrazione di queste culture di opposizione nella nella cultura nazionale
Prima la cultura cattolica o la cultura repubblicana quella cultura socialista e potremmo aggiungere anche oggi la cultura comunista che se non è pienamente integrata nella cultura nazionale certo è in via di integrazione dall'altra parte non c'è dubbio che il dossier da questo punto di vista rappresenta un documenta appunto questo non c'è dubbio che la cultura democratica ha lavorato le forze armate
E che molti giudizi che la sinistra aveva a torto o a ragione nei confronti di forze armate molto la mente vanno rettificati e modifica comunque il dossier nasce da questo sfortuna questo tentativo di modificare due cose trentotto lo stato delle conoscenze che la sinistra aveva accumulato diciamo fino a oggi sul problema sia dalla difesa sia delle forze armate
E in secondo luogo anche rettificare alcuni pregiudizi che molto probabilmente non hanno più ragione di esistere
Vorrei anche sottolineare il fatto che questa iniziativa non va interpretata in senso strettamente partitico vuole essere anche è senz'altro la manifestazione di
Una maturazione politico culturale che è avvenuta all'interno del Partito socialista italiano ma non solo del Partito Socialista Italiano ma vuole essere appunto uno strumento di conoscenza e soprattutto uno strumento di dialogo fra appunto la società civile nel suo complesso
E le forze armate
Quindi il è un o il tentativo di migliorare questi rapporti e d'altra parte ed il solo fatto appunto che fra i collaboratori del dossier ci sia stato anche il generale Carlo Jean
Testimoni appunto di una disponibilità da parte del delle forze armate a dialogare con la società civile dialogare tra società politica concludo proprio con le parole utilizzate da al generale diciamo in finale del suo saggio tali parole dicono il problema della difesa nazionale non è un problema né di destra né di sinistra
E la difesa un bene collettivo di tutti i cittadini
E questo è un punto diciamo che va tenuto fermo il secondo punto e che giustamente Jean ha sottolineato che per la sua natura
Le forze armate non possono essere un'istituzione democratica sono un'istituzione che si basa sulla disciplina sulla gerarchia
Quindi se devono essere riformate queste riforme possono venire solo dall'esterno delle forze armate stesse dalla società civile e in particolare dalle forze politiche o culturali
Questo non vuol dire che le forze armate si devono tirare fuori da qualsiasi forma di collaborazione in questa direzione vuol dire semplicemente punto che
In termini corretti le forze armate sì e rimettono quello che è il loro ruolo
Si impegnano per così dire a svolgere bene le loro funzioni e non parla non vogliono non pretendono fare quello che in passato magari hanno fatto hanno pensato di fare in Italia o in altri Paesi
Cioè fare della politica nel senso di intervenire a modifica e accordare addirittura la volontà popola da questo punto di vista le forze armate italiane si muovono dentro
Le regole del gioco democratico e come tali
Vanno rispettate e con S. Bach non solo per studiare come ha tenuto un dialogo o che deve essere fatto di reciproco rispetto
Passo a questo punto la parola al Daniele Moro che appunto introdurre gli altri interventi e sarà soprattutto molto più preciso e specifico viene data la sua competenza grazie
Io vorrei innanzitutto ringraziare il direttore di Mondoperaio per la sensibilità che ha avuto nel proporci questa iniziativa di fare un dossier sulla rivista che
Credo che andando indietro con gli anni fosse veramente parecchio tempo se non tantissimo che mondo operaio non si occupava in maniera così non dico organica ma certamente approfondita almeno di di alcuni dei temi
Che stanno sul tappeto questa
Iniziativa
E non solo secondo me interessante ma anche coerente con i discorsi che abbiamo fatto in varie vesti di un po'tutti noi
Nei mesi scorsi quando la situazione e e le polemiche
Che si erano sollevate nei confronti delle forze armate avevano sostanzialmente impedito
La prosecuzione di un dibattito che a nostro parere era invece il punto uno dei punti centrali di tutta la questione
Qualcuno di voi ricorderà per esempio le polemiche avvenute all'indomani di quel abbastanza rammentare infelice discorso
Che fece dal pulpito di quella chiesa l'attuale ministro della difesa di alcune frasi che vennero che vennero pronunciate anche a livello molto alto di capi di stato maggiore nella parte di alcuni per cui sembrava che ci fosse una sorta di disegno preordinato di attacco nei confronti di forze armate con il rischio di secondo noi socialisti di confondere le acque
Impedendo al dibattito di andare avanti e di vedere in maniera strumentale problemi che invece venivano sollevati e che secondo noi erano problemi che meritavano risposte serie e concrete
Questa iniziativa di Mondoperaio e uno dei tanti modi che noi di abbiamo scelto giustamente Pellicani ha sottolineato questo noi non è un fatto di di chiese di chiuso in qualche maniera al partito socialista ma di sforzo di confronto anche con persone con cittadini
Con persone con uomini e donne che hanno idee anche diverse dalle nostre perché non è proprio una delle cose che abbiamo trovato più imbarazzante più insopportabile per certi aspetti nella polemica degli scorsi mesi è stata la quantità di intolleranza che ha sviluppato la situazione da varie parti
E
Il nostro sforzo è e quello invece di riportare le cose come stanno
Chi di voi ha assistito a quella serie di e conferenze organizzate da Listri d'che presieduto dal compagno Vittorelli
Sì sì raccordo nell'ottobre novembre dell'anno scorso di come quelle fossero ormai uno dei pochissimi elementi di contatto tra forze armate e mondo politico opinione pubblica che erano rimaste in piedi almeno a livello pubblico in quelle settimane
Questo lo deve fare riflettere come un dibattito che secondo noi deve essere noi abbiamo definito la questione
Come questione nazionale non perché prima non lo fosse ma perché adesso siamo convinti che l'opinione pubblica ne ha piena coscienza del fatto che le questioni militari sono questioni nazionali cioè che il problema non è solo e soltanto risolto dalla crisi delle caserme o dei giovani che non sentono il cosiddetto sacro dovere né come sacro nel come dovere
Ma proprio dalla dalla filosofia che sta alla base del dell'impegno di queste centinaia di migliaia di cittadini che hanno il compito di produrre sicurezza in qualche modo per il nostro Paese un compito che indubbiamente va ridefinito e in questo senso noi abbiamo fatto due ragionamenti che io voglio sintetizzare qui il primo è che ci siamo resi conto oltre appunto a all'intolleranza alla alla superficialità con la quale anche alcune proposte che erano state avanzate dai nostri compagni compagna e così via sono state accolte come se fossero
Chissà che che provocazione invece tendevano soltanto a costituire un un elemento di dibattito positivo
Proprio perché crediamo che la dialettica debba entrare anche all'interno delle forze armate
E che non abbia nulla di devastante tutt'altro non ci siamo accorti e specialmente nella fase ottobre-dicembre quando tutta una serie di leggi sono state votate
è inutile nascondersi specialmente la riforma della leva sotto la spinta anche emotiva una spinta molto forte dell'opinione pubblica
Che noi abbiamo considerato pur con tutti i limiti di questa riforma solo per fare un caso per citare un caso
Comunque un elemento positivo ma senza mai dimenticarci che se non ci fosse stata quel livello di tensione e di polemiche probabilmente saremo ancora qui per anni a discutere di queste cose senza avere fatto una nuova
Riforma
Ma in questo c'è un elemento positivo nell'evento negativo noi non crediamo che sia possibile
Gestire un rapporto nel Parlamento nel Paese nel governo sulla scorta delle emozioni o delle approssimazioni o addirittura di un clima estremamente polemico e assolutamente inaccettabile per quanto ci riguarda
E quindi
Il nostro la la prima considerazione che abbiamo fatto in una serie di riunioni alle quali hanno partecipato praticamente tutti i presenti anche alcuni assenti a cominciare dal dal presidente del gruppo socialista della Camera che doveva essere qui e che purtroppo è il alla riunione dei gruppi dei capigruppi perché sapete che questo pomeriggio c'è
Su una situazione che sta ormai altro che riforma della
Nando
E che quindi richiedeva las la sua presenza è assolutamente
Ma che però ecco ha visto unanime il partito e anche persone che gravitano Esperti e così via che gravitano intorno al partito
Nel valutare come non fosse più possibile non sia più possibile secondo noi continuare andare in Parlamento a votare delle leggi che ci vengono magari scodellata e la sera prima a scatola chiusa senza che venga ridefinito il cosiddetto modello di difesa del nostro Paese o comunque che s'senza che si faccia chiarezza su quello che i cittadini di questo Paese
Si aspettano da queste forze armate
Perché la nostra sensazione è che un po'di disordine un po'di approssimazione e molte incertezze hanno creato uno stato d'animo di malessere che non è contro le forze armate me
Semplicemente incertezza nell'opinione pubblica quindi anche nei cittadini che lavorano e forze armate nei confronti di quello che loro devono fare e di quello che l'opinione pubblica si aspetta che loro facciano e io ho fatto un esempio ma ma che se ne potrebbero fare a decine
Il bilancio della difesa noi ci rifiutiamo di dire se tanto se poco anche se indubbiamente poco se lo vogliamo vedere rispetto agli altri Paesi
Noi vogliamo capirlo non solo per noi come partito ma perché è un dovere che c'è nei confronti è una richiesta che viene anche dall'opinione pubblica
Che i soldi tanti o pochi che siano devono essere non solo bene spesi ma finalizzati ad una spesa chiara non infra non si risolve costruendo un portaerei super efficiente se questo Paese non ha bisogno di una portaerei perché purtroppo le questioni non sono così
Facili come come come o Facci Lonesome qualcuno le vuole mettere ci sono questioni molto approfondite e vengo al secondo punto che è legato al primo
Proprio in conseguenza di questo ragionamento noi abbiamo deciso come partito in maniera formale
Di mettere in piedi un gruppo di lavoro che si basa su Esperti cosiddetti Esperti e e qui oggi a presente Stefano Silvestri nella doppia funzione di redattore
Di parte del dossier ma anche di membro diciamo di di questo gruppo di lavoro che nell'arco di periodo relativamente brevi venti
Poi Stefano illustrare il senso di di di quello che noi abbiamo già cominciato a discutere nelle nelle primi incontri abbiamo fatto nei giorni scorsi
Di preparare una sorta di
Vorrei dire libro bianco ma M la parola se è grossa e probabilmente crea aspettative maggiori di quelle che noi stessi intendiamo porci ma certamente di una documento socialista che ridefinisca in maniera molto schematica
La posizione che noi socialisti riteniamo che questo Paese
Fossa e dei bar vere e quindi documento assolutamente aperto al dibattito io mi fermo facendo solo un'ultima considerazione
Non abbiamo chiesto a al sottosegretario alla Difesa
Socialista
E al compagno Vittorelli
Anche in quanto presidente e segretario generale della della commissione dell'Internazionale socialista che si occupa del disarmo dei problemi della sicurezza che
Avendoci partecipato parecchie volte
Certamente la commissione più importante in assoluto
Che all'Internazionale socialista e quindi con un ruolo politico estremamente interessante anche perché noi riteniamo che alcuni contributi che sono venuti dai compagni sia sul piano del delle organizzazioni forze armate sia sul piano dei rapporti
Che noi abbiamo nei confronti degli altri partiti in questo caso mi riferisco all'articolo che Paolo Vittorelli ha firmato sull'unità del ventiquattro di dicembre intervenendo sul documento del PC sui problemi della sicurezza articolo che chi ha letto ha visto che non solo era interessante ma era estremamente critico e poi credo che quando Vittorelli
Vorrà prendere la parola magari potrà anche
Così approfondire questo discorso che peraltro lo stesso Stefano Silvestri ha
Ripreso nel nel nel dossier e poi c'è il discorso invece sull'organizzazione
Della struttura proprio delle forze armate del personale del
Di centinaia di migliaia di cittadini di questo Paese che noi riteniamo che non debbano essere considerati degli estranei
E che il Governo i ministri i partiti tutti quanti devono fare uno sforzo di comprensione nei loro confronti
Che se su un piano politico è stato come diceva Pellicani giustamente
Già fatto in buona parte negli anni scorsi quanto meno come socialisti
La gran parte dei problemi li possiamo considerare veramente alle spalle da questo punto di vista e per fortuna direi e anche grazie secondo me personalmente alla presenza di un ministro socialista alla difesa che fece un lavoro anche psicologico direi estremamente importante
Ma che comunque restano dei problemi sui quali io credo che il nostro Sottosegretario alla Difesa abbia non non poche difficoltà al dovere affrontare in un contesta anche all'interno del ministero che certamente non è facile riempirà
Come vogliamo procedere
Sussiste
Sì perché c'è una vocazione Senatus ingenuo votazioni
Ieri dal segretario notammo armonica vorremmo sale perché se no no siccome devono portare da cinque a tre anni ok sì va a votare agenzie
Dicevo cinque minuti proprio perché credi targati fa troppo tardi insomma
E questa iniziativa presa da Mondoperaio secondo me iniziativa utile vola
Che dopo che esser considerato lei
Primo diciamo
Intendiamoci via via scrivono articoli sui giornali riviste
Ma si tratta di interventi
Quasi sempre soccorre occorre funziona meno
Funziona
Intelligenti sì va be interventi quasi sempre personali
Chi può si frantumano sulle vari giornali su varie riviste eccetera
Ho
Da questo privo può
Sforzo di Mondo operaio e dei compagni e degli amici che hanno collaborato
Alla stesura di
Degli articoli che sono dati pubblicati
Ecco nell'idea di far seguire le Moro diceva un libro bianco sono più modesti
Nostro lo studio come ente piuttosto piuttosto ampio
Che abbia una visione di assieme
Per quanto è possibile organica di una posizione del partito socialista attorno a numerosissimi problemi che
Nelle forze armate
Sì hanno e che la politica della difesa del Paese si trova si trova di fronte per la verità questa valle serve a poco perché recriminare c'è non serve ma
Mi pare che se anche si si fa questo sforzo si fa con un certo ritardo
E sempre utile che venga
Che venga fatto
Io mettere in guardia dal rischio di di dar luogo a un
A un libro al libro vero e proprio libro malloppo che poi poca gente finirebbe per leggere insomma nemmeno se li si pagava le giornate insomma necessaria la lettura
Chiamatele posti casi sa
Ma un un po'un opuscolo che in modo organico appunto da fronte sia pure nei termini i più brevi possibili le varie problematiche che si che sia ora io Nuccio come avete deciso di organizzare questa questo questo lavoro
E di comunque comunque sia io quello che che mi compete posso fare sono a disposizione per le per farlo
Ho io uso
Due considerazioni soltanto voglio fare e poi per forza di cose bisogna che che vada via
E le
Le forze armate
Dicevi dicevi che nutriva per loro natura in quanto cadenzati gerarchicamente
Sono possono essere definite struttura democratica su questo è l'ordine
Giorno che andrà
Su questo
Questo lo sappiamo questo
Lo conosciamo
E però il loro rinnovamento che è necessario sotto tanti spetti
Deve venire da una spinta esterna ma può essere assecondata anche dall'interno delle forze
Assecondato
Che se non ci trovassimo di fronte delle forze armate attestate su posizioni come quelle che conosciamo perché erano le quindici di anche di dieci aste quindici anni fa
Anche in altri sport civili incontrerebbero maggiori difficoltà affermarsi
A me e io per quello che ho potuto conoscere in questa in questi anni di esperienza e l'ho fatta quanto seduta al sottosegretario alla Difesa
Credo che mi pare di poter dire che un salto di qualità anche delle forze delle forze armate c'è stato lo si può dire che le forze armate oggi quelle che
Un certo numero di anni di anni fa
E che c'è ci sono persone insomma che iper qualità intellettuali per levatura intellettuale per il conoscenze tecniche e anche per un già di fatto il senso
Servizio nei confronti delle istituzioni democratiche citando degli affidamenti prima magari ronde coincidano
E allora io penso che senza senza pensare al un reclutamento al Partito socialista tra agli alti gradi a livelli gravi forze armate sarebbe una cosa così insomma dello che non Conte che non c'era
Che però ecco questo contatto e questo è un legame sempre più consistente con me strati di di di di militari appare di vergini che di di ufficiale vari livelli ci può essere estremamente può essere estremamente utile
Non tanto al Partito Socialista quanto invece ad una riforma vera
Delle delle stesse forze armate
E io penso che si noi si riesce a fare un lavoro discreto e intelligente in questo senso possiamo ecco assicurarci la collaborazione da un punto di vista tecnico
Di di di persone di una certa parte del personale militare di
Ufficiali delle forze armate anche non soltanto ufficiali che possono servirci
Notevolmente e che possono servire alle forze arma
Ho un'altra considerazione soltanto che io vedrei bene che trovasse un adeguato spazio
Sia pure in termini di riti poche pagine perché lo dico non si parla di un'opera
Monumentale mi pare no
E questo aspetto il re domenica scorsa mi pare quindici giorni fa non ricordo bene
Ero ad Ancona
Ancora
A presiedere alla stipula di una sorta di convenzione tra la regione Marche e
Il comando di quella regione di quella regione militare
Ora quello che c'è di nuovo perché qualche altra esperienza del genere è stata fatta anche da altre anche da altre regioni
In Toscana per esempio con esperienze del genere risale a qualche anno fa
Ora c'è però è che io ho notato che in questa nella convenzione che è stata stipulata firmata dalle con dalle parti diciamo così ancora l'altro giorno c'è un un miglioramento
In che senso nel senso che non ci si limita a dire affermare fa delle affermazioni e dire
Le forze armate non sono un corpo separato rispetto la società civile
Le forze armate sono soltanto una manifestazione
Della società civile e sono al servizio allora delle istituzioni democratiche e repubblicane c'è cosa importante intendiamoci può servire di fondamentale importanza queste ma si ci si limita a delle affermazioni di principio quando ci vanno a stipulare di queste convenzioni affermazioni di principio come queste che riferiscono di fondamentale importanza
Senza poi sostanzialmente est che questi convenzioni con qualche cosa di più concreto senso si rischierebbe di
Di restringere molto fatto è che Fazio una copia di questa convenzione
Morosi magari ricordi anche anche un colpo di telefono dalla dalla madre perché gentilmente quando fatto agendina opere questa convenzione e discorso e insomma assunto altre dimensioni
Quali questi ma intanto vada pad fatto già d'accordo
E che c'è la buona volontà da una parte e dall'altra di andare d'accordo e di collaborare eccetera eccetera poi vediamo un po'in quali campi
La Regione in primo luogo poi i comuni le Province insomma gli enti locali generale
Con le forze armate possono stabilire dei dei delle delle collaborazioni pratiche concrete critici sono state fissate anche le punte
Attrezzature sportive
Centri circoli culturali
Infrastrutture militari e li teneva citati tolta la città di ancora dove questo problema non è molto molto presente perché se per esempio di una vecchia caserma dove si vecchissima ma abbiente si pone il problema di venderla all'università pr perché l'Università tale sistema capistruttura Chevanton rapporto lì a una facoltà che senza locali adeguati e con il ricavato le forze armate intendono costruire
Un'altra o altre infrastrutture Foglia centonovanta ma
Ci sono come un po'in tutt'Italia infrastrutture militari
Caserme soprattutto ospedali militari che sono veramente
Cose superate larga larga misura
E e infrastrutture che insistono su centri nel centro ai dentro centri urbani una certa rilevanza o a ridosso dei centri urbani che non consentono cosa che non consente nessuna espansione nessuna poi lentissimi
E qui allora è un altro punto a questo collaborazione tra enti locali Regione eccetera per
Per rivedere questa questa cosa questo questo sistema di infrastrutture militari
E certo che questa collaborazione tra forze armate e e e ed enti locali e Regione può sveltire i tempi e può rendere ecco scusa e può rendere
Fattibile
Un lavoro importante in questo in questo senso e in questa sì in questo in questo senso l'altro aspetto
Poi c'è sostenuto non si sostiene poi ho finito
Che pur per ragioni purtroppo accusato noterà Scardino un altro aspetto
Noi quando Sheshi c'ha qualcuno in casa malato a tutto ci passa per la mente meno che far ricoverare questo questo qualcuno nostro che ci stava a cuore volontà di farlo ricoverare in un ospedale militare
A differenza di quanto accade in altri Paesi
Negli Stati Uniti d'America normalmente
La gente che che che riesce a a far queste che nella condizione poterlo fare quando a qualche cosa di sé di di quando ha qualche Carlo insomma varie banche dell'ospedale civile ma quando a qualche cosa di di grave Di Serio fa carte false per essere curato e operato all'ospedale militare
Orali in questa convenzione si si dice si afferma questa questa cosa che viene sperimentata qua e là per esempio al Celio qualche primo esperimento in questo senso è stato fatto con risultati positivi
Ma lì sì tenga generalizzarlo un impegno della Regione e degli enti locali delle Marche e allora dell'autorità militare di sempre di questa di questa zona
Militare del nostro Paese pere dar luogo con una serie di iniziative ad una completa compenetrazione effettiva tra sanità militare e sanità civile
Compresa sorella tutti i punti di vista
Anche dal punto di vista degli immobili quando c'è necessità per esempio non ha senso che nell'UDC si all'ospedale militare distante cinquecento metri a un chilometro dall'ospedale civile Ospedale Civile si deve mettersi in vista per aspettare un letto
L'ospedale militare Ciambetti
Liberi
E sul di fermi
E potrebbe in teoria sui accadere anche il contrario anche l'inverso l'assenso impedirà povertà fermi uno l'ammalato non sa dove batte la testa per avere un posto raccomandazioni cioè misteri diretto interesse o perché quando c'è Martin famiglia si sa e questo è l'aspetto un altro un altro aspetto dal punto di vista tecnico
Laddove statuti sperimentato questo questo criterio
E allora assistito dello convenzioni tra chimici privati e strutture sanitarie militari
Ho tra
Strutture sanitarie civili e clinici militare
Laddove esistono queste condizioni dove la qualità anche clinico delle
E lo consente e si è potuto vedere come a Padova per esempio che dei risultati consistenti importanti son venuti fuori accetta di continuare ecco io sottolineiamo il fatto che questa convenzione stipulata nelle Marche
Tra appunto autorità militari fatto regione enti locali e autorità militari la zona
Non si limita a delle affermazioni di principio va a al cuore gli alcune questioni alcuni problemi
E lo dico che è perfetta dico che c'è un salto di qualità in questo senso e che probabilmente sarà bene che non si richiami anche in quella pubblicazione muta il fascicolo che si vorrà fare
Sì che tratta di questi problemi io mi devo
Scusare con i compagni avete mi devo scusare naturale dove comparendo arrivato ora perché c'è il che alla al Senato votazione sul divorzio del resto io e bisogna unirsi mentre
Risulta anche che architettura tanto io dodici ore
Non significa grazie passo passo tenaci
Dunque
Allora Silvestri perché è uno dei uno dei
Dei redattori appunto del dossier e quindi è opportuno che come dire
Vada i contenuti del dossier stesse presenteremo commenti Vittorelli di Ando
Ma
Io credo che
Non credo che sia il caso che io illustri quello che ho scritto perché l'articolo o o o quello che è scritto agli altri articoli si avete avete materiale se avete dei problemi possiamo possiamo possiamo andarci fare le domande
Forse qualche parola su questa iniziativa cui accennava Daniele Moro ma ai vari c'è un c'è evidentemente un problema
Di
Fare il punto politico da da da parte di un partito per da Pellicioli sta per quel che riguarda il Complesso del scelte di politica militare della difesa
Il le
La cui all'esigenza nasce dal fatto che vengono al pettine in questo Periodo in questi anni una serie di problemi molto vasti
Non solo perché ci sono leggi che sono in Parlamento e che sono o in corso di discussione o devono venire presto discusse
Che tra praticamente trasformano l'immagine delle forze armate
Sì è meno evidente come quella del servizio volontario femminile
Sia in maniera meno evidente ma altrettanto importante come quella sui sui rapporti sulla sulla struttura del vertice militare
Sia sopra problemi relativi alla leva alle infrastrutture ai rapporti con le regioni per esempio a tutto il problema delle servitù militari anche un'altra legge che attualmente in discussione tutto questo implica la necessità di appunto evitare il caso per caso di cercare di avere alcuni criteri se non altro comuni
A questo aggiungiamo che c'è in prospettiva il problema grosso
Di una ristrutturazione complessiva delle forze armate italiane dovuta a vari fattori a un fattore demografico il calo del gettito di leva nei prossimi dieci anni
Che quindi comporterà comunque se o una riduzione delle forze armate
Ho una diverso equilibrio al loro interno tra componente di servizio volontario lunga ferma e componente di servizio di leva non una trasformazione all'esercito di leva ma una trasformazione con una maggiore componente di legge sia dei problemi di bilancio dovuti al rinnovamento tecnologico alle scelte di nove tecnologico delle forze armate
Il cui
Ci saranno grossi problemi di scelta sessi facciamo un calcolo approssimativo delle
Somme che accettando l'attuale trend di sviluppo del bilancio della difesa saranno nei prossimi dieci anni destinate al forze armate vediamo che all'investimenti all'acquisto di morì materiali alle infrastrutture eccetera eccetera
Vediamo che esse dovrebbero orientarsi intorno ai forse trentotto forse quarantadue mila miliardi in dieci anni di lire attuali
Ora
Proprio l'altro giorno ho il
Capo di stato maggiore dell'aeronautica ha ha fatto una rappresentato una sua idea un suo schema di quello di cui ha bisogno l'Aeronautica per i prossimi dieci anni
Ed è arrivato a cifrare questo su questo fabbisogno dell'Aeronautica in termini di sistemi d'arma quindi escludiamo ancora parte delle infrastrutture tra l'altro per lo meno voi avete alcune infrastrutture lo comprese ma non tutte
A trentatré e trentaquattro mila miliardi in dieci anni che già la cedette alle altre forze armate ben poco ora quindi c'è chiaramente un problema di andare a leggere con attenzione questi programmi che anche le altre forze armate stanno preparando naturalmente c'è un problema di integrare queste scelte abbiamo parlato tanto di filosofia interforze
Ed è c'è un problema di di di non ripetere l'esperienza nel mille novecentosettantacinque settantasette quando vennero approvate le tre leggi promozionali le tre leggi delle tre forze armate
Che avevano la massima caratteristica di a vere distanziare tutte e tre più o meno la stessa cifra in maniera che nessuno è scontento e ognuna con con tre programmi pianificati da sé autonomamente come forza armata
Non ripetere questa esperienza cercare di fare un'esperienza un pochino più integrata ragionevole centralizzata e e quindi possibilmente anche fare delle scelte all'interno di questi programmi
Ma tutto questo richiede evidentemente un po'un'analisi di quello che possiamo chiamare il modello di difesa ma possiamo che insomma in genere sia Rizzi quadro
Delle scelte politiche ma anche quanto di quali scelte tecniche sono più coerenti con queste scelte forti
Allora
Molto ora questo è un è uno sforzo tra l'altro che è tanto più necessario da parte di un partito di governo come Partito Socialista Italiano e quanto è uno sforzo che viene condotto dal maggiore partito di opposizione dal partito comunista
E quale non solo ha prodotto quel documento sulla sicurezza su cui Vittorelli e poi anche io abbiamo fatto degli appunti
E che comunque un documento interessante su cui bisognerà confrontarsi varie maniere e su cui penso che ci confronteremo presto fra l'altro anche su questo
Ma sta producendo anche un secondo documento
Già parte tutto dal fumo frutto di una sorta di consultarsi problemi militari italiani il primo era più generale politico il secondo sarebbe più orientato su quella difesa italiana
Che quindi alcun documento quale bisognerà dare una risposta che non consista semplicemente nella difesa di quello che viene presentato alla tabella difesa alla legge finanziaria del prossimo anno ma che sia qualche cosa più riflettuto al livello di partito e poi quinta portare anche a livello di governo in in chiave jazz
Lo stato attuale è quello naturalmente di preparare quello che potremmo chiamare un brogliaccio un documento di Esperti vogliamo che naturalmente che poteva dovrà andare in qualche maniera anche a livello più più politico per confrontarsi con
Il le istanze politiche del partito socialista e poi confrontarsi con per poi diventare un documento politico socialista da confrontare con le altre forze politiche del Paese
Gli argomenti grosso modo li abbiamo già li abbiamo già accettati comunque ci saranno vari capitoli se vogliamo varie sezioni bisognerà affrontare il problema delle leggi che sono in corso di discussione quindi cercare di dare un minimo di coerenza la posizione nei confronti di queste leggi dall'ordinamento del vertice al problema del comando politico al problema dei vari tipi di servizio militare volontariato eccetera
Ci sono c'è bisognerà affrontare collegato con tutto questo il problema delle infrastrutture perché per esempio facile dire facciamo un servizio con più volontari facciamo il servizio volontario femminile eccetera
Io vorrei sapere chi ha fatto fino ad oggi un calcolo serio di quello che tutto questo viene a costare di come viene organizzato di quali infrastrutture esistono per ospitare questa gente ecco tutto in quale strutture in quale in quale infrastrutture militari e quale ruolo militare hanno cioè quel tutto questo rimane in come al solito vagamente ha accennato ma e in qualche maniera una scelta queste cose andrà fatta andrà ribattuta e ed è bene avere un'opinione
Interi mondi di affrontare questi temi
Il problema ci saranno i per i grandi problemi politici naturalmente nel confronto Est-Ovest disarmo del controllo degli armamenti
Possiamo dire ecco per l'Est Ovest soprattutto per i controlli armamenti c'è il Mediterraneo che ci interessa particolarmente come italiano lì come italiani dice il problema del controllo delle crisi e delle iniziative di pace e di sicurezza nel Mediterraneo specifiche
C'è il quadro politico specifico europeo che avrà affrontato soprattutto per quel che riguarda la cooperazione nel campo degli armamenti la cooperazione di politica estera e di sicurezza che è stata grosso modo decisa dall'Atto unico europeo ma che
Su cui anche bisognerà dire qualche cosa
L'iniziativa dell'Unione Europea Occidentale che è un pochino oggi
Così mostra batte il passo ma che come esigenza è un'esigenza che il partito deve riconosce
Poiché ci sarà il problema del come abbiamo come ho detto da affrontare che una delle grandi scelte interforze di bilancio
Per il futuro la programmazione futura
Tre forze ed è e dei bisogni
Tutto questo in una chiave in cui noi vorremmo cercare di individuare quello che sono le effettive
Lilli esigenze di una politica di difesa nazionale italiana in un quadro europeo in un quadro atlantico in un quadro che comporta l'appoggio alla presenza del Mediterraneo
E
E quindi cercato di stabilire anche con i criteri prioritari stessi
Non quindi delle scelte che seguono semplicemente la falsariga del passato
Con una replica un ammodernamento del
Della della pianificazione militare che sostanzialmente rimane quasi immutata negli ultimi quarantacinque anni segue la vedete probabilmente anche per prima si esclude che il periodo d'impegno
E il il e quindi tentare di definire invece quali sono le scelte politiche prioritarie che riteniamo più interessanti da dove viene effettivamente la minaccia non soltanto quella teorica dei numeri ma quella reale delle crisi
E e quindi
Il tipo di forze più adatte per proteggerci e per
Permettere all'Italia di avere un ruolo
Di accende anche di sicurezza in questa regione
Sì
Urla
Improntata risultasse
Soprattutto che non avesse a disperdersi inseguendo le tante emergenze che negli ultimi tempi abbiamo registrato in questa materia
E che spesso non hanno consentito una
Riflessione pacata eppure sulle questioni che si andava a mio giudizio l'idea
Sì a conclusione di un periodo particolarmente tormentato il dibattito sulla questione militare via vi era una riflessione sullo stesso modello di difesa
Rispetto un po'il tipo di interesse tiene conto del tipo di sollecitazioni che ci sono state rivolte
Cioè negli ultimi negli ultimi dodici mesi nell'ultimo anno mi pare che come partito in più occasioni abbiamo affrontato problemi che riguardavano
Ho i problemi e istituzionale
Con riferimento alla questione militare
Ho i problemi dei diritti del cittadino soldato Macrì pienamente quelli dello status del militare
E tuttavia ritengo che con riferimento agli uni e agli altri tutte le risposte rischiano di essere provvisorie se non vengono appunto riferite do un preciso modello di difesa che anche attraverso le cose che sono state quindi che
Va a considerato tenuto conto anche
Ti diversi doveri
Che incombono sul nostro Paese
E non c'è dubbio che con riferimento a questo tipo di riconsiderazione del modello di difesa anche tutta una serie di questioni che sono stati via via affrontati in questi mesi
Probabilmente meritano delle risposte diverse da quelle che tradizionalmente sono state sono state abbiamo cercato nei mesi scorsi soprattutto di sdrammatizzare alcune polemiche facili
E credo che per conto nostro non abbiamo messo vedere legna sul fuoco
Anzi
C'è stato chiesto
Subito dopo questa allora che l'iniziativa del nostro compagno di partito l'onorevole Balzamo
Avevamo sollecitato una riflessione più laica sui problemi della leva militare se per caso non intendevamo porta chiarimento un livello più alto individuare responsabilità delle strutture dei quali che probabilmente stavano alla base anche di una diffusa a condizione di non essere e anche di tutti di questo non si trattava
Ma si tratta perché le riforme non mi va di fare il punto delle molti delle molte proposte forse troppe
Che si erano via via succedute in questi anni e che tuttavia si chiedevano di formare un sintetico quadro di riferimento che consentisse anche al legislatore di prevedere ciò che era possibile fare ciò che non era possibile fare negli anni successivi io ricordo tiene un corso di un interessante dibattito sì otto Commissione Difesa
Prima che essi discute sulle proposte di legge di riforma della leva
Ecco si è parlato anche l'altro ce si è fatto riferimento ad un contesto organizzativo all'interno del quale problemi della leva considera unitariamente e in questo senso pare che si è fatto un buon lavoro si è fatto un buon lavoro in questi mesi perché qualcosa si è mosso alcuni problemi sono stato avviato a soluzione probabilmente in questo confronto che si è sviluppato tra si opposte concezioni opposte soluzioni radicali sono prevalse delle soluzioni intermedie che tu avvio no
Alla soluzione alla soluzione di problemi annosi
Penso appunto alla questione della durata della Lenovo termine unico per tutte le armi penso alla problema
Della immissione
Delle donne nelle forze armate
Penso alla problema
Di una più alta lei cosa ci siamo
Reinterpretando anche le nostre proposte più volte battuto in questa direzione
Quindi una relazione dell'amico dei volontari quindi accentuare appunto carattere specialistico tra virgolette del nostro esercita la necessità di disporre di professionisti che appaiono punto
Così
Più rispondenti quelle che sono le prestazioni che si chiede ad un esercito organizzato in funzione di compiti divisa di difesa diversi ecco io credo che queste questioni ormai ancorché non tutte risolte tuttavia sono ben incardinata
Lecito prevedere soluzioni appaganti
Così come in materie
Di chiarimento degli assetti istituzionali e credo che determinate sollecitazioni che sono venute anche da sedi in che modo autorecupero responsabili
Scrisse sollecitazioni si inquadra appunto in queste esigenze
Di rivedere e chiarire questioni da troppo tempo non affrontati sempre sistematicamente deluse
Il problema quindi della direzione politica
Dell'organizzazione militare il ruolo di garanzia che al suo interno deve assolvere
Ritenuta l'organizzazione militare il capo dello Stato il ruolo del parlamento
Ecco io credo che negli ultimi tempi in questa materia e se è vero che ho avuto registrata una singolare confusione di ruoli e compiti rispetto alla quale ha probabilmente bisognava stabilire alcuni punti fermi soprattutto con riferimento all'azione del Parlamento si avverte per esempio in questa materia il persistere di tendenze che sono comune che stanno alla base nostro modo di fare leggi cui il legislatore tende sempre più occuparsi di amministrazione minuta e sempre meno invece di esprimere
Grandi direttive che poi
La struttura tecnica dovrebbe interpretare e puntualizza questo si è verificato spunti da verificare puntualmente enti con riferimento alla politica e militare troppe decisioni minute troppe decisioni di carattere particolaristico di carattere tecnico e invece scarsa attenzione ad alcune
Grandi scelte scelte di carattere generale che dovrebbero connotare appunto
La politica militanti tuttavia credo che anche in questa direzione anche grazie alle sollecitazioni che sono venute dal Presidente della Repubblica qualcosa comincia a muoversi ma è come soprattutto il clima che è cambiato
Prima è cambiato questi non sono problemi considerati come separati
Rispetto ad un confronto sulle grandi questioni istituzionali che sta coinvolgendo ogni comparto delle istituzioni
E da questo punto di vista io credo
Che la nostra pretesa di potere discutere in questa materia di tutto e di capire fino in fondo
Di che si trattava dove andavano a parare certe decisioni si è rivelata vincente io ricordo
Io ricordo sulle prime
Ci venivano apposti ostinati silenzi
Poi ci si invitava a riflettere meglio
Sull'esigenza di discutere di queste questioni con quel tanto di riserbo che la materialmente ma e il sistema devo dire in certe aree anch'certi settori dell'apparato militare ancora quest'idea che tutto sommato una riflessione su questi temi non è una riflessione che può consentirsi la società civile in toto e una riflessione e soprattutto spetta agli addetti ai lavori ecco io credo che con le nostre provocazione bianco
Aperto un varco spero che il Parlamento sappia come
Percorre fino in fondo in questo tipo di cortina che non è fatta di indifferenza
Ma è fatta sì di miti e di far sedere tendenti appunto a rappresentare i problemi della condizione militare problemi e la sua organizzazione anche tecnica come questioni rispetto alle quali ecco la decisione politica deve sempre stare a una rispettosa distanza
è invece possibile che la decisione politica risulti oltremodo penetrante
In questa materia con riferimento a questo tipo di decisione e che tuttavia quadri strutture
Abbiano voi il giusto rilievo
Sul piano della valutazione tecnica abbiano il giusto giusto spazio sul piano di alcuni adempimenti che ad essi ad essi compete ecco io credo quindi che questa riflessione che vogliamo fare un documento ad hoc
Sul nostro modello di difesa e sui nostri doveri costituisce come dire l'occasione sistemare anche complessivamente le molte cose talvolta anche incoerenti talvolta anche incoerenti perché con le coerenze voli troviamo per strada
Una volta che si passa dall'analisi delle disfunzioni alle soluzioni concrete che si propongono ecco troviamo anche una sistemazione anche delle cose che abbiamo detto sia con riferimento agli assetti istituzionali sia con riferimento ai problemi della condizione militare
Probabilmente il limite o la scarsa comprensione che in alcuni momenti abbiamo registrato deriva dal fatto che alcune nostre proposte politiche quindi sollecitazione al dibattito venivano sicché più semplice interpretati come delle proposte legislative ormai prossima riferisco soprattutto nel forno a legna si discuteva se noi stessimo per presentare una proposta di legge aboliva la Lega corre obbligatori al di là delle questioni proprio di ordine costituzionale in questo senso si poneva vennero di altre di carattere politico
Questioni come dire le opportunità politiche che non ci credono ma ci avrebbero spinto a soluzioni sì
E oggi ci sono a mio giudizio le condizioni per potere discutere bene e provvedere di conseguenza riteniamo anche attraverso questo nostro sintetico documento riteniamo di poter fornire
Come dire una prova
Dal nostro punto di vista un approdo ad un dibattito che è stato oltremodo ricco articolato interessante e che dovrebbe essere tenuto poi ben presente dall'autorità politica che è chiamato in ultima istanza a provvedere l'ordine
Bene allora siamo passare alle conclusioni che saranno appunto trattenuta Paolo Vittorelli
In queste conclusioni
Non credo sia necessario riassumere
Quando con molta chiarezza
è stato già esposto
Dai compagni che mi hanno preceduto
Forse converrà invece il
Le conclusioni
Fare quello sforzo che è stato fatto nel dossier in un eccellente saggio del compagno Lelio Lagorio e nella introduzione di questo dibattito dal compagnia Pellicani
Cioè
Si tratta di fare adesso un ultimo sforzo per inserire i problemi che sono stati contemplati
In un quadro
Che sia anzitutto storico ideologico
E in secondo luogo
Strategico politico
Storico e ideologico anzitutto
Noi socialisti
Ci siamo sempre opposti a tutte le guerre che in passato
Sono state condotte dal nostro Paese
Tranne
La guerra di liberazione
La quale ci siam trovati in prima posizione
E abbiamo acquisito il senso della necessità di combattere in certi casi
Per difendere
Determinati ideali forse quando dico la guerra di liberazione
Dimentico
Un episodio importante
La partecipazione di volontari italiani alla guerra di Spagna
E questo mi permette di fare
Il piccolo salto all'indietro
Di carattere quasi autobiografico
Quando dalle colonne di Giustizia e Libertà oltre cinquant'anni or sono
Veniva dibattuto il problema di
Che cosa difendere
E la risposta era niente
Cioè tutto quello che rappresentano interessi
E quello che rappresentarono anche le guerre coloniali borghesi a cui l'Italia partecipa nel passato non era meritevole di una difesa da parte del movimento operaio della sinistra generale
Con la guerra di Spagna si risvegliano
Si deve attribuire all'iniziativa di giustizia e libertà la formazione della prima colonna di volontari italiani
Che parteciparono alla guerra il momento in cui il resto delle forze di sinistra
Influenzate anche dalla politica di non intervento
Proposta dal governo di fronte popolare francese
Aveva deciso di mandare la Spagna
Buoni consigli e medicinali
La prima colonna invece
Per la quale fu certamente fra i promotori principali Carlo Rosselli di cui si rievoca il pensiero messaggio
Di Lelio Lagorio
Ci si rese conto che vi era una questione militare affrontare quella questione che altre forze di sinistra o altri partiti socialisti avevano in diverse circostanze affrontato nel passato
C'è tutta una letteratura socialista francese per esempio il principio di questo secolo in particolare
Dovuta alla penna diciamo sareste certamente guerrafondaio non era che cercano di inquadrare la questione militare in una politica nazionale di un partito operaio da noi niente di tutto questo
E questo spiega
Come
Il giorno in cui ci ponemmo queste questioni soprattutto dopo la fine della guerra dopo la guerra di liberazione
Ci troviamo davanti a un terreno completamente vergine in cui la nostra tendenza naturale riallacciandoci ai precedenti storici di un movimento operaio che non deve in nessun caso partecipare alla difesa del proprio Paese pesano fortemente
Su di noi tanto che
Partito socialista e molti di noi anche non iscritti in quel momento il partito socialista
Ritengono di doversi opporre in quel momento all'adesione dell'Italia un patto militare
Ricordo ancora
Come che che Lando la volta con Giuseppe Saragat nel mille novecentoquarantanove
Questi dicesse a me
Ad Aldo Carosi era direttore del giornale di cui io ero condirettore L'Italia Socialista
Che
Avevamo forse fatto male
In base al principio che i socialisti debbono porsi all'adesione qualunque patto militare
Di non entrare del patto di Bruxelles
Perché vedete si disse il patto di Bruxelles
E un patto di alleanza militare
Conclusa da governi socialisti
Quello francese che in quel momento
C'era in Francia
Breve periodo nel quale le un gruppo di nuovo presidente del Consiglio quello britannico capeggiato dati quello belga capeggiato da Spacca
Quello olandese non so Beninati capeggiato e in più quello lussemburghese patto di Brussel fra questi cinque Paesi che in realtà era un patto di sicurezza o di difesa contro la possibilità di una rinascita del militarismo tedesco
Non abbiamo partecipato a un patto conclusa la governi socialisti e adesso ci troviamo confrontati dal problema dell'adesione o meno al Patto Atlantico verso la quale per la verità in quel momento eravamo credo
Nell'agosto consente o settembre del mille novecento
Quarantotto
Anche Saragat manifestando appunto una certa una certa diffidenza
In verità
Questo problema ci piombò addosso con la guerra fredda
E con
Una questione che emerse sempre più chiaramente
Di una patria del difendere di qualche cosa da difendere
Che non era più la vecchia patria nazionale italiana ma era una patria che Congo brava conglobava S
Le conquiste ideali del Risorgimento le conquiste ideali della guerra di liberazione la conquista ideale di quell'Italia che è risorta
Aveva dato vita ad una costituzione democratica e alla Repubblica c'era adesso qualche cosa da difendere ma impieghiamo qualche anno
Ad accorgercene anche perché non era sempre chiaro
Nel pensiero di almeno alcuni degli aderenti iniziali al Patto Atlantico che cosa si volesse difendere
Questo do sempre più chiaro viceversa
Con lo sviluppo della guerra fredda con lo sviluppo dello stalinismo con l'espansione sovietica in Europa centrale orientale con la minaccia anche di un'espansione sovietica con tutte le idee ideologia che portava avanti questa espansione sovietica anche in Europa occidentale quindi anche in Italia
Questo punto di partenza è importante perché
Costituisce in un certo senso una linea di demarcazione fra chi ritiene che essendoci qualcosa da difendere in Italia la si debba difendere
E che ancora questo problema non l'ha affrontato chi si trova in una specie di fase pre risorgimentale copre resistenziale
E non si rende conto che
Questi Italia così come l'abbiamo creato con tutti i suoi difetti ma anche con tutte le sue enormi qualità e un valore ideale storico per il quale si può chiamare gli italiani a battersi nel caso in cui questo sia necessario
Stabilità quest'aria demarcazione veniamo allora vedere
Come ci si debba difendere
In quale quadro in quale quadro non più soltanto storico ideale ma anche in quale quadro politico strategico questa difesa vada concepì
Se noi avessimo proclamato da neutralità nel mille novecentoquarantanove avessimo tenuto adeguate garanzie non saremmo stati sottratti all'obbligo di difenderci ugualmente
Perché i Paesi neutrali sono paesi che generalmente spendono molto più di noi per la loro difesa
La Svizzera col suo modello di difesa rustico
La Svezia
Con un modello di difesa classico la stessa Austria per certi versi e accetta determinati concetti di difesa territoriale spendono in generale più di quanto non spendano in media le nazioni europea dei venti al Patto Atlantico e allora a questo punto trovandoci davanti a questa divisione dell'Europa in due blocchi a questo equilibrio fondato sul terrore ma fondato anche su
Un equivalenza relativa delle forze abbiamo constatato
Che avendo valori
Crescente mente analoghi da difendere con le altre nazioni del Patto Atlantico dico crescente mente analoghi perché il Patto Atlantico ha certamente contribuito in maniera determinante a spingere i Paesi che erano caduti o erano rimasti nell'ambito di una dittatura fascista
Come la Spagna il Portogallo e la Grecia a poco a poco ad abbandonare questi regimi e nel corso degli ultimi dieci quindici anni ad aderire agli stessi ideali democratici
Che sono propri dell'Italia che sono proprie anche di tutte le altre nazioni del mondo occidentale
C'erano quindi un complesso di nazioni ormai già legate da un patto militare
Che aveva gli stessi ideali da difendere
Constatammo allora che la difesa nell'ambito di questa alleanza di paesi democratici oltre ad essere meno costosa era anche più persuasiva rispetto alle forze che avevamo in presenza
Che non erano
Forse spezzettate in tutta una serie di staterelli balcanici ai nostri confini ma forze forze coordinate dalla grande potenza militare
Prima convenzionale e poi anche nucleare dell'Unione Sovietica
E che l'Unione Sovietica e ai soli reati non si rispondeva né con la difesa rustica né con iniziative singole
Specialmente avendo la posizione strategica come quella che Alitalia che difficilmente avrebbe potuto rimanere estranea ad un conflitto se fosse rimasto isola Italia se ne è stata preda
Di una o di un'altra invasione di probabile primo teatro di guerra nel caso di un confronto militare fra i due blocchi sempre nel caso in cui l'Italia con la posizione strategica Carretera nero
Fosse rimasta estranea al equilibrio stabilito la alle quindi questa vita fra i due blocchi
E qui se posso quindi il problema di come stare nell'Alleanza atlantica perché alleanza atlantica lo sappiamo tutti
è fatta di una grande potenza nucleare una superpotenza come gli Stati Uniti e di tutta una serie di reazioni minori nucleare o non nucleare che partecipano alla stessa la stessa alleanza
E il problema del come stare
Imponeva da un lato di accettare la nostra realtà storico ideologica e ormai anche politico-strategica di componente dell'alleanza atlantica
E che dire quindi
Come concepiamo sia la sicurezza del mondo occidentale
Sia anche
L'altro corno del dilemma
Che è quello di ridurre al minimo lo sforzo militare di ciascuna delle componenti sia dell'alleanza atlantica
Sia dell'alleanza che fa capo all'impatto di Varsavia una politica di disarmo quindi non può essere sganciata da una politica di sicurezza da parte di chi è componente essenziale di questo equilibrio che si forma fra le due parti
Che questa fosse una specie di intesa tacita fra le due parti che avrebbe rinviato
A decenni futuri un riassetto della situazione interna dell'Europa orientale e dell'Europa occidentale lo si capì quasi subito
Quando nel mille novecentocinquantasei ci furono i fatti di Polonia ed Ungheria
In quel momento
Ci si rese conto che
Una reazione
Di carattere politico ideale
All'invasione sovietica dell'Ungheria sarebbe stato un casus belli
E quindi ci fu da fare questa scelta drammatica tra fare la guerra per consentire agli ungheresi di protestare
O subire rinviando a più tardi una successiva evoluzione come quella che pian piano si sta profilando oggi dell'Unione Sovietica e forse in tutto quanto il mondo orientale ma
Con una scelta politica quindi contrapposta la possibilità di una certa militare
Perché l'Unione Sovietica intervenne allora in Ungheria cioè mostrare tutte le ragioni di carattere politico o ideologico
Ci fu una ragione fondamentale che determinò la decisione di Krusciov cioè di un uomo che aveva tentato di fare seppure in maniera rozza quello che Gorbaciov sta facendo in maniera più sottile più duttile
Nella nostra nella nostra generazione
L'Unione Sovietica decise l'intervento in Ungheria
Il giorno in cui il governo di Imran oggi
Deliberò l'uscita dell'Ungheria dal Patto di Varsavia che modificava gli equilibri esistenti in Europa
Perché sarebbe stato un casus belli una reazione di altro tipo da parte del mondo occidentale
Perché il mondo occidentale in quel momento avrebbe dovuto reagire
In difesa dello squilibrio
Che si è venuto a formare
Senza nessuna possibilità di persuadere l'Unione Sovietica ad accettare permanentemente quello squilibrio che probabilmente si sarebbe esteso in seguito sia la Polonia sia forse anche alla Repubblica democratica tedesca
Venne gettata quindi questa teoria dell'equilibrio che danno ora presiede la sicurezza dell'Europa
E diciamo anche alla pace nei rapporti Est-Ovest
Che non è
Cosa da considerare in maniera superficiale
Dal mille novecentoquarantacinque cioè da quarantadue anni
Non c'è più stato un conflitto in euro
Ci sono state minacce larvate di conflitto
Nel mille novecentoquarantotto quarantanove quando l'Unione Sovietica con Stalin ritenne di poter continuare il suo movimento espansivo attraverso l'annessione di Berlino Ovest
Ma la risposta dura del ponte aereo persuasi sovietici che quel tentativo
Non avrebbe potuto andare in porto senza un conflitto armato e in quel momento non conveniva certamente l'Unione Sovietica un confronto militare globale con il mondo occidentale perché gli Stati Uniti abbia la bomba atomica e l'Unione Sovietica non ce l'aveva
Ma dopo di allora
Anche quando l'Unione Sovietica
Con questo la bomba e poi la bomba H e poi ebbe per provvisoriamente una superiorità nel campo missilistico e poi finalmente riuscì a raggiungere un determinato equilibri almeno sul piano nucleare nei rapporti
Esso Ovest non fece più nessun tentativo di questo genere
Ora quarantadue anni nella storia del nostro continente sono un periodo che trova un equivalente
Quasi negli stessi limiti temporali ormai nel lungo periodo di pace della Belle Époque dal mille ottocentosettantuno al mille novecentoquattordici
Siamo quasi arrivati al record
Così come Bettino Craxi è riuscito a superare i limiti di stabilità di tutti i governi precedenti
E così nell'ambito della sicurezza siamo già a quarantadue anni periodo precedente più lungo di pace in Europa di quarantatré anni
Che significano pure qualche cosa anzi tutta una serie di cose
Significano anche probabilmente
Che gli equilibri asimmetrici come si dice in gergo tecnico esistenti fra Est e Ovest
Sono tuttavia sostanzialmente ancora equilibri
Perché nessuno ha mai sentite la necessità non soltanto di sferrare un attacco contro l'altra parte
Perché con la rappresaglia massiccia prima anche con la stessa dottrina della risposta flessibile il rischio era quello e era di una scalata di carattere generale che avrebbe trasformato il conflitto europeo in conflitto nucleare per qualche anno
Qualche esperto in Occidente ritenne che si potesse ipotizzare come ipotesi da laboratorio
Un conflitto limitato all'Europa credo che oggi Stefano mi smentire se non è così
Anche questa ipotesi da laboratorio è stata abbandonata non c'è la possibilità di nessun conflitto locale isolato in Europa e quindi oggi ci sono prospettive di guerra generale fra una parte dell'altra
E gli equilibri esistenti non lo consentono perché si andrebbe verso la mutua
Distruzione assicurata
O comunque in Europa non si usa nemmeno la minaccia
La cosiddetta strategia indiretta per imporre determinate soluzioni politiche da una parte all'altra né da parte occidentale né da parte nella parte orientale in questo quadro
E maturata sempre di più in Europa l'idea che
Forse
Il riposarsi
Sulla
Illusione o quella che appare recentemente l'illusione
Che la dottrina della risposta flessibile garantisca la nostra sicurezza
Si comincia a pensare che
Questo ombrello atomico americano sia una garanzia
Diciamo più
Mitologica più simbolica
Che non reale in realtà l'equilibrio riposa sul fatto che nessuna delle due parti con armi nucleari o con armi convenzionali ha più interesse a sferrare un conflitto in cui i danni
Comunque si mettano le cose sarebbero superiori ai vantaggi Xhani potrebbero conseguire a questo punto però ci si è cominciati a domandare se
L'egemonia svolta dagli Stati Uniti nel campo
Dei rapporti Est Ovest abbia ancora la stessa giustificazione
Se cioè le singole nazioni europee ad una ad una debbano implorare dagli americani di lasciare tutto in Germania di collocare dei missili Cruise in Italia in Inghilterra in Germania in Belgio ed eventualmente anche in Olanda
E via discorrendo
E nel movimento che certamente il più grosso movimento politico europeo perché raggruppa la maggioranza relativa delle forze politiche europee cioè nel movimento socialista ci si è cominciati a domandare se
Non si debba ricercare nell'ambito dell'alleanza atlantica e senza distruggere l'equilibrio esistente
Una maggiore funzione dell'Europa che evidentemente non può essere esercitata
Ne dal parte del favorito
Degli Stati Uniti in maniera bilaterale cioè dalla Gran Bretagna né da un direttorio di potenze comprendenti la Francia gli Stati Uniti e la la la Francia la Germania e la Gran Bretagna ma può essere esercitato solo da una Europa
Che ritrovi dei motivi unitari nel duplice campo della tutela della propria sicurezza eh della tutela dei propri interessi nel campo del disarmo
I partiti socialisti europei sia nell'ambito della Commissione disarmo sia nell'ambito di un nuovo organismo che è stato creato due anni or sono cioè le conferenze dei quattordici partiti dei Paesi aderenti all'Alleanza atlantica
Per primi hanno esplorato questo problema
E sono giunti io sono reduce da due giorni da una riunione del Sidac del socialista Internacional
Disarmante Advisory Council
Che si è svolta a esiti i partiti socialisti sono arrivati
Alla convinzione
Che
La NATO così come congegnata
Lascia ancora troppo spazio agli Stati Uniti e non rifletta sufficientemente i bisogni di sicurezza dell'euro
Vi è una simmetria fondamentale che normalmente non è contemplata tra Stati Uniti ed Europa ed è che l'Europa potrebbe essere oggetto
Di un attacco convenzionale da parte dell'Unione Sovietica e quindi rischiare l'invasione
I satelliti no
Allo Stato delle attuali tecnologie
E ancora più impensabile
Un'invasione sovietica del territorio degli Stati Uniti
Di quanto fosse o apparisse assurda un'impensabile l'invasione dell'Inghilterra da parte di Napoleone o da parte di chi tira i satelliti sono ancora più lontano
Dall'Unione Sovietica di quanto non fosse lontana l'Inghilterra
In quell'epoca quando Napoleone concepì Progetto di invadere l'Inghilterra i quando il leader ripete questo errore di Napoleone
Non avete il timore di essere invasi
Il loro unico problema è di
Tenere alla larga i missili intercontinentali sovietici e naturalmente di tutelare i loro interessi politici sapere dice anche ideali nel resto del mondo a cominciare a cominciare dall'euro
Per noi il problema è diverso
No il problema di sentirci sicuri qualunque cosa facciano gli americani qualunque interesse abbiano gli americani
Che potrebbero anche mercanteggiare domani una ulteriore garanzia della propria sicurezza per esempio con le sedi ai che copre il solo cielo negli Stati Uniti
Trascurando gli interessi di sicurezza dell'Europa
E nasce quindi il problema di ricercare le forme attraverso le quali Paesi europei possono in un campo che sia loro comune garantire la propria sicurezza
Questo campo essenzialmente il campo convenzionale ci sono naturalmente le armi nucleari
I francesi e britanniche i francesi han dichiarato di essere disponibili a offrire la loro garanzia nucleare all'Europa ma sono forze che son concepite più per la difesa della Francia o della Gran Bretagna che non per la difesa dell'Europa
Ci sono invece tutte queste forze convenzionali disperse il cui coordinamento in coordinamento molto labile perché prima di tutto della NATO cioè dell'organizzazione militare permanente
Delle nazioni atlantiche non fa parte la Francia che sono in ritirata
Non fa parte la Spagna che ha deciso anche con referendum di non partecipare alla NATO pur accettando il Patto Atlantico in patti bilaterali condannato con gli Stati Uniti
E ne fa parte in maniera un po'barcollante perché sul problema principale un'altra data la Grecia
E te lo è molto di più la possibilità di un attacco turco che non di un attacco sovietico al punto che recentemente il compagno Papandreou ha dichiarato che forse è un buon motivo di sciogliere il nodo e di rimanere permanentemente nella NATO era che fuori dalla NATO la Grecia rischiava maggiormente una questione turca
E quindi i Crazy ci stanno con un piede dentro un piede fuori
Ma anche gli altri non è che ci sia in tutti quanti con i due piedi piantati per terra
Perché l'Inghilterra partecipa al duecento per cento alla politica di sicurezza degli Stati Uniti nella NATO
Francia Spagna Grecia li abbiamo visti
Poi ci sono i nordici che non vogliono assolutamente né in tempo di pace né in tempo di guerra anche in caso di necessità basi nucleari della NATO o americane
Poi ci sono quelli che erano chieste che hanno tenuto i missili ma che ci hanno ripensato sopra perché ci sono forti movimenti di Pd opinione contro l'uso dell'arma nucleare e mi riferisco in particolare oltre che ai danesi e norvegesi eccetera
Anche agli olandesi di pura vedere accettate non le vogliono
Non trovano ancora la forza parlamentare necessarie per passare all'esecuzione del loro impegno del mille novecentosettantanove
E poi c'è il Belgio che lei accetta e non le accetta e che ha avuto un po'di missili Cruise ma non tutti quelli che avrebbe dovuto avere quindi vi sono diverse percezioni della minaccia e della propria vulnerabilità diverse politiche di difesa
E questo ha finito per avere come conseguenza che
Ciascun Paese sa forse fatto i suoi conti con gli Stati Uniti o con la NATO ma che è sempre una nato sotto comando americano in Europa ma non con gli altri Stati europei adesso in maniera crescente nell'ambito del movimento socialista Sistani potenza ipotizzando
Ricerche in vista di una cooperazione militare
Oltre che industriale come quella che citava poco fa Stefano Silvestri nel campo nel campo europeo
Vi è l'altra faccia della medaglia e quella del disarmo gli interessi
Americani nel campo del disarmo sono diversi dai nostri
Per gli americani il giorno in cui se vedi se abbiano accettato renziani
Abbiamo
Annullato le loro forze atomiche intercontinentali
Sì l'opzione zero si può anche accettare per il resto la presenza di forti forse convenzionali del Patto di Varsavia di Europa interessa molto meno
Mentre invece noi siamo prima di tutto di interessati
A una rivalutazione degli equilibri convenzionali in secondo luogo
Ad una eliminazione se possibile delle armi nucleari di breve gittata il cui effetto però sul territorio europeo e quasi lo stesso di quello delle armi atomiche più pesanti compresi
E DNA FI compresi i missili di media gittata
E poi ci sono anche mi simile citata che sono
Collocati in Europa
Collocati anche in Italia e che sono quindi i bersagli favoriti nel caso in cui ci fosse un confronto nucleare i bersagli favoriti dell'altra parte quindi sono interessi che non sono contrastanti fra di loro quelli degli americani quelli europei
Però sono interessi DiVersi distinti con priorità date dagli americani che son diverse da quelle che dovrebbero europei
Ultima questione su cui non mi fa soffermerò a lungo che però è importante perché è diventata anche sarà questione strategica e militare il terrorismo
Lasciamo stare le reazioni qualche volta in consulte degli americani come il bombardamento di Tripoli
Però c'è un problema permanente
Di ricorso a questa nuova forma impropria di guerra essenzialmente nel Mediterraneo che è un problema centrale
O per l'Europa o per l'Italia o per lo meno per alcuni estratti europei insieme con l'Italia
Per gli Stati Uniti questo problema che si risolve
Con un pugno allo stomaco che da sì
Che poi finisce per non essere efficaci perché invece di colpire Gheddafi lo stomaco si colpisce la sua tenda
E non si colpisce Gheddafi ma è sempre un pessimo sistema come sarebbe stato un pessimo sistema nel cinquantasei di pensare di eliminare il servilismo eliminando Nasser con una sconfitta
Nell'attacco anglo Franco israeliano contro l'Egitto del mille novecentocinquantasei
Esiste invece un problema grosso che è un problema che va affrontato
In termini politici rapporti Stati europei
Potenziali Paesi che possono in qualche modo favorire il terrorismo rapporti giuridici convenzioni che mettano al bando il terrorismo
E che mettano anche al bando l'asilo l'aiuto il rifornimento l'addestramento dei terroristi
A cui si possono chiamare a partecipare a un numero crescente di Paesi europei debbo dire che il nostro ministro interno
Si sta muovendo anche con molta saggezza andando in vari Paesi Cano interessi analoghi a quelli dell'Italia per stringere perlomeno alcune convenzioni bilaterali ecco quindi un quadro nel quale i ragionamenti che avete sentito nella prima parte di quest'conferenza stampa
Trovano una collocazione naturale cioè noi non possiamo avendo pagato il gettone della partecipazione alle decisioni collettive dell'alleanza atlantica
Poi fare come se in fin dei conti in caso di conflitto la sicurezza l'Italia dovesse essere affidato all'alleanza suo complesso peggio ancora ai soli americani la presenza della Sesta Flotta americana
Importi italiani non è affatto una garanzia che questa se sta proprio sia una flotta atlantica o una flotta a servizio al servizio dell'Italia vi sono quindi problemi navali vi sono problemi aeronautici vi sono problemi
Che riguardano la difesa terrestri dell'Italia
Che non può più essere assicurata semplicemente sul confine nord-orientale dell'Italia perché la minaccia può venire
Da varie parti vi sono quindi problemi di ripensamento sia della funzione sia delle strutture delle forze armate italiane
Che come è stato accennato dei compagni che mi hanno preceduto richiedono un riesame analitico globale ma anche richiedono una politica di programmazione interforze della difesa dell'Italia nel quadro dell'Europa del quadro dell'alleanza atlantica
Tre cerchi nel quale ci muoviamo
Qui l'Atlantico quello europeo
Quello italiano che però ci impone come italiani di considerare la difesa con un aspetto essenziale della nostra politica di sicurezza
Ultima considerazione da fare che contiene anche una nota polemica
Non è possibile
Considerare che dopo che si è pagato il gettone di presenza nell'Alleanza atlantica il resto venga abbandonato ad altri
Quando i compagni comunisti in due affermazioni che hanno il loro valore all'inizio del loro programma ci dicono di voler rimanere fedeli all'Alleanza atlantica fedele alleanza americana e via discorrendo
Non hanno pagato tutto il gettone han pagato soltanto gli spiccioli
Perché siamo tutti desiderosi di garantire un disarmo a cui partecipi anche l'Italia ai più bassi livelli può possibili ma se gli equilibri
Non si possono raggiungere attraverso questi bassi livelli attraverso
Ipotesi fortunate di trattative sul disarmo abbiamo il dovere di mantenere in piedi una forza italiana credibile nell'ambito degli sforzi che chiediamo alle altre forze armate
Europee fino al momento in cui gli equilibri non possono essere ridotte ora i compagni comunisti da un lato accettano l'alleanza atlantica dall'altra non mi risulta che abbiano mai accettato nessuna delle iniziative che sono state sottoposte al Parlamento
Nei loro termini essenziali dai vari governi italiani in quel documento si dice che le armi di cui l'Italia si deve dotare devono essere minacciose non devono essere minacciose scommesse commesse
Le forze armate italiane avessero una struttura aggressiva
Offensiva sono a sono forze armate che qualunque esperto considererà sempre sgangherate
Disordinate divise in tante forze armate ciascuna delle quali fa la sua politica come spiega Stefano poco fa
La Roma nautica ha chiesto quello che ha chiesto probabilmente avremo alle sue richieste analoghe delle altre forze armate ma tutto questo è il segno di uno stato di disgregazione che va superato
E va superato con uno sforzo che certamente dal punto di vista politico deve essere unitario deve chiamare al senso di responsabilità tutte le forze democratiche italiane che accettano una politica di difesa ma richiede anche un certo sforzo di lealtà verso queste forze italiane che si sentono emarginate nella misura in cui da un lato si dice difesa sì dall'altro però così come la fate voi non ci va e non vi daremo niente per consentirvi di migliorare questa difesa
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