"Informazione o pubblicità?"

Problema che è stato esaminato ufficialmente anche dall'ordine regionale della Lombardia che avere
Che ha definito e approvato all'unanimità un documento ufficiale del Consiglio regionale dell'ordine che è stato distribuito diffuso ma che è questa la notazione importante e significativa per me
Aggiungeva che il collega Morello ma che per la verità non mi risulta abbia avuto la necessaria pubblicizzazione
Sulla stampa italiana e questo è un qualche cosa aggiungeva che ci deve far riflettere ulteriormente che ci deve indurre praticamente a iniziative davvero serie e istituzionali
Che non possono non impegnare anche l'ordine professionale in quanto tale noi aspettiamo che queste dichiarazioni di intenzioni si traducano in iniziative operativo poi il il sindacato
Il problema fu posto
Circa un anno fa l'anno scorso al congresso della Federazione nazionale della stampa italiana fu approvato
Devo dire all'unanimità
Anche un
Una presa di posizione abbastanza impegnativa
In cui si diceva che il sindacato
E tutta la categoria non invitati una profonda riflessione sui pericoli che ognuno corretto rapporto tra informazione e pubblicità
Porta
All'autonomia e alla dignità della professione giornalistica con conseguente danno a tutta la collettività anche al diritto irrinunciabile ad essere correttamente informa
Aspettiamo che abbia un seguito
Questo impegno
Preso dal sindacato dei giornalisti essere congressuale
Ma si è andati più in là in altre sedi il sindacato
Dei giornalisti della RAI è arrivato a diffidare l'azienda
Su questo tema
Con un una risoluzione in cui si invitano i giornalisti a non farsi direttamente o indirettamente veicolo pubblicitario
Voi sapete cosa voglio dire farsi direttamente o o indirettamente veicolo pubblicitario in televisione
E si diffida l'azienda dall'utilizzare i giornalisti in tale deprecata maniera la pubblicità prosegue questa risoluzione del sindacato dei giornalisti RAI sarà all'inizio e o alla fine dei programmi o comunque presentata in maniera tale da non risultare mai connessa all'attività da giornalista
Naturalmente non dovrà comparire pubblicità negli studi televisivi dove sono in corso programmi giornalistici o con contenuti giornalistici
Cosa che tuttora è disattesa
E dunque anche qui aspettiamo che alla diffida
Faccia seguito una iniziativa
Se non è troppo demodé di lotta come si diceva
Una volta
E io chiudo su questo piano c'era Giorgio soltanto che i giornalisti non potranno rinunciare non potranno sottrarsi all'esigenza
Di una riflessione su questi temi anche quando dovranno impostare la propria la propria piattaforma contrattuale
Per il rinnovo del proprio contratto collettivo
Di lavoro
C'è una domanda che Miriam Mafai si pone al a conclusione di quel di quell'articolo che ho citato prima
Dice pressappoco di son tre righe
E le rileggo
Può darsi dopotutto che anche un giornale sia un prodotto esattamente come una saponetta un gelato un biscotto
Di chi è addetto alla produzione di saponette gelati biscotti deve soprattutto vendere
Sul mercato vince il migliore
O no
Questa è la domanda dei media ecco io credo che per tentare di abbozzare
Correttamente una risposta che non che non si scoiattoli via dalla dalla questione
Occorre prima di tutto
Prima ancora che per rispondere per potersela porre
Questa domanda
Occorre prima di tutto chiarire
Che non si tratti di un mercato truccata
Oggi il rischio reale è che il mercato dell'informazione sia ancora un marcato truccato
Nel quale non ci sono o comunque non sono rispettate le regole del gioco del mercato
Bene
Con dei relatori così un moderatore rischia la cassa integrazione questo però non ti autorizza adesso a prolungati Muzi Falcone Presidente Istituto per le relazioni pubbliche cortese ha lanciato una proposta cosa fai la raccoglie come
Si sente sì inizia tutto sono molto onorato di essere qui
Credo che questa sia come dice verrà tolta una importante iniziativa perché credo che come cittadino
Al di là del ruolo professionale che erano anche perché tutti abbiamo al massimo interesse
Ad avere una stampa autonoma libera indipendente certamente condizionamenti ci sono poi ne parliamo
E se questa iniziativa insieme alle altre che io credo soprattutto il libro di Pansa abbia prodotto
All'interno del mondo nell'informazione professionale credo che se questa iniziativa porta a una sensibilizzazione ad una comprensione del fenomeno perché non si può semplicemente demonizzare uno
E credo che questo sia utile per tutti utile per un giornalismo migliore
Io rappresento soprattutto me stesso vorrei precisarlo questo cioè non sono delegato in alcun modo ad essere rappresentante del mondo né dell'impresa nel nell'informazione non pubblici non non professionale nel senso giornalistica anche se da ventisei anni mi occupo di questo problema cioè mi occupo dei problemi dalla parte dell'impresa di
Migliorare i rapporti fra il sistema delle imprese il sistema dell'informazione professionale
Vorrebbe mettere un quello che a me pare non tanto un equivoco perché non credo che l'equivoco si tratti ma quanto una con interpretazione sbagliata che potrebbe sviare sostanzialmente il terreno su cui stiamo ragionando si parla di pubblicità
Io vi invito a considerare il cambiamento di termine e non per nominalismo ma per una questione concreta che andò davvero bene ma di parlare di comunicazione di impresa
Se noi andiamo a vedere l sviluppo che c'è stato negli ultimi dieci anni sommando
Tutti gli investimenti che il sistema delle imprese italiane fa in produzione di conoscenza
E per produzioni conoscenza intendo
Tutto dalla pubblicità la promozione la formazione interna la comunicazione interna alla ricerca e sviluppo cioè tutto quello che il sistema produce in termini di conoscenza che viene in qualche modo trasferita in modo i più o meno efficaci al all'arresto dei soggetti sociali ne vediamo che l'ottantacinque è stato un anno di svolta
è stato un anno molto importante perché l'insieme di questi investimenti ha superato per la prima volta in Italia
L'insieme degli investimenti che le famiglie italiane fanno per acquisire conoscenza comprare giornali il canone televisivo comprare libri e andare al cinema spettacoli teatro e così via e ha superato anche insieme dello Stato che lo Stato spende in produzione di conoscenza che trasferisce ai cittadini
Escludendo l'un'unica cifra che la somma bilancio del ministero Pubblica istruzione di trentasei mila miliardi per le spese del personale abbiamo in questa statistica lo studio è stato fatto da Antonio Pilati abbiamo incluso invece i quattro mila miliardi restante del ministero della pubblica istruzione
Produzione reale di conoscenza informazione all'interno del sistema scolastico italiano e abbiamo aggiunto tutte le voci del bilancio dello Stato
Che sono finalizzate al trasferimento dalla comunicazione di conoscenza voglio dire che il sistema delle imprese in Italia è diventata la fonte primaria per la conoscenza in questo Paese
Non è un dato da poco questo poi può piacere o non piacere no no non sto dando una valutazione ma è un dato molto significativo perché vuol dire che i partiti tanto per fare un esempio sono diventati l'ultima delle grande fonte di produzione di conoscenza
Rispetto non perché investono meno di quanto non investissero tempo fa ma perché gli altri hanno sviluppato enormemente venendo Investimenti la stella le famiglie italiane sono passate in seconda categoria e in seconda linea e anche lo stato questo è molto importante
Perché la conseguenza non è soltanto se la pubblicità che condiziona l'informazione è l'impresa che condizione d'informazione ed è giustamente così perché l'informazione
Inevitabilmente deve trasferire all'informazione professionale giornalista deve trasferire al servizio del lettore come diceva giustamente cortese prima quello che viene prodotto in termini di conoscenze anche non solo ma anche e siccome questa è la fonte primaria bisogna cominciare ad abituarsi all'idea che il sistema delle imprese oggi in questo Paese la fonte primaria della conoscenza questo è importante perché se no si continua a equivocare fra l'influenza che la pubblicità
In termini di investimento stretto pubblicitario cioè l'acquisizione di spazi sui giornali televisivi sport eccetera
Diciamo quella trasparente per capirci in cui le il l'azienda che si presenta con i suoi prodotti acquisendo dello spazio
E tutto il resto
Di lecito e di meno gradevole le imprese fanno su questo tema che bisogna considerare la questione da un'ottica un pochino diversa io credo che non è solo è già molto che cortese dica per qualche anno fa non lo diceva che la il le informazione vive della pubblicità nel senso che se non c'è la pubblicità non c'è l'informazione perché i giornali non hanno i soldi per andare avanti ma questo mi siamo un po'pelosa come missione non è questo il problema
Il problema è che l'informazione oggi informa sull'impresa non c'è niente da fare forme anche sui partiti da attività dei partiti la FITA allo stato l'attività delle famiglie la cronaca la politica recente ma sostanzialmente è la fonte primaria di produzione di conoscere ecco vorrei dirvi anche che cosa sta succedendo all'interno dell'impresa c'è questo fenomeno di in crescita abnorme o se vogliamo crescita rapidissima tenendo conto che in Italia siamo ancora a livelli bassi rispetto agli altri Paesi in Investimenti
In Francia in Germania Inghilterra la quello che è successo e ottantacinque era successo dieci anni fa
L'Italia negli anni settanta è stata uno dei paesi a più basso sviluppo di investimenti in comunicazione dell'impresa la nottata l'ottanta ottantacinque c'è stato uno sviluppo molto più rapido e quindi si è sentito molto di più ma siamo ancora a livelli molto bassi
Rispetto agli altri Paesi come cosa sta succedendo all'interno dall'impresa re uno dei fenomeni che che vi riguarda direttamente mi pare è che all'interno dell'impresa e la funzione della gestione degli investimenti pubblicitari e la funzione della gestione dei rapporti con le formazione professionale con con il potere politico con il potere sindacale e così via si sta unificando che cosa succede si ritiene le imprese hanno degli obiettivi proprie d'impresa ritengono che per raggiungere questi obiettivi l'impresa devono otto ottenne influenzare i comportamenti e gli atteggiamenti i consumi le opinioni di tutti quei gruppi che all'esterno dell'impresa possono condizionare le riserve al raggiungimento o meno di questo risultato e quindi unificano sostanzialmente sotto un'unica un'unica un unico cappello aziendale questa funzione cioè quella di programmare e pianificare e gestire tutta la funzione la comunicazione d'impresa
Questo evidentemente aiuta molto gli inquinamenti non c'è niente da fare chiaro che se io ho un Baggio il pubblicitario dei centocinquanta miliardi
Tratto con gli editori
La collocazione di questi centocinquanta miliardi chiaramente sono molto tentato di influenzare le politiche editoriale di queste testate
Facendo pesare i centocinquanta miliardi che investo adesso esagero perché ci anticipa seminando italiano investe credo solo un utente ma insomma comunque in genere sono investimenti più bassi ma comunque come come sapete molto significative ebbene questo sta avvenendo sta venendo al pone dei problemi molto seri all'interno delle imprese
Su la coerenza di questo perché alla fine si producono delle testate se vogliamo possiamo cominciare numerati ma che non hanno assolutamente alcun senso sul mercato dei lettori ma che vengono prodotte unicamente ha modificato dagli editori varia giornalista giornalisti Barbès editore perché poi spesso le due funzioni ci vanno a sovrapporsi e che servono semplicemente a ricattare l'impresa ottenendo pubblicità dalle imprese e giustificando delle testate assolutamente inutili che non hanno alcuna alcuna giustificazione sul mercato per beneficiare di questa grande torta come diceva prima cortese della pubblicità quindi i comportamenti sono assai difficile per l'impresa è molto difficile resistere a questo tipo di riscatto perché voi sapete che ognuno di questi nostri amici e colleghi ha anche molti padri inattivi patinati sono potenti di poter sono spesso politici e così via e così via quindi è tutto un ciclo da qui edifici uscirà verso il soprano più informazione
Politico economico istituzionale ma è chiaro che lo stesso discorso vale per le denunce che faceva la signora Mandelli piuttosto che quattro cinque anni fa su Prima comunicazione specie nei confronti della informazione medico scientifica che mi procurò una querela
Per diffamazione ci son voluti quattro anni dieci volte son dovuto andare a Monza perché questo processo si facesse finalmente si è fatto non stato assolto
Perché il fatto non costituisce reato solo che nel frattempo ho dovuto interrompere la mia collaborazione prima comunicazione perché miei soci giustamente mi dicevano che stavo facendo perdere tutti i clienti la mia società perché mia me sposto troppa mio inimicato la classe dei giornalisti Italia
Però
Dicevo quindi la il problema riguarda un po'tutta la
Allora se all'interno dell'impresa viene questa evoluzione evidentemente questa evoluzione influenza anche gli intermediari io sto facendo tutto il ciclo del processo gli intermediari chi sono
Sono le agenzie di pubblicità le agenzie di relazioni pubbliche le concessionarie per gli spazi sostanzialmente personale i tre le i tre intermediari che dividono
Non sempre l'impresa dall'editore e poi dopo ammonta a cavallo dell'editore cioè il giornalista e poi finalmente soggetto primario che il lettore dunque nelle imprese di pubblicità
Quelle serie quelle che fanno parte di associazioni professionali che si riconoscono in standard internazionale
Della comunicazione o si dà per chiarito inutile ripetere che in Italia siamo in una situazione assolutamente anomala non esistono questi fenomeni in modo significativo negli altri Paesi
In Italia siamo oltre il cinquanta per cento dell'informazione veicolata è in qualche modo deviante
Questo credo che non ci sia bisogno utili in si negli altri paesi fenomeno c'è sempre stato in Italia c'è sempre stato anche in passato ma non ha mai raggiunto i livelli che sono aggiunte adesso e forse anche questo è perché per questa ragione che se ne parla oggi e non cinque o sei anni fa
Ora
Le agenzie di pubblicità i famosi responsabili media i pianificatori dei mezzi non aspettano altro che qualcuno gli dica gli imponga di non trattare il più con i concessionari e con gli editori irrazionale se qualcuno per anche perché sono cose assolutamente impalpabili non esiste nessuna possibilità
Di di di di di verifica reale il le agenzie serie hanno dei sistemi di pianificazione
Hanno dei del degli strumenti tecnico-scientifici per fare queste cose evidentemente la fu questa idea vedere razionale per cui il traino che una volta magari la Sipra faceva
Sui giornali di partito oggi tutti gli editori fanno colore razionale cioè si va dalla da dal dall'agenzia di pubblicità gli si dice
Preferisci questa testata piuttosto a quest'altra perché oltre a dati da tre pagine pubblicità ti do anche cinque articoli relazionale ma li devo scrivere io dice concessa no non ti preoccupare lo fanno i giornalisti
Una volta erano doveva scrivere io adesso lo fanno anche Giovanni
Ora questo questo fenomeno di le agenzie di pubblicità non aspettano altro che qualcuno gli imponga di non accettare più questo tipo di cose d'altro canto attualmente si tratta di un mercato competitivo se il concessionario o l'editore non riesce a trovare dall'Agenzia pubblicità udienza su questa questione cosa fa ova direttamente dal dall'impresa
Come faceva Berlusconi sostanzialmente all'inizio della sua del suo sviluppo o come fare soli spesso come adesso fa anche Mondadori oppure Alba direttamente da un'altra agenzia di pubblicità e dove trova
Questo tipo di servizio quindi se ci fosse la possibilità di evitare questo la gente di pubblicità ha tutto l'interesse a fare un lavoro professionale a scegliere le testate in base al loro reale alla loro reale funzione che hanno nei confronti nei confronti dell'influenza mento sui consumi e sui comportamenti
Le agenzie di relazioni pubbliche sono fenomeno relativamente nuovo sulla Panorama nel panorama dei del terziario avanzato italiano sono cresciute velocemente ci sono strutture anche abbastanza
Solite oggi lei adesso Sorel pubbliche per distinguersi dai settecentocinquanta mila Bobo che circolano in questo mercato in Italia hanno tutto l'interesse ad avere il massimo del rapporto professionale con i giornalisti perché se è facile comprare giornalisti
E diffonde l'informazione giornalisti lo può fare chiunque non c'è bisogno di ventisei anni di attività professionale per comprare un giornalista basta avere i soldi si compra per cui se ci fosse la possibilità di mettersi intorno a un tavolo di agire tutti insieme le persone del non solo di buona volontà ma quelle che sono brave professionalmente sono giornalista bisogna di essere rafforzato nella sua autonomia professionale sentendosi unito così anche le altre categorie professionali hanno lo stesso problema quindi secondo me tutti abbiamo l'interesse a fare qualche cosa Di Serio e credo che il la situazione si è diventata talmente patologica che o lo si fa adesso oppure qui non voglio sembrare
Provocatorio ma alla fine la gente finirà per apprezzare di più la pubblicità che l'informazione pulita quel quella degli spot per capirci
Il
Il circolo invece oggi come dicevo assolutamente vizioso
Il lettore perde credibilità vi cioè i giornalisti la i giornali perdono credibilità nei confronti elettori questo è un dato certo tutte le ricerche fatte in questi anni indicano che la caduta di credibilità del giornalismo italiano e in verticale
Rispetto rispetto ai lettori è in verticale anche rispetto agli opinion leader un esempio recente una ricerca fatta sulla comunità finanziaria inglese su come si informava su questo mercato Borin abolizione in Italia dicevano leggevano il financial times perché non si fidano della giornalismo finanziario italiano perché lo ritengono assolutamente inattendibile
La stessa categoria dei giornalisti ha qualche problema di accesso come fosse del si diceva prima io intendo in un altro senso negli anni settanta i giovani volevano entrare a fare i giornalisti perché ritenevano che questo fosse il mestiere
Dove potevano esprimere maggiormente la propria professionalità recenti indagini
Una recente fatta dalla Cariplo qualche mese fa mila non risulta che su ventuno duecento giovani laureati usciti da una campione generalizzato delle facoltà universitarie milanesi davano solo a quatto per cento quindi otto
Giovani che vogliono fare giornalismo e ben ventiquattro per cento quindi quarantotto giovane come entrare
Nella comunicazione d'impresa cioè nell'altra parte del mangiato parte ha comunicato questo cosa vuol dire poi sono frequenti voli sapete meglio di me i casi di giornalisti che passano dalla parte dell'impresa diciamo così e e le ragioni credo che siano evidenti c'è una situazione di degrado
Complessivo della categoria c'è una situazione di legato anche economico dalla categoria nel mercato nel settantadue settantatré settantaquattro i giornalisti italiani erano i più pagati d'Europa oggi credo che siano ai livelli più bassi ecco quindi
Ieri a e qui concludo ieri a Milano c'è stato un incontro su questo tema il primo incontro che io ricordi fatto proprio per i pubblicitari c'è una rivista di settore ha aperto un confronto c'erano Giampaolo Pansa c'era Bruno Ambrosi
C'era Giulio Malgara presidente del Lupa
C'era Ugo Castellano vicepresidente Leone Rubicam ma soprattutto vice presidente dell'ASSAP l'associazione del settore pubblicità c'era Carlo Bruno direttore comunicazione e relazioni esterne del gruppo Montedison
E si è parlato anche ovviamente in questo dibattito della riunione di questa mattina se come nel titolo di del dell'invito c'era un patto per la trasparenza quello che è avvenuto emerso in modo molto netto è che sia Lupa sia l'ANSA e questo credo di poterlo dire anche se non ho nessuna formale lei lega dirlo ma sia tutti gli uomini che operano sia all'interno dell'impresa che agenzie
O come consulenti delle relazioni pubbliche hanno tutto l'interesse a mettersi intorno a un tavolo e cercare di bloccare gli aspetti più patologici di questo fenomeno poi ci saranno sempre inutile che ci Rudiano ma insomma diciamo evitare che si dia per scontato questo
Evitare che lo stesso giornalista che ha sempre mantenuto una sua autonomia professionale la sua dignità professionale ormai spinto da tutte le parti influenzato datati finisca per accettare anche certi compromessi Canale dieci anni fa non avrebbe non avrebbe accettato sempre però nell'ottica di questo fenomeno che dicevo prima cioè di non considerare l'investimento cioè le imprese solo come investitori pubblicitari le imprese sono più grande produzione fonte di produzione della conoscenza
In Italia quindi credo senz'altro che se si partisse una proposta di questo tipo e secondo me dovrebbero essere i giornalisti a far partire o hanno fatto una proposta di questo tipo certamente sarebbe è interesse di tutti fare questo interesse tutto perché esalta la pressione all'età di ciascuna delle funzioni all'interno la catena d'informazione
E soprattutto fa l'interesse della persona di cui tutti siamo coinvolti perché sarà vero che il giornale non è un bel menti ferito cortese però il giornale vive in funzione delle attore lo hai detto tu stesso prima
Sarà vero che le imprese vogliono solo manipolare
Il consumatore ma consumatore non è cretino quindi se un prodotto fa schifo non lo compra
Quindi tutti abbiamo l'interesse a sviluppare l'autonomia e il senso critico il senso di distinzione delle Tore se non altro per consolidare il processo democratico di questo Paese grazie
Io ringrazio Muzi Falcone
Lo ringrazio sia perché è stato al di sotto dei tempi ma soprattutto perché ci ha portato una disponibilità al dialogo non soltanto sua ma come avete sentito
Si allarga come si dice in questi casi il fronte delle disponibilità discutere e a trovare delle soluzioni concrete su questi argomenti direi che quindi per cercarle per trovarle cominciamo fin da oggi in questo incontro prima però di dare le parole ai primi scritti che
Si sono prenotati
Volevo ricordare volevo sottolineare che sono presenti in questa sala rappresentanti al massimo livello delle pubbliche relazioni di grandi aziende sia pubbliche che private
Rappresentanti del consiglio di amministrazione della RAI
Il garante per l'editoria e tutti gli organi che hanno a che fare con i giornalisti vale a dire la Federazione della stampa
L'ordine dei giornalisti e limpidi nostro istituto previdenziale
Per il momento visto soltanto questi chiaramente devo aver forse dimenticato qualcuno ma poi aggiorneremo quest'elenco li ringrazio in anche a nome vostro
Per essere intervenuti primo iscritto io ho Gregorio Catalano li do la parola anche per primo per un'altra ragione che essendo del Messaggero a come dicevamo prima l'esigenza di rientrare al giornale per motivi sindacali
Aggiungo che Gregorio Catalano prestato fino a pochi mesi fa fiduciario della Gazzetta dello Sport l'organizzazione dei lavori prevede che chi interviene si sieda qui un attimo al tavolo se invece si hanno soltanto delle domande ma molto brevi da fare c'è anche un microfono in mezzo alla sala che può essere utile più agevole senza fare avanti e dietro
Va be io intanto mi porto il saluto della redazione il Messaggero che devo raggiungere in fretta per cui cercherò di stringere al massimo in questa mia informativa
Intanto ecco procedo per flash
Io devo riferire dello sport
E della pubblicità
Rispetta la pubblicità è indubbio secondo me che nello sport l'ingresso degli sponsor
Abbia assottigliato il confine tra informazione e pubblicità questo confine è diventato sempre più labile
E non c'è bisogno di portare moltissimi esempi ma alcuni che oggi hanno portarli
In questi ultimi anni noi abbiamo assistito ad un fenomeno nuovo e contraddittorio nel mondo dell'informazione sportiva dal settore di serie B tanto per rimanere nel campo
Lo sport ha finito con l'essere addirittura sopravvalutato questa una mia considerazione e col condizionare la politica editoriale di quotidiani anche l'informazione
La stampa sportiva ha avuto un incremento eccezionale mille che ripeta le cose che quasi tutti sappiamo comunque alcune vanno ripetute tre quotidiani di settore unico esempio al mondo
Peso sempre crescente dello sport ha sempre all'interno degli organi d'informazione come dicevo prima e l'esempio più evidente è quello di Repubblica che nato senza pagine sportive ora li fa e addirittura ipotizza di uscirne uscita lunedì
Un breve Capello credo che sia indispensabile perché altrimenti l'informativa è monca di alcune cose che ritengo importanti tanto l'aumento della pubblicità è stato dovuto anche al fatto di un aumento notevole del pubblico femminile anche se questa pubblicità come si possono spiegare molto meglio
I pubblicitari non è non ha raggiunto dei livelli forse i livelli aspettati
C'è questo aumento sia nella presenza agli atti agli avvenimenti sportivi sia nell'acquisto di giornali tradizionalmente riservati al pubblico maschile
Questo aumento ha trovato diciamo terreno fertile nella scoperta dello sport perché tale è in un paese abbastanza seduto quindi abbiamo improvvisamente scoperta ce l'ha confermato l'Istat
Proprio la settimana scorsa che da Paese di sportivi di fruitori seduti dello sport adesso siamo diventati anche praticanti
Io lascio ad altri il compito di indagare sugli aspetti politici e sociali di questo fenomeno come e quanto la caduta di tensione la riscoperta di valori individuali
Abbia influito sulla corsa allo sport sta di fatto che il boom è tuttora in corso nonostante una flessione di vendite della stampa specializzata
Dovuta secondo me anche la diminuzione di credibilità del fenomeno nel suo complesso alla luce di scandali che si ripetono con puntualità e che in alcuni casi vengono messi a tacere con la stessa rapidità con la quale vengono denunciati
Cioè io non credo
Che l'informazione sportiva sia così libera anche in questo senso come ritiene di essere e sbandiera Dini
Quindi lo sport e qui finisco questa specie di premessa che a me pare indispensabile anche se poi di pubblicità si deve parlare
è stato ha visto modificare il suo ruolo da veicolo
Elettorale tradizionalmente legato agli interessi democristiani ora appetito improvvisamente direi perché da qualche anno a questa parte soltanto da altre forze politiche ma torniamo adesso a questo tema ma quello che più ci preme
Questo tema una sua peculiarità lo sport in termini pubblicitari rappresenta un'apertura di credito altrimenti irrealizzabile
Perdite industriali o politiche che siano
Peculiarità a modo mio significa
Qualcosa di evidente cioè quella che definisco pubblicità implicita forse gli amici pubblicitari usano altre definizioni quando dico pubblicità implicita riferisco mi riferisco al messaggio affidato alle immagini
Alle fotografie anche sgombriamo subito il campo da atteggiamenti moralistici resta il fatto e questi sono i dati che parlano che basta aprire un giornale qualsiasi nelle sue pagine sportive in un giorno qualsiasi e è evidente la constatazione che c'è una pubblicità diretta immediata e non a pagamento
Dà i nomi delle squadre penso che ne so basket all'automobilismo e a tutto il resto
Al calcio alle magliette sponsorizzate dei campioni al agli sci della Coppa del Mondo ripeto bando i moralismi
Però qui siamo nell'implicito cioè quello che ha definito pubblicità implicita certo ci sono altri veicoli pubblicitari ed è questo il punto
Io a dire che lo sport e molto più opinabile di altri campi dell'informazione cioè offre una gamma di giudizi critici che a fatica possono essere ricondotti a buona o cattiva fede scusate la volgarizzazione si può dire tutto e il contrario di tutto
Senza suscitare
Grossi di sentimenti
Ma buona o cattiva fede a mio avviso ci sono
Il meno che possa cadere basta guardarsi intorno e purtroppo accade come hanno sottolineato con colleghi di altri settori penso al campo economico
Un singolare sdoppiamento critico e non mi riferisco solo agli uffici stampa visto che non sono pochi i colleghi anche anche autorevoli
Che firmano contemporaneamente sui propri giornali e su pubblicazioni ufficiali certamente parziali
Finanziate direttamente da club enti sportivi federazioni appunto società calcistiche questa è una contraddizione evidente e qui torniamo al discorso della necessità di un ripristino di una correttezza deontologica
Venuta meno se non addirittura svanita e in buona parte delle nostre redazioni intendiamoci c'è una parte sana consapevole
Che guarda con riluttanza a queste soluzioni io ritengo estreme perché significa la morte di una categoria
Allora tra l'altro io ho un'immagine negli occhi e quella di Gianni Brera che fino a qualche anno fa sponsorizzato dalla Marlboro esibiva pacchetti di sigarette in tutte le trasmissioni a cui partecipava questo è diciamo il caso estremo ma riguarda il santone del decano il la guida del dei giornalisti sportivi italiani
Forme di autocensura poi sono all'ordine del giorno inutile che ve le lenti ma
è abbastanza facile comprendere che in un meccanismo come questo ci sia anche una certa riluttanza da parte anche della parte più consapevole del del nostro settore a uscire da certi schemi
Quindi se un codice di autorecupero ego lamentazione necessario lo è tanto più nello sport il confine tra interpretazione realmente critica di parte e molto labile come dicevo prima anche per le caratteristiche stesse del fenomeno
Allora io mi chiedo
Come facciamo noi a giudicare in buona o cattiva fede le ripetute citazioni di una determinata casa automobilistica magari francese quando è risaputo che questa viaggia tassametri
Ricompensa della considerazione i giornalisti amici per fortuna pochi dico io con un tanto a citazione
E come valutare una telecamera l'hanno detto altri che indulge sulle magliette di un corridore ciclista automobilista
E qui veniamo al nocciolo secondo me della questione
E continuo per esempio per il per esser chiaro e per evitare fraintendimenti
Guardate le interviste effettuate la domenica a caldo negli spogliatoi delle squadre di calcio
Molto spesso avvengono davanti ad un monotono pannello che ripete il nome di una ditta o di una società un sottofondo statico e mi chiedo e chiedo
Ai responsabili dell'ente televisivo perché debba avvenire questo questa ripresa dietro a questo pannello ve ne sarete accorti in tutti gli Stati ormai a me è capitato di andarsi a che recentemente e c'è c'è la stanzetta della pubblicità che nessuno paga e ci sono riprese che durano un minuto un minuto e mezzo
Con scritto sit-in una dietro qualche altra cosa dunque non voglio fare pubblicità per cui ritorniamo al tema
C'è un nato a aspetto che è stato sottolineato quello dei telecronisti sponsorizzati io non voglio mettere sotto accusa tutta la categoria perché ritengo che nella nostra televisione anche nelle televisioni private ci siano dei buoni giornalisti sportivi però
Continuano nonostante le prese di posizione del sindacato e le apparenti prese di posizione dell'azienda perché poi nella sostanza non cambia molto a presentarsi sponsorizzati di coccodrilli di iscritte alle si continua a fare pubblicità in maniera scandalosa
E
Consono facendo anche
Alla parte sana
Probabilmente
Probabilmente mi
Cercherò di sempre per punti di dire alcune cose che mi premono di non portare via spazio agli altri ora il punto l'interrogativo è dove comincia questa cattiva fede anche perché siamo più sul terreno di ontologia dico che sul terreno legale
Uno scandalo secondo me è quello del processo del lunedì
La tribuna che ha reso ancora più Polo popolari alcune Popolari firma del nostro giornalismo sportivo
Con gli anni questa trasmissione che è partita da una dignità di pettegolezzo da Bari e quindi anche il pettegolezzo dal mare dignitoso e diventerà sempre più un contenitore pubblicitario
Il peccato minore è la presentazione del libro del collega che magari parla del volo delle aquile piuttosto che di Maradona e questo già abbastanza opinabile
Quello certamente più rilevante è il collegamento con la manifestazione sponsorizzata io dico io
Sopra sono velocemente finendo qui inutile che qui ricordi le inchieste condotte dall'ente televisivo è stato già ricordato su collegamenti sospetti e il più delle volte approdato nulla di fatto
C'è difficoltà poi scoprì la verità e nessuno vuole tramutarsi in poliziotto e torniamo al discorso deontologico all'aspetto anche soggettivo del problema
Se c'è bisogno di una prova della necessità di quest'auto regolamentazione del rapporto fra informazione e pubblicità io alla Camera campo nel settore nel settore sportivo mentre informazione trattino pubblicità e non un pubblicità perché siamo arrivati a dei livelli di infamia
Bisogna ascoltare anche le confessioni di in questo so settore lavora o ha lavorato interviste appagamento pesanti interventi sui momenti economicamente significativi come il calcio mercato non sono fenomeni eccezionali
Un settore tradizionalmente poco politicizzato come quello dello sport e che anzi tende a porsi un gradino più su della politica ritenuta basta leggere la Gazzetta dello Sport e altri organi di informazione sportiva
Un antagonista di un della di una crescita reale del fenomeno solo perché qualcuno giustamente pretende di far quadrare i conti e quindi di far fallire le società che sono in rosso
Io mi avvio dei veramente la conclusione in due parole lo sport e sempre più pubblicità e meno informazione ma questo indirizzo secondo me si può e si deve contrastare a patto che vengano ripristinate il caso di dirlo le regole del gioco
Se il giornalismo è malato di protagonismo quello sportivo lo è ancora di più per le sue caratteristiche per la platea forse meno esigente che o di fronte alla quale si trova meno esigente di altri settori
Ma quando il gioco è scoperta o ecco il calo di vendite perché il calo di vendite c'è soprattutto del dei quotidiani sportivi
La perdita di credibilità del fenomeno nel suo complesso come dicevo prima in una parola io credo che sia necessario che noi si sia prima giornalisti e poi sportivi
Il tifo la passione ritengo che siano leciti ma l'interesse privato no e volevo solo dire che sono sostanzialmente d'accordo con quello che ha detto Rodotà
Che questa mia è un informativa avrei voluto svolgere un un intervento un pochino particolato ma purtroppo devo andar via
Ringrazio tanto
Credo di poter cogliere l'occasione per ricordare anche ai prossimi interventi di stare se possibile entro i dieci minuti per consentire poi come voi sapete in questi casi a tutti di parlare
Una prima dimenticanza o meglio un aggiornamento all'elenco delle autorevoli presenze in questa sala la faccio subito è fra noi il dottor Sortino che come sapete è direttore generale della FIEG cioè nella rappresentanti degli editori che ringraziamo
Sono solo per essere intervenuto al convegno ma anche perché fra poco parlerà e darò la parola ora subito a Gianni Faustini che è segretario dell'ordine dei giornalisti che credo a risposte proposte da fare
Sì prendo la parola non solo perché chiamato in causa più volte come ordine giornalisti me perché pure lo istituzionalmente siamo ovviamente alle prese
Direttamente con questo problema almeno per due motivi
Il primo che non è stato ricordato stamane che questa grossissima evoluzione del mercato pubblicitario
Ha modificato credo sostanzialmente anche i concetti di monopolio o oligopolio non credo che oggi abbia più senso
Pensare di vietare ad un editore di possedere più dell'X per cento no de de de delle copie o di prevedere un limite per le società concessionarie
Quando ci sono intese concentrazioni trasversali tra reti televisivi periodici e quotidiani concessionari che era presente alla fine le menti di pressione molto più pesanti che non la quota della tiratura o dalla concessionaria dall'altro lato è chiaro che il motivo che ci tocca più direttamente
Il modo di custodire diciamo così la deontologia professionale sotto questo aspetto credo peraltro di dovere essere quanto mai
Franco rispettando anzitutto nei confronti di chi mi ascolta
Quei precetti di lealtà correttezza fiducia reciproca che ci sono imposti dalla legge sull'ordine
E allora dobbiamo dire che accanto all'ordine di Milano che si è mosso con quella proposta che che pubblicata anche nella documentazione
Che vi è stata distribuita documentazione alla quale abbiamo collaborato appunto fornendo dati e testi
Accanto a loro dei Milano accanto all'Ordine di Torino
E dire che ci sono situazioni contraddistinte da molto minor coraggio di proposta
Prese evito anche qualche dato presentando il programma di lavoro il nostro Presidente l'amico Morello che qui qui con noi
Aveva rilevato come per il passato gli ordini regionali non abbiano esercitato quasi mai
Il potere di magistratura deontologica e dava anche delle cifre che secondo me dovrebbero rappresentare anche allo scandalo intelligenza son cadute nel senso che assolute più assoluto di seicentoquarantasette ricorsi
Che sono stati esaminati dal consiglio nazionale che è l'organo di seconda istanza non in sé gli anni sono diciannove riguardavano materie disciplinari
E la cifra indica che c'era
Se non forse perché c'è tuttora una sorta di rigetto l'esercizio di questo potere mentre la casistica non sappiamo che ci sarebbe che ci invita a a procedere basta leggere anche i giornali di oggi sulla Repubblica tre su una una lettera di goliardi che indica chiaramente no oppure
Un dovere
Di iniziativa da parte dell'ordine professionale competente mezzi consola credo il fatto che mal comune mezzo gaudio come diceva inizio vorrebbero tratta non è che gli altri ordini
Brillino per per su su questo settore e nemmeno direi
La magistratura
Si segnala per questi per questi per questi aspetti d'altra parte ci rendiamo anche conto che l'esercizio di questo potere disciplinare certo difficile perché non deve essere ne c'è un sornione persecutorio che è difficile ricostruire recuperare assieme
Dei valori fondamentali della professione ma qui credo si scommette però gran parte della legittimazione dell'ordine professionale di tutti gli ordini professionali o non parliamo per noi evidentemente ed emette la che quanto maggiore l'incidenza della procedura sugli interessi generali tanto maggiore impegno deve esercitare l'ordine interessato nel darsi delle regole
Altrimenti un richiamo alla realtà la correttezza ci verrà comunque imposto da altri dall'esterno magari con il decalogo i che non a caso del resto hanno origine giusto da un caso di informazione distorta ai fini Fini pubblicitario
Detto questo come atto di lealtà
Posso e debbo chiaramente registrare anche altre porte di bilancio da iscriversi all'attivo nella categoria lo diceva anche Tito Cortese
Se oggi la coscienza dei rischi e dei pericoli contestualmente al pieno riconoscimento che non avveniva in passato del ruolo di sostituire della pubblicità
Abbiamo sentito positivamente la ecco che hanno avuto anche gli inserti che non ebbe anche di Catto al tema sul nostro organo ufficiale abbia verificato
L'accoglienza che c'è la sensibilità che c'è in tavole rotonde incontri seminari anche in quello anche in quello di oggi che che ha voluto da giovani ed è positivo o no che i giovani che dei giovani che incominciano a rate
Io non mi lamento che quarto di questa
Ecco Paolo Paolo
Io sono Consigliere
Dichiara
Nano
Dell'Aia
Dopodiché appunto
Ascolti
Sì
No tutti
Ancora una volta pregherei i colleghi che sono fuori io ancora indecisi se entrare o no
Se prendono posto in modo che così possiamo cominciare
E possibilmente se prendono posto
Verso la presidenza in modo da fare qui un gruppetto compatto
Come un salotto fra amici
E ho tra i compiti dei quali due abbastanza ingrati uno invece piacevole comincia dal primo ingrato
Voi entrando avete visto che per consegnarli questo materiale abbiamo chiesto un modesto ma significativo contributo
Questo non serve per consentire agli organizzatori di questo convegno di scappare a Olevano Romano con la cassa ma consente di coprire parte alcune delle specie che abbiamo dovuto sostenere perché il gruppo dei giornalisti
Che a novembre si sono riuniti a Fiesole vicino Firenze
Per tentare un discorso abbastanza nuovo di riflessione all'interno della categoria ma non soltanto all'interno svolge le proprie attività esclusivamente auto finanziandosi e quindi questa è una ragione per la quale abbiamo chiesto questo contributo
Il secondo compito invece è grato e simpatico ed è piacevole né quello cioè di ringraziare devo dire molto
Sentitamente quanti hanno consentito in un modo o nell'altro di realizzare questo incontro che a giudicare anche dalle presenze qualificate numerose che ci sono devo dire che già fin dall'inizio è riuscito e credo che sia una buona
Prospettiva per le conclusioni si dice che il buon giorno si vede dal mattino
Ringrazio quindi innanzitutto il dell'Hotel Cavalieri Hilton che ha consentito di svolgere qui questo incontro la Società Apple dell'informatica l'ordine dei giornalisti
E poi consentire mio ringraziamento a Ricardo Sabatini un collega che ha veramente dato l'anima per questo incontro e a tanti altri colleghi che insieme a lui hanno contribuito arrendere possibile
I lavori di questa mattina l'altro compito ingrato in quello
Che mi è stato affidato dai colleghi
Di essere tassativo
Nei tempi degli interventi e nei tempi di questi lavori noi dobbiamo in qualche modo chiudere assolutamente intorno alle quattordici quattordici e quindici insomma
Non saranno poi dieci minuti che porteranno via
Che ci creano dei problemi questo quindi comporterà che tutti gli interventi debbano limitarsi al massimo a dieci minuti io credo che la gratitudine di tutti i colleghi e un premio riceveranno attraverso la gratitudine dei colleghi quanti riusciranno a stare al di sotto di questi dieci minuti le uniche eccezioni sono come sempre avviene in questi casi ed è anche abbastanza naturale perché devono avviare un dibattito le tre relazioni le quali però complessivamente non potranno andare oltre un'ora dei nostri lavori
Ci saranno poi una serie di comunicazioni interventi sempre con la caratteristica dieci minuti e poi tragicamente il dibattito è totalmente aperto e chiunque vuole
Cortesemente
Mi fa avere un foglietto oppure viene un attimo alla presidenza dirmi nome cognome in modo che lo mettiamo in elenco e poi parlerà ci sarà poi la conclusione del collega Giulietti
Che è più che altro una conclusione poi operativa che servirà più che altro a noi del Gruppo di Fiesole chiamiamo ci così tanto per intenderci per andare poi avanti nel nostro lavoro una parola soltanto vorrei spenderla proprio su questo nostro lavoro che cosa
Vuole fare che cosa ha voluto fare il Gruppo di Fiesole con questa iniziativa e con le altre che ha messo in cantiere e prima ancora con riunirsi a Fiesole
Crediamo che ci fosse un'esigenza in qualche modo anche la partecipazione qui lo dimostra
Che nella categoria dei giornalisti fosse necessario ripensare alcune cose cominciare a riflettere sulle cose concrete che riguardano la nostra professione il nostro mestiere il nostro modo di porci nei confronti non soltanto dei lettori ma anche nei confronti Ute lealtà economiche politiche sindacali e quant'altro
Che ci circonda
Al di là assolutamente senza porci mai un problema
Di appartenenza a questa o a quella componente occorrente della Federazione sindacale voi sapete che la federazione sindacale ad in questo momento delle difficoltà
Noi siamo
Abbiamo come obiettivo e questa incontro Lodoli di lo dimostra ancora una volta di offrire dei materiali di riflessione a tutti
Cioè in primo luogo alla categoria ai giornalisti in secondo luogo nello scambio nel dibattito a quanti sono interessati ai problemi che noi abbiamo di fronte a quelli soprattutto concreti
Chiudo immediatamente dicendo soltanto per doverosa informazione che i colleghi del Messaggero
Avranno purtroppo qualche problema sia quelli che sono venuti a partecipare sia gli altri a venire e vi leggo in questo senso una lettera che il Comitato redazione del Messaggero vino Camogli era la stella Daniele Protti ci hanno inviato e che dice esattamente questo cari colleghi ci dispiace di non essere con voi questa mattina ma un'assemblea in corso al Messaggero per il gradimento da dare al direttore designato Mario Pendinelli
Non ci consente di partecipare a insieme agli altri giornalisti della testata al convegno nel ribadire l'impegno della relazione per l'autonomia e la correttezza dell'informazione anche in rapporto ai temi da voi sollevati
Vi confermiamo il nostro interesse per altre iniziative di questo genere e vi mandiamo intanto i nostri migliori auguri di buon lavoro e buon lavoro anche ai colleghi del Messaggero
Credo che tutto esaurito tutti i miei compiti preliminari quindi la prima cosa da fare è dare la parola all'onorevole
Rodotà che come voi tutti sapete particolarmente sensibile sui temi che riguardano non soltanto i giornalisti ma anche
La pubblicità e l'informazione
Pregandolo come sappiamo di andare come lui sa fare al nocciolo dei problemi
Io comincio con quella che sembrerà una ovvietà rituale cioè dico che mi sembra questo un incontro particolarmente importante
Ma in realtà non c'è nessuna concessione a chi l'organizzatore anzi forse c'è un minimo di polemica retrospettiva perché quando nel mille novecentottantadue per la prima volta a Milano
Discutemmo una prima bozza di quella che poi e divenuta la proposta di legge di cui sono primo firmatario la parte che suscitò il maggiore scetticismo non voglio dire altro era proprio quella intitolata trasparenza
Al che riguardava la trasparenza e in altri termini la separazione tra informazione pubblicità sono contento che il niente tempo che e lungo se consideriamo i processi nel nostro Paesi una società moderna ma che ebrei e considerando le vischiosità delle idee non parlo dei processi legislativi in questo Paese e cioè che in quattro anni ci sia stata una rivoluzione vera e propria in questo settore
I documenti raccolti nella cartella nel dossier che avete ricevuto mi pare che siano in questo senso del tutto eloquenti
Il problema mi sembrava allora e mi sembra oggi estremamente semplice io spero di stare al di sotto dei venti minuti perché sono più interessato a sentire se mai a re-intervenire che non a dire delle cose che voi conoscete
Perfettamente
Il problema è quello di evitare l'inquinamento reciproco della pubblicità e dell'informazione perché credo che questa debba essere una preoccupazione comune
Tanto dei giornalisti quanto di coloro i quali operano sul versante della pubblicità e delle pubbliche relazioni
Non credo che ci sia poi alla lunga un guadagno se il tentativo ormai molto costa corposo largamente realizzato di inquinare il messaggio informativo la la informazione
Credo che noi non ci sarebbe alla lunga poi un reale vantaggio perché finirebbero con l'essere già segni ce ne sono di screditati intanto l'informazione quanto la comunicazione pubblicità
Il rimedio in la parola inflazionata ma continua a piacermi in primo luogo la trasparenza e cioè la possibilità di riconoscere il messaggio pubblicitario commenta
Nella proposta di legge dirò subito poi lo ribadirò puntualmente non credo affatto che quella prospettata in quel testo sia la soluzione migliore tra tutti e la soluzione che siamo riusciti a immaginare in quel momento
E credo oggi che la novità rappresentata da questo convegno come punto di emersione
Di una consapevolezza ormai diffusa dico tutto questo obblighi anche Chia lavorato in quella direzione è un ripensamento e indicherò alla fine in quale Manieri
Però la trasparenza mi pare il punto di partenza
Noi non c'eravamo mossi nell'ottica di reiteri mere ma semplicemente di chiarire
No non ritenevamo affatto che dovesse essere indicata una sorta di e inibizione a comunicare per i responsabili di uffici stampa delle imprese e via dicendo
Diceva diciamo soltanto in questa proposta che questa loro qualità
Non debba essere nascosta all'Ettore all'ascoltatore alte le utenze a chi riceve questo messaggio così come problema ulteriore la indicazione delle fonti
Soprattutto nel caso in cui quella che si presenta come informazione altro non è che trascrizione dei dati delle notizie fornite dalla impresa interessata ecco che la indicazione delle fonti sia qualcosa di indispensabile proprio per evitare l'inquinamento di cui parlavamo perché l'inquinamento deriva
Dal fatto che un signore che
Responsabile di un ufficio stampa scriva del prodotto dell'attività della sua impresa su un giornale ma dal fatto che non sia riconoscibile come tale galletto
Con qualche amichevole ironia ci si disse anche all'epoca che forse si volevano trasformare in questo modo i giornali in una sorta di Guida Monaci piene di indicazioni sugli autori e che c'era un tantino di pale ho capito di impostazione molto pallido in tutto questo io ero convinto e sono ancora più convinto oggi che le cose non stiano così
Basta aprire ogni giorno giornali come le Monde o New York Times ma anche per fortuna i giornali italiani per vedere come si siano moltiplicate le indicazioni
Relative agli autori di determinati servizi pezzi commenti
Non si dice soltanto se il tale il professore o se il tale deputato se il tale fa un certo particolare mestiere che lo qualifica come esperto ma anche dove si colloca
E devo dire che questo è un utile servizio per il lettore ci sono giornali come due che citavo prima ma che addirittura in molti casi forniscono di indizi dove possono essere reperiti poi i documenti
Citati nell'articolo
E non c'è nulla di Guida Monaci in tutto questo c'è soltanto un servizio più completo per il letto
Se io
Pubblico tra l'altro questo è un problema generale d'informazione per la lettura del testo se io pubblico l'articolo di un signore non meglio qualificato che contro il nucleare il lettore lo legge
Diciamo senza particolari
Come dire suggestioni di lettura ci sono nuclearisti antinuclearisti e uno dei tanti ma se mi si indica che in questo è un poniamo il presidente dell'associazione dei fisici oppure il responsabile del Servizio ricerche dell'ente
Nazionale per l'Energia Nucleare cambia completamente la disposizione del lettore il messaggio assume un valore particolare di informazione
Per il lettore medesimo quindi il problema è generale non ne sto facendo una questione di gravare particolarmente colui il quale opera nel settore della pubblicità della comunicazione
Arriva direttamente sui mezzi di comunicazione di massa dicevo non lo si vuole gravare di un onere particolari io credo che questo è un problema che riguarda la comunicazione in generale
E in questo caso per ragioni che voi conoscete benissimo ormai denunciate
Ripetutamente dall'interno del mondo dei giornalisti diventa però una questione più urgente nel settore nel quale l'inquinamento può diventare o l'annuncio e Rezza
Particolarmente gravoso come nel settore dell'intreccio pubblicità informazione
Dunque nessuna linea particolarmente repressiva nella mia impostazione ma una linea che tende a chiarire e che evidentemente persegue obiettivi
Di tutela non solo del destinatario del messaggio non solo del consumatore ma anche della medesima figura professionale del giornalista o di colui il quale produce quel particolare tipo di comunicazione
E vero in questi anni la importanza del gettito pubblicitario
Come fonte tra l'altro primaria in in molti casi di sostegno della stampa dei mezzi di comunicazione è diventato sempre più evidente
E dunque la tentazione così bene esposta in taluni dei documenti che trovate nel dossier la tentazione di cancellare la frontiera tra informazione pubblicità per accrescere
Il gettito pubblicitario e quindi le risorse disponibili per il mezzo di informazione evidentemente cresciuta
E ma io credo che questo sia allora il problema nuovo che si impone rispetto al momento stesso in cui noi affrontavamo quel problema non c'è allora soltanto una questione di trasparenza di conoscibilità del messaggio di distinzione tra pubblicità e informazione così come al fondamento della proposta che noi avevamo fatto c'è qualcosa di più c'è un problema che riguarda la struttura la sorte stessa di una serie di mezzi o di una serie di strumenti operanti nel settore della informazione che possono e in certi casi già si sono trasformati impuri veicoli pubblicitari e in questo modo evidentemente la loro natura viene sulla viene completamente mutata il ruolo di chi lavora alloro intende no cambia radicalmente
E c'è un problema allora che finisce con l'avere a suo modo non vorrei farmi troppo prendere da quelle che sono le deformazioni professionali che cosa
Diversa dalla conoscenza di un determinato settore ma nasce sicuramente anche un problema a suo modo rilevante dal punto di vista così riduzione perché qui vengono in qualche misura al paragone due valori costituzionalmente rilevante il primo della tutela per chi opera in questi settori della possibilità di esprimersi liberamente ciò che
Affermato nell'articolo ventuno della Costituzione
Cioè il condizionamento pubblicitario può divenire oggi assai più che in altre forme dice nessuna
Il lo strumento per limitare la libertà di espressione se io posso portare un una personale testimonianza certamente poco significativa
Ma io mi sono trovato in tutti questi anni lo dico non ha illogico dei direttori dei giornali con i quali ho collaborato collaboro a godere di piena e assoluta libertà e mai mi è stato posto un problema di contenuti ma una volta sì una volta in cui avevo affrontato con troppa quella franchezza non voglio dire altro che almeno mi si riconosce una questione che aveva turbato un'importante inserzionista di quel giornale quindi il problema indubbiamente esiste e allora qui ci troviamo su un terreno molto delicato
Dove confliggono due
Elementi quello relativo voglio dire ma l'articolo ventuno della Costituzione quindi alla libertà di esprimersi
E quindi il problema è massimamente evidente è il problema della attività economica organizzata cioè della interessa
E allora noi ci troviamo già la Corte costituzionale ha dato un'indicazione
Dice che la pubblicità va riguardata piuttosto sul versante dell'impresa e quindi è suscettibile di una disciplina più penetrante di quella che invece sarebbe possibile se ci trovassimo di fronte al solo problema della libertà d'espressione
Ciò che è importante oggi dunque è non tanto o non solo dire ma dobbiamo regolare o non regolare secondo quelle che sono polemiche che in questi anni hanno
Ha avuto grande evidenza ma il il vero
E importante problemi anche quello di liberare nei limiti del possibile in questo specifico settore
Il giornalista da un eccesso di condizionamento noi siamo di fronte a un intervento che rientra assolutamente nella logica non dirigista ma liberista nel senso classico
Perché gli interventi legislativi non sono mai stati esclusi anzi sono stati particolarmente adoperati tutte le volte che era in questione il mantenimento di una libertà qui non siamo affatto in presenza del tentativo di regolare dei dirigistica mente un settore si tratta del tentativo di mantenere condizioni di libertà per tutti i soggetti implicati
Chi comunica sia pubblicitario sia giornalista chi riceve il messaggio è la libertà di tutti questi soggetti che deve trovare un punto di caduta e un punto forte di espressione per tutti quanti ecco dove mi pare
Oggi noi siamo più consapevoli di quanto avveniva nel momento in cui affrontavamo questi problemi e devo dire che quando io leggo due documenti che già conoscendo cioè le regole del prescavo anzi e quelle del Financial Times è uno che non conoscevo quello particolarmente incisivo di coloro i quali partecipano lavoro del Dow Jones
Bene
E ci rendiamo conto come le proposte contenute nel testo che io ho firmato per primo sono molto molto permissive rispetto all'estrema incisività
Di quegli strumenti si dirà ma quelli sono strumenti pattizi di autoregolamentazione e qui vengo al punto finale e chiudo quali sono oggi le linee di sviluppo che io vedo per ciò che riguarda i principi e quali sono poi gli strumenti attraverso i quali questi principi possono essere concretizzate le linee di sviluppo mi pare che sono da una parte la conferma della linea della trasparenza questo viene fuori da tutta la discussione e dai vari documenti che sono stati infatti circolare il testo per esempio della redazione di amica a me sembra molto significativo
In questo senso lo trovate nel dossier secondo regole di comportamento di categoria e i testi che ho citato mi pare anche qui sono molto eloquente terzo
Regole più puntuali sul piano deontologico che arrivano fino a prospettare vere e proprie incompatibilità i tre casi indicati dall'ordine dei giornalisti del Piemonte ancora qui riportati e io non li cito per brevità nel dossier che avete avuto quali sono a questo punto gli strumenti di intervento quindi le linee sono chiare trasparenza
Regole di comportamento pattizie di autodisciplina di categoria e incompatibilità tra diversi ruoli diverse figure professionali
Gli strumenti di intervento
Io ritengo che da tutta questa discussione da questa impostazione mantenga validità la linea generale indicata nella proposta di legge e cioè una disciplina di quadro leggera elastica
Che via delle regole di massima e di principio che non entri nel dettaglio
Per due ordini di ragioni perché questa è una situazione in rapida evoluzione quindi guai a fissare principi estremamente rigidi che potrebbero e Sissi poi divenire un intralcio a Udine rivelarsi incompatibili inconsistenti con la situazione nuova
Che si dette
E quindi una disciplina di quadro per una seconda ragione perché settori diversi qui voi trovate
Financial Times o
Norme di comportamento
Americane che si riferiscono al settore finanziario che non seppe dell'informazione finanziaria che particolarmente sensibile particolarmente rilevante altri settori presentano esigenze diverse ecco perché un quadro all'interno del quale poi possano essere collocate discipline differenziate a seconda delle esigenze dei diversi settori
E allora mantenimento io credo che alcune regole legislative ripeto legge ne siano indispensabili che a questo punto non solo non sarebbero uno stacco
Ma sarebbero sicuramente un incentivo e un sostegno alle regolamentazioni di settori io non vedo incompatibilità
Tra codici di autoregolamentazione e norme di principio certamente se il legislatore avesse la pretesa che io credo debba essere abbandonata in molti settori
Alla regolamentazione totale Minnuta in qualche misura opprimente il contrasto ci sarà ma poiché io vedo ruoli differenziati il legislatore che fissa principi che comunque offrono una garanzia sufficiente e vinti i soggetti interessati
Fanno evolvere questi principi attraverso regole di auto disciplina il contrasto non c'è anzi sono possibili integrazioni molto interessanti infine il problema della disciplina di categoria indipendentemente dalla stipulazione di codici di comportamento perché ci sono regole di deontologia professionale devono in qualche misura essere presi in considerazione
Io non voglio a questo punto riproporre più o meno polemicamente alla questione dell'ordine professionale dei giornalisti pongo però comunque una questione generale
Che riguarda tutti gli ordini professionali in questo Paese il cui ruolo si è grandemente di screditato
Perché sono stati sempre organi di copertura di tutto ciò che avveniva all'interno dell'organo e non di tutela della deontologia professionale questo è vero per l'ordine degli avvocati degli architetti dei medici ritengo anche dell'ordine dei giornalisti quindi tra l'altro la vitalità e la sopravvivenza degli ordini è la anche avere la loro capacità di intervenire in modo rigoroso su questo terreno
Quindi una strategia diciamo istituzionale integrata che veda allo stesso tempo protagonisti i diversi soggetti che ho in che ho indicato per esperienza AN devo chiudere su una nota pessimistica per il settore che mi riguarda
Temo proprio che il legislatore arriverà dopo tutti gli altri
Grazie produrrà
Che è stato come su costume nel tempio mi sono appuntato una sua frase il condizionamento pubblicitario può diventare l'impatto impedimento all'esercizio di un diritto costituzionale
Tito Cortese siamo veramente a questo punto che possiamo fare noi giornalisti vi presento Tito Cortese per chi non lo conoscesse caporedattore della relazione economico sindacale del TG due
Ma io credo spero parlerò assai poco
Devo anch'io
Come ha fatto lo dottrina
Brevissimamente riandare
A momenti in cui affrontare un tema come questo
Sembra
L'idea di di di di un convegno di questo tipo con questi relatori questi partecipanti su questo tema appena qualche anno fa sarebbe stata
Illusorio
Appena qualche anno fa quando porre la questione
Del rapporto e del
Con la fine tra informazione e pubblicità
Valeva quanto meno
La la taccia di essere portatori di una cultura anti industriale
Il tema di questo convegno reca
Provocatoriamente una o
Tra informazione
E pubblicità
Questa non è la sede
Per una disputa
Teorica
Su su che cosa sia l'informazione che cosa sceglie comunicazione
Quella ho provocatoria
Vuol dire soltanto da parte nostra da parte di chi ha promosso questo incontro
Che noi ci collochiamo pur essendo ben dentro
L'universo degli addetti ai lavori
Il signor G. proprio proprio nel cuore di questo universo chi fa
Per professione
Di rimettere in circolo le informazioni
E tuttavia lo sforzo la necessità che oggi avvertiamo e di riuscire a collocarci al di fuori
Per impostare questo discorso nell'ottica di quelli che con un orrendo termine si chiamano i destinatari
Dell'informazione
Se c'è qualche cosa di nuovo
In un'iniziativa in una iniziativa di questo tipo
E in questo sforzo
Di considerare
Il rapporto tra pubblicità informazione
Nell'ottica della gente e del suo diritto di essere in forma
Direi
Con un termine improprio ma nell'ottica del consumatore
E del suo diritto
Oggi non è più
Non fa più scandalo proporrà andarmene questi di quel una un tema di questo genere
Ma c'è di più
Dall'interno dell'universo dell'informazione
Si sente crescere la necessità quantomeno di una razionalizzazione
Di questo rapporto
Le abbiamo avute
Manifestazioni anche clamorose negli ultimi tempi di questa consapevolezza che cresce all'interno del mondo dell'informazione
Lettura ne avete trovata qualche qualche riflesso nella documentazione
Che è stata preparata
Ma la polemica recente che ha visto per protagonista un nome un nome noto del mondo
Della nella creazione della moda che tanta parte ha questo mondo in un settore cospicuo dell'informazione penso al al così detto femminile tutta l'informazione destinata al pubblico femminile
Beh la il dibattito la polemica
Dietro la quale si è trovato un certo momento la signora Krizia
Per ci dice quanto dall'interno si avverta l'urgenza ripeta quanto meno di una razionalizzazione
Quello che
Giornalisti hanno scritto penso a Giorgio Bocca
Ad altri quello che
Studiosi del comunicazioni pensa Enrico Fenzi
Hanno i segnali che son partiti dall'interno di questo mondo per dire a attenzione cioè qualche cosa
Su cui si regge poi tutta questa impalcatura
Qualche cosa che si chiama credibilità che è ugualmente necessaria
è ugualmente indispensabile
A chi fa informazione
E a chi vuol vendere qualcosa che fa promozione
Se ci si gioca
La credibilità
Dopo sì la disputa
Sul confine sulla linea di demarcazione
Sul margine d'intreccio possibile accettabile
Rischia di diventare
Inutile
Perché viene meno il rapporto essenziale con il pubblico con la gente
E allora vediamo
Vediamo un momento perché
Abbiamo sentito l'esigenza
Di considerare il rapporto pubblicità informazione non soltanto dal punto di vista degli operatori cioè dei giornalisti su quale pure qualcosa va detto e cerca di farlo rapidamente fra un momento
Ma da un punto di vista più complessi
Non è la prima volta che accade
Che
I giornalisti quelli che si occupano professionalmente di informazione
Sentono che la crisi di identità della loro professione come di altri
Può essere affrontata e risolta in modo corretto e ed efficace soltanto stringendo il rapporto
Con la società con la realtà
Che si muove cresce intorno al mondo dell'informazione è già venuto una volta
In epoca recente è già venuto
Alla fine degli anni sessanta quando
Quando il giornalismo e sta italiano nel inteso nel suo complesso come strumento di consenso perché tale
Si era venuto
Concretato nella realtà di questo paese
Ha sentito che non ce la faceva più attenere
Su quella posizione e si è aperto
A quello che cambiava nel panico
Io credo che noi siamo di fronte a qualche cosa di analogo oggi nel momento in cui tutti noi e
E non soltanto noi
Ma i nostri interlocutori gli altri soggetti
Dell'informazione e della pubblicità
Avvertiamo il giornalista rischia di diventare
Come rischio a suo tempo diventare esclusivamente strumentali consente rischia di diventare esclusivamente strumento di promozione
Interrogativi che si pone Miriam Mafai sull'ultimo numero di rinascita
Sono di questo tipo di questa dimensione
E secondo me è un segnale positivo
Che il primo
La prima
Individuazione di strumenti
Di
Di autonoma reazione
A questo andazzo
Avvenga in direzione di di quanto avviene nella sua città
E quindi in questo caso specifico del diritto di essere informati la cui consapevolezza cresce
Nel mondo nel quale noi ci muoviamo
Io credo che qui in questo punto sia l'originalità
Di una tentativo
Di questo genere
Dunque noi con tutto il rispetto per tutte le corporazioni
Compresa la nostra
Noi diciamo molto nettamente che la sola ottimo
In cui accettiamo di collocarci
Nell'affrontare questa questione è quella del diritto dell'utente consumato
Niente questo non vuol dire che ci sfugga
Le esigenze
Legittime
Corrette e positive
Di razionalizzazione che comunque è emerso
Come accennato prima dall'interno
Del mondo di formazione degli addetti ai lavori nei diversi settori e nelle diverse responsabilità ma questa è l'ottica nella quale noi scendiamo
Dico allocarci perché avvertiamo che l'unica in grado di restituirci
O di conservare la nostra identità in un rapporto con un mondo che cambia e e e al passo del quale noi dobbiamo rimanere
Dobbiamo mantenerci senza rinunciare a nulla della originalità dei motivi della nostra professione che su quelle di dire alla gente quello che accade
Io vado
Salto quasi tutto
Allora che cosa vogliamo
Partiamo pure dalla necessità di razionalizzare anzitutto
Nel nel titolo di questo convegno
Si accenna a un patto
Per la trasparenza
Io credo siano maturi i tempi ci siano le condizioni
Per proporre realisticamente a tutti i soggetti
Interessanti
Di sedersi attorno a un tavolo
E ridefinire insieme
Per parte nostra avendo come
Come criterio poi
Ultimo quello che ho chiamate il diritto della gente di essere informati ma comunque diverse di chiarire insieme di definire
Rapporti e linee di demarcazione tra informazione e pubblicità naturalmente non ci sfugge che e lo per questo ho detto all'inizio e provocatoria questa definizione
Sappiamo tutto sul sul posto sappiamo a qualcosa
Sul
Sul dibattito
Il carattere informativo meno che la pubblicità non è questo che ci interessa in questa
Noi trent'affrontiamo un tema dentro reciso e definite che è quello della pubblicità redazionale che quello
Tema tema sentito soprattutto nei mezzi stampati di comunicazione che è quello del sponsorizzazioni non definite e dei contenitori ambigui che tipica invece soprattutto della comunicazione radiotelevisivi di questo nel concreto si tratta
Io spero perché so che gli organizzatori hanno hanno avuto cura di
Di di invitare
Qui i colleghi che hanno particolare competenza per alcuni settori ma io richiamo alcuni settori in cui l'informazione oggi in Italia e è troppo
Intrecciata con la pubblicità prima di tutto il mio quello nel quale io lavoro
Io io mi occupo di informazione economica bene devo dire con chiarezza che oggi l'informazione economica in questo Paese risente troppo di questo intreccio
Ed è risente in modo meno vistoso di altri settori penso riformazione sportivo di modo alla quale accennavo prima o di motori per l'amor di Dio o medico-scientifica in modo meno vistoso un'informazione
Economica forse ne risente ma direi più più pericoloso e più e più sostanziale
Perché non si tratta tanto di di puntare di più qualche secondo di più una telecamera su una scritta pubblicitaria durante la ripresa di una manifestazione sportiva
E si tratta di ben altro
E che si occupa di informazione economica e finanziaria in questo Paese lo sa bene
Dunque una
Un invito
A sedersi attorno a un tavolo
Per vedere se si possa secondo voi se si debba
Se uno dice si debba riferimento al diritto di essere informati ma forse perché no se si debba anche
Per mantenere
Tutto quanto di positivo
C'è nel rapporto tra pubblicità informazione non possiamo dimenticare siamo dei giornalisti non possiamo dimenticare che la pubblicità fa vivere
L'informazione la massima Pardo d'informazione nel nostro Paese
Noi abbiamo bisogno
Come dell'aria che respiriamo del pane che mangiamo
Di un rapporto corretto
Tra l'informare il promuove
Di una trasparenza
Come l'abbiamo chiamato
Certi questo non basta
Non basta perché ci sono responsabilità dei pubblici poteri
E devono essere assunte in quella sede come esistono responsabilità degli operatori che gli operatori si devono essere
Ma se è vero ad esempio che la spartizione della torta pubblicitaria
Può condizionare largamente può largamente inquinare o deformare l'informazione complessiva di un Paese avanzato come il nostro io non credo che i pubblici poteri possano disinteressarsi totalmente
Di un problema di questo genere
Se è vero che la via dell'autoregolamentazione va praticata
Va percorsa fino in fondo che è possibile
è pur sempre vero che nessuno può essere sottratto il proprio giudice naturale
In questo senso secondo me
C'è un buon punto di equilibrio nella proposta di legge Rodotà per quel che riguarda
Alcune alcuni punti di disciplina legislativa
Su fenomeni di di ambiguità
Nella figura del giornalista
Detto tra parentesi questa non è soltanto nell'interesse del pubblico questa anche dall'interesse stretta immediata e diretto miti di chi fa questo mestiere e rimedio non ci tiene a essere confuso con chi anziché essere semplicemente sul libro paga del provveditore e anche sul libro paga di qualcun altro
E allora rapidamente quello che
Ci proponiamo
Noi sappiamo bene che non è questo
Il solo
Problema
Di grosso spessore
Che i giornalisti italiani hanno di fronte otto ma sicuramente è uno dei problemi di grosso spessore
E sicuramente strettamente connessa con gli altri che si chiamano accesso alla professione
Che si chiamano rapporto con il con il potere coi potentati politici e quindi lottizzazione e spartizione
Che si chiamano rapporto tra pubblico e privato
Nella uso di quel bene comune che è lettere
E via disse
E qui sono direttamente chiamati in causa
Gli organi della professione anzitutto all'Ortica
Io condivido abbastanza quello che ha detto poco fa Rodotà è una sua valutazione molto severa
Lo dirà che l'ordine dei giornalisti è stato
Per molto tempo
Assente
Su questi temi e Dio sa se avesse
Cioè si interessi a cogliere l'opportunità di intervenire su questi temi per
Giustificare in qualche modo la propria esistenza
Di recente l'ordine dato
Segnali di una ammette
Inversione di tendenza
E questo è non rassicurante perché non abbia bisogno di essere assicurati ma incoraggianti
Per i giornalisti che fanno questo tipo di discorso l'abbiamo avuto le prese di posizione
Di ordine regionale importanti quello dalla Lombardia quello subalpino abbiamo avuto dichiarazioni di intenzioni mette da parte della nuova presidenza dell'ordine nazionale di giornalisti
Pongo ancora di recente a un convegno a Milano il presidente nazionale dell'ordine il collega Morello
Che e qui anche oggi
Diceva con chiarezza
è un problema che l'ordine
Al contributo di esperti che io qui ringrazio ringrazio in particolare Tito Cortese per gli stimoli e le sollecitazioni che sono venute anche noi come ordine professionale certo molto dipende dal cambiamento che c'è stato una professione che qui non ricordo nei dati numerici ma che richiamo per ripetere sia pure a titolo personale
Quel che diceva anche credo Muzi Falconi cioè l'opportunità di distinguere all'interno dell'ordine dei giornalisti
Tra l'albo di chi fa promozione e l'albo di chi fa giornalismo critico incluso questa presso ispezione tanto tanto per per capirci dico questo perché diversi sono i modi le responsabilità deontologica
E non già perché condivida ragionamento del direttore di Amica ricordato ama fine quella pressato articolo su su Rinascita che era stato citato anche da cortesia direttore di Amica diceva d'Italia
Unico paese d'Europa occidentale non è vero nemmeno questo ma non ha importanza dischi italiani è l'unica ad aver l'ordine come a dire che non ci sarebbero i furti se non ci fosse il tribunale
Soprattutto se non ci fosse un Codice chiarire prime è un magistrato che egli persegue per parte nostra
Ecco la risposta che dovevo dare gli stimoli e alle domande che sono state poste per parte nostra intendiamo
Attivare maggiormente questi tribunali deontologici e tale volontà cento eviteremo di realizzare con la collaborazione della Mitchell ha prevalso una sala stampa con i quali intenderemmo anche tener desta l'attenzione su questo problema
Con iniziative congiunte la difesa della professione ma anche a difesa del cittadino del lettore non mancherà nemmeno il nostro contributo sotto la forma di pareri in questo caso non rituali sulle iniziative legislative presentate dall'onorevole avevo dotta nome della sinistra indipendente del PC e dall'allora ministro Altissimo a nome del governo le commissioni nostre giuridica culturale stanno già lavorando su questo del resto la stessa pubblicazione dalla proposta di legge non lo ottanta sul nostro organo ufficiale voleva essere non solo una dichiarazione di intenti
Un'apertura di dialogo al nostro interno ma proprio l'indicazione di una preferenza perché questa preferenza al disegno di legge
Prodotta ma per ragioni che strettamente si connettono a ruolo istituzionale dell'ordine
Dei giornalisti peraltro ha proposto a Rodotà che è stata presentata il sei dicembre ottantacinque è stata assegnata in commissione il tredici giugno scorso non si ha notizia
Di di indicazioni di relatori questo ci fa temere nostro lungo iter che che la spetta per l'interesse che l'Ordine professionale rileva in questo settore per la stretta connessione che ovviamente involge la funzione informativa abbiamo avuto un incontro con il presidente dalla Commissione preti per sollecitarlo appunto
Apollo all'ordine del giorno completi ci siamo impegnati gli farà avere una memoria nostra vuole essere un contributo appunto il ed un assenso non possiamo dimenticare che in materia c'è anche una direttiva dell'accusa dalla Comunità europea è una direttiva nel settembre dell'ottantaquattro
Che parla sicché si riferisce alla pubblicità ingannevole anche l'Italia dovrebbe adeguarsi ricordo
Che la direttiva afferma che ci dovrebbero essere organi pubblici amministrativi e giurisdizionali di controllo della veridicità del messaggio anche se questo nulla toglie a all'esistenza di organismi che esercitano l'autocontrollo deve tutte queste sia la la direttiva europea sia tutte
Le proposte dei disegni di legge in argomento sono documentati non solo dall'opuscoletto che vi è stato distribuito ma anche da quel libro credo lì sul tavolo davanti al modello adottato eccesso un saggio del professor Rocco poco dedicato appunto all'analisi puntuale di questi aspetti potrei solo aggiungerà la documentazione amplissima del professor Lupo portai solo aggiungere che anche quel documento della Pontificia Commissione sugli strumenti della comunicazione sociale che più noto come comuni Progressio quando parla di pubblicità dice poi le stesse cose del visioni del futuro re Rodotà non a caso quando parlano di pubblicità
Contrasta anche le concentrazioni monopolistiche
Quindi due linee di azione e chiudo per parte nostra allora anzitutto un ripensamento
Della deontologia ai fini di utilizzare appieno le potenzialità che ci sono date dalla legge e di onorare i doveri dell'autogoverno dall'altro lato
Un contributo a una visione piena a chi opera per fissare chiare regole del gioco da chi come molti Falconi lo fa per la sua parte a chi lo fa sul versante del legislativo grazie
Grazie a te
Do ora la parola al dottor Sortino che direttore generale della FIEG
E vorrei aggiungere
Mano mano che in qualche modo la mia miopia riesce a intravedere
In sala
I colleghi e gli amici che arrivano vorrei aggiungere che ho visto proprio poco fa Giuliana Del Bufalo segretario
Della federazione nazionale la stampa che ringrazio quindi di essere fra noi intravedo Miriam Mafai che prima cortesia citato
Tutti gli altri che per il momento di mentire solo perché onori vedo oppure
Non li conosco direttamente
Vorrei così dire di essere d'accordo su quasi tutto quel che è stato detto
Di avere invece qualche dissenso dire qualche rilevante dissenso su quello che non è stato detto o più esattamente sul fatto che non sia stato detto
L'accordo il mio accordo riguarda innanzitutto l'importanza della pubblicità quale strumento di esistenza dei mezzi di informazione come è stato detto da tutti i relatori la pubblicità fa vivere quindi non una demonizzazione della pubblicità quale il nemico dell'informazione mi pare che tutti i relatori hanno l'hanno negata dicendo che la pubblicità e condizione
Necessaria anche se non sufficiente ovviamente dell'esistenza di una libera informazione
Altrettanto d'accordo sono sul fatto anche questo è stato detto
Che i mezzi sull'esigenza che Maddie siano credibili
Perché se non sono credibili non hanno fui tori cioè non hanno le tornano spettatori se non hanno né lettori né spettatori probabilmente anzi sicuramente non hanno nemmeno pubblicità e quindi se non hanno pubblicità e il cerchio si chiude
Non possono esistere
Vero è che ho letto nell'articolo della signora Mafai che c'è qualche dubbio su questo cioè si dice giornali poco credibili aumenti hanno le vendite quindi c'è quella quell'angosciante domanda finale quello o no finale che rimette tutto in discussione cioè credibilità sembra diventato non necessario supporto della diffusione dell'affermazione di un giornale ma non credo che sul fondo può può essere un fatto di bel momento ma credo che sul fondo la affermazione di un mezzo si basi e continuerà necessariamente basarsi sulla sua credibilità se su tutto questo sono d'accordo su che cos'è il disaccordo il disaccordo e che mi pare non sia stato detto abbastanza o non sia stato sottolineato abbastanza
L'origine di questa situazione della quale oggi si discute
Nato dal fatto che in Italia un mezzo emergente sera televisione ha cominciato a mischiare comunicazione e pubblicità senza distinguere una dalla
Dispiace dirlo lo ha fatto il mezzo televisivo privato che però quanto meno aveva non dico degli alibi ma delle attenuanti perché Rizzo ricavava dalle introito pubblicitario le uniche entrate
Ma dispiace dirlo lo ha fatto anche e soprattutto il mezzo televisivo pubblico
Questo è un Paese nel quale esistono regole legislative di regolamentazione della pubblicità sul mezzo pubblico
Per la verità esistono anche per il mezzo privato ma quelle sono scritte in modo da da non essere regole cioè sono delle regole burletta sono delle regole senza sanzioni delle delle norme meno che perfette ci insegnavano
A scuola
E ma esistono invece delle regole precise cogenti nel campo della
Pubblicità sul mezzo pubblico
Ecco per aggirare queste regole si è fatto una si è scelta una soluzione all'italiana poiché quelle regole riguardano la pubblicità si è detto che queste altre cose non sono pubblicità
E quindi praticamente no assistiamo indifferente e pacifici al fatto che Pippo Baudo e Lino Toffolo
E salto promuovono pubblicizzano il marchio di una di una ditta commerciale
E che tutto questo non ti sa bene che cosa sia ma tutto è meno che pubblicità questa non entra nelle valutazioni pubblicitarie non entra nei tetti pubblicitari non è considerato giuridicamente ai sensi della legge pubblicità
Il che mi pare abbastanza scandaloso
Abbiamo
Porto una testimonianza
Considerato un risultato storico quello che abbiamo ottenuto nell'ultima riunione della Commissione paritetica
Previsto dalla legge tra la RAI e gli editori per la fissazione del tetto pubblicitario abbiamo ottenuto per la prima volta nella storia della RAI
Di fare entrare in un accordo sul tetto pubblicitario
Un qualche cosa che riguardi le cosiddette sponsorizzazioni
Lo abbiamo ritenuto storico non perché siamo soddisfatti
Di quello che abbiamo ottenuto cioè una certa riduzione percentuale delle entrati da sponsorizzazioni realizzate se nell'ottantasei
Ma non riteniamo storico perché la prima volta che sotto un capitolo un titolo pubblicità si parla di sponsorizzazioni perché incredibilmente fino a questo momento tutto quello che la televisione
Pubblica e privata fa nel campo delle cosiddette e sottolineo cosiddette perché di pubblicità si tratta non non non pigliamoci in giro delle cosiddette sponsorizzazioni non si sa bene perché non viene considerato pubblicità
Allora se questa è la situazione e dobbiamo renderci conto e Muzzi Falconi l'ha detto
Che il mercato pubblicitario è un mercato unico
I mezzi sono diversi le forme insomma diversi ma gli utenti sono sempre gli stessi
Se il mercato pubblicitario e unico e se l'utente alla possibilità di fruire
Di mo'di modi di presentazione della pubblicità così insinuanti così penetranti quali sono quelli che attengono alla cosiddetta sponsorizzazione
Evidente che una parte del finanzia dei dei gli investimenti pubblicitari si indirizzano verso questo tipo di forma
Di presentazione pubblicità
Se essi si indirizzano verso questo tipo di forma di presentazione pubblicitaria che cosa succede
Che gli altri mezzi per restare sul mercato cercano di inseguire il mezzo concorrente sullo stesso terreni
E quando lo fanno succedono le cose delle quali tutti i stanno parlando
Ora io non dico non vorrei enfatizzare un polo rizzare tutto solo su questo problema sarei cieco nel dire che il solo questa è la causa di quello che sta avvenendo per cui di ciò di cui stiamo discutendo stiamo discutendo
Ma mi pare importante sottolineare che questa e sicuramente una delle quali
E che se quindi il discorso vuole essere concreto bisogna sì bisogna trovare il modo di sì trovare un'alternativa a questa che sembra alternativa drammatica per i giornali cioè vivere da andandosi l'anima o morire coll'anima pura grazie
Grazie al dottor Sortino
Credo che ci ha dato spunti per le sollecitazioni per una serie di risposte e di valutazione
Lavoro la parola a Valerio legale Michele del comitato di redazione di amiche per una
Breve comunicazione che credo sia molto interessante
Dunque una piccola precisazione io sono della redazione di amica che del comitato di redazione dei periodici
Diciamo dell'ex editoriale Corriere della Sera
Che adesso è un'unica società con la Rizzoli e concentra ventiquattro testate periodiche credo che questo sia un tipo di concentrazione che non è mai stata rilevata da nessuna legge ma forse che dovrebbe farci un attimo riflettere
Dunque io credo che sia inutile parlare del documento di amica che in tutte le cartelle nella cappella come tutti abbiamo vorrei parlare un attimo di come è nato questo documento perché è stato un documento
Difficile certamente e ovviamente per noi è importante ma sicuramente sofferto amica è una testata che tutti conosciamo e che non è tanto dissimile
In quanta condizionamenti pubblicitari da altri periodici specializzati forse riesce sempre ad avere dei primati e quindi anche sul piano dei condizionamenti pubblicitari è riuscita a avere un primato
Forse nuovo a addirittura quello di fare dei servizi tratti totalmente da cataloghi pubblicitari fare una copertina che altro non è che un'inserzione pubblicitaria
Di uno stilista perché comparsa addirittura nello stesso giornale come pubblicità tabellare questi sicuramente sono dei primati pure nel mondo dell'informazione condizionata
Di fronte a questi fatti è nato questo documento documento che è nato vede è stato elaborato in una settimana fra due assemblee in cui sono emersi da parte dei colleghi una sensazione iniziale di impotenza di fronte a un condizionamento che era così grande così
Denso di miliardi
Così Forte forse per cui la prima sensazione sì ci rendiamo conto che non è giusto e ci rendiamo conto che qualcosa bisogna fare ma che cosa si può fare di fatto questo succede dappertutto e quindi quali strumenti abbiamo allora nonostante questi dorate è prevalsa la sensazione che comunque qualcosa bisognava fare quindi è nato un documento molto Complesso molto elaborato eccetera da questo documento è nato un esposto del comitato di redazione che è stato mandato allora l'ordine dopo un po'di tempo si è pronunciato con un documento che è molto importante perché contiene dei nuovi strumenti a cui se vogliamo possiamo attaccarci per andare avanti per andare avanti su un Codice di deontologia che credo a tutti noi dovrebbe interessare ritornando a la situazione della redazione di amica
Devo dire che questo documento è stato sofferto il perché è stato poi oggetto di una serie di intimidazioni di minacce di ne devo parlare con l'editore come si fa a fare questo giornale senno
Di richieste di pubbliche dissociazioni a un documento che era stato sottoscritto all'unanimità da tutta la redazione
Ciononostante pur con questa sensazione di timore pur con molta paura fra quelli che non so cosa si sentivano più deboli di fronte a questo mostro dalla pubblicità
Pur rendendosi conto che fondamentale perché se no alcuni giornali non vivrebbero
Si è andati avanti ecco io credo che l'unica cosa veramente importante
Di questo risultato ottenuto è che da questa vicenda di amica si può dedurre che non è vero che non si può fare niente ecco sostanzialmente che se si vuole se ci si crede veramente gli strumenti ci sono forse sono deboli ma poi ci sono deboli perché noi in fondo pensiamo di non averli o non li vogliamo usare allora certo è vecchio dibattito sull'ordine però nel momento in cui in un Paese non ci sono leggi che regolano qualche cosa dobbiamo usare lo stilista ometti che abbiamo e allora forse dipende proprio da noi ridare vitalità Harlow ordine
Perché l'ordine nel momento in cui viene stimolato in maniera forte convinta eccetera B anche l'ordine aprendo una posizione allora io credo che il discorso sia proprio questo sequestro di ragionare su che cosa vuol dire la nostra professione ragionare su i nostri diritti che poi dopo finaliste diritti altro credo che non sono dei diritti di chi ci legge perché certa ne abbiamo
Codice deontologico
Da cui deriva la nostra credibilità e anche diciamo il nostro orgoglio professionale però questa pace deontologico è un codice che ha senso se tutela noi dai condizionamenti e si tutele più che altro i lettori de condizionamenti quindi è un Codice indotto perché io credo che prima di tutto il nostro dovere che è un diritto ma è un dovere è quello di informare correttamente
Allora è una battaglia difficile io mi rendo conto che la lotta forse un termine demodé però io credo che l'abbiamo smettere di pensare che le mode cioè è una battaglia per la credibilità di noi che lavoriamo in questi giornali che ci siamo sentiti dire
Hanno una ragione di esistere solo in quanto sono veicoli pubblicitari
Ecco allora dipende forse da noi darle un'altra ragione di esistere perché questi famosi mensili specializzati con un basso indice di vendita sono comunque dei mezzi d'informazione fatti da giornalisti allora io credo che se noi cerchiamo all'interno di questi giornali specializzati di fare seriamente il nostro lavoro
Forse avrà potranno vere uniti si diventa superiore potranno avere una cultura e una credibilità superiore è forse diventeranno anche qui interessante sul piano pubblicitario
Ecco io credo che questo ordine che ha trattato su seicento ricorsi solo diciannove
è di tipo deontologico io non non so ma non me la sento di prendermela con l'ordine è certamente se ci sono vuol dire che ci sono stati diciannove ricorsi deontologici e seicento ricorsi su altre materie
Ecco allora io credo che se noi incominciamo all'interno alla nostra professione prendendo sì conto che è una goccia in un mare a muoverci a credere in quello che facciamo a credere che qualcosa si può fare beh io credo che abbiamo già iniziato una battaglia molto importante
E poi ci saranno le leggi però lo sappiamo è storia che le leggi arrivano Sempre dopo
La realtà che ci circonda che le leggi finiscono sempre per essere una fotografia dell'esistente io credo che da questa nostra esperienza dall'esperienza di altri perché l'Ordine di Torino sia pronunciate alle tre partitamente importanti
Ne può derivare solo queste a vediamo di muoverci noi in prima persona di credere nelle cose in cui facciamogli fare qualcosa
Quale abbiamo dimostrato molti altri colleghi hanno dimostrato che se si vuole qualcosa si può fare quando arriveranno le leggi io credo che l'unica cosa da sperare e l'unico piano su cui ci possiamo muovere e che queste leggi non siano la fotografia poi di una realtà squallida e squalifica ecco credo che questo sia l'unica otto conclusione che io posso trarre da questa esperienza
Grazie
Do la parola verso a Paolo Bafile che il consigliere nazionale dell'Aiart l'associazione ascoltatori radio telespettatori
Se tutti mantengono i tempi ci riusciamo però io adesso devo rubarle un pochino
A Baghdad Bafile
Per dire che i colleghi di Milano che avevano dato una loro adesione molto ampia questo incontro non sono potuti venire per la semplice ragione che la riporto di Linate è chiuso per medie quindi ci hanno telefonato per dire che sono qui
Anche loro idealmente e soprattutto
Voglio ricordare l'adesione che avrebbe portato qui al convegno il presidente dell'ordine di Milano De Martino che anche noi non è potuto venire per le stesse ragioni
Con l'AIAF abbiamo dato vita con trenta associazioni interessate a vario titolo ai problemi della comunicazione ad una convenzione per il diritto a comunicare che si riunì prima Palazzo Braschi nell'aprile dell'ottantacinque e poi ancora presso le ACLI sempre nel novembre dell'ottantacinque
Ci siamo naturalmente fatti interpreti di interessi diffusi cioè interessi degli utenti in questo campo ed abbiamo esaminato soprattutto i problemi
Inerenti alla
Emittenza radiotelevisiva al sistema radiotelevisivo
Ora noi tutti sappiamo che in Italia abbiamo un sistema misto radiotelevisivo nel nostro futuro
Ma per ora inattesa del suo avvento ci dobbiamo contentare di questo non sistema o di pseudo sistema se si preferisce che all'estero
Viene chiamato con molto poco molta poca invidia e molta ironia il sistema italiano che è caratterizzato come sappiamo da residui soprattutto psicologici del vecchio monopolio pubblico da un pluralismo più apparente che reale
Da network privati
Che hanno evidenti vocazioni oligopolistico e e poi infine da una emittenza locale fiorente nel numero ma gracile gracilis sì ma nelle strutture
E asfittica come risorse
Questi elementi coesistono e confliggono
In un disordine piuttosto pittoresco
Al quale noi abbiamo dato anche un nome anglofono e accattivante di deregulation
Termine quantomai improprio
Perché lo abbiamo interpretato in sostanza come mancanza di regole cioè come sregolatezza
Ora in questo quadro il problema della la funzione ruota la pubblicità
Rimini comunque rilevantissimo
Con qualche semplificazione o approssimazione noi sappiamo che la pubblicità
è considerata come un mezzo dall'emittenza pubblica
Che può fare assegnamento su un cannone
Ma è infine per l'emittenza privata
L'emittenza pubblica in altri termini vende programmi ad un pubblico l'emittenza privata vende un pubblico a degli inserzionisti pubblicitari questo lo sappiamo una modo un po'schematico e approssimativo di rappresentare la realtà
Ma anche questa distinzione pur così schematica sta perdendo i suoi contorni la sua consistenza perché anche la RAI in pratica sta tenendo dei comportamenti sempre più somiglianti all'emittenza privata
Per la pubblicità quindi abbiamo due problemi su cui volevo richiamare la vostra attenzione uno quantitativo e uno qualitativo quello quantitativo naturalmente è dato dalle dosi di pubblicità
E quello quanti qualitativo sul contenuto dei messaggi
Due minuti
Su ciascuno di questi due punti
Cominciamo dalla quantità della pubblicità cioè l'affollamento
Finora i tetti stabiliti per legge sono più apparenti che reali il venti per cento
Parla sempre dell'emittenza televisiva stabilito per i privati è in pratica un non tetto perché anche sul piano delle intese private
Gli stessi Utenti di pubblicità hanno capito che il venti per cento rappresenta un un un un limite che neanche il vederlo il telespettatore più dotato di sopportazione potrebbe tollerare
Ma d'altra parte non può diventare quello della massima sopportazione da parte del pubblico il criterio per stabilire urne un tetto
I pubblici poteri poi tendono sempre sempre per privilegiare l'esistente e per rendere legale ciò che già esiste anziché a mettere un tetto vero alle emittenti private ammettere un tetto finto anche alla RAI
Recentemente si parla di un aumento da seicentotrentasei miliardi di quest'anno al settecento trentuno del prossimo
Ora tetti così alti determinano una concorrenza spietata e spregiudicata fra emittenza pubblica emittenza privata
Un inseguimento a tutti i costi e con ogni mezzo della massima audience e quindi una sostanziale privatizzazione della RAI che opera nel mercato né più né meno come se fosse la più grossa delle private
Gli indici di ascolto diventano così l'unico criterio per valutare la qualità l'importanza di un programma diventano in realtà i moderni idoli di questa nostrana civiltà delle immagini
Insomma noi riteniamo che come l'occhio viene considerato il padre di tutti i vizi umani
Così l'eccesso di pubblicità badate l'eccesso di pubblicità non la pubblicità si sta rivelando come il padre di tutti i possibili vizi televisivi
La pubblicità infatti sta debordando fin dentro i programmi e condiziona pesantemente il loro contenuto è stato già rilevato molto meglio di me da altri che mi hanno preceduto
La tv la pubblicità in altri termini tendono sempre più a diventare la stessa cosa
Spettacolo informazione e pubblicità tendono in altri termini ad amalgamarsi
E a confondersi al punto da rendere perfino difficile al telespettatore la distinzione di questi elementi
Ora nonché la classe politica non abbia percepito l'importanza di questo problema ma lo ha percepito esclusivamente come un fatto di mediazione di interessi
è chiaro che essendo la torta pubblicitaria unica esiste un conflitto di interessi tra la RAI e Ina grandi network tra tutta l'emittenza nazionale e l'emittenza locale che rischia di essere schiacciata in questo incontro di giganti
Poi tutta la comunicazione radiotelevisiva presa nel suo insieme confligge con gli interessi della carta stampata questo è evidente sembra che la classe politica abbia sufficientemente dato attenzione a questo problema però non è solo sul piano della mediazione degli interessi dei gruppi interessati che si può
Pensare di risolvere questo problema perché interesse diffuso del telespettatore risulta il grande assente anche nei progetti di legge che giacciono davanti al Parlamento
Ora
Il fatto che la pubblicità diventi sempre più persuasiva non mi allarme Rebbe molto
Ma il fatto è che diventa sempre più invasiva pervasiva inclusiva
E qual è il rischio di questo questo prevalere della pubblicità su tutti gli altri elementi della commissione radiotelevisiva cioè sullo spettacolo che sull'informazione di a vere una tv senza valori una tv senza cultura
Questa omologazione verso il basso dei programmi banalizzazione dei messaggi
E la tv intesa sempre più come un mezzo di imbonimenti o pubblicitario anziché come uno strumento di crescita culturale e civile
Con programmi che sono sempre più contenitori contenitori ambigui è stato detto questa mattina oppure supporti di pubblicità
I telespettatori degradano sempre più vengono visti come possibili consumatori acquirenti dei prodotti reclamizzato anziché come i naturali destinatari
E partecipi della comunicazione radiotelevisiva
Ora come conclusione un po'semplificata buona parte della sorte della televisione dipende dai picchi di pubblicità
A tetti alti corrisponde la situazione attuale
Che conosciamo benissimo
Attenti più bassi si avrebbe prima di tutto una sdrammatizza azione di questa competizione così aspra per la conquista della audience
E quindi probabilmente une miglioramento indotto dei programmi
L'altro punto su cui volevo sono dieci io avevo a scuola mi avevano parlato di un Fabio Massimo il temporeggiatore ma non di un Fabio Massimo mi hanno dato più gravi soldi implacabile con controllo del vivente comunque un minuto solo per dirvi del secondo punto cioè il contenuto della qualità il controllo sulla qualità dei messaggi pubblicitari
Noi sappiamo che la RAI
Attraverso la sana Cissé esercita un controllo preventivo sui messaggi pubblicitari che manda in onda escludendo quelli che possono rivelarsi dice educativi o pericolosi
O i responsabili o che possono turbare la sensibilità dei ragazzi questo sistema ha funzionato fin quando c'è stato il monopolio ma l'emittenza privata
Ha avuto meno scrupoli il risultato è che oggi esistono due pesi e due misure
E che sporto rifiutati dalla RAI per ottimi motivi poi passano nelle private tutto ciò che fa la RAI quindi per rispettare le personalità del bambino
Il suo equilibrio emotivo ed evitare ad esempio che gli vengono proposti in dei modelli di comportamento antisociali viene vanificato dalle private basta premere un tasto del telecomando
E quello che si è voluto evitare in realtà viene si si verifica ciò si risolve in una in un'assurda licenza di nuocere che viene di fatto riconosciuto alle private
Il sistema di controllo quindi deve essere unico e i criteri gli stessi e bisogna andare oltre alcolici delle alta pubblicitaria perché un'autodisciplina comune a tutto il sistema misto mi pare che si impone ed è uno dei punti questo su cui la convenzione di cui vi ho parlato si batte da fatto anche a questo proposito delle proposte precise anche portate di persona al al ministro Gava affinché questa questa strana
Concorda Anza venga avvenga
Ho concluso si è soliti in realtà identificare il servizio pubblico solo con la RAI
Ma in realtà tutti questi problemi probabilmente verrebbero automaticamente risolti il giorno in cui prevalesse l'opinione da noi fermamente condivisa
Che tutto il servizio radiotelevisivo in realtà servizio pubblico né più né meno come viene per i trasporti come avviene per la scuola indipendentemente dalla natura pubblica o privata dell'ente concessionari
Credo che questo sia il punto centrale a proposito della pubblicità nella televisione Grazia grazie mentre chiamerei qui al tavolo Vincenzo vita responsabile territorio del partito comunista italiano due comunicazioni di servizio la prima riterrete l'organizzazione dei nostri lavori che a mezzogiorno e mezzo a mezzogiorno e trentacinque si chiudano come si dice le iscrizioni a parlare quindi inviterei chi volesse intervenire proprio per avere una previsione a farlo abbastanza subito l'altra comunicazioni servizi un po'questa
Vorrei invitare per assolvere un attimo alla funzione di moderatore sia pure in modo molto in organico chi interviene a ricordare un attimo il proprio intervento che c'è una proposta concreta presentata a questo tavolo
Da Tito Cortese
E che in qualche modo ha raccolto già duri interventi c'era una qualche adesione almeno un qualche interesse non soltanto da Muzi Falcone ma anche dall'onorevole Rodotà ed altri interventi ecco volevo invitare un attimo riferirsi anche un attimo anche alla proposta che abbiamo presentato grazie
Naturalmente il mio è un un intervento
Esterno alla
Al lavoro che giustamente si è promosso con questa iniziativa
Mi auguro sia una
Un itinerario più vasto in quanto il problema della pubblicità nei suoi rapporti con informazione
Per tanti versi oggi forse quello centrale
Quando uscì confronta con il modo la comunicazione
è abbastanza ovvia l'adesione all'epoca quelle che sono state le proposte qui avanzate in quanto tra i firmatari della proposta di legge che nella dicembre nell'ottantacinque fu presentata alla Camera
Insieme a Stefano Rodotà vi erano diversi
Deputati del gruppo comunista
Al tema si è cercato di dare uno spazio anche consistente in un po'nel corso dell'attività che ci sta svolgendo da parte nostra sul fronte comunicativo
Stiamo preparando una convenzione nazionale sui mezzi di comunicazione di massa che si terrà a Roma il dodici tredici e quattordici di marzo
Che dovrebbe anche su questo argomento ipotizza delle linee di intervento aperte e un po'quello schema che si cercò insieme a Stefano Rodotà di utilizzare
Nel preparare la proposta di legge vale a dire di presentarla in una forma di bozza aperta proprio agli operatori giornalisti e pubblicitari vorremmo fosse un po'un criterio anche più vasto quando si interviene nel mondo dell'informazione io quella breve spazio che direbbero vorrei però sottolineare un altro punto un po'dando per scontata diciamo la parte che qui si è trattato la nostra adesione e cioè una sottolineatura che mi pare pubblicata in questa fase io credo che ogni fase anche nel mondo dell'informazione debba essere colta nella sua specificità
Anche parlare di questo tema oggi è diverso profondamente
Da quanto è stato per esempio ricordo dibattiti passati in altre fasi
Noi oggi stiamo vivendo in modo d'informazione a mio avviso una vera e propria fase di passaggio profonda
Una di quelle fasi destinati a segnare poi nel tempo magari più di quanto oggi noi stessi ci rendiamo conto le stesse vicende della comunicazione in Italia io credo insomma siamo un po'nei pressi di uno di quei mutamenti simili per qualità entità portata che pure in passato in qualche occasione abbiamo verificato penso i primi anni Settanta penso al all'inizio dell'ottanta fase diciamo della
Spinta liberista neo conservatrice oggi siamo di nuovo in un momento cruciale di passaggio quindi mi pare importante in scrivere anche questa tematica in questa cornice
E in che senso siamo in una fase di passaggio beh ciò una differenza ce ne sarebbero tante ma una tra tutte io credo oggi debba essere
Messa in luce rispetto a solo qualche anno fa il mondo dell'informazione oggi largamente un mondo dinamico anche sotto il profilo economico e finanziario e dunque il suo rapporto con il mondo politico si sta trasformando rapidamente
Beninteso non voglio qui dire che il rapporto con i partiti
In modo specifico con i partiti governativi
Con la politica si sia affievolito anzi in taluni casi questo rapporto a modalità persino più rozze proprio perché poi i tempi come dire non sempre si evolvono in meglio però la questione fondamentale se così si può dire e proprio questo passaggio del modo di formazione a sistema di imprese sistema regolato da convenienze soprattutto economiche direi più precisamente finanziari
E questo ha un'implicazione enorme porta con sé tante conseguenze anche sul terreno del rapporto tra informazione e pubblicità
Anche qui pongo un problema tra i tanti si potrebbero sottolineare
E i giornali oggi proprio perché tendono a diventare imprese attive
Aziende attive proprio perché tengono in qualche maniera a rendere illa proprio rapporto anche con il mondo esterno compreso quello politico ma solo quello politico
Più diciamo strumentale asset alla propria iniziativa alle proprie politiche finanziarie
Per i giornali oggi si pongono in modo diverso rispetto al mondo pubblicitario e non c'è dubbio
Tanto che forse alcune indicazioni così un po'generiche un po'di massima che negli anni passati ci sono pure lanciate su questo terreno oggi sono insufficienti
E
In particolare sono io credo che sia insufficiente limitarci a porre un problema di regolamentazione del rapporto tra pubblicità informazione benché questo sia un problema cardine
E in termini di proposte di legge in termini anche accordi come dire tra le parti così
Insufficiente se non
Tentiamo di cogliere come dire più in profondità qual è l'esigenza vera che oggi si pone al mondo dell'informazione propri momenti in cui agisce in modo più direttamente come dire imprenditoriale si pone più esplicitamente nel mercato
Senso più lato e quello d'informazioni in particolare con una propria forte come dire
Iniziativa soggettiva
Ecco io credo che il punto veramente nuovo che oggi ci si pone è di fare uno sforzo per
Costruire disegnare
In modo molto
Urgente e con una capacità anche di iniziativa molto netta una cornice nuova dentro la quale possa muoversi il mondo dell'informazione un sistema di regole che ne garantisca a questo punto delle cose l'autonomia reale d'autonomia nel suo senso più profondo
Non vi ho provato a indicare alcune strade naturalmente parziali tali comunque da richiedere un confronto molto serrato sarà uno dei punti la nostra convenzione appunto quella che stiamo preparando per la metà di marzo ecco una prima questione diciamo di
Regola generale una nuova iniziativa che riguardi tutto quanto il sistema delle comunicazioni quindi valorizzando fino in fondo l'intreccio tra i diversi mezzi e qui si pone subito l'urgenza di una normativa antitrust che riguardi l'intero sistema comunicativo e non quindi solo alcuni suoi pezzi
Qui aveva aperto una parentesi la chiudo subito nel campo dell'emittenza privata naturalmente siamo ancora al di sotto diciamo della della superficie minima perché la mancanza di una legislazione specifica
Voluta in questi anni
Come politica di deregolamentazione voluta dalle forze governative ha prodotto il notti guasti di cui oggi osserviamo le conseguenze ecco le facce di predizioni di qualche anno fa ci sono rivelate fin troppo tenui rispetto a quanto è avvenuto
Comunque una legislazione di sistema al cui centro di stia il problema della regolamentazione anti concentrazione antitrust l'altro punto qui un altro degli argomenti ecco di codici generale che sono
In qualche maniera impliciti anche la proposta di legge che si presentò con la Sinistra indipendente il problema di un'autorità di un'alta autorità
Che abbia possibilità ruoli e poteri di intervenire
Per far sì che le regole del gioco siano complessivamente rispettate e oggi abbiamo un grande spezzettamento di potere nel mondo dell'informazione
Abbiamo una commissione parlamentare che si occupa della RAI abbiamo più Commissioni parlamentari che hanno a che vedere con il mondo dell'informazione abbiamo un garante che si occupa del mondo dell'editoria abbiamo il Governo che spesso interviene e non sempre a ragione
In questo campo
E talvolta magari non interviene quando forse un suo intervento sarebbe necessario nel pensiamo che è questo spezzettamento sia funzionale al crescere di potere in un regolamentati e comunque così forti da comprimere l'autonomia dell'informazione l'idea di un'alta autorità
Svincolata un ovviamente
Da una pura logica di confronto tra partiti indispensabile a questo tutte le cose e concludo proprio tornando all'argomento quindi escussione tutto questo ha profonde implicazioni sulla problema della pubblicità e dell'informazione perché noi pensiamo
Enorme
Noi stiamo per esempio battendo ci perché le sponsorizzazioni vengono considerate anche nella discussione parlamentare sul famoso tetto pulsar della RAI per la RAI all'interno del tetto unicità età non si capisce perché le sponsorizzazioni possano godere di una propria come dire proprio la Provenza una franca dando luogo a quelle vere e proprie
Siamo violazioni anche del del buon gusto tra le altre cose che sono diventati spesso i contenitori radiotelevisivi cui pubblicità informazione sponsorizzazioni sono tutt'uno
Non so c'è un programma della RAI lo cito perché è un esempio macroscopico a questo riguardo
C'è un brano della RAI che va in onda in queste settimane che si chiama posseggono dico l'avrà visto chiamateli in cui la pubblicità non è solo come dire indiretta è un po'occulta un po'allusiva è parte integrante è il programma cioè è quello non è altro il resto è come dire una sceneggiatura a mio avviso anche un po'scialba che accompagna una lunga come dire vicenda pubblicitari e questa è una tendenza tragicamente
In atto ecco quindi prevenire al punto che noi qui stiamo discutendo io credo che ci sia in sostanza di puntare a questa cornice più generale e da subito sul punto dell'affollamento delle sponsorizzazioni di una regolamentazione anche di comportamenti precisi
Vi siano già dei passi in avanti che noi vogliamo appoggiare è un problema che riguarda il sindacato dei giornalisti l'ordine professionale
Non è un tema di facile soluzione perché gli scogli e i poteri con contro i quali ci si scontra sono enormi
Però attenzione io ricordo che anche in passato con nemmeno tanto lontano
Quando il movimento dei giornalisti e dei processi l'informazione ha posto alcune questioni all'attenzione generale e mi ha fatto dei problemi di democrazia e non solo problemi di categoria ha toccato anche dei dei punti positivi importanti ecco credo che sia un po'lo spirito su cui tutti assieme possiamo lavorare grazie Fabio Dani capo ufficio stampa della Esso e vice presidente della Federazione delle relazioni pubbliche
Ricordo che se proprio in questi ultimi secondi non c'è nessuno che si scrive riterrei chiuse le iscrizioni con altri cinque sei interventi che ho già qui annotati
E che io volevo portare avanti una testimonianza di di quello che è stato illa l'ottica in cui si è mossa un'azienda
Nel campo della comunicazione d'impresa come giustamente diceva ricordava Toni
Per quanto mi riguarda
Questa esperienza è stata molto indicative della necessità per l'azienda per l'ente che comunica della massima trasparenza della massima scissione entra dicevamo prima appunto le le varie forme di comunicazione è così
è stata un'esperienza è questo senso nostro estremamente positiva negli ultimi negli ultimi quindici anni purtroppo non in precedenti vite come tutti sanno i precedenti c'era un problema Cazzaniga che ha portato in altri gli altri Campi la problematica e la comunicazione comunque
Quello che mi preme di dire oggi e che
Dato dal punto di vista delle aziende
è un problema a mio parere dovrebbe essere un problema di efficienza perché verissimo quello che è stato detto qua da alcuni che le aziende devono essere ben coscienti del fatto che la perdita di credibilità
Dal né dei media e comunque di tutti i tramiti comunicazionali e qualche cosa che va ovviamente a svantaggio della della stessa e degli stessi obiettivi della comunicazione aziendale
Quindi a mio barriere si tratta di un problema di efficienza vera e propria quindi trasparenza e chiarezza nel campo della comunicazione aziendale sono finiscono per essere un problema di efficienza forse non certo non non non tutte le aziende probabilmente anzi per il dibattito in corso che su questi temi ci dovrebbe essere a mio parere una maggiore consapevolezza di questo è bene che chi enti di chi chi chi li spinge nel senso la chiarezza e la trasparenza sia in termini legislativi che in termini di autoregolamentazione sia consapevole che facendo forza sulla leva dell'efficienza le aziende stesse possano essere sempre più coinvolte in questo discorso
Perché altrimenti appunto non esce nessuno ma diciamoci Falconi non esce nessuno dall'azienda fino a a al consumatore finale diciamo così di di informazione
E
E quindi basarsi anche su questo tipo di interessi a mio parere oggettivo delle aziende in questo senso
La comunicazione impresa peraltro sono personalmente
Favorevole a una sempre maggiore invece integrazione su questo sono sono sono favorì una sempre maggiore integrazione all'interno delle aziende tra quello che che sono i vari settori pubblicità informazione eccetera ma integrazione e qui che s'vorrei che fosse ben chiaro il problema integrazione al punto di vista delle strategie delle politiche generali
Perché è chiaro che una comunicazione aziendale deve basarsi su politiche e strategie unitarie come unitaria e l'immagine agenda comunitaria deve essere la comunicazione dell'azienda
Politiche strategia unitaria e a mio parere non solo non significano
Diciamo
Mi miscelazione estranee
E poco chiare ma al contrario dovrebbero proprio significare chiarezza dei rispettivi ruoli chiarezza del del
Del del del del ruolo dalla pubblicità chiarezza e trasparenza il ruolo dell'informazione non pubblicitari e così via
Questo per quanto riguarda dicevo un'esperienza di tipo aziendale un altro brevissimo flash sulla invece come come vicepresidente la Federazione relazioni pubbliche Tognana
Volevo qui ricordare che anche anche questo a conferma dell'interesse di di tutto questo
Ciclo comunicazionale alla trasparenza e alla chiarezza volevo ricordare come la Federazione relazioni pubbliche sia da da da anni da sempre praticamente la sua fondazione
Una intessere si è sempre stata a interessata abbia sempre portata avanti i temi della chiarezza e la trasparenza i temi deontologici della professione
Vorrei anche ricordare che giacente al Parlamento come dell'onorevole Rodotà senza una proposta di legge
Che la Ferpi da da sempre sostiene e il cui punto chiave nel è si tratta di delle radio riconoscimento giuridico dalla professione non un ordine tutt'altro ma insomma riconoscente giuridico
A Trezzo un elenco praticamente e il il nostro la chiave di questa proposta di legge l'aspetto deontologico
Che che appunto evidenzia appunto ancora di più questa questa impostazione verso che sulle frequenze che da sempre la Federazione portata avanti e continua a portare avanti e continuerà a portare avanti con iniziative
In questo campo
Chiudo dicendo appunto che portando proprio il il saluto e l'interesse della federazione agli organi per gli organizzatori di questo tipo di
Grazie
Grazie anche per la brevità
Ora ho iscritto Franco venni della Federazione nazionale dei consumatori
Ringrazio gli organizzatori questo convegno per averci invitato
Intervengo perché ho sentito dalle riflessioni di questo dibattito
Alcune cose che
Mi sollecitano per lo meno l'intervento io vorrei fare due considerazioni di una banalità estrema il primo è la prima considerazione
Che nel mercato
Delle imprese e della comunicazione
Ci sono due
Due utenti fondamentale cioè due finanziatori fondamentali non dovete due finanziatori fondamentale
Uno il mercato dei di chi acquista questa comunicazione
E l'altro è generalmente quello degli sponsor
Cioè dei pubblici dei diciamo delle aziende che forniscono pubblicità
E questi due mercati ai quali genere impresa editoriale risponde
Non sono e non possono essere messi sullo stesso piano o addirittura in modo prevalente non rispetta l'altro se non tenendo presente una considerazione
Che la pubblicità ha un senso se esistono degli utenti che leggono quel giornale e che la pubblicità può diciamo essere data solamente a condizione che esistano degli utenti e non viceversa non mi risulta che possono esistere
Una pubblicità senza utenti non mi sembra che abbia un senso
La seconda considerazione quindi ha quindi di Riva una contratto alita una possibilità di contrattare da parte di chi dall'informazione
In funzione proprio di questo mercato prioritarie privilegiato che sono gli utenti la seconda informazione sta la seconda considerazione anche questo molto banale che le fonti di informazione sono tutti di parte o quanto meno diciamo sono tentate ridare informazioni di carattere tendenzioso tutte non e non credo che esistano
Angeli in questo in questo campo
Ora qui il discorso sulla la ratio che abbiamo dietro credo che sia anche questo un esempio antico credo che il commissionario di questa arazzo ha pubblicizzato da poco una battaglia una mettendo risalto chi lo pagava perché era questa la la la la logica ed è questa la logica che ci muove da sempre
Ora la professionalità sta però nell'interpretare le fonti e difendere gli interessi dei lettori
Questo è un servizio importante per il quale credo che tra organizzazioni di consumatori fra consumatori e giornalistici sia un'alleanza oggettiva
Che diciamo soltanto in momenti particolari può essere e soltanto per casi del tutto particolari può essere infranta ma l'alleanza sta né i fatti
La realtà sappiamo che è diversa i relatori lo hanno anche messo in evidenza basta sentire io non non riesco la mattina a avere un'informazione puntuale con quattro giornali radio perché scopro sempre delle delle variazioni o delle dimenticanze da parte o da quell'altro
Non ma c'è di più c'è anche chi nasconde
In modo
Voglio dire anche becero l'informazione è fatta di tante cose basta ad andare in banca per per citare un esempio non proprio diretto del giornalismo manda ai di informazione si basta andare in una banca non troverete mai i costi dei servizi bancari esposti fuori
E cioè l'apporto l'impossibilità da parte di utenti rendersi conto questo un esempio l'altro è rendere illeggibili le informazioni etichette contratti eccetera fa facendo in modo tale che la parte pubblicitaria sia talmente prevalente da far dimenticare o comunque mettere in Sud ordinò addirittura scrivere in corpi illeggibili
Le informazioni che invece interessano ai consoli cosa succede adesso nelle banche dati cioè cosa può succedere
Con questo tipo e di problematica su queste che sono le fonti primarie corrispondesse le fonti primarie
Ora le commissioni più pericolose che noi rileviamo non sono tanto guardate quelle di relazionali
O quelle de che bene o male sicure sono assolutamente inutili io stesso mezzo di quelli che gli azionari non se c'è scritto redazionale avevo pubblicità leggi mai difficilmente lo legge vedo delle pagine incredibili sui più grossi giornali italiani
Che vengono credo la maggioranza della gente saltate a piè pari eppure si parla di aziende si parla di informazione cioè mi sembrano delle scuse di tipo pubblicitario
Un però quelle già sono visibili sono la cosa più pericolosa è secondo me sono altre
Sono i giornalisti che diciamo sono in qualche modo consulenti di struttura di pubbliche relazioni cioè che offrono
La il bagaglio delle proprie conoscenze di rapporti personali di possibilità di mettere in mezzo la testata che alla quale in genere fanno riferimento per produrre contatti per produrre
Rapporti c'era quel sono secondo me le situazioni più difficili da gestire più più pericolose per il consumatore
Il giornalismo i giornalisti dicevo però sono per noi la parte più importante della una parte importantissima delle delle nostre alleanze e quindi credo che un colloquio molto franco e aperto fra le rispettive organizzazioni credo che debba esserci e debba avere dei delle proposte anche molto concrete
C'è il caso del codici di autoregolamentazione io vi cito soltanto quello della pubblicità che per noi è un esempio non felice
E vogliamo dei rom molta chiarezza
L'anno scorso è stato l'anno della sicurezza per le sicurezza stradale l'abbiamo fatto la campagna facendo una serie di denunce
Nei confronti del gran Giurì per ottenere che la pubblicità delle velocità oltre centoquaranta chilometri l'ora sancita dal nostro codice impossibile in quasi tutta Europa fosse
Eliminata
Abbiamo mandato molta documentazione stranamente il Gran Giurì dopo tre mesi ha messo in in discussione una pubblicità di una marca straniera qua la mi ci sembra molto strana questa cosa e TAR diamo ad avere un minimo di risultato nonostante che ci siano pressioni in in tal senso non soltanto da parte nostra queste cose non possono funzionare in questo modo codici di autoregolamentazione sono indispensabili
Sono fondamentali probabilmente debbono essere gestiti in modo più più diciamo trasparente
E ho finito e il volevo soltanto citarvi un paio di iniziative che le organizzazioni dei consumatori in modo unitario andarla prendere nei prossimi giorni
Sicuramente è quello della ripresa di questo discorso del sostegno alla legge
Di si legge sulla pubblicità e l'informazione
Perché noi riteniamo che sia uno dei punti fondamentali per poter consentire ai consumatori di decidere in modo cosciente e la seconda una richiesta d'incontro con una il Consiglio mi stazione della RAI per individuare modi e più organici di rapporto con diciamo le esigenze dei consumatori non solo in quanto a rubriche ma anche in quanto proprio a messaggi chi complessivi e metodologie di messaggio grazie
Grazie
Do ora la parola aver Torre Guastalla che è un collega che lavora nell'emittenza privata
Dunque mi pare chiaro che su una cosa siamo tutti d'accordo che la troppa pubblicità estremamente pericolosa
Però non mi pare che forse a sufficienza si sia messo in risalto alcuni altri aspetti
Ad esempio
Alcune grosse operazioni editoriali che si stanno mettendo a punto in queste settimane
Sono prodotte il caso Espresso Mondadori probabilmente con lo scopo di mettere su una grosso porno di controllo dei mercati pubblicitari di intere fette di settore
Che dietro il mercato pubblicitario c'è car grande capitale finanziario ed economico
E che quindi probabilmente l'obiettivo della nostra analisi dovrebbe andare al di là di questo gradino immediato che è quello dell'impatto della troppa pubblicità sui mezzi di informazione
Con la troppa pubblicità probabilmente muore l'informazione giornalistico rischia di muovere di morire con la troppo poca pubblicità rischia di morire il pluralismo dell'informazione i casi dei giornali
Magari schierati politicamente nel caso di alcuni giornali storici della sinistra italiana che ha sempre avuto scarsissime
Entrate pubblicitarie che hanno sempre rischiato il collasso per questo
Parliamo di emittenza radiotelevisiva
Il grande polo pubblico della RAI più grande polo privato della Fininvest il terzo polo che quello dell'emittenza privata radiotelevisiva quella che poi ha la maggiore vocazione all'informazione locale
Rischia continuamente
Il collasso la soppressione per le entrate asfittiche pubblicitarie troppo limitati non mi pare che si sia a sufficienza entrati nel merito di un problema serio e grave che quello della mantenimento del pluralismo dell'informazione
Vero fatto è stato già messo in risalto qui sono undici anni che è nata l'emittenza privata nel nostro Paese dal settantacinque anzi ormai siamo nel dodicesimo anno manca ancora una legge di regolamentazione la mancanza di regolamentazione ha fatto sì che si creassero di fatto delle leggi che sono leggi del far West leggi del più forte leggi che all'amico più potente
Tant'è che era ma il mercato pubblicitario dei grandi gruppi
Come la Fininvest non conta più decine neanche centinaia di miliardi ma si valuta in migliaia di miliardi nell'arco degli anni ora il problema è di porre oggi qui e subito la necessità l'urgenza di una regolamentazione che contempli tutto per non dobbiamo prenderci in giro il Gruppo di Fiesole nato prego perché voleva rompere gli schemi
La RAI ha un tetto pubblicitario ma viene continuamente sforato qui si pone il problema del rapporto tra contenitori quindi tra reti e testate
Allora diciamo alcune cose chiaramente ci sono alcuni colleghi giornalisti chili prendono bustarelle perché fanno delle pubblicità più o meno nascoste
Utilizzando con gli operatori bene ce la magistratura per queste cose no quanti reati
Soldi che non vengono intanto interesse privato probabilmente poi mancata fiscalizzazione e via dicendo o comunque insomma voglio dire
Certo credo che è una battaglia del genere sarebbe ben difficile portare avanti anche come sindacato in ogni caso si potrebbero già fare delle cose immediatamente
Secondo poi
Ma quando si parla di questi contenitori della RAI ma sono giornalisti forse che riconducono un ministro intervistato da un giornalista ho intervistato da un da un programmi sta che contrattuale a Gardini o la Carrà o Pippo Baudo
La carreggiata ma vista la Gardini non lo so Pippo Baudo non lo so magari che saranno stati non solo non lo sono
Ma comunque voglio dire la stragrande maggioranza di quelli che fanno dalla televisione del mattino alla pur alla previsione dei ragazzi ormai ogni programma di intrattenimento al suo interno lo spazio intervista persino Portobello
Che è stato presentato ieri a Milano avrà al suo interno l'intervista al politico che verrà importunato in casa sua per rendere più umano il rapporto tra politico i il pubblico figuriamoci da voto Orto era il giornalista Tortora giornalista nato come giornalista e poi ha avuto altre vicissitudini ma comunque il problema è che oramai non esiste più soluzione di continuità tra informazioni giornalistiche pubblicità e poi la pubblicità oramai diventata parte essenziale dello spettacolo
Tant'è che i conduttori idee per esempio delle televisioni private di spettacoli sono di pura pubblicità di vendita di prodotti vendita di tappeti vendita di case vendita di operazioni finanziarie strane solidità devasta delle star dello spettacolo Vanna Marchi viene sarà scimmiotta per settimane e settimane dalla a brevissima Marchesi mia fantastico
Angelo come si chiama quello che vende e Aiazzone
Guido Angeli è diventata una star di uno spettacolo del venerdì
Ah io giorni fa a Roma Consolo telecomando girando per le televisioni private ho scoperto che nella brava Paola campana del Partito Liberale fatta fuori un suo partito come assessore
Che è una rubrica di rapporto con i cittadini in uno spazio siamo abito catalogo dove si vendono tappeti
Quindi significa evidentemente
Che anche il politico rincorre lo spazio pubblicitario interessato poi l'esempio classico che a me ha fatto scuola è quello di
Del radicale Pannella che ha partecipato a Treviglio per cui il cerchio si chiude
Ora siamo tutti i compromessi una logica che è mortale per l'informazione
Perché non è più un giornalista che fa informazione perché l'emittenza privata è fatta in larghissima parte da persone che non sono giornalisti perché perché dieci anni di mancanza di legge regolamentazioni chi mi conosce sa che ogni volta diverse cose non le sto a ripetere ancora adesso
Per cui il problema quando ci si appella alla deontologia
Ed è poi stato ha poi detto di un grande giornale che dice be'va be'ma insomma me l'ottanta per cento risolti entrata la sua pubblicità più perché il maggiore interesse mio cura di rendere un prodotto gradevole al mio committente pubblicitario poi mezzo abbia qualche elemento di informazione per giustificare la presenza del giornale
Ma se questo discorso può avere ancora una valida anche se magari ci stupisce per la carta stampata o per la RAI non è così per emittenza privata che vive al cento per cento delle entrate pubblicitarie allora il problema è che di dodici anni di mancanza di regolamentazione ma pronto dei guasti drammatici
Continuare su questa strada potrà produrre una situazione di non più ritorno oramai ci sono operatori dell'informazione dell'emittenza radiotelevisiva privata ma anche nella RAI
Tutto sommato quelli che fanno i programmi interviste le inchieste che non sono giornalisti
Che se ne fregano
Della Federazione della stampa e dell'ordine dei giornalisti perché hanno altri contratti non si sentono tutelati e che non hanno quindi alcuna deontologia professionale
Degno di attenzione perché i guasti vanno bene al di là di quelli che si sono prodotti oggi
Dio credo di aver terminato vorrei soltanto dire non non serve continuare resoconto di una cosa che se vogliamo vendere cose cominciamo ciascuno di noi
A fra l'analisi di coscienza
Quanti Dinoi hanno un'automobile FIAT Presa a prezzi super vantaggiosi
Dall'avvocato
Da una
La società che a Roma gestisce queste operazioni mi pare si chiami promozione pubblicità della Fia
è un problema di moralità non lo so forse no Marini non è un problema di moralismo
Però quanti di noi poi avendo una macchina dell'avvocato sì cento no
Magari di analizzare criticamente un'operazione finanziaria politica economia o di qualsiasi altro genere fatta dalla FIAT e allora prendiamo esempio da chi
Come l'esempio degli Stati Uniti e nei paesi democrazie più avanzate la nostra impedisce a chi opera a chi lavora presente nei settori finanziari dei giornali di operare in Borsa e ci sono delle proposte concrete che possono già da oggi incidere profondamente e poi un po'di moralità forse magari a una parola passata di moda credo che tutto sommato dobbiamo riflettere anche su questo
Chiudo ricordando una cosa riaffermando la che problema che si pone oggi è quello di dare unità al mondo dell'informazione dare tutti regole certe doveri certi a tutti quanti
Chi fa un'intervista chi fa una telecronaca chi fa un telegiornale un raggio il giornale deve avere istiga gli stessi doveri di chi opera ad esempio nella RAI
E quindi non ci può essere distinzioni ora ma il mondo dell'informazione non ha più unita e questo è un fatto che ha prodotto gravi danni gravissimi che per il futuro ne potrò produrre altri e ancor più gravi
Benissimo grazie
Ho iscritti ancora due persone e poi brevemente le conclusioni del collega Giulietti quindi Filippo Mahone dell'Indice dei libri del mese
Va bene grazie ritualmente un intervento scritto comunque una una una piccola memoria ci ci farebbe piacere a noi organizzatori per
E invece Antonio Del Giudice che dice di parlare soltanto per due minuti benissimo
Dunque Antonio del giudice io lavoravo a Repubblica sono fiduciario dalla redazione di Mila no
Brevissimamente intanto vorrei dire che non non sempre è vero che i giornali dicono perché c'è la pubblicità
Adesso siamo davanti a fenomeni di testate che hanno un tale prestigio che possono contrattava la pubblicità che possono porre le loro condizioni se volesse uno due quando si parla di impresse che fanno la pubblicità che spendono tanti soldi no forse bisognerebbe cominciare ad aggiungere alle somme
I soldi che le imprese spendo non solo fa la pubblicità ma per comprarsi i giornali ormai c'è un intreccio fra società di pubblicità editori gruppi finanziari che è un tutt'uno
Non no Bra
Che un tutt'uno quindi
Paradossalmente questa situazione dovrebbe agevolare il dialogo con gli editori perché hanno concentrato tutto sono così pochi che basta parlare con cinque persone abbiamo parlato con tutti
Allora io vorrei chiedere proprio il dottor Sortino che qui ha parlato per conto della FIAT non ha risposto a una domanda cioè questo patto che da qui viene proposto questo patto per la trasparenza la Fia che a questo patto ci sta o non ci sta perché io non credo che si possa fare un patto senza la Fia abbia o contro la fine
Gli operatori dell'informazione devono farlo ma tenendo presente che gli editori Chan interne Q interlocutori indispensabili se no
Si crea soltanto uno stato di tensione che non giova a nessuno nei giornali né a nessuno chiudere con un piccolissimo episodio
Mi dispiace che sia personale ma poteva capitare a chiunque di noi io ho fatto un'intera un pezzo su uno scandalo scoppiato in una grossa città del nord
Dopodiché siccome le smentite che nel giungevano dalla parte interessata non erano non erano plausibili venivano cestinate
L'impresa in questione ha tentato di comprarsi mezza pagina di pubblicità sul mio giornale smentirmi
Il mio giornale ovviamente al paradosso ha contrattato ha detto no questa no aprendo e sono troppo forte per farmi imporre mezza pagina di smentita a uno che ha scritto un pezzo a che successo
Un giornale del gruppo di quella città ha pubblicato mezza pagina dove si smentiva quello che io avevo scritto su Repubblica giornale dello stesso gruppo
Dopodiché insomma vi lascio immaginare che punti parossismo ormai siamo chi fa il Menabò se le società di pubblicità forse i giornalisti io ho parlato con la carta stampata limitatamente perché per rispettare i tempi e anche perché da prestano parlato altri con cui sono molto d'accordo grazie
Grazie del giudice ritenuto sede in modo addirittura cronometrico all'altura promessa di riparare solo due minuti credo che ci siano state una serie di cautele questo il nostro incontro non tutti forse si sono espressi fino in fondo ma logicamente importante fare un primo passo siamo ormai alla alle conclusioni io chiederei ai relatori se vogliono in qualche modo brevemente replicare a qualcuno sui questo non è e non mi sembra il caso do la parola al collega Julie per delle Brevi con conclusioni
Cercando forse libero prima pila di qualche cautela e dieci settaggio Savage foto che sta ma l'edizione delle brevi conclusioni
Va be'io cercherà sempre sul serio per quando vedo gli occhi sconvolti dalla fame e dal tempo che passa proprio alcuni elementi del sì c'era difficoltà a parlare
Fabio Massimo Rocchi nell'introduzione ha già parlato di alcune cose che caratterizzano il Gruppo di Fiesole che poi non è una sigla di frati domenicani un club
Clandestino ma è un gruppo di giornalisti che si è posta la questione di fronte certamente alle difficoltà dalla Federazione della stampa ma soprattutto di fronte a un clima in qualche modo nostro che c'è stato di chiusura di separatezza di rottura del confronto con la società nel suo complesso
Ciò ha portato a ritenere che fosse necessario riaprire la riflessione
Un po'sui temi che caratterizzano oggi la condizione del giornalista con un'ottica
Un po'diversa un'ottica che tende se da una parte a riflettere su di noi dall'altra ristabilire legami con coloro che sono presenti nel mercato in formazione e quindi con l'impresa quindi con gli editori quindi con chi fa pubblicità
E ma poi aggiungendo tutta un altro campo che il campo dei nuovi diritti dei cittadini che sono maturati in questi anni e che debbono costituire un elemento di riflessione per questa categorie perché pone dei problemi nuovi li pone in termini di professionalità di servizio
Devo di costruire giornale di costruire l'informazione
Quando si parla di un appalto per la trasparenza forse uno slogan che però non si riferisce solamente al rapporto tra pubblicità e informazione
è un problema complessivo di trasparenza del settore che certamente il problema tra pubblicità ma non è solo questo
Noi non possiamo essendo qua a Roma non riflettere non ragionare quando poniamola così e la trasparenza quello che sta creando Messaggero quello che sta calando a Paese Sera quello che sta accadendo in alcuni quotidiani questi giorni si pone un prema trasparenza
Certamente anche la territoriale un'impresa
Ed è però
Queste regole del gioco credo che oggi comincia a diventare un po'strette per tutti
Credo che forse è questo il tema su cui dovremmo riflettere un momento
La rottura della clandestinità anche in questo settore io credo che questo Paese abbia ampia specchi di clandestinità
Non la clandestinità come vecchio termine usato all'epoca del terrorismo clandestinità come non chiarezza dei processi politici non trasparenza
Tutti alla ma invochiamo nuove regole io poi ero alla questo recitazione molto interessante che pone a Muzzi Falconi che poneva Rodotà che hanno posto altri intervenuti che ci consentono forse poi di avviare nel concreto alcuni ragionamenti
Tutti possiamo nuove regole del gioco realtà io non sono affatto convinto che siamo tutti d'accordo sulle nuove regole del gioco mi pare ormai uno slogan che c'è nell'aria
E perché poi io faccio un esempio concreto alla RAI da sempre molto banale
Tutti i qualsiasi convegno dicono alla fine ha cambiato il meccanismo di selezione di assunzione del personale chiudiamo questa fase e iniziamo con le pubbliche selezioni palo della RAI so che per gli editori e per i quotidiani sono problemi di carattere diverso
Beh poi però quando si va al concretissima confrontare sulla pulizia di questo che è un atto minimo non è vero che siamo tutti d'accordo
Perché e necessaria la clandestinità per garantire un meccanismo che non è di informazione ma di mantenimento del consenso che è un'altra cosa
Sulla quale si può concordare ma è un'altra cosa basta capire linguaggi che usiamo perché spesso siamo linguaggi simili per chiedere cosa profondamente diversa
Però io credo che questo sia la prima questione
Io non so se sia vivo sono convinto però sentivo intervento di Muzzi Falconi ma molti altri interventi che mi hanno comunque mi hanno convinto
Fatti non solo da colleghi ma anche da rappresentanti del movimento dei consumatori dalla convenzioni per i diritti dei cittadini interventi dei comitati di redazione lo stesso intervento del collega delle pubbliche relazioni
Io ero Grazia Maria t. un punto dove lo sviluppo delle forze produttive
Anche all'intero settore della pubblicità dell'editoria
La innovazione tecnologica che ha determinato dei salti negli ultimi cinque sei anni violenti e duri la modificazione del dei processi di produzione siano arrivati in una fase di contraddizione molto forte con le forme del governo complessivo
Quindi problema non è più è soltanto di contrasto tra giornalisti editori occorre fare pubblicità
Ma tra il comparto informativo e le istituzioni e il governo di questo Paese il Parlamento di questo Paese nel suo complesso
Cioè lo sviluppo delle forze produttive trova o di un sistema di legge il discorso che proponeva Rodotà
Trova un sistema di leggi e di garanzie in grado da facilitare di facilitare questo sviluppo ulteriore
O invece alcune forme arcaiche feudale di governo impediscono complessivamente a questo comparto produttivo
Di decollare e di assumere nuove regole per la veloce un c.t. qua dovremmo ragionare
Perché qua io non sono di quelli che crede ai patti tra produttori per cui stiamo tutti nella stessa barca editori giornalisti coloro che fanno pubblicità facciamo una grande carta tutti assieme perché non abbiamo elementi di contrasto tra di noi credo che sia una grande fra scaccia
Invece il riconoscimento che la conflittualità in un quadro di certezza mi pare un modo più serio della zona
Che non quello dirci che siamo tutti d'accordo sia portatore degli stessi interessi non è vero
Perché tra noi editori sono interessi contrastanti taluni settori penso a tutta la politica delle assunzioni della selezione
Penso prevale l'aggiornamento peso prima delle Autonomie all'interno dei giornali al problema tra proprietà e li editoriale di un giornale quindi esistono Demitri contrasti e guai se non ci fosse
E tra i meccanismi di regime
Pericolosissimo
Che tutti contrastiamo a parole quando parliamo di altri modelli ma che poi forse qualcuno accarezza invece come ambizione da importare anche del modello occidentale questo un altro punto su cui possono essere un po'più chiaro allora io credo che c'è un punto di soffocamento
Che sta diventando un soffocamento generale per tutti
Diventa per i giornalisti non ha difficoltà a rigor di fare il loro mestiere
Diventa credo anche per chi opera nella pubblicità
Perché la mancanza di un quadro di riferimento di Necci
Di un punto di riferimento rispetto anche i diritti dei cittadini e dei consumatori io non credo che questo sia un il quadro migliore possibile per operare
Io non credo alle su questo forse dissento poco da da Muzzi Falconi se ho capito bene come diceva le capacità spontanea di un mercato che si autoregolamentate e perché poi i in realtà se c'è qualcosa di non libero credo che sia soprattutto nel settore dell'impresa giornalistica è un mercato molto strana perché un mercato che drena soldi pubblici in continuazione
è un mercato che prende dalla collettività ed è poi mercato che dice però se mi chiede garanzie sui diritti dei cittadini dei giornalisti io su questo non ci sto più
Perché allora tu puoi mettere le mani sul mercato editoriale
La stima tempio che poi mercato concerto composito
Per cui io non posso invocare
Le regole lunedì e poi martedì chiedere però qualcos'altro in nome di una mitico concetto di libertà d'impresa che poi non
Non è questo perché l'intreccio tra politica e impresa l'intreccio tra politica vittoria credo che sia un punto forte esistenti questo Paese ecco perché poi non credo soltanto dei giornalisti brutti sporchi e cattivi da una parte e dall'altra invece a una a una sorta di di eroi dei tempi moderni che si battono sul mercato interni di libertà generale non mi pare che sia esattamente questo lo schema allora vengo molto rapidamente verso dire alcune cose
Alcune proposte perché sono mitra sa tanto fa l'analista e condivido le molte cose
Ecco io credo che la cosa mi portate questo convegno che pensavano di uscire da una fase di conflittualità al ribasso uscire da una fase di quando Tito faceva riferimento ai giornalisti democratici al sessantotto io credo che quelle idealità debbono essere presenti però credo che debbano essere innervati di tematiche totalmente rinnovata vent'anni dopo dove lo scenario diverso è quello che emerge il diritto della persona il diritto del cittadino
Il ragionare a partire da sei a partire dall'individuo questa è una scena che non c'è nata vent'anni fa con questa forza che muta che diverso prelati ribaltata la persona come libertario giornalista una libertà di colui che opera nel settore dell'informazione
Io credo che questo sia il il punto su cui dovremo
Allora fare un passo in avanti nel senso che non credo a uno scontro generalizzato di tutti contro tutti non non mi pare che sia più questa frase
Non credo neanche voglio dire adesso di passaggio in modo confuso la criminalizzazione dei comparti per cui sono quegli uffici stampo DPR o quella pubblicità che sono strumenti dalla corruzione poi ci siamo noi che lavoriamo in altri settori che invece difendiamo complessivamente le libertà attenti perché il quadro è molto più intrecciato perché alla RAI i fenomeni che avvengono solo tramite qua sui quali non possiamo né dobbiamo chiudere gli occhi perché lo spostamento verso i contenitori dell'informazione un problema
Io non avrei paura a mettere in campo i nostri panni voglio dire uno dei salti che vuol fare il Gruppo di Fiesole quello come avvenne alla magistratura qualche anno fa di fronte a una contestazione a una crisi di credibilità di fronte ad assalti che vengono condotti al mondo l'informazione non ragionare chiudendosi
Ho dicendo la corporazione non si tocca ma accettando il terreno di confronto facendo passi in avanti producendo benissimo esistono questi elementi cosa facciamo come ragioniamo come costruiamo la proposta da veniamo a rapporto pubblicità e informazione
Io che le cose da fare tre cose io raccolgo la disponibilità portato la musica alcuni dei pubblicitari del lupo e dell'Asa pari a me non pare un dato secondario
Raccolgo le disponibilità portato dall'ordine
Raccordo disponibilità che mi risulta esattamente operazione ha stabilito che la prima cosa sia uscire a questo punto dalla parte dello scandalismo perché attenzione che poi quando la fai lo scandalismo si proroga ero giustificazione per tutti
Poi per non fare un passo in avanti per cui noi diciamo sì è vero altre dicono sì è vero dopodiché esita continuiamo a dirci tra di noi queste cose e non compia un passo invece credo che si debba tradurre in norme certezze una considerazione generale e allora
E possibile lanciamo la proposta come Gruppo di Fiesole ma vorrei essere chiaro pre non è che la gestisca gruppo dipietrista di Sister chi deve gestirlo
La prelazione la stampa l'ordine
Qui c'è Muzzi Falconi che ci portano la sua disponibilità sito disponibilità agli atti sono disponibile
Questo punto a mettersi attorno a un tavolo ma non da qui a dieci anni a concordare a contrattare entro cinque sei metri una proposta che nasca all'interno delle forze che operano nel settore con la quale penda confronto anche con le proposte parlamentari
Se questo non facciamo poi inutile che piangiamo tra di noi o che ci raccontiamo chiudiamo un po'più forte
Per salvarci l'anima perché a questo punto non basta parlato critica in pubblico per salvarsi l'anima
Non basta dire io vedo nel mio giornale che gli altri cubano ma io non sono d'accordo beh noi come lo scalo al Casinò di Venezia capito c'erano centottanta croupier gli altri due che non che non rubavano diceva nove ma io sapevo però mi son già Pinotti si gira l'altra parte
Non è che sia più onesto degli atti sia solo girato dall'altra parte essendo connivente in un patto omertoso che alla fine lega tutti e da cui nessuno si può chiamare fuori con la giustificazione individuale
Ma io credo che questa proposta possa essere non solo ristretta queste categorie ma io credo anche gli editori in questo caso il credo che editori federazione ordine i pubblicitari possono mettersi attorno a un tavolo e ragionare su alcune delle cose che sono state dette qualche uno riprende io credo che ci sia un interesse comune alla specificazione delle fonti credo che sia interesse comune a uno strumento di controllo di discussione
Credo che siano i problemi che poneva il rappresentante della convenzioni per il diritto a comunicare di diritti dei cittadini rispetto alla fondamento rispetto al messaggio rispetto alla tutela di una serie di fasce meno protette e che esistono
è una cosa improbabile ne parla sarà percorribile
Noi proponiamo ufficialmente questa questione questo materiale lo porteremo all'ordine la Federazione inviteremo esplicitare in tre modi ritorni e chiediamo che si apra una discussione su questo con una data di scadenza perché ride sono maturate e alcuni punti sono presenti
E su questo andare
Questo lo dico ai colleghi motilità ma cosa sia cosa osservano queste con lo Stato spesso questa la sento molto questa domanda manetta ce ne frega niente che cosa riguarda la categoria cosa c'entra col contratto il problema della moralità il problema del rapporto con le fonti pubblicitari perché non è non farci carico dei diritti dei cittadini del diritto all'immagine di rito la rettifica del diritto accesso perché sono problemi e dovrebbe riguardare la categoria
Io credo che lo sia un altro punto grazie molto chiaro fra di noi in realtà questa categoria non recupera credibilità e centralità anche dal punto di vista economico
Se non riesce a porre come centrale anche da piattaforma contrattuale questi temi un'altra questione da porre l'operazione era stata poi ufficialmente che questa partita va posta dalla vicenda contrattuale
Davanti al rapporto con le pubbliche relazioni ma ripeto senza criminalizzazioni stiamo attenti a non ce li affratella criminalizzazione
Della maglietta gialla per chi lavora negli uffici stampa l'EPR nella nella creazione di ghetti perché non credo che sia questa la strada delle espulsioni progressive credo che sia un'altra quella delle certezza del modo di operare di ciascuno ai diversi settori
Io credo che siano che si era pure entra nel contratto
Non so se si accorcerà subalpino il Codice da Lombardo o il codice che verrà fuori credo che però questa questione della sponsorizzazione delle pubblicità nel contratto nazionale negli integrativi in particolare in quello RAI
Vada esplicitata Filippo
è materia contrattuale l'accesso alla professione deve diventare materia contrattuale in modo centrale perché sono queste le strade che consentono a questa categoria di progettare quello che abbiamo chiamato provocatoriamente uno scambio politico con l'istituzione io credo che oggi sia il Valaperta una settore formazione un grande scambio politico con l'istituzione con il Parlamento
E qui noi mettiamo in gioco una serie di elementi l'accesso alla professione la richiesta nostra di selezioni rigorose per accedere questa professione
La richiesta di unità culturale e professionale la definizione di nuove aree culturali e professionali che non è solo il capo redattore capo servizio ma impotente le nuove tematiche che emergono come non si pone oggi la questo il ragionamento diverso del giornalista che primo sabato di alcuni strumenti per capire quello che sta succedendo
Volete che facciamo un ragionamento sulla i DS o supposto Cernobyl
Forse qui ci sono due temi di un convegno lo svolgerà da fare
Con le associazioni interessate
L'informazione sul nucleare
L'informazione sulla Chiesa sull'emergenza sanità Piero Sardo temi molto succosi per ragionare su alcune questioni
E quindi sono vado rapidamente questa proposta l'offerta che noi facciamo
E io credo che sia una carta che anche rischiosa dal mi chiamo discuterla seri precedenti
Qui prevale la rettifica prema dell'immagine premere perché sono anche alcuni privilegi che noi abbiamo dobbiamo discutere matura qual è lo scambio e lo scambio però è che venga riconosciuto un interesse pubblico sul problema dell'informazione
L'accesso alla RAI l'accesso ai mezzi d'informazione come si concretizza in che modo ne parliamo spesso negli Stati Uniti ma gli Stati Uniti ad una commissione di controllo non solo quel poco di pubblico che c'è ma che detta regole sul complesso del sistema dell'informazione la normativa sui resta d'un esistente in quel paese sardo interessante parla conosce l'Italia credo che qualcuno impazzire MSB misure messe le stesse norme per il sistema informativo italiano
Quindi questa è una questione io credo che noi dobbiamo dobbiamo riuscire appunto quello di riuscire a rompere il muro è a riaprire una circolarità dell'esperienza delle culture e delle professionalità io faccio alcune proposte però non solo questa ma colgo alcuni interventi che ci sono stati secondo me da non lasciar cadere il rappresentante della convenzione per il diritto a comunicare una comitiva di cui credo la frase era stata e noi giornalisti abbiamo discusso mai ci sono se sa l'associazione di questo Paese le più diverse che hanno fatto una carta dei diritti dei cittadini rispetta l'informazione su alcune cose può essere d'accordo su alcune così quasi un disaccordo ma se ci viene una richiesta dal mondo e l'associazionismo d'incominciare a mettere in discussione mostruoso via discuterlo con alti e a fissare alcuni elementi che sono elementi poi più che altro scusate ma puramente molte volte di civiltà che fanno parte già di una buona etica professionale io credo che questa fare
Da vada prese noi come Gruppo di Fiesole siamo interessati a lavorare con il la convenzione diritti del cittadino alla alla comunicazione a progetta pare una serie di proposte e a portarli assieme sia la Federazione della stampa ma sia anche qua può essere parlamentare questo lavoro che ci interessa nolo di costruzione di una proposta da portare all'estero così come credo la proposta la proposta avanzata
Dalle pubbliche relazioni da danni se non sbaglio se non ricordo male nome credo sia un altro elemento di grande che ci consenta di fare alcuni passi in avanti però essendo molto chiari perché la collega del del CDR di amica ecco perché io non voglio assolutamente dare un tema di pacificazione riconcilia
Joni quando dice abbiamo posto alcune questioni si è creato un clima di intimidazione segato un clima di paura e beh ci dimostra che non è vero poiché tutti convergano dall'interessato la trasparenza non è vero che c'è un interesse generalizzato la trasparenza non lo è su alcune questioni che ho detto non lo ha
E quando si va a toccare alcuni noti
Non è che possiamo chiudere gli occhi quando si dice la pubblicità fa vivere i giornali certo
Questo è un discorso che faceva Muzi Falconi hanno separatezza ma quando poi si trova la circolare questo non riguardavano che dici tu che dice prepariamo un piano
Per favorire l'uso del nucleare in Italia vediamo di garantirci un fondo scorta per paga alcune testate alcuni giornalisti
E questo lei non è stato salta settantotto e poi Fazio recuperò questo documento dove c'è un altro tipo di operazione qui siamo fuori dal
Tra quello che dicevi tu siamo in un'altra siamo in un altro campo siamo nel campo dell'utilizzo dei fondi per altri scopi peraltro operazione e questo credo che non possa trovare il consenso
Dinacci quindi questa non ho alcuna delle
Delle proposte che noi volevo fare e volevamo avanzare in
Quest'assegno sapendo che come Gruppo di Fiesole non hanno delle sue intenzioni chiudere qua questa iniziativa che abbiamo fatto a Roma quest'iniziativa avanza alcune proposte queste proposte lo ripeto perché poi
Sia chiaro dovunque non sono le proposte di una corrente sindacale sono proposti un gruppo di giornalisti che si è posta l'obiettivo di provocare dibattito riflessione avanzando d'
Le proposte in tutte le sedi facendo e non all'interno solamente dalla categoria ma aprendo oggi presente discutendo con i pubblicitari quelli tori domani discutendo con i magistrati e riattivando un lavoro sui poteri e sui segreti che è stato completamente abbandonato e lasciato a se stesso
So che a Milano i colleghi stanno lavorando hanno formato dei gruppi di lavoro
Amo lavorando in questa direzione lo stesso sta accadendo a Bologna lo stesso sta accadendo in altre città questo è il tipo di indicazione che noi vorremmo riuscirà a dare raccoglie del materiale e offrirlo alla discussione complessiva della rete Golia ma soprattutto andando
Andando alle stelle Ardone torneremo a Fiesole credo nel mese di marzo per completare questo per completare questo lavoro avendo però una condizione che quando siamo partiti molti ci avevano detto ragazzi tempo del gioco è finito un tempo dello scherzo è finito
O questa categoria possibile parlare soltanto di soldi o di contratto queste cogliete voi sono degli utenti che fra scaccia cosa volete che interessi alla gente dei diritti dei cittadini quello dell'agente interessi un nuovo contratto e nuovo contratto non sono solo le fasce salariali ma significano questo significa
Tante altre cose significano il possente culturale il quoziente di intelligenza che ne mettiamo i nostri giornali perché poi sono convinto che al termine tutti i nostri disc Corsi se io non ho però sul sul giornalista sul suo modo di diventare giornalista se non libero la fase dell'accesso se non consento a condizione di libera
L'energia al momento di entrata e di costruzione del giornalista ne possiamo dirci tutto quello che vogliamo ma se io costruisco giornalisti come ricostruisco oggi attraverso i meccanismi che sono oggi in vigore beh poi è difficile invocare
Molto difficile perché io costruisco la chiusura all'entrata questo è il vero tappo dell'odore ma Pato salta perché ho bisogno di professionisti al
Per Titti perché questo poi è l'unico tipo di difesa che posso costruire morboso demandare ai codici o alle leggi e non è in termini di codici o di leggi che io libero libero consenta andò al giornalista di fare il suo mestiere di entrare in modo diverso da come entra oggi ciò rende dovute queste cose non interessano non abbiamo verificato questo
Non abbiamo verificato io ho l'impressione che molti che noi spesso scriviamo delle cose sui giornali e poi ce lo dimentichiamo che realtà qualcosa stia che Bianco che come è finita la fase del sessantotto tutto è politica e quindi Tanca la fase successive quella che si è fondato su altri miti sul mito della centralità del grano e del denaro come elemento fondamentale sul mito del esasperato compì cito come elemento centrale subito in una competitività intesa male anche all'interno delle redazioni io credo che anche questa fase si è chiusa e che può avere sia prima aprendo un'altra cioè quella della convinzione di tutti noi che questo tipo di regole cominciano più o non funziona non esserci
E a non funzionare più che questo tipo di organizzazione credo non sia più funzionale a nessuno perché si continua a rimandare un messaggio non trasparente non consenta neanche delle scelte trasparenti e che quindi questo elemento tra trasparenza Serrault ha avvertito largamente
E come vorremmo poter lavorare in questa direzione sapendo che ogni fenomeno di clandestinità comunque si manifesta nel campo del diritto nel campo la politica nel campo dell'informazione può forse giovare per alcuni periodi ad alcuni gruppi ma complessivamente è una
Evento che alla fine se noi crediamo poiché vada difeso invece un sistema fondato sulle garanzie sui controlli alla fine diventa un boomerang per tutti badate la vicenda del Messaggero eccolo con questa battuta che bene che importa
Perché oggi si dica una serie di cose ma si deve sapere che se si accetta il principio che i direttori dei giornali mi fa la Montedison e li assegna a Tizio o a Caio e si accettano queste regole bene questa regola vanno accettate sempre o SICAV Piano e allora creiamo elementi di riparazione per tutti ma pretende richiedere la mente in riparazione lunedì e martedì scoprire che queste regole sono regole che non funzionano perché possono portare elementi di emarginazione forse meglio scoprirlo direttamente lunedì
Scopro ancora una volta la conferma che con Giulietti no non sono d'accordo solo sulla barba o solo un graditissimo compito di chiudere ringrazia Nando tutti quelli che hanno partecipato a questo incontro e un ringraziamento particolare nostri ospiti vale a dire all'amico Ferrari che è il capo relazioni dell'Hilton che ci ha ospitato grazie e buon appetito