"L'Europa nel mondo che cambia. Le nostre risposte alle sfide della globalizzazione" - organizzato dai Democratici di Sinistra(presso il Palazzo degli Affari, piazza Adua, 1, dal 30 al 31 gennaio 2004)

L'altro l'Unione europea essendo un soggetto sovrannazionale
è ben piazzato per poter fare questa politica perché in genere le relazioni bilaterali sono quelle che invece più concedono alla Realpolitik perché al fine il mantenere legami relazioni soprattutto economiche si accettano anche gravi deviazione nel campo del rispetto dei diritti umani delle minoranze tuttavia non è diciamo tutto Oro quello che vede che luccica perché nella politica europea esistono
Grandi limiti
L'Unione tuttavia è molto legata alla dimensione multilaterale alla relazione con le Nazioni Unite
Si è ricordato che proprio l'altro giorno il Parlamento europeo ha conferito a Kofi Annan il premio Satta rosso
Proprio in coincidenza con la visita di Kofi Annan al Parlamento europeo è stata approvata una risoluzione del Parlamento sulla riforma delle Nazioni Unite
Che non pace sui limiti delle stesse Nazioni Unite nell'affrontare i temi dei diritti umani e della sparizione della democrazia
Limiti che sono dovuti ante al suo funzionamento al suo modo di funzionare oggi c'è una interessanti Agenzia all'Adnkronos che lamentando
Del fatto che nel Consiglio di sicurezza non sia riuscito a condannare l'attentato palestinese a causa del vento dell'Algeria poi dice
E nonostante questo che è uno scandalo il Parlamento europeo ha dato il premio Sakharov fa coppia ma con per anche nonostante i ripetuti
E clamorosi fallimenti dell'organizzazione peccato che gli Stati Uniti sono stati quelli che hanno insistito moltissimo perché l'Algeria facesse parte in questo momento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
è e quindi diciamo passi
Nella Risoluzione si parla anche diciamo di alcune piste diciamo e di alcune indicazioni per cercare di migliorare o quanto meno di rendere più coerente discorso i diritti umani con il funzionamento dell'ONU in particolare della sua Commissione per i diritti umani a cui naturalmente non sfugge a nessuno la contraddizione del fatto che fino a poco tempo fa sia stato presieduta da un paese come la Libia che sicuramente non brilla per rispetto dei diritti quindi si chiede un monitoraggio costante sui diritti fondamentali nei vari Paesi
E anche la possibilità di prevedere una sospensione del diritto di voto dentro la Commissione per i diritti umani per quei Paesi dove che reiteratamente violano i diritti umani così il come si invita alla costituzione della comunità delle democrazie all'interno delle Nazioni Unite e quindi la comunica of Democracy non è vista come alternativa al funzionamento e Nazioni Unite ma come un'articolazione interna molto interessante
A cui le organizzazione non governative dovrebbero dare un importante contributo
Ma tornando all'Unione io credo che l'Unione europea abbia molti dimostri una certa impotenza in questo campo
Voglio citare sicuramente alcuni fallimenti vado molto veloce sia nel campo della prevenzione dei conflitti sia nel campo dell'affermazione dei diritti tra i più clamorosi fallimenti viene tutta la vicenda dei Balcani
La vicenda drammatica dei Grandi laghi nel centro Africa
Possiamo dire però che vi sono state anche esperienze positive di intervento preventivo dell'Unione per esempio nella Repubblica democratica del Congo vi è stato un intervento utile del da parte dell'unione europea così come in Macedonia vi è una stabilizzazione né nella finirò ma che è diciamo garantita dalla presenza della dell'Europa e dell'Unione Europea
E tra le esperienze positive direi che anche la costituzione del Tribunale penale internazionale
E il fatto che reiteratamente si tenta di porre all'Assemblea generale Nazioni Unite il tema della moratoria sulla pena di morte sono tutti temi che sono fortemente sostenuti dall'unione europea dal Parlamento europeo dalle istituzioni europee tuttavia sui temi del diritto umani e della democrazia
Manca una dottrina ed un ruolo significativo dell'euro
Non credo ci sia bisogno quindi spendere molte parole sui limiti dell'approccio dell'amministrazione americane in questo momento
E non credo che debba spendere molte parole nel dire che non ci pare la guerra preventiva uno strumento efficace per esportare la democrazia
D'altra parte mi pare che anche i recuperi di relazione che gli l'amministrazione Bush sta avendo in questo momento con alcuni Paesi non si basano certo suo evoluzioni democratiche
Noi plaudiamo alla distensione di relazioni con la Libia tra l'altro l'Unione europea al Parlamento europeo da tempo stanno lavorando per rimettere la Libia di un circuito di relazioni internazionali ma la distensione tra Stati Uniti e li Libia in questo momento non mi pare sia basata sul fatto che l'amministrazione Bush si sia convinta che la democrazia diretta prevista dal libro verde di Gheddafi sia una forma tra le più avanzate di democrazia nel mondo
Quindi mi pare che non sia questo il criterio che muove anche la grande potenza nonostante questo tema della democrazia
E dei diritti sia agitato come uno dei tempi tuttavia il fatto che l'amministrazione Bush non affronti diciamo della con la dovuta coerenza e serietà questo tema non salva noi
Da interrogarci su come l'Unione europea può fare meglio e di più in questo campo non voglio riprendere almeno qui il dibattito tra universalismo e relativismo
Perché credo sia abbastanza superato tra di noi a meno che qualcuno dei nostri interlocutori non voglia tornarci perché mi interessa di più capire il perché dei limiti europee e le prospettive per un ruolo più significativo dell'unione europea
Sia pure in un quadro più ampio di relazioni multilaterali di ruolo in organismi multilaterali come le Nazioni Unite ma non solo questo
Credo che sia molto interessante anche l'esperienza qui DM destini delle ONG
Delle stesse organizzazioni pianismo i delle Nazioni Unite in questo campo io credo che i limiti dello del del ruolo dell'Unione in questo campo siano dovute uno al soggetto e al tipo di relazione mi spiego meglio
Il soggetto è vero che il soggetto l'Unione europea ma nella politica estera e di sicurezza europea l'unione non è l'Unione
Sono è diciamo camuffato sotto c'è la relazione bilaterale e multilaterale di singoli paesi
Tant'è vero che sia lo schema a. C P. la relazione con i paesi dell'Africa Caraibi Pacifico sia lo schema Mediterraneo è molto molto viziato dalla relazione post coloniale
E da una relazione che sicuramente non può dirsi paritaria arrivo a dire soprattutto per la relazione fra
Paesi mediterranei europee a terra nata sotto gli auspici del processo di Barcellona quindi aveva suscitato grandissime speranze
E invece si è rivelata una grande delusione perché quest'tutta questa politica a marciato attraverso accordi bilaterali
Piuttosto economici tesi alla liberalizzazione del mercato contenenti qualche clausola sui diritti umani che però diciamo le istituzioni europee gestiscono con una certa disinteresse
Questo accordo rischia allo stato delle cose di essere un patto scellerato tra un'unione che paga molto poco
Per una stabilizzazione dei regimi autoritari che in cambio ricevono una legittimazione internazionale
E sicuramente questo non apre spazi di libertà di democrazia di diritti e infatti in questi Paesi la situazione è tutt'altro che e in evoluzione per quanto riguarda questi aspra quindi tipo di relazione soggetta a
L'esperienza invece interessante ma sicuramente non può essere estesa a dismisura è costituita dalla prospettiva dell'ingresso nell'Unione Europea
Senza dubbio la prospettiva dell'ingresso nell'Unione Europea crea un processo
Di rispetto dei criteri di Copenaghen di evoluzione del quadro istituzionale democratico interno
Che porta ad un'evoluzione della democrazia questo non l'abbiamo constatato in tutti i Paesi sia quelli che sono entrati nell'Unione essendosi liberati dalla dittatura come la Grecia la Spagna Portogallo che hanno stabilizzato il loro processo democratico sia paesi del Centro e dell'Est europeo che hanno percorso una evoluzione democratica che sicuramente troverà nell'ingresso dell'Unione alla stabilizzazione
Ma questo non può essere l'unico modello di evoluzione democratica perché è chiaro che l'Unione non può estendersi a dismisura quindi bisognerà pur trovare
Una misura di una relazione esterna dell'Unione capace di produrre un circolo virtuoso IR nel nostro dibattito Felipe Gonzales a sollevato il tema della dimensione regionale
Cioè delle aggregazioni sovranazionali come quelle non solo utili a muoversi nel processo di globalizzare i processi di globalizzazione Manni avviso utili a scardinare
I i i presupposti su cui molti regimi autoritari si fonda che sono presupposti molto basato su funzionamenti degli Stati nazionali
E surreali elementi diciamo di incancrenita entro appelli si sono registrati tant'è vero che molti Paesi penso ai Paesi del processo di Barcellona resistono moltissimo alla dimensione regionale
Dei processi e l'Unione europea da parte sua non pone questo come un problema è una condizione per questa relazione
Perché si preferisce lo schema bilaterale evidente perché crea una subalternità ultima questione
Riguarda la lotta al terrorismo la lotta al terrorismo è stato ricordato con lievi l'ha ricordato molto bene Migone va condotta cercando di contrastare specificamente il terrorismo
Allora non solo la guerra non è lo strumento più adatto e tanto meno l'aviazione per poter contrastare il terrorismo ma neanche la repressione generalizzata può essere giustificata nel nome del terrorismo noi ci ritroviamo di fronte a problemi seri io voglio ricordare Guantanamo ma non mi fermo lì perché molti regimi cosiddetti arabi moderati questa parola la toglierei diciamo dal vocabolario che non capisco bene cosa voglia dire
Questa moderazione sicuramente la moderazione riferita alla nostra percezione della stabilizzazione questi regimi riescono a garantire e comunque
Usano la lotta al l'estremismo islamico per giustificare agli occhi del mondo
La continuazione di una repressione che è generalizzata e che sicuramente non è soltanto tesa a contrastare il fondamentalismo ma sicuramente tesa a impedire che nella società vi possano essere delle evoluzioni democratiche e la cosa più grave e The trovino copertura ascolto giustificazione anche alle orecchie di interlocutori democratici come l'unione europea quindi penso che questo sia un tema molto serio anche perché l'altro giorno discuteva con il vicepresidente dell'Assemblea popolare turni tunisina
Paese che ospiterà
E la convenzione delle Nazioni Unite sulla libertà
Di internet questo lo dico anche a chi si sta collegando con internet si sa che molti di questi Paesi in particolare la Tunisia a un sistema di controllo naturalmente di tutto la Rete dei questo sistema di controllo spesso viene usato anche per mettere in carcere perseguire e persone contro che attraversa questo strumento accedono ad una libertà di circolazione
Il fatto che dal Parlamento europeo si sia detto che almeno questo Paese che ben ospitare questa convegno dia qualche segno di e liberalizzazione di libertà in questo campo ha creato una reazione e il mio interlocutore
Mi ha posto questo problema su cui vorrei concludere ma
Tra fondamentalismo e repressione o esercito per cosa scegliere io spero che nel mondo arabo o musulmano noi non siamo ma non dobbiamo essere costretti a scegliere tra regimi repressivi e fondamentalismo ma allora il ruolo dell'Europa è anche trovare sostenere interlocutori che non accettano di stare in questo bipolarismo perverso che si alimenta a vicenda
Perché il fondamentalismo cresce proprio laddove la repressione e e la presenza diciamo di poteri non trasparenti è più forte quindi credo che anche l'Europa debba fare qualche scelta coraggiosa e qualche investimento in più
Nelle nel sostenere interlocutori democratici tra cui ci sono per esempio moltissimo soggetti tra cui le donne
Credo che in questi paesi le donne siano proprio un soggetto interessante non proprio per gli elementi non solo per gli elementi di liberazione personale
E e di sesso che portano ma proprio per la capacità di mettere in crisi meccanismi che sono alla base appunto di dinamiche
Che portano appunto alla violazione più generalizzata dei diritti umani quelle qui mi fermo comincio a dare la parola ad Alfredo Somoza
Che rappresenta l'ISEE qui a in rappresentanza del istituto per la cooperazione economica internazionale ma è anche portavoce di altri mondi un'esperienza molto interessante dentro l'organizzazione DS ma anche fuori dell'organizzazione dei DS e credo che Alfredo ci voglia parlare
Particolarmente dell'esperienza in America Latina prego abbiamo dieci minuti
Per ciascuna quindi penso a te possiamo fare questo giro di tavolo grazie
Grazie a te
Raccolgo subito la tua richiesta Dini di essere molto concreti di evitare i toni retorici e di passare soprattutto potendo alle alle proposte
Però con le otto gare due temi parlavo dei due Paesi diversi anzi di due aree diverse del mondo uno in Asia e l'altro in America Latina
Il primo è una riflessione ieri è stato più volte affrontato l'argomento della primato dell'economia sulla politica
Il richiamo all'etica tra l'altro c'è gran morene sociologo francese che ha fatto recentemente pubblicato un nuovo lavoro nel quale mette al centro un po'la la riscoperto livello rispolverare l'etica nei rapporti personali soprattutto collettivi per ricostruire anche una fiducia nelle in uno scenario internazionale si è parlato anche del multilateralismo alla carta io vuole affrontare il tema dell'etica a geometria variabile cioè quando e perché è possibile che paesi che a in qualche modo decidono anche di intraprendere delle azioni
Pesanti nei confronti di un regime che viola i diritti umani poi possano permettersi
S'di solito all'insaputa della propria opinione pubblica di continuano a sostenerlo mi preferisco le case la via Romagna
Paesi dell'Asia che per non so per quale strano motivo non sia finito nell'elenco dei Paesi canaglia visto che probabilmente più canali di tutti un regime che Sivas sul soppressione delle mo'Grazia sull'utilizzo del lavori sull'utilizzo dei lavori forzati dei prigionieri politici sul narcotraffico di eroina sul traffico di bambini verso i bordelli dei paesi dell'aria la Cambogia e soprattutto della Thailandia
Un Paese che attualmente anzi da qualche anno sotto sanzione economica parte da parte dell'Unione Europea da parte di Stati Uniti e la parte al Giappone addirittura i membri del regime birmano non possono mettere piede in Europa
Quindi un Paese che da un certo punto di vista è stato messo al bando dalla comunità internazionale come mai questo regime può permettersi di continuare
A a sopravvivere di continuare a tenere agli arresti marito un premio Nobel per la pace
Questo regime a tre polmoni che sono tutti alcuni sull'aria per illecito e altre sull'alta alta attività tranquillamente lecite
La Birmania attualmente in regime di Romano attualmente sta De Forest andando nel Paese impresa e della Cina e della Thailandia stanno tagliando il tecnico e nella maggior parte delle gli articoli Intek che vedete in giro provengono da Firmani che sono marchiate Cina e Thailandia
Continua ad essere il secondo produttore mondiale di rovina e questo grazie al fatto che poi importare tutti i prodotti chimici necessari per la raffinazione di questa però che il Paese non produce è un Paese che continua ad avere un aumento del turismo anche se Vergnano lesse il Parlamento europeo quattro anni fa aveva alcuna risoluzione chiesto ai Paesi membri di scoraggiare i turisti europei di recarsi in Birmania perché l'industria turistica questo Paese
E direttamente collegabile alla dittatura
E infine a una maledizione una benedizione quella di possedere una risorsa naturale in questo caso il gas naturale
Che viene sfruttato da un consorzio formato dalla Unocal quella ormai nota compagnia californiana che ha degli interessi in Afghanistan in compagnia con la Total francese compagnia di Stato
Allora la domanda è
Ovviamente le sanzioni a cosa servono in questo Paese il secondo come è possibile che aziende di Stato o gruppi economici come gruppo rientra espresse di capitale britannico
Facenti parti dell'Unione europea che ha deciso delle sanzioni economiche nei confronti di quel Paese possono operare lecitamente in rapporto con la dittatura su dell'attività economica che non hanno nemmeno la giustificazione a ricaduta economica su popolazione
Perché sono interamente come il caso del petrolio del terzo mondo interamente gestite
Dalla dittatura la repressione proprio su gli strumenti sanzionatori cioè ieri abbiamo parlato si è parlato tantissimo della fase ultima della conflittualità o della tutela se vogliamo
Dei diritti umani c'è la la la fase del conflitto quando lecito quando non le cito con quale terminologie eccetera
Non ci siamo soffermati poco ci si sofferma sugli strumenti preventivi ci di strumenti che dovrebbero evitare di arrivare una situazione di conflitto
L'embargo ONU che è uno strumento che purtroppo non ha sappiamo benissimo il delimitazione che ha c'è troppo forte verso i benevoli troppo devolversi forti non c'è non c'è regime che sia caduto per un embargo
Quindi probabilmente credo che uno sforzo particolare vada dedicato alla ricerca al perfezionamento di una un pacchetto direi perché è impossibile pensare a una sola
Ha una sola misura in questi casi un pacchetto che balla confezionato ad hoc a secondo del paese della realtà e che possano mettere dentro anche delle novità in questo campo c'è se la Total francese ad esempio po'lecitamente perché ovviamente non è clandestino operare in un Paese che il suo Paese c'è il suo Paese appartenenza quanto gruppo a de denunciato e addirittura a delle sanzioni economiche in altri capo
Forse sarebbe bene sarebbero delle due cose uno che i consumatori lo sapessero quindi che ci sia un'informazione da parte dell'europea o dei Paesi interessati della realtà nella quale stava operando lecitamente alcuni operatori commerciali tanto per creare diciamo un consenso un'informazione presso il consumatore e due forse che si possa pensare una fiscalità diversificata c'è una fiscalità superiore per un gruppo che opera lecitamente in un paese comunque sotto torchio per altri motivi per creare un fondo se non altro per poter approfondire
Lo studio la denuncia o la verifica sia i diritti umani in quello stesso paese
Il secondo tema riguarda anche permettete perché oggi un po'oggi finisce o di trentuno gennaio due mila e quattro l'ultimo giorno di una campagna che ha visto impegnati democratici sinistra Sinistra giovanile più una serie di di forze collegati al partito
Per far fronte all'emergenza che c'è stata in Argentina al due mila uno oggi finisce una campagna che doveva durare sei mesi dura tesa esattamente un anno
Una campagna che è stato un esempio per la società civile italiana che ha raccolto più di trecento mila euro tutto fatto da fatti da piccoli donazione cinque dodici euro e che è stato l'unico aiuto concreto che ha dato all'Italia in questo anno all'Argentina
Perché i duecento milioni di euro stanziati per l'emergenza nel due mila uno giacciono ancora l'ambasciata italiana e non sono stati ancora erogati e perché il pacchetto di ventidue progetti approvati all'energica ne ha presentato tra le quali anche la mia appena adesso col contagocce stanno cominciando a partire quindi stiamo cominciando a fare un'Agenzia a tre anni di questa emergenza per fortuna
Che la situazione dalle che nel frattempo cambiata da sola senza aver avuto bisogno
Di questo tipo di aiuti ma la domanda è questa anche qua io parlavo prima di una Francia che da un lato continua a presentarsi come difensore diritti umani però per quello che riguarda la sua politica energetica modello d'invidia nessuno una Francia ad esempio anche tanto per non cambiare Paese
Che nel due mila uno mando una un contingente militare in Costa d'Avorio che ancora presenti due mila cinquecento
Legionari sotto il mandato di nessuno e senza preoccuparsi avvertire quindi anche qui multilateralismo alla carta diciamo che vivo in francese forse molto calzante
Ma anche l'Italia della retorica facile della strappa cuore la via Amicis quella che piace tanto al ministro Tremaglia che appunto che non ha saputo erogare i fondi stanziati tre anni fa
E l'Italia che tre giorni fa si è astenuto nel Fondo monetario internazionale e l'astensione all'FMI equivale praticamente la voce a Tura insieme la Gran Bretagna il Giappone ai Paesi nordici
Si è astenuto su diciamo alla alla registrazione dei progressi compiute l'Argentina che dovrebbe dovrebbe perché ancora non ha avuto a riavere
Un a bere un primo prescritto dal Fondo monetario internazionale dodici miliardi in sostanza la poesia dell'Italia insieme al volante della del quale la Gran Bretagna esatte valutare che non è bastato il fatto che in quel Paese abbia tenuto la democrazia
Non è bastato che in quel Paese ci sia stato una crescita economica che invertito un ciclo che durava vent'anni
Non è bastato che si è stato scongiurato il caos e la la e l'Anarchia perché ci sono un paio di problemi uno che le aziende privatizzate tale e quale diversi italiane non hanno avuto potuto mentale loro tariffe in questi ultimi due anni
E il secondo è che da famosa annosa questione dei dei crediti dei piccoli azione di piccole Spalato italiane sui quali agenti ha fatto una proposta ritenuto insufficiente
Allora ieri è stato detto organismi tecnici che però hanno una regia politica o comunque sul quale devo rispondere qualcuno alla cosa c'entrano le tariffe dei servizi cioè dell'acqua della luce Argentina col prema il debito estero da discutere interno esecutiva delle per fondo monetario c.t. las perché anche al WTO ovviamente sta discutendo tutta una serie di cose che teoricamente ormai come ci per anziani c'entrano poco concludo il tempo è già passato
E ieri è stato detto io credo che sia importantissima la nostra esperienza America Latina abbiamo visto che in questi ultimi due anni soprattutto costrutto ma nel mezzo
E cambiata in Sudamerica una classe politica che ancora non è finita e cambiare speriamo che anche quest'anno ci siano altri cambiamenti in questo senso come ad esempio nel caso dell'Uruguay
Questa nuova classe politica capito che il regionalismo era l'arma principale che avevano da tempo e che durante i dieci anni quando è stata abbandonata ha portato il fallimento di diverso in questi Paesi
Quest'arma
Regionale che si chiama Mercosur sta diventando un'aria di cittadinanza non di libero commercio che son due cose diverse
E attualmente quanti Antonelli che hanno spaccato in due cioè il canale di Panama divide esattamente un continente dal Canal da dal Panama in su abbiamo il Nafta con il carta che lei e la nuova aria di commercio che ha allargato il Nafta i pesi e Centro America
Cioè non una recita i Nas hanno un'aria dove circola soltanto le merci e le merci sovvenzionate prezzo migliore sapete quali sono
Infatti i Paesi centroamericani hanno sottoscritto la loro fine in quanto cioè società fondamentalmente agricole nel senso che i contadini queste pesino potranno mai concorrere con eccedenze sovvenzionate Stati Uniti così come è successo già in Messico
Peggio ancora succederà in Guatemala in Honduras Nicaragua dal panamense su in giù
C'è un'aria appunto che si vuole definire cittadinanza che ha cominciato con l'IRI passaporti che vorrebbe creare un Parlamento che si pone come traguardo una moneta unica l'una l'ho detto presenterà se Lula detto chiaramente il nostro modello il mio europea
A questo punto penso che sia più che mai prudente una scelta di campo ieri presidente Guterres ha fatto una accennato un tema che sarebbe veramente rivoluzionario Che che gruppo società si faccia carico di proporre una riforma della PAC
In modo che la politica agricola non Imp nonché l'impossibilità di rapportarsi con altre arie che hanno un progetto simile e comunque un progetto che non dovrebbe che rinforzare la stessa peculiarità dell'Europa
C'è la posta in gioco in questo momento è quella non è tanto il bilateralismo
Che si paventa come Stati Uniti e questo multilateralismo degli Stati Uniti che a ragnatela si sta spendendo verso sud
La prossima aria in bilico e l'Africa australe che da un lato sta tentando di agganciarsi al Brasile l'India all'interno del G20 che andrà nel commercio dell'altro lato una proposta parte sta devi fare una specie di dinasta premi per l'Africa australe
Ecco è decisivo da questo punto di vista uno schieramento dell'Europa quale modello di aggregazione economica vuole
Se vuole aggregarsi con aree che sono anche a recita innanzi a quanto leggo europea bisogna sapere proporre le riforme anche dolorose
Come nel casolare di cultura ma non impossibili assolutamente la pacche nata come volontà politica di rompere quelli di istaurare la sovranità alimentare un continente che per secoli ha dovuto al problema la fame è stato una volontà politica
Che funziona così bene che addirittura non soltanto c'è la solita alimenta la vettura si produce più di quanto si consuma quindi deve essere una volontà politica quello che riporti alla normalità queste cose soprattutto in un mondo che globalizzato può esserlo soltanto a partire di trovare e di appoggiare l'esperienza è simile per ampliare Arici pena se non prescrizione grazie
E niente no grazie
E adesso darei la parola Ferdinando Targetti dell'Università di Trento
Grazie
Il titolo di questa sessione globalizzare la democrazia e mi induce a fare due riflessioni uno sul terreno affrontato ieri del Governo dalla globalizzazione e uno se la relazione tra diritti politici e benessere
La il presidente Antonio Gutierrez sierici ricordava
Che la globalizzazione ha posto due tetti uno così sorta di due diciamo Val valutata per gli effetti positivi e per gli effetti negativi gli effetti positivi
Sono sulla cresta dell'editto della produttività io direi anche della povertà se si prende non numero di Paesi ma il numero di persone
Ed effetti negativi nell'aumento del differenziale di ricchezza
Tuttavia anche qui in termini di Petipa resi e non di persone perché dal negli ultimi vent'anni settantacinque novantacinque per esempio vedo poca per gli Stati Uniti
Si è ridotto di da diciannove a sei volte rispetto a quello cinese mentre si è allargato quello con l'Africa quindi aumentar dei divari
Per con i pari con il numero di Paesi ma non con il numero delle persone
La globalizzazione non è stata strumento di arricchimento
Dei più ricchi a scapito dei più poveri ma ha dato luogo a meccanismi cumulativi del mercato si pensi soltanto che sessantacinque per cento gli investimenti va in nove Paesi del Sud del sei per cento nel cinquantadue più povere del Sud
E che ha aumentato i divari del credente dei dei redditi è un e e a aumentato il numero degli esclusi
Senz'altro c'è una responsabilità politica dei ricchi e lo ricordava ancora presidente Gutierrez
Su almeno su tre punti per un uso simmetrico nato tra nord e sud delle regole del commercio son totalmente d'accordo su quanto diceva poco fa
Somoza queer Calamo la la la la volontà che deve sottendere il i socialisti colpita europei circa l'abbandono della politica agricola europea due l'egoismo e l'ostilità nell'azione redistributiva pochi aiuti
Ad eccezione dei paesi nordici timidezza la cancellazione del debito assenza d'offerta di beni pubblici internazionali finanziati da tassazione internazionale
Ettore conservatorismo nell'istituzione internazionale mi si consenta una piccola prende che non c'entra tanto con la relazione di oggi col con la
Sessione di oggi
Inclini all'indomani ieri non è stato trattato e credo che sia valga la pena di soffermarsi un attimo
Circa le istituzioni internazionali che sono due riguardo al momento i capitali a breve il Fondo monetario a lungo Banca mondiale e uno il commercio ce ne rimane una da costituire assai importante
Che è stata avvocata anche per esempio dal nostro ex sottosegretario Tanzi nella veste soprattutto di ex membro del fondo monetario internazionale che la e le l'istituzione del non sa cosa dice Fabio sarà stata la solita battuta divertente è che però non sente lasciamo perdere dato che il tempo stringe
Ho capito anch'e cioè quello della autorità fiscale internazionale il discorso di ieri faceva sugli of Aubenas entra in questo in questo argomento perché l'effetto la colonizzazione porta dei risultati assai direi dirompenti sulla capacità che i singoli Paesi hanno del potere mettere imposte che non siano soltanto sul lavoro
Ma e questo è il punto invece che nella che che voglio dire che
Da trattarsi all'interno di questa
Sessione quello che vede non è ieri non è sufficientemente emerso e che la responsabilità principale della esclusione risiede nelle politiche delle classi dirigenti dei Paesi esclusi
Cioè Jesi enfatizzato molto il ruolo del del contesto globale nel generare gli esclusi e questo è vero perché mette in moto dei poli dei meccanismi cumulativi tali che portano ad escludere
Però la capacità di un Paese di agganciare la possibilità ritrarre beneficio
E anziché di essere tra gli esclusi in gran parte in misura rilevante dipende dalla capacità delle classi politiche
E dirigente dei Paesi esclusi spessi è è noto il confronto tra due aree del mondo nell'area dell'America Latina che adesso si sta svegli diciamo sta avendo una fase di Rinascimento sul terreno della democrazia
Della capacità quindi come dire di fare pagare anche alle classi più elevate
L'incapacità che per tanti anni hanno mostrato di per esempio far pagare le tasse dicevo quest'area rispetto all'area del Sud-Est asiatico
Due dati soltanto il saggio di crescere nel tra degli settantotto novantotto del Brasile due otto Cile che è un grido paese di su cesso cinque nove Corea sette sette
E la più parte di queste differenze sono spiegata variabili interne
La quota di investimenti sul reddito in Corea e il cinquanta per cento in più che in America Latina
L'indice di Gini cioè la capacità di distribuire ai meno abbienti offrendo loro educazione quindi capitale umano
E zero tre in Korea e zero sei in America Latina uno è totalmente è un indice di gente quando è uno tutta la ricchezza una persona sola ed è cento per cento
E il novantanove per cento le persone hanno nulla e viceversa per invece in Corea e zero virgola tre zero sarei l'equità perfetta
L'indice alfabetismo diciassette per cento in in Brasile cinque in Cile due in in Corea ma e questo non vale solo per i Paesi a medio reddito ma vale anche per i Paesi poveri Paesi dell'America del dell'Africa
Due due prendendo due Paesi entrambi ricchi di materie prime il Botswana e la Nigeria
Il primo che ha una situazione politica stabile non corrotta
Assaggi di crescita a livello dei Paesi dell'America del Sud-Est asiatico è diverso il caso dalla Nigeria dove invece corruzione instabilità del governo portano a stati di cresta molto basse
Quindi la politica interna di un Paese di consente di approfittare in modo maggiore o minore dei vantaggi della globalizzazione o dei rischi dell'esclusione questo ci conduce ha un problema politico Anna
E e cioè quello delle condizionamento e qui siccome le sono voglio dire il tempo stringe le prove e l'invito e di
Un individuare dei dei terreni di proposta politica penso che abbia senso la politica seguita dall'Italia del tempo dell'Ulivo della cancellazione del debito degli aiuti sotto la condizione del governo ricevente non faccia la guerra due penso che abbia senso che gli aiuti della UE Bang siano condizionati a politiche interne
Cosiddette procuro e anti povertà non siano quindi che non che prescindano diciamo dal dagli impegni dei governi medesimi
Terzo c'è un telo il terzo terreno invece lascia un come dire abito a maggiore della necessità di maggiore precisazione su fin dove
Ed è opportuno intervenire no ed è il terreno a favore delle politiche commerciali condizionata Stendhal di lavoro a standard ecologici
Ora gli standard di lavoro agli standard ecologici possono essere delle gravi barriere contro i paesi in via di sviluppo
D'altra parte la totale assenza significa che pone un problema dei diritti dei lavoro dei paesi in via di sviluppo Ripa padrone i paesi sviluppati cioè riuscire a definire quali sono fino a dove e opportuno condizionare la libertà di commercio a standard di lavoro ed ecologici è un problema rilevante che su cui occorre assolutamente opportuno riflettere
E veniamo a al secondo punto che vorrei se io altri cinque minuti brevemente sulla no no quattro
Accadde ieri abbiamo parlato del fallimento del modello neo liberale a livello globale ora io vorrei una parlare del fallimento del modello comunista a livello statale
In particolare il caso di Cuba
Molte continua a pensare che l'assenza della libertà democratiche e l'assenza del libertà economiche siano tributi da pagare alla liberazione dal bisogno delle masse ottenute con il livellamento sociale
Ora Cuba e l'ultimo esempio che senza libertà democratiche e senza libertà economiche
Non si ottiene né sviluppo né giustizia sociale
In trent'anni nel l'economia del Paese ha rafforzato la sua carati firmano cultura ha trasformato sussidi esorbitanti che volevano dire un terzo del reddito nazionale del Paese in un'economia di guerra
Mentre avrebbe potuto essere destinati a uno sviluppo sostenibile non soltanto ad una meccanismo che rispettivo poco appannato encomiabile ad educazione e sanità colorati sussidi crolla
L'economia e il la risposta a questo è stato in termini di una dollari frazione del paese che ha fatto scardinare quel quel base di studi di come dire e di di legittimità
Del di un governo antidemocratico che era la totale eguaglianza perché questo ha portato una diversità interni potere d'acquisto straordinaria all'interno dello stesso paese
Questo
Significa
Che questo questa politica Accord messa a uno rigido e permanente controllo statalismo statalistico di ogni attività economica ed è l'assenza dei diritti di proprietà di proprietà ha portato ad una situazione di come dire esempio macroscopico di come la senza del
Delle possibilità di di dare una valutazione una sanzione politica attraverso la libertà democratiche delle scelte sia in termini di sviluppo che in termini di equità distributiva
Porta dei risultati a un inaccettabile ora come per il punto precedente anche il caso occupa ne è un esempio di integrazione tra politiche interne e contesto globale è un minuto in più con questo concludo
Contesto globale che in quel caso vuol dire Stati Uniti d'America che hanno spinto il Paese nelle Manni onde nelle braccia
Dell'Unione Sovietica che ha significato monocultura i sussidi gli Stati Uniti e lo col tu credo poco e qui mi riferite mi ricollego a quanto dicevamo prima circa l'inutilità del blocco
Per cercare di contenere i risultati sul terreno dei diritti civile dei doni ti politici risultato stava a dimostrare che è servito soltanto a notificare dei fallimenti
Sul terreno economico senza concedere diritti civili e di veti politici quindi non è la strada
Da percorrere e e infine oggi gli Stati Uniti rendono problematica una transizione democratica Interna perché ogni oppositore e visto dalle autorità come una sorta di quinta colonna del nemico l'Europa quindi a uno spazio da giocare
Abbia uno spazio importante io credo dell'opera in tutta l'America latina come diceva relatore precedente
Per potere libera una politica autonoma dagli Stati Uniti critica in tema di blocco disfida la dottrina Monroe per cui l'America Latina e il controllo
Al controllo della diciamo e il tenore il cortile di casa degli Stati Uniti d'America ma nello stesso tempo fermo nella condanna nei confronti dei Paesi che come Cuba non riconoscono i diritti civili dei propri cittadini
Grazie
Grazie adesso darei la parola Paolo lembo rappresentante dell'UNDP
Ricordando che la Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo è stato promotore di due rapporti importantissimi il primo è stato diciamo una previa una pietra miliare vorrei dire
Riguardanti lo sviluppo umano nel mondo arabo e racconta interessanti grani questo rapporto non solo nel suo contenuto ma
Per chi ha elaborato questo rapporto infatti si tratta di persone di ricercatori tutti
Appartenenti al mondo arabo quindi per la prima volta c'è un esame abbastanza impietoso
Della realtà del rapporto tra sviluppo umano democrazia e anche redistribuzione della ricchezza del mondo arabo
Che parte da una ricerca i cui promotori sono ricercatori appunto de questo mondo e non sono appunto conservatori come dire occidentali la parola Paolo lembo
Va be'interessante ascoltare
C'è un piccolo passaggio della tua introduzione Pasqualina quando tu hai citato en passant
Un un'agenzia che testé arrivata
E che riguarda la reazione provocata internazionalmente da una decisione o forse da una mancata decisione del Consiglio di sicurezza che ha avuto luogo ieri
Sull'attentato tragico in cui molte persone hanno perso la vita in Israele e si dice scandaloso perché consiglio di sicurezza non è che ho scelto apparve approvare questa risoluzione di condanna
E subito dopo poi si si aggiunge che è molto sorprendente che l'Unione europea abbia dato poi un premio a Kofi Annan perché è responsabile di un'organizzazione che nota per tutti i fallimenti per tutte
Le insufficienze per tutto quello che siamo abituati a
A dire delle Nazioni
Vecchi a
Il destino di prendere un salario per lavorare per questa tentazione non potrà che poi passare la sua vita chiedersi come abbiamo sviluppato un questa miracolosa capacità di attirarli in questi complimenti non sollecitati
E qual è la logica di chi
Poi diceva il rappresentante di un governo algerino impedisce che passi una risoluzione al Consiglio di sicurezza che vergogna del segretario generale che abbiamo perché dobbiamo dare un premio Kofi Annan perché dobbiamo appoggiare le Nazioni Unite
Che senso alle Nazioni Unite per quando un rappresentante di un governo riesce a bloccare una decisione di condanna legittima come questa
C'è un senso della logica che molto bizzarro nelle relazioni internazionali
E sul quale occorrerebbe riflettere ogni tanto mi viene da pensare a quella ragazza forse un po'bruttina che si guarda allo specchio la mattina non si piace nello specchio
Poi prendo un profumo boscaglia contro lo specchio dello spacca perché c'è che è specchio terrebbe fermi fa così come non sono tessono rompo che poi si vedrà e poi quando lo si rompe dove ci guardiamo allo specchio
Allora io sono molto contento che dividere con voi il tempo che ci ha messo a disposizione per questo incontro di oggi che credo che sia abbastanza interessante perché è un tema per me molto seducente politicamente
Che è quello della globalizzazione o per lo meno dell'ambizione e cercare di capire come globalizzare
La democrazia
E come globalizzare una strategia un po'più efficace di promozione di consolidamento dei diritti umani
Perché penso che si è parlato moltissimo delle ma lì è una lieve leggiadre delle nozioni dei concetti dei guerra preventiva e sempre più se ne parla recentemente beh forse da qualche parte bisognerebbe anche un po'cercare di parlare e democrazie perdenti o le strategie preventive di consolidamento
E di promozione dei diritti umani perché forse questo ci aiuterebbe a capire che la guerra preventiva non è poi forse l'ultimo l'unica opzione che abbiamo dei rendere questo mondo un posto
Un po'più sicuro è che forse la democrazia e la promozione dei diritti umani che sono poi il cuore della mozione democrazia
Sono un elemento indispensabile per trasformare il fenomeno della globalizzazione in qualche cosa che propugna che sia come elemento di propulsione della pace
Nella civiltà del progresso e della lotta alla povertà io ho sempre avuto un qualche degli conta intellettuale nel cercare di definire intellettualmente il valore della nozione del concetto di globalizzazione che cose
Si può dire che sia un fenomeno positivo si può dire che sia un fenomeno negativo si può parlare della globalizzazione interminabili tratti ma io per penso proprio di no per un motivo molto semplice che la globalizzazione suo valori sono tanto buone quanto la qualità da democrazia in cui si pongono ad essere la trasformano la
Perlomeno positivo non c'è niente di positivo nella dimensione astratta della nozione di globalizzazione
Allora credo che non sia molto giusto parlare di globalizzazione senza parlare di rafforzamento delle nostre istituzioni della democrazia i diritti umani perché sono proprio questi che danno valore alla globalizzazione
Se la intendiamo come è stata citata poc'anzi dal relatore che mi ha preceduto come una espansione della crescita e gli investimenti internazionali una espansione del mercato in generale soprattutto spinta dall'applicazione delle nuove tecnologie dell'informazione le strumenti di intermediazione finanziaria certo questa può promuovere la poi nel può promuovere lavoro
Può promuovere la crescita economica ma che valore a questo se il tutto ciò fa parte di un contesto in cui la democrazia e debole e solo pochi traggono vantaggio
Da questi fenomeni non è questa quella card la causa più profonda delle instabilità sociale che poi che l'ambiente che produce il terrorismo le disuguaglianze sociali le disuguaglianze economiche l'esclusione
La povertà se una consapevolezza rafforzato io credo l'attentato dei newyorkesi è la ineluttabilità della interconnessione del nostro mondo e biologi usano un'espressione sempre molto poeti ancora dal Butterfly tax
L'affetto della farfalla per cui se è una farfalla nella foresta amazzonica batte le ali in modo un po'scoordinato dall'altra parte del mondo coi gente che vive a Copenaghen può avere per essere vittima di una uragano di un fenomeno climatico distruttivo
E purtroppo il mondo è sempre più interconnesso e l'interconnessione di persone che è uno delle menti degli elementi della globalizzazione è un fenomeno che io credo sia insostenibile
Per il semplice motivo che è fonte di stabilità
La può divenire un fenomeno costruttivo se la qualità democrazie dei paesi di cui fa parte lo trasformano e non fenomeno di integrazione cosa che non è successo chiaramente fino adesso
è questo il motivo per cui la globalizzazione ha portato molti molti elementi negativi perché non è un fenomeno integrazione tre io credo sono gli elementi che dobbiamo porci
Per trasformare la globalizzazione è un fenomeno positivo che rafforzi le democrazie e la stabilità del mondo la prima cercare di dividere le responsabilità che hanno i governi di adattare le proprie risposte
A tutto quello che la pubblicazione ha portato a cominciare da quello che è stato detto dalla persona che ha aperto questo convegno citando un articolo dei Padoa Schioppa che è stato anche poi ripreso da Scalfari un articolo della Repubblica del due gennaio e questo anche significativo troppo
E c'era un elemento in questo intervento molto importante per capire quello che discutiamo
E cioè che se un successo abbiamo avuto negli ultimi
Anni ma negli ultimi mesi in particolarmente più evidente se un successo abbiamo avuto è stata la nostra capacità di progressivamente indebolire per smantellare quelle istituzioni internazionali
Che eravamo riusciti a costruire con molta
Molte guerre anche con molto impegno e con molte fatiche in decenni sentendo probabilmente di lotte e di battaglie quelle istituzioni internazionali che hanno la responsabilità di disciplinare fenomeni come la globalizzazione
Di garantire il rispetto delle regole democratiche rispetto dei diritti civili all'interno dei quali poi la globalizzazione può divenire un fenomeno positivo sono stati citati i fatti specifici che
Stanno portando questo indebolimento diverse organizzazioni internazionali
L'ONU fa parte di questo contesto purtroppo
Negli ultimi vent'anni
Spesso ci si ebbe atti dei successi che abbiamo tenuti nella globalizzazione del democrazie quando si guardano le statistiche relativa al numero dei paesi che hanno avuto le elezioni più di centosessanta Paesi negli ultimi vent'anni
Hanno tenuto elezioni di diversa natura diverso grado democratici
Ebbene sì dice questo è perché in ori Unione europea noi ONU siamo molto il più impegnati nella globalizzazione ebbe la democrazia questo non è affatto vero
E io parlo anche di me stesso come Nazioni Unite quello che ne facciamo e cercare di
Impegnarci per fare in modo che le elezioni abbiano luogo dopodiché ci che si ingaggia e ci dimentichiamo che l'elezione solo il punto di partenza di un lungo percorso
Che poi potrebbe portare la democrazia in realtà la maggior parte delle volte non lo è perché poi le cose restano come sono e che prende il potere facilmente incerte latitudine genere geografiche
E poi diventa un piccolo di brutte dittatore però siccome l'ho appreso con le elezioni allora questo
Ci pensa e ci permette di s'ingaggia ci sono moltissimi esempi recentissimi voi sapete nel Caucaso recentemente due piccoli paesi
Verso le quali l'Europa guarda con molta attenzione nel mondo occidentale uno ha avuto un presidente che è stato dimesso con una rivoluzione pacifica la rivoluzione delle rose
è un altro presidente un giovane di formazione americana è stato eletto con l'appoggio dei governi occidentali di un governo in particolare
In una lepre pubblica limitrofa che al sud di questa Repubblica sempre nel Caucaso
Abbiamo tutti
Notato che c'è stato il primo caso forse nell'ex Unione Sovietica di successione democratico dinastica c'è il figlio di un presidente diventato presidente con l'applauso per tutto il mondo occidentale fino a quando una settimana fa on
Perspicace gentiluomo che prende il salario da una densa di Ciments sente nasce una mi ha scritto un bel rapporto in cui ha spiegato come questa elezione aveva avuto luogo con la benedizione
Di qualche Paese occidentale il fatto è questo Paese in questione galleggia e poi su qualche tonnellata di petrolio sarà del tutto incidentale naturalmente però fino a quando avremo questa attitudine selettiva nelle democrazie
Che riteniamo opportuno appoggiare in quelle altre invece che forse
Dobbiamo aspettare un può appoggiare perché è bello essere spia ispirati da quel concetto molto vago siano Realpolitik
E anche questo era è molto selezionato alla carta Deco venti occidentali beh questo non aiuta la democrazia e non aiuta soprattutto la globalizzazione asservita democrazia Pasqualina parlato
Della di un rapporto che non abbiamo prodotto per la prima volta due anni fa anche schema arabi più mantovano robot
E credo che sia importante perché dimostra come la globalizzazione non solo non ha nessun impatto ma ha un impatto negativo in un contesto in cui la democrazia o non c'è o è debole
E questo rapporto interessanti sia un dato emerge in modo visibile cioè l'enorme potenziale del mondo arabo potenziale umano potenziale economico potenziare di civiltà è un rapporto se non è molto ottimista in questo senso che dimostra che questo parte del mondo potrebbe dare moltissimo la nostra civiltà
Che cosa impedisce ha questo di avere luogo i rapporti dentistica qualche piccolo Concert concertino
Che modo didattico cercato di sintetizzare in due tre minuti che è molto elementare
E che tutti sappiamo che ma che abbiamo poco coraggio di raccontarci
E che sarebbe educativo ogni tanto ricordarci ma in modo positivo e propositivo per ricordarci che se potremo beneficiare potenziale norme di questa parte del mondo il mondo sarebbe un piede molto più stabile molto più Prospero e soprattutto più tranquillo
Dal punto di vista sociale
Sono tre elementi che emergono in questo rapporto che dimostrano come la globalizzazione in vaste latitudine del mondo non ha avuto nessun impatto
Il rapporto sostiene che questo potenziale enorme mondo arabo è frenato
Da
Da molti elementi attualmente ma tre in particolare sono significativi il primo è naturalmente Eco della donna cioè il cinquanta per cento lavora Force è in questo rapporto e io dico una cosa ovvia con rapporto e analizzato in modo molto didattico molto accademico in positivo con dei fatti che sono veramente sconcertanti sono le legge per le statistiche poiché si accompagna questi dati cioè qua c'è il cinquanta per cento da corse lavoro & l'economia non decolla
è molto semplice è molto semplice la la ricerca scientifica non decollano ed il il tessuto sociale non si consolida quindi ovviamente questo produce instabilità
Il secondo elemento è la qualità dei sistemi di educazione la ricerca scientifica alle università le scuole di investimenti che sono stati fatti
N moltissimi Paesi del mondo un particolare nei paesi arabi sono stati e modesti e non ben focalizzati
Non ben gestiti e le politiche sono state purtroppo insufficiente ora questo ha un impatto molto negativo sulla definizione del modello di comportamento mentale che poi alla base dalla rete della ricerca che promuove il progresso la tecnologia la salute economica la stabilità politica di un popolo
Questo elemento è legato profondamente al terzo e ultimo elemento che l'impatto che la mancanza di libertà a sul progresso economico e sociale politico di un Paese cioè le il freno che si esercita su quelle che si chiama intelligenza critica o analisi critica enorme dalla mancanza di democrazia allora questo frena il progresso sapete che la interna connettiviti del mondo arabo è la più bassa del mondo più bassa dell'Africa subsahariana
E se voi andate in Mauritania lei c'è un interne con le critiche più alta
Questo non vuol dire però che sono compiute sono moltissimi computer però non vengono usati per come potrebbero utilizzare li vantati la globalizzazione cioè per connettere il mondo arabo con esclusione al computer però ci lo usa per il videogioco e non per conoscere e risultati della ricerca tecnologica nel campo dello tal cancro presente degli o stanno ad un altro Paese
O non si applica ai sistemi per le azioni finanziarie beh certo questo aiuta
Molto poco progresso
Sapete che nel mondo arabo da che esiste l'arabo come lingua sono stati introdotti tradotti un numero di volumi in arabo inferiori a quelli che questo conta le stelle molto contenta perché la Spagna traduce in un anno soltanto
La Spagna in un anno
E traduce più libri di tutto quello che il mondo arabo ha tradotto da che l'arabo esiste come lingua le patenti di innovazioni tecnologiche per esempio del mondo arabo l'altra hanno soltanto centosessanta
Esso in tutto il mondo arabo sono di meno di quelli che sa in Corea sono state sedici mila e cinquecento in un anno per esempio
Allora che vuol dire questo
Vuol dire che forse noi insieme dovremo fare qualche sforzo per capire come potremmo aiutare chi ha questa potenzialità
A trasformarla in forza propulsiva per il progresso noi come Nazioni Unite sempre di più abbiamo svolto i nostri sforzi
Per lui riaggiustare nostri programmi sui programmi di governance perché questa è la causa della povertà perché dietro a ogni fenomeni povertà c'è sempre un fattore economico Balzac diceva che dietro ogni guerra c'è una un fatto dietro a ogni grande fortuna c'è un crimine
Ecco io non so se questo è vero però certo dietro a ogni guerra qualità e non sarebbe neanche perché il prenderebbe sul soggetto sano copie non leggo dietro a ogni guerra comunque c'è sempre un fattore economico c'è sempre e comunque
Una lotta per il potere economico cioè se è la poi la guerra produce anche povertà ma non si può parlare di lotta alla povertà
Se poi non si capisce che la mancanza di democrazia o una delle cause maggiore di questa lotta di povertà e allora come nazioni unite in questo momento noi siamo sempre di più impegnati
Per affrontare coi nostri mezzi questi problemi di governance di diritti umani perché lì che si crea un ambiente che consentirà poi al fenomeno della globalizzazione di far fiorire gli aspetti positivi che pure potenzialmente ne fanno parte se noi avessimo la qualità di creare istituzioni che far favori dentro questo processo concludo dicendo che la Regione Toscana empio significativo dirlo
Ha proposto uno di questi progetti che a me sembrano molto concreti e molto plausibile che mi augurerei che si replicassero
Per dare un esempio di quello che si può fare insieme a un progetto che sta facendo il Maghreb adesso per la decentralizzazione per la modernizzazione e la gestione di servizi a livello locale
è per la propulsione della rappresentatività nel Parlamento questo progetto molto concreto che ha un Budget
Che ha delle finalità che ha degli appoggi dei governi che sta camminando se riuscissimo a lavorare insieme le organizzazioni non governative le autorità locali che sono molto importanti perché la democrazia parte dalla gestione del territorio
Gli organismi internazionali l'ONU o grandi organismi come gli europea ecco se riuscissimo a lavorare un po'più insieme allora forse ci accorgeremmo
Che sarebbe possibile trasformare la globalizzazione che non strumento di propulsione del progresso tra civiltà umane forse la fine sarebbe anche possibile trasformare questo mondo in un posto
Un po'più giusto senza essere perfezionisti perché non lo siamo naturalmente ma forse un po'più giusto credo che questo mondo lo si potrebbe trasformare se lo facessi
Insieme però oggi grazie per avermi ascoltato
Grazie Paolo adesso dare la parola ammanco Bertotto se siamo tutti nei dieci minuti possiamo finire in tempo anche perché io vorrei dare la parola nelle nostre tavole rotonde non c'è un dibattito però siccome mi ha chiesto di parlare
Satira Abu Abed che è rappresentante Lega araba e credo che voglia forse fare qualche interlocuzione sui giudizi nel mondo arabo io dare volentieri la parola due perché sarebbe credo un segno poco democratico non accettare l'interlocuzione quindi cerchiamo però di lasciargli anche un attimo di tempo per poter intervenire allora Marco Bertotto di Amnesty International
Grazie cercherò di rispettare
Ma io raccolgo molto volentieri l'invito di entrare questioni molto concrete anche perché un po'nostro stile la nostra tradizione è quella di cercare di il più possibile andare al punto delle questioni
Quindi volentieri voglio entrare nel merito del ruolo dell'Unione europea per la protezione internazionale dei diritti umani
Non senza aver prima però provato insieme a voi a inquadrare la situazione particolare storica in cui ci troviamo ed è una situazione in cui il sistema internazionale di protezione dei diritti umani vive in uno stato di completo impasse c'è una ricerca forsennata della sicurezza da parte dei governi è una ricerca forsennata lo si è detto nell'introduzione che ha fatto sì che sull'altare della sicurezza sull'altare della lotta al terrorismo fondamentali diritti umani venissero calpestati non è ricerca della sicurezza
Distruggere uno dei principi fondamentali come l'habeas corpus non è una ricerca della sicurezza efficace istituire dei sistemi di giustizia
Di seconda classe penso a il patatrac negli Stati Uniti piuttosto che la legge antiterrorismo nel Regno Unito ci sono mille duecento persone che sono ancora oggi in carcere stranieri negli Stati Uniti senza sostanzialmente conosce i capi d'imputazione senza avere difeso diritto alla difesa adeguata non è ricerca della sicurezza
La chiusura di quotidiani nello Zimbabwe in nome della lotta al terrorismo e di un'accusa velata che il presidente dello Zimbabwe ha rivolto al mondo del giornalismo di essere
In qualche modo colluso con il terrorismo internazionale
Ma le ricerche della sicurezza questa equiparazione che siffatta terrorismo e dissenso politico sono terroristi i palestinesi sono terroristi i ceceni sono terroristi nei cui nello Xinjiang cinese
C'è cioè una sorta di nuovo paradigma che lega sicurezza e diritti umani
E questo paradigma sostiene che in nome della sicurezza è possibile giustificare ciò che il dieci settembre due mila uno sarebbe stato considerato totalmente inaccettabile e che dal dodici settembre due mila e uno è diventato il giusto più difficile ma giusto prezzo da pagare per la ricerca della sicurezza
Allora io credo che non si possa parlare di democrazia e diritti umani senza invertire questo paradigma e dal punto di vista è che non c'è sicurezza se non c'è protezione dei diritti umani se non c'è attenzione a quelli che sono i fattori scatenanti dei fenomeni di insicurezza
E non è una come dire una una retto una formula retorica dire che nonostante questa ricerca forsennata di sicurezza nonostante questa tensione completa
All'antiterrorismo
Il mondo è il posto è un posto oggi molto più sicuro non è mai stato così insicuro il mondo dalla fine della guerra fredda ad oggi
Proprio in un contesto di politiche internazionali totalmente orientate alla ricerca della sicurezza
Quali sono le conseguenze politiche di questa come dire spoliazione del ready questa sì mitizzazione del concetto di sicurezza beh innanzitutto abbandonare la retorica dei diritti umani un altro degli elementi preoccupanti lo dico parlando a nome di un'organizzazione per i diritti umani e che oggi tutti parlano di diritti umani
Oggi si fanno le guerre in nome dei diritti umani oggi si conducono
Come dire battaglie di riforma del dei sistemi di giustizia
Parlando di diritti umani parlando di sicurezza e poi opprimente e poi come dire sistematizzare Ando forme di dissenso
Creando cioè con testi e istituzioni in cui in effetti in nome dei diritti umani la protezione dei diritti umani e la protezione dei diritti umani è sempre più difficile
E questo da seguito da una seconda conseguenza ed è quella della indignazione a singhiozzo delitti dell'indignazione intermittente ci si indigna per gli abusi dei diritti umani
Del governo di Saddam uscendo e noi li abbiamo denunciati per anni nel totale silenzio delle democrazie occidentali e si accetta invece quello che avviene in un Paese alleato come l'Arabia Saudita
Si accetta la situazione della della Russia che in Cecenia introdotto delle come dire una situazione di totale assenza dei diritti umani
Si accetta il fatto che la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite da ormai alcuni anni non abbia più il coraggio di alzare la voce contro determinati regimi l'ultima sessione della Commissione per i diritti umani complice anche forse un comportamento dell'unione Europea un po'software non ha espresso risoluzioni di condanna nei confronti dello Zimbabwe della Cina della luce per la situazione cecena
E quindi questa indignazione a singhiozzo questo questo doppio standard in qualche modo ecco fa specie o comunque rende lecito il dubbio di chi sostiene che forse le motivazioni di interventi come le operazioni militari in Iraq non erano totalmente orientati alla protezione dei diritti umani tant'è che oggi le potenze occupanti sono molto più impegnata a proteggere i pozzi di petrolio piuttosto che a proteggere la popolazione civile irachena
E che oggi a occuparsi di diritti umani in Iraq sono soltanto le organizzazioni internazionali e le organizzazioni per la difesa dei diritti umani
Le organizzazioni delle vittime che negli ultimi sei mesi sono nate a Baghdad
Costituiscono una nuova realtà della società civile irachena ma non certo le potenze occupanti che peraltro avrebbero anche qualche obbligo in più rispetto a questa questione qualche obbligo stabilito tra l'altro dal diritto internazionale
Allora io voi conclude in indicando in qualche modo qualche qualche strada possibile conto relative capovolgere questo paradigma sicurezza e diritti umani
La prima è quella di ripartire dalla centralità delle regole del di e del diritto internazionale
Credo che sia doveroso per uno Stato e per un governo che una forza politica che
Intende problema attizzare la questione della protezione dei diritti umani bene avere come punto di riferimento il rispetto delle regole intorno a cui la protezione dei diritti umani si è basata
Nessuno ad esempio si pone il problema oltre alla giustificazione della guerra oltre cioè a valutare se un intervento militare a volte definito umanitario in modo un po'bizzarro
è legittimo nessuno si pone il problema di valutare anche la condotta con cui questo intervento militare portato avanti
Ci si si porta molta attenzione
Allo jus ad bellum cioè l'al diritto a a muovere guerra non c'è attenzione allo ius in bello cioè alla alle modalità di condotta
Dell'intervento armato e mi sembra che troppo poco scandalo troppa poca indignazione abbiano suscitato fenomeni come le modalità dei bombardamenti in Kosovo piuttosto che in Afghanistan piuttosto che in Iraq si parla di danni collaterali per nascondere quello che il diritto internazionale considera attacchi indiscriminati violazioni del delle convenzioni di Ginevra dei protocolli delle convenzioni di Ginevra
Crimini di guerra
Quindi probabilmente ecco se può essere troppo complesso e troppo coraggioso in una logica di schieramenti internazionali
Dichiararsi contrario a un intervento militare ecco almeno in una logica di protezione dei diritti umani si abbia il coraggio di pretendere il rispetto delle regole di pretendere che nella condotta delle ostilità la protezione delle popolazioni civili costituisca un obiettivo fondamentale
La protezione dei diritti umani non è solo un problema di politica estera questo è un altro problema che andrebbe sollevata e che merita di essere sollevato anche parlando d'Europa protezione dei diritti umani non inizia con la fine dei nostri confini ma riguarda anche la condotta all'interno dei nostri paesi
Riguarda anche il fatto che sono mai
Cose che molti di voi cioè vanno sentito ripetere tantissime volte però riguarda anche il fatto che l'Italia sia l'unico Paese dell'Unione europea senza una normativa organica sul diritto di asilo
Riguarda il fatto che da quindici anni l'Italia si è inadempiente rispetto all'obbligo di introdurre nel codice penale il reato di tortura riguarda una serie di meccanismi di cui l'Unione europea ancora non si è dotata e non l'ha fatto a maggior ragione in un semestre buio dal punto di vista della protezione dei diritti umani come il semestre di Protti presidenza italiana
Di meccanismi in grado di monitorare il rispetto dei diritti umani da parte degli stati membri dell'Unione europea
è un problema anche di politica commerciale può sembrare strano ma
Parlare di bilancia commerciale dei diritti umani per i Paesi dell'Unione europea e per l'Italia in qualche modo una forma più così raffinata di indicare politiche di sicurezza totalmente controproducenti noi esportiamo anni legge esportiamo
Strumenti di tortura e importiamo disperazione cosa voglia dire beh che l'ottantotto per cento delle armi leggere prodotte al mondo viene esportata
Da cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza il sessantasette per cento delle armi esportate
Nel mondo arriva a paesi in via di sviluppo che tendenzialmente sono Paesi in situazioni di di conflitto in cui le violazioni dei diritti umani sono sistematiche allora come ci si può stupire
Se poi ciò che si imposta in questa bilancia commerciale dei diritti umani da questi Paesi e la disperazione di persone che arrivano bussare le nostre frontiere e invece di trovare l'obbligo di non respingimento previsto dal diritto internazionale
La adozione di misure per la protezione dei rifugiati così come indicata o dalla convenzione di Ginevra e dal diritto internazionale trovano dei muri che si alzano trovano delle stravaganti invenzioni giuridiche come quelle che sono in discussione in questo momento a livello di Unione europea relative ad esempio alla esternalizzazione del problema prendiamo dei paesi terzi rispetto all'Unione europea e il facciamo
Fare allora il lavoro che non osiamo fare cioè chiediamo questi paesi terzi di valutare le domande di accesso per motivi legati appunto a al diritto di asilo
E stiamo parlando di un problema e concludo
Che risibile dal punto di vista quantitativo in Italia ci sono oggi novemila persone con lo status di rifugiato
Sette mila nel due mila e due dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite sui rifugiati hanno chiesto asilo politico in Italia centoundici mila nel Regno Unito
Due milioni di rifugiati in Europa su una popolazione che è dieci volte tanto in tutto il mondo
Paesi come la Tanzania hanno una capacità recettiva enorme rispetto alle grandi potenze occidentali che parlo di diritti mani parlano di di democrazia parlando di come dire strategie globali per esportare la democrazia e poi non sanno nel momento in cui si tratta invece di di venire alla concretezza delle cose
Non sanno fare quello che il diritto internazionale e perché io come dire parlo come di un'organizzazione che non chiede riforme politiche che sono da marziani ma chiede semplicemente il rispetto di obblighi che gli stati hanno ratificato che gli Stati si sono assunti
Ecco allora questa a volte inaccettabile come dire separazione che accetta le affermazioni di principi convegni sui diritti umani lo sto facendo una critica perché sono ben lieto di essere qui e credo che sia una con grande coraggio che che che voi affrontate questi temi però lasciatemi aveva un po'il ruolo di chi molto più spesso si trova a dover criticare piuttosto che doversi congratulare ma è un gioco delle parti che credo ognuno di noi volentieri assuma però questa discrepanza che c'è tra l'affermazione dei concetti legati ai diritti umani e della democrazia questa
Questa questi cassetti pieni di buone intenzioni ed è bene ed è giusto che sia così perché poi occuparsi di diritti umani significa anche avere una visione molto ideale del mondo molto molto progressista e molto come dire onirica in qualche modo però fa specie che a volte poi si scontri con delle politiche che non solo sono sbagliate dal punto di vista etico non solo rappresentano delle violazioni degli obblighi internazionali ma come dimostra appunto la situazione di insicurezza globale
Di questo pianeta sono soprattutto politiche inefficaci
Grazie tornerà paralleli calcolare dei Beati costruttori di pace
Grazie
Sono molto contenta di parlare dopo Marco Bertotto perché ha già sollevato moltissime delle cose che avrei voluto dire mi sono trovata veramente molto in sintonia però ringrazio anch'io
In più il partito i DS per aver invitato queste voci della società civile che ieri abbiamo sentito
Definire come definito la il termine interminabile aberrante Dobru brioso sono orgogliosa di rappresentare gli aberranti
E apprezzo molto la voglia di volere prevalente c'era la definizione che era aberrante la Verna Lissone
E credo che credo che abbiate tutti sentito ieri mattina Papisca io non c'ero però so che capisca definisce il nuovo diritto internazionale fondato sulla carta dell'ONU la Dichiarazione universale dei diritti umani
Come una rivoluzione umano centri camion della visione del mondo dello dell'ordinamento del mondo a me mi piace moltissimo ispira moltissimo quest'idea che sia umano centri credente questa la lettura che molti di noi
Movimenti associazioni facciamo
Abbiamo capito anche che in
Noi specialmente movimenti che ci caratterizziamo per un percorso un tentativo di percorso non violento
Abbiamo capito che
Dal se analizziamo le cose in modo umano centri Coop dobbiamo vedere tutte le violenze che non sono solo le violenze delle guerre che non sono solo le violenze e degli abusi fisici che sono anche le violenze economiche che sono anche le strutture
Internazionali violente e che le nostre lotte su tutti questi fronti si devono si devono unire
Però qui come volevo solo fare tre proposte intere europea su scala europea e una piuttosto italiana tengo per la fine
E nel due mila uno abbiamo scritto a tutti gli europarlamentari
Anche tutti i parlamentari italiani perché cercavamo di attirare un po'l'attenzione su quello che abbiamo definito un olocausto al rallentatore ed era la situazione nella Repubblica democratica del Congo forse saprete che si stima che siano morte in quattro anni e mezzo di guerra quattro milioni di persone su una popolazione totale del Congo di cinquanta milioni
Una cifra grossa non sono tutti morti per colpi di machete o di arma da fuoco sono morti però tutti questi per conseguenze della guerra in quel Paese e tutto questo sembrava passare sotto il Silenzio
In in Europa sui nostri giornali nell'opinione pubblica e non riuscivamo a attirare l'attenzione su questo abbiamo fatto una missione al Parlamento europeo nuovi di alcune associazioni italiane allora siamo riusciti a parlare con alcune persone e lì abbiamo scoperto una cosa
Che i problemi dell'Africa subsahariana nel Parlamento europeo non vengono affrontati nelle commissioni esteri ma solo nelle Commissioni cooperazione allo sviluppo
Io credo che questo sia
Un affronto alla dignità degli africani
E spiegarlo agli africani non è facile
Non so forse ci sono dei motivi per questo che io non riesco a capire però non mi sembra che sia partire sul piede sbagliato della nostro nuovo ordinamento umano centri ecco
Non dedicare
Da la dignità di tema da affrontarsi in sede di Commissione esteri
A gli ottocento milioni di abitanti dell'Africa subsahariana è vero che nella nostra go per localizzazione neoliberista o il capitalismo compassionevole come lo vogliamo che Mario Bros perché amare così ieri questi la maggior parte di quegli ottocento milioni sono senz'altro superflui perché non consumano i beni che noi produciamo
Ricevono dall'Unione europea gli altri canti della le le gli abitanti dell'Africa subsahariana
Otto dollari mi sembra che sia otto dollari l'anno mentre invece le mucche europea ne ricevono novecentotredici tanto per dire che è un africano vale quanto la Koutati una vacca europea
Poi ci dicono che sono altri che hanno le vacche sacre ecco insomma mio prima appunto il mio primo punto è questo di cercare di rimettere all'interno delle nostre struzzi istituzioni europee un priorità di valori che consideri gli africani
Degni
Secondo punto oggi a Roma e in altre città italiane c'è una giornata di
Lotta per i diritti dei migranti
Il primo luglio del due mila tre lo stesso giorno che è iniziato il semestre di presidenza italiano dell'Unione europea entrata in vigore
Una convenzione internazionale che si chiama convenzione internazionale per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie
è una cosa straordinaria uno degli strumenti del dell'ONU molto interessante
E valido non dice
Tra l'altro niente di particolarmente nuovo che non sia già contenuto nelle varie altre dichiarazioni sui diritti umani però le rapporta specificamente lavoratori migranti e in particolare da una una linea guida su come dovrebbero essere garantiti i diritti umani anche dei lavoratori cosiddetti irregolari i no andò occhio mentre di sono papier ora perché
Dico che
è una cosa che dobbiamo tener presente per questa convenzione è entrata in vigore perché è stata ratificata dal ventesimo paese che era mi sembra in Guatemala
Adesso sono ventiquattro i Paesi che l'hanno ratificato come tutte le convenzioni ONU viene applicato solo da quei Paesi che lo ratificano
Ecco dei paesi cosiddetti riceventi non ce n'è neanche uno
La nostra civilissima Europa è rappresentata in questi ventiquattro Paesi canora ratificato la Convenzione solo dalla Bosnia Erzegovina credo che quindi potrebbe essere
Potrebbe essere un obiettivo anche per una campi nella nella campagna elettorale del Europarlamento di proporsi anche una posizione su questa convenzione Omo
Mary proprio insomma ex commissario dei diritti umani ci dice che finché ci sono nel mondo i diritti violati di qualcuno nessuno di noi ha diritto a riposarsi perché la pace come i diritti umani
Sono valori indivisibili e quindi io ci sono per tutti o non possiamo dirci soddisfatti credo che Marco Bertotto prima l'abbia detto abbastanza bene
Senta sulle speso e vi dicevo prima delle vacche sacre europee
In questo mondo abbiamo dei valori un po'capovolti mi sembra se rapportiamo le spese militari degli Stati
Agli abitanti tutti gli uomini donne e bambini che sono vivi sul pianeta oggi e lo dividiamo pro-capite
Vediamo che per ogni essere umano del mondo si spendono cento ventotto dollari l'anno per le spese militari degli Stati
E poi parliamo invece quanto si spende quanto spendono quegli stessi Stati per il funzionamento dell'ONU e di tutte le agenzie dell'ONU spendono ottanta centesimi del dollaro
Per ogni sempre per ogni abitante vivo sul pianeta oggi a me sembra che questi siano dei valori
Assolutamente capovolti
E che vanno sono contro contraddicono tutto ciò che firmiamo sulla carta nei nostri documenti che riteniamo così importanti ed essenziali ai nostri valori alla nostra cultura la nostra civiltà
C'è qualcosa che non va
Si è parlato molto di armi di distruzioni di massa e come diceva Marco Bertotto però nella maggior parte del mondo le vere armi di distruzioni di massa sono le armi leggere sono le piccole armi che sono firmate kalashnikov Punzi ma anche Beretta ecco io credo che anche qui abbiamo un dovere
Sta nascendo adesso una campagna internazionale
Promossa tra l'altro da Amnesty
Da Oxfam e dagli Anza che si chiama controllarmi s'che mira a
Presentare
Alla conferenza dell'ONU del due mila sei sulle armi leggere
Una bozza di convenzione internazionale o di trattato internazionale che disciplini il commercio il trasferimento internazionale di armi
Anche per cioè re credo che anche questo potrebbe far parte di una Campagna per le elezioni europee se si presentasse in blocco i Paesi dell'Unione europea credo che potremmo andare avanti molto bene su questo
Arrivo al mio ultimo punto perché non so quanto tempo è passato tanto
Il mio ultimo punto che invece più nostro
Più forse indelicato
Sto Pietro a il simbolo del partito
Che era al governo nel novantanove
Io credo che
Apprezzo moltissimo la volontà di
Ascoltarci di confrontarci però
Credo che sulla guerra del novantanove non abbiamo fatto ancora chiarezza
Noi apprezziamo la posizione che i DS hanno avuto sulla guerra in Iraq apprezziamo un po'meno i pastrocchi dei voti parlamentari sulle missioni sulle missioni in Iraq questo lo apprezziamo meno e anzi vorremmo essere certi che non ci fosse questa paventata astensione sul rinnovo del mandato su questo questo faremmo fatica a capirlo
Però abbiamo bisogno anche se vogliamo fare dei passi avanti insieme io spero che vorremmo fare dei passi avanti insieme
Il fare una onesta e trasparente discussione sulla guerra del novantanove per noi è una ferita ancora profonda non la non rimarginata
Forse non riusciremo mai a trovarci d'accordo su questo però dobbiamo parlarne e dobbiamo parlarne da pari a pari non posso più reggere di sentirmi dire sì siete bravi siete bravi ma voi poverini siete solo il pacifismo etico non capite le nostre ragioni di politica
La la la Realpolitik e noi siamo grandi e cresciuti voi siete bambini
Più o meno è questo il SAP extra di quello che ci viene detto io vi chiedo per favore se riusciamo a fare una discussione aperta onesta tranquilla da pari a pari grazie
Grazie incastrare
Adesso la parola Raffaele Salinari rappresentanti e dei ter De Donno
C'è anche noi ringraziamo l'ora il PS per questa riflessione che vorremmo spingere ovviamente dal nostro punto di vista ad una diciamo maggiore coerenza un maggior coraggio
Scusa ti una breve introduzione noi ci occupiamo di diritti dei minori
The non crediamo che i bambini debbano essere trattati diciamo
Come Nino possa credo che il problema della della politica oggi uno dei tanti come rovesciamento proprio di paradigma e parto da qui sia la capacità non di scendere o di far discendere nostra analisi ai ai nostri ai nostri figli era le future generazioni ma di elevare le nostre analisi alla loro visione del mondo visto che di questa globalizzazione mi sembra
Lo abbiamo detto tutti loro sono oggettivamente le prime vittime
La seconda questione e questa la guerra è il massimo di violazione dei diritti umani
E quindi la guerra permanente globale contro il terrorismo a noi sembra essere veramente la fonte più chiara
Oggi di violazione a livello planetario dei diritti umani dal nostro punto di vista noi assistiamo a quello che nella all'epoca del degli imperatori romani si chiamava lo Ju Sticchi Umma
Cioè la sospensione della legge di fronte a avvenimenti che potessero minacciare la patria minacciare l'impegno siamo oggettivamente oggi oggi rischiamo molto di essere in una fase di sospensione del diritto internazionale e quindi di guerra costituente
E e io ho chiaramente devo ovviamente dal mio punto di vista organizzazioni non governative internazionali a richiamare un partito quindi con forti responsabilità oggi di opposizione domani speriamo di governo a questa visione
Ed è per questo che noi siamo assolutamente in favore della pace siamo assolutamente contro la guerra siamo assolutamente perché gli atti politici parlamentari discendano da questa visione
Oggi non c'è più un diritto internazionale vigente viene smantellato giorno per giorno da Guantánamo all'Iraq passando per l'Afghanistan
Quante volte noi che viaggiamo dobbiamo mostrare la nostra carta d'identità
Andando in Francia
O in Belgio dov'è finito Schengen
Dov'è finito
Perché non se ne parla perché devo mostrare il mio il mio passaporto
Nel mio continente
Perché lo devo vedere rappresentato soltanto da una moneta
Questa cosa non mi basta
Questa sospensione del diritto internazionale per via amministrativa che poi è quello non a caso che in Israele viene usato come mezzo per per far soffocare il diritto dei palestinesi tanto per citare una situazione che c'è molto care ci è molto vicina ecco tutto questo io credo che debba essere riportato al centro del dibattito politico
Due proposte perché vorrei veramente riunì limitare il mio intervento per dare la possibilità alla rappresentante legale dal di di parlare perché mi sembra doveroso interessante come ha detto Pasqualina Napolitano due questioni soltanto visto che siamo in un ambito europeo e in un ambito di partito a livello europeo a livello italiano
A livello europeo attenzione
Stiamo quotidianamente contrastando la tendenza che nella Convenzione europea la politica estera la politica di cooperazione sia sottomessa sia subalterna alle politiche di sicurezza
Europee
Ogni giorno siamo costretti ad interloquire con l'Europarlamento e a ricordare attenzione questo è un rischio grave
è un rischio grave
è un rischio non soltanto della subalternità della cooperazione da di un pezzo di politica estera alla alla politica di sicurezza è un rischio di subalternità culturale
Prima di tutto che noi vorremmo sventare
E quindi chiediamo vida evidentemente anche ai Democratici sogni di sinistra di avere questo punto di di partenza a questo punto di vista queste la la prima la prima richiesta ripeto politica
Molto molto prosaicamente politica visto che siamo una sede di partito la seconda questione eterni
Molto brevemente
Lisa Clark a ripetuto diciamo la sensibilità e le ferite aperte non non voglio tornare su questo sono però in sintonia con quello che ha detto Lisa però attenzione a aggiungo un'altra
Un'altra un altro punto
Nei cinque anni in cui l'Ulivo ha governato compresi i Democratici di sinistra in questo Paese non siamo riusciti a portare a casa la riforma della cooperazione internazionale lo sviluppo
Abbiamo una legge dell'ottantasette quindi prima del muro di Berlino e tutto quello che ne consegue in cinque anni non siamo riusciti a portarla a casa
Ora io spererei di diciamo di vedere questo dibattito ripartire non quando esse la sinistra sa al governo ma da subito questo è un tema vedete che non deve essere accantonato perché non è più di moda
Se anche la sinistra accanto alla cooperazione allo sviluppo l'idea dello zero sette per cento con tutto quello che ne consegue da Bertotto a Lisa Clark passando per Salinari tutto quello che vi abbiamo detto
E allora è chiaro che la Subert Rita prima di tutto diventa culturale e poi quindi di conseguenza diventa politica ed evidenti
E Pasqualina allora però mancano dieci no veramente importante venire qualcun altro ma Dario
No io volevo fare alcune osservazioni rapidissime visto che
Molte altre cose sono molte cose sono state già detto concludete con cui io concordo pienamente
Sia sul discorso per la cooperazione allo sviluppo fatto adesso sul discorso su s'securitaria o come dicono i francesi comincerei dal ruolo dell'Europa
Visto che questo questa due giorni è intorno all'Europa direi che noi siamo preoccupati sul discorso europeo perché vediamo che l'Europa è reattiva ma non propositiva
C'è in questo momento viste anche tutte le cose che conoscete meglio di me non c'è stata ancora e forse la convenzione anzi un pochino affossato
La ricerca di uno nuova ambizione di cosa deve essere l'Europa nel mondo
E questo è un problema perché gli Stati Uniti hanno una loro idea di che cosa deve essere disc la presenza in stato di nel mondo non c'è una vera idea su cosa deve essere la presenza dell'Europa nel mondo ridiscutendo alcune cose
Ma cercando anche di avere nuove idee
E qui questo ripiegamento dell'Europa su disse
Che c'è
E che è dovuto anche a fattori storici ha creato un mutamento antropologico nell'uomo e nella donna europei
L'Europa che è sempre stata il luogo nel mondo in cui si elaboravano le idee per tutti
E questo anche il colonialismo è questo
Anche l'imperialismo europeo in questo oggi non è più questo luogo e questo è preoccupante
La stessa convenzione europea prodotto un testo nella cute la cui prima parte non può essere recitata da i bambini a scuola e imparata a memoria e questo è un problema
Perché i bambini americani a scuola Rational per legge se non si parla a cuore e mente spirito e tutto cioè questo è un problema
Per non citare il fatto che non si parla dalla Shoah
Se c'è una cosa che ha
Tranciato l'anima europea e la sua storia è stata la Shoah non citarla nella convenzione da un'idea di come si è affrontato il discorso la convenzione
Cioè cerchiamo di comporre di fare compromessi comporre gli interessi ma ci deve essere qualcosa in più questo è una prima osservazione
Il secolo e noi siamo preoccupati perché c'è un grande bisogno di Europa nel mondo io vi parlo guardando le cose dal Sud c'è un grande bisogno di Europa del mondo che no ascolti
Di ambizione siamo diventando come la Svizzera intendendosi ci capiamo cosa intendo dire non ce l'ho con iscrizione una grande svizzere
Forse più giusta internamente il problema è il rapporto con il mondo
Per esempio l'Africa qui è stata citata l'Africa abbiamo parlato non è guardate che citare il Botswana rozzi in Babbo eccetera due osservazioni polemica che sono le nostre fissazioni noi che facciamo queste cosine ci occupiamo delle cosine così e i grossi problemi
In Africa nascerà il nuovo terrorismo internazionale se non ci sarà un'idea europea sull'Africa grafica non è la responsabilità di chi chissà chi grafiche la nostra responsabilità di europei
L'Africa nello spazio storico giuridico storico geografico europeo perché la storia lo dice non c'è se non lo si potrà accusare domani gli americani
Non c'entro niente gli americani è una nostra responsabilità e fino a quando gli africani neri saranno buoni inattesa e non si arrabbieranno come si sono già arrabbiati gli arabi quella dico così terra terra
Ma nel novanta novantadue quando ne abbiamo negoziato la pace in Mozambico del Mozambico non era così lontano lo dico proprio questo partito c'erano molti cooperanti che venivano dal pc
Ed esperienze di sinistra in Mozambico c'era una oggi parlare di Mozambico dieci anni dopo sembra che parli di Marte
Volesse il mutamento antropologico
è una follia abbandonare l'Africa dai DS peccato che la Granda più grande proposta criticabile dico tutto quello che volete sulla cura dell'AIDS perché di questo si tratta in Africa viene da Bush
Ma guarda un po'
Quindici miliardi di dollari vengono da Bush dei Global Fund per adesso hai reso ha erogato duecentosessantatré milioni soltanto
Ha avuto Plains per due miliardi virgola tre sui sette otto richiesti non se ne parla più
Divari G otto no
Gli americani faranno da soli e vedrete faranno
Poi si può criticare
Questo per dire anche che c'è proprio c'è se gli Stati Uniti hanno un'idea sul mondo e noi ovviamente a livello italiano a livello francese a livello guida non basta ci vuole un'idea europea
L'abbandono dell'Africa non è soltanto una questione etica è una questa è una follia politica
Che si ritorcerà contro di noi
Discorso sulla globalizzazione di esclusi della globalizzazione
Concerto visto da Sud la globalizzazione al di là delle cifre ha creato più esclusive di prima perché prima se c'era un soldato americano potevi star certo
O o diciamo occidentale potevi star certo che a cento metri ce n'era uno sovietico quindi tutte le zone del mondo erano strategica suo filo sovietico
Molte zone oggi del mondo sono state abbandonate biossido parlare della Birmania per fare un esempio poi si fa il discorso il doppio per il dopo due pesi e due misure
Quindi esiste un paradosso
Che pur mettendoci a disposizione strumenti di interconnessione la globalizzazione anche crea strumenti crea una situazione di esclusione queste esclusione vista da sud però percepite maniera riversa perché la cultura si è globalizzata il giovane africano ma il giovane latinoamericano il Gio
Porta le Nike vuole le stesse cose del nostro giovane
E noi ne avremo una conseguenza una ricaduta per non è quindi soltanto una questione diciamo di aiuti umanitari nel senso buonista del termine
Noi ci stiamo abituando alla diseguaglianza in Europa l'ha fatto terza osservazione un nuovo discorso sull'eguaglianza che non è l'equità è più dell'equità
Secondo noi
E questo lo vediamo almeno a Sant'Egidio lo vediamo sia la mensa dove cominciano ad arrivare i famosi working Poor scuri di cui parla regionale anche oggi cioè impiegati dello Stato poi quando succederà la questione della cartolarizzazione voglio vedere già dico comunque
Poi da lui è tutto un sistema
Un discorso di uguaglianza che mette paura no parla ed eguaglianza invece no c'è un problema
E il mutamento nel senso negativo del termine della democrazia non è soltanto un discorso di giustizia e di televisioni se scusate è un problema internazionale
Pensare che la democrazia avvenga per decreto e non s'non dico per Guerra e su questo non c'è neanche da discutere
Avvenga per decreto attraverso soltanto la governance o attraverso i condizionamenti burocratici di una burocrazia internazionale intesa in senso positivo anca perché non è che qui la burocrazia una cosa seria se funziona una cosa seria pensare che si possa delegare tutto
Facendolo uscire dalla sfera della politica cioè
Del negoziato del confronto e passarlo tutto quanto in automatico
è un errore
Perché bisogna entrare dentro i problemi nelle situazioni non sono tutte uguali
Pensare che si possa dire a loro fai tu per esempio per poi criticava come diceva giustamente vengono c'è ma che adesso che centra Kofi Annan
Scosse il con cieco col con il Consiglio di sicurezza lo sappiamo benissimo che anzi io c'è un grossa stima per Kofi Annan che è stato letto
Con le voci ecco qui hanno eletto il filo americano mi sembra che
Va be
Per ultimo d'osservazione sul dialogo tra civiltà e sulla pace
Sì il dialogo tra civiltà il dialogo interreligioso visto che tutti siamo preoccupati da così diciamo dalle dalle cantine neanche in toni armene
Non trova un interesse ma reale nel mondo politico per tanto per parlare dell'Italia o dell'Europa italiano europeo
Come dovrebbe e in particolare il dialogo legato alla pace noi stiamo negoziando su vari lavorando negoziando facilitando al su vari conflitti
La veri Darfur Nepal Liberia da fine agosto adesso bisogna continuare sono i problemi Costa d'Avorio ancora non è finita Tecce
è molto difficile trovare l'impegno di governi su questi governi sono terrorizzati di interessarsi di questioni che riguardano la pace negoziato
Per motivi molto concreti primo un ministro degli Esteri sottosegretario un suo un dirigente o non può perdere tanto tempo su un dossier della pace che ha bisogno di tempo e di pazienza
C'ha le elezioni ci a questo c'è quest'altro
Quindi proprio la gestione del tempo è diversa
Secondo
Ci sono sempre gli interessi
No oggi gli interessi non vengono utilizzati come all'epoca del colonialismo per fare cassa direi vengono utilizzati a contrario per dire non possiamo fare niente
Perché sa i francesi no però gli inglesi e poi quello che diciamo sugli europee
Niente questo disinteresse non è ovviamente un disinteresse sul tema al disinteresse operativo a noi i nostri amici delle società del della società civile ci dicono ma come fate voi a fare il da questa a ciò lavorare sulla politica internazionale
Voi che siete una organizzazione Società Civile come noi ce la eccetera e e come dire competere con i governi noi abbiamo il problema opposto ne abbiamo il problema esattamente lì coinvolgere i governi
Che lo si coinvolgono le istituzioni che non si coinvolgono ogni europea che non si coinvolge la commissione di ognuno
Perché è troppo difficile tentare dei problemi sul terreno
Ma questo è vero da ormai dieci anni
E questo crea degli scompensi
Ultimo punto finale le relazioni con gli Stati Uniti con Israele per dirla chiara ho finito ma cioè io l'ho già detto agli Stati Uniti
Stanno facendo una politica che non commento
Stava a Sondrio
Però entrare nel mondo
Di quello che succede negli Stati Uniti e in particolare del discorso per esempio sulla nuova etica il delle nuove religioni il pentecostali sui neo conservatori religiosi è molto interessante
Perché lì si sta elaborando qualche cosacco alla quale non possiamo opporre soltanto una visione
Come dicevo prima che vada quasi in automatico il discorso sulle nazioni che sull'Unità e sull'Europa è da rifare
La stessa cosa vale per Israele
Pensate che è vero che c'è il problema di un appiattimento su certe posizioni eccetera ma c'è un'ossessione di paura in Israele tra gli israeliani
A quell'Europa
Non ha trovato il modo di rispondere
Detti né complice di questo avvitamento della violenza da qui non si esce
Poi non possiamo dirci era vero ma sulla questione mediorientale sono gli americani perché se no non si muove niente se gli americani e non è non è vero noi
Abbiamo nella nostra storia e questa è l'ultima cosa che dico Pasqualina imparato che la pace è possibile soprattutto non tanto perché la vedevi invocare
E qui non ritorno sulle questioni detti sul Kosovo condivido pienamente ma la pace è possibile perché la poi fissare e se la fa Sant'Egidio la può fare anche qualcosa di
C'è più grande
Quindi non è vero che è una cosa impossibile che non è impossibile entrare sul terreno contraddittorio
Ma anche della pace mediorientale
Questo non è vero per l'Europa non è vero per un governo con l'italiano
Grazie
Grazie grazie Mario io ringrazio tutti voi ringrazio anche fatica bombardate ha rinunciato a porre la questione continueremo il discorso e l'interlocuzione tra noi ma anche nel pomeriggio quando si affronterà la questione
Anche del
Dei Paesi arabi del fondamentalismo e del mondo musulmano credo che l'ultimo intervento di Mario Giro ci proietta sulla l'altra tavola rotonda dove sulla questione
Europea non solo nel senso appunto istituzionale ma anche politico diciamo penso comunque possiamo trovare proprio in in questo punto il punto di congiunzione
Mi pare lo dicesse ieri Felipe Gonzales in Europa si discute molto in euro alcuni Paesi europee discutono molto e si accapigliano sul modo di decisione
Ma bisogna capire decidere che cosa il rischio è dipende poteva bene definizione di un'Europa che non si dà un potere poi si accapiglia sul modo poi riprenderlo gli animi credo che questo anzi proietta sul tavola rotonda successiva
Quindi le ambizioni dell'Europa e anche diciamo il suo alla sua capacità di decisione sua
Sono in trazione istituzionale e costituzionale e quindi passiamo perfettamente in orario
La presidenza a Giorgio Napolitano
Per riprendere e continuare questo discorso che è legata da questo filo rosso del ruolo dell'Europa grazie a tutti ringrazio anche chi ci sta seguendo da internet
Perché credo dobbiamo sempre ricordarci che non siamo solo quinti salate quei al nostro convegno grazie a tutti
Contumace riguarda medici Bettini insieme no va bene grazie
Si è è è
Di indietro
Berlusconi nove
Nel nome della persona offesa no nessuno ha cambiato Simone
Normale
No
Bene allora
Magico nessuno va bene
Come no già appunto
Resta
Sette deve corrispondere
Brevemente quindi
Propongono
Così no internazionali
Basta sogna nessuno
Si racconta
Altri è dotato di un piccolo Salvatore
Io credo avrebbe Bergamelli perché s'intende fornire un servizio gareggia in ho trovato che non era stato il primo
Concerto
Da
Tra loro con il seguente Claudio milioni contro il potere l'assenza
Così
Sostengono l'idea di così
Le bandierine credo che Bossi credo che possiamo cominciare prego
Credo che possiamo cominciare questa sessione
Dedicata al tema L'Europa e il mondo le questioni politico istituzionali crescita stabilità solidarietà
Oggetto di questo seminario
La discussione
Se ho ben inteso su come cambia il mondo per quali a spetti in quali modi ma dice eletto il mondo che cambia richiede un Europa che vada più avanti nella sua unità nella sua integrazione nella sua capacità dazione fu questa la riflessione che sembrano accomunare i capi di Stato e di governo dei Quindici
Stati membri dell'unione
Poco più di due anni fa alla che non
Da cui il Consiglio scaturiti una dichiarazione un documento che pose tutta una serie di interrogativi di fondo sul futuro dell'Unione Europea deve scaturire anche la decisione di dar vita ad una speciale Assemblea
La convenzione
Composto di rappresentanti non solo dei governi ma dei parlamenti nazionali ed europeo e della Commissione col mandato di elaborare un progetto di Trattato che poi si convenne
Dovesse essere un progetto di Trattato costituzionale ovvero come si è detto si stabilisse una Costituzione per l'Europa senonché quella riflessione che aveva sembrato accomunare tutti
Successivamente è stata contraddetta dai comportamenti di non pochi governi e oggi l'Unione sta vivendo un momento critico carico di incertezze e di incognite che potrebbe anche sfociare
In una crisi forse senza precedenti il progetto di Costituzione quale è stato pensato e definito
Attraverso sedici mesi di di lavoro di confronto nella convenzione non aveva nona un valore puramente simbolico
Scelto si è pensato il dovere dare attraverso la Costituzione il senso di una comune appartenenza di quattrocentocinquanta milioni di uomini e donne
Quali quanti saremo nell'Unione a venticinque che sta per nascere alla storia e alla civiltà europea
Si è pensato di dover sancire solennemente un quadro comune di principi di valori diritti di istituzioni e di regole cento le la forza di attrazione ideale di un trattato che per la prima volta assume il rilievo di una Carta costituzionale può essere assai grande
E diventare un fattore fondamentale di coesione in un'Europa che si ritrova unita dopo decenni di profonde divisioni
In ogni senso ma non si tratta solo di questo il progetto di Costituzione è stato pensato anche come condizione indispensabile
Per un rilancio di obiettivi condivisi e di politiche comuni
Sarebbe a mio avviso un grave errore guardare con sufficienza
Ma quelle che taluno considera come sottigliezze o illusioni giuridico formali il dibattito sulla Costituzione non interessa solo i cultori del diritto costituzionale o gli esperti di tecnicalità istituzionali quello sulla Costituzione
Non è un dibattito astratto o astruso non può essere bollato come tale e non ha senso contrapporre all'esigenza e al progetto della Costituzione la necessità di parlare
Quindi i contenuti come si usa dire la necessità di parlare della crescita economica dell'occupazione del modello sociale
Poche so dei servizi pubblici in Costituzione si indicano a grandi linee le politiche da condurre in tutti questi campi secondo una certa distinzione di competenze tra unione e Stati membri e accentuando il ruolo dei poteri regionali e locali si indicano naturalmente solo a grandi linee il che significa che sulle impostazioni e sulle scelte che dovranno caratterizzare
Tutte le politiche dell'Unione il confronto resterà aperto
Ai diversi livelli nelle istituzioni europee ci sarà una lotta politica sociale e culturale da portare avanti nei prossimi anni ma su nessuno dei problemi concreti che interessano da vicino il modo vitale le popolazioni
I lavoratori grandi masse di cittadini su nessuno di essi si potrà intervenire efficacemente
Senza il quadro di riferimento offerto dalla Costituzione essenziali innovazioni istituzionali previste dal progetto della convenzione
Quelle innovazioni costituiscono il minimo indispensabile perché poi il progetto della convenzione
è tutt'altro che esente da limiti e ambiguità il minimo indispensabile per poter far funzionare l'unione a venticinque per potere decidere
Per rendere più trasparenti e controllabili democraticamente e comprensibili le decisioni ci interessa una unione per decente che nello stesso tempo diventi una unione più democratica mi riferisco a innovazioni che sono rivolte a rafforzare e non indebolire la Commissione e il Parlamento europeo
Come istituzioni sovranazionali cui spetta interpretare e per seguire l'interesse comune europeo a innovazioni rivolte ad allargare le materie su cui si può decidere a maggioranza e in una e non all'unanimità rivolte quindi a ridurre al minimo il potere di singoli stati o gruppi di stati di paralizzare con un vento popolo una minoranza di blocco le scelte dell'unione
Ebbene e rispetto a queste io credo incontestabili esigenze che sono emerse negli scorsi mesi
Al tavolo della Conferenza intergovernativa vecchie e nuove resistenze e chiusure
Tali da impedire nel dicembre scorso il varo del progetto della convenzione della cosa e particolarmente
Fuorviante perché la convenzione per la sua composizione ha avuto una legittimità democratica
Nettamente superiore a quella della Conferenza intergovernativa a cui siedono solo i rappresentanti dei governi e che si possa unilateralmente da parte di una sola componente i governi stravolgere il compromesso che è stato raggiunto tatto la tutte le quattro componenti della convenzione eh inammissibile anche dal punto di vista democratico noi non siamo oggi in grado di prevedere se ci sarà nei prossimi due-tre mesi una qualche resipiscenza un qualche ritorno o un minimo senso di responsabilità
Da parte dei governi che più si sono esposti nell'opporre loro pregiudiziali e pretese e anche da parte di qualche altro Governo come quello britannico che apre tutto che ha premuto in modo sotterraneo
Più discreto ma non meno pesante nello stesso senso
Arriveremo alle elezioni anzi alla campagna elettorale avendo una Costituzione da sottoporre al giudizio degli elettori se così non fosse l'orizzonte diventerebbe quanto mai oscuro
Bisognerebbe sicuramente far leva
Sulla occasione
Del voto fare appello agli elettori perché premino quelle forze che si sono battute e si battono più coerentemente per la Costituzione ci auguriamo che tra i se ci siano il Partito dei socialisti europei e i partiti che fanno parte di questo soggetto europeo
Quelle forze che chiedono più Europa più poteri e più mezzi per le istituzioni europee anziché invocare
Presutti interessi nazionali e difendere anacronisticamente la sovranità formale degli stati nazionali che cosa significa più Europa
Formula che anche questa sembrava essere stata abbracciata da tutti la presidenza spagnola il governo spagnolo quando ha avuto la presidenza di turno del Consiglio europeo nel due mila a suo a presentata come parola d'ordine precisamente più Europa più Europa significa privo mi avete discusso ieri e io quindi non aggiunsero nulla più presenza e capacità d'azione unitaria dell'Europa
Sul terreno della politica estera della sicurezza della difesa della costruzione di un più giusto ed equilibrato ordine mondiale in secondo luogo significa più politiche comuni più azioni comuni
Nella libertà dà sicurezza e la giustizia di fronte a minacce e a sfide
Che non sono più un fronte Giambelli soltanto attraverso politiche nazionali farlo delle minacce della criminalità e del terrorismo parlo delle sfide dell'immigrazione
Su cui avantieri al Parlamento europeo il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan uno splendido di in uno splendido discorso ha indicato la strada che dovrebbe essere percorsa dall'Europa quale politica comune
Dell'asilo e dell'immigrazione in terzo luogo più Europa
Deve significare più iniziativa per la crescita e l'occupazione l'equità sociale e la solidarietà e la collisione
Sì e nel Duemila voi lo sapete definita la cosiddetta Strategia di Lisbona
E cioè una prospettiva pendente a fare della economia europea un'economia basata sulla conoscenza
Altamente competitiva si era addirittura detto ma più competitiva nel mondo anche nel confronto con quella americana ma se non si arriva ad un vero coordinamento delle politiche economiche nazionali se non si arriva a un effettivo governo degli investimenti per la ricerca l'innovazione la formazione e l'educazione permanente gli obiettivi di Lisbona rischiano di rimanere largamente sulla carta
In tutti questi campi cioè ci vogliono più decisioni a maggioranza per evitare che si rimanga soltanto alle enunciazioni ci vogliono più mezzi più mezzi più risorse per il bilancio dell'Unione Europea
Se come propongono sei governi il bilancio dell'Unione Europea dovrebbe scendere a un massimo dell'uno per cento del prodotto lordo globale degli stati membri dell'Unione
Non si può parlare per esempio di coesione e di solidarietà
E disse collisione e di solidarietà guardando ai dieci nuovi Stati membri dell'Unione
Noi andremo ad una Unione a venticinque in cui le differenze diciamo tra Est e Ovest saranno talmente profonde che occorreranno sforzi eccezionali incompatibili con una simile limitazione delle risorse
Per il bilancio dell'unione europea
E ci vogliono anche maggiori possibilità di mettersi insieme per quei Paesi che vogliamo andare più avanti e sono in grado di farlo in un campo o nell'altro
Significa questo boleri un'Europa a due velocità
Formula che è stata molto mistificatoria che è stata molto discussa
Di recente
La verità e che quello che conta e un quadro istituzionale unico l'Europa non si deve in nessun modo differenziare per quello che riguarda il quadro istituzionale ma dentro il quadro istituzionale unico che ormai e quello della Costituzione deve essere quello della Costituzione
La Inferentia azione è fisiologica e necessaria c'è già stata se n'è già fatta esperienza sia con il sistema di Schengen sia con il sistema della moneta unica
Abbiamo bisogno cioè per realizzare una differenziazione fisiologica di strumenti come lo le cooperazioni rafforzate
Una cooperazione più stretta tra un certo numero di paesi almeno un terzo dello totale degli stati membri dell'Unione che si spinga più avanti l'importante e che queste intese rimangano sempre aperte noi abbiamo realizzato d'altronde l'Euro la moneta unica
Inizialmente solo con undici Stati membri ma le intese è rimasta aperta sia rapidamente aggiunto ogni dodicesimo paese la Grecia ai primi undici che erano entrati a far partire l'Euro dell'Euro
Che che sì raccolti da parte dei governanti italiani è stata una formidabile garanzia di stabilità finanziaria
La stabilità finanziaria resta una condizione essenziale per la crescita ma accanto ad essa
Ci deve essere quel governo dell'economia che europeisti e sostenitori dell'Euro di non dubbia reputazione come il Presidente italiano Ciampi hanno così fortemente sollecitato un governo dell'economia
Nei Paesi della zona euro attraverso una cooperazione rafforzata che in questo campo e possibile ed è necessaria io vorrei terminare dicendo qualcosa su polemiche
Allarmi contrapposizioni che accompagnano il dibattito sulla Costituzione e sull'Europa del futuro e credo che ci siano mistificazioni a cui reagire e ci siano anche problemi politici di cui tenere conto si teme che l'Europa possa dividersi in una Europa di serie a e una Europa di serie B è in pratica la stessa polemica sull'Europa a due velocità
Che ritorna e io credo che davvero non abbia nessun fondamento bisogna dare più attenzione
Invece alla polemica sul rapporto tra i Paesi grandi paesi piccoli che anche tra vecchi nuovi Stati membri paesi grandi e paesi piccoli si dice che il pericolo e quello dell'asse franco tedesco due grandi Stati che impongono la loro volontà a tutti gli altri e soprattutto ai piccoli
In realtà oggi noi siamo di fronte a un pericolo reale che è abbastanza diverso ed è abbastanza diverso anche perché chiaramente una intesa tra Francia e Germania che ha sprigionato una grande capacità egemonica nel corso dei decenni passati oggi indole in grado di sprigionare BA
Ma il pericolo reale secche non due ma magari tre grandi paesi come ci dice
L'imminente incontro franco tedesco britannico che non due ma tre grandi Paesi cerchino effettivamente di immobilizzare
La politica europea attraverso compromessi
Fuori dei trattati specialmente se non si approverà la Costituzione
Fuori dei trattati
Sarebbe naturalmente una politica dell'Europa intergovernativa cioè sarebbe cioè la filosofia delle intese tra governi ha opposto dei processi di integrazione e di metodo comunitario vecchi e nuovi Stati membri io credo che ci voglia grande attenzione e grande rispetto per le questioni che si pongono nei Paesi che oggi si ricongiungono con l'Europa comunitaria
Consiglierei di leggere lo splendido scritto che è stato pubblicato l'altro ieri sulle Hammond a firma del io credo del maggiore esponente politico intellettuale della Polonia europeista Bronislaw Geremek bisogna sapere chi come ha detto lui c'è il peso di una lunga storia di cui bisogna tener conto
Bisogna fare uno sforzo per disinnescare tensioni anche psicologiche ondate di sospetto e di timore provocate da storici riflessi condizionati che spingono per esempio un paese come la la Polonia a guardarsi dal ruolo della Germania o dall'arroganza della Francia
Ondate di sospetto e di timore provocate anche da reazioni maldestre come ce ne sono state all'indomani dei racconti dell'esplodere dei contrasti
Con la Polonia in particolare sul progetto di di di costituzione nello stesso tempo io credo ci voglia chiarezza e fermezza
L'allargamento derive accompagnarsi all'approfondimento un allargamento richiede di essere inquadrato in una Costituzione come quella che è stata elaborata dalla Convenzione
C'è un interesse comune dei vecchi e nuovi Stati membri acché l'Unione possa funzionare
Posso decidere tempestivamente e democraticamente possa procedere anche attraverso differenziazioni nel processo di integrazione c'è un interesse in comune a che l'Europa possa diventare potenza potenza economica potenza civile potenza politica mondiale con tutte le implicazioni che ciò richiede grazie
Darò la parola
A tutti i partecipanti a questo parametro
I quali sanno che sarò derivante per il rispetto dei dieci minuti
è un vizio professionale
Tanto innanzitutto la parola a punire approda sul bus il vicepresidente del Partito dei socialisti europei
Fluoro e gli occhi
Dal giudice grazie grazie mille vorrei cominciare dicendo che sono particolarmente lieto di essere qui oggi in quanto vedo che anche i nastri Pato nere della leadership di Piero Marras Fassino si stanno muovendo che noto anche una nuova situazione in Italia
Vedo un cambiamento che può portare l'Italia in una fase decisiva davvero un ruolo decisivo nella creazione del futuro per l'Unione europea
Ed è giunto il tempo affinché tutto ciò avvenga
Quand'ero primo ministro
Antonio duettare SDO eravamo insieme che Antonio ha detto Barin chiaramente e mi associo completamente all'unico ebbene quand'ero primo ministro
Io avevo il consenso del Governo ma non avevo il potere il potere di formare di creare un pianeta una regione migliore
Penso che dovremmo trarre insegnamento da questo e dovremmo anche notare osservare le conseguenze
Quindi è giunto il momento di sviluppare le nostre idea e di essere particolarmente concreti pragmatici su ciò che dobbiamo fare in quale ordine e con chi
Ritengo che ci siano delle differenze a livello europeo per quanto riguarda questi cambiamenti ci sono state delle difficoltà con Berlusconi in Italia e con altri esponenti in euro è Old Europa adesso abbiamo l'opportunità
Di
Combattere tutto ciò ma ad una condizione cari amici altrimenti perderemo questa opportunità dobbiamo quindi ricreare i il collegamento tra le persone comuni
E e il nostro lavoro il modo in cui noi operiamo la storia la direzione che intraprendiamo e le nostre parole il nostro nemico principale non è necessariamente la destra e l'estrema destra il nostro nemico principale era partirà dal primo al la mancanza di speranza
Che il non essere chiari con le persone il non essere in grado di rispondere ai loro quesiti dobbiamo trovare nuovi collegamenti tra loro pennoni tra alle persone e noi
Perché questo collegamento non è eterno a Walter lo perdiamo
C'è stato un momento in cui in Italia noi socialisti potevamo dare le risposte alle persone a qualsiasi domanda
A livello dell'occupazione della sicurezza dell'istruzione della sanità e in qualsiasi in campo
Ma queste risposte non sono sempre disponibili e quindi adesso è necessario una nuova un nuovo naturalismo e un nuovo modo di portare avanti i nostri lavori in Europa quindi a desto
Cari amici il nostro compito principale è quello di creare di stabilire questi nuovi collegamenti
Queste nuove gli sono e questo fa parte del nuovo Order e quindi adesso la differenza proprio coesa dobbiamo dire alle persone
Che
Lo Nazioni Unite non scompariranno saranno la e saranno ancora più presenti che in passato però lo Stato avrà nuovi partner che non erano presenti in passato
E lo Stato-nazione lavora insieme lavorerà insieme ad altri attori ad altri personaggi in altre istanze noi definiamo una brava NARS tecnica multilaterale
E e bisognava fare di tutto per cercare di collegare questi nuovi fattori di governance e dei nostri obiettivi affinché questo faccia parte integrante della storia con le persone comuni
Perché le persone comuni
Il devono essere sicure per quanto riguarda il futuro vogliamo che la popolazione sia a conoscenza della verità per quanto riguarda il futuro è l'unico modo che possiamo ottenere tutto ciò va bene garantire un'azione animismo e
Più far capire che noi siamo gli unici in grado di stabilire questi nuovi contatto
Contati a prescindere dall'operato dell'estrema destra vorrei aggiungere che per quanto riguarda l'Europa ruolo europeo nella nuova globalizzazione per una migliore Gava innanzitutto ma è necessario essere in più cui più democratici e più sostenibile a livello mondiale
Quindi mettiamola in questo modo l'agenda politica per quanto riguarda le future elezioni europee deve essere basata su un accordo ben chiaro nessun programma ben chiaro Thrale istituzione dei sindacati europei
E
Cioè comprese il parlamento del consiglio quindi noi dobbiamo fare di tutto affinché il nostro ruolo globale
Sia in grado di realizzare i nostri obiettivi per il futuro ciò va oltre alla giusto definizione degli obiettivi
E già va oltre quanto è stato detto in seno al Consiglio al Parlamento alla contenuto delle risoluzioni noi dobbiamo agire in maniera determinata ambiziosa e coerente al contempo dobbiamo anche creare delle nuove alleanze con le organizzazioni non governative
E cari ma amici io penso che c'è molto spazio di sviluppo di evoluzione per quello che noi stiamo creando affinché l'Internazionale socialista al partito socialista internazionale il gruppo russo ci ha visto europeo facciano parte di questo progresso affinché possano essere IPAB necessari
Per le ONG e per coloro che vogliono agire con noi quindi come è già stato detto in precedenza noi sappiamo che c'è un costa est o istituzionale ben preciso
Però io vorrei aggiungere un'altra osservazione a prescindere dal contesto istituzionale
L'Europa
Abbisogna di una nuova responsabilità globale quindi bisogna essere ancora più diretti non è possibile per noi affrontare questa responsabilità nascondendoci dietro una struttura istituzionale che è adatta per la politica estera
Dobbiamo affrontare il mondo dobbiamo impegnarci e dobbiamo anche
Correggere i nostri errori come per esempio non adempiere al nostro ruolo definiamo alcuni punti prioritari sui quali lavorare prima di tutto dobbiamo garantire la sicurezza e la stabilità
In tutta Europa l'unione europea deve dotarsi Girona struttura politica finanziaria e militare per risolvere i conflitti è stata detta ok
Chiudono almeno per adesso deve scusate che gli Stati Uniti a hanno invaso per garantire la pace ma noi vogliamo definire una differenza tra la guerra preventiva il nostro operato
Ma è anche i momenti di riconoscere che dobbiamo anche capire in qualità di Europa e i che è una delle condizioni necessarie
Affinché la nostra politica ma funzioni sì al mantenimento della pace e questo è possibile per noi Shakespeare e ci ha già detto nell'Enrico quarto come fare c'è una stima estratto un dialogo un dialogo molto importante a questo proposito Raglan poi da da Osborne cioè tra uno R un giovane cavaliere
Scrivendo
Inizia dalla smania
Ma dirne una dimmi una cosa quando li chiama nei loro vengono
Che venne se noi vogliamo che la nostra politica funzioni se vogliamo essere effettivamente forti del nostro sforzo allora dobbiamo
Correre il rischio che i demoni si presentino quando li chiamiamo quando li menzioniamo e quindi dobbiamo stabilire un conto un collegamento tra quello che diciamo è quello che facciamo dobbiamo essere seri
Detto ciao
Vorrei delineare altri punti
Il ruolo di il della politica mediterranea europea deve essere rivisto occorre rafforzare la PAC nel chip dell'Europa mediterranea non soprattutto
Per quanto riguarda la Grecia Mario Giro ha detto prima che l'Africa è la nostra responsabilità
E la ragione ha perfettamente ragione gratta e a questo proposito io aggiungo che probabilmente nel mondo di lingua araba
è un'altra delle nostre responsabilità dopotutto
Ho la sensazione che finora dell'unione europea ci sia un problema ci sono solo due possibilità posti Eben brevi dell'unione o non lo si è adesso dobbiamo sviluppare una nuova partnership pre giornale più accessibile più forte rispetto a quanto è stato finora io posso immaginare nel futuro prossimo che svilupperemo e insieme al mondo di lingua araba buon nuova partnership regionale ambiziosa
E in questo programma entrambe le parti si sono impegnate per e sviluppare l'economia nuovi posti di lavoro controllare i flussi migratori verso l'Europa e per combattere la criminalità ricordate cari amici
Che non solo l'Africa ma anche il mondo arabo
Raccontano una popolazione molto ampia e quindi in termini di sicurezza sociale e questo ha un peso
Quindi dobbiamo anche tener conto delle disparità perché a Walter alcuni parametri considerati sono per esempio i cellulari quindi teniamo conto l'equilibrio tra le uomini e donne potete immaginare che delle condizioni di vita se hanno le stesse alla in fin dei conti loro hanno soltanto una scelta all'immigrazione oppure profugo sprofondare nel baratro della situazione dei loro paesi
Quindi secondo me c'è obbligo un astro obbligo migliorare le cose nel nostro stesso interesse farlo
Penso che si tratti di un aiuto strutturale penso che questo comporti l'investimento penso che i comparti un programma congiunto
Inoltre come è già stato detto cioè la questione dell'ampliamento non si tratta soltanto di firmare un trattato con nuovi Paesi che saranno in futuro membri dell'Unione europea
Doni dobbiamo trasformare e i nostri investimenti in questi paesi e considerarli membri dell'unione quindi dobbiamo riformulare la nostra politica agricola per esempio
Sapete che il latte di mucca
In Italia ha dei sussidi sapete di quante risorse stiamo parlando
Entro quest'anno la politica agricola comunale comune in Italia o in Danimarca
Sarà oggetto di un consistente stanziamento di fondi quindi quello che voglio dire è che noi dobbiamo riformare la politica agricola
Comune non per quanto riguarda le condizioni di vita ma per migliorarne il funzionamento e per consentire di stanziare nuove risorse quindi dobbiamo promuovere questa riforma anche della dava dance globale come è già stato ieri detto ieri e quindi non mi attardo però su questo punto voglio soltanto fare una considerazione ritengo che sia più facile creare una nuova casa e e decidere chi abitare
Chi vi abiterà piuttosto che ristrutturare la casa vecchia quindi penso che gli europei dovrebbero sostenere la creazione di un consiglio specifico tenuto conto delle loro idea a livello economico sociali
E di per quanto riguarda la sicurezza in mancanza di un l'impegno politico a livello più alto
Cari amici questo Paese può nel lungo termine
Rafforzare la struttura che abbiamo possiamo garantire un coordinamento più efficace per quanto riguarda l'apparato istituzionale attraverso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca mondiale e possiamo essere
Più responsabili per quanto riguarda gli obiettivi del due mila ittici
Inoltre l'Unione Europea diverse dovrebbe rafforzare il proprio ruolo come partner privilegiato del o degli stati sviluppati abbiamo incontrato Lullaby veri c'è una richiesta d'aiuto da parte del Brasile richiesta rivolta all'Unione europea anche se finora questa richiesta è stata ignorata
Anche gli africani
Hanno chiesto aiuto all'Europa per quanto riguarda la i DS il contare Angelo di questa malattia di questo flagello non non possiamo andare avanti così dobbiamo rafforzare il nostro aiuto sostanziale
In fin dei conti quando noi parliamo del pianeta del mondo ritengo che la nostra esperienza stare in classe a semplice ma importante perché non è possibile immaginare la Germania e la Francia in guerra
Per un motivo molto semplice
L'integrazione e l'integrazione ancora l'integrazione di conseguenza io penso che sia importante per noi vedere il futuro del pianeta nel modo seguente noi dobbiamo aiutare il Medioriente ad integrare anoressia di integrarsi ad integrarsi
Sotto l'egida del dei degli apparati istituzionali preposti e dobbiamo aiutare anche l'America ha integrarsi e inoltre dobbiamo aiutare l'Africa ad integrarsi nello stesso modo quindi se prendiamo in considerazione avuto in considerazione in considerazione la Cina l'India gli Stati Uniti allora possiamo prevedere un nuovo ordine mondiale basato sulle regioni che siano integrati in maniera sempre più forte perché noi sappiamo per esperienza che l'integrazione
è il modo migliore a lungo termine per evitare conflitti avrà garanzie a migliore e quindi le riforme sono possibili soltanto in un mondo più coerente infine cari amici detto tutto questo
Rischiamo comunque di trovarci nella stessa situazione in futuro rispetta quello che è oggi il presente quindi quale sarà il nostro ruolo politico per le manovre negli anni a venire
Ebbene ritengo che nel breve termine dobbiamo riconoscere e trasmettere queste sfide politiche e nell'ambito elettorale europeo
C'è un altro punto focale per la sinistra europea a questo proposito al congresso del PSI in aprile prevederà una mobilizzazione senza precedenti della nostra famiglia quindi voglio ribadire che dobbiamo garantire una scelta gli elettori tra la destra e la sinistra
Dobbiamo controbilanciare l'idea che il nostro progetto è un progetto politico
La dobbiamo politicizzare l'Europa e lo ripeto perché se noi chiediamo agli elettori italiani perché votate in Italia ebbene loro rispondo chiaramente è una scelta da fare tra la destra e la sinistra
Ecco perché noi ci impegniamo anche il mio unico messaggio politico è questo
è necessario fare una scelta politica molto chiara alle elezioni europee prossime dobbiamo politicizzare l'Europa che ottenendo un maggiore impegno proprio come abbiamo fatto a livello nazionale penso che abbiamo un'opportunità penso che possiamo fare la differenza se capiamo
Se comprendiamo la necessità di nuovi contatti con la popolazione con l'opinione pubblica quindi abbiamo bisogno di nuove alleanze nuove contatti per uno sviluppo sostenibile dell'Europa un'Europa che
A cuore queste tematiche grazie
Degli altri oratori non potranno beneficiare per dello stesso elasticità locandiera
Doveroso osservare verso indosso assai gradito ospite professor Mario te l'ho della Università libera libri se
Ma credo che la ragione per cui mi avete fatto il piacere di invitarmi Sian di per rendere omaggio a testimoniare di un contributo offerto da cinque università europee
Una la redazione di questo rapporto
Che è disponibile
In italiano grazie all'iniziativa brillante che avete preso di tradurla
Termiche la London School of Economics Università Libera di Bruxelles che qui in cui lavoro e il e l'Università di Lisbona unicità di torti Monte e il già altre entità della società civile hanno partecipato attivamente a un esercizio che è durato un anno sotto la direzione di Rasmussen
Di in collaborazione con il gruppo parlamentare europeo Baron e in collaborazione con l'Internazionale socialista in particolare per impulso
Di Antonio Guterres che ha dato luogo a questo rapporto sulla è il primo rapporto del Partito socialista europeo su l'Europa di fronte alle sfide della governance mondiale è una esercizio che già nella sua fattura già nel suo processo di elaborazione testimonia di un'apertura senza precedenti ai movimenti della società civile
Alle competenze agli e Sperti un dialogo libero di cui devo testimoniare ma prima di mettere in evidenza alcuni degli dei risultati di questo esercizio che secondo me contribuiscono
Al profilo di Unione europea
Che mi piace definire potenze civile c'è un modello alternativo di entità internazionale nel mondo che rischia la pax americana
Ecco prima di definire alcuni elementi chiave di queste nuove identità internazionali secondo cui a a mio parere i il rapporto Rasmussen contribuisce vorrei da rendere un dovuto omaggio a quello che mi sembra essere un retroterra culturale essenziale
Di questo esercizio cioè al pensiero di Norberto Bobbio recentemente scomparso
Mi sono domandato partecipando a questa riunione
Corsetti ippico colse il tratto peculiare
Quale è il tratto distintivo
Di un'organizzazione riformatrice
Chi si propone di convogliare
Sentimenti di rivolta morale contro le ingiustizie della mondializzazione Old bisogni di pace verso proposte concrete
Verso la politica una politica di pace una politica per la riforma della globalizzazione io non ho trovato un altro autore che simbolizza se fino in fondo questa peculiarità questa cultura
Che incerto riconosce come primo elemento unico un punto di valore
Che in Bobbio risaliva al suo alla sua rapporto colpo col pacifismo di Capitini eccetera cioè lì il universalità dei diritti
Tema del del della tavola rotonda precedente
Ma che pure in questo dialogo approfondito con questo valore essenziale della nostra cultura che risale accanto un autore che quest'anno bisogna ricordare non per pura celebrazione
è il duecentesimo anniversario dalla morte ma perché è la radice di un pacifismo istituzionale e politico
Che riassume il pacifismo religioso il pacifismo morale
La il bisogno anche il pacifismo economico se vogliamo dell'apertura internazionale ma che gli dà il senso di una regolazione politica e giuridica
Della pace di una politica della globalizzazione
Questo è la cultura del riformismo e questa è direi l'elemento più positivo del rapporto Rasmussen perché non si limita alla denuncia ma avanza proposte concrete di riforma delle organizzazioni internazionali
Distinguendo con chiarezza le proposte a breve termine a lungo termine a medio termine con una col da questo punto di vista con una concretezza
Che non è contraddittoria con la le qui dialogo con chi ha bisogno e rilancia l'utopia di un mondo più giusto e più pacifico
è in grado di raccogliere sintetizzano un livello alto perché in questo Riley rilanciando una nozione alta di politica ecco questo è un omaggio a Bobbio che credo sia doveroso mi sento legittimato a farlo perché Bobbio era un intellettuale europeo
E la sua morte è stata l'occasione di celebrazioni nel mondo intero ne è testimonianza che Guterres Portogallo Brasile
Mie Bobbio mi ha fatto l'onore gli ultimi anni di di affidarmi l'edizione francese delle sue opere e credo che Luís tenesse molto queste suo profilo europeista ed europeo
E nella e in questo senso perché perché ogni discorso sulla globalizzazione ogni discorso sulla pace
Assume un senso politico solo se si affronta la questione del chi dell'attore dei rapporti di forza
Che traducono l'ambizione morale la rivolta morale in una proposta politica fattibile gestibile negli attuali rapporti di forze internazionali
Bobbio ci ha lasciato il cantiere aperto di una nuova politica dalla pace
Certo il mondo è cambiato rispetto al ventesimo secolo in cui lui ha vissuto ma questo cantiere aperto è il centro di una politica riformista e progressista della globalizzazione
E tutti sanno che gli è stato vicino negli ultimi anni come era drammatico Luís l'alternativa apposta
Dai casi in cui la comunità internazionale che è chiamata
A intervenire per difendere i diritti dell'uomo e la pace
Che come lui distingueva con chiarezza la guerra in Iraq del Mindel due del mille novecentonovantuno la guerra nel Kosovo del novantanove e la il massimo di legittimità internazionale la guerra in Iraq del due mila tre e in questo senso direi un cantiere aperto della politica della pace della responsabilità della comunità internazionale nel difendere i diritti dell'uomo della democrazia verso una politica della pace una seconda lezione di Bobbio
Ma è quella dell'autonomia della cultura e del dialogo tra cultura e politica
Il senso dell'impegno militante degli intellettuali della comunità
Delle università deleghe dei movimenti ma che abbia una il suo respiro una sua autonomia e che quindi imponga i partiti che hanno problemi con la società civile non solo in Italia
Una Rispetto uno in dialogo tra diversi
Ecco in questo senso direi che il rapporto Rasmussen è stato importante un lavoro di due anni è cominciato nel gruppo parlamentare europeo nel due mila uno sotto la direzione di Baron col partecipazione di locare
Di dilemmi e di Bruno Trentin e di altri e poi si è allargato con la responsabilità re dell'Erasmus era una collaborazione con l'Internazionale socialista Guterres
è una collaborazione con il partito con il gruppo parlamentare
Che e si è articolata in riunioni che son tenuti scandinavi alla casa dei comuni a Londra a Bruxelles e di nuovo un lavoro blu lungo e articolato
Che ha avuto come caratteristica centrale
E il la per Tura l'apertura ma non l'apertura demagogica l'apertura per una nuova politica della globalizzazione quali sono i tre punti che mi sembrano più interessanti di questa riflessione
Beh il primo è che l'Unione europea è proposta come
Fattore decisivo per una governano S come si giochi io preferisco il termine di Dante siamo a Firenze dover nazione medi Convivio
Al Mondiale più giusta
Buongiorno governa spione dover nazione si del Convivio capitolo dieci si riferiva all'Italia
Priva di governo ma che una governance e siamo preferisco questo termine credo che sia importante che però il rapporto lo leghi a un secondo tema che è quello dell'ordine politico internazionale perché il termine governa azione molto legato agli ottimismi degli anni novanta e invece questo rapporto affronta la questione drammatica del dopo due mila uno
Che l'Europa non ha solo problemi di contribuire a una migliore governance né civile internazionale ma anche di assumere una responsabilità crescente nel governo politico dell'ordine internazionale queste è la grande novità
Questa è la grande novità in questo in rapporto nonostante le divergenze in seno al Partito socialista europeo il rapporto Rasmussen compie una forzatura e di incerte in un certa in una certa direzione che è quella dell'autonomia politica dell'Europa
Il secondo elemento di interesse ne parlerà più gamba aglio in questo credo è che e le minime rapporto Rasmussen è chiarissimo un un elemento che ormai chiaro nella comunità
Europea e chiama nella comunità scientifica anche cioè che non lungo il rapporto dell'Europa con la globalizzazione non ha senso sei non si rinnova il modello sociale europeo
Non c'è futuro
Nella politica internazionale dell'Europa e sei la strategia di Lisbona sarà uno un insuccesso qui abbiamo Antonio Guterres che ha lanciato la strategia di Lisbona la cui peculiarità sta proprio nel ricomporre il discorso sull'eguaglianza che qui è stato ripreso col discorso sulla efficienze la competitività del sistema Europa cioè il discorso della forza terzo punto la giustizia e la forza di abbiamo un rapporto di sintesi della Commissione europea di cui ho qui copia penso che ne parlino invece né pari Carvalho
Il Strategia di Lisbona e non è un insuccesso
Sì sì è aumentata l'occupazione nonostante una congiuntura internazionale negativa
La costruzione di una società della conoscenza Standa andò avanti egli e le difficoltà di una strategia di Lisbona stanno nella concretizzazione nazionale di certi stati che nonostante gli impegni non mantengono
E gli impegni assunti nei piani nazionali
La convenzione e il terzo punto il rapporto Rasmussen evoca con chiarezza la centralità delle riforme istituzionali come ha detto Napolitano questo tema non è il massimo della noia quando si parla di istituzioni si vuotano le sale il il discorso sulle istituzioni eh fa la differenza tra chi stabilisce un rapporto coerente tra infine gli obiettivi valori e i mezzi e chi invece si limita alla pura rivolta la convenzione e la forma di traduzione democratica del problema di costruire un'Europa politica e quindi l'impegno per la difesa del testo costituzionale nonostante i suoi limiti
Per esempio il no il fatto che nel preambolo si è ricordata la Shoah ritorno d'accordo con chi l'ha detto la comunità Sant'Egidio è giusto ci sono altri limiti
Ma supporre non c'è dubbio che l'affermazione della Costituzione farà andare avanti l'Unione europea ecco nel suo ruolo internazionale basta ricordare la Carta dei diritti ingenti incorporata
Come elemento identitario
La personalità giuridica internazionale il ministro degli esteri come elemento di ricomposizione tra Commissione e Consiglio coerenza
Nelle azioni internazionale promessa di coerenza e di efficacia internazionale l'agenzia degli armamenti non nel senso di una politica di potenza militare dell'Europa ma come
Minimo di credibilità per essere potenza civile e infine le cooperazioni rafforzate su questo sono d'accordo con Napolitano con un accento però che vorrei sottolineare
Prodi ha detto che il la riunione di Bruxelles di il Consiglio europeo di Bruxelles di dicembre è fallito perché si sono riprodotti gli schieramenti
Della guerra in Iraq Prodi aveva perfettamente ragione sarebbe stato strano che non fosse così nel senso che l'illusione che il presidenza italiana ricompone sì il nucleo dei paesi ori originaria difese della convenzione vera pura propaganda in realtà se li richiamo all'ordine è stato chiaro
E questo è spiega che il la vittoria della convenzione la il passaggio del testo costituzionale proposto dalla Convenzione sa è una sfida
Per l'autonomia politica dell'Europa grazie
La parola e lui Emilio Gabba aglio che ha per lunghi anni guidato la Confederazione europea dei sindacati e e ed è sempre sul terreno
Grazie
Grazie Giorgio
Grazie Giorgio
Borneo Luppoae Rasmussen ha detto che in occasione delle elezioni occorreva fare chiarezza politicizzata e il tema dell'Europa
E penso poco presentare chiari discrimini
Sulle opzioni che riguardano il futuro dell'unione europea io comincerei fin da adesso però introdurre un elemento drammatizzazione chiarimento
E mi pare che l'Unione Europea sta vivendo una crisi
Nera
Di ieri oggi si è parlato qui di bisogno di Europa di domanda all'Europa
E proprio nel momento in cui nella costruzione europea si trova in una una grave impasse
Tende rappresentato dalla fallimento della conferenza intergovernativa e quindi dal fatto che la proposta della convenzione sul quale si è dilungato Giorgio Napolitano non non ritorno su questo
E oggi Rixos pesa
E non se ne conosce il destino a questo testo della convenzione si possono trovare moltissimi difetti e limiti
Ma il fatto che detenibili oggi non ci sia lo avvertiamo come con evidente lacuna e proprio per i ragionamenti che sono a al centro di questo seminario di questo incontro non solo perché si è rotto il binomio tra approfondimento e allargamento che per tanti anni abbiamo detto sì qua l'allargamento ma c'è il binomio
Mi ricorda
La fase precedente a Maastricht quando c'erano due conferenze intergovernative una per l'unione monetaria una per l'unione politica e sei mesi prima della fine hai detto mai disfunzionale facciamo una sola conferenze governativa abbiamo avuto l'unione monetaria orgoglio alla politica
In qualche modo anche qui ricadiamo nello stesso dello stesso limite Silvana allargamento naturalmente si tratta di una grande scelta storica di riunificare l'Europa nessuno si oppone a questo ma si è perso di vista l'approfondimento quindi è grave la rottura di questo vino abbiamo è grave anche il fatto che proprio il momento in cui si dice
Che per una nuova governa azione ora o al Cavern Hans o comunque per evitare che ci sia o un mondo unito unipolare le l'Unione europea ormai in Europa signore Opel sino a mo'di Europa con l'allargamento indispensabile questa Europa non c'è quindi da prima cosa da fare credo era recuperare
Il progetto della convenzione pur con tutti i suoi limiti lo ripeto ma che era una prima indicazione su una volontà di profilare questa Europa
Non solo potenza economica
Ma insomma un'Europa che aspetta di essere un nano politico comincia a darsi un profilo politico e poi mi scuserete sempre aggiungerò anche un più forte contenuto sociale
Quindi c'è un puro un un elemento di urgenza che occorre mettere in chiaro mettere in campo di anche perché credo che in definitiva lo scontro che c'è stato alla Conferenza intergovernativa stato sine l'apparenza e anche nella sostanza sulla il metodo di dei processi decisionali e di visione ma dietro tutto questo Dio personalmente ho avvertito anche uno scontro tra in definitiva chi era portatore di una visione di un'unione politica e e altri che considerano invece che l'Unione europea come in spazio integrato economicamente spazio di mercato e poco qualche politica comune
E qualche istituzione di governo di quest'aria sia il limite non supera quindi credo che e in definitiva grande scontro è unione politica o no e questo deve emergere con forza detto questo però c'è anche un altro punto
Che mi sembra assolutamente necessario a riempire di contenuti
Ai contenuti non possono che essere certi contenuti di libertà e di diritti ed il fatto che la Carta dei diritti fondamentali non sia più speriamo lo comunque l'approvazione solo una dichiarazione politica ma uno strumento cocente ma aggiungo che è importante anche dal punto di vista del fatto che per la prima volta che strumenti di questo tipo i diritti sociali sono equiparati ai diritti della persona
A quelli civili e politici e quindi potenzialmente godono dello stesso livello di protezione
E altri motivi ancora e tuttavia c'è un problema che riguarda le politiche dire che riguarda il che fare
E qui mi sembra che siano due questioni decisive primo occorre ritrovare per un'Europa che in grado di rispondere ai nostri bisogni ma anche alla domanda esterna di Europa e la la via del il cammino dello sviluppo
Non è possibile che uno spazio in coro McCall integrato che noi siamo ormai ogni giorno di più una zona monetaria quindi la moneta unica tutto questo non venga sfruttato a fondo per creare le condizioni di uno sviluppo endogeno
L'Europa non può continuare aspettare la che loro il gruppo venga dalla dagli Stati Uniti da da dall'economia americana noi abbiamo sulla carta tutti gli elementi per essere un altro polo di sviluppo il per trascinare anche lo sviluppo mondiale per fare questo un accenno è già stato fatto
è assolutamente indispensabile che si passi a una fase di governo fra virgolette economico europeo
Coi oggi abbiamo un potere e monetario la banca centrale l'unico potere federale dell'unione fra parentesi e ma quindici e domani venticinque centri di politica economica assolutamente dispersi e in contraddizione fra di loro molto spesso qui la primo passo da fare e purtroppo la carta della convenzione non aiutava molto in questa direzione c'è un limite grave e la però c'è un'indicazione
Lisbona è certo ha ragione Mario terrò Lisbona l'unica strategia in fondo che abbiamo davanti a noi
Ma proprio il fatto che incontra delle difficoltà materializzarsi e non è soltanto lì a ritardi delle scelte che riguardano spetti concreti anche il fatto che c'è stata una caduta
Dei tassi di crescita dal due mila in poi e che l'Europa proprio per questa assenza di un coordinamento delle politiche economiche l'investimento di sviluppo restati in grado di sostenere i sostenere altrimenti noi non arriveremo ai risultati di Lisbona
Appieno qualche risultato c'è seguono avremo anche una politica macroeconomica un policy mix in grado di sostenere più elevati tassi di sviluppo e questo passa attraverso un vero coordinamento delle politiche economiche sul piano europea
L'iniziativa di crescita varata dalla Commissione Prodi
è o è una buona cosa devo dire dieci anni dopo il libro bianco Diderot se è stato l'accelerazione dei tempi diciamo dopo dieci anni a cinque da Lisbona ecco esce una una iniziativa concreta va in quella direzione ma non basta
E qui ci sarebbe tutto un capitolo ma credo che Giorgio non mi darà un supplemento di tempo quindi abbia questo qui è un'altra cosa importantissima
Diciamo la difesa e lo sviluppo del modello sociale europeo
Ed è insomma questo è stato sottovalutato anche mi si consenta di dirlo anche dentro la convenzione
Qui c'è Valdo Spini che è stato membro della Convenzione io l'ho solo membro osservatore la convenzione ma nello stesso gruppo socialista diciamo con franchezza nome abbiamo avuto l'impressione che l'idea della difesa del modello del suo sviluppo anche attraverso la sua riforma
Sono personalmente convinto che il modello sociale europeo si dipende se siamo in grado di guidare noi un processo di riforma che salvaguardi l'equilibrio competitività e i diritti mercato solidarietà lo riscriva questo equilibrio nella nuova fase di sviluppo economico in cui siamo ma lo prese avvio fortemente non ho avuto l'impressione che nel gruppo socialista questo fosse la priorità della battaglia della composizione tanto è vero che i risultati sono modesti in e tuttavia il testo della Convenzione ecco perché vari cooperato anche per questo motivo segnare la con più forza alcuni tratti che fanno parte a livello di principi di valori di diritti come dice Napolitano più che di politiche purtroppo ma almeno sul piano dei principi dei valori dei diritti
Le caratteristiche di questo modello sociale europeo entrano ma ottengono un riconoscimento di rango costituzionale diciamo così
Che può essere questa la base di riferimento per poi le politiche che devono essere sviluppate ma questo modello sociale europeo
Che fare Europa diversa da altre realtà e anche in definitiva la sostanza della nostra capacità futura
Di partecipare a un diverso governo per imporre realizzare un diverso governo dei processi di globalizzazione
Molto spesso gli avversari d'unione europea dicono che in definitiva questo Unione europea non è che un'appendice della globalizzazione capitalista una Kore
Io credo che non sia così perché è vero che abbiamo liberalizzati mercati abbiamo aperto Age ma è vero che abbiamo costruito delle istituzioni politiche
Che non ci sono e non sono efficaci a livello mondiale a livello mondiale e delle forme di regolazione sociale compreso il riconoscimento del ruolo
Delle parti sociali della negoziazione collettiva di dialogo sociale europeo che non esistono dimensione mondiale vecchie rappresentano almeno in nuce
Un modello alternativo di governo dei processi di globalizzazione e di sviluppo economico a livello mondiale ecco perché dobbiamo difendere questo modello non solo per noi
Per ragioni di giustizia Interna ma anche perché è un po'la carta d'identità che ci permette di presentarci potenzia civile certo potenza economica ma anche potenza sociale
Ma rispetto ad altri modelli sul piano mondiale per concorrere a un diverso equilibrio dell'ordine internazionale vi ringrazio
Anche nella perfetta puntualità
La parola ad Antonio Panzeri responsabile dell'Europa delle figlie più o meno
Più nemmeno
Brevissime considerazioni alcuni interrogativi
Sono convinto anch'io che stimo attraversando una fase problematica per l'Europa
La mia opinione è che il fallimento della Conferenza non può essere considerato un semplice incidente di percorso
Credo che sia una rottura traumatica lo diceva diceva che a vario che segna in qualche modo la fine di un equivoco certo è vero che se guardiamo l'Europa come se fosse un plastico vediamo che le differenze che sono emersi in questa fase denotano il fatto che l'avventura irachena ha trascinato con sé anche
Il problema dell'Europa
Ma di fatto noi assistiamo alla fine appunto di un equivoco fino a ieri c'erano due visioni che sono state di simulate
Tra chi aveva l'obiettivo di un'Europa inteso solo come grande spazio economico e chi invece pensava e pensa ad una grande potenza economica e politica
Io credo che tenere insieme queste due visioni se rivelato alla fine in qualche modo impossibile a causa anche di una pressione di due forze una esterna e una interna quell'esterna senza dubbio esercitata dagli Stati Uniti
Preoccupati dall'emergere di un anno potenze questa preoccupazione tra l'altro ha trovato viene chiamato partito americano ma insomma
Molte sponde in Europa
Che ha inteso in qualche modo a frenare questa integrazione politica e quella interna è rappresentata da quelle che possono essere definite tenace risultanze nazionalistiche ai sacrifici della di sovranità e sacrifici che tra l'altro sono necessari alla formazione di una forza politica superiore e comune si è visto con la Spagna con la con la Polonia la Francia e la Germania un silenzio inglese neanche un balbettante ente italiano
La prima considerazione quindi sta qui a me sembra che la verità che è emersa con chiarezza a Bruxelles e che l'impresa dell'integrazione europea non dispone oggi di una base popolare
E democratica costituito da una forza politica transnazionale un partito europeo che lassù e come scopo primario e fondante qui
Sta il ruolo e la funzione io penso della sinistra europea anche dalle forze sociali e che occorre riprendere con forza
Non vorrei che si aprisse un ulteriore capitolo della disputa tra chi ad esempio vorrà un ulteriore allargamento anche dopo il venticinque fino ad annacquare l'idea e la ragione fondante di un'Europa e chi invece ritiene avrà che è necessario procedere il più speditamente possibile verso una maggiore integrazione ora è evidente che siamo di fronte ad un bivio all'Europa di fronte ad un bivio o si sta con i protagonisti dalla costruzione di qualcosa che non è solo un grande mercato ma un nuovo soggetto politico
Mondiale una potenza in grado di misurarsi alla pari con gli Stati Uniti e questo non solo per i livelli di reddito ma direi in quanto capace di dare risposte globali si è discusso in questi giorni la cooperazione tra popoli due Stati
Le questioni della democrazia sovranazionale un modello sociale economico che rappresenti una reale alternativa alle logiche attuali oppure
Un'altra scelta che la quale in parte già in atto il ritorno al protezionismo l'illusione che per difendersi dalla concorrenza basta
Mettere spazi doganali tagliare salari e prestazioni sociali e così via io credo che se dovessimo scegliere questa strada
Finiremmo per mettersi in qualche modo al servizio degli altri un destino che non è certo è un spiegabile appare evidente dunque oggi che se vogliamo costruire l'Europa è salvaguardare il suo modello sociale che voglio precisarlo è un modello sociale minoritario nel mondo
Serve un maggiore coinvolgimento una parte si maggiore partecipazione e direi una strategia di uscita io non so come andrà
è giusto essere ottimisti ma non so se tra le tre possibili scelte tra la ripresa dalla Costituzione così come tra l'esigenza di mettere in campo un processo utilizzando il nucleo dei Paesi fondatori ma finché rimane questo governo in questo Paese in Italia è difficile che essendo il nostro Paese
Nel gruppo dei fondatori Possa produrrebbe o se invece bisogna spingere già subito ad esempio col metodo alla cooperazione rafforzata e quello che usando quello che voi ne diceva quel ventre molle che rappresenta l'economia sul quale è possibile trovare un maggiore coinvolgimento e una possibile via d'uscita
Io penso che sia indispensabile trovarla e da subito perché ci sono tante ragioni fra questa e voglio sottolineare tre
Molto schematicamente la prima è necessario ritrovare le ragioni dell'Europa perché alla crisi del sistema di relazioni internazionali dote avvenuto dopo l'undici settembre
Qui c'è un problema che ruota intorno alla questione che è stata discussa anche dalla tavola rotonda di prima che è quella della pace se mis mi si consente l'idea di chiudere quella fase che è quella che ha generato tanti problemi su scala planetaria in Europa particolarmente che è quella degli Stati a sovranità illimitata
La seconda ragione riguarda l'Italia cioè il fatto
Che solo in quell'ambito io credo che possiamo avere delle prospettive economiche sociali e creare le condizioni perché si possa misurare davvero i nuovi sistemi di innovazione di qualità insomma costruire le capacità per sviluppare la nostra economia innovare il nostro modello sociale
La terza e ultima ragione mi soffermo solo un minuto su questo
Ponendoli in termini interrogativi riguarda quel fatto straordinario rappresentato dall'allargamento a venticinque per io credo che qui occorra grande consapevolezza
Perché Sir senza dubbio avremo grandi opportunità derivanti da uno spazio maggiore di mercati più vasti
Ma avremo problemi enormi ed è bene saperlo dal punto di vista del governo dei processi sociali
Dovranno essere ripensate le politiche comunitarie le politiche strutturali la politica agricola i sistemi di finanziamento è auspicabile che si possa instaurare un mercato unico da tali non Lisbona
L'inverso che saremo sottoposti ad una verifica forte soprattutto per quanto riguarda i sistemi di innovazione
Però con prendiamoci la tenuta sociale e se mi si permette anche politica passa da qui voglio fare tre brevissimi esenti immigrazione
Noi avremo nei prossimi anni dicono gli studiosi a fronte del fatto che la messi insieme di questa grande Europa venticinque non saranno i lavoratori extracomunitari il fatto che nei prossimi dieci anni ci saranno più di quattro milioni di persone che si trasferiranno per un motivo molto semplice
La differenza del livello di reddito e stiamo parlando di lavoratori
Che ad una certa professionalità e che concorreranno
Forte sul mercato del lavoro penso al problema ad esempio
Dell'invecchiamento della popolazione che è un fenomeno ormai gli continentale
Che sottopone a dura verifica le politiche di assistenza alle politiche fiscali del politica dalla famiglia e anche le politiche previdenziali
Giustamente Prodi dice non possiamo pensare immaginare che risolviamo tutto guardando semplicemente un lato del problema cioè la politica previdenziale
E poi vi sono le politiche di integrazione di armonizzazione sociale
è stato detto dal Giorgio Napolitano e la messi insieme di due modelli uno sufficientemente consolidato ed è uno che ha una certa difficoltà nel senso che è un sistema fragile
Come pensiamo di identificare il processo di integrazione di armonizzazione c'è l'approfondimento come pensiamo di immaginarlo se pensiamo di prendere a riferimento i Paesi che entreranno
Sarà inevitabile che in questa parte dell'Europa si apra un oggettivo conflitto sociale
Del resto se si prende a riferimento il modello sociale che noi conosciamo da questa parte quei Paesi rischiano di entrare di essere sbattuti fuori immediatamente dal consesso europeo
Io credo che ci sia la necessità da questo punto di vista di verificare come sì siamo il livello di armonizzazione come governeremo questo processo
Ai fini della stabilità della solidarietà della tenuta del modello sociale ma anche dello stesso modello politico io credo che serva un governo di questi processi se vogliamo evitare che accanto ai rischi più o meno paventati di un'Europa a più velocità in realtà poi sì sì a fianco un'idea di tre Europa e cioè quell'Europa che ha un modello sociale consolidato quell'Europa che quel modello non ce la e poi c'è una terza Europa che è fatta da cittadini che attraversano l'Europa che diritti sociali non leale che sono rappresentati
Dai lavoratori immigrati
Quindi occorre consapevolezza perché su questo si formano io con questa è la mia opinione se non governiamo bene questi processi e lo vediamo nella vicenda dell'euro che sarà elemento Fondo degli elementi anche nella stessa battaglia elettorale se non governiamo bene questi processi su questi processi si formano sentimenti collettivi moderne Paure
Che traslato automaticamente in comportamenti elettorali e che generalmente non premiano quando non si riescono a governare la sinistra per tutto questo io credo che serva un azione forte di tutti i soggetti e la costruzione di un grande movimento collettivo per l'Europa in sostanza dobbiamo aprire un grande dibattito utilizzare senza dubbio
Il momento elettorale ma un grande dibattito se vogliamo rilanciare l'idea dell'Oropa ci volevano fare l'orientamento sicuro da questo punto di vista perché se vogliamo conseguire questi risultati non possiamo come dire ardere il passo su questa vicenda dell'Europa grazie
Grazie
La parola a Giampiero Rasi membri Forum del terzo settore
Se io in questo tempo che avete concesso cercherò di parlare di questo tema l'Europa il mondo e le cose che ha impostato Napolitano all'inizio dal punto di vista
Del Forum Sociale Mondiale diciamo di questa Area di movimenti dei quali in qualche modo condivido l'esperienza aggiungendomi all'appello all'osservazione che con diversi toni qui DiVersi che frequentano la dimensione dei movimenti hanno proposto
Ma
Si configura uno spazio politico e di rappresentanza più ampio nel quale c'è la dimensione dei partiti e c'è la dimensione dei movimenti e questo non è un elemento di conflitto negativo di distruzione di un sistema ma è un elemento di arricchimento della capacità di partecipazione di iniziativa politica di recupero dell'espropriazione della politica
Nei confronti dei cittadini che è avvenuto in questi anni di tumultuosa trasformazione e nella quale ci deve essere un rapporto non ambiguo è assolutamente e assolutamente paritario sapendo riconoscere le radici profonde dei movimenti perché molte volte vedo che si compie anche l'errore come dire di concedere credibilità il carnevale mediatico che attorno ai movimenti si produce invece c'è un elemento di razionalità politica e di rappresentanza politica reale che deve essere saputo cogliere e col quale ci si deve confrontare ripeto in una concezione si può condividere o no per me
In una concezione chiara di un allargamento dello spazio politico nel quale il complesso della politica chiamata agire che ritengo sia un fatto positivo
E su questo attorno più avanti perché io sono ottimista da questo punto di vista
Se ci fermiamo alla discussione in questa sala ho visto in questi mesi da parte della famiglia socialista delle iniziative di grande interesse
Le iniziative prese da Rasmussen da Gutierrez
Dal parlamento al dal gruppo parlamentare europeo sono iniziative di grande interesse Global Progressive Forum
Le presenze del presidente dell'Internazionale socialista di altri esponenti in tanti momenti di confronto sono un fatto nuovo importante e positivo perché c'è e per quel che si dice in questi in questi confronti
è una novità che credo
Possa essere ulteriormente valorizzata e badate non è che lo dico soltanto io in casa ecco ci terrei a fare questa sottolineatura o perché più prossimo io faccio parte di quella categoria che non ripeto ma insomma che ieri sera
Gonzales esplicitava con con rudezza
Mi capita di essere uno un riformista nei movimenti da sempre con buona pace di tante nostre discussioni interne Saronno stranezza facciamo di questo si tratta
E sia pure con grande fatica diciamo si conduca questa identità nel confronto politico e nella realtà
Dei movimenti ci sono anche ovviamente moltissime altre esperienze che avvertono l'importanza e lì novità che in questi mesi si sono introdotte
Nel dialogo politico tra la famiglia socialista i movimenti penso che questo debba essere un punto di attenzione perché un reale elemento di novità ma veniamo al merito vorrei farlo
Premettendo una cosa che rivolgo a Giorgio Napolitano perché da tanti anni ci conosciamo abbiamo fatto tante discussioni io
Vorrei rassicurarlo su un punto
Io condivido totalmente credo che tu abbia usato una parola che mi ha colpito in uno degli articoli che ha scritto condivido totalmente l'angoscia per l'Europa ancor di più per il fallimento della Conferenza intergovernativo personalmente nella mia presenza nelle discussioni di movimento di questi mesi ho condotto personalmente diciamo una campagna con una parola d'ordine che era più o meno la seguente
Noi dobbiamo batterci per l'Europa senza se e senza ma ricordando diciamo una stagione del movimento pacifista che diceva alcune cose sulla guerra credo profondamente a questo
E credo a questo per un motivo semplice
Dal mio punto di vista che
L'Europa l Europa che dobbiamo volere e che non cura non riusciamo ad ottenere è sicuramente una chiave del multilateralismo che si può e si beve opporre all'unilateralismo della politica americana di quella dottrina del Randello libero consentitemi
La battuta che il contrario della civiltà kantiana di cui prima si parlava telo e di cui probabilmente
Sono furono figlio così culturalmente come tutti noi del pacifismo di Bobbio di Capitini che non è una stupidaggine
Diciamo residuale della politica nobile ma che è un pezzo fondamentale della cultura politica democratica del nostro del nostro Paese che ha educato tante generazione né credo che abbiamo un problema di questa natura diciamo fu nel presente e nella prospettiva
Detto questo però noi dobbiamo preoccuparci di quello che diceva Rasmussen prima
Come questa idea dell'Europa
Non riusciamo difenderla di fronte all'opinione pubblica dei cittadini e di Fara d'opinione pubblica mondiale
Perché se guardiamo all'Europa delle dimissioni
Bizantine vorrei dire
Se guardiamo alle politiche europee che qui sono state dette io non ripeto per rapidità
Se guardiamo ma una parte dell'Europa che si è espressa nella guerra
Diciamo certamente questo non è
Il viatico di credibilità del progetto europeo di cui di cui abbiamo bisogno noi abbiamo la necessità di ricostruire
Si dice una parola terribile come dire un'esperienza un po'da musicista per me è buona ma diciamo in politica terribili il feeling con con la con l'opinione con l'opinione pubblica e e infine fatto di cose concrete
Di cose concrete di capacità dei attivare meccanismi partecipativi di far vivere diciamo la percezione delle politiche nel rapporto tra le istituzioni dei e i cittadini
E allora venendo al Forum sociale mondiale io penso che questo forum di un di Mumbai è stato
Particolare nella storia sia pur breve dei forum
Siamo entrati nella vicenda il forno di mobile con una crisi
Del processo foro con una crisi seria del processo forma ora si diceva che riconduce res la la il foro di Mombello stata una sorta di fiera della povertà è un male
E in questo mondo come è stato detto qui che
Nel quale si viene considerata saturazione del mercato la il possesso dei
Diciassette telefonini ogni cento ogni cento abitanti o in cui il tema della crescita compresso in India nonché viene data Linder il grande continente in crescita
La culla diciamo della delle tecnologie nel nel sud del mondo e la crescita produce una divisione ancora più lacerante se possibile di quel tradizionale classica
Del della società indiana in cui la lacerazione non si misura con gli stessi criteri con cui si misura è stato detto anche questo il illeso i si misurano i fattori i fattori della crescita oppure dall'altra parte
La Cina che sicuramente fra diciamo una performances straordinarie appagata con una regime politico democratico
Inesistente
Abbiamo diciamo una realtà a cui guardare di questa
Di questa natura beh è un male che ci sia la festa della povertà
Ma con un grandissimo spirito partecipativo con una forte centralità del tema democratico della ricostruzione della universalismo democratico di cui si parla precedentemente
Io credo che questo sia un contenuto positivo che viene portato nella politica mondiale e credo che i fatti si sono poi incaricati da solo di di testimoniare questo perché insuccesso culturale politico mediatico anche istituzionale dell'esperienza del Forum sociale mondiale attesta di per sé la validità dei quel percorso
Darla Chrissie riscontro di di egemonie diciamo all'interno
Si è usciti Como a a Mumbai con due indicazioni che io ritengo di grande importanza che non ipoteche hanno per forza il futuro me io sono qui
Diciamo in grado di testimoniare di parlare in rappresentanza di qualcuno
Ma ellissi sono prese due indicazioni e cioè che il termine identitario di quell'incontro rimane il pluralismo il pluralismo delle esperienze il pluralismo delle culture il pluralismo delle rappresentanze come valore identitario
E il secondo è che da Porto Alegre prossimo anno si tornerà a Porto Alegre in avanti
Lo sforzo che si farà è quello di produrre una convergenza delle azioni cioè di mettere introduzione questa rappresentanza
Su grandi temi su grande campagna il che significa incontrare direttamente il terreno della politica
E anche l'Europa
Da questo punto di vista
Di incontrarlo su terreni che diciamo passino anche dall'elaborazione c'è una ricca e lavorazione che gira Tonon è vero che non ci sono proposte di contrario ci sono tantissime proposte
Nel panorama diciamo delle forze dell'intellettualità che si esprime al Forum sociale mondiale il problema non è tradurle ho finito in prodotti negoziabili
Da parte di un incontro che di per sé non può negoziare nulle quindi costruire una convergenza di movimenti io penso che l'incontro sarà possibile
E sarà possibile
Grosso modo su quattro punti li li medico perché io penso che quelli saranno che declina rapidamente si arrivo Giorgio e io credo che questi quattro punti siano il tema delle politiche protezionistiche in primo luogo quindi il tema del rapporto con l'Europa su queste questioni il tema della delle compatibilità ambientali
A Kyoto ma grandi temi come l'acqua
Il tema della regolazione dei mercati finanziari
Le transazioni a bere in termini per paradisi fiscali la massa monetaria incontrollabile che infesta l'economia internazionale
E che ha cambiato i valori anche diciamo si diceva inedite della dinamica d'impresa di valori intrinseci del del mercato
E infine la questione del diritto internazionale Sideri io sono convinto da sempre abbiamo discusso tante volte che si può e si deve discutere anche dell'uso della forza ma a partire da quei valori ed ecco il principe i costituenti
Del diritto internazionale che Papisca rievocava non si può può spore anche qui
Rasmussen mai aperto parlando dalla politica di difesa sono assolutamente d'accordo possiamo parlare dalla politica di difesa mappa facciamola partire dal diritto internazionale e in questo senso
Io credo che sia importante guardare alla dinamo insieme unitaria di questi movimenti al sostegno della dimensione unitaria di questi movimenti che non è il prodotto solo di alcuni deve essere un prodotto collettivo
Al sostegno di nazionalità di questi movimenti con grande fiducia
Se riusciremo il venti marzo a ricostruire lo stesso schieramento
Lo scorso quindici febbraio attorno ad una piattaforma che dice si faccia un passo indietro dalla vicenda irachena
E si apra la strada di una rimessa incarica e incarico specifico dell'ONU delle Nazioni Unite rispetto alla crisi irachena io credevo che credo che faremo un atto positivo e credo che questo farà bene Carla dialogo con i movimenti ma farà soprattutto bene alla politica e all'Europa bene ringrazio
Viaggerà sui nervi per concluso e anche per avermi rassicurato la parola a Claudio Martini
Sì voglio partire anch'io dalle preoccupazioni che sono state espresse in questa tavola rotonda a partire da Giorgio Napolitano
Circa lo stato in cui è l'avanzamento
Del del processo di unificazione europea poli di unificazione politica io condivido queste preoccupazioni vedo un passaggio cruciale del nostro dibattito soprattutto in vista delle elezioni europee
La domanda in che clima culturale di entusiasmo in che clima di prospettiva vivremo le elezioni europee
In questo senso penso che per esempio l'iniziativa di Prodi dell'Uir debba molto collegare la dimensione dell'unità
Del nostro schieramento di centro sinistra con il tema dell'unità per l'Europa cioè considerarli due elementi di questo passaggio
Io ho avuto la fortuna della mia vita una delle fortune la mia vita è stata di partecipare alla convenzione sono stato uno dei sei presidenti di regione presenti alla convenzione e ho vissuto la complessità del dibattito e alla fine siamo tutti arrivati con questo sentimento diviso di apprezzamenti e di critiche di perplessità di soddisfazione
Devo dire critiche compresa comprensibili oggi ci rendiamo conto che tutto sommato non era stato fatto un cattivo lavoro se è vero che oggi si si si dice rivalutiamo la convenzione come punto sul quale attestarci
E quindi tutto sommato vuol dire che dobbiamo sapere vedere anche la progressività il dinamismo di certi processi oggi di rischio che c'è quello di un disincanto
Di uno sbandamento anche nella coscienza popolare può venir meno un orizzonte mobili tante o se non si vuole esagerare almeno un orizzonte interessante
Sul quale i cittadini fanno riferimento il ruolo mondiale dell'Europa e queste cose qua allora
Anch'io
Credo che dobbiamo dedicarci ora questo tema stare attenti che non si crei una frattura
Fra il sentimento popolare e la battaglia europea mi ha parlato Giorgione ha parlato Rasmussen e tutti gli altri stare collegati alle speranze i pensieri della gente con le grandi idee e mi pare che da questo seminario ne siano venuti fuori multe io non ho non ho sentito tutto ma o l'eco delle cose che sono state dette dal Gutierrez da D'Alema da tutti gli altri quindi con queste grandi cose ma anche con il rilancio di alcune esperienze pratiche
Processi che si sviluppano attraverso le istituzioni attraverso il dialogo con i movimenti attraverso le mobilitazioni sociali insomma dall'alto e dal basso
Io ne aggiungo uno e mi limito a questo secondo aspetto dal punto di vista dei poteri locali
Il contributo che i livelli regionali e locali possono dare a questo processo
Mi rendo conto che forse posso abbassare il tono diciamo di questa discussione ma d'altra parte ho visto nel panel sono l'unico rappresentante delle istituzioni regionali e locali presenti mi consentirete un pistolotto di pochi di cinque minuti a da diciamo a sostegno di questa di questa questa ma credo che contro una fatte fiducia sul fatto che cerco di collegarlo ai temi generali ecco io penso che l'azione delle le regole può essere un modo per dare attuazione pratica molti degli obiettivi io sto sul tema stretto
Della della nostra tavola rotonda crescita stabilità solidarietà e faccio tre o quattro esempi rapidi per poi concludere con due riflessioni
Ci sono delle esperienze importanti che le regioni europee Regioni-Enti locali le città e le regioni europee a volte i con con ampi network avvolti con gruppi più ristretti stanno portando avanti
Per esempio sulle relazioni di cooperazione e di collaborazione con altri paesi dell'Europa dell'allargamento e del mondo
Penso soprattutto prassi Mele ne parlava adesso le questioni India e Cina
Io ho avuto occasione in questi ultimi mesi di fare due importanti viaggi in India e Cina nome della Toscana ma anche come rappresentante di network con più ampi devo dire
Che si fanno delle esperienze interessanti e danno un senso d'un rapporto possibile con l'Europa anche con i anche con i brasiliani stiamo facendo più regioni italiani e probabilmente in un futuro anche europee stanno facendo esperienze interessanti
Talora supplendo a vuoti delle politiche nazionali a vuoti e delle politiche nazionali io me ne rendo conto per esempio in contatti con ambienti cinesi indiani dove siamo riusciti a apporre del dei temi forti sulle questione della cooperazione decentrata e guardate se noi riuscissimo un giorno apprendere una carta del mappamondo
Un mappamondo senso sulla carta del matto un mappamondo e segnasse IMO tutte le esperienze di cooperazione decentrata importante che le regioni europee fanno beh credo che potremmo dire che l'Europa a uno strumento importante da utilizzare che non è banale
Io vedendo Gutierrez dico persino la strategia di Lisbona oggi senza un protagonismo delle regioni e dei poteri locali a poche poco sport probabilità di diventare una cosa concreta
Ha poche probabilità in questo senso quindi dobbiamo valorizzare queste esperienze penso alle reti regionali per esempio sull'ambiente che stanno nascendo a Johannesburg erano presenti tre regioni europee
Che hanno costituito un network da Johannesburg che sta sviluppando iniziative di cooperazione penso al tema dell'acqua al tema del disinquinamento per esempio della sicurezza delle coste dopo le vicende che abbiamo avuto e in Galizia ove che si aggiungono a tutte le altre e penso infine alle iniziative per la pace
La lista di triglia Firenze per esempio è diventato un luogo un luogo in cui i poteri locali contribuiscono all'avanzamento allora
Mi avvio quindi Giorgio rapidamente alle conclusioni cosa cosa intendo dire intendo dire che se prendiamo questo tema
Usare i prossimi mesi per evitare una divaricazione fra le popolazioni e l'ideale europeo che può essere il e il il frutto della delusione per le il fallimento della CIG
Allora ci devono essere grandi idee fondamentale questo è chiaro che io non non penso di ribaltare l'ordine dei fattori ma le grandi idee di cui abbiamo parlato che qui sono rimbalzati in questo seminario e al tempo stesso esperienze pratiche che dimostrino che questi temi non sono soltanto diciamo titoli di programmi ma sono anche un'ispirazione forte per esperienze concretamente realizzate e badate ormai la nostra cooperazione attiva negli altri paesi processi di democratizzazione di assunzione di responsabilità di poteri locali in ragione di questo voglio concludere con due osservazioni che sono anche due proposte richieste la prima prendo spunto da una cosa che Giorgio diceva molto importante nella sua introduzione si sta discutendo in queste ore nella Commissione e quale sarà il Budget delle politiche di coesione io dico mi mi raccomando cioè mi rivolgo soprattutto a Piero acute
Io noi se io sono stata Bruxelles due giorni fa le regioni hanno incontrato il commissario Barnier hanno incontrato guardate la disco il dieci febbraio c'è una discussione forse decisiva all'interno della Commissione della commissione il dieci febbraio oggi e trentuno gennaio
In quella discussione si confrontano in termini aspri le tesi dei sei Paesi dei sei capi di governo Rutelli che che citava Giorgio che dicono non più dell'un per cento quando tutti sappiamo che se si va sotto la soglia dell'uno e ventiquattro venticinque ore venti diciamo per prendo una cosa realistica si rischia di non avere risorse per una politica di coesione allora
Io dico se vogliamo salvaguardare questi poi facciamola questa battaglia fino in fondo il partito socialista ha fatto un seminario lunedì a Bruxelles un martedì non mi ricordo
Dove per la prima volta i parlamentari del gruppo i rappresentanti socialisti del Comitato delle Regioni hanno condiviso questo obiettivo anche se ci sono firmatari di quella lettera che sono capi di governo che fanno riferimento alla sinistra ecco io spero che su questo si possa lavorare altrimenti la cosa ci ritornerà d'osso perché con l'un per cento non si riuscirà nemmeno a finanziare i programmi nei nostri Paesi che sarà grave e infine l'ultima osservazione riprendo qui un tema che ha proposto Rasi medi concludendo io ieri ho sentito cose molto importanti sul tema della sicurezza della difesa
Ho sentito l'appassionato intervento di Felipe Gonzalez che dice saremmo irrilevanti se non avremo una forte un forte impegno sulla difesa
Io devo dire che insomma sono stato uno dei che si è impegnato molto sui movimenti pacifisti su tutte queste io dico che questo discorso lo comprendo
Forse un po'dico la stessa cosa dire di Giampiero non so io capisco che un discorso dell'Europa che voglia stare su questi livelli non prescinde
Ma anche dal rimboccarsi le maniche e dà una responsabilità sul terreno della difesa dell'impegno militare ancorché di peacekeeping tutto ciò che si vuole quello che anch'io avverto però che stiamo attenti a non separare questa questione
Dalle questo diceva Giampiero il diritto internazionale e dalle questioni che aggiungo io le politiche di cooperazione e di solidarietà e di ruolo che l'Europa svolge nel mondo
Bisogna sapere che non c'è contraddizione fra le due cose ma se non si fa ed evidenziare il nesso la contraddizione sembrerà evidente
Quindi io dico mettiamole insieme le cose non c'è contrasto si può sviluppare una politica di difesa nel mentre l'Europa svolge un ruolo nel mondo e soprattutto verso il Terzo Mondo
Di politiche di cooperazione se sapremo fare questo io credo che anche il dialogo con il movimento farà un salto incredibile in avanti e di questo ne trarremo vantaggio tutti grazie
Grazie ma quindi
Diamo largamente nei tempi quindici concediamo il lusso e il piacere di ascoltare un messaggio del Movimento federalista
Nell'amico Castaldo dei
Cosenza
Storiche delle sentirvi parlare di Europa per cercare di risolvere i vari problemi Andrea Caprara globalizzazione
Ci sono un problema se l'Europa è la chiave di volta di queste soluzioni che l'Europa politica non c'è e come ci ricordava Spinelli non cade dal cielo
Cioè il problema oggi e farla l'Europa politica se le cose in Italia vanno a Marino diciamo il problema è che il governo fa delle politiche giuste o sbagliate in Europa non c'è un governo quindi qui possiamo dire che faccia le politiche giuste o sbagliate questo è il problema abbiamo una Costituzione in perfetta ma vitale preparata la convenzione che non è stata approvata
Il gruppo del Partito socialista europeo i DS in Italia cosa fanno per farlo ratificare da qui all'elezione europea perché dopo le elezioni europee ci sarà un Parlamento nuovo che non avrà contribuito a scrivere ma una commissione nuova che non avrà contribuito a scriverla
Governi cambiati delle lezioni di queste primavera che non avranno contribuito a scriverla le chance di approvarle saranno nulle questo è il problema oggi per l'Europa
Cosa facciamo allora il Partito socialista europeo fa Mizia attiva nel Parlamento europeo e si chiarisce al suo interno
Perché Miller il Po il governo polacco non è mica un governo di destra perché della Gran Bretagna a un governo laburista mai fuori dall'Euro e non prende certo posizioni avanzate sul tema della democrazia europea
Del ruolo del Parlamento europeo e del voto a maggioranza qualificata
In Italia il governo Berlusconi dopo che a mettere in difficoltà comunicativa parlamentare facendo da sponda la pressione incessante del Presidente della Repubblica
Vogliamo fare una una una risoluzione parlamentare che dica l'Italia è pronta ad adottare subito il testo della convenzione
Queste sono le cose per mettere come diceva il professor però ecco io Martini le grandi idee in collegamento con la politica reale
E i cittadini seguono i cittadini secondo noi come federalista che ha lanciato un appello molti parlamentari persone qui presenti l'hanno firmato chi non l'ha fatto e invitato a farlo al banchetto qui fuori
E se nati nelle piazze in pochi giorni ha raccolto moltissime firme e comunista decidendo di fare dei referendum locali consultivi sull'adozione della Costituzione lo Pea
Ma anche in Toscana alcuni comuni lo fanno il quattordici febbraio che il ventennale dell'approvazione al Parlamento europeo del progetto Spinelli
Va bene siamo nel due mila e quattro ne abbiamo avuto soltanto due occasioni in cui siamo stati vicini a fare la Costituzione europea
Nel cinquantaquattro con la Comunità europea di difesa e nell'ottantaquattro col progetto Spinelli in entrambe le occasioni abbiamo perse son passati trent'anni la prima volta in vent'anni la seconda
Per riavere un testo di costituzione imperfetto ma c'è no abbiamo quattro mesi per approvarlo se in questi quattro mesi non ce la facciamo magari la possibilità si tratta fra altri vent'anni Cuesta
La la il il punto politico oggi è l'altro elemento e quindi l'elezione europea
L'elezione appello avranno un senso se serve Ana costruire un governo europeo ma questo richiede coraggio da parte dei parchi europei nel fare dei programmi elettorali Fortichiari sulla
Con le difficoltà che hanno al loro interno per la presenza appunto
Per neanche se ad esempio i laburisti che ho o di potere o dei polacchi bene eccetera se risultano essere soltanto un test elettorale in vista delle politiche avrete perso un'occasione ma avremo perso un'occasione tutti in Italia e in Europa e l'ultima cosa per Maldini che ha lanciato un'idea importante del contributo le delle Regioni le regioni hanno acquisito per esempio la competenza sull'istruzione
Con in Italia ebbene poi lanciare un programma per fare un modulo di educazione civica europea nelle scuole limitato a poche ore ma da proporre l'autonomia le scuole fare un programma può essere un contributo della Regione terra avvicinare i cittadini all'Europa in modo concreto c'è da fare a livello europeo a livello nazionale e a livello regionale rimbocchiamoci le maniche
Bene
Noi
Fa io ringrazio io ringrazio per i molti dei suggerimenti che ci ha dato l'amico Castaldi
Stiamo prendendo molte iniziative in Parlamento europeo poi avremo occasione magari di ragguagliare lo meglio io voglio dire questo e giusto conclude sul punto del Progetto costituzionale perché l'amico Rasmussen e Mario telo ci hanno parlato in modo eloquente del ruolo dell'Europa
Nel processo di globalizzazione e per una governance mondiale
Ma se abortisce il progetto di Costituzione se lo si porta a buon fine la Conferenza intergovernativa badate che ci sarà un tale di flusso
Una tale delusione e anche un tale scoramento che il ruolo dell'Europa non potrà esercitarsi in una prospettiva temporalmente invisibile uno voi dovevo solo rischiamo di vedere rimandato all'otto si sa quando il discorso sulla Costituzione perché il progetto tra pochi mesi si comincerà a dire che ho perso ho letto che superato tutte le cose che diceva Castaldi sul mutamento del contesto del quadro complessivo sono pesa
Te
Noi siamo più
Massimalisti di voi perché diciamo che ci rimangono quattro ma tre mesi perché dentro il primo maggio quando entrano i nuovi Paesi membri e prima che cominci la campagna elettorale abbiamo bisogno
Che la Costituzione sia definita poi rimarranno le questioni che hanno posto in modo particolare
Gabba agli otto Panzeri cioè rimarrà una tensione tra due diverse visioni dell'Europa non la risolveremo nemmeno se si trovò un compromesso però ci auguriamo un compromesso su progetto di Costituzione che nuovo svilisca
Che non riduca quel minimo indispensabili cui parlavo e poi continuerà la battaglia perché vada avanti l'Europa politica l'Europa sociale rispetto ad altri approcci che purtroppo continueranno a coesistere grazie alle quindici riprendono i lavori
Dei
Credo che un applauso possa accogliere fu a la Renzo guolo così cominciamo
Il diritto di
Concertato cosa bene buona sera a tutti come vedete i nostri autori ci sono o si stanno avvicinando
Il tema di questa tavola rotonda è come avete visto il mondo islamico tra democrazia e fondamentalismi dialogo tra religioni e culture
Chi introduce ha diritto a dire qualche breve parola allora cercherò di dirla con la vostra benevolenza in in due qualità soprattutto la prima di quella di primo firmatario della proposta di legge dell'Ulivo della libertà religiosa in Italia legge che sembrava dover trovare un'accoglienza positiva perché di sera affiancata una legge una proposta del governo sostanzialmente analoga
Ma che poi è stata bloccata dal comportamento della maggioranza perché via via che si andava avanti delle votazioni invece di attuare la Costituzione sulla libertà religiosa così com'era del spirito la proposta di legge si stava di fatto introducendo discipline così vessatorie che avrebbero portato a un peggioramento rispetto alla situazione attuale deprimente il la discussione è stata interrotta ma certo non è un buon segnale certo non è una risposta positiva
A questo bellissimo discorso di Kofi Annan al Parlamento europeo in cui ha invitato appunto l'Europa da vere un atteggiamento aperto verso gli immigrati a pensare ad una strategia di integrazione come è noto la nostra proposta di legge
Attua i principi costituzionali dei confronti tutte le confessioni religiose quindi anche di quella musulmana
Ma poi anche un aspetto diciamo di agibilità positivo perché avrebbe portato all'individuazione e quindi anche alla manifestazione di organizzazioni religiose dir loro responsabilità avrebbe tolto la situazione da questa sì vicenda magmatica in cui è molto facile una sorta di polemica generalizzata il secondo aspetto per cui in qualche modo io posso parlare del tema e di essere stato anche un convenzionale supplente però nuoce al caso di appello spazio insomma di fare un po'l'effettivo e credo che la Convenzione europea abbia dato un buon contributo perché nel suo preambolo
Da respinto l'idea di mettere una sorta di bollo cristiano sulla Costituzione e ha invece detto che l'Europa si ispira alla sua eredità
Culturale religiosa e umanistica perché crede cristiani si sentono rappresentati ma senza particolare bisogno di mettere una scala
Diciamo così di radici cittadini con radici e cittadini senza radici però del testo della Convenzione europea
C'è anche un articolo il cinquantuno della prima parte che penso sia interessante
Perché introduce il principio del dialogo strutturato
Voi sapete che già ciak del loro e poi Romano Prodi si sono dotati di cellule di consiglieri o di consiglieri specializzati per il rapporto con le confessioni religiose
Con quest'articolo cinquantuno se verrà approvato questo rapporto viene in qualche modo istituzionalizzato le istituzioni europee si aprono un dialogo con le confessioni religiose l'idea qual è
Di rendere appunto il dialogo lo con le confessioni dei rosa un elemento di distensione di tolleranza di apertura del rapporto è più generale con i cittadini nel rapporto generale con l'emigrazione del rapporto generale di un pluralismo delle fedi anche nel nostro continente
Mi accorgo però che forse in questo modo sto prendendo un binario che bene correggere
Il problema del rapporto con l'Islam
Non può essere diciamo così assai affrontato facendo discendere il rapporto politico dal rapporto religioso i due temi i due piani si intrecciano ma non si non si equivalgono assolutamente anche perché certamente tutti sentiamo il grande fascino riavere questa comunanza di religioni monoteiste la cristiana la musulmana l'ebrea le tre religioni del Libro
Tutti diciamo tutti figli di Adamo però quando poi andiamo a guardare l'aspetto più uno spiccatamente di contenuto
Certamente vediamo che la concezione monoteista mussulmana è una cosa e la trinitaria cristiano è un'altra il libro come concepito dei musulmani una cosa e quello concepito dagli ebrei un'altra però
L'idea di fondo di una tolleranza e di una capacità di comprensione fra le tre grandi religioni monoteiste le regioni del libro è un grande tema è un tema affascinante spero che troverà una sua trattazione del nostro tavola rotonda però come dicevo prima è la globalizzazione che avvicina nuovamente e fa incontrare le grandi religioni del nostro tempo le fa incontrare a livello religioso anche per l'emigrazione
Le fa incontrare sulla tematica politica matematica dei rapporti fra gli Stati la tematica di cooperazione la tematica della sicurezza la tematica
Dell'economia
Se ne molto discusso in questo convegno e devo dire oggi che apre il giornale o apre il giornale radio sente dire che lo stesso presidente Bush
Sente il bisogno di fare luce sulle informazioni che aveva in materia di armi distruzione di massa che hanno determinato l'intervento in Iraq bene alla luce anche di questa tematica credo che la posizione assunta contro questo intervento da parte nostra appare sempre più giustificata e non credo che ci siano motivi di pentimento del resto basterebbe leggere illo scritto de un recente discorso del senatore Ted Kennedy delle critiche durissime che ne candid in questo discorso a rivolta all'amministrazione Bush
Per notare che credo che la nostra posizione sia una posizione che largamente diffusa non soltanto in Europa ma anche negli Stati Uniti tuttavia certamente l'altro aspetto che abbiamo di fronte e che in questo mente di grandissima motivo di preoccupazione è quello della situazione israelo palestinese e so che se ne parlerà anche della manifestazione di chiusura
Ma è chiaro che lì la cartina di tornasole se le tre grandi religioni del Libro cristiani ebrei musulmani trovano una capacità di convivenza e di Art tolleranza di articolazione reciproca e credo che quindi dobbiamo mai lasciare il primato dei la priorità a questo tema nei confronti delle nostre riflessioni tuttavia i temi che stanno venendo fuori anche spontaneamente in questo contatto in questo intreccio di rapporti
Sono vari certamente a venti piace molto leggere qui la dichiarazione
La conferenza musulmana per l'Europa nel mille e novecento e ottantuno
Depositò al l'UNESCO a Parigi del Consiglio islamico per l'Europa dichiara presentano dichiarazione islamica universale dei diritti dell'uomo in cui tra l'altro si dicevano cose di grande rilievo di grande interesse
Che cioè a dire la diritto alla libertà religiosa ogni persona ha diritto alla libertà di coscienza e di culto e ha diritto di partecipare a titolo individuale e collettiva la vita religiosa sociale culturale Polia sua comunità
E ha il diritto di creare istituzioni che consentano l'applicazione di questi i diritti
E dire afferma che il principio coranico non vi è costituzione della religione deve reggere i diritti religiosi le minoranze non musulmane
De che il il libertà certamente di Scelta
E il un punto che mi piace molto nessuno deve disprezzare nel ridicolizzare le convinzioni religiose di altri individui ne incoraggia l'ostilità pubblica nei loro confronti di rispetto dei sentimenti religiosi degli altri è un obbligo per tutti i musulmani e questo mi sembra veramente un articolo universalmente valido naturalmente noi sappiamo benissimo che non esiste nell'Islam una sorta di gerarchia di organizzazione di cosa che porti a dire questa dichiarazione valida per tutti
Tema dichiarazione di questa conferenza però credo che sia un bel testo veramente un bel testo è un testo come dobbiamo cercare di tenere presente perché certamente nel mondo musulmano si era posto il problema della tolleranza nei confronti le minoranze non musulmane presenti ma più nuovo il tema delle emigrazione dei paesi a maggioranza cristiana e quindi l'incontro con un tema che non è caratteristico delle della DIA pensiamo Sorbana il tema della laicità dello Stato e quindi come reagire nei confronti di questo di questo tema
Viceversa certamente i nostri principi di libertà e di tolleranza
Vada applicato diversamente e quindi poi è giusto che venga chiesto coerenza ma anche della libertà e tolleranza con cui si affronta il problema della convivenza con le altre religioni con le altre regioni musulmane sono tematiche impartì nuove in quel cretino avente c'è bisogno di anche di un quadro europeo vediamo la Francia affrontare in un certo modo altri Paesi affrontare non certo altro ma certamente anche in questo caso c'è bisogno un quale europeo direi però che se andrà avanti con la Costituzione
Mi sembra che sia stato un contributo per affrontarle in modo aperto e di modo che possa essere effettivamente positivo e fecondo per tutti allora dicevo prima non dobbiamo sovrapporre il tema politico e il tema religioso ma anche perché noi non vogliamo che le religioni siano strumentalizzate per acuire il conflitto politico e il contrario se mai le religioni della loro i valori di cui sono portatori
Devono essere invece l'elemento che semmai aiuta e crea un una base culturale
Per risolvere il conflitto politico nella religione ebraica c'è il la Sacrificio di Isacco
Isacco è pronto a sacrificare Abramo è pronto a sacrificare suo figlio Isacco perché pensa che Dio glielo chieda che gli aveva glielo chieda Maya bella solo messa alla prova in realtà non vuole questo sacrificio umano non gradisce sacrifici umani nella tradizione musulmana c'è naturalmente il Corano con quello che questo significa ma che verrà senz'altro non voglio addentrarmi spiegato meglio di me
Della tradizione cristiana c'è addirittura l'amore verso il prossimo come se stessi o il periodo lavoro il perdono verso il nemico ci sono
Delle regioni al degli spunti di estremo interesse che credo che sia veramente importante sapere riprende e sapere portare avanti ma come dicevo prima ma la prova del dialogo politico e qui e qui c'è qualcosa che dobbiamo denunciare l'Italia è stata tradizionalmente un grande momento di dialogo specialmente lo scacchiere israelo palestinese e non mi sembra che lo stia più facendo l'Europa è stato un grande momento di dialogo non mi sembra che riesca avere la stessa intensità
Ecco allora che in un convegno come questo in cui si è parlato a lungo stamattina si è parlato anche della inviolabilità dei diritti dell'uomo la loro validità in ogni contesto in ogni situazione
Ecco avere posto questo problema anche di dialogo fra culture religioni alla luce della dei grandi problemi che attraversa il mondo mi sembra un elemento fecondo forse anche un elemento originale di questo convegno e spero che la tavola rotonda quindi posso dare in questo senso dei contributi importanti e anche dei contributi nuovi ma non voglio far violenza agli altri perché i tempi sono estremamente stretti
E quindi do subito la parola a Khaled Fouad Allam che insegna all'Università di Trieste senso dove l'avete visto tante volte in televisione ma anche i nostri batte di fiorentini vorremmo proprio che Luigi dal suo punto di vista potesse essere il primo dei nostri di patenti e dice il suo parere sulla tematica così importante ma anche così complessa che abbiamo cercato di introdurre grazie
Grazie evidentemente non c'è molto tempo per fare il giro computer completo di una problematica utili una serie di provati sono
Inizialmente comprensione perché
Lista ha definito di fine sta definendo delle enormi zone di turbolenze nel quale non sono soltanto con i volti i fattori politici ma ovviamente delle dinamiche religiose
La complessità e dovuto ovviamente deprimenti un po'già cronici fallimenti che nascono profondo passato storico dello verso fra l'Islam e l'Occidente d'altra parte in inizino eticamente adesso a al fluttuare io al al complemento al modificare dell'intero mondo islamico durante questi ultimi gli ultimi quarant'anni il risultato di tutto ciò e in un certo senso l'assenza di strumenti in grado di di capire l'entità del del fenomeno e l'assenza di strumenti in grado di progettare
Politicamente e anche degli elementi in grado di di di gestire ecco la complessità stessa di questo fenomeno sia nella dinamica dell'immigrazione Cilia nelle dinamiche uccidere grande epurazione The importante operazione internazionale
Però ciò che caratterizza quel mente il mondo islamico oggi in un certo senso e la sua crisi interno alle sue crisi interna e dovute i frazionamenti a due fenomeni ci sono più o meno concomitante e che oggi possibile analizzare il mondo musulmano sul tocco all'interno del Pd islamici perché ciò che caratterizza il mondo musulmano essenzialmente il fatto che si situa all'interno di uno spaccio di tipo Monge dittatori la modernizzazione dell'Islam ha delle conseguenze enorme
Nel suo posizionamento inni in confronto ovviamente deve dividersi diversi dialetti che genetica politica il primo punto
E il secondo punto è che questo posizionamento mondiale Tristram sulla scena dunque dunque dunque globale
L'indicazione permanente delle linee nel quale e così subentrano certamente delle crisi io inediti del così visto del della storia
Certamente in un certo senso la crisi all'interno del mondo musulmano perché di stava al di fuori dei pesi islamici a in un certo senso il carattere ubicato titolari di strumento gli strumenti di riformulazione della sua identità
Visto che non c'è più lo Stato che permette di strutturare le comunità musulmane fra di loro e d'altra parte i nell'ambito internazionale dal punto di visto quasi verticale
Assistiamo al fatto che spesso dei grandi crisi internazionali che riformulano degli architetti ha rinunciato senso nel grande division nord-sud oggi queste grandi divisione Nord Sud sono lavorate dall'interno dal fenomeno islamico per cui motivi essenziali e che allorché fino a vent'anni fa
Delle frontiere nella dialettica nord-sud il terreno era occupato o dal marxismo o del terzomondismo oggi queste fonti ad fonti del Nord Sud
Sono non sono scomparse ma sono presente e sono lavorate dall'interno o dalla presenza di Stati musulmani o dalla presenza di comunità di comunità musulmane che richiedono in un certo senso un un certo tipo di di ordine Mondial terzo
Terzo elemento che rende molto più
Tornati con l'approccio alla
Alla problematica del del dell'Istria nelle sulla gestione complessiva sì parlato prima della del della questione della della legge che dovrà essere adottato sulla libertà religiosa ha già un anno fa è un anno fa gli ho qua ci si può concorrono se c'è uno di
In in una specie di in coro occorso molto perverso fra dinamiche nazionale e dinamiche internazionali in tre in un certo senso il mondo islamico che vittima di un certo tipo tipo di approccio che risultato vecchio grandi cambiamenti
Strutturale di questi ultimi quindici anni ieri indirettamente e l'onorevole D'Alema non ne ha parlato in ha parlato giustamente e il fatto che nel mutamento oggi del l'approccio della griglia di lettura ai fenomeno dei politici allorché fino a che a vent'anni fa l'approccio politico era determinato inizio certo senso da una specie di logica
Sì settecentesca si lo volete ma importante perché era una logica
Di tipo universalistica che trascende va in un certo senso la questione dell'appartenenza identitaria e dopo l'ottantanove abbiamo visto benissimo come questa questo approccio alla alla formulazione della conflittualità politica non ubbidisce più alla logica dell'universalismo ma obbedisce a delle logiche di appartenenza
Non per niente dagli anni novanta in poi
Noi che facciamo che pubblicistiche abbiamo visto il crescere in modo inflazionistico della nozione o del Messico i conti Chitty Chitty definisce le categorie devo Topolino culturale soprattutto della caratterizzazione tecnica del mondo ecco e assistiamo paradossalmente in questi durante questi ultimi anni a ciò che io chiamo le dichirazione dei rapporti sociali questa e incitazione della rapporti suocera
Ma tendenza nell'immaginario collettivo ovunque anche nel mondo arabo islamico a lavorare nelle coscienza e a determinate aree
Delle logiche conferitole dal punto di visto di visto politico perché tende ovviamente a separarsi dallo de una logica universalistica per costruire delle frontiere simboliche
Dedicata tagli che sono presenti anche oggi nelle nostre realtà urbane nelle metropoli di Francoforte di Marsiglia
Di Torino eccetera questa logica di appartenenza su un immaginario di tipo etnico ovviamente distrugge distanza sta distruggendo qualunque tipo di approccio scientifico pertinente sano alla questione del dell'eterogeneità delle col delle colture e del in un certo senso del ci del cosmopolitismo del cosmopolitismo opportuno politico il risultato di di tutto ciò è una specie di sta di situazioni statu quo ovunque
E dall'altra parte l'incapacità in un certo senso a definire progettualmente Parreira parlando delle degli orizzonti orizzonti politici inediti
Lo stesso nel vocabolario ecco dell'Unione Europea la nuova filosofia ad esempio
Che tende in un certo senso allargare la didattica della cooperazione nord-sud sud-sud attraverso la filosofia
Del del della teoria del del buon avvicinamento Bundu AgeNaS a tendenza comunque
A tendenze avrà tendenza comunque a trasformare la frontiera marittima ecco impalpabile in una in nella valenza di una vera frontiera Teresa Strangio di un muro o comunque che separa che separa
Le comunità e le appartenenze culturale culturale
Che credo religioso vediamo benissimo in questo andamento una specie delinearsi una specie di cortocircuito
Fra il desiderio di superare queste questione attraverso letti incitazione dei rapporti sociale e anche nel suo documento attraverso l'idea di una nuova gestione di questi di questi di questi fenomeni e lo tutto questo insieme
Tanti fluttuazione di di ristrutturazione del rapporto all'interno del mondo arabo islamico interrogazione fra Islam e Occidente e anche in un certo senso interdipendente delle grandi quello che io chiamo le grandi masse storiche
Che tendono un in un certo senso ad accentuare il fattore crisi all'interno del mondo del mondo islamico di qui in un certo senso due fenomeni sul Colle non torri tono ma la l'attentato dell'undici settembre da una parte e la seconda guerra in Iraq hanno definito comunque delle nuove sequenze dei nuovi capi capitoli un po'della storia ecco della relazione fra il seme dell'Occidente da relazione
All'interno del del mondo arabo nella sua dinamica mondo arabo nel mondo occidentale e su questo credo che sia essenziale comunque casa
Avere una una prospettiva di tipo storica sulla lunga durata perché
Permette comunque di costruire delle logiche eco di di sviluppo di queste società e come queste logiche di sviluppo disse di questa società possono entrare in crisi
Sino ai dovremo definire ad esempio col destato la storia del Novecento per il mondo arabo il con il mondo islamico in grande linee ovviamente
Non è certamente soltanto la nascita del nazionalismo arabo la nascita di un riformismo religioso che comincia in Egitto
A in in in Egitto nel primo Novecento ma ciò che promette ha definito logica storica della formulazione storiche della del processo storico dei pesi arabi e islamici nel Novecento è stata la costituzione dello Stato nazione questo senza dubbio
Anche perché bontà e quelli che lo sanno si passato alla fine del
Al del primo Novecento analogico di alla logica di tipo imperiale alla logica dello Stato Lazio anche sul crollo dell'Impero ottomano subentra un nuovo lessico politico che determina la costituzione dello Stato
Dello Stato-nazione evitare a vedere poca anossico titolo Stato
Perché ingenuamente perché il clima ideologica la psicologia culturale da tale che si pensava che o comunque
La logica statale ed anche in un solo momento parallela alla formulazione di una logica sociale e alla formazione lascerei al crescere di uno nove società e così pensava praticamente fino agli anni Settanta chiude lo Stato poteva nascere una società
Cioè libera dinamiche eccetera con un'articolazione logica
Questa logica da del rapporto fra Stato e società ovviamente siamo andati in crisi a partire settanta per diversi
Fattori non soltanto il conflitto israelo palestinese ha certamente delle conflittualità all'interno della strutturazione stessa dei Paesi arabi e si creato un divorzio fra Stato e società e spesso dal possiamo dire
Te lo Stato nel mondo arabo ci sviluppato contro la sua propria società ecco questo la società è stato praticamente alloggerà allo stato
Risultato di tutto ciò e ovviamente lo sviluppo la tendenza a dei sistemi politici di tipo neoconservatori autoritarie
Sì che ovviamente impediscono il RIS cioè l'emergere ecco di uno spazio di lo spazio democratico e credo che
Non è che lo vogliamo o no guerra o non guerra ma la guerra io l'ho scritto anche su un sussulto dare sulla Repubblica il metodo ovviamente è totalmente sbagliato
Però la grande questione posta oggi al mondo arabo il modo islamico era questo della democrazia e dei processi di democratizzazione all'interno dei pesi e islamici e nella diaspora islamica perché tutto questo
Poniamo che il problema della libertà religiosa all'interno del del mondo musulmano eccetera le cose sono complesse
Non abbiamo il tempo ma ad esempio gli americani
Ma non poté l'infezione che rischia di essere sbagliata cioè allorché il Novecento nella dinamica
Franco britannica che inventava lo Stato-nazione si pensava che il mondo musulmano poteva essere riformato attraverso il solismo inversamente oggi
Molti io anche dei neoconservatori pensano che la riforma all'interno del mondo musulmano non passa più attraverso il mondo sunnite che la maggioranza per rissa ma passa attraverso i Sciti perché perché c'è sono i diritti delle persone ci sono delle istituzioni
C'è una gerarchia sacerdotale che poi definire l'andamento del fusto religioso allora le pressioni da che tipo di scisma avremo poiché saranno loro a andare al potere sarà un cinismo di tipo radicano machismo di tipo liberale
Nessuno lo sa da sconfessare grande le conseguenze sono sono enormi
Ma in tutto questo io credo che mi sembra mi sembra fondamentale e concludo su questo perché il tempo è veramente ristretto
Mi sembra fondamentale nella senza attuale dell'Europa nella crisi del mondo islamico nel mondo arabo mi sembra fondamentale ripensare la relazione fra Europa e il mondo arabo e lavorazioni fra Europa e Islam
Su due livelli che secondo me sono importante il primo
E ovviamente gli approcci culturali che sfoggia sull'approvazione l'approccio anche di visualizzazione oli Giosa
Che pone il problema fondamentale rinunciato senso che si è sempre posto sia l'Islam sia nel mondo europeo vale a dire l'abrogazione fra storia e memoria
Si è consumato in Europa un divorzio fra storia e memoria
E bisogna fare di tutto per rinsaldare rifondare ricucire questo rapporto fra storia e memoria perché non è un lusso intellettuale non è un uso filosofico non è un lusso politico mese seriamente
Lo strumento fondamentale per l'elaboratore domani delle nuove politiche di cittadinanza
La la griglia di lettura che mi sembra fondamentale spero che la le future compagne politiche sulle europee porranno comunque questo questo problema
Spiega questo dell'istituzione dati son delle istituzioni che devono fare da ponte fra le due sponde del Mediterraneo
Che non si può continuare così a innescare il processo dell'instradamento Attraverso soltanto una logica di allargamento di una era di libero scambio anche perché ultimamente gli americani hanno deciso che loro sia nel manga appena Mascetti
Di sviluppare anche attorno ai due mila otto una né un'era di Libero Skorpio e arriveranno certamente molto prima del degli arredi dire troppi
Però e gli organi che mi batto su questo lo rilancio di nuovo anche se il mondo politico relativamente sordo si potrebbe immaginare qualcosa come un Consiglio ero arabo
In grado di progettare politicamente sinergicamente le sfide del terzo millennio grazie
Grazie a Khaled Fouad Allam nel questa a ultima proposta credo che andrebbe veramente riprese perché all'indomani dell'undici di settembre la Turchia convocò Istanbul una conferenza ministeriale euro islamica avrebbe dovuto riprendersi
Anche nel contare nel due mila tre non si è ripresa per le evidenti motivi degli sforzi bellici idea di riprendere questo Consiglio
Euro islamico Euro uno ed Euro arabo nel Mediterraneo
Sarebbe molto interessante e forse quale città meglio di Firenze potrebbe ospitarlo visto che sarebbe in linea con le iniziative del sindaco La Pira adesso io darei la parola al professor Rodolfo ragionieri
Che non so perché ma devo dire Università di Sassari perché l'abbiamo prestato alla Sardegna cioè un immigrato mica Grecia allora anch'la Sardegna pur essendo stata a lungo una colonia non è ancora al di fuori nell'Unione europea sia anche se sto proprio questa
Io avrei riprende partire da alcune cose che diceva proprio alla fine del suo intervento
Khaled assurda
Cintato sulla questione della democrazia e della mancanza di
Sviluppi democratici democratizzazione non voglio parlare il mondo islamico è una cosa troppo grande guarda il mondo arabo
Dall'altra sulle due dimensioni
Che hanno che io sappia il rapporto dell'Europa ecco
Pugnare avverte
Come consumare con la cultura consumava culturale voi sono sempre questi due aspetti
E che sono il rapporto dell'Europa spara Paesi arabi qui sessuale la frontiera che passa attraverso il Mediterraneo
Invece della frontiera
Non fisica non visibile ma spesso altrettanto presente altrettanto sostanzioso che passa attraverso la società e che passa attraverso la maggioranza
Italiana francese e le sempre più consistenti minoranze comunità possono male di origine spesso marocchina e algerina tunisina in gran parte giudice del Paesi del Maghreb
Ora qui le il problema
Che io voglio affrontare soltanto dal punto di vista politico del sviluppo
Sia di un mutamento politico nei paesi dell'aria araba anche
Io voglio dire dell'integrazione ma della formazione di una nuova cultura politica sia per italiane sia per gli Europei
Che per immigrati che e le comunità che vengono dai paesi della reale aveva c'è un problema che noi tendiamo a sopra mettere in qualche modo perché come dire introiettiamo uno schema Sermonti ostilità quanto meno di contrapposizione di rapporto tra Europa del mondo arabo
Detto più brutalmente in maniera
Più conflittuale tra Occidente e Islam qui noi non tendiamo a introiettare l'uguaglianza di questi rapporti anche quando li vogliamo vogliamo vederli in termini positivi in termini di cooperazione non in termini conflittuali quindi vediamo un mondo europea un mondo occidentale che si era i suoi rapporti con i Paesi arabi chiede ai suoi rapporti con le comunità
Di immigrati o anche non più immediati perché ci sono in Francia specialmente persone vengo al Marocco dall'Algeria debutta nella Tunisia in seconda o terza generazione invece di questi due discorsi debbano essere nettamente separati perché da una parte appunto in Europa andiamo verso la formazione di nuove culture di nuove culture politiche ma specifici dall'Europa quindi alla formazione se vogliamo dicono Islam europeo particolare
E probabilmente anche di nuove forme di cultura politica europea nei rapporti con l'altro che non vediamo come un più uno spazio al di fuori ma quello spazio dal di dentro
E invece colle Proci
E che sono però processi mutamento di cultura e di cultura politica che avvengono in una situazione di democrazia consolidata quindi la situazione istituzionalmente data in qualche modo e il cambiamento non è un cambiamento delle grandi
Linee guida per la democrazia europea un cavetto all'interno di queste linee invece quello che si pone con ogni probabilità all'interno del mondo arabo è un un mutamento sostanziale
Almeno così speriamo dei sistemi politici e questo è un po'la domanda che se ho due però malamente verrà posta e su questo voglio spendere due minuti viene apposta dal titolo
Di questa tavola rotonda fatti il titolo è un po'così Texturant democrazie fondamentalismo come se per la cultura politica mussulmana esistesse una dicotomia un bivio in cui da una parte c'è il Colette fondamentalismo cioè diciamo la riassunzione
Schematica e letterale di contenuti J
Del del della tradizione del libro sacro ma in termini di politica moderna e dall'altra invece c'è la piena assunzione della democrazia occidentale
Questa vuole non è così che si pone come esse da una parte ci fosse una modernizzazione sbagliata e dall'altra ci fosse una modernizzazione giusto la modernizzazione buona
Il problema io credo non è questo ma è il rapporto della cultura politica nei Paesi arabi del processo politico come i processi mutamento politico sociale dell'isola da allora
Qui dobbiamo per esempio cominciare a porci alcune Problemi discriminazione tra quello che è avvenuto da noi quello è avvenuto e quello che può avvenire invece in questi Paesi
Per esempio il fatto che danno il processo di separazione tra politica e religione se attirare attuato attraverso un processo molto più semplice nella processo di separazione tra Chiesa e Stato
Quando c'è una struttura che si chiama stato una struttura che si sia la chiesa separarli è stato difficile perché ha richiesto Mosca più di un secolo di guerre nelle isole ma alla fine si è potuta tracciare una linea tracciare dove non esiste una chiesa come non esiste come ha già detto Valdo nel mondo consumo questa è molto più difficile bisognerebbe applicare direttamente quelle che è costato in Europa
Non dappertutto si è raggiunto in maniera univoca è costato sei colli cioè la separazione tra politica e religione no
Per esempio gli Stati Uniti che pure sono una divisione terrificante mente forte tra Chiesa e Stato non c'è distinzione tra politica e religione
Se ha un presidente degli Stati Uniti viene chiesto se crede in Dio e quello dice no quello ha perso le elezioni subito che dimostra negli Stati Uniti non c'è divisione tra politica e religione quindi attuare ISP direttamente una divisione tra politica e religione come gran parte dei laici europei chiede alle la cultura politica araba e all'IMI addirittura la cultura politica o somala a mi appare come come dire come estremismo laicista come chiedere una cosa che io vedo come abbondantemente impossibile come i percorsi del mutamento politico e della partecipazione dovranno essere forzatamente diverso
Ma perché ho fatto questo discorso per rendere evidente che non abbiamo cioè abbiamo un'altra idea fissata nella nostra testa che se nei Paesi arabi si fanno le elezioni democratiche
Vincono i gruppi fondamentalisti serve dovette perché è un termine piace usare e quindi questo causò la sconfitta della democrazia quindi la nostra mentalità quale esista una realtà data fissata immutabile nel mondo arabo e poi esiste una cosa del possiamo introdurre che si chiama democrazia quando introduciamo la democrazia succede il patatrac slash dovremmo pensare le cose all'inverso
E cioè che come in tutte le società moderne anche nel mondo dei Paesi arabi è una cosa così banale che quasi mi vergogno di dirlo c'è un'enorme varietà di culture e di dibattito
Di culture politiche di approcci e questo anche dove diciamo la libertà di stampa metà e metà in Paesi come l'Egitto che qualche disgrazie le cui elezioni disgraziatamente non sempre brillano per correttezza ma il dibattito politico e la varietà di culture politiche estere
Ora noi dobbiamo porci il problema terzo dovrà opporci il sei la seguente domanda che cosa accade delle culture politiche nel mondo arabo attraverso il processo di apertura e di libere elezioni e quello che accadrebbe e come si è visto Maybelle umidi liberalizzazione e che si differenziale credo mentre abbiamo poi anche il process la dimostrazione
Diciamo opposta è che tutte le reazioni di tipo autoritario producono una compattamento
Di molti gruppi di ispirazione islamica sulle posizioni più radicali e a volte addirittura su posizioni violente come avvenuto in Algeria e credo che l'esperienza dell'Algeria dovrebbe dimostrare
Il
Le soluzioni autoritarie portano sempre e comunque al peggio perché quello che è avvenuto l'Algeria e non è il peggio Mediceo
L'incubo del peggio il peggio è il suo incubo il peggio che sogna se stesso come in coma visto che vado via via minimi invita no concludere io vorrei da questo il ragionamento buttate tre conclusioni Napoleon coesione politica
Quello a cui noi siamo interessati dal punto di vista credo non tanto come europei ma anche proprio come esseri umani
All'interno dei Paesi arabi ne siamo interessati a una aumento del pluralismo politico
Non siamo interessati tanto TAC imporre come regia e come modello una via è un modello precisi di democratizzazione ma siamo interessati aumentarle
Sia gli spazi di libertà d'espressione che l'aumento di competitività dei sistemi politici cioè la possibilità per le persone nel associazione di scelte
è il secondo elemento è l'elemento a cui si faceva riferimento prima e cioè il dialogo
Un consiglio euro arabo e cioè questo dovrebbe essere il altri affinamento del processo di Barcellona
Perché c'è già un processo politico in atto
Chi ha tutte le difficoltà che sappiamo è iniziato nove anni fa nel mille novecentonovantacinque dal punto di vista istituzionale si tratta di riempire questo processo di nuovi contenuti
Il terzo elemento che se si vuole una sottodivisione di questa e che la situazione politica internazionale in cui si trova il mondo arabo finte al soprattutto dalla prima guerra dalla prima o seconda guerra del Golfo insomma quella novantuno diciamo situazioni frammentazione difficoltà di trovare situazioni
Punti di vista unitari
è una cosa che favorisce dal punto di vista diciamo di breve e medio periodo negli Stati Uniti e l'Europa perché permette a Stati Uniti Europa cioè i Paesi occidentali di trattare con i singoli Paesi arabi da un punto di vista di forza
Beh qui esce dal punto di vista la diplomazia spicciola è favorevole perché si va lì e si impongono adesso io sulle questioni commerciali
Trattati o condizioni favorevoli dal punto di vista però più di lungo periodo di una forma di rapporto una necessariamente integrazione ma diciamo oggi dal rapporto per favorevole di fare regionale un po'la cosa di cui parlava ieri Gonzalez aveva la prospettiva di pace o come di una mondo indistinto ma come una la cover
La cui reputazione di cui parlava stamane Mario tema normale come come azione internazionale nomi come un un processo di indistinto a col processo i rapporti tra regionale integrate far sì che noi dobbiamo essere estremamente interessati non a un processo di frammentazione del mondo a romanzi a un processo di ricomposizione di questa frammentazione proprio sulla base non dell'accordo tra l'élite ma di una aumento di partecipazione e di competizione e di aggregazione all'interno di questa grazie
Grazie Rodolfo e adesso la parola Renzo guolo dell'Università di Padova
Intervenendo dopo
Fouad Allam è ragioniere nel necessariamente dovrò toccare solo alcuni punti visto che molte delle cose che non detto mi trovano d'accordo
Fa visto che siamo anche in un consesso nonostante la presenza di accademica sulla politica io vorrei partire valutano provocazione politica panche per poter discutere
Cioè sulla questione democrazia in sostanza possiamo partire da una sorta di ragionamento di questo tipo
La questione posta dai neoconservatori americani è ineludibile dall'altro lato la maniera con cui è stata apposta inaccettabile
Siamo a questo punto ovvero il problema della rapporto tra democrazia e mondo islamico
Che nasce dopo l'undici settembre con forza perché prima era veramente una questione ristretta ad ambiti universitari nel senso che nella dimensione nella Rispetto da dimensione della sovranità dei popoli sovranità nazionale
Questa questione non si poneva dopo l'undici settembre è diventata un elemento chiave è diventato l'elemento chiave per due sostanziali motivi che la politica di contenimento dell'islamismo contemporaneo di quello che appunto questa brutta parola chiamiamo movimento fondamentalista
Era stata attuata sino allora non funzionava più non funzionava più né in termini puramente repressivi perché non a caso dai principali alleati gli Stati Uniti non erano capaci di contenere in movimenti islamisti radicali nei e dall'altro lato funzionava più come mero contenimento di rivalità nel campo religioso l'esempio classico l'Arabia Saudita Arabia Saudita
Che è stata a lungo alleato degli Stati Uniti lo è ancora su normalmente
è un Paese che ha esercitato una sorta di controllo del mondo islamico e un tentativo di imporre anche la propria visione religiosa nata verso la sua diciamo interpretazione Babić alla religione
Che in Arabia Saudita in qualche modo però ma alla fin fine cercando di scaricare all'esterno le sue e i problemi suoi problemi di Sicurezza Interna finanziando il radicalismo ignea tradizionalismo islamico
Non ha fatto altro che alimentare quei gruppi che oggi si muovo in uno scenario globale
Farti oggi c'è un documento di giovani principi che vorrebbero mette fine alla teocrazia avrebbe certo no perché è chiaro che poi punto gli Stati Uniti oggi fanno politica per stanno lavorando
Anche da questo punto di vista quindi è attraverso questo meccanismo molto stretto e si è posto il problema della democrazia nel mondo islamico malate bene che questa questione nasce perché ripeto le classiche forme contenimento non funzionavano più
Non funzionavano più i regimi nazionalisti che sono sostanzialmente tenuti su quegli Stati Uniti pensiamo che cosa sarebbe l'Egitto oggi esse dagli Stati Uniti taglia sugli aiuti economici cadrebbe da in regime di gomma di Mubarak cadrebbe da un giorno all'altro perché nel caso in cui i sostegni internazionale venisse a mancare le le rivolte del pane o del couscous come vogliamo chiamarlo esplodere Adro clamorosamente
Allora si trattava cioè l'aumento di un problema di sicurezza Interna oggi la politica verso il mondo islamico gli Stati Uniti non è più fatti politica est è un problema di sicurezza interna
Da che però evidentemente da si pongono alcune questioni allora da lì è nata la teorizzazione ciò che restava di lungo periodo quelle neocon americani in particolare la loro halal rivoluzionaria al volto vinse per le primo luogo
Che da più di un decennio sostengono appunto la tesi dell'esportazione una democrazia al mondo islamico ma anche qui l'errore oltre che negli strumenti cioè nella guerra come Potenza trasformati IVA sta anche nel in quel nella riproposizioni quell'idea che giustamente anche Khaled diceva prima di ricreare la società a partire dallo Stato
Cioè ancora una volta con l'occhio al problema del potere troviamo un potere facciamo un cambio di regime e da lì da sopra tra assumiamo una società bene parti rovesciato stesso Progetto dell'ala radicale il movimento islamico che dice un queste amo il potere e poi rifondiamo Stato etico che il re islamizzazione dall'altro
Ora se ripeto la questione rilevante perché il mondo musulmano non può battersi di battersi tra regimi tradizionalisti regimi autoritari che tratta poi su sono sull'orlo del fallimento
Insomma a parte la vicenda Saddam questo riguarda anche gli ultimi regimi rimasti in campo in Medioriente in particolare appunto seppure su fronti diversi Siria ed Egitto
La questione invece che forse bisognerebbe partire la società ma è la via più difficile però io qui vedo per esempio un ruolo europeo molto importante cosa intendo parlare di sul da partirà Società cioè a fare non tanto The Nation building ma society building cioè cercare di modificare e gli atteggiamenti delle delle società musulmane in particolare arabe perché oggi respingo comunque
Il nel campo visivo all'angolo mediorientale anche perché somma come italiani e come europei abbiamo un problema immediato la geopolitica non è un'opinione qui siamo qui dobbiamo lavorare
Abbiamo un mondo musulmano arabo che insomma ci si è di fronte a noi con questo noi dobbiamo comunque fare i conti sotto tutti i punti di vista allora dicevo costruire la società significa necessariamente riuscire a fare emergere all'interno di quel mondo e Little perché bisogna necessariamente partire alla teoria dell'It sembra stanno dette un consesso di un partito di sinistra ma è così che siano in grado di modificare progressivamente questo strato a quella cultura che solo attraverso come dire l'impellente reazione con politiche attive
Produrranno un sostrato culturale in grado poi di far fermentare
Poi sei mille moka zia che noi oggi possiamo cercare di impiantare in quel terreno perché è chiaro che oggi noi potremmo sulla mente posta che questa operazione andasse in porto
Riuscire impiantare sull'elementi di così tante mo'Craxi elettorale ma in un quadro in cui realtà resterebbe per usare categorie recente di di furore di Zaccaria democrazia illiberale
Perché ma verrebbero a mancare tutti i riferimenti che noi chiamiamo di garanzia di costituzionalismo liberale che in qualche modo sono il sale della democrazia
Che vada una libera opinione tra istituti di garanzia da rispetto delle minoranze dalle libere scelte e allora evidentemente se noi oggi impiantati Simona democrazia nel mondo arabo-musulmano
Potremmo inibendo dovremmo inevitabilmente partire da un processo elettorale ma un processo elettorale
Non garantisce nulla
Se non altro perché potremmo ritrovarci dentro quel meccanismo di cui si sa si parlava in precedenza che potremmo definire paradosso di Algeri per cui realtà
Si aprono processi democratici e vanno al potere quelle forze che la democrazia nota vogliono mettere in discussione con il paradossale esito che le stesse forze che hanno aperto il processo elettorale che poi erano in realtà forze autoritarie richiudono il processo
Chiudo il nuovo sistema politico e si presentano di nuovo come interlocutore indispensabile per la futura riapertura è un ciclo infernale da cui non si riesce ora qui è il nodo si tratta di capire come Europa perché oggi faccia un discorso d'Europa riusciamo lentamente senza presunzioni a trovare un ruolo che favorisca la maturazione
No di quegli elementi pluralismo associativo di opinione ma è che all'interno delle società arabe e musulmane
Che può essere un processo che anche meccanismi Nadia ovviamente i natura economica perché crei quella classe sociale che mancata che è tipica di tutte le rivoluzione liberale una borghesia re che non dipenda dalla rendita parassitaria che sia petrolifero di Stato all'interno di quelle società
O dall'altro lato ripeto che avvii quei processi più retrazione associo effettivi di opinione che sono indispensabili perché la democrazia si impianti senza questo passaggio
Noi rischieremmo di andare a un cambio di regime e sostituire nuovi autoritarismi a vecchi autoritarismi Marino avevo totalitarismi mascherati
Vediamo quanto contro le torri sono i processi oggi in Iraq perché si dice no alle elezioni
Perché vite mentre le elezioni darebbe un assetto di potere oggi in Iraq che potrebbe mettere in discussione il problema è come dire l'intero assetto geopolitico del territorio perché c'è il gioco delle alleanze perché dare la maggioranza gli Sciti vorrebbe dire mettere in discussione tutta una serie di elementi compreso il ruolo dei sunniti da un lato ma anche sì della lo Stato mantenesse un'unità geopolitica vera e non fittizia andare come dire a
Castrare letteralmente le aspettative dei curdi che in realtà si pensano già come una sorta di Stato autonomo alcuni vincoli geopolitici sono sono importanti allora
è chiaro che il questo irachena parte da una situazione di guerra quindi a un'emergenza bellica in cui inevitabilmente i problemi sono molto complessi ma se noi affrontassimo questo ragionamento democrazia
In realtà verso società come quella egiziana come quella iraniana che pure non è araba o come le Società dei paesi magrebini con i processi che hanno di apertura
Insomma dovremmo necessariamente passare di qui a terra su questi nodi quindi quello che insomma io propongo e finisco
Be'che l'Europa ma che deve trovare una sede di discussione su questi temi perché il problema nostro
E da un lato quello di costruisce la difesa autonoma per poter essere indipendenti e per fare politica estera perché senza difesa autonoma nessuna nessuna come dire unità fa politica resta l'altro però dare anche dei contenuti di politica estera dare questi contenuti politica estera rispetto a una conclusi mondo complesso ma quello musulmano significa appunto scegliere obiettivi e perseguirli nell'arco del medio periodo se non facciamo questo rischiamo invece di subire sempre e completamente appunto le mosse degli altri che in questo caso soprattutto le mosse gli Stati Uniti che potrebbero gestire interamente una area con un approccio politico
Le cui conseguenze poi comunque riguardano l'Europa perché ripeto appunto noi viviamo nel Mediterraneo quindi io credo che bisogna passare a una fase in cui si come si tematizzato interventi
Sei relativamente appunto alle modalità con cui si può costruire lentamente questo processo non la democrazia un processo democratico che si affermi nel tempo che o le cose più complesse che si possa fare
Grazie Franca professor guolo avrete senz'altro colto delle differenze fra vuole ragionieri e siccome io posso chiudere quella tavola rotonda qualcosa dirò anch'io in merito a queste differenze
Ma intanto do la parola a Khalid Chaouki dei giovani musulmani d'Italia ma vedo anche colui a delle altre amiche degli altri amici quindi salutiamo loro presenza con grande cordialità che un grande riconoscenza le diamo la parola
Bene intanto ringrazio per l'invito per aver dato spazio ai giovani anche se c'è stata una sostituzione del programma e questo comunque ci fa riflettere però comunque ringrazio comunque
Per questo spazio importante e da da buon giovane prima che è musulmano e quindi giovane che vuole cambiare le cose giovane che in un certo senso vuole rivoluzionare le cose ecco che può un diciamo una visione diversa di come trattare con questo tema
E di come impostare l'impostazione anche nel mio discorso sarà diverso rispetto a chi mi ha preceduto ritualmente rispetto anche chi ha chi ha parlato dopo di me a partire da quella che l'esperienza stessa nostra regione lo swahili Italia esperienza mia personale
Di appunto un vivere innanzitutto l'Islam in un contesto non musulmane un contatto accidentale e di essere parte integrante di una realtà che sicuramente una musulmana
Innanzitutto e il eppure fame commento riguardo appunto al discorso del tema in generale ossia capo di quel mondo islamico quindi al di là del Mediterraneo
E di alcune problematiche di cui ha parlato sicuramente meglio di me in modo più complesso sia fuori dalla Merkel ruolo che appunto docente io aggiungere una parola nel nel titolo e mondo islamico tra democrazia fondamentalismi libertà perché penso che oggi impone ma essenziale fondamentale
E veramente io lo vedo come nodo di tutte le questioni oggi impone ma di libertà che troviamo nel mondo islamico al di là del discorso dei fondamentalismi
Perché oggi veramente il foto secondo me che vivo e io sono stato recentemente in Marocco per una settimana proprio nel cercare di rito va davvero
Un dialogo con i giovani che pure essendo del mio stesso paese di origine ma che Hainan perso fiducia in questo Occidente che tante volte promette ha commesso e che cerca forse questo dialogo ma in maniera sbagliate
Ecco che manca questa fiducia manca appunto questo dialogo
E il
E in questo senso ecco che la mia discussione è intenzionata apposta ad Eschine a quella che è la realtà oggi dei musulmani dell'Islam me in Italia in Europa ecco per fosse dare una dimensione secondo me speculare della complessità che sia nel mondo islamico al di là del Mend del Mediterraneo io penso che oggi e il le perplessità posso essere interpretate
Benissimo da parte di chi appunto come noi a questo apporto ancora adesso con chi sta al di là del Mediterraneo e io penso che la complessità stessa dell'Islam me e degli slum s'è come stilisti dice al punto in in un modo piuttosto particolare ecco che la possiamo ritrovare in questo senso se esemplificata e forse vale la pena davvero riflettere innanzitutto prima di parlare ecco del mondo islamico che sta agli alimenteranno che sanno così lontano
Ecco che val la pena il flirt su quello che invece succede qui tra di noi
Una breve due punti solamente sul discorso dell'apporto è o appare mondo islamico scusatemi la pone in stazione ma lo sapete meglio di me
Ecco che forse bisogna veramente riflettere bene su un i quarant'anni di storia che c'era che che hanno preceduto quello che oggi succede lei sette forse sui modelli di cooperazione che ci sono stati e bisogna fosse dà voce oggi alle ai popoli di questi Paesi che fosse
Essi trovano davvero in una complessità ossia mietono nell'Occidente si un diciamo un'ancora di salvataggio vedo nelle nell'Occidente un modello di sviluppo ma si trovano comunque in mezzo a tante ambiguità innanzitutto stava nel mezzo
Ad una rappresentatività che non spesso tocca dieci appunto dallo voce noi spesso non riesce ad interpretare quelli che sono i loro sogni si trovano di fronte a una leadership se vogliamo occidentale che se stiamo tenori riflette nemmeno le volontà dei propri popoli e quindi degli occidente l'occidente in senso vero
E quindi la mia visita che da questo patto in Marocco
Dopo Capodanno nella settimana mi ha fatto eccetera su queste questioni quando appunto io sento giovani che mi dicono sì lo sappiamo
Che le opere sono anche loro d'accordo come su tante questioni sullo sviluppo sul modello esaltano ma alla fine però noi oggi cosa possiamo fare e quindi ecco che fosse biennali analizzare e studiare insieme otto otto innanzitutto con le popolazioni
Con la forza positive da Società glielo associazione le ONG eccetera e in questa chiave i giovani come ho sempre letto come detto in Sicilia
Ai giovani
Studenti connazionali italiani e quindi in questo senso da italiano ecco che è importante davvero e studiare insieme a un nuovo rapporto con questo mondo che sembra così lontano
Parlando della realtà italiana europea ecco che il ruolo secondo me Dei mussulmani in particolare ma
Diede gli arabi se vogliamo dimezzare ecco che diventa molto importante perché fosse può diventare veramente mezzo e di mediazione ecco di e di facilitazione ecco tra questi mondi che stavano lontani perché appunto
Solo in questa chiave la Fanti ci dà un chiaro esempio di questo di come appunto le comunità islamiche presenti oggi in Terra d'Occidente Paulson davvero ecco giocare con l'assai importante positivo anche in questo senso
Bene dato che il tempo è poco minuto subita in discussione sanno ci fa una premessa e Cossu
Su cos'è l'Islam oggi in Italia in Europa e quindi parliamo dei giovani in particolare poi
Il dialogo dato che si parla di dialogo tra culture e religioni su questo secolo mezza faccio una riflessione poi quelli che secondo me sono appunto alcune conclusioni alcuni punti che possono servirci da spunto da soluzione
Innanzitutto c'è non ci sta dieci sette oggi che l'Islam e l'Italia ed Europa
Va bene questo non è più ma solo una sigla una cosa passeggera ma effettivamente oggi abbiamo un Islam che sta cambiando si sta modificando sto trasformando adeguandosi a una società diversa una realtà diversa c'è chi lo chiama Islam europeo vedi italica ma tangibile che ama Teo Islam leve di passanti prima
Sicuramente c'è un cambiamento in questo senso c'è una realtà nuova che bisogna riconoscere e i giovani in questo senso quindi a livello demografico sociale rappresentano benissimo questa trasformazione quindi i giovani uso anni è ok i concittadini mussulmani gli italiani mussulmani e d'altra parte anche il modo di interpretazione di studi ed analisi e di dignità di vivere l'Islam poche sta cambiando in questo senso
E quindi ecco vediamo come l'Islam sia trasformato è stato sommando volente o nolente adeguato a questi cambiamenti faccio solo pochi esempi dato che il tempo stringe sarebbe molto interessante discuterne più a lungo
Il alcuni paradossi molto particolari ecco che l'Islam in terra occidentale interno islamica riscoperta adempie il valore della comunità della Umma del pluralismo islamico interno questo è una cosa che non succede assolutamente per chi sta comodamente in terra islamica quindi paradossalmente ecco che vediamo che l'incontro con l'alto favorisce per esempio questo aspetto il discorso della dei quali anche i propri linguaggi e quindi il discorso la questione della traduzione del sermone del venerdì nelle moschee e così tanti esempi chiari che ci dicono come oggi effettivamente l'Islam d'Europa è un Islam diverso un Islam che sia dai guai cercando
In qualche modo i manteneva il suo rapporto con coglievo vicino con la tradizione e in questo senso è molto importante anche la dimensione individuale dato che parliamo di laicità oggi del rapporto con la polvere legione
Io vedo appunto oggi in Europa in particolare un favo alimento se vogliamo e della dimensione forse laica dell'Islam se così si può dire oggi ossia ecco che il muso ma trovando si integrano musulmane al sistema assolutamente diverso sconnesso da quelli che sono i sistemi culturali e sociali e qui voglio citare un asse un attimo Olivera qua
Che parla di questo e di come appunto che il Indravarman Schlemmer palla di come punte musulmana oggi stava dimensiona assai diverso individualistica e non più appunto comunitaria
E lui dice in particolare
Si passa dall'universale la comunità particolarmente prima si presupponeva che tutti battezzato circoncisi fossero membri della Chiesa o della Umma oggi bisogna dimostrare la propria fede e questo significa voler a volte anche esibire la questo è un chiaro significato di come oggi Cusumano interno mussulmana ecco che fa uno sforzo di vive al pop Islam fosse modo assai più profondo di quello che viveva in terra mussulmana Cocche la dimensione individuale spirituale personale atleta molto più importante
Della dimensione invece comunitarie quindi questo senso ecco che l'Islam è opera oggi aiuta anche una visione se vogliamo più laica forse del del vivere quotidiano
E e ci sarebbero tanti altri esempi riguarda questo te un eccesso da papa identità questa non è una cosa da poco per un musulmano riflette appunto su cosa vuol dire l'Islam la propria vita e quindi capire forse aiutato anche dagli altri e che esse Monsummano fa parte della propria persona ma non è tutta la propria persona
Essa è musulmana Napata come uno può essere lo studente un lavoratore
E oggi nel dialogo nella foto con l'Occidente e questo è assai sollecitato e quindi ecco che ha approvato un'altra volta con un corteo con testo europeo aiutato ancora volta l'individuo a capire
Nella sua persona che l'Islam è una parte dal proprio quotidiano che può viverla in sulle su mattone diverso e quindi da qui vediamo anche a Panama italiano no sto il diverso e forme di come vive l'esame dal sushi e così via
Queste sono altri esempi di cosa intendiamo oggi per Islam in Italia in Europa e come questo può aiutarci in un certo senso a capire anche l'utilità dei musulmani d'Europa in questo confronto
Guarda strettamente la dimensione religiosa il dialogo interreligioso poi invece delle pensare a a presentare se vogliamo alcune questioni e i problemi dei giovani musulmani nella società civile e fino a che punto a punto fino a che punto ci sono e dei confini che delle separazioni in questo senso questa è una domanda che oggi secondo me dobbiamo porci
E il tema teologico chiaramente questo è un dialogo chiaro su questo si discute in Vaticano ad Assisi
Tra Sant'Egidio e questo è un alto per la questione chiama quello che interessa a me oggi è la presenza del musulmano Sasso sulla società civile fino a quanto
Questo suo essere musulmano può influire sulla possibilità o meno di avere voce in questioni che lo riguardano in quanto persone innanzitutto qui coglievo direttamente al discorso a complessità negata oggi i musulmani spesse volte si dimentica che appunto dietro USA c'è una persona io lo dico spesso con i se guardate che io sono cari Ciano che uno studente che fa tante cose ed è anche musulmano
Perché acuta appoggi invece si pensa appunto il musulmano ecco la persona immobile cattiva buttare
Appunto è legata a una serie di scena Salam cecità illecito e che invece non è capace di vivere una vita quotidiana e noi siamo noi a veder musulmano ecco le dimensioni di vita io dimensione di incontri quotidiani ci dimentichiamo
Subito dello store vicino di casa della donna che incontriamo supermercato eccetera perché abbiamo subito l'immaginario no sto il musulmano ossia quello con la barba con con ocellata che appunto ha pregato tutto il giorno che legge tutto il giorno al Corano che appunto e direttamente connesso a Kabul il o asfalto ma ad altri paesi ma ci dimentichiamo che l'URSS non oggi entra nostra ed è una persona che fa tante altre cose ed è anche musulmano
Ebbene questo senso ecco il come oggi davvero capovolge a questa dimensione e dare diritto al muso a dire se una persona complessa devono identità plurale e di poter sbagliare di poter avere ragione o meno di potere
Avevano opinione o meno enti la sensazione di poter degli obblighi i gusti sono cose banali ma se ci riflettete bene oggi manca spesse volte questa riflessione nel nostro inconscio tutte le volte mi avvio verso
Non la conclusione ancora cinque minuti se mi permetti del il discorso di come dichiara presenta oggi in uso ma in Italia capite bene che in questo dialogo sociale spesse volte viene chiesto oggi istituzioni di rappresentarsi
Ma questo è possibile oggi sotto quest'ottica di cui ha parlato oggi è possibile oggi per i musulmani italiana presenta solitario secondo ma questo è impossibile
E quindi quale modello di dialogo vogliamo avere oggi con i musulmani un dialogo modello consiglio sanno che l'Italia o se usasse organizzano o modello consulta Pisano quel modello
Società cittadini e quindi li trattiamo come tutti quanti queste sono solo alcune proposte per capire di come appunto del dialogo alla presenta molte altre sfumature che val la pena il flirt cito ostacoli un linguaggio innanzitutto
Se parliamo oggi cittadinanza di musulmani è opaco di OPA i musulmani è importante che non si dica più noi e voi è importante lavorare tutti insieme verso con la coscienza collettiva verso urne
Un un bisogno collettivo di ritrovare una convivenza detto vale una vita veramente che faccia prima che ci porti tutti quanti verso un obiettivo comune
Includendo quindi le parole d'ordine ecco sono due innanzitutto esperto non più tolleranza non possiamo tollerare oggi
L'alto dobbiamo rispettarlo per espletare abbiamo conosciuto e dargli una dignità il conoscente vanto cittadino e quindi anche in questo senso linguaggio è molto importante
La seconda parola d'ordine cioè discosta cittadinanza lei questo non sto più a ripetere lo sappiamo tutti quanti i DS sono stati per me che sono esposti anche in questo senso con la quota di firme diritto di voto eccetera
Chiudo veramente per sei linea con tutti quanti in questa tavola rotonda per quanto riguarda il rapporto con il mondo islamico con i musulmani ecco che serva una nuova formula di cooperazione la cooperazione che parte dal basso con la società civile perché effettivamente come abbiamo dato voce oggi in questa tavola rotonda finalmente ai giovani USA in Italia ai musulmani in generale e questo ci fa onore ci fa piacere
è importante dare voce anche di là a chi ha delle opinioni libere a chi le sa esprimere Achille sta esprimendo ma non ha forse voce per far sulla riva grazie
Ha chiesto di parlare per una precisazione Khaled Fouad Allam gliela do volentieri oggi più preciso perché mi ero dimenticato Ponente perché una cosa estremamente importante nel senso che visto che si parla anche di globalizzazione vorrei ricordare che la questione irachena e fondante
Per il sistema di sicurezza internazionale per l'erogazione o anche fra mondo arabo Stati Uniti Europa per il semplice me per la semplice ragione che comunque entro la fine di questo autunno te coppo rimette gli americani lasceranno l'Iraq felicità andarono al potere perché con oltre il sessanta per cento la popolazione che scelta
Agli democrazia ed è evidente che il voto maggioritario tre rileggerà l'elemento uscite e questo elemento e inedito nella storia perché non è mai successo
Questo non era colpa risata Hashem perché anche sotto l'impero ottomano gelide politiche le élite urbane dell'Iraq del vecchio impero ottomano erano finito era visto quale che che il grande rischio quegli o intravedo
E indirettamente la nascita di una futura Yalta araba
Sulla base di una contrapposizione fra sunniti riuscita questione enorme rischio perché non sappiamo che tipo di sciismo andrà in Iraq ci sarà un cinismo di chi può radicale missionario uno scisma di tipo liberale come abbiamo in alcuni paesi del del Golfo caro ora diventa facciamo il discorso europeo nell'eventualità che molto vicino a questa gli alta Rabah islamica
Diventa strategico nel veramente strategico e non è un uso politico l'acquisizione dell'entrata della Turchia nell'Europa perché permette di giocare su due versanti con sonoro bisogna bisogna fare un po'di geopolitica per capire questo permette di a ragionare sul versante arabo e sul web sul versante della stazione tacchi fondamentale repressione di Benito Carbone e preteso né grande sicurezza internazionale
Chi non pensa questa è veramente un imbecille nella politica e lo ripeto dieci volte dunque per evitare questo veramente bisogno allora a riformare riformulare un altro ragionamento di tipo politico
In un razionalista non la sola al mondo arabo uscire dalle visioni culturali vista che abbiamo per avere una visione politica e pettinati senza il quale il rischio e di favorire una fame agitazione è una specie di Bomba atomica ritardo in tutta la fascia del Maghreb e del nascere grazie
Adesso la parola al nostro parlamentare europeo che noi leggiamo qui in Toscana Guido Sacconi
Grazie
Prima introducendo Valdo a giustamente esposto i titoli che lo ha avuto autorizzavano diciamo così a prendere parte a questo tipo di discussione di confronto
I miei titoli sono molto minori diciamo così s'sono fondamentalmente quelli di chi porta una responsabilità politica e ripetutamente nella sede del Parlamento europeo si è trovato a dovere prendere posizione
Su molte risoluzioni decisione che hanno a che fare con tema in discussione attualmente in questo sono stato molto favorito dà la possibilità di seguire gli orientamenti dalla nostra Presidente dalla reazione Pasqualina Napolitano ha che da tanti anni e segue molto approfonditamente queste cose quindi sono stato aiutato ma dall'altra parte sono particolarmente diciamo così colpito dalla necessità fortemente motivato dalla necessità di utilizzare bene un'occasione come quella di questo convegno che mi pare otto utilmente ci sta aiutando a individuare alcuni punti da impugnare con grande decisione nell'imminenza della battaglia elettorale che ci aspetta
Chiedo che sia prima di tutto necessario porsi diciamo così almeno da parte mia da chi non segue cioè specialistica mente queste materie cercare di porsi le domande giuste
Confrontarsi poi con chi è in grado di tentare del risposte per quanto diciamo così in progress a alle domande giuste e quindi mi mi limiterò a battere no considerazioni molto semplici
Anche perché
Vedo arrivare molti compagni e immagino che ma molti vengano soprattutto certo perché interessati all'argomento discusso ma soprattutto per le conclusioni del convegno che ci aspettano
Fra poco e quindi non si può tirare il carrello la corda più di tanto ma la prima è una
Sensazione ho l'impressione che voglio manifestare terrificante con voi
è questa
è stato ripetutamente evidenziato che l'undici settembre è stato come dire una frattura
Nella storia
Sono qualcosa come ventisette mesi da quella da quella data e mi domando se non sia il caso di affrontare con più ansia gli affetti del dopo undici settembre io ricordo lucidamente come nelle prime ore dopo trama quella tragedia
Colin Powell
Lancia o gli elementi di una la piattaforma diciamo possibile di una coalizione mondiali contro il terrorismo a che a trecentosessanta gradi cercava di individuare le linee di risposta non solo la guerra le guerre sono state poi le uniche risposta è durata poco quella linea sappiamo perché c'è da domandarsi oggi
Se per effetto delle decisioni che si sono succeduti susseguite della ingovernabilità degli affetti successivi che a cascata
Si sono prodotti e non si sia piuttosto realizzata una coalizione con il terrorismo più che contorta rinunce ci siano caricate un insieme di molle drammatiche
Che possono nel breve termine rendere ingovernabile la situazione
Mondiale e legittimano il timore io questo timore io sento comodo ossessivamente questo rischio
Nella scena politica mondiale e delle nostre singole società in questi mesi il rischio di uno scontro di civiltà è è un tema traumatica mentre messo diciamo così sul tappeto
E sappiamo quanto sarebbe sciagurata questa questa prospettiva del lo dico perché a questo collego una valutazione invece più di natura politica che ha a che fare diciamo col ruolo dell'Unione europea
Se questo è vero diciassette ci muoviamo in questo contesto così drammaticamente connotato quanto è grande dello scarto diciamo così farà le azioni le politiche
E le iniziative che concretamente si stanno mettendo in campo per impedire scongiurare a ridurre il rischio di questa precipitazione drammatica della situazione quanto è grande lo scarto
Sia in termini diciamo così di tempistica della decisione politica sia in termini di qualità della progettazione politica di cui parlava all'Amsa siamo ancora in una fase nella quale è difficile porsi perché ma le condizioni concrete di una progettazione politica di una risposta davvero globale ai rischi che ci stanno ma di fronte da questo punto di vista
Il limite è anche non solo per l'immediato ma anche nel medio termine
Cos'è questa Europa che potrebbe e dovrebbe assolutamente assumersi quella responsabilità di cui anche questa mattina veniva parlato l'Africa diciamo così la sponda sud del Mediterraneo
Nostra responsabilità ecco dicevo ma cotiche Europa stiamo parlando i in in in progress diciamo così
Beh di un'Europa che il primo maggio di quest'anno sarà un'Europa a venticinque a medio termine comprenderà i Balcani se se se se il diavolo ci mette la coda
è un'Europa che nel corso di quest'anno faceva benissimo ora nella sua supplemento all'Ama ricordarlo nel corso di quest'anno ha finalmente deciso di decidere se aprire dei negoziati di pre adesione con la Turchia ha deciso di decidere entro quest'anno se si aprono i negoziati di pre-adesione
Beh questo è un tema caldo e delicatissimo che la Turchia per le ragioni che diceva Allam del tutto evidenti di di di di strada DTT disegno geopolitico
è una ponte decisivo rendere possibile un dialogo una cooperazione un riconoscimento delle due parti del Mediterraneo che sia davvero strategicamente vincente prima o poi diciamo così ferma rimanendo naturalmente i grandi passi che la Turchia deve ancora compiere per allinearsi ai requisiti di Copenaghen e prima di tutto quelli riguardanti i diritti dell'uomo com'è evidente
Però prima o poi la leadership politica di questo Europa dovranno esprimersi in modo chiaro e netto per un'opzione o l'altra io credo debba prevalere questa lungimiranza geopolitica diciamo
Sarebbe nel corso di quest'anno un segnale molto forte quello che il peso una risposta positiva ai settori più avanzati dalla società turca che sono impegnati in questa battaglia
Contenendo i rischi che anche lì possono determinarsi e l'abbiamo visto anche diciamo ancora alcune manifestazioni sanguinose le parti più fondamentaliste di quel paesi in questo contesto quindi un'Europa che si allarga e nella quale si incroceranno lo diceva anche ora Chau che diversi tipi di Dislane
Un Islam di fatto di cittadini europei diciamo uno uno stato se aderirà anche la Turchia laico ma con una mazza stragrande maggioranza dei cittadini islamici
I Balcani insomma una geografia molto complicata diciamo nel nella quale i termini di questo confronto di questo dialogo di questa Europa
E con il suo vicinato la sponda sud del Mediterraneo in primis
Diventerà una uno dei temi fondamentali diciamo così una delle ragioni di successo di questo di questo progetto e la terza considerazione ho finito vado io sarei sono abituati ai tempi stretti
Per professione per vizio professionale se il nostro amore non per merito diciamo per dove l'operatore però io lo voglio dire
è una speranza diciamo una una un barlume che io ho visto è il caso lo ha voluto che mi sia capitato fra le mani
Prima routine tutto le decisioni della ultima conferenza euromediterranea dei primi di dicembre eh ho a riverificato conto insoddisfazione diciamo così che è stata presa una decisione quella di costituire una fondazione euromediterranea per il dialogo culturale
Fra appunto le due sponde del Mediterraneo notiamo nord-sud fra due sponde dello stesso mare cioè e e raccogliendo la proposta centrale conta concreta pratica punto questa
Elaborato a suggerita dal gruppo dei saggi illuminati da Prodi proprio per impostare insomma
Piattaforma politico culturale diciamo così di più ampio respiro per cominciare affrontare aggredire davvero
In modo più radicale incisivo questo grandissimo nostro problema questo nostro capisco problema in questa nostra grandissima opportunità comune insisto su questo aspetto
Una fondazione che due dovrà provvedere in modo indipendente a
Come dire organizzare un sistema molto stretto di relazioni e di scambi sul terreno della costruzione di una cultura comune o per meglio dire di riconoscimento dei molti elementi comuni di due culture AD due civiltà che rischiano impropriamente di contrapporsi diciamo così in tutte le parti del Mediterraneo
C'è stato un intreccio un incontro un mescolamento nella storia che abbiamo alle spalle riconoscerlo riconoscendo anche le diversità certamente e mettendo in moto questo
Dialogo educazione e scambio di migliori pratiche
Sociali diciamo essendo del tutto evidente ormai che la base principale diciamo così la carta vincente diciamo meglio di ogni prospettiva di democratizzazione è una società civile che si organizza e si struttura in modo efficace ma anche qui appunto superando questo è il punto e ho finito
Superando un approccio fondamentalmente eurocentrico diciamo così questo asse ombra diciamo di questa parte che ha caratterizzato finora l'impostazione politico-culturale di questi scambi
No il riconoscimento degli elementi comuni il riconoscimento delle diversità per costruire un futuro comune
Grazie Guido anche perché ci lascia il tempo di dare cinque minuti a chi esponente importante che ce l'ha richiesto il consigliere le relazioni internazionali della Lega araba a Roma il dottor fatti Abu a Bad
A cui a sua volta io chiedo però la cortesia di essere molto breve perché forse così dico due parole anch'io grazie
Allora la parola al dottor Fathi Abu Abed del consiglierebbe relazioni internazionali della Lega Araba Roma buonasera a tutti
Ringrazio anzitutto gli ordinatore della conferenza che ci hanno dato questa possibilità di parlare anche perché il tempo stringe quindi cercherò di stringere quello che avevo già preparato
Sia questa mattina che questori Joao assistito a questa è importante conferenza
E si è parlato della democrazia nei Paesi arabi nei Paesi islamici io mi limito come rappresentante della lega degli Stati arabi a parlare del dello sviluppo della democrazia nei Paesi arabi
Paesi a la lega degli Stati arabi comprende ventidue stati arabi dal Mauritania Morocco fa versando il l'Algeria poi l'Egitto
E va a finire nei Paesi arabi del Golfo e l'Iraq e la Siria
Si è parlato di della democrazia ma si è parlato in termini molto negativi
Da una parte si è accentuato il discorso delle incompatibilità
Della democrazia con il sistema arabo e quindi anche l'islamico soprattutto dimenticando che i dell'icona lo stesso ha parlato di sciura su ora la consultazione consultazione fra i membri del del parlamento nelle sale su ora
Cioè c'è la Sura che parla precisamente di questo quindi c'è la compatibilità con le democrazie naturalmente non c'era la democrazia pluralistica
Quella che noi conosciamo e in Europa però c'era lo su vari Formigli raggruppamento e il Consiglio il l'Melis
E come e testimonianza di questo del dopo la morte di del Cré di Mohammad Maometto come si dice in Italia
E non è stato succeduto ho ereditato dal figlio o della dinastia degli stessi miti ma bensì sono minuti quattro califfi uno più dopo l'altro
E appartenevano ad altri testi quindi c'era anche questa forma di democrazia
Poi l'altra cosa io non vorrei parlare del medioevo nei Paesi arabi del colonialismo eccetera però e il colorismo ha lasciato molte tracce evidentissimi
Anche nella formazione della costruzione del dei partiti politici arabi
La Gran Bretagna e la Francia erano democratici a casa loro
Però quando praticavano la loro politica nei Paesi arabi sotto il colonialismo non erano democratici si comportavano come dittatori quindi c'è una grande contraddizione
Nel comportamento a casa e nel comportamento nelle colonie hanno creato quindi un opinioni completamente opposta a quello che veniva chiamato democratico in quella maniera
Successo che gli arabi per poter parlare di democrazia dovevano creare dei raggruppamenti dei gruppi
La struttura organizzata in quel momento erano degli eserciti
Quindi nati sono nati i movimenti degli ufficiali liberi con per esempio in in Egitto in Libia negli anni e in altri Paesi arabi perché soltanto gli ufficiali potevano rovesciare regimi e quindi parlare anche di politica di indipendenza
Parliamo dei partiti politici arabi i partiti politici arabi che sono nati sotto il colonialismo sapete come venivano chiamati o si facevano chiamare
Partito di indipendenza Estée clan perché lottavano per l'indipendenza
Partito del duo Sturm perché non c'era la costruzione ossia il gotico lealisti proibivano di parlare di Corradini costruzione
Parlavano di a altre dive di partiti
Quando comunque i partiti politici sono nati e questo è anche un segnale di democrazia
E il Marocco liste Claire
Lingerie il partito delle Feller né con altri per quattro-cinque partiti in Tunisia e don Sturzo
E venne in Libia i congressi popolare che in Egitto quattro cinque partiti
Ultimamente anche il presidente Mubarak ha emesso un decreto
La per maggiori libertà democratica e in Palestina sono stati indetti eseguiti elezioni democratiche
E in cui ha vinto il presidente Arafat
Lo stanno in questa situazione che il gli Stati Uniti d'America
E l'Europa ci chiedono diritti umani cioè il chiedono democrazia però se questa democrazia viene
Viene portata avanti e vincono
Coloro che non sono accettati dagli Stati Uniti d'America non vengono accettati vengono anzi circondati con i carri armati vengono messi loro residenza e non possono muoversi
Perciò la democrazia
Sta camminando nei paesi arabi
Ultimamente anche in Arabia Saudita qualcuno nominato l'Arabia Saudita
è stato emesso un decreto anche per libere elezioni anche municipali
E in altri Paesi come il Kuwait se parla di monarchia costituzionale sono vari gruppi perciò e fatto che ci sono i partiti politici che partecipano attivamente alla vita politica
E significa che la democrazia è in cammino
Non è ecco incompatibili come alcuni hanno voluto descriverla
Anzi e compatibili
L'altra cosa che volevo sottolineare per quanto riguarda
Posso va be comunque ne stanno chiedendo di di concludere concludo e ringrazio innanzitutto il l'onorevole Valdo Spini che mi ha dato questa possibilità e gli altri organi organizzatore alla prossima volta grazie quella sera
Grazie per la comprensione tutti abbiamo visto veramente l'importanza di questa tavola rotonda che anzi ci invita a continuare su questo dibattito è avere altre occasioni di confronto
Due o tre cose finali vorrei dire la prima è questa
Per una precisazione appunto all'ultimo oratore qui nessuno tra i presenti ha sostenuto la tesi dell'incompatibilità tra Islam e democrazia forse qualcun altro in altre occasioni ma in questa tavola rotonda nessuno devo dare atto ha sostenuto questa incompatibilità
Mi sembra anzi mi sembra che ne sia uscito però un invito molto preciso a fare politica su questo tema
E del resto era uscito fuori anche delle altre sessioni che non si può pensare di combattere il terrorismo con metodi militari o con l'occupazione ma si batte innanzitutto con la politica
E qui c'è questo grande tema che è stato al centro della tavola di oggi
E cioè se è saggio ritardare le elezioni in Iran col timore di questo nuovo capitolo in Iraq col timore di questo nuovo capitolo che sarebbe scritto da una inevitabile maggioranza sciita
O se invece non sia più saggio accelerare le elezioni dialogare politicamente con le posizioni espresse per esempio da l'Ayatollah Sistani
E avere la possibilità di potere confrontarsi prima e in un modo concordato con questa realtà questo indubbiamente un punto politico di grande rilevanza
Che si salda anche con quello che diceva ieri Felipe Gonzales cioè che occorrerebbe anche una svolta della presenza delle truppe che garantiscono questo che dovrebbe essere assicurata anche dalla lega arabo da organismi di questo genere
Mi sembra che questo è un punto importante che è uscito fuori certamente avete sentito il ragionieri e guolo discutere su questo e discutere se a volte il processo democratico non sia poi in qualche modo strumentalizzata utilizzato da chi lo vuol chiudere per poi riaprirlo alle sue condizioni
Ma credo che oggi si sia di fronte a questo tema
E cioè proprio perché abbiamo messo in rilievo là non incompatibilità fra democrazia ed Islam mi sembra che questo punto
Delle elezioni sia decisivo e determinante in particolare la situazione irachena per avviare una svolte per modificare le condizioni di fondo di quella situazione che sono assolutamente difficili e inaccettabili in questo senso dicevo prima
Noi
Non abbiamo niente da pentirci desse Stati contro l'intervento in Iraq dobbiamo assolutamente niente da pentirci
E lo stesso fatto che il presidente Bush sì oggi costretto a dire chiede un'indagine chiedo la verità chiedo di conoscere la verità per quanto riguarda la presenza di armi di distruzione di massa la dice lunga in questo senso ma vorrei richiamarmi anche al discorso molto recente del senatore Ted Kennedy
O anche stessi discorsi del generale Wesley Clark il quale poneva l'accento sulla situazione in Afghanistan
Sulla difficile statico su difficoltà di controllarlo sui ma mancato completamento i mancati successi nella lotta contro Al Qaeda e le organizzazioni terroristiche
Per porre appunto questo problema se l'apertura di fronte iracheno sia stato poi anche lungimirante
E sia stato anche intelligente per quanto riguarda la volontà e la capacità di battere il terrorismo o se non diversificando la situazione non abbia in realtà ritardato impedito la lotta appunto contro il terrorismo sia in Afghanistan sia verso Al Qaeda si in altre situazioni
Quindi un punto forte credo che ci aiuta molto nel dibattito che abbiamo anche a livello politico
Ma ci aiuta molto anche nel dibattito italiano perché questo è il momento di denunciare che lo si mette un po'sotto le righe che non siamo riusciti a fare la legge sulla libertà religiosa nonostante che fanno il governo non ci fosse la distanza
Ma perché la realtà dei deputati di maggioranza ha di fatto impedito facendo approvare dei col dei dei dei degli articoli dell'emendamenti che rendono preferibile lasciar le cose come stanno perché sarebbe una arretramento
E io raccolgo quello che diceva Khalid su artiche mi sembra abbia dato ragione la nostra impostazione non avendo la possibilità e non è realistico oggi di un'unica rappresentanza delle organizzazioni musulmane in Italia
Non è realistico oggi perseguire l'intesa perché significherebbe per lo Stato italiano
Scelli abbia privilegiato né una o addirittura fare trattative parallele che non sarebbero evidentemente pensabili abbiamo innanzitutto bisogno di questa cornice generale libertà religiosa di tutti che lo vorrei anche ricordare significa per lo Stato italiano
Organizzazione e cose che si manifestano perché fare una domanda al ministero dell'Interno deposit uno statuto che deve avere il parere del Consiglio di Stato perché si è fatto una specie di prefigurazione che questa legge apriva la strada chissà quali instabilità terrorismi o quant'altre al contrario
Rende quello che è oggi una realtà molto indistinta molto indefinita difficilmente a volte rappresentabile la rende la manifesta di fronte alle istituzioni e incoraggia quello che è stato detto molto giustamente e cioè l'Euro Islam e cioè l'Islam che ha vissuto e si è adattato alle condizioni la Società europea e che quindi può portare avanti una convivenza interessante da questo punto di vista beh qui io veramente mi sono sentito doppiamente a casa
Perché non dimentichiamoci che a Firenze negli anni cinquanta con la pila che sono cominciati i colloqui per la pace la civiltà del Mediterraneo che queste cose sono cominciate a dire ed è veramente di uno veramente un dispiacere politico grosso che in questo momento il Governo e la maggioranza italiana non sappiano afferrare pienamente questa vicenda e non sappiano proseguire in questa tradizione
Ma non c'è dubbio che anche decidendo era dobbiamo ringraziare la segreteria la responsabile Esteri
Marina Sereni e il segretario Piero Fassino
Anche ponendo a Firenze questo convegno di politica estera credo che si sia fatto veramente qualcosa in questo senso si sia trovato la città giusta il posto giusto per fare questo importante dibattito e queste importanti considerazioni
La sfida certi europea non è una sfida soltanto italiana è una sfida europea
E come dicevo credo che alla luce del dibattito di oggi sia apparso saggio sia parte preveggente
Prendere sulla Costituzione europea e sul tema delle radici religiose quel tipo di soluzioni che la carta preso sia nel preambolo che nell'articolo cinquantuno e che mi sembra consentano un dialogo interreligioso supposizioni aperti su posizioni costruttive senza posizioni preconcette di superiorità o di inferiorità
D'altro canto noi sappiamo che questo è anche il presupposto per la difesa in una concezione seria di una concezione precisa ed aperta della laicità dello Stato che l'elemento che certamente nella l'Europa nell'Unione europea noi vogliamo assolutamente mantenere e preservare
E allora concludendo questa tavola rotonda dopo la quale c'è una manifestazione politica di grande peso
Noi vorremmo anche dire una cosa abbiamo avuto anche ospiti internazionali di grosso prestigio dal presidente l'Internazionale socialista Guterres
A esponenti socialisti appunto del peso di Felipe Gonzales del peso di Rasmussen degli altri che hanno parlato
E allora credo che si possa dire in conclusione questo noi ci abbiamo
A una lotta in Italia che ha per su base l'Europa una battaglia politica che una volta tanto non fa delle elezioni del Parlamento europeo
Una specie di elezione di serie B DC Rory consolazione delle elezioni italiane ma mette veramente al centro l'Europa è questo ce lo consente Prodi e ce lo consente il suo manifesto ma questo non è affatto incompatibile anzi al contrario con la capacità che abbiamo di sviluppare un discorso importante italiano del Partito del socialismo europeo nel partito dell'Internazionale socialista
Nella spingere al dialogo questa in questa organizzazione attraverso il foro informo che è stato creato del proprie del dell'incontro con le forze sociali progressiste anche attraverso i nuovi movimenti che hanno pervaso la nostra società e che quindi consente veramente al nostro partito in questo bellissimo importante convegno di fare un discorso a tutto tondo sull'Europa sulla trasformazione del nostro mondo escludo sulla nostra fedeltà ai nostri valori ai nostri principi ai nostri via
O che voi sapete che per ascoltare la manifestazione il compagno Fassino basta attraversare il prato e scendere giù al Palazzo dei congressi e cosa che tutti sono invitati a fare in
Non il prato apriamo al tecniche a Nazareth
Io conclusiva
Questa nostra manifestazione conclusiva
Al nostro convegno nazionale l'Europa nel mondo che cambia le nostre risposte alle sfide della globalizzazione io ringrazio tutti per la vostra partecipazione farei la parola per il primo intervento o a Marco Filippeschi segretario regionale dei Democratici di sinistra
Cari compagni care compagne e cari amici abbiamo vissuto due giornate intense di approfondimento su tutti i temi fondamentali della politica internazionale in particolare lo diceva Uzzi sul ruolo dell'Europa in questo passaggio cruciale Firenze auspicato un altro avvenimento politico importante che credo sia risultato assai utile per il nostro partito
Possiamo dire con certezza che la nostra discussione è stata un bel contributo per sviluppare le scelte di tutto l'Ulivo verso le elezioni europee del prossimo tredici giugno per la costruzione del programma della lista unitaria proposta da Romano Prodi in vista
Della convenzione che come sapete si terrà a Roma il prossimo tredici e quattordici febbraio io devo ringraziare la direzione nazionale il partito Fassino ovviamente per essere stato con noi in questi due giorni in particolare Vannino Chiti che ha lavorato perché anche quest'anno si svolgesse in Toscana uno degli eventi più interessanti in programma e Marina Sereni e i compagni e le compagne che lavorano con lei chi ha partecipato ma i lavori del convegno a di scelto ricevuto nuovi strumenti analitici critici e anche forti stimoli per guardare ad uno scenario
Globale che incide sempre di più direttamente e rapidamente visibilmente direi sulla vita di ogni Paese di ogni formazione sociale e anche di ogni persona pensiamo che la scelta di Firenze si è anche il segno che la tradizione di impegno internazionalista e per la pace di questa città e della Toscana ancora riconosciuta come una grande risorsa
Di certo per noi te un'occasione in più per dire che l'impegno sui grandi temi
Non dura una sola stagione mai parte permanente della nostra identità e della nostra politica Cuesta una vocazione che ha radici profonde
Che abbiamo cercato di rilanciare un nostro profilo con scelte coraggiose penso naturalmente a quella di ospitare il Social Forum europeo e a Firenze e all'onda lunga che ha generato questa scelta che abbiamo potuto misurare nella straordinaria ma mobilitazione per la pace contro la guerra in Iraq che in Toscana ha avuto come sappiamo punte di partecipazione de dal vero difficilmente raggiungibili impegnando le famiglie le persone tutta una comunità anche tanti individui provenienze politiche culturali diverso non solo in questi mesi nella nostra regione
Siamo obbligati a parlare del mondo anche per altri versi a Prato nel cuore del grande distretto del tessile e della moda si parla della Cina come sapete a Pontedera
Dentro e intorno alla grande azienda meccanica la Piaggio si discute dell'India siamo pervasi e condizionati dalle grandi trasformazioni globali di di amo le insicurezze e le tensioni sociali che ne conseguono siamo obbligati a percorrere strade nuove e anche per questo dobbiamo rinnovare l'alfabeto della nostra politica
La crisi della globalizzazione come dominio assoluto del mercato avete visto gli economisti fasto parlano già oggi di Poste globalizzazione ha prodotto una pericolosissima instabilità e diseguaglianze che come vediamo hanno impedito le potenzialità di un'espansione equilibrata e sostenibile della crescita economica unilateralismo dell'amministrazione Bush è insieme la manifestazione la crisi è la risposta più sbagliata che si potesse offrire all'aggravarsi della crisi se incancrenisce ed estende i conflitti sì sono terrorizzati e alimentati i conflitti di cultura di religione dei tecnici dando così motivazioni alla barbarie del terrorismo aggravando uno dei pericoli più seri che viviamo si vogliono colpi vive le politiche regionali come quella per l'unione politica europea che sono il presupposto imprescindibile per la costruzione di nuove forme di governo sovranazionale e di un multipolarismo riconosciuto ed efficace si è data sponda alle manovre geopolitiche poco responsabili dei paesi a democrazia debole penso anche ad alcuni Paesi dell'Est europeo e si è trovato sostegno nelle politiche miserabili del governo italiano che non per caso hanno operato per far fallire il semestre europeo o comunque non hanno certamente aiutato a salvare il semestre europeo soprattutto la conferenza intergovernativa infine la crisi di credibilità dei Merk atti generata dalle ripetute sciagure finanziaria de anche quella della Parmalat io credo non vada considerata un fatto solo nostro domestico
Segna un fortissimo salto di qualità per le estensione del fenomeno interessi coinvolti genere di trasgressioni alle regole Mario Primicerio ieri nel suo bell'intervento in apertura del convegno ha chiamato all'impegno anche la cultura perché ha detto la crisi della globalizzazione e anche crisi asfissia
La cultura non solo della politica non solo della politica professionale ha invitato ad evitare competizioni politicista dice mi pare che in Toscana insieme a lui a tal ti altri abbiamo creato almeno i presupposti perché la politica possa essere all'altezza della situazione e anche partiti possano esserlo suscitando e raccogliendo energie nuove serve più Europa abbiamo detto con il nostro convegno e diciamo ora la Toscana che regione europea per vocazione vive anche per tradizione politica per rispondere alla crisi evidente della globalizzazione che oggi insidia la pace e la democrazia Europa come modello di democrazia che possa estendersi davvero se l'importo Vita perché mai come oggi la democrazia è insidiata dalla prepotenza populista dei grandi poteri finanziari e mediatici dal rischio della su la posizione dei potere dalla privatizzazione dello spazio politico e dalla patrimonializzazione della politica presente ad ogni livello ricordo che la la nella nostra recente assemblea congressuale Piero Fassino ha detto parole molto forti e chiare su questo punto che forse non sono state ascoltate bene per tutti Europa con una propria politica
Estera e di sicurezza Europa come modello sociale alternativo a quello rappresentato dalla destra e ciò come sappiamo implica Uri Formisano coraggioso non conservatore se si vuole rilanciare la strategia di Lisbona e valorizzare le potenzialità del sapere della ricerca delle tecnologie e anche della capacità di dialogo della quale siamo portatori della cooperazione per offrire d'orizzonte concreto di una società più giusta e sicura nella campagna per le elezioni europee rilanceremo la necessità della costituzione europea anche di quella che è stata discussa nella convenzione e portata alla conferenza ma anche una conferma una un progetto che ha le imperfezioni che sappiamo in Toscana anche per iniziativa di Guido fa Sacconi del nostro europarlamentare in questi giorni si sta diffondendo Appello molto chiaro e impegnativo in questo senso che raccoglie già tante e significative adesioni mi faceva ne faremo una nostra campagna politica possiamo svolgere un ruolo attivo a sostegno del ruolo dello dell'ONU e per la riforma del sistema delle Nazioni Unite impegnando anche le forze culturali intellettuali le università e centri di ricerca corsi attivi e e di peso in Toscana possiamo svolgere un ruolo se dov'diamo contribuire a riaccendere un movimento per una svolta in Iraq perché gli Stati Uniti siano indotti a fare un passo indietro come è stato detto senza rinunciare alle nostre ragioni che si sono dimostrate come si vede fondatissime dobbiamo batterci per fare un passo in avanti nel conflitto tra Israele e palestinesi perché il diritto di un popolo non sia ancora negato e perché solo così Israele potrà potere della sicurezza che le deve essere ASSIV ora e questo è il senso della presenza qui dei nostri ospiti che ringrazio nel cuore e anche di una manifestazione che ripete una analoga che facemmo solo due anni fa con grande successo come oggi la Toscana dunque vuole e può essere parte di un grande laboratorio per l'Europa politica
Per un mondo più eque per una crescita sostenibile ripeto questo è per noi un campo d'azione permanente per il partito e per le nostre rappresentanze perché ciò che abbiamo costruito in questi anni in questi mesi lo si è costruito da l'atto del del partito dei nostri dirigenti di partito dall'alto dei sindaci dei dei compagni e delle compagne che hanno responsabilità e dico per no e dal lato della società civile organizzata nella quale pure siamo tanta parte tutti i livelli
Noi insieme possiamo
Rappresentare da questo punto di vista la garanzia che l'impegno non si perde e si arricchisce insieme noi dobbiamo portare avanti le campagne su la condizione delle famiglie sui diritti che abbiamo messo in campo noi abbiamo fatto quella sul carovita con grande successo diremo dal
Un grande movimento permanente che ci porti a vincere cioè che ci porti a ributtare indietro le contro alcune forme della Moratti che guardate per la Toscana
Sarebbero un arretramento vorrei dire quasi di civiltà perché ciò che abbiamo costruito nelle scuole di base e nelle scuole dell'infanzia per noi parte beh costitutiva di un modello sociale del quale andiamo fieri e che ci fa Diversi ebbe quale diciamo noi godiamo anche godendo d'un grande consenso che non viene a casa dunque ci sono tante sfide c'è la sfida delle elezioni ora per che prepariamo anche col convegno che oggi si è chiuso il nostro partito la Sinistra giovanile lo voglio dire che è stata protagonista del di una ripresa di impegno dei giovani che in Toscana è stata forte sono pronti diciamo sono a disposizione e crediamo che con noi lo sia una parte davvero grande della nostra comunista grazie a tutti
La parola ora Leonardo Domenici sindaco di Firenze grazie
Grazie un un prete intervento perché sono molti i compagni e gli amici che devono prendere la parola in questa manifestazione un breve intervento per anzitutto ringrazierei Piero Piero Fassino alla direzione nazionale dei Democratici di sinistra del mio partito di avere scelto Firenze di avere scelto Firenze per questo all'importante appuntamento di avere scelto una città e lo dico con una punta di orgoglio di soddisfazione che è una città che in questi anni ha lavorato con successo per rilanciare il proprio ruolo internazionale
Per rilanciare la propria funzione storica la definirei quasi oggettivamente senza retorica di essere una città cioè a un luogo uno spazio fisico ideale di incontro il dialogo e di confronto fra i popoli fra le generazioni fra coloro che vogliono impegnarsi per costruire un futuro migliore per il mondo in cui viviamo
Dalla novembre del novantanove quando
Fa discutere al convegno sul riformismo del ventunesimo secolo vennero molti presidenti e capi di Stato di centro sinistra dell'Europa e del mondo intero all'aprile del due mila la cittadinanza onoraria a Kofi Annan in una città riconosciuta dall'ONU come Messaggerie operatrice di pace
Al marzo del due mila e due quando nel salone dei Cinquecento ci incontrammo israeliani e palestinesi insieme a noi per mettere a punto la carta
Di Firenze che in qualche modo vorrei dire è stata una ideale premessa
Per gli accordi sottoscritti e spero non solo virtuali di Ginevra fino a quel grande appuntamento che fu il Social Forum europeo del novembre del due mila e due
Sebbene io credo che tutti questi passaggi hanno lasciato come dire un sedimento un limo fecondo che poi nella nostra città come del resto in tante altre città italiane ha lasciato un segno un segno concreto quando da tante tantissime
Terrazze Firenze che finestre della città di Firenze sono state appese sono rimaste a lungo appese le bandiere della pace contro la guerra uno dei messaggi più forti che è avvenuto non solo da Firenze ma anche dalle altre città italiane intestine una città e voglio ricordare questa iniziativa che abbiamo promosso insieme al presidente della Regione Toscana Claudio Martini che si è candidata per ospitare i colloqui gli incontri di pace per in Medioriente ma che si impegna anche concretamente insieme ad altri iniziative che vogliono essere un contributo reale alla costruzione di una cooperazione decentrata e a una rete di collaborazione fra le città del mondo tra le città europee soprattutto fra le città del Mediterraneo voglio ricordare nel luglio del due mila e i tre sull'accordo anche questo insieme alla Regione che nel programma europeo Mad Cooperation del Northern Colella and Cultural Way cone lecita di Nablus Panatta e Tulkarem palestinesi con quelle di accolti gli fa spetta al Beppe israeliane e così pure il progetto portato avanti con l'Università di Firenze l'università on line di cui abbiamo parlato recentemente in Palazzo Vecchio CONS bari non sei libero Ettore dell'università araba di Gerusalemme con Dandini Air presidente della Gerusalemme gli universi
Ancora il recente convegno che abbiamo tenuto sempre in Palazzo Vecchio insieme al programma nazionale per lo sviluppo delle Nazioni Unite due nel Pd per il Gold Maghreb per portare avanti iniziative concrete di cooperazione e di progetti di sviluppo con le città del Marocco della Libia della Tunisia e dell'Algeria anche questo una premessa al grande appuntamento che si terrà a Roma
Nel prossimo marzo aprile il quarto Forum dell'alleanza mondiale delle città contro le povertà
E infine un discorso che riguarda anche l'Europa proprio a metà febbraio sempre qui a Firenze terremo il convegno delle città che si sono dotate in Europa di piani strategici di sviluppo del territorio in una logica cooperativa che associativa
Dal titolo significativo le città cuore d'Europa ecco perché io credo che sia stata una buona idea da parte dei Democratici di sinistra organizzare qui questo appuntamento di avere qui questa bella manifestazione e vorrei concludere ricordando che quest'anno è un anno per noi particolare in questo due mila e quattro noi celebriamo il centenario della nascita di un grande sindaco di Firenze di Giorgio la Pira nato in un piccolo paese
La Sicilia Pozzallo nel mille novecentoquattro
Ma fiorentino fiorentino come pochi un uomo che nel mille novecentosessantacinque nel suo ultimo discorso in consiglio comunale rispondeva
Ma chi lo criticava è un po'lo prendeva in giro per la sua visione un po'mistica è un po'profetica della politica
Sottolineando che in una città come Firenze certo non si può pensare soltanto di parlare di lampadine ma bisogna parlare anche dei grandi problemi e delle grandi prospettive dell'umanità della pace della cooperazione fra le città però qui vorrei rassicurare
Noi ci occupiamo in molto anche delle lampadine e qualche volta se qualche lampadina facciamo fatica a sostituirla
Eh perché c'è in questo momento nel nostro Paese una politica che strangola gli enti locali che stringe il collo degli enti locali con un doppio lasciò quello delle risorse che diminuiscono le risorse trasferite quello della limitazione dell'autonomia fiscale e finanziario vero nei nostri comuni anche a Firenze in questi anni è Hume intatta la spesa
è aumentata la spesa sociale aumentata la spesa per gli anziani è aumentata la spesa per gli immigrati e aumentata la spesa per i servizi all'infanzia questo accade nei Comuni governati dal centrosinistra ma io credo che dobbiamo rivendicare con forza questo aspetto ma vedete io credo che stia cominciando una lunga e difficile campagna elettorale Noemi ci batteremo in questa campagna elettorale non per un interesse parziale non per un interesse limitato non per interessi personali io credo che in questa lunga e difficile campagna elettorale che durerà qualche anno che si sta aprendo noi ci batteremo prima d'il tutto nell'interesse delle nostre città e del nostro Paese per costruire un'alternativa di governo unitaria seria e affidabile è da qui che dobbiamo partire
La parola ora Adapt Shalom Tabucchi la deputato alla Camera se membro l'abnegazione israeliana firma fare atto degli accordi decine fra
Poteva ben bonus euro a
Volesse nera è per me un piacere essere qui con voi stasera
Sal che
Non sono in grado di parlare italiano non ha ancora la prossima volta farò del mio meglio per esserlo in grado sa che attualmente in Israele c'è un movimento per la pace fondato nel settanta otto nonostante le forze militari spiegate da Israele io ritengo che fin dall'inizio l'unica alternativa al conflitto in Medio Oriente Andrea la realizzazione di un accordo di pace tra Israele le Nazioni Unite arabe e palestinesi
Ora quanto è accaduto recentemente con gli accordi di Ginevra sì portava noi
Anche gli altri a pensare che c'è un'alternativa al al terrorismo un'alternativa
Per preoccupazione e quindi c'è un'alternativa per tutta la violenza che sta devastando il Medio Oriente e il nome di questa alternativa pone un accordo di pace totale tra l'isola Israele i palestinesi
Nel corso degli ultimi tre anni
Frutti sia in Israele che dal lato palestinese hanno sostenuto che non ci sono interlocutori non c'è la possibilità di concludere un accordo perché c'è la mancanza di volontà dall'altra parte
Attraverso gli accordi di Ginevra noi abbiamo realizzato quanto segue prima di tutto una accordo di comprensivo cioè noi non continueremo più la politica stramba estrae per cercheremo enti realizzare un accordo di proprio comprensivo che sta denso entrambe le parti
La questione cruciale la questione dei dei confini
Con il cosiddetti baratti cioè Israele
Che dirigerà parte degli insediamenti c'è una ma ma istituito una parte di questi territori tornerà ad Israele minime percentuali ben definite dall'accordo al contempo soprattutto per la fascia di Gaza
Noi concederemo il venticinque già venticinque per cento di questa di questi territori nel tentativo di risolvere il problema dei territori di il territorio ideale sarà il confine tra i due Stati ma allo stesso tempo ci sarà uno scambio di territori tartan cercando di ridurre salvare la questione territoriale
Un'altra questione Gerusalemme la città di Gerusalemme
Gerusalemme sarà la capitale comune di entrambe le parti di Israele e della Palestina
A tutti i vicini palestinesi saranno in contatto con la capitale
Palestinese la stessa cosa avverrà dal lato israeliano la città comunque sarà sempre unita e sarà un'unica città
In questo modo risolveremo alla il problema della sovranità che il problema de della questione religiosa dato che ciascuna parte alla propria priorità in termini religiosi il terzo punto quello più complicato si tratta della questione dei diritti alla libertà
Perché io non mi attardo era in tutti i dettagli in tutti i particolari papà
Era soltanto in termini generali il avendo una soluzione a due stadi
L'autodeterminazione dei palestinesi sarà nello Stato indipendente di Palestina che da parte israeliana anche noi faremo la nostra parte quindi il significato anche i profughi
Troveranno la soluzione attraverso il sostenne ossia da parte palestinese che da parte del la parte della striscia di Gaza Cisgiordania giordane al quindi la comunità internazionale
Sarà testimone del fatto che ciascuna famiglia sarà in grado di trovare una nuova casa e quindi ci sarà l'integrazione delle famiglie quindi decine di migliaia di persone
Ciò porterà alla conclusione della questione dei profughi
So che c'è ancora un dibattito aperto da entrambe le parti in quanto ci sono delle diverse visioni di questa questione però è importante accettare il principio dell'autodeterminazione da parte di ciascuna in parte in campo questo è l'unico modo per risolvere questa problematica
Quarto punto risolvendo i tre punti precedenti
Giungiamo al termine di questo conflitto infinito
Bene ma possibile chiede diceva come potrà funzionare
Dato che nel programma politico non c'è spazio per tutto questo ebbene io rispondo che la Road Map funzionerà
Nonostante tutto io ritengo che l'orologio ma funzionerà non c'è contraddizione tra la road map e gli accordi di Ginevra perché nella seconda fase della Road Map si parla di un accordo sullo status finale dei due Accord e questo è esattamente la soluzione che noi abbiamo proposto
Chiaramente ci sono delle critiche intorno agli accordi di Ginevra qualcuno ha detto bene voi siete un po'ingenui non è possibile
Ma raggiungere questo accordo e io mi chiedo qual è l'alternativa la prima alternativa è continuare lo status quo
In maniera estremamente paradossale noi siamo in una situazione politica secondo la quale i due leader Sheraton ah bello e dall'altra parte danzano una sorta di tango ciascuno
Nella propria regione può preferire lo status quo affinché
Sì da quando i due Stati continuano a pagare un prezzo estremamente elevato se qualcuno sostiene che c'è un'alternativa
I una soluzione in un'unica fase
Forse una soluzione giordana o mediterranea i palestinesi possono essere la maggioranza possano essere uno Stato democratico ma io non reca ritengo che questa soluzione funzionerà al contrario
L'avvenenza continuerà per generazioni e generazioni senza trovare spazio per una soluzione l'unico modo per trovare un accordo totale a una soluzione a due stadi
Io ritengo che la comunità internazionale
Abbia un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti e l'Europa
Io penso che
L'unica alternativa tra le due parti sia il coinvolgimento della comunità internazionale
Dobbiamo fare in modo che le forze della comunità internazionale siano presenti sulla regione e non per mantenere l'ordine ma per aiutare entrambe le parti a raggiungere un accordo di pace di pace il sostegno finanziario è importante ma lo è ancora di più quello morale
Occorre capire da entrambe le parti e che insieme possiamo costruire una nuova reali vita nel Medio Oriente
Venne ben noto
E quindi quando ci saranno le elezioni negli Stati Uniti
Noi non avremo margine di citazione d'altra parte anche noto che il Tantra contro entrambe le parti abbiamo quindi deciso le parti israeliane quelle palestinesi di non aspettare più non vogliamo aspettare le condizioni non vogliamo aspettare il momento giusto vogliamo fare in modo che venga ora al momento giusto noi da parte nostra abbiamo inviato diffuso il testo dell'accordo ogni famiglia in Israele
Devono accettare questo accordo di
I quindici pagine e vogliamo aprire una discussione su questo accordo attualmente stiamo organizzando degli incontri regionali in tutto lo Stato
Per convincere l'opinione pubblica che questa è l'unica soluzione possibile il quaranta per cento dell'opinione pubblica israeliana a favore di questo accordo e noi sappiamo ci sono dei movimenti extraparlamentari
Dicono i quali discuteremo del processo ci vorrà tempo c'è sotto per aboliamo anche organizzare degli incontri internazionali come quella al Cairo il prossimo mese
E cerchiamo venti contattare tutte le famiglie di andare a Porta a Porta di Israele per convincere l'opinione pubblica che non c'è altra alternativa sono
Sono consapevole
Che questo conflitto History il coro
Continuato anche troppo e quindi è difficile trovare una soluzione onnicomprensiva
Alcuni anni fa
La nostra nel nostro scenario politico è stato caratterizzato da un personaggio Daggiano indetta Navajo e c'era anche Barack io a ho conosciuto questi personaggi
E mi sono reso conto che non c'era altra possibilità se non quella di raggiungere un accordo di pace totale tra Israele e la Palestina
Minimamente
Abbiamo vissuto tre conflitti
Venti intifada e siamo giunti Sempre allo stesso punto in fin dei conti entrambe le parti sanno bene che l'unica alternativa per porre termine alla violenza
Sono gli accordi di Ginevra quindi quello che noi sosteniamo
Bene invece di continuare con questa lotta per altri anni
Entrambe le nazioni pagheranno sempre un prezzo molto elevato quindi invece di continuare in questa direzione
Noi abbiamo l'opportunità di dare speranza di creare le condizione affinché giunga il momento giusto facciamo lo facciamo in modo che la pace sia possibile interprete si scusa per lavoro sì
A questo punto avrebbe dovuto prendere la parola fresca dura ministro del governo dell'autorizza nazionale palestinese membro della della delegazione palestinese firmataria degli accordi di Ginevra
Purtroppo quello il ministro non è potuto intervenire a causa della situazione creatasi d'Israele
Per lo scambio dei detenuti con il Libano il suo capo di gabinetto il signor Palomar Kabul hashish dal lui delegata a rappresentarlo è stato bloccato alla frontiera giordana mentre stava venendo in Italia interverrà perciò al loro posto il rappresentante in Italia nello Frisa nazionale palestinese temere amate che ringraziamo particolarmente per aver accettato di partecipare
Buona sera a tutti io veramente non sono qui comunque presentare i
Mia fratelli colleghi compagni
Prima perché le
Ministro che è anche membro della stessa organizzazione mia
Verbale fatta lui è stato uno
Di Fermat aree della corte di visioni
Io non sono stato particolaristici al menti anche credo molto importanti chiarire i
L'accordo presso la sua però importanza ma anche che cosa questo rapporto ma prima di tutto
Un ringraziamento particolari prima i Democratici di sinistra
Compagno dea Mirko
Piero Fassino perché dall'inizio
Del partito appoggerà tu assorta menti l'accordo decenni
Comit continuità dell'impegno del partito per il processo di Pacini
Il famoso appoggio fortissimo da parte del partito
Fare la corte di costo
Con la famosa manifestazioni la la famosa foto
La famosa foto avanti con la vostra festa nazionale dell'Unità Arafat e Rabin
Lo ringrazio
E per questo impegno e credo
Questo il contributo ok un democratico
Proletari
Altri colpi che ruotano sia per la democrazia sia per la libertà io credo solo un uomo libero può capire l'importanza della libertà dell'altro
Non voglio ripetere
Così importanti che sono stati detti riguarda l'accordo di centro
Perché
Anche se in ogni ogni documento come qualcuno dice
Fra due confermi
Ma non nei commi ma dispiace qualche i giornali israeliani hanno accettato di scriverei
Articoli credo furgoni Orsi
Con sede erano come è stato scritto
Che il Fermat aree di questi accordi di tenebra non contano niente
Ha fatto un paragoni
Romiti fermata aree sono
Mentre presentante Debray Gatteo rosse i coltelli Tita
Con agli attori che non contano niente
O nella parte israeliana che hanno formato non hanno nessuna nessun valori nessun tipo re rappresentanza
E mentre i palestinesi sono terroristi
Io credo questa è la mentalità di chi governa oggi ve ne sono e le quando con sede a Ra che l'ANCI un partner
Che dice questo e in perfetta non vuole trattare
Perché di legittimare il
Terre presentanti dell'altro parti
Condannarlo cappotti euro rissa tutti i ricorsi che voi sentiti tutti quasi tutti i giorni
Controlli dal sette al popolo palestinesi e in verità questo Governo guidato da Sharon non vuole trattare
Non solo con i nuovi
C'è una cosa molto pericolosa oggi riguarda la politica di Sharon
Cheuvreux Anderson luogo Ferno
Con questa arroganza con come sta
Mentali Thea che sentano
Molto prodotto e protetti dalle Stati Uniti l'occupazioni gara che è nata le occupazioni americana dalle Arak
Considerano che qualunque proposta di pace da parte Harappa non solo palestinesi non conta niente
Abbiamo visto come è stata la reazione di Sharon riguarda l'iniziativa nel vertici arabo di Palermo che è stata per la prima volta una iniziativa da parte di tutto il mondo arabo
Sì offre
Scomparsi tutta con rapporti diplomatici di tutti i Paesi arabi con Israele e in cambio del ritiro israeliano dei territori che sono state occupate nel sessantasette sia fisiologo Annina eleganza sia che lungo l'alzaia
Non è stata nessuna risposta positiva da parti nel governo israeliano al contrario
Questo governo israeliano ha detto
Tra i denti
Quando la rapina sentano che siamo forti
Possano
Facce ettari
Condizioni che hanno rifiutato prima
La stessa cosa riguarda la puntura
Dalla parte della Siria quanto i seriani hanno detto siamo pronti subito da trattare la risposta di Sharon è stata
Io non accetto apparsi con la Siria
Sede Trezzo per ritiro dal Golan
E in questo caso
La famosa
Piattaforma la famosa proposta la famosa visioni per un soluzioni che sì in cambio di territori con questa proposta non esisti
Nella mentalità di Saronno il suo poster
Subentri
Nell'Accordo di Ginevra ci sono trasposti quasi su tutti i problemi
Prima ci si
Del parto una sono stati israeliani e palestinesi che hanno lavorato
Preparando questo documento
Sono state proposte per risolvere tutti i problemi non è vero
Come qualunque che legge il raccordi decenni apra che ci impossibilità del riso al pari
Del problema Gerusalemme nipote profughi o
Sicuramente
Le cose non sono facili ma e in questo documento ecco in questo accordo
è stato un risultato di tantissimi ore di lavoro la partecipazioni dei vicini di e intellettuali e politici
I militari gli ex militari da entrambe le parti sono usciti a tre presentare una corto
Oggi voglio concludere in questo se c'è un governo elettorale che rifiuta questo accordo chi continua nella sua politica espansionistica colla costruzioni del muro nella barriera ma ci spiace commi qualcuno in Italia
Nella mass media
Cerca sempre di usare le stesse termini di Sharon o qualcuno anche difende il muro esattamente come Sharon questo muro contro la pace questo muro uscì della pace Ticosa la comunità internazionale provocato fare i cocci a fronte di una politica di chiusura de parte di Sharon è un fronte di una road ma
Che
Rimasta sulle carte
Io credo
L'Europa evitasse e gli Stati Uniti hanno una indurmi responsabilità in questo momento
Questa responsabilità richiede l'appoggio
Della richiesta palestinesi nella corti
Control morti sapere bloccare il Moro
Io credo sei a noi sei al campo di talassemia sarà eletto con sede arriviamo che l'muro uno nuovo
Ostacolo carrabili
Prima un Paci nel futuro
Se coralmente
Una presenza europea americana forti oggi nel Medio Oriente noi non ci stiamo chiedendo e tubi che possano altari
Fra israeliani e palestinesi chiediamo osservatori e in questo periodo
Chiediamo di costringere il governo di Sharon sedere sul tavolo e comincia a trattare
Fra qualche giorno e deve venire e mi e Pavia il primo ministro palestinese a Porta
Abo alle vieni temi e Thalia poi
In altri paesi europei
Chiedendo dell'Europa e in questo periodo che stiamo Pricoco Patti
Che tutto può essere paralizzato a causa di rielezione negli Stati Uniti
Vogliamo chiedere dall'Europa di questi Paesi
L'Italia la Francia la Germania la Gran Bretagna
Auguriamo commi
In Europa nel mondo che cambia speriamo
Che l'Europa o ai Vottari and un cambiamento
Nel Medio Oriente i e in favore dei rapaci e in favore della vita perché se la situazione rimane così fra noi israeliani e palestinesi
La nostra vita entrambe le parti una vita drammatica tutti i giorni e sono morti
Di morte sono una cosa terribili da qualunque parte
Io credo che che i Democratici di sinistra le forse progressisti che hanno fatto tantissime
Manifestazione i grandi lavoro del passato possano aspra possano contribuire e in questo momento molto delicato
Non lasciare la situazione nel Medio Oriente e in modo particolare fra Israele e palestinesi cantieri una trappola
Di cui fare con l'odio e violenza senza Fini
Mi auguro che hanno il più presto
L'attuale governo di Sharon
Creati tele nostri amici
Company dei mostri parte ma possano tornare a governare e in questa volta non dobbiamo per dare troppo tempo come affatto porrà durante il Periodo
Del suo governo e lo ringrazio
Volevo informarvi che a Brescia lo Abu
Dei lampi deve purtroppo lasciarsi per motivi di orario il treno diciamo e quindi deve abbandonare sta nostra iniziativa sarei ora la parola da Enzo Ammendola segretario dello chiusi l'organizzazione dei giovani dell'Internazionale socialista
Care compagne cari compagni è un grande onore ovviamente per me intervenire dopo questi ultimi due contributi perché l'accordo di Ginevra rimette in moto la speranza e dà una grande carica e specialmente a non rovinare ai socialisti ai giovani socialisti più di un anno fa proprio qui in Italia ospitate alla Sinistra giovanile
Ryu si stiamo i leader dei giovani laburisti israeliani del Meretz di Chubby va fatta firmavano un manifesto comune per la pace preparare rispettivi popoli all'accordo Israele non potrà avere pace sicurezza e nello stesso tempo mantenere colonie in terra palestinese mentre i palestinesi devono accettare un compromesso sul tema dei rifugiati questo era vede Bruno dei passaggi centrali di quel testo nello spirito del Colle sempre di chi ha perso la vita come Ytzhak Rabin nella forza di chi affronta una delegittimazione quotidiana come il presidente Raffa confortati adesso dalla lungimiranza dei leader dell'Accordo di Ginevra perché la pace è possibile non lo sappiamo superando la spirale della violenza che dal due mila ad oggi ha fatto più di tre mila morti in Terra Santa
Oltre la miopia politica di chi costruisce nuovi muri invece di ponti di dialogo e cooperazione ma guardiamo la da un'altra prospettiva la pace possibile
E proviamo a dare voce alle donne ai giovani che come io sì incontriamo ogni giorno nel nostro centro Willy Brant di Gerusalemme
Che sanno che non c'è alternativa a due popoli in due Stati che vivono già idealmente un futuro diverso oltre l'umiliazione continua che si soffre nei territori palestinesi
Sapendo di dover dividere il mare nella vita pare in condizioni di dignità e voglia di lavoro in movimento
Perché proprio quando ci si interroga su come raggiungere un accordo finale che sembra impossibile a volte si rischia di dimenticare uno dei motori dei processi storici
Quelle donne giovani prime vittime dei conflitti deboli e indifesi alla violenza ma che sono un movimento impetuoso lo possono essere a sostegno delle scelte radicali per raggiungere la pace
Donne giovani che non parteciperanno mai negoziati ma che possono spingere e rompere gli argini dall'immobilismo politico donne giovani che fanno cinque ore di viaggio per attraversare i pochi chilometri della striscia di Gaza
Per partecipare a riunioni internazionali di pace coloro che vengono accusati oggi in Israele in Palestina di essere traditori per sostenere l'Accordo di Ginevra la pace necessaria per difendere i deboli senza voce è possibile stessi conta sulla loro forza e la loro voglia di futuro pensate a quante centinaia di migliaia di donne giovanissimo Billiton in silenzio per cambiare la loro storia aspettando un magari una risoluzione delle Nazioni Unite che non arriverà mai nei campi profughi del metal del Sahara occidentale della Liberia del Libano
Cittadini senza passaporto di questo mondo che scappano dalla guerra a sbattere contro i dettami delle leggi sull'immigrazione del mondo ricco
Se è meno di trent'anni senza lavoro senza ricchezza alcuna che tu provenga dal Kurdistan dalla Birmania dallo Zimbabwe dal sudano dalla Colombia è difficile che troverai pace e futuro lontano dai tuoi conflitti e da allora è il destino di noi europei che abbiamo costruito e stiamo costruendo un'unione per chiudere secoli di conflitti oggi esportare pace e democrazia
La voglia di pace e sicurezza non si basa solo su una spinta
Etica utopistica ma trova fondamento nella nostra voglia di cambiare il mondo come abbiamo discusso in questi due giorni la pace deve essere il criterio regolatore per una critica la fase attuale della globalizzazione il fine principale per creare una nuova global governance per riformare la Carta delle Nazioni Unite e le sue istituzioni questa è la domanda fondamentale per la sinistra e per l'Internazionale socialista
Come esportare la democrazia la convivenza democratica e pacifica oltre i confini le identità le nuove e vecchie dittature le nuove forme di sfruttamento sul luogo la guerra preventiva all'invasione illegittima dell'Iraq sono una risposta a questa sfida minori socialisti dell'Internazionale socialista dobbiamo avere una netta e chiara differente agenda
Dobbiamo innanzitutto sostenere le rivoluzioni istituzionali prodotte dei processi regionali di integrazione come l'Unione Europea loro Mercosud un po'come l'Unione Africana voluta da Thabo Mbeki che pensate si è dotata di un proprio Consiglio di Sicurezza per risolvere in Africa i conflitti africani come in Congo Somalia o Costa d'Avorio dobbiamo essere chiari nel dire che questo modello di produzione consumo non è ecco distrugge implacabilmente l'ambiente per finanza che fa volare il della del denaro via computer o si nasconde in paradisi fiscali ma non produce sviluppo un'economia globale per pochi economia libera ma per pochi sicuramente per esempio per lo zero virgola due per cento della popolazione europea contro per esempio settecento milioni di indiani che vivono di agricoltura
Noi socialisti per fare questo dobbiamo trovare nuovi alleati per una nuova direzione a questa a questo mondo e a questa globalizzazione i Sindacati internazionali le grandi e piccole reti D&G o che lavorano oggi per i deboli
Arricchendosi con quella carica etica quella radicale domanda di giustizia che viene dai giovani del Forum di Porto Alegre ed è network dei Forum sociali
Sono orgoglioso bello sono orgoglioso specialmente perché qui
Il presidente Guterres ha guidato la delegazione dell'Internazionale socialista insieme ai partiti come il nostro
Al Forum Sociale mondiale di Mumbai così come ha fatto il presidente González venendo al nostro Festival in Grecia e dialogando con i leader di Attac perché solo noi socialisti e lo stiamo iniziando a praticare possiamo trasformare quella carica di passioni in proposte politiche realizzabili incontrando in questo modo una carica di mobilitazione per la pace per la riforma dell'ONU spellare le bugia del neoliberismo come il grazie
Quella carica spetta solo una proposta come un quando per incontrare finalmente la partecipazione politica attiva
Anna Lindh ministro degli esteri
C'è stata una nostra veterana Jussi vicepresidente della US
Scrisse in memoria di OLAF Palme queste parole ad un essere umano può essere ucciso ma non l'idea le tue idee vivranno attraverso noi la UC ogni volta che si incontra si riunisce chiuderà le sue riunioni con queste parole
Perché questo è il motivo più bello il modo più bello per ricordare ma e ricordare il suo impegno come tanti leader dell'Internazionale socialista per la pace e i diritti umani
è per questo che la Jussieu la Sinistra giovanile tutte le centocinquanta organizzazioni che compongono il nostro movimento
Staranno non solo a discutere di pace ma anche in piazza il venti marzo per cambiare questo mondo ma soprattutto per la pace grazie
Accaloro la parola ora storico culturale l'ex presidente dell'Internazionale socialista
Cari compagni io no parlo italiano
Adesso supposto Dell'Utri osserva padre sulle libertà due possibilità mi ascoltate non cattivo inglese a un imprenditore spagnolo Bilal Sorbi lascio ai voti e questa scelta chi vuole l'inglese alzi la mano ma un cattivo inglese
Quelli che Gondor ancora peggiore spagnolo alzi la mano
Eccedente
Compagnie era di compagnie rossa
Valorizzasse con noi sul web stavamo Sensi Lorenzo dallo
Sanziona Ezio che lo stupro Coleman scendesse a noi cara
La risposta globale risposte globali
Verso l'esigenza
Sistema globale di governo
Per rispondere a questi problemi ma sfortunatamente
Tutto si è globalizzato
Meno la politica che non sia il globale è stata sfortunatamente ogni volta di più la vita politica
Si sta concentrando
Delle tinte politiche nazionale si guarda i sondaggi d'opinione e le prospettive elettorale prossime in ogni Paese
Per questo non c'è una risposta politica globale alla globalizzazione
Per questo io vorrei salutare
I democratici di sinistra perché i democratici di sinistri sono uno dei muri pochi partiti politici veramente internazionalista che oggi esistono nel mondo
Io comprendo che molti altri
Governo indiano importanza alla globalizzazione
Dopo la caduta del muro di Berlino c'è stato un periodo di un certo ottimismo ingenuo nella comunità internazionale si pensava che la pace e la sicurezza erano garantite
Che la democrazia si sarebbe estesa al mondo intero perché la globalizzazione economica alla fine sarebbe stata beneficio cosa per tutti Moggi siamo coscienti che non è così
La pace none oggi più sicura di quanto non fosse quindici anni fa i conflitti regionali stanno in tutto il mondo e molti voti sono imprevedibili il terrorismo
E molto più minaccioso oggi soprattutto con la possibilità di mescolarsi con la proliferazione delle armi di distruzioni di massa
La pace non è una garanzia anche
Dello sviluppo economico della globalizzazione che ha creato ricchezza
Nokia aumentato la produttività e il commercio mondiale
Anche a aumentato la distanza tra Paesi ricchi e Paesi poveri
E tra ricchi e poveri all'interno di ogni Paese creando società duali che sono molto pericolose per la coesione della società
Questo la verità
Bettella ed è una verità molto preoccupante perché in una delle caratteristiche di questa globalizzazione e che non è sostenibile
Non è sostenibile per due ragioni perché esclude
Che esclude
Più di un terzo della popolazione mondiale
Che vive con meno di due dollari al giorno
Dalla possibilità di integrarsi nell'economia globale
Più di un terzo della popolazione mondiale che non è consumatrice che non contribuisce al mercato globale
Io ed è esclude escludente escluse
Ma non è neanche sostenibile perché crea una tensione insopportabile nel futuro
Tra economia e ambiente
Sulla globalizzazione non è sostenibile bisogna cambiarla e cambiarla necessità un nuovo ordine mondiale basato in un nuovo multilateralismo capace di dare risposte non solo ai problemi della pace e della sicurezza della democrazia dei diritti umani ma anche alle questioni economiche e sociali e ambientali
Che devono essere viste come un insieme e assieme le questioni politiche tre che non c'è pace senza giustizia
La pace non è solo
Il fatto che non ci sia guerra
Il risultato di un mondo ordinato
La giustizia è un pilastro fondamentale te la pace
Sfortunatamente non solo si moltiplicano i conflitti
Ma anche si costruiscono nuovi muri forse
è come se la caduta del muro di Berlino l'umanità
Il non abbia ha preso niente
Un nuovo Moore si sta costruendo in Palestina
Bisogna affermare in una forma molto chiara che noi socialisti in Italia e nel mondo siamo contro tutti i muri del muro di Berlino il muro di Palestina
Muri non proteggono i muri separano se credano e opprimono e per questo devono essere distrutti
No
Care compagne e compagni
Chi vuole questa globalizzazione che esclude
A paradossalmente
Una similitudine come quanto succede in Palestina che in verità abbiamo oggi nella comunità mondiale molta gente la gran maggioranza della popolazione del Nord è una parte importante alla popolazione del sud
Che partecipa nella globalizzazione
E che stanno con legati gli uni agli altri io sono qui
Sono arrivato in aereo dal Portogallo sono in condizioni di parlare per telefono con il mio Paese
Ma abbiamo con noi amici che vengono da varie parti del mondo possiamo parlare col Giappone con l'Australia dove c'è una comunità mondiale integrata dalla globalizzazione
Ma oltre a ciò e dopo
Devo dire in questa capacità che noi abbiamo di comunicare tra di noi nel mondo intero quelli che facciamo parte la globalizzazione però ma c'è una separazione con quelli che stanno escluso che sono esclusi
Noi non abbiamo contatti né con i poveri che stanno morendo di Hayez in un villaggio piccolo dell'Africa così come non abbiamo contatti con i barboni di New York glielo contro di Lisbona che la mia capitale
Siamo separati
Linea ci sono due società che non comunicano tra di loro
Come con gli insediamenti
Senta mi entrò su come le colonie che si stanno facendo in Palestina
Dove
Con Israele ne costruiscono delle piccole città sono collegate le une con le altre con strade e sono collegate con Israele con resto del mondo ma che non hanno nessun contatto con la popolazione palestinese
Civili e vivere
Ideologia e vive nelle campagne attorno alle città e che non ha accesso alle città
Dalle strade che uniscono
Che escono questo strato superiore costruito artificialmente dagli israeliani nei territori palestinesi
E così la globalizzazione sommare due strati che non si comunicano tra di loro e una società che esclude
Noi vogliamo migliori il grande cambiamento che vogliamo in Palestina così come nel mondo è quello dell'inclusione
Vogliamo società che includono vogliamo una globalizzazione capace di includere tutti
Nei suoi benefici affinché ci sia giustizia e che con la giustizia ci sia la pace
Naturalmente certo c'è un'altra risposta possibile e la risposta all'unilateralismo modelli insieme di un'ideologia neo liberale
Con un'agenda politica neo conservatrice è una logica unilaterale ma
Ma l'unilateralismo ha già dimostrato che non da legittimità
Gli altri imputati già dimostrato che non è efficace
Quello che è successo in Iraq e quello che sta succedendo in Palestina dimostra che in un modo unilaterale non si possono risolvere i problemi del mondo
Ma è anche molto pericoloso perché è endemico come una epidemia una pandemia
Non è solo non c'è solo un grande unilateralismo della grande potenza americana ma ci saranno molti piccoli unilateralismo delle piccole potenze
Ce l'unilateralismo russo in Cecenia il ci può essere un giorno un unilateralismo cinese a Taiwan e sarebbe una gravissima minaccia alla pace mondiale
E anche in Europa
Abbiamo
A questo interessante trilaterali Isma'dei britannici dei francesi e dei tedeschi
Che pensano di costituire un direttorio terra dirigere l'Unione europea
E ad una parlando in Italia credo generale bisogna sottolineare che questo è innanzitutto una sconfitta intollerabile
Per il governo italiano
Perché
Perché l'Italia sempre ha avuto in Europa
Un ruolo fondamentale nella affermazione di un federalismo europeo
Di un'Europa unita
In cui i direttori non sarebbero possibili no no è l'Italia
Sta ora assistendo invece con il suo governo e a causa del suo governo alla costruzione di un direttorio che esclude la stessa Italia che uno dei tre grandi Paesi fondatori dell'Unione Europea
L'unilateralismo non è la soluzione la soluzione è un nuovo ordine mondiale basato in un nuovo multilateralismo capace di rispondere ai problemi di pace e sicurezza democrazia ma anche dello sviluppo
Insostenibile edicole della coesione sociale
Per questo dobbiamo accettare un insieme grande di riforme nella forma e nell'organizzazione delle governance del Governo mondiale e dobbiamo comprendere le reali TAR del nostro tempo in primo luogo
Noi
Dobbiamo essere molto fermi nella condanna del terrorismo sino al senza alcun dubbio non c'è niente che posso giustificare il terrorismo e neanche la povertà giustifica il terrorismo noi siamo contro il terrorismo in qualunque circostanza ma anche dobbiamo sottolineare che non si può combattere il terrorismo violando i diritti umani
E che come ieri ha detto Massimo D'Alema nella nostra sessione di discussione quello che sta succedendo a Guantanamo quello che succede in Cecenia
Quello che gli israeliani stanno facendo a casa con
Non è qualcosa che combatte il terrorismo ma qualcosa che sta aiutando il terrorismo perché sta diminuendo
La nostra legittimità per combatterlo
Certo comprendiamo che in situazioni genocidio di violazione massicce dei diritti umani la comunità internazionale deve intervenire
Come ha fatto ebbene a Timor Est e non ha fatto drammaticamente in Ruanda con il genocidio che Successo deve intervenire
Deve avere la capacità di intervenire con efficacia normanno
Ma non secondo la volontà della superpotenza più forte Massive d'accordo a criteri chiari
Col diritto internazionale che deve essere rispettato e sotto l'autorità di un Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite no che deve essere riformato come necessario per poter fare di format informati più trasparente e più rappresentative più efficace
Da voi su in non siamo per l'isolazionismo noi non siamo per il non interventismo
Noi capiamo la necessità di ricorre quando necessario alla forza per far valere i nostri valori ma d'accordo e secondo la legge e il diritto internazionale e secondo un quadro istituzionale multilaterale avendo le Nazioni Unite come base di supporto nazione unita riformate così come vogliamo riformare abbiamo posto ieri oggi molte proposte in questo senso
No le istituzioni di Bretton Woods ogni la logica di gestione dei problemi ambientali
Attraverso una nuova organizzazione mondiale dall'ambiente le istituzione che dirigono il commercio mondiale
Le regole del lavoro a livello globale così come vogliamo nuovo consiglio di sicurezza economica e sociale delle Nazioni Unite
Oggi così come abbiamo un gruppo molto ampio di proposte che configurano una visione diversa
Per il mondo
Il problema non è che non ci sia una visione il problema è la necessità Hillary avere un dialogo costruttivo con la società civile terra aiutarci e concretizzare questa visione
Ed è un problema di volontà
Chiede leadership politica a livello globale
E qui voglio salutare i compagni e le compagne di Toscana perché qui c'è un dialogo costruttivo è forte e con la società civile
Per cambiare non solo questa regione ma anche per cambiare l'Italia il mondo tecnicamente voglio salutare in particolare
Dare il suo contributo ha una leadership mondiale per i cambi né cambiamenti necessari Piero Fassino
Fonte non è solo un leader che lotta per i diritti per il benessere del suo popolo del popolo italiano ma è anche un cittadino del mondo
Su con multe e
Per il quale mi fa molto piacere sono orgoglioso che partecipi alla vita dell'Internazionale
Conoscere ringraziamenti a tutti quelli che hanno contribuito all'organizzazione di questo convegno naturalmente tutti i compagni e le compagne della una metropolitana fiorentina nella segreteria regionale i compagni e le compagne delle altre federazioni della Toscana e sono intervenute un ringraziamento particolare la direzione nazionale che ha scelto di svolgere a Firenze questa sua manifestazione vorrei rivolgere un chiudendo declassamento particolare al compagno Luciano Vecchi coordinatore della lezione tenacia e dei DS
è stato molto attivo ha molto lavorato per questo convegno intanto è anche fatto la traduzione lo spagnolo e la carriera quest'ultimo intervento
La parola ora a Piero Fassino segretario nazionale dei Democratici di sinistra
Sarei compagne cari compagni
Io desidero naturalmente ringraziare i nostri ospiti ingraziare prima di tutto
Il presidente Guterres che qui con noi e non è la prima volta che partecipò alle nostre iniziative anzi io credo che lo si debba ringraziare perché sta dando un impulso l'attività dell'Internazionale socialista particolarmente forte lo si è visto
Si è visto anche
Fosse visto anche al congresso di San Paolo qualche settimana fa
Sì devo ringraziare il compagno Felipe Gonzales dev'essere cui
Per tutti noi
Per tutti noi Felipe continua a essere il simbolo di una stagione straordinaria che è stata la stagione di quella Spagna che usciva dalla dittatura con il governo di Felipe ha riconquistato la democrazia l'Europa
E naturalmente ringraziare come abbiamo già fatto in compagnia di amici che sono venuti da Israele e dalla Palestina
Tre confermando lo avete fatto seguendo con molta passione i loro interventi lo ha fatto a Mendo la parlando di questo
Confermando il nostro impegno perché l'angoscia del popolo palestinese l'angoscia
Cittadini dello Stato d'Israele è la nostra angoscia in quelle terre in quella terra
Si consuma ormai da più di cinquant'anni un conflitto in un acre in un crescendo drammatico di occupazione militare violenza terrorismo
Che rende sempre più urgente andare ad una soluzione di pace per mettere fine
Ad una guerra senza fine sapendo che la pace lì passa per riconoscere che ci sono due diritti in quel conflitto e forse è questo che lo rende più complicato e più difficile
Non sono in conflitto un torto e una ragione e quindi sono in conflitto due diritti
Il diritto del popolo palestinese ad avere una patria per veder riconosciuto la sua aspirazione ad un'identità nazionale statuale
Il diritto del popolo ebraico della del popolo di Israele a vivere nella sicurezza senza paura dei propri vicini guardando al proprio futuro
Con certezza
Qui da Firenze la Firenze come ha ricordato Leonardo
Di la Pira la Toscana di Balducci qui in questa terra che è stata incontro di culture
E che ancora recentemente nell'incontro del Forum sociale europeo dell'anno scorso è stato un momento di confronto e di discussione sui destini del mondo di cui noi vogliamo vorrei confermare il nostro impegno perché iniziativa politica di Ginevra possano trovare davvero sulla strada per riaprire il cammino della pace
Perché si dia appunto a quel conflitto l'unica soluzione possibile una soluzione riassunta nella forma due popoli due Stati che vuol dire appunto
La consapevolezza che lì ciascun popolo potrà veder riconosciuto il proprio diritto in quanto lo viva e lo faccia vivere insieme al diritto dell'altro che in fondo se ci pensiamo bene per cinquant'anni in quella terra la pace non c'è stata perché spesso troppo spesso è prevalsa in ciascuno dei due
L'idea che il proprio diritto si sarebbe affermato meglio negando quello dell'altro
Che la pace c'è stato comunque si è potuto sperare che ci fosse con gli accordi di Oslo con gli accordi di Washington e prima ancora con la conferenza di Madrid quando ciascuno dei due ha accettato
Di riconoscere l'altro e ciascuno dei due si è convinto che il proprio diritto si sarebbe affermato più facilmente insieme al diritto dell'altro
Di questi anni il processo di pace si è interrotto perché si è arretrato da questa consapevolezza da questa acquisizione
Troppe volte abbiamo visto riemergere in Palestina l'idea che i diritti dei palestinesi sarebbero affermato meglio negando l'esistenza di Israele troppe volte nella società israeliana
Che è tornata a farsi sentire la voce di chi negava ai palestinesi il diritto ad esistere come Stato
Noi dobbiamo ritornare su quella che è l'unica strada possibile fa riconoscere di diritti e di entrambi farli vivere far vivere il futuro di ciascuno insieme all'altro perché o il futuro è comune o non ci sarà futuro per nessuno dei due questo dell'impegno che abbiamo avuto sempre
Questo l'impegno che anche da questa nostra iniziativa vogliamo riconfermare
La presenza qui piaccia o no Milani rappresentante palestinese nella persona di Nemer Hammad è la testimonianza migliore che è questa la strada
Perseguire
D'altra parte le notizie drammatiche di questi giorni proprio quelle che sono venute dal Medio Oriente
Le notizie che ci hanno parlato dei morti di Gaza drammatico attentato in Israele che ha devastato ancora una volta la vita di famiglie ci spingono appunto a non rassegnarci
Così come siamo sollecitati ad agire anche dalle notizie che ogni giorni aggiungono dall'Iraq anche le notizie di oggi anche oggi un ennesimo attentato nove morti quarantacinque feriti
Segno sul dopoguerra iracheno travagliato difficile complessa
Noi sentiamo la necessità di rompere questa sequenza drammatica sentiamo la necessità di riuscire ad affermare con la politica gli strumenti con gli strumenti della politica una transizione diverso che sia in grado anche lì anche in quella zona così travagliata dal conflitto
Quindi dare soluzione Medioriente Iraq due immagini di un mondo che oggi attraversato dai conflitti
Di un mondo che come già detto appena adesso Antonio Guterres quindici anni dopo la caduta del muro di Berlino si scopre essere più incerto più insicuro
Un mondo percorso da tensioni conflitti e lacerazioni
Ci sia e ci siamo lasciati da poche settimane alle spalle un due mila tre che da questo punto di vista è stato ed è un anno critico
Nell'anno della guerra in Iraq e della rottura che si è consumata intorno a questa guerra tra Stati Uniti Europa e dentro l'Europa
L'anno di Khan come dal fallimento quell'ennesimo negoziato commerciale internazionale
Shell hanno di una Conferenza intergovernativa europea che non è riuscita ad approdare all'esito di dotare l'Europa di una nuova costituzione di una nuova architettura istituzionale
Per l'anno in cui la spirale perversa di violenza e terrorismo in Medio Oriente a tornato è tornato a crescere
Mai come oggi il mondo ci appare percorso da tensioni da conflitti da lacerazioni
Sentiamo la necessità per questo abbiamo ritenuto di promuovere questo convegno che oggi qui concludiamo sentiamo la necessità di rilanciare con forza un'iniziativa che sia capace di misurarsi coi problemi dal mondo con le nuove sfidare la globalizzazione l'esigenza che la sinistra le forze democratiche non subiscano passivamente rassegnate la vita di un mondo percorso da conflitti ma invece la ricerca di una strategia politica capace
Gridare al mondo quelle soluzioni che consentano a ciascuno e ogni popolo ogni nazione di guardare al proprio futuro con maggiore sicurezza con maggiore serenità
Tutto ciò che stiamo conoscendo non è avvenuto per caso e figlio di un evento tragico che sappiamo aver segnato come uno spartiacque la vita nel mondo
Mi riferisco all'undici settembre a quell'attentato terribile
Un attentato che in qualche modo segna l'esaurimento dei quel quindicennio che viene definita spesso ormai come l'epoca del post muro
Bene al termine di quindici anni di transizione quella lunga transizione seguita alla caduta del muro di Berlino non ci ha consegnato un assetto del mondo sicuro è stato
Attentato dell'undici settembre al contrario
Ha fatto scoprire a ciascuno di noi un mondo più insicuro più incerto più vulnerabile talmente vulnerabile da poter essere colpito nel suo Paese più potente e nella sua città siede la città simbolo di quella potenza quell'attentato ci ha messo di fronte al pericolo del terrorismo
Una guerra senza bandiera un terrorismo che conduce una guerra senza bandiera senza divisa senza territorio
Un terrorismo che proprio per questo è più insidioso perché può colpire ovunque e chiunque
Il mondo ha scoperto la sua vulnerabilità
Come ha detto Clinton commentando appunto quell'evento così drammatico l'undici settembre ci ha mostrato il lato oscuro e tenebroso della globalizzazione
Terrorismo pericoloso perché può mascherarsi dietro le sofferenza del mondo e anzi USA le sofferenze del mondo per giustificare un'azione omicida che nessuna Teoria e nessuna
Nessuna finalità invece può giustifica
Ed è per questo che la lotta contro il terrorismo che noi sentiamo come una priorità ma però condotto come ha giustamente sottolineato Guterres adesso ma condotta su più fra su più fronti
Certo c'è un fronte essenziale e prioritario
La lotta contro le organizzazioni terroristiche
Isolando le isolando le cellule terroristiche precedendo i legami che in qualche modo offrono copertura o complicità o finanzia
Lento colpendo queste organizzazioni prima che possano agire seminare morte e questo è una priorità assoluta l'abbiamo
Avvertita come nostra anche perché
Viviamo in un Paese che ha conosciuto la tragedia del terrorismo e sappiamo quanto
Drammatico può essere esito la conseguenza del terrorismo se non viene fermato ma contemporaneamente avvertiamo noi tutti i giorni guardando al mondo
Che il terrorismo può agire perché si maschera si fa alibi
Dietro le sofferenze
Che l'umanità vive
Allora sentiamo la necessità di accompagnare un impegno forte contro il terrorismo la sua azione omicida anche un'azione forte e determinata per prosciugare le paludi dell'odio recidere le cause della sofferenza
Per dare al mondo quelle certezze quelle sicurezze che consentano a ciascuno di guardare alla propria vita come speranza
Per fare in modo che verso l'uomo nessun donna di questa pianeta possa sperare più in un terrorista che nella politica capace di dare ai suoi problemi delle soluzioni
Ecco esto e questo significa fare i conti con la globalizzazione il titolo che abbiamo messo a punto falsetto dalla nostra Rispoli riflessione
Nostre risposte alle sfide della globalizzazione perché sappiamo lo ricordava adesso Antonio e la globalizzazione la dimensione del nostro tempo
Ci sono simboli ormai di un mondo che interdipendente interagente che un mondo sempre più piccole in cui ciascuno e cittadino di ogni parte di questo pianeta internet i cellulari le carte di credito
Sono i simboli di un mondo che riduce le bande le barriere riduce i fusi orari abbatte gli spazi che le differenze e tuttavia i simboli non possono oscurare il fatto che questa globalizzazione e anche una globalizzazione ineguale e anche una globalizzazione escludente come ha appunto ricordato
Walter che se è vero che il telefonino il simbolo fisico di una capacità di comunicazione con tutto il mondo è altrettanto vero che soltanto il diciassette per cento degli uomini di questo pianeta usa quel mezzo di comunicazione
Ed è la dimostrazione appunto nel fatto che noi viviamo in una globalizzazione che per un verso prezzi gran testo opportunità opportunità di crescita economica opportunità di scambi opportunità di sviluppo della ricerca della tecnologia la globalizzazione apre una diversa e più ampia accessibilità al sapere determina con la mobilità
Opportunità maggiori per chiunque e tuttavia questo mondo che offre grandi opportunità e anche un mondo che vive gigantesche contraddizioni la fame che ancora affligge miliardi di persone malattie endemiche come ha voluto ricordare il Papa ancora in questo giorni richiamando la piaga drammatica dell'AIDS
Le disuguaglianze che fanno sì che lo sviluppo e si ineguale
E che in un mondo che conosce il più grande sviluppo tecnologico che mai l'umanità abbia conosciuto c'è un intero continente come l'Africa che condannata una condizione permanente di miseria e di indigenza di povertà
Far localizzazione non è un processo neutro questo è il tema
La globalizzazione può essere una cosa un'altra seconda di chi la guidava da quali finalità la ispirano quali valori la guida allora il problema politico è proprio questo
Lo dico perché oggi questo è più chiaro siamo tutti più consapevoli di queste considerazioni che io sto facendo ma se ci ricordiamo bene solo fino a pochi anni fa
La globalizzazione nella sua dinamica ineluttabile ci veniva Prospero esentata quasi come un processo non solo inevitabile ma e la sua inevitabilità neutro capace con le sue dinamiche spontanee di risolvere qualsiasi contraddizione
E invece non è così non c'è il fenomeno non c'è processo che sia neutro latto Ovo può servire a curare il cancro costruire la bomba atomica
Sempre l'atomo ma le due finalità sono finalità radicalmente diverso diventa decisiva la capacità dell'uomo nella politica guidare i processi ridargli una direzione di marcia noi avvertiamo che queste il tema oggi come si dà una guida al processo di globalizzazione come si prende la globalizzazione di contenuti democratici di equità di sviluppo di crescita
Se volete visto che si dice che la globalizzazione opportunità e rischi al bene come si massimizza nuove opportunità e si minimizzano i rischi come Sega tantissime che opportunità siano effettivamente messa a disposizione del beneficio che la più gran parte di uomini e di donne del pianeta e come si riducono i rischi
PPE ricordi che la globalizzazione porta con sé
E questo vuol dire però indicare dei contenuti delle scelte fare delle scelte non soltanto delle dichiarazioni di principio
Io credo che il nostro dibattito in questi due giorni ci ha dato molti spunti
Voglio richiamare per esempio cinque grandi priorità che sono sempre di più priorità essenziali per dare alla globalizzazione un contenuto democratico
C'è il problema della riduzione del debito a partire dalla riduzione del debito dei venti Paesi più indebitati del mondo che da soli oggi rappresentano il cinquanta più del cinquanta per cento del debito mondiale
Quei venti Paesi non saranno mai in grado di pagare questo debito e Anzio quel debito
Cappio che soffoca e strangola la vita di quel Paese che la comunità internazionale a partire dai Paesi più ricchi ha la responsabilità di affrontare questo tema e di affrontare il problema di come
Si risolve problema del debito di questi Paesi
C'è la necessità di aprire i mercati
Perché oggi l'ineguaglianza della globalizzazione passa anche per il protezionismo dei Paesi ricchi passa per il protezionismo agricolo europeo passa per il protezionismo del mercato americano
Passa per l'impossibilità per i Paesi in via di sviluppo ai Paesi emergenti di accedere ai mercati con le stesse opportunità le stesse possibilità con cui stanno sui mercati i grandi paesi industriali io credo che noi dobbiamo riprendere una
L'iniziativa che fu lanciata in Italia dal governo di centro sinistra
Il governo D'Alema
E cioè la richiesta che essi abbazia boh aboliscano
I dati per i quarantotto più alle importazioni per i quarantotto Paesi più poveri del mondo i quarantotto Paesi poveri del mondo possono esportare i loro prodotti senza avere gravame fiscale sopra il prodotto
Significa terzo affrontare affrontare un tema
Che vedete tutto si tiene la vicenda Parmalat sia messo sotto gli occhi in questi giorni
Cioè la necessità di dare regolazione al mercato internazionale dei capitali la necessità di intervenire contro quella vero e proprio cancro che mina l'economia mondiale che sono i paradisi fiscali legali e illegali
La necessità di
Intervenire anche con un regime fiscale internazionale si chiami Tobin tax o un altro tipo di tassazione con un regime fiscale sulle transazioni internazionali di capitali
Per fare in modo che le norme di circolazione dei capitali sia anche in grado di fornire attraverso un'imposizione fiscale sulle transazioni risorse finanziarie per la globalizzazione perché per esempio non legare una tassazione sulla trasferimento
Il mercato dei capitali internazionali al finanziamento di un grande programma per la vita di questo pianeta che sia capace di destinare risorse ad uno pro che ama straordinario per la lotta alla fame per la lotta alle malattie per un gigantesco programma di formazione rivolto ma i minori agli ma i ragazzi dei dei paesi in via di sviluppo e dei Paesi emergenti
Abbiamo bisogno di mettere in campo politiche che siano in grado di fare questo di dare contenuto quindi ad un governo democratico della globalizzazione che sposti risorse tre distribuisca redditi determini un diverso grado di qualità del processo di globalizzazione
Questi quattro obiettivi e riduzione del debito apertura dei mercati
Transate nel sistema di imposizione fiscale sulle transazioni programma straordinario di intervento per la vita nei continenti i più poveri si deve saldare su un quinto Obiettivo
A cui io credo noi dobbiamo dedicare la stessa attenzione
Noi quando parliamo di globalizzazione ne parliamo essenzialmente sempre sotto il profilo economico e sociale
Se questo è ragionevole perché la più grande contraddizione della globalizzazione l'ineguaglianza delle condizioni di vita attenzione la globalizzazione non sopporta relativismo nel mondo dell'interdipendenza non ci sono zone franche
Se la globalizzazione ha da essere giusta deve essere anche la globalizzazione dei diritti della democrazia e della libertà non ci può essere una scissione tra villaggio spetta l'equità
Fra una globalizzazione che sia più equa sul piano economico senza che sia anche una globalizzazione
Giusta sul piano della democrazia e dei diritti
E io sono naturalmente d'accordo che voi io sono ben contento che abbiate applaudito attenzione che dire che noi ci battiamo per la globalizzazione della democrazia dei diritti e la libertà comporta che facciamo i conti con voi stessi
Comporta per esempio che ci liberiamo di ogni forma di relativismo culturale con cui ci siamo dati degli alibi
Abbiamo giustificato negazione di diritti
Abbiamo giustificato negazione di diritti in altri Paesi invocando il fatto che siccome avevano un'altra religione un'altra lingua un'altra attività andava bene così non va bene così
Io ricordo io ricordo quando ci fu la decisioni sofferta tra di noi con un dibattito come sempre sofferto quando c'è il problema dell'uso della forza io ricordo che quando sulla decisione del governo italiano questo Governo come all'opposizione ma con noi favorevoli nel voto in Parlamento a queste iniziative di partecipare all'intervento militare in Afghanistan contro insieme talebano si è aperto tra di noi una grande discussione com'era giusto che fosse
Mi ha colpito e continua a colpirmi
Che nel corso di quella discussione nessuno abbia riflettuto autocriticamente sul fatto che ci appassiona l'amo molto se era giusto intervenire in Afghanistan
Per quindici anni non l'avevamo detto una parola sul fatto che lì ci fosse un regime che negava ogni libertà e ogni diritto sì eravamo anzi dei siamo fatti anche un alibi falso dicendoci che siccome era un Paese islamico si poteva accettare lì quello che non avremmo accettato noi confondendo quello che un valore giusto il riconoscimento delle differenze e delle identità religiose e culturali etniche confondendo questo che è un valore giusto
Con una cosa che invece è inaccettabile ingiusta la negazione dei diritti individuali quella persona perché non c'è nessuna ragione neanche in Afghanistan non c'è nessuna ragione neanche in un Paese islamico perché una bambina non posso andare a scuola è un bambino non posso giocare con un aquilone colorato
Questo significa affrontare i temi di una globalizzazione giusta che sia giusta ed equa sul piano sociale sul piano economico e sul piano politico ma se è così se è così
Nessuno di quegli obiettivi e soprattutto una strategia che si ponga l'obiettivo mi pare alla globalizzazione una guida democratica nessuno di quegli obiettivi si persegue bene
In modo adeguato
Una strategia fondata sull'unilateralismo lo ha già ricordato tutte ed è questo il nodo oggi nel dibattito politico internazionale assomiglia
Nuova comunità internazionale
Quando noi diciamo guardate non basta l'unilateralismo Tiziano propone non lo diciamo per una ragione ideologica lo diciamo sulla base di una verifica concreta
Che guardando al due mila tre a questo anno che sta alle nostre spalle da poche settimane abbiamo la riprova di questo io faccio due esempi Cancun
Hakan come Alberti all'Assemblea mondiale dell'organizzazione mondiale del commercio
Si è registrato come era già accaduto a Doha e a Seattle prima
L'impossibilità di fare un accordo sugli scambi mondiali e la difficoltà a concludere un negoziato che va avanti da anni senza trovare gli accordi adeguati
Però sarebbe sbagliato dire semplicemente che Cancun è fallito come fallito prima d'ora fallito sia c'è una differenza c'è una novità grande io a Seattle cero guidavo la delegazione del governo italiano
Mi ricordo il fallimento di Seattle il fallimento di Seattle avveniva nell'assoluta passività
Dell'assenza dei paesi in via di sviluppo dei Paesi emergenti che erano spettatori passivi del conflitto tra Europa e Stati Uniti
A Cancun non è stato così noi a Cancun abbiamo visto per la prima volta grandi paesi come l'India come il Brasile come Sudafrica come l'Egitto come la Nigeria cioè grandi Paesi emergente o in via di sviluppo che per la prima volta hanno detto che non sono più d'accordo nel delegare un rapporto bilaterale tra Europa Stati Uniti e governo del scambi mondiali la geografia del mondo sta cambiando
Quando noi diciamo lattina dobbiamo cogliere la novità fino a pochi anni fa la Cina era un paese che si occupava disse perché la priorità era il suo sviluppo interno oggi la Cina è un paese che si occupa nel mondo e quando un Paese di un miliardo e mezzo di persone si occupa del mondo nella vita del mondo qualcosa cambia
è lo stesso ragionamento si può fare per l'India che è un paese di un miliardo di persone o il Brasile che sotto la guida di Lula sta dando luogo ad un processo di straordinaria innovazione Tezze tende a tenere insieme quelle due dimensioni che storicamente
In tutta l'esperienza dell'America latina sono sempre state separate l'equilibrio economico lo sviluppo con la capacità di fare politica e sociale
Ma tutto questo cosa ci dice Cancun si evince che se si pensa che il mondo lo governano gli Stati Uniti da solo forse si pensa anche solo che lo governano Stati Uniti Europa mettendosi d'accordo non si va da nessuna parte campioncini c'è
Che il mondo dal punto di vista della gestione della globalizzazione economica
Però è governato coinvolgendo tutti i protagonisti la vita del pianeta cioè governata attraverso una procedura multilaterale che consente a ogni paese di partecipare essere
Partecipe e protagonista delle decisioni oppure i problemi non si risolvono dei conflitti sia acutizza
Anche perché vedete c'è il cui
Un tema complesso io accenno soltanto e mi scuso che lo accenno ma è un elemento di riflessione che vale la pena poi di sviluppare lo abbiamo in parte sviluppato nell'ultima sessione nostro convegno guardate che il tema un e e tutto reso più difficile dal fatto che questa nuova geografia mondiale è una geografia mondiale in cui per la prima volta diventano protagonisti i Paesi che esprimono culture non assimilate
La Cina Milvia
L'Islam noi siamo abituati a fare i conti con un mondo dall'Europa all'America Latina all'Africa agli Stati Uniti che il figlio della cultura europea e agisce in una cultura omogenea stesso linguaggio stessi referenti culturali stessi principi filosofici stesse categorie concettuali
Non è più così
Bisogna fare i conti anche con Confucio bisogna fare i conti con Buddha bisogna fare conto il Comune induismo bisogna fare i conti con l'Islam con un mondo che è più largo dal punto di vista culturale
Tutto questo pesa le categorie non sono le stesse e a maggior ragione nessuno può pensare ha una forma nel due mila e quattro di colonialismo culturale non può che essere il mondo governato dal riconoscimento del pluralismo delle identità culturali storiche e religiose e questo impone un di un mondo che sia incardinato sulla multilateralità e sulla multi polarità
Che la stessa lezione viene dall'Iraq
La guerra ha tolto vietato e questo è bene io credo che non ci sia nessun dubbio nel dire che il fatto che non sia più Saddam Hussein
Carlo Verna Reva Dazzi è un fatto positivo e tuttavia
Noi vediamo come la post guerra e assai più travagliata perfino della guerra gli americani hanno avuto più morti in questi mesi di post-guerra di transizione di quelli che hanno avuto nei giorni del conflitto ancora oggi
Nove morti e quarantacinque feriti di ogni giorno è la scansione di una condizione di quel Paese travagliata instabile incerta e insicura
Il rischio del terrorismo non è stato debole lato era la ragione prima di quella guerra
Il rigurgito di integralismo
Si manifesta e si manifesta prima di tutto in Iraq se solo si pensa a certe manifestazioni dal sud dell'Iraq
Cresciuta dopo questa guerra la frattura tra Occidente e Islam in questi mesi di transizione quella frattura non sia superata
Il processo di pace in Medio Oriente che per ovvie ragioni
Connessione di continuità connessione politica di contiguità geografica lei non è stato reso più facile da questa guerra
E quindi
Non abbiamo cambiato opinione sul fatto che in realtà questa guerra una guerra che non ha consentito di dare stabilità e sicurezza nei quell'aria da quel mondo
Per questo noi
Continuiamo a batterci perché la transizione in Iraq
Dato gravissimo di Baghdad in cui è morto un alto funzionario che era anche un amico di molti di noi Vittorio meglio
Kofi Annan ha preso una decisione molto dolorosa e per alcuni aspetti anche criticata
Ha deciso trasferire gli uffici della dell'ONU dedicati alla crisi dell'Iraq da Baghdad a Cipro
Più di un commentatore si sono chiesti che senso aveva nel momento in cui c'era il problema se mai di far crescere il ruolo bellone in quella crisi trasferire piena l'ho fatto per nell'immediato per ragioni ovviamente di tutela di sicurezza del personale dell'ONU ma non solo per questo in questi giorni in una intervistati altri lasciato un giornale americano è stata ripresa da tutti i giornali del mondo ha reso chiaro il senso di quel trasferimento
E ce l'ho detto io sono pronto a ritornare a Baghdad ma sono pronto a ritornare a Baghdad se mi si riconosce funzione ruolo e potere se vado a Baghdad per gestire la transizione stesso che mandò a rischiare i miei uomini in quanto sia riconosciuto perché rischia queste e ha ragione
Allora il problema è che questa transizione democratica può conosce una svolta rispetto a come è stata gestita fin qui visse appunto si incardina su una diversa modalità si applichi la risoluzione quindici undici che fin qui non è stata in gran parte applicata
Che pure è stata votata all'unanimità del Consiglio sicurezza l'unico atto sulla crisi dell'Iraq è stata votata all'unanimità
Si riconoscono ruolo all'ONU come Kofi Annan chiede si sostituisca l'attuale occupazione con una presenza militare multinazionale però non siamo sciocchi
Chiunque capisce che anche con una transizione gestita dall'ONU c'è un problema di sicurezza che va garantito piena sicurezza si garantisce anche con una presenza militare ma non è indifferente il segno che a questa presenza degli merita
Se la presenza appunto di un contingente che sotto egida ONU che un contingente multinazionale multilaterale
Cioè coinvolge prima di tutto a Paesi arabi dei Paesi islamici perché tutto questo da un certo segno ad una presenza piuttosto che un'altra
E anche la presenza italiana lì
Deve essere valutata sulla base di queste ore al governo italiano che tra qualche giorno ci chiederà
Di votare il rinnovo della missione italiana noi diciamo ancora una volta che vogliamo sapere se da parte del governo italiano c'è o non c'è
La determinazione nel chiedere una svolta radicale nella gestione della transizione irachena perché da questo dipende la valutazione se fa un senso Ono prestare prestare restare lì
Insomma quello che noi diciamo che c'è bisogno appunto di una strategia multilaterale multipolare
Allora ed è un passaggio successivo il nostro ragionamento se vogliamo che questa strategia sin cardini occorre fare due scelte la realizzazione di una strategia multilaterale
Ha bisogno di due scelte fondamentali primo
Servono istituzioni sovranazionali forti
Diamo vedete la contraddizione politica principale della globalizzazione se ci pensate un attimo è proprio questo
Noi viviamo in un mondo che è globale in tutto globale della produzione negli scambi nella comunicazione nella circolazione degli uomini nel trasferimento delle tecnologie c'è una sola cosa in cui questo mondo non è globale
Nelle sovranità politiche questo mondo che è globale in ogni fenomeno ma continua a essere retto la le sovranità degli Stati nazionali e delle relazioni tra Stati nazionali che questa contraddizione scoppia ogni giorno diventa più stridente ogni giorno la si supera soltanto se si costruiscono luoghi di governo globale
Stamattina il professor te lo ha fatto un bel riferimento culturale che vale la pena di fare a Firenze
Va detto serve la governance globale poi ha detto Governance Dante nel Duecento parlava della necessità di una governo azione
Italiane vedete come governance diciamo però traduzione di una parola che già si usava tra otto secoli fa che Dante non a caso la usava in un'Italia che in quegli anni in quella fase della storia nostra conosceva la più drammatica
Polverizzazione del potere politico di Signori è comunale chiederà preda di ogni occupazione imperiale e delle lotte tra guelfi e ghibellini come sappiamo parte o del papato dell'intero ebbene oggi si pone un problema di questa natura
Si pone il problema appunto di come dare al mondo una governance cioè luoghi di governo globale che siano capaci di come ha detto Guterres se i problemi sono globali servono soluzioni globali e servono Soggetti globale che gestiscono le soluzioni globali per questo servono istituzioni
Sovranazionale forti e sovranazionale forte vuol dire una cosa semplice Perrone vuol dire trasferire quote di sovranità
Devono avere più risorse più poteri più funzioni una sovranità maggiore parate c'è una contraddizione che che a cui noi assistiamo quasi spesso ogni volta che scoppia una crisi drammatica in qualche parte del mondo il Medioriente l'Iraq a Timor Est in qualsiasi posto
La prima cosa che dichiarano tutti i governanti del mondo tutti gli uomini polizia del mondo è che l'ONU deve intervenire poi quei governanti sono spesso gli stessi che non danno all'ONU i soldi gli uomini e i poteri per governare serve
Volete un esempio volete un esempio io ricordo che quando noi abbiamo fatto la pace di Dayton in Bosnia
Mandammo come la NATO sessanta mila uomini per mantenere la pace difatti quei sessanta mila uomini hanno mantenuto già sapete quanti caschi blu durante la guerra erano stati mandati sei mila noi pretendevamo di fermare la guerra i sei mila quando per mantenere la pace Nadia mandati dieci volte di più ecco lì d'un caso clamoroso
E io credo che noi dobbiamo
Come dire combattere anche contro un luogo comune dell'informazione della cultura Dio mio veto sono uno che si rifà spesso un brutto carattere diciamo io merito quando leggo sul giornale che il lesse l'espressione il fallimento dell'ONU il fallimento delle Nazioni Unite perché il fallimento dell'ONU e il fallimento delle Nazioni cose Anna anche l'amministratore delegato di una società per azioni cui azionisti sono gli Stati nazionali se gli stati nazione gli gli azionisti non capitalizzano l'amministratore delegato non fa investimenti è chiaro
Allora il problema dell'ONU non è l'ONU il problema dell'ONU e l'egoismo delle Nazioni l'incapacità degli Stati nazionali di capire che oggi i problemi del mondo comportano la costruzione di sovranità sovranazionali forti io credo che la sinistra deve fare questa battaglia
Questo in queste due giornate di discussione sono emersi anche alcuni obiettivi di questo genere la riforma del Consiglio di sicurezza dell'ONU perché noi abbiamo corsi di sicurezza che è fatto con criteri e regole e modalità che sono quelli della fine della seconda guerra mondiale la geografia del mondo è cambiata occorre un Consiglio di sicurezza che sia corrispondente la geografia del mondo di oggi la necessità
è stato approvato a San Paolo nel complesso l'Internazionale socialista questo punto come un obiettivo di tutta la nostra famiglia
La necessità di affiancare al Consiglio di sicurezza dell'ONU di oggi che si occupa essenzialmente delle questioni politiche di un Consiglio di sicurezza economico che sia in grado di essere il luogo di governo delle tendenze e dei processi e dei conflitti
Mondiali sulla globalizzazione la riforma delle istituzioni finanziarie dal fondo monetario e la Banca mondiale vi è anche una cosa di cui si parla meno io credo invece che sia importantissimo come noi ridiamo Poteri forza
Organizzazione come l'Organizzazione internazionale del lavoro l'organizzazione mondiale della sanità
Se è vero per esempio che una delle grandi piaghe della globalizzazione lo sfruttamento del lavoro minorile lo sfruttamento del lavoro femminile ben ma come ci battiamo perché si affermino le convenzioni di tutela dei diritti dei minori e di donne convenzioni che sono state firmate da tutti i Paesi del mondo in sede dell'organizzazione interna tra lavoro e poi non sono applicate come diamo a queste organizzazioni Poteri perché siano in grado
Di combattere ogni forma di violazione di principi fondamentali quindi rafforzamento dei poteri sovranazionali dell'altro grande pilastro di una strategia multilaterale e cooperazione regionale
Perché noi non possiamo pensare un mondo nel quale di problemi si governano in centottantacinque quante sono le nazioni oggi di questo pianeta
Ma anche perché non c'è più nessun continente nel quale non siano in corso processi di integrazione regionale non è solo l'Europa che costruisce la sua vita communio il Mercosur in America Latina Nafta nell'America del Nord laser anni in Asia varate a me ha colpito qualche ai due o tre anni fa credo leggere che l'Organizzazione dell'unità africana ha posto l'obiettivo nel due mila e cinquanta del mercato unico africano io non so se ci sarà però il fatto di porsi l'obiettivo è significativo anche là dove lo sviluppo
Il più vasto che il pianeta Colossi conosce quei Paesi capiscono che non c'è prospettiva se ciascuno pensa di costruire il proprio futuro nell'auto archivia che l'unica soluzione possibile quello di costruire cooperazione integrazione regionale
E noi abbiamo necessità di far crescere tutto questo
E questo porta allora
All'Europa perché noi non è che viviamo
Non si sa dove diamo in questo continente
Il problema è collocare sempre di più l'Europa il suo destino il suo futuro dentro a questo scenario questo orizzonte sono queste la quelle che ho cercato di riassumere qui le ragioni forte che dicono che c'è bisogno di una Europa forte non facciamoci ingannare dal fallimento nella Conferenza intergovernativa di Bruxelles di dicembre
Certo quello è stato un passaggio difficile
Ed è certamente negativo
Che la Conferenza intergovernativa non sia riuscito ad approvare la nuova Costituzione ridare all'Unione la nuova architettura istituzionale necessaria per gestire bene l'allargamento che partirà il primo maggio del due mila quattro
Tuttavia attenzione quel fallimento non può
Farsi credere che allora l'obiettivo dell'unione europea è un obiettivo troppo alto ed è meglio ripiegare questo sarebbe un errore tragico
Perché non è la storia dell'Europa la dobbiamo saper con ricordare tutta
L'Europa è anche il continente che ha prodotto il nazismo che ha prodotto il fascismo
Che ha prodotto l'Olocausto che ha prodotto due guerre mondiali in cinquant'anni
Che ha conosciuto lo stalinismo ai gulag se tutta questa cosa sta alle nostre spalle è perché dopo quelle tragedie l'Europa ha scelto la strada dell'integrazione come la forma per superare gli egoismi nazionali e i conflitti degli egoismi nazionali
Se oggi se oggi l'Europa viene guardata dal modo come luogo della democrazia il luogo del Welfare il luogo dello sviluppo è perché abbiamo scelto l'integrazione
L'integrazione è stata la fortuna di questo continente la sua salvezza il futuro di questo continente non può che essere quello ancora l'integrazione vorrei dire a Berlusconi
Vorrei dire al Presidente del Consiglio
Poi ci tornerò ci torna
Vorrei dire al Presidente del Consiglio che se l'Italia è un grande Paese lo è perché in questi cinquant'anni ha scommesso la sua forte del suo futuro vivendo in Europa se non fosse stata lì non sarebbe mai diventato il grande Paese che oggi
Di questo bisogna essere consapevoli
L'Europa se uno guarda all'Italia c'è la dimostrazione turca guarda alla Spagna o se guarda al Portogallo c'era cioè paesi non a caso che nel corso di quel secolo che abbiamo le spalle hanno conosciuto la notte del fascismo della dittatura
Delle guerre
Proprio guardando ai nostri Paesi si vede quanto sia importante l'Europa siccome l'Europa verrà premiato per questi Paesi la condizione del loro sviluppo della loro crescita per farli diventare fare diventare grandi paesi guai a mettere in discussione tutto questo ma non per un istinto conservativo no però difendere quello che abbiamo avuto ma perché il futuro non può essere che questo e guai a ripiegare nel ripiegamento dall'integrazione non c'è nessuna maggiore certezza non c'è nessuna maggiore sicurezza
Allora questa è la scelta che noi vi chiediamo di fare e vogliamo fare
Vedendo anche come dire bene un punto
Siccome il processo di integrazione europea è molto avanzato oggi non c'è più nessuno come accadeva dieci anni fa che si dichiara antieuropeo
Attenzione
Ma ci possono essere modi diversi di stare in Europa ci può essere un modo di stare in Europa che stare in Europa per l'Europa massima possibile come crediamo noi perché pensiamo che l'Europa del luogo la dimensione lo spazio del nostro futuro della nostra vita si può essere il modo con cui lo interpreta la destra italiana e non solo italiana
All'italiana in particolare cioè l'Europa minima possibile poi
La proprio di cui non si può fare a meno
Vivendo l'Europa come un male inevitabile e necessario è un errore tragico l'Europa è un'opportunità non è un rischio Europa un'occasione non è una minaccia
Io credo che noi dobbiamo dirlo con grande forza questo naturalmente comporta delle coerenze significa andare avanti
Significa che dopo aver fatto moneta unica mercato unico adesso c'è lo ricordava trentenni ieri in una mostra una delle nostre tavole rotonde diventa i nell'
Dire che noi passiamo a un coordinamento delle politiche economiche che consentano di ricostruire insieme non soltanto la stabilità ma anche lo sviluppo
Ed è questo il salto anche di come costruire interpretare il patto di stabilità un patto che dopo aver stabilizzato la moneta e meno male che lo ha fatto
Attraverso l'Euro deve essere un patto in grado oggi di garantire crescita di garantire a quella strategia che fu definita Lisbona non a caso quando buttare si era primo ministro e c'erano tredici governi socialisti su quindici che governavano
L'Europa esistenti in quella piattaforma la nostra influenza fare in modo che la piattaforma di Lisbona che la piattaforma di crescita per un'Europa dell'innovazione della conoscenza si realizzi davvero
Dalla libera circolazione che consente a ciascuno di noi di viaggiare senza più esibire un passaporto dobbiamo passare alla costruzione di una vera cittadinanza
Così una politica estera comune una politica di difesa comune una costituzione
E per questo io penso che noi dobbiamo riprendere con forza questo tema anzi riprenderò tanto più nell'imminenza delle elezioni europee
Nell'imminenza dell'allargamento il primo maggio diventiamo un'Europa da quindici a venticinque e sarà più difficile più complesso
Se non altro perché entrano dieci Paesi che non hanno le spalle quarant'anni di storia europea come se unita come se l'abbiamo no non solo dentro lo dieci Paesi
Per ovvie ragioni storiche sono particolarmente sensibili al tema della loro sovranità
Detto prova brutalmente possiamo dirlo noi senza paura come dire ce lo diciamo noi va bene no a nome soltanto liberarsi di quella
No che adesso qualcuno teme che entrare a Bruxelles costituisca nuovamente una esterno me colpisce che io ho seguito per dell'eolico e dal governo mi occupavo di questo e mia colpiva che ogni qual volta nel parlamento polacco sloveno slovacco ungherese secco si discuteva una qualche legge per uniformare la legislazione alla alla normativa comunitaria
In tre minuti non quattro i dibattiti diventava un dibattito sulla sovranità c'è subito qualcuno esofagee ma qui mai non perdiamo no quindi è chiaro che l'ingresso di questi dieci Paesi nell'Unione rende più complesso il processo per
Che non c'è la stessa accumulazione alle spalle
Perché noi abbiamo quarant'anni per cui per noi oggi è quasi naturale che si mettano in comune delle cose per una sovranità comune ma perché ci abbia abbiamo quarant'anni di accumulazione alle spalle unitaria BPER di processo che integra siamo non così i Paesi che entrano quindi sarà un processo più complesso e tuttavia quel processo necessario pensateci un attimo un allargamento
Europa conosce il più grande processo di unificazione della sua storia e non solo il più grande l'unico l'unico nel corso dei secoli che sia che avvenga nella pace nella democrazia e col consenso perché nel corso dei secoli ogni cento anni da Carlomagno Hitler c'è stato qualcuno che ha voluto unificare l'Europa ma sempre come dominazione di una
Azione di un popolo sugli altri attraverso lo strumento della guerra è la prima volta che un processo gigantesco di unificazione europea avviene nel segno della democrazia del consenso della pari dignità dell'uguaglianza è una cosa straordinaria
Già solo questo indica la forza di questo processo è la necessità che questo processo sia perseguito con grandissima determinazione per questo
Io credo che noi vogliamo ribadire qui una cosa che stamattina è stata discussa in una delle nostre tavole rotonde riprendere subito un'iniziativa
Perché si riprenda la Conferenza intergovernativa
Non si rinvii come spesso troppo spesso leggiamo sui giornali la ripresa della conferenza a dopo le elezioni europee perché il rischio il passare del tempo non aiuterà il
Per i problemi del renda più difficile noi proporremo alle altre forze politiche dell'Ulivo del centrosinistra di depositare in queste settimane una mozione in Parlamento che chieda al governo Italy hanno figli impegnarsi a sostenere la ripresa della Conferenza intergovernativa a partire dal testo di costituzione che la Convenzione europea aveva prodotto credo che questa sia una scelta politica
In la nostra volontà ricostruito
Ecco tutto questo significa un Europa che non si rinchiude in se stessa sull'Europa che non che non ritiene che il suo il problema è tutelare il suo benessere
Come se fosse un'isola felice in un mondo assediato guai a mettersi in questa logica
Noi vogliamo un'Europa che sia un attore globale che sia stamattina è stata usata una bella espressione una potenza civile
Un'Europa capace di ricucire la frattura con l'Islam e con il mondo arabo e possiamo farlo noi più di altri che abbiamo nella storia nella cultura dell'Europa anche quella cultura quella storia oggi nell'ultima tavola rotonda che abbiamo fatto l'ultimo pane che ho fatto un nostro amico un sociologo
Arabo Giarabub italiano la doppia cittadinanza ha giustamente detto noi quando parliamo del mondo arabo e dell'Islam in Europa abbiamo separato storia e memoria
Abbiamo espulso dalla nostra storia e il fatto che stamane la storia dell'Europa l'Islam perché impediti mediterraneo è stato il bacino di un incontro a Tor
Benissimo e
Strategicamente decisivo per l'identità di questo continente di culture e religioni de storia se c'è un una forza che oggi nel mondo un soggetto che oggi nel mondo però riaprire un rapporto con il mondo arabo e per l'Islam che superi la ferita di oggi sentimento anti la febbre antioccidentale che corre sotto la pelle delle società di quei Paesi nell'Europa
Credo e mi chiedo se nella prospettiva
Della zona euromediterranea di libero scambio che in linea di principio è stabilito debba decollare nel due mila dieci non sarebbe un atto politicamente significativo la costituzione di un Consiglio ministri viale euro arabo che comincia a funzionare da subito perché sia la cabina di regia di un rapporto tra l'Unione europea e l'altra sponda del Mediterraneo che consenta insieme di costruire quell'appuntamento
Un'Europa capace di offrire una partnership
Ai Paesi emergenti ai paesi in via di sviluppo quell'America Latina che oggi
Si rilancia esattamente nel processo di integrazione del marco sulle chiunque di noi parli con un Vieri
Gente brasiliano argentino si sente dire che quelli chiesto ci scommettono sul marco sulle sull'integrazione continentale guardano l'unione europea come a loro di chiarimento
Noi abbiamo il dovere di costruire queste relazioni un'Europa capace di
Affrontare con una strategia e con un'iniziativa concreta quella che la vergogna del mondo il problema dell'Africa di un continente che abbandonato che alla deriva
Un'Europa capace
Di offrire tre macchine nel nostro dibattito spesso non c'è di offrire alla Russia un riferimento guardate in un mondo che nei prossimi anni
Sarà sempre più un mondo tratta Rizzato dagli equilibri tra grandi aree continentali grandi paesi non è indifferente dove la Russia guarderà
Fra indifferente se guarderà Bruxelles guarderà a Pechino guarderà
L'Unione europea capace di costruire un rapporto con questo altro pezzo di Europa che non significa la banalizzazione che fa perno
E che dice che bisogna fare entrare la Russia domani mattina l'Unione europea perché cosa che non è possibile e tra l'altro insospettisce tutti quelli che stanno per entrarci
Che chiedono anche per affrancarsi da quelle cioè voglio dire no ecco
Teme ha colpito molto scusate questa dichiarazione mi colpì molto quando i giorni uscito un bellissimo articolo sulle Monti Bronislaw Geremek
è stato ministro degli esteri polacco uno dei più grandi intellettuali e storici polacchi io ricordo quando si firmo a Parigi tra l'atto di Parigi che fu l'atto propedeutico all'allargamento della NATO
E io partecipai a quella cerimonia a nome del governo italiano leggeremo e prese la parola
Disse
è la prima volta primo ministro polacco firma un accordo senza averne paura è sempre stata la storia di mille anni della Polonia aveva un senso quella frase e dice come compresso il problema il rapporto con questi Paesi
Siccome il tema della della libertà della democrazia connessa all'integrazione alla sovranità è un tema complesso tutto questo si tratta di affrontare e tutto questo ci dice ci porta anche a essere un'Europa capace di essere un interlocutore vero degli Stati Uniti io sono tra quelli che convinto
E siamo tanti credo che rapporto transatlantico ora Porthos la tesi con anche dopo la caduta del muro di Berlino non ho mai creduto che siccome caduto in mare il muro di Berlino rapporto tra Europa e Stati Uniti non sia più così state Giove prima lo è perché l'Europa e Stati Uniti sono le due principali potenze di questo mondo
Dal loro rapporto relazione positiva o negativa dipendono le sorti del pianeta tuttavia credo che abbiamo tutti davanti un problema ce l'abbiamo noi saranno gli americani
E cioè
Quella rapporto transatlantico per cinquant'anni è stato fondato su una cosa che non c'è più la percezione di un comune nemico nel momento in cui non c'è più quel comune nemico come rifondiamo questo rapporto il tema del rapporto con gli Stati Uniti non se dobbiamo essere più o meno amici noi per crediamo che queste
Rapporto di alleanza sia un rapporto di alleanza strategico ma va motivato perché la ragione prima che lo motivava è stata superata dalla storia sì allora ci sono altri temi
Che
Si tratta di affrontare possiamo noi e gli Stati Uniti insieme avere finalmente una strategia comune sulla sicurezza e la stabilità del mondo
I temi di una globalizzazione economica sociale più giusta e più equa sono un tema su cui trovare un'intesa non a danno dei paesi in via di sviluppo dei Paesi emergenti la riforma delle istituzioni sovranazionali e la costruzione di una governance globale può essere
Non come oggi ho motivo di conflitto ma un motivo di impegno comune de una cosa di più che ci consegna la crisi dell'Iraq
Se diciamo che ci vuole la globalizzazione dei diritti della democrazia e della libertà con quali strumenti lo perseguiamo
Questo è il tema che ci ha diviso in queste in queste di questo anno che abbiamo alle spalle tema della guerra preventiva al tema della dottrina Rumsfeld
Bene allora la questione io la la questione la metto così la questione la pongo così
Se non vogliamo che ci sia che la guerra preventiva sia l'unico modo per raffrontare affermare la democrazia dove negata
Siamo in grado di costruire una politica preventiva che abbia gli strumenti politici
Era affrontare questi problemi e questo è un altro tema che noi dobbiamo offrire dal rapporto con con gli Stati Uniti e come vedete sono molte le questioni io dico
Queste ho finito davvero queste l'orizzonte in cui noi vogliamo collocare l'Italia visto che siamo qui e viviamo nel nostro Paese oggi non è così io credo che
Debba essere definitivamente fugato un luogo comune che io non so come si è formato però se
E cioè che Berlusconi sarebbe un pessimo governante in Italia però quando si occupa di politica estera sarebbe meglio no è pessimo anche quando si occupa di politica
E lo dico no ma non lo dico sulla base di un pregiudizio lo dico sulla base di fatti perché è quella no perché quella strategia che noi qui abbiamo delineato non è la visione la strategia in cui questo governo sta collocando l'Italia
Se è vero come è vero che l'Europa è strategica bene il problema è scommettere su un salto in avanti nel processo d'integrazione noi siamo in presenza di una destra che ha fatto la scommessa è esattamente opposta in Italia perché abbiamo Bossi che dice che Bruxelles e Ford Columbia perché abbiamo Tremonti che si è incaricato di spiegare a tutti gli italiani che l'allargamento era meglio non farlo
Che è paradossale che lo dica al ministro dell'Economia ignorando che ci sono sessanta mila imprese italiane che lavorano in quel territorio che va da Trieste a Mosca
No Castelli che ha fatto di tutto per frenare lo spazio europeo di giustizia Berlusconi che da presidente in carica
Dell'unione europea quando incontrato il quindici Paesi presidenti delle Confindustrie europee gli ha spiegato che l'Europa era un impaccio è un ostacolo
è chiaro che se hanno questa idea in testa che hanno questa idea
Tutti tutti rischia che il nostro Paese stia ai margini nostro Paese non sia dentro gli orizzonti che deve essere cioè abbiamo letto tutti stamattina che Berlusconi finalmente a spiegare si è convinto che
L'euro è stato un buon affare per l'Italia ma sette giorni fa aveva detto esattamente il contrario aveva spiegato agli italiani lui e il suo ministro dell'economia che l'Euro era stato un danno per il Paese io trovo questo irresponsabile perché significa indurre nell'opinione pubblica valutazioni e giudizi sbagliati nel momento in cui l'Italia invece
Ancor di più deve scommettere sulla dimensione europea insomma essere consapevoli Italia un futuro Soro se si pensa in Europa ecco e questo è quello
Che noi non vogliamo fare il senso della nostra iniziativa è queste in queste due giornate non abbiamo messo a punto una strategia che non è soltanto la strategia di un partito che oggi
L'opposizione in realtà noi oggi abbiamo in questi due giorni abbiamo costruito su un pezzo di un'elaborazione di un partito che si propone di governare questo Paese ci proponiamo una politica estera
Proponiamo
Proponiamo una politica estera che faccia vivere l'Italia negli orizzonti giusti della globalizzazione dell'integrazione europea di un mondo che essendo sempre più interdipendente ha bisogno che ogni Paese
Faccia le sue scelte nella interdipendenza ma queste miliardi queste quando c'era la lira i mutui costavano tre volte quello che costano adesso insomma ma lei era subito la lira
Ecco è finito davvero tutti questi temi compagne e compagni ultimo minuto ci metto scusatemi la lunghezza tutti questi temi sono i tre mila nostra prossima campagna elettorale europea io vorrei che noi avessimo chiaro questo noi andiamo d'un passaggio elettorale importantissimo nel due mila quattro per l'Italia
Perché il due mila quattro sarà l'inizio di un triennio elettorale due mila quattro le amministrative e le europee due mila cinque le Regionali due mila sei le politiche se non prima
Veniamo veniamo dove le elezioni del due mila quattro si collocheranno dopo tre anni
Mi che la destra governa questo Paese dopo tre anni la testa presenta un bilancio particolarmente deludente come sappiamo tutti e quindi l'elezione europea rappresentano un passaggio decisivo
Io credo che noi dobbiamo fare di tutto però perché si colloca questo nesso così importante tra il futuro dell'Italia e l'Europa noi non andiamo a queste elezioni europee per usare impropriamente le elezioni europee per la politica interna italiana sarebbe un approccio sbaglia noi andiamo a queste elezioni europee per far prevalere in Italia una maggioranza di centro sinistra
Che consenta di avere nel Parlamento europeo l'Italia che crede in Europa che dimostri che c'è nel Paese una maggioranza di cittadini che vuole che l'Italia sia in Europa per affermare l'idea che ci vuole una guida politica in Italia che sia coerente con il far vivere questo Paese pienamente in Europa
Io credo che tutti questi temi che abbiamo discusso in questi due giorni che ho cercato di riassumere ci consentono di avere un discorso forte per parlare agli italiani e quindi io credo che possiamo guardare con grande Duce grande determinazione al passaggio delle azioni europea del due mila quattro che possono essere davvero l'occasione per dimostrare che l'Italia che crede in Europa è la maggioranza di questo Paese
Ma rileggo le stesse