"L'economia mondiale, un anno dopo. La politica economica verso la finanziaria" - organizzato da Confindustria (presso l'Auditorium della Tecnica, viale Tupini)
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Vittorio Mincato
CONFINDUSTRIA
Consigliere incaricato per il Centro Studi di Confindustria0:00 Durata: 5 min -
Giampaolo Galli
CONFINDUSTRIA
Direttore del Centro Studi di Confindustria0:05 Durata: 33 min -
Ignazio Angeloni
BCE
Banca Centrale Europea0:38 Durata: 13 min -
Paolo Onofri
professore
Ordinario di Programmazione Economica allUniversità di Bologna e fondatore e Segretario Generale dell'Associazione Prometeia0:51 Durata: 22 min -
Pier Luigi Bersani
DS
Deputato1:13 Durata: 18 min -
Renato Brunetta
FI
segue Eurodeputato del Ppe1:31 Durata: 16 min -
Renato Brunetta
FI
riprende -
Giulio Tremonti
FI
Ministro dell'Economia1:47 Durata: 22 min -
Antonio D'Amato
CONFINDUSTRIA
Presidente di Confindustria termina alle ore 13,062:09 Durata: 18 min
Signore e signori
Con un un grande piacere che dà l'avvio al seminario del Centro studi di Confindustria sulle previsioni macroeconomiche dando il benvenuto agli illustri ospiti che animeranno il dibattito oltre al ministro dell'Economia e delle Finanze professor Giulio Tremonti che ci dirà tra poco
L'onorevole Pier Luigi Bersani
E gli economisti professor Ignazio Angeloni Renato Brunetta e Paolo Onofri che non ne hanno bisogno di presentazioni
L'incontro di oggi inizierà come di consueto con la presentazione di Giampaolo Galli capo economista di Confindustria
E si concluderà con l'intervento del presidente Antonio D'Amato
Trascorso un anno esatto dai tragici
Avvenimenti dell'undici settembre
Dopo un iniziale ripresa nel primo trimestre di quest'anno
Che ci ha fatto tutti sperare che il peggio fosse ormai alle spalle
L'andamento dell'economia e della finanza è tornato a farsi incerto
L'attesa accelerazione ciclica stenta a realizzarsi e i mercati finanziari soprattutto quelli azionari
Sono caduti in una crisi profonda dopo gli eventi negativi in cui sono stati implicate numerosi grande impresa e soprattutto negli Stati Uniti
Avvenimenti che hanno scosso alle radici l'intero mondo capitalistico
Oggi
Abbiamo una buona occasione di ripercorrere gli avvenimenti recenti e soprattutto di fare il punto sul quadro economico mondiale
Possiamo ancora sperare in accelerazione della ripresa questa è la domanda ci facciamo secondo le valutazioni del nostro centro studi la risposta è affermativa anche se incertezza circa la sua intensità è molto grande
Quest'anno la crescita dell'economia mondiale sarà molto contenuta
Ma nel prossimo biennio dovremmo registrare un'accelerazione il qui traino sarà costituito come con dico un sonetto dagli Stati Uniti d'America
Ma anche l'Europa
Farà probabilmente la sua parte
Si tratta di un quadro previsivo soggetto e incertezze e rischi
Determinati in particolare dall'attuale situazione politico-militare
Che mantiene elevate le quotazioni del petrolio
Le quali preannunciano ulteriori rincari dei prodotti petroliferi
Le modalità e i tempi coi quali questa situazione sarà risolta potranno indurre a riconsiderare a rivalutare l'intero panorama economico nei prossimi mesi
Inoltre la situazione dei mercati azionari in special modo negli Stati Uniti
Resta quanto mai difficile ed è troppo presto per capire quanto la nuova regolamentazione della Corporate Governance sarà in grado di restituire fiducia ai mercati
Vanno inoltre ricordate le difficoltà che stanno attraversando diverse economie emergenti in particolare quelli latino americani
Le quali possono sempre degenerare in profonde crisi economico e finanziario
In Italia i dati relativi al primo semestre indicano una crescita modesta inferiore la già ridotta crescita degli altri Paesi europei dovute in particolare la debolezza dei consumi e la caratterizzazione del nostro made in Italy
Che essendo poco orientato ai beni capitali lì alle alte tecnologie
Si è giovato meno della ripresa della domanda internazionale
è atteso per l'anno prossimo un ritmo di sviluppo più adeguato il nostro potenziale produttivo e perciò oggi assume grande importanza il dibattito che si svolgerà qui attorno alle linee di politica economica del paese
Il rapporto del Centro studi contiene anche un capitolo dedicato al federalismo fiscale tema di grandissima attualità
Lo studio analizza e l'attuazione della riforma costituzionale i primi risultati dell'autonomia fiscale
Anche in confronto con la situazione degli altri Paesi dell'OCSE
Discutendo dei problemi aperti
Esso stimola una riflessione sul tema senza pretendere di porre la parola conclusiva alle varie questioni
Poter terminare verso l'una pregherei tutti i nostri ospiti di contenere il loro intervento entro i dieci minuti
Ringrazio tutti i partecipanti all'incontro e do la parola Gian Pietro Galizzi
Dunque io come al solito procederò per flash rinviando per gli approfondimenti e al rapporto che è stato distribuito
La brevità è particolarmente rilevante al momento in cui devo vorrei presentare sia diciamo i flash sulla parte congiunturale e di previsione e si è anche quelli che sci appaiono come punti centrali e riguardo al messo non tanto al federalismo in sé malmesso fra federalismo o transizione al federalismo e conti pubblici dell'Italia
I primi flash riguardano per l'appunto la situazione
Congiunturale
Qui abbiamo i dati della produzione industriale dal novantaquattro agli ultimi mesi disponibili
Per Stati Uniti area dell'Eur ritaglia guardando gli Stati Uniti guardando questo grafico sembrerebbe che gli Stati Uniti insieme ripresa e invece che la situazione sia più incerta nell'area dell'euro in cui le cose sono più o meno piatte forse ancor più in Italia e guardando meglio gli indicatori anticipatori qui abbiamo per esempio il clima di fiducia negli Stati Uniti di famiglia era linea bianca e d'impresa della linea gialla
Si vede chiaramente quello che successe accertato una forte ripresa della fiducia dopo l'undici settembre che è stato un grande successo in particolare degli Stati Uniti
Però i dati più recenti sono in flessione quindi negli Stati Uniti ha in flessione sia la fiducia delle famiglie sia quella e delle imprese
In Europa
Queste tu ulteriore grafico la ripresa dei primi mesi dell'anno è stata più modesta che negli Stati Uniti anche qui gli ultimi dati sono in leggera flessione il fatto certo è che per entrambi questi indicatori di fiducia delle famiglie fiducia dell'impresa e siamo su livelli molto bassi
L'altro indicatore importante è quello della degli ordini delle intese
Sono basati sono statistiche basate su sondaggi presso le imprese
In Europa c'è una certa ripresa di ordini dall'estero essenzialmente dalle aree che sono in ripresa che sono un po'gli Stati Uniti il far East la Russia i Paesi dell'Europa centro orientale
Ma rimaniamo su livelli molto bassi se guardate
Gli ordini totali sono praticamente piatti e significa che gli ordini dall'interno sono in flessione negli ultimi dati e
Il rallentamento del due mila uno due mila e due così come il boom degli anni novanta molto legato agli andamenti della Borsa
Dal picco della raggiunto nel corso del due mila ad oggi le perdite sui mercati principali sono state nell'ordine del trenta per cento e più sia in Europa che negli Stati Uniti
Ad agosto se guardate l'ultimo ultimissime virgole di questo grafico sembrava che la caduta della Borsa si fosse fermata forse anche per merito dell'arrivo della riforma bus della colpa governance nel corso del primi dieci giorni di settembre le cose sono nuovamente un po'peggiorate quindi ancora un po'difficile dire quale sia la direzione che prenderà nei mercati in una situazione nella quale però ci sembra che l'andamento di Borsa agli andamenti delle Borse siano cruciali per il clima generale di fiducia
Il cambiamento di clima e di previsione fra la primavera scorsa
E oggi
E colto in maniera estremamente chiara da questi grafici sui tassi a tre mesi fino ad oggi qui abbiamo i grafici i dati sui tassi a tre mesi e poi le aspettative sui tassi a tre mesi
Così come sono misurate dalla cura per scadenza ove i futures sui tassi vedete che ancora a maggio di quest'anno sia negli Stati Uniti sia nell'area dell'euro c'era
Un'aspettativa di forte rapida difesa dei tassi di interesse e quindi ci si aspettava
No misure restrittive da parte delle banche centrali sia dell'affetto e della BCE
Se prendiamo gli ultimi dati le curve per scadenze sono o che ha che negli Stati Uniti o addirittura in leggera discesa nell'area dell'Euro il che riflette chiaramente una situazione molto diversa dal punto di vista congiunturale e delle prospettive di ripresa delle economie
Prevediamo condividendo l'opinione dei mercati che i tassi ufficiali rimarranno sugli attuali attorno agli attuali livelli sino a che nel corso del due mila e tre la ripresa non sarà chiaramente avviata
Va però detto che il costo del denaro
Per le impresa è un po'più alto di quello che ci si potrebbe aspettare sulla base dei tassi ufficiali o dei tassi sui titoli pubblici questo perché lo spread qui avete lo spread sui fari tassi che incorpora Bonds tipo lei e i titoli di Stato lo spread aumentato un po'sia perché la recessione ha reso più fragili nell'opinione dei creditori le imprese sia per via degli scandali finanziari
Veniamo all'Italia
Qui avete indicatori di fiducia delle famiglie la linea bianca e delle imprese
Vediamo prima le imprese
Anche in Italia abbiamo avuto una buona ripresa dopo l'undici settembre ma gli ultimi dati sono incanto
Come forse un po'più che nell'area dell'euro perché gli ordini sostanzialmente non stanno andando bene
La fiducia delle famiglie aveva retto benissimo
Alla all'undici settembre
Ma è letteralmente crollata nel corso di quest'anno credette la caduta
Da un livello storicamente alto rispetto ai livelli di questa serie a uno dei livelli più bassi degli ultimi anni i consumi sono fermi ce lo ha confermato ieri l'Istat
L'impressione è che qui ci sia un affetto euro changeover perché sia insomma notevolmente forte la gente tutti noi percepiamo un'inflazione molto più alta di quella che misura listate quindi tendiamo a fare attenzione agli acquisti
Questo non è successo solo in Italia è successo anche in altri Paesi europei è un fenomeno che cerchiamo di analizzare studiare nel rapporto che
Gli è stato dato a nostro avviso diciamo l'inflazione è giusta è quella che misura vista
Per vari motivi
I consumatori percepiscono un'inflazione più elevata per vari motivi che hanno anche fare essenzialmente con la tipologia di beni
Che sono rincarati di più è con Labanchi abilità dei rincari fra diversi tipi di bene
Ma quale che sia diciamo la verità oggettiva per così dire ai consumatori quello che conta è quello che percepiscono i consumatori in termini poi gli effetti sui consumi e quindi non vediamo
Vediamo un andamento molto basso dei consumi
Dato questo andamento dei consumi non stupisce che
Di ordinativi
Dall'interno
Per l'industria nazionale
Vedette della linea gialla qui
Siano piatti o addirittura negli ultimi dati in leggera flessione
Come avviene anche per l'Europa abbiamo ordini dall'interno che sono piatti e flessioni ordinò inflessioni ordini dall'estero diciamo gli elementi positivi riguardano invece gli ordini dall'estero
Dati questi elementi e gli altri indicatori congiunturali
Che sono a disposizione prevediamo per quest'anno un tasso di crescita medio molto basso dello zero virgola sei per cento
Vorrei dire che ciò comporta una qualche ripresa nel terzo e quarto trimestre perché i tassi di crescita che abbiamo avuti nei primi due trimestri sono stati praticamente zero quindi la abbiamo qualche ragionevole motivo per pensare che i tassi cresce il terzo e quarto trimestre anziché zero zero uno Parma diventino numeri positivi nell'ordine di zero cinque zero sei zero sette solo così
Si può fare un tasso ricrescita medio dell'anno nell'ordine dello zero sei per cento
Per il due mila e tre prevediamo una crescita del due virgola due per cento per l'Italia
Perché riteniamo che una ripresa sia ancora possibile malgrado il probabile malgrado questi dati molto incerti che abbiamo visto
Ma uno perché abbiamo sostanzialmente fiducia negli Stati Uniti
Due perché vediamo segni concreti di ripresa del commercio internazionale trainato soprattutto dalla situazione nel far East
Te perché le politiche monetarie come ho detto riteniamo che rimarranno espansive poi perché sono state espansive sino ad oggi
Chiaramente tutto ciò andrà in qualche modo rivisto alla luce di quello che succederà
Fra Stati Uniti Iraq degli schieramenti che si determineranno di ciò che succederà al prezzo del petrolio al dollaro
Tecnicamente nostre squadre costruito su una ipotesi di petrolio sui venticinque ventisette dollari fino ai primi mesi del due mila e tre e poi scendere da ventitré dollari
E su un cambio del dollaro stabile poco sotto la parità con l'euro chiaramente queste sono variabili che in questo momento
Sono estremamente incerto
Ovviamente anche le previsioni per l'inflazione dipendono da queste stesse variabili internazionali
Oggi
Come vedete in questo grafico Italia Linea Gialla siamo al due virgola tre per cento quasi un punto al di sotto del picco toccato dall'inflazione nei primi mesi dell'anno scorso del due mila e uno
L'inflazione e dunque scesa non è vero che non è scesa non è vero che è aumentata l'inflazione anche se
Sicuramente scesa più lentamente di quanto non si prevedesse per via di vari fattori il maltempo il changeover il nuovo aumento del petrolio
Per quest'anno l'inflazione media ormai pressoché certo sarà attorno al due virgola quattro per cento
Per il due mila e tre dipende oltre che da ecco dal quadro internazionale anche ovviamente da come verranno rinnovati il molti contratti di lavoro che sono in scadenza
Noi abbiamo una previsione tendenziale
Che è uno e otto per cento ma riteniamo che l'uno e quattro per cento l'inflazione programmata
Non sia impossibile una riduzione di un punto il più da un anno all'altro nell'ordine delle cose si è verificato varie volte nel passato ma il punto è che queste cose non accadono da sole bisogna farsi che accadono
è evidente che se tutti dicono che l'inflazione programmata e realistica allora da venti di dal davvero diventa irrealistica
In un meccanismo virtuoso a noi sembra che rinnovi contrattuali che si facciano sulla base dell'inflazione programmata e allora su questa inflazione programmata finiscono per convergere
Le aspettative e comportamenti concreti di tutti gli operatori economici se si dice che quel numero è irrealistico l'unica cosa certa è che intanto partono i pezzi
Poi per i salari si vedrà
Se recuperano avremo solo più inflazione meno competitività quindi un po'meno sviluppo e alla fine ha redditi reali più bassi per tutti
Conti pubblici
Sappiamo bene che da noi così come in Francia e Germania e Portogallo ci sono problemi
Questa tabella che avete qui cerca un po'di spiegare cosa è successo l'impressione che ci sia molta confusione sulle origini dei problemi insomma qui c'è un problema
L'unica cosa certa che ne conosciamo su quello che è l'indebitamento netto della piana che è l'aggregato rilevante per il Patto di stabilità l'unico dato certo è quello che riguarda il due mila euro
Si era annunciato il buco un anno fa poi si è detto che il buco non c'era più
A gennaio di quest'anno si stimava che il disavanzo del due mila e uno fosse stato nell'ordine dell'uno e uno uno e due per cento dati non ufficiali stime
Stime della ragioneria stime condivise dagli economisti quindi
A marzo del due mila e due lista è uscita con la prima
Col primo consuntivo ufficiale all'uno virgola quattro per cento poi rivisto per via di correzioni sulla spesa sanitaria all'uno e sei una sette per cento a giugno del due mila e il Tour
Poi è arrivata la decisione della Eurostat in merito alle cartolarizzazioni che ci ha della quale il minimo che si possa dire che è stata un tantino tardiva insomma che ci ha portato al due virgola due per cento
Se a questo due virgola due per cento aggiungo le una tantum del due mila uno poppate da Visco popoli fatte da Tremonti per rimediare
Arrivo a un disavanzo al netto delle una tantum ma del due virgola sette per cento a me sembra che questa sia l'eredità diciamo del due mila e uno
Il modo migliore diciamo per dire che cosa è successo nel due mila e uno purtroppo c'è stato un fortissimo ritardo nel percepire questa situazione Rea
Cosa possiamo dire sul due mila e due ma consentitemi di dire anche un po'genericamente che quello che sappiamo è che al netto delle una tantum il disavanzo di quest'anno andrà un po'peggio
Al più come forse un po'peggio del due mila e uno per via del peggioramento della congiuntura l'anno scorso il PIL era cresciuto del Lione otto quest'anno cresce dello zero sei tutti lì
E per via dei bassi utili
Fatti già nel due mila e uno dalle intese rispetto al Duemila una riduzione degli utili secondo i dati di Mediobanca c'è stata una riduzione illude gli utili nell'ordine del cinquanta per cento in crampi gran parte dovuta minusvalenze
Sulla Borsa
Che hanno portato al crollo dell'autotassazione dell'IRPEF dica
A al luglio scorso
Quello che sappiamo l'altro dato che conosciamo che c'è stato un fortissimo aumento
Del disavanzo del fabbisogno del settore statale che concetto diverso dall'indebitamento della piana che in qualche modo una qualche relazione dovrebbe avercela con l'indebitamento
Nei primi AN mesi otto mesi di quest'anno
La nostra
Previsione che noi crediamo che il governo ossia contenendo la spesa come ha iniziato a fare nei giorni scorsi sia con le cartolarizzazioni che sono già in cantiere
Possa riuscire a contenere il disavanzo di quest'anno entro l'uno virgola otto per cento del PIL uno zero sette in più utili quello che il l'obiettivo la previsione del DPR
Per il due mila e tre ci sembra che il con una manovra nell'ordine dei venti miliardi di euro si possa arrivare
All'uno virgola quattro per cento
Cioè un po'più dello zero otto previsto nel DPEF nel Patto di stabilità aumento nel programma di stabilità dell'Italia
Essenzialmente per via della minor crescita e ne prevediamo rispetto al governo e per via del trascinamento del due mila e due sul due mila tre che a sua volta in qualche misura è dovuto a trascinamento del due mila e uno sul due mila due perché ora il punto di partenza peggiora tutto il sentiero almeno di dare una svolta
E qui freddamente terminerei la parte congiunturale
Per dire qualcosa sul tema
Conti pubblici e federalismo che a noi pare sia una delle questioni cruciali che deve essere affrontata anche in vista della legge finanziaria ed
Ma
Non mi soffermo sui molti dati che ci sono nel rapporto perché la cui lettura consiglio ci sono moltissimi dati su quanto spendono quanto tassano agli enti decentrati
Anche in un'ottica di confronto con altri Paesi sui problemi della delle risorse da trasferire sui problemi della perequazione perché su queste cose si tratta di fare dei conti
Vengo a quelli che ci sembrano un po'i punti cruciali
Per avere un'idea della come dire della difficoltà della situazione conviene partire
Dalla riforma del titolo quinto della Costituzione
Qui abbiamo fatto un'estrapolazione di due articoli di alcuni commi di alcuni articoli e me ne scuso con giuristi e costituzionalisti si sa bene che le estrapolazioni si prestano Povia
Signora Ebe leggerli tutti insomma voglio cogliere un po'quelli che mi paiono i punti principali articolo centoquattordici nel vecchio testo si diceva la Repubblica si riparte in Regioni Province e Comuni
Nel nuovo testo si dice la Repubblica è costituita dai Comuni dalle Province dalle città metropolitane dalle Regioni e dallo Stato quindi lo Stato sullo stesso piano di tutti gli altri articolo centodiciannove
Le Regioni hanno autonomia finanziaria vecchio testo nelle forme e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica virgola eccetera
Nuovo testo i Comuni Province Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrate e dispense punto sul significato di questi articoli messi insieme anche agli altri
I giuristi discutono credo che sia opportuno discutere seriamente di queste cose voglio soltanto far notare qual è l'interpretazione che
Le regioni e i comuni danno di questi due commi di questi due articoli a
Leggo da un documento recente della conferenza dei presidenti delle Regioni
Che
Base a questa dalla nuova Costituzione vige il principio che le Regioni sono e qui coordinate allo stato e altrettanto dotate di potere legislativo
Si parla di principio il metodo del confronto fra Stato e regioni per il raggiungimento dei comuni obiettivi nel quadro del Patto di stabilità
Si parla di raccordo in sede di Conferenza Stato Regioni e non di legge dello Stato come fonte sostitutiva di regolamenti e circolari che non sono più non sarebbero più consentiti e ovviamente da parte di ministeri
Nei confronti di enti che sono e qui ordina chi Allo stato i Comuni sostengono la stessa cosa sostengono di avere pari dignità costituzionale rispetto allo stato
Sostengono che lo Stato non può imporre gli obiettivi di finanza pubblica coerenti con il Patto di stabilità con l'Europa eccetera ma si deve andare alla ricerca di meccanismi condivisi
Di compartecipazione corresponsabilizzazione piuttosto che un'imposizione da parte
Dello stato
è evidente che in queste condizioni il controllo della finanza pubblica di quello che spendono gli enti decentrati molto difficile così come molto difficile
Tra l'altro in una situazione in cui come documentiamo nel rapporto l'ottantacinque per cento della spesa per investimenti fa capo non più allo Stato mare giorni enti locali è molto difficile coordinare pare grandi investimenti infrastrutturali
Forse l'idea di del ministro Tremonti di fare una S.p.A. che per definizione non è né statale nel locale ma degli azionisti forse è l'unica possibile per uscire da questa situazione di difficoltà per quello che riguarda le infrastrutture
Tanto più che
In base all'articolo centodiciassette le opere pubbliche vedete qui elencate per ultime sarebbero competenza esclusiva delle regioni il che
In qualche modo un deduzione che si ricava saldo perché come sapete il principio generale che le materie che non sono esplicitamente
Affidate alla competenza dello Stato sono a saldo di competenza delle regioni
C'è poi una lunga lista
Notate che qui c'è commercio l'industria l'artigianato l'agricoltura fra le materie di
Potestà legislativa esclusiva delle Regioni c'è poi una lunga lista di materie concorrenti
Fra le quali cito il lavoro la salute distruzione la previdenza complementare
E Sin ancora date l'ultimo punto il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario
Il che debbo dire
Particolarmente strano per il fatto che uno ci si aspetta aspetta aspetta che il coordinamento sia fatto da un coordinatore qui è una sorta di autocoordinamento
Della finanza pubblica
Non si capisce alla fine Chicco ordini ma in ogni caso su tutte queste materie chiaro che c'è un problema chi decide
Come si decide ossia con quali procedure come si di rimando le controversie qui in alla prossimo
Prossima slide se mettiamo in evidenza alcuni punti che di un ingombri un recente intervento del Presidente del Senato solo un ruolo della Conferenza Stato Regioni
Presidente Senato dice le Regioni mirano a raggiungere un accordo non si contenta no più di partecipare per così dire ma mancano i luoghi della mediazione politica istituzionale
Fra enti che hanno potestà di fare delle leggi e che hanno pari dignità costituzionale
La Corte costituzionale sarà investita da un contenzioso che rischia di paralizzare e di trasformarla successivamente in un organo quasi legiferante
Presidente Senato parla poi di rischio di svuotamento del Parlamento stretto fra la contrattazione preliminare Stato Regioni Autonomie perché tutto deve passare di lì
E la mancanza di strumenti per risolvere il rebus destinati a giudizio della Corte mancanza di strumenti proprio perché come fa il Parlamento a legiferare su materie che sono di competenza non esclusiva sua o esclusiva delle Regioni
Sullo sfondo dice il presidente del Senato intravede il pericolo di un passaggio da un federalismo cooperativo quale si voleva ad uno conflittuale o consociativo
In teoria ovviamente riconosciamo io ne sono profondamente convinto illa a federalismo può può portare dei vantaggi in termini di maggiore rispondenza alle esigenze locali di concorrenza costruttiva fra Regione e di responsabilità responsabilizzazione finanziaria di politici e cittadini
Ciò richiede tuttavia una chiara distinzione di competenze e vincoli di bilancio molto stringenti ci
Negli ultimi anni molti paesi sia paesi sviluppati sia paesi in via di sviluppo hanno apprezzato la scelta di andare verso il federalismo
Ci sono molti studi specialmente della Banca mondiale dell'OCSE e del Fondo monetario che mette in evidenza quali sono
I rischi in cui molti di questi Paesi sono cadute un primo rischio è quello che cresca il totale della spesa quindi della pressione fiscale
Vi è poi il rischio di complicare le norme sovrapponendo Diversi stratificando diversi livelli di normazione del rischio di una maggiore esposizione alle pressioni di interessi particolari
Sì è renderlo generalmente più complicati processi decisionali ad esempio in materia di riforma fiscale che cosa può sostituire l'IRAP questo diventa un problema complicatissimo in un ordinamento federale
Grandi opere l'abbiamo già detto
Si pone infine un problema di perequazione che da un lato è necessaria specie quando ci sono grandi divari di sviluppo ma dall'altro rischia di essere
Se eccessiva rischia di essere un po'disincentivante rispetta la responsabilizzazione del degli amministratori locali
A
I soldi a un enorme letteratura vi sono grandi molte evidenze sono state portate su ognuno di questi punti a proposito di diversi Paesi mi limitò a un punto
Come dire non è
Che sta nella prossima slide che abbiamo approvato ammettere su un grafico
Illa grado di decentramento di diversi Paesi e la pressione fiscale complessiva si possono fare mille osservazioni su come dire una semplice correlazione che non tiene conto di molte cose
Qui abbiamo cercato almeno di tenere conto come dire del fatto che ci sono Paesi Stati Uniti Svizzera Canada che hanno proprio sistemi economici che sono molto diversi dal nostro
Una qualche evidenza che
Possa esserci una relazione positiva fra grado decentramento qui abbiamo preso la misura delle entrate e pressione fiscale c'è naturalmente
Io lo metterei più che come un fatto come un rischio un rischio che peraltro si sta avverando in questi giorni nella rapporto troverete tutti i dati sugli aumenti di tassazione decisi da intimo Calì e e dalle Regioni
Prossima slide nel rapporto
Abbiamo riportato alcune stime alcune nostre alcune di altri
Su quanto potrebbe costare la riforma del Titolo quinto in termini di risorse che lo Stato prevede devolvere a Regioni ed enti locali
C'è una stima di cinquantasei miliardi di euro per il Titolo quinto c'è una stima di ulteriori quarantuno miliardi di euro
Se passa se passa la legge Bossi
Ci sono poi le stime sull'entità della perequazione
Fatte sui dati due mila uno è in senza tenere conto degli unte quindi su dati due mila uno che non tengono conto per definizione diciamo degli ulteriori trasferimenti che dovranno essere fatti
Alle Regioni sulla base del titolo quinto si parla di trasferimenti all'ordine di sei miliardi di euro Ingram parte diciamo le regioni che dovrebbero erogare questi fondi sono sostanzialmente la Lombardia
E il vento
Quali conclusioni trarrebbe qui se non ci sono cifre enormi
è chiaro che mettere ordine a questo processo di trasferimenti e redistribuzione di risorse è una sfida formidabile
Non abbiamo ricette semplice problema stranamente complicato ma ci sembra di poter dire due cose insomma due piccole certezze ci sembra di averle
La prima che lo Stato in particolare il ministro dell'economia
Non può rinunciare o meglio deve continuare a controllare non solo i disavanzi degli enti decentrati ma anche la loro pesa
Ciò specialmente sino a quando lo Stato rimarrà il pagatore di ultima istanza
Non so quando cesserà di essere il pagatore di ultima istanza come peraltro è previsto dalla riforma del titolo quinto ma comunque fino a che è lo Stato che alla fine paga lo Stato non può rinunciare a controllare
Due il disegno di legge La Loggia che dovrebbe portare attraverso un lungo processo
Alla definizione di quelli che dovrebbero essere i principi fondamentali dell'ordinamento cui tutti dovrebbero essere sottoposti
Quindi il disegno di legge La Loggia e il cosiddetto processo di styling del titolo quinto non possono a nostro avviso portare a modifiche marginali
Sembra che si richieda un ripensamento accatto della logica dell'intero sistema quindi non è per ora ci limitiamo come dire a suonare questo campanello d'allarme dire bisogna ripensare il sistema altrimenti corriamo dei rischi mi pare molto seri sotto il profilo
Della spesa pubblica sotto il profilo della pressione fiscale sotto quello dell'efficienza complessiva del nostro sistema di governo
Ringrazio concluso grazie
Come primo degli intervenuti credo che sia doveroso da parte mia oltre che gradito esprimo l'apprezzamento per la relazione che è stata presentata da Giampaolo Galli ricca di dettaglio Chiara al tempo stesso nei suoi contenuti
La Confindustria c'è abituato già da diverso tempo a relazioni di alto livello e credo che questa relazione sia pienamente in questa tradizione positiva
Le valutazioni e i numeri che sono stati esposti e che stanno nel rapporto sono secondo me in larga parte condivisibili e penso soprattutto all'area dell'euro che evidentemente
La cosa che interessa maggiormente la Banca centrale europea
I numeri che abbiamo visto sono gli stessi che la Commissione ha già qualche giorno fa in parte cominciato a diffondere e sono non del tutto dissimili non dissimili da quelli che stanno in questo momento sulle nostre scrivanie di Francoforte quindi i miei commenti sono dei commenti a margine di una relazione il cui contenuto in larga parte condivido
La prima cosa che
Secondo me vale la pena di mettere in evidenza e qui forse un accento un po'più forte di quello che ha dato che alle che la economia internazionale negli ultimi dodici mesi ha reagito a una situazione di crisi potenzialmente molto grave in maniera brillante
In scena ricche poco meno di dodici mesi fa venivano considerati come plausibili gli stessi scenari che sono stati esposti in Confindustria venisse nel seminario di autunno
Erano scenari in cui crisi pesanti sia dal punto di vista politico sia soprattutto dal punto di vista economico vi erano possibili nulla di questo si verificherà
Nonostante che da allora ci sia stata una guerra ci sia stato un ulteriore aggiustamento dei valori di Borsa l'abbiamo visto nei grafici
Praticamente equivalente a quello che c'era già stato allora del Picchi di un altro venti per cento circa sia negli Stati Uniti sia in Europa crisi finanziaria in America latina su una serie di fatti forti che potevano creare molte più difficoltà all'economia mo'viale nel suo complesso di quello che effettivamente hanno creato oggi discutiamo se l'economia del mondo crescerà nel due mila e due del due quattro comici Confindustria
O del due tre ore duecento discutiamo sostanzialmente di Decima
Qui un'annotazione positiva per il complesso dell'economia
Secondo me la ragione di questo è in larga parte nella capacità di risposta e di ripresa della economia americana sia della politica economica americana sia dell'economia
Privata diciamo così con mia reale
L'economia americana realisti da diversi anni è meno ciclica che in passato e meno reattiva I disturbi che provengono dal mercato finanziario che tra un'economia più stabile parte per il trasferimento verso servizi in parte per altre ragioni
La ricerca sta lavorando su questi temi con una risposta completa non c'è
La politica economica americana ha reagito nel due mila uno al rallentamento che già si verificano poiché alla crisi determinata dal gli attentati in maniera molto veloce brillante di nuovo credo che l'aggettivo sia giustificato sia la politica monetaria che ha risposto con un rallentamento sia la politica fiscale cosa ha fatto la politica fiscale fino alla fine
Guardano momento
Gli Stati Uniti dopo aver raggiunto con uno sforzo pluriennale di bilancio una situazione debitoria
Pari a circa il sessanta per cento rapporto fra debito e PIL negli Stati Uniti è seria per circa il sessanta per cento e avendo raggiunto un saldo di bilancio in parità o il lieve avanzo ha lasciato di fronte al rallentamento economico funzionare gli stabilizzatori automatici apprese interventi discrezionali lasciando in questo modo aumentarle il suo disavanzo di bilancio da zero circa o da lire avanzo fino a valori che oggi stimiamo per il due mila e due mila tredici e per due forse qualche cosa in più
Quindi diciamo potremmo quasi definire la con la boutade una applicazione da manuale del Patto di stabilità e crescita patto che evidentemente gli Stati Uniti non hanno firmato ma in relazione ai principi del quale sostanzialmente si attengono
Vogliamo rapidamente all'area dell'Euro e qui diciamo lei degli accenti un pochettino più preoccupati degli Alice ha manifestato sono secondo me pienamente giustificati quello che stiamo vedendo in questo momento è una impasto della ripresa né una recessione né una crescita zero ma una cessazione del ritmo di crescita
Della ripresa a quegli indicatori del primo trimestre ci avevano ci avevano fatto sperare che anche i dati di area euro di contabilità nazionale per il semestre ci avevano ha fatto ritenere forse plausibile
Secondo trimestre l'area euro zero tre diciamo in lieve del rito dico riduzione rispetto alla cifra giusta del primo
Credo che vale la pena di mettere evidenzia un effetto positivo nella composizione della crescita della reo nel secondo trimestre c'è quello che vediamo è un passaggio la come Trenet crescita da i consumi pubblici Hillary la variazione negativa le importazioni alla domanda interna su dei consumi quindi un un fenomeno diciamo di espansione della della della ripresa a quelle componenti finali della domanda che sono quelle che devono ripartire se poi nella ripresa effettivamente si sviluppa quindi questo è un dato secondo me
In un quadro che giustifica il punto qualche preoccupazione ma un dato positivo
Le cifre dell'anno difficile dire Bragaglia se ci diceva presentato uno zero nove per l'area dell'euro in corsa due mila e due
Se gli ultimi indicatori si avvalora Arsenio addirittura si aggravasse dovrebbe essere ancora forse un pizzico di meno di questo zero no ma insomma se non siamo lontani da qui
In prospettiva e questa è la cosa più importante le condizioni di cresce l'euro sono positive
E questo dipende naturalmente non solo gli aspetti internazionali il commercio internazionale dovrebbe riprendere come tutti prevedono su valori di crescita storica manca l'assenza nell'area dell'euro di squilibri finanziari Bilancia dei pagamenti
La situazione debitoria sulle stellare l'euro non contiene quegli elementi di squilibrio che invece per certi versi la economia americana possibile vi sono le condizioni favorite anche da condizioni monetarie ci torno fra un minuto
Positive nei confronti dal preciso tutte le condizioni per una riavvio della ripresa nell'area dell'euro a condizione naturalmente che si confermino le attuali aspettative di stabilità dei prezzi degli operatori e che gli operatori mantengano fiducia sulla continuazione del processo di riequilibrio delle finanze pubbliche
Per i Paesi membri soprattutto dei Paesi maggiormente indebitati
Sull'inflazione brevissimamente beh gli andamenti dell'ultimo biennio non sono soddisfacenti o non sono del tutto soddisfacenti a nostro avviso ci sono luci e ombre nell'andamento dell'inflazione
La cosa principale positiva secondo me è il fatto che le aspettative sembrano sotto conta
Però che sono le aspettative gli andamenti effettivi sono stati meno positivo
Sono stati meno potere ho avuto due anni d'infrazione dopo in effetti è stato superiore al due per cento
Per una serie di Shock prima le energie dai riprese alimentare cedesse ma di fatto l'inflazione
Ci sono dei miglioramenti negli ultimi mesi ci stiamo muovendo verso un valore del due per cento per il resto dell'anno
Anche qui il rapporto Confindustria lo mette in evidenza sono due elementi importanti nell'inflazione che voglio sottolineare il primo è che l'inflazione dei servizi nell'area euro cresce Giada un diciotto mesi o più l'inflazione i servizi è superiore che negli altri settori
Soprattutto dell'industria al netto dell'Energia quindi assistiamo un poco il fenomeno di divaricazione fra inflazione dal servizio inflazione dell'industria diciamo così che già in alcuni Paesi fra cui l'Italia si era visto in passato questo in una stazione di domanda bassa questo
Diciamo segnala problemi dall'atto della concorrenzialità in determinati settori dei servizi
E dall'altro secondo problema in parte galline accennato che la percezione dell'inflazione più forte inflazione effettiva cioè la gente si aspetta o credo percepisce una serie di ragioni anche psicologiche che l'inflazione sia più alta di quanto segnalato dalle statistiche
Alcune delle indagini che abbiamo in Europa per esempio segnala un dato imporre interessante cioè che c'è una certa correlazione fra quanto le persone sono confuse o hanno difficoltà ad adeguarsi alla nuova moneta e quanto più alta è la loro percezione di inflazione in questo avvalora la tesi che una buona componente di questo è psicologica e non reale non per questo meno importante
è importante essenziale che questi aumenti di livello dei prezzi in alcuni settori non diventino aumento dell'inflazione in tutti i settori e quindi non si trasferiscano perfetti rincorsa o sui salari o su altri tre questo è una condizione essenziale perché il fenomeno rimanga sotto controllo ansie mal favorire maggiore concorrenzialità lo dicevo poco fa nei in alcuni settori dei servizi
Chiudo in mezzo minuto sulla politica monetaria
Rapporto Confindustria dedica alla politica monetaria tre delle sue centosessantacinque pagine spero che questo non segnali scarso interesse per l'argomento ma anzi semmai forse approvazione per quello che viene fatta a ci sono due tre o tre i dati che possono aiutarci a capire cosa sta succedendo dal novembre del due mila uno la Banca centrale europea non ha cambiato i suoi tassi di riferimento che rimangano altre e venticinque per cento termini reali con i dati inflazione abbiamo appena visto ci troviamo su livelli dell'uno uno e mezzo per cento
Circa per l'area dell'euro nel suo complesso ponete sono delle diversità fra Paese e Paese questi sono datti che indicano che il costo del denaro nell'area dell'euro
Siete mi nominale sia reali rimane molto contenuto
In termini storici
Al tempo stesso se guardiamo le condizioni della liquidità quindi della diciamo più delle quantità e del costo abbiamo un'indicazione analoga celle quelle condizioni la ripida nell'area sono nel complesso accomodanti favorevoli lo vediamo dei dati di moneta
Sicuramente questa indicazione non è contraddetta da la forte decelerazione che c'è stata negli ultimi tempi nei prestiti delle banche forse qualcuno lo avrà notato
In Italia ma in tutta l'area tutti quasi tutti i Paesi dell'area questi bancari si sono ridotti in termini tasso di cresce notevolmente siamo andati a guardare questi dati attentamente e la nostra conclusione è che non siamo assolutamente in presenza di un credit crunch di una restrizione dell'offerta di liquidità da parte delle banche ma di una spontanea naturale riduzione della domanda di credito da parte degli operatori da questo discende il giudizio complessivo finale a mio avviso che la politica monetaria in questo momento un orientamento che è pienamente compatibile con la prosecuzione anzi con l'accelerazione che la ripresa economica nell'area dell'euro grazie
Grazie professore Angeloni chiede ora l'intervento dell'OCSE non offra
Cercherò di contenere il mio commento nell'arco dei dieci minuti assegnati e credo non non sarà difficile perché condivido dive delle opinioni e delle valutazioni quantitative che sono state espresse vorrei semplicemente da un lato enfatizzare alcuni aspetti che di frode quali ci troviamo e che così marcano le differenze rispetto a a un anno fa in realtà noi stiamo vivendo un rallentamento e data da due anni non ce n'eravamo accorti o perlomeno dalle cose che vengono dette si presume non ce ne fossimo accorti
Poi è intervenuto l'undici settembre e a quel punto abbiamo cominciato a vivere a fasi alterne a cadere sbandate contro sterzate rispetto alle sbandate per cui abbiamo vissuto un prima fase dopo l'undici settembre che possiamo chiamare di economia della paura vale a dire pensavamo di andare peggio di quanto effettivamente stava andando poi abbiamo vissuto una fase di economia del rimbalzo
Ovvero credevamo di andare meglio di quanto effettivamente stavamo andando e ora siamo in una fase potremmo chiamarla per usare questo linguaggio non certo da economista ma semplicemente colorito
Economia della delusione ovvero
Ovvero non sappiamo dove andiamo dove stiamo andando
E questo lo si desume anche facilmente dai grafici che trovate nel rapporto di Confindustria e sufficiente
Guardare in questa prospettiva prima vittima di fiducia delle famiglie guardiamo alle linee rosa o viola e blu che riguardano due M e e gli USA vedete che se togliamo le punte verso il basso il cavo della dell'ultimo trimestre il piccolo del primo secondo del attorno alla primavera gennaio primavera del due mila del due mila e due in realtà ora ci troviamo lungo una tendenza lentamente decrescente
Che è una tendenza di riaggiustamento fisiologico delle economie dopo dieci anni di crescita dieci anni di crescita quella americana
E fasi di aggiustamento favorite dalla crescita americana per quanto riguarda l'Europa lo stesso fenomeno
Lo vediamo ancora meglio se guardiamo al clima
Di fiducia dell'impresa vedete che abbiamo avuto appunto la accadute eccessiva come reazione all'undici settembre il ritorno al di là del di quella era la situazione effettiva della congiuntura e ora la delusione proprio che proprio per non cogliere esattamente quale sia la direzione di marcia che stiamo seguendo in questo senso ovviamente lei prospettive le incertezze generate dalle ipotesi di guerra in Medio Oriente hanno una qualche responsabilità e non e non evitare ma tutto questo serve a sottolineare a mio parere il fatto che siamo fondamentalmente in una condizione di relativa normalità di un ciclo di rallentamento ed riassorbimento degli eccessi verificati si negli anni novanta
Ci fermeremo ci siamo già affermati riprenderemo effettivamente per le cose che ho appena detto è difficile dirlo se vogliamo una interpretazione relativamente positiva credo sia sufficiente guardare questo grafico che mette nel nel piccolo di ciascuno dei cicli che sono indicati gli andamenti
Degli indici di Borsa il Dow Jones della ciclo del ventinove e quello rosso quello verde e il Nikkei del ciclo degli anni novanta e quello nero e lo standard in cura
Del che a picco nella marzo del due mila potremmo considerare che date le differenze con la situazione del mille novecentoventinove trenta trentacinque molto diverso nelle capacità di gestione delle politiche economiche non si debba certamente a ripercorrere quella strada date le differenze con la situazione giapponese
Che per una simultaneità di bolle immobiliari e finanziarie a comportato un insieme di
Disarticolazione dei per dir poco dei bilanci degli operatori finanziari non si debba arrivati al punto in cui è arrivato l'indice Standard & Poor's in questi giorni non si debba a vivere altri quel tratto che ha vissuto sta vivendo sul fondo la Borsa giapponese lungo circa dieci anni non il quelli che trovate sono indicazione del numero di giorni non si debba Stagnaro e per i prossimi dieci anni su quelli bello quindi queste valutazioni puramente intuitive possono suggerire che in realtà quelle considerazioni che vengono fatte e che sono state anche rafforzate da Angeloni sulla normali pari questo ciclo possano effettivamente farci riemergere anche se a ritmo
Relativamente lento nel corso dei
Prossimi trimestri
Vorrei soffermarmi su un punto che è quello dell'economia italiana e Vespa andarlo rapidamente
Abbiamo un andamento differenziale che ereditiamo dal passato e che non possiamo non proiettare rebus sic stantibus
Anche verso il futuro che rende la nostra economia più fragile e della lo scarso relativamente scarso contributo dell'estero
E una inflazione differenziale in questo senso questi due sono i fattori che fanno la differenza tra Italia e UE me e in particolare tra Italia da un lato Francia e Germania dall'altro se guardiamo questa tabella non abbiamo tempo di analizzarla completamente ma vediamo in modo molto rapido le prestazioni della economia italiana e delle di Francia e Germania nel quadriennio novantasette due mila per quanto riguarda il piglio e la crescita li hanno uguale a quella tedesca ma inferiore a quella francese
Uguale invece quella francese nel due mila e uno e maggiore entrambi ovviamente a quella tedesca
E intermedia quella del primo semestre ma la differenza rilevante guarda nella fascia inferiore
Il contributo della domanda interna il contributo della domanda interna negli anni nei quadri a novantasette due mila è stato del due sette per cento alla crescita del PIL vicino a quello francese economia molto più dinamica per tante ragioni
Dal punto di vista la domanda interna superiore decisamente a quella tedesca ma con non contributo se e passiamo alla all'ultima parte della tabella con un contributo che ovviamente il complemento alla variazione del PIL da parte del del pervadere il saldo reale netto tra esportazioni e importazioni
Che è stato negativo per tutto il quadriennio quello è un meno zero sei punti percentuali di PIL all'anno
A fronte invece di contributi positivi per Francia e Germania e che è tornato ad essere negativo dopo un buon due mila e uno
Nel primo semestre del due mila e due ma con una prestazione molto
Consistente da parte della Germania che in misura relativa è dovuta anche alla minore dinamica delle importazioni tedesche in conseguenza del crollo della domanda interna tedesca ma è dovuta anche a una forte capacità di penetrazione
Delle esportazioni tedesche nonostante un livello del costo del lavoro perché relativamente a quello italiano è più alto quello italiano dell'ordine dei quattro quinti di quello tedesco
L'altro aspetto che ci deve preoccupare intermedi fragilità per il futuro è il differenziale di inflazione differenziali d'inflazione che si era chiuso alla fine dell'anno scorso e si è riaperto in modo abbastanza significativo nel corso del due mila e due
Se andassimo al dettaglio di questi di questi dati possiamo vedere il grafico successivo che riguarda i differenziali d'inflazione alla produzione che sono ugualmente cresciuti ma se andassimo al dettaglio sia della se ma intanto il prete l'andamento dei prezzi alla produzione vedremmo e quelli al consumo vedremo che per quanto riguarda i beni durevoli per i quali è più comprensibile che il mercato si un mercato internazionale
Il differenziale non è sostanzialmente cambiato mentre il differenziale è modificato a nostro sfavore per gli altri beni per cui le considerazioni che
Ma venivano fatte sul problema del grado di concorrenzialità dei nostri mercati interni sono molto rilevanti lo sono sempre di più nel momento in cui il cambio non può essere utilizzato come strumento per risolvere problemi di competitività provate solo a pensare nelle condizioni di deriva del disavanzo pubblico con un debito al centodieci per cento del PIL se non fossimo dentro all'euro
Probabilmente alcuni di questi problemi di contabilità di competitività li avremmo temporaneamente risolti con una prospettiva molto più grave invece per il futuro di risanamento molto più Complesso da portare avanti quindi in realtà abbiamo dei limiti di crescita che vengono più da capacità produttiva che non dà domanda nonostante tutto quello che si stava dicendo correntemente naturale che ci sia una fase di rallentamento anche della domanda ma se guardiamo sufficientemente avanti al di là della vallata di questa fluttuazione ciclica il problema nostro è un problema di capacità produttiva
Questo il problema del di capacità produttiva lo serviamo anche semplicemente confrontando queste due linee quella la linea blu rappresenta il grado di accumulo di scorte in termini di PIL l'altra è la domanda aggregata il tasso di variazione della domanda aggregata sua domanda interna al netto delle scorte più le esportazioni
Noi vediamo che negli anni di più forte espansione
Vale a dire dalla fine da metà del novantanove
Verso la primavera del due mila e uno a quello che è avvenuto è stata una espansione fede la domanda aggregata a un fatto del cumulo discordante
Ma se andassimo a vedere l'andamento delle importazioni in quelli Periodo in quei tre mette le importazioni crescevano all'incirca il dieci per cento
Il che voleva dire che quella domanda aggregata poteva essere servita solo De cumulando scorte
E importando importando beni dall'estero
Il limite dato alla capacità produttiva
Coinvolge anche la capacità di risanare il bilancio c'è un punto rilevante che viene esposto nel DPEF che è stato a luglio presentato
Ed è quello e in cui si riconosce che effettivamente non vi sono coperture endogene ma le coperture endogene sono quelle che consentono di aumentare il prodotto potenziale perché se riduco permanentemente le imposte non ha bisogno di per coprire quelle imposte di una crescita congiunturale ho bisogno di una crescita del prodotto potenziale e infatti si dice che è un punto di minore pressione fiscale aumento il prodotto potenziale dello zero due per cento ma ciò vuol dire che una riduzione di imposte si finanzia solamente per l'otto per cento se riduco le imposte di tredici miliardi di euro devo coprirla in modo permanente per dodici miliardi di Euro se no faccio così
Nel lungo andare destabilizza il bilancio e quindi in questo senso è rilevante il il fatto di poter agire sulla crescita della capacità produttiva
Ora in realtà vi sono trovate in questa Lai due affermazioni che possono apparire totalmente estemporanee ma credo sia necessario farle anche se poi nessuna delle due si realizzerà come possiamo allentare il vincolo della capacità produttiva innanzitutto dobbiamo riconoscere che abbiamo bisogno di integrazione di immigrati
Non accoglienza temporanea di immigrati se gli immigrati non costruiscono i propri progetti di vita qui da noi la domanda e da un lato la capacità produttiva non ci sarà
Ma questo credo sia un problema che si potrà discutere a lungo pur tra qualche Manani in una direzione diversa
E abbiamo bisogno di un coordinamento di politiche di bilancio a livello della unione monetaria perché anche se può non piacere sì noi dovremo condurre essendo un Paese altamente indebitato una politica restrittiva
Che contenendo la dinamica dei consumi abbiamo visto che in termini relativi non è stata così cattiva negli anni passati
Contenendo la dinamica dei consumi che consenta di contenere le importazioni mentre la espansione di altri paesi come Francia e Germania
Che assorbono e le nostre esportazioni consentono di rafforzare un processo d'investimento il nostro processo di investimento è sempre andato a rimorchio della crescita delle esportazioni perché sono quelle che hanno un contenuto tecnologico molto più consistente
Molto più avanzato dove c'è un confronto e una diffusione
Un apprendimento molto più significativo che non nella espansione generica della domanda di beni di consumo ma come fare come procedere in questa direzione
Beh abbiamo dei problemi li abbiamo c'è un una osservazione che vorrei vorrei fare alle proiezioni del disavanzo pubblico nel nel rapporto che Giampaolo Galli ha presentato ed è l'idea e nel due mila e quattro si riesca ad abbassare il disavanzo partendo dai numeri che ha indicato all'uno virgola quattro per cento del prodotto interno lordo al netto di tutte le una tantum
Ora io credo che ci sia stato in un qualche modo un errore di strategia non so se ingenuità o se erano ordini di strategie
Di ciclo politico diverso il ma generalmente quello che avviene a meno si legge nei manuali e che il all'inizio di una legislatura si usa il bastone e alla fine della legislatura si usa la carota
In realtà noi abbiamo visto il tentativo di somministrare la carota e ritrarre il bastone ma il bastone quando verrà utilizzato nel due mila quattro quando ci saranno le elezioni europee
Nel due mila e cinque quando ci saranno le Regionali per il due mila sei quando ci saranno le politiche
Si spacchi udendo la finestre di risanamento del disavanzo pubblico e si chiude con il due mila e tre e per questa ragione che a mio parere aggiungendo alle altre due cose che dicevo
Non si faranno ne aggiungo una terza che non si farà e che a mio parere che ci si dovrebbe fare il blocco della spesa corrente primaria nominale primarie vuol dire al netto
Degli interessi a livello nominale del due mila e due con eccezione
Della la spesa pensionistica perché la indicizzazione è d'obbligo e la conservazione degli sgravi semplicemente legati a quelli che sono già legge nel due mila quattro si potrà cominciare
Avendo messo a registro alla stesa corrente con un anno di tempo perché non cosa che si fa in tre mesi si potrà cominciare a lavorare sulla riduzione del
Delle imposte
Questo dal punto di vista interno dal punto di vista esterno la nostra azione quarto punto che probabilmente non verrà perseguito
La nostra azione dovrebbe esser mirata a integrare il patto di stabilità integrare il patto di stabilità non vuol dire fare una lotta di liberazione dei bilanci nazionali dai vincoli europei ma fare
Un piccolo passo irreversibile in avanti verso la integrazione ulteriore delle politiche perché il Patto prevede di affrontare i problemi degli shock
Assi metrici quelli che colpiscono un solo Paese e questo viene fatto avendo programmato anche se non ancora realizzato l'azzeramento dei disavanzi se il i disavanzi vengono azzerati c'è uno spazio da zero a tre
Per cento del PIL per curare chi risciò cosiddetti idiosincrasie città ad esempio l'alluvione
In e germani ma non c'è uno strumento per affrontare gli shot simmetrici come quelli che stiamo sperimentando in conseguenza della evoluzione della congiuntura mondiale quelli shock che colpiscono tutti i paesi
Per fare questo avremmo bisogno di qui concludo
Di una sorta di programma di politica di bilancio europea concordato un DPEF europeo che implica telegraficamente concordare un quadro macro economico realistico per evitare le fughe in avanti e evitare di usare l'incentivo per cui una previsione dell'attività economica troppo elevata giustifica poi una misura maggiore discostamento del disavanzo dagli obiettivi
E concordato ovviamente anche con la BCE questo dovrebbe essere la premessa per definire quello che viene chiamato il policy mix ottimale cioè la combinazione ottimale per tutta l'Unione
Monetaria europea tra politica di bilancio e politica monetaria definito in tal modo l'ammontare del disavanzo ottimale sia pronta a dare il problema più complesso e non del tutto
Agevole di ripartire i disavanzi tra i singoli Paesi ripartizione dei disavanzi fra i singoli Paesi che dovrebbe essere funzione dell'output gap del singolo Paese cioè vale a dire di quanto distante il singolo Paese
Dalla crescita potenziale e in funzione del rapporto debito PIL ciò detto qualora vi fosse la necessità come c'è in questa fase di sostenere l'attività economica provvedimenti
Che vengano riconosciuti di interesse europeo ad esempio dal punto di vista delle reti infrastrutturali e non solo quelle fisiche di trasporto ma anche quelle
Di tipo telematico
Ai quali i singoli Paesi contribuiscono faccio solo un esempio per chiarezza si decide che il traforo del Brennero è un'opera di interesse europeo le stelle italiane per quello l'Spd ostrica per quello vengono scomputate dalle procedure dei disavanzi eccessivi
In tal modo sia un sostegno all'attività economica
Europea complessivamente in specifico ai singoli paesi che effettuo hanno le pesa e nello stesso tempo si realizza un obiettivo di dotare nel medio e lungo periodo
L'Europa di maggiori infrastrutture e rispettando è questo il punto quel codice di le altare Cipro Kakà il patto di stabilità
E rispettare il codice di lealtà reciproca vuol dire garantire la stabilità finanziaria per il futuro non solo per questo ciclo ma anche per gli anni a venire grazie
Grazie al professor Onofri ascoltiamo ora il commento dell'onorevole Luigi Bersani
Ma io vengo subito
Al che fare
Cominciando con questa considerazione quando quando l'orizzonte
E poco decifrabile
Credo sia buona cose assorbe prudenti nella navigazione
E non dimenticarsi di rafforzare la barca
Questo è quello che ci sembrava giusto dire e fare anche l'anno scorso
A dire la verità
E qui sta il cuore delle osservazioni delle critiche che noi facciamo
Che io riprendo un attimo alla politiche economiche impostate quest'anno lo voglio riprendere questo tema non per adesso qui fa delle polemiche tra maggioranza e opposizione ma per chiarire qual è la mia tesi la nostra tesi insomma poiché tutto è opinabile ovviamente insomma
Cioè a noi noi rimproveriamo diciamo al governo d'aver avviato quest'anno con l'ultima Finanziaria cento giorni eccetera una politica economica che a noi è parsa volontaristica
Tutta giocata sulle aspettative
E
A noi sembra funzionale ad un'impostazione concettuale politica eccetera tarata tutto sul tema del nuovo inizio
Di una cesura forte
Con l'esperienza
Precedente
Quindi
Non
Diciamo con l'idea che poteva essere anche questa
Tale da poter sostenere un'alternativa un cambio di maggioranza di governo non con l'idea di fare un passo ulteriore nella stagione di riforme inaugurata negli anni novanta che poteva avere limiti differenti settori eccetera ma nell'idea di
Ricominciare
E questa cosa è stata anche incoraggiato secondo noi
In modo un po'imprudente
Da tanti soggetti commentatori organizzazioni socia
Un'impostazione volontaristica poco pragmatiche poco legato a un esame di realtà
Secondo noi ha portato inevitabilmente ad alcune scelte delle politiche finanziarie di bilancio
Sovrastima dei dati di crescita
Le nostre correzioni sono sempre state tardiva rispetto a quella degli altri Paesi europei ancora adesso vediamo di e ha fatto luglio che è totalmente come persone di cui dà piena picnic io come dirò
In parte condividono diciamo fuori questo significa diciamo consentirti di spendere soldi che non ci sono
Uno uso secondo noi smodato di una tantum di anticipazioni di risorse di domani secondo una logica peraltro ben conosciuta anche di tradizioni caso noto cioè quella di gettare ponti verso riva e che non si vedono
Con i rischi conseguenti
Coperture poco attente
Delle leggi
è un messaggio lassista dal lato la fedeltà fiscale
Questi fondamentalmente sono
Lele critico opinabili ma insomma noi siamo molto convinti di quel sulle diciamo queste cose un anno fa
E sosteniamo che nessuna di queste impostazioni
Era necessaria
A fronte di una congiuntura che poi purché si vedeva problematiche
Perché eravamo in una situazione diciamolo pure dall'atto di equilibri finanza pubblica con problemi ma insomma piuttosto tranquilla
Tale da consentirci una una gestione non dico conservativa ma meditate evolutiva attenta
Di e che tali da potersi consentire di aggiustarsi
E di assorbire credo abbastanza agevolmente gli effetti che pure ci sono ovviamente della bassa crescita internazionale noi non attribuiamo ha fatto il Governo responsabilità sugli andamenti alle cose del mondo non non gli attribuiamo gusto
Questa capacità quindi non su questo assolviamo totalmente
Ora questa linea che dicevo secondo
E possiamo sbagliarci naturalmente ma lo dicevamo un anno fa
A portato squilibrio nei conti pubblici oltre l'effetto congiuntura e noi secondo noi siamo in un apposito azione un po'diverso da quel che ha detto il Governo l'olio di qualche ancora dice
Anche noi come Confindustria vediamo attorno uno zero sei di crescita quest'anno
Sempre che ma insomma
Può essere
Vediamo invece sull'indebitamento
Di quest'anno un due cinque due sei
A noi risulta che con una correzione come quella annunciata dal governo di venti miliardi
Non si va allo zero otto l'anno prossimo non ci sta sopra al due
Vediamo come vede Confindustria anche se non è stato molto presentato questo tema ma vediamo il problema principale cioè quello del debito
Che in questo momento arresta la sua discesa e dà segni di ripresa dopo cinque ossei
Abbiamo avuto il centoventicinque nel novantaquattro come picco eravamo arrivati centonove centodieci adesso sul fino adesso riprendiamo l'ora io sottolineo credo che sia del resto pleonastico farlo ma
La l'evidente pericolosità di questo dato in particolare ecco perché
Io credo che andremmo dovremmo drammatizzare un po'anche per leggere meglio questa discussione sulla rivisitazione la revisione del Patto
Di stabilità perché chiaro che finché ci sono tutti i numerini eccetera possiamo tra l'altro anche il gusto di dire che siamo come la Francia come la Germania e così via se a rimane lo stock del debito e l'euro dall'altra parte noi siamo in una situazione voglio dire
Da osservati speciali in in due minuti e non può sfuggire che in tutti questi anni se noi siamo nell'euro
E se appunto ci siamo non da osservati speciali è perché diciamo il patto fondamentale quello di ridurre lo stock del debito e di abbreviare diciamo un andamento del deficit magari più virtuoso di quello di altri paesi europei
Allora cosa ci vuole si vuole come diceva anche presidente D'Amato in un suo intervento Gigolo operazione verità
Che noi
Aspettiamo
Ci vuole una correzione profonda anche di di dirimere economica secondo noi noi siamo anche intenzionati interessati a discutere se ne vediamo attualmente le condizioni
Prima fra tutte quella di non diciamo edulcorare situazioni nessuno predica catastrofi per l'amor di Dio non è vero che siamo catastrofisti il problema è che ci sono delle difficoltà e bisogna rispondere nel merito a questi argomenti a queste cose convinzione insomma
E non liquidare con contro
E anche francamente se riusciamo a fare una moratoria ecco quello proporrei
Sulle questioni diciamo dei diversi scarichi balletti a responsabilità che ha un quarto dell'avvio della legislatura orario fatto un quadrivio Turio proporrei francamente di no umiliarsi reciprocamente in queste cose io ho qui la relazione della Corte dei Conti
Sull'andamento di questo controverso due mila e uno in condominio è una lettura con le luci e le ombre
Decidiamo che sistemiamo con questa mano
La chiudiamo questa cosa perché credo che non si è nemmeno dignitoso queste cose non ci aiuti a risolvere alcunché dei problemi che abbiamo poi io confesso deposito qui e e chiudo per sempre anche certo delle sensibilità personali di quale bisogna tenere conto perché queste accuse vengono rivolte a gente che si è trovata nel novantasei a governare col sette per cento del deficit-PIL e con un andamento dell'economia che era piatte in pre recessione per due trimestri
E che non si è mai peritato di andare a cercare sposati da poco che si è messa a lavorare quindi chiudo ed Esposito qui chiudo per sempre
Questo tema però ecco cerchiamo di guardare avanti eque di vede approntare i temi i temi nuovo
Allora per noi quali sono i temi da affrontare primo il debito
Io credo che noi faremmo bene ad avere una strategia aggressiva sul tema del debito
Sì orientandoli eventuali cose dell'una tantum sia ripartendo con progetti di privatizzazione anche in una condizione difficile mi rendo conto però questo tema deve essere affronta secondo per il futuro
Noi siamo per smetterla con meccanismi d'una tantum
E non siamo d'accordo con meccanismi di sanatorie
Fiscali o altro
Poiché io non aggiungo altro non abbisogna di motivarla questa cosa o almeno in alternativa risparmiamo i convegni su etica e affari i soldi dei convegni su etica e affari no risparmiare con lei sulla modernizzazione perché la differenza fra noi e l'estro del mondo non era pastasciutta la caratteristica non solo i Condò
E quindi credo che noi dobbiamo fare uno sforzo per non buttar via quel tanto di spirito civico che siamo riusciti a ricostruire quel tanto di minima modernizzazione insufficiente voi che volete esalti decostruire non tornare indietro la psicologia generale del Paese
Fatto un Paese cambiato queste cose capisco il non le capisco Pilar che mette d'acqua per i lavoratori autonomi cioè è cambiato quindi io credo che lo sponda pare poi dopodiché arriva la domanda ma allora come si fa a coprire un buco vero che c'è che c'era davanti io credo che nella storia e quando c'è un buco ci vogliono più entrate e meno spesso
Io credo che l'opposizione debba fermarsi e dire questo nel bipolarismo
Poi quand'è il governo deve deve farla lunga sto mestiere sono mestieri che non cambiano nel senso che quando un dato ai non credo che ci possiamo essere talmente creativi da non passare sotto a questa realtà prendendosi responsabilità che terrà che c'è da prendersi per evitare guai al nostro Paese al quale vogliamo bene tutto in quale viviamo tutti e così infine voglio fare un cenno anche quest'anno secondo noi secondo me e posso sbagliarmi perché ecco però voglio dire perché quel che pensi sopra con l'auto franchezza che mi ha sempre avuto nel in questa discussione
C'è stata anche una singolare disaffezione uno una scomparsa dei temi dell'economia reale Confindustria messo messo dentro dei temi le cose però cioè anche le misure economiche non sono state messe alla prova pragmatica e al confronto pragmatico vissuto con quello che sono i dati di realtà
Voi non so il sommerso adesso fatemi dire questo ma bastava le legge qualche tabelle e e saper ecco qual è l'unica cosa che ha spostato un po'sommerso paese il credito d'imposta
Qualcosina la riforma del commercio perché quei dati sull'occupazione straordinari che giustamente Galli che ricordano e attribuisce anche al credito d'imposta ma è molto emersione non è che improvvisamente
O anche il numero dei nuovi negozi a Napoli io che ho fatto il ministro come trova ma mai pensato che su Castro nuovi negozi a migliaia
Ma con la deregolazione attualmente subito aveva richiesto per vedere i contributi i i dipendenti non ti costano emerge
Adesso succederà con l'immigrazione
Ma perché non abbiamo lavorato su questi temi piuttosto che inventati meccanismi che che capisce voglio dire non dico più insomma che si capisce che non possono funzionare
La Tremonti bis non ho niente contro la li meccanismi a Tremonti
Ma è plausibile un meccanismo del genere una fase che che aveva alle spalle un ciclo di investimenti così da assorbire così significativo no negli anni negli anni precedenti
è certo che la Tremonti ha destinato inevitabile successo quando incrocerà il ciclo del ripeto gli investimenti ma intanto quanto ci costa
Io non so su cui non c'è qui Tremonti ma detti in Parlamento che sono matto perché per dico che la dice oppure se non funzionerà non costa no spero che però che scherzi ex non funziona il senso del sistema
Ma costa l'iradiddio
Cioè cerchiamo quindi quando si fermano appunto cose come perché imposta
Non so il fisco benissimo elusione fiscale eccetera ma oggi il made in Italy i settori ad alta intensità di manodopera
Non si parla più per esempio di fiscalizzazione di oneri sociali in in alcuni casi non è un tema realistico per per per la nostra economia ecco io ho l'impressione che non ci sia un diciamo una carpa una taratura pragmatica delle devo e che siamo appunto a dei simbolismi si preferisce quello che corrisponde a ideare nuovi inizio si cancella quello che c'era prima si fa quello che sa un certo nome cognome se valuterà che io vorrei che metrico ho questa impressione qua invece tutti assieme al governo di prendere i suoi sudditi il sesso e la realtà anche perché e noi abbiamo nella questi al rischio di perdere concretezza
Ce l'abbiamo davanti anche nel nostro paragone con gli altri Paesi europei verso noi negli ultimi due anni avevamo und a ritmo di crescita linea il Rettore del due mila c'è anche la più soddisfazione sopra la media europea
Con due nove di di e
Adesso noi torniamo dessert disallineati dal punto di vista della della crescita e questo è un dato che ci deve preoccupare lo dobbiamo andare a vedere dove perché Confindustria traguardato le cose si sanno sono siamo disallineati ci riserviamo di nuovo i tassi che sui punti strutturali cruciali per noi
Che non sono di oggi sono antichi ma sui quali bisogna cercare no di rimontare e sono sostanzialmente i servizi
Tema della specializzazione industriale il tema del tasso di nuove tecnologie
Sono questi qua allora
Se sono questi e nel se noi stiamo perdendo punti invece di rimontare proprio del metil debolezza noi dovremmo ricavare sui servizi di far ripartire alla grande con scoprirsi poco teatri liberalizzazione altroché tariffe
Bloccate eccetera sulla specializzazione industriale dove abbiamo dei problemi
Il col nostro Marini che con la sua specializzazione che come si sa è rigida e così via e la Confindustria giugno diceva attenzione
E non riusciamo a compensare questa debolezza e la produzione industriale non ce l'abbiamo uno due punti e da due anni inferiore qua degli altri Paesi europei quindi noi stiamo perdendo peso relativo in questa in questa in questa cosa sulle nuove tecnologie
Il noia specialità che sviluppo dall'uno euro siamo luce non vediamo delle delle delle rimonte quindi sono temi da affrontare con delle politica nessuno te voglio chiudere di di Rita discutere qui ma mi mi preme solo dire bisognerebbe tornassero un po'al centro dell'attenzione anche perché come usciremo da questa congiuntura con quale peso relativo con quale forza
Io qua e qui c'è il problema perché con questi elementi debolezze che devono l'aggravarsi e con la qualità della ripresa che intravediamo seppur confusamente
La qualità della ripresa che è fatta per esempio di una ripresa dei settori tecnologici probabilmente che hanno sofferto in queste in questo tempo dei quali noi siamo può che può essere fatta magari da un indebolimento del dollaro che potrebbe dai dati dei partiti
Che vedrà l'affacciarsi sempre più forte di Paesi terzi lattine eccetera che possono toccare i nostri mercati cioè noi non abbiamo abbiamo davanti un tipo di riprese io non sono sicuro che sia diciamo semplicissima l'attivissima per noi e quindi e questo non per elencare captato oppure perché l'auto i provvede più complicati
Ma per invocare uno pragmatismo una un'attenzione vera seri problemi diciamo anche l'andamento dell'economia reale avere una politica economica anziani sia molto coerente un ponte specializzata su alcuni di questi problemi
Evitare misure supponente generiche costoso e poco produttive dal da questo la
Avevo qualcosa dirà che sul federalismo ma non voglio voglio finire qui grazie
Grazie all'onorevole Luigi Bersani ora è la volta della professor Renato Brunetta
Grazie
Visto che ma chiamato professor Brunetta allora
Farò il professore
E non difendeva il governo il governo non ne ha bisogno si difende da solo
Partirei da una cosa interessante estremamente interessante
Detta da Ignazio Angeloni prima
Partirei da una cosa interessante detta da Ignazio Angeloni prima
Che il patto di stabilità americano ha funzionato ed è stato perfettamente
Come dire in linea con le dimensioni europee
Patto di stabilità americano tra molte virgolette visto che gli Stati Uniti non hanno il patto di stabilità
Io aggiungerei anche che la dimensione della manovra
Dire fazione degli Stati Uniti
In percentuale del PIL è stata esattamente uguale a quella europea
Utilizzando gli stabilizzatori automatici quindi stabilizzatori automatici manovra keynesiana chiamiamola così
Adottata dagli Stati Uniti nel periodo del dopo undici di settembre
è stato sostanzialmente equivalenti
Quindi
Economica americana è stato una percezione positiva
La percezione e risulta della equivalente manovra europea
Non è stata altrettanto positiva quindi la dimensione uguale la manovra identica dal punto di vista concettuale e dei meccanismi non è stata la stessa il risultato è la la la il nuovo posizionamento verso la crescita dell'economia americana e non altrettanto per l'economia euro che differenza c'è
Nell'applicazione dello stesso meccanismo che in Europa si chiama Patto di stabilità e crescita e negli Stati Uniti non si chiama perché non c'è ma viene fatto esplicitamente che differenti
In parte la differenza che diceva Onofri prima
Che quel strategia americana è una strategia centralizzata
La strategia europea è una strategia ex post decentralizzata
Dire l'uso degli stabilizzatori automatici è stato un uso come dire nazione per nazione sulla base di meccanismi tecnici
Previsti dal patto di stabilità e non c'è stata un approccio corretto azionista
Che ha usato il il deficit concordato concertato coordinato
Quindi questa è la chiave del ragionamento che cercano di fare oggi è
Ma la centralizzazione delle politiche economiche strade ancora
La centralizzazione delle strategie
Soprattutto in situazioni di sciocche simmetrici serve ancora
E tutta la storia del federalismo e tutto il federalismo dove lo mettiamo
Questo è il la chiave del mio ragionamento
Punto primo come ben sappiamo l'Europa non è un'area monetaria ottimale
Non essendo un'area monetaria ottimale cioè avendo differenti di livelli dinamiche della produttività al proprio interno avendo una sola moneta ha bisogno
Per ovviare agli shock asimmetrici
Non essendoci spesa pubblica e distributiva sufficiente l'uno virgola ventisette per cento del prodotto interno lordo in mano
All'Unione Europea eh nulla se poi si va a vedere come viene speso questo uno virgola ventisette metà viene speso in agricoltura e dalle la metà viene speso per la burocrazia e solo la metà della metà come la canzone di di Modugno
E redistributiva quindi inesistente
La funzione redistributiva del bilancio dell'Unione Europea al fine di assorbire sciocca asimmetrici ne deriva che per assorbire choc asimmetrici cessa perché colpiscono un Paese non gli altri
Occorre utilizzare in parte stabilizzatori nazionali l'altra parte flessibilità
Per questa strada questo è il la chiave
I giustificativi del federalismo come la intendo
L'altra invece per ovviare agli sciocchi simmetrici
Lì evidenziato nella sua ultima parte del ragionamento Onofri vale a dire
La depressione oppure la stagnazione comune
Il federalismo non serve
Di stabilizzatori automatici
A livello nazionale non servono serve qualche altra cosa di centralizzare top molto più simile a quello che fanno gli Stati Uniti
E che in Europa non c'è
Shock asimmetrici flessibilità federalismo il primo corno di una politica economica nazionale ma che europea
Prima frase
Come dire di una qualche incisività federalismo sì ma dove serve
Su quello che serve
Perché che so fare federalismo sul
Sulle politiche sua politica estera
Come fanno molte nostre regioni
Non mi pare serva
Fare federalismo sulle
Utility so sull'Energia
Come tentano di fare molte alcune delle nostre regioni interpretando gli item di quelle lunghe tabelle
Magari mettendo qualche balzello nel passaggio da da da una regione all'altra per quanto riguarda i flussi nel ghetto il non mi pare che serva non è quello il federalismo di cui abbiamo bisogno
Federalismo del tubo del gas o o o della luce o delle centrali o delle centrali delle centrali
O delle centrali non è quello federalismo che serve per cui il federalismo non è come la mamma che va sempre bene sempre buona il federalismo c'è quello buono e quello cattivo il federalismo e la politica estera è cattivo
Non me ne vogliano amico Formigoni il federalismo
Nelle utility is è cattivo
In in senso della della della Scala su voti male territoriale è cattivo
E anche tanto federalismo fiscale
è cattivo
Se abbiamo bisogno di federalismo per superare o assorbire gli shock asimmetrici
Beh allora dobbiamo imparare
Usando della della del del la riforma della riforma del titolo quinto a selezionare gli item
E selezionando infiltrando nei individuando solo quelli buoni
In questa fase non buoni per sempre ma in questa fase e lasciando le competenze e gli item chiamiamo ancora quelli cattivi
E su questo io del dopo con un piccolo piccolo esempio
E si parla di federalismo di tutto
Non si parla di un federalismo o di una Area attraverso la quale passa il settantacinque per cento del racket
Lavoro
Federalismo a tutti i livelli
Ma quando si parla di federalismo contrattuale federalismo nel mercato lavoro federalismo del welfare
Come dire so che in questa casa negli anni sono anche differenziati su questo tema la si storce il naso
Si preferisce una dimensione nazionale contratti nazionali welfare nazionale
Ecco questo è un punto invece dolente
Non si può pensare di fare il federalismo per avere più flessibilità per assorbire gli shock asimmetrici
Sei non si realizza un federalismo spinto
Laddove serve e il luogo dove questo federalismo serve più di tutti a mio modo di vedere nel nel
Nell'uso per lo sviluppo
Nel mantenimento
Prefatore lavoro prima che diventi lavoro scuola formazione quando il lavoro
Contratti Prezzi ammortizzatori sociali e così via dopo che non è più lavoro ma è un welfare
Welfare
L'insieme di questo pezzo di ciclo di vita assorbe il settantacinque per cento del reddito
Di questo settantacinque per cento del reddito flessibile misurato in ragione della produttività territorio me definita abbiamo bisogno
Per superare le rigidità della moneta unica in ragione di produttività differenziate a livello europeo di questo o non si parla o si parla troppo poco se si fa questo tutto il resto
Segue l'intendenza seguirà
E di su questo però ci sono
Conservatorismi
Nel mondo imprenditoriale consentitemi lo dico con grande affetto conservatorismi simmetrici nel mondo sindacale
Lo dico con altrettanto
L'altro punto per ovviare agli shock simmetrici
Non serve
Il federalismo
Per la flessibilità tiferà lirismo per la flessibilità serve per gli shock asimmetrici oltre gli stabilizzatori domati si parla in chiave europea
Per assorbire
Gli choc simmetrici serve
Servono strumenti che facciano Rifondazione che faccio lo sviluppo che stimi rogo stimolino lo sviluppo
Ed è la stimolazione dello sviluppo non può che avere scava centralizzata
O europeo nazionale
Questo è l'altro e l'altro e l'altro punto e l'altro punto di di riferimento e anche su questa chiave
Io farei una sorta di selezione degli strumenti
Europei e nazionali se questo è l'obiettivo cioè come fare l'effrazione i nel caso di shock
Simmetrici per quanto riguarda la crescita
Da qui il punto è
Gestione della politica fiscale
Possibilmente a livello centrale
E possibilmente livello anticiclico e quindi riduzione della pressione fiscale a livello anticiclico
Investimenti investimenti pubblici infrastrutturali soprattutto a scala europea di l'errore di non aver messo la golden rule nella Patto di stabilità e crescita temendo comportamenti opportunistici degli Stati è stato un errore
E i laddove potrebbe essere tranquillamente ovviato con una definizione ben precisa di investimenti pubblici infrastrutturali o beni pubblici europei gli esempi che avete Onofri giungo Galileo
Reti Energia
E quant'altro che aumentano la produttività del sistema Europa questo vale per l'Europa questo vale vale per il Paese
Privatizzazioni e liberalizzazione utility ex stiamo in una fase di stallo siamo alla rinazionalizzazione delle utility S o addirittura regionalizzazione delle utility essa la la spinta propulsiva che stava portando la costruzione di mercati interni europei nel settore del gas energia si è bloccata da due tre anni noi adesso abbiamo quanto meno quindici mercati europei dell'energia con quindici Authority che regolano in quindici modi differenti il padre il passaggio dall'ex ante l'ex post per quanto riguarda il mercato cioè dalla fase regolativa alla fase concorrenziale questo non è accettabile quaestor non fare colazione questo fa carenza di sviluppo e quindi se questo vale per l'Europa immaginate quanto posso valere a livello nazionale
Quindi il discorso della
Europeizzazione delle utility is
Laddove invece la l'oscillazione del pendolo sta andando verso i livelli nazionali con la difesa strenua delle Utilities dei loro delle loro fare dei loro settori che è un freno per lo sviluppo
Liberalizzazioni privatizzazioni
Se si liberalizza o si privatizza una municipalizzata
Questo non è federalismo
Questa è banale diseconomie di scala se la municipalizzata non acquista dimensioni interregionali o internazionali questa è la dimensione ottima dell'efficienza in questi settori
Finisco
I due tipi di strumenti di politica economica perché questo è il tema che mi era stato dato
Cioè quello legato
Agli shock asimmetrici e quindi legato alla flessibilità andrebbe totalmente insieme gli strumenti andrebbero totalmente ripensate rispetto all'attuale congiuntura e rispetto all'attuale passaggio istituzionale europeo
C'è un problema di convenzione europea si sta costruendo in Europa
La nuova costituzione il dibattito che c'è stata che quest'estate su su metodo comunitario
Il metodo intergovernativo potrebbe aiutare se non ideologizzato nel definirlo stabilire cosa ha bisogno di scala europea e di strategia europea onde evitare comportamenti opportunistici di tipo nazionale anti europei
La stessa operazione simmetrica io la farei a livello nazionale c'è una sorta di riproduzione a livello nazionale del metodo comunitario di costo che il metodo intergovernativo intendendo il intergovernativo come quello decentrato Titolo quinto
Lo stesso gioco dovrà esser fatto allora un Tralcio quello poi da portare a livello come dire di efficienza di sistema nazionale e sovranazionale quello invece da lasciare
Alla sussidiarietà e quindi alla alla flessibilità le due cose vanno insieme la riflessione per la Finanziaria è
La finanziaria nazionale come la finanziaria europea DPF dice Onofri devono avere insieme questi due anni grazie
A questo punto era previsto l'intervento del ministro La Loggia che però non è dovuto volare negli Stati Uniti per impegni di governo
Ieri la tendenza
Il il bilancio di un anno
Lo scatto semantico sugli aggettivi
Piuttosto ridotto la gamma degli aggettivi vada affannoso come titolava qualche giorno fa
Il
Sole ventiquattro ore
Delicato come
Termine che utilizza la Banca centrale europea Complesso
Fondamentalmente dentro questo scarto sci
Posizioniamo io cerco di fare l'inventario dei fattori critici
Di
Impatto sull'economia quelli critici in termini istituzionali sono certamente il titolo quinto che Somma
Agli elementi del decentramento legge Bassanini elementi di
Di un federalismo Complesso e per certi versi caotico come quello formalizzato
Dal Titolo quinto la somma del decentramento e del federalismo a mio parere produce gli affetti
Notevoli effetti di di negatività coi difetti dell'uno senza i pregi dell'altro viceversa ma non credo sia questo il tema che dove si svolge di gli l'elenco dei dei fattori negativi di di impatto specificamente economico e non dei negatività ambientali istituzionali io lo sintetizzo in in sei punti fondamentali
Uno il ciclo elettorale nonna voglio fare e discussione Domestica e specifica credo che sia uno dei dati che caratterizzano il continente
Dopo ogni ciclo elettorale si pongono delle
Negatività sui continui pubblici
Fenomeni analoghi a quelli che
Anticipati in un qualche modo
Da da molti osservatori riguardavano il ciclo italiano ma non voglio parlare di quello si sono manifestati in Portogallo
In Francia
Sono ipotizzati dall'opposizione in Germania con la sequenza della dew diligence delle rilevazioni e delle discussioni conseguenti ma certamente è un dato che credo non assente
Da dallo scenario italiano è stato diciamo il rapporto non positivo a Tacito elettorale andamenti della finanza
Formula eufemistica diplomatica che credo adatta quest'asse poi l'undici settembre
Poi
L'andamento negativo delle economie del sud America
Credo che la sola crisi agevole Argentina abbiamo assorbito un punto di PIL di risparmio delle famiglie italiane
Poi non positivo andamento dell'industria dell'auto
Poi
La crisi della Borsa che si aggiunge dissi combina con il ciclo economico negativo determinando Effetti di
Interferenza e di sovrapposizione
E poi gli Effetti non positivi prodotti sui consumi e sulla domanda dal passaggio dalla vecchia alla nuova moneta
Effettivo credo non sufficientemente valutati nel continente e certamente non sufficientemente valutati
Anche perché era molto difficile formulare delle previsioni a questo proposito in Italia
La scelte tacchi a partire dall'undici settembre quindi a ridosso della entrata in carica di questo governo è stata fatta
è stata una scelta perfettamente coerente con le politiche
Decise in sede di G7
Se c'è una governance mondiale della economia e cioè se c'è un luogo quello è il G7
Nel G7
Convocato in forma straordinaria alla fine di settembre
Dopo l'undici settembre la scelta fu di formulare all'interno di ciascun Paese per quanto più possibile ha certamente con le varianti che erano
Tipiche delle politiche delle strutture nazionali di ciascun paese di formulare politica che fossero quanto più possibile normali in tempi hanno
Al fondo Ceva l'idea di sostenere comunque la domanda di evitare politiche restrittive quindi recessivo
Questa è la scelta che ha ispirato la finanziaria per il due mila due fortemente influenzata nel suo impianto da quanto devastato decisioni sette di G7 fu la scelta di lasciare quanto più possibile liquidità nell'economia e specificamente la scelta fu di aumentare le pensioni minime di confermare la prima riduzione delle imposte presso
Il corso degli eventi e la somma all'undici settembre degli altri fattori critici non sposta la scelta fatta allora ma né conferma le esigenze di rafforzamento noi siamo profondamente convinti del fatto che in una fase economica non positiva si deve evitare quanto più possibile una politica restrittiva
Cercherò di formulare delle considerazioni riferite ai due temi fondamentali che caratterizzano ai due Terni ferimento fondamentali che caratterizzano la politica del governo il Patto di stabilità e crescita e il Patto per l'Italia
Patto di stabilità e crescita il nome del patto e doppio stabilità e crescita l'enfasi va apposta tanto su un termine stabilita quanto sull'altro termine crescita è maturata è cresciuta la convenzione che
La coppia di all'etica dei fattori di stabilità e crescita deve reggersi molto difficile cadere stabilità se non c'è crescita e viceversa ma certamente la parola crescita acquisito nel dibattito
In sede europea una centralità prima assente
Perché scenari si possono formula io ne vedo due no
Normale uno
O convenzionale e uno non convenzionale nello scenario normale convenzionale
Ed ecco questo è
Quanto si discute in Europa in sede di Eurogruppo e dietro abbiamo davanti se lo scenario è normale se quello che abbiamo davanti un normale ciclo economico
La new economy nonna
Azzerato i cicli forse li ha radicalizzato in ma se lo scenario è normale se la sequenza è quella di normali andamenti di ciclo economico
Il sette degli strumenti che abbiamo a disposizione perfettamente sufficiente
Per le articolazioni le forme di utilizzo degli strumenti si possono sviluppare in una casistica che io sintetizzo in tre casi che sono e il modo per governare lo scenario normale con gli strumenti attuali
Prima ipotesi
Si valutano le posizioni di economia e di finanza pubblica dei singoli Paesi si lavora country
Ciascun Paese presenta il suo programma di stabilità alle discussioni avviene seguendo la normale tecnica e tempistica
Le approvazioni dei programmi di stabilità avvengono nel febbraio marzo dell'anno successivo quello per il due mila due sarà discusso paese per paese nella fase iniziale del due mila tre è quello per il due mila tre nella fase iniziale del due mila quattro
Ipotesi numero io ovviamente in questa sede la discussione
In questa ipotesi si lavora essi usuale paese da discussioni avviene con le tecniche e i tempi tradizionali certamente sta crescendo
Nella Dialettica nella discussione tra di paesi e la commissione comunque la sintesi delle valutazioni poi viene comunque fatta in sede di Eurogruppo ed Ecofin si discute sulla tecnica di calcolo dei cosiddetti stabilizzatori automatici quanto di correzione
Non deve essere fatto Manzi si consiglia che non sia affatto che la squadratura tra l'andamento dell'economia e l'andamento dei conti deriva
Dal ciclo economico
Siamo usciti da un meccanismo di calcolo degli stabilizzatori Vecchio si è entrati in un meccanismo di calcolo degli stabilizzatori nuovo basato su una tecnica che si chiama deviato vi è che misurano la potenzialità di una economia in funzione di questa calcolano lo scarto
L'attenzione e crescente sul sull'impatto dell'economia sui conti pubblici e in questa sede i meccanismi di calcolo dei nuovi stabilizzatori sono oggetto di ripeto di particolare attenzione
Ipotesi numero due
I Grandi orientamenti di politica economica definiti
Anno per anno nella riunione formale dei capi di Stato e di governo preparati dagli Eurogruppo dall'Ecofin
Gli ultimi sono quelli di Madrid Siviglia
Possono essere riconsiderati indipendenza delle mutazioni intervenute nel ciclo economico ancora Siviglia l'ipotesi era di crescita sostenuta e prossima sia pure fortemente derivata dall'ipotesi di crescita americana i dati progressivamente elaborati sono diversi da quelli su cui si è basata la deliberazione di ma dritte e Sifi
Non è possibile modificare data la complessa strutturate formalizzata procedura del patto la tecnica e la tempistica
Di conseguenza comunque iniziativa della Commissione comunque approvazione nel prossimo vertice dei capi di Stato e di governo ma
Una maggiore coordinamento tra i Paesi per traguardare ex-ante quelli che poi dovrebbero essere approvati ex post in nuovi Grandi orientamenti di politica economica
Fondamentalmente tenendo conto del fatto che da Madrid ad adesso è successo qualcosa di diverso
Terza ipotesi quella che viene definita come e interpretazione del patto
In uno scenario convenzionale
Data l'ipotesi di un normale ciclo economico fatta l'ipotesi che le casistiche i casi sia notte io credo che il primo caso sia il più probabile
Che il secondo caso sia preferibile il terzo caso impossibile
Lo scenario
Consente di ipotizzare un'alternativa tra il primo e il secondo Casso
In entrambe le flessibilità di impatto sui conti economici sui conti pubblici di un Paese derivanti dal ciclo sono ampi e questo consente io credo disarmati Zare fortemente una parte del dibattito in atto in Italia
Il Meccano mentale la sequenza e ti mancano le entrate quindi devi fare le stangate sono fuori dalla meccanica applicativa del del parto
Credo che ci sia insufficiente considerazione in ordine a agli elementi di intellegibili e intelligenti del patto che già adesso prevede margini ampi di flessibile
Se un'economia non va bene se indipendenza del
Non positivo andamento dell'economia i conti pubblici non vanno bene non è affatto consigliato imposto Manzi è consigliato di non fare correzioni e questo da margine di flessibilità maggiori di quelli che nella drammatica dinamica del dibattito politico italiano poi portano a
A quelle che io credo sono né eccesso di drammatizzazioni dipendente da una insufficiente considerazione dell'effettivo meccanismo del fatto triste
Poi ovviamente le tele posizioni sono diverse da Paese a Paese le valutazioni fatte dalla commissione sono la base è una discussione che comunque avviene all'interno dell'Ecofin
E prima ancora all'interno dell'Europa
C'è un altro scenario
Che esce da quello si diversifica da quello che ho definito normale convenzionali
Ed è una scenario che io valuto in questa sede per quanto è possibile non come scenario del Governo ma come scenario
Definito ipotizzato da una serie di
Studiosi di derivante da una serie di documenti da ipotesi
Culturali e politiche
Che non fanno parte ripeto delle dei materiali di governo ma che tuttavia in un qualche modo deve essere considerato
In un qualche modo c'è una forte evidenza
Nel per esempio nel recente numero di economista che pone il rapporto tra la demografia e la domanda
In popolazioni progressivamente invecchiate la propensione ai consumi declina
La domanda è ci può essere sviluppo in un ambiente demografico caratterizzato da questi andamenti
Un conto è il tono della domanda in are
Con una popolazione giovane un altro conto il tono della domanda in are con popolazione meno giovane con differenziali forti anche di classi di reddito ma con un libello di di soddisfazione dei dei consumi primari molto alto dei bisogni primari marcato
E credo che sia questo lo scenario che porta studiosi e politici a formulare ipotesi sulla necessità di sostenere gli investimenti con interventi dello Stato
Che porta a
Formulare ipotesi in ordine al finanziamento di operazioni di estensione del mercato
Perdesse più specifico credo che sia questo l'apparato culturale e politico che porta molti a formulare ipotesi di esclusione dai calcoli dei deficit
Della Spesal finanziare infrastrutture e comunque Investimenti mirati allo sviluppo
Occhi pone il problema in ordine alla opportunità fondamentale dell'allargamento del mercato europeo verso est ma pone anche il problema e possibile la combinazione tra allargamento e pareggio
Ho l'opportunità della allargamento chi viene considerato non tanto nella sua cifra politica io credo che molta della discussione
Sulla allargamento richieda un aggiornamento indipendenza del dopo l'undici settembre del diverso e nuovo ruolo geopolitico assunto dalla Russia ma resta il punto fondamentale
L'allargamento come
Enormi opportunità di mercato l'allargamento pone
Dei problemi di
Di costo
Per le finanze pubbliche e possibile la combinazione tra allargamento e pareggio conviene l'uno o l'altro sono possibili insieme
Aggiungo a questo un ulteriore elemento di considerazione che l'ipotesi di sostenere la domanda creando mercati nei Paesi meno sviluppati fuori dal scenario eco
Ed è quanto il Governo italiano ha tentato di presentare formulando l'ipotesi della cosiddetta di taxi che è
Il dirottamento di fondi dalle economie affluenti verso le economie che hanno minori fortune e tuttavia sono sedi di grandi opportunità di sviluppo meccanismi di finanziamento che non sono pubblici ma privati che non sono verticali ma orizzontali affidati alla società e al mercato
Credo che anche questa sia una riflessione da
Ma tuttavia ripeto l'attività del governo riferita al primo scenario e nell'economia di quel primo scenario nell'alternativa tra il caso uno caso due noi vediamo margini di responsabilità e di relativa tranquilli
E in ogni caso le scelte sono tutte comuni
E
Tutte fondamentalmente responsabile l'altro termine di riferimento è il patto per l'Italia
Pur nella situazione presente che complessa
Ragione
E Scelta del Governo a quella e possibilità del Governo a quella di mantenendo e di centrarlo pienamente nella convinzione che non solo possibile ma in questo momento ancora più necessario trovare la migliore combinazione tra rigore e sviluppo tra stabilità e crescita
La prossima finanziaria sarà strutturata esattamente seguendo questa logica con la tenuta dei conti con il finanziamento della prima fase di riforme
Fiscali grazie
Abbiamo ora le conclusioni del presidente Antonio D'Amato
Io vorrei
Nel concludere questa mattinata di
Analisi e di confronto
Che cade in un giorno particolarmente significativo e importante
Quello dell'undici settembre
Cercare di
Ripercorrere insieme con voi
Alcuni degli elementi che hanno fatto stanno facendo in maniera significativa la differenza
Tra come le economie europee
E l'economia statunitense
Hanno reagito a quell'evento
Correttamente è stato ricordato che il seminario del Centro Studi dell'anno scorso che si tenne a pochissimi giorni di distanza
Dal dalla tragedia delle Twin Towers cercava a botta molto calda di
Leggere quali potessero essere gli scenari dell'economia americana ed internazionale paragonandoli anche alle grandi crisi politiche e militari
Che dalla seconda guerra mondiale in poi si erano succedute nel tempo
E il riferimento fatto con i dati storici allora disponibili
Non lasciava assolutamente presagire quello che poi in realtà questa volta è accaduto
La fortissima reazione innanzitutto morale degli Stati Uniti
Il senso civico e civile di fortissima appartenenza ha dato a quel paese l'energia per reagire in misura sicuramente superiore
A quella che era dato prevenire a quel momento
Probabilmente hanno avuto un impatto più forte delle Twin Towers sulla crisi economica internazionale
Gli scandali finanziari
La mancanza di trasparenza e la conseguente crisi di fiducia dei risparmiatori dal caso Enron in poi con le conseguenze che poi l'economia internazionale ha finito per avere una botta di arresto molto forte
E se l'economia americana continuerà a dovere un tasso di crescita comunque positivo un'economia come quella europea che da due decenni non riesce a sganciarsi da un ruolo estremamente marginale di economia trainata dal motore americano
Non non è stata in grado e continua a non essere purtroppo ancora oggi in grado di affrontare in misura più forte più energico con uguale tensione e forse con ancora più necessarie Energia questa forte come dire
Sostanziale fase di stagnazione
Perché questo è il dato di fatto che impressiona francamente più di tutti
L'Europa e una grande realtà economiche che da due decenni cresce se cresce il motore americano
Gli anche quella che nel corso di questi ultimi mesi sta registrando una battuta di arresto più forte di quanto la stessa economia americana non abbia registrato e un'economia più rigida
Astro Touré di stato sociale più inique
Meno efficienti
Una sua dimensione economica e monetaria alla quale non corrisponde una struttura istituzionale un livello di efficienza sul piano competitivo e soprattutto un'attenzione politica adeguata alla sfida dell'euro ha rappresentato per ciascuno dei nostri Paesi europei
Quindi senza però che sia politicamente più unita istituzionalmente più efficiente soprattutto più competitivo sul piano economico
Difficilmente possiamo immaginare per il nostro continente una prospettiva di crescita autonoma rispetto ai grandi dai vere grandi motori dell'economia internazionale
Questo il primo grande dato di fatto sul quale dobbiamo fare i conti deve fare i conti soprattutto un Paese come il nostro che ha scritto fra le pagine più importanti della storia dalla costituzione europea e che deve dire credo tutte le ambizioni per poi continuare ad essere un Paese di primo piano nella costruzione di un'Europa
Più forte e più coesa e più capace di creare sviluppo
Il secondo aspetto che credo sia abbastanza importante e come l'economia italiana si stia muovendo rispetto a questo contesto di crisi abbastanza diffusa
Rispetto alla quale lo stiamo facendo più bene relativamente bene come facevamo qualche tempo fa
Il dato che è stato proiettato oggi dal Centro Studi credo sia molto emblematico
L'indice di fiducia delle famiglie e conseguentemente l'indice di fiducia dell'impresa nel corso degli ultimi mesi ha avuto una crisi molto forte
E naturalmente quando il mare e agitato e soprattutto cioè molta nebbia all'orizzonte
Quello che conta avere la capacità di rispondere in maniera ferma pronta con una rotta chiara rispetto a scenari che sono sicuramente confusi e complessi
Ed è proprio questa la ragione per la quale noi riteniamo sia importante nel parlare degli scenari dell'economia e quindi conseguentemente anche delle misure di politica finanziaria del nostro Paese fare quella che abbiamo detto qualche giorno fa la necessaria operazione verità abbiamo bisogno di chiarirci tutti le idee su quelle che sono le sfide che il nostro Paese e la nostra Europa devono affrontare sul piano della crescita e sviluppo
Perché se necessario una finanziaria di rigore e di sviluppo come più volte è stato detto è stato dibattuto importante chiarirsi quanto rigore e quale sviluppo
Perché occorre uscire da una come dire dibattito nominalistico su quali sono gli strumenti da utilizzare occorre nello specifico individuare percorsi che consentano al nostro Paese innanzitutto di dare una risposta importante le forti disuguaglianze sociali ed economiche con le quali potevamo nonostante tutto fari
E allora
Io credo che da questo punto di vista dobbiamo correttamente riprende il filo del ragionamento dall'analisi fatta
Di scarsa anzi di questa mattina
Soprattutto perché
Occorre darsi un senso di prospettiva ricordando c'è anche il contesto difficile nel quale oggi ci stiamo l'Italia su tutta una struttura di debito pubblico molto più onerosa di quanto non abbiano tutti i nostri grandi concorrenti locali
Per cui l'inflazione era presente nel nostro Paese il pericolo numero uno dal quale dobbiamo guardarci con grandissima attenzione
Una possibile crescita dell'inflazione in Europa avrebbe un impatto sul bilancio pubblico italiano straordinariamente pesante
Gran parte della risanamento finanziario comunque della riduzione della criticità finanziaria del nostro Paese negli anni Novanta sta dovuta anche al positivo andamento dei tassi d'interesse a livello mondiale e quindi anche alla riduzione dell'incidenza degli interessi sulla nostra struttura di debito pubblico e uno scenario di inflazione alta
Comporterebbe un rischio fortissimo che l'Italia pagherebbe molto più
Apprezzo molto più alto di tutti gli altri nostri concorrenti europei quindi tenere l'inflazione sotto controllo avere comportamenti responsabili ricordarsi della assoluta rilevanza di una responsabile politica dei redditi rappresenta la scelta fondamentale alla quale siamo tutti chiamati a contribuire con grande determinazione e con grande rigore
Il secondo aspetto molto importante e nel mix fra rigore e sviluppo ricordarsi che il rigore oggi e necessario ma soprattutto indispensabile avviare una politica di sviluppo verrà noi abbiamo affrontato nel corso di tutto il decennio scorso
Una politica di grande crisi finanziaria che il tentativo di
Entrare nell'euro cercando di abbassare il rapporto fra debito pubblico e prodotto interno lordo e questa è stata fatta ricorrendo a strumenti diversi ma due in particolare sono stati gli elementi che hanno consistentemente caratterizzato tutta la politica economica
Della secondo Della pigra parte che hanno atteso tutta la seconda parte degli anni novanta
Dovuto alla crisi più forte intermedi decremento di investimenti pubblici perché abbiamo avuto un crollo verticale dagli inizi degli anni novanta ad oggi che purtroppo continua ancora e da Uto dall'altro lato anche una fortissima perdita di competitività del nostro Paese che si misura una forte riduzione della nostra quota sull'export internazionale e misura si misura anche una forte perdita di competitività
Riguardo i dati dell'economia reale quali giustamente ci ricordo prima cioè prima l'amico Bersani dobbiamo proprio su questi dati affermare la nostra attenzione noi che ci misuriamo sui mercati internazionali siamo purtroppo siamo costretti anche a preoccuparci continuamente di la competitività in termini reali fra lui e gli altri
Per questa ragione
Soprattutto considerando poiché la quantità di spese correnti nel nostro Paese è sempre cresciuto in valori assoluti è rimasta costante in termini di percentuale sul prodotto interno lordo se non ricordo male trentasette virgola cinque per cento ma è comunque cresciuta anno dopo anno
Fino a questo anno
Io credo che allora quando andiamo a parlare di rigore dobbiamo come dire focalizzarci soprattutto su uno la necessità di fermare la crescita in valore assoluto
Delle spese correnti perché tagliarli non c'è mai riuscito nessuno nella storia di nessun Paese del mondo in valore assoluto ma almeno fermarla in termini dinamica credo che sia assolutamente necessario perché si possa prestare la sua come dire il suo rapporto
In termini di prodotto interno lordo e dall'altro lato abbiamo bisogno soprattutto di avviare politiche
Investimenti in infrastrutture investimenti in ricerca in scuole di formazione chi politiche fiscali che faccio lo sviluppo e bisogna dall'altro lato cercare anche di intervenire in maniera più forte nel per recuperare soprattutto sul fronte ripeto delle spese correnti
Maggiore rigore avviare politiche di liberalizzazione è un dato di fatto che nel nostro Paese le liberalizzazioni si sono formate ormai da troppo tempo un tema questo non solo italiano correttamente è stato sottolineato prima di portata europea
Parlare di liberalizzazioni per esempio sul mercato dell'energia vuol dire riaprire sul tavolo della politica europea il tema fondamentale delle liberalizzazione simmetrica ed è un must Alquati non possiamo assolutamente tirarci indietro perché ne siamo ancora il Paese che oggi paga il costo energetico più alto di tutti gli altri concorrenti europei dobbiamo riprendere con forza il tema delle privatizzazioni
Perché se è vero che i mercati della Borsa sono deboli ci sono ancora molti asset pubblici importanti da privatizzare credo che il dibattito anche sulle reti televisive se un dibattito importante perché la RAI è un grande asset che può essere probabilmente un asset importante anche sul piano delle politiche di privatizzazione ma così ce ne sono anche tanti altri
E occorre soprattutto rimettere in moto una politica forte
Che dia ai cittadini ai consumatori agli operatori economici
Un senso di prospettiva di rigore
Di rigore morale che devo dire francamente nel corso degli ultimi anni il nostro Paese ha perso
Perché questo credo che sia l'elemento più forte di debolezza come quale oggi dobbiamo confrontarci
E lo dico da rappresentante dell'economia reale di questo Paese
Che si vuole proprio il problema di mantenere alto il clima di fiducia perché non è che con un po'di distribuzione in più che si riprendono i consumi privati e non è soprattutto un tema di quanto sia nei consumi individuali soprattutto in tema di capacità di crescita di ricchezza del Paese di capacità di emersione di economia sommersa soprattutto di capacità di creare più redditi per famiglie atteso che in una parte importante del nostro territorio nazionale continuava ad avere molte famiglie con molte teste e quando c'è un solo reddito quindi la sfida fondamentale con la quale dobbiamo misurarci
E non tanto far crescere il reddito individuale lo fa crescere la quantità di redditi per famiglie creando più lavoro e più lavoro lecito ed è emerso
E allora il tema importante sicuramente voluti come recuperiamo quell'attenzione quel rigore morale che nel corso degli ultimi anni paese presso lo dicevo prima il comico nostri
Un Governo di solito fa quattro anni di bastone e un anno di carota ed è purtroppo quello che improvvidamente accaduto alla fine della legislatura precedente abbiamo dato al Paese è stata data al Paese l'illusione che si fosse uscito dal tunnel della crisi finanziaria che i conti fosse ormai risanati che fosse arrivato il momento della distribuzione di un importante bonus fiscale fondato tutto sulla previsione di una crescita automatica che Confindustria contrasto in maniera molto forte lo ricorderanno tutti
Di un tre per cento di prodotto interno lordo per i prossimi tre anni e quindi questo bonus fiscale è stato voi probabilmente una parte più o meno rilevante della dell'eredità come dire nel degli anni precedenti Affinito oltre che appesantire i conti pubblici soprattutto cambiare il clima morale del Paese
E quello che noi riteniamo che oggi sia assolutamente necessario un'inversione di rotta di tendenza un'operazione verità soprattutto di responsabilità
Perché su quell'ombra
Abbiamo probabilmente continuato sottostimare i grandi cambiamenti di clima e di contesto economico
E si è creata oggi una un nuovo grande nugolo di indiani di banditi di cowboys insomma di gente che chiede che fa l'assalto alla diligenza
E mi ricorda molto come dire la peggiore fase degli anni Ottanta quello che tre o la grande accelerazione nella costituzione di quel debito pubblico che ancora oggi ne dobbiamo fare questa è la situazione
E allora di fronte una situazione come questa una politica di rigore
E basta che metta alla frusta i cittadini le famiglie le imprese la pregheremmo con una crisi ancora più forte di consumi e soprattutto una crisi ancora più forte di competitività marginalizzata no ancora di più
Un'economia che ha un alto tasso di imprenditorialità ma ancora tante idee o di non competitiva da compensare dal ghetto delle infrastrutture Apollo dei costi delle utility su
A quello soprattutto dalla capacità come sistema Paese di avere costi comparabili con i nostri altri concorrenti allora come sicuramente rigore ma occorre finalmente innanzitutto fare sviluppo però dal momento che il dibattito sulla reinterpretazione la riarticolazione le flessibilità già esistenti all'interno del patto di stabilità che non sono un ingegnere come dire
Delle
Delle istituzioni
Ma mi pare di capire che in tutta Europa oggi ci sia per varie ragioni la necessità la tendenza il consenso apre interpretare o comunque a gestire le flessibilità che all'interno del parcheggio ci sono
Bene queste flessibilità sono sicuramente importanti se vengono investite con grande rigore per fare quelle riforme che servono per fare sviluppo vero
Recuperare competitività vera dare al motore dell'economia italiana la capacità di crescere e di conquistare quote di mercato che in un mercato che va come va vanno sottratte ai nostri concorrenti internazionali
Perché di questo si tratta prendere come si dice in azienda gli ordini dalla tasca dei nostri concorrenti internazionali e cercare di portarle a casa perché questo è prendere quota di mercato gli altri
Se invece la flessibilità l'addizionale
Che prima o poi l'Europa riuscirà a dare agli altri Paesi europei viene spesa per fare politiche di consenso viene spesa per fare come dire dare risposte più o meno consensuale gli assalti della dirigenza della spesa pubblica io credo che noi correremo il rischio veramente di andare avanti in una direzione assolutamente molto pericoloso quindi abbiamo fatto nel corso degli anni passati uno sforzo importante per entrare l'euro che era la scelta non solo naturale ma obbligata per un Paese come il nostro l'abbiamo fatto con un fortissimo sacrificio da parte di tutto il Paese impresa e cittadini
Lavoratori
Non abbiamo finito il nostro risanamento finanziario
Non è vero che è stato mai portato avanti fino in fondo completamente abbiamo bisogno di continuare in questa strada ma abbiamo bisogno anche di farlo sapendo crescere esaurendo prendere il testimone di una crescita che è alla nostra portata che nel nostro Paese
A disposizione se facciamo però come dire quelle politiche se abbiamo soprattutto quella coerenza che indispensabili per ridare fiducia ai consumatori e prospettive agli operatori economici nel dire questo dico anche che è veramente importante mi è sembrato che venisse anche da parte di Bersani un come dire un ragionamento che andasse in questa direzione è veramente importante uscire da questo clima di costante perenne conflittualità elettorale che sembra non ci sia mai interrotto nel corso degli ultimi anni nel nostro Paese
Siamo finalmente in un anno nel quale non ci sono elezioni nel secondo anno di legislatura l'anno della svolta l'anno in cui le riforme vere devono essere fatte
E l'anno in cui veramente si può misurare una capacità di tutto il paese a fare un salto di qualità sulla strada della crescita ma occorre anche aderire come dire grande rigore e grande responsabilità
Nel sistema politico italiano
E naturalmente anche nel dibattito fra le parti sociali perché l'economia non va bene
Abbiamo la possibilità di dare delle risposte positive alle nostre imprese ai nostri lavoratori al nostro Paese ma abbiamo bisogno di fare molto lavoro
Molti sforzi molti sacrifici e soprattutto molta crescita questo lavoro impegnativo al quale dobbiamo come dire
Prestarci con grande senso di responsabilità soprattutto con quel rigore che va assolutamente recuperato da parte
Vi ringrazio
Conclude così l'altro seminario grazie a tutti
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