"Oltre la paura. la sinistra, il futuro, l'Europa" - presentazione del libro di Massimo D'Alema (Ed. Mondadori) - (presso l'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, Aula Magna, via Suor Orsola 10)

Allora
No
Romano
Prevarrà
Ha detto Antonio
No
Ma
Preghiamo il pubblico di accomodarsi ora che iniziamo
No
Prego prendere posto
Buona sera punti
Prego prendere posto
Buonasera a tutti e benvenuti a Roma questa serata che dedichiamo alla discussione libro di Massimo D'Alema Oltre la paura
I miei ringraziamenti naturalmente
Presentatori del libro vanno innanzitutto a D'Alema che ha voluto accettare l'idea di qui da noi a discutere questo suo libro estremamente intere
Problema
Essendo io
Presentante di questi
Avendo una veste Ossia
Vostro questa sera mistero al minimo
Sono facendo soltanto una carrellata di flussi
Tema
Questo libro mente all'ordine del no in un ambito
Dedicato della politica contempo
E dei Progetti dell'
Inizierei dal titolo che un titolo forte mi indicativo Oltre la paura
Sappiamo tutti che fa paura una delle grandi azioni
Qui nasce
Confronta
Per risolvere la politica moderna
Esso
Politica moderna attraversa il libro di D'Alema da diverse angolature la paura certamente intesa come la si intende oggi al cospetto della globalizzazione nei confronti di una società del rischio lari siccome sa che certo non è stata chiamata
Ma la paura anche nei confronti di tutto ciò che mette
La identità presso il problema dell'identità D'Alema scrive pagine molto utenze ed interessante
Ma direi ancora la paura circa il ruolo della politica
Questa è una paura forte che il transito dalla modernità la seconda moderni Paola post-modernità
Fanno nascere in tutti coloro che hanno fiducia nella politica che cos'è la politica oggi in questo momento alcuni pensano che la politica abbia perso il suo valore ordinativo nel senso che va orgoglioso
Per la sex non vedeva organum della del porre e dell'ordinare costituendo la politica sembra ridotta ha un ruolo regolativo ha un ruolo regolativo che peraltro badate bene la politica in un certo senso avuto all'origine del mondo occidentale
La politica come costitutiva del suo oggetto dell'oggetto del suo governo è un'invenzione della modernità
Siamo in un'epoca in cui la politica ancora costruisce l'oggetto del suo Governo siamo in un'epoca in cui il governo in un certo senso deve regolare entità che vivono indipendentemente da fisso probabilmente ci troviamo in questo ambito ma anche in questo ambito c'è differenza tra governo ed amministrazione
Direi che uno dei giudizi più forti che D'Alema da sulla destra è proprio quella di non essere in grado di governare la complessità ma al massimo di amministrarla
Ma ancora direi che oltre questo Oltre la paura è un Oltre la paura dei propri errori qui il libero di D'Alema è un libro assolutamente coraggioso
Tutta alla prima la seconda parte sono attraversate da con questa consapevolezza degli errori della sinistra ma non della sinistra italiana della sinistra
In generale cioè la sinistra nel momento stesso in cui ha contribuito a costruire un mondo uno dei quali aspetti il mondo dei diritti
Nell'aver contribuito a costruire ciò non è stato in grado poi in generale di gestire ulteriore innovazione rispetto a questo mondo per quanto riguarda poi la vicenda italiana in particolare
E su questo credo che possiamo tutti essere d'accordo in pieno
In fondo c'è stata una fortissima discrasia tra una prestazione governativa di buon livello ed una perdita di consenso la domanda grossa che D'Alema si pone è perché questa perdita di consenso perché questa perdita di consenso all'interno di quelli che erano i settori per così dire monopolizzati dalla tradizione di sinistra questo ripeto Oltre la paura significa coraggio il coraggio di riconoscere quali sono per così dire
Gli
Ostacoli a d'una sinistra che i guadagni una egemonia nel paese l'ultimo atto di coraggio
Che D'Alema propone in questo libro e l'atto di coraggio nei confronti della perdita dei propri riferimenti tradizionali
E qui direi che egli registra con grande acutezza
Una divaricazione forte che tutti noi sentiamo anche noi che dello studio della politica della Storia del pensiero politico facciamo il nostro mestiere
Tutto quello noi sentiamo tutti ripeto una radicale Chrissie
Della del Lessico
Politico che usiamo della semantica dei concetti politici la concettualità politica ha perso il suo significato tradizionale questo avviene ovunque avviene in particolare nell'ambito della sinistra avviene in particolare nell'ambito della sinistra perché in fondo la sinistra ha avuto proprio dal punto di vista della sintassi politica del linguaggio politico un punto di ancoraggio molto fermo che sia andato disperdendo a partire dall'ottantanove
Quali quale possiamo distinguere nel libro di D'Alema due
Momenti fondamentali D'Alema non fa questa distinzione la faccio io e in un certo senso è anche una domanda che gli pongono da un lato abbiamo quelle che egli chiamarli priorità di una politica di sinistra ma io direi quelle che sono le priorità di una buona politica e queste priorità sono tre il ruolo dell'Europa
Il modello di democrazia da adattare ad una nuova complessità e la competitività del Paese perché io dico che ancora non siamo tra i dettati a sinistra perché questo è l'agenda su cui noi troviamo d'accordo
L'ottanta per cento per lo meno degli italiani che cosa qualifica che cosa qualifica questa politica di sinistra qualifica questa politica di sinistra un particolare tipo di atteggiamento nei confronti dell'Europa
Ecco la prima domanda che io pongo a D'Alema
Come egli pensa all'Europa in fondo noi oggi ci troviamo di fronte ad a una serie di letture di prospettiva sul futuro dell'Europa abbiamo l'Europa come Stato sovrano la sovranità che non viene meno agli Stati per così dire
Sì
Addensa a livello dell'Europa
Questa prospettiva potrebbe essere dentro ad una accenno che D'Alema fa nel suo libro alla possibile costituzione europea io a suo favore
Per una Costituzione europea
Oppure c'è una Europa di tipo confederale Tivo che ha come fondo più che altro il trattato un trattato aperto ma che conserva le sovranità degli Stati
Come i momenti preziosi proprio per quei diritti a cui D'Alema tiene c'è l'ipotesi federale che tutti quanti conosciamo e c'è anche quella ipotesi che da ultimo in maniera molto affascinante ha proposto Massimo Cacciari di un'Europa
Intero alternativo all'impero americano
Basato sul feto sul set lusso su questa federazione tra agenti e nazioni che dovrebbe tenere insieme il Nord cristiano germanico il sud mediterranea
E l'estate attuale di questa Europa si riffa D'Alema
Certamente il egli sì scrive all'interno di quella visione politica che
D'Alema cifra come riformismo
E appunto il riformismo è
Per D'Alema il destino in un certo senso della sinistra
Storicamente lo sappiamo tutti dove si colloca il riformismo riformismo si colloca tra chi voleva fare la rivoluzione e chi voleva conservare qualcosa
Ecco questo riformismo di D'Alema si colloca ancora una volta al centro dice D'Alema al centro però di una costellazione di forse
Che in un certo senso rappresentano questi due momenti ma che nello stesso tempo sono forse che fanno parte di un determinato schieramento che lo schieramento possibile
Di un rinnovato vincente egemonico centro sinistra
Mi sembra che in fondo D'Alema resti legato alla grande esperienza dell'Ulivo resti legato a questa grande esperienza dell'Ulivo e non mi sembra P che ci sia dal punto di vista della strategia complessiva dello scenario una proposta nuova ed è anche giusto perché poi in fondo quella proposta si è manifestata una proposta vincente
Il problema su cui io ho ancora interroga Erei D'Alema però il seguente mi sembra che i punti fondamentali che qualificano dal punto di vista assiologica dico
Questo riformismo dovrebbero essere il valore della persona
E i diritti fondamentali che a questi valori sono connessi
Dovrebbero essere la rottura con l'economicismo
Ma
Che vuol dire qui la rottura dell'economicismo se io non ricordo male il sottotitolo del capitale era per la critica all'economia politica
I grumi Driss erano Brundle risse alla critica dell'economia politica
Quindi di quale economicismo parliamo probabilmente il marxismo non è mai stato un economicismo
L'altro punto che mi sembra molto interessante ma che non riesco ad afferrare fino in fondo il cosmopolitismo mutualistico che D'Alema propone come un possibile correttivo alla crisi della sovranità da un lato e ai localismi
Dall'altro bene io penso che sovranità e diritti sovranità e diritti nella modernità abbiano rappresentato il dispositivo della politica
I diritti
Civili politici sociali di terza e quarta generazione sono diritti che intanto hanno avuto modo di svilupparsi intanto si sono dialetti Zatti con la sovranità per dirla in maniera fu buriana si potrebbe dire addirittura che si il disciplinamento è passato
Attraverso la il DC lamento sociale è passato attraverso la istituzione di questi diritti
Ancora un altro punto che mi sembra molto interessante problematico cioè sono domande che io pongo a D'Alema e questo
Welfare della cultura l'Uefa della cultura mi sembra un altro punto estremamente interessante
Di una sinistra che si fa carico di che cosa significa
La forza produttiva intellettuale in senso stretto
E su questo la noi siamo stati molto carenti la sinistra è stata molto carente direi che anche la nostra riforma universitaria da ultimo è stata molto carente
Se pensiamo che il triennio è di professionalizzazione prima ancora di specializzazione del biennio di specializzazione e quindi proprio quell'idea che sta alla base del welfare che propone D'Alema vale a dire di una cappa di fornire al giovane una capacità formativa elastica in grado di superare l'obsolescenza delle e l'entropia della globalizzazione proprio questo viene a mancare in una formazione culturale dove troppo presto ci si avvia a professionalizzare
Tutte domande come vedete nell'elenco
Probabilmente senza un filo preciso ma tutto questo è stato frutto di una lettura molto intensa di un libro intenso appassionato forte e che cerca risposte di questo io ringrazio
D'Alema e do la parola a Tione
Io
Non riprenderò dei temi affrontati da Francesco De Santis ma tuttavia voglio dire che quando uscì il libro di D'Alema
Che io di proporsi di ospitare la presentazione di questo libro in questo ateneo
Soprattutto per sottrarlo all'urgenza del dibattito politico attuale
Mi piaceva che questo libro sostenevo l'opportunità che questo libro venisse assunto come uno dei modelli o dei momenti nel segno dei quali potesse avviarsi una riflessione politica
Culturale di grande respiro di grande momento
Soprattutto perché avevo visto in quel su questo libro coraggioso dove si riprendevano certo delle grandi questioni nodali della politica italiana della sinistra in particolar modo ma dove si segnalavano delle prospettive si davano delle indicazioni di fondo
Qualche
L'amico rettore De Santis ha parlato ha citato in maniera molto congrua il Capitale di Marx
Mi piace qui in quest'aula ricordare un momento delicatissimo della storia politica del nostro Paese quando all'ultimo congresso dell'allora Partito comunista ci fu una commemorazione
Chi Carlo Marx
E questa come un'orazione fu affidata a un filosofo nostro oggi purtroppo dimenticato come Cesare Luporini il quale tra l'altro si interrogava sulle ragioni per qui questa macchina strana del comunismo del socialismo si era inceppata che cosa è successo allora ancora il Partito comunista avevo una grande presenza della società nazionale
La cultura di sinistra tra virgolette in corsivo aveva una sua incidenza notevole nel dibattito teorico italiano e tuttavia Luporini quest'uomo così problematico così attento che aveva Statuto portare in Italia
Momenti altissimi di una riflessione non immediatamente ricollegabile al nazismo si chiedeva che cosa è successo perché questa macchina non può funzionare ebbene io ho proprio pensato
A queste idee ascoltando l'intervento del presso il De Santis e soprattutto ritornando su alcuni luoghi io sarò molto breve per ragioni ovvie perché noi dobbiamo aprire subito un dibattito su questo tema
Ma vorrei riprendere un passaggio molto significativo ed liberatore del libro di D'Alema sembra un passaggio così messo a caso
Se volete anche ingenuo dove D'Alema dice che la sinistra italiana accusata non senza ragione fermarla fa di essere al tempo stesso la più brillante e la più inconcludente dice D'Alema ripete intorno la del tema degli l'altra
Ai compiti richiesti da un mondo in rapida trasformazione e non essere sinistra di governo ha comportato che talvolta si vanifica se ero delle serie riforme che si finisse per trasformare idee Bonino leggi discutibili
Molto opportunamente l'amico De Santis ha parlato della legge universitaria su cui converrebbe che da più parti si avviasse una seria attenta il responsabile discussione ha comportato che si vendessi opaca e confusa
L'azione di governo non c'è stato allora un collante una cultura diffusa della felicità sì avuto una sorta di riformismo senza riforme
Paura e timore forse di andare fino in fondo e si sa come dicevano i vecchi giacobini
I giacobini sono figure che forse pochi amano ma in fondo sotto sotto io sono tra i pochi ammiratori di certe vecchie ipotesi giacobina della Rivoluzione le grandi riforme se non vanno fino in fondo si scavano la fossa con le proprie mani
Ed è in questo senso che ne dobbiamo prendere atto che spesso abbiamo assistito a posizioni ondivaghe
Tra conservazione e movimentismo e c'è stato poi una sinistra
Che ha mancato di capacità di costruire dei valori certa nuovi valori tradizionali nonni valori a cui certa sinistra ci aveva abituato ma dei valori adeguati ad alcune nuove integrazioni del mondo contemporaneo e inoltre in questi anni proprio per la sinistra che forse si era illuso di aver costruito un mondo affidato ad altri
La difesa di importanti conquiste civili
Diciamolo fino in fondo per esempio la legge e la difesa della legge sull'aborto
La difesa della laicità dello Stato che una cosa sacrosanta che interessa anche dovrebbe interessare anche in modo particolare i cattolici e della libertà della ricerca non sempre si è compreso che questioni civili etiche morali sono importanti e significative quanto le questioni politiche
Sono molti problemi coi quali bisogna misurarsi
D'Alema Linda anche all'individuo ma il suo è un discorso che in parte ripercorre
Itinerari battuti negli anni recenti ma un discorso che guarda al futuro luglio scorso che io credo voglia definire un progetto un progetto di società
E certo noi oggi ci troviamo di fronte ad una realtà molto difficile
Non può bastare la politica del giorno dopo giorno e neppure dice bene D'Alema una sinistra che voglia veramente parlare alla società e rappresentarla non può neppure affidarsi ad una sorta di coerenza
Antiberlusconiana nulla perché ho senso è necessario allora uscire dall'immobilismo e soprattutto immaginare hanno la costruzione io dico di una son promo
Che non cancelli le differenze tra i partiti della sinistra oserei dire anzi lei salti
Una sembra ma non è il luogo in cui tutto diventa oscuro e senza identità e il luogo in cui le identità diventano molto più forti
E in questo senso io credo che D'Alema pensi a una sinistra che non arretri rispetto alle prospettive del Governo ma sia vitale nella società culturalmente plurale organizzata in modo certamente non centralistica
Ma questo esige la nascita di una nuova classe politica diverso diciamolo pure da quella che fatta troppo tempo maleducata
Chiusa nelle stanze di certe burocrazie che oggi sono incapaci di parlare
Ecco in questo senso io credo che il libro di D'Alema voglia dirci che in una dobbiamo avere paura della realtà Oltre la paura significa sfidare la realtà
è in questa sfida io credo che noi possiamo oggi confrontarci su un libro ma anche confrontarci con prospettive con le quali via via dovremo necessariamente misurarci io ringrazio e passo subito la parola
Per ragioni di
Ordini di partenza diciamo così cambiamo l'ordine alfabetico e diamo la parola all'OLAF l'onorevole Napolitano
La ringrazio professore
E accaduto molto raramente nel passato che un uomo politico un leader politico italiano abbia scritto un libro per parlare del mondo
Naturalmente ci si espone a volerlo fare si corrono dei rischi
Ci si impegna in qualche modo ci si azzarda a disegnare un quadro della situazione mondiale e delle prospettive mondiali
è stato tuttavia molto positivo è molto importante che Massimo D'Alema l'ampio fatto io
Voglio dire pochissimo
A titolo introduttivo al di là di quello che hanno già detto il Magnifico Rettore l'amico professor trilione io voglio semplicemente dire che mi riconosco profondamente nell'approccio che D'Alema ha dato al suo libero
Mi riconosco profondamente nella dimensione dei problemi che gli ha voluto delineare dimensione globale dei problemi da affrontare anche come sinistra italiana ruolo dell'Europa carattere obbligato necessitato di una visione mondiale
Delle politiche da condurre
Senso come ha detto altrove D'Alema
Sono tutti iscritti riportati in appendice senso delle responsabilità sovranazionali della sinistra io non ho nemmeno nulla da aggiungere o da consentire da di trovarmi sci francamente anche per ragioni di tempo nulla da aggiungere
Rispetto alla grande questione del governo della globalizzazione condivido anche tutte le indicazioni specifiche che qui sono tratteggiate perciò io
Mi soffermerò piuttosto su tre punti che ho per così dire estratto nella lettura dall'intero il primo punto è la cultura della sinistra valori e politiche della sinistra il secondo punto è la dicotomia di cui oggi soffre la sinistra in Italia ma non solo in Italia il termine di D'Alema
E il terzo punto le prospettive del socialismo europeo sarò molto breve anche un po'schematico io pure voglio partire dalla citazione che ha fatto Aldo Trione e che si ritrova in uno scritto di D'Alema per la rivista Italianieuropei
Riportato in appendice
è un passaggio di carattere chiaramente autocritico frutto di una riflessione sulla vicenda dei governi di centrosinistra compreso quello da lui presieduto e sulla sconfitta del centrosinistra alle elezioni del due mila e uno
E lì dice appunto
La sinistra al Governo
Non ha coinciso con la creazione nel tessuto profondo del Paese di una sinistra di governo di una nuova cultura lamenta sempre aperto il discorso sulle responsabilità
Debbono considerarsi responsabilità comuni di chi ha governato e di chi ha diretto i partiti della sinistra innanzi tutto il suo principale partito dal mille novecento
Diciamo almeno dal due mila e uno al due mila e sei ma si può partire anche da anni precedenti io molto avvertito poi personalmente anche questa divaricazione e mi chiedo se è quello che D'Alema afferma ponendo in primo piano oggi i temi della libertà e della sicurezza
Che però non si può pensare che là dove ha vinto la destra lì tra l'altro fa esempi anche non italiani e perfino a destra peggiore
Abbattendo delle roccaforti della sinistra per esempio nelle banlieue parigine francesi non è pensabile che sia stato frutto di una mutazione culturale io ho qualche dubbio su questa formazione
Ho qualche mutazione culturale a mio avviso ci deve pure essere stata se si è arrivati ad abbracciare la rappresentazione di certi problemi sicuramente sottovalutati dalla sinistra
Quale veniva dalla destra e perfino dalla destra estrema se è prevalso nei in sentimenti nelle percezioni e poi nei comportamenti elettorali direttori già molto legati alla sinistra
Un approccio ristretto e puramente repressivo al tema dalla sicurezza o il timore del diverso il rifiuto dello straniero beh io la impressione che sia avvenuto qualcosa di simile ad una mutazione culturale
E in ogni caso non c'è stata a sostegno di scelte di governo che non andavano scelto in questa direzione da parte del centrosinistra non c'è stata una cultura della sinistra
Che si aggiornasse su cambiamenti intervenuti nella situazione che si oggettiva e anche negli orientamenti e nelle aspettative delle popolazioni
Voglio prendere per un momento ad esempio il tema dell'immigrazione e della legge e della legge sull'immigrazione
Non c'è stato io credo nessun grado
In qualche modo apprezzabile di partecipazione del corpo
Dei partiti della sinistra e del centro sinistra alla ricerca di una politica per l'immigrazione perché fosse lontana dall'atteggiamento che poi abbiamo visto emergere col centrodestra appunto di sostanziale rifiutò dello straniero e velleitario blocco delle migrazioni
Nessun coinvolgimento al punto che solo quando è stata approvata la legge del centrodestra si è cominciato ad apprezzare la legge che aveva fatto prima il centrosinistra a parte la nostra tradizione che non è quella mai di fare delle manifestazioni terre ma di fare delle manifestazioni contro e quindi si è fatta la maxi sono fatte le manifestazioni contro la legge del centrodestra ma non si è praticamente mosso un dito per la legge del centrosinistra e allora bisogna guardare un po'al fondo la verità e che da un lato e prevalso un atteggiamento facili istinto basta volere l'integrazione perché e giusto e giusto per chiunque sia schierato a sinistra volere la integrazione dello straniero dell'immigrato la nostra società e questa è la cosa più facile del mondo e non è così perché un problema complicato
è un problema gestendo il quale si può sbagliare si possono sortire anche Effetti controproducenti
E poi in ogni caso esiste solo il problema
Di aprire le porte all'immigrazione legale sia pure regolata controllata e di integrare senza difficoltà gli immigrati ma non esiste
Il versante della lotta contro l'immigrazione clandestina e contro il traffico dell'immigrazione clandestina dopo di che è accaduto che il governo di centrodestra appuntato esclusivamente
Su
Manifesti per la repressione dell'immigrazione clandestina in realtà su misure di blocco dell'immigrazione legale e sulla cancellazione della parte della legge del del centrosinistra peraltro non modificata dalla legge Bossi-Fini ma di sostanziale cancellazione della parte di quella legge relativa alle politiche dell'integrazione
Ho detto questo per arrivare al punto molto complesso e delicato e che a mio avviso ancora un po'problematico almeno lo è per me che affrontato D'Alema nel suo libro laddove ha detto
Quelle idee e i valori chiese si ispirano
Parliamo della sinistra storica conservano intatta la loro patti validità
Guai a confondere i vecchi ma incrollabili principi della sinistra libertà uguaglianza solidarietà con le politiche del passato la sfida e rinnovare le seconde conservando lo spirito e la forza seduttiva dei primi
Quindi non sono in giuoco
I principi i valori anche se in qualche altro più recente scritto da lei ma un po'parlato della necessità di uscire dal vecchio recinto ideale del socialismo europeo credo che qui qualche precisazione sarebbe necessaria che cosa appartiene alla sfera dei valori che conservano intatta la loro validità e che cosa appartiene alla sfera delle politiche del passato che bisogna modificare e superare e io mi pongo questo problema anche più quando leggo ipotizzare o sollecitare un riformismo che muova dall'individuo e dalla sua ansia di realizzazione certamente questa è una torsione non da poco rispetto se si vuole anche ai valori e comunque alla cultura della sinistra
D'Alema cita Amartya Sen che io considero il filosofo politico oltre che grande economista e sociologo a cui la sinistra dovrebbe fare maggiormente riferimento nella sua elaborazione ed è vero che libertà e uguaglianza nella visione di Senna
Si identificano con l'accrescimento della capacità individuale di affermazione di piena esplicazione
Delle potenzialità dell'individuo tuttavia di quella visione fa parte anche un richiamo molto serio
Alla necessità inderogabile dell'azione pubblica
Dell'agire collettivo perché si creino le condizioni che sole possono permettere all'individuo di esprimere le sue potenzialità e di svilupparsi pienamente credo che ecco se vogliamo
Ricordare uno dei valori che ricorda D'Alema come storici tradizionali e in qualche modo non reversibili della sinistra solidarietà dobbiamo sapere che solidarietà
Va intesa come senso di una responsabilità collettiva e quindi l'affermazione di un riformismo che muova dall'individuo era la sua ansia di realizzazione
Credo che debba essere integrata con questo elemento che non appartiene alle politiche del passato ma appartiene ad un patrimonio di valori a mio avviso
Tuttora essenziale
Vengo al secondo punto che volevo toccare
La dicotomia di cui oggi soffre la sinistra in Italia ma non solo in Italia qui D'Alema dice delle cose molto interessanti e anche diciamo molto e anche molto personali
Perché gli dice
Di temere e ha ragione io penso la contrapposizione fra un riformismo privo di radicamento
E un ripiegamento identitario il richiamo ideologico un'opposizione sociale di impronta radicale che raffigura la politica come una babele di formule o un terreno di caccia
Oligarchia sempre più ristrette confesso di temere molto il consolidarsi di questa dicotomia persino più del danno concreto che potrà derivare dall'azione della destra
Ed è proprio per evitare una deriva del genere che mi sono opposto nei mesi passati alla rottura tra lei e ora ricavi e presunti modernizzatori
Benissimo
Interpreto questa frase nel senso che D'Alema si è adoperato per evitare che prendesse di nuovo corpo in una parte della sinistra il vecchio impulso sui Cillario
Scissione is
Io credo che sia possibile effettivamente immaginare una sinistra che la smetta di scindersi e che riesca a abbracciare nella sua vita democratica
Aperta ad una dialettica di posizioni diverse anche queste tendenze
Per cui qui richiama come neo neo radicali però dobbiamo sapere che non non è possibile pensare ad una conciliazione soprattutto non è possibile pensare ad una conciliazione
Rispetto ad una alternativa la vera alternativa dice D'Alema ad una linea riformista autentica
Che tra una sinistra che arretra rispetto alla prospettiva del governo e una sinistra vitale nella società culturalmente al plurale più organizzata in modo non centralistico che non sia tema soltanto italiano
Lo dice per esempio il dibattito che si sta svolgendo nel partito socialista francese io vorrei citare non so se sia un fuor d'opera qui un libro molto particolare
Un libro molto personale che il diario interrotto di Sylvian Agazzi Ski che è una intellettuale francese di notevole valore compagna di gli oneri Jospin
è un bel libro
Perché racconta della sconfitta racconta delle reazioni personali di sospendere della sua decisione di lasciare la politica emotiva anche il senso
E racconta quello che è successo
In Francia a Parigi all'indomani della sconfitta parla di una sinistra che rivive dopo la sconfitta una certa sinistra
Quella che ieri si annoiava quella che le riforme fanno sbadigliare quella che mal sopporta di essere no potere quella che disprezza la socialdemocrazia quella che si risveglia solo al suono delle promesse rivoluzionari
E poi dice
Ci sono dei giovani si lo si può comprendere specialmente se sono stati tirati su da sessantottini nostalgici
Giovanili quali immaginano che la politica non si possa fare altro che nella strada
E aggiunge io ho vergogna per quei politici i quali per demagogia fanno delle sacrosante manifestazioni l'espressione non plus ultra della democrazia
Io credo che questo abbia un senso anche per noi che viviamo tante vicende importanti ma che hanno significati multipli rispetto alle quali un rigore si impone ecco io vorrei
Mantenga firma nella sua linearità un'alternativa
Respinge la prospettiva di governo e poi la prospettiva riformista
La parte che gli rappresenta attraverso tempesta sua originale molto impegnativa collaborazioni infine le prospettive del socialismo europeo anche qui io condivido
Pienamente il disco nel discorso che fa D'Alema su quanto su quanto
In realtà i partiti della sinistra europea siano rimasti vittime di ottiche
Io dire qualcosa di più io direi
Nel corso degli ultimi dieci anni c'è stata in alcuni partiti socialisti europei piuttosto una regressione rispetto all'impegno europeista di fasi precedenti
Rispetto all'impegno europeista di vibrante anche di Panucci mi non c'è dubbio che la socialdemocrazia tedesca abbiamo creato meno appunto meno consapevolezza e meno convincimento europeista
Rispetto alla Francia di François Mitterand e che suo tenace avversario di partito Michel Rocard
Beh anche la Francia dizione Jospin uomo che io rispetto moltissimo che rispetta la cui azione di governo provo assolutamente ingenerose perfino sciocche certe critiche a posteriori
Non c'è dubbio che anche il Partito socialista francese abbia perso slancio europeistico e che non si sia riusciti a far nasce
Il partito dei socialisti europei come effettivo partito europeista capace di esprimere una visione comune del futuro dell'Europa e invece questo è il punto di oggi
Anche il governo della globalizzazione una prospettiva che può essere molto seriamente elaborata per quello che riguarda anche la riforma delle istituzioni internazionali o sovrannazionali a cominciare dalle istituzioni di Bretton Woods anche una prospettiva che ruoti come giustamente
Dice D'Alema e nuoto ruoti con molta determinazione e accanimento anche controcorrente attorno al rilancio delle Nazioni Unite
Ebbene non può che far leva sulla l'Europa unita sull'Europa integrata
Il primo cioè di quei raggruppamenti di quei grandi raggruppamenti regionali su cui si deve tentare di costruire un nuovo ordine mondiale un nuovo ordine multipolare
Uno dei paradossi se si vuole che la globalizzazione e questo che da un lato
Si accresce
Noi cittadini nell'opinione pubblica
L'attaccamento alle proprie radici alle proprie identità non solo nazionali ma anche regionali locali e nello stesso tempo per potere governare la globalizzazione noi abbiamo bisogno di grandi attori sovranazionali
Abbiamo bisogno di raggruppamenti regionali come quello che si è costituito
In Europa eccome altri che si possono costituire in altre parti del mondo in altri in altre regioni del mondo perciò io sono d'accordo
L'utopia di un'Europa politica è mancata e di un'Europa politica come Cuore di un progetto sovranazionale sono parole molto felici di valeva
Il quale poi si impegna anche sui temi di attualità su cui non li voglio non vi voglio tediare quindi sembrerebbe quasi che lo faccia per
Doveri d'ufficio della convenzione della costituzione europea dell'architettura istituzionale ma anche lì e gli tocca un punto essenziale quando dice che bisogna cercare di spostare l'equilibrio istituzionale in Europa piuttosto verso le istituzioni sovranazionali ma aggiungo dobbiamo sapere che la ruota invece rischia di girare in senso opposto
Durano in senso opposto qui perché non solo la famiglia popolare ma neppure la famiglia socialista europeo ha una visione chiara e coerente e in modo particolare non possiamo nasconderci che le posizioni rappresentate dal governo britannico sono posizioni che fanno ostacolo ad uno sviluppo dell'integrazione europea e dell'Europa politica nel senso che abbiamo detto ecco mi pare che questi siano tutti elementi assai utili
Da mettere in rilievo nell'analisi nell'analisi di D'Alema il quale partito
Dall'idea che e l'ho scritto anche più di recente con Giuliano Amato che quello che in sosta in sostanza ha colpito la sinistra e rischia ancora di colpirla e la paura del futuro
E ieri proprio ieri è uscito un articolo sul Mondo diciamo Daniel che si intitola il secolo della paura
Questo secolo è iniziato potremmo dire questo millennio speriamo di no questo secolo è iniziato come secolo della paura e di qui questa fortissima domanda di sicurezza che non rientra nei canoni tradizionali
Delle problematiche di classe economiche sociali a cui la sinistra ha sempre dato la priorità
Naturalmente quando si dice sicurezza si dice molte cose perché si può intendere questo appartiene di più alla nostra tavola tradizione sicurezza sociale la pace sicurezza ambientale c'è c'è sicurezza
Personale delle persone e dei beni c'è sicurezza di pace nei confronti di attentati alla convivenza e alla sicurezza internazionale ecco ma io credo che la chiave per porsi dinanzi a questa problematica che altrimenti davvero appare non controllabile
E l'esaltazione del soggetto Europa politica grazie
Grazie onorevole Napolitano la parola Piero Craveri
Grazie
A me è piaciuto il libro di Massimo D'Alema
Anzi esse posso essere sincero
A me e D'Alema
Piace sempre o quasi sempre anche quando non mi piace affatto
E ciò ma voglio spiegare perché non è una battuta perché D'Alema non dismette mai la nozione di politica
Guarda alle corse come sono e mai a come si vorrebbe che fossero
Non confonde principi e problemi
Ma parte sempre dall'analisi dei problemi per cercare la strada di risalire alla realizzazione dei principi
Certo ma averlo nell'università è un privilegio che purtroppo non abbia non possiamo diciamo sciogliere di un tempo come vorremmo e quindi mi voglio limitare solo alle poche cose a cui mi debbo
Limitare
Questo libro del resto nell'introduzione stessa di D'Alema lei accende e accennato col dubbio che lui ha avuto se scrivere la storia della sua esperienza di governo della sua precedente esperienza politico fare un libro rivolto al futuro
è certamente un libro in sincronia Ica continuità con la sua attività politica di passata
E con la sua il suo ruolo da Luigi ricoperto di presidente di è capo di un governo e facendo io lo storico
E quindi non potendo guardare al futuro se non in qualche modo rifarmi al passato credo vada detto e non capisco perché in questo Paese poi questa cosa
Non è abbastanza messe in evidenza e nella chiarezza in cui storicamente il suo governo è stato un governo importante storicamente di grande rilevanza perché ha aperto un ciclo nuovo
Per il Paese e credo anche per la sinistra
Il governo Prodi precedente chiudeva un vecchio ciclo e certo la chiuso gloriosamente in modo importante decisivo ma chiudeva un vecchio ciclo iniziato molti anni innanzi nazionale europee
E al di là di esso se ne apriva uno del tutto nuovo in termini di problemi
E di prospettive certo governo Prodi chiudeva anche il segmento l'ultimo segmento di quel ciclo che è stato un segmento particolarmente periglioso dopo la crisi del novantadue e però vorrei ricordare che c'è un continuum dal governo di Giuliano Amato del novantadue che ha gettato le basi sulle quali si è potuto poi le basi sostanziali sulle quali si è potuto poi costruire il percorso tra il nostro ingresso nella moneta unica
E il governo D'Alema
Ha dato
A nome di tutta la sinistra italiana
Prova di grande capacità non sto a esaminare la politica interna voglio film fermarmi soltanto alcuni aspetti della politica internazionale
Ma di saper rinnovare la politica estera italiana
E nello stesso tempo di conto di collocarla in una continuità che voglio sottolineare sempre forse per la mia deformazione di storico ma la politica estera non è qualcosa che esterna al al sistema noi facciamo tanto uso del concetto di costituzione materiale alcuni principi di corsi di politica estera sono parte costitutiva della nostra costituzione materiale
Negli anni che seguirono il varo della Costituzione
I governi che si succedettero allora hanno vincolato questo Paese hanno costituito per questo Paese una serie di vincoli esterni
Si possono giudicare quello come si vogliono in realtà penso spie sono vincoli che ci hanno salvato anche dal malgoverno che in qualche modo nei decenni è avvenuto e ci hanno permesso di arrivare per l'appunto alla moneta unica
E seguire tutto il corso dell'integrazione europea
Ma quei vincoli sono e parlo del vincolo atlantico del vincolo europeo sono vincoli costitutivi del nostro sistema cioè ci può anche cambiare ma se si cambia
Il cambiamento è radicale e investe l'intero assetto dei nostri rapporti politici ed anche istituzionali
Il rispetto di ciò la capacità di innovazione di perché vero quello che dice D'Alema quando dice in quegli anni abbiamo riacquistato una credibilità siamo riusciti a stare
Sulla
Bilancia politica
Internazionale
Ed è vero anche la critica che si fa
Perché questo credo che sia un punto importante
C'è stato un eccesso di ottimismo D'Alema lo dice
C'è stato un momento
Fa riferimento ai rapporti valore molto intensi con il Presidente degli Stati Uniti con Blair eccetera
C'è stata una valutazione che era la valutazione di allora
Che il processo dico la polarizzazione producesse dei margini molto maggiori di quello che poi ha dimostrato di del resto lo stesso errore devo dire più tardivo e quindi più colpevole mi sembra che l'abbia commesso l'attuale governo di centrodestra il quale ha impostato a partire dal suo ministro dell'economia il quale ha impostato bilanci che sono orientati sull'ottimismo
Su un ottimismo strutturale oltre destro
Quindi credo che da qui in qualche modo dobbiamo partire che e e e D'Alema parte da questo c'è il problema di ridimensionare tutto questo l'approccio è molto realistico c'è il problema di ridimensionare tutto questo e di ricollocarlo né una prospettiva per la sinistra italiana io ho detto che mi limitavo i problemi europei ai problemi internazionali non voglio entrare nei problemi di politica interna
E quindi lei non c'ero uno per uno per brevità
Di costrutto del mio intervento Europa
Napolitano giustamente rilevato che è un'indicazione cioè io se debbo fare un rilievo generale questo libro di D'Alema è che l'analisi è molto puntuale molto realistica come ho detto
Le soluzioni o comunque le prospettive sono ancora molto in cantiere siamo all'avvio del delle prime pietre del cantiere
Sull'Europa diceva Napolitano beh un'indicazione cioè ed è quella di prive le privilegiare i il io le il gli elementi sovranazionali
C'è anche un forte accenno alla carta che poi viene messa anche in appendice
Alla Carta dei diritti
Sulla quale per carità io nutro
Meno meno enfasi e speranze innanzitutto non so nemmeno se verrà ammesso dalla convenzione nel nel
Ma credo che il problema come diceva Napolitano sia principi soprattutto la mia diffidenza nel porre l'accento su questo aspetto sta che ritengo che l'accento principale vada messo proprio invece sulla configurazione della struttura del dell'unione degli organi dell'Unione e quando D'Alema dice bisogna
Privilegiare la sovranazionalità ci dice già ora quello che sappiamo
E cioè che un passo fondamentale in avanti e decisivo non un passo diciamo completo e non lo non lo faremo in questi mesi prossimi in queste in questa congiuntura prossima che è quella della convenzione quindi è quella diciamo costituente questa casa fase costituente sarà comunque una fase transeunte però certo il problema
E quello io credo che ahimè il problema è quello che non si perda soprattutto non si perda quello che si è già acquisito che è proprio il principio di sovranazionalità e le spinte contrarie
Sono forti e non sono solo di destra
Ecco perché insomma c'è un asse in cui Blair stacco Cassinari e con Berlusconi
E che non è un asse diciamo qualificabile in termini politici di destra e sinistra è un asset di nazioni in azioni
C'è una larga parte d'Europa che frena e frena al punto di rischiare in qualche modo di arrestare o comunque di rallentare molto e togliere una marcia al motore
E quindi
Questa presa di posizione è importante
Ho visto che il presidente della commissione
Prodi
Si è messo anche Lucio questa strada
Lo scontro poi mi sembra che sia ho visto anche l'articolo di Giuliano Amato che dir la verità è più problematico che orientativo però insomma
La capacità dell'uomo ci forniscono nella procura perquisita l'insieme degli elementi di valutazione
Che diciamo per ridurre molto al nocciolo il problema sta se porre il centro della comunità sul consiglio con un presidente del consiglio del Consiglio del Consiglio quindi diciamo del comitato degli che che rappresenta gli Stati oppure bari centrarlo di nuovo sulla Commissione mi sembra che il presidente Prodi ha preso quella posizione
Piuttosto che l'altra che invece la posizione di Blaine re degli altri
Mi sembra che questa posizione sia rafforzata per fortuna dalla ripresa dell'asse franco tedesco
Questo
L'asse franco tedesco sarà un problema per noi da comunque è certamente la ripresa di un governo della comunità perché la comunità non è stata degli anni che abbiamo alle spalle governata negli ultimi due tre anni che con il dissidio franco tedesco
Quindi forse ci avviamo per quella strada
Però siamo indietro su molte altre star del io vorrei dire all'onorevole D'Alema che essendo insomma stato un vecchio militante federalista volevo anche una certa benevolenza da parte di Al Piero
Non sento nessun orgoglio di essere europeo oggi
E se siamo Rotelli dobbiamo pure incominciare a ragionare in termini europei
Ho visto sui giornali
Che l'Olanda
Ha aperto una riflessione seria sempre Nica
Perché ha sempre mica c'era un relitto un un un reggimento olandese che è scappato
E ne sono usciti sette mila morti
E nelle deposizioni degli ufficiali c'è un ufficiale che dinanzi al Parlamento alla commissione del Parlamento olandese ha dichiarato di aver visto pile di passaporti avrebbe domandato ragione
Passaporti bosniaci e che il superiore gli ha detto non farne cenno lascia perdere
E che quelli delle forze armate serbe delle milizie serbe gli hanno detto tanto non servono più a niente
Perché sono morti
L'Olanda si può questo problema
Credo che se lo debba porre l'Europa
è
è uscito adesso il bellissimo da in auto il bellissimo libro di PPI e dice sulla guerra jugoslava
Beh insomma è un disastro europeo la guerra se non arrivavano gli americani Borg Conte morivano molte più
E il modo in cui siamo entrati nel Kosovo eccetera governo D'Alema
Ci fa onore anche se come europei siamo arrivati insieme agli europei tardi diciamo su quel
Su quel teatro siamo indietro
Siamo indietro sulla politica estera
Siamo indietro sul pilastro della difesa anche su questo ne accenna molto chiaramente D'Alema fa piacere di vederlo così chiaramente ricordato
E ma anche qui però dobbiamo convincerci
Che insomma la strada che abbiamo davanti non è solo la strada di costituire un corpo interforze ma e la strada su cui bisognerà fare un una riflessione su
Quale deve essere l'armamento europeo
Io non entro nel merito ma il presidente e D'Alema sa certo molto meglio di me ma
Faccio solo uno un caso
Noi abbiamo una Marina cui abbiamo buttato via una valanga di soldi prima per fare una portaelicotteri che non
Non non si sa che cosa poi esattamente sia adesso stiamo facendo credo che abbiamo in costruzione una portaerei
E nel frattempo abbiamo un'usura fortissima di tutti i nostri mezzi della nostra Marina navale che naturalmente debbono fare opera di controllo delle coste e siccome e materiale che a un'usura Fortis
Cioè dobbiamo farci a livello europeo evita italiano europeo dei calcoli forti su questo problema dipinti
Voglio solo aggiungere su questo terreno una cosa che a me pare scandalosa
Noi abbiamo deciso io sono fermamente per quella decisione come cittadino italiano
Di mandare
Mille uomini alpini in Afghanistan
Ma non abbiamo detto al Paese che esattamente cosa vanno a fare
Questi alpini
Sembra che vadano a fare del peacekeeping
No vanno a rilevare i Royal Marines che sono uno dei più specializzati corpi dell'esercito britannico e che fa facevano azioni di guerra adesso non entro nel merito di questo scenario ma questa è la verità
Vanno a fare la guerra tanto è vero che non son partiti subito perché gli stanno addestrando
Allora su questo problema su questi problemi
Devo dire D'Alema mette le carte avanti insomma non non non nasconde la verità ma credo che questo è un discorso sul quale dovremmo andare
E dovremmo essere anche molto più chiari e e e fare delle valutazioni complessive molto più
Stringenti
E sempre riguardo all'Europa
Ma
Una riflessione perché accennato nel libro di D'Alema credo che dovremmo incominciare a cercare di andare oltre
Qual è il ruolo geopolitico dell'Europa
Quello di essere di introdurre elemento di saggezza nei rapporti euro-americani non so se sia sufficiente
La Russia del presidente Putin
Che sempre pur sempre di più riassumendo la produzione dell'autocrazia russa è pur sempre rimane una democrazia presidenziale
Si è dato un ruolo strategico rilevantissimo che non deve più un ruolo di potenza mondiale ma un ruolo di potenza regionale
E ha come obiettivo quello di controllare i tassi io
Innanzitutto
E ha già offerto non ci sono ma però questo il disegno
Non ci sono ancora gli oleodotti no
Di essere alternativa al petrolio saudita e al petrolio iraniano
Per l'attiva nella fornitura all'Occidente
Ora
Vorrei porre il problema della Turchia
Io sono per l'adesione alla comunità della Turchia
Anche su questa così cominciamo a discuterne come europei però la Turchia se prendiamo dentro la Turchia vuol dire che entriamo nel Medio Oriente in termini diversi da come ci siamo mai stati
Il Medioriente
Ha un equilibrio geo un un equilibrio politico interno che grossomodo è la derivazione di quello post coloniale
Con naturalmente la modifica che nel cinquantasette avvenne dopo l'affare di Suez come passo coi agli americani quindi comunque amento ma sostanzialmente il rapporto con l'Occidente si basa su quattro Paesi
I turchi israeliani
Gli egiziani egli arabo sauditi
Nelle basi aeree turche dell'Anatolia
Cioè l'aviazione israeliana ci sono i cacciabombardieri come armamento atomico israeliano questa e la disposizione geopolitica del del e ho uno degli aspetti fondanti della disposizione geopolitica del Medio Oriente
Ora
Evidentemente
Se noi prendiamo la Turchia se noi prendiamo dentro la comunità la Turchia entriamo in un'altra dimensione di rapporti
Con il Medioriente
E qui anche
Vorrei al riguardo porre il problema e scusate se vado a Scaletta dell'Ira
Non c'è nel libro di D'Alema perché l'ha scritto prima ma ho visto che D'Alema presso posizioni che sono molto simili a quelle della socialdemocrazia tedesca su questo punto
Allora
Anche qui poiché le cose procedono a domino
Se faccia se andiamo su un ragionamento realistico
E poi dopo questo lo aggiustiamo quei principi vediamo come si concilia quei principi ma dobbiamo fare un ragionamento realistico
L'attacco americano all'Iraq
Non è un problema di disarmo di cioè cioè è anche un problema di disarmo specie per quel che riguarda le armi atomiche biochimiche eccetera
Ma è per gli americani almeno la stampa americana questo ci produce io non è che mi sto inventando dico quello che ho ho letto di volta in volta nelle rassegne del Washington post bellico anzi dell'Herald Tribune Newsweek eccetera
è un problema di cambiare il dominio
Perché quel quadri angolo di prima l'anello debole diventata l'Arabia Saudita per la fragilità di quel sistema l'Arabia Saudita il maggior polo paese che pompa i soldi gli appoggi eccetera eccetera il terrorismo internazionale
Allora il problema
Per gli americani è quello di spostare diciamo la spot la presenza strategica lo dico brutalmente per come stanno le cose non è e spostarlo sul sull'Iraq e ricominciare a pompare
Il petrolio iracheno in modo da sostituire a diminuire il petrolio saudita e diminuire i proventi sauditi questo è il disegno e lasciare le basi del
Allora per carità insomma
Purtroppo si ci troviamo qui poi vado al problema degli americani per chiudere rapidamente ma ci troviamo di fronte a una linea strategica
Sulla quale non c'è problema di tempere si può anche dire di no si può fare comunque bisogna bisogna avere una politica che secondo me non abbiamo non abbiamo come Europa non abbiamo come Paese non abbiamo
Non abbiamo come Europa perché in questo problema del terrorismo
Come il caso Iraq dimostra ma in generale dall'undici settembre
E abbiamo lasciato tutta la dimensione diciamo della valutazione strategica di questo problema gli americani
E se poi ci troviamo in qualche problema effettivamente nel senso che sono loro che conducono io non ho nessuna passione per
L'Amministrazione Bush
Sono molto preoccupato come cittadino italiano della maggioranza preso in camera nel Senato da Bush che comporterà le nomine per della della destra evangelica
Repubblicana rispetto ai problemi dei diritti civili deceduti al cioè c'è veramente il rischio di mutamenti
Nella nella nell'assetto della democrazia Italia
Americani
Però io penso che su queste cose noi ci dobbiamo
Ho non ho fatto che fare un'aggiunta al realismo di D'Alema anche se aggiungendo il realismo al al suo probabilmente c'è una divergenza diciamo di orientamenti un'ultima cosa
Sempre scusandomi perché se passo di palo in frasca
Ebbe insomma una chiosa Esterna al problema
Del riformismo
Insomma le difficoltà sono grandi
A individuare una linea innanzitutto il presupposto diciamo così socialdemocratico
Sull'asse del rettore che faceva riferimento a Cacciari alla tesi di caccia ma io penso insomma il riferimento non nell'ottantanove
E molto prima questa storia io dico sempre agli studenti do sempre questo dato
Che la percentuale
Dell'interscambio internazionale sul prodotto lordo mondiale
La percentuale riferita al nuovo il volume
Conseguita nel mille novecentoquattordici
Viene Riva desunta nel mille novecento settanta
Tra il quattordici e il settanta su questo dato c'è il secolo breve quello il secolo breve
Dal settanta in poi grazie anche le crisi petrolifere la globalizzazione galoppa
E mi hanno quando faccia i presupposti della socialdemocrazia nel senso che faccia la dimensione del mercato interno come punto di riferimento della ridistribuzione perché poi punto qui qualcuno qualcuno ha fatto riferimento però siamo tutti
Il generazioni più vecchie prigioni ma ancora i classici del marxismo
Il dibattito della Seconda Internazionale credo che lo conosciamo molto bene insomma e conosciamo quali sono i termini
La se c'è democrazia come ipotesi è finita prima dell'Unione Sovietica
Forse l'opinione su ed è un po'trascinato a lungo per finire però alta di padre finì con ipotesi politica è finita prima tant'è vero che dopo sono venute le socialdemocrazie le genere tutte queste cose qua erano adeguamenti
Ed è vero quello che dice D'Alema che l'unica dimensione sulla quale si può ricostruire una dimensione europea
Allora bisogna introdurre però anche qui c'è un problema oro Peo bisogna introdurre l'uniformità fiscale politica di bilancio Henry Fonda perché allora su quella platea lì si costruisce si può solo ricostruì
E sono di già in moto lo dice perfino Tremonti dobbiamo fare un Piano Marshall e che cosa significa significa che da problemi la problematiche approntati in termini del tutto liberisti si ricomincia riassumere problematiche fondate sulle variabili macro economiche non dico demenziale ma comunque di
Allora il allora e questa è l'ultima cosa
Che vogliono stare
Il ma per mandare avanti dato rigore data la fase di stallo in qualche modo attraverso cui lentamente di volta in volta faticosamente si esce
Ma qui questi pare partiti europei
Il se Pipino
A parliamo del Psi
Ma
Io penso che
Se non si mettono in moto dei meccanismi non diciamo sovrannazionali perché quelli sono organizzazioni sovranazionali internazionale il gruppo barra
Ma se non si mettono in moto dei meccanismi delle azioni politiche transnazionale
La sinistra come la destra non la vede in modo uguale su alcuni problemi l'area riformista ma si organizzi anche le ve lo faccia la battaglia su questo terreno all'interno dei gruppi in Europa e si costituisca
Trust nazionalmente non so perché
Se abbiamo sempre queste dimensioni diciamo a scala piramidale
è un sistema di scatole cinesi attraverso cui
I discorsi realistici come quello di D'Alema
Filtrano con grande difficoltà e il dibattito rimane sempre
Terribilmente frantumato e bloccato grazie
Grazie Craveri la parola Antonio Bassolino
Sì quello
è che presentiamo che stiamo presentando
Qui stasera
è un libro importante
E particolare
E che noi che siamo qui ed io molto invito
Alleggerendo con serietà
è un libro importante in particolare per diverse ragioni
Per D'Alema in primo luogo credo che si tratti di un libro importante particolare
Per ragioni e politiche e personale
Su con poi il il senso del libro la la sua sostanza
La possiamo credo ritrovare anche
Nelle righe iniziali della dedica
A mia madre e a Giulia Francesco che spero da lei apprendano la passione civile e politica perché non c'è futuro senza radici
Senso
Mi sembra chiaro
E politico e personale
Cercare un legame tra le radici tra una storia
La madre personale e politico al tempo stesso
Sì il futuro e il bisogno di cercare un futuro
E il libro è importante ed è particolare per noi
Perché vuole essere un contributo al dibattito ivi dal confronto e un invito esplicito a occuparci di politica e di politica
Nel senso alto di questo termine è un po'oltre
Oltre che oltre la paura vorrei dire anche soprattutto oltre la contingenza oltre un po'la vita dei polemiche italiane
Di ogni giorno
Un invito a cercare di fare i conti con
Le questioni più profonde che stanno di fronte annoio di questo credo dobbiamo ringraziare davvero e molto Massimo per il contributo che cita
Vorrei fare qualche riflessione considerazione
Oltre a quelle già fatte su alcuni alcuni punti poi un po'di questo contributo e di questo invito al confronto
Ma a me pare che il punto di partenza
Della riflessione di D'Alema è la crisi della sinistra
E anche la crisi della sinistra
Di stampo europeo classico e socialdemocratico
Di fronte alle sfide diverse che ci stanno di fronte
E questo punto di partenza si accompagna la
Necessità come D'Alema dice di una nuova sinistra aperta al mondo
E di cui anche il titolo del libro Oltre la paura possiamo dire oltre una paura
Duplice
La prima è il timore della globalizzazione
Con tutto ciò che comporta e che scombussolata e che a sette e scombussolato i parlava Epiro
Clavell un attimo fa anche quelle basi nazionali o regionali su cui si era detto per decenni interi il compromesso socialdemocratico
Paura della urbanizzazione che sconvolgente ritmi dimensione allocazione delle risorse possiamo perfino dire che sconvolge in qualche modo lo spazio e il tempo della politica
La sua dimensione a cui siamo stati abituati per
Tante generazioni decenni interni
L'altro tipo di paura oltre alla globalizzazione
Oltre la paura del terrorismo
E la ferita dell'undici settembre
Qui io trovo nel libro pagine molto felici
Ad
Tutto ruota attorno poi ad un concetto molto forte
E qui lo dico davvero un comunque un grande sincerità anche molto bello che dall'Emma
Introdusse in un intervento alla Camera dei deputati il bisogno di uso proprio o con la sua espressione di bonificare i giacimenti di ottico
E qui
Abbiamo le pagine sul conflitto tra Israele
I palestinesi pagine molto sentite per i rapporti che tanti Dinoi hanno avuto con l'esperienza
E la consapevolezza che lì siamo in quella parte del mondo al punto più delicato di tutti e credo con la consapevolezza chiunque di noi ha parlato con i palestinesi anche con i dirigenti israeliani più illuminati
E con la drammatica consapevolezza vorrei sottolineare che lì da soli non ce la fanno
Che noi credo che connestabile abbiamo dire abbiamo fatto troppo poco in questi ultimi tempi anche in questi ultimi anni noi l'Europa ha fatto troppo poco
Anche troppo poco verso gli Stati Uniti d'America perché ci fosse una posizione una iniziativa perfino l'invio
Di osservatori internazionali al nome di tutti in grado
Lo dico l'ho fatto già l'altra sera con le parole udì un bellissimo libro del cardinale Martini uscito in questi giorni verso Gerusalemme
Anche con tante forze in grado di intercedere
Di mettersi in mezzo lì nel cuore del conflitto il via aiutare ad una soluzione coloro che da soli non ce la fa
E andare oltre la paura del terrorismo di tutto ciò che si è mosso dopo l'undici di settembre significa anche rafforzare molto di più l'impegno per la pace
La guerra alla povertà lo dico in questo modo la guerra alla povertà come grande impegno prioritario e di tanta forza
E significa anche saper guardare a tanti temi nuovi che si sono posti a tutti quanti noi dopo l'undici settembre
Il tema su cui D'Alema dice parole chiare
Della crisi del neoliberismo
Che non dimentichiamolo ha dominato il mondo intero per più di un ventennio
Informe esasperata
Il fino
Solo scelte economiche ma proprio si è citato tante volte Carlo Marx questa sera
E e fino
A essere una Filosofia del mondo
Perfino quasi a sfidare il Ciciriello
Cioè ad essere l'elemento dominante per più di venti anni
Questa filosofia questa scelta queste politiche
Mostra una evidente difficoltà
E con tanti problemi nuovi fino al rischio
Che una salutare crisi del neoliberismo possa accompagnarsi e qui per la sinistra a mio avviso c'è un grande compito anche ad una crisi del liberalismo cioè di diritti individuali illiberali di libertà di democrazia che sono stati una grande conquista in tanta parte del mondo
E la sinistra deve essere molto attenta e saper salvaguardare dentro una salutare crisi del neoliberismo valori fondamentali liberale e deve saper riproporre in termini moderni il ruolo dello Stato di politiche pubbliche e di un intervento pubblico che sembravano tutti accantonati dentro
Un ventennio
Insomma il di monopolio del neo liberissimo
Al centro della riflessione di D'Alema
E fortemente collegata a questa andare oltre la paura doppia
Della globalizzazione è del dopo undici settembre cioè come è stato già sottolineato fortemente il tema dell'identità europea
E di un progetto riformista nuovo
Da ricercare nell'unità politica dell'Europa e io qui torno un po'alla anche alla dedica iniziale ordina Massimo se e così e qui c'è in modo moderno e attualizzato anche una impostazione molto classica
Della tradizione da cui veniamo diversi di noi che stiamo qui
Molto classica mezzi dirti mi riferisco al pc
Ha un suo filone classico
Insomma sebbene intendo la cosa che D'Alema dice
Un progetta riformista nuove da ricercare l'unità politica dell'Europa
Così come in tutt'altra epoca nel mondo di allora
Diviso in due ma insomma come in qualche modo seppe fare impicci rispetto alla costruzione dell'Italia repubblicana
Allora una identità nazionale
Che fu ed è stata per decenni interi la grande forza del Partito Comunista Italiano
Che spiega anche i i suoi successi e la sua crescita al di là delle stridenti contraddizioni di rapporti internazionali però e questa costruzione nazionale il progetto politico di legare l'identità di una forza politica ad un un grande obiettivo nazionale statale così in qualche modo oggi
Un progetta un progetto riformista luogo
è da ricercare nell'unità dell'Europa nell'unità politica
E D'Alema qui scrive pagine piene dell'orgoglio di essere europea dei e di sentirsi europea
Molto volte ad un equilibrio virtuoso tra le istituzioni fondamentale dell'Europa il Consiglio la commissione il Parlamento
Vorrei anche sottolineare che più volte D'Alema cita un recente saggio di Degiovanni su cui abbia
Sulla duplice identità europea
Istituzioni comunitarie estati nazionali D'Alema è molto in sintonia con questo e per spostare l'equilibrio come penso anch'io a favore delle istituzioni comunitarie Parlamento
E Commissione infine
E sulla sinistra in Italia in un Europa
E libre un libro sul futuro
E D'Alema ha resistito alla tentazione che immagino e Luís debba essere stata molto forte di scrivere un libro sul passato cioè sulla storia che alle nostre spazi spero penso che abbia fatto bene
A fare un libro sul futuro e un libro poco
Sui nudi più difficili che stanno di fronte Annoni
Andare oltre un rapporto tra sinistra il lavoro dipendente
Mettere al centro la persona il l'individuo
Un nuovo UE Farra
Considerando il valore fondamentale del sapere della istruzione e della formazione possiamo dire dell'autorealizzazione come valore e ideale fondamentale di un moderno riformismo
E qui vorrei fare un rilievo
Dentro un libro così davvero di grandissimo interesse un rilievo
Scritte
E che a mio avviso
Nello scarto che dal libro viene fuori
Tra l'analisi molto approfondita lucida e appassionata e l'approdo il e l'ha proposta
Anche se sono io stesso il primo a sottolineare che questo scarto deve essere caricato su molte spalla sulle spalle di tanti di noi di tutti quanti noi soprattutto poi anche di grandi soggetti collettivi e che questo è il grande nudo di fronte alla sinistra e al riformismo
Lo scarto tra la riflessione sul passato anche sui limiti i difetti
E l'approdo
E i contenuti concreti e le scelte concrete di un nuovo riformismo
Che nel libro è spesso da parte di tutti quanti noi viene in evocato lo dico in questo modo rincorso ma che ancora non riusciamo a raggiunge e questa
L'impresa credito
Nuova
Che davanti a tutti quanti
E per dirlo in modo classico
Molto riflettendo i sperimentando sul campo
Anche il rapporto tra Nuovo riformismo e Soggetti con cui costruire il nuovo riformismo con cui costruirlo
Nella in realtà io qui penso materia appunto di discussione e di confronto
Che possibili soggetti di nuovo riformismo
Non li possiamo intravedere nel manga ma attuale anch'
Della società italiana ed europea uso il termine di Manca ma attuale se sappiamo muoverci con intelligenza
Senza accodarci e però senza considerare questo manga ma come un qualche cosa che dipende se è contro la possibilità di costruire un riformismo nuovo
In questo senso l'esperienza di quello che è chiamato il movimento no global e che io tendo invece molto di più a definire new global
Le esperienze dell'ambientalismo
Dei nuovi lavoratori così come ci sono venuti a costruire configurare in questi anni per andare oltre il mondo del lavoro dipendente è dentro questo manga ma che noi dobbiamo riuscire ad interloquire e a costruire i soggetti del nuovo riformisti
Infine e concludo
Ci sono le pagine finali di D'Alema sull'Ulivo
E sulle prospettive
Della situazione italiana
E Craveri un attimo fa
Ha detto
Io discuto su questo
Con il governo Prodi si chiude una fase incomincio altra falsa
Con il governo con
Il successo elettorale del mille novecentonovantasei noi facciamo un'operazione politicamente molto importante
Teniamo conto che anche rispetto a Giuliano Amato e lei governi tecnici dopo il mille novecentonovantadue noi abbiamo e il mezzo
Un intermezzo che si chiama Berlusconi perché la prima vittoria del centrodestra
Oppure
Incomincia una esperienza
Sulla quale stiamo riflettendo ancora
Rispetto alla quale io penso che il la riflessione sul rapporto tra governi e sconfitta elettorale
Non possa e non debba riguardare soltanto l'aspetto nei risultati del governo e sacrosanta affermazione che Massimo nel libro fa non è sufficiente a governare
Bene possiamo dire non è sufficiente governare nel Complesso bene con i limiti e difetti
Che sappiamo questo è vero ma io ho pensato ai continuo a pensare che la sconfitta elettorale ardue regioni
Una nella riflessione che dobbiamo continuare a portare avanti su quegli anni
E su diverse scelte ma anche ragioni pulite che
Come sempre
La politica poi ha il suo posto il suo spazio nel bene e nel male
Oltre al di là di singole scelta
E di tanti provvedimenti giusti e di altri provvedimenti meno giusti oppure sbagliati poi
Mi sono i grandi fatti politici
E di io penso
Che i grandi fatti politici abbiano riguardato
L'instabilità con cui noi ci siamo presentate nel corso di cinque anni
E l'insufficienza delle alleanze politiche ed elettorali con cui siamo andati ad un confronto elettorale che in quel modo ci vedeva sconfitti in partenza a io non solo per caricare soltanto sulle spalle della doverosa Iccrea litica e autocritica riflessione che noi dobbiamo fare su cinque anni di governo noi su tre governi
Con le ragioni dell'insuccesso elettorale io in questo senso discuto
Con Massimo pure nei miei comprendo il il senso
Il tema di circolo
Politico elettorale
Perché ebbe
Che
A volte si vince o si perde dentro un più grande il largo circolò Clinton ho tutt'altra situazione e così in Europa ma è altrettanto vero che
A volte
Il fascicolo rischia di diventare per tutti quanti noi anche in qualche modo come un presupposto che non ci fa vedere
I problemi reali e le potenzialità che potevano essere cioè io continuo a pensare che la partita non era già persa tutta in partenza nell'agosto settembre del due mila e che il modo con il quale abbiamo fatto l'alleanza insomma
L'Ulivo molto più ristretto di quello del mille novecentonovantasei
E l'essere andati ad una battaglia elettorale senza Di Pietro senza Rifondazione senza tante forze con le quali cercare con ogni sforzo
Noi e loro responsabilità nostra e loro di costruire un rapporto abbia avuto un peso nulle irrilevante per la sconfitta elettorale
E infine
Lo sottolineo
Perché oggi tornano questi temi
Dei contenuti concreti di un nuovo riformismo
E della strategia delle alleanze politiche
Ed è il soggetto politico
Unitario con dentro lì sua identità che noi dobbiamo riuscire a costruire se vogliamo
Come io per su candidarci a governare
Il Paese
Anche di fronte ad un centrodestra
Che dimostra tutte lì fu
Ti colta
Governare
E noi dobbiamo saperci fare carico di futuro del Paese e soprattutto
Di fronte ad un centrodestra che
Divide e spacca il Paese sa
Io penso che noi dobbiamo sapeva dovrà mettere in campo i valorizzare
Una peculiare risorsa delle forze di centro sinistra e dell'Ulivo che deve essere la nostra vocazione abbiamo unire il Paese quanto più è possibile
Unire nord e il sud mentre la divisione può crescere
Unirli dentro lo Stato basti pensare ha fatto clamoroso di questi giorni comincia al Senato
Il disegno di legge sulla devolution
Mentre ancora non va avanti nel Parlamento della Repubblica italiana la legge attuativa sulla riforma del titolo quinto della Costituzione e dunque con il rischio un di una terribile confusione e paradossi tra soggetti i poteri fondamentale quando io dico
Farci carico mi riferisco sia l'economia sia proprio all'assetto dello Stato e delle istituzione e noi questo dobbiamo saperlo fare io non ho dubbi una moderna sinistra riformista deve saperlo fare nella società e nello Stato nelle piazze nei movimenti
E nello Stato Ende le istituzioni perché è in questo modo che anche rispetto alle difficoltà del centrodestra anch'io penso come Massimo dice nelle ultime due righe del libro che possiamo guardare con fiducia alla possibilità che il centro sinistra stando bene in campo riesca de esprimere un Progetto un disegno politico
Un'idea dell'Italia ma anche un complesso di forze in grado di vincere e io su questo penso che poi conti molto appunto anche la voglia
La volontà all'intelligenza e lo spirito non minoritario ma lo spirito di una grande forza che vuole tornare cimentarsi con il governo di un Paese come il nostro in questo senso davvero un grazie per il contributo del libro offre tutti quanti noi
Grazie anche Antonio Bassolino per l'intervento intenso ed appassionato credo che ci sia parecchio materiale
Per D'Alema e gli do subito la parola grazie
Molte grazie innanzitutto grazie a questa istituzione perché ci ospita
E
Da questo punto di vista in in quanto oggetto della discussione mio libro voglio esprimere gratitudine e voglio dire anche che mi sento onorato di poterlo discutere in questa sede
Grazie al professor De Santis verso Trione che hanno aperto la discussione ponendo
In modo assai acuto molti problemi e agli interlocutori
Che stimo
E che hanno animato una discussione assai impegnativa
Io credo non mi sottrarrò agli interrogativi ovviamente che sono stati proposti ai temi del confronto che mi sembra propongono anche un modo di discutere di politica diciamo un po'meno
Il modo come abbiamo discusso questa sera un po'meno prigioniero di di formule contingenti con lo sforzo di recuperare un poi Campolungo che
Io credo sia assolutamente necessario
Per la politica perché la politica riprenda anche prestigio ma in modo particolare per la sinistra o per chi concepisce la politica come un'opera di rinnovamento di trasformazione non soltanto di gestione dell'esistente
Io vorrei partire nella
Pur con qualche spunto che deriva non dal dibattito ma dall'esperienza da cui vengono in questi giorni sono ancora un po'preso dal getto diciamo
L'esperienza politica di grandissimo rilievo per me in giro dall'Argentina l'Uruguay al Civile alla Bolivia al Brasile
Che mi ha consentito di incontrare sia pure nel tempo racconto di due settimane una parte importante delle classi dirigenti dell'America Latina
Presidenti i leader dell'opposizione
Rettori di università intellettuali
è un'esperienza per molti aspetti diciamo di grande forza emotiva
Un continente tra i più colpiti dai processi di globalizzazione vocalizzazione avuto è stata molto ingiusta non ha prodotto ovunque miseria disperazione queste sarebbe un'analisi impropria anzi nel Complesso a favorito una crescita della ricchezza globale
E se pensiamo a un continente come l'Asia la globalizzazione ha migliorato la qualità della vita di alcuni miliardi di esseri umani che non è piccola cosa
Ma è stata fortemente ingiusta l'America latina è una di quelle parti del mondo che sono andati indietro
E che non hanno trovato un un loro spazio nel nuovo mondo globale
Solamente non è un piccolo problema
Ci tocca fra l'altro
Milioni e milioni di figli di italiani di italiani che vivono lì
Bene quel continente vive tra disperazione l'Argentina
La disgregazione di una classe dirigente
E grandi speranze
Il Brasile di Lula stato un momento culminante anche molto emozionante di questo viaggio l'abbraccio con Lula l'incontro con
Quest'uomo che pensate nella storia dell'umanità
Dopo Reagan nella rielezione di Reagan
La persona che ha ricevuto più voti
E no quando consideriamo le elezioni a volte guardiamo le percentuali percentuale in un anno un grande fascio ma bisogna immaginare in un Paese come il Brasile cinquantatré milioni di persone donne e uomini che votano Lula cioè che
Carico di speranza e di responsabilità
E debbo dire che in tutta l'America latina liberali e progressisti socialisti e conservatori tutti mi hanno detto abbiamo una sola speranza
E cioè che quell'uomo metta in movimento il Brasile paese di centottanta milioni di persone continente
Ora
E io sono sono rimasto colpito che dal dal tipo di domanda
Perché tutte queste persone chiedevano all'Europa di esserci
Cioè
Mai come in questa circostanza ho percepito che si avverte il bisogno dell'Europa
Dell'Europa come politico contrappeso ma certo quanto meno
Un grande interlocutore in grado di non mettere tutto il subcontinente alla merce degli Stati Uniti d'America poi ognuno di questi Paesi deve negoziare con gli Stati Uniti d'America lo sanno e irragionevole che sia così
E tuttavia loro pensano e hanno ragione che se c'è anche l'Europa quel negoziato avverrà su su su una base più dignitosa
Dell'Europa come modello istituzionale e la sua prima importante intervista straniera Newsweek Lula ha detto io guardo all'Europa perché l'Europa non è soltanto Mercatone Uno Bianchi istituzioni multilaterali
Il termine posizione di grande maturità io conosco nulla da molti anni non è vero come è stato scritto diciamo che siamo tra quelli che sono arrivati in via festeggiarlo perché ha vinto quelli non li riceve
Siamo andati lì perché lo conosciamo da tanto tempo fatto sono stato l'unico esponente del socialismo europeo che è andato lì anche in campagna elettorale sostenerlo non solo dopo a festeggiare
E lui venne qui un anno fa in Italia sul nostro ospite lo incontrammo discutemmo del modo in cui voleva impostare quella campeggia una storia antica Legambiente
E nella sua prima intervista lui ha detto punto mi interessa l'Europa perché non è solo l'integrazione dei mercati sono istituzioni c'è un Parlamento
E l'America latina deve seguire una strada analoga la posizione molto forte molto coraggiosa molto importante
Quindi l'Europa come grande interlocutore
L'Europa la quale si chiede di aprire i suoi mercati di non essere egoista
Di fare un accordo badate questo un pezzo perno
Significa che i prodotti agricoli del Brasile dell'Argentina
Su saranno competitivi con i nostri e in alcuni settori non soltanto costeranno di meno quei prodotti ma saranno anche i migliori in altri no noi abbiamo aree di eccellenza dove non non siamo battibile dice
Un'Europa quindi aperta un'Europa modello di integrazione sovranazionale un'Europa sotto il profilo dei valori
Dei valori ho partecipato ad un incide ad un convegno di grandissimo interesse
Su un tema che qui può apparire un tema per specialisti ma lì è una questione cruciale che attraversa drammaticamente la società civile
Ratificare o no la convenzione ONU sul Tribunale penale internazionale
Cioè riconoscere o no
Che i diritti umani sono più importanti della sovranità nazionale
Ammettere o no la giurisdizione internazionale sui militari cileni per fare un piccolo e se non è una piccola questione
Discussione non accade
Veniva fatto nell'antica sede del Parlamento Cile dopo che quella rimasta Santiago dopo che Pino ci ha trasferito il Parlamento a Valparaíso perché non gli serviva più
E in questa discussione nella quale io ero uno dei due relatori europee quindi in una posizione
L'impegnativa
Ho sentito anche io ho visto sentito la destra Cile io non riconoscevo conosce conosco molto bella sinistre conoscevi erano qui erano è sub iudice conosco gli antifascisti conosco quelli che
Hanno dovuto trovare all'estero la sua la la destra non la conosce sentito illustri giuristi
E uno di questi giuristi
Della della destra reazionaria clericali
Filo Pino celtista peso la parola in questo convegno ha detto ma questo tribunale penale internazionale poi chi lo vuole
Buone le uno detto la parola Europa con un senso di Schicchi il muro l'Europa abortista
Europa divorzista
L'Europa dell'eutanasia l'Europa che nega i valori cristiani noi non possiamo stare con l'Europa sono rimasto colpito perché mi sono sentito orgoglioso di essere europeo Scarfizzi in quel momento
Ma mi sono accorto che questa parola Europa che da noi oramai senza una volte retoriche eccetera lì è il terreno di Musco
è il terreno di uno sconto di di valori
Devo dire che gli ha risposto molto bene un grande intellettuale cileno che ha detto ma insomma di questo professore cattolico ci propone di schierarci con la Corea del Nord ha fatto un elenco che era micidiale e gli Stati Uniti
Che con si concludeva questo era in con micidiale con gli Stati Uniti d'America sui Quilici non vogliono il Tribunale penale internazionale
Ce l'ha quindi questa Europa io l'ho sentita importante a volte succede che le cose da lontano spese sentita importante Cetto mi sono anche reso conto quanto noi l'Europa non è all'altezza
Di ciò che una parte del mondo chiede hanno di quanto noi oggi non siamo in grado di dare ciò che dovremmo dare e però anche di come sia decisivo per una sinistra europea assumere questo tema alzare questa bandiera e farmi un tratto di una sua rinnovata identità
In un mondo che appunto chiede un ordine
In un mondo nel quale è è caduto il il mito che la fine della guerra fredda eccetera
Segnasse anche la FIAT la politica
Il mito secondo cui il mercato ci avrebbe dato il migliore dei mondi possibili
E così come la la grande illusione razionalista del migliore dei mondi possibili sbagli con il terremoto di Lisbona
L'illusione moderna del migliore dei mondi possibili è stato abbattuto con le Twin Towers l'undici settembre l'anno scorso
Quando è apparso chiaro che la Global l'altra faccia della globalizzazione da questo e che senza la politica
La globalizzazione non cita il migliore dei mondi possibili
E che il problema della politiche di governare questo processo di ripartire le opportunità di costruire un ordine che ha bisogno di un tessuto di istituzioni sovranazionali di un e questo è il terreno fondamentale del riformismo questo non significa sottovalutare incontra però i problemi di casa nostra eccetera ma non vedere che la grande sfida del riformismo e queste che così come il riformismo ha regolato lo sviluppo capitalistico attraverso la leva dello Stato nazionale
Oggi la grande sfida irregolare lo sviluppo globale attraverso una nuova rete di istituzioni
Dobbiamo costruire e di cui l'Europa è quella che abbiamo più a portata di mano quindi quella che innanzitutto dobbiamo costruire ma non è sufficiente
Questo è il punto
Il che non significa liquidare non solo i valori liberali giustamente Antonio Bassolino ha detto attenzione alla crisi del liberismo non può portarci indietro rispetto alla conquista di quei valori di libertà che i costi costituisce un la non soltanto una grande conquista di civiltà ma anche una conquista cui l'insieme della sinistra è approdata faticosamente dopo errori e tragedie
E quindi anti ancora più ce li dobbiamo tenere cari diciamo questi valori
Sono significa tornare a una vecchia visione statalista neppure nell'economia cioè ma certo recuperare il senso dell'azione pubblica risente della politica liberale conservatori americani perché cresciuto negli Stati Uniti d'America
Mi ha detto io o o fatto tutto io sono e penso che il bisogna fare tutto quello pensato è una mia vita che si deve fare tutto quello che dice il Fondo monetario
Ho fatto tutto adesso che ho fatto tutto deciso di rileggere
Simpatico mo'colpa per perché mi sono riscoperto Occhetto così le cose non vanno affinché parte ecco
Ed è così
C'è indubbiamente oggi il bisogno di recuperare una una visione dell'azione pubblica certo con la consapevolezza che l'azione pubblica di oggi difficilmente
Può essere recuperata se non è in parte decisiva un'azione sovranazionale
E cioè che la dimensione pubblica non coincide con lo Stato nazione ma si articola in istituzioni sovranazionali e locali se vuole
Ma non coincide come ha coinciso nei due secoli fa che abbiamo alle spalle con l'azione dello Stato nazionale non lo Stato nazione che scompare resta ma è come un nodo di una rete di istituzione
Che se non funziona come tale non vanifica l'azione pubblica la globalizzazione che
è un capitalismo senza vincolo statuale nazionale come è stato scritto una ricchezza senza la trazione
E come tale l'avere svincolato il capitalismo dalla dimensione statale ha determinato una frattura una disparità
Tra azione consapevole democrazia e mercato che deve essere ricomposta perché questa è una questione cruciale della difesa della libertà
Si è creato uno squilibrio tra democrazia e mercato quindi questo propone una certa idea dell'euro
L'Europa non soltanto mercato moneta ma istituzioni un'Europa potenza un'Europa potenza globale non regionali
L'Europa Potenza globale in grado di giocare il suo ruolo
Sull'OSCE sullo scenario del mondo
In termini di valori l'integrazione economica
Di esercizio responsabili anche di una di una potenza militare sempre stato convinto che non c'è oggi il ruolo politico senza la capacità di proiettare la propria potenza militare in funzione della pace e della difesa dell'ordine e della lotta al terrorismo poi dirò dentro un quadro di legalità
Che non è affidato alla discrezione di una sola potenza mai definito attraverso il ruolo delle istituzioni multilaterali
E
Perché altrimenti e la cura delle gallerie dica
Poi dopo non ci possiamo lamentare
La vicenda dalla ex Jugoslavia dimostra a mio giudizio è stato una vicenda che ha drammaticamente modificato gli equilibri internazionali capiamoci chiaro perché il fatto che l'Europa abbia cinicamente assistito
Alla guerra civile balcaniche ai suoi trecento mila morti agli stupri etnici arrivavano gli americani a modo loro può essere discutibile diciamo e non si sarebbe fatto nulla e alla fine quel che si è fatto bene o male ha posto fine a tutto
è stata la sconfitta più clamorosa e non è una sconfitta priva di
Che non lascia qualcosa che modifica gli equilibri internazionali ci proverà tra gli americani possono dire ma io senza di me non siete neppure richiamare si risolve a casa vostra
è più difficile che domani diciamo si possa dire sì ma in Africa bisogna fare così o in Asia bisogna fare scritta e c'è oggi negli Stati Uniti un certo senso di fastidio dell'Europa di un'Europa chiacchierona di un'Europa impotente fastidio pericoloso che alimenta una visione unilateralista
Secondo me pericolosa per gli stessi Stati Uniti d'America voglio sapere io sono state anche qui prive
Contrariamente a quello che si pensa io faccio sempre polemica diciamo prendo mi sono mi sono non dico un anno sabbatico ma mi prendo dei discreti di descritti mesi sabati ci diciamo anche che penso che stare all'opposizione
Per chi ha la fortuna differenza di Antonio cadere sulle spalle diciamo responsabile e anche un modo per studiare questo libro è nato in parte negli Stati Uniti sono stato in California in particolare a fare un ciclo di conferenze sui rapporti euro americani dell'università della California
Beh era impressionante diciamo vedere la la stampa californiana insomma le elezioni legislative francesi
Oggetto il presidente era pur sempre lezione Gentile Francesco a pagina cinque una breve ecco
Pensionati
Mentre invece l'informazione sull'Asia eccetera molto più pertinente puntuale ed ampi
E qui dobbiamo stare attenti perché questa questione non non si risolve i campi ricambia andò lo stesso fastidio diventando sentimento antiamericano eccetera ma rilanciando le ragioni di una integrazione in cui
Le ragioni dell'Europa possano
Pesante
Ora io penso a queste uno cioè ad un'Europa che giochi sullo scenario internazionale un ruolo globale che si assuma le sue responsabilità
E chi sia in grado di farlo anche in determinati momenti facendo pesare la sua volontà anche nella distinzione nella dialettica con gli Stati Uniti beh io penso perché non dobbiamo dirlo che noi dobbiamo a Chirac e a scuola
In questo momento
L'avere difeso la dignità dell'Europa e la pace
In qualche modo imponendo insieme alla Russia alla Cina gli Stati Uniti d'America di andare allo
Di approvare una risoluzione sull'Iraq che chiede con fermezza il controllo in disarmo perché io penso che di c'è un pericolo io sono contro la guerra
Ma non sono simpatizzante di Saddam Hussein ecco penso che lì c'è un pericolo
Ma penso che in questo caso l'Europa ha giocato un ruolo di dire se c'è un pericolo affrontiamolo con gli strumenti della legalità internazionale mandiamo gli ispettori esercitiamo un controllo una pressione cerchiamo alleati nel mondo arabo non facciamo la guerra e soprattutto non accettiamo l'idea dalla guerra unilaterale non accettiamo l'idea di un automatismo che autorizza gli Stati Uniti a colpire non è questa la via per affrontare questo grande problema
Io spero che
Letta questa Europa risulta assente diciamo ho impegnato baciamo preferenza miserie
Anche se questo è un punto vero di attacco
Io non è che
Poi dirò una cosa su questo su su come si combatte questa destra Berlusconi
E lo si combatte per esempio qui
Denunciando la l'assenza italiana il il lento inaffidabilità la la il presentarsi un giorno come il primo della classe nel rapporto con Bush e poi si va da Putin e si scopre che non esiste perché
Questo senso di pochezza di una questo qui davvero
E mettere sotto accusa la pochezza di chi governa il nostro Paese in un momento così drammatico è un punto di forza dell'opposizione no
Chi tanto per essere antiberlusconiano dice siccome Berlusconi si è pronunciato con la grazia a Sofri resta in galera questo è
Adatti
Queste sono forme
Sono forme di fanatismo autolesionistico che sinceramente Richard quelli a cercare di porre un argine sennò diventiamo una barzelletta hanno gli stessi diciamo e anche ad una parte importante dell'Italia
Ecco io penso io penso che l'Iraq sarà un banco di prova drammatico Craveri ha detto ma sono gli americani hanno una strategia l'Europa una strategia un interrogativo se
Tentativo serio anche se naturalmente diciamo quella strategia c'è occupare l'Iraq per pompare il petrolio emettere occupano con l'esercito americano per pompare il petrolio e mettere in ginocchio il mondo arabo insomma è una strategia le cui conseguenze sono difficilmente calcolabili o per lo meno è facilmente prevedibile che una politica di questo genere ci regali cento anni di terrorismo
Parliamoci chiaro
Se il terrorismo diventa l'unico modo attraverso il quale non non una piccola minoranza ma centinaia di milioni di persone possono affermare loro dignità
Contro quello che viene visto come la negazione dei loro diritti se dietro il terrorismo c'è il sostegno il favore di centinaia di milioni di esseri umani noi dovremmo preoccuparci di tutti quelli che vengono da noi siamo la dinamica cintura
Noi andremo verso una totale militarizzazione del rapporto fra nord e sud del mondo
Ma questa strategia non è soltanto ingiuste e quindi inaccettabile da parte di un uomo di sinistra perché ingiusta anche una strategia che consegna i nostri figli di un mondo assolutamente insicuro
Che riduce la libertà la libertà di movimento e la libertà di andare in vacanza perché ora tutto tutto questo è
Sentito oramai non da alcuni non dalle élite di questo nuovo terrorismo non è vissuto come una minaccia dei Pooh ai potenti l'agente quante sono le famiglie italiane che possono andare villaggio turistico Filippine circa
Ho Chi piglia una revoca l'anno o chi si reca all'ufficio per New York un grattacielo
Allora questo è un problema
Il problema di cui la sinistra deve classica
E nulla sarebbe più irresponsabile che pensare al problema degli americani terroristici opera di tutti
Anche perché la paura del terrorismo serve
Spingerà a destra le nostre società indebolirà la democrazia se noi non ci facciamo carico di una risposta
Però la risposta non può essere nella logica meramente milita
Intanto anche sul terreno del contrasto la risposta comporta l'attivazione di una strumentazione assai complessa di intelligenza e di prevenzione di
Che comporta delle alleanze gli ospedali più sono convinto che senza l'alleanza di una gran parte del mondo islamico non ne verremo a capo
E una delle ragioni per cui è irresponsabile l'idea della guerra all'Iraq che quello cui mettere in crisi tutto il mondo islamico più amico dell'Occidente
E radicali sera verso posizioni di fanatismo
E tutto un mondo certo dopo sarà più difficile combattere per
Ma poi ci vuole anche una strategia politiche economiche culturali
E culturali anche il dialogo fra le civiltà
è un punto essenziale di una battaglia contro il terrore
E ci vuole una visione della legalità internazionale che abbandoni ogni concezione di doppio standard
Io sono per la centralità delle Nazioni Unite
E per il riconoscimento del valore delle decisioni Nazioni Unite ma per tutti anche per Israele all'occorrenza
E se no
Benissimo noi non verremo cattivi
Credono capiremmo no non possiamo non metterci ogni tanto nei panni degli altri
E cercare di di capire come gli altri vedono noi richiese la convivenza a innanzitutto questo come criteri
Questa Europa così non c'è
Però
Io credo ecco che
Una certa coscienza dell'Europa e del suo ruolo
Attraverso questi drammi sta crescendo
Fondo in questo libro si indicano le scelte necessarie per andare in questa direzione l'idea questa idea dell'Europa viene proposto un po'come una idea forza per usare un'espressione gramsciana cioè
Uno di quei miti collettivi che dovrebbero mettere in movimento delle forze e nello stesso tempo rappresentare una bandiera un tratto di identità di un grande movimento
Un riformismo europeo che assume come Antonio dato un parallelo suggestivo così come il grande tema nazionale fu anche un modo di affermare identità originale del PC anche rispetto all'esperienza comunista ce
E quindi identificare la costruzione del partito nuovo con la costruzione dell'Italia unita e democratica
Se si vuole certo non è figlio della sua cultura diciamo ecco
Identificare la costruzione dell'Europa unita e democratica con la funzione l'identità di un nuovo riformismo europeo
Che
Questo significa istituzioni io non torno sul tema delle istituzioni può apparire specialistico Napolitano ha detto parole diciamo fondamentali condivido cioè tipo di equilibrio istituzionale nuovo esprime sono del tutto d'accordo con lui con Craveri sul fatto che invece purtroppo si rischia di andare nella direzione opposta cioè
Di una esaltazione dell'elemento intergovernativo
Io penso ad un'Europa che è federazione di Stati ma federazione di Stati significa avere governo federale il parlamento federale non significa semplicemente giustapporre i governi è questo il punto certi in un equilibrio originale non ci sono modelli ma non c'è dubbio che l'equilibrio va spostato verso le istituzioni comuni
Ma e anche Società Civile quando si parla di cosmopolitismo che cosa si vuole intendere se non la necessità che cresca una società civile una società politica
Senza la quale le istituzioni sono o
Delle cattedrali nel deserto
Una società ci i partiti europei in movimento di questo è uno degli aspetti importanti del nuovo movimento sulla globalizzazione cioè lo vedo anche come un aspetto del della crescita di una società civile europea
Cosmopolita nel senso che sono giovani che viaggiano che lottano insieme pur parlando lingue diverse pur vivendo in Paesi diversi io questo lo considero un fatto fondamentale cresce
Cioè la politica esce da una dimensione nazionale
Si condividono passioni movimenti manifestazioni di questore cosmopolitismo in questo cioè che la dimensione sovranazionale non è solo una dimensione istituzionale o interstatale
Ma si accompagna alla crescita di una società civile internazionale
Che è poi la condizione perché le istituzioni abbiano una
Io
Io penso ho pensato di penso che questo nuovo riformismo a abbia al centro vi sono stati posti i problemi delicati e complessi
è evidente che quando io dico la persona l'individuo la sua autorizzazione non voglio oscurare una dimensione collettivo anche se penso che la dimensione collettiva del riformismo non si identifichi più con la vecchia nozione classe
Ma in qualche modo l'assorbe la travalica
Certo mettono l'accento su quello che a me appare l'aspetto più innovativo diciamo l'altro è più nella tradizione scrivo un libro diciamo io so che Giorgio ci richiama sempre e questo possiedono un maestro da questo punto di vista nel senso della compiutezza del ragionamento diciamo quando uno propone una tesi squilibrate
Squilibra in avanti o per lo meno della direzione che a lui sembra essere in avanti diciamo poi tutto era oggetto di discussione
Diciamo del tutto leggi ma io per io vedo molto questa dimensione della realizzazione della persona
Cioè di questa perché questo unisce una grande idea di sinistra e cioè le pari opportunità la lotta alla diseguaglianza ad un grande valore liberale
Libertà individuo che cos'è la libertà individuale
Noi abbiamo lasciato questa parola la destra è stato un un tragico errore anche culturale questa e sarebbe sbagliato reagire demonizzando la dobbiamo cercare di riconquistarla certo in un'accezione diversa noi abbiamo una destra che non so se si può definire liberale diciamo certamente ha una sua idea della libertà secondo me ha un'idea della libertà come arbitro
Come
Come abbattimento delle regole varate anche un fascino l'idea di liberarsi dalle regole
Ha un fascino liberarsi da ogni condizionamento da ogni regola
Si potrebbe dire scherzando ma non è uno scherzo libertà di non pagare le tasse libertà di inquinare i fiumi diventa lieve sciogliamo i vincoli saremo più liberi l'Italia crescerà c'era tutta un'idea dell'Italia che è fallita
In breve tempo è fallito tira tutta un'idea dell'Italia
Ora io penso che però ecco in questo è stato bravissimo Berlusconi perché ha detto io sciolgo i vincoli la sinistra si identifica con i vincoli
E noi non possiamo accettare di di fare questa parte
Senta non può identificarsi con i vincoli
La sinistra deve identificarsi con la libertà di realizzare se stessi con la libertà di realizzare il proprio progetto di vita
Ed è per questo che la cultura diventa fondamentale che la cultura è oggi il principale diritto sociale diciamo poco da fare
Quello
Che rende diverso cioè la parola mobilità
è uno spettro pare un lavoratore di cinquant'anni chi alla sua professionalità superata e che vede nella Bur nella perdita della sua sicurezza soltanto l'emarginazione ma per uno che ha per uno che abbia un'alta professionalità la mobilità e la possibilità di cambiarsi
Noi abbiamo se io dovessi dire ce lo siamo detti anche a Firenze insomma qual è l'idea che mettiamo al centro di un nuovo progetto rigore ed ha avuto un grande progetto di governo avuto al centro vede all'Europa
Vogliamo vogliamo stare in Europa non vogliamo perdere l'autobus questo era il tema vero è che l'auto l'avevamo già perso abbiamo dovuto rincorrere
Ci siamo arrivati molti a Tolosa ecco diciamoci la verità col fiatone
Siamo ribrezzo
Se al centro di un nuovo progetto di governo credo si debba mettere l'idea che questo Paese investe sulle sue risorse umane
Acculturazione del Tai in termini di sviluppo della ricerca dell'innovazione come condizione anche per un nuovo modello di competitivi
In un mercato internazionale nel quale non è che dobbiamo competere con con l'Albania o con il Marocco dobbiamo competere con la Francia con maggiore
Qui io penso che questo da questo poi derivano conseguenze
Significa che lungo quell'asse vanno visti delle principali risorse del Paese chiedermi a spostare risorse verso le nuove generazioni che bisogna anche
In parte Harris modellare in guerra giusta che mi secondo me dovrebbe completare la riforma previdenziale con
Nel senso certamente di migliorare venti vini
Certamente giusto ma anche di completare una riforma in senso
Poi c'è arrivato il Governo che doveva fare le riforme
E tutte finita a tarallucci e di
Ma e questo avviene all'ultimissima questione cioè ciò noi certamente oggi dobbiamo definire un nuovo fronte
E io l'ho detto esplicitamente un progetto riformista che proponga una nuova sintesi può
Che non sia il terreno di una divisione terreno di una raccolta delle forze
E io spesso o impostato libro ripreso anche le centrali rapina una riflessione critica anche su tutto il dibattito
Perché indubbiamente è stato un momento di
Ma estratto figlio di una stagione che era molto segnata da una visione Cutting
Io continuo a pensare che la globalizzazione è una realtà vita
Ma certamente mi vedo tutt'Turra ma Vittorio l'esigenza di un'azione di governo di quest'
La terza ed è stato molto un dibattito
Gli esponenti di movimenti politici dei Paesi più
Ed è venuto dal Terzo mondo giudiziario dal presidente cileno uno dei primi gli ha detto De cari signori ci discutiamo della globalità ma non soltanto dal punto di vista dei globalizzato
Ogni tanto mettetevi nell'ottica dei globalizzati
E diverso e che comporta diciamo una e io quando penso a una nuova sintesi politica
Non mi riferisco soltanto al problema dell'Unità schieramento di centosei mi riferisco a una sintesi politica di carattere
Che sia in grado di mettere insieme il socialismo europeo il nulla e che sia in grado di di di impostare su basi nuove
La costruzione di un grande campo di forza
Europei e americani del mondo emergente che affrontano il tema di un governo dei grandi
Ed è anche a questo livello secondo me che ne possiamo proporre una prospettiva nuova centro
Non si
Non si è vista
Ad una visione provinciale i nostri problemi
E io sono d'accordo quanto anche se qui pratica c'è un punto sono d'accordo quando si diceva è questo no un disegno di questo tipo non può contrapporre nuovi movimenti da una parte il riformismo dall'altra perché in questo modo noi andiamo verso una sedimentazione
Che non produce la possibilità di no io penso che c'è un grande potenziale riformista anche le nuove nomine
Non lo darei scontato anch'io penso che il no global può rivolgere in una certa misura evolve verso il mio globale da nato a Genova Firenze penso che questo sempre anche il frutto di una barca battaglia politica una battaglia culturale
Che secondo me e
Io in questa battaglia politica e culturale penso che bisogna contrastare certo rischio di di di imbarbarimento
Essi non i termini
Che insomma Antonio Di abbiamo discusso con estrema civiltà ci siamo sempre rispettati anche perché nessuno di noi ha mai pensato che si dovesse rottamare l'altro diciamo
Forse anche un senso della misura nel rispetto reciproco delle nella considerazione che ognuno di noi rappresenta qualcosa e porta qualcosa ad un progetto comune
E attraverso le elisioni si va soltanto ad un indebolimento il campo tedesco reggae si rafforza
La vecchia frase impartito e curandosi si rafforza per una frase infelice
Anche se ha avuto fortuna nella sinistra per lungo tempo diciamo Manon Attanasi
E quindi questo io dico sì un campo di forze ampio però a mio giudizio una battaglia politica e culturale con con rischi di imbarbarimento di regressione di perdita di un orizzonte di governo la capacità di unire forze diverso
Teste avvocato quando si vuole organizzare un campo di forze che rappresenti più della metà degli italiani vuol dire unire forze diverte che Berlusconi ha unito forze diverso chapeau
Poi risultato abbiamo sott'non è non è certamente stato brillante unire forze diverse però qui c'è un punto e il dell'Ute davvero l'ultima battuta che voglio fare il punto è questo cioè
Io non non fu io non ho affrontato qui il tema delle ragioni politiche della sconfitta ma non perché uscivamo da un drammatico congresso diciamo abbiamo scorso in modo più diciamo certo punto sembrava che le ragioni tutte le ragioni della sconfitta adesso non so Massimo D'Alema se si riassume sono in questa formula semplice agita
Forze
Troppo semplice per essere persuasiva fissa allora per sfuggire alla tentazione di fare un altro elenco di nomi e cognomi diciamo allora
A un certo mondo dei top ho detto beh insomma abbiamo cento cerchiamo di vedere un po'ci sono delle questioni io no ed è vero è vero che ci sono state ragioni pur
Ragioni politiche che sono state legate anche al mio insufficiente politica delle alleanze i direi al peso delle divisioni che si erano profondamente diciamo radicate tra Dinoi le incomprensioni le le le cesure nel corso di una vicenda difficile drammatica che erano avvenute in un modo a volte anche non sufficientemente trasparente
Senza una sufficiente assunzione collettiva di responsabilità
Io penso che bisogna riorganizzare un campo però il novantasei
Fu
Partita all'Ulivo
Cioè parti da una proposta di governo
L'Ulivo non era un sistema di alleanze
L'Ulivo era una certa idea idea dell'incontro fra i riformismi i cattolici la sinistra l'ambientalismo
L'Ulivo era un Progetto Paese secoli
Poi l'Ulivo costruita sull'alleanza
E non solo a sinistra che si dimentica spesso diciamo che l'Ulivo costruì la sua alleanza anche al centro d'accordo con vini una politica anche coraggiosa verso il centro mi ricordo che quando noi decidemmo di sostenere Dini non fu mica una scelta indolore o compresa immediatamente dalla sinistra cioè l'Ulivo L'Ulivo
Cercò alleato centro e a sinistra
Ma partimmo dall'unico
Che non era una vera alle
Era un un Progetto era un progetto politico culturale
E io penso ecco cosa temo quando si dice adesso facciamo il grande e unico che un discorso di questo genere abbia come premesse la liquidazione di quel progetto che costruirne un altro
Attenti
Attenti perché se se si distrugge quel progetto il rischio è questo l'unico semplice il rischio è che noi abbiamo semplicemente il riformarsi di cose che appartengono alla tradizione la sinistra
Il centro
E c'è poco da fare c'è un richiamo dalla foresta cinquanta Mister Italia
Se si spezza quello messo che l'Ulivo quindi il centrosinistra quindi una visione nuova le riforme che io credo che sia molto più europea
Perché se andiamo a vedere che cosa sono certi socialdemocrazia sono in realtà grandi alleanze di centrosinistra resistenza permesso il rischio è che magari nel nome del Grande Ulivo noi torniamo ad avere la sinistra
Che quindi torna c'è la sinistra faccia la sinistra una bella espressione il poi naturalmente vanno a sinistra fa la sinistra si affida al centro che fa il centro per tornare a governare
E Siria articola e si perde quello che io nel bene e nel male considera un grande avanzamento di questo paese bipolarismo
E di forza perché a quel punto si articola il sistema politico
E non a caso l'uomo lucido amico simpatico come Sartori dice basta con l'Ulivo e poi dice basta con la legge maggioritario
E c'è una consequenzialità
E alla fine ognuno torna ad essere se stesso buttiamo via quindici anni della nostra vita e togliamo a questo Paese anche questo meccanismo rischioso
Di ricambio delle classi dirigenti rischioso perché nel ricambio possono venire anche quelli brutti diciamo
Che però è stato un meccanismo che ha ridato
Dico ora la democrazia attenzione ecco perché io dico sì una politica la ma non buttando via quella idea nuova di un riformismo nuovo che l'Ulivo ha rappresentato che lo dico io lo dico io che ho fatto tre volte riflessioni critiche e autocritiche sul fatto di aver lasciato deperire in questo modo non da solo
Ecco
Per far che viene
Why guai se oggi noi facciamo di nuovo questo errore guai se non ci rendiamo conto che al contrario il vero grande problema anche uno prego e quello di una o
Giù un'alleanza qui so che Giorgio non c'è mi dispiace lui è più più critico non abbiamo aperto un dibattito sulla lettera mia di Giuliano Amato
Quale interverrà anche Giorgio Napolitano e molti esponenti del socialismo europeo
Una parte dice bene una parte dice no dice no ma li dobbiamo innanzitutto organizzare noi stessi un dibattito ed è tutt'oggi so che Giorgio è fra quelli più preoccupanti della difesa di una identità del socialismo europeo che vede in una certa visione dell'andare oltre certi confini eccetera anche il rischio di un appannamento di identità è un tema del tutto legittimo
E forse può essere anche oggi prematuro l'idea di un nuovo però quanto meno la capacità di costruire un rassemblement forze progressiste di forze riformiste
Ma vi pare possibile che i popolari hanno costruito nel bene e nel male un punto di raccolta delle forze conservazione Acerra Berlusconi lo popolarismo europeo oppure sta lì
I conservatori inglesi
Eccetera e i socialisti sono rimasti chiusi nella loro ortodossia senza aver saputo raccogliere quelle forze che in Europa di matrice liberale
Che non sono disponibile a seguire una deriva conservatrice allora io dico forse non è maturo il tempo per dire facciamo un nuovo partito europeo ma quanto meno il problema di
E Ansa di riformismo mila euro è a mio giudizio non solo maturo ma necessario e io quindi penso da questo punto di vista sì ha detto uno scarto tra l'analisi indicazioni politiche uomo politico di Billie fa soprattutto per l'analisi indicazioni sono affidate alla prassi ecco io penso che quella lettera che un'iniziativa politica con
Eppure all'analisi che sta scritto in questo libro così come l'impegno migliore nostro partito in questi mesi per cercare di rilanciare l'Ulivo consegue
L'analisi che sta scritta lì così come l'opposizione ha
Ma della guerra in Iraq consegue
Dove sta scritto
I libri sono pause di riflessione poi viene l'azione collettiva individuale per dare corpo alle idee grazie
Questo io ringrazio
E do la parola campione
Io lo riprenderò dei temi affrontati da Francesco De Santis ma tuttavia voglio dire che quando uscì il libro di D'Alema
Riproporsi di ospitare
La presentazione di questo libro in questo ateneo soprattutto per sottrae
Lo all'urgenza del dibattito politico attuale mi piaceva che questo libro sostenevo l'opportunità che questo libro venisse assunto come uno dei modelli o dei momenti nel segno dei quali potessero avviarsi una riflessione politica
Culturale di grande respiro e di grande momento
E soprattutto perché avevo visto in quel su questo libro coraggioso dove si riprendevano certo delle grandi questioni nodali
Della politica italiana della sinistra in particolar modo ma dove si segnalavano delle prospettive si davano delle indicazioni di fondo
Quel che l'amico rettore De Santis ha parlato ha citato in maniera molto congrua il Capitale di Marx mi piace qui in questa Aula ricordare
Un momento delicatissimo della storia politica del nostro Paese quando
All'ultimo congresso dell'allora Partito comunista ci fu una commemorazione
Chi Carlo Marx e questa come un'orazione fu affidata a un filosofo nostro oggi purtroppo dimenticato come Cesare Luporini il quale tra l'altro si interrogava sulle ragioni per qui questa macchina strana del comunismo del socialismo si era inceppata che cosa è successo allora ancora il Partito comunista avevo una grande presenza della società nazionale
La cultura di sinistra tra virgolette in corsivo aveva una sua incidenza notevole nel dibattito teorico italiano e tuttavia Luporini quest'uomo così problematico così attento che aveva Statuto portare in Italia momenti altissimi di una riflessione non immediatamente ricollegabili del al nazismo si chiedeva che cosa il progetto perché questa macchina non può funzionare ed amico proprio pensavo
A queste idee ascoltando l'intervento del questo De Santis che soprattutto ritornando su alcuni luoghi io sarò molto breve per ragioni ovvie perché dobbiamo aprire subito il dibattito su questo tema ma vorrei riprendere un passaggio molto significativo il rivelatore
Del libro di D'Alema sembra un passaggio così messo a caso se volete anche ingenuo dove D'Alema dice che la sinistra italiana accusata non senza ragione fermarla va Fedele al tempo stesso la più brillante
E la più inconcludente dice D'Alema ripetendo la il tema degli Lazard del panorama europeo si è mostrato soprattutto negli anni in cui ha avuto il governo del paese
Una volta tanto all'altezza della situazione
Questa sinistra che un tempo è stato un punto di riferimento del dibattito teorico internazionale
Dall'Europa all'America latina questa sinistra in fondo ha prodotto cultura molta ideologia e quando si è trattato di avviare un grande progetto di società
Non ha avuto la forza la capacità e anche l'intelligenza di costruire fino in fondo
Certo non è il russo quando si è avuto questa questo traghettamento
Varato le proprie responsabilità si è fatto carico si è fatta carico assolvere a compiti richiesti
Ma per un nuovo socialismo europeo per una sinistra che sappia guardare al mondo sappia misurarsi con le domande complessa contraddittorie intricati anche ambiguo del mondo moderno questa sinistra non credo per sempre abbia avuto la capacità
Di dare delle risposte
Che credibili e produttive
E D'Alema a tal proposito aggiunge che se non non si può non riconoscere che la sinistra italiana a completato interamente una lunga traversata sul terreno della sua prima piena legittimazione interna e internazionale bisogna anche prendere atto e qui sono delle domande molto serie che alla sinistra al governo non ha corrisposto la creazione e la nascita di una sinistra di governo è questo il nodo fondamentale credo che qui sia uno degli aspetti ride tanti del libro di D'Alema cioè non c'è stata una nuova cultura della società capace di litis R. dal profondo una politica diversa
E scrivere su un unico registri una identità adeguata ai compiti richiesti da un mondo in rapida trasformazione e non essere sinistra di governo
Ha comportato che talvolta si vanifica sarò delle serie riforme
Che si finisce per trasformare idee Bonino leggi discutibili
Molto opportunamente l'amico De Santis ha parlato della legge universitaria su cui converrebbe che da più parti si avviasse una seria attenta irresponsabile discussioni ha comportato che si vendessi opaca e confusa
L'azione di governo non c'è stato allora un collante una cultura diffusa semplicità si ha avuto una sorta di riformismo senza riforme
Paura e timore forse di andare fino in fondo e si sa come dicevano i vecchi giacobini i giacobini sono figure che forse pochi amano ma in fondo sotto sotto io sono tra i pochi ammiratori di certe vecchie ipotesi giacobina della Rivoluzione le grandi riforme se non vanno fino in fondo si scava la fossa con le proprie mani ed è in questo senso che ne dobbiamo prendere atto che spesso abbiamo assistito a Cuticchio di udiva che tra conservazione e movimentismo
E c'è stato poi una sinistra che ha mancato di capacità di costruire dei valori certa attorno di valori tradizionali nonni valori a cui certa sinistra ci aveva abituato ma dei valori adeguati ad alcune nuove integrazioni del mondo contemporaneo e inoltre in questi anni proprio per la sinistra che forse si era illuso di aver costruito un mondo a dato ad altri la difesa di importanti conquiste civili
Diciamolo fino in fondo per esempio la legge la difesa della legge sull'aborto la difesa della laicità dello Stato che è una cosa sacrosanta che interessa anche dovrebbe interessare anche in modo particolare i cattolici e della libertà della ricerca non sempre si è compreso che questioni civili etiche morali sono importanti e significative quanto le questioni politiche sono molti problemi quel quali bisogna misurarsi
D'Alema rinvangare individua ma il suo è un discorso che in parte ripercorre
I rari battuti negli anni recenti ma un discorso che guarda al futuro luglio scorso che io credo voglia definire un progetto un progetto di società
E certo noi oggi ci troviamo di fronte ad una realtà molto difficile non la politica del giorno dopo giorno e neppure dice bene D'Alema una stilista che voglia veramente parlare alla società e rappresentarla non può eppure affidarsi ad una sorta di coerenza antiberlusconiana nulla perché o senza è necessario allora uscì ire dall'immobilismo e soprattutto immaginare hanno la costruzione io dico di una son Bleus ma che non cancelli le differenze tra i partiti della sinistra oserei dire anzi Laysan tutti una sembra ma non è i luogo in cui tutto diventa oscuro e senza identità e il luogo in cui le identità diventano molto più forti e in questo senso io credo che D'Alema pensi a una sinistra che non ha metri rispetto alle prospettive del Governo ma sia vitale nella società culturalmente plurale organizzata in modo certamente non centralistico ma questo esige la nascita di una nuova classe politica diverso diciamolo pure da quella distacca troppo tempo maleducata chiusa nelle stanze di certe burocrazie che oggi sono incapaci di parlare ecco in questo senso io credo che il libro di D'Alema voglia dirci che in una dobbiamo avere paura della realtà Oltre la paura significa sfidare la realtà è in questa sfida io credo che noi possiamo oggi confrontarci sul libro ma anche confrontarci con prospettive con le quali via via dovremo necessariamente misurarci io ringrazio e passo subito la parola
I
Ordini di partenza diciamo così cambiamo lordi
Io non riprenderò dei temi affrontati dal punto di vista