"La crisi della Fiat, il sistema industriale italiano, la cassa intergrazione, il mercato del lavoro e le denunce radicali...." servizio realizzato con documentazione tratta dall'archivio diRadio Radicale

La nuova crisi della FIAT e ci spinge a questa volta a riproporre un documento d'archivio del diciassette settembre mille novecentottanta quando al Senato si svolse un momento di dibattito suo stato di salute
Della maggiore azienda automobilistica italiana che già all'epoca annunciava
Oltre venti mila licenziamenti
E più in generale sulla crisi del sistema industriale italiano
Da quel dibattito che si svolse a Palazzo Madama vogliamo riproporvi quanto dissero in quella sede
Il senatore repubblicano videro quartieri
Napoleone Colajanni comunista
Una sintesi di quanto disse il ministro del lavoro dall'epoca Foschi
E la breve intervento che pronuncio in quella sede l'ex parla radicale Gianfranco Spadaccia
Questa della FIAT non è una piccola crisi
è una grande crisi
è apparsa subito fin dall'inizio una crisi drammatica
Capaci di innescare processi pericolosissimi anche
Nessuno si meraviglia
Che ne discuta il Parlamento che se ne occupi direttamente il governo
Non quindi una vertenza accanto ad altre vertenze
Non un fatto interessante
Solo Torino o il Piemonte
Ma tutto il Paese tutti noi e sotto questo aspetto di responsabilità nazionale è una crisi da attenere a Roma e non da spostare a Torino
Questa grande crisi non è nata all'improvviso
Alcuni giorni fa viene come è stato detto da lontano dall'esterno
Anche se non viene tutta dall'esterno
E non è investito solo noi italiani ma l'intero Occidente informa altrettanto gravi e drammatiche anche se affrontate diversamente
Il più grande disastro della storia industriale moderna lo ha definito la settimana scorsa Busi Nesbitt
Venticinque milioni di macchine vendute del mille novecentottanta conto trenta milioni dell'anno precedente quattordici per cento in meno
Pensare di risolvere una crisi come questa fuori dal suo contesto generale
Dimenticare la sua natura e la sua struttura e vederla solo in alcuni dei suoi effetti vicini ai contingenti e il modo peggiore che abbiamo per accostarsi ad essere per risolverlo
Occasione di rivincita del patronato sul movimento operaio si è detto crisi come la crisi come ricatto nei confronti delle conquiste importanti del lavoro per gli ultimi anni
Anche nel momento della crisi come sente lucida del capitalismo
Per fare pagare tutto alla classe operaia anche questo si è scritto
Ma con questo si possono dare delle definizioni così in di affetto ma non si riesce dalla crisi non si va molto lontano
E poi tutti questi riferimenti che sono stati fatti non qui certamente non in questa sede a Danzica come se le due questioni avessero in comune qualche cosa come se lo sbocco che ha avuto la crisi polacca
Si potesse proporre gli operai torinesi
E ai diversi arrestare Danzica
E dire che alcuni sindacalisti dovrebbero smettere di auspicare il ritorno ai tempi belli del sessantotto che non sono stati a fatti belli
E che essi per primi non sarebbero poi non saprebbero poi controllare e dirigere se si ripresentasse
La crisi è troppo grave e seria perché sia percorsa da simili banalità
Guardiamo subito quello che è invece uno dei nodi di fondo è governabile ancora
Una crisi come questa così grave
è gestibile
In termini di controllo democratico
Questo è il problema che è un problema di metodo innanzitutto oltre che di sostanza di principio oltre che di sostanza
L'industria
Può dichiarare unitaria coniglietta realmente lo stato di crisi se egli ritenga i dei licenziamenti e rende e determinare l'ampiezza
E il sindacato deve solo resistere fin dove può e come può e al termine si contano i morti cioè gli occupati
Diventati disoccupati e si stabilisce il nuovo equilibrio
Questo è una strada
Oppure il sindacato ha una possibilità reale di controllo della crisi in tutte le sue fasi
Quindi la governa in modo sostanziale nel governo in modi tempi pur nella diversa responsabilità in cui il sindacato si trova di fronte all'industria
Questa è un'altra strada
Noi diciamo che la strada da battere questa seconda per noi
Repubblica
Noi siamo d'accordo con quel dirigente sindacale che ha detto che per uscire riuscire a dominare la crisi occorre entrare prima di tutto nella sua attuale cultura
Che è quella di un sistema industriale avanzato
Non più fatto dalla contrapposizione secca e brutale occupazione disoccupazione difficoltà licenziamento
Ma fatta di passaggi abbastanza Peruzzi da settori meno dinamici ad altri più dinamici in un mercato del lavoro reso flessibile
Non trovato flessibile ma reso flessibile da accorgimenti contrattuale e da modi propri di aggiornamento professionale
Occorre per questo certamente un padronato diverso
Ma occorre anche un sindacato diverso
Occorre soprattutto una setta di fondo quello della programmazione democratica quel tavolo triangolare continuo sindacati industria governo
La grande intuizione se posso dire così
E sono Catto all'amico Anderlini per averlo ricordato di la Malfa al quale quando si era con crisi ancora dominate le può posta la variabile indipendente del salario poi oggi si piange sul fatto che a diventare variabile dipendente siano sta diventati lavoratori
Governo allora della crisi gestione democratiche della crisi controllo della crisi è possibile questo
Noi diciamo dei Sissi alcuni punti fermi vengono acquisiti dalle parti
Innanzitutto che in Italia la crisi dell'auto è una crisi reale non alla crisi strumentale importate ed esasperata dalla FIAT e delle forze che starebbero dietro di lei per risolvere altri problemi
Diversi da quelli aziendali cioè il potere in fabbriche il suo rapporto difficili interno con gli operai un rapporto deteriorato e reso SIT non recuperabile
Non solo la crisi è reale
Ma non è l'affrontiamo in ritardo quando all'estero la si è affrontata prima più in profondità e con più coraggio
Essendo noi il settore più debole dell'industria occidentale avremmo avuto bisogno di giocare d'anticipo invece abbiamo fatto in modo che a tenerci la crisi più lungo di tutti muovendoci male in ritardo
Il ventisei settembre prossimo
Farà il suo debutto dapprima temutissima volta Karl americana della Ford circa mezzo milione di queste macchine in perderanno l'Europa nel mille novecentottantuno nel mille novecentottantadue un milione di queste macchine che si chiama un è ricca saranno immesse nella CEE poi si muoverà latina dal Motor con un altro verificare più ancora più piccolo e un altro milione di piccole cilindrate invaderà il mercato della CEE
E nessuna grande casa europea sempre in grado di compiere uno sforzo finanziario analogo a quello americano che è stato imponente nella progettazione nella costruzione dei prototipi
Nello stesso tempo nel mille novecentottantuno un milione e mezzo di vetture giapponesi e nel mille novecentosettantotto sono state solo seicento mila entreranno in Europa
In tutto avremo due milioni di macchine nuove il venti per cento di immatricolazioni da questi due soli settori non è una previsione questo è un fatto a meno che la fede non chiude le frontiere
E le linee di difesa sono tuttora poche no sempre percorribili per motivi legislativi di trattati e stanno saltando un po'dovunque perché è di ieri la notizia che l'intera rete dei concessionari è un altro problema ma sempre grave dei concessionari FIAT in Germania corre il rischio di passare di mano ai concorrenti giapponesi questo è il quadro esterno
Altro che drammatizzazione eccessiva dalla crisi pizze piuttosto una sottovalutazione della crisi
Il nostro dovere allora è di avere della crisi di dare dalla crisi un giudizio esatto è corretto qual è la sua natura
Qual è la vera dimensione della crisi dell'auto in Italia in questo momento
E si è data la suggerito dall'innestarsi dei due fenomeni contemporaneamente che fanno l'un l'altro da moltiplicatore una situazione difficile nel mercato di esportazione europeo il nostro preferenziale
Dove è in atto una forte caduta della domanda per la congiuntura generale e per la penetrazione di gruppi giapponesi americani in questo mercato
Una situazione difficile nel mercato interno per la particolare malattia dall'industria italiana rispetto a quella esterna la situazione interna e allo stesso tempo meno preoccupante perché il mercato dell'auto un corazziere
Nonostante tutto quest'anno registrerà un'espansione ed è ancora protetto dalla penetrazione giapponese
Ed è più preoccupante però contemporaneamente perché nonostante queste condizioni privilegiate l'auto italiana perde quota anche in Italia nei confronti di altre macchine
E di altri concorrenti soprattutto europei
Il nostro mercato interno e percorso oggi da concorrenti europei fortissimi terreno un peso Volkswagen hanno fatto enormi progressi nell'ultimo anno in Italia nel nostro mercato interno benché così protetto finora dalla concorrenza giapponese
Dell'arte industria arretrano nel mercato europeo e più perdono del mercato interno altro che crisi congiunturale la crisi non è solo congiunturale è una fortissima è gravissima crisi strutturale
E molte cose in molti errori che hanno portati a questo
Ci sono i dati certamente errore di previsione di programmazione dall'azienda
Ci sono stati problemi enormi ci sono problemi nomi di produttività di aggiornamento tecnologico di ricerca di esuberanza di mano d'opera di esuberanza di manodopera perché non dirlo questa situazione
Va affrontata
Contemperamento e la struttura la congiuntura il mercato esterno il mercato interno sapendo che cosa significa
Atto dopo atto passo dopo passo tenendo d'occhio ogni parte l'approdo ad esempio la produttività abbiamo un enorme Gatti in questo settore che dobbiamo Togliatti se vogliamo continuare a frequentare i i mercati perché altrimenti tutti gli altri sono palliativi
La media nella tiene è di dodici vetture per occupato all'anno la pietà una media di dieci vetture per occupato l'altra una media di sette
Con queste medi di produttività non stiamo sul mercato internazionale
Perdiamo il mercato interno
E questo Gatta va annulla
Allora la prima cosa da fare di conseguenza un piano auto che mette insieme i Fini i tempi e i modi di un progetto correttivo e il piano noi repubblicani non lo chiediamo solo dodici
Oggi però diciamo che senza un piano di riferimento è impossibile rendere credibili e serie decisioni che intervengono con letteralmente a incidere nel settore dell'auto
Niente quindi politiche dei due tempi prima la congiuntura e dopo la struttura su questo staremo fermi esimi
E il Parlamento deve garantire l'unitarietà delle due cose la esame congiunto della congiuntura della struttura
Abbiamo poi qualche altra idea
E ho finito noi pensiamo che si debba studiare attentamente e la possibilità di essere ammessi al fondo sociale dell'azienda
Dichiarando il Piemonte
Aree di crisi come ha fatto la Germania per le sue donne dove opera per esempio la Volkswagen
Certo
Occorre notare in questo in questi termini politiche contraddittorie gli altri europei cercano di proteggere in tutti i modi poteri istituti quali dalla penetrazione giapponese noi siamo invece in modo confuso chiediamo aiuti per la siderurgia
Non proprio abbiamo le nostre zone d'auto donne di crisi e in più andiamo a comperare le strutture metalliche l'acciaio dall'esterno dal Giappone
Il quadro europeo entro cui dobbiamo operare in senso strettissimo non lo possiamo deludere in questo modo
Chiedere cose che nutrono altre un giorno con una bandiera in mano un giorno con un'altra c'è poi il problema sociale quello cioè occupazionale
Noi diciamo che occorre assolutamente trovare un'intesa fra le parti e ci dà premi in ogni modo
Delle intese ci sia e sia la più soddisfacente possibile abbiamo fiducia nella capacità di mediazione del ministro che con noi oggi per raggiungere per realizzare queste difficili intesa anche chi però bisogna lasciarsi guidare da qualche principio
Da qualche principe ma si può affrontare neanche il problema occupazionale senza un principio direttivo tutti sappiamo che la cassa integrazione tenere il doppio lavoro
Il fenomeno è stato studiato Cristo odiato ebbe conosciutissimo
è un fatto che un ricorso massiccio come credo che si richiederebbe a Torino specie da parte sindacale anche con la rotazione integrale immettendo così tanti giovani pensionati nel mercato del lavoro lo aggraverebbe l'OPEC sentirebbe lo distruggerebbe quasi lo distruggerebbe per anni la soluzione migliore è quella di mettere quote diverso e di operai da studiare di realizzare sia nella cassa integrazione sia
Sia nelle liste di mobilità contrattata
Questo oggi non lo potremo proporre certamente per la campagna e la Sardegna e non portano queste cose ma in Piemonte a Torino si può fare crediamo senza distruggere o lesionare gravemente il mercato del lavoro di quella regione
Facendolo rimanere sostanzialmente sano è in grado di riprendere a tirare il più presto possibile si tratta di determinare questa quota l'organismo rappresentativo degli industriali piemontesi ha dichiarato che per ogni posto in meno che si dovesse creare l'attuale nell'attuazione di queste ristrutturazioni più di un nuovo posto nuovo sorgerebbe per la normale dinamica del sistema dell'impresa
Il sindacato replicato che la mobilitata occupato disoccupato non è una soluzione ma però che quella da un posto di lavoro un altro posto di lavoro può essere ragionevole bene
è una prova che va fatto cominciando da questa grave crisi cominciando da Torino
Stabiliamolo nelle regole del gioco
Qual è la velocità del reimpiego
Quali sono le garanzie che si possono dare all'operaio collocato nelle liste di mobilità garantite come da contratti come da accordi cotta contratto
Quali sono le certezze che un operaio può avere di rimanere solo per un determinato periodo fermo nelle liste di attesa venti nodi vanno sciolti
Io
Io stimo tanto ha scritto che se l'attuale dirigenza FIAT avesse la capacità e la credibilità e se il programmatore pubblico fosse presente evitare gli attuali livelli di occupazione del settore Houghton direbbero ridotti perché solo così si determinerebbero le condizioni per lo sviluppo futuro del settore e della sua ripresa
Chi volesse mantenere l'occupazione a scapito della produttività seppure di uno un obiettivo scritto pericoloso
Però dato che la FIAT non è credibile e il programmatore pur pubblico pure Petra strada non può essere seguita quindi scontro frontale
Noi non ci rassegniamo a questa conclusione così pessimistica perché il programmatore pubblico deve essere reso credibile
Anche da questo Parlamento anche da questa discussione del Parlamento perché altrimenti non so perché cosa faremo una discussione in Parlamento oggi se non per rendere credibile per lo meno il nostro programmatore pubblico
E la dirigenza privata deve essere indotta misurarsi non solo con dei dati economici di cui ha in parte la responsabilità per avere direi di così difficili ma la pietà ha di fronte più di noi anche il dato sociale
Quindi in questo momento delicato
Quasi sempre non ci muoviamo quando abbiamo l'acqua alla gola ma proprio per questo occorre dare prova di grande saggezza senza irrigidimenti e senza guerre stellari sui principi pronti a discutere le proposte i fatti concreti
Se sapremo fare questo se il Parlamento imporrà a questo e si adopererà per questo da questa crisi certamente usciremo
Per ottenere questo risultato noi ci adopereremo
In tutti i modi mi auguro che la risposta del Governo sia tale da introdurre nel confronto delle parti quell'elemento in più
Di interesse pubblico interesse collettivo che lo Stato è tenuto a garantire il signor Presidente
Quando due parti così forti e due posizioni così motivate si confrontano e si scontrano e dal confronto e dallo scontro dipende anche molto del nostro futuro
Era il senatore repubblicano Libero Gualtieri il diciassette settembre mille novecentottanta a Palazzo Madama
Durante un momento di dibattito sulla crisi della FIAT e ascoltiamo adesso quanto disse quel giorno il comunista Napoleone Colajanni
Presidente onorevoli colleghi e non parlava nessuno il torto di ritenere
Non consapevoli della gravità dell'argomento che si sta discutendo e quindi non perdevo tempo sottolineano la gravità e la serietà e il significato
Vorrei soltanto ricordare quanto diceva il sindaco di Torino
Quattordici mila licenziati tenuto conto della
Carico familiare sono quasi cento mila persone una città grande come Alessandria che viene posta in discussione da provvedimenti di questo tipo e vorrei soltanto anche ricordare
Che questa crisi che si è delineata a Torino nell'industria dell'auto in questi termini
Non può non essere considerata
Che come suscettibile di creare una serie di reazioni a catena
Non soltanto per quanto riguarda i collegamenti che esistono fra l'industria dell'auto dell'indotto ma anche per quanto riguarda un indennizzo esemplari che può venire ad industrie in altri settori in condizioni di aggravamento di crisi settoriale nel nostro Paese
Viene quindi Dalma vertenza aperta attorno alla proposta di licenziamenti della FIAT io credo che venga fuori una sfida assai precisa un banco di prova
Assai duro per tutte per il governo per le forze politiche per i partiti per il sindacato
Per gli imprenditori in Italia dall'opinione pubblica anche per la capacità che l'opinione pubblica deve avere di comprendere quali sono i termini reale di dal problema
Dico che in questa crisi così complessa c'è anche un punto di chiarezza
E il punto di chiarezza e la faccia la combattività e anche alla serenità
Della classe operaia torinese in questo momento
Ma che nessuno si illuda
Che nessuno s'illuda
Chiunque abbia esperienza di lotte di massa sa quanto sia turco è tipici e la graduare all'azione in ogni momento
Sacchi come sia un compito assai duro quello di mantenere questa consapevolezza e questa serietà che nessuno pensi quindi di potere a scherzare col fuoco
Perché sappiamo che si possono creare delle situazioni difficilmente a cui finora ripeto ha fatto pronta con grande senso di responsabilità la classe operaia torinese
Ma si sa perché allora dobbiamo dare delle risposte concrete nel merito non genericità banalità o richiami alla cultura dalla crisi
Noi riteniamo che debbano essere date dalla risposta di merito con fatti che riguardano anche le prese di posizioni dei partiti dalla forza politica degli intellettuali
Di chiunque responsabile dell'opinione pubblica perché le cose che sono in gioco sono molto più grosse
Di quanto possa sembrare riguardano non solo l'avvenire alla prospettiva di una città ma anche quello dell'intera economia italiana nel modo di considerare che l'intera
Economia italiana per favore quindi non ripetiamo luoghi comuni lo ripetiamo luoghi comuni
Non seguiamo il criterio che sembra ormai invalso in tanta parte dalla pubblicistica politica di venire a chiedere dei segnali si deve capire ha detto qualcuno
Se i sindacati sono capace di dare un segnale che accettano la nuova cultura industriale
Non si scherza con il lavoro della gente per dare il segnale questo approccio di questo tipo sono così insensate superficiali che vanno e spente altrimenti non si viene a capo del problema
Io credo in questo son d'accordo
Con il senatore Gualtieri che mi ha preceduto che debba essere tenuto fermo un punto ed è questa la prima richiesta che facciamo al governo
Debba essere tenuto fermo il punto che non può essere separata
La vertenza dei licenziamenti
Da una iniziativa politica per quanto riguarda i programmi di politica economica per il settore dall'auto
La crisi c'è
La crisi dell'auto c'è non si può risolvere a senso unico
E la spessa considerazione dalla vertenza dipende strettamente dalla considerazione di politica economica dal modo di affrontare la crisi dell'auto che viene portata avanti
Invece occorre dirlo
E siccome le cose stanno così non c'è nessun motivo che da nessuna parte questa cosa possa esser messa in discussione
La FIAT opera esattamente nel senso di cercare di isolare in una siepe la discussione sulla vertente sul licenziamento
In un'altra sede le discussioni che riguardano le discussioni che riguardano la politica economica
Ma entriamo nel merito pure
Entriamo nel merito nel modo più pacato che non sia possibile
Perché richiede la situazione un esame pacato e di merito entriamo pure dal merito dei ragionamenti che fa guardia
Come li ha manifestati nel corso dalla vertenza
La FIAT ha detto o due problemi
Un problema che riguarda l'eccedenza di macchina rispetto alla domanda calante
Ho poi il problema della competitività cioè della produttività dell'impresa nei confronti di un mercato di dimensioni o normali o ipotizzate normali
Per questo chiede dei licenziamenti ma dice
Non chiedo soltanto alla cassa integrazione
Chiedo anche delle agenzia menti perché fin d'ora
Debbo sapere che affronterò i problemi di quando il mercato riprenderà
Con un numero di occupati inferiore a quello attuale
Ora io credo che deve essere chiaro
Sul problema di fronteggiare una situazione congiunturale non c'è stato un disaccordo
Con i sindacati
Le casse integrazioni attualmente deliberate che sono in atto a questo rispondono nelle discussioni di principio alla discussione che si sono avute il principio dalla cassa integrazione per un numero da lavato
I dipendenti tale che consenta di smaltire gli spacca rispetto per le ore rispetto al normale è stato accettato da tutti
Giusto anche quanto dice alla FIAT che no no è necessario non separare
E citazioni che vanno prese adesso
Per quanto riguarda il futuro successivo dall'auto è Capanna copiate Conde decisioni che riguardano la situazione congiunturale cioè lo smaltimento degli short degli stock
Bisogna decidere adesso seria ragione alla FIAT bisogna decidere adesso la cosa che verranno dopo l'ottantacinque ma che cosa bisogna discute Citerio signor ministro
Che cosa bisogna decidere signor ministro
Crede davvero la FIAT e tutto il problema si riduca a un carico di manodopera del livello di quello di cui ha chiesto la riduzione intanto vorrei chiedere una cosa le sarei grato se nella nella sua risposta potesse chiederne un ponte che non ho molto chiaro dal colosso dalla discussione
Non ho avuto chiaro se la FIAT intende
Licenziare a quattordici mila persone architetture alla mancata sostituzione del turnover per il mille novecentottantotto
Il che porterebbe alla fine dal novecentottantuno a una minore occupazione non di quattordici mila ma di diciannove mila
Quindi se la FIAT ha detto così
Dobbiamo sapere che non si tratta di quattordici mila licenziati
Si tratta di circa venti mila occupati in meno quattordici mila per licenziamento cinque aveva per mancata sostituzione del turn over
Che la FIAT fa il ragionamento
Il ragionamento che alla fine dall'ottantuno connettendo finiva occupati in meno
Aprendo lo smaltitore sovrastava
Attraverso la gestione dalla Cassa dette allarga la cassa integrazione
Potrà trovarsi con una produzione più o meno uguale
A quella del mille novecentosettantanove
Il che la dovrebbe consentire di essere più competitiva attraverso la riduzione di pena il personale
Io credo che noi dobbiamo tener conto del fatto che il ragionamento è fallace
Su due punti
Primo
Non è vero
Che sia possibile conseguire degli aumenti automatici dei prodotti vita puramente e semplicemente licenziando
Cioè occorre che dopo aver licenziato gli operai
Quelle che rivestono lavori erano molto più di prima
Perché i costi di produzione non se fanno con i conti della serva tanti operai tanto acciaio tanto ne conoscono l'automobile
La fabbrica una cosa assai più complessa
Per cui non è vero niente
Esperienze sono state fatte in totale imprese automobilistiche
Sono state fatte in tutte le imprese automobilistiche non è vero che licenziando questo significa aumentare contemporaneamente alla produttività di che resta infatti com'è le imprese automobilistiche americane per esempio hanno affrontato il problema dal cavo dalla domanda
Non licenziando personale
Un po'qui un po'lei chiudendo interi stabilimenti
Cioè togliendo sia una parte del CIO una parte del ciclo produttivo
Non contando sul fatto che bastava togliere personale perché quello che rimaneva automaticamente producesse di più
La riprova
La FIAT per fronteggiare una domanda elevata
Non è stata capace di aumentare la produttività dei propri stabilimenti ha dovuto fare nuove assunzioni di personale a come è stato ricordato corso del tutto mille novecento settantanove
Allora il rischio vero che corre alla FIAT qual è
Che nel momento in cui la domanda dovesse riprendere
Si troverebbe con un passionale inadeguata per poterlo fare fronte alla domanda che riempì a una domanda che è anche vero
E in ogni caso gli incrementi di produttività anche fatti col conto dalla serva
Sarebbero certamente insufficienti
Nei confronti di un mercato che inevitabilmente destinato a diventare molto più competitivo
Appunto perché non è facile prevederlo degli andamenti di domanda superiori a quelle che ricordava il collega Spano
Il che significa che l'aumento di competitività sarà molto più forte dal mercato bisognerà saper Cestari in maniera molto più forte molto più solida di quanto non sia attualmente a Capaci alla Fia
Il vero tarlo della produttività della FIAT il modo come ha concepito l'organizzazione dei propri stabilimento c'è poco da fare uno stabilimento come Mirafiori egli ingovernabile
Non non si risolve niente dando un colpo all'occupazione
Se non si risolve niente perché quelle che rimangono si troveranno di fronte agli stessi problemi di organizzazione del lavoro a cui si trovano di fronte adesso nessuno può sperare che da questo semplice fatto derive voglio mettere alle di produttività
Ciò non significa che questi problemi non debbono essere affrontati
Va be'Vanessa era pronta Pilli pensando a tutta l'organizzazione aziendale dell'impresa tu
E non può esser fatto nel breve periodo certamente non può esser fatto nel breve periodo
Deve essere deve deve essere prospettato in un periodo di tempo sufficientemente lungo perché le cose si possono fare ma c'è un secondo argomento credente fallace la posizione della FIAT
Ed è che la competitività non si esercita sul tanto sui corsi
Si esercita sulla qualità dal modello sopra i consumi sopra la capacità di tenere conto delle esigenze delle esigenze nuove varia da questo punto di vista certamente l'accordo con la Peugeot va nella direzione giusta va sostenuto e con questo siamo d'accordo tutti
Ma l'accordo sulla Peugeot comincerà a dare risultati dopo ottantacinque
Non è una cosa che risolve immediatamente alla così detta patto bisogna andare avanti ancora in questa direzione
Ma proprio per prepararsi per le sfide che avverranno negli anni sul pesce successivi ed è quotata circo ce lo facciamo soltanto i licenziamenti
Che cosa facciamo per produrre modelli nuovi per venire incontro alle esigenze per venire incontro alle esigenze nuove tutte le imprese dalla società ottenne risultati dalle società automobilistiche dimostrano che attraverso il licenziamento e non si risolve niente
Va bene dice lei e Länder
E l'impresa europea che ha il più basso costo del lavoro
E che ha effettuato il maggior numero di licenziamenti
Va bene disse lei e la delle imprese più inglese che ci sia in Europa in questo momento cosa vogliono i dirigenti della FIAT andare a tenere compagnia
All'impresa all'impresa di coda dell'industria dell'industria automobilistica europea
Nemmeno il protezionismo è una risposta a questi problemi
Io questo lo vorrei ricordare
Con l'allora ministro La Malfa che con tanta tenacia conseguendo anche qualche risultato come avvenuto oggi
Con il rinvio sulle spalle dal povero cireneo Francesco Cossiga di un'altra nuova grana
Quello di decidere lui
Sul caso sull'accordo Alfano essa perché CP se ne è lavato le mani
E ha dato questo grazioso regalo
Al povero Presidente del Consiglio a cui non so bene se dare di più manifestazione di affettuosa solidarietà
O a cura di che si levi presto da questo tipo di grane a cui gli stessi suoi colleghi lo costringono
Quando si arriva la decisione di questo tipo però bisogna sapere bene che gli argomenti in quanto l'accordo al quale sta ne sono argomenti fasulle
Come reagisce l'industria americana alla sfida giapponese
Signor ministro io qui
I palazzi
Per le nuove macchine americane ai prezzi dalla macchina giapponesi
Va forte Square
L'ultimo tipo di esperta ne parlava anche il collega Gualtieri
Un consumo di energia un consumo di carburante
Fatto trenta miglia per gallone
Costa cinque mila centocinquantotto dollari
La nuova General Motors
Sono attenta a due miglia per gallone costa cinque mila duecento dollari i colleghi possono molte precaria per il cambio col dollaro aggiungerci Riva perché queste sono com'è evidente al netto dell'IVA
E fare il conto di quanto costa una vettura americano e giapponese nei confronti di un attimo nei confronti di una vettura italiana
La reazione duecentodieci
Trentuno un consumo di trentuno miglia per gallone e costa cinque mila centotrentanove dollari la Toyota Corolla un consumo di ventotto miglia per gallone e costa cinque mila i cento dollari
Ecco la risposta alla sfida giapponese
La risposta alla sfida giapponese non è protezionismo
La la riduzione dei costi
E il miglioramento delle modelle produttivi
Non può essere la risposta alla sfida giapponese affidata alla capacità dei Fantasia dall'onorevole Cossiga in questo momento
Per rispondere a un indirizzo ed un orientamento da un indennizzo da un orientamento preciso
Ora io so benissimo che vende le macchine a questi prezzi
Trasformare le produzioni americane
Perché debbono passare dalle produzioni bimotore vi vetture a sei e otto cilindri a quel quattro a produrre nuovi modelli
Prenderà molto tempo e costerà un sacco di quattrini
Sono convinto che le imprese americane targato no nel corso di questi anni
Per per non al corso di questi anni
Perderanno ma faranno quella trasformazione che gli consentirà poi di rimanere sul mercato e più ci Renzi dominanti dal peccato o quali sono i termini e reale dal problema
Non quello di credere di uscirsene con il licenziamento
Quello di sapere che cosa deve essere fatto in questo momento perché anche alla FIAT possa essere fra quelle imprese che possono uscire dalla crisi né alla diversa situazione dal mercato
Perché il sistema finanziario americano interviene il governo americano interviene un miliardo e mezzo di dollari sono state garantite alla Chrysler per potere fare operazioni di questo tipo
Ecco il problema che allora sta davanti a noi
Nella struttura e nella congiuntura chi com'è in quale direzione si interviene per fare queste cose
La riduzione dei costi e l'aggiornamento dei modelli
E invece
E invece non ci dobbiamo sola posizionata la FIAT che è articolata su tre punti
Primo
Di insistere sul licenziamento
Secondo
Rifiutarsi
Il comunitarie al Governo e sindacati
Quali sono le sue reali intenzioni strategiche non attraverso parole non è presto cose dette in generale ma rifare puramente e semplicemente quello che le imprese americane fanno nei prospettica danno ai loro azionisti
Perché le imprese americane informarlo sul nuovo lo Stato chiede ai propri azionisti a tutta l'opinione pubblica questo affittano un affare peccano le piene un'inammissibile interferenza degli affari privati suoi
Era terzo fare capire che pur rifiutando qualsiasi intervento dal Governo
Pur rifiutando qualsiasi intervento di pianificazione Polski fandonie in parole povere è qualche soldo dal governo tutto sommato lo accetterebbe
Oggi la posizione della FIAT altro non è
Ed è questo che rende legittimo una preoccupazione che avessi miglior ministro in questo momento e una preoccupazione che in questo momento
Perché noi oggi ci troviamo di fronte a una proposta ragionevole dei sindacati
Angioni e come deve essere ricordato il merito di questa proposta rimette non si capisce niente nella discussione
Non si capisce niente
I sindacati accettano
La cassa integrazione per ventiquattro mila propongono che venga fatta
Quarantotto mila ventiquattro viva
Per ciascun mese in modo che poi ci sia un turno di rotazione
Richiesta che mi pare del tutto legittima per ripartire gli oneri e dalla cassa integrazione sul maggior numero di persone che sia possibile ed oltretutto avendo il vantaggio di impedire che essi Tancredi sino al doppio lavoro
Per quelle che restano anche per quelle che dovrebbero andare in cassa integrazione
Sindacati accettano il prepensionamento accettano il blocco del turnover
Propongono dalla mobilità interna i sindacati non hanno
Alcuna posizione di principio contro la mobilità esterna
Fanno un ragionamento molto semplice che non si capisce perché debba essere respinte
Fanno un ragionamento molto semplice dice
Cominciamo con la cassa integrazione
Cominciamo con la cassa integrazione
Senza escludere le questione di mobilità noi intanto abbiamo dato via tutto questo
Esaminiamo la questione con il condizione reale primo esaminiamo le condizioni reali fra qualche mese per perché com'è l'andamento dalla domanda quali sono le prospettive
Secondo facciamo in modo che la mobilità sia mobilità sia mobilità questo termine mobilità è stato inventato
Per indicare per finire alla nozione dal passaggio da un'impresa un'altra altrimenti si sarebbero continuate a chiamare il licenziamento
Non c'era nessun bisogno di inventare il termine mobilità se non fosse provvedono concludo signor Presidente
Non si sarebbe inventato termine mobilità se non può se non fosse servito a definire che con mobilità si intendeva il passaggio da un'impresa un'altra impresa altro non chiedono i sindacati per perché la Fia te dice dei no
Le cose che ho detto io mafia per le fa benissimo
Non presumo di essere uno che conosce il gusto automobilistica meglio dall'avvocato Agnelli o dal dottor crocchette no questa presunzione pop facciano le cose che ho detto mafie per le sa benissimo
Ma dal fatto che la Fia per lesa e contemporaneamente attiene all'atteggiamento cui ha parlato prima che cosa può significare perché c'è una scelta politica
Che c'è una scelta politica
C'è una scelta politica di andare non verso un segnale
Va verso un colpo
All'organizzazione democratica sindacale dei lavoratori signor ministro
L'obiettivo di tutti non dalla mia parte soltanto
L'obiettivo di tutti è che questo corpo tenga respinto
Una posizione che non è giustificata dal punto di vista dalla prospettiva dall'impresa che non hai alcuna giustificazione di carattere economico soltanto politicamente può essere motivata è politicamente dobbiamo respingerla
Per imboccare la via invece dalla elaborazione di un programma che possa consentire di affrontare realmente il problema
E signor ministro quando i sindacati non hanno questione di principio che riguardano la mobilità purché sia da impresa a impresa
Vuol dire che nel corso della discussione del piano le questioni che riguardano gli organici sindacate pronto a discuterla
Invece di cogliere questo punto e di legarlo con le prospettive si segue la via dei versa di precipitare la rottura
E così mio ministro perché le diciamo
Questa vertenza deve essere conclusa presto e bene
Presto e pene deve essere conclusasi respingendo questa pressione politica
Deve essere conclusa
Ha pianto al processo di programmazione per i problemi dall'auto
Deve essere conclusa presto e penna nell'interesse dalla classe operaia torinese ma nell'interesse di tutto il Paese
Signor ministro baffi e per non deve passare nell'interesse di tutto il Paese della stessa impresa ed alla stessa FIAT questa linea no deve passare
Così dunque il comunista Colajanni nel settembre ottant'al Senato
Durante un dibattito su una delle crisi della FIAT ascoltiamo adesso una sintesi di quanto disse in quella sede il ministro Foschi
Onorevoli colleghi
La vicenda di cui oggi discutiamo
Affonda certamente le sue radici negli anni
Più di recente nel giugno la FIAT e pose in cassa integrazione nel Periodo tredici giugno quindici luglio per la sola giornata del venerdì settantotto mila operai
Da allora
Senatore polso e non dagli ultimi giorni ho quotidianamente seguito la vicenda
Rispettando la regola di una trattativa che andava condotta finché è possibile tra le parti sociali
Dissi già nel luglio in questa stessa a Hula
In risposta a diverse interrogazioni di vari gruppi politici che la decisione dell'azienda portava in primo piano alla ribalta in maniera drammatica
Il problema del deterioramento dell'industria dell'auto
Tutti motivi contingenti allora espressi ci sono ora sommati a debolezza di carattere strutturale
La caduta della domanda di autovetture in Europa nel primo semestre dell'ottanta si è avvicinata al dieci per cento rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente
A tale caduta si è aggiunto come è noto un aumento della penetrazione in Europa dei produttori giapponesi la cui quota di mercato e mediamente cresciuta dall'otto per cento del primo semestre settantanove all'undici per cento nel primo semestre ottanta
Secondo l'azienda la tenuta della domanda sul mercato interno non ha compensato la flessione delle vendite su quello europeo
E nonostante il citato ricorso alla cassa integrazione dei mesi di giugno luglio e quella prevista per il mese di settembre ulteriori otto giorni per settantotto mila dipendenti
Non potrà evitarsi formarsi un'ulteriore Stoke valutato in duecentoquindici mila unità a fine mille novecentottanta
La perdita di posizioni sul mercato impone sempre secondo l'azienda un ridimensionamento degli organici
Per adeguare organici e sistema produttivo aziendale le mutate condizioni di mercato e alle predette esigenze di recupero di competitività
La FIAT era inizialmente proposto di mettere in cassa integrazione a zero ore
Fino a tutto l'anno mille novecentottantuno ventiquattro mila lavoratori scrivendo gli stessi da liste di mobilità secondo quanto convenuto nel contratto collettivo dei lavoratori metalmeccanici successivamente esteso e maggiori settori industriali in occasione di vari rinnovi contrattuali questa misura rette a valutazione della FIAT è consentito di ridurre gradualmente lo Stoke oggi esistente dei modelli meno richiesti
E di evitare il formarsi di indesiderate eccedenze nell'ottantuno in relazione alle prospettive della domanda topo l'ottantuno
L'azienda precisava facendo seguito indicazioni già fornite fin dal mese di luglio in quattordici mila e cinquecento unità circa il proprio eccesso strutturale più organico
Concordando sulla necessità di fronteggiare la situazione congiunturale mediante misure urgenti di contenimento della produzione la Federazione dei lavoratori metalmeccanici accettava il ricorso a massicce dosi di cassa integrazione peraltro con rotazione del personale interessato
Rispetto al problema dell'eccedenza strutturale di organici
La federazione dei lavoratori metalmeccanici sostenere invece che la soluzione avrebbe dovuto essere ricercata attraverso il blocco del turnover i prepensionamenti la mobilità all'interno del gruppo FIAT
In merito alla possibilità di utilizzare tali strumenti lasciate precisava peraltro che la mobilità interaziendale poteva interessare poche centinaia di persone
Che nel calcolare le eccedenze complessive in quattordici mila cinquecento unità
Mi pare che questa precisazione che fosse esplicitamente richiesta dal senatore Colajanni
Già era stato tenuto conto delle uscite e quindi del mancato rimpiazzo del turnover
E infine che risultava non agevole valutare gli effetti del ricorso allo strumento del prepensionamento soprattutto perché lo strumento stesso non è stato ancora tradotto in una precisa norma di legge comunque è frutto allo stato attuale e anche nella previsione della legge di una decisione volontario dei singoli lavoratori
Come è noto dopo incontri preliminari con le parti
Dire che io convoca i Roma
Per giorni si sono svolti si sono svolte le trattative a Torino per cercare soluzioni alternative alla dichiarata necessità di ridurre gli organici
Poiché i colloqui tra FIAT che fare l'M si sono interrotti di fronte al rifiuto della stessa F. Lemme di trovare forme di applicazione dell'istituto di morte la mobilità esterna la FIAT in quella fase la FIAT malgrado ripetuto invito del governo
Ha dato avvio alla procedura interconfederale per i licenziamenti per riduzione di personale per circa quattordici mila cinquecento dipendenti
Convinto dell'esistenza di margini per una ripresa del dialogo tra FIAT e sindacati
Nel termine di qualche ora ho provveduto a convocare le parti al ministero esprimendo nel contempo chiaramente
Il mio orientamento negativo in ordine allo strumento del licenziamento ritenendolo nell'attuale situazione che nel caso specifico FIAT misura gravida di rischi e implicazioni
Economico sociali più generali e comunque surrogabile con altri strumenti
Da individuare con il consenso delle forze sindacali
Del resto so
Che
Io ho il dovere di dirlo in questa sede
Una diversa ipotesi determinerebbe tra l'altro una grave e forse è incontenibile conflittualità
Che non coincide Ascierto né con gli interessi del Paese
Né con la volontà delle confederazioni sindacali
Che al contrario hanno quotidianamente manifestato la capacità di ricercare soluzioni eque seppur non prive di sacrificio
Non sarà
Certo ministro del lavoro
A sottovalutare come l'agibilità delle ipotesi di ristrutturazione del settore e più in generale dell'industria italiana
Passi attraverso la predisposizione di opportuni strumenti di regolazione del mercato del lavoro
La crisi occupazionale e grave e non solo nel settore dell'auto e si diffondono sintomi crescenti di malessere sociale
Abbiamo una strumentazione come ministero del lavoro
Molto fragile sul piano operativo e sul piano finanziario e sicuramente non all'altezza degli eventi che dobbiamo fronteggiare il rallentamento del meccanismo di crescita le mutate condizioni del mercato internazionale le conseguenti esigenze di riconversione
Impongono la politica del lavoro la ricerca di nuovo equilibri tra occupazione competitività non c'è tutto
Che per l'impresa esiste un problema di mobilità che la sequenza di provvedimenti venuti alla luce dopo la legge sulla riconversione industriale ha cercato di agevolare con risultati quasi nulli per ora mentre perdevano progressivamente rigore istituti e strutture esistenti dal collocamento alla formazione professionale
Qui sta il nodo fondamentale del prossimo sviluppo ed è facilmente prevedibile che in mancanza di una seria capacità di innovazione della struttura dell'impiego
Ed è la necessaria dotazione dei mezzi tecnici e di personale
Le prospettive di governare i processi di aggiustamento del mercato del lavoro appaiono sempre più difficile
Parte della politica attiva del lavoro che il rovescio del sistema del collocamento conseguente alla legge del quarantanove
E la politica del mercato del lavoro e al suo interno la capacità d'informazione rapida a tempi reali sulla domanda e sull'offerta e quindi la gestione pubblica
Per la mobilità
Serve la legge nuova in merito ma servono anche strumenti molto diversi da quelli attuali sul piano dell'automazione del personale del collocamento e del servizio ispettivo
Oggi la cosiddetta mobilità specie sui grandi numeri non è gestibile se non attraverso un grande sforzo del servizio pubblico e soprattutto nel pieno consenso tra le parti sociali
Su questo piano e con questi intendimenti stiamo lavorando e non certo in un atteggiamento di pura mediazione
Ma di attiva ricerca
E accertamento e proposte
Sotto la spinta di eventi tecnologici economici e politici soggetti alla continua pressione del cambiamento
Dobbiamo dunque prevedere approfondimento mutamenti in alcuni organismi in alcune istituzioni al fine di adeguare le strutture della politica del lavoro alla realtà di un'intensa evoluzione troppo poco si è fatto finora sul piano concreto
Elementi di eccessiva rigidità sopravvivono nell'economia italiana ostacolando i necessari processi di flessibilità e di mobilità dei fattori produttivi
Ci sono state in passato certo anche spinte garantiste sindacali spiegabili ma ora non si può certo ignorare che il rischio più grave chi la grande azienda pensi di risolvere il problema
Senza o contro i sindacati
Era una sintesi dell'intervento che pronuncio il ministro del lavoro Foschi al Senato in diciassette sette al
Un dibattito sulla crisi della
Riascoltiamo adesso invece quanto disse in quella sede
Il senatore radicale Giampio Padania
Signor presidente signor ministro colleghi
Io credo che
Grava su questo dibattito un sospetto che stamattina in una delle numerose vignette dedicate e questo drammatico caso della FIAT un giornale pubblicava
E in cui si vedeva l'avvocato Gianni Agnelli e in una cabina telefonica in veste di rapitore
Che parlando con un immaginario interlocutore diceva
Ho con me i quattordici mila operai stanno pene
Preparate i soldi
Questo sospetto è stato più o meno richiamato
E si traduce nella preoccupazione nel sospetto
Che la massima azienda italiana settore metalmeccanico
Una delle più forti protagonista del mercato dell'auto negli ultimi due decenni
Si accinga a chiedere ufficialmente
Di entrare
E lo Stato
Dell'impresa assistita nello Stato economico assistenziale
Dal nostro Paese
Non perché la Fia
Non sia chiara in varia misura protetta dalla politica dei prezzi
Che si attua nel nostro Paese
Esso pensionata indirettamente da una serie di altre misure
Ma perché si accinge a chiedere di entrare ufficialmente
Nel
Perimetro dell'assistenzialismo economico
Che caratterizza oggi gran parte della grande impresa
Nel nostro
Io non contesto quello che diceva quel Pietro
La crisi è grave ed esiste la crisi è mondiale e non nazionale caso mai noi accodiamo il vantaggio di vederci arrivare con qualche ritardo
Rispetto all'andamento congiunturale internazionale
La crisi non è congiunturale ma è strutturato tutto vero
Ma forse scopriamo oggi le differenze abissali scopre oggi scopre nell'estate del mille novecentottanta la FIAT le differenze al al apprezzarli
Che sul piano della concezione dei modelli
Sul piano dell'organizzazione imprenditoriale
Sul piano del rapporto fra lavoro impiegato il prodotto
In termini di produttività esistevano nelle nostre aziende metalmeccaniche
Nelle altre aziende metalmeccaniche europee e nelle one sa americani e soprattutto giapponesi
Scopre sì scopriamo oggi scopre oggi la FIAT che scopre oggi il Governo scopre oggi il Parlamento
Che
L'industria americana si è messa in grado di affrontare almeno temporaneamente
Ma con grosse riconversioni
Queste esige
Io credo che
Ci sono grosse responsabilità e qui sono stati sottolineate da tutti indiscutibili di carattere aziendale e direzione aziendale
Ci sono responsabilità anche politica
Responsabilità anche politica
E credo che se c'è il sospetto di questo ricatto lo dobbiamo dire no a questo ricatto anche se io dubito fortemente che ci sia qualsiasi capacità di resistenza
Di fronte a questo ricatto
Perché il ricatto questo punto diventerà congiunto
In realtà la FIAT sì coinvolti responsabilità di altri coinvolge in primo luogo classe operaia
E sindacati
Il destinatario la posta in gioco di questo ricatto e oggi posto di lavoro
Di diecina di migliaia di operai
Mai destinatario finale di questo ricatto e la collettività
Del resto era impensabile quest'perché responsabilità del Governo signor ministro
Perché di fronte ai grossi problemi riconversione industriale che abbiamo avuto negli anni negli altri negli anni passati
Questo i governi del nostro Paese
La classe politica al potere pubblico nel suo complesso è stato inerte assente non era pensabile
Che di fronte all'imponibile di manodopera che si lasciava crescere
Nel settore pubblico prima poi in un sacco da e questo è un segnale d'allarme preoccupante perfetto con la p e pari
Era la Montedison dopo a monte risuonare in
L'anno altri grossi settori industriali in crisi
E a anche la grande impresa in privata
Non pretende
Sì di entrare a pieno titolo nel perimetro dell'economia assistita
Ma c'è un altro sospetto che può dirlo subito perché siccome io credo
Alle cose che dice che diceva
Finisco subito che finisco su abitudini di vita finisco subito
Che non si può prevedere oggi per l'ottantuno per l'ottantadue quale sarà esigenza di manodopera della Fia il sospetto riguarda no alla cassa integrazione a rotazione come i sindacati di fronte a una richiesta di cassa integrazione propongono un provvedimento il ricorso gli è sì sul mercato della cassa integrazione e la FIAT dice no la FIAT ci propone oggi di fatto venti mila licenziamenti per che inserì mercato che non saprà quali sarà hanno nel mille novecentottantuno i gol sospetto che dietro questo non c'è un'esigenza produttiva ma c'è una richiesta una una finalità una strategia di politica sindacale rigo
A colpire
Del settori indesiderabili della classe operaia torinese
Io credo che questo è il sospetto debba
Tre evocato in questo dibattito debba essere sottoposto in una trattativa così grave così delicata
Al ministro del lavoro che in gioco non siano diventa i mila licenziamenti che di fatto si chiedono oggi ma siano i quattro mila finali corrispondono quattro mila persone che la direzione FIAT ha già in testa
Esatto con registrazioni d'archivio era un momento di vita parlano dalle diciassette settembre mille novecentottanta quando al Senato si discusse
Sulla crisi della e sulla crisi del sistema
Industriale italiano in particolare avete riascoltato quanto dissero quel giorno un palazzo Madama
Gualtieri repubblicano Colajanni comunista il mini Roma dell'epoca Foschi el radicale Gianfranco Spadaccia