"La spesa regionale pergli interventi di welfare, fondi europei e sanità" - presentazione del 2° Rapporto dell'Osservatorio sulle politiche sociali Spi-Cgil (Centro Congressi via dei Frentani 4)

Ma stanno per arrivare anche altri nostri graditi ospiti che interverranno alla tavola rotonda
Con la riunione di oggi presentando il secondo rapporto dall'Osservatorio sul politiche sociali
Un rapporto
Tiene conto delle novità normative
Intervenuta con la legge di quadro di riforma sull'assistenza
Fa un'analisi sui programmi futuri e sulla qualità della spesa sociale su un campione significativo costituito ai capoluoghi alle regioni
Delle città sopra i cento mila abitanti poi ci sarà una seconda parte non sarà successivamente faremo continueremo l'Osservatorio anche sui Comuni che hanno cinque mila abitanti ma questo sarà successivo rapporto
Tre mila abitanti si è bloccata dall'OSCE comunque vediamo
Ma sarà un rapporto successivo a quello che presentiamo questa mattina l'esposizione
Sarà fatta da Francesco Montemurro è il rapporto si articola su diversi punti che rapidamente a Rio il richiamo alla vostra attenzione ma che saranno poi esposti appunto da Montemurro una prima ricognizione sullo stato di attuazione
Della legge di riforma sull'assistenza regione per regione da cui emerge un quadro significativo sulle accelerazioni ma anche sui ritardi che presenta l'attuazione di questa legge
Grazie importante legge nazionale nelle singole regioni
è che richiede ovviamente una particolare attenzione agli attori sociali e in particolare al nostro sindacato del sindacato confederale e quello dei pensionati
Porre appunto l'accento soprattutto sui ritardi emerge un dato significativo che è il fatto che molte regioni sono intervenute addirittura prima dell'approvazione dall'assessore giocato sull'assistenza
Seguendo però anche l'iter un po'l'impostazione della legge quadro ancora non approvata tuttavia è o situazione nella quale addirittura si va oltre con modifiche
Dell'assessore Ger quadro nazionale questo è un primo punto il secondo punto riguarda il federalismo sanitario per fare il quadro sullo stato di attuazione legge cinquantasei due mila sulla spesa sanitaria alle ragioni una un dato di particolare interesse e anche di estrema attualità vista la discussione che si è sviluppata attorno alla spesa sanitaria in queste ultime settimane
Soprattutto con riferimento al patto di stabilità per le regioni e per i Comuni che è un altro aspetto significativo e importante della discussione questa era una delle ragioni per cui non avevamo invitato in qualche modo il presidente della Conferenza Stato Regioni Enzo Ghigo che però ha fatto sapere che per sopraggiunti impegni e non può partecipare partecipava all'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia Romagna
Che è in arrivo Moon Giovanni Bissone
Quindi diciamo questo aspetto anche questo molto significativo è importante perché di estrema attualità e si collega anche al momento della discussione che c'è in atto rispetto anche alla spesa
Pubblica rispetto alle questioni che sono all'attenzione del dal governo delle forze politiche ed al movimento sindacale il terzo aspetto riguarda invece una i i fondi della comune ed allora Unione Europea
E la spinge la sfida da due forme alle regioni meridionali
Ed è molto interessante deferimento ai piani operativi regionali i cosiddetti poco dell'intervento europeo i complementi di programma sul rapporto la spesa sociale Agenda due mila in qualche modo ed è una una conferma di un'intuizione che molte regioni meridionali avevano avuto quando nella discussione alla fase preparatoria di Agenda Duemila e dei progetti per la dai piani operativi regionali sollecita Marmo di intervento non solo del delle istituzioni dei governi regionali e locali che nell'ambito dei poveri dei complementi di programma
Fosse presente la questione sociale
Attraverso la progettazione dalla ricerca emerge con estrema chiarezza che vi è un deficit notevole rispetto alla presenza né sia né porte né complementi programmata all'intervento sociale
Ed alla progettazione sociale che è un limite oggettivo che sul quale occorre in qualche modo intervenire che segnaliamo all'attenzione non solo dal degli attori sociali ma soprattutto dal governo dei governi regionali dei governi locali viene infine fatto un riferimento importante al ruolo delle IPAB
Anche nello scenario nuovo previsto dalla legge quadro sull'assistenza del decreto anche di trasformazione in piedi utilizzazione del patrimonio IPAB un patrimonio ingente
Questo era il padre che deve essere messo al servizio dell'integrazione dei servizi socio assistenziali e sociosanitari per un riferimento al caso della Toscana come Regione emblematica di
Di riferimento di studio di conoscenza ecco mi pare che ci siano tutti gli elementi necessarie per potere sviluppare una discussione un approfondimento che noi faremo oltre che con l'assessore Giovanni
Bissone con Giampaolo Zanetta direttore generale all'ordine Mauriziano
Con Guglielmo Epifani
Con le conclusioni poi dal compagno Raffaele Minelli ora ringrazio comunque tutti gli presenti intervenuto e soprattutto i partecipanti alla tavola rotonda do subito la parola
A Francesco Montemurro per l'esposizione ad dal rapporto
La Bongiorno comunque sarò brevissimo voi avete a disposizione
Il dossier re le tabelle all'interno
Del dossier per cui sarà interessante dopo successivamente anche
Intavolare un dibattito tra di noi su alcuni puntini alcuni quesiti o anche i punti di forza di criticità per il quadro normativo attuale della sua applicazione
Il punto di partenza di quest'indagine la rilevazione di un paradosso al livello di attuazione della riforma dell'assistenza sociale la legge trecentoventotto del due mila
In molti casi con diceva prima Mangone della segreteria nazionale l'ospite le regioni mi hanno anticipato i contenuti
Quando si parlava di disegno di legge
Già all'interno dei piani sociali triennali nel mille novecentonovantotto due mila o anche successivamente
Attraverso l'individuazione di dei piani di zona previsti poi successivamente dalla legge quadro
Attraverso misure di integrazione tra il sociale e il sanitario
E anche Attraverso il tendenziale passaggio dalla erogazioni di
Il servizio di contributi finanziari per i servizi sociali alla erogazioni di servizi reale ma il paradosso è che assegni sin dall'entrata in vigore della legge trecentoventotto due mila soltanto una regione la Campania che peraltro partiva da zero nel senso che aveva un piano sociale vecchio di oltre un decennio ha provveduto ad attuare
La legge di riforma dell'assistenza
Le altre regioni sono ancora in ritardo e siamo di fronte a quello che non avrebbero mai voluto mai voluto il legislatore quando ha approvato nell'agosto del due mila la riforma dell'assistenza cioè invece di averi sul territorio dei criteri uniformi di prestazioni sociali
Siamo in presenza di una applicazione a macchia leopardo la legge trecentoventotto del due mila prevedeva l'individuazione
Piani sociali di zona
Anche in applicazione del principio di sussidiarietà c'è per avvicinare il governo del sociale al territorio dal punto di vista diciamo così della sussidi sussidiarietà verticale
E per coinvolgere nella gestione di servizi sempre più soggetti privati del mondo del cosiddetto non profit del terzo settore
E questo
E l'indicazione di piani di zona per ora presente in
Leggi o programmi triennali della Basilicata del Molise
Ora della Campania
Della Toscana di poche altre regioni quale ad esempio anche il l'Abruzzo
Altre regioni ancora non hanno provveduto ad individuare né prima della legge né successivamente
Unità d'analisi territoriale simili ai piani di zona
Mentre sempre la Lombardia
Ha impostato il proprio lavoro sul piano distrettuale già a partire dal mille novecentonovantotto e nel due mila così come ha fatto ultimamente la Regione Lazio
Ora proprio queste due regioni Lombardia e Lazio hanno in questi mesi in fase di applicazione della legge trecentoventotto delle difficoltà
Per o riconvertire ripensare a riqualificare
Dei piani che in qualche modo erano entrati a regime soprattutto per quanto riguarda la Lombardia
Su altri ambiti territoriali
Senza tralasciare il fatto che ci troviamo in presenza di un Complesso quattro
Ancorché diciamo ancorché innovativo però di un complesso quadro normativo sul fronte programmatorio
Perché le regioni hanno anche di fronte nell'ottica del processo di decentramento amministrativo
Anche il compito di individuare per quanto riguarda i comuni piccoli presenti a livello regionale
Mi riferisco soprattutto ai Comuni al di sotto dei cinque mila abitanti
Degli ambiti ottimali per l'esercizio delle funzioni in generale in questo caso parliamo delle funzioni sociali quindi si tratta di un intreccio tra normativa
La prima quella del del piano sociale previsto dal Trecento alla legge trecentoventotto anche in attuazione adesso del piano nazionale degli interventi sociali
La seconda che fa riferimento alla famosa legge Bassanini uno cioè la legge cinquantanove del mille novecentonovantasette Hunan normativa che entra in sinergia
Rischia in certi casi che entra in sovrapposizione il cui punto di coagulo per alcune regioni è stato però come ad esempio nel caso già del dell'Abruzzo
Nel novantotto o anche la Toscana è stata però la definizione di un un piano
Sociale
Impostato anche sul passaggio di un esercizio di funzioni dal centro alla periferia
Qui però stiamo parlando soltanto di una
La parte di regioni
C'è in questo caso appunto dalla riforma dell'assistenza ancora un forte spartiacque a geografico
Nel senso che abbiamo la Calabria che ancora dal mille novecentottantasei che non aggiornato il proprio piano
Sociale
Anche se come detto
Sia Basilicata e Campania
Hanno provveduto all'attuazione
In tempi rapidi della riforma
Trecentoventotto del due mila
All'interno del testo trovate semplificati alcuni casi di attuazione
Della legge o comunque di ridisegno del welfare regionale
Un comune denominatore a a parte alcune regioni che hanno provveduto al riordino
Delle funzioni
Degli enti locali lo scarso coinvolgimento di comuni e province all'interno
Dei nuovi piani sociali
Triennale
Una parte della
Della ricerca investe in quattro dei dati di bilancio delle regioni
E in particolare per quanto riguarda i bilanci di previsione che poi non sempre sono confermati dai consuntivi quindi esercizio reale nel corso dell'anno
In questo caso l'abbiamo presa in esame proprio i dati di bilancio relativi al vecchio quadro legislativo e quindi al mille novecentonovantasei due mila quindi ancora in anticipo sul sul dettato della riforma dalla legge trecentoventotto
Anche come diceva Mango non emergono alcuni dati interessanti che propongono di evidenza come si è ancora bassa l'incidenza della spesa per l'assistenza sul totale delle specie
E qui si parla di spese correnti in conto capitale
E che comunque
è un dato è un trend che propone hanno o comunque ancora un nuovo spartiacque amministrativo uno spartiacque
Non di tipo geografico c'è quello tra Regioni
A statuto ordinario e regioni a statuto speciale un atipico atipicità
Che se trovava giustificazione vecchio quadro
Politico-istituzionale non trova più
Alcuna giustificazione attualmente
E sarà probabilmente un compito
Del nuovo governo quello di mettere mano anche
Corso di riforma costituzionale
Al questo spartiacque anacronistico basato su competenze maggiori su maggiori risorse delle regioni a statuto speciale
è facile vincere anche dai da belle che abbiamo o sottomano come in particolare alcune di queste regioni e a statuto speciale
Hanno colto l'opportunità evidentemente maggiori
Ripeto sempre con diciamo funzioni in capo
Maggiori più ampie
Per
Gestire la partita del
Sociale
In particolare la Valle d'Aosta nel due mila aveva per l'assistenza una spesa pro capite pari a circa un milione di lire a fronte del
Delle ventisette mila lire della Toscana quarantasette media dell'Emilia Romagna e così via fino alle diciotto mila lire della Puglia qui siamo in presenza soltanto di dati quantitativi che poco dicono sulla naturali programmi qualitativi però comunque è un dato Forte diciamo
Che va tenuto in considerazione all'interno del rapporto sono presentate le tabelle
Sia con numeri indici quindi comparano del riferimento al mille novecentonovantasei sia per quanto riguarda la spesa pro-capite sia in termini di
L'incidenza percentuale dell'assistenza sociale sul resto del delle specie sul totale delle spese
E quindi è possibile avere sotto osservazione tutto il quadro legislativo anzi consigliare per quanto riguarda le regioni dal novantasei al due mila evidente come questo dato confermi il il dato precedente quello relativo alla riforma dell'attuazione siamo in presenza di quello che non avrebbe mai voluto legislature nella fase di attuazione della legge e cioè quello di una disomogeneità molto forte
Di prestazioni sul territorio per quanto riguarda un campo una materia
Di importanza fondamentale quindi le prestazioni
Sociali
Se vogliamo arrivare poi al discorso delle dei programmi qualitativi del delle regioni allora è possibile
Verificare attraverso una rilevazione che abbiamo fatto suoi porre sui programmi operativi regionali nell'ambito dei fondi comunitari a livello appunto regionale si tratta soltanto di un'analisi per ora riferita alle regioni del mezzogiorno in quanto i programmi regionali delle regioni del Centro-Nord dei top oppure sono ancora in alto mare per quanto riguarda l'approvazione da parte della unione europea da questo punto di vista anche facendo un confronto con i di programmi precedenti del vecchio quadro comunitario di von segna mille novecentonovantaquattro novantanove
è evidente che c'è una maggiore vivacità delle regioni in termini di
Bene incidenza
Delle degli interventi cosiddetti di guerra Farrah e qui in questo caso parliamo anche lui a fare allargato così come nello spirito della legge dell'assistenza sociale della riforma l'assistenza sociale quell'affare che guarda anche alle tematiche alle politiche dello sviluppo
E quindi anche alle politiche del dell'occupazione
E troviamo che alcune regioni hanno introdotto programmi cosiddette di welfare allargato addirittura per una misura quasi pari a al venticinque ventotto per cento sul totale delle misure previste alle interno dei programmi operativi regionali questo è il caso ad esempio della Basilicata che già nel corso del vecchio Quadro comunitario di sostegno novantaquattro montano e si era distinta come una Regione molto attiva a livello di mezzogiorno per quanto riguarda la cattura delle risorse comunitaria
Anche se i programmi operativi seguono una gabbia diciamo così piuttosto rigida prefissata a livello comunitario le diverse misure regionali mettono in evidenza alcuni casi di eccellenza e comunque alcune misure significative
Soprattutto perché entrano in sinergia queste misure in questi programmi con il resto della programmazione
Regionale
Mi riferisco in particolare i programmi
Diretti alla qualificazione
Della vita degli insediamenti e le aree rurali
E altri programmi che hanno per obiettivo la sicurezza sociale
Altri ancora legati al diciamo innesco di politiche imprenditoriali
A favore dei giovani nel in alcune regioni
Anche qui voi nel testo avete a disposizione
Praticamente in sintesi i porre regionali per quanto riguarda l'UE fare di tutte le regioni del
Del Mezzogiorno
Si tratta
Al contrario di quanto abbiamo fatto nel Tosti al precedente quello fu dall'Osservatorio sui comuni grandi in questo caso di un indagine di carattere
Esplorativo
Quindi non è esplicativo cioè non siamo partiti da un'ipotesi ben definite ricette per poi verificarla nell'ambito del del lavoro ma da un'esplorazione su che cosa stanno facendo le regioni
A un circa sei mesi oltre sei mesi dall'attuazione dalla legge trecentoventotto e poi soprattutto in presenza di un nuovo quadro
Per quanto riguarda le regioni anche di carattere costituzionale poi costituzionale che mette le regioni in grado di essere agguerrite essere né diciamo protagoniste anche sul campo del sociale potuto sapere che le regioni già con la legge costituzionale numero uno del novantanove hanno ha avuto la possibilità di riordinare completamente
Il quadro amministrativo regionale
E di tutta il il territorio regionale
Ci sono ancora ritardi per quanto riguarda l'attuazione dei nuovi statuti a livello regionale nessuna regione ancora provveduto ad a emanare il proprio statuto e quindi siamo ancora in una fase da questo punto di vista di transitoria
Che trova ancora indietro ancora impreparate ad inserire la programmazione sociale all'interno di un quadro più ampio
Di riforma della macchina amministrativa regionale
L'ultimo punto sul quale mi soffermo coi dopo per quanto riguarda l'aspetto sanitario parlerà un Giampaolo sanità che ha curato questa parte della ricerca è quello delle riordino delle IPAB
I vecchi istituti di beneficenza
La cui organizzazione a cui normativa faceva capo fila a sei mesi fa ancora alla vecchia legge Crispi del mille ottocentonovanta ora con la vecchia legge trecentoventotto del due mila e soprattutto col decreto di riordino delle IPAB
Licenziato qualche giorno fa le IPAB finalmente entro un in circolo nella Rete dei servizi
Sociale
In qualche modo con la cabina di regia regionale ma anche dei comuni
E abbiamo evidenziato all'interno del testo un caso esemplificativo che quello della Regione Toscana che anche in questo caso come è accaduto per quanto riguarda i romanzi senza né anticipato i contenuti così come l'ha fatta altre regioni già con una legge regionale del mille novecentonovantasette provvedendo al riordino delle IPAB dando facoltà ai comuni
Di fare entrare nel circolo Davide questi istituti e abbiamo licenziato nel nelle pagine di questo dossier il caso dell'Istituto di Montedomini a a Firenze
Dove praticamente
è stato
Avviato un programma ha finalizzato al riordino delle strutture a favore delle anziani
E così io
Ho finito qui pignolo c'erano soltanto questi spunti che poi però possono essere ripresi nel dibattito successivo e adesso la persona che mi seguono
Bene siamo uso sconvolto il nuovo per l'esposizione della prima parte del rapporto diamo sull'intanto ringraziamo l'Assessore alla vostra età dell'Emilia dove Bissone che c'ha raggiunto dalla presidenza
Con la presenza del diamo subito la parola Giampaolo zainetto per un'esposizione del federalismo sanitario ed esperimenti sono la seconda parte dello Porfido
Se la ricerca
Relativa alla sanità ha avuto come scenario di fondo l'introduzione del federalismo fiscale che si è avviata con la legge cinquantasei del due mila
E da questo si è potuto si sono potute trarre alcune valutazioni anche su quelle che possono essere le prospettive di quelle dell'applicazione di questa riforma
Non solo le prospettive ma anche le prime valutazioni a pochi mesi dall'entrata in vigore di questa di questa
Sulla l'esame su questa valutazione complessiva sulla che la ricerca ci ha portato a fare sul rapporto spesa sanitaria e regioni credo che debbano essere per i fatte anche alcune valutazioni sulla base di alcuni elementi ulteriori che sono sopraggiunti dopo
La definizione della ricerca e che sono state le ulteriori vicende che hanno riguardato l'aspetto della spesa sanitaria dette derivanti da che cosa deriva anti
Innanzitutto dalle considerazioni generali del governatore della Banca d'Italia Fazio il quale ha sottolineato come nel due mila comunque la spesa sanitaria sia stata una delle componenti se non la componente più importante di crescita della spesa pubblica
Una seconda valutazione deriva dalla recentissima indagine della Corte dei conti che ha accertato come di nuovo per quanto riguarda la spesa pubblica
Sia la spesa sanitaria quella aver determinato o il maggior sforamento
Terzo elemento quello che nel dibattito che in questo periodo c'è sul l'esistenza o meno dei un buco nei conti dello Stato la spesa sanitaria di nuovo l'elemento portante di questa discussione
Questo vuol dire che allora la spesa sanitaria è una delle componenti più importanti è una delle componenti sulle quali maggiormente riflettere ponendo c'è una domanda ed è questa anche una domanda di fondo che ha guidato un po'la ricerca su questo settore
Cioè se oggi si è ancora la ragionevole parlare di un contenimento della spesa sanitaria o se ha invece il settore sanitario debba essere affrontato sotto un altro
Versante valutando cioè se sia la spesa sanitaria è una di quelle componenti che inevitabilmente tenuta crescere in considerazione di una sempre maggior richiesta del cittadino per quanto riguarda l'assistenza sanitaria in considerazione di una sempre progressivo prolungamento dell'età di vita del cittadino e quindi della necessità di un intervento sanitario più lungo nel tempo rispetto a altri periodi terzo elemento di riflessione se come è stato introdotto dalla legge di riforma sanitaria e come è stato poi ha rinforzato dalla legge quadro sull'assistenza il concetto dell'integrazione socio sanitaria un discorso di prospettiva ecco valutare se questa è una componente che porterà ad un ulteriore incremento della spesa sanitaria
La valutazione in conclusione è che a mio parere a nostro parere nel futuro bisognerà fare i conti con una crescita della spesa sanitaria che sarà comunque uno degli elementi io credo anche qualificanti
Di una di uno stato sociale che deve certamente puntare da un atto alla razionalizzazione dei costi ma dall'altro lato tener presente che occorre soddisfare sempre maggiori esigenze se facciamo se diamo uno sguardo all'indietro c'è uno sguardo a che cosa è stata la spesa sanitaria di questi anni poi peraltro io credo che in questa valutazione troviamo delle conferme se pensiamo che nel mille novecento e novanta questo è anche uno dei dati della ricerca la spesa corrente la spesa sanitaria corrente è stata di ottanta mila miliardi circa
E nel due mila è stata di circa centoventiquattro mila miliardi ma credo che siano dati ancora soprattutto l'ultimo centoventiquattro mila miliardi da da da confermarsi si vede di quanto è cresciuto in in un decennio la spesa sanitaria io credo ancora queste ultime vicende di cui certamente maggiormente informato l'assessore Bissoni di rapporto Stato-Regioni nella definizione della spesa sanitaria confermano che l'introduzione del federalismo fiscale certamente da un lato ha dato autonomia impositiva alle regioni ma dall'altro lato non fatto finire il confronto Stato-Regione nella determinazione dell'entità della spesa a carico dello Stato
La ricerca che abbiamo fatto sulla sanità evidenzio alcuni aspetti qualificanti ha potuto portare come elementi di riflessione
Alcuni dati prima di tutto che la spesa sanitaria e comunque la voce più consistente dei bilanci regionali perché assorbe il maggior la maggior quantità di risorse disponibili dalla Regione
In secondo luogo in una ipotetica graduatoria tra le varie regioni se nel novantanove e alla
Se non sbaglio alla Puglia ad a vere le Mother impiegato le maggiori risorse per la sanità nel rapporto della spesa complessiva regionale circa il settantadue per cento nel due mila e la Lombardia quella che spende di più per la sanità seguita poi sulla base di questa indagine da Campania Lazio Veneto Emilia-Romagna e Sicilia e Toscana
Terzo elemento di valutazione l'andamento anche della spesa pro-capite sanitaria che vede nelle regioni del nord una spesa più elevata rispetto alle regioni del Sud il che ci porta poi alla successiva valutazione
Di un ancora presenti ed in disomogeneità distesa sanitaria tra le regioni del Sud e le regioni del Nord e vedendo le regioni del Sud sotto la media nazionale in alcuni casi notevolmente distanziate da quelle delle regioni del Nord
Altro elemento ma questo credo che sia un elemento se volete ininfluente
Rispetto al giudizio poi complessiva è quello che riguarda le regioni a statuto speciale che sono quelle che fanno registrare la spesa la spesa pro capite più bassa del sì per quanto riguarda la sanità in rapporto alla spesa totale ma questo è di tutta evidenza perché le regioni autonome hanno competenze plurime che quinti come dire non di Juan negano ma certamente fanno diminuire il peso specifico della sanità nel Complesso
Poi il dato più importante
Che emerge da questa
Valutazione questa disomogeneità tra nord e sud e questa graduatoria tra le regioni che fa poi riflettere ancora su un altro dato che può essere un dato di prospettiva
Quando venne introdotta prima la riforma sanitarie poi venne introdotta la leggete sul federalismo fiscale si disse questi due elementi combinati non devono portare alla creazione di ventuno sistemi sanitari regionali uno diverso dall'altro
Allora questa sarà una valutazione che certamente non può immediatamente emergere dal dal dall'analisi e dalla ricerca che è stata fatta ma sarà una inevitabile valutazione che si dovrà fare nel futuro cioè vedere come e in che cosa è scontenta alla crescita della spesa sanitaria sulla spesa regionale determina anche o è determinata da diversi modelli il fatto per esempio della Lombardia che oggi è la Regione che spende di più dalla sanità
Sulla sanità deve far porre la domanda se questo risponde vuol dire una maggior rispondenza alle esigenze sanitarie o un sistema che voi sapete oggi ed articolato fortemente sulla separatezza tra proprio soggetti produttori soggetti acquirenti di prestazione o se questo sistema che ha determinato una crescita della spesa sanitaria e credo che questa sia una delle riflessioni da farsi ancora poi per il futuro soprattutto vedendo come l'applicazione del federalismo fiscale come e come l'evolversi dei rapporti Stato-Regione su questo
Possono proseguire dico i rapporti Stato-Regione perché credo che sia significativo come nel momento dell'entrata in vigore
Del federalismo fiscale vi siano stati tutto una serie di atti
Approvati dalla Conferenza Stato-Regioni e poi diventati decreto che hanno previsto ripiani per gli anni passati aggiustamento delle somme stanziate già per il fondo sanitario nazionale lo scorso anno e perché stanno quindi sono tutte riflessione che dalla ricerca
Incominciano ad avere alcune linee direttive ma che poi successivamente devono essere approfondite
Due riflessioni ancora finali che sono emerse dalla ricerca dalla dall'indagine uno che riguarda proprio specificamente al settore della ricerca e l'indagine conferma come oggi anche per quanto riguarda la sanità la ricerca sia in sostanza un fanalino di coda si spende molto per spesa corrente si spende molto in alcuni settori ma la ricerca dedicata alla sanità diventa ancore rimane ancora un settore poco poco sviluppato e credo che questo sia per portare una valutazione personale un grosso errore
Dico che credo sia un settore poco sviluppato ma in realtà la ricerca dimostra come ci sia stata in questi anni una discesa di investimenti di questo settore che questo ma credo che sia preoccupante perché se poi rapportato all'entità della spesa per la ricerca in tutto
Il l'arco nazionale quindi non solo limitata
Alla sanità che oggi in rapporto al prodotto interno lordo è inferiore all'un per cento mentre altri paesi europei sono all'incirca sul due per cento questo è un dato che deve fare fortemente per occupare perché la sanità io credo che sia uno dei settori fondamentale sul quale impegnare risorse per la ricerca altro elemento anche questo è un elemento connotato con un dato di negatività e sono gli investimenti per quanto riguarda la istruzione
La spesa per l'addestramento per professionale che procede con incertezza e con difficoltà qui vous entrano in gioco anche alcune applicazioni contrattuali contratti ormai prevedono una quota parte del della somma erogata
Dalle aziende per i dipendenti che deve essere dedicata alle spese per la formazione però qui vi è un andamento un po'incerto e certamente non in prospettiva di crescita queste sono dette in modo molto sintetico le valutazioni che riguardano la ricerca che è stata fatta sul settore nel sanitario valutazione che sono direi di profonda preoccupazione POIN Complesso e che possono essere racchiuse in una domanda
La le le sanità la sanità regionale o meglio le regioni riescono da sole
A coprire attraverso il meccanismo del federalismo fiscale le esigenze sanitarie delle singole realtà è una domanda io credo che sia una domanda ma qui una risposta
Di carattere squisitamente personale credo che ci siano molte difficoltà e credo che lo Stato debba essere chiamato a rispondere ancora ad alcuni settore che non può lasciare delega che solo alle Regione e ultima riflessione che porto è quella che è collegata all'ultima ricerca del Censis recentissima
Che
E proprio mirata al discorso del federalismo nella sanità il Censis dice la devolution non è sufficiente e c'è la necessità di coinvolgere nella sanità altri soggetti
Che sono le realtà locali il discorso dei Comuni che lì affacciato ma a oggi non è ancora definito negli esatti termine negli esatti ruoli che competono al Comune quindi si parla da parte di verità di devolution della devolution quindi di un raccordo più stretto tra Regione e Comuni e in questo mi collego a quello che diceva Montemurro prima
Ma al discorso dell'integrazione socio sanitaria che di lì
Deve passare e che può essere
Uno degli elementi sui quali nel prossimo futuro si snoda non solo la discussione sulla sanità ma soprattutto la prospettiva della sanità
Va bene grazie Giampaolo
Tra Mirko aveva completato in seno soluzione Montemurlo nel quadro dell'insieme del rapporto di conto dell'apporto su due farlo che vi presentiamo mi pare che siano emerse una serie di indicazioni domande all'ultimo deponevano Zanetta cioè se le Regioni riusciranno
Da soli non rispondono all'esigenza sempre maggiori
E ce l'ha la sua verità contro la sanità se nel caso come risponde De Rita di coinvolgere anche il Comune ecco io credo che insieme a a favore domando che sono già stati erano dentro il rapporto le interessanti introduzione possiamo già chiedere
Al Guglielmo Epifani vicesegretario nazionale raggiungerlo una prima riflessione una prima considerazione su questi dati
Se io vuole proprio fare qualche osservazione
Diciamo di di quadro l'impostazione
E di valutazione del dei processi che sono in corso cercando almeno dal mio punto di vista di vedere quelli che sono le le questioni più più importanti che abbiamo di fronte
Poi naturalmente su questo dovremo poi tornarci anche in sede sindacale retta cioè per capire esattamente come riprendiamo l'iniziativa attorno a queste questioni perché se posso dire l'impressione che anche dalla dalla ricerca emerge che conferma quello che che ognuno di noi sa
Noi siamo in presenza di una situazione come direbbero i fisici entropia crescente ad anarchismo crescente al disordine crescente cioè noi siamo di fronte sulle politiche sociali nel complete
A un fenomeno di grande dispersione
In cui in sostanza il punto fondamentale è che i modelli di riferimento definiti dalle leggi approvate
Non riescono neanche a concretizzarsi in politiche territoriali omogenei per i tempi perché quelle stesse leggi sono oggetto di valutazione difforme da parte di molti poteri territoriali
E perché siamo in presenza di un assetto istituzionale fortemente in fase di transizione
Tutto questo fa sì che i modelli procedono quasi per automatismi territoriale
Per buona volontà di chi organizza il fattore sempre al netto di questa benedetta questione della spesa io vorrei anche leggere questa crescita della spesa al di là delle previsioni come esattamente fetta di questa dispersione di questo disordine
Quindi la la la partita si mette in termini un po'più complicate di come anche noi tradizionalmente o semplicemente la fermiamo
Se ad esempio il nuovo governo rimette mano al disegno
Legislativo e alle scelte contenute nella legge Bindi
Noi aumentiamo a processo odierno l'attivismo di dispersione ulteriore processo perché adesso immagino un ente locale una regione che deve probabilmente disfare una parte di quello che non è riuscito neanche ancora fare
Il che non determina sul fruitore del servizio sull'ottimizzazione delle politiche di investimento la migliore ricaduta possibilmente
Se a questo aggiungiamo che sul terreno istituzionale non sono è aperta la questione
Del dell'assetto compiuto finale definitivo delle conseguenti scelte in materia di federalismo fiscale ma anche soprattutto
In rapporto alla questione del potere tra Regione e Comune che non è piccola cosa nell'organizzazione dalla dimensione territoriale delle responsabilità che ne conseguono
Basta pensare soltanto all'intreccio tra le competenze regionali in materia di sanità le competenze dei comuni in materia di assistenza quadro noi abbiamo avuto è uguale
Assente
Quindi se io insomma una prima una prima conclusione potessi trarre aldilà naturalmente di quello che dovremmo dire dovremmo fatalmente sottraggono in queste ore io penserei però soprattutto di provare indicare principalmente qualche elemento di qualità nella nel nostro sistema di Anna
Perché l'idea che noi o nel dibattito nazionale si riprenda la questione sempre unicamente sul versante delle sue conseguenze cioè quella spesa che cresce è un versante sballato
Si balla
E voglio dire anche dal punto di vista di una logica di governo di questo di un altro del vecchio e del nuovo sto parlando internazionalmente neutro
L'idea cioè che si prenda il problema dalla conseguenza e non dalla testa diventa un modo assolutamente inidoneo a comprendere e a capire quello che bisogna fare per questo che io penso che sicuramente a Nori
Conviene assumere alcune discriminante qualitative
Nei processi di costruzione e delle innovazioni da introdurre nel sistema SI
Perché se no anche noi stiamo dentro una logica tutta quantitativa in cui siamo naturalmente con tempi che non ci sono ticket viva dio che non fosse così però il problema dell'esempio di un'esplosione della spesa farmacologica non va bene
Ma no non va bene perché si spende troppo
Perché un Paese in cui si consumano troppi farle c'è un Paese in cui c'è qualcosa che non va
Perché i farmaci non fanno naturalmente mediamente bene
Introdurre un principio di qualità anche per noi vuol dire allora spostare magari su come funziona l'organizzazione di base come funziona la prevenzione qual difendiamo l'abolizione dei ticket ma nomi non mi convince se questo è l'obiettivo qual è lo strumento l'obiettivo che bisogna ridurre e qualificare se no facciamo un regalo praticamente a poche imprese monopolistiche sostanzialmente sulla salute
Né mi convince l'idea che una Porrettana consuma il doppio di farmaci di un trentino
Perché capisco che lì c'è un problema di educazione se e non mi va bene è un Paese in cui esistono distanze così forti tra tra comune e comune tra pezzi e pezzi
Sempre perché parto dall'assunto che comprare farmaci presto cardio consumarle troppo in maniera impropria non fa bene alla salute
Altro un figlio sanitario
Di un di un Paese
Penso sempre per proseguire su questa questione della qualità
Che dovremmo fare una verifica attenta di come sono Allo stato
Definiti gli standard essenziali uguali per tutti regione per regione
In modo tale indipendentemente dal quadro legislativo che ci potrà essere che almeno rendiamo praticabile
Un obiettivo a legislazione esistente perché se non si fa neanche questo intanto qui viene rotto un principio di universalità del servizio che naturalmente noi non intendiamo assumere come tale e per questa strada interrogarci su cosa deve essere e come e va limitata il ragionamento delle potestà territoriali delle competizioni tra territori
Ora io penso che noi dobbiamo assistere definire per quello che ci riguarda l'eguaglianza degli standard come processo Conti
Perché in realtà già oggi anche in un quadro antico di responsabilità tutte centrali poi gli effetti erano qualitativamente e quantitativamente
Perché intervenivo nei territori modalità organizzative capacità organizzative o situazioni sociali così differenziati le ricadute
Differenziate allora noi dobbiamo immaginare una competizione tra territori tra autonomia dei distretti in cui chi è più capace di organizzare i fattori e naturalmente più in grado di offrire un livello qualitativo superiore ma si deve contemporaneamente agire perché sia una competizione che tende a crescere tende a fare levarlo standard medio non una competizione che tende a separare l'altra vera differenza che emerge dalle sulla spesa pro capite rispetto a modelli europeo e che mentre ma
Competizione non è cresce ma una competizione
Questo ci porta secondo lei ha un'idea sul e il territorio in cui non abbiamo per la verità per fortuna anche ed è abbastanza chiaro però noi dobbiamo essere più più espliciti nella definizione della nostra identità prego
Uso questa immagine che a me pare molto convincente e noi siamo in presenza di una cultura che tende sostanzialmente a fare sul fattore tempo il contrario di quello che sta sul fattore spazio son fatto è tempo tutto ci dice che può essere esteso deponesse nel ritratto che può essere diviso c'è una dimensione di tempo che non è e ci si spiega che la globalizzazione esattamente queste mie il fattore tempo oggi non è assolutamente comparabile nell'organizzazione dei fattori della produzione nei nei tempi di vita delle persone quello che era il
Ma come può essere allora che esista un'idea una cultura del fattore tempo come queste ed è una cultura del fattore spaziale tutto rinchiuso come può esserci è che esista un'idea in cui a un tempo completamente infilzata estendibile corrisponda poi un fattore spaziale totalmente chiuso
Per questo dobbiamo essere precisi e forte nella nostra idea di Ittierre otto
In cui il territorio non è nelle condizioni di oggi esattamente il portato di una costruzione puramente amministrativa tradizionale o nuove il territorio non può essere visto come confine il territorio va visto e va assunto in relazione agli obiettivi che ci si può se gli obiettivi sono quelli di ottima alzare ad esempio una Rete efficace di servizi socio sanitari la dimensione territoriale il migliore e quella dei corrisponde alla maggiore possibilità di utilizzare i fattori dell'organizzazione dei servizi in relazione al bacino d'atto
Non c'è comune Titti non c'è municipalità cretini c'è una dimensione territoriale definita sulla base dei bisogni che si assuma noi dobbiamo tenerla questa idea mobile
Del confine territoriale
E non abbiamo fare sul terreno dei diritti per le cose che facciamo ma lo dobbiamo tenere in maniera molto precisa anche sul terreno della fattore di produzione
Se no prevale un'idea di territorio chiuso di competizione territoriale sui diritti differenziati che alla fine nega alla radice qualsiasi principio universalistico di città
Terzo
Non dobbiamo dire che non ci vuole più qualità nel nell'offerta nel sistema qui le caratteristiche dell'investimento sono evidenti si investe poco in ricerca
Sanitario succede al si investe poco in tecnologia d'avanguardia
E a quel punto me ne faccio poco di una spesa che cresce che declina se a quella Spesal non mi corrisponde un investimento che mi anzi sulla base delle tecnologie e delle ricerche il livello qualitativo
Perché poi alla fine il settore sanitario come sappiamo ha una ricaduta sull'economia nazionale così gli alta
Che può avere un senso anche nell'esigenza di copertura finanziaria se la prestazione dei servizi che offre qualitativamente alta per i bisogni delle persone per la modifica
Nelle morbilità in atto e contemporaneamente
Rea una domanda
Da parte dei servizi e delle aziende utilizzatrici
Diciamo di tipo avanzato e tecnici talmente più più sviluppo
Da questo punto di vista l'ultima osservazione che non c'è dubbio
Che si può reggere tutto questo
A condizione di fare una scelta io
Sul modello lombardo sentito adesso le ultime osservazioni io non sono assolutamente diciamo non ho dentro di me nessun portato
Per di prevenzione però capisco che un modello in cui metti in sostanza risorse pubbliche per allargare la prestazione l'offerta di un mercato pregato ridetermina esattamente quello che state nei
La crescita della Spezia
Cresce
Noi pensiamo che la crescere la spesa ci deve essere perché partiamo non è bello dalla spesa bus
Grazie tu fai crescere la Spesal senza porsi il problema dell'unitarietà della dell'investimento il rischio di a vere un tracollo una dequalificazione dell'offerta pur e di idee evidente
Se fossimo in presenza di una spese limitata ben venga cento mila modelli bomba
Ma siccome non è così quel modello libri Spesal crescente una scelta che costringe riduce la qualità dell'universalità dello fare questa è la questione non c'è modo di dirlo altrimenti quel modello non funziona per questo
Questa questione d'altra parte evidente che così se si andrà quella scelta il risultato
E dite e tenete presente che da quel punto di vista le regioni e territori che saranno più svantaggiati non saranno quelli del no
Non saranno quelli dove esiste già oggi una Rete di coesione di offerte di servizi alta come regioni del centro quel modello divenne devastante da Roma in giù
Da Roma in giù perché c'è sempre un rapporto tra la ricchezza prodotta e la spesa sociale
Quanto più alta è la prima tanto più alta è la seconda per cui regioni con reddito più basso non potranno che spendere meno
E non avendo l'organizzazione di partenza adeguata sconteranno nel tempo differenziale di qualità di prestazioni sempre più forte io penso che queste sono le considerazioni premiare dopo per quanto riguarda il porre su questo tema c'è visibilmente un problema di cultura dell'amministrazione pioggia regionali e c'è un problema di organizzazione perché sul POR non c'è un problema Space se poi c'è un problema di porsi quegli obiettivi c'è un problema di organizzare la costruzione di progetti di inoltro delle domande
C'è il problema di costruire davvero cui distretti i piani territoriali dentro il quale la componente sociale assistenziale sanitario vengono vengono definiti quindi nel Mezzogiorno
Accanto a quello che ho detto prima un minuto fa corrisponde talvolta anche un'incapacità di comprendere come per questa via possono affluire risorse a condizioni che esista una volontà e una capacità di programmazione delle scelte ed effetto che convivono le prestazioni
Questo è il complesso delle valutazioni che anche da questa ricerca militare emerge se dobbiamo e bisogna continuare a lavorare in questa direzione dobbiamo soprattutto lavorare su elementi comparativi di qualità per indicatori territoriale
Perché ormai le grandi analisi macro
L'azione della spesa generale noi rispondono più al problema di capire esattamente quello che sta avvenendo è per questa strada non aiutano nei nuovi nei registri dottore a ripartire per evitare che questa dispersione fuori controllo segni sostanzialmente poi gli affini una incapacità di rispondere a bisogni di di costruire politiche di coesione collegate a politiche di sviluppo come nel settore
Grazie Guglielmo mentale sessanta molto efficace non solo sua considerazione si sollecita due
Aspetti fondamentali su cui chiederemo
Noi prendiamo una valutazione Giovanni Bissoni assessore regionale alla Sanità
La qualità come principio discriminante rispetto spessa al momento la spesa alla nuova idea di territorio in rapporto agli obiettivi che si vogliono realizzare tutto collegato anche ai contenuti
Dalla dal rapporto che è stato presentato
Dato la parola all'assessore Giovanni Bissoni su questo considera
Vi ringrazio del
Questi invito un po'lutti omento in sostituzione
Del presidente Diego ammetto subito di non avere quindi ha avuto il tempo di leggere il la ricerca mi baso sulle cose che sono state
In questi ultimi minuti e alcune considerazioni che comunque le ritengo non fuori luogo sicuramente anche
Cioè quella di dare una risposta ai quesiti posti
Si è appena concluso il tavolo di monitoraggio della spesa sanitaria alla ministero dell'atteso parlato un incontro eccezionalmente convocato alle otto e trenta del mattino devo dire che è una novità da questo punto di vista importante e di efficienza è stato un incontro di carattere metodologico ci siamo dati dei tempi e modalità di lavoro
Entro il mese di luglio dovremmo concludere il lavoro ai tavoli tecnici dopodiché la politica ovviamente dovrà tirare le conclusioni di questo di questo lavoro di monitoraggio su alcune voci di spesa
Il tema ovviamente di fondo è questo processo federalista che noi abbiamo attiva alcune considerazioni
è condiviso dalle regioni
Il fatto che in materia di organizzazione e gestione dei servizi sanitari c'è una piena responsabilità delle regioni
E quindi questo ovviamente un primo elemento dispetto anche ai tempi delle responsabilità territoriali
Sulla quindi in sostanza non più una guerra fra le Regioni sui modelli organizzativi della propria sanità
Anche se ovviamente
Tutti siamo consapevoli che una determinata organizzazione più funzionale ad alcuni obiettivi rispetto ad altri cioè non c'è no c'è un rapporto fra quale organizzazione quali e quali ovvio
Da questo punto di vista siccome anche Epifani ha ricordato un attimo questo tema della Lombardia premesso che le regioni italiane ritengono non ci debba più essere un caso Lombardia in questo Paese
Nel senso che se le Regioni devono dividersi si dividono Rispetto non alle modalità organizzative e gestionali ma essi esistono azione politica deve esser rispetto agli obiettivi del Servizio Sanità
E non più rispetto le questioni organizzative
Detto questo
Io invito a riflettere un attimo con attenzione di qui anche il tema della ricerca che richiamava Anzani
E quando si parla di questa ricerca non è che stiamo parlando della ricerca biomedica stiamo parlando di quale ricerca nell'organizzazione dei servizi sanitari
Una ricerca che sappia mettere assieme però i modelli organizzativi e risultati
E che sa palmette che assieme anche i risultati di qualità dei servizi
I risultati finanziari del sistema queste alla ricerca di cui abbiamo bisogno
Io penso che la ricerca così fatta
In una situazione che ormai va verso il federalismo sia molto più utile alle regioni di qualunque tentativo nazionale di dare un modello organizzativo tutte le regioni se le Regioni sono animate da spirito di riflessione collaborazione questa ricerche utile per correggere eventualmente a voi che nell'ambito organizzativo e gestionale possiamo commettere dico però attenzione come leggiamo questi modelli ieri i primi risultati che comincia
Io insisto su questo fatto baratti anche sapendo di essere controcorrente il modello della Lombardia non è leggibile in termini di rapporto pubblico-privato
Anzi io ritengo questo un atto di autolesionismo continuare su questo di
La Lombardia il i la l'accreditamento dei privati dentro il sistema e delle leggi di questa Repubblica
La libera scelta del cittadino dentro gli ospedali e delle leggi di questa Repubblica un bel un cittadino della Sicilia ha diritto di andare al San Raffaele un cittadino ENI ormai di tornare a San Raffaele primo stabilisco le leggi di questa Repubblica
La differenza non è nel rapporto pubblico privato insisto prendiamo i dati di dimissioni ospedalieri che la fetta grossa del rapporto del mille novecentonovantanove del Ministero della Sanità
In Lombardia sono stati dimessi dall'io sto hutu e però private Perotti il sedici per cento dei pazienti
In Emilia Romagna è stato dimesso il quattordici per cento dei pazienti ma è mai possibile che sia questa la differenza non è questo
La differenza sono le regole di funzionamento dentro al modello sei
Quale rapporto che esiste fra l'azienda assicuratrice dei cittadini e i soggetti produttori dei servizi che siano pubblici o che siano privati
E quindi la capacità di governare questo meccanismo e ancora quel modello quali ripercussioni ad esempio rispetto all'obiezione di servizi distrettuali e territoriale
A mio avviso sono questi problemi che noi dobbiamo valutare nell'ambito di un modello organizzativo e gestionale di un di una di una santa comunque dicevo prima le regioni ritengono che sui modelli non ci dovremo più civile nel senso che ogni Regione fa proprio sette e vorrei ricordare che di fronte al ministro
Che oltre ad altre cose ha proposto di stabilire Luís come organizzare un distretto
I primi a rispondere dicendo no grazie sono stati il Veneto e il Piemonte io ritengo questo che sia stato un atto corretto
L'aspetto invece più complicato
Definita la libertà tra virgolette ovviamente dentro un quadro generale di regole perché perché comunque abbiamo un quadro di riferimento dei contratti perché abbiamo un quadri ferimento poteri insiste
L'elemento di difficoltà e di grande delicatezza su cui potremmo arrivare a posizioni diverse
E quella riferita invece alla definizione dei livelli essenziali di assistenza perché se rispetto all'organizzazione dei servizi una Regione decide come organizzare tiene dentro gli ospedali li tiene fuori eccetera per quanto riguarda invece il rispetto dei livelli essenziali di assistenza che costituiscono il diritto di cittadinanza dalla Sicilia al Friuli
E questo elemento che in questo momento è di grande delicatezza e su cui non ho ancora capito se c'è una posizione unitaria
Io sono convinto che i livelli essenziali di assistenza devono essere quelli che il Piano sanitario richiamava livelli di assistenza in quanto necessaria appropriato
Poi sappiamo che anche quest'anno è un'aria grigio in cui dentro ci possono stare tante cose sicuramente le cure odontoiatriche sono efficaci e appropriate non sono dentro il sistema sanitario gliele buttiamo dentro
è un problema serio problema di finanziamenti non è un problema di
Allora livelli essenziali di assistenza si va prefigurando mi sembra una convergenza verso una modalità di definizione dell'elenco negativo
E non perché le in compositivo cambia molto nell'impostazione del modello questa volta non organizzativo ma sostanziale
E poi c'è il tema delicatissimo dell'efficacia appropriatezza
Una prestazione è sicuramente classificabili efficace ma può essere usato in maniera inappropriata se la facciamo quando non serve magari lo stesso farmaco il discorso che faceva Epifani
Questa è una parte che non può non essere delegata anche dentro alcuni principi l'Elenco negativo sarebbe bene che ce lo facessimo per tutti la parte relativa all'efficacia appropriatezza chi ha più a che vedere con la partecipazione degli operatori eccetera
E più un terreno per sviluppare in sede
In sede in sede locale
E quindi questo tema dei livelli essenziali di assistenza è uno dei punti di riferimento per l'azione delle per l'azione delle regioni
E l'altro ed è quello che deve essere garantito a tutte le Regioni indipendentemente dalla ricchezza di quella che gioca e quinto nel tema dei finanziamenti
Sotto due aspetti quanto serve e come raccogliere quei finanziamenti
C'è la convinzione che il decreto sul federalismo fiscale da solo non sia sufficiente a garantire questo percorso io condivido le preoccupazioni che esistono e non solo nelle regioni del Sud
è un meccanismo che probabilmente non tiene sufficientemente conto della dinamica della spesa sanitaria
Quindi c'è un tema d'altra parte era nel decreto l'esigenza di monitorare con attenzione gli effetti del federalismo fiscale
E c'è un problema di stabilire qual è il fabbisogno della della sanità
E qui una cosa anch'io sono per non drammatizzare il tema della spesa sanitaria
Non mi convincono quelle drammatizzazioni non che non sia un problema perché il disavanzo sanitario Emilia Romagna in grado di divorare tutti gli altri assessorati messi assieme
E quindi problema c'è però una cosa è definire come reperire le risorse una cosa e definire il fabbisogno e stiamo drammatizzano indo anche la definizione del fabbisogno
E io dico una cosa che vado ripetendo nelle ultime settimane
Se anche la spesa sanitaria italiana alla fine del due mila e uno dovesse chiudersi a centoquaranta mila miliardi cosa probabile
Con tre mila miliardi circa all'interno di ticket peraltro
Quelli della diagnostica e delle visite specialistiche cesserà
Dove sta il problema
Dal punto di vista finanziario sicuramente occorre trovare le risorse di ma complessivamente noi siamo convinti che il nostro Paese possa fare l'assenza del servizio sanitario nazionale
Pensando di destinare alla sanità una quota che comunque al di sotto del sei per cento del prodotto interno lordo io non sono convinto sono non lo fa nessun Paese in Europa anche molto più efficiente Dinoi
E badate non lo fanno neanche i Paesi che hanno Celtic sistema assicurativo
Perché o si pensa a un sistema assicurativo selvaggio classe qualcuno senza assistenza
Oppure comunque la spesa pubblica in sanità esiste la svizzera che ha un sistema assicurativo
Profondamente solidale spende più del sei per cento del prodotto interno lordo all'anno per evitare che le assicurazioni diventi in una cosa mostruosa a carico dei cittadini
Gli Stati Uniti che siamo abituati a richiamare più volte spendono in spesa pubblica non quella privata dei cittadini il sei e mezzo per cento del prodotto interno lordo per farsi carico dei poveri e degli anziani
Allora il tema della stesa
Va affrontato davvero quale Spesal per quale tipo di e poi come andiamo reperire le risorse quindi evidente c'è un problema di di buco nella sanità alla fine dell'anno ma il problema è come troviamo le risorse il problema è che stiamo spendendo quello che non ci possiamo permettere
Se vogliamo mantenere un servizio sanitario nazionale io penso che noi non riusciremo a mantenere una spesa che vive di sottostima in sottostima
La stessa vicenda della farmaceutica
Date
è sbagliato presentare l'andamento della spesa farmaceutica che è la novità pesante di questa
Sei mila sette mila miliardi come frutto della manovra ticket
Quella vale circa un terzo di quelli intermedi il resto è una manovra complessiva che è stata fatta per allargare la possibilità di prescrizione dei farmaci
Nuovi farmaci
Alzheimer
L'abolizione delle note CUF in una serie di farmaci eccetera vorrei ricordare che oggi chi si scandalizza di quell'era lo stesso che considerava le note come come un unito l'orpello a carico dei medici di medicina generale
Qualcuno si era illuso che in senso incoscienza liberati dalle note CUF sarebbero tornati a prescrivere nel modo migliore
Sicuramente l'interamente dalla farmaceutica corrisponda una cresta complessiva dei consumi sanitari ma probabilmente c'è anche un problema di appropriatezza della prescrizione
Allora anche per tornare un dato che
Prendiamo ad esempio sto tema della differenza che esiste tra alcune regioni nella spesa farmaceutica
L'Emilia Romagna e la regione dove i cittadini in assoluto pagano di più di tasca loro farmaci comunque garantiti dal Servizio sanitario nazionale cioè farmaci di fascia in Emilia Romagna sono soggette a rimborso solo l'ottantasei per cento teoricamente il diritto al cento per cento perché perché alcuni cittadini piuttosto
E andare a fare la ricetta perdere tempo dal medico magari vanno e comprano il farmaco che è un posto molto informatici
In alcune regioni c'è qualcosa di storto evidentemente il rimborso arriva al centotré per cento cosa che non dovrebbe essere possibile perché al massimo si rimborsa ciò che si vende non più di quello che si fa
Ma al di là di quello io posso capire che una Regione dove la ricchezza è molto più bassa i cittadini che si pagano i farmaci non sono il quindici per cento calano
Ebbene questo io penso che sia giusto prendono in considerazione a proposito famosa spesa punterà cosa diversa invece è detto questo giustificare tutto questo evidentemente non torna
Allora sulla spesa sanitaria c'è quindi questo problema paese deve definire in sé vuole servizio sanitario nazionale livelli essenziali di assistenza che non siano livelli minimi di copertura per qualcuno e per qualche d'un altro
E per qualche d'un altro
No
E quindi è un passaggio cioè prima assolutamente dedica su questo peraltro è un pezzo che tocca alla ricerca e tocca quella quell'aria confine fra il sanitario e sociale
Tra le idee c'è anche quella di non ricomprendere nei livelli essenziali di assistenza
Alcune prestazioni quante non si sa comunque legati alla cronicità le non autosufficienze anche su questo a proposito del disordine crescente questo disordine che è assente frutto di mancati provvedimenti di predicare e ricette semplicistiche che semplicistiche non so allora parliamo pure della cronicità della non autosufficienza
Qual è la quota che vorremmo togliere per rendere mutuabile è la parte sanitaria
E la parte sociale quella carico dei cittadini dei comuni
E ancora stiamo parlando di una mutualità integrativa o stiamo parlando di una mutualità obbligatoria
Semmai qualità integrativa tutti quanti sappiamo quanto c'è poca disponibilità a trenta anni a pagare per quando magari a settanta avrà un problema di cronicità
E allora il rischio è quello di arrivare all'età in cui serve che qualcuno esca coperto con i problemi che nascono se è obbligatoria
Ebbene anche questo mettiamolo come vogliamo e prelievo fiscale del costo del lavoro allora il semplicismo di queste cose no centoquaranta mila togliamo la parte relativa bene bisognerebbe che le proposte fossero complessivamente integrate
Con questo io non sono contrario cagionare della della mutualità integrativa anche in aree socio sanitario
Importante che ci mettiamo d'accordo su quali sono gli obiettivi
E la definizione dei livelli essenziali di assistenza a il
L'obiettivo di definire i diritti dei cittadini in tutte le regioni e anche il l'obiettivo di definire l'aria della integrazione so della della mutualità integrativa quindi questa è una ricerca disponibile
Su quella ricerca necessaria su questo ad esempio il tema dei territori tornano a quale mutualità parliamo pensiamo mutualità territoriale pensiamo mutualità categoriale
è un tema aperti ad esempio questo tema della integrazione socio sanitaria probabilmente un ragionamento territoriale un ragionamento che andrebbe aperto anche con gli enti locali cioè quindi in sostanza distinguiamo ciò che un problema di copertura viola stesa da ciò che è una drammatizzazione della spesa probabilmente per veicolare altre cose
E attenzione anche in questa cresta continua senza limiti della sanità
A non confondere ciò che il cittadino ormai ha come no c'è questo bisogno di investire in salute che non sempre investimenti in sanità abbiamo cominciato distinguere salute e sanità
Allora c'è una propensione all'espansione della spesa per la salute in generale non necessariamente questa estesa del servizio sanitario Spesal della della sanità
L'altra questione le risorse come distribuiamo le risorse fra le Regioni per tenere quel patto del federalismo allora è vero ci sono due velocità nel paese
Le due velocità non dipendono dal federalismo perché sono nate ben prima Sonoma e Mai come in sanità la qualità dei servizi dipende dalla capacità complessivo di governo di un territorio di una regione di una provincia allora da questo punto di vista noi dobbiamo affrontare questo tema senza caricare troppo però sul tema della distribuzione del fondo
Perché davvero rischieremmo di prendere un abbaglio
Il dicevo prima distinguiamo ciò che nella spesa farmaceutica in più dipende dalla minore ricchezza da ciò che riprende probabilmente una propensione delle aree più deboli
A consumare ciò che è più facile consumare e a non riuscire invece investire sui seguissi di qualità
E più facile spende i soldi alla farmaceutiche negli ambulatori che organizzare una buona retta ospedaliera una buona cardiochirurgie o altro dove magari la si va a prendere andando in altre in altre e in altre regioni
D'altra parte qui risolverli è una questione estremamente delicata fra le Regioni l'avvio guarda in casa mia
Nella regione Emilia Romagna abbiamo Province che sono molto più giovani di altre
Noi abbiamo un sistema di distribuzione delle risorse basate sulla popolazione residente ponderata con i criteri nazionali un po'più di pesanti di quelli nazionali
Le aziende che sono al pareggio di bilancio non sono le aziende più anziani della regione sono le aziende più giovani le domata fin qui Reggio Emilia Modena le aziende che hanno invece la popolazione molto più anziani
Piacenza Bologna Ravenna nonostante una forte ponderazione dei bisogni sono le province dove noi abbiamo i disavanzi in sanità molto più forte
Allora il tema della quale qualificazione dei servizi è un tema assolutamente
Urgente da affrontare le modalità devono essere diverso
Se una parte del Paese non Arete disservizi adeguata perché altre Regioni
Se li sono fatti quei servizi in anni in cui c'era una sorta di piedi lista benissimo
Il federalismo deve consentire che lo Stato possa investire prioritariamente in alcune aree del Paese rispetti in altre non è questo che dividerà le regioni
Non è questo
E quindi sa naturalmente poi per la differenza fra la spesa corrente Aspen investimento e che la spesa corrente la sanno spendere tutti perché le aziende gas pagano altri producono gli investimenti necessitano di quella capacità di governo complessivo che prima richiamavamo programmazione eccetera
Se dobbiamo investire tutto io in ospedali non riusciremmo mai se facciamo una scelta su quali ospedali investire probabilmente è una scelta di governi importante che ci consente di investimenti successiva
Quindi in sostanza il processo federalista che noi abbiamo offerto sta presentando più problemi di quelli che si era ritenuto possibile
Le regioni stanno stava tini in una battuta l'assessore della Lombardia diceva si procede di questo passo invochi avremo il una Bassanini alla rovescia
Sora Lella Lombardia macina combattuta ma sintomatica della difficoltà che stiamo trovando in questo percorso di federalismo io sono convinto che noi questa strada la dobbiamo continuare
Sapendo ovviamente che non è una strada facile quindi vanno monitorati tutti i passaggi apportati correttivi
Sapendo anche ovviamente che bisogna avere chiaro e capire se condividiamo l'obiettivo che ripeto non confonde
L'autonomia delle regioni rispetto alle proprie responsabilità organizzative gestionali di governo con comunque l'obiettivo principale che è quello complessivamente in piedi il sistema da questo punto di vista davvero chiudo il tema di un sistema federale meno allo sbando e che riflette un po'di più
E che oltre al tema del finanziamento della quota pro capite a un sistema di monitoraggio di ciò che succede nelle singole regioni e a fronte di quale sento organizzativa e gestionale quale risultato in termini di qualità e distesa
è uno strumento indispensabile per evitare che il federalismo diventi davvero la frantumazione su un punto essenziale del Welfare dell'unità nazionale grazie
Grazie a Giovanna persone per contributo duro di merito su contenuti dal rapporto ma è anche su le questioni che ha affrontato sia per quanto riguarda i modelli l'efficacia dei servizi la definizione dei livelli essenziali di assistenza che è un tema sul quale anche con una come dire sindacato dei pensionati non ci siamo impegnando ma soprattutto su una tutta la partita che riguarda la non autosufficienza
La mutualità
Un integrativo obbligatorio un tema sul quale anche noi siamo ragionando sembra riflettendo abbiamo in corso anche delle ricerche di merito che offriremo sicuramente la discussione al confronto anche con gli otto gli ottimi attori sociali e protagonisti di questa battaglia
Con personale abbiamo in pratica concluso degli interventi cioè l'intervento conclusivo di Raffaele Minelli
E però il problema non abbiamo previsto un dibattito se c'è qualche richiesta di chiarimento qualche domanda ne possiamo abbiano il tempo eventualmente di porla
In caso contrario non è di avremo la parola a Raffaele per le conclusioni
Quindi esse c'è qualche domanda porrà
Mi pare di no abbiamo approvato a febbraio conclusioni
Molto velocemente perché abbiamo messo in piedi l'osservatorio perché pensiamo di doverlo gestire con continuità
Per rispondere proprio uno dei temi che adesso l'assessore Bissoni ha messo al centro del suo intervento Novi siamo particolarmente preoccupati non da adesso ovviamente
Della lesione di un principio fondamentale di un diritto protetto costituzionalmente che è quello dell'eguaglianza dei cittadini di fronte ad alcune tematiche particolari la salute
Il livello di
Attribuzione in campo sociale
In una linea peraltro attenta anche al processo di revisione istituzionale a livello europeo ce ne siamo gli stessi che hanno al centro della loro iniziativa
Una nazione politica molto forte pubblica
Tendente a definire
Una corpo di diritti sociali che valga come elemento fondamentale per tutti i cittadini europei
Ora sarebbe strano che nel momento che chiediamo
Diritti sociali esigibili in quel C&C paese d Europa allo stesso livello stabilito appunto
Dal livello sovranazionale dovessimo verificare nel nostro Paese un ulteriore indebolimento del proscenio Asso
Di attribuzione di diritti sociali e quindi che cosa abbiamo messo al centro la nostra attenzione
I campi secondo noi che in questo momento dovrebbero rappresentare solo investiti da elementi di novità la sanità appunto perché alle prese con questo processo di federalismo fiscale che presuppone anche il monitoraggio della valutazione
Dei meccanismi perequativi
A quanto pare insomma e previsto dalla stessa legge l'eventuale modifica noi sappiamo che questo è uno dei punti obbligatorio osservazioni
Il secondo punto di osservazione nell'attuazione della legge quadro
Un campo d'assistenza perché quello era l'altro campo che ci ha fatto ridere grandissime differenze insomma oggi noi nella stessa ricerca fotografiamo la situazione come dire che è precedente all'intrusione legge-quadro
E come risalta
Le risorse quantitative e quindi le risorse in capo ad ogni cittadino sono profondamente articolate per territorio la legge quadro i riforma dell'assistenza appunto Oddo deve contrastare questo fenomeno favorire un processo invece di definizione di livelli essenziali anche in campo assistenziale uniforme per tutti i cittadini
Naturalmente noi siamo dell'idea che il livello protetto dalla legislazione nazionale deve essere il più alto possibile insomma ovviamente insomma per ovvi motivi insomma no in campo della salute
E in campo di servizi sociali non ci accontentiamo di un livello minimo
Lasciando il resto semplicemente alla logica tutto sommato di mercato che in quanto tale a che fare anche con le differenze reddituali tre cittadini che in questi ultimi anni non sono in una fase di riduzione il decimale della popolazione che ha una disponibile ad un reddito spendibile
Più basso rispetto al decimale chi ha il reddito spendibile più alto non si è accorciata la distanza in questi ultimi dieci anni è aumentata
Quindi ovviamente consegnare semplicemente alle risorse delle singole persone delle singole famiglie la copertura di un pacchetto riguardante la salute servizi sociali troppo ampio secondo noi crea disuguaglianza fa crescere le disuguaglianze in un campo che invece a nostro parere deve verificare accorciamento delle distanze diritti esercitabili garantiti a tutti i livelli a tutti i cittadini in ogni
Realtà del nostro Paese peraltro e siamo anche convinti che questo dovrebbe essere è funzionale
Anche ad una visione che al cuore ad esempio temi parole d'ordine come Codella flessibilità insomma quello che ci sembra strano
è da parte di chi di chi pensa che sia importante ad esempio la flessibilità nell'uso della offerta di lavoro
Pensare che sia più flessibile più un mobile
Un lavoratore che deve affrontare differenze enormi
Di pacchetti garantiti in campo sociale sanitario da territorio a territorio naturalmente elemento che blocca questa mobilità
E soltanto garantendo reti protettive alte a tutti in tutti i territori del Paese
Che si favorisce
In modo più netto la stessa mobilità ad esempio di uno dei fattori della produzione che il lavoro
Ecco perché talvolta non comprendiamo perché c'è resistenza comprendere come sia fondamentale riuscire a garantire livelli essenziali uniformi e alti di copertura
Dei rischi sociali e l'ultima questione e perché siamo anche l'altro tema di osservazione appunto e verificare come le regioni in particolare il Mezzogiorno che si rappresenta con il piatto maggiori in termini di strutture di Guelfa utilizzava disponibilità presenti Dalu d'grazie ai fondi strutturali europei ora da questo punto di vista già questa prima panoramica
Definisce secondo noi una certa disattenzione o per lo meno una profonda divaricazione dell'utilizzo di una quota ampia di queste risorse in funzione anche del
Della crescita del livello di Guelfa secondo noi funzionale peraltro anche alle stesse esigenze dello sviluppo dell'economia
Ora
I tre punti di osservazione li seguiremo e c'è un punto sul quale naturalmente pensiamo che il sindaco Monfeli pensionandi caratterizzerà il prossimo quest'annata negoziale che appunto la copertura dal rischio sociale quello della non autosufficienza che nel nostro Paese
Oggi è praticamente lasciato alle
Alla copertura del tutto individuale nel senso questo rischio come sappiamo di fatto non è coperto
Noi abbiamo un sistema che interviene
In modo improprio
Non dappertutto abbiamo la garanzia di uno schema di intervento universale
Come è noto altri paesi invece hanno fronte hanno affrontato il tema per cui ci sono schemi assicurativi obbligatori che garantiscono di fatto tutta la cittadinanza e penso naturalmente i modelli differenti per finanziamento
Ma praticamente un'estensione di copertura universale
Di una popolazione analoga alla nostra Germania e Francia da tempo hanno sperimentato modificato corretto interventi in questo campo da noi questo rischio sociale che ormai riguarda
In pratica una famiglia
Su su dieci nel senso che si come sappiamo la famiglia sul su dieci ha a che fare con problemi di questo tipo ebbene questo rischio non è
Assicurato socialmente per tutte le questioni che hanno a che fare in campo sociale
E talvolta anche in senso in campo sanitario
Il tema della non autosufficienza per noi questo diventano dei problemi naturalmente
Comporta tale questione lo diceva giustamente
Bissone il tema del finanziamento gli altri paesi a questo fine
Per uno schema assicurativo completo sanitario assistenziale spendono in questo campo cifre che non sono quelle oggi compatibili con le quote riservate a livello
Di ripartizione del fondo sociale
E tanto meno con quanto spende il servizio sanitario in termini di residenze sanitarie assistite noi siamo notevolmente al di sotto di quello che l'impegno finanziario per esempio
Pro-capite la Francia e della Germania da questo punto di vista c'è il tema del finanziamento dalla copertura di questo rischio
Ovviamente noi pensiamo che tenendo presente il livello di contribuzione sociale notevolmente alta del nostro paese e quindi al centro peraltro di un'attenzione da parte anche del sistema imprenditoriale tendente essenzialmente a contenere a ridurre pensiamo anche l'ultime finanziarie che hanno proceduto a ridurre il peso della contribuzione sociale sulla costo del lavoro anche per favorire da questo punto di vista lei impresa che lavorano con più lavoro umano che con capitale fisso naturalmente pensiamo che sia più utile prendere a riferimento modelli che penso alla fiscalità è un tema delicato
Ma dovremmo affrontarlo
Peraltro abbiamo a che fare con un Paese che ha deciso
Il precedente governo mi sembra confermando anche confermato dall'attuale maggioranza di ridurre il peso del fisco
In modo discutibile se sono vere alcune prime dichiarazioni per cui si pensa di ad abbassarlo essenzialmente sull'impresa che sembra piuttosto che sulle famiglie ne sono a quanto pare esistono gli spazi secondo me
Per raffreddare l'abbassamento della pressione fiscale prevista per consegnare invece queste risorse
Alla copertura di questo rischio sociale che allorché si abbatte sulla famiglia creatisi situazioni veramente drammatiche
Questo sarà uno dei campi che venerare il nostro gruppo dirigente approfondire nei prossimi giorni la sua riflessione abbiamo anche un un piano per puntura unitario l'intervento c'è una piattaforma unitaria che ha messo al centro il tema della sufficienza della stagione rivendicativa due mila e uno credo che avremo le condizioni appunto
Per verificare l'orientamento del legislatore infine ovviamente tutto questo ha a che fare anche con la valutazione dei processi in atto io sono convinto appunto che il processo di decentramento dei poteri
Nel nostro Paese se non si accompagna a un ruolo o dello Stato in grado di garantire livelli uniformi nei campi protetti dalla prima parte della Costituzione per me
Destinato
Credo a provocare il più tensioni che adesione ecco mi auguro quindi che da questo punto di vista
Di
Trovare non soltanto il nostro sindacato ma più complessivamente tutti coloro che sono impegnati a difendere il principio dell'uguaglianza come principio fondamentale
Del patto sociale vecchio o nuovo che si intende costruire
Grazie a tutti arrivederci alla presentazione del prossimo rapporto