"Milano e l'Italia politica durante il Novecento" - (presso la Sala Convegni Cariplo, piazzetta Bossi 2, 20-21 novembre 2001)

L'ordine dei lavori faremmo posso dire d'ordine Polito fare il saluto proprio prego
Quella cosa tecnica faremo due relazioni il professor Chiarini del professor iosa nei tempi mezz'ora questo almeno abbiamo concordato nel territorio che lo rispettino poi una discussione sulle prime due relazioni
Dieci minuti di pausa poi le altre due relazioni mezz'ora discussione e poi mi hanno detto che alla fine c'è un piccolo rinfresco per finire resta sopravvissuto alla lunga astinenza l'iter e questo il piano dei lavori dopodiché
L'assessore porto il saluto voglio ringraziarvi in anticipo ambasciatore Romano ci ci sono CISL UIL Cataldi ecco
Grazie professor Rigel si io ho soltanto il piacere di salutare tutti voi mi fa molto piacere che questa iniziativa che si svolge che inizia il pomeriggio abbia
Riscosso un una Simone così significativa da parte della nostra città
Permettetemi di ringraziare in particolare il professor Rigel sicché questa sera presiede
Questo incontro e l'ambasciatore Sergio Romano
Che ha curato questa iniziativa
Come voi forse saprete questa iniziativa è stata pensata da molti mesi nell'ambito di una serie di attività che abbiamo organizzato in occasione del centenario della morte di Giuseppe Verdi
Qualcuno si potrà chiedere che cosa c'entra averti c'entra perché lo sforzo che abbiamo fatto in questi mesi è stato quello di
Prendere come data spartiacque questo fatidico mille novecentouno in cui scompare Giuseppe Verdi
Come hanno non soltanto di inizio di nuovo secolo ma come hanno appunto di passaggio da lei era romantica dalla Milano risorgimentale alla Milano moderna come poi si è costruita lungo tutto il secolo
E quindi abbiamo voluto fare dell'anniversario verdiano non soltanto un'occasione musicale certo c'è stato anche quello con tante iniziative non soltanto quelle scaligere
Ma con una serie d'iniziative che non sono neanche concluse
E che hanno avuto che hanno come scopo quello di ripercorre un pochino il il per il tragitto al l'identità della nostra città come sia andata formata in questi ultimi cento anni
E quindi approfondendo questi aspetti dal punto di vista artistico la stessa mostra che il corso ratio reale Dalla Scapigliatura al Futurismo
Prende in esame poco un periodo importante in cui Milano a manifestato una grande capacità di cambiare e di imporre un'innovazione
Del resto la cultura italiana abbiamo preso in esame il grande ruolo che Milano ha svolto e continua a svolgere nel campo dell'editoria dell'informazione con due mostre
Una alla Castello Sforzesco è una alla al Palazzo della Ragione
Approfondiremo alcuni aspetti legati alla Milano borghesi alla Milano città operaia vedendo un pochino questi due grandi protagonisti sociali che hanno formato l'identità della nostra città nel corso del secolo
E poi c'è questo appuntamento
Sì era in certi all'inizio se farne una mostra anche di questo poi è stata scelta secondo me opportunamente la Strada dei vini di questo dibattito di questa serie di testimonianze
Che vogliono riprendere un tema che sta a cuore a molti di noi e cioè il ruolo che Milano ha svolto
Tema poi avrà fatalmente delle delle ripercussioni di attualità
E cioè il tema del rapporto tra Milano e la politica un tema antico importante perché Milano è stata anche in questo anche se i milanesi hanno sempre affettato forse nei confronti della politica una certo distacco una certa differenza rispetto dei ritmi della politica i tempi della politica investire la politica però realtà tutti i grandi cambiamenti o molti dei grandi cambiamenti
Che l'Italia ha vissuto in questi ultimi cento anni sono partiti hanno avuto i protagonisti qui a Milano
Basti pensare al all'avvento della sinistra al potere poi al fascismo poi a fenomeni legati a figure politiche che sono squisitamente milanesi
Spadolini Craxi Berlusconi sono quelle più recenti che vengono alla mente
E adesso certo paradossalmente proprio il fatto che ci si pone di nuovo questo problema nel momento in cui Presidente del Consiglio è un milanese
Dimostra quanto sia attuale questo problema
Ora
Senza entrare nel contenuti del convegno che certamente sono al di fuori delle mie competenze però vorrei solo osservare che sicuramente non possiamo dare un giudizio
Su quello che rappresenta il governo Berlusconi che in carica da troppo poco tempo e fra l'altro sta vivendo un'esperienza sicuramente eccezionale negativamente eccezionale segnata
Data vicende belliche da eccezionali momenti di contingenza che altri Governi non hanno vissuto però sicuramente significativo notare come Berlusconi sia milanese due volte
Sia milanese per nascita ma sia milanese soprattutto perché esprime un ceto di una vitalità imprenditoriale che solo a Milano poteva svilupparsi
E quindi la sua esperienza politica da questo punto di vista è doppiamente interessante perché porta al potere non soltanto un milanese rapporto poteri l'espressione di una nuova imprenditorialità che a Milano
Si è sviluppata e che secondo me solo a Milano saputo sviluppare e quindi questo problema questo aspetto del rapporto tra politica e Città di Milano è un rapporto che proprio nell'esperienza di Berlusconi trova una particolare espressione un particolare significato
I nostri studiosi ai nostri amici ci diranno in queste due giornate di lavoro che cosa ci sia di attuali in questo problema io credo che ci sia molto
Anche perché ho l'impressione che
Il rapporto tra Milano la politica sia sempre stato caratterizzato dalla vocazione che la nostra città ha avuto che è stata per moltissimi anni vocazione imprenditoriale anzi ovazioni industriale e che non è più una vocazione industriale oggi Milano città di servizio la città Bin prese ma di altro tipo di finanza di comunicazione e di informazione e questo ha portato all'estinguersi di vecchie famiglie o comunque la per via di potere di vecchi famiglie industriali alla perdita di peso che teme rettorale della vecchia classe operaia
Al sorgere appunto devono borghesia di cui Berlusconi è uno del forse più appariscente ma non certo l'unico l'unica espressione ecco questa nuova Milano che rapporti può vedere con la politica e che rapporti vuole avere con la politica e questo credo che sia un tema molto attuale per capire il quale sicuramente importante ricostruire quello che c'è stato alle nostre spalle e quindi io ho molto apprezzato lo sforzo che ha fatto l'ambasciatore Romano di costruire intorno a questa
Da questo problema un panel di esperti così significativi
Mi fa piacere non tutti milanesi due romani sono arrivati ciò Piero
E quindi abbiamo anche testimonianze di di persone che hanno vissuto questa problematica da fuori da fuori Milano però con la competenza dello storico e quindi con la consapevolezza del fatto che poi le esperienze milanesi diventano sempre nel bene o nel male belle esperienze nazionali quindi grazie ancora ambasciatore romano grazie professor rigetti domani professor Colombo professor Rumi che presiederanno le altre sessioni soprattutto grazie ai nostri amici ospiti che ci daranno una bussola
Per orientarsi in un tema che come dimostra la vostra presenza resta sempre molto appassionante per tutta la città grazie buon lavoro
Allora
Grazie all'assessore il quale ha toccato un tema che sembra nuovissimo ma è un tema proprio a chi appartiene alla storiografia cioè il rapporto fra presente e passato
Presenti in chi immediato e vedremo se questo convegno può servire a illuminare presente anche i rapporti fra presente e passato aggiungo che di milanesi rischia il quarto Nibbio uno quindi anche Milano vista da ma questo può essere anche un elemento in più anzi non so bisognerebbe cercare il milanese perché da qualche tecnico consiglio costruisse il milanese pur Castel Giorgio Galli più segnalo sì
Scusi e questo basta Dirty vigente allora detto ciò allora ripeto anche per i due amici persone arrivati le il piano dei lavori facciamo le due prime relazioni i tempi sono concordate mezzo Simone
Spero che manteniamo questo accordo dopo le due prime relazioni una discussione abbastanza rapida una pausa di dieci minuti poi la seconda parte e alla fine piccolo rinfresco premio che viene gli organizzatori per già detto allora io direi vale senz'altro la parola a chiarire e poi ariosa
Una poi due temi sono due temi classici in questo grande tema che ripercorre la storia di Milano se in che modo e e in quante diverse maniere si è parlato di capitale morale
Con questa impegnativa tentativo di Chiarini riparlare a cultura struttura ideologia di questo leggenda un mito della capitale morale
Dell'Italia e con l'odiosa che tocca uno dei nodi della storia milanese del rapporto come diceva anche l'assessore prima tra la vita milanese la vita nazionale perché in quel quattordici quindici poi nella guerra a quattordici quindici è probabilmente uno dei nodi in cui il rapporto tra Milano e la storia nazionale
è diventato più intenso siamo al ruolo dell'interventismo pensiamo Albertini al Corriere della Sera
Ai fasci e a Mussolini allora alla lotta fra interventismo naturalismo a Turati e Milano nel quattordici quindici il rapporto tra Milano e internazionale diventati intensissimo e poi gli anni di guerra hanno aggiunto un altri elementi quindici entriamo subito nel vivo io non aggiungo faccio perdere altro tempo e quindi se Chiarini prende la parola che lo ringrazio e cinque minuti prima della fine all'avviso meno cinque va bene apre
Dunque nelle è la formula Mila no
Capitale morale
Si annida una una sottile ambiguità io direi quasi un ossimoro
Perché se provate riflettere c'è insieme un esercizio di umiltà e di superbia
C'è la rivendicazione di un ruolo passo nuova predilezione di Milano l'impegno nell'aspetto economica Frola laboriosità l'impresa il lavoro in generale fuori da uno schema classista
E insieme c'è anche il rigetto di un ruolo cioè nella politica cioè c'è una pregiudizio sfavorevole nei confronti della politica quindi due aspetti che sono poi l'annuncio di un ruolo di integrazione nella sistema nazionale perché appunto facendo da sponda alla politica umilmente riservandosi il ruolo di retrovia e sostiene il Paese
Ne fa un supporto e quindi un'integrazione feconda nello stesso tempo può esser la minaccia di una secessione
Cioè di una sanzione negativa nei confronti della politica che ne può diventare un elemento di delegittimazione o di opposizione sistemi quindi un'idea che insieme che può essere di valorizzazione valorizzazione della politica perché né da una tale giudizio positivo implicito da ridursi a ruolo subalterno ma nello stesso tempo ne può essere anche una sponda che guarda da fuori e in una funzione di contestazione questi due queste questa duplicità duplicità
Corre
Lungo tutta la storia di Milano la storia dell'otto la storia anche del Novecento e ovviamente ciascuno di questi aspetti ha una risonanza è un rilievo diverso a seconda delle congiunture è ovvio che in una stagione in cui diciamo così questa divisione del lavoro tra Milano capitale morale cioè votata alla dimensione economica e Roma capitale d'Italia buttata alla politica lo Stato
Si rendono complementari quando questa divisione del lavoro a la il contesto
Utile favorevole per funzionare ci sono momenti in cui la divisione del lavoro del sistema si inceppa va in tinte
Rischia l'implosione allora a questo punto in genere la il ruolo di Milano diventa un ruolo attivamente contestativa o di interdizione o addirittura di opposizione
Questi due aspetti sì
Possono vedere bene schematicamente nel
Nella ruolo che Milano ha ha disegnato per il suo diciamo così antropologicamente il milanese noi nel Novecento o anche nell'Ottocento troviamo diciamo Lomu Civis l'homo
Faber Lomu l'udienza anche la Milano da bere ma non troviamo mai una Milano a tutto tondo politica
Questo non significa che Milano sia la grande assente dalla politica Milano attraversa da
Protagonista le varie fasi l'età liberale il fascismo soprattutto delle origini le grandi stagioni della delle guerre della Resistenza delle del miracolo economico poi di Tangentopoli
Ma mai è accetta di è subire in questo suo ruolo questa sua vocazione sociale li egemonie egemonie politiche né egemonie culturali Milano è stata socialista ma non è mai stata una città rossa
è stata la città che per certi versi occasionalmente ma forse nemmeno ha dato i natali al fascismo ma non è una città nera
Non è mai stata una città Pianca non è mai stata cioè una città che ha preso la sua connotazione da una
Qualifica politica
E tanto meno di regime sotto traccia
Naturalmente a seconda dei momenti appare servato questa sua vitalità che deriva dalla sua storia dalla sua geografia
E anche dalla dalla dalla dal dal tempo dalla dal Novecento in particolare l'Ottocento
Dalla storia lontana ne deriva il fatto che nel momento in cui c'è lo sfascio politico statuale del Ducato visconteo
Non non ne deriva un'armatura statuale tale per cui possano affrontare la sfida della modernità
In maniera in maniera coperta diciamo ma per certi versi deve accettare dalla dalla storia politica internazionale dagli equilibri del cinque del sei del Settecento ancora nell'Ottocento il fatto che la grande politica sia le sia
Negata
Non abbia la possibilità di accedere quindi sia
è lei sia spalancato la grande la grande prateria della sfida all'incivili mento alla civiltà che non significa vocazione alla economia al lavoro ma significa anche la dimensione
Più propriamente civile perché Milano
è un luogo di eccellenza delle imprese industriali imprese finanziarie imprese economiche ma anche della dimensione più ampiamente civile civica dove c'è una rete di associazioni che non a caso a tutt'oggi insieme associazioni di interesse abbia il primato anche per le associazioni di solidarietà e di interesse quindi la dimensione del Civile
Questa sua moralità un po'speciale che va appunto definita storicamente perché non resti se no in questo empireo di un di un di un etica assolutamente astratta deriva innanzitutto poi
Fine dell'Ottocento dopo l'Unità pervenire al alla gli esordi di questo secolo innanzitutto dal sua sette o sociale
C'è un assetto Milano non è una Company Caon cioè non è come Torino come Genova che deriva la sua il suo profilo da un preciso complesso industriale o da un settore industriale
A a una molteplicità di settori a una molteplicità di impresa
E questo danno quella diversificazione quel pluralismo che danno un connotato più anonimo e più comunitario altrimenti è una città che deriverebbe da questa dalla connotazione di un unico complesso da un unico settore
Connotati dominanti
Così anche la sua stratificazione sociale Milano a Milano
Produttiva Milano dei lavoratori Milano della borghesia ma non è una Milano un cui un settore sociale si erge a baricentro addirittura ad arco di volta che e impresa
Stata una Milano industriale è stata la Milano socialista la Milano socialista ma non è mai stato alla Milano dicevo prima rossa ovviamente è stata la Milano del miracolo economico
Ma è stata più del miracolo economico che la città
Contra forte della Democrazia Cristiana non a caso
Qui nessun partito di massa ha mai avuto una capacità di organizzare la città a in maniera salda e tanto meno predominante
Al punto che Milano nel dopoguerra io faccio solo accenno ovviamente non non voglio invade il campo di tiro tratterà nel secondo dopoguerra è l'unica città che ha che non è né comunista
E democristiana ma questo non per fare nessun peana a ai partiti laici ma da un connotato del suo pluralismo e della sua della suo basso profilo politico e cioè laddove nel tempo in cui ci sono che il dominio dei partiti Chiesa
Qui ci sono i partiti laici e quindi partiti che non fanno della politica la sopra determinazione della società civile ma ne fanno invece un elemento di rappresentazione di rappresentanza in tono a basso profilo ideologico e anche a basso profilo
Politico tanto è vero che Milano costruisce insieme al mito di essere capitale d'Italia anche il vinto di essere la città della buona amministrazione non in senso deteriore
Qualunquista per cui la politica si riduce a far di conto come diceva Giannini ma e in un senso più elevato e più nobile che il conflitto politico assedi dove depotenziata sia altrove
Nella contrattazione tra le parti nei ruoli associativi enorme nella sede nella sede istituzionale dove rischia di avere una una amplificazione una radicalizzazione che impedisce al sistema poi di funziona
Sostanzialmente
Potremmo a entrare nel merito di alcuni di questi aspetti ma io preferisco essere piuttosto breve che prolisso perché l'importante comunicare
Una una una linea di interpretativa che non un'argomentazione analitica sulle varie cose ecco e io vorrei insistere su questo dato e cioè che il sistema
Urban il sistema Milano diciamo così con lui per fare una un parallelismo con linguaggio sistema paese è un sistema che
Ho soffre di questo suo ruolo
A basso profilo politico nei confronti del centro ma in sé riesce a fare una soluzione al problema del governo di una grande realtà urbana in maniera da
Scaricare sui livelli alti della politica le sedi istituzionali
E i problemi le istanze e le domande di di intervento della politica ad una gare ad un livello per cui la mediazione e la risoluzione dei conflitti diventa molto più agile e questo come lo può ottenere lo ottiene uno con la sua etica per cui i e c'è un'etica della responsabilità individuale e di gruppo per cui ognuno ognuno respira un'aria dentro la quale essa
Che
Il suo futuro il suo presente innanzitutto dipende dalla sua
Dalla sua capacità di affrontare i problemi di gestire le suo opportunità
Questo è il senso non individualistico ripeto ma anche in un senso civico perché abbiamo qui il tempo ma se scorriamo solo le grandi istituzioni sociali
Di le associazioni di interesse ma le associazioni anche di solidarietà cioè quelle che curano non solo gli interessi di categoria o di di di gruppo ma anche i valori CDC troviamo un campionario che va dal dal dal Settecento ai nostri giorni campionario assolutamente straordinario questo fa sì che se a livello diciamo così
Della base della piramide sociale i problemi in qualche misura trovano una soluzione è chiaro che si scaricano i livelli superiori non nella loro il risolutezza ma già e scaricati de di quelle implicazioni innanzitutto innanzitutto politiche ma vista
Siamo la la caratura
In politica della città tanto più del suo carattere ideologico che essendo la tipica connotazione che rende
Non negoziabili in conflitti rende poi una città un paese difficilmente governabile perché scarica al vertice problemi il re soluti che determinano al massimo l'armistizio ben che vada o addirittura
I prodromi di una guerra civile o di una guerra civile fredda come a lungo si è detto che è stata la storia d'Italia almeno per un certo periodo
Questo questi connotati le si vede molto bene sia a livello strutturale cioè di dati materiali economici se noi guardiamo la Milano dell'unità è una Milano in cui
Sociologicamente
E hippie le categorie che possiamo ricondurre alla sfera del lavoro
E quindi una categoria che è per certi versi interclassista
Ma comunque con una connotazione specifica di di
Popolazione che si esercita e si realizza attraverso l'attività economica con una responsabilità e pure per persona vediamo che una città che potremmo definire
Sicuramente una città in cui si a una fortissima connotazione produttiva noi abbiamo su circa duecentosessantatré mila abitanti settantacinque mila
Che potrebbero essere consigliati addetti manifatturieri così almeno all'epoca meno definiti e dipendenti pubblici solo cinque mila abbiamo trenta mila addetti a al commercio ventotto mila
Addetti le cosiddette professione ridare quindi il corpo della città fatti di una una numerosissima popolazione
Diversificata senza che nessuna di queste però domini la scena e Possa
Proporsi come l'elemento decisivo e vitale
Di questo e se noi guardiamo alla alla alla l'attività politica diciamo di Milano seconda metà dell'Ottocento noi vediamo che il suo intervento è
Nelle fasi diciamo così di bonaccia sostanzialmente assente dalla politica nazionale e il suo ingresso la sua incursione che quasi sempre
Emergenza
E ha una funzione non di proposizione di un progetto politico di una cultura politica per il Paese questo in senso ripeto due eccezioni propositiva e oppositiva nella sua funzione positiva e negativa e cioè è una città che rinuncia ad un ruolo lo richiede quando ha messo in contestazione ma immediatamente ritorna nelle retrovie per
Restare tra all'ombra di un equilibrio che sostanzialmente
Non solo viene accettato ma all'ombra del quale riesce a produrre il meglio di sé io direi che le sue interventi politici sono interventi non di proposizione ma di interdizione cioè quando la divisione del lavoro del sistema Italia
Dentro un orizzonte che permette a Milano di di di coltivare la sua vocazione viene messo in discussione allora interviene in maniera
Prepotente in maniera consapevole in maniera decisa io qui voglio ricordare solo pagine del Risorgimento e le pagine famoso stato di Milano
Quando Milano
A seguito di una politica fiscale di una politica coloniale di una politica diciamo
Autoritaria mette in discussione
Gli equilibri generali sia economici sia fiscali ma anche politici Milano e questo è una cosa interessante trasversalmente
Cioè da destra a sinistra noi abbiamo una Milano di moderati che diventa il capi saldo dell'opposizione a
A Crispi e quindi una Milano che non interviene contro Crispi perché a un progetto e una proposta di cultura politica e di assetto politico e tanto più istituzionale per l'Italia diverso e alternativo
Questo dico è la virtù ed è il vizio è il limite di Milano che si vota con questo da allora in poi ad avere un ruolo
Di supporto avere una nicchia dorata ma anche una ruolo di forza votata ad essere di opposizione tutt'al più e se e comunque al massimo di opposizione perché non riesce non vuole non riesce forse ad esprimere una cultura che si candidi ad essere una cultura nazionale questi questi tratti li si vede ancora meglio nel Novecento
Dove noi abbiamo sostanzialmente le il il l'epoca sia del Guerra mondiale soprattutto poi del fascismo
E Milano alla città dove c'è la borghesia cioè la piccola borghesia la media borghesia potrebbe essere una città con qualche orgoglio di fascismo è invece anche in questa fase accetta preferisce un ruolo minore sotto tono in cui si preserva di fronte ad un regime che ovviamente non può non può contrastare più di tanto e si adatta ma insieme si preserva
E nel momento in cui invece c'è la possibilità di dare all'oscuro Lone Milano è tra le più attive
E nel momento in cui si costruisce l'Italia Italia repubblicana torna ad essere la Milano che si tuffa nella grande opportunità che viene offerta che è un'opportunità economica ma è anche un'opportunità civile
è la grande avventura della trasformazione dell'Italia arretrato da paese agricolo condannato alla stagnazione così come per lo più tutti contemporanei anche i più i più avveduti temono che debba essere il suo futuro c'è un Paese alle prese con una con una economia con una caratterizzazione di e periferia
Che si arrabatta tra al pauperismo
è una società agricola che non risolve i problemi nemmeno dell'occupazione forse la possibilità
Di una miglioramento ma non di una scatto che le permetta di diventare paese industriale questa un po'tutti tutte le forze politiche la classifica del saldo di giovanissimi
Che hanno una cultura da americana i fresca e quindi possono hanno a vedono che cosa può avvenire sull'onda di quel che avviene in America
Tenuto in America e che ha studiato in America ecco da questo punto di vista Milano non è un caso che negli anni Cinquanta negli anni Sessanta
è diventi la Milano
Che capitale
Mettendo le sue eccellenze economiche punto e basta e per il resto
è le stessi profili amministrativi del suo ceto politico del suo ceto amministrativo danno il meglio di sé nella in politicità del personale politico sono sempre persone prestate all'amministrazione e non ha mai una affaccio
Deciso convinto propositivo alla politica e ovviamente gli anni Settanta che sono poi gli anni
Ecco gli atti Anni di Piombo
Io mi limito a mente a queste queste connotazioni è nel momento in cui la divisione del lavoro in in Italia salta è saltato dappertutto Milano diventa una delle frontiere uno dei vede delle arene in cui più palpitante è questo implosione generale Milano che in trenta all'ingovernabilità non solo del Comune e non tanto del Comune quanto del suo sistema sociale con i radicalismi le polarizzazioni la politica che dalle dalle sedi istituzionali
Rifluisce nelle strade nelle piazze nei condomini è e nelle fabbriche nelle università appunto perché non regge più quella divisione del lavoro che esige la bonaccia economica esige una sostanziale condivisione di un di un dei valori e delle regole istituzionali e non di un sistema che ovviamente in quegli anni per tante ragioni sapete meglio di me
Non funziona e anche la Milano che non a caso a un certo punto e qui
Posso anche finire e ecco possono anche finire lasciando altre cose che sull'otto subito all'inizio Novecento che volevo dire ama sono anch'io dell'opinione che meglio dire non far rimpiangere dia Stati ad ascoltare qualcosa in più meglio di aver detto qualcosa in meno e magari pensare che c'era qualcosa di bello da dire o di sentire
Dicevo e la Milano non è un caso che la Milano sia la l'unica grande città che ha un sindaco leghista e sia la città che alla fine a esprime
Non il primo presidente del Consiglio perché veniva ricordato che Spadolini o Craxi ma io direi che Berlusconi e non voglio ovviamente entrate nel merito verrà suo politica
E
Aggiunge giunge alla Presidenza del Consiglio e eh significativa questa cosa perché non è e non tanto come imprenditore a mio avviso è perché nel momento in cui la politica che ha sempre avuto in Italia una sovraesposizione una sovra determinazione rispetto al resto non sto qui a ricordarvi come la stesse industrializzazione la spesso promozione della modernità eh
Dal Risorgimento che non è richiesto dalla borghesia degli affari mai richiesta dai giovani borghesi delle università e dagli intellettuali la politica tutti i partiti in Italia di testa tra di centro e di sinistra
Faccio l'esempio del fascismo di destra essa faccio l'esempio di un partito di centro la Democrazia Cristiana che peraltro aveva era cresciuta nella esaltazione della dimensione sociale
Anti statuale anticentralistica delle comunità delle istanze intermedie del vivere sociale alla fine hanno una tentazione note trazione una trascinamento nella politica perché la politica in Italia ha una funzione determinante ecco nel momento in cui la politica perde di legittimità
Perde di ruolo crisi fiscale dello Stato crisi della partitocrazia crisi dello stesso modello di sviluppo keynesiano è in quel momento che Milano vede aprirsi una funzione nazionale
Ma è una funzione nazionale cui non è preparata perché non ha una cultura nazionale e può esprimere una cultura dopo posizione Più o meno contestativa o una cultura neo liberale in cui la funzione del sociale sociale teso della società civile ha una funzione di primato ma senza che ci sia sedimentata e matura una cultura nazionale che dia la capacità
A Milano di di vent'Milano attraverso questa questo percorso di proporsi come la soluzione nazionale
Grazie Chiarini amichevole la scrupolosa puntualità spero che agli hotel segua l'esempio senz'altro alla seconda io però
E però mi si sente parlare
Qui mette
No attualmente potrei anche approfittare per rubare qualche minuto lasciato per no no no li ha usati tutti tutti i primi rimedi no io di trarrò dalla relazione del mio del collega amico Roberto perché Dini
Una chiave interpretativa
Milano non si fa dettare l'egemonia e politiche dall'esterno
Bene
Vediamo se questo avviene poi durante la prima guerra mondiale
Ma prima una così una considerazione era prima guerra mondiale non è fatto ma ho fatto di ogni giorno e l'elemento eccezionale
E allora qual è la situazione e qual è la vita Marini milanese quali sono i vissuti della popolazione milanese durante la prima guerra mondiale è una funzione dello storico anche quello di raccontare come sono andate le cose
E come sono state vissute dai contemporanei edemi a questo proposito richiamo una lettura che forse molti di voi avranno fatto
Addio alle armi di Hemingway il racconto del protagonista che un volontario statunitense sul fronte carsico che viene ferito viene curato nell'Ospedale Maggiore di Milano
E poi raccontare sue convalescenza del fatto che andasse al Biffi alla grand'Italia
Non so se esista ancora garantita presente no accordò la galleria do alla che ha dove si cenava a lume di candela ancora durante la guerra e poi si andava anche a San Siro
All'Ippodromo di San Siro
Perché i a Milano dice il protagonista differenza di altre città europee ippodromi continuavano a restare aperti come se la guerra non ci fosse eccome se la guerra non potesse andar peggio e questa ma letterale frase i temi in quel dunque allora
Una città che in qualche modo e da questo squarcio ma che ha anche confermato da da un delizioso volumetto di vecchio giornalista dell'epoca Otto Cima Milano durante la guerra che sono cronache della vita milanese durante il conflitto per emerge un po'questa ci la questa Milano al solito dedita al lavoro
Ma che in qualche modo potrebbe continuare la sua vita di sempre
Con i suoi orari con la sua così con suo ordine squisitamente borghese nel miglior senso della parola ritmato dalle vecchie convenzioni per i vecchi ritmi di lavoro
E dai vecchi ritmi produttivi e che vorrebbe andare per esempio a teatro eccome suole sempre essendo poi la popolazione milanese dell'epoca una una popolazione colta nelle sue espressioni
Specialmente borghesi e però a teatro non ci può andare perché c'è stato un decreto prefettizio che limita l'apertura dei teatri a tre volte la settimana
Cioè tutta una serie comunque accanto a questo di restrizioni di difficoltà di una città ovviamente in guerra
Che vanno all'inevitabile razionamento
Dei dei beni alla tessera annonaria alle lunghe code lungo lungo avanti e negozi
Al
Alla a un avvenimento che è un avvenimento eclatante che è un avvenimento spaventoso per la Milano dell'epoca che il famoso bombardamento che subisce la città che procura quattordici morti e che crea una sorta di incubo che dura per tutta la guerra la paura del del di cinque missioni aeree e nascono le prime segnalazioni alle cantine delle abitazioni di Milano
Ricovero aereo il ricovero rifugio in caso di incursioni aeree ce ne sono ancora delle tracce di questo tipo nelle città che sono rimaste dall'epoca talvolta bene
Le difficoltà di una città in guerra ma che tutto sommato l'impressione di difficoltà che la citare cioè di chi il merito per dire che subito si possa dire che il merito ed è l'amministrazione di Milano
Di questa municipalità
Che di retta da un sindaco socialista Caldara
Che ha avuto un trionfo inaspettato nelle elezioni del giugno mille novecentoquattordici quando ancora
Non pochi giorni prima nell'attentato di Sarajevo da cui e poi la il primo conflitto mondiale ed è stato un trionfo
Socialisti per la prima volta prima alleati delle amministrazioni popolari poi finalmente in maggioranza
Con un consiglio comunale col Consiglio
A cui partecipano dei socialisti nazionali di tutto rispetto come Filippo Turati Claudio Treves e anche il futuro sindaco di Milano
Filippetti quello che succederà a Caldara e poi un romanziere
Eccome Virgilio Brocchi
Bene dicevo merito dell'amministrazione socialista il fatto di quell'amministrazione socialista il fatto che la città reca
Anche se i problemi per un socialista come Caldara sono molteplici in una condizione di guerra innanzitutto agli neutraliste
La linea dei socialisti e il rifiuto il tentativo di impedire che l'Italia entri in guerra e comunque quella una volta scoppiato il conflitto di attenersi a un atteggiamento rispettoso Matic neutralità bene
Checché nonostante tutelare Tor i problemi interiori anche di coscienza di Caldara durante il conflitto cioè che egli si attenga con quel senso di grande equilibrio
A questa condotta di rispetto della propria personalità e delle proprie idee e che con al contempo quello di rispettare quelle che sono le esigenze anche in termini di mobilitazione civile le esigenze di una città coinvolta e prigioniera del conflitto
Direi che vi adempie così bene che che occorre Kyoto possiamo dire ricco i riconoscimenti alla buona amministrazione milanese proprio dai più insospettabili come può essere il Corriere di Albertini il quale infatti ricorderà come durante l'epoca dell'amministrazione di Caldara
Era sua opinione che si dovesse estendere la mano ai socialisti sono parole sue che entravano in quello stato d'animo per favorire l'unità nazionale del Paese durante la dura prova
E e poi altri riconoscimenti significativi e senza annoiarvi che voglio ripetere
Apprezzato pre esempio una città patate
Il problema degli approvvigionamenti il problema della penuria dei de dei Stella dei prodotti alimentare e qualcosa che
Prende di petto tutte le grandi città italiane dell'epoca pensate a Torino Torino nell'agosto del diciassette si trova di fronte la municipalità si trova di fronte a una manifestazione
Spontanea in gran parte spontaneo di torinesi i quali reclamano pane mancano e non arriva il pane a Torino
La questa dimostrazione si conclude con qualche decina di morti
Nella città di Torino tutto questo a Milano non accade
La la politica degli approvvigionamenti è una politica che il sindaco Caldara riesce a realizzare con successo tanto che il
Di polizia
Tanto che
Scusate un attimo
Nessun'altra città italiana specie per l'assistenza alcunché di confrontabile e l'esempio di Milano ebbe un considerevole significato di volontà di forza e di Genova ospita bene scusate che ho citato eccitare e a volte molto noioso perché città senso di una consenso così generale così profondo per il dell'organo di ambienti governo cittadino nei confronti di una città che dei problemi gravi e drammatici come tutte le città italiane in guerra da affrontare bene
Allora la città regge perché c'è un'amministrazione cittadina che permette dire
Eppure pure qui
Comincia l'atto problematico della mia esposizione eppure i problemi non sono più facili come un tempo ha messo che i problemi in passato per i socialisti
E per le altre forze progressiste di Milano fossero farci ma era un fatto che
Si era realizzato da novecento e poi un tessuto di alleanze progressiste che aveva garantito un minimo anzi anche un buon livello di collaborazione di alleanze all'interno di un fronte molte di Progress
La verità e che durante la prima guerra mondiale sì comincia a consumare un primo un primo di posti che proprio all'interno delle forse democratica e progressista
Tra una la che quella di radicali ogni ogni radicalità adesso ovviamente ma i radicali di Cavallotti quelli che si riconoscevano nel quotidiano il Secolo
Un alla dei radicali che comincia ad allontanarsi sempre più sensibilmente dai socialisti
Una divisione che è facilmente spiegabile
I radicali stanno passando e sono passati nello cioè verso il fronte sul fronte interventista anche se supposizione di un interventismo democratico i socialisti insomma neutrali
La prima scissura
Ma d'altra parte una scissura grave
Che non si ricompone con la guerra ma anche si si drammatizza ulteriormente durante il conflitto e tra socialisti cattolici fanno parte dello stesso schieramento se
Merita il nome di schieramento il fronte neutralista
Ma in realtà pur essendo sia socialisti che cattolici ostili alla guerra hanno forse
Forti motivi e le vicende della prima guerra mondiale lo confermano che le i interessi sono profondamente contrastanti
Dicevo prima Milano non è Torino non tocca le punte drammatiche di Torino ma anche Milano alla sua oggi agitazione per il carovita
Guarda caso però in questa agitazione
Che poi una citazione un corteo di donne i quali però mettono mettono tutti Taffarel fuoco perché poveri erano facevano a questo ma certo diventano padrone per qualche giorno delle vie della città queste donne sono donna che protesta
Perché il problema è che loro non se la sentono più di lavorare i campi al posto dei mariti richiamati e vogliono la pace
Ma vogliono soprattutto protestare contro le requisizioni che il comune che la municipalità di di Milano impone nei confronti dei comuni circostanti e allora ecco qui
Il classico rapporto di contrasto tra città e campagna che si acquisisce ulteriormente durante la guerra e nel contratto tra cita il campagna ci sono i socialisti in città e i capponi ci campagna
Ecco che allora anche le giornate del maggio mille novecentodiciassette che sembra qualcosa che passi così non ne parlo giornali perbene perché in clima di censura
La notizia dell'agitazione del maggio mille novecentodiciassette Voglino retrò perché mai sui giornali sui quotidiani dell'epoca trovate nelle nelle carte di polizia
Bene quello che comunque voglio dire è che l'episodio bello maggio diciassette a cui esce il divorzio il contrasto tra stati socialisti e cattolici lo dice Turati di una lettera alla Kuliscioff
Beh questa agitazione è fatta contro la città contro Milano che ha voluto la guerra mai fatta anche contro di noi infatti ha avuto notizie dice alla sua compagna Anna Kuliscioff
Che le donne volevano fare una dimostrazione violenta contro il municipio che il socialista
Ecco allora un'ulteriore divaricazione
Socialisti che
Vedono sempre più allontanarsi io Carlo i loro vecchi alleati quel fronte che potenzialmente poteva costituirsi tra socialisti e cattolici il nome del localismo però andata
Non tre a questa condizione ma contribuisce all'ulteriore divaricazione tra queste due grandi forte sociali
Questo è il quadro quando l'italianità guerra il venticinque maggio
E quando le giornate del ventisei ventisette ventotto sono teatro i abbellimenti che al momento possono non essere sopravvalutati
Ma che visti in prospettiva sono alla radice di un processo che porterà ad erosione ulteriore del fronte diciamo progressista democratico della città e porterà
Milano a una situazione e a uno squilibrato i libri sociali e politici inquietanti alla fine della prima guerra mondiale perché tanta importanza al venticinque ventisei ventisette maggio
E ventotto maggio cosa succede succede che in città
Alcune minoranze ma consistenti
Cinquecento persone da una strada trecento persone e un altro per tutte le tre giornate
Aggrediscono io saccheggiano negozi che i quali hanno dei nomi stranieri
Il nome dell'odio anti osteria con bisogna inventarsi un nemico
Poi vedremo perché bisogna inventarsi un nemico a Milano però il problema è saccheggiare i negozi degli dei tedeschi cioè i negozi di tutti coloro che hanno una nome straniero
Se voi mi consentite senza voler annoiare io Piccitto una fonte di polizia perché cita nel senso proprio della promessa lo svolgimento celato lasciati racconta cosa è successo la sfera cioè il ventisei maggio dall'avvocato
Spinge sì riscontravano in ogni disgraziato che rischiasse di consigliare alla o che avesse aspetto tedesco o da osteria
E ogni lampada che all'esterno colpissero alterato dice avvenimento dei più esaltanti era scambiato per uno strumento di segnalazione ad aviatori nemici che avrebbero dovuto venire a bombardare mila
E spiega
Tali erano le condizioni dello spirito pubblico la sera del ventisei scorso maggio allorché fu notata una lampadina fra Hood fra un verso Della terrazzo dell'albergo Metropol
Prospiciente in piazza Duomo angolo dell'Italia Rastrelli e Carlo Alberto
Esercizio noto come frequentato da austro-ungarici
L'indignazione non ebbe più fare freno di una folla minacciosa sia penso di un attimo sotto il metro è una poco grazie posso di un attimo sotto la metropoli
Spenta la lampada tornò la calma ma per imperdonabile imprudenza più tardi essa fu riaccesa ed allora l'esasperazione di quanti soldi opere mira alla galleria
Non di uliveti manifestazione aggressione la polizia qua cento tardi non è un episodio ripeto non è un episodio di lettura poi si saccheggiano anche Gotti e di di persone che hanno sì un nome tedesco ma poi in realtà sono sono sono svizzeri allora lì la cosa diventa imbarazzante Recoaro chiedano e il e che il rimborso dei danni subiti lo Stato il Governo italiano per fare un'eccezione e in quel caso trattandosi di un paese neutrale
L'Italia dovrà pagare i danni mentre non ripagherà per i danni subiti gli austro-ungarici bene questo una digressione
Perché insisto allora su questo argomento ben insisto perché quelle manifestazioni non sono state spontanee non sono stato il furore di un popolo che emotivamente
Sente di dare una risposta a una dichiarazione di guerra
E qualcosa di preordinato e su questo tutte le
Alle fonti di polizia sono d'accordo etere ordinata numero sterminato Obiettivo
Non è un caso che ha che a
Che a capeggiare l'affollarsi è uguale tarati
Giannino Antona attraverso il marine di
Non ci stanno lì parka
Hanno soprattutto una compito che si dica che si pongono da un lato primo e quello dico di creare un movimento di avversione di oppio anche ostriche ecco motivato da un
Motivato da una falsa notizia
Apparsa notizia e la solo la prima in un sistema di manipolazione propagandistica i tentativi di pura nella cranico mi diranno i francesi che diventerà l'opera sistematica della propaganda durante il conflitto
La falsa notizia è che proprio il venticinque il giorno da dichiarazione di guerra
Per gli italiani dell'Unione Cooperativa di Berlino sono stati uccisi che nel frattempo poche ore più tardi l'Austria abbia bombardato Venezia palmare
Questo una tipico sistema di falsa notizia che ha uno scopo ripeto creare la falsa notizia
Creare Lodi anche osteria
Perché in alta Milano
Per quanto impegnata nella guerra non è non è nutrita all'una una un immaginario veramente anche a Ostia
Lei la simpatia per dire ventitré triestini la la versione nei confronti dell'Austria si origina disse risorgimentali importanti ma assomiglia a quelli evidentissimo milanese a quello che un po'identificava salate apparse sulla voce nel mille novecentododici tredici un sentimento lo stato d'animo che non era volontà di guerra che era potenziali irredentismo ma che non aveva in sé una carica aggressiva virulenta ed è poi la stessa testimonianza qui Giovanni Mira quello di gestire il il vostro due dei tre giovani mira questa figura così importante la cultura milanese quando ricorderà io ero interventista democratico
Ero naturalmente dalla parte di coloro che volevano la guerra ma in una città in cui la borghesia era abituata a fare gli affari con l'altra la Germania e non è che poi la guerra fosse così esaltante
Una guerra fatta l'altra era accettata era una accettazione di consapevolezza hanno di entusiasmo e allora creare l'odio ampio studio
Bene questo è un filo pericolo allora che si comincia a manifestare nel maggio del mille novecento quindici ma che poi questo filo che a contenuti fortemente e non solo nazionalistici imperialisti C ma anche antidemocratici si ingrossa di ovvia lungo la la guerra
E una minoranza rimane una minoranza
Nel frattempo ma è una minoranza che a differenza delle minoranze estremistiche della d'epoca prebellica comincia a fare leve e ha e a smuovere il terreno alle alleanze tradizionali del del mondo progressista milanese nella fattispecie in quello dei radicali
Sta di fatto che i radicali sono possiamo dire che regge persone sono sono uomini come Bissolati
E nutrizionale forte ideale
In democratico va hanno voluto la guerra ma l'hanno voluta perché fosse l'ultima guerra l'hanno voluto per costituire una pace giusta
Una pace democratica
Questa democrazia questo radicalismo nutrito da ideali così profondi così in importanti
Rimane però avviluppato durante la guerra da tutta una serie di iniziative che vanno in direzione del tutto a posto
Mi spiegò nel sedici
C'è una manifestazione a Milano nella giù nel maggio del del giugno dal sedici e un cinquecento interventisti i quali certo ad aggredire la sede dell'Avanti poi
E i invocando la successione al governo Salandra di isolati per la nel diciassette si costituisce e altro snodo importante
E quanto voglio dire nel diciassette sito se ci riesce una comitato per la resistenza in terra è capeggiato da piloti il il cui contenuti anti democratici liberali solo sono va bene c'è qualche tempo
Sono evidenti sul gol di allora
Renzo De Felice l'aveva nel suo Mussolini rivoluzionaria ha ammesso aveva messo così chiaramente in evidenza il contenuto
In questa tante del fronte interno Birolini creatura milanese il fronte interno in tutte queste iniziative e all'interno di queste iniziative
La il vecchio radicalismo ambrosiana rimane prigioni
No è capace di a reagire e rimane irretita nelle maglie del dell'interventismo più
Più antidemocratico perché più antidemocratico
Arrivo alla conclusione e arrivo alla fine dei cinque minuti
Perché poi questo cosa significa quando si tira il bilancio alla fine della guerra
Per il bilancio un po'condensato da quello che succede l'undici gennaio mille novecento diciannove
Dieci gennaio mille novecento diciannove
Relatore trovare perché ottocento il
L'undici gennaio mille novecentodiciannove
Tutto il vecchio leader Bissolati
Tra l'altro consapevole del disastro che lo sta attendendo filetto al Teatro della Scala a pronunciare quello che sarà poi uno dei suoi ultimi discorsi
In nome di una pace giusta
A cavalcioni Tay parapetti dei palchetti della Teatro Mussolini Marinetti e seguaci fischiano
E gli ridono ogni affermazione dell'oratore
Isolati dopo tante interruzioni a metà del discorso abbandona definitivamente il palco e la sconfitta definitiva per l'uomo
Bissolati usato strumentalizzato vi ricordate dal sedici e questo interventismo lo voleva al potere addirittura ma ora lo fischia rilievi liste
E della sconfitta dell'uomo che Moratti ha un anno più tardi ormai anche anche un po'per crepacuore e il fallimento della sua ma in questa vicenda intellettuale individuale ti consuma al tempo stesso una lunga esperienza collettivi una fase storica della città in la borghesia illuminata
E il movimento operaio si sono fronteggiati ma hanno trovato oppure importanti elementi comuni di coesistenza e legittimazione reciproca nel mille novecentodiciannove tutto questo è ormai logorata e in prospettiva non si delinea nemmeno a Milano un progetto alternativo anche se il gruppo del Corriere della Sera di Albertini e Giovanni Amendola si è fatto progressivamente sì ed equilibrato progressivamente dei suoi contenuti i conservatori diciamo che era un liberalismo conservatore Sandrino
Quello di Albertini Amendolara all'inizio della guerra che si è sviluppato in una visione più appena di un liberalismo aspetto appena torna mito
è vicino alle posizioni stesse pistola piani alla fine della guerra però anche il problema del perché mia qui vorrei sentire altri eccome richiesti che hanno studiato Peter spetti anche per la sera che alla fine della guerra
Il Colle la sera mi appare a me ma pareva permetta la Terna un giornale che non ha il sufficiente consenso
E poi ci sono gli stessi socialisti proprio dei socialisti che sono stati il fulcro delle grandi alleanze del passato che non ha cominciato a mettere in discussione che è stato l'artefice di questo reti questo fulcro Filippo Turati tuttora e si vanno convertendo verso posizioni massimalisti che e intransigenti nei confronti delle alleanze allora a Milano alla fine della guerra è una città ferita una città che ha molte facce
Che non si tengono assieme però e non è dato di prevedere quali di esse prevarrà
Ma quel che più colpisce
E che essa ha perduto il suo ruolo di avanguardia del paese e semmai e destinata d'ora in poi
Fatalmente a subire le iniziative e l'egemonia provenienti dall'esterno egemonie c'ero giunto io perché ha usato questo termine tutte le iniziative che ormai provengo dall'esterno
E che Milano a mio avviso recepisce piuttosto passivamente grazie
Allora io ringrazio molto sia uterine ci arriva da perché hanno realizzato quel piccolo miracolo che di rispettare il tempo senza poi onorare sentimenti d'odio verso il presidente però così abbiamo io penso a questo punto una mezz'ora un'eventuale discussioni domande eccetera poi dieci minuti di pausa e poi il secondo travolto allora adesso
Io credo che ma non voglio spot togliere spazio alla discussione sia Chiarini si ariosa
Hanno da storici ripresentato questo tema di una vita milanese
Molto più ricca di di tensioni o anche come diceva Chiarini di ambivalenze e di di ambiguità di
Di Ur di un rapporto con la vita politica nazionale che non è quasi mai pienamente soddisfatti perché può apparire questa sembra la tesi di Chiarini poi che in determinati momenti centrali per rimanere al nostro periodo presto potrà servire da domani perché Chiarini ha fatto due cose ha parlato si è del periodo che poi tocchiamo più direttamente oggi
Sia in una prospettiva che arriva fino anche a tutto il lavoro di domani per restare a quello per esempio nel caso di crisi per questo intervento di Milano sembra riproporre una soluzione che vede d'accordo a un dato momento contro Crispi contro la guerra d'Africa sia i moderati
Dei circoli sia fino ai radicali socialisti c'è un momento di convergenza trasversale nel criticare l'avventura Chris però questo Chiarini non produce poi una rapporto attivo successivo di Milano con la vita politica ma si traduce in un saltuario intervento che poi lascia scoperta
Questa difficile capacità di Milano di organizzare la propria vita interna la lite civile la vita sociale e l'interesse per la vita politica nazionale
Iosa
Per certi versi ha ripreso questi temi concentrandoli cerco di interpretare però non dico la mia su un determinato momento storico di grande rilievo
La guerra
E la guerra come un momento in cui questa mi sembra la tesi di addio al cielo iosa
Una caratteristica che si era venuta storicamente formando qui forse un un altro tema c'è un tessuto democratico di convivenza civile cui partecipavano creato soprattutto tendenza radicale socia al Riformista
Che aveva finito col costituire la base un po'della vita cittadina
Che dura anche negli anni di guerra viene però durante gli anni di guerra eroso e termina finisce a partire da quel momento questa la tesi che arriva da ci propone Milano perde il ruolo di iniziativa che bene o male in questa esperienza che andava mi dica ostilità dal mille novecentouno dall'opposizione a Crispi fino al al mille novecento
Si spinge fino al diciannove Milano aveva avuto e quindi si sarebbe una Giunta diventa cioè in un determinato momento storico avviene questa perdita di ruolo di Milano
Te un argomento un po'diverso da quello posto da Chiarini e che può cominciare a sollevare problemi o discussioni non so se sono stato fedele del feto
Va be storico-artistico detenuti sono ancora per strada allora queste possono essere alcuni temi cui tutti questi di invitati aggiunge reati ha cercato di richiamare
Direi solo se ci sono domande interventi se salviamo la mezz'ora che siano brevi per lasciare la possibilità volevo prima verificare ecco ci sono alcune domande varie dice cediamo sono tanti o pochi un allarme ce ne sono altre per ora qualcuno che vuole intervenire o nessuno due
C'è una signorina c'è qualcuno devono venire qua per farsi sentire non c'è un servizio di di no
E allora se ho ostili
Poi quegli altri
Per il centro allora
Qua
Mi raccomando alla brevità perché quella signora che ho visto prima che gli ha chiesto se intanto
Una domanda e la Achille lega su un giornalista una domanda velocissima professore chiosa
Nell'evoluzione anche nella decomposizione del fronte
Progressista moderno riformista a Milano non ha menzionato un fatto storico
Il l'ottobre rosso Fausto infausto il diciassette
Quanto gioca
Anche suo padre Milano grazie
Prendiamo atto facciamo per vediamo se ci sono
Il nuovo come io mi chiamo bianco credo di aver capito che soprattutto dal professor Chiarini è spesso una valutazione negativa nei riguardi della politica non dei professionisti
Cioè esiste una politica dei cosiddetti professionisti che la politica con la P maiuscola e sulla quale quindi viene dato una valutazione politica proprio una valutazione positiva può esiste
La politica di coloro che sono in prestati alla politica perché provengono da altro
Ecco mi è sembrato che su costoro sia stata data una valutazione negativa e non voglio entrare nel nel contemporaneo ovviamente
Io personalmente non sono d'accordo ricordo ad esempio professor Spadolini come una delle figure a mio giudizio più significative e più propositive ma anche se pensiamo ai sindaci che ha dato Milano che ha avuto Milano
Beh secondo me
Coloro che sono stati prestati alla politica hanno svolto un'opera egregia io ritengo che se la società civile a un certo momento si occupa di politica forse visti i risultati può fare meno guai dei politici di professione
Allora ci sono altre domande prima sfuggissero delle risposte
Allora proviamo a rispondere prevediamo altri due ma
Quanto ha influito ora mela fallimento del progetto
Di un questo fronte di questo fronte non è stato un fronte vivaddio a Milano non si fanno fronte si fanno intese si fanno collaborazioni sempre sottoposte a verifica e vivaddio
Ma quanto abbia me logoramento di questo processo quanto abbia influito la Rivoluzione d'ottobre certa più influisce quanto sia decisiva gli ho le mie incertezze non lo so nel senso che è uno dei tanti fattori che contribuiscono logoramento
E che il problema è sapere quale la causa quella fetta ma questo in Storia difficilissimo chiarire cioè Cell intransigenti istmo procurato dalla dall'ottobre diciassette sia una risposta al logoramento del sistema di alleanze Turati hanno o se l'uno
Coincide un po'l'uno un po'l'altro forza ecco però non io direi che Milano su questo ovviamente ma su molte altre cose io condivido pienamente la l'interpretazione che ne dà Chiarini ce n'è annotate anche altri studiosi con sfumature diverse e così via che è quella di una città che non è mai
Ma la riprendo proprio da lui che non è mai nera né democristiana né comunista è una città che ha sempre una città polivalente policentrica che ha sempre un equilibri
Che garantiscono un minimo di tenuta e anche di nome estremizzazione delle opzioni ecco da questo punto di vista io la vedrà i più facilmente un nemico degli avvenimenti di ottobre diciassette ma diluiti nel tempo
Non così immediati
Sulla sulla situazione torinese di quanto non ci sia sulla situazione milanese quindi direi insisterei sull'elemento che si è logorato un tessuto interno
E che questo logoramento deriva da una diversa opzione sui motivi della pace e della guerra questo direi che lo snodo così importante della storia di di Milano nella prima guerra mondiale
Mi anche se non mi pare che abbia sostenuto quella tesi c'ero microbica lucina ovviamente io avevo l'ambizione di di tracciare un profilo fra due secoli e sapevo di essere grossolano nelle mie affermazioni che erano perentorie comunque a volte ci tengo a ribadire che lungi da me
Questo lo seguo come deontologia di storico esprimere giudizi e valutazioni
Positive o negative io insistevo sul fatto che
è un sistema Milano
Nel quale la politica è un orizzonte negato
E la politica si può fare in tanti modi si può fare da professionisti da non professionisti ma ci vuole una cultura politica non si può avere una cultura che contesta e non sa proporre una soluzione nazionale ma pensiamo è la forza morale economica di Milano
E suo essere nano politico io ho detto quand'è che Milano
è chiamata per i capelli nella politica perché non lance circa la politica
Quando c'è il collasso della politica quando la politica si delegittima e quando all'orizzonte viene una stagione mondiale
Italiana europea continentale è uno delle grandi stagioni della politica in cui è si chiede meno politica allora chi meglio di Mila no
Chi meglio della Lombardia dove c'è anche un cattolicesimo questo per dare un'altra connotazione non a caso essere cattolici o essere laici da questo punto di vista significa poco perché la frattura confessionale di è meno da questo vien fuori la vocazione socio centri Ca'ma la dimensione della politica si può fare e può essere anche una virtù civica non essere partitocratiche non c'è bisogno di insistere su questo perché ne abbiamo ne abbiamo tutti una convinzione profonda il problema è che ci vuole una cultura non d'opposizione non di interdizione non minoritaria ma una soluzione
Che abbia la forza di proporsi a tutto il Paese come cultura che risollevano e di tutto il Paese e Milano
Con Milano è un'astrazione eh ma la virtù civica di Milano è una virtù da coltivare dove e trova il suo terreno d'eccellenza fuori dalla politica in politica e prestata
Potrà fare bene potrà fare ma non è la politica è la virtù civica dentro la politica e le grandi stagioni
Della politica il fascismo il liberalismo la Democrazia Cristiana piacciano o no io non sto dicendo bene o male di questi sto dicendo che hanno connotato il Paese e hanno costretto il Paese a fare i conti con la loro cultura coi io dico Milano
Fino adesso nona espresso in maniera compiuta questo è arrivata se non altro ecco ancora più prudente a questo appuntamento con un po'di affanno brava nel contestare brava nel tamponare o nel mettere le dita sulle piaga molto meno non nelle soluzioni specifiche magari sono eccellenti
Ma nel ripeto proporre una cultura dirà quanto poi al professionismo politico c'è un termine che è diventato
Il linguaggio nostro mai deteriora che dire
Politico significa partitocrazia ma la politica è un'arte come un'altra che bisogna saper fare quindi la politica è per definizione
Ha bisogno di una professionalità che non significa professionismo Cervetti soldoni non chi infine di politica ma chi sa farla politica i file per la politica su due cose che noi siamo abituati a vedere in senso volgare perché abbiamo alle spalle un'esperienza piuttosto drammatica
Allora ci sono volevo solo sì sì ma voglio sapere non solo ci sono altre vedere come correzione Soru tanto vediamo
Situazione non c'è nessuno
Volevo solo dire che secondo qui Clara terroso Settore cultura
Volevo solo dire che secondo me non è vero che Milano non ha avuto la capacità di essere presente politicamente
Ho che interveniva solo nei momenti di crisi forse sto anticipando quello che sarà detto domani mattina
Che dovrebbe dire il professor Galli a proposito ad esempio della sessantotto della contestazione giovanile che ha visto Milano mi pare molto presente
E anche nella parte del pomeriggio dove si parlerà di Mani pulite e soprattutto della lega e del federalismo Milano non ha una connotazione culturale nazionale non ha un'identità nazionale
Forse perché ha un'identità più spiccatamente regionale forse perché ha una cultura più spiccatamente lombarda
Con una storia risorgimentale che ha comunque delle caratteristiche legate alla cultura lombarda
La di apriva sarà a Roma e Milano è cosa vecchia
Non devo certo parlarne dubbio
La soluzione al problema forse l'aspra proponendo questo nuovo governo che vede la lega partecipe
è il Governo non non l'ho fatto io l'hanno fatta i cittadini non solo i milanesi
Grazie
Ci sono altre domande
Con
Domando interventi eccetera
Mi spiace di far rimuovere così ma non trovo non c'è un altro modo ordito
Non c'è orchestra un disincentivo mi chiamo neri sono un un personale c'è un indirizzo ingegnere Pecci promette di parlare rapido
Ci dice otto già finito no programma vorrei chiedere Selecta uno storico come il professor Chiarini e di cui ho ho ascoltato con molto piacere
Con con magari con un po'più di franchezza e perché no di
Estendere suo ragionamento molto convincente ad oggi
Questo mi piacerebbe farlo forse qualcuno lo perché poi si è fatto lo riterranno opportuno va bene
Invece farebbe molto piacere credo che sarebbe necessario
No non è detto ma allora ci sono altre domande
Se non ci sono io posso giudice credo concedo due o tre osservazioni sparse visto che non ci sono altri e nell'ambito dei tempi ma io credo questo che sia e Chiellini sia di Orio cercato prima hanno riconosciuto nel riassunto che hanno cercato di fare hanno detto che ero stato abbastanza pertinente questo il senso di una vita milanese più complessa di quanto normalmente si crede e di questo rapporto contrastato con la politica però ecco per esempio Rios ha posto un problema mi sembra
E che e c'è uno svolgimento storico giacchetta perché svolgimenti ci sono in questo rapporto preposto di volta in volta e qui allora lì forse richiamerei che da un lato per esempio Milano certe volte ha scelto di non fare politica come si può dire cioè di prendere le distanze da Roma ma questo è stato un una scelta consapevole una scelta politica mi riferisco per esempio dopo l'Unità
A quella che è stata la leggendaria consorteria di Milano che è un termine che allora non aveva un connotato riparati o quel tratto
Erano i consorzi che rivendicavano una superiore saggezza e guardavano con una certa distanza alla politica fatta da determinati perché era una scelta che ha avuto un suo peso
Il rifiuto prendere le distanze dalla polizia secondo argomento cioè
E qui richiederebbe una la presa di distanze da Crispi nel modo presentato da Chiarini c'è assai più complesso con questa convergenza di dai moderati ai radicali e socialisti
Però se c'è il novantasei se c'è il rifiuto di crisi spingerci il rifiuto della guerra dare di Adua
Poi c'è il novantotto il novantotto è un problema in cui l'intervento di Milano nella vita politica cioè Prisa
C'è una scelta abbastanza precisa poi c'è l'incapacità diciamo dei consorti di
Riuscire a creare un'alternativa tra il mille novecento mille novecentouno
E comincia la grande età giolittiana dando inizio il suo diritto intendiamo in senso almeno di durata ma anche di e beh Milano in quello ha un suo ruolo politico di prima grandezza nell'opposizione a Giolitti bene e il male
è uno dei grandi centri della rifiuto del liberalismo richiamo Giolitti considererà sempre Milano un caso disperato dal punto di vista politico là ci sono i consorti che non sentono la modernità alla vita politica però questo era la valuta
Questo per esempio è un
Rosso tema due altre osservazioni sempre in questo periodo prima di di arrivare ai periodi successivi
Io credo che ci sia proprio per la memoria storica del Paese una curiosa
Sfasatura che pesa molto molto di più di quanto non si creda e che nasce dalla prima guerra mondiale non è solo un fenomeno italiano è un fenomeno europeo un freno in cui ancora oggi molti storici sostengono che
Una gran parte dei nostri mentalità modi di valutare guai anche Greta deriva dalla frattura rappresentata dalla prima guerra mondiale per non poi dalla seconda e ne abbiamo così dimenticato e cancellato
è una vita di Milano una vita sociale economica italiana e i rapporti tra Milano e il Paese nel periodo immediatamente precedenti in particolare gli anni prima della guerra sono scomparsi dalla memoria collettiva
In particolare è scomparso dalla memoria collettiva e per Milano è stata importante il primo esperimento che Milano che l'Italia ha fatto del suffragio universale
E della nascita dei partiti della vita politica articolata che c'era e li Milano ha avuto una vita importante io ricca col figure che indicavano alternative di ogni tipo è perché c'era la la gara ha già prima questa è una domanda anche al CIO noiosa
Molte cose che gli ha detto su questa perdita durante la guerra sì ma tutto è entrato in forse già sulla spinta del suffragio universale che aveva provocato ma in tanti siamo è uno studio che non è mai stato fatto perché ci siamo dedicati al periodo successivo
Ma molte cose che noi attribuiamo la guerra era non atti allora quando allora c'è una nuova fioritura e nascono spinte e tendenze diverso
Anche a Milano con un rapporto molto contrasta
E Milano allora dunque Salandra quest'uomo di Puglia tenta a Milano di proporre la grande alleanza tra il sud e Mezzogiorno in chiave anti giolittiana e trova l'accordo con il Corriere della Sera con Albertini è un fatto in cui il Milan
La
Il Mezzogiorno
Ed è una cosa importante che ha un'eco quando si forma il primo governo Salandra che il primo Presidente del Consiglio del Mezzogiorno continentale pietrificare della se ne vantava anche il primo e punto e punta sull'accordo con Milano esplicitamente quando viene al fai discorsi a Milano nel mille novecentotredici da partigiane nove bisogna vedere i giornali milanesi come accolgono queste questi alternativa della politica nazionale che si baserebbe su un accordo su Milano e l'altra risposta e l'altra risposta per esempio sempre prima della guerra
è la risposta che vede la la la spaccatura tra il tessuto
Liberaldemocratico perché è il distacco da Giolitti dei radicali è un fatto che matura nel mille novecentotredici e c'è la crescita dei partiti c'è l'idea di una concentrazione democratica e la prima proposta nella storia d'Italia fatta da Orlando estratta dai radicali che dovrebbero andare oltre i soliti aspirano all'accordo puntura
Se volete il primo centrosinistra e nel mille novecentotredici sulla spinta del suffragio universale che viene discusso e Turati trovo ultimo punto alla grande spada pure a Milano agisce tra democrazia e rivoluzione
Perché lì e Mussolini direttore de L'Avanti lo diventa allora sulla spinta del suffragio universale lì ci sono figure come Corridoni con il sindacalismo rivoluzionario ci sarà a Parma con De Ambris mai a Milano che matura e lì c'è anche una risposta degli ambienti industriali che tentano un rapporto con la politica o meno il partito economico questa ricchissima esperienza che lega Milano a per esempio è andata completamente dimenticato ora bisogna infinito
Le mercoledì o che la memoria storica si parla spesso di memoria e storia non è così facile come spesso si teorizza oggi ma la memoria storica di un paese è indubbiamente una delle
Tutti i patrimoni più delicati e più importanti che un Paese ecco io vorrei solo segnalare rispetto al Milan al Paese che un intero pezzo della vita del Paese e dei rapporti tra Milano e il Paese quello che va grosso modo dal suffragio universale allo scoppio della Prima guerra mondiale è scomparso
E noi non sappiamo ancora fare i conti con quella che è la prima esperienza
Di democrazia generale di suffragio universale in cui Milano e i paesi hanno giocato questo è quanto mi hanno suggerito Surgery mie è già sentendoli
E magari è un elemento che ci potrebbe aiutare perché allora come proponeva anche Acea storicizza
Un certe influenze certe rotture perché questa è anche la storia di Milano capitale morale
è stato in un modo fatte in un altro quando influito quando non ha influito e che senso ha il rifiuto della politica che in certi momenti c'è stato in certi altri no
Da questo punto di vista credo questo nostro lavoro non so però che cosa ne pensano gli amici sono giorni sentire il vostro parere negli ultimi quattro minuti per dire strappati alle dieci minuti di pausa
Petizioni ospiti un popolo mi diverto di più inseguire può gli accordi ecco
Però credo sia
Dopo perché è difficile non essere d'accordo con
Con la mole di
Conoscenze capacità interpretative ma questo assenze non per captatio benevolentiae lo stabilimento il governo eccetera conoscemmo
Da secoli
Beh no l'analisi è ineccepibile è in gran parte la condivido tutto perché queste rimozioni della memoria che sono molto caratteristiche la vigilia del grande avvenimento non si scorda perché il trauma ed è grande avvenimento
Che ci siano dei precedenti indubbiamente che si vada logorando qualcosa perché
Perché io direi
Altrimenti qui mi mi riferisco agli studi che rigetti affatto sull'atrio dell'intervento come
La i rapporti tra radicali socialisti durante di dieci mesi di neutralismo di perché le autorità siano così radicalmente anti
Ma nel senso che sono
A parte il secolo che secondo il moderato non è subito interventista no
Ma l'Alleanza Democratica lombarda dei dei radicali è quella sì schiera immediatamente su un fronte che se non è anti socialista poco poco ci manca c'è la Kuliscioff queste fonti carteggio Turati cure ciò che oggi tanto citata perché sono una fonte importante per capire la Milano dell'epoca dice ma siamo al durante la manifestazione dei fronte interventista anche per causa dei dei radicali perché son diventate interventisti democratici e non siamo alle soglie di una guerra civile ho paura che oggi scoppi la guerra civile non è una metafora
Mira più agitata anche al perché lo merita interventista democratica pellicce ma io ho l'impressione che non stanno cambiando il mondo cioè stiamo rompendo gli equilibri per lo meno più quelli e quelli perché sono sedimentate a questa per dire che molto suggestiva ma anche molto da da riprendere e il suggerimento di del dirigersi perché il problema è come perché ed è possibile che il trauma della guerra
Di Bari che così profondamente la posizione o non c'è qualcosa già precedente che si accentua ulteriormente con la dichiarazione con il ventotto giugno lo scoppio del conflitto
Per per cortesia intervengo ma
No ma nel senso che credo che ci sia proprio l'economia del nostro tempo che vada rispettata i problemi non non li risolviamo oggi pomeriggio io poi quando lo storico e trascinato da risposte sull'attualità lo storico che sì va bene guai si si guarda sempre il futuro guardando si è alle spalle e quindi non vedendolo mai
C'è sempre da diffidare i sono il primo a diffidare di qualche prevedo io del futuro re infatti provate a vedere gli storici difficilmente sono dei buoni interpreti del loro tempo ma questo non è una battuta
è io vuol nel merito
Riprendendo lo spunto del dell'amico
L'amica e collega ariosa ecco su un solo punto credo ci sia una dissonanza quando lui insisteva sulla sull'esperienza della Milano della guerra la Milano di un socialismo
Efficace da tutti i punti di vista politicamente e anche sul piano amministrativo e quindi modello per l'Italia
Cioè non è un caso però che non è un modello che su fumi per caso non si è mai non ha mai avuto nell'ambizione né la forza di proporsi per l'Italia perché anche dentro il socialismo già allora era minoranza e l'esperienza di cult
Gli anni di Milano ma
La deflagrazione del fronte progressista è un fenomeno che avviene sull'onda della sovrapposizione per la frattura diciamo così sociale che ormai scompare di fronte alla frattura per l'intervento e su questa frattura i radicali sentono le sirene della loro cultura tema Cultura patriottico nazionale e risorgimentale e di fronte all'alternativa d'Italia
Ho la giustizia sociale per rendere in soldoni e vanno questo non solo a Milano dappertutto in Lombardia
Cioè il radicali e impartire pubblicani o i liberali progressisti di allora di sinistra diventa tutti degli attivissimi
Sostenitore di una linea fra il nazionalista e presto anche fascista quindi è è che e la loro cultura politica a certo punto va in risonanza sulla urgenza del problema della guerra e su questo la la la la la gentlemen agreement o anche la collaborazioni socialisti non può reggere perché perché c'è una conflitto non governabile su questo
Togliendo
Questi temi però si prestano molto al al problema delle due relazioni che ci aspettano c'è il fascismo
Per la guerra e lì credo che accada potrà riprendere robusto azione sì sì
Perché siamo un furbi non abbiamo un minuto un minuto sentano se è vero siano sull'orario che irreperibile che questo grande tema dell'interventismo democratico che ha rappresentato una stagione in cui Milano è stata centrale importante
A livello nazionale
Sta dopo ottantacinque anni ritornando con forza e in Italia Colletto oggi sul Corriere della Sera Sergio Romano
Il programma risorgimentale di rievocazioni risorgimentali di Ciampi ma il patriottismo di Ciampi verso banchiere che ama giocare coi soldatini
E viene tutto dalla sua educazione del Partito d'Azione che a sua volta divenne dall'interventismo democratico ed è occasione per ricordare una brevissima stagione milanese quella del governo Parri
In pochi metri ma in cui Mila no è stata esemplare importante e è stato un'altra tappa del ritorno dell'interventismo democratico ricordiamo una pagina per alcuni versi per fortuna o muffa non tragica
La dichiarazione di guerra dell'Italia Giappone del luglio quarantacinque in cui padri appunto rivendicava sono sempre il solito interventista democratico e ora intervenire c'è un ponte
C'è un ponte che dal quindici va al quarantacinque
In qualche modo oggi in questo risveglio di sentimento nazionale che ci viene indicato nella stessa chiave di interventismo democratico dal Presidente della Repubblica
Allora Camera già in parte toccato i temi della seconda parte io siamo per ora in perfetto orario di credo che dieci minuti di sosta siano utili per riposare un momento
La previsione ritiriamo come era previsto alle cinque alle sei concludono le due relazioni c'è un pezzetto per la discussione e alle sei e mezza come si diceva c'è il rinfresco e giusto
Romano sugli orari ritardo va va
Bene
Va
Bene
Rigore Valenzana sei ore all'interno consente storia d'altezza lo ricordano azzardare
Laddove dal da realizzare
Adesso secondo lei probatori se ne ricordano
No la
Vogliono
Quanto è formata da fare inviolabile politico via venticinque Aprile segue la bellezza
Allora se ricominciarono
Per il secondo round abbiamo ottenuto un microfono vigili potrà girare come hanno garantito anche una signorina snob resterà una vaga quindi otterremo
Allora se gli accorsi si accomodò ripartiamo
Ecco qua allora io darei senz'altro la parola
A Giano Accame che parla su fascismo fra due piazze senza Ras e poi servirà Melograni l'opinione pubblica milanese della guerra del trentotto quaranta
Se qualcuno fosse arrivata adesso poi dopo una mezz'oretta di discussione se mezza chiusura ricevimento qua mi pare
E qui per chi vuole e chi si è chiesta allora quale si può ecco il e il titolo di questa chiacchierata mi sembra abbastanza evidente il fascismo tra due piazze le piazze sono piazza San Sepolcro dove ventitré marzo del diciannove nascono il fasci di combattimento e non si vede che aveva nome industriale ma in realtà la una delle sedi dell'interventismo
Ed era stata offerta da uno dei cinque ebrei saranno sepolte ministri Cesare Goldman
La piazza conclusiva in piazzale Loreto
Fascismo come il Futurismo
Nasce a Milano ma poi va a vivere nella sua stagione migliore a Roma
Tornano a Milano soltanto per morì ci nemmeno nella Repubblica sociale la Repubblica del Nord Milano
Dirà domani Marino dicano forse per risparmiargli la diventa la la capitale della Repubblica sociale
Mussolini torno ci torna cadavere
Dopo aver fatto un discorso al Lirico comma breve comparsa al Lirico
Trionfale
Rocco una infelice breve comparsa all'Arcivescovado poco prima di morire
Tutto il resto della vita brillante del fascismo i successi
Sono tutti romani
Così come per il futurismo al Futurismo nasce dieci anni prima nel nove come movimento culturale tipicamente milanese ma poi assieme a Mussolini
Si trasferisce a Roma negli anni venti trenta Marinetti e torna pochi mesi prima della morte di Mussolini nel dicembre quarantaquattro soltanto perché il problema
Già un segno di una certa estraneità come
Oggi abbiamo ha mostrato Roberto che a Dini certa
Estraneità di Milano
A farsi travolgere a farsi investire a farsi troppo coinvolgere dalle grandi passioni politiche e le passano un po'al di fuori una riprova dei questa relativa estraneità di Milano e della Lombardia dell'altra parte
Nel Titolo più adatto a questa chiacchierata senza Ras ci sono molte città italiane dove il fascismo esprime una personalità dominante
Farinacci tipico alle porte di Milano a Cremona rinascere un meridionale
Figlio di un poliziotto napoletano ma insomma si radica a a Cremona e il Ras di Cremona così come Italo Balbo la personalità marcante
Di Ferrara così come Renato Ricci lo per Massa Carrara
A Milano
Non c'è una personali a parte Mussolini CSM prassi trasferisce Roma non c'è una grande personalità politica del fascismo abbia non so Galbiati l'ultimo comandante della milizia ma non è che sia una delle figure più brillanti nastro
E
A Milano c'è stata una successione
Nei federali delle Federazione fascista milanese che essa quasi di governi della Prima Repubblica perché sono stati tredici se li contiamo per nome ma sedici diciassette se contiamo le varie gestioni di missioni ritorni commissariamenti una successione federali
Che fa pensare a uno ha una vita molto travagliata
Del fascismo milanese
Fascismo milanese essenzialmente fino al ventotto
Per le vero
O di piccolissima borghesia
Alla sua espressione più vivace più marcata nel federale Giampaoli
Son sepolcri vista populista dice hanno vista
Uno dei quelli che guardano ancora alle origini del fascismo quelle origini che vengono in parte da una scissione socialista che vengono in parte dal sindacalismo rivoluzionario e e che si sforza
Di estendere l'influenza fascista nelle masse operaie
Creando a addirittura dei gruppi aziendali che dovrebbero favorire questo tipo di espansione
Negli anni venti qualcosa che oggi assomiglierebbe alla destra sociale
Al tempo stesso
Nel cioè una certa marca di avventurismo
Giampaoli è accusato di essere
Un gran donnaiolo per giocatore d'azzardo e addirittura dissi addebitano
Alcuni trascorsi penali per rapina
Che verranno usati strumentalizzati nei suoi confronti
Per farlo fuori per toglierlo dalla dalla Federazione imprimere una svolta
Diverso dalla Federazione è una crisi quella del fascismo del ventotto in cui interviene come commissario addirittura Starace un pugliese che era vice segretario nazionale del partito e viene a comporre a risolvere questa crisi accanto ai federali poi ci sarà un federale che regge più a lungo Rino Parenti perse gli anni ma insomma una vita che può sembrare particolarmente travagliato in realtà poi c'è un libro i difensori
Molto diligente ha schedato tutte le
Le gerarchie del fascismo che c'è la successione di federali in tutte le federazioni d'Italia che riproducono grosso modo lo stesso schema
Sia un'immagine a distanza del partito fascista come di qualcosa di monolitico e in realtà è invece era un partito estremamente litigioso all'interno rissoso e indisciplina
Con crisi continue interni con tutta una serie di espulsioni riammissioni ad esempio il federale Giampaoli nel ventotto viene espulso
Dal partito lo allontanò dalla Federazione resta fuori del partito per una diecina d'anni viene riammesso nel partito soltanto al tempo di guerra poi al deriva alla Repubblica sociale italiana dimostrando nonostante questa vita travagliata vita politica travagliata c'era Ugo una fedeltà e una passione di fondo
Nello stesso periodo in cui viene avviene la crisi Giampaoli
Una è che vi sia analoga si verificava comunque la successo pone dalle gestioni democratiche a quelle fasciste
La sindaco o al podestà è una successione più
Viene eletto nel dicembre
Del ventidue col fascismo già al potere il con il blocco nazionale un medico radicale Mangiagalli
Letto nel blocco nazionale di cui fanno parte i liberali e radicali
E i democristiani popolari e i fascisti e resta al al comune ancora per diversi anni sino al ventisei quindi la transizione abbastanza lenta
A un certo punto
Il povero Mangiagalli che comincia a a a vedere
Il pericolo la sua poltrona crede di potersi salvare di poter salvare la poltrona di sindaco iscrivendosi al partito fascista
Ma troppo
Altri hanno messo l'occhio su quella poltrona ci sono altre ambizioni cioè gente che hanno maggiori titoli più anzianità di tessera
Più capacità di dimostrare la coerenza fascista e prendono il suo posto questo sarà il podestà Belloni
Poco dopo
Rimorso anche lui perché appartiene alla stessa corrente
Di destra sociale o populista come la si vuol chiamare il diciannove Istat
Fedele ai vecchi principi ancora
Socialista Holiday del del fascismo verrà sostituito
Poi da Belloni in poi la serie dei podestà milanesi saranno dei nobili in modo da bilanciare
Il partito che cerca sempre più
E mantenere il contatto con le classi popolari con gli operai lavoratori e invece il Comune
Più legato tra l'altro interessi pratici interessi concreti e e più vicino all'alta borghesia il movimento il capitale a sostituire Belloni
Sarà chiamato il marchese De Capitani presidente della Cariplo
Poco dopo diventerà presidente dell'asso bancario dall'associazione banchieri italiani insomma è una scelta quella che si orienta
Verso l'alleanza l'acquisizione l'apertura
Verso altri ceti dopo De Capitani verrà Visconti di Modrone verrà il duca Visconti Modrone Gallarati Scotti insomma c'è questa spessa netta
Differenza
Di estrazione sociale piccolo borghese nei ranghi del partito nobiliare aristocratica al al comune con gli incarichi podestà rischi
Lo una osservazione
Va fatta
Per quanto riguarda le iscrizioni al partito ricco Milano non una città che offre
Istituzione di massa il partito fascista
Adesso dovrei cercare o anche diligentemente segnato da qualche parte le cifre ecco
Nel
Nel ventiquattro in una città di ottocento sessanta mila abitanti iscritti al partito fascista erano otto mila nel trenta erano saliti appena tredici mila salgono poi dopo a trentanove mila nel trentatré a cinquantasei mila nel trentasei siamo già nel pieno del regime ma nel cinquantasei Milano
Sarà già una città che supera il milione di abitanti quindi questa interesserà del partito che aveva
Definita ironicamente la tessera del pane un'altra lettera di cinquanta mila persone un milione di Maldini milanesi sopravvivono tranquillamente
O non tranquillamente ma facendone a meno
Ovunque
Una delle delle leggende il fatto della
Dalla grande tendenza espansiva del fatto che tutti fossero tesserati no rete
C'erano quattrocento mila iscritti al dopolavoro perché avevo gli sconti per andare al cinema ma questo non significava un'adesione politica come quella
Che invece richiedeva la tessera la tessera del partito
E questo è il fenomeno
Più marcato a Milano ma al fenomeno nazionale perché parallelamente richiesti riti non passavano i due milioni insomma il resto degli italiani campava campano stessa
Al di là delle grandi fratture politiche che segna hanno la storia
L'Italia nel Novecento ci sono note le fratture mette violente
Ma prima frattura violenta è quella della marcia su Roma ventotto ottobre mille novecentoventidue finisce per sempre
L'Italietta dei notabili liberali e un'epoca che si chiude col venticinque aprile quarantacinque in modo ancora più un sanguinoso si chiude la parentesi fascista
Direi che un'altra fase si chiude e quella dei partiti di massa della cosiddetta partitocrazia
Con la crisi di Tangentopoli nel tra il novantadue e il novantaquattro insomma si svuotano i grandi partiti di massa che si erano modellati
Strutturati proprio sullo stampo del partito fascista che sarà rappresentato la prima grande esperienza di coinvolgimento della massa d'dal fatto di gestione politica delle masse in Italia il coinvolgimento dei beni
I masse popolari la ragione per cui non so Benedetto Croce in fondo ha contato di più durante il fascismo con la sua rivista la critica che era una specie di luce nel buio perché voleva ancora sentire
Una parola che l'ippica la parola liberalismo e poi non ha contato più dopo dopo la liberazione era appunto quello che il il fascismo aveva ormai imposto il modello la struttura l'abitudine
La perché il prepotente
Dei partiti di massa è soltanto partiti di massa come la Democrazia Cristiana il Partito comunista al limite del Partito Socialista potevano ancora aspirare ha ha ha un ruolo politico forte gli altri erano seppelliti anche negli atti
Ma al di là di queste fratture dalla nostra storia e sono fratture
Ippica mente politiche e segnano epoche diverse nella politica italiana ci sono invece in prevalenza direi degli elementi di continuità
Le epoche scorrono passano da
Da un all'altra con degli elementi di continuità di lei per per Milano questi elementi di continuità sono evidenti emblematici in due monumenti
La stazione di Mila
La stazione di Milano e l'ultima grande opera assiro-babilonese come il Palazzaccio al palazzo di giustizia di Roma
O l'Altare della Patria anzi di un tipo di gusto che infatti ha affatto creare last l'azione di Milano la battuta e che richiama all'Altare della Patria
Il sacrario del viaggiatore ignoto e il la stazione di Milano e il modello il progetto
Aveva già vinto un concorso negli anni dieci
E fu realizzata finita nel trentadue e
Un esempio imbarazzante per Milano
Sia per il gusto antiquato
E sia per la spaventosa lentezza della realizzazione e in qualche modo è una doppia negazione del fascismo
Perché il fascismo aveva un diverso tipo una diversa che immagine dell'architettura se se giriamo nelle città italiane riconosciamo immediatamente
Le opere del regime Mannoia assomigliano alla Stazione Centrale di Milano assomigliano a quella che fu fatta subito dopo a Firenze da Michelucci la stazione di Firenze o la stazione Termini di Roma
E ed è ancora l'Italia liberale l'orgoglio dell'Italia liberale
Di lei il
Una certa mania di grandezza alla stessa mania di grandezza che ha voluto
L'altare della patria il monumento a Vittorio Emanuele più grande
Delle opere della cristianità romanzo ma ed a questa borghesia
Risorgimentale che avendo realizzato L'Unità d'Italia voleva poi dopo farla grande e nei monumenti si vedeva questa ambizione lo si vede
A Roma nel monumento del milite ignoto lo si vede a a Milano in questa costruzione l'altro esempio è quello dell'Arengario
Iniziato dagli architetti dire Fini Portaluppi Muzio
Nel trentasei trentasette e finito al negli anni Cinquanta
Una tipica costruzione fascista anche nella sua funzione perché l'Arengario doveva servire a da balcone per per i discorsi i politici e invece poi dopo ha avuto un funzione di tono minore ma è l'esempio di come
Un'epoca si prolunga nell'altra anche nelle espressioni monumento
Così
La Fiera di Milano è concepita prima negli anni dieci ma diventa nel ventitré l'idea di una Università Statale a Milano maturava già dal tempo ma viene realizzata nel ventiquattro
Con quell'impulso giovanile acceleratore che era proprio l'ambizione fascista far le cose in fretta e realizzare quello che altri avevano immaginato sognato l'Università Bocconi che nasce all'inizio del secolo
Nel ricordo di un ragazzo morto Adua
E e poi dopo cresce nell'epoca fascista e sarà pagano
L'architetto preferito da Giovanni Gentile che progetterà l'ingrandimento negli anni Quaranta della Bocconi perché in quel periodo era esplosa stava già crescendo la stessa lo stessa avventura di ingrandimento la stessa sorte di ingrandimento capita all'Università Cattolica
Università Cattolica nasce nel venti pre fascista ma poi ha perso il trentasei credo che Muzio la deb ingrandire vuol dire che queste università private
Avevano oltre non solo non la necessità ma anche le risorse e i mezzi per poter cresce
è un'epoca che anche culturalmente
La grande mostra anni trenta realizzata proprio a Milano da divina
Durante l'amministrazione Craxi Anna di Tognoli nell'ottantadue a dimostrato che
Il periodo tra le due guerre per l'arte la cultura italiana nonostante le stupide deprecabili limitazioni illibertà
Tollerabili che ci sono state non è stata un'epoca di depressione è stato semmai una stagione d'oro dalla cultura italiana
Lo appunto con me
Hanno dimostrato euro e come ormai viene riconosciuto anche all'estero quando quando a a Parigi hanno fatto una grande mostra sul Novecento l'emblema
è stato un quadro di Sironi e da Milano che parte allora in questo caso
Dico questo per ricordare appunto e che questi fenomeni di vitalità sono fenomeni che attraversano la politica non sono tutti né addebitabili come vanto di un regime
Perché sarebbero avvenuti comunque non so è in quegli anni che Milano si collega al primo impianto autostradale
L'autostrada per Genova all'autostrada per Torino e così via insomma Milano viene collegata ma questo quasi sicuramente sarebbe avvenuto forse uno in modo un pochino più lento pratiche allora
C'era la la la smania dopo la posa della prima pietra l'anno dopo già doveva vedersi l'opera però sarebbe successo con qualunque regime con qualunque sistema
Quello che che va ha detto è che comunque una manifestazione di vitalità c'è stato siamo siamo all'amico Luigi
Ma in calici manca Ricci allora
Diciamo una cosa
Il fascismo ha abbandonato Milano per Roma e non è un caso se a Roma
Ha fatto di più l'elenco delle opere su Milano e lungo sarebbe noioso di riportarlo ma non è certo paragonabile
A un intero quartiere modello come le quarantadue di Roma non è paragonabile al Foro Italico Foro Mussolini
Non nemmeno paragonabile alla Università la Sapienza fatta da Piacentini insomma a Roma l'impronta
Con le bonifiche delle delle città vicine ai margini del ai margini di Roma non è quindi un caso se Roma
E rimasta
In qualche modo
Una capitale missina
Cioè la città dove il movimento sociale ha avuto maggior radicamento maggiore estensione maggiore i voti e Milano invece e ritornata alla sua tradizione riformista socialisti
C'è ritornata perché lei era più congeniale e perché ha sentito in qualche modo di Assad è stata abbandonata una parola sola
Sì ne ho il tempo
Invece il discorso eviterebbero lui richiederebbe
Un intervento a parte rapporto con con l'industria col mondo della finanza al questo rapporto si era già reso emblematico dal rapporto tra Mussolini e De Capitani il presidente
Proprio della della Cariplo Podestà fascista di Milano dopo essere stato
Deputato liberale
Sottosegretario con fatta dal Tesoro e ministro dell'agricoltura nel primo governo Mussolini
E il mondo finanziario milanese ha sempre vantato una sua tutto indipendenza nei confronti del fascismo e gli studi pionieristici
Di Melograni hanno dimostrato senza più possibilità di contestazione che non c'è stato mai un grande amore
Tra gli industriali il fascismo
Che il fascismo non è stato l'ultima fase del capitalismo con un certo marxismo volgare lo voleva definire e tuttavia
C'è c'è stata anche anche nel nel mondo del capitale della finanza o un contagio passionale io e e in un volumone
Che ho consultato facendo anche una ginnastica faticosa perché per Morrison i guanti quanti chili quello dalla cassa di risparmio lombarda sul periodo
Mi sono letto tutto lentamente ma soprattutto il il saggio di Alberto Cova sui rapporti terrà Mussolini il fascismo il mondo della finanza e contraddice
Sempre ottimi Raf
Prince il vero grande costruttore no quelli che poi avevano dato qualche soldo per la marcia su Roma
Buonissimi rapporti con De Capitani chi aveva un posso scocciato il dolce glieli egli era avvenuto i nervi la Errani
Il povero Silvio Crespi
Che lo lo lo assillava nel nell'ottobre del trentacinque con delle proposte stravaganti
E che fanno pensare che oggi lo lo dico per per per
Motivo un po'di attualità fanno pensare oggi da a Osama Bin Laden
Perché questo Crespi nel trentacinque scriveva Mussolini anch'bisognerebbe fare una compagnia dei volontari della morte
DRI con una tonnellata di esplosivo che come i giapponesi si buttano sulle navi avversarie è una compagnia della morte
Di intitolata a Pietro Micca dice che si impegnasse
Con l'azione nella più sicura arrecare il maggior danno possibile al nemico in guerra
Ti può dare
A a me sequestro è il motivo chi ha disgustato e schifato Mussolini mi dispiacerebbe e e non l'arrivo a crederci
Questa
Aspetto forse un po'stupito
Macché nella città dei danesi
Nel vita dove il successo economico
Sembra sia essere la molla principale questo a fantasticare di un grande uomo
D'affari sola possibilità eroica dei kamikaze italiana
è stata data
Osama Bin Laden e un altro miliardario milanese che per motivi diverso in un'epoca diversa
è andato al di là della suggestione del denaro parlo di Feltrinelli ecco c'è a Milano
Anche una capacità di forse a volte un po'stupida ma generosa
Di passare al di là dei quattrini e anche i ricchi hanno un cuore anche i ricchi hanno sentimento dalla patria la volontà di veder la grande a costo di sacrifici
Allora finale dopo il finale a sorpresa lo abbiamo la parola a Melograni ringraziando Accame ringraziando insolito per la puntualità spero il Rossini
Pozzi anzi se ne avverte anche dieci minuti prima però è meglio civilistico dove confinare nuova no non è che voglio affermare moriva e che io ho preparato
Questo intervento sulla l'opinione pubblica di Milano fra il mille novecentotrentotto al mille novecentoquaranta però poi c'è stata una discussione occorrono partecipato forse magari in coda potrei dire anche quello che io penso su questo rapporto tra Milano e la politica a Milano e Roma anche utilizzando le cose che sto per dire
Naturalmente le cose che sto per dirvi che riguardano l'opinione pubblica sono studiate
Le altre sono improvvisate quindi mi perdonerete
Queste sono state studiate delle cose sulla opinione pubblica a Milano nel trentotto quaranta sulle carte in larga parte in larga misura sulle carte della polizia segreta fascista che era all'opera
Ovra è una parola che non significa assolutamente nulla perché se prendete le memorie del campo dell'opera Guido Leto che pare il padre Register
Non mi ricordo sia se Giovanni a Marco
Due fratelli Frank
E lui dice che un giorno parlando con Mussolini
Disse dobbiamo fare una rete di informatori che come una piovra
Coco vipera Italia allora la parola piovra appare al fianco e Mussolini siamo chiamiamola opera così la gente si dirà macchinista cosa misteriosa
E la gente diceva perché voleva dire opera volontaria repressione antifascismo ma non è vero assolutamente non ha questo significato ora i rapporti dell'Ovra
Integrati anche con la memorialistica i ricordi di Guido Leto il diario di Ciano il e altre fonti
E secondo me sono molto utili per capire che cosa accadeva nell'opinione pubblica qualcuno dirà ma siccome sono informazioni della polizia segreta fascista sono delle informazioni da prendere con le molle nel senso che ci diranno il falso
Ora è possibile naturalmente come tutte e i documenti sono dei documenti che vanno studiati vanno criticati vanno tagliati
Però la mia impressione nello studiarli è stata che qualche molto spesso l'informatore dell'Ovra
Fa il contrario di quello che ci aspettiamo cioè invece di dire
Sono tutti fedeli al regime dice il contrario
Perché deve giustificare il suo ruolo di informatore e quindi tende anzi ad accrescere
L'importanza dei parti di dissidenza comunque non abbiamo su questo periodo non abbiamo grossi problemi
Perché noi abbiamo due orientamenti costanti
Confermati da tutte le fonti e che non riguardano poi soltanto a Milano a devo dire la verità
I due orientamenti costanti sono una grande paura della guerra
E una notevole diffidenza anzi avversione nei confronti della Germania di Hitler
Grande paura della guerra perché beh deriva dal fatto che la prima guerra mondiale era un evento molto vicino e tutti lo ricordavano erano passati mica tanti anni e come se quanti ne erano passati dal trenta no dal dal diciannove al trenta mi son venti anni è come se noi parlassimo di eventi nel mille novecentottanta oggi
E naturalmente questa questa prassi che l'orientamento degli italiani ma non soltanto degli italiani sia di grande avversione verso una nuova avventura
Profondamente diversa dallo stato d'animo che invece avevamo avuto nella prima guerra mondiale
Otto Cima si chiama così il signore che ha scritto il libro su Milano durante la prima guerra mondiale
Ci descrive l'entusiasmo deve radioso giornate del mille novecentoquindici in milanesi furono così ingenui da mettere il alle finestre le bandiere tricolori
E decisero di toglierle soltanto il giornale la vittoria
Dopo alcuni mesi queste bandiere arrestati degli stracci orrendi e credo che la città facesse un affetto catastrofico funebre però questo sta a significare dei con quanta ingenuità si fosse entrata in guerra nel mille novecentoquindici
E viceversa noi sappiamo che le cose erano molto diverse nel mille novecentotrentanove quaranta
Ora quaranta per l'Italia
Se voi prendete le memorie di Shanghai il giornalista americano che viveva a Berlino lui dice io il giorno il trentuno agosto novecentotrentanove che il giorno prima della dichiarazione di guerra ho scritto
Tutti i berlinesi sono contro la guerra la gente parla apertamente
Come può un Paese entrare in una grande guerra con una popolazione così decisamente contrari e questi erano i tedeschi della Germania di Hitler
Nessuna meraviglia che gli italiani invece lo fossero ancora di più berlinese
Ripeto il ricordo dalla prima guerra mondiale poi c'era stata la questione razziale
Né che nel trentotto scoppia e che crea un profondo Tour turbamento in larga parte della pubblica opinione non in tutta l'ostilità di ambienti cattolici ai il e che a Milano si manifesta
Poi forse l'olio d'oliva più dettagliatamente anche con manifestazioni vengono sequestrate le copie dell'Osservatore Romano vengono incendiate anche in galleria e la jeep i fascisti in Galleria gridano di a morte il Papa basso il Pampa proprio la violenza sullo scontro con il mondo cattolico è molto forte ma il mondo cattolico importante in tutte le città italiane e a rompere a Milano e per anche poi c'è anche un'università cattolica dove centinaia l'opera parla di quattrocento studenti sono in qualche modo fra loro collegati organizzati contro il regime
Però la versione alla guerra derivava anche dal fatto di individuare dal dall'ostilità ai tedeschi che vengono individuati come i veri responsabili della guerra e panico sono i vecchi nemici della prima guerra mondiale per cui questo passaggio di campo disgusta a larga parte dell'opinione pubblica
Quindi io dico
Mi correggo parlato anche di avversione alla guerra direi questo ne abbiamo permanentemente la paura della guerra
Poi c'è la versione tedesca
L'avversione alla guerra viceversa non è
A un certo momento l'opinione pubblica svolta
E accetta la guerra questo tra l'altro ci insegna una cosa che tutti i regimi compresi i regimi totalitari hanno una pubblica opinione non hanno neanche il monopolio dell'informazione perché c'è Radio Londra perché ci sono i giornali stranieri perché c'è l'Osservatore Romano
E però questo Repubblica va detto acconsentito a Mussolini di entrare in guerra non trentanove e infatti nel trentanove Mussolini
Dichiara la non belligeranza dell'Italia il primo settembre la la guerra scoppia fra
La la Germania indichi la Polonia Inghilterra la Francia quartiere i russi entrano in Polonia per un accordo con i tedeschi Fiditalia invece sta a guardare
Perché sta a guardare sta a guardare perché i rapporti dell'Ovra forniscono abbondantemente da tutt'Italia un orientamento contrario alla partecipazione dell'Italia al conflitto
Al punto che il capo della polizia che si chiamava Arturo Bocchini a uno scontro anche fisico pare con Achille Starace che era il segretario del partito fasciste
Nell'anticamera di Mussolini a Palazzo Venezia perché Achille Starace entrata Mussolini egli dice agli italiani Duce sono tutti compatti schierati a favore della guerra dai un ordine e tutti ci muoviamo
Bocchini invece in tre e addirittura dice questo lo troviamo la testimonianza dei diari di Ciano
Che lui teme che nell'eventualità di un intervento dell'Italia in guerra
Possa esserci una sommossa di tipo neutralista
E Bochini dice lo dice a Chang non so se l'ha detto anche a Mussolini dice io non garantisco dei carabinieri delle forze di polizia
Qualora questa sommossa Scotti
Non sono in grado di fronte
Tanto è forte l'orientamento contrario alla guerra nel trentanove
Direi che fino alla primavera del mille novecentoquaranta questa ostilità alla guerra permane ebbe anche crescente in qualche modo
Il nove aprile del quaranta
I tedeschi invadono improvvisamente la Danimarca e la Norvegia
E e l'angoscia cresce l'ostilità anche continua ad essere molto forte
Nell'aprile del quaranta la Fiera di Milano ben duecentocinquanta mila persone in un sol giorno visitano la Fiera e gli informatori dicono che hanno ascoltato i discorsi della gente
Perché tutti dicono ci salvi Dio va una guerra
Bisogna continuare a lavorare e produrre questa Milano questa è la vita pacifica che tutti si auguravano
E nessuno voleva che questa cosa per questa vita pacifica si spezza asserisce perché dobbiamo entrare in guerra qual è il nostro scopo quello di
Titolato sei mesi di guerra
Io l'ho visto anche in quei giorni e e ha un vago ricordo non mi ricordo con quale materiale fosse fatto però era un tutto sommato un documentario abbastanza prudente in cui si facevano vedere tutti tedeschi ma anche francesi ed inglesi
I e dice che quando appare uno Chamber la anche era il premier britannico
Al all'Odeon tutti hanno applaudito
Arriva a Hitler e invece la gente fischia e questi sono dei segnali ma i cinema i cinematografi sono i luoghi di socializzazione nell'Italia di allora tra l'altro non sono solo i cinematografi lo sono anche le strade lo sono anche già i tram e gli autobus
Io lo ricordo la gente parlava molto molto molto molto di più oggi noi nei trama stiamo tutti zitti
Allora non era così tutti parlavano bastava che due o tre incominciassero a parlare della guerra o delle ansie di tutti perché ci fosse un coro generale diventava un luogo dispongo
E in questi informatori prendeva fuoco appunti licenziati ricordava poi facevano le loro relazioni
I i fatti loro ce lo dicono abbia modo udito quei esso abbiamo vinto quest'altro i generi alimentari alcuni incominciano a fare e farsi le donne in particolare sono le più scatenate
Testaccio accade sempre successo anche nella prima guerra mondiale sono state le donne che hanno scatenato i fatti di Torino sono state le donne del contado
Come dice Turati nelle lettere alla Kuliscioff c'è qui a Milano volevano fare la festa e socialisti che sono ancora le donne che nella seconda guerra mondiale si sentono più libere e più animate contro i guai
Fatti dagli uomini
E e poi ci sono gli ambienti cattolici vado veloce nato prima molto significativi e l'Osservatore Romano portava i bollettini di guerra anche del nemico
Adesso non ricordo se anche i giornali italiani dessero qualche cosa non c'era ancora il nemico per l'Italia l'Italia era neutrale
Però insomma c'erano molte informazioni più informazioni c'erano i commenti di Guido Gonella che sono stati pubblicati e che erano abbastanza coraggiosi che non erano firmati
Infatti dice l'INPS uno dell'informatore dice lo io L'Osservatore Romano tieni in quei giorni una straordinaria diffusione dato che viene considerato come l'unica fonte sincera di notizie sulla quale si possa fare
Affidamento l'ho già detto degli incidenti
Di Abbas con le grida di abbasso il Papa in galleria
Proprio in quei giorni suppongo un mio caro amico
Aveva lasciato Roma ma che improvvisamente la campagna improvvisamente torna a Roma
Non sa di tutto quello che sta accadendo Van dal giornalaio e compra l'Osservatore Romano abbiano fatto mangiare
C'abbiamo portato al commissariato di pubblica sicurezza lì vicino alla stazione Termini dove allora grazie
Tipo il mio padre lo comprava comprava anche i giornali francesi però aveva l'avvertenza di comprare il sei sette e giornali invettiva tutti dentro non si faceva vedere poi sembrava che lui fosse
Una persona importante punto comprando sei sette giornali contava anche L'Osservatore Romano
Poi c'è anche Radio Londra che già comincia estere ascolta
Perfino in questo periodo della neutralità italiana della della non belligeranza e che continuerà ad essere ascoltata per tutta la guerra
Questo poi il dieci maggio c'è un'altra piccola svolta cioè non è piccola e decisiva
C'è l'invasione di Belgio Olanda e Lussemburgo a questo punto la gente terrorizzata perché capisce che questa guerra sta prendendo una piega
Sempre più impegnativa e l'Italia sarà sempre più difficile che possa starsene fuori a guardare come invece era il desiderio di tutti questi nostri antenati
I però
C'hanno avviene anche a Milano
Parla a piazza del Duomo
E nel maggio del quaranta e la piazza è un po'fredda Ludovici per l'anno a questo proposito vorrei notare che Mussolini non torna più a Milano da a partire dal mille novecentotrentasei
Il distacco tra Mussolini
Milano è segnato anche da questo fatto
Che lui
Ha chiuso
Con Milano ritornerà soltanto al tempo della Repubblica sociale
Credo solo per il discorso per il discorso del lirico
Non prima
Bravo acque a questo punto la gente comincia a pensare che forse pronti ad intervenire
Perché non soli e Hitler non si è limitato a invadere Olanda Belgio Lussemburgo ma
E sta entrando in Francia e Parigi sta per cadere a questo punto gli italiani fanno un ragionamento e dicono
Hanno le conviene entrare in guerra
Perché se la guerra si conclude
Con la vittoria soltanto dei tedeschi senza l'Italia noi andremo i e incontro a guai terribili perché avremo in Europa governata da Hitler che noi non riusciremo a condizionare anche perché non siamo entrati in guerra
Invece noi entriamo cercheremo poi sul al tavolo delle trattative di pace di fare di svolge anche un ruolo di mediatore con Francia e Inghilterra da una parte Germania dall'altra come Satta Monaco in qualche modo
Forse otterremo anche dei vantaggi territoriali
Garantiremo all'Italia di avere un ruolo nel mondo anche in futuro e quindi si incomincia a pensare che
Convenga entrare in guerra naturalmente dato tutti i precedenti non c'è entusiasmo però e questo è l'importante è non c'è più la paura della sommossa neutralista che puntini aveva preannunciato nel trentanove a questo punto si può entrare in guerra e
E non temere ma perfino personaggi come Piero Calamandrei e Pietro Pancrazi che si trovano in Versilia quel periodo si telefonano e Piero Calandrello scriverà nel suo diario
E però che la manderei dirà viene a sapere che Mussolini dichiara la guerra quel giorno
E e annota che dirà Mussolini
Immediata dichiarazione di guerra o ultimatum di pace con Pancrazi che era un letterato suoni
Poco fa si diceva che forse gli aveva stanziare
Accorgendosi del irresistibile potenza della Germania e alleandosi con essa per non essere tra le prime vittime meglio servitore che l'importo politica tradizionale
Il dieci giugno grande freddezza piazza del Duomo anzi abbattimento si ascolta attraverso la radio il discorso di Mussolini che si svolge a Roma e si odono le ovazioni della folla romana ma la folla milanese e molto più contenuto non vi dico quello che succede molto rapidamente dopo due giorni dopo cadono le prime bombe
A Milano il dodici e ci sono quattordici morti lo stesso numero di morti che avevamo avuto nella prima guerra mondiale e tra l'altro la vicenda di questo mondo andamento è molto interessante vederla anche nelle memorie di Cerciello
Perché
Di questi aerei arrivavano dall'Inghilterra con un modestissimo carico di bombe perché il viaggio ora le norme e non potevano dovrà caricarsi dovendo invece mettere molto carburante
Per fare il lungo tragitto e arrivarono in Francia
No sia andarono in Francia entrarono in un aeroporto credo di Marsiglia
Fiat punto è successo una cosa straordinaria incredibile la popolazione francese ha invaso la riporto per impedire ai boccali bombardieri britannici di tornare a bombardare l'Italia
Perché l'idea che l'Italia fosse potentissima che avesse uno Space un'arma aerea gigantesche travolgente era fortissima anche in Francia e te li francesi ebbero paura
E i contadini invaso le piste del della riporto con i carri agricoli racconta Churchill nelle sue memorie
Non vi non vi so dire tutto il resto a questo punto taglio
E invece accennerò molto brevemente alla parte che sono costretto un po'improvvisare
Allora dire naturalmente
Questo Periodo è un periodo in cui Milano conta no chiaramente
I milanesi volevano
Sì proprio forse contando anche perché in qualche modo hanno poi dato il via libera a all'intervento in guerra come tutti gli altri però
La mia impressione che Milano si attagli attivissima fuori da quella che è la politica
Durante il fascismo c'era a Roma
E Roma che governa Roma che comanda ma nato il Milano esatto importantissima per la nascita del fascismo
Non soltanto il fascio è nato a Milano Mussolini è stato eletto per la prima volta a Milano Milano è stato il trampolino di lancio per Mussolini ma dal ventotto ottobre è finita infatti il ventotto ottobre giorno prima gli industriali milanesi una delegazione importante c'era Benigni c'era Pirelli mi pare c'era De Capitani è stato citato prima
Va bene danno la loro indicazione
Non deve essere Mussolini dottrina ma deve essere Salandra perché Mussolini è un proprietario ex socialista e come tale non affidabile
Ma Milano non conta
La situazione a quel punto secondo me l'Italietta no non lo so forse finita anche da prima con la prima guerra mondiale del giudice l'Italietta finisce allora
Si può discutere su questo si può discutere su questo
Durante il regime
Milano conta politicamente molto poco conta e-mail Roma città nella quale vengono ma
Io sono spiritualmente molto più vicino a Milano per una semplice ragione ed è questa secondo me il vero nocciolo poi di tutta la questione del tubero
In qualche modo Milano rappresenta la parte più moderna della nazione
Uno dei romani da sempre venendo qui abbiamo soprattutto prima adesso c'è un po'di degrado la in una quindicina d'anni la ventina d'anni a Milano per abbiamo sempre avuto la sensazione di avere una città molto più moderna
Adesso ha perso dei colpiti unica ma non nell'ultimissimo periodo voglio precisare una cosa più lunga molto più lunga anche le opere che vengono fatte da un punto di vista architettonico sono sono forse in un forte
Trecentouno infine iniziali rimanenza dell'intera e questo ecco perché mi perché dovrebbero capire che loro sono i portabandiera di impresa e io non credo che il sessantotto da questo punto di vista sia stata una battaglia così moderna anzi secondo me sei Milanoli mi dispiace di non poter essere domani ascolteremo volentieri ma se Milano agitato la bandiera del sessantotto agitato una bandiera antica la Margherita quella che invece ne dovremo agitare vi ringrazio
Grazie
Ora Carrera Melograni incrinano cooperato a al funzionamento e la quale adesso abbiamo questa mezz'oretta se si vuole come si era previsto per
Aggiungere discorrere
Poi abbiamo rinfresco conclusivo allora c'è qualcuno che vuole io chiederei soccorso perché abbiamo c'è un assegno li aiuta lei
Allora abbiamo una moderna quello allora rispetto agli altri
Allora se dice il nome
Mi raccomando interventi se possibile delle perché noi io mi chiamo Maiocchi il professorale come ha parlato a lungo di Giampaoli
Del mille novecentoventotto alla Federazione fascista un po'populista
Vorrei che parlasse un po'dell'attentato al re del dodici aprile del ventotto alla Fiera Campionaria
Morì rom venti alpini morti feriti le indagini furbizia Liliana liquidi colpevoli mai trovati e tutto finì nel nulla allora si parlò di Giampaolo e di certe frasi fascismo milanese
Allora sentiamo per asili sono due interventi così prolisso intimo uniscono ci sono altre
Quando devono avere un po'di per ora non c'è nulla
Lei non è la ma è dal momento che sono diventato vecchio anch'io una volta ero giovane volevo portare penso che possa essere interesse dell'Assemblea un'esperienza che viene dalla mia famiglia io io mi chiamo Marco Mauri abita a Milano
Ecco mi dice il mio cognome sono di origine brianzola io pantera un'azione di novecentotrenta era stato un fondatore del partito fascista a Oggiono che nel suo Paese
Ed era contrario alla guerra lui era un appassionato di geografia economica diceva se andiamo in guerra se è una follia
Mi anarchia lei parlava appunto delle donne lieto quale chi denuncia
Terrore
Ci sono altri se facciamo un'altra arriviamo a quattro sei cinque poi semmai il costruttore vediamo un altro giro se c'è
Ho seguito con molto interesse diciamo Gilli ho seguito con molto interesse ho vissuto ovviamente basta guardarmi quei tempi
Per riprendo ho seguito con interesse quanto detto professor Melograni mi è sembrato un po'riduttivo del pessimista alla sua descrizione dell'opinione pubblica italiana in quel periodo
La maggioranza della popolazione italiana
E pigliamo solamente nel campagna per esempio che a sentire parlare di guerra sono sempre state a sono sempre state contrarie
Nella prima guerra mondiale come per la seconda
In molti ambienti io loro lo studente no avevo finito l'università sa negli ambienti universitari e della media borghesia di tradizione radicale non c'era una contrarietà
Alla guerra neppure all'inizio per mia esperienza personale vede del resto vorrei chiedere come questa analisi così pessimista della sentimento
Per l'entrata in guerra dell'Italia
Sì concimi col forte numero di volontari che si sono presentati alle armi allo scoppio della guerra quasi tutti giovani
Ricordo per esempio la famosa Marzotto alla gioventù che poi informo la divisione
La divisione
Del che combatté in Africa che si coprì di gloria
Un altro punto è l'ultimo non dimentichiamo i sentimenti nei riguardi della Francia c'è sentimenti il Complesso di simpatia solo se non di simpatia o di neutralità nazioni sentimenti anti inglesi che erano nati nella guerra degli Africa
Ci sono altre
Facciamo un po'Ciro posso aggiungere due cose così rispondere anche a quelle cosciente Haber l'Orofalo sempre no con quel che si è detto prima cioè il tentativo secondo me è anche l'avevo richiamato
Di legare questo problema di Milano e la politica uno svolgimento storico cioè credo che sia la capitale morale sì o no Milano la vita nazionale mila nella politica se noi partiamo dall'unità in poi
Nei vari periodi da risposte diverse si riconnette no ha uno svolgimento generale
Da questo punto di vista allora che cosa campi Camigliano rispetto allo sci ma che io direi rispetto alle due relazioni che mi hanno interessato molto
Aggiungerei due coi indubbiamente il quadro oggi
Anche per effetto degli studi è molto più mosso per quello che ci ha detto anche Accame ci fa vedere che il periodo fascista
Modeste varie realtà al di là del fascismo antifascismo proprio dentro il fascismo vediamo un federale che viene rimosso come Giampaoli un altro che dura due anni e poi finisce addirittura al confino come arretrato podestà
Abbiamo
Altre indicazioni di altre forze sociali e fa una certa impressione anche rispetto alla storia milanese
Vedere tre Podestà con una una richiamo alla tradizione nobiliare perché De Capitani Visconti di Modrone l'altro Tommaso Gallarati Scotti indicando anche forze diverse
Propongo
La la Giangiacomo sia giusto cioè dicevo non tutto ma il mio era non Tommaso ma Jean-Jacques no no l'ho segnato Piera non Tommaso ma il lapsus è stato fatto
Di una realtà ora tutto questo a che cosa ci riporti qualora i due osservazioni da un lato e io credo c'è stata una grossa discussione io mi riferisco a un saggio sempre in quel volume voli di cui parlava campione piaciuto molto quello di Ivano Granata sul part le peculiarità del fascismo milanesi c'è la discussione sul progetto dalla grande Milano il fascismo appuntato all'inizio anche volentieri sull'idea di una grande Milano voi delle di anche nella immaginate nella corrispondenza tra Arnaldo Mussolini e Mussolini se ne parla e la grande Milano voleva dire la costruzione di una grande metropoli che reggesse
La state delle grandi città europee fascismo fosse capace di fare questo
La grande Milano si arena si arena perché da un lato sia Mangiagalli sia questi altri voi restano problemi di bilancio ci credono poco e poi alla fine ci crede poco anche Mussolini
Cioè è il problema del mito di Roma Roma è importante non è più Milano ma è una fase successiva
L'inurbamento è un problema che il fascismo considera con una certa chiedersi allora c'è una testimonianza che mi piace ricordare e che viene proprio anche se non ricordo male mi pare da Granata riguardando alcuni testi per questo in cui c'è un un giornale siamo alla inizia il trenta alla fine degli anni Venti dal Comune di Milano che dice
Non ha più senso parlare di Milano come capitale morale d'Italia
L'affermazione può urtare contro la malinconica Nostalgia di alcuni spiriti troppo ambrosiana avente attaccati ad una Carrari giustamente orgogliosa tradizione ma chi vuole essere fascista deve con altrettanto orgoglio a sostituire i vecchi concetti comunali e regionali non nuovo insegna Italia e non altro
Allora noi crediamo che la storia la capitale morale a fu scesa discese dello svolgimento è a questo punto noi arriviamo che addirittura si arriva a dire che mentre il suo nella grande Milano il fascicolo per un certo momento l'ha tenuto in realtà poi c'è l'abbandono come dicevano sia Melograni sia mosso e c'è anche addirittura l'abbandono della tradizione dalla capitale morale
Parlare di capitale morale non ha senso e contro l'impostazione del fascismo questo vuol dire che anche l'asta il mito la leggenda dalla capitale morale varia a seconda dei tempi in certi momenti Cencia che non c'è assume significati diversi
E credo che inserendole in questo svolgimento storico nel potremmo mettere più a fuoco quel rapporto tra Milano e la politica e anche in certi periodi come dicevo nell'altro intervento il rifiuto della politica o meno
Ed ero anche un po'interrogativi che avevo già depositata soprattutto sei d'accordo su questo problema della Grande Milano del tramonto e così via ecco subito
Granata dopo glielo provocato diciamo il gli darò la parola nell'altro giro allora letame quello che la ne vogliono rispondere agli interventi poi grazie iscritti
O può
Sei in un intervento misurato sull'orologio ci si perde sempre qualcosa per strada
Ma tra le cose che non mi sono perso per strada perché non mi ero nemmeno segnato nel testo c'è la questione nell'attentato al alla Pirro di Milana ma c'è stato un commissario di pubblica sicurezza che ha lamentato un certo soffocamento delle indagini sono corse voci che nell'ambiente di Giampaoli
Ambiente che era rimasto intriso di umori repubblicani più fosse l'intenzione di fare un attentato al rap perché era mirato
Per la visita der alla Fiera però le indagini non hanno mai portato niente è rimasto uno dei tanti misteri d'Italia e direi anche più dimenticato insomma si ricorda più l'attentato al Diana o la Banca dell'Agricoltura
La questione della dalla grande Milano
è un'occasione per ridire due parole appunto sul podestà Belloni
Che per realizzare la grande Milano e poi non l'ha fatta a contrattato un prestito per allora molto vistoso di seicento milioni
Con una banca americana la banca
Dillo a un libro
Perché si è tappato una tangente una provvigione
Di cinque milioni per il cui è stato poi
Accusato da Farinacci ha avuto un processo compare Dinacci per dichiarazione che ha perso nel momento stesso in cui ha perso il processo con Farinacci
Due giorni dopo è stato spedito per cinque anni al confino politico
Lei le le Tangentopoli quando emergeva hanno venivano poi punite con una certa severità insomma queste nella storia
Di Belloni la grande Milano non è stata fatta se non proprio all'inizio credo ancora nel Periodo di in Mangiagalli
L'assorbimento di un certo numero di comuni limitrofi che hanno aumentato di settanta mila abitanti la la la città solo il Progetto di grande Milano poi non non so
Che significato potessi riavere nel nello stesso Periodo si è fatta la grande GM avrà il rosso no sono non sono ligure
Non so cosa ci abbia guadagnato in questo assemblaggio di dei Comuni che arrivano fino a volte ha bisogno Cornigliano Sestri
A a Milano Stramilano
Se mai è stato risparmiato questo minestrone questo fritto misto di i Comuni associati Springs restato più rispettata l'autonomia delle periferie
Nell'organico e chiedo anzi
Se il signor Maldini consentito non non risponde alla sua battuta spiritosa ognuno di noi ognuno di noi ha una madre che si è comportata in qualche modo però bisogna vedere la maggioranza delle manderei dica dove l'ha fatta la bellezza rally
Ex esso introduce invece la risposta che volevo dare al signor Gilli
Il che ha detto che era un po'riduttivo è pessimista la mia interpretazione ora è quella che io ricavo dalle fonti
E secondo me riguarda la maggioranza dell'opinione pubblica tra l'altro poi parleremo dei volontari gli studenti fecero delle manifestazioni in favore della guerra a tutte le le fonti di informazione dicono e la gente non applaudiva riguardava anche con un certo disagio
Chiedevano la Corsica Biserta non tutt'le rivendicazioni in quei giorni ricordo benissimo venivano gridate nelle strade
E lei dice nella media borghesia non c'era una vera contrarietà almeno all'inizio è in questo non risulterebbe assolutamente da quelle che sono la documentazione
Ciò non toglie che ci possono essere state dei volontari e tra l'altro una delle cose che vorrei dire perché tutti ebbero la sensazione che il la guerra fosse si limita io ricordo benissimo di qualcuno che disse io parto volontario perché mi conviene
Incontro che da guerra dura poco io prendo il titolare volontario e comunque sottoporvi dopo ha però una strada vietata nel lavoro
Che questo non vuol dire tutti abbiamo dato così nient'affatto considero che molto cioè un con una parte di giovanile saranno che credevano sono partiti volontari è accaduto anche con la Repubblica sociale
Ne parlavo giorni fa con Mazzantini che ha scritto un libro su questo avviene in più di un libro e che ha vissuto quell'esperienza ricordo proprio di scuola quindici anni che andrò andò volontario con la Repubblica sociale però la maggioranza
Quella che a me interessava di cercare di analizzare è vero che i sentimenti anti britannici
Ci furono ed è la parte che ho tagliato perché
Effettivamente per la Francia i rapporti dell'opera dicono che la gente usava questo aggettivo Mara Malpensa ecco Maramaldo non ci comportiamo in maniera assolutamente deprecabile nei confronti dei francesi perché sono stati già sconfitti dei tedeschi e ne arriviamo e facciamo una brutta con gli inglesi viceversa le cose erano un po'diverse infatti nell'estate del quaranta quando si può pensare che Serenity vinca la battaglia d'Inghilterra c'era una certa contentezza intanto perché la simpatia verso gli inglesi era inferiore perché comunque era la fine dalla guerra
Cioè i veri e gli inglesi verranno a patti con noi e noi facciamo da questa disastro che non ci auguriamo perché non siamo pronti e tanto è vero che il bombardamento di Milano del dodici agosto
Non è importante tanto per i quattordici morti Polverini naturalmente ma per il fatto che la gente al preso coscienza che l'Italia non era in grado di difendere le città cosa che tutti credevano che l'Aeronautica italiana l'antiaerea sarebbero
No sentiamo ci sono altre domande possiamo fare un'ultima giro di domande una
Ci sono altri due
Poi vediamo tre
Allora l'ordine sarebbe più a quel signore da quella signora se li poteva anche vincere
Proprio niente vuol dire insomma mi sembra che il bollore pronto il nome Mascioni
Mi sembra che la dalla esposizione dei vari relatori sia verso un giudizio di in negativo sul ruolo di Milano nella politica ma secondo me non si è tenuto conto di un fatto molto importante che può essere stato decisivo ai fini di questa emarginazione
La politica si fanno la capitale e nella capitale che ci sono le maggiori istituzioni il Governo il Parlamento ed altri Corte costituzionale eccetera
è lì che si fa alla politica e lui che maturano le personalità per la politica
Del resto lo stesso discorso potrebbe essere fatto per altre grandi città come Tonino che pure è stata farci dice di politica quando si è trattato di fare Risorgimento quindi io vorrei una spiegazione in merito a questa obiezione
Sì troppo e questo vale anche per Rivosecchi a Rimini si credono perché no sì credo non lo dico per il patriarca mi pare che la domanda
Io mi chiama Longo Poletti voleva fare solo un'osservazione un non avete parlato delle leggi razziali
Nel trentotto la la versione diciamo al fascismo a Mila no io allora facevo l'università a Mila no e vi assicuro e dal trentotto in poi
La classe degli studenti e degli intellettuali erano tutti antifascisti e contro la guerra non solo io ho avuto nel trentanove degli amici forse mi nessuno sapeva saprò perché erano nemici imprigionati
Dopo mandati a casa ma cose che la gente comune non sapeva ma a Milano c'era una fortissima
Lotta antifascista
Io sto taglierà professor Banfi che ci aveva insegnato allora allora ci aveva insegnato la libertà con mio stupore poi è passato dall'altro
Dall'altro il campo ma Luigi segnava però per la libertà e vi assicuro che a Mila no è vero che ci sono stati alcuni volontari ma perché come da ha detto il professore gli studenti pensavano che la guerra finisce sul che fosse troppo che bisognava entrare perché poi c'erano dei vantaggi grazie
No perché poi ci sono poi finiamo il giro
Allora sono Ivano Granata segnò l'Università di Milano esimio professor Vigezzo voluto tirarmi dentro a tutti i costi
L'opera qualora l'imbarazzante tessono l'Autore di quel saggio a cui faceva riferimento prima vi Jazzin'e di altri numerosi saggi sulla Milano fascista
Prima di cominciare però vorrei dire una cosa così brevissima al professor Melograni quando dice che una volta parlavano sui tram no e quindi i formatori dalla polizia recuperavano tutto fa anche lì
Realizza dunque a Milano basta andare alla stazione della metropolitana di piazza del Duomo d'inverno no e lì ci sono tocchi giganteschi dove sente di tutto di tutto
D'estate si trasferiscono sotto la la statua di di Leonardo in piazza Scala quindi se la polizia inviasse un uno diciamo così un informatore linea avremo delle belle probabilmente sui governi degli ultimi cinquant'anni no
Ecco chiuso chiuso questo direi che debbo dire penso che penso che io uno uno dei miei pregi o dei miei difetti non lo so ecco allora franchezza devo dire che trova insoddisfacente la relazione del Dean di Giano Accame perché in realtà non risponde fondamentalmente alla domanda perché a Roma prevale su Milano e cioè se l'oggetto se l'oggetto del convegno era in fondo quello di discutere di questa Milano che non ha un ruolo politico non ha una funzione eccetera eccetera beh allora io devo dire non sono riuscito a capire perché a un certo momento vince a Roma e non vince mila a mio avviso a mio avviso il problema è legato sono d'accordo con quello che dice poi sostanzialmente il professor Melograni che il ventinove di ottobre Milano chiude col fascismo su questo su questo posso essere all'indomani dalla marcia su Roma
Però il vero problema e dato che il fascismo che non chiude con Milano
Perché il tentativo di fare la cosiddetta Grande Milano è proprio il tentativo di creare la vera grande città fascista
Tant'è vero che nei progetti della Grande Milano non si parla di una Milano italiano si parla di lettura di una Milano come testa di ponte europea
Il punto di riferimento in quel periodo devo dire anche il sindaco Mangiagalli e addirittura a Londra
Dopodiché è chiaro che tutto cede gradualmente ma perché cede gradualmente cedere gradualmente perché fallisce sostanzialmente ed è questo che aveva detto di Justin riassunto fallisce sostanzialmente il tentativo di fascistizzando Milani
Milano nel nel periodo degli anni Venti e degli anni trenta rimane sostanzialmente la città più antifascista dita so che De Felice sosteneva che era a Torino la città più antifascista vita
Però sulla base sulla base dei dati dal dei dati dall'iscrizione al Partito nazionale fascista dei dati detenzione sindacati fascisti dei dati descrizione all'Opera Nazionale dopolavoro
Sulla base di quei rapporti degli informatori della polizia che me lo Granja tanto bene raccolto
Se si mettono insieme tutti questi elementi risulta chiaramente che Milano finisce per essere la città più antifascista ritardo se non vogliamo usare il termine antifascista sicuramente a fascista
E da questo punto di vista e da questo punto di vista sicuramente sicuramente il Duce stretto dalle esigenze finanziarie di un bilancio di Milano perennemente in deficit no e visto il fallito tentativo di portare avanti
Una alle fasce più anziane latitante
Sono è anche il periodo in cui la Sarfatti gli fa balenare l'idea della dell'impero finisce per spostare tutti i suoi interessi a Roma al punto tale da contrapporre poi tratto dall'opera di veto alla Scala e tante e tante altre cose
Ma sostanzialmente alla Milano fascista non cent'perché i milanesi rifiutano di farsi fascistizzando
Milano oltre tutto a negli anni del fascismo una classe politica debolissima dal punto di vista proprio dal punto di vista fascista nessuno emerge a livello nazionale salvo alfiere che sarà ministro della dalla cultura popolare no uno dice cioè Mussolini sì ma Mussolini non c'è da un certo momento in poi non favorisce più Milan
E il discorso il discorso Giampaoli però andrebbe rapportato ad altri aspetti è vero che Milano non ad horas non poteva averlo da questo punto di vista però una specie di cui nessuno parla ad Arnaldo Mussolini
Perché non muove foglia Milano che Arnaldo Mussolini non volle questo è il punto vero dalla situazione
E c'è un doppio livello c'è un livello di un fascismo popolare il plebeo come appunto diceva prima anche Accame contro Dio nella nell'accezione che usava almeno come lo usata io e in quella che usava che AN in il fascismo e la capitale
No c'è un un fascismo di quella di quel genere e c'è un fascismo però che guarda i salotti buoni
Perché Belloni non è solamente lo squadrista
E non è un industriale ha rapporti buonissimi con industriali si parla addirittura di lunedì ministro dell'economia nazionale quando poi il il posto aveva preso invece la Belluzzo e siede nel consiglio d'amministrazione alla Banca commerciale
Quindi c'è un tentativo di tenere certi rapporti a certi livelli che sono tenuti da Belloni e da da Arnaldo Mussolini e un rapporto livello più basso che è tenuto a Giampaolo
Dopodiché entrambi entrambi i tentativi di fascistizzando Milano no falliscono a questo punto il Duce abbandona Milano suo destino
E da questo punto di vista Milano teniamo il fascismo conterà più al punto che il giornale del Comune scriveva poi quella basta con Milano e per più c'è eccetera eccetera
So di avere sintetizzato molto non solo di aver probabilmente ho messo un sacco di cose ma dato il limitatissimo tempo e ho solo una piccola giunto che volevo fare al signore che diceva della come si chiama dall'attentato dall'attentato molte molte diciamo così molti indizi portano a Giampaolo
Soprattutto una cosa fondamentale che è uno dei uno dei Giampaoli anni poi appurati disse di aver assistito a uno scontro durissimo tra Giampaoli e Turati che lavora segretario nazionale del partito
Perché Giampaoli diciamo noi dobbiamo mettere bombe come l'abbiamo messi a Milano quando è venuto il Duce
Perché scusi quando è venuta
C'è un episodio però e chiudo con questo curiosissimo che all'indomani dell'attentato
Tra l'altro vi si accorsero molto bene delle possibili responsabilità agli antifascisti che sono i loro giornali scrissero che in un regime di dittatura come era quello fascista paga un po'impossibile che la sera prima andassero ad aprire il il il fanale e a Matera ma la cosa la cosa abbastanza abbastanza divertente da questo potete l'Italia è piena di cose amene divertenti è che il giorno dopo il l'attentato
In una caserma della milizia a un milite patti casualmente questa la versione della polizia a un milite partica sua mente un colpo uno solo no che uccise due militi e ne ferì quattro
Uno solo ecco
Ecco dopodiché dopodiché si pensò a un a un regolamento di conti c'è poi un land ha testimoniato il commissario di polizia che disse che andando da direzione dove andavano sarebbero rimaste ai fascisti di sampietrini Giampaoli ma li blocca
Pasto penso parlato finto allora adesso che ci sono scusa solo i relatori se hanno un diritto di replica rapido tutte e quattro rispetta io
Se invece non hanno nulla da aggiungere
Programma gettano giustizia se
Virgola allora cambia poco
Mi limito a prendere forse e dopodiché chiudiamo e il rinfresco dove lo sapevo pilastrini frosone
Anche Turati tra le parti perse per strada sono togati Arnaldo Arnaldo e tra le parti perse per strada
Fino al trentuno è morto presto fino al trentuno contava ma contava
Come fratello era un personaggio molto molto schivo in mito non aveva la stoffa del terrazzo non nel questo no
Mentre altre città non è che la politica si faccia solo a Roma a a Torino De Vecchi di Val Cismon aveva un peso che portava a Roma Italo Balbo aveva un peso che ha portato a a Roma al ministero in Libia
Renato Ricci via aveva un un peso nella sua città a a Carrara che portava a Roma da Milano nessuno ha portato un peso equivalente
Direi se Arnaldo Arnaldo
Va ricordato per aver fondato l'istituto di previdenza dei giornalisti di cui è stato presidente sino alla morte adesso si chiama Giovanni Amendola ma chi l'ha creato
Arnaldo Mussolini insomma
Per un'alta provo motivo è stato nella sua timidezza ma un precursore dell'ecologismo dell'ambientalismo viene da lui un grande impulso alla festa degli alberi piantare gli alberi a coinvolgere dalle scolaresche
E in queste cerimonie dissapore no
Vetero massone comma insomma al gli arbitri tanto che era molto apprezzato da Ada Negri per questa sua attività
E un'ultima cosa deriva dall'Hui
Un aspetto strano del fascismo milanese strano dico per per Milano
Perché lo lo si vede collocato male proprio a Milano la scuola di mistica fascista di micologia anni che è un aspetto forse non abbastanza studiato il la rivista dottrina fascista della scuola dei mistica fascista
Assieme a personaggi come Ernesto Massi Salvatore cauta abbiano che poi Kaiser gli anch'io ho rivisto
Nel cinquanta quando sono venuto a Milano nella federazione missina avuto collaboratori come Amintore Fanfani come Edilio Rusconi come Dino Del Bo
Zangrandi
è un è un aspetto questo che che desse inizio Libero lenti ecco vicini a a anche ultima al alla scienza la dottrina economica milanese è stato un centro queste un centro vivo che andrebbe in qualche modo studiato sulle leggi razziali la condanna delle leggi razziali ma non ne aveva
Solo di Milano anche a Roma un sacco di di di ragazzi i TIR sino allora erano fascisti giorno poi andati galera
Egli Ingrao e via Licata non so
Una è stato una cosa che che ha ripudiato un po'in tutte le città non è una specialità
Milanese
Il la corrente di volontariato secondo De Felice
C'è stato
Una doppia visione Chabod
Sta ha sempre rivendicato il mito del grande volontariato studentesco nella prima guerra mondiale è un certo distacco non certo a cadenza nella seconda guerra mondiale
è una concezione che De Felice rovesciato cercando di dimostrare anche statisticamente che c'è stato un cambiamento proprio perché
Si è verificata una una maggiore corrente di volontariato nella classe operaia prima nella prima guerra mondiale non c'era stato secondo De Felice quello che marca il il volontariato della seconda guerra mondiale è questa maggior percentuale
Le belle arti
E come io
Nel Movimento Sociale milanese e me ne sono andato via presto nel cinquantasei sono uscito dal movimento sociale ma ricordo ancora
Il gruppo degli Arditi corna Ampelio Spadoni che che era il loro comandante
E che era vero proletariato con eterna gratitudine al fascismo per avergli dato la licenza per il carrettino
Il frutto e verdura era era questo il tipo
Umano dove poi poteva fermentare se è vero anche l'attentato alla Fiera di Milano insomma i vecchi arditi questa specie di sottoproletariato
Rimasto rimasto fedele
Sconfitta
Allora chiudiamo qua credo che abbiamo fatto un buon lavoro io ringrazio tutti ringrazio gli oratori e ringrazio per la pazienza e Andromaca