"Il Mediterraneo nella politica estera italiana del secondo dopoguerra" - organizzato dall'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) (presso la sede dell'ISPI, Palazzo Clerici, 22-23 novembre 2001)

L'Italia essendo un Paese certamente europeo ma anche un Paese mediterraneo
Ma ha avuto sempre una politica da questo punto di vista
Certamente non ispira
O meno nel secondo dopoguerra al principio del confronto di civiltà tuttavia prima di
L'Italia e delle iniziative di cooperazione internazionale
Nella regione mediterranea prego professor tossiche tappa circa trenta minuti da quello che ho capito
Nessun ristretto trenta minuti su questo mentre si trova invito
Di spie professor De Leonardis particolare devo dire che voglio fare un inventario speciale per aver inserito questo diciamo questa sezione sessione di lavori
Sulla cooperazione internazionale che in genere almeno fino a poco tempo fa non era molto presente nelle ricostruzioni della politica estera italiane quindi ecco sono naturalmente
Diciamo contenga ci sia questa attenzione perché effettivamente come cercherò di
Come cercherò di dire ecco la cooperazione ha avuto un ruolo importante nella presenza dell'Italia nel mondo nelle relazioni internazionali dell'Italia anche se con esiti certamente non decisionali è stato già ricordato che uno dei motivi forse motivo di fondo di questa di questo favore e senz'altro il ruolo di media potenza ed Italia dopo la fine della guerra ha via via recupera ma ci sono anche altre diciamo motivazioni per cui le l'Italia privilegiate in qualche modo la cooperazione nel perseguire i suoi scopi di politica estera i suoi obiettivi di sicurezza economica sociale e la rafforzamento del suo ruolo nella realtà internazionale se ci sono motivi di carattere interno motivi di carattere Esterno tra i primi ecco quelli esteri diciamo si possono in qualche modo rituale nel generale sviluppo avuto dalla diplomazia multilaterale dalla cooperazione internazionale nel secondo dopoguerra nella crescente interdipendenza tra i vari paesi nella coscienza di una sicurezza collettiva intesa sempre più come nella sua accezione non solo militare ma anche in generale in più in generale quella in quello di sviluppo
Inoltre come sul piano nazionale il ridimensionamento della potenza italiana seguito alla fine della guerra la condizione di terra di frontiera assunta dall'Italia posta al confine tra Est e Ovest tra nord e sud
Inoltre ecco sempre più la politica di cooperazione è stata un ambito privilegiato dell'Italia nel tentativo più o meno costante più o meno riuscito di sottrarsi a il vigile leggo le dei blocchi egemonizzata i dalle due superpotenze
Tentativo che io appunto certamente è stato velleitario però
Sarebbe riduttivo definirlo tale giustificate invece appunto come già emerso ieri dall'esigenza di soddisfare interessi che non sono sempre coincidenti con quelli dell'alleato maggiore
Tra le cause più specificamente interno e di questo interesse verso la cooperazione si possono ricordare alcuni diciamo momenti come gli orientamenti internazionalisti Cigliola nuova classe dirigente cattolica
Prende il potere nel dopoguerra che nella cooperazione internazionale compose l'apparente dicotomia tra il perseguimento dell'interesse nazionale i suoi ideali di comunità internazionale ci sono i condizionamenti e stipendi esercitati sulle scelte di politica essa da un forte partito di opposizione che si richiamava ad una potenza rivale del blocco occidentale con robuste connotazioni internazionalistica specie terzomondista poi dal settantasette come sappiamo c'è una coinvolgimento nelle scelte di politica estera anche del partito comunista
Inoltre così ha detto che la politica di cooperazione internazionale riportiamo certe analisi impartiva di Panebianco meglio si adattano ad un Paese che quali che siano le ragioni non ha un forte senso della propria identità e non è quindi una vocazione ad una politica estera forte infine ecco ricordiamo l'influenza esercitata sulle scelte di politica estera italiana dalle dagli orientamenti della Santa Sede in link sia in linea generale che in quelle europee in particolare poi specie a partire dal pontificato di Paolo sesto sulla politica di apertura verso il terzo
Veneto ecco specificamente alla cooperazione nel Mediterraneo dobbiamo dire che deliberare è stato sempre un po'uno dei luoghi dove l'Italia ha immaginato pensato progettato tentato di attuare una cooperazione internazionale
Di recente è stato ricordato libro di sintesi direzioni donazione agricola Luzzo appunto che questa politica mediterranea radici profonde della cultura risorgimentale cattolica laica Mazzini Garibaldi anche se però ecco fino al secondo dopoguerra fino alla guerra la presenza italiana e mediterranea tesa in senso allargato fu prevalentemente segnata dalle conquiste coloniali dell'epoca liberale e fascista
Anche se bisogna ricordarlo neppure in epoca diciamo fascista il pur in epoca liberale sono mancate iniziative e progetti di cooperazione su cui la storiografia
Non ancora si è soffermata ha sufficiente e se per esempio relativamente ampia da di biografie sulla politica di cooperazione culturale promosso dall'Italia nel Medioriente penso di sogliola Petruccioli su remissione alcologica in Asia minore anche quelle successive l'attività di propaganda fascista sono scarsamente noti invece soprattutto i progetti di cooperazione economica internazionale elaborati dall'Italia nelle due guerre sono progetti che sono opera di Domenico di economisti uomini di cultura sono profondamente certamente influenzati dall'epoca in cui vennero elaborati e se no erano volti soprattutto a trovare soluzione ai problemi strutturali del Paese e quindi ecco gravano certamente a favorire una soluzione i trattati di pace alla risistemazione dell'assetto coloniale ecco molti di questi progetti sono imperniati sull'area mediorientale denotano una convinzione diffusa che un'economia debole come quella italiana andava protetta come appunto il fascismo faceva però doveva aprirsi lentamente al mercato internazionale avviare accordi multilaterale di cooperazione economico come noto tutti questi progetti restare un realizzate allora prevalsero
In Italia ma non solo in Italia soluzioni di politica economica internazionale di carattere protezionistico autarchico furono però riprese nel secondo dopoguerra allorché appunto grazie
Alla convergenza degli uomini politici economici culturali e ideali si puntò decisamente sulla cooperazione internazionale per perseguire gli interessi del Paese
Il Mediterraneo diventa uno degli scacchieri privilegiati di questa politica di di cooperazione sia per la crescente importanza delle sue risorse petrolifere sia perché appunto l'Italia mire a sostituirsi alla declinante influenza delle potenze coloniali
L'Italia come noto rimane rimaste fuori dalle Nazioni Unite nel dopo la fine della guerra è invece e ben presto parteciperebbe di uno dei blocchi che si forma nel nel dopoguerra
E nell'ambito di questi blocchi sviluppa alcune delle sue più importanti esperienze di cooperazione internazionale che ancora oggi rappresentano gli assi portanti della politica estera del paese e forse la stessa esclusione dall'ONU costituì lo stimolo più immediato perché l'Italia guardasse con forte interesse ad altre iniziative di cooperazione molti laterale specie in campo di commercio in materia di commercio internazionale di emigrazione
Inoltre ecco non se sottolineato forse abbastanza che nelle intenzioni dei responsabili della politica estera italiana anche il Patto Atlantico doveva essere uno strumento di cooperazione non solo militare
Ma uno strumento di cooperazione politica economica destinata appunto a favorire l'integrazione europea obiettivo che forse stava loro a cuore più della NATO stesse
A proseguire sotto altra forma l'azione di noi dice e a dare stabilità all'interno le idee del patto quale strumento di difesa non solo di difesa ma anche di come la di cooperazione economica esso e sociale
A sancita come tutti sapete nel nuoto articolo due che diventa in qualche modo uno dei degli articoli a cui la politica estera italiana di responsabilità che ne faranno costantemente riferimento negli anni immediatamente successivi alla stipulazione del patto
Anche per via dei precari equilibri politici interni e anche perché appunto la stipulazione di un patto militare era stato accompagnato da uno scarso entusiasmo nel Paese come sapete
La cooperazione in ambito Mediterraneo in e inteso in senso allargato sua già allora intravista dai responsabili italiani quale ambito per l'applicazione dell'articolo due specialmente ritenuta vantaggiosa per gli Stati Uniti per l'Italia
Cooperazione economica e cooperazione culturale
Però l'atteggiamento italiano fu l'atteggiamento americano scusate fu come noto costantemente e passivo su questo punto
Per non dire contratti e allora ecco pur mantenendo l'ancoraggio atlantico che è stato giustamente rilevato si comincia a guardare ad altri ambiti di interesse per sviluppare questa cooperazione
Sì sviluppa in modo particolare sul piano europeo sul piano Mediterraneo seguendo l'esperienza che era stata fatta in modo così particolare con il Piano Marshall i la liberalizzazione degli scambi la Lippi la e quindi questa liberalizzazione si persegue sul piano europeo ho continuato sia a invocare la applicazione dell'articolo due ma discutendo sempre mena udienza da parte degli Stati Uniti
Inoltre ecco intorno alla metà degli anni Cinquanta nell'ambito della Democrazia Cristiana ma tu l'altra linea di politica estera complementare a quella europea che mira a sviluppare app proprio la collaborazione con i Paesi del Mediterraneo del Medioriente più in generale del terzo mondo
Una politica che teneva conto non solo dell'esigenza italiane ma anche del risveglio dei paesi africani e arabo
Appunto alludo alla neo atlantismo che prese corpo a partire dal mille novecento cinquantacinque è stato qui ricordato ieri in modo particolare azione svolta da uno dei maggiori protagonisti di questa politica appunto Enrico Matteo il mio trentesimo sia detto non era una politica che si sviluppa in modo certamente non molto lineare non priva di ambiguità velleitaria però a persegue una logica posto coloniale una logica di cooperazione internazionale sul piano politico economico culturale
Non prescindeva dal rapporto con gli Stati Uniti lo Stato già detto se mai metteva in sordina un po'questo anticomunismo basti pensare appunto a questi accordi che vengono fatti con l'Unione Sovietica ma mira a fare dell'Alleanza uno strumento per favorire la cooperazione internazionale specie appunto sul piano economico sulla base di questo e questo articolo due nel tentativo di superare questa dicotomia da sempre è insita un po'nella politica estera italiana diviso tra la vocazione europea e quella mediterranea
La NATO rimane Queen pilastro della politica estera americana della politica estera italiana un'alleanza militare per la difesa del Paese nell'ambito della quale l'Italia si è comportata con sostanziale lealtà verso l'alleato maggiore
Uno strumento per assicurare la stabilità interna del paese per ottenere appoggi economici che politici dagli Stati Uniti però non sempre aver rappresentato un ambito di cooperazione multilaterale se non appunto sul piano militare
E è stato soprattutto uno strumento per i rapporti un ambito privilegiato per i rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti
E la cooperazione si è sviluppata in ambito europea in ambito Mediterraneo in questo caso soprattutto anche per rafforzare la presenza italiana in ambito atlantico
Ecco dopo la perdita delle colonie c'è una fase in cui uomini politici diplomatici economisti sorgono progetti di collaborazione con i Paesi dell'aria mediterranei di orientare in particolare molti riprendono i progetti elaborati nel periodo tra le due guerre si avvia un attività di cooperazione specie nel settore petrolifero e culturale a seguito appunto il particolare della politica neo Atlantic abbiamo ricordato Mattei ma ci sono anche gli istituti di cultura che operò le scuole italiane all'estero
Ci sono numerose e iniziative di cooperazione culturale che in qualche modo sostanziano questa politica che favoriscono la politica estera del Paese nel Mediterraneo anche se bisogna dire
La sua aspirazione a quella che chiamiamo qui una cooperazione euromediterranea cioè a portare l'Europa fa a collaborare con i Paesi della sponda sud generalmente genericamente intesa rimane sostanzialmente in appagata vediamo un attimo ecco varie momenti di questa di questo tentativo di cooperazione euromediterranea già alla vigilia della crisi di Suez rimangono a livello di ipotesi l'idea di un patto sia l'idea di un patto Mediterraneo fa cento per me
Su Roma e volta recupero dell'Egitto all'Occidente
Sia i cui i progetti di partecipazione italiana alle iniziative di cooperazione economica che ruotavano intorno alla diga di Assuan alla al finanziamento la diga di Assuan
Sorte analoga ebbero gli sforzi di mediazione di Fanfani orientati a favorire una soluzione economica multilaterale all'epoca della crisi giordano palestinese
Le notevoli convergenze manifestatosi tra la politica estera dalla politica americana e quella italiana nel settore mediorientale in occasione per la crisi di Suez non furono però propizi a successivi sviluppi sul piano della cooperazione multilaterale per cinquantasette infatti come è noto gli Stati Uniti non accolgono il piano appellati appunto in un quadro molti laterale euro-americana intendeva avviare un programma di cooperazione per l'assistenza e lo sviluppo dei Paesi mediorientali
Ancora una volta si mirava a valorizzare l'articolo due dell'alleanza nel tentativo di favorire la cooperazione economica rispetto a quella militare utilizzandolo eccetera dirigeva verso i Paesi mediterranei i capitali di cui gli europei erano creditori verso gli Stati Uniti è mirando così a da diciamo rafforzare i rapporti tra i Paesi arabi dell'Europa cosa che all'Italia peraltro sta molto a cuore
Il mancato accoglimento ecco di questa di questo piano rafforzare i responsabili italiani la convenzione di alcune esigenze di fondo dell'economia
E italiana ma anche la politica non potevano essere soddisfatte nel quadro della cooperazione Atlantico potevo o perlomeno non potevano esserlo solo in ambito atlantico
E che anzi non di rado le esigenze economiche dell'Italia erano in conflitto con quelli del suo alleato maggiore
Potrei qui ricordare come intorno alla metà degli anni Cinquanta ci sono molti motivi di contrasti con gli Stati Uniti sul sul piano del commercio internazionale sul piano delle esportazioni sul piano do la liberalizzazione dei mercati sul piano delle materie prime sul piano dell'emigrazione
Però ecco diciamo sono cose più almeno conosciute ecco ritornando sui progetti di cooperazione euromediterranea
Nasce la CEI come sapete nel cinquantasette però ecco questa c'è fa segnare una battuta d'arresto alla a ai tentativi italiani di cooperazione mediterranea euromediterraneo cinquantanove Italia non è favorevole alle domande di associazioni del mercato al mercato comune europeo di Paesi mediterranei come la Grecia la Turchia la stessa Israele la Spagna perché l'Italia ecco in quel momento stava sperimentando i vantaggi derivanti dal mercato comune e in qualche modo si avvia si avviava a superare la sua arretratezza il suo sottosviluppo e temeva la concorrenza dei prodotti dei Paesi che bussavano alle porte della nuova organizzazione diverso come è noto come sapete sarà l'atteggiamento italiano
Nel successivi richieste di adesione
Negli anni Settanta di paesi di questi Paesi la Grecia la Spagna era per e Portogallo alla Comunità europea allora l'Italia Petrali importanza di associare Paesi mediterranei a questa comunità rafforzando cioè il Polo Mediterraneo nell'ambito della comunità stesse
Nel sessantacinque con ancora l'Italia si mostra riluttante a all'apertura di negoziati con i Paesi del Maghreb proposto dalla Commissione di Bruxelles ma e da dire che ecco i Paesi favorevoli come la Francia e uno al contrario dell'Italia ben più corposi interessi a questa associazione inoltre l'Italia in questo momento
Tende a privilegiare una politica di cooperazione nord sud su scala mondiale attraverso le Nazioni Unite sulla scia appunto anche degli insegnamenti di Paolo sesto e del resto la stessa Comunità europea in questo periodo si apre a una collaborazione su scala mondiale
Con i paesi della CPI appunto di cordoglio agli accordi di Yaoundé poi quelli dello nel quadro ecco di questa cooperazione euromediterranea l'Italia non si limita soltanto a privilegiare il momento economico ma cerca anche dei favorire o una progettazione volta alla rafforzamento della sicurezza nell'area
Ecco sono anticipatrice al riguardo alcune proposte formulate da Fanfani a Mosca ai responsabili sovietici nel quadro dei contatti
Per arrivare alla Conferenza sulla sicurezza europea suggerita potuta agrumicolo
Queste queste proposte miravano ad estendere al Mediterraneo mai le e all'economia originaria proposta sovietica e nel settantadue si traducono appunto in un progetto di conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo aperta tutti i paesi rivieraschi
Agli Stati Uniti e all'Unione Sovietica
Proprio sul modello di quella che sembrava non aprendo a Helsinki e che mirava a favorire non solo la sicurezza ma anche la cooperazione economica quella delle relazioni umane relazioni culturale
La proposta non ebbe molta fortuna nonostante appunto la distensione Natta che la stessa Conferenza di Helsinki favoriva del resto sono ancora gli anni cruciali del conflitto arabo israeliano l'Italia comunque continua questa battaglia nell'ambito della CSC è nell'ambito dalla quale inoltre come sapete
Si mossero supposizioni comuni d'Italia fu la portavoce di tutta la comunità europea grazie al sostegno italiano in particolare la Russia la Tunisia e l'Algeria poterono partecipare ai lavori della conferenza di esiti che si svolsero tra il sette alle tre e il settantacinque come è noto e l'Italia non mancò in questa sede di far marcare il suo rilevante interesse per l'area mediterranea fu in particolare Moro che ripetutamente nell'ambito degli asset della della conferenza pose l'accento sulla necessità di sviluppare la cooperazione anche in abito mentale o quale naturale complemento della cooperazione in Europa al fine di garantire la pace
Anche in quella zona e di creare le condizioni per un equilibrato sviluppo economico e sociale però io aspirazioni degli italiani e degli altri Paesi mediterranei dei ma sono sostanzialmente Rita
Al documento finale della conferenza lo contenuto generici riferimenti alla cooperazione nel Mediterraneo aspirazione fatta propria anche dagli altri membri della CEI nonostante le riserve americane
Beh diciamo ecco la la il la proposta di allargare questa con su questa conferenza per la sicurezza europeo mediterranea sviluppare questa cooperazione euromediterranea sarà ripresa costantemente dall'Italia in modo particolare
Diciamo nelle dopo l'ottantanove anche se e non certo con molto successo
Maggiore forse ecco rientriamo qui un altro ambito maggiore concretezza ebbero le la politica di cooperazione bilaterale per gli aiuti allo sviluppo
Stipulati con i paesi di nome indipendenza ecco su questo tema si soffermerà poi con maggiore competenza deve potrà dottoressa Bazzoni io mi limito soltanto a fare un rapido profilo storico di questa vicenda degli aiuti allo sviluppo che in qualche modo partono da dall'immediato dopoguerra dall'abbandono delle colonie e partono in modo particolare dall'Amministrazione fiduciaria italiana nella nella Somalia ecco in quest'Amministrazione fiduciaria che l'Italia fece per conto dell'ONU sono state ravvisate la critica ormai ravvisato o più più luci che ombre come prova tra l'altro la persistente crisi del paese africano una crisi di cui l'Italia pur non avendo tutta le responsabilità certamente in qualche modo ma contribuito
Dieci anni di amministrazione fiduciario del resto non bastavano a fare uscire la la Somalia dalle su di sé ed avviarne la modernizzazione dell'organizzazione sociale
E nonostante i capitali profusi nell'impresa in risultati non confermano le previsioni soprattutto in campo economico l'Italietta via svolse la sua opera in Somalia in stretto contatto con le Nazioni Unite cui invio l'annuale rendiconto ci fosse forse un po'troppo gli occhi sulle attività dei concessionari e dell'alcol della coltivazione del commercio
Delle banane anche su quelli di burocrati piuttosto avidi di guadagni però non mi ero a porre le basi per un rapporto neocoloniale non ho a lungo un'ombra minacciosa sul futuro del Paese africano cui diede la competenti pendenze cinque mesi prima la scadenza del suo mandato il primo luglio del sessanta cercando al contrario di valorizzare la propria immagine di Paese che guardava con favore alla svolta anticoloniale del secondo dopoguerra pronta a collaborare con i paesi vedevo indipendenza
Questa collaborazione si sviluppa in modo particolare nell'ambito delle Nazioni Unite con gli aiuti di carattere multilaterale però anche la politica di e gli aiuti bilaterale fu sviluppata dell'Italia ed ebbero alcuni dei principali destinatari proprio i Paesi mediterranei
L'inizio e stentato negli anni Sessanta l'Italia non è certamente una grande potenza
Non ha classe grosse disponibilità manca ancora forse una formula diffusa coscienza di dell'aiuto allo sviluppo e gli aiuti si sostanziano soprattutto sul piano tecnico sul piano culturale non sono molti finanziamenti devoluti
Alla alla cooperazione allo sviluppo per peraltro è ancora negli anni Cinquanta e Sessanta l'Italia si sentiva psicologicamente
Ancora un Paese più beneficiario che elargito
Ecco volevo un attimo
Ricordare che in questo periodo forte importante la cooperazione culturale risale a questi anni fine anni Cinquanta inizi anni sessanta la cooperazione con l'Egitto nell'ambito dell'UNESCO l'Egitto di cui peraltro e l'UNESCO di cui peraltro e fu dal cinquantotto e sessantuno direttore generale italiano Vittorino Veronese
L'azione di Veronese è legata impartito all'impulso dato alla realizzazione del progetto
Per la salvaguardia dei templi della Nubia progetta a cui l'Italia diede un contributo determinante in linea quella più generale politica neo atlantica di apertura verso l'Egitto
Abbiamo poi agli anni settanta rapidamente con la legge Pedini che cerca di impostare in maniera organica la politica degli aiuti
Però ecco ci cerca di superare il tradizionale concetto degli aiuti si mette l'accento sulla reciprocità degli interessi che legano l'Italia Paesi in via di sviluppo con l'obiettivo di proseguire attraverso la di perseguire presso la cooperazione la pace e lo sviluppo tra le nazioni però ecco la legge non produce gli effetti sperati anzi molti parte rimane inapplicate
La quota destinata agli sviluppi rimane molto al di sotto
Della di quella stabilita dalle Nazioni Unite siamo appunto del settantatré la guerra del Kippur mette in ginocchio l'economia italiana e in qualche modo provoca anche un riflesso nella politica di cooperazione e anzi la condizione infatti sono in nel corso degli anni settanta i paesi che si Priebke sono privilegiati dagli aiuti italiani sono i Paesi esportatori di petrolio non a caso e quelle in cui è notevole l'influenza italiana la Somalia la Libia mal d'Etiopia la Tunisia la svolta sì alla fine degli anni settanta anche con l'affermarsi della politica di solidarietà nazionali la partecipazione al governo del PC portatore l'abbiamo detto di forte istanze terzomondista e di cooperazione internazionale che sono analoghe per molti versi a quelli presenti nella Democrazia cristiana
Si prende coscienza del fatto che la cooperazione oltre a essere moralmente necessario uno strumento per aumentare gli spazi della collaborazione politica e della distensione
A fronte dei nove ambientalmente una nuova legge settantanove che da una maggiore velocità la cooperazione segna una svolta importante nell'attività italiana di aiuto allo sviluppo
Se accetta lo zero sette per cento proposto dalle Nazioni Unite e sempre più spesso nel nelle assemblee nelle sessioni speciali delle Nazioni Unite
Gli italiani nostro no apertura verso le esigenze dei paesi in via di sviluppo perse le istanze portate avanti dal noto gruppo dei settantasette verso quelle che è stata chiamata il nuovo ordine economico internazionale
Nel corso degli anni Ottanta ancora di più aumentano gli aiuti allo sviluppo anche sulla scia di una vivace dibattito sulla fame nel mondo promosso dai dal Partito radicale e questa diciamo campagna porta a una legge la famosa legge se settantatré nell'ottantacinque sulla fame nel mondo in cui si destinavano
Mille novecento miliardi da spendere in diciotto mesi per combattere questi problemi l'Italia ecco adesso se soffermarci lo fa la dottoressa Bazzoni negli anni ottanta si colloca al quinto posto tra i donatori
Al quale nel mondo al quinto Paese donatore e sostanzialmente ecco la la sua politica degli aiuti vede in molti casi il Mediterraneo al primo al primo posto
Sono appunto i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente e anche il Corno d'Africa che in qualche modo sì a vantaggio si giocano degli aiuti italiani
La la politica che viene applicata e una politica diversa a seconda dei dei vari dei vari Paesi destinatari ecco nell'Africa subsahariana dove il problema principale la sotto alimentazione Licht l'Italia fece ricorso in modo particolare ai doni sotto forma di aiuti alimentari e di assistenza tecnica in altri Paesi
Dove la la più sviluppati mai se il reddito medio si c'è un maggior ricorso all'attività di tipo negoziale in materia di investimenti e di crediti di aiuto
Mentre invece in altri Paesi come l'Egitto la Somalia Malta la Tunisia la cooperazione italiana assume un carattere strutturale richiesto l'impostazione dei cosiddetti programmi Paesi i country però su cui appunto ritorneremo i Paesi gli aiuti furono molto in molti casi aiuti legati cioè condizionati all'acquisto di beni e e prodotti e in Italia questo un poco limitò l'efficacia degli aiuti italiano certamente ecco la la
La
Gli aiuti furono efficaci ma in molti casi basti pensare a quello che per un po'accaduto soprattutto nell'ex colonia in Somalia in Etiopia questi problemi che in qualche modo furono legati all'erogazione degli aiuti condizionare non poco da loro efficienza e e la loro efficacia scusate ecco la gli aiuti non tutti raggiunsero i loro scopi non tutti furono efficaci qualche volta
Furono addirittura controproducenti però in molti casi servirono a migliorare le condizioni di vita dei paesi riceventi anche se solo raramente servirono ad avviare il processo di di auto sviluppati nessuno ci soffermiamo su questi però ecco ieri è stato ricordato caso dell'Algeria molto importante sulla cooperazione con l'Algeria interrotto intorno al gasdotto comportante fu nonostante le problematiche politiche le divergenze politiche la cooperazione con la Libia ecco voi ci sono appunto altri Paesi come l'Etiopia la Somalia l'Egitto il Sudan la Tunisia lo Yemen
Volevo ecco
Infine ricordare la diciamo politica di cooperazione italiana per la soluzione delle delle crisi internazionali che hanno investito l'area mediterranea del secondo dopoguerra
Per quadro appunto di cui la più generale politica di distensione tra Est e Ovest tra nord e sud dell'Italia persegue
L'Italia sostanzialmente cerca di favorire la soluzione negoziata multilaterale
E delle crisi internazionale di e questo ambito questa soluzione negoziata ebbe un ambito privilegiato ovvero le Nazioni Unite
Collaborare con le Nazioni Unite è stato sempre un punto fermo nella politica italiana
L'incerto senso il ruolo delle azioni de per l'Italia doveva essere sempre costantemente rafforzato perché rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite in qualche modo significava rafforzare anche il ruolo dell'Italia nella politica internazionale
Cioè sostanzialmente l'Italia cerca di avvalersi delle Nazioni Unite per allargare come si è detto in precedenza gli spazi però i suoi nell'ambito per la politica esterna
Quella della politica internazionale e potremmo citare ecco una serie di momenti in cui l'Italia fa appello al ricorso a relazioni che per risolvere le crisi internazionali a partire proprio dal cinquantasei appunto appena un anno dopo il suo ingresso nell'Organizzazione all'Italia fatta cerca di Berta affidare le solite la soluzione della crisi di Suez questa vicende si manifestano già quelle che poi saranno i problemi di questo in corso alle Nazioni Unite cioè la persistente divergenza tra le forze politiche italiane rispetta al ricorso alle Nazioni Unite oppure quelle più filo atlantica e che vorrebbero iniziativa gestita ecco dalle dalle dall'Occidente delle potenze occidentale
La vicenda di sue c'è stata ricostruita da De Leonardis ognuno il suo
Importante saggio e quindi ecco in cui si dimostra come da un lato Gaetano Martino e Segni fossero più sensibile gli ordinamenti agli orientamenti franco inglesi e dall'altra parte
Invece i più filo atlantica e i più uffici neo atlantici fossero favorevole al ricorso all'uomo
Ecco studi nelle varie fasi della crisi mediorientale sono tutte scandite dal tentativo italiano di affidare alle Nazioni Unite la soluzione della crisi stesse nel cinquantotto il colpo di Stato in Iraq e poi successivamente ecco c'è sempre questo richiamo alle Nazioni Unite perché appunto ecco la sostanzialmente c'è un tentativo di di evitare che la le crisi in queste aree siano dissolte soprattutto dalle grandi potenze era un Areo a cui l'Italia teneva in modo particolare soprattutto per i rifornimenti petroliferi per il l'elevato interscambio insistente con alcuni Paesi dell'area stessa e poi perché la sicurezza del Paese
E l'ha minacciata dall'instabilità in quest'aria quindi c'è il tentativo di inserirsi attraverso le Nazioni Unite in questa soluzione di queste crisi nel sessantasette ancora sia Moro che stampano ribadiscono la necessità di rivolgersi alle Nazioni Unite poi nei primi anni Settanta
Ancora dopo lo scoppio della guerra perché pur c'è questa di nuovo apertura verso l'organizzazione
Della cellulite però ecco sempre c'è questa politica incerta politica che in qualche modo risente dei condizionamenti americani di voti soprattutto sulla questione palestinese se uno scorrevoli nelle relazioni che a volte con l'Italia si astiene avvolte vota a favore potremmo ecco citare una serie di casi soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento del della presenza di di Arafat come osservatore all'ONU e successivamente per la soluzione della crisi stesse tra il conflitto arabo israeliano chiudo ecco affermando come tra l'ottantadue e l'ottantaquattro ma a partire dal settantasei in genere con i il governo Dini governi presieduti da Andreotti
Si abbandona questa linea societarie e si cerca di risolvere i problemi del Medioriente in modo particolare più su base bilaterale inoltre ecco è stato già ricordato tra l'altro devo agli ottantaquattro per l'Italia partecipa ammissioni sempre più frequentemente ammissione di carattere militare abbandona
La l'istanza societario non non senza difficoltà
Ci sono dei dibattiti in Italia tra i fautori devi mantenere l'ancoraggio societarie e chi invece sostiene l'opportunità di affiancare gli Stati Uniti in queste missioni in queste missioni di di nel Libano legge due le due missioni poi quella per esempio nel Golfo Persico nel ottantasette per lo spiegamento e la scorta armati
C'è quindi una forse si può intravedere una mutamento del trend tra della politica italiana
è stata in questo periodo si forse ecco c'è una maggiore sicurezza sul piano economico una maggiore dipendenza almeno non preoccupante tra drammatica sul piano energetico e quindici si nuove in maniera diversa però ecco ancora forse presto per dare valutazioni del resto mancano il documenti di archivio concludo con alcune considerazioni dicendo che ecco l'aspirazione italiana realizzare ampi programmi di cooperazione multilaterale di carattere economico sociale e culturale la spiegazione essere un ponte tra le due sponde del Mediterraneo non si è mai realizzata pienamente anche se certamente ha favorito una maggiore stabilità dell'area grazie anche alla politica degli aiuti ha favorito il dialogo tra i paesi rivieraschi oltre che la figlia ha fatto da sfondo alla fitta trama i rapporti commerciali che il Paese ha sviluppato in questo periodo
La politica di cooperazione mediterranea trovo dei dei limiti nei le deboli condizioni economiche dell'Italia nelle insufficienze strutturali organizzative ma anche i militari e nella instabilità politica interna con la devastante appendice terroristica degli anni settanta molti progetti non trovarlo realizzazione dando così esca le critiche di velleitarismo di responsabilità
Come quando la cooperazione non riuscì a essere utilizzata come strumento di politica estera del Paese in mancanza di un'adeguata capacità di analisi o di una visione realistica delle possibilità italiano ai limiti interni si aggiunsero gli interessi spesso divergenti dei partners europei l'ostilità degli Stati Uniti a politiche di cooperazione mediterranea per non parlare dei tuttora irrisolti problemi esistenti nella sponda su la guerra fredda pur con i suoi alti e bassi non lasciava molto spazio al successo di politiche di mediazione e di cooperazione internazionale specie nel Mediterraneo allora più che mai un mare ancora di frontiera grazie
Grazie professor Tosi allora immediatamente la parola alla dottoressa Bruzzone Bazzoni la Bocconi ed essi mi offendo qui all'INPS
Non ho capito risponderà o integrerà o comunque dirà quello che vorrà hanno beccato
Grazie mille innanzitutto volevo riversato sa De Leonardis per avermi invitato a partecipare ma questa seminario sul Mediterraneo della politica estera italiana del secondo dopoguerra
Pur non essendo io né un'esperta di storia un'esperta di relazioni internazionali ma sono solamente un economista e per di più l'economista applicata in quanto negli ultimi anni ho lavorato a diretto contatto con alcuni dei Paesi e dei governi dei dei paesi del dell'Africa del Nord no comunque credo delle nella sinergia credo nella ricchezza del degli approcci differenti e quindi spero che anche un punto di vista più economico possa arricchire il dibattito data questa diversità non cercherò quindi di commentare la relazione esauriente professor Tosi cercava semplicemente di integrare alcuni aspetti
Vede in particolare il mio intervento si focalizzerà appunto su il l'aiuto pubblico italiano nei paesi del Mediterraneo
Una seconda differenza che tende a sottolineare e che mi distingue dai relatore dal relatore che mi ha preceduto e dai relatori di ieri è che il mio interessa il focus del mio intervento saranno più negli anni recenti
Perché perché come economista con un occhio di riguardo alla storia e alle relazioni internazionali e dall'altro con un occhio di riguardo ai metodi quantitativi e quindi alle scienze esatte quello che cerco di fare poi arrivare ad a vere idee suggerimenti di politica economica e quindi io in mente il futuro
Fatta questa premessa vorrei passare brevemente al mio intervento esse non mi dispiace farei uso
E alcuni lucido
Come detto mi focalizzerò assumere all'interno del tema la cooperazione italiana e la regione del Mediterraneo guarderò ad un aspetto molto specifico perché molto si potrebbe dire di colpe l'azione io guarderò solo all'aspetto cooperazione economica e all'interno della cooperazione economica qualcosa di ancora più specifico e cioè il ruolo dell'aiuto pubblico allo sviluppo
Mi però fondamentalmente due domande la prima quanto è importante aiuto pubblico allo sviluppo italiani nel Mediterraneo è la seconda
Questa più proiettata per sul futuro c'è spazio per un maggior livello del nostro Paese nell'aiuto ai Paesi del Mediterraneo
Il professore a Tosi nella sua relazione
Ha fatto dimensione al fatto che alla fine degli anni ottanta al nostro Paese si trovava al quinto posto tra i Paesi donatori sebbene tra gli anni ottanta e gli anni Novanta le cose sono cambiate un aiuto pubblico italiano è stato drasticamente ridotto perché si possono citare diverse motivazioni ne sottolinea Rai due in particolare la necessità di sulla spesa pubblicata restrittiva di tagli alla spesa per portare l'Italia nell'Europa slogan che è stato già menzionato ieri è il secondo proprio invece interno ad un problema di ristrutturazione dell'atto peraltro in italiano si è assistito comunque ad un taglio dei fondi a disposizione
Per un aiuto pubblico con il risultato che alla novantanove nel novantanove l Italia era al settimo posto
Tra i Paesi membri d'Etat scusate al Development Assistance Committee citare comitato che include i paesi industrializzati che fanno parte dell'OCSE
Peraltro è tutto a posto per l'aiuto pubblico allo sviluppo
Quindi con un peggioramento della posizione italiana rispetto alla fine degli anni ottanta ed in secondo luogo cosa votiamo ammettiamo che benché il nostro Paese abbia accettato il criterio delle Nazioni Unite che prevede che i Paesi devolvere lo zero sette del proprio prodotto nazionale lordo all'aiuto pubblico noi siamo ben al di sotto di questa storia
E infatti siamo intorno allo zero due per cento
Quindi c'è chiaramente un problema di
Ammontare di risorse disponibili per l'aiuto qui nuovamente
Potete vedere
La distribuzione dell'aiuto sempre nel novantanove trovate che l'Italia si posiziona dopo per esempio
La Francia la Germania al consiglio fa
Da notare che l'Italia è al settimo posto abbiamo prima di noi Paesi non solo come Francia e Germania ma anche l'Olanda e d'Inghilterra
Quando poi andiamo a vedere al nostro contributo per l'aiuto pubblico allo sviluppo in termini di prodotto nazionale lordo siamo addirittura al penultimo posto
Siamo molto lontani dalla soglia dello zero sette che trovate qui non siamo al penultimo posto dopodiché ci sono solo gli Stati Uniti
Quindi presto
Da una prima idea del limita ancora limitato il volume delle risorse poi sono disponibili per l'aiuto pubblico allo sviluppo all'interno di queste risorse limitate
I Paesi del Mediterraneo assoluta assorbono però una quota significativa degli aiuti pubblici italiani cioè l'area del Mediterraneo e un'area privilegiata per l'aiuto pubblico italiano perché credo che una premessa sia doverosa quando parlo di area mediterranea io
Mi riferisco ad un'area molto in particolare perché è sempre difficile a definire la regione mediterranea e quindi per correttezza
Dalla mia definizione che in realtà non è la migliore adottato la stessa definizione della loro partenariato quindi sono gravi e definizione di Mediterraneo rientranti dodici dei paesi dell'al partenariato
Vi dicevo che il paese e quindi del Mediterraneo assorbono una quota significativa degli aiuti pubblici italiani potete vedere da questo grafico da parte un giallo si riferisce a da quota dell'aiuto pubblico italiano che vanta i Paesi del Mediterraneo è sempre stata negli anni settanta negli anni ottanta ma ancor più negli anni novanta una quota rilevante oltre
Il trenta trentacinque per cento di tutto l'aiuto pubblico italiano va ai Paesi del Mediterraneo
Ma acqua in particolare ci sono tre Paesi che sono particolarmente importanti per l'aiuto pubblico italiano in primo luogo l'Egitto poi troviamo anche Tunisia e Varotto
Benché l'Italia De Palma appunto una quota importante oltre il trenta per cento dei propri aiuti pubblici allo sviluppo del Mediterraneo
Chiamati pare il paese più importante almeno dal punto di vista bilaterale
Francia e Germania sono più presenti Dinoi nel Mediterraneo che cosa
Si fa vedere questo grafico questo grafico ci dà
Libro ci dice qual è l'importanza dei alcuni paesi europei all'Italia di aiuto bilaterale vi parlo solo di aiuto bilaterale
Il peso dell'Italia al di sotto del dieci per cento ed è in calo rispetto agli anni novanta e leggermente superiore agli anni ottanta blocchiamo anche molto importanti di ma è solo la Francia e la Germania con il peso della Francia questa
Aumentando in particolare negli ultimi anni novantotto novantanove
A questa parte include tutti gli altri partner europei e qui dentro potremmo disaggregando far vedere che comincia ad avere un ruolo crescente anche la Spagna
Ma chiaramente c'è ancora nonostante il calo della Germania un peso importante di Francia e Germania perché
L'Italia quindi è presente è meno presente di altri paesi Francia e Germania sono più presenti Dinoi
Se però guardiamo all'Europa nel suo complesso e quindi non sono più gli orali aiuti bilaterali ma al complesso degli aiuti bilaterali e multilaterali possiamo dire che sta
Emergendo un'altra operazione europea mediterranea
E penso che questo grafico passa darne un'indicazione
Rappresentato rappresentanti confederali si trova ha detto gli Stati Uniti in Giappone i Paesi arabi e l'Europa nuove queste queste barre evitando meglio è atteso l'importanza degli aiuti che vanno ai Paesi del Mediterraneo distribuiti per Paesi donatori e credo che sia significativo questo movimento
Quale lanciato Laura partenariato quindi l'Europa vuole avere un e sta avendo un ruolo di primo piano all'interno del Mediterraneo sempre riferito in termini a agli aiuti
Che cos'altro e alla morte di ha comunque mi una presenza significativa degli Stati Uniti sciite però potremmo poi meglio qualificare perché la presidenza degli Stati Uniti è molto concentrata a livello di Israele
Mentre l'Europa vedremo che è praticamente assente da Israele
E l'altra cosa importante che a mio avviso il grafico permette di vedere il calo costante
Dei Paesi arabi Paesi arabi che negli anni settanta l inizio anni Ottanta Eragon importanti donatori per i paesi del Mediterranean questo anche a seguito gli sviluppi dei prezzi petroliferi degli anni settanta
Sono in costante in costante calo
Quindi dicevo peso importante dell'Europa votazione dell'Europa nel Mediterraneo credo che ci sia un altro aspetto importante per far vedere sempre relativo all'Europa ed è come sta cambiando nel tempo il ruolo dell'aiuto multilaterale verso l'aiuto bilaterale
Mentre negli anni Ottanta negli anni Novanta l'aiuto europeo veniva fondamentalmente solo dai Paesi membri ora una parte importante dell'aiuto anche se non ancora maggioritario viene dall'aiuto multilaterale
E perché secondo me è importante è importante questo fatto perché il nostro Paese l'Italia è un Paese a cosiddetta vocazione d'aiuto multilaterale
L'Italia devolve i tre quarti del proprio aiuto pubblico attraverso i canali multilaterali per cui a mio avviso quanto più importante diventa il peso del canale multilaterale
Tanto più attraverso il ruolo che l'Italia svolge all'interno dell'organizzazione multilaterali può avere un proprio peso nel determinare la politica verso il Mediterraneo
Da quanto vi ha detto finora emerge l'importanza dell'area mediterranea per l'Italia e per l'Europa in generale
Però
Pensi si possa dire che in generale limiti Terragno e in area privilegiata per l'aiuto pubblico allo sviluppo
Che cosa voglio dire con questo voglio dire che se se si guardano i dati chiaramente emerge che c'è un processo di convergenza e cioè che l'aiuto pubblico in questo caso da tutti i donatori del mondo verso nomi mediterranea sta piano piano raggiungendo quello che si riscontra per le altre regioni del mondo nonostante questo cioè nonostante quello che viene chiamato un processo di convergenza essere Mediterraneo previa da una ricerca che abbiamo condotto qui Ignis Pd è risultato che guardando ai dati dell'aiuto pubblico a tutti e in vari paesi del mondo negli anni tra il settanta e la fine degli anni novanta essere Mediterraneo previa vuol dire che invece ai Paesi del Mediterraneo hanno ricevuto il trenta per cento in più degli altri paesi
Che cosa vuol dire naturalmente controllando per tutti gli altri indicatori cioè indicatori socio economici vuol dire quindi che c'è un interesse particolare in questo caso più non solo italiano non solo europeo ma del mondo verso quest'area verso l'area del mediterranea
Prima di vedere brevemente perché potrebbe esserci questo interesse nell'area mediterranea volevo semplicemente farvi vedere che cosa significa processi di convergenza sul questo grafico ha dette rappresentati quelli che sono ma quello che l'aiuto però capite annuale delle diverse regioni del mondo se guardate a questa linea in rosa questa linea rossa vita d'aiuto pro capite che è andata ai Paesi del Mediterraneo nei diversi anni chiaramente vedete che un aiuto al Mediterraneo cresce esponenzialmente fino agli inizi degli anni ottanta e poi dagli anni Ottanta in poi se tracciando una linea di tendenza resta e ha una pendenza negativa spedì a un processo di convergenza perché verso la fine degli anni novanta ritroviamo quintali di aiuto pro capite tutte le varie regioni soldi parziale esclusione dell'Asa si ritrovano allo stesso livello
Nonostante però detto questo processo di convergenza durante tutto questo periodo essere mediterranea ha premiato hanno ricevuto più aiuti degli altri
E quali Paesi
In particolare hanno ricevuto più aiuti
Israele ed Egitto sono i Paesi che hanno in assoluto hanno ricevuto più aiuti e potete vederlo da questo grafico qui avete l'Egitto qui avete Israele
Una tendenza importante che si registra negli ultimi anni che però a mio avviso vale la pena di sottolineare l'importanza crescente degli aiuti che danno a ai territori palestinesi
Queste è pur sempre un aiuto molto importante in particolare sono andate a vedere pro capite minimi bello assoluto ma guardato in termini pro capite questo aiuto ancora più significativo
Quindi i paesi chiave Egitto Israele ora una nuova interesse verso
Il territorio palestinese
Come vi accennavo prima una distribuzione tra donatori infatti se guardate
D Europa è quasi assente da Israele
Quindi tutto il resto dell'aiuto viene prevalentemente dagli Stati Uniti mentre l'Europa ha giocato un ruolo molto importante per quanto riguarda gli aiuti a territorio palestinese
E nuovamente ritrovate un po'alla distribuzione Calamo tratto per l'Italia che in fatto di aiuti non si differenzia quindi bilaterali uno si differenzia dall'Europa nel suo complesso Egitto Marocco Tunisia
Anche Algeria per le menzionato importanza soprattutto come fonte di approvvigionamento energetico soli Paesi che beneficiano dell'aiuto europeo
Che cosa spinge i donatori e quindi anche l'Italia ad andare verso il Mediterraneo gli economisti hanno cercato di rispondere a questa domanda in diversi modi formulando diverse teorie
Da una ricerca sempre da una ricerca che abbiamo fatto qui è emerso che se cerchiamo di spiegare le motivazioni cioè di che cosa spinge il dono stand andare a dare aiuti al Mediterraneo troviamo che circa il cinquanta per cento degli aiuti è spiegato da quella che viene chiamata la teoria dei rossi pieni la triade restituiti fondamentalmente di dice che un paese da aiuti ad un altro Paese teniamo bisogno
Perché a indicatori socio economici che solo stanno favorevoli quindi sostanzialmente
Se si guarda al bisogno del Paese ricevente quando si decide a a chi andare a dare l'aiuto
Per però queste spiega solo il cinquanta per cento
Il cinquanta per cento della del
Delle motivazioni credo che sia in più importante ciò che il modello il tentativo di analisi lo spiega e cioè che la rimanente cinquanta per cento è spiegato da quei fattori che non si possono non si riescono a modernizzare che sono proprio l'importanza per ritornarvi stabilità sicurezza e prosperità nel sud del Mediterraneo quindi emerge il fatto che il Mediterraneo è sicuramente un'area strategica e che quindi gli aiuti vengono dati non solo guardando ai bisogni dei paesi del Mediterraneo ma a
L'importanza da un punto di vista di stabilità e di sicurezza in questo caso te nord Europa anche del sud del Mediterraneo
Allora se emerge questa importanza del Mediterraneo come area strategica
Credo che l'Italia abbia un ruolo fondamentale da giocare perché perché non solo l'Europa ma l'Italia in particolare ha interesse a stabilità e sicurezza nel Mediterraneo
E l'avrei oltre presto e questo è l'ultimo lucido che il mostro credo sia importante far vedere che oltre all'interesse per la stabilità e la sicurezza l'Italia è un partner importante per i Paesi del Mediterraneo perché se guardate a questa parte del grafico trovate che per l'Italia è il secondo Paese esportatore
Per l'Algeria Cipro Egitto Giordania è il primo ignari Libano e Malta quindi è molto importante per i Paesi veglia al sud del Mediterraneo ma allo stesso tempo di Paesi del Sud sono importanti per noi e non solo dal lato delle importazioni e quindi in termini di approvvigionamento energetico ma anche dal lato delle esportazioni
Nel due mila contro il dodici per cento delle nostre esportazioni sono andati nel Mediterraneo quindi l'Italia ha un interesse alla stabilità e alla sicurezza nel Mediterraneo chiaramente l'Italia anche interessi economici forti il Mediterraneo tutto questo mi porta a
Dire
In conclusione che a mio avviso l'Italia può giocare un ruolo più importante della politica degli aiuti nel Mediterraneo e questo lo può fare in due modi in primo luogo attraverso il contributo italiano alla politica europea degli aiuti
E qui mi riferisco a due questioni fondamentali il rinnovamento di di piega negare lo strumento finanziario che è stato visto in atto dalla comunità per aiutare i Paesi della sponda sud nei primi anni di vita dignità ci sono state molte le lacune e alcuni analisi recenti di Meta ha messo in evidenza molti aspetti di questo programma che possono essere migliorati in termini di coerenza degli interventi di efficacia e di efficienza e credo quindi che l'Italia abbia un ruolo da giocare all'interno dell'Unione Europea
Per migliorare il funzionamento di Meta la seconda questione in cui l'Italia può dare un contributo a mio avviso fondamentale Emilia coerenza delle politiche europee verso il Mediterraneo perché perché l'Europa da un lato sta cercando di creare un'area di libero scambio con il Mediterraneo
E offre strumenti finanziari e i Paesi del Mediterraneo dall'altro però ancora una politica molto restrittiva a livello di prodotti agricoli che sono fondamentali per i Paesi del Mediterraneo si tratta quindi di garantire una maggiore coerenza
Infine ritengo che anche a livello di aiuto bilaterale il nostro Paese tassa ad assumere un ruolo più importante qualora vengano messe a disposizione per le risorse per attualmente delle risorse per l'aiuto pubblico dal dell'acqua del quale si parla da più anni anche qui però garantendo una maggiore coordinamento tra l'aiuto bilaterale e l'aiuto multilaterale
Grazie mille e allora adesso passiamo la parola la professoressa Piacentini della diversità dottore
Ci parlerà della politica estera italiana dei Paesi arabi e del mondo musulmano
Grazie è per me è un po'difficile affrontare questo tema perché mi sembra che tutto o quasi tutto è stato già detto e molto sarà detto nelle sessioni successive
La posizione geopolitica della nostra penisola che per secoli è stata fonte di incontri e scambi culturali non vi è dubbio che in Italia il discorso mediterraneo e Mediterraneo allargato abbia sempre trovato un terreno particolarmente fertile sì a livello culturale generale
Sia a livello di classe politica
L'Italia tuttavia non è costruita soltanto dallo stivale che affonda nel mare io mi riferisco a tutto quello che è stato largamente detto anche ieri e se anche cinta da Monti che era ancora dal continente e di questa sua ambiguità geopolitica vi è chiaro riflesso non soltanto nel dibattito fra analisti e politologi gli italiani ma anche all'interno delle stesse scelte di governo
La scelta mediterranea oppure un'opzione baltica atlantismo oppure europeismo atlantismo ed europeismo e così via
La politica estera dell'Italia nel secondo dopoguerra riflette questa dualità di intercorsi
Si tratta tuttavia avvio avviso di percorsi non necessariamente delinquente si come poi è stato molto bene esposto dal professor De Leonardis ieri come appena evidenziato l'Italia è sempre stato un partner particolarmente sensibile al dialogo Mediterraneo la le relazioni che mi hanno preceduto lo hanno e li ha illustrato sotto ogni profilo con grande lucidità ed esauriente di argomentazioni per il Besta si è fatta anche portavoce autorevole inserito sia la
Che al Nord sempre con riferimento a quest'ultimo mezzo secolo Italia dato segno di percepire anche responsabilità nuove sia come membro della NATO sia all'interno della nuova Europa e con questo potere di radio ho finito la mia relazione
Ho riflettuto sul titolo e soprattutto sulla etichetta di questa sessione e ho capovolto radicalmente il titolo i Paesi arabi detto il mondo islamico la politica estera italiana in questo contesto o rigirato le tematiche mi sono guardata la politica estera italiana mi vorrei riagganciare alla lucida relazione del professor De Leonardis
Prendendo anzitutto il Mediterraneo inteso come regione mediterranea in una dimensione di la tata nel contesto del confronto bipolare cioè la mia relazione sarà strettamente storica e focalizzerà il confronto bipolare
E soprattutto in questo contesto vorrei mettere a fuoco un arco temporale particolarmente significativo gli anni Cinquanta
E vedere come l'Italia liquidata qui cito ancora il professor De Leonardis liquidate l'eredità della sconfitta colga degli spazi nuovi per inserirsi e sviluppare una propria politica
Naturalmente una politica di media pro potenza regionale che è e resterà una politica da media potenza regionale
Una politica filo araba e o filo islamica con un preciso distinguo come emergerà proprio dal profilo storico che io vorrei far seguire tra islamica e annotava
Sono di fatto gli anni in cui le circostanze internazionali consentono all'Italia di concretizzare
Il dibattito in corso in quella che viene comunemente definita la visione mediterranea o vocazione mediterranea
Che non è l'idea era o si porrà in contrapposizione con le poi con la posizione europeisti che ha tanti cistica di Roma
Sono anni cruciali in questo contesto vediamo le iniziative di Gronchi Fanfani Martino che definiscono indubbiamente i leit motiv tende di questa vocazione detta dalle sinistre terzomondista
E la sua specifica dimensione economica e commerciale senz'altro da un lato ma anche militare dall'altro
Dell'economica del commerciale è stato egregiamente parlato del militare si parlerà in maniera estremamente brillante perché gli invitati sono esponenti non solo d'un dibattito culturale ma anche di un'azione militare
E quindi vorrei portare avanti questa analisi storica fino alla fine dei rigori un rigido meno rigidi schema del confronto bipolare e la qualità e vedere quindi come gli antichi retributive si definiscano e sussistano più o meno
Nel rapporto confronto Paesi arabi e Paesi islamici da un lato e Italia e la sua politica estera dall'altro prima in quest'ultimo caso può mi vorrei riferire a un tema che è stato trattato mi si è detto purtroppo non ero presente con molta competenza ieri cioè i rischi da sud
E i problemi della sicurezza nel Mediterraneo visti però in maniera ancora una volta capovolta i rischi che la sponda sud e percepisce come propri e gli spazi che l'Italia coglie all'interno di un dibattito culturale e politico della sponda sud cioè Paesi arabi e Paesi islamici o anche se vogliamo Israele
Che non è né arabo né islamico ma risente profondamente di queste componenti da Turchia è un Paese né arabo né islamico ma riflette profondamente di queste componenti e il discorso a questo punto non può che essere dilatato
Perché il Medioriente è una cerniera verso l'Oriente e la guerra fredda non vanno col dico info il genere anche il vicino e Medio Oriente in una proiezione senti l'attacco a celare lì la regione del Golfo
Trasformando per presto questa Regione in uno dei teatri più incandescenti
Petrolio accesso alle risorse energetiche e soprattutto accesso alla porta di passaggio fra Mediterraneo e Golfo Persico Oceano Indiano sono le costanti e le poste in gioco di questo di lei ma del dopoguerra che raggiunge una sua un suo significato particolare proprio negli anni Cinquanta che segnano un poco il giro di boa delle tradizionali alleanze e contro alleanze equilibri e contro equilibri in questa regione
Che si estendendo il Mediterraneo a faide di crisi che non sono soltanto limitatamente mediterranea ma si proietta un appunto in questa visione più orientale
La Gran Bretagna con il suo ordine postbellico si era illusa di riuscire a dominare ancora questo scacchiere
Conciliando con l'indipendentismo arabo le proprie esigenze di Conte in mente del Mediterraneo e del Golfo Persico
La grande strategia inglese si basava su tutta una serie di indipendenza e condizionate
Sul mantenimento delle proprie posizioni militari in Egitto e dopo il mille novecentocinquantaquattro in Libia in Iraq e nei territori ancora indipendenti della penisola arabica va bene aggravato Costa dei pirati era ancora una cosa dei pirati basterà indicata retribuite
Tutti incartati rigidamente in una serie di protettorato inglesi
Data tuttavia l'impossibilità di garantire sufficientemente la sicurezza di una regione così ampia
Tramite una propria permanenza la Gran Bretagna appunto la sua azione politica su complessi sistemi di alleanze macro regionali quelli che sono le notti come Patti di contenimento
Cui si associarono con una certa qual riluttanza all'inizio gli Stati Uniti per poi farne il proprio sistema
Accentuando la dichiarazione tripartita anglo franco americana del mille novecentocinquanta
è diciamo il punto di partenza per l'organizzazione di un fronte anti sovietico nel Vicino e Medio Oriente
E questa dichiarazione subì quasi immediatamente un brusco sciocca dall'insorgere della crisi petrolifera in Iran cioè le vicende Mossadeq chiave
Ma vi è un altro fatture indirettamente legato al petrolio che merita di essere sottolineato la crisi di Mossadeq portò per la prima volta alla luce le divergenze fra Stati Uniti e Gran Bretagna
In merito alla politica mediorientale e alleanze da stringere
Gli Stati Uniti preoccupati dall'insorgere e dal rafforzarsi di un Islam sempre più aggressivo e antioccidentale che stava che ha sconvolgendo anche il Sud-Est asiatico avrebbe favorito l'astro posate che hanno e le sue posizioni secolari
L'Inghilterra viceversa monarchica e conservatrice
Preferire tradizionale alleato ossia lo Scià e tradizionali equilibri del gufo e del Mediterraneo orientale preoccupata che il secolarismo serpeggiano potesse aprire le porte a una penetrazione sovietica nella regione
Pertanto preparò il rientro di Mohammad Reza Pahlavi e la rovina del nazionalista iraniano
Era una divergenza ancora latente ma essa diverrà ben presto palese in occasione del secondo conflitto arabo israeliano mille novecentocinquantasei quando truppe anglo-francesi interverranno in appoggio all'azione israeliana lungo il Canale di Suez
Sarà l'ultimo exploit dal Signore Hāshim il quale spera decisamente la strada agli Stati Uniti
Comunque siano andati i fatti la crisi nazionaliste Rania ne apporta una drastica revisione della politica mediorientale nel suo complesso
Questa fu incardinata su due pilastri Turchia e Iraq
La Turchia bastone sud della NATO se ne è parlato se ne riparlerà ancora costituiva già uno dei cardini di tutto il sistema del contenimento sia nei confronti dell'Islam Barri sorgente
Sia nei confronti delle irrequietezza e del mondo arabo sia nei confronti degli eccessi nazionalistici iraniani tutte aree di importanza geopolitica e geostrategica sempre più centrali
Tutte aree con cui la Turchia confinava e sia infine nei confronti del fianco sud dell'Unione Sovietica
Londra decise di puntare anche sull'Iraq
Di questo sistema l'Iraq appariva il secondo perno ottimale la seconda cerniera di un nuovo ordine e del nuovo sistema militare connesso al Patto Atlantico
Fu considerato un Paese stabile affidabile con un regime conservatore monarchico e parlamentare anche se il Parlamento iracheno era una realtà molto virtuale
In effetti si trattò di una valutazione legata ancora gli antichi schemi che si rivelò ben presto un errore gravissimo
A Londra non vi fu o quanto meno non vi fu ufficialmente alcuna percezione della fragilità del regime iracheno tenuto insieme dalla forza e dall'ascendente della personalità la guida del Regno
Ma di fatto corroso all'interno da correnti rivoluzionarie tenuti a bada soltanto con la repressione
Gli inglesi ritennero di guadagnarsi nella fedeltà concludendo accordi più equi per le concessioni petrolifere accordi del mille novecentocinquantuno
Ma in realtà si guadagnarono soltanto la fedeltà di una classe dirigente già fedele agli interessi dell'Occidente per la propria sopravvivenza
Alienando si viceversa ancora di più l'opposizione
E qui abbiamo un altro importantissimo attore regionale e tutto l'arco mediterraneo cioè le opposizioni e l'opposizione
Sulle quale poi su quale fattore elemento tornerò poi in conclusione di questo discorso
Sulla base di questi fraintendimenti nel mille novecentocinquantacinque fu così concluso quel patto turco iracheno di Baghdad primo di una serie come ho detto di Patti cosiddetti di contenimento delle forze sovversive sovietiche
Adesso aderirono successivamente Iran e Pakistan naturalmente ne facevano parte anche in Gran Bretagna e Stati Uniti
Ma è successo inglese fu solo apparente destinato a scontrarsi e ben presto sia con la stessa situazione fragile da sistemica irachena sia con l'azione ma Seriana il grande antagonista del coinvolgimento arabo né disegno occidentali sia con la stessa politica statunitense
Il contraltare del Patto di Baghdad fu offerto dalla lega araba organizzata anch'essa dalla Gran Bretagna subito dopo la fine della guerra ma destinata ben presto e a divenire uno strumento nasseriano e vivace cassa di risonanza mondiale della rapiscono
Ed infine veniamo alla Siria
Puntualizzo su questi Paesi perché i grafici che ho visto adesso
In quest'ultima relazione e tutte le proiezioni che sono state fatte se inquadrate in questa cornice storica
Acquistano una loro dimensione estremamente chiara e parlante Lassini la Siria sentite si minacciata direttamente dall'Iraq divenuto alleato dell'Occidente comincio ad avvicinarsi all'Egitto e con questo sicuro nell'ottobre del mille novecentocinquantacinque un patto militare destinato a potenziare la Lega araba
Anche Arabia Saudita il PM aderirono al nucleo Siro egiziano fu la prima sperimentazione di un'unione araba furono anche le premesse del secondo conflitto arabo israeliano di la definitiva sterzata degli Stati Uniti e il suo intervento diretto negli affari mediorientali e nel Golfo
Da queste regioni gli Stati Uniti non si ritireranno più scalzando i vecchi primati inglesi e di forgiando né ordine e stabilità secondo modelli alternativi a quelli della cosiddetta pax britannica
Su scala globale gli Stati Uniti avevano in comune con la Gran Bretagna l'interesse al contenimento dell'Unione Sovietica e del blocco marxista tuttavia non ne condividevano strati strategie e tattica
Le priorità americane continuavano ad andare all'Asia orientale e sudorientale e al Pacifico dove l'espansionismo marxisti ma marxista
Ben presto coinvolse Washington in una complessa rete di interventi militari e di conflitti regionali dalla Corea al Sud-Est asiatico dell'Indonesia e con il crollo delle armi francesi anche all'Indocina mille novecentocinquantaquattro
Per quanto riguardava le acque occidentali dell'Oceano Indiano e il Mediterraneo interessi americani avrebbero volentieri delegato ai partners transatlantici ordine e stabilità regionali e con essi anche la sì sai sicurezza e salvaguardia degli interessi dell'Occidente
La crisi nazionalistica deliranti Mossadeq mille novecentocinquanta cinquantuno come ho detto dimostrò la labilità delle antiche motivi amicizia e impose a Washington un ripensamento della propria politica anche nella regione mediorientale e nel corso fu così rafforzato il ruolo della Turchia considerata da Washington un eccellente bastione meridionale della NATO e un ottimo baluardo contro velleitarismi arabi o iraniani
Per il resto FIAT Piaggio con riluttanza gli sforzi inglesi per la conclusione del Patto di Baghdad
Installò basi statunitensi in Libia cuore del Mediterraneo e in Arabia Saudita pilastro abili americano nel Golfo fino ai giorni d'oggi
Quindi assicurate sì una presenza di Potenza anche con la Sesta Flotta
Washington puntò soprattutto sull'assistenza finanziaria ai Paesi di neo indipendenza e case di crisi preferì ricorrere a soluzioni negoziali per il tramite delle Nazioni Unite
Gli avvenimenti che seguirono forniscono un quadro estremamente chiaro di come le strategie di Londra di Washington
Lo seguissero dapprima seguendo canali paralleli quindi incontrandosi inevitabilmente finirono con lo scontrarsi palesando antagonismi e rivalità convergenze parallele
Nella sostanza al di là dell'orgoglio britannico e degli interessi contingenti Lunaria tradizionalmente inglese si trattò di una rivalità fatta di può convergenza quanta priorità strategiche ma di completa divergenza quanto a mezzi e tattiche per continuare a legare all'Occidente
Il mondo arabo islamico
Le prime forniture militari cecoslovacche all'Egitto di Nasser svelare una nel mille novecentocinquantacinque la vulnerabilità della barriera anti-sovietica
Il mio tra lirismo arabo così sapientemente sbandierato dal raìs egiziano si presentava inaffidabile e poroso ed escludeva una strada naturale all'influenza sovietica nel Medioriente
Che attraverso le ambizioni diverse in tutta l'area del pubblico per non parlare del proprio nel momento in cui Mosca
Superata la crisi seguita alla morte di Stalin nel mille novecentocinquantaquattro
Rientrava nel alla grande nel gioco bipolare con la sua sortita diplomatica nel subcontinente asiatico le conferenze di Colombo e di Bandung ma soprattutto alla Conferenza del Cairo
E questo il contesto politico generale che vide precipitare la crisi del mille novecentocinquantasei
Vediamo un attimo questi termini Turchia Egitto i due l'Iraq tracolla nel mille novecentocinquantasette
E quindi abbiamo un ribaltamento di posizioni fedeltà e infedeltà ed equilibri nel luglio mille novecentocinquantadue un colpo di Stato ad opera degli ufficiali liberi aveva rovesciato il regime monarchico in Egitto
Tre anni dopo il sommo potere era nel nelle mani del colonnello già malate Nasser
Il grande ideologo della filosofia della reputazione ed è socialismo islamico ormai i Paesi arabi e islamici la Siria eh Paesi arabo non islamico non ufficialmente strabico
Hanno un loro ruolo e cominciano a non essere più soltanto pedine
Passive
Delle potenze dei due blocchi occidentale Unione Sovietica ma circa hanno a loro volta uno spazio nel bipolarismo
Uscendo fuori con delle loro ideologia da contrapporre all'ideologico dell'Occidente e soprattutto con una via alternativa al bipolarismo
La via appunto cosiddetta alternativa degli ultrà lirismo che vede che si concretizza e a un brevissimo periodo con nero dritto Ennasser ed è qui non si può parlare soltanto di Mediterraneo ma appunto si impone una visione allargata del Mediterraneo a livello di sicurezza a livello politico a livello strategico a livello di relazioni internazionali e anche diplomatiche e qui si rientra anche nel gioco
Nella oscillare della politica di Washington nei confronti della Jugoslavia che ha bene illustrato ieri De Leonardis e che denotano appunto come Washington sia prese in un certo senso alla sprovvista ONU sia spetti questo
Questa concretizzarsi di queste convergenze alternative neutrali e cerchi di scolare con la Jugoslavia anche il fronte compatto del l'Unione Sovietica c'è dell'altro polo labili oratoria dinanzi al era capace non solo di affascinare notiziare le masse egiziane per ore e ore ma anche di tornare in seno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite sollevando ondate di violente emotività nell'opinione pubblica mondiale
Nel giugno mille novecentocinquantasei le ultime unità militari britanniche avevano abbandonato il canale
Di sua ex conformemente agli accordi del mille novecentocinquantaquattro
Ma in seguito alle forniture cecoslovacche gli Stati Uniti seguiti dalla Gran Bretagna decisero di esercitare pressioni sul Cairo ritirando improvvisamente la promessa di contributo finanziario alla costruzione della diga di Assuan luglio mille novecentocinquantasei
La risposta di Nasser fu la nazionalizzazione della Compagnia del Canale di Suez un vero e proprio proclama di indipendenza economica e politica rivolto all'Occidente
Accompagnato da dichiarazioni bellicose nei confronti del sionismo e di Israele accompagnato anche da espressioni di fraterna amicizia nei confronti del popolo algerino insorto contro i francesi e la Francia
Contemporaneamente Nasser faceva ancora una volta appello alla solidarietà della Lega araba e dell'Unione Araba e accettava le offerte sovietiche di finanziamento all'Aprica
A questo punto le strade si divisero
Mentre Francia e Gran Bretagna solida Zip solidarizzato hanno e l'ultima edizione dalle già e intanto cordiale decisi a reagire con la forza le provocazioni egiziane e all'accerchiamento arabo gli Stati Uniti cercavano una soluzione diplomatica alla crisi conferenze di Londra dell'agosto e settembre mille novecentocinquantasei
Questa si concluse con un nulla di fatto in quanto l'unica realtà emersa per apertamente fu l'appoggio sovietico all'Egitto e l'intesa fra neutralismo asiatico e neutralismo africano
E così nonostante i buoni uffici di nero Nasser egli andò francesi si rigirano su posizioni di intransigenza reciproca
Spingendo la situazione alla rottura questa rottura scoppio con il secondo conflitto arabo israeliano ventinove ottobre mille novecentocinquantasette e con l'intervento di paracadutisti anglo-francesi apporti squadre Port Said a protezione tra virgolette degli interessi dell'Occidente nella regione
Le operazioni militari si conclusero con una schiacciante vittoria israeliana ridisegnando francese ebbe viceversa conseguenze determinanti negli equilibri già tanto precari mediorientali
Soprattutto segno il capovolgimento della politica di Washington nella regione e questo è importante perché a questo punto si aprono quegli spazi per un inserimento della politica estera italiana di non regione che non ha più e gli equilibri consolidati ma che è tutta completamente destabilizzata detti offre appunto degli spazi
Negli Stati Uniti presero subito le distanze dall'iniziativa anglo francese ed ferirono la crisi al Consiglio di sicurezza è un'assemblea straordinaria delle Nazioni Unite che raccomandarono la sospensione dell'ostilità
Mentre l'Unione Sovietica assumeva in pieno la difesa dell'Egitto profilando la possibilità che un conflitto regionale degenerasse in un terzo conflitto mondiale
Le pressioni delle Nazioni Unite sortirono risultati immediati Francia e Gran Bretagna a ritirare le proprie truppe dal Canale di Suez Israele ne dovete servì seguire l'esempio dal Sinai mentre una forza di intervento dell'ONU veniva organizzata a Gaza e nel cui fu di Aqaba
E qui abbiamo i primi inserimenti anche i militari italiani nella regione per evitare infiltrazioni di terroristi in territorio israeliano e consentire la navigazione nel Mar Rosso
A navi battenti bandiera israeliana
Nel mille novecentocinquantasette veniva ripristinata la dà indicazione per il canale di Suez il mille novecentocinquantasei segna quindi indubbiamente un giro di boa
Le nuove crisi petrolifera denuncia l'importanza strategica del Canale di Suez come via breve preferenziale di accesso al Golfo linee di collegamento Mediterraneo puffo Francia e Gran Bretagna ne escono umiliati isolate sconfitte diplomaticamente è la fine di un primato secolare l'Unione Sovietica viceversa rientra nel gioco mediorientale e questa volta con equilibri con obiettivi e strategie ben precise Egitto e Siria
Se si vuole contenere
Queste proiezioni è necessario rivedere quella politica Egitto siriana e grafici proiettati nelle conferenze che delle discorsi che mi hanno preceduto denunciano chiaramente e in questo contesto il ruolo di punta di diamante operato da Alitalia in regioni estremamente delicate dove ufficialmente Washington non poteva assumere determinate politiche
Ufficiali e strategiche o anche i militari e quindi l'entrata dell'Italia apparso preferito media potenza regionale con obiettivi economici ma anche con una presenza militare sono proprio le linee di azioni intraviste perseguite da Fanfani e da Gronchi e sostanzialmente portate avanti ancora fino ai giorni d'oggi io vorrei concludere velocemente proiettando però devo chiedere a questo punto un aiuto sostanziale mi son perse il lucido
Riagganciandomi a quelli che sono perse l'uscita ho estratto
Potessero essere
Vediamo fuori tutte le carte
Ecco
Le minacce e i rischi
Vi siete assolute cioè quali sono le minacce
Ma la sicurezza dei Paesi islamici e arabi nel Mediterraneo del Mediterraneo
E quindi facendo un raffronto con quelle che sono le minacce dei rischi
Che d'Europa o l'Occidente percepisce alla propria sicurezza e riagganciandomi alla conferenza che affatto al bellissimo Better di Tosi
C'è certamente una convergenza vi è una entrata della Italia anche in materia di politica di sicurezza e soprattutto di terrorismo che si concretizza dopo il mille novecentocinquantasei viene portata avanti con sicurezza e con enorme coerenza
Dagli anni Settanta direi anche fino e soprattutto ai giorni d'oggi cioè le minacce che l'Islam e il mondo arabo percepisce possiamo dividere uno schema tradizionale e da me largamente sfruttato e minacce di natura militare aggressioni di tipo convenzionale le sperimentano tutti i Paesi islamici soprattutto poi della in quelle che sono le conflittualità di indipendenza
Aggressioni di tipo convenzionale conflitti regionali
E la storia del Mediterraneo puntualizzata da quella legata regionali la proliferazione nucleare chimica e biologica che è una realtà che si viene sviluppato soprattutto in quest'ultimo de ventennio
E il terrorismo terrorismo non è solo un problema nostro è un problema anche di sud di Paesi arabi e di Paesi islamici che trova espressione proprio nella costituzione di quelle fasce di opposizione intende ai regimi che con le rivoluzioni degli anni Cinquanta sono andati al potere e che sono al potere con l'appoggio o dell'Occidente siamo nel confronto bipolare poi del blocco sovietico nell'una e nella il caso si organizzano delle opposizioni che giocando su un ideologico che è spesso sopravviene a posteriori per legittimare e istituzionalizzare
Obiettivi di potere poi colò a picco o politico
Ma secondo me un profilo molto relativo se non quello di mobilitare l'opinione pubblica un consenso internazionale
Minacce di altra natura indebolimento e rovesciamento del regime al potere conseguenti vuoti di potere interno parcellizzazione di dei vari paesi in un insorgere di conflittualità
E micro conflittualità a sfondo etnico o tribale
Forti flussi migratori che abbiamo anche nell'aria sud del Mediterraneo dovuti a cause di destabilizzanti l'ordine tradizionale pressione demografica
E concludo se si considera l'arco mediterraneo si rivela si rileva una perfetta specularità fra la sicurezza dell'Occidente
Tutto qui compreso con la fine dei rigidi schemi del bipolarismo cioè Unione Sovietica e Occidente tradizionale e la sicurezza come percepita dagli establishment sa al potere lungo la fascia sud del Mediterraneo
In questo contesto sono sempre restate in gioco le opposizioni dei regimi al potere che si sono venute costituendo consolidando organizzando proprio in quei critici anni cinquanta grazie agli aiuti che Unione Sovietica
Ho Occidente hanno loro fornito opposizioni quindi per così dire ufficiali che si assorbono all'interno di un dibattito politico oppure militanze
In questo diciamo
Contesto l'Italia una sua politica di sicurezza che si esprime attraverso linee economiche e commerciali ma anche i militari
Che è stata perseguita si è rafforzata e si è concretizzata attraverso appunto quei dibattiti politici di cui ho parlato all'inizio che sono stati estremamente utili a plasmare un'opinione pubblica italiana a determinate
Azioni di politica estera e attraverso una politica estera che si è avvalsa ne è stato accennato poc'anzi
Moltissimo di quella punta di diamante e cito l'ambasciatore Mondello anni settanta che sono state le relazioni culturali
Grazie
Allora grazie alla professoressa Piacentini che ha occupato un po'lo spazio del relatore e del resto che noi chiediamo a che ha fatto una certa carenza una conferenze Stevan interessante sopra quest'aspetto chiave
Ovviamente della rivediamo Bossi trentacinque nella stanza entro trenta
Insomma l'invito di essere rigido Rutelli
Il vorrei nel concludere adesso perché il dibattito da quello che ho capito lo rinviamo in in una fase successiva fare semplicemente due o tre osservazioni aggiuntive cioè mi prendo io un pezzetto di dibattito profittando veramente sfizio tre
Intesa a tavola due o tre osservazioni aggiuntive da queste relazioni se servono ma semplicemente per sottolineare
Alcuni aspetti che mi sembrano interessante che già sono stati realtà sollevate in tale il Mediterraneo inviterà ne ho visto dal punto di vista della Alleanza il tema come ha fatto il ma in certo punto il professor Tosi quindi l'Italia nell'Alleanza atlantica e così via era in realtà è stato in realtà chiedo che questo lo dobbiamo dimenticarcela un fronte secondario
Nella politica ragazza tattica che era un fianco noi in Italia la chiamavamo la regione mediterranea ma era il fianco sud cioè era un fronte secondaria della grande confronto Est-Ovest che si svolgeva o a livello transatlantico cioè USA URSS strettamente ho attraverso l'Europa centrale essenzialmente
Questa situazione ai in un certo senso fatto sì che la il ruolo dell'Alleanza atlantica nel Mediterraneo sia stato minimo
Se pensiamo al Mediterraneo soprattutto come sponda sud è stato importante come sponda nord ma diciamo come sponda sud è stato relativamente al minimo e tant'è vero che la stessa presenza americana nel Mediterraneo è sempre stata una presenza in un certo senso ambigua dal punto di vista l'alleanza atlantica con una doppia matura natura tutti internazionale bilaterale e una natura multilaterale il ruolo della Sesta Flotta il ruolo militare della Sesta Flotta e delle altre forze del Mediterraneo
L'affare
Certo
Ruolo che però ha
Do la prospettiva di
Questo
No politico di
Il blocco il confronto Est Ovest così
Quello che
Le scelte politiche italiane
Lega Pro Sesto e Piacentini
Molta della politica
Significativa
Per
Cito come
Con il nome
è un
Significativo
Perché
Mentre la politica e
La politica del piccolo
La politica di me di
La politica di di profittare
Un tentativo
Era una politica e un
Di una vera e propria politica
Talmente legato al fatto che merita
Io intervengo
Situazioni strategiche molto diverso
Una politica riterrà
è molto difficile
Questo è di
Però è chiaro che
Perché tutte e due di
Che però
Quello che ci si può dona
La partecipazione
Insufficiente apertura qua
In questa in questa
E diciamo
Politici molto precisi per esempio
Credo che cosa si
Questo piccolo questo mini blocco Turchia più Israele
E invece punta
Sono vecchia politica che era quella di
Il gruppo
Piacenti
Un gioco è che esso
Perché
L'idea francese no cioè
Perché che ad
Se da questa spaccatura e quindi con notevoli
Sostanze
Definito centro punto batte comunque
Carico beh questi sono
Gente italiana
Significativi
Della politica italiana
Armi che che adesso ci attende il caffè
Generale lo Stato Maggiore Marina Militare ed è attualmente capo Ufficio affari generali e Relazioni Esterne
Presso appunto lo stato maggiore Marina è autore tra l'altro faceva riferimento ieri ai diplomatici e militari che studiano gli scrivono e autore di un volume dal titolo Italia due mila interessi nazionali e strategia marittima sì infine dottor Antonio Ferrari inviato speciale del Corriere della Sera e colgo l'occasione per esprimere qui anche numero visti se mi è consentito una particolare solidarietà e vicinanza da istituzioni milanesi a istituzione milanese correre a sera vera tragici avvenimenti che hanno coinvolto uno nei suoi inviati in questi giorni dicevo inviato speciale del Corriere a sera con particolare esperienza sul Medio Oriente nei mesi scorsi ha condotto una serie di importanti interviste con personalità di primo piano di quest'area il re Abdallah secondo di Giordania il ministro degli Esteri
Siriano Sciarra e molti altri e appena pubblicato per libera libri nel volume Sannitu una storia libanese io seguendo appunto uno schema logico chiederei primo al professor De Robertis cioè inizierei con una prospettiva forse più propriamente storica ma a quel punto mi sarà libero di spaziare come credo di chiedergli magari una riflessione sul un giudizio storico su tutto quello che ha sentito sulla politica estera italiana e nel Mediterraneo ha percorso storico che abbiamo descritto da tra ieri di oggi è una sua opinione sulle valutazioni che sono state espresse però la ringrazio ovviamente io plaudo massima leonardesco per quello che ha fatto perduto temi tempo non mi dilungo ma insomma questo plauso intenso e sincero
O quello che volevo dire e che quando sono stato invitato appunto ad interim in questa tavola rotonda avevo pensato di dire alcune cose
Sulla base di quello che ho sentito in itinere ho cambiato programma cioè nel senso che dovete consentire di confidare di che ascoltando le relazioni le prime redazione che erano più marcatamente storiche
Di questo convegno ha mi ha preso lo sconforto
Relazioni ottime perché ne ha preso lo sconforto
Perché mi sono reso conto che sono vecchio nel senso che buona parte di quello di cui hanno trattato sia Massimo magistralmente che altrettanto magistralmente il professor versori si riferivano fatti politiche
E chi lo devo come dire potevi è toccato con mano perché perché ho avuto la fortuna poco dopo la laurea mesi dopo la laurea di iniziare una collaborazione con ufficio esteri della democrazia cristiana
E quindi praticamente molte di quelle cose che i miei colleghi hanno studiato sulle carte governative io le ho viste un po'decidere a livello più propriamente intensamente politico
Da quei personaggi che loro hanno citato come ministri presidenti e che io conoscevo polemici partito
Bestialmente insomma quelle quegli ecco i fatti che io ricordo come episodi della mia esistenza dalla mia anche se volete per la mia formazione professionale fanno parte della storia e questo mi ha fatto sentire molto vecchio giustamente
Ecco allora che cosa qual è il contributo che posso dare cosa posso aggiungere rispetto a quello che hanno detto molto acutamente nel collegio
Intanto che questi uomini che hanno fatto queste politiche erano delle persone persero per profondamente consapevoli dei limiti che il Paese che si andava risollevando aveva nelle sue scelte
Nel senso che l'Italia per la sua posizione geografica ha comunque dei pesanti condizionamenti che ricorderò solo e questa è una battuta che faceva
Che facevamo talvolta
Talvolta Moro
C'è un passo della stabilità di Salvemini
In cui Salvemini dice che
I presìdi della come dire della politica critici sta dell'Italia siamo nell'Ottocento erano il rischio di sfruttamento internazionale questi ha domande da parte del della Francia
Una politica di moderazione e di aperture dialogo della dell'asse Ungheria nei confronti dei Balcani e non cattivi rapporti fra la Germania che la Gran Bretagna perché l'Italia non si poteva permettere di non essere in armonia con la maggiore potenza nel Mediterraneo
Ecco questo mi dà la misura dello spessore di analisi con cui queste persone si muovevano consapevole dei limiti che Bettino a mente la posizione geografica del Paese poneva le loro scelte ma anche estremamente orgogliose
Della propria dimensione di politici Interpreti di una realtà sociale di una realtà politica di cui avevano pieno controllo nel senso che questi uomini non sono mai stati dei vassalli e forse per questo qualcuno di loro è morto ma questo è altro discorso
E quindi le scelte atlantiche che loro hanno fatto sono state scelte consapevoli scelte volute e scelte responsabili
Però nello stesso tempo è una persone conoscenti del fatto che l'Italia in considerazione la sua posizione geografica aveva dei problemi come dire di gestione corrente dei rapporti con i vicini che in qualche misura potevano come dire
Lasciare una maggiore libertà di manovra ma di una maggior elasticità all'azione politica dell'Italia
E qui se mi consentite torno ancora le mie memorie di come dire di tecnico-politico
E implicito una conversazione che ho avuto in Vaticano tempo fa con un alto prelato purtroppo oggi non più fra noi ma molto autorevole
Con il quale stava parlando della politica che sta faceva che sta facendo in quel momento Andreotti ministro degli Esteri in Medioriente
E questo alto prelato
Mi dice essi si professore lei ha ragione Andreotti un ottimo politico però Moro faceva le cose riusciva ad evitare anche che se ne parlasse
Questo per darmi la misura no
Di come
I nostri politici si muovessero con estremo senso di responsabilità
In una linea chi era unanime rivendica attrice di una propria legittimità intrinseca
I leader di rappresentanti del Paese
Non timorosa di nessuna contestazione di nessuna scossa da parte di terzi
Ecco
Dunque
Ciò detto qual era diciamo la loro percezione fondamentale dell'Adriatico del mediterranea dovete dare per loro aldilà degli schieramenti e delle come dire delle fratture
Che siano approdate nel sistema internazionale nefasta mente
Nessuno di io mi ricordo che che un politico italiano piuttosto noto per la sua come dire atlanti cita
Una volta si risentì perché un nostro politico disse purtroppo l'amato è una cosa necessari ci perché dici purtroppo o per fortuna o purtroppo perché la NATO si è resa necessaria per le per effetto della frattura che si è determinata nella condizione post bellica sequestratore non ci fosse stata sarebbe stato molto meglio
E questo è l'atteggiamento con cui queste idee da cui partivano questi uomini politici il pasto per sto sto pensando e Moroni stessi Andreotti Fanfani eccetera
E quindi per loro il Mediterraneo innanzitutto una via d'acqua fondamentale
Con l'aria l'acqua che serviva a tutti i Paesi rivieraschi senza entrare nella questione allargato non allargato e una gara fondamentale anche per i Paesi rivieraschi rimanere per la stessa Russia mi piace ricordare qui perché anch'io in maniera come dire traslata forse sono anche un allievo come massimo del professor varie mi piace ricordare qui una citazione che varie fece durante una sua lezione che quindi andrà a rivedere evidentemente del celebre saggio monumentale di J. Pittelli lordo è stato forma stereo
Dove Taylor scrive nel mille novecentoquattordici dopo l'inizio della guerra mondiale quando si chiuse dei Dardanelli la Russia improvvisamente cessò di essere una grande potenza
Perché non potendo essere come dire rifornita non aveva più come dire i mezzi con cui alimentare lo sforzo bellico preso dalla misura di quanto il Mediterraneo sia essenziale anche per i russi
Ci metterà non è solo come dire un bacino in cui cioè è una via d'acqua con Canale di rifornimento
Rispetto alla sicurezza del quale del quale rifornimento tutti gli Stati sono fondamentalmente interessati
Allora la percezione fondamentale di questi politici di cui abbiamo parlato era che
Che era loro dovere in quanto come dire gestori
Del paese centrale ed essenziale ai fini della fruibilità di questa via d'acqua fare il possibile perché fosse aperta per tutti
Per fare il possibile per prevenire quelle tensioni e quelle crisi qui quelle e quelli quelli scontri di interessi che in qualche misura avrebbero potuto interrompere il flusso
Naturalmente il modo migliore di prevenire le crisi e di cercare di rimuovere
Quegli squilibri
Tra gli interessi di un Paese l'interesse dell'altro che possono poi sfociare in conflitto
Ecco io praticamente ho pensato che fosse più interessante
Data la mia personale collocazione di vecchio operatore e collaboratore politico di un partito che si è trovato a gestirla la politica mediterranea dell'Italia in quei periodi di cui abbiamo parlato
E ho pensato che fosse fosse interessante portare una testimonianza che fare un'ulteriore critica peraltro come dire aggiuntiva a critiche estremamente matura ed acute che sono state fatte da altri colleghi
Grazie
Col professor Silvestri transitiamo dalla memoria storica all'attualità in un certo senso
Centoventinove certamente tutti non abbiamo il problema che dicevi tu anche se io ho qualche anno meno di te
Il problema è dici tu ce l'ho anch'io per radio tante volte mi trovo dire ai miei studenti di parlare di fatti di anni se degli anni settanta io mi trovo a dire io mi ricordo che questo voi non eravate ancora nata arabesco
Che purtroppo
è corposo Silvestri così la riflessione che vorrei proporgli ma poi naturalmente può benissimo anche lui spaziare su quello che crede è questa
Io ho letto diverse valutazioni cioè con la figlia guerra fredda in che modo è cambiato il ruolo geopolitico dell'Italia in che cosa cambierà la politica estera militari d'Italia
Alcuni autori sostengono che l'Italia ha perso di importanza Okun meglio ha perso la rendita di posizione che verrà garantita nel periodo la guerra fredda
E però è un fatto che le forze armate italiane non sono mai stati così impegnate in missioni all'estero come dopo la caduta del muro di Berlino e loro fosse ci potrebbe aiutare a capire cosa è cambiato in che senso
Grazie
Troviamo
Sicuramente l'Italia
Era il periodo della guerra fredda è stato abbastanza stato descritto da molti punti di vista ma insomma sostanzialmente
Era un paese importante ma delle retrovie
Sigle mediterraneo ha avuto un un un ruolo chiave mai Mediterraneo era uno dei fronti
Quindi questa situazione dopo la fine
Con la fine della guerra fredda cambiata nel senso che non c'è stato più una divisione tra due blocchi ma siamo tornati a un sistema molto più aperto sostanzialmente in cui le conflittualità assolvono molto più diffuse in cui la guerra non temiamo più una guerra terribile
Ma improbabile abbiamo di fronte guerre molto meno terribili perché anche con le molti struzzi ogni attuali rimangono comunque molto bello per di terribili di quella che avrebbe potuto essere una guerra nucleare
Ma molto più probabili e cioè gli effetti che avvengono effettivamente e in cui siamo coinvolti avvenivano con che prima Maran eravamo direttamente con il
Questo evidentemente che cosa ci fa renderci delle più importanti o meno importanti ma e luogo ci rende più coinvolti
Poi sul livello dell'importanza questo dipende perché l'importanza dipende anche da come uno se la gioca cioè oggettivamente ovviamente se pensiamo ai ai Balcani certamente con l'apertura delle crisi balcaniche la necessità di gestire le crisi balcaniche
L'Italia è geograficamente più importante di ieri residente c'abbiamo una presenza abbiamo avuto presenze militari in Italia
Analoghi termini quantitativi e qualitativi a quelle che erano invece le presenze previste per la Germania Eckhart ecco
C'è quindi è cambiata questa questa situazione in questo senso l'Italia è oggettivamente più importante
All'Italia influito in modo determinante sul futuro dei Balcani questa è una risposta più in più sfumata sicuramente svolto un ruolo importante laddove ha saputo impegnarsi in modo tempestivo per esempio in Albania al di ha svolto un ruolo molto molto significativo ai invece probabilmente svolto un ruolo meno significativo in tutta quella che è stata la prima fase della risoluzione della Jugoslavia
In cui a mio avviso giustamente l'Italia si è diciamo ha preso una posizione contraria a quella dissoluzione della Federazione jugoslava veemenza mente però poi si è praticamente addormentata su questa posizione senza capire quello che stava succedendo senza voler capire quello che stava succedendo
E così insomma si possono fare valutazioni diverse ma in questo caso diciamo che più che dire che l'Italia aumentato importanza va diviso di importanza direi che sono aumentate le opportunità
Dopo di che si tratta di vedere se vuole prendere sfrutta o non le sfrutta
E questo dipende dalle città tra tante altre situazioni
Naturalmente c'è un altro un altro problema
In tutto questo
Questo significa che sono aumentate le possibilità delle politiche nazionali europee dell'Italia come degli altri paesi europei oppure no ove questa una illusione io credo che questa sia in parte una illusione cioè in realtà è vero che con la fine del sistema dei blocchi sì sono in certo senso liberate delle potenzialità politiche nazionali siamo abbiamo siamo tornati alla possibilità di avere politiche nazionali più differenziate di quanto si potessero avvenire durante la guerra fredda però è anche vero che non è detto che avere queste politiche assai differenziate significhi che queste politiche riescono o sono o hanno l'influenza che uno si possano si può a sperare che debba valere
In realtà quello che è successo è stato abbastanza interessante è stato che in questi dieci anni
Il chi le vecchie grandi potenze europee
La Francia la Germania e la Gran Bretagna Derek soprattutto la Francia la Gran Bretagna che la Germania aveva un problema un possibile al nostro di decidere se doveva avere o no una politica nazionale sostanzialmente ma la la la Francia e la Gran Bretagna
Hanno in realtà in questo periodo di tempo
Ha avuto una reazione esattamente inversa quello che si poteva pensare invece di ritornare arraffa ad affermare la luce individualità nazionale hanno improvvisamente scoperto l'Europa
Cioè hanno scoperta
Hanno riscoperto nel caso dalla Francia hanno scoperto che sulla Gran Bretagna
Che il il fatto di essere più liberi di agire in nella situazione presente era in realtà abbastanza illusorio perché ero così più liberi di agire ma erano anche meno efficaci
E quindi per essere efficaci devono avere un fattore di potenza il primo fattore di coesione più ampio con gli altri e se vogliamo la difficoltà è nata più dal fatto che questa volta sono stati un po'più i piccoli che hanno esitato perché secondo me per un effetto da ubriacatura da indipendenza e qualche razzo ma adesso Foschi auguro che le cose si rimettano un po'più un po'più in Libia anche perché in realtà il problema è che non lo sappiamo ancora ma se proprio dobbiamo proiettarsi verso il futuro
Noi parliamo del sistema dopo la caduta del muro
E dopo la caduta del Muro noi abbiamo avuto appunto il sistema posto blocchi che è un sistema abbastanza confuso in cui c'è la superpotenza americana e poi sotto una sorta di competizione per il secondo posto
Ma il cui non è ancora ben chiara come è strutturata la gerarchia internazionale l'ordine internazionale
Ma in realtà noi adesso stiamo forse perché forse è un po'presto per dirlo con sicurezza ma ci sono alcune indicazioni sembra forse entrando in un'altra fase che sistema dopo l'undici settembre e dopo l'undici settembre di questa dopo l'attacco terroristico in America forse è cambiato qualche cosa cioè il sistema internazionale del dopo guerra fredda sta incominciando a trovare un qualche tipo di nuovo ordine
Attenzione non ce l'ha ancora ma sta cominciando a indicare alcune alcune cose per i basta pasta Fancy porsi una domanda può essere che adesso i russi vadano a braccetto con gli americani se lo si andassero a braccetto con gli americani che è ancora una possibilità
Non è ancora una certezza ma diciamo se i lussi andassero però ce ne sono molti segnali e questo sarebbe un mutamento insiste dei degli U degli equilibri internazionali estremamente significativo
Tale da dire che forse questa sistema un po'anarchico che si era venuto creando dopo la crollo del muro di Berlino improvvisamente comincia a trovare un ordine
E allora si apre se questa è la prospettiva
Si apre adesso quello che potremmo dire il girone finale del campionato molto rapido in cui si decide chi Enzo di vecchi inseribili in cui si sin qui si decide molto rapidamente
Chi sta dunque e quale ruolo ha per un periodo di tempo abbastanza lungo il Po in futuro
E e quindi ci sono delle delle delle problematiche politiche che si aprono in cui un paese come l'Italia dovrebbe probabilmente dovrà fare rete comodati di cui alcune sono nel Mediterraneo
Per esempio adesso immaginiamo che vada avanti questo discorso come quello iniziato ieri da Lord Robertson a Mosca con Putin ecco lei ministro della difesa russo cioè di aprire una nuova un nuovo sistema di alleanza tra la NATO e la Russia in cui vi sia un sistema di reciprocità E.T. possibili quindi reciproci e reciproche responsabilità possibili
Ieri stesso uscito per esempio un articolo di tre tra i maggiori analisti un tedesco un tedesco molto europeo un un un russo molto legato a tutti e un un americano della precedente amministrazione ma molto stimato anche dall'attuale i quali hanno proposto utility di gamba adesso Amato ci interessa più poco questo punto la NATO in realtà
Ha dimostrato di essere in quasi del tutto superata non solo perché non ha più il nemico ma perché nel momento in cui offre agli americani l'attuazione dell'articolo la l'applicazione del suo articolo cinque
E riceve la risposta grazie come siete gentili ma l'articolo cinque vale per voi non vale per noi non facciamo da soli e poi fate quello che diciamo noi questa cosa è stata la risposta americana la NATO
Beh questa alleanza ha qualche difficoltà a ritrovare una un suo ruolo in politico internazionale anche se lui facciamo finta perché poiché l'unico legame che continuiamo a vedere strutturale con gli Stati Uniti però dobbiamo avere anche la consapevolezza di come di come è andata la faccenda
E il
E dicono quindi lasciamo perdere facciamo una nuova NATO alla vecchia possiamo anche far sopravvivere ma facciamo una nuova nato a partire dal G otto
Queste sono idee che naturalmente sesto Abel se son rose fioriranno ma che vanno ma i pannoloni un'idea di come stia cambiando il sistema cosa significa nel Mediterraneo ma nel Mediterraneo significa per lo meno un acconto cose due cose molto importanti con questo concludo uno noi abbiamo parlato sei si è parlato oggi penso anche ieri per un ruolo rilevante che hanno avuto determinati Paesi della strategia di stabilizzazione di quest'area e per il controllo di questa area corretto la Turchia Signori se la Russia realtà con con gli Stati Uniti la Turchia non conta più nulla
Cambia completamente il sistema degli equilibri in quest'area
Non solo cambia la prospettiva della politica in Medio Oriente
E cambia di cross
Può essere che questo una cosa di questo genere non si verifichi ma attenzione perché un'alleanza tra Russia e Stati Uniti
Può avere effetti in Medioriente completamente diversi da quelli che abbiamo avuto sino ad oggi e potrebbe esserci anche una situazione in cui Paesi chiave di oggi divengano Paesi estremamente marginale di domani
Mentre Paesi che oggi sono considerati ai margini eccetera dovranno probabilmente rivedere rapidamente alcune loro politica ma potrebbero diventare paesi molto importante
E una possibilità è un rischio
Ecco dunque qualche cosa di fronte cui l'Europa non può rimanere indifferente élite i ancora meno
C'è una o ci sono c'è chi si pone per l'Italia nella sua politica sia europea che mediterranea
Una una la necessità di far notare bene
Quali debbano essere a questo punto le sue priorità
Che non possono essere semplicemente quelle di essere accettata cena qua e là ONU di o di essere o di avere alcune pacche sulle spalle dagli Stati Uniti ma deve essere anche quella di valutare come difendere anche i propri interessi e le proprie priorità allora per esempio che tipo di politica si vuole fare verso la Russia
Come Italia e come Europa
Che tipo di politica si vuole fare verso un Paese che sta diventando in questa chiave molto anziano cresciute lente importante come l'Iran
Che tipo di è possibile immaginare una azione di lungo termine nei confronti dei Paesi arabi moderati o dobbiamo puntare su una stabilizzazione strategica che sopravviva anche uno crollo
Questi sono tipo di domande che in qualche maniera noi dobbiamo fare soprattutto pensiamo che ci sarà un ridimensionamento del blocco Turchia Israele oppure pensiamo che questo blocco Turchia Israele sia l'unica salvezza che abbiamo atti in un mondo che ci si rivolta contro
Sono due visioni molto diverse sono due visioni che possono essere influenzate in maniera determinante a mio avviso già in realtà le risposte sono già contribuisce a mio avviso dalle tendenze che stiamo vedendo di sviluppo del mondo dopo l'undici settembre grazie
Grazie
Non posso trattenermi da dire due telegraficamente due cose
Mi è venuto in mente quando diceva ormai siamo coinvolti che uno storico che
Ernesto Galli della Loggia
Che scrive sempre lì a titolo le molto acuti di commento in un libro pubblicato ormai vent'anni fa la il mondo contemporaneo che secondo me è uno dei migliori c'ha quel capitolo l'Occidente alla guerra è uno dei migliori che analizza
Il fenomeno della guerra nel periodo della guerra fredda dice che durante la guerra fredda in Europa sia combattuto una guerra fintanto che non si è sparato un colpo metteteci fuori d'Europa si combattevano le guerre vere e sporche Vietnam tutte le varie guerriglia eccetera caduto il Muro di Berlino le guerre sporche sono arrivate anche da noi
Forse inizia un nuovo una fase potremmo dire con le parole il decoro dopo sessantotto la ricreazione è finita perché per dieci anni ci siamo riempiti la bocca di tutti i tipi possibili di Peace Enforcement keeping
Making eccetera e poi improvvisamente ci siamo trovati questa esplosione su questi di di violenza e infine la terza e ultima cosa una provocazione agli euro entusiasti cioè voglio dire vero senza nulla bene un sensore nel meno niente al nostro impegno per l'integrazione europea però rendiamoci conto che finché l'integrazione europea finché l'esercito europeo non si fa
è nostro interesse essere nel plotone di testa appunto cioè e esserci contende dei dei mezzi concreti inutile non è una violazione dell'europeismo
Perché una volta si diceva l'Europa a più velocità poi diventato una brutta parola nulla si dice più però l'altro giorno ho visto uno Mirco Rocchi che parlava di un plotone di testa
Per quanto non si non se non si vuole e di fatto c'è in tutte le cose un plotone di testa non può pensare
Non si può pensare che il Lussemburgo l'Islanda valgano soltanto fare l'Inghilterra ecco quindi o o la Francia e quindi è nostro interessa è essere nel plotone nel plotone di testa poi se si farà anche l'Europa meglio
Venendo ammiraglio Cesaretti Stato rilevato più volte già questa mattina che la Marina è la più diplomatica delle forze armate
Cioè strumento ritmo di diplomazia
E
Un dato dato dal quale si può apprendere mosse
Dopo la fine della guerra fredda la Marina con i suoi rapporti annuali con
Una ripresa degli studi strategici sul potere marittimo qui abbiamo due protagonisti di questa ripresa ha riproposto con forza il tema dell'Italia come potenza marittima e ha riproposto un ripensamento del proprio ruolo strategico
Io medico ad uno e tante cose che mi impressiona uno di questi rapporti annuale Marina era quei grafici dove si vedeva la compete in versione tra le attività addestrative che durante la guerra tra le ore di navigazione che durante la guerra erano assolutamente prevalenti poi attivi durante la guerra fredda giusto erano assolutamente prevalenti le ore di navigazione per attività addestrative e dopo la guerra fredda diventato il contrario sono nettamente prevalenti le ore di navigazione per attività operative
Da questo poi lei sviluppo temo con Emilio ritiene ringrazio professor De Leonardis la ringrazio per l'invito a partecipare a questo convegno la ringrazio per l'invito a partecipare attivamente a questa tavola rotonda la ringrazio per questa ultima citazione perché mette l'accento su un aspetto essenziale della Marina in quanto istituzione dello Stato
La Marina a un compito essenziale il fare
Il fare della Marina e un fare e un prepararsi al fare che se necessario implica anche l'uso della forza
Questo è una linea guida che ovviamente abbiamo sempre ben presente
Perché altrimenti perdiamo di vista la nostra ragion d'essere
Ma fare significa anche aver chiaro cosa fare
Dove farlo e in che modo farlo
Allora vorrei chiedere il l'aiuto il supporto grazie
E queste sono proprio le tre domande fondamentali a cui intenderei dare risposta in questa mia brevissima rappresentazione
E dopo aver precisato dopo aver precisato la natura della Istituzione che rappresento e la metodologia vorrei richiamare appunto l'attenzione su un titolo di questa tavola rotonda conclusiva quale ruolo dell'Italia nel Mediterraneo che ovviamente impone un interrogativo e una prospettiva a medio breve termine
Per affrontare questo tema dirlo subito che il mio sarà un approccio di uomo di Bari di uomo dell'istituzione che si preoccupa di capire che cosa dobbiamo fare dove dobbiamo farlo in che termini dobbiamo fare cioè con quali strumenti lo dovremmo fare
E quindi mi sono permesso di precisare il tema che svilupperò in questo senso quale sarà il contributo della Marina per rendere concreto ed efficace il ruolo che l'Italia intende assumere del Mediterraneo perché ripeto la Marina uno strumento dello Stato
Non si preoccupi non se non si legge perché lo scopo non è tanto leggere perfetto in orizzontale grazie come vedete non era preparata la presentazione in questo modo
Lo scopo non è tanto leggere quanto quello di proporvi la metodologia che ho usato per rispondere a quelle famose tre domande
Sulla sull'asse delle ascisse la linea rossa poi in pratica riportato una selezione ragionata dei principali elementi marittimi che hanno caratterizzato questo secondo dopoguerra
Siamo partiti sono partito ovviamente dall'ingresso dell'Italia della NATO
E questo excursus storico Rossi conclude con la missione Enduring Freedom che come è stato più a volte ricordato proprio in questo momento vede il gruppo navale italiano che ha appena completato il transito per il Canale di Suez
Vedo e ormai nel Mar Rosso
Tra cui in quel momento d'inizio e quel momento di finire come dicevo ho selezionato un certo numero di elementi due fattori o momenti salienti
Fortemente caratterizzati sotto il profilo marittimo ma non in termini generici
Perché lo scopo appunto di questo riassunto non era quello di ricapitolare gli eventi marittimi e di interesse della Marina che hanno caratterizzato questo secondo dopoguerra
Ma lo scopo era quello di mettere in relazione o meglio trarre lo spunto da questi eventi che sono stati devo dire tutti ampiamente citati e illustrati nel corso di questi due giorni
Mettere in relazione con quelle domande iniziali e che trovano puntuale risposta nella titolo generale che ha caratterizzato questo convegno il Mediterraneo il luogo il dove
La politica estera cioè l'attore principale e poi
Due aspetti fondamentali della politica estera cioè gli obiettivi della politica estera e gli strumenti di cui si avvale la politica estera per portare per conseguire quegli obiettivi
è stato già ricordato che lo lo strumento principe della politica estera nazionale per la diplomazia ma è stato anche altrettanto chiaramente ricordato che uno degli strumenti che più degli altri si affianca alla diplomazia
La Marina
E questo non da oggi
Ma da sempre
E vorrei aggiungere alla alla citazione ultimissima del professor De Leonardis quando ricordava il generale Corcione
Primo
Ufficiale generale inconsueto
Chiamato a ricoprire l'incarico di ministro della difesa che la Marina a dei precedenti illustrissimi come ministri degli Esteri Benedetto Brin
L'ammiraglio morì e prima dell'ammiraglio Borin l'ammiraglio Canevari sono tre
Ufficiali ammiragli chiamati a dirigere il ministero del lesti a cavallo del Novecento siamo in altri tempi
E che tra l'altro non solo hanno diretto quel dicastero
Ma hanno al tempo stesso ha gettato le basi
Per una politica estera che poi rientrando in Marina come ufficiali ammiragli o come ministri dalla Marina o come capo di Stato maggiore hanno provveduto a realizzare questa sinergia tra diplomazia e Marina tra esteri e difesa trattino Marina è un atto costante che ha trovato ulteriori esempi in numerosi ufficiali di Marina che appunto formati in Accademia navale formati attraverso le campagne le le conoscenze che avevano acquisito in tutto due parti del mondo poi sono hanno abbracciato la carriera diplomatica e sono diventati ambasciatori in Finlandia in Giappone
Ma non è il caso nostro perché nel frattempo le cose sono modificate
E tornando alla discorso che ho qui riassunto in questa matrice concettuale potranno vedere che appunto io ho richiamato l'intersezione tra alcuni momenti storici significativi e il Mediterraneo per cercare di capire di male vedi te le hanno stiamo parlando perché ciascuno di voi e in un ciascun momento storico
Seppur compreso nel periodo che stiamo considerando ha una percezione geostrategica diversa del medico le altre cose sono quelle che diciamo mettere sono sottolineare di più in questo momento sono quelle relative alla ruolo della Marina in supporto ad integrazione e ad integrazione della diplomazia e quindi nella prospettiva della politica estera
Molte cose sono state dette e quindi ad esempio tralascio tutte le considerazioni sull'evoluzione che nel frattempo ha subito il concetto di minaccia quel concetto di rischi
Prego
Quindi ricco ricordo ricordo il periodo temporale considerato prego la successiva
Ed ecco visto che sull'erba un attimo sulla mediterranea moltissime di queste date di questi eventi sono stati già richiamati
Mi permetto di aggiungere che nel cinquantuno
Un ammiraglio italiano assunse il comando delle forze navali del Mediterraneo centrale
E questo avvenimento e questo avvenimento ebbe una particolare significato perché fece fare un salto di mentalità allo strumento aeronavale che usciva da una guerra disastrosa e che fino a quel momento era stato essenzialmente impiegato inattività costiere
Da questo momento la Marina italiana e qui d'Italia comincia a guardare al Mediterraneo centrale con una maggiore attenzione e soprattutto comincia a prepararsi ad operare nel Mediterraneo centrale quindi abbandonando quel concetto ad esempio addestrativo che vedeva le unità navali predisporsi per la lo sviluppo delle attività proprie delle forze navali con la partenza dal porto la mattina il rientro importo la sera Nunzio non è un aspetto da trascurare
Salto tutte le cose che sono già state dette ricordo che nel mille novecentonovantasei per la prima volta da la Marina a organizzato il simposio delle marine del Mediterraneo del Mar Nero
Più volte nel corso di questo convegno è emersa la difficoltà di dare unitarietà al teatro
Ebbene sul piano navale ed è naturale che sia così
La Marina italiana è riuscito a dare questa impronta di unitarietà e così a quel convegno non hanno partecipato soltanto le marine di Malta o le marine dell'Egitto o le marine della Francia
Ma ha partecipato anche i rappresentanti delle marine
Della Mauritania
Del Portogallo della Croazia
Cioè il concetto e così lo dico con forza il Mediterraneo allargato in quella circostanza ha trovato pratica applicazione
Un ultimo elemento che non è stato citato si è discusso molto sulla dimensione del Mediterraneo
Non mi sembra che sia emerso con altrettanta chiarezza e forza
Che il Mediterraneo allargato qualunque siano i suoi confini
Pretty venuto l'area di preminente interesse strategico dell'Italia e questo lo ha detto il ministro della difesa in una direttiva ministeriale
Nel dicembre del mille novecentonovantanove quindi si può discutere su quanto è ampio e se continuerà ad ampliarsi
Il Mediterraneo ma non c'è dubbio che il Mediterraneo è divenuto l'area di primario interesse strategico dell'Italia questo significa due cose
Significa due cose primo che una esigenza operativa in questo teatro ovviamente la precedenza su tutte
E questo significa che lo strumento di cui disponiamo e che ovviamente ben determinato per consistenza e capacità il rapporto alle risorse che la nazione mette a disposizione una volta che viene impiegato ad esempio nel preminente in teatro operativo Mediterraneo io può essere impiegato altri mette
Prima conseguenza
Seconda conseguenza che la Marina per assolvere al meglio i compiti che gli sono affidati deve predisporsi ad operare al meglio in questo teatro operativo
Anche se essendo primario non significa che è unico ma ce ne sono altri tanto è vero che la Marina operato a Timor Est quella marina come è stato ricordato stappa operando ossia accinge ad operare ai limiti esterni del Mediterraneo allargato
Nella parte settentrionale dell'Oceano Indiano
La successione sul
Da nella cadenza di date un altro elemento emerge con particolare
Forza
E mi sembrava il caso di sottolinearlo
Il fatto che nel mille novecento ottantanove è stata varata la abbia la legge sull'aviazione navale sembra un dettaglio ma questo elemento aggiunto alla legge navale che ha trovato pratica applicazione a partire dal mille novecentosettantacinque
E ad un avvenimento che poi vi dirò in maniera più dettagliata quello appunto della l'ingresso della marina della struttura Comando delle Forze della NATO ha dato la capacità alla Marina dico rispondere alle esigenze rappresentate dalle autorità politiche di potersi proiettare ma non come forza armata
Come quota parte delle forze armate italiane
Quindi è implicito il concetto delle integrazione interforze meno implicito al concetto di questa proietta abilità che dà concretezza a questo elemento fondamentale dico aggiungo solo due parole su quel concetto della Marina e nella struttura con di comando delle forze il punto fondamentale di questo elementi di questo aspetto è rappresentato dal fatto che tre nazioni sono state chiamate vada assumere questo tipo di compito ET onere
La Marina britannica la Marina italiana della marina spagnola
Quindi è un riconoscimento di una capacità che la Marina militare non solo sta consolidando ma sta anche potenziando
Prego
Senza dimenticare che nel frattempo la Marina è fortemente impegnata anche nella costruzione mi permetta professore delle forze armate europea
A dare un loro contributo
Cosa mi interessa sottolineare con questa diapositiva che nonostante tutte le difficoltà la Marina fa una grossa scommessa su se stessa
E sul proprio futuro mettendo a disposizione la struttura costituenda Forza europea pressoché tutto il suo patrimonio aeronavale pressoché tutto il suo patrimonio aeronavale
Per lasciamo fuori Palinuro lasciamo fuori statico e questo per dimostrare perché per dimostrare che noi cerchiamo già da un'ora di ragionare in termini europei
E conseguentemente orientiamo il nostro giuramento le nostre attività in questa prospettiva prego
C'è un altro elemento c'è un altro elemento che infatti pari passo non il ruolo militare e che ho voluto trattare per primo
Ed è il ruolo politico diplomatico è già stato richiamato dall'ammiraglio Ramorino
Uno degli aspetti salienti la questione della presenza navale
Ad integrazione a supporto dell'azione diplomatica quindi vengono richiamate alcuni momenti fondamentali mi soffermo soltanto su quell'EUROMARFOR che è stata citata oggi ma e quindi non non non ci torno sopra più di tanto se non per ricordare che è costituita da quattro nazioni mediterranea ma guarda caso la forza si chiama
è uno Mark forte otto marzo cioè e una forza costituita dalle Marina delle di quattro nazioni mediterranee batte si chiama EUROMARFOR perché già in una proiezione europea abbiamo
Ancora provando
Gli altri orologi dalle alla conclusione ecco volevo richiamare l'attenzione sul fatto che sempre in ambito di cooperazione la marina con quella iniziativa del regional si parla simposio in pratica ha coinvolto tutti i Paesi del Mediterraneo allargato
Ci sono due elementi di grossissima novità che sono rappresentati dal fatto che stiamo esaminando come vedete la possibilità di far partecipare a questo simposio anche la Marina libica mitica
E anche la Marina siriana
Prego no su questo simposio devono fare
Ma lì attività di cooperazione non si esauriscono ovviamente con queste riunioni ad alto livello e che come dicevo riguardano tutti i capi di stato maggiore delle marine
Del Mediterraneo allargato ma riguardano le campagne navali contatti tra autorità militari colloqui scambi di informazioni la formazione e l'addestramento del personale e via di seguito
Mi permetto di sottolineare un fatto fondamentale
Proprio mentre avveniva un incontro al livello capi di stato maggiore
C'è stato un sequestro di un motopesca italiano da parte di una motovedetta tunisina
Grazie proprio a questi colloqui e ovviamente alla conoscenza personale quel motopesca
Mentre erano faticosissima ed in corso le trattative a livello del ministero degli Esteri si sono risolte con una brevissima telefonata
Da parte del capo di stato maggiore della Marina Tunisi
Un altro elemento di novità è il fatto che moltissimi allievi di tutta la fascia nordafricana ad esempio ma anche francesi per esempio frequentano la nostra Accademia navale e moltissimi compresi gli argentini compresi i rumeni compresi i bulgari in banca non sull'Amerigo Vespucci e condividono con gli allievi dell'Accademia navale un periodo di addestramento che li mette a contatto con la nostra cultura
Soprattutto con la nostra cultura marinare
Anche perché in questo campo
E ovviamente il merito non è certamente mio
In questo campo la Marina gode di un altissimo prestigio
E svolge un ruolo di leadership
L'ultimo un uomo al quale veri desidererei fare un brevissimo accenno il terzo importante è stato accennato
Il ruolo ti polizia dell'Alto Mare quello che ormai con una parola anglosassone viene individuato con il termine questa Boveri Rollo
Ecco all'inizio negli anni Cinquanta il problema il ruolo della Marina in questo settore era essenzialmente quello di assicurare la protezione delle nostre unità da pesca
Che ricordo sono parte integrante del territorio nazionale
Cioè noi non eravamo in mezzo al mare per difendere una barca
Eravamo e siamo tuttora in mezzo al mare per difendere parte del territorio nazionale
Nel mille novecentottantadue con la costituzione del decimo gruppo navale la e l'attivazione delle messe o nel Sinai è stata costituita appunto una gruppo di unità da pattugliamento che hanno il compito di assicurare la libertà di navigazione nello stretto di Tiran
L'unica nazione invitata con la propria Marina è stata la Marina italiana
Stiamo operando qui da venti anni e come vedete quindi questo compito di polizia dell'Altomare da vigilanza pesca se ampliato a quella di tutela della libertà di navigazione
Più recentemente nel settembre del novantuno con la Costituzione del ventiduesimo Gruppo navale a Durazzo in Albania è partita l'attività anti immigrazione
Sono già dieci anni che la Marina operati in questa attività integrando nel proprio ambito come è giusto che sia unità delle capitanerie di porto
C'è poi un'ultimissima novità che proprio di quest'anno e che è il coordinamento che è stato attivato tra tutte le marine europee e non è Europee del Mediterraneo
Proprio un'attività di coordinamento ai fini di
Contenere questo fenomeno
Sono stati attivati dei collegamenti diretti con la Marina francese quella marina greca quella marina turca ma anche con la Marina tunisina
E con la Marina francese in particolare abbiamo attivato una attività di coordinamento che ci vede reciprocamente coinvolti in DVD un'attività appunto di mutuo supporto per quanto attiene l'intervento dei mezzi
Nel canale di Sicilia e nello Ionio
Prego
In definitiva a quella domanda iniziale in che modo la marina può contribuire a ruolo che l'Italia intenderà svolge in un prossimo futuro nel Mediterraneo
Ma risposta è su tre livelli a livello nazionale cioè come singolo Paese quindi in un rapporto essenzialmente bilaterale
E quello di consolidare e potenziare il ruolo della Marina è quindi quello dell'Italia come nazione di riferimento nel Mediterraneo allargato nel settore per la cooperazione marittima e in quella della polizia dell'Alto Mare
Quindi siamo indiscutibilmente un Paese leader e abbiamo tutti i titoli per continuare ad esserlo
A livello europeo assicurare un adeguato contributo di forze aeronavali alla Costituente forze armate europee agli stessi livelli delle principali marine europee se siamo una potenza regionale e con vogliamo contare come potenza regionale e se vogliamo svolgere un ruolo attivo in a questi livelli dobbiamo contribuire in maniera adeguata la stessa cosa e a livello NATO cioè corrispondere alle richieste da Alleanza garantendo agli assetti e nelle valli i livelli di prontezza le capacità operative di comando e controllo richieste prontezza significa garantire che lo strumento non sia soltanto esistente ma che sia impiegabile nelle missioni che ci verranno richiesti
Grazie
Grazie ammiraglio è stato un puro Laxus da parte mia quando ho parlato di esercito europeo filoni
Una una piccola curiosità da storico anche in questi si impose di dei capi di stato maggiore delle marine militari di Venezia
Credo di non rivelare un segreto militare se lo dico è una son cose son voci Pio ha raccolto partecipando a due di questi
Al primo se non mi sbaglio non era invitata la Marina britannica
Perché non non ci sono navi ritenni che nel Mediterraneo attualmente c'era naturalmente la RAI almeno non accetta di che sia finito il suo ruolo di potenza dominante del Mediterraneo e allora in seguito secondo e nel terzo incontro c'è anche la Royal Navy io ricordo all'ultimo dell'anno scorso
C'era addirittura il freddo stessi Lord che emerse c'è una certa impressione incontrare era la prima volta che ne vede uno in carne ed ossa dopo dopo avere studia che ha fatto carriera è attualmente certa
E l'abbiamo visto anche in in televisione è diventato chief orde di festa fa infatti è stare vicino a Blair quando ecco quindi
Inteso nella storia naturalmente non era così no ma allora appalto delle voci sbagliate rendono ha fatto benissimo a sottolineare questo aspetto perché un aspetto molto interessante
Al al al simposio delle marine del Mediterraneo del Mar Nero
Partecipano di diritto nel senso con il massimo rappresentante e il presidente il comandante direttore cambia la denominazione ma la sostanza è della dell'Istituto di guerra marittima o dell'Istituto di studi strategici io od andavo alla voglio dire degli istituti di specializzazione del di ciascuna Marina
Sì appunto appartenenti al Mediterraneo o al Mar Nero nel senso del Mediterraneo allargato
Oppure se
Presenti come ad esempio la Marina degli Stati Uniti
Che partecipa al simposio anch'esso per un altro motivo
Perché la Marina degli Stati Uniti organizzata su base biennale in alternanza più corretto dire che la Marina italiana che organizzai l'alternanza quella americana perché nata prima al Naval War College a Newport nel rubare la organizza su base biennale un simposio per le marine di tutto il mondo
Quindi gli Stati Uniti
La Marina degli Stati Uniti organizza questo simposio a Newport
E ovviamente invita tutte le marine del mondo
L'Italia organizza questo simposio a Venezia e organizza e invita tutti i Paesi appartenenti al Mediterraneo e in più gli Stati Uniti in quanto organizzatori del simposio di Newport al tempo stesso in quanto presenti nel Mediterraneo stabilmente con una propria flotta
Le marine del mare nero seguendo la scia come si suol dire in Marina organizzano un simposio delle marine del Mar Nero e a loro volta ore di invitano tutte le marine del Mar Nero più la Marina italiana in quanto organizzatrice della Marina del del simposio della marina del Mediterraneo del Mar Nero più quella degli Stati Uniti
La marina inglese
Viene invitata a titolo personale dal capo di stato maggiore della Marina
E quindi di partecipando a un con una delegazione ma a titolo personale così come a titolo personale ha partecipato la scorsa edizione il capo di stato maggiore della Marina belga e come probabilmente parteciperà a titolo personale qualche altro capo di stato maggiore quale esempio quello tedesco
Perché perché questa iniziativa ha assunto una rilevanza e un peso internazionale tale per cui tutti desiderano partecipare ma è importante a questo punto fare una distinzione
Abbiamo assistito alla lezione di Naval diplomarsi
Conclude il primo giro di interventi Antonio Ferrari avevo pensato di porgli una questione e gliela pongo cioè un suo giudizio lui che conosce molto bene Medioriente che poi l'aria più calda del Mediterraneo
Gli avevo pensato di chiedi un giudizio sulla considerazione di cui gode la politica estera italiana
Da un lato presso l'OLP e Paesi arabi dall'altro in Israele e in particolare quale ruolo l'Italia potrebbe concretamente avere nel processo di pace in Medioriente
E gli chiedo questo poi il professor Silvestri ha fatto un'osservazione sulla quale forse anche Ferrari vorrà intervenire quando ha detto se la partnership strategica tra se è strategica tra Russia e Stati Uniti dura può essere che i i ruoli nel Medioriente di alcuni Stati cambiano cambino e chi era importante non si è più importante eccetera ecco
Forse se vuole dire qualcosa anche su questo
Grazie io innanzitutto volevo ringraziare loro per il professore Leonardis prima per questa attestazione sta condivisione del cordoglio che stiamo vivendo in questi giorni al Corriere della Sera
Per me questa ragazza era così un'allieva io i capelli bianchi un nome ormai continua andare ma insomma ci sono anche dei giovani che devono devono cominciare per me era una di un allievo un'amica
Ho sempre cercato di incoraggiarla
E quindi potete immaginare che cosa che cosa provi che cosa proviamo in questi giorni quindi grazie
Ma io
Ho sentito tante dotte tanti dotti interventi tra l'altro mi scuso di non avere potuto partecipare ai vostri lavori appunto questa situazione come potete immaginare ci ha condizionato anche nelle nostre volontà
Ho sentito tantissimi dotti interventi
Volevo sì dire due cose a proposito gli appunti del proprio del professor Silvestri estremamente interessanti
Ma volevo un po'cominciare così sulla nostra politica estera sono un po'birichino scusate i giornalisti sono così un po'o meno seri degli accademici quindi mi consentirete qualche piccola libertà tanto così non ho un ruolo istituzionale sono semplicemente l'inviato del Giornale allora qualche cosetta però la devo dire
Beh insomma innanzitutto bisogna riconoscere che noi abbiamo una politica estera o una linea di politica estera assolutamente miracolosa
Nel senso che siamo riusciti a mantenere allora nonostante tutto quello che è accaduto nonostante certe certi scontri partitici come possiamo definire tutto sommato siamo riusciti andare avanti
Non so chi ha detto prima pare il professor
De Robertis ha detto una cosa molto interessante a proposito di Aldo Moro
Aldo Moro che è stato uno dei grandi la politica estera italiana dice faceva le cose poi faceva in modo che non se ne parlasse
Allora io vi era contro sunniti brevissimo episodio Aldo Moro durante una visitina Romania per vedere Ceausescu
E vedere Ceausescu io purtroppo l'ho intervistato ma questo è un altro discorso e ne ho avuto una triste esperienza era impresa anche perché questo balbettava c'era difficoltà sul momento è vigente
Alla fine di questo incontro chiediamo ad Aldo Moro dico signor ministro entrare così le somme visto Presidente Consiglio era era ministro degli Esteri dico signor ministro come le è parso Ceausescu
La risposta lapidaria e non aggiunse altro è un uomo che non sovrastima alle marginalità
Grazie allora
è uno è uno poteva magari così anche sorride cogliamo sorriso magazzino grava un po'arrabbiati per volevamo sapere qualcosa di più erano gli anni Settanta
E questa cava risposte a David di Aldo Moro
Eppure io vi dico una cosa
Che essere riuscito in quel momento esso parlavamo della Romania ma ossia può riguardare anche il Medioriente Uppi vorrei citare un grande ministro degli esteri che abbiamo avuto potrà piacere o non piacere ma il signor Giulio Andreotti è stato un grande ministro degli esteri non c'è il minimo dubbio riusciva ad essere il filone arabo e a farsi amare da Shamir non è che non è che una cosa che Debernardi l'ha detto a me e poi mi spiego vi spiego brevemente cioè riusciva a andare da Assad
Lui amava molto Assad e devo dire che noi non comprendevamo molto questo amore di Andreotti per Assad perché insomma Assad
Era uno che aveva quanto meno dei sistemi sbrigativi ora sa diceva che la come Andreotti e qualcuno diceva che Andreotti era commessa vedico Andreotti sistemi sbrigativi di Assab non credo che egli abbia mai utilizzati
E riusciva andare d'accordo a parlare con Assad ascoltare lezioni di storia era l'unico che mi avesse la pazienza Clinton non c'è riuscito
E alla fine ricordo con alcuni giornalisti un giurista siriano gli chiese adesso mi parli
Dell'atteggiamento italiano nella nei confronti delle due risoluzioni dell'ONU famose due quattro due tre tre otto che significavano all'epoca riconoscimento
Ritiro dai territori occupati eccetera e cioè quello che tutti sappiamo allora è chiaro che è una domanda delicata
Perché se Andreotti avesse risposto incentrato lei ci deve dire con chi state poi colleghi però con la Francia Antonio guardano sempre con aria
Abbastanza a sorpresa c'è ma cosa si riferiscé mi riferisco appunto all'interpretazione francese o inglese della risoluzione dell'ONU
Laddove si dice
Già territori occupati ritiro dai territori o ritiro dai territori occupati
Andreotti gelido davanti ai siriani
Ma non per compiacere alzato per giusto per dare dice io l'ho sempre detto che è sempre colpa degli interpreti anzi non sempre ma abbastanza spesso ecco noi siamo riusciti a mantenere una linea di politica estera che continua oggi con il ministro Ruggiero io ne vengo da un viaggio in Medioriente
E sono arrivato al punto di sentirmi chiede che da illustri personaggi dei quali non dirò il nome
Sentirmi chiedere per cortesia
Non ci faccia domande su quello spiacevole incidente che è già stato chiarito in Italia
Perché la politica estera italiana è seria la politica estera italiana ha mantenuto la sua linea e oggi Ruggiero detto dai miei interlocutori importanti sta facendo
Sta cercando di fare diciamo quello che l'Italia faceva prima
Sciarra per esempio mi ha detto l'Italia un Paese tollerante l'Italia un Paese moderato l'Italia un Paese che ha favorito il dialogo tra nord e sud Ance dovuto di Kobe ma scusi a questo punto non so scegliete ci come come opposto elemento divino non so più che cosa dire la ringrazio per tutti questi apprezzamenti che naturalmente dei quali darò conto sul mio giornale però questo per dire
Rispondendo alla prima parte della risposta della domanda del del professor giornali esprima che l'Italia un grande patrimonio
Patrimonio spesso silenzioso forse oggi un po'meno
E un grande patrimonio che spesso non siamo stati in grado di sfruttare quando vi raccontavo di Andreotti vi raccontava quell'episodio poi Andreotti andava da Shamir per completare prevede mi ero perso un attimino della nel ricordo di questa di quest'incontro Damasceno andava da Shamir si sentiva rispondere peste e corna e lui naturalmente reagiva dice ma non la nostra posizione è diversa
Allora usciva e diceva di sé ma scusi ma lei piace Shamir alle otto rispondeva sì ma perché le piace a Lippi perché Shamir dice quello che pensa e in effetti salivo diceva quello che pensava anche se le linee erano assolutamente contrapposte
Quasi un miracolo dicevo
Perché il problema ripeto le quello che ciò che cercavo di accennare all'inizio il problema è che noi siamo per c'è
A volte con una certa confusione
Perché la la i nostri interlocutori non capiscono e questo è un problema squisitamente politico non della nostra politica estera o meglio non del ministero degli Esteri ma in generale della nostra politica nazionale
Come un paese incapace appunto di separare quelli che sono gli interessi partitici dagli interessi nazionali
Faccio un esempio
Il caso Achille Lauro scusate ma qui ce l'ho proprio a cuore lo devo dire
Io non non non sono iscritto a partiti non lo sono mai stato perché ritengo
Ancora una visione un po'romantica che un giornalista non debba io ho le mie simpatie naturalmente l'obiettività non esiste chiariamo esiste uno sforzo di onestà ho le mie simpatie però io io ritengo giusto che un jet un giornalista non debba appartenere
Bene caso dell'Achille lauro durante la leadership dell'onorevole Craxi allora
Il nostro Governo secondo me questo nomi opinione personale si mosse con assoluta perizia
Magari vi fu qualche errore di valutazione
Qualche ritardo nel diffondere la notizia della morte dell'ebreo americano in Coppa qualche eccesso di orgoglio nei confronti degli Stati Uniti
Ma quelle mosse le mosse del nostro esecutivo che tante polemiche avevano scatenato in Italia non soltanto furono apprezzate dai partner europei
Che non riuscivano a spiegarsi il perché di tante polemiche
Ma persino gli americani presidente Reagan in testa riconobbero a cose fatte nonostante le tensioni di Sigonella e la crisi che rischiava di esplodere che non c'eravamo comportati soltanto da semplici camerieri ma con dignità
Questo va detto perché mentre noi in Italia litigavamo
Sanguinosamente sull'atteggiamento del governo italiano nei confronti della vicenda che verrà uno i nostri parte europea parte europei e persino gli americani che cercavamo di compiacere
Si compiaceva no della nostra all'insegna e questo credetemi spiegarlo a un interlocutore soprattutto mediorientale che in generale e paziente è difficile
Però è così e così è così perché noi noi di dire a meno io vi porto degli esempi di porto io sono posso essere considerato così un modesto storico del presente riporto però degli esempi vissuti ho seguito per esempio un'altra vicenda
Che non è stata capita o che è stata venduta male e che alla fine ci è costata molto cara la vicenda o Challant parliamo di Mediterraneo comprendiamo anche la Turchia
Allora
Abbiamo ricevuto il leader del PKK senza desiderarlo sì con un'iniziativa di alcuni signori ma e con molte cose strane un ministro dell'epoca posso anche fare il nome perché è una cosa pubblicata su tutti i giornali Scognamiglio disse
Sapete o Challant non era molto conosciuto in Italia ora è vero che noi giornalisti che ci occupiamo di cose mediorientale e passiamo per noiosi che danno per scontate troppe cose verissimo
Ma dire che o ci aveva non era un personaggio conosciuto mi è sembrato così quanto meno curioso
Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema
Per per cedette come ben ricorderete alle amorevoli pressioni del cancelliere Schroeder che avrebbe dovuto chiedere l'estradizione di oggi Savannah perché quello dal paese dove doveva andare gocciolante ma non lo fece lasciandoci soli ad affrontare una situazione delicata e complessa
Ancora oggi dopo la conclusione della vicenda
C'è la condizione chioccia lanci sia stato recapitato cito le parole dette a me e a un altro collega ad Ankara dal mi nostro ministro degli Esteri dialoga Allan fra Lamberto Dini
Anche se nessuno ha spiegato da chi
Ecco questa storia questa vicenda annoia costata molto cara questo va al di là della decisione che poteva essere legittima di dare ospitalità o Challant per carità o Challant a seconda dei Paesi ecco e come i curdi
La in quelle zone i curdi di Turchia devono essere per forza dei terroristi perché la Turchia un alleato eccetera i curdi dell'Iraq devono essere per forza dei patrioti perché si battono contro Saddam Hussein e quindi siamo sempre al punto di partenza con qualche elemento così abbastanza sorprendente quanto
E qui io questo questo io lo lo volevo dire per spiegare che poi tutto sommato appunto nonostante il non s cioè il non essere stati compresi
Diciamo così all'interno per il la per la vicenda Crivellaro Laura
Ed aver agito forse in maniera improvvida o troppo generosa
Durante la vicenda o Challant
Sì ha creato a volte delle situazioni situazioni io trovo imbarazzanti perché noi abbiamo un ottimo rapporto con i palestinesi
Voi sapete bene che l'Autorità nazionale palestinese è retta in pratica da finanze da denaro europeo e all'interno di questo pacchetto l'Italia è grande parte in questo aiuto abbiamo ottimi rapporti con la Siria vi lo spiegavo prima abbiamo ottimi rapporti con la Giordania siamo dei parti pregiate del Libano addirittura al numero uno
E del Libano abbiamo ottimi rapporti con l'Egitto abbiamo ottimi rapporti con Israele oggi che ci accusa un poco di meno di quanto ci accusasse prima di avere una politica filo araba
Però ecco c'è sempre un però c'è il però proprio di dare molto spesso un'immagine così un po'un po'confusa di quella che la nostra volontà spiegare quindi all'interlocutore che
Una dichiarazione o uno scontro in Parlamento non significa un cambio di linea perché magari il nostro interlocutore non è così sofisticato da capire i nostri meccanismi
E spiegare che il fondo tutto sommato le cose procedono come sono sempre andate avanti io che io credo che molto di questo sia legato appunto a queste nostre frizioni interne che hanno caratterizzato la politica soprattutto dopo
Mani pulite dopo ma direi anche dopo la caduta del muro di Berlino c'è prima c'era una così nella politica estera mi pareva quasi un porto franco c'erano
Così delle e mi scuso per l'improprietà c'erano delle barriere invalicabili noi avevamo un sistema
Un sistema più o meno bloccato il trenta per cento dei voti erano praticamente inutilizzabili a livello di volontà perché con i voti del Partito comunista
E quindi tutto sommato noi avevamo questa sovranità più o meno limitata esso non so se piaccia o non piaccia questa definizione
E come paese e paese che non non poteva utilizzare la la volontà espressa da un da un terzo del suo elettorato poi c'è un piccola piccola parte nel Movimento sociale stesso discorso e quindi eravamo un Paese che tutto sommato all'interno aveva degli obblighi delle cerniere delle chiusure
Forse all'esterno ne aveva di meno
Ecco io direi che
Ricordando Enrico Mattei così la coraggiosa e spregiudicata politica energetica
Dell'Italia che aveva cercato di sottrarre appunto il Paese all'al monopolio delle sanzioni aveva portati inevitabilmente quindi ad un rapporto privilegiato già da allora con il mondo avrà questo questo è quello che ci è stato contestato in effetti
Un po'di rapporto privilegiato con il mondo arabo c'era c'era stato a cena chiarissimamente direi che da poco tempo le cose hanno cominciato a correggersi ecco io volevo poi ricordare
Che
Insomma
Al al di là delle volontà politiche e qui c'era e c'è un politologo un politologo Greco che io trovo estremamente interessante che si chiama Jannis vulgaris che ha scritto un libro
Sull'Italia del centrosinistra cercando di spiegare che cos'è stato il centro sinistra io blog lo cito soltanto per una un appunto che forse può spiegare direi alcune cose anche e lui dice che in fondo l'Italia l'Italia molto spesso è arrivata in ritardo
è arrivata in ritardo diciamo nel digerire quelli che erano i fenomeni politici al suo interno lui dice testualmente
Il centrosinistra
Fu un progetto risparmi formatore di ampio respiro nato per rispondere tanto ad esigenze sistemiche quanta una domanda di politica diffusa
Sia e quindi questo sistema si è invece paradossalmente ripiegato su versioni minimalisti che e trasformisti che rendendo il riformismo un'impresa difficile e aspramente combattuta
In sostanza scrive vulgaris allora l'esperimento del centrosinistra fallito perché andò a compimento troppo lentamente quando ormai la sua spinta propulsiva Sira inesorabilmente esaurita
Basterà ricordare che Aldo Moro si inventò un governo di centrodestra con Lopez con l'obiettivo di aprire alla sinistra socialista
Ecco io cito questo esempio perché penso sempre forse c'entra poco con e ma proprio per dare l'idea come uno sforzo uno sforzo magari a volte
Così
Ha riconosciuto uno sforzo notevole per esempio della nostra viticolo Massiah
Alla fine mutatis mutandis quindi faceva un caso della situazione politica interna italiana e vedere come una svolta politica importante viene fatta con le forze che in effetti quella svolta politica già osteggia costeggiavano di principio
E viene fatta su basi che spesso sono incomprensibile
Per non parlare per non parlare degli istituti di cultura io qui ho sentito giustamente quel poco quel per per quel poco che ho potuto sentire appunto non potendo essere venuto a partecipare al ai vostri lavori
Bisogno di cultura che stanno facendo un lavoro veramente improbo stanno facendo io sono ammirato io giro frequento conosco io i problemi di molti istituti di cultura io mi chiedo come facciano andare avanti
Non mi chiedo che cosa facciamo mi chiedo cosa falsa come facciano andare avanti
Noi non abbiamo nel trattato spendiamo molto pochi mezzi sono limitatissimi continua a citare che la Francia spende per i soli suoi istituti di cultura quando noi spendiamo per il tutto il ministero degli Esteri compresi gli istituti di cultura
Allora cosa sta succedendo sta succedendo nel Mediterraneo sì sì certo nel Mediterraneo
Sta succedendo che i nostri parte europei e noi ci stiamo preparando come diceva giustamente l'ammiraglio prima stiamo noi cercando di diventare più europei
Quelli che ha spesso dicono di essere europea non so se sia un europei quanto noi perché in effetti così antepongono sempre
La loro la loro presenza loro possibilità di mettere le mani sul nostro business per farsi gli affari propri cito questo
Perché con due piccoli esempi io a Beirut e mi sono trovato durante gli anni del contingente italiano e qui lo voglio dire davanti a dei militari dove l'Italia si è fatta onore io non avevo grande Landi così non non ecco non sono grandi vitalista devo dire vado Spada sempre con molta con molta prudenza l'Italia si è fatta onore perché è riuscita a interpretare quel mandato nell'unico modo possibile io c'ero
Posso garantire però che dal mio punto di vista la mia valutazione è questo
Ma per tornare agli istituti di cultura che dovrebbero essere assieme a tutte le altre associazioni italiane
Una parte della nostra presenza culturale e quindi della nostra influenza
Beh con i mezzi che hanno fanno fin troppo gli una volta mi sono trovato in Arabia Saudita
E qui forse ci terrà un episodio un po'troppo birichino che però purtroppo è vero è vero devo raccontare
Mi sono trovata in Arabia Saudita e mi viene chiesto ma come mai l'Italia non ci manda qualche video
Delle vostre città che non ci raccontate come son certo dice chiediamo che sia un po'purgato un po'censurato
Che ci siano poche croci e poche minigonne questo voglio voglio dirla subito dei sauditi allora non c'era Dino Laden non c'era il problema di Alketa eccetera io pensavo messo questi qua sottili di soldi
Voglio dire anche per minima logica di business facciamoli venire facciamoli spendendo ma qual è il problema è dice le chiediamo e non ci rimangono io scrivo una lettera C a Roma
Precedo your come giornalista io devo devo dirvi che qui stanno chiedendo dei video sito prefestivi facciamo da voi non so vedi prepariamo noi artigianalmente
Il dramma è questo che un giorno poi mi ritrovo in un'ambasciata di un Paese mediterraneo note un paese a nord del Mediterraneo e mi sento dire ma da un da un amico diplomatico sei stato tu che hai avuto quella dell'idea di scrivere a Roma dico sì sì ho scritto a Roma
Dice sì sì bravo comprime derive che è successa è successo che abbiamo fatti video
E a Calcutta durante la presentazione del video con signore in lungo e signori col papillon comincia al bivio e si trattava di un porno purtroppo questa è una storia vera
Sto per concludere per dire con un altro piccolo esempio o meglio cominciava con un porno poi magari sa ripeto un errore ma un errore dovuto appunto a quella confusione a volte a quella disorganizzazione che non riusciva
Questo piccolo appellanti
Certo che mostra un video senza
Ah beh questo è io faccio il giornalista comunque no per per chiudere quindi dico il nostro patrimonio diciamo di simpatia e anche di capacità e anche di
Così penetrazione nei mercati e assolutamente intatto
Ma immaginate che intatto anche nei Paesi dove dovrebbe non esserlo e non mi riferisco ai Paesi del Medioriente per esempio mi riferisco alla Grecia perché non dovrebbe perché i greci uno dice io vivo in Grecia
Beh in lire e cinque la storia del nome Orsolini eccetera eccetera
E degli stessi greci hanno fatto uno studio
Uno studio che riguarda il fascismo il periodo fascista cioè il periodo d'occupazione italiana uno studio importantissimo
Dal quale con documenti del nostro consolato di Salonicco di allora dal quale viene fuori da questo studio vengono fuori dei documenti straordinari
Quando noi applicammo cioè quando le promulghiamo leggi razziali
A un certo punto
Cosa succede in Grecia c'erano gli occhi gli italiani occupanti dopo la famosa e disastrata operazione
Di Mussolini Atene mentre i tedeschi stavano a Salonicco allora gli italiani che cosa facevano ci sono documenti assolutamente autentici
Gli italiani facevano carte quarantotto per cercare di salvare gli Abbey non soltanto gli ebrei italiani per cercare di toglierli ai tedeschi e portarli nella zona di Atene
Allora io ho letto documenti del ministero degli Esteri e documenti perito dei dei delle cose che dei delle richieste che arrivavano da Salonicco a Roma e dicevano per esempio
Molto divertente che cosa facciamo con i permessi per gli ebrei domandavano i funzionari di Salonicco a Roma
Per ottenere dal ministero degli Esteri fascista una laconica risposta largheggiare nel rispetto della legge allora dice quella rituale ma che cosa vuol dire la pregiudiziale no vuol dire largheggiare con cognizione di causa ho letto col mio
Perché
Vaga con i celebri causa perché dice ciascuno ecco e ciascuno lasciando la libertà ciascuno di interpretare che cosa volesse dire cognizione di causa
E soprattutto non chiede istruzioni
Beh appunto sesto e la Rosneft comunque il risultato è questo documentato bene oggi Salonicco
Lo dico anche per parlare della nostra confusione dalla confusione di cui parlavo prima oggi Salonicco diventata non soltanto una città importante è diventata la Milano greca
Ci sono tutte le ambasciate
Americani inglesi francesi che hanno mandato hanno rinforzato i loro consolati a Salonicco
E noi che abbiamo una tradizione che abbiamo un patrimonio di simpatia sapete che abbiamo fatto abbiamo deciso di chiudere il consolato generale di Salonicco
Con i nostri partner europei che si stanno facendo grasse risa
Ecco perché io ho voluto dare anche questi esempi col scusate di un po'birichini
Ma io credevo che fosse il mio dovere e credo che lo sia riferire tutto e riferire dice ed è un peccato è un peccato tante occasioni perdute
Ripeto i nostri fratelli europei che ci stanno per raggiungere nel grande abbraccio dell'euro che noi desideriamo e che loro dicono di avere desiderate presumo che desiderino
Stanno aspettando ogni nostro minimo errore anche il più piccolo
Per Luca per sottrarci stavo per dire rubarci mi sono corretto sottrarci commesse intervenire anch'che sotto banco vorrei che fosse chiaro anche sottobanco
Con giochi forse non del tutto come dire accettabili del diciamo così
Comunque al di là di tutto questo due parole di speranza i puristi appunto possono sostenere che questa non è così una vera applicazione della nostra politica estera che ripeto ha una linea miracolosa almeno come viene percepita in quei Paesi
Che siamo in docili magari nel rispettare l'organizzazione che pecchiamo a volte di Levantini ISMU a parte il fatto che l'Iva anche un po'bene avere se è un pochino Levantini ma io ripeto
I nostri rapporti sono buoni sono ottimi l'impatto Italia è ancora importante e ancora fondamentale ecco perché gli altri sono pronti anche a giocare sottobanco e io credo che il fatto di essere un Paese non è arrogante sia la nostra migliore garanzia
E questa è la risposta quale volevo aggiungere solo questo ricordando quello che diceva prima il professor Silvestri a proposito della Russia e dell'America qui spostiamo un attimino tra due giustamente propone questo scenario se Stati Uniti e Russia andranno a braccetto molto più come dire
Affettuosamente di quanto già vediamo oggi non solo per la Turchia si creerebbero dei problemi ma come dice il professor Silvestri
Anche nel rapporto della Turchia con il mondo che la circonda la Turchia ha fatto un patto di ferro con Israele al quale professor Silvestri si riferiva prima sia verissimo ha fatto un passo di ferro con Israele ma la cosa interessante e che la Turchia da otto nove mesi a questa parte forse un anno ha cominciato un'offensiva in diplomatica in tutti i Paesi arabi molto ma molto intensa compreso l'Iraq
Lasciando quindi l'impressione che il fatto di poter vedere diminuito un proprio ruolo questa è stata l'impressione di alcuni analisti ruolo di bastione ai tempi del comunismo i tempi dell'impero sovietico e ruolo così di fedele baluardo dell'alleanza nel Mediterraneo nordorientale ecco anche la Turchia da questo punto di vista potrebbe riservarci molte sorprese grazie
Grazie mentre il fumo foco l'artificio
Io la prego siccome chiederemo in testo scritto per gli atti anche i partecipanti al tavolo tondo lei ce l'ha già però forse non c'è forse non c'è quella cosa del non sovrastimare marginalità ecco non si non si dimentichi di metterà perché mi Simone male e non è male
Al di là delle battute lei ha toccato due punti di fondo fondamentali cioè il problema rapporto politica intere politica estera e il problema struttura dello Stato al servizio della politica estera
Abbiamo se vogliamo possiamo anche chiudere qui ripeto stiamo lavorando da da ieri alle due e mezzo rispettando gli orari
Possiamo chiudere anche qui però invece se vogliamo abbiamo ancora una ventina di minuti per qualche domanda e qualche osservazione conclusiva dei partecipanti alla tavola rotonda su quello che è stato detto nel frattempo quindi chiedo al pubblico agli altri partecipanti se vogliono aggiungere qualche cosa prego
Prego signor aspetti aspetti microfono spetti micro
Di non aver capito venire lei ha parlato dell'Italia e e inserita fra le potenze europee ma immanente della Marina quindi ha citato la Gran Bretagna l'Italia e la Spagna poi ha parlato dell'euro al massimo quattro potenze qual è la parte
Ah sì sì sono due cose diverse allora
Quando ho citato l'Inghilterra della Spagna quindi Italia Gran Bretagna Regno Unito per essere più preciso
Italia Regno Unito e Spagna mi riferivo alla struttura di comando delle forze in ambito nato cioè in pratica chi ha la capacità di assumere il comando e quindi la gestione di forze nato che si muovono dentro o fuori l'area di pertinenza dell'alleanza atlantica punto interrogativo la NATO ha risposto in questo momento oltre a gli americani perché ovviamente bisogna sempre tenerne conto