"La politica energetica" - organizzato da Alleanza Nazionale (presso Palazzo Marini,via del Pozzetto 158)

Col ghiaccio così anche le persone che devono ancora
Avvicinarsi la sala lo faranno più celermente
Vi ringrazio di questa partecipazione numerosa alla prima iniziativa nella nuova legislatura di Alleanza nazionale in tema energetico
Desidero ringraziare innanzitutto alla presenza del vicepresidente del consiglio onorevole Gianfranco Fini
Che ha ritenuto Senna dall'inizio della nostra iniziativa di ascoltare i temi relativi al tema energetico e al tema della politica industriale a cui abbiamo voluto dedicare questa mattina di lavoro naturalmente il ringraziamento va anche a tutti gli ospiti sia politici che nelle operatori che hanno ritenuto opportuno partecipare a questo dibattito nel corso poi della mattinata CIA vicende Remo al tavolo e quindi avremo modo di conoscerci e di coordinare e i nostri interventi
Desiderò lasciare subito la parola per un primo indirizzo non solo di saluto ma anche di di contenuto da parte del dall'onorevole professor Pietro Armani
CD introdurrà al tema della giornata il professor Armani è presidente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera dei deputati ed è tra coloro che anche in passato si è occupato dei temi di carattere economico
Insieme soprattutto con il piglio la lungimiranza di chi mi ha preceduto che molti di voi immagino conosceranno professorale Gaetano Rasi che ringrazio non solo per la sua presenza ma anche per il utile lavoro di stimolo che continua a esercitare nei confronti di quest'ufficio particolarmente rilevante per la vita di Alleanza Nazionale lascio quindi subito la parola al professor Armani
Grazie a Stefano ma io punto io saluto il vicepresidente del Consiglio onorevole Fini che ci ha colorato fin dall'inizio del nostro convegno della sua presenza
Io vorrei può per deformazione professionale un po'per il compito istituzionale che vive chiederò dall'inizio di questa legislatura come presidente della commissione Ambiente e lavori pubblici della Camera
Fare introdurre il problema con una serie di correlazioni la correlazione fra la politica energetica
Sia come produzione di energia elettrica sia come produzione di carburanti per autotrazione vi sono due aspetti
Della politica energetica naturalmente qui ci occuperemo prevalentemente della produzione di energia elettrica in previsione alla della necessità di crescita dell'Offerta
Che questo Paese ha trascurato per molto tempo lei problema del rilancio delle infrastrutture
Vorrei dire che i limiti soprattutto ultimo
Decreto sblocca centrali
Presentato dal ministro delle Attività produttive nel quale prevale il principio delle centrali elettriche come beni di pubblica utilità
Correla strettamente questa esigenza a questo settore
Al rilancio delle infrastrutture io sono stato relatore alla Camera della legge obiettivo
E naturalmente legge obiettivo si caratterizza soprattutto per spenti di sbocco
Di adempimenti burocratici di snellimento del processo di verifica di impatto ambientale di tutti quei meccanismi che per anni hanno bloccato
La crescita l'adeguamento delle nostre intero infrastrutture ferroviaria autostradali stradali e così via alle esigenze del Paese e basta ricordare la vicenda la telenovela
Della variante di valico Firenze e Bologna per
Ricordare i meccanismi che hanno bloccato questo settore e mi pare di capire che anche per quanto riguarda lo sviluppo dell'Offerta di energia elettrica siamo di fronte a problemi abbastanza simili
Se dai due decreti uno dietro l'altro
Per lo sblocco delle centrali elettriche sono stati necessari
Il secondo appunto con questo concetto della centrale elettrica o come bene di pubblica utilità io direi
Dovremmo dire chiaramente come il frutto infrastruttura strategica del Paese questo è il principio che dobbiamo dobbiamo affermare perché la costruzione di una strada di una ferrovia
Imbucare una montagna con un tunnel da con un valico
Sotterraneo e costume o costruire una centrale elettrica termoelettrica idroelettrica
Aveva mista con utilizzo di metallo di di di olio combustibile e così via o di carbone
E non può che essere una infrastruttura che ha Problemi molto simili a quelli delle infrastrutture stradali ferroviarie e così via
E quindi se le prime se le infrastrutture stradali ferroviarie e così via
Sono necessarie a questo Paese per recuperare i ritardi che per decenni lo hanno allontanato dalla media europea in questo settore altrettanto dicasi per le centrali elettriche
Perché anche lui noi abbiamo avuto di fronte a episodi come
La crisi in California che ha determinato grossi problemi grossi interrogativi anche
Presso il Governo degli Stati Uniti abbiamo avuto diciamo un'anteprima di quello che potrebbe essere la situazione del nostro Paese qualora non si adeguasse l'offerta alla domanda di energia sapendo che la domanda di Energia in questi ultimi anni sta crescendo più rapidamente la crescita del PIL
E quindi indipendentemente dagli andamenti congiunturali certo in questo momento
Di appannamento se non di recessione congiunturale forse la domanda di energie ancorché de statistiche ci dicano
Cose diverse per quanto riguarda gli ultimi mesi la domanda regia può essere
Meno accentua la crescita domanda nebbia può essere meno dinamica di altri periodi in cui la fornitura tira e quindi il consumo di energia elettrica sia nel campo industriale sia nel campo dei servizi
Tende a crescere con ritmi molto sostenuti tuttavia
Se noi proiettiamo questo fenomeno
La crescita del PIL
E la crescita della domanda di energia in un medio-lungo periodo cioè se non ci limitiamo appetibili con Chung congiunturali limitati facevo proiettiamo nell'arco
Per esempio di quattro cinque dieci anni è vediamo appunto che la crescita del PIL
E tende ad essere inferiore alla domanda riceva una domanda di energia e allora se cresce la domanda di legge bisogna che l'offerta sia dei qui tanto più che il nostro Paese
A tariffe
Elettriche ahimè superiori alla media europea
Vorrei dire che questo è un poco il frutto delle scelte fatte negli anni settanta ottanta io sono stato un fiero nuclearista e
Non ho nessuna difficoltà a riprendere questa mia questa mia convinzione
Recentemente proprio ieri sul ventiquattro Ore leggevo
Che nel quadro dell'applicazione del protocollo di Kyoto mentre l'Italia dovrà abbattere il sui le diciamo le emissioni che determinò l'effetto serra
Nei prossimi anni da qui al due mila dieci due mila dodici
Del sei il cinque per cento pensando che fra il novanta
E il due mila invece che ridurre questi emissioni le ha fatte crescere quindi dobbiamo
Adesso in poi ridurre del sei e cinque recuperare
Il di più che abbiamo emesso negli anni precedenti la Francia se ne frega scusate la parola sempre io perché avendo e Mirella e le centrali nucleari non ha problemi di questo tipo addirittura può diciamo così
Permettersi il lusso di non pagare come pagheremo nuovi mi pare di capire sessanta circa sessanta milioni di euro ai paesi in via di sviluppo per poter diciamo così evitare che i Paesi in via di sviluppo taglino le foreste
Trasformino le foreste in terreni agricoli e quindi con anche la crescita e lo sviluppo di questi Paesi in particolare di alcuni basta pensare alla Cina all'India e alla al Brasile
Alcuni di questi avranno da un lato l'esigenza con la crescita la popolazione di aumentare i terreni agricoli e quindi tagliare le foreste
Dall'altro saranno in Anffas di avanzata industrializzazione quindi saranno produttori di gas serra molto molto consistenti quindi mentre noi dovremmo pagare per poter recuperare
E queste situazioni una volta firmato il protocollo di Kyoto voi sapete che il Governo sta preparando il decreto per la adesione al protocollo di Kyoto cosa avete proprio con gli otto manutentore venga approvato da tutti perché ci vuole
Il voto di cinquanta e il cinquantacinque per cento dei paesi aderenti perché diventi operativo però tuttavia il nostro Paese una volta che l'ha firmato
Si impegna l'Unione Europea che certamente si impegnerà complessivamente in questo settore ecco vedrà un impegno consistente il nostro Paese
Dovrà pagare costi non soltanto per diciamo adeguare le proprie strutture evitare le emissioni Walker una crescita le missioni ma addirittura pagare
I paesi in via di sviluppo mentre la Francia che ha scelto quella strada a suo tempo e noi invece ci siamo presi siamo parti prendere
Dalla fibrillazione dalla ideologia dal dall'ambientalismo ideologico ecco appunto
Che io combatto nel modo più fiero pur essendo presidente della commissione ambientarsi proprio perché sono presidente della Commissione
L'ambiente dalla non sono contro l'ambientalismo ma contro l'ambientalismo ideologico che è una cosa
Particolare naturalmente potrebbe aprire dovremmo fare ordinario Stefano un altro convegno per spiegare qual è l'ambientalismo ideologico rispetto a quello serio
Ecco comunque questa correlazione domanda crescita del PIL
Domanda in crescita la domanda di Energia crescita dell'offertagli Energia è il nodo scorsoio sul quale il Paese
Rischia di essere strangolato nei prossimi anni specialmente se non adeguati le proprie strutture allora il problema è di come come avviarci
Sulla strada che porta a una crescita della offertagli Energia
Quindi liberalizzazione del mercato ma naturalmente costruzione
Del di nuove centrali perché finora mi pare di capire
Sia fatto soprattutto importazione di energia
Importazione dall'estero che naturalmente i francesi ce la fanno pagare proprio perché hanno fatto quella scelta che io dicevo molti anni fa ce la fanno pagare
Il piuttosto cari misura piuttosto consistente
Determinando anche Effetti sulla competitività dei nostri prodotti sul mercato internazionale
E quindi ecco l'importanza di introdurre questo concetto
Dobbiamo costruire le centrali esattamente come dobbiamo costruire l'alta capacità ferroviaria Leone li vuole IBA viene una che a Lubiana e Ungheria esattamente come dobbiamo con fare la variante di valico ostruire la variante di valico Firenze Bologna esattamente come dovremo per fare
Ulteriori valichi attraverso le Alpi perché attualmente come voi avete visto il traforo del Monte Bianco chiuso per ragioni elettorali perché si chiude anche per ragioni elettorali non solo per ragioni tecniche anzi molte volte le ragioni tecniche servono per giustificare le vere effettive ragioni elettorali qualsiasi riferimento a persone luoghi gli altri paesi è puramente casuale da parte mia
Dicevo che quindi dobbiamo costruire queste centrali evitando di essere collegati strettamente a importazioni di energia prodotta in altri Paesi magari prodotta con centrali nucleari che
Evidentemente qualora avessero naturalmente
Per cui questo non avverrà perché sono estremamente sicure ma qualora venissero incidenti non crede non ci protegge avrebbero evidentemente dal dagli effetti negativi essendo alle porte del nostro Paese
Ecco allora il problema è la costruzione delle centrali della importazione vergine per esempio nel collegato alla legge finanziaria due mila due di cui il collega Saia del collega gamba
Si occupano in questi in questi giorni fanno parte del comitato dei nove per questo importante disegno di legge del governo vi è la necessiti la prospettiva di un nuovo metanodotto con l'Algeria ecco io mi domando questo è un problema che dovremo discutere dobbiamo continuare allegarci a fornitori di gas naturale
Già esistenti come Russia e Algeria ma soprattutto come Algeria continuare a legarci a questi fornitori addirittura raddoppiando il gasdotto attraverso il Mediterraneo con l'Algeria
O non per esempio sviluppare impianti di rigassificazione
Delle centrali del potere riportare attraverso navi gasiere il gas naturale da tutti i mercati per esempio dalla Russia dall'Asia centrale attraverso il Mar Nero
E il Mediterraneo ecco io credo che questa seconda opzione sia più ragionevole rispetto alla prima per carità
Io non non voglio mettere in discussione le scelte fatte in passato con primo gasdotto attraverso il Mediterraneo con l'Algeria
Ma tuttavia gli eventi dell'undici settembre
Ci hanno insegnato qualcosa se ci sono oggi i Paesi si dividono fra i Paesi ad alto rischio politico e quelli che hanno meno rischio politico mi pare che l'Algeria
Come gran parte dei Paesi arabi abbiano un forte rischio politico e quindi noi dobbiamo per evitare che ci chiudano i rubinetti da un momento all'altro abbiamo quantomeno
Affrontare questo problema con grande realismo e allora la scelta degli impianti di rigassificazione la scelta di rilanciare l'uso del carbone presidente del nel l'uso del carbone che adesso a tecnologie ma infatti mi rivolgo proprio perché voi avete un progetto di questo tipo l'uso del carbone perché scusate adesso ci sono tecnologie avanzatissime che rendono lo dice il presidente della commissione Ambiente dorata
Che rendono assolutamente il diciamo così protetto dal punto di vista ambientalistica la produzione di allergie attraverso l'uso del carbone e diciamo di carbone
Il Padreterno ha distribuito l'intero orbe terracqueo mentre purtroppo il Padreterno è stato forse spintonato dalla e ancora deve creare concentrando
Le giacimenti petroliferi ed determinate zone che oggi sono tutto sommato abbastanza pericoloso e quindi ecco quindi già cominciare a fare questo tipo di scelte è importante per esempio io ritengo anche visto che
Giustamente vogliamo rilanciare attraverso la riforma del ministero degli Esteri
La nostra politica di penetrazione dei mercati dalla presentazione dei nostri prodotti nei mercati mondiali visto che abbiamo
Constatato una riduzione della percentuale del commercio mondiale che fa capo ai nostri prodotti di circa un punto percentuale degli ultimi anni e questo è stata una delle spinte che diciamo così che ha per fatto pensare dal Governo una riforma della struttura del ministero per poterne fare uno strumento di rilancio delle nostre esportazioni ecco cominciare a scegliere
I fornitori di prodotti energetici in relazione alla capacità di assorbimento dei nostri prodotti industriali dei nostri servizi delle nostre merci
E così via e da questo punto di vista penso che sia più interessante per esempio il mercato un russo o il mercato dell'Asia centrale che non certi mercati diciamo così dei paesi che tradizionalmente
Sono stati i fornitori dei nostri io come voi capite butto dei dei temi perché poi non è che poi monopolio per la verità assolutamente me ne guardo bene
Quindi si tratta di discutere temi che hanno una importanza dal punto di vista delle scelte di carattere generale conclusione
Conclusione che bisogna che il governo si riappropri di una politica industriale ecco
Questo secondo me è il problema io sono stato come voi sapete undici anni vicepresidente dell'IRI allora
Dall'ottanta al novantuno allora la politica industriale non era fatta
Diciamo così da strutture autonome o comunque non era decentrata era abbastanza centrata nel bene e molto spesso nel male perché per carità
Io sono un privatizzato onore avrà accanito proprio per aver per aver vissuto per anni la dittatura dei ministri delle partecipazioni statali di tutte le le diciamo l'arco costituzionale
Quindi questo ecco io credo che sia un problema serio recuperare spazi per una politica industriale unitaria organica che non può che fare il governo io credo
Questa è un'altra riflessione che dobbiamo dobbiamo seriamente fare quale svolge quale compito dobbiamo assegnare vi è fra l'altro in prospettiva di un disegno di riorganizzazione delle autorità indipendenti che il Governo sta predisponendo quale compito dobbiamo assegnare alle autorità indipendenti da un lato e al ministero comunque al governo nel campo della politica industriale dall'altro ecco questo è un altro tema sul quale dobbiamo fare una riflessione io credo che la politica industria
Debba essere almeno in parte
Escluso il problema della controllo tariffario del controllo della della comunque del rilancio diciamo della difesa per il principio della concorrenza
Il il la tutela del processo di liberalizzazione sia nel campo della della offerta e della insomma del del mercato energetico sia negli altri campi sia certamente
Compito delle autorità indipendenti ma la politica industriale
Fare in modo che l'Offerta viaggi il più possibile come data alla crescita domande alla crescita del PIL io credo che sia un compito che il governo non può eludere e che quindi deve riappropriarsi nel modo più deciso
Proprio appunto tornando all'inizio del mio discorso
Per tenere presente questa correlazione
Fra le infrastrutture che del quali delle quali il Paese si deve dotare in misura massiccia come dimostra l'avvio della legge obiettivo e dall'altro queste infrastrutture particolari che sono parte essenziale
Della struttura economica del nostro Paese sono
Cioè centrali elettriche la produzione elettrica grazie
Grazie all'onorevole Armani per aveva iniziato le prime provocazioni sul tema di questa mattina non me ne vorranno i relatori se poi in qualche occasione dovrò stringere con i tempi per cercare appunto di dare un quadro organico
Alcune provocazioni per un approccio organico alla materia in base a quelle che sono le competenze e gli incarichi anche assunti da esponenti autorevoli Alleanza nazionale nell'ambito del Parlamento del governo
Una di queste persone l'onorevole Maurizio Leo che segue il dipartimento economico del partito che quindi si occupa in maniera prioritaria anche dei temi della della fiscalità
Allora grazie a me è stato affidato il compito Audi M grazie
Allora
Buongiorno a tutti
A me è stato affidato il compito di porgere i saluti quando in un convegno un rappresentante politico un parlamentare
Porge i saluti deve osservare un cliché Presolana Licci quello di ringraziare gli organizzatori del convegno è quello di augurare a tutti il suo nome e io mi atterrò scrupolosamente a questo compito
Però nel contempo vorrei svolgere talune considerazioni che riguardano specificamente la politiche energetica
Lo voglio fare in una chiave un po'particolare vedere un po'come viene disciplinata la politica energetica alla luce di quelle che sono state le modifiche alla Titolo quinto della carta costituzionale
Il punto che forse non è stato in modo approfondito dibattito non è stato dibattuto in modo approfondito
è correlato al fatto se la politica energetica è disciplinate in modo organico puntuale dall'attuale dettato del titolo quinto della carta costituzionale Titolo quinto che come voi sapete è stato modificato perfetto della legge costituzionale numero tre del due mila euro
Sappiamo che l'articolo centodiciassette della costituzione
Afferma testualmente che le regioni hanno una cosiddetta assegnato alla Regione la cosiddetta legislazione concorrente in materia di produzione trasporto e distribuzione
Quindi vediamo che il dettato della legge costituzionale affida direttamente alle Regioni questi compiti allora c'è da chiedersi come conciliare questi attività che costituiscono una prerogativa specifica delle regioni con l'attività che vede svolge dello Stato
E quindi vedere come lo Stato può intervenire in questo contesto e abbiamo parlato di legislazione concorrente in questi settori ma quindi se c'è una legislazione concorrente in questi settori è da ritenere che ci sia una legislazione anche da parte dello Stato ma in che termini
E io ritengo in termini di legge-cornice di leggi ordinamentali quindi lo Stato fissa i principi generali e poi le Regioni attueranno questi principi fondamentali negli specifici settori
Bene sì almeno questo sorge un primo problema
Se lo Stato può intervenire con norme cornice con norme fondamentali che succede laddove deve attuare delle scelte immediate penso alla al decreto sblocca centrali
Il decreto sblocca centrali è un provvedimento di natura Visco lamentare e i provvedimenti di natura regolamentare potranno essere attuati dalla dallo stato laddove c'è una competenza concorrente da parte delle regioni quindi questo è il primo interrogativo che si pone dobbiamo vedere come conciliare le competenze di questi diversi enti lo Stato da una parte le regioni dall'altro
Poi abbiamo parlato di legislazione concorrente dello Stato delle Regioni ma sappiamo che le regioni in materia di politica energetica possono nere delle competenze
Le sedute giorni hanno delle competenze lo Stato può svolgere un ruolo in particolari settori che sono contigui al settore della politica energetica penso alla concorrenza
Lo stesso dettato costituzionale all'articolo centodiciassette nella nuova formulazione prevede che io stato
Sia l'organo sovrano in materia di tutela della concorrenza e allora come conciliamo la disciplina della tutela della concorrenza con la disciplina in materia di politica energetica questi sono problemi sono questioni aperte sulle quali si dovrà intervenire bisognerà in qualche modo dare delle risposte fare in modo che tutti gli operatori abbiamo un quadro organico è chiaro della materia
Ecco accanto a queste a questi aspetti si pongono altre questioni di natura più che altro istituzionale
Voi sapete che nel comparto energetico assumono una certa rilevanza taluni soggetti che per effetto della modifica della disciplina
Del settore energetico intervenuta negli anni novantanove due mila assumono un ruolo cardine un ruolo fondamentale
Mi riferisco alla gestore delle reti trasmissione nazionale mi riferisco all'acquirente unico e mi riferisco alla Borsa Elettrica
Questi soggetti che fine faranno laddove la Regione dovrà svolgere un compito primario questo è un altro tema sul quale occorrerà riflettere
Questi soggetti che aveva una funzione ben delineata nella nella pianificazione che ha avuto avvio negli anni novantanove due mila che fine faranno come pure l'Authority per l'energia ecco l'Authority dell'Energia dovrà rispondere a quello che sarà il ridisegno generale delle Authority anche qui occorreranno occorrerà verificare bene quali sono gli Snorky quali sono gli interventi da adottare
Via dello strato sino adesso questioni di natura squisitamente giuridica quindi di competenze tra stato da una parte regione dall'altra ma se da questi problemi che sono di natura eminentemente giuridica ci spostiamo sulla gestione operativa sui problemi pratici concreti reali
Di tutti e allora vediamo che pagano i fatti il meccanismo di attribuire alle Regioni certe competenze non funzioni
E mi riferisco in particolare alle reti nazionali no per la distribuzione per il trasporto dell'energia elettrica e del gas
è pensabile che queste reti che debbono avere un necessario sviluppo e una definizione nazionale possono essere segmentati affidate alle singole regioni
A me sembra che un fuor d'opera rispetto a quella che è l'obiettivo primario della di questo settore particolare quindi anche qui bisognerà a ripensare tutto il sistema soffermandosi su un aspetto il comparto della politica energetica non ha più una dimensione di carattere locale territoriale regionale e via dicendo
E a mio modo di vedere deve avere un'espansione anche di carattere sovranazionale
Basti pensare agli interventi nei che negli ultimi tempi si stanno facendo penso all'ENEL Power no l'acquisizione di quattro centrali idroelettriche in Bulgaria
Penso alla alla gara c'è se poi non ha avuto gli sviluppi che tutti conosciamo quindi ormai questo settore deve aprirsi ai mercati internazionali e però ricercati internazionali non possiamo poi di stringerci nell'ambito locale molto circoscritta quindi dobbiamo porci in una logica diversa Porcino andrologica di acquisizione delle partecipazioni di acquisizione di strutture anche all'estero questo lo possiamo fare anche con una legislazione fiscale più avveduta più ampia
è un settore che a me più caro ma per esempio
La i provvedimenti che in questi giorni si stanno discutendo alla Camera mal provvedimenti di riforma del sistema fiscale danno del aperture notevoli interessantissime per la nostra imprenditoria la possibilità di acquisire imprese all'estero di far rientrare queste imprese in una logica di consolidamento e quindi tassazione consolidata dei gruppi di compensare i redditi e le perdite laddove io acquisisco
Una struttura all'estero che è in perdita potrà compensare sia un soggetto controllato i redditi italiani con la perdita dell'impresa estera queste sono tematiche da affrontare quindi Porcino la logica ristretta di regionalizzazione mi sembra una visione un po'troppo angusto dei problemi
Ecco un Borrelli
In conclusione dire che questa riforma della Carta costituzionale intervenuta per effetto della legge costituzionale numero tre non ho paura che produrrà gli stessi effetti che ha prodotto la come ricordate la legge Galli che disciplinava la riforma delle risorse idriche ma la legge Galli
è un provvedimento che attribuiva competenza alle regioni e qui le regioni si sono sbizzarrita in tv a introdurre provvedimenti a introdurre misure quindi pavento che questa misura che è stata adottata porterà alla stessa situazione drammatica che si è verificata nel settore delle risorse idriche
E quindi è auspicabile una rivisitazione delle norme della Carta costituzionale ecco quello che noi abbiamo dibattuto anche nel nel nostro partito
Modifiche alla legge numero tre
Quindi modifiche alla legge costituzionale non tanto per una questione politica per una questione di facciata ma perché nella negli atti concreti nell'attuazione pratica si è visto che questa normativa non funziona
Laddove si dice che la distribuzione il trasporto e la produzione dell'energia elettrica deve essere demandata alla Regione significa non aver soppesato adeguatamente le problematiche che da questo comparto possono scaturire
Quindi a mio modo di vedere la Armen visitazione della legge sul federalismo no stata ha affrontato è stata approvata con una certa celerità forse sotto la spinta delle funzioni di ordine elettorale ecco questo Randi visto perché nella parte attuativa nella parte pratiche effettivamente si nota che questa normativa mostra la corda e non può funzionare grazie
Ringrazio l'onorevole Leo per la precisione con la quale ci ha introdotto ad ulteriori temi della nostra mattina di lavoro e anche per la sinteticità con la quale lo ha fa ha prodotto questa relazione
Alleanza nazionale intende proseguire nell'analisi e nella proposta di soluzione su un tema quello della politica energetica che il nostro partito continua a ritenere strategico per il rafforzamento del sistema Paese
Il lavoro dell'ufficio indulto ed energia che si avvale di esperti e collaboratori
è nel solco delle tante puntuale iniziative che hanno visto l'onorevole Gaetano Rasi protagonista del dibattito politico degli anni scorsi come dicevamo vogliamo tentare come forza politica
Di avere un approccio organico non estemporaneo a la la vicenda energetica ritenendolo un elemento di assoluta competitività per il nostro sistema e di riflesso anche nella qualità della vita dei nostri cittadini
Quindi oggi la nostra prospettiva diverso rispetto al passato
Come destra di governo vogliamo stimolare sollecitare l'esecutivo dalla Casa delle Libertà
A riappropriarsi di un'azione energica in tema di politica industriale che sabbia fornire alle famiglie a dall'impresa un quadro di riferimento libero trasparente e il più possibile orientato anche all'economicità
Gli interventi approvati recentemente dal Consiglio dei ministri in particolare indirizzati a facilitare gli iter autorizzativi per la costruzione di nuove centrali sono un utile punto di partenza per il rilancio dalla politica industriale italiano
Crediamo però che nell'agenda politica vada iscritto l'obiettivo di un piano energetico nazionale
Che non sia come in passato un mero esercizio accademico ma un documento di indirizzo corredato dall'analisi precisa della situazione per giungere ad un calendario rigoroso di interventi legislativi ed amministrativi
Gli strumenti parlamentari ci sono gli strumenti ad esempio dal Documento di programmazione economico-finanziaria che devono assumere sempre più una capacità di indirizzo nei confronti della politica industriale
Ed in questo senso molti di voi sapranno che la commissione Attività produttiva avviato un'indagine conoscitiva che si concluderà né prove nelle prossime settimane il presidente della Commissione onorevole Tabacci in particolare ha ritenuto opportuna questa iniziativa e quindi crediamo che a nessuno possa sfuggire come non esistano ricette miracolistiche in campo energetico e che l'azione politica anche se ben orientata vede emergere i propri frutti dopo diversi anni
Insomma si tratta di un problema molto complesso che eri che merita risposte complesse e certamente la politica ha bisogno di un approccio permanente a questo a a questo tema anche se non vedrà immediatamente
Non potrà immediatamente a raccogliere un consenso rispetto a queste iniziativa ma che lo vedrà a lungo termine in un'ottica strategica
A tutti è noto come il costo dell'energia nel nostro Paese sia il più elevato in in Europa la dipendenza dell'Italia dagli idrocarburi rappresenta un elemento di allarme a cui bisogna rispondere con celerità
L'Italia dipende nei propri approvvigionamenti da un ristretto numero di paesi per lo più appartenenti al mondo arabo costringendoci a porre una seria riflessione anche sul fronte dalla sicurezza delle fonti
E l'economista che a seguito dei gravissimi dalla della tragedia dell'undici di settembre ha avuto modo di scrivere che se l'undici di settembre ha realmente cambiato il mondo una cosa su tutte ha cambiato cioè come l'Occidente in particolare gli Stati Uniti dovrebbero considerare l'energia
Rispetto a questa considerazione l'Italia evidentemente non può restano a guardare
Nel resto dell'Unione europea si è risposto a questo problema con il mix delle fonti
Nucleare carbone petrolio onorevole Armani ha fatto alcune riflessioni molto opportune non vogliamo riaprire il primo capitolo cioè il capitolo relativo al nucleare anche se ci permettiamo cit di sottolineare
Che oggi paghiamo un conto salato di quella scelta una scelta che a nostro avviso è stata un po'demagogica sul carbone invece non riusciamo a spiegarci
Quale sia il motivo dell'abbandono di una risorsa che con la tecnologia attuale risulta assolutamente pulita e conveniente
Quindi il primo impegno del centrodestra dovrebbe essere orientato a rilanciare questa risorsa eliminando comunque rimodulando in questo senso vi sono allo studio alcune iniziative la carbon tax che a regime rischierebbe di suonare le campane a morto su questa preziosa risorsa quindi è necessario che l'indirizzo politico consenta di realizzare nuove centrali a carbone così come consenta di favorire alcune riconversioni
Che sono anche in corso rispetto ad alcune iniziative di importanti aziende del nostro Paese
Vi è poi un tema trascurato forse dal dibattito politico che è quello che la produzione di energia da rifiuti
Noi crediamo che gli impianti di termoutilizzatore ione che ci piacerebbe poter chiamare così in quanto volgarmente vengono definiti inceneritori anche evocando sul territorio inquietudini ma che
Per esperienze anche dirette che abbiamo condotto riteniamo siano impianti
Assolutamente adeguati a rispondere al problema della produzione energetica
Possono rappresentare una valida soluzione anche rispetto alla riduzione dell'impatto ambientale ambientale delle discariche
Noi oggi abbiamo un Paese nel quale l'emergenza ambiente basti pensare a che cosa è stata l'emergenza Campania è particolarmente rilevante
Noi abbiamo il dovere come governo di centrodestra di studiare l'utilizzo di queste tecnologie perché non solo ridurremo l'impatto ambientale della depauperamento del del consumo del nostro territorio ma potremmo trarre da questa risorsa anche un beneficio da un punto di vista energetico
Sul fronte del gas poi la situazione appare ancora più difficile a nostro avviso perché se il decreto letta e certamente è stato una normativa avanzata sul piano della liberalizzazione
Il mercato del gas crediamo che sconti oggi ancora una presenza forte di colli di bottiglia nell'ingresso del nostro Paese
L'attuale situazione dei gasdotti è per l'affermazione del più importante operatore dell'ENI contraddistinta da saturazione
E quindi il governo dovrà favorire a nostro avviso una nuova politica degli investimenti soprattutto orientata agli impianti di rigassificazione
In questo anche il collegato alla legge finanziaria che in questi giorni alla discussione della Camera ci auguriamo possa portare notizie
Positive naturalmente sempre nell'ottica della rispetto delle prerogative istituzionali e della necessità di una garanzia della concorrenza nel nostro Paese
In tema di nuove infrastrutture è stato detto ci è parsa felice l'intuizione di estendere l'efficacia della legge obiettivo sulle grandi opere anche le infrastrutture energetiche
Tempi certi nell'autorizzazione degli impianti e soprattutto procedure semplificate in ordine alle conferenze dei servizi e dalle valutazioni di impatto ambientale sono ingredienti indispensabili per aumentare la capacità produttiva del Paese
In questa direzione vanno sì recenti decreti del governo che anche un'iniziativa parlamentare da noi promossa che si concretizzerà nella realizzazione di un emendamento al collegato a legge finanziaria
E a questo proposito come è stato detto opportunamente onorevole Leo credo che valga la pena di considerare la riforma costituzionale voluta dal centrosinistra che ha posto l'energia tra le materie concorrenti fra Stato e regioni
Una scelta che a noi pare fuori luogo soprattutto quando il mercato domestico è sempre più quello europeo e non quello nazionale figuriamoci se poi sulla materia ci dovessero esercitare le Regioni promovendo indirizzi diversi sia chiaro noi
Partecipiamo anche al governo di molte regioni del nostro Paese abbiamo piena fiducia nella capacità legislativa e autorizzativa della Regione ma il punto non è questo
Il punto è che il federalismo è una risorsa importante della riforma costituzionale ma vi sono materie che però oggettivamente non possono essere delegata altrove che non allo Stato nazionale
Quindi noi abbiamo rivolto anche in questa direzione una preghiera al ministro Bossi perché si elimini un po'il principio della concorrenza legislativa perché si possa individuare e nello Stato e nelle regioni delle competenze certe che non vi sia una distorsione e soprattutto l'incertezza per gli operatori a quale istituzione devono rivolgere le proprie istanze
Quindi poi veniamo al tema centrale di questo nostro dibattito una seria politica di investimenti soprattutto privati
Dovrebbe consentire all'Italia di aumentare sensibilmente la propria capacità produttiva di Energia
Ci troveremmo di fronte quindi ad un concreto principio di privatizzazione perché la privatizzazione non necessariamente riguarda esclusivamente l'azienda dello Stato ma può invece riguardare anche la pluralità dei soggetti che possono operare sul mercato e oggi queste condizioni purtroppo non ci sono
Perché noi crediamo che la concorrenza e crediamo anche che le aziende che oggi sono ancora controllata dallo Stato padano valorizzate
Alleanza Nazionale crede che sino ad oggi si sia troppo spesso confusa la liberalizzazione del mercato con le privatizzazioni
E anche in questo secondo caso che si sia pensato che abbiano un'unica formula mentre invece ve ne sono diverso e probabilmente la politica dovrebbe riflettere anche su quale formula di privatizzazione ritiene utili
Approfondire e quindi noi crediamo che l'obiettivo che è poi Tamara a valle di tutto questo ragionamento che è quello dell'abbassamento delle tariffe possa essere raggiunto
Soprattutto cercando di rendere il mercato più libero
La liberalizzazione in campo energetico sono incompiute come abbiamo definito nel nostro titolo perché non vi è stata una seria politica di regolamentazione
E favorisce l'ingresso ed il consolidamento dei soggetti privati
E non mi riferisco a ipotetiche inadempienze dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas che anzi molto spesso noi crediamo abbia sotto supplito all'insipienza dei governi che hanno preceduto l'attuale e mi riferisco invece alle norme grado di conflittualità fra innumerevoli istituzioni che ha originato incertezza nel mercato molto spesso delegando l'ultima parola anche in questo caso la magistratura
I decreti di attuazione delle direttive europee vanno modificati a nostro avviso non solo perché non europea formulerà presto nuovi orientamenti fa perché letta e Bersani non hanno dato i risultati sperati
Il governo del Parlamento nel suo nel mettere ordine a legislazione vigente dovranno quindi rendersi conto delle profonde asimmetrie che esistono nei mercati nazionali europei e quindi anche della volontà espansionistica che non in maniera certo larvata alcuni monopolisti stranieri stanno esercitando nei confronti non solo del nostro Paese ma dell'intero mercato
L'attività di regolazione in un mercato liberalizzato quindi assume ancora maggiore importanza
Chi volesse eliminare il ruolo dell'indipendenza dell'autorità credo che sbaglierebbe ed allontanerebbe l'Italia dalle più avanzata economie occidentali il ruolo di garanzia di trasparenza dell'Authority riteniamo sia indispensabile anche per difendere
I diritti gli interessi dei consumatori
Poiché il tema della Borsa elettrica la borsa elettrica è compresa nel nell'avviamento anche delle riforme già attuato attraverso delle direttive non è ancora stata attuata mi sono diverso concezioni su quello che dovrebbe essere l'organizzazione Della Borsano e ci permettiamo di dire
Che probabilmente è giunto il momento di partire poi probabilmente in corso d'opera si potranno anche correggere eventuali distorsione per soprattutto la grandezza di alcune di alcuni operatori ma questo non significa che non si debba mettere in corso questo strumento che può accelerare
Tema delle liberalizzazioni viene poi e concludo
Il cosiddetto ruolo dei campioni nazionali qualcuno così li definisce e Niene la rappresentano noi crediamo un patrimonio straordinario del nostro Paese dovrebbero essere orientate evitando tentazione dirigista
Nel ci permettiamo di addotti a notare che dovrà essere completata la cessione delle Genco e su questo credo che non vi siano obiezioni e favorito l'orientamento al core business dell'elettricità per quanto attiene invece al mercato del gas naturale
Rimarchiamo un aspetto che la sola separazione societaria fra l'attività di approvvigionamento di trasporto non esclude la possibilità che l'impresa in posizione dominante conservi ancora un ampio margine di manovra riducendo quindi lo spazio di concorrenza ed allora concludendo Alleanza nazionale intende portare fattivamente il proprio contributo al ritorno di una politica industriale d'Italia
Che non deve giocarsi su un dirigismo sullo statalismo quassù moderne concezioni che pongano il governo protagonista nella formulazione delle regole del gioco
E negli indirizzi politici ed amministrativi lasciando però calciare la palla agli operatori grazie
Grazie allora vorrei lasciare la parola ad un rappresentante autorevole del nostro governo al viceministro per l'Economia al professor Mario Baldassarri
Grazie Saglia debbo dire
Dopo aver ascoltato questi interventi di quadro
E particolarmente questo di Saglia
Che condivido riga per riga questa che sta relazione
E mi vorrei concentrare su quattro punti
Il problema della sicurezza e il problema del monopolio
Il problema del costo e problema delle responsabilità istituzionali o dell'organizzazione responsabilità istituzionale
E problema della sicurezza
Io credo che tutti gli esperti del settore
Dell'energia indichino
Due punti di fondo per per l'Italia per il nostro Paese
Una situazione preoccupante sul piano della sicurezza strategica dell'approvvigionamento delle fonti energetiche
Eccessiva concentrazione gli approvvigionamenti
Anche dare che politicamente possono essere rischiose
Questo per quanto riguarda l'esterno del paese e all'interno
Un rischio a media scadenza invece di non sicurezza delle forniture per un non per l'assenza di un quadro chiaro strategico sul piano degli investimenti di medio-lungo periodo ora se così è come pare da parte degli degli e Sperti
Va ricordato che questi ragionamenti su privatizzazioni e liberalizzazioni
Non debbono far dimenticare che la sicurezza energetica e un bene pubblico resterà bene pubblico e quindi deve restare responsabilità
Politica del Governo e del Parlamento
La sicurezza energetica bene pubblico
Può essere fornito ai cittadini in quanto bene pubblico attraverso un monopolio di Stato o attraverso il mercato
Il passaggio da un monopolio di Stato a un mercato più aperto e competitivo non significa dimenticare che rimane un contenuto di bene pubblico nella sicurezza energetico
Il che vuol dire che è responsabilità della politica disegnare
Una politica energetica è una politica industriale che alla fine garantiscano il bene pubblico sicurezza
Secondo aspetto credo che in questo ambito vada fatta chiarezza sul concetto stesso di monopolio
All'interno di questi settori
Cioè chiaramente un nocciolo duro che monopolio naturale
E il monopolio naturale
Per quanto possiamo immaginare le innovazioni tecnologiche che hanno per esempio nel caso della telefonia
Prodotto pezzi importanti di quello che un'epoca era monopolio naturale perché l'innovazione tecnologica consente di non necessariamente avere un mercato legato al cento per cento ad una rete fissa
Però nonostante questo nel settore dell'energia
C'è un pezzo di monopolio naturale e quindi non va trascurato questo aspetto
Nel caso dell'energia elettrica certamente il caso delle e delle del gran delle grandi reti dei grandi elettrodotti
Fissati allora questi due temi
Sicurezza come bene pubblico e nocciolo duro monopolio naturale
E allora si può ragionare su quello che è lo strumento privatizzazioni e liberalizzazione che ripeto uno strumento che serve per fornire il bene pubblico
Della sicurezza energetica insieme a quello che può può essere la parte di bene privato cioè il chilowattore che è la parte diciamo private
Terzo argomento qual è il costo la continuità del servizio della fornitura e la qualità della diffusione sul territorio questo è un aspetto certamente più
Economico ma anche questo è un pezzo di quel bene pubblico che la sicurezza energetica
Un ultimo aspetto le responsabilità istituzionali beh ha detto Saglia molto chiaramente questo è uno degli argomenti se valgono i primi due o tre concetti e uno degli argomenti nelle quali le responsabilità istituzionali non possono che essere assegnate al Governo centrale non è possibile
Temi quali ad esempio la la difesa e qui siamo in quell'ambito di tematiche poter fare un decentramento locale o federalista ecco se mettiamo insieme tutti questi Pezzi tutti questi elementi beh io credo che si debba riflettere pesantemente fortemente sull'esperienza di questi ultimi
Anni in tema di privatizzazioni
Di fatto non realizzate e di liberalizzazioni di fatto non cominciate
Per la semplice ragione che privatizzare non significa mettere sul mercato alcuni pezzi di azienda per raccogliere un po'di cassa
Ma significa in realtà come detto all'inizio realizzare una politica industriale che abbia l'obiettivo di fornire il bene pubblico sicurezza e il bene privato
Fornitura energetica
Necessariamente con uno strumento alternativo rispetto al monopolio pubblico che quindi deve dare sicuramente almeno quanto precedentemente poteva dare il monopolio pubblico in termini di sicurezza di bene pubblico e meglio in termini di quantità qualità e prezzo del servizio rispetto a quanto poteva fare precedentemente il monopolista pubblico ecco da questo punto di vista io credo che ci sia un tema di fondo che la politica deve rivendicare a se stessa il diritto dovere di disegnare il quadro strategico nell'ambito di una più generale politica industriale
E le imprese operanti sul mercato che inizialmente sono imprese pubbliche debbono essere il braccio operativo che realizza il passaggio attraverso la privatizzazione la liberalizzazione a quel mercato aperto e competitivo che consenta di fornire contemporaneamente il pezzo di bene pubblico e il pezzo di bene privato ovviamente in qualità e quantità migliori di prima
L'unico parametro di riferimento non può che essere concretamente dato dai numeri
Con i tempi dovuti non si realizzano queste cose in sei mesi ad un anno ma i numeri non possono che essere il chilowattore pagato dalle famiglie alle imprese alla fine della catena produttiva
Il l'oggetto e il soggetto di tutto questo dibattito discussione impegno politico e impegno industriale manageriale tutti quelli che lavora nel settore dev'essere quello di portare a casa delle famiglie e dentro le imprese
Un chilowattore nel caso dell'energia elettrica a un prezzo più basso
Esperienze e internazionali ci confortano da un lato che ci preoccupano dall'altro
Ci confortano perché in alcuni casi privatizzazione e liberalizzazione ha portato effettivamente a riduzioni
Importanti del costo dell'energia ma in altri casi alcune privatizzazioni che non hanno guardato a quello che è un elemento di fondo di questo settore
Classico tema da mille da metà del mille settecento
In tutti i testi Nan naturali di economia che è l'orizzonte temporale questo è un settore dove l'orizzonte temporale necessariamente per avere scelte ottimali deve essere di lungo e lunghissimo periodo
Bisogna stare attento quindi perché il mercato in quanto tale con scelte esclusivamente privatistiche
Può nona vere omogeneità di orizzonte temporale si dice sempre
Che in il mercato può e spesso deve essere mio per nel senso di avere orizzonti temporali più a breve termine per in questi casi
Guardate il caso della California
E si può essere degli esegeti della privatizzazione e liberalizzazione
Come per per ragioni di radici cultura d'origine anche il sottoscritto ma non dimenticarsi un po'di buonsenso e cioè il fatto che se la regolamentazione del processo avviene in un certo modo dimenticando l'orizzonte temporale di medio lungo periodo e quindi la necessità di programmare investimenti
In funzione della strategicità
E quindi della sicurezza e cioè di quel pezzo di bene pubblico che rimane comunque e si rischia il blackout e si rischia la come molti esperti stanno dicendo anche nel nostro Paese in tempi relativamente medi ma si rischia la mancata fornitura
Non solo per un fatto di diffusione sul territorio quindi non solo le interruzioni di energia elettrica al sud che è una cosa normale
Purtroppo in molti casi nel nostro Paese ma il blackout complessivo
Dell'energia elettrica
Allora
Questo è un po'il tema di fronte al quale io credo sia è un tema rilevante che non significa
Ricco confondere come è stato spesso detto negli ultimi tempi il ruolo della politica con il ruolo dell'impresa e del maneggio in mente
Ma significa riassegnare con chiarezza il ruolo che è della politica e il ruolo che deve essere del Venezuela
Saglia ha detto nella relazione ma l'aveva ripreso anche Maurizio Leo prima
è che in questo confusione limbo rompo istituzionale delle responsabilità non si capisce tutti debba fare la politica industriale la politica energetica del Paese
Governo dal Parlamento danni non la fanno più
Le imprese sono loro che debbono fare la politica industriale beh qui qualche dubbio francamente io ce l'ho e anche pesante e potremmo divario Sanesi più tempo le Authorities
No hanno un altro ruolo un'altra funzione
Quello di disegnata la politica industriale disegnate le regole Authority sono quelle che debbono far rispettare le credono e allora ecco che e su questo punto va fatta chiarezza altrimenti ci troviamo di fronte a tre grandi rischi
Il primo che qui manca alza di una politica industriale e dietro la quale c'è pezzo portante della politica energetica che dimenticandoci del pezzo di bene pubblico forniamo ancora ma peggio il pezzo di bene privato
Trascurando questo aspetto si ottiene per risultato anche che l'energia elettrica oltre ad essere
Non si cura e anche più costosa e meno equamente e continuativamente diffusa sul territorio il secondo pericolo che il management dell'impresa non avendo un quadro chiaro di definizione della politica industriale
In qualche caso anche giustamente dal suo punto di vista possa pensare ad una diversificazione come se dovesse diventare una conglomerata che guarda più settori e dimenticare il core business
Ora un'impresa privata può anche farlo a un'assemblea di azionisti alle quale risponde lavori che se va bene all'azionista
Condivide o meno ma in questo specifico settore così delicato parlare di diversificazione
E senza capire che la missione fondamentale è quella del core business diventa rischioso e pericoloso e questo diciamo ci porta diverse contraddizioni serie non non è uno spirito polemico il mio ma di ragionamento comune su alcuni aspetti e perché mentre emergono questi rischi in un settore così delicato e e poi ci troviamo a vedere realizzate decisioni e strategie che hanno un contenuto di di con trattori contraddittorietà al loro interno
In un momento in cui peraltro il processo di privatizzazione e liberalizzazione non è stato realizzato e per di più il soggetto unico di riferimento continua essere il settore pubblico il ministero dell'economia che è azionista
Di gran parte di tutti questi comparti
E quindi settore diciamo un azionista che si trova di fronte un giorno all'acquisto di un'impresa in un settore un giorno o l'altro alla vendita di un impresa nello stesso settore
Ho alla diversificazione da una parte verso un altro settore e poi guardando i numeri ad una come si dice snellimento che affievolimento di una concreta politica di investimenti
Strutturali di medio lungo periodo magari nel settore del core business e quindi correndo il rischio di fare meglio delle telefonate ma di avere meno chilowattore
E questo è non è un problema di strategia manageriale ma è un problema di politica economica di politica industriale che a mio parere va assegnata alla politica
Ultimo punto su questo tema è evidente che se privatizzazioni e liberalizzazioni sono solo strumento operativo
Con il quale si intende perseguire meglio di prima
Con il quale si intende perseguire meglio che con lo strumento del monopolio di Stato perché questo è il confronto che dobbiamo fare
Sia per fornire il pezzo di bene pubblico che il pezzo di bene privato
E allora
Privatizzazione e liberalizzazione doveva andare in parallelo e debbono avere verifiche sul campo
In termini di aumento della sicurezza energetica di miglioramento della qualità del servizio di abbassamento del prezzo del servizio
In termini di migliore efficacia ed efficienza dello strumento privatizzazioni liberalizzazione a confronto del monopolio
Di stato che quello tradizionalmente usato negli ultimi decenni diversi paesi compreso il nostro
E allora però
Qualche elemento di piccola ipocrisia va chiarito
Perché se si liberalizza un settore si deve venti ci si deve render conto che liberalizzare un settore significa mettere gli operatori nel concreto in grado o di fornire o di comprare quel particolare servizio e poiché la catena del valore nel caso dell'Energia o nel caso del petrolio nel caso del gas comprende produzione grande distribuzione e poi la distribuzione locale come nel caso del gas comprende l'acquisto del gas il trasporto attraverso i grandi gasdotti metà prodotti e poi la distribuzione e allora liberalizzare
Significa liberalizzare la possibilità di acquisti diretti di gas ma poi porsi il problema di quale tubo questo gas deve passare perché evidentemente se questo tubo è già pieno
Non si è liberalizzato assolutamente nulla e che si è fatto finta di liberalizzare può essere un problema tecnico un problema politico problema industriale sicuramente ma questo è l'argomento altrimenti non abbiamo liberalizzati
E senza liberalizzazione la privatizzazione rischia di essere sempre semplicemente un trasferimento di rendite monopolistiche non di profitti di impresa ma di rendite monopolistiche
Che possono essere assegnate Allo stato se Monopolio di Stato
Ma se il monopolio o il grado di monopolio è privatizzato restano rendite monopolistiche
E non diventano mai miglioramento in qualità e Parenzo del servizio finale perché non dobbiamo pretendere dal buon cuore delle imprese concorrenti il risultato finale
Cioè l'obiettivo di fornire a prezzi migliori la qualità migliore il servizio non è l'appello al buon cuore dell'impresa ma è la struttura e la strategia di mercato e la struttura del mercato la strategia di politica industriale che fa a ottenere risultati
Non ci sono imprese buone e cattive quelle buone non fanno profitti quelle cattive fanno proprie o viceversa
Cioè la struttura del mercato le linee di politica industriale e quindi gli indirizzi che attraverso facendo leva sui comportamenti privatistici concorrenziali delle singole imprese ci fanno temere il risultato collettivo di avere un pezzo più basso una qualità migliore del servizio e quel pezzo interno di bene pubblico che la sicurezza
Nell'approvvigionamento Esterno e la sicurezza nella continuità e nella diffusione del servizio all'interno del territorio
Io credo che questi siano temi di grande rilevanza ripeto le relazioni che sono state già presentate danno la linea di Indirizzo
L'ultimo punto che vorrei sottolineare
Proprio l'aspetto della delibera CIPE di prima di Natale relativa alle grandi infrastrutture
E e cioè la a l'avere inserito tutte
Tutti i progetti del settore dell'energia dentro la legge obiettivo il che significa
Fare assumere allo Stato centrale la responsabilità di indirizzo e di decisione ma vorrei ricordare ancora una volta che in quell'ambito
Si è proceduto anche ad una
Diciamo ad un organizzazione istituzionale nella quale sono state sentite tutte le regioni e con le le singole regioni sono state definite concordate le diverse opere il problema non è semplicemente istituire il dittatore dell'energia che da solo al Governo centrale decide è un problema però di chiarezza di regole il rapporto con le regioni può esserci e deve esserci in una fase di discussione dialogo e apertura definita nel tempo è chiarita nelle responsabilità decisionali finali
è un po'come la concertazione con i sindacati voglio dire se giù si discute si ragiona ma alla fine ci deve essere un paletto in termini temporali e un paletto in termini di decisioni e di responsabilità decisionali questo non può che spettare in un settore come questo al governo centrale da qui l'idea di inserire questi progetti nella legge Obiettivo per avere procedure
Che pur mantenendo aperto il dialogo istituzionale all'interno del Paese con gli altri pezzi di governo
Locale
Decentrato riporti però ad una certa data ad una certa ora la responsabilità di queste decisioni al governo centrale che se ne assume le proprie responsabilità nei confronti di quella che è la sede naturale del confronto istituzionale che nelle democrazie moderne si chiama Parlamento grazie
La presenza del professor Baldassarri insieme alla all'onorevole Urso e anche a nostro modesto parere un fatto politico perché sappiamo quanto il passato
Il ministero dell'economia il ministro del Tesoro il ministro dell'industria abbiamo vissuto una mancanza di coordinamento nel tema di politiche industriali quindi credo che il nostro impegno sia anche quello di sposare
Queste due esigenze queste due strutture vorremmo
Adesso interrompere un po'all'il passaggio degli interventi di carattere politico parole comincerà darà la parola ad alcuni dei nostri relatori
E quindi tenere l'intervento il viceministro Urso successivamente e dare la parola al dottor Umberto Quadrino presidente di Edison che appunto rappresenta un importante gruppo sulla scena del sistema energetico
Bene buongiorno tutte
E grazie del questa occasione che mi date di parlare in un sede così importante così competente su un tema di grande attualità bello dell'Energia
Siamo in un momento in cui il mercato si sta aprendo stanno cambiando regole del gioco quindi fare un po'il punto della situazione e veramente molto importante per tutti proprio di quelle che operano in questo settore
Vuole toccare alcuni dei punti che già oggi nelle
Relazioni introduttive sono stati evocati innanzitutto fare una riflessione sullo stato del mercato energetico che quello in cui operiamo quello che resta il nostro punto di riferimento complessivo
E poi vedere qualche provocazione che era nel titolo del tema come liberalizzazione incompiuta privatizzazione dirigismo e quali sono gli equilibri che dobbiamo tenere tra questi poli della del del tema
Partiamo da quello che la situazione era Cetica nazionale ed è stata evocata oggi non possiamo prescindere dal fatto che l'Italia è un Paese ad alta dipendenza dall'estero dalla nella sua nella nella campo energetico
Dipendenza più alta che in tutti gli altri Paesi d'Europa ma abbiamo la dipendenza che quasi doppia rispetto agli altri Paesi d'Europa i motivi sono stati già evocati
Innanzitutto siamo un Paese povero di risorse naturali e queste le risorse di gas naturale che abbiamo se stanno rapidamente esaurendo nei prossimi dieci anni de riserve di gas si dimezza Ranno
Secondo non l'abbiamo fatto scelte che altri Paesi hanno fatto come nucleare e questo ci porta a essere molto dipendente dall'importazione oggi siamo all'ottantacinque per cento di dipendenza dall'importazione nei prossimi anni questo dipendenza aumentarla
Arriveremo al novanta per cento
è un dato di fatto e di questo va è un dato da cui dobbiamo partire
Quindi il primo punto per un punto all'agenda di qualsiasi riflessione politica sul sulla politica energetica italiana deve essere come affrontare questo dato della elevata dipendenza energetica più elevata che negli altri Paesi europei
Grazie tutto il primo punto quello dell'infrastruttura
Portare all'energia in Italia vuol dire metanodotti e vuol dire terminali di gassificazione liquefazione rigassificazione
E non posso che condividere totalmente a quello che ha detto professor Armani quando si dice che il terminale di rigassificazione da una libertà al Paese superiore a quella del gasdotto che ha svolto virgola punto punto il punto di partenza punto d'arrivo infrastruttura costosa e che vincono tutte Renato paese avere dei e terminali di rigassificazione in Italia vuol dire svincolarsi
Da punti precisi di appunto giovamento quindi aprire molto portafoglio di diversificazione geografica delle nostre fonti di approvvigionamento
Avere delle produttore che sono flessibili e che si permettono quindi di fare una politica energetica che può anche cambiare nel tempo in funzione di quelle che sono le necessità di approvvigionamento nel nostro Paese e ripenso a cosa fondamentale Edison come sapete
Una e vicina all'ottenere l'ultimo pezzo di autorizzazione per costruire un terminale
Io a Rovigo che sarebbe secondo terminare nazionale è un investimento che facciamo con le nostre forze fanno sono strutture per poter essere per avere una indipendenza di approvvigionamento che in questo momento non abbiamo come e diceva Paolo Sorba passare una volta ci sono i tubi bisogna vedere chi ci passa per questi tubi oggi i tubi sono occupati a contratti di lungo termine quindi chi ha ha avuto una nel passato la possibilità di fare dei contratti di lungo termine di fatto monopolizza
Il l'importazione della del del gas in Italia verso una situazione di fatto quindi possiamo avere buona volontà di liberalizzare l'importazione di gas ma di fatto poi l'infrastruttura non ci consentono quindi avere delle dei terminali è fondamentale
E non posso che essere d'accordo con la la l'evocazione del carbone come fonte di diversificazione
Dell'approvvigionamento energetico Juan ricordiamoci tutto al gas perché se andrà se andiamo avanti così con i programmi di di di nuove centrali basati essenzialmente sul turbogas esclusivamente dire sul turbogas e addirittura togliendo alle poche centrali a carbone esistenti in Italia le autorizzazioni per continuare a produrre e a questo punto saremmo totalmente dipendenti da una sola fonte energetica quando Carbone oggi con gli ultimi ritrovati
Messi a disposizione dal trono gira è una fonte altrettanto pulite altrettanto controllabile come quello del turbogas e non dimentichiamo che il costo di produzione
Da una centrale a carbone è molto più basso di quello turbogas molto competitivo e quasi competitivo con il nucleare il costo del carbone
Quindi diversificazione delle fonti di approvvigionamento è uno dei capitoli fondamentali della nostra politica energetica e dell'agenda del delle priorità che dobbiamo che dobbiamo affrontare ma un altro tema Sempre in tema di di di sicurezza energetica e quello del parco di produzione dell'energia elettrica noi oggi abbiamo un parco che per molti motivi non è aggiornato non è non è performante rispetto al ultimi tipi di investimento noi il rendimento di un moderno turbogas a ciclo combinato e superiore al cinquanta per cento sicuramente cinquantaquattro cinquantacinque cinquantasei per cento
Quanto la media nazionale e in sono quaranta per cento direttamente quindi un primo provvedimento per ottenere risparmi gentile quello di aggiornare il nostro parco di produzione stimolando quindi la nuovi investimenti che ci porterebbero ad un livello stato dell'arte della tecnologia con un minor consumo quindi ti elettricità senza senza dire di casa senza dimenticare che la nuova tecnologia ci consente anche una sostanziale miglioramento delle emissione e quindi una più facile al raggiungimento degli obiettivi della protocollo di Tokyo
Ecco questi sono un po'i i punti della dell'agenda di un Governo che deve affrontare i temi dell'Energia
E vediamo noi come ci ci poniamo
Nella nel campo del del della equilibrio tra liberalizzazione
E privatizzazione a che punto siamo già arrivati col processo di liberalizzazione e quali sono le cose che noi riteniamo indispensabili
E innanzitutto liberalizzazione vuol dire
Sia la possibilità per tutti gli operatori di accedere al mercato delle energie cosa che non è ancora stata decisa compiutamente dal dall'il dalle competenti
Autorità sia di governo che di legislazione sappiamo che ci sono delle indicazioni che portano alla completa apertura del mercato del gas a partire dal due mila tre
Ma per quanto riguarda il settore dell'energia elettrica non sono ancora stati fissati i termini definitivi per l'apertura del mercato
Quindi questo è un qualcosa che deve essere fatto dobbiamo stabilire quali sono qual è l'anno del in tv in cui si dice al mercato e totalmente liberalizzato si parla del due mila cinque questo dice la direttiva europea penso che il Governo e Parlamento devono prendere posizione
Al riguardo
Bene non basta poi avere l'accesso completo da parte di tutti gli operatori del alla libertà di mercato ma bisogna anche liberalizzare la produzione quindi avere una pluralità di attori che possono intervenire sul mercato
E questo sia fatto si sta facendo con la una privatizzazione delle Genco con la con la messa all'asta delle Genco c'è la Genco dura che sta andando investito dall'altra poi ci sarà la Genco tre
In questo modo la totale della produzione dell'ente
Se la intorno al cinquanta per cento del totale nazionale ci saranno degli operatori che che si stabiliranno sul mercato con delle quote significative inutile dire che Edison conta di essere una di queste forze che opereranno sul mercato
Però non basta avere liberalizzato la domanda e creato una serie di operatori che che operano sul mercato per avere veramente un mercato liberalizzato bisogna avere la famosa borsa dall'energia dove domanda e offerta si trovano e stabiliscono un prezzo e questo prezzo destro penso che inevitabilmente andranno alla delazione
Va ricordato si dà però solo Baldassare che riceve con lo scopo di tutto questo e di dare un miglior servizio al cliente e ridurre il prezzo il costo dell'energia per il consumatore italiano
Per fare questo bisogna che il meccanismo della Borsa funzioni quindi le incertezze che oggi ci sono nella determinare il modo con cui la borsa deve funzionare addirittura se la borsa deve funzionare ci lasciano veramente molto complesse
Sarebbe come dire che il mercato azionario si può regolamentare senza l'incontro dalla domanda dell'Offerta
è vero che esiste un mercato dei blocchi dove se uno vuole vedere il dieci per cento di un'azienda non è chiaramente una per una ma insomma c'è c'è una c'è una trattativa privata per i grandi consumatori quindi si può immaginare che per eccezione
Ci sono delle cessione al mercato alla Borsa ma tutto deve confluire attraverso la Borsa per determinare quali presso esattamente come al mercato azionario ora fino a quando non ci sarà una vera propria borsa dell'Energia ecco parlare di liberalizzazione del mercato
E un po'un un utopia ecco che e non aver dato concretezza alla alla al momento in cui effettivamente si misura se mercato funzioneranno funzionerà
E solo quando ci sarà la Borsa
Potremo vedere se effettivamente il lavoro che abbiamo fatto tutto insieme di creare della nuova capacità produttiva di avere lasciato l'accesso al mercato ha prodotto gli effetti che ci aspettiamo quello di avere un pezzo che prossimamente sia decrescente
E si allinea quello dei principali paesi europei ecco non penso che il problema oggi sia quello di un prezzo troppo alto quanto di un costo di produzione troppo alto che noi abbiamo in Italia e inutile adesso fare processo al passato il motivo per cui già siamo trovati in questa situazione
Ma è certo che noi oggi in Italia abbiamo un costo di produzione troppo alto
Le nostre strumenti di produzione non consentono di produrre kilowattora ad un prezzo tale da lasciare un margine di remunerazione al capitale che che è stato investito
E di dare un prezzo allineato a quello degli altri Paesi europei
Allora il la moto per far funzionare per far abbassare il prezzo non è che quello di espellere capacità produttiva nonna
Economica dal punto di vista del costo introducendo nuove capacità produttive che economiche sono che sono più economica di quelle esistenti attraverso il processo di autorizzazione delle nuove centrali che il Governo ha a varato recentemente che facilita il la creazione di nuova capacità produttiva bisogna passare attraverso un aumento della nostra capacità produttiva
Tenuto conto da un lato dei rischi che si che abbiamo sulla Rete perché nei momenti di punta
Nonostante il fatto che abbiamo una buona capacità di riserva di energia elettrica sappiamo che nei momenti di punta ci avviciniamo pericolosamente a livello della blackout nei prossimi tre o quattro anni e nonostante tutte le cose che tutte le il risorse che si fa per accelerare questo processo siccome ci vuole tempo
Per mettere in atto nuova capacità produttiva nei prossimi anni questo sarà la situazione purtroppo non c'è niente eccetera parlano se possono finale delle capacità produttive con la velocità che desidereremmo
Il dobbiamo smentire questi processi benissimo fatto governo prevedere questa la possibilità di considerare le opere come opera di di utilità
Rimuovere gli ostacoli e poi parleremo per gli aspetti istituzionali che sono stati più volte vocate tra Stato Regione quindi rimuovere questi ostacoli e procedere alla creazione di nuova capacità produttiva sono mettendo questa nuova presenta produttivo sul mercato si potrà ottenere una migliore equilibrio con una una minor una riduzione del posto l'espulsione delle centrali che sono ormai diventati antieconomiche un allineamento del costo dell'energia in Italia
A quello degli altri paesi europei e vengo alla all'altro tema quello della del convegno quello tra dirigismo
Liberismo qual è il l'equilibrio che dobbiamo attenere tra tra una politica energetica nazionale e troppe regole del mercato che potrebbero frenare lo sviluppo del mercato libero
Ma io dico
Innanzitutto mi sembra che stiamo correndo
Un rischio di frammentazione del sistema energetico sono perfettamente d'accordo con quanto è stato detto in tema di responsabilità tra Stato Regione qua il federalismo effettivamente non c'entra nulla si tratta soltanto del buon senso dalla logica di quello che il uno strumento che è la Rete che parte se stesso e nazionale che non può essere certamente frammentato lasciato dalle competenze che non siano che non vedono il il il problema da un punto di vista globale e generale
Quindi caso mai oggi stiamo sul stiamo correndo il rischio di una eccessiva frammentazione
Esiste poi una opportunità la necessità di aver una politica energetica nazionale di avere qualcuno che pensa alla politica dal punto di vista del Paese
Ma sicuramente sì
Ma stiamo parlando di miliardi di euro di investimenti tutte le volte che mettiamo mano ad un singolo Progetto sia esso un terminale sia un metanodotto Serranova centrale serve miliardi di euro
Come è possibile avere un imprenditore che rischia miliardi di euro senza avere un quadro istituzionale chiaro
Senza sapere quali sono le regole del gioco senza sapere come si formerà al prezzo al quale venderà i propri chilowattore senza sapere quale sarà il tempo in cui potrà avere il ritorno dell'investimento che ha programmato immaginiamo un terminale noi
Costruiamo un terminale a Rovigo perché abbiamo fatto un contratto take or pay col Qatar dura venticinque anni ma possiamo poi utilizzare questo terminale per il tempo necessario oppure dopo un poco questo diventa una infrastruttura nazionale a disposizione di tutti
E SS dobbiamo mettono a disposizione di tutti vostro contratto take or pay che fine fa ecco queste cose vanno chiarite cioè un operatore deve sapere qual è il quadro di certezze in cui può operare
Siamo veramente nel medio-lungo termine lo diceva Baldassare quando non non si la miopia economica e deleteria e contraria alla natura del problema che stiamo affrontando
Dobbiamo affrontare in un quadro di lungo termine quali sono le esigenze da un lato del paese e dall'altro dall'impresa in questo modo noi possiamo programmare un ritorno sul nostro investimento che si è adeguato accettabile dal nostre sioniste
Degli investimenti che effettivamente siano al non soltanto vantato dall'impresa ma dell'infrastruttura complessiva che qualcuno ha concepito per il nostro Paese
Quante sono le centrali da costruire nei prossimi anni quanto è la capacità produttiva a cui dobbiamo guardare oggi siamo sicuramente una situazione di carenza di capacità produttiva ma guardiamo al di là delle Alpi
Siamo in una situazione probabilmente opposta dove siamo in un'eccedenza di capacità produttiva rispetto a quella che è la domanda del mercato
Non possiamo passare sicuramente da un da un estremo all'altro e ricordiamoci che geograficamente l'Italia è una penisola e questo è che ci sono le alte questo pone un vincolo alla libera attuazione di un mercato europeo non si non ci siamo nella situazione tra Germania e Francia dove c'è solo un fiume è facilissimo trasportare l'Energia
Da un paese all'altro l'Italia ha del per sua conformazione geografica delle difficoltà a importare l'energia
Ed è il paese europeo che già importa la quantità di energia più alta spettò proprio fabbisogno nazionale noi importiamo il quindici per cento del nostro fabbisogno non c'è altro paese europeo che importa così tanto e questo è un altro frutto dei ritardi della scelta nucleare
Che abbiamo fatto qualche anno fa come Paris
Quindi e in inimmaginabile pensare di risolvere i problemi evidenzia energetici nazionali con il momento un ulteriore aumento dell'importazione sì
Qualcosa si può fare di ottimizzare l'inesistente in qualche nuova linea ma stiamo parlando di marginalità si può passare dal quindici per cento che già faceva la moto elevata sedici diciassette per cento ma non è attraverso questa via che dal possiamo risolvere i nostri problemi
Bene io vi ringrazio dell'attenzione che mi avete riservato e vi auguro buona continuazione
Grazie al dottor Quadrino vorrei adesso lasciare la parola al presidente delle nella dottor Chicco Testa che quindi ci farà ascoltare anche l'altra campana del mercato
No non un'altra campana perché trovo molte delle cose dette da Quadrino assolutamente condivisibili assolutamente condivisibili da molti punti di vista che conta
Credo novità importanti
Io credo che noi abbiamo bisogno di un giudizio equilibrato
Sul punto in cui ci troviamo in questo difficile processo privatizzazione liberalizzazione sicurezza apertura del mercato
Un giudizio equilibrato che per la verità io ho sentito nelle parole del relatore che ha anche avanzato alcune proposte importanti che non sono state toccate
Forse ci sarà bisogno di tempo per approfondirli
Trovato per esempio molto appropriato il riferimento al problema dell'utilizzo dei termocombustore l'utilizzo dei rifiuti
Che ci consentirebbe di risolvere due problemi diciamo uno migliorare il contributo delle risorse nazionali alla produzione del G elettriche secondo evitare cose vergognose come quelle di vedere rifiuti dalla Campania partire per la Germania ha dei costi
Strepitosi quando qui c'è Capra che sorride per lui termocombustore unico in Italia è riuscito a Farsalo
Fuori dalla città di Brescia giustamente risolvibile rifiuti resta di Brescia in più guadagna anche qualche lira
Dice un giudizio equilibrato e il io penso che il percorso che si è aperto con il con la legge Bersani attenzione legge sulla quale ci fu in Parlamento
Lo ricordano molto il parlamentare qui presenti
Una una discussione approfondita e anche al di là poi della manifestazione finale di voto una discreta convergenza io penso che il processo che si è aperto con Bersani sia un processo positivo che ha tutta una serie di questioni che vanno messe a punto che vanno probabilmente modificate tenendo conto di che cosa è avvenuto in questi anni
Ma i cui risultati il cui bilancio sia complessivamente un bilancio tale da poter consentire a questo nuovo governo questo Parlamento di fare dei passi in avanti abbiamo realizzato l'apertura del mercato che comincia a essere consistente mercato libero dell'anno scorso se qualcuno mi mi mi mostra per la slide incomincia a valere intorno ai settanta
GWh ENEL non è l'operatore principale si è l'operatore principale ma un operatore minoritario nel mercato libero
Sono previste altre fasi di apertura del mercato che sicuramente potrebbe potranno anche essere accorciate personalmente e dal da quel dì che dico che è evidente che tutto il mercato energia elettrica dovrà essere aperta perché le barriere diciamo tra le barriere di consumo sono barriere fittizietà artificiali che non non che ovviamente non non possono resistere di fronte all'evoluzione tecnologica
Eccetera eccetera sono nati e si stanno sviluppando nuovi operatori abbiamo dato vita ad un assetto istituzionale che ha punti importanti e frutti da cambiare
Io ho apprezzato presente la difesa che relatore ha fatto dopo dell'Autorità non lo stanno né la prima volta che lo dico vi siete son molti testimoni qua
Nonostante i tanti contenziosi inevitabili che ci sono stati tra autorità era lì io credo che l'Autorità sia stato un punto di chiarezza e di equilibrio nel sistema complessivo fra l'altro facendo anche come cercherò di dimostrare dopo molto rapidamente facendo credo il suo mestiere con un certo vigore forse con eccessivo rigore che ha visto qualche volta le aziende sottoposte all'azione dello regolatoria
Difendersi diciamo così
è stato creato il gestore della rete è stato un'innovazione importante che probabilmente può essere portata a termine e nel non ha nulla in contrario al fatto che la rete di trasmissione
Che oggi di sua proprietà venga conferita da qualche altra parte segnala solo il problema di premette Prada che sarà premette necessario a questo punto modificare una parte del vecchio senatore Bersani perché in questo modo di gestore verrebbe ad assumere caratteristiche industriali molto spiccate molto spiccate e quindi sarebbe presepio opportuno probabilmente che l'operatore di mercato la borsa
Fosse collocata direttamente sotto il Tesoro onde evitare conflitti d'interesse tra colui che deve gestire la trasparenza del sistema e contemporaneamente però è anche detta anche le regole del gioco Edain più anche proprietario dell'acquirente unico il cui destino coi occorrerà ad un certo punto definire ma che è certamente destinato a diminuire l'importanza a mano a mano che il mercato si alla
Pongo colui la borsa
La Borsa
Avremo un mi pare un confronto importante fra un paio di giorni a Mila no io credo che quanto più la borsa
Assume carattere di obbligare diretta di obbligatorietà scusate e quindi quanto più la Borsa illiquidità tanto più la Borsa farà bene il suo mestiere
Facciamo un attimo un passo indietro la questione dei prezzi
I prezzi in Italia sono più alti che nel resto d'Europa
Attenzione se mi mettete quella slide
I prezzi come voi sapete si compongono il prezzo dell'energia Elettrica si compone di di voci diverse una cosa sono i ricavi tariffari un conto al costo del combustibile un conto sono le tasse cosiddetti oneri di sistema
Come vedete i ricavi tariffari quelli cioè che vengono percepiti dal dalle aziende in forza dell'azione dell'autorità che ha imposto e e prima ancora del Bersani che ci portò via le famose quote come si chiamava unico numerico di quote prezzo no su cui c'era stata una discussione in Parlamento durata anni
Sono diminuiti in termini nominali del ventiquattro per cento dal novantasei ad oggi in termini reali Baldassari siamo abbondante mentre sopra il trenta per cento stiamo parlando vanta cioè l'inflazione era ancora il sei sette per cento
Quindi ivi il il ricavo per chilowattora delle aziende è stato fortemente decurtato in questi anni
Cosa successe successa che invece come vedete c'è stato un aumento della componente variabile cioè del combustibile del settantotto per cento
Quello che ha perso n l'in termini di ricavi unitari hanno guadagnato non i consumatori ma i petrolieri
E tutti i fornitori di combustibili DiVersi questo è il punto fondamentale della della questione no
E poi una seconda cosa
L'altro noi diciamo che in euro in Italia ci sono i prezzi più alti che adesso ed è vero ma attenzione ancora all'interno di questa struttura
C'è chi ha il prezzo più basso d'Europa alcune fasce di consumatori non necessariamente solo il piccolo consumatore familiare ma anche alcuni settori la grande industria e chi ha il prezzo più alto d'Europa
E se si va a vedere la fotografia del novantasei si vede che fondamentalmente il prezzo basso ce l'avevano le categorie protette grande industria
Categorie protette dall'ambizione sindacali e l'extra costo lo pagava tutta la struttura produttiva piccola media impresa artigianato eccetera eccetera
Allora io ho l'impressione che di fronte alle resistenze che ci sono di fronte alla Borsa ci sia la tentazione caro presidente di riprodurre la vecchia struttura cioè mentre la Borsa è trasparente viene fuori un prezzo uguale per tutti e poi da lì compri
Evidentemente invece una forte insistenza sui cosiddetti contratti bilaterali le trattative dirette tra il consumatore finale e il produttore cosa ci dicono ci dicono che il consumatore finale forte
Si aspetta di poter comprare a prezzo più basso e può scaricare sul resto del sistema l'extra costo che inevitabilmente le aziende hanno quindi Borsa obbligatoria liquida e trasparente significherebbe mettere tutti sullo stesso piano separare nettamente le funzioni di generazione dalle funzioni di distribuzione e questa barriera varrebbe prima di tutto per ENEL
No e creare un mercato palco tutte le correzioni che poi si potranno fare nel tempo mettiamo intanto senti Dio partiamo sono perfettamente d'accordo con Quadrino
Seconda questione che dobbiamo affrontare e risolvere costo strutturale d'energia elettrica qui tutti avete detto cose iper ragionevoli io non voglio tornare a sottolineare lasciamo il il cortile combustibili sono quelli che sono quelli che sono possono essere qui tolgo colgono novità importante il discorso di Quadrino
Io avevo già letto la vecchia conferenza energetica smettiamo di farci la guerra sui combustibili c'è spazio per il carcere base per il carbone c'è spazio per l'olio Musio c'è da crescere c'è da fare investimenti nel nostro paese
E smettiamola quelle tre combustibile e facciamole queste Benedetti corse un modo per ci sono due modi per abbassare strutturalmente i costi delle energie le primo
Il processo di trasformazione dei vecchi gruppi a olio in cicli combinati cosa che sta facendo che faranno gli operatori che acquisiranno perché hanno acquisito che acquisiranno le nostre Genco secondo introdurre fare qualche altra riconversione verso combustibili più poveri come il carbone Loria Murcia
Giustamente Quadrino dice una centrale a carbone oggi con rendimenti no come quelli del gas cinquantasei per cento ma del quarantacinque per cento ha un costo finale di produzione che si avvicina molto a quello del nucleare con tecnologie oggi dal punto di vista ambientale assicura me assolutamente sicure quindi cicli combinati progetti di riconversione a Carbone e adoriamo uso possono strutturalmente abbassare il costo del Energia
Lei nel questo sta facendo posso fare una piccola e garbato polemico ministro Baldassarri con cui discutiamo da parecchio tempo prima in altre sedi
Queste né da questa né della diversificazione di no cioè io oggi ho letto tre articoli sui giornali sul fatto che stiamo facendo un esperimento su cinque mila famiglie
In quel di Grosseto per portare internet lungo la rete elettrica e pare che tutto funzioni abbastanza bene questo potrebbe essere una cosa importante
Io capisco che queste cose attivino enormemente l'attenzione dei giornali dei giornalisti eccetera eccetera ma caro Baldassari ti voglio assicurare del fatto che la maggior parte delle risorse dei quattrini del tempo del dell'attenzione eccetera eccetera dell'ENEL
Va a due funzioni principali la produzione e la distribuzione di energia elettrica che fra l'altro genera il novanta per cento del margine operativo di rimessa s'ambienta
I progetti di grandi investimenti che stiamo facendo sono investimenti per la conversione in ciclo combinato Porto Corsini va bene eccetera eccetera per il miglioramento della qualità del servizio anche perché la la l'autorità ha determinato un sistema tariffario per cui se non miglioriamo la qualità del servizio perdiamo quattrini è questo un argomento a cui siamo tutti
Molto molto sensibili non solo ma ricordo al presidente Armani che ha introdotto
Con quali progetti noi stiamo girando le Aule del Parlamento e le sedi dei ministeri
Forse con i progetti del potenziamento di UM Now and cammina per fatti suoi stiamo girando le vostre le voi i vostri uffici con dei progetti che si chiama terminale Agassi
L'abbiamo addirittura presentati tre
Conversione di monta di di Brindisi Nord in centrale a carbone conversione di Porto Tolle in centrale adori emulsione conversioni di una serie di cicli combinati
Poter realizzazione delle ultime tratte di elettrodotto che servono per completare le dorsali del nostro Paese e sono qui e sono questi i punti su cui noi battiamo come si vince battiamo il tempo da troppo tempo perché non si riesce ad andare avanti Quadrino dice io c'ho un contratto take or pay con piccole Nigeria la portata
Se se se mi parte contratto take or pay e non ciò al terminale fatto immaginate che disastro caro Quadrino esattamente quello che è successo a noi che siamo stati autorizzati a realizzare un contratto take or pay con la Nigeria per quattro miliardi di metri cubi
E poi siamo stati battuti giusta per contrappasso per un vecchio Presidente ambientalista da un referendum Monfalcone che ci ha impedito di fare il il criminale a gas ragion per cui oggi il gas comprato dall'ENEL va in Francia e poi viene suo patto in Italia con un extracosto che grava in maniera enorme sulla bolletta elettrica no
Ecco quindi ma questo lo dico poi poi gli azionisti ovviamente possono prendere tutte le decisioni del caso ma vorrei assicurarti non è un diciamo non è una contrapposizione una rassicurazione
Che nonostante le tante nuove attività in cui viene l'entrata
Anche perché
Il decreto Bersani prevedeva che e nel raggiungesse un tetto del cinquanta per cento nella energia immessa in Rete
I nuovi provvedimenti del governo mi pare prevedono che nel arrivi a un massimo del cinquanta per cento dalla potenza installata complessiva in Italia
Ci è stato chiesto di dismettere le municipalizzate
E apre qui davanti a me che mi ricordo salta subito difficile anche Brescia ne vuole un pezzettino
Ora è abbastanza diciamo non vorrei mi sembra di cogliere una contraddizione
Come possiamo restare concentrati esclusivamente esclusivamente nel nostro core business se il nostro possibili liste provvedimenti del governo passate presenti continuamente viene ridotto e tagliato sulla parete tavole della slide
E quel in quella sulla struttura del mercato europeo lei nelle grande e piccola io non io penso che le tutto non è un problema a cui sono particolarmente appassionato no quello che siamo siamo e facciamo il nostro mestiere
Però se andiamo a vedere la struttura del mercato in Europa
Sulla colonna di sinistra se ricordo bene ci dovrebbe essere la quota di mercato del del primo produttore va e nella colonna di destra la Coloni mercato dei primi tre produttori come vedete con l'unica eccezione dell'Inghilterra che ha messo in funzione un meccanismo completamente diverso e un pochino della Germania è un pochino della Germania beh noi siamo ormai collocati nella parte bassa se questa slide la confrontiamo con una slide di sei anni fa c'era EDF ENEL al primo posto sia nella colonna di sinistra nella colonna di destra
Negli altri paesi ci sono stati processi di consolidamento nel nostro Paese c'è stato un processo che ha indubbiamente portato ad una riduzione prendente giusta
Non perché io non sono il proprietario di M. voglio dire credo che il futuro di ENEL sia assicurato nella misura in cui ENEL accompagna l'evoluzione del sistema elettrico italiano con tutti quegli obiettivi che voi qui avete portato di miglioramento del servizio di norme per la qualità ma una parte importante
Del processo indubbiamente è stato fatto ecco grazie io nono altro da aggiungere una
Piccola postilla su un punto
Che riguarda la così la la la carbon tax
Intanto voglio dire al
Presidente Rasi che è vero che i francesi hanno l'energia nucleare è anche vero che la produzione pro-capite di CO due in Italia e in Francia è assolutamente identica sono cinque mila e rotti e qualche cosa non capisco come l'Italia si sia fatto imporre un obiettivo di riduzione del sei e mezzo per cento mentre invece la Francia è riuscita a mantenere a zero il suo obiettivo di riduzione prossimi anni essendo la quantità di energia di CO due prodotto in Francia in Italia esattamente la spessa per riparto che quel settore industriale il settore dei trasporti
In Francia produce molto di più mentre dubbiamente parte energetica
Mi hanno fatto di me
Provo anche condivisibile la vostra proposta di come va così al sicuro numerico solo un menu di centrosinistra meno deciso a quelle
Però può da questo punto di vista assolutamente condivisibile apprezzabile la vostra proposta di voler rivedere perlomeno rivedere il problema carbon tax che così com'è fatto non produce efficienza ma produce esclusivamente un extracosto per i nostri clienti finali vi ringrazio
Ringrazio dottor Testa per questa
Analisi anche supportata in maniera molto precisa ora vorrei dare la parola al presidente del gestore della Rete al dottor ma chi Salvatore che Ricci darà un ulteriore punto di riferimento del nostro sistema
Io ringrazio intanto per l'invito a partecipare a questo convegno
Ed esprimo apprezzamento e soddisfazione
Per il fatto che
Questa iniziativa sia stata appresa da un soggetto politico per di più con responsabilità di governo
Oggi è uno dei problemi del settore elettrico è quello di avere le giuste attenzioni da parte di chi deve prendere le giuste decisioni
La soddisfazione ha poi si fa piena leggendo il titolo di questo convegno politica energetica
Ed è una grande sui situazione perché con questo titolo sembra aspettarsi quella convinzione di tanti secondo i quali il mercato non è compatibile con una politica energetica
La convinzione mia personale e che non può esserci mercato elettrico parliamo di mercato elettrico senza un progetto a monte senza una politica energetica
Il motivo fondamentale che questa commodity particolare lato domanda a dare dei tempi estremamente Brady paragonabili ai tempi dell'offerta
Il settore energetico è caratterizzato da indente da investimenti Capital intensi
è caratterizzata da investimenti che richiedono tempi assai lunghi e oggi oltre che lunghi anche incerti senza un quadro di riferimento senza una politica senza un progetto Paese rischiamo che il mercato non vada in convergenza il mercato in fatto di operatori ciascuno dei quali è bravissimo a fare la propria strategia ma l'insieme degli operatori non fanno un progetto Paese e nel settore energetico questo rischia di essere fatale
Come gestore della Rete soggetto istituzionale nato dalla riforma del settantanove novantanove
Il mio desiderio il mio intento spero di riuscirci è di portare alcuni elementi utili a quella politica energetica elementi che derivano dalla testimonianza di ogni giorno di chi è preposto a gestire il sistema elettrico la manovra per dir così
Quindi sono testimonianza
E vorrei prendere a riferimento i due settori più grossi la generazione la trasmissione
Appunto perché sono quei settori più critici
Che richiedono quella politica energia
Generazione sicurezza degli approvvigionamenti
La sicurezza degli approvvigionamenti è un processo assai complesso che parte dalla certezza dell'acquisizione delle fonti primarie
E quindi origine certezza delle fonti primarie e finisce con la certezza dell'esercizio
Delle mezzi di produzione
Oggi in questo campo abbiamo qualche problema nel nostro Paese
Da qualche tempo a questa parte
Mi spiace che non ci siano amico Chicco Testa io e legge storie la Rete ogni mattina nella sua funzione di dispacciamento e sempre più spesso chiamato affari intervenire turbogas
Appare alleggerimenti
A bloccare i variatore di tensione sotto carico mi scuso per questo tecnicismo mai colleghi ingegneri capiscono di cosa voglio parlare significa limitare il prelievo di potenza e di energia dalla rete elettrica
Da qualche tempo a questa parte siamo costretti a fare le pulci sempre più spesso ricorso al soccorso dall'estero
C'è un problema di capacità
E vorrei citare le cifre a memoria perché sono cifre importanti è vero
Che se facciamo l'inventario statistico dei mega Voltan perché noi abbiamo installati nel nostro Paese viene una cifra enorme settantasei mila megawatt ma un inventario
Se da questa cifra cominciamo a togliere tre mila e cinquecento megawatt che sono impianti dismessi
Per i quali manca soltanto la lettera al ministero delle Attività produttive per dichiarare che quell'impianto non c'è più se togliamo i quattro mila megawatt a di impianti soggetti a intervento di rien dentali stazione devi potenziamento se togliamo le indisponibilità fisiologiche del macchinario termoelettrico che è un dato di targa
Se teniamo conto della Idra unicità noi arriviamo a quarantotto virgola quattro megawatt settantasei quarantotto virgola quattro il fabbisogno la richiesta massima sul nostro sito settore elettrico è stata di cinquantadue quarantotto cinquantadue
Per fortuna
Si fa per dire ce l'estero
Ci sono i sei mila megawatt importati dall'estero quarantotto per sei fa cinquantaquattro che è superiore a cinquantadue
Ma intanto mi sia consentita una un distinguo
La prima constatazione che l'estero è diventato fondamentale
Ora non è giusto considerare l'estero come capacità nazionale
E come se nelle situazione patrimoniale di un'azienda si confondesse i mezzi propri con l'indebitamento
L'estero può chiudere quando vuole
Il sistema italiano non è un sistema che gli ingegneri chiamo non vanno sbarra quindi un sistema virtuale in cui turchi generatore equivalente dei cinquantadue mila megawatt è vicino al carico e non c'è la Rete
C'è la rete di mezzo i sei mila megawatt stanno alla frontiera il sistema nazionale nostro è assai lungo
E quando si parla di riserva è fondamentale sapere questa riserva dove viene allocata e come è distribuita nel nostro territorio
Quindi c'è un problema di capacità
E sarebbe un grosso guaio per il nostro Paese se oltre alla dipendenza energetica di materie prime i combustibili primarie noi aggiungersi ma la dipendenza della capacità fare Energia
Delle macchine
Il primo risultato è evidente
Quando noi l'estero lo consideravamo Operational noi compravamo il chilowattora dall'estero a ventotto lire su base annua
Oggi il prezzo è un multiplo di tanto e gli operatori del mercato lo conoscono perché perché il mercato si adegua legge i segnali
Sì è una risorsa diventa indispensabile il suo prezzo sale
Allora ecco un problema di capacità di sicurezza che un prerequisito
Possiamo parlare poi di economia anzi parliamone subito
A questo aggiungiamo certamente che il nostro sistema elettrico e caratterizzato da costi assai elevati delle materie prime
Questo in ragione della sciagurata scelta nucleare in ragione del fatto che non non produciamo Carbone
E non bruciamo Carbone perché quando c'era la disputa nucleare dicevamo che il carbone era peggio del nucleare conclusione o non facciamo anche il carbone
C'è il gas
CERGAS a me fa molto piacere
Che siamo arrivati alla conclusione che nell'ambito della risorsa gas e indispensabile a vedere delle infrastrutture alla logistica dei rigassificatori
Saremmo tutti più felici se nel novantasei avessimo realizzato quel terminale di rigassificazione di dieci miliardi di metri cubi che oggi sarebbe disponibile già per il nostro Paese
E poi c'è un problema di consumi specifici dei nostri impianti
E vero gli impianti termoelettrici dell'ENEL sono ottimi come impianti a condensazione perché hanno dei consumi specifici molto bassi ma non si può fare il paragone con all'estero
Con la Francia in Francia il settore nucleare l'energia da al termoelettrica vale il sei sette per cento
Da noi vale l'otto per cento allora poco giova vere due mila e trecento kcal per chilowattora quando questo kilowattora incide per l'ottantacinque per cento della nostra
Quindi un problema di e di costi
La conclusione ecco un elemento utile per quella politica occorre fare investimenti per ammodernare il nostro altrimenti alla dipendenza energetica di materie prime aggiungiamo la dipendenza di capacità
Passiamo alla trasmissione
E le e sistema di trasmissione nazionale oggi
è quello che è stato realizzato parecchi anni fa
Quando non si parlava di mercato non si parlava di borsa
Con la borsa il mercato questo sistema elettrico questa rete elettrica comincia a risultare inadeguata per la nuova situazione
Un esempio tra tutti
L'interconnessione con l'estero a suo tempo con i cinque mila e rotti Megawatt adesso sono sei mila megawatt di interconnessione con l'estero erano più che sufficienti perché l'interconnessione con l'estero era considerata come un elemento di sicurezza
Non di economia nel bilancio energetico nazione
Con la borsa con il mercato
L'interconnessione con l'estero non è più adeguata perché perché l'interconnessione con l'estero e diventato uno strumento di economia
Presunto perché laddove c'è rendita gli economisti io sono purtroppo l'ingegnere
Gli economisti mi hanno insegnato che dove c'è la rendita la rendita se la prende dice la quindi anche questo risultato
Apparso piuttosto
Inconsistente
Questa è la Rete ciò nonostante il gestore della rete ha messo in cantiere impianti per re il potenziamento dell'interconnessione con l'estero
Parliamo della San Fiorano Robbia Svizzera parliamo della Cordignano Linus Austria parliamo di un progetto di potenziamento con la Slovenia
Sono infrastrutture che speriamo di poter realizzare nei tempi più brevi possibili se ciò ci sarà consentito dalla processo autorizzati
Restando nell'ambito della trasmissione
Io lo cito solo per una questione di ordine e per una considerazione di Gre di estrema attualità
Mi pare che tutti ormai convergiamo sulla opportunità che la proprietà della Rete venga ricongiunta con la gestione della Rete
Questo oltre a evitare che problemi che oggi ci sono tra mille vorrei chiedere ai vari produttori indipendenti quando decidono di fare una centrale devono fa la domanda al gestore il gestore deve sentire la Terna e via discorrendo un processo assai complicato ma c'è un fatto nuovo
La centella articolo centodiciassette della costituzione io non vorrei che nella disputa tra Stato e Regione Dio ne liberi entrasse anche la rete di trasmissione nazionale
Allora se vogliamo evitare questo rischio ebbene rafforzare l'idea di un soggetto nazionale forte a disposizione di tutti sesso pubblico-privato non interessa perlomeno a chi parla
Si decida oltretutto nascerebbe un nuovo soggetto imprenditoriale non più con ricordi o parvenza di ente pubblico più o meno economico un soggetto imprenditoriale come National Grid dell'Inghilterra capace di fare impresa è creare valore
Il gestore della rete poi ha avuto l'obbligo istituzionale di costituire il gestore del mercato e l'acquirente unico
A questo proposito è auspicabile che vengono prese le decisioni nella sede giusta per attivare questi strumenti si decida e si decida presto anch'io sono tra coloro che auspicano che la Borsa dell'energia entri più presto possibile
Ma prima ancora o più ancora con l'intento di avere dei prezzi più bassi perché questo poi lo vedremo per dare al mercato quei segnali di trasparenza e di cui ha bisogno
Per fare gli investimenti Quadrino
Per orientare le scelte per dimostrare che le Marche sono deficitarie di potenze di Energia rispetto alla Sicilia e alla Lazio questi segnali emergeranno da una borsa
Che terrà conto dell'incontro domanda offerta nel punto di prelievo e ora per ora
Ma a proposito di borsa
Stiamo attenti mercato non vuol dire solo trading
Di trading si può morire se dietro il tre D che non ci sono investimenti non c'è la produzione come il caso Enron dimostra a tutti quanti
Da questi brevi spunti io credo che ce ne sia abbastanza per chiunque volesse o per chi vuole occuparsi di politica energetica
Un progetto Paese che mette insieme gli aspetti di acquisizione di certezza delle fonti primarie di energia dia certezza al mercato per gli investimenti che sono necessari
E con l'obiettivo di arrivare a una situazione in cui l'energia nel nostro Paese c'è ce n'è quanta serve a costi apprezzi competitivi
Ci sono dei segnali positivi di cui crediti personalmente mi rallegro il Governo si è attivato c'è una iniziativa di decretazione che partita col decreto sblocca centrali sono annunciate nuove disposizione nuove iniziative ben vengano perché il settore elettrico ne ha bisogno grazie
Grazie al dottor Marchi torniamo ancora per un flash alla politica il viceministro per le Attività produttive Adolfo Urso va prima un una battuta posso Baldassarre grazie
Io ho ascoltato con grande attenzione quanto ci ha detto l'ingegner ma chi ne consegue una piccola precisazione
Se la politica industriale della sua legittimità e quindi la politica energetica dà un'indicazione di una presenza dell'azienda pubblica
Al cinquanta per cento al sessanta questo non implica automaticamente che questa azienda pubblica debba farsi diversificazioni in altri settori recuperando quegli spazi di mercato che la politica industriale
Volutamente riduce per creare più mercato e più competizione
E il mio intervento precedente faceva riferimento implicito di esplicito
Alle posizioni dell'ingegner Marchini ha appena illustrato e cioè sull'al fatto che siamo di fronte a un problema di dipendenza non solo per le fonti ma anche per la produzione e questo è il core business
Mi permetto di confermare la mia opinione il core business fondamentale che non può essere dimenticato e che non può essere d'altra parte compensato con politiche diversificazioni legittime per un'impresa privata meno diciamo ragionevolmente apprezzabili se questa è la situazione come in ha indicato nelle mani
Certo non certamente quello che diceva il collega viceministro Baldassarri sulla necessità che le aziende pubbliche nella fase di liberalizzazioni privatizzazioni si concentra sul core business è uno degli argomenti di questa politica energetica che necessita io ovviamente essendo il intervenendo al termine
A metà rimase di lunghi interventi di interventi significativi anche di operatore del settore mi limito a fare delle considerazioni superando quello che era il mio intervento previsto delle brevi considerazioni di natura politica
La prima considerazione e che noi in questo Paese abbiamo avuto per troppo lungo tempo una ideologia energetica che ha precluso
E ha impedito al paese di sopperire ad alcune carenze anche strutturali derivanti dalla mancanza di materie prime
Una politica e mancata c'è stata un'ideologia dell'Energia perché la politica dove invece pare l'indirizzo per rendere il nostro Paese meno dipende dall'estero
Per sopperire alle crisi ambientale che ne derivano
Per in qualche misura ridurre i costi
E permettere che ci fossero Energia a costi produttivi utili per coloro che ovviamente necessitano opera accrescere appunto il benessere lo sviluppo il nostro Paese l'ideologia invece ci ha impedito di realizzarlo
Perché c'ha chiuso la strada del nucleare
E c'ha di fatto fatto diventare sempre più dipendenti dall'estero
Vent'anni in cui si sono susseguiti e sono falliti tre Piani energetici nazionali
E due piani nazionali trasporti l'uno all'altro si legano perché ovviamente una parte della nostra dipendenza e anche dello nostro squilibrio energetico deriva dal fatto che vi è un'egemonia della componente stradale
E quindi i trasporti che sono soprattutto realizzati via autostrada o via strada su gomma e questo sicuramente crea uno scompenso la politica energetica costringendoci tra l'altro una maggiore dipendenza a dal petrolio
E creando anche condizioni di squilibrio ambientale
Dicevo quindi tre fallimenti ripiani leggeri nazionali e due piani trasporti falliti vent'anni di politica energetica sbagliata
Che ha portato a una crescita del bisogno come necessario al di là delle previsioni che erano state fatte nell'anno che si è appena chiuso libri sta bisogno energetico è aumentato del due virgola tre per cento
In Italia e se dai dati dei gennaio
Ulteriori aumenti ci dimostrano che siamo vicini
Al collasso energetico se non c'è un'inversione di rotta questo ormai lo sostengono tutti
Mi abbiamo qualche esempio in altri paesi che non dipendono energeticamente dall'estro come è accaduto recentemente negli Stati Uniti in California tanto più in Italia dopo la dipendenza energetica dall'estero e particolarmente evidente
E io intervengo qui nella mia duplice veste che in questo caso ovviamente ha una maggiore valenza quale viceministro attività produttive quindi di un settore di un ministero che interviene la politica energetica come ha recentemente fatto il ministro Marzano col decreto sblocca centrali che molti hanno citato e che ha rimosso alcuni ostacoli burocratici permettendo Keller tutto l'iter autorizzativo sia ridotto a sei mesi
Comunica rilascio di un unico provvedimento del ministero chiederà produttive d'intesa con le regioni interessate soprattutto col fatto che le opere connesse e le infrastrutture indispensabili esercizio siano dichiarati opera di pubbliche utilità
E anche nella seconda veste che in questo caso è particolarmente importante che è quella di delegato al commercio con estro perché in questo settore più che in qualunque altro settore economico del nostro Paese vi è una un intreccio tra ciò che facciamo in Italia e ciò che acquistiamo dall'estero ovunque vado in qualunque missione all'estero anche recentemente in Bulgaria sul del mio carteggio trovi innanzitutto i problemi energetici del nostro Paese
Trovo l'ENEL paura che acquista centrali idroelettriche Inés Bulgaria trovo lady sono anche a
Di a un'operazione in corso che speriamo di poter a realizzare in Bulgaria ma questo accade per ogni Paese che abbia visitato
Perché proprio in questo campo e soprattutto in questo panico per carenze del nostro Paese vi è stata una internazionalizzazione cessare del problema energetico più che in qualunque altro campo
Le nostre imprese OPA rotta antichissimo e sempre più debbono operare all'estro e questo ci deve far riflettere
Questo accadeva anche nel passato se pensiamo al dopoguerra all'ENI di Mattei che facevo una politica estera che è una politica energetica anzi faceva la politica energetica poi diventa la politica estera
E vale ancora oggi perché comunque vada nel bacino del Mediterraneo nei Paesi balcanici o in Russia o in Iran o Iraq noi abbiamo un problema che lega la nostra economia e che la rende dipendente dall'economia di quei Paesi
E nel contempo vediamo quante imprese italiane pubbliche o private operino essi sono costretti a operare all'estero
Anche a realizzare centrali nucleare all'estero tra l'altro tra brevi sarà il problema se dare o non dare l'autorizzazione
Alla Sace di assicurare un'impresa italiana che deve completare una centrale nucleare in Romania
In precedenza si era detto dato che è passato un referendum Italia noi non dobbiamo contribuire a realizzare centrale nucleare all'estero se questo fosse vero dovremmo anche non importare energia nucleare all'estero
Perché altrimenti veramente sarebbe un'ipocrisia politica dire no alle imprese italiane che costruisce
Entrare il nucleare all'estro rispettando le regole di quel Paese normativa internazionale nel contempo invece accertare quello importiamo energia nucleare dalla Francia dalla Svizzera dall'Austria dalla Slovenia anche da Paesi ex comunisti in cui le norme di sicurezza ambientale
Erano di gran lunga inferiori a quelle norme di sicurezza cementati
In questo campo più che in qualunque campo la politica deve scendere in campo
Perché soltanto la politica può
Creare un quadro indirizzo che consentano per esempio di realizzare quello che diciamo prima le centrali necessari al nostro Paese il decreto sblocca centrali realizzato in salita da produttive e un primo significativi inizio
Ma nel contempo vanno realizza degli altri io vado o incontrare sono sono incontrare due mesi fa il ministro del Commercio con l'estero
Della Gran Bretagna e mi ha sollevato il caso della British Gas
L'impresa Italia impresa che voleva realizzare un impianto a Brindisi e che non è in condizione di realizzarlo perché non c'è una cornice di certezza su quale sia la regola ambientali che debbono rispettare su che debba decidere se il Comune la Provincia la Regione e lo Stato per cui anche gli investimenti stranieri nel nostro Paese anche in questo campo così
Importante sono impediti pregiudicati dalla carenza di le scelta politica di chi debba decidere
E in questo campo si intreccia il problema che esiste che dobbiamo affrontare della devoluzione dei poteri
Che in che certamente può essere un'opportunità in molti settori produttivi del nostro paese sicuramente per la maggiore aderenza delle scelte istituzionali alle realtà la sensibilità locale
Ma nel contempo in questo campo dove irridente a tutti che esiste una politica internazionale per l'Energia perché nostri imprese debbono necessariamente operare nel grande mercato internazionale non soltanto nel mercato nazionale sottoporre questa questo settore quello dell'Energia a una frammentazione decisionale sul territorio significa pregiudicare una politica nazionale che in questo campo non può che essere una politica internazionale
Per cui certamente la devoluzione deve compenetrare queste esigenze permettendo sostanzialmente a chi M
A chi ha il dovere non solo il diritto ma il dovere di decidere in campo nazionale di poterlo fare compatibilmente
Come abbiamo fatto col decreto blocca stringere bombe sblocca centrali
Con le regioni interessate che devono certamente partecipa la decisione ma che non debbono a mio avviso in questo campo a sapere dei poteri che possono impedire la realizzazione di una politica energetica nazionale tanto disperata di cui abbiamo davvero
Tanto disperato bisogno per superare quello che possiamo chiamare un ventennio
In cui si è preclusa prescelta ideologico all'Italia di fare quello che era necessario fari
E se la politica energetica
E sicuramente una valenza costitutiva di qualunque nazione non soltanto dell'Italia
Tanto più è necessaria in Italia dove vi è una dipendenza Ballestra e dopo la politica energetica si intreccia inevitabilmente come in altri Paesi pensiamo alla politica degli Stati Uniti come si intreccia la cui richiesta con la politica energetica di quel Paese
Tanto più l'Italia lo si intreccia la politica energetica con la politica estera e con la politica di internazionalizzazione nostra economia perché l'Italia più di altri paesi dipende da fonti energetiche dipende da dall'estero
In tutti i settori della nostra Energia
Questo significa che bisogna dare una svolta necessario la nostra politica in questo campo una svolta autentica per realizzare una politica che col che riesca a tener conto in questo campo di tutti gli aspetti legate al sistema produttivo
Accennavo prima alla politica dei trasporti
Inevitabilmente influisce nella politica energetica
Se il settore dei trasporti viene diretto su gomma come è stato fatto negli ultimi anni inevitabilmente ci crea una maggiore dipendenza dagli idrocarburi e nel contempo crea maggiori problemi per quanto riguarda la salvaguardia dell'ambiente
Nel nostro Paese ancora più a rischio proprio perché siamo un Paese che fa un ricorso eccessivo superiore ad altri paesi ai combustibili fossili e di conseguenza ovviamente abbiamo più difficoltà a mantenere quei livelli ambientali che tra l'altro sono stabilite nel protocollo di Kyoto
E nella raccomandazione dell'Unione Europea nel contempo quindi politica dei trasporti politica ambientale politica del sistema produttivo
Però per quello che diceva prima anche
Il presidente dell'ENEL quando citava il fatto che il costone Energia e differente in questo Paese per la piccola e media impresa
Che costituisce la gran parte del tessuto produttivo del Paese rispetto a quello che possa essere per i soggetti deboli e ovviamente lo comprendiamo ma anche per i soggetti forti
Che in questo Paese magari hanno o hanno avuto aiuti di diversa natura da parte dello Stato perché aziende pubbliche o perché aziende private monopoliste molto settori mentre nella grande rete del tessuto produttivo del Paese
Fatto di piccole di micro e di medie imprese che avrebbe bisogno di una politica energetica che riduca i costi e che permetta davvero a loro di rivolgersi a più soggetti debba invece subire pagare costi più elevati rispetto ai soggetti
Pubblici o privati oligopolistico comunque monopolisti o forti o rispetto ovviamente come in questo caso è naturale che sia
Ai soggetti dell'utenze deboli ebbene a insieme a questo c'è il problema della finanza il costo fiscale che si somma
E che aumenta appunto il costo energetico che nel nostro Paese è superiore ad altri pochissimi e infine quello della politica estera che prima accennava quindi una politica in questo campo non può che essere una politica complessiva
Che tenga conto il sistema produttivo del Paese del sistema dei trasporti
Della questione ambientale del sistema fiscale riducendo la pressione fiscale sul costo per l'Energia ed ovviamente della politica estera anche per questo
Questo pomeriggio tra poche ore tra pochi minuti vi debbo lasciare
Ovviamente sono i muri questo incontro internazionale in questo caso col presidente della Commissione europea
Romano Prodi a Bruxelles perché è un problema che riguarda questo campo e anche il campo delle infrastrutture diciamo tradizionali delle infrastrutture viarie autostradali ferroviarie e quello dei corridoi europei
Che riguarda sia
I collegamenti ad alta tensione con la rete elettrica europea che piolino citati Attraverso ovviamente la muraglia delle alti ma riguardano anche i corridoi europei che non sono stati realizzati negli ultimi anni che avrebbero dovuto legare il nostro Paese ai grandi mercati dell'Oriente attraversa i corridoi balcanici il corridoio cinque il corridoio otto il colino dieci che sono corridoi
Infrastrutturale autostradali ferroviari ma che sono anche corridoi energetici per questo è necessario fare una politica energetica
E sopperire alla dispositivo o comunque la non politica realizzata negli ultimi vent'anni che è stata soggetta a a decisioni come diceva all'inizio di Carrù di carattere eminentemente preminentemente ideologico che hanno precluso al nostro Paese di realizzare quella politica energetica che nel nostro Paese
Più di altri paesi e nasce necessario fare proprio per la natura del nostro sistema industriale
E proprio per la natura nel nostro territorio che ovviamente ci rende più difficili più deboli ci rende più carenti proprio nel campo energetico in questo campo giustamente affatto Saglia
A intitolare questo convegno e lo ringrazio la politica energetica
Cioè la politica che deve dare le strade gli indirizzi per recuperare quel deficiente di Energia infrastrutturale che il nostro Paese purtroppo a attraverso liberalizzazioni
Attraverso privatizzazioni attraverso una maggiore concorrenza ma soprattutto attraverso una nuova politica che anche in questo campo ci deve finalmente autorizzare a fare piuttosto che continuare a vietare
Grazie al viceministro Urso anche per la prospettiva internazionale che ha dato il suo intervento ora torniamo invece ad un livello più locale ma che ha l'ambizione di di giocare un ruolo più rilevante rispetto a quello locale
Il turno quindi di Renzo Capra presidente della SM Brescia
Grazie presidente cercherò di portare una testimonianza
Di un impresa locale
Epoca di articolo trentacinque che avrà anche dei difetti ma finalmente si abbiamo un punto di riferimento credo che ci sia anche di attualità
Le municipalizzate era tutt'altra cosa
Erano dei baracconi apparentemente ma vento molte di loro avevano un tesoretto che e lo si è visto e che è necessario mettere in campo da subito e vedremo anche con quale
Difficoltà e prospettive
E l'ho baciate da loro amministrazione va pagata sul direttore generale che aveva i poteri per legge di amministratore delegato
Che aveva autoreferenziale atto perché molto spesso si riproduceva in un ambito ristretto quelli delle piccole andava nel rendere corso municipalizzate
E nei concorsi era molto forte l'apporto dei colleghi quindi dall'ambiente
Il consiglio d'amministrazione contava molto poco
Passaggio alla S.p.A. è stato un passaggio epocale non solo perché ha cambiato la bella che fare il riferimento del diritto d'amministrativo dice Ettore al Codice civile ma ha cambiato anche il modo di crescere con dei problemi
Che mi pare hanno banali come si fa a remunerare un amministratore delegato quante come Vale S.A. quaranta cinquant'anni o nel mio caso ovviamente vero
Come si fa a remunerare allo quando nel passato era il legame era quello al massimo del dell'assessore
Problemi grossi ma questo è avvenuto questa trasformazione che di perse
Era già molto forte innanzitutto con molto fai da te perché riferimento legislativo era molto carente ma anche in connessione ad un no me trasformazione
Per me preceduto fare un gruppo perché il le norme di attuazione
Comunitario obbligavano alla separazione societaria in Italia un gruppo Marco perché società che sono società speciali che son fatti da dirigenti e qui
Sul mio cadavere si può passare ma non pensare a fare diversamente perché il gruppo sarebbe di una debolezza estrema
Voi siete dei politici i politici è difficile gerarchizzati nel campo delle dell'impresa invece ridere chi è fondamentale
Ecco quindi l'organizzazione di un gruppo ugualmente abbiamo undici controllate
Smp poesia quest'anno avanza il nove due mila uno chiuderà con il gruppo con mille trecento miliardi di fatturato un quindici per cento circa di utile netto
Un successo che deve continuare lo vedremo anche più avanti
Le municipalizzate perché Bresci ha cercato di crescere anche prima di questa fase
Il la dimensione del del dei servizi pubblici son territorio in gran parte e comunque gli abitanti aveva duecento mila abitanti da gestire e averne due milioni cambia radicalmente le identità
Della società e quindi le economie di scala organizzativa che è possibile detrarre ecco perché voi c'è stata Antici e Anna nel
Servizi plurime nel perché le socie che ha una multiutility perché è un modo nello stesso territorio di aumentare il fatturato che è la condizione per avere una dimensione rispettabile dimensione che non so se potremo mantenere relativamente per il futuro
Quali sono i punti di forza di Brescia i punti di debolezza
I punti di forza della produzione produzione noi usiamo quasi duecento mila tonnellate l'anno di carbone son d'accordissimo con Chicco Testa è uno dei punti che ci unifica all'ENEL no alla carbon tax
E il carbone anche trasportato all'interno della Pianura Padana non solo è conveniente
Beh è un elemento di stabilizzazione contro la volatilità del barile che c'è stata e ci sarà anche loro
Poi
Uso dei rifiuti l'anno scorso abbiamo fatto trecentocinquantacinque milioni di kWh con rifiuti e biomasse e le biomasse le potenzieremo perché è un settore
Tipicamente nazionale creato grossi rendimenti
Ed io il il CIP sei eccezionale sotto questo aspetto quasi immeritato ma ci sono anche i certificati verdi che lo sostituiranno quindi e certamente la via da praticare
Teleriscaldamento la cogenerazione sono un altro aspetto molto interessante ma tu
Nel settore ambientale lo smaltimento dei rifiuti anche con discariche che ci sia cercare di limitare con provvedimenti che io spero prima o poi il settore diventi libero non ha molto senso
Che lo smaltimento dei rifiuti sia legato a un ambito
Ambito vuol dire linee di demarcazione entro le quali si fa monopolio un monopolio che non ha confronti di costi di ricavi con quell'accanto sia auto gestisce
E questo non mi pare che sia nella logica nelle direttive nelle negli indirizzi di liberalizzazione
è certamente un fatto diverso la raccolta dei rifiuti come lo è la distribuzione aspetti di monopolio naturali nel naturale che ci sono rimangano
Di debolezza
Sono certamente una rete elettrica che non va da nessuna parte con cento mila utenze
Prima o poi Propofol rendervi acquistarle perché così non si va avanti non sono riuscito a smuovere metterlo indubbiamente è colpa mia perché avrei dovuto saper fare meglio però questo vendicata
Indica perché in un futuro carretti Chicco Testa
Avvocato delle conseguenze che io giudico negative per una mancanza di una politica industriale che non ha finora consentito
Di coniugare le grosse imprese statali con quelle locali piano industriale che ci ha mancato nell'ultimo
Gli ultimi decenni alle ultime quattro cinque anni
Forse sarà stato perché aveva affidato alla la funzione di azionista al Tesoro ha distratto il ministero dell'industria
Che avrebbe dovuto essere Vallo che avrei potuto fare un piano industria venti adeguato al al al nuovo la ristrutturazione che conseguente alla liberalizzazione e alle privatizzazioni
Ecco qual è l'di conseguenza il piano di sviluppo strategico che abbia cercato di farsi
Abbiamo puntato di più sulla produzione che quella su cui si può puntare e non solo partecipando con gli spagnoli
Va poi riservata corrispondono perché non amo e che i soldi la storia perché altrimenti nel l'Elettrogen che come la prendevo da solo alle non ha mica male sarei no non è assolutamente male alla faccia di chi diceva che se l'ha pagata Carra
E come stiamo andando avanti anche cori potenziamento delle nostre centrali passate sia quelle in compartecipazione con Milano che con Verona
Ma che con oltre al green field ognuno dei quali ha circa ottocento Mw e che speriamo gestore della Rete adiuvante abbia di poter portare a termine con questo noi avremmo dovremmo lezioni nel due mila e cinque
Cercate tra il due mila e tre mila Mw
Ancora sei mesi fa avevamo cinquecento più l'Elettrogen al quindici per cento
Questo è stato il punto di sviluppo l'altro è stata la più estrema nel gas
E il gas io lo reputo molto meno delicato e strategico pieno all'elettricità su cui io ho dei dubbi che permangano alcuni aspetti
Il servizio pubblico molto più forti di quanto Pulse
Abbia fino evidenziato di averne il gas comunque molto più ingessato dall'energia elettrica soprattutto nell'upstream Marelli può proprio prognosi lasciarlo e quindi anche rigassificazione c'è un elemento fondamentale assieme a contratti a lungo termine
Che certo destano delle grosse perplessità per la la corsa a chi arriva primo e chi poi pregiudicare all'arresto
è un fatto che non voglio diminuire l'impegno e del Governo edera regolatore su questi fatti
Certamente il futuro ne comporta alcuni aspetti
Il carcere un settore in cui anche come distribuzione siamo posti meglio siamo credo una tra i primi dieci
Operatori nazionali
E stiamo sviluppando lo fortemente in tutti i malati anche magari con la rigassificazione
Le trattative all'estero sono lunghe e complicate vi assicuro che non c'eravamo abituati eravamo imprese di fare andare all'estero ci manca tutto ci manca
Però
La caparbietà la voglia di sopravvivere
Di cercare di essere apre quei pochi interlocutori che fra qualche anno saranno ancora presenti sul mercato energetico
Ecco
Questi sono alcuni dei nodi
Due parole ancora sulla organizzazione che è molto importante
Chi non l'ha capito subito che intanto far presto le centrali saranno tanto più efficienti quanto prima sarà un fattore credo che nel due mila dieci sarà tardi
Lontani sarebbe le poche migliorie
Ecco i gruppi
La con la California sono elementi che chi ha sempre seguito le lettrici delle servizi pubblici io son quarantasei anni che faccio se lo stesso mestiere
E quindi coniugato Duccio recensioni norme ed incapacità di capire fa queste cose che ho difficoltà a capire sono le catene le catene delle controllate
Noi abbiamo una società di importazione di casa potrebbe ammontare da
L'abbiamo offerta di vendita e più membri sulle poi abbiamo la nostra distribuzione e dei Suebi spremuto
Sono ad appena quattro anelli quali sono gli utili e quali sono gli inutili come che ci fa valutare il valore aggiunto
Ecco ci sono certamente l'ausilio del controllo di gestione una causa che va fatta in maniera
Integrale
Ma poi ci sono anche la rispetto del diritto societario che va rispettato quindi
Il voler fanno la scorciatoia mantenendo un'integrazione verticale sarebbe contro alcune organizzazioni anche alcune al diritto societario ma probabilmente qui presente
Professor Ranci circa chiamerebbe giustamente da subito
Ma allora dov'è che sta
Che portare
L'utile
Il pettine di un'organizzazione
E poi
Trenta
Senza sette poco nasce
E per questo che richiamavo prima Ramallah la Enron
In che modo e l'ha rischio che lo copre e le garanzie per l'importazione di
Sono problemi nuovi molto nuovi per cui né non siamo abituati a trattare che stiamo cercando di di risolverli
E la il tempo è molto con dove e voglio sperare di riuscire a far rimanere la mia società l'attuale società che lascerò spero inedita
Agente più più capace
Nel
Farla durare io dico almeno al due mila dieci
Perché l'oligopolio è incombente è molto forte e l'alito dei grossi gruppi io lo sento spesso sul collo
Una delle ruote di
Di fare oggi e la privatizzazione ma la prima traduzione vuol dire la quotazione
Noi dovremmo essere quotati entro giugno dovevano essere portati e quello è un modo come mai più anche di andare avanti ma soprattutto la corsa serve per controllare giornalmente il giudizio che ti danno giusto o sbagliato che sia che sia agli altri
Ecco questo è il programma è un programma che noi stiamo portando a termine la la SM di Brescia come fatturato è la terza impresa municipale dopo Milano e Roma stretto vicinissima e speriamo di rimanere vicino all'OLAF esce è possibile anche di superarle ringrazio per l'attenzione
Grazie anche al capo questa testimonianza dirette queste parole anche di sfida verso il mercato dulcis in fundo è stato evocato da più interventi il presidente dell'autorità per l'energia elettrica e il gas e il professor lanci
Grazie
Grazie per questo invito
Grazie per l'attenzione
Che alleanza nazionale sempre dedicato in questi anni
Ai problemi dell'inerzia la liberalizzazione dell'inerzia
E a la sezione dell'autorità anche rappresento
Concordo del tutto
Sulla
Certa del tema la politica energetica
è importante
Vi era necessità anche la politica energetica sia esercitata direi più che restituita perché non mi pare ci siano norme che impediscano di esercitarla
La politica deve energetica deve essere esercitata in un contesto nuovo
Che definito da due scelte fondamentali che sono state compiute a favore della concorrenza e a favore dell'integrazione europea
Deve essere coerente con queste scelte a meno di rinnegare pure
Non riesce
E dai risultati cattivi se non è coerente con queste scelte credo che un'analisi del fallimento californiano ci porti via
Individuare tra le varie la principale causa di fallimento nell'incoerenza delle regole di liberalizzazione
E nell'incoerenza del disegno delle istituzioni così che le regole hanno funzionato male le istituzioni hanno funzionato male non hanno fronteggiato una realtà che aveva anche le sue difficoltà ma che poteva essere affrontata in un contesto coerente
La politica energetica deve andare nell'interesse del Paese
L'interesse del paese fatto di diversi soggetti dei grandi imprese energetiche che ci sono le imprese energetiche nuove che cominciano esserci che potranno esserci
E costituire la concorrenza
I consumatori
Quelli piccoli le famiglie tipi gli artigiani quelli meno in grado di organizzarsi quelli grandi quelli che hanno grande incidenza del costo dell'energia sulla loro competitività che sono talvolta grandi talvolta piccoli
è evidente che questi diversi soggetti che compongono l'interesse nazionale non è diverse capacità di farsi sentire anche di essere presenti ai convegni non è una critica ma è un fatto credo sia importante dare adeguato ascolto alle diverse categorie i soggetti coinvolti ed è quello che nell'ambito ci sforziamo di fare
Ma vorrei contribuire sui due punti essenzialmente una rapporto tra politiche energetiche regolazione
E l'altro
La mappa delle istituzioni e l'allocazione dei delle funzioni tra i diversi livelli istituzionali
Regolazione e politica energetica la regolazione svolge dei compiti che naturalmente sono una parte del tutto
Nel nuovo contesto è chiaro vedere quali sono i compiti nel contesto di concorrenza
Di liberalizzazione e anche di privatizzazioni
La regolazione deve dare carattere di regola neutrale a molte decisioni che precedentemente potevano essere soggette a specifica discrezionalità politica
E questo fa parte del nuovo contesto e naturalmente questo non impedisce che la regolazione segua gli gli indirizzi generali della politica energetica della politica economica ma faccio un esempio quando si disegnano le tariffe per la parte soggetta a tariffa che naturalmente va decrescendo a favore del mercato libero le tariffe potevano essere disegnate precedentemente sulla base di specifici obiettivi sociali industriali regionali
Una volta imboccata da via della liberalizzazione dei tariffe devono convergere la ricetta di costi di produzione e quindi ad anticipare i prezzi di mercato che si verranno gradualmente creando non può essere diverso altrimenti non si passa mai alla liberalizzazione dei prezzi
E allora ecco che la determinazione delle tariffe deve essere operata su basi tecniche su basi di analisi di costi
E quindi con le procedure di analisi tecnica di consultazione di trasparenza che sono tipiche di un'autorità di regolazione poi ci si può mettere sopra o si possono identificare se già ci sono gli oneri generali di sistema i quali invece rispondono indicazioni politiche
E che l'autorità applica con trasparenza e cercando di far sì che si vedano e che siano poi tecnicamente
Definiti e applicati in modo da dare coerenza trasparenza certezza agli operatori faccio un altro esempio gli accessi alla Rete
Il problema non c'era quando l'operatore è uno solo quando gli operatori sono tanti bisogna che le regole di accesso alla rete siano assolutamente chiare neutrali indipendenti dalla proprietà delle aziende indipendentemente dal fatto che un'azienda sia pubblica un'altra privata
E debbano il più possibile riflette una situazione nella quale il soggetto che dispone della rete non l'ha usata non ha interesse a usare la perse il soggetto che usa la Rete non è posto in situazioni di svantaggio rispetto al soggetto che ha invece una tradizione di azienda integrata anche questo è un fatto tecnico
Ed è un fatto che deve essere operato con le adeguate
Cure di neutralità
La rete può essere insufficiente deve essere potenziata anche qua
Io credo la la prima ricetta e mettere in moto i meccanismi economici che consentano gli adeguamenti dirette sulla base delle convenienze al di sopra di quelli può intervenire la scelta politica di potenziamenti strategici
Ma economico per la politica fare operare mercato fin dove si può
La regolazione opera sulla qualità del servizio
Nel passaggio da ente pubblico da disciplina pubblicistica a imprese private in concorrenza si può avere una pressione alla riduzione dei costi verso il il il lo scadimento della qualità del servizio
E come ricordato il presidente dell'ENEL ci siamo dati da fare nel caso specifico per la continuità del servizio elettrico ma anche per la sicurezza del servizio gas ma anche per le clausole commerciali per le considerazioni di rispetto del Cilente soprattutto quello piccolo a definire una serie di norme che consentano di
No ormai più che sperare di Rai far conto
Che la liberalizzazione in Italia si accompagna un miglioramento della qualità se
E abbiamo i primi dati sulla continuità elettrica il primo anno di applicazione della nuova disciplina apporta una riduzione del numero e della durata dell'interruzione
Non succede dalla sera alla mattina c'è un enorme problema anche solo di misurazione mo'Gene confrontabile di cose che prima non erano misurate
Se non all'interno dell'azienda e con metodologia approssimative in relazione delle esigenze d'azienda lì e che adesso invece devono essere misurate sulla base di interessi di carattere generale
Ecco queste
Queste sono
Regole che il l'istituzione deputata la regolazione deve fare e poi far rispettare non è solo fare rispettare le regole compito della regolazione
E occorre che qui si disegni i in quanto certo
Per le scelte che le imprese de operare questo fa parte di quell'accezione più ampia
Di politica economica ed energetica che io vedo benissimo riflessa in questa scritta gialla svolazzante sul manifesto sopra le le le i tralicci del del del convegno di oggi fanfare
E e per far fare occorre innanzitutto un quadro di regole certe affidabili e coerente
Di cui in su
Sta alla politica energetica e ce ne ha un gran bisogno c'è bisogno di grandi scelte
Faccio solo un esempio perché non è il mio campo naturalmente e non si vuole entrare in modo che qualcuno poi mi accusasse di volerlo fare ma solo a titolo diciamo di evocazione di un problema che abbiamo sotto gli occhi e non possiamo non vedere
L'approvvigionamento del gas naturale è stato citato più volte c'è un problema di crescita dello ci sì ma della domanda
C'è un problema di dipendenza dall'estero
Ma c'è anche una grande opportunità di collocare la riduzione della dipendenza in una strategia europea di diversi diverbi differenziazione dei rischi
E quindi di integrazione del sistema che di per sé riduce i rischi
Facilita il problema del della diversificazione la soluzione del problema della diversificazione del provenienze però deve essersi questa integrazione e questo significa liberalizzare e far liberalizzare e pretendere che gli altri leader realizzino
In prospettiva il nostro Paese ha una collocazione geografica molto interessante per il gas
Sta all'incrocio di aree di rifornimento dell'Europa che può trasformarlo da terminale di acquisti per consumo locale
In luogo di interscambio in centro di negoziazioni in sento di sviluppo delle attività finanziarie connesse con l'attività industriale e quindi il luogo
Di creazione di valore aggiunto e di di di di ricchezza locale perché si risponde a un interesse europeo ma tutto questo naturalmente
Va fatto e va fatto entro un quadro di norme che come dicevo
Non ostacolano oggi quindi l'esperienza mi suggerisce che l'impianto dei confini della regolazione dei compiti della regolazione stabilito con la legge quattrocentottantuno del novantacinque che ha istituito la nostra e poi le urla in parte l'altra autorità di settore
Va bene
Funzionante e consente di operare le scelte di politica energetica contando sul fatto che gli obiettivi e gli indirizzi Cola definiti sono fatti confluire tradotti in regole da regolatore il quale peraltro nel tradurre deve garantire la coerenza del quadro delle regole
E certamente
Mentre accetta con assoluta condivisione l'indicazione di obiettivi
Più faticosamente sopporta l'intromissione nel piano degli strumenti o delle norme specifiche che sono di sua competenza
Ci sono naturalmente dei punti di contatto è stato citato il problema dei terminali
Di rigassificazione del gas naturale questo è un problema delicatissimo di difficile soluzione che sta naturalmente al confine tra l'esigenza di politica industriale di indicare dei traguardi di riduzione del rischio di maggiore approvvigionamento del sistema
E l'esigenza del regolatore di attuare la regola generale di accesso alle strutture che consente la concorrenza è chiaro che se un operatore che costruisce un terminale
Ha un contratto di lunga durata
Può pensare naturale
Di avere la garanzia di riserva per il contratto di lunga durata
E questo può pensarlo anche un altro
E può pensarlo anche chi possiedo costruisce un gasdotto
E ce l'hanno i vediamo che se mettiamo assieme a un sistema nel quale gli operatori che hanno le strutture
Se ne garantiscono l'uso riservato per la durata dei contratti di lunga durata scusate il bisticcio la conseguenza è che per la durata dei contratti di lunga durata di concorrenza non se ne tutt'oggi ci sarà un accordo fra tre se va bene impresa
Diciamo tra se va bene non è concorrenza quella
Allora chi si trova investito della responsabilità di promuovere la concorrenza deve cercare un punto di mediazione perché ci sono due maniere di garantire l'accesso una di riserva se lo e l'altro è di poter disporre di un sistema a disposizione di tutti che può Babila Istica mente dalla garanzia
Nessuno si riserva un'autostrada per poter fare un'azienda di trasporti e nessuno si riserva un tratto di rete elettrica per poter generare elettricità inventarla perché questo è necessario nel gas per la storia del settore
Per alcune caratteristiche del settore che però devono essere superate ecco la ricerca del punto di mediazione
Di un passaggio dalla garanzia per l'operatore che sta nella riserva a un assetto concorrenziale nel quale la garanzia l'operatore la trova nella disponibilità della rete allora il consumatore può scegliere
Allora l'operatore nuovo può entrare altrimenti questo non è possibile ecco la difficoltà su queste difficoltà l'autorità fa il suo compito e interpella
Il governo e il Parlamento quando è il caso per l'indicazione degli obiettivi di politica energetica su cui tarare la regolazione falso un altro riferimento quando facciamo una tariffa sociale per rendersi elettrica che deve sostituire il vecchio sistema scaglioni che sta andando fuori uso
L'autorità lo disegna e poi interpella il potere politico per dire quanto deve essere grande l'agevolazione perché quella una scelta di politica sociale in modo però poi di tradurla nel sistema tariffario e fa parte dei compiti specifici un cenno veloce all'altro punto che mi ero ripromesso di trattare seguo qualche minuto ancora grazie
E i livelli istituzionali
Noi oggi siamo tutti molto preoccupati della riforma costituzionale che sicuramente obbliga a ripensare molta parte dell'assetto esistente
Del sistema energetico e ci sono i due rischi il rischio di una frammentazione eccessiva di sistemi
Di trasporto
Delle reti di interesse nazionale che hanno delle caratteristiche tecniche di unitarietà interdipendenza tali per cui
Si può temere Effeti di pare di paralisi se entra una frammentazione
All'altro estremo però notiamo
Che ci sono oggi delle situazioni come quella delle concessioni per la distribuzione locale di energia elettrica per le quali oggi anche un distributore che serva a poche centinaia di famiglie
è soggetto a una concessione trentennale esclusiva da parte dello Stato del Governo
E quindi sicuramente
Siamo il sistema va ripensato a vari livelli e in vari modi ma io vorrei ricordare anche che quando mentre stiamo pensando a come riorganizzare i livelli di potere a livello
Se all'interno del Paese abbiamo delle impellenti esigenze di organizzare la politica e la regolazione europea
Altrimenti la scelta fondamentale della liberalizzazione dell'integrazione europea non funziona
Noi stiamo noi autorità italiana di regolazione lavorando con grande intensità e un po'di frustrazione
D'intesa con la Commissione europea assieme ai regolatori degli altri paesi per riuscire a mettere in piedi un sistema
Diciamo accettabile anche se non ottimale di tariffe del del trasporto dell'elettricità transfrontaliere
E questo ancora non si è riusciti a farlo
Ci sono ostacoli particolari anche da parte di Paesi non aderenti all'Unione europea ma che la geografia colloca in mezzo
Ostacoli di fronte ai quali non vi è un potere sufficiente
Né della Commissione europea né delle autorità di regolazione
E quindi tutto è rinviato a un livello politico che non è abituato a e che forse non è bene che decida singole questioni tecniche
Allora per superare questo se sul tavolo del consiglio europeo dalla primavera del due mila e uno una proposta di nuova direttive di Regolamento specifico per proprio per l'elettricità la nuova direttiva per elettricità e gas
Dalla Commissione europea
E questa è una scelta che deve essere compiuta altrimenti la liberalizzazione non si sblocca
Noè nel piccolo delle cose che possiamo fare le ha fatto un accordo con il regolatore francese in prospettiva lo estendiamo sicuramente a quello stria COO per gestire l'interconnessione in modo coordinato siccome per gestire un interconnessione bisognasse in due
Le regole comuni abbiamo cominciato a disegnava e già funzionano con la Francia per quest'anno dovrebbero l'anno venturo andare anche con l'Austria con lo svizzero evidentemente abbiamo più problemi più si apre l'interconnessione e più si va godere quella rendita che è stata più volte citata la rendita dei paesi che hanno le nell'Asia
E che la vendono a noi che non abbiamo molta perché quando il consumatore italiano avrà accesso per andare a cercarsi fornitore nel vasto bacino del mercato europeo per la vendetta sparisce
Omofobo certamente si riduce in gran misura quindi il problema un problema che la liberalizzazione può risolvere
L'Europa è l'unica possibilità che abbiamo di conciliare la dimensione della grande impresa nazionale con la concorrenza altrimenti
è un elefante in una vasca da bagno non c'è niente da fare o riduciamo l'elefante o allarghiamo la vasca da bagno
Questa è una possibilità concreta per realizzare questa possibilità gli strumenti sono schiettamente politici nel frattempo noi abbiamo costituito il coordinamento più stretto possibile con i regolatori e degli altri Paesi europei e ce ne sono quattordici su quindici ma Banca la Germania e non è piccolo problema
Per
Accomunare l'esperienza avvicinare le regole preparare il terreno per quel mercato europeo
Vero concorrenziale
Che
Contiamo venga creato che richiede però ancora qualche scelta politica per essere creato e senza del quale tutta la nostra di liberalizzazione Resta zoppa resta a metà e come dicevo la California ci insegna che le riforme mal disegnati e disegnate a metà possono creare dei problemi seri grazie
Grazie allora professor Ranci
Siamo giunti al termine di questa intenso giornata di lavoro desidero ringraziare tutti voi per la pazienza con la quale avete seguito i nostri lavori
Ringraziare anche la presenza del professor bollino che ci segue con attenzione e rispetto alle attività del ministero delle Attività Produttive ora le conclusioni spettano al vicepresidente del Consiglio onorevole Gianfranco Fini che ha seguito con pazienza il nostro lavoro mi auguro possa aiutarci povertà
L'iniziativa
è stato un prezzo tanto se è stato un crollo dell'economia nel frattempo
E tra l'altro Mario
L'onorevole Saglia ricordava poc'anzi che ho seguito pazientemente il convegno inizio in questo modo perché credo che il vicepresidente Consiglio debba ringraziare Alleanza Nazionale
Perché a posto all'attenzione di una platea certamente molto qualificata e impreziosita dagli interventi di coloro che si sono alternati alla microfono un tema quello della politica energetica inserita all'interno di un settore un po'più ampio che è quello della politica industriale certamente di grande rilievo
è stato detto
è importante avere coscienza della necessità di riflessioni come questa credo che sia ancor più importante quando per decisione sovrana degli elettori si chiamati ad assumere delle responsabilità di governo
Il governo non può ridursi non può essere scritta con la gestione più o meno efficace più o meno ordinato a della quotidiano dell'ordinario
Il governo è tale se in qualche modo ha una sua capacità strategica una sua capacità di lettura e di preparazione degli eventi futuri
Alleanza nazionale ha fatto bene a porre il tema della politica energetica al centro di questa importante discussione
Sapendo tra l'altro perfettamente che non è argomento sul quale si va a monetizzare in tempi brevi gli eventuali investimenti non parlo in questo caso in termini solo economici parlo anche in termini di consenso politico
Una politica energetica una politica industriale degna di tale nome dà risultati per il Paese nel corso di qualche anno
In una fase anche storico in cui mi sembra che da più parti le forze politiche siano tese a mettere nel dibattito e magari a dar vita iniziative legislative di corto respiro beh questo approccio lungimirante credo che sia positivo e non c'è ombra di dubbio che il governo dovrà tenerne conto
Del resto ha già iniziato a farlo
Politica energetica nell'ambito della più ampia politica industriale
Sta a significare anche la consapevolezza del fatto che noi non possiamo continuare oggi
Come accaduto nel corso del passato ma non lo dico in polemica con gli altri governi era forse una sorta di di moda tra virgolette che si era diffusa nella società forse le conseguenze degli eccessi statalisti
E di qualche tempo fa arrendevano impossibile un approccio diverso però credo che si possono è sta mentre convenire
Quando si dice che fino a qualche tempo fa era invalsa una sorta di generale tendenza dire che il nostro sistema economico è un sistema competitivo un sistema capace in qualche modo di generare un ricchezza che aumenta di volta in volta perché basata quasi esclusivamente sulle piccole sulle medie prese
In termini più espliciti io credo che sia arrivato il momento di dire razziando il professor De Rita per averlo detto e scritto in mille circostanze
Sì è arrivato il caso il momento di dire che non si può continuare a pensare che il piccolo sia bello se piccolo è l'unico momento di produzione di ricchezza e l'unico momento di competizione tra il nostro Paese e gli altri Paesi
Piccole certamente bello se è aggiuntivo si aggiuntivo a grandi gruppi che devono continuare ad esercitare un loro ruolo non è certo statalismo non è certo Nostalgia
Dell'IRI che facevi Panattoni mai soltanto fotografia di una realtà di una realtà sicuramente connessa alla distribuzione delle quote di ricchezza prodotta in Italia ma soprattutto una realtà evidente ci si confronta in un contesto non dico mondiale ma basti pensare al contesto comunitario
L'Europa
Che ovviamente mi auguro sempre più stretta per usare l'espressione che al centro del mandato che l'ha che mi ha dato alla convenzione l'Europa sempre più stretta è una grande opportunità
Ma lo hanno capito tutti e anche una serrata competizione ed è una serrata competizione che vedrà l'Italia che è un grande Paese europeo non si può immaginare l'Europa senza l'Italia impegnata in questa competizione
Si compete certamente quando si è
Capaci di produrre magari in piccole nicchie di mercato con aziende che diventano leader ma con fatturati talmente limitati da rendere la competizione del sistema Paese arduo impossibile la competizione è una competizione che si può in qualche modo fronteggiare se c'è un sistema Paese e se quindi c'è una politica economica che non è basata soltanto come pure è stato fatto sugli interventi volti a determinare la produzione di ricchezza ma anche una politica economica che abbia i connotati di una delle proprie politiche industriali
Questo vuol dire che il Governo deve riflettere su questi aspetti ha già iniziato a farlo
Veniva ricordato papà introduttiva possiamo coerente questo assunto iniziale non avrei inserito
Nel disegno di legge per le cosiddette grandi opere o comunque la legge obiettivo anche alcune Grandi Opere
Di tipo infrastrutturale che servono appunto a colmare gaffe si è sempre detto abbiamo un problema di infrastrutture porti ero porti ferrovie
Aveva inserito anche le centrali per la produzione dell'Asia sta a significare che c'è consapevolezza di questa necessità così come è stato detto il decreto blocca centrali varato nell'ultimo Consiglio dei ministri va anche se in questa direzione
E allora prima direi riflessione conclusiva non poniamoci il problema che nel passato è stato posto secondo me in modo improprio della definizione di competenza non chiediamoci chi deve fare cosa
Perché mi sembra che anche questo convegno abbia dimostrato chiaramente di Piaggio giusti
Il rischio di una sovrapposizione di piani o del rischio di una sostanziale marchi accenno allo stesso momento in cui qualcuno rinuncia ad esercitare il ruolo che gli è proprio
La politica non intende rinunciare ad esercitare il ruolo che il governo non intende rinunciare ad esercitare il ruolo quindi governerà
Governerà sapendo che governare non significa porsi solo il problema degli assetti e del management
Governare significa porsi il problema dalla strategia se presuntuosamente io penso di contribuire a governare l'Italia per i prossimi quattro cinque anni non mi pongo il problema di chi metto nel tal posto mi pongo il problema di che cosa accade nei prossimi quattro cinque anni
Nello stesso momento in cui sia un indirizzo una strategia lo dico perché in troppe circostanze si è poco attenti alla missione come ha detto Baldassarri di alcuni grandi comparti o addirittura di grandi gruppi di carattere ancora pubblico e si è invece iper attenti al la management dalla setto al totonomine piacerebbe almeno a me che in queste fasi si discutesse meno di nomi e più di te si discutesse più di progetti si discutesse più di strategie di lungo termine si discutesse ad esempio
Di che cosa comporta questa situazione in cui ci troviamo del tutto nuova che vede da un lato l'istituzione dell'autorità
Che come abbiamo detto nella relazione iniziale non contestiamo l'autorità delle competenze definite io non vedo alcun rischio di collisione tra una politica che
Riprende ad esercitare il ruolo che gli è proprio che quello di governare e l'autorità che deve per l'appunto vigilare deve garantire il rispetto di quelle che sono le regole all'interno delle quali si deve muovere
Ma è essenziale
Porsi il problema in sede comunitaria
Di come affrontare quella scadenza che la presidenza spagnola già posto come il core business in termini economici di quel mandato vale a dire la piena liberalizzazione del mercato europeo proprio sul tema dell'energia perché quando diciamo competizione beh intendiamo anche dire che è giusto
Aprire il mercato il giusto ovviamente perché determina tutta una serie di conseguenze positive
Favorire la privatizzazione la liberalizzazione e più che naturale che arrivino soggetti che un tempo avremmo definito stranieri
Calci stranieri non si possono più definire perché è un contesto comunitario che in un contesto europeo ma dobbiamo anche chiederci per quale motivo soggetti tra virgolette nazionali
O non riescono o hanno grosse difficoltà anche di carattere normativo hard interagire in altri Paesi che fanno parte di quel mercato che non è più il mercato estero è diventato il mercato comunità
Ecco credo che
In questa logica il convegno oggi sia un momento di avvio della riflessione
è evidente che con il ministro Marzano con gli altri ministri competenti valuteremo anche la possibilità di dare un corso immediato ad alcune delle idee che sono scaturite dal convegno sì sì dice come è stato detto siamo dipendenti e lo sanno tutti per quel che riguarda la produzione di energia e inutile adesso dire il nucleare all'epoca
La situazione della Società italiana era tale da rendere tutto sommato certamente è stato un'occasione perduta ma è inutile oggi pensare a quel che sarebbe stato se la politica deve essere impregnata di realismo in quel momento vi era un contesto sociale e culturale che rendeva quasi impossibile una scelta diversa rispetto a quella che si fece con il dissenso ragionato e lungimirante di qualcuno non solo il professor Armani ma anche altri qui anche all'epoca erano convinti che si trattasse di un errore ma non ha senso oggi piangere sul latte versato
Dobbiamo aumentare la produzione di Energia mettere insieme la domanda e l'offerta dobbiamo porsi il problema della dipendenza che in un contesto quale quello posto undici di settembre
Merita qualche riflessione in più
Perché la dipendenza da Paesi terzi e quindi non parlo terzi rispetto all'Unione Europea ovviamente non parlo
Della rapporto che ci lega sempre di più accadrà con i partner europei ma la dipendenza da altri Paesi che vengono situati geograficamente in alcune aree
A rischio o comunque potenzialmente a rischio beh non è un problema di poco conto brutalmente si potrebbe dire ma che cosa accade della produzione di Energia
Di cui hanno bisogno le famiglie e le imprese italiane se in una congiuntura internazionale avversa si determina una forte crisi
Nella bacino del Mediterraneo dalla fascia il Madre quindi Algeria e Tunisia o di converso in tutta l'area centro asiatica
Da cui giunge una quota consistente del gas metano è un problema che l'Italia deve porsi se non vuol vivere alla giornata il che vuol dire come è stato detto al convegno a cercare di diversificare se diversificare vuol dire altre sì
Ed è emerso con chiarezza e credo che non ci siano dubbi perché ormai non esiste più nemmeno distinzione destra sinistra tutti sono concordi nel dire oggi la produzione di carbone uno prolusione che si può fare addirittura con il camice bianco non è più la vecchia cokeria
Che inquiline che distrugge oltre che l'ambiente la salute se così è una valutazione sull'opportunità o meno di mantenere la carbon tax bisogna farlo
Un governo che voglia coerentemente muoversi lungo i filoni che questo dibattito avviato una politica energetica all'interno di una politica industriale è un Governo che deve saper porre a se stesso il problema
Di abolire la carbon tax nell'ambito ovviamente di una riduzione generale quello che il cuneo fiscale sapendo però sapendo però perché questa poi la grande differenza tra quando si sta al governo e quando si sta all'opposizione la grande differenza che quando si sta al governo oltre a proporre la riduzione di una tassa occorre saper trovare quello che non soltanto l'eventuale recupero verrà il minor gettito ma occorre inserire un disegno strategico ma lo dico sorridendo perché perché potrebbe essere un primo concreto segnale che si unisce tra l'altro al decreto sblocca centrali si unisce alla indicazione nella legge Obiettivo come interesse strategico anche delle centrali per la produzione di ricchezza di una politica di tipo energetico che il Governo vuol promuovere e che in qualche modo riparte
In sintesi direi concludendo
Noi siamo convinti che nel corso dei prossimi anni
L'Italia sia davvero chiamata a
Ad avere un ruolo ancor più rilevante forse di quello che ha avuto fin qui in ragione di molti elementi ma sicuramente anche in ragione della capacità che avrà di essere inserita nel contesto europeo non solo da protagonista ma con una convinzione con una maggior capacità se come tutti ormai dicono questo corrisponde anche ad un capacità complessiva di guida che si riassume nella formula del sistema Italia