"Le assemblee regionali verso la riforma degli statuti regionali" organizzato dalla Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea dei Consigli Regionali e delle Province autonomie, dal Consiglio Regionale del Molise, dall'Università degli Studi del Molise, con il patrocinio del Presidente della Camera dei Deputati (Aula Magna dell'Università degli Studi del Molise, 1-2 dicembre 2000)

Autorità signore sui
Dato torno dell'Università dell'
Privilegio poter collaborare con il consigliere
Coordinamento della conferenza dei presidenti delle Assemblee Silentina
Auto sotto l'attende collaborazione del
Il senato accademico quel
Rinvio
Ciclicamente Occhiuzzi ricorrendo
Benvenuto a queste iniziative di oggi
Che abbiamo inviato
Tensione
Con la presidente di PIL con
Incontrarci riordino l'opportunità di
Questione della riforma degli statuti regionali
La riforma
Parafrasando
Va preso
La riforma
La riforma
Nazionale del novantanove
Questioni a fare
Compriamo
Ci incontreremo
Questioni della definitiva forma di governo
Alla durata e così
Tutto questo non in un momento in cui la centralità delle azioni
Si deve coniugare con la Prost importante il ruolo dell'esecutivo porto
Dal novanta non
Tutto questo nel momento in cui impianto appunto
Coniugare con le questioni derivanti
Derivante dal federalismo derivanti dal rapporto e dei ruoli tra potere centrale potere regionale poteri locali potevi informazione
Forma di governo organizzazione relazioni con il centro
Sono temi che magari buoni noi insieme affronteremo bendato positivo
Questa iniziativa non è un limite
La Suma
O della classe poi
è un'iniziativa
Proprio per il modo in cui l'abbiamo voluta costumi
Il mondo universitario
Sistema vedere
Delle autorità locali di
Ci siamo resi disponibili come Università del Molise come simbolo per un confronto utile accogliere il cambiamento
Credo che questione di fondo
Signore
Finora nei prossimi venti per no previsto sia quella di ragionare insieme noi con il nostro contributo
Dottrinali
Belletti condono contribuì
E se intanto ragionare insieme su come reinventare i consigli vorrei però pronta la può fare ancora una volta un titolo senza rischi né inciampi
Io voglio testimoniare alcuni a tutti coloro i quali hanno condiviso con me lo pongo appunto fu impedito una disponibilità
Non perdiamo con una tappa vorrei concludere in questo brevissimo saluto augurale
L'ateneo svolge antico una giuridica
L'informazione
E di un corso di una tra l'altro lo studio la città
Leggendo Octubre insinua qui raccolto letteratura
Gli studi non si valutano sulla base di quante parole spendono per annunciare il nobili principi della democrazia della partecipazione della sussidiarietà
Si va lontano per la misura in cui riescono a porre regole capaci di rendere funzionante e funzionale il sistema dei controlli nonché di anticipare la soluzione dei problemi e dei possibili conflitti d'
Io penso che se riusciremo a dare una mano anche noi ospitare questo incontro
In questo senso delineato da alcuni studiosi del diritto
Sì posso andare verso un robusta ricostruzione costruzione di questo sistema degli Statuti regionali
Sarà per noi dell'Università del Molise piacere un orgoglio poter dire di aver contribuito mettere una pièce intorno a questo pure
Vi ringrazio per la vostra attenzione e abrogare la
Il tutta ben altra padroni carcasse il torrente un'anima rettore milioni e gli istituti nel Molise e chiamo spiccano impeccabili vittima a una mai questa volta mi consenta magnifico rettore era un palco campanili ma meccanica niente
E scaricare gli ripeto prima di dare inizio ai lavori allenare la parola al nostro governatore previsto il piano anti
Grazie presidente io voglio rivolgere nulla che lo lutto benvenuto allora presidente coordinatore venti a tutti i presidenti dei consigli e delle province autonome e i relatori illustri che sono presenti a tutte le autorità a tutti coloro che sono intervenuti ad un appuntamento assolutamente importante
Saluto il padrone di casa il lettore
Cannata
E voglio esprimere il mio compiacimento per l'iniziativa del presidente il Consiglio regionale del Molise
E ti dice di PIL che ha voluto creare l'occasione di un appuntamento importante importante
Per i tempi in cui si svolge per gli argomenti che tratterà e vorrei dire in modo particolare perché mette insieme il mondo accademico e il mondo delle rappresentanze elettive andando fuori da uno schema che e pericoloso che in qualche modo potrebbe venir fuori cioè l'idea che ognuno ossa discutere di statuti di regolamento all'interno della sua regione dal mio punto di vista è un limite
E quindi l'occasione importante anche per questo perché mette insieme tanti responsabili di istituzioni sono chiamate tutte insieme al svolgerà un ruolo importante
E devo dire che
Lo scenario entro il quale si svolge questa attività e di assoluto interesse
Noi siamo alla fine di una legislatura
Che ha segnato momenti importanti di cambiamento
Io voglio ricordare non soltanto l'attività la svolta con grande passione nel tentativo solo a botte riuscito
Di innovare l'ordinamento costituzionale
E qui il riferimento ovviamente al generoso tentativo di riscrivere la seconda parte della Costituzione attraverso la Bicamerale vada fatto un lavoro importante che dal mio punto di vista e costituisce comunque un patrimonio per il nostro Paese
Voglio ricordare la legge costituzionale numero uno del novantanove
Che ha dato la possibilità di eleggere direttamente i presidenti delle regioni e ha messo in piedi in piedi il cardine sul quale si innesta l'autonomia delle regioni ed anche la riforma stralcio
Che all'esame del Parlamento essendo stata approvata in prima lettura
La riforma stralcio della Costituzione sia alla Camera che dal Senato non so se andrà in porto ma io devo ricordare che al di là di quelle che sono le divisioni politiche che sono legittimamente presenti in Parlamento come presidenti delle Regioni noi abbiamo auspicato tutti insieme
Un percorso positivo per e auspichiamo tutti insieme un percorso positivo per questa riforma
E quindi dal punto di vista delle innovazione delle norme costituzionali siamo in una fase nella quale non ci si limita a parlare si sono prodotti dei risultati importanti ed altri sono stati delineati con una qualche chiarezza
C'è stata poi l'attività molto importante che andate in profondità
Tutta quella che si poteva svolgere a Costituzione invariata e che ha riguardato il decentramento amministrativo e fiscale
Oggi noi possiamo dire che le condizioni per svolge un lavoro importante come quello che sono chiamati a svolgere
Soprattutto coloro che lavorano nelle Commissioni Statuto
Questo lavoro può essere molto proficuo
Ed ha come riferimento non soltanto le nuove norme costituzionali ma anche il dibattito che si sta svolgendo
Certo io credo che sarà molto più facile lavorare quando avremo maggiori certezze sui sulle funzioni sui poteri che le regioni devono avere in questa negli anni a venire
Dovranno avere Ganapini oggi il lavoro e più difficile perché è possibile lavorare certamente sulle bisogna lavorare sul rapporto che deve esserci tra presidente eletto direttamente giunta consiglio cercando un equilibrio nuovo perché indubbiamente l'elezione diretta dei presidenti delle Regioni senza un bilanciamento dei poteri rispetto al Consiglio crea dei problemi rischia di creare anche deviazioni ma noi dobbiamo svolgete questa attività di riequilibrio puntando molto sul dialogo
Il rischio di una contrapposizione di una difesa di posizioni come se ci fosse come dire una un rapporto diretto tra le posizioni personali
E le cariche istituzionali è un rischio che c'è anche per diffidenze magari infondate e noi dobbiamo lavorare in un clima di collaborazione e di serenità per cancellare questo rischio ma dobbiamo soprattutto stare attenti a scegliere nuove norme elettorali che non di anno
Problemi sotto il profilo della stabilità e al tempo stesso consentano ai cittadini di veder rappresentate le proprie idee le proprie posizioni nei consigli regionale nelle assemblee elettive
E credo ci sia mi piace dirlo all'inizio di questi lavori una necessità straordinaria che è quella di scrivere le nuove norme qual è il ruolo che i rappresentanti degli enti locali devono avere nelle scelte fondamentali delle regioni
A me pare questo un momento assai importante perché di centralismo come abbiamo visto l'istituzione non vivono bene e questo vale per il centralismo statale e vale per il centralismo regionale
Non voglio qui dire qual è la prospettiva che stiamo preparando per la regione Molise ma è un che è molto lontana da un'idea di una dall'idea di una regione centralista
Voglio chiudere questo mio brevissimo intervento iniziale con una preoccupazione che io
Che nasce da una sottolineatura eccessiva del ruolo delle singole regioni nel panorama nazionale
Noi abbiamo giustamente voluto e vogliamo rafforzare uno Stato federale
Per una ragione concreta perché lo Stato centrale dimostra di non saper rispondere alle esigenze dei cittadini vogliamo cambiarlo per questo
E tuttavia dobbiamo stare attenti a non cancellare con il decentramento con il federalismo l'idea di un Paese unito
Fortemente unito il federalismo così come personalmente l'intendo
è anche uno strumento per rafforzare L'Unità nazionale per cui alla dottrina della quale abbiamo bisogno per poter scrivere regole chiare
Efficace
Dobbiamo unire secondo me un alto tasso di principi e di valori
E questi valori devono essere improntati al rispetto del rafforzamento dell'unità nazionale ciascuna nella sua regione
Scriverà le regole più adatte per la situazione specifica ma i principi che devono ispirare tutti gli statuti devono essere quelli che riguardano L'Unità di questo Paese buon lavoro
Allora tappa le parole saluta del nostro governatore Giovanni spazi diamo ora la parola questa volta ancora e in un salotto al coordinatore della condensa nazionale residenti nelle regioni a sabato all'alba
Presidente nel Consiglio regionale e la Val d'Aosta
Grazie
Grazie collega Di Pilla grazie in particolare per
Seppi volutamente
Alla testa di un
Lavoro di preparazione e di confronto particolarmente arduo ed importante
Di averlo fatto in queste settimane
Con un duro impegno a servizio di tutti i colleghi di tutti i colleghi non sono presidenti di assemblea
E ci si capiva delle regioni e delle province autonome
Ma di tutti i colleghi consiglieri l'Italia in questo e grazie soprattutto per calore di questa accoglienza
Perché spesso grandi eventi che si svolgono nelle cornici
Va un po'più importanti
Passano inosservati conservati alla gente inosservati anche alle stesse istituzioni e non è il senso di indifferenza che abbiamo trovato qui ad Isernia ma è il calore dell'accoglienza e il desiderio di offrire qui agli ospiti un terreno particolarmente congeniale per questo controllo
Un terreno del quale siamo anche grati all'elettore di questa università
Perché l'Alma Mater
Credo per natura per sua stessa origine e storia quel terreno sul quale si può discutere con libertà di pensiero e di parola senza le spigolosità e le animosità che in questi giorni purtroppo punteggi hanno la cronaca del dibattito sulle tematiche istituzionali su quel tematiche su cui noi andiamo a discutere proprio ora
Ringrazio anche il presidente della regione Molise
Per le sue parole per le sue sagge parole introduttive
Poco governato orali ecco rispetto alla concetto che ho io di questo questo termine
Molto molto improntate al rispetto e alla attenzione al riguardo che va nei confronti dell'Assemblea che dovrà esprimere lo statuto di questa Regione
Ho apprezzato presidente di Stasi dato che lei si sia fermato ad un passo nel merito da dal merito dello Statuto non invadendo il campo con delle prese di posizione che a volte vengono fin dall'inizio difficile problematico il dibattito in molte delle nostre regioni molte delle regioni che sono oggi più direttamente confrontate da riscrittura degli statuti è una sensibilità che apprezzo e che credo tutti i colleghi dei consigli regionali
Che possano oggi apprezzare
Avendo l'ascolta
Due parole mi sia consentito dirle sulla genesi di questo convegno che è di studio e di confronto un convegno che ha una genesi
Recente ma si trova anche in qualche modo lungo una strada già tracciata da mesi una strada che abbiamo imboccato con la collaborazione della Camera dei deputati
Con l'apporto di tutte le regioni tutti i consigli regionali che si è estesa nel rapporto nel confronto nelle scorse settimane anche al Senato per
Far sì che ci sia un avvicinamento interistituzionale che ci sia una disponibilità una volontà tangibile di lavorare assieme nella riscrittura delle regole e nella ridefinizione delle procedure
Cooperative sul terreno soprattutto della legislazione il
Fatto di venire qui a discutere
Uscendo un po'dal gusto delle nostre istituzioni
E ritrovarci a confronto direttamente con i molti qualificatissime Esperti che abbiamo intorno a questo tavolo e anche
Qui di fronte a noi
Un motivo di conforto motivo di conforto per
Uscire dalla solitudine
Del lavoro che non è solo proprio della classe politica ma che deve essere un lavoro di scrittura atti umani
Che deve essere un lavoro di composizione di un quadro difficile complesso legato a tutta l'evoluzione nel panorama regionale di questi ultimi decenni e di cui in qualche modo gli statuti devono rappresentare un terminale
Ed è anche
Una prima occasione questa Isernia nella quale al cammino nel cammino si uniscono forse nuove in particolare quelle commissioni di riforma degli statuti che proprio in queste settimane molte regioni stanno
Formando
Adele del luogo però che cucine di lavoro
Si sono riuniti per la prima volta poche settimane fa ad Ancona le rappresentanze delle commissioni Statuto oggi si trovano qui per la prima volta direttamente a confronto a contatto con noi
Avviare questa riflessione io suo felice e questo incontro abbiamo qui e sono grato a chi lo ha voluto qui e a chi si è fatto carico di questa onerosa organizzazione
Abbiamo
Necessità
Di uscire da una logica astratta
Di uscire da una logica di pura scelta tra modelli
O di puro dialogo interno alle nostre istituzioni
La questione regionale ormai non è più solo regionale e nazionale ed è europea
E lo spazio nel quale ci muoviamo l'orizzonte nel quale operiamo rendiamo incardinare questi nostri statuti non solo nella loro parte organizzativa ma la loro parte di sostanza e anche di approfondimento dei diritti e di definizione della nuova cittadinanza è un'operazione che si innesta ormai uno spazio giuridico europeo e non più solamente nazionale
Questo è il primo dato che abbiamo di fronte a noi e del quale dobbiamo essere coscienti a pochi giorni dalla adozione della
Carta fondamentale dei diritti
Dell'Unione Europea
Che sarà un ulteriore punto di riferimento nella costellazione che abbiamo intorno hanno
Rispetto a questa costellazione
Le nostre assemblee le assemblee elettive si chiamano ad essere momento centrale un momento cardine
Del processo decisionale pubblico e del processo di riscrittura degli statuti
Come sede vorrei dirlo con chiarezza delle garanzie
Dell'indirizzo politico del controllo sull'esecuzione delle politiche
Nostre assemblee sono però anche qualcosa di più
Anche se questo dato a volte sfugge sono il luogo in cui si esprime la rappresentanza
In cui si assicura la partecipazione nel processo decisionale i settori sociali ed economici
Che altrimenti non avrebbero voce
Legislazione garanzia controllo e rappresentanza sono i nostri ferri del mestiere
Sono i ferri del mestiere del nostro parlamentarismo io lo sono in modo ancor più importante a livello regionale dove un elemento decisivo si sta giocando e ne siamo credo
In questi anni sempre più cocenti una partita delicata che la partita dello sviluppo delle identità società italiana di oggi non è più quella di trent'anni fa e policentrica
Ed è articolata
Passato solo alcune punte più avanzate soprattutto le autonomie speciali
Sono riuscite con difficoltà tra l'altro a mantenere una coerenza tra le identità e i bisogni specifici del territorio
Sono riuscite cioè a tale articolazione al rapporto tra la società il meccanismo decisionale
Ora con la riscrittura dei nostri statuti tutta la foresta delle sedi decisionali regionali dovrà tener conto delle peculiarità territoriali sulla vita la specificità montana
Dal carattere più marcatamente urbano allo sviluppo della località
Dalle tradizioni culturali alle peculiarità del tessuto sociale e produttivo
Le stesse
Dinamiche dello sviluppo
Risultano sempre meno col temibili oggi negli strumenti normativi programmatori tradizionali
Centralisti servente di stare dirigisti quasi come li abbiamo conosciuti in molte regioni nel tempo passato
E conducono quindi a nuove domande di efficienza della cosa pubblica
Alla semplificazione all'alleggerimento delle procedure e dei controlli
Alcune esperienze recenti di esercizio di funzioni pubbliche
Come i patti territoriali per la gestione dei fondi comunitari
Hanno assunto già caratteri di vera sostanziale innovazione
Si prevedono partecipazione collaborazione come componenti fondamentali del nuovo processo decisionale pubblico
Sono elementi nuovi in un paesaggio istituzionale che sta cambiando molto in fretta
Risposta a queste nuove sollecitazioni sono già intervenuti
Alcuni tentativi di riforma sul piano amministrativo con le Bassanini sul piano costituzionale
Ma processi di riforma
Hanno soprattutto ha contribuito a dare oggi alle regioni una rilevanza in una visibilità
Sconosciuta in passato
La riforma soprattutto operata dalla legge costituzionale
Del novantanove
Quella che ha per intenderci portato all'elezione diretta dei presidenti delle Regioni
Ha dato una visibilità mediatica come primo effetto
Una grande esposizione qualcuno dice già una sovraesposizione dei presidenti delle Regioni
Tuttavia questa legge costituzionale ha avuto un altro aspetto molto profondo meno avvertito all'esterno ma sicuramente di grande rilievo che è stato lo spostamento del baricentro decisionale
Verso l'esecutivo senza gli opportuni contrappesi
E oggi doveroso quindi ripensare il ruolo delle assemblee elettive
Come impegno prioritario per questa fase costituente delle regioni
Vaste regioni potranno affrontare da diversi punti di vista la loro riconfigurazione
Sia sul fronte esterno nei rapporti con lo Stato centrale un'Europa e con l'universo delle Autonomie locali
Sia sul fronte interno
Per quegli equilibri tra Esecutivo Assemblea
E un terzo soggetto a volte trascurate dimenticato che sono le strutture tecniche burocratiche
Che pesa e hanno un loro peso anche nelle loro Regione
Sono temi già presenti questi nel dibattito istituzionale in quello politico
Ma corriamo il rischio di affrontarli
In una logica tutta interna
In una sorta potremmo dire di autismo istituzionale
Concentrata nel chiuso delle istituzioni rappresentative dei loro organi
La logica che porta solo ad una conflittualità interna interistituzionale
Che darebbe come scarso risultato una partita a porte chiuse
Questo dell'elaborazione a tavolino della progettazione a tavolino delle regioni e per noi il primo dei pericoli da evitare secondo Secondo è legato ha delle situazioni che possono turbare che possono alterare questo dialogo che noi tentiamo di avere non voglio parlare qui delle questioni su cui siamo già tornati molte volte dei tutte le iniziative che da parte di alcuni esecutivi sono già state presentate alla stampa
Le cotte preconfezionate
Senza avere il giusto riguardo direi il doveroso rispetto per il ruolo e l'iniziativa delle assemblee
Regionale
Questo è un solo non è solo un problema di mancanza di partecipazione
E anche un problema di eccessivo peso dell'approccio tecnico si dà troppo rilievo alla scrittura sfrattati puramente giuridica senza pensare che siamo di fronte a qualcosa di più Complesso il nodo della questione
Questa è l'opinione dei presidenti delle assemblee regionali e che si tratta di passare da uno Statuto inteso come atto ha uno statuto concepito come poco accesso in itinere
Come affermazione di una partecipazione reale e concreta i nostri diritti individuali e collettivi
Nei tempi di internet
Ai tempi della modernità
I tempi che la Rete nei tempi della globalizzazione
La chiusura sarebbe un errore clamoroso lavorare in condizioni di isolamento e di separazione sarebbe fatale
Abbiamo bisogno di collaborazione di scambio di idee di opinione per ridurre i margini di errore e migliorare complessivamente la qualità delle nostre carte fondamentale per quest'oggi è importante essere qui avviso è importante essere numerosi e con molte diverse sfaccettature da proporre e non sarà quindi con rammarico che leggeremo la lista
Densa degli oratori che la materia densa degli interventi che andranno quindi a svolgerlo
Io mi avvio a concludere chiedendo che un lo sforzo particolare sia oggi e domani rivolto alla rilettura del rapporto di rappresentanza
Perché credo che non sia sufficiente
Il ricorso alle urne
Una volta ogni cinque anni per dare piena legittimazione all'operato della politica necessarie oggi oltre alla partecipazione elettorale una dimensione nuova l'attivismo civico
Una presenza sana e diffusa dell'informazione sull'attività delle istituzioni
Una articolazione nuova dei luoghi di decisione e di azione pubblica
E anche gli stessi meccanismi di protezione del cittadino come la difesa civica non vanno più letti come servizi puramente tecnici ma devono essere anche oggetto
Parte parte sostanziale di riappropriazione da parte dell'intera comunità a beneficio di categorie dimenticate o comunque meno
Meno avvantaggiate penso all'infanzia
Penso al malato penso al carcerato penso a quella grande parte delle nostre società regionali che viene dimenticato
Oggi signore e signori signori Presidenti
Al alle Regioni spetta la centralità della scena è una centralità che non va giocata né in modo superficiale né per pura vanità ma va
Mantenuta da queste regioni dalle nostre regioni con grande serietà con competenza compartecipazione e direi
Con saggezza e l'intelligenza dell'azione tutti coloro
Le vittime parole di saluto che ci sono state rivolte al rettore Cannata
Da Gianni a chi e per ultima non l'ultima in ordine caro partono penna
Consentitemi best appena introduzione
Che sta significare che cosa vuole essere questo convegno questo convegno è un convegno a carattere nazionale
Che si propone innanzitutto come un momento di dialogo tra le assemblee regionali
Ai Chittò nella giornata di domani Parco Antonio no con esponenti dal Parlamento nazionale
A rappresentanti della continenza dei presidenti bellici
C'è però un grande contributo degli studiosi che si inserisce come base e come stimolo di un confronto tra esponenti politici e istituzionali
Impegnati sul terreno specifico della formazione degli Stati
Ma e noi abbiamo voluto promuovere un momento che sia al contempo di aggregazioni di coordinamento di semplificazione
Delle idee e delle proposte che sono andate maturando nei recenti mesi negli ambienti sia politici tetto finali
Intorno a ruolo che le regioni dovranno svolgere in quanto Soggetti cruciali del Montello organizzativo di pubblici potenti
Per risulterà dalle petto progressivo della legge costituzionale numero uno del mille novecentonovantanove
E anche dalla riforma del titolo quinto della parte se conta della Costituzione che da poco noi sappiamo ha superato la prima approvazione in Parlamento
Quindi con questo convegno nazionale voluto dalla Conferenza dei presidenti
E che ha dato a noi Consiglio regionale del Molise all'Università del Molise il compito
Di farlo
Abbiamo voluto favorire un'ampia e pluri direzionale comunicazione di idee e i suggerimenti tra i vari livelli istituzionali arricchita è immediata
Dal positivo intervento di valenti esperti
L'obiettivo nostro pertanto non è quello di promuovere l'ennesimo confronto tra le varie posizioni politiche esistenti sul federalismo possibile sulle relative riforme più concretamente la nostra ambizione è l'opportunità di questo incontro sia colta dei consiglieri regionali
Da quelli che compongono le commissioni consiliari per l'autoriforma per verificare eventualmente per acquisire moduli concettuali nozioni informazioni che possono tornare utili nel delicatissimo impegno politico della repressione degli Statuti regionali
Anche perché questa revisione degli Statuti regionali
Non è un problema che riguarda una sola parte politica è un problema che riguarda tutti tutte le assemblee regionali di qualsiasi parte politica perché tutte devono considerare la grande occasioni che si offre a noi consiglieri regionali
Molti saranno i temi sui quali si richiamerà l'attenzione delle due giornate di lavoro
Tra le tante particolare rilievo avranno le problematiche afferenti alle prospettive di governo regionale
Con tutte le indicazioni relative alla posizione dei consigli regionali nel contesto delle relazioni con tutti gli altri organi mi consenta signor Presidente della Giunta con tutti gli altri organi di governo regionale
Con tutte le implicazioni relative anche a livello nazionale tale sistema di rapporto con l'introduzione delle elezioni a suffragio universale e diretto del Presidente del potere di questi di nominare la giunta senza passare per il vaglio consiliare si allontana da quella che era la concezione orti originaria bastata sulla marcata centralità dell'organo rappresentativa
Ragion per cui in nuovi statuti dovranno trovare nuovi equilibri tra funzioni e Potì
Sicuramente risulteranno ridimensionati i compiti amministrativi dei consigli regionali
Ma al contempo dovranno predisporsi validi prestiti
Alla effettività all'incisività della funzione di indirizzo politico-amministrativo dell'organo legislativo il quale comunque continua ad essere l'espressione più autentica del principio della rappresentatività democratica
Altro nodo critico sul quale ci si soffermerà a riflettere concerne la potestà normativa regionale nella sua duplice espressione di potestà legislativa e potestà regolamentari
Come è nota noto la riforma del titolo quinto della parte seconda della Costituzione
Nel testo recentemente approvato in prima lettura contempla un consistente allargamento delle materie riservate alla legislazione regionale
Ha competenza sia concorrente sia competenza espulsi
Quindi al di là di quelli che sono le poste i possibili o le possibili divergenze tre orientamenti politici
In merito alla consistenza numerica delle materie devolute alla come pensa regionali qual è spesso specifico di esse
Va preso atto che aumentando le materie comunque si accrescerà il grado delle responsabilità contesse con la funzione legislativa regionale
Quindi bisogna coniare anche attraverso i nuovi statuti formule procedurali formule organizzative che assicurino alla legge regionale quei livelli di qualità di efficacia che saranno richiesti
Dalla cresciuta mole di rapporto e di ambiti sui quali si dovrà in Sicilia
Contestualmente si dovranno progettare meccanismi di valutazione preventiva
Dell'opportunità dell'intervento legislativo
Allo scopo di evitare che questo risulti inflazionato in concorso o peggio
In basso di ambiti di regolazione che non spetta una legge regionale ma spettano ad alti livelli i produzione normativa in collezioni con questo trovarla darsi opportuna soluzione al problema della corretta con vigore azione statutaria dell'utilizzo dello strumento regolamentare
Anche metabolizzando i dubbi che può aver ingenerato la modifica del secondo comma dell'articolo centoventuno della questura
Circa l'allocazione del potere di approvare i regolamenti nell'ambito degli organi della regione
Faranno da sfondo in questo convegno ad ogni altra questione le problematiche relative agli spazi ai limiti della potestà statutaria regionale
Alla luce della nuova formulazione dell'articolo centoventitré della Costituzione
Inoltre in questi incontri sarà dato ampio spazio ampio risalto ai temi della sussidiarietà
Dei rapporti tra Regioni e autonomie locali che rivestiranno estrema importanza inserite riedizione staccati
Segnatamente per quanto attiene all'attuazione dei principi concernenti l'allocazione delle funzioni amministrative in ambito locale
Non che ai possibili istituti organismi da prevedersi statutariamente intesi a realizzare le forme e gli stenti della collaborazione e della concertazione tra le regioni e li accoglie
Tutto questo naturalmente per favorire la concreta attuazione del rinnovato modello di repubblica delle autonomie designato dalla riforma costituzionale in corso di approvazione
Per evitare che si creino i presupposti di un neo centralismo regionale
Il nostro convegno si articolerà in due pomeriggi
Nel pomeriggio del primo dicembre si intende mettere a fuoco lo stretto legame tra i metodi per la definizione dei nuovi statuti e i loro contenuti
Agli studiosi e affidato il compito di definire premesse e cornici per i concreti problemi che le commissioni consiliari
Incaricate di predisporre gli statuti stanno per affrontare e se che saranno messi a fuoco dai successivi interventi di alcuni presidenti delle Commissioni Statuto
Nel pomeriggio del due dicembre si svolgerà un dibattito presieduto dal presidente della Camera dei deputati sul ruolo del Consiglio di nella definizione della nuova forma di governo il dibattito a caratteri di confronto interistituzionale tra i presidenti del Coni dei consigli regionali esponenti del Parlamento e sarà introdotto dalle relazioni dei professori lombardi
Questa prima giornata vede ora la presenza degli interventi introduttivi del professor Orazio Abbamonte dell'Università degli studi del Molise
Tratterà il tema dalla Costituzione del quarantotto alle riforme istituzionali peraltro eccessi ma legislatura la difficile Di Centa delle regioni
Professor Paolo Caretti dell'Università degli Studi di Firenze su potestà normativa regionale principio di sussidiarietà altri parametri di qualsiasi di qualità legislativa
Ci saranno poi le testimonianze delle Commissioni Statuto
In un dibattito presieduto dal nostro presidente della commissione statuto per l'autoriforma del consiglio regionale del Molise il dottor Michele Iorio
Che vede la partecipazione dei presidenti delle Commissioni Statuto di Silvana Amati della Regione Marche di Gianfranco bassi della Regione Basilicata di Germano Pezzoni della Regione Lombardia e del nostro Nicola D'Ascanio per la regione Molise
Questa prima giornata le conclusioni saranno affidate al professor Michele Scudiero dell'Università degli Studi Federico secondo
Ed ora cedo subito la parola al professor Orazio Abbamonte per il tema per questo excursus dalla Costituzione del quarantotto la difficile vicenda delegittima
Perché ora abbiamo
Autorità signore e signori studenti presenti essendo il primo esponente del mondo accademico a prendere la parola Alberto la necessità di ringraziare gli organizzatori
Il convegno dal presidente di PIL in particolar modo il mio rettore alla politica venivo lenza incerto inediti devo si sono qui a parlare di perché insomma
Essere confronto con gli esponenti del mondo politico e utile anche per gli accademici non c'è una un rapporto unico come bimbo
Noi studiosi o almeno aspiranti tali siamo talvolta astratti
Quando si deve prendere la parola in un incontro di questo genere siamo costretti a tornare saldamente con i piedi per terra e quindi un incontro di questo tipo utile molto utile perché la recessione scientifica
Contributo che può dare una storia che uno storico del diritto in particolare cioè io credo che forze un excursus su come si attendeva Isla presidente di PIL non sarebbe particolarmente attraente
Probabilmente sapete anche molto più di me nella vicenda regionale
Probabilmente il contributo che lo storico lo storico del diritto in particolare poi delle istituzioni dipende in particolare può offrire e quello di cercare di ricostruire un contesto quel contesto che ha portato ad un senso Gravity l'insoddisfazione nei confronti della istituzione regionale
Interrogarci per un momento sulle ragioni per le quali le regioni non erano dato la risposta che desse ci si attendeva
E possibile probabilmente a
Dare in qualche modo risposta a tutti quei problemi che sono venuti chiaramente fuori
Subito sin dagli interventi dei presidenti dei Consigli regionali che mi hanno preceduto il problema dei poteri delle Regioni vicenda il problema centrali il problema dello Statuto come in realtà in itinere
Sono problemi che pongono in evidenza
A mio giudizio
Come messe la questione
Degli statuti fa il niente mente parte di un contesto più ampio più complesso
Ed è il con il problema di che cosa ci si può attendere dalle istituzioni regionali
Ora quello che da più parti è stato spesso definito il fallimento delle regioni
Probabilmente fallimento non è è stata la conseguenza della concezione ragione bene perché aveva nutrito e tradotto in norme nostro costituente
Non è facile per uno storico ricostruire gli stati d'animo presenti
Realtà istituzionali anzi è la cosa più complesso e decide e però singolarmente danni dalle testimonianze dei costituenti emerge con chiarezza un punto che c'era una grossa preoccupazione perché la dimensione democratica per il rapporto diretto e di rappresentatività
Credo che molto bene lo testimonia appunto un finissimo costituente che provenendo dalle file della sinistra per noi Pietro Nenni aveva per certi versi particolarmente a cuore
Il rapporto democratico
In un importante discorso alla costituente lui diceva
Riuscirà esprimeva con chiarezza e questa condizione
Diceva non credo che si possa considerare come democratico l'ordinamento della Repubblica quale previsto nel progetto in discussione si potrebbe dire sono riflessioni Ennio opinione molto condivisibili che il vizio segreto di questa Costituzione e il medesimo che si trova ad ogni tappa della nostra storia sfiducia nel popolo
Paura del popolo e qualche volta terrore del popolo
Necessità di frapporre all'espressione della volontà popolare quanto più ostacoli quanto più diaframmi possibili badate che questo lo stato d'animo questo che io ho definito stato d'animo non è che si è testimoniato soltanto per gli uomini della sinistra basterebbe ricordare interventi come quello di Renzo Laconi ad esempio di Lelio Basso
Tutto qui quelle richiamare i pesi e contrappesi che riuscì per Pomigliano tra la Como che la nostra Costituzione interpone tra la comunità dei suoi apparati ma veniva per esempio chiaramente espresso anche nelle file democristiane giusto perché testimonianza sia credibile in un articolo che pubblicò nel mille novecentoquarantasette al di fuori dei lavori della Costituente ma era costituente autorevole
Costantino Mortati parlava di paura della democrazia lo Stato moderno un giornale mi pare da sabato nel quale Saragat aveva una influenza rilevante di paura della democrazia
Ebbene questo tipo di timore emergeva ripeto invece scelte concrete chiuso introdotte in equilibri e assetti istituzionali Nuccio Ruini
Presentando nel gennaio se non vado errato del quarantasette Progetto di Costituzione alla Assemblea costituente e diceva badate ne abbiamo evitato
Pericolo di metterci sul piano inclinato del governo di Assemblea quindi anche l'assemblea era considerata un momento particolarmente rischioso vado evidentemente
Molto forza anzi secondo me
Ha raccolto con la maggiore acutezza questa realtà presente nella Costituente
Beh fu probabilmente il costituzionalista più fine
Nella appunto assemblea Vittorio Emanuele Orlando
In una in una fase importantissima per comprendere le condizioni dell'Assemblea Costituente quando appunto il progetto
Di Costituzione fu presentato alla Costituente
E si aprì su questo progetto un dibattito generale dove intervenire il più autorevole costituenti è stata richiamata di recente l'attenzione su questo momento storico dell'Assemblea costituente da una raccolta dei principali discorsi in quell'occasione pronunziati curata dal dall'associazione dei partigiani autorevolmente introdotta
Alessandro Pizzo Rosso e Mauro Ferri ma nella quale a mio giudizio non a caso viene vorrei usare una parola forte censurato proprio il discorso di Orlando nella politica culturale e qualche volta continua a farsi anche in questa maniera
Temi ritornano alle Orlando aveva capito che cosa che c'era questa tendenza della Costituente riflette il timore di cui parlavamo nello così David a creare organismi istituzioni prive di effettivo spessore politico
Guardate cosa mi diceva si prende un po'gioco per la verità del costituente
Il vecchio liberale che parla maestro del diritto amministrativo insomma
Più che ottantenne in quegli anni
Dice il capo dello Stato ma il capo dello Stato ha veramente la figura del femmina di un fannullone in questa prossima costituzione ora l'autorità bisogna sentirla e poi rispettarle
Ma rispettarla senza sentirla efficiente come azioni come potenza e cosa di un'estrema difficoltà
Specie presso le masse popolari
L'autorità questa parlando della corte costituzionale anche la sinistra si scaglia contro questa dice questo super burocrate questo super apparato ecco che poi è chiamato a governare gli equilibri non a caso Stato-Regioni anche l'autorità ad un istituto non viene da una definizione da un conferimento estratto di potenti
Devi avere radice nelle istituzioni stessa o per la forza politica che rappresenta o per la tradizione che si è venuta formando tali condizioni giudice mancano e così passa in rassegna una serie di creature della costituzione esprimo il mio ritengo che sia proprio così ma insomma il problema era presente esprimo coglie il vero nucleo di potete che la nostra Costituzione aveva creato quello che poi abbiamo tutti verificato a se stante questo discorso non figura nella antologia che prima di città
Bene dice Vittorio Emanuele Orlando riferendosi a quella definizioni di repubblica parlamentare che i costituenti avevano attribuito licenziare i lavori Demitri settantacinque retribuito licenziare i loro lavori
Dice costituzioni totalitarie per l'Assemblea dice Orlando
Ma l'autorità dell'assemblea e trasferite necessariamente un campo il quale campo se è il capo di un partito diventa dittatura
Dice però è probabile che l'attuale sistema di una coalizione di partiti continui si governa attraverso accordi personali fra i capi partito informato il forme anche la maggioranza
Il sistema attuale e allora come lo si qualifica governo direttoriale tutti identificati per primo con chiarezza
Che la vera la locazione del potere nella Costituzione italiana era al di fuori delle istituzioni questo creare una serie di istituzioni che non avevano una immediata l'impresa non trovavano immediata all'interno della rappresentatività democratica ma che aveva immaginate il Presidente della Repubblica
Abbiamo consigliere pensate che nel progetto dei settantacinque la Corte Costituzionale si componeva sempre di persone elette in secondo scelte da apparati da organi di secondo grado Mannino previa designazione non so dei degli ordini professionali del della
Di sindaco forze sindacali diciamo espressioni di aggregazione le aggregazioni sociali
Ma anche questo tipo di fondamento legittimante extra apparati vieni eliminato nella nostra Costituzione
Beh non è un caso non è un caso di tutto questo cioè nella Costituzione del quarantotto
Perché come i costituenti appunto
Spesso colgono e attraverso i partiti che si vuole organizzare questo sistema questa sfiducia nella capacità delle di rappresenta del della base sociale di rappresentarsi e questa lo spinge teniamo conto che i partiti presente la Costituente erano partiti di massa con loro apparati professionali nati al di fuori delle istituzioni parlamentari quindi già forse costituite quando vanno a creare la Costituzione
Bene e meter TTT si vuole creare il vero luogo delle scelte politiche
E lo dice Basso con chiarezza e noi pensiamo che proprio attraverso la particolarità dei partiti si correggono i difetti della vita parlamentare cioè il pericolo non è al di fuori dell'istituzione nelle istituzioni sono le istituzioni che degenerano i partiti le governi libero perché perché sono grandi partiti che hanno responsabilità nei confronti delle masse quindi non sono istituzioni pubbliche nazioni e allora
Come dire può sembrare addirittura in qualche modo ingenuo in arrivo subito al punto il interrogativo che si pone Piero Calamandrei il quale dice sempre in uno di quei discorsi notevoli alla Costituente
Si sarebbe desiderato che nella nostra Costituzione si fosse cercato di disciplinarle questi partiti di
Volare la loro vita interno di dare ad essi principe precise funzioni costituzionali di far sì che avessero una organizzazione democratica segni partiti ma evidentemente si trattava di un interrogativo che aveva la sua risposta proprio nella scelta Piemonte quel di collocare antifurti della struttura
Ebbene evidente che in questo contesto
In questo contesto di
Creazione di un sistema di apparati forte che non avesse una media immediata legittimazione della comunità la costituzionale presenza delle regioni non potesse trovare una Digimon una cittadinanza
Veramente politicamente costituisca perché evidentemente le regioni sarebbero state un luogo in cui la democrazia la rappresentatività avrebbe potuto manifestarsi questo è chiaramente ricostituente avrebbe potuto manifestarsi
In maniera piena forte decise avrebbe potuto interrompere quella creare una
Girelli eccezione a quella centralità dei partiti nel governo della rete
Da pensate che Gaspare Ambrosini il presidente della secondo sottocommissione al quale studioso del regionalismo austriaco dell'autonomia locale osteria che il quale si era reso promotore di questa scelta regionalistica
Nel presentare il disegno costituito disegno costituzionale sempre della commissione settantacinque dove le Regioni avevano una potestà legislativa anche esclusiva vincolata soltanto dei principi generali dell'ordinamento per intenderci non dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato sono così presentata la sua ipotesi periti con quale prudenza e la democrazia cristiana sarebbe stato la forza politica Ambrosini era di quella parte che avrebbe più propugnato la soluzione più generale
La potestà legislativa attribuiti alla Regione non intaccano i diminuisce in alcun modo la potestà superiore e l'interesse generale dello Stato non solo per la ristrettezza delle materie per la loro importanza meramente locale
Ma anche per limitare i limiti di portata più generale che si pongono all'esercizio di siffatta potestà legislative per i correttivi previsti per in trainare l'eventuale azione del Consiglio regionale che straripa severi limiti
Della sua competenza occhio in altro modo apportasse lesioni c'è e Ruini che si fece carico della relazione di presentazione del Progetto la scelta poi il costituente fu ripeto più restrittiva di quella qui presentate
Diceva la commissione è stato unanime per l'istituzione delle Regioni questa non sorge federalistica mente dorate questo sul piano politico e fondamentali la storia insegnante non esistono Stati centrali che si trasformi in federalisti evidentemente non vuol vincere
Chi non potranno mai esistere ma vuol dire che le resistenze sono assolutamente
Mortati ricordava in un articolo badate non riusciamo a creare delle regioni che abbiano una radicazione perché gli apparati non ci danno le notizie mi non sappiamo come disegnatore regioni questo è significativo
Bene questa non sorge federalistica mente anche quando addotta con la sua legge lo statuto di una regione lo stato fatto di propria sovranità l'autonomia accordate c'è ed è quello che non è l'autonomia accordate cede quella meramente amministrativa ma si arresta prima della soglia federale e si attiene al tipo di Stato regionale
Cosicché il campo lasciato alla legislazione regionale e per ogni aspetto vigilato concerto prefettizio di controllo
E contenuto questa era la mentalità e per non parlare poi se guardassimo gli interventi delle sinistre la concezione centralistica propria del
Comuni dei comunisti neanche dei socialisti
Faceva vedere gli ancora Minnie the parla elemento pericoloso per l'unità dello Stato Togliatti diceva di letture costituì una barriera tra la città e lo Stato perché evidentemente il centralismo democratico lì il modello sovietico di governo era forte quella componente e Saragat e poi anche un altro punto fondamentali che ha militato contro le Regioni mi dice badate stiamo attenti non vi leggo procedimento troppo lungo stiamo attenti a far regioni perché
Se la regione si impiantati in un il luogo in cui
C'è depressione sociale ed economica beh tenete presente che a questo punto noi avremo un regresso non uno strumento che può portare
Beh evidentemente con queste premesse la istituzione regionale la dimensione politica la legittimazione politica nei confronti di uno Stato centrale forte non poteva
Non era in condizioni di pretendere ricordiamo le osservazioni acutissime Vittorio Emanuele Orlando e la vicenda è stata quel testata io ricordo soltanto una testimonianza da storico non non del giurista
Per la sentenza della Corte Costituzionale relatori Crisafulli nella corte c'era Chiarelli giuristi riformati sì alla cultura dello Stato totalitario
Al quale è stato totalitario devono piumino intreccia strettamente al diritto ma che certamente avevano contribuito a consolidare su basi dogmatica torto basti pensare al lavoro ed importanti sulla costituzione materiale della struttura teorica del partito unico o agli scritti di Crisafulli Center è stato per non parlare dichiarando che era giurista militante il fascismo
Bene che cosa succede succede che nel dare finalmente la stura a queste istituzioni regionali per la legge duecentottantuno del settanta si inventano l'articolo diciassette
Si inventano lo Stato introduce sono evidentemente potete che si confrontano che hanno i loro clinico
Questo articolo diciassette negli separate che lo Stato può dalle funzioni di indirizzo e coordinamento delle attività delle regioni
Che attengono ad esigenze di carattere unitario funzioni di indirizzo e coordinamento per le quali si è discusso addirittura se potessero darsi con atto amministrativo non so se mi spiego legislatori regionali
Vincolato dall'atto amministrativo del dove
Che cosa fa la corte una corte mentre gli altri lo diceva sento odore di giuristi tradizionali diciamo così Togliatti sarà tra le più forti che cosa fa la corte usava la Costituente era già morto
Dice no ma non c'è nulla insorgono molte regioni non c'è nulla di incostituzionale
è usa un'espressione come dire eleganti da giurista
Si tratta questa norma non è nient'altro che il risvolto positivo cioè dell'ordinamento positivo in senso da giurista non ha nulla di politicamente affettato e soltanto il risvolto positivo di quel limite generale del rispetto dell'interesse nazionale di cui all'articolo cioè interesse nazionale
Legittimerebbe il Governo a dare disposizioni su come si eccetera
Beh insomma io ho l'impressione che il problema delle regioni e delle difficoltà che hanno incontrato le regioni quando lo storico parla bisogna sempre guardarsi dal credere perché gli storici hanno un grande potere quelle di selezionare i fatti conosce diceva che il fatto insiste soltanto laddove il pensato quindi potrei evidentemente le scartato o certamente scartato la complessità
Degli elementi grande
Con diciamo lavorato intorno a questo a questa vicenda ma ho dato un'interpretazione io ho l'impressione e qui appunto viene un po'meno
Il tecnico della storia un po'più il giudizio personale che non sia stata la vera difficoltà delle Regioni quelle della loro organizzazioni
Cioè della loro organizzazione istituzionale ma quel deficit di politicità di significato di presenza di legittimazione politica che dà la forza l'istituzione che in uno Stato centrale concede c'è poco da fare
Costituisce il vero presupposto attraverso il quale arrivare a queste conclusioni taccio soltanto due esempi sempre da storico Nando giusto due brevissimi flash
Lei leggi ci nella legge Bassanini la legge cinquantanove in particolare hanno certamente rappresentato un momento di potenziamento delle competenze di legge ma di potenziamento amministrativo badiamo bene sedi andate a guardare l'articolo quattro della legge Bassanini becco ci trovate con i principi
Fondamentali sono quelli attraverso il quale la Corte Costituzionale scrutina la compatibilità costituzionale della legge
Quindi lo strumento del sindacato del controllo di aperti di una corte di tutto distante io penso che si si dovessero potenziare le autonomie regionale bisognerebbe modificare la composizione della Corte costituzionale siamo proprio diciamo questioni assolutamente elementari
C'è il principio di sussidiarietà inteso come tutti noi sappiamo come principio di sussidiarietà dell'ente grande rispetto all'Ente Piccolo una legge regionale che si ispirasse ad un diverso principio violerebbe
I principi commenta c'è il principio di efficienza ed economicità sono badate bene parametri di valutazione mutuati tutti dal processo amministrativo dal sindacato sull'atto
Distrattivo
C'è il principio di omogeneità cioè come vanno distribuite le competenze nemica omogenee c'è il principio di
Adeguatezza all'indomita organizzati del dire mediatico decelerazione cronica organizzative c'è il principio della differenziazione nella allocazione delle funzioni cioè ci sono i principi
Ma soprattutto quello di economicità quello di oggi quel tizio organizzativa che ad una Corte Costituzionale diciamo tra virgolette senza volere naturalmente venisse meno al dovere di ossequio che come dipendente pubblico dei due come dipendente pubblico alle istituzioni dello Stato e una Corte Costituzionale nani intenzionata potrebbe utilizzare questi strumenti per
Ridurre fortemente gli antichi di autonomia legislativa delle regioni
E considerate ancora che il e la legge Bassanini conferma agli atti di indirizzo ecco cento delle funzioni regionali cioè anche se li rimette alla conferenza stalla previa intesa con la conferenza Stato-Regioni
Considerate che
La riforma costituzionale quella in cui missive all'uso poco fa da parte di più interventori
La riforma costituzionale quelle in prima lettura per senta lei oltre a identificare una serie di in materia di competenza esclusiva dello Stato tra le quali addirittura c'è la organizzazione degli enti locali
Io non so perché le organizzazioni degli enti locali in una prospettiva evidentemente bisogna intendersi sugli obiettivi ma in una prospettiva di potenziamento della istituzione regionale debbano esser lasciati al
Allo Statuto ma per quella vastissima area di legislazione concorrente che alla fine copre quasi tutta la
Materia disciplina delle perizie
Dice datate che nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa salvo che per la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione dello Stato quindi non i principi generali del diritto
Nei principi che la legge definisce fondamentale settore per settore
Ora se si vuole perché come dire se pur essendo l'uomo della contemporaneità e quindi in qualche modo sarà messa qualche cooptazione ma se si vuole potenziare la dimensione politica dare una rilevanza politica le regioni probabilmente non è questo lo strumento perché dire che i principi fondamentali stabilisce lo Stato significa ridare della scelta politica vera istituzione regionale
Significa che la politica regionale fa la Regione giorni dare esecuzione a principi fondamentali con quegli ambiti di sindacato che noi abbiamo visto essere esercita
Bene io direi che a questo punto
Posso anche dire concluso il mio intervento
Perché ho fatto probabilmente molto di più di quello che avrei dovuto come
Storico chiamato apertura
Credo che tutti questi segnali che ho cercato di intercettare che militano contro il la prospettica regionalistica intesa imponendosi intendere la Regione Comi
Soggetto politico siano proprio ma espressioni di quella difficoltà di passare da uno Stato centrale ad uno stato cosiddetto federale non c'è lo insomma chi esamina
Attraverso una distante con un minimo di distacco questa vicenda vi toglie un fenomeno che si ritrova ogniqualvolta appunto si pensa di realizzare uno Stato federale partendo dalle premesse di uno Stato regionale
Il mio giudizio che probabilmente la dimensioni politica regionale può crescere quando non siano ventuno le regioni presenti in una paese ma la configurazione delle regioni
Sia in grado di realizzarsi con tutte le difficoltà anche studi sociologici politici economici soltanto possono affrontare sia in grado di realizzare un'aggregazione di interessi fumogeni a livelli più elevati e più capaci di imporsi nei confronti dello Stato centrale che inutile
Dimenticarlo è fortissimo basti pensare che uno dei principali strumenti per la politica per la realizzazione perché indirizzare le politiche di uno stato e la politica tributare l'allocazione delle imposte il massimo che si è pensato di realizzare con il cosiddetto federalismo tributario di riservare una quota di imposte che individua lo Stato alle regioni senza che passano per le tasse lo state le casse dello Stato ma questo evidentemente non significa consentire una dimmi realizzare una dimensioni politica a livello regionale amino a mio giudizio vi ringrazio
Il professor Abbamonte per il suo lucido intervento e gli rivolgo l'invito a continuare nelle sue penetranti analisi i cui certamente tutti noi abbiamo bisogno e passo quinti la parola al professor Paolo Caretti dell'università degli studi di Firenze
Che tratterà il tema sulla potestà normativa regionale principio di sussidiarietà e altri parametri di qualità legislativa qualità legislativa di cui sicuramente c'è bisogno
Prego professor Caretti grazie presidente
Per Cesar si
Io mi scuso in anticipo se porterò la vostra attenzione su una serie di considerazioni
Così in meno affascinanti di quelle che ci ha appena esposto
Il relatore che mi ha preceduto il tema del resto che le è stato dato quello della potestà normativa delle regioni in vista dei nuovi Statuti richiede il riferimento a qualche aspetto di carattere tecnico inevitabilmente
Uno dei tanti problemi che la la potestà normativa regionale pone all'attenzione e degli operatori ma anche degli studiosi io affronterò soltanto quelli che si possono raccogliere sotto tre punti
Il primo punto qual è la situazione attuale della potestà normativa regionale quali sono le prospettive che sulla propria dello potestà normativa regionale apre la legge costituzionale numero uno del novantanove e infine quali ulteriori prospettive potrebbe aprire per la potestà normativa regionale
L'eventuale approvazione in seconda lettura della riforma completa del titolo quinto della Costituzione che e come sapete è stata approvata in prima lettura dai due rami del Parlamento credo che convenga a partire dalla situazione attuale perché il rischio quando si discute di potestà normativa regionale o addirittura di potestà statutaria nuova potestà statutaria regionale sia il rischio di farsi prendere
Dalla retorica o dalla tentativo rischio di inseguire dei modelli mitici che forse non sono mai esistiti e comunque oggi non esistono dico questo perché quando si parla di potestà normativa regionale ai Beni avere di fronte la fotografia dell'esistente per capire che cosa è necessario fare per migliorare questa fotografia
Allora se noi guardiamo alla situazione attuale della potestà normativa regionale sia intesa come potestà legislativa che potestà regolamentare
Il quadro che abbiamo è una fotografia molto sbiadita me che soddisfa molto poco l'occhio di chi la osserva
Voi sapete lo ricordava anche il relatore che appena finito di parlare che la potestà legislativa regionale ha rappresentato la vera grande novità del disegno costituzionale di cinquantacinque anni fa
L'idea cioè di introdurre un ente la Regione che per la prima volta rompeva il monopolio legislativo del parlamento nazionale questa era la vera novità qualitativa dell'introduzione della regione
Se noi misuriamo cinquantacinque anni di distanza quella novità con quella che è stata su quella che è oggi l'esercizio di questa attività
Legislativa misuriamo appieno tutta la distanza che intercorre tra le intenzioni del costituente e quella che è stata la praticato il pratico esercizio di queste funzioni legislative una ricerca che condotta per il CNR su un campione di sei regioni che ho coordinato personalmente qualche anno fa
A
Mostrato questi dati una assoluta prevalenza nel prodotto legislativo regionale di leggi di nere leggi di spesa
Una tendenza alla micro legislazione
Un numero assai esiguo di leggi come dire di contenuto di ampio respiro
Al regge ricerche più recenti hanno portato ad evidenziare che un altro fenomeno singolare quello dell'atrofia
Della produzione legislativa regionale mentre a livello nazionale le leggi continuano a prodursi numero quantitativo notevole a livello regionale si riducono nel i dati del mille novecentonovantanove parlano di una media annuale
Di meno di trentacinque leggi per regione
Cito ha comunque conclusione di questo Breve di questi brevi cenni una
Documento del febbraio di quest'anno che è stato approvato
Dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali e che quindi dovrebbe essere noto a tutti
In cui si parla di fase involutiva della legge regionale e di una sua natura regolamenti di natura regolamentare dei contenuti della legislazione regionale
Di grado secondario rispetto alla forma propria della legge i tempi e i contenuti che dovrebbero esserle propri questo scadimento della della legge regionale che ripeto doveva rappresentare invece il potere qualitativamente più importante delle regioni
è dovuto ad una serie di ragioni che mi limito richiamare perché sono certamente notte
E sono tutte legate a quello che giustamente rilevava l'oratore che mi ha preceduto
Alla carattere invasivo che ha manifestato in questi decenni quel limite contenuto nella Costituzione che si chiama limite dell'interesse nazionale
Questo limite questa clausola generale piena distesi significati più vari come ebbe a riconoscere la stessa Corte costituzionale
A
Rappresentato l'ombrello sotto al quale poi
Sono apparsi nella legislazione e nella prassi dei rapporti tra legge statale legge regionale tutta una serie di istituti che non stavano affatto scritti nella Costituzione ma che tuttavia proprio grazie a questa invasività del limite dell'interesse nazionale hanno poi trovato il diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento un diritto di cittadinanza avallato dalla stessa Corte costituzionale
Quali sono questi questi elementi primo
L'introduzione della funzione di indirizzo e coordinamento
Esercitata dal governo originariamente vista come funzione destinata a condizionare a limitare la sola attività amministrativa regionale poi estesa anche all'attività legislativa regionale
L'avvio di una prassi avvallata dalla Corte costituzionale di leggi statali cosiddette di cornice contenenti insieme tanto i principi fondamentali della materia quanto
La relativa disciplina di dettaglio che sarebbe dovuta spettare alle regioni
Normativa di dettaglio con carattere di suppletivo dispositivo derogabile dal legislatore regionale ma di per sé perfettamente immediatamente auto applicativa
Il con una mettendo in moto un meccanismo che come vi rendete ben conto significa rendere l'intervento della leggere regionale come è stato sottolineato a un optional e non un obbligo per completare la disciplina di un certo settore
L'introduzione di poteri sostitutivi anche qui immaginati
Per la sola attivi inerzia amministrativa delle Regioni e che invece anche recente legge Bassanini prevede possano essere attivati anche nei confronti di un'inerzia legislativa delle Regioni per ciò che attiene al reparto di funzioni tra regioni
Ed enti locali
L'assimilazione
Spesso contenuta nelle leggi cornice tra il limite dei principi fondamentali della materia e il limite delle norme e delle grandi riforme economiche e sociali che ha finito in molti settori materiali per assimilare la potestà
Ripartito concorrente alla potestà primaria ed esclusiva delle regioni a statuto speciale
Infine l'ultimo strumento più recente l'introduzione di regolamenti di delegificazione anche in materia di competenza regionale
Sono tutti strumenti che ci spiegano allora il perché la legge regionale
Presenti oggi una fotografia così sbiadita non è soltanto un problema
Di scarsa capacità dei Consigli regionali di farsi interpreti delle esigenze delle collettività regionali sono anche è anche questa gabbia di limiti che vengono dal centro
E che in qualche modo si ricollega no a quello che diceva Abbamonte su questa
Così questa diffusa da sempre idea per cui la legge regionale debba essere una legge sotto tutela dello Stato
Non dico nulla della fotografia dei regolamenti regionali voi sapete che affidati allo stesso organo che aveva il potere legislativo hanno avuto anche quantitativamente un rilievo assolutamente risibile nel nel prodotto normativo regionale nel suo complesso
Si è ricorso ai regolamenti quando certi nodi politici non si riuscivano a sciogliere in Consiglio in commissione consiliare su quella determinata legge si rinviava
Il la mediazione ad una fase successiva c'era bisogno di mandare subito fuori la legge poi se li inviava al consiglio quindi una mera appendice della legge laddove per ragioni politiche laddove è stata utilizzata ma ma direi nessun rilievo particolare
Se mai sotto questo profilo c'è da sottolinea c'è da rilevare un altro fenomeno che l'anomalia prevista dal costituente di riservare al consiglio anche alla la fonte regolamentare ha prodotto un fenomeno carsico ma perfettamente registrabile
Dell'esercizio da parte delle giunte regionali di poteri normativi
Sostanziali rivestiti dalla forma dell'atto amministrativo ci sono tante attirare assunti dalle giunte che se si vanno a vedere davvero hanno un contenuto normativo
Effettivo ai e qui e questo è un fenomeno è un prodotto un fenomeno se volete vi una distorsione inevitabile di una scelta istituzionale
Che è stata fatta in un certo modo
Dal costituente
Allora di fronte a questa fotografia all'interrogativo che io mi che credo valga la pena di porsi è il seguente
Tutto questo dipende da una
Pervicace volontà politica nazionale di deprimere la potestà legislativa regionale o non dipende anche forse da dei limiti che il disegno del titolo quinto della Costituzione contiene
La mia risposta a questo interrogativo e nel secondo senso cioè certamente ha giocato in tutto questo un diffusa diffidenza nei confronti dell'autonomia legislativa regionale certamente il principio che ha finito per prevalere
E quello appunto della supremazia dello Stato nei confronti della potestà dell'autonomia legislativa regionale ma non bisogna però secondo me non rilevare anche i limiti
Che sono presenti nel titolo quinto ne cito solo due sono limiti che hanno favorito il perpetuarsi di questo atteggiamento di diffidenza nei confronti dell'autonomia regionale il primo il Titolo quinto della Costituzione è una pagina bianca per quello che riguarda i raccordi tra centro e periferia
è una pagina bianca per quello che riguarda tutto il profilo della partecipazione dei livelli di governo infra statuali alle decisioni che vengono prese a livello superiore che ha e che sono destinate ad avere delle ricadute
Sulla sull'esercizio delle delle competenze di autonomia
Il secondo che si lega a questo è la vera affidato
Il funzionamento coerente del sistema complessivo a delle clausole generali che non poteva non una vera in quel conto nel nel nel contesto della nostra vicenda istituzionale l'esito che hanno avvolto
Affidare il rapporto tra legge statale legge regionale ad un ad una ad una
Elemento ad un istituto quello dei principi fondamentali della materia
Solo è in grado di stabilire qua cosa solo quale estensione debbono avvenire aver mantenuto questo limite diffusivo dell'interesse nazionale in assenza di raccordi tra centro e periferia a mio avviso questi due limiti che sono insiti nel Titolo quinto hanno favorito il prodursi della situazione che oggi abbiamo abbiamo davanti
Allora rispetto a questa situazione attuale quali sono le novità che la legge numero uno del novantanove può aprire può aprire per l'esercizio della apporvi di questa nuova porta nuova e più ampia potestà statutaria che viene riconosciuta alle Regioni da questa legge costituzionale
Voi sapete che la legge numero uno del novantanove tocca il problema delle fonti regionali sotto tre profili il profilo di della potestà statutaria che viene valorizzata molto venuti mi dispiace che non ci sia stata qui la relazione del collega D'Atena che avrebbe rappresentato un punto di riferimento per la mia relazione per il mio intervento
Per quello che riguarda la legge regionale si estende il campo di intervento della legge regionale un settore certo molto importante come quello della legislazione in materia elettorale
Viene eliminata la riserva esclusiva al Consiglio regionale della competenza in materia regolamentare apparentemente quindi sembrerebbe di poter dire che la legge numero uno del novantanove non tocca in realtà granché il profili relativi alla potestà legislativa regionale
E e però le cose secondo me non stanno così non stanno così perché si apre invece con la legge numero uno del novantanove tutto una serie di problemi interpretativi proprio legati alla disciplina della fonte regolamentare quella fonte che fino ad oggi non ha avuto nessun peso nell'ambito del della vi del dell'attività normativa delle regioni e che invece proprio grazie a questa modifica è destinata ad avere un peso sempre maggiore
In sintesi quali sono i problemi interpretativi e quali sono a mio avviso le soluzioni che vanno dati a questi interrogativi procederò rapidamente solo per per per problemi il primo in nuovi statuti si devono occupare e di questa materia della materia delle fonti regionali cioè delle rapporto tra legge regionale regolamento regionale
Possono solo o o o è solo una facoltà o possono occuparsene
O che possano occuparsene mi pare ci siano pochi dubbi la l'estensione della competenza statutaria ad occuparsi di forma di governo è mi pare sufficiente
A dire certamente che gli statuti possono occuparsene
Ma direi di più direi che questa è materia obbligatoria per gli statuti regionali proprio perché si devono occupare di forma di governo e costituzionalismo moderno dimostrato da decenni il nesso stretto
Non possiamo accentrare in sede regionale troppi compiti ma non possiamo neanche decentrare compiti ed enti locali che non siano in grado di svolgerli di riceverli
Ultima questione dopo questa parte che diciamo più conoscitiva più di indagine più di ricerca sui cambiamenti
è nostra intenzione sperimentale nel due mila e uno un nuovo rapporto tra Giunta e Consiglio convinti che questo potrà migliorare l'azione complessiva del governo della Regione
Intendiamo spostare il più possibile la partecipazione del Consiglio nella fase pre legislativa della decisione e valorizzare successivamente alla funzione di monitoraggio del consiglio questi principi abbiamo intenzione di iniziare a parte a praticargli ha saputo invariato già nel due mila e uno
Facendo in modo che nella fase iniziale dell'anno si possano definire semplicemente le priorità
Per mettere il Consiglio successivamente nella condizione di organizzare l'informazione la conosce la consultazione impraticabili organizzare quel rapporto con la società che gli permetta di esercitare in forme nuove la funzione della rampa
Ovviamente il consiglio in tempi non lunghi dovrà definire anche gli indirizzi sui quali la Giunta costruirà l'appropriazione political
Lasciando il consiglio il monitoraggio sulla coerenza tra gli indirizzi fissati e provvedimenti adottati la misurazione della loro efficacia la promozione di un'eventuale replica
Non ci interessa dunque operare per sottrarre competenze all'esecutivo siamo convinti che una distinzione di funzioni tra decisione rappresentante ed un'acquisizione di una più definita personalità di entrambe le funzioni possa portare anche ad una migliore cooperazione e di una maggiore efficacia di governo che l'obiettivo delle riforme che diversamente
Se è così non sarà il nostro timore è che l'alternativa sia quella di lasciare un ruolo residuale alla rappresentare con il rischio di far prevalere il potere interdittivo del consiglio unico potere che gli resta il che non migliorerà certamente il governo complessivo delle in definitiva se vogliamo riassumere o per riassumere con uno slogan noi vogliamo una Regione
Come un ente a due teste con un unico obiettivo
Con un percorso così articolato per la riscrittura dello statuto noi pensiamo di raggiungere l'obiettivo di coinvolgere il più possibile la società marchigiana
Siamo consapevoli che una buona riforma si potrà ottenere solo se sapremo costruire l'alleanza delle autonomie
E se il processo di riforma non sarà fatto da qualcuno per qualcun altro dai tecnici per la politica dalla Regione e per le autonomie locali abbiamo per questo istituito il Forum delle assemblee elettive in cui sindaci presidenti delle Province dei consigli parlamentari consiglieri regionali
Si incontrano per discutere le questioni strategiche da affrontare il primo incontro che è stato fatto il venticinque ottobre un altro incontro sarà fatto alla fine di gennaio primi di febbraio abbiamo pensato rinviamo ad un sistema di azioni in cui le competenze scientifiche sono chiamate misurarsi con esperienze pratiche la Regione a dialogare con il sistema delle autonomie istituzionali funzionali il consiglio ad avviare un nuovo rapporto con la Giunta in modo da mettere la politica prima in Commissione Statuto può in Consiglio regionale nella condizione di fare una buona sintesi noi siamo fiduciosi di poter contare per questo processo col concorso di tutte le forze politiche e ci auguriamo che saranno spinte ad operare nell'interesse dei marchigiani non di questa o di quella appartenenti
Ho di portare il saluto le scuse del presidente del consiglio regionale della Basilicata del collega Mitidieri Mitidieri che ci ha dovuto lasciare per urgenti motivi personali e di portare il saluto del consiglio regionale al presidente Violante di tutte le comunità lucana
Presidente voglio anch'io appartengo a una generazione a una nuova generazione politica affacciata sia lo scenario politico a metà degli anni novanta
Con una forte attenzione al cambiamento
Noi siamo stati trascinati nell'agone politico da questo desiderio di cambiamento e di innovazione
Non mi nascondo un minimo di disagio oggi e anche qualche difficoltà a registrare e credo che commenta
Convengano in molti i ritardi della chiusura di questa fase di transizione mi si dirà che le fasi di transizione hanno bisogno di un periodo medio-lungo
Questo è vero però è anche vero che noi viviamo ormai in una società che ha bisogno di decisioni rapide
Ora se il cielo Società allarga
Ieri si parlava giustamente veicolo validazione di società della informazione credo che i tempi della nostra transizione siano troppo lungo sono anche purtroppo influenzati da un clima politico
Esageratamente rissoso
Ma dobbiamo anche chiederci perché questo clima politico
Risorse sicuramente una delle risposte
Ma nella in coerenza di questa stagione di rifuggo diceva prima il professor Lombardi
Una riforma capovolta che parte dal basso che parte dagli anni lo all'inizio degli anni Novanta dai Comuni per passare alle province delle province potremmo parlare perché
La Provincia abbia eleggiamo un Presidente di Provincia
Forte senza nessuna concreta
E poi le regioni manca la riforma al centro
è un po'come se si giocasse la partita più politica immaginavo un campo di calcio una partita di calcio senza larga
E qualche imbroglione che si mette in fuorigioco sull'ala sinistra o sull'ala destra amo si trova spesso
Probabilmente non dobbiamo recuperare la funzione dell'arbitro dobbiamo recuperare in fretta le regole e questo clima confuso influenza anche il dibattito culturale all'interno del nostro Paese e qui parlo da meridionale
Assistiamo in queste settimane ad una forte tensione nei rapporti fra le regioni del Nord
E il centro
E credo che noi meridionali dobbiamo avere la forza di ripresentare una questione non in termini di contrapposizione ma proprio in termini di questione che è la questione meridionale
E lo dico non con un atteggiamento piagnone di mera rivendicazione forse sì con un atteggiamento risarcitorio in qualche modo e discutendo
In termini di principi dei primi articoli dello statuto noi in Basilicata abbiamo anche pensato in un articolo che sarà quello che regolerà il principio di collaborazione ad un punto
Dove vorremmo scrivere che la regione Basilicata contribuisce leggo testualmente al coordinamento delle regioni del sud Italia
In funzione di tutte le politiche tese a ristabilire condizioni di ieri di riequilibrio economico ed infrastrutturale con le altre aree territoriali dello Stato
Non è una rivendicazione l'affermazione di un principio dell'aria Rabat riproposizione di una questione sullo Statuto
Molto velocemente si è detto che esistono due concezioni politiche rispetto a questo tema quella che si concentra sul ruolo e la figura del Presidente abbiamo detto ieri gli americani chiamano Aida presidente
Che rappresenta la governabilità la capacità di management dell'esecutivo
Quella che rivendica invece poi attraverso le assemblee la centralità del popolo della gente in termini di identità di partecipazione di rappresentanza di ruolo dell'opposizione di controllo e garanzia e riprendendo sempre professor Lombardi anche di riequilibrio delle potestà regolamentare
In questo senso lo statuto deve diventare una apparecchiatura costituzionale sensibile
Io mi perdonerai presso Scudieri che è presente io sono un suo estimatore parlo di con una suggestione di apparecchiatura costituzionale sensibile so bene che gli statuti
Sono cosa diversa dalla Costituzione ne rappresentano in qualche modo una un prolungamento subordinato
Però questa apparecchiatura costituzionale sensibile deve regolare con equilibri redistribuire principi regole funzioni e potere
A partire dal rafforzamento del concetto dell'autonomia per imprimere una spinta decisiva
All'affermazione della propria identità regionale
Identità regionale credo che questo sia uno dei temi fondamentali non solo in termini di principio ma proprio in termini poi di prassi e di rappresentazione politica della sfida che abbiamo innanzi e ancora una volta da meridionale credo che di poter affermare
Avendo studiato alla scuola dei meridionalisti
Che il federalismo e la via di uscita dei problemi meridionali voglio ricordare il mio corregionale Giustino Fortunato Salvemini lo stesso vedi per certi versi tutti federalisti convinti
E allora la sfida del sud è proprio quella di accettare il federalismo come terreno di confronto come terreno come campo aperto perché in maniera otto propulsiva né possiamo pensare al nostro sviluppo alla al un recupero delle condizioni di riequilibrio fra le diverse aree territoriali del Paese lo faccio accettando questa sfida con una preoccupazione
Sapranno le classi dirigenti regionali
Reggere il peso di una sfida così alta qui sono un po'sinceramente preoccupato però non posso rinunciare all'idea di accettarla questa sfida da Lucano da italiano da meridionale fino in fondo
E ora andiamo ad Assunta al nord ascoltiamo Pezzoni Presidente Commissione Statuto a Telelombardia
Grazie
Colgo questa occasione innanzitutto per rivolgere un pubblico apprezzamento
All'onorevole Luciano Violante presidente della Camera i deputati e per la posizione equilibrata che ha preso in queste ore rispetto alla iniziativa referendari dalla Regione Lombardia
Un'iniziativa referendaria che la Commissione che presiedo lì ritenuti di licenziare in un'ottica di rapporto equilibrato con lo Stato centrale questo è un convegno di studi non è un convegno di polemica politica però
Mi sembrava opportuno sottolineare questa presidente di sezione di posizione perché rispetto ad altro opinione espressa a caldo in queste ore in questi giorni in maniera non pacata ecco questa presa di posizione forse consente di riportare il dibattito in una logica di serenità di confronto equilibrato
Fra le istituzioni ebbene si discute di attuazione della legge costituzionale uno del novantanove io l'ho già detto ieri
Questa legge supera
Il nostro Stato regionale
Lo supera di poco
Però non ha il coraggio di prefigurare un vero e proprio Stato federale quindi è un poco di più dello Stato regionale
è un molto di meno dello Stato federale quindi dobbiamo essere consapevoli che questo quadro col quale dobbiamo operare e comunque un'opportunità questa dato dalla legge uno che la Regione Lombardia non si vuole fare sfuggire
Non si spara esclusivo non si vuole far sfuggire per assumere un ruolo politico istituzionale
Forte
Evidentemente però c'è un elemento di criticità a noi sembra in Regione Lombardia e che è quello di due processi che corrono paralleli ma rischio di non incontrarsi
Da un lato il processo riformatore di attuazione appunto la legge uno la riscrittura delle statuti in sede regionale
Dall'altro lato del percorso che in queste settimane Parlamento nazionale sta facendo in sede di riscrittura del Titolo quinto dalla Costituzione
Questi due processi corrono paralleli non si intersecano questo secondo me secondo noi
è il problema fondamentale di quel di queste queste ore nel dibatto politico di queste settimane
Perché noi siamo consapevoli lombarde che questi due processi o vanno in sinergia oppure non porteranno dei risultati concreti
Per il nostro Paese la legge uno parla di statuti che devono essere riscritti in armonia con la Costituzione
è una bella parola è un'ottima parola
L'armonia una premessa è una condizione la precondizione ma per raggiunge l'obiettivo che ci proponiamo occorre dell'altro qui senza evidentemente senza dogmatismi però lo Stato federale come ci viene poi delineato da prassi storica e fatto da uno da uno Senato delle Regioni
è fatto da un po'reale federalismo fiscale temperato dalla solidarietà qui un concetto molto sentito
E una Corte costituzionale integrata da giudici espressioni delle regioni potremmo dire in questo momento ma non è una provocazione esiste ancora un giudice a Berlino
Noi ci auguriamo che la Corte costituzionale esaminando la nostra iniziativa referendaria di un approccio giuridico sereno
Rispetto rispetto l'iniziativa l'ho detto già ieri che una iniziativa a Costituzione vigente
è un referendum consultivo che chiede all'integrale applicazione dell'articolo centodiciassette
Della costituzione nel quesito referendario si fa riferimento un processo di evolutivo
Che fatto nel quadro unità nazionale questo scritto chiaramente in quella delibera
E quindi un approccio giuridico sereno potrà consentire di uscire dalle secche di un dibattito di una contrapposizione politica sterile che probabilmente non si farà raggiungere il risultato che tutti auspichiamo si torna a parlare di Assemblea Costituente
Quello che hanno interesse ricomporre l'identità regionali che sono forti nel nostro Paese io l'ho avuto un esempio in questi giorni
E però questa ricomposizione evidentemente va fatta a un livello vero quindi abbiamo avere coraggio
Tutti parliamo di federalismo se vogliamo andare verso uno Stato Federale ma qui penso che il presidente volante sia pur perfettamente consapevole occorre che portiamo a casa il risultato nella sua globalità e nel suo complesso
Per quanto riguarda invece l'oggetto specifico di questo convegno è vero professor Lombardi reciproco ostaggio fra i presidenti fra l'esecutività assemblee parlamentari questo il punto questura l'ambiguità della legge uno come se ne esce come lo si risolve il professor Carrozza ha parlato di democrazia di risultato
Potremmo parlare di democrazia decidente
E qui nel le parole del Presidente del Consiglio regionale delle Marche ho colto molti echi del dibattito attualmente in corso nel Consiglio regionale della Lombardia sono due realtà
Pur collocati in diverse zone del paese che hanno delle comunanze a livello i distretti industriali sviluppo economico quello che lei ha detto rispetto alla necessità di avere una democrazia decidente che corrisponde i processi economici in atto e lo stesso dibattito che stiamo sviluppando il sì di Consiglio regionale della Lombardia quindi Lombardia regione notoriamente che ha un approccio ai problemi economici a livello europeo e globale e quindi chiede
Che
Lo Stato abbia il coraggio di riformarsi di autoriformarsi in un processo riformatore
Che abbia punto il coraggio di raggiungere un risultato un processo graduale il processo a tappe
L'opportunità che ci viene dato dalla legge uno del novantanove l'opportunità che noi vogliamo pop cogliere un'opportunità importante
Però è solo uno prima fase del processo
La revisione in corso nel Parlamento del Titolo quinto dalla Costituzione Pulse alcune del alcuni elementi importanti
Come la eliminazione espressione brutta del commissario di governo
Come il passaggio statutario
Solo in sede di valutazione di legittimità togliendo il contro dal Parlamento sono elementi portanti ma quello riferito scusata legge uno ecco quindi ci sono elementi sul tappeto ci sono situazioni problemi criticità
Io ritengo che non regione come la Bar via come la Lombardia posso veramente dare il proprio contributo al di là poi dal fatto che se argomento mostrare i muscoli istituzioni non hanno bisogno stare i muscoli più che la forza occorre dimostrare autorevolezza legittimità rappresentatività per dare a come si diceva credibili credibilità alle istituzioni nazionali regionali e locali grazie
Aumenta aumenta
Quando
Ci si prepara
Ad una salita e il discorso è in salita
Noi che veniamo dalla montagna come voi ci attrezziamo
Da uomini di montagna
Abbiamo tutti lo stesso riflesso che è quello di fermarsi un secondo
Ragionare per capire dove sono i pericoli
Restano le insidie intuire il percorso
Organizzare l'attrezzatura
E poi ma solo allora partire
Quanto ai pericoli di questo percorso io
Ne intravedo
Credo che con mele intravedono tutti coloro che vivono nei consigli regionali e che oggi si preparano
A questa nuova stagione di statuti mentre la vedo almeno tre
Il primo
Sta in un rischio di retorica di pomposità atti di deriva proclamato via per cui gli statuti diventano più un esercizio poetico e di Aerdorica giuridica che non di concretezza
Ore settimane passate nelle Commissioni e nelle aule a discutere
Se il termine sovranità può essere usato oppure no
Se si può parlare di popolo della Regione oppure no che poi in pochi minuti liquidare con superficialità i veri nodi che abbiamo di fronte
Il secondo pericolo
Quello che rapidamente ieri abbiamo definito di autismo istituzionale cioè ti chiusura di ripiegamento
Per la classe politica dell'istituzione regionale su se stesso
è un po'la logica dell'Acquario
Per cui il pesciolino rosso convinto che le pareti della stanza
Coincidano con lo spazio nel quale vive non si accorge che la stanza è piena di aria e di altri soggetti
Che si muovono intorno ma
Vive confinato in questa logica delle quattro pareti difetto
E la terza il terzo dischi è quello mai ben noto della disaffezione del distacco
Dalle istituzioni e dalla partecipazione
Distacco che sul terreno delle riforme istituzionali
E anche un po'giustificato perché tre volte
Mosè è salito sul monte
Salito nel settanta con la Commissione Bozzi
è risalito nell'ottanta e gli anni ottanta con la commissione Iotti De Mita e tornato una terza volta con la commissione bicamerale D'Alema
La metà degli anni novanta e sempre ritornato a mani vuote e senza le tavole della legge
E quindi c'è questo concreto rischio c'è questo pericolo di un distacco
Come docente ecco io vorrei parlarvi due secondi della mia stufa
La mia stufa di casa di montagna
Dove per far accendere un fuoco non bisogna mettere dei pezzi di legno troppo grande
Perché questi non da Cuccia
Sì si butta dentro troppa legna questa non prende allora si comincia con la carta si comincia con i pezzi di legno e più piccole
E poi con qualche ramo
Secco ma comunque di dimensioni contenute via via si può caricare la Stuff
Oggi stiamo caricando invece troppo in fretta abbiamo messo troppa legna e la legna non produce bisogna avere il senso delle dimensione il senso delle proporzioni e muoversi con quella gradualità che oggi si impone perché ci sono Paesi che sono arrivati
Al Santo Graal del federalismo
Qualche volta fin troppo mitizzato ma ci sono arrivati
Progressivamente
Per maturazione non solo come distratti
Ma ci sono arrivati
Per avvicinamento il Belgio
C'ha messo sei legislature ha fatto quattro riforme costituzionali
Settanta tante tanta sei
Novantuno
E si è
Progressivamente avvicinato abituato a rodato le istituzioni a questo nuovo modo di lavorare e a questo nuovo di non vuol modo di lavorare dobbiamo
Avvicinarci tutti
E dobbiamo avvicinarci soprattutto credo
Con buonsenso la ragionevolezza che lo dominato questa tavola rotonda in cui ho colto dei segnali di estremo interesse
Di estrema disponibilità al dialogo istituzionale
Dobbiamo avvicinarsi rendendoci conto che ormai conflitti sono parte di questo stato di questa Repubblica
Dobbiamo abituarci a gestirli
Conflitti interni
Organi della regione
Conflitti esterni tra la Regione che lo stato
E non devono essere vissuti con con paura
Non devono essere vissuti in modo drammatico perché altri Paesi soprattutto altri sistemi federali hanno fatto di questa logica del conflitto ben armonizzato risolto naturalmente attraverso una decisione arbitrale
Un momento di forza e non un momento di debolezza
Io penso soprattutto al Canada che ha saputo incanalare una tematica istituzionale di estrema complessità
Grandissima difficoltà
Con delle tradizioni giuridiche diverso degli orizzonti di comunità che guardavano distante li ha saputi mantenere in un solco di ragionevolezza istituzionale
Questo credo che sia il lubrificante di cui ha bisogno oggi la nostra la nostra società la nostra le nostre istituzioni
In questo scenario tra l'altro nel quale le Regioni stesse sono in
Conflitto tra virgolette in concorrenza
Perché è vero si ricordava negli anni settanta sono stati fatti in fotocopia
Gli statuti ma oggi i cittadini non guardano più alle Regioni
Come ha qualcosa di immobile scelgono valutano preferiscono una regione all'altra è un sistema economico regionale all'altro più vantaggioso più in linea le lancette come diceva giustamente Luigi Minardi
Dell'economia ci permettono di sapere quale delle nostre regioni
Non solo per uno Statuto declamatorio ma per un concreto funzionamento e le istituzioni sono al passo e quali sono invece rimaste ferme e questo e questo è il dato nuovo e questo dato su cui noi dei consigli oggi abbiamo a meditare abbiamo a riflettere e
Nella riflette nell'attrezzarsi
Nell'armarsi per questa nuova fase istituzionale e dobbiamo lasciare la vecchia pelle
Mi avvio a concludere Presidente di PIL dobbiamo lasciare la la vecchia pelle e partire e partire per la via per la via Nuova con con dei nuovi poteri
Che ci fanno cambiare totalmente mestiere modo di essere
Uscire da quella logica del doppio ostaggio di cui si parlava poco fa
Per andare a stabilire con chiarezza i rapporti con i gli esecutivi questo è un problema delicato
Rapporto con l'esecutivo è sicuramente un nodo difficile ma è un nodo che si può sciogliere a condizione di fare anche qui un accordo un patto tra due soggetti detentori di diversi poteri che un patto che non deve essere torbido
Non deve essere inquinato dalle logiche vecchie non deve essere frutto di un compromesso nascosto ma deve essere fatto alla luce del sole stabilendo chi deve fare che cosa e come deve farlo e che sui bilanci le ragioni che
Non ne hanno abitudine vadano a scavare
Abbiano il coraggio di attrezzarsi di dotare i propri uffici propri centri di ragionamento degli strumenti necessari che abbandonino vecchie pratiche di interpellanze e interrogazioni
Alluvionali per utilizzare strumenti nuovi armi più acute su questo io
Voglio dire
Con molta franchezza
Consigli hanno trovato nel Parlamento in particolare nella Camera dei deputati nel suo presidente in questa legislatura
Un momento di confronto alto
Un esempio di come si può trasformare una democrazia democrazia che era in fase di declino nel grazie parlamentare che era in fase di declino nella considerazione della gente di nuovo in uno strumento efficiente di questo va dato atto a Luciano Violante va dato atto a questa legislatura che si sta per chiudere di aver saputo attrezzare il Parlamento di uno strumento
Forte di uno strumento efficace non c'è niente di peggio che essere screditati da noi stessi per la nostra deposita
E per la nostra inconcludenza questo
Il sentiero spero che non sia stato troppo lungo
Questo è l'orizzonte la meta che ci diamo istituzioni forti istituzioni serene
Ci Duzioni credibile perché sanno di vivere oltre due mila sanno di vivere non una stagione che guardo nello specchietto retrovisore ma che sta guardando avanti grazie
E con queste belle paralleli attitudine che il neo-presidente Lumen a Rivalta al presidente Violante io no ne però la parola presidente Violante N comunque siamo
Grazie mi pare che le giornate di lavoro di ieri e di oggi abbiamo dimostrato che il metodo del dialogo interistituzionale è un metodo utile in questa fase qui siamo visti università consigli regionali camere deputati istituzioni diverse con responsabilità diverse ruoli diversi che per ovviare con insieme al fine di trovare una strada per risolve una serie problemi che abbiamo davanti pare che sia una strada buona sulla quale bisogna andare avanti come dirò alla fine
Secondo abbiamo dato per scontato che la riforma verrà provata
Questo non lo sappiamo ancora
Io credo che sarebbe so che non è so che non è la grande riforma su questo sono d'accordo con chi
E specie delle critiche
Dette fa dire a Faust quando vede Margherita la prima volta pendente verso destra in nessun angelo e così puro ecco io non posso dirlo di questa riforma sa che non ci sono angeli più puri di questa riforma
Però io credo che sia un passo avanti positivo
Voglio qui dire un'altra cosa se la riforma non venisse approvata è chiaro che la prossima legislatura non può cominciare con la riforma stralcio De Falla tutta
Così ci faccia un po'di conti molto semplici alla mano no
Questi discuterà se questa riforma deve entrare nel quale le forme complessive perché si discuterà il nuovo come il fare il forno
Nella migliore delle ipotesi io penso che prima del due mila e tre due mila e quattro non ci sarà nulla The due mila uno praticamente se ne va
Tra il voto formazione del governo G otto definanziare settembre ottobre semplici dopo situazione due mila e due nel quale si tutto va bene si potrà fare una riforma però ecco macinare comprende molti problemi e quindi vedete che siamo così io non credo che la macchina del rapporto Regione-Stato posso aspettare ancora tre anni terra questo un po'e la preoccupazione che io ripeto fermo restando che ci sono dei limiti che possono certamente corretti e superati anzi sulla base da prima esperienza possono essere corrette superati dal gli ulteriori fasi della riforma che si potranno fare
Nella prossima legislatura comunque questo è abbiamo dato questo dato per scontato volevo solo segnalare che
Scontatissimo non ecco quindi bisogna un po'
Anche se auspico che il per le ragioni che ho detto che non riguardano il merito riguarda quanto il bisogno che abbiamo di comincia ad avere strumenti per lo Stato federale
La seconda osservazione iniziale e questa mentre venivo qui oggi riflettevo ad un certo parallelismo che c'è tra quello che sta accadendo a livello di Unione europea e quello che sta accadendo nel nostro Paese ci sono due processi costituenti in atto
Tanto rendendoli europea quanto a livello interno entrambi questi processi costituente in una certa fase hanno avuto un grande entusiasmo
Ora cominciamo a misurarci tanto lui quanto qui con una serie di difficoltà
Siamo passati come dire da spazi che sembravano angelicata e tutti erano buoni Teramo solidali tutti volevano fare per bene e così via quando comincia a misurarci con il concreto problema dei poteri o del potere è chiaro che ricominciano
Comincio alle questioni d'altra parte il fatto che il comincino problemi vuol dire che stiamo entrando attorno al nocciolo duro per la delle questioni altrimenti non abbiamo conflitti il conflitto un termometro che segna chi si è vicini noti risolutivi
Il quali sono le questioni dunque propria cominciamo prego lo Statuto si è detto son d'accordo su un punto però vorrei portare solo la riflessione io non sono d'accordo scusate non ha tenuto non è un fatto nominalistico sul termine governatore
Non solo perché mi sa un po'di colonia fascista devo dire la cosa non mi interessa secondo no la seconda no ma c'è un punto più no c'è un punto costituzionale
Il termine governatore
Non prevede la distinzione dei poteri
Il governatore prevede un sistema in cui non c'è separazione dei poteri
Il presidente prevede un sistema in cui c'è separazione dei poteri qui non è indifferente usare un termine oppure l'altro
Il e quindi io preferisco usare il termine presidente
Seconda questione lo statuto mi pare se tu chiaramente qui
Che essi oggi sono i cioè subendo diceva prima il presidente Pezzoni
Minardi si è soffermato su questo punto ne abbiamo un'alternativa
Tra fare dello Statuto lo strumento dell'identità regionale
O fare dello Statuto lo strumento che renda la Regione capaci di rendere servizi
E mi pare che dobbiamo puntare per questa seconda soluzione non perché non ci debbano essere gli elementi di identità su questo credo che è giusto che ci siano ma che si può da vizi tutto su questo punto dimenticando che poi il federalismo è stato costruito non per regolare i conti tra classe dirigente nazionale e classe dirigente regionale
Ma è stato così tocca dare servizi migliori cittadini ce qui su un punto chiave la riflessione pergolato e una preoccupazione che mi permetto di manifestare che questa che l'intensificarsi degli scontri tra centro e regioni faccende niente al cittadino medio che in realtà è una guerra di potere tra gruppi propri partiti
Tra gruppi dirigenti o tre gruppi di partiti e quindi non interessa
Perché quel cittadino lì non c'entra più a quel punto e quindi anche nello scontro e così via io credo che bisogna sempre tener conto per far capire bene qual è il punto in discuto che riguarda i diritti del cittadino in quanto la democrazia e così via lo scontro e un elemento una componente la democrazia non mi non mi stupisco per questo
Come mi preoccupo quando lo scontro assume l'aspetto può assumere l'aspetto di lotta tra gruppi dirigenti di ripeto periferici nazionali dei partiti vicini parenti amici partiti nemici e così via quindi stiamo attenti e questo dato
E in questo quadro mi pare che il punto della
Democrazia
Decidente
Su un punto abbastanza importante dove l'aggettivo non deve far aggio sul sostantivo
Cioè decidente non deve schiacciare troppo sostantivo democrazia
Si è parlato quando abbiamo cominciato a mettere mani alla Camera la riforma del Regolamento di di che nasce un porto questo lavoro che si è fatto grazie alla cooperazione dei consigli regionali
Abbiam visto che noi eravamo un sistema la carne stati fortemente rappresentativo ma scarsamente decidente
Nel senso c'è la possibilità di rappresentare se stessi soprattutto con grandissimo maggiori tempo disposizione e così via ma non c'era questo il punto decisione diventava l'elmetto trascurabile perché fosse trascurabile
E che nel sistema originale decisione deve con i partiti non vedono le istituzioni
Le istituzioni devono soltanto quasi che i partiti non si erano messi d'accordo di utilizzare tutte un po'discoli sezione per evitare che si decidesse quando i particolari tutto raccordo cessa ostruzionismo cessava l'utilizzazione della risorsa tempo esiti diversi si deciderà su questo il meccanismo caduti i partiti è rimasto così è quello strumento rima sullo strumento privo di cabina di regia
Per cui l'utilizzazione tempo andava in in direzioni che sostanzialmente svuotavano totalmente la possibilità e decisioni
Di qui abbiamo cominciato al lavoratore a questo concetto democrazia decidente cioè democrazia si ma che recita
E quindi dirò abbiamo mi pare che questo filone che l'impressione che un po'attraversi interventi cui sono stati fatti un filone che ci consente di lavorare attorno ad alcuni idee chiare capacità di rendere servizi democrazia decidente c'è poi il problema dello Statuto dello Stato e del Regolamento dei consigli regionali
Che non trascura i reni
E che ne abbiamo parlato di forma di governo io comincio comincerei che esiste anche un altro problema nel diritto costituzionale che la forma dei parlamenti
Di cui non si discute perché non non se colto bene cosa vuol dire questa cosa qui ma c'è che la farà il Parlamento può essere assembleare
Poi sono formati e premetto basata sui gruppi questa è una forma presidenziale sono tante forme cos'è la forma del Parlamento e in modo in cui si organizza e si gestisce la principale risorsa delle assemblee rappresentative che devono decidere cioè la riscossa tempo
Siamo al stupidaggine perché perché nel lavoro dei poteri legislativi lo scarto lo scatto permanente tra domanda e tempo
Le leggi la Dom sono le domande sono tantissime il tempo è quello gli a stabilire le priorità e vedere come utilizzare aziona mentre adesso sapete poche finita rispetto alla risorsa domanda che infinita
Chi gestisce questo rapporto l'assemblea i gruppi presero presidente
Questo un punto di non secondaria importanza
Perciò Senato se non capisco male sono i gruppi che hanno un peso un qualche muovevate
Alla Camera con vari fra le abbiamo fatto il presidente che ha questa funzione ci sono tanti modi possono funzionare tutti sia ben chiaro però bisogna capire bene che cosa si va a fare bisogna fare una scelta per questi tre modelli e sulla base di questi tre modelli cui sceglie una strada che consenta di realizzare quella democrazia decidente perché soltanto una perfetta una buona integrazione tra Statuto e Regolamento
Ci può dare un buon funzionamento dell'istituzione
Perché se poi quell'organismo retta localismo Consiglio regionale non funziona per realizzare quel tipo di questi evidente che poi il meccanismo cade viene meno
E soprattutto si rafforza l'ipotesi che Consiglio regionale sia uno strumento sommato la collaterale rispetto al momento per l'esecutivo devo dire io qualche preoccupazione l'osso questo dato per due motivi
Innanzitutto perché ho visto quello che è accaduto sia pure per ragioni diverse per i consigli comunali per i consigli provinciali
Che stanno vivendo pur non avendo non essendo così decide attivi quindi non avendo le competenze e le prerogative che nei consigli regionali stanno vivendo una fase di assoluta atarassia
O peggio di ribellione per poi o sono completamente spaiati agli ordini del per la maggioranza oppure si arrabbiano
In un caso e nell'altro non è un fatto questo non è un fatto positivo e l'attività che faceva il Presidente
Di Stasi al listino
L'archivia che io vorrei recepire nella visione costituzionale parlamentare
Cioè in realtà se la rappresentanza diventa un vagone dell'esecutivo
E non c'è più distinzione di conoscere non so se è chiaro perché se il il voto per l'esecutivo mitici racconti tale rappresentanza quel rappresentanza pro indipendente dall'esecutivo
Perciò io sono d'accordo sulla necessità di rivedere naturalmente sbatte rivedere dando la necessaria stabilità al governo questo indispensabile
Al governo regionale però quella questione come dire di considerare la rappresentanza una sorta di vagone agganciato alla alla locomotiva dell'esecutivo non mi sembra che vada nella direzione di una giusta distinzione in funzione di risorse e di potere
Tra un soggetto all'altro
Il che cosa che cosa abbiamo da fare dopo perché quella strada stiamo attenti che
Ci sono una serie di altre cose da fare perché tipo costituzionale centrale e periferico e così via io pago cito quelle che a me sembra in questa fase particolarmente urgenti
La prima e la questione della stabilità del governo centrale della nazionale
Perché qui noi adesso abbiamo un periferiche formidabili come forza comuni province regioni sono governi stabili
Il Governo nazionale è un Governo instabile
Il la regioni come la Lombardia come la Campania come la Sicilia solo il giorno commi Piemonte sono regioni che al numero di abitanti pari o superiore a quello di molti Stati europei
E e quando il presidente Formigoni
Oltre silente Bassolino andrà a parlare col prossimo presidente del del Consiglio
I Della quater io scadono il due mila cinque tu quando scade
E tra sei mesi otto mesi tra due settimane tra quattro anni cinque non si sa
Se se un soggetto che a una legittimazione dal punto di vista della capacità di attuare i suoi programmi enormemente diverso rispetto a preferire
E e voi capite che il sistema rischia risse starsi complessivamente ma questo mondo a beneficio delle regioni edificio di nessuno che quando si va si sparse Sace per tutti mi che spesso sono parruccone
E allora a me pare che un passo assolutamente urgente alla ripresa deve essere quello di rendere forte dico che non c'entra e non è la riforma elettorale guardate Bergomi elettorale non serve a rendere stabili governi fame tra essere sulla trasformare i voti in seggi cosa a cui faranno quei seggi nel corso di cinque Nesta Turano stabilisce invece le tre stabilisce legge costituzionale
Per cui con i vari sistemi o da richiesta di scioglimento del delle camere da parte del Presidente del Consiglio o come io reputo meglio la sfiducia costruttiva con l'indicazione che comunque non governo va a votare entro un anno
Sì per sua buone camere comunque entro un anno io credo che sia questo secondo otto gli otto per questo secondo sistemi pare che comunque dobbiamo riflettere su qualcosa che renda stabili i governi in Parlamento perché questo assicura un equilibrio costituzionale un po'in tutto il Paese
La seconda questione la Camera delle Regioni recupero sia uno strumento assolutamente indispensabile
Conseguentemente la riduzione del numero dei parlamentari
Nazionali perché una volta il nostro Stato competenze e risorse sulla regioni non c'è fusione delle novecentoquarantacinque parlamentare anche se curate voglio sfatare un luogo comune soltanto la Germania
Al numero di parlamentari inferiore al nostro per ogni cento mila abitanti
Sono in Germania
Gli altri Francia la Spagna Paesi Bassi Italia hanno più o meno allo stesso modo i parlamentari rispetto nulla quindi questa questa cosa che d'Italia ma il giorno del parlamentare uno stupido una delle tante stupidaggine che circola come quello delle centocinquanta mila leggi un'altra delle stupidaggini che ci
Però la riduzione nuove parlamentari va fatta tenendo presente un punto che il numero dei parlamentari corrisponde alla quantità di rappresentanza che il Paese ha nella sua massima istituzione
Quelli eh quando avvenuto seicentotrenta deputati ha significato quando ne sapete cosa significa che in quel Parlamento entra i sud e nord i poveri i ricchi la pianura la montagna il ponte detta tutta entro tre Italia e dialoga tutta l'Italia trasse dal nord al sud da tutte le parti
E significa che anche l'unico conflitto che esiste nella società riesce ad essere portato all'interno del Parlamento è recente essere mediato dal Parlamento
E vuol dire che comunque quando poi c'è una decisione di esecutivo precisione che passavano statuizione attraverso il Parlamento prima d'arrivare nella società passa attraverso costa interamente alla mediazione di quel complesso di interessi che sono già presentati questa non è cosa da poco perché quello che assicura
Consolidare il costo costruire e consolidare l'unità nazionale dopo la guerra lo strascico che era stato successivamente
E quello che ha quesito di costruirci un sistema che è andato avanti comunque
Noi abbiamo avuto in questa fase in questo dei cinque anni quattro Governi con la fase di crescita economica non conosciamo saporite
Dopo la fase del costruzione bevuto cinque governi in sei anni cinque governi in sei anni con una fase formidabile di sviluppo economico
Quindi il fatto io ho l'impressione che bisogna anche badare al ruolo che hanno avuto che ha avuto il Parlamento in queste in queste fasi di dentiere insieme il Paese attraverso questa strada qui il numero dei parlamentari va misurato e non su criteri econometrico ma su un criterio come facciamo in modo troviamo un modo che non c'è un eccesso di rappresentanza che frantuma
Ma come trovare una misura tale che tutte quante le diversità del Paese sia un rappresentante nella nella sede nazionale
Una questione assai delicata e la Corte costituzionale
Io non so bene perché non sono competente in questa materia sono professori
Giorgio Lombardi carrozze eccetera
Non so come nei singoli paesi federali e giocate ruolo dalla Corte costituzionale
Certo una doppia legittimazione la trovo un po'discutibile devo dire francamente cioè una legittimazione che venga ad una parte della Corte dovesse rappresentante sono sono da un'altra parte della corte di essere presente regioni quasi che ciascuno dovesse giocare un ruolo predeterminato
Non può però io capisco capisco l'esigenza in un sistema federale che
Quello lì non sia un organo soltanto nominato e quindi investito in un sistema che federale investito soltanto da uno dei poteri non degli altri esistono quindi un problema molto delicato che dovevo cercare di risolvere contemperando questa esigenza che le Regioni risentano legittimate legittimamente rappresentate all'interno primo così complesso e che sarà così importante come dirò tra un attimo
Elegia Enza ed evitare che ci siano come dire divisioni tra i giudici costituzionali essere ad essere mi senza capire lo stato con riscontri seria e quali sono quelli di serie B
Il altri due questioni che avremo la preparazione delle burocrazia
La struttura burocratica e regioni e quasi se quasi dovunque inidonea
Scusate inidonea a reggere questo tipo di compiti
Non perché perché ne faceva altri
Le faceva
Seconda questione abbastanza complessa anche il problema della funzione legislativa dell'esercizio della funzione legislativa
Che comincerà ad essere una cosa abbastanza gravosa
Dirò con quali tipo di problema tra un attimo e il lavoro che abbiamo fatto grazie a disponibilità dei consigli regionali grazie alla capacità della burocrazia della Camera camera che ringrazio molto anche qui ne approfitto
E è stato quello di cercare di costruire
No di rendere disponibile uno out se il consiglio regionale lo voglio naturalmente
No cumulato insomma un certo numero in un secolo e mezzo di lavoro attorno al problema della legge
Quali saranno io però non voglio soltanto indicare le cose che avremo davanti come da fare temi positivo mi permetto anche di indicare alcune prevedibili linee di conflitto
E bisogna vedere anche i rischi no dove si inciampa
Io ne individuati cinque
Dunque non cita primaria di conflitto il compito Regione-Stato
Quaranta i conflitti di attribuzione si moltiplicheranno
Io ringrazio il presidente Pezzoni per le parole che ha detto io credo che così e non voglio entrare nel merito che ragiona chi ha torto nel conflitto Regione Lombardia perché non non mi spetta
Voglio dire un'ultima cosa all'inizio inevitabile
Che un qualche organo sia costretto cioè loro la Corte costituzionale venga chiamato ora dal governo
Ora una regione da più regioni aggiudicare quali si con pieni poteri dell'uno e dell'altro perché che così inevitabile che sia così
Consideriamolo un fatto non patologico
Perché la legge certamente non potrà mai determinare con la precisione di un bisturi quali sono i poteri perché poteri si misurano in astratto ma in relazione all'esercizio concreto che si debba fa sulla casistica concreta
Pensate soltanto cosa sarà quando affronteremo il tema della legislazione concorrente
Quale sarà provette milanese quelli sono principi generali quelli fatti dal Parlamento nazionale o sono per caso regole che entrò più in dettaglio e se per caso poi per voi il taglio si sono attenute o meno il principio generale diremo qualche altro hanno anche lì i conflitti perché costruire un sistema federale non è una cosa semplice
Non è un puro spostamento propria di riequilibrio complessivo
Quindi consideriamo il conflitto non fatto patologico la Corte costituzionale sarà chiamata Acco determinare constato regioni i confini di ciascun potere
Seconda questione io vedo anche un profilo come evidente Consiglio regionale Giunta se ne è parlato non nostro terzo profilo di possibile conflitto regioni partiti
Perché abbiamo un sistema federale che partiti centrali
E sessions qui un'altra delle questioni giudicate che nessun partito siete terrorizzato
Ho l'impressione che non si realizza nessun partito
E tu dici sì no
Tu speri spero anch'io la sento questa strada sento raccontare da qualche anno
Sono ventidue credo cosa il ma perché ricorda un famoso un famoso comitato federale del PC di molti anni fa in cui la mia federazione mi disse di minimi dette mandato che vedevo di sostenere la riforma federale del partito e dello Stato
Allora presidente Iotti che presiedeva il Consiglio federale mise il cui trattamento se la parola
Ritenendo che con la cosa come una mera Patrol naturalmente rispettosamente il rispetto reciproco
Quindi e ma io spero che però dopo si faccia ma io temo sotto il profilo porto con i partiti il primo profilo e il rapporto per il quale un partito centrale poi come dire porrebbe tenere le fila comprensive di quelle che succede all'interno tutte quante regioni
Secondo che ci sia o alle Regioni per coalizione
Le regioni della coalizione di centrodestra elezione coalizioni centrosinistra
E allora io anche non mi piace questo non è federalismo
Questa partitocrazia chiamatela come credo che siano inclusi
O quali sono Croazia non so come si dice
Perché allora riferì la narrazione turismo dove sta se tutte le Regioni ha militato in un modo si mettono insieme indipendentemente dagli interessi dei bisogni ed alle esigenze dei cittadini
E di una e le altre nell'altro eccome di che si apre una guerra tra coalizioni che replica a livello regionale ciò che accadrebbe o nazionale nonché il richiamo servizi a nessuno
Naturalmente anche qui sarà difficile lo lo indicò come possibile diverso sarebbe come dire se noi andassimo ad un processo di federalizzazione dei partiti politici hanno delle quali Simoni come volete e lì allora prevarrebbe davvero l'interesse dei cittadini che stanno su quel territorio perché allora è chiaro che mancherebbe il punto della unificazione nazionale
Delle diverse esigenze
La quarta questione il conflitto regioni comuni
Che la questione che abbiamo visto in Sicilia per esempio
La Sicilia è stato uno strumento di le tracce uno strumento per l'arretratezza per la Regione
La Sicilia si scuote si intentare una causa per danni gastrici Apa presente per l'acqua cuore permette all'organismo regionale che è stato un disastro per la vita della Regione Sicilia
Organismo oppressivo dell'otto non mie non è riuscito a spendere quello che doveva spendere ha disperso i giochi di potere ma chiunque avevo Vernate in questi cinquant'anni per ragioni sono troppo forse per troppo lungo raccontare
La quinta il la quinta linea di conflitto che vedo come possibili rossiniano il rapporto tra Regione e mondo produttivo
Perché se le leggi sarò troppo differenti tra regione e regione
Cioè se installare un'azienda in Molise significa una cosa completamente diversa che installare in Abruzzo in campagna
E voi capite che questo genererà problemi
E questa è più facile tra in corso o in Albania o Romania Bulgaria che qui
E quindi
Bisogna tener conto di questo tipo e se gli scarichi qui devo avere un certo tolleranza in campagna e un'altra in Basilicata una quarta e non so da Pola quinta e la sesta
E colpito perché fornisce il questo può cadere
E quindi in qualche modo dei momenti periodici di concertazione
Tra gli assessorati competenti per abili provvedevamo geni al fine di evitare che ci sia un eccesso discrasie tra legislazioni di votare e poi l'imprenditore soggetto deve produrre si trovi ad essere penalizzato invece che c'è volato al federalismo
Credo che vada fatta
E infine io credo che dovremmo porci puoi all'interno riflessione sul federalismo
Il problema dell'unità della Repubblica
Che non è seconda questo ragionamento no
Perché altrimenti ogni rischiamo tutti quanti di rincorrere pezzi di Stato degli sorse senza tener conto che ne abbiamo siamo partiti e vorremmo restare su questo piano il piano del federalismo come forma moderna dell'unità nazionale
No come scomposizione dell'unità nazionale
Dando un valore ad unità nazionale
Un bateau l'identità datore di appartenenza o motore di forza del complesso e in questo quadro io credo che si colloca in modo nuovo la questione meridionale accennava il presidente Blasi
Io penso che se l'obiettivo che dobbiamo cercare di conseguire la competitività del nostro Paese sul piano europeo innanzitutto che sul piano internazionale
Competitività intendo non solo dal punto di vista della produttività economica competitività vuol dire
Far sì che un Paese dal punto di vista di stili di vita della qualità della vita del tipo di prodotto qualità del prodotto di ricchezza media di capacità di garantire la salute capace interpreta pesce della vita
Sia competitivo complessivamente per queste cose
Oggi se noi guardiamo da Roma in su questo pezzo d'Italia e assolutamente pienamente competitiva con tutto il resto d'Europa
Il problema meridionale è un problema nazionale perché se ne prendiamo competitivo anche mezzogiorno e sapidità Kato complessivamente il Paese
E allora come dire stiamo attenti che dopo la dopo l'accantonamento giusto e meritorio della cessione politica non nasca seppure implicitamente un processo di successione economica
Qui non si capisca che l'alta servì al nord come serve a tutto il Paese
Il fatto che il mezzogiorno sia parimenti competitivo con competitivo l'arresto
Perché altrimenti diventa come dire un handicap per tutti compreso no
E rischia di riaprirsi una lacerazione
Negativa
E siccome le forze sono assolutamente certo che non c'è forza alcuna
Che intenda riproporre il problema della separazione scissione e così via
Del Paese
Lo dico perché ho l'impressione che se guardiamo la questione appunto Istat competitività qui recuperiamo un elemento di unità complessiva e comprende o meno e che il problema del Mezzogiorno e concorrere farlo concorre alla competitività complessiva del Paese
Dotando delle cose di cui non è stato tanto che invece altri pezzi d'Italia sono stati dotato si sono dotati per raggiungere questo tipo di obiettivo qui pare che ci sia un punto su quali sia fu utile riflettere
Infine voglio dirvi che ho finito che mi pare voglio riportare
La riflessione sulla questo iniziale che ponevo la questione della dialogo interistituzionale mi sembra utile questa forma
Importante dobbiamo andare avanti se voglio ritenete voglio dirvi che la carne deputati e assolutamente disponibili anche in quest'ultima frazione della legislatura come dire al ospitare lavorare cooperare imparato e poi sull'attenti abbiamo dei parà un sacco di guai a questo punto perché c'è da ridurre enormemente la quantità amministrazione
Che da fare e quindi come dire io parlo di una cooperazione ed era tra pari
Non ho in mente sicuro un sistema piramidale in mente un sistema a rete
In cui le rappresentanze sono sullo stesso piano hanno la stessa legittimazione la stessa dignità ecco operano all'interno dei valori repubblicani e di valori da Repubblica
Che devo essere valori che devono quindi informare questi sì tanto che rappresentanza nazionale quanto a rappresentanza regionale e all'interno dei quali cui si costruisce questo lavoro unitario che ci consente speriamo di rendere servizi migliori città
Ringrazio
Impertinente Violante una macchina del Molise
Niente
Ma della Fonderia Marinelli di Agnone
Ricordo le
Questo dalla perché l'inflazione sono tre costumi
Grazie
Senta il consiglio approvi
Può darsi le vuole Maggio
Di questo testo
Cura
Battaglia il nostro handicap
Io oppure combattevo
Faceva le barricate in un bacio passare gli autobus che abbiamo a sfondo
Lo dico perché è già tutto non dovrebbe
Ben