" Popolari per la Margherita - Niente è più forte di un'idea di cui è giunto il tempo" - VI Congresso del Partito Popolare Italiano(presso il Palazzo dei Congressi, piazzale Kennedy, 8 - 9 - 10 marzo 2002)

Dichiaro aperto il sesto congresso del Partito Popolare Italiano
Il logo che vedete alle mie spalle niente più forte di un'idea di cui è venuto il suo tempo
Rappresenta credo in modo efficace l'oggetto della decisione che è di fronte a questo congresso
Ed è allo stesso tempo un omaggio a un grande scrittore europeo nel duecentesimo anniversario della sua nascita Victor Hugo
Vorrei salutare prima di proporvi la presidenza del congresso
Le delegazioni di tutti i partiti
Che sono presenti
I partiti di maggioranza e di opposizione
Il rappresentante del Governo il sottosegretario Gianni letta che ringraziamo per la cortese presenza
Salutò in particolare se mi consentite
Un amico carissimo che minimo personale amico ma è amico di tutti noi
Un convinto europeista
Un popolare che conosce da sempre il nostro partito che segue da sempre anche se non sempre ha condiviso le nostre posizioni il nostro percorso
Un uomo di straordinaria statura a cui è stata assegnata alla guida dei popolari europei in un tempo non proprio facile del PRIT Martens
Saluto tutti gli ospiti salutò gli ambasciatori che sono presenti numerosi rappresentanti di Paesi stranieri che hanno dimostrato con la loro presenza un interesse a questa nostra assise
Saluto Francesco Rutelli il Presidente emerito della Repubblica Oscar Scalfaro che domani interverrà al nostro congresso
Saluto il sindaco di Roma e saluto tutte le autorità commetta sicuramente qualche gaffe ma lo ascolteremo fra poco
Saluto tutte le donne popolari nel giorno della loro presta lotto a marzo
E vorrei inviare assieme a voi un saluto a un amico che da oltre due anni ci segue nel silenzio Mino Andreatta
Di propongo di approvare la presidenza del congresso
Così composta il presidente Nicola Mancino
Vicepresidente presidenti la Patrizia Toia e Tonio boccia
La parola al presidente Mancino
Cari amici
Amici per recarsi autorevoli rappresentanti delle forze politiche dei gruppi parlamentari signor sindaco di Roma
Caro
Pierluigi Castagnetti io vi ringrazio per la proposta come ringraziò gli amici
Del congresso
Però virgola approvata quello
E c'è dinanzi
è un cammino
Di tre giorni
Utile per una ulteriore riflessione su quello che dobbiamo fare
Ho unito al vostro il miglio applauso
Nei confronti di Oscar Luigi Scalfaro
Presidente emerito della Repubblica senatore a vita
I cui consigli alla cui riflessione abbiamo sempre attento a mente valutato e apprezzato fondi condividendone il contenuto
Questa tre giorni
Ci pone problemi impegnativi perché ciascuno di noi
Facendo una
Opportuna riflessione
Un saluto anche a a Rutelli
Va bene
Io tenterò di essere
Al massimo imparziale nell'assunzione di questa presidenza
Limitando ove in questa giornata
Ad alcuni adempimenti che mi sembrano anche dovuti non fosse altro per la statura l'impegno
Il lavoro svolto va alcuni amici che non ci sono più dall'ultimo congresso di Rimini ad oggi
Intanto
Primo nostro dovere
E quello di inviare
Un Corviale messaggio al presidente della Repubblica
Ve lo leggo signor Presidente della Repubblica
Il Partito Popolare celebra il suo congresso nazionale a Roma dall'otto al dieci marzo
Si tratterà di un'occasione di riflessione e confronto politico
Il cui interesse varcherà i confini degli aderenti a dei militanti
Come nella tradizione del dibattito culturale e politico dei popolari
Il congresso
E chiamato a definire formalmente l'adesione al progetto della Margherita
Cioè al nuovo soggetto politico in cui sono confluite le formazioni di ispirazione cattolica democratica il laico liberale
Un nuovo partito
Una nuova casa comune
A cui i popolari hanno lavorato con convinzione ed Energia
Sin dal loro precedente congresso
Per rendere ancora più influente queste ispirazioni nel quadro della democrazia bipolare
Un ruolo centrale avrà nella riflessione dei popolari il tema della democrazia
La sua salvaguardia
E la sua declinazione in un tempo in cui profonde trasformazioni economiche sociali e culturali
Hanno intaccato i tradizionali meccanismi di partecipazione di costruzione del consenso
Occorre
Da parte delle forze politiche una grande capacità di comprendere le modificazioni che avvengono nella società
Insieme con una costante vigilanza perché i principi fondanti le moderne democrazie non vengono feriti ho calpestato
Quest'occasione
Mi offre l'opportunità di esprimere a nome di tutti i popolari
La gratitudine per la sua opera di garante della Costituzione e costruttore di un autentico sentimento di patriottismo costituzionale
Quanto mai prezioso in un tempo come l'attuale con i migliori saluti e auguri
Pierluigi Castagnetti
Ed in vendetta
Non comunale
Scusi
Uno in
Undici
Negli anni
Di
Zero
Insieme guardi
Di
Gli italiani prego sì sì
Non
Investe
Scandroglio
Organizzando
Io riprendo amici dal banco della Presidenza un'abitudine mai abbandonata nelle celebrazioni dei congressi
Prima della democrazia cristiana e dopo del partito popolare
Abc autorevoli
Ci hanno abbandonato
E questi amici vanno ricordati
Per il contributo che hanno dato
Allo sviluppo della democrazia nel nostro Paese
Luigi Granelli
Come parlamentare un uomo di governo dirigente di partito e vicepresidente del Senato
Ha dato coerente dimostrazione della sua fede profonda nelle istituzioni democratiche
Del suo convincimento che qualunque fosse stata la posizione ricoperta
Occorresse battersi per la loro difesa
E il loro rafforzamento
La lunga generosa battaglia a favore dell'incontro tra la Democrazia Cristiana il Partito Socialista
Come successivamente del confronto con il Partito Comunista Italiano
Per Luigi Granelli
Fu un punto di svolta anche se mai di approdo di una stagione
Di nuovi fermenti civili un più avanzato punto di convergenza fra le forze politiche
Per realizzare un'efficace allargamento della base di consenso alle istituzioni repubblicani il suo
Contributo non manco mai
Nei passaggi politici più delicati negli appuntamenti congressuali nelle fasi febbrili della realizzazione di nuovi equilibri parlamentari
Il richiamo di Luigi Granelli alla tradizione più alta dei cattolici democratici si faceva proposto politica
Dopo la fondazione Partito popolare
Luigi costituì un movimento interno i popolari intransigenti
Ne dette una testimonianza al Congresso di Rimini
A conclusione di una sua amara riflessione sulla condizione dei partiti in generale del nostro in particolare
E tuttavia
Si può concludere che l'intransigenza non Sofo comma in lunghi la vocazione al servizio al coerente impegno per una prospettiva migliore
Amintore Fanfani
Segnò con l'impronta della suo originale forte personalità alcune delle fasi più significative della vita politica e sociale del nostro Paese
La leadership della decida lui assunta dopo De Gasperi
Segnò non solo il riconoscimento del suo ruolo ma anche l'inizio di un percorso che lo avrebbe visto più volte ricopriva abbandonare poi riprendere incarichi di vertice
In essi e gli ha sempre dato prova di notevole senso dello stato di grande capacità di iniziativa di coerenza tra propositi e comportamenti
Con Moro
Egli contribuì in maniera determinante al cammino che agli inizi degli anni Sessanta portò i socialisti alla collaborazione
Con la Democrazia cristiana e con le altre forze
Tradizionalmente alleati l'ampliamento dell'Area democratica fondamentale anche per il mantenimento degli impegni internazionali quantici
Veniva raggiunto all'inizio degli anni Sessanta insieme a un più avanzato punto di convergenza politica
Non sono anni
è stato un convinto sostenitore dell'Europa politica in coerenza con la linea seguita da De Gasperi che pure provo cocenti amarezze a cominciare dalla bocciatura ad opera della Francia della comunità europea di difesa
La nomina a senatore a vita per aver illustrato leggo testualmente la patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale
Fu il coronamento di un lungo magistero ma non segnò la conclusione del suo impegno alti onori gli vennero tributati sul piano istituzionale come su quello governativo
Egli
Ha onorato l'Italia con la sua lunga militanza con la sua totale dedizione con la passione civile che ha animato il suo impegno politico
I popolari al cui gruppo parlamentare Crespo o coerente venti allegato gli sono per questo debitori
Misasi
Fu militante protagonista di significative battaglia meridionalista e prima nell'Azione cattolica poi nel movimento giovanile
E nella dirigenza nazionale del partito democristiano
All'Università Cattolica di Milano si rafforzò in lui il convincimento che la democrazia postula se il dovere della militanza attiva
Per consolidarne gli istituti ancora troppo fragili e per riequilibrare nelle condizioni sociali ed economiche così diverse sul territorio così ancora arretrate in molte aree come nella sua Calabria
Giovanissimo era appena ventiseienne fu eletto alla Camera dei deputati primo della cordata della sinistra di base
Una corrente destinata via via crescere all'interno del partito e nel dialogo prima con il piercing e successivamente con il pc
Con quest'ultimo con intento prevalente di adeguare la Costituzione a una società diversa da quella uscita dalla tragedia dell'ultima guerra mondiale
Egli fu in prima linea nella difesa dei valori dell'ispirazione cristiana
è un problema sempre presente nei nostri nei nostri congressi
Nella valutazione del superamento della fase del centrismo
Chi forse non molti tra i presenti chiedo scusa
Chi non ricorda Trento duramente polemico nei confronti della segreteria Pantani che passava come sostenitrice di una formula superata di governo in prima linea nella costruzione di un dinamico rapporto con il socialismo regnano
Nella denuncia dell'insufficienza del centrosinistra a realizzare riforme incisive in prima linea nel confronto con il Partito Comunista Italiano
Lascerà ante fu per lui durante gli interminabili giorni dal sequestro c'è una ricorrenza prossima
Il colloquio epistolare di Moro all'U indirizzato certamente perché reputato sensibile difensore del diritto alla vita quale bene primaria
Travolto ingiustamente da un grave sospetto
Ne uscì a testa alta ma fu profondamente segnato
Non credo non polemizzo accettò fiducioso che si potesse liberare di una pena quotidiana lancinante
Chi durante quegli anni lunghi
La incontrato gli ha reso visita racconta per Riccardo aveva la Bibbia come lievito di sopportazione di cui fu capace niente più triste amici nel campo giudiziario dei teoremi Pieretti ad assiomi sono destinati poi a cadere come foglie morte
La via
Un protagonista della prima ora
Da Camaldoli all'Assemblea Costituente
è stato certamente
Annoverato fra i padri della patria
Fu protagonista durante la Resistenza il suo contributo fu fondamentale
Durante vinse Ruth insurrezione del capoluogo ligure
Quella insurrezione nell'aprile quarantacinque Daloui annunciate guidate da più parti definita perfetta sul piano militare e politico
Fece registrare il caso unico di un corpo d'armata Avedisco che si arrendeva ad una formazione civile
Un contributo che nella sua vita da viali volle sempre tenere vivo
Mantenendo la Presidenza della Federazione dei Volontari della Libertà abbiamo salutato la bandiera così ampiamente decorata e del museo romano della resistenza in via fax
Alla Costituente il forte impegno di italiani di un qualificato gruppo gli esponenti del cattolicesimo democratico nella Commissione dei settantacinque
Permise la traduzione in articoli dalla nostra Carta di alcune enunciazioni dal Codice di Camaldoli
In particolare la definizione del diritto di proprietà della sua funzione sociale venne considerata un'opportunità di crescita quella intera comunità
Il suo cristianesimo vissuto è testimoniato con asciuttezza e senza retorica in pubblico e in privato
Si accompagnò sempre alle rifiuto di ogni integralismi alla ferma convinzione della laicità della politica
Pariani
Est si è sempre contraddistinto nei compiti delicati Kuffour chiamato
L'onestà intellettuale lo scrupolo costituzionale che hanno accompagnato i suoi atteggiamenti
Se non furono sufficienti a far condividere sempre le sue scelte gli valsero rispetto e considerazione
Hume ebbe a ricordare ai funerali il primogenito della sua numerosa prole
Valiani fu certamente un uomo di potere ma il suo fu un potere disinteressato al servizio del Paese
Giovanni leone
Alla politica
Il giovane studioso penalista e processualista di grande valore
Era fatale che fosse chiamato
Il clandestino lavoro compiuto da leone negli ultimi anni del regime fascista
In continuità con l'opera del padre seguaci di don Sturzo contribuì alla formazione della Democrazia Cristiana Napoli di cui fu nel mille novecentoquarantacinque segretario politico
I suoi altissimi meriti in campo scientifico e sociale
Gli valsero la nomina a senatore a vita
Fu il riconoscimento di una primazia dottrinale profondamente radicato in Parlamento e nelle aule giudiziarie
Per due volte presidente della Camera fu a capo di governi ponte utili come del resto furono per ridurre le distanze fra democristiani e socialista
Qualche anno dopo la Presidenza della Repubblica
Si rappresentò un motivo di grande soddisfazione politica personale costituì anche l'inizio di un lungo periodo di amarezza e di solitudine si dimise da capo dello Stato in presenza di campagna di stampa e di polemiche
Politiche violente e di inusitata durezza
Sugli avvenimenti di quel periodo più di venti anni dopo in occasione della ricorrenza dei suoi novant'anni Francesco De Martino per i novant'anni di Fanfani naturalmente
Francesco di leone chiedo scusa Francesco De Martino figura di indiscusso prestigio morale sentì il bisogno di ribadire pubblicamente che leone
Ha rivestito gli uffici più alti della Repubblica li ha esercitati connesso con un volo e correttezza le accuse gravi sono sempre parole di Francesco De Martino formulate contro di lui in campagna di stampa si sono dimostrate infondate
Vorrei chiudere questo ricordo con la riflessione di Emanuele Macaluso traggo da altre fonti
Certo
Le dimissioni non furono una bella pagina della Repubblica lo è diventata
Grazie al comportamento di Giovanni leone che per venti anni ha taciuto con grande dignità e senso dello Stato è un po'ciò che manca alla politica di oggi giorno grazie
Adesso adesso dovremmo procedere
Allo svolgimento dei nostri lavori
Con
Nominato l'ufficio di presidenza come la proposta del segretario politico
E inviato il messaggio al Capo dello Stato
Ecco io proporrei le Commissioni
Seguenti commissioni ordine del giorno Presidente Giampaolo D'Andrea
Componenti Lucio D'Ubaldo Gianfranco Morgando Lapo Pistelli Giorgio Pasetto
Antonio innamoro innamora Illy Giampaolo Rossi Emanuela Baio Maria Luisa cassa maniaco se siete d'accordo un applauso conferma la vostra adesione
Nomina commissione verifica potevi presidente Severino Lavagnini componenti Luigi Meduri
Luigi Meduri Andrea Rigoni Antonio Rusconi Luigi Gilli e Pino Tino Iannuzzi Giovanni Giardullo se siete d'accordo l'applauso Bach conferma alla proposta
Ecco io a questo punto Barelli la parola per prima l'onorevole Walter Veltroni nella sua qualità di sindaco di Roma prego
Nell'ora
Bella manifestazione che si è svolta sabato scorso nella mia città
La città a nome della quale intendo porgervi oggi un saluto
Assolutamente non formale
Il momento più bello credo quello nel quale
Molti in questo nostro Paese hanno potuto riconoscersi
è stato il momento in cui Giovani baci sulle
A
Deciso
Di consegnare in quella piazza
La bandiera tricolore con la quale era stato tra Stato avvolta
La bara di suo padre
Nel momento in cui
Tutta la piazza campava
E quelle immagini sono state trasmesse nelle case di milioni di italiani cantava quell'inno nazionale il cui significato credo in questi mesi in questi anni è tornato ad apparirci assolutamente non retorico
Io ho conosciuto Vittorio Bashmet
L'ho conosciuto molti anni fa quando io ero un giovane consigliere comunale di Roma
E lui era consigliere comunale della Democrazia Cristiana
In qualche modo rappresentava lì dentro
L'Azione cattolica e ricordo che tra me e allora davvero ragazzo e questa persona che a me sembrava allora di tanti anni più grande di me
Comincio
Una relazione
I discorsi
Di parole
Che si intrecciavano nel cercare di definire almeno da parte mia in cui erano sicuramente più chiare razionalmente meglio sistemati
Quei principi e quei valori che a me sembrava dovessero ispirare
Almeno per persone che avevano le loro radici affondate della Resistenza italiana
L'idea della democrazia e del progresso di questo nostro Paese
Ricordo tante giornate
Il Consiglio comunale nelle quali come succede alla Camera nel Transatlantico
Si passava il tempo a discutere
A parlare
E quello che io credo si possa dire
E che c'è stata una grande generazione di italiani di uomini politici di questo Paese
Che quando l'esame della storia si farà
Più nitido meno convulso potrà essere riconosciuta più nettamente come tale
In anni in cui lo scontro
Per ragioni internazionali o per ragioni ideologiche era uno scontro così violento così frontale ci sono state tante donne e tanti uomini
Che hanno saputo far convivere con le ragioni legittime
Di questo scontro frontale anche la propensione e la voglia al dialogo alla comprensione all'ascolto reciproco e all'unità
In fondo ci si guarda la storia italiana
Si cerca nella storia italiana le tracce della sua grandezza dei suoi problemi
Si può vedere costantemente come nei momenti più duri della storia
Dei secondi cinquant'anni del Novecento
Culture diverse talvolta spesso antagonistiche abbiano saputo unirsi
Fu così come ho detto durante la Resistenza
è stato così in grandi battaglie per la pace alla quale tanti uomini hanno legato il loro nome penso a un sindaco al quale oggi svolgendo la stessa funzione spesso mi viene da pensare Giorgio la Pira
E penso ancora ai momenti
E penso ancora ai momenti nella lotta contro il terrorismo nei quali si ha avuto la forza la capacità di stare tutti quanti dalla parte giusta
Ora io sono impegnato
Con il mio vicesindaco Enrico Gasbarra con tutta l'amministrazione con una maggioranza forte
Siamo impegnati in un'esperienza abbastanza straordinaria che prosegue lavoro importante che è stato fatto negli anni che abbiamo dietro le spalle da Francesco Rutelli
Noi cerchiamo di incarnare in questa città un'idea dell'amministrazione
Che sia un'idea fondata sulla capacità
Di rispondere non solo ad una domanda di crescita di sviluppo
Ad una capacità di assecondare l'energia la vitalità di un'economia e di un'impresa
Che cerchiamo di aiutare a crescere a svilupparsi
Ma cerchiamo anche di guardare ragioni del disagio sociale a coloro i quali hanno di meno a quelli che sono stati meno fortunati e cerchiamo di interpretare la nostra funzioni nostro ruolo in questa città anche
Come il ruolo di chi deve di chi può
Cercare di contribuire a costruire una comunità
E cioè un luogo dentro il quale esista un principio di solidarietà
Tra le persone che è l'unico il più grande antidoto nei confronti dei principali mali con i quali la nostra società oggi è costretta a fare i conti
Ad un mondo nel quale sembra essere indicato come prospettiva
La prevalenza di valori di agonismo sociale di competitività individuale quasi una sorta di elogio alla rinuncia di valori un fastidio per il pluralismo delle idee io penso che sia importante che quale che sia la posizione politica venga da chi ha responsabilità amministrative un segno opposto
Appunto lo sguardo capace di rivolgersi verso coloro i quali hanno avuto la sfortuna nella vita di perdere un lavoro o coloro i quali vivono nelle zone più disagiate in una grande metropoli o quelle famiglio quei ragazzi e quelle ragazze che si trovano nella condizione di vivere la difficile e dura situazione
Di essere portatori di handicap o di vivere la condizione di disabilità o penso anche al ruolo e al messaggio che può venire da una città come Roma
Sulle grandi questioni che riguardano la capacità di accoglienza di integrazione fatemi dire che ritengo che con i tempi che corrono sia di non poca importanza la scelta che a Roma ci accingiamo a fare mentre per raccattare qualche voto
Sembra essere prevalente anche in certe zone del nostro dibattito politico una certa propensione a favorire atteggiamenti Senofonte
O a cavalcare come è facile fare la paura degli immigrati cioè di coloro che non sono diversi da quello che noi italiani eravamo qualche decina di anni fa credo che non sia di poca importanza
La volontà dell'amministrazione comunale di Roma e del consiglio comunale per la sua larghissima parte di fare in modo che nel Consiglio comunale dalla capitale d'Italia siedano quattro consiglieri comunali espressione delle comunità degli immigrati della nostra città
E credo non sia di poco conto almeno da parte nostra
Mandare un messaggio di dialogo e di pace il venti marzo a Roma non abbiamo convocato una grande fiaccolata che partirà dal Campidoglio arriverà al Colosseo
Rivolta al tentativo di mandare un messaggio in un momento così Astorre così pericoloso un messaggio per la pace e per il dialogo e per la ricerca di una soluzione negoziata
Tra Israele e Palestina e penso che Roma debba svolgere e possono svolgere una funzione di pace e di dialogo
In questo ambito così come da Roma dalla città nella quale furono firmati i Trattati viene un messaggio importante un messaggio di adesione incondizionata alla prospettiva di una sempre maggiore sempre più forte integrazione europea
Infine
Fatemi dire solo una cosa fatemelo dire uscendo
Nei panni di chi
Porta a voi al congresso di un partito politico importante per la storia di questo Paese per la vicenda lunga e travagliata della democrazia italiana ma anche per il presente dell'Italia un partito con i dirigenti del quale è capitato a me e a molti di noi di condividere esperienze in momenti tra i più belli e più intensi che ci sia stato dato di vivere nella sfera nella dimensione della politica
Fatemi dire solo questo
Quella piazza la quale ha fatto riferimento
Quella piazza della quale quale che fosse l'orientamento del sindaco un sindaco non può che essere orgoglioso perché esprime una grande voglia di partecipazione democratica come altre piazze anche disegni diversi però quella piazza di sabato scorso diceva credo a tutti noi una cosa chiara
La parola che veniva pronunciata con maggiore determinazione con maggiore decisione era la parola unità
Unità di coloro che quando sono stati uniti hanno avuto la forza di affermare le proprie ragioni e le proprie opinioni e quando sono stati di film divisi ci sono esposti a rischi e ha sconfitto
Io penso che questa lezione questa lezione così chiare volte che ci viene consegnata dalla storia recente di questi mesi di questi anni
Credo ripeto per un attimo uscendo dai panni il sindaco di Roma credo nulla dobbiamo interpretare la convergenza delle donne e degli uomini che hanno fatto parte fanno parte dell'esperienza dell'Ulivo e del centro sinistra non è puramente e semplicemente una giustapposizione di identità politiche definite e radicate nella storia d'Italia
E qualcosa di più
è un sentire comune sono valori comuni e la stessa capacità di pensare che la prospettiva di una politica riformista sia stare dalla parte degli ultimi insieme accompagnare la crescita economica
E la capacità di stare dalla parte del dialogo della pace
E la capacità di dare voce ad un pluralismo politico e pettine
Ora che abbiamo tutti capito che
Possiamo far vivere le differenze storiche in un contesto di convergenze di unità
Non dimentichiamo mai che questa unità è qualcosa di molto profondo di molto vissuto e di molto sentito nella coscienza di milioni di donne e di uomini quelli che sono venuti a Roma
Volevano dire a tutti noi proprio questo ce lo dicevano sulla base di esperienze comuni vissute in tanti movimenti politici in tante amministrazioni e di una esperienza di governo assolutamente importante che abbiamo compiuto in questi ultimi cinque anni alla guida del Paese
Ecco il mio auspicio è il mio augurio nel salutarvi nel salutare questo partito che non finisce la sua storia
Ma la continua in un contenitore più ampio dentro il quale la presenza la storia d'identità dei cattolici democratici che sono stati nel Partito popolare di danno con forza e con energia
Ecco io quello che mi sento di dire e che la nostra convergenza nostra unità
Quella capacità di stare insieme che allora passeggiando in consiglio comunale poteva apparire a me parlando
Con Bashir è una prospettiva lontana e difficile ora che si è realizzata è una conquista alla quale non dobbiamo mai rinunciare perché si nutre non nel giardino della furbizia della tattica politica
Ma si nutre dei grandi spazi della convergenza ideale della comunanza dei valori della voglia di portare questo nostro Paese verso un cammino di prosperità di democrazia e di giustizia sociale
Adesso la parola è al Lucio D'Ubaldo coordinatore Partito Popolare Italiano di Roma
E aree amiche e cari amici del congresso
Noi sia prestiamo
A dare concretezza vitalità un'operazione che il tredici maggio gli elettori hanno voluto incoraggiare con l'affidamento di un consenso molto più alto di quanto fosse ragionevolmente previsto
Ciò nonostante la nostra coalizione guidata da Francesco Rutelli non ce l'ha fatta
Ora ci dobbiamo misurare con un risultato che ci obbliga a mettere nel conto l'ipotesi di una rivincita che comporterà tempo e fatica
Dobbiamo essere consapevoli che il centrodestra
Ha offerto un sogno irrealizzabile ma seducente
Un'Italia più libera più ricca un'Italia più felice
Ecco la proposta di Berlusconi con tutto il suo carico di equivoci
A meno di un anno dalle elezioni
Vengono però al pettine i nodi di un'aggressiva azione di governo che incide sulla coesione sociale del Paese
La recente manifestazione di piazza San Giovanni è stata la prima grande risposta ai segnali di sofferenza e disagio bisogna dare un seguito nella società e nelle istituzioni
è vero abbiamo perso sul piano nazionale
Ma siamo forti in molte realtà locali
A Roma ad esempio il centro sinistra è riuscito a vincere anche grazie al nostro decisivo contributo
Non era facile dopo lo scacco subito alle precedenti provinciali e regionali
Cari amici quando si parla di Roma scatta immediatamente la considerazione sul peso che qui le forze moderate e conservatrici da sempre ricoprono
Non ci sarebbe traccia agli occhi di molti del ruolo specifico dei cattolici democratici
Invece nella storia di questa città
L'ala più avanzata del cattolicesimo politico ha saputo esercitare funzioni rilevanti
è infatti nella capitale che un secolo addietro nel giugno del mille novecentodue
Romolo Murri tentava di inserirsi con un gruppo di giovani democratici cristiani
Nelle liste dell'Unione romana potente organizzazione elettorale dei clerico moderati con un programma incentrato su un nuovo municipalismo sociale
Un programma in verità molto simile a quello che di lì a pochi anni avrebbe adottato l'amministrazione laica di Ernesto Nathan
Benché costretto al ritiro
Murri dette alle giovani generazioni l'idea di una svolta innovatrice che avrebbe inciso sulle prospettive nazionali del movimento cattolico
C'è un altro episodio da ricordare
Cinquant'anni fa
Sempre in occasione delle elezioni amministrative
Ambienti della Curia avevano accarezzato l'ipotesi di organizzare un blocco civico
Con l'obiettivo di raccogliere tutte le forze che fossero disponibili a contrastare il pericolo di una vittoria delle sinistre in Campidoglio si dice che Pio dodicesimo fosse convinto della bozza bontà del progetto
Ma non lo era Alcide De Gasperi il quale da autentico democratico considerava un errore la costituzione di un fronte anticomunista privo di qualsiasi sbarramento a destra
E volendo difendere il carattere democratico e quindi antifascista della sua coalizione di centro oppose un netto rifiuto alla cosiddetta operazione Sturzo
Con fermezza fu salvaguardata la linea della collaborazione tra le forze democratiche sia di matrice cristiana che laico socialista questo sarebbe insomma il moderatismo degasperiana
Ecco vogliamo dirlo con chiarezza
Noi ci sentiamo eredi di questa limpida tradizione democratica
Tuttavia non vogliamo trasmettere il senso della Nostalgia e del rimpianto
Abbiamo deciso di andare avanti con il gusto della ricerca della costruzione di una nuova esperienza
Pensando al movimento politico che aveva immaginato fin dagli inizi della sua vicenda pubblica
Luigi Sturzo diceva negli anni della maturità che i cattolici avevano a cuore l'idea di una democrazia integrale
Forse con un linguaggio per noi desueto ma espressivo di contenuti che tuttora conservano la loro validità
E lì precisava così il suo pensiero
Una democrazia che prenda dei liberali la libertà una libertà per tutti
Dei radicali le riforme ma non il materialismo e la lotta anticlericale dei socialisti la elevazione del proletariato ma non la dittatura
Come si vede non c'è ombra di integralismo sono anzi parole che ci invitano a superare gli schemi tradizionali
E a tentare proprio attraverso la Margherita e nell'orizzonte dell'Ulivo di comporre una sintesi politica
Diversa ma sempre efficace
Spetta a noi definire le formiche di Terni le modalità secondo un equilibrio giusto e condiviso
Ma nell'avventura di un partito nuovo desideriamo certamente preservare i valori che non mutano e non declinano
Uniti dunque andiamo verso la nostra nuova casa con la convinzione e ho concluso di partecipare allo sviluppo di un grande progetto per il bene dell'Italia grazie e buon lavoro
Prima di dare la parola al segretario politico
Ecco oggi otto marzo Emanuela Baio è appropriata per un saluto prego relatrice Bari
Questo non risulta
Toglie la vita
Carissimi amiche carissimi amici spero che non ne ha sia solo la coincidenza dell'otto marzo IBA e attenzioni
Alle donne il fatto che il partito
Posti politiche chiare semplici in atti forti
Questo lo voglio dire sottovoce ma mi sembra corretto dirlo non è il congresso di una fine almeno noi donne popolari non lo viviamo come il congresso di una fine
è il congresso di un inizio e siccome il buon giorno si vede dal mattino è l'inizio di un nuovo modo di vivere l'impegno politico
Io mi rivolgo a tutti gli amici e le amiche popolari
E pongo un interrogativo io spero che tutti voi vogliate iniziare con noi donne e uomini insieme la nuova fase verso la quale stiamo andando e se questo è un segno quello che si dà anche voce a una donna noi speriamo di dare il nostro contributo come Popolari per la Margherita
Scegliendo una voce popolare e il femminile e questa sarà la voce della Margherita del nostro contributo dentro la Margherita
Credo sia giusto però oggi otto marzo per non vivere la festa della donna in modo rituale perché noi non l'abbiamo mai vissuta in modo rituale chiederci cosa ci chiedono le donne cosa vogliono che la politica dica loro e dia come risposta a loro
Chiedono partecipazione condivisioni e conciliazioni
Oggi spesso la politica una politica asfittica autoreferenziali lontana dalla vita di ogni giorno e guardate lo vivono soprattutto le donne questa lontananza
Voglio portare qui questo grido d'allarme la donna si sta allontanando dalla politica Lodi lo dico alzando il tono di voce
Perché credo che noi dobbiamo farci Interpreti di questa lontananza della donna
Dalla politica e allora noi donne popolari in questo processo costituente della Margherita vogliamo riprendere il filo interrotto della partecipazione
Cito solo due esempi l'esempio del Palavobis e dei girotondi
In fondo che cosa da chi sono stati organizzati animati questi momenti guardate sono stati organizzati animati proprio da donne
E non è casuale questo
E allora vogliamo raccogliere questa capacità di animare e di interpretare il bisogno di partecipazioni e vogliamo portare dentro la politica questo bisogno di Ester ci e allora molto mutuiamo lo slogan di una canzone
Perché per noi libertà democrazia e partecipazione e noi non rinunciamo a questo
Allora noi diciamo no alle scelte politiche affidate a pochi uomini diciamo invece sì alle decisioni di donne e di uomini insieme
Noi vogliamo dire inno alla contrapposizioni alla divisioni che purtroppo contraddistingue questo triste momento politico perché vogliamo dire essi alla condivisione delle scelte e delle responsabilità
E lo facciamo interpretando le donne che ci hanno fatto arrivare questo messaggio
Guardate voglio dirvi quindi che proprio l'ultima persona che ci ha telefonato oggi è stato una suora di clausura e non è casuale quindi è la raccolta
Di un discorso che raccoglie il sentire della gente
Ma oltre alla partecipazione alla condivisione io credo che noi donne vogliamo dare un contributo specifico alla politica che è quello della conciliazioni perché noi siamo abituati a comporre nella vita di tutti i giorni professione e affetti tempo del lavoro tempo della cura e il tempo dell'amore
E allora noi donne vogliamo portare e donare alla politica queste nostre esperienze di conciliazione per far sì che la politica recuperi questa capacità di conciliazione
Riteniamo indispensabile e qui uso una parola che forse desueta per la politica ma che mi sembra giusto
Ripetere
Noi vogliamo riprendere e riportare in politica il bene comune e nonna come si fa oggi purtroppo troppo spesso il bene di pochi
Noi vogliamo il bene comuni il bene comune che è il bene di tutti
La buona società e quella che rispetta il bene comune perché il bene comune ci appartiene e vogliamo portarlo dentro la Margherita rendiamo più credibile la nostra opposizione
Non dobbiamo solo contrastare il bene di pochi difeso da chi ci governa oggi in Italia ma impegniamoci per costruire il bene di tutti
E allora viviamo questo otto marzo per continuare a promuovere e difendere le donne non solo le donne di cui ma anche le donne dal Trombetta
Diciamo no alle forme di sfruttamento di violenza di negazione dei diritti delle donne
Chiediamo così come è stato fatto da molti la grazia per essa sia la nigeriana stuprata
Questa grande e piccola donna
Chi ha fatto una scelta d'amore ha fatto nascere sua figlia
E adesso rischiava di essere condannata a morte per la legge islamica e rischiava la lapidazione credo che questo sia un fatto noi non possiamo solo occuparci dei nostri diritti qui
Se non pensiamo anche ai diritti delle donne
Da altrove
E allora facciamo anche nostro interpretiamo l'appello delle associazioni cattoliche alla Conferenza ONU che si terrà a Monterey nei prossimi giorni sul tema dello fin del finanziamento lo sviluppo
Perché anche per noi i poveri e tra essi le donne non possono più aspettare
E allora pensiamo i lavoriamo per portare dentro la politica e lo facciamo con umiltà ma con determinazione
Cito solo due temi il tema della famiglia che deve diventare centrale soprattutto le giovani coppie i giovani e le giovani che si avventura non è il far famiglia
E vogliamo porre però attenzione anche al tema del lavoro soprattutto dei nuovi lavori dove le donne sono più coinvolte
Ma per fare queste politiche per tentare di tenere insieme questi aspetti io credo che non si possa dimenticare il tema della democrazia paritaria che rinvia a una riflessione sul tema della rappresentanza così come avviene oggi in tutti i Paesi europei anche Nuria
Dobbiamo recuperare questa capacità di riflessioni la Camera ieri e ne siamo felici approvato la modifica dell'articolo cinquantuno della Costituzione
Siamo contente anche se magari l'articolo è stato un po'sbiadito però guardate
Noi ci riconosciamo in quello perché consente di riequilibrio della rappresentanza e la parità d'accesso alle cariche elettive per donne e uomini e io mi sento qui i di ringraziare tutte le amiche
Popolari che si sono spese con passioni per la difesa del tema della rappresentanza della modifica della Costituzione cito due nomi che sono un po'il nostro simbolo e in cui tutte ci riconosciamo Rosetta Iervolino e Silvia Costa
E credo che con il vostro applauso esprimiate davvero un atteggiamento di gratitudine verso di loro e allora prima di concludere questo saluto
Così che mi è stato dato in occasione dell'otto marzo voglio ricordare il pensiero di una filosofa che per noi è un'amica anche se non l'abbiamo conosciuta ediz Stein
Lei si chiede Dante siamo come uscente del lavoro dei nemici possiamo prenderci la responsabilità ai nostri giorni di starcene a guardare mentre il nemico conquista le nostre posizioni
La risposta ediz Stein la trovata nella strofa centrale del Magnificat
Quando lei lo interpreta così e dice che la Vergine occupandosi della scena di questo mondo impegna ciascuno di noi uomini ma soprattutto donne ad occuparsi di politica
Per non lasciare che i capitalisti venuti su dal nulla sconvolga non l'ordine economico e politico credo che queste parole pronunciate nel trentadue siano di una attualità sconvolgente
E allora guardate concludo proprio con la passione che ci contraddistingue come donne popolari che stiamo in politica dicendo che per noi e questo congresso che si apre l'otto marzo
Farà sì che i popolari porteranno nella Margherita la forte consapevolezza che la politica la politica con la P maiuscola
Se vuole cambiare il mondo ha bisogno proprio delle donne grazie
Il Capo dello Stato
Ricambiato il saluto
Con il seguente messaggio
Ricambia il saluto che mi ha rivolto il segretario nazionale del Partito Popolare Italiano onorevole Pierluigi Castagnetti nel darmi notizia del congresso nazionale
Che il partito stesso c'era da Roma dal morbo al dieci marzo la nascita di un nuovo soggetto politico di una nuova casa comune per le formazioni di ispirazione cattolico democratica il laico liberale
è frutto di una trasformazione nella continuità che rappresenta un evento importante significativo nella vita istituzionale del nostro Paese
L'arricchimento della dialettica democratica che ne conseguirà è di ottimo auspicio anche in vista degli impegni che attendono l'Italia nel difficile ma esaltante cammino verso l'edificazione
Per la nuova Europa tutti il mio fervido augurio di buon lavoro Carlo Azeglio su Ciampi
Io io non sono preoccupato alle cose triste infatti lo inframmezzate con una cosa vieta il saluto del Capo dello Stato
Però mi corre l'obbligo vi chiedo a tutti voi un minuto di silenzi e di partecipazione per la grande dice Grazia dei da dalla morte dei clandestini nel naufragio di questa notte a Lampedusa
Adesso la parola è al segretario politico Pierluigi Castagnetti
Carissime amiche cari amici
Senza scomodare aggettivi impegnativi
Abbiamo tutti la consapevolezza che questo non è per noi popolari un congresso ordinario
Siamo chiamati ad assumere una decisione importante molto importante
Da un lato porre mano vorremmo non dover l'assumere noi ma è a noi che è richiesta
Questo giorno è il nostro questa ora e la nostra questa decisione e nostra diamo corpo a una svolta che insieme avevamo individuato come necessaria sin dal congresso di Rimini quando avvertimmo la necessità di riunire in un soggetto unico e nuovo tutte le formazioni
Del centro sinistra che si ispiravano alle culture cattolico democratica e laica liberaldemocratica adesso abbiamo anche il nome Margherita democrazia e libertà ma l'idea nacque allora
Avremmo potuto accontentarci di amministrare un le
Tutto è incolpevole declino del partito che i nostri padri fondarono in altri tempi
Rassegnando ci alla logica inesorabile della storia che con Mila con i suoi ritmi e lungo i suoi percorsi e invece abbiamo scelto di rifiutare un destino che molti amici che nel frattempo ci hanno abbandonato consideravano ineluttabile ci hanno abbandonato perché lo consideravano ineluttabile
Già il tredici maggio dello scorso anno superando non poche difficoltà
Abbiamo sperimentato ciò che oggi decidiamo di formalizzare il consenso che gli elettori ci hanno consegnato grazie anche alla guida intelligente e innovativa di Francesco Rutelli
Non è la causa di ciò che oggi andiamo a sancire ma è una ragione di conforto della giustezza del cammino intrapreso e sicuramente non facile
Lasciare ciò che sia e ciò che si è ma se lo si fa per una prospettiva più grande per una opportunità più grande
E gratificante
Ho ricevuto tante lettere in questi mesi
Private il pubbliche nel senso anche sui giornali
Gli amici popolari le cui preoccupazioni o lungamente meditato e mi hanno aiutato ci hanno aiutato a proporzionare i rischi che inevitabilmente sono presenti in ogni scommessa
In ogni impresa in cui anziché sotterrare
Si decide di trafficare i talenti che ci sono stati messi nelle mani
Alcune di queste lettere mi hanno anche fatto soffrire e non me ne lamento fa bene anche questo soprattutto quelle che mi imputavano una certa disinvoltura per così dire storica nel condurre il partito
Verso questa decisione
A questi amici rispondo solo ora da qui
Dicendo che niente più falso
Personalmente ho sempre rifiutato ogni protagonismo
Non desidero e non temo il merito di questa decisione che stiamo per prendere
Poiché so che il nostro partito non appartiene a nessuna Paesi sono non appartiene al segretario a partire a tutti appartiene a tutti noi e il suo destino è nelle mani di tutti noi
Questo imparato in tanti anni di militanza prima nella Democrazia Cristiana e poi nel Partito popolare
A questa indicazione
Mi sono sempre attenuto sia come iscritto che come dirigente
Mi sia permesso rilevare però che tutte le perplessità che ho ascoltato anche in questi giorni
Sfuggivano all'interrogativo
Cos'altro dovremmo fare
Se non facciamo questo passo cos'altro dovremmo fare
Dovremmo tornare indietro e cioè dove
Sono sereno
E sono convinto che la proposta che a nome del Consiglio Nazionale unanimi
Vi presento la proposta di concorrere a dar vita al soggetto nuovo a un soggetto politico unico quello della Margherita sia una proposta giusta responsabile
Obbligata ma anche coerente con la nostra storia e il nostro modo di intendere la nostra responsabilità politica rispetto le preoccupazioni di chi in buona fede le propone
Rispetto la Nostalgia figuratevi esattamente una settimana fa il congresso dei democratici si è aperto con un elogio della Nostalgia fatta dal presidente del Congresso che è qui presente che saluto e il partito dei Democratici ha una vita di tre o quattro anni
Ma la nostalgia è un sentimento
Buono quanto inefficace di fronte al dovere di guardare avanti
Rispetto tutti rispetto tutto ma oggi a noi e chiesto il coraggio di pensare al futuro al nostro futuro
Il coraggio di pensare cose nuove
Ho tratto in questi mesi preziosi insegnamenti da alcuni tra di noi più anziani e più saggi
Che avrebbero potuto difendere pigramente lo status quo è invece dopo decenni di militanza coerente non hanno perso il senso della loro responsabilità della responsabilità per il domani
Per le generazioni di cattolici democratici che verranno dopo cerchiamo sempre con il desiderio di trovare troviamo con il desiderio di cercare ancora vice Santagostino
E questo lo spirito con cui facciamo questo passo senza superficialità ma anche senza timidezza
Fuori di qua
Ci saranno tanti i bottiglioni di che diranno adesso i cattolici si possono identificare solo con nuovi solo con lo schioda meschina lamento di centrodestra
Invece no
Noi vogliamo dar vita nel centro sinistra
Ha una forma più matura più al passo con la storia più ricca di presenza in politica dei cattolici non soli e non da soli ma anche di cattolici
Che sono presenti in politica come diceva Zaccagnini non in nome della fede ma a causa della fede
La dall'altra parte
Nel centrodestra
Ne è ricca anche la cronaca di questi giorni
Gli amici che Bossi chiama vecchi mai Alloni democristiani
Debbono lottare tutti i giorni
E debbo dire che diversi di loro lo fanno con serietà e rigore
E non faccio fatica a dar loro atto di questo
Debbono lottare tutti i giorni per difendere una originalità di pensiero
Che non ha spazio
Perché l'ideologia dominante e l'ideologia Cleri con laicista che pone gli affari e il denaro al centro della politica questo il nuovo volto della hit cinismo
L'ideologia del capitalismo compassionevole
Che nulla ha a che fare con la cultura antropocentrica della nostra tradizione anzi e esattamente il contrario questo è il nuovo volto della il ciclo
Vedete cari amici dobbiamo chiederci le ragioni della progressiva contrazione del nostro consenso
Una contrazione che si è registrata in misura
Anche più clamorosa parlo del consenso di degli eredi di questa tradizione
Una contrazione che sia degli Stati misura anche più clamorosa a danno dei così detti i nostri cugini che stanno in buona fede nel centrodestra
Dobbiamo capire dirci perché i vecchi partiti a ispirazione cristiana
Nei paesi in cui si è passati da un sistema elettorale proporzionale a un sistema tendenzialmente maggioritario e comunque bipolare
O non sono sopravvissuti e la storia dei partiti democristiani europei o si sono trasformati in partiti conservatori
E purtroppo con l'avanzamento del processo di sopra secolarizzazione stanno fortemente riducendo il loro peso anche in America Latina
Dobbiamo per tornare in Italia a indagare nel profondo il risultato negativo del centrosinistra del tredici maggio
Perché la Margherita ha avuto un buon successo ma il centrosinistra ha perso
Dobbiamo indagare quel risultato per capire come Daudet cambiato il nostro Paese
In quali aree in quali ceti
E dobbiamo anche saper accettare che i cambiamenti abbiano riguardato in particolare amare elettorali di tradizionale riferimento cosiddetto centrismo
Dobbiamo capire come e perché e diminuito la pila elettorali di partiti come il nostro soprattutto nell'elettorato nuovo cioè non ex non legato esclusivamente a ciò che noi siamo stati in passato
Dobbiamo capire perché negli ultimi dieci anni la Thomas la toponomastica dei partiti italiani ha subito un cambiamento pressoché totali
Dobbiamo capire perché è andata in crisi la tradizionale forma partito
Cioè la forma partito che ci ha che noi diamo utilizzato per molti anni quella partecipativa
Perché capitato a tutti
E perché non dovrebbe capitare anche a noi non essere capitato anche hanno
Recentemente uno studioso
Alessandro Corneli analizzato la condizione dei partiti italiani sino a non molti anni fa socialmente omogenei divenuti in seguito con la progressiva frammentazioni
Delle classi indotte dal superamento della società industriale sempre più eterogenei
Il consenso che essi ricercano prima dipendeva da una ideologia organica poi dall'aggregazione intorno obiettivi programmatici che a loro volta si coagula mai si esprimono in leader tendenzialmente carismatici
Anche per effetto della diffusione di nuovi media che diventano la nuova piazza della politica
Il partito tutto fortemente ideologizzato
Diventa partito Obiettivo per realizzare un programma ideologia debole che viene accettato da una coalizione di interessi
E quindi un partito gestore senza quasi più riferimenti ideologici e con un confronto che si riduce a comparare i consuntivi delle promesse elettorali
Allo stesso modo cambiano i contenuti del messaggio dei partiti dalle Campania ad alto tasso ideologico si passa campane concentrate su alcuni temi spesso trasversali in cui si vantano i metodi più efficaci di governo
Dallo scontro tra i partiti si passa a quello fra personalità che tendono a delegittimare anzi reciprocamente
Questo è già accaduto
Noi amici popolari siamo dentro questa trasformazione della politica della funzione dei partiti
Stare fermi non porci il problema di un cambiamento non si può
Per noi il passaggio alla Margherita anche questo significato
Offrire cioè una base culturale solida e inventare forme partecipative di coinvolgimento sociale nuove per un nuovo soggetto politico in cui i cattolici democratici si sentano a casa loro e si sentono di essere al passo con le trasformazioni sociali ripeto già intervenute
Dopo tutto se ci siamo messi insieme ad altre tre due formazioni politiche e mezzo che appartengono alla nostra stessa famiglia di pensiero democratico
E se oggi insieme ad esse decidiamo di dare vita a un nuovo soggetto politico lo abbiamo fatto non solo per contraddire una tendenza alla frammento frammentazione
La politica frazione all'infinito l'infinitamente piccolo ha detto recentemente Giscard estende
Non abbiamo fatto solo per questo
Non solo per creare una forma politica capace di intrecciare la domanda di novità dei nostri concittadini
Non solo per offrire una prospettiva di maggiore influenza storica il nostro pensiero
Ma per contribuire alla costruzione di uno strumento storicamente cioè politicamente efficace a correggere tendenze e rischi di deriva presenti in questo nostro tempo
Proponevo poco fa di farci interrogare dalle ragioni del nostro ridotto consenso elettorale
Un consenso sicuramente non proporzionato alla potenzialità tuttora forte della tradizione cui ci speriamo
Io credo che è una risposta a una certa risposta stia
In una nostra forma di introversione
Da diversi anni ci siamo abituati a ragionare dentro casa
A riflettere prevalentemente su di noi siamo attraversati da una certa a storica è un po'patetica autoreferenzialità culturale
Ci ripetiamo il referente il popolarismo delle cose da dire anche oggi e non gliele facciamo dire
Ci raccontiamo la storia della nostra tradizione come fosse una storia separata dal resto della storia
Ci facciamo paralizzare da ogni ipotesi di soluzione di continuità storica
Dimenticandoci che il nostro fondatore Luigi Sturzo fu il primo ad affermare la necessità per i cristiani di stare nel proprio tempo con coraggio
Senza sentirsi traditori della propria storia lo fece rompendo con l'Opera dei congressi rompendo persino con la gerarchia rompendo persino con la disposizione del non expedit
Lo stesso Alcide De Gasperi quando nel mille novecentotrentotto e qui presente Adriano ossicini che ha ricordato questo episodio in un suo libro
Un gruppo di giovani lo andò a trovare nella sua veste di ultimo segretario del Partito popolare per sottoporgli la necessità di pensare a quale forma organizzativa ci sarebbero dovuto dare i popolari dopo la caduta del fascismo
Ebbene in quell'occasione De Gasperi rispose a questi giovani che questo era il suo ultimo pensiero interessando di ben più come organizzare la democrazia dopo la caduta del fascismo ecco noi dobbiamo uscire dal tempio uscire da casa cambiare punto di osservazione dobbiamo imparare a guardare casa nostra partendo dal centro della piazza
Solo così ci sarà possibile capire e gestire senza rimpianti questo passaggio
Dobbiamo ora imparare a partire dai problemi del Paese della democrazia ai problemi del nostro tempo e tornare a ragionare sul modo più adeguato per dare loro un contributo offrire una efficace
Diremmo noi cristiani diaconia politica
In questo modo non solo capiremo meglio la necessità di farci più grandi ma anche di farci più politici cioè più capaci di dare politica cambiamenti che
Se la si atti solo soli rischiano di fare arretrare la qualità della nostra civiltà democratica
Vorrei affrontare ora alcune questioni che mi stanno ci stanno particolarmente a cuore
Parto dallo scenario internazionale
Sembra che stiamo entrando in una spirale tenuta e non imprevista dopo l'attentato terroristico dell'undici settembre contro gli Stati Uniti
Quella di una guerra che non risolve e si allarga
In Afghanistan non è finita
Bin Laden non è stato catturato
La tentazione insensata di allargare l'intervento all'Iraq starà parente sta prendendo corpo
Gerusalemme che sembrava tornata per qualche giorno subito dopo l'undici settembre al centro della strategia di pacificazione dell'amministrazione Bush
E riprecipitare sta in una condizione bellica senza via d'uscita
Risultato il così detto resto del mondo rispetto all'Occidente entrato in uno stato compulsivo difficilmente reversibile e governabile
L'illusione
Che è un pianeta in cui il quaranta per cento della ricchezza è nelle mani di trecentosessantasei persone fisiche
In questo tempo di globalizzazione e di conoscenza in tempo reale
E in questo tempo della riscoperta dell'arma più micidiale inesauribile sperimentata all'atto in alle Twin Towers
Il corpo umano trasformato in ordigno
L'illusione che in questo tempo questa situazione possa essere messo sotto controllo con i B cinquantadue è semplicemente una follia
E c'è bisogno che qualcuno lo dica
Che si cominci a dirlo noi partendo e ispirandoci noi che ci ispiriamo
A una cultura di governo
A una sapienza della prassi di governo a una confidenza con la storia quali
Possiamo rappresentare solo noi eredi dei partiti che all'indomani della seconda guerra mondiale hanno avuto per questa loro caratteristica la responsabilità di costruire la democrazia
Nei maggiori Paesi europei in Italia come in Germania e in Francia come in Olanda come in Belgio questa nostra storia questa nostra esperienza questa nostra cultura
Questa nostra confidenza con la drammaticità di questi problemi a partire da quello dalla guerra si impone il dovere di essere i primi
A dire alcune cose
Ma non possiamo non tornare sul conflitto palestinese per il suo carattere evocativo di ragioni hanno in vista a noi non distanti
Sia culturalmente che geograficamente oltre che per la sua drammaticità divenuta ancora più disperata in questi giorni è se possibile ancora di più nelle ultime ore
Nel nome delle religioni abramitiche
Fedeli sparano odio contro altri fedeli un continuo atto di guerra un massacro
Le religioni usate come ha
In quel luogo santo tutti vantano un rapporto privilegiato con Dio un legame unico in nome di quell'unicità si fanno la guerra
è vero che c'è il diritto ad esistere
A possedere un territorio diritti di ragione ma dentro il contenitore di una fede che non è tanto morosa comprensiva al disponibile verso l'altro
Questo tipo di fede di vite è una fede che sopra le altre fedi chiude se stessa nel suo regno respinge gli altri nel ghetto
E proprio in quel luogo
La storia l'impronta secolare del mistero di Dio il muro del pianto il Santo Sepolcro la moschea di Omar cupola della Roccia luogo di ascensione di Maometto in quei luoghi si recita
Con trasporto mistico con penitenza compassione la propria fedeltà anche con gesti eroici che Dio non vuole
Per colpire gli infedeli di usurpatori ipocriti e corrotti
Abbiamo fatto di un prigioniero della nostra fede diciamo parole tremende Dio lo vuole
La ragione politica impotente inutilmente cerca una via d'uscita
Saronno forse non è un invasato ma è appoggiato condizionato dalla intransigente missione affidata da Dio così Arafat non è un fanatico mai vittima di uno analogo contrapposto fanatismo
La ragione è sconfitta la religione divide le armi distruggono la ricchezza diciassette mila dollari pro-capite in Israele c'è mille seicento procapite in Palestina la ricchezza alimenta odio pare il deserto della giustizia che la storia ci ha preparato in questo nuovo secolo
Cose da sempre pensate in maniera appendo superficiale credute conferì sincera sembrano oggi contraria al vero Gerusalemme minaccia di diventare il terremoto del mondo
La ragione tutti hanno le proprie ragioni il diritto tutti hanno i propri diritti la fede tutti hanno il proprio Dio non possono consentire di costruire una pace sia pure piccola piccola
E dimostrato non resta allora che il mondo si prepari si prepari London si prepari l'Europa si prepari l'Italia
Il tema della pace e della guerra dopo cinquant'anni di relativa quiete sta tornando brutalmente al centro della storia
I cristiani in particolare non potranno consentirsi il lusso del silenzio e della banalità
Il cardinal Martini la pace nel più grande bene umano perché la somma di tutti i beni messianici
Come la pace in sintesi è simbolo di tutti i beni la guerra è simbolo e sintesi di tutti i mali
Non si può mai volere la guerra per se stessa perché sistematica violazione di sostanziale diritti umani
Nasce la situazione perché molto più lunga
Clinton su un giornale italiano chi di noi ha radici europee non è senza colpe
Quando i soldati cristiani presero Gerusalemme diedero fuoco a una sigla a una sinagoga con dentro trecento vorrei ebrei
E sul Monte del Tempio ci sono tutte le donne e i bambini musulmani ancora oggi in Medio Oriente si Nava quella storia ed ancora oggi la paghiamo
Negli Stati Uniti abbiamo creato una nazione che praticava la schiavitù schiavitù e uccideva gli schiavi anche se innocenti
Questo stesso paese si è voltato dall'altra parte quando un numero altissimo di nativi americani veniva ucciso
Per prendere le loro terre le loro miniere anche di questo noi oggi paghiamo il prezzo
Ma per tornare e per concludere su queste per tornare al Medioriente
Da cui giungono drammatiche notizie di carneficine che si prepara perpetuano anche nelle ultimissime ore diciamo che non può continuare la insensata inerzia della comunità internazionale e l'assordante silenzio delle Nazioni Unite
Occorre
Disporre subito lo dico volentieri alla rappresentante del governo italiano a cui su questo tema diamo atto di muoversi con intelligenza e iniziativa
Occorre disporre subito una barriera militare di interposizione fra i due fronti
L'Europa non può intervenire da sola perché le resistenze soprani cisti che nazionali le hanno impedito di dotarsi di una forza militare propria requisito tra l'altro indispone insanabile
Per poter anche esercitato una funzione meramente diplomatica
Gli Stati Uniti potrebbero ma non lo fanno
Giustamente Pistelli questa mattina scrive che dopo l'undici settembre molti paesi europei fra questi il nostro hanno sgomitato in una discutibile corsa per offrire in modo disordinato il sostegno alla Casa Bianca
Si faccia altrettanto oggi si ripercorra la stessa rotta per tornare da Bush
Per chiedergli di patrocinare l'iniziativa a cui i Paesi europei offrono la propria concreta disponibilità dell'invio di truppe di interposizione
E poi
Subito dopo si tratterà di riprendere una qualche forma di negoziato
Da un lato c'è il piano per essa voilà che prevede l'immediato riconoscimento dello Stato palestinese nei territori controllati dall'Autorità nazionale palestinese
Come gesto di buona volontà ed un anno di tempo per negoziare il resto dall'altro il piano del principe saudita Abdallah che prevede il ritorno ai confini precedenti sessantasette in cambio della completa normalizzazione dei rapporti politici economici
E culturali dell'area si tratta in buona sostanza di restituire il Golan alla Siria e di discutere di Gerusalemme Est ricordandosi del motto diplomatico non si fa la guerra senza l'Egitto non si fa la pace senza la Siria
La lega araba si pronuncerà su questa proposta alla fine di marzo ma intanto da subito lo ripetiamo
Si lavori per far cessare il fuoco
L'Europa
L'Europa ha davanti a sé un rischio di infarto istituzionale politico
Stretta com'è fra Maastricht e inizia
Tra una unione monetaria già operativa che evoca l'esigenza di ineludibili armonizzazioni economiche
è un allargamento che è stato deciso che è in corso di attuazione
L'Europa deve oggi riuscire nella convenzione appena insediata a far fare quel salto di qualità le proprie istituzioni di governo sovranazionale senza del quale non dico la prospettiva della federazione
Ma la stessa realtà dell'Unione può regredire a una condizione dimena coabitazione in uno spazio economico geografico semplicemente coordinato dalle istituzioni europee
Tra le conseguenze del nostro tredici maggio italiano vi è anche la prospettiva di Reebok irrobustimento di questo rischia di regressione dell'Europa meno spazio economico
L'Italia non giocò un ruolo secondario nel contesto europeo è uno dei Paesi fondatori
E uno dei quattro più grandi paesi dell'Unione e il punto di equilibrio della zona mediterranea
L'Europa è stata purtroppo fortemente segnata la voglio dire a Martens che presente che un convinto euro europeista è stata fortemente segnata
Dalla fine della Democrazia Cristiana italiane se si vuole dalla fine delle democrazie di altre democrazie cristiane europee
Il dissolvimento in ogni caso della DC italiana ha comportato l'appannamento di una presenza significativa all'interno del partito popolare europeo
Toni il cambiamento della natura del Partito popolare europeo che si è determinata negli ultimi anni
E conseguita anche l'indebolimento di una cultura che forse coerentemente ed efficacemente europeista sullo scenario continentale anche se dobbiamo dare atto al PPE di avere lavorato per la convenzione
Una pregevole documento sicuramente ispirato ha una linea europeista
La scomparsa della DC in Italia ha avuto e continua ad avere dunque riflessi sul cammino di costruzione dell'Europa
Oggi si staccò completando gradualmente silenziosamente qualche volta inavvertitamente si sta attuando un processo di destrutturazione di gran parte di quello che la tradizione democratico cristiana aveva realizzato in Europa
Maria Romana De Gasperi
Racconta nel suo libro De Gasperi uomo solo di aver assistito pochi giorni prima della morte del padre
A una telefonata in cui l'anziano statista tra le lacrime urlò rivolto al presidente del Consiglio di allora
E meglio morire che non vedere nascere la Comunità europea di difesa
Oggi siamo noi italiani
Con un governo che a nostro avviso lo dico con molto rispetto profana il nome di De Gasperi mentre per esempio in un obiettore seguono obiettivo riassumibile così
A leggere le cronache dei giornali le interviste le dichiarazioni in Parlamento meglio morire che vedere l'Europa delle sovranazionalità
Cioè
Quell'Europa sognata e preparata dai padri fondatori meglio Bossi che De Gasperi
L'Europa di Bossi di Tremonti Di Martino di Berlusconi rappresenta
L'esatto contrario rispetto all'Europa che i nostri padri hanno immaginato e portato da una fase di costruzione avanzatissima sino alla moneta unica
Siamo arrivati al punto che Giorgio Napolitano invita Berlusconi a un minimo di coerenza rispetto al documento elaborato dal Partito popolare europeo per questa convenzione
Lo stesso goffo tentativo del presidente Berlusconi di coprire le volgarità dette da Bossi in questi giorni sull'Europa
Rivela una clamorosa contraddizione
Da un lato lo stesso Presidente Berlusconi di cella esigenza di combattere l'Europa dei tecnocrati e delle burocrazie
E dall'altro si conferma l'assoluta contrarietà creare in Europa sedi di peso politico che ridurrebbero il peso delle tecnocrazia
Perché queste sedi politiche se siano posti Hispano diminuiscono il peso e lo spazio della sovranità nazionale delle due l'una
O si e disponibili a cedere quote di sovranità nazionale a favore di una sovranità europea e allora si riduce lo spazio delle tecnocrazia ma se non si è disponibili avremo sempre di più lo spazio delle burocrazie delle tecnocrazia
Anche per Cuesta
Grande confusione
Ma anche perché è costituzionalmente doveroso chiediamo ai presidenti Pera e Casini una specifica sessione parlamentare
Per discutere il mandato da conferire ai rappresentanti del Parlamento italiano già assente in quel modo rocambolesco nella costi nella convenzione europea
L'Europa torna ad essere dopo tanti anni dopo la fine del comunismo il crollo del muro e delle cortine il luogo e la metafora che descrive le diversità la contrapposizione fra due descrive la contrapposizione fra due concezioni generali prima che fra due culture politiche
Anche per questo l'Europa ci interpella ci spinge ad analizzare cosa sta capitando oggi in Italia ci chiede di recuperare capacità di iniziativa politica
Vale anche per l'Ulivo questa richiesta vale per la Margherita la nascita della Margherita che fare anche
Se nella politica italiana
La crisi della democrazia
Non possiamo cari amici del congresso non inquadrare il deperimento democratico in un contesto che oggettivamente va oltre l'orizzonte nazionale
Per molti versi quello che interpreta Berlusconi non è la causa ma è l'effetto di questa crisi delle democrazie moderne
Dahrendorf parla di un tempo dopo la democrazia
E suggerisce tre domande per verificare quale sia il livello di crisi di una democrazia come è possibile produrre un cambiamento nella società senza mezzi violenti come è possibile controllare chi esercita la funzione di governo per evitare che ne abusi e infine come possono i cittadini pesare nelle decisioni che li riguardano
Noi dopo cinquant'anni di vita democratica siamo di nuovo tutti non solo noi italiani imprevedibilmente sfidati da queste domande
Anche le scelte che sono di fronte a noi in questo congresso in sono intrecciate alle risposte che daremo a queste domani
Non possiamo rimuovere una riflessione seria sulla crisi delle democrazie moderne
Cosa ci fa dire che la questione democratica si ripropone come la vera questione politica agli inizi del nuovo secolo anche qui ma non solo qui anche qui nel nostro Paese
Faccio solo l'elenco di alcuni temi
La trasformazione della società in opinione pubblica
Il ruolo dei media televisivi nel disabituati la partecipazione politica e nel formare la coscienza etica e politica e democratica del Paese
La proprietà e il possesso diretto e indiretto di questi mezzi
L'inaccessibilità al controllo di questi mezzi per chi non ne sia il proprietario
Il progressivo assottigliamento del pluralismo informativo e la perdita di spazi in cui l'informazione torni ad essere in formazione e non la deformazione dei fatti le conseguenze parlamentari dell'esito di un sistema maggioritario spurio e sproporzionato
Il dominio possessivo del governo sulla sua stessa maggioranza
Lo sviluppo dell'etica lo svilimento dell'etica parlamentare e lo svuotamento della centralità del Parlamento mi sembra un elenco non un fantasioso non banale
La silenziose progressiva disapplicazione del modello della separazione dei poteri che regge l'impianto costituzionale diventata poi una emergenza importante
L'esecutivo il nostro da un lato tende a rendere inutile il ruolo del parlamento manifestando insofferenza
Per il ruolo per le iniziative per le proposte dell'opposizione che viene quotidianamente insultata dal capo del governo in persona
E impedisse alla sua stessa maggioranza ogni possibilità di interlocuzione e dall'altro cerca di intimidire la funzione giudiziaria così in mortifica oggettivamente
L'equilibrio di poteri reciprocamente contra appesantito che è il cardine di ogni democrazia da Montesquieu in poi
Se a ciò si aggiunge che nella pasti specie del nostro Paese
Si è verificata la coincidenza nella stessa persona dei tre grandi poteri moderni quello politico quello economico e quello mediatico c'è di che riflettere e preoccuparsi voglio che spendere qualche parola sulla scelta compiuta dal centro sinistra
Nel momento finale del voto della legge sul conflitto di interessi la settimana fa a Montecitorio
Abbiamo abbandonato abbandonato l'Aula al momento solo al momento del voto finale dopo le dichiarazioni di voti essendo stati in aula fino all'ultimo momento utile
Per la nostra cultura parlamentare per il nostro rispetto alla funzione parlamentare ma anche per la nostra convinzione per la nostra speranza spes contra spende riuscire a trovare un momento di intesa almeno di dialogo con la maggioranza di ascolto con la maggioranza
Abbiamo assunto iniziative
Berlusconi ci ha detto non hanno fatto nessuna proposta abbiamo presentato un modello prima ancora che della commissione scegliesse il modello Frattini un modello che è il modello di una democrazia liberale per eccellenza quella statunitense
Abbiamo lavorato con centinaia di emendamenti abbiamo cercato varchi anche nelle posizioni più dialoganti che ci sembrava intravedere riusciva a intravedere all'interno dalla maggioranza
E solo dopo avere concluso che non è stato possibile a instaurare nessun tipo di dialogo abbiamo deciso che è un provvedimento di questo genere
Che pretende di dare una regola che non regolare che rende legittimo ciò che legittimo non può essere accettato
Di fronte a un provvedimento di questo genere abbiamo detto non possiamo neanche andare il nostro voto contrario e per questo dopo le dichiarazioni di voti siamo usciti dall'aula
Così lo voglio dire agli amici della maggioranza e al governo
Con un Parlamento che viene trattato in questo modo cresce la voglia di piazza
Cresce il desiderio di ricercare altri luoghi di espressione dell'indignazione ma anche altri luoghi di dialogo di confronto di ascolto di condivisione se non è possibile dialogare nel Parlamento la gente cerca altri luoghi in cui dialogare
Se nel Parlamento il Parlamento viene svilito non viene messo nelle condizioni di svolge la sua funzione di mediazione di rappresentanza
Dei cittadini
I cittadini cercano altre strade direttamente
E questo può avere conseguenze gravissime nel costume democratico nella civiltà democratica del nostro Paese
Le piazze e luoghi che per noi devono in ogni caso restare contigue in al Parlamento e alle istituzioni della rappresentanza
Luoghi nei quali possano atte a realizzare se la passione e la partecipazione consapevole ma che non devono mai contrapporsi ai luoghi della rappresentanza
Sta a noi
A noi amici della Margherita e dell'Ulivo sapere coniugare rappresentanza e partecipazione Parlamento e piazza in una grande sintesi insieme politica ed etica di piena fiducia dalla maturità democratica del Paese
Senza mai rischiare di scivolare in forme di assemblearismo e di plebiscitarie Isma'che non sono la via propria delle democrazie moderne
Ma tornando ai comportamenti della destra debellarlo mare nondimeno la ideologizzazione
Del mero dato aritmetico della maggioranza
Come se la democrazia possa essere ridotto al solo pur importante dato numerico non lo sottovalutare importantissimo ma non è solo quello
Un intellettuale italiano recentemente si è posto la domanda può la maggioranza avere torto
Certo che può
La maggioranza ha avuto torto quando ha condannato Socrate quando ha condannato Gesù la maggioranza oggi a torto la maggioranza del nostro Paese se pretende di mettere ai voti persino i principi e
I principi su cui si fonda la nostra democrazia non possono essere messi ai voti sono materia indisponibile
La maggioranza ha tolto se pretende di mettere ai voti se pretende di modificare con la sua forza numerica la civiltà giuridica e dunque la qualità democratica
Della nostra vita pubblica
Le leggi sul falso in bilancio sulle donazioni rogatorie del rientro dei capitali esportati illegalmente il conflitto di interesse sono figlie di questa prepotenza culturale prima ancora che politica
Abbiamo vinto le elezioni e dunque che cosa volete
Gridano a gran voce
Sono convinti che la volontà del governo di fare qualsiasi cosa piaccia loro e convenga loro sia la democrazia
E che la democrazia giustifiche per sua natura il delirio di onnipotenza di chi esercita il potere
Ciò che è nel loro interesse viene trasformato nell'interesse della maggioranza e l'interesse della maggioranza così interpretato viene considerato l'interesse del Paese
Ecco perché Berlusconi ha posto la palo posizione come anti italiani
Evidentemente
C'è da di che riflettere
La casa della libertà delle libertà
Sole richiamarsi ai principi liberali ma a me pare che ignori quel tutto il pensiero dei classici del liberalismo da James Madison la pensano in costante Alexis de Tocqueville
A John Stuart Mill i quali di fronte alla predetta prevaricazione di una maggioranza pool formato sedi veramente nella competizione elettorale parlano di tirannide della maggioranza
Ed Tocqueville introduce anche il concetto di dispotismo dolce della maggioranza che ideologizzati il principio maggioritario
Cari amici se noi entriamo nella maggioranza e a nella Margherita non richiama maggioranze non è uno
Non risponderà non risponderò come fa un nostro nemico perché non ne hanno bisogno perché non ce l'hanno chiesto proprio il problema non esiste
Reciprocamente correvamo
Cari amici noi entriamo nella Margherita anche perché avvertiamo l'esigenza di contrastare questa silenziosi e progressiva deriva
Democratiche costituzionale con uno strumento politico più forte cioè più adeguato all'obiettivo
Io ricordo all'assemblea di luglio che leopoldo Elia ha sviluppato questo tema dobbiamo difendere alcuni cardini dell'impianto costituzionale e dobbiamo utilizzare gli strumenti più forti più adeguati più capaci
No un partito del cinque per cento ma con un partito del quindici del venti per cento abbiamo più forza per difendere questa cultura costituzionali
E con nuovi la Margherita sarà
Dovrà essere
Un soggetto politico l'abbiamo detto non effimero non ambiguo non disattento non superficialmente trendy come si dice oggi
Rispetto a una cultura istituzionale disinvoltamente maggioritaria
Che non ha saputo prevedere rischi di abusi e derive quali quelle che abbiamo prima indicate
Portiamo e chiediamo in questo senso alla Margherita portiamo una solidità
Pretendiamo e chiediamo il processo la Margherita una solidità nella cultura e nella proposta istituzionale del nuovo soggetto unico Margherita
E in questa nostra battaglia per la difesa della legalità costituzionale confidiamo di essere accompagnati
Lo voglio dire perché tornano spesso fino prima della fine di questo mio intervento
Confidiamo di essere accompagnato in questo passaggio dai tanti cattolici educati
Alla parola del concilio Vaticano secondo
Quei cattolici che hanno ascoltato le espressioni severe della Chiesa italiana che dieci anni fa indico loro nel documento della commissione Giustizia e Pace educare alla legalità
Indi col loro cito tra virgolette tra i primi responsabili della crescita e del declino o del declino del senso della legalità nel Paese
Il senso della legalità nel Paese anche fare con le responsabilità che abbiamo come cittadini come uomini politici ma lo voglio dire ai cattolici che ci stanno ascoltando
Questo interpella
Questa battaglia quest'impegno direttamente la responsabilità dei cristiani che non possono rimanere in silenzio rispetto al degrado della cultura della legalità dell'etica e della legalità
Ci rivolgiamo per i cristiani laici che sentono l'onere e la grazia di dovere trattare come diceva Lumen Gentium le cose temporali
Per poterle orientare secondo i disegni di Dio
Ci rivolgiamo a quei giovani cristiani che Cher con un orizzonte meno materialistico ed egoistico perse e per i propri figli e che sono preoccupati per la diffusione di un costume oggettivamente stende
E impermeabile alla vitalità della vita qui tanti uomini e donne consapevoli che dietro l'abbassamento della tensione alla legalità
Dietro il disconoscimento dei limiti etici si realizza una diversa civiltà civiltà una Antropologia nuova depresse e deprimente
Ideologia della fortezza
Questa deformazione della democrazia intesa come strumento per sostenere le proprie convenienze porta con sé l'idea che la democrazia sia lo strumento con cui la maggioranza organizza le difese da
La difesa dalla iniziative dalla proposta dalle proposte dell'opposizione
La difesa dalle sollecitazioni dell'Appia
La difesa dall'Europa e dalle sue presunte intrusioni la difesa da la difesa dalla delinquenza minorile
E la proposta che è stata fatta di eliminare i tribunali per i minori di inasprire le pene a che fa a può esser definita come l'ha fatto il presidente il tribunale dei minori Pasquale Salvatore Pasquale Andria prima dei minori di Salerno
Come il passaggio dal diritto per i minori al diritto sui minori ma non è un fatto vicinale del nostro Paese un fenomeno che si sta verificando in tanti altri Paesi
Senza porsi nemmeno l'interrogativo se non si debba intervenire invece a monte nell'area del disagio e del disordine sociale
La difesa da
La difesa dagli immigrati e di nuovo il nostro pensiero va alle decine di vittime del Canale di Sicilia di questa notte che abbiamo ricordato prima
La nuova proposta del Governo parte dal presupposto che l'Italia ha bisogno di una massa di immigrati di corta residenti
Pronti a rendere a rientrare in patria
Lo dovranno fare infatti secondo questa legge tutti coloro che perdono il lavoro esauriscono l'anno disponibile per i che i contratti a tempo determinato
E dunque questi qua non sono da integrare
Se la loro permanenze loro permesso in permesso corto
Se è un'immigrazione corta non c'è neanche l'onere dell'integrazione
Non vanno cioè scolarizzati
Non vanno è di qua educati alla nostra lingua alle nostre leggi non vanno loro concessi ricongiungimenti familiari poi che debbono rientrare il più presto possibile nel loro Paese
E poiché come è noto
Entro il due mila e venti
Il numero degli italiani che si trovano nella fascia demografica i venti e i quarant'anni Sand era dal diciassette all'undici per cento come i recenti studi quello di Livi Bacci in particolare ha messo in evidenza è del tutto evidente che noi ci troveremo
A quel momento con masse di milioni di immigrati che non abbiamo integrata che sarà quasi impossibile governare queste e la conseguente
Una legge di questo tipo non solo contraddice i più elementari principi di quell'etica cristiana che tutti riconoscono come alla base della cultura europea
Non moleste RAI lo straniero nell'opprime RAI perché foste stranieri nella terra d'Egitto ma sta trasmettendo in Europa
L'immagine di una Italia inospitale che non crea pochi disagi e non solo psicologici tra le comunità degli italiani all'estero che ancora dieci milioni fa ho visitato a Stoccarda e Zurigo
Che mi dicono che cominciano a risentire di una sorta di reazione perché sono italiani cioè figli di quella terra che non è ospitale e che quindi
Non lo non si sentono di gli indigeni di dovere dare ospitalità a chi viene da un Paese che ospita le none
Guardate che c'è un delle conseguenze nelle scelte che si stanno facendo anche di questo tipo e ancora
La difesa da la difesa dalla pretesa dei cittadini a considerare il diritto al lavoro come dice l'articolo uno della nostra Costituzione un diritto fondante la stessa democrazia il dibattito sull'articolo diciotto dei lavoratori è fortemente condizionato dal clima di divisione del Paese
Creato soprattutto io dico dal governo che pare
Impegnato quotidianamente
A dividere gli italiani
E anche da una certa insofferenza verso quelli che vengono vissuti come diritti inalienabili
Solo un clima diverso
Di aperture e di collaborazione di coinvolgimento e di concentrare di concertazione
Un clima liberato dal sospetto che si voglia creare una situazione di Generali intimidazione e in prospettiva di mortificazione del ruolo del sindacato
Può creare le condizioni per una discussione pacata attorno a una serie di proposte che rendono più elastico
Ma non privo di protezione il mercato del lavoro
In questo senso apprezziamo la modalità responsabile dei sindacati in particolare della CISL che ha impostato il suo rapporto con il sistema politico con il governo
E apprezziamo la serietà con cui si è seduta al tavolo con il rigore l'intransigenza che in un momento come questo è richiesto il sindacato
Senza nulla concedere mai sull'articolo diciotto e richiamando allo stesso tempo la disponibilità ad associare lo Statuto dei lavoratori quello Statuto dei nuovi lavoratori dei nuovi lavori che è parte centrale del programma della Margherita
Sto tanto dei nuovi lavori lo dico a Francesco che io chiamerei lo Statuto dei nuovi lavoratori perché non si debbono garantire i diritti ai lavori ma i diritti Vanguard antica le persone
Alla fermezza della CISL a quella della CGIL e della UIL va il merito della clamorosa quanto indelicato inevitabile retromarcia del governo sull'articolo diciotto
Ecco allora cari amici Popolari un'altra ragione importante che ci conduce verso il soggetto unico della Margherita
Vogliamo c'è aria cioè creare una forza influente determinata di peso politico adeguato all'ambizione che abbiamo di riuscire a contrastare con forza questa deriva della politica
Se essa proprio e disse questa deriva senza ostacoli e contrapposizioni efficaci ha ben poco servirebbe l'illusione di aver salvato un'astratta e autoreferenziale identità del popolarismo
La crisi della politica
Quanto ho detto ciò di cui stiamo discutendo cari amici è il sintomo sono i sintomi di una crisi ben più profonde presente della politica che investe tutti dunque anche noi
Anche se ciò che per noi è crisi per altri per il centrodestra è il trionfo della politica vera di quella che loro chiamano rinnovamento
Non vorrei semplificare le cose e neppure ripetere cose note ma sento l'obbligo di domandarmi dove si trovano e quali sono le radici di questo male profondo della politica
Parlerò di nuovi della nostra biografia agli ospiti capiranno
Non per fare tirare le somme ma perché dobbiamo riflettere e questo il congresso dei Popolari
Siamo intendono voi gli eredi di una grande storia
Gli eredi di ideali nobili
Di culture straordinario
Di personalità che hanno dato la vita per la politica e che in maniera sintetica chiamiamo cattolicesimo politico
A cui spesso pensiamo pensiamo a quel percorso difficile di liberazione di libertà di impegno di mobilitazione e di azione che è la storia della democrazia italiana del secondo dopoguerra
Quella storia è dentro di noi anche se la memoria è in via di esaurimento intendo la memoria
Popolare diffusa fatta di sentimento e di passione
Quella storia non è ripetibile
Non c'è più amici popolari
Non c'è più per le ragioni spesso esplorate ma anche perché
è vero che non lo si può affermare con sicurezza ciò che sto per dire
La sua ispirazione la sua cultura non è più comuni caviglie prossima come a un grande una grande impetuosa
Rivoluzione al mutamento che come un terremoto ha distrutto culture ideologia i partiti anni di militanza simboli
E ha intaccato fedi ben più alte di quelle politiche
Tutto l'impianto portante tradizionale della politica è stato sconvolto
Certo ha profondamente inciso il crollo del muro di Berlino l'eliminazione della cortina di ferro il reciproco disarmo degli avversari che avevano dominato la scena politica e mobilitato tutte le risorse perché la competizione ideologica aveva dei sostenitori dei referenti interni e internazionali molto potenti è stato un momento in cui la cosiddetta necessità dei mezzi aveva creato una forma di sospensione etica una noncuranza delle regole
Veniamo da quegli venti eventi cui sono seguite peraltro
Le corse alla rifondazione il travaglio dei posti il post fascismo il post comunismo e poi il tentativo in atto in questo nostro tempo di liberarsi da quel posto perché c'è sempre qualcosa che inquina il posto
E il prima
Le fondazioni non sono la novità della politica italiana
Ma la vita della politica italiana dobbiamo riflettere sono state la lega da un lato Forza Italia dall'altro e anche l'Ulivo
Comunque il gioco politico della scalata del potere sia perduto
Non si è precluso ai posti delle grandi ideologie mento di scatto si è chiuso ai cattolici democratici in un certo senso sono stati perdonati tutti dalla Società dall'opinione pubblica dal vento che tirava mentre meno i gestori del potere di quegli anni
Anche se le loro ragioni hanno avuto ragione
Non voglio aprire parentesi perché sono convinto che Tangentopoli ha influito sulla crisi dei partiti ma non sulla crisi della politica il vuoto della politica altre ragioni
In mutamento che a dire il vero non è stato improvviso ma che si è avvertito con l'irrompere dell'egemonia
Della tecnologia ha eliminato le ideologie politiche ha ridotto i margini alle culture dello spirito in un certo senso sovvertito se non cancellato le gerarchia dei valori
Non è questo un riferimento alla secolarizzazione dei costi dei Robinson della morte di Dio della sua decisiva influenza sulla destra canalizzazione delle chiese politiche
Salto la politica come la religione come le culture vengono sono state declassate impoverite di ideali e di idee
Sono rimaste coraggiose testimonianze qualche volta eroiche solitudini qualche volta nuove missionari tale presso la sofferenza i disagi e i compromessi obbligati
Noi siamo non siamo quando diciamo
Facciamo queste analisi di nuovo taglio perché altrimenti il discorso si fa troppo lungo
Non stiamo fantasticando non stiamo dicendo cose
Non fondate
Non siamo nel regno dell'utopia siamo nella necessità obbligata della creazione dell'apprendimento dell'esperienza di nuovo politica di nuovi valori nuovi culture anche su questo fronte la politica è sopravanzato le scelte che sembra oggi la scelta che sembra oggi vincente della non politica o dell'antipolitica o della politica dei privilegi del Governo non è neppure da considerarsi come un tentativo di uscita
Dalla crisi che ho descritto
Ma nel breve tempo in tempo essendo la scelta più facile è risultata quella vincente
La scelta della non politica dell'antipolitica la scelta che ha portato al governo il centrodestra è la scelta che è risultata vincente in questo tempo perché era la scelta più facile ma non sarà la seduta di ieri duratura
Per ora è così
Non si può per questo restare fermi è paralizzato
Non si può attendere che il cambiamento accada da solo occorre determinarlo l'unica cosa che non si può fare è stare abitare la crisi della politica che ripeto ha molte cause anche quella della frammentazione
Non si può stare in linea interni di qualcosa di sinistra urlava Nanni Moretti già prima di piazza Navona
Altri potrebbero aggiungere dite qualcosa di centrosinistra altri ancora dite qualcosa di centro e recentemente ci è stato detto dite qualcosa di Cristiano
Non sono richieste prive di fondamento liberate dalla cento dal tono di sfogo angosciate
Stanno a significare portatici fuori dalla crisi della politica non vi accorgete che la Società e senza politica e vero che i problemi sono più forti di chi è chiamato a risolverli ma non si può ricorrere all'alibi che i problemi sono difficili ricchi di incognite imponenti e quindi non si può fare niente
La politica non è l'arte dell'oppio
Non è l'arte di giornata di ciò che è facile
Sempre rimane l'arte di capire di promuovere di capire come stanno le cose di promuovere ordinare regolare rapporti
E di promuovere via d'uscita
Abbiamo dimenticato cose che sapevamo e stiamo imparando cose che non sapeva
Per quelle del passato avevamo una storia che ci aveva maturato delle esperienze cui riferirci delle sedi di riflessione
Ora siamo un po'più soli non abbiamo una riserva in cui pescare il pensiero le suggestioni le ispirazioni le culture le indicazioni per le scelte che dobbiamo fare
Anche
Questo rende più difficile
In questo nostro passaggio
Allora attorno a questo salto di nuovo quell'urlo dite qualcosa e l'urlo del mento della paura di essere ingoiati dalla non politica
E noi dobbiamo avere l'umiltà l'applicazione il coraggio di non essere smarriti di non poco affogare nella crisi della politica
Per questo abbiamo superato o per meglio dire abbiamo dovuto superare il cespuglio che eravamo per fare crescere qualche cosa di maggiore forza e di maggiore consenso
Anche per questo facciamo la Margherita
Per testo vogliamo che la Margherita come abbiamo detto sì a un corpo solido non effimero non banale vogliamo che sia il luogo in cui si possa discutere si possono discutere le ragioni della crisi della politica
Vogliamo che sia il luogo in cui inventare l'alternativa culturale prima ancora che politica alla non politica di cui stiamo parlando
Se è vero che come ci ricordava Sequeri a Camaldoli solo qualche mese fa
Forse per la prima volta nella storia il problema maggiore non è più quello di sollecitare il progresso tecnico ma quello di moderare l'umanista di Kamen
Poi che noi viviamo materialmente al di sopra delle nostre possibilità culturali e pensiamo razionalmente al di sotto delle nostre necessità spirituali
Se è vero questo allora la Margherita non deve temere
Che darci una consistenza culturale forte utile in questo tempo contraddica l'esigenza di modernità che pure essa vuole esprimere
La Margherita non deve pensare che quanto rechiamo noi popolari di interrogativi e di risposte di patrimonio
Quanto rechiamo noi della nostra tradizione culturale sia inservibile anzi e vero il contrario l'esatto contrario
Mi permetto anche se faticoso soprattutto per voi che ascoltare ascoltate indugiare ancora su qualche pensiero se volete non consueto in una relazione congressuale
Ma a mio avviso di un certo rilievo perché vuole essere un contributo alla riflessione non solo per noi popolari ma per Francesco Rutelli e per tutti gli amici della Margherita
Una riflessione
Sulla rivoluzione che è in atto ad esempio nel capitalismo mondiale
Una voce evoluzione che in una qualche misura ci aiuta a capire di quale dimensione dovrà essere il nostro impegno
Di ripensamento delle strategie di sviluppo e di welfare e per quanto riguarda il nostro Paese di ripensamento della stessa nostra costituzione materiale
è stata pubblicata recentemente una relazione tenuta qualche mese addietro in un convegno dell'Università Cattolica di Milano
Dal Sigmund Baumann
In sostanza Bauman dice il capitalismo tende a divenire nel processo di globalizzazione un fattore di ulteriore esasperazione delle disuguaglianze gli stati democratici nazionali
Che storicamente hanno sostenuto il capitalismo in una qualche misura l'hanno anche controllato
Sono oggi nella impossibilità di governare la sua dinamica poiché il potere del capitale
E divenuto sempre più mobile ed extraterritoriale mentre la politica nel bene e nel male è rimasta sostanzialmente statica e locale pressappoco come duecento anni fa
Il mondo delle élite globali per mano per BA umane resta un porto franco dell'etica una zona esentata da tutte le norme morali tranne quelle buone per il business di più
Sta crescendo la riluttanza dei mercati a tenere conto
E su questo vi chiedo di un attimo di attenzione
Delle condizioni sociali di queste masse di persone della disoccupazione della povertà
In quanto diversamente dal passate passato queste persone non sono più condizionati dalla necessità queste i mercati non sono più condizionati
Da la necessità di disporre in futuro di manodopera e per i processi produttivi
In passato infatti il povero in quanto disoccupato era automaticamente assegnato la riserva di manodopera suscettibile di essere chiamato da un giorno all'altro
Mantenere dunque in buone condizioni la riserva dalla mano d'opera provvedendo alla casa all'assistenza al sostegno familiare era visto anche dal mercato come un fatto buono in sei buono per i poveri buone per i cittadini buona per la società intera
Oggi la chiave della ricchezza e della prosperità Milano sta più nell'avere cura nella manodopera ma nello spingere i consumi
Quando si parla di recessione o rallentamento dell'economia
Si sottolinea che la ripresa della domanda cioè la disponibilità dei compratori ad acquistare spasmodicamente magari a costo di indebitarsi è la principale se non l'unica via d'uscita
Da questo punto di vista il povero non è altro che un cattivo consumatore
Al contrario il benestante il consumatore benestante propenso ad acquistare la merce giusta cioè ad alto margine di profitto
Rischia di comprare di meno se deve destinare una parte di reddito all'assistenza dei diseredati e dei nullafacenti dice Bauman
Questo è il problema
Il problema della povertà nelle nostre società del benessere viene così affrontato in modo nuovo
L'assistenza non viene vista come l'aiuto a gode dei diritti ma come aiuto la sopravvivenza il capitalismo dice diventa come dice Bush compassionevole
In quest'ottica i poveri sono assegnati a una sottoclasse definita non in base all'esiguità del reddito male l'autoesclusione dal gioco che il resto della società
La gente come me e come voi direbbe Berlusconi ha deciso di giocare
Lo stile di vita dei poveri viene descritto con un campionario di bassezze morali l'indifferenza verso gli obblighi degli obblighi verso i figli disordine sessuale la tossicodipendenza la microcriminalità
La percezione collettiva di coloro che vivono sotto la soglia la miseria che sta crescendo che stanno crescendo anche nelle nostre città soprattutto nelle aree metropolitane quantunque non siano censiti
Da è così trasferita dal campo della responsabilità morale e politica a quella dell'ordine pubblico
A New York nel quinquennio novantacinque novantasei il bilancio della polizia aumentato del quaranta per cento e quello dei servizi è diminuito del trenta per cento
Da noi le cose non stanno così
Non stanno ancora così
Ma questo è un trend
Una cultura politica che sta dilagando
E verso cui non sembriamo predispone non so non sembrano predisposti
A regimi culturali e politici
Neppure da parte nostra neppure da parte dell'Ulivo argini culturali e politici rispetto a questa deriva che rischia di diventare ineluttabile nelle democrazie Modena
Pensiamo alle riforme
La destra le definisce così
Della sanità della scuola della lotta alle tossicodipendenze delle malattie mentali e poi quella sull'immigrazione troveremo conferme di questa tendenza non questi dati ancora così evidenti ma questa tendenza si pensiamo al riordino finanziario dello stato sociale in cui a privare e prevalente la cultura non dell'efficacia rispetto alle patologie sociali ma della semplice privatizzazione
La cultura del servizio pubblico cambia il principio di sussidiarietà assolutamente importante
Viene mercante Rizzato i cittadini diventano consumatori l'uomo diventa in modo progressivo e poco percepito variabile dipendente di questo pro non prospettiva di sviluppo
L'uomo
E allora
La nostra cultura personalista Francesco
Quella di noi popolari
La centralità e precedenza dell'uomo rispetto allo Stato e al mercato
Sono Cardini attorno a cui è possibile organizzare una vigilanza e una controffensiva etica e politica rispetto a queste tendenze da parte della Margherita
La nostra alternatività culturale alla destra dovrà essere sarà evidente e consistente
Dovrà appoggiare poggiare su basi culturali soli
In questa prospettiva la laicità del soggetto politico della Margherita che nessuno mette in discussione dovrà emanciparsi rispetto a pregiudizi Iea timori di subordinazione e culturali
Verso tradizioni ispirate cristianamente che oggi pregiudizi rispetto a questi rischi che oggi non hanno alcuna ragione di esistere
La laicità della Margherita non potrà limitarsi a evocare la indiscutibile separazione fra Stato e Chiesa che non può essere messo in discussione
Ma dovrà piuttosto proporsi come la ricerca di un terreno comune definito da valori condivisi
Sia dai credenti che dai non credenti ma che sia un ho valori solidi capaci di arginare la deriva di cui ho parlato
Sono grato a Massimo Cacciari che nel suo contributo alla Carta dei principi della Margherita ha scritto
L'idea personalistica
La visione cattolica arricchisse approfondisse quella liberale
Poi che ne sviluppa la dimensione comunitaria orizzontale per così dire con il riferimento alla dimensione della trascendenza che insiste in ogni nostro autentico responsabile comportamento
Per un non credente questa dimensione raccolta semplicemente come un fatto senza di cui non posso spiegarmi appunto l'appello che facciamo alla responsabilità
Per il credente essa sarà qualche cosa di diverso essa espressione di una grazia ma entrambi credenti e non credenti la riconosceranno stiamo parlando del centralità dell'ispirazione personalista
E intorno ad essa potrà svilupparsi il confronto più vivo è utile a maturare quell'amicizia senza la quale gli stessi più grandi liberali hanno sempre sostenuto non può darsi comunità politica
Noi popolari siamo pronti ad accogliere condividere i valori della laicità della responsabilità della convivenza della tolleranza tipici della tradizione laica liberale
Ci atteniamo nello stesso spirito dai più da autorevoli amici cosiddetti laici dico cosiddetti perché anche noi lo siamo laici
Della Margherita
Il riconoscimento che la controffensiva offensiva culturale
Etica e politica della Margherita potrà e dovrà organizzarsi attorno alla straordinaria potenzialità della idea personalistica
Anni fa scienziati indubbiamente di area laica come France Ionas
Rita levi Montalcini discutendo i rischi per il futuro dell'uomo connessi alla secolarizzazione dell'etica nelle moderne democrazie non ebbero alcun imbarazzo
A parlare della necessità di un certo ritorno del valore del sacro rispetto alla alla invasione del del relativismo
La necessità di un certo ritorno del valore del Sacro attorno alcuni beni
Indisponibili
Come la vita e l'ambiente due scienziati
Sicuramente l'estrazione laica
Si può essere line
Si deve essere laici senza e proprio perché si è laici non si vede cadere alcun imbarazzo
A maneggiare certe parole pesanti come quelle della sacralità della vita senza temere di evocare fondamentalismi e furgoni che sono fuori dal tempo
Dobbiamo tornare lì
Rispetto al rischio che è una logica mercantile derubato Iquique i diritti soggettivi delle persone
A mera assistenza e compassione del potere occorre farsi guidare da un'idea forte
La vita e Saccà
La persona in particolare quella debole viene prima Eva immensamente di più di ogni altra cosa al mondo
Se stive scrive gioco
Il Presidente è tornato ad erigere lei Paul
Ha detto che sarebbe disposto a cambiare tutta scambiare tutta la sua tecnologia
Per un'ora di colloquio con Socrate
Spero
Più modestamente che qualcuno dei nostri amici che non la conosce
Senza pagare alcun prezzo senza dovere scambiare nulla provi a dialogare un'ora con i principi laici
E umanistici della nostra tradizione culturale senza prevenzioni vi assicuro sarà una bellissima scoperta
Cari amici questo è il modo in cui io vedo la Margherita
Questo è lo spirito con cui vi chiedo di aderire alla Margherita
La Margherita sarà come abbiamo detto un soggetto plurale
In cui si ritrovano non separate in casa fondamentalmente le tradizioni culturali che hanno attraversato indenni il secolo più breve e più drammatico della storia moderna
Quella cattolico democratico è quella liberaldemocratica
La Margherita sarà un soggetto federale
Che non si limita cioè a riconoscere il valore delle Autonomie locali e regionali ma che Naser essa stessa da una volontà che si manifesta e si organizza primariamente a livello locale
La Margherita sarà un soggetto organizzato attorno al principio della democrazia interna
Francesco Rutelli per primo insieme a noi ha voluto che ciò fosse definito con chiarezza assolute senza alcuna possibilità di confusione con altri modelli partitici di natura per così dire proprietaria
La Margherita apparterrà ai suoi aderenti che daranno vita a una rete periferica di migliaia e migliaia di circoli
La Margherita sarà è un soggetto politico riformista parte essenziale della coalizione dell'Ulivo
Ma la Margherita come soggetto politico unico non può essere o non vuole essere solo la somma della forma delle formazioni
Politiche preesistenti che in esse confluiscono vuole essere di più vuole essere la casa
Per mille altri soggetti vitali che popolano che animano che caratterizzano che descrivono la ricchezza
Riformista
Che sentono la gravità della crisi della politica che sentono che da questa crisi si può uscire solo con un'iniziativa insieme di modernità e di memoria di ciò che da anima e senso alla vita e alla politica
Mi viene in mente l'immagine dei due popoli di Seattle
A Seattle come è noto è nato il movimento cosiddetto no-global
Del quale fanno parte tanti giovani associazioni del mondo cattolico
Un movimento che contesta la globalizzazione il mercato unico la logica del profitto come logica unica di vita
La rivoluzione dello spazio e del tempo determinata dalla tecnica
Una contestazione in nome del futuro
Del diritto delle nuove generazioni di avere per sé e per i propri figli una prospettiva di futuro di vita
Una contestazione assolutamente discutibile ma che fa tanti proseliti
Ma vicino a Seattle vi è una piccola città satellite Redmond dove ha sede la Microsoft
Redmond e Seattle due
è la città dove virtualmente si incontra il popolo di internet
Il popolo dei fruitori delle nuove tecnologie informatiche
Il popolo che ha imparato a incontrarsi e a dialogare in un modo inedito e impersonale attraverso quell'elettrodomestico personale il computer che sta cambiando il modo di vivere e di lavorare nel mondo intero
I due popoli di Seattle sono diversi e per molti aspetti sono simili esprimono esigenze solo apparentemente contrastanti
Entrambi guardano al futuro uno lo teme e l'altro ci scommette
Entrambi si sentono la solitudine la incertezza di un tempo in cui la tecnica sta cambiando la dimensione umana la qualità psicologica e spirituale del vivere
Questi due popoli rappresentano pressoché la totalità
Delle nuove generazioni
Che guardano alla politica con occhi distanti e Severin
Con la politica vorrebbero parlare vorrebbero intendersi ma la sentono distanti
La cercano l'annusano ma ne diffidano
E allora un soggetto politico nuovo come la Margherita deve darsi l'obiettivo di aprire un varco in questa diffidenza
Deve imparare a parlare la loro lingua deve sapere dare loro ciò che loro cerca uno sicurezza radici risposte solidità valori speranze prospettive di futuro insomma
Perché mai non dovremmo sentirci sfida noi cattolici democratici da queste domande della generazione dei nostri figli della generazione dei nostri giovani della generazione degli italiani di oggi e di domani
Perché mai dovremmo continuare a non vedere queste novità che sono già realtà
Perché dovremmo invece continuare a immaginarci una realtà che non esiste più
Perché dovremmo temere di non reggere l'impatto con queste novità
Di non essere cioè l'altezza di una interlocuzione esigente con queste nuove realtà che ripeto sono già la realtà
Perché dovremmo temere di perderci
E non invece finalmente di ritrovare ci cioè di ritrovare la ragione profonda per cui siamo in politica che è quella di dialogare e rappresentate
Fumo promuove nelle aspettative e tutelare i diritti degli uomini del nostro tempo utilizzando le forme nuove
Di organizzazione politica adeguata dallo scotto
Perché dovremmo porci degli interrogativi che non ci aiutano a metterci in questa direzione
Perché dovremmo continuare a farci paralizzare dal bel domande tutte interne alla nostra storia
Senza rendere vita
La nostra storia
Dopotutto i cattolici democratici hanno esercitato una influenza questa è la storia del nostro Paese
Ogni volta che hanno deciso di viaggiare
No no nel baule della storia ma hanno avuto l'ambizione del volante
Se vogliamo passare da un partito del cinque a un partito del quindici più moderno più capace di dialogare con la gente nuova con gli italiani di oggi
E perché ci è tornata l'ambizione del volante cari amici popolari altro che la pigrizia dello stare fermi
La Margherita sarà eh allora un partito con propria identità e soggettività
All'interno dell'Ulivo
Distinta da quella dell'Ulivo che è la coalizione che comprende altre formazioni riformiste che tengono alla loro originalità
Alla loro autonomia
Non meno di noi
L'Ulivo il centro sinistra è una coalizione tra soggetti distinti diversi che hanno scelto di mettersi insieme e non solo perché il sistema elettorale lo imponeva perché credono in un comune progetto di trasformazione del Paese
Ogni discorso diverso
Oggi rischia di essere fuori luogo e fuori da questo tempo
Dal tempo delle prospettive prevedibili non sto dicendo che in eterno sarà così dico che bisogna la politica esige che si stia nel tempo nel giorno nel mese in cui si ci si muove e in questo mese in questo anno in questo mese questo giorno le condizioni sono quei non lo diciamo per una ostinazione
Ma per una onesta lettura di uno stato di fatto cioè della esistenza della consistenza ed è la prospettiva delle diverse forze partitiche che compongono l'Ulivo
Sarebbe oltretutto irrispettoso
Un altro atteggiamento da parte nostra rispettosa per i nostri partners
A partire dai Democratici di sinistra cui si aggiungono i Verdi il Pdci reduci dai rispettivi congressi in cui hanno confermato una inequivocabile l'intenzione di autonomia sia pure all'interno della coalizione dell'Ulivo
E prospettiva dei DS confermata al congresso di Pesaro di seguire una rotta collocata nella tradizione socialdemocratica europea
Mi pare che non renda attuale una prospettiva di una scelta di una unità ulivista definitiva
Il partito dei DS ha deciso di continuare un suo rispettabile apprezzabili cammino che non lo porta quanto meno nei tempi che ci è dato vedere quantificare a un approdo Esterno all'alveo socialdemocratico
Così stanno le cose questo non vuol dire che non si debba lavorare per un di più di unità dell'Ulivo
Per rendere più uniti e più coesa la coalizione dell'Ulivo
Noi vogliamo lavoro
Per dare più unitaria e più coesione all'Ulivo
Ce lo chiedono con passione i nostri lettori
Ce lo hanno le tribù ripetuto le centinaia di migliaia di cittadini senesi in piazza San Giovanni sabato scorso
Ce lo impongono la nostra intelligenza e la consapevolezza di dovere contrastare con forza e unità questo governo di destra impegnato a conformare alla sua ideologia o alla sua strategia alla opinione pubblica del Paese ma nello stesso tempo siamo convinti che non sarà una particolare architettura e organizzazione interna dare una forte unità quella forte unità che è necessaria all'Ulivo
Sarà la politica
Sarà il Progetto sarà una prospettiva di futuro una speranza di un'altra Eataly
Che è cosa diversa dal il sogno berlusconiano
Dobbiamo dare una speranza concreta di un altro futuro di un'altra Eataly
Ci siamo riusciti nel novantasei
Quando un'auto posizionando le piazze e le città d'Italia raccontava il nostro entusiasmo
La nostra voglia di cambiare insieme agli italiani
Il nostro la nostra disponibilità ad ascoltare ma anche a muoverci ad agire a rischiare a osare sempre però insieme mai da soli
Ma il solo per noi
E raccontava anche la nostra convinzione di sapere governare il profondo convincimento
Forse era presunzione di essere i più adatti se volete i più bravi
Abbiamo governato in poi abbiamo perso le elezioni è vero
Ma sbaglia avemmo se pensassimo che abbiamo perso le elezioni perché abbiamo governato
Io dico allora
Occorre recuperare lo spirito la passione e l'entusiasmo di quella stagione il senso di una missione comune di un'azione condivisa e convinta capace di parlare a tutto il Paese a tutti gli italiani
Perché questo perché l'Ulivo aveva un'idea ed un progetto da proporre agli elettori da sottoporre a loro giudizio
Non si era attardato a ragionare di forme e geometrie interne di dosi quantità di ulivismo in questa o quella formazione ma di come aiutare l'Italia a crescere
Nella modernizzazione in una nuova prospettiva di umanizzazione nel rapporto stretto è secondo con l'Europa nel rispetto dei diritti di ognuno e di tutti ma soprattutto dei più deboli
Nella trasformazione anche dello Stato e della sua architettura senza che questo dovesse significare smantellamento privatizzazione strisciante
Dei principali servizi di utilità sociale causa di competenze e funzioni come purtroppo sta accadendo
Era un'idea ed un progetto
Che era riuscito a intercettare il consenso di un'ampia fetta dell'elettorato al punto da affidare al centrosinistra e al candidato premier che presentammo allora Romano Prodi il Governo del Paese ora io credo che il nostro sforzo
Deve essere esattamente lo stesso
Se vogliamo tornare a vincere quando il Paese tornerà al voto e dobbiamo puntare a recuperare innanzitutto la fiducia di quei settori che hanno smesso di votare
O che votano per il centrodestra
Penso che un'attenzione particolare debba essere prestata per quelle fasce di elettorato oscillanti fra le due coalizioni rivali
E penso anche che proprio le culture di riferimento della Margherita Diano ad essa la Margherita una capacità un vantaggio rispetto ad altri
Un vantaggio per tutto l'Ulivo senza la spartizione dei compiti
Non è Rocco una spartizione di compiti all'interno del centro sinistra dell'Ulivo per cui i DS devono occuparsi di recuperare sinistra noi di recuperare il centro
E però le culture cattolico democratica il laico democratico danno una cui in più alla Margherita per potere dialogare con questa area del Paese
A questo progetto complessivo dovremo dunque dedicare le nostre energie e le nostre intelligenze se vogliamo costruire una una unità duratura ed efficace
E dobbiamo operare perché l'Ulivo si allarghi
Estenda le sue radici nella società coinvolga altri soggetti ed altre formazioni
Recuperi un colloquio fecondo con i mondi organizzati l'associazionismo
Le forme nuove e meno nuove di presenza e di azione tra la gente
Siano docenti o lavoratori lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi studenti o artisti organizzazioni sindacali
Professionali di categoria o giovani o non più giovani in cerca di occupazione con tutti dobbiamo recuperare questa capacità di dialogo di intreccio di coinvolgimento
Con la società
Dedicarsi al Progetto io credo con un vero e proprio governo ombra che sia laboratorio culturale e politico della coalizione
Un governo ombra che mobilita tutte le migliori personalità della coalizione
Il governo ombra che si riunisce tutte le settimane serve nemmeno il governo di Berlusconi si mise a Palazzo Chigi noi in piazza Santi Apostoli ci riuniamo col Governo ombra è mentre Castagnetti e Bordon organizzano le difese in sede parlamentare c'è un'altra sede in cui l'Ulivo elabora la sua proposta il suo progetto la sua capacità di iniziativa la sua capacità di dialogare con il Paese ed è così che ci si è organizzati se vogliamo tornare a vincere no no secondini Amnon continuando a discutere di architetture e di alchimie organizzative Cuesta e la strada per poter recuperare la voglia di tornare a vincere la capacità di tornare a vinci
E voi noi popolari come arriviamo alla Margherita
Seguendo una linea retta è coerente con le cose che ho cercato di dire
Io
Semplicemente propongo di farlo
La Margherita
Propongo in modo netto e senza ambiguità di entrare convinti non trascinati perché questo progetto non è stato inventato dall'Alda altri non c'è stato imposto da altri
Non è stato inventato nemmeno dagli eventi elettorali questo progetto è un progetto che dobbiamo sentire come i nostri dobbiamo sentirci protagonisti Chicco autori di questo progetto
E dobbiamo quindi entrando da Margheriti in modo convinto non cercando di organizzare le difese le riserve mentali e piccoli spazi non è una scelta improvvisata
Non è una scelta verticistica come ho sentito dire da qualcuno Dinoi sono mesi che ne discutiamo sono mesi che ne discutiamo nelle Province e nelle sezioni nelle regioni del Consiglio nazionale nella direzione nazionale ed altri amici ma gioca aperto un dibattito sul popolo il quale per mio suggerimento ospitò soprattutto gli interventi più preoccupati di non di o più ostili più preoccupati non possiamo dire che siamo arrivati a questo punto amento impreparati perché c'è stato qualcuno che verticistica mentre ha deciso
è giunto il momento di decidere con senso di responsabilità e prudenza Mattoli convinzione decidiamo amici popolari di compiere il passo
Pur rispettando le preoccupazioni di ognuno in assoluta serenità d'animo so di proporvi una senta di cui non non dovremmo pentirci
Paese ha minato la proposta di alcuni amici di dare vita contemporaneamente a un movimento politico popolare
Non la condivido anche se apprezzo molto delle suggestioni presenti in quel documento di cui peraltro ottenuto e tengo ampiamente conto
Ma voglio dire che non condivido questa specifica proposta di dar vita contemporaneamente la nascita di un altro movimento politico
Perché un movimento politico
è inutile che giriamo attorno è un partito e non si può decidere nello stesso momento di dar vita a due partiti
No sto dicendo
Che non sono aperto a forme associative vi ho detto a questa specifica finalità della forma associativa
La mia proposta è quella di deliberare
In queste o congressi somma la mia proposta è quella di deliberare in questo congresso la sospensione delle attività nazionali e locali non quelle internazionali una sospensione che terminerà il giorno in cui sarà compiutamente costituito il tessuto delle adesioni alla Margherita
In modo da dare vita a un congresso in cui gli organi del nuovo soggetto vengono costituiti su una base elettiva democratica quel giorno il Partito popolare si trasformerà in associazioni con finalità culturali e formative
In questo senso vi chiedo di affidare a un organismo assolutamente rappresentativo della nostra identità
E del pluralismo delle opinioni presenti in questo congresso
Il più ampio mandato a gestire tutto il processo non dimenticando che dovremo risolvere non facili problemi giuridici patrimoniali amministrative
Ho letto nell'ultimo numero di aggiornamenti sociali che anche padre Sorge perplesso fino a ieri riconosce che per il PPI questo passaggio non è una morte ma realizza pienamente l'intuizione originaria del popolarismo
Personalmente non oso attribuire a Sturzo la paternità della nostra seduta di oggi ma mi sento di dire che questa scelta non contraddice non tradisse la sua idea di popolarismo
Molto più aperta più duttile più moderna e più coeva del proprio tempo di quanto a volte noi tendiamo ad attribuirli
Si spegne quella idea no si declina in modo nuovo
Popolari si è non quando si porta un distintivo
Ma quando
Si esprime e si realizza una concezione e un'idea di politica un'idea di responsabilità della politica
Un'idea di coniugazione fra etica e politica questo è il popolarismo
Gianfranco Ravasi
Sull'avvenire di domenica scorsa
Ci ha proposto questo apologo di un maestro ebreo cabalista vissuta Messina del tredicesimo secolo
Era passata la mezzanotte mi appisola il con il Calamo in mano e la carta sulle ginocchia
Notai che la candela stava per spegnere il mia prestai a sistemarla e la spensi come fa spesso uno che sveglio allora vidi che la luce persisteva e fui preso da grande stupore
Guardando più attentamente vidi che essa proveniva da me stesso
Cominciai a girare per tutta la casa la luce si muoveva con me
Mi infilai nel giaciglio e mi coprì ed ecco quella si muove lo puntualmente con me
Dissi tra me questo a cui ho assistito e certamente un grande segno
A me piace pensare alla tradizione del popolarismo come a quella luce
Stare noi amici popolari far sì che quando gireremo per la nuova casa quella luce si muova con noi
Non abbiate non abbiamo così poca fiducia in noi stessi
Non ne scegliamo il confinamento in un angolo della nuova casa con tanto di cartello identitario illusoriamente rassicurante fuori dalla porta
Decidiamo di muoverci liberamente in tutte le stanze di casa da padroni di casa
E davanti a noi il rischio che sta correndo il nostro amico François sbagli RU
Che con il fallimento della sua generosa candidatura alle presidenziali francesi candidatura presentata nel tentativo di riaffermare una identità rischia di trascinare alla scomparsa tutta l'hai sparì e non sa delude
Le sfide che ci vengono da questo tempo che lo ripeto dobbiamo amare perché e il nostro sono di dimensione drammaticamente superiore alle nostre legittime Nostalgia e legittime preoccupazioni sappiamo che la decisione così delicata da non consentire a nessuno di noi il lusso di giocare con i sentimenti e i facili patriottismo
Sarebbe troppo facile
Troppo poco responsabile
Nessuno di noi potrebbe illudersi di salvarsi l'anima sì oggi noi tutti insieme
Rinunciassimo al tentativo arduo ma ineludibile di dare in modo più efficace di come siamo riusciti a fare come semplici po'Partito popolare
Di dare un'anima alla democrazia alla vita pubblica del nostro Paese questa è la missione dei cattolici in politica
Ci aiuta ne sono sicuro la reciproca attitudine alla generosità alla solidarietà e alla responsabilità
Ci aiuta lo stimolo al coraggio dei nostri padri e maestri
Sabato prossimo sedici marzo ci troveremo ancora una volta convegno per ricordare l'insegnamento di Aldo Moro e saluto con molto affetto Maria Fida Moro
Che è qui con noi
Periscopio un questo pensiero di Aldo Moro
Che è scritto nella fotografia che ricorda
Aldo Moro
Che la famiglia ha voluto scrivere un pensiero di Aldo Moro
Noi non vogliamo essere gli uomini del passato
Ma quelli dell'avvenire
Il domani non appartiene ai conservatori ai tiranni
Degli innovatori attenti Serri senza retorica
E quel domani nella civile Società appartiene anche per questo largamente alla forza rivoluzionaria e salvatrice del cristiano
La siamo dunque che i morti seppelliscono i morti noi siamo diversi noi vogliamo essere DiVersi dagli stanchi e rari sostenitori di un mondo ormai superato grazie
Sì
O
Chiama
Ma
Abbiamo c'era se assunta
Linguistici soffrirà
Ingiusto
Appena
Angelo
Avvenuta
Cioè
Il brano
Adesso
Se io
Siano
Ho io vi dò lettura
Di telegrammi intervenuti
In cui si annuncia l'impedimento ad essere presente significano auguri
Di buon lavoro a tutti i congressisti senatore Marcello Pera presidente del Senato se ne dove Francesco Cossiga con l'augurio che il congresso mostri fedeltà alle nostre comuni origini e la capacità di testimoniare i valori e anche in contesti profondamente mutato in dimensioni politiche organizzative nuove nel nostro Paese Gabriele De Rosa è impedito e non può avvenire comunque partecipa a un evento così impegnativo l'ambasciatore del Portogallo invia messaggi di augurio
Giovanni Verde vicepresidente del Consiglio superiore alla magistratura quale sottolinea che la posizione istituzionale gli sconsiglia la partecipazione comunque
è disponibile per tutte le riunioni le corna l'azione di carattere strettamente tecnico necessario per la elaborazione di linee programmatiche
Ecco
Allora andiamo alle nove è un un quarto di domani mattina io mi pare a annunciò che come sono presenti almeno quindici congressisti io poi inizio ai lavori Verne sanzione di decadenza nei confronti di chi non dovesse venire
Alle spalle del palco grazie
Pronto si avvertono i congressisti che le navette per gli alberghi sono fuori all'uscita principale nel piazzale Kennedy e intorno quindi se vogliono approfittare va bene grazie