Chiusura della Festa dei Cristiano Democratici, promossa da CCD e CDU (presso il Centro Coni, 6 - 7 - 8 - 9 settembre 2001)

Però
Errore
C'è chi
Se ci accomodiamo
Possiamo iniziare
Sono dei posti se volete accomodarmi
Bene siamo giunti
Alle conclusioni di questa festa della vela dei cristiano democratici
Sono stati dei giorni di dibattito
Molto intensi molto interessanti oggi concludiamo questa festa con le conclusioni
Del presidente del Centro cristiano democratico
L'onorevole Follini
Ma evidentemente priva
Ma prima di dare la parola al presidente Follini vorrei ringraziare tutti coloro che si sono resi disponibili
Per organizzare questa bella manifestazione
Un ringraziamento particolare alla cittadina alla città di Formia abbiamo sentito
Abbiamo sentito giovedì nell'intervento di apertura anche il saluto molto gradito del sindaco di Formia io
Direi che possiamo senz'altro iniziare dando la parola al segretario del CCD di latina il senatore forte che vorrei anche ringraziare caldamente
Vorrei ringraziare caldamente perché è stato un po'il motore di queste giornate la parola senatore forte
Buongiorno a tutti io penso che oggi Terna questa festa e Savona personalmente meravigliosa
Ma in mezzo al bosco perché iniziando dalle dodici fino alle ventuno di Siena questa questa tenta questo locale è stato sempre piena di gente ma non solo qui ma anche fuori
Ma oltre a voi io ringrazio veramente tutti i parlamentari che son venuti qui iniziando dal venditore dal Piemonte alla Lombardia pilota Sicilia
Non solo i nostri deputati ma i nostri consigli regionali e non su presidenza presidente regionale provinciale e comunale
Tutti insieme abbiamo passato quattro giorni meravigliosi abbiamo visto qui per la prima volta con noi da tempo io non vedevo l'amico Buttiglione presente qui e vuole fanno applauso perché è una persona
è una sarda possibile nata Saluzzi vicino a noi che ha parlato per oltre due ore
Io non ho visto mai una persona di una tavola rotonda parlate due ore e l'abbiamo ascoltata affinata fisica con pazienza con a giovani con amore con applauso don
Io
Io io io io avrei tante cose da dire le avevo portato stanotte mi sono prese mi sorpresi progettata da poter montane che la cinquantanove porta però non è questo la mattina perché io assennato faccio parte di un gruppo di amici che capiscono le cose si comprende che noi abbiamo non solo qui a forte non solo da principi latita ma in tutta l'Italia e molto spesso discutiamo di queste cose io dico che ho visto ieri sera
L'amico me lo posso permettere richiama l'amico il presidente dalla Camera un po'distaccato da Lovino un po'distaccata che e il presidente Duilio
Io io non ricordo io ricordo febbre come presidente del mio partito desume può negare che io posso ricordare una persona come l'ho conosciuta in dieci anni fa
Certamente oggi non è soltanto amico mio ma mica tutti gli italiani e questa è la cosa purtroppo
Alle dall'istituzionale da cose che purtroppo è giusto insomma la situazione io spero
Io spero io spero che lui non s'allontana troppo non ci lascia nuovo fondi
Anche se oggi io qui ho il piacere di stare vicino a un uomo a un all'onorevole
Marco che il presidente è il nuovo presidente del CCD e che da tre mesi due mesi
Parliamo discutiamo di problema dopo incide latino parliamo dei problemi della democrazia che stiamo del passato parliamo di problemi future e da nate solo che veramente oggi noi siamo qui per festeggiare il giorno
Dell'amico dall'amico Marco perché è io intento
Ha bisogno del coltello da parte di tutti quanti noi l'importante è evitare la guida di questi solo partito e del CDU io spero amico Buttiglione dopo detto riservatamente io credo all'unificazione credo alla
Diciamo alla alla possibilità che il vuoto Artide sì in fondo perché e un interesse comune perché qui non possiamo stare
Ogni volta che vengo alle zone
Ci avvicinano per sposarci può ci allontaniamo valvola Balzaretti al siciliano quanto mai vogliono caro
Più allora io dico se siamo veramente convinti perché insieme siamo una forza diversa da quello che è noto la metà la pretendiamo di uno di loro
Dico questo
Finisco perché ripeto non posso star qui a parlare però io dico all'amico Marco come rappresentanti tutti quanti noi
Che questo progetto che noi da tentate quarant'anni da quanto amico
Giuliante volte il mio capo ove il capo dei cavi dentro trovare questo Progetto ce l'abbiamo ancora qui speriamo che oggi possono dove a mente parente
Coscienza l'amico Marco è che questo progetto possa decollare attenti ai boy che veniva porta buoni che a Berlino a Parigi da latita
Non siete più costretta appare cuore
Sì lunghissime coma ieri gente che telefonava dall'uscita di Cassino con dieci chilometri di firma
Purtroppo io le dico è un interesse nodi Ford non né dalla provincia di latina ma è un interesse nazionale che collega Roma dato vi ho verificato fra
La parola a Giuseppe Pastore segretario del CDU di Fo di Latina
Sia via conclusione
Questa questa festa della del Biancofiore la festa dei democristiani
Soltanto i quattro giorni davvero intensi ma molto importanti innanzitutto per il per il valore delle tesi che abbiamo discusso insieme e poi per quello che che ci lascia io in modo particolare devo ringraziare questo devo ringraziare questa questa iniziativa per quello che mi ha sciato in termini di valori
In termini anche di idee sono rimasto colpito al di là delle tante cose che sono state dette e al di là dei tanti proponimenti
Sono rimasto colpito dalla grande energia che ho potuto recepire a tutti quanti voi dalle dalle buone intenzioni che ci sono dentro tutti quanti noi e stanno voi oggi tradurre queste queste energie trovare le sintesi alle migliori idee proprio per dare leali a questo progetto politico della Nuova Democrazia Cristiana
Quindi io ringrazio tutti quanti voi ringrazio tutti gli amici che hanno lavorato e si sono sacrificati per questa manifestazione quindi in modo principale gli amministratori del comune di Formia ringrazio il presidente dell'amministrazione provinciale Paride Martella
Tutti i relatori proprio per il contributo importante che hanno dato lo spessore che hanno dato a questa manifestazione ringrazio in modo particolare il pubblico coloro che che in modo costante hanno partecipato a questi giorni di festa ringrazio lo staff che anche se non si vede impegnatissimo dietro le quinte proprio per il buon funzionamento delle della della manifestazione
Quindi spero è sicuro che ci vedremo il prossimo anno e ci vediamo il prossimo anno per festeggiare questa nuova democrazia cristiana grazie
La parola per le conclusioni a Marco Follini
Cari amici
Cari amici grazie di questa accoglienza di questo applauso io per non sbagliare
Ho scritto
Cercherò di non essere troppo lungo forte c'è invitato alla sintesi ma credo sia
Il momento l'occasione giusta per dire alcune cose
Che spero possano segnare il nostro cammino nel mese di e negli anni che ci attendono noi siamo arrivati alla fine di questa festa è stata una bella festa ed è il momento delle ultime riflessioni
Ma più ancora il momento di ringraziare militanti dirigenti amici del CDU e del CCD tra i quali non esiste distinzione di sorta che si sono dati da fare perché questa festa riuscisse e perché riuscisse bene
Un ringraziamento a Pastore
Un ringraziamento al senatore forte e a tutti gli amici di Formia
Agli ospiti che sono venuti e in qualche caso politicamente parlando sono venuti da lontano
Io credo che alla festa dell'Unità dove hanno invitato solo i loro simili e non si sente una sola voce fuori dal coro del centrosinistra
Si sentano impostogli noi abbiamo scelto uno stile diverso che lo stile di chi dialoga anche con chi ha idee differenti dalle no
Un ringraziamento
Alla stampa le radio alle televisioni ai nuovi media che ci hanno seguito con intelligenza e con generosità
Un saluto particolare e affettuoso
A Rocco Buttiglione
E un ringraziamento particolare io ci tengo questa mattina rivolgere al presidente della Camera a Pier Ferdinando Casini
Questo nostro partito Casini lo ha fondato e lo ha guidato nei suoi nuovi compiti può e forse deve dimenticare per qualche tempo le gioie le tribolazioni della quotidiana militanza politica
Ma Luisa che il suo partito non si dimentica certo di luglio
è il momento di ricordare a noi stessi quello che siamo qual è il nostro ruolo il nostro compito le nostre prospettive chi siamo e dove vogliamo andare
Noi siamo quelli che hanno contribuito fin dall'inizio a costruire questo centrodestra e hanno tenuto fede al loro progetto nelle difficoltà prima ancora che nella buona sorte
Siamo quelli che più si sono dati da fare
Per infondere a questo centrodestra lo spirito di una moderna cultura di governo una cultura fatta di europeismo di moderazione di senso della misura
Di convinzioni forti praticate con metodi miti
Siamo quelli che discendono più direttamente dalla storia politica democristiana ma che proprio per questo non accettano di essere ne i grandi orfani nei grandi reduci di un passato che comincia finalmente ad appartenere a tutti o a quasi tutti gli italiani
Siamo quelli
Che da più tempo e con più coerenza fanno parte della grande famiglia politica del Partito Popolare Europeo e di quel partito abbiamo seguito e credo in parte determinato l'evoluzione siamo quelli infine che credono alla politica al valore e alla fatica della militanza a ruolo non solo nostalgico residuale dei partiti
Sappiamo bene che la coalizione viene prima dei partiti che la compongono ma sappiamo altrettanto bene che in una coalizione moderna i partiti non sono ferri vecchi da rottamare
Né possono essere immaginati solo come rotelle del fondamentale ingranaggio governativo
Qualche volta i ministri canterini sono l'altra faccia di partiti troppo afoni e silenziose
Noi abbiamo assunto assieme a Berlusconi e ai nostri alleati un impegno fondamentale cambiare l'Italia abbiamo ereditato dall'Ulivo un paese fermo è stanco agli ultimi posti di tutte le classifiche europee
Un Paese nel quale c'era e c'è penuria di lavoro e dovizia di tasse scarsezza di infrastrutture e abbondanza di burocrazia un'economia contro accostato e una società con troppa poca solidarietà
Un grande mercato di consumo esposto a tutti i rischi di una progressiva colonizzazione economica
Cambiare per noi significa dedicarci a un'Italia che sia più solidale e più libera
Noi vogliamo costruire una società che abbia cura del suo prossimo una società libera nella quale vi sia competizione ma nella quale nessuno pensi di salvarsi da solo
Il potere essere indifferente al destino degli altri
Quando parliamo di solidarietà
Non pensiamo al vecchio Stato assistenziale a quella falsa generosità
Che affida tutta e solo alle risorse pubbliche che prende in prestito con disinvoltura i beni delle generazioni future e che magari chiede in cambio il consenso clientelare
Pensiamo piuttosto ad una politica di incentivi che metta in movimento le risorse private che in questo Paese ci sono e sono larghe e che faccia crescere le risorse sociali che sono ancora più larghe
Ad una politica che valorizzi la straordinaria impresa del volontariato assicurando solidarietà non solo a chi la chiede
A chi ne ha bisogno ma anche a chi è capace di offrirla
Ad una politica che dia una mano alle famiglie perché uno Stato sociale moderno non appartiene solo agli individui ma guarda alle persone nel contesto dei loro legami dei loro obblighi delle loro relazioni e parentele
Promuovere l'assistenza domiciliare aiutare quelle famiglie e sono milioni di famiglie che accudiscono in casa un malato un anziano non è carità è giustizia realizzare una Tremonti per i figli dopo che giustamente è stata messa in cantiere una Tremonti per le imprese non sarebbe paternalismo sarebbe lungimiranza noi ci aspettiamo
Noi ci aspettiamo chiediamo promuoveremmo un fisco per le famiglie soprattutto per le famiglie con i figli parte di cui per noi la riforma fiscale
Parte da quelle famiglie che hanno un solo reddito e più di un figlio da mantenere e sono alla parte della società italiana che ha pagato ha più caro prezzo il costo degli a passati
Su questi obiettivi su queste priorità a partire dalla prossima legge finanziaria il governo avrà molto di più dal nostro appoggio avrà la nostra costante e quotidiana pressante sollecitazione
Un'Italia più solidale dunque
Ma anche un'Italia più libera e più liberale
Un paese in cui ci sia più competizione e meno rendita più occasioni e meno rigidità più dinamismo e meno tabù un Paese in cui il diritto dei consumatori non sia schiacciato dal diritto dell'impresa o da quello dei sindacati
In cui il diritto di chi cerca un lavoro non sia ostacolato da chi il lavoro ce l'ha già
In cui il diritto di chi ha una magra pensione sia più forte del diritto di chi in pensione c'è andato magari da giovane anche questi diritti fanno parte dei nostri doveri di governo e di partito
Noi ci batteremo per un'Italia che offra tutela a chi lavora e ancora più tutela a chi si è guadagnato con fatica la sua pensione
Ci batteremo per un'Italia che offra prospettive a chi è più giovane
Non possiamo accettare l'idea di una società cristallizzata nella quale gli ordini professionali tra manderanno di padre in figlio i loro albi
Non possiamo accettare l'idea di una società cristallizzata nella quale le banche investono più sui patrimoni che sulle idee
Non possiamo accettare l'idea
Di una società cristallizzata nella quale tanta parte dell'economia troppa parte dell'economia è rimasta nelle mani dello Stato padrone
Noi non vogliamo un capitalismo allo stato brado lo abbiamo detto mille volte
Non vogliamo un mercato dal volto più umano più amichevole
Non ci sono tra noi gli spettri direi il piano della signora Thatcher che tanto allarmano il segretario della CGIL il militante diessino Cofferati
Non chiediamo e non consentiremo l'arbitrio dei licenziamenti
Non chiediamo e non consentiremo lo smantellamento del servizio sanitario nazionale
Non chiediamo e non consentiremo un approccio ragionieristico al tema delle pensioni
Ma diciamo anche ai lavoratori
Agli ammalati ai pensionati che se c'è un modo per erodere i loro diritti se c'è stato un modo per erodere il loro diritto è stato quello di continuare a temere l'economia allaccio di un dirigismo
Di un immobilismo di un vecchio spirito burocratico come ha fatto la sinistra in questi anni
Non saremo il Polo della Confindustria non faremo questo regalo alla sinistra
Manomissione
Ma non saremo neppure il Polo che resta fermo impalato in attesa di un consenso della CGIL che sappiamo non arriverà mai
L'autunno ci porrà di fronte ai grandi temi economico sociale sulle pensioni diciamo che occorre improntare qualunque misura alla equità e che di sicuro possono stare tranquilli gli italiani non affronteremo il tema con il passo da carro armato che suggeriva nel mille novecentonovantaquattro il mai rimpianto Ministro Dini
Sulla flessibilità diciamo che si può ritoccare l'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori ma non si può in nessun caso gettare alle ortiche il fondamentale principio della giusta causa
Solo in Novo dei contratti diciamo che nei limiti dell'autonomia delle parti sociali occorrerà recuperare il potere d'acquisto che l'inflazione si è mangiato
E diciamo con amicizia alla CISL che su questo impegno ci troverà vicini
Non ci sarà nulla da parte nostra nessun cedimento nessuna forzatura che possono offrire argomenti o pretesti a chi vorrebbe un nuovo autunno caldo
Ci sta a cuore soprattutto che il Governo onori le sue promesse e salda il suo debito verso il Mezzogiorno
Accelerare le grandi infrastrutture fare emergere il sommerso
Dare voce fiato alla nuova imprenditorialità meridionale
Tutto questo è un primo passo ma se si vuole davvero mettere il Sud sulla pista di decollo occorre che gran parte del sistema Paese dalla scuola alla formazione
Dal turismo alla cultura cominci a vedere nel Mezzogiorno quello che c'è la grande risorsa nascosta
Cambiare l'Italia
Significa però anche cambiare una parte Dinoi
Noi ci siamo battuti in questi mesi e prima ancora negli anni scorsi
Perché nel centrodestra ci fosse più moderazione più senso di responsabilità
Meno faziosità e spirito di parte
Abbiamo detto di no a chi stilava liste di proscrizione molto poco istituzionali e peraltro pericolosamente somiglianti a quelle grida dei governatori spagnoli che Manzoni aveva messo alla berlina
Abbiamo detto di no a chi voleva introdurre il reato di immigrazione clandestina moltiplicando le pene senza aumentare la sicurezza
E mettendo in mostra un'idea dello straniero che non è poi tanto diversa da quella delle frange più arcaiche del movimento contro la globalizzazione
Diremmo di no a chi ci proponesse oggi di vietare manifestazioni cortei le espressioni che possono essere anche fastidiose del dissenso e in passato tante volte abbiamo detto di no perfino gridato di no a chi Farneti Capo A di muri da costruire
Moschee da abbattere armi da impugnare per farsi giustizia da sé lo abbiamo detto lo diciamo e se occorre torneremo a dirlo
Il dialogo con l'opposizione sulle regole il riconoscimento delle comune radici istituzionali non è un atto di debolezza un cedimento alle loro ragioni e dovuto al Paese prima di tutto
Ma poi è dovuto a noi più ancora che a loro
Non c'è miglior regalo che una maggioranza possa fare alla opposizione che chiudersi in se stessa arroccarsi nella propria partigianeria dimenticare di parlare anche a quella parte del Paese che è più lontana da sé
Il muro contro muro il conflitto politico più aspro e lacerante è l'ultima risorsa di una opposizione che ha poco poche idee ed è l'ultima trappola nella quale può cadere una maggioranza che non ha abbastanza fiducia nelle proprie idee noi abbiamo oggi davanti a noi una opposizione smarrita e confusa io dico che questo è un problema più di quanto non sia un sollievo
Una parte dell'opposizione sembra chiedere alla piazza la propria identità e la propria salvezza
E alla piazza rischia di sacrificare l'apprendistato di governo che ha fatto in questi anni e la prospettiva socialista europea che dice di voler coltivare
La sinistra sta arrivando al bivio delle proprie contraddizioni evoca in Parlamento con D'Alema il fantasma di un civile che non c'è
E non riesce ancora a liberarsi con Bertinotti del mito di Fidel Castro il più coriaceo il più longevo dei dittatori del secolo finito
Insegue la generazione che dice no alla globalizzazione e rischia di sacrificare a quella illusione il suo buon nome presso quelle cancellerie europee che si vantava tanto di frequentare appena pochi mesi fa
Noi non dimentichiamo che non dimenticheremo che negli anni di piombo la sinistra dette un contributo fondamentale a sconfiggere il terrorismo rosso che pure era nato dal suo album di famiglia da allora molte cose sono cambiate
Ma non è provocatorio da parte nostra dire oggi ai DS che non si può essere contemporaneamente a cavallo di una certa piazza e dentro le istituzioni
Non si può corteggiare Agnoletto e tenere in gran conto il capo della polizia
Non si può mica are a movimenti che prendono di petto l'Occidente e vantarsi della missione compiuta in Kosovo non si può essere all'infinito un partito doppio pilota e di governo
Accanto a loro si stanno radunando con fatica con molta fatica i petali della margherita
è una sfida di centro alla sinistra è una sfida verso di noi
è una sfida che non temiamo e che neppure sottovalutiamo
Anche loro credo si trovino oggi al bivio delle loro contraddizioni
Sono sempre più fuori dal Partito popolare europeo anche quelli che vi restano formalmente dentro
Sono sempre più lontani dalla tradizione democristiana anche quelli che fino a qualche settimana fa se ne proclamavano orgogliosamente ingiustamente gli eredi esclusivi
Io non so quanto durerà l'alleanza fra questa parte di centro e una sinistra che sta diventando sempre più barrica di era e movimentista
è un'alleanza poggiata su un equivoco che contiene una contraddizione che può diventare lacerante
Se quella contraddizione scoppierà si apriranno scenari inediti
Se invece quella contraddizione resterà nascosta sepolta sotto la coltre della propaganda antigovernativa sarà difficile che la Margherita più rischia noi per parte nostra li affronteremo con il rispetto che è dovuto a una formazione nuova
Ma anche con la consapevolezza che in tutti questi anni
è stato sempre il pifferaio magico della sinistra a incantare e a perdere i propri alleati e noi siamo ben contenti di non esserci mai mai mai lasciati incantare dal suono di quel piffero
Abbiamo davanti a noi nei prossimi anni una straordinaria occasione per governare cambiare rinnovare il nostro Paese è un'occasione che chiede a tutti noi al centrodestra una grande unità non si ripeterà lo diciamo chiaro in questa legislatura lo stanco copione di una maggioranza litigiosa e frammentata come quella che gli elettori hanno mandato a casa il tredici di maggio
E non si ripeterà il vecchio rituale trasformista di deputati che migrano da una parte all'altra
I nostri elettori nostri alleati sanno che possono contare sulla nostra lealtà
E sanno pure i nostri alleati che questa lealtà e tanto forte da non essere né a critica nei silenziosa né reticente
A Umberto Bossi l'alleato con cui più spesso abbiamo avuto opinioni diverse diciamo che il federalismo si può e si deve fare
Ma diciamo anche che non esiste federalismo senza sparato
Non esiste federalismo senza solidarietà non esiste federalismo senso non diventa un'idea comune di tutti gli italiani al passo del Brennero all'isola di Lampedusa
Si può si deve conciliare il nuovo federalismo con il vecchio in di Mameli e chi non lo conosce fa sempre in tempo a ripararlo
A Gianfranco Fini diamo atto con amicizia di aver costruito una destra democratica una destra di governo negli stessi anni nei quali nel resto d'Europa fiorivano destre antagoniste intolleranti pericolose
C'è ancora un confine che separa il centro e la destra è un confine che distingue ma non divide
Siamo legati da un'alleanza non occasionale
E da differenze che abbiamo imparato talvolta con qualche difficoltà ad armonizzare
A Silvio Berlusconi rendiamo pieno merito di quella traversata del deserto che ci ha portati dall'opposizione al governo
è doveroso
è doveroso riconoscere che senza la sua iniziativa senza la sua leadership non saremmo qui nessuno di noi al punto in cui siamo
Il capo del governo ossa di poter contare come è giusto che sia sulla solidarietà e più ancora sulla profonda sintonia politica di tutti noi
Ma c'è qualcosa in più che pure è doveroso da parte nostra dire con amicizie con chiarezza i partiti con i quali collaboriamo
Noi siamo una Alleanza di Centro sottolineo centro destra
Siamo un'alleanza moderata che ha saputo conquistare il tredici maggio il cuore e la testa degli elettori di mezzo
Siamo un'alleanza che all'Europa come stella polare
Siamo un'alleanza che ha radici in tutto il paese nel sud come nel Nord e forse nel Sud per certi versi più ancora che nel Nord
La nostra vocazione è quella di parlare al Paese ai suoi territoriali sui ceti alle sue generazioni e parlare dal centro dal cuore dell'identità complessiva dell'Italia
Questa caratteristica noi non la dobbiamo non la possiamo non la vogliamo perdere
Se noi lasciassimo vuoto uno spazio al centro
La sinistra tornerebbe in campo
Se mai ci trovassimo a seguire una deriva di parte
Se mai ci lasciassimo scivolare verso posizioni che un tempo si sarebbero dette reazionarie di blocco d'ordine di chiusura di arroccamento allora verrebbe meno la ragione della nostra identità
Più ancora di quella del nostro successo
I nostri avversari ci vorrebbero proprio così
Muscolosi e tracotante asserragliati nel nostro fortilizio se possibile anche un po'autoritari ci vorrebbero così perché solo così saprebbero come tornare a vincere
è la nostra moderazione che li ha messi in difficoltà è il nostro sforzo di interpretare interessi generali che ci ha portato fin qui
E da questa posizione noi non ci muoveremo neppure di un millimetro
La deriva a destra non c'è
Non ci sarà non lasceremo che ci sia
Ma per tenere
Ma per tenere ferma questa posizione occorre che insieme al governo ci siano
Lo ha ricordato giovedì nell'apertura di questa festa Rocco Buttiglione le forze politiche
Occorre cioè che si ricostruisca un sano tessuto di partiti che riescano a legare meglio il Paese e le sue istituzioni
So bene che il legame più forte tra il popolo della vittoria del tredici maggio il palazzo della politica passa attraverso il carisma di Silvio Berlusconi
E so bene quanto sia utile all'attività di governo poter contare sui ministri che sono anche il leader dei loro partiti
So anche però che se i cittadini non ritroveranno in modi e forme nuovi luoghi e sedi di partecipazione come quello che abbiamo offerto qui a Formia in questi giorni
Se non ritroveranno questo prima o poi ci sarà una crisi della rappresentanza politica
Questo grande annoso problema
La sinistra non lo ha risolto
Tocca a noi ora cercare di affrontarlo con il nostro affiatato gioco di squadra
Noi siamo una strana tribù siamo gente che guarda alle volte molto indietro nel tempo perché sa che il passato è prezioso e che al passato deve molto
E siamo al tempo stesso gente che sa che la politica è Profezia e senso della prospettiva
è la capacità di leggere i sondaggi di oggi ma anche di cercare di intuire quelli di domani e dopodomani
E la capacità di guidare una comunità e non solo di assecondarla
Noi siamo nel centrodestra il partito forse più antico siamo l'unica formazione che affonda le sue radici nel lontano patto della Costituente nelle premesse storiche ideali di quella che non si chiamava ancora la Prima Repubblica
Eppure io credo che proprio il rapporto che noi abbiamo con la storia del Paese ci imponga oggi di fare i conti con la sua trasformazione con la sua vocazione ad aggiornarsi e a modernizzarsi
C'è chi vorrebbe che noi fossimo lì
Immobili come una reliquia bizzarrie improbabili come una caricatura a fare da alibi al falso nuovismo degli altri
C'è chi si attarda descriverci ancora oggi nell'anno di grazia due mila uno come un partito di reduci del tempo che fu
Oppure come un partito di vecchi codini e bacchettoni che non hanno capito quanto è cambiato il Paese in quanto è cambiato il mondo cattolico quelli non siamo noi
Noi siamo
Noi siamo noi crediamo di essere noi lavoreremo per essere un partito moderato popolare e moderno
Un partito dei democratici cristiani che non attengono il loro futuro politico all'albero di una Nostalgia che rischia di essere improduttiva
Un partito di cattolici e di laici che portano i loro valori nella contesa politica ma sanno bene anche da cattolici che l'integralismo il confessionali ISMU un malinteso spirito di crociata
Non servirebbero allo Stato e ancora meno servirebbero alla Chiesa
è con questo spirito di tolleranza e di apertura che noi faremo le battaglie politiche ideali dei prossimi mesi
Ci batteremo per la scuola quella pubblica prima di tutto e quella privata per la sua autonomia e la sua qualificazione sapendo che lì si gioca il futuro del nostro Paese e che la formazione delle nuove generazioni non può essere affidata come oggi purtroppo largamente avviene a racconto televisivo o alla nevrosi dei videogiochi
Ci batteremo per il primato della vita e della persona ci batteremo contro la licenza di droga ci batteremo per la famiglia che è qualcosa di più di una coppia di fatto legalizzata
Non stiamo combattendo una battaglia oscurantista
Ci sono diritti di assistenza e di solidarietà che riguardano tutti anche le coppie di fatto fondamentali diritti umani da cui nessuno può essere discriminato
Ma c'è una differenza tra chi ha contratto un vincolo e chi liberamente ha scelto di sottrarsi a quel vincolo e far finta che quella differenza non esista significa dichiarare guerra al buon senso e non solo al sentimento religioso
Ci batteremo per la sicurezza e la legalità perché siamo gente a cui sembra assurdo ingiusto immorale
Che a pochi mesi dal delitto di Novi Ligure già si parli di scarcerare chi ha ucciso una madre e un fratello
E siamo gente che una volta punito come è giusto che sia ogni abuso non accetta un mese dopo Genova che sul banco degli imputati siano più le forze dell'ordine che gli alfieri del disordine della
Uno Stato mite è garanzia di convivenza uno Stato debole e dimentico non è garanzia per i suoi cittadini e tanto meno lo è per i cittadini più inerme
Cari amici
Voglio fare ancora due ultime considerazioni
Di qui a poco nel febbraio dell'anno prossimo ricorreranno dieci anni dall'inizio di Tangentopoli
Quella cittadella è caduta sotto le macerie sono rimasti colpevoli e innocenti e forse qualche altro colpevole dalle macerie è stato risparmiato
Noi abbiamo fatto i conti credo
E abbiamo fatto i conti credo fino in fondo con quelle vicende
Abbiamo fatto ammenda di tutto quello che a suo tempo non avevamo capito o non avevamo saputo evitare
Ora però che quella guerra politica e giudiziaria è finita credo sia giusto che chi l'ha combattuta e soprattutto chi ha creduto di averla vinta faccia a sua volta ammenda degli errori e degli eccessi
Non chiediamo oggi una commissione parlamentare
Non chiediamo un'amnistia
Chiediamo però una riflessione critica che l'assordante rumore delle trombe di Mani pulite finora ha impedito di portare fino in fondo
Chiediamo a una sinistra che è stata troppe volte in questi anni moralista giustizialista dipietrista e che forse anche per questo si trova oggi in qualche difficoltà maggiore
Di riconoscere che la politica non è solo un gioco di guardie e ladri e tanto meno può esserlo quando qualche supposto ladro non è affatto ladro e qualche guardia non è così immacolata
Chiediamo
Chiediamo a un'intellighenzia che applaudito una giustizia sommaria e non si è accorta di molte ingiustizie di riconoscere una buona volta che lo scontro di quegli anni non era tra i vizi e le virtù non era tra gli onesti e i disonesti
E soprattutto di riconoscere per il futuro in una sana competizione democratica non si può accettare l'idea che alcuni siano per definizione più onesti e più virtuosi dei loro avversari anche perché molte volte così non è il moralismo di parte non è mai stato la garanzia di una maggiore moralità pubblica
E noi crediamo sia arrivato il tempo in cui ci si combatte anche duramente con le idee e non più con gli anatemi e le troppo comode demonizzazione di chi sta dall'altra parte
Di queste cose e di molte altre parleremo nei prossimi mesi in Parlamento e nel Paese
La nostra sarà la voce di un partito piccolo ma orgoglioso che vuole essere sobrio e beneducato ma vuole farsi ascoltare
E tanto più ha diritto di farsi ascoltare perché in tutta Italia è stato decisivo per far vincere la nostra parte e in alcune zone del Paese
E in alcune zone del Paese nel Mezzogiorno in modo particolare e oggi in forte crescita
Noi siamo in Parlamento lo ricordo a chi lo avesse dimenticato non certo fra di noi
Noi siamo in Parlamento la terza forza della maggioranza settanta senatori e deputati ben guidati da D'Onofrio e Volonté
Noi ci avviamo ad essere in Sicilia il primo partito di quella isola stanno voi unire queste forze irrobustire le farle valere
Stai nostri alleati che riconoscere il ruolo di un partito di un mondo che è attestato su quella decisiva pronti era di mezzo dove si giocano nella democrazia dell'alternanza le sorti del governo e del Paese
E se in periferia qualcuno dei nostri alleati dovesse continuare a dimenticarlo dove non ci stancheremo di rivendicare la nostra utilità la nostra essenzialità in modo pacato ma niente affatto rinunciatario
Qualcuno mi ha chiesto in questi giorni qui
Alla festa ce la farete
Gli ho risposto che era una domanda sbagliata
La domanda vera e se ce la faremo uniti tutti insieme e la risposta che viene da questa festa e che siamo abbastanza uniti abbastanza forti e abbastanza convinti per riuscire a farcela
Grazie a tutti voi cari amici
Un appuntamento a domani per il lavoro politico che ci aspetta un augurio per il nuovo partito e un impegno più forte di tutti noi per un'Italia più libera e più giusta
Marco
Ma
Ma
Il tribunale