"Federalismo e..." - organizzato dalla Cgil nei giorni 30 novembre e 1 dicembre 2000 (presso il Teatro Carignano, piazza Carignano 6)

Dove dava inizio i nostri lavori un buongiorno a tutti
Vorrei vorrei per cortesia sono
Buongiorno a tutti vorrei dire innanzitutto che noi la segreteria della Confederazione attribuisce
Una grande importanza a questo appuntamento
Abbiamo pensato queste due sessioni
Di lavoro
Pomeriggio di oggi una mattinata di domani come sapete
Con l'intento di certamente di interloquire
Con il sistema istituzionale con le rappresentanze politiche con la società italiana
Con tutta l'autorevolezza con cui può e deve farlo la CGIL
Intervenendo in un dibattito attorno alle questioni dell'architettura istituzionale della locazione di poteri le tematiche complesse che vanno sotto il titolo che abbiamo dato questo nostro convegno federalismo
Ha pensato questo appuntamento con l'intento di interloquire in questa discussione che per la verità e spesso molto variegato molto anche frammentate e a volte perfino disordinata
Abbiamo credi riteniamo riguardi il nostro ruolo che sia anche un dovere per ciò che rappresentiamo nel Paese essere un soggetto di questa discussione con le proprie specificità il proprio punto di vista naturalmente
Attribuiamo contemporaneamente a questo appuntamento anche l'obiettivo un altro obiettivo cioè quello di riuscire con i lavori
Queste due sessioni
Apportare almeno a una prima sintesi
Attualizzando nei contenuti
Molti lavori molte elaborazioni molti approfondimenti
Che attorno alle tematiche che si riferiscono a questo tema centrale del federalismo del riassetto dei poteri e del sistema istituzionale del nostro Paese
Da molto tempo la Confederazione stessa e molte nostre strutture territoriali e settoriali hanno prodotto
Attualizzare per i contenuti portarle a una sintesi il più possibile complessiva
Fare cioè dei contenuti dei materiali
Di queste due sessioni di lavoro non soltanto come succede spesso come dire le cose che si dicono in un convegno entrambe a interloquendo con una discussione d'attualità all'impronta
Ma di farne un momento di puntualizzazione strategica
E il più possibile complessiva
Che quindi segni indirizzi
Le nostre politiche nella misura in cui avranno a che fare e in molti campi se abbiamo a che fare con queste tematiche per il prossimo tempo ma elaborazione davvero di rango strategico
Per le nostre politiche future
Questa è l'ambizione che noi attribuiamo questo appuntamento
E per questo anche il programma che conoscete così
Denso
Comprendiamo forse un poco pesante ma non casuale
Per fare questo noi abbiamo la necessità va da sé da una parte di pronunciarci ira nostro di proporre sollecitazioni giudizi anche sulle questioni propriamente istituzionali di architettura istituzionale
Lo farà soprattutto la relazione come comunicazioni
Testualmente
Di aprire molte finestre su politiche di merito in rapporto al nuovo assetto di potere
Non possiamo mai come alcuni in questa discussione invece rischiano di fare
Misurarsi solamente con le questioni di architettura istituzionale perdendo il senso delle cose della politica concreta del perché cosa
Questo vale per noi ce lo siamo dati come metodo c'abbiamo cercato di interpretare questa esigenza anche nel modo in cui abbiamo organizzato il programma punto come vedete
Pensiamo che il modo da parte nostra di lavorare questo modo di lavorare per parte nostra possano essere in qualche modo di monito anche i nostri interlocutori affinché appunto il gran dibattere che c'è sulle tematiche
Di assetto istituzionale non perda mai parlamento come nella società il senso delle cose poi delle politiche concrete da fare
Come vedete gli obiettivi e le ambizioni sono sono consistenti
Anche per questo abbiamo curato particolarmente la raccolta dei materiali
Perché oltre alle cose che si diranno data a quel microfono
Insomma ci sia un il materiale più concreto
Che possa supportare quell'ambizione che dicevo di di fare di questo un appuntamento di valore davvero strategico
E impegnativo per il futuro per nove
Dovrebbe interessare suppongo il direttivo dalla Confederazione sulle risultanze sul sul sulla sintesi sugli elementi fondamentali questa discussione prossimamente
Ringraziamo tutti compagni alle compagnie che hanno lavorato
Che interverranno qui che hanno lavorato la preparazione questo appuntamento ed elaborazioni che presenteranno
Ringraziamo io gli interludi importanti interlocutori esterni che avete visto in programma istituzionali
I politici
Dico subito che le comunicazioni con le tematiche che avete visto illustrate Nello Russo
Saranno
Appunto l'anno riferimento materiale scritto dovete trovate in cartella potranno perciò anche le compagnie i compagni del microfono proporre interventi più sintetici
O di arricchimento di quanto comunque vi hanno consegnato
Però deve dare il senso che cercavo di illustrare questi nostri questi nostri lavori dovremmo essere naturalmente il molto rigorosi
E anche questo modo di lavorare in materiali scritti poi interventi di sintesi se lo fa un po'consentire più facilmente soprattutto con le compagne e compagni dell'organizzazione naturalmente
Dicevo questo modo di procedere si può consentire un lavoro proficue sintetico certo impegnati con i contenuti ma proficuo sintetico la gestione per forza di cose del presidenza dovrà essere rigorosa per questa sera dobbiamo liberare il teatro nei termini che vi dicevo per impegni di questo lo spettacolo della sera e anche domani altri esigenze ci sono che si imporranno una gestione rigorosa di questo però vi darò conto via via naturalmente
Ora la ringrazio di nuovo tutti gli intervenuti do la parola al Guglielmo Guglielmo Epifani vice segretario generale della nostra confederazione per la rosa dei prodotti
Care compagne cari compagni
Voglio anch'io innanzitutto ringraziare le compagne e compagni della Camera il lavoro di Torino della CGIL del Piemonte
Per l'aiuto il contributo che hanno dato e danno allo svolgimento dei lavori del nostro convegno
Credo che sia anche almeno da parte mia importante dire che anche grazie a loro è stato scelto un posto così bello in una piazza così importante dal momento che Palazzo Carignano non è soltanto come si può leggere
Sulla scritta al di fuori il palazzo dove nacque Vittorio Emanuele secondo
Ma fu anche e soprattutto la sede del primo Parlamento del Regno d'Italia
E fu esattamente in quel posto che nel marzo del sessantuno se ne ricordi non mi tradiscono fu appunto dichiarato la nascita del Regno dita
Noi non arriviamo a questo nostro appuntamento a questa riflessione che vogliamo fare assieme
Solo spinti dall'attualità del discorso parlamentare
Relativo alla riforma del nostro ordinamento repubblicano
E non solo questo perché abbiamo alle spalle se ci si pensa e come troverete nei materiali di questo convegno almeno un decennio di riflessione e di elaborazione Ottone in tema di riforme istituzionali di federalismo di riforma delle autonomie locali
Che hanno visto la CGIL in campo presente in tutti gli appuntamenti istituzionali e sociali più rilevanti
Ma perché soprattutto ed è di questo che ci importa
Gran parte del nostro lavoro del vostro lavoro del lavoro quotidiano che le nostre strutture fanno si riferisce attraversa si scontra o si accorda su materia e procedure temi che discendono dal processo istituzionale in atto
E che per quello che ci riguarda parla soprattutto del rapporto tra cittadini e Repubblica
Non in astratto
Ma nel concreto delle forme che la cittadinanza moderna assume dallo studio alla formazione
Al lavoro la ricerca del lavoro l'ambiente il welfare lo sviluppo i servizi alle persone e alle imprese l'eguaglianza dei diritti e i diritti dei consumatori
Questo angolo di lettura
Delle riforme che si impongono nel nostro Paese non deve riguardare solo il sindacato
Anzi io penso che tutti a partire dalle forze politiche istituzionali gli apparati amministrativi e le imprese tutte le forme e le rappresentanze della società civile
Dovrebbero guardare con la spessa lente agli perché ai come e ai quando delle modifiche istituzionali
E questo soprattutto per evitare un pericolo che c'è
Cioè quello di una dispersione democratica che invece di avvicinare allontani i cittadini dal coinvolgimento e dalla condivisione degli obiettivi riformatori
Bisogna in sostanza restituire alle forme sovrane del potere
Quella forza quella centralità e quell'autorevolezza che da troppe parti e in maniera troppo pericolosa e scomposta viene messa in discussione
Per ultimo con gli attacchi verso le più alte istituzioni dello Stato e le persone che le rappresenta
La decisione con cui la Corte costituzionale
Ha giudicato non più tardi di dieci giorni fa illegittimo il ricorso al referendum da parte della Regione veneta confermano questa centralità e rendono più evidente l'esigenza di difendere le sedi e le forme della legittimità con la partecipazione l'informazione il coinvolgimento democratico dei cittadini dice
Al centro della nostra riflessione sta innanzitutto una domanda
Il federalismo
Questa cosa di cui si parla e attorno alla quale si lavora
Riguarda solo alcuni territori alcune regioni o riguarda tutti
Il federalismo innanzitutto come noi lo concepiamo fede uso cioè patto cioè accordo generale cioè processo coerente che risponde a finalità condivise o è l'opposto di tutto questo
Il federalismo è più vantaggioso è utile per tutti o è riserva di opportunità per pochi
è insomma
Una scelta che rafforza i diritti di cittadinanza di tutti in forme e in ambiti rinnovati o si propone cittadinanze diverse e diversamente declinate per territori e per persone
Noi con questo convegno vogliamo dare la nostra risposta
Dialogando con le persone e gli ospiti che hanno accolto il nostro invito e coinvolgendo nella ricerca una parte consistente del nostro gruppo dirigente
Che in questi mesi si è misurato con difficili passaggi di confronto e di scelte vuoi che si trattasse di discutere di politica di bilancio diversi livelli nazionale regionale comunale
Vuoi di scelte fiscali o programmazione territoriale
Vuoi di attuazione dei decreti della Bassanini di riforma dei servizi locali vuoi della gestione di importanti processi di riforma
Da quello dell'assistenza a quello della sanità al mercato del lavoro a quello della formazione e dei cicli formativi
In questa discussione noi abbiamo voluto a dare attenzione e spazio agli interventi dei nostri compagni del Mezzogiorno
Perché qui si trova la rappresentazione di uno dei limiti più evidenti della discussione del federalismo una discussione dove si ascoltano e dove prevalgono solo alcune voci alcune impostazioni
Quella come si sa dei presidenti della Regione del Veneto della Lombardia del Lazio e dove fa fatica a emergere la voce di altre regioni la voce ad esempio del Mezzogiorno per non parlare del peso della presidenza della conferenza delle Regioni dell'Anci o dell'Unione delle Province
Ora evidente che in generale l'informazione l'attenzione del dibattito si concentrano dove sono più radicali le posizioni o più forti le polemiche
Come quella che ha riguardato la proposta del presidente Storace sui testi scolastici
Ma anche in questo realismo di lettura c'è un punto di vista sul federalismo delle regioni più svantaggiate che deve essere ascoltato e non ci piace
Come esempio in controtendenza quella ipotesi di sanatoria della Regione Siciliana vuole promuovere perché non ci piace queste idea di federalismo né questa immagine del Mezzogiorno
Che offende innanzitutto lo straordinario sforzo di molte amministrazioni del Sud per superare decenni e decenni di malgoverno del territorio e di assenza di reale contrasto all'illegalità
Io credo che sia già chiaro da questa premessa
Quello che in tutti questi anni abbiamo visto e sentito come contrario opposto alla nostra idea di regionalismo di riforma delle autonomie locali di federalismo come lo abbiamo chiamato solidale e democratico
C'è un'area di opzioni e di scelte che noi non condividiamo e che la CGIL vuole lealmente democraticamente ma formalmente contrastare
Innanzitutto l'equivoco di chi parla di federalismo e pensa alla secessione
Noi non sappiamo quanti oggi questi siano e chi siano
Molti ci dicono che sono meno di qualche anno fa
Ma sono sicuramente di più di quelle che oggi appaiono e hanno il coraggio civile di dichiararlo
Su questo punto è bene essere subito chiare
Come già una volta i sindacati sono andati unitariamente a Venezia a Milano
A difendere contro l'idea della secessione i valori dell'unità e della solidarietà del Paese la CGIL è pronta a tornarci e a scendere in campo contro questa deriva anche perché il corredo culturale il contesto dei valori entro cui questa scelta si muove contiene i germi di vera e propria intolleranza e civile di contenuti liberali e di pulsioni regressiva
E su questo per fortuna L'Unità con la CISL e con la UIL e forte e convinta
Alimenta queste equivoco anche una troppa disinvolta confusione di nomi e di simboli
Per noi ma dovrebbe essere per tutti Regione vuol dire regione stato vuol dire Stato Statuto vuol dire Statuto e Costituzione vuol dire costituzione
Pensare ad esempio di usare i testi dei nuovi statuti regionali
Per sottrarla allo stato maggiori competenze o per piegare il disegno istituzionale che per sua natura deve avere una sua propria solidità in condivisione a contesti ideologici e di parte
Renderebbe inefficace il processo di riforma e dividere ebbe i cittadini nel loro rapporto con le istituzioni
Per noi per il sindacato diverrebbe difficile in questo contesto operare qualsiasi funzione di confronto e di interlocuzione
C'è poi una seconda deriva che vogliamo contrastare e riguarda il rischio del passaggio da una tradizionale forma di centralismo nazionale a una forma di centralismo a carattere regionali che per molti versi questa è la mia opinione sì presente addirittura più grave e più inefficiente dell'Aprilia
Ora è vero che tutto spinge in direzione contraria a questo scenario le competenze le funzioni amministrative sono in gran parte passato destinate passare a Comuni ed enti locali lo sappiamo
Il compito degli statuti regionali dovrà essere quello di costituire in ogni regione il Consiglio delle Autonomie ordinare i rapporti tra Giunta e Consiglio adeguare i modelli istituzionali delle aree metropolitane
Lo stesso federalismo fiscale riconosce a tutti Regioni Province e Comuni Città metropolitane autonomia finanziaria di entrate e dispensa il rischio è pure presente troppi differenziati comportamenti regionali anche nell'attuazione delle leggi Bassanini
Ancora da impostare correttamente gli statuti
Che non discendono dal presidente della Regione neanche per il Veneto e ancora non definite organicamente le procedure in base alle quali le decisioni regionali saranno assunte
Da un'analisi della legislazione regionale sui poteri se viene riconfermato il ruolo di programmazione di Indirizzo delle regioni non ne viene però ridotta la funzione di gestione
E mentre molte realtà
L'azione di incentivazione regionale all'associazionismo dei piccoli comuni acconsentito un'applicazione coerente del principio di sussidiarietà verticale
In altre regioni la legislazione di recepimento rinvia troppo in là nel tempo i criteri di definizione dei livelli ottimali per l'esercizio delle funzioni e quindi del conseguente e vero decentramento di poteri e di risse
Tutto dunque porta a dover decidere o tra un modello di Regione con chiari poteri legislativi
Compiti di programmazione e di controllo all'interno di un sistema ordinato i cui soggetti fondamentali sono e restano le Province i Comuni e le Autonomie funzionali e un secondo modello in cui la Regione diventa si soggetto attivo di programmazione ma insieme soggetto attivo di amministrazione dotato di enti strumentali o agenzie con cui coordinare le attività invece di promuovere i programmi
Quello che in ogni caso resta un po'difficile da comprendere
Eccome tutte le analisi tutte le polemiche degli osservatori ho delle responsabilità pubbliche
Si concentra un unicamente sul rapporto tra Regione è stato nazionale trascurando completamente quello che sta avvenendo o ci si propone di di finire all'interno delle regioni
Questa è un'ottica parziale
E del tutto insufficiente solo che si pensi ha come tutto il processo di decentramento richiede ripensamento delle strutture organizzative di comuni di Province di regioni
Basato su un diverso uso delle risorse e delle competenze di nuove integrazioni funzionali e di progetti formativi informativi e tecnologici
O su come sia pure tra tante contraddizioni e sovrapposizione di strumenti e di procedure si sono spostati nel territorio Poteri e funzioni fortissimi di politica economica e sociale
Dall'agricoltura al commercio ai trasporti alla viabilità all'Energia alle incentivazioni industriali e alle scelte di programmazione negoziata
Se a questo complesso di potere
Si aggiunge tutta l'area dei servizi alla persona
Il Welfare locale le nuove reti dell'assistenza insieme con le materie i poteri legislativi conferiti dal testo di modifica del titolo quinto della seconda parte della Costituzione
Davvero riesce politicamente inspiegabile culturalmente disarmante non fare di questo il cuore delle analisi comparate
Di fare di questo la verifica dei progetti realizzati di quelli non attuati il censimento organico di ritardi di contraddizioni ed insufficienze
Ed è proprio riflettendo da questo che continua ad apparire non solo sbagliata
Ma anche non conveniente talvolta spesso non utile una lettura della sussidiarietà orizzontale
Fondata prevalentemente su uno svuotamento di ruolo delle pubbliche amministrazioni locali
Le quali se debbono come abbiamo sempre sostenuto cambiare continuare a cambiare inefficace e qualità dei servizi e talvolta in termini di ruolo non possono però nella prevalenza dei casi essere sussidiate da alcun
Ora il disegno di legge costituzionale sul nuovo ordinamento della Repubblica quello in discussione in approvazione in Parlamento
E che è bene ricordarlo discende dal documento finale della commissione bicamerale e naturalmente
Il cuore del processo di riforma e per la sua importanza anche il cuore della nostra riflessione
Non sta alla relazione e non sta neanche al convegno analizzare
Precisamente tutti gli orientamenti e le scelte del Progetto di riforma
D'altra parte basta Scorrano esporre il sette settori fondamentali
Riconducibili al pluralismo dei poteri e alla natura pattizia d'intesa attraenti di questo provvedimento per comprenderne la sua complessità di sette direttrici fondamentali sono quelli della pari dignità costituzionale degli enti politici
Della potestà legislativa generale delle regioni
Della soggettività internazionale delle stesse regioni le istituzioni delle Autonomie differenziate la centralità amministrativa dei Comuni il federalismo fiscale la sussidiarietà istituzionale e sociali
Noi abbiamo però insieme in una materia che di per sé così complessa il dovere semmai di esprimere un giudizio chiaro e netto e argomentato
Dal punto di vista dei nostri programmi della nostra rappresentanza e della nostra identità
C'è innanzitutto
Nel testo portato la lettura parlamentare un'impostazione generale abbastanza organica ed equilibrata che va apprezzato
Ma proprio per questo risalta da subito l'assenza di due nodi di riordino istituzionale che sono il logico complemento di una ridefinizione di poteri tra stato e regioni
La Camera delle Regioni e delle Autonomie o come la si vuole chiamare con la modifica dell'attuale forma del bicameralismo
è un criterio parzialmente misto e nuovo di composizione della Corte costituzionale unito a un rafforzamento dei suoi Potì
è evidente infatti che non vi può essere una reale legislazione concorrente dove concorrente sta per code terminate codecisione
Senza una sede legislativa apposita che sia il luogo titolare di questi poteri di legislazione concorrente
E viceversa
Sedie poteri legislativi distanti è solo separati accentuano il rischio di una legislazione sostanzialmente competitità
In secondo luogo è evidente che tutta la riscrittura dell'articolo centoventisette della Costituzione
Che sostiene il diritto reciproco di Stato e di Regione
A promuovere questione di legittimità circa il rispetto della competenza assegnata dalla Costituzione riformata presso la Corte costituzionale
Non può non prevedere per ragioni di equità una rappresentanza dei poteri regionali nel collegio del massimo organo giurisdizionale della Repubblica
Ora queste due osservazioni
Trovano in realtà una condivisione piuttosto ampia e la stessa maggioranza parlamentare ne prevede la soluzione nella prossima legislatura ma non era meglio allora
Di fronte a un quadro che può apparire anche per questo disordinato e nel quale troppo spesso viene usata l'arma della polemica e dell'interesse politico quando non ideologico di parte
Per piegare a questo il tema del federalismo costruirlo da subito questo quadro organico renderlo più forte per la sua coerenza e più convincente per questo più autorevole
Ora lo stesso interrogativo si pone per la riscrittura dell'articolo centodiciassette della Costituzione
Quello relativo ai ponti
L'equilibrio trovato tra la legislazione esclusiva da parte dello Stato e le materie della legislazione concorrente ad opera delle regioni risente di un complesso lavoro di mediazione
Ma perché allora sequestro vero e il lavoro ha fatto fare dei passi in avanti
Quella tutela e sicurezza del lavoro
Tra le materie di pertinenza regionale
Quando è evidente che si tratta di diritti e di standard essenziali che non possono che fare capo alla legge dello Stato
Quando non ci sono proprio ragioni di merito né di opportunità per una scelta diversa da questi ora la sicurezza del lavoro riguarda i luoghi di lavoro a che fare con accordi e contratti aziendali e nazionali con leggi e normative totalmente statali
E per quello che si riferisce alla prevenzione e l'informazione alla cura alla riabilitazione al risarcimento a principi e livelli di carattere generale nel rapporto con i diritti delle singole persone in più una parte di queste leggi discende da direttive europee e da obiettivi di unificazione normativa generale sul piano europea
La stessa considerazione si deve si può fare per la tutela del lavoro
Che come è stato giustamente ricordato penso alla nota dei giuristi non solo il risultato di accordi pattizi
Ma trova fondamento nei principi e nei diritti di carattere universale
Come ci dice la Carta delle Nazioni Unite del quarantasei tutte le convenzioni sottoscritte dal nostro paese con organizzazione internazionale del lavoro tutte le costituzioni democratiche tutte le carte sui diritti del lavoro dell'Europa
E anche tra poco dopo il vertice di Nizza la carta europea dei diritti
E ancora
Perché assegnare alla legislazione concorrente la previdenza integrativa
Quando essa in Italia nasce e si sviluppa intorno a due luoghi il posto di lavoro il settore l'azienda e il settore contrattuale nazionale ecco perché come dicevo prima si doveva integrare correggere da subito
Queste contraddizioni queste insufficienze questi errori
Senza di che si corre per noi il rischio di a vere un ulteriore elemento di difficoltà
Una lunga estenuante fase di rimando di queste materie di fronte alla Corte costituzionale
Con la conseguenza di a vere un periodo di incertezza non definibile nel tempo e differenziato tra territorio
Fatto di norme virtuali di interpretazione difficili di capacità negoziale di rappresentanza per il sindacato più deboli
Ora in generale come tutti gli esperti di diritto costituzionale confermano
E proprio nell'area della competenza legislativa concorrente che sono destinati a verificarsi i conflitti più numerosi tra Stato e regioni
Con esiti ovviamente imprevedibile delicati quanto più elevate la qualità e la connotazione sociale degli a spetti in discussione
Ora allora
Finisce proprio per essere la disciplina dei rapporti di lavoro l'arena di quella demarcazione e del possibile conflitto giurisdizionale
Soluzione
Dei mi piace di dirlo con forza che non a caso un paese di federalismo antico e solidale come quello tedesco ha voluto evitare
Preservando il carattere fondamentalmente nazionale delle regole in materia di disciplina e del rapporto di lavoro e in più
Non c'è traccia in tutti gli atti di federalismo di devoluzione recenti in Europa
Dall'atto sulla devoluzione scozzese fino a quello della Catalogna
Di modelli che prevedo uno l'assegnazione alle regioni e territori di poteri legislativi in materia di previdenza o di lavoro
Per noi è evidente
Una prospettiva di frammentazione su base regionale del diritto del lavoro è una scelta privato talmente di significato razionale
Contraddice tutte le tendenze in materia di lavoro lo detto dell'Unione Europea altera l'equilibrio fondamentale del rapporto tra legge d'autonomia collettiva e quello tra i diversi livelli contrattuali del quale è una recente prova l'intervento della presidenza della regione lombarda circa la conclusione del contratto degli autoferrotranvieri
Ma soprattutto apre una competizione al ribasso tra diritti uguali tra possibilità omogenee disgregando una politica di coesione in cui la certezza del diritto
Si accompagna delle libertà individuali delle persone
Finisce questa posizione per dare un sostegno neanche troppo indiretto alle posizioni alle pretese e alle filosofie di Confindustria
è evidente quindi per questo
Che la CGIL continua a considerare un errore la formulazione contenuta nella riscritto un re dell'articolo centodiciassette della Costituzione e chiede di nuovo il Parlamento di modifica
Noi abbiamo accolto con favore le prese di posizione che da molte parti hanno espresso valutazioni simili alle nostre
E le quali si sono concretizzate già prima in una richiesta formale rivolta al Parlamento
Il Senato della Repubblica sulla base anche della nostra sollecitazione
Approvato un ordine del giorno in cui si conferma che sotto ogni profilo la tutela e la sicurezza del lavoro e la garanzia dei diritti dei lavoratori
Rimangono affidati alle norme e ai principi di cui alla prima parte della costituzione
Questo ordine del giorno approvato di natura interpretativa
Contiene e afferma un orientamento che riteniamo giusto
Macché per evitare incertezze e dubbi per il futuro sarebbe stato meglio che si sostanzia asse in un emendamento sostitutivo del testo
Questa osservazione questa ultima e questo giudizio non ci porta all'idea di abbandonare l'esigenza di un disegno organico è solido di federalismo solidale
Cioè se mai
L'idea che per opporsi alla conferma dell'idea che per opporsi a quanto di strumentale di improprio si agita nel modo di procedere di alcuni presidenti di Regioni importanti
Ci sia bisogno di un impianto istituzionale il rigoroso e di un orientamento molto fermo
La CGIL
Conferma il suo disaccordo
Con la critica che viene da alcuni governi regionali circa la riforma della Costituzione
Chiedere che alle Regioni vengano dati pieni poteri in materia di sanità e distruzione
E più potere in materia di sicurezza è una linea che per la CGIL contraddice questioni di diritto e di opportunità per noi invalicabili
Se ad esempio in tema di sicurezza
Il problema che è il Paese quello di specializzare integrare meglio l'azione di Intelligence di prevenzione e di contrasto del crimine
Che senso ha
Pretendere di aumentare il numero e la titolarità gerarchica istituzionale delle forze di sicurezza
Con forze di polizia regionale
Quale contrasto più efficaci del crimine ci sarebbe rispetto ad oggi
è difficile
Sfuggire all'impressione che in questo modo si vuole da un lato provare rispondere alle domande di preoccupazione crescente che una parte della popolazione avverte in tema di sicurezza
E dall'altro accentrare al potere regionale funzioni e compiti che giustamente debbono che restare collocati altrove
Nella proposta molto discussa di Statuto presentata dal presidente della Regione veneta sul tema della sicurezza c'è scritto questo
La Regione
Promuove e realizza interventi
Eventualmente coordinati con quelli dello Stato e delle altre regioni
Finalizzati alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza personale anche mediante la disciplina dei flussi migratori
Cosa c'è qui se non un esplicito messaggio di sfiducia verso l'azione dello Stato e l'azione delle altre regioni
Un'esaltazione di sovranità e centralità regionale contro altri livelli a responsabilità istituzionali
E un chiaro richiamo di natura xenofoba sul rapporto tra flussi migratori e criminalità
Cosa c'è in sostanza se non un manifesto ideologico scritto in quella frase
Anche sulla sanità
La critica le richieste di alcune regioni del Nord vanno respinte
Già oggi lo sappia
Quasi tutte le competenze e poteri sono da tempo rispettivamente in capo alle regioni alle aziende strutture presenti nei territori
Superare quello che resta delle funzioni nazionali equivale a rinunciare a un'idea dei divi e dei livelli e degli standard di prestazioni uguali che sono nel diritto di ogni cittadino
E per questa via
Consegnare ogni regione un suo modello di servizio sanitario una propria idea di sussidiarietà e di rapporto tra sanità pubblica e sanità privata collegando nei fatti alle diverse possibilità di reddito e di finanza tra Regioni una diversa qualità dei servizi sanitari inutile aggiungere anche qua che tutto questo porta al superamento dei contratti nazionali di settori
Nel campo dell'istruzione della scuola poi questa stessa scelte addirittura più esplicita
Legata elementi di rivincita di revanscismo ideologico oltre che chiaramente illiberale e paradossalmente statalista
Nelle proposte del presidente della regione Lazio essa diventa scelta di modello distruzione di insegnamento nelle delibere nelle leggi della regione Lombardia
Il bonus scolastico diventa così tanto più in quel modello un modo di finanziamento esplicito diretto della scuola privata
Un criterio di selezione tra famiglie tra studenti fortemente discriminatorio ingiusto mascherato con il principio della libertà di scelta
Ora in generale
E anche noi lo abbiamo sostenuto in molte occasioni
L'azione pubbliche le risorse pubbliche possono e debbono favorire l'organizzazione e lo sviluppo della domanda sociale
Ma questo deve valere da un lato per quei servizi che oggi mancano sono scarsi o sono offerti a costi crescenti oppure quando si tratta di sostenere importanti diritti civili e sociali
Resi distanti dalle condizioni personale di reddito secondo il principio della libertà eguale
Tutte condizioni che non si ritrovano nelle proposte del Presidente Formigoni
Che cosa c'entra
Tutto questo con una maggiore diverse integrazione tra bisogni del territorio e delle comunità io offerta formativa da parte delle scuole
Che deve essere il compito dell'istituto dell'autonomia scolastica
E con una più forte consapevole valorizzazione delle professionalità delle responsabilità e della libertà dei docenti
Evidente invece la lesione che in questo modo si compie verso la carta costituzionale
Ma viene un ulteriore e definitiva conferma del carattere ideologico di molte di queste prese di posizione sempre da un articolo della proposta di Statuto della Regione Veneto
Tra i caratteri dei principi informatori dell'autonomia quello Statuto quella proposta di Statuto indica al primo posto primo posto l'affermazione del valore delle differenze
Ora un principio di valutazione comparativo fondato sul principio di differenza può essere usato sicuramente per molte cose
Per temi come i lavori le professioni le opinioni le differenze culturali o religiose e ideali per i modelli amministrativi e per quelli funzionali
Porre invece alla base di una rivendicazione di autonomia regionale non come ci si potrebbe aspettare tra gli altri la valorizzazione dell'identità nel nome di valori diritti comuni a tutti i cittadini ma il principio della differenza cioè il suo contrario
Esprime un valore un'idea che contrasta non solo con i principi della nostra Costituzione
Ma anche con quelli della Carta europea dei diritti e con tutte le costituzioni degli Stati federati che oggi esisto
In definitiva e proprio questa confusione questa sovrapposizione che rende difficile il passaggio ordinato e regolato verso una diversa forma del nostro ordinamento statale
E al dunque una diversa idea che si attribuisce al federalismo e ai valori ti ai principi che lo debbono sostenere
La stessa linea di fondo va sostenuta per quanto riguarda la politica fiscale finanziaria di federalismo solitaria
Se noi non riusciamo a mettere in sintonia
I principi dell'autonomia impositiva con quelli della responsabilità e della cooperazione comune qualsiasi seria ipotesi di federalismo fiscale e di fatto resa impossibile
Io penso che non si possa anche a ragione per qualche aspetto lamentarsi dell'attuale struttura comunale regionale del prelievo fiscale per come sono fondate
E insieme a rivendicare a sproposito un'autonomia di prelievo che se intesa alla lettera altererebbe qualsiasi idea di obiettivo di perequazione tra le aree forti e le aree deboli del Paese
Io penso che anche se nel dibattito dei nostri tempi di questa fase sociale politica
Segnato da sensibilità solo negative in tema di fisco e di fiscalità o di destra né come quella di Confindustria sull'IRPEF
Il patto fiscale resta come fondamento del rapporto
Stato quel patto assente al primo posto il cittadino in quanto tale
Se noi non assumiamo questo equilibrio e questa contestualità di riforma non rispondiamo
Alle preoccupazioni che si moltiplicano di quanti vedono impossibili meccanismi perequativi scientismo solo e in autonomia dalle regioni finanziariamente più forti
Seri rischi per le politiche di bilancio delle regioni che a volte hanno meno della metà del reddito pro capite delle regioni più ricca
Bisogna però anche aggiungere una seconda affermazione
A una seria riformulazione degli assetti fiscale
Che preveda più autonomia e più responsabilità nazionale bisogna collocare collegare un'analoga rivisitazione delle forme di controllo della spesa
Soprattutto per quelle voci come la sanità che oggi rappresentano gran parte dei bilanci delle regioni
Senza questo controllo
Sui due versanti delle politiche di bilancio la stesa il fisco diventa più difficile per noi far vivere ragioni e principi generali di equità ce lo dimostrano continuamente ed esplicitamente il confronti nei quali siamo impegnati a livello di Regione e di comune
Una scelta fatta nazionalmente a un tavolo nazionale in termini di quantità e qualità redistributiva di politica fiscale o di tariffe
Può essere alterato cambiata a livello territoriale
Mentre estese non coerenti con i tetti definiti nelle sedi di concertazione tra Stato e regioni o destinazione improduttiva della spesa locale
Riducono risorse per altri territori e per altri cittadini
Per l'insieme di queste considerazione di altre analoghe che si aggiungeranno la discussione elaborazione dei nuovi statuti regionali previsti dalla legge del novantanove
Diventa anche per noi
Lo strumento chiave con cui misurare credibilità e condivisione di un ordinato federalismo solidale
Abbiamo già visto e già detto all'inizio quello che gli statuti non possono diventare
Ora dobbiamo dire quello che debbono fare gli statuti
E innanzitutto quello che lo Statuto regionale deve proporsi mettere in ordine in relazione i poteri presenti nel territorio
Scioglimento del nodo dei limiti e delle competenze trova organi di governo e assemblee elettive tra livelli istituzionali diversi tra funzioni pubbliche amministrate e sussidiarietà
Se si pensa ad esempio che solo qui in questa regione nel Piemonte vi siano oltre mille e duecento comuni quasi un settimo del totale nazionale
Con relativi sindaci amministrazioni competenza i Poteri i spesso potere d'interdizione verso altri livelli di decisione
Possiamo avere un quadro della grande responsabilità del grande lavoro che tocca agli statuti regionale
E senza che suoni offensivo verso alcuno
Questa da sola è materia che dovrebbe interamente impegnare per molto tempo la preoccupazione il lavoro dei consigli regionali
E anche naturalmente dei presidenti delle Regioni che non dovrebbero creare ai primi più problemi di quelli che bisogna risolvere e affrontare
Noi su questo per quello che rappresentiamo nelle forme previste intendiamo essere interlocutori stimolo controllo di questo dedicato processo con particolare riguardo al tema dei diritti al tema dell'equità sociale e della promozione dello sviluppo nelle sue basi materiali e in materia
Care compagne e cari compagni quando si farà l'esame
In sede storica di questi anni di questa legislatura
Molti commentatori non potranno che commentare
Come questi anni abbiano segnato la più grande azione di risanamento dei conti pubblici di questo dopoguerra
E che come limite il fatto che questi anni non hanno dato al Paese quel quadro organico di riforme istituzionali di cui c'era e di cui c'è bisogno
Il fallimento dei lavori della commissione Bicamerale prima
L'evidente Mosaico delle soluzioni elettorali trovati le spinte irrazionali autoreferenziali che attraversano aree sociali e politiche
Lasciamo il Paese in una fase di instabilità e permanente transizione per questo continuiamo a pensare che la legislatura non posso a chiudersi senza avere approvato la legge di riforma del titolo quinto della seconda parte della Costituzione
Seguendo lo strumento della lettura parlamentare e tenendo conto dei nostri punti di dissenso e di critica
Necci sfugge su questo la delicatezza della contrapposizione che in Parlamento si è realizzata tra maggioranza e opposizione
Su una materia che per propria natura e degna di convergenza tra tutte le forze politiche il risultato di apporti politici e culturali con i necessari compromessi
Ma proprio perché la transizione italiana è troppo lunga e troppo incerta
E anche il quadro del futuro istituzionale dell'Unione Europea e tutt'altro che chiaro c'è bisogno di un primo assetto organico quadro di riferimento
C'è d'altra parte una evidente simmetria tra le prospettive di riforma istituzionale dell'Europa e gli obiettivi della nostra riforma regionalista e federalista lì in Europa l'evidente l'insostenibilità di un'unione solo monetaria
L'ambiguità del peso e del ruolo delle istituzioni intergovernative i limiti del Parlamento europeo pure eletto a suffragio universale
E sullo sfondo di questa incertezza
La discussione che divide quanti vorrebbero un'unione senza sovranità quanti pensano a una confederazione di Stati europei più o meno su base costituzionale e quanti puntano Art semplice rafforzamento delle sedi intergovernative
Lì sempre in Europa il risultato importante di una carta dei diritti per la quale a Nizza manifesterà il sindacato europeo e anche il paradosso che questa carta potrebbe restare senza forza giuridica
Senza la dignità che l'inserimento nei trattati solo oggi potrebbe assegnati
Qui da noi in Italia nel medesimo tempo il tentativo di riordinare la forma dello Stato avvicinando
Cittadini alla Repubblica costituita dai comuni dalle Province dalle città metropolitane e dalle Regioni
Ma anche per le cose che mi sono sforzato di dire le contraddizioni che permangono gli errori contenuti nel testo normativo lei evidente omissioni che andava hanno riprese ma come ma quando e da chi
Il rischio più lungo e complesso contenzioso giuridico costituzionale che potrebbe allargare l'area dell'incertezza avremmo in questo caso in un'Unione Europea inceppata nei suoi meccanismi istituzionali e decisionali anche alla luce della prospettiva dell'allargamento
E il vertice di Nizza in questo caso è la tappa decisiva un'Italia alle prese ancora con un quadro disordinato di poteri di competenze e di funzioni
Con il rischio d'Europa di alimentare la sfiducia dei cittadini e la loro lontananza delle istituzioni comunitarie e con il rafforzamento delle spinte nazionalistiche localistiche Senofonte quando non esplicitamente razziste
E in Italia
Una deriva che potrebbe avvenire qui e li abbiamo già i segni gli stessi segni gli stessi disvalori accentuando le spinte alla separazione e all'esclusione sociale
Ma non c'è solo questo
Istituzioni funzionanti sedi efficienti di sovranità e responsabilità per il mandato democratico che nel fondamento Principi di cittadinanza certi universali sono le uniche vie in grado di governare i processi economici e sociali del nostro tempo
Non si vede in altro modo
Per noi e per l'Europa
La possibilità di una vera cittadinanza senza sovranità democratica
E non esistono istituzioni sovrane in grado di avere poteri al di fuori del fondamentale principio democratico del consenso e del rispetto delle leggi e degli ordinamenti abbiamo così bisogno insieme di istituzioni più sovrane di mandati democratici più certi e di cittadini più uguali
Ed è per questo che sosteniamo con convinzione la Carta europea dei diritti al di là dei limiti pure evidenti che ci sono perché nel preambolo di quella carte negli articoli si parla di valori di diritti che sentiamo nostri
Il valore della pace dell'eguaglianza innanzitutto
I diritti dei minori degli anziani
L'abolizione della schiavitù e della pena di morte la difesa e la promozione della libertà di pensiero di espressione di movimento e anche per la prima volta una parte dei nostri diritti
Il diritto al negoziato collettivo la gratuità del Collocamento la tutela contro i licenziamenti ingiustificati il diritto a lavorare
Istituzioni
Sovranità cittadinanza che vivono entro questi valori e per questi valori parlo non le persone del giusto rapporto che deve esserci tra la sfera delle troppe condizione delle scelte individuali e la dimensione della responsabilità pubblica
Parla della loro libertà e dei loro diritti
Dicono ad esempio quanto sia contrario ai valori della Carta europea ogni tentativo che punti ad annullare o ridurre la funzione di rappresentanza negoziale del sindacato
O licenziare senza giusto motivo o impiegare bambini a lavoro offenderei i dati riservati delle persone o far pagare il collocamento al lavoro come pure un referendum voleva fare o non rispettare giustizia ed equità nelle prescrizioni e nelle condizioni di lavoro
Insieme la carta europea parlare il diritto all'assistenza all'Uefa che risponde a ogni pretesa di limitare libertà di pensiero di circolazione e di espressione
Anche se il cammino per trasformare il reale diritti questa carta è ancora in salita come peraltro chiederemo nella manifestazione promossa dal sindacato europeo a Nizza la settimana prossima
E anche se non sappiamo quando attorno a questi diritti avremo reali istituzioni europee
Ci convince ci piace l'idea che c'è dietro e che vale secondo me per l'Europa come vale per l'Italia
Tenere assieme in modo inscindibile secondo le parole che disse dei loro e che riprendevano un pensiero caro da Altiero Spinelli la competizione stimola la cooperazione che rafforza e soprattutto la solidarietà che unisce
Grazie
Grazie Guglielmo procediamo ora con
I termini che vi ho primi illustrato
Ripeto alle compagne e compagni prenderanno la parola signor presidente sarà rigorosa dieci minuti assolutamente in maniera rigorosa anche profittando dei materiali diffusi qualche generosità in più che i nostri ospiti esterni perché è giusto che sia così procediamo Titti Di Salvo
Segretario generale della CGIL piemontese come sapete
Parlerà del tema federalismo e società civile del nord poi il professor Zizi Mariuccia
La generosità varrà anche per il primo intervento come è prassi
Le tesi che argomentano hanno come premessa da un lato la necessità di una riforma costituzionale che dia ordine armonia e coerenza
A importanti modifiche intervenute nell'architettura istituzionale del Paese e nel contempo costituisca necessario differimento dentro il quale gli stessi statuti regionali possono essere definiti
Dall'altro il presupposto che il trasferimento di poteri e responsabilità dallo Stato al sistema delle Autonomie locali e funzionari sia una risposta utile alle domande di riforma dello Stato che poi viene oggi dalla società
Ma esiste una società del nord in prima fila nella richiesta di modernizzazione dello Stato
La forzatura referendaria con cui presidenti neo eletti dalle Regioni del Nord si sfidano l'impianto costituzionale
Trovai forse fondamento dal farsi interpreti di una necessità diffusa al Nord di rompeva gli indugi nella ridefinizione dei poteri dello Stato per rispondere meglio alle esigenze degli elettori da qui hanno avuto investitura diretta
Se sul secondo interrogativo la risposta e sicuramente negativa nessuno dei referendum proposti contiene un velato accenno all'assunzione di responsabilità per fare e peraltro quel referendum vengono avanzati da regioni non in prima fila adempimento rigoroso delle Bassanini
Dicevo si susseguono interrogativo la risposta è negativa sul primo interrogativo la risposta non può che essere più articolata
Indicatori da assumere per leggere le trasformazioni sociali in essere in questi ultimi anni e per leggerle distintamente al nord sono molteplici scontando in premessa che il nord è un'entità geografica estremamente differenziata al suo interno
Tanto che nella letteratura economica degli ultimi anni si è contrapposto il sistema produttivo del Nord Ovest quello baricentrato sulla grande impresa a quello del Nordeste baricentrato in viceversa sulla diffusione di media piccola e piccolissima impresa
Ma in analogia al trend nazionale più spiccatamente l'andamento demografico quello del mondo del lavoro e dell'immigrazione definiscono il profilo omogenee la tendenza di una trasformazione radicale della composizione del tessuto sociale
Più anziani la Liguria il Piemonte sono le regioni con la popolazione più anziana in Italia meno giovani un flusso immigratorio costante che non compensa però il rapporto sfavorevole giovani anziani un mercato del lavoro in movimento
Contarsi disoccupazione in discesa ma caratterizzati da un livello di scolarità molto basso degli occupati disoccupati
Tipologie contrattuali negli avviamenti al lavoro in prevalenza tipici
E di certo alcune omogeneità inattese in regioni contraddistinte da storie industriali così diverse
Sono da ricercare nelle trasformazioni del tessuto produttive indotte dalla globalizzazione
Che nelle regioni roccaforti del fordismo penso al Piemonte
Hanno modificato il rapporto tra grande impresa e piccoli impresa è tra le imprese del territorio e nelle regioni come il Veneto stanno ormai determinando l'esaurimento di un'anomalia della crescita senza regole
Al punto che l'Osservatorio sul Nord Est oggi afferma che il Veneto avviato da sola normalità
Ma il tratto sociale comune dominante di questi anni per la verità non solo al Nord e sicuramente a quello delle insicurezza dell'incertezza del futuro
Lo testimonia sul piano nazionale una ricerca pubblicata Luigi effettuata dall'Università di Urbino sul rapporto tra cittadini e istituzioni lo conferma per il Piemonte il rapporto annuale dello stesso istituto di ricerca della regione
Pubblicato a fine giugno
D'altra parte il fenomeno politico della lega al suo nascere non a caso ha avuto radici nel Nord
L'ingresso dell'Italia in Europa il processo lento ma costante della sua costruzione non solo come entità economica
Ha spazzato via molto dell'ideologia leghista svelando le anguste inefficace nel descrivere confini identitari sempre più ristretti Orizzonti sempre più vasti
Tuttavia rimangono tutti interi per il Paese i problemi legati alla necessità di modernizzare lo Stato
Per raggiungere due obiettivi entrambi io credo interessa la CGIL il primo rendere più efficaci le politiche pubbliche quelle di sviluppo quelle di coesione sociale il secondo rinsaldare il rapporto tra cittadini e istituzioni
D'altra parte la modernizzazione dello Stato nell'oggi storicamente determinato è tutt'uno con la scelta di dislocare e dunque devolvere poteri responsabilità in capo a quelle istituzioni che sono più vicine ai cittadini
E dunque il sistema delle Autonomie locali e dell'autonomia funzionali poiché il territorio oggi è il luogo in cui avvengono le trasformazioni
Con il carico delle opportunità e delle contraddizioni sociali profonde che ad esse sono legate perché per questa ragione a mio avviso il territorio luogo chi deve scegliere la politica
Ma anche il sindacato per misurarsi con quelle contraddizioni con quell'opportunità per contrastare le une e orientare le altre e infine il territorio in cui io credo anche la politica può avere l'opportunità di una sua riqualificazione
Come ha detto la relazione questo processa per la CGIL deve avvenire sulla base di nuove regole costituzionali che da un lato definiscono il federalismo come federalismo democratico cooperativo
E dall'altro e soprattutto il federalismo come il federalismo solidale che realizza nella esigibilità da parte di tutti i cittadini dei diritti di cittadinanza il nuovo senso dell'unità della Repubblica
Ora se il disegno di legge Maccanico sul primo punto trovo un equilibrio precario vale quanto detto da dalla relazione di Pisani rispetto all'assenza della Camera delle Regioni per esempio
Sul secondo punto quello del federalismo solidale il disegno di riforma e per alcuni versi contraddittorio
Brevemente giacché dichiarazioni di Epifani su questo punto si è soffermato molto opportunamente
Il divieto Incisa di legge Maccanico ribadisce l'idea dalla Repubblica come luogo dei diritti fondamentali di cittadinanza ma include nella legislatura concorrente
La tutela e la sicurezza del lavoro
Solo un osservazione su questo è un errore
Quello che conta è il disegno di legge che espone a rischio
I diritti fondamentali geograficamente test differenziati con tutte le conseguenze sul piano della destrutturazione dell'attuale modello contrattuale di cui il diritto del lavoro e al contempo sostegno ma anche di mite
Il federalismo dunque come risposta necessaria ma non sufficiente anche alle nuove esigenze delle persone che rappresentiamo e della società in generale
Non sufficiente perché definito che le politiche pubbliche sono costitutivamente più efficaci se scelte nei luoghi più vicini ai cittadini quindi definiti dodici finito dove occorre definire oltre che la sostanza di quelle politiche
Anche le modalità della loro costruzione in che modo e con chi oltre che in premessa del nuovo ruolo della Regione di regolazione di Indirizzo di programmazione o di gestione di nuovo centralismo regionale
Ed il ruolo dei governi locali digestione sott'ordinata o di progettazione concorso la definizione di indirizzi
Attraverso la Camera degli Enti locali affiancato al Consiglio regionale l'opportunità per sciogliere quei nodi non marginali e completare la riforma in senso federale dello Stato sta nella definizione degli Statuti regionali
Argomento brevemente in questo senso le opinioni della CGIL piemontese per la definizione dello Statuto regionale del Piemonte ma valgono io credo in generale sulla la realtà questo sì sulla base la nostra realtà sociale produttiva dal punto di vista al sistema produttivo il Piemonte un'economia ripresa una trasformazione non ancora assestata nel sistema produttivo è un nuovo rapporto come già dicevo tra piccola media grande impresa e di queste ultime col territorio
Dal punto di vista sociale del lavoro diminuisce il tasso di disoccupazione aumenta l'occupazione con l'ottanta per cento di avviamenti lavori atipici non esclusivamente ma prevalentemente poveri
La disoccupazione rimane comunque consistente ed è fatta di giovani giovani donne da adulti ultraquarantenni con tassi di scolarità molto bassi
L'andamento demografico demografico registra un forte invecchiamento della popolazione è uno squilibrio nel rapporto giovani anziani che determina un calo demografico continuo
Si manifesta lo dice l'osservatorio della Regione Piemonte
Un alto livello di insicurezza delle persone e si affaccia il rischio di un'evoluzione sociale complessiva che determini forti diseguaglianze all'interno di una società piemontese tra sicuri e meno sicuri
Dal punto di vista della ricerca punti di eccellenza alcuni in disarmo dal punto di vista delle infrastrutture e delle reti telematiche un sistema inadatto sostenere le trasformazioni in corso qualche scelta importante che si realizza nuovi problemi legati all'alluvione
Dell'ottobre del due mila
Ma allora le possibilità di sviluppo di qualità di questa Regione sono reali sono possibili sono concrete se si punterà
Sulla qualità
Delle politiche infrastrutturali sulla implementazioni dovete telematiche sull'efficienza della pubblica amministrazione sull'innovazione sulla ricerca sulla valorizzazione del lavoro delle risorse umane attraverso l'istruzione e la formazione
Ma sono politiche queste che per definizione non sono realizzabili dalle singole imprese né da singoli soggetti richiedono cooperazione programmazione condivisione di obiettivi comuni tra soggetti diversi
E un ruolo di regolazione e di indirizzo molto forte della Regione io credo anzi noi crediamo ci gira giunte se pensa che questo ruolo della regione di regia regolazione vada descritte definita nello Statuto regionale
In contrasto un'ipotesi di nuovo centralismo regionale analogamente pensando alla qualità il
Sociale dello sviluppo
Il quadro delle trasformazioni sociali vestito in Piemonte i nuovi bisogni che essi implicano di nuova domanda individualizzate di servizi e cure alla persona in generale di rete di protezione sociale che accompagni le persone nella loro vita
Proprio per la nuova complessità richiedono più programmazione più ruolo del pubblico
Non solo perché rischio dell'esclusione sociale Maurizio che riguarda tutti o molti ma perché le scelte nella destinazione delle risorse nella definizione dei percorsi di inserimento di diventi sedimento e di integrazione delle persone
Sono scelte che per definizione non sono affidabili a logiche di mercato di mercato
Ma proprio della politica e richiedono analogamente alle politiche di sviluppo e proprio perché nessuno parte cooperazione tra più attori approcci integrati e di nuovo un ruolo di regolazione e promozione delle politiche pubbliche
In questo senso il principio di sussidiarietà orizzontale contenuto nella disegno di legge Maccanico
Richiede una lettura congiunta alla prima parte della Costituzione che recita testualmente la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività comune pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali
E richiede altresì una traduzione appropriata nello Statuto regionale
D'altra parte riproporre il tema della necessità di Indirizzo nelle Risorse negli obiettivi delle politiche di coesione sociale non vuol dire tornare a confondere a livello locale pubblico costa tale programmazione e gestione
Non vuol dire disconoscere le forme di auto organizzazione della società civile dal terzo settore dell'associazionismo come soggetti vitali nella costruzione concreta di una società fondata sulla solidarietà al contrario la definizione prossimo dello Statuto regionale oltre lo spazio per descrivere le regole di una rete di protezione promozione sociale
Attraverso la mobilitazione di tutte le competenze progettuali organizzative pubbliche private e no profit di tutte le risorse economiche e umane nella realizzazione di una rete integrata di servizi ma anche e soprattutto una funzione pubblica regionale di regia di regolazione
Il federalismo dunque ci interessa anche come nuova qualità democratica resa possibile dalla riforma costituzionale da descrivere negli statuti regionali
Come no la possibilità di partecipazione come rapporto rinnovato di cooperazione da un lato tra la Regione e gli enti locali dall'alto tra la società civile e le istituzioni
Come nuovo modo di intendere il cui tono dire e riqualificare sono alla fine
Le politiche pubbliche definendo come si dice un sistema a rete capace di mettere in relazione a creare nuove sinergie finalizzata alla crescita del benessere per le persone in che senso in che modo il sindacato entra in tale definizione
Come soggetto che rappresentando interessi è un'opinione sulla definizione delle politiche non come titolare di una concertazione neo corporativa
Istituzionalizzato dallo Statuto lo statuto deve descrivere le regole che presiedono la qualità democratica la partecipazione dei cittadini singoli e associati non i rapporti le modalità di confronto con e tra le parti sociali
Infatti non c'è dubbio due secondi trenta secondi infatti non c'è dubbio che lo spostamento di poteri decisionali di capacità impositiva del governo centrale i governi locali consegna al sindacato nuove responsabilità
Ma sono spazi che vanno percorsi soggettivamente attraverso la concertazione e la contrattazione anche nella nuova prospettiva federalista che non cancella interessi diversi
Non li annulla bensì offre nuovi scenari più positivi in cui possono relazionarsi e trovare e quindi
La programmazione negoziata dello sviluppo locale è una via che a noi conviene percorrere è una via alternativa a quella che propone lo sviluppo come risultato di competizione tra prezzi e costi
è una via però che per essere percorsa non ha bisogno della definizione dei nuovi statuti regionali della concertazione tra e con le parti infatti nel momento in cui conveniamo
Sull'utilità per le persone che rappresentiamo i definire territorio interessi diversi
Che chi rappresenta interessi diversi obiettivi comuni stabiliamo al contempo l'ambito delle convenienze possibili per le imprese l'eliminazione delle diseconomie esterne per noi la valorizzazione del lavoro
Per percorrere la via non è neanche necessario spostare titolarità negoziali dalla categoria alla Confederazione
Per il resto nella l'intervento a in cartellina perché vedo che la professor Gigi grazie
Sorgi Marinucci il cui contributo abbiamo avuto tante volte occasione di avvalerci
Sia come giurista del lavoro sia come esperto di politiche e istituzionali
Gli abbiamo chiesto di aiutarsi riflettere soprattutto sul per tematica del federalismo e del porto gli statuti regionali
Dieci
Ma con questa iniziativa mi pare che la CGIL si proponga
Scusa scusa di sì per evitare quel sia fuori poi Andrea Ranieri
Di
Da un lato svolgere
Sì realmente il tema federalista nelle sue diverse articolazioni
Ma anche di
Fissare alcuni
Punti fermi
Alcuni paletti di fondo
Mi pare che la cosa sia quanto mai opportuna
Perché di punti fermi
Credo si avverta un un grande bisogno
In effetti quello che abbiamo di fronte
è un po'cesso
Incerto
Magmatico
E a tratti
Improvvisato
Spesso si ha la sensazione di assistere a una
Sorta di teatrino
In cui la competizione e il confronto non si svolge
Nel merito delle questioni
Ma si svolge diciamo così
Attraverso una sorta di gara per immagini
A chi appare essere il più federalista
Il federalista più autentico
Io credo invece che il punto oggi sia quello di essere
Molto chiari sui principi di fondo della prospettiva verso la quale ci vogliamo muovere
Perché mai come in questo campo
Si rischia altrimenti una sorta di
Eterogenesi dei fini
Abbiamo cominciato a parlare di federalismo
Per costruire uno Stato una macchina pubblica istituzionale al tempo stesso più a gilet e più efficace
E rischiamo di approdare a una sorta di disarticolazione dello Stato
Ora noi parliamo di federalismo
Unitario
Cooperativo
E solidale
Queste non sono parole
Siamo non sono aggettivi
Fungibili
Sono principi che devono essere
Tradotti Jenin rigorosi meccanismi istituzionali
Appunto in un impianto
Solido
Tutto questo non ha nulla a che fare con altre accezioni del federalismo
Vedete questa parola ha un significato Poli senso
Su vari versanti
Per le destre
Federalismo significa
Di volta in volta
Iper liberismo
Modo per
Siamo liquidare lo Stato sociale
Addirittura in certe letture estremistiche della cosiddetta
Sussidiarietà orizzontale
Si legge persino una idea
Va be'ottocentesca di estinzione dello Stato da destra
Per le destre in alcuni casi il federalismo significa
Cultura della unità ordinamentale del Paese
Badate in Germania
Ma persino in Svezia che non è un Paese federale ma è un Paese
Diciamo uno stato regionale
Germania e Svezia le Regioni e gli enti locali hanno fortissimi poteri
Sul piano della promozione qualificazione di sistemi scolastici
In Svezia per dire i prestiti sono nominati dei sindaci
Ma in questi paesi nessuno pensa
A una
Divisione degli Old di lamenti scolastici
Di modo che in una regione ci si può inventare il bonus in un'altra si può introdurre una parificazione integrali indiscriminata fa scuola pubblica e privata in un'altra regione si dà vita a un sistema scolastico diverso
Tutto questo non ha nulla a che fare con la prospettiva di un federalismo unitario e qualcosa d'altro
Per non parlare di quelle concezioni che dicono federalismo ma alludono a chiusura etnica alludono a ipotesi secessioniste
Questo federalismo non è il nostro
è tempo di dire chiaramente
Che sulle regole sugli assetti istituzionali il confronto deve essere a Pertol perché si deve ricercare un accordo fra tutti
Ma è tempo anche di dire che da sempre esiste un federalismo delle destre ed esiste un federalismo delle sinistre
C'è il federalismo dei democratici e dei repubblicani quello che era una volta dilemmi torna e di Jefferson
C'è il federalismo dei socialdemocratici e dei cristiano democratici c'è in Spagna il federalismo del Partito Socialista Diaz nato di controllo
E quindi una netta linea di demarcazione
Dal nostro punto di vista cioè da un punto di vista
Di sinistra
Perché si arriva all'opzione alla scelta federale
Lo dico in due battute guardando
Anche alla mia esperienza
Intanto un'osservazione dell'assetto istituzionale di questo Paese
Pratiche in Italia se ci guardiamo noi siamo riusciti a realizzare uno straordinario capolavoro
Perché nel tempo
Nei decenni attraverso le diverse fasi storiche
Abbiamo sommato le strutture tipiche di uno Stato centralista
Napoleonico sabaudo
No il Parlamento nazionale bicamerale
Mille parlamentari che hanno le stesse identiche competenze
Una forte struttura ministeriale forte al centro e articolati in periferia
E strutture tipiche di una studi uno Stato centralista
Con i strutture tipiche di uno Stato delle Autonomie
Le venti regioni
Le cento ore otto province
Il mille comuni ciascuno con i pochi apparati in una logica di separazione
Ora
Queste ridondanza amministrative istituzionale
Come e perché ha funzionato fino a un certo momento
Io dico che fino a un certo momento questo assetto ha funzionato bene o male
Perché c'era un governo reale
Che era quello dei partiti organizzati della Prima Repubblica
Venuto meno quel collante
Il sistema va in tilt
E questo aspetto non funziona
Da qui la necessità di una riorganizzazione
E perché una riorganizzazione federale di tipo federale
Cioè dove nitide no siano
I rapporti fa all'autonomia l'autogoverno la responsabilità dei diversi livelli di governo ma forti anche i meccanismi della cooperazione
Della concertazione della codeterminazione tra diversi livelli di governo
Io lo guardo anche questo problema da un punto di vista di sinistra
Perché non è che quel tipo di assetto
Abbia portato ad un livello alto
Di uguaglianza nella effettività dei diritti sociali
Distanze fra nord e sud
Squilibri territoriali
Insomma i diritti d'un disoccupato meridionale non sono esattamente uguali sul piano effettivo ai diritti di un giovane disoccupato del nove
Così come i diritti di un malato dove la sanità pubblica non è organizzata non sono esattamente sul piano dell'effettività uguali ai diritti di un malato dove i servizi sociali e sanitari funzioni in un certo modo
Da qui appunto pensare il federalismo come è uno strumento
Non contro l'uguaglianza
Ma per raggiungere in altro modo livello più alto di uguaglianza
Perché se la sinistra non guarda questo io non capisco che cosa significhi più sinistra altro che di vedere la prima parte della Costituzione se c'è una norma un principio costituzionale straordinariamente moderno
Perché consente una gamma vastissima diciamo di destinazioni funzionali ma è forte nel principio e forti o l'articolo tre secondo comma della Costituzione l'uguaglianza sostanziale
Allora da qui la necessità di costruire appunto un impianto
Cetto divisione dei compiti e delle responsabilità
Valorizzazione dell'autogoverno ma anche cogenza dei meccanismi di cooperazione qui è il punto cruciale della riforma in senso federale del Parlamento
Che è l'unico modo
Per consentire attraverso una Camera
Che rappresenti i territori
E quindi garantisca l'autonomia dei territori ma vincoli anche esattamente come accade una Repubblica federale tedesca alla codeterminazione fra i territori solo in questo modo noi possiamo leggere
Un processo di differenziazione funzionale che punta ha un più alto livello di uguaglianza
Altrimenti non è questo il processo vista vi è un altro la disarticolazione e la conflittualità tra i diversi livelli istituzionali
Ora appunto
Qual è lo stato dell'arte Epifani ha già detto molte cose che io condivido
Faccio solo due riferimenti molto sintetici ai
Siamo un punto di riferimento più più importanti più seri che non sono costituiti dai referendum sulla cosiddetta devolution
Dove il problema non è la illegittimità formale
A è la insensatezza sostanziale
Perché punto quando si dice vuoi tu che alle Regioni si nota spediti i poteri in materia di sanità scuola formazione sicurezza bisognerebbe anche dire come queste cose si vogliono fare che cosa c'è dietro queste Paola
Punti di riferimento seri
La riforma costituzionale
Che è stata già approvata in prima lettura dalla Camera al Senato
Vedete
Ci sono anche a mio giudizio luci e ombre
Gli aspetti positivi le dico solo due
Il modo in cui è definita la sussidiarietà
Perché noi stiamo parlando di una modifica della seconda parte della Costituzione
E quindi la sussidiarietà di cui si deve parlare e quella cosiddetta verticale
è quella che guarda al rapporto fra istituzioni e cittadini
Quindi appunto la sussidiarietà intesa come il fatto che le istituzioni pubbliche ai vari livelli favoriscono l'iniziativa individuale associata di cittadini un modo aggiornato di trascrivere
Ciò che è già scritto nell'articolo due della Costituzione
Un altro punto positivo di quella riforma
La previsione della possibilità di accedere da parte delle regioni a statuti differenziati
Questa formulazione positiva per due motivi intanto perché mette in discussione quello che ormai un vero e proprio reperto di archeologia istituzionale
In questo Paese e cioè la distinzione fra le Regioni a statuto ordinario
E regioni a statuto speciale che all'origine di non pochi conflitti territoriali penso al Nord Est
La dove c'è il confine tra la Regione Veneto e il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige
è una formulazione positiva anche per un altro motivo perché è una sfida alla responsabilità
Dei governi regionali
Perché secondo quella formulazione le regioni che vogliono accedere a forme più avanzate di autonomia devono dire
Su quali temi
E in quale modo non basta dire sicurezza bisogna dire che cosa si vuole fare sulla sicurezza si vuole istituire un corpo di polizia in più
Si vuole viva dio regionalizzare la polizia locale
O si vuole svolge una funzione di coordinamento di promozione eccetera devono dirlo che cosa vogliono esattamente su quelle proposte c'è un vaglio del Parlamento
Le ombre
Ancora prima siamo di osservare il discorso qui sarebbe molto lungo e anche tecnicamente un po'complicato prima di osservare che cosa c'è
Nell'elenco delle mattine della cosiddetta legislazione concorrente punto tutela e sicurezza del lavoro
E previdenza complementare integrativa e veniva messa in dubbio proprio siamo l'utilità del ricorso a questa tecnica
Perché vedete la legislazione concorrente
Se ha un luogo
Una sede diciamo codici col decisionale o se volete di monitoraggio in cui
Diciamo viene integrato
Il meccanismo normativo
Se a quel luogo può funzionare
No come strumento di appunto innovazione in progress del sistema
In Germania ha funzionato così
Ma se non c'è quel luogo
La legislazione concorrente diventa fonte di caos normativo
Perché chi ultimo arriva meglio alloggia cioè l'ultimo che fa una norma no rende quella nome innovativa salvo che il conflitto sia sembrò risolto dalla Corte costituzionale cioè
Avremo una e Judi di citazione delle controverse territoriale
Una soluzione di questo tipo sta in piedi
Soltanto sei il primo passo del nuovo Parlamento
Sarà costituito dal configurazione
Di una Camera federale a cui assegnare esattamente quel compito il compito di esercitare istituzionalmente
La codecisione fra territori se nella Repubblica federale tedesca non avesse
Grati anche perché c'era un meccanismo che spingeva in quel senso
E nel merito nel merito alcune formule lasciano lasciano in dubbio
Con lo stesso ordine del giorno del Senato pure apprezzabile equivale un po'come si dice à une scusate non petita io penso ci sarà tempo diciamo per dedicarsi a un lavoro interpretativo
Io penso che l'unica interpretazione sensata posto che l'ordinamento civile
è materia esclusiva in quella proposta
E che il diritto del lavoro me l'hanno insegnato da piccolo è Codice civile perché è lì che sono nate le norme del diritto del lavoro penso che tutela e sicurezza del lavoro non può che essere intesa come possibilità di intervenire sospetti gestionali e organizzativi
O forse su livelli più alti di tutela ma non al ribasso
Attenzione che in questo Paese ci può essere qualcuno e c'è qualcuno che pensa che per questa via si differenzia la disciplina dei licenziamenti
Sì differenze no alle soglie di accesso allo Statuto dei lavoratori
Follini insomma che chiama ebbene fin d'ora vocale
L'altro punto gli statuti ma qui non ho tempo per sviluppare appunto seguiamo con attenzione questo processo di elaborazione dei nuovi statuti
Fin qui si sono fatte delle schermaglie delle boutade
La bozza di statuto del presidente della regione Veneto io sono tra quelli che dati i tempi che corrono ho apprezzato che in quella bozza signor scritte cose del tipo libertà uguaglianza diritto al lavoro pluralismo religioso etnico puntuale dati i tempi del che coprono ma questo non mi ha impedito di vedere quanto diciamo si è assunto l'impianto di quella proposta basti dire che lì l'idea è che lo statuto regionale regola le competenze dello Stato
Di modo che potremmo avere punto venti regioni che determino diversamente le competenze dello Stato queste sono ancora buttate schermaglie propaganda dobbiamo arrivare rapidamente al alle cose serie e quindi ragionare di quali devono essere i principi degli statuti in armonia con la Costituzione eccome dagli Stati dagli statuti deve emergere l'ossatura di una nuova Regione che non sia più un ente diciamo contrapposto sovrapposto alle Autonomie locali ma possa diventare lo strumento di una nuovo sistema di governo avete sul piano territoriale grazie professor ridotti
Ora come dicevo la parola
Andrea Ranieri rigorosissima menti dieci minuti
Poi diamo la parola al presidente Ghigo che nel frattempo sia raggiunto
Lo sconteremo con molto piacere e con molto interesse
Andrea dei nostri compagni pane comunicazione l'unico che non ha prodotto una carta scritta quindi questo non non questo non qui
Questo non ti autorizza a usare qualche minuto in più no no no voglio violino prima però molto rapidamente a slogan una trattazione più compiuta non la troverete in cartella però
C'è un altro ad uso tradizione
Allora la vita mentre noi di di scuola il federalismo ne abbiamo cominciato a parlare nel mille novecentonovantasei come CGIL
E sosteneva ma loro una cosa che ho sentito che dire oggi da Mariuccia molto puntualmente per l'insieme
Che la questione del federalismo Ricco sulla scuola ma più in generale risulta falsata dalla pura da una discussione pur essendoci accostate regioni per dividersi la sfera i confini del potere
La scuola è un esempio la scuola già riformata la scuola dell'autonomia
Dove sola che bisogna cambiare il registro della discussione il problema non è dove arriva il potere della scuola dello Stato e quello della Regione
Il problema è come Stato e Regione fanno funzionare in maniera integrata le loro competenze per sostenere e sviluppare l'autonomia scolastica che il punto fondamentale del decentramento e dell'avvicinamento della scuola ai cittadini
Ma per parlare seriamente di federalismo e scuola bisogna liquidare dalla scena
Alcuni
I Dolan
Che stanno avvelenando il dibattito e con scuola e federalismo hanno poco a che spartire
I libri di testo il bonus sono due cose diversissime ma pure impugnate per sostenere un potere delle Regioni sul terreno dell'istruzione
Due logiche diverse la prima iper dirigista la seconda i per Lippi liberista ma che hanno in comune un'idea politica forte
Cioè quella di costruire a partire dal potere regionale una logica alternativa di gestione dell'istruzione della riforma della scuola rispetto a quello che stanno alle riforme Lazio che stava andando avanti a livello nazionale
Certamente il governatore Storace Rosalyn usabile non non ne parliamo nemmeno insomma
Credo che non si possa nel nel suo stato nemmeno più centralista in Italia ha mai pensato di potere mettere le mani sull'adozione dei libri di testo e sulla libertà didattica
Queste cose stanno nel dibattito culturale lo nel dibattito legislativo
Credo che non farà passi avanti questa cosa è questa logica e pur tuttavia va sottolineato che in questo anche in questo caso il potere regionale viene usata in una logica di per centralismo contro l'autonomia delle scuole contro la libertà dei docenti il bonus il governo l'ha bloccato con un legittimo eccezioni di costituzionalità per loro dal mio punto di vista
Ma attenzione la battaglia non è solo giuridica procedurale la battaglia e politica qui c'è in gioco l'idea fondamentale che sia della scuola e del sistema d'istruzione
Stato giorno Presidente Formigoni in una dichiarazione nervosa i giornali e la televisione
Ha detto che la CGIL il mandante principale della bocciatura da parte del governo della legge sul bonus
Boh
Va bene sì donne bien nessun fra difficoltà a prenderci questa colpa o questo merito questa responsabilità la citiamo tranquillamente
Attenzione anche in questo caso il federalismo non c'entra niente
In un dibattito che ho fatto con Formigoni a Telelombardia nella tana del leone relatrice più regista
Del del nord nord est
Il presidente Formigoni esplicitamente detto che i limiti che che la legge della Lombardia ai compito di risolvere i limiti che ci sono della legge nazionale di parità ha detto il bonus oggi in Lombardia domani imitati ha detto esplicitamente che questa questione del bollo se una questione nazionale attraverso cui la Lombardia si contrappone alla legge d'di parità nazionale
Anzi
Proprio mettendo ingombra con la legge sul bonus tutte le questioni più spiccatamente regionali riguardanti il diritto allo studio
Accettando tranquillamente che i soldi per i bonus siano spesi a discapito degli interventi propri di diritto allo studio che alla Regione spetta i trasferimenti agli enti locali per i servizi per le mense per i trasporti
Per la rimozione di situazione di disagio per gli interventi anche educativi sugli handicappati per il sostegno alle scuole d'autonomia
In Lombardia dove si spendono novantacinque miliardi per i bonus dove si volevano spendere lo speriamo che non saranno spesi novantacinque miliardi per il bonus
Ci sono tredici miliardi per tutto questo mai rivalutati negli ultimi dieci anni
Diminuendo di fatto i trasferimenti agli enti locali anche qui una logica di accentramento delle spese per l'istruzione e delle decisioni sull'istruzione che di attraverso il bonus cibo le sue e il corto circuito immediato fra la Regione e le sue risorse le famiglie i cittadini saltando e bypassando ti bypassando anzi impoverendo delle risorse necessarie sostenere l'intervento che di autonomia locali
Sul sistema del diritto all'istruzione
Ma c'è di più a mio parere il bollo sul centro niente nemmeno con la legge di parità il dentro il bonus c'è un'idea alternativa di riforma della scuola
Guardate l'OCSE ha fatto il Aron riunita a Rotterdam trenta Esperti dei maggiori dei dei paesi dell'OCSE hanno fatto un documento che vi consiglio di vedere di legge naturalmente Italia pubblicato Sole ventiquattro Ore
Che l'unico su percorsi a volte pubblica possa essere venne viene fuori dice nel mondo c'è due idee cioè tra integrazione a mantenere la scuola così com'è
Va bene si sconta il distacco progressivo delle famiglie delle persone dalla scuola la crisi l'impoverimento che la professionalità degli insegnanti eccetera
La seconda e quella invece di assumere di ridare valore alla scuola pubblica
Intendendo la scuola come l'elemento fondamentale per lottare contro la frammentazione per la riproposizione dei lavori di valori per un rapporto nuovo con il mondo del lavoro
La scuola pubblica riformata la scuola pubblica per l'autonomia la scuola pubblica che riesce a mettere al primo posto l'apprendimento delle persone rispetto all'insegnamento che riesce a personalizzare l'intervento educativo
L'altra alternativa in campo e quella che dà per il riformabile la scuola pubblica ma non solo in Italia nel mondo e che risolte il problema riportando la scuola totalmente nella logica del mercato
Il bonus alle famiglie che scelgono le famiglie c'è ancora odore di dove gli pare distruzione sì adeguati alla domanda a domanda delle famiglie la domanda del mercato
No stando alla tradizione liberale e liberismo Adam Smith
Collocava pienamente la scuola dentro i beni pubblici perché al terreno fondamentale su cui il mercato non poteva esistere per l'asimmetria informativa che c'era tra i soggetti fra la domanda
E lo ferma
Non c'entra niente c'entra con un'idea di potere con un'idea di comando con un'idea di sviluppo Della società guardate queste due ipotesi sono già concetto anche qua sono stati in California alle ultime elezioni sono confrontate un imprenditore della new economy della California siamo nel centro lì
Aspro posto referendum si è votato lo stesso giorno delle elezioni presidenziali però fortunatamente di son riusciti a fare i conti senza a contare rapidamente
In cui proponeva di l'abolizione dalla scuola pubblica il bonus naturalmente poi di siccome siamo siamo lì dove c'è la Silicon Valley il bonum et il bonus mediatico al bonus che si spende attraverso sospese per la formazione a distanza
Ho le gli altri industriali anche Davide conobbe gli han detto che non si può
Che non si può e che anzi il problema che ha colore rilanciare la scuola pubblica
Perché la nuova economia bisogna rassicurare la gente pari opportunità e logiche di merito che sono il contrario della logica del bonus
Che opposta tante cose ma tra le altre e poi è opposta la logica che può dare ai ragazzi pari opportunità e valutare le persone sulla base del merito e non sulla base dello licenza media
Si è votato in California finto IVA logica del rafforzamento del rilancio dalla riforma della scuola pubblica
Importante per chiaro queste due alternative anche per noi
Parla anche a noi sta cosa perché guardate
Fermi su questo terreno non si può stare
Se la riforma sui cicli serali forma dell'autonomia se la logica dell'avanzamento del processo la formatore si ferma si danno segnali di arresto
Non è che le cose resta Ancona è stanco non stanno come stanno e pronta la riforma per via federale di Formigoni di Galan delle della questa cosa qui
Non c'era lo la riforma contro lo status quo c'è la riforma contro la logica della ricorda deregolazione
Riforma
E riforma ci stanno i problemi che rendono invece necessario la programmazione dall'offerta formativa il ruolo della Regione due minuti d'autonomia i cicli l'obbligo formativo l'integrazione fra scuola
Formazione professionale DC sta il centro della logica riformatrice
Giù nuovo federalismo sull'istruzione e perché la scuola e l'università sono autonome
Perché l'obbligo formativo richiede integrazione perché bisognava attraverso un nuovo sistema di formazione continua ed educazione per gli adulti nuovo valore al diritto all'istruzione anche delle persone adulte delle persone anziane
E perché e perché cresce
Perché ci sono queste cose che è necessario un livello il potere regionale di programmazione dell'offerta formativa a livello regionale che a livello di degli enti locali in una logica integra appunto
Con con lo Stato con gli enti locali con le forze sociali per sostenere l'autonomia dalla scuola dell'Università dell'agenzia formativa
Questa è la logica con cui ci siamo mossi che affida allo Stato gli standard di qualità
Della della della offerta formativa
Che incrocia affida lo Stato indicare quali sono i curriculum i risultati da raggiungere attraverso il percorso educativo e che affida alla regione la programmazione dall'offerta formativa che affida alla Regione c'ho la responsabilità di decidere e di quale scuola migliore per il per il suo territorio e come sostenere e promuovere l'integrazione l'integrazione dei percorsi formativi
Programmare da questo punto di vista vuol dire mettere in Rete competenze e mettere in rete i soggetti sociali agire su questo terreno da questo punto di vista bisogna dire
Che non ci sono davvero differenze politiche alcune regioni hanno stanno gestendo il federalismo scolastiche la programmazione e l'offerta formativa in questa logica
C'è il presidente Ghigo il Piemonte fra le più avanzate su questo terreno ha parlato meno di bordo rosso meno di di di libri di testo ma superò la programmazione a frutto dell'offerta formativa del rapporto con le con le parti sociali l'esperienza del del Piemonte per noi è un'esperienza positiva
Certo da migliora come tante altre cose ma l'esperienza avanzata come per altri versi è quella dell'Emilia e la Toscana cioè il nostro problema non è quello di costruire schieramenti ideologici su questo terreno
E qui a Lodi
Sgombrare le cose scompare il terreno dalle cose che col federalismo non c'entrano che sono agitate in modo improprio dei governatori regionali
E finalmente concentrare l'attenzione sulle cose che le regioni possono fare sul terreno dei vip del diritto allo studio dalla programmazione l'offerta formativa grazie azione
Ora diamo la parola presidente Enzo Ghigo presidente della regione Piemonte il presidente
Della Conferenza permanente dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
Ringraziamo
Per la presenza e per il contributo che ci porterà
Poi diamo la parola Raffaele Minelli
Sì mono buona sera a tutti grazie dell'invito
Permettetemi di salutare professor Marinucci
Lo saluto particolarmente con con particolare piacere in quanto nono diciamo motivo per non ammettere che i primi vagiti di federalismo amministrativo
Io odio come dire li ho vissuti con con con lui come principale
Diciamo interlocutore perché nella passata legislatura nell'ambito della conferenza dei presidenti Luís aveva il compito di seguire diciamo al comparto del processo di riforma
Che era a capo della Regione Emilia Romagna ricordo tante interessanti discussioni
Interlocuzioni sia fra di noi che poi col Governo ricordo anche tante occasioni nel quale professor Marinucci con grande veemenza portava avanti le istanze e credo che il principale successo di riforma di questa legislatura
Debba essere iscritto in parte al merito di Mariuccia in quanto l'elezione diretta dei presidenti giusta e poi è stata una riforma numero uno del due del due mila no
Molto importante ha dato obiettivamente una svolta significativa al ruolo delle regioni nel Governo del nostro Paese
La situazione attuale
è una situazione che desta alcune preoccupazione io tenterò di rappresentava per almeno dal punto dal mio punto di vista oggi noi come Regione abbiamo appoggiato appoggiato il il progetto di riforma stralcio così viene chiamato di quattro articoli della Costituzione che è stato come voi sapete approvato dalla Camera del Senato dovrà ritornare alla Camera per la seconda lettura
Quel documento che il documento di luglio se ricordo bene che hanno assunto i presidenti delle Regioni voglio dire a tutti voi al di là di quelle che sono state poi le interpretazioni
Che ogni presidente nella sua legittima autonomia ritenuto di esprimere è stato votato all'unanimità tutti i presidenti delle Regioni hanno sostenuto quel documento
Dopodiché questo documento è stato rappresentato alla Commissione affari costituzionali
Il governo ha la commissione ha recepito il novantacinque per cento degli emendamenti che noi avevamo come Regione ha rappresentato insieme ai comuni e alle Province perché anche su quel documento si fece uno sforzo
Di concordare con gli altri livelli di governo locale
Una linea comune quel documento fu presentato alla Commissione affari costituzionali sottoscritto gli emendamenti sottoscritti da i livelli di regioni comuni e province
Io non ho perso la speranza che questo che questa riforma
Possa essere approvata in seconda lettura
Perché ritengo che sarebbe estremamente importante perché questa e questa riforma potesse essere approvata e diventare chiaramente regge nel corso di questa legislatura anche perché lo citava prima so che avete citato nell'ambito degli interventi che mi hanno preceduti c'è la necessità perché le Regioni devono costituire i loro statuti nel corso di questa legislatura
E obiettivamente realizzare degli statuti su una costituzione non modificata rischia di essere un esercizio come dire di cosmesi non un un esercizio strutturale in quanto di fatto sì e cambiato qualche cosa ma non molto dal mille novecentosettanta contro sono state costituite le regioni nell'ambito della Costituzione perciò non avere la possibilità di affrontare un una fase costituente come quella che io ritengo le regioni debbano affrontare in questi quattro anni con una Costituzione modificata che nei punti necessari e quelli naturalmente che sono in discussione il lo sono e rappresentano una vera novità un passo avanti considerevole nel processo di riforma in senso federale dello Stato ebbene sarebbe obiettivamente un'occasione perduta e rischieremmo di dover mettere nella prossima legislatura in moto un nuovo meccanismo
Attraverso cui adesso si parla di di Assemblea Costituente insomma su questo argomento poi obiettivamente le idee sono molto diversificate e incerte situazione anche abbastanza contraddittorie ebbene rischieremmo
Di arrivare verso la fine della legislatura regionale senza avere una riforma costituzionale di conseguenza trovandoci nella situazione di dover stabilire appunto i nuovi statuti regionali stabilire i meccanismi elettorali perché la legge di riforma prevede che alle Regioni venga demandata la scelta del metodo elettorale che ogni Regione voi pensate se nel nostro Paese le quindici regioni a statuto ordinario si dotassero come c'è il rischio anche che succeda ognuno di un meccanismo elettorale diverso dall'altro
Insomma parte che obiettivamente faremo non un buon servizio al nostro Paese ma io convengo con Mariuccia i nel dire che gli statuti
Bisognerà trovare la forza la Conferenza dei Presidenti dovrà aver la forza di definire delle linee comuni generale poi è ovvio che ogni regione adotterà ecco emo durerà al proprio statuto secondo l'identità della propria regione questo è ovvio e un principio insito nell'aspetto del federalismo ma non si può immaginare o pensare che nel nostro Paese ogni regione si dia uno statuto a suo uso e consumo secondo le idee o le considerazioni più o meno corrette che ogni governatore come immensi chiamano cosa che a me personalmente non piace per niente ma comunque specie con la sensazione che ci chiamino governatore del prendersi un po'in giro onestamente devo dire e allora non mi piace per cui però adesso vediamo se riusciamo a far sì che nel mondo della comunicazione la smetta di chiamarsi così
Dicevo che questo rischio non lo dobbiamo scongiurare perché vedete questo è il primo rischio di tipo naturalmente istituzionale che non deve non deve scendere non deve corre appunto verso derive non non accettabili l'altro aspetto che io vi posso garantire
è anche frutto forse di un'eccessiva visibilità che in questo momento hanno i governatori perché
Certe volte diventa difficile uno me poi chi fa politica chi ha ruoli pubblici lo sa
Una certe volte non vorrebbe neanche parlare solo che non ti è quasi permesso ti sollecitano ti chiedono
Vogliono un'opinione tua su qualsiasi cosa alla fine obiettivamente io credo che noi abbiamo dato un'immagine in questo periodo non eccessivamente positiva
Perché perché si è data anche la stura atteggiamenti troppo personale troppo di parte
Forse qualche governatore non sa interpretare in maniera corretta ruolo istituzionale che ricopre che è un po'un ruolo sopra le parti almeno così la penso io
Ebbene dicevo che questi pericoli sono pericoli contingenti che oltretutto si accentuano
In un periodo in cui si entra in campagna elettorale che necessariamente i toni si alzano noi dovremo io lo dico sempre ai miei colleghi per tre o quattro mesi slittare di stare zitti e di non dire nulla e lasciare che la campagna elettorale faccia il suo percorso dopodiché riprendere e quando le acque si saranno più calmate
Un discorso più serio e concreto l'altro aspetto legato al federalismo è che si sta un po'ed è questo è un pericolo che io vedo veicolando presso l'opinione pubblica questa panacea delle Regioni un po'per colpa l'ho detto
Dei governatore tra virgolette
Sembra che le regioni adesso debbano fare tutto nel senso che ci sia una un meccanismo che in genere si instaura
Quando c'è un elemento di novità e obiettivamente l'elezione diretta dei presidenti è stato un elemento di forte novità e allora si tenta come dire di erodere di sovrapporre di creare confusione sugli aspetti delle competenze
E io incomincia a percepire che l'opinione pubblica immagino pensa che le regioni debbano fare tutto che le Regioni siano la soluzione a tutto
Ecco questo è un rischio che obiettivamente io vedo con grossa preoccupazione
In quanto la responsabilizzazione anche dal punto di vista finanziario che le regioni stanno assumendo rischia nell'arco di un anno due di portare
Il nostro paese a una spaccatura reale
Già che in un certo senso un po'latente resi c'è perché non lo non lo dico in senso se si sionisti che o perché chi mi conosce sa che non ho questo genere di pulsioni ma indubbiamente il nostro Paese
Fatto
C'è una realtà e ce n'è un'altra nel senso che è inutile negare che il Nord e diverso dal Centro e dal Sud e e allora stiamo ben attenti perché il processo di decentramento amministrativo ha un costo
Questo costo comincia a prendere corpo e di questo costo qualcuno si dovrà far carico
Perché come quando si ristruttura un'azienda e si cambiano
I percorsi diciamo produttivi e le strategie produttive almeno io per l'esperienza che io so che quando l'azienda si ristruttura in genere nei primi anni di ristrutturazione funzionamento di questa azienda generalmente ha un costo maggiore rispetto a quelli precedenti per poi ottimizzarle nel medio periodo ecco credo che dobbiamo entrare nell'ordine di idee che così sarà anche per il decentramento amministrativo all'inizio costerà di più
Soprattutto noi adesso siamo non dico in conflitto ma in continua contrapposizione col Governo nell'attuazione di DPCM per stabilire chi si fa carico di questo costo
E fino adesso devo dire buona parte di questo costo tenta di essere trasferito alle Regioni faccio un esempio su tutti
Il governo ha sottoscritto il contratto dei filo tranvieri tre giorni fa
Questo costo del contratto
Noi siamo stati chiamate come Regione e come comuni e anche come province
Anzi no le province in questo caso non c'erano solo Comuni e Regione e il governo ci ha detto guardate che qua
Questo contratto costa circa duecentocinquanta miliardi all'anno ebbene che voi Regioni e Comuni vi facciate carico di una parte di questo costo
Noi naturalmente come potete ben pensare abbiamo tentato una timida resistenza perché obiettivamente non entra nel nostro diciamo nelle nostre prospettive però alla fine abbiamo abbiamo naturalmente convenuto che questa partecipazione fosse logica e ci siamo fatti carico di una parte del costo del della sottoscrizione del contratto
Come abbiamo fatto un primo esercizio di federalismo solidale nella suddivisione del fondo sanitario nazionale
Perché quello è successo è successo che le regioni del Sud volevano ridiscutere la quota di assegnazione pro capite che è stata un processo
Di di difficile definizione a secondo dei parametri popolazione Tardella popolazioni patologie lo Stato riconosce per ogni abitante di ogni singola regione una una quota una cifra
Ebbene la regione sud ritenevano di aver avuto meno risorse delle regioni del Nord
Ci siamo riuniti tutti Presidente Regione per due giorni a Venezia abbiamo discusso di questa cosa e alla fine abbiamo convenuto che
Secondo il principio di solidarietà
E secondo quell'aspetto più comunque sarà l'elemento fondamentale per far sì che nell'attuazione della riforma federale dello Stato il nostro paese non si spacchi cioè di creare quel fondo perequativo che permetta alle regioni che hanno meno risorse di affrontare
Le sue politiche di sviluppo abbiamo deciso
Di togliere dei soldi alle regioni del Nord per darle delle regioni del nord e del centro anche l'Emilia la Toscana
Hanno dovuto partecipare a questa a questa sforzo per darli alle regioni del Sud che dal punto di vista del sistema sanitario hanno sicuramente delle carenze strutturali maggiori di quelle che hanno le regioni del Nord
Ma che hanno obiettivamente dei Conti
Dal punto di vista dei bilanci decisamente più pesanti di quelle che hanno le Regioni del Nord allora vedete questo
E un processo responsabile ad affrontare
Con grande senso di responsabilità e e grande buonsenso perché nel due mila e tre quando le competenze della sanità le competenze dei trasporti
Le competenze della formazione professionale ma sono una sequela di competenze che nel due mila tre
Saranno di gestione diretta delle regioni
Ebbene noi nel due mila tre rischiamo rischiamo e questo i presidenti più avveduti incomincia hanno a prenderne dovuta conoscenza rischiamo di andare io ricomincio da un cioè rischiamo di andare in una situazione in cui non abbiamo poi i soldi o dobbiamo mettere in crisi i Bilanci regionale per sostenere le competenze che lo Stato ci trasferisce o a quel punto noi saremo riusciti nell'attuazione della riforma federale dello Stato a creare un vero equilibrio dal punto di vista diciamo della tassazione nel senso che oltre alle competenze e oltre alle Risorse vengono trasferite alla Regione anche le diciamo la tassazione diretta per gestire queste competenze guardate che questo aspetto è un aspetto almeno io lo vedo può darsi che non abbia capacità di interpretarle maniera corretto lo vedo di una complichi complicanza impressionante cioè
Attuare un sistema di carico fiscale rispetto ai governi locali mantenendo chiaramente il gettito fiscale a livello centrale che permette allo Stato di gestire tutte le funzioni che dovrà gestire che si deciderà che dovrà gestire
è un meccanismo rispetto alle situazioni finanziarie che alcune realtà del nostro Paese dal punto di vista dell'amministrazione pubblica hanno che di una complicazione impressionante io obiettivamente ritengo quel passaggio
Al di là della battaglia sulle riforme sulle competenze sul neo centralismo regionale sul fatto che le regioni hanno acquisito competenze poi magari non le trasferiscono le Province o ai comuni tutte cose anche vere che richiedono però un attimo di maturazione
E di maturità nella nella loro attuazione la mia vera preoccupazione e lo dico avendo fatto profonde riflessioni anche con dei colleghi
Su questo tema e proprio quello dell'esercizio finanziario degli enti di governo territoriale in relazione a un aspetto un po'semplicistico e demagogico che di questa parola quella che c'è dietro le mie spalle in questi mesi
Da tutte le parti si è fatta
Cioè il federalismo è una cosa concettuale nella quale tutti si identificano ma che ha una difficoltà nel nostro Paese tremenda nella sua attuazione
Allora voi pensate se una classe politica come quella che in questi ultimi periodi nostro paese esprime a se a secondo voi la possibilità la concretezza
Di realizzare una riforma di questa portata che è una riforma epocale è una riforma che cambia
Il nostro paese poi noi facciamo altro tutto il percorso all'inverso nel senso della statunitense ha mostrato tentiamo di diventare uno Stato federale perciò pensate quante ulteriore difficoltà in questo senso ci sono
Allora quello che io di posso rappresentare e che al di là delle intemperanze
Che alcuni governatori hanno posso però dirvi e non lo dico in difesa di qualche collega della mia parte politica c'è la maturità per affrontare questo
Processo io devo dirvi onestamente che la classe dirigente cioè i presidenti delle Regioni hanno questo nello nelle loro corde questo sentimento vivono questa realtà di trasformazione del Paese con grande responsabilità poi qualcuno ogni tanto eccede onestamente lo devo dire ma nonostante queste piccole sbavature chiamiamolo così poi naturalmente da alcuni di voi
Potranno essere interpretate come grandi ma io posso dire che sono abbastanza riconducibili alla normalità e l'atteggiamento di serietà e di responsabilità nell'affrontare questo processo di riforma nell'ambito della conferenza dei presidenti le posso dire che c'è
Che c'è abbiamo avuto anche dei maestri importanti come Mario uccise come ho detto a un po'insegnato a tutti
Che così federalismo perciò a Luís dobbiamo obiettivamente la nostra matrice e la nostra esperienza ma questo senso from tace
è un senso di responsabilità lo dico è con cognizione che sarà messo a dura prova
Perché questo processo di riforma è un processo difficile complicato e rischia se non programmato e immaginato proprio anche dal punto di vista dei flussi delle risorse finanziarie per mantenere in vita i vari livelli di governo territoriale di essere un flop e io l'unica cosa che mi auguro e di non trovarmi nel due mila tre due mila quattro in una situazione in cui l'opinione pubblica Possa dopo un processo di riforma è un'attrazione di trasformazione questo Paese incominciare a dire ma e rimpiangere lo Stato centrale ecco questa sarebbe la sconfitta è la vera sconfitta che noi rischiamo di incassare se non sapremo gestire questo processo di riforma con grande responsabilità grazie
Grazie presidente
Volevo ricordare che attribuiamo grande importanza al ruolo della conferenza dei presidenti delle Regioni
E che con il presidente Ghigo nella veste di presidente di quella conferenza abbiamo avviato riavviato di recente un confronto che avrà anche alcune prossime scadenze ulteriori naturalmente non è un confronto Julia teniamo per sminuire o attenuare Inter per anzi Inter intervenire intemperanze di di qualcuno perché su questo terreno ciascuno si assume per intero naturalmente la responsabilità delle proprie decisioni
E delle reazioni che esse si possono suscitare
Ci interessa confronto in quella sede proprio per governare in positivo i processi complicati di cui ragioniamo qui è attuare anche il presidente faceva riferimento
Ora la parola Raffaele Minelli
Poi daremo la parola a forte sulla vice presidente
E l'Unione delle Province
Probabilmente Raffaele abbiamo chiesto di parlarci in particolare della il tema del federalismo in rapporto alle politiche dell'assistenza
Sì la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
Si realizza in un momento di forti tensioni e cambiamenti degli assetti istituzionali nel funzionamento della pubblica amministrazioni e nelle politiche sociali
La riforma dell'assistenza da questo punto di vista è semplicemente l'ultimo atto tra quelli più importanti che hanno caratterizzato peraltro questi ultimi anni
E cade in un momento un po'particolare nel senso che la legge quadro cade in pratica nel pieno di una fase di competizione elettorale
Una competizione peraltro che ha pesato anche nel dibattito leggi di riforma dell'assistenza
Da un lato infatti c'è la posizione di chi scommette sull'individualismo e sottolinea il dato della responsabilità soggettiva rispetto alle situazioni di crisi delle vicende della vita
E chi invece immagina ad una posizione fondamentalmente diversa
Alla ricostruzione di legami sociali al superamento della solitudine da da mettere al centro di un intervento da fare non a scapito ma grazie all'innalzamento della qualità sociale ambientale
In questo secondo schema che quello per alcuni aspetti che abbiamo anche noi adottato la libertà individuale si confronta con una capacità di progettazione sociale che esalta la politica e pertanto i vari enti pubblici esponenziali della comunità e a vari livelli
I provvedimenti che in questa sede oggi leggiamo congiuntamente per comprendere qual è la direzione scelta tra queste due tracciate in modo molto sintetico
Quali sono i collegamenti tra la possibile evoluzione il quadro politico e infine per valutare il nostro ruolo in funzione dell'azione privilegiata sono ovviamente la legge quadro
E le modifiche al titolo quinto della Costituzione
Ad una prima analisi secondo noi due provvedimenti mostrano una certa sintonia un buon grado di sintonia sono architetture istituzionali ben coordinate agenti secondo criteri non solo di efficienza efficacia ma di cooperazione tra livelli e soggetti diversi
Finalità di riorganizzare i servizi
Secondo principi di concatenazione vincolante sinergica
Le coordinate stabilite da entrambi i testi al fine di evitare principi generici circoscrivere la materia orientare così gli interventi dei mandati operano secondo il principio della sussidiarietà verticale
Richiamando tutti gli operatori istituzionali a dispiegare interventi in una visione armonica di sviluppo dei livelli di benessere dei cittadini e di buon governo del territorio
Tale impostazione da condividere può però divenire un punto di debolezza dell'attuazione concreta
Infatti l'esito positivo dipenderà dalla sintonia progettuale dei vari livelli istituzionali è ancora più dalla volontà di applicazione del personale politico amministrativo chiamati a realizzarla
E in particolare dalle capacità professionali del personale burocratico tecnico cui spetta il compito della concreta operatività di tale scelta
Il testo sul federalismo in particolare
Disegna una costruzione istituzionale molto chiara in cui le regioni diventano punti di snodo decisivi nel rapporto politico istituzionali tra cittadini e lo Stato
Le competenze sono note alcune di queste per la legislazione concorrente subiscono da parte nostra le critiche qui sono state esplicitate
Da Epifani nella introduzione
Ai comuni alle città metropolitane restano affidati i compiti di progettazione e realizzazione del complesso del Complesso dei servizi alla cittadinanza
Il rapporto Stato regioni e gli altri enti locali avrà bisogno di particolare attenzione proprio nell'attuazione dei piani di sviluppo reticolare dei servizi e dei servizi sociali integrati allorché i diversi soggetti
Siano portatori di opzioni non facilmente i sintetizzabili o ancora più conflittuali
Si potrebbero verificare situazioni di alta disomogeneità realizzativa tra Regioni e aprirsi
Quindi una fase di concorrenzialità tra modelli diversi improntati esclusivamente all'efficienza e alla semplificazione
Con pochi spazi anche per le risorse disponibili non enormi per una concorrenza basata sulla qualità del risultato
E quindi è chiaro che il disegno generale per quanto ben coordinato secondo noi tra riforma del capitolo quinto della Costituzione gli altri atti di riforma della pubblica amministrazioni e le leggi di riforma del welfare
Lascia spazi per una variegata incontrollata attuazione delle politiche sociali sanitarie e scolastiche a livello regionale
Come e vitale Tare deriva che di fatto minerebbe il principio di eguaglianza dei cittadini nel settore più delicato quello dei diritti sociali
è il tema di fondo e perciò secondo noi diventa centrale affrontare il nodo della sussidiarietà
Peraltro è stato proprio attorno ai diversi modi di concepire tale principio che si è focalizzato lo scontro tra centrosinistra e centrodestra nel dibattito parlamentare all'interno della Camera e del Senato sulla legge quadro dell'assistenza
E la riforma del Capo quinto va valutata per quanto riguarda il grado di innovazione rispetto al testo vigente secondo il proprio a partire dalla definizione del principio di sussidiarietà
Più che rispetto ai poteri e alle funzioni trasferite dallo Stato alle regioni
L'attuale stesura ribadisce la centralità della persona cittadino affermando che le istituzioni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà
La riforma dell'assistenza al nel suo articolo primo interpretare la stessa accezione tale principio sia come forma di cooperazione tra livelli istituzionali in base ai principi enunciati nella legge cinquantanove del novantasette sia come spinta verso la partecipazione attiva dei cittadini singoli e associati
Qui secondo noi c'è la differenza di fondo tra le filosofie in contrasto infatti la sussidiarietà va intesa secondo alcune parti politiche come mera devoluzione di compiti istituzionali a soggetti extra istituzionali
Terzo Settore Volontariato
Mentre nei testi in esame in riferimento alla sussidiarietà orizzontale si parla di attivazione dei cittadini e di promozione delle iniziative extra istituzionali come compito delle istituzioni
Che così arricchiscono loro capacità di programmazione e di intervento attivo
Nella nuova stesura costituzionale si afferma che il perseguimento dell'interesse generale non è affidato un Moro polli fisicamente allo Stato
Perché si riconosce per lo stesso fine il ruolo dell'iniziativa autonoma del cittadino al singolo o associato ecco secondo noi
E ovviamente faccio il sommario dell'intervento che c'è in cartella per rispettare i tempi qui c'è il campo anche di modificazione del nostro modo di essere se accettiamo questa sfida della sussidiarietà
Vale a dire sull'attivazione del cittadino
Un elemento molto forte presente nell'Egeo riforma dell'assistenza secondo noi va inserito anche una modifica del nostro modo di essere e di rapportarsi anche rispetto ad alcune scelte che abbiamo fatto penso ad esempio a questa esperienza che abbiamo attivato come l'organizzazione di una associazione di volontariato che ha come fine quello quello di promuovere e cittadinanza attiva
Per un rapporto nuovo tra pubblica amministrazione e cittadino per quella definizione di pubblica amministrazione condivisa che secondo noi una frontiera di grande interesse da percorrere
Naturalmente tutto questo schema le possibilità di utilizzare secondo noi
Gli ampi spazi che la legge di riforma dell'assistenza va definendo per la negoziazione sociale i piani di zona i piani regionali il piano sociale nazionale
Presuppongono modifiche anche dei nostri atteggiamenti rispetta la negoziazione sociale spostamento di interesse rispetto a questo a questo campo di attenzione in una funzione peraltro delle politiche sociali come fattori di sviluppo come fattore produttivo e non come elemento di nero assistenzialismo come abbiamo sempre vissuto nel passato l'intervento in campo sociale così come do per scontato
Che il processo verso il federalismo
Presuppone ovviamente l'accelerazione di quelle modifiche organizzative al nostro interno
Che qui non era compito mio percorrere che abbiamo semplicemente iniziato a fare e che credo debbano da questa impostazione trovare ovviamente al congresso l'accelerazione una sistemazione in grado di padroneggiare questa nuova situazione
Grazie Raffaele come abbiamo detto come ho detto all'inizio di questa sessione poi termineremo di certo
I lavori non più tardi delle alle che alle diciotto e quaranta
E quindi una sessione di lavoro non troppo impegnativa per nessuno
E quindi come dire l'impegno a seguire i lavori fino al loro termine
Credo come dire assolutamente agibile per tutti
Ora abbiamo due altri importanti interlocutori esterni
Poi facciamo il punto prevedere come giungere alle conclusioni del pomeriggio
Ora do la parola Forte Clò vice presidente dell'Unione delle Province italiane
Province sono in questo processo su molte delle materie che ci interessa non ci riguardano direttamente
Interlocutore non meno importante per molti aspetti dalla Conferenza delle Regioni
Poi daremo la parola al professor Franco Cazzola
Devo dire che
Ho molto apprezzato l'intervento del presidente Ghigo
Anche per l'ironia che lo ha accompagnato e per l'equilibrio cioè
Quando ha parlato dei libri di testo e ho la prova
Parlando di cose piccole si badi che ma perché io naturalmente non è ma che proprio un taglio
Nell'intera giornata dir l'altro il ventotto di novembre
Il presidente della regione Lazio ha ritirato la delega
Al supercommissario per il terremoto al presidente dalla provincia di Rieti
Lamentando ritardi nell'attività che la provincia di Rieti avrebbe svolto ritardi che però sono addebitabili
No no al subcommissario ma sono addebitabili proprio alla Regione Lazio che sono mentre nell'aprile del due mila dopo molti sollecita formalizzate il mutuo e rimesso i soldi al sub commissario per fare la sua attività
Ora il tema delle commissariamento è un tema assolutamente delicato perché è palese
Come per esempio nel caso del terremoto ed essendo la provincia di Rieti l'unica provincia della più colpito dalla vita labili menti sismici del novantasette era l'ente assieme ai sindaci il più vicino ai cittadini
E quindi quello che più rapidamente i cittadini potevano contattare per affrontare realizzare gli interventi di risanamento di restauro e di ripristino della normale attività
Portare via
Il la delega in questa maniera è un gesto che non fatico a definire di prepotenza istituzionale e politica
Perché la motivazione per l'appunto trova la ragione in casa così come trovano ragioni in casa molte questioni sulle quali per L'Espresso anche atteggiamento polemico nei confronti del governo prendete la storia dei rifiuti
Che fino che viene convenga Antonio dalle strade ovviamente non interessano nessuno ma quando sulle strade restano o quando finiscono in discariche abusive o quando ingrassano la mala la malavita organizzata ovviamente creano un problema di particolare delicatezza
Be'è capitato con una certa frequenza sta ancora capitando che il Governo affidi la funzione commissariale proprio a quelle regioni che sono le prime inadempienti rispetto alla risoluzione del problema
E sono inadempienti sul piano della legge sul piano della programmazione che sono le due funzioni
Le più rilevanti che anche in uno Stato federale delle zone dovranno sviluppare lasciando al sistema degli enti locali la dinamica della gestione ma poiché sono su questo tema
Credo di poter aggiungere un'altra cosa
Fra i DPCM Bassanini c'è quello che porta alla riduzione dell'ANAS e alla Consegna delle strade al sistema territoriale
Le funzioni circa il tema delle strade sono passate alle Province ma guarda un po'la maggior parte dei soldi sono rimasti alle regioni
Secondo una strada logica per la quale basta avere le funzioni per dimostrare che ci si è devo dire che le Province hanno fatto battaglia perché rimanesse
La loro esistenza nel dettato costituzionale non per giocarsela sul piano delle funzioni
Ma per giocarsela sul piano dell'utilità ed è la restituzione di risposte positive circa gli interessi dei cittadini ed è su questo anche che abbiamo ricostruito la nostra associazione
E l'abbiamo ricostruita guardando proprio al modello del sindacato di Di Vittorio e non lo dico per la captatio benevolentiae perché Sedico fosse ancora qua potrebbe testimoniare che non andiamo a pretendere funzioni andiamo a mettere a disposizione nelle trattative una disponibilità reale è una presenza sul territorio ormai strutturata
Per rispondere a necessità di risente per svolgere la funzione che la legge ci affida e badate che per esempio su un tema trattato qui con particolare rilievo da un intervento che ho molto apprezzato che Edolo prendo dalla formazione
Fortemente legato al tema delle politiche del lavoro altra questione di stretta pertinenza delle Province capita che ci siano regioni
Che se potessero e qualcuno ha tentato riporterebbero in casa propria le deleghe togliendola quelle Province alle quali magari Lean passate
Senza passare una lira e qui ascoltando le preoccupazioni che peraltro condivido che il presidente Ghigo esprimeva devo dire mi vien da dire chi di delega ferisce di delega perisce
è la stessa logica non può dico pensare che le Province e i Comuni possono vivere avendo solleverei che non i soldi e Lou invece oltre che alle deleghe e alle funzioni vuole giustamente anche i soldi si guardasse intorno
L'equilibrio che ha manifestato oggi la pacatezza e l'auto ironia sarebbe molto importante che diventasse oggetto di elemento cioè di conforto di serenità nei dibattiti che facciamo dei momenti di confronto che facciamo insieme proprio perché se no la discussione sul federalismo diventa una discussione tutta quanta formale perché in realtà sotto ci sta una specie di poltiglia tutta quanta confusa dentro il gioco delle competenze
Il negando in questa maniera anche il risultato di una battaglia che giustamente dico riconosciuta ma gli uccisi e che anch'io riconosco Marinucci
Quello che avrebbe dovuto conseguire elezione diretta del Presidente
Telefonata del Presidente della regione non può diventare come dire la motivazione per un egocentrismo istituzionale così spinto e sfrenato
Deve essere mai diventare un elemento di forza
Per giocarsi la partita sul piano della pacatezza
Ed è la serenità di confronto cominciando a sperimentare quelle cose che per la verità fino ad ora abbiamo poco sperimentato a partire dal tema della sussidiarietà non importa che ce lo dica la legge
è così evidente che ciascuno deve fare la sua parte imiterà l'azione positiva con l'altro soggetto con gli altri soggetti per corrisponderà un rapporto nuovo con i cittadini
Che non serve andare a costruire nuove condizioni ed è per questo che io credo valga la pena di riflettere perché accordi importanti
Nazionali fra le istituzioni di governo le parti sociali hanno lasciato in parte il tempo che han trovato perché per esempio che la sana pratica concertativa
Che dovrebbe essere dovrà essere se il federalismo sarà serio elemento portante del confronto sul territorio non è stata invece in realtà praticate qui c'è il problema delle performances e lo dico con grande franchezza le Regioni dovrebbero pensare che i primi trent'anni della loro vita non sono state segnato da per forma straordinaria
Al punto tale che la stessa realizzazione attuazione dei loro propri statuti in molte regioni non è avvenuta
In molte regioni non è avvenuta io sono preoccupato guardando ha come ragione Epifani non toccava Galante presentarla proposte poi giusto che rappresenti la bozza no ma è un dibattito di consiglio
è un dibattito da sviluppare sul territorio non ci può essere una auto decisione su quello ci deve essere una blu condizione di conservazione reali
Per corrispondere in maniera adeguata agli elementi che dalla Società provengono altrimenti
La dinamica che può apparire quella per la quale le istituzioni in realtà sono autoreferente i l'elezione diretta di quel sindaco della Provincia detto sento da Regione ne ha fatto soggetti autonomi
E i cittadini realtà sono solo clienti dei livelli istituzionali e questo non credo che possa passare e non credo che possa essere l'elemento che segna il federalismo nel nostro Paese che segnerà il federalismo nel nostro Paese
D'altra parte dobbiamo pur aver presente che ci sono oltre otto mila comuni
La maggior parte dei cittadini italiani non vive nelle grandi città
Vive né i piccoli e medi delle piccole-medie città nei piccoli e medi comuni vive anche nei comuni polvere fossero anche solo venticinque cittadini
Allora il tema è proprio quello di costruire in questa dinamica
E in questa realtà una condizione di rapporti di funzioni e di relazioni dirette tali che anche il problema dell'esercizio finanziario la preoccupazione che manifestare che assolutamente ragionevole
Non sia il problema delle regioni
Sì è il problema di quello sano rapporto che era la somma di Epifani sottolinea fra stato e le sue articolazioni ai cittadini che sono quelli che le tasse le pagano e qui ci stanno dei passaggi forte sul quale ancora una volta dico non credo che ci sia il problema di qualche presidente mattacchioni
Anche perché torno a dire l'elezione diretta del presidente della Regione ne fa di fatto una figura forte
Il protagonismo invece che si coglie le pratiche neo centralistiche che stanno segnando i comportamenti di molte realtà regionali fanno invece pensare paradossalmente e aggiungo ahimè a un ente che ancora debole
Che non ha ancora capito fino in fondo la sua missione e che su questo rischia di impantanarsi le urla non sono mai il segno di una tranquilla foro fra sono il segno di un agitarsi che spero non diventi frenetico e non diventi nel tempo produttore di guai
Ma è per questo allora che mi preoccupa il fatto che la discussione sul federalismo ringrazio Epifani per averci rappresentate in maniera squisita
Se c'è una discussione della quale solamente alcune voci si sentono altre la stessa Conferenza delle Regioni è proprio vero lanci quello delle Province italiane decisamente meno e qui c'è un problema che riguarda ovviamente anche il fatto che giocando sulle parole che sono anche d'accordo su questo
Sì confondono molte questioni però il gioco sulle parole la storia delle parole confuse e per sostenere ovviamente idee poco chiare come capita con grande frequenza e qui ci sta il tema io non credo che ci sia qualcuno che usa l'ironia magari fosse nel chiamarli governatori in realtà si sono chiamati i governatori con la supponenza
Istituzionale che poteva trovare albergo in altre pratiche e in altri luoghi
E per questo allora che ho ascoltato con piacere quando vivo ha detto abbiamo sottoscritto un accordo a sostegno della legge di riforma costituzionale stralcio
Fra Conferenza delle Regioni
Anci e Unione delle Province e su quella strada ci auguriamo che nella legislatura se arrivi a un risultato positivo è un augurio che mi faccio anch'io
Non solo per la stesura dei prossimi statuti regionali ma che mi faccio anch'io per nella speranza che si riprenda fuori dal rischio dalla poltiglia il dibattito sul federalismo
E da ultimo mi permetto di avanzare anche qua una proposta
Affermando ovviamente che le Province
Vorranno riprenderanno di svolgere quella funzione che la legge loro assegna che quella di essere lente
Di governo dello sviluppo economico aggiungiamolo insostenibile di area vasta
Vogliamo lavorare su questa strada ma poi perché siamo convinti che la sostenibilità debba diventare l'elemento dominante mi permetto di proporre anche da qua al sistema delle regioni italiane che nei prossimi statuti che andranno de lavorare
Nei quali spera la cui elaborazione spero ci coinvolgano ci sia un articolo che faccia da la questione ambientale e della sostenibilità
Un diritto chiaro forte e preciso dei cittadini italiani recuperando un buco che cena la Costituzione nella prima parte e proponendo il tema della sostenibilità e della questione ambientale
Non come fatto di settore ma come fatto trasversale che mi auguro informerà la stessa logica che il federalismo vedrà costruito nel nostro Paese
Grazie lo ora
Proprio credo in continuità e approfondimento di alcune delle questioni che ha posto verso Clo il professor Franco Cazzola crediamo chiesto di aiutarci a ragionare soprattutto proprio su questo aspetto rapporto col sistema delle autonomie
Il professor Cazzola docente alla facoltà di Scienze politiche onestà di Firenze anche dei suoi contributi ci siamo più volte avvalsi in varie occasioni Grass
Grazie a voi
Compagne e compagni
Io mi riallaccio
Punta ad alcune cose dette nell'ultimo intervento da Flos
Ha un passaggio nella relazione di Epifani passaggio quando si parla di
Necessità di applicazione della sussidiarietà verticale non solo di dichiarazione dell'esistenza della sussidiarietà verticale
E anch'io mi rifaccio un pochino ad alcune cose dette dal presidente dico in particolare i due
Che ho sentito con piacere la prima è la sua preoccupazione
Che passi nell'opinione pubblica nella testa dei cittadini tutti quanti l'idea
Che le regioni
Possono risolvere qualunque problema
Faccio sono anche una piccola postilla l'affermazione del presidente dico il rischio c'è anche perché alcuni presidenti di regione alcune regioni hanno come dire sviluppato un pochino questa questa impressione
Da
Deus ex macchina danni Superman vero chiamiamoli come vogliamo
Seconda cosa di Ghigo viva dio finalmente qualcuno comincia a dirlo
è che le riforme serie costa
Non sono a costo zero
Qualunque tipo di riforma costa
Gli esperti di economia agraria per esempio sanno che qualunque riforma agraria
Comportato le grandi riforme agrarie riforme Fondiaria hanno comportato un costo in termini di produttività nel breve periodo e un costo in termini di investimenti necessari anche le riforme più democratiche di tipografi
Allora
Mi rifaccio a queste tre cose
Facendo finta che
Allora facciamo finta che
Il federalismo scritto sia scritto come lo vogliamo noi sinistra le cose che diceva prima Marinucci
Cioè facciamo finta che il federalismo punto osserva per
Rendere i servizi di base
Più uguali per tutti i cittadini quindi che il federalismo serva terre innalzare il livello di uguaglianza fra cittadini eccetera eccetera eccetera
Facciamo finta che sia già scritto così
E allora
E allora c'è ancora una strada immensa da fare
Per evitare che a questa scrittura di sinistra del federalismo corrisponda sostanzialmente alla fine un fallimento del federalismo di sinistra
Mi spiego un po'meglio
Il principio di sussidiarietà verticale
Implica innanzitutto che nessuno dei livelli di questa sussidiarietà verticale
Si faccia faccio la guerra con gli altri livelli
Che nessuno pensi di essere il primogenito erede di tutto e che nessuno pensi dei vari livelli e sono tanti di potersi chiamare fuori dal discorso del sistema Pubblico o del sistema delle pubbliche amministrazioni
Se questo non avviene il così detto federalismo di sinistra ed acquisita sussidiarietà verticale di sinistra va a pallino nel giro di pochissimo tempo
Banale dirlo ha forse conviene ricordarlo alle regioni come alle Province come ai Comuni come ai tanti soggetti istituzionali che sono tanti in questi in questo Paese
Perché è vero quello che ha detto Mario C prima che non abbiamo nei decenni messi insieme una serie di amministrazioni o di autorità chiamiamole come vogliamo di tipo centralista da Stato centralista accanto a questo abbiamo messo in in piedi una serie di istituzioni e amministrazioni autorità di tipo invece più decentrato se non federaliste
O del modo certamente di autonomiste
Ma è vero che tutto questo sia semplicemente venuto assommando negli anni nei decenni non c'è stata nessuna razionalizzazione del preesistente
Noi abbiamo oggi ciascuno di noi ciascun cittadino di questo Paese a una primissima ricerca ancora in corso ciascuno di noi ha sulla sua testa a vario titolo qualcosa come duecentodieci autorità pubbliche
Scusatemi il termine improprio Doha per autorità pubbliche ovviamente metto tutto ciò che è pubblico
Dal sindaco al presenti provincia presenterei John eccetera eccetera ma metto anche per esempio un'autorità pubblica qual è quella rappresentata in termini di controllo
Che è rappresentata che so io per esempio dal dai vigili del fuoco o dalle soprintendenze
Ai beni paesaggistici e così questo gene
Non vi tedio come esempio che faccio in genere quando parlo di eccesso di autorità di numero di autorità nel nostro Paese
Che l'esempio del bombolone in una città di campagna provate a mettere voi un bombolone in una città di campagna per il gas e vedete che cosa vi succede commi vigili del fuoco e Comune Soprintendenze temi
I beni ambientali eccetera
Se è riuscito a mettere d'accordo quello che richiedono gli uni con quelli che richiedono gli altri siete veramente delle persone
Di un'enorme capacità norme fantasia io non ci sono riuscito quindi continua a correre il rischio di essere multato dai vigili del fuoco o dalla Sovrintendenza
Detto questo per farla breve
Poi cercherò di lasciare qualcosa scritto anche se avevo lasciato una cosa scrivere però forse un po'troppo incasinate troppo poco parziale ma minimo
Sussidiarietà verticale implica
Tre considerazioni questo non lo dico solo io lo dice una delle persone che più ha seguito tutta la trafila del dell'autonomia e del decentramento del federalismo
Che si chiama Marco Cammelli credo molti vivo lo conoscono
E la prima considerazione di importanza cruciale è
Che la ricerca del livello più decentrato possibile
è subordinato ad alcuni correttivi
Sono correttivi
Per esempio in termini di adeguatezza del livello più vicino al cittadino per esercitare una certa funzione l'adeguatezza così detta tecnico organizzativo professionale
Quarant'anche là dove è andato bene Clodio ricordava soprattutto là dove è andato male nei rapporti Regioni Province
Nel trasferimento di deleghe alle Province anche là dove è andato bene il problema è rimasto ed è ancora oggi esistenti questo problema nel senso che moltissimi trasferimenti che sono stati fatti di funzioni competenze di servizi eccetera verso il livello più vicino al cittadino
è stato un trasferimento come dire questa toccate fallo tu
Con minimo trasse distrarsi elemento anche di risorse umane di risorse finanziarie
Ma la sussidiarietà non vuol dire soltanto trasferire qualcosa sussidiarietà vuol dire lavorare in Rete come ricordava Marinucci prima per fare in modo che una certa funzione effettivamente venga svolto
Che un certo servizio venga effettivamente al meglio
Fornito
In Toscana non abbiamo presente una legge che a detta degli esperti è una legge estremamente all'avanguardia per quanto riguarda l'uso del territorio l'urbanistica la legge cinque del novantacinque
è una legge che decenti tra ai Comuni alle Province tutta una serie di funzioni di competenze di responsabilità
Enormi responsabilità presenti per i sindaci
E anche per le Province
In parte della civilissima Toscana questa legge cinque difficilmente può essere applicata per il semplice fatto che me lo vedete è un comune di cinque mila abitanti è di mille cinquecento abitanti come fa ad a vere le capacità tecniche organizzative per applicare una legge sull'uso del territorio
Dove le hanno
Allora io credo che se si vuole effettivamente parlare di sussidiarietà verticale negli statuti o fuori dagli statuti si debba trovare il modo per far sì che
Ci siano forme tecnico organizzative e professionali che permettano effettivamente al livello più vicino al cittadino di svolgere le funzioni che gli sono state delegate
Se il livello più alto sia esso la Regione o sia esso la Provincia o qualche altro livello eccetera dice hai già le funzioni ti passo anche un po'di risorse Mota arrangi e probabilmente i nostri nipoti vedranno in qualche luogo una sana applicazione del principio del decentramento del federalismo
Seconda considerazione
Che ne che deriva anche in parte dal
Ma deriva soltanto
In parte
Anche se
Il livello più vicino al cittadino per il lo svolgimento di una certa funzione
Fosse in grado parlando tecnica in termini di tecnica
Di organizzazione di professionalità a svolgerle quella data funzione se noi continuiamo a ragionare come se ci si trovasse di fronte al sistema ottocentesco di sistema pubblico estremamente gerarchizzata estremamente verticale
Non credo che caddero in un grande ragno dal buco
Vale a dire ho nella testa degli amministratori
E nei comportamenti degli amministratori siano essi amministratori politici o burocrati dirigenti non nessuna importanza passa finalmente l'idea del sistema idea del sistema pubblico
Cioè l'idea del
Sistema integrato tra livelli Mariuccia usava il termine Rete oggi usiamo tutti il termine Rete ad ogni modo l'importante è che questi livelli non siano più in una logica di gerarchia ma siano in una logica di sistema integrato fra di loro per lo svolgimento di queste funzioni
Questo comporta queste due cose comporta scusate vado molto di fretta perché vedo già portato via un bel po'di tempo
Comporta necessariamente da parte di tutti questi livelli istituzionali un immediato immediato vuol dire non domani ma a cominciare da stasera e qui il peso del sindacato anche può essere notevole un ripensamento di quelle che vengono chiamate le macchine
Delle pubbliche amministrazioni e le macchine organizzative
Perché se noi passiamo a un sistema veramente integrato se non realizziamo
Fatto solo un esempio prima la sussidiarietà verticale in modo concreto e non semplicemente in termini di responsabilità attuata arrangi
Ma è una responsabilità collegiale comuni integrata
è chiaro che le macchine dei diversi livelli non possono rimanere quelle che sono attualmente le burocrazie non possono rimanere quelle che sono attualmente le competenze all'interno dei diversi livelli le competenze e le professionalità non possono rimanere quelle che ci sono oggi
Se il livello regionale prevalentemente un livello di coordinamento eccetera eccetera eccetera programmazione come si dice ormai da anni
Ci vuole un certo tipo di organizzazione di modello organizzativo è un certo tipo di professionalità
Così vale per gli strumenti di coordinamento e di soli solidarietà ma è scappato il termine di solidarietà fra istituzioni
La riorganizzazione delle macchine
Però è un pezzo è una faccia della medaglia
Sia per la sussidiarietà verticale che per quell'orizzonte alle sulla quale mi mi permetterò di dire una parola sola
Implica necessariamente la formalizzazione
Formalizzazione vuol dire non formalismo ma vuol dire dare una forma precisa ai processi decisionali
A dove avvengono le dove vengono prese le decisioni
Allora noi parliamo tanto
Per lo più inascoltati
Di una seconda camera nazionale
Delle Autonomie
La stessa cosa
Deve avvenire a livello come dire immediatamente
Sotto
Nel senso che noi non possiamo pensare di non avere una sede a livello regionale che sia una sede appunto una seconda Camera regionale
Però attenzione poi qui ci possiamo dividere pensarla diversamente eccetera io non vedo una seconda Camera regionale delle Autonomie o un secondo Consiglio delle Autonomie così come in alcune zone in via sperimentale è stato realizzato con i sindaci presenti e così questo gene perché questi poveri sindaci alla fine dovrebbero avere la giornata non di quarantotto ore ma di novantasei per riuscire a fare veramente tutto quanto
Così come se noi pensiamo di mandare i presidenti delle Regioni nella seconda camera
Quella delle Autonomie a livello nazionale anche qui io ho l'impressione che alla fine avremo dei pessimi appartenenti alla seconda camera e dei pessimi presidenti di regione inviati per loro ma questo può essere una mia personale
Formalizzare i processi decisionali vuol dire non santo creare delle senti ma proprio creare come dire le procedure
Di questi processi decisionali
Definire
In modo chiaro per evitare equivoci
Il chi
Su che cosa
Come decide
Faccio un esempio che non riguarda la sussidiarietà verticale
Faccio un esempio che riguarda non so se la sussidiarietà orizzontale o altro i tavoli di concertazione a livello regionale o livello periferico
In Toscana l'abbiamo sperimentato in stato cinque anni in Regione Toscana
E devo dire che certamente il tavolo di concertazione
Con la cosiddetta società civile con le associazioni di categoria eccetera
è stato
Bello esperimento
Chissà diventando un problema per una ragione estremamente semplice perché sinora il processo decisionale era stato estremamente informale
Ed essendo informale in termini di impatto in termini di responsabilità in termini di contenuti
è ovvio che ciascuno tira
Dalla sua parte i contenuti
La responsabilità e così questo oggetto anche qui scusate se faccio un esempio terra terra
Se la procedura della concertazione
Serve a definire
All'interno di una cornice
Discente
Fatte da chi ha la responsabilità politica di governo
Significa come dire trovare il concerto
Del consenso di tutti i soggetti
Questo può andare bene però ancora una formalizzazione estremamente terra-terra è un po'come dire artigianale
Se la concertazione vuol dire che ci sentiamo tutti lo stavo le nessuno si prende la responsabilità di dire questa è la cornice all'interno di questa mettiamoci d'accordo
Ecco che allora noi abbiamo la deresponsabilizzazione delle istituzioni e la deresponsabilizzazione della politica
Nel senso che nessuno è più responsabile di nulla né i processi di governo
Ulteriore problema se non si formalizza il processo decisionale diciamo Rizzon tale con la società civile eccetera con lei categorie con le associazioni degli interessi
Dove si chiese dove ci si ferma nella concertazione
E io ho visto un un cambiamento in Regione Toscana da dal primo tavolo dalla seduta del primo tavolo assoluta è l'ultimo strato
Anche qui semplifico moltissimo
Nell'ultimo tavolo alcune armi organizzazioni di categoria e degli interessi volevano discutere i singoli capitoli di bilancio
è accettabile questo ha un senso
Secondo me no se ha un senso però lo si formalizza perché almeno si capisce di chi è la responsabilità però a questo punto scusate
Se butto lì una serie di domande di problemi cosa ci stanno a fare gli organi istituzionali che formalmente devono approvare
Che so io il piano
Il programma di sviluppo regionale o così questo eccetera vale a dire cosa ci sta a fare un Consiglio regionale
Se
Il documento il programma è approvato prima al tavolo di concertazione
Cosa succede se il consiglio regionale improvvisamente si sveglia e dice io cambio questo questo quest'altro cosa si fa si ritorna al tavolo Della concertazione
Ultimo punto
Che non si può più lasciare alla informalità della fase novantacinque due mila ma che deve essere formalizzata visto che andiamo incontro dei nuovi statuti che riguardano suo antico rapporti verticali fra le istituzioni ma anche i rapporti fra istituzioni e non istituzionale
Tutti i soggetti in modo paritario uguale
Nella concertazione
Anche qui faccio il caso della Toscana siamo arrivati a un certo punto che al tavolo della concertazione sul quale si prendevano delle decisioni ben precise in termini di programmazione delle risorse in termini di piano di sviluppo regionale
E c'erano associazioni che sembra di assistere un po'una riunione tanto siamo fra di non lo si può dire
E anche per alleggerire un po'la tensione sembrava di assistere una riunione
Dei segretari del centrosinistra
Ogni giorno ne spuntava uno nuovo che rappresentava se stesse la suocera
Al tavolo la concertazione un certo punto era la stessa cosa
Il che ovviamente mi dà vita a un qualcosa che esattamente il contrario di un processo di democratizzazione perché che cosa succede se
Attorno a un tavolo ci sono anche quelli che non rappresentano assolutamente
Nulla
Allora è chiaro che si fanno i retrobottega della democrazia
E questo significa un ulteriore passo indietro rispetto a quello che noi vorremmo temere come sinistra da un processo di federalismo come la l'abbiamo discusso oggi
Io mi scuso io sono stato abbastanza confuso
E se soprattutto ho fatto un po'da Cassandra
Ma credo che sia un po'il mio mestiere
Dire soprattutto quali sono i problemi che abbiamo di fronte e il non pensare che anche se abbiamo poi magari una carta scritta come la vogliamo noi in termini di funzioni di ruoli eccetera eccetera
Questo è un peccato che la sinistra ha compiuto tante volte nel suo passato una volta avuta la legge scritta allora automaticamente la realtà concreta si adegua per bontà di non si sa bene chi a quella che è la carta scritta sappiamo che non è assolutamente così grazie
Grazie anche per del possibile
Esplicitamente chiamato in causa insomma come uno dei soggetti
Coinvolti interessate questi processi bene ora
Dovremo chiuderla la la la sessione con due interventi
Aldo Moretti Cesare generale del
CGIL Sicilia
Abbiamo ascoltato voci di sopra o delle strutture nostre soprattutto territorialmente provenienti dal nord poi io a Paolo Patta
Il ministro degli Interni ha sostenuto che l'autonomia della Regione Siciliana avrebbe fatto più danni della mafia
Effettivamente difficile farci un'opinione
Non negativa dell'esperienza siciliana
Tuttavia per quante critiche si possono fare al modo d'uso dell'autonomia
Non è condivisibile questo giudizio estremo e come dire che il martello una funzione negativa per il solo fatto che sbagliando mira ci si può scacciare diritta in Sicilia siamo tuttora misurarci con spinte negative perfino nel fa nefaste
E di sicuro mira sbagliata
Avete osservato tutto la vicenda degli autotrasportatori coordinata con un'agitazione per avere la benzina mille lire una spinta del governo regionale stesso ad una sanatoria di abusi edilizi che grida vendetta
Una rivendicazione verso Roma
Che ha molto da invidiare a quelle della lega una gestione di alcuni capitoli della spesa pubblica che appare come fatta apposta per perpetuare lo sperpero assistenziale
Amministrato con un doppio giochi ISMU davvero difficile da reggere
Il complesso di queste considerazioni potrebbe portarci a ritenere desiderabile un assetto centralizzato
Ma nessuno ci immunizzare ebbe dai mali del trasformismo
Meglio una riorganizzazione dell'autogoverno locale
Che passi anche attraverso riforme degli statuti e dei sistemi elettorali che realizzino la responsabilizzazione dei governanti
E riducano al minimo in margine per il trasformismo che ha dilagato specie in questi ultimi anni
Quindi non recedere dalla scelta federalista per la quale non mi convince tuttavia l'insistenza nel definirla solidale
Dobbiamo sapere riconoscere che le spinte che hanno imposto il federalismo all'ordine del giorno della vita italiana non hanno nulla di solidale
E se queste spinte accetteranno un compromesso sarà perché gli stessi leghisti non possono avere voglia di fare come Jugoslavia
L'unica vera soluzione è far sì che la scelta di conferire alle regioni un complesso di Poteri importanti
Sia temperata da un complesso di potere in mano allo Stato centrale
Che siano tali da poter imporre standard regole generali ispirate un minimo accettabile di uniformità
L'impianto di riforma scaturito dei loro parlamentari è già un po'al di là di questo confine che da me considerato desiderabile
Il mare Mediterraneo è stato geopoliticamente centrale per molti secoli fino alla scoperta dell'America
Da quel tempo e per circa cinquecento anni il centro del mondo si è gradualmente spostato Occidente sono circa tre mila anni di storia che mette in evidenza come in Sicilia abbiano convissuto cooperando e facendosi la guerra popoli ed etnie anche molto differenti
è una storia che può spiegare le ragioni per le quali Sicilia si hanno tendenze la convivenza inter etnica
Di tutta evidenza e questo può anche essere un biglietto da visita importante per tutta l'Italia in una fase che immagini un salto nelle relazioni tra i popoli e gli stati che si affacciano sul mare Mediterraneo
Le dinamiche della geopolitica potrebbero portare ad un riequilibrio che rimetta il Mediterraneo in posizione importante se non centrale
Una Unione Europea che si allarga a destra
E che si rafforza nelle sue istituzioni
Dotandosi anche di una politica estera e di una sua propria capacità di intervento militare porta ad un riequilibrio notevole nel rapporto con l'America del Nord e l'area che fa capo al Giappone
Se poi si ponesse fine a con i necessari compromessi alla guerra arabo palestinese e israeliana il Mediterraneo potrebbe diventò dovrebbe davvero riacquistare una sua centralità ed in questo una sua funzione specifica l'acquisterebbe la Sicilia insieme alle altre regioni meridionali dell'Italia
Da tali novità potrebbero di Varé crea derivare grandi opportunità di sviluppo scambi commerci
Del resto si sviluppano iniziative apprezzabili
Palermo la prossima settimana diventa sede del Comitato permanente del segretariato per il partenariato mediterraneo come si è deciso lo scorso luglio nella riunione di Gaza
Ben sessanta aziende italiane delle quali circa un quarto della Sicilia hanno partecipato il tre e quattro ottobre al Cairo Ahmed partenariati Egitto due mila e di fine settembre scorso una riunione svolta ad Anacapri e promosso dal ministro della Ricerca scientifica e tecnologica con gli omologhi di Francia Spagna Grecia Portogallo Egitto Algeria Tunisia e Marocco
Con alcuni membri del Parlamento europeo e del Commissario europeo per la ricerca per promuovere una valorizzazione del patrimonio del partenariato scientifico tra Unione Europea e i paesi della sponda sud del Mediterraneo
C'è anche il progetto di una televisione RAI euromediterranea
La Conferenza ONU che si svolge a Palermo dal l'undici e il quindici dicembre ci permette di proclamare questa città capitale dell'antimafia dopo che per troppi anni è stata capitale della mafia
Va ricordato che la Commissione europea
Propone anche con la con il programma Meda la creazione entro il due mila dieci di una vasta zona di libero scambio che compro onde radar seicento ottocento milioni di abitanti
E da trenta quaranta Paesi e che potrebbe sfociare in uno spazio economico euromediterraneo come viene chiamato
Sembrerebbe ovvio e naturale per la Sicilia e le altre regioni che si affacciano nel Mediterraneo essere protagoniste di un tale cambiamento approfittandone per guadagnare ruolo politico e progresso economico
Ma questo non è affatto automatico è scontato
Queste regioni potrebbero essere bypassate da una Europa centrale che potrebbe fare lei gli affari che si rendono possibile con il Nordafrica
Bisogna perciò mettersi al passo
Utilizzare le opportunità di Agenda due mila come volano per mobilitare risorse capaci di fare compiere le nostre regioni il salto necessario per essere protagoniste di questa nuova fase in una tale fase occorre che ogni Regione sappia fare la sua parte ma ogni velleità autarchica porterebbe a illusioni
Bisogna che si operi in comune fra le regioni interessate e che lo si faccia con l'intesa di intesa con lo Stato centrale
Non c'è speranza di successo per le regioni se la loro opera non è parte di una politica nazionale alla quale partecipato
Grazie Aldo allora Giampaolo Patta chiudiamo con il suo intervento l'ossessione
Mattina Stefano Bianchi riceverà la parola le nove e trenta
Spero che non sia da solo
Credo che sia nostro convincimento comune che la riforma delle pubbliche amministrazioni dello Stato fosse ormai matura in questo Paese
Era necessario ricollocare i poteri più vicini ai cittadini Attraverso maggiore autonomia
Delle amministrazioni e ricollocazione dei poteri in periferia responsabilizzando anche la pubblica amministrazione
Noi ci siamo impegnati come sindacato confederale in questo processo dando un contributo importante in questi ultimi anni anche al processo di riforma guidato dal ministro Bassanini abbiamo fatto una parte importante
Pensiamo alla riforma della dirigenza
Alla riforma del rapporto di lavoro con la piena contrattualizzazione
Per l'apporto di lavoro dei pubblici dipendenti il passaggio della giurisdizione del lavoro dai TAR alla magistratura ordinaria la contrattazione integrativa all'elezione delle RSU nelle pubbliche amministrazioni dando anche un forte contributo di partecipazione pressante pensate che abbiamo eletto già e la pubblica amministrazione cinquantatré mila RSU e pensiamo di arrivare con le prossime elezioni della scuola il comparto scuola ad altre circa trenta mila eressero quindi tra i novanta cento mila RSU nella pubblica amministrazione io penso che siano un dato significativo anche dei processi in corso
Abbiamo creduto che il modello centralista dello Stato
Avesse si è svolto un compito importante nei decenni quello di unire il Paese di fare gli italiani come si diceva una volta però era un modello standardizzato che non rispondeva alle varie esigenze con una struttura flessibile e adeguata
Pensiamo che lo stesso ministero per la Pubblica istruzione era disegnato come ministero degli Interni adesso stiamo completando la fase di riforma
E cioè un ministero gestito in maniera centralistica che ha svolto io penso ruolo importante come dicevo nel fare gli italiani guidato dalle circolari ministeriali con pochissimi poteri sul territorio quasi nulli se non quelli previsti dei collegi
Dei dei collegi dei docenti
Abbiamo davanti una riforma col contributo dei lavoratori come sapete i quali penso siano convinti anche del processo di autonomia meno magari delle soluzioni contrattuali che abbiamo trovato
Ma certamente hanno guardato con attenzione speranza al processo di autonomia che anche nella scuola
Si è realizzato
Certamente scontando contraddizioni che qui a sosta te anche ricordate perché lo Stato riforma se stesso ma nello stesso tempo non garantisce automaticamente il buon esito delle riforme pensate che con tradizione nell'anno di varo dell'autonomia scolastica i fondi per l'autonomia per le scuole sono diminuiti rispetto agli anni
Passati oppure che addirittura è passata una legge settimana scorsa
Firmata già Presidente da Repubblica per questo ritorna nei contratti di lavoro al DPR cioè al decreto del Presidente a Repubblica dopo che avevamo consolidato credevamo in via definitiva
Un percorso per il quale i contratti di lavoro una volta sottoscritti dalle parti deputate entrassero immediatamente in vigore c'è un processo quindi all'indietro di delegificazione del resto riforma dello Stato
Non è questione semplice questione particolarmente un questione particolarmente Complesso è complessa e ritorni indietro su questa strada sono sicuramente possibile
Io credo però che abbiamo portato avanti questo processo che io chiamo di democratizzazione
Non è l'intento di superare anche le ragioni per le quali esisteva esistevano gli apparati pubblici e cioè garantire diritti fondamentali
Quali quelli descritti nella prima parte della Costituzione non abbiamo pensato che la riforma dello Stato servisse a garantirli in maniera più efficace più democratica più controllate più rapporto coi cittadini
Pensiamo anche che la riforma dello Stato io credo debba rispondere all'assoluta risolvere
E a rispondere ai problemi più importanti di questo Paese se non si capisce una discussione sull'architettura delle amministrazioni pubbliche astratta
Non abbiamo sempre denunciato coi problemi più importanti di questo paese rimangano ancora
Le questioni relative alla differenze di reddito
Ente femminile privatamente giovanile prevalentemente nel Sud non è nel Nord pensiamo che tanto il tanto che una riforma della della pubblica amministrazione non possa che rispondere positivamente al superamento di differenze che noi riteniamo in giù spetti e che non possono essere dilatate mentre negli ultimi anni purtroppo tutti i rapporti ci dicono che queste differenze sono assolutamente aumentate noi non abbiamo visto una risposta positiva queste differenze con i iniziativa privata non hanno funzionato tentativi di portare i gruppi industriali al Sud con investimenti di rischio hanno preferito più posto diceva Fazio novecento mila miliardi portarli all'estero investendo in altri territori non nel meridione d'Italia allora è evidente che una mano pubblica
Deve intervenire se si vuole ridurre il divario che esiste in questo Paese deve intervenire tant'è che i fondi veri che intervengono nel sud con qualche di fornirci colta burocratica poi a essere spesi sono i fondi nazionali i fondi europei non sono certamente i fondi degli industriali e dei finanzieri privati dinanzi ai privati italiani noi dobbiamo al tempo stesso quindi garantire Investimenti garantire infrastrutture garantire un tentativo di chiudere la forbice tra nord e sud e nello stesso tempo intervenire sui diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione ora sarebbe curioso che la CGIL che difende con forza il contratto nazionale di lavoro pensasse a un sistema invece in cui i diritti di cittadinanza e diritti fondamentali fossero diversi superando i confini le regioni io penso che questo sarebbe un modello inaccettabile addirittura dovendo scegliere sarebbe preferibile per tutti credo scegliere il primo il primo cioè avere diritti Salinas a comuni per essere appunto cittadini dello stesso dello stesso paese
Peraltro in questa si torna riforma dello Stato avviene in un momento in cui è forte l'individualismo e forte l'ideologia dalla competitività
L'iniziativa dei governatori del Nord o presidenti
è profondamente segnata da questo tipo di cultura
E quindi la soluzione finale potrebbe essere rispetto ai problemi che citavo prima che i forti sono più forti e i deboli diventa più deboli perché anche alcune soluzioni di federalismo fiscale applicato Auric talia che va a due o tre velocità bensì a un di riprodurre de differenze anzi di dilatare queste differenze che già esistono e che già sono e che già sono grato
Pertanto questo richiesta di avere più soldi alle regioni più ricche più possibilità regioni più ricche è particolarmente grave come particolarmente grave io ritengo trovo preoccupante che la solidarietà venga fatta la riunione a Venezia tra governatori non mi è chiaro conseguendo appunto queste vicende qual è il ruolo dello Stato
è stato positivo superare o ci fa andare in via di superamento dei fondi nazionali che creano la solidarietà non è un compito primario dello Stato quello dell'equilibrio deve essere per forza un rapporto fra governatori con tutte le conseguenze politiche soci tali che possiamo che possiamo immaginare un deve essere appunto un terreno primario per garantire appunto quella prima parte della della Costituzione peraltro questi governatori intervengono all'interno le loro regioni per favorire i ceti più più abbienti c'era un solo la di stato sociale per i benestanti questa vicenda della scuola e Lombardia del bonus sintomatica la Regione esclude appositamente l'intervento a sostegno degli studenti delle scuole statali con la famosa franchigie evidentemente e da dei limiti di reddito per avere il bonus che sono francamente mi pare eccessivamente alti dunque Flammini familiare di tre persone cioè novanta milioni all'anno mi paiono reddito di una persona che abbia bisogno di quei soldi che la Regione lombardi la mette a disposizione sapendo che noi viviamo in un Paese in cui l'istruzione superiore degli studenti è quella universitaria è ancora indietro rispetto alla media dei Paesi europei o il rispetto ai Paesi più avanzati e che la formazione è un ma le questioni centrali che ci aspetta che dei prossimi anni nell'altro globalizzazione nello sviluppo economico a interno alla globalizzazione pertanto sarebbe stato più opportuno cercare di garantire a quei dieci venti per cento quindici per cento di RAI grazie non riesco a terminare la scuola diciott'anni fare un sostegno chiaro e forte piuttosto che andare a sostenere persone che potranno facilmente facilissima mette farsi l'università Fassino scuola farsi la scuola superiore lo stesso tempo abbiamo avuto questa iniziativa del nord non solo basata su individualismo competitività esasperata ma addirittura stante l'alleanza con la lega contaminata anche la tendenza a Senofonte razziste se no operazione quindi non c'è solo il controllo di stampo reazionario che si vuole realizzare sulla cultura da parte di Storace ma ci sono anche non solo esponenti leghisti ma anche dei terroristi editorialisti importanti vide la grande stampa che ritengono che insomma le mosche sono un problema va bene la libertà di culto però diceva la radio questo importante editorialista bisognerebbe sapere controllare cosa si dice all'interno le mosche queste sono
Posizioni che addirittura ha trovato eco in importanti ambienti della gerarchia ecclesiastica perché segnano di un conflitto la stessa gerarchia Rispetto a la tentazione la tendenza arie me cioè di una gerarchia segnata profondamente da integralismo
Oltre queste vicende noi sappiamo che da anni esiste un attacco al contratto naz Canale di lavoro al sistema pensionistico nazionale e a regole uniche di mercato del lavoro e qui se ne è parlato a sufficienza
Questo significa evidentemente pensare a una disarticolazione complessiva di questo Paese non solo territoriale ma anche sociale che porta ripeto la battaglia non è quindi sulla seconda parte della donne sulla sua riforma ma porta direttamente allo scontro sulla prima parte della Costituzione sul contratto sociale che ha caratterizzato l'Italia negli ultimi decenti tra l'altro io penso che una riduzione del ruolo dello Stato in favore dei le regioni non possa avvenire in tempi molto brevi visto che il processo di integrazione europea che dovrebbe garantire sul territorio europeo pari diritti per tutti i cittadini è in ritardo è stata ricordata come la Carta dei diritti non al momento non è per il non è prevista venga acquisita nei trattati
E addirittura una costituzione democratica votata da tutti i cittadini europei e all'orizzonte ma un orizzonte molto molto dista ante dallo voci pertanto la riduzione dello Stato nella stalla l'attuale situazione per un trasferimento massiccio dire gioca di poteri alle Regioni pensando all'Europa delle regioni e tutta da costruire come ipotesi politica eccome ipotesi democratica
Di questo di questo continente la riforma istituzionale sta già provocando altri guasti che è bene sui quali è bene che noi poniamo l'accento è vero che forse non solo governatore
Come veniva ricordato ma sono sicuramente presidenti con poteri forti sono eletti direttamente dal popolo come i sindaci
Di potere dei consigli regionali e comunali sono molto limitati e molto inferiori a quelli dei presidenti o dei sindaci stessi
Palate questo ha già comportato gole profonde modifiche in un altro soggetto oltre quello sindaco colto e quello sindacale per le altre vicende di cui parlavo il soggetto politico cioè i partiti i partiti solo una crisi d'identità e di ruolo
Rischiamo di diventare comitati elettorali parlano più nessun potere se non quello che esercitano e quindi dischi prevalentemente di controllo attraverso i consigli comunali consigli regionali che incidono poco rispetto alla e i poteri che lo stesso presidente dal giorno il sindaco possono portare avanti questo è molto è una questione sulla quale occorre molto riflettere perché il sindacato i partiti sono quei soggetti nazionali che potrebbero permettere un minimo di tranquillità
In un quadro di federalismo garantendo una questione culturale politica e sociale di questo Paese se anche questi soggetti entrano in crisi o vengono messi in discussione in questo ruolo è evidente che la prospettiva di un federalismo che diventa lacerante e non di un federali l'ho concepito come dislocazione dei poteri o un federalismo che aumenta democrazia di questo Paese questi rischi ci sono ci sono ci sono tutti ci sono tutti alla per terminare io credo che come organi d'alcove CGIL abbiamo puntare avere e conservare una forte identità nazionale
Che deve esser ribadita nel nostro congresso futuro con un programma rinnovato di iniziativa nel prossimo periodo certamente dovremo riformarsi sia
Amo in qualche modo obbligati spinti da questo processo riformatore che in parte di un resto abbiamo voluto anche noi
Però la CGIL può affrontare anche i problemi del decentramento e avere un ruolo
Positivo importante nell'utilizzo di questi poteri che sono stati ricollocati in periferia con una forte identità e con una una forte unitarietà negli intenti cioè noi dobbiamo chiarire se i diritti e stradine dei lavoratori di vogliamo garantire ma vi era uguale a nord e a sud del paese su queste uniforma le nostre strutture poi le nostre strutture possono essere secondo me a mio giudizio coinvolte in un processo di riforma che coinvolge anche la stessa organizzazione con l'aumento dei poteri alle nostre strutture per vittoriano IST ma poteri che possono essere se con lo stesso schema di ragionamento e facevo per l'amministrazione pubblica forti decentrati a condizione che ci sia una forte un identità e che ci siano altri forti poteri nazionali fra quali non abbiamo ribadito dobbiamo continuare a ribadire appunto il contratto nazionale le questioni relative al mercato del lavoro i diritti fondamentali dei lavoratori le questioni dello stato sociale a cominciare da quelli previdenziali sei abbiamo di fronte a noi questo tipo di idea io per e se possiamo anche riformare le stessi e dare un contributo in avanti sfidando questi governatori perché
Che ci sia la riforma costituzionale o no quei limiti che sono stati ricordati da Guglielmo e che io condivido a gennaio avremo quasi con cui uso l'opera il trasferimento di funzioni di potere di risorse a le regioni da gennaio io penso questo che in azione dovrà attrezzarsi per gestirla riformare assistenza per gestire la gestione del potere sul territorio in un quadro di uni Dario politica fortemente connotata a livello nazionale e sfidare i governatori perché fino a oggi hanno potuto fare molta propaganda utilizzando anche le vicende dello Statuto molta propaganda preelettorale ma adesso a questo punto i cittadini da una
Sapere che da gennaio comincia a risponderne da gennaio la CGIL di aspetto grazie grazie Paolo allora Stefano Bianchi Mario Agostinelli la Inner molti noti non sono i primi alle nove e mezzo diciamo
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