"Lavoro, economia, società: una nuova stagione di diritti". Assemblea nazionale dei quadri e dei delegati della Cgil (3-4 aprile, Palazzo dei Congressi - Eur)

Tratti nazionale di lavoro ma ci facciamo un contratto in casa
In virtù della nostra autonomia una sessione si permette di dare il via libera ad un contratto
Siglando lo pone alcune organizzazioni sindacali di mestiere autonome e contro il Parini era delle tre organizzazioni sindacali confederali perché evidentemente a questo assessore a questo esecutivo regionale
Non interessa il principio dell'omogeneità contrattuale tra i dipendenti della Regione che lavorano in piazza Dante e i dipendenti della Provincia che lavorano sempre su piazza Dante che fanno lo stesso lavoro ma hanno un trattamento economico radicalmente differente
Facciamo dei contratti collettivi nazionali di lavoro per ottocento dipendenti in Regione per quindici mila dipendenti nel nel comparto delle Autonomie locali e per sei mila dipendenti in sanità
In sanità abbiamo chiuso recentemente sul piano confederale
Un protocollo con l'esecutivo provinciale che consente di finanziare la piattaforma di secondo biennio che è stata presentata sul piano nazionale che noi abbiamo acquisito come proposta politica contrattuale anche in Trentino
Ebbene all'interno di questo contratto collettivo nazionale di lavoro che vige in provincia di Trento in maniera autonoma
E si sta un particolare un sindacato autonomo con ottocento iscritti che rappresenta quindi solo un piccolo spezzone quello infermieristico nonché importante
Che dice che non è sufficiente questo che vuole un miglioramento di un milione al mese per infermieri che vuole la libera professione per infermieri che vuole cosa ancora vuole un un area di contrattazione separata per i soli infermieri
Ebbene sempre in Trentino nel nostro ammenda ridente territorio abbiamo riforme importanti sociali non ancora recepite
Il decreto legislativo terzo sulla sanità non è recepito la riforma sull'assistenza non è recepita abbiamo però ante-litteram introdotto l'assegno di maternità e di cura di mussoliniano memoria lo diamo
Alle madri che curano i loro figli incrementando la cifra fino al terzo figlio
Abbiamo un assegno anche per l'accudimento dei disabili abbiamo le Tagesmütter che sono delle madri che in quanto madri sono autorizzata a curare i figli in alternativa ai servizi sociali ai servizi di asili nido
E perché c'è tutto questo nel Trentino e patate che il Trentino ancora un'isola felice perché evidentemente il principe la compatibilità economica che ci viene posto in tutti Italia venne posto che in Trentino
Allora come contrastare un ragionamento perché dice come posso spendere io venti milioni all'anno per un bambino in un asilo nido come può sospendere io sei milioni alla sei milioni al mese per l'accudimento di un disabile o un anziano in una struttura protetta in una casa di riposo
E allora cosa mettiamo in campo mettiamo in campo evidentemente delle soluzioni che sono soluzioni altre che sono soluzioni che ributta no ancora nel privato nella famiglia sulle donne
Mettiamo in campo in Trentino l'assicurazione obbligatoria contro il rischio di non autosufficienza
Rispetto alla quale in porremmo dei contributi sociali obbligatori
Abbiamo già fatto una sessione dall'imputato nazionale e io credo che su questo ci sia un po'd'autocritica che anche il piano della CGIL nazionale dovrebbe fare perché questa cosa è passata in finanziaria senza che la CGIL dicesse niente
Adesso ci faremo anche un nostro Pseudo INPS perché evidentemente nel momento in cui attiveremo meccanismi di contribuzioni sociale obbligatoria noi dovremmo evidentemente costituire qualcosa che è diverso dall'INPS
E allora mi spiegate cari compagni compagni perché i governatori delle destre del nord Italia dovrebbero essere di meno
Chi decide se ha un comportamento è di esclusione o di inclusione sociale e perché le scelte che facciamo in provincia di Trento sono forse più buone di quelle che può fare Formigoni
Perché i trentini dovrebbero decidere autonomamente della propria vita e i veneti noi lombardi no e chi garantisce quel principio di uguaglianza sostanziale
Degli abitanti di questo territorio di quelli di Palermo di quelli di Bolzano e di quelli di Padova
Quali garanzie diamo ai cittadini alle cittadine ai lavoratori era levatrici
Se l'elezione diretta dei vertici istituzionali il ruolo crescente degli esecutivi la tendenza egemonica dell'impresa e dell'economia di mercato riducono pari a zero il valore della mediazione politica e sociale
E la funzione di coesione sociale che quei soggetti intermedi hanno sempre svolto fino a poco tempo fa i rischi del federalismo cari compagni e compagne vanno il federalismo che va ricercata e praticato ma insisto ma proprio qui nella prospettiva di frammentazione su base regionale dei diritti al lavoro la sicurezza all'istruzione alla sanità
Ed anche sul piano contrattuale occorre rinforzare e recuperare il ruolo del contratto nazionale ma badate che dietro gli assetti istituzionali ed economici locali vai nel contratto locale il PAI contratto regionale noi non possiamo nasconderci dietro un dito su questa questione
Ma per rafforzare il contratto collettivo nazionale di lavoro occorre riprendere la questione salariale perché c'è una questione salariale si registra un forte divario fra la distribuzione del reddito fra i salari da una pelle da una parte
Né rendite e profitti dall'altra come c'è un divario forte areale fare in faccia inflazione programmata all'inflazione reale
Anche la lettura dinamica che ha dato la mia categoria sul secondo biennio del ventitré luglio che in insisteva all'interno anche un principio di esigenza di superamento del meccanismo meccanico dal ventitré luglio non ha prodotto sufficienti risultati occorre andare oltre prevedendo meccanismo certo di recupero dell'inflazione reale e una redistribuzione più equa
Della ricchezza prodotta in questo Paese
E in questo quadro complessivo le donne possono essere visibili e invisibili i dati delle recenti ricerche sugli sviluppi professionali
Parlano chiaro scelte che sento sociale di un certo tipo rendono visibili le donne altre le precludono precludono le competenze delle donne
Alcune scelte
La contrattazione ad esempio può lavorare su questo può fare molto ma occorre che i corpi e le voci delle donne possano farlo possono parlare
Sul piano della politica la situazione non è entusiasmante raccolgo la sfida che canta Girardi che ha detto ieri sera se è vero come dice compagno Cofferati che i problemi posti dalle donne che riguardano l'intera organizzazione non sono un fatto privato delle compagne
è anche vero è anche vero che devono esserci più donne ai tavoli di trattativa perché le donne tavoli trattativa creano anche piccoli e grandi meraviglie quindi dobbiamo lavorare su questo io credo l'ultimissima battuta spero di essere nei tempi va all'amico Pezzotta Pezzotta ieri
Ha dichiarato una chiusura netta rispetto alla regolazione della rappresentanza sindacale per legge
Sulla partita delle materie che attengono appunto alla rappresentanza e alle questioni del del sindacato
E allora io chiedo all'amico Pezzotta chi è che tutela i lavoratori dai danni che qualche sindacato fa apre approvando determinati accordi senza chiedere loro il parere attendere una risposta grazie
Diamo la parola ad Anna Giacobbe
Se della segreteria regionale o Liguria si prepara poi Daniela Fabio
Segretario dell'USL uno di Pisa
In questa nostra discussione ciascuno di noi sta misurando sulla base delle proprie esperienze territoriali e di categoria
Quanto la nostra idea di politica sociale e di sviluppo economico basato sulla qualità e sui diritti se non lontani alternative sul piano sia dei valori che del merito Rispetto alle idee di Confindustria e della destra politica
C'è un filo in quelle idee che tiene legati insieme una certa idea di federalismo l'attacco i diritti del lavoro e di cittadinanza il proposto di far saltare l'universalità il carattere pubblico solidale delle politiche sociali
La scelta di togliere valore alla rappresentanza sociale così come noi la intendiamo
Vediamo bene quel filo da tanti punti di vista
Uno di questi ad esempio la politica sanitaria che la Giunta regionale della Liguria ad esempio ha iniziato a praticare politica che coincide con quella di altre regioni nelle quali è già fatto sentire i propri effetti è un esempio ma non dimentichiamo che c'è nelle politiche per la salute
Un livello di sfida politica che non riguarda solo la qualità dei servizi ma anche la nostra concezione di welfare di organizzazione dello stato di servizio pubblico di politica di rappresentanza di contrattazione
Basta Leggere
I propositi erano fra Giunta regionale in questa materia per vedere che c'è un'idea di Stato e di istituzioni pubbliche non come entità che rappresentano in modo responsabile le comunità mediando tra interessi Diversi garantendo regole alla convivenza promuovendo l'inclusione di chi rischia di essere escluso riconoscendo titolo di rappresentanza le forze sociali
Le istituzioni sono in quell'impostazione solo una sovrastruttura burocratica che va alleggerita il più possibile per liberare la comunità ai singoli e questo fa il paio con ciò che scrive Confindustria nel suo documento a proposito del fatto che tutte le risorse che passa attraverso i bilanci pubblici sono secondo quell'idea risorse decisioni di spesa sottratti alla libera scelta dei cittadini e delle imprese
Non c'è quindi solo la devoluzione dello Stato centralistico
C'è un'idea di istituzioni e quindi di democrazia molto precisa
è la partecipazione al mercato il terreno della cittadinanza l'organizzazione di interessi nella società e identificata come organizzazione del consumo dell'acquisto di beni nel caso della sanità di prestazioni sanitarie
Il carattere di compravendita è la chiave di lettura di tutti i rapporti sociali
Il diritto il diritto ad acquistare l'altra faccia della medaglia da libertà di impresa e le istituzioni hanno solo il compito di vigilare sul rispetto delle regole che sono appunto regole di mercato
Dall'altro lato le idee che riguardano i la costruzione dei fondi la vide esplicitamente si presta la nostra Giunta regionale la necessità di contratti regionali per i dipendenti della sanità
Rendono chiaro il fatto che non di decentramento ma di rottura di un sistema si tratta
La sanità il ter Reno è uno dei terreni sui quali più chiaramente si vede come il federalismo l'autogoverno delle comunità regionali deve invece essere tenuti in equilibrio con un quadro nazionale di diritti e di quantità e qualità delle risposte ai bisogni delle persone
Su quel terreno in particolare si misura quanto di messa in discussione dei diritti sociali fondamentali ci sia in un certo modo di intendere il federalismo in una certa idea di rottura della solidarietà tra i diversi territori della nazione
E come d'altra parte però proprio lì sul terreno del federalismo dell'autogoverno delle comunità locali misuriamo la nostra capacità di trasformare la qualità della risposta pubblica i bisogni delle persone in un quadro di solidarietà e di valori universalistici
Allora le strutture territoriali sono chiamata una nuova responsabilità
Per il ruolo che assumono le politiche territoriali e per la titolarità che ci compete
Di un dovere contrattuale
Le difficoltà sono grandi da un lato le amministrazioni di centrodestra dichiaro in modo esplicito di non dover rispondere ad altri che i cittadini che li hanno eletti riproponendo anche qui un'idea di rapporto diretto individuale tra governanti e governati che fa meno della mediazione di soggetti di rappresentanza sociale collettiva dall'altro però il localismo la chiusura entro i propri confini non è solo una risposta di destra alle sfide dei processi globali ma anche il terreno arretrato su cui si rifugiano comunità locali di antica tradizione solidale
La politica mostra tutti i suoi limiti nel saper governare processi che vanno al di là dei confini amministrativi entro cui si esercitano i poteri dei sindaci
Il localismo anche lì in luoghi storici della sinistra sta insieme al fatto che pare smarrito spesso il senso profondo che il lavoro
Deve come dire essere assunto come misura delle cose non ovviamente l'unico teme l'unico criterio che esaurisce i compiti e gli obiettivi della politica e dell'azione amministrativa ma certa come metro di misura che sempre va verificato
E poi ci siamo noi con un problema presente all'attenzione dei gruppi dirigenti ma non risolto
Cioè la necessità ritenere più legate come parte parti entrambe di una strategia sindacati generale da un lato la contrattazione territoriale sullo sviluppo locale come sul welfare come sulle politiche formative il sistema educativo dall'altra la nostra azione nei luoghi di lavoro
Solo una conoscenza non sommarie non patrimonio solo di questo di quella categoria dei processi reali delle trasformazioni sociali e del lavoro e insieme delle potenzialità sul piano economico di sistemi locali solo questa conoscenza
Che la presenza dei posti di lavoro la contrazione di posti di lavoro ci può dare può andare in modo reale anche il potere negoziale nei territori
Il potere di rappresentante di tutela si fonda ancora come nel passato sulla capacità di conoscere interpretare controllare il lavoro il ciclo di produzione sia esso di beni o di servizi della loro più ampia accezione
Si esce immediatamente riconoscibile in un'organizzazione più tradizionale o sia invece da rincorrere da ricostruire lungo una catena che lega anche solo gradualmente luoghi molto lontani
Dobbiamo rinnovare noi stessi in coloro che rappresentiamo l'idea che la conoscenza e la capacità di controllo di un ciclo produttivo più ampio della propria mansione è uno strumento di potere collettiva ma anche individuale
è il senso vero della rappresentanza collettiva come strumento per valorizzare anche le competenze individuali
La capacità di comprendere di controllare di contrattare dentro il lavoro e quindi anche la radice della capacità di negoziare nei territori
Nel rapporto coi luoghi del lavoro in tutte le sue diverse forme da un lato e con Giove giovani e anziani che sono fuori dal lavoro dall'altro l'azione sindacale nei territori trova la propria verifica di mandato e la validazione dei risultati senza le quali non si può propriamente parlare di azione sindacale
Questo richiama il tema della rappresentanza della sua verifica
In un in un orizzonte nel quale tra le organizzazioni sindacali non regge neppure un'unità d'azione che escluda corpi separati a maggior ragione servono strumenti per verificare chi e quanto rappresenta
Chi e quanto rappresenta chi firma noi compresi in nome di chi si stringono gli accordi da chi troviamo la nostra legittimazione dalla storia delle nostre organizzazioni del sindacalismo italiano e del suo pluralismo
Da questo trae la legittimazione nostro agire nostra capacità e possibilità di stringere accordi di questi tempi francamente mi pare che non basti ed è questa la più pesante contraddizione
Del ragionamento sulle questioni della rappresentanza che ancora ci dividono dalla CISL ed è da questa contraddizione che forse bisogna ripartire tra una discussione vera
Diamo la parola a Daniela
Avvilito della subito i virus multipli isola dopo di lei si prepara Claudio Sabatini in seguito a un ginocchio
Questa Assemblea prende le mosse in un momento in cui il nostro sindacato è sottoposto a durissimi attacchi sferrati da più parti
Non c'è dubbio che stiamo rappresentando per i nostri avversari tanti oggi alcuni impensabili fino a pochi tempo fa
L'ultimo anello forte di una catena anche una volta spezzata lascerebbe scoperto non solo il settore del lavoro e delle sue tutele ma creerebbe debba dei barattoli nella stessa società civile
Cercano di fare di noi l'immagine del conservatorismo della difesa di principi che non sono più tali del corporativismo che frena lo sviluppo
Credo che oggi il nostro sindacato non possa permettersi di guardare troppo indietro più di quanto debba guardare in avanti
è importante riuscire a capire bene i cambiamenti complessivi e tenendo conto di essi elaborare nuove strategie
Quale deve essere la nostra linea una difesa strenua del passato e di tutto l'esistente o non piuttosto un'affermazione dei nostri valori fondamentali
Quelli sì da confermare e da sostenere valori che guardano alla società nel suo complesso guardando contemporaneamente con spirito critico realistico e costruttivo a tutti molto momenti in atto
Secondo il parere di molti il mondo del lavoro è completamente cambiato rispetto al passato
Io credo che stiamo cominciando a vedere un cambiamento che in un futuro è destinato a produrre un modo di lavorare del tutto diverso da quello cui siamo abituati
E guarda in particolar modo a quello che sta accadendo nella mia categoria università e ricerca e nel pubblico impiego in generale
Ci saranno secondo me cambiamenti assai più grossi di quelli che abbiamo visto finora dall'approccio al lavoro al Gianni ed è ai tipi più diversi e diversificati fra di loro il posto fisso come lo abbiamo sempre inteso tende a sparire e sempre di più si parla di percorso lavorativo
Cambiamenti che forzatamente avranno effetto anche sul modo di vivere delle persone
Questa è una delle sfide che come sindacato siamo chiamati a portare avanti far sì che i cambiamenti che avverranno che saranno comunque irreversibili siano governabili e il più possibile positivi e delle persone
Due andando di solo apparentemente lontani dal nostro interesse secondo i calcoli di una grande banca americana una transazione di Borsa fatta allo sportello costa al cliente circondo alle ore dieci
La stessa tentazione fatta con internet e posta un centesimo di dollaro venti lire
Un colosso bancario olandese all'inizio del Duemila ha chiuso centocinquanta filiali licenziato due mila cinquecento dipendenti circa il dieci per cento del proprio personale
In Francia nel novantotto il governo Jospin varava per legge le trentacinque ore
Nel due mila tre lavori dai giovani che lavorano nelle imprese internet francesi circolava questa battuta battuta le trentacinque ore ci piacciono così tanto che noi le facciamo due volte alla settimana
Cambiano i contesti occupazionali e modi di concepire il lavoro e il tempo di esso
In un quadro come questo il sindacato non può arrestare ancorato alle strategie e alle tattiche che potevano magari andare bene fino a due minuti fa ma che potrebbero essere superate tra uno
Noi bisogna dare come una delle priorità più immediate una risposta sostenendo la formazione continua e permanente e la riqualificazione sia di coloro che si trovano nel mondo del lavoro e che possono vedersi e lo cambiare
Rapidamente sia di coloro che nel mondo del lavoro devono ancora entrarci oppure che ne sono stati espulsi
Dobbiamo rivedere anche il modo di concepire le nostre rappresentanze io percepisco che non possiamo continuare a supporre che le category e professionale dei trenta o cinquanta anni fa
Abbiano ancora una centralità assoluta nell'iniziativa del sindacato
Mi domando ad esempio come mai lavoro che del primo e direi quasi unicamente viene da parte dell'industriale di posto di fronte al problema della tecnologia sofisticata
Dell'Europa è lavoro operaio e nessuno parla mai o pochissimo dei professori universitari e dei ricercatori
Io sono in una coda Guerrilla appunto università ricerca dove questi programmi si percepiscono ogni giorno ho seguito professionalmente sindacalmente tutto il dibattito in atto sulla riforma degli ordinamenti didattici dell'università
è la prima volta che viene data una risposta seria al problema dell'università di massa
Si potrebbe definire questa davvero una riforma epocale che incideranno un solo sulle famiglie e sulle studenti ma anche su coloro che lavorano all'interno dell'università
Perché verranno richieste nuove o più approfondite professionalità aumenterà l'utenza a fronte purtroppo per ora di lunghe battaglie per lo intendimento del diritto primario di un lavoratore
Che è quello del rinnovo del contratto nei tempi prestabiliti
La riforma che avvenne sull'onda del Sessantotto realizzò solo la di barili d'azione degli eccessi fu una finta università di massa
Aumentarle non gli studenti intasando le strutture che invece non aumentarono proporzionalmente con la stessa velocità
E il sistema universitario rimase ampiamente di élite
La riforma in atto è il primo vero tentativo di far fronte a un'università realmente di massa sono stati posti grossi ostacoli a questa riforma per esempio dagli ordini professionali
Che hanno sempre fatto del numero chiuso e dell'esclusività la loro forza anche e soprattutto in termini tariffari ed economici
Eppure la riforma degli studi universitari unita alla riforma dei cicli scolastici
Riforma altrettanto importanti epocale è una molla che favorirà quella formazione continua e permanente quella riqualificazione di cui parlavo prima
Anche qui esistono molte resistenze evidentemente succede quando le riforme riformare davvero e spaventano molto più di quello che non siano e immagini
Si tratta di passare dalla figura di un insegnante di un docente che pensava quanto insegnava quella di uno che deve mettersi a riflettere su quanto imparano i suoi alleati
E quindi comprensibile che molti ne siano preoccupati ma la formazione non può e non deve essere affidata esclusivamente alla scuola e all'università
Occorre che il sindacato sia capace di contrattare la formazione portando l'accento della propria iniziativa mantenendo al tempo stesso ben fermo e il campo tradizionale del sindacato dei contratti
Non si riesce a chiudere per questioni economiche ma soprattutto per problemi legati al riconoscimento delle professionalità un contratto come quello della ricerca che invece riveste un'importanza fondamentale
Per non rendere Monti è le importanti riforme attuate nel settore e per non rendere vani i quotidiani proclami sulla centralità della ricerca come risorsa strategica del Paese
Un'altra delle cose con quell'incontro quasi tutti i giorni alla discussione se deve esistere esistere la retribuzione acceso accessoria
Cioè può esistere una differenziazione fra lavoratori affini costruita sulla base delle capacità lavorative individuali non è questa lo sappiamo una discussione di poco conto
Ovviamente non contesto il fatto che il sindacato deve sempre cercare di far stare meglio tutti ma ciò non deve significare appiattimento e negazione del fatto che esistono lavoratori più capaci di altri
Perché oggi sempre più i lavoratori allora la loro professionalità citando no un esempio molto banale nella mia università ci sono dei centralinisti che conoscono l'inglese riescono a fare delle conversazioni internazionali ce ne sono altri che conoscono l'italiano insomma ogni tanto tanto bene nemmeno quello
è davvero così terribile come puro sostengono alcuni compagni che alla fine del mese i primi abbiano una busta paga un po'più alta degli altri
So bene qual è l'obiezione più facile immediata l'amministrazione dovrebbe mettere tutti nelle stesse condizioni e promuovere corsi di aggiornamento e di qualifica qualificazione
Infatti è quello che il sindacato chiede è quello che l'amministrazione fa ora alcuni fa caso incomincia a fare ora
Ma se alcune lavoratori si rifiutano di fare corsi di aggiornamento e di qualificarsi è giusto che continuano a guadagnare quanto gli altri che invece ci mette l'impegno e fatica
Cito questo esempio per evidenziare come anche nei lavori tradizionalmente a non elevata qualificazione entri oggi in gioco e il fattore individuale ci sono richieste singole di riconoscimento professionale
Io mi rendo conto che questo ci pone un grosso problema la CGIL ha sempre perseguito l'obiettivo della rappresentanza generale collettiva degli interessi dei lavoratori
Occorre ore anche dotarci di spazi di contrattazione che è meglio valorizzino l'apporto dei singoli
Si registra un uso sempre più massiccio ora anche nelle pubbliche amministrazioni di lavoro interinale pare subordinato
Mi consolano le ultime cifre sul tesseramento che dai nidi e un aumento consistente di iscritti perché sembrava in un primo tempo che queste persone non volessero prescelta rivolgersi al sindacato
La CGIL è stata la prima ad occuparsene seriamente non è stato un processo facile perché questi nuovi lavori sconvolgeva hanno tutte le basi a cui noi eravamo abituati
Abbiamo dovuto cambiare modo di rapportarci per lavoratori di rappresentarli capire i loro bisogni che erano differenti da quelli a cui eravamo abituati
La CGIL pontino ammettere molte energie in questa struttura adattandola al meglio alle esigenze qui deve rispondere
Un'altra delle cose con cui dobbiamo fare i conti alla velocità i nuovi mezzi di comunicazione computer internet e non sono strumenti neutri o riservati al mondo dei videogames degli esperti in tecnologie sofisticate oggi molti lavoratori sono capaci di leggere malvolentieri un volantino e magari apprezzare assai una comunicazione per posta elettronica
Queste alla parte positiva della velocità delle informazioni ma esiste anche l'altro lato della medaglia che secondo me per noi è quello più problematico
La velocità si ripercuote anche sul campo con il quale devono essere prese le dispute decisioni no non vorrei essere considerata irriverente non c'è dubbio che l'attuale funzionamento della CGIL e l'assunzione delle decisioni sia ampiamente democratico forse non tutti anche al nostro interno sono completamente d'accordo con questo ma è anche vero che spesso che la riunione di segreteria e comitati direttivi e via dicendo occorrono diversi giorni per decidere su cose che a volte c'hanno nel frattempo scavalcato
In questi casi non ci resta che la protesta ma intanto la possibilità di incidere sulle altrui decisioni l'abbiamo persa ritengo che anche questo sia un tema da non lasciar cadere
Concludo parecchio lavoro è già stato fatto sicuramente moltissimo da fare né rimane fondamentale non perdere di vista in questi cambiamenti la nostra identità e i nostri valori fondanti
Che dobbiamo sforzarci di far diventare valori comuni a tutti cosa di cui mai in questa fase politica si è sentito il bisogno
Prendono la parola Claudio Sabattini il segretario generale della FIOM si prepara poi Laglio corruzioni segretario generale funzione pubblica
Il quadro è rappresentato dal
Nella relazione introduttiva
E i problemi che sono posti oggi e del resto ripresi ieri dagli interventi dei segretari generale decisivo e il
Sono proprio perché noi che i metalmeccanici l'organizzazione del torneo grandi stanno vivendo concretamente in queste ore
Abbiamo di fronte un contratto nazionale particolarmente difficile
Dove si gioca sull'esistenza stessa del contratto nazionale
Abbiamo di fronte il patto di un confronto molto duro
Con la FIAT e colgo propria testo complessa
Abbiamo e dobbiamo affrontare un insieme di problemi che riguardano processi di ristrutturazione
Abbiamo nei settori che sono
Stati abbandonati dei processi di privatizzazione
Come settore d'installazione ormai undici mila lavoratori la cui unica via
E quella di passare attraverso la mobilità verso il licenziamento
Credo che per queste ragioni quindi stando dentro questo quadro
Così difficile così quotidianamente difficile
Io credo che le parole hanno un senso
In una discussione come questa i così autorevole della CGIL
Se le parole conferma l'ho fatto io situazione iniziative
Evidentemente anche per aspetti
Noi credo che abbiamo attraversato dalle pagine di questo dibattito in qualche modo e di questa situazione
Noi ci siamo rifiutati
Di firmare
Un accordo in una impresa FIAT molto importante come quella di perfino
Perché
Quell'accordo portava
Inevitabilmente ad un appesentimento forte o a un appesentimento forte delle condizioni di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici dei quell'impresa
Noi non abbiamo firmato è stata fatta un accordo separato quella Paratore quelle lavoratrici a grande maggioranza
A Hannover assemblee hanno respinto quell'accordo si potrebbe dire persino di più
Di fronte
Di fronte
A un accordo separato che cosa può fare la FIOM
Proprio non si limita
A valutare questo fatto
Oppure semplicemente polemizza magari mentre il vento e con le altre organizzazioni che lo hanno firmato
O la più a ma
Certa proprio perché dipende quei lavoratori che da quell'accordo avranno peggiorate le loro condizioni di lavoro o l'abbiamo ma deve intervenire per impedire che quell'accordo abbia le sue conseguenze
Pesanti per il lavoratore le lavorazioni
Questa alternativa presente a noi quotidianamente
Ora vedete proprio per questo noi abbiamo deciso di fare un referendum
Le altre organizzazione sindacale quelle interne dentro la fabbrica
Dico no ai lavoratori
Settori ieri la firma anche messo per fare il referendum promosso dalla FIOM
Suo figlio avrà un posto di lavoro
Io credo che
Probabilmente
Queste cose sono sempre successe
E però nella crudezza dello scontro
Ma non possiamo anche valutare queste cose cento
Questo non vuol dire
Che tutto stia così
Però questo vuol dire che alla FIAT a Cassino oggi c'è uno scontro violento
Uno scontro che non riguarda solo i nostri rapporti con un'Aprilia
Ma riguarda i nostri rapporti con quei lavoratori della FIAT
Io mi chiedo
Perché i referendum
E qui e la divergenza radicale che noi abbiamo con il segretario della CISL
E ieri ci ha parlato contorno così duro
Se volete anche
Un po'al di sopra come si dice
Quei lavoratori hanno il diritto di decidere sul loro interessi oppure no
Hanno detto hanno il diritto di decidere se accetta o non accetta una quell'accordo oppure no
Per cioè no netto
Se cioè sono il vertice sindacale come noi siamo avvertiti sindacale ma sono i veri sindacale di creme UMP dismesso telegenico e non gli interessi lei condizione di quei lavoratori
Dov'è la democrazia sindacale
Va bene
è fatta di organismi dirigenti la democrazia sindacale ora rappresenta il si misura sugli interessi generale in particolare del lavoratore e cioè
La verifica demandato o se volete il fatto che i lavoratori hanno diritto di decidere sul loro destino e sulle loro condizioni è un fatto che può essere
è un fatto che può essere solo della CGIL o è una condizione fondamentale per chi vuole davvero fare l'unità sindacale
Io credo
Sinceramente
Chi è questo non c'è alternativa
E non c'è alternativa no perché noi non riconosciamo le diverse fisionomie storiche
Della CGIL
Della cifre
Dei lavori
Certo che ci sono bisogni e storiche diverse ci sono culture diverse
Ci sono valutazioni diverse
E però un punto deve essere pure detto
C'è stato anche un periodo in cui valutazioni diverse condizioni diverse culture diverse hanno convenuto su un progetto sindacale
Non è vero che siamo sempre stati necrosi separati
Non è vero neanche che siamo stati sempre in una situazione in una situazione così difficile abbiamo avuto momenti molto difficili negli anni cinquanta e sessanta
Abbiamo avuto momenti dell'unità oggi abbiamo momenti divaricazione
Però
A pensarci bene con tutta la franchezza del caso
Questi momenti accompagnano grandi processi di trasformazione della società italiana e della Società europea solo no gli anni Cinquanta i momenti della ripresa capitalistica sono agli anni sessanta in momenti in cui lo sviluppo appariva illimitato
E quindi crescente con la piena occupazione dove si realizza l'unità sindacale sono i momenti oggi
Dove il capitalismo internazionale
La globalizzazione
Sceglie la strada
Lei quella esplicitamente del profitto e della rendita con me condizione imprescindibile sia per il sistema che per l'impresa per potere compete sui mercati internazionali
Ora il nodo che noi abbiamo di fronte questo
Due sono i modi per approcciarsi rispetto a questo problema che abbiamo oggi sotto gli occhi
C'è anche una scelta che si può fare cioè
Si può fare una scelta
Di accompagnare prescritto
Il tentare di
Diminuirne infatti così crudi che sono sotto i nostri occhi precarizzazione
Riduzione dei salari
Insicurezza generale del posto di lavoro
Certo
Si può anche fare questo
è una scelta legittima
Non c'è dubbio ne sarebbe la prima volta
Io penso però che ci mentre la sfida che abbiamo di fronte
Sia quella di sapere se il movimento sindacale come soggetto attivo
In grado di entrare in questo processo
Ed avere la forza di trasformarle anche le direzioni
Cioè il tempo è un leone come è stato detto come è stato detto da Guglielmo Epifani se possibile entrare dentro questo processo
E trasformarlo nel senso di modificarne i parametri fondamentali per poi tutto non può avvenire
Dentro un quadro di pura repressione dei salari e di precarizzazione del lavoro che in questo sistema oggi sono strutturali perché il sistema
Così funzionerà ma si passi ad una fase in cui l'innovazione l'intervento del sindacato e la soggettività forte
Dei lavoratori e delle lavoratrici messe insieme siano una diversa proporzione al sistema le sue e i suoi sviluppi e tutto qui
E sfida
Ho accompagnamento e contrasto intervento
Protagonismo dei lavoratori e del sindacato
Oppure semplicemente conciliazione il più possibile possibile nelle situazioni date
Dei diversi interessi conciliazione dell'Inter
Io credo che di fronte a questo
è impossibile lo dico per me
E penso anche per grande parte dell'azione
Non è questa alternativa non ce l'abbiamo
Il patronato italiano
Sia quello metalmeccanico che la Confindustria allo stato al momento non ci dà un'alternativa rispetto a ciò che fa
Un è nata la vita delle decisione all'interno dell'impresa continuo abbassamento dei salari rispetto ai poteri di acquisto e più in generale rispetto alla valorizzazione del lavoro
Intervento precarizzazione del lavoro come condizione per temere Soggetti per tenere sotto ricatto l'insieme dei lavori dei lavoratori all'interno delle fabbriche questa nuova compiendo altra Montaperti talmente
A combattere prontamente il sindacato quel sindacato perché in grado di combattere può fare come se non ci fosse il sindacato
Dentro l'impresa e più in generale cioè questa Confindustria considera il sindacato
E il sindacato rappresenta i lavoratori che quindi ne danno una turni da una nel dare una rappresentanza di interessi generali oltre che degli specifici di impresa considera questo sindacato come un lazzo da liquidare per potere fare
Aprire la nuova fase della competitività internazione
Queste Confindustria questo dice
Io credo proprio per questo
Vedete siamo di fronte quindi ad alternative precise io non sto parlando di
Astratte previsione del futuro
Questo contratto nazionale che stiamo facendo su cui abbiamo trovato un accordo
Non solo tra ben più amaro il ma Materazzi Glk swahili che insieme abbiamo fatto un accordo sulla piattaforma questo contratto nazionale queste piattaforme una piattaforma che si può aspirare
E quindi rendere compatibile o è una rappresentanza dei interessa è che devono essere fino in fondo difesi queste l'interrogativo su cui siamo di fronte ma su queste interrogativo non abbiamo intenzione ieri sedere
No torneremo indietro rispetto alla piattaforma e unitariamente abbiamo presenta
Ed è in questo in questa valutazione
Che peraltro con i dati che sono stati dati che dimostrano che siamo peraltro in una fase di espansione che tra l'altro si accorciano persino le distanze tra noi e gli altri Paesi europei tranne quello più importante cioè la Germania
E chiaro che allora se noi vogliamo dare un animale una dinamica diversa bisogno che elementi chiave di questa sistema come sistema italiano vengono messi in discussione
E cioè se il sistema italiano pensa di competere sul mercato internazionale competendo invece chiedo la Germania competendo con la Tunisia questo sistema italiano non può reggere una situazione per molto tempo è chiaro che se non compete sui punti alti dello sviluppo e cioè se non compete come si dice in gergo sulla capacità di elaborazione di prodotti di processi questo sistema diventerà sempre più duro nei confronti dei lavoratori vibrante sempre più duro nei confronti dell'insieme dei lavoratori e delle lavoratrici italiane e inevitabilmente tenderà a restringere
Anche gli stessi sparsi della democrazia della rappresentanza del protagonismo attivo dei lavoratori
Via la capisco così
E proprio per questo allora
Le formule generali
Se non si calano nel merito hanno poco interessa
Dire che se per l'unità e contemporaneamente pretendere che si può fare ma intanto dalla condizione che la propria organizzazione sia egemone sugli altri
è una cosa che noi ben conosciamo ma non è che se la dice la CISL è una cosa migliore è una cosa inaccettabile
Ora quando si parla di contrattazione
O di partecipazione si dice che c'è qualcuno che rimane al tavolo e c'è qualcuno che esce dal tavolo
Ma perché era un guardarsi intorno
Per esempio per ciò che ci riguarda Cantarella ha detto che stava sempre al tavolo
E poi la notte di sabato scorso si è alzato dal tavolo
Che volete capita a tutti
Bisogna sapere se si è d'accordo non si è d'accordo
Ed è anche Successo che nessuno ha avuto il coraggio di fare sulla FIAT un accordo separato perché si sa se si fa un accordo separato sull'Atr esplode la situazione e noi come già abbiamo indicato non saremmo rimasti fermi
Ora vedete proprio per tutto questo in ragione di fondo che ci spingono in questa situazione
E per le prospettive che sono rimaste aperte bisognerebbe rivalutare un punto
La CGIL certamente una vocazione unitaria da sempre esercitata
Ma io dico e non contesta il fatto che
Altre organizzazioni abbia una vocazione unitaria
Si dà il caso però e questo è il punto
Di sapere se la vocazione unitaria dei sindacati deriva dalla fondamentale vocazione unitaria dei lavoratori e delle lavoratrici e quindi con i lavoratori con le lavoratrici sì si confrontano in troppi progetti unitari
Oppure i progetti unitari rimangono fatti esclusivamente delle organizzazione che sono a tal punto autosufficienti da pretendere come dice la CISL di rappresentare se stessi e seguite il passaggio e quindi rappresentando se stessi rappresentando tutti
Non è possibile
Non è possibile sinceramente
Pure Pezzotta viene dal Nord dovrebbe saperlo
Non è possibile ballare di pluralismo e contemporaneamente pretendere che ciò che si decide nella propria organizzazione
è esaustivo cioè e conclusivo dei ciò che possono valutare i lavoratori che non vengono però chiamati a valutare come si fa
Ora vedete e questo alla fine il succo del nostro problema
Guardate nella mia pacatezza
Dato che vedo il mio amico Masini voglio dirgli
Nella realtà che attesta tralascio il fatto che si possa dire che un articolo della Costituzione
Non si deve
Che forse pensare che si convenga che non è il momento di applicarlo ma direi che non si può applicare è proprio impossibile se si fa parte di questo Stato e di questa nazione
Ma divisa
Che la propria azione che fino a prova contraria una parte del
Del tutto che sono insieme dei lavoratori
No non vuole regole non vuole possibilità di doversi confrontarsi
In un recinto determinato
E quindi con regole condivise non vuole questo non vuole soprattutto una legge che definisca non solo in diritti della rappresentanza ma definisca viva dio alla fine anche i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che non vuole questo salta un passaggio chiave
Della democrazia industriale
Perché la democrazia industriale non vive
Senza un protagonismo dei lavoratori la stessa linea di partecipazione no ammesso non lo so cesso
Se il lavoratore non partecipò per la pura e semplice ragione che si si riduce a puro confronto di vertice addentro al quale alla fine bisogna pure concludere in qualche modo e come si usa dire da noi molto rozzamente
E comunque bisogna concludere qualsiasi tosto
Non è possibile che una cosa che si possa concludere a qualsiasi costo sia la partecipazione è una contraddizione in sé
Vedete
Tante sono le risposte
Io credo che il momento sia molto difficile proprio perché risposte
Non solo le abbiamo la chiarezza credo
E si è in noi
Noi abbiamo la necessità assoluta in una fase come questa
Di avere un comportamento coerente
Rispetto le risposte e agli indirizzi che abbiamo dato
Avere un comportamento e coerente sul piano della politica contrattuale
Avere un comportamento coerente sul piano della democrazia sul piano della democrazia e dei lavoratori avere un comportamento coerente per fare in modo che i lavoratori ritornano davvero diventare protagonisti come si usa dire delle loro condizioni e del loro destino a me pare che senza questa condizione
Non siamo noi
Che impediamo l'avanzamento di un processo unitario
Chi non crede nella democrazia e dei lavoratori c'è chi non crede che i lavoratori sono i Soggetti lavoratrici sono i soggetti fondamentali di questo processo vuol fare un'altra cosa
Vuol fare un accordo permanente delle strutture
Direzionale del sindacato vuol fare un accordo di vertice vuol fare una nuova oligarchia
Le opere pie come si sa sono delle fasi di passaggio tra la democrazia e la tirannia
Così insegnavano i greci meglio tornare alla democrazia perché la tentazione è troppo forte
Prende ora la parola liner Armuzzi segretario generale di funzione pubblica dopo di lui Anna D'Intino delegata chimica dalla Roche di Milano
Martedì scorso
Mentre distribuivo volantini in ospedale romano in preparazione dello sciopero della sanità il cui esito ormai a voi tutti noto
Un lavoratore che smontava dal turno di notte sia trattenuto e mi ha rivolto alcune domande
Mi ha espresso le sue preoccupazioni ed inquietudini
Ha incominciato a parlarmi della sua stanchezza in un turno di notte sotto organico in un ambiente di lavoro danni ristrutturazione in ore Pardo sovraffollato
Mi ha parlato del suo lavoro della difficoltà di svolgerlo al meglio
Mi ha detto che sarebbe anche disposto a continuare a sopportare questa situazione
Se i sacrifici quotidianamente fatti fossero davvero utili per costruire un futuro migliore per tutti e soprattutto per le nuove generazioni
Mentre parlavamo intorno a noi si sono fermati altri lavoratori
Difficile non vedere come dietro le cose che ascoltavo di forse il disagio determinato
Da una profonda modificazione intervenuta nell'organizzazione del lavoro negli ultimi anni
Nella sanità come altrove
Ci si trova di fronte ad una intensificazione della prestazione
E ad una compressione delle mansioni con un esproprio di quelle più forti più qualificate e dall'impossibilità di intervenire sul ciclo del lavoro che risulta scomposto ed incomprensibile al singolo lavoratore e a volte anche a noi
è difficile in questo quadro per noi per le Rsu
Comprendere e governare un ciclo i cui ritmi e contenuti ad iniziare dagli orari di fatto si stanno via via di vari Cantona i contratti
Ma se questa può essere la situazione per i destinatari dei nostri contratti
Se non vince chi vuole destrutturare questo sistema di regole diritti
Quale può essere la condizione di lavoro di quelle migliaia di lavoratori che anche nella sanità e negli enti locali hanno un rapporto di lavoro cosiddetto atipico flessibile
Si tratta
Di quella flessibilità non regolata da cui tanti alcuni forse anche in questa sala sono sedotti
E che sarebbe meglio chiamare con il suo nome cioè precarietà
Questa situazione determina per la CGIL un duplice problema
Vi è da un lato la necessità il dovere di tutelare questi lavoratori e per questo abbiamo costruito un ibrido
Ma dall'altro vi è la necessità di rimettere in un unico circuito di lavoro conoscenze rappresentanza questi lavoratori
Credo che a quest'ultimo compito per il quale è indispensabile attrezzarsi non siamo ancora pronti
Forse e anche per questi motivi che nonostante gli indie che quasi quotidianamente si elevano in favore dei giovani che preferiscono cambiare molti lavori nella vita
Continuano a manifestarsi fenomeni come quello avvenuto qualche settimana fa
All'hotel Ergife per un concorso a novantadue posti di avvocato presso un ente pubblico si sono presentati dodici mila concorrenti e si badi bene per una professione che dovrebbe avere tra le proprie caratteristiche genetiche il fatto di essere libera ed autonoma
Si pone però la necessità di rappresentare il lavoro nella sua interessa favorendo anche soluzioni organizzative adeguate
Spetta a noi
Affrontare questi temi in una fase in cui non sembrano esservi nella società altri soggetti che hanno voglia di ascoltare rappresentare coloro che pongono queste domande
Su questa assenza di interlocutori nella società
Si registra per me la distanza maggiore tra il lavoro e la politica dei nostri giorni che non riesca ad ascoltare e meno che mai a rispondere ad una straordinaria domanda di uguaglianza e di giustizia sociale
Forse anche per queste ragioni piazza San Giovanni venerdì scorso era piena
Così come penso
E in questo quadro non debba essere sottovalutati il peso che va assumendo una crescente questione salariale
Che è prima di tutto percepita come una questione di equità distributiva correlata al valore del lavoro che ogni persona fa e che è spesso mortificato
Risolto il livello di Paul sopravvivenza il problema per ognuno diventi il rapporto fra il lavoro che si fa e il valore che vede riconosciuto anche nel salario che percepisce risolto il livello se questo nesso salta
Si subisce un'ingiustizia e si genera un comprensibile sentimento di ribellione
Se la questione viene assunto e ricondotto in una rivendicazione generale la si governa altrimenti si producono frantumazione spinte corporative e si innesca una spirale perversa per cui più forti diventano sempre più forti e i deboli più deboli
Questo senso di ribellione destinata a crescere
Se anche in settori non marginali della sinistra crescono coloro che ritengono che i valori dell'impresa della proprietà del mercato devono essere assunti come prevalenti rispetto al valore delle persone del loro lavoro
E qualche volta della loro vita come dimostra elevato numero di morti bianche che ancora affligge il nostro Paese
Nel novantatré abbiamo stipulato un grande patto sociale
Quel patto ci ha consentito di entrare in Europa garantendo rinnovo dei contratti il mantenimento l'introduzione di due livelli di contrattazione anche laddove non si praticava una sostanziale difesa del potere di acquisto delle retribuzioni
Si tratta di risultati importanti
E tuttavia non sfugge a nessuno che siamo in presenza di una nuova fase
Se è vero che i profili delle imprese sono cresciuti che il risanamento è in buona parte compiuto che l'incidenza della stesa anche del personale della pubblica amministrazione diminuita
Che la mobilità sociale nell'ultimo decennio si è bloccata la necessità di attuare una reale politica di tutti i redditi S. possibile ancora più urgente
Si dà delle quindi di aggiornare positivamente l'intesa del ventitré luglio adeguandola alla nuova fase dell'economia
è evidente
Che una simile discussione ha reso oggi impraticabile se non vogliamo assumere un ruolo di pura testimonianza
Dalla strumentalità e dall'irresponsabilità di Confindustria del centrodestra che arrivano a proporre il superamento dei contratti collettivi nazionali di lavoro e la stipula di contratti individuali
Il quadro poi risulta ulteriormente complicato dalla divaricazione strategica con le altre organizzazioni sindacali in particolar modo con la cifra è stata qui esplicitata ieri dal suo segretario generale
E da cui è difficile prescindere se si vuole portare al confronto con su con successo una qualsiasi proposta di modello di relazioni sindacali
Noi siamo tra coloro che Pezzotta considera un'anomalia
Perché la legge sulla rappresentanza nel pubblico impiego obbliga tutti a misurarsi con il consenso elettorale dei lavoratori
Vorrei osservare
Che dove questa anomalia non agisse e cioè nella parte prevalente del lavoro dipendente
è sufficiente il veto di un gruppo di risente per negare ai lavoratori il diritto di voto
Le nostre rappresentanze sindacali unitarie sono in scadenza alla fine di quest'anno
Immediatamente dopo le elezioni politiche noi apriremo la campagna elettorale per la rielezione delle RSU nel pubblico impiego con la precisa volontà di farsi riconfermare come il primo sindacato della pubblica amministrazione
Penso che la questione della rappresentanza nei luoghi di lavoro attenga ad un valore in sé cioè la democrazia nel nostro Paese e non ad un fatto privato di questo o quell'organizzazione per quanto grande l'organizzazione possa essere
Al parlamento che verrà eletto
Dovremo riproporre quindi attuando tutte le iniziative necessarie all'esigenza di estendere a tutto il mondo del lavoro il diritto di voto
La legge sulla rappresentanza nel pubblico impiego è figlia del lavoro di Massimo D'Antona è per noi un punto d'onore ricordare Massimo lottando per estendere a tutti questo diritto
L'abbiamo recentemente fruito della tenuta di un tessuto unitario di una piattaforma e della sua gestione unitaria in una fase di conflitto
Ed è indubbio che questa ha rappresentato un valore aggiunto per tutti per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici
Io credo e il nostro prossimo dibattito congressuale non potrà non affrontare molti di questi nodi
E credo che sarà più facile risolverli se ciascuno parteciperà alla discussione partendo dalla propria esperienza dal merito dei problemi dalle soluzioni nel concreto trovate
Senza arroccarsi in Pretty in posizioni precostituite e senza contrapporre a queste fittizio intoccabili tabù
Debbo dire che sono molto contento di aver fatto volantinaggio la soddisfazione che ho provato è stata di molto superiore alla fatica di alzarsi presto la mattina
E credo che cenava occasione lo rifarò anzi
Credo che sarebbe giusto che anche noi che abitiamo nei palazzi romani dovremmo ritrovare il gusto della discussione all'interno di un po'all'ingresso di un posto di lavoro perché è più è sicuramente più alta la probabilità di imbattersi Vinay problemi concreti delle persone che non in un convegno con il sociologo incorporato
Le domande le provocazioni espresse da quel lavoratore erano condivise anche da coloro che si erano nel frattempo raccolti all'entrata dell'ospedale
Queste sono state alcune delle mie risposte io non so se queste sono le risposte che la CGIL da ovunque
In ogni caso noi siamo impegnati affinché in un prossimo futuro viventi
Anna Dean primo degli altri aveva trincea diminuiamo però colpi prepara Teresa Bellanova segretario della Filt
Dalla Novartis vi siete sbagliati sono Novartis Parma
Perché abbiamo sono trent'anni che ha svolto attività sindacale inizialmente in una media azienda la bandiera che pure aveva oltre trecento dipendenti la domanda è stata acquistata dalla Sandoz quella Sandro si è fusa con la cifra per dar vita a Novartis ciba e Sandoz prima della fusione
Hanno scorporato le attività chimiche da quelle farmaceutiche comunque lavoro ad Origgio nella divisione Pharma di Novartis siamo tutti impiegati e devo dire che la situazione dal punto di vista sindacale non è delle migliori
L'RSV è spaccata un po'per rivalità di organizzazione
Ma anche per idiosincrasie personali
Gli iscritti non sono moltissime anche se in sede gli iscritti sono in gran parte della CGIL la partecipazione delle assemblee alle assemblee molto bassa anche a fronte di temi che dovrebbero coinvolgerci ad esempio il premio di partecipazione
I colleghi ci considerano alcuni casi come onnipotenti come se noi decidessimo su molte questioni aziendali
Alcuni dei membri delle Rsu si sentono intoccabili in molti casi danno un pessimo esempio di comportamento soprattutto per quanto attiene ai propri compiti lavorativi
Questo purtroppo squalifica non solo loro ma anche il resto delle RSU
Fatta questa premessa voglio entrare nel merito di questa assemblea dei quadri e rilegate dalla CGIL
è chiaro che l'immagine dico ferrati o Panzeri a Milano come un signor no è fuorviante noi siamo certi che di fronte alla richiesta di flessibilità di lavoro atipico etc vi siano dei paletti da porre
La dignità delle persone la possibilità di poter immaginarsi un futuro non necessariamente precario di immaginare una famiglia dei figli non sono cose che una qualsiasi organizzazione sindacale non può non temere come punti fermi
Ben vengano quindi i signori no
Quel che mi preoccupa è l'egemonia culturale che la Confindustria e con essa la cosiddetta Casa delle Libertà vogliono conquistare anche tra lavoratori dipendenti
Il mondo del lavoro è cambiato esistono ancora grandi aziende con decine di migliaia di dipendenti ma accanto ad esse ne esistono molti di più molto di più con pochissimi dipendenti in queste aziende non siamo presenti
Ma il peggio è che i padroni di queste aziende sognano di poter non pagare tasse né contributi credono così di poter mettersi in concorrenza con il Terzo Mondo o con Timi Soara
In queste condizioni il sogno che il PIL italiano possa cresce del quattro per cento all'anno come dice il presidente di Confindustria D'Amato fa rima con le promesse di drastico abbattimento della pressione fiscale e contributiva da parte del popolo
Sono solo specchietto per le allodole è peronismo
L'Argentina prima di Perrone era un paese ricco e florido e sappiamo come è finita e ne pagano ancora le conseguenze
L'Italia sta vivendo un periodo di sviluppo ma abbiamo problemi di competitività con le industrie degli altri paesi questo perché siamo carenti di sistemi territoriali condizioni ambientali per lo sviluppo
Che sono infrastrutture servizi credito mercato del lavoro e non ultimo la mancanza di manodopera qualificata
Abbiamo bisogno di formazione continua di lavoratori che abbiano un senso di appartenenza all'impresa partecipazione creatività professionalità quindi esattamente il contrario di quello che vuole Confindustria cioè libertà in entrata in uscita meno salario precarietà
Così si avranno solo degli schiavi e come politica mi sembra piuttosto mio per gli schiavi prima o poi si ribellano
L'Italia è un grande Paese con delle risorse immense come ha dimostrato in questi ultimi anni dobbiamo continuare questo cammino c'è ancora molto da fare le premesse per continuare questo cammino virtuoso sono a mio parere onestà intellettuale da parte di tutti i soggetti politici istituzionali pur nella diversità che possono diventare una ricchezza
Per un obiettivo comune il bene del Paese senza rotture
Con coesione sociale tenutasi del patto sociale rispetto per i lavoratori
Coinvolgerli nei processi di responsabilità di Trastevere nei processi di trasformazione scusate senza la loro responsabilità non avremmo risanato questo Paese
Questa destra e la sua dichiarata condivisione al programma della Confindustria dimostra che si vuole rompere quel patto sociale che ha permesso il risanamento del Paese dal novantatré ad oggi
La prima avvisaglia di questa impostazione politica l'avevamo vista Milano quando Assolombarda il Comune CISL e UIL
Hanno firmato il cosiddetto Patto per il lavoro cercando di isolare la CGIL volendo dimostrare che si può anche fare a meno di noi
Per inciso qui si pone il problema delle regole che devono essere definite e che ieri abbiamo visto che non è che non interessa la CISL in particolare
Comunque i risultati sono lì da vedere il patto è fallito
Come ha dichiarato il sindaco stesso Albertini e come CISL e UIL milanesi ne hanno dovuto prendere atto il precariato non regge
Quando mancano infermieri professionali e qualificati anche ben pagati a tempo indeterminato come si può pensare di trovarli pagate sottopagati precarie sottopagate
Novità sindacale era e resta un nostro obiettivo questa idea di unità competitiva lanciata dalla CISL può essere accolta se la competizione avviene sulle cose da fare Cipro oggetti e sulle i temi ma se deve avvenire sull'esclusione di qualcuno per dimostrare che si può fare a meno di un soggetto importante radicato nella società come la CGIL ha ragione Cofferati quando dice Carlo staremo né fermi né zitti
Penso che sarà una sfida che dovremo raccogliere
La conclusione la voglio Vittorio rivolgere al signor Damato il quale in un'intervista a Repubblica dipinto Sergio Cofferati comunque intero sindacalista che nulla a che fare con Di Vittorio lama
Egregio signor D'Amato lei deve sapere che per mente sono una lavoratrice un quadro e militante sindacale della CGIL Sergio Cofferati rappresenta la più alta continuità politica culturale della tradizione di questa grande organizzazione
E ritengo Cofferati fu uno dei primi tempi riformiste in Italia ma con principi il monito molto radicali grazie
Alla prova prevede Abramov aveva segretario nazionale della Filt era si prepara a ricevere Minghini coordinatore di video
Eccessivo affermare
Che D'Amato solletica gli istinti più beduini del padronato italiano che in entra si propagandistica non è da meno dell'uomo della cultura del fare
A me pare di no
Infatti se l'interlocutore dipende un sistema di regole che hanno dimostrato in questi anni di poter tutelare il potere d'acquisto e i diritti dei lavoratori al nord come al sud di essere stati efficaci per il risanamento del Paese e per la ripresa dello sviluppo
Esso è conservatore incapace di compiere la scelta della competitività della civiltà della legalità ma qual è l'accezione che si vuole conferire a questi termini
I dati disponibili richiamati nella relazione che condivido ci dicono che la quantità di investimenti privati
Destinati all'innovazione alla ricerca disegnano un modello di sviluppo che tende a caratterizzarsi sempre più come una competizione da costo
Il Sud va bene se è serba Toyo di manodopera a basso costo precaria e senza diritti
In questo quadro una parola d'ordine apparentemente coraggiosa tolleranza zero verso il lavoro nero sommerso
Si rivela invece come pura retorica perché esso è funzionale a quel modello di sviluppo non fondato sulla qualità anzi
Quella parola d'ordine assume un concetto sinistro tolleranza zero verso i diritti al sud come al Nord
No al contratto nazionale
Per me significa questo
E quel concetto come dire viene ulteriormente chiarito nei comportamenti
L'associazione degli industriali di Treviso lo ricordava Damiano
Battini solare spinge gli imprenditori ad investire lì altri vanno in Albania in India nel Maghreb perché il lavoro costa meno e non c'è il sindacato questo dichiarano
Quindi tutto alla continua ricerca di dove poter legalmente esercitare l'illegalità
Non sto affermando che la CGIL o che i testi della CGIL si attestano si devono attestare su una politica protezionistica al contrario la globalizzazione la delocalizzazione produttiva è utile
Può essere utile anche al mantenimento della filiera del tessile abbigliamento in questo Paese seria equilibrio ha dei costi ed entro una politica di espansione verso nuovi mercati di forte innovazione di rispetto delle persone ovunque esse siano qualunque colore abbiano se in sostanza si crea benessere
L'interna laziali l'internazionalizzazione dunque deve avvenire con regole certe e vincolanti rafforzare quelle che ci sono non eliminarle
E allora dentro questa internazionalizzazione devono trovare sempre più spazio i diritti all'interno della comunità i un quadro di diritti nella Comunità europea bisogna rafforzare la costituzione dei comitati aziendali europei il recepimento dei codici di condotta che non sono alternative alla contrattazione non possono continuare ad essere ostacolati dentro questo quadro secondo me
Si può immaginare uno sviluppo che diventa competitivo anche per l'internazionalizzazione che garantisce il Nord
E che da ulteriore prospettive al Mezzogiorno e allora perché non guardare al Sud in un quadro di coesione economica e sociale
Il Sud ha saputo in questi anni
Costruire punti importanti grazie anche alla programmazione negoziata e quindi grazie anche al contributo fondamentale che la nostra organizzazione ha saputo dare nel Mezzogiorno sono nati e si vanno rafforzando punti di eccellenza ne abbiamo discusso a Catania
Certo adesso si tratta di rafforzare la cooperazione tra impresa e anche nel Sud
Di rafforzare il sistema dei servizi e le infrastrutture
Il partenariato tra i distretti del Nord e del Sud non può stare scritto solo sulle carte appartiene anche ad un'etica dell'imprenditoria di questo Paese deve appartenere anche ad un'etica dell'imprenditoria di questo Paese
E allora non merita quell'attenzione superficiale nelle analisi arcaica nella proposta al Mezzogiorno
Confindustria dice abbattere l'irradia per sostenere le piccole e medie imprese sospendere i diritti per contrastare il lavoro nero è sommerso ora sull'IRPEG è stato già detto un provvedimento inutile allo scopo
Ma la parola d'ordine rende bene perché va ad incidere su qual senso comune si pagano troppe tasse spesso in questo Paese questo lo dicono quelli che le tasse non le pagano per nulla
Ma queste funzionale a che cosa ad assolvere l'impresa
Non è che l'impresa non vuole non può paga le tasse non può pagare i lavoratori tanto meno possono esserci diritti e su questo si vuole costruire il consenso sociale sui diritti è stato già dato
In quanto nelle aziende del nero del sommerso sono merce sconosciuta
I contratti di emersione sono figli di un'altra cultura attengono ad un percorso di civiltà alle flessibilità buone
Sono poche dice Confindustria sono poche le aziende e lavoratori che sono usciti dal sommerso certo ne ragioneremo probabilmente anche a Bari ci sono anche limiti i nostri del nostro modo di agire anche nel Mezzogiorno
Ma gli strumenti funzionano in presenza di comportamenti virtuosi da parte di tutti i protagonisti
Il padronato spesso non ha avuto questi comportamenti il padronato a un certo punto i contratti di gradualità gli assopiti
Perché noi con i contratti abbiamo graduali Pizzato il salario e non i diritti i diritti erano immediatamente esigibili
Migliaia di giovani donne sottolineo giovani donne nel Mezzogiorno hanno potuto scegliere di iscriversi al loro sindacato non a quello del padrone
Hanno esercitato i diritti contrattuali e di legge le assemblee retribuite
Malattia pagata maternità riconosciuta orari di lavoro contrattati hanno eletto le loro rappresentanze sindacali unitarie
C'è anche chi tra di noi che ha guardato con distacco aristocratico a questo processo potrà dire cose normali
Peccato che nelle aziende in nero nulla è normale neanche a vivere dai cittadini è normale
E allora noi dobbiamo completarlo quel percorso dobbiamo continuare a respingere l'attacco di Confindustria perché entro quest'anno dobbiamo portare i contratti di gradualità alla piena applicazione anche dal punto di vista salariale
Li abbiamo battuti i padroni nella fase del rinnovo contrattuale abbiamo battuto la loro idea del doppio contratto uno per il Nord è uno per il Sud uno per l'azienda committente e l'altra per le l'azienda che lavora contro terzi
Non sono passati non devono passare neanche questa volta e badate il loro attacco e al simbolo sappiamo bene che in questo Paese
Nel Mezzogiorno e in modo particolare
Quando si vogliono far fallire i processi bisogna uccidere i simboli
In questo caso quelle dieci venti mila lavoratrici che esercitano ogni giorno il loro diritto in fabbrica che riconoscono al sindacato il ruolo di aver migliorato la propria condizione
Di lavoro sono un elemento pericoloso perché possono dimostrare che ce la si può fare con le regole attuali
Possono dimostrare che si può essere liberi cittadini anche in un'azienda che lavora conto terzi
Nel Mezzogiorno questo nell'impostazione di Confindustria è pericoloso questo ovviamente non può andare d'accordo con la logica dei rapporti individuali i rapporti individuali presuppongono persone non libere ma persone che devono avere coraggio e allora io mi chiedo
Che civiltà è una civiltà che impiega milioni di uomini e di donne e di giovani uomini di giovani donne di avere coraggio per poter vivere serenamente e per poter vivere in modo dignitoso la propria esistenza
Legalità per il dottor D'Amato è evidente che non significa quello per comunemente inteso cioè rispetto delle leggi e di un insieme di regole bensì la negazione delle stesse infatti licenziare senza giusta causa e legale si abolisca l'articolo diciotto
E la logica del cancellare del cancellare l'altro per cancellare quello che non corrisponde alle proprie alle proprie dei questo vale anche per il sindacato
Perché prima l'ho sentito lo si etichetta come conservatore
Poi lo si dichiara superfluo non la pensa come me non sta dentro le niente impostazioni e quindi può non esserci al tavolo del confronto non importa se rappresenta milioni di iscritti di uomini e di donne
Se tra i lavoratori a un consenso ancora maggiore l'importante è tenerlo fuori è un'idea strana della democrazia
Ed è proprio quell'idea che ci deve rafforzare apporre al nuovo governo e nel vissuto di questo Paese con forza la legge sulla rappresentanza sindacale che garanzia per tutti per i lavoratori e anche per le associazioni datoriali noi dobbiamo lanciare questa nuova stagione di diritti come si dice in questa nostra Assemblea facendola vivere indirettamente nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro anche con la base
Scusate l'isola per la prossima volta nove ritirato il prevedeva ma purtroppo
Il primo ritrovo quelli del proprio
Ringraziamo come a priori per celebrare millimetri coordinatore nazionale divisibile
Con cui farò meno povera rampe che compra per il problema Mogol perché della Filt soggiorno Foggia vivi Maldini
Ringrazio imprese
Questo mio contributo l'Assemblea
Non intende nascondere uno punto d'orgoglio
Perché posso affermare
Che della composizione di questa platea vi sono oltre venti nuovi dirigenti sindacali
E dodici lavoratori
Di cui due in affitto
Che danno testimonianza del lavoro svolto in questi quasi tre anni di vita
Della nuova struttura sindacale promosso dalla CGIL
Che dimostrano a mio avviso
Che la CGIL ha la casa ha le carte in regola
Nella sfida sulla rappresentanza di pezzi significativi del mondo del lavoro
Che vivono dentro il forte processo di trasformazione che il mondo del lavoro
A portata versando
Orgoglio che spero non sia vero solo di chi
Di più in questi mesi ci ha lavorato ma dell'insieme dell'organizzazione
D'altra parte non intendo rapportarmi al dibattito aperto dalla relazione di Epifani aggiungendo un altro capitolo
Come se parlare di lavoro atipico fosse rappresentare una delle tante parzialità
Che compongono il mosaico del ricco campo d'iniziativa del sindacalismo confederale
Mente endo presentarvi i dati dell'ennesima ricerca sociologica su quanti come perché dove
Solo i lavoratori e le lavoratrici che lavorano con forme contrattuali che non sono riconducibili al modello standard
Ho semplicemente costatare che lavorare tramite una agenzia di lavoro interinale non rappresenta il massimo della realizzazione del progetto di vita
Di un giovane lavoratore meridionale
Che trova lavoro al nord nelle fabbriche for viste
Per il nostro Paese intendo invece dire con forza
Che molti giovani e meno giovani lavoratori e lavoratrici davvero si attendono l'apertura di una nuova stagione di ieri
Perché loro non rischiano di vedersi
Vederci di sospesi
Perché è difficile sospendere qualcosa che in natura non c'è
E che è forte l'atteso di poter esercitare in forma collettiva Lonquich due livelli canonici
Della contrattazione maglia nera al più presto regole giuridicamente efficace ambiti precisi dove all'interno di modalità contrattualmente esigibili far valere anche individualmente
La propria dignità di persona che lavora
Per questo non posso non rilevare la nostra critica pesante per la mancata approvazione della Legge Smuraglia
Che insieme la legge sulla rappresentanza hanno costituito l'oggetto principale del fuoco di sbarramento di Confindustria
E del Polo del cosiddetto contratto libero ma anche voglio denunciarlo di incertezza delle l'incertezza De Mita dalle paura e dalle divisioni che hanno traversato in questi cinque anni la maggioranza di centrosinistra
Per la verità nell'ultima fase della legislatura ci siamo sentiti un po'soli come vedi
Nel rilevare che pur con limiti intrinseci del testo in discussione alla Camera quel testo doveva vedere la luce
D'altra parte gli affetti qui vediamo già immediatamente
Come sapete la Finanziaria introdotto notevoli
Cambiamenti per la vita concreta di queste persone e oggi l'assenza di questa legge rende difficilmente esigibili queste novità
A maggior ragione credo che nei prossimi mesi
Dovremmo riprendere con forza la nostra discussione su quali strade percorrere per realizzare gli obiettivi forti che sono anche emersi in questa Assemblea
D'altra parte il tema non riguarda semplicemente quali risposte a questi soggetti ma bensì all'insieme del lavoro
Infatti è chiaro a tutti che se aumentano le differenze di costi di diritti di poteri delle percussioni riguarderanno l'insieme del mondo del lavoro
D'altra parte l'esperienza lì inserimento del lavoro interinale per esempio molte fabbriche stazza incidendo significativamente sulle condizioni di lavoro
Più complessiva
Quindi quali strategie
Quali azioni immediate se il lavoro sia dal mercato
Si era all'interno dei luoghi di lavoro ormai si configura più come un arcipelago dei lavori
Quali le leve
Sulle quali intervenire su quali aprire una discussione
La Inner ha citato giustamente Massimo D'Antona
Fu il primo che segnalò con forza lo slittamento fra il lavoro concreto e il diritto del lavoro per come come si configura e quindi c'è un tema di riprendere appunto il tema legislativo temi di riforma e decidere se per esempio inseguire i frammenti del lavoro ossia di costruire un filo
Che lo ricompro agenda nel suo insieme c'è il tema della contrattazione al di là della questione dei due livelli appunto
C'è il tema della sua architettura
Dei suoi ambiti
Della STU dalla sua estensione la complessità dei temi
Che ho provato a sottolineare necessitava una ricerca di una un ed è autonoma del sindacato su questioni
Per certi versi ineludibili
Flessibilità innovazione
Che appaiono a tutti noi parole dice poi soffocò dal vivo parole valigie che possono essere interpretate in modo molto diverso
Per questo mi ha deluso l'intervento del segretario generale della CISL
Perché se da una parte mi è parso che ci fosse una consapevolezza nell'analisi dei cambiamenti in atto
Occorre davvero
Pensare e affermare che nessuno su questi aspetti ha una ricetta pronta preconfezionata e quindi sarebbe importante e su questi temi davvero ci fosse la ripresa di una appunto di un lavoro unitario d'altra parte la via negoziale o concertativa ha bisogno di di rendere chiaro quali sono le opzioni
Non basta a negoziare per negoziare un basta concertare per concertare
E quindi perché indispensabili quindi per realizzare necessarie mediazioni
Non basta il richiamo ai valori del sindacalismo del dopoguerra
Occorre davvero cimentarsi con risposte nuove
A meno che
Una sorta di riluttanza intervenire possano configurare il fatto
Che dare regole flessibili al lavoro flessibile
Contrattualizzare la flessibilità venga considerato un obiettivo non perseguibile
E quindi invece più comodamente pensare che lavoro flessibile possa essere gestito anche dal sindacato
Anche attraverso società niente o agenzie di lavoro temporaneo dove sindacato trova maggiore udienza
Vedremo dei prossimi giorni a partire dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro sul lavoro temporaneo
Se davvero riusciremo a mantenere l'unità che si è realizzata in Europa aspettavamo nazionale infine volevo informare l'Assemblea che proprio in questi giorni abbiamo siglato un'intesa importante brani di e le cinque categorie più coinvolte dai processi di cambiamento di composizione delle forme contrattuali che dovrebbero portare alla forza dentro della nostra iniziativa
D'altra parte faremo dei prossimi giorni un'intesa forte con tutte le categorie per quanto riguarda il lavoro interinale ecco io spero che con questo concludo
Che la scelta compiuta tre anni fa venga confermata e venga rafforzata al congresso proprio perché se vogliamo aprire una nuova stagione di diritti per tutti i lavori occorre dare piena cittadina visibilità e riconoscimento a quella parte del lavoro che oggi è ancora privo vi ringrazio
Drammi Vivaldi Rimini voglio coniò per il Führer Fabio quella campagna gli utili per compagno di rinvio il più possibile per il fumo come compagni non possono intervenire per perché abbiamo problemi di Fava
Adesso però che il presidente non esageri
Ma la Confindustria a Parma
Ha definito
Un preciso programma di legislatura
Un preciso programma di legislatura che disegna
Un rapporto tra la crescita e l'assetto sociale del nostro Paese
Che credo sia possibile riassumere in due punti fondamentali
Da una parte
Una gestione unilaterale
Di tutti gli elementi che compongono la condizione di lavoro
Di cui il processo e l'estensione
Dei livelli di precarizzazione nei rapporti di lavoro elemento essenziale e decisivo
Noi non stiamo più parlando della flessibilità
Non stiamo più parlando della flessibilità rispetto ai picchi produttivi ciò di cui oggi si ragione
è un processo di precarizzazione come elemento strutturale nell'organizzazione delle imprese e nell'organizzazione e nella composizione della forza lavoro del nostro Paese
Nello stesso tempo e contemporaneamente in modo preciso e dettagliato
Un profilo dell'assetto dello Stato sociale su scuola sanità pensioni
Che si riduce nella sua essenzialità
Ad una configurazione di uno Stato minimo
Del mercato come elemento regolatore attraverso il meccanismo dei bonus che vale per la scuola così come vale per la per l'assetto della sanità del nostro Paese cioè un'ipotesi di smantellamento
Dello stato sociale così come si è configurato storicamente nel nostro Paese
Ora a me pare evidente
Che noi ci troviamo di fronte non semplicemente all'inasprimento
Su questo o quel punto ma ci troviamo di fronte ad una ipotesi che io mi permetto di dire che sottende anche dal punto di vista culturale oramai in termini radicali
Una idea di fondo
Che ha fatto molta strada nel nostro Paese
E che trovo un'espressione politica precisa nelle posizioni del POR che l'idea che l'interesse dell'impresa
Che significa oggi l'interesse del profitto a Bari è di per sé l'interesse generale nell'interesse del Paese
Senza alcun livello di mediazione
Politica e di mediazione sociale
In uno schema di questa natura
In una idea di questa natura
è evidente che non c'è spazio
Per un punto di vista autonomo del lavoro
Non c'è spazio per un ruolo reale della contrattazione della contrattazione collettiva fino ad arrivare all'idea dei contratti individuali per cui noi le organizzazioni sindacali
L'esercizio stesso della contrattazione sono semplicemente un ostacolo da abbattere un ostacolo da superare
Ora io mi domando se questo è il profilo dalle posizioni che la Confindustria Espresso qual è la risposta
è possibile che l'unica risposta così come ci veniva indicato ieri ad un'ipotesi di questa natura nella sua radicalità sia quella di dire alla Confindustria suvvia
Vediamo di concertare
Oppure quella di dire che erette relativa è tra la flessibilità senza regole ora flessibilità con regole quando il problema vero è quale flessibilità quali regole all'interno di quella all'interno di quella flessibilità perché il punto vero perno
Non può che essere ripartire sull'ipotesi che mette al centro
La valorizzazione del lavoro l'intervento sulle condizioni
Un lavoro che si sta trasformando ma il problema vero è se esiste ancora una capacità di intervento che sappia parlare ai lavoratori e alle lavoratrici nell'esercizio concreto nella prestazione lavorativa
E allora da questo punto di vista diventa centrale a mio avviso nella nostra iniziativa l'elemento della solidarietà e della contrattazione come assi centrali
Della contrattazione che rimanda al sistema di regole alla difesa dei due livelli contrattuali al ruolo del contratto nazionale
Che in questa fase un ruolo che va ulteriormente rafforzato e non indebolito
Sapendo che anche a partire dall'esperienza di questi anni
A partire dalla pratica della politica dei redditi noi abbiamo un problema
E il problema è riferito al fatto che non è possibile
Che la produttività
Sia elemento di cui si appropriano l'impresa
In una fase come quella che noi viviamo
Non c'è dubbio che l'elemento del potere d'acquisto e della produttività deve rientrare
Fortemente nell'esercizio della contrattazione articolata nell'esercizio della contrattazione a livello nazionale significa andare oltre l'inflazione programmata
Nello stesso tempo però la solidarietà non è elemento che vive solo nel contratto nazionale
C'è un problema di come noi siamo in grado di farla vivere nell'esercizio contrattuale concreto
Nella capacità nella contrattazione
Di determinare un legame d'un rapporto nella diverse condizioni oggi esistenti nei luoghi di lavoro nei diversi rapporti di lavoro
Tra i lavoratori a tempo indeterminato gli interinali i lavoratori a tempo a tempo determinato il rapporto con i collaboratori
Ma è così oggi
Io mi domando anche come CGIL
Nel momento in cui facciamo queste scelte
Possiamo dire che anche nella nostra pratica contrattuale noi facciamo vivere questi valori oppure non è vero
Che anche nella nostra pratica contrattuale al di là delle maggioranze e delle minoranze
Noi ci troviamo in questo quella situazione
Di fronte ad accordi firmati anche da noi che scaricano sui nuovi lavoratori sui giovani i costi penalizzanti delle soluzioni che si vanno ad individuare fino ad arrivare in alcuni casi a accordi che prefigurano un doppio regime come elemento strutturale all'interno degli stabilimenti e questo va oltre maggioranza e minoranza
C'è un processo
Di riorientamento che riguarda anche la nostra organizzazione anche le nostre scelte nel momento in cui ci attrezziamo ad una dimensione dello scontro che ha questo valore e questo significato
Così come
C'è l'aspetto della contrattazione territoriale
Che io qui accenno soltanto per dire che è una discussione aperta al nostro interno
La contrattazione territoriale non è un problema di titolarità contrattuale nei rapporti con le categorie non c'entra niente
Il problema è come si acquisisce a livello territoriale una dimensione negoziali
E di confronto su problemi come la formazione o i problemi del welfare locale che oggi assumono a quel livello una dimensione diversa molto diversa rispetto al passato
E prima che intervenga il presidente un'ultima considerazione
E quella relativa ai rapporti unitari
Abbiamo sentito ieri
Segretari generali di CISL Ewing
Pezzata fatto un ragionamento
Nei rapporti tra i nostri organizzazioni
Di cui richiamo un aspetto che peraltro condivido
E cioè il fatto che ci sono posizioni diverse
Abbiamo posizioni diverse
Voglio essere diverse anche di natura strategica
Queste posizioni hanno una natura prettamente sindacali
Non derivano da altri schemi ma fanno parte anche queste della storia sindacale del nostro Paese e nello stesso tempo aggiungo
E altrettanto evidente
Che nessuna organizzazione sindacale
Può a vere o d'esercitare un diritto di veto nei confronti delle altre organizzazioni sindacali
Il punto è una
Il punto e di sapere se per i lavoratori per le lavoratrici esiste un diritto di veto rispetto ai contratti che li riguardano direttamente
Non è un problema di diritto di veto tra organizzazione è un problema di rapporto democratico con l'insieme dei lavoratori
Perché se non è così
Se non è così e cioè se i lavoratori non hanno loro il diritto di veto di approvazione sugli accordi che li riguarda
Io umilmente sottovoce
Voglio far presente che al di là delle volontà soggettive al di là delle volontà soggettiva
A quel punto
E il padrone che decide di favorire questa o quell'altro organizzazione sindacale perché al di là delle volontà soggettiva nel momento in cui si esclude come elemento di verifiche il rapporto con i lavoratori ci si mette dentro un po'l'accesso inevitabile anche nei suoi aspetti regioni e deteriori della vita sindacale e allora
Noi come CGIL credo che comunque sia
Dobbiamo rendere chiaro ed esplicito come abbiamo fatto peraltro nelle ultime vicende contrattuali che per la l'elemento dell'identità democratica
Nel rapporto con i nostri scali nel rapporto con l'insieme dei lavoratori è un elemento di identità costitutiva
Che deve far parte della nostra pratica contrattuale insisto come elemento di identità
Sapendo che su questo noi ci giochiamo in una fase così complicata un rapporto difficile ma che certamente va costruito e sviluppato dentro lo scontro sociale aperto con i lavoratori e con le lavoratrici nel loro insieme
Antonio Crea e poi ti preparava i Paolo pacca
Ma da Epifani ieri richiamava nella sua relazione come le proposte qui a fare il francese Assemblea
Non sono il frutto di un lavoro unitario della con la signora Claudia
Io credo pur conoscendo il dibattito che c'è nella nostra organizzazione
Che questa esperienza non vada dispersa in questa assemblea e che anche nell'appuntamento che abbiamo di tipo congressuale ci sia una ricerca possibile di sintesi tra le varie posizioni e le differenze che vivono al nostro interno
Io non so se è banale
Però credo che se noi non dimostriamo
Di essere capaci di vivere esperienze unitarie anche di tipo congressuale
Non so che credibilità abbiano nell'avanzare una proposta di grande valore che sarà il più avanzata ieri di apertura nei confronti della CISL della vedi in termine di dialogo
E francamente
La risposta è che abbiamo ricevuto e sono state dure non tanto nei toni quanto nei contenuti e nonostante questo e nonostante il fatto che io credo che non si è possibile che su anche sugli accordi separati lavoratori non possono esprimere la proprio opinione scegliere decidere del proprio destino credo che questa proposta di apertura di dialogo a partire da alcune regole di rapporti vanta mantenuta viva nella nostra organizzazione e vada fatta vivere tra i lavoratori proprio per non buttare a mare una tradizione politica storica del sentiva l'ISMU confederale al nostro Paese
Proprio in una fase in cui la crisi dei mercati finanziari e il salto culturale che tende a fare convinto se in termini di egemonia
La politica del Paese
E le questioni che noi stiamo qui affrontando credo che ci mettono e ci debbano mettere in condizioni
Proprio rispetto ad alcuni percorsi
Di dare risposte certe perché io ritengo che D'Amato delle proposte che ripresenta dal punto di vista per la Confindustria siano esse arretrate obsolete e tutto sommato sono figlia di una posizione della Confindustria campana e nei come dire non ci viene risparmiato neanche D'Amato
Siano come dire frutto di una di un modo di ragionare della Confindustria Campana anche nel negli anni passati che non ha dato nessun tipo di risultato in cui le risorse dare in mano a Confindustria possono determinare poi sviluppo concreto da una parte e quasi felicità per gli altri promettono tutto hanno dimostrato però negli anni l'esperienza campana di non portare a casa nessun risultato
E lo stesso centrodestra pronta a cambiare la prima parte della Costituzione italiana
Evidentemente non più fondata sul lavoro ma fondata sull'impresa nega come dire dignità e diritti alle persone
Noi dobbiamo dare una risposta alta a partire da questa Assemblea
E dobbiamo ribadire la necessità del rinnovo contrattuale per milioni di lavoratori
Che sono alla scadenza riconfermando i livelli nazionali però qui francamente non in modo statico l'abbiamo fatto una discussione autorganizzazione
Sui livelli contrattuali e sui contenuti dei livelli io credo che li dobbiamo ritornare per avanzare proposte perché il ribadire soltanto delle posizioni io non credo che ci porti poi concretamente molto lontana
Proprio perché ci aspetta come dire un futuro difficile e molto nebuloso dal punto di vista politico e sociale
E io credo che proprio affrontando queste questioni a partire dalla globalizzazione da questa Assemblea
Debba partire una richiesta per i fatti del teatro ma quelli più recentemente di Napoli di un incontro preventivo con chi governa il mercato internazionale delle risorse finanziarie
Penso ci deve mettere in condizione di incidere
Tra no tessuto del mondo
L'incidere tra Paesi ricchi e Paesi poveri e c'è bisogno del consenso sociale per poter gestire i cambiamenti così forti che stanno avvenendo nel mondo nel Paese e nella nostra economia anche di livello territoriale
Solo così è possibile governare questi cambiamenti ma solo così è anche possibile emarginare di fronde
Come dire a un malessere sociale
Gli estremismi che pure sono contenuti in alcune richieste nel cuneese rivendicazione
Noi dobbiamo affermare la qualità diceva Epifani
Come fondamento dello sviluppo e qui credo che noi dobbiamo riconfermare in pieno un esperienza che parte dagli accordi di carattere nazionale da quello di Natale da altri che ci hanno consentito di stare in Europa
Contro battendo proprio la qualità una politica dei costi che vedrebbe soprattutto il Mezzogiorno immaginato
E di fronte a segnali di ripresa di fronte però a difficoltà ancora dei livelli occupazionali per esempio di una regione come quella Campania
C'è la necessità di riconfermare
La programmazione negoziata e la capacità nostra di estendere a tutti i livelli del territorio della concertazione
Quadrare e attraverso questi strumenti
Che noia oggi possiamo discutere in campagna
Di coesione sociale che noi oggi possiamo concordare in campagna sull'Agenda due mila e supporto che noi oggi possiamo parlare di ricerche in Campania sembra za interventi a pioggia
Che noi oggi possiamo fare un accordo con Confapi in Campania
Perché attraverso la formazione e all'assunzione di questo intesa da parte della regione si arrivi ad assunzioni in tempi
Indeterminato quindi lavoro a tempo indeterminato
Per combattere anche alcuni fenomeni
L'aumento del lavoro
Non garantito precario che c'è anche nella nostra regione per questi motivi lo dobbiamo riaffermare
E vivere fino in fondo sul territorio processi di concertazione pur nelle difficoltà e chiaramente in termini unitari si ripropone
Ma io credo e proprio attraverso la gestione la concertazione si basa anche scrisse è possibile anche per il Mezzogiorno conoscere un processo di sviluppo e soprattutto
Di concertazione
In queste ore ne stiamo discutendo in Campania con la Giunta regionale non solo per le grandi politiche legati al punto europei ma anche tra questi la coesione tra queste e le questioni per esempio della sanità
E le questioni per esempio della gestione delle acque che consentono di mantenere insieme coesione tra i problemi reali che la gente a fronte la prospettiva di sviluppo e stiamo tentando di concordare ce ne sono tutte le premesse un percorso con le istituzioni regionali è un accordo che ci porti a un intesa programmatica da vedere due nel due mila oggi iniziamo gettando le basi per parlare di sviluppo e di politiche di sviluppo di occupazione della nostra regione
La discussione avanzata io credo che questo sia importante fondamentale per il Mezzogiorno così come credo che la Campania si debba candidare la Regione le istituzioni il sindacato le forze sociali
Ad avere un ruolo tra l'Europa e il bacino del Mediterraneo non esportazioni
Desirée solo di carattere commerciale ma anche esportazione di modelli di vivibilità di modelli di crescita
Di sviluppo modelli di democrazia se vogliamo come dire effettivamente proiettare il Mezzogiorno dentro il paese in Europa come vuole mento di sviluppo reale e concreto
E terminate chiaro che io ritengo anche rilevante importanza la campagna che parta da oggi sulle questioni della sicurezza
Allargando per noi questo concetto rispetto ad alcune difficoltà non c'è solo una questione di sicurezza nel lavoro
C'è una questione di sicurezza nella società c'è una questione di sicurezza nel Mezzogiorno che riguarda ancora la legalità
Noi quindi siamo
In campo come Regione Campania come sindacato credo del Mezzogiorno perché da oggi da questa Assemblea anche questi elementi vengono riportati e vengono fatti rivivere nel mondo del lavoro tra i nostri iscritti
Per tutelarlo al meglio possibile i propri diritti
E per far sì che il Mezzogiorno sia un'occasione di sviluppo per tutto il Paese
Antonio Paolo Patta segretario confederale
Dopo Paolo Parnasi Tangram Macca maxi della segreteria nazionale
L'identità di vedute addirittura la dichiarata intercambiabilità tra Berlusconi e D'Amato
Registrata all'assemblea di Parma chiarisce ai cittadini ai lavoratori italiani
La proposta complessiva di Confindustria del polo di centro destra per il futuro dell'Italia
Vorrebbero una nuova costituzione
Fondata sulla proprietà privata sulla libera impresa i diritti individuali
E dove i diritti fondamentali di cittadinanza la centralità e di valore sociale del lavoro
L'uguaglianza e la solidarietà avrebbero nella migliore delle ipotesi uno spazio marginale comunque subordinato
Una nuova costituzione che dovrebbe sancire il diritto dei più forti operare economicamente e socialmente senza vincoli di natura sociale
Uno Stato leggero
Garante del pieno dispiegarsi dell'iniziativa individuale e per di più frammentato da un federalismo che sconfina nel secessionismo
Fondato sul principio della sussidiarietà orizzontale ossia sull'iniziativa privata anche per la gestione di rilevanti servizi pubblici e sociali significative le proposte in materia di stato sociale e i diritti dei cittadini
Per la previdenza propongono di portare il requisito minimo per il pensionamento di anzianità quarant'anni di contribuzione
Di appropriarsi di una parte delle contribuzioni previdenziali
Ridurre ulteriormente le prestazioni del regime contributivo e provocando di conseguenza una riduzione drastica
Della possibilità di andare in pensione prima del raggiungimento dei requisiti massimi previsti
Soprattutto a quei lavoratori in realtà poi prevalentemente lavoratrici
Che hanno lavorato con un rapporto di lavoro atipico per lunghi periodi della loro vita
Più accelerato il percorso proposto da Confindustria verso la privatizzazione di altri servizi essenziali
Come quello sanitario e della pubblica istruzione
Introducendo per i cittadini la possibilità di scegliere l'organismo pubblico o privato
Cui accreditare la quota finanziaria il famoso bonus che lo stato dovrebbe mettere a loro disposizione dopo aver ridotto le spese per il servizio pubblico
Liquidare la riforma sanitaria della Bindi
Introducendo per i medici il rapporto di lavoro di tipo professionale superare il contratto nazionale di lavoro
Completamento del taglio del finanziamento del servizio sanitario iniziato attraverso l'istituzione dell'IRAP
Che nella sostituzione dei contributi sanitari che ricordo erano reddito dei lavoratori ha fatto guadagnare già dieci mila miliardi all'anno alle imprese soprattutto a quelle grandi
Proposta che si beffa dei lavoratori i quali dopo aver trasferito i propri contributi a sostegno del servizio sanitario nazionale per garantire giustamente un diritto universale di cittadinanza per se stessi dovrebbero invece a ricorrere ad assicurazioni sanitarie integrative per coprire il buco che si creerebbe ecco la proposta di Confindustria di ulteriori quote di Rapp
Trasferite nelle tasche del padronato
Per la scuola dimostrando in quale conto tengano al suo ruolo di promozione sociale per tutti i cittadini
Soprattutto per quelle più svantaggiati e in quale conto tengono dell'autonomia della cultura
Propongono l'eliminazione di tutti gli organi democratici interni e la loro sostituzione con consigli d'amministrazione con un preside amministratore delegato
L'assunzione diretta degli insegnanti da parte dei singoli istituti e l'autofinanziamento delle spese per il personale docente e non docente
Una controriforma della scuola che ci porterebbe a differenziare l'insegnamento tra le zone ricche nelle zone povere del paese scuole di Seriate dei più abbienti e di serie B per gli altri
E che concederebbe noi inoltre le differenze sociali esistenti
Il bonus di Formigoni
Sgradevolmente a favore dei più ricchi quindi anche eticamente discutibile non risponde all'esigenza di incrementare notevolmente il numero di laureati e diplomati di cui il Paese ha bisogno che si può ottenere invece sostenendo gli studenti economicamente svantaggiati che non riescono a concludere gli studi come dimostra l'abbandono degli studi universitari da parte di masse enormi e preziose di giovani
Polo e Confindustria
Presuppongono una capacità del libero mercato di produrre sviluppo economico e democratico in Italia e nel mondo
Che è frutto di una ideologia vetero liberale che non trova riscontro alcuno nel bilancio della realtà
Infatti la globalizzazione liberista aumentato le diseguaglianze
Siamo di fronte a dati abnormi qual è quello per il quale il premio ultimo gli hard dare i più ricchi del mondo posseggono un patrimonio superiore e redditi complessivi dei seicento milioni di abitanti dei paesi più poveri
Il debito estero dei Paesi più poveri né strozza qualsiasi possibilità di sviluppo
Più di ottanta Paesi hanno oggi un reddito pro capito pro-capite inferiore a quello di dieci anni fa
Ma la globalizzazione aumenta le diseguaglianze anche nei Paesi ricchi
I redditi della maggior parte degli americani sono rimasti fermi a quindici anni fa
L'un per cento più ricco della popolazione USA allo stesso reddito netto complessivo del quaranta per cento più povero
La somma del debito pubblico e di quello privato degli Stati Uniti è stato nel mille novecentonovantanove del centottantacinque per cento del prodotto interno lordo
I lavoratori americani si devono infatti indebitare privatamente per garantirsi l'assistenza sanitaria la previdenza e l'istruzione un anno di università costa cinquanta milioni di lire
Tra i cinquanta e i settanta milioni di cittadini americani sono privi di copertura sanitaria
Il pieno dispiegarsi del libero mercato globale non ha prodotto negli anni novanta peraltro un tasso di sviluppo superiore a quello degli anni ottanta
Anzi
L'enorme massa finanziaria in circolazione
Priva di alcun rapporto col valore reale della produzione e totalmente libera nei suoi movimenti sta provocando come da tempo del resto previsto una crisi che potrebbe rivelarsi tra le più gravi degli ultimi decenni
E preoccupanti per il tasso di democrazia planetaria sono i primi atti del nuovo presidente degli Stati Uniti e come mostra il suo rifiuto a rispettare gli accordi di Kyoto è tornato a considerare il mondo come il cortile di casa
Anche l'Italia uscita dagli anni Novanta non è quel Paese statalista irrigidito da vincoli sindacali economici e fiscali che viene dipinto dalla Confindustria
Infatti nonostante questo Paese sia in Europa il quarto per popolazione sopra la media europea per prodotto interno pro capite e sia uno dei più importanti Paesi esportatori
E significativamente sotto la media europea per tasso di occupazione retribuzioni dei lavoratori estesa per lo stato sociale
Particolare l'Italia è quartultima la spesa sociale in percentuale sul PIL
Penultima nella spesa sanitaria penultima per occupazione femminile penultima nella spesa per la famiglia i figli ultima nella speso a favore dei disoccupati ultima nella spesa per l'abitazione ultima nella spesa contro l'esclusione sociale
Lo stato sociale negli altri paesi europei
Intervenendo con risorse significative anche a sostegno di poveri disoccupati e giovani distribuisce risorse al settanta per cento dei cittadini contro il cinquanta per cento dell'Italia
Incidendo quindi in Italia hanno in meno efficacemente nella riduzione del numero dei cittadini che vivono sotto la linea di povertà
E abbandonando la famiglia e quindi alle donne oneri che negli altri paesi europei sono assunti dallo Stato
Deteniamo dicono il primato per la spesa pensionistica in rapporto al PIL
Solamente perché Eurostat anticipando indebitamente scelte non ancora compiute in Italia considera nella spesa per pensioni oltre quaranta mila miliardi di TFR dei lavoratori
E non del Pride alla spesa pubblica pensionistica gli oltre cinquanta mila miliardi che Totò dallo Stato di tasse pagate dai pensionati
Gli industriali propongono un paese fondato su un incremento delle esportazioni ottenuto attraverso basse retribuzioni minori diritti nei luoghi di lavoro
Più flessibilità nonostante il decennio che abbiamo alle spalle dimostri come questa politica già perseguita non sia strategicamente vincente e presenti vistosi segni di logoramento
Infatti nel decennio trascorso sei punti di reddito dei lavoratori dipendenti si sono trasferiti alle altre classi sociali o allo Stato
I profitti sono cresciuti e negli ultimi tre anni in maniera notevole raggiungendo quote storiche
Incrementi di produttività del decennio non sono stati quindi distribuiti ai lavoratori
Mentre nel decennio le imposte indirette quelle che pagano in maniera uguale tutti i cittadini a prescindere dal loro reddito
E l'IRPEF pagata dai lavoratori che hanno avuto incrementi rispettivamente del triplo e del doppio di quelli delle retribuzioni lorde
Mentre dal mille novecentonovantotto l'Italia applica ai veneti da impresa ai dividendi ai guadagni in conto capitale ai proventi finanziari aliquote più basse rispetto alla maggior parte dei Paesi dell'OCSE
Risultato il potere d'acquisto delle retribuzioni al netto delle tasse dei lavoratori e di cinque punti inferiore a quello di dieci anni fa come ha già ha sottolineato la Banca d'Italia
Un fenomeno analogo si è verificato per i pensionati
A questa redistribuzione dei redditi sono aggiunte manovre nelle finanziarie dal novantadue al due mila per poco meno di quattrocento mila miliardi con notevoli tagli alle spese sociali e agli investimenti pubblici
Questo sforzo enorme dei lavoratori e dei pensionati ha portato l'Italia l'adesione alla moneta unica e ad esportare nel due mila quasi il trenta per cento del proprio prodotto interno lordo
Il padronato per niente classe dirigente e ancor meno classe generale pur non avendo contribuito ai sacrifici cui è stato sottoposto il Paese e avendo realizzato grandi utili non li ha reinvestiti
Con i benefici automatici che propagandistica mente sostengono dovrebbe portare al Paese un sistema di impresa che realizzi alti profitti
Anzi
Il divario fra il nord e il sud Italia non si è ridotto la struttura produttiva resta caratterizzata da microimprese ad alti profitti ridotta produttività e bassi salari e molto lavoro nero
Le spese in ricerca già esigue sono persino diminuite
Indebolendo la presenza italiana nei settori tecnologicamente più avanzati ed esponendoci nel commercio internazionale alla competizione di costi con Paesi a bassissimo costo del lavoro
Mentre il debito pubblico permane levato oltre un milione e mezzo di miliardi di lire
In azioni e titoli sono all'estero
Confindustria si lamenta della presunta scarsa flessibilità dei lavoratori
Dimenticandosi della crescente massa di lavoratori atipici
Dei tre milioni e mezzo di lavoratori in nero senza diritti e senza garanzie
Più lavoro autonomo fondato sulla miriade d'impresa individuali senza eguali in Europa che nascondono troppe volte un sostanziale rapporto di dipendenza e di un uso dei turni particolare notturno più diffuso che negli altri Paesi
Confindustria qua finta di non vedere che la vera piaga di questo Paese di lavoro nero
Da cui si potrebbero recuperare se questo rientrasse nelle medie europee almeno cento mila miliardi di tasse e contributi
Fa parte di una catena che troppe volte è iniziata alle aziende dei suoi associati i quali a loro volta non brillano per regolarità nelle denunce fiscali
I lavoro nero non è causato dai troppi diritti dei lavoratori semmai sono lavoratori senza diritti che accettano condizioni di sfruttamento che danneggiano se stessi e tutto il Paese
Altro che il condono tombale in cambio di promesse di un rigore verso le classi dirigenti che lo stato di questo Paese non ha mai saputo dimostrare Confindustria vuole l'abolizione dei vincoli sui lavoratori atipici e sugli apprendisti e la piena libertà di licenziamento
L'Italia è un Paese ricco che deve evitare una crescita delle diseguaglianze
Dobbiamo batterci quindi coerentemente per una distribuzione della crescita della produttività ai redditi dei lavoratori
Per la estensione dello stato sociale fondata sull'allargamento e l'armonizzazione della sua base contributiva sulla piena e non precaria occupazione è una battaglia lavoro nero all'evasione fiscale e contributiva e per una tassazione progressiva che non sia limitata alla sola IRPEF
Deve essere potenziata la capacità di autogoverno dei territori e attraverso precisi meccanismi istituzionali la cooperazione tra essi l'autonomia dei governi territoriali va svolta nel quadro dei diritti civili politici e sociali ispirati a principi inderogabili
L'universalità dei diritti non può essere messa in discussione
La differenziazione territoriale può riguardare le politiche gli strumenti di modelli organizzativi noni fondamentali costituzionali dei diritti di cittadinanza
Una differenziazione territoriale dei diritti equivarrebbe a una surrettizia messa in discussione della prima parte della Costituzione
Inaccettabile una confusa potestà legislativa
Ottima legislativa concorrente su temi fondamentali quali il lavoro e l'istruzione
A seguito di un'errata concezione del federalismo visti i poteri delle Regioni in campo fiscale e quelli previsti dalla modifica del titolo quinto che la Costituzione sulla vuole istruzione sanità
Rischiamo che su questi terreni il dumping tra regioni italiane che potrebbe portare allo smantellamento dei diritti universale di cittadinanza delle leggi di tutela del lavoro e della contrattazione nazionale
Mentre la contemporanea introduzione dei bonus soprattutto in campo assistenziale e sanitario e dell'istruzione aggiungerebbe alle differenziazioni territoriali anche quelle sociali
Con un accesso ai servizi fondamentali differenziato in base al reddito
Deve essere garantita tramite lo Stato la perequazione fra i territori forti e quelli deboli
Soprattutto in un Paese come il nostro
Dove coesistono alcune tra le regioni più ricche d'Europa con alcune tra quelle più povere
Dove le regioni più povere concentrano gran parte delle contraddizioni del Paese a cominciare dalla disoccupazione femminile e giovanile intellettuale dalla carenza di investimenti e di moderne infrastrutture e dove per queste ragioni le famiglie detengono redditi equivalgono alla metà quelli posseduti dalle famiglie che vivono nel nord del Paese Paolo
La moneta unica non è il nostro obiettivo finale dobbiamo costruire l'Europa dei diritti sociali di cittadinanza sanciti dalla Costituzione europea che definisca le strutture democratiche di governo e nuovi equilibri di poteri con gli Stati nazionali
La CGIL ha in corso un'importante scadenza congressuale
Nella quale si confrontano pignoli diverse su temi rilevanti
Conosciamo le divergenze tra di noi sulla sospensione del percorso congressuale
Conosciamo la rilevanza le divergenze di merito che permangono
In particolare sul ventitré luglio e la politica dei redditi
Il Congresso riprenderà dopo la scadenza elettorale
La nostra discussione sarà rigorosamente di merito e programmatica
Questa organizzazione ha comunque la storia e la maturità realizzare un confronto ricco e pluralista e allo stesso tempo essere efficace dell'iniziativa e della e la difesa dagli attacchi esperto abbiamo dimostrato nei luoghi di lavoro nelle battaglie generali ricordi Confindustria la Zanussi
Ricordi Confindustria l'esito per lei disastroso del referendum che pretendeva di liberalizzare i licenziamenti
E a questa CGIL non mancano i consensi
Non a caso nell'elezione del resto più per i lavoratori della pubblica amministrazione la CGIL diventa per la prima volta la prima organizzazione
Anche tra i lavoratori della scuola nonostante il difficile confronto contrattuale processi di riforma non pienamente comprese e condivisi dalla categoria
L'attacco e mi avvio alle conclusioni della Confindustria alla contrattazione collettiva e per la libertà di licenziare non punta la marginazione come pure è stato esplicitamente dichiarato della sola CGIL
L'attacco di Confindustria tutto il sindacalismo confederale è un attacco anche la CISL e la UIL alle organizzazioni che pur con grandi differenze pensano che la contrattazione collettiva debba mantenere una sua centralità
è vero
Che le diversità fra noi e la CISL hanno origini antiche questo non ci ha impedito in questi decenni realizzare momenti di grande unità che hanno quatto Manzari il movimento dei lavoratori
E non comprendo come posso alla CISL
Proporrei una rilevanza addirittura costituzionale per la concertazione e nello stesso tempo pretendere che i soggetti sociali di Cuesta non siano legittimati da una legge che certifichi quali e quanti di questi soggetti siano effettivamente rappresentative
Non comprendo come almeno la stessa tenacia che là ci espone per concertare con le controparti per stabilire regole stringenti non eserciti per concertare le posizioni tra le organizzazioni dei lavoratori
La CGIL comunque non cerca e non cercherà un suo isolamento per quanto splendido
L'unità resta per noi un obiettivo irrinunciabile
Forti del consenso dei lavoratori possiamo oggi guardare con la giusta preoccupazione alle grandi e gravi sfida del futuro ma anche con grandi motivi di speranza
C'è anche la macchina segretario nazionale quel Raffaele Minelli noi abbiamo le esigenze organizzative e logistiche
Di dare la parola e anche per
Per non infierire sulla propria ridare la parola al segretario generale il alle tredici e trenta
Proseguiremo con il per riempire la misura della capienza possibile
Fino a quel punto poi eventualmente ci scuserà devo ringraziare i miei compagni e le compagne che non avranno possibilità di prendere la parola
Prego
Una domanda com'è potuto succedere
Rispondiamo che è semplicemente successo
Sembra strana male soglia appunto di questo nuovo secolo all'inizio di questo millennio
Un nuovo spettro si aggira nella dinamica e nella dialettica sociale
E lo spettro e lo spettro delle elezioni
E succede anche
Quale progetto politico in serata
Come bisogna posizionarsi
Io ritengo che stia qui
Una delle aree delle ragioni se non la ragione dello scontro che noi oggi abbiamo con Confindustria
Una Confindustria che sembra arrivata dopo dieci anni a voler saldare i conti quello non ha fatto dieci anni fa
Riportando in Italia con il thatcherismo legalismo lo vuole fare adesso e in un'altra delle ragioni anche qui che ci inquieta di più sono le incomprensioni di quelle che l'amico il compagno Pezzotta definito appunto divisioni non marginale ma sostanziale
Ma tra di noi dentro la CGIL tra il sindacato confederale militare e meglio ripristinare alcune verità
Alcune verità di questi anni durante il percorso che insieme e anche in maniera differente abbiamo fatto e senza nessun primus inter pares sì ripristinando la verità cerchiamo di di posizionare su basi nuove un nuovo progetto di sindacalismo italiano adeguato alle spegnere appunti allo scontro e ci apprestiamo ad opera Epifani nella sua relazione ci ha provato anzi ha sottolineato per dare anche buon senza tutti quanti i numeri
Che quella relazione è frutto di un lavoro unitario che la segreteria della Confederazione e ha posto alcune domande alcune questioni dirimenti
Che sono domande questioni che investono l'intera CGIL ma sono a mio avviso sì mi posso permettere domande questioni che devono riguardare l'intero sindacalismo confederale unitario
Io ne tra c'ero sola pone anche perché ne parlo a nome diciamo di una categoria e sono due le questioni che hanno i più interessanti immesso la dinamica liberalizzazione globalizzazione e la seconda le due chiavi di lettura che si devono e si possono dare delibera
Io credo che la figlia su questi temi può rappresentare un osservatorio interessante
Sia perché il sindacato dei trasporti si è posto di agire con l'idea appunto di governare le trasformazione e non di subirle
Neanche assecondarle addirittura di anticipare di qui le grandi trasformazioni appunto dai monopoli al mercato e in più la prima e più importante scelta l'ha operata proprio per quando riconosce nelle questioni contrattuali di questi anni andando in profondità
Ponendo appunto questioni di Udine unità di tenere insieme alcune questioni fondamentali il lavoro riconoscimento degli interessi veri e priorità delle lavoratrici e dei lavoratori
E non c'hanno spaventato non ci spaventa non le grandi trasformazioni avvenute
E quelle dovranno ancora avvenire nell'assetto del sistema delle imprese la ridefinizione delle modalità dell'esperimento delle risorse pubblico verso le aziende il comparto il tutto dentro anche uno scenario completamente modificato per quanto riguarda non solo le decisioni che questo Parlamento questo ma maggioranza ha prodotto ma anche tenendo conto in maniera più vincolante delle nuove regole dettate appunto dall'unione europea
E qui però non abbiamo impattato con un primo effetto di resistenza
Cioè ci sono questioni di straordinaria importanza per il lavoro che non trovano le sedi giusti di discussione è sembra invece diventare questioni subordinata all'esigenza per affermare appunto dei totem
E sono quelle che ineriscono alla liberalizzazioni tout-court
Una rimeditazione tutte biologica anche se indispensabile
Non diciamo affrontarla agli indipendentemente dal contesto nella quale si colloca ne sappiamo l'abbiamo verificato
Il governo ha accelerato anche per quanto riguarda leggi finanziare alcuni questioni importante anche Rispetto alle stessi testi mai negli stessi tempi previsti dall'Unione europea l'iter per liberalizzare appunto il trasporto ferroviario
Affatto
E noi abbiamo senza diciamo fatto valere le nostre ragioni e le nostre obiezioni le nostre perplessità
Perché il problema è che abbiamo posto è che continuiamo a puro non è diciamo ovvero da stare contro la liberalizzazione che oltretutto ne siamo convinti può aiutare lo sviluppo anche del settore ferroviario delle merci
La nostra obiezione riguarda le modalità e le regole per la liberalizzazione
Il problema è cosa si chiede all'impresa e quali garanzie quali piani industriali Quarin regole per il lavoro
E da qui è chiaro è evidente senza che ve la faccio lunga abbiamo provato appunto a dare minore Anarchia contrattuale addirittura guardando ad accordi sottoscritti ci siamo posti appunto il problema la questione di andare oltre un contratto di settore guardare a un contratto da ha un contratto appunto che tenesse dentro
Il compatto e trasportabile le persone la gomma le ferrovie insomma tutta una serie di cose proprio per dare concretezza che non facciamo
Chi facciamo sul serio quindi si è fatta proprio qui introduce un punto che non fu ne dirci raccordo con Confindustria
Ne vogliamo appunto favorire un sistema di regole e nono una deregulation destinata a sviluppare la concorrenza sull'abbattimento delle condizioni di lavoro e sulle grandi sulla giungla contrattuale
E ci battiamo per questo perché non crediamo che sia nell'interesse del Paese consentire un esito di questo tipo anche nel settore dei trasporti ne Puno nessuno credo possa negare la coerenza e la determinazione con la quale appunto il comparto dei trasporti la Sirti in particolar modo continua a ricercare soluzioni contrattuali a vari livelli a lavorare perché appunto ci siano si sia tutto questo
Ecco perché probabilmente ci si in piazza se si viene confusi eccessi viene come dire quasi dissolti e messi alla berlina quando si ci si accusa di difendere le cosiddette vecchie casamatta cose che comunque dobbiamo fare cose che comunque dobbiamo fare no perché non abbiamo scelto non solo di difendere il vecchio lavoro tradizionale mandiamo città anche di misurarci con innovazione abbiamo scelto di misurarsi con il risanamento e riconoscendo appunto questo obiettivo mettendo al centro la convenienza del lavoro è la dimostrazione propri risultati che abbiamo avuto appunto con l'elezione delle Rsu qui è eclatante come quando si parla con la gente quando si parla con i lavoratori ad una ad una collettivamente si fanno capire le proprie ragioni e le ragioni appunto dell'interesse collettivo la silhouette non solo va avanti e si rafforza e quando e quanto la certificazione dei propri iscritti ma addirittura vince ed vince insieme all'intero sindacato unitario
Qui sarebbe il caso che gli amici della CISL e prova nelle fasce esso Varese
Corso e andiamo avanti in maniera sempre più avanzata
Altre questioni brevemente quindi per chiudere sul contratto FS ne abbiamo provato di tutto
E continueremo a eppure si è cercato la natura il motivo della rottura
E chi questa era la domanda
L'unica spiegazione appunto che abbiamo ritrovato ancora una volta e che si è voluto appunto rinviarla regolazione contrattuale a processo di liberalizzazione già compiuta
Allora torna la domanda
Il conto è il contratto che non interessa
A confindustriale venisse o forse interessare solo un accordo quadro lascia sistema primo direi allora qui e la natura prove dello scontro
Vi è la rottura del patto sociale appunto a cui la CGIL si richiama continuamente
Allora è giusto per i sindacati è giunto anche il momento di rimettere al centro il progetto il programma sempre certo a partire da noi con questa Assemblea continueremo il due tre a Bari quelle queste dell'infezione continuando a dopo l'elezione anni con il nostro ma dobbiamo farlo opponendo alle stesse ponendo anche gli altri qualche domanda
Ponendoci fare domande all'intero con pena ritmo
Come intendiamo insieme difendere le conquiste dei poteri delle lavoratrici e dei lavoratori di slogan con la battaglia sindacale in una trincea più avanzata di redistribuzione delle la ricchezza di non è un'azione Vampeta D'Amato bare distribuita con il ricarico salvaguardando ed estendendo tuteli i diritti e solidarietà
Questo crea milioni e più avanzate condizioni per l'ulteriore sviluppo no non accattivante sbandierata competitività avere i migliori condizioni di vita e di lavoro per tutti e per tutti è leali nel Paese qui sta il punto critico del progetto di compiendo d'Amato ritiene che la mano libera della ricchezza degli industriali rende più possibile una crescita generale
Noi pensiamo invece che sono un paritario quindi ne subalterne non scimmiottare un patto tra produttori può rendere possibile il raggiungimento di questo obiettivo
Allora bisogna intendersi qual è il punto minimo tattico e strategico ovvero l'uso degli strumenti su cui si discrimina da un lato il progetto di Confindustria e all'altro il progetto il sindacato il punto critico è proprio sull'uso della contrattazione sul molo di mediazioni degli organismi di rappresentanza collettiva Confindustria punta alla contrattazione individuale punta cioè a un'impresa politico ed economico della convinto punta cioè all'egemonia dell'impresa il sindacato punto invece alla difesa della rappresentanza collettiva punta a riportare il primato del lavoro venga la dinamica capitale e lavoro
A questo e non solo la CGIL o crede ma tutti sindacato non può rinunciare perché in gioco è la condizione stesse e di possibilità di agibilità anche il campo di relazioni i rappresentanti questo è il punto al di là dei quali hanno tradito
Raffaele Minelli la seduta del senato lo spirito poi la parola non sono sempre
E alla fine
Ma io porto dicendo che l'analisi
Che ieri Guglielmo a ha messo al centro della sua relazione e pienamente condivisibile
E condivisibile la luce della nostra esperienza dell'esperienza del sindacalismo confederale dei pensionati di questi ultimi anni
Soprattutto perché con Luca le scelte strategiche della nostra confederazione nell'ambito di una nuova configurazione della cittadinanza
Una configurazione adeguata alle trasformazioni che sono in atto in questo letto sullo scenario mondiale
E che si contrappone nettamente
Alle scelte confindustriali
Della destra politica del nostro Paese
Che hanno come punto di riferimento lasci in otto a cura del modello americano
Una Scelta che mette al centro la qualità del lavoro la qualità nel lavoro nella società nell'ambiente
I diritti dei lavoratori così vengono giustamente collegati e connessi con quelli di cittadinanza
Anzi per i cambiamenti in atto nei modi di produzione
Non c'è più la vecchia valida gerarchia che abbiamo seguito nel corso dei decenni ma in effetti mai né affetti c'è una nuova pari ordinazione dei diritti nel lavoro e dei diritti di cittadinanza
E in questo quadro
E correttamente diviene indispensabile
Per evitare di precipitare
Nel baratro del localismo
Della chiusura verso l'esterno
Della competizione territoriale furiosa forsennata
Della regressione verso le le piccole patrie
Che appunto
Viene resa indispensabile
La cittadinanza a livello europeo
E questo livello la costruzione di questo livello che secondo me costituisce uno degli impegni fondamentali
Della elaborazioni la nostra confederazione ormai da qualche tempo
Ecco perché credo che sia stata giusta la manifestazione di Nizza e perché è corretta e l'indicazione di spesa Sire l'impegno per il miglioramento della carta dei diritti fondamentali dei cittadini europei
Perché venga inserita immediatamente nei tempi più rapidi possibili nel trattato
Domani nella indispensabile Costituzione così come peraltro indicato nella stessa relazione
Peraltro noi come sindacato dei pensionati siamo convinti che questo tema quello del rafforzamento qualitativo del livello europeo le nostre richieste rivendicativa e sia oggi fondamentale per battere i disegni di un'Europa come mero campo di competizione economica come nemmeno al campo di scambi economici
Il Consiglio europeo peraltro di Nizza come sappiamo ci impegnerà su questo tema
Perché lì è stata varata l'agenda sociale
Che in pratica è il primo programma di politica sociale dell'Unione Europea
Per il prossimo quinquennio
Ricordiamo che esistono delle scadenze importanti già nel prossimo mese di giugno il nostro paese così come tutti gli altri dovrà definire il piano nazionale contro l'esclusione sociale
E nel due mila e due dovrà definire peraltro il nostro Paese il Bilancio di quanto ha fatto per migliorare il rapporto di lavoro
La vita familiare e l'attività familiare
Sono grandi impegni questi ecco perché già all'ordine del giorno la battaglia per ampliare i diritti sociali dei cittadini europei
E sostenere il fronte di coloro che si oppongono al modello della competizione sperata alla centralità dell'impresa fuori da qualsiasi regola
Dell'individualismo e quindi contrapporre a questo modello quello dell'Europa della questione dei diritti sociali già oggi è in piedi
Questa iniziativa già oggi a partire da edilizia impone una priorità alla nostra agenda
Hanno ogni paese e per lui a livello nazionale
L'altro punto secondo me di grande interesse di grande importanza che porta a conclusione un'elaborazione che negli ultimi tempi ha visto la segreteria e le strutture confederali sicuramente presente a differenza del passato
E quello dell'attenzione crescente alla dimensione della contrattazione della negoziazione territoriale della negoziazione sociale
Come ambito fondamentale per lo stesso sviluppo economico
Per garantire appunto quel tipo di sviluppo economico che paga che basato sulla qualità sociale sulla qualità ambientale sulla qualità in pratica dei diritti sociali di cittadinanza è in grado di contrapporsi come modello economico
A quello proposto dalla Confindustria
Su questo naturalmente c'è ancora molto da fare basterebbe pensare anche al tipo di dibattito che abbiamo fatto in questi giorni nella relazione giustamente c'era tanta era data molta importanza a questo tema la qualità sociale la negoziazione territoriale
E in questo ambito come sappiamo grande è stato il contributo di idee di innovazione che nostra la nostra organizzazione ha dato sappiamo come oggi sia fondamentale per i livelli di che la sussidiarietà assegnerà nell'ambito dell'esercizio di importanti funzioni
Che avranno sopra il livello comunale semplicemente fasi di programmazione se correttamente intesa la sussidiarietà ebbene sappiamo come diverrà importante per la difesa degli stessi interessi del lavoro una capacità di negoziazione a quel livello
è sufficiente immaginare pensare a qualche successo con nell'introduzione di qualche addizionale a livello locale magari in realtà dove questo lo era assolutamente necessario
Per loro UDR ambiti di aumento definiti a livello contrattuale per diminuire in pratica il livello di reddito dei lavoratori con gli interventi a questo livello
Naturalmente questo ambito non sarà su cui non può essere sufficienti e nel territorio oggi a presidiare questo nuovo livello
Crescente per importanza ci sia soltanto esclusivamente la lega dei pensionati e il sistema dei servizi della CGIL poi tutte le capacità di innovazione presto questo rapporto questo elemento non è in grado di far corrispondere le scelte che facciamo ad una efficace presenza territoriale della nostra confederazione
Naturalmente naturalmente non immaginiamo Betti per Curzi si tratta di capire se la confederazione
A livello organizzativo è in grado di indicare ai lavoratori attivi nel luogo di residenza l'attività tipica del lavoro volontario che fanno i nostri pensionati del territorio come punto di riferimento per la difesa a quel livello
Dei loro interessi per la centralità peraltro che il la tematica rivoluzione sociale sempre più e destinata ad a vere
Nell'ambito di un corretto rapporto tra vita lavorativa e appunto vita familiare
L'ultimissima cosa un minuto soltanto è da c'è un altro punto che invece non mi non mi convinse ma non in relazione miracolo degli interventi cioè valutare criticamente quanto è stato fatto una nostra confederazione proprio nel momento in cui è così evidente
Che è al centro dell'attacco che viene fatto dagli antesignani di questo modello americano c'è proprio la nostra confederazione mi sembra in qualche misura incomprensibile non riesco a immaginare non solo come dire non mi convince l'analisi se penso che se non avessimo difeso la politica dei redditi la parte che rappresento sicuramente in questi anni avrebbe perso il potere d'acquisto a livelli morto più alti di quanto è successo
Basterebbe pensare che cosa poteva avvenire capo dell'inflazione sui redditi da pensione
Dei punti più bassi redditi ma non è soltanto questo ripeto è questa congiuntura che incomprensibili ma nelle è la confederazione la CGIL al centro di quest'attacco mi sembrerebbe in ogni caso in opportuno favorire un attacco che ha le dimensioni riconosce la
Abbiamo anche qualche sollecitazione semmai ad anticipare di qualche minuto
Anche per consentire ad alcuni compagni e compagne
Prendere i treni diano prenotati vediamo un po'
Silvestri
Poi Vera Lamonica verso il segretario generale del gira Tosca
La Guglielmo Epifani ha richiamato la nostra attenzione su una questione
Centrale della vicenda politica e sindacale il fatto cioè
Che i connotati del ciclo economico sono sostanzialmente d'aria il fatto
Che a questo cambiamento di fase
Noi dobbiamo in qualche modo rispondere anzi questo cambiamento di fase condiziona moltissimo i contenuti del conflitto sociale e ovviamente richiama anche noi ai nostri compiti soprattutto in un momento dove in gioco ci sono appunto le politiche di sviluppo e la distribuzione della ricchezza in questo Paese cioè la politica dei redditi
Continuare come ho sentito in qualche intervento e soprattutto come affatto Cremaschi
A presentare uno schema di ragionamento che io considero ormai vecchio e superato non aiuta ad affrontare appunto al meglio le questioni dei nostri compiti
C'è un punto di analisi dunque il ragionamento che non convince anch'io mi sono fatto una domanda
Insistere mettere insieme l'idea di un sindacato che ha ceduto tutto e una Confindustria che muove ancora più radicalmente le sue posizioni non so davvero come queste due cose possano stare insieme
In realtà il ragionamento esattamente rovesciato in realtà Confindustria muove ancora più radicalmente quelle posizioni
Perché c'è un sindacato è una CGIL che è stata capace di tutelare le condizioni dei lavoratori e si è resa protagonista nell'operazione difficile di conquistare l'ingresso in Europa e che in questa ultima fase ha saputo appunto rispondere a quelle incursioni ai tentativi di scardinare diritti e tutele
C'è dunque una continuità di atteggiamento una coerenza che la CGIL che io credo faremmo bene ad assumere come merito della CGIL
In ogni caso con questa fase noi dobbiamo fare i conti e penso dovremmo farli indipendentemente da chi vincerà la competizione del tredici di maggio certo
Noi non siamo indifferenti rispetto a quel risultato elettorale e per questo è importante che in maniera del tutto autonoma si sia scelti sì ci ha scelto appunto di stare in campo
La nostra presenza la nostra mobilitazione è assolutamente necessaria per questo
In Toscana ci siamo impegnati ci stiamo impegnando
In uno sforzo straordinario di assemblee territoriali
Con le quali crediamo utile dare continuità e sostegno a questa assemblea nazionale e con le quali ci poniamo l'obiettivo di irrobustire diffondere le nostre opinioni sullo sviluppo sull'occupazione sui diritti siamo in qualche modo oggi in una fase di rodaggio di questo confronto
Che è inevitabile che sarà inevitabile che accelererà dopo il risultato elettorale siamo in qualche modo alla prova generale solo così almeno a nostro modo di vedere si possano interpretare le posizioni di Confindustria di una Confindustria che diceva giustamente Epifani che chiede
Che chiede meno tasse che chiede libertà di licenziamento che chiede in maniera generalizzata più risorse per investire
Che chiede dighe strutturali Giare l'impianto contrattuale basato su due livelli di contrattazione quello nazionale e quello aziendale
E solo così io credo si possa interpretare la posizione di sostegno esplicito a questa impostazione di chi vede sogna come il centrodestra una sconfitta nostra una sconfitta del sindacato
Il punto di contatto di queste due posizioni esattamente questo la centralità dell'impresa
Un abbraccio che noi abbiamo considerato pericoloso una prospettiva in qualche modo disastrosa per il Paese che non può stare in Europa avendo ancora Nostalgia per una sorta di svalutazione competitiva
Venite
In Toscana
Stiamo vivendo una stagione straordinaria dal punto di vista della dinamica occupazionale come in qualche modo ci ricordava Epifani per quanto riguarda l'andamento occupazionale a livello nazionale l'indagine Istat dopo
Un dato relativamente relativo alla disoccupazione media per il Duemila
Del sei virgola uno per cento cita per il primo trimestre del due mila uno un dato del cinque virgola sette per cento segnando
Un salto consistente rispetto al dato dell'otto virgola tre che si era consolidato ormai per tutto un decennio
Ma c'è da dire tuttavia una cosa sulla quale credo dovremmo riflettere aumenta l'occupazione aumento del fatturato delle imprese ma diminuisce il valore aggiunto dell'impresa
è segno che nella competizione globale le nostre impresse ci stanno appunto offrendo prodotti che si collocano nella fascia medio bassa della competizione qui sta il punto
In un distretto come quello del pretese tanto per fare un esempio il problema non è più quello di avere ulteriori elementi di flessibilità
Per rispondere in qualche modo per dire in altro modo qual è come appunto sta la realtà di oggi a proposito delle argomentazioni di Pezzotta
Il problema è quello di investimenti in prodotto in Processo e quello gli investimenti in formazione in risorse umane di disponibilità di riposizionamento dell'impresa trovando in questo modo e cercando in questo modo nuove alleanze incentivando una politica dell'accoglienza verso l'immigrazione perché ormai manca perfino manodopera allora se questo è il quadro se questa è la sfida si può fare a meno di un esercizio intelligente forte della contrattazione di secondo livello
Una contrattazione cioè e va riorganizzata sul territorio che va sostenuta da una contrattazione territoriale sui temi dello sviluppo dell'impatto ambientale
Del mercato del lavoro ma anche da una contrattazione con i forconi governi locali sui temi sociali sulla riorganizzazione dei servizi
Sulle tasse e sulle tariffe
Perché ormai
è del tutto evidente che con il processo di decentramento fiscale la politica dei redditi non si determina più soltanto nel confronto a livello nazionale sviluppo politica dei redditi diritti saranno fortemente condizionati dalle politiche di governo territoriale e qui io vedo un punto di snodo una saldatura nuova fra categorie confederazioni fra contrattazione categoriale e contrattazione confederali
Così almeno noi interpretiamo l'esigenza che abbiamo oggi
E l'esperienza che abbiamo fatto contrattando
Con circa duecento Comuni bilanci del due mila o quella fatta con la Regione sul DPEF sul bilancio sui programmi di sviluppo o quella fatta sulla programmazione negoziata territoriale
Penso e in preparazione del congresso una riflessione più attenta su questo punto e su questa esperienza dovremmo parla seriamente negoziato nazionale e contrattazione territoriale non possono più essere in qualche modo due corpi separati un'ultima cosa
Come vediamo tutto ciò non è in alternativa al contratto nazionale o per dirla in altri termini il contratto nazionale non mortifica affatto lo svolgimento della contrattazione di secondo livello
Non vedo alternative serie né al nostro interno nel fuori da noi all'impianto contrattuale del ventitré luglio io vorrei non rinunciare a questo impianto e per questo non mi sento collocato su una frontiera di difesa delle nostre posizioni anti se è un aggiustamento tuttavia lo ha concluso ed appare del è semmai quello di una diversa articolazione dei contratti nazionali
Accorpando settori che vanno dimenticati in virtù di processi oggettivi Trezeguet oggi noi siamo chiamati a governare
Di fronte ad esempio al processo di liberalizzazione e di privatizzazione dei servizi
Come pensiamo di tutelare le condizioni materiali dei lavoratori se non ci dotiamo di contratti nazionali
Unici per i diversi settori e come pensiamo di garantire l'esercizio trasparente di questi processi evitando di introdurre elementi di concorrenza sleale se appunto non ci dobbiamo di queste nuove dimensioni contrattuali ci sono implicazioni organizzative si ma dobbiamo in qualche modo affrontarle da qui a conferenze nel congresso non ci sono io credo alternative seria questi punti su questi punti a tutti i livelli dobbiamo rendere forte e incisivo la nostra iniziativa contrattuale
Luciano Vera Lamonica la segreteria della gliele Calabria voi Ferrara Goffredo
Compagni e compagne credo che noi abbiamo bisogno anch'io sono convinta in questa fase delicata
Di mettere in campo tutta la nostra capacità di proposta e di azione politica nonché come ha fatto a Epifani il rilancio di una proposta di discussione con CISL e UIL cerchio prendendo atto
Delle anche pesanti divergenze strategiche sentite qui ieri ma non rinunciando ad insistere
Nella difesa di un'idea di sindacato confederale come noi lo definiamo
Abbiamo abbiamo fatto con questa Assemblea dobbiamo credo con eguale intensità programmatica farlo nel territorio cogliendo i problemi e le preoccupazioni della nostra rappresentanza
Per l'incertezza e la pesantezza dello scontro politico in atto e la diversità profonda degli scenari possibili che certo il voto degli nera
Ma soprattutto facendo un punto attento di quanto abbiamo realizzato nel cammino di questi anni sul terreno della difesa dei contratti e dei salari delle riforme e delle politiche di occupazione e di sviluppo
E su questi toni sulla loro attuazione concreta nei diversi contesti locali
E su come ben lontani dall'essere isolati e dall'angolo siamo oggi in grado di rappresentare nel Paese quell'idea di Società di economia di lavoro di Stato che abbiamo delineato qui
E che parla al bisogno profondo di sicurezza di fiducia di coesione sociale così presente e diffuso tra chi lavora e chi no tra chi lavora a metà o al nero o in condizioni di insicurezza e di disagio
La precarizzazione del lavoro l'assenza di tutele l'isolamento dei singoli nella brutalità del rapporto di lavoro ricattato
Mina nel profondo qualcosa di più della capacità di reddito delle persone
Mina l'idea del proprio futuro
L'idea che il lavoro e la sua qualità e parte del progetto di vita delle persone che la società non è una giungla
Che il proprio posto nel mondo non è affidato non può essere affidato alla pura casualità delle delle forze del mercato rispetto alle quali ci si sente impotenti ed indifesi
Ai giovani meridionali soprattutto alle ragazze meridionali dobbiamo saper rappresentare una diverse praticabile via di affermazioni disse
Una centralità del lavoro da costruire attraverso la valorizzazione dei saperi delle competenze delle volontà attraverso la regolazione contrattuale e le tutele di cui stiamo discutendo
Quanto sta accadendo ai nostri ragazzi infatti anche sul terreno della loro rappresentazione mediatica e parte forse la più preoccupante di questo imbarbarimento culturale politico di cui è portatrice la destra italiana
Ha ragione Epifani la CGIL io credo deve riuscire a cogliere la complessità della condizione giovanile di oggi
E deve scegliere pur con tutte le attenzioni ai diversi percorsi di autonomia e di libertà di rappresentarla e di rappresentarla pienamente
E deve a mio parere farlo nel Mezzogiorno dove cento in regioni come la Calabria con tasso di disoccupazione al ventisei per cento è difficile
Ma dove non possiamo rinchiuderci nella sola rappresentanza del lavoro tutelato o del precariato assistito da risorse pubbliche come accade oggi
Senza peraltro riuscire almeno in Calabria ad incidere significativamente sull'ampio territorio del sommerso del nero del grigio
Credo che dobbiamo operare anche noi un'inversione netta nel considerare tanta forza lavoro scolarizzato a non solo un dramma sociale rispetto al quale scatta inevitabilmente un riflesso difensivo
Ma una grande risorsa per lo sviluppo una risorsa che va curata formata valorizzata
E che con la necessaria gradualità può costituire tuttavia una convenienza agli investimenti ed alla crescita e consolida e al consolidamento di un sistema di impresa e di nuova nascita nel territorio
Ed allora la scuola l'università la formazione professionale in tutte le sue declinazioni deve assumere una centralità vera nella nostra iniziativa regionale locale e contrattuale
Credo non ci sia nulla da difendere ad esempio nel sistema di formazione professionale calabrese va proprio smantellato il complesso meccanismo parassitarie d'autori produttivo che lo caratterizza
Come su tutto il terreno dei diritti e del welfare le operazioni legislative nazionali importantissime di riforma che abbiamo conquistato in questi anni vanno resi esigibili tangibili percepite dalle persone
E questo presuppone da parte nostra nei confronti soprattutto delle giunte regionali di centrodestra che governano tante regioni meridionali e che sono portatrici di unire a tutto sommato vecchia del governo locale
Perché fondata su una commistione tra pratiche di mediazione politica tradizionali e spinte alla deregolazione selvaggia
Presuppone questo da parte nostra una radicalità almeno in Calabria più accentuata centrata fino in fondo su politiche che producano qualità e di innovazione
Non siamo noi vecchio
Abbiamo già conosciuto la modernizzazione senza sviluppo di tante aree meridionali
La Calabria certo rimane la regione con il più basso tasso di occupazione tra le aree dell'Obiettivo uno
E sempre segnata da pesanti difficoltà strutturali ad imboccare la via dello sviluppo dell'autonomia produttiva a superare la spirale perversa della dipendenza assistita
Tuttavia pure in un quadro a volte desolante e possibile scorgere elementi di dinamismo e di cambiamento sul piano produttivo ed anche sul piano istituzionale e sociale
Oggi abbiamo il problema di farsi che tali segnali di novità non rimangano dispersi e scollegati tra di loro ma diventano massa critica in grado di aprire la via del decollo
In questi ultimi anni certo la sperimentazione della programmazione negoziata i patti territoriali e l'elaborazione del programma operativo regionale per i fondi europei ha avuto e da certo un duplice valore
Da un lato infatti i patti sono strumenti di politica economica che possono avviare processi di crescita di impresa e di allargamento della base occupazionale locale
Dall'altra la prassi del partenariato della concertazione istituzionale tra gli attori locali dello sviluppo
E rivolta a cambiare e migliorare le condizioni strutturali dei contesti ed a generare un sistema relazionale nuovo nel territorio determinante in società storicamente povere di relazioni sociali strutturate
Infatti anche in Calabria
Sì mobilitate promosso associazionismo cooperazione protagonismo ed anche nuovi beni pubblici definiamoli così in aree storicamente deserti che aree industriali in quel comunale attrezzate consorzi d'impresa
Centri di servizi collettivi sportelli unici ed importanti importantissimi elementi dei burocrati Zazie o né amministrativa
Oggi l'esperienza va rilanciata ne discuteremo a Bari
Ma abbiamo almeno due nodi su cui lavorare fin da subito su cui rafforzare l'intensificare la nostra iniziativa non li che ritengo determinanti
E che riguardano l'assetto dei poteri istituzionali tra Regioni ed Autonomie locali e la ridefinizione delle politiche del quel faro locale
C'è il rischio infatti che il protagonismo di molte amministrazioni locali che è stato uno degli elementi di dinamismo di questi anni trovi ostacoli in un assetto confuso dei poteri in un sistema di competenze non ben ordinato e definito
Non noi dobbiamo avere molta attenzione nella fase di elaborazione degli Statuti regionali non solo per impedire alla frantumazione territoriale dei diritti di cui ampiamente abbiamo parlato
Ma per impedire assetti istituzionali che prefiguri no quel nuovo centralismo regionale di cui abbiamo parlato a Torino e non inneschino invece una robusta operazioni di riforma dello stesso ente regione che così come rimane il vero ostacolo a politiche regionali di sviluppo adeguate così come sulle politiche di guerra locale tratta di passare da un'offerta minimale individualizzata e puramente risarcitoria ad un guardare dei servizi in cui c'è bisogno non di meno pubblico ma di maggiore regolazione pubblica
Per questo bisogna operare per adeguare la programmazione regionale alle riforme oggi e realizzare negli obiettivi ma bisogna riprendere nel territorio una forte stagione di iniziativa realizzando quanto ancora non siamo riusciti a fare per esempio
Sul terreno dei patti sociali dei patti formativi dei protocolli per la salute e la difesa di un rilancio della sanità pubblica
La fase in pieno svolgimento ad esempio della contrattazione integrativa nei settori pubblici in questo biotech presuppongono una grande opportunità
Le difficoltà che essa incontra sono dovute non solo a fattori interni all'organizzazione del lavoro ma anche questa è una funzione confederale nostra
All'Oscar su collegamento che essa riesce a stabilire con adeguate piattaforme territoriali e quindi con la ricerca del conseguimento di obiettivi riconoscibili e vissuti anche fuori dal posto di lavoro
Certo compagne e compagni e chiudo qui perché ho esaurito il tempo le politiche di sviluppo
Non si esauriscono in questo c'è bisogno anche di altro lo sviluppo del Mezzogiorno e l'integrazione di aree difficili come la Calabria costituisce il problema più grande che il Paese ha di fronte ma anche l'opportunità di una crescita qual è quella sulla quale stiamo discutendo
Nel Mezzogiorno ad esempio solo questo voglio sottolineare l'ho finito le cifre sugli investimenti nella ricerca di quindici ed Epifani su uno sconsolante
Eppure da lì bisogna partire ed insistere
L'infrastrutturazione materiale di materiale rimane una delle grandi questioni aperti e la qualità ambientale le grandi rete del trasporto dell'energia e del gas dell'informazione
Dell'acqua dei rifiuti rimangono questioni su cui dobbiamo lavorare e non ci si interroghi Sempre e solo sul ponte sullo Stretto ha ragione Epifani
Non si capisce perché bisognerebbe per fare prima quello che in ogni caso si farebbe dopo
E dato per scontato il valore altamente simbolico dell'opera non si capisce perché debba essere l'unica discussione oggi sul tappeto
Poco di merito è molto di immagine mediatica discuteremo a Bari più approfonditamente di queste questioni e poi il congresso dovrà affrontare anche il problema di come strutture hanno meglio una risposta contrattuale ed anche organizzativa le questioni che abbiamo avuto
Goffredo Carrara delegato film di Pisa
Poi via mangiano tutti
Sì ho apprezzato lo sforzo della relazione introduttiva e anche di alcuni interventi come quello di Patta
Che hanno cercato di collocare la riflessione di questa Assemblea sullo sfondo dei processi mondiali in atto
Processi
Che avranno e hanno già Sempre più riflessi dirette sulla nostra realtà sociale
Processi che si manifestano con una profondità è una rapidità che hanno ben pochi precedenti è una novità per certi versi che colpisce che interessa anche l'Italia
Con processi di fusioni concentrazioni in atto
E io non ho una visione di una sorta di capitalismo italiano arretrato rispetto a questi processi cento si porta dietro la mancata ristrutturazione degli anni settanta
Decenni di politiche che hanno favorito l'assistenzialismo anche industriale
Ma abbiamo uno sconvolgimento che riguarda tutti i settori dal mondo bancario
Dieci anni fa capo dei grandi gruppi finanziari oceano banche capitalismo di Stato
Oggi non è più così
Ci sono privatizzazioni fusioni
Così come nell'industria nei servizi Lene dopo quarant'anni è stata privatizzata Leiria penso monopolio Lili non esiste più
Simboli della fine di un ciclo economico del capitalismo di stato spazzato via da questi processi
E quando vedevamo che cosa succedeva in Inghilterra della Thatcher
Parevano processi di prove di privatizzazione di un altro mondo e oggi ce ne troviamo davanti e vanno affrontati
E io vedo un rischio in questa lettura il rischio di una lettura ideologica di questi processi
Esiste in tutti i campi un utilizzo politico delle statistiche vale anche per quelle economiche
E allora al di là delle nostre visioni individuali delle nostre scelte
Io non sono fra quelli che pensa che questa società si al punto d'arrivo dell'umanità ma non è questo il terreno di lotta uno solo scegliere determinato
E allora il problema vero che io vedo è quello rispetta questi processi a questi processi di liberalizzazione che vengono avanti che sono processi oggettivi che fanno parte dello scontro che la competitività a livello mondiale
Che cosa fare sindacalmente come affrontarli con quale strategia
Con quale punto di vista ecco rispetta questo vedo
Ci sono delle diversità lo ricordava Patta
Ci sono diversità e io non penso assolutamente che il fatto che si possa essere o meno d'accordo su alcune politiche sulle scelte da CGIL esprimere anche posizioni diventa significa dare la sponda alle controparti ma con questa logica non si va da nessuna parte la forza dell'organizzazione della CGIL anche la sua dialettica interna nel reciproco rispetto delle posizioni chiaramente
E allora voglio dire solo una cosa si è parlato di tavoli di gente che abbandona i tavoli di gente che ci si siede e allora che questo tavolo della
La politica dei redditi questa illusione per cui c'è uno strumento un tavolo ci mettiamo insieme noi il governo le forze padronali le forze della piccola distribuzione la borghesia più o meno parassitaria tutti quanti ci mettiamo d'accordo prendiamo degli impegni facciamo tutto un sacrificio per un bene comune
Ebbene non è un problema ideologico di impostazione politica ucraina concreto per me questo tavolo è un'illusione non esiste
E sono i fatti concreti da quello messo in evidenza è la realtà l'unico reddito come sempreché è stato tenuto sotto controllo anzi che ha recuperato anche meglio di quello previsto è quello dei lavoratori
E l'altro rischio lo voglio porre come elemento di valutazione
E di riflessione e quello di una sottovalutazione dell'avversario
Perché per me e Confindustria le controparti sono avversari politici sono avversari sociale
Ho sentito parlare di capitalismo liquefatto dalla modernizzazione di capitalismo bonsai ma come noi eravamo il Paese la piccola impresa piccole bello
Di capitalismo incapace di innovare di fare ricerca di puntare sulla qualità la domanda che mi verrebbe spontaneo ma possibile che sia così mio qui cioè si fanno quello che vi diciamo noi abbiamo l'occupazione bella la ricchezza e la distribuzione dell'equità giustizia sociale eccetera eccetera perché non lo fanno
Ma perché e nella logica di sistema ma perché i profitti sono stati storicamente quelli più antico d'OPA
E perché c'è un rapporto fra equità sociale profitti che non è automatico
Ma sono anche i tecnici o è la forza il rapporto di forza per me strappare i tuoi diritti delle conquiste oppure non c'è legge che tenga non c'è concertazione che tenga non c'è tavolo che tenga io la penso così
Loro fanno il loro mestiere
Le controparti e lo fa anche bene noi facciamo il nostro e cerchiamo di farlo anche meglio
E che cosa stanno facendo le controparti stanno facendo secondo me quello che in tutti i processi di liberalizzazione di questo tipo
Portano avanti irrompe padronali e quello di cercare di ridimensionare l'intenso il ruolo del sindacato non so dalla CGIL sono d'accordo
Del movimento operaio dei lavoratori
E allora l'attacco della Confindustria alla CGIL un attacco pretestuoso da nostalgici loro sì di vecchi rapporti di forza
Che rimpiangono
Ed è stata positiva la reazione di Cofferati una risposta adeguata all'attacco
Una risposta compatta di tutta la struttura di tutta l'organizzazione
Il problema ora è passare dalle parole ai fatti il problema è e ci sarà un momento di discussione di congresso le future
Scadenze che avremo davanti per discutere e confrontarci ma io ritengo anche che occorre un atto e consapevolezza
Anche questo lo pongo come elemento di riflessione
I processi mondiali la dinamica internazionale ha spazzato via le basi materiali
Delle vecchie dei vecchi equilibri politici mai cambiato solamente il ciclo economico ma anche un ciclo politico non ci sono più le condizioni materiali su cui si era basata anche la fortuna la CGIL del sindacato più forti del modo come veniva ricordato
Tanto per capirci non ciecamente in modo sono cambiati i partiti non ci sono le regioni rosse o meglio ci sono ma privatizzare anche loro sotto la spinta dei vincoli delle direttive europee
Non c'è più quello spazio che c'era nell'industria a partecipazione statale nel pubblico impiego e allora il problema non è tanto quello di preoccuparsi dell'indebolimento rispetto alle correnti politiche o la ricostruzione di legami spezzati e io non sono tra quelle che utilizzano lo splendido isolamento non è quello ma il primo vero che vedo in questa fase e che oggi la CGIL deve contare esclusivamente sulle sue forze sulla sua base sociale
E allora il problema dell'isolamento esse c'è o meno l'isolamento da lavoratori
E su questi che dobbiamo muoverci perché la CGIL ancora una forte rappresentanza politica anche se è sotto accusa è sotto attacco è ancora così e concludo non vuole portare via tempo
Occorre ritengo ricostruire una fiducia un tessuto sociale su nuove coordinate ci saranno mai per la discussione non legate ai governi e alle correnti politiche ci aspetta una lunga battaglia per ricostruire
Così la vedo io
Si prospetta soprattutto una volta dura ma no come vecchio suoniamo più dura in fabbrica più difficile sui posti di lavoro si prospettano tempi lunghi non legati alla durata dei governi e dobbiamo lavorare anche in questa direzione con fiducia e ottimismo se si alza il livello dello scontro delle difficoltà si fanno più stretti momento no anche gli spazi per i nostri per vento per la nostra attività
Grazie al cielo tocco segretario generale della FISAC del siamo il sottosegretario Paolo Guerrini
Onorato dalla sua presenza prego poi Enrico Panini
Ma io
Vorrei intrattenere solo su alcune
Questioni credo che abbiamo la fortuna di avere una relazione chiara
Anche delle risposte chiare
In particolar modo
Dalla CISL e dalla UIL e questo ci consente di avviarsi verso una stagione difficile complessa come quella politica che abbiamo di fronte e poi successivamente il nostro congresso
Sapendo quale risposta dobbiamo dare a chi con tanta chiarezza ci ha detto quali sono le proprie opinioni
Ma credo che è una relazione in cui si dice con chiarezza qual è la nostra linea politica che cosa vogliamo fare
Nei confronti degli avversari di coloro che vorremmo compagni di strada
C'è anche una nota di ottimismo che in questa fase politica segnata da una difficoltà accettare la categoria dell'ottimismo con la categoria della politica credo che sia una cosa buona che ci avviamo come una organizzazione così grande di così grande rappresentanza nel Paese verso una fase difficile con questa nota
Positiva di fronte una fase complessa che sia e questa si apre per le posizioni
Certamente la Confindustria Marche per quello che accade
Nel mondo della economia
Della banca delle assicurazioni dei grandi fenomeni che sono in grande ristrutturazione di fronte ai quali dobbiamo essere in grado di rappresentare e difendere da un lato le questioni della politica dei redditi e quindi confermare anche di fronte a queste grandi trasformazioni un'attitudine positiva della nostra organizzazione per una cambiamento delle politiche complessive del Paese ma un legame forte a quella che è stata una nostra capacità restare dentro i fenomeni di non piegarsi mai e di fronte anche ai governi che hanno privatizzato fortemente
Essere in grado di mantenere in piedi una politica dei redditi che ci ha portato a questo punto a questi risultati che possono considerarsi positivi e l'economia del Paese
E in questo quadro la ristrutturazione dei poteri una volta vedevamo forti ma che continuano a esserci forti trovano una nuova stagione
Quello che accade nell'economia e nella finanza
Nella ristrutturazione del potere finanziario e della grande forza delle assicurazioni e di ieri sta grande fusione
I mille miliardi di euro
Amministrati e vicente quattro miliardi di euro di capitali in Borsa il che significa forse ingenti che si muove a livello europeo di fronte a questo giustamente osservava turare l'altro giorno
In Italia siamo ancora di fronte a una ristrutturazione dei poteri ancora una volta c'è il rischio che nella battaglia che si falli a Milano che vede insieme la ristrutturazione del potere politico fortemente intrecciata con la ristrutturazione del potere finanziario ed economico e di nuovo le fondazioni che diventano punto degli appetiti della politica
Di come si tenta di rientrare nel gioco della finanza
Per le nuove forze che si candidò alla guida del Paese attraverso una battaglia dentro le strutture
Finanziare le vecchie fondazioni pensiamo allora che ci voglio una grande attenzione
Anche di chi deve governare controllare questi fenomeni del Paese
Ebbene incominciare a capire quali istituzioni devono da un lato governare e da un lato indirizzare quali sono le politiche in questi settori
è sotto gli occhi di tutti la necessità di avere istituti di controllo di governo da un lato delle tariffe dall'alto dei costi e dall'alto dei fenomeni di aggregazione
è mai più possibile dover assistere a una presenza così forte della capacità inflattiva di tariffe ormai fuori controllo come quelle delle assicurazioni dell'RC auto
Credo che sia necessario avere una risposta e porre con forza questa questione
Ci saranno tutte le eccezioni e le resistenze delle assicurazione del grande capitale ma dobbiamo porre ancora una volta il blocco delle tariffe dell'RC auto perlomeno per altri due mesi
Bisogna mettere sotto controllo questa vicenda perché altrimenti l'intreccio del potere inflattivo e della incapacità arrendere efficienza al sistema da un lato del credito e dall'altro delle assicurazioni
Avrà questo solo affetti e setto
Di aggiungere sempre più strategie autonome
Da parte dei grandi poté poteri in questo settore senza avere una capacità di avere un autorità di governo di controllo di tutto questo Banca d'Italia cosa fa
Come una redistribuzione dei poteri
E le grandi fusioni gli stanno facendo in Italia anche oppure governa quali sono gli elementi di conflitto e le opportunità di questo paese per quanto tempo ancora si potrà ottenere questo risultato di mantenere il grande capitale straniero al di fuori di questo sistema di efficientamento attraverso le grandi aggregazioni bene di fronte a questo noi ci dobbiamo porre con grande chiarezza come la forza che è stata in grado del mio settore del settore
Delle banche delle assicurazioni
Di difendere fortemente a rappresentanza dei lavoratori e diritti e le garanzie della gente che è sottoposta a libera scelta dell'impresa
Per le grandi ristrutturazioni per le quali però bisogna avere efficienza perché anche il credito perché fare grandi fusioni
Per quale obiettivo credo che l'obiettivo debba essere la maggiore efficienza del sistema del crede nel nostro Paese
E questo deve andare sempre insieme ha questa capacità di confronto con l'organizzazione sindacale del sistema del credito dell'economia e della politica
Noi abbiamo bisogno del mantenimento del doppio livello di contrattazione del contratto nazionale dalla contrattazione integrativa perché questa maniera riusciamo a garantire la gente
E a difendere contemporaneamente salari potere d'acquisto e dare una risposta a questo grande valore che anche nel settore del Credem assicurazioni è stata la produttività del lavoro
Il valore aggiunto che se introdotto nel sistema o questa produttività molto alta che cosa significa che nel sistema del credito scendono fortemente i numeri degli addetti si diminuiscono
I dipendenti a tempo indeterminato si precarizzazione un pre più il rapporto di lavoro perché ormai si contano a decine di migliaia di promotori finanziari che sostituiscono i lavoratori a tempo indeterminato
E contemporaneamente si tenta di mettere in discussione anche diritti fondamentali con l'espulsione di una grande quantità di lavoratori e contemporaneamente aumento ero gli sportelli
Quindi significa che la prestazione
E più dura è più forte che il valore aggiunto della produttività entra in questi rendimenti del sistema del credito che salgono in maniera verticale di fronte a questa allora il doppio del di contrattazione
Consente da un lato del rapporto con il Governo con il Parlamento di garantire sempre più le garanzie fondamentali in tutti quanti i fenomeni diffusione di espulsione da operatori del sistema e dall'altro lato di contrattare
Contrattare non esattamente come vogliono
Coloro che pensano come deve andare avanti la finanza e le del settore del credito il nostro Paese non si può pensare di risolvere tutto con
Un acconto un contrattazione integrativa che pensa alle azioni come uno dei gli elementi del pagamento del premio aziendale questo non è un modo attraverso il quale si pensa di coinvolgere i lavoratori e fidelizzarli all'impresa questa è una maniera per le imprese per risparmiare
Perché le azioni costoro talvolta anche il novanta per cento di meno all'impresa stessa mentre invece la contrattazione integrativa deve servire ad altro e questo forse per quanto riguarda anche le altre organizzazioni sindacale bere che ce lo diciamo fino in fondo a contrattare
E avere un ritorno per i lavoratori non solo sulle garanzie generali ma anche sulla produttività che è stata data allarga emani all'impresa
E dentro l'arricchimento del sistema e l'efficienza di questa parte dell'economia del Paese c'è gran parte della capacità di partecipazione lavorativa dei lavoratori del settore
Nazionale ricordano inserita nella sede dalla scuola
Carissime compagnie e cari compagni
Andando in giro per l'Italia in particolare in queste settimane
Ora ispirato lo confesso spesso un'aria che non mi piace
Ho registrato troppa sfiducia senza senso per la sconfitta
Certo non l'ho trovato solo questo ma ho registrato tanto troppo di questo sentimento d'altro canto cerco una consapevolezza non adeguata in queste settimane
Sul fatto che si sta giocando uno spunto decisivo anche per i destini e i diritti delle singole persone innanzitutto per i più deboli
Vedete
Io sono convinto che da ciò che metteremo in campo in questi mesi dipenderà radicalmente il segno del futuro e della stessa democrazia nel nostro Paese non mi appartiene la cultura degli apocalittici
Ma ciò che vedo mi inquieta e mi indigna
Contemporaneamente alcuni fatti come ad esempio fenomeni di localismo esasperato
Hanno raggiunto o Maio una tale pervasività da fare intendere che stiamo arrivando al dunque
In ciò molto dipenderà anche da quanto riusciremo a consolidare sul versante dell'istruzione della formazione di un'istruzione ed una formazione intese non solo come riferite al periodo canonico dai tre ai diciotto anni ma come un diritto delle persone ad usufruirne per tutto l'arco della vita
Come un diritto è un opportuno otto unità fondamentali
In una società nella quale ogni cinque anni raddoppia il patrimonio delle conoscenze sapere e saper imparare diventano la linea di confine che determinerà sempre più chi comunque
Potrà pensare di costruire governare un proprio futuro da cittadino e che invece saranno è legato ai margini di questa società in quell'area grigia di donne e due uomini che non contano se non per la fatica
Che genera la ricchezza d'altri
La CGIL può e deve essere orgogliosa
Di quello che in questi cinque anni è stato fatto sull'istruzione e formazione può esserne orgogliosa perché ne è stata protagonista prima
Con intese di grande rilievo in cinque anni oltre di dieci provvedimenti di riforma hanno cambiato un sistema in grande parte il fermo da settantasette anni
In questo percorso il ruolo e la visibilità del lavoro pubblico è stata fondamentale costruire l'Europa delle persone significa superare le barriere culturali che generano l'indifferenza di isolamento l'intolleranza discussione
Perché la prima discriminazione della società contemporanea passa per il non sapere questi valori valori costituzionali oggi sono inserissimo pericolo
Forza Italia in Parlamento e Confindustria a Parma pongono un obiettivo immediato l'istruzione non è un valore di tutti e per tutti l'istruzione un bene privato delle agire in modo commisurato alla reddito di ognuno
Questo il buono scuola cioè dividere il bilancio dello Stato per l'istruzione però ogni studente assegnano le famiglie e che ognuna lo spenda dove vuole nella scuola statale come la scuola privata
Con questa scelta compagne e compagni si butta male un sistema scolastico che è il frutto di cinquecento anni della cultura del nostro Paese essa è l'anticamera delle scuole dei residenti delle scuole di censo o per la fede religiosa
In un mondo che cambia all'insicurezza di ognuno non si offrono strumenti per far funzionare l'intelligenza semplicemente si riscopre il valore della separazione come riesce rassicurazione
Tante leggi regionali sul buono scuola Piemonte Lombardia Veneto Friuli
Con le quali si riesce a dare di più a chi viaggia di più non sono un caso rappresenterà un'anticipazione secondo una regia nazionale ben precisa
Per porre le basi per lo scontro definitivo che ha come posta in gioco la privatizzazione dell'istruzione e la sua riduzione a merce
L'altro tassello attiene all'aggressione alla libertà degli insegnanti alla loro libertà di ricerca di espressione di proposta
Vedete compagne e compagni quando il nostro Paese uscì uscì dal fasi fascismo nella Costituzione dalla nostra repubblica vennero scritte parole dense di alto valore morale
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento venne ospite quelle parole con la consapevolezza che ha un'idea autoritaria al di là delle forme concrete delle quali si manifesta
Si basa sull'asservimento della cultura e di chi vi opera su controllo delle loro parole nei loro pensieri e l'idea che esista una verità un'unica e che l'istruzione sia l'addestramento su valori noi donne e uomini inquieti della CGIL uscì usiamo il plurale i lavori i libri le persone altri conoscono solo il singolare il libro l'idea il loro interesse
Abbiamo reagito con durezza nei mesi scorsi alle decisioni della Giunta regionale del Lazio di costituire una commissione di censura sui libri di scuola
Una commissione finalizzata a riscrivere la storia del nostro Paese Yadin pollai docenti agli studenti ma non è finita perché ancora oggi ogni settimana
In decine di scuole o di piazze del paese da Pordenone a Palermo
Si contestano i libri di scuola si costruiscono nuovi quindici
Si aggredisce la libertà di espressione si accendono nuovi volti
Gli adulti non possono tacere e far finta di niente occorre intervenire in tutti i modi perché quando Thatcher la responsabilità degli adulti il loro silenzio aumenta il senso dell'impunità
I capi d'istituto ai docenti
Saranno assunti direttamente ed è così amministrazione di ogni scuola incoerenza col concetto educativo praticato in quell'istituto con questo ha proposto Confindustria a Parma
Questo è il contenuto di un disegno di legge presentato alcuni mesi fa impari in Parlamento primo firmatario l'onorevole Bush Berlusconi e il passo dal contorno nel mio lentamente culturali al controllo degli orientamenti personali e brevissimo la posta in gioco compagne e compagni è chiara
C'è chi vuole modificare la costituzione materiale del nostro Paese aggredendo nelle radici di identità
I costi sociali
Di questa operazione sono ben presenti ce l'ho nel lavoro minorile
Sono nere ragazzino che ci porta il caffè al bar e in quello piegato dal lavoro in fabbrica
Sono nei cunicoli di vita degli emarginati tutti contrassegnati da un tratto distintivo un percorso scolastico fallimentare
Ci sono negli occhi di un licenziato che non sa più come governare la propria vita
Guardate compagne e compagni se passa questa logica il futuro di questo Paese cambia radicalmente e topi Dinoi saranno improvvisamente più soldi
L'idea messe in campo da Confindustria a Parma e quella dell'impresa che si fa società che si fa cultura che permea dei suoi valori ogni snodo della vita
Questo modello pervasivo fa il verso alla ricetta programmatica che il sorridente ci ha propinato alcuni mesi fa dai manifesti che hanno invaso tutte le città d'Italia lettera iter alla scuola il come inglese
Che non è la lingua ma il modello di società nordamericana che supporta la lingua più diffusa i come internet cioè la lentezza del confronto della parola della democrazia
Sì sostituisce la velocità del cursore di un computer anche nel suo individualismo
E infine gli come impresa
Ovvero il mercato come unico regolatore ha ragione Guglielmo Epifani quando ha detto facciamo il punto capiamo le difficoltà ridefiniamo il Patto per un percorso impegnativo che ci attende e che è già cominciato
E bene ha fatto quando ha valorizzato con orgoglio la nostra autonomia essa ha un ruolo importante come la luce dei nostri gli occhi e per noi non è mai stata sinonimo di indifferenza
I valori di cui ho parlato per voi sono i valori costitutivi non mediabili e non abbiamo esitato a difenderli quando il governo di centro sinistra ha presentato un disegno di legge sulla scuola privata
Chi abbiamo criticato perché è sbagliato e che abbiamo contribuito in autonomia a modificare profondamente sul diritto alla salute sul diritto il sapere è in corso una battaglia decisiva
E devo dire all'amico Savino Pezzotta
Che non ho visto nella sua funzione della centralità della competitività le persone e i loro diritti o meglio ne ho intravisto solo un nucleo limitato e garantito
Ma nella società della globalizzazione compagne e compagni non possiamo perderne neanche un di queste persone ho terminato un'ultima breve considerazione carissime compagna carico emendamento la CGIL diversamente ad Amato da Damato pensa che l'intelligenza sia il vero motore dello sviluppo l'unico capitale che tutti abbiamo e vuole una buona scuola pubblica e laica per tutti e non il buono scuola questo è il nostro impegno per questo siamo in campo per quaestor compagne e compagni e per niente di meno
Dico
Noi rammaricandosi scusandosi a nome dell'Assemblea
Con Giorgio dalla vita con Paolo Pupulin è considerata Alessandro riteniamo utile terminare qui il dibattito
Vogliamo ringraziare sentitamente tutti coloro
Osservatori interlocutori sindacali politici amici della stampa mi hanno seguito
In maniera più o meno costanti i nostri lavori dalla loro presenza della loro attenzione
Ringraziamo gli amici soprattutto e particolarmente della UIL che con particolare Costanza hanno seguito
Tutti i nostri lavori presente anche questa mattina Adriano Musi Paolo Pirani Fabio Cannatà siamo naturalmente un altrettanto calore gli amici della CISL
Ringraziamo tutti coloro che sono che hanno preso la parola
Vorrei dire anche che credo sia
Non formale ringraziare questa Assemblea
Che ha
Seguito i lavori
Con nonostante la dimensione nonostante
Una sistemazione logistica forse non delle più confortevoli l'assemblea che ha eseguito i lavori con una particolare attenzione costanza
E disciplina che non è una brutta parola
Non sempre abituali consensi di questa dimensione di questa natura
Ringrazio tutti ringrazio ancora le compagne e i compagni della struttura sindacale
Nazionale di Roma e del Lazio ma anche i volontari gli attivisti delegati che hanno aiutato in maniera decisiva
Consentito con loro impegno di svolgere questi nostri lavori in maniera ordinata credo confortevole nella misura del possibile per tutti
La parola al segretario generale Sergio Cofferati
Care compagne e cari compagni
Possiamo essere soddisfatti della discussione di questi due giorni
Credo di poterlo dire a nome di tutti
è stata questa un'assemblea impegnativa
E la discussione è stata proficua
Esplicita quanto serve
Franca
Questa assemblea si consegna un quadro difficile
Ma chiaro
Un quadro di rapporti con i nostri interlocutori tradizionali le impresa del Governo
Che già era definito ma anche un quadro di rapporti con
Gli amici i compagni delle altre confederazioni
Questo quadro che ereditiamo richiede un'assunzione di responsabilità alla quale la CGIL
Come sempre non si sottrarrà
Guglielmo Epifani ha presentato per conto della segreteria uno schema di progetto
Quel progetto dalla discussione è stato largamente condiviso anche se non sono mancate
Legittime opinioni diverso
Dispari eri anche profondi
Legittimi anche se non condivisibili
Purtuttavia proseguiremo nella ricerca comune
Fino al congresso
Degli orientamenti ai quali vincolare con la coerenza necessaria
La pratica contrattuale della nostra confederazione
La proposta che abbiamo voluto avanzare si muove nelle funzioni di un sindacato confederale
Siamo consapevoli
Della funzione di rappresentanza alla quale siamo chiamati una rappresentanza
Di interessi importanti ma limitati
La complessità spetta ad altri
La sintesi della rappresentanza politica istituzionale
Noi non abbiamo voluto neanche in questa circostanza
Superare un confine
Oggettivo delle nostre funzioni che va sempre ricordato
Pur tuttavia lo dico con
La franchezza necessaria
Al segretario generale della Cisl
La CGIL a un'idea di rappresentanza alta non ancillare
Noi non siamo sorpresi
Del Manifesto per la competitività anche
Gli imprenditori hanno presentato a Parma
Sì al sorpreso e ci siamo interrogati a lungo il silenzio di molti
L'accettazione di un'ipotesi
Per tante ragioni non condivisibile da parte di chi come noi svolge una funzione di rappresentanza sociale
E abbiamo deciso per questo di dare rapidamente corpo questa Assemblea
Non per produrre qui una contrapposizione sterile
Ha opinioni altrui
Abbiamo commentato
Giudicato l'Espresso
La nostra opinione sui singoli capitoli sull'insieme delle proposte dell'associazione degli imprenditori privati
Ma il nostro obiettivo un po'più ambizioso
Quello di dislocare
Nel dibattito futuro questa confederazione
Proprio sulla base di un progetto per interloquire con tutti non soltanto con una parte di questa società
E lo diciamo confermando l'intenzione a non debordare
A non svolgere neanche involontariamente funzioni improprie
In virtù di quella rappresentanza limitata
Sappiamo però che la difesa degli interessi dei diritti che una confederazione rappresenta sono più
Efficace quando
La stessa e capace di parlare anche ad altri soggetti fuori disse
A immaginare
Le soluzioni più opportune e più efficaci per le persone che rappresenta ma in un quadro di interesse generale
Che risponda ai bisogni di un Paese
L'obiettivo dalla nostra rappresentanza non è la semplice tutela
La riduzione del danno delle scelte degli altri sui pensionati o sui lavoratori dipendenti no
Noi abbiamo un'idea di società nella quale il valore del lavoro riconosciuto e rispettato e condiviso il valore del lavoro non è alternativa quello dell'impresa
Ma rappresenta
Per tante persone
Per i giovani che il lavoro non hanno
Per chi è in grado di svolgere un'attività
E vorrebbe non perderla
Per chi sente minacciata la sua dignità di persona che lavora dicevo per tanti soggetti diversi anche per chi ha cessato di lavorare
E si gode la meritata pensione
è un elemento importante
Di un'idea di società complessa di gerarchie di valori in questa società
Così come per noi l'equità sociale è una componente della coesione e le politiche inclusive sono una priorità che abbiamo sempre sollecitato e solleciteremo anche in futuro ai nostri interlocutori di governo
Per dare consistenza
A questa nostra funzione per rendere credibile il nostro progetto
Sappiamo ne abbiamo consapevolezza
Che occorre partire dal lontano non fuori di noi
Ma materialmente lontano dai luoghi nei quali di norma affrontiamo le nostre discussioni
Perché nessuno dei nostri valori si conferma
Nessuna delle priorità che sono stati indicati in questa discussione si realizza
Ora mai più nella conosciuta e consolante dimensione domestica
Abbiamo parlato di globalizzazione non perché sia
Un richiamo rituale in una discussione impegnativa come quella che abbiamo voluto fare
La globalizzazione un processo stimolato dalle nuove tecnologie quelle tecnologie che mutano per milioni di persone la percezione del tempo e dello spazio
La globalizzazione è un processo
Che nasce dal contrasto tra bisogni primari soddisfatti
E produzioni in eccesso nei Paesi sviluppati
La globalizzazione
è un processo
Dal tratto ambiguo può rappresentare come abbiamo detto in più d'una circostanza un'occasione di crescita di miglioramento per milioni di persone ma può rappresentare se non regalato regolata anche l'esatto opposto
Per questo abbiamo insistito e torniamo ad insistere
Anche a conclusione di questa discussione
Sull'importanza la delicatezza
E per un verso sulla mancanza di consapevolezza di morti degli effetti della crisi delle istituzioni sovrannazionali
E sulla mancanza di regole
Che includono al loro interno delle soglie invalicabili nei meccanismi di crescita e di competizione tra i Paesi gli aggregati sovranazionale
L'assenza di politiche per uno sviluppo sostenibile
è il limite maggiore io credo che oggi si possano individuare
Negli effetti della globalizzazione
è un processo non regolato
Un'idea che non sia comune di come far crescere un'economia utilizzarne vantaggi
Può provocare forme recessive ma può portare anche a delle rotture drammatiche
Tra i Paesi
Tra il nord e il sud del mondo
E può riprodurre un'idea di protezionismo
Che nella storia ha generato conflitto
Le preoccupazioni di tante persone
Di fronte a un evolversi così rapido di questi processi sono legittime abbiamo cercato noi per primi di distinguere tra la legittimità di molte di queste preoccupazioni e le forme con le quali venivano magari
Rese esplicite
La violenza non fa parte della nostra cultura della nostra tradizione dunque
Non è accettabile in nessun caso nemmeno quando grandi preoccupazioni si affacciano sullo scenario del mondo
Così come
Sappiamo bene
Che non tutto ciò che si muove inevitabilmente va in una direzione
Progressista
Sappiamo che possono convivere alcune
Forme di esplicitazione di disagio e di malessere
Tendenze di segno opposto era visibile anche a Seattle
Dove
Tra le tante ragioni legittime di quello che è stato poi chiamato il popolo di Seattle
Permanevano pure presenze vistoso e di
Forze economiche della destra americana
Che li prospettavano un idea di protezionismo e dunque di ulteriore rottura e di separazione tra i forti e deboli
Distinguere ma saper rispondere positivamente alle sollecitazioni che sono in campo lo deve fare anche il sindacato
E lo deve fare secondo la prassi che gli
Nota
Consueta quella di stimolare i suoi interlocutori nel caso nostro il governo italiano
In prossimità del G otto che si terrà agenti
Perché i temi della globalizzazione trovino lì non soltanto l'attenzione che pure avranno ma le risposte concrete
Specifiche
Che servono per far sì che le regole vengono introdotte
Che non prevalga un accentuarsi della crisi delle istituzioni sovranazionali ma che anzi questa crisi venga affrontata consapevolmente
Nell'interesse con l'intenzione di costruire un equilibrio nel mondo più avanzato
Capace di offrire speranza fiducia
A milioni di persone
E dibattere un'idea di ulteriore rottura di separazione
Di vantaggio per i forti a discapito dei più deboli
Sono compiti che competono ai governi ma i governi vanno incalzati
Perché la ricerca di funzioni nuove denominazioni sovranazionali passi Dash scelte democratiche
E e da una discussione seria sul come destinare quote di sovranità ha dimensioni di rappresentanza diverse da quelle domestiche nazionali
Che sono oramai segnate dalla storia
Ed è importante che anche le politiche il merito di come uno sviluppo va reso sostenibile
Di come delle soglie devono essere individuate
Rientro in campo
Non soltanto preoccupazioni vocate annunciate quando discussione stringente sul merito e una scelta di campo netta
Inequivoca da parte delle forze progressiste
Sono preoccupato come immagino molti di voi non soltanto delle decisioni pericolose figlie di un'idea protezionista che sono state assunte
Dal governo degli Stati Uniti
Ma dall'afasia dal silenzio che le forze progressiste comprese quelle sindacali di fronte ad una decisione di quella natura hanno tenuto in quel Paese nel resto del mondo
C'è un pericolo evidente
Che va denunciato non siamo noi
Tra quelli che sono mossi
Da uno spirito antiamericano
E vedono
Nelle scelte di uno dei più grandi paesi del mondo
Sempre soltanto elementi di preoccupazione
Abbiamo
Fiducia nella democrazia anche degli altri
Ma proprio perché non siamo mossi da intenzioni
Pregiudizialmente ostili abbiamo il dovere di dire come
Consideriamo grave un atto come quello che è stato consumato qualche giorno fa e la messa in discussione
Di un punto di unità che si era determinato su un tema delicatissimo come quello dell'ambiente
Una risorsa che non può essere distrutta o considerata disponibile in ogni caso
Per far crescere l'economia e per dare capacità di competere ad un'economia in opposizione in alternativa ad altre
Perché dissi ritorna e rapidamente
Quando non ci sono regole quando non ci sono politiche condivise quando non ci sono solidi i modelli competitivi che vengono messi in campo possono essere un pericolo oggettivo invece che un vantaggio per tante persone
Senza cooperazione tra i Paesi e senza uno schema di regole nei trattati nei rapporti commerciali
Il rischio è quello che abbiamo più volte paventato
Che prevalga l'idea che per dare vantaggi ad una crescita economica di un Paese di un aggregato sovranazionale tutto sia disponibile
L'ambiente le tutele laddove esistono i diritti dove ci sono consolidati
Quello modello competitivo che va combattuto
Porterebbe
A una regressione
Insopportabile per milioni di persone e negherebbe anche una qualità
Del lavoro del reddito e della vita sociale di quelli che oggi sono esclusi perché possono invece trarre vantaggi
Da scelte accompagnate
Da modelli condivisi
Con i tratti che sono propri della cultura del rispetto della persona
Dei diritti e delle
Forme elementari di coesione sociale
In tutto questo
C'è un terreno di iniziativa anche nelle organizzazioni sovrannazionali di rappresentanza sociale del sindacato mondiale da parte della nostra confederazione
Insistere su questi aspetti non è parlar d'altro
Non è guardare lontano per evitare se mai qualcuno lo volesse i problemi
Dell'oggi e del quotidiano
Un punto necessario indispensabile di partenza di qualsiasi analisi di qualsiasi proposta
Di quell'analisi che abbiamo fatto di quelle proposte che spero insieme ad altre Confederazione italiana
Riprodurremo in occasione della discussione che si terrà a Genova tra qualche mese
Ma in tutto questo
è impossibile non vedere qual è il ruolo nuovo dell'Unione europea
Il la dimensione sovranazionale che ha accelerato i tempi della sua realizzazione e che oggi non è fatta soltanto di valori ideali
Pur visibili e presenti ma anche di bisogni concreti di tantissimi cittadini di questa parte del mondo
Il grande progetto dell'Unione europea va completato rapidamente e i la nostra scelta di campo e netta
Ho detto ancora i questi giorni come ad un osservatore esterno posso sembrare singolare questo Paese una sorta di mondo rovesciato
Come era
Nella cultura
Nei modelli
Antropologici di una
Di un tempo lontano quello del Medioevo
Appariamo da voi
Portatori di esigenze che dovrebbero essere in primo luogo di altri
In questo mondo rovesciato il sindacato italiano è sempre stato
Che la CGIL
E orgogliosa di esserlo stato di esserlo tuttora
Difensore dell'idea dell'unità europea
Della costruzione di una dimensione sovrannazionale
Le imprese italiane
In più d'una circostanza e ancora oggi hanno mostrato la loro ostilità
Non soltanto ai valori ideali ma anche alle regole che poi si sono via via costruite
Del grande progetto europeo
Abbiamo detto al Governo italiano a quel governo che sta concludendo la sua attività con la fine della legislatura male torneremo dirlo
Al governo che cittadini italiani decideranno
Di scegliere
Nelle prossime settimane che per noi non c'è alternativa all'allargamento dell'Unione
Che una volta definita la moneta unica occorre fare rapidamente il resto della strada
Per bruciare le tappe per arrivare ad una Costituzione
Che abbia una carta dei diritti integrata nelle sue norme
Una carta dei diritti considerati come indivisibili tra i diritti della persona i diritti del cittadino e tutta quella parte di diritti che nasce nella sfera economica
E che un Europa larga con una sua costituzione deve prospettare al resto del mondo modello sociale
E utilizzare i fondamenti di quel modello sociale per a vere
Un proprio modello di competizione
Riassumere in sé e in questa dimensione già
Le regole e le scelte politiche che vorremmo vedere poi diventare punto di riferimento
Per governare la globalizzazione
Non ci sfugge come nella discussione l'Europa si è stata considerata anche di recente
Una sorta di appello un richiamo da utilizzare in qualche circostanza ad abbandonare subito dopo
In particolare quando l'Europa è diventata
La sede nella quale bisognava discutere di costituzione di diritti e dunque della rimessa in discussione di alcuni elementi tradizionale di sovranità
La strumentalità è stata esplicita soprattutto nella discussione italiana
E lo è ancor di più dei comportamenti
Per noi che consideriamo i diritti come un tratto fondamentale per la nostra iniziativa comune obiettivo concreto delle nostre politiche
Non è certo apparso fuori dalla norma una norma triste però
Che il Parlamento italiano abbia votato mandato al governo
Un mandato by partisan per sostenere la Carta dei diritti e che il giorno dopo conclusa l'Assemblea
Dei capi di governo di Nizza ritornati in Italia
Il centrodestra abbia attraverso l'ostruzionismo parlamentare impedito che si completasse ero in questa fase conclusiva della legislatura leggi importanti
Che offrivano se risolte positivamente diritti a milioni di persone che ne sono privi
Non si è completata la legge sulla rappresentanza sindacale
Con un'ostilità un ostruzionismo che non ha trovato corrispettivo neanche nel dibattito oppure
Aspro che si è svolto successivamente
Sui temi istituzionale
Si è impedito che mi hai venisse varata la legge sulla
Sul lavoro atipico come è stato definito con un termine
Invero
Non
Efficace
La somma di modalità di rapporti di lavoro
Alle quali oggi accedono tantissimi giovani
è stato impedito che venisse varata
La legge sulle molestie sessuali nei luoghi di lavoro
Alla faccia dell'attenzione
Ai diritti delle persone in carne ed ossa
C'è una responsabilità evidente del centrodestra
Nel blocco di attività legislativa di queste ultime settimane
Bisogna dire che c'è stata una qualche sottovalutazione anche
Nell'altro schieramento
Quello di governo
E dell'area progressista sull'importanza che
In coerenza con le scelte europee potevano avere qui leggi come quelle che ho citato
L'Europa che noi vogliamo regolata da una Costituzione la Carta dei diritti deve rappresentare anche un'area nella quale è uniforme il mercato del lavoro
Sono uniformi meccanismi di redistribuzione compresi i contratti e ovviamente sono uniformi e indivisibili diritti
Un'Europa che non include Paesi deboli è un'Europa che si presterebbe a politiche di dumping
è un'Europa che porterebbe
Al di là della volontà
Dei singoli paesi membri
Verso forme di separazione e dunque successivamente di arretramento dei rapporti anche qui in questa parte del mondo tre forti del
Ma questo Europa deve saper scegliere anche
Nel suo modello sociale il profilo di una competizione alta come quella indicata più volte e mai ascoltata da Chuck Dell'Oro
Ma perché questa Europa si realizzi occorrono coerenze qui da noi
Le condizioni dell'economia italiano sono quelle descritte nella sua relazione da Guglielmo Epifani
L'analisi
Dettagliata e precisa dello stato delle cose
Riduce il mio compito
E però
Vorrei insistere
Per utilità futura su alcuni aspetti
Che sono stati opportunamente colti dal dibattito
Ma che non vanno affatto
Sottovalutati anche per le dinamiche future
Siamo davanti ad un apparente paradosso nel corso di questi anni
Soprattutto nell'ultimo decennio
In virtù delle politiche scelte
Del contributo decisivo del sindacato i fondamentali dell'economia italiana sono migliorati
Si è ridotto il debito l'inflazione è stata ridimensionata gli effetti dell'inflazione
Sul debito dunque sugli interessi
Si è enormemente ridotta
E di fronte a questo
Quadro di mutazioni positive
La competitività del sistema
Delle imprese italiane di alcuni settori in particolare arretrata
Vorrei dire che per noi non è una sorpresa
Lo abbiamo ricordato più volte in tempi non sospetti
Che l'ingresso del nostro Paese nella moneta unica il rispetto dei parametri di Maastricht
Scelta che non aveva alternativa
Soprattutto per i più deboli
Perché l'esclusione avrebbe riversato su di loro gli effetti disastrosi dalla svaluta azione sistematica di un modello competitivo nel quale
Le persone erano oggettivamente già esposte e poco considerate
Bene e rispetto di quei parametri avrebbe portato
Alle condizioni dell'oggi
Non c'era alternativa percorrere quella strada
Ebbene abbiamo fatto ad assumerci in quelle circostanze
Riduzioni certo molto acuto
Un po'più
Avanzato di prima
Che però noi siamo in campo con le nostre proposte con la nostra forza fossimo rimasti fuori dall'Europa avremmo temo
Ben altri problemi da discutere tra di noi
Ed era chiaro che una parte del sistema delle imprese italiane
Aveva consapevolezza delle difficoltà future e per questa ragione non certo per nobili ideali aveva ipotizzato
L'opportunità di restare fuori dalla moneta di risolvere prima di problemi occupazionali dei quali si erano tranquillamente disinteressati dei decenni precedenti
Sapevano che senza la svalutazione senza il cambio flessibile i problemi per loro sarebbero stati maggiori rispetto a prima
Noi ne avevamo quale consapevolezza e lo dicemmo in esplicito
Che bisognava entrare in Europa per poi affrontare la sfida della competitività che oggi questo Paese può affrontare e vincere proprio perché in Europa
Può affrontare e vincere senza la distruzione di un tessuto sociale
E senza la penalizzazione
I milioni di persone che hanno accettato i allontanare il momento nel quale vedere risolto i loro bisogni in virtù di un obiettivo di interesse generale groppa moneta unica e il resto della dismissione che versa l'ha fatto successivamente
Abbiamo detto che dunque i problemi sono quelli descritti
Nella relazione quelli che avete sottolineato qui con tanti esempi concreti che rafforzano
La nostra analisi senza innovazione e qualità il sistema produttivo di beni e servizi italiano non compete né in Europa nel mercato globale
Ci sono elementi preoccupanti di cedimento in alcuni settori che i rapporti con gli altri segmenti del mercato europeo non dal mercato globale
E sappiamo benissimo che una terapia d'urto per ridare competitività di un sistema non soltanto si impone ma è di difficile pratica
Soprattutto se come alcuni vorrebbero cercherà di mettere in discussione
I fondamentali della coesione sociale di quella coesione che pur tra tante difficoltà si è realizzata a livelli più alti che non nel passato nel corso di questi anni non siamo tra chi sostiene che è tutto risolto
Abbiamo consapevolezza di scadenze delicate
Impegnative i momenti astri anche nei rapporti con i nostri interlocutori di governo d'impresa
Ma noi che pensiamo che il valore sociale del lavoro sia un tratto
Che caratterizza
Una civiltà è una società complessa
Sappiamo anche che la qualità della struttura produttiva è una precondizione perché questo valore venga riconosciuto
Perché
Attraverso il profilo alto dalla competizione
Sì Possa
Affrontare e risolvere positivamente
I tanti problemi restano ancora di fronte a noi
Non c'è dualismo che può essere superato non c'è un futuro per il Mezzogiorno se il sistema produttivo e debole
E il Mezzogiorno non può essere considerato una rana la quale gli investimenti sono destinati ad attività a basso valore aggiunto perché hanno un tasso di occupazione più elevato
L'innovazione la qualità devono essere introdotti in primo luogo nelle realtà più deboli
E la crescita del Mezzogiorno deve essere più consistente
Di tutte le altre realtà del Paese
E sappiamo che nel Mezzogiorno
L'esistenza di
Un'area così vasta
Lavoro nero le attività economiche sommerse
Non è
Il frutto di un destino cinico e baro
E le petto della scelta di un modello di specializzazione
Per la collocazione del Paese su attività che sono di poco valore
E scarso contenuto innovativo
E quando il profilo dalla competizione sa bassa è inevitabile che il rapporto con i paesi in via di sviluppo produca la ricerca sistematica come davanti agli occhi di tutti della fuga dalle regole dalle soglie che sono state condivise
E dunque aiuti l'emersione l'immersione del lavoro e non la scoraggi
Poi servono politiche mirate ma specifiche per combattere un fenomeno che nega diritti alle persone
Altera i rapporti competitivi tra le imprese ma la prima ragione sta in alta quella che Confindustria ignora volutamente
La ragione dell'emersione
Ha ragione dell'immersione di tante attività
La ragione dalla mancanza
Di regole Stalin
E non c'è soluzione specifica se non si affronta come abbiamo detto contemporaneamente
Il profilo del modello competitivo
Ci troviamo di fronte ad associazioni imprenditoriali
Comportamenti netti perché abbiamo commentato negativamente
Nel corso delle ultime settimane
Il ruolo di capofila ma stranamente accettato da molte altre organizzazioni imprenditoriali
è stato assunto da Confindustria dico stranamente accettato perché mentre sono chiare
Le ragioni e i potenziali vantaggi per le imprese industriali vorrei dire per le grandi imprese industriali
Dalla manifesto di Parma
Stento a comprendere
Quali sarebbero gli elementi di fascino
E di attrazione di quell'ipotesi per una parte consistente del restante del sistema produttivo
Per questa ragione non per ragioni tattiche
Odi
Opportunità politica abbiamo apprezzato i distinguo che sono stati introdotti nella discussione
Da con fatti e da ultimo soprattutto da Confcommercio
Degli altri non sappiamo dire sono allineati dietro Confindustria non hanno una loro ipotesi
Accettano un'idea
Che ha come fondamento addirittura la presunzione di modellare una società per nascondere i propri limiti di modello
In un tempo di ideologia e determinanti riemergono tratti biologici nel manifesto
Degli imprenditori italiani il manifesto della competitività chissà se anche la scelta
Del nome da dare al loro progetto non tradisce qualche intenzione ideologica non confessato
La costante di quel progetto è quella che abbiamo descritto
Incapaci di innovazione
Dopo anni nei quali l'unica competizione scelte era quella legata ai costi e dunque ai vantaggi dei cambi flessibili dopo aver destinato risorse alla rendita e non alla formazione alla ricerca e allo sviluppo
Qui si trovano
In una condizione paradossale per loro e per noi
Per dare impulso
Ad una
Crescita che sia basato sulla qualità e sull'innovazione
Si può arrivare addirittura al paradosso di dovere prefigurare programmare poi gestire anche
Lo squilibrio della bilancia commerciale
Almeno in alcuni settori
Non ci sono brevetti
Non ci sono soluzioni immediatamente utilizzabili nel sistema produttivo italiano e dunque
Occorre per quella via indebitarsi se si vuole recuperare
Una parte del tempo perso a questo c'hanno condotto
A mettere in discussione alcuni dei fondamentali positivi degli ultimi anni
Per i ritardi le sottovalutazioni
E sul piano dell'analisi anche per l'omertà
Che viene
Garantita da molti
è sorprendente come
Un approccio come quello utilizzato nella descrizione degli imprenditori di Parma sì è stato guardato con curiosità intellettuale e non commentato criticamente come doveva essere fatto
Ci siamo trovati di fronte alla riproposizione di un modello vecchio per questo dicevo prima non siamo rimasti particolarmente sorpresi
Imprese che prescindono da sé
La pratica dell'autocritica e difficile delicato non chiediamo tanto ma un qualche ragionamento sul come si è strutturato il sistema produttivo poteva pure essere fatto
E tornano a chiedere alla politica
Secondo un'idea di scambio vecchia come
La democrazia italiana
E tornano indicare
I mutamenti che dovrebbero riguardare sempre gli altri e noi siamo i primi degli altri
Senza mai mettere discussione se stessi o indicare le proprie scelte di campo
E il tentativo è quello di allontanarsi dalle regole europee
Chi riduce la discussione sul tempo determinato
Alla discussione mediatica
è tornata comodo per tante ragioni a molti non a noi
La può usare come vuole ma
Consiglierei a tutti una qualche attenzione
Alle ragioni di fondo che si sono già prodotto in precedenza e si riprodurrà hanno successivamente
Le ragioni di fondo sono il tentativo sistematico di allontanarsi dalle regole europee da quell'uniformità del mercato del lavoro in Europa che noi abbiamo rivendicato e chi sta scritto nelle direttive comunitarie
Da qui l'ostilità a come è stata recepita la direttiva sul parta da qui il tentativo di Confindustria di prospettare per il tempo determinato una soluzione che nega la direttiva comunitaria
Immediatamente dopo si è prodotta la rottura nella discussione a Brussel
Sulla possibilità di addivenire ad un accordo che diventasse direttiva per il lavoro interinale
La proposta degli imprenditori europee
Per il lavoro interinale è una proposta che ancora una volta lede un diritto fondamentale quello della non discriminazione dunque tiene dell'unione
E si colloca sotto i dispositivi leggi che dodici dei quindici Paesi hanno
Dunque la ricerca della via bassa la competizione
Che riduce l'uniformità delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici in Europa
E che pensa di supplire alla mancanza di dinamo incita
Nel produrre nel prospettare modelli organizzativi
Nell'investire in ricerca informazione
Con una politica di puro contenimento dei costi
A margine del loro
Con una collocazione di modello di specializzazione che non sta certo
Nei Paesi maggiormente industrializzati ma rischia di avvicinarsi
Tragicamente a quello dei Paesi in via di sviluppo
Per questa ragione e non soltanto per questa vorrei che alcuni aspetti della nostra proposta
Avessero l'attenzione necessaria
Vi ricordo rapidamente
Se quello il nostro obiettivo
Prospettare un progetto
Nel quale c'è un'idea di società
E di struttura economica
Con il lavoro al centro
Di qualche importanza pensare agli assetti istituzionali alle funzioni dello Stato
In questa fase di cambiamento annunciata nella parte che fin qui si è realizzata
Ci sono temi che non casualmente hanno richiesto la nostra elaborazione l'attenzione e la passione con la quale
Se ne è parlato qui
Una società rischia di perdere alcuni suoi profili importanti
Rischia di non avere una capacità adeguata di garantire coesione
Se ad esempio nella riorganizzare
Le strutture istituzionali
Rinunciamo rende deboli alcune funzioni dello Stato
Dietro la parola sussidiarietà ormai si nascondono
Tante cose diverse anche qualche possibile misfatto
Non ci sfugge che la sussidiarietà efficace
Quando integra e non quando sostituisce la funzione primaria dello Stato
Per questo la nostra versione
Per questo la nostra versione e il contrasto
A come
Le
Regioni del centro destra
Stanno cercando di attuare un'idea di sussidiarietà
Il buono è uno strumento
Sulla scuola sulla sanità e sull'assistenza uno strumento peraltro non neutro
Perché punta
A rendere il soggetto esclusivo
Il nucleo familiare
A discapito della persona
E assegnando al nucleo familiare il compito di agire in un mercato
Che non ha profili qualitativamente accettabili
Altro che innovazione
E guardate che oggi questo problema territori
Per la nostra idea di società quella che sta nel progetto descritto
E il cuore del Welfare
Del futuro io quel fare che sarà sempre meno centrale e sempre di più legato alle dinamiche territoriali
Ma se dovesse imporsi
Un'idea di questa natura non soltanto la Costituzione verrebbe messa
Seriamente in discussione ma salterebbe quella soglia di diritti fondamentali che ne vogliamo vedere realizzati in Europa e che non possiamo accettare che vengano distrutti in Italia
Dunque nel riaffermare
Per queste materie nelle funzioni di protezione sociale di offerta di sapere
Per le condizioni di accesso al sapere nel riaffermare una funzione primaria dello Stato c'è una nostra collocazione di campo che vale nei rapporti con qualunque soggetto con il quale interlocutore
Le imprese da un lato i partiti dall'altro e i governi ancora immediatamente dopo
Ma negli assetti istituzionali quelli che poi
Riverberano Lorenzetti sull'economia
C'è un'altra anomalia italiana noi
Abbiamo sostenuto che la liberalizzazione
E la privatizzazione dei Monopoli era elemento di trasformazione di innovazione importante di un sistema economico
Ma abbiamo detto e torniamo a dire che questi processi danno vantaggi quando vengono
Realizzate e rafforzate le funzioni di indirizzo e di controllo del Parlamento
E quando le funzioni delle autorità indipendenti sono seriamente in campo tutte
Dalla Banca d'Italia alle autorità che dovrebbero regolare il sistema
Delle tariffe in rapporto ai processi di privatizzazione
E non è accettabile che quando si discute di funzioni di coerenza delle autorità la discussione valida per alcuni e non vai chiamai per dei santuari come
Rischia di diventare la Banca d'Italia se nessuno chiede conto delle sue funzioni
Di controllo e di indirizzo
Per
Il rinnovamento del sistema
Del Credito Italiano
E ancora
Il secondo aspetto
Che non dobbiamo perdere di vista le politiche redistributive come abbiamo detto vanno indirizzate per l'equità e per lo sviluppo
Non li seguiremo nessuno nella
Pratica deleteria
Delle promesse mirabolanti in materia di fisco
Abbiamo commentato
Peraltro che le promesse sono già state ridimensionate
Nel corso della stessa campagna elettorale
Un'idea di diminuzione la pressione fiscale come quella che era stata annunciata dal centrodestra aveva un solo effetto di essere impraticabile per un verso e laddove tentata di mettere rapidamente
In crisi fino al tracollo un sistema
Di tutele sociali
Che viene alimentato in misura consistente
Dalla pressione fiscale questo non significa che da parte nostra non ci sia e non ci debba essere anche in futuro l'attenzione necessaria perché nei limiti del possibile e senza contraddizioni sociali la pressione diminuisca
Perché non ci sia ancora
Una coerente iniziativa
Contro i tentativi
O le propensioni all'evasione fiscale i risultati importanti di questi anni dimostrano che è possibile contrastare
Se dunque battere questa tendenza ma vorremmo che gli interventi fiscali del futuro quelli resi possibili da un comportamento più coerente da parte di tutti i cittadini e dagli effetti della crescita
Per l'intervento sulla ricchezza nuova che si produce
Siano destinati in primo luogo alla stimolazione dello sviluppo e non soltanto attraverso interventi generali ma in particolare attraverso il sostegno a comportamenti
Positivi
Dell'impresa dunque vantaggi a chi spende informazione vantaggi a chi assume giovani vantaggi a chi fa investimenti in ricerca e sviluppo e non semplicemente vantaggi a chi esiste
E in virtù del fatto che l'imprenditore si dimentica anche della funzione sociale dell'impresa
Ma un'innovazione che abbia effetti positivi anche nelle dinamiche di reddito
E dunque nella valorizzazione dei luoghi di lavoro dei modelli organizzativi dell'attività delle donne e degli uomini
Deve sapere che
Sopravvive genera effetti
Se è in grado di stimolare
Una crescita per i pensionati
Che i lavoratori dipendenti
E per questa ragione queste dinamiche di reddito vanno rafforzate nello schema attuale
Io penso esista
Un problema delicato
Che riguarda
Il reddito dei pensionati e dei lavoratori dipendenti
E che sia giusto parlarne come abbiamo fatto
E sia soprattutto giusto cercare di ottenere i primi risultati visibili ed efficacia
La fiscalità negativa
E la via maestra per dare una risposta ai redditi più bassi
Delle previdenza da della previdenza italiana
Non è immaginabile
Lo può fare
Un candidato
Nei manifesti elettorali promettere un aumento delle pensioni senza dire come
Se la spesa previdenziale va tenuta sotto controllo e di questo siamo convinti e non da adesso
La via principale per rispondere ai bisogni che pure ci sono dei percettori di pensioni a reddito più basso è quella di dare vantaggi attraverso il fisco attraverso la soluzione rovesciata dove invece di togliere
Con ipotesi di credito d'imposta si risponde alle loro esigenze
E peraltro questa soluzione è un elemento importante per noi di solidarietà diffusa perché avviene a carico della fiscalità generale e dunque di tutta la platea dei contribuenti
E non si scarica esclusivamente sul lavoro
Sappiamo che poi esiste un problema salariale per i redditi più bassi
Anche qui abbiamo indicato una soluzione di interesse generale che non guarda soltanto a chi rappresentiamo bisogna liberare delle fasce di reddito dagli obblighi contributivi e fiscali
Il lavoro a basso reddito è un pericolo perché genera lavoro povero riguarda in prevalenza giovani donne aziende che sono sottodimensionate non perché esiste lo Statuto dei lavoratori ma perché non sono in grado di accedere all'innovazione non avendo risorse né cultura immediatamente spendibile e allora
Agire per ridurre il cuneo contributivo con i vantaggi che il fisco renderà possibile negli anni a venire è una risposta importante per tante persone
Che accedono per la prima volta al lavoro che sono costrette ad un lavoro che difficilmente nel breve periodo potrà arricchirsi
Il lavoro povero un fenomeno
Che
Ha fatto capolino anche
In Europa
Nella nostra cultura l'idea di povertà è sempre stata accompagnata dall'idea della disoccupazione non lavoro la mancanza di un impiego generava povertà oggi non è più così
Anche un lavoro può non fare uscire dalla soglia necessaria
Tante persone
E dunque a queste persone occorre pensare
Ma non sfuggirà a nessuno degli osservatori attenti non dei critici ad oltranza che un'ipotesi di questa natura avrebbe il grande vantaggio di ridurre il costo del lavoro per le imprese più deboli questa si aiuta l'emersione non la riduzione sui profitti delle aziende
E poi c'è l'attività contrattuale quella pesa
In senso tradizionale
Ho trovato
Nell'opinione di alcuni nostri amici
Singolare l'affermazione che occorra essere una forte autorità salariale accompagnata da
Un modello
Visto turaco contrattuale come quella che ieri qui ha richiamato ancora il segretario della CISL
Stante l'età gli anni passano
Ho avuto come molti di voi
Il vantaggio di un'esperienza sul campo
E dunque non mi è dato comprendere
Lo dico subito pacatamente
Come si possa recuperare autorità salariale riducendo il numero di occasioni rivendicativa
è una quadratura del cerchio
Per me ignota
Io credo invece che per quanto riguarda i salari ci sia un problema e vada affrontato come tale
Nel sistema di regole che ci siamo dati
Con i due livelli contrattuali per noi irrinunciabili
Anche perché lo stimolo all'innovazione viene dalla discussione sui modelli organizzativi e non nella rinuncia a intervenire sui cambiamenti in ogni luogo di lavoro pubblico privato grande o piccolo che sia e senza una contrattazione nei luoghi di lavoro è impossibile
Stimolare cambiamenti
Ma il contratto nazionale ha per noi una funzione redistributiva e di equità importante
Come si può pensare alla qualità se si rinuncia da parte di molti nostri interlocutori ad avere un contratto nel settore della ricerca da tre anni e mezzo
Di quale qualità si può realisticamente parlare nel lavoro delle persone se il fondamento gli strumenti non sono dati non sono disponibili
Come si può pensare ad avere un atteggiamento che sia mirato ad elementi di coesione dicono le imprese se ci assecondate vantaggi per tutti ma si pensi alle donne e gli uomini di settore della polizia avete sentito qui qual è gli eredi qual è la loro condizione
Ma la qualità in attività esposte come quella della sanità
Dove si ricerca se non c'è il rispetto
Degli elementi fondamentali per la difesa del potere d'acquisto delle retribuzioni di quei lavoratori e se si immagina surrettiziamente per mettere in discussione
Non un modello nazionale
Ma la riforma anche attraverso la contrattazione con l'ipotesi di soluzioni e regionali
Come si può pensare che in un settore delicato importante come quello alla fine si possa arrivare soluzioni condivise adeguate alle persone che aspettano
In una fase delicatissima della loro vita quando hanno bisogno interventi che abbiano un profilo alto di qualità
La discussione sul contratto dei meccanici
è una discussione che riguarda soltanto gli elementi di merito
Di quella piattaforma no
Riguarda alcuni dei tratti fondamentali della nostra impostazione
Ci sarà pure una qualche ragione se abbiamo a lungo
E con tanta difficoltà
Discusso di quali dovevano essere le dimensioni quantitative
Se tutto fosse burocratico
Se tutto fosse scontato è semplice bisognava registrare gli effetti appunto delle scelte burocratiche no cosa abbiamo provato a dire
Insieme alle compagne e compagni della FIOM
Che in una condizione positiva finalmente dopo tanti anni per un intero settore anche il contratto nazionale ne deve tener conto
Come si dovrebbe fare sempre e come peraltro sia detto tra parentesi
Senza clamori gli stessi imprenditori in qualche altro settore fanno
Ma sono loro ad assegnare un valore simbolico negativo a questa discussione
A pretendere di modificare una regola che invece andrebbe coerentemente applicata
Qual è la sostanza di questa regola che quando c'è una crescita di produttività che riguarda tanti settori produttivi una parte di questa produttività deve riconoscere e premiare il lavoro e noi vogliamo che sa fare
Dunque non siamo alla ricerca di una sorta di liberazione dalle regole
Ad una modifica astratta dei modelli contrattuali no ma del massimo di efficacia che in queste regole in questi modelli contrattuali è possibile a vere
C'è un terzo aspetto
Che non dobbiamo sottovalutare
In questa discussione ha preso progressivamente visibilità
Un'idea avversa al nostro ruolo alla nostra funzione
C'è chi pensa
Che per
Costruire un modello di società e dunque anche un assetto
Economico
Efficace bisogna ridimensionare le funzioni della rappresentanza collettiva
Anche qui c'è un tratto paradossale quando viene messo in campo questa idea non parlano solo dalla nostra rappresentanza anche della loro
Ma non importa
Il tentativo esplicito non è più subdolo
è chiaro dichiarato
Sta nelle ipotesi di modifica
Del rapporto tra
Un'impresa il lavoratore
Passa da lì i rapporti individuali come costante
Nell'attivare
Questa o quella soluzione
Il rapporto di lavoro e poi ovviamente
Nell'avere come conseguenza logica uno sviluppo dei rapporti individuali
In qualsiasi altra fase della della vita
Lavorativa di una persona
Il tutto coperto da questa mistificazione della libertà
In nome di una presunta libertà si vorrebbe mettere sullo stesso piano
La forza
Negoziale di un imprenditore con quella della singola lavoratrice o del singolo lavoratore che si tratti di una bugia evidente
Ma è qualcosa di più è un tentativo che porterebbe ad amplificare le differenze
Che farebbe arretrare non il peso del sindacato soltanto
Ma un'idea di relazioni e di modello sociale che non esaurisce le sue funzioni nel lavoro
Ma le riproduce positivamente anche dalla società
è una società che non a soggetti collettivi in grado di svolgere funzioni regolative dei conflitti è una società fragile
è una società che può imboccare strade pericolose dove
Ci sono rischi non solo per la coesione sociale ma per la stessa democrazia
Un Paese che è cresciuto
Nel corso di tanti decenni valorizzando le funzioni della rappresentanza collettiva da quella politica
A quella sociale
Non può fare a meno né dell'una né dell'altra per questa ragione
Mi spaventa l'idea che si possa superare la forma tradizionale della rappresentanza politica
Il partito politico che diventa altra cosa snatura se stesso non arrivano mai con questo dire che non ci sia bisogno di rinnovamento anche nelle forme della rappresentanza politica
Ma la rappresentanza collettiva in una società democratica è fondamentale esattamente come quella
Della rappresentanza sociale
Davvero si può immaginare da parte di qualcuno che
Questo modello che è stato scritto sistematicamente
Ripetuto nel manifesto
Per la competitività di Confindustria
Ma che viene poi
Forse non a caso
Riprodotto
Con le stesse parole
Ci sono aspetti curiosi bisognerebbe indagare non è questo il momento si può arrivare facilmente a pensare che la mano se la stesse ma
Il
La riproduzione
Di di ipotesi badate tra di loro querele connesse come quello appunto del rapporto individuale
O quell'altra perla del sistema di tutele di diritti a geometria variabile
Dove è evidente che la variabilità e tutta in discesa fino al punto di avere qualcuno che non ha nulla e così garantisce il modello della variabilità
Sono elementi connessi di un'idea di società che non erano
Non erano
E per quella via
Poi
Possono venir messa in discussione i diritti delle persone badate tutti i diritti delle persone
Nella storia di questo Paese gran parte dei diritti di cittadinanza sono la naturale evoluzione di diritti nati nel lavoro
Rompere uno schema
Di difesa e di valorizzazione dei diritti nel lavoro vuol dire mettere a repentaglio
Anche il riconoscimento delle funzioni dalla cittadinanza
Per questo abbiamo apprezzato
La carta dei diritti europea
Che andrebbe
Rivalutata anche da qualche critico
Poi temporanee superficiale
Consigliere chi ne ha voglia una sua lettura attenta e soprattutto consigliere di soffermarsi sull'articolo trenta della Carta dei diritti
L'articolo trenta che
Dice che in Europa
Una persona diritto
A non essere licenziata senza giustificato motivo
Ma
Per contrastare
Quel modello
Bisogna avere un proprio progetto
E bisogna che si offra questo progetto la discussione anche degli altri
Io sono curioso
Di sapere quale poi l'opinione badate non soltanto
Delle lavoratrici e lavoratori che ovviamente
Fondamentale per noi ma credo
Più o meno di intuitiva ma è un mi interessa l'opinione dell'istituzione delle forze politiche
Perché
Anche in questo caso
La rappresentanza collettiva la sua funzione
Sono di qualche
Delicatezza e importanza
Soprattutto se in una contesa elettorale
Sì volo offrire un'idea di società complessa articolata dovettero le funzioni sono riconosciuto legittima
Ecco c'è questo problema della legittimazione
Cioè dalla certezza della rappresentanza
Ed è l'ultimo degli aspetti che ci stanno più a cuore sul quale vorrei rubare qualche minuto dalla vostra attenzione
Abbiamo discusso tanto nel corso di questi anni di questo tema
Per la verità la discussione che ha origini lontane
Ci sono state opinioni diverse e contrastanti sull'opportunità o meno di riprendere il dettato costituzionale anche nella storia delle confederazioni taglia
Noi siamo convinti che l'articolo trentanove dalla Costituzione debba
Essere recepito nel sistema legislativo
Siamo arrivati a questa conclusione in virtù di un
Lunga faticosa difficile a volte contraddittoria esperienza sul campo
Ci siamo arrivati con la convinzione maturata nei comportamenti quotidiani da tantissime
Persone donne e uomini che hanno lavorato nella CGIL che
Ogni giorno
Misurano la difficoltà del loro lavoro in mancanza di regole certe
Ci siamo arrivati grazie
All'asciutto culturale di una persona straordinaria come massimo tanto
Siamo convinti seriamente convinti che senza certezza nella rappresentanza
Le organizzazioni sindacali
Possono incontrare
Sulla loro strada il pericolo di un declino
Un declino perché dove c'è arbitrarietà
La funzione contrattuale diventa oggettivamente più difficile
Siamo così convinti di questo
Rischio che
Diciamo con
Franchezza
Ai nostri amici e compagni
Di CISL e UIL che non ritiriamo la proposta che ha avanzato Guglielmo Epifani
Abbiamo apprezzato la risposta
Attenta
Anche Luca argomentata con opinioni diverse dalle nostre che è venuta dai compagni della UIL
Io credo che questa attenzione
Possa rappresentare
Una condizione per un approfondimento in occasioni successive ma ravvicinati
Non rinunciamo a tentare di convincere dei nostri
Ragionamenti delle nostre motivazioni anche l'accesso
La risposta del suo segretario generale
è stata molto netta e negativa
Io spero che
Non ci sia la voglia da parte del gruppo dirigente della CISL
Di
Accentuare le differenze che esistono e che abbiamo verificato
Abbiamo tante differenze ma abbiamo anche tanti elementi che permettono a moltissimi di voi quotidianamente di svolge un'attività insieme alle altre confederazioni
Dunque
Non è questa
Una sorpresa
Ne è una novità
Spero che che le differenze indicate
Non portino ad una
Sorta di radicalizzazione della diversità
E che non arrivino mai ad evocare
Delle premesse di valore per il rapporto tra le organizzazioni sindacali
Sarebbe una novità davvero inquietante
Io credo però che la diversità così come tra di voi
Sia da considerare spesso comunque un valore
La dialettica
Il pluralismo nelle opinioni
Noi non non siamo mai stati tra chi pure abbiamo
Discusso con lui si faceva portatore dell'idea del sindacato unico abbiamo sempre parlato di sindacato unitario per una ragione evidente
Per riconoscere le diversità il pluralismo
Culture che hanno elementi profondi di unità
Così come possono avere nel nella loro esplicitazione poi anche aspetti da non sottovalutare di dissenso
Di diversità ma come si ricompongono queste differenza
Certo c'è una volontà soggettiva volontaristica
La mediazione che si cerca con una discussione esplicita trasparente
Tra le diversità
Dove
La volontà dei singoli
O dei gruppi dirigenti non basta c'è però solo una strana
La democrazia nel rapporto con le persone che la
Nell'assunzione di responsabilità di una grande organizzazione ci sono materie che non possono essere delegate
Perché rappresentano il fondamento dalla sovranità di un'organizzazione
A un giudizio di altri il sistema di valori i diritti non può essere oggetto di nessuna consultazione sono di un'organizzazione si rispetta
Ma tutto il resto quello che compone la stragrande maggioranza della nostra attività contrattuale è destinato a delle persone donne e uomini che lavoro devono essere loro a decidere
E la CGIL come sempre ha fatto
Può accettare anzi
Deve accettare in quel caso
L'opinione della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori anche se questa è diversa dalla tesi o dal progetto rivendicativo che lei ha sostenuto ma non può considerare come pratica
Democratica l'idea
Che siano le organizzazioni a decidere per conto di tutti
E dunque a sottrarre a tutti il giudizio su un attività che loro destinata
è quello che mi ha preoccupato
In questa discussione esplicita
Non è soltanto l'evocazione di diversità
E la sottovalutazione degli elementi di unità che pure permangono
Ma
La negazione di un atto formale e impegnativo che abbiamo insieme
Deciso
La legge sulla rappresentanza non è una richiesta della CGIL
è un impegno contenuto nell'accordo del luglio del mille novecentonovantatré firmato da tutti
E nella discussione in Parlamento fino
Al famoso e famigerato articolo nove di una legge che ne aveva tredici abbiamo presentato
Emendamenti
Alle forze politiche che poi potevano decidere di farli propri oppure di rifiutando di emendamenti unitaria
Dunque cosa è cambiato
è cambiato che ad un certo punto di quella travagliata vicenda parlamentare
Confindustria ha deciso che quella legge non si doveva fare non lo dico io
Lo ha affermato con
Il presidente di Confindustria rivendicando il merito di un'attività di lobbying nel silenzio delle forze politiche
E non riesco a capire perché ciò che funziona per i lavoratori pubblici una legge che definisce le modalità di rappresentanza e che tiene in equilibrio i voti che vengono raccolti con
La la certificazione degli iscritti non debba valere anche per i privati sono figli di un dio minore le donne e gli uomini che lavorano nei settori privati o è già questo nell'idea di Confindustria un modello di tutele e diritti a geometria variabile ma non mi interessa quel che pensano gli imprenditori voglio restare perché per
Sono i sindacati e accettabile per noi che una donna o un uomo che lavori in un settore pubblico abbia un sistema di rappresentanza diverso da chi sta nel privato è questa la nostra idea di solidarietà è questo l'elemento di rappresentante di democrazia sul quale possiamo fondare la nostra ipotesi di rappresentanza
Da sei così ne sarei davvero preoccupato spero si possa ritornare su questo argomento la CGIL alla sua ipotesi di unità sindacale ad una discussione che affronti anche rapidamente alcuni blocchi di problemi come ho detto non rinuncia e torneremo a chiedere una legge di rappresentanza
Anche al prossimo Parlamento qualunque sia il carattere la composizione del governo
Ha detto Guglielmo dalla sua relazione di come la discussione su questo tema
Non molto tempo fa andata assai avanti
E è vero noi c'eravamo posti un limite per dare il via ad un processo costituente avevamo
Ho accantonato
Gli approfondimenti
Sulla strategia sul Progetto
E c'eravamo detti
In CGIL
Il pool
Tutto dal quale partire è la certezza della rappresentanza e dunque
Saremo pronti un minuto dopo il varo della legge questo avevamo lo dico non per intenzioni polemiche che a questo punto lascerebbero il tempo che trova lo dico per ricostruzione utile l'andamento di una discussione che è stata complessa difficile tra di noi ma che aveva rappresentato anche
Un bel banco di prova se è vero come è vero che il comitato direttivo che decise il varo di questo progetto di costituendo si concluse all'unanimità senza distinzioni tra le anime sensibilità la maggioranza la minoranza dalla nostra confederazione
E cari compagni come sapete
I poeti in narratore usano spesso il viaggio come metafora della vita
Un grande poeta Tonino Guerra
Che ha scelto di scrivere in una lingua universale il suo dialetto
In uno dei suoi lavori
Ha scelto la metafora del viaggio in quel poema
Rico eseguirà sono due persone anziane che
Abitano a trenta chilometri dal mare ma non hanno mai visto il mare
Decidono di affrontare questo che a loro sembra un viaggio impegnativo forse l'ultimo della vita
Scendo lungo il fiume che
Va al mare potrebbe essere
Per loro davvero Lade la conclusione
Della loro esistenza incontrano oggetti simbolo
Della loro vita
Dell'esperienza della loro generazione poi
Arrivano al mare ma li li attende una sorpresa c'era nebbia e dunque non vedo nel mare si siedono
Dopo essersi immersi nell'acqua ritornano sulla spiaggia si siedono
E tenendosi per mano aspetta nel mare
Anche noi siamo arrivati al mare c'è una nebbia che rende meno visibile
L'orizzonte sono le tante cose che mutano così rapidamente le condizioni della vita delle persone dunque cambiano
Alcuni dei fondamenti della nostra vita del nostro lavoro quotidiano ecco noi a differenza
Di ricchezza io non siamo alla fine di un percorso
Siamo un'organizzazione centenario in tante su
Strutture
Dunque con una
Storia
Importante alle spalle ma con
In futuro ancor più impegnativo
Noi non ospiteremo al mare al congresso
Dovremo decidere come muoverci
Opportunamente verso quello Rizzo un orizzonte che quando la nebbia si è solleverà ac tira che cosa ci aspetta questo tratto del nostro percorso dobbiamo farlo
Sulla barca la barca per noi è il progetto
Un progetto
Da perfezionare da costruire anche con l'ambizione di chi vuole dare
Al veicolo del suo transito non soltanto la robustezza e la struttura necessaria ma anche qualche elemento di fascino
E poi su quella barca abbiamo bisogno di una bussola e la bussola per noi è una sola quella che abbiamo
Utilizzato nel corso di questi anni la bussola sono i diritti i diritti individuali e collettivi delle persone che lavorano i diritti dei cittadini che dalla sfera del lavoro
Ro hanno tratto elementi di riconoscimento della loro dignità e della loro funzione e la CGIL a questo compito
Deve prepararsi
E sono sicuro per quello che ho visto e sentito qui che ci sono
No tutte le risorse morali e intellettuali per assolvere positivamente all'impegno di sospetto
Va bene si conclude
L'iniziativa noi siamo ancora