"Il referendum sull'abrogazione dell'Art. 18 S.L." organizzato dalla Fondazione Malagugini e dalla Cgil Camera del lavoro Metropolitana di Milano (presso il Circolo della Stampa, corso Venezia 16)

Cioè tutti quelli che sono intervenuti
Assicuro che
Dopo aver letto in questa settimana un piacevole articolo di Piero Ottone che parla di quelli che prendono la parola i congressi e non l'abbandona più e si chiede perché lo fanno
Non introdurrò come fanno alcuni presidente il congresso con una relazione che precede le relazioni ci sono relazioni autorevolissime con una divisione di compiti e quindi lascerò alloro
Quel ruolo che loro spetta debbo show prima
Dare una giustificazione e comunicare una adesione
La giustificazione è quella di Sergio Cofferati che non sarà con noi
Perché c'è stato un cambiamento di programma nel convegno che sta tenendo la Confindustria a Genova
Quel bowling nella suddivisione dei momenti in cui i vari interventi si dovevano svolgere Cofferati finito alla mattina di oggi
E non era il il caso comunque anche di non partecipare a quel convegno visto che la prima uscita pubblica del nuovo assetto nella Confindustria quindi con rammarico
Cofferati non è con noi è con noi però il segretario confederale nella CGIL Carlo Ghezzi che concluderà quindi il convegni adesione e quella del segretario della federazione
Metropolitana milanese dei Democratici di sinistra
E ha mandato una lettera per comunicare non solo che per l'impegno e la campagna elettorale crescente è impossibilitato a partecipare alla convegno questa mattina
Ma per dire qualcosa di più e cioè che nella campagna referendaria il segretario e tutto il PDS milanese
Sono fortemente impegnati per un forte e robusto e deciso no a referendum sui licenziamenti soprattutto per in difesa della dignità della persona e della difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici
Che chiedono tutti noi dice il massimo sforzo per respingere la richiesta di libertà di licenziamento e quindi per invocare una partecipazione massiccia a un vuoto per respingere questo tentativo
Questo impegno a inserire questo tema nella campagna elettorale da più forte il partito alla sinistra è un impegno importante perché di questa mobilitazione ci sarà bisogno anche per chiarire i termini del problema a tutti i cittadini il mio un complesso di referendum che non si riducono soltanto a questo ma che presentano varie sfaccettature
La corte costituzionale come sapete a sfrondato notevolmente il novero dei referendum che era stato presentato che la notevole anche parlando solo di quelli in materia sociale
Milingo dobbiamo tuttavia a mio parere considerare archiviato il problema
Nel senso che io sono convinto che i referendum sopravvissuti facciano comunque parte di quello che era il disegno complessivo e la Corte costituzionale ha frantumato in qualche modo un disegno che difficilmente può essere condiviso da chi crede nel lavoro come elemento fondamentale della società e mi di chi crede nell'esigenza di rispetto dei diritti dei lavoratori della dignità era a mio parere un vero e proprio programma di governo
Anche
Il referendum che sono sopravvissuti in particolare quello attivo
A dare integrazione del licenziamento l'articolo diciotto dello Statuto si inserisce di pieno diritto non solo per le sue conseguenze per i suoi sette ma anche per quello che ha significato ma lo spiegheranno meglio poi Ghezzi Roccella e gli altri
Ha significato la progressiva introduzione di queste norme sul licenziamento nel nostro sistema che non va dimenticato mai e sono frutto di lunghissime battaglie di un fortissimo impegno di lavoratori
Di giuristi di studiosi ricordo che all'origine dalla questione del licenziamento c'è uno convegno famoso nel mille novecentocinquantacinque a Torino
A cui in cui si impegnarono imposero per la prima volta con estrema forza la questione dei licenziamenti come un problema di dignità del lavoratore come attuazione della Costituzione
Giuristi non solo di sinistra ma gli induisti convinti che questo fosse un tema di dignità e di libertà
Nel senso che il problema del licenziamento si pone soprattutto come una questione che riguarda la condizione del lavoro nel suo complesso
La vera dettato norme penetranti sul licenziamento ha significato consentire a tanti lavoratori in questi anni
Di essere almeno affrancati dalla timore di perdere il posto di lavoro senza come si diceva una volta senza nemmeno giustificazione o con un semplice cenno
Peccato e ha consentito a molti di esercitare liberamente i propri diritti nei luoghi di lavoro le proprie attività sindacali e così via
Senza avere una preoccupazione che sarebbe stata estranea alle condizioni di lavoro e che avrebbe sostanzialmente impedito lo svolgimento di queste attività io credo che vada sottolineato all'inizio di questo convegno che abbiamo voluto che fosse fatto in questi in questi termini non propagandistici ma di riflessione approfondita su che cosa significa
Questo referendum
Su quali sarebbero le sue conseguenze su qual è la storia che ci precede in questo cammino
E su quali sono le prospettive che si aprono all'inizio di questo convegno credo che convenga a ricordare che noi stiamo parlando soprattutto di un problema di libertà e divinità
E che quindi questa discussione che talvolta si fa sull'obbligo di reintegrazione la monetizzazione eccetera non può e non deve mai prescindere da questo elemento deve sapere qualcuno in questo Paese che non tutto si può pagare ci sono delle cose per le quali non c'è un prezzo tra queste la libertà dignità nel lavoro credo che riaffermando con forza no a questo referendum il significato da attribuire sia soprattutto questo sia soprattutto nella direzione di riconfermare
I diritti possono
Modificarsi nel loro struttura possono ad AGEA adeguarsi alle contingenze alle esigenze ma debbono restare tali perché un minimo di diritti sufficiente nel lavoro a garantire la libertà e la dignità del lavoratore
Non può mai essere pretermesso senza che cambi qualcosa di noi e senza che cambi qualcosa dell'intera società queste sono anche le ragioni per le quali la Fondazione Malagodi insieme alla Camera metropolitana lavoro di Milano hanno avuto organizzare questo convegno questa mattina
Sono lieto di partecipato considerando che non sempre facile a Milano di sabato mattina vedere parecchie persone interessate a discutere un tema che però ci occuperà nei prossimi due mesi sempre in maniera più intensa di questo vi ringrazio e do subito la parola al primo relatore cioè professor Giorgio Ghezzi l'Università di Bologna
E illustrerà le storie e le finalità dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
Ma io ringrazio molto voi compagnie i colleghi milanesi in particolare Carlo Smuraglia per questo invito molto gradito che però debbo dire non è che mi pongo un compito molto semplice perché se dovessi parlare della storia
Di cui qualche accenno al fatto adesso giustamente Ca'
E nelle finalità che si propone l'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori sotto tutti i possibili profili
La farei troppo lunga e Lecce evidentemente debbo contenere
Quindi cercherò di ricordare alcuni passaggi che mi sembrano molto importanti di una problematica storico-politica
Giuridica
E programmatiche
Che riguarda la questione dei licenziamenti e in particolare le dimensioni di carattere giuridico e le prospettive di carattere politico che sono sottese alla disciplina
Dell'articolo diciotto contro la quale si appunto lire referendaria del noto tandem
Pannella Bonino
E vorrei ricordare che
Che introducendo quasi vent'anni fa una sua monografia che ancora oggi è molto importante direi fondamentale per la trattazione del tema
Massimo D'Antona
Scriveva che l'articolo diciotto dello Statuto con i suoi limiti
Ha il merito di avere tradotto nel linguaggio del diritto un'idea che da sempre è nel patrimonio di pensiero dei numeri dei movimenti operai dei Paesi industriali cioè l'idea che esista e che deve essere difeso un diritto del lavoratore alla conservazione del suo concreto posto di lavoro
Poi vedremo che in realtà non è che si tratti soltanto del diritto a conservare il posto di lavoro perché l'articolo diciotto con la sua discipline quindi con l'ordine di re integra che prevede in realtà materialmente è posto a salvaguardia di un insieme di diritti del lavoratore di un universo di diritti che vanno anche al di là del puro e semplice diritto a conservare il posto di lavoro
Eppure pochi anni prima quattro anni prima dell'emanazione dello Statuto dei lavoratori legislatore con la nota legge del mille novecentosessantasei
Ed è in corso in una clamorosa falla così la chiamò allora qualcuno per cui appunto
Il nostro amico Massimo D'Antona
E perché vi era in corso perché aveva statuito nella alternativa tra la possibilità di riassunzione e il pagamento di una penale
Che in qualche modo in noi sia nell'una che nell'altra ipotesi consacrava la possibilità di produrre effetti
Quindi di essere efficace
Da parte di un atto giuridico unilaterale di recesso dell'imprenditore malgrado che quell'atto fosse già stato dichiarato illegittimo da un giudice della Repubblica
Però non è un caso non era un caso anziché quella legge facesse proprio una disciplina di questo genere perché era definitiva
La regolamentazione già adottata
Da un accordo interconfederale del mille novecentocinquanta poi rinnovato senza sostanziali modifiche sessantacinque
Il quale accordo si limitava infatti apporre a disposizione di un collegio arbitrale
Qualora esso non avesse ritenute valide le ragioni addotte dal datore di lavoro il fragilissimo strumento diritto al datore stesso o a riprendere il rapporto o in caso di rifiuto
A pagare a versare una penale
Ma in realtà nel mille novecentocinquanta questo è un punto abbastanza interessante
Ed è stato compiuto in questo modo un passo indietro a mio parere clamoroso
Per lo meno diciamo più che evidente
Rispetto ad un accordo ancora precedente l'accordo dell'agosto del quarantasette ai sensi del quale invece il collegio poteva disporre in caso di licenziamento assolutamente ingiustificato proprio la continuazione del rapporto di lavoro
Ripeto in caso di licenziamento assolutamente ingiustificato allora occhio alle date
Mille novecentocinquanta ormai si è compiuta e quasi perfezionata la scissione sindacale
Nel clima della guerra fredda si è consumato l'indebolimento dell'isolamento anche della rappresentanza politica di allora del movimento operai
Sono state rispettate alla fine del quarantotto da parte confindustriale le norme del precedente accordo sulle commissioni interne che continuano a vivere di fatto ma non di diritto
Ebbene quando si vari costituirle con l'accordo del mille novecentocinquanta
In questa in questo clima politico così profondamente mutato
La guerra fredda la spaccatura eccetera
Si ricostituiscono le commissioni interne ma si paga un presso un prezzo politico pesante e guarda caso un materia di licenziamento
Perché viene meno quell'ipotesi che l'accordo precedente configurava della possibilità che con Enzo di stabilire la continuazione del rapporto di lavoro in caso di licenziamento assolutamente ingiustificato
A questo arretramento
In una temperie politica completamente diversa
Si porrà termine soltanto appunto vent'anni dopo con l'articolo diciotto dello Statuto
Ponendo sui termini
In chiave giuridica differente
Nelle chiavi giuridica dell'ordine di reintegrare che è qualcosa di diverso rispetto alla pura e semplice continuazione del rapporto di lavoro
Nella sostanza la tutela reale del posto di lavoro è in se stessa un regime di integrale ripristino
Della continuità giuridica del rapporto a partire dal licenziamento giudicato illegittimo
Con tutte le conseguenze patrimoniali che ne discendono e tra l'altro anche un minimo di risarcimento
Quindi l'aria integra di cui all'articolo diciotto
E che secondo i referendari dovrebbe venire cancellata almeno in quella norma
Consiste quindi prima di tutto nella rimozione
Non più nel puro e semplice risarcimento
Ma nella rimozione di una situazione antigiuridica e più precisamente riprendo ancora D'Antona
Nell'eliminazione di una illiceità atipica riferibile ai poteri organizzativi dell'imprenditore e alloro abuso
L'articolo diciotto dello Statuto quindi utilizza due moduli sanzionatori nono già conosciuto nel passato
Quello di tipo risarcitorio o se volete di tipo indennità l'altro di carattere né integratori o con qualche elemento anche di inibitoria
Ma è proprio sull'aspetto integratori o che si appunta adesso come dicevo l'intenzione abrogativi abrogata dice
Dei radicali e qui sta
Tutta la delicatezza e la pericolosità di questo quesito al quale siamo chiamati a rispondere
Perché la tutela era integrato a Oria comporta che il rapporto di lavoro si intenda come mai validamente interrotto
Chiese al contrario mantenga una continuità magari anche solo virtuale
Quindi predomina una valutazione negativa
Fatta dall'ordinamento
In termini di irreparabili cade il pregiudizio che l'abuso del potere economico organizzativo provoca nella sfera del lavoratore inteso come persona o meglio come persona sociale
In quanto inserito nel contesto dei rapporti organizzativi aziendali e nel contesto e i rapporti anche umani di carattere sindacale
Dunque come titolare
Ecco un punto importante che sa prima anticipava Carlo Smuraglia
Dei lavoratori come titolare non soltanto di aspettative contrattuale
Ma anche di un insieme di diritti che in qualche modo oggi potremmo chiamare post materiale
Cioè al connotazione solo indirettamente economica
Che rispecchiano però una visione non subalterne
Della condizione umana nei processi di produzione
Quindi al di là del dato puramente formale
Poi dirò tra qualche mugugno minuto che sarebbe un guaio che di questo tema si impadronì sono solo i turisti
Perché bisogna andare al di là dei dati puramente giuridici
Ma non i caso al di là dell'aspetto formale qui si pone una questione essenziale di carattere politico e morale
Prima di tutto cioè se sia ammissibile
Che l'intervento giudiziario si proietti così ha detto
Nella sfera organizzativa dell'impresa
Fino a investire i termini reali del conflitto primario come dire del conflitto tra poteri privato interessi fondamentali del singolo
Ma poi in secondo luogo se questo comporti e in quale misura
Il venire in gioco il risaltare in primo piano
Del concetto stesso che è di natura etica
Di dignità umana e sociale ma un concetto che la nostra Costituzione assume ed espressamente costituzionalizzato
Ad esempio in tema di egual di diritti di eguaglianza in tema di giusta retribuzione in tema di limiti alla libertà di iniziativa economica
E lì quindi è certamente accoglie come dimensioni inviolabile entro la quale si svolgono i diritti dell'uomo riconosciuti e garantiti sia come singolo sia nelle formazioni intermedie dice la Costituzione
Dove si svolge la sua personalità
In pratica facendo coincidere questo concetto di per sé derivante dall'etica
Di dignità umana e sociale
Facendo coincidere dicevo con quel pieno sviluppo della persona umana d'incontrarlo ancora l'articolo tre della Costituzione
Quindi giuridicamente e politicamente
La tutela dei integratori a costituisce tra i vari possibili paradigmi attuativi dei principi costituzionali che progressivamente sono stati introdotti nell'ordinamento
Quello di carattere più elevato e più aderente agli stessi principi costituzionali proprio perché si traduce come adesso cercherò di esemplificare non solo nella difesa di un singolo diritto per importante significativo che sia ma nella salvaguardia dell'intero insieme dei diritti soggettivi individuali e collettivi che oggi sono fruibili dai lavoratori nei posti di lavoro
Per Giovanni alleva per esempio
Che la legittimità la legittimità di questo referendum ha contestato
In sede di Corte costituzionale
Dice che questo referendum sull'articolo diciotto
Da questo punto di vista è il padre anzi dice addirittura lo stipite
Degli altri referendum non ammessi dalla Corte costituzionale ma importanti nel loro significato politico perché come Carlo Smuraglia prima diceva in fondo delineavano il un possibile progetto di una e-mail possibile governo
Perché il padre di tutti i referendum in materia sociale
Perché l'emblema di un conflitto che si è voluto così frontale
Tale da porre in dubbio o da rimettere in gioco addirittura la legittimità politico-morale dell'intero corpo della legislazione speciale in di tutela del lavoro subordinato
Ma intanto perché se gli elettori dovessero dare un giudizio negativo del più importante per i diritti del lavoratore quello di conservare il posto se non c'è una giusta causa o un giustificato motivo di licenziamento
Allora perché mai questo stesso del giudizio
Non dovrebbe essere esteso subito dopo anche all'insieme delle altre leggi
Di tutele e alla stessa funzione sindacale
D'altra parte qual è il significato se non è questo dell'adesione alla referendum così prontamente Dante e forse così incautamente data dalla Confindustria
Però per di più questo referendum dicevo è il padre di tutti gli altri quesiti posti dai radicali e non ammessi dalla Corte e del padre di questi quesiti
Per un motivo ben preciso
Che emerge dalla viva concretezza dell'esperienza
Perché se un insegnamento possiamo trarre da circa trent'anni di applicazione dell'articolo diciotto dello Statuto
Ebbene questo insegnamento è che la sua vera portata di tutela si esplica
Non tanto sul piano individualistico della difesa ex post
Quanto sul piano collettivo e prevenzione mistico
Cioè il diritto a conservare il posto di lavoro se non c'è un giustificato motivo di licenziamento o il diritto a recuperare la titolarità di questo diritto
Dal punto di vista dell'equilibrio e del conflitto dei poteri sociali e il fondamento era garanzie
Di tutti gli altri diritti teoricamente riconosciuti al lavoratore in corso di rapporti
A cominciare dal diritto di associazione sindacale
Per continuare con il diritto di percepire un'adeguata retribuzione
Ho vinto OP fruire di un orario di lavoro contro Amato
O di fruire di un ambiente di lavoro sicuro e salubre
O di essere adibito alle mansioni conferenti alla qualifica
Ordine assentarsi dal lavoro per malattia e e altre sopravvenienze in una parola
La garanzia di tipo preventivo
Della possibilità di far valere facoltà ai diritti riconosciuti dalla legge anche durante il rapporto di lavoro
Nessuna tutela di tipo meramente risarcitorio
Tale da possedere un'efficace prevenzione Istica di questo carattere e solo il principio della tutela reale cioè del collegamento tra l'invalidità del licenziamento ingiustificato dell'ordine direi integra
Quello che può liberare
Il lavoratore dall'incubo della ritorsione che può dissuadere il datore di lavoro
Dalla tentazione di ricorrervi quanti lavoratori reclama o faccia valere diritti opposizione di vantaggio
In questa visuale prevenzione mistica fra l'altro perdono rilievo anche le debolezze innegabili e statisticamente verificabili del concreto meccanismo legato alla reintegra perché in questa prospettiva pensionistica il datore di lavoro
Richiamo ancora il più recente scritto di alleva che uscirà sul prossimo numero della rivista giuridica del lavoro
In questa prospettiva dicevo il datore di lavoro non può sapere a priori se quello specifico lavoratore una volta colpito da licenziamento ma guarda caso risultato poi vittoriosa in giudizio
Non può sapere se quel lavoratore abbandonerà spontaneamente
La controversia magari preferendo la super indennità reintegra sostitutiva di quindici mensilità o se invece si trasformerà in una spina nel fianco in un problema permanente capace addirittura di moltiplicarsi
Muretto una riprova
E grado su due piani
Prima di tutto
Guardate la situazione che esiste nell'impresa è unità produttive con meno di sedici dipendenti
Lì
I tassi di sindacalizzazione scendono e scendono a picco
Lui diviene normale non l'applicazione ma la disapplicazione delle normative di tutela soprattutto qui quelle in materia di sicurezza di orario di versamenti contributivi
Io non conto nulla fermare con molta ipocrisia che in ogni caso anche l'eventuale vittoria del referendum radicale lascerebbe intatta la reintegra quando si provi che un licenziamento discriminatorio
Prima di tutto perché licenziamento non è mai apertamente motivato per la presa solo una volta dopo un non lontano passato ora non ci sto a tornare per motivi di tempo ma fu soltanto per saggiare la capacità di resistenza del movimento operaio e sindacale altrimenti un datore di lavoro
Non giustifica mai come tale un licenziamento per rappresaglia il comunque l'onere della prova se questa giustificazione non c'è cade sul lavoratore
L'onere della prova della rappresaglia evidentemente fermo restando che l'onere della prova della giusta causa e del lavoro e del datore di lavoro
L'altra riprova
Che non si tratti di considerazioni o di condizioni soggettive e che anzi al contrario si tratti di valutazioni sociali tipiche messi alla base di una precisa regola di diritto
La troviamo da quella lo troviamo in quella giurisprudenza
Poi mai più rinnegata
Secondo la quale vale la regola della sospensione del decorso della prescrizione dei diritti dei lavoratori
Finché permane il rapporto di lavoro
Quando questi lavoratori si erano occupati in imprese unità produttive nei quali non si applica l'articolo diciotto dello Statuto
E allora sia la sospensione del decorso della prescrizione
Perché il legislatore valuta in modo tipico che quei lavoratori possano non essere in grado di esercitare i propri diritti
Credo che questo score Prisca in modo assai chiaro la situazione di minorazione nell'esercizio dei suoi diritti del lavoratore che non è assistito da questo tipo di tutela
E allora vado a concludere
Se le cose stanno così valenza del referendum radicale è una valenza eversive rispetto ad una valutazione dell'ordinamento di un tipico conflitto di potere sociale
Ed è che anche le altre valenze che prima esplicarlo
Di qui il significato della sfida che ci attende il ventuno di marzo
Perché se questa sfida dovesse essere perduta
Ecco allora che molte delle proposte
Contenute nei quesiti che non sono stati ammessi dalla Corte potrebbero riprendere vigore valore politico e quindi riprenderebbe vigore valore politico un arco completo di possibili proposte
Ispirate ad una concessione strettamente individuali
Ad una sorta di integralismo liberista che nega prima di tutto l'idea di eguaglianza sostanziale come valore dialetticamente contrapposto alle quali Enzo agli anni all'eguaglianza formale
Con l'abrogazione totale di tutte quelle normative speciali
Che trovano la loro giustificazione nel riconoscimento di una parte debole da quelle in tema di lavoro a termine a quelle in tema di part-time di lavoro a domicilio
Questa il significato della sfida che ci attende al di là di tutte le possibili
Critiche che pure possono essere mosse obesi ai meccanismi la cui permanenza dell'ordinamento ci apprestiamo difende perché è vero la precarizzazione di parti vaste e importanti del mercato del lavoro cioè il continuo moltiplicarsi dei rapporti a termine comunque denominati rende le ipotesi di ordine dire integra oggi meno numerose che nel passato
è anche vero che la lunghezza esasperante in taluni sedi addirittura incredibile dei processi del lavoro sospinge il lavoratore arbitrariamente licenziato sempre di più a chiedere l'indennità sostitutiva
è anche vero che continuano l'opera non sortire effetti destabilizzanti e duraturi vari tentativi di assicurare la tutela reale del posto di lavoro una concretezza ed utilità in forma specifica fornendo una sicura effettività assicurata o assicurabile
Da più credibili strumenti civili o penali di coazione all'adempimento
Ma anche a tutto concedere resta il fatto incontrovertibile
Che la posta in gioco come ho cercato di semplificare non è soltanto simbolica
E anche se fosse solo simbolica sarebbe troppo importante perché possiamo permetterci di perdere la sfida
Dicevo che vincere questo referendum significherebbe per i suoi promotori legittimare la ripresentazione da parte loro di interventi normativi che riproporre con in buona parte proprio in crisi dichiarati inammissibili e il clima di derivazioni di derivanti sindacale che deriverebbe da quella vittoria farebbe il resto al contrario
Vinse lo da parte nostra
Potrebbe voler dire ecco quindi l'aspetto positivo che va al di là del no che ci apprestiamo a pronunciare potrebbe voler dire poter riprendere con la cresciuta ragione la battaglia per il riconoscimento dei diritti fondamentali del lavoro anche a vantaggio di chi oggi ne è escluso
Quindi non in chiave di pura difesa dell'esistente
E nemmeno incerto per opporsi a momenti di necessaria razionalizzazione e semplificazione
Ma tutto l'opposto proprio per andare avanti e per attuare nella società complessa in cui viviamo in cui era ancora più complesse che ci attende
Più inclusivi sistemi di rappresentanza di interlocuzione e una base di diritti universalmente attribuiti al lavoro senza aggettivi
Potrebbe anzi voler dire questa nostra vittoria fare un passo avanti per concludere anche l'iter parlamentare di importantissimi provvedimenti ad esempio di quello in tema di rappresentatività sindacale
O di quella in tema di regolamentazione del lavoro parasubordinato atipico compreso quello dei cosiddetti collaboratori continuativi coordinati la cosiddetta legge Smuraglia rispetto alla quale però vorrei anche aggiungere che l'affetto reciproco
Perché se il governo e gruppi parlamentari perché abbiamo più rappresentati
In qualche modo
Incrementare il Savoia crescessero il proprio impegno nelle aule del Parlamento per portare innanzi senza ulteriori inutili cedimenti proprio quel progetto che da Smuraglia traeva il nome
E questo sarebbe evidentemente molto importante proprio ai fini di rafforzare la nostra campagna per il no di fronte a tutti coloro che dell'articolo diciotto dello Statuto non godono e qui termino
Su questo punto termino perché ho l'impressione che sarebbe estremamente pericoloso se noi pensassimo di potersi rivolgere in questo referendum chiedendo il voto negativo soltanto a coloro che di questa norma godono e che potrebbero non gode né più e che oggi sono nettamente la minoranza in questo Paese
Noi dobbiamo cercare
Prima di tutto
Qualcosa di decisivo
Cioè di estendere questo fronte ben oltre coloro che ovvio sono tutelati dall'articolo diciotto penso a coloro che il lavoro non l'hanno o che l'anno ma passano da lavoro precario lavoro precario
Che potrebbero essere tentati all'indice all'indifferenza e quindi all'astensionismo rispetto a questo referendum se non possono indotti a vedere quali conseguenze discenderebbero dal prevalere dell'ideologia neoliberista non solo sul rapporto di lavoro ma nel mercato del lavoro
Poi ancora il pubblico impiego
Qui c'è una necessità assoluta mi sembra di far comprendere fino in fondo
Nel mondo del pubblico impiego
Che c'è dentro fino ai capelli
Perché anche in quell'area si applicò dello Statuto dei lavoratori
Chiamo se si applica ad ogni pubblica amministrazione a prescindere come dice la legge
Originaria della privatizzazione dalle dimensioni cioè dal numero dei dipendenti di quella pubblica amministrazione
E hanno cessato di produrre effetti dal momento della sottoscrizione per ogni ambito di riferimento del del secondo contratto collettivo tutte le disposizioni precedenti
Quindi anche i pubblici impiegati ci sono dentro
Perché verrebbero colpiti nella tutela dei loro diritti esattamente come dipendenti dagli attori di lavoro privati
E anche questa constatazione ci induce allora moltiplicare gli sforzi per allargare il campo della lotta per estendere il no ai referendum radicali anche al di là dell'ormai modeste colonne d'Ercole del lavoro dipendente privato inteso in senso tradizionale
E questo mi sembra bensì a dirsi a una battaglia che ha per porta momenti essenziali
Qualche esempio cercato di fortilizi Carlo della stessa dignità della persona e del lavoro dell'uomo e vi ringrazio per l'attenzione
Ora il professor Massimo Roccella dell'università di di Torino
Anche per un esame più comparatistico Air per un esame di prospettiva anche sui disegni di legge che si vanno delineando per tentare di evitare il referendum né modifiche Roccella rifiuterà
Poiché questa è una manifestazione di apertura
Della campagna per il no al referendum in materia di licenziamenti
Non voglio dirlo subito a scanso di equivoci che bisognerà esprimere nell'urna con un voto non pensando di rifugiarsi nell'astensione con l'idea che possano scattare il quorum sia perché il quorum scatterà sia per molte ragioni che spingono a giocare e vincere positivamente questa battaglia referendaria
Io credo che valga la pena sì certo confrontarsi con i progetti di legge alternativi all'attuale disciplina della reintegrazione nel posto di lavoro
Ma farlo in un'ottica più ampia che tenga conto del molte obiezioni che sono state portate nei confronti dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
Anche per verificare se questi progetti di legge in qualche misura possano provare un fondamento
Razionale Incantalupo una di queste obiezioni
Bisogna confrontarsi con queste obiezioni che Sonia farlo sin dall'inizio con una sulle altre Cordaro dopo ma alla prima obiezione nei confronti dell'articolo diciotto
E quella che di tende a sostenere che questa normativa rappresenterebbe un'assoluta peculiarità
Frutto della insana inclinazione dirigistica del registratore di cassa nostra
Tale dunque da appesantire il sistema di tutela nei confronti del licenziamento illegittimo con una sanzione che costituirebbe un unicum nel panorama comparato
Bisogna dunque dare una risposta precisa puntuale a questa domanda è vero o non è vero che la sanzione della reintegrazione nel posto di lavoro
A fronte di licenziamento illegittimo costituisce un'assoluta peculiarità del nostro ordinamento
Si tratta come è noto di una critica ricorrente costantemente riproposta sulla grande stampa d'informazione specializzata
E non di rado avvalorata da affermazioni prive di sfumature di Esperti o presunti tali di problemi del lavoro
I quali tutt'al più sono disposti a riconoscere che in altri Paesi la sanzione della reintegrazione sarebbe prevista solo a fronte di un licenziamento di carattere discriminatorio
Essendo viceversa messe a fronte di qualsiasi altra ipotesi di licenziamento illegittimo soltanto soluzioni di tipo risarcitorio tali comunque da mantenere ferma l'estromissione della lavoratore dal posto di lavoro
Allora vale la pena di puntualizzare una volta per tutte che quest'argomento nei termini in cui viene solitamente presentato va considerato privo di serio fondamento non c'è qui nessun un Q normativo nessuna bizzarria del legislatore italiano
L'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori al contrario si inscrive in un altro normativo che trova ampi riscontri nell'area dell'unione europea soprattutto in quei Paesi con i quali la comparazione pur ritenersi
Particolarmente significativa
La disciplina dei licenziamenti presente ovunque naturalmente aspetti tecnici di estrema complessità che non consentono di darvi una rappresentazione esauriente in poche battute
Questo tuttavia non impedisce di costatare che la sanzione della reintegrazione sia pure con modalità operative variabili da un paese all'altro
Costituisce un rimedio alquanto diffuso nell'Unione europea nei confronti di qualsiasi forma di licenziamenti legittimo e quindi non soltanto del licenziamento discriminatorio
E tende ad essere riconosciuta anche in ordinamenti che pure in linea di principio restano attestati su soluzioni di tipo risarcitorio
Se si volesse provare ad ordinare le legislazioni dei Paesi dell'Unione europea
Lungo un'ideale scala di affinità
Si potrebbe verificare innanzitutto un evidente analogia tra le normative italiane quella svedese che non a caso e di appena quattro anni posteriore allo Statuto dei lavoratori risale al mille novecentosettantaquattro
I vezzi appunto nel settantaquattro fu introdotta una disciplina di tutela nei confronti del licenziamento illegittimo la quale in assenza di un giustificato motivo comporta il favore del lavoratore
Sia il diritto al risarcimento del danno sia appunto alla reintegrazione nel posto di lavoro esattamente come da noi
La stessa ispirazione di fondo può riconoscersi nelle regole vigenti in materia nella Repubblica federale tedesca
Anche secondo la legge tedesca un licenziamento deve essere giustificato o da ragioni di tipo disciplinare
O da ragioni di tipo economico organizzativo apprezzabili come tali solo in mancanza di alternative concretamente praticabili il cosiddetto criterio della extra in una ratio
In mancanza di simili a ragioni giustificative la reintegrazione nel posto di lavoro costituisce la sanzione primaria a disposizione del giudice
è vero che la legge tedesca consente al datore di lavoro di provare pur a fronte di un licenziamento illegittimo
L'impossibilità di ripristinare un ulteriore proficua collaborazione fra reparti
E che ove accolta una dimostrazione del genere condurrebbe all'applicazione di un rimedio di tipo risarcitorio
Va però tenuto conto che dal mille novecentottantacinque la Corte federale del lavoro ha mutato giurisprudenza chiarendo che una dichiarazione di illegittimità del licenziamento da parte del giudice di primo grado
Comporta senz'altro il diritto del lavoratore alla reintegrazione nel posto di lavoro sino alla fine del processo
Questo orientamento ha contribuito a ridimensionare la tendenza dalle controversie in materia di licenziamento esiti a contenuto puramente economico
Restituendo alla reintegrazione nel posto di lavoro anche in Germania il carattere di un rimedio praticamente disponibile per i lavoratori
Ecco una cosa che si riconosce poco e che vale la pena di ricordare che anche in Gran Bretagna nella patria del liberismo almeno in quella che negli ultimi vent'anni ha costituito la patria del liberismo
Esisteva una normativa in materia di licenziamenti
Imperniata sulla reintegrazione nel posto di lavoro certo in quel caso con poteri discrezionali riconosciuti al giudice piuttosto ampi con la possibilità quindi
A fronte di una serie di condizioni di optare per una soluzione risarcitoria
è significativo però che l'idea di reintegrazione nel posto di lavoro sia conosciuta anche nella legislazione d'oltremanica e che neppure la signora Thatcher sia riuscita a a Sara Di Caro da quel sistema
Ma a parte questo riferimento si potrebbe ancora essere ricordato potrebbe ancora ricordarsi che un sistema forte
Il controllo del potere di licenziamento
Caratterizza da tempo immemorabile anche un Paese che viene di solito additato come un esempio positivo di flessibilità quanto a regole del mercato del lavoro come l'Olanda
In Olanda in effetti sin dall'immediato secondo dopoguerra la possibilità di licenziare è subordinata al rilascio di un'autorizzazione da parte dell'amministrazione del lavoro
Cui è consentito di sindacare la ragionevolezza delle ragioni addotte dal datore di lavoro
Un licenziamento attuato in mancanza della previa autorizzazione considerato nullo
E comporta a carico del datore di lavoro l'obbligo di continuare a pagare la retribuzione al lavoratore coinvolto sino a quando non intervenga altra causa di estinzione del rapporto di lavoro
In altre parole un equivalente funzionale della nostra reintegrazione
Nel posto di lavoro
Potrei continuare con con altri esempi ma
Quelli che ho citato credo che siano sufficienti per smentire la tesi dell'unicum normativo
E allora se in alcuni fra i più rilevanti i Paesi dell'Unione europea la materia dei licenziamenti individuali risulta ispirata a criteri regolatori quali quelli che ho ricordato
Ne consegue che l'argomento europeo modulato sul consueto ritornello aboliamo la reintegrazione per allinearci all'Europa
Può essere agevolmente respinto
Le proposte di modifica della vigente legislazione italiana formulate o riciclate in concomitanza con l'iniziativa referendaria dei radicali
Vanno dunque valutate nel loro contenuto contestando la pretesa di nobili tarda e con assunti tanto suggestivi quanto infondati
Ora io qui trascurano quelle proposte provenienti dall'opposizione non per un atteggiamento di aprioristica sottovalutazione quanto perché in quell'area regna la confusione più totale
Basti pensare che nell'arco di un mese il partito dell'onorevole Fini ha presentato due proposte diverse in materia di licenziamenti cosicché non si capisce bene quale sia quella con la quale ci si dovrebbe misurare
D'altro canto è un dato di fatto che le proposte sulle quali si è innescato un certo dibattito sono soltanto due ed entrambe provenienti dall'area dell'attuale maggioranza
La prima di esse per la verità è stata avanzata in tempi per così dire non sospetti da un parlamentare eletto nelle file dei Democratici di sinistra
La proposta risale infatti al mille novecento novantasette
E quindi è stata formulata a prescindere dall'occasione referendaria
Che anzi per le ragioni che dirò fra un attimo ha contribuito a dimostrarne l'assoluta impraticabilità
Nei confronti del progetto che porta la firma del senatore De Benedetti ancorché la potrà la paternità sia notoriamente attribuibile al professor Pietro Ichino è difficile resistere alla tentazione di formulare quella che potrebbe essere definita l'obiezione dell'ingenuo
Senza perdersi in analisi troppo dettagliate del testo in altre parole ci si potrebbe porre o almeno sarebbe del tutto ragionevole che un lettore medio spassionato si ponesse
Una domanda più o meno del seguente tenore
Se è vero e qui cito testualmente una recente scritto del senatore Debenedetti
Se è vero che questo progetto non solo è attento ai diritti dei lavoratori ma anzi o per i lavoratori tutte le maggiori di quelle che hanno oggi come mai attorno adesso è riuscita a coagularsi un così caloroso consenso da parte della Confindustria
E del resto si potrebbe giungere con l'occhio più attento alla contingenza referendaria
Se fosse vero che il modello prefigurato rafforza le protezioni di cui lavoratori godono attualmente come potrebbe valere a scongiurare la ritraendo mo'posto che la volontà dei referendari si muove indubitabilmente nel senso opposto
Ora per la verità questa seconda domanda si può agevolmente rispondere riconoscendo che effettivamente la traduzione in norme di legge del progetto Ichino De Benedetti farebbe venir meno la ragion d'essere del referendum
Ma solo perché sogna coi ispirazione di fondo appesantendo la con un sovraccarico ideologico che ne costituisce il tratto distintivo peculiare
La verità infatti è che il progetto Debenedetti traspone in termini normativi l'assunto tipico dell'ideologia liberista
Secondo il quale qualsiasi licenziamento non è altro che un vero atto di gestione dell'impresa
In sé e per sé non dissimile ad esempio dalla stipulazione di un contratto di fornitura di energia elettrica o dall'acquisto di materie prime o di semilavorati
Un negozio giuridico dunque a fronte del quale non avrebbe senso porsi un problema di legittimità illegittimità
Potendo soltanto discutersi del prezzo dell'operazione
Prezzo che nel caso di specie sarebbe prefissato aprioristicamente del tutto arbitrariamente da legislatore oltretutto in termini molto contenuti
Giacché nella migliore delle ipotesi quelle che vengono prefigurate sono cifre non molto diverso e dagli importi delle indennità risarcitoria che si poteva percepire vigente l'originaria versione della legge seicentoquattro mentre il sistema attuale come a tutti noto anche quando la controversia si concluda con una soluzione transattiva
A fronte della possibilità che il giudice si orienti in senso negativo sulla legittimità del licenziamento e della conseguente pronuncia di un ordine dir
La base di importi evidentemente ben più consistenti
La caratterizzazione fortemente ideologica del progetto De Benedetti d'altra parte e confermata dalla cancellazione della distinzione che propria di tutte le legislazioni di tutela nei confronti del licenziamento illegittimo
Tra licenziamenti motivati da ragioni di carattere tecnico organizzativo e licenziamenti disciplinari
Nell'universo concettuale sottostante al Progetto simile distinzione perde qualsiasi significato
Posto che anche un eventuale licenziamento disciplinare purché si sia disposti a pagare il prezzo prestabilito resterebbe completamente sottratto a qualsiasi contestazione di legittimità
A ciò si aggiunga un tocco di vera raffinatezza
Che suggella il progetti d'esame in maniera davvero esemplare
La tessera finale del mosaico o se preferite la ciliegina sulla torta
E riconoscibile in quella previsione che dopo aver privato di rilievo la porti d'azione disciplinare ai fini della valutazione di legittimità degli Censimento
La recupera soltanto in funzione della possibilità riconosciuta al datore di lavoro di ridurre sino ad azzerarlo l'importo dell'indennità di licenziamento e di preavviso
Il cosiddetto preavviso lungo così tanto reclamizzato dagli autori della proposta
L'impatto potrebbe dunque risolversi in nulla
Essendo del tutto ragionevole supporre che a fronte di una normativa così ben congegnata qualsiasi licenziamento indipendentemente dalle regioni artiche effettive
Sarebbe accompagnato da una concorrente motivazione disciplinare
E che licenziamenti siffatti diventerebbero i più sicuri ed economici per i datori di lavoro
Naturalmente si potrebbe raggiungere ulteriori rilievi critici
E però quelli di che ho ricordato sono più che sufficienti a fronte della virtuale scomparsa del Progetto De Benedetti dal novero delle alternative normative possibili nella materia dei licenziamenti
Non sarà sfuggita nessuno infatti che di tale progetto si parli sempre meno proprio nel momento in cui da più parti si sono levate voci in favore di un intervento legislativo atta ad evitare lo svolgimento dalla consultazione referendaria
Ciò probabilmente va ascritto alle indicazioni ricavabili dalla più recente giurisprudenza costituzionale
Fra i non pochi meriti della giurisprudenza della corte in ordine alla all'ammissibilità dei cosiddetti referendum sociali promossi dai radicali infatti va annoverato anche quello di aver precisato che una legislazione in tema di licenziamenti per potersi considerare costituzionalmente legittima
Deve necessariamente risultare ispirata almeno due criteri essenziali
Riconoscendo sia il diritto dei lavoratori a non essere licenziati senza un valido motivo
Sia la possibilità degli stessi di ricorrere davanti ad un organo imparziale
Come in quasi tutte le altre sentenze relative ai diversi quesiti in materia di lavoro la corte ha appoggiato le proprie argomentazioni sul diritto sovrannazionale
In particolare sulle disposizioni della Carta sociale europea
Ma avrebbe potuto egualmente richiamare gli orientamenti da tempo maturati in seno all'Organizzazione internazionale del lavoro
Ciò che conta ad ogni modo contribuendo a metterlo definitivamente fuori gioco e la circostanza che il progetto Ichino De Benedetti si pone irreparabilmente in contrasto con questi orientamenti e con le indicazioni della Corte costituzionale
Perseguendo l'obiettivo estremo che neppure il referendum radicale prova a conseguire di cancellare dall'ordinamento Libia stesse di giusta causa col giustificato motivo di licenziamento
E con essa la possibilità di contestare di fronte ad un'autorità terza giudiziale e arbitrale che sia il fondamento del licenziamento intimato
Passiamo adesso alla proposta formulata dall'ex ministro del lavoro Tiziano Treu
Questa proposta non è stata a differenza della precedente costruita con l'accetta
In questo caso si è lavorato di fioretto che peraltro come tutti sanno è un'arma che sapientemente usata può produrre esiti altrettanto letali
Tutti i capisaldi necessari dica normativa sui licenziamenti costituzionalmente legittima
Subordinazione della validità del licenziamento alcuna ragione che giustifichi attrice possibilità di contestarne la sussistenza di fronte ad un'autorità terza previsione di una strumentazione sanzionatoria nei confronti del licenziamento illegittimo appaiono questa volta formalmente rispettati
Proponendosi apparentemente il Progetto l'obiettivo primario di ampliare il ruolo delle forme stragiudiziali di composizione delle controversie e in particolare dell'arbitrato
Questo almeno sembra esserne stato l'aspetto che ha suscitato più vasta eco
A guardar bene viceversa non è difficile scorgere gli altre ben più intrigante finalità
Riconoscibile nella volontà di marginalizzare sino a renderla praticamente irrilevante la sanzione della reintegrazione nel posto di lavoro
La proposta Treu non innova in nulla la disciplina vigente nell'area attuale di applicazione della tutela obbligatoria quella relativa diciamo alle piccole imprese
Puntando piuttosto ad estendere il relativo apparato sanzionatorio ovvero l'alternativa fra riassunzione e il pagamento di un'indennità risarcitoria
All'area ovvero di risulta applicabile la sanzione della reintegrazione
La reintegrazione non verrebbe puramente e semplicemente cancellata dall'ordinamento
Ma resterebbe lasciata alla discrezionalità dell'organo giudicante destinata ad essere guidata da una serie di parametri palesemente non in grado di circoscrivere il carattere sostanzialmente equitativo del giudizio in materia
Ora fronte di una proposta del genere si potrebbe essere tentati di osservare che la situazione dipinto tali incertezza del diritto in ordine alle conseguenze di licenziamento illegittimo che la sua approvazione verrebbe a creare non dovrebbe essere neppure tale da rispondere a quelle esigenze di imprevedibilità dei costi sempre sostenute dalle imprese
L'attribuzione al giudizio in materia di licenziamenti individuali del carattere di giudizio ed equità d'altro canto evidentemente ancora più criticabile dal punto di vista dei lavoratori
Sia per l'assoluta rilevanza degli interessi in gioco ove è difficile negare che sia coinvolta l'attuazione dei diritti fondamentali
Sia soprattutto perché l'analisi comparata dimostra che comunque alla sanzione della reintegrazione sia stato attribuito carattere facoltativo essa tende ad essere applicata soltanto in misura del tutto residuale
Si deve ancora aggiungere qualche osservazione in ordine alla per valorizzazione dell'arbitrato che da questa proposta traspare
Naturalmente si può pensare quel che si vuole sulla preferibilità della giustizia arbitrale rispetto a quella togata
Certo è che il tentativo di promozione dell'arbitrato non si può spingere sita al punto di far rientrare dalla finestra forme di arbitrato obbligatorio di sicura incostituzionalità apparentemente
Cacciate dalla porta
Non è forse ad un risultato del genere in effetti che si presterebbe la previsione relativa alla possibilità per i contratti collettivi di individuare forme di adesione tacita dei soggetti interessati alla procedura arbitrale
E soprattutto l'ipotesi veramente curiosa
Che il giudice possa disporre ove sussista il consenso anche di una sola parte
La sospensione del giudizio per l'attivazione della procedura arbitrale
In ogni caso anche quando si ritenga opportuno sospendere la giustizia arbitrale beh è un limite che non dovrebbe mai essere superato
Ravvisabile nel mantenimento del carattere rigorosamente privato del giudizio in questione
E costituisce in definitiva la ragion d'essere della sua alternatività rispetto alla giustizia dello Stato
Beh è davvero un eccesso di disinvoltura
Nel proclamare da una parte la superiorità dalla giustizia privata
Ipotizzando dall'altra l'apprestamento di risorse finanziarie pubbliche per il funzionamento della medesima accompagnate da non meglio specificati agevolazioni di carattere fiscale e contributivo
E infine nella valutazione di questa proposta
Va ancora aggiunto un punto che richiamava bene prima Giorgio Ghezzi
Non va trascurato che arbitrio giudici togati potrebbero sempre ordinare senz'altro la reintegrazione nel posto di lavoro a fronte di licenziamento discriminatorio ragioni di carattere politico sindacale religiose e quant'altro
Nella relazione d'accompagnamento alla proposta si legge che a fronte di ragioni che l'ordinamento considera particolarmente riprovevoli può facilmente confermarsi una disciplina incentrata sulla reintegrazione
Affermazione lodevole e condivisibile ma forse non del tutto sincera
Un osservatore prevenuto infatti potrebbe replicare che in casi del genere la reintegrazione può facilmente confermarsi perché non costa quasi nulla
Essendo ben noto che a fronte di licenziamento discriminatorio
L'onere della prova differentemente dal regime generale grava sul lavoratore e non contenendo peraltro alcuna innovazione sul punto il progetto di cui stiamo discutendo
E d'altro canto non è forse un caso
Se tanto rigore repressivo nei confronti del licenziamento discriminatorio si riscontri anche del disegno di legge del senatore De Benedetti
E allora
Quello che si può dire conclusivamente su questi progetti di legge e e che e si appunto vanno valutati per quello per quello che sono
Un nuovo sarebbe di carattere sicuramente incostituzionale e quindi a mio parere non riproponibile l'altro rappresenta un obiettivo di politica del diritto molto chiaro che è quello di rendere virtualmente impraticabile la sanzione della reintegrazione nel posto di lavoro
Si tratta quindi di capire se vi siano ragioni serie per le quali il nostro attuale sistema siano sanzionatorio in materia di licenziamenti individuali debba essere oggetto di modificazione normativa
Ho già esaminato l'obiezione incentrata sulla pretesa unicità questo sistema
Devo dire che
Nei tempi più recenti persino sul giornale della Confindustria si comincia ad ammettere che effettivamente non è vero che la reintegrazione nel posto di lavoro però
Caratteristica soltanto del nostro ordinamento
E a ciò vorrei aggiungere che proprio di qualche mese fa del novembre novantanove una proposta della Confederazione europea dei sindacati in materia di licenziamenti individuali che fra le sanzioni
A fronte di licenziamento illegittimo sottolinea appunto il valore primario
Della reintegrazione nel posto di lavoro a conferma che qui ci troviamo di fronte ad una ad un'aspirazione delle organizzazioni sindacali sempre e ovunque sostenuta
Vi sono poi altre obiezioni che periodicamente vengono riproposte
Pensate a quella relativa al cosiddetto effetto soia
Che da ultimo è stata riproposta dalla autorevole voce Luigi Spaventa
Voce autorevole ma che nel caso specifico ha come dire parlato un po'a ruota libera
Trattandosi di un economista che dovrebbe conoscere i risultati delle ricerche economiche in materia
Ora proprio per
Evitare di essere accusato di
Faziosità vorrei sottoporre alla vostra attenzione i risultati cui è pervenuta una ricerca molto importante commissionata dalla Confindustria e pubblicata nel volume la questione dimensionale nell'industria italiana in questo volume Siryn trovano parecchi saggi sulla questione di cui stiamo parlando
E la conclusione di fondo a cui si arriva può essere sintetizzata dalla seguente affermazione
Non c'è nessun cuoco nella distribuzione dei passaggi da quindici a più di quindici dipendenti
Nessun segno di un ostacolo che possa dettare un arresto anche temporaneo nel processo di crescita delle imprese
In termini occupazionali il che naturalmente depone a favore della onestà intellettuale dei ricercatori di Confindustria che sono stati bravissimi a smentire questa tesi così
Correntemente
Mi sa
L'argomento quindi basato sull'effetto soglia non regge all'analisi critica e soprattutto all'analisi empirica
E che dire di quell'altro argomento basato e sulle
Differenze cui si presterebbe in sede applicativa la normativa di tutela del posto di lavoro incentrata sulla reintegrazione
E dovute all'arbitrio all'eccesso di discrezionalità che la nostra legislazione riconoscerebbe i giudici
Ecco qui c'è soltanto ad osservare che beh innanzitutto l'argomento della inaffidabilità dei giudici è un argomento tipico della cultura della destra non a caso l'onorevole Berlusconi nel campo del diritto penale come è noto la sostiene ampiamente è un peccato che quest'argomento venga adesso riproposto nel campo del diritto del lavoro ancora una volta sulla base di ricerche del tutto prive di fondamento scientifico
La ricerca in questione devo dire purtroppo basta dovuta ancora una volta la penna del professor Ichino che si è avvalso della specie della collaborazione
Di un economista non è molto propose quindi me ne sfugge il nome
Ma tanto per dire in due parole questa ricerca è stata condotta sì su un arco temporale di vent'anni ma riguarda una sola impresa
Di un settore non particolarmente significativo per giudicare dell'efficacia della normativa in tema di licenziamenti come il settore bancario
E poi e sarà un caso ma la ricerca ha dimostrato che nel caso di specie
Nell'unica impresa presa in considerazione perché la ricerca ecco guardi guarda un una sola impresa anche questa importante
Le controversie in materia e si sono concluse per il novanta per cento dei casi a favore del datore di lavoro
Nel restante dieci per cento dei casi c'è una differenza percentuale minima fra gli esiti favorevoli lavoratori al Sud e quelli favorevoli al nord
Ora credo che qualsiasi metodo o luogo di scienze sociali dubbi terrebbe dell'affidabilità scientifica di una ricerca basata sui numeri del genere
Eppure questa ricerca è stata pompata alla grande da Confindustria e portata ad esempio della inaffidabilità dei nostri giudici del lavoro naturalmente lascio a voi giudicare voce l'argomento forte quello basato sul carattere discriminatorio della legislazione e derivante appunto dalla questione della soglia
La reintegrazione tutelerebbe soltanto i lavoratori sopra il quindici e non tutelerebbe quelli sotto i quindici e che dire vero così no
Certe curiose che questo argomento si è stato riproposto da ultimo dal presidente di Federmeccanica Pininfarina che forse dovrebbe porsi altro tipo di problemi
In ogni caso qui si possono fare alcuni rilievi innanzitutto che
La commissione il criterio il criterio selettivo basato sulla soglia e diffuso anche nella legislazione di altri paesi Dior by ad esempio la soia c'è solo che collocata ai cinque dipendenti
In secondo luogo bell'argomento evidente sul piano logico che prova troppo perché se ci si vuole porre un problema
Dal punto di vista dalla discriminazione si potrebbe altrettanto fondatamente osservare
Affrontiamolo abbassando le soglie questa non è la mia conclusione ma ho voluto ricordare questo argomento proprio per dire che dal punto di vista logico non regge affatto e in ogni caso volendo misurarsi con questo argomento dal punto di vista della presunta discrepanza rifiuterà fra lavoratori c'è da dire che questo argomento non regge
Perché non regge perché la verità è che da l'esperienza comparata dimostra l'esistenza di un nesso inscindibile fra l'area in cui esiste una tutela forte in materia di licenziamenti
E l'area più fortemente sindacalizzata
Non c'è dubbio in altre parole che l'esistenza di una disciplina forte
In materia di tutela dei dice insieme enti contribuisce a sostenere il tasso di sindacalizzazione
E che l'esistenza di un'area fortemente sindacalizzata rende possibile l'azione sindacale la quale a sua volta determina benefici anche a favore dei lavoratori delle piccole imprese
Questa la fine e la ragione vera per la quale si vorrebbe superare questo sistema di tutela
Perché non soltanto colpirebbe i lavoratori come singoli ma
Darebbe un colpo molto forte all'azione sindacale non è tanto un problema di costi ma alla fin fine è un problema di potere nei rapporti di lavoro grazie
Le società legame del lavoro di Milano che ha contribuito all'organizzazione di questo convegno Antonio Panzeri
La gran cura il discorso per affrontare questo tema molto dibattuto sul rapporto fra i diritti fondamentali e la flessibilità
Farò una breve comunicazione
Considero anch'io che sia molto importante questo convegno e anche di una certa utilità per la campagna referendaria che è già aperta
E che probabilmente anzi senza probabilmente accentuerà i toni dopo l'elezione
Regionali
Io penso che vi sia un
Evidente legame tra il referendum sull'articolo diciotto il tema per la flessibilità in generale persino banale osservarlo
La penso che questo legame non deriva solamente dalla oggettiva considerazione che
La richiesta di abrogazione accompagnata dalla più generale richiesta di flessibilità per le imprese
Ma soprattutto perché insomma mi pare evidente il dibattito sulle flessibilità e ormai un continuo ritornello
Attorno al quale si stanno cimentando diverse forze
Con l'obiettivo di spiegare le opportunità che possono nascere per l'occupazione per il lavoro
Devo dire che alcune cose in verità possono risultare realistiche e De Rossi nelle
Altri invece sono teoricamente e praticamente infondate
Il termine flessibilità sembra ormai diventato uno slogan che si riferisce appresso che qualunque cosa le imprese ritengono utile per accrescere la propria competitività e da qualunque ricetta per combattere la disoccupazione
Quindi non ci si deve meravigliare se le analisi più serio del problema
Ripeto confessare poco divulgate
Iniziano quasi invariabilmente osservando che quello della flessibilità è un concetto vago e direi anche multiuso
Eppure si insiste
Con forza è a senso unico quasi a voler affermare un modello culturale che magnifica la flessibilità in tutte le salse
Senza una capacità e una volontà di discernere flessibilità che offrono opportunità effettive per il sistema delle imprese
E per gli stessi lavoratori da quelle che rappresentano solamente la volontà di produrre una ferita al sistema dei diritti e delle tutele regolati dalla contratti nazionali di lavoro dalle legge particolarmente la legge trecento
Io penso che per noi lo dico per il sindacato vi sia la necessità di tentare di cambiare il quadro di riferimento dell'orizzonte culturale proposto per equilibrare la discussione in Italia
Discutere oggi di flessibilità penso non può voler dire isolare questa discussione dal contesto complessivo
Dalle forme e dalle caratteristiche che deve avere lo sviluppo economico e sociale del Paese
Non può sfuggire infatti che il nostro Paese dopo aver acquisito alcuni importanti risultati
Come ad esempio il conseguimento dell'obiettivo europeo e l'avvio di un consistente processo di risanamento economico e finanziario
A oggi le esigenze direi la possibilità di dare maggior impulso i segnali di ripresa D'Alema parlava l'altro ieri del tre per cento puntando decisamente realizzare nuovi obiettivi di occupazione
E adottando una politica del lavoro funzionale a questo obiettivo nel pieno rispetto dei diritti
Sono convinto cioè che per fare queste per raggiungere questo obiettivo
è indubbio che occorra aggredire
Con maggiore forza ai fattori strutturali che frenano ancora l'economia italiana e mi riferisco per fare dei semplici esempi al completamento dalla riforma dalla pubblica amministrazione
Alla diseguale distribuzione del reddito all'eccessiva segmentazione del mercato del lavoro italiano
E all'esigenza di avere una politica economica e industriale degna di questo nome
Insomma
Pur nel quadro delle compatibilità ripeti in cori imposti dall'Europa
A me appare necessario tentare di forzare in direzione dello sviluppo e dell'occupazione
E tutto questo per non parlare d'altro
Comporta l'esigenza di compiere alcune scelte
Bisogna essere consapevoli e di fronte ai vincoli europei mille euro oggi tutto ciò impone l'adozione di politiche monetarie uniforme ai diversi Paesi aderenti all'Europa
E questo significa non rendere più possibile ai singoli Paesi ha nel sistema dell'impresa
L'agire sul cambio per aiutare la competitività dei nostri prodotti e penso che il sistema economico dell'impresa si trovano di fronte ad un bivio o si agisce sul lato dei costi e particolarmente dei costi da lavoro ossia agisce sull'atto dell'innovazione della qualità e della formazione
La prima a Stradella più intricati Riva
Offre successi momentanei ma alla lunga a mio modo di vedere non regge
La seconda strada è più complicata e difficile ma può permettere al sistema dell'impresa di essere davvero competitivo su scala internazionale
Ora
L'impressione è che se ne ricava è che buona parte delle imprese oggi predilige la prima strada e da qui le continue richieste di maggiore flessibilità in entrata e in uscita
Ce ne sono viste le avvisaglie proprio ieri a Genova al convegno di Confindustria
Ed è evidente qui la connessione con la richiesta dell'abrogazione dell'articolo diciotto la messa
In discussione del sistema dei diritti e delle tutele e delle persone che lavorano
Occorre avere dunque a mio modo di vedere consapevolezza del conflitto che è rinato perché a mio modo di vedere appunto rappresenta un conflitto vero difficilmente comprimibile
Questo breve riferimento alle questioni generali penso sia di una certa utilità per collocare o tentare di collocare sul versante corretto la discussione sui diritti e sulla flessibilità
Evitando che lasciandola in uno spazio angusto venga costretta a misurarsi solo sulle ricadute o sulle vie obbligate dei meccanismi economici e di mercato
E non invece sul terreno delle opportunità che una politica economica e sociale diversa può determinare anche in un Paese come il nostro
Come ricordato abbiamo dovuto assistere molte volte ad una discussione senza senso e in questo caso direi davvero ideologica
Su di essa si sono costruite molte cose dannose compreso lo voglio richiamare lo stesso Patto di Milano consumato in questa città ovviamente nel nome degli immigrati ma avente come oggetto l'abbassamento delle tutele e dei diritti delle persone che lavorano
Il ricorso con le modalità Della causale soggettiva dei contratti a termine non rischia solo di determinare come è stato detto la creazione di un doppio mercato del lavoro e la premessa alla destrutturazione del sistema contrattuale italiano
Io penso che non sia solo questo il problema che dobbiamo affrontare e penso che questo tema del ricorso dei contratti a termine
Con questo accordo possano essere vista nella doppia versione
Anche se può sembrare contraddittorio
Può essere visto come una sorta di antipasto per maggiori nefandezze sul terreno della flessibilità
Oppure può essere visto come una sorta di ripiego sul quale ci si possa attestare e concentrare l'opzione nel comprese se come ci auguriamo verrà sconfitto questo referendum sull'articolo diciotto
Infatti io credo che basti ricordare da questo punto di vista uno studio recentemente pubblicato da Bankitalia
E ciò che pensano alcuni dirigenti di via Nazionale in merito a questo strumento di flessibilità qual è il contratto a termine
Nella sostanza in quello studio
Si chiede espressamente che si ricorra sempre più massicciamente ai contratti a tempo determinato
Per superare si divise le forti resistenze politico sociali ad una maggiore libertà di licenziamento insomma se il quesito sulla licenziabilità
Proposto dal referendum radicale non dovesse passare si suggerisce di adottare su più larga scala questo strumento
E l'idea in sostanza di rendere i contratti a termine un parente direi stretto di primo grado
Con il l'elemento della licenziabilità
Hanno preso a riferimento rispetto a questa richiesta per alimentare questa campagna sulle flessibilità anche l'idea di presunte rigidità del mercato del lavoro italiano
Rigidità che considero discutibili e basta anche di portare alcuni elementi alcuni dati che si riferiscono ad esempio al mercato del lavoro milanese un mercato del lavoro che potremmo definire tra virgolette ricco e sul quale possiamo misurare davvero il termine flessibilità
Quattro dati uno di questi veniva richiamato anche dal Giorgio Ghezzi nella sua comunicazione noi abbiamo presenti a Milano
Novantadue per cento delle imprese che ha sostanzialmente una classe di anche Enza che varia tra uno e nove dipendenti
E dove sostanzialmente la legge trecento non viene applicata questo per dimostrare sostanzialmente che avendolo
Un tessuto produttivo fatti in questa maniera significa sostanzialmente che abbiamo margini molto estesi di flessibilità in un sistema di imprese così fan Secondo tratto e che di fronte ad una forza lavoro otto stimabile attorno a un milione e seicento mila persone parlo di Milano e provincia abbiamo registrato nel mille novecentonovantanove un tasso di ricambio del mercato del lavoro che viaggia intorno al sette otto per cento
Circa centoventi mila centotrenta mila persone che sono entrate ed uscite e che dimostrano
L'inesattezza della teoria che porta a dire che abbiamo un mercato del lavoro principi
Il terzo dato riguarda il fatto che suo gli avviati al lavoro
Sette su dieci ormai vengono avviate ma questo è un dato conosciutissimo con rapporti di lavoro atipici
E anche questo dimostra oggettivamente che siamo di fronte
Ad un utilizzo
Di forme di lavoro flessibili diverse dal passato infine un altro dato
Può sembrare centrare poco con il Complesso noi abbiamo avuto un calo degli investimenti su Milano del cinque per cento
Soprattutto degli investimenti esteri e su da parte di imprese che scelgono altri luoghi più attrezzati più capaci di occupare innovazioni e che investono altrove non per presunte rigidità del mercato del lavoro ma invece per vere rigidità delle infrastrutture della formazione del sistema della mobilità e così via
Però su queste presunte rigidità del mercato del lavoro italiano
Si è avviato una campagna una massiccia richiesta di flessibilità che si fonda anche la richiesta di abolire la giusta causa nel licenziamento
Direi anzi che si teorizza
Che se c'è più libertà di licenziare allora potremmo assistere ad un positivo scambio tra insider e outsider nel mercato del lavoro italiano
Teorie che considero molto discutibili non solo per le caratteristiche del mercato del lavoro italiano e come abbiamo visto dal mercato del lavoro milanese
Ma perché considero un approccio del tutto errato è sbagliato quello che afferma che si possa creare maggiore occupazione suolo serbo abbassiamo tutele e diritti delle persone che lavora
Per questo io credo occorra per noi tutti un dibattito vero nel Paese e con i lavoratori evitando che venga imposta una linea unilaterale un unico modello culturale
è necessario penso mettere in campo un nuovo paradigma verso il quale riferirsi e per questo sono davvero convinto ma lo sottolineo con forza che la vittoria nel referendum sull'articolo diciotto possa rappresentare la premessa di un nuovo modo di pensare che è necessario mettere nelle relazioni sindacali in Italia
E da qui l'esigenza di essere in campo con la forza e la volontà necessaria per battere questo odioso tentativo di togliere diritti alle persone che lavorano e di limitare la stessa azione delle organizzazioni sindacali come si ricordava Roccella
E determinare nello stesso tempo nuove condizioni per i lavoratori e le lavoratrici italiane
Io penso e concludo che ci sono i presupposti perché tutto questo possa realizzarsi
Purché vi sia adeguata consapevolezza dello scontro che occorre sostenere e che
Penso non sia pleonastico affermare bisogna assolutamente vincere grazie
Adesso scopro scopriamo non solo l'esperienza di me distratto di Gianfranco Riglietta
Anche il fatto che i bigliettai è un esponente dell'esecutivo di Magistratura democratica che è una delle prime organizzazioni che ha reso noto dopo averlo approvato un documento motivato e argomentato sul referendum sull'articolo diciotto
Quindi ascoltiamo volentieri Miglietta anche su questa posizione di carattere più generale
In realtà il problema che ci ponemmo come Magistratura democratica che ci spinse ad uscire allo scoperto ben prima dell'intervento della Corte costituzionale era che il referendum sul lavoro e sullo stato sociale identificavano
Un tipo di democrazia una concezione di democrazia
Di tale rilievo che se fossero passati il nostro ordinamento sarebbe stato
Stava volto no avrebbe più potuto essere considerata a pieno titolo l'ordinamento democratico
E ci interessava il c'è interesse da ben più dei referendum in materia di giustizia per esempio sui quali siamo anche contrari ma lo abbiamo detto soltanto negli ultimi
I tempi abbiamo preso una posizione perché certamente temi pur compressi come quello della separazione delle carriere a cui siamo contrari
Noi identifichiamo immediatamente i riti un ordinamento come democratico o non democratica
E viceversa qui la manovra complessiva che veniva proposta era quella della totale
Assoluta precarizzazione di tutti i tipi di rapporti
Di lavoro con
Il referendum per sulla
Lavoro a tempo determinato che rendeva arbitri i datori di lavoro
Di fare contratti a tempo determinato rinnovando lì anche alla scadenza senza che mai potessero trasformarsi in contratti a tempo indeterminato
Ora alcune volgarità tipo
Togliermi persino il fastidio di mettere per iscritto un termine oppure escludere l'applicabilità della tredicesima mensilità e delle ferie alle contratto a tempo indeterminato Paolo
Quello sul collocamento per esempio fatto nei confronti di una legge del novantasette che ancora sostanzialmente erano entrati in vigore perché irregolare le regioni erano termini tempo fino al dicembre novantotto
Poi andava messo in moto il meccanismo il meccanismo in cui il fiore all'occhiello era che
Mancava ogni controllo pubblico bastava poco fare una società per azioni di duecento
Milioni di capitale
Per il e mancava la la specificità del Collocamento come fine istituzionale quindi qualsiasi grande azienda si poteva fare la sua società privata ricollocamento e si abolirà la gratuità nei confronti dei lavoratori
Cose di una straordinaria volgarità come il lavoro all'asta il posto di lavoro alla e per non parlare poi di quelle naturalmente sulle INAIL sul servizio sanitario nazionale che significavano l'uscita dal servizio sanitario nazionale di tutti i redditi più alti e quindi la drastica riduzione
Non la competizione tra pubblico e privato ma alla riduzione
Del pubblico a Ospedale dei poveri perché il problema di Bilancio sarebbe stato drammatico
E quindi quello che resta per me poco due è stato già detto ma quello che resta è quanto basta al di là della sua gravità
Per legittimare tutta questa manovra che è stata poi presentata con i soliti toni la Corte costituzionale che attiva e scippati promotori del rapper per basta che il residuo sia accreditato dal corpo elettorale che al di là del fatto in sé
Entra in discussione
Non è principio di civiltà che peraltro purtroppo è già pesantemente in discussione da tempo
Io credo che ci dobbiamo convincere che
Qui si tratta di una perdita complessiva di cultura storica di memoria storica da parte anche di molti esponenti del sinistra del mondo di del lavoro
In realtà è l'attuazione del senta Emilia degli ammortizzatori sociali delle garanzie per i lavoratori
E il riconoscimento del ruolo dei sindacati sono nella storia d'Europa dall'Ottocento in poi
La caratteristica fondamentale della civiltà europea della cultura europea ma sono state anche la condizione legittimante della possibilità di esistenza di un'economia
Privata di una proprietà privata dei mezzi di produzione in un'economia private di un mercato privato e
Vi è poi da noi abbiano preso la strada dell'attuazione costituzionale dell'articolo quattro
Degli altri articoli che parlano sul del lavoro non vi sembra irrilevante certamente però è patrimonio comune a tutta Europa l'Europa occidentale il fatto che il lavoro non può essere una merce qualsiasi come tutte le mie questo è un salto di civiltà è un discrimine fondamentale
Ed è o una
Questione che ci proietta agli albori della rivoluzione industriale l'abolizione del ruolo del sindacato l'abolizione degli ammortizzatori sociali e la riduzione
Del lavoro appura merci è rimessa alle dinamiche del mercato
Ci porta a rinnegare tutta la storia ci tentare dagli inizi dell'Ottocento dalle Commissioni inglesi studio vicoli le ruspe dell'industria lingua inglese Aldo
E questo liberismo selvaggio che sottintende tutti i referendum abbiamo tra l'altro apprezzo che
Non ha riscontri sostanzialmente in nessuna parte d'Europa
Quello che occorre dire però è che questi discorsi si possono fare perché la Costituzione è stata pesantemente delegittimata io credo che
Nella fase alta che è stata dell'attuazione costituzionale dal metà degli anni Sessanta dalle leggi sulla giusta causa alle settantatré al processo del lavoro passando per lo Statuto dei lavoratori
E in tutto il decennio successivo non sarebbero stati improponibili argomenti come quelli che si propongono
In difesa di questi
E che credo che ciò sia dovuto
Anche al modo di costruzione dell'unità europea attraverso parametri meramente economici del bilancio in pareggio che creano difficoltà certamente alle ai Paesi che offrono maggiori tutele e maggiori garanzie credo creano difficoltà
Per il mantenimento dello Stato sociale
Stato sociale che però resta la più grande invenzione del secolo del novecento resta invenzione che ha inverato la democrazia in Europa occidentale
E tra l'altro questo processo europeo è un processo che oggi è in via di discussione quindi i nostri per liberisti
Si adeguano si adeguano poi in realtà non si adeguano al nulla perché ricette come quelle proposte dal complesso dei loro referendum esistono in nessun Paese europeo però
Propongono meccanismi di questo genere quando poi da Massa perizia ad Amsterdam già nel giro di pochi anni è iniziato un'inversione di tendenza con la presa d'atto che la comunità europea
Deve investire anche in garanzie dei diritti sociali e col trattato di Amsterdam del novantasette si è recepita la Carta sociale europea del sessantuno e la carta
I diritti dei lavoratori del
Dell'ottantanove è un processo ancora iniziale
è un processo che è in corso che non offre alcune
Che non apre molte garanzie per esempio sul piano giurisdizionale per come sono strutturati i giudizi della Corte europea
E della corte di giustizia europea che condannano solo gli Stati ad esempio
E però è un processo tuttora percorrere una strada che i sindacati italiani ieri i giuristi italiani dovrebbero percorrere e tra l'altro la Corte europea
Di giustizia dichiara di conformarsi
All'enorme ai principi costituzionali fondamentali riconosciuti dai principali paesi europei sono un oggetto misterioso questi principi costituzionali generalmente riconosciuti ma sono l'oggetto misterioso che va riempito di e contenuti
Io credo che la sfida dovrebbe essere quella di garantire i lavoratori precari
E credo che la forma attraverso cui serializzato l'articolo quattro della Costituzione l'Italia cioè il contratto di lavoro a tempo indeterminato oggi sia purtroppo
Sostanzialmente residuale così come il ruolo dei sindacati sia stato pesantemente
Ridimensionato proprio dalle flessibilità ed ai contratti atipici dei contratti di formazione lavoro che non permettono un solido rapporto
Con i lavoratori e che non permettono effettiva tutela
Con un numero sempre crescente di lavoratori che diventeranno rapidamente la se la maggioranza dei lavoratori italiani
E per il dramma è che qui gli slogan prevalgono sulla realtà
Tutti i discorsi che si fanno sulla rigidità italiana va be va detto pochi istanti prima di me Panzeri come stanno le cose in una realtà industriale poi tra le più solide di tali tutto sommato
No e il modello che ci veniva proposto per la verità da lì per liberisti dell'impresa camorristiche
Per esempio attraverso il referendum sul che consentiva di smantellare utile partito un'impresa riorganizzare il lavoro a domicilio a cottimo e con intermediazione nel contratto di lavoro questi modello
Iperliberista ma bisogna capire che senso ha pensare che introducendo la libertà di licenziare previo
Risarcimento monetario del tutto in controtendenza contro le linee della giurisdizione che tende all'attuazione dei diritti si creano posti di lavoro si avrà al massimo un ricambio
Di lavoratori anziani che quindi sul mercato del lavoro non troveranno mai più occupazione con lavoratori giovani o più acculturati
Non mi sembra che sia che esista alcuna regola economica per cui introducendo la libertà
Di licenziare aumenta il numero dei posti di lavoro
E quanta credo il problema al pari delle rigidità alle flessibilità o meno ma io credo che dobbiamo fare un discorso di fondo oppure il discorso dell'aspetto soglia
Io credo che qui
Sia
Impensabile che un imprenditore non assume il sedicesimo dipendente
Perché poi questo egli crea delle rigidità anche perché se ha bisogno di assumere in sedicesimi diciassettesimo del ventesimo dipendente purtroppo costituisce ho una impresa autonoma fittizia collegata o una sede distaccata dove partorire staccato e delude la legge esattamente come vuole la realtà di questo Paese non è quella delle rigidità impediscono l'aumento dell'occupazione e quello del lavoro nero ancora largamente praticato senza alcuna garanzie
Sì espansiva dell'economia come quelle in cui si può assumere liberamente senza regole e senza vincoli
E quelle recessive in cui si licenzia senza vincoli io credo che la funzione dello Stato sia finita e non abbia alcun senso
E
D'altronde che i problemi della struttura industriale italiana non siano questi a me pare evidente perché certamente e allora se ci mettiamo su un modello di competizione totale
Dovremmo poter competere col Pakistan col costo della forza lavoro in Pakistan in Vietnam certamente non è questo il per eccessi di dislocazione di certe produzioni a basso contenuto tecnologico sono inarrestabili bisogna saper investire in
Innovazione bisogna avere un capitale che sappia innovare questo è forse il problema fondamentale e tuttavia mi preoccupa molto l'esito di questo referendum perché
Questa mattina mi sono abbastanza confortato non vedo una consapevolezza sul carattere di scontro di civiltà che hanno queste cose sul carattere uniti
Demolizione di una cultura e di una civiltà oltre a quello di totale superamento della nostra Costituzione spero che la campagna successiva il no al referendum sull'articolo diciotto sia una campagna
Assai accesa e assai mobili tante e tra l'altro anch'io come è stato detto credo che non si possa pensare neanche lontanamente di andare a sostenere un astensionismo per non far raggiungere il quorum
Si tratta di principi fondanti dalla nostra cultura e la nostra civiltà in cui questi éscamotage come quelli delle leggine che
Sostanzialmente Vanni incontri presso i promotori dei referendum non sono consentiti e oltretutto saranno sempre letti
Spogliando le schede di quelli che non si sono astenuti gomme un
Sostanziale consenso rispetta quello coste eversive della Costituzione e della democrazia in questo Paese
Adesso ci rivolgiamo all'esperienza diretta di un avvocato lavorista avvocato Mario Fezzi che oltre a a questo dirige anche una rivista diritto del lavoro e quindi è un osservatore della della materia dei suoi risvolti
Sì dunque io credo che se vogliamo ragionare sul senso di questo referendum dobbiamo partire anche dallo sfatare il luogo comune su cui è fondato
Il referendum sull'articolo diciotto parte infatti dal presupposto muove dal presupposto proprio sbagliato territorio non si possono licenziare nessuno
In questa logica si pretende di liberalizzare il mercato del lavoro abolendo ora integrazione nel caso di licenziamento riconosciuto illegittimo del giudice
Ci vuole cioè a rimuovere quel provvedimento che rimette le cose a posto cioè che ripristina le cose
Nello stesso modo in cui stavano prima dell'atto che il giudice dichiara illegittimo
Teniamo conto del fatto che il nostro nel nostro ordinamento
Tutto il nostro ordinamento prevede sempre come prioritaria quando è possibile alla riduzione in pristino prima del risarcimento del danno prima di introdurre risarcimento del danno
Il risarcimento del danno interviene solo quando per situazioni che sono ormai irrimediabilmente modificate non è più possibile l'ordine di rimettere le cose come stavano prima
Quindi questo referendum siamo in presenza di al pari di un referendum che va contro quello che è il nostro sistema giuridico
Ma che comunque come dicevo è fondato sulla gru comune falso non è vero che in Italia non si possa licenziare e anzi semmai vero il contrario
Da voi semplicemente si pretende che il licenziamento non sia il frutto di un capriccio e che quando viene erogato sia fondato su una giusta causa o su un giustificato motivo
Se emerge che questa giusta causa o questo giustificato motivo non c'erano assolutamente naturale imporla RAI della come strumento che rimette le cose apporto cioè la rimette nello stato in cui erano prima di quell'atto illegittimo
Sul fatto che in Italia non si possono licenziare con qualcuno nostrano dirvi soltanto che basta guardare all'Alfa Romeo e quando l'ha comprato dalla FIAT aveva qualcosa come ventun mila dipendenti e ne oggi e a circa mille cinquecento di parzialmente attivi
Ma c'è da ricordare che esiste una legge la duecentoventitré del novantuno
Che consenta di ridurre il personale a piacimento senza alcun controllo o verifica salvo per quello che riguarda i criteri di scelta delle persone da licenziare
Quindi se è vero che per i licenziamenti individuali le cose sono leggermente complicate per chi licenzia
Perché deve poter dimostrare ma questo è un principio di di civiltà giuridica deve poter dimostrare davanti al giudice che le cose che ha contestato sono vera e quindi la sussistenza della giusta causa è anche vero che per i licenziamenti collettivi butta fuori dieci cento mille persone
è un gioco da ragazzi
Senza parlare poi dei tanti altri sistemi che la legge oggi consente di utilizzare per avere flessibilità di manodopera e comunque per eliminare personale
Non solo i contratti a termine che ormai sono stati ampiamente liberalizzati rispetto a legge originaria del mille novecento
Sessantadue ma lo stesso lavoro interinale e tutte quelle misure che consentono alle imprese di dimagrire in termini di personale cedendo attraverso lo strumento della cessione del ramo d'azienda
Tutto quello che non fa più parte di quello che non fa parte di quello che oggi si chiama il core business
Insomma questo luogo comune su cui ha fondato questo referendum è veramente sbagliato ed è sbagliato di grosso
Un altro luogo comune da sfatare quello secondo cui ma è già stato detto oggi per la verità secondo cui eliminando l'articolo diciotto dello Statuto si intervenga solo sulla materia dei licenziamenti non è vero non è proprio vero eliminando la reintegra si interviene sulla materia dei diritti di tutti i diritti in azienda
L'articolo diciotto infatti rappresenta quella condizione di effettività della tutela del diritto al lavoro necessaria per mantenere i diritti nelle aziende di introdurre nel nostro Paese la libertà di licenziamento
Non può che rifletta se su quelli sui diritti di libertà primari quindi libertà di pensiero e di espressione di adesione a partiti politici o formazioni sindacali e su ogni altra forma di tutela
Chi infatti possono essere licenziato senza nessuna ragione legittima e senza la possibilità di ottenere un rimedio giudiziale
Ben difficilmente si opporrà
A qualunque forma di pressione di molestie di sopruso nello svolgimento del rapporto di lavoro
Il sapere di poter essere estromessi dal posto di lavoro senza alcun rimedio costringerà ogni lavoratore ad accettare che condizione di lavoro di salario di igiene e di sicurezza di inquadramento assolutamente inadeguate
Io reagire protestare infatti può determinare la perdita definitiva del posto
Oltre a queste già scoperto che questa mattina io credo che si possa concordare sul fatto che libertà di licenziamento rischia di significare credo proprio che lo significherà anche espulsione dei sindacati e di tutti i siti diritti sindacali dai luoghi di lavoro
Questo dunque i rischi più vedo in questo referendum ministri vedo molto consistenti per il timore di una vittoria Daisy
Nonostante il fatto che i sondaggi dicano che la maggioranza dei cittadini italiani sembrerebbe contrari all'abrogazione dell'articolo diciotto io credo che non si debba dimenticare che le squadre in campo come direbbe il cavalier Berlusconi
Non sono due ma sono tre
Il sì il no e l'astensione e questa divisione tra chi non vuole l'abrogazione io credo che possa essere veramente deleteria
Chi rifiuta radicalmente il metodo referendario su questioni che dovrebbero appartenere al legislatore ordinario sta infatti attuando una campagna per l'astensione
E l'argomento a sostegno è che le precedenti consultazioni referendarie dimostrano come non è siccome esista nel nostro Paese una lo larga fetta di cittadini che comunque non andrà a votare
Se questa percentuale è già ampia e consistente sembrerebbe conveniente sommare ad essa
La propria astensione per ottenere il risultato del mancato raggiungimento del quorum
D'altra parte però invece che pure è condivisibile l'opinione di chi ritiene che la materia dei licenziamenti sia di troppo rilievo per limitarsi all'astensione essendo invece necessario è opportuno un grosso no
Rivolto ai promotori del referendum ma soprattutto a quelli che sono schierati è Confindustria in testa a favore dell'abrogazione
Questa scelta rafforzata dalla considerazione che un massiccio schieramento Dino avrebbe degli effetti anche su un eventuale futura legge in materia di licenziamenti
Come lei ha ha spiegato bene questa mattina professor Roccella da più parti infatti sì pare chiedendo una modifica alla legge sui licenziamenti con l'introduzione di una normativa che si limiti a sancire una forte ma predefinita pena pecuniaria per il licenziamento illegittimo
In questo modo il lavoratore licenziato illegittimamente non potrebbe riavere il suo posto ma dovrebbe accontentarsi di un risarcimento economico
Come ha osservato recentemente Sergio Cofferati che oggi purtroppo non c'è ma in un'intervista comparsa su Repubblica
Dice diceva Cofferati apula questa intervista che nella materia dei licenziamenti non c'è spazio per riformare niente diceva considero dice Cofferati la norma di legge attuale utile ed efficace
Nella quale si sta discutendo di inserire la reintegrazione come grazie carattere comune
Nella legislazione del lavoro se gli altri Paesi parlano di introdurre una tutela del genere non capisco perché noi che già ce l'abbiamo già e dovremo privare
Quindi un grosso pronunciamento a favore del mantenimento di una norma fondamentale come l'articolo diciotto sconsiglierebbe l'eventuale approvazione di una legge che sostituisse alla reintegrazione un semplice risarcimento economico
Un'altra considerazione di natura pratica sembra militare in favore del no invece dell'astensione
Il maggior partito della coalizione di centrosinistra i DS per la sua storia precisa modo di pensare di essere per il rispetto che ha delle istituzioni
Non può permettersi di consigliare l'astensione e per prenderà e ha già preso di certi certi modi decisamente posizione a favore del no
E anche qui mi sembra un delitto sprecare questi voti non sommando sia Dessì per respingere il referendum
Insomma nonostante il fatto che probabilmente la maggior parte degli italiani sia contrario all'abrogazione del diciotto io temo che potrebbero aggiungersi ugualmente questo risultato a causa di una divisione di strategia
Se infatti di quel teorico cinquantun per cento che vuole mantenere l'articolo diciotto dico cinquantuno partire qualcuno di più del cinquanta
La metà non sia la metà del cinquantuno si recherà alle urne e l'altra metà invece andrà a votare no il risultato sarà quello di far raggiungere il quorum arreca al quesito referendario che anch'io credo che sia quasi scontato venga raggiunto ma anche quello di far passare
Con l'abrogazione con la vittoria dei sì
Ed ecco allora io credo la necessità di una scelta unica fra tutti coloro che non vogliono l'abrogazione
E anche perché in una vicenda così rilevante pericolosa credo proprio che non ci sia spazio per posizioni ideologica ma solo per certe strategiche
Le singole posizioni devono cedere il passo rispetto alla necessità di non dividere tra di loro tutti quelli che sono contrari all'abrogazione dell'articolo diciotto grazie
Adesso l'esperienza di un giudice del lavoro la dottoressa ma scarrella
La quale può anche rispondere a una di queste tematiche affrontata sulla inadeguatezza della giustizia del lavoro a dare risposte tempestive in questa materia visto che uno dei temi ricorrenti e anche questo cioè che ci vuole troppo tempo
Bisognerebbe eventualmente ricorrere ad altre forme che quindi è meglio evitare questo provento di reintegrazione o ricorre all'Alta soluzioni dal campo visivo per esperienza giudiziaria e credo che possa che c'è qualcosa su questo punto
Sì a prescindere da questo stimolo che riguarda ma come argomenti diversi a cui avevo pensato a cui poi se mai rispondo
Dirò che per il resto mi pare che con tutti gli interventi gli allargamenti approfondimenti che ci sono stati rimanga ben poco
Diretta di nuovo sul tema
Delle ragioni che determinano posizionata referendum
Ciò nonostante mi sembra che non occorra non bisogna bere non bisogna avere delle timidezze o delle regole per ripetere
All'infinito una ma due treni cento delle mille e una ragione che determina un'opposizione alla referendum sull'approvazione dell'articolo diciotto
Anche da un punto di vista dai vari punti di vista dalla riposiziona diverso in particolare per quanto riguarda né dalla mia posizione di giudice del lavoro
Tra parentesi che voglio segnalare che benché ci sia una presenza qualificata in questo in questa sala di molti giudici del lavoro
Una gran parte di essi non ha potuto invece intervenire a questo convegno perché per preventivi per un primitivo seminario che è stato organizzato a Frascati in tema di diritto pubblico quindi la loro assenza qui non è dovuta accerto a disinteresse sulle tematico dissociazione rispetto alla posizione assunta da questo convegno bensì proprio a questa impossibilità dovuto ad un impegno precedente
è stato ventilato forse di questo non si è parlato il rischio anche il rischio che l'abrogazione dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori posto a lasciare il lavoratore utili dimensioni abbia il dipendente da da aziende con dimensioni superiori
Tanta quali rientranti nell'ambito di applicazione dell'articolo diciotto senza alcuna tutela per paradosso non solo reale ma neppure obbligatoria risarcitoria
E in effetti se andiamo a vedere dato il testo della della legge seicentoquattro sessantasei così come modificato dalla legge centootto del novanta certamente questo testo porterebbe al eliminare ad escludere questa possibilità in particolare un pericolo
Che ha segnalato il professore all'ETA
Credo che questo in realtà avrebbe potuto essere un buon alibi per la corte costituzionale per dichiarare l'incompatibilità costituzionale di una assetto privato
Anche di questa di questa sanzione
Rispetto arreca alla proposizione del referendum la Corte costituzionale però non ha scelto questa strada e ha dato direttamente le indicazioni all'Interpreti
E quindi anche ai giudici che si troveranno eventualmente solo disgraziatamente a dover decidere in caso di licenziamenti non senza più soccorso dell'articolo diciotto
Sono in molti in cui e attraverso la Carta sociale europea approvata dall'Italia ratificata in Italia con legge tre febbraio numero trenta febbraio novantanove e attraverso il riferimento a questa tendenziale generalità delle previsioni
Della legge seicentoquattro al superamento più un problema prende il grave problema che nascerebbe se
I lavoratori già tutelati con tutela reale si trovassero privati addirittura di tutela meramente obbligatoria risarcitoria
Ritengo però che questo non sia il maggiore problema che ci dobbiamo porre perché ben altri cioè su questi sono delle minuzie che troppe per cui proprio potremmo trovare possiamo trovare una soluzione per cui potrebbe comunque esserci un intervento immediato di rimedio da parte del legislatore
I motivi ben più gravi sono invece i timori che vengono assoluta stati manifestati da più parti e con più accenti con diversi accenti
Dalla previsione di un'eventuale abrogazione dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
Che causerebbe una perdita enorme del nostro ordinamento e per livello di civiltà giuridica che abbiamo raggiunto stante la sua importanza non solo dal punto di vista simbolico dei principi ma anche dal punto di vista come da più parti si è sottolineati qui dell'effettività del diritto
Effettività del diritto che certamente anche condizionata dai tempi della giustizia
Sui quali per fortuna a Milano vi è diciamo viviamo in un ente viviamo in un paradiso rispetto alla situazione del resto dell'Italia
E su quale occorrerebbe forse altri temi al altri momenti e altri approfondimenti per individuare quali possono essere le cause
E le possibilità di soluzioni di questa problematica che io non ritengo possa essere semplicemente demandata a soluzioni alternative alla giurisdizione e soprattutto ad arbitrati tanto meno sì sì se si pensa se si ipotizzano che tali arbitrati debbano essere obbligatori
Per ritornare al problema di fondo io penso e anche qui sono in buona compagnia molti l'hanno già detto la detto professor pezzi l'ha ripetuto l'avvocato Fezzi
Che la sanzione abbia la primaria funzione in uno stato che si rispetti in uno stato civile
Di garantire l'osservanza dei comandi o dei divieti posti dall'ordinamento
Una buona sanzione e quella quindi che impedisce a chi abbia in animo di violare la legge di conseguire il risultato che si proponeva di conseguire poiché solo in tal caso vi è una reale efficacia preventiva perciò un'effettiva tutela delle situazioni soggettive protette dalla legge
Io credo infatti che se guardiamo al numero delle reintegrazione che ad oggi sono state vengono normalmente
Pronunciate dal giudice non abbiamo un dato non non abbiamo un dato reale non sarebbero quelle le ipotesi che verrebbero rimosse in caso di abrogazione dell'articolo diciotto
Perché mi sembra evidente che proprio il timore di aprire una reintegrazione e avere un ordine che l'integrazione ciò che preventivamente
Impedisce o condizione orribilmente inscrive ridimensiona la decisione del datore di lavoro di licenziare un lavoratore pur in mancanza di giusta causa o in mancanza di un giustificato motivo
Naturalmente la RAI integrazioni in forma specifica non è sempre possibile ci sono delle ipotesi in cui vi è una coincidenza tra la condotta vietata il risultato
So facciamo un esempio più plateale per l'omicidio no dove lo sto la il risultato della uccisione della persona coincide con la condotta vietate allora in questo caso non potrà naturalmente esservi una sanzione
Che Fossa
Impedire che possa prevenire di che possa ripristinare la situazione quo ante però ad esempio e Cabin questi che proprio in questi giorni abbiamo visto le immagini di un abbattimento di una costruzione abusiva nella valle di Agrigento questo è possibile rispetto a una costruzione
Elevata contro i limiti posti dalla legge
La la costruzione elevata abusivamente può essere abbattuta e quindi può esserci la ricostruzione da riscrive la restituzione della situazione alla situazione precedente dopo la violazione per fortuna anche il licenziamento rientra in questa ipotesi
Rientra in questo posto di perché il licenziamento contra legem ad abitare ha fatto una frattura determinata il rapporto di lavoro determinata da un rapporto contra legem può punto porsi rimedio attraverso la ricucitura del rapporto garantita dall'ordine di reintegrazione
E insieme dallo speciale forma di risarcimento speciale per causa e per natura che è prevista dall'articolo diciotto
E allora se così è
è vero anche che la soluzione adottata da quest'ultima norma non è l'eccezione ma costituisce la regola di un buon ordinamento
Ed è anzi l'eccezione epiteti di conti in contrapposizione invece eccezionale la tutela meramente obbligatoria riservata agli altri lavoratori dalla legge seicentoquattro così come modificata dalla legge o
Altra parte dobbiamo anche pensare che e a queste situazioni fa riferimento alla strada Corsetti costituzionale nella sentenza numero trentasei con cui ha ammesso il referendum
Con un delle indicazioni e poi contro le osservazioni che in realtà lasciano abbastanza perplessi sulla conclusione a cui arriva occorre pensare che in realtà dall'iniziale
Previsione dall'articolo diciotto fatto ormai trent'anni fa si è andata progressivamente estendendo la forza anche indiretta dell'articolo diciotto non solo perché la sanzione prevista da questa disposizione è stata direttamente a richiamata come pare anche antiche ma come riconosce come il richiamo alla stessa corte da altre disposizioni di legge ed in particolare dall'articolo cinque
E diciassette dalla legge duecentoventitré del novantuno in tema di licenziamenti collettivi che appunto fa riferimento all'articolo diciotto
Terra nei confronti di licenziamenti che vengano intimati in violazione della procedura di mobilità oppure in violazione dei criteri di scelta
Dei lavoratori licenziati ma anche per l'articolo tre della legge centootto del novanta la quale riferendosi ai licenziamenti discriminatori prescrive appunto
Alla l'applicazione della dei rimedi previsti dall'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori
Anche al di sotto del dimensioni usuale dell'impresa e persino nei confronti di chi dei dirigenti c'è quindi da chiedersi se per disgrazia dovesse venir meno al punto di riferimento costituito dall'articolo diciotto a cui fanno rinvio queste altre disposizioni che cosa succederebbe anche di queste altre disposizioni e ciò secondo me pone anche interrogativi sulla effettiva corrispondenza al vero della valutazione espressa dalla Corte costituzionale circa l'univocità e chiarezza del requisito referendario
La lettura della sentenza la la sentenza della Corte di guida in tre in tre righe questo problema dicendo che il quesito referendario e certamente chiare certamente univoco perché riguarda una su una disposizione di legge riguarda un solo tipo di licenziamento esotico di licenziamento di virtuale quindi non c'è rischio e pericolo di manipolazione della volontà di chi verrà chiamato pronunciarsi sul mantenimento provocazione di questa norma
In realtà proprio il fatto che
Ci siano altre disposizioni di legge che sono passarle invece e riferite ad un'altra aria ma passando e dell'articolo diciamo la struttura probatori pone il dubbio a priori sulla effettiva chiarezza del requisito referendario cioè sul fatto che chi è chiamato a
Al referendum abbia un'effettiva consapevolezza e conoscenza di quella che e che potrebbe essere la reale portata del suo volto
Dicevo che non solo il legislatore questa progressiva
A lievitazione dei casi ed è l'importanza dell'articolo diciotto periziati poi soprattutto per i lavoratori non solo per legge ma è avvenuta anche per via giurisprudenziale
Al previsioni dell'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori e o meglio alla effettività garantite sancita per la tutela sancita da questa norma si è fatto ad esempio riferimento in ipotesi non direttamente previste dalla norma
Che dal giudice sono ritenuti state ritenute meritevoli di analoga tutela stante la rilevanza dei diritti che correva il rischio di essere messa in discussione dalla violazione della norma quali ad esempio nel caso dell'articolo tredici dello Statuto dei lavoratori
Cioè una buona parte da giuristi prudenza direi forse la prevalente giurisprudenza oggi ritiene che nel caso di demansionamento di dequalificazione del lavoratore il giudice possa e premettere un ordine
Nei confronti del datore di lavoro di reintegrazione nelle precedenti menzioni ovviamente questo ordine dire integrazione non ce lo siamo inventato ma l'abbiamo appunto
Ricavato da quella che è stata la scelta legislativa
Va fatta nell'articolo diciotto Statuto dei lavoratori un altro grosso problema ci sarai potrebbe esserci ad esempio nel caso di procedure ex articolo ventotto
Noi sappiamo che l'articolo ventotto impone al giudice in caso di accertamento di condotta antisindacale di rimuovere tutti gli ostacoli no prodotti dalla condotta antisindacale
E allora io mi chiedo com'è possibile rimuovere tutti gli ostacoli tutti gli affetti dalla prodotto sindacale se escludiamo dal nostro ordinamento l'idea di poteva integrare nel caso in cui la condotta sindacale si sia tradotta in un licenziamento antisindacale
La il licenziamento medesimo a meno di rigore ci daremo da fare ricorreremo poco probabilmente alla forma della nullità
Piuttosto che quella della reintegrazione certamente comunque c'è un grosso sconvolge ci sarebbe un grosso sconvolgimento
In caso di approvazione dell'articolo diciotto lo stupratore che detta band al di là della singola norma chi non è che non sia importante ma che sulla quale sono stati costruiti è stato costruito un tale edificio che togliere questo fondamento occorrerebbe farebbe correre il rischio di far scricchiolare
Un po'a un po'tutto
E poi anch'anche come giudice del lavoro di Wenders Expo grossa esperienza di questa cosa dal dal mio punto di vista al di osservazione vorrei richiamare quanto già è stato detto rispetto alla messa in discussione una volta che si tolga la tutela reale garantita l'articolo diciotto dell'effettività dei diritti
Se noi andiamo a vedere i tipo di ricorsi che vengono proposti
Dai lavoratori non muniti di sola tutela obbligatoria e di tipi di ricorsi che sono proposti dai lavoratori muniti anche di tutela reale vedremo che c'è un divario una differenza enorme no
Sì perché ci sono due mondi sono potrà prese due satelliti DiVersi perché innanzitutto i ricorsi fatti dalla dalla da dai lavoratori non tutelati con dalla dalla reintegrazione Abe sono sempre presentati dopo la cessazione del rapporto
Perché nessuno nel corso del rapporto ha ovviamente il coraggio di mettere il rischio visto che il datore di lavoro può licenziare
Di fatto anche ad nutum semplicemente pagando un risarcimento che fa da due mezzo a sei mensilità salvo i casi poi eccezionali di anzianità molto elevati o di dimensioni che si avvii da molto attorno alle sessanta dipendenti dell'azienda è chiaro che nessuno mette a rischio questa cosa è il motivo per cui già nel lontano sessantatré se non ricordo male la Corte costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità delle norme che consentivano da decorrenza dei termini prescrizionali nel corso del rapporto dicendo che il rischio che lavoratore correva nell'avanzare
Va domande giudiziarie confronti datore di lavoro effettivamente così poneva in discussione che la rinuncia fatta a quei diritti fosse una rinunciabili era piuttosto che
Quarta darla dal pericolo di licenziamento
Ma si badi bene però che il rinvio delle del contenzioso da da dalla causa della controversia sindacale o giudiziaria alla cessazione del rapporto dopo la cessazione del rapporto non è solo una perdita di tempo
Nell'acquisizione e nella conserva nella nell'acclaramento dei propri diritti ma è una perdita di qualità del contenzioso perché è ovvio che era alcuni diritti quali ad esempio quelli che ho già prima ricordato previsti dall'articolo tredici satura i lavoratori un esercizio di diritti sindacali o scelte di assenze dal lavoro per maternità etc
Il rinvio al momento la cessazione del rapporto significa consumazione del diritto e non semplicemente al rinvio per cui i tempi della della controversi sono diverse e di ma diversa anche la qualità del contenzioso talché deve ritenersi che in realtà solo una
Tutela reale garantisca al lavoratore di far valere tutto pagato che sia la sua richiesta di sottoporre la sua richiesta alla alla valutazione del giudice
Concludo dicendo che qualcuno non ricordo più chi ha ha richiamato l'attenzione sull'opportunità che di questa questione non si occupino solo i turisti
Non si occupino solo i giuristi non solo perché è un problema di civiltà in generale ma perché anche il sempre l'analisi del tipo di controversie che si hanno in tema di lavoro e che la differenza tra Liguria rende evidente una cosa che e nell'area della recidiva ricevibilità solo risarcita economicamente che vi è la maggior parte di lavoro nero
Non
Ho totale o parziale e degni difficile che nei rapporti di lavoro garantiti da tutela reale vi sia evasione contributiva e fiscale sì certo possono esserci quelle forme marginali di cosiddetti rapporti di collaborazione coordinata continuativa e normalmente instaurati da dipendenti che hanno forte potere contrattuale e che anch'essi ricavano un vantaggio no
Almeno nell'immediato dalla configurazione giuridica
Con non subordinata del loro rapporto
Però la maggior parte delle cause che vengono presentate nel campo della recidività
Della tutela solo obbligatoria riguardano riconoscimento di rapporti di lavoro subordinato totalmente in nero riconoscimento di un un Time rispetto ad un part-time
Normalmente fanno sono cause che fanno seguito a licenziamento verbali quindi signori c'è non solo una grossa Perico e dispersione
Il sacrificio dei diritti dei lavoratori ma c'è una perdita dell'intera collettività perché lavoro nero
Significa evasione contributiva lavoro nero significa evasione fiscale l'evasione contributiva e l'evasione fiscale che oltretutto in campo del lavoro che ha battuto la sua base evidentemente un'evasione dell'impresa
Perché con quali soldi impresa panca i lavoratori in nero se non con soldi non registrati
Evidentemente significa Primo l'impossibilità di arrivare ad una complessiva riduzione del prelievo fiscale e contributivo quindi con un alleggerimento di oneri che forse sono quelli che effettivamente sarebbero importanti rispetto alla creazione di nuove occasioni di lavoro
Secondo la sottrazione di entrate che potrebbero confluire in capitoli di spesa che sorreggono lo stato sociale
Quindi anche gli economisti anche fiscalisti dovrebbero ben guardare quali sono
Già oggi le conseguenze di una divisione di tutela tre laboratori super tra lavoratori protetti da tutela reale e Tor Vergata Oria e quali a maggior ragione sarebbero le conseguenze di un'estensione indeterminata della mera tutela risarcitoria
Poi credo che ci sia stato un impedimento riso verdura Armelloni per essere partecipe avremmo concluso quindi la serie degli interventi
A commento dei quali posso dire soltanto che oggi ci eravamo proposti di approfondire gli argomenti
Anche da un punto di vista tecnico ma non dimenticando mai gli aspetti politici di fondo valore di fondo delle questioni che esaminiamo ma così poco convinti siamo che il problema sia soltanto dei dei giuristi e degli operatori del diritto
Già oggi abbiamo cercato quindi incrociato delle esperienze
Dei giuristi diritto quelle di chi opera sul campo nel sindacato abbiamo già sentito
Sì che dalla camera lavoro Panzeri e adesso infatti aspettiamo le conclusioni
Del segretario confederale Carlo Ghezzi porterà attivi un contributo anche di ulteriore ampliamento alle tematiche a noi abbiamo valutato grazie Carlo
Riteniamo importante la iniziativa di oggi contributo che da questo vino la campagna elettorale per referendum
Una campagna elettorale che si preannuncia difficile impegnativa sicuramente aspra dove l'iniziativa promosso dall'Accame lavoro di Milano dalla Fondazione mala cugini
A fronte di questo durissimo intollerabile attacco ai diritti dei cittadini e dei lavoratori
Produce i contributi importanti che penso sarà utile far conoscere
Diffondere pali diventare strumento nella feroce polemica che ci impegnerà nelle prossime settimane nei prossimi mesi
Per essere capaci di argomentare di smontare ipotesi assurde che ci vengono contrapposte
E dibattere quell'attacco pesante ai diritti e in particolare i diritti dei più deboli piogge messo in campo
Veniva detto in più interventi veniva detto da Carlo Smuraglia suoi produzione i referendum dei radicali si presenta come un vero e proprio programma di governo
Una sventagliata di referendum legati da un'idea organica
Da un'idea di RAI deregolamentazione selvaggia del sistema di diritti
In una società pensata non con diritti con sistema di regole ovviamente sempre modificabili e migliorabili
Ma una società di regolamentata
Una società nella quale si attacchi in modo pesante il valore sociale del lavoro
Un sistema di regole e di relazioni
Un attacco violento la strategia riformatrice centrata invece sull'estensione e su gola universalità dei diritti fondamentali delle persone
Nel lavoro così come la cittadinanza come portato avanti in tanti faticosi decenni dalle forze più responsabili la nostra società
Una proposizione inaccettabile
Di uno scambio
Tra una possibile monetizzazioni di un diritto fondamentale decisivo
Quello di non essere licenziati senza giusta causa e di non avere la possibilità di essere integrati
Proposto come attacco alla libertà alla dignità delle persone che come diceva ancora Carlo nonna prezzi
Vi è un olio una odiosi Tang quest'operazione perché colpisce i più deboli
In particolare con i referendum rimasto in campo con quello per il mancato reintegro per il licenziamento senza giusta causa
E l'odio si tasta anche l'utilizzo ai piani di libertà che da parte dei radicali viene fatto
Vien presentato una società più libera una società a sé con meno vincoli
Ma è una libertà a senso unico
Una libertà nella quale
Il datore di lavoro oggi vincolato dalla legislazione vigente avrà possibilità di disfarsi chiunque arbitrariamente senza vincolo alcuno
Di attuare discriminazioni sindacali discriminazioni razziali e religiose
Contro il desiderio di maternità
Avrà la possibilità di sviluppare soprusi via Vespasiano e molesti e quant'altro
Al lavoratore rimanessimo libertà la libertà di essere licenziato
E in questo scenario non si sono mossi con pesantezza sugli radicali ci sommosse tante altre forze dalla Società italiana in particolare Confindustria
Quote impressionante in dieci minuti la Giunta di Confindustria ha deciso di sostegno integrale di tutta la campagna referendaria
Ancor prima che la Corte si esprimesse
Non vi è stato né il buongusto di aspettare un'accortezza politica
Di aspettare il pronunciamento Della Corte
Ma vi è stato anche il manifestarsi non solo di un atto di gravi ostilità nei confronti dei diritti del cittadino e dei lavoratori
Mai lo smascherare una concezioni piuttosto bizzarra di un sistema di regole di relazioni che Confindustria ha messo in campo con quale cerca che la dice lunga su quale Modiano cultura relazione a queste organizzazioni
Nei referendum vi era sicuramente questo più odioso dei licenziamenti ma viene Hunt anche i referendum che riguardavano regole del lavoro
Che figlio di direttive europee sono applicati anche in altri paesi
E questa deregolamentazione così pesante
Anche se il tentativo di alterare le condizioni di competizione rispetto all'Europa rispetto alle le altre realtà imprenditoriali questo continente
Cosa che la dice lunga sulla concezione illiberale
Di tante forze questo Paese Confindustria in testa
E Confindustria con questa scelta e i radicali che sono punta di lancia di questa iniziativa
Ci paiono schierarci dopo un appuntamento straordinario del nostro Paese ha passato cioè l'entrata in Europa il due di maggio del novantotto
Che ci pone un problema dopo essere centrati con tutto il Paese
Di come restarci
E si confronta due strategie
Una basata sulla qualità dello sviluppo sull'innovazione sulla formazione la forza lavoro sugli investimenti sulle infrastrutture sulla capacità di innalzare qualità ed eccellenza di processi produttivi
Con tutta la flessibilità necessaria
Ma flessibilità è un sistema di regole
A questo si contrappone invece
Rispetto l'imprenditoria che non ha più lo strumento della svaluta azioni strisciante che era sempre che ha sempre utilizzato per tanti anni
Si propone in parte importanti parti preoccupanti per il loro peso
Obiettivi scenari diversi
Che parlare di flessibilità ma di pensare decisamente a precarizzazione
Di operare perciò sulla leva della precarizzazione sistema di diritti su costo del lavoro
Sulla competitività
Basata su parametri che non ci permetteranno a lungo respiro di rimanere in Europa se non c'è una sfida sulla qualità e sull'eccellenza del sistema produttivo
In un Paese che ha processi
Di riorganizzazione ancora molti da fare ma che ne alle spalle di giganteschi citavo fessi il numero degli occupati o Alfa Romeo ma possiamo pensare a questa città e una città delle grandi fabbriche che ormai vede
La presenza industriale contenuta
Termini
Piuttosto bassi o o cambiata nella sua qualità ripetono giusta dell'informazione rispetto ha un tessuto produttivo e innovativo e diverso che ha visto in questo Paese da dalla fine degli anni settanta in avanti uscire dei luoghi di lavoro centinaia e centinaia di migliaia di lavoratori
Quasi tutti col paracadute
A volte più robusto a volte meno ma con un sistema legislativo che ha permesso la mobilità del lavoro voi attraverso fasi di ristrutturazione gigantesche
E chi ha visto nell'ultima fase crescere anche i nuovi posti di lavoro
I quattrocento mila euro giudichi posti di lavori più delle ultime stagioni
Sono posti di lavoro legati molto lavoro atipico forme di flessibilità
Ma
A situazioni normati
E contro questo sì contrappone un'idea di precarietà a un'idea di un tentativo di rimanere Europa in modo precario facendo la concorrenza non l'Europa ma al Terzo Mondo che ad abbattere non solo per l'odio sita dell'attacco sistema di diritti ma per la qualità stessa dello sviluppo della Società italiana del del suo lavoro dei suoi sistemi di protezione sociale
Dalla sua con coesione interna
E non ci misuriamo ancora con una società italiana
Caratterizzata due velocità
Perché a parità di normative sui diritti del lavoro sulle leggi che riguardano i licenziamenti o meno
A Treviso anziché a Mantova non si trova un disoccupato
Ad Agrigento anziché a Reggio Calabria la disoccupazione attorno al quaranta per cento la media del pollo poi il dieci e l'undici ma allora perché insistere su questo legami assurdo tra maggior precarizzazioni occupazione quando invece la qualità dello sviluppo il rapporto storico tra nord e sud da risolvere
Perché ha le stesse regole che ci sono oggi dal collocamento al part-time a quant'altro alla alla legge trecento sono diverse da Reggio Calabria Treviso e perché contesti completamente diversi allora mortali problema non sta dentro questa parola
Che confonde in modo furbesco flessibilità e precarizzazione la ricetta sulla quale risolvere i problemi storici da della Società italiana del suo sviluppo
E qui insieme alla falsa idea di libertà che viene che viene erogata
Che viene mandata avanti viene distribuita a piene mani noi dobbiamo riflettere e e riflettere soprattutto con tutti coloro che oggi sono esclusi dalle tutele che dalla legge trecento articolo diciotto
Sullo scenario che ci possiamo farlo potrà presentare dopo il ventuno di maggio
Veniva qui Pedro condividiamo fino in fondo se prevarrà la sconfitta del movimento referendario messo in moto contro l'articolo diciotto legge trecento vi faranno il bis saranno rinnovate energie chiuse lancio per estende alla rete dei diritti
Per riflettere insieme per operare su quali diritti dare i lavoratori atipici due milioni e passa in questo Paese i metalmeccanici sono un milione settecento mila sono una volta e un quarto i metalmeccanici oggi orfani di un sistema di diritti di sistema di tutele di protezione sociale
Invece
Una sconfitta
Nostra in questa battaglia toglierà speranze non agli atipici al lavoro diffuso non solo di vedere approvata rapidamente la legge Smuraglia
Ma di di vedere approvate altre normative altre Lenzi altri sistemi di protezione sociale che dovranno evolversi e misurarsi con un mercato del lavoro che si evolve con un sistema di di economico che si sviluppa allora la legge sugli atipici la legge sulla rappresentanza
Nuove normative che andremo avanti a costruire così come si svilupperà il lavoro e così come la nostra tradizione
Con un'attenzione
Questa storicamente presente
Per la piccola impresa per impresa diffusa al rapporto di fiducia che viene tra datore di lavoro
E imprenditori e la piccola impresa come il fatto che determina molto nella vita stessa impresa con una caratteristica molto diverso rispetto a quanto lo stesso rapporto di fiducia si pone rispetto riprese più grande
Veniva detto cura dalla cella fessi di riflessioni attente in Europa su si chiama dei diritti e in particolare al nostro sistema di diritti riguardanti i licenziamenti individuali giusta causa integrato l'iniziativa dei radicali va in netta controtendenza
Va in netta controtendenza
E non ci pare assolutamente su questo fronte nell'iniziativa dei radicalismi altri difetti ve ne sono colori sintonia iniziative con le quali sia possibile misurarsi
Via in una grande differenza tra chi pensa un sistema regolato è un sistema senza regole
Siamo
Ovviamente disponibili lo sono grandi pacche realtà italiana ragionare se l'attuale sistema di regole condivisibile o meno se può essere migliorato si può essere ammodernato mancherebbe altro
Vogliamo un punto fermo però
E rispetto a nuove norme e vi è una indisponibilità di tutto sindacalismo confederale italiano queste uno dei oggi pochi ponti di ferro ma unica
Nel misurarsi con qualsiasi legislazione che possa partire dall'assunto nel mancato ritiro del lavoratore licenziato senza giusta causa
Sia sulla proposta più ideologica del duo Benedetti Chino sia su quella più sorte di Treu sia su proposte che possano riflettere su queste questioni a partire da questo assunto inaccettabile
Così come oggi come dopo un referendum siamo interessati a discutere
Di forme nuove che affronto avvertisse l'età del lavoro che la legge ottanta recente
Ovviamente anche noi abbiamo profondi dubbi sulla bontà e sulla costituzionalità di proposte tipo arbitrato obbligatorio che ad esempio in alcuni settori importanti della CISL viene sostenuta così come in altri comparti dalla Società italiana
In questo contesto io vorrei portare una riflessione che spesso ci sfugge su qual è l'atteggiamento dell'imprenditoria minori su questo referendum che è un atteggiamento incerto e oscillante
Che mi pare di poter leggere però potremmo sbagliarci
Ho fatto da un mix tra argomenti nobili e condivisibili e condivisibili di riflessione sui diritti e sul sistema di regole molto simile a quelli che abbiamo sviluppato stamattina
Insieme alla convinzione che oggi regole diverse che insistono sulla
Dovrà rivendicare alla società italiana se questa differenza che vi è oggi sulla soglia dei quindici dei viceré che almeno
E ovviamente questo scenario uno scenario che non solo ci preoccupa
Ma che deve essere esplicitato a tutti coloro che oggi pur impegnati in una battaglia per l'estensione di una rete di diritti più larga di quale esistente
Pensano di essere in qualche modo già al bagnato perché operanti in aziende al di sopra i quindici dipendenti e che non hanno
Le stesse regole che chi sta sopra
Queste esporrebbe il sicuramente è un'aggressività maggiore apparve verande volano per scenari più pesanti per i diritti ai lavoratori di chi oggi non la la trecento e l'articolo diciotto qualora referendum dovesse finire con la vittoria dei referendari
Quello che qui c'è una discussione che in casa CGIL rispetto un altro punto
Come sapete la CGIL ha guardato con un certo distacco quello che viene chiamato per voi propriamente l'altro referendum sociale
Cioè quello che viene impropriamente chiamato referendum sulle deleghe sindacali
Impropriamente perché non riguarda nessuna quota il contributo sindacale
Riguarda invece le associazioni datoriali le riguarda parte contenuta per loro quote associative in parte molto robusta per loro quote di servizio o quote contrattuali cioè istituti che pagano sia gli scritti che i non iscritti alcune di origine nobile altre di origine abbastanza ignobile comprassi democratiche discutibili e variabili a seconda l'istituto
Potremmo se avessimo l'occasione a riflettere a lungo su come il consumo altri istituti che riguarda soprattutto il settore del commercio
In questo modo di ripeto il secondo quesito non ci riguardano ci tocca non daremo indicazioni di voto
Proprio perché non riguardano la Libia la volontà di associazioni ma riguardano queste quote dice viste queste quote contrattuali per le associazioni datoriali agricoltura commercio artigianato che fa le associazioni imprenditoriali siamo convinti anche qui servono soluzioni legislative che regola le materie che le rende trasparenti e democratiche
E siamo interessati
Se fosse possibile a collaborare con legislatore per definire una legislazione ad hoc
Oppure per approvare la legislazione sulla rappresentanza che contiene dei capitoli che risolverebbe alla radice questo problema
Nova ritorno al quesito che ci poniamo
Brunetta e Cazzola che sono i due esperti tra virgolette piano stessi quesiti referendari
Hanno sbagliato ma chiaramente il quesito referendario e pensato di colpire il sindacato sondati colpire le quote di servizio che le associazioni datoriali minori
Oppure volete Cazzola i referendari hanno voluto colpire o ricattare la piccola imprenditoria diffusa e loro associazioni che non si sono accodati al coro di Confindustria
In una ricerca dello scontro frontale con sistema di diritti
Sdraiata sull'idea di sviluppo per rimanere in Europa comparti fondanti basta vedere in un futuro ma basta leggere gli antichi discorsi del designato presidente di Confindustria che fa della precarizzazione del sistema di diritti proprio costo lavoro l'asse portante
Non lo so saranno i fatti a dircelo
Saranno i fatti a dircelo peso nella discussione dovremmo già essere molto attenti a questo mondo anch'io nel nostro Paese
Di associazioni datoriali minore che in genere non ha voce non parla sui media esposta agli slogan che ha un tasso di sindacalizzazione per loro associazioni molto basso
La Corte ha spazzato via referendum cosiddetti sociali mi ha reso esplicito la grande maggioranza di questi narice speso il contrasto con i valori fondanti sui quali costruita la nostra società sui quali costruita la Costituzione
Ha dato un colpo robusto a quel manifesto Ute ittico di liberismo esasperato il biologico regressivo che stava alla base per iniziativa di radicali di questo attacco intollerabile la dignità e i diritti delle persone
All'idea di una Società dove la certezza delle regole per tutti e cinque sostituisce la legge del più forte
Un'autentica barbarie civile l'abbia definita incompatibile con l'idea di universalità dei diritti e di una società sempre più accogliente per le quali ci battiamo è rimasto in campo referendum più odioso il più grave per come qui
Autorevolmente detto colpisce un principio di civiltà conquiste di iniziative di impegno di lotte secolari
Delle classi subalterne ma dell'insieme delle società
Del nostro continente della cultura europea veniva puntualmente ha detto
Io penso che questo non deve mettere in luce
Questa è l'opinione profondità CGIL uno scontro tra i radicali e sindacato
Tra i sindacati i radicali e la e la sindacato Grazia come dicono alcuni di loro non lo scontro tra questi anche radicali e la società italiana
I valori fondanti su quali è costruita e lo abbiamo salutato con grande interesse che Magistratura democratica ad esempio uscito puntualmente in anticipo anche rispetto alle stesse pretese sindacali e con essa altre associazioni di realtà culturali
Di forza di questo Paese
Schierando insieme dalla società italiana
Contro questo attacco e noi siamo interessati a discutere interloquire
A far pronunciare cittadini lavoratori pensionati tanti ceti sociali facevo riferimento questo dell'impresa diffusa dell'impresa minore tante culture le chiese
Con i radicali punti punta rilancia Ichigo caccerà lo Stato di diritto e rapporti di lavoro
Vi sarà prima della campagna referendaria una campagna elettorale amministrativa
Io penso che abbiamo interesse a chiedere a tutti i candidati quasi si schieramento facciano parte come voteranno sull'articolo diciotto sarà un contributo alla chiarezza campagna elettorale sulle elezioni regionali e comunali là dove ci sono è un contributo alla chiarezza nella campagna
Sui referendum che affronteremo dopo convinti che la vittoria al referendum ci offrirà uno scenario di maggior forza sia la vinceremo per consolidare per estendere i diritti e in questo senso nessuna astensione
Assolutamente una campagna convinta e determinata per far votare per far votare bene per abbattere al referendum sui licenziamenti per battere questa autentica barbarie civile
La fondazione che oggi ha organizzato il convegno
Titolata Jacopo ma la cugini
Una persona che ha speso la sua vita di battersi per i diritti
Son convinto che se Jacopo poi c'è stato tra noi
Avrebbe preparato questi mesi con un impegno con una passione con una testardaggine forte avrebbe rubato le ore al sonno avrebbe impegnato le sue migliori energie
Per battersi contro questo attacco odioso insensato
Son sicuri serenità anche
Allora non rimane che ringraziare tutti per la presenza assidua questa mattina grazie aver assistito fino al fondo
E voglio nove l'approvazione le ringraziare anche Carlo Rienzi per queste con mosse parole e hanno dato anche un contenuto profondamente umano al lavoro di questa mattina grazie a tutti