"Fare cultura nell'epoca della globalizzazione" org. in occasione della presentazione del libro di Marcello Pacini "Una cronaca culturale: le attività della Fondazione G. Agnelli dal 1976 al 1999" (c/o Istituto L. Sturzo - via delle Coppelle, 35)

Poi questa sera
Per discutere questo libro di Marcello Pacini una cronaca culturale le attività della Fondazione Giovanni Agnelli ci troviamo con Giuseppe diritta con il cardinal Poupard con l'autore purtroppo Giuliano Amato a causa di impegni di governo e penso del funerale l'onorevole Iotti non potrà essere qui
In ogni modo credo che il tema e la qualità dei presentatori motivi l'interesse e l'ospitalità che l'Istituto Sturzo cita saluto il professor Gabriele De Rosa
Con la speranza che poi a discussione iniziata possa anche dirci qualcosa essendo ormai un operatore culturale nella società italiana che attraverso lo Sturzo nessuno numerose fondazioni sul territorio tra nord e sud conosce questa nostra con H culturale
Io credo di poter viene inizialmente che non è abituale che una fondazione un'istituzione culturale diranno conto
Con una riflessione così sistematica e documentata della propria attività ma lo fa la Fondazione Agnelli
Dal mille novecento settantasei ad oggi con questa cronaca culturale
Crescita e pensata da Marcello Pacini con la cui direzione si identifica una parte notevole la parte maggiore
Dell'attività del lavoro della ricerca e dei progetti della Fondazione pro-rata culturale questo è il titolo invero modesto che l'autore ha scelto
Anche perché Marcello Pacini è consapevole di non potere fare la storia di se stesso e dell'impresa culturale dei suoi amici e dei suoi collaboratori
Ma vuole sottomettere questa cronaca culturale al dibattito della comunità scientifica italiana degli operatori culturali degli operatori politici economici
Direi un dibattito se non sbaglio che comincia qui
Ma che spero e credo che qui non si concluderà un dibattito che comincia qui con personalità diverse vuoti hanno inciso sulla vita culturale quale il Carini al compare che ha percorso a lungo i confini tra universi culturali diversi
Soprattutto nella prospettiva tra di un rapporto fecondo tra cultura e fede cristiana e Kharja occupare che rappresenta per il suo impegno
Ormai da tanti anni in questo senso prima parigina come rettore dell'Istituto cattolico che ora a Roma come diciamo massimo responsabile delle attività di dialogo culturale della Santa Sede rappresenta una delle espressioni migliori di una chiesa
Che purtroppo ne abbiamo parlato qualche volta con il cardinale tante volte consigliera la cultura solo come un fatto accessorio mentre questa rappresenta per la vita stessa della Chiesa un fatto fondamentale
Ne parliamo con Giuseppe De Rita che con l'avventura del Censis tanto diverso dalla fondazione Agnelli forse più impresa Diretta con la realtà e i processi sociali
Mai Censis che rappresenta una delle avventure culturali più feconde della storia del Paese negli ultimi decenni Giuseppe De Rita molto da dire sulla cronaca culturale italiana degli ultimi venticinque anni tra l'altro De Rita ha in comune con Pacini una condizione piuttosto rara nel mondo della cultura italiana quella di aver fatto un'azione culturale
A prescindere forse non a prescindere ma senza essere inseriti nel mondo nei quadri e nelle istituzioni della università de a partire da una realtà autonoma
E qui vorrei dire che questo volume non solo su questo
Anche Gabriele De Rosa avrebbe tante cose da dirci sul rapporto tra la ricerca e l'università e vorrei dire che questa nostra università probabilmente sempre più sarà assente dal mondo della ricerca sia per l'orientamento che sta prendendo di posta al liceo
Sia perché mi sembra che le prossime riforme invece di consentire un assestamento nel quadro delle Autonomie dopo tanti interventi traumatici rappresentino un deprezzamento di una ricerca già in buona parte deprezzata nella vita universitaria e la nostra
Università per il futuro non potrà più produrre figure diverse ma molto significative per la cultura e la politica
Quali sono un Gabriele De Rosa un Pietro Scoppola qual è stato Renzo De Felice ma quale Stato in altro campo per esempio un Maurizio Calvesi ma questo è un problema che rappresenta solo marginalmente la presente discussione
Eppure la tocca in profondità perché la Fondazione Agnelli ha saputo lavorare con il mondo universitario e anche innescare nel mondo universitario delle dinamiche che sono state feconde
E anche delle dinamiche che hanno aperto il mondo universitario ad altre dimensioni ha dimensioni internazionali
Marcello Pacini vuol dar conto della propria attività culturale
Si può vedere in questa impresa direi rarissima di dar conto della propria attività culturale
Il riflesso di una logica aziendale presente nella Fondazione forse di incerto illuminismo torinese ma io vi vedo soprattutto l'espressione di una serietà culturale
Che purtroppo non sempre si trova in tante istituzioni culturali del nostro Paese e mi sembra corre mi correggerete se sbaglio che una parte della nostra ricerca
Questa organizzazione continua di convegni e gli eventi a ritmo frenetico
E imposta da una dinamica del mercato culturale che non consente di concentrarsi sulle ricerche di lungo periodo
Ma fa sì che in fondo dobbiamo subire il ritmo e la pioggia dei finanziamenti pubblici e dei controlli un meccanismo insomma che obbliga a produrre venti con un ritmo incalzante che non tiene conto dei tempi della ricerca perché non si constata nel tempo lungo del lavoro della Fondazione Agnelli
Il bel volume di Pacini ricostruisce una pagina della cultura italiana del nostro tempo ma soprattutto io vorrei
Sottolineare la forte la forte impostazione la forte impostazione etica e la serietà di uno studioso e di un organizzatore di cultura che ha il coraggio di un'auto analisi a questo punto con questo volume l'attività scientifica della Fondazione Agnelli e di ricerca
Si sottopone al nostro dibattito alla nostra analisi al nostro esame e Baccini dà conto alla comunità scientifica la cultura del suo lavoro non è lo sottolineo ancora una volta un fatto da poco
Questo volume ci apre diciamo uno squarcio sul metodo di lavoro della Fondazione Agnelli
Che come dicevo
Ha avuto il vantaggio di non lavorare sotto l'ha spinto la necessità di produrre eventi culturali per sopravvivere come tante volte DOP devono fare o fanno certe nostre istituzioni e grazie alla direzione dell'amico Pacini e dell'autonomia di cui gode
Autonomia anche di carattere finanziario il che va a un ore di chi l'ha promossa e anche di chi ha investito in questo senso
Ci induce tutti a riflettere sul bisogno di autonomia controllata ma autonomia necessaria nella produzione culturale e nella ricerca d'altra parte fin dagli anni Settanta questa fondazione si è pensata Torino in Italia ma non solo in Italia
E ha operato in una prospettiva di relazioni culturali di respiro internazionale ma su questo dirò qualcosa dopo che il cardinal Poupard e verità hanno preso la parola
Prima di dare a loro la parola
Vorrei solo sottolineare un interrogativo che potrebbe essere utile alla discussione che l'interrogativo che ho letto che ho trovato nelle ultime pagine di Marcello Pacini alla fine del volume
E riguarda in particolare in Italia e la sua collocazione nel mondo dopo l'ottantanove
Pacini cita una famosa pagina di Braudel la nella sua nota notissima citate tante volte anche un po'fuori luogo
A opera sul Mediterraneo dalla caduta dell'Impero romano al seicento e Pacini
Osserva come la decadenza italiana cinquecentesca dopo la scoperta dell'America
Sia un fatto decisivo nella storia del Paese per Brother tale decadenza fu dovuta non solo a un fatto geografico oggi è o economico
Cioè al ridimensionamento della centralità mediterranea dell'Italia Maputo
Dovuta questa decadenza a un'assenza di rinnovata progettualità dell'Italia delle sue città e dei suoi porti infatti l'Italia
Secentesca resta un grande giacimento di cultura ma non ha un progetto esplicito o implicito per il futuro
Genova nota Braudel non è più lontana di Anversa dall'America e dalle rotti americane Mamberti sarà ebbene una capacità progettuale culturale che Genova non ha avuto per frenare la decadenza e Pacini conclude il rischio della decadenza eh ricorrente
Mi sembra che questo sia un interrogativo che l'autore pone onestamente dopo aver delineato senza enfasi e con molta serietà
Il proprio itinerario culturale quello della propria fondazione pone questo interrogativo e nota come il passaggio tra il ventesimo e il ventunesimo secolo
Sia simile incerto non uguale lo storico lo sa bene sì è simile al passaggio cinquecentesco infatti dico io l'Italia non è più una marca di frontiera tra mondo dell'est del mondo dell'Ovest ma il sud dell'Unione Europea affacciata sul turbolenti
Balcani era una marca di frontiera con tutti i suoi limiti e con tutto il suo valore
Ma oggi la situazione del Paese è profondamente cambiata questo interrogativo merita di essere ripreso
Proprio perché mi sembra che questo interrogativo riguardi non solo il futuro del lavoro culturale della Fondazione Agnelli ma un po'tutto il futuro del lavoro culturale nel nostro Paese
Tuttavia da questo volume emerge anche un messaggio un messaggio che riguarda il lavoro della Fondazione Agnelli che riguarda però il futuro e che nelle conclusioni del volume
L'urgenza di un recupero di progettualità culturale se non vogliamo e credo che qui Giuseppe De Rita avrà molto da dire cadere in una nuova decadenza italiana
Con questo interrogativo che mi è sembrato ma poi Marcello Pacini prenderà la parola potrà correggermi se questo interrogativo più o meno fondato che attraversa le pagine di questo volume io credo che con questo interrogativo sia giunto il momento di dare la parola a Giuseppe De Rita e che ringrazio per la sua presenza
Grazie Andrea anch'io alla fine arriverò sul discorso della nuova progettualità però vorrei arrivarci
Attraverso una riflessione più lunga più articolata
Relativa al modo in cui io colletto questo volume ho seguito per tanti anni anche il lavoro della polizia
Mi occuperò sostanzialmente di quattro argomenti il primo re l'impostazione culturale che in questi anni hanno visto
Do nella Fondazione Agnelli e il secondo è l'impostazione organizzativa corso non indifferente almeno uno che come metri
Spicca rientrare l'organizzatore culturale cliente e il terzo invece che il problema della grande la scelta di fondo del lavoro dalla fondazione e il quaranta invece è la realtà italiana in quanto
Vedremo un primo conto
Quale cultura questa Fondazione ha portato avanti lo dice subito pagina quattro Pacini quando dice abbiamo marciato sui confini
Dice Venier le idee sono sempre state padre quando particolarmente importante perché ci siamo mossi su terreni di confine
Sul crinale dei problemi dove la linea di demarcazione era molto importante per qualificare la nostra collocazione nella società italiana
Non so chi ha detto che il significato danza sui confini in effetti così
Il centro la dimensione centrale la dimensione consolidando anomali molta verità è molto significato una ricerca per quello che
Io posso immaginare posso vedere rosso e sperimentata una vita marcia sempre al confine restare nella cittadella
Del consolidato non risulta mai di di fatto importante bisogna saperlo marciare sui confini lavorare
Questo ha permesso alla Fondazione dei anticipare il cambiamento un altro slogan altro luogo Malta riflessione che Pacini Parsons e sulla Fondazione
Soltanto di marcia sui confini danza sui confini che cerca il significato
Sull'orizzonte riesce ad anticipare il cambio
E questo gli ha permesso anche ha permesso voi alla Fondazione di non andare dove altre già stavamo questo è stato forse una scelta morale aziendalistica che non sovrapporsi ad altri ma è stata anche frutto di questa voglia di anticipare il cambiamento di stare sul confine non dove si annuncia altri
Questo ha permesso queste tre cose fondamentali a mio avviso non stare dove stavano gli altri marciare sui confini anticipare il cambiamento
Di avere una struttura molto solida internamente intermedi
Struttura culturale legata a due
Il primo una forte pendenza a lavorare all'intreccio presenta lavorare intreccio fra dimensione etica dimensione socio economiche dichiarata questa
Dichiarate anche voi proposta in programmi precisi addirittura mi prendi atteggiamento nemmeno attenzione verso coloro che si occupano di etica
Da sembra fra chi
E dall'altra parte l'intreccio fra dimensione nazionale dimensione internazionale
Nella consapevolezza che sono gli intrecci che in qualche misura ibrida no e quindi contaminano anche il lavoro intellettuale senza contaminazione ibridazione lavoro intellettuale sistemi
E dall'altra parte invece una quello che lui chiama la multidisciplinarietà questo tentativo di mettere a contributo tutto quello che c'è
Nella società italiana nell'accademia italiana nella cultura italiana
Proprio perché gli intrecci non si risolvono se non attraverso
La dimensione Muti disciplina
Questa scelta
Duplice una Barcellona sugli intrecci una parte di lavorare sulla motrice l'erede
Ha permesso anche di scegliersi gli interlocutori
L'interlocutore vero bacini per la Fondazione non è stato il mercato perché non voglio semente scrive non abbiamo mai avuto clienti
Se c'è non aveva un problema di operare sul mercato quindi si è scelto una triade
Driade gli studiosi gli e Sperti Lelli
E Lovino
Questa concentrazione su questi tre punti
Non è impresa non le banche non del mercato ma piuttosto un relitto studiosi e opinione pubblica ha permesso una configurazione molto particolare
Di questa fondazione e AN comportato una grande grande esercizi
Ognuno può scegliersi gli interlocutori poi deve dar conto ragione Andrea l'operazione di questo libro il Darko
Ma per conto sita quando uno ha avuto una sua relativa autonomia una sua scelta di interlocutori una sua scelta di posizioni culturali una sua destra negando mercato una sua non sovrapposizione ad altri è il punto
A me sembra che questo sia
In una struttura culturale un'impostazione la struttura culturale della Fondazione straordinari
Nel senso che le cose che il richiamo Marcello i cui confini anticipare il cambiamento
Non andare dove altri sta
Fare intrecci fra etica e politica fra
Nazionale e internazionale lavorare sulla multidisciplinarietà scegliersi gli interlocutori sostanzialmente a livello medio-alto e operare in trasparenza e questa è una struttura di l'organizzazione di cultura pigra politicante prestigio Mardi gras
Dimensione
Secondo punto
La struttura della Fondazione come organizzazione cultura
Negli anni Sessanta e Settanta non abbiamo avuto
Credo proprio incontrastato diceva credo alcune volte in in voluto contrasto almeno per me lo Stato
Lo diceva chiaramente Andrea Riccardi ma abbiamo avuto una fioritura di fondo
C'è una scelta di avere una struttura una organizzazione di ricerca che non fosse accademiche
Ma che fosse capace di stare
Nel crogiolo fra interesse collettivo e interesse specifico fra interesse generalizzato fra cultura generale e cultura ricca
Devo ricordare ad esempio che le le grandi fondazioni mi ci metto anch'io che hanno fatto un po'la storia di alcuni settori sociale ed economico alla Fondazione Agnelli penso
Fondazione Mario Negri gli studi Farmacologia
E chimica farmaceutica penso intacca il Censis nascono in quegli
Nascono cioè a cavallo fra gli anni sessanta e settanta
E scelgono la struttura cercavano la componente di Fondazione hacking
Per le pensioni chiama una Fondazione Opera no non la Fondazione Grant
Ma Fondazione ecco in Fondazione cooperativa fondazione che si fanno che fanno i propri programmi che si scelgono il loro mercato non mercato però lavorano con una loro filosofia di azione
Pacini dice che in fondo nel momento in cui fatta la Fondazione la famiglia Agnelli aveva di fronte parametro esempio delle grandi fondazioni americane
Ma le grandi fondazioni americane dalla Ford alla Rockfeller fanno per dicono fondazioni diventi
Noi che abbiamo fatto Fondazione negli anni Sessanta e Settanta abbiamo fatto fondazioni operativo fondazioni ecco una propria filosofia una propria linea di azione una propria struttura organizzativa
Che voi la struttura del del proprio mercato di riferimento dall'appropriazione fosse più grande o più piccola
Il Mario Negri nasce per testamento del signor Mario Negri con cento milioni di patrimonio la Fondazione Agnelli nasce con un patrimonio molto più alto
Se non sbaglio per le voleva quindici miliardi
Non se non ricordo male
Non c'è il sistema siamo patrimoni mezzo miliardo percepiamo un fatturato da dieci miliardi la fondazione Mario Negri c'è un fatturato che supera i cento miliardi
Ma quello che è importante non è il la quantità nessuno chiede alla Fondazione nemico del suo fatturato nel suo patrimonio è questa cultura del letto in
Questa cultura di fare operazioni volute
Dice molto chiaramente Pacini in una parte neanche divertente che se fosse stata Fondazione tenga una fondazione Grant cioè distanze dispensa Trichet disordini
Sarebbe già morto
E già nel che nel mille novecentonovanta già molti anni dopo la fondazione
Vola Rifondazione settantasei da fondazioni sessantasei sessantasette nel mille novecentonovanta servirà centosettanta richieste dei di finanziamento
Pacini dice non sarebbero bastati dieci per dieci Bilanci di un anno per tentare i soldi a quelli che lo chiede che dice anche cose divertenti Index due
Presidente Carter che chiedeva soldi per fare una televisioni in Russia esterna
E in una fondazione camping vedete nel non è facile resiste
Ha un presidente italiano un ex Presidente degli Stati Uniti
Ufficialmente si amico della famiglia Agnelli insomma invece lei c'era c'era il vincolo fondamentale che questa non era una fondazione
Non è una fondazione Grant è una fondazione che era legata alle sue ispirazione e al suo
Nella sua organizzazione ai suoi programmi lavorare per programmare
E quindi se sta nel programma ci può stare di posso anche da Renzo Rubino ma se non stai nel programma non cinquanta
Questo ha comportato una configurazione molto particolare della conventio
Pacini dice in fondo
Noi eravamo e forse lo sono rimasti
Una fondazione che viveva in solitudine
Nel settantasei perché c'era stata una crisi molto forte
Della fondazione degli anni settanta ma poi alla fine con una voglia di autonomia una voglia di far dal basso ricco ma voglia di definire i propri programmi con la voglia di sposare la società civile
E come la si poteva interpretare molto forte
Questa avuto un riferite avuto questo fare fondazione finché non fondazioni ed enti avuto degli elementi molto particolare
Sia di riferimento sia di organizzazione
Il riferimento palestra
Riferimento a a un assetto di vertice lo riconosce Pacini e lo riconosciamo tutti anche dall'esterno in cui i fondatori non hanno mai influenzato le scelte della Fondazione
Pur essendo
Uno presidente l'altro vicepresidente della Fondazione Giovanni più bene
Quindi un'autonomia reale Secondo un'autonomia finanziaria
Il patrimonio garantivano possibilità di lavorare seriamente
E quindi non c'è stata
Nessuna crisi finanziaria in questi
Terzo un riferimento forte ai valori dell'Occidente
Proprio una scelta di campo addirittura nel Marcello permette nel proclama del settantasei cioè programma non è ma era ben migrazioni programmatica del nuovo direttore
Si dice noi apparteniamo a questo mondo occidentale a un mondo che crede in tutti i valori dell'Occidente nel settantasei non era tanto facile
Nel settantasei siamo ancora nel decennio del nuovo modo di fare l'automobile del nuovo modello di sviluppo del del della fine dell'industrializzazione dell'industria lirismo dell'Occidente richiamarsi a quello è stato importante quindi una garanzia di vertice una garanzia finanziaria una garanzia di ancoraggio all'Occidente e una scelta di pluralismo
Sì volontà di valorizzare il pluralismo su cui tornerò dopo perché quello più importante
Di fronte a questi riferimenti a questi Rampini del metterla la fondazione tenga su questi su questi tre Rampazzo Rampini autonomia politica rispetto al vertice finale autonomia finanziaria
Riferimento occidentale forte scelta pluralistica
C'è stato un elemento a mio avviso fondamentale della di un'organizzazione molto molto Electric
Ed è che in modo intelligente operativo operativa ma in modo intelligente
Per esempio lo dice Pacini pezzo oggi
La fondazione verrebbe chiamata dagli studiosi di organizzazione azienda piatta e flessibili
In effetti tutto lo sforzo Pacini ha fatto è quella è stata quella di ridurre i livelli
Di responsabilità arrendere al più piatto possibile consiglio d'amministrazione segretario generale direttore e staff in modo tale che non ci fosse un allungamento della della filiera
Prima di Pacini la filiera molto più imponga c'era un consiglio d'amministrazione c'era un comitato culturale c'è un segretario generale c'era un direttore proposta da cinque livelli a tre livelli
Questo ha permesso una compattezza dell'azione della fondazione estremamente con qualche sacrificio naturalmente non tanto quello
Della scansione fra segretario generale direttore generale mentre aveva portato qualche problema quando era segretario generale chiusa e direttore ska stendardi ma quanto quella dell'eliminazione del Comitato cultura
Comitato culturale che all'inizio era veramente il fiore all'occhiello della Fondazione lavoro letteralmente fatto fuori
In modo tale che ci fosse un consiglio d'amministrazione magari a petto non soltanto alla proprietà ma anche ai fondatori ma anche a dimensioni culturali nuove ma non facesse data da
Da tenda da intermediario
O addirittura da autonoma definiti definizione dell'anno del politica grazie
Credo che ad esempio c'è una una frase di Piero poco che per i torinesi era sempre importante in quell'epoca la frase di Firpo che dice solo mi ha culturale vada da ostacolo
E probabilmente riduce la possibilità di incidere
A quello che è importante l'ha già citato
Ma già citato
Riccardi e che anche questa riduzione azienda sibila e compatta ha permesso una non accade imitazione della
Della Fonte
Così come i nuovi centri così come Marioni
C'era abbastanza capacità o
Autonoma di azione anti Vietti vi operatività del poteva vedere una propria autonomia è una propria dignità anche senza dover comitati scientifici comitati culturale Padrin Atti accademici
In più Pacini forse sull'esempio di altre fondazioni o di altri istituti spagnoli o addirittura contro l'esperienza americana non a far cosa strana per una Grant in via
Per una ecco la Fondazione operativa non ha fatto grande scafo internet
Lo staff interno è limitato non ci sono i trenta ricercatori del Censis non ci sono i sessanta ricercatore del Mario Negri a tempo pieno libro matricola non ci sono le decine decine decine di persone interne delle fondazioni americane
Quindi per me che ho letto questo libro letto l'esperienza della Fondazione anche come organizzatore culturale mi resta molto impressi nella mente la mente e il fatto che questa sia una fondazione tende che sia una fondazione nata in un particolare momento in cui l'accademia cominciava a perdere i colpi e quindi se vuoi far cultura nuova la puoi fare con strumenti nuovi che questa sia una fondazione tutto sommato
Che ha lavorato in autonomia con delle scelte particolari di riferimento culturale di finanza di pluralismo e che abbia avuto dentro di sé la capacità i taxi in un'organizzazione che nato assomigliava né ad altre fondazioni italiane né ad altre fondazioni
Azienda piazza e azienda quasi
Terzo punto di questa storia io interpreto come compagno di strada anche se
A Roma mentre la Fondazione Agnelli attori
La scelta di fondo
La scelta di fondo è una scelta perché io considero
Una scelta le culture
Nel quello che io ho chiamato il proclama del dell'ottobre settantasei quando si dovettero render pubblica e le linee generali dell'impostazione
Pacini diceva
Virgolette che i riferimenti fondamentali erano la concezione pluralistica della società
L'affermazione delle garanzie giuridiche quali strumenti di promozione di tutela della democrazia
La distinzione la separazione delle funzioni e dei ruoli nella società e nell'organizzazione istituzionale la promozione della partecipazione dell'autogoverno del decentramento
Nel rispetto dei meccanismi e delle procedure della democrazia rappresentativa la valorizzazione della responsabilità e della professionalità individuare e di gruppo chiudere mercoledì
A questa proclama queste indicazioni programmatiche
Del settantasei io ho l'impressione che la fondazione sia rimasta ancorata profondissima
In questa lunga vicenda
Il ventidue ventitré anni
Ancora da profondamente perché tutto quello che è stato fatto all'estero in Italia è leggibile da queste sotto queste
Cinque righe di oppio
E leggibile ad esempio il fatto che la visione del mondo
Su cui la Fondazione si è mossa è sempre stata considerata
Cito
è stata sempre considerata molti volare
Oggi il mondo multipolare né soprattutto estremamente mentre si va riorganizzando su basi del tutto diverso eccetera
La multiculturalità lì il pluralismo che diventa analisi della molti polarità
Così come
Il problema fondamentale era un problema di definizione di una governabili una governance dei sistemi
La governatrice spegni cioè non si può pensare di governare il sistema bisogna accettare che ci siano tanti
La governance la la cultura di governo potremmo dire eh Governance dei pluralità dei sistemi
Una cultura multipolare in un mondo multipolare comune e in una governance di sistemi differenziati come espressione della fedeltà al plurale
Direi che addirittura
Pacini la Fondazione Agnelli hanno visto il modo multipolare
Pluralistica differenziato il mondo in cui in cui hanno vissuto
Senza nessun centro
Addirittura in un teste in una delle riforme dei deferimenti del del
Per la parte della sua banca delle pagine addirittura vicenda non ci deve essere etnocentrismo
Se il sistema è un sistema a più livelli a più soggetti pluralistico multipolare e
A dico gol governabile solo attraverso la molteplicità dei sistemi non c'è centro
Il centro non ha un su una sua dimensione
E non a centro neppure l'Europa
Non c'è un centro di osservazione c'è una prospettiva
Che la prospettiva è quella del governo
Ho trovato in pagine successive che Pacini legge addirittura l'Islam come un sistema policentrico
Mentre non lo consideriamo sempre un sistema troppo accentrato fondamentalista dei turchi alla marina entro giugno il pericolo pericolo
No lui vede Mirna ma come una dimensione Monti volare anche all'interno del destino
E in fondo il premio dato nel novantanove fu da chi è un premio a questa cultura del pluralismo culturale Pennati menzione culturale
Del dell'Europa mediterranea
Va bene addirittura multipolare anche anche l'Europa
Mentre noi siamo sempre propensi a vedere l'Europa come grande continente settecento milioni che saremo nel due mila venticinque come Gregg terza grande dimensione demografica del mondo come Europa
Di Bruxelles Sempre unitaria noi incinta cita il prode naturalmente delle tre Europa quella orientale della centrale de la Méditerranée e in fondo considera anche il lavoro fatto con l'Europa
Sull'Europa come un lavoro fatto su una moltiplicazione delle identità anche se dei dei quattro punti fondamentali dell'identità dell'identità europea
No entro cioè la nascita dell'individuo l'affermazione dalla coscienza personale l'inserimento della scienza la progressiva importanza delle top su questo zoccolo poi l'Europa sono tante euro
Quindi il pluralismo del settantasei è diventato la lettura di tutto
Come una vettura centri di popoli centri
Senta Edipo plurali
E lì essi le stesse last lo stesso concetto che ritorna ritorna molto bene a me piace moltissimo nei nei nei modi di affrontare i problemi
Lo stesso concetto di universo cultura gli universi culturali
Quali sono gli universi culturali noi viviamo in universi culturali e in mappe mentali queste due questi due termini Roberto Ventura ritorna sempre
Il mondo moderno è un dialogo fra universi culturali nel nel in la lunga durata è una lunga durata di universi culturali
La stessa citazione su cura allo stesso momento in cui pare una e per la prima volta parla di universi culturali si fa fa riferimento a il a quello del ai brandelli di mondo che poi assumono loro autonomia loro cultura
Diventano diventano realtà
Effetti
Questa cultura che è al tempo stesso universalistica perché mondiale chi legge il libro vedi addirittura le mappe di questi universi culturali colorate
Con i colori modulare a darti in prestito a mente la vista negli universi culturali però il in tutta la la vita di questa fondazione rapporto
Con fra Europa americana presenza dell'Italia in America di l'attenzione la Cina il Giappone l'attenzione all'Europa orientale
Ma anche all'interno della della nostra società come vedremo è sempre una dimensione di dialogo fra universi culturali fra mappe mentali
Non si lavora si non si lavora oggi nel mondo moderno che non sia questa specie di policentrismo intellettuale in cui i concetti di fondo sono le mappe degli universi le mappe mentale degli universi culturali
E questo devo dire nella nella potrei fargli lunghe citazioni da pagina ottantuno pagina duecentodieci che mi sono segnato di questa forza
Potente dell'analisi culturale fatta attraverso l'accettazione del policentrismo della Monti polarità del mondo che viene da una scelta del settantasei quando probabilmente
La capacità di far respirare universi culturali diversi di Palo Fondazione ha avuto
In giro per il mondo non c'è no non è ancora neppure prevedibile eppure le scelte erano lì
Erano in quella frase che ho indicato e danno il senso del non soltanto del pluralismo culturale ma danno il senso della capacità della periferia di Gray delle periferie di crescita della responsabilizzazione da dare ai singoli soggetti della democrazia vista come alimentazione delle diversità
Ultimo punto
Che naturalmente mi trova meno coinvolto in questa cosa degli universi culturali delle mappe del pluralismo con cui fine del mondo mi ha trovato molto coinvolto perché probabilmente Franco Bile tanto queste
Ultimo punto dove trovano coinvolto perché sono un professionista anch'io di queste cose della realtà italiana
Realtà italiane a vista però con lo stesso tipo di atteggiamento
Con lo stesso tipo di atteggiamento che pluralistico e di lunga durata nel tempo
Quando comincio il lavoro di Pacini in fondazione almeno come direttore prima non stato anche dice ma non non aveva avuto la responsabilità globale si trovò di fronte dovendo per aprire sia una dimensione internazionale anche chiaramente ricompensare la crisi interna anche politica
Era stata cautela dei problemi fra il settanta e il settantaquattro il problema Fondazione per settanta settantaquattro cioè l'esposizione troppo forte irosa
Può apparire banale ma per chi non lo sa bisogna capire perché
Pacini ha ricevuto un'eredità difficile settanta settantaquattro ci fu un'esposizione troppo forte della fondazione fatti politici
Infatti in collegamento addirittura con una candidatura presidenziale settantadue e che mandò in crisi la struttura intento manda in crisi la in cantina affidabilità della gestione
Quindi lo si ritrova quando nel rilancio del settantasei si ritrovò probabilmente non lavora troppo sull'Italia mandare fuori e fuori trovò gli stereotipi
La società americana a cui lui si rivolse immediatamente è arrivata in Italia degli stereotipi from fondamenta
E il e lì e lui dice in quel sempre nel settantasei dice per combattere se possibile eliminare
Il cric e negli stereotipi il criterio prescelto fu quello di concentrare l'attenzione sullo strutture piuttosto che sugli eventi sulla lunga durata piuttosto che sul momentaneo e l'accidentale insomma sulle principali forme della vita culturale sociale economica del nostro Paese
Cioè lo sceglie Buscetta non l'evento l'ha ricordato anche
Anche Riccardo Illy Aventis vogliono il giorno dopo
Purtroppo viviamo di venti miliardi
I l'oggi che sempre legate a singoli eventi
Però ragione patria che venti scavano la fossa cinque che avranno il giorno dopo
Ma se noi andassimo a rivedere in una Moratti emeroteca i giornali dell'ultimo anno ci scopriremo in continuamente però cerchiamo tutti scorda
Se andiamo a vedere gli ultimi dieci anni troviamo un cimitero di eventi qualche referendum qualche discesa in campo qualche ribaltone
Qualche nascite rimuove Italia qualche Tangentopoli
E poi non è successo niente eventi non producono una scelta di riproporre l'Italia come il Paese della lunga durata diremmo noi godrebbero delle armi provenienti concentrare l'attenzione sulle strutture piuttosto che sugli eventi sulla lunga durata piuttosto che sul momentaneo eccetera
Questa è l'Italia lunga che Pacini la Fondazione hanno riproposto dappertutto in Giappone come come in America
Perché questa è l'Italia probabilmente più comprensibile all'Estero
Forse perché è anche quella che più si più aderisce alla lunga deriva artistica monumentale e culturale del Paese
E in questo per esempio tutto il lavoro dalla fondazione a una
Una sua dimensione per il lavoro sul futuro un futuro non è mai visto come futuro Luigi
E visto come i fattori che condizioneranno il c.t. quindi come progrediti
Lo stesso problema della tecnologia non è vista come quello che modifica il mondo ma come uno dei fattori che possono spostare in avanti la la realtà la stessa immigrazione non è vista come un evento che scardina la società ma come qualcosa che può esservi impastato nella società nella sua lunga deriva
E qui c'è diciamo così la seconda
La seconda scelta sulla società italiana
Dopo molto tempo dopo aver vissuto molto tempo e proclamato per il mondo la lunga vetrina italiana lunga
La lunga durata italiana
Quando arriva arriva quando ritorna in Italia
Non aveva mai lasciato nessuna quando nel in quello che lui chiama il presente la quinta partendo dall'ottantanove al novantanove qual è il primo capitolo di questa lunga di di questo ritorno arrivano in questa Ria verrà anche in Italia
è intitolato a mio avviso molto
Bene alla ricerca e alla progettazione promozione dell'Italia pluralista e capace di autogoverno
Ritroverete qua la logica del pluralismo
La logica della responsabilità nella governo la logica dei policentrismo
La logica diciamo così della per il sapere autogestire la propria ricchezza
E quando questo escludo perché ho parlato anche troppo ma a quando questa scelta
Che è che ai il titolo del
Del capito
Si realizza in programmi ricorderete che non c'è mercato una Fondazione Agnelli ma ci sono programmi
Si realizza in programmi i programmi sono su tre cose che sono chiaramente fiducia nel policentrismo nel pluralismo nell'autogoverno
E delle scelte sono poi visibili anzi dichiara nei programmi le città
La società civile il federalismo
Queste tre
Realtà fondamentali questi tre scelte e l'Italia può crescere
Può estere può progettarsi può promuoversi può autogovernarsi attraverso una forza di spinta su
Sul policentrismo delle città sul policentrismo il pluralismo della società civile sulla
Sul federalismo
Anche qui una concezione articolata non sistemica tra società e articolare il sistema era articolato non è un sistema centrale
Nello Stato perché vogliamo il federalismo in uno Stato accentrato nel territorio perché vogliamo il potere delle città e non il potere di sole poche capitali addirittura la Fondazione ha pensato a una capitale multipolare
Articolata sul territorio la società non è sistemica ma l cantare una cultura della società civile addirittura addirittura c'è una frase molto forte dei bacini che invece la legittimazione della società civile e che può fare a meno dello Stato
Quando la fredda può fare a meno dello stato e legittima
E nelle città dice lei città moderne non sono le città sta antiche le città con forte identità fanno visita relaziona recita che fanno relazione
Qualche frustrazione a Torino l'avrà avuto
Radicamento della Fondazione Agnelli a Torino dodici
Una città competitiva che però non ha saputo essere relaziona
E quando a una società quando il mondo e multipolare pluralista policentrico
Non essere relazionali eticità
Significa costringersi condannarsi alla non competizione
Quindi non soltanto il disegno deve esser policentrico lecita ma anche l'anima deve esser policentrica la relazionalità
Ugualmente nella società civile non è soltanto attribuire alla società civile
Il il era rea la la dignità di essere autonoma posta ma la responsabilità della società civile di essere capacità di associare di nascere dal basso non viene benedetta dall'alto una società civile
Forse qualcuno a Napoli poteva pennichella dall'Antonio ma Napoli al settimanale Ciao dei cattolici poiché anche il regno e poi si dimenticano forse qualcuna settimanali cattolici poteva pensare di benedire dall'altro società civile la società civile si costruisce l'alba
E anche se c'è poi dopo una critica alla società
Americana che non corrisponde no che è una constatazione ostilità American corrisponde più a come l'aveva vista Tocqueville però il capitolo sulla società civile si apre con una citazione
Vito Crimi dicendo sono ancora fresche però intoccabili gli americani di ogni condizione di ogni tendenza si uniscono continuamente
Sono relazione
Se pensiamo al nostro alla nostra Italia molto spessa piena di zombie non relazionale istituzionale identità ossificato e questa frase intoccabili citata con come fresche Parole dal da
Da pacifici ci devono far ben così come il discorso federale
Che la parte diciamo così più conosciuta alle macroregioni Endo il progetto Think di modifica della Costituzione che che la Fondazione Agnelli ha creato pelo vanno anche in questo senso che anche lì
Non saranno le Bassanini
Con il loro decentramento dall'alto a creare federali o si crea un qualcosa dal basso o non si e qui arrivo all'ultimo punto conta la progettualità e in fondo la progettualità e anti
Pacini della Fondazione non è una progettualità rinascimentale opposto Rinascimento
Non è aggregata
Forse la leggo così perché sono stato per molti anni programmatore progetti e progettuale ma è una progettualità che anche qui nasce dal basso nasce dalla voglia di fare le città moderne dalla voglia di fare e società civile
Relazionale dalla voglia di fare federalismo solo lì c'è una progettualità solo in quel io quella vincente
Ma vedete finisco davvero Kevin lo sforzo di questi
I prescelti alla guida della Fondazione lo sforzo della Fondazione sono tutto sommato non sono fedeli al Tottenham del sesto settantasei
Non sono addirittura corrispondenti a una linea di evoluzione del Paese dei bisogni attuali del Paese
Preconizzare nel settantasei è stato tutto sommato un'operazione in un secondo ricchi
E il fatto che io su questa strada non sia mosso ugualmente facendo mercato
Pacini si è mosso non facendo mercato
Programmare il proprio il proprio lavoro significa proprio alle sette due persone diverso
Con strutture diverso con culture di presenza una di mercato ma di programma sono arrivati su noi stessi confini
Significa che forse i confini erano proprio quelli
Ringrazio certe verità il suo intervento credo sia stato particolarmente interessante non solo anche per le cose che ci ha detto molto per le cose che ci ha detto ma anche proprio per il taglio della sua lettura
E per la sua avventura culturale che diversa ma parallela rispetto a quello della Fondazione Agnelli ed è il punto finale del suo ragionamento mi sembra estremamente arricchente lo ringrazio molto
E
Vorrei dare la parola asso eminenze carina occupare ricordando anche come cavia Poupard si sia mosso anche lui
Conti tutt'altra diciamo formazione orientamento ma lei confini e tra i confini e sulle frontiere di universi culturali diversi prima
Dalla Francia da quel grosso centro culturale che è stata una più cattoliche poi nel lavoro della Santa Sede nel tempo del confronto tra il mondo dell'est del mondo dell'Ovest e poi nel post ottantanove
Grazie
La prima che sentiamo Marcello pagine
La parola
Di ho ben volentieri prima di tutto per congratularmi
Con naturalmente fare questo ingombro
Per questo libro e soprattutto per l'opera svolta
Anticamente di un quarto di secolo
Che sembrava quel momento potrebbe e lo ma terzo millennio avvenente facciamo un po'tutti qualche riflessione sulla nozione del tempo
E si è evocato si è parlato molto di c'è un'ombra ovvero anche in conclusione di questo libro ricordo ma una volta la conversazione campo Rodella le colf mosse
Per tanti anni fa
Nove luglio illustrava quel concetto della lobby GR caducata rispetto a dirmi
Che usava e insomma diceva sfondando ai quesiti che gli hanno fatti dalla difficoltà però lo sto ricordi pensai il pesante
E invece è certo è più facile
Crediamo almeno imparare dal passato
Che di pensare il presente senza il ex senza quale e molto difficile fissate oggetto anche per il futuro
All'inizio del volume si presenta come un contributo alla storia dalla società civile
Io e il collega evocato e hanno tempo di rettorato parigino
E mi ricordo quando è emerso questo concetto
Presidenti successivi allora a Parigi da compiti Valéry Giscard resta e divenuto allora di moda al momento di costruire i governi diciamo lei appello a qualche esponente della società civile
E qualcuna onesti più cattoliche si chiedeva ma che cos'era questa altra società che non sarebbe stata civile
E mi è rimasto sempre questo
Interrogativo può birichino
Ma attraverso questo vorrei dire il manto interessante
La problematica stessa di fare cultura nella etica della globalizzazione carne visioni del mondo valori di riferimento progettualità il tutto sotto il titolo della cronaca acculturare
Perché ogni giorno andiamo dalla Colonna Carmela la cronaca rosa
E anche alla cronaca culturale dei nostri quotidiani
Che come cronaca culturale ci presentano piuttosto pericolose nelle realtà effimere e superficie e invece Licci dopo vediamo
Davanti Orizzonti realmente ampi che l'intero disegno
Che sia già potuto realizzerà in questo arco di tempo molto più vasto delle stagioni della moda
E si sommano
Che si succederanno ormai dal ritmo piuttosto sostenuto
Quando ero a Parigi mi ha regalato siamo così passati dall'esistenzialismo personalissimo strutturalismo
E tante cose oggi ci chiediamo un po'dove siamo
Perché è importante capire dove siamo per intuire dove possiamo e forse dobbiamo andare ma comunque i fanti tre anni ben ventitré anni
Dico quando H cultuale avvallamenti verso la
Di fronte alla nove di ore calarsi a una Moroder apparentemente
Piccolo segmento distonia
Ma in realtà un momento credo davvero cruciale
Non soltanto per Alitalia
Che questo è molto interessante la sua la cronaca che aveva dalla Italia all'Europa all'America e a quello che chiama oltre l'Occidente di fronte a un mondo nuovo
Ma non come un momento cruciale per le trasformazioni dalla cultura
Che sono avvenute ieri in questi ventitré anni
E quello che ritiene l'attenzione in questo libro come nell'azione dalla fondazione a Agnelli
E che non si tratta soltanto di fotografare se posso dire questa realtà italiana in questi il venti sei anni contemplati
Ma di offrire motivi di riflessioni e di approfondimenti
In questa epoca della cosiddetta globalizzazione
Al Pontificio Consiglio dalla colto la vedo quasi ogni giorno in questo momento si torna su questo
Due settimane fa con la plenaria con esponenti venuti dall'Africa dall'America del nord del sud dell'Asia
Della o parte dell'Est e dell'Ovest
E forse concetto poi non soltanto usato ma anche abusato in ogni contesto che samba a di una evidenza a volte spaventa mai insieme
Credo che richiede una capacità di lettura e di interpretazione
Allora a livello proprio figlio culture locali
Perché questo fenomeno del quale Palano soprattutto in questo momento
I politici di fronte calasse fa economica ma piuttosto per la Fondazione Agnelli vediamo commenta
Il fenomeno culturale che fa indagato e compreso come tale
E che fosse dopo la caduta dell'impero sovietico questa situazione inedita di un mondo con un solo intero
La riflessione non è ancora sufficiente a dieci anni di distanza visto per esempio al Sinodo dei vescovi però le OPA verbale o presidente delegato
Sia forzato visto tutte le conseguenze anche culturali di questo fenomeno luogo che samba pagine avessi da parte carne deperimento del quadro Max
Il giornale ma forse è un risorgere per quando provinciale
E in termini culturali non soltanto in Italia ma in Spagna in Germania in Francia che è un po'dappertutto
Come se ci sarebbe un con cambiamento culturale
Molto importante
Certo deperimento dello Stato soprattutto questo Stato nazione più o meno giacobino inventato da questi francesi all'epoca di oramai remota dove secoli fa
Ma l'affermarsi di buona globalizzazione da una parte ma nell'arte ma uno risorgere anche quando il tasso mandante che si manifesta in tantissimo diritti e che permesso Sava
Uno dei fenomeni che la fondazione soffoca nel futuro contemperare perché parliamo molto g l'umanissimo senza entrare nella discussione all'attualità che è un fatto il pluralismo che invece
Sarebbe piuttosto che una concezione concettuale credo nelle diverse lingue francese italiana inglese un po'l'abbiamo tutto vogliamo questo
Vediamo come la situazione di prova il suo cultuale da una parte Geneva corre un certo a Chiatti mento ma dell'altro
Dall'altro suscita allorché urne rinnovamento di pensiero in contrapposizione con le altri cuccioli dunque
Vedendo nel necessario
Sia lungo sostenuto alle culture al quale contribuisce notevolmente la Comunità di Sant'Egidio
Ispiratrici di diversi visioni del mondo
Ma sente capaci di comunicare seguivano i fondamentali di riferimento
Ricordo il alla prima riunione del Pontificio consiglio dalla cultura che
Ha chiesto di creare chissà il Papa Giovanni
Paolo secondo all'inizio del pontificato è alla prima riunione c'era Leo forse da Sangro
Che fu presidente del Senegal
E inizia il suo intervento sconti queste parole la critici Benetollo necessario solo e poi ci ha commentato in modo molto molto interessante
Anche quello sguardo insieme dal
Statista perché era stato presidente della Repubblica
Ma anche soprattutto di uomo di cultura storico e di poeta
Come nella storia dell'umanità ogni coltura
Che si rinchiude su se stessa
Fa verso la morte e come tutte le gambe culture sono andate Santese all'incontro con gli altri perché nel sia logo qual volta
Qual volta una vera contrapposizione che questa magica certi momenti ma sempre ma sempre in questo in questo sia logo
Molto importante anzi necessario e dunque l'importanza per la Fondazione Agnelli di una buona progettualità che non la finisci utili con conto con i valori di riferimento che sono sempre il al nucleo nel nucleo di una gambe cultura
E come diceva lo storico inglese Tony Bin non è mai stato di cultura attraverso millenni dalla storia dall'umanità che non la vide il centro con il nucleo chiamiamolo religioso o spirituale Zico o in modo diverso
Ma
Sfogliando il volume mi ha colpito non solo la paglietta dei temi trattati ma soprattutto di AN la preveggenza
A con cui determinate tematiche sono state individuate e messe a fuoco in questo quarto di secolo mi ricordo
Ne ponevamo momento fatta di Pacini
Del convegno organizzato nel mille novecento ottantotto al quale mi aveva fatto rumore di chiedere di partecipare sulla mentalità scientifica fa secolarizzazione e trascendenza
E a distanza
Rileggendo quello reso controlli
Io non devo conto camere la problematica di allora lavai ancora più
Presente oggi
E con le quello dei feci del volume di americano ma soprattutto dalla fondazione di essere capace ma soltanto di analizzare
La situazione attuale ma di fare questa progettazione non esitando di riflettere su ricambi i cui esiti del momento verso millennio altri niente che falò di Scienza e trascendenza che li troviamo li nel capitolo secondo della parte terza del volume
Mi pare che lei sia anticipato il relativa scissi Moggi battito dei nostri giorni
Sui temi scottanti la bioetica l'ingegneria la manipolazione genetica il rapporto tra la scienza e la tecnologia e ellittica
E davvero questo se Sergio enorme del lavoro della Fondazione
Andrea Riccardi faceva elemento a quello che si fa al Pontificio Consiglio dalla cultura
E quest'anno mi ha portato da nei colpi nell'Africa banco che poi a Quebec dappertutto vedo sono affascinato
Da questo momento storico che stiamo vivendo che difficilmente riusciamo a non soltanto agli abitanti e ma forse anche a chi aveva
A capirne in profondità cioè e questo fenomeno sul quale si è dilagato dalla globalizzazione e insieme
Di quel testo di questo che potrà ferie chiamare Rossella
Carmen cantare fosse un neologismo la la sia disaffezione dalla sia la invece utilizzazione nei dell'indica la è African generazioni e della e poi non parliamo dell'America Latina del Basile da là dove sono andato diverse volte dunque
Ci avviamo mi pare
Di fronte al futuro davanti a uno scenario
Che Campiglia molto ma noi siamo sempre azionati dalla cronaca come dicevo dell'effimero e sono grato
Alla Fondazione particolarmente Caro Marcello Pacini di aiutarci tutti attraverso le iniziative che non sono come diceva ricavi di Ovidio penale come miliardi una istituzione ma che esso non esercitate dallo stato attuale
Dalla nostra cultura non soltanto italiana non soltanto europea ma della cultura più come si potrebbe dire anche per questo soprattutto
Grazie di cui
Grazie a lei signor cardinale
Per il suo intervento
Che credo mette in luce un altro aspetto del lavoro della Fondazione Agnelli visto nella sua prospettiva che è una prospettiva di impegno universale tra fede e cultura
Io vorrei aggiungere qualche cosa prima di dare la parola
A Marcello Pacini
Non ci sono molti aspetti che hanno attirato la mia attenzione in questo volume vorrei dire anche l'aspetto del metodo organizzazione culturale su cui Marcello Pacini si diffonde
E mi sembra qui il rapporto tra una cultura che punta una sulla lunga durata
Con il lavoro culturale che purtroppo è costretto sempre più nel nostro Paese a giocare sull'evento
E questa libertà dagli eventi qualche volta custodita nella solitudine a me sembrerebbe di dire che la storia della Fondazione è la storia
Di un laboratorio che sceglie la solitudine e che negli anni si trasforma sempre più in una rete di amicizia e di scambio a me sembra che così si può definire questo itinerario
E mi sembra che questo itinerario si è significativo accanto a quello del Censis per il nostro futuro
Per la nostra ricerca e per un recupero di progettualità da parte del nostro Paese dicevo molti temi hanno toccati lato la mia attenzione da quelli più italiani dal discorso sugli italo-americani
E qui io resto convinto come anche o già scritto nel dibattito aperto dal limes qualche tempo fa e ne abbiamo anche discusso con Pacini
Che l'idea di una comunità italiana non nel senso della Franco fonia
Non sia tutta da scartare
Di una recuperata comunanza italiana fatta non solo di origine ma di gusto e di cultura ma questo è uno aspetto su cui la Fondazione Agnelli ha prodotto un lavoro di grande qualità e di grande estensione altri aspetti
Quello del mondo arabo quello della Cina su cui poi vorrei ritornare
Ma soprattutto vorrei dire qualcosa sul dialogo tra gli universi culturali
è un'idea quello di universo culturale che Marcello Pacini ha lanciato varie volte ma soprattutto nel quadro del Premio senatore Giovanni Agnelli che riprende e modifica l'idea di civiltà che è vecchia come il mondo
E che forse è stata accantonata in una visione culturale storica troppo ideologizzata
L'idea di civiltà che Huntington rilanciò in una sua prospettiva quella del conflitto inevitabile
E debbo dire che le idee e le prospettive le mappe di Huntington discutibilissimo è troppo rapide troppo anglosassoni per la nostra cultura sono state troppo facilmente liquidato non in base a idee nuove
Ho intuizioni nuove ma in base forse una mentalità vecchia
In realtà il problema delle civiltà e del loro rapporto nel quadro della globalizzazione è il problema nuovo
La prima questione allora che emerge da questo volume è la collocazione come ha detto molto bene Giuseppe De Rita e la collocazione chiara della Fondazione Agnelli nel quadro di una civiltà la fondazione non ha avuto dubbi dopo i primi anni un po'incerti
Collocarsi
Come fondazioni italiana dal punto di vista culturale in Occidente e in Europa e quelli erano gli anni in cui l'America si scriveva col Kappa è la l'America col Kappa
E in fondo questa collocazione della Fondazione agli enti nel quadro diciamo nel quadro occidentale valse nell'intellettualità italiana tante diffidenze
Tante diffidenze perché da un lato non si era capito quello che Giuseppe De Rita ha detto che si trattasse di un in foundation si pensava la Fondazione Agnelli come una
Un'ipotetica cassaforte e dall'altro la Fondazione occidentale valse un ostracismo la collocazione occidentale pazzi un ostracismo in alcuni ambienti nei confronti della Fondazione
Eppure questo discorso merita di essere ripensato e sulla alla lunga è un discorso e una collocazione che ha
Pagato va detto però che la collocazione
Occidentale
La collocazione in italiana non può essere
Quella di un mondo periferico
Cioè la Fondazione la cultura italiana vanno collocati in un plesso di relazioni e allora qui il confronto con il mondo mediterraneo l'Islam l'Europa orientale la civiltà slavo ortodossa
Qui ci sono stati degli incontri importanti sulla Russia
Alla Fondazione Agnelli la Cina l'Asia in questo confronto tra universi culturali e nella loro identificazione fino a una mappa di questi universi culturali
In questo confronto e da notare come la Fondazione abbia colto il ruolo della religione anzi delle religioni
In tempi in cui le religioni venivano considerate fenomeni residuali che la modernizzazione con la sua carica secolarizzato ante avrebbe spazzato via
è il caso dell'Islam a cui la Fondazione ha dedicato numerosi opportuni convegni
Con la partecipazione di intellettuali arabi sino al conferimento del premio Agnelli al tunisino professor Mohammed Talbi
Un uomo in bilico tra la cultura araba e la cultura francese
L'espressione di un ricco meticciato Euro arabo il professor Talbi
Di un ricco meticciato mediterraneo che forse non avrà una prossima generazione eppure proprio nell'indicare un personaggio meticcio come Mohammed Talbi la Fondazione ha indicato la sua dimensione culturale
Frontiere di universi culturali e capacità di interscambio qui sono molto d'accordo con quello che diceva il cardinal Poupard oggi in un quadro di coabitazione
C'è la in un quadro di globalizzazione c'è la tendenza a tante piccole culture provinciali etno centri che legittime attrici di chiusura e culturali e di piccoli poteri
Ebbene nell'universo culturale islamico
E a tutti chiaro il ruolo della Fondazione che purtroppo si è mosso
In un quadro di islamisti che di studi islamisti ci italiano fortemente dei operativo nei decenni dopo la seconda guerra mondiale dopo che gli studi islamisti ICI avevano avuto una grande crescita nei primi decenni del Novecento e con il fascismo
Dialogo con l'universo culturale islamico
Ma è questo quello che deve fare la Fondazione Agnelli non è il discorso per esempio del dialogo l'universo culturale islamico qualcosa di molto targato vorrei dire quasi in senso confessionale
Penso alla storia della Chiesa cattolica che dopo il Vaticano secondo si è aperta al dialogo con l'Islam e al dialogo con tutte le religioni
Ma la linea della Fondazione non è stata quella di un dialogo religioso bensì quella di un dialogo culturale di civiltà in cui l'Islam come è noto rappresenta non fatto di poco conto
Del resto oggi possiamo ripensare Igor Man lo sa bene perché da tanti anni percorre la frontiera
Euro islamica del resto un limite del dialogo puramente religioso con l'Islam è stato non togliere il primato del politico nel mondo islamico
E quindi la scarsa rappresentatività degli interlocutori puramente religiosi che in realtà erano funzionari religiosi dei ministeri e non aver valorizzato l'aspetto politico culturale del mondo islamico
Il fallimento del mille novecentosettantasei a Tripoli
Dell'incontro tra Santa Sede Libia che vede che vide protagonista il compianto e grande monsignor Rossano ce ne fossero stati altri ecco è proprio quello di non aver tenuto conto del primato della politica dell'Islam infatti
Pignedoli e Rossano
Ma infatti nell'incontro con l'Islam italiano la Fondazione Agnelli ha scelto una via di dialogo direi quasi ufficiale in cui si valorizzava l'elemento culturale l'elemento politico
Ed è un riconoscimento tipico dell'alterità dell'universo e culturali e non della proiezione su universi culturali altri delle proprie categorie
E qui direi
Mi sembra che sul fronte dell'Islanda la Fondazione Agnelli abbia condotto una linea di ricerche di contatto realistico perché nel mondo cattolico siamo passati da una fase di entusiasmo ingenuo a una fase di pessimismo talvolta dei sapienti o di pessimismo di massa lo abbiamo sentito al Sinodo lo sentiamo nelle sedi culturale
Fondazione Agnelli ha condotto una linea culturale che è una linea di realismo
Segnalo tra l'altro l'indagine interessanti se ne parla in questo volume ma l'abbiamo vista anche in altre sul mondo cristiano d'Oriente
Che mette in luce la fine di questo mondo che la crisi del Libano come elemento di mediazione culturale tra mondo islamico ed Europa questa capacità dei cristiani d'Oriente che hanno avuto di realizzare un meticciato
Per esempio vorrei citare un fatto di cronaca la vicenda di questa moschea di Nazareth che ha fatto gridare contro Israele
Va bene è un caso è un evento si sa che in Terra Santa se si sposta una pietra succede un grande causa una grande confusione ma è un evento che dovrebbe indurre a ripensare una strategia
Sul ruolo dei cristiani d'Oriente e sul ruolo del confronto tra mondi religiosi indubbiamente in Medioriente
Per quello che riguarda la presenza di cristiani ci troviamo alla fine di quello che è stato un grande disegno secolare
Qui direi che la Fondazione Agnelli su quello che riguarda il confine tra Islam ed Europa con la sua linea realistica non ha dato benzina per quella contrapposizione facile
Che peraltro nasconde poi sottovoci un poker ridate
Il commercio a basso livello e lo scambio in maniera di UFO operata da un punto di vista culturale mi sembra che la Fondazione abbia colto
E lo ha colto da Torino abbia colto che la via del dialogo tra universi culturali è una via lunga che richiede una pazienza direi geologica e non si gioca sull'avvenimento
E allora
E allora mi sembra che questo è un aspetto vorrei dire poi qualcosa sulla Cina
Pacini introduce questo termine di mappa mentale e se mi consente Pacini di utilizzare questa sua categoria lavorai applicare ai premi della Fondazione
Bobbio con quello che rappresenta e con la Torino che rappresenta Talbi
Di cui ho già detto questa figura di meticciato culturale e sura chili l'ultimo premio e qui sono ricordo ancora con emozione il discorso misurati
Sulla chi e questa storia mediterranea che parte dall'Algeria Luís ebreo algerino e giunge alla francese immerge profondamente nella cultura francese
E ritorna al sud in Israele cittadino di Gerusalemme
è interessante che la Fondazione Agnelli abbia voluto premiare questo vecchio cadi dell'amministrazione coloniale francese divenuto cittadino di Gerusalemme proprio per il sottolineare quali sono i suoi interessi culturali ma un altro aspetto importante nel dialogo tra i mondi culturali non è solo una religione non è solo la letteratura ma è il discorso dei diritti dell'uomo
Uno dei problemi fondamentali che i decisivo da un punto di vista politico che si è posto la Fondazione Agnelli è il discorso sui diritti dell'uomo
E a me dispiace che questo discorso i diritti dell'uomo tante volte si faccia in maniera solamente gridata
E qui dobbiamo dire che forse la nostra cultura sia quella laica è troppo tributaria
Di una modello dissidente
E che poi magari non produce venti o di un modello tra virgolette profetico di marca cattolica
Mi sembra che il problema di fondo che la Fondazione supposte quello dei diritti dell'uomo
La dichiarazione del Cairo del novanta l'Arabia Saudita con la sua posizione sulla libertà religiosa la dichiarazione di bancomat del novantatré che contesta il valore universale dei diritti dell'uomo in nome della cultura asiatica
E qui l'attenzione della Fondazione Agnelli non è rinuncia al valore diciamo così universale dei diritti dell'uomo
Ma è prese in esame dei motivi del rifiuto il ridimensionamento della portata universale dei diritti dell'uomo
Cogliendo le radici di questo rifiuto o le radici delle obiezioni che vengono e questo è un discorso fondamentale importantissimo
Se oggi l'ONU fosse chiamato a votare la dichiarazione del quarantotto si andrebbe avanti o si andrebbe indietro questa è un grande interrogativo
è un grande interrogativo e noi dobbiamo dire che dobbiamo riconoscere il merito civile etico di questo lavoro della Fondazione Agnelli io sotto presa sotto gli occhi il caso della pena di morte
Siamo indietreggiati rispetto al novantaquattro
Quando una proposta di moratoria venne rigettata dall'Assemblea generale da nazioni unite ma almeno fu portata in bocca né in votazione oggi paradossalmente si assiste a un allargamento del numero dei paesi che si avviano una sospensione del fatto della pena capitale
In attesa della revisione dei sistemi giuridici delle nazioni
Tuttavia le istanze umanitarie più avanzate hanno sono Duc sono state mute o non sono state accolte nel quadro del lavoro dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite per questo l'interrogativo oggi se fosse chiamato l'ONU a votare dichiarazione del quarantotto
La voterebbe ancora ci può gridare ci si può scandalizzare e qui anche questo discorso diritti umani che stracciarsi le vesti in maniera televisiva
Io credo che dobbiamo riconoscere che la Fondazione Agnelli ha lavorato per una comprensione più profonda l'ultimo problema che vorrei toccare ma rapidamente non ho intenzione di portar via tempo è la Cina
Va riconosciuto il notevole lavoro della Fondazione Agnelli sulla Cina parlare della Cina in Italia non è facile
Perché ci troviamo davanti a due scogli un romanticismo che definirei neo orientalista che parte da Malaparte re tour de Shin
E che passa per un romanticismo marxista o neo marxista e dall'altra davanti alla chiusura
Di un discorso fieramente anti comunista e anticinese che non comprende la particolarità del caso cinese
Io ho detto sempre per esempio i miei amici cattolici o ecclesiastici per quello che riguarda la Chiesa cattolica in Cina che bisogna aver pazienza intelligenza e non solo gridare un po'io credo che la Fondazione Agnelli
E qui bisognerebbe fare una storia dei rapporti italo cinesi avuto un ruolo molto importante dei rapporti italo cinesi ma non solo nei rapporti italo cinesi ma anche dei rapporti tra la nostra cultura Euro occidentale e quella cinese
Ha saputo parlare di Cina con grande realismo e stabilire dei progetti culturali comuni assieme agli ambienti a distanze culturali cinesi
E se oggi la Cina e più conosciute in maniera realistica e non in maniera mitica noi lo dobbiamo in parte la Fondazione Agnelli
E mi sembra abbia maturato nella cultura italiana la consapevolezza che Italia e la cultura occidentale non può vivere esistere prescindendo dalla Cina e questa mi sembra una cui sezione fondamentale per questo
Per questo io sono convinto che gli sviluppi dell'economia e della società cinese
Siano conosciuti in Italia grazie agli scambi realizzati anche dalla Fondazione Agnelli qui vorrei notare per esempio come alla Fondazione Agnelli abbia portato a conoscenza della nostra cultura l'accresciuto ruolo della legge nella vita politica e sociale cinese il che non è da poco concludo dicendo
De Rita ha detto la fondazione va compresa a Torino
Nella sua relazione con Torino e anche nella sua difficoltà di essere
A Torino a me sembra che la fondazione ha manifestato il protagonismo non solo di una città ma soprattutto di un progetto culturale
Un piccolo significativo propulsivo laboratorio in un mondo a maglie larghe e se la Comunità di Sant'Egidio sia associata a questa presentazione non è perché abbia un lavoro analogo a quello di ricerca della fondazione Agnelli ma proprio perché ha vissuto analogamente l'esperienza da Roma al mondo intero attraverso il dialogo con universi culturali
Io credo dobbiamo dire grazie alla Fondazione Agnelli ma dobbiamo dire grazie soprattutto a Marcello Pacini sia per il suo lavoro e ogni lavoro
è lo da abile criticabile e qualche volta amerei Marcello vedere più l'attività nei progetti della Fondazione e tu lo sai
Sì lavoro ottimo della Fondazione Agnelli ma soprattutto sappiamo che questo lavoro è stato un lavoro di grande livello di quaranta e qualità perché ha avuto la premessa etica
Del di Marcello Pacini e della sua direzione premessa etica che ha esplicitato in questo libro in cui dà conto umilmente e seriamente del suo lavoro per questo
Io credo che il dibattito di oggi
Abbia ascolto questa abbia colto forse non tutta la fatica del tuo lavoro ma certo la serietà di questa premessa etica e te ne abbia dato conto ringraziando tela Fondazione tutti ricercatori per il contributo a una cultura italiana libera autonoma capace di essere innovativa in un momento di transizione dal nostro Paese
Ora forse
Non so se Gabriele tu vuoi dire qualcosa se noi diamo la parola Marcello Pacini
Posso posso parlare sì ma io devo dire sono
Praticamente grato del parole
Che sia il cardinale femmine comparve i miei amici verità e Andrea Riccardi mi hanno convinto
Hanno voluto esprimere questa sera credevo di fare contento perché ho trovato certamente tre che famosi cinque lettori di manzoniana memoria insomma ci scrive un libro che sempre problema di chi lo leggerà nel tre autorevoli
Persona che ho trovato che dire
Complessivamente credo
Nelle cose dette io mi ci ritrovo ampiamente insomma mi anzi è proprio la mia gratitudine perché ha parlato è proprio quella di essere riuscito l'essere riusciti STS riusciti a trasmettere bisogna capire con le regioni dello sforzo della Fondazione le ragioni vedere dei miei sforzi perché devo trovando tre
Inutile negarlo insomma quando si dirige una fondazione insomma il direttore ha certe particolari responsabilità
Di quindi
Foto la spiegazione che si è data e quella in fondo ma quelle sono maggiormente affezionato a quella di essere uscito da tenere sempre manda barra nella direzione di una direzione e che perché prendesse in considerazione sia agli assetti valoriale sia la logica forte delle strutture e in fondo è Scredo
La risposta la ragione più significativa per perché la Fondazione ha potuto non superare indenne in tutte le grandi trasformazioni ed anzi riuscire appunto ad anticipare devo dire che queste cose accadono
Accadono anche quando c'è una certa una coerenza nel modo con cui si gestisce una fondazione per esempio io credo che uno o delle ragioni per cui si è potuto essere appunto come diceva
Sua Eminenza Puppato e preveggenti o quanto meno di essere sull'onda del cambiamento di riuscire a capire ecco un attimo prima insomma che diventasse dibattito di oggi dibattito politico la novità culturale
è in una un senso o profondo di lealtà
Che io ho sempre avuto che io e i miei collaboratori abbiamo sempre avuto nei confronti dei nostri referenti che appunto come verità è indicato sono state Leavitt
Politiche economiche DeWitt che nos a mia che ma di fatto dirigono i nostri il nostro Paese
Il mondo degli studiosi presi singolarmente uti singoli ecco e il e l'opinione pubblica credo che questa dei nostri referenti avevano una nel momento in cui sceglievano diventavano creditori nei confronti della Fondazione di un dovere di lealtà ecco Equitalia alta si è dimostrata nella pratica appunto cercando sempre di non non immettere dentro le nostre attività delle preoccupazioni che non sono soltanto le preoccupazioni del mercato ma potevano essere anche delle preoccupazioni che esso se la caverà universitario
Credo che il grosso vantaggio che i miei collaboratori
Hanno avuto e la che anche la grossa scelte grosso sacrificio che hanno dovuto for fare accanto a quello di avere coraggio ecco che scrivere testi o di seguire visti di ricerca
Che difficilmente de avrebbero fatto vincere cattedra universitaria
E questo perché c'è una essere in Italia avvelenata in Italia un atteggiamento o un programma multidisciplinare e di per sé un fatto estremamente innovativo anche perché permette di costringe obbliga a lasciare adesso riferimenti sicuri riferimenti certi egli il le biografie consolidate per andare su spazi che spesse volte non sono o non sono riconosciuti Kobe legittimo non sono qualche volta per riconosciuti come capaci di dovere garantire certi risultati allora questa questa lealtà nei confronti di questi nostri per i grandi referente appunto c'è attestato da una parte un limite e dall'altra un grande un grande motivo propulsore quel fondo credo che sia uno dei principali motivi che ci ha permesso di arrivare fino ad oggi
Io vuol dire non intendo parlato a lungo ma certamente mi pare che sia doveroso per me
Riuscire a dare ad adombrare una non dico una risposta Buonconvento alla al quanto diceva dalle carte nel suo primo intervento sul sulle conclusioni del mio che io pongo nel mio libro quando appunto parlo della necessità di una nuova progettualità cool
Per l'Italia
Credo che sia un problema ricorrente credo che anche lo stesso
A Giuseppe verità se lo sia posto in permanenza perché recentemente appunto uscito il il rapporto annuale del Censis ecco attraverso quella sorella la biografia che ne fa pone dei problemi che ci fanno che sul
Perché sembra una crisi perenne del nostro Paese
Solamente
Io non voglio parlarle quelle cose che devono essere fatte voglio parlare in questa sera che tu al minimo da raggiungere che uno dei del motivi ricorrenti di Julio parlo sia pure non direttamente anche in questo libro
E le caratteristiche dell'Italia in fondo è quello degli ultimi tre o quattro sei quattro otto negli ultimi due secoli nell'ordine negli ultimi diciamo se se si vuole negli ultimi cento anni per quello che riguarda proprio il punto specifico sto per dire e che è stata
Pace in fondo di riuscire a realizzare la modernizzazione economica e quindi uscito a venir fuori dal
Grande Buconero in coccola quindi del Seicento si era era precipitata ed è riuscita ad
Avvenire con bellezze non è
Casa perché se si va a vedere cosa è successo in Italia
Anni vediamo
A del successo economico deriva
L'invenzione che l'Italia hanno saputo fare un'invenzione e quando si iscriverà al
Cadde il mondo nelle diciamo ventiduesimo secolo credo che nostro prete serrare i
Per aver inventato e il distretto industriale credo che ci saranno
Perché c'è difficile fare previsioni ma ci saranno sia due grandi invenzioni di questo secolo che saranno
Date certamente uno è la produzione il sistema fordista non si che lo riconosciamo la catena da cui è venuta fuori la grande la grande nella grande impresa e poi il sistema impegna il distretto industriale italiano ed è questo in fondo che c'ha da fa sì che oggi i nostri ministri di ritorno
A tal possono dire siamo la quinta potenza esportatrice del mondo qualche anno fa era demo a dire
Potenza Lippi cioè siamo qua
Grande potenza economica e questo vuol dire successo economico purtroppo il successivo non
Sempre è un un secondo è una condizione binaria con il successo politico è una tradizione ormai che una una situazione che trascina ormai da secoli non siamo ancora abbiamo sempre soluzioni provvisorie anche in fondo il sistema e Ceretto né nel nel in parte dell'unità dico prima il periodo della della destra popolo della sinistra poi Giolitti alla Guerra fascismo non sono sempre certo sono importante nel senso che sono vivono trenta quarant'anni fanno
Va crisi robusta eccolo ci sono Max
Agli del nella continuità e questo vuol dire che non si è ancora ma è riuscita a trovare una situazione diciamo di onesta onesta vita politica che vada
Le loro con
Con la vita economica è da qui che nasce del grande insuccesso invece l'economia italiana e quello notturno del discorso del Mezzogiorno lo stesso situazione dinamica
Fatta di insuccessi i successi nella in quella che permane la nostra capacità
La capacità delle di avere successi individuali tutti tutti usano sono presenti in tutti le corse ed
Dove ogni risparmiatori italiani fallimenti collettivi cioè la necessità la la la difficoltà
A reggere oggi e situazioni competitive in un sistema di di nuova globalizzazione quando c'è per l'azione collettiva il no no cominciamo a perdere perdere di peso ora di fronte a questo problema
Io credo è suo e questo è il senso del fondo nell'ultima
Parte di questo libro che in fondo a questa c'è una necessità di riscoprire dei punti in cui questa progettualità possa essere possa essere fatta e a mio avviso il ponte che momenti istituzionali
Per cui si può cominciare
Usare questa progettualità
Ed è forse
Lavora col mi piacerebbe che la Fondazione si dedicasse venne rassegna fassiniani
Hello poco scolastico lasci ecco di quello che ha fatto fino ad oggi e quello di riuscire a riscoprire ecco dei punti istituzionale
Lì diciamo misura d'uomo a misura di partecipazione in cui si possa rimettere in moto una progettualità
Operativa K
Degli eventi e queste attesta mia detesta nostre questa linea di riflessione e quello che ci ha portato a considerare grandemente importante il discorso delle città e delle riforme eccetera eccetera tutto questo come è stato detto all'interno e è un discorso europeo
Credo che questa sia una delle linee poi piacerebbe che la Fondazione nei prossimi anni si dedicasse sì sì sì come si chiama si applicasse
Certo che se siete se io dovessi fare
Una un Elenco ecco dei termini che considero
Però degni di essere ripresi e sviluppati credo che
Un elenco molto lungo e quindi quando io penso e l'attività svolta dalla Fondazione penso cioè con soddisfazione alle cose che sono riuscito a fare ma devo dire penso anch'
Un come cioè voglio insoddisfazione alle cose che mi piacerebbe fare e che non riesca fa per una di queste per esempio
Il discorso l'approfondimento e quant'Andrea Riccardi decisiva sui cristiani
Erano cristiani in Medio Oriente
No non abbia
Do una una ricerca hanno fatto un convegno abbiamo fatto un libro abbiamo abbiamo fatto diverse cose
Però ancora insoluto un problema ecco sul quale a me piacerebbe riuscire
è una risposta il problema è di che cosa può fare l'Europa per di pigliare precristiana
Lì cosa vuol
Farle sentire
E cittadini ma male o fratelli minori
Sono cristiani sia nel mondo cristiano vale a dire che questa e questa duplice condizione di minorità che almeno che
Olga e mi e mi e mi mi il mio obbligare qualche volta a una riflessione e devo dire che qualche come sovente capita sono sempre però delle riflessioni
Conducono ecco Abdel
Il idee
Ride quanto piuttosto delle ulteriori riflessioni che e non portano
Nulla di concreto però le riflessioni ecco certamente continua
L'altro aspetto sopportato a Cipro posso all'altro spesso il quale mi piacerebbe
Finale è il discorso della
Lettura del mondo ecco una delle
Però si debbano tutti riflettere e in fondo l'insufficienza dell'Occidente
Ma non nel senso che sia insufficiente per noi lo fece per noi e il nostro mondo e cioè credo che e credo che il mio senza mi faccio sempre su una domanda qual è il motivo Hondo migliore che tu e tu ritieni
Niente essere stato fabbricato dalla storia e non avrei dubbi insomma morta nel mondo occidentale ma tanto perché farlo per vivere l'Occidente senza bisogna avere una lettura del mondo fuori più ampia ed ed è stato a questo il motivo per cui
Il premio sull'etica dopo aver fatto tre scelte
Date al mondo occidentale scelta di Bobbio accetta di dare
Da Dione
Anglicizzato
Amartya Kumar Sen davamo poi scelto di riuscire ad di latta
Il il l'attenzione ecco io le e e i temi da premiare e abbiamo scelto il discorso del dialogo soprattutto il discorso del ricerca
Di un nucleo di l'avvio dei valori condivisi agli
Terzo delle culture di questo momento che sono accadute due parti rilevanti il mondo si è dilatato nel dossier si è ristretto nel senso che si è velocemente se pensava al dopo nella scelta si andava
Non voluto ecco che si può razionalizzare a
Gli orari ma è stato un caso che mentre nel quando si parlava di Occidente si spaziava fra le rari gli Stati Uniti quando si è trovato il mondo siamo scesi fra lager fra Israele e la Tunisia il che veramente forse un indice di una centrale
A mio del tutto del tutto disperata
Perché dire del
Degli altri aspetti che sul quale si potrebbe riflettere io credo che un altro dei motivi conduttori che c'hanno
Atto piaccia o no
Assistito non sono poche indirizzata
Appunto nella già ricordata importanza delle religioni e del la e verbali dei valori etici io di questo continuano ad essere fermamente convinto
Toh perché le religioni sono delle strutture culturali profonde nella società e non soltanto perché l'ipotesi positivista drammatica drammaticamente insomma sedime
Tra inconsistente non soltanto perché la religione ceto muta certo mutata bisogno molti notano i modi in cui la religione viene vissuta però resta Cherestes manca
Bene si mantiene attraverso il tempo ma anche perché se vogliamo
E beh conclude se vogliamo sperare
Una qualunque progettualità che sia qui il ma sia questa micro io non credo che sia possibile riproporre una progettualità senza una riscoperto una riproposizione di alcun tipo fondamentali valori etici
Credo
Che uno dei motivi con cui si possono interpretare certi grandi fenomeni quale per lo demografico ma ci preoccupiamo del calo demografico e giustamente ce ne preoccupiamo e io ho spesso scritto in questo libro c'è un capitolo
Toh sulle necessità di a vere politiche concrete che facilitano Dante della famiglia all'assistenza minori l'assistenza alle alle alle alle giovani madri eccetera centootto questo va tutto bene ed è certamente fondamento
Tutto questo a mio avviso non
La se non si riesce ad avere una prospettiva
La più serena una prospettiva più positiva una prospettiva più credibile ecco di del futuro e qui dove un progetto di vita un progetto di vita di un giovane possano
I bambini non si comprano i bambini devono nascere in un contesto non soltanto ma anche sociale e politico che mostri prospettive di serenità questo la serenità
Dato che deriva dal contesto esterno che diventa certamente conflitti ma che è sempre conflittuali credo che sia anche un fatto interiore e quindi credo che sia
Lippi riproporre di avere il coraggio
Riproporre semplicemente semplicemente ecco l'importante
Di alcuni valori io ricordo il pervertito definitivamente
Quando nel mille novecento se
Quindi ventidue anni fa io proposi a un professore un sociologo del Nord
Cattolico una ricerca
A migliaia riguardo al
Ordito perché si vada
Appare oggi l'affare
Via è un soggetto pericolosissimo
Riuscì a la feci semplicemente da un giovane ragione di ricerca e Trichet una ti ma ricerchi Navile chiamavo
Ormai i due punto dedicata alla famiglia ecco credo che
Occorre ma credo che sia necessario ecco uscire a questa assurdità
Ora dallo
Ruoti può dar luogo comune e che sia necessario
Qui il leader una
Tanto le cose più semplici pone
Il ecco credo che se non si riesce a fare questo quindi recuperando alcuni fondamenti forti sarà difficile riuscire a progettare
Ali quali possono essere una pura e semplice quali possono essere una politica
Per per le ben per la detrazione fiscale delle baby sitter tutte cose giuste ma comunque molto semplice io ringrazio
Veramente tutto
A e a Giuseppe De Rita gran
Per loro che con la
Geografia di amici e collaboratori della Fondazione Agnelli crack