"Interpretazioni della guerra, politiche per la pace" seminario organizzato dalla Associazione Centro Riforma dello Stato presso la Sala della Biblioteca della sede del CNEL in Viale David Lubin, 2

Allora io direi di cominciare questa giornata
Di riflessioni sul tema interpretazione della Guerre politiche della pace organizzata dall'Associazione CRS
Innanzitutto scusandomi con voi perché improrogabili impegni hanno impedito al vicepresidente che avrebbe dovuto presiedere questa giornata Maria Luisa Boccia di essere presente quindi farò un po'da spettatore diciamo del degli interventi farò quindi bistecca battistrada degli interventi e mentre in questo mio compito do subito la parola Mario Sai gentilmente
C'è ospitato in questa sala presidente della quarta commissione del Cnel l'apertura dei lavori saluto introduttiva grazie
Un saluto a tutti alcune rapidissime considerazioni come
Ospite nome del CNEL
Recentemente l'assemblea del CNEL ha approvato un testo di osservazioni e proposte che è stato trasmesso al Parlamento contenente indicazioni per superare il contrasto tra le sanzioni economiche escogitate come alternativa alla guerra e diritti umani
Allora la questione su cui rifletteva amo era la vicenda dell'Iraq e non solo
Il testo indicava la necessità di rafforzare il ruolo l'anno no no il microfono che va e che viene
Se il teste indicava la necessità di rafforzare il ruolo di controllo sui diritti umani degli organismi delle Nazioni Unite
Se io ve la racconto intimistico
Ecco
Questo va meglio
Allora facciamo così
Vi dicevo il teste indicava la necessità di rafforzare il ruolo di controllo sui diritti umani degli organismi delle Nazioni Unite
La promozione di una disciplina internazionale della produzione del commercio di armamenti
La subordinazione degli aiuti economici e delle concessioni tariffarie alla realizzazione di politiche di rispetto dei diritti umani sulla base di positive esperienze compiute nell'ambito dell'Unione Europea
L'istituzione di una Corte permanente internazionale penale per dissociare le responsabilità degli effettivi autore delle violazioni del diritto internazionale da quelle degli Stati e dei popoli in quanto tali
La riforma dell'ONU e del suo Consiglio di Sicurezza per garantire pluralismo e funzionalità ad un organismo dominato dalle grandi potenze bloccato dai veti incrociati
La guerra in Kosovo ha ridato drammatica attualità la questione di come garantire alla comunità internazionale la disponibilità di strumenti per imporre a tutti gli Stati il rispetto del diritto internazionale dei diritti umani della pace e della sicurezza
Per questa ragione aspettiamo con grande interesse presso il CNEL questo seminario della CRS per il metodo un confronto fuori da logiche di schieramento
E per l'approccio non rituale interpretare la guerra per ripensare i fondamenti della pace
Dopo due mesi di guerra ci troviamo di fronte a una situazione drammatica non ha risolto la questione della pulizia etnica aggravato l'emergenza umanitaria per quanto riguarda i profughi
Ha peggiorato le condizioni politiche all'interno della Federazione jugoslava ha introdotto forti elementi di destabilizzazione nei Balcani a cominciare dal rafforzamento di un nuovo soggetto militare politico come l'UCK
E quindi le pulsioni verso l'ipotesi della Grande Albania ha complicato le relazioni internazionali
L'inefficacia della guerra ha messo in luce che per affermare una politica internazionale che assumo come asse portante la difesa dei diritti umani occorre affrontare e risolvere numerose contraddizioni
E io ne indico qualcuna dei così concludo questo saluto la prima è quella di una mondializzazione dell'economia priva di istituzioni politiche in grado di affermare con strumenti appropriati non escluso l'uso della forza come previsto dalla stessa Carta dell'ONU
Una giurisdizione internazionale diritti universali per tutti gli uomini e le donne del pianeta
Una parte della sinistra di fronte a ciò è ancora tentata dal chiude sino ai confini dello Stato nazione e connotare con ciò anche il suo pacifismo la guerra mai mai nessuna ingerenza
Anche quando uno Stato ad organizzare il terrore contro una parte dei suoi cittadini anche quando come dice l'articolo undici dalla costituzione del resto viene meno un ordinamento che assicuri pace e giustizia
La seconda contraddizione e quella propria dell'interventismo democratico che sempre in particolare negli Stati Uniti da Ulisse una Roosevelt ha pensato la guerra come una dura necessità atto ricostruire un ordine internazionale governato da organismi internazionale
Oggi la guerra giusta oltre ad essere contraddittorie esce i bombardamenti a tappeto lo strangolamento economico della Federazione Jugoslavia sono in contraddizione con gli obiettivi umanitari dichiarati
Mina definitivamente il ruolo e il prestigio delle Nazioni Unite ne mostra l'inefficienza tende a sostituirlo con un concerto tra Stati in larga misura gli stessi responsabili del blocco del Consiglio di sicurezza
Un nuovo diritto d'un nuovo ordine internazionale in questo modo non si costruiscono certamente la terza contraddizione relativa allo strumento guerra ci possa essere usato in modo selettivo e mirato come del resto dice anche la carta dello nella guerra in corso c'è stato l'impegno conclamato della NATO a stare nei limiti della convenzione di Ginevra
Distinzione tra popolazione civile combattenti cosa che non ha fatto l'esercito Gladio non le sue azioni di controguerriglia
Mentre così non è stato per quanto riguarda il limite dell'uso delle armi proiettili all'uranio bombe a frammentazione soprattutto la guerra vera è stata portata avanti in modo massiccio
E con l'obiettivo non quello indicato dall'H dal della convenzione di Ginevra ma fondamentalmente quello di evitare perdite tra i militari della NATO
Configurando così la situazione paradossale di una forza imperiale pronta ad intervenire in ogni parte del mondo
Macchia come limite quello di non realizzare fino in fondo i suoi obiettivi ma di contenere le perdite sotto la soglia accettabile dall'opinione pubblica in particolare quella americana
Un'ultima considerazione dopo aver indicato questi che possono essere terreni sicuramente di una di un confronto di una riflessione la considerazione invece la voglio fare relativamente a come la società si fa movimento per la pace che è un problema che
Abbiamo avuto sotto gli occhi in queste settimane
La guerra fredda la bomba atomica il movimento di liberazione davano forza i movimenti e anche gli impegni degli intellettuali devo dire perché c'era una ragione della storia per cui lottare
Oggi è un po'complicato ripartire da quel punto di vista perché ben che vada le parti in conflitto hanno un bel due torti e ragioni senza dubbio c'è anche una logica imperiale nella politica degli Stati Uniti ma è altrettanto vero che c'erano e ci sono violazioni dei diritti logiche di potenza in Iraq Cominium abbia costruire un movimento significa allora da un lato evitare di scavare solchi tenere aperto un dialogo tra posizioni diverse ma dall'altro lavorare a costruire cultura consapevolezza intreccio tra società e sistema politico istituzionale l'unico in definitiva in grado di dare soluzioni effettive al problema della guerra
A livello europeo questo ed è stato visibile nelle posizioni divergenti tra le varie organizzazioni sindacali
Si va da chi sostiene la guerra fino in fondo pensa lucchetto spagnolo a quella portoghese a chi vuole fermare i bombardamenti per trovare una soluzione politica per il suo legame tal alle commissioni su Brera salute francese
Penso ai Greci invece che hanno dichiarato la velocità la guerra perché sono nemici degli albanesi paventano un allargamento della sfera di influenza degli albanesi della Grande Albania l'accesso ha cercato di tenere insieme questo movimento con la formula quota e pericolosa della guerra come contingente necessità che è stata poi fatta propria anche dei sindacati italiani
Ecco perché penso che di fronte a queste contraddizioni anche all'interno dei movimenti rimanga importante la scelta di evitare le differenze aprioristiche e di sceglie la strada del confronto
Ogni evitare la logica del puro smascheramento degli errori degli altri invece cercare complessivamente di pensionare forze coscienza insomma
Do Lash ore come si dice costruttore di pace io auguro a nome del CNEL spero anzi sono sicuro non anche a nome del CNEL che questo l'incontro promosso dal CRS a questo obiettivo si ispiri vi ringrazio
Grazie Mario sei e adesso io deve rientrare proprio nel vivo dei lavori della giornata con l'introduzione un'idea Antonio Cantaro presentandolo CRS ha provocato
Perché la guerra e perché almeno inizialmente un così largo consenso da parte dell'opinione pubblica occidentale
Io propongo di darci subito una regola e una deontologia
Evitare le dietrologie e prendere sul serio le motivazioni e le dichiarazioni Oscar
La scelta è la guerra della guerra umanitaria ha vinto perché è apparsa una scelta giusta e ragionevole
Una scelta rappresentata come limpida e forte eticamente per la quale battersi intervenire cioè militarmente nel territorio di uno Stato sovrano per salvaguardare i diritti umani di una parte della popolazione
Un momento umanitarismo
Universalismo del valore della vita anti nazionalismo internazionalismo un patrimonio storico ideale indubbiamente nostro della sinistra dei democratici
Per le quali ci siamo tante volte emotivamente intellettualmente e politicamente mobilitati
Eppure l'umanesimo militare nei Balcani nel corso continua a turbare i nostri sentimenti e i nostri pensieri
Tuttavia non è dei miei sentimenti che voglio partire vorrei invece partire
Dal sentimento largamente maggioritario delle generazioni che hanno attraversato il Novecento per queste generazioni senza la guerra non si capisce il secolo
Un secolo segnato dalle vicende belliche nel nel quale la vite il pensiero sono stati scanditi dalla guerra mondiale
Anche quando i cannoni tacevano e le bombe non esplode
Queste generazioni hanno peraltro fermamente insperate creduto che il secolo si sarebbe potuto trasformare dopo la seconda guerra mondiale in un secolo di pace
Che alla fine l'avrebbe raffica avrebbe raffigurato la guerra come un assoluto negativo l'avrebbe ripudiata come orrore bassezza e stigmatizzata come contraria alla coscienza giuridica moderna
Oggi tuttavia è diverso
Dopo la fine della guerra fredda dopo le due guerre del Golfo
Dopo ritornò alla pulizia etnica delle deportazioni di massa della violenza cieca dei bombardamenti aerei nel cuore geografico storico culturale l'Europa non possiamo norma interrogarci sulla natura
Sulla morfologia della guerra e della pace nella storia del secolo
Qualcosa molto più di qualcosa a mio parere nelle consolidate rappresentazione entro quali le se le quali siamo cresciuti non funziona
Riconosce il posto occupato novecento dal valore dell'apparire riconosce la speranza e le forze che tale valore ha mobilitato non può far velo al fatto che il Novecento non è stata un'epoca di pace
Come talvolta accade sono le convenzioni linguistiche a restituirci il senso più profondo di un ecco la storia del Novecento è scandita dalla parola guerra e non vi compare mai la parola pace
Alla prima guerra mondiale segue il primo dopoguerra il primo dopoguerra finisce con l'inizio e la seconda guerra mondiale a questa segue secondo dopoguerra nelle sue due distinte fasi della guerra fredda
E del post guerra fredda
Secolo che si chiude con una guerra insidiosa virulenta e terribili come le guerre che l'hanno preceduta
Guerra virulente terribile come sosterrò anche in virtù delle culture e delle ideologie che la sostenga
L'ipotesi che avanzo è molto semplice
Detto in termini sintetici è questa la natura Guerri terribile della guerra balcanica dipende innanzitutto dal suo essere vissuta e interpretata con una guerra di civiltà una guerra civile mondiale paragonabili per certi versi alle guerre simile di religione che avevano preceduto l'edificazione dello Stato moderno
A questo punto la crisi si complica però perché in realtà Martian meglio davanti agli occhi di tutto va ovviamente tematizzato che le guerre di civiltà che si combattono sono in realtà due
Una guerra ecco la nazionale da una parte una guerra etica dall'altra
Perché rappresento
Il conflitto balcanico in particolare quello serbo kosovaro
Con la nozione di guerra e per la nazionale perché non mi limito come in genere fanno gli osservatori a definire i conflitti e le guerre balcaniche nei termini di conflitti e guerre nazionalistiche oppure ultranazionalisti
Mi rendo conto che c'è qualche elemento probabilmente di forzature in questa definizione e qualificazione di guerra e te non nazionale
Tuttavia a me pare si debba distinguere storicamente concettualmente tra un'azione aliquote vittoriale che persegue l'obiettivo della costruzione di un sistema di Stati-nazione
è una finalismo etico che persegue più o meno consapevolmente l'obiettivo di un sistema di comunità politiche monumenti
Il nazionalismo territoriale
La ridefinizione dei confini dello spazio politico territoriale e l'elemento cruciale costitutivo
Sia quando il nuovo Stato il prodotto di conquiste annessioni territoriali che è il caso ad esempio all'Ottocento dell'Italia e la Germania
Sia quando il nuovo Stato il prodotto per scissione e separazione da più vasti compresi nazionali imperiali
Lo Stato nazione americani Stati-nazione sorti dalla disintegrazione dei grandi quattro imperi dell'Europa continentale ancora gli Stati-nazione sorti per effetto delle lotte di liberazione coloniale
Per il nazionalismo etnico l'ampliamento dei confini dello spazio territoriale invece solo un possibile esito della mobilitazione nazionalistica e non ne costituisce un fattore necessarie caratterizzante
Non casualmente in questi mesi si è ipotizzato che Milosevic potesse accettare addirittura progettate
L'idea di una presenza solo in quella parte del Kosovo che rappresenta nell'immaginario nazionalistico la memoria e l'identità storico-culturale Serbia
La Grande Serbia così come la Grande Croazia la Grande Albania
La grande fede non è necessariamente un grande territorio ove si esercita la sovranità dello Stato serbo oppure allo stato curato lo Stato albanese e prima di tutto un disegno dei confini territoriali
Modellato in modo da massimizzare l'omogeneità etnica
L'interesse primario di razionalismo etnico non è cioè la conquista un'espansione territoriale di perse
Ma piuttosto la difesa e la valorizzazione tanto delle peonie che vivono nel territorio dello Stato quante di quelle che vivono nel territorio di altri stati
Da questo punto di vista la distanza dall'azionario territoriale a me pare Bennett
Negli Stati nazione una volta edificata la nazione tutta la popolazione anche quella non appartenente alla versione storica e culturale fa parte della l'azione politica
Gode degli stessi diritti e talvolta rivendica e ottiene persino di privilegi dirette a garantire la sua esistenza di minoranza nazionale
Viceversa nell'esaltazione dell'omogeneizzazione etnica e insita un'idea di prevalenza del valore primordiale delle tv mia sul valore politico della cittadinanza
In questo clima è assai facile che le storie le rivendicazioni di ciascun popolo i ciascuna etnia vengano rappresentate come reciprocamente mediante sì inaccessibili l'una all'altra incomprensibili eternamente in conflitto in guerra per la sopravvivenza della propria memoria cultura e civiltà
Una guerra che non è più la continuazione con altri mezzi alla politica ma la soluzione finale di una separazione di un conflitto vissuti come inconciliabili
Una guerra nella quale tutto è concesso perché la violenza come è stato detto per la sua per l'attuale situazione balcanica da strumenti nel mezzo della guerra diventa il suo scopo
Indubbiamente più rassicurante
La rappresentazione o se preferite l'autorappresentazione della guerra occidentale
Guerra umanitaria Santa giusta etici
Ipocrisie pretesti io sarei meno drastico
Credo infatti che non aiuti la comprensione dei problemi liquidare come meramente propagandistiche le motivazioni della guerra occidentale
Sociologo tedesco Ulrich Beck
Dice che sbagliano coloro che credono che gli Stati Uniti facciano finta solo finta di fare i poliziotti del mondo per affermare in realtà nella polveriera dei Balcani degli interessi economici e geopolitici americane
In un certo senso io sarei propenso a seguire il suo ragionamento
La politica dei diritti umani non può essere assicurata semplicemente come una caricatura una superficiale verniciatura che copre dell'altro
Essa questa è la mia opinione al pari del credo nel libero mercato è una vera e propria ideologia una religione civile una forma in senso forte della politica nell'epoca dell'interdipendenza della globalizzazione della sovranazionalità
I diritti umani la produzione di produzione della vita sono come ha detto ma ecco la farsa la virtù dell'intero il bene universale su cui il potere imperiale investe come fonte cruciale di consenso etico culturale politico e come strumento anche per ridefinire
Egemonia e gerarchie all'interno del proprio campo come è evidente anche per quanto riguarda questa guerra per la vicenda carico c'è però in Italia e soprattutto l'Europa
Se così non fosse se non ci fosse questa convinzione che la protezione la riduzione da vita sola virtù dell'intero io credo non ci spiegheranno nemmeno perché tanti intellettuali ma direi persino tanti ragazzi tanti giovani
Sicuramente non avanti dalla guerra abbiamo salutato l'intervento diretto a far valere i diritti umani come una buona notizie
Ben presto tuttavia molti tra loro mi riferisco ovviamente in primo luogo gli intellettuali si sono accorti che a questa buona notizia si accompagnava anche una cattiva notizia
In particolare due peraltro strettamente connesse
Che a decidere primo che a decidere che cosa il diritto e che Cos sono i diritti umani e il potere più forte
Secondo
Che è assai arduo in una guerra etnica fatta dai più forti contro i più deboli decidere di porre dei paletti all'escalation non della logica di guerra
Il paradigma della buona e della cattiva notizia e indubbiamente da un punto di vista descrittivo assai efficace
Spesso tuttavia non ci aiuta concettualmente e politicamente a uscire dalla grave impasse nella quale da settimane ci dibattiamo che più o meno ragionamento che circola così
Ci sono delle buone ragioni per fare della guerra ma i mezzi e i soggetti che questi adoperò no sono assai meno buoni
Questo paradigma temo rischia di trasformarsi in una trappola
Propongo di uscirne radicalizza hanno gli interrogativi
Se la buona notizia fosse assai meno buona di quella che essa appare a prima vista
Se insomma li posso rapporto ricco lineare un po'come accade per le guerre tono nazionali tale intenzione le ragioni della guerra dell'Occidente e gli obiettivi e i mezzi utilizzati
Non intendo demonizzare l'idea in sé di guerre umanitarie di guerra etica
La guerra antirazzista per coloro che l'hanno combattuta e vinta era una guerra giusta una guerra umanitaria
Esistono poi versione laica e secolarizzata di guerra giusta in primo luogo quelle classicamente elaborate dallo ius pubblico europeo risposta la brutalità delle guerre religione di religione distrazione
In secondo luogo la versione o no che anche accolti molte Costituzione tra cui la Costituzione italiana tra l'articolo undici
Versione ONU che sostanzialmente condanna le guerre di aggressione guerre ingiuste mentre reputa messe giustificate almeno fino all'intervento lo se sono la difesa militare contro attacchi altrui guerra giusta
Tuttavia del tutto evidente
Per lo meno a me pare così la grande distanza che separa il significato attuale anglo americano di guerra giusta dalle versioni moderne secolarizzati che ho appena richiamato
Le parole chiave le argomentazioni utilizzate dall'Occidente aprile rivela un'assonanza con un lessico cristiano medievale assai inquietante tutt'altro che innocente
Le immagini di missione americana nel mondo di responsabilità globale richiamo l'asse da vicino le argomentazioni teologiche o morali
Dirette a considerare di per sé giuste le guerre combattute e autorizzate dall'unica autorità mondiale la chiesa di allora
Le guerre cioè contro tutti coloro che predicano e pratico un'altra religione un'altra civiltà un'altra visione del mondo
La guerra rischia allora di diventare ora come allora una sorta di proseguimento della morale con altri mezzi
Una guerra etica come ama giustamente definirlo il premier inglese Tony Blair una guerra che presuppone in chi la muove la coscienza di essere l'impero virtuoso disinteressato che presuppone che gli altri siano dei seminari di mediabili dei potenziali criminali la cui esistenza attende attenta al mondo civilizzato
Se così è credo vi sia allora un rapporto lineare tra le ragioni della guerra gli obiettivi perseguiti e i mezzi utilizzati
Nelle guerre etiche così come nelle guerre te non nazionali l'annientamento dell'avversario e dei segni della sua civiltà non è un elemento eccezionali accidentale delle operazioni belliche
Nelle guerre etniche gli obiettivi civili rischiano continuamente di divenire l'obiettivo normale anzi il vero obiettivo della guerra
Se l'avversario viene vissuta raffigurato come una sorta di nemico teologico
Al quale non si riconosce nessuno Stato s'è naturale che i mezzi usati contro di esso debbono essere proporzionati cioè illimitati a questo stato su di uomo senza qualità
C'è dunque un nesso strettissimo e consequenziale tra le buone ragioni della guerra nei Balcani e nel Kosovo e i cattivi mezzi adoperati
La morfologia niente attiva che caratterizza le due guerre in corso
La protesta dei dati dei fatti raccontati ai sopravvissuti dall'immagine padroni in modo esemplare questa come forse più delle altre guerre del Novecento e una guerra civile
Innanzitutto nel senso più elementare del termine una guerra che ha come obiettivo privilegiato i civili
L'escalation in questo secolo delle vittime civili morti feriti mutilati impressionante sono dati tante volte ricordati in queste settimane ma che vale la pena ancora una volta richiamare perché mai come in questo caso la quantità e qualità
Nel periodo d'oro dello ius pubblico europeo del diritto internazionale con il suo pubblico Moro per uno le vittime civili non si conto certo possono esserci ma sono comunque ma non sono comunque un dato connaturata adesso ne necessario
La svolta come noto sia con la prima guerra mondiale
Quattordici per cento seconda guerra mondiale sessantasette per cento conflitti degli anni ottanta settantacinque per cento conflitti degli anni novanta novanta per cento
Di fronte a questi dati la teoria dei tragici errori non regge
Il tragico l'annientamento dell'avversario e non più come nelle guerre tradizionali la sua sconfitta è connaturato alle guerre del secolo
La guerra aerea e i bombardamenti ieri sistematici indiscriminati così come per altro verso le mine antiuomo
Non sono una tecnica di combattimento una branca dell'arte militare sono la tecnica per eccellenza dalla guerra contemporanea
I bombardamenti ieri sono la tecnica corrispondente alla convinzione maturata a partire dalla fine della prima guerra mondiale che la guerra odierna contemporanee non può che essere totale
Investendo prima ancora che le forze armate la popolazione e il territorio nella loro interezza
Che il bombardamento aereo interpreta in questo senso perfettamente questo mutamento di significato della guerra da guerra limitata a guerra totale
Con i bombardamenti ieri viene meno infatti quella remora l'annientamento di persone e cose che era insita e difficile dirlo oggi perché avrebbe un altro significato nella guerra di terra
Mentre in questa per lo meno in quella del passato permaneva una relazione tra i belligeranti del territorio ettari belligerante la popolazione nemica con i bombardamenti ieri la conduzione della guerra diventa del tutto in persona
Ci si può assolutamente disinteressare del destino dei territori bombardati con le persone e le cose che vi si trova la guerra totale quindi elettivamente una guerra civile nel senso come ha detto di una guerra che ha come obiettivo i civili
Ma anche in un secondo senso di guerra la società civile di guerra al patrimonio di civiltà da questa storicamente accumulato in campo tecnico scientifico economico infrastrutturale artistico
Mi rendo conto di aver speso quasi tutto il mio spazio sul primo dei Co dei Corni di questo nostro seminario l'interpretazione e la guerra e di avere trascurato il secondo decisivo corno che avevamo messo a tema quello delle politiche per la pace
Stato una scelta voluta
Persino polemica con una discussione un dibattito che spesso sembra voler ignorare il tempo la storia
Una discussione un dibattito che decontestualizzata o la guerra in corso dal secolo di guerre entro cui essa sorge ed era di Cali conflitti di civiltà che il Novecento lascia in eredità al nuovi al nuovo millennio
Per altro verso credo che il ragionamento che ho abbozzato contenga sia pure implicitamente una valutazione dei principali orientamenti e delle principali correnti di pensiero
Sulle politiche per la pace e sulle politiche per i diritti umani che si dispongono attualmente il campo il mio è un giudizio critico di adeguatezza rispetto alla natura dei problemi e dei conflitti che abbiamo di fronte
Il mio realismo politico ripropone l'idea di classiche soluzioni negoziali tra nazioni
E ciò fa nel presupposto che i contendenti siano ancora quelli del nazionalismo territoriale
E che adesso in gioco Sieni classici obiettivi geopolitici geo economici dell'ampliamento del territorio e dello Stato su di Potenza regionale
Il che è sempre meno vero e finisce per portare come insegna la stessa vicenda balcanica di questi anni la Bosnia la soluzione data la Bosnia a tregua industrie e provvisoria
Che alla fine mi non ulteriormente la legittimità e la credibilità delle istituzioni internazionali
L'altro grande opposti orientamenti in campo e quello che definirei il costituzionalismo missionario
Il suo ultimo frutto e la condanna di Milosevic come criminale internazionale da parte del Tribunale dell'Aja
Un frutto assai avvelenato ai fini della pace perché come del tutto ovvio rappresenta la guerra tra cultura occidentale cultura serba sempre più nei termini di un conflitto totale e inconciliabile tra civiltà e barbarie
Ma così facendo il costituzionalismo missionario non solo inasprisce e radicalizzata l'aggiramento il conflitto
Ma finisce per rendere inattuale del tutto virtuale la sua stessa ammissione l'obiettivo di garantire i diritti e la vita umana
La separazione e il divorzio che entrambi realismo politico e costituzione il missionario hanno teorizzato tra pace e diritti sono giunti a mio parere a un punto morto
E giunto per cioè il momento di rimettere radicalmente in discussione
L'etica tanto della pace senza diritti che è proprio del realismo politico quanto quella dei diritti senza pace che proprio del costituzionalismo missionario cioè del cosiddetto globali ISMU giuridico
Forse creerà qualche imbarazzo doverlo ammettere ma come ha sottolineato Emanuele Castrucci tra le poche parole molto belle ricche di inattesa speranza che la cultura giuridico Polito logica
Del Novecento lasci in eredità al nuovo secolo spiccano quelle di Carlo Smiths e agli spiriti pacifici che promesso il regno della terra anche l'idea di un nuovo nome osso della terra si discuterà solo a loro
Ma cosa significa nella concreta situazione di oggi dopo due mesi di intervento NATO agire da spiriti pacifici alla domanda complessa
Comunque direi che certamente non mostrano di essere gli spiriti pacifici quei leader occidentali che Gary Kemp che gridava un giorno sì e un giorno pure di avere vinto
Che poco manca la capitolazione e resa senza condizioni della Serbia di Milosevic
Se si arriverà l'intervento di terra e alla debellati zio come qualcuno si augura non sarà la pace
Ma l'annuncio per i Balcani di nuove tragedie e assai probabilmente un colpo durissimo anche alla stabilità russa e alla costruzione dell'unione politica europea
Ben venga una nuova riunione del G otto annunciate in queste ore
Ma dubito che il Piano G otto le sue successive risoluzione possono di per sé essere geloso risolutive se non si avrà la forza di cessare chiaramente alcune discriminanti e le prospettive estrae la prospettiva strategica entro quale ci si muove e cioè Primo
Evitare ogni atto che suoni come sottovalutazione e umiliazione della Russia della quale avanzi valorizzato il ruolo di potenza regionale di stabilizzazione pacificazione Secondo delegittimare politicamente la sentenza del tribunale dell'Aja rassicurare Milosevic sul suo ruolo invitandolo contestualmente a considerare la possibilità di un qualche passo indietro quale segno di attaccamento suo popolo Terzo legittimare politicamente le forze sociali religiosi intellettuali che nei Balcani in Serbia in Kosovo si battono per una cessazione contestuale immediata tanto le operazioni militari appare militare quanto di bombardamenti
Quarto affidare all'Unione Europea in concorso con tutti i soggetti internazionali coinvolti nel conflitto l'obiettivo di costruire una conferenza per la pace per la democrazia e per i diritti
Alla quale affidare anche l'elaborazione di un piano di cachet dei Balcani che riaffermi tra l'altro l'inderogabilità dei principi di sovranità territoriale degli stadi esistenti
Il rispetto che la multiculturalità di ricostituzione delle istituzioni e della pratica la multietnicità
Non è più sufficiente insomma tornare a mio parere ripetere che la parola deve tornare alla politica e alla diplomazia
La parola ma con gradualità ma con fermezza torta tolta alle liti allegoriche Arché politiche civili e militari che sono responsabili del conflitto in corso
E di una sua sempre possibile ulteriore drammatica escalation la parola va restituito ai popoli e alle culture del dialogo e della tolleranza alla politica democratica all'Europa che crede nel valore della vita
Ma anche al principio di responsabilità e ai doveri che esso comporta
Nella consapevolezza che non può essere solo del Papa che in questi anni in questi mesi si è comunque consumata una gravissima sconfitta una lacerante ferita all'umanità e al processo di civilizzazione
Ora grazie ad Antonio Cantaro per l'introduzione ed esso passerei allo svolgimento del delle relazioni probabilmente tra una relazione e l'altra proveremo anche ammettere qualche intervento ma adesso intanto cominciamo con l'azione di couture lui società civile e guerra prego
Quello che della
Il il tema anche è indicato dal titolo della mia relazione fa parte
è un contributo più articolato che in cartelline poi sarà pubblicato nel numero che fra un mese
Uscirà di democrazia e diritto faccio cenno all'articolazione di alcuni punti per rendere più chiaro anche lo svolgimento sulla martedì mi assegnata
L'articolazione del ragionamento e in quattro punti
Uno riguarda la natura della guerra
E io messo fin nel titolo che si tratta di guerra ma anzi direi guerre penso a tutta la vicenda che comincia col Golfo guerre di globalizzazione
Un secondo passaggio riguarda ciò che colpito da da queste guerre che non sono solo gli ex novo nazionalismi ma tout court il principio degli Stati-nazione ne parliamo e ragioniamo da decenni la crisi degli Stati-nazione ecco mi sembra che queste guerre colpiscono a fondo quel fondamento
Terzo passaggio è quello su cui mi soffermerò un po'di più
Se le cose che ho detto prima sono vere sono le società civile proprio nel loro formarsi sistemi di valori affettività
Tipi di razionalità legami sociali che sono oggetto della Corea
Infine emerge un tema che chiamò il problema del consenso un diverso federalismo mondiale come cultura consente invece il pluralismo e le diversità
Lascio fuori dallo svolgimento diciamo le considerazioni di il giudizio sulla guerra e soprattutto sul gli svolgimenti attuali mi sembra che
Tutti ci auguriamo che
Ritorni nelle mani della politica la decisione e che attraverso un ripresa del ruolo dell'ONU
Ci sia una possibilità di evitare il disastro
Finale e che colpirebbe i fondamenti stessi delle nostre società
Ritengo in ogni caso che proprio per questo verrà dato un sostegno a un'azione in questa direzione il mio giudizio avverso il ruolo del governo non è negativo e penso che la mozione parlamentare sia stata una al passaggio molto importante ma questo è solo per dare chiarezza a la linea di ragionamento
Guerra di globalizzazione credo che sia importante capire dire che di questo si tratta
Perché sono quelle che essi scatena no rispetta la società che si erano già aperti al mercato non si tratta di quelle di conquiste di cui imperialista e di guerre coloniali
Non si tratta di imposizione di un ordine diverso a società estatiche lo rifiutavano sono società estatiche erano orientate a inserirsi nell'ordine del mercato
Saddam Hussein diceva proprio questo ma come io insomma
Anche Milosevic bancario dirigente
Dal loro punto di vista non è comprensibile l'aggressione
Il fatto è che non basta l'ordine del mercato è quello che si sta vedendo attraverso queste guerre e che il futuro non è l'antipolitica
Perché rispetta società che si sono orientate alla integrazione
Nel mercato mondiale c'è un problema di ordine di stabilizzazione di autorità è un ritorno della politica in questo passa attraverso la guerra
La Serbia nelle analisi strategica appare sempre più come un problema di buco nero nell'area dei Balcani rispetto alla stabilizzazione nell'ordine
Dichiarazione delle Pickering del Dipartimento di Stato della stessa Albright me di tutti i i politici
In una se ed è un po'nell'esposto al pubbliche meno legata a ribadire diciamo i valori individuano in questo nodo
La instabilità di un'aria verso cui si sviluppavano traffici iniziative rapporti economici dell'Europa e lo sviluppo europeo al centro di un'ipotesi di stabilizzazione a cui sono interessate gli Stati Uniti
In questo senso il tema dei diritti umani chi lo diceva già Cantaro non è una un cappelli una copertura
Attiene proprio a un'idea di ordine da stabilire in quell'aria Macci ferito in queste aree ma ci ritorno
Guerra però guerra non atto di polizia
Il riferimento a questo schema indica un dover essere una speranza che fosse questo ma e impensabile non solo fino a che non ci sia un ordinamento internazionale costruito sul potere di questo gene
Ma perché il nodo non sciolto e che quando si tratta di esercitare un atto di polizia nei confronti di un capo di governo in carica il problema che si pone il rapporto tra il consenso di questo capo di governo il popolo
Questo sta emergendo in questi in questi giorni anche l'incriminazione all'atto di l'incriminazione davanti al tribunale dell'Aja far vedere questo problema
E infatti ora il giornale la grande stampa sta portando dalla definizione che non reggeva il disegno Milosevici Hitler
La immagine pubblica di questo capo di governo ha smentito questa primitiva definizione ora tutti ruotano sulla definizione in termini di grande manipolatore ebbe la parola manipolatore indica esattamente un ruolo di non di manipolazione verso i suoi concittadini e quindi allude al problema il distacco del consenso dal manipolato
Secondo passaggio
Io ritengo che in gioco l'ho già detto siano i principi costitutivi degli Stati-nazione che erano in crisi da decenni e che ora sono sotto un orto potentissimo
Per questo non mi fermerei alla individuazione di un certo nazionalismo etnico come causò occasionale della guerra perché è evidente che e la sovranità principio costitutivo dello Stato-nazione sono i confini territoriali si sta giocando
Ha ridisegnato lì
E della Costituzione che pur politica dei soggetti
Sovranità territorio popolo sono gli elementi costitutivi degli Stati-nazione come ci insegna qualunque manuale di diritto
Ma un popolo che il punto più delicato come si autodeterminare
Che uno dei principi con i diritti umani costitutivi dello come accettare l'autodeterminazione quando si fonda sul ritagli
Di religione ringrazia di qui io vedo ed è il punto che mi allarma di più che il ciò che entra in crisi è ciò che dovremo fronteggiare come già tra prima e seconda guerra mondiale fu per la Società delle nazioni il fatto che l'organizzazione mondiale delle Nazioni Unite non c'è
Dobbiamo sperare che recuperi un ruolo per evitare il peggio ma e questo tipo di costruzione con quel modo di definire e anche contenere dentro di sé e delle contraddizioni e risolvibile che messo a nudo quindi non c'è solo un problema di delegittimazione e di forzatura dell'iniziativa NATO cioè questo cioè
E che la strumentazione delle Nazioni Unite è inadeguata alcuni soprattutto coloro che hanno fatto negli anni Venti Sarajevo della guerra in Bosnia volontariato intervento hanno detto bisognava intervenire prima una parte del testo scritto riguardo a questo problema
Non si in queste condizioni non c'era mezzo giuridico per intervenire
Perché ha messo che ci sia un conflitto e se c'è una richiesta da entrambe le parti era ciò che si pensava di estorcere a Rambouillet
L'onorevole potuto dislocare lì forze armate certo sezioni ma in assenza di questo o si aspettava la vicenda delle pulizia o in ogni caso si era scoperti rispetto un'aspirazione una richiesta e una speranza di tutela dei diritti umani
Io sono convinto che loro scritto che l'intero ragionamento e la costruzione del critica giuridica questa coerenza dice cose verissime ma sbaglia in un punto
A seguire le prassi le procedure eccetera non avremmo avuto migliori ManCity soluzione del problema
E la ragione di fondo è perché lo statuto costitutivo di questo Organizzazione delle Nazioni Unite e sotto tutela dei cinque grandi quindi non è una democrazia fondata su uno schema pienamente democratico è proprio quel criterio dei cinque grandi è saltato
è saltato perché è stato violato ma è saltato perché e inadeguato infatti
Tutto il disegno che c'è dietro Edda verificare sono quei cento spot tanta sesta tanti
Che costituiscono l'Assemblea i soggetti di questo mondo stiamo vedendo continuamente perfino nella sostituzione
Nel consiglio di insicurezza della Russia alla Unione Sovietica si è fatto una manipolazione che non risolve il problema di tutto ciò che non è rappresentato dall'Abruzzo
Le regioni vaste alle regioni
Che potrebbero costituire il punto di equilibrio in un Consiglio di sicurezza sono tutte quelle che coprono il mondo pensiamo soltanto al fatto del Giappone di tutto l'aria del sud est asiatico che non c'è neanche in questa democrazia dei soggetti corporativi più forte e pensiamo all'India al Pakistan due paesi che hanno l'arma atomica e che stanno avviandosi acque
E infine proprio perché si va verso un idea che non è imperniata sull'equilibrio tra cinque diritti di veti per cinque grandi di seconda guerra mondiale
Tutto il problema dell'unilateralismo finisce il bipolarismo e la superpotenza
Solitaria come si dice rispetta questa geografia diari intermedie vaste e da definire imperialismo imperialismo impero già attuato io sento e credo che in una sede come queste navi dobbiamo proiettare la nostra intelligenza esattamente sui nodi profondi strutturali ti contraddizioni umane sociale ma di contraddizione politica istituzionale
Se è vera questa lettura la grande contraddizione di questa guerra e che colpendo a fondo
Il principe degli Stati-nazione delle sovranità dell'ordinamento internazionale mondiale fondato sulle Nazioni Unite contraddittoriamente
Principi nazionalistici da un lato tutti i riflessi di nazionalismo Cina dopo le bombe sull'ambasciata in Russia in tutti i Paesi che vedono questo
Questo erogazione militariste gendarme degli accidentate ma anche il fondamento dell'azione degli occidentali
Interessi nazionale americano come criterio per spiega in determina ogni azione strategica lì e interesse sovranazionale europeo che
Sì attinge di un nazionalismo europeista nei fatti concreti
E qui che io credo per esempio che la tematica dei diritti umani si evocata
Anche per indicare un fondamento per il largo che non questo fondamento nazionalista da parte degli attori che via nato gestiscono l'intervento militare
Tendenzialmente quella evocazione della tematica dei diritti umani
Supererebbe la contraddizione indica uno ordinamento alto a cui pure i soggetti attori sì sotto porta ma è del tutto evidente che l'elaborazione della tematica dei diritti umani che assolutamente inadeguata a prospettare la dinamica concreta
Di un mondo fondato su quel principio diritti umani puntiformi e smisurato i poteri di polizia non solo gli individui si sentirebbe ed estremamente minacciati più che rassicurante
Ma quello che non si riesce a vedere da questa prospettazione della linea di sviluppo per l'evoluzione naturale
Verso il modello kantiano diciamo a non si riesce a vedere in che modo soggette soggettività collettive entità intermedie si possono costituire viaggi di una dialettica democratica la politica e costituzione di soggettività
Ecco perché io credo che il tema più forte difficile sia quello di pensare un federalismo mondiale come alternativa al nazionalismo come cultura politica di base
è ben lontano da essere neppure tematizzato
Il tema che mi tocca ma io ho scritto un terzo paragrafo lo riassumo brevemente
Le società contemporanee sono insieme soggetto e oggetto della guerra
Cito un
Un passo un'affermazione di Federico secondo di Prussia che sui tempi asso assumeva che le società civili non dovessero neppure accorgersi della
è ovvio il fondamento di quella convinzione
Società civile non esistono non hanno potere sono un problema è un fastidio se le si allarma e lì si coinvolge le guerre sono tra i soggetti sovrani tramite lo strumento i loro corpi professionali armati
Questo presupposto di quella visione assolutamente inesistente da quando i grandi processi di democratizzazione il suffragio universale rendono i soggetti il Governo legittimati Ida comma base popolare e ad essa rispondono
Le tecnologie anche quelle belliche proprio perché si è superata la bomba totale che si può chirurgicamente
Arrivare a paralizzare una centralina elettrica etc consentono di dosare l'intervento e la pressione sulla società civile aggredito e infine la l'assorbimento intero del sistema dei media dentro comando militare
Ormai ma era evidente già nella prima guerra mondiale assolutamente con la seconda guerra mondiale è evidente che in stato di guerra tutta l'informazione corrisponde al principio amico nemico è sottoposta a controllo anzi organi
Pensate riceviamo un'informazione istituita
Tramite il metodo del briefing dei comandi militari
Se si vuole un indicatore di questa terribile vivesse in versione oggetto di guerra non sono gli eserciti ma le società civile
Sono i dati eccitata da
Vari quotidiani in questi giorni nella prima guerra mondiale
Il rapporto tra vittime civili e vittime militari era un civile quattro militare nella Seconda guerra una uno cinquanta cinquanta lo ricorda anche Pinelli colpito dallo stesso
Dato in queste guerre dei fine secolo sono quattro civile come immediata
è un dato inoppugnabile e questo per indica quanto sia centrale come soggetto e oggetto di guerra quello che chiamiamo società civile
Pro sviluppato questo ragionamento sul tre S
Le modalità vincolate di queste cure di diritti umani comma obiettivo ma le modalità vincolate alle opinioni pubbliche devono sostenere l'intervento armato insomma le bombe non l'intervento lettere e il del tutto evidente che sì sul piano militare questo crea delle difficoltà la ragione di questa distorsione e esattamente diciamo il bisogno del consenso per tutta la prolungata azione e e ove non si raggiungesse l'esito sperato questo mette in crisi il sistema stesso però rispetto a quello che mi interessa sottolineare le variazioni culturali che la guerra stesse in queste modalità vincolate
Introduce beh i diritti umani prima di questo vincolo hanno come dire una grande speranza formalmente al primo posto poche certo sanno si riescono a tutelare c'è il realismo che mitica la pretesa
Nell'intervento
Dall'alto con la bomba con una priorità dichiarata il vincolo della non esposizione dei nostri soldati a rischia anche formalmente i diritti umani e scendono al secondo posto non sono in realtà il valore che si realizzasse non al prezzo che comunque per parte nostra non ci sia una goccia di San ecco una stravolgimento dello stesso significativa qui parlo di cattivo universalismo
Nel senso specifico del cattiveria che c'è dietro questa scelta pensione da tutte queste persone dei paesi il che benestante che stanno a vedere il wargame in televisione e sono pronti a dare un consenso purché si continui così
Terzo secondo esempio veramente possibile distinguere i bersagli tra bersaglio militare bersaglio civili
Qui faccio un un esame del anche degli aspetti se non fossero tragici cominci
Attraverso cui via via si è costruita una risposta a questo problema una motivi una giustificazione
Errori oppure
Danni collaterali inevitabile e così via
Il fatto è che le società contemporanea sono ci sono studi del consiglio ormai lo interpretano come chiare generale per capire cos'è una società contemporanea sono comunicazione sono retti
Sono detti di trasporti sono reti di comunicazione materiale treni strade ponti reti elettriche reti telefoniche E Sona comunicazione immateriale sono
Internet televisione stampa ora se la guerra o l'intervento nei confronti del capo politiche dei suoi Cerci che deve distruggere le reti di cui si alimenta
Contestualmente per necessità si distrugge le reti costitutiva della vita civile l'intera economia di quel paese che oggetto di un disastro e non si può visti il ridicolo sta quando colpito anche un ospedale una fabbrica all'inizio dicevano amici e clienti di Milos critici poiché alla fine danno collaterale insuperabile se questo secondo punto vero non c'è distinzione possibile materialmente possibile
L'economia e quindi l'intera in quella che chiamiamo società civile e investita dall'atto di guerra
Ciò rende più chiaro perché l'obiettivo politico della guerra così oscillante la sua definizione alla fine appunto non progressivamente si chiarisce mi appare
Difficilmente risolubile
Perché se non si può fare quella distinzione viene è evidente che l'interrogativo è ma rimuovere il capo politico il capo del governo causa di tutto questo
E possibile se non avviene il distacco dall'opinione pubblica Callow sostiene
La partecipazione di questa persona a eventuali trattative conclusive insomma che si anche parte della soluzione e accettabili dalle opinioni pubbliche quelli occidentali credo che molti dei leader di governo occidentali sono preoccupati dalla scena finale della stretta di mano
Ma dagli stessi popoli slavi circostanti quelli che hanno subito che hanno imboccato anzi l'intervento poi della NATO
Ma anche evidentemente il problema riguarda l'orientamento dei serbi che sostengono lasciato lì Milosevic e come lasciare loro nelle loro convinzioni
Ha scritto in un documento la Fondazione Italianieuropei nei Balcani non è in gioco la ricostruzione il completamento della transizione all'economia e di mercato non è solo un gioco
è in gioco la ricerca di una nuova identità condivisa che possa dare fondamento a una credibile prospettiva di stabilizzazione democratica e di integrazione sovranazionale della regione
Gli obiettivi strategici reale collega l'unica prospettiva che potrà rendere compatibile la sopravvivenza dei nazionalismi balcanici con la pace in Europa quest'ultima affermazione mi resta oscura non riesca a capire come sia pensabile quelli a meno che non si costruisce concretamente o si riapre
Una linea di sviluppo di una cultura politica del federalismo che non sia quello che stanno già disegnando un federalismo amministrativo sotto comando militare unificato
Ma sì e la colpa la cultura politica dei soggetti che compongono nella loro diversità la scena del mondo
Nel paragrafo finale conclude su questo io faccio riferimento a due cose che mi paiono significative ma si tratta proprio dell'avvio di un altro
Difficile percorso uno il ruolo che stanno svolgendo chiese cristiane l'incontro proiettivo estero artisti domani magari il patriarca di Mosca
Leggendo con attenzione le loro intenzione la dichiarazione mi sembra che loro stiano lavorando a federare il soggetto cristiano cioè togliere alla base degli ordinamenti e delle identità nazionali il riferimento religioso si stanno sganciando dalla costi
Simone di soggettività nazionali e di soggettività politico statuale
Un altro riferimento e mi sembra di averlo trovata addirittura in quella che la carta fondamentale del costituzionalismo americana il federalista
Madison di federalismo ed ha spiegato con una con una grande strategia può darsi che la violenza la volontà di potenza si afferma mi in uno stato ma proprio per questo la frantumazione e il contenimento in una rete federale si possa allontanare dal propagarsi ad estendersi quindi un'idea di strategia democratica di democratizzazione
Ecco le strategie di democratizzazione sono state soffocate che scomparse dal mondo
Nel corso della crisi degli anni settanta e ottanta dall'inizio degli anni novanta e non e assistiamo alla strategia della militarizzazione del morto che non risolverà come si vede problemi Manzi la cui scelta
In contraddizioni che io ho cercato di dire guardate che questa guerra l'Occidente la sta facendo a se stesso si sta devastando e non riesce a vedere qui l'esito poi finale di un'azione Kennedy se stessi fondamenti
Grazie a Giuseppe cotture
E adesso qualche parola sull'ordine dei lavori del di questa giornata ci sono dei problemi per l'arrivo di alcuni relatori che vengono da fuori con l'aereo abbiamo dei insomma delle persone che debba andare via un po'prima allora al la proposta è quella di di anticipare un paio di interventi adesso e cioè nello specifico
Bertinotti e Barcellona poi di seguire con una della relazione del pomeriggio anticipando Cesare Pinelli
Poi continuare il dibattito c'è già Lo Surdo io dire di magari di di di cominciare a prendere
Qualche iscrizione qualcuno che ha intenzione di intervenire nella mattinata nel pomeriggio poi le altre due relazioni di buone annate e di Santo Massimo poi continua il dibattito questa è un po'diciamo la proposta ferraioli bene
E d'accordo allora a questo punto io darei siamo d'accordo su questo ordine dei lavori dare la parola a Bertinotti per un intervento prego
Grazie
Ma dal primario
Che avvenga Azio molto anche per questa sollecitazione intervenire perché lo dicono non è proprio un vezzo
Sono più interessato
Ad ascoltare le cose che vengono dette che che a dire che quelle che posso improvvisare o a
Trovo che sia davvero molto utile questa la riflessione che organizzatrici adesso
Che in qualche modo diciamo comincia
Contribuisce a colmare un vuoto che sentite io penso sentiamo tutti e acutissima mente
Cioè sta avvenendo un fenomeno che al di là dell'elemento diciamo tragico catastrofico
Modifica parametri consolidati della politica
Non c'è una riflessione organizzata non c'è un'elaborazione
Anche delle forze che più direttamente hanno militato contro questa guerra non non dico neanche di quelle di confine o le altre ma anche di quelle che hanno militato contro la guerra
E noi facciamo questa battaglia contro la guerra diciamo per molto molto con una strumentazione politico culturale tradizionale che risulta per alcuni versi spiazzata proprio dagli eventi e che anche per questa ragione io credo non riesce sempre a interagire con dei movimenti di opinione che vanno da un'altra parte perché noi subiamo un effetto di spiazzamento almeno io oppositrice
E quindi questo diciamo contributo se posso poi da un suggerimento è quello di organizzarlo con una qualche continuità
Perché secondo me è un sincero vizio molto utile all'intellettualità del paese e alle sue diverse sinistro
Trascurò qui la dimensione quindi immediata sebbene confesso una certa angoscia perché ma Fini questo su questo proprio non vi rubo più di un minuto dopo uno spiraglio che a me sembrava si è aperta sul sul binomio sulla staffetta Marcia Perugia-Assisi
Risoluzione del parlamento italiano con richiesta di una promozione sospeso ai bombardamenti l'una e l'altra cosa sono state sepolte
Non solo dalla continuità dall'escalation della guerra ma anche dalla totale inattività
Del protagonista italiano
Sono tra quelli che francamente non riesco a vedere uno spiega non riesce a vedere uno spionaggio
E quindi diciamo così
Davvero uno sente l'angoscia di una militanza politica sovrastata
Da uno dei fattori come quelle della guerra nei confronti della quale si è prossimi a una sensazione di impotenza
Impossibile
In questo senso io penso che tutto quello che si può fare
Sulla base anche degli obiettivi che Antonio Cantaro proponeva che io condivido ma che secondo me dovrebbero essere attraversati da un punto senza il quale temo siano Vania anche quelli cioè quello della tra i connazionali immediata
La mobilitazione attorno a questo punto secondo me oggi è un elemento proprio fondamentale per poter almeno tentare in qualche modo di sopperire a questa difficoltà che tutti incontriamo ma voi invece affronta confrontare diciamo molto in maniera molto semplificate un po'USA alcune questioni che sono state imposte io trovo anch'trovo anch'io che l'interrogativo da cui muoveva la relazione di cantarlo sia quella giusta perché la guerra e insieme al perché la guerra di quale guerra stiamo parlando
Adesso venivano da Peppino degli elementi anche diciamo interessanti da questo punto di vista mi pare che l'elemento ideologico elemento tecnologico e il ruolo delle comunicazioni di massa
Configurano una natura della guerra che già avevamo in qualche modo intravisto nella vicenda del Golfo ma che che adesso viene diciamo così costruita in una sorta di iperbole di quello che in nuce viveva
In quella esperienza di guerra e che in qualche modo proprio cambia i connotati delle guerre ha così come abbiamo conosciuto in questo secolo so e già la guerra di un altro secco
Perché la guerra
Penso anch'io come Cantaro che per arrivarci sia beni istruire la storia del secolo
Aggiornare sulla coppia pace e guerra nel secolo e anche come è stato diciamo letta e interpretata sinistro al movimento operaio dagli altri soggetti
Che si sono proposto di cambiare questo ordinamento
Non mi convince invece che
Alcune delle motivazioni che vengono addotte per questa guerra
O o se si vuole delle culture di riferimento sussunte nella motivazione di questa guerra
Lumini l'umanitarismo l'internazionalismo l'universalismo dei valori della vita siano definibili come il nostro patrimonio
Perché tutta tutta la storia di questo secolo ci ha costretto dolorosamente indagano il rapporto tra mezzi e fini
E questa operazione diciamo di separazione non è più praticabile non è che uno si può dire
Che so io ipotesi interazioni sono viene perseguita con la guerra non è non non è la stessa cosa non è vero che nel secondo me il nostro patrimonio declina
Alla fine del secolo e dopo le tragedie del secolo e dopo gli a favore di cui siamo stati protagonisti in movimento operaio declina quegli elementi in una al attribuzione di mezzi che in qualche modo ne cercano una coerenza
Sarà invece la contraddicono così vistosamente non possono costituire patrimonio in qualche modo non riferibile non veda cioè in queste francamente lo il perché lo dico perché non mi sembra questa la ragione per cui in qualche modo c'è un qualche consenso di massa questa guerra no non è vero secondo me per niente
Il consenso di massa viene per ragioni Pietro uccide
Secondo me un'identificazione con il vincitore con la forza con un Occidente che vince contro gli straccioni anche a supplenza di un disagio sociale di una non riconoscibilità di se stesso non per le ragioni invece delle rarità della sinistra io credo cioè io penso che siamo dentro una devastazione anche dalle
Mentre la guerra devasta
Devasta diciamo così Titti società anche i porti coloro che sono in questa guerra sono inquinanti
Dal da quello del suo retroterra culturale promosso che è totalmente sradicato rispetto a quelle radici a cui Antonio sì sono io
Perché
Perché io penso che proprio insisto su questo punto siamo fuori dal secolo questa io penso siamo altro da questo secco
Il teatro
In cui la guerra si ridefinisce è il teatro di un mondo che a una soluzione di continuità
Io penso come dire enorme proprio un che è un altro paradigma rispetto a quello del sud del Novecento
Noi siamo entrati in una in una realtà mondiale che è imperniata su un paradigma altro da quello del Novecento
E fondamentalmente adesso scusate la proprietà aveva la rozzezza delle dei riferimenti l'uno è determinato da quello che abbiamo chiamato il in precisamente il processo di globalizzazione dell'economia capitalistica e l'altro
Il crollo dell'esperienza statuale
Posto rivoluzionaria la fine del mondo organizzato in due blocchi questi due fattori
In in connessione tra di loro
Dà luogo a un altro mondo rispetto al Novecento
Dà luogo a una fra la ricerca di una formazione economica e sociale rapporti sociali tutt'affatto diversi
Anche rispetto all'ultima stagione dello sviluppo fuochista keynesiano
Dà luogo ad assetti statuali giuridici completamente diversi da quelli imperniate sullo Stato nazionale che ha corteggiato questo secolo
E poi Duce delle culture egemoni
Che sono seppure qualche volta usano gli stessi termini
Tutto affatto diverse dal modo con cui questi termini sono state interpretate vissuti e oggetto di scontro in questo secolo precisamente pensionati ha un rapporto mercato stato Amerigo e guerra Stato
Suo cioè su entrambi i i pilastri fondamentali della politica
Avviene una modificazione radicale
Del del reale della colazione che cambia completamente la scena su cui la si produce la guerra e
Avvengono mutamenti e soggettivi di proporzioni gigantesche
Adesso
Non certo CCC avessimo cos'è
La coscienza di classe oggi
E proviamo a interpretarlo rispetto al secolo credo che saremmo di fronte come dire
Tutte solo facendosi questa domanda a un mutamento opera epocale
In realtà noi assistiamo mi pare a un'altra dialettica che non è il dominio capitalistico alternativa di classe
Ma
Diciamo che in qualche modo
E soffocata
Ma invece a una dialettica tra da un lato il dominio l'omologazione
E dall'altro delle linee di fuga che si producono nell'eclisse
Di un'alternativa di civiltà rispetto all'ordine delle cose esistenti
Insomma se io penso a un'alternativa Iceta devo pensare un'alternativa socio statuale mi pare
Do mai pensato un'alternativa che promuove una immediata e l'Europa almeno in un'altra idea del mondo almeno cioè se se devo uscire in avanti dalla crisi nostra nazionale e da questa devastazione devo pensare a delle forme alternativa almeno la scala europea una scala elementi minima elementare e e lo riorganizzazione del rapporto società politica Stato abbia quel punto
Francamente non no neanche cominciano non è neanche all'orizzonte anzi una guerra addirittura sta per in qualche modo la seppellisce ulteriormente era già flebile prima pressoché non c'è adesso
E le le ieri fuga allora senza arrivare a diciamo a dal punto di una donazione il successo il giudice molti scritti Toni nega e cioè del della tua sì la globalizzazione questo è l'impero è non c'è niente da fare usciamo con la fuga dalla città rimase individuale
Da questo mostro che all'impero che però diciamo così insormontabile politicamente quando non si arriva all'estremo dell'individuo che persegue altra cittadinanza qualcosa c'è sul campo ci sono sul campo il fondamentalismo
E letto lettino nazionalismi sostanzialmente
Il fondamentalismo religioso e fondare in mente verismo etnico che sono due forme brutali di supplenza al vuoto della politica a a meno che naturalmente la politica di alternativa carte
Son d'accordo con con chi l'ha detto ma in una delle due relazioni che era la guerra la rivista e la politica ma quella politica non quella dell'alternativa la guerra del consolidamento
Di questo nuovo modello sociale di governo
Del del mondo globalizzato
Insomma vorrei proporre la tesi ancora scusandomi Calamo senza che questa sia una guerra costituente
Una guerra costituente di una cultura politica e giuridica di di un'idea degna delle relazioni statuale di un'idea del governo del mondo tragicamente costituente malcostume in maniera devastante ma costituente
E io penso che si affaccia in questa cosa in questa idea costituente
Una idea di un governo del mondo
Fatto sostanzialmente legando i paesi industrializzati la l'attacco alla all'ONU non è in nome di un altro uomo che ci piacerebbe di più
Ma la cancellazione venne a sei otto che in qualche modo chiede un consenso di tutti
Gli stati presenti nel mondo che e diciamo in qualche modo si affaccia nell'idea dell'ONU voleva fuori perché il governo passa un altro a un altro soggetto che sono i paesi più industrializzati del mondo appunto fine trasmissioni quelli si mettono d'accordo è quella quella oligarchia
Statuale è il nuovo governo del mondo su una pratica di fatto che allude ha un diritto informazione prodotto da questo suo progetto cioè un mutamento tanto radicale
E questo spiega diciamo così perché noi stessi abbiamo avuto un altro spiazzamento nella critica controllano Renato se io penso le cose che per non parlare di alta io ho detto condannato
Beh nella vien da piangere per la stupidità ferì che che mostrava la NATO deve sciogliersi perché non essendoci più il mondo organizzato in due blocchi dicevo
Allora non ha più ragione di esistere e non non ci siamo accorti per niente che invece la NATO trovavo un'altra ragione di esistere tutt'affatto diversa rispetto all'hotel nuovo che si stava producendo e che e che realizzava in un processo diciamo
Pratico una ricostruzione anche teorica del suo apporto e in questo modo colpiva l'ONU schiaccia l'Europa
E fa una guerra altro che motivazioni perché ha bisogno dei Balcani stabili perché ha bisogno di alimentare i nazionalismi perché ha bisogno quali arriva la guerra civile in Russia e per questo adesso dico un po'
A cosa mentre per poter su questa base rimotivare
Insieme a loro oligarchia degli Stati industriali del governo del mondo un sistema di alleanze funzionali a queste e funzionale al processo di globalizzazione
A metà
E così vengono travolte l'onorevole otto e le regole e gli istituti del diritto internazionale
Perché la guerra questo ente ne proporrà degli altre il diritto dei vincitori
Contro un mondo poi in qualche misura ribelle ma in cinque ore per incivile la dialettica è e i forti che hanno il detengono il monopolio civiltà e dunque della legge e dunque delle regole e dunque l'attualità e dunque della politica egli incivile che l'hanno messo in ordine
Io per per finire in un in ottimismo io spiego così la défaillance del centro sinistra spero che si capisca che non lo dico per ragioni polemiche lo dico per capire come ci per cercare di capire
L'ha detto la socialdemocrazie ai governi di centrosinistra
Che non sono Sissi che non si sono piegati ma che invece hanno in qualche modo scelto di stare in questa denuncia di imperiale perché l'unica dimensione a loro modo
Lì vedere della politiche
Perché fuori di questa dimensione imperiale non ci sarebbe la politica
Cioè un cambiamento proprio di natura e per completarla io non solo vedo in questo diciamo
Punto
Una vera tragedia non vedo in parallelo parlo anche per me il rischio che non solo candidatura così dice il centro e sinistra lascia democrazia ma vengano pressoché liquidate tutte le forze di opposizione proprio liquidate come soggettività politica
Quello che resta per dire guardate potete fare un altro mestiere magari stare essere risucchiato dalle violenze e dalle ribellioni ma la politica non c'entra con voi
La politica si riassume in questo schema c'era globalizzazione il panatura rimarcato la globalizzazione chiede un governo di un mondo turbolento non più in cui ci sono alternative ma ci sono le turbolenze
Da un governo oligarchico dei Paesi più forti del mondo questi si danno nuove forme visto tulipano e forme di diritto di cui la guerra un elemento costitutivo
Chi ci sta sta nella politica che non c'è stata come da preti
Questa a me sembra diciamo così la tragedia che si sta consumando
E io no diciamo così
Facili risposte ma forse forse
Siccome mi pare che questa tragedia conduca a la politica ha ripreso dalle oligarchie e le classi e i soggetti attivi ridotti agente
Io penso che il processo di ricostruzione di una cultura politica tanta parte della ricostruzione anche delle dimensioni sociali di classe della soggettività
Ciò che ci fa rompono diffonde di Rifondazione culturale di fronte a questo passaggio
Senza la quale io penso che anche le alternative politiche non faccia non non si riescano davvero questo inutile si possono fare resistenza io da parte mia cerco di farne qualcuna ma un'alternativa passa secondo me però questa guerra ce lo diceva
Il nell'Uttar vilmente per una rifondazione culturale sinistre e forse poche ore ride del la cultura della pace
Forse può essere un un punto da cui da cui ripartire grazie
Grazie a Bertinotti la parola densa Pietro Barcellona prego
è la prima sensazione che io provo anche di di fronte a questo dibattito ma da quando questi giorni di guerra si susseguono a quella di una grande impotenza
La sensazione di non riuscire a a intervenire
In un modo che abbia un minimo di significato oltre la testimonianza ristretta
Questa impotenza l'avverto quindi a
Per è un'impotenza anche delle parole mi mi fermerò un momentino tu questo voi
L'impotenza delle parole perché noi siamo nominando questo a cadere con parole vecchi
Ma non perché la guerra sia in sé tutta nuova ma perché le categorie con cui Gore continuiamo a ragionare sono abbastanza riduttive rispetto alla
Io trovo interessante lo spunto di Bertinotti questa è una guerra costituente ma nel senso che tutte le guerre sono costituente
Tutte le guerre sono costituenti perché strutturò nuovi equilibri e si determina un attraverso le pratiche
I significati che questi assunti
Proprio per questa ragione io avevo in mente nel pensare a questo appuntamento
Di fare una considerazione metodologica diciamo rovesciata non parliamo di diritti umani di sovranità questa storia stucchevole che ci sono prima i diritti e poi la sovranità o viceversa
Vediamo di giudicare quello che accade sulla base degli effetti che produce io come il mio amico ferraioli sala sono stato sempre convinto che la validità e la matita si mischiano
Bene siccome seguo da affannosamente runico mezzo con cui si sta in contatto col mondo e giornale io dirò molte cose che il rinvio poi nella di argomentazione ai giornali da qui vengono però queste anzitutto una guerra contro la democrazia
è un è un è un'affermazione nuova perché tutti dicono vediamo se un po'comunitarie un po'meno ma no è una guerra contro la democrazia
Perché si è determinata si è decisa al di fuori di ogni legittimazione democratica e di ogni legalità internazionale
Negli argomenti sono tanti lutti l'ultimo che lo dice in modo mette
Solo in un'intervista di ieri ma basta di la la la lo la NATO al porto dall'ONU il Presidente degli Stati Uniti al posto di di violazioni internazionali ed interni di normative che riguardano i limiti dei poteri che vengono esercitati gli ambiti
A a abbracciano tutta la gamma quella internazionale ma anche quelle interne
I luoghi dove si è deliberato che si delibera
Ci sarebbe da fare anche qualche considerazione sul sulla nostra vita democratica parte le questioni che sono state sollevate sul rapporto tra l'esecutivo e il Parlamento ma anche i partiti
Quante quanti organismi sono stati convocati per discutere Juan Juan quante sedi decisionali sono state investite me risulta la Stura
Eccome e questo è un è un è un fatto che parla da solo perché non si può pensare di esportare democrazia se prima non lo si possiede
Primo elemento per qualificare questa questa guerra
Secondo è una guerra fondata sulla sistematica sottrazione dei fatti al controllo dell'opinione pubblica
Quindi è una guerra contro la verità
Su questo o di affitto un piccolo intervento che va abbastanza
Sintetico ma io voglio un po'enumerare questi
Pizzorno Sartori
Ebbro di arte tono ivi Garay check sono moltissimi che lo dicono moltissimi che lo dicono non solo mi mi mi son sentito via via in compagnia temevo di essere
Fuori dalla dal rapporto con la realtà censure
L'hanno detto giornalisti
Lilli Gruber ma si vede
Informazione assolutamente deformate sulla natura per esempio di un attore luccicava
Pare che al comando di questo esercito di liberazione ci sia un generale mercenario bosniaco finanziato con contributi che arrivano dalla Florida
Propaganda
Quanto a propaganda
Manipolazione storica
Mi ieri c'è ieri l'altro ieri c'erano diversi saggi di alcuni storici devo anche sul Manifesto degli non si può per queste ragioni fare un confronto tra il comportamento di Milosevic e il comportamento di chi sono comprato assolutamente diversi
Dubbi e est esposti persino da commentatori diciamo non certamente partigiani
Caso mai verso quel mondo caso mai
Diciamo liberali realisti hanno hanno affermato che questa guerra
Come tutte le guerre prodotto la deportazione e che prima della deportazione c'erano certo delle forme di malversazione probabilmente anche dei delitti ma che non assumevano i connotati Bibli di quello che stiamo vedendo che ci viene continuamente presentato come le sette della pulizia etnica
Io dubito di questo fatto
Ma non sono il solo
Ora badate che quando si verifica questo
Questa manipolazione questa scomparsa del fatto
La questione
Per i quali riguarda il ruolo che l'opinione pubblica che un portato essenziale di una visione democratica se l'opinione pubblica non è in grado di entrare in rapporto con i fatti
L'opinione pubblica come Pizzorno ha scritto
Sulla Repubblica
Manipolate fuorviata
è una guerra contro l'umanità
Evidente la la la contraddizione tra i fini dichiarati di affetti e non e non può considerarsi una contraddizione puramente casuale quando la la la sproporzione assume queste dimensioni
L'esodo in massa dei kosovari B persino Sergio Romano ecco il prefetto citare un autore che non non è sospetto di alcuna simpatia
E ritiene che questa tragedie si sia è generata perché per per effetto di questa bomba bombardamento che oramai non lascia tregua che non consente di respirare
è una guerra di annichilimento per queste aree
Non solo perché colpisce percentualmente più o meno civili ma perché annichilisce cioè l'obiettivo di questa guerre annichilire la struttura economica civile e sociale vivente
Della de de di un Paese non gli ospedali che immaginare come gli ospedali bambini che nascono noi vediamo
Alcune cose che ci vengono punto mostrate ma tutto quello che accade di varate
Non è non è soltanto perché Milosevici non ha consentito come si dice alle televisioni
Che voi Remondino qualche cosa nonostante si prenda continuamente i le aggressioni anche dire aglio
Continua a farle capire ad anche i servizi di di Mediaset devo dire sono più liberare il compito investirà impaurito Berlusconi al punto da farci sapere cose
Che altrimenti non avremmo saputo perché duramente Santoro ha intervistato per esempio una funzionale dell'OSCE che diceva che tutta la sua permanenza fino al giorno prima la guerra non era è stata in grado di testimoniare un vero atto di pulizia etnica ma al contrario doveva constatare che il comandante di questo gruppo di osservatori era una un americano che camminava con una jeep parcella finisce cederci
Quindi la guerra di sterminio e ma e io dico ancora di più una guerra razzista
Per le modalità di questa guerra in cui è assolutamente negato il riconoscimento del carattere di persona al al al De Mico cenno non è solo nemico è l'amico è inanimato Peto era più bella di una mentalità lago io qui vivi
Vi prego di fare attenzione su questo fatto cioè e viene colpito un nemico inanimato perché c'è un'assoluta simmetria
La la modalità che la guerra non è soltanto un fatto di mettersi al sicuro e il fatto che non si può rischiare la vita di un soldato dell'Occidente perché dà vita lustro dall'Occidente vale ma e la simmetria molto di più o incomparabilmente di più della vita di un civile non militare di un civile di un bambino di di un civile
E qui questo diventa una guerra razzista proprio perché e la discriminante che quelli sono uomini e gli altri no insomma i io non non non riesco a tracce o quand'è che si può colpire in modo indiscriminato le cose
Ti posso e per le persone non si dovrebbero colpire in modo indiscriminato ci dovrebbe stare attenti quella una donna quelle un bambino quello malato no quando ti colpisce in modo indiscriminato c'è una distinzione assoluta gli uomini sono da una parte e dall'altra parte ci sono i nomi
Non voglio andare per le lunghe a raccontare qui il il il le modalità delle accoglienze che l'Occidente ha dimostrato nei confronti dei kosovari
Che sono state riportate la testimonianza di un regista macedone per esempio la Francia ha proposto di accogliere cinquanta kosovari che avessero la cittadinanza francese fossero dire dirla che aver conoscesse la lingua francese fossero di religione cattolica
La Finlandia neanche dichiarato disponibilità a quindici per la Germania centoventicinque anche in questo caso purché sapessero un po'di tedesco questo qua
Va l'America che sembra più generosa chiesto che fossero tutti però con legami di parentela e che fossero in grado di tracciare i propri congiunti
E adesso si legge tra le righe vedi quarte quinte tutti vergognano che Rugova è il in giro per le per il mondo perché nessuno li vuole pagare l'albergo
Quei la grande accoglienza umanitaria di di Mele veramente impressionante
Allora cos'è questa questa guerra che come si può chiamare cioè dal dal dalla base di questi fatti uno una una guerra di sterminio la guerra contro la democrazia è una guerra che nascondere informazioni
Già ma è una guerra imperialista non è una guerra di civiltà è una guerra imperialista in orbita chiama attenti a non legittimare
Una guerra imperialista a senso unico cioè in cui un soggetto politico internazionale che oramai assume i connotati diciamo di un un'è lite anglosassone anglo americana
Ha deciso di di di muovere con con l'arroganza la determinazione la violenza con cui siamo cioè io sono colpito per esempio Antonio Gambino e un commendatore sono insolitamente moderato e dice stiamo attenti dobbiamo cacciare via in Inghilterra dall'Unione Sovietica e dal da l'unione solida dall'Unione Europea
Lo lo scrive Gambino beh adesso c'è la questione di nominare il presidente che rappresenterà le l'Europa
Allora si possono rileggere forse tra le righe alcuni di questi obiettivi che possono connotare una guerra imperialista con questi connotati molto anglosassone
Io non so se in questo momento soffre di forme di allucinazione ma io l'ho trovato sempre una giornalista seria e brillante
Barbara Spinelli credo che abbia scritto la teoria di questa guerra
è una guerra necessaria del primo articolo
E l'ultimo quello di ieri è noi e loro
Una guerra contro i residui di questo nazional comunismo
Rate non è un caso che noi ci ritroviamo qui di nuovo col terrorismo le BR con questa situazione tragica in cui non si può dire quello che sto cercando di dire se non correndo il rischio come biancheria scritto sulla stampa di stare dall'altra parte
Di di rischiare di fomentare o di essere così deboli da giustificare poi gli atti no io credo per la per la storia mia non aver bisogno di dire cosa ho fatto contro il terrorismo però Consiglio Superiore la magistratura in quegli anni
Ma vi pare una cosa possibile che esce un editoriale sulla stampa
Di Biancheri e poi un altro ancora e poi un'altra ancora in cui si dice stiamo attenti oramai non possiamo più parlare di pacifismo io tra l'altro di un tono pacifista io voglio parlare contro questa guerra
Perché questa è una guerra con caratteri
Devastanti
E la Spinelli lo dice lo dice proprio c'è il pericolo dell'insorgenza nazional comunista attraverso il rilancio dell'anima Pan Selva Papandrea serba parlo slava
E poi questa si accompagna l'idea del resto molto affine di con vaghe vedi istituire un mero strumento un'istituzione di civilizzazione autoritarie dei popoli incapaci dei barbari io penso che la Simeto sorte toccherà anche siciliani essendo notoriamente
Come dice Bocca
Oramai degradati alla mafia forse sarebbe bene colonizzare lì con un esercito piemontese
Il nome della democrazia globale dobbiamo qualcuno vorrebbe vado
Spero che tu non sei mai d'accordo quando ha finito
I nove D'Alema democrazia globale
Ora contro questi sono alcuni argomenti
Per esempio
Hanno scritto in questi giorni di diverse Autori che si sono occupati a lungo della giornalismo
E nazionalismo è una questione come dice doloroso che se ne intende che nasce dunque le volte in cui le identità collettive sono attaccate disgregato
Quando quando gli uomini perdono totalmente lo spazio lo spazio pubblico con la grande invenzione che Vernant dicevano operato i greci rispetto alla mancanza di spazio della civiltà micenea organizzato sul palazzo il segreto organizzata dico lo spazio pubblico emendato dai greci
Come diceva Nanni in contrapposizione alla cultura del palazzo che invece gerarchico chiuso dominato al segreto
Il virus nazionalista è un virus che compare all'interno della storia della modernità in modo particolarmente tutte le volte che siamo di fronte a processi impetuosi di omologazione che assumono sempre più
Di ogni spazio per
Identificare la propria esistenza e e il gruppo in cui si colloca beh ritornano lettini etnie è un fatto puramente mitologico di legge Cavalli Sforza benissimo che Fini e non ce ne sono
Ci sono realtà storiche culturali che trovo tradizioni ci sono mondi che si organizzano più o meno aperti o chiusi l'etnia come concetto antropologico non esiste
Perché siamo oramai di mille nei millenni che sono passati un mix tutti quanti a ho chiuso io non credo di essere italiano sono arabo sono forse normanno per la statura certamente no ma per il colore degli occhi
La verità è che che che noi ci troviamo di fronte
Ha un un fenomeno più complesso
Che che è il puro razionalismo non non non fa vedere
Un fenomeno complesso è che in questa guerra questa questa élite anglosassone che la sta gestendo e questo non per essere antiamericani ma per prendere atto di ciò che viene dichiarato per esempio da body guard o di alto livello a Repubblica che un mese fa queste la guerra degli americani debitamente hanno
In realtà corrisponde a a a alla a un nucleo razzista di queste élite che consiste in quello che qualche economista chiama Lamp apartheid la globalizzazione di cui non si parla mai cioè il fatto che in questo famoso villaggio globale poi c'è un apartheid per cui ci sono alcune centinaia di milioni di persone
Che vivono extra vivono alle spese del resto del mondo
E che vogliono conservare i loro privilegi e alimentando le loro ricchezze con tutti i commerci possibile
Si dovrebbe vedere come si combatte in nome dei diritti umani della per la il commercio e la droga come per esempio l'America combatterla con la Colombia come diceva giustamente giochi noto luogo dove si coltivano i diritti umani e si fanno anche corsi accademici e si istituiscono
Università in difesa dei diritti umani no ghiotti facevano dalla credibilità all'America rispetto invece all'appoggio persino ricordavo l'avvio dimenticata ai Khmer rossi
Quando il Por Vietnam aveva cercato
Intervenire umanitaria meno
La vera per posta in gioco quindi è proprio questa
E il problema di una intromissione nella nella possibile dinamica di un'Europa che si stava di costituendo come polo diverso rispetto a alla Cina rispetto agli Stati Uniti come un una una possibile attrice questa Europa
Euroasiatica dico io che dovevo arrivare come come era stato detto anche dal dal dal dal Papa fino agli Urali
Che poteva diventare un grande spazio rispetto alla inevitabile polarizzazione del prossimo secolo dello scontro tra Cina EU
Bene bisognerebbe dire perché le sinistre allora
Io credo che abbia risposto abbastanza bene Guzzanti in un articolo che in
Uscito sul giornale
Cui faceva i retroscena della vicenda di Cossiga diceva bene questa è una cosa necessaria bisogna assolutamente che le sinistre perché esso la guerra perché è l'unico modo per accreditate renda il biglietto d'ingresso in questo grande luogo dall'apartheid universale
Purtroppo questa cosa l'ha confermata in questo suo intervento io non non sempre lo condivido ma quello mi sembra molto efficace Revelli dicendo beh anche noi del Sessantotto stiamo cercando una di di salire sul treno e stiamo chiudendo tutti da Riotta
Beh
A questo punto ragionare sui diritti umani
Nei termini astratti di in cui se ne discute secondo me è assolutamente fuorviante io mi limito a dire una cosa i diritti umani sono una grande balla
Se non c'è un popolo democratico dentro cui sono incarna incardinati a me mi sembra sempre un paradosso è come se uno volesse dire io ho il diritto di parola però il linguaggio non ce il linguaggio di lo crea
Quindi il vaiolo che erano gli uomini lo pratiche collettive e all'interno del linguaggio si ha diritto di parlare se il linguaggio non c'è non si passa
Allora se non c'è la democrazia che contando la sovranità un gruppo umano che vive il secondo principi di auto-governo non c'è diritto di parola non c'è diritto di niente i diritti non si possono affermare come primo su pregiudizi dico presto sociale perché non esistono
Allora grazie Pietro Barcellona adesso segue Lo Surdo o io volevo un po'fare anche qui un attimo sì sì sì dopo ecco lordi ragionare un attimo sull'ordine dei lavori di questa giornata allora Lo Surdo quasi sola relazione di Pinelli poi abbiamo alcuni interventi diciamo nell'arco nella mattinata
Che sono Giardina ferraioli salvato Paggi e Passuello
Quindi un obiettivo ambizioso nel senso che il Mezzogiorno meno un quarto quindi bisognerebbe chiudere al massimo all'una e mezza
E riprendere alle due e mezza
Quindi diciamo che insomma se la relazione si tiene entro i venti minuti mi mezz'ora io credo che tra i dieci minuti e il quarto d'ora Priula non possiamo andare per ogni singolo intervento cioè nel senso che finora i primi due
Non sono stato un buon esempio nel senso che abbiamo avuto venti e venticinque minuti
Quindi questo diciamo così un po'il quadro del della mattinata quelli che non riusciremo a svolgerlo a quella mattinata se poi i tempi verranno sferrati
Riportiamo al pomeriggio pomeriggio quindi alle il riprende alle quattordici e trenta interventi di le due relazioni di Bonanate Santo Massimo
Poi c'è già annunciato l'intervento di Pietro Ingrao
E le conclusioni di Charlotte contiamo ritenere intorno alle sei cinque e mezzo la sette se sopravviverà
Lo Surdo grazie
Condivido la caratterizzazione che della guerra fatto Pietro Barcellona
Ma allora perché tanti intellettuali anche prestigiosi hanno fornito il loro avvallo si chiede giustamente cantare beh in realtà non è una novità perché anche la prima guerra mondiale è stata presentata come guerra di civiltà e che ha avuto l'avallo in ogni Paese dei più grandi intellettuali qui potrei citare non so Lanning ma contiene invece citare Benedetto Croce che quando scoppia la guerra l'Italia in questo momento non era ancora intervenuto in guerra
E Benedetto Croce dice a guerra terminata non si saprà se l'Europa sarà stata devastata e di più
Dalle bombe
O delle stupidaggini degli interni
Perché noi intellettuali possiamo anche avere la vanità di credere che le stupidaggini crimini siano anche dei politici ma la storia in realtà dimostra che gli intellettuali in questo caso come nel caso della prima guerra mondiale sono stati complici
E giusto dire che noi non dobbiamo procedere all'ermeneutica del sospetto alla dietrologia ma se questo criterio lo facciamo valere lo dobbiamo far valere per tutti
Dobbiamo ascoltare certamente le dichiarazioni dei responsabili della NATO ma non possiamo non ascoltare neppure dobbiamo anche ascoltare le dichiarazioni dei dirigenti della Jugoslavia perché dunque è scoppiata la guerra e tutti sanno ormai all'inizio non si sapeva ma tutti sanno che i cosiddetti accordi di Rambouillet cioè l'ultimatum di Rambouillet esigevano non solo la trasformazione del Kosovo in un protettorato della NATO
Esigevano la trasformazione dell'intera Jugoslavia anche della Serbia in un protettorato della NATO e d'altro canto c'è evidente perché la guerra continua
è evidente che la Jugoslavia accettato il principio di una presenza internazionale di sicurezza per garantire l'autonomia del Kosovo e la pacifica convivenza fra i diversi gruppi la guerra continua i bombardamenti selvaggi continuano per il fa
Che la NATO insiste che deve essere lei a da vera è la direzioni militare e politica di questo corpo internazionale questo non è un obiettivo democratico è un obiettivo imperiale
Tanto io credo che noi rischiamo anche di scadere nel provincialismo
I scadere nel provincialismo se noi non teniamo presente che noi siamo di fronte già ad un conflitto mondiale
Un conflitto mondiale che coinvolge già le più grandi potenze soltanto che da un lato la NATO questo conflitto viene condotto anche sul piano militare e dall'altro lato
Cina e Russia questo conflitto per ora lo conducono sul piano politico-diplomatico
Questo dobbiamo tener presente e come possiamo interpretarlo questo conflitto sì ho sentito il ministero della Difesa Scognamiglio parlare della comunità internazionale
Questo linguaggio è grave ed è anche sintomatico sintomatico per il fatto che a questa guerra e contraria la Russia e contrari alla Cina e contraria all'India anche per quanto riguarda i Paesi della NATO per esempio il novantanove per cento della popolazione greca e contrari queste tutti questi Paesi dobbiamo considerarli esterni alla comunità internazionale
Insomma mi sembra che questa sia ideologia coloniale
Anzi l'ideologia coloniale nella sua forma più barbarica perché indubbiamente io sono portato a pensare a ritenere che considerava coloro che erano estranee alla civiltà come un Terme in cento gli escludeva dalla comunità internazionale e dalla comunità umana
Che non dobbiamo neppure dimenticare un'altra cosa insomma che la guerra nei Balcani sta interverrà Sandro mentre imperversa ancora un'altra guerra non alludo soltanto alle no-fly zone anche queste decise indipendentemente dall'ONU e dove tuttora americani inglesi si continuano continuano ad esercitarsi al bersaglio
Alludo anche all'embargo voglio qui citare una rivista e certamente non sospetta
Di essere filo comunista Foreign Affairs la rivista vicino al Dipartimento di Stato ha detto con il pretesto di impedire all'Iraq di procurarsi armi di distruzioni di massa l'embargo ha prodotto in Iraq che sta producendo in Iraq più vittime che tutte le armi di distruzione di massa nel corso della loro storia
Cioè questa rivista vicino al Dipartimento di Stato ha parlato in qualche modo di genocidio ora i responsabili di questo genocidio dicono che
Nei Balcani procedono ad un intervento umanitario
Che anche l'ideologia che viene presentata insomma mi preoccupa per il fatto che denota una un crollo totale della memoria storica della sinistra per esempio si parla di intervento umanitario
Questa ideologia non è nuovo non è nuova basta leggere oggi sono persone un liberale di sinistra e certamente ha il torto di essere stato apprezzato da lei Mino ma era pur sempre un liberale inglese di sinistra
E oggi sono quando scrive il suo libro L'imperialismo dice che l'imperialismo si presenta come il difensore disinteressato delle delle questioni della civiltà oppure la questione adesso dell'intervento etico ma basta leggere ancora una volta la storia dell'imperialismo noi troviamo nell'ambito dell'imperialismo tedesco Max von Baden
Cat io Rizza all'imperialismo etico imperialismo etico tra virgolette e aggiunge diritto e Connor
Ma
Oppure per esempio abbiamo anche letto
Le affermazioni secondo cui questa non sarebbe una guerra
Come se ancora una volta la storia dell'imperialismo non ci mettesse ancora una volta di fronte a questa ideologia Theodore Roosevelt parlava di operazioni di polizia internazionale e Theodore Roosevelt tutti sanno che il teorico del grosso bastone ma neanche il teorico del genocidio degli indios amava dire che l'unico indiano buono era quello morto eppure lui parlava di operazioni di polizia internazionale di cui erano soggette di cui erano detentori di questo diritto i Paesi
Più civile
Assistiamo poi anche a quest'altro paradosso nuovo credo che bisogna dirlo no quest'altro paradosso il paradosso cioè
Per tanto tempo alla sinistra è stato detto soprattutto dopo il crollo del socialismo reale è stato detto
Che il torto del movimento comunista e di non aver capito
L'importanza essenziale delle regole del gioco
Che le regole del gioco
Sono sostanziali
Che non possono essere cancellate calpestate le regole del gioco in nome di una giustizia sostanziale
E questo il bilancio storico e teorico che tradizionalmente il l'ideologia liberale affatto del crollo del socialismo reale
Adesso invece noi vediamo la l'affermazione per cui certamente dal punto di vista delle regole del gioco dal punto di vista del diritto internazionale dal punto di vista dell'ONU questa guerra e immotivata
Però le regole del gioco non valgono vale la giustizia sostanziale
Che viene di volta in volta sovranamente decisa da Washington
O da BSE le procedure
Ci è stato insegnato che dovevamo apprendere l'importanza delle procedure adesso le procedure non valgono più
Perché nel Consiglio di sicurezza dell'ONU cioè il diritto di veto
Scusate ma qual è la potenza il Paese che sistematicamente ha fatto ricorso al diritto negli ultimi anni non è stata nella Cina nella Russia sono stati gli Stati Uniti pensate per esempio a tutte le risoluzioni di condanna di Israele nel Medioriente sono state bloccate per l'appunto dal diritto di veto dal Veneto
Degli USA che dal suo diritto dal suo diritto
Tutti e anche questo motivo
Che e forse il più insistente di tutti no si dice ma lo Stato nazionale lo Stato nazionale ormai e superato
Intanto anche questo non è un tema nuovo nulla devo dire non è un tema nuovo anzitutto alla storia dell'imperialismo è accompagnata da questa ideologia giustamente Cantaro prima citava Schmitt Carl Schmitt un grande teorico reazionario ma un grandissimo teorico ma perché Carl Schmitt cosa dice
Dice che lo Stato nazionale si può parlare di Stato nazionale per i paesi civili che sono all'altezza di costituirsi in Stato nazionale ma non si può parlare di Stato nazionale per le popolazioni coloniali o verità
E potrei citare Nauman tutta una serie di teorici hanno insistito su questo fatto
Ma poi noi interroghiamoci veramente in modo laico ma veramente noi stiamo assistendo adesso nonostante la violazione delle regole del gioco al superamento dello Stato nazionale
Cioè il fatto che gli Stati Uniti e l'Inghilterra che poi sono i Paesi guida questa guerra così come sono i Paesi che continuano a bombardare l'Iraq il fatto che gli Stati Uniti e l'Inghilterra oltre a dichiarare
Di voler essere soprani a casa loro dichiaro di volesse ad essere sovrani anche in Iraq nei Balcani
Questo è sinonimo di superamento dello Stato nazionale o invece sta a significare che certi stati nazionali si affermano come potenze imperiali affermo che il principio della sovranità anche al di fuori dei propri confini
A me pare che sia quest'ultimo caso perché se mai di superamento dello Stato nazionale si sarebbe potuto parlare se appunto fosse stata investito fosse stata investire
Lo ma certamente questo non è non è il caso non dobbiamo neppure dimenticare chi ad essere aggredito è un Paese la Jugoslavia dico ancora Jugoslavia non di perché non do per scontato che la Jugoslavia deve essere smembrata anzi sostengo l'integrità territoriale della Jugoslavia nella ovviamente con il riconoscimento dell'autonomia al Kosovo ma non parto dal presupposto che la Jugoslavia debba essere smembrata debba essere privata del Montenegro dalla Vojvodina
Perché non è vero poiché nella Jugoslavia si parla di nazionalismo etnico a parte il fatto che
La pittura atroce che viene fatta della Jugoslavia e l'altra faccia della santificazione insipida che viene fatta dell'UCK basta legge ripeto la stampa internazionale ad esempio l'International Herald Tribune
Per rendersi conto che in realtà di pulizia etnica si è arreso colpevole anche l'UCK che adesso proviene
Invece sbandierato
Sbandierato ecco non dimentichiamo che tuttora in Jugoslavia i serbi costituiscono soltanto il sessantasei per cento della popolazione
Non dimentichiamo che c'è una forte minoranza ungherese nella Punto Dino non dimentichiamo che a Belgrado e ci sono anche albanesi e così via quindi tutto questo non va
Non va dimenticato
Non va dimenticato sì dicevo che la Jugoslavia la Jugoslavia e l'unico paese che non fa parte della NATO e che ha non ha chiesto di far parte della sarà un caso che la Jugoslavia adesso subisce questa aggressione da parte della NATO io non credo che sia un caso io credo effettivamente che noi ci troviamo concludo sì ci troviamo dinanzi ad una svolta tragica dobbiamo pensare su questa svolta
Quando è crollato il socialismo reale a partire dall'ottantanove c'erano persino coloro che parlavano di fine della storia
Si dice
Ebbene a partire dall'ottantanove noi abbiamo avuto almeno tre guerre coloniali
La prima guerra coloniale stato nell'ottantanove spesso in Panama anche in questo caso lo non è stato minimamente interpellato nel cuore della notte Panama subito bombardamenti Ferrucci
Si parla di migliaia di morti cito fonti americane si parla di quattro mila morti nel cuore della notte poi c'è stato il mille novecentonovantuno c'è stata la guerra del Golfo in questo caso si è fatto ricorso all'ONU ma con la no fly zone di nuovo
Lomu è stata messa fuori gioco e in realtà e adesso assistiamo a quella che chiaramente la terza grande guerra concludo dicendo che questa terza grande guerra coloniale non mira soltanto a stabilire un protettorato nei Balcani
Non mira soltanto a indebolire la Russia non mira soltanto affermare il principio chiara tipico della tradizione coloniale per cui a decidere sono soltanto i popoli che si autodefiniscono civile
In realtà questa anche questa grande guerra coloniale mira a mettere fuorigioco l'Europa
E concludo facendo la citazione di un motore che forse oggi non si chiama più citare ma che comunque credo possa essere interessata
Nel mille novecentoquarantasette in un'intervista con una giornalista americana che era da poco scoppiata la guerra fredda Mao Tze Tung fece questa dichiarazione che oggi io mi son riletto e che trovo interessante
Diceva certamente il pericolo di una guerra di una terza guerra mondiale esiste certamente gli Stati Uniti sono in lotta contro l'Unione Sovietica però non dimentichiamo che al tempo spesso agitando la bandiera della lotta contro l'Unione Sovietica vogliono in realtà estendere il controllo sulle zone intermedia il Giappone e l'Europa
Venuta a cadere lo spauracchio dell'Unione Sovietica c'era bisogno anche di questa guerra dei Balcani perché gli Stati Uniti continuassero ad estendere a mantenere il loro controllo in Europa e ad impedire il processo di autonomia delle
Bene grazie lo Surdo alla deliberazione Pinelli Cesare Pinelli per
La sua relazione su pure giuridici e dilemmi morali dell'intervento in Serbia
Parlare di problemi giuridici e dilemmi morali di questo intervento mentre è ancora in corso
Ed è un intervento che
Sembra annunciare
Uno spartiacque quasi fra due epoche sicure come va bene
Sentite
è sicuramente impresa molto ardua
Insomma io alla fine dirò come la penso però la cosa a cui tengo di più e cercare di esporrei i problemi del fondamento giuridico di questo intervento
Di confrontare i risultati raggiunti con alcune due prospettazioni morali
Preciso anche che il problema del fondamento giuridico anche per un giurista viene dopo una scelta che in qualche modo io credo sia anche una scelta personale
Accettare di assistere allo sterminio programmato di un'intera popolazione
Oppure accettare i rischi di un intervento armato imprevedibile quanto all'esito e a perdite di vite umane
Ecco il problema del fondamento giuridico viene dopo rispetto a queste cose e comunque venga impostato risolto non può offuscare
Uno sguardo morale sulla vicenda né alleviare il peso della scelta che ne consegue
Questo non vuol dire anzi presuppone la necessità di continuare a distinguere in linea di principio punto di vista morale e punto di vista giuridico
Nella prima parte della mia relazione io espongo
Alcuni elementi di diritto positivo tratti dalla nostra costituzione delle carte costituzionali del secondo dopoguerra
Dalla Carta delle Nazioni che da cui ricava sostanzialmente una conclusione in in questi in questi documenti vi è un forte contrasto tra al contrasto che possiamo rilevare solo oggi fra la nozione di pace di guerra di relazioni internazionali che viene consacrata
E il valore attribuito alla pace il valore della pace contenuto in questi documenti è sicuramente un valore che si distacca notevolmente in avanti rispetto alla non soltanto come è ovvio al diciotto alla diciannovesimo secolo ma anche rispetto alle costituzioni del prima della prima metà del secolo
Cioè si tratta di un quadro nel quale la pace non è più non belligeranza ma il valore in sé da perseguire costantemente in ogni possibile circostanze ho queste carte e la Carta delle Nazioni The continuano però a rappresentarsi l'ordine internazionale come sistema di rapporti fra Stati sovrani
E quindi la guerra e la pace come risultati delle reciproche relazioni fra Stati o dell'azione di organizzazioni Inter statuali
E allora si è così noi possiamo seguono poi nella mia relazione illustrazioni di questo punto più specifiche relativamente in particolare alcuni articoli della Carta delle Nazioni Unite in cui il limite della domestiche jurisdiction non riguarda solo interventi armati
Cioè il limite delle rispetto della sovranità della sanità in Terna
è segnato dall'articolo due paragrafo sette della carta in modo molto forte nessuna disposizione è presente solo l'autorizzazione intente il venire in questioni che appartengano essenzialmente alla competenza interna di uno Stato
Da obblighi e membri a sottoporre tali questioni a una procedura di Regolamento in applicazioni misure coercitive
A norma del Capitolo settimo e appunto nelle intenzioni questo limite della domestica jurisdiction va molto al di là degli interventi armati
Insomma ricapitolando sul piano del diritto positivo come scrive da ultimo Natalino Ronzitti in diritto internazionale dei conflitti armati in un'opera del novantotto quindi molto aggiornata
Vi è perfetta concordanza fra ordinamento internazionale ordinamento interno in materia di uso della forza
E l'uno e l'altro cioè ordinamento internazionale e interno impediscono di affermare il fondamento giuridico dei doveri di uno stato di un gruppo di stati di intervenire in territorio altrui
Senza il consenso dello Stato territoriale allo scopo di porre fine a una grave violazione dei diritti umani
Rimane da vedere qual è il significato di queste affermazioni rispetto a interventi che si sono susseguiti ben prima della
O comunque prima dell'intervento in Serbia
E che hanno costituito una deroga molto significativa rispetto al modello tracciato nella Carta delle Nazioni quale significato scriviamo a queste affermazione
Segue nella mia relazione una illustrazione di queste di queste è vero che che sono solo hanno stanze mente quei cito con conciso con la dissoluzione del Patto di Varsavia
è da allora che gli interventi militari motivati con il fine di sanzionare grosso sbaglio lei Actions dei diritti umani diventano significativi per numero e dimensione
Le deroghe sono molte
Non non le voglio enunciare tutte perché cioè non non voglio risparmi insomma in una parola risparmio una pagina e mezza per lo meno e quindi vado a una tesi che invece è stata sostenuta per
Fermo restando che tutti ferma al tutti gli internazionalisti affermano che ci sono queste deroghe non non è possibile dire niente di diverso da qui
Vi sono alcuni che si fermano qui e altri che vanno avanti alcuni dicono va be c'è una deroga da constatiamo altri in particolare Paolo Picone
Vanno oltre
Cercando di giustificare la nuova para prassi in presenza di inattività dell'ONU
In base alla sussistenza nell'ordinamento internazionale generale di obblighi erga omnes nei confronti di illeciti degli statico corrispondenti a crimini internazionali in questo caso gli stati si riprenderebbe ero quel potere di gestire Muti universi le reazioni necessarie che già detenevano per generale riconoscimento prima dell'istituzione dell'ONU
Non sarebbe quindi Londra dove svolgere in prima istanza le attività di gestione e tutela degli obblighi
Ma sarebbero al contratto erga omnes ma sarebbe racconta degli stati a poterla investire a poter investire l'ONU l'Italia attività conferendo alle un ruolo di controllo in supplenza nei loro confronti anche nel corso di un singolo intervento questo spiegherebbe questa tesi risale al mille novecento novantacinque se non mi sbaglio esercitato prima comunque novantasei non novantacinque novantasei
Questo spiegherebbe il fatto che operazioni qualificati originariamente di peacekeeping con delega agli stati di esercitare la forza per conto delle Nazioni Unite siano trasformare gli interventi umanitari
Combinando azioni di assistenza umanitaria gestita da corpi di pace Nazioni Unite interventi statali unilaterali a sostegno di obiettivi umanitari condotti solo in apparenza sotto leggi da del Consiglio di sicurezza
Insomma vi sarebbero due modelli di reazioni LCD omnes suscettibili di essere assunte dall'ONU quello istituzionale con Formello seduta quello condotto sulla base del diritto internazionale generale
Ora questa ricostruzione supera mio avviso lo stallo in cui a cui conducevano le interpretazioni precedenti
Ma la supera e la supera sulla corretta per emessa di una contraddizione fra principi
Diritto internazionale consolidati si dopo l'entrata in vigore della carta Mario esse riconducibili e strumenti e moduli organizzativi originariamente prefigurati per il solo mantenimento della pace
Contraddizione che poi lo stesso riferirsi al quadro del diritto interno ma le Gross Baio Lessons hanno accertate hanno avuto reazioni molto differenziate in alcuni casi si è fatto ricorso all'intervento armato in altri a interventi non violenti in altri non si è fatto niente
Quando si tratti di sul di dimostrare la sussistenza di un obbligo nome né se degli Stati alla stregua del diritto internazionale generale sembra difficile prescindere dalla regolarità di comportamenti sanzionatori che quell'obbligo concretizzino
In secondo luogo Biella difetti difficoltà di distinguere la fattispecie cioè intervenga operazione di peacekeeping e interventi a fini umanitari sono DiVersi le operazioni di peacekeeping si differenzia libero dalle misure volte a ripristinare la pace sia perché richiedono il consenso delle parti belligeranti
Cosa che non è per gli interventi a fini umanitari sia per il fatto di introdurre in una specifica area la presenza di un elemento imparziale in una situazione di conflitto ma mentre gli interventi militari quindi si configurano come misure repressive di un illecito internazionale indipendentemente dall'esistenza di un conflitto
Le operazioni di peacekeeping presuppongono un conflitto al punto che si richiede il consenso delle parti belligeranti per ritenerle legittime quando la tele ad esercitare la forza per conto delle Nazioni Unite in vista di interventi umanitari
Sia originariamente incentrata su operazioni di peacekeeping
Diventa molto arduo accettare anche alla stregua del diritto internazionale generale cioè delle consuetudini internazionali il titolo di legittimazione del ricorso all'Ulivo della Borsa da parte di Stati organizzazioni regionali
Nel caso in cui le grosse parole lasciano fosse direttamente imputabili allo Stato per esempio non è pensabile che questi lo stato consentito dall'intervento
Se il suo consenso fosse determinante quale portata assumerebbe la stessa configurazione dei grossi Backlash anzi come illeciti internazionali il discrimine dell'esistenza di un governo di conoscibile come tale
Si attaglia al quindi all'operazione di peacekeeping non agli interventi umanitari
Nella parte successiva della mia relazione io ripercorre le tappe salienti della vicenda che ha preceduto l'intervento della NATO in Serbia vi risparmierò ma fino a un certo punto perché qualche cosetta la voglio ricordare nella seconda risoluzione
Anch'essa approvata come la prima con l'astensione della Cina non dell'Unione Sovietica che aveva votato a favore il Consiglio di Sicurezza esprima grave preoccupazione per l'eccessivo e indiscriminato uso della forza da parte della polizia serba dell'esercito jugoslavo in Kosovo
Che aveva causato allontanamento di oltre duecentotrenta mila civili dalle loro abitazioni
E ordinava le parti belligeranti dica cessare immediatamente le ostilità anche per ridurre il rischio di una catastrofe umanitaria
Per usare il linguaggio dell'OLAF pur continuando a richiedere la condanna degli atti terroristici da parte dei leaders albanesi del Kosovo il consiglio si rivolgeva principalmente alla Repubblica jugoslava
Formulando una lunga serie di richieste tra cui quella di consentire un effettivo per proseguimento della missione di monitoraggio della comunità europea
La risoluzione si concludeva con la decisione di valutare l'adozione di ulteriori misure per mantenere o ripristinare la pace e la stabilità nella regione in caso di mancata osservanza di tali richieste quindi intervento armato autorizzato
Successivamente si svolgeva negoziati con Holbrooke
Las nella la terza risoluzione approvata con le sezioni del della Cina e della Russia ribadiva che la carta rispetto al momento in cui la NATO già emergeva come possibile soggetta l'intervento ribadiva che la carte anzianità e conferisce al Consiglio di Sicurezza la responsabilità primaria per il mantenimento della pace
Manifestava pieno appoggio agli accordi di Belgrado che c'erano stati e richiedeva la repubblica jugoslava di osservare pienamente e immediatamente le due risoluzioni precedenti
A proposito infine dei negoziati di Rambouillet vorrei ricordare soltanto due punti il primo punto
Vi era un passaggio della dell'accordo in cui rispetto alla testo presentato dal Gruppo di contatto a cui sia riferita anche la risoluzione ONU vi era una differenza
Lo status finale del Kosovo sarebbe stato stabilito onda Basics o Breuil old people lasciandoci volutamente indeterminato il popolo cui fare riferimento
Gli accordi di Rambouillet venivano sottoscritti dall'UCK ma non dalla Serbia questo questo punto io lo va aggiunto però si capisce anche perché perché se erano c'era questa premessa
Questa è un'inferenza legittima
Secondo un autorevole studioso di relazioni internazionali un allievo di Raymond Aron le potenze del Gruppo di Contatto libero deciso di ripetere a Rambouillet la lezione appresa in Bosnia nel novantacinque allorché la combinazione di bombardamenti aerei della NATO
Dell'intervento della Forza di reazione rapida anglo francese dell'offensiva croato bosniaca portò agli accordi di Dayton i quali permisero di fermare i combattimenti ai massacri che da allora non si sono più ripresi
Tuttavia diversamente che a Dayton Viera asimmetria nei rapporti di forza tra le parti la Serbia l'UCK e appunto questo devo dire a a Ronchi scrive sulla Stampa per Asner
Le forze occidentali previste non dovevano battersi per la pace che era invece presupposta come già acquisita
Il ventiquattro marzo del novantanove cominciavano i bombardamenti della NATO due giorni dopo i rappresentanti della Russia presentava un progetto di risoluzione al Consiglio di Sicurezza un progetto di risoluzioni in cui condannava l'intervento della NATO e ne imponeva l'interruzione il Progetto teneva tre voti ed a favore e dodici contrari abbiamo quindi gli elementi che consentono di valutare il fondamento abbiamo cercato di via su di valutare i fondamenti dell'intervento della NATO primo l'intervento non risulta autorizzato dal Consiglio di sicurezza
Da secondo tale mancata autorizzazione si ricollega palesemente al mancato raggiungimento dell'unanimità dei voti dei cinque membri
Terzo l'intervento rivolto contro uno Stato
Quarto l'intervento non si prefigge di garantire la pace tra le parti belligeranti ma di bloccare il perpetrarsi di quella che di soluzioni ONU avevano definito una catastrofe umanitaria
Vi sarebbero tutti gli elementi per annoverare l'intervento NATO in Serbia per quelli che la tesi avevo esposto precedentemente cioè la tesi che possiamo dire fa capo Picone
Considera legittimati dal diritto internazionale e generali in presenza di inattività dell'ONU
Anche i successivi interventi di reinserire l'ONU nel procedimento decisionale per giungere alla fine delle ostilità
Tentativi ritenuti indispensabili dalla stessa Repubblica jugoslava sembrano confortare pienamente la tesi formulata da Picone e di una tendenziale inversione dei ruoli fra Stati
E organizzazioni regionali e Nazioni Unite
Rimane a mio giudizio l'impossibilità di richiamare come precedenti gli interventi umanitari non violenti e di peacekeeping
E specularmente rimane il fatto che casi di analogo pericolo di catastrofi umanitarie si pensi al Kurdistan e alla Cecenia e di analoga in attività dell'ONU
Non hanno dato luogo l'intervento armato né da parte degli stati né da parte delle organizzazioni regionali e la catastrofe si è verificato
Su queste premesse ma una norma di riconoscimento di diritto internazionale generale non si sarebbe ancora fermato c'è proprio visto che io sostengo per cui l'intervento NATO in Serbia dovrebbe essere immaginato gioco forza come il primo suscettibile di dare luogo a una consuetudine il suo fondamento vivo sarebbe dunque su un solo principio di effettività quando Antonio Cassese
Scrive sull'Unità risponde sull'Unità in un'intervista dicendo che il caso sarebbe fuori dalle due ipotesi in cui la carta elezioni interpreti del ricorso legittimo all'uso della forza fra le legittima difesa o l'uso Della Porta su autorizzazione del Consiglio di sicurezza
Ma dimostrerebbe pure che si stacca che creando una nuova legittimazione nel diritto internazionale l'uso della forza a cinque condizioni che sono poi quelli dell'intervento
Evidentemente presuppone l'assenza di una norma di diritto internazionale generale che già legittimi dov'è la porta
Proprio per questo le cinque condizioni
Tutte ricavate dalla fattispecie Luigi nato il conflitto di cui trattasi lo Stato
Contro cui si usa la forza violato in modo gravissimo massiccio ripetuto i diritti umani fondamentali secondo il Consiglio di sicurezza ha ripetutamente invitato quello stato a porre termine ai massacri
Terzo è stata tentata ogni possibile soluzione diplomatica e pacifica quarto l'uso della forza è sostenuta da un gruppo di Sadie non da una singola potenza e la maggioranza degli Stati dell'ONU non è contraria a tale uso quinto
Il ricorso alla guerra non alternative rispetto alla prosecuzione dei massacri da parte dello Stato responsabile quando afferma
Queste condizioni evidentemente si tratta di condizioni ricavate dalla fattispecie Pia originale il conflitto e quindi non potrebbero porsi a fondamento del conflitto medesimo
Ma considerarsi con presupposti di legittimazione o indici di riconoscimento e della legittimità di un futuro intervento armato Fini ma in Italia dotato al di fuori delle norme stabilite dalla casa
Perché l'intervento armato
Non conforme a tali norme né assistito da precedenti trovi fondamento giuridico occorre che abbia successo che risulti conforme al principio di effettività in un caso del genere il successo di fatto è conditio sine qua non non solo della validità dell'intervento ma anche della sua attitudine creatrice di diritto e nella specie dell'obbligo degli Stati come soggetti della comunità internazionale
Di reagire alla perpetrazione di crimini contro l'umanità da parte di uno Stato
Sono a oltre metà
Sì va bene va be sono tre va be quanto affermato presuppone che la ricerca del fondamento giuridico debba tenersi distinta da considerazioni di natura morale ma qual è il criterio della distinzione forse la domanda da porre questa puntualmente dopo
E gli interventi di Bobbio ma mi riferisco al primo ce ne sono stati altri a mio avviso anche di diverso di diversa valenza ma io mi riferisco al primo
Intervista alla stampa del ventotto marzo
La giustezza della guerra di tenere giudizi personali il giudizio sull'efficacia della guerra divenne dei risultati
Di non non si può paragonare la guerra una procedura giudiziaria perché questo paragone trascura ed ebbe la relatività a seconda delle parti della giustezza della guerra di giudizi sulla giustezza della guerra
E il fatto che la violenza organizzata da parte di uno stato di confronti un altro non garantisce la vittoria chi ha ragione la sconfitta che attore
Ora questo criterio contrappone oggettività del Successo o dell'insuccesso della guerra punto di vista giuridico
E soggettività delle teorie sulla guerra giusta punto di vista morale partendo dalla premessa che la guerra è sempre moralmente indicibile e giuridicamente fondata solo su una conversione del diritto in forza mette in questo modo da parte volutamente per motivi eticamente nobilissimi il problema del senso che la guerra può assumere da ambedue i punti di vista per l'evoluzione e l'identità dell'ordinamento internazionale
Alla fine della seconda guerra mondiale Hans Kelsen e scriveva
Solo la teoria del bellum ius summa concepisce l'ordinamento internazionale come diritto sia pure come diritto primitivo
Che è il primo passo di un evoluzione la quale nell'ambito della comunità statuale dello stato apportato un sistema di norme accettato generalmente come diritto
E ancora
Le manchevolezze tecniche del diritto internazionale generale giustificano indubbiamente entro certi limiti l'interpretazione degli oppositori della teoria del bellum Youssou
Ma chiunque sia Jing a questa interpretazione deve essere coerente non può considerare il diritto internazionale come un vero diritto
Lo si può dire a più forte ragione alla luce della riprovazione morale
Nel della comunità internazionale circa i crimini contro l'umanità che ha trovato molteplici tradizioni giuridiche a partire dalla carta di Helsinki del settantacinque
Se invece la guerra è sempre moralmente indicibile e sempre giuridicamente fondata sull'effettività allora bisogna rassegnarsi all'effettività degli stermini delle minoranze interne perpetrati al riparo della sovranità dello Stato allora a mio giudizio questo criterio della distinzione
Può essere sostituito da un altro sì il quale
Si può
Chi si incentra sostanzialmente sulla ricerca della rilevanza di uno stesso fatto alla stregua dell'uno o dell'altro punto di vista si considerino i tre aspetti che seguono dal punto di vista giuridico
Convenuto che la ricerca di fondamento testuale non è sufficiente si tratta di ricercare la legittimità dell'intervento armato umanitari non autorizzato dall'ONU
Sul piano del diritto internazionale generale dunque sul piano di comportamenti precedenti e univoci degli stati invece dal punto di vista morale recenti non rilevanti
La mancata reazione in casi precedenti a un pericolo di sterminio o di catastrofe umanitaria
Non si risolve affatto in argomento contrario all'intervento e dimostra casomai l'immoralità del comportamento tenuto dagli Stati in quei casi se così non fosse scrive Luigi Bonanate si avrebbe soltanto un alibi per non arrestare uno sterminio
Sotto questo profilo ed entro questi limiti l'intervento può considerarsi moralmente legittimo prescindendo dai precedenti che non è possibile dal punto di vista giuridico
Anche la valutazione circa i risultati differisce a seconda delle prospetti
Solo il successo potrebbe legittimare giuridicamente l'intervento in base al principio di effettività dal punto di vista morale non è così qui intervento poi legittimo fin dall'inizio e allora nemmeno l'insuccesso può rimettere in discussione la legittimità ogni legge
Infine le vittime dell'intervento armato
Dal punto di vista giuridico costituiscono elemento meno rilevante dal punto di vista morale pongono subito una tale incognite da poter rimettere in discussione la scelta dell'intervento quando non sono motivo assorbente per escluderne fin dalle origini la legittimità
Il criterio mantiene i di due punti di vista distinti
Si può pensare un collegamento distinzione collegamento non vuol dire
Possibile pensare due criteri che sono distinti ma collegati e non non confusi tra loro
è venuto il momento di chiedersi perché nel secondo dopoguerra alla reciproca connessione la pace rispetto minimo dei diritti dell'uomo sia stata percepita in misura sempre più intensa fino a far emergere la distinta nozione di diritto internazionale umanitario
Emerge questa nozione solo perché la nostra è l'età dei diritti che si tratta ora di far valere anche sul piano internazionale
Purtroppo no purtroppo questo è solo il lato commendevole o consolante della vicenda il secolo ventesimo è stato anche definito il secolo dell'odio
Il riferimento agli stermini di intere popolazioni per motivi etnici o di classe che lo hanno caratterizzato da una statistica di portata in un saggio di Mariani il secolo dell'odio risulta che il numero totale dei rifugiati del mondo che nel sessanta erano un milione e mezzo sono giunti nel novantasei A ventidue milioni
Lo sfondo in cui matura la convinzione di un dovere di intervenire a fini umanitari si basa su questo contrasto stridente da una parte
La cresciuta sensibilità collettiva negli ordinamenti liberaldemocratici per il rispetto minimo
Dei diritti umani ha cresciuta anche dall'enorme diffusione dei mezzi di comunicazione di massa
A loro volta certo luogo di manipolazioni ma fino a un certo punto
Dall'altra parte il sistematico ricorso a stermini di popolazioni inermi anche ad opera degli stati chiamati a tutelarne la sicurezza
Dopo aver riconosciuto che anche diciannove Stati sicuramente democratici i quali si decidono l'intervento esercito esercitano una forma
Temporanea di paternalismo perché norme morali che fanno appello alle nostre convinzioni non possono essere imposte come diritto consolidato
Haber Massa aggiunge dal dilemma di dover agire come se fosse già presente lo stato di cittadinanza universale che così si vuole promuovere non segue però la massima secondo cui le vittime vanno lasciati ai loro aguzzini
L'abuso terroristico del potere dello Stato trasforma la guerra civile è classica in un crimine di massa
Quando si sostiene qui è finita finisce la citazione
Quando si sostiene in sede politica che intervenendo per la prima volta direttamente negli affari interni di un Paese sovrano la NATO e per essa gli Stati Uniti assunto un ruolo di Potenza protettrice in Europa
Non ci si chiede nemmeno di quali affari interni di un Paese sovrano si tratti
Ho già affermato che interventi umanitari non violenti deliberati e gestiti fuori dalla carta non possono fungere da precedenti di un intervento armato fino ma vitali del pari non autorizzato dal Consiglio di Sicurezza non credo che il ricorso alla forza possa essere accomunato agli strumenti di reazione non violenta a un illecito nemmeno e anzi tanto più in un sistema dei confini così incerti come diritto internazionale generale
Di più sempre dal punto di vista giuridico le stesse tipologie di ricorso all'uso della forza vanno il più possibile distinte l'una dall'altra
Ma come ignorare e questa volta sia dal punto di vista
Sovrano da cui ha tratto origine l'intervento in Serbia
Nella violenta dell'esercito e della polizia jugoslava sugli albanesi del Kosovo cittadini della stessa Repubblica di Jugoslavia distinti dagli altri per ragioni etniche vediamo la ricomparsa di Behemoth
Per l'ultima volta nel ventesimo secolo Behemoth il terrore organizzato dallo Stato contro i propri cittadini soppianta Leviatano
Nei Balcani oggi riaffiora la teoria nazista la quale considerava i popoli non gli stati come soggetti del diritto internazionale e auspicava un diritto internazionale etnico imposto a basse di massacri
Riaffiora nei Balcani quella teoria ma la tendenza le tipicizza azione delle comunità ovviamente da distinguere dalla valorizzazione delle loro diversità culturali e assai più pervasiva
Le cifre che ho ricordato prima sul numero di rifugiati parlano da sole la pulizia etnica esprime nel Kosovo una tendenza esprime una tendenza e un sentire ben più diffusi di quanto sospettasse
Luigi ferraioli in diritto e ragione ha fatto ricorso alla metafora dell'UPI artificiali
Che dopo aver pacificato e addomesticato gli umani Lupi naturali per proteggerli dalle loro reciproche aggressioni intemperanze rischia oggi di rivoltarsi contro di loro come lupi artificiali a minacciarmi e per le logiche di potenza di paura da cui sono animati da generale sopravvivenza
In queste condizioni e precisamente la sovranità statale
Che rappresenta una forme per una fonte permanente di pericolo e che deve essere negata il nome del valore normativo della sovranità popolare fine della città
Franz Neumann malgrado la tendenza degli internazionalisti di matrice liberale a considerare la sovranità nazionali illimitata come primo ostacolo per lo sviluppo di un ordine internazionale razionale aveva presente i rischi di una teoria del diritto internazionale fondato sui popoli al punto da dire
In Behemoth struttura e pratica del nazionalsocialismo scritta nel mille novecentoquarantadue al punto da dire le pagine che seguono potrebbero essere intitolate due punti in difesa della sovranità e lo Stato
Fine della citazione la metafora dell'UPI artificiali suggerisce l'ipotesi di un generalizzato per pertinenza degli astanti
Ricordare invece che dietro il prima di ogni Leviatano può esservi Behemoth consente ancora di isolare i casi in cui una tale regressione si è già consumata
Sì è così gli Stati che sono intervenuti con le armi non hanno mirato solo alla repressione di un illecito internazionale contro i diritti umani
Hanno mirato anche eccetto per la prima volta in termini così espliciti su scala mondiale a riaffermare la promessa delle via tagliano la sicurezza elementari del diritto alla vita che uno Stato loro simile aveva infranto
Un successo di fatto dell'intervento non sarebbe dunque una nera condizione della sua legittimazione ex post equivarrebbe soprattutto a far valere un principio minimo di convivenza civile non accettare Behemoth tre soggetti che il diritto internazionale
Tre contraddizioni devono essere fronteggiati da un'impostazione del genere
Primo un Leviatano che interviene con le armi senza essere stato a sua volta aggredito è ancora un Leviatano secondo si può ancora chiamare tale un Leviatano che non risparmia le popolazioni civili terzo e se si dovesse rispondere negativamente anche a una sola
Delle domande precedenti l'ordine internazionale non si andrebbe forse di assestando pool paradigma presta attuale degli imperi
Ecco la prima contraddizione credo sia superabile o che si tratti di fermare Bema per cioè di non far precipitare l'ordine internazionale nella contraddizione ancora maggiore di trattare ben nota come se si trattasse di un Leviatano
Un eventuale successo dell'intervento in Serbia non riporterebbe sul solo principio di effettività resta operante in un caso di mancata reazione degli stati allo sterminio come in caso di reazione
Riporterebbe piuttosto sulle conseguenze della mancata reazione accettare Behemoth fra i soggetti della comunità internazionale
Adoperando concetti che il segnale potremmo dire che il senso oggettivo dell'atto di volontà l'eventuale successo dell'intervento corrisponderebbe al suo senso soggettivo il divieto di sterminare minoranze etniche qui richiamo il pensiero di Herbert ha sul contenuto minimo del diritto naturale il cui precetto più tipico eh non uccidere
Senza questo precetto diritto e morale non sarebbero sostanzialmente pensanti
Lo sviluppo della civiltà giuridica fino era stato tali da vincolare ogni soggetto a tale condizione tranne gli stati protetti dalla loro sovranità intervento in Serbia muove dall'opposto principio che la sovranità non possano e debbano o peggio in uno stato che infrange il precetto Non uccidere
Così sovvertendo la Convenzione stessa della sovranità in questo modo entriamo però nella seconda
La seconda questione cioè si può ancora chiamare tale un Leviatano che non risparmia le popolazioni civili
Il ventesimo secolo ha visto il tramonto della guerra duello prefigurata dal Berico gentili quattro secoli fa e poi praticata dagli stati all'epoca dello ius pubblico europeo le cifre che sono state ricordate precedentemente ennesimo dalla dall'aggiungere altro
Le guerre contemporanee si conducono sempre più raramente fra eserciti e su campi di battaglia predeterminato questa situazione raggiunge l'apice del paradosso inserti a finora l'intervento aereo della NATO che ha colpito molteplici obiettivi civili si è paradossalmente svolto in parallelo allo sterminio della popolazione kosovara da parte dell'esercito e della polizia serba delle bande mercenarie che vi si sono aggiunte
Il termine Effetti collaterali impiegato dal comando ai comandi NATO per addolcire inutilmente i fatti cioè le decine di morti causate dai bombardamenti e insieme odioso il ridicolo
Ciò nonostante le responsabilità della NATO non possono essere paragonate a quelle Milosevic
Ha messo tutto questo ha messo cioè che devia Tani siamo intervenuti per salvaguardare i loro stesse identità rimane l'ultima contraddizione il conflitto in Serbia e destinato a modificare i confini tra esterno e interno
Fra ordine internazionale Ordine nazionale e non si può escludere che l'esito del conflitto porti a ridisegnare così drasticamente tali confini da prefigurare un ritorno alla formazione di imperi di natura pre statuale
Uno storico americano
Da disse ha osservato che quando von Clausewitz scrisse che la guerra era la continuazione della politica con altri mezzi non intendeva esaltare la guerra quanto reagire ai suoi eccessi
Avendo vissuto le guerre napoleoniche sapeva a cosa può portare l'uso illimitato della forza ma finita la guerra fredda prenda applausi Tiziana fino al midollo la cresciuto ha bisogno di stabilità dell'ordine internazionale potrebbe trovare solo negli imperi il proprio soddisfacimento
L'ipotesi si distingue nettamente da quella che bene dell'intervento NATO l'estrema manifestazione dell'imperialismo americano cioè un disegno premeditato e consapevole
L'ipotesi assume infatti che ogni guerra e del tutto imprevedibile e per interno intende una formazione politico territoriale del tutto diversa da quella che per struttura e principi ispiratori consideriamo tipica delle formazioni statuali degli ultimi cinque secoli
Proprio per questo e tenuto conto delle variabili che ho cercato di mettere nel conto un'ipotesi del genere non è inverosimile equivalgono solo le diverse rappresentazioni
Della pace e della guerra ricordate Dante una cosa è se gli USA sulla scia di una tradizione politica comunque degna di nota rivestono il ruolo di garante egemonico dell'ordine strumentalizzando i diritti umani altra cosa e se noi guardiamo oltre il fossato dell'attuale conflitto armato
E consideriamo il passaggio precario dalla politica di potenza classica uno stato di cittadinanza universale con un processo di apprendimento che tutti dobbiamo portare a compimento
La prospettiva più lungimirante invita anche a una maggior cautela laute investitura della NATO non può diventare la fine recitazione una parola
Il compito tremendo ineludibile di difendere e far valere questa distinzione ricade sulle fragili spalle degli stati membri dell'Unione Europea
Grazie Cesare Pinelli
E adesso abbiamo di nuovo il dibattito tenendo conto che abbiamo cinque interventi da svolte
Quindi io direi che Massimo una decina di minuti a intervento se non ce la facciamo allora Giardina
Permetterà di segnalare il tempo e
Io di solito sono rapido anzi addirittura sintetico e quindi non trascorrerò il tempo
Parlo volentieri dopo Pinelli perché naturalmente essendo un giurista ed essendo tragicamente adesso un professore di diritto internazionale parlo con tutto l'amarezza istinti lunghi il conoscere la materia falsi che si ampliano in questo momento
Io vorrei ricordare giusto per il dibattito dei punti fondamentale della della questione perché penso che il il diritto è semplicemente un gusto unico che noi utilizziamo in ai nostri figli
Ma che hanno molta importanza perché le argomentazioni giuridico i punti debbono essere superati da chi vuole sostenere posizioni diverse Emilio
Non letizia del diritto per niente ma invito uno degli operatori politici a tener conto dei quello che la realtà delle regole che finora il Sistina
Allora
La Carta delle Nazioni Unite divi al divieto assoluto dell'uso della forza all'articolo due paragrafo quattro
Salvo il caso di legittima difesa individuale o collettiva come dice l'articolo cinquantuno in caso di attacco armato mi dicono il contrario afferma
Questo è stato ritenuto da tutti pacificamente libero diciamo di Ronzitti di conflitti armati può essere la prova
Coincidente con il diritto internazionale generale quale vincente dopo la seconda guerra mondiale questo era il più grande progresso di cui si parlava a partire dalla seconda guerra mondiale impone quindi che questa guerra sia il totale violazione della Carta delle Nazioni Unite è sicuro viola la Carta delle Nazioni Unite io anche il trattato della NATO perché queste azioni si dichiarano sono dichiarata come sappiamo tutti bene
Azioni al di fuori dell'articolo cinque dalla NATO e al sono definite direttamente non article five va operations e quindi sono proprio per definizione anche la NATO a qualcosa che non era previsto nel suo statuto quanti disabili
Sono d'accordo nel farlo fossimo con un nuovo accordo ma non era l'accordo del quarantanove quello che giustifica questa azione questo è il primo punto il dibattito sui quali coloro che conducono le ostilità e alcuni internazionalisti che anziano pochissimi che non giustifico che contrari alla Carta delle Nazioni Unite lo dicono tutti qualcuno dice
Esiste poi un diritto all'intervento umanitario che sta al di fuori della Carta delle Nazioni Unite finora nessuno diceva che esisteva un diritto internazionale al di fuori dalla casa di nazioni esigeva del diritto internazionale era si identificava con i principi della Carta il due quattro della carta divieto lungo la forza ed una minaccia dello la forza era considerata il parametro fondamentale di tutto
Ricordate la sentenza dell'ottantasei in cui sono stati condannati dalla Corte internazionale di giustizia
Gli Stati Uniti per le operazioni militari e paramilitari impararlo però non si può neanche fare un intervento mascherato intervento intervenendo a sostenendo di guerriglieri di un Paese che cerca un'indipendenza
Oppure lottano per i diritti umani la Corte internazionale di giustizia quell'all'Aja Massimo sopra non confondermi in tribuna
Alé criminale dell'Aia per l'ex Jugoslavia ha detto con molta chiarezza questo questo non bisogna dimenticarlo prima superando questi punti altrimenti non allora si parla di un diritto umanitario intervento umanitario si fanno sono stati fatti degli esempi ma finora tutti gli interventi umanitari che sono avvenuti in Ruanda in Somalia sono tutti avvenuti con la decisione del Consiglio di sicurezza e in molti casi con il consenso dello Stato territoriale questo c'è qualche caso Losurdo anni ricordato il caso di Panama
Che fatto da uno stato soltanto che è considerato pacificamente un illecito internazionale anche l'intervento sovietico in Afghanistan era con sia un illecito internazionale ma ma COO non tutto quello che viene fatto e diritto c'è una differenza tra il dovere essere e l'effettività ci sono stati dei limitatissimi casi stigmatizzati da tutto il mondo di violazione della principio di non intervento anche per motivi cosiddetti umanitari presenti
Quindi direi che questo è il primo caso com'è stato detto bene prima divenne le prime relazioni questa è una guerra costituente cioè queste qualcosa di nuovo di completamente diverso che non ha nessun fondamento tutto quello che e il diritto
Ci sono alcuni odori che sostengono che esiste un diritto all'intervento umanitario però poi guardando il caso di specie è questo il punto su cui sono accordo questo non è un intervento umanitario queste è una guerra
E che non ha fatto lo scopo di risolvere un problema umanitario ma come tutti dicono come sotto gli occhi di tutti lo ha moltiplicato l'ora di sogni insolubile e così via quindi se anche esistesse
Un diritto all'intervento umanitario che non mi sembra che esista senza il consenso dello Stato territoriale senza una risoluzione del Consiglio di sicurezza
Se anche esistesse questo però non è un intervento umanitario ma è semplicemente un'operazione importanza sicuramente guerra perché secondo queste norme secondo punto che volevo toccare
Queste guerra perché ai sensi delle regole internazionale plastiche la guerra è quella che mira all'annientamento dall'avversario alla deb dell'azione allora se possiamo avere qualche dubbio che cosa si aveva in mente noi Granato nel mille il e il venti e il ventitré i realizzi alla fine di marzo
Attualmente il dubbio non c'è assolutamente perché qualsiasi Offerta venga passata a regime jugoslavo viene sempre respinta Finotti non lo so come andrà a finire ma mi sembra che sicuramente finirà alla distruzione della avvezza
Quindi e due
Quello che non è successo nel caso di specie nel terzo punto
è la santificazione dell'operazione da parte dell'opinione della comunità internazionale sono anche d'accordo che un abuso terribile questo parlare dalla comunità internazionale la comunità internazionale la comunità internazionale il suo compenso non sono i dieci Paesi della NATO
Venti Paesi della NATO
Quelli che operano quelli che sono sono nell'alleanza che sono la comunità internazionale a comunità internazionale nel suo complesso per esempio potrebbe essere l'Assemblea generale delle Nazioni Unite un punto che non internazionalisti ci siamo scordati non i menzionati
E che nel sistema delle nazioni unite all'epoca della guerra di Corea dall'epoca della guerra di Suez che fu o fu applicata una risoluzione
Probabilmente illegittima ai sensi della Carta delle Nazioni Unite in cui in caso di blocco del Consiglio di sicurezza l'Assemblea generale prendeva le azioni e azioni concrete per il mantenimento della pace lo fece nella guerra di Korea e l'ha fatto una volta sola nonostante Francia Inghilterra fossero contrari per questa la il Veneto franco tedesco una guerra di Suez sono intese intervenute le forze delle Nazioni Unite pagate dalle Nazioni Unite
Su un'iniziativa dall'assemblea generale
Quale migliore occasione per la comunità internazionale nel suo complesso di riunire l'assemblea generale delle Nazioni Unite far passare alla competenza dal Consiglio di Sicurezza all'Assemblea generale Nesi la la risoluzione
è stata applicata due volte Solange sono fra i libri scritti che dicevano che quello era il nuovo diritto costituzionale delle Nazioni Unite negli anni la fine degli anni agli inizi degli anni sessanta ma nel le le risoluzioni sono sempre in vigore potevano essere utilizzate quindi ho molti dubbi uno strumento c'era nel diritto internazionale delle Nazioni Unite per
Superare un'impasse del Consiglio di sicurezza
Tante cose da dire punto se non sinceramente sta per finire e finisco solo allora voglio ricordare perché voi lo scopo di queste discorsi comunicarci del dei fatti dei dati eccetera
Allora all'Aja al tribunale dell'Aja Milosevic il Presidente della Repubblica federale jugoslava eccetera sono stati messi sotto accusa cioè non sono stati condannati dalla procuratore generale il quale con una mossa io direi totalmente inopportuna dal punto di vista politico questi criminali internazionali ce ne sono molti al mondo e la competenza del Tribunale poteva essere esercitata né in molti casi ha deciso di incriminare con l'ordine di arresto che anche bevono esibire tutti gli Stati membri i costi delle nazioni unite e divise le truppe NATO entrammo a Belgrado dovrebbero prestare nove rifiuto e questo è gravissimo perché naturalmente dal punto di vista politico dico e Jules potrebbe essere giustificato poi Milosevic è innocente finché non sarà condannato dal tribunale naturalmente però avere sarebbe stato è molto grave dal punto di vista politico perché blocca il negoziato io non me lo lo vedo sicuramente né una posizione di considerando criminale colui il quale con il quale si dovrebbe negoziare come è stato detto praticamente si vuol dire che non si può fare il negoziato quindi una mossa di lei si poteva aspettare poteva essere fatta cioè non c'era nessuna urgenza di fare questa è un'altra
L'ultima cosa che volevo indicare e che c'è un altro processo che in corso all'Aja del quale questo silenzio dei mass media
Incredibile non parlo assolutamente tutti non parliamo la Jugoslavia la Repubblica all'opera ha iniziato una causa contro l'Italia e gli Stati Uniti Canada Gran Bretagna la Francia era aggressione
E genocidi fronte alla corte quella della suprema giustizia internazionale quella interstatale
Per chiedere delle misure provvisorie di non usare l'uso della forza fintanto che non si discute una controversia su l'intervento loro dicono illegittimo in violazione della Carta delle Nazioni Unite
E addirittura il genocidio perché se c'è un no operare leggendole
La difesa dalle due vaglia non è tanto mal fatto come molto ben spiegato come queste operazioni di bombardamento si risolvano in sostanza in un genocidio questa volta del popolo serbo nel tutto nel suo complesso
E questo è il capo di giurisdizione che esiste nei confronti dell'Italia ora in questo caso è molto importante perché mette molto in difficoltà la Corte internazionale di giustizia perché ci sono molti elementi
Difficile ce ne sono tante complicazioni procedurali perché il diritto internazionale la giustizia e di natura arbitrale Quintino a trovare un accordo per andare di fronte alla Corte
Però vorrei dire che non va trascurato questo processo di grandissima importanza per la prossima settimana questa settimana la corte dovrebbe pronunciarsi
Potrà pure tragicamente dire che non è competente perché nei confronti dell'Inghilterra non c'è la competenza ratione temporis perché la la controversa doveva essere cominciata sei mesi prima dell'adesione jugoslave la domanda jugoslava nei confronti dell'altro Paese sarà questo sarà quest'altro
Non so come andrà a finire nei confronti dell'Italia potrebbe dire che Limpopo Linate l'italiano sta facendo un genocidio del popolo serbo perché fa dopo non è facile dimostrarlo insomma comunque vorrei dire che è in corso anche questo elemento mi auguro che la corte riesca a almeno affermare la sua giurisdizione in prime ma fece come si dice prima acido latino come dicono gli americani l'anima fece riesca ad affermare la sua giurisdizione e ordinare alle parti di sospendere questo operazione che è un po'
Di dubbia legittimità grazie
Per prima
Ferraioli
Ma io vorrei
Muovere da un'osservazione di Cantaro che condivida
E cioè la necessità di prendere sul serio lei e motivazioni ufficiali della guerra accompagnandola però da due precisazioni le motivazioni ufficiali appunto guerra umanitaria diffido dei diritti umani
La prima precisazione che questi motivazione che va presa sul serio perché evidentemente sostenuta creduta ritenuta fondata da l'opinione pubblica occidentale di quanto meno da parecchi milioni di persone
Non esclude l'esistenza di altri scopi
Poco importa se primario secondari non esclude il fatto cioè che questa guerra sia una guerra come è stato detto costituente un colpo di Stato internazionale quello che detta Giardina mi pare assolutamente incontestabile contro il la Carta dell'ONU
Volta occupi affetto sarà comunque rifondare l'ordine internazionale sulla base
Del
Sostituzione della dell'ONU ha condannato questo del resto era chiaro fin dall'inizio quando Rambouillet
Fallito proprio su questo e cioè sulla natura delle forze d'interposizione e qual sia si appunto proposta di soluzione negoziale sta fallendo proprio su questa se c'erano dei dubbi il fatto che si rifiuti qualsiasi soluzione
Che viene prospettata anche l'accettazione di tutti i punti del G otto purché la proposta italiana la proposta russa ampia quanto meno la copertura della ma verde dell'ONU venga rifiutato questo è il segno che l'obiettivo appunto
E quello di sostituire
La NATO al nono la seconda considerazione che vorrei fare
E che le motivazioni morale con cui viene argomentata giustificata la guerra
Sono a mio parere moralmente repellenti non tanto perché infondate e cioè non tanto perché sostenute in malafede ma proprio perché è sostenuto in buona fede
Il carattere allarmante di queste motivazioni e per l'appunto nel
Lo stravolgimento per così dire di gran parte dei valori della cosiddetta civiltà occidentale
Vanno prese dunque sul serio queste motivazioni sia perché evidentemente il la guerra si fonda fondamentalmente su questo consenso poco importa che questo conto che lo scopo si
Di verità di questo scopo la credibilità di questo scopo è il mezzo diciamo
La base necessaria per giustificare per mandare avanti la guerra in Paesi democratici e per altro verso questa è l'altra spetta ancor più importante non era rifondazione dell'ordine internazionale un colpo di Stato internazionale avrà successo
Soltanto se avrà anche cambiato il senso comune intorno al
Diritto intorno alla morale intorno alla pace intorno alla guerra intorno al rapporto fra diritto e guerra
In verità è pur sempre un apparato simbolico e si regge tanto quanto viene appunto condiviso quanto meno dalle opinioni pubbliche dei Paesi che contano ovviamente non sarà condiviso dalla maggior parte degli esseri umani del pianeta pensiamo alla Cina pensiamo all'India pensiamo l'America Latina
Ma perché conta per la riuscita di un
Di una colpo di stato di una modifica l'ordine costituzionale internazionale per l'appunto questo consenso per questo vanno prese sul serio vanno prese sul serio e contestate sul piano per l'appunto tra filosofia morale della filosofia giuridica
A me pare che
Questo tipo di motivazione
Contraddice diciamo i cosiddetti principi dell'etica laica moderna
Il primo è stato già ricordato stamattina il principio del fine che non giustifica i mezzi il fatto cioè che
Questa guerra viene presentata come
Lo strumento necessaria
Non discuto adesso il fatto che fosse inevitabile è stato mostrato e credo che sia abbastanza scontato che era evitabile Issime che doveva essere evitata se non altro attraverso una trattativa degno di questo nome non attraverso la violazione rito sui trattati come ricorda la solo tre senese
Essendo appunto un illecito
Condurre una trattativa con la pistola alla ma cioè nullo ed è una violazione del diritto internazionale qualunque minaccia dell'uso della forza nel corso di una trattativa sicché
Un trattativa come quella di Rambouillet delle crepe quello che conteneva dal fatto che non si è fatto certamente di tutto per convincere Milosevic
Fosse accompagnata dall'ultimatum per minacce Devon verbalmente
Rendeva questa trattativa nulla e dunque eludeva anche le misure alternative previste dalla casa del no mezzi pacifici la trattativa a oltranza oltre i vari tipi di sanzione
Comprende al limite anche l'incriminazione di Milosevic che potrà essere fatta prima visto che c'erano violazioni di questa portata
Che giustifica una vettura una guerra perché non denunciare
Prima Milosevic è in modo da screditarlo se non altri fondazione pubblica e comunque da adottare sanzione da appunto da aggiungere appunto una sanzione ulteriore
Che avrebbe poi potuto e costretto Milosevic a difendersi in sede e quindi a avrebbe fatto del processo un momento di diciamo di
Discussione su sul sul dramma del Kosovo altrettanto importante quanto la tratta
E tuttavia proprio l'idea della dello stato di necessità dell'emergenza dell'inevitabilità del fine che giustifica i mezzi qui e tanto quanto colpisce degli innocenti qui è in contraddizione
Con la massima kantiana che nessuna persona può essere usata come mezzo perfino propri
Cioè come si può giustificare
Il appunto l'uccisione di migliaia di persone
Non solo servi ma perfino consolari cioè le distruzioni
E e le uccisioni appunto di tante persone in nome della difesa dei diritti umani qui c'è un violazione appunto di quello che io credo che il principio fondativo dell'etica laica moderna
Per altro verso c'è questa incongruenza incredibile tra mezzi e fini un'incongruenza
Che non è non era casuale non compensa che non è casuale che era prevedibile fin dall'inizio e cioè proprio perché si dipingeva a torto o a ragione probabilmente ha ragione Milosevic come un nuovo iter si doveva sapere che bombardando Olivi si lasciano in ostaggio le popolazioni del Kosovo
Avrebbero subito quel che poi hanno subito
E le dimensioni degli eccidi che erano comunque limitate visto che avvenivano con la presenza dei giornalisti dell'ispettore del NOCS e quindi si trattava di un fenomeno che quanto meno era sotto gli occhi del PIME pubblica oggi è diventato un fenomeno di cui non siamo neanche in grado di misurare chiede l'entità
Adesso
Altro principio dell'etica moderna per l'etica responsabilità non certamente con l'intenzione cioè e l'etica soprattutto in politica degli affetti lui degli effetti raggiunti dalle proprie azioni e se è ammissibile un imprevidenza iniziale
Queste imprevidenza non è più giustificata a distanza di due immensi non era già più giustificata a distanza di pochi giorni quando dopo un inizio di bombardamenti sono stati cacciati il ispettori e i giornalisti e quando quindi è iniziato la catastrofe delle deportazioni eccetera non era più giustificata fin dei primi giorni quando
Dose subito dopo vi ricordo quasi sempre un bombardamento di ventiquattro ore per convincerla
Ma dopo due immensi diventa una cosa assolutamente diciamo di responsabilità dolosa fra i c'è a questo punto una
Diciamo una previsione degli affetti una messa sul conto di questi aspetti che fa ha completamente neutralizza le intenzioni ammesso le intenzioni fossero quelle di difendere i diritti umani
E al ultima ultimo rilievo che ha che fare con diciamo la filosofia giuridica moderna il principio fondativo dai diritti fondamentali ma in generale di qualsiasi uso della forza è la non punizione dell'innocente questo che dice che che distingue il diritto dalla società selvagge la non punizione l'innocente Hawks costruisce su questo l'artificio del Leviatano costruisce su questo la civiltà giuridica moderna
è la appunto la tutela e la garanzia dell'innocente questo che difende distingue appunto la pena dalla guerra l'uso regolato dalla forza dalla violenza scatenata e tutto questo non solo viceversa è stato contraddetto dalla guerra
Ma a si è manifestato sotto forma dobbiamo pur dirlo di crimini di guerra noi abbiamo sotto i nostri occhi appunto nell'hotel mentre si si dice non si può trattare con un criminale però qui abbiamo degli atti criminali perché abbiamo avuto appunto dei bombardamenti e le popolazioni civili di cui si prevedevano anche se non si volevano gli affetti in almeno un caso si prevedevano essi volevano Repetto come nel bombardamento per la televisione
E serba e crimini consistenti nell'uso di armi e proibite da convenzioni che nell'ottanta la lettere bomba mentre USA e civile sono
Appunto previste dal Codice dell'Aja dalle convenzioni di Ginevra anche anteriori alla Carta del nome perfino dal codice penale militare di guerra
Fascista del mille novecentoquarantuno che equipara e qualifica appunto le vedi bombardamento contro i civili come atti di guerra contrario nove militari che l'idea appunto che la dovrebbe essere allattato
Ebbene io concludo su questo osservazione
Se questo tipo di guerra va bene si regge su un consenso che è al tempo stesso
Un
Si caratterizza come un mutamento del senso comune
Ma non eravamo abituati a considerare la pace come come suprema a stabilire un nesso
Pappa segreti fondamentali che poi il nesso che stabilisce la Carta dell'ONU a violazioni di diritti nel preambolo civile preparano sogni socia del non si possono tutelare i dritti se non attraverso la pace non si può realizzare la pace sono attraverso i diritti
Eravamo abituati appunto al nesso fra diritto e i diritti tra forma e sostanza sul fatto fino giustifica i mezzi che i delitti si tutelano con il diritto che le garanzie sono mediazioni giuridiche sono forme giuridiche ebbene staccando Jando questo senso comune
Allora io credo che la responsabilità stato Japan detto stamattina dalle stradine intellettuali è è quello di diciamo contestare questa legittimazione questa nuova legittimazione della guerra del crimine appunto il nome di questo corto circuito con i diritti fondamentali questo fondamentalismo e io credo anche se mi rendo conto che tutto questo non è facile da accettare sì
Che i danni di questa guerra sono limitati e sarà possibile salvare una parvenza di ordine internazionale che non veda convivere lede Leviatano e demo cioè lo Stato assoluto il caos un uno uno una situazione planetaria appunto in cui l'Occidente contro il resto del mondo in cui dovrà magari andare a fare la guerra in tutti gli angoli del mondo compresi probabilmente molti dei nostri paesi dove ci sono violazioni di diritti umani
Ebbene tutto questo potranno avvenire si potrà diciamo salvaguardare una parvenza di ordine internazionale riabilitare occupato dal nono solo se questa guerra sarà giudicata come una disfatta morale e giuridica e politica l'Occidente
Cioè solo se sarà riconosciuto l'errore e badate che questa cosa è stata già dette
Quando il spin opposto un rifiuto rigidissimo a qualsiasi trattativa da parte dei vertici della NATO si dice esattamente questo con il massimo candore con il massimo cinismo si dice no che si vuole
E non si vuole cessare i bombardamenti perché in questo modo salviamo qualche altra vita umana in più
Non vogliamo cessare i bombardamenti perché altrimenti dobbiamo ammettere di avere il fatto di avere sbagliato
Cioè si dice chiaramente non vogliamo ammettere da un mandamenti per non ammettere la verità
E dunque a me pare che questa verità è l'unico per quanto né i tempi lunghi si potrà risalire la china l'unica via attraverso cui si ristabilisca un senso diciamo civile pacifico del diritto e delle relazioni internazionali
Quindi contrariamente a quello che una volta a botte ha scritto dice no colori più gli intellettuali non conta no
Il diritto e sistema di segni di significati è quel che internazionalisti ma soprattutto i politici il senso comune i giuristi l'opinione pubblica pacche esso sia
Se verrà fuori da questa guerra un nuovo ordine mondiale fondato sulla rilegittimazione la guerra con le due società internazionali andremo verso il caos
Se questa guerra sarà stigmatizzata come crimine secondo il diritto può darsi che abbiamo qualche speranza
Grazie ferraioli alla Versilia salvato e approfitto un attimo per ricordare un po'l'ordine dei lavori dopo Ersilia Salvato Leonardo Paggi e Passuello
Interrompiamo speriamo intorno all'una e mezza per riprendere due e mezza con la relazione di Bonanate e Santo Massimo voi abbiamo già annunciati gli interventi Salvatore Senese Pietro Ingrao forse Claudia Mancina
Probabilmente e se qualcun altro intensamente nel pomeriggio se ce lo fa sapere già da adesso così abbiamo un quadro più chiaro dei lavori del pomeriggio dei tempi
Per sia salvata grazie grazie grazie
No io voglio partire
Anche dalle ultime cose dette da ferraioli
Presenti anche nell'intervento del giardino e di altri perché non solo intrigano molto ma sono quelle intorno alle quali visto arrovellando
E su cui non riesco a capire quale risposta possiamo e dobbiamo costruire la dico così ancora una volta noi corriamo il rischio di portare avanti delle riflessioni e ragionamenti che mi sembrano molto serie fondati
Ma che sono altro dava una realtà già in corso auto da quello che già è accaduto o sta accadendo
Ferraioli concludeva il suo intervento opponendo a mio avviso il modo giusto
La necessità di una presa d'atto rispetto a questa guerra
Di una disfatta morale politica dell'Occidente del riconoscimento dell'errore
Ed è questa un'esigenza che in tanti avvertiamo e invece governi vanno in altra direzione
A Washington è stato già dati ficcato altro perché se è vero come lucidamente ha spiegato sta stamattina anche qui Giardina che la guerra al di là della distruzione insieme alla distruzione alla devastazione di vite umane di territori
Sta portando avanti ha già portato avanti una distruzione della devastazione del diritto internazionale
Intervenendo alla NATO in modo del tutto illegittimi al di fuori trattino articolo cinque è pur vero che a Washington si sono messi al riparo hanno sottoscritto un documento nel quale con un ragionamento a mio avviso del tutto arbitrario
Non soltanto è stata data sostanza a questa NATO che sostituisce l'ONU
Mi è stato dato senza sostanza ad una possibilità non solo l'intervento militare ma di ordine internazionale fondato su alcuni valori riconosciuti a quei governi che l'hanno sotto la possibilità d'ora in avanti non solo di intervenire come si è fatto il come si sta facendo
In questi giorni ma anche ad esempio per guerre di religione peraltro ne abbiamo ragionato in commissione Esteri insieme senese
E ci sono in quello che è stato sottoscritto a Washington delle aberrazioni i per cui veramente c'è questa fatica nel capire come costruiamo nesso tra ragionamenti e quello che accade
Io credo che la preoccupazione avesse ancora poi più forte perché non so quello che sta accadendo in altri Paesi forse siamo in una situazione leggermente diverso da quello che accade nel nostro Paese
Ma nel nostro Paese ad esempio
Quello che è stato sottoscritto a Washington viene ritenuto in piena continuità con un'evoluzione che la NATO stessa si è data dal novantuno evidentemente era sfuggita tanti di voi ed a sfuggire al Parlamento innanzitutto
E e quindi lo scontro è molto forte su questo punto
Posso sbagliarmi ma io sento già lo sento già in in parte perduto ma al di là di questo la cosa su cui vorrei riflettere proprio intorno
Al consenso c'è non c'è
Quali sono le dimensioni di questo consenso è già un mutamento del senso comune io credo che se ci fermiamo a capire
La natura e la qualità di questo consenso forse capiamo di più e ragioniamo anche meglio di lui e quando dico voi penso alla sinistra
Perché secondo me non soltanto c'è uno smarrimento del nesso fra diritto e i diritti c'è proprio uno spaesamento rispetto a temi che alla fine di questo secolo avrebbero dovuto costituire i tasselli di una nuova carta d'identità anche nella sinistra delle sinistre
Non soltanto oggi ragioniamo di guerra umanitaria mi sembra un'aberrazione perché non credo che possano esistere guerre umanitarie sono due cose completamente diverse
Ma anche e che tutto questo sia fondato
In una esigenza di costruire contenuti senza sostanza di diritti umani affermati dappertutto
Con idee condivise
Nome di culture
Fondate su cosa francamente mi pone molti problemi mi pone molti problemi e la leggo così credo che in parte noi che abbiamo attraversato esperienze
Interessanti e tragiche anche
In questo secolo e che tante volte ci siamo interrogati sul nesso tra fine e mezzi
Tra un'idea di libertà e di diritti innanzitutto parziale mediatrice di assolutizzazione oggi ci troviamo a doverci confrontare non soltanto con un cancellazione di queste inquietudini sul nesso tra fini e mezzi
Perché questo è la guerra che davanti a noi io personalmente sono commenta che nessun fine neanche i diritti umani possono giustificare i mezzi di una guerra delle guerre e però questo è quello che è davanti a noi
Ma soprattutto ci dobbiamo a ragionare il nome via assolutizzazione i diritti umani che Prisco può sostituire altri assolutizzazione che sono state così care e tanto hanno funzionato a sinistra
Inviando la sinistra se è stata esempi in tempi passati a ragionare e a costruire nei fatti una scissione tra diritti sociali e diritti di libertà qui sento con inquietudine tutto questo
E senta che non ci avviamo alla fine di questo secolo non soltanto avendo davanti la tragedia di una guerra paramento davanti lo smarrimento di una sinistra e delle sinistre che non riescono a ragionare su se stesse
E a tentare di fondare un'azione politica forte rispetto a un cammino dell'umanità che non sia iscritto in queste logiche di globalizzazione in queste logiche di dominio o di Fini destini stabiliti poi quasi sempre soltanto dai governi aldilà anche degli Stati stessi sono domande queste che io avverto esserci anche tra i cittadini anche tre compagni
E anche sul consenso forse faremmo bene a ragionare di più e meglio
Perché quel consenso delle prime ore dovuto anche evidentemente a scelte fatte dai Governi dei parlamenti di presentazione di quello che accadeva in quella realtà con una lettura univoca di quella realtà perché anche di questo dovremmo poter ragionare in modo più pacato e più serio
Però ma mando questo consenso è andato ad erodersi e io oggi trova andando e parlando con tante Company con tanti compagni concittadini
Un'angoscia forte rispetta questa guerra che non riesce a trovare un fine e soprattutto domande di fondo
Rispetto a quello che può essere o dev'essere una trama di diritti e di libertà
Un'idea di persona che riesce ad essere affermata non con le guerre non con la guerra ma in altro modo queste sono le domande di fondo che si pongono anche a noi che si pongono a sinistra quindi ben venga
Un molto utile la riflessione di questa mattina
Stiamo attenti a non pare ancora una volta una riflessione in una certa misura scissa dalla realtà evita logica che vanno altrove
E una riflessione troppo ripiegata soltanto su di noi e sulle e nostre sul nostro immaginario cantare ha detto che non voleva far parlare i suoi sentimenti
Parte lo capisco in parte no perché forse se ragioniamo anche dico facendo parlare i nostri sentimenti ma se ci interroghiamo sul serio
In fino in fondo su questioni che riguardano proprio o
Nostro modo d'essere de culture che vogliamo di scrivere perché di questo si tratta forse capiamo capiamo di più e di meglio e meglio questa sta diventando nei fatti una guerra costituendo
L'altro ordine internazionale e a Washington hanno detto che questa è una guerra conseguente anche se sono tutti quanti affrettati a dire che il Kosovo non doveva costituire precedente infatti non è un precedente proprio un macigno fortissima che si mette rispetto al presente soprattutto rispetto al futuro ma quello che a me preme di più e lo dico concludendo e che la riflessione non soltanto possa e debba continuare ma soprattutto sia una riflessione che investe a tutto campo
Le questioni di fondo che una sinistra e le sinistre pongono a se stesse è stato qui detto Rifondazione di culture rilettura critica io non voglio usare queste parole perché a volte anche le parole stesse corrono il rischio di i negarsi a se stesse
Perché diventa uno specchio nel quale guardiamo soltanto le nostre inquietudini voglio però dire dirlo ad alta voce che il le questioni vere nelle quali dobbiamo occuparci sono appunto quelle che ci possono far sperare si possono fare immaginare una convivenza tra stati tra società tra persone
Che non siano poco fondate sulla prevaricazione sulla cancellazione dell'altra o dell'altro perché questa in questa guerra la cancellazione dell'altro dell'altra
E quando questo non soltanto viene accettato ma addirittura viene teorizzato a sinistra come tanta fondativa della sinistra nuova che qui si vuole porre e nel nuovo secolo ebbe insomma veramente dubbi diventano diventano inquietudini forte se non addirittura angosciato
Perché non soltanto non superiamo quella scissione della quale ho detto prima in termini schematici ma che avverto ancora oggi molto funzionante
Ma secondo me finiamo con il negare in nuce una possibilità concreta di dirsi delle libertà disse delle
L'età e allora
Se questo è facciamo bene a continuare nel flessione matto cerchiamo di attrezzarci per tentare di capire in che modo ci muoviamo
Della risoluzione l'impotenza pagate che forse nessuno come noi e salì in Parlamento questa impotenza
Poi la misura concretamente e materialmente almeno a me e è capitato di misurarla così anche queste sigle strana la scorsa settimana
Quando abbiamo avuto quella sorta di audizione insomma
Quella seduta anche con lo stesso presidente del Consiglio cioè un'impotenza io credo che questi potendo dovremo essere capaci di rompere perché insomma se non riusciamo a trovare non solo parole ma gesti adatti per rompere questa impotenza
è veramente tutte le riflessioni restano nonché è difficile trovare gestirà
Alcuni di noi pochissimi ma anche perché non ha la non abbiamo avuto né tempo né modo forse neanche volontà
Di farlo altrimenti in Senato la scorsa settimana abbiamo tentato di compiere un piccolo atto quello di non partecipare ad una votazione tutto discutibile
Però appunto c'è sembrato in quel momento un piccolo atto per dire guardate che qui c'è qualcuno che la risoluzione di questa guerra non la vuol ole perché la risoluzione di questa guerra significa un riconoscimento dell'errore e non possono esserci riconoscimenti delle loro e però io credo forse tanti altri piccoli atti dovremmo poter scappare dovremmo imparare a fare
Vi confesso che avremo bisogno anche chi stacco in Parlamento e non soltanto di saper leggere perfettamente quello che si muove fuori ma anche forse di un sostegno ancora più forte e rispetto anche alla costruzione di questi atti piccoli ma che l'uno dopo l'altro possono almeno questa mia augurio contribuire a modificare le cose
Grazie consigliere salvato Leonardo Paggi
Molte cose sono state già dette alla fine della mattinata
Ma mi sembra di due questioni mi sembra contributi mi sembrano boh
Ma sul piano d'importanza concettuale e politica sono vere sono stati suggeriti dalla discussione uno o il tema della rottura fra pace il diritto il tema che è stato ricorda torna Ferrajoli Francesco visto che siamo a un punto ovviamente
Centrale c'è questo aumento di grande novità di grande di grande
Rottura rispetto tutto il passato voglio più serie si regge la Carta dei diritti dell'uomo è una carta ispirato a principi ovviamente classici del del socialismo democratico laburista europeo
Il possibile novecentoquarantacinque sono diritti il tema i diritti umani sono estensione dei diritti valuta dal treno politico quello sociale economico culturale quindi voglio dire sono diciamo un complesso di favori non che si legano strettamente storicamente alla prospettiva di pace all'impegno per la pace che si apre
Dopo il mille novecentoquarantacinque il proprio questo il punto centrale
Io però non ho non voglio sottrarmi su questo perché non ho cose diciamo non commenti per giungere rispetto ai cosiddetti con molta competenza e con molta puntualità
L'altro punto mi sia molto importante sul piano politico che è stato sollevato il ripetuto da tutti è quello della della lettura della specificità di questa due
No io sono molto d'accordo con il tempo ha introdotto Bertinotti stamattina cioè questa non è una guerra nel ventesimo secolo no quello del ventunesimo secolo c'è una guerra naturalmente le analogie cantava la sua relazione ha insistito ovviamente sulle diremmo ideologie sono giuste
Prevedeva che oggi concettualmente e politicamente il problema nostro è quello di respingerle falsi annunci
Ciampi come riteniamo nostro politiche concettuale non è quello di stabilire alloggi e ma è quello di stabilire le differenze finite di cogliere lo specifico di questa guerra che eviti appunto argomenti propagandistici
L'analogia con i tre questo uso del tutto del tutto assurdo diciamo di tre mila Seconda guerra mondiale dei contestazione Abramo le armi queste tutto questo uso qua sì sì tutto questa argomentazione far rabbrividire
Ovviamente si può bloccare proprio con l'Angola specifici ma questa è una guerra che nasce nel contesto della fine ad un'opera sette
Ci contrasto raffinato guerra fredda quindi si apre una fase com'è stato già detto è questo scusa ora giunge solo qualche cosa
Una fase completamente nuova è un tentativo di ricostruire
Un nuovo ordine mondiale dentro questa fase si alla crisi dallo questo è fuori discussione lombarda espressione dell'equilibrio uscito dalla Seconda Guerra la seconda guerra mondiale
è del tutto naturale che crollando la crisi finendo quell'equilibrio non crolli anche no quindi non avete questo non significa che non ci sentiamo moralmente politicamente impegnato a difendere
Come dire loro come per quanto possa possibile come sede di decisione poi dobbiamo anche essere molto consapevoli che quell'istituto
Nell'espressione del ma della fine dell'equilibrio delle forze che si stabilisce all'indomani della fine la seconda guerra mondiale
Berlino incontro per l'informata russo nella nella esercita americani
Crolla questo equilibrio è inevitabile che il nome o sia cose ed è inevitabile che si aprano come dire in questo vuoto tentativi di supplenza di creazione di nuovi non solo di nuovi poteri ma anche di nuovi come dire il fonti di diritto io credo che tutta il tema tale trasformazione diciamo del ruolo della NATO che subisce la vista dentro questo contesto ecco direi questo qua no diciamo realizza una guerra una cosa terribilmente difficile perché mettendo in discussione una quantità di cose quindi problema come via di trovare la gerarchia del
Degli argomenti ma io credo che però qualsiasi sforzo è come se una carta nel c'erano una sottolineatura che mi servirà per fare cioè che la guerra non è già guerra per definizione monaci del potere
In cui sanzionò accetto l'uso un po'terroristico e cantano ha fatto nella sua introduzione del termine dietrologia non vi ha fallito no analisi del potere non è un'attività
Ma senza una guerra si analizza il potere
E quindi possiamo rimanere vittime se non della il complesso di colpa penso si Alice agli studenti spiega la seconda guerra mondiale senza spiegare quali sono i progetti di potere mondiale
Si scontra con la seconda guerra mondiale uno sconto di progetti la prima la seconda guerra mondiale sono scontri Grandi Progetti di poter possiamo chiamarli sorge tecnica questo mi sento
Come dire
No come si fa chiamare gli etologi via voglio dire quelle che sono e l'acquisizione del una delle acquisizioni fondamentale del pensiero occidentale è stato richiamato sì anch'io magari oggi poteva quasi del tutto come come come elemento costitutivo della razionalità
Ecco questo non io non io su questo non mi sento di poter di poter concerti
Come nasce questa ristrutturazione della NATO qual è il luogo in cui avviene questa ristrutturazione è nato non avviene nel contesto europeo
Come avviene nel contesto europeo possiamo dinanzi quindi voi siamo stati tutti presi voglio anche una volta europei vittime dei titoli al progresso perché la nostra lettura di che cosa della guerra fredda la vettura istintiva
Alle tue diciamo nel senso comune l'uomo e la strada matura in parte di una parte consistente grossa dell'opinione pubblica americana
E tuttora opere presenti io non sono sono con Cordova quasi Bertinotti ma non sono così non concordo ha fatto nel suo pessimismo catastrofica e cosa avete tutto sarebbe fatto l'unica cosa sarebbe inutile milioni non ci sa quali insomma
Quindi ci ha e che cos'è che la fine della guerra fredda
Con portava autorizzava una smilitarizzazione una smilitarizzazione diciamo in termini di in termini di diritti di apparati ma in tempi di di società temi di politica la vittoria di Clinton negli Stati Uniti è questa
Cioè il giovanotto nel sessantotto con la moglie emancipata appassiona perché finalmente il popolo americano assente di dire beh non abbiamo più bisogno di Bush il quale ci ricorda che è caduto con l'aereo durante la seconda guerra mondiale c'è un nuovo generazione che che va avanti quindici alcune diciamo Clinton che non parla di seconda perché non parla di politica estera
Che che ripropone la logica tipica lo ha detto molto bene nella sua una sua descrizione taniche ripete molto bene alla logica del governatore cioè quella dove lavora sul Bilancio fa tutti i conti questi questi
Pensavo di l'uomo il lavora sulle quantità si sposta sui Baget dimostra che si può fare qualche cosa per cento a muovere una certa quantità di risorse che in fondo senza scontentare
I grandi si può anche accontentare alcuni dei piccoli c'è queste queste critiche uno fa una parola
Delle dive di politica estera ed vi cioè su questa base su un programma appunto come il dicemmo socialdemocratico proprio in questo scorcio di un programma che non aveva espunge Eva il tema del potere mondiale
Naturalmente Clinton non
Soprattutto il non poteva non essere non potevano essere battuto non poteva non essere abbattuto
Nel gennaio del mille novecentonovantadue a ridosso
A ridosso del ch'è la conclusione della guerra adeguate gol fu c'è un primo documento perché intanto il quale analizza pone qual è l'obiettivo fondamentale
Quindi dobbiamo porci da qui in avanti evitare che si ricostituisca Cosmoprof sondando recitazione evitare che si ricostituisca un potente rivale su scala globale
Quindi abbiamo prima formulazione del novanta poi che qui quell'altro divo sola quando Bertinotti lo dico per fare propaganda dico che a mio avviso interviste si Stati Uniti ci sono ci sono nel corso di questi anni c'è uno scontro c'è una lotta politica
Ci sono tendenze diverse di un canale i primi candidato il candidato de la Destra dice difende esplicitamente nel novantadue lezioni posizione azioniste
Pentagono novantadue dice dobbiamo evitare dobbiamo evitare in modo in modo assoluto ricostituirsi di una nuova Unione Sovietica sia sul suo territorio sia altrove
Cioè il problema fondamentale e strategica americana
Quindi non è quello della fine ma abbiamo molto discusso della fine della storia ci siamo impegnati in questa discussione abbastanza ricavano marginali veramente diciamo l'osso diciamo della della della produzione culturale politica americana diciamo giustamente come dire pensava sul modo con cui affrontare la questione del potere americano Ben nuovo contesto mondiale cioè
Questo è il primo punto è la formulazione avanza allora la prima formulazione l'egemonia come il mantenimento il più possibile a lungo dell'unipolarismo
Qui c'è una situazione unipolare Pasquale gli americani il Pentagono e tutti i beni tutti sanno che è naturalmente di diciamo volge al suo deperimento perché si sa benissimo che il mondo come dire si accendono nel mondo una quante quantità di poteri che si rafforzeranno nel corso del tempo quindi problema americano che cosa disse
Il più possibile la procrastinati fucile questa situazione di unipolarismo diciamo contrastando la creazione di a la formazione di nuovi poteri globali rivali ruba
Ma questa è la
Ecco questo diciamo al termine nella nella formulazione che lascia in questi gli ho chiesto al quale dando un supplemento di
C'è un questo tutto questo materiale largamente disponibile su internet citerò dopo fra poco volume sulla NATO il il l'olio del Mar Caspio più applica tirato fuori su internet quindi una ideologia queste proprio dire
Sono pezzi di cose bisogna dire nel ragionamento perché se noi diciamo signora leggiamo il potere ci alziamo il potere alla tutto tutto diventa
Va be insomma questo è un punto fondamentale allora io da un supplemento mi dà un supplemento di informazioni da importante offerto informazioni
Cosa l'egemonia come matti mento dell'unipolarismo qual è però il dato che sia questo diventa il dato diciamo che che che più colpisce
Cioè manca una alla questo tentativo del mantenimento starebbe chiesta anche legittimo dire il mantenimento del di una di una situazione unipolare
Bah programmaticamente minuta di qualsiasi discorso sullo sviluppo cioè a partire dalla dalla con assegni sovietica manca completamente nella politica americana
Qualsiasi richiamo allo sviluppo economico alla crescita
Ma non ci cioè qui tanto c'è una profonda diversità rispetto alle novecentoquarantacinque mio novecentoquarantacinque l'egemonia americana è un'egemonia costruito sul fatto che la crescita americana e la crescita degli altri
Questa avuto un grande successo storico in tutto l'Occidente
Questo significa si traduce che cosa in creazione di reggini particolari per l'Europa il Piano Marshall le monete europee convertibili sono il cinquantotto il protezionismo concesso ai giapponesi cioè quello che gli americani datata cinque in poi conceda o no
Al mondo con cui vogliono crescere privilegi e favori enorme
In nome di che cosa di un'egemonia che che costruita sulla crescita americana come condizione della crescita degli altri e viceversa ecco noi oggi siamo in un contesto storicamente ancora una volta
Ma perché perché questo è impensabile
E oggi gli Stati Uniti l'economia americana un po'ovviamente ripetere l'operazione delle novecentonovantacinque no può ripetere
Perché ci sono perché in fondo occidentale lato perché perché le perché l'economia europea è oggi un terribile antagonista
Dell'economia americana per non parlare quella giapponese il CIPE quindi ciò come dire il momento della vita repubblicana giustamente la sua relazione che caratterizza
Profondamente la presenza nel secolo negli Stati Uniti
L'attenzione alla vita quello che poi il film fruttato Praga Rainer aule vuote assumo assumono in qualche misura ci ripropone oggi questo no è assente questo è un punto info
Più di una volta ma la specificità questo nuovo ordine mondiale non troviamo presente poi tema della vita della difesa
Della vita Checcucci profonde così radicata ecco diciamo in tutta la in tutta la la la strategia americana altre armi già settantatré quarantadue quarantatré perché che e che costituisce come dire segno storico
Che fa di questo sacro veramente un secco americana che fa di questo se ne conserva nella misura in cui costringe tutti gli altri Poteri a ripensarsi a rifondarsi eccetera
Non abbiamo questo un'egemonia unipolare un'egemonia senza sviluppo
Perché non è che che non prevede sviluppo anzi si si dice in questi documenti in modo molto chiare portando statistiche o no Damiano centosessanta mila novecentonovantuno di un quinto il venti per cento dei Paesi avanzati hanno avuto una crescita di quota del loro reddito mondiale ed altri passato dal settantacinque all'ottantacinque per cento
Il quinto il venti per cento dei Paesi più arretrati nello stesso periodo è passato dal due quattro all'uno e cinque
Quindi sa benissimo che c'è una polarizzazione nonostante gli anni Sessanta siano sta tutto sommato sviluppo possono tirare un settanta nell'ottanta e qui diciamo le cifre quel trentennio stessa credo
Ok va be'Ferruccio no io il lungo un minuto un minuto per prima va
Nonostante ci sia ma non so se ne va perché va così c'è questa cosa c'è una situazione di non di uno sviluppo scusate no sono questa a
Grazie
No no no voglio dire no no no no a maggio no a insomma
L'ordinamento e quindi se c'è consapevolezza ecco questo è il punto c'è piena consapevolezza che è un mondo di non sviluppo crea mostri questi non è che il Pentagono già fatto fasce
Non sono generali scendi c'è piena consapevolezza che questo che il mondo allora cioè che quindi immondo de della deregulation don dominato dalla deregulation queste al termine degli USA
Quale si coprì presenta dopo la fine dell'ordine dalla seconda alla terza alla fine dell'ultima guerra fredda un mondo di esplosione dei conflitti d'esplosione delle lotte
E quindi tema del nazionalismo delle tipicità viene collocato nel senso preciso in cui lo vogliamo noi
Perché qui in questo mondo qua che ovviamente si determineranno imposte si determineranno i vari il fenomeno di dittature si ritira e così via e così qual è la soluzione ecco questo è il punto
Qual è e qui il problema della NATO qual è la soluzione che vengono
La NATO come strumento di Chrysler ragione cioè di intervento
Delle crisi che volta a volta si decidono perché questa la potenza unipolare a questo vantaggio di poter decidere quali guerre combattute combattere quindi granata come strumento di carisma gemelli di gestione
Anna di gestione di gestione della crisi
No naturalmente questo che cosa vuol dire vuol dire che cosa che il Kosovo
Sono un accendino
Kosovo è una è una guerra così importante perché una è una prima mossa in questa direzione a il settore strategico non è che non sono i Balcani il settore strategico e il cast è cascata zarista
Questo sappiamo tutti del diciamo seconda guerra mondiale si decide fungo grandi battaglie una era per il petrolio del del Golfo su cui tedeschi sono sconfitte allevamento all'inglese l'altra grande battaglia da Stalingrado
Per il petrolio del per il petrolio del nel Caucaso
Oggi queste rientra in discussione rientra nel gioco del potere mondiale rientra il caos il petrolio del del caffè
In una situazione caratterizzata appunto da approfondire
I conflitti etnici che il nazionalismo eccetera
Solana nel mille novecentonovantaquattro compie una prima visita decisiva Tiblisi
Incontra aprendo un una serie di rapporti che sono in corso fa nato e l'insieme dei paesi che si avvantaggiano del corpo campione Campedelli presidente petrolio le cause del Golfo caspita il tema fondamentale che così agli di grande interesse europeo la motivazione questa questo petrolio d'interesse fondamentale per l'Europa perché perché fornisce una fonte di risorse alternativa a quella del a quella del Cauca a quella delle del Golfo Persico in cui ormai nazionale degli Stati arabi compresi quelli moderati sembrano non non come dire non
Ma non più disponibile insomma ad accettare ad accettare situazioni situazioni di guerra nel quale quella che si stanno creando le cose
L'ultima continuando ultima considerazione c'è una considerazione politica
Costituì un po'qual è la logica delle tendenze io ripeto non non assumo come tendenze destinate come dire a vincere o no che l'abbiano fatto il loro corso quindi sono ben lungi per quanto ricordo questi dati dal dal prospettare il mondo in carcere colui entro cui perderemo ai nostri entità e nostre facce però qual è il tema no centosessantacinque del gol esce dalla NATO
Quando ci sono i missili sovietici puntati sull'Europa
Oggi voglio dire i governi il partito iniziano però ad evitare una spiegazione perché non questo mi sembra il tema politico fondamentale perché non compie atti di rifiuti
Cosa succede
Cosa succede perché non con piatti di rifiuto gli ha poi non ti dico riuscire di porre all'ordine del giorno il tema cult che non alza la paletta rossa
Perché questo è il discussione Enna nato così come oggi
L'appartenenza a questo organismo ovvia condivisione di questa strategia che è scritta nelle carte fanno sappiamo questo no
Questa è la strategia perché non sapessero questa una in più punti no qua c'è scritto nelle carte
E forse dette anche occluso o Al Jazeera ma anche detta anche se non sono dette anche sì pubblicamente si fa il discorso sui diritti umani alloggi discorso sulla NATO che attualmente un discorso tarda mattinata significa però consapevolezza di questa di questa di questa linea che questa è una linea proposta dal dal dal dal partner maggioritaria ed eppure
Ci sono possibilità io cito questo che questo in questo caso il mondo sessantacinque grande statista europeo
E dopo
Coppola lo Statuto della Francia dentro la NATO
Tutto lo Statuto dentro varato uno Statuto della Francia futuro molto particolare anche se adesso si va riducendo Petrova ecco che insomma va scritto scattano i segretari qualche giorno fa diciamo che ormai poiché non c'è
Il la tendenza s'è quella di portare la disfatta totale per dire che le bombe essa che le bombe sono porta una democrazia porta ma il diritto portano giustizia questa agli ebbe un ci sarà quindi noi saremo molto presto
Darsi sia pessimista ma io credo che questa sia la sostanza saremo molto presto ad affrontare una situazione disfatta totale eccetera e quindi che comune e con questo problema di che cos'è di che cosa significa stare dentro questa questione da Amato può essere cambiata
Altro può essere discusse su strategie possono esseri pensanti possano essere riviste basta che la gente comincia a parlare e a dirci a spiegarci anche che cosa succede a non parla
Grazie a pagine passo Lella pomeriggio
Io però trenta secondi ricorre trenta però
Siccome sono d'accordo con l'amante facendo le cose che ha detto Leonardo volevo specificare quando io dico descritto nel testo
Che i diritti umani sono la virtù dell'intero lo strumento con cui si ricostituisce il consenso e si vide finiscono le gerarchia all'interno del mondo occidentale non mi pare di parlare di altro scusami Leonardo
Mi pare di parlare di altro e del potere perché penso che del potere faccia parte anche l'ideologia del potere l'etica con cui il potere si prende secondo osservazione
Sì presente
Il tema della vita il tema della vita e presente invece in questa guerra c'è una riduzione biologica della vita
Alla non dà vita alla vita umana non nella versione appunto del secondo dopoguerra come diceva Leonardo però sottovalutare questo è sottovalutare quanto questo tema della vita umana
Di questa riduzione biologica che è avvenuta nella cultura occidentale fa parte la nostra cultura e questo consente anche di presentare con forza come religione civile questa ideologia dei diritti umani sottovalutare questo aspetto secondo me
Ci porta d'altra parte questo forse spiega il dieci per cento del dissenso io ritengo che siamo dentro la vicenda del secolo con alcune discontinuità ma siamo d'entro la vicenda del secolo per la morfologia che alla guerra per la motivazione condire quelle né presentata Leonardo alla discussione non abbiamo affrontato arabi siamo visto un attimo
Fuori ritiene che c'è una discontinuità
Assolutamente fuori anche se non capisco perché poi dice che dentro la guerra fredda la guerra Breda credo che sia dentro vento questo secolo la rottura di quella guerra della della guerra fredda la fine dalla guerra fredda provoca quello che è venuto dopo ma non mi pare che sia da un altro secolo questo per spiegare il dieci per cento del dissenso dicendo che quando sulle altre cose siamo assolutamente d'accordo
Ritengo che il discorso il potere di Pedro che mi pare il punto su cui tu utilizzando il termine dietrologia evoluto diciamo criticare tutto l'impianto dal ragionamento ventitré assolutamente legittimo ma tenne dietro via tenga dire soltanto non vediamo gli aspetti meramente geopolitici ed economici di questa guerra se non lo capiamo il consenso e lo capiamo anche la morfologia stessa della guerra
Grazie a tutti ci vediamo alle due e mezza
Cani e il nuovo ordine internazionale la parola a Luigi Bonanate
Non so se essere
Compiaciuto scontento che oggi pomeriggio siamo un pochettino di meno perché devo confessare che rispetto a diversi degli interventi che ho ascoltato questa mattina sono poco come dire sin patetico anche se erano tutti interventi ritenuti da da vecchi amici ma
Come sempre succede di fronte a eventi come quelli di una guerra vede guerre hanno hanno anche questa caratteristica oltre a tutte quelle che già conosciamo ovvero di mettere mettere in difficoltà anche le nostre le nostre relazioni umane non soltanto quelle internazionali
Io intenderei svolga un argomento uno un intervento che sia poco agonistico cioè vorrei fare un passo indietro rispetto non non nel senso storiografico un passo indietro rispetto al modo
Così è anche ai Jedi di questa mattina non personalmente non ritengo la proposta che mi farro che vi farò disimpegnata ci mancherebbe ma penso che sia necessario spostare un pochettino il centro della nostra attenzione non soltanto sul
Americani non americani nato e non nato ma cercare di ampliare un pochettino la prospettiva al punto che incominciare da un'osservazione noi disponiamo ormai di
Ben fatti interessanti annuari statistici che fare una vera e propria contabilità delle guerre
Dalle quali non solo risulta che gli ultimi
Dieci anni ma questo varrebbe per dall'ottantanove in poi ovviamente ma questo interpretare Begni intanto che un trend molto più lungo nel tempo non soltanto risulta come dicevo che la quantità di guerre internazionali negli ultimi diciamo trent'anni e continuamente declinata al punto che noi potremo avremmo potuto dire il ventitré gennaio di crisi marzo di quest'anno cioè il giorno prima che iniziasse l'intervento della NATO
O sulla Serbia avremmo potuto dire che negli ultimi cinque secoli ovvero da quando esistono gli Stati così come le intendiamo noi normalmente negli ultimi cinque secoli non c'era mai stata altrettanto poca guerra
Sulla faccia della terra
Non vi nascondo che io sono tra coloro che la fino all'anno scorso appunto andavano andavano in giro proclamando questa questa lieta novella che che a me sembrava sembrava davvero tale
Questo vivi spiega anche il l'imbarazzo nella mia introduzione se sono tra quelli che sono rimasti
Stupiti stupiti nel senso nel senso professionale del termine non solo da quello politico esistenziale
Sapere che che mi ero sbagliato che chi la pensava come me si era sbagliato beh piuttosto impressionante allora la mia appunto domanda la mia prima domanda quanto meno dato che sembra per mille motivi
Che
Leggo organizzazioni internazionali gli organismi internazionali le istituzioni internazionali le alleanze in generale
Oggi siano ritornate al ruolo che avevano una volta cioè nessuno in quanto in quanto entità autonome mi sembra sia necessario tornare un po'tradizione artisticamente ma pazienza ogni tanto
Bisogna farlo a quelli che sono i veri Protti sono stati veri sempre i veri protagonisti della politica internazionale ovvero gli Stati e per capire quale in che modo noi possiamo oggi guardare Allo stato credo che dobbiamo badare al regime dello Stato a cui ciascuno Stato si ispira che è la via che si consente di chiederci se esista un rapporto tra la natura di ogni singolo Stato e la sua presente o non presente propensione bellicosa
Cioè la bellicosità inerisce a qualsiasi Stato oppure oppure no
è una domanda che può essere posta soltanto per il ventesimo secolo in realtà perché prima che comparissero sulla scena planetaria gli Stati democratici ovvero in realtà solo dopo la prima guerra mondiale o premessa tecnica piccolissima quando dico quando dirò oggi democrazia stato democratico intendo semplicemente dire quel tipo di Stato che noi siamo abituati oggi a chiamare così non non ha non attribuivano un valore
Particolare al all'essere democrazia l'Italia è una democrazia gli Stati Uniti è una democrazia questo Peri così come vengono definiti sui libri lasciando stare da parte poi i problemi di di qualità
E quindi
Per cercare di capire questo nesso tipo di Stato bellicosità o meno penso che possiamo chiederci quale sia il rapporto tra il singolo stato e l'ambiente che lo circonda
In altri termini uno Stato dittatoriale combatterà
Contro qualsiasi altro Stato solo perché fuori dai confini o esistono delle delle lealtà delle delle consonanze o la somiglianza tra regimi in altri termini favorisce il buon vicinato
Pongo questa domanda perché la risposta a questa domanda era già stata data duecento quattro anni fa nientemeno che da canti
Secondo il quale appunto il c'era una circostanza una un caso specifico nel quale la vicinanza invece che essere fonte di bellicosità la fonte di di di amicizia e di e quindi di pace ovvero
Caso rappresentato dagli Stati democratici lui li chiamava diversamente ma per noi va bene così gli Stati democratici non sono bellicosi
Gli stati democratici poteva dire Cantet e lo dicevamo in tantissimi fino a sei mesi fa non si sono mai
Impegnati per primi in guerra
E aggiungo un'osservazione mi pare che purtroppo Paggi se vedo bene non ci sia perché stamattina ha detto una cosa
Talal tra le altre cose molto curiosa curiosa non in senso polemico perché lui altre dovuto stamattina ironizzato sul fatto che le guerre portino democrazia
Ed è questa dal punto di vista statistico come dicevo esordendo è una o una
Grossa curiosità
Perché c'è una una statistica su che mi sembra assolutamente ineccepibile in casa in base alla quale possiamo mostrare che nelle ultime venticinque guerre della Sguerri internazionali della storia
Gli Stati democratici hanno vinto ventuno di queste venticinque guerre ora non soltanto questo significa che le democrazie vincono ma come potete facilmente immaginare se uno Stato democratico ha combattuto contro uno una coalizione non democratica
Per definizione perché gli stati democratici se no combattere dal che cosa succede che lo stato sconfitto come sappiamo da sempre di solito cambia regime quindi si potrebbe addirittura dedurne questo rispetto all'osservazione di Pasi che quelle ventun volte
Degli Stati non democratici sono diventati democratici o quanto meno hanno avuto la possibilità di diventarlo il che
Era uno degli elementi che portavano
Molti appunto a pensare che l'investimento sulla democrazia il problema della democratizzazione lo sviluppo della democrazia internazionale potesse essere potesse essere la via la via maestra mi viene per dire del ventunesimo secolo ma non so che cosa voglia dire ventunesimo secolo nel senso che personalmente anche stamattina ma poi è un modo sintetico che tutti usiamo nell'esprimersi ma
Dagli anni vengono uno dopo l'altro cioè non non in dubito fortissimamente che il trentuno dicembre di quest'anno cambi qualche cosa nel nostro modo di vedere le cose mi non non so quale sarà qualcuno non so più chi diceva questa è la guerra del venture la prima guerra diceva perché nonché la prima guerra del ventunesimo secolo
Non so che cosa significhi cioè mi sembra mi sembra un po'retorico può era è un caso importante non solo per quale per quale secco
E allora però il passo successivo che noi dovremmo fare quello che si chiede se la guerra sia necessaria cioè se sia coessenziale alla politica internazionale
Questo è un contrasto sul quale non mi soffermo che dura che dura da quando esiste quanto meno la disciplina delle relazioni internazionali e è una domanda che implica prese di posizioni o coinvolgimenti emotivi e ideologici talmente alti che in questo momento mi pare che non sia conveniente affrontarlo rimane comunque il fatto che la carta la caratteristica fondamentale
Dellera contemporanea sembrava stare nella circostanza secondo cui il rapporto tra guerra e politica era andato a drasticamente trasformandosi fino sull'orlo di di di di rompersi di sciogliersi
La conclusione miracolosa addirittura che si poteva trarre era che
Come come dicevo appunto avremmo potuto conoscere una una storia diverso mi scusate se mi tolgo la giacca
Stamattina faceva più fresca
Ora
Ma non sarà invece che la guerra sia non soltanto una brutta cosa ma sia addirittura la fonte della realtà USA potrei o si potrebbero scomodare
I classici antichi Eraclito e così e così via preferisco per una ragione intuitiva rifarmi invece l'autore molto più recente a fuoco quando proclama
La guerra che il motore delle istituzioni ed era guerra che il motore dell'istituzione dell'ordine
E poi aggiunge la guerra che si svolge così nell'ordine della pace la guerra che a fatica la nostra società è la divide è in fondo la guerra delle razze quello che mi interessava cogliere era in questa citazione appunto il riferimento alla guerra delle razze anche se onestamente va detto dal ragionamento di fu colle di portata molto più ampia non non non si riferisce diretti non si riferiva ovviamente direttamente aspetti
Che ai quali gli aspetti quali noi guardiamo di specificamente bene cosa vuol dire guerra delle razze di cui certamente in questi ultimissimi anni abbiamo visto l'ennesima irrefrenabile manifestazione
Si direbbe che sia proprio l'etnia che oggi celebra una sorta di di osceno genetliaco etnia
Nei dizionari io di Greco puoi anche in quelli italiani indicava cose molto più alla buona sul mio dizionario di Greco si leggeva popolo razzo moltitudine nazione non possiamo più in realtà usare in modo così indistinto
Queste parole
Tanto più che
Così nello stesso periodo in cui l'idea di guerra sembrava declinare così fortemente come vi dicevo stava declinando sembrava stesse declinando altrettanto rapidamente un'altra idea quella di confine quella di quella di separazione di divisione c'erano come sappiamo ovviamente mille sceniche sembravano portare non soltanto all'Europa con con con la caduta dei confini ma che i gli elementi di superamento della divisione etnica confinaria nazionale fossero potentissimi
Per per per dirla fino in fondo l'idea stessa di globalizzazione per quanto ovviamente non la metterei nello stesso repertorio positivo in cui mettere nello stesso cassetto delle degli aspetti positivi in cui metterei la fine dell'idea di nazione al superamento delle divisioni e così via la globalizzazione la metterei un altro cassetto ma comunque voleva dire in sostanza la stessa cosa
La globalizzazione per funzionare aveva bisogno del Macworld aveva bisogno di un mondo in cui tutto potesse circolare senza nessuna senza nessuna difficoltà
Ma una volta che
L'Europa orientale caduta nelle spire di violenti e malsani conflitti nazionali
Siamo stati costretti ad H a ricordare che c'era una parola nel codice genetico dell'idea di nazioni o di etnia chiamatela come volete
Credo sia del tutto indifferente il nome
Che avevamo troppo facilmente dimenticata questa parole una parola spazzino Issime nazionalismo
Il nazionalismo e sempre soltanto stato un movimento di massa dirette indirizzato dall'alto
Di un potere mai democraticamente conquistata
Per fare solo esempi esempi dell'Ozzy
Chi penserebbe
Di difendere in quanto tale il nazionalismo iracheno oggi come oggi così come non pensavamo che sarebbe stato difendibile il il nazionalismo iraniano sia sia ben chiaro specialmente durante durante la loro guerra o se voi
Fatte un passo indietro di di di un paio d'anni chi di noi si sarebbe messo a difendere il nazionalismo serbo di Milosevic o altri nazionalismi di quelli oggi presenti nell'ex Jugoslavia
Di quelli usati perché in realtà la sede oggi si chiama effettivamente Jugoslavia come qualcuno ricordava stamattina è ha una composizione geografica diverso ma è sempre la Repubblica più così
Ora
Potremmo anche dirci che però non è soltanto il nazionalismo che può nuocere per questa sua caratteristica di non essere democraticamente costruito potremmo anche dire sì che si può non essere democratici anche se senza essere nazionalisti
I vini di guerra della NATO oggi composta NATO composta Das
Nella sua maggior parte da Stati che hanno fatto molti passi in avanti nel superamento del del aziona Lismore dei confini
I film di guerra della NATO possono essere definiti democratici ovviamente si è ben chiaro messo punto interrogativo non vorrei che l'inflessione di voce
Tradisse qualche giudizio ora i dati che l'osservatorio delle minoranze etniche europee citando sono stupefacenti
In Europa esistono oggi seicentoquarantatré minoranze etniche censite in trentasette Paesi e se guardiamo più da vicino le cifre che riguardano i Balcani scopriamo che sette Paesi ospitano centoquarantasei minoranze ovvero tra il venti e il venticinque per cento dell'intera consistenza europea delle minoranze etniche e compresa nei sette Paesi balcanici
Il quali fatta salva l'Albania che io espunto dal conteggio per tutti per tutte le cose un pochettino più semplici perché non si sapeva se no dove metterla contengono ventitré gruppi etnici minoritari ciascuno
Ovvero si tratta di paesi che sono tutti ugualmente comprò ugualmente Diversity ugualmente compositi e misti
Nei quali quindi in nessun caso l'appello a alla purezza l'omogeneità alla storia alle tradizioni può essere correttamente può essere correttamente fatto
Questo è lo scenario sul quale sul quale scoppia la guerra dei Balcani
Dopo mesi di vane trattative naturalmente inutile che io mi soffermerò tutto questo ma che rappresenta un vero e proprio precipitato nel senso di Nico dalla parola
Del del mondo
Che compie dieci anni dall'ottantanove il che significa dieci anni dalla fine di un mondo non sappiamo a che punto noi siamo nel nuovo mondo la mia opinione personale è che siamo semplicemente in un dopoguerra anche dal punto di vista generale ma questo sarebbe un altro argomento comunque il precipitato della costruzione qualcuno evocava l'idea di guerra costituente stamattina ho perso la persona ma ho sentito l'espressione
Caratterizzata da una serie di aspetti significativi prima guerre in Europa da da da mezzo secolo cosa sulla quale molti hanno insistito in queste settimane e che di per sé mi sembra però del tutto irrilevante cioè
Beati gli europei che per cinquant'anni europei occidentale che per cinquant'anni non ho avuto guerre ma è un mero un mero fatto la scoperta o riscoperta delle caratteristiche dalla NATO
Personalmente non non sono stato molto stupito da tutto questo anzi mi stupisce il fatto che
Molti
Non credo di no Imam in generale la pubblica opinione per cinquant'anni si sono si sono nascosti compiacente compiaciuta mentre sotto l'ombrello della NATO che dovrà difendersi
Da una sedicente aggressività sovietica della quale personalmente mi devo dire non ho mai trovato grandi segni molti dicono che come storico e non vanno la cicca ma i segni della volontà della volontà bellica dell'Unione Sovietica nei confronti dell'Europa personalmente non li ho mai visti e credo che anzi lì dietro ci sia da capire moltissimo delle delle radici del mondo del mondo contemporaneo
Abbiamo e quindi non ci potevamo stupire che la NATO
Avesse avesse i denti i denti atomici e avrebbe avremmo potuto potremmo dire ricordando ricordando il modo in cui si esprimeva mosse Tung nell'intervista con Luiso Strong che è stata citata questa mattina
Il terzo elemento stupefacente era che il mondo si accorgesse di dover affrontare quella che dal punto di vista tecnico era una mera questione di politica interna dal punto di vista jugoslavo
Una Regione cioè noi non ammetteremo certo mai
Anche se lo dico un po'ironicamente che
La Serbia o la Russia o chi altri mai si occupasse di una ribellione in Sicilia
O in Piemonte insomma no non voglio fare
O in Piemonte e questo è un problema di politica interna da quel punto di vista d'altra parte nello stesso periodo avevamo maturato si era quanto meno molto diffusa nel nel nel sentimento popolare mondiale l'idea che
Ci fossero dei casi in cui in capo agli Stati neanche alle opinioni pubbliche mondiali
Inerisce un dovere di intervenire per affrontare situazioni particolarmente gravi il cosiddetto intervento umanitario per dargli una forma e c era anche sembrato che nonostante alcuni difetti il caso della guerra contro l'Iraq avesse in fondo dato una direttiva decisiva la al al futuro perché è vero che la guerra statunitense nei confronti dell'Iraq è stata una guerra come dire supera rogatoria cioè che avevano erano andati ben al di là del senso che poteva avere la difesa del Kuwait ma è anche vero che
L'opinione pubblica dell'Assemblea generale dell'ONU il fondo con un voto contrario e un'astensione aveva in fondo legittimato ora questo non non non vuol dire che fosse giusto o vuol dire che aveva legalizzato
Il tipo di interamente sembrava che questo potesse essere il destino di quel primo governo minimo mondiale
Del pianeta tutto questo è crollato sembra quanto meno che sia
Ora
Quale che sia la ragione di di questo di questo crollo perché
Noi non possiamo certamente andare intanto a rivedere non la storia del dell'ex della Jugoslavia dalla ex Jugoslavia delle nuove regole vale per scopre per capire cosa significhi il fatto che le quella che non è mai esistita che sia sempre stata quel crogiolo etnico che ricordavo ventitré
Ventitré minoranze e via discorrendo
Scontando il fatto che siano scomparse le grandi potenze o che al la maggior parte di queste
Oh che
La Russia di oggi sia troppo in imbarazzo
Per certi versi perché e oltretutto cliente cliente nel senso antico della parola degli Stati Uniti dal punto di vista finanziario e quindi non può o sporgersi troppo
Incapacità ottusità o non volontà cinese di lasciarsi coinvolgere come è stato per decenni nelle questioni accidentali
L'arroganza statunitense la è fuori di dubbio non credo ci sia neppure bisogno di discuterne ma tutto di tutto questo ne avevamo visto dei segni
Politicamente consensuali nel mondo attraverso il cosiddetto il cosiddetto concetto strategico nuovo della NATO nota degli l'allargamento della NATO che aveva sì prodotto un po'di di tensione con la Russia che però era stata sempre sedata con con la mano sinistra o la destra non so con aiuti con aiuti finanziari aveva pur prefigurato il tipo di situazione di fronte alla quale ci siamo poi trovati io credo che lì fosse il grande se c'è stato un un disegno da parte da parte degli degli degli Stati Uniti della NATO del mondo forse bisognerebbe dire
Del mondo anglosassone
Ma i grandi disegni appaiono nitidamente solo quando vengono messi alla prova
Come poteva immaginare la repubblica jugoslava
Che una sua questione interna avrebbe superato i confini statuali per essere assunto addirittura al rango di sfida al al grande prima al grandioso progetto di transizione della nella globalizzazione
Abbiamo persino nelle settimane scorse e su un quotidiano tra i principali in Italia sulla stampa di stamattina c'era di nuovo un titolo che evocava l'esigenza di un grandioso piano Marshall per l'Europa orientale
Idea splendida bisognava farlo dieci anni fa cioè bisognava pensarci dieci anni fa non non certamente non certamente oggi e così mi sembra che potremmo dire che il precipitato che evocavo prima possa essere così riassunto che abbiamo da una parte una Serbia che sviluppa una politica
Che potremmo anche definire per essere chirurgici e a Settis si una politica di potenza una politica regionale in qualche modo e che la NATO si sia dall'altra parte investita di difendere valori
Che o non le toccano per in quanto alleanza militare non mi risulta che le valse militari vengano avvengano aveva
Incentrate su dei valori oppure se se di valori si potesse parlare che e si dovrebbero essere garantiti nel nostro sistema
Giuridico internazionale dall'ONU e non da un'organizzazione militari
Ma poiché l'ONU non ha purtroppo finora l'autonomia costituzionale per bypassare la volontà degli Stati che fanno calore ossia ciò che si vogliono
Potremmo dire che
Siano proprio stati alcuni Stati scusate il bisticcio
A produrre quello che a me sembra essere un vero fu una vera e propria forma di di sabotaggio ecco non so che si possa parlare come diceva stamattina operaio di colpo di Stato internazionale che sì non se si possa sul piano della polemica politica ma se tecnicamente è un apologo depose salutata se non quella di Ray quanto meno sabotaggio delle istituzioni dello sono state
Sabotaggio
Il problema del mio titolo però era in particolare legato all'idea di ordine internazionale
E quindi vorrei ricondurre questa situazione alla dubbio
Se ci sia o meno qualche possibilità che il pianeta venga ricondotto ha un qualche principio generale di ordine ora l'ordine di per sé può difficilmente essere considerato una cosa di questo mondo lo dicevano tra l'altro già anche i filosofi i filosofi antichi l'ordine del forse un ideale noi più modestamente naturalmente ci possiamo riferire a degli ordinamenti cioè ha dei sistemi di tentativo Lord l'ordinamento giuridico né ovviamente l'esempio più chiaro
Tentativi di sistemare un insieme di regole che possono essere preordinati al singolo caso che possono quindi poi essere da noi utilizzati applicando questo questa impostazione al sistema internazionale attuale
Siamo appunto costretti a convenire che se siamo usciti da un ordinamento che era quella del bipolarismo è quello caduto nell'ottantanove
La cosa più importante e grave e politicamente irresponsabile
E non soltanto da parte degli Stati Uniti ma certo non lo dire ma da parte di di tutto il mondo ivi compreso il mondo degli degli intellettuali degli studiosi o dei giornalisti che questa mattina ho sentito citare tantissimo
Personalmente di avere per sin troppo
Dov'erano in questi dieci anni come mai non hanno mai parlato di problemi internazionali in questi dieci
La politica internazionale esistente esiste secondo per secondo così come quello interno solo che per una sorta di di ingenua miopia noi vediamo molto bene le e vediamo continuamente le cose vicine ma non vediamo quelle lontane che in realtà però di solito sono tra l'altro le più decisive non le più interessanti giorno per giorno ma in realtà le più decisive info comunque
Mi avvio rapidissimamente alla mia conclusione non vorrei neanche esagerare nelle distinzioni
Perché probabilmente questo non ci aiuterebbe neppure a uscire da quella che a me sembra una contraddizione insanabile che la situazione presente denuncia da una parte abbiamo un intervento
Che se è militare e guerra è già stato detto più volte questa mattina per concordo totalmente
Non per malvagità però sia ben chiaro la guerra è una cosa che si fa in in quel modo lì non non sto
Ci sono ampi modi diversi di fare la guerra ma c'è una un minimo comune denominatore non so se si dica così correttamente in albergo ma spero se c'è una cosa vuol dire che la rende comunque sempre bene la stessa cosa ma d'altra parte la pulizia etnica a sua volta per quanto si svolga all'interno di confini e parimenti una guerra guerra razziale
E necessario allora chiarire che il caso che noi dobbiamo affrontare e quella dell'ordinamento delle nostre preferenza nel senso che nella nella situazione attuale non siamo di fronte al contrario c'abbiamo delle preferenze negative ed è difficile
Scegliere tra due mali tutti sapevano scegliere o crediamo di saper scegliere tra un bene o un male o tra due denti ma scegliere come ordinare due Malice quale male sia peggiore di un altro male penso che
Sì abbastanza complessa
Mentre chi ha sempre sostenuto che la politica internazionale escluda per ragioni oggettive il piano morale
Sarebbe oggi costretto ad ammettere l'equivalenza delle politiche di Milosevic e di Clinton io non me la sentirei di mettere sullo stesso piano in questo è uno dei grandi cardini della teoria delle relazioni internazionali l'equivalenza delle politiche
è vero che la morale non si applica mai a casi puri ma reali concreti e drammatici come ben sappia oggi in discussione infatti non è la violazione di diritti elementari di una collettività ne ha del ne avevamo visti tantissimi e non erano mai successe cose di questo tipo ma è la risposta NATO
Esercitata nei confronti di quello che una volta era un problema appartenente a riservato dominio di uno Stato
Ora se la Serbia violato diritti umani la NATO ha violato il diritto internazionale si tratta di stabilire come detto ho cercato di da questo punto di scendere te parole molto molto neutro molto descrittiva si tratta di stabilire quale violazione sia la più grande
Entrambe sussistono e la morale sia ben chiaro per natura si occupa sempre di copie di casi
Noi non pare ma non avremo problemi morali se non avessimo alternativa quindi sono e sempre di fronte a due casi che il giudizio morale sì SIOPE
Mi pare indiscutibile
Che la volontà di difendere gli abitanti del Kosovo fosse diffusa o comunque maggioritaria nell'opinione pubblica internazionale e che quindi il ricorso alla guerra fosse sia pure malinconicamente condiviso
Differente il giudizio sull'efficacia e saremmo qui nell'ambito dell'esercizio della guerra non del diritto a farlo del titolo a farla che tuttavia dissentendo però una volta dal mio dal mio maestro non credo sia un giudizio quello dell'efficace che possa essere dato durante una guerra come sapete lo insiste molto sul criterio la guerra è giusta se efficace
Credo che l'efficacia possano essere valutato solo la firma insomma queste se ciò che cerchiamo ogni elemento di valutazione complessivo
Non potremo che rifarsi alle ragioni della decisione dunque ammetterne o respingere la giustizia
Seppure consapevole del pericolo che la democrazia corre se
L'esercizio di un dovere democratico
Reputato tale possa tradursi addirittura in un abuso
Problema tanto più grave e delicato se noi teniamo presente che la definizione di democrazia che a noi può servire specialmente in un caso ma questo non è tanto quello della democrazia
Sostanziale cioè della delle maggioranze e minoranze del voto e così via ma quello delle procedure
Ciò che contraddistingue fondamentalmente lo Stato democratico è il suo procedura risma
Le sale in sostanza non violento
E se lo Stato democratico di adottare per risolvere i conflitti che che sono comprensibile normali in una qualsiasi in un qualsiasi albero malato ma di scegliere invece che invece che i colpi di di di di pistola le schede elettorali
E quindi la critical la crisi in cui entra la democrazia lo Stato democratico in questo momento è particolarmente grave e drammatici
In fondo tutti noi nelle settimane scorse abbiamo incominciato a chiederci se il comportamento occidentale potesse essere ancora compatibile con i principi democratici e cucina spinta a cui ci ispiriamo e si d'altro canto lo Stato democratico però debba essere per natura condannato all'impotenza ovvero essere costretto a essere in belle disarmato
Sappiamo che la definizione stessa di Stato democratico dicevo un attimo fa implica
Il riferimento esplicito alla volontà di evitare ogni tipo di violenza
Si tratta di una condizione che vale anche per la sua politica estera
La soluzione dottrinaria prevalente a questa domanda è certissimamente no in politica estera quasi gli Stati sono tutti uguali su un altro piano conservavo prima
E personalmente non concordo assolutamente con questo tipo di risposta generale ma differente è o mi sembra almeno essere il caso in cui l'avversario sia uno stato non democratico
Di fronte alla guerra iniziata da quest'ultimo lo Stato democratico sarà costretto al di là della legittima difesa alla sopportazione oppure oppure no
La democraticità di uno Stato in guerra si commisura al grado di condivisione popolare Damon s'creati Ca'appunto
O la guerra è comunque proibita lo Stato democratico
Ed entro quali limiti doveva restare l'esercizio bellico democratico se possibile
Appare un'insanabile contraddizione che possa essere democraticamente Presa una decisione per esempio di andare in guerra ma che quest'ultima non possa essere condotta democraticamente dunque sospenderemo la democrazia in tempo di guerra
Essendo astratta l'alternativa comunque ormai dai fatti e superata né con Milosevic né con la NATO
Dobbiamo avere anche ben chiaro davanti agli occhi ciò che in ogni caso rischiamo dipende
A preservare la Serbia
Praticamente si eliminerà il coso
A schierarsi con la NATO si infrange il progetto dalla democrazia internazionale
A riconoscerle prerogative nazionali o sacro egoismo di Milosevic
Si riabilita una concezione tardo ottocentesca dello sovranità incompatibile con il mondo ad ammettere i bombardamenti della NATO specie nella loro modalità si inserisce un colpo forse mortale al principio dell'ingerenza umanitaria
Poiché la democrazia non può essere totalitaria e proporsi la pura e semplice eliminazione di un avversario o di un regime sgraditi
Nulla di male invece si sarebbe nel desiderarlo cioè nel combattere contro uno nel nel nel lo svolgerà lotta politica contro uno Stato non democratico
Diremo che la democrazia può ricorrere alle armi esclusivamente se l'alternativa sia quella di un male
Peggiore
Nell'Occidente nella NATO potevano assistere indenni alla violenza in Kosovo in questo caso doveva no il e sono intervenuti ma dobbiamo sapere
Che da questa guerra saremmo segnati per sempre
Gli ideali democratici forse saranno salvati alla fine della guerra ma noi non saremo più gli stessi
Il realismo dalla forza e brutale e la forza della democrazia avrebbe dovuto essere pacifica e non violenta
Che subisca un oltraggio ogni tanto e forse inevitabile ma è anche un insegnamento
Quando le armi sostituiscono il dibattito alla democrazia è sotto scacco
L'insegnamento più profondo mi pare tuttavia ancora un altro
E cioè che la democrazia non sia ancora il nostro prevalente costume che continuiamo erroneamente
E colpevolmente a separare politica interna politica estera credendo che quest'ultima sia per natura refrattari al metodo democratico
E che dunque l'appello alle armi non possa esser mai frena
Ma d'altra parte come ordinare le nostre preferenze o non preferenze come dicevo prima
Se non rivendicando il primato della democrazia se questa dipende dalla malvagia volontà di un dittatore che ordina la pulizia etnica ebbene la guerra sarà un male necessario ma devono esistere dub non devono esistere davvero alternative
Se la distruzione della Serbia ciò che vogliamo imporre a Milosevic la guerra non è democratica e l'intervento antigiuridico
Se il nostro obiettivo è salvare la democrazia
La guerra può forse se il giustificato democrazie diritto potrebbero anche sostenersi l'una l'altro
Pur sapendo che la guerra nuoce più allo Stato democratico che non lo Stato dittatoriale
Nel primo caso saremmo di fronte a una sconfitta della democrazia
Nel secondo almeno alla sua sopravvivenza anche se non siamo in grado di valutarne a priori anche in questo caso l'efficacia cioè il danno che essa riceve
Ma soltanto ciascuno di noi può sciogliere questo nodo dire quale sia la risposta giusta
Le
I le grandi questioni dell'umanità sono sempre delle questioni drammatica un grande filosofo morale le definisce questioni mortali
Non non credo che al di là fuori dalla lotta politica ci mancherebbe non non è questo il problema che il giudizio morale su questi problemi nel momento in cui veramente e in gioco
Parafrasando ma rovesciando lo il titolo di un libro di Norberto Bobbio non è tanto in gioco il futuro dalla democrazia ma in futuro la democrazia è in gioco la democrazia del futuro credevamo di essere sull'orlo di questa di questa di questa grandiosa innovazione adesso non sappiamo se non siano invece semplicemente sull'orlo del suo crollo
Grazie Bonanate adesso la seconda relazione
Est Gian Pasquale Santo Massimo storia ed uso della storia nella guerra della sinistra
Il cosiddetto groviglio balcanico
Fa parte da oltre un secolo dell'immaginario occidentale
Questo immaginario è stato in parte anche introiettato dagli stessi protagonisti con un rapporto di interscambio e di rispecchiamento fra Occidente Balcani che ha prodotto corti circuiti mentali e culturali in un gioco continuo di rimandi
Che sono particolarmente avvertibili nella costruzione di identità che è stata lungamente elaborata e che è precipitata negli ultimi anni
In assenza di tradizioni utenti che esse vengono inventate attingendo all'elaborazione di intellettuali nazionalisti e all'immaginario collettivo indotto dall'Occidente
Ora i Balcani sono in dubbio terreno di verifica per tutte le tematiche relative alla costruzione del passato
O invenzione del passato attorno a miti politici costitutivi
Però attenzione va anche ricordato che le identità costruite non sono per questo
Meno reali e corpose se e come tali vengono vissute bisogna evitare di idealizzare un pacifico passato di convivenza multietnica che non è mai esistito se non nelle forme di equilibri precari e complessi all'ombra dei grandi imperi multinazionali ancora più precaria è stata la convivenza nelle varie fasi dell'esperienza jugoslava discussa e contraddittoria creazione della pace universale e contraddittoria perché eludeva uno dei principi cardine del nuovo assetto europeo quello dell'autodeterminazione dei popoli
E perché creava uno stato affondamento etnico allargato gli slavi del sud
Che vedeva la netta preponderanza di una componente quella serba su altre nazionalità tutt'altro che ben disposte verso questa forma di predominio
Dopo l'esplosione e la risoluzione sanguinosa della prima Jugoslavia nel corso della seconda guerra mondiale con vicende molto più tragiche di quelle attuali per ferocia e per numero di vittime il regime collaborazionista croato fu secondo solo a Hitler per radicalità ed estensione dello sterminio
Ecco la seconda esperienza di cose Lara Massimo era invece consapevolmente su strade diverse
Si basava sulla costruzione di un equilibrio estremamente elaborato e macchinoso con rotazioni ricariche tra gli esponenti delle varie repubbliche
E con il principio della unanimità sulle decisioni fondamentali quindi con il sostanziale diritto di veto di ogni componente e si basava su un'ideologia socialista dalle venature più autonomistiche e meno statalisti che rispetto al modello sovietico
Che tendeva ad additare una prospettiva che superasse senza ignorare i particolarismi nazionali
Ma si passava anche su altri due elementi che vengono spesso dimenticati
Si basava in primo luogo su un deliberato programmatico e consapevole ridimensionamento dell'elemento serbo
Visibile anche nel sacrificio geografico delle dimensioni della Repubblica serba questione che esploderà drammaticamente durante la secessione della Croazia e della Bosnia
E in secondo luogo si basava su un'evidente discriminazione della componente albanese
Non solo al Kosovo non viene riconosciuta dignità di Stato ma per lunghi anni e dopo la crisi del Cominform la rottura fra Tito e Stalin il Kosovo è terra di confine con uno stato ostile l'Albania ritenuto pericoloso sul piano nazionale come su quello ideologico di qui con la con una condizione di sorveglianza speciale sull'elemento albanese e il trapianto di popolazione serba al confine caldo
Di qui il riconoscimento molto tardivo dell'autonomia della regione all'interno della Repubblica serba solo dopo il disgelo dei rapporti internazionali
Da questo complesso equilibrio generale si infrange com'è noto proprio attorno alla questione del Kosovo
Dove la stretta da parte serba genera un moto centrifugo che porta alla dissoluzione della Jugoslavia
Ora molto si è discusso e si può discutere sulle responsabilità interni e internazionali di questa disgregazione improvvise sul ruolo giocato dalla comunità internazionale non è questa la sede per approfondire il discorso
E comunque è indubbia la responsabilità politica della dirigenza serba e di Milosevic nell'aprire la crisi da cui non discende però automaticamente ogni conseguenza successiva
Tutti abbiamo potuto vedere gli straordinari documenti filmati che testimoniano l'apertura della crisi con un Milosevic che nel Kosovo ribadisce i principi generali su cui si regge l'equilibrio jugoslavo e nell'occasione successiva rompe questo equilibrio pronunciando le fatali parole in difesa della componente serba che distruggono il compromesso Tacito su cui si regge la Jugoslavia
Però realisticamente bisogna pur dire che prima o poi quelle parole sarebbero state pronunciate se non da Milosevic ed altri
Personalmente sono convinto che la fine della Jugoslavia fosse difficilmente evitabile proprio a causa della precarietà del suo equilibrio e della progressiva perdita di attrazione di un ideale jugoslavo
Nel quale pochissimi ormai si identificavano
Le identità nazionali
Io per lei
In questi termini di identità nazionali rinunciando rinunciando al termine etniche che implicitamente riduttivo se non offensivo questa identità emerse da questa disgregazione vanno a mio avviso riconosciute come tali rinunciando sogni impossibili di rigenerazione di entità multinazionali oggi improponibili
è un fenomeno che va contenuto e disciplinato non negato
Nello scenario della fine del comunismo queste identità deboli sono pur sempre nel breve e nel medio periodo l'unico elemento di identità riconoscibile per queste popolazioni
Il riconoscimento di questa identità e la loro definizione entro confini stabili e sicuri
è un passaggio obbligato in direzione di un ideale di società multietnica e multiculturale che è un traguardo possibile e auspicabile
Ma tutt'altro che sicuro nella situazione dei Balcani situazione inasprita dalla guerra in corso anche per gli anni a venire
La guerra dei Balcani tranne pochi casi non ha sollecitato posizioni pregiudiziali
Nel gigantesco cacche semantico provocato dalla guerra si è profilato anche lo scompagina mento delle categorie tradizionali destra sinistra e la formazione di schieramenti trasversali si è potuto notare un allineamento automatico della destra sulla fedeltà all'Alleanza atlantica con molte perplessità sulla ideologia la cultura che stanno dietro alla guerra e con l'opposizione non trascurabile di alcuni settori intellettuali un appello della nuova destra francese contro la guerra ad esempio che reca un numero ragguardevole di firme
Solo in parte questo schieramento culturale riflette lo scetticismo con natura connaturato da parte la destra europea verso le finalità umanitarie dei conflitti
Proponendo invece intonazioni sempre più distanti dalle piattaforme ideologiche della tradizione neo fascista e sempre più vicine alla tradizione gollista della sovranità dei popoli e in generale molti in Occidente appaiono disposti a sostenere la guerra con lo spirito di chi vuole soprattutto chiudere un'avventura sbagliate rischiosa senza compromettere la credibilità dell'alleanza atlantica
Riservandosi di discuterne in futuro le elezioni le implicazioni e invece in una parte della sinistra occidentale che si trova l'adesione più convinta alle motivazioni alla logica di questa guerra che in eccessi di entusiasmo è stata proposta anche come un modello per la definizione di futuri assetti mondiali
In pratica con la sinistra occidentale
Ma bisogna aggiungere una considerazione ulteriore del dono implicazioni molto più a mare la consapevolezza che questa guerra poteva essere fatta solo dalla sinistra
La sinistra dispone infatti di un controllo sociale che inibito alla destra come è stato ricordato autorevolmente dal nostro presidente del Consiglio se questa guerra fosse stata dichiarata dalla destra le piazze d'Europa si sarebbero riempite di manifestanti
E inoltre perché la guerra ideologica e l'unica guerra che la sinistra è storicamente attrezzata combattere e che l'opinione pubblica di sinistra disposta ad accettare e difende
E infatti questa guerra si è caricata subito di un connotato ideologico che ne ha assicurato la penetrazione presso opinioni pubbliche sensibilità popolare tradizionalmente ostili alla guerra ricordato che in passato la costruzione di una opinione pubblica favorevole alla guerra era sempre stato affare di mesi erano stati necessari lunghi mesi di preparazione per la guerra contro l'Iraq
In cui le argomentazioni sulla guerra giusta contro il nuovo Hitler avevano avuto modo di agire in profondità e qui sono bastati pochi giorni anziché immensi nella costruzione del consenso attorno alla Quercia
Oggi come allora assistiamo al meccanismo della guerra che si autonomizzazione obiettivi che cambiano nel corso della guerra stessa e con la deplorevole approssimazione nella fissazione dei medesimi
Ma durante la guerra del Golfo una parte ampia della sinistra italiana e lo stesso partito che esprime oggi la leadership del paese si erano opposti all'uso delle armi
Che pure avveniva in risposta a una indiscutibile aggressione di un Paese sovrano e nel rispetto delle forme della legalità internazionale
Il richiamo al ripudio della guerra sancito dalla nostra Costituzione era stato allora ribadito con convinzione
Ora perché questa resistenza è venuta meno di fronte a una guerra anche appare del tutto illegittima sul terreno della Carta delle Nazioni Unite della Costituzione italiana dello spirito della lettera dello stesso Patto atlantico
Molte sono le spiegazioni possibili che rinviano anche alla diversa collocazione e alle diverse responsabilità della sinistra intesa non solo come ceto di governo ma anche come popolo e sensibilità diffuse
E accanto alla maturazione atlantica che sembra molto rassicurante agli opinion makers
In questo incontro fra tradizione comunista e terreno universalista dei diritti umani sembra affiorare anche la continuità di una propensione antica alle ideologie totalizzanti ed esportabili su scala planetaria
Ora non esiste per la verità una tradizione univoca della sinistra attorno ai temi della pace e della guerra
Nella sua storia si sono intrecciate forme di rifiuto assoluto dello strumento bellico e tradizione di interventismo e di volontariato a favore dei popoli oppressi schematicamente possiamo dire che la tradizione prevalente non è stata quella di un generico e indistinto pacifismo bensì una tradizione antimilitarista
Che è una cosa molto diversa e che può contrapporre implicitamente la guerra dei popoli alla guerra degli eserciti
Nel corso della prima guerra mondiale alla posizione maggioritaria di sostegno alle guerre nazionali da parte dei partiti socialdemocratici fu contrapposta una linea di guerra alla guerra che mirava alla trasformazione della guerra imperialista in guerra rivoluzionaria
L'apparente successo di di questa posizione in Russia ha per lungo tempo condizionato la tradizione comunista
Oscurando e sottovalutando esperienze originali come quella praticata dal movimento operaio italiano negli anni mille novecentoquindici diciotto
Poi negli anni tra le due guerre i temi della guerra alla guerra e della lotta per la pace si confrontarono essi giusta apposero senza riuscire a ad unificarsi in una sintesi efficace tutta la vicenda della possibile unità e della mancata confluenza delle due internazionali quella socialista e quella comunista sul tema della lotta per prevenire la guerra è stata ampiamente studiata da Giuliano Procacci
Il tema della guerra inevitabile prevalse poi sulla base del piano inclinato in cui scivolò la situazione europea Da mila centotrentacinque in poi
Questa tesi della inevitabilità della guerra divenne un tutto unico con il con il paradigma antifascista della guerra giusta condotta dopo almeno centoquarantuno dalla grande alleanza antifascista
Retrospettivamente possiamo dire che la forza di quel paradigma ha tuttora impedito una riflessione approfondita su tutte le implicazioni contenute nella vicenda tragica della seconda guerra mondiale
Negli anni della guerra fredda poi con tutte pur con tutte le forzature imposte dalla logica di schieramento videro maturare acquisizioni che sembrano irreversibili dopo il salto di qualità segnato dall'uso della bomba atomica che sembra mutare per sempre il carattere della possibile guerra futura
E dall'equilibrio atomico che sembrò assicurare una precaria e fragile ma duratura garanzia di pace
Fra gli insegnamenti di questa lunga fase dell'equilibrio atomico includere e anche l'acquisizione sotterranea implicita da parte del movimento operaio di elementi di Realpolitik
Pur con la riluttanza ad accettare questo orizzonte da parte della sinistra
E infine negli anni della guerra fredda alla sinistra partecipo forse l'esperienza più rilevante che è rimasta maggiormente a memoria perché ci può sul piano politico culturale ed anche emotivo
A vicende di guerre locali e soprattutto di guerre di liberazione e guerre anticoloniale schierandosi generalmente a sostegno di esse
E valutandone anche il costo intermedi distruzioni e anche di repressione indiscriminata di movimenti e di popolazioni
Non solo la vicenda del Vietnam a ma anche quella dell'Algeria degli anni cinquanta e sessanta va richiamata nel se Termini emblematici
Fatti di torture e deportazioni di massa di terrorismo e repressione indiscriminata della popolazione
L'unico precedente di una guerra dichiarata effettivamente per porre fine a un genocidio in atto che sia dato ricordare e quella tra Vietnam e Cambogia iniziata nel dicembre Milano centosettantotto e conclusa nel gennaio mille novecentosettantanove con l'ingresso delle truppe vietnamite appena un tempo
Guerra motivato ufficialmente in difesa della minoranza vietnamita soggetta al genocidio
Il ritiro delle truppe vietnamite avvenne dieci anni dopo
Nel mille centottantanove non è per pura curiosità erudita che si può ricordare che di fronte a questa guerra vi fu una forte condanna da parte degli Stati Uniti
Che continuarono accanto alla Cina per moltissimi anni a riconoscere come Governo ufficiale quello dei Khmer rossi difendendo neanche il seggio alle Nazioni Unite
Non esistono per la verità precedenti equiparabili alla guerra in corso sul tema della pulizia etnica che non va in ogni caso confuso con quello del genocidio
Vi sono state sensibilità e reazioni diverse nel corso degli anni possiamo dire che in genere gli spostamenti di popolazioni sono stati accettati come un male minore e del resto sono stati legittimati e in qualche misura imposti in Bosnia dagli accordi di Dayton
Possiamo ricordare che un travaso di milioni di indiani e pachistani coincise con la fissazione dei nuovi confini
Dopo una serie di massacri reciproci che in termini quantitativi si avvicinò alle cifre della soluzione finale nel nostro continente un gigantesco ponte aereo assicurò l'evacuazione di tutti i tedeschi dalla Prussia
E nel nostro piccolo abbiamo vissuto come italiani la vicenda tragica dell'esodo della componente italiana dall'Istria con violenze e massacri lungamente rimossi ma una coscienza nazionale
E inutile per richiamare le dimensioni che il problema della cosiddetta pulizia etnica ha raggiunto nel continente africano con massacri e deportazioni di dimensioni incomparabilmente superiore a quelle del fenomeno di pulizia etnica reciproca nei Balcani tutto ciò si ricorda non per sottovalutare ma unicamente per dare elementi di comparazione e per contestualizzare in termini non emotivi la questione della pulizia etnica balcanica e arrivato vano anche sottolineati gli elementi di costruzione politica della pulizia etnica che in genere non è mai spontanea ma è innescata da minoranze consapevoli e determinante
Ma per quello che può risultare da elementi schematici di comparazione storica si può dire comunque che questo meccanismo e sempre amplificato da una situazione di guerra
In genere provocata o stimolata la metafora del pompiere che getta benzina anziché acqua sul fuoco che è stata usata da molti a proposito delle delle decisioni della NATO
Da questo punto di vista drammaticamente esatta
Vengo all'altro grosso tema di questa relazione che il problema dell'uso della storia che credo abbia cercato dell'uso pubblico della storia credo abbia giocato un ruolo importantissimo nella formazione del consenso alla guerra nei termini rapidi che abbiamo ricordato
Abbiamo sentito evocare più volte in questi mesi il motto mai più Auschwitz
Di fatto nel giro di poche settimane la propaganda bellica della sinistra occidentale è riuscita a banalizzare relativizzare lasciavamo
Di quel principio della unicità di Auschwitz che aveva resistito alle controversie revisionisti che è stato travolto dalle esigenze della mobilitazione contro il nuovo Hitler
Su questo terreno la responsabilità degli intellettuali cessa di essere un richiamo erudito l'allusione a un principio generico per divenire invece il terreno specifico
Di una contesa delicatissima decisiva per la legittimazione di questa guerra
Distrutta ogni forma di legalità internazionale il consenso dell'opinione pubblica occidentale e divenuta di fatto l'unica fonte di legittimazione della guerra questa guerra durerà fino a quando potrà appoggiare su sondaggi d'opinione favorevoli o non ostili
Per questo si è assunto una grande responsabilità chi occhio un Quai ha consapevolmente o inconsapevolmente contribuito a creare un clima di eccitazione bellicista
Sul terreno dell'informazione nella partita che si è giocata attorno ai profughi carne da cannone per una parte carne da telecamere per l'altra
Con i sospetti più che leciti sul ritardo inefficienza degli aiuti al fine di prolungare l'esposizione televisiva della sofferenza con la verità sul contenuto degli accordi di Rambouillet che è stata taciuta per due settimane alla platea televisiva e che ancora oggi i lettori della grande stampa ignorano del tutto
In questa guerra ideologica l'uso della storia ha giocato un ruolo fondamentale c'è stato un uso convinto intensivo del paradigma antifascista della guerra giusta già usato durante la guerra del Golfo
Milosevic nuovo Hitler come prima di lui sa da Mo sei
E dobbiamo registrare la straordinaria efficacia di questo paradigma una trappola ideologica in cui non è stato difficile far cadere la grande maggioranza dell'opinione pubblica di sinistra in maniera questa volta più convinta
E compartecipazione emotiva maggiore che nella precedente esperienza
Se nel caso di Saddam Hussein veniva evocato l'Hitler perché operava alla modifica violenta dei confini geografici qui invece l'asserzione di identità si colloca su un terreno più estremo e intimamente coinvolgente richiamando il male assoluto di Auschwitz della Shoah
Anche questo spiega la maggiore capacità di penetrazione e l'immediatezza persuasiva dell'equazione che è stata operata in tutto l'Occidente
Traverso la forza evocativa della guerra anti hitleriana guerra giusta per antonomasia nel nostro immaginario
La sollecitazione etica e la disinvoltura storica
Si coalizzano nell'ideare fotomontaggi fra personaggi e tragedie che si muovono su una scala diversa incomparabile
Caso estrema quello ricordati è un già autore di un fortunato discutibile libero Schumi volonterosi carnefici di Hitler che proietta sulla Serbia la stessa teoria sostenuta appropriassero i tedeschi anche i serbi come i tedeschi sono collettivamente colpevoli
E abbisognano per il loro bene di una salutare occupazione militare americana per tornare sulla retta via democratica
Altro argomento principe di queste campagne il paradigma di Monaco
Oggi come ai tempi della guerra del Golfo torna ad essere centrale l'evocazione della resa di Monaco e la condanna storica e morale degli appeso intesa come un monito contro il pacifismo imbelle e rinunciatario
Ma a Monaco e democrazia si confrontavano con il dittatore di una grande potenza che stava espandendo i suoi confini
Oggi il confronto e con un leader nazionalista reduce da una contrazione dei propri confini e costa intorno costantemente sconfitto in ogni operazione tentata dal mille novecentonovantuno in poi
E per la verità va anche ricordato che a Monaco fu imposta la modifica dei confini di uno Stato sovrano per difendere una minoranza etnica che si asseriva oppressa i tedeschi dei Sudeti
Ma soprattutto per ricordato che gli aprisse se non erano pacifisti non volevano la pace a tutti i costi
Erano conservatori che puntavano a un accordo con Hitler e cercava di di indirizzare l'aggressività tedesca verso l'Unione Sovietica quando una parte della tradizione antifascista deplora lo spirito di Monaco vuole in realtà criticare un atteggiamento che non era stato capace di contrapporre un fronte unitario deciso e consapevole come deterrente all'espansionismo dei fascismi europei
Questa opzione poteva condurre una guerra difensiva come di fatto avvenne dopo l'invasione della Polonia
Altre tradizioni nate dallo spirito della Grande alleanza antifascista sembrano invece declinare la polemica su un monaco come critica di una mancata guerra preventiva alla Germania nazista
Riprova di come sia falsa l'immagine di una vulgata antifascista monolitica di come l'antifascismo sia in realtà una coalizione composita e complessa da difendere ma anche da ripensare ed innovare in termini critici e autocritici
Ora questa guerra preventiva contro i tedeschi che a mio avviso era da ogni punto di vista una follia inaccettabile impraticabile avrebbe comunque è questo l'argomento che viene evocato avrebbe comunque in ogni caso evitato l'Olocausto
Ecco molti a sinistra sembrano sinceramente convinti lo afferma non lo scrivono che la seconda guerra mondiale sia stata combattuta per frenare lo sterminio degli ebrei
Si potrebbero fare considerazioni molto amare sul grado di consapevolezza e di sensibilità attorno a questo problema da parte dell'opinione pubblica occidentale del tempo
Ma c'è una verità più amara che viene del tutto rimossa c'è anche la soluzione finale fu possibile solo nel clima e nel contesto della guerra e che quello sterminio fu il prezzo più alto pagato per garantire la sopravvivenza della nostra civiltà
Come scrive Christopher Browning se il regime nazista fosse stato sconfitto nella primavera del quarantadue alla sua infamia storica sarebbe nata dalla guerra di distruzione contro l'Unione Sovietica
Lo sterminio di massa di circa due milioni di prigionieri di guerra nei primi nove mesi di quel conflitto sarebbe truce mente spiccato sul pur tremendo assassinio di circa mezzo milione di ebrei perpetrato nello stesso periodo
Ecco la soluzione finale decolla partire da allora al culmine della guerra europea nei suoi caratteri unici di sistema industriale di sterminio fine a se stesso che ne testimoniano la singolarità irriducibile ad ogni comparazione
E del resto anche le forme più o meno radicali di pulizia etnica in ogni parte del mondo a partire dal massacro degli armeni nel corso della prima guerra mondiale sono state possibili solo all'interno dei meccanismi di una guerra
Il precipitare degli avvenimenti nel Kosovo dopo i bombardamenti umanitari della NATO ha dato purtroppo una tragica conferma a questo assunto segnando un esito catastrofico rispetto ai fini ufficialmente perseguiti
Vuole dire che questo uso pubblico della storia è un'attività inevitabile che fa però razionalizzate resa consapevole la storia non può essere ridotta ha un deposito di miti e di esempi più o meno efficaci tra restare secondo bisogna anche perché in questo immenso magazzino si possono trovare materiale contraddittoria ambigui capaci di avvalorare o smentire qualsiasi tesi
Esiste comunque un terreno di comparazione storica
Che può offrire un minimo di senso alla riflessione sul passato superando le angustie storici Istica della singolarità e della individualità di ogni evento
La condizione perché la comparazione abbia un senso e che essa tenda pur nella individuazione di una logica a sottolineare però le diversità e le dissi Milian se tra i fenomeni senza ripetere banalità sulla storia che si ripete
E che questa comparazione venga compiuta definendo la Scala e la natura dei fenomeni che si comparano
Ecco nella vicenda dei Balcani tutto questo è sfuggito di mano e l'uso della storia ha offerto il peggio di sé soltanto nella costruzione di un passato identitario poggiante su miti lontani nei secoli da parte dei protagonisti diretti
Quanto nella elaborazione di uno schema di riferimento poggiante sul paradigma antitesi ariano e sull'immaginario collettivo della seconda guerra mondiale
A me pare piuttosto che il clima della prima guerra mondiale che si affaccia con l'interventismo degli intellettuali con la riscoperta della guerra etica come igiene del mondo e proprio la riproposizione della guerra come strumento di risoluzione delle controversie anche segna un tragico salto all'indietro
Nessun ricatto ispirato al paradigma di Monaco è accettabile del resto nessuno contesta alla radice il principio dell'ingerenza umanitaria
Tra il restare inerti e il bombardare in maniera cieca ininterrotta c'è una gamma infinita di soluzioni intermedie nel quarantacinque anni di guerra fredda l'umanità sperimentato ogni forma possibile e lecita o illecita di ingerenza
Per stare a quello che sappiamo nel nostro campo gli americani hanno interferito costantemente nella vita di altri paesi comprando élite e organizzando colpi di Stato
Influenzando mezzi di informazione e opinione pubblica sostenendo partiti anche movimenti armati il tutto in forme non commendevoli e a seconda dei punti di vista più o meno criticabili ma in ogni caso preferibili alla guerra la Roma economica è stata usata in passato e può essere usata anche oggi come strumento di pressione di esclusioni o di integrazione ecco perché la sinistra occidentale ama parlare di nuovi piani Marshall solo per ricostruire regioni distrutte dalla guerra
Bombardare di dollari i Balcani sarebbe stata politica più saggia e meno dispendiosa avrebbe prevenuto guerre e concordato soluzioni nei Balcani come nelle repubbliche asiatiche dell'ex impero sovietico
Dove esistono situazioni potenzialmente ancora più rischiose che nel Kosovo per la presenza di arsenali atomici invecchiati ma enormemente distrutti
Quello che più spaventa nello scenario seguito alla fine del bipolarismo e la rinuncia alla politica da parte dell'Occidente
Il suo delirio di onnipotenza all'adozione dell'opzione militare come forma privilegiata e tendenzialmente unica risposta alle crisi
Il motto mai più Auschwitz che abbiamo sentito ripetere ha un senso solo all'interno di un più complessivo mai più guerre da cui dipende strettamente avere sovvertito questo principio su cui era stata ricostruita la pace mondiale è una gravissima responsabilità un vicolo cieco da cui la sinistra deve uscire al più presto
La sinistra occidentale appare oggi in giunta al capolinea l'incontro tra sinistra liberaldemocrazia sta avvenendo in modo molto diverso da quello auspicato da tanti
Integrare le idealità classiche della sinistra di giustizia sociale e superamento delle diseguaglianze
Deliberazione dei popoli dal dominio del condizionamento imperialistico con la sensibilità classica del liberalismo nella sfera dei diritti dell'individuo
Era apparso un fine importante a cui tendere per molte tradizioni che si erano richiamate al binomio inscindibile di giustizia e di libertà
Ho alla piattaforma originale di una società di liberi ed eguali che era all'origine dell'esperienza del movimento operaio in Europa
Di fronte all'ideologia universalistica dei diritti umani la sinistra italiana ha opposto lungo un sordo rifiuto ispirato anche dall'uso strumentale che di essa veniva fatto negli anni della guerra fredda
A questo rifiuto però seguita di colpo un'accettazione acritica e incondizionata in blocco senza capacità di elaborazione intellettuale di una qualche originalità ed autonomia
Appare lontanissimo il clima in cui quell'incontro di tradizioni aveva cominciato a prender forma attraverso la sensibilità dei leaders come Brant Palme Berlinguer
Una sinistra europea che ripensava al suo ruolo ponendo al centro del suo orizzonte come tema centrale del futuro percepibile il problema del rapporto fra nord e sud del mondo
Dello sviluppo pacifico e solidale dell'umanità della lotta per attenuare superare gli squilibri
Per una sinistra che non fa rientrare fra i diritti umani fondamentali anche il diritto di non morire di fame il diritto al lavoro dello sviluppo il diritto a disporre liberamente e consapevolmente del proprio destino e una sinistra che rinuncia non solo e non tanto la sua storia la sua tradizione ma rischia di rinunciare al suo futuro
La prospettiva di una destra di una sinistra che si assomigliano sempre di più dove la sinistra si distingue
Soprattutto per la sua propensione alla guerra etica e all'integralismo ideologico è una prospettiva che incute paura e sulla quale occorrerà riflettere a mente fredda quando questa follia si sarà conclusa
Uno dei più grandi storici del secolo in anni ormai molto lontani da noi aveva predetto che gli storici del futuro diranno che l'elemento dominante del ventesimo secolo fu l'urto tra la civiltà occidentale e tutte le altre società umane viventi in quel periodo
E che qui quell'urto fu tanto potente penetrante che sconvolse completamente tutta la vita delle sue vittime
Intaccando il comportamento di ogni singola creatura uomo donna bambino il suo punto di vista i suoi sentimenti le sue credenze in modo intimo e profondo
Toccando quelle corde dello spirito umano che non possono essere toccate da forze materiali esterne per quanto gravi e terribile
Per Arnold Toynbee alla civiltà occidentale era l'unica civiltà realmente totalitaria operante sulla scena mondiale perché non si poneva nei confronti delle altre civiltà in termini di scambio
Ma imponeva ad esse la scelta fra aderire senza residui al modello di sviluppo occidentale o perire e venire travolte
Era una previsione che nel quarantotto apparve eccessiva ai contemporanei ma che appare drammaticamente realistica nella prospettiva che si apre alla vigilia del nuovo secolo
La sommatoria di norme vincoli del Fondo monetario internazionale dell'universalismo ideologico occidentale
A cui si aggiunge la riscoperta dell'uso legittimo della forza disegnano uno scenario di occidentalizzazione non più strisciante ma esplicita e violente
Nulla è potenzialmente più pericoloso di una élite mondiale integralista nei principi è convinta di avere Dio dalla sua parte
E di una sinistra che assume su di sé il nuovo fardello dell'uomo bianco senza alcuna forma di dubbio sull'etnocentrismo che domina i suoi comportamenti
A quello che rimane oggi di una sinistra critica sempre più schiacciata fra sinistra etica vetero sinistra
E ha affidato il compito di trovare uno spazio di ragionevolezza e di dialogo di contrastare le certezze di invitare tutti e soprattutto a sinistra
Togliersi l'elmetto ragionare per porre fine ad ogni costo a questa follia per aprire in sede ONU una vera trattativa e anche il compito di pesare le parole di mantenere aperto ogni possibile spiraglio unitario
Evitando di contrapporre alla stoltezza della guerra etica una logica di schieramento basata sull'antiamericanismo dei decenni passati
Contrapporre invece un'etica delle responsabilità che guardi alle conseguenze alle implicazioni dei propri atti anche nel lungo periodo nella prospettiva torbida e angosciosa che questa guerra aperto vi ringrazio per la vostra attenzione
Ora grazie a Santo Massimo che questa senza relazione o il i lavori del pomeriggio dovrebbero avete più o meno questo questa organizzazione abbiamo quattro interventi e poi le conclusioni Di Pietro Ciarlo quindi se ci teniamo intorno al quarto d'ora intervento più o meno potremmo chiudere tra le sei e le sei e un quarto penso che insomma aggiornata
La stanza densa possa essere chiuso intorno a questore ora sul primo intervento incidono Mortillaro seguirà senese
Ma il fatto di aver affidato ad un comunicazione che nelle vostre cartelline che sarà sul prossimo numero di Democrazia e diritto
Mi aiuta un po'a magari guadagnare qualche qualche minuto anche per per gli altri su punti che soprattutto tenteranno di interloquire con alcuni nodi che la discussione di stamattina affatto ha fatto emergere
La mia comunicazione verte diciamo sul sulla storia di questo decennio
E sulle trasformazioni del della della NATO
Trasformazioni perseguite in questo decennio e non solamente negli ultimi negli ultimi anni
Da un po'di disattenzione generale soprattutto rispetto a letture
Che tendevano a privilegiare del passaggio di secondo il protagonismo di altri attori
Si chiamassero voti o fondo monetario internazionale o altro
Ma diciamo che le letture non solamente quelle del neoliberismo imperante tendevano a dire che elementi come guerra potere politica non erano più la benzina
Del tempo avvenire ante del secolo nuovo del secolo che si veniva spegnendo ma che ormai la parola
Era passata ad altri
Testo famoso insomma parco quello di rossa Crans sul sul trading State o le letture di dire di Rosanna o sul sulle turbolenze del mondo contemporaneo eccetto nei luoghi più classici
E quelli diciamo meno meno conquistati alle alle teoriche neo liberali che avevano proposto diciamo una fine di questo secolo un inizio del nuovo diciamo scandito per altri per altri percorsi
La guerra invece è venuta come dire
A tu baci
E venuta se volete a rimette il suo segno sulla sulla storia
A ricordarci di altro io vorrei provare diciamo a intervenire su questo nodo insomma sulla continuità e sulle soluzioni di continuità che vi sono il rapporto a questo ritorno così
Così detonante della della guerra indubbiamente c'è continuità rispetto al paradigma delle guerre costituenti
è una guerra
Che anche nelle
Nella documentazione più esplicita diciamo dei suoi protagonisti
Ha un disegno preciso
Poi magari ci possiamo momentino tornare io non credo che questo ritorno sia più diciamo interpretabile nel senso di un ritorno di altri soggetti
Ritornano gli stati ritorna il nazionalismo credo che no non si tratti di questi ritorni che la guerra ritorni ma in altre configurazioni e che ci parla di altro c'è un testo Splendido di Mary caldo
New random walk osserva io mi sto battendo perché venga tradotto diciamo al più presto in in italiano che interviene su questo guerre di globalizzazione guerre da globalizzazione e questa la categoria centrale
Che viene proposta cioè guerra che ormai altri protagonisti
In basso come in auto nuove configurazioni sovranazionali che l'amministrano
O se vogliamo che la somministrano agli altri
E dal basso invece nuove soggettività che trovano ad impadronirsene
Privatizzazioni dello stesso fenomeno della guerra del processo dalla guerra delle sue forme eccetera che scandiscono ormai il ritorno il ritorno di nuovi protagonisti ecco guerra costituente
è impressionante da questo punto di vista il testo di uno dei massimi protagonisti di questa discussione a livello diciamo del Dipartimento di Stato americano
Passo ex segretario del quindi al Consiglio nazionale della sicurezza
Il testo è lo sceriffo riluttante mai tradotto diciamo in italiano e in quei momenti propone questa immagine dello sceriffo in alternativa a quella del poliziotto motivando la sua un crinale estremamente preciso cosa che distingue
Lo sceriffo rispetto al poliziotto lo sceriffo deve esser Cognition
Diversamente dal poliziotto non solo della mancanza complessiva di ordine e della possibilità che in alcuni momenti possa far difetto l'autorità la legittimazione ma deve esser conscio della necessità di decidere quando dove come e con chi intervenire come si raccoglie la posso e la la raccolta degli uomini di buona volontà che possono riportare l'ordine nella contea rispetta fuorilegge rispetto al al robustezza il lo Stato lo Stato fuorilegge lo Stato che recava un cifra all'ordine dei vincitori all'ordine
All'ordine occidentale ecco quello che distingue lo sceriffo è la chiara coscienza della mancanza di un ordine della necessità di passare
Ad un'altra forma ad un'altra forma di ordine sotto questo aspetto e rispetto a questo dibattito in un vertice di Washington e assolutamente esemplari
Non solamente diciamo per il disegno strategico per come diciamo è stato presso reso pubblico
Ma esemplare per le forme in cui si manifesta questo nuovo potere costituente dal Governo
Qui siamo ad una rottura
Io non voglio tornare veramente in su questo punto approfitto anche delle cose dette stamattina la rottura cioè tra pace diritto
La rottura tra
E guai Janzen disuguaglianze
Sviluppo e stagnazione
Ono è nato e via dicendo possiamo declinarla su molti su molti terreni questa rottura però una rottura assolutamente straordinaria e nella natura del potere costituente che in moto per
Celebrata via Washington
Lo Stato duale diventa la figura di questo nuovo potere costituente un potere costituente che si celebra tutto
Lontano dai Parlamenti lontano dai popoli nel chiuso distanze celebrando l'onnipotenza di tecnocrazia ed esecutivi
In questo senso nella continuità del
Della figura delle guerre costituenti c'è un'assoluta soluzione di di continuità sono altri i poteri che celebrano la loro capacità di costituire l'ordine nuovo di disegnare di disegnare le nuove regole sotto questo aspetto le élite come dire
Si mangiano tutta la politica dei popoli e dei Parlamenti e si celebrano come nuovo nuovo potere costituente da questo punto di vista il vertice di Washington nella stessa dinamiche diciamo del vertice in rapporto ai tempi della guerra come è stata amministrata complessivamente tutta questa fase ci fa vedere diciamo all'opera questa nuova capacità questa nuova capacità costituente
Ma quand'è che c'è una soluzione di continuità in rapporto anche all'ultimo decennio
Paggi stamattina molto opportunamente richiamava alcuni momenti della presidenza Clinton sono d'accordo anch'io però come dieci scale lei scadere di un po'di più in quel momento
Sia nel Clinton che perde subito la battaglia sul fronte interno la riforma del welfare la riforma in senso progressivo diciamo del welfare
E deve subire l'attacco dell'isolazionismo e della destra prima Buchanan ma poi la nuova destra gli ingressi
E di altri
E però nella via della sua presidenza comincia a a farsi avanti
Ad affermarsi questo ruolo degli USA
Come locomotiva dello sviluppo o come dicono alcuni da ultimo Friedman
Globalizzazione americanizzazione non si distinguono sono due facce della stessa medaglia
E quindi quel Clinton che si voleva governatore e non stratega di politica estera in realtà nell'essere governatore degli Stati Uniti si trova ad essere governatore del mondo
è un'altra grande verità i confini tra politiche interne politica estera nel mondo dalla globalizzazione non esistono più non si possono più distinguere queste due facce
E quindi quel Clinton che voleva mettere ordine in casa propria rispetto all'avventura di Bush reaganiana prima eccetera
Si trova nel tentare di mettere ordine in casa propria dovere mettere ordine al mondo io leggerei anche in questo in questa chiave
L'onnipotenza clintoniana quando vi dice abbiamo dichiarato guerra per portare ordini in Europa perché in Europa non vi sia non c'è solamente il ritorno di un vecchio messaggio degli Stati Uniti siamo già venuti tre volte apportare ordini in Europa nel corso di questo secolo
Ma anche diciamo l'irresistibile
Volontà di mettere ordine in casa propria perché c'è chi non distingue più il confine
Quello che è fuori da quello da quello che ha dentro la guerra è diventata polizia internazionale non più in rapporto al diritti da come viene amministrata dall'ONU ma polizia internazionale perché il mondo è casa mia
E credo che ci sia questo diciamo nell'estremismo blairiano
Quando ci parla dei diritti quando ci dicendo di non possiamo vivere in questo mondo sapendo che in un'altra parte si consuma la polizia essi in questo mondo in casa propria anche con una traslitterazione di linguaggio che impressionante
La frase famosa di Brad
Non saremo più i più grandi non saremo più i più forti ma vogliamo essere i migliori e anche diciamo da questo punto di vista estremamente emblematica cioè non c'è più un confronto diciamo tra chi e da questa parte
E il resto dell'altra parte nel mondo siamo tutti quanti unificati è cambiata la Scala generale
E ma in questo senso c'è anche una volontà imperiale che
Che ha radici antiche nella cultura inglese
Io lo propongo un po'in maniera un po'più più dettagliata nel mio contributo eccetera ma io sono rimasto molto impressionato dalla rilettura di due testi di Tomassetti d'
Uno dei protagonisti della conferenza di pace del mille ottocentonovantanove dell'Aia
Uno dei primi a scrivere un libro sui gli Stati Uniti d'Europa
Il primo in assoluto hard utilizzare la categoria D.
Americanizzazione
Lui scrive nel mille novecentodue questo questo testo sul ventunesimo secolo come secolo americano mezzo secolo prima insomma perché non credo che non fosse diciamo propagandato da Dalai il senso mi venti esimo secolo Secolo americano
Per lui utilizza questa questa categoria incredibile dice queste ormai un mondo avviato ad unità dal popolo anglosassone
E noi quindi inglesi non dobbiamo assolutamente guardare l'avvento dalla potenza americana come qualcosa di diverso da noi in fin dei conti qui dice gli americani sono il nostro frutto migliore
Disponiamo ci bene in una nuova federazione Peppino tu dicevi tu il tema del federalismo eccetera riceve disponiamo ci doveva federazioni fatta magari di regni di regni o repubbliche in maniere in maniera inedita
Ma disponiamo ci pure all'amministrazione di questo mondo in condominio insieme agli americani
Non vorrei che Blair insomma avesse questo questo libero tra le sue letture preferite diciamo sul sul sul comodino
Un altro elemento che immerso in una discussione di stamattina la centralità del Caucaso torna un vecchio tema della della geopolitica più classica diciamo che europea visto quando il cuore del mondo
Beh è impressionante il modo in cui negli ultimi venticinque anni nel Complesso pur nel seppur per quanto nelle divisioni anche acutissime nella dirigenza americana nel complesso però della sua elaborazione questo è un tema che assume una centralità assoluta
A partire
Dal contributo di l'arrabbi ed altri che nel novantatré disegna la nuova NATO sull'arco di crisi disposto tra il cow verso il Golfo Arabo dicendo chiaramente di Stati Uniti e lì che avranno la chiave per controllare il mondo
Per passare per le tesi di Linz sul Terzo Impero
Sul terzo impero americano dopo la fase caraibica e la fase la fase atlantica per andare all'ultimo lavoro di Brzezinski la grande scacchiera in cui e quella l'area centrale Dirt Landi il cuore del mondo che poi che permette non tanto
La
La continuità dell'impero americano ma permette soprattutto agli Stati Uniti di evitare che sorga quel potere alternativo che può mettere in discussione la loro egemonia
Ma ti veniamo all'Europa e dal suo e dal suo ruolo
C'è una intervista di Ulrich Beck in questi giorni che secondo me diciamo estremamente inquietante perché rivela molto del sottofondo che si agita in questa discussione
Ai livelli comunitari dell'Unione Europea ma soprattutto nella sinistra europea il ragionamento di Beck e molto semplice
L'Europa procede ancora per salti
Funziona distici per per spinning auto anche violenti su cui si esercita una una di una decisione politica
Il primo passo c'è stato è stato Neuro
Adesso è venuto il momento di passare ad un altro euro un euro di natura diversa un euro militare
Come nuovo cemento che può permetterci di procedere alla
Credo sia un discorso di una pericolosità spaventoso e perché come come dire insomma
Fa ancora una volta propone all'Europa ancora una volta di procedere su un terreno che è segnato dall'egemonia americana
Dell'Europa vista come necessità necessità per rispondere alla globalizzazione più grandi e più potenti in maniera tale da poter rispondere anche alla sfida alla sfida americana prima avevamo bisogno dell'unificazione economica
Per fare dell'Europa una palestra in cui ci allena sino alla competizione generale adesso abbiamo bisogno del del cemento militare perché con questo ci possiamo difendere nel mondo grande terribile nel grande disordine mondiale
Credo che su questa strada diciamo l'Europa si incammina su una strada
Foriera o degli scenari allarmante intorno delle guerre di civiltà future
E comunque diciamo di una corsa che stressa il mondo stressa il mondo in quelle diseguaglianze planetari che alla fine portano guerre portano disordine credo che l'Europa dei bisogni di ripensarsi come figura della libertà e non della necessità ma da questo punto di vista i segnali che vengono non sono non sono solamente inquietanti per il modo in cui oggi si sta discutendo di questi temi
Pagina poco fa Ariel stamattina ricordava queste due figure del gomma e alcune scelte
Di me mezzo secolo e fare passa
E oggi questa incapacità anche a pensare in termini nuovi diciamo il tema il tema dell'autonomia io ho letto questo libriccino di di Romano Prodi
Che come dire insomma da questo punto di vista inquietante perché
Va be
In generale diciamo impatti in uno scenario non non previsto insomma è tutto quanto convocato
Con gli occhi diciamo a all'indietro
Ma ancora una volta propone questa strada all'Euro e quello che verrà dopo le europee soprattutto il vincolo il vincolo esterno anche in un'ottica abbastanza provinciale insomma l'Europa e senza semplicemente quanto ci serve
Per trasformarci
Credo che di questa strada non riusciremo ad incontrare quel bisogno che invece abbiamo di pensare
Dal profondo il terreno democratico
E che cos'è la politica in questo fine di secolo che diciamo lo sforzo che invece dovrebbe vederci tutti impegnati
Graziano Isidoro martellare che si è tenuto nel quarto d'ora senese
Sì come voi
Ma io voglio dire non perché
Sì a una formalità una cortesia che trovo estremamente utile stimolante e questo convegno e che se è un motivo di rammarico ove e che esso non sia così partecipato come sarebbe stato desiderabile come avrebbe meritato
Tanto stimolante che bisogna fare delle scelte perché qui sono stati affrontati i diversi piani di analisi
Diversi pianeti scorso
Vi è una dimensione storica che è stata scandagliato assai affondo e che ha trovato per così dire la formula di compendio
Nella espressione guerra costituente con la quale io sono molto d'accordo
Vi è una dimensione pratica che poi rimanda questo senso di impotenza che in varia misura prende tutti dalla comune cittadino allo studioso politico-parlamentare
E pone il grosso problema su cui forse quindi non abbiamo indugiato a lungo ma dovremmo anche porci del come uscirne
Pur nella pesantezza dei condizionamenti da parte
Vi è un piano di analisi politico su cui sono state dette cose che anch'io condivido molto circa l'identità della sinistra e la trasformazione di questa identità che si sta compiendo
Attraverso questa esperienza
E poi infine
Ma Ivo nella duplice accezione del piano d'allora l'analisi giuridico nel piano dall'avesse morale
Entrambi questi piani di analisti e poi rimangono
In modo diretto prepotente
Alla affatto qualità concreta immediata contingente quella che sotto gli occhi di tutti
E che ogni giorno di più si arricchisce di nuove elemento
Ecco io mi soffermo su di un punto
Che ritengo importante
E sulla importanza di questo punto stamani vi sono state opinioni diverso
E cioè il punto della legittimazione di questa guerra
Io ritengo
Che
Non sia un aspetto secondario marginale
Delle varie dimensioni che abbiamo indagato questo della legittimazione della guerra
Sono d'accordo in altri termini con chi sostiene che
Se alla fine dovesse passare la legittimazione della guerra
Si avrebbe una
Io dico devastazione possiamo usare un termine più neutro un mutamento profondo e radicale del senso comune che renderebbe ancora più irreversibili
I processi che sono stati abbozzato indicato
Ed ecco perché perché voglio tornare su questo voglio tornare su questo perché il consenso che assiste questa vicenda tragica non soltanto nel nostro Paese ma anche ed in misura maggiore anime democrazie come la democrazia tedesca la democrazia francese per non parlare dalla democrazia britannica
E un consenso
Che ci interpella
E le cui ragioni che serie non ci convincono dobbiamo assumere nel nostro orizzonte di discorso
Ecco le quali dobbiamo confrontarci
Il punto di partenza di questo consenso nell'aria
O per lo meno dei discorsi che danno la legittimazione alla guerra e poi coagulando il consenso
Anche se son d'accordo con chi ha detto che il consenso poi a motivazioni più profonde che vanno al di là di queste ma intanto questo è il terreno che consente a quelle motivazioni poi dipende trovare di passare in qualche modo al di sotto delle Autonomie uscito dalla coscienza
Di
In qualche modo abbassare il livello di critica
è il punto di partenza sono le crepe le insufficienze la lacunosità l'imperfezione del diritto internazionale vigente
E anche Peppino cotture a un certo punto in un passaggio non ricordo se dalla sua relazione scritta Odile quella orale forse in entrambi
E dice ma
Fare appello alle procedure
Quindi per dare una legittimazione formale e legale all'intervento
Significava condannarsi o significherebbero avrebbe significato condannarsi all'impotenza
E l'impotenza
A come dire suscita un senso di rivolta che travolge la stessa esigenza di
Rispetto delle procedure e delle regole
E sul punto insisteva ancora di più Bonanate quando poneva il l'alternativa
Può una democrazia tollerare la negazione dei valori democratici
Senza condannare se stesso
E
Se questo non può fare
Allora sembrava dire
Ciascuno decida
Se
Per evitare questo esito
Occorre pagare il costo anche dalla rottura della lacerazione nella regola
Ecco io vorrei soffermarmi
Un momento su questo
Le insufficienze del diritto internazionale sono fuori questione ma questo discorso
A una sorta di
Presupposto non esplicitato
E cioè che tra queste insufficienze
Forse è stato esplicitato anche in qualche passaggio
Vi sarebbe il diritto di veto del consiglio
Di cui dispongono i membri permanenti del Consiglio di sicurezza
Qualsiasi
Tentativo di incanalare un'azione
Oltre a
A riportare ha ragione questo o quel governo gravemente recalcitrante Dini il fronte ai valori fondamentali dalla Carta delle Nazioni Unite e di fondo di fronte al deposito duro del diritto internazionale
Impatta con questo diritto di veto si condanna all'impotenza per cui
Il coperchio viene fatto saltare la regola viene messa accanto
Siccome siamo poi così sicuri che questo diritto di veto nello Stato imperfetto dell'ordine mondiale di ieri e ancor più di oggi sia davvero
Corsi negativo
Ecco proviamo a interrogarci mi pare che stamattina lo accennasse Luigi ferraioli qui i discorsi si intrecciano ma insomma se la Russia e la Cina hanno opposto il diritto di veto
Ad un intervento come quello che poi la NATO a attuato intestando a se stesso
Forse i fatti sci dimostrano che
Non avevano tutti i torti che vi era una considerazione della inadeguatezza dello strumento rispetto al fine
Si dice ma
Vi era comunque una catastrofe umanitaria
Attenzione
Che oggi siamo in presenza di una catastrofe umanitaria mi pare
Assolutamente fuori discussione
Che prima fossimo prima del venticinque marzo intendo
Fossimo in presenza di girare Nardi massicci e sistematiche violazioni dei diritti umani mi pare egualmente incontestabile
Però vorrei porre il problema la situazione esistente sino al venticinque marzo
Ed era qualitativamente dello stesso tipo di quella che si è instaurata successivamente
Non vi è proprio una differenza qualitativa di orrore di profondità di violazione
A seguito dell'intervento
Se io debole gli alle risoluzioni delle Nazioni Unite che pure vengono richiamate dalla NATO a giustificazione della propria decisione di muoversi come espressione la comunità internazionale io leggo nella risoluzione del ventitré settembre per esempio leggo che vi sono stati in dieci anni duecentocinquanta trecento mila profughi
I dati di oggi mi dicono che dopo il venticinque marzo siamo a arrivati a quasi un milione di profughi
Quindi avevamo per così dire ammesso
E commettono naturalmente che senza compiacere me ne una
Grave violazione di diritti umani avevamo però che la situazione di crisi umanitaria si presentava con un coefficiente di intensità incommensurabili mente minore di quello che è scattato a seguito dell'intervento
Non solo
Tra le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza quella del ventiquattro ottobre del novantotto
Da puntigliosamente e dettagliatamente atto di un miglioramento della situazione a seguito degli sforzi che la comunità internazionale stava portando avanti
E allora mi chiedo
Vi era questa situazione di paralisi vi era una situazione
Per così dire difficile
Di difficile costruzione di ristorante qui avrebbero potuto prosciugare ridurre prima è prosciugare poi questa situazione
Di reiterate gravi massicce violazioni dei diritti umani
Del resto è stato chiesto stamani
Ma se fosse stato a costi di grave la situazione perché
Non partire subito con la incriminazione di Milosevic dinanzi al Tribunale dell'Aja
La quale avrebbe offerto poi una ben altrimenti il forte legittimazione a qualsiasi altro intervento avrebbe costretto lo stesso consiglio di sicurezza in qualche modo
Adda assumere la gestione di questo fatto
Probabilmente perché non esisteva quella
Piena evidenza quella conclamata
Evidenza di fatti che non per caso sono stati assunti nella nell'atto di accusa ultimo il quale si fonda su fatti tutti verificatesi dopo il venticinque marzo
Ma poi
E Giardina stamattina ci ha mostrato con grande chiarezza
Se
Il veto era superabile ha citato esattamente le due risoluzioni che fanno precedente
Attraverso le quali
Sarebbe stato invocando il principio contenuto nelle quali sarebbe stato possibile trasferire il tutto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite
A venire per così dire una platea più vasta meno ristretta del di quella rappresentata al Consiglio di Sicurezza e soprattutto dai suoi membri permanenti
E in qualche modo trarre da quella sede la legittimazione che invece si è detto era irrimediabilmente preclusa nel sistema uno
Perché insisto su questo ma per varie ragioni il primo è che
Tanto quanto nell'immaginario collettivo del discorso ufficiale essi insiste sulla paralisi dell'ONU
Si dà un formidabile aiuto a quella tendenza che è stata qui io analizzate sulla quale non mi son ferma pretende ad archiviare l'omologa istituzioni per così dire delle Nazioni Unite
Come momento imperfetto di regolazione
Del disordine mondiale
Poi perché insistendo su questa tasto sfida una forte spinta alla le come dire legittimazione della NATO ad assumere il luogo dello
Ma Pinelli dice
Però se noi riteniamo che la guerra sia illecita dobbiamo anche ammettere come inevitabile lo sterminio di minoranze cioè il Behemoth non più contra stabile
Non è vero il sistema delle Nazioni Unite contiene una formula che consente di contrastare i Behemoth e appunto il quarantadue seguenti impiego di forze aeree terrestri
Ma che hanno un significato diversissimo Panto quando vengono decise da un'istanza che non si identifica come pure dice Habermas con una ristretta parte del mondo un'istanza che in qualche modo chiede conto di sensibilità diverse e che per esempio di fronte agli sviluppi della situazione
Non oppone quello che oggi vediamo opporre una sorta di mettono fine di non ricevere a fronte dei pure sia delle pure chiare indicazioni che si intende
Tornare ad una qualche tavolo di negoziato
La verità è che la difesa della democrazia mi avvisa la difesa dei diritti umani la difesa di questi valori che noi c'eravamo illusi potessero entrare per la via Reale nell'ordinamento internazionale
è un compito difficile faticoso che non ammette scorciatoie
Che deve misurarsi con le difficoltà della politica internazionale con le difficoltà del controllo del confronto delle trattative lunghe della assemblaggio di punti di vista
Ecco perché nuovi scusa ho quasi finito
Ecco perché dico
Noi non possiamo pensare di saltare a piè pari questo perché quando pensiamo di saltarlo a piè pari e l'ho finito noi ci troviamo di fronte che cosa alla beffa di quello che io ho definito in altra sede la regola Cassese
Sembra quasi che si tratta soltanto di apportare un piccolo aggiustamento alla legalità vigente
Cassese enuncia le sue cinque condizioni e qualcuno forse più nelle stamane diceva quelle cinque condizioni coprirebbero perfettamente l'intervento mi permetto di dissentire
Difetta o per lo meno e molto dubbio che sussista la condizione che siano stati esperiti tutti i possibili tentativi diplomatici
Quando due mesi di tentativi diplomatici si svolgono in palese violazione del diritto dei trattati sotto la minaccia dei bombardamenti offrirmi questo sedicente accordo d'accordo non è e una sorta di proposta perlomeno di accordo o firme o ti bombardano siamo già fuori dal terreno delle trattative diplomatiche siamo già sul terreno dell'illecito della violazione del diritto e trattati
Quando ma si può dire poiché sono state esperite tutte le strade quando si propone una soluzione
E in molti compreso il nostro ministro degli Esteri hanno dovuto riconoscere che forse era una soluzione non accettate è infine
Terzo su sulla due ammetto che si possa discutere ma già quindi facciamo una guerra per creare una regola solo a cui validità nel caso concreto si discuta mi pare abbastanza
Come dire ardito va perso
Dove la non opposizione dalla maggioranza di visita
Non vi è stato appunto nessuno interpello di questa maggioranza degli Stati come avrebbe potuto avvenire trasferendo per esempio all'Assemblea generale
Questo è il segno non tanto per fare come dire i giochini da giurista ma è il segno che la scorciatoia alla quale pensa
Di aggiustare questo ordine zoppicante con una spallata in realtà per la strada a nuove crepe
Ah nuovi momenti come dire di hanno miglia e finisce irrimediabilmente per risolversi in una prospettiva in cui l'unico ordine e l'ordine imperiale scusate se insomma
Grazie Salvatore Senese la parola a Pietro Ingrao
Ma io ho seguito lo dico con grande schiettezza con molto con molto interesse servirà del vicino al sì così
Non sono tecnologie
Sia la relazione che è parsa
Molto interessante ne condivido la l'ispirazione linee fondamentali
E sia con la discussione dove ci sono stati dei contributi
A me sembra molto ricchi di molto utili
E anche da sviluppare per esempio tutti quelli che le cose che hanno detto Pagin Mortella Rho e altri sulla strategia americane sul dibattito che c'è negli USA e sul modo con cui l'America valuta colloca le cose che gli stanno accadendo per esempio mi sembra giusto che pagi abbia ricordato qui anche le letture che si faranno di questo evento
Come legato a grandi problemi di strategia della NATO e dell'America con riferimento prende tutta la questione del petrolio del Caspio ed è il sistema del controllo del sistema mondiale
Io mio consiglio e di raccogliere queste
Queste questi contributi la relazione
Mettere in giro e forse tornare poi a ridiscutere
Con un testi scritti anche perché ho l'invio o sono convinto che non ci troviamo di fronte dire questo emerge molto chiaramente da tutta da tutto il dibattito qui sta il suo interesse
Da novità di lunga durata di lunga durata
Io intervengo per sottolineare beh è un punto in questo quadro nel quadro che risulta dal dibattito che si è svolto qui
Che mi sembra a me miglior peculiare uno
E che pone a voi delle domande difficili a cui io non riesco ancora a dare poi una risposta finale
Santo Massimo poco fa ha ha dato una lettura della guerra come esce diciamo uscì dalle forze in campo
Sottolineando anche molto le differenze con il passato
E anch'io sono convinto il punto che vorrei sottolineare è che noi ci troviamo di fronte appunto con a una guerra
Guerra anch'essa di massa e sottolineo questo termine di massa nel significato vuole
Almeno io lo uso in un certo modo e poi ci tornerò ancora
Che reca con un sì una grande innovazione
Rispetto ai modelli ai paradigmi lui appunto Santo Massimo poco fa qui faceva l'esame
E io voglio voglio soffermarmi proprio su questa innovazione vogliono mettere una sottolineatura
Che sgorga ci io mi volgo un po'a riflettere su questi cento anni
Un secolo pesci chiudendo avendo nel suo seno tutti chi non apriamo enormi eventi militari mai conflitti di quella dimensione e di quella portata comuni sono stati vissuti in questo in questi cento anni
E da questa enormità
Dei conflitti
Proprio nella storia possiamo dire senza enfasi
A me era parso mi sembra che insomma le forze in campo le grandi masse il senso diffuso
Erano giunti a una valutazione che era nuova e catastrofica dell'evento bellico
La guerra alle due guerre separate da un breve intervallo colorano questi cento anni
Era avevano portato avevano portato qualcosa di inaudito di mai sperimentato prima la guerra
Vista così
E nera sgorga tornerà scortato un timore un allarme
Che avevamo sentito poi durante tutte le vicende
Della guerra fredda cosiddetta vi ricordate io mi ricordo
Mi ricordo quanto ci ragionammo Lina redazione dell'Unità Reichlin se lo ricorderà la frase famoso di Foster delle ossa
Della danza sull'orlo dell'abisso era proprio così
E in quella frase c'era il rischio ma c'era anche la esplicitazione che la guerra era un abisso una catastrofe generale la complica la convinzione in quindi Dean un pericolo
Pesante
Dopo i grandi bagni di sangue
Che c'erano stati in Europa le distruzioni apocalittiche
Coventry Dresda
E tutto questo
Da cui Gorgon a me mi pare se guardo nella mia esperienza nelle cosce Bonvissuto ma anche nelle cose che sono state dette dalle forze politiche una nozione della guerra
Come male assoluto
Questo mi sembrava il succo che poi è uscito
Da quel blocco di fatti che vanno dal quattordici al mille novecentoquarantacinque e difatti poi l'evento era stato tale piegato ad altri
Che ne viene fuori Norimberga
Cui Min con i grandi interrogativi sulla responsabilità
E anche quando la guerra oramai era finita beh il si fece un si fecero quelle scelte che tutti ricordiamo meglio non tutti ricordiamo perché viene oggi per palesemente coperto che e annullato quell'articolo undici recepiamo tutti altri ancora
In cui c'era la costituzionalizzazione del veto alla guerra che non fosse di difesa e nasceva da quella vicenda da quell'humus dalla lettura che sere fa si era fatta della guerra dell'evento bene
E anche quando ci trovammo di fronte alla vicenda del Vietnam per fare un altro
Fissare un'altra data storica
Nell'adesione partecipazione che è stata così grande nel mondo
E anche lì l'assillo però che finisse presto
Beh c'era dentro almeno tutta una parte della sinistra la motivazione che poi rimandava al fatto che quella guerra era una risposta alla violenza imperialista una necessità
Di fronte
Ha un corpo armato che si era espresso in un mondo armato che si era espresso in quel modo quindi anche lì
Mentre in modo davamo il sostegno al Vietnam e c'era però la nozione
Della guerra come
Catastrofe
Ecco a me invece io sono colpito dal fatto che per la prima volta dopo quegli anni a me mi sembra così io mi trovo di fronte riferendomi a
Questa guerra ha una straordinaria rappresentazione direi della guerra come bene
Come azione seconda
Se dovessi dire quello che mi colpisce di più è proprio questo passaggio dalla guerra come disastro alla guerra intesa come iniziativa seconda quindi non solo l'eticità della guerra ma anche la sua fecondità
Per il grande scopo alto
Della tutela dei diritti umani
Ecco per tutelare questi nuovi grandi indenni la guerra
Diviene necessaria e nobile
Questo è quello che ci dicono i difensori di questa guerra
Per estenderne il raggio dei diritti umani e la fruizione e la funzione
La guerra dunque non solo come moralmente legittima
E quindi lì tutto tutta la discussione poi molto falsificata sulle fonti di legittimità e così via ma la guerra come benefica
Addirittura con un rimprovero ai pacifisti della ritirarsi di fronte del del loro ritrarsi di fronte ai grandi alle grandi e domande
E possibilità
Di avanzata dei diritti umani e quindi dei valori dell'uomo
Ecco qui io vedo certamente una svolta rispetto al senso comune del secolo
Qui il qui io non ammesse in ombra di trovarmi di fronda qualcosa che nei settanta ottant'anni prima no noi non c'eravamo sta insomma
E direi che ci leggo anche più l'altamente non solo questa lettura positiva benefica della guerra
Ma anche in un'altra rilettura delle relazioni fra gli esseri umani e le aree
Le armi questo ce l'abbiamo sotto gli occhi divenne diventano di nuovo rispetto al passato e con in palio uscita le armi dipendano
Lo strumento necessario si potrebbe anche dire benefico
E quindi non solo per la guerra giusta
Ma per la guerra santa
Paradossalmente
Diciamo così
Dal rifiuto della guerra espresso nell'articolo undici da quello che ero io in quel Parlamento
Io come tanti alla apologetiche di oggi una nuova lettura della guerra come fecondità
Degni fittizio
Naturalmente questo Sappe questo è la grande dal domanda crescente specie se mi dovessero dire cosa c'è in più cosa non c'era prima e c'è adesso direi ecco siamo a questo nuovo il vocabolario sulla guerra a un'altra voce a un altro
Un'altra spiegazione
E non mi pare che che questo ci sia stato fino ad adesso
Persino quando ci fu la guerra contro Saddam la guerra del Golfo c'era una spiegazione che in qualche modo modificava la lettura dalla guerra e la vedeva con una risposta all'aggressione oggi non ce n'è più nuovo non c'è più questa motivazione ce n'è una
E questo al mio pari resa accoppiato a una riforma della guerra o perlomeno un processo di riforma della guerra
E
Semplificando pubblicità
Tutta una parte delle relazioni fra esseri umani e guerra come l'avevamo vista nel passato
Il rapporto fra uomini è guerra
Adesso né viene a cambiare come
In quel modo io su questo ho avuto modo di scrivere l'altro e quindi posso essere molto sintetico prima di tutto purifica Angola dal vincolo col territorio
Dalle gambe alla soggezione in quel territorio
E in qualche modo dagli eserciti normali
Dal degli eserciti di leva
Direi unificando la dagli attori non professionisti non professionisti
Le armi gli eserciti
Dipendono la ricerca dell'arma che uccide con intelligenza
Quindi guerra santa e anche guerra intelligente
Usando molto spesso mi colpisce
E la categoria dell'errore
Certi morti certi danni certi volti della guerra della passata guerra sono un errore del mezzo e poi ci potrà superare nello sviluppo della sua tecnologica
Quindi la importante conclusione
Dei morti civili sono un errore
Non sono la logica
La il coinvolgimento necessario sono uno sbaglio che ancora resta
Riguardo invece alla ai codici della nuova ingerenza bellica
Umanitaria
E se finora non si è arrivati a questa purificazione
E quindi come dire
Fioritura della guerra pulite anche la guerra santa
Chi fu ci si potrà arrivare nel futuro
Qui e io viene la parte finale del mio ragionamento
Ammesso che sia valida valido questo ragionamento
Ecco viene la domanda per me
Come in questa nuova lettura nobile e controllabile della guerra della del rapporto degli esseri umani con l'arte di uccidere perché questo si tratta
Sia stata già introiettato a nell'uomo della strada
Oppure no
Oppure
Quindi come a dire
Non solo io penso che sia da ricercare tutto quel filone che appunto Paggi mo'Tellaro qui hanno sottolineato che riguardano
Ciò che sta avvenendo negli USA e nelle relazioni nelle relazioni nei rapporti di forza mondiali ma anche come si sta lavorando a questo storico strumento e al suo rapporto con la coscienza diffusa dell'uomo comune e del nuovo se
Ci hanno azzeccato ma si spostano molte cose del discorso di profeti di di questa guerra
Ecco qui viene poi l'altro punto che a me sembra di mutamento profondo oltre a quello
Del carattere della guerra dell'asso pulizia e eticità e santificazione
è un processo di sostituzione in atto della NATO all'ONU che mi sembra molto evidenti
L'ONU anche questo ai suoi entrerà Kofi Annan ma chiaramente non è più il luogo e il prius
E se pensiamo quando appunto metà di questo secolo abbia lavorato su quest'ipotesi esso dopo la sconfitta della Società delle Nazioni
Questa è un'altra cosa che mi preme che mi fa impressione
Semmai l'ONU come lo stiamo vedendo proposto in questi giorni appare chiaramente in una funzione di ancella della NATO della struttura della NATO
E le diciamo così quasi dire lo strumento per l'espansione dei compiti Dell'Anna
E qui c'è da fare un riferimento a una questione che dove non ho le competenze
Per pronunciarmi ma sarebbe ci sarebbe molto da lavorare metterei proprio il CRS a sviluppare qui questo lavoro interessante che ci ha portato qui
Tutto il riferimento che nei recenti documenti dell'Ignis l'Alleanza atlantica nell'incontro anniversario
Tutti i riferimenti alle crisi
Che non vengono dall'articolo cinque
E quindi una sfera vastissima
In cui si multa
In qualche modo la legislazione del mondo e gli organismi
Messi a presiedere questa legislazione
Perché io qui Corvo pressoché un silenzio su queste enormi novità novità regolamentari e istituzionale
Ultima cosa su cui io voglio parlare
Che andare alla fine della sua relazione
Ci ha detto la parola va tolta all'élite e restituito restituita al popolo forse uscito esattamente ma questo
Il senso
In proposito
Potrei dire un po'è alto e nobile
Mi domando io mi son chiesto ma ma come fare questa operazione come restituiamo la parola al popolo se il popolo non lo chiede
E sinora a dire il vero nonostante l'azione
Di minoranze che forse in Italia ci sono espresse più che altrove per va be'la mia convinzione che c'è stato un silenzio
Acquiescenza
Convinzione esitazione o che altro
Mi domando si ci troviamo di fronte a una nuova passibili passività delle masse
Che si limita con sollievo a stare fuori dall'urto che
Che
Che si sta sviluppando un queste norme novità certo io un po'i sottolineerei una difficoltà che al fronte pacifista il
è uno è che Milano cervice tu
E sembra il pacifismo o l'opposizione alla guerra ha dovuto cercato di trovare e di proporre una alterità anche simbolica
In fondo la lotta per la pace a lungo questa è la mia convinzione ha avuto come come come come sostegno
Beh la proposizione di un alterità
Che qui non si vede
Può essere questa la spiegazione come si fa a lottare per la pace quando lei prima non ha bisogno di diritti delle risposte che io do a questo argomento quando però è implicato in questa partita
E in fondo può giovarsi della pace o relativamente giovarsi uno che è turpe come Milosevic non c'è qui la difficoltà l'assenza di un rimando di un simbolo quello che fece trovammo
Nella prima catastrofe seconda cosa la seconda catastrofe mondiale e poi dopo anche nella guerra del Vietnam
Può essere qui
E poi perché in qualche modo
Anche se le bombe intelligenti
Spesso falliscono
Beh la moltitudine il popolo sembra salvo dalla guerra di massa
Non sembrano non sembra più essere trascinato
Nel secolo si temeva il riverbero l'estensione le rivolte le insurrezioni pacifiste o o se volete socialiste che sgorgano dalla vicenda del conflitto
E della nuova immersione che l'uomo qualunque avevano il conflitto oggi la guerra sta diventando quell'altra cosa su cui io
Sto ragionando probabilmente e questo impedisce il rapporto l'evento è nuovo rispetto alle catastrofici hanno raccontato ancora recentemente Spielberg e Mali
Non solo perché la guerra e giusta e Sanda e feconda ma perché e selettiva
Protegge una parte tanta parte almeno dell'attore dell'attore belli
Di qui la mia conclusione
Se come questo può alludo anche una questione proprio le riguarda il CRS in un discorso per il due mila e sul due mila non dobbiamo rimettere in pieno campo il rapporto costituitosi o costituente si fra politica e armi
E come e Dubai
è ipotizzabile della parola disarmo che non esiste più torni a essere mormora nata
Perché
Altrimenti io non credo che si possa esplicare un'azione feconda per la pace
Se non si crea appunto una coscienza che oggi non esiste nemmeno da lontano lo dico con amarezza ma con convinzione
Una coscienza appunto del livello raggiunto dal rapporto tra esseri umani e armi
Degli sviluppi possibili ed è lei implicazioni che si presentano all'inizio del nel terzo millennio
Qui infine che i chiedo scusa ma una postilla che sembra che non centri che pure c'entra
In questo momento oggi che non ci emolumenti qui divario un richiamo doveroso si sta svolgendo il processo a Ocalan
In condizioni che sono un insulto ai diritti umani
Su cui noi veniamo abbiamo ragionato anche qui
E sulle più elementari norme di tutela e di garanzia le cose che ricava dall'aver aperto il video
Fanno
Hanno un po'paura
Sappiamo che Julia poiché questo e sono una spia e un aspetto dalla condizione
Dei curdi
Fatta dalla Turchia
Ecco possiamo noi sopportare questa contraddizione flagrante per cui Tanda parte anche di amici nostri di nostri fratelli difende l'intervento bellico in nome dei diritti umanitari e invece accanto a questa esaltazione dei diritti umani a un passo da noi ci sia quella realtà non possiamo fare nulla
Secondo me almeno dobbiamo dirlo e non vincere che ciò non esista
Grazie Pietro Ingrao l'avvocato Alfredo Reichlin
Posso parlare
Ma io non ho le idee chiarissime vi confesso
E in intervengo
Cercherò di essere più breve possibile intervengo prima di tutto perché io ho letto materiale del vostro convegno
E francamente mi ha colpito insomma un materiale molto ricco ed è raro si si si sentiva il bisogno
Che le questioni venissero affrontate con questa larghezza ride nato ma che io non condivido una gran parte del corpo una parte le cose non dette ma il materiale è molto ricco ed è molto interessante che non pare trascurata Ingrao propone di tornarci sopra la Regione
Per brevità vi prego semplicemente di credere
Che anch'io
Vivo da due mesi più i sentimenti gran parte di voi vivono
Una guerra che non con tutti i suoi caratteri assurdi e anche le sofferenze
E così via ma proprio per questo
Non posso fare a meno di partire
Da un punto
Sì la questione così drammatica ed è così drammatica
Beh io da due mesi la questione vera che mi pongo e se mi debba dissociare oppure no
Questa è la questione so che molti di voi lo hanno fatto ovviamente
Io non l'ho fatto e non lo faccio in base ad argomenti che sono il mio intervento di questa sera
Argomenti politici
Quindi e non morali su cui francamente non vorrei che ci fosse tra di noi una discussione
Mente politici cioè se cioè la questione è questa
In base a quale idea politica questo improvviso neo costituite mi scuserete sto ragionando con me stesso mistici
In base a quali idea politica forte grossa grande grande politica
Police
Società
Mondo non anima mia pochissimo
In base a quali idea politica io mi sentirei di dire all'Italia esci
E mica ho detto basi oggi come oggi obiettori
Le cose sono ancora in movimento
Questa è la discussione il vero tormento
Altrimenti è una discussione molto tra intellettuali io molta parte dei cosa che leggo su Repubblica francamente sono perfino fastidiosa
Cioè in base a quell'idea politica capace di non prescindere dalla enormità e novità del contesto e qui e là e l'importanza del materiale
E veramente ci dà un contesto
Anche se io ho sentito troppo storica storia contesto intendo dire in merito
Perché le altre con idee politiche che sono state agitate mi sembrano deboli e anacronistica
L'idea
Che le guerre non servono un po'politica quella di Scalfaro no le guerre non sono mai servite niente per niente
Pure l'idea che si possa fermare una neutralità dell'Italia
Oggi due mila
In questo parte d'Europa media potenza hanno Svizzera né Gretchen
Con quali conseguenze è una questione da discutere molto grossa
Che fine fa l'Italia nel momento che tu affermazioni idea politica
Di negazione delle basi e di distacco dall'operazione in corso
Adatte e la sorte dell'Italia glielo sto dicendo adesso sto ponendo il problema ma voglio che si misuri il problema
Politicamente
Non moralmente
L'idea politica che le sovranità nazionali sono indiscutibili
è una gara
Fra una battuta presente stupita io sono tra quelli che applaudito la l'arrivo dei carri armati a Budapest insomma sbagliavo politicamente bere una grande idea politica
Era fermare gli americani o imperialistiche in peggiori sbarcavano o tentano di sbarcare a Suez insomma momento drammatici si modella stare mondiali tutte BA
Dopodiché possiamo dire anzi lo dico senza che era sbagliato ma
Le idee politiche è una grande idea politica
In realtà scegliere un enorme questione politica
Dietro questa
E Mortillaro non è toccata con accenti che a me mi fanno paura perché naturalmente siamo alla fine dalla storia proprio la
Però però all'epoca problema
E il problema è
Luisa la evocato chiudendolo dicendo questo è è un Luini mi ha proposto un universo concentrazionario
Io penso che la questione è quella che dici tu ma l'ente ritenute entrammo
E cioè io ritengo che questa guerra sta aprendo problemi enormi
Ai padroni del mondo
O potrebbe aprirli ai padroni del mondo
Qui bisognerebbe fare una grossa discussione di politica estera
Non viene chiusi no certamente non li ha chiusi quali sia l'esito bada fosse la mezza figuraccia dipinto non ne parliamo quali problemi si aprirebbero per questi signori sia quella del nella bomba atomica superchic toccarli altri problemi questo porrebbe a questi signori
Dico il e e anche un vicolo cieco comincia a fare
Comunque io voglio sottolineare questo dato cioè il dato vero politico e che si è aperta una questione di ordine politico mondiale
E che quindi i riferimenti storici servono fino a un certo punto
E la sinistra Deve porselo questo problema non può non porselo
Cioè quale idea e e per quali vie e sapendo con quali guai a che fare con quali debolezze ma comunque una qualche idea
In positivo
Di quali l'ordine
Nelle condizioni storiche mi limito a ricordare cose scusate che sono perfino ovvia ma non so quanto vi è tenuto a Roma
Della fine della guerra fredda che significa fine del bipolarismo il mondo fino a non molti anni fa era diretto tra due potenze non una due
Ognuna delle quali Gold dirigeva metà del mondo metà del mondo
E aveva arsenali militari che sappiamo
Tali da costringere tutte e due hanno muoversi
Quella storia è finita l'ONU il Consiglio di sicurezza dell'ONU era figlio di quella situazione
Il diritto di veto
Perché ci stupiamo della crisi del
Qui con questo dire che non dovremmo andare verso un nuovo Foro di quel tipo ma è una discussione tutta da fare e non da scandalizzarsi
No
Benissimo
Io non sto io nutro molti
La l'altra questione eh
No perché scuse si emette e e decorrente discussione quelle dire perché non si va al Consiglio di sicurezza
Non si va al Consiglio di Sicurezza sappiamo
Questo semplice metro secondo il dato il dato che a me fa veramente impressione e cioè la superpotenza americana anche questo è un dato di fatto
Io ritengo che la superpotenza americana è un fatto sul mento netto
Non paragonabile a quella che fu la potenza inglese nell'Ottocento
Perché a fronte della potenza in mischia su perché fu soverchiante nell'Ottocento
Le la potenza germanica la potenza francese non gli stavano proprio erano un po'sotto ma insomma non c'era il tipo di sproporzione
Che oggi esiste dal punto di vista militare
E le armi sono una alta
E dal punto di vista di tutte le altre cose che sappiamo
Che non è soltanto militare economica e culturale
L'immaginario collettivo Olivotto eccetera
Aggiungo un'Europa
Questo è il contesto un'Europa infieri ma debolissima
La quale non riesce ad andare oltre un'Europa economica al punto che non riesce nemmeno difendere
L'euro
Che sta perdendo quasi il venti per cento rispetto al dollaro
E le rovine
Qui molto complessa la cosa che non riguarda solo i Balcani riguarda anche l'ex sorso le rovine di Stati falliti insomma di situazioni che dovranno essere affrontate
Perché ricordo Chris
Perché io quindi
Vorrei che di questo si discutesse
E io non mi scandalizzo affatto
Anzi la faccio mia la vera questione che stanno alla base di tutto e che l'idea politica appena forte
Come porre un argine antimperialismo americana dove sembra questa la questione
Cioè come governare il mondo in una condizione che non sia l'impero di agosto
Grazie dunque
Cioè e mi pare che anche tu hai scritto una cosa del e posto la questione non è l'articolo sull'Unità tempo fa no la questione americana la questione principale queste
Ma quale Battista da noi per quello che è
E il mio intervento è molto semplice se la questione e queste
Se la questione è questa
E lo è in una certa misura perché c'è in ballo qui il re e sgradevoli dirlo ma c'è in ballo anche la lotta contro l'Europa non c'è dubbio e qui non è questione io conosco tutti parte non tutti i testi parte dei testi che cita Mortillaro i quali dimostrano che ci sono divisi ma anche se in questi disegnano ci fossero quando si è arriva una situazione storica di questa natura
Che ho evocato ma ma è evidente che c'è una tendenza a a dominare il e e è nelle cose
La tendenza a nord anche se non ci fossero dei disegni ma il problema è questo funzione
Che cosa contrappone
E qui che si apre una discussione
E da questo punto di vista non capisco bene e con l'altra parte dell'intervento che ho sentito e anche dei così da questo io non ricavò affatto quindi né come chiaro dalle cose che sto dicendo non è un viva l'America
Ma non ricava un balzo non rimpiango affatto neanche una basso l'Europa come sento dire
Be ricavo invece il problema se una politica anti americana di vecchio tipo non sia profondamente sbagliato perché non funziona
Perché se noi oggi mobilità Massimo le masse
Intorno alla tematica
Isidoro che tu hai posto stamattina
Per noi in Europa potremmo chiudere col discorso europeo
Avremmo una parte cioè tutta la vera tematiche e sottese allo scontro che non si acché non si dichiara che vedi tedesche noi da una certa parte inglesi dall'altra mai evidentissimo che qui si preparano linguistico
E che hanno a che fare con la Russia col futuro dell'Est con il Mediterraneo
No se ci mettessi in una posizione non di costruzione di una potenza europea
Ma di non so bene che cosa
Questo è
Io credo che non faremo bene non andremo da nessuna
Se noi vogliamo pensare a una risistemazione dei Balcani abbiamo fatto un convegno giorni fa su queste questioni eccessi e dobbiamo apporre la questione clima dall'Europa rifiutato
E cioè di includere i Balcani
Nel suo disegno invece di escluderli come ha fatto finora
Tu la questione cliniche non etnie Stati piccoli che non reggono tende a risolvere in una altro che la vecchia di usare di tutto in ultima cosa molto grande e l'unica soluzione è l'Europa che può dare una soluzione la risposta ribatterà
Certo certamente poi anche la questione evocato in grado io so bene perfino parlato con gli interessati che cosa è stata la battaglia dell'ENI
Contro il le petrolifere americane sulla questione di dove far passare le risorse energetiche per cosa la questione
E una una delle questioni certamente vale cioè concludo insomma
Io ritengo che noi dobbiamo come non non mi convincono certi discorsi che tendono a mettere la sinistra
I in produzione questo nello non rappresenta certo non rappresenta un sottile nessuno
Ma insomma chi ragiona come me
In una posizione di complicità complicità di che al contrario
Presa d'atto di una realtà storica e tentativo di muoversi a quel livello
E di mettere in moto delle forze e che la forza principale che io tenderei a mettere in moto esattamente l'Europa
Certo dentro no ma poi ci sono altri ci sono diversi mesi anche dentro l'Europa c'è perfino quello che dice sì dolce per finanche ONU bollette anch'io c'è perfino un disegno anglosassone francamente fa girare quegli affari non c'è dubbio ma cosa vuol dire questo
Vuol dire che questa mi sembra che se io ecco concludo come ho cominciato se io proponessi a me stesso perché sto ferro discorso
Anche morale per quanto mi riguarda
In questo momento di disimpegno dedita io non credo che gioverebbe alla
Mentre invece sono profondamente convinto poi per dirla in soldoni che l'America mentre quella potenza che ho detto i nomi cella
Un mondo di sei miliardi di persone in cui c'è India la Cina Russia non è governabile dai signori a me
Quindi non sono dico questo per mettermi a Coppola non sono così te terrorizzato come certe volte giudice
La sinistra è finita non c'è più Sonego se siamo entrati tutti serve non è così
Si è aperta una partita drammatici dissi mamma che io tendere a vedere
Come molto
La creazione Alfredo Reichlin
E allora ci avviamo alle conclusioni questo convegno che ha presentato perlomeno dal punto di vista è la massa critica prodotta credo contributo molto densa che arricchisce quello che RAI che una chiamata il contesto in cui inquadrare
Queste questioni della guerra e della pace una parola Pietro Ciarlo per le conclusioni
Ma questi due ultimi interventi quello di ingrati direi che venne credo che abbiano focalizzato
Le due questioni fondamentali
I discorsi sulla guerre legittimano l'idea di una guerra feconda e questo e
Un male morale e politico
In linea di massima RAI di Venezia indicato a considerazioni
Più ravvicinata
Da una parte ma anche di prospettiva dall'alto vicenda si guardate
Non tutto si esaurisce nella guerra del Kosovo in questo che e mi dobbiamo anche considerare una sorta di Iezzo
Che può essere determinante per il futuro ma che è anche un suo rilievo nemica
Io lei si sullo stimolo di questi due interventi cambio lo schema delle mie cose consentitemi di dire
Come dire di fare un'osservazione fuori sacco perché non l'ho sentita fare
Nel corso del dibattito
Se questa vicenda non si chiude entro agosto
Ci saranno centinaia di migliaia di morte quando verrà Lindsay l'inverno se per ottobre non viene garantito un tetto a questa gente ci sarà centinaia interattivo
Comunque a parte questa considerazione che affido solo a che affido alla vostra intelligenza perché non è il caso di commenta
Rispetto a queste tematiche e alla una formulazione così chiara dei due corni del problema che è venuto da ultimo
Emerge che le questioni si intrecciano si accavallano c'è una pluralità di motivazioni
Di possibilità di lettura
Cantare ha fatto bene a richiamare nella sua relazione il problema della guerra di civiltà della Quercia etica etnico nazionale
Richiamando in qualche modo anche se non espressamente Huntington è il suo scontro di civiltà perché ha fatto bene perché dentro questa riflessione ci sono due notte
Quella dell'effettività della realtà del confronto politico perché lo scontro di civiltà e uno scontro reale ma anche l'altro quello della rappresentazione dello scontro perché quando si parla di scontro di civiltà si intrecciano questi due elementi l'elemento della durezza
Dei fatti degli interessi e gli elementi di rappresentazione culturale che si sono fatti anche si e che sono determinanti anch'essi per un una lettura verrà
La guerra senza una rappresentazione non è possibile cioè non è possibile combattere una guerra senza una motivazione ideale o se volete senza una copertura propagandistico che poi in fin dei conti è quello che ha detto il Papa guardate che qui cioè anche una demagogia umanità
Ecco io in questo grazie quadro vorrei cogliere tutta una serie di osservazioni senza citare per abbreviare ma voi ricondurre été agli interventi di oggi da mia osservazione
Una copertura propagandistica per cercare di come dire scioglie un pochino questi nodi della rappresentazione io credo che dobbiamo andare
Alla dobbiamo un po'selezionare le questioni e parlarne una parlare di ciascuno una norma per esempio bisogna distinguere con chiarezza il problema della legittimità illegittimità della Quercia
Dal problema della giustezza della pre il problema della legittimità della guerra che ha un problema notevoli sicuramente soprattutto sotto il profilo della comunicazione non è un problema centrale fondamentali
Vedete che si riflette poi immediatamente sul ruolo dell'ONU c'è stato un grande equivoco generato dalla caduta del muro di Berlino dalla
Ridefinizione dei rapporti politici economici culturali a seguito della caduta vorrebbe dire ed della globalizzazione l'idea che l'homo potesse essere la sede del grande governo mondiale democratico
No non è stato mai questo non è strutturato per questo non potranno mai essere questo
Tutti i Paesi si può dire che gran parte dei paesi del nono hanno fatto guerre palesemente illegittimi
Quelle coloniali parlante ha fatto guerre coloniali apparteneva Hallo
Ma
Mezzo ONU faceva riferimento alla dottrina della sovranità limitata
Eppure versavano nello e non è sopravvissuto Panama granata le Marghine tutto dentro allora l'ONU è un'altra cosa
Perciò si è detto sempre che l'ONU era vitale non ci dobbiamo dimenticare quello che dicevamo ieri perché non aveva la stesso obiettivo della Società delle Nazioni cioè bandire la guerra dal mondo
L'ONU interviene quando può intervenire cioè quando c'è il consenso politico sufficiente perché si vede il il suo intervento
La portata positiva dell'ONU in tutto questo o in tutta la sua esistenza è che era una sede istituzionale di confronto diplomatico cioè c'era sempre un canale aperto che era quello dell'ONU per cui quella gente per i Paesi potevano sempre parla
Quindi legittimità illegittimità della guerra un argomento importante ma certo non può essere secondo me esaurito con i riferimenti formali alla Carta dell'ONU perché non ha mai letto
I riferimenti formali alla Carta dell'ONU non hanno mai letto veramente la guerra legittima alla Quercia illeciti
Questo si riverbera anche sulla ruolo della NATO Cetona nato come nuova soggettività che sostituisce l'ONU ma sostituisce l'ONU a Fini
Il governo politico mondiale fondato sulla forza cosa che l'ONU non è
Si tratta di una guerra giusta di una guerra ingiusta
Ma appare la considerazione di partenza naturalmente e che la guerra deve essere ripudiato sempre ma
Ciò nonostante le democrazie fanno anche va bene allora la guerra si legittima in punto di effettività e soprattutto si legittima ex posto
è un punto molto delicato questo che è stato affrontato oggi e sul quale non voglio insiste ma soprattutto la guerra giusta si legittima in base alla rappresentazione che se ne vada
E alla percezione che se ne risente
All'inizio c'era una sorta di convergente tutti ritenevano questa guerra giusto poi
Sono iniziate le perplessità perché e per le difficoltà perché si vedono le cose come vanno
Certo non perché i pescatori dell'Adriatico hanno un po'di problemi ma anche questo centro a Verona perché
L'idea che la guerra giusta che questa guerra fosse giusta era anche legata diciamo la verità all'idea di una guerra a basso prezzo
Allora io credo che per dipanare queste questioni bisogna cercare di capire le motivazioni di questa entrare nei problemi politici commessi sollecita a fare anche Reichlin poc'anzi
è stato detto stamattina Pange che questa guerra serve ad evitare dal punto di vista degli Stati Uniti che si ricostituisca un potere globale alternati
Questa affermazione molto importante credo condivisibile e dichiarato poi peraltro ma quei santificazione notevoli questo
La prima indicazione e che bisogna riconsiderare
La il ruolo degli Stati nazionali
In che senso nel senso che
A seguito dei rivolgimenti
Dopo l'ottantanove della globalizzazione certamente
Lui gli Stati nazionali accelerano un processo di deperimento ma gli Stati nazionali sono angolo ancora ben lungi dall'estremo
E gli Stati nazionali continuano ad essere un riferimento importante di ordinazione degli interessi
Che poi è quello che diceva anche Riding quando parlava di questo ruolo degli Stati Uniti dell'America un ruolo molto forte che un ruolo militare ma non solo militare
E un ruolo anche economico commerciale la guerra le guerre degli se ci sono le guerre della delle tre bit male adesso se ci ha aggiunto un'altra big quindi Bananas Biff Biotechnology suo con gli americani e Santander mazzate terribili e a chi allora principale concorrente che è l'Europa
Quindi c'è una competizione forte quasi dice globale Zazie torna si dice anche questo che c'è una competizione forte
Tra allora regioni mondiali è questo è un ma profilo della Quercia
Che ci porta ricorda se è vero che gli Stati Uniti svolgono una azione protagonista su vari terreni per impedire che si aggreghino altri poli
Alternativa è vero allora che esistono ancora gli Stati nazionali sia pure in deperimento
E che quindi siamo in una fase di transizione dove si costruiscono nuove soggettività nuovi Circuiti interessi ma permangono ancora forti vista nazionale
E qui si aprono tutte le logiche degli Stati nazionali
Perché la guerra in questo momento
è del tutto escluso che abbiano giocato motivi di politica interna
Degli Stati Uniti per esempio
Gli scandali che ci sono stati e che correvano il rischio di coinvolgere per altri aspetti anche il vicepresidente e probabile futuro candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti
Possono aver concorso in qualche modo
All'idea di una guerra
Per distogliere e compattare l'opinione pubblica
Ancora politica interna ed economica questo
Conta o non conta più negli Stati Uniti l'apparato militare industriale
Questa espressione guardate non l'ha coniata qualche a praticare qualche libera ma è un'espressione coniata da uno che se ne intendeva perché era ai casi analoghi
Che nella sua campagna elettorale
Si propose come generale vittorioso che limita la avrebbe garantito anche la limitazione dell'influenza dell'apparato militare industriale
E allora qui c'è qualche dato che ci soccorre vede
I militari americani hanno fatto una chiesa di investimenti in armamenti per ventuno miliardi di dollari
Questo
Questa richiesta è stato avviato nel novantasei
Quando
La Spesal militare degli Stati Uniti nel mille novecentonovantasette cioè nel destino né nel decennio diciamo l'ottantanove novantasette quasi decenni la spesa militare degli Stati Uniti è scesa al livello del mille novecentotrenta
Come incidenza sul prodotto interno lordo questo motore dello sviluppo americano si è interrotto
Si è interrotto completamente la risposta qual è stata la riconversione degli apparati produttivi
Con le grandi fusioni la più grande di tutte è stata quella tra Baring McDonald McDonald
Che cosa è successo però che il processo di ristrutturazione dell'industria americana militare è coinciso con la crisi dei Paesi estremo-orientale con un ulteriore abbassamento della
Per la funzione di motore di sviluppo dell'industria milita America
Guardate questi sono dati che ne sono fondamentali nell'interpretazione della Quercia
Perché dall'ottantasette al novantasette l'industria militare americana perso il quarantasei per cento degli addetti
Ha perso un milione e ottocento mila a detti queste sono leggi un milione e ottocento mila ante
E sono scesi da tre milioni a nove a due milioni cento
Sono state effettuate molte grandi fusioni ma poi il governo americana posso anche lo stop a queste grandi fusioni perché stavano creando condizioni di monopolio nella fornitura militare mentre invece il governo ha interessato mantenere
Una condizione di concorrenzialità
Perché l'intervento proprio in Serbia
E qui ci sono considerazioni di carattere geopolitico
è chiaro che non è ipotizzabile un intervento in in Cina
Ho in Kurdistan
Non ci si arriva in Kurdistan e poi ci sono tre Paesi turchi non è possibile la Serbia era un teatro possibile
E qui è venuta fuori un'altra questione espressamente detta da alcuni miti da alcuni vertici militari americani
E cioè la necessità di testare la guerra tecnologico
Questo non è un fatto soltanto legato all'apparato militare industriale cioè Dottor Stranamore che manto eccetera non che si lascia prendere la mano tra le sue cose ma è un'altra questione
Cioè i il testo della guerra tecnologica le cose che diceva anche Ingrao prima questo strano modo di fare la guerra sanno rispetto al passato in cui
Tutti nessun guerriero di una parte del morire gli altri muoiono se morale civile un errore eccetera
E la grande questione politica del futuro e del potere mondiale
Perché qual è l'ostacolo
All'utilizzazione della guerra come strumento di governo mondiale l'opinione pubblica interna
Questo è il vero problema
Cioè perché se monta il dissenso interno naturalmente si spezza la possibilità di utilizzare qual è il la chance di poter utilizzare la guerra
Di potere utilizzare la guerra come strumento di governo come forza del Governo mondiale e di utilizzare una guerra in cui gli amica non muoia
Cioè la guerra tecnologica
E la Serbia si pensava magnificamente come terreno di esercizio
Per testare la guerra tecnologica valete questo può sembrare un'estremizzazione
A parte che non era estremizzazione è una componente è solo una componente delle diverse motivazioni che hanno portato a questa una delle tante componenti ma non so se il proprio una componente secondaria
A me è sembrato anche diciamo come dire necessario introdurre nel dibattito di oggi perché mi pare di non aver dura sentita questa parola
La parola militarismo
Che una cultura istituzionale non banale
Che riesce ad articolarsi e a influenza la politica
La Serbia getto altre motivazioni il quarto corridoio
Cioè individuato il corridoio balcanico di comunicazione con e individuato il corridoio balcanico di comunicazione
Con non solo con il pretorio del cavo perso ma anche con l'acqua
Della Mezzaluna Fertile chiede una delle grandi questioni del Medioriente controllo della qua dunque il controllo del corridoio balcanico è un controllo in una questione importante che posso può aver spinto concorso a spingere
Non solo ma c'è un problema di rapporto dell'Occidente
Con i Paesi dell'Est europeo della Russia permane questo problema
Della Russia e degli altri Stati che sono nati
Dalla frammentazione dell'unioni e dell'Unione Sovietica
E ordinare i Balcani è un punto chiave
Per poter pensare di garantire
Poter pensare di garantire l'ordine nell'Europa orientale ma ancora
Questo tipo di andamento delle cose che trova il suo centro negli interessi e in un certo tipo di cultura americana tra una sponda e Rocca
Trova una sponda in Europa perché il problema dei Balcani è un problema europeo il problema del quarto corridoio un problema europeo perché
Perché i governi di sinistra a inni ed è una costante nella storia istituzionale
Sono sempre all'inseguimento di una surplus di legittimazione politica nei confronti della destra
E uno dei
Degli aspetti che temono di più i governi di sinistra tredici su quindici nella NATO e quello di apparire legulei Mimbelli è l'opinione pubblica e lasciare a te
La strada la strumentalizzazione della
Non solo
Ma in Europa c'è una divisione netta cui accennava racket
Tra la Gran Bretagna e gli atti
La Gran Bretagna che ha
Ha fatto valere la causa di la clausola di esclusione nella stipula del i patti della moneta unica
E si muove in grande sintonia con con gli Stati Uniti
Non a caso Senato vicende molto importante per l'industria europea che sono le fregate orizzonti
Da la Gran Bretagna è uscita dal consorzio europeo
Si è
Per arrivare a una alleanza con indusse americana vanificando questo progetto industriale e nello stesso tempo politico della della
Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e sono gli unici due Paesi che hanno fatto guerre vere
Lei gli unici due Paesi di democrazia occidentale che hanno fatto guerre vere in negli ultimi cinquant'anni
La Gran Bretagna è andato a fare la guerra per le Malvinas
Non ce lo dimentichiamo
E uno degli elementi risolutivi di quella fra quella fu il sul il siluramento dell'incrociatore Belgrano punito dal vecchio incrociatore che non serviva a niente
Ma che era il simbolo diciamo intorno a cui ruotava questa vice era uno dei simboli in con intorno a cui di tutta ruotava questa vicenda della guerra e aveva due mila marinai imbarcati che morirono tutti in un gioco
Quindi c'è anche una certa cultura di consonanza di cultura politica tassativo vinti e Gran Bretagna al dica di una scelta di interessi industria e politici
Noi italiani
Voglio usare questo termine volutamente come ci dobbiamo collocare in tutto questo e noi italiani di sinistra come ci dobbiamo collocare in tutto
Io credo che
Una questione fondamentale naturalmente quella di diffondere consapevolezza attenzione penetrazione di analisi intorno a questi problemi
Che sono stati io credo impastati fino adesso in maniera molto approssimata
Tutti giocati su questa vicenda della guerra giusta e della guerra ingiusta dei diritti umani che è una questione vera molto importante ma che anche una palese coperture
Ideologiche di quanto poi Saccà dentro e degli interessi che si muovono sotto il blues che si muovono al di sotto di tutto ciò
E che in qualche modo sono stati richiamati nel dibattito di oggi e sui quali io mi sono voluto soffre
E dunque bisogna iniziare a parlare più diffusamente di queste cose guardate cercando di riflettere su questi temi ma per la stampa Nonda alcun aiuto
Cioè non ci sono notizie di stampa vi sono poi le notizie a larga diffusione
Che aiutano a capire questi processi quali sono gli interessi sottostanti il gioco delle parti niente
Cioè un appiattimento totale sui motivi più incendi immediati diretti importante ingressi precarietà ma
Vedo fatto un piccolo test ho chiesto ai miei studenti circa centocinquanta quale fosse la capitale della Bielorussia
E ha risposto solo un detto ha detto mischie rete come che lei sa sa cosa a ieri l'ho trovato sulle parole crociate e mi sono informa
Allora duecento studenti universitari sedici quando ha deciso sugli enti universitari hanno questo grado di conoscenza che cosa vuol dire questo vuol dire che noi mediamente ignoriamo totalmente quello che accade in Bielorussia
Quello che accade in Bielorussia cioè in una potenza nucleare
E se crede può tirare un SS venti intestati a Milano noi sappiamo nulla cioè l'opinione pubblica di questo Paese nota me compreso gliel'perché non è che siano rispetto delle delle dei problemi che la bielorussa
E allora è questo il punto vero secondo me
Perché non si è intervenuti prima diversamente bombardando di dollari come è stato detto in un altro modo la Jugoslavia eccetera perché non non c'è sensibilizzazione dell'opinione pubblica
Non si sa sono circoli ristretti bisogna aprire questa scatola in qualche modo iniziarla ad aprire
Solo conoscendo sapendo si riesce a prevenire se scoppia una contrasto una questione in Bielorussia noi siamo su disarmati nel senso che arriveremo tardi arriveremo poi arriveremo a rimorchio
Allora se le a rimorchio soprattutto per degli Stati Uniti
Va bene allora è questo di una politica estere
Europea se è possibile costruire una politica estera europea ma se non è possibile costruire una politica estera europea perché l'Europa e ancora una Europa distanti e non è un Europa l'Europa non è uno stato europeo quel deve essere chiaro allora bisogna costruire una politica estera nazionale vera
Ma la costruzione di una politica estera nazionale richiede tempo ed impegno richiede tempo e di impegno perché bisogna conoscere i problemi
Avere dimestichezza con un terreno che non è tipico nostro Italia
Un terreno dischi e fondamentalmente estraneo
Cioè se si va in Francia in Inghilterra soprattutto si capisce come la politica estera la situazione
Politica dei Paesi esteri sia oggetto costante di riflessione della cultura istituzionale e sia anche una tematica Abbas che circola abbastanza
Presso l'opinione pubblica più la
Allora io ovunque questi credo che come è stato detto da molti di questa iniziativa del Ceresio iniziativa utile
In questo quadro
Nel quadro di tante iniziative come queste che speriamo che c'era e se posso tornare su queste tematiche per costruire un minimo di consapevolezza intorno alle
Ai problemi della politica estera
I cani innanzitutto presso su come noi ci rapportiamo ai problemi che la trasformazione e la transizione questa fase di transizione pongono al Paese e ai
E alla sinistra
Io spero che anche gli eventi traumatici Teresa si stanno realizzando in Kosovo possano servire a questo dal punto di vista nostro intendo cioè è chiaro che insomma forse un problema
Come dire rispetto alla drammaticità della guerra dire questo può sempre può sembrare minimizzando e ma non credo che sia minimizza perché se no altre strade non ce ne sono cioè che serva questa guerra ad aprire
Una circolazione di idee dentro la più largo opinione pubblica su questi problemi che poi mi pare alla fine sia uno
Dei motivi dominanti dell'incontro di questa serie io spero che se l'anno venturo chiedo ai miei studenti l'altra volta qual è la capitale la Bielorussia al insomma si alzi la percentuale di quello che lo sa vi ringrazio
Grazie pagine bene abbiamo concluso i lavori di questa giornata intensa quattro relazioni un'introduzione undici interventi sette lo di lavoro ringrazio per la pazienza e arrivederci