Presentazione della marcia per la pace Perugia-Assisi che si terrà il 16 maggio org. c/o Hotel Nazionale

Fra
Possiamo
Allora
Diamo inizio a questa conferenza stampa grazie
A tutti i giornalisti presenti
Direi di evitare di fare le presentazioni di tutte
Le associazioni che sono qui vorrei appunto però a ricordare che sono presenti a questa conferenza stampa ieri i rappresentanti nazionali di tutte le principali organizzazioni che hanno ideato promosso questa inizia questa iniziativa insieme a noi ci sono anche dei parlamentari in maniera particolare vorrei ricordare quelli che intanto o annotato presenti innanzitutto onorevole Giulietti
Giuseppe Giulietti l'onorevole Stefano Semenzato che tra l'altro hanno la prerogativa di essere stati eletti nel circoscrizione di Assisi dove si concluderà questa marcia l'onorevole Fabrizio Bracco che invece letto a Perugia l'onorevole Giuseppe Lumia che viene dall'altra capo dell'Italia la Sicilia ma che fa piacere avere dicono in sé chiedo scusa se ne ho dimenticato qualcuno che magari non ho riconosciuto direttamente
Insieme a noi c'è anche
Bucci c'è anche Piero Sansonetti che rappresenta il gruppo originariamente di cinquecento ora quasi novecento giornalisti uomini dello spettacolo e della mondo della cultura L'ultimo Mario Luzi che hanno aderito all'appello basta con la guerra e che saranno presenti domenica mattina
Prossima alla alla ma alla marcia taglio tra questi firmatari ci sono anche vari numerosissimi giornalisti varie redazioni tra le quali quel di di Moby Dick che stasera l'effetto era anche una diretta un collegamento in diretta da da Perugia per presentare ulteriormente la manifestazione
Allora alcune alcune parole introduttive di questa iniziativa vorrei innanzitutto sottolineare che si tratta di una mobilitazione straordinaria
Che avviene appunto in un momento particolarmente straordinario una mobilitazione straordinaria che possiamo già ora definire in qualche modo un successo
Un successo per la quantità di persone di organizzazioni
Di
Di gente che ha deciso di venire a questa marcia che ci sta mandando la propria adesione sta organizzando la partecipazione nelle maniere più diverse
Vorrei dire che questa probabilmente sarà la più grande delle marce per la pace Perugia-Assisi che sono state organizzate dal mille novecentosessantuno e anche in qualche modo la marcia diversa da tutte le altre per la gravità della situazione e questo successo
Che in qualche modo possiamo già dichiarare oggi anche ricordando le novità del delle delle adesioni che in qualche modo sono venute aggiungendo in tutti queste questi giorni avete nella cartellina un elenco che non è assolutamente completo quindi prendetelo un po'con con le pinze
Perché in questa dopo cinquanta giorni di mobilitazione sono moltissimi che addirittura lo mandano nemmeno l'adesione e però poi mai la leggiamo la ritroviamo qua e là sul sui giornali o la sentiamo alla radio o in altre in altre occasioni
Ritornerò poi sulla questione della visione dicevo un un successo che però è fondato su una tragedia
E quindi un successo del quale non possiamo parlare con particolare soddisfazione certo è un fatto estremamente importante che nel nostro Paese stia crescendo
è uso proprio questa parola stia crescendo una presa di coscienza
E quindi di conseguenza una presa di posizione di
Decine di migliaia di persone centinaia di migliaia di persone che si stanno rendendo conto della gravità delle scelte che sono state compiute e soprattutto dei rischi e dei pericoli che ci stanno dinnanzi
Io non ho la pretesa questa conferenza stampa di riassumere tutte le posizioni che politiche che sono state espresse dal
Dal giorno del ventiquattro marzo quando questa guerra scoppiata però c'è un punto dal quale vorrei partire
E il punto è indubbiamente il grande senso di sofferenza di apprensione di dolore che proviamo per tutte le vittime innocenti di questa tragedia
Innanzitutto per le vittime quelle
Quelle invisibili le vittime invisibili che ci sono state in tutti questi dieci anni in cui in Kosovo eravamo tristemente soli
Vorrei che ricordassimo la marcia lo farà innanzitutto tutti gli albanesi tutti servi tutte le persone che sono state colpite da questa tragedia
Che poi
Ha subito l'escalation di tutti voi noi conosciamo e che è diventata appunto o assunto le proporzioni di di di di oggi
La comunità internazionale
Agnola toh
Per quasi dieci anni quanto succedeva in quel posto io vengo
Da una grande conferenza contro la guerra che si è svolta si sta tuttora svolgendo all'Aja
E vi posso dire che le testimonianze sono state portate lì la documentazione di tutti i segnali d'allarme che dall'ottantanove sono stati fatti dalla CUD dal mondo delle ora della società civile
Per l'associazionismo dal volontariato da Amnesty International in tutti questi anni sono oramai volumi interi di denunce ignorate costantemente dalla comunità internazionale
Dico questo perché la marcia e domenica prossima sarà innanzitutto la marcia di chi vuole la pace e di chi lavora per garantire costruire una pace fondata sul rispetto dei diritti umani
Sbagliando tutti coloro che contrappongono l'impegno per la pace all'impegno per i diritti umani
Noi in qualche modo
Senza come dire grandi ambizioni mio ma c'è noi sentiamo di rappresentare una
Un movimento una quella parte della società civile che ha lavorato insieme per la pace e per i diritti umani che anzi non può
No parlare di pace se non concretamente impegnandosi a far sì che la pace sia il frutto del rispetto dei diritti umani
Ed è questo è un punto cruciale decisivo lo si può fare propaganda
Non si può continuare a farle caricature del movimento per la pace contrapponendo chi oggi chiede la pace la fine dei combattimenti dei combattimenti la fine dei bombardamenti
A quelli che si sono in qualche modo che hanno scelto di di bombardare invece per difendere i diritti umani purtroppo il bilancio di questa tragedia è che questa guerra
Non soltanto è illegale come ero mai tutti riconoscono ma è anche inefficace
Perché non è riuscita a salvare solo una vita di un kosovaro di un albanese perseguitato dalla pulizia etnica di Milosevic
Io vorrei usare le stesse parole dell'alto commissario per i diritti umani la signora Mary Robinson la massima autorità delle Nazioni Unite impegnata a promuovere e realizzare in concreto sul campo il rispetto dei diritti umani
Lei ha usato anche ieri
Questa frase
Non quando affrontiamo la promozione dei diritti umani non possiamo dimenticare il criterio della proporzionalità
E il criterio della proporzionalità ci impone di vedere al di là del fumo della propaganda che il con questi bombardamenti con questa azione di guerra noi abbiamo aggiunto sofferenza alla sofferenza
Gli obiettivi civili gli ospedali i le scuole le sedi dei mezzi di comunicazione l'ultima è stata bombardata anche ieri
Questi sono obiettivi che non fanno parte degli strumenti
Del de di di coloro che dicono e vogliono e si impegnano concretamente promozione dei di dei diritti umani è tempo quindi di mettere fine a questa sofferenze e per farlo c'è solo una strada
Che è quella di riconsegnare
La situazione alle Nazioni Unite riconsegnarla alla politica
Sottraendo la alla quella drammatica pericolosissima logica della guerra che ci sta portando verso una escalation ora le marce Remo da Perugia ad Assisi ventitré chilometri
Per chiedere la fine di questa guerra
E
E pur sapendo che una marcia non basta afferma
Noi avvertiamo una grandissima responsabilità
E vogliamo
Come dire superare quel senso di impotenza
Che poi i spessore del si affianca l'ha un senso di rassegnazione
Agli un senso quasi anche di indifferenza per quel che sta succedendo
Perché invece sappiamo che ognuno di noi ogni persona che viene a a questa marcia avrà la possibilità di fare in qualche modo la differenza ognuno di noi alla possibilità di contare
E certo una responsabilità enorme a questo punto ricade sulle forze politiche alcune delle quali hanno anche aderito alla marcia Perugia-Assisi
Come i Democratici di sinistra attraverso la direzione nazionale il Partito Popolare
Il
Partito di Rifondazione Comunista Partito dei comunisti italiani
Ecco queste forze saranno presenti innanzitutto con le loro delegazioni dei parlamentari
In maniera particolare ci sarà lo striscione
Che era prete lettera presenterà i centonovanta parlamentari della maggioranza che hanno chiesto al governo di mettere fine a questi bombardamenti
Ma il giorno dopo la marcia ognuno di noi e loro in particolare avranno la responsabilità
Di capire che cosa può fare l'Italia
Ora noi ci troviamo in una situazione nella quale da oltre cinquanta giorni continuano a cadere le bombe dal cielo Milosevici continua alla sua operazioni in terra e la gente si chiede ma da dove verrà la pace
Ecco
Io credo che non sia presunzione sperare e credere che la pace possano lenire dall'Italia
Per due ragioni primo perché la l'Italia si ritrova e esposta come nessun altro Paese di quelli delle che fanno parte dell'Alleanza atlantica a questa guerra e alle sue comunque conseguenze
Noi stiamo pagando ora il prezzo più alto diritti che nessun altro sta pagando e abbiamo il diritto e il dovere ma abbiamo anche il diritto di chiedere che questa guerra finisca prima possibile e quindi di contrastare tutti coloro che invece stanno portando avanti l'idea della guerra ad oltranza
L'idea che ha ai bombardamenti addirittura ci possa essere un attacco di terra nelle forme più diverse perché poi strategie militari sono in grado di definire altre stare ma certamente quella di dare ancora un seguito a queste a queste violenze
Il secondo motivo e che l'Italia in Italia c'è una società civile e ci sono delle istituzioni locali
Che hanno maturato una consapevolezza dell'idea della pace vera della pace giusta estremamente matura non è un caso che alla Marcia Perugia-Assisi domenica prossima abbiano aderito centinaia di comuni province e regioni italiani
Non soltanto i gruppi delle nostre associazioni ma centinaia di enti locali di regioni che saranno lì con i loro Ugo gonfaloni
E voi tutti sapete diciamo quanto si è stato politicamente difficile
Discutere di questi argomenti prendere delle posizioni scegliere di venire a questa a questa a questa marcia
E allora se l'Italia sta pagando il prezzo più alto di questa guerra e se in Italia c'è una straordinaria mobilitazione per la pace
Allora anche il nostro Governo a e il nostro Parlamento hanno il dovere e la responsabilità di rappresentare
Questa società civile e queste speranze di di pace
Due sole possibilità o l'Italia riesce a condizionare a modificare la linea della alleanza atlantica
Oppure dovrà pensare
Decidere
Di uscire da questa guerra
Queste sono le due possibilità se vogliamo trovare veramente una rapida conclusione a questo conflitto
Sappiamo che di di rapido non c'è quasi niente tranne le le bombe che con una rapidità straordinaria concentrano o non c'entrano i loro i loro obiettivi noi
Abbiamo imparato a a ad avere anche pazienza ma sappiamo che oggi c'è un'urgenza fortissima alla quale tutti dobbiamo rispondere
E quindi credo che non sia giusto come ha fatto il nostro ministro della Difesa anche ieri Scognamiglio dire che questa guerra continuerà comunque fino alla fine del mese
E che poi alla fine del mese la NATO rivedrà le strategie e che in queste strategie compreso tutto e il contrario di tutto vale a dire anche il rischio che si proceda ad una guerra totale
Nei confronti della Serbia
Ecco o a me ha fatto molta impressione sentire il nostro sottosegretari mi pare Barberi che da Cookers denunciava
Il fatto che questa cosiddetta operazione umanitaria della NATO in Albania
Non fosse lì per aiutare i profughi ma anzi per sbarazzarsene il più possibile per allontanarli dal luogo dove si sta preparando la base per future azione di guerra
Ma se davvero vogliamo aiutare questi profili dobbiamo aiutare
Se davvero tutto questo è è partito e scatenare stato scatenato dalla
Intenzione dichiarata almeno formale di impedire di prevenire questo genocidio allora come mai oggi sul campo sul terreno
La NATO in Albania non Stamira mente intervenendo a sostegno ad aiuto a dare un minimo di
Ripeto ricovero a a questi profughi
Rate il ci siamo mai trovati ad organizzare una marcia per la pace in queste condizioni oggi
Come dire lo facciamo con
Un'angoscia
Che ci preme dentro
E con la consapevolezza che domenica prossima noi marciamo sì per fermare questa guerra
Ma marciamo anche per cambiare la cultura che l'ha generata
Se anche la guerra finisce domani mattina il nostro lavoro sarebbe naturalmente un grandissimo risultato a cui tutti noi
Speriamo ma il nostro lavoro sarebbe ancora una volta solo all'inizio
E quindi l'invito che noi facciamo tutti mezzo di comunicazione a tutti i giornalisti che sono più vari inviti diciamo da fare i giornalisti vorrei innanzitutto farne uno
E cioè che della marcia di domenica prossima si dia una fotografia reale
Sì racconti veramente ciò che si vede
Chi ci sarà questa gente si faccia parlare questa gente ci dia voce e non si continui a dare una rappresentazione troppo
Come dire chiusa dentro gli schemi del Palazzo per cui si vedono soltanto le figure politiche i partiti
Gli schieramenti
Che a loro volta peraltro poi hanno le loro i loro problemi interni lo articolazioni del loro diversità
Ecco l'appello il primo appello che facciamo i giornalisti è che ci sia un attenzione alla gente a tutti coloro che vengono a questa ma manifestazione pur appartenendo a le più diverse organizzazioni della società civile o del mondo politico
Ognuno con la propria identità e con le proprie idee
Ma in quanto saremo in quanto esseri umani in quanto persone che sentono di aver che varcato in qualche modo una soglia che non si doveva non si doveva varcare
La seconda richiesta che coglie il secondo appello che faceva i giornalisti e che almeno tutti coloro che vorranno mettersi a disposizione
Per aiutare anche la comunicazione noi abbiamo un piccolissimo ufficio stampa
Ci piacerebbe di poter raggiungere poter può rendere pubblica una lista di giornalisti con i propri numeri di di telefono anche che si rendono disponibili durante la marcia durante quel giorno
A raccontare magari anche alle radio noi vorremmo pubblicizzare questi numeri di telefono a alle varie radio che possono chiamare la marcia e e attraverso le voci vostre diciamo raccontare ciò che si vede ciò che si pensa ciò che si chiede
Ecco è una
Un appello che facciamo
Sapendo che anzi può ridare le annuncio che domani mattina
Alle undici trenta ci sarà una riunione con il Presidente della Rai Zaccaria
L'onorevole Giuseppe Giulietti che aveva sollevato la questione all'interno della Commissione vigilanza della RAI a venuto poc'anzi a a darcene conferma perché abbiamo chiesto innanzitutto alla RAI in quanto servizio pubblico di mettersi a disposizione
Per la marcia con una diretta televisiva innanzitutto ma anche con una copertura attraverso tutti i telegiornali affinché ci sia davvero come dire regalata davvero l'occasione a la gente non non tanto a noi non tanto a ai nostri rappresentanti politici che hanno la possibilità di parlare
Sempre durante il il resto dell'anno ma soprattutto alla gente che questa marcia darà darà vita ecco io mi fermo qui
E vorrei dare l'insulto a voi subito la parola per capire se ci sono delle questioni delle domande e poi se la parola a padre Nicola Giandomenico per la chiusura
Se non ci sono domande specifiche dire intanto Nicola poi eventualmente se ci fosse anche qualcun altro che vuole
Ecco io vorrei sottolineare un altro aspetto
E nell'augurio di tutti gli organizzatore della marcia della pace
Che venga posta al centro dell'attenzione anche il discorso della solidarietà e del volontariato
Sappiamo che campi profughi attualmente stanno organizzati abbastanza bene
Ma sappiamo anche che in vista
Della prossima estate che sarà abbastanza torrida in quelle parti in vista forse anche del prossimo inverno
Ci sarà veramente bisogno di un supplemento di coraggio di iniziativa di sensibilità e di solidarietà
Quindi vogliamo porre al centro dell'attenzione che la società civile italiana
Possano continuare a contribuire enormemente per alleviare
Le situazioni di disagio che si trovano a dover sopportare questi profughi e che in modo particolare tante forze giovani italiani dai si possono mettere a disposizione per una presenza di solidarietà
Ecco vuole essere già da questa mattina un appello che lanciamo in modo particolare ai giovani
Perché possono incominciare a programmare le loro e stante la loro estate proprio tenendo presente queste impegno specifico nei campi profughi sia dell'Albania sia dalla Macedonia sia del Montenegro o della Serbia
Ecco se apriamo che saranno molti giovani che parteciperanno a questa marcia per la pace Perugia-Assisi quindi c'è c'è a
Ci auguriamo che da parte loro ci possa essere questa grande risposta di spendere le loro energie proprio a favore di coloro che si trovano in uno stato di necessità in questo momento
Credo che la marcia della pace oltre che essere un'espressione di condivisione sì anche un momento educativo un momento educativo proprio rivolto ai giovani
E questa dimensione educativa può essere veramente portata avanti proprio attraverso questa atteggiamento della solidarietà
Del mettere a disposizione
La parte della propria vita parte del proprio tempo parte delle lo delle proprie energie per venire incontro a queste persone che si trovano maggiormente nella sofferenza quindi ecco un coinvolgimento dei giovani
Non solo nella partecipazione ma un Congiu coinvolgimento dei giovani nei prossimi mesi in queste situazione di disagio in cui si trova i profughi
Circa s'
Il allora sulle per quel che riguarda la una stima dei partecipanti
Come dire noi
Come te non non la volevo neanche fare diciamo il
Intanto perché effettivamente abbiamo elementi molto confusi perché questa marcia è stata indetta soltanto il diciassette aprile è sostanzialmente quindi meno meno di un mese quasi proprio un mese fa e
E non avevo avuto diciamo tutto il tempo di organizzare come avviene tradizionalmente in queste in queste marce
Un la cosa diciamo che ci piace di sottolineare innanzitutto
Che questa forse più di tutte le altre è una parte è una sarà una marcia con la partecipazione veramente della gente da tutta Italia al di là delle appartenenze
Preso atto livello perché le appartenenze sono stato sono state in questa occasione un elemento di discussione
Innanzitutto perché ognuno ha ha tentato di mettersi in gioco coinvolgendo l'organizzazione in cui di cui fa parte penso per esempio tante persone della del mondo del lavoro
Che si sono messe in gioco chiedendo che in mille forme diverse che i forse il sindacato per primo ad aderire e ha devo dire che queste persone hanno tenuto presente un risultato straordinario
Perché in due principali sindacati da CGIL e la CISL hanno dato la loro adesione ufficiale nazionale a questa
E anche la UIL che pure no ancora non ha dato questa data adesione in realtà sarà presente con
Numerosissime organizzazione di carattere regionale di che di di di di livello provinciale di a livello di fabbrica edili di luoghi di lavoro
E così come dire come lei sottolineare diciamo un po'il fatto che addirittura l'organizzazione di questa marcia diciamo se volete sarà un pochino anche più complessa dal punto di vista organizzativo proprio perché la gente non ha aspettato che qualcuno gli organizzasse il pullman
Ma ha cominciato ad organizzarsi o da solo e questa è una cosa che volete che molti impedisce di dare i numeri se vogliamo certamente c'era tanta gente
Ci sono anche due treni speciali che per esempio non c'erano mai stati in passato insomma
Se a questo da un'idea insomma della della situazione
I ci sono due tre che partono uno da gli orari non gli so ma uno parte da Milano un altro parte da Pisa
Lì da Livorno scusa da da da Livorno passa poi passa per bisogna
Ecco perdonare se la seconda questione abbiamo devo dire non non tanto noi come comitato organizzatore ma il il gruppo dei cinquecento diciamo l'appello di di giornalisti gli uomini di spettacolo celati citavo che citavo prima quelli che fanno su per citare alcuni nomi chi Chiambretti Francesco De
Gregori Dario Fo e tanti altri e varie relazioni Antonio Ricci Sandro Ruotolo
Piero Sansonetti ciò che le serve tutto questo gruppo ha scritto una lettera al presidente del Consiglio intanto invitandolo a venire alla marcia Perugia-Assisi
E non si è trattato di una provocazione invitare D'Alema alla marcia Perugia-Assisi non è una provocazione invitare D'Alema ma Gertrud Assisi vuol dire invitare il nostro governo a mettersi alla testa dello schieramento di pace
Che si deve costruire durò per fermare questa guerra che da soli noi il nostro Paese non ce la farà ma ci vuole qualcuno che cominci ci vuole qualcuno che si metta in testa
E badate se non lo fa l'Italia non ci sarà un altro paese dell'alleanza atlantica
Da questo punto di vista sappiamo di avere in mano una delle chiavi della pace magari la più piccola ma certamente una delle chiavi della pace
Stan nelle nostre mani e dobbiamo usarla e allora che d'il Presidente del Consiglio che Linneo eletto Presidente della Repubblica vengano alla marcia Perugia-Assisi sarebbe un fatto straordinario
Sarebbe il segno che qualche cosa sta cambiando
Noi non non pensiamo che si debba non chiediamo che si debba rompere con l'alleanza che si debba fare dei gesti sconsiderati
Chiediamo però atti concreti che vadano nella direzione di modificare
La linea chissà che di condotta della guerra o se non si avrà la possibilità di modificare questa guerra avremo il dovere di organizzare un piano per uscire da questa guerra almeno intanto uscì ci noi
Perché non vale più il il dovere dell'alleanza della fedeltà all'Alleanza a questo punto sono in gioco non soltanto altri valori ma c'è in gioco la pace
Non so se
Sì
Ah ecco un una si mi ricordano una delle decisioni che abbiamo assunto l'invito appunto che faremmo innanzitutto diciamo vorrei dare il riferimento di il la nostra responsabili dell'ufficio stampa che Barbara Papalini
Il suo cellulare zero tre tre nove due sei quattro otto tre zero due con la quale invitò mettervi in contatto
Oltre alla quello che dicevo prima per la partecipazione alla marcia e mettersi a disposizione insomma tutti i giornalisti che avranno la la volontà e la possibilità di farlo per una gestione collegiale diciamo collettiva della della manifestazione
Invitiamo anche tutti a comunicare in qualche modo la ai ai cittadini il una che vengano anche con delle radio perché noi cercheremo in quella giornata di realizzare ci stiamo provando in due fronti uno dire di ma di avere oltre la diretta televisiva una diretta radiofonica
E quindi ci si erano diverse persone che ci aiutino diciamo a come dire a rendere conto di quella manifestazione da più punti del corteo e la seconda la vorremmo far addirittura anche con via internet stiamo predisponendo tre punti Lou o la marcia dove dovremo riuscire a come dire a mandare la la marcia indiretta attraverso internet e ho quindi invito di a portare le radioline è come dire l'invito a dotarsi diciamo uno degli strumenti per vivere in maniera diversa insomma anche la partecipazione alla marcia stessa che come dicevo come diceva prima padre Nicola Giandomenico è anche e soprattutto un momento di educazione noi non dove andiamo la mazza soltanto per urlare anche se questa volta dovremmo consumare tutto il fiato che abbiamo in gola
Ma andiamo anche per cercare di fare qualche passo in avanti tutti insieme
Domenica mattina verrà distribuito in particolare a tutti i partecipanti una documento un grande lenzuolo un po'l'Antone diciamo
Che indica che contiene una serie di proposte molto precise una sorta di piano di pace o se vogliamo definirle in un altro modo un piano per l'uscita da questa guerra
Perché dopo il cessate il fuoco naturalmente ci sono molte altre cose che vanno fatte e per portare avanti
Questa a questo impegno è importante che molte più persone in qualche modo ne siano consapevoli e le sappiano qualche modo conoscere e promuovere
Io vorrei chiedere appunto se non ci sono altre domande sì
Sì questa
Sì
Fa
Grazie
Io
All'uscita
Mi sembra
Con
Grazie
Quindi evidentemente
Ricordiamo
Sì
Ma brevemente io so vorrei richiamare innanzitutto il il testo che avete in cartella
Dove viene riportato il l'appello di convocazione della manifestazione
è un appello molto sintetico che è già stato sottoscritto vorrei dire veramente da decine di migliaia di persone da ogni parte d'Italia ed è un appello che
Naturalmente ha il peso che ha che hanno gli appelli in questa in questa fase difficilissima il peso che hanno le parole
Ma
Intende appunto riconoscere tutti gli interlocutori tutte le parti di questa tragedia e quindi ci rivolgiamo innanzitutto come ci siamo rivolti fin dal primo giorno a Milosevic
Perché
Finisca metta fine a questa disegno di pulizia etnica questo disegno di epurazione del del corso
Lo chiediamo Luís perché resta un interlocutore
Non possiamo coltivare il disegno di alcuni che è quello di fare tabula rasa di eliminare Milosevic Milosevic ed come dire si poteva eliminarlo qualche anno fa
Quando a a Belgrado sfilavano decine di migliaia di persone che si opponevano alla sua politica che si erano posti prima alla guerra in Bosnia e che hanno continuato a farlo da soli
Due anni fa io proprio ieri ho ho incontrato una un nostro amico di Necci
Che ci diceva ma come è possibile
Proprio il luogo uno dei delle forse il centro o dopo Belgrado dove di più si ci si è mobilitati contro Belgrado
Dove addirittura la maggioranza della della popolazione dei serbi ha votato per e ha eletto come sindaco
Il il capo dell'opposizione o uno dei capi dell'opposizione di me a Milosevic ebbene voi oggi state bombardando a noi ma che fatica vecchie responsabilità abbiamo
Ecco noi a quella gente dobbiamo dare delle risposte
Perché e al loro che è nelle loro mani la possibilità di cambiare il mi di sostituire Milosevic con un'altra leadership politica e certo oggi non gli abbiamo reso la vita molto ma molto più dura
La seconda il secondo interlocutore l'UCK
L'UCK è noi lo stiamo ignorando
Ma l'UCK è oramai diventato uno dei soggetti forti di questo conflitto è un soggetto che persegue tutt'altro che un disegno di pace
Perché sta perseguendo l'indipendenza
Il disegno dell'indipendenza della del Kosovo un disegno che perfino i negoziatori di Rambouillet avevano escluso perché come dire ci portava verso dei lidi sconosciuti e pericolosi
Oggi non c'è
Nessuno tranne appunto ma
Neanche dire sorge rimasti veramente in pochi quelli che sono disposti a coltivare un disegno diverso
Da dall'indipendenza e quindi figuriamoci rispetto al disegno anche definito belle G otto i giorni scorsi quello del disarmo dell'UCK
Perché dovremmo disarmare ac se vogliamo l'indipendenza se vogliamo costruirci uno stato
Ebbene noi abbiamo il dovere di dialogare e di chiedere anche a loro quanto altro sangue dovrà essere versato quanto altro sangue albanese dovrà essere versato prima di mettere fine a questa cura
E la domanda difficilissima badate non ci stiamo provando in questi giorni contanti contatti che avevamo con amici da giù che ora sono fuori alcuni sono rimasti dentro stiamo provando
Però
è uno dei punti chiave
E l'ultimo naturalmente ma che con i quali dobbiamo fare i conti prima di tutto e la responsabilità è nostra responsabilità dei governi della NATO e la responsabilità di coloro hanno scelto un metodo per intervenire che sta producendo i risultati dei risultati opposti al a almeno all'intenzione dichiarata
Ecco cessate il fuoco oggi una parola sulla quale noi crediamo ci sia tanta parte dell'opinione pubblica italiana tanta parte dei cittadini
Che come Dino in modo propagandistico ecco vorremmo sia usato qualche parola come dire che possa essere tacciata di propaganda cancellate la Poule la propaganda è la peggiore servizio la pace che possiamo fare sia noi
Che i giornalisti naturalmente
Però
Come dire testimoniare oggi diciamo questa spinta che viene dal basso nel nostro Paese credo che possano aiutare il nostro governo e ci auguriamo che lo faccia quanto prima a
Come dire uscire da questa strada e imboccare la strada della pancia
Grazie ancora
Uno scusate un ultimissima informazione per i giornalisti domenica la marcia parte alle nove finisce alle quindici alle anzi alle quindici si arriva alla Rocca e poi ci sono gli interventi finali
Alle dodici faremo una conferenza stampa a Santa Maria degli Angeli
Con verrà diciamo anticipare le conclusioni che verranno poi l'appello finale che verrà poi eletto da Assisi linea conferenza stampa è domenica alle dodici poi vi comunicheremo il luogo grazie ancora
Non