Marcia Perugia-Assisi: 10 giori per la pace, contro l'indifferenza Presentazione della 3^ Assemblea dell'ONU dei Popoli e della nuova edizione della Marcia Perugia - Assisi org. dall'Associazione Tavola della Pace (c/o Stampa Estera - via della Mercede, 55)

La stampa ringraziamo
Il voi che siete intervenuti
Io sono Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della Pace insieme a padre Nicola San Domenico
Che rappresenta anche i francescani del Sacro Convento di Assisi
Qui con con me alla mia sinistra c'è anche il dottor Staffan De Mistura direttore dell'ufficio dell'ONU Italia alla mia destra l'onorevole Marco Pezzoni della Commissione esteri della Camera dei deputati e il senatore Stefano Semenzato della Commissione difesa del Senato
Abbiamo poi anche presenti in sala vari rappresentanti delle associazioni che compongono la Tavola della pace che collaborano a questa iniziativa il di cui parleremo adesso Pica accanto a padre Nicola Giandomenico c'è Marco Del Ponte vicepresidente
Nazionale di Amnesty International
C'è poi Giulio Marcon presidente Sala presidente del Consorzio italiano di solidarietà accanto a lui Giampiero Resinelli Presidente del Consiglio nazionale
Dell'Arcigay poi ci sono altre persone dell'associazione per la pace ed altri che magari interverranno dopo nel corso della conferenza
L'incontro di oggi Herbert presentare
Dieci giorni di mobilitazione per la pace che si svilupperanno a partire dal diciassette
Il
Settembre fino al ventisei al centro del quale
Ci sono può grossi eventi numerose iniziative che io vorrei riassumere in tre
Mentre
Cesti dice il il primo è quello incesto per così dire dell'approfondimento
Dal diciassette al ventidue di settembre si svolgeranno in diverse parti d'Italia avete tutta la documentazione in cartella
Dodici forma internazionali dedicati all'approfondimento di alcune grandi questioni sulle quali si sta giocando il futuro della pace e della guerra e della convivenza nel nel pianeta
Li trovate anche elencati all'interno questo Roncone
Il io vorrei soltanto possono al tempo per soffermarmi su tutti vorrei soltanto richiamarmi alcuni innanzitutto quello che si terrà in ordine di tempo per primo a Milano il diciassette e diciotto di settembre dove ci sarà una conferenza una grossa conferenza che la prima del genere in Europa dedicata alla pace e alla riconciliazione in Sudan
Vorrei sottolineare questo aspetto perché per la prima volta si ritroveranno insieme una quindicina di rappresentanti di tutte le parti in conflitto
Nel Sudan e voi sapete quanto lungo e quanto atroce sia anche questo purtroppo meno alle cronache
In questi giorni ma altrettanto grave di ieri degli altri
Il
Subito dopo ad Ancona ci saranno due eventi uno il dicesse diciotto e diciannove dedicato alla questione curda
Al processo di oppio Challant al futuro delle delle relazioni di quell'area
E e subito dopo il ventidue ventuno e ventidue ci sarà la prima conferenza della società civile italiana con la società civile dei Balcani
Qui saranno presenti i rappresentanti di circa
Sa circa trenta rappresentanti di tutti i popoli e i Paesi coinvolti nei Balcani ecco vorrei sottolineare questa iniziativa perché parte di uno sforzo di lungo periodo che fa seguito alla solidarietà
Che abbiamo portato in tutti questi mesi alle popolazioni del prima dell'Albania poi del anzi prima ancora che la bottiglia poi dell'Albania poi nel Kosovo
E che cerca di costruire un percorso parallelo alla conferenza dei governi
Per la ricostruzione non soltanto materiale ma anche civile che politica della dei Balcani che soprattutto per la ricostruzione della convivenza in in quella
Altri convegni appunto ritrovate lì sul tema del Veneto sul tema della lotta alle alle povertà sul diritto all'acqua
Sui diritti umani eccetera
Il secondo paniere secondo incesto diciamo è quello del dialogo dell'incontro
Daniel venti al venticinque di settembre si svolgerà l'Assemblea dell'ONU dei Popoli
Che avrà anche se ha due fasi una prima fase in cui i centocinquanta oltre centocinquanta rappresentanti dei popoli esponenti della società civile trovate l'elenco dettagliato di di tutti i partecipanti che a tuttora sono confermati e nella cartella
Ognuno di questi pare andrà in una città italiana o implicita per la realizzare incontri momenti di riflessione con la popolazione
Quindi noi diciamo tra il diciassette venti e il ventidue avremmo centinaia di iniziative in tutta italiana che cercano appunto di promuovere il dialogo lì e l'incontro tra
I popoli e la comprensione dei problemi in cui oggi diciamo
Sono coinvolti
Il momento finale di questa Assemblea sarà loro arrivo a Perugia dove il ventitré pomeriggio giovedì ventitré una pomeriggio si aprirà la vera e propria assemblea dell'ONU dei Popoli dove tutti questi rappresentanti si incontreranno e insieme
Affronteranno quello che deve essere il tema di questa Assemblea ovvero il ruolo della società civile e delle comunità locali aggiungerei anche le responsabilità
Il ruolo e le responsabilità della società civile delle comunità locali per la pace e per l'economia di giustizia e per la democrazia internazionale
Il terzo passo intensa gesto di questa
Manifestazione e la marcia Perugia-Assisi vero dopo la riflessione dopo l'incontro e il dialogo la mobilitazione
La marcia Perugia-Assisi che sarà il momento se vogliamo conclusivo di questa dieci giorni
Ma anche il momento di inizio di quello che le Nazioni Unite hanno proclamato essere nel due mila l'anno internazionale della cultura della pace
Quindi diciamo anche un'occasione per lanciare o meglio rilanciare un impegno tutti per promuovere una vera cultura della della pace
Dieci giorni per la per fare pace dieci giorni per promuovere un nuovo ordine internazionale più giusto e democratico dieci giorni per chiedere più giustizia nelle regole nella gestione della economia globale della globalizzazione dell'economia
Dieci giorni per chiedere un un impegno maggiore per la promozione della democrazia a livello internazionale
Ma anche dieci giorni contro
Dieci giorni contro potevano noi abbiamo sempre privilegiato e continuiamo a privilegiare le ragioni del nostro impegno quelle frattali aggiunge il nostro impegno quelle positive
Quelle che ci che ci spingono a costruire qualche cosa di di di positivo per il cambiamento di questo mondo eppure viviamo una fase
Nella quale appunto la cronaca di tutti i giorni ci invita a riflettere a rivedere il nostro rapporto con la guerra con le questioni che la guerra e della pace a fare i conti appunto commedia conflitti numerosi conflitti in corso quelli illuminati dai riflettori i nostri mezzi di comunicazione e quelli
Purtroppo ancora oggi ignorati
Fare i conti con la povertà che produce molte più vittime di tutte le guerre messi insieme e che purtroppo riceve molta meno attenzione anch'essa di di questo problema
Fare i conti con la legge del più forte che purtroppo sembra dominare gran parte delle relazioni internazionali
Ecco quindi dicevo dieci giorni di mobilitazione contro innanzitutto il quello che noi appunto che è un po'definito inviti il virus della rassegnazione il virus dell'indifferenza
Dobbiamo prendere coscienza non soltanto che questi problemi esistono d'acqua in qualche parte del mondo qualche volta più vicino non qualche volta più lontano dobbiamo prendere coscienza che si ciascuno di noi non fa qualche cosa
E ognuno al al proprio livello di responsabilità
Diventiamo anche noi corresponsabili
E mai come oggi credo che il peccato di omissione sia forse il più grande di tutti i peccati che possiamo
Tristemente a registrare
A partire dalla cronaca internazionale
Vorrei citare la quest'ultimo drammatica vicenda nella quale siamo ora coinvolti quella del per Timor Est
Dove
Fortunatamente
Le pressioni internazionali di questi giorni sono riuscite a produrre
Speriamo e i primi risultati
Ma come dire dobbiamo aggiungere ancora tanti punti interrogativi perché come dire per passare dal dire al fare ancora possono possono esserci mezzo molti giorni e in questi molti giorni ci può essere una quantità di violenza che
Per noi dal poeta e davvero inaudita e inaccettabile
Ma dico peccato di omissione perché purtroppo anche questo scenario come quello del Kosovo era uno scenario prevedibile e previsto
Era uno scenario imprevedibili imprevisti
E c'è stato ancora una volta
Chi pur avendo gli strumenti per poter intervenire
Ha preferito
Non fa
E oggi tardivamente cerca di porre rimedio ai alle atrocità agli enormi guasti che questa che questi peccati di omissione hanno portato
Hanno provocato
Noi diciamo da una
Un periodo estremamente intenso un anno tumultuoso
Il quale per la prima volta dopo cinquant'anni il nostro Paese è stato direttamente coinvolto in una guerra
Una guerra che è stata definita umanitaria in nome della ingerenza umanitaria
Noi che oggi siamo qui a promuovere a presentare questi dieci giorni di manifestazioni l'Assemblea dell'Onu di popoli la marcia Perugia-Assisi lo scorso sedici maggio possiamo dimenticare abbiamo marciato contro quella
Anzi contro la doppia guerra ecco
Quella per la quale
Tante volte abbiamo richiesto l'intervento della comunità internazionale vale a dire quella portata avanti da Milosevic contro le popolazioni del Kosovo
Tutte voci che per dieci anni sono stati ignorati dalla comunità internazionale
E quella scatenata dalla NATO
Stracciando il diritto internazionale dei diritti umani stracciando la Carta delle Nazioni Unite stracciando anche la nostra Costituzione
Quella guerra è finalmente finita
Ma in problemi sono tutti sul tappeto sono ancora aperti anzi non dobbiamo dimenticare che c'è una pulizia etnica al contrario che continua e che nessuno fa ostacolando nei fatti
Basti soltanto pensare che la quantità di poliziotti che dovevano essere inviati in Kosovo per come dire riportare l'ordine
Dopo la fine della pulizia etnica scatenata di da Milosevic sono ancora in numero assolutamente insufficiente rispetto alle stesse previsioni e gli stessi annunci dati dalla comunità internazionale dalla NATO
Sembra che non ci siano abbastanza Paesi indisponibile a mandare abbastanza soldati per ricostruire un clima di convivenza in quel chi si ritrova ad agire li si ritrova a dichiarare la propria impotente
Ecco
Lo spirito con voi riprendiamo il cammino da Perugia ad Assisi domenica ventisei settembre è
Un po'questo
Quello di una società civile che sa di essere ormai
Parte di un anch'essa di un processo di globalizzazione
Di una società civile mondiale che deve sta cominciando a rafforzare i propri rapporti a intensificare le le per le relazioni per costruire una azione efficace a livello internazionale
Quella del sarà la marcia della società civile che
Non volta le spalle a questi problemi sappiamo che c'è tanta roba Riboldi con tanta indifferenza ma c'è anche una parte della società civile che invece decide di farsi carico a partire dalla propria coscienza di questi problemi ecco noi chiediamo e poniamo un problema innanzitutto al nostro governo
A un governo che appunto negli ultimi mesi l'ultimo periodo
Anche tradito molte delle promesse e delle aspettative che questa società civile più attiva più sensibile più disponibile
Aveva nei suoi confronti
Non c'è soltanto la la questione della guerra
C'è anche de la guerra in Kosovo c'è anche la vicenda dell'obiezione di coscienza e del servizio civile
Che purtroppo in questo Paese ancora viene maltrattato invece più utilizzato positivamente come una risorsa del nostro Paese
è di questi giorni la notizia che non si trovano i soldi per per gli obiettori di coscienza e so se ne trova qui un po'ma insufficienti per utilizzare tutti i giovani che sarebbero disponibili a svolge un servizio per la comunità
E di questi giorni la decisione del governo di passare dall'esercito di leva all'esercito professionale
La denunciamo pregiudizialmente contro richiesto per professionale ma il governo ci deve dire se questo esercito non vuole utilizzare per fare altre guerre
Oppure se lo vuole utilizzare permettere come noi chiediamo a disposizioni delle Nazioni Unite in forma permanente
Una forza di polizia internazionale
Insomma il
Il punto è questo noi chiediamo al governo di dirci
Se questa società civile che si stanno invocando le maniche che è andata in Kosovo in Albania in in tutta l'ex Jugoslavia che agisce in tantissimi Paesi nel mondo
A
Un ruolo nella visione
Della politica internazionale dal ruolo internazionale installata in Italia
E qual è questo posto
Purtroppo fino ad oggi noi abbiamo ricevuto comunque abbiamo visto che il contratto delle porte chiuse qualche volta delle pacche sulle spalle
Bravi siete bravi andate avanti per questa strada in realtà
Oltre a questo abbiamo spesso dovuto riscontrare una chiusura una separatezza
Che poi anche provocato dei guasti contraria sprecato delle enormi energie
L'offerta che noi facciamo a questo governo è quella di una società civile che vuole invece dialogare con le istituzioni
Con quelle nazionali così come sta già facendo con quelle locali oggi qui con noi insorgono va Bracalente che è il presidente della Regione dell'Umbria
Rappresentare se vogliamo le centinaia di Comuni Province e Regioni che nel nostro Paese stanno lavorando insieme con questa società civile
Dice dottor De Mistura che rappresenta le Nazioni Unite con le quali lavoriamo assiduamente
Con con l'organizzazione in quanto tale poi anche con il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo con l'UNESCO
Un l'Alto commissariato per i diritti umani
è mai possibile che in questo Paese si riesca a lavorare con i livelli locali con i livelli sovranazionali e non si riesce a lavorare insieme con il governo con il ministero degli Esteri
è stata la domanda che lui lasciamo aperta e ci auguriamo che da qui al ventisei settembre ci sia quante
Risposta
Darei ora la parola a Staffan De Mistura direttore dell'ufficio dell'unità
Grazie
Per il tutto vi voglio chiedere scusa non è la solita frase che viene tenuta prima di un intervento ma come sapete c'è stato ieri una scossa di terremoto in Turchia est
Ci c'è una iniziativa che cerchiamo di lanciare più o meno tramezzatura proprio perché non si dimentichi mentre abbiamo chi in mora Kosovo e tanti altri difficoltà quello che in fondo e avvenuta sta venendo a due passi da qui quindi scusate chiedo scusa in anticipo se del dopo mio breve intervento
Io volevo rifarmi a di gli avvenimenti di Timor perché sono quelli che e che mi toccano ci tocca ci stanno toccando che vicino a vedere quali tipi di messaggi ci stanno dei dicendo o modestamente a mio parere stanno dando man
E come si possano ricollegare questa iniziativa che noi sosteniamo tanto è vero che ogni anno l'abbiamo sostenuta
Della Tavola della pace ma soprattutto di questa ostentazione che e c'è una società civile la quale vuole ogni anno marciare per una causa
Che noi chiamiamo pace che non deve apparire utopistica però dobbiamo essere liste quindi ritorniamo altri morti e permette divide analizzare assieme alcuni punti
Primo le Nazioni Unite hanno e in questo vorrei intendere perché si potrà mettere in tante maniere il segretario generale la carta delle Nazioni Unite
Il Segretariato cioè la gente come me e tanti altri siamo Bari molti italiani anche che lavorano con lui per poter cercare di portare avanti
Con i mezzi che abbiamo
I principi della Carta delle Nazioni hanno bisogno per essere efficaci
Direi per esistere ha realmente
Che le nazioni che partecipano alle Nazioni e che hanno sottoscritto la Carta delle Nazioni Unite la rispettino
Il secondo punto e che i membri del consiglio di amministrazione delle nazioni del Consiglio di sicurezza e altre nazioni importanti capaci di poterlo fare per cui l'Italia che non sempre unico biosicurezza ma anche quando cioè e dimostra di poterlo fare siano pronti a rispettare e a far rispettare comparire pressioni non necessariamente militari
E rispetto della Carta delle Nazioni se questi due elementi non ci sono rimane il segretario generale contro l'arduo Murolo torrenti e non molto di più
Come avete visto non è esattamente quello che avviene
Un gruppo di personaggi a di nuovo recentemente a Timor e in dei media
Finto di accettare le regole del gioco
Accettato solennemente promesso di rispettarle e dopodiché attentato ancora una volta
Di uscire aiutare tentato riceve i vecchi metodi che abbiamo visto nei Balcani in Ruanda
Non avendo forse ha preso nulla da quello che è venuto in Kosovo e non avendo forse sentito alcuni cambiamenti di qui l'aspetto positivo vorrei ricordarvi alcuni cambiamenti che comunque in questa sensazione triste prega provo anch'io perbacco
C'è qualcosa che si sta muovendo
Loro è stata accusata e forse la storia aiuterà a chiarire questo di aver avuto l'ingenuità di credere a queste promesse
Di questi personaggi voglio ricordarvi che anche ieri ed è il ramo forza
E ieri ricordava bene alloggi bianche Luís e tutti gli indipendentisti leader indipendentisti ed Elvis dei morti avevano anche loro deciso di accettare quelle promesse formali avendo incontrato e guardando negli occhi chi ha virato che ABB e i quali hanno detto
Noi manterremo la nostra promessa
Non è sufficiente evidenza mente tanto è vero che la prova l'abbiamo avuta dopo ma l'alternativa a questo ricordiamocelo era continuare
Come prima quindi duecentocinquantadue mila morti
E un eskimo dimenticato ripeto di dimenticato
Qui se c'era una finestra di opportunità creata dalla fragilità economica dell'Indonesia e di una transizione politica indonesiana questa finestra andava aperta
Quello che forse avremmo dovuto e dovremmo vere ed il dove
Sono perfettamente d'accordo
Nella capacità di imporre una certa forme di determinazione da parte della comunità internazionale del consiglio di amministrazione dei membri dei condensazione preventivamente affinché anche coloro i quali pensavano ancora una volta di farla franca usando metodi medievali
Potevano pensare forse non è veramente il caso Kosovo dolce altro Totti invece hanno pensato no forse vale la pena di tentare di do che le previsioni erano lì ma blande abbastanza da dargli la speranza di poterlo fare
Ora
La domanda è e qui arrivo al punto della
Ma allora l'ONU e i suoi ideali hanno qualche speranza di poter andare avanti nel prossimo millennio visto che ogni volta c'è qualcuno che tenta nonostante tutto a imporre
Un po'la legge della giungla
Bene la risposta che mi sto dando
E che si però con il vostro aiuto con l'aiuto della società civile altrimenti non ce la farei
Esempio ben prima e ben più e che dovete sapere e questo di nuovo quando verrà riscritta la storia rapidamente perché dalla stiamo tentando di scrivere assieme
E che il referendum la vera strategia di destabilizzazione che era di evitare i referendum non di punire chi ha fatto referendum era di evitare il referendum perché quella pagina
Del referendum non doveva essere scritta secondo alcuni perché diventa irreversibile invece e avvento
La seconda è che la comunità internazionale qui torno al punto che Flavio ne stava facendo
è intervenuta tardivamente
Mai intervenuta
Vi ricordate in Ruanda
Vi ricordate se venite io me la ricordo e anche voi io mi ricordo il caso in cui si diceva che in Ruanda non stava venendo un genocidio non era un genocidio è che se venissero andava investi che e infatti è stata investiga eterei dai tour è venuta dopo molto tempo
In questo caso la comunità internazionale che non è mai avuto la capacità di appoggiare la bandiera delle Nazioni Unite segretariato e l'amico d'azione del referendum con qualcosa di più che una carota economica
E non come una forza di prevenzione
Poche vuole quello che ha forzato l'accettazione controvoglia di quello che è venuto l'altro ieri
Ha comunque oggi reagito in una settimana e non in un anno o non ha reagito affatto come avveniva molto spesso
Direi nella norma non soltanto ma il Kosovo
Che si è evitata considerato un'azione di intervento umanitario e de senza veri motivi economici ma piuttosto forse per il timore di un'invasione di rifugiati e di destabilizzazione dei Balcani
Età
Aveva dietro una nazione la Serbia che economicamente non era drammaticamente impressionanti in termini di Giro politica economica l'Indonesia no
Duecentoquarantadue milioni di persone petrolio ricchezza grossi contratti quindi c'erano ottimi motivi nella vecchia maniera di pensare per poter esitare o fingere che non c'era il genocidio
Bene l'aspetto positivo nella tragedia e nella mancanza di prevenzione e nella mancanza di quel steppa ereditiera
Fare tutto questo una settimana prima non una settimana dopo e che comunque lo scoglio è stato superato quello che un tempo era un ottimo alibi per non intervenire e persino il presidente Clinton che aveva hanno un ceto fu annunciato subito dopo l'intervento in Kosovo
Solennemente che dovunque voi ha dichiarato in Africa in America centrale un qualunque altra parte del mondo lo sto citando se qualcuno diventa una vittima innocente e e che viene ucciso in massa ottengono la mente perché a causa la propria razza e Mibac ronde e d'altronde etnico o la propria religione deve sapere che se questo nel nostro potere noi visto fermeremo lì fermeremo
Bene
Quello sembrava
E per noi un messaggio che il Kosovo era diventato il tema imponente il giro di boa
Evidentemente visto le il difficoltà nel prendere decisione c'era ancora molta Realpolitik negli ambienti di molte nazioni ma contraffatto cambiare tutto questo
è stato lo sdegno di quella maggioranza silenziosa che bene o male a obbligato anche questo tipo di eccitazione diventare
Intervento pressione una settimana dopo troppo tardi troppi morti troppe parole ma una settimana dopo è avvenuto
Cosa mi sta dicendo tutto questo perché voglio credere che le marce come quella che farete e la volontà della comunità civile della società civile delle iniziative come tavola pace Pax Christi anche Internacional
Vi premetto Ian Martin il nostro rappresentante la Giunone un classico burocrate edema
è vero abituato da trent'anni a cercare di scalzare e le difficoltà era il segretario generale di Amnesty International come vedete delle il cross Breed incomincia ad avere
Frutto e ha oggi ha lasciato Timor non per paura perché la paura d'averla prima quando c'erano ma perché
Sappiamo che queste Juan Luís e deve giudicare lui anche se come sapete io insisteva nella nostra costante presenza aggiudicato Elli va non doppiamente giudicato
Che in queste quarantotto ore che dopo la sconfitta di chi voleva fare il lo scippo lo stupro del referendum
C'era un alto pericolo di odio nei confronti non dico in mille chiedono proteggevano ma delle Nazioni Unite e attaccando il l'ufficio relazioni tre
Erano a rischio grazie a questo punto l'odio nei confronti dei dei segretariato e mezzo emittenti mille persone da cui l'evacuazione delle mille e dei nostri fino
A che quarantotto ore non ci auguriamo
Se continua questa pressione morale quesito maggioranza tempio dei vige non si può tornare indietro anche se costa caro anche se non ci conviene anche se i finanziamenti e non non è un buon affare anche se è lontano e dei rilevanti
Concludo
Io voglio credere che se questo tipo di momento tra cui anche la Corte penale internazionale da quel messaggio di Kofi Annan ricordati che c'è una corte ad hoc si può creare non la farete non potete tornare al Medioevo insisteremo anche su questo
Se questo momento mi sta venendo queste grazie
Non tanto alla determinazione dei miei colleghi o del segretario generale o di alcune nazioni tra cui l'Italia perché si è fatto avanti per prima in questo caso non lo so che si può sempre voler può criticare proprio paese ma assicura questo calcolo si è fatta per volta per prima e non aveva alcun interesse del farmaco nel farlo era solo un fatto di coerenza quei diritti umani
Se c'è un momento
Al giro di boa del due mila queste grazie alla società civile e queste marce non ne abbiamo bisogno perché anche se hanno l'impressione d'aver ragione di essere un'utopia e di non fare alcun progresso qualcosa sta cambiando
E dobbiamo far sì che qui personaggi credo ancora di poter farla franca e di fare le calciatori e medievali
La prossima volta ci pensa due volte e noi come comunità internazionale e quindi come Stati membri di abbiamo il coraggio di mettere dietro in prevenzione e ricordo che guarda questa volta era una settimana qualche volta fra due giorni prima
Solo così non potremmo dire che la Carta delle Nazioni Unite e quindi l'ONU che voi
Voglio credere crediate all'alternativa al caos del Medioevo e tornare ai duecentocinquanta mila morti e nulla di fatto e dimentichiamo tutto legge del più forte diventerà nel due mila una realtà grazie
Grazie Staffan scusiamo anche se proposti deve andare io darei subito la parola al presidente regione dell'Umbria Bruno Bracalente
Italia conformismo manicomi
Ma molto brevemente io voglio fare tutto una sola considerazione per la verità
La marcia per la pace e l'insieme delle iniziative che sono collegate da qualche anno
Perché caratterizzano l'impegno della Tavola della pace del movimento pacifista
Vede un collega un'espressione dalla società civile che è stato molto sottolineato questo aspetto
E però è un forse uno dei casi in cui c'è una vera alleanza tra la società civile e gli enti locali io rappresento la regione dell'Umbria ma un po'rappresento l'insieme degli anti come diceva Flaiano di prima
L'insieme degli anti locali non soltanto un prima dell'intero Paese
Che hanno sempre partecipato in questi anni a organizzare poi
A realizzare proprio l'evento rilevante realizzare quelli collegati
Che sono eventi che affrontano temi importanti che vanno dalle questioni della pace in senso stretto alle questioni che sono legate alla pace che hanno a che fare con la giustizia con l'economia di giustizia con gli squilibri
Della ricchezza del mondo
Tra l'altro questo stesso a questa stessa alleanza noi la troviamo nelle iniziative per esempio di cooperazione allo sviluppo che non sono separata da questi sono anzi strettamente legate
Cooperazione decentrata fatta proprio per iniziativa di enti locali regioni e la società civile locale
Che interviene in termini appunto di piccoli progetti ma di presenza politicamente molto significativa in parti delicate deboli anche del pianeta
Con uno spirito che è quello proprio dell'intervento che ha un carattere fortemente ideale
Umanitario di promozione dello sviluppo umano nel suo complesso penso al titolo di un programma le Nazioni Unite appunto lo sviluppo ma e che e con questo concludo è veramente estraneo a quella logica un po'cinica che ho letto ieri nell'editoriale del Corriere della Sera secondo il quale nelle questioni della pace e della guerra quello che conta poi sono gli interessi del paese è vero degli interessi politici ed economici contano
Questo forse è una dimensione che per i governi è una dimensione imprescindibile
Per le comunità locali per gli Enti locali e per la società civile io credo che invece e questa alleanza nella dimostrazione conta veramente della
L'aiuto umanitario e la dimensione puramente ideale questo è quello che un po'ispirata i comportamenti degli enti locali e della società civile che in questa su queste questioni credo certamente legata da una vera e propria alleanza grazie
Grazie
Professor Bracalente naturalmente attraverso due ringraziamo anche tutti i clienti che ci stanno sostenendo e ora io dare la parola a
Ma l'onorevole Marco Pezzoni della commissione Esteri della
Ma io credo che tra i protagonisti
Di questa nuova costruzione di una democrazia su scala internazionale
Oltre la società civile che io credo sia protagonista principale perché nella società civile è che si costruiscono etiche e che si costruisce al basso la democrazia
Non ci debba essere soltanto come altro protagonista i governi un livello sovranazionale intergovernativo
Ma ci debbano essere anche i Parlamenti io credo che i Parlamenti in questi ultimi vent'anni soprattutto in Occidente ma non solo sono stati sempre più si valorizza sì
Quasi a pensare che il Parlamento fosse una sorta come dire di momento di compensazione o di supporto poi all'attività vera di una democrazia che decide cioè quello dell'esecutivo del Governo
Io credo che sia un errore ed è per questo che i Parlamenti devono essere sempre più coinvolti insieme alla società civile e insieme ai governi a livello sovranazionale
Come co-protagonisti di quella che è la partita vera ma che soprattutto la Tavola della pace la Marcia di Perugia-Assisi danni pone al centro dell'attenzione nazionale e internazionale che la riforma bello che la riforma del diritto internazionale che favorire la creazione del nuovo diritto internazionale noi come Parlamento per esempio in questi ultimi mesi abbiamo dato il nostro contributo importante credo alla costruzione del nuovo Tribunale internazionale permanente perché appunto l'indicazione di un nuovo primato del diritto internazionale rispetto ai diritti nazionali
E così per esempio come Commissione esteri in dialogo proprio con la Tavola della pace negli anni scorsi abbiamo posto al centro dei nostri sforzi elaborazione la riforma democratica dello tra l'altro la marcia Perugia-Assisi avviene in un momento straordinariamente importante non solo per i grandi aperti
E avete già parlato ma anche per le sfide del prossimo anno
Perché ci sarà in aprile un forum mondiale della società civile
E ci sarà in ottobre a New York era insieme appunto alla solita Assemblea dell'ONU dove ci sono i rappresentanti dei governi un'Assemblea mondiale ventotto
E quindi io credo che i Parlamenti nazionali devono in qualche modo come dire essere molto attenti a quello che propone la società civile la capo della pace perché la sfida comune proprio questa la riforma degli organismi internazionali
Penso anche che la cultura della pace finora è sempre stato una cultura accanto ad altre cure
Quella del realismo politico del primato degli stati nazionali
Credo invece che siamo in un'epoca in cui sempre di più la cultura la pace non deve essere accanto alle altre culture ma deve essere dentro lo sforzo principale delle grandi riforme
Degli organismi sovranazionali
Per esempio credo che noi come parlamento italiano siamo molto interessati a un dialogo trattato Della Pace e il Movimento federativo europeo su una questione fondamentale che lo sforzo di una costituzione europea che non è prevista nel trattato di Amsterdam e dentro la nuova Costituzione europea che anche una partita aperta perché il livello intergovernativo non ha deciso ancora che ci deve essere una Costituzione europea ma soltanto come dire uno statuto dei diritti dei cittadini europei
E noi pensiamo che adesso il preambolo tra costo europea
E la Costituzione europea dovrà avere al proprio interno una dichiarazione fondamentale
Che è quella del diritto alla pace e allora anche la questo ai Balcani il Kosovo nel momento in cui cerchiamo di avere una nuova costituzione europea come fondamento poi delle della sovranità sovranazionale europea gas cittadinanza europea
E porremo al cento per esempio il diritto alla pace è evidente che l'acquisto dei Balcani che la costruzione dal basso di una democrazia di una società civile che rinasce della convivenza multietnica e multireligiosa avranno un solo il parametro che giustamente oggi europea pone di una democratizzazione di una liberalizzazione l'economia ma avrà invece la possibilità di integrarsi uno Tropea perché aderisce non ha trattato di Maastricht o al trattato di Amsterdam ma invece aderisce alla costituzione europea
Ecco come allora il diritto internazionale
La creazione di una riforma profonda app per esempio della Costituzione europea permette anche alla cultura della pace di entrare dentro come dire lo sforzo riformatore che oggi parlamenti hanno di fronte
L'ultimo è che la nuova cultura dello sviluppo umano non può essere come qual è la pace accanto alla questione centrale che quell'orma del primato dei mercati
Poi ancora il diritto internazionale il primato del diritto ci dice che per esempio fra un mese e mezzo a Seattle dove si apre il Millennium Round e dove di nuovo la comunità internazionale negozierà una liberalizzazione totale
E quindi in un nuovo rapporto nord-sud anche qui le regole internazionali il diritto del lavoro i diritti dei bambini il no lo sfruttamento la lotta alla fame e cioè le regole internazionali devono e se le quelle che ispirano anche i negoziati internazionali per quanto riguarda le nuove regole economiche
E quindi è molto importante chiudo su questo che ci sia questa attenzione del Parlamento rispetto a quello che diceva Flavio Lotti in questa sfida che della società civile ma che è una sfida che deve sulla sfida riformatrice perché incide e cambia di statuti internazionali incide cambia e inserisce nuove regole del gioco a favore per la costruzione della democrazia internazionale
Grazie
Le azioni direttore la parola al senatore Stefano Semenzato vorrei anche ricordare che qui presente Bournonville onorevole Giuseppe Giulietti della Commissione cultura
Grazie solo per dire mi pare che oggi dopo la vicenda del corso con le questioni che agitano timore noi ci rendiamo conto con forza quanto sia stata positiva pellicce una forte intuizione quella di dar vita
Alla Assemblea dell'ONU dei Popoli e la marcia legata a queste questioni alcuni anni fa quando in realtà l'iniziativa nasceva anche attorno con un certo scetticismo
Di carattere generale perché sembrava in qualche modo un'invenzione oggi ci accorgiamo di questo della forza di questa idea
Perché vediamo come nella logica del diplomazie internazionali il problema dei popoli sia un problema che spesso è estromesso non soltanto come protagonista ma anche come punto di vista nel senso che le diplomazie tendono sempre più ad utilizzare l'arma della repressione quindi ad accettare costo in vite umane e insofferenze
Dei popoli e a ragionare in termini di rapporti tra Stati all'intervento di rapporti di potere
A livello internazionale porre il problema dei popoli significa porre il problema non solo di un protagonismo ma io credo anche di da un punto di vista diverso con cui guardare
Le questioni internazionali
Lo dico perché in Italia
è corrente anche nei dibattiti parlamentari anzi particolarmente nei dibattiti parlamentari un'idea che sostanzialmente l'ONU è incapace inefficace
E che quindi bisogna affidarsi sempre più a strumenti militari che sono per loro natura degli strumenti di repressione e quindi ad abbandonare quella che non sostiene con forza cioè la partita della prevenzione a favore di quella del l'intervento anche con fini umanitari anche con fini nobili ma che ha un aspetto di netta differenza perché interviene a posteriori sulle situazioni di crisi pure lo ricordava prima Lario Timor Est come il ricorso erano tragedie annunciate nel senso che da anni particolar modo per il Kosovo il movimento pacifista le molte carovane per la pace fatta
E in quelle zone avevano fin dai primi anni novanta annunciato che senza una politica di prevenzione primo poiché la situazione sarebbe
Esplose
Ecco io credo che oggi questa Assemblea serva molto per rovesciare appunto un senso comune che altrimenti rischia di affermarsi
Che in qualche modo è quello di dire privilegiamo la NATO
Verso l'ONU prendiamo atto di un'incapacità dell'ONU di agire e quindi cambiamo i parametri di carattere internazionale credo che su questo vada fatto un intervento e spero che la marcia della prossime due settimane sia quella che lancerà un segnale forte anche al Parlamento in questa direzione
Io voglio ricordare che la Marrazza
Di Maggio segno un momento importante e peso in maniera forte sulla punizione del governo italiano nel Parlamento italiano nella crisi del coso ecco io spero che anche in questa direzione
La marzo del prossimo ventisei settembre serba
Parlamenti europei se privilegiare l'aspetto ad una forza italiano e certamente credo che molti parlamentari saranno sensibili a questo
All'interno di questa iniziativa la risposta che
Viene naturale acquistato
è che sostanzialmente grazie è molto molto cambiata col passare degli anni ha capito comunque che anche il mondo nel quale ci troviamo vivere oggi è diverso da quello di trent'anni fa trenta quaranta anni fa e soprattutto molti degli abusi dei diritti umani che si verificano oggi sono proprio la conseguenza di conflitti armati quindi pur non avendo una posizione Guerra intanto in quanto tale non pensa Messi per esempio ci sia una guerra più giusta di una
Una posizione sull'intervento o l'ingerenza umanitaria
Riteniamo di dover a essere presenti nel dare sempre una dimensione
Tutela dei diritti umani quando ingerenza umanitaria viene portata avanti quando si decide cosa fare in situazioni come quelle appena richiamate del Kosovo di stima
Per esempio noi abbiamo tutto un programma molto elaborato su come De come devono essere fatte le operazioni di peacekeeping per la questione diritti umani al centro dell'attività che poi queste persone vanno a svolgere
E sicuramente
Vogliamo perché crediamo di poter dare un contributo al dibattito del mondo pacifista portano al centro quella che la dimensione che più ci interessa quindi in tutte queste iniziative diamo un contributo se vogliamo specifico con particolare riferimento a uno dei panieri di cui si è parlato ma e e questo nell'ottica di considerare tutta una serie di interlocutori che non sono più se sempre solo i Govan sì ma che sono a altri sono organizzazioni no ora native come noi ma sono una
Nel senso di forse per esempio che hanno un controllo del territorio con stato sono mondo economi l'impresa e se tutto questo a ci stiamo aprendo ci stiamo aprendo perché
Perché è necessario farlo quindi nel dibattito sulla parcella qua
Quello che noi diciamo stesso sostanzialmente se c'ha se c'è intervento di qualunque genere questo deve mettere al centro
Dei diritti umani padre Nicola Giandomenico
L'impegno di quest'anno
è un po'la conclusione
Di ciò che è stato fatto
Novantacinque
Novantasette
Perché sennò io servì a
No con profondità
La struttura su cui si regge il Cammi
Notiamo che tre sono eminentemente i punti di riferimento ci sono icone
Cioè le economie e ci sono i popoli le persone
Ecco
Gli anni passati
Nel novantacinque noi abbiamo posto l'attenzione sul governo
Sulla democratizzazione dell'ONU quale potesse essere a livello una
Migliori con cui affrontare
Unità nel novantasette si è messo l'accento sull'economia che si è parlato di un'economia di giustizia a servizio sia
E sia dei popoli
Ecco quest'anno l'attenzione
Sarà sul ruolo che la società civile può svolgere
Guardando proprio il nuovo in
Io che si sa per aprire
Ecco tre attenzioni su rigore sulle economie
Sul ruolo della società civile ecco dalla sintesi
Di questi di queste tre attenzioni si può costruire un mondo diverso
Ed è proprio in questa luce
Che il titolo della marcia Perugia-Assisi quest'anno
Mondo e possibile
è quel possibile sia le
Diversi
è possibile far sì che l'economia possa essere per la giustizia al servizio delle persone è possibile intravede
Era in nuovi scenari
Nei quali la società civile o svolgere un gran
Volo positivo e costruttivo ecco noi ci crediamo in questo alto mondo possibile e per questo ci vogliamo impegnare ecco l'occasione di questa nuova la marcia Perugia-Assisi è un invito all'impegno è un invito ad essere protagonisti della propria e dell'altrui storia
è un invito ammettere al centro questo nuovo
Legno che sta per iniziare
Ieri in che modo può essere costruito diversamente
Grazie io vorrei chiedere se tra le associazioni che sono un po'infilarci i Consorzi interessati dalle uno vuole
Pax Christi anche se se c'è qualcuno che vuole puntualizzare qualche cosa
C'è una certa
Non ci sono altri interventi chiedo appunto se ci sono delle domande
Io vorrei soltanto aggiunge
Lungo elenco di adesioni che avete in cartella
Che veramente tra l'altro lo specchio del estrema diversità di sorgenti di
Mondi che si incontra
In questo progetto
Anche l'adesione
CISL e UIL nazionali
Su questo sono unite
Subordinata
In tempo per essere annunciato questa cosa
Contatto Ievoli se vogliamo di potervi ospitare a Perugia perseguire non soltanto la marcia Perugia-Assisi ma anche assembleare sono dei popoli grazie