"L'Italia: regione per regione" org. dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari Regionali (c/o Palazzo del Vittoriano dal 25 al 27 febbraio 1999)

Ora
Ho cercato inutilmente di delegare al presidente della mattinata l'apertura dei lavori ma purtroppo non c'è stato niente da usare hanno mi hanno obbligato di dare il via alla ai laghi nostri lavori quindi io prego tutti di prendere posto la giornata di ieri è stata proficua interessante come minori avevamo desiderato i nel confronto è stato trasparente concreto si è cercato di evidenziare le questioni sulle quali anche non c'è sintonia ma questo è molto importante perché ci permette di rendere veramente concreto il convegno che noi stiamo facendo per me gli obiettivi che ci siamo dati e ora naturalmente cedo subito la parola al presidente di turno della nostra seduta
Grazie ministro io sono Salvatore Distaso sono il presidente RAI Regione Puglia Rita non sapevo di dover presiedere questa seduta quindi chiesto che almeno la ministro introducesse i lavori di questa seconda giornata
Io mi auguro che siano altrettanto importanti risultati le relazioni che ascolteremo oggi
Io non sono stato presente ieri ma mi diceva il ministro che è stata una giornata abbastanza positiva
E allora senza togliere tempo alla mattinata la giornata di lavoro io chiamerei come come primo intervento professor Renato Mannheimer esperto di comunicazione al presidente ISPO
Prego
Sì che grazie
Funzione sì dando mi sentite perché ho tante calze allora bambini cadono sempre tutte aperte alle faccio delle figuracce
E dunque io
Vorrei ringraziare molto
Ministro per avermi invitato ad un convegno e gli organizzatori per averlo fatto perché
Discutere oggi del ruolo delle Regioni è fondamentale secondo me io non sono un politico capisco quasi nulla ma è fondamentale anche perché come vedrete i cittadini lo voglio cioè c'è una vogliamo di decentra mento di di di dei legali che è già in corso peraltro dei poteri dello Stato agli enti locali
Che vada studiata e sulla quale oppure utile riflette per questo
Io ho pensato dal contributo a questo convegno per quel che so fare meglio e cioè chiedendo il parere della popolazione su questi temi dato che c'è poco tempo articolo il mio intervento in piccoli punti
Salvo Daria chi la vuole una documentazione più completa io ho svolto qui in tutta la popolazione italiana un sondaggio ho interrogato grosso modo quattro mila persone anzi per l'esattezza tre mila ottocentosettantacinque ma voi sapete che non è l'ampiezza del campione che conta ma il modo con cui ieri estratto ed è un campione rappresentativo di tutta la popolazione e ho chiesto queste persone varie cose sulle regioni io delle ricapitolo qui brevemente chi è poi interessato ad approfondimenti negli richiede oppure io glieli dopo di te un libro unico sì sì un solo racconto tutto qui perché presto non dormite la mattina prestissimo gli hanno
Allora il primo punto che ho voluto chi per e la conoscenza della regione
Nei sondaggi è utile sapere i testi delle domande
E noi gli abbiamo chiesto quanto le sembra di conoscere la Regione cioè di sapere che cosa fa la regione a un po'percezione
Il cinquantun per cento per intervistati ha detto di non saperne niente
Un altro trentanove per cento dice di saperne qualcosa ma non in modo approfondito
Il dieci per cento dice di sapere abbastanza bene cosa fa la Regione ora bisogna tenere conto che parte di questo dieci per cento mente perché undici persone qui però anche qualcuno di quelli che dicono di sapendo in modo non approfondito lo dicono per timidezza qualcuno vuole ma quindi grosso modo possiamo dire che un cittadino su dieci sa cosa fa la Regione e nove su dieci non lo falsa
Naturalmente il grado di conoscenza in maggiore tra chi ha una maggiore livello di scuola vita tra i laureati è molto di più
Ma e molto minore questo è l'elemento più preoccupante preoccupante poi discutiamo se utili che uno sappia cosa fa la Regione mica che uno deve saper proporre Fantuzzi
Tra i giovanissimi tra i giovanissimi tra quelli che hanno diciotto e ventiquattro anni il solo il sette per cento quindi meno della media della popolazione
Ha detto di sapere cosa fa la Regione questo dei giovani scusate e proprio un problema in generale per quella che si chiama la classe politica c'è in generale per tutti i temi un disinteresse ma un Parlamento una roba una cosa che è
No io dico preoccupante perché a me dispiace ma poi complice
Non ci sono differenze territoriali significative cioè al nord o su questo non conoscenza la stessa cosa
Se poi tu gli vai a chiedere cosa fanno i diversi organi della Regione o dei quali organi e composta cioè complichi la domanda Dick la risposta giusta è il presidente ha raggiunto il Consiglio oppure che cosa fa la Regione emana leggi non è mai il livello di non conoscenza è ancora maggiore
Sia chiaro che noi non dobbiamo interpretare necessariamente il fatto che uno non conosca un ente non è che tutti dobbiamo essere i giuristi e sapere esattamente la differenza tra Consiglio
Critico tuttavia forse
Una maggiore il livello di approssimazioni di conoscenza di quello che fa la Regione sarebbe auspicabile
Specialmente sarebbe auspicabile tra i giovani io credo a me è spiaciuto molto che sia stato di fatto tolto nelle scuole l'insegnamento dell'educazione civica e quando quando ero piccolo io c'era
Perché almeno insegnavo l'ordinamento dello Stato tanti giovani davvero
C'è questa assoluta io forse perché ho due figli adolescenti assolutamente ignorati disgraziati che non ne sanno nulla sono molto preoccupata ma assoluta non conoscenza della
Tuttavia nonostante la non conoscenza della regione la maggioranza relativa degli italiani giudica bene quello che fa la propria Regione il quaranta per cento dice io ho un giudizio positivo sulla mia regione sobri perché va bene così cioè e l'immagine dell'immagine non è non è cattiva
Il ventisette per cento pro uno negativo il trentatré per cento uno su tre non sa rispondere
I giudizi positivi sono più frequenti nelle classi di età centrali diciamo dai trenta ai sessanta e
In quelli che hanno titoli di studio made in negli alti né bassi qui
Qui qui qui però c'è una differenza tra
Nord e Sud abbastanza forte
Che magari mi spiegheranno gli interventi successivi nei termini al nord i giudizi positivi super comunque sia pur di poco quaranta a ventisette
Quelli negativi al Sud accade il contrario assoluto i giudizi negativi diventano quaranta e e quelli positivi diventano di meno cioè
E il giudizio sulla Regione badate che si tratta di un giudizio non razionale perché non dappertutto non si conosce ma è un'impressione è un'immagine la politica vive anche di immagini oggi tra nord e sud cambia
Possiamo discutere a lungo del perché cambia e così
Come fanno formarsi costruiti su questi qua visto che non ne sanno niente gliel'abbiamo chiesto naturalmente cosa volete civico il quarantuno per cento ce ne sono forme attraverso la televisione la televisione dato uno strumento importantissimo poco fa discuteva
Con
Le persone qualificate qui a questo tavolo alcune si lamentavano altre no qui non c'è da lamentarsi la la televisione è diventato lo strumento di comunicazione della nostra epoca uno strumento a mio avviso molto importante perché come dico le inchieste aperto
Dopo una finestra sul mondo tante persone a per è lo strumento di comunicazione e io arrivo a dire mi mi mi scuso forse ma e isola come noi da piccoli sempre a scuola ci hanno insegnato a scrivere a comunicare scrivendo più o meno grosso modo lo sappiamo fare bene i presenti in sala lo sanno fare
Così dovremo imparare a comunicare in televisione è un'altra forma di comunicazione non c'è niente da fare ormai c'è e importantissima
La gente si forma le proprie opinioni molto spesso più in televisione che come era una volta invece in famiglia o in parrocchia o nella sezione o dove era
E i ragazzi da comunicare televisione il quarantuno per cento la televisione
Il
Lì in domande erano permessi più risposte questo quarantun per cento dice il ventinove per cento però anche esperienza personale contato un qualche ufficio della Regione
Allora quindi a questo punto io quasi finito è perché ho poco tempo ci sono due temi di contenuto che avevamo che avevamo che avevamo
Che a me sembravano importanti uno era questo del trasferimento dei poteri dello Stato al
Noi gli abbiamo detto pensa che c'è un
Chi corso un trasferimento di competenze tra lo Stato e le regioni molto complicato se com'è complicato voglio che comunque alla fine dovrebbe dare le Regioni maggiore poterne gestire dei settori importanti
E su questo gli abbiamo chiesto sia se lo sapeva
Sia che giudizio dà in generale nel trasferimento del potere dello Stato alle regioni e agli enti locali in generale
Il cinquantadue per cento dice di averne sentito parlare ma di non sapere bene cosa si tratta
Il trentasette per cento detto di non averne mai sentito parlare
Ormai sono le persone con titolo di studio minori però di più anche qui i più giovani
E le donne casalinghe che sono qui no
E coloro che un titolo di studio più basso
Quindi quasi la metà non ne sa niente di tutto questo processo che un processo importante secondo me molto il mio modesto parere molto importante quello che sta avvenendo di trasferimento di competenze è vero che sta bene nel vasto e non voglio parlare di politica
Sta avvenendo un trasferimento di di di competenze
A questo riguardo vorrei aggiungere due cose
La popolazione dei
Molto bene in generale il trasferimento dei poteri dallo Stato agli enti locali
Viene molto bene viene sia da questa inchiesta qui sia da un'altra più recente
Che ho fatto in Lombardia solo per la per il Consiglio regionale della Lombardia vede molto ben questi dedica un sedimento ibride percepisce non sa ma percepisce un rapporto tra enti locali e stacco non sempre collaborativo cioè lo Stato di diritto Marcomini nemico tra come una roba che si lascia un po'di poteri da Emilio
Qui abbiamo domandato secondo lei il rapporto fra la Regione e lo Stato è collaborativo no rispondono collaborativo il trentatré per cento conflittuale il trenta per cento uguale
E non so il trentacinque per cento un terzo un terzo un terzo voglio dire c'è tanta gente che lo vedi senza sapere bene perché
Ma venti molto bene il trasferimento di Poteri alle regioni che ai comuni in modo conflittuale cioè quello che viene fuori da queste ricerche enti i cittadini hanno abbastanza chiaro pur nella loro non chiarezza inevitabile perché non siamo i giuristi sono complicate queste cose dei poteri tutte queste volte va be'giuridiche
Chi la Regione è bello che si occupi di certe cose e il Comune che vicino ai cittadini che le di altre che vengono proprio alla pari gli abbiamo fatto una domanda ma chi deve trasferire i poteri
Lo stato e vengono pari regioni e comune e cose diverse naturalmente c'è una ragionevolezza dell'opinione pubblica straordinario viene molto meno la Provincia che viceversa non è ritenuta una impiccato a cui terrà ma lì anche pure di comunicazione perché non vi ho fatto vedere i dati sulla Provincia qui siamo al convegno sulle regioni ma se voi chiedete che cosa fa la Provincia ancora meno nessuno saffico
Beh
Finisco con le aspettative future abbiamo chiesto ma
Quale sarà il ruolo futuro dalle
Il settanta per cento auspica un ruolo centrale per le regioni quello che vi dicevo adesso non che è una funzione di maggiori poteri e competenze da parte di queste ultime cioè
C'è un'aspettativa grandissima sulla Regione senza sapere come funziona cosa fa esattamente ma l'idea c'è
E questo è più diffuso tra chi ha un titolo di studio elevato e questo è significativo tra chi ha talvolta al sud c'è un atteggiamento verso le regioni qui c'è una differenza nord-sud venuti nasconderlo se lo sappiamo oggi lavoriamo sopra c'è un atteggiamento diverso verso le regioni c'è un atteggiamento un po'che sono accentuazione che sia uno nero e uno bianco è ma al Nord c'è più un atteggiamento di soddisfazioni e di attività di maggiori competenze al Sud grossolanamente poi il Sud non è il Sud il sugo sapete meglio di me e variegato tre c'è un atteggiamento di minor soddisfazione
E
Di minor voglia di di crescita di competenza di poter tutto questo detto tra virgolette o male lo scriverà in un altro modo ma tanto per spiegarvi
Così io ho tanti altri dati erano tanto altro tempo nella sostanza credo che venga fuori anche dall'opinione pubblica e forse più dall'opinione pubblica che da certi altri interventi proprio ecco qui si è scritto Gruppo prospettive su questo foglio grandi prospettive per ragioni grandi attese grande fiducia proprio per questa voglia di maggiore vicinanza
Che il cittadino ha nei confronti dei poteri pubblici quello che gli piace al cittadino e vedevo più vicino possibile per questo l'elezione diretta del sindaco pur così successo
E la Regione viene vista come un concreto un strumento di vicinanza al cittadino
Prima certi per certi compiti come uno Stato che è più vicino mentre lo Stato Roma scusate viene visto un po'lontana ter talvolta
Cattiva
Roma la regione viene visto come uno strumento di un avvicinamento di un avvicinamento alla al al cittadino per certe cose in comune per certe altre occorre quindi io credo lavorarci sopra
Per cercare di soddisfare queste attese grosse da parte de L'opinione pubblica vi ringrazio
Io credo che i dati che sono state illustrate dal professor Mannheimer ben si prestano una serie di considerazioni se il professor Mannheimer non lo consente di rispondo anche dal statistico
Non mi sento
Dicevo che lesse i suoi dati si prestano a una serie di considerazioni io le rispondo come statistico più che come presidente di Regione quindi come unico utilizzatore di queste indagini
E chiaramente cita un dato importante cinquantuno per cento non sa cosa fa la Regione addirittura io oso conferma dei dati recentissimi
Addirittura il settantacinque per cento della popolazione già la differenza tra la Regione tra cosa fa la Regione raccolta dalla Provincia
Questa veramente grave perché noi assisteremo probabilmente a qualcuno che fa la Regione chiede la carta di
Potremmo avere anche questa forma d'assurdo
Dove a mente il giudizio lei chiedeva lanciava come provocazione il fatto che al Nord vi sono giudizi positivi al Sud vi sono giudizi negativi
è chiaro che al Sud vi sono una serie di motivi di tensione non ultimo il problema occupazionale anche altre motivazioni di tensione
Per cui portano ecco verso un motivo di sfiducia maggiore nei confronti delle istituzioni che l'altra sera ha partecipato al dibattito televisivo hanno fatto un tener conto hanno detto ma lo Stato consacrate all'impresa il novantacinque per cento del televoto ha risposto niente
Il cinque per cento una risposta positiva in astensione
è semplicemente assurdo pensare un fatto del genere quindi molte volte all'arrivo la motivazione della risposta del dato è dettata da una serie di tensioni che ci portiamo dietro e che probabilmente ecco sono non la giustificazione ma giustificano questo divario che esiste tra il nord e il subentra quindi permetto di rispondere
Ritardo illuminato meglio la cosa che dicevo
A me sembra
Che non sia gravissimo più nonostante le differenze tra Comune Regione Province quello che fa poi cartellini da uno s'informa
Però che un'intensa ce l'abbia eventuali specialmente insisto poi non lo dico più che unì denuncia ce l'abbiano almeno i giovani studenti cioè se poi è una persona anziana che ha Al Jazeera radio quello quell'aspetto positivo e non generò in Ciad emergere e però se invece come o come viene fuori non c'era il ragazzo diciottenne che fa l'università
Non sa la differenza tra Comune Provincia e Regione è contento e bisogna far qualcosa
Trovi anche salutare reale al liceo certe ricerche ottobre sono andato evitando fare qualcuno lo sa cioè che viene fuori anche perché questo che fino di inaccettabile al Sud il sessanta per cento degli intervistati non sa chi è il presidente della Regione
E non sa chi è il sindaco della città anche avvengono a livello quindi questo assegno questo è un quadro che si completa è un particolare sono i giovani i giornali richiamare allo studio dell'educazione civica credo che le ha fatto eco alto pertinente ed è anche importante e comincia grazie
Mi pare che c'è un'urgenza del professor mille
Così come
Io devo essere grato Guido Presidente Distaso vero consentirmi di anticipare l'intervento ma ancor di più
Al ministro bello però voluto invitarci consentirci di rappresentare il punto di una confederazione gli operatori del commercio del turismo e dei servizi che poi oltre a essere forse quella più numericamente consistente e rappresenta
Al novanta per cento piccole e medie imprese cioè quelle forse imprese
Che oggi hanno più interesse a veder mutato un rapporto una serie di rapporti di forza in campo economico
Allora io credo che oggi questo convegno
Cada a proposito Capra soprattutto lo Sicali in una realtà che è quella di da altri ancora Stato impresa e mercato nuovi equilibrio equilibri che vadano a vantaggio del sistema imprenditoriale che non privilegi lo Stato oltre misura che Dio possibilità di sviluppo al mercato che ancora non si intravvedono
Credo che da cittadini dobbiamo tutti convenire che il dopo Maastricht è questo lo impone l'entrata nell'Unione europea
La conseguente necessità di centrare traguardi vengono volta per volta chissà i traguardi sì centro no
Creme intanto economia assicurando sviluppo e quindi rassicurante anche tutte con le conseguenze che ancora abbiamo sicura prima tra tutte quella cedere
Sufficiente qualità
Occupazione in Italia e quantità occupazione in Italia tutte queste cose fanno presupporre quella necessità di riscrivere il rapporto basta impresa e mercato
E nel riscrizione credo che un ruolo importante forse definitivo per giorni lo dovranno
E qui avendo detto questo
Dico anche che il problema non lo si risolve
Trasferendo dalla pachiderma stato venti piccoli pachiderma che si possono chiamare le regioni il problema problema profili Solvay andando a costruire uno stato snello agile e anche regione e che siano al passo con questi contenuti di snellezza e di agilità
Occorre uno stato che quindi riacquisti una funzione di programmazione e di intervento occorre uno Stato che sappia finalmente pensata elaborare strategie che consentono alle imprese di poter avere
Quell'aiuto quel supporto di cui esse a
Occorre jolly
Che
A chi in un certo senso quelle che sono o le priorità che lo Stato deve individuare
La mancanza anche di una politica
Chiamiamola di impresa una politica industriale in alcuni settori strategici e di questi giorni che noi stiamo tutti assiste le cose che in questi giorni
Occorre aprire Baggio venerdì dei giornali sono direi forse la conseguenza più evidente di quella necessità di riscrivere il rapporto tra impresa Stato mercato e soprattutto di assicurare all'impresa non versano quello del comunicazioni quel necessaria qualità intervento per far sì che esse non abbiano essere in un certo senso OPA in passato addirittura colonizzate
Però io credo che fatta questa premessa
Di sogni bisogna davvero pensare a un riordino di competenze urgente se prima potevamo avere dei tempi lunghi adesso il mutato scenario che deriva dall'unione europea ci impone tempi ristrettissimi ci pone che dalle parole debbano seguire e da questo punto di vista io credo che anche quello che è stato prodotto in questi anni
Debba essere oggi cominciato a esser valutato soprattutto debbano essere dette alcune cose
Comincio
Dalla legge di trasferimento cosiddetta di competenze che si chiama legge io credo che
Da questo punto di vista la riforma rappresenta
Tentativo di progresso
Ma credo che già in questa sede già stamattina vada evidenziato che essa rischia di essere messa in discussione da due macro
Quella di un serie di equilibri politici che continuano a essere precari e anche qui andrebbe ha detto una parentesi tra la necessità di a vere
Un strumento una serie di strumenti che consentono a chi governa di poter governare di non avere il ribaltone contro ribaltone conseguenze come altro che nulla centro consiste col mercato nulla centro col sistema delle imprese certamente il ritardo scelte di cui invece sia il mercato che le imprese a assoluta necessità allora questa della incertezza politica questa degli scenari politici che diventano conto spesso volatili certamente e il primo rischio al quale va incontro o la serio di riforme
Varata sotto il nome ed ex ministro alla Funzione pubblica basse
Il secondo
Pericolo
E quello al quale in maniera forse un po'più subdola meno evidente stiamo assistendo cioè quello di a vere una forte resistenza da parte del potenti burocrazie centrali al trasferimento di competenze alla neo regolamentazione a questo con a queste a quello che deve conseguire abbassati perché non basta scrivere una legge il problema vero è consentire poiché ai cittadini e agli imprenditori al al al tutto il sistema Paese di protezione ma da questo punto di vista io credo che ad esempio anche castrista
Vicenda che ha riguardato il mio settore quello di avere uno sportello unico per il commercio
Che
Con molta forza ma abbiamo dovuto richiedere credo che sia una di tutta evidenza per simboleggiare quelle resistenze ad entrare in in questa logica di semplificazione dei rapporti con la burocrazia di semplificazione appunto
Complessiva di quello che la quantità di tempo per l'imprenditore destina non allo svolgimento dalla propria funzione imprenditoriale ma al contatto con la pubblica amministrazione
Allora io credo che
Il questa riforme
Al di là di queste due grandi
Deterrenti che la condizionano certamente possiamo dire almeno lo dico io da rappresentante del sistema imprenditoriale dovrà essere accompagnata da provvedimenti assai più consistenti perché il rischio è che
Con quello che dicevo già accaduto certo l'ingresso riunione europea con una politica che porta sempre più una concorrenza dei territori quindi a una necessità che tutti si riorganizza in conseguenza di questo vorrei norme grande mercato unico il rischio e che noi e si vada questa guerra questa competizione per territori con armi che sono ancora spunta con armi che non sono adeguate al mutato scenario al mutato equilibrio che si costituito e che direi anche che
Questa necessità
La dice lunga vengo un tema che mi è particolarmente
Vicino la dice lunga sulla
Come dire diseguaglianza con l'acqua i vari soggetti stanno interpretando il il ruolo di dover cambiare come dire copione di dover cambiare spartito noi ne abbiamo una riprova molto forte in quella che è la cosiddetta legge Bersani la legge che riguarda il commenta
Non li verifichiamo una già adesso siamo ormai a quasi due mesi dalla primo ampi all'anno che tabulato sabbatico dall'altro di messa a regime di una serie di strumenti di interventi verifichiamo
Con amarezze in un certo senso una differente solidità organizzativa finanziaria anche strutturale nelle varie regioni alle quali invece
La Bersani non ma
Che significa tutto questo che noi corriamo il rischio di a vere una riforma
Che di fatto porti a tre risultati non positivi
E vorrei dire questi tre
Il primo è quello di avere un riforma che non aderisca alle esigenze dei singoli territori
Cioè di avere una riforma pensata dal principe tra virgolette che poi nel momento in cui ed è stato questo forse il significato più pregnante abbiamo cercato in questi con le nostre posizione dall'anno scorso al momento in cui essa si deve invece tradurre
In una realtà di mercato è differente penso alla mia Sicilia piuttosto che alla lontana Lombardia tutto questo il mancato adeguamento con la la mancata adozione da parte delle regioni finiscono a vere o a far prevalere l'ipotesi di un modello distributivo unico nazionale che sarebbe ripeto un grande errori l'Italia è diverso tra un costruzione ad esempio di un sistema distributivo buono per l'Emilia Romagna uno valido per la Puglia c'è veramente enorme
Perché diverse sono le realtà Regione che le contraddistingue
La seconda considerazione che ci fa temere per questa legge che finisca con prevalere la funzione politica rispetto a quella non sappiamo che il fatto applicativo dovrà essere soprattutto la funzione tecnica il discorso o la volontà di riappropriarsi in senso non me ne voglia per un importo Distaso anche non riguarda soprattutto la sua regione
Di un discorso politico beh di da fine prima Repubblica mi sembra che sia un rischio che stiamo correndo
Lo si vede vuole citare soltanto due esempi ma gli esempi potrebbero essere molto più consistenti in autorizzazioni che sono state rilasciata presente nella mia regione o che si apprestano essere lasciati in altre regioni particolari
Nella mia regione in una città della mia regione è stata rilasciata un'autorizzazione senza che esistesse alcuni autorizzazione igienico-sanitaria alcun requisito alcuna possibilità di poter essere rilasciata tra l'altro è stata rilasciata da una amministrazione provinciale piuttosto che da l'amministrazione regionale che volessero altrettanto sta accadendo in Lombardia dove c'è il rischio molto forte che possa essere rilasciata addirittura su una discarica una
Autorizzazione una grande superficie che certamente sette venisse
E appunto concessa molto molto disequilibrio produrre
E questi sono soltanto due esempi di quelli che possono essere la
I pericoli di un
Di voler fare politica anche attraverso attraverso invece una funzione che deve essere soprattutto il ministro
E il terzo rischio infine che questa riforma riforma venga applicata malamente accrescendo anziché attenuando del disfunzioni del mercato
Quindi il rischio di a vere aspetta ad una legge molto tempo una legge decide ha consentito di poter entrare in Europa in un sistema quindi di competizione per sistemi per regioni per anni di sviluppo con dei competitor ce ne sono
Molto più agguerriti che hanno certamente un apporto migliore con la pubblica un rapporto migliore con la pubblica amministrazione quale che essa sia dei loro rispettivi territori con una invece riforma
Che forti risultati che accelerino a anziché attenuare e disfunzioni dagli steccati che ci sono certamente tra
Assetto distributivo del centro nord e l'assetto distributivo il centro sud
Rocco del sud molto ecco
Chiusa questa parentesi su quell'argomento che più niente
Disciplina diciamo come compito sindacale
Io però vorrei chiudere questo breve intervento o andando poi alla polpa
Kabul per problemi che se
Come è successo per il
Gruppo prospettive grandi prospettive Italia regione per regione se noi però non realizziamo trasferimento di risorse al giorno vero consistente tutto questo potrà essere argomento forzata interessante convegni come quelli che noi abbiamo certamente non ne seguiranno o non ne conseguiranno quei risultati che invece tutti auspichiamo senza risorse adeguate adeguate questo decentramento del sistema che tutti auspichiamo rischia di restare solo
Un velleitario Progetto permette di meno di usare un un paragone forse oggi non è il caso di usare come se noi pensassimo
Ridotta una aereo transoceanico soltanto di qualche gallone di trappola di di carburante il rischio getta tra virgolette sarebbe un rischio di tutta evidenza allora credo che
L'occasione ed è anche alla conclusione del mio intervento di richiedere su su questo aspetto specifico dei prima un consequenzialità anche di ripartizione i costi e quindi anche di valorizzazione dello strumento della regione come strumento assai più vicino quelle che sono il bisogno variamente manifestanti essi in tutto il territorio italiano dei cittadini e quindi anche delle imprese e credo che sia questo forse il segnale più forte da trasferire all'attenzione di chi con
Dire molto coraggio ma deve anche con
Con consistenti risultati leggevo della stampa
Ministro per il avuto il coraggio ripeto il coraggio di organizzare questo veri
Grazie le pressante intervento
Credo che si non sempre il Giancarlo Abete eccolo
Io sono grato al ministro per questa opportunità
Che viene data al sistema confederale in particolare a Confindustria Lazio di portare alcune riflessioni su un tema che naturalmente
A un rapporto fondamentale con i cittadini ma per quello che riguarda nello specifico il mio intervento col sistema dell'impresa
Parto da una considerazione di base che quando noi andiamo a valutare richiesti attese dei cittadini e delle imprese nei confronti della Regione dobbiamo posizionare in modo corretto qual è l'attuale struttura funzionamento organizzazione
Della regione e dobbiamo posizionare anche qual è l'attuale struttura e funzionamento delle organizzazioni imprenditoriali il problema che si pone per le regioni il problema ovviamente di una accresciuta
Competenza e responsabilità rispetto agli anni passati è è un problema che richiede una riflessione anche da parte del sistema dell'impresa perché anche il sistema delle imprese
Ha sempre avuto due grandi riferimenti in termini organizzativi di istituzionali la realtà nazionale la realtà del territorio e cioè la realtà comunale
Quindi questa fase di transizione di passaggio di funzioni
Dallo Stato alle regioni va di pari passo con una necessità anche per il sistema dell'impresa e per il sistema associativo
Dir riposizionare le sue organizzazioni per rapportarsi in maniera più organica con le regioni
Per parlare di Confindustria Confindustria la sua forza storicamente della struttura nazionale che nelle unioni territoriali oltre che nelle sezione le unioni
Nelle categorie merceologiche le federazioni regionali hanno sempre avuto una valenza secondaria e quindi a maggior ragione è necessario anche da parte del sistema Confindustria ricchi lire le funzionalità e l'interfaccia delle proprie strutture nei confronti della Regione
Da un punto di vista operativo io concordo con il presidente Billè quando rappresenta la diversità delle varie realtà territoriali per il Lazio questo fatto e di una clamorosa evidenza Lazio
Ha sempre sofferto una sovrapposizione di funzioni
Tra il livello nazionale e a livello territoriale
E naturalmente Lazio ha delle problematiche che tutti quanti noi conosciamo perfettamente la prima problematica centrale nel rapportarsi con la Regione
E quella di capire esattamente come si scioglierà questo nodo istituzionale del rapporto tra Regione Comune di Roma provincia perché questo per il nostro territorio è un fatto fondamentale noi
Danni viviamo diciamo una dialettica un dibattito spesso molto teorico tra Area metropolitana città regione
Ne e tutte distretto federale una serie di formule e che noi in qualche modo ricaviamo anche da esperienze di altre e capitali gli altri paesi europei ma rimane un problema sostanziale per l'impresa e per lo stesso funzionamento dei rapporti tra Regione Provincia e comune cercare stante la specificità di Roma di chiarire in maniera definitiva questo nodo istituzionale che è fondamentale
La seconda riflessione che naturalmente il rapporto tra il sistema delle imprese e la Regione collegato anche alla struttura del sistema delle imprese
La struttura delle imprese laziali e differenziata rispetto a quella dell'Emilia Romagna o della Lombardia naturalmente qui non esistono distretti industriali l'unico distretto industriale del Lazio e quello di Civita Castellana se vogliamo considerarlo un distretto industriale esiste una logica di mix industria pubblica o ex industria pubblica industria privata di gran lunga differente rispetto a quello della Lombardia del Piemonte e dell'Emilia Romagna della Toscana
Quindi anche le attese le aspettative il posizionamento le strategie dal mondo dell'impresa che risentono di quella che è una diversità del contesto industriale nel rapporto con lente Regione l'altra riflessione che veniva fatta anche precedentemente
E che a nostro avviso va fatto uno sforzo sulla ottimizzazione del sistema elettorale all'interno della Regione in quanto tale oggi questo sistema
Un sistema misto che a nostro avviso non risponde alle città all'esigenza di creare un rapporto più diretto tra i cittadini e quello che è la loro rappresentanza politica
Il meccanismo meccanismo
Effettivamente abbastanza atipico che senza dubbio non determina quel livello di accelerazione di rapporto tra la Red giovane i cittadini all'impresa che pure sarebbe necessario in una realtà in forte modificazione come quella che stiamo vivendo in questi anni
L'altra problematica o la problematica essenziale naturalmente per il sistema dell'impresa e che sta ritrovando un posizionamento nei confronti della Regione rispetto a competenze che erano competenze prima centrali
è quello di capire
Che tipo di ruolo sono in grado effettivamente di svolgere le regioni e in seconda battuta alle province in relazione alle competenze sul versante della formazione che per noi è un versante primario
Per il sistema Confindustria lo scenario dei prossimi anni è fortemente determinato non solo e non tanto da quelle che sono delle situazioni di incentivazione specifiche su cui si lavora su questi escono ottenere dei risultati su cui lo stesso risultato del patto sociale del ventidue dicembre
è senza dubbio un risultato parziale ma positivo quanto sul cambiamento
Del modus
Di ragionare e del approccio nei confronti del mondo dell'impresa da parte di un territorio nella sua globalità il vero problema di alcune regioni il vero problema
Nel del Lazio e di alcune regioni soprattutto presidente meridionali è capire se si riesce a fare una iniezione corretta di cultura non dell'impresa ma dei valori dell'impresa
Perché in qualche modo l'impresa non si identifica soltanto come un soggetto portatore di occupazione per i prossimi anni ma l'importante è che si trasferiscano dei valori che noi riteniamo fondamentali per il buon funzionamento dell'impresa
Ma riteniamo fondamentali per il buon funzionamento di una società in termini di sviluppo
E quindi la grande battaglia la prima battaglia
E naturalmente una battaglia ideale una battaglia di contenuti è una battaglia formativa è una battaglia per portare il mondo da la scuola il mondo d'università rispettandone naturalmente la piena e completa autonomia vicino ai problemi del mondo del lavoro del mondo dell'impresa
Sapendo perfettamente
Che alcune Regioni stanno cambiando pelle e che il mix pubblico-privato in termini di occupazione cambia in maniera significativa rispetto ad anni passati nell'anno regione Lazio l'industria è sempre stata considerata una Cenerentola rispetto a quello che poteva dare Pubblico impiego sappiamo che non è più così
Perché al di là di quelli che sono i problemi dell'industria e al di là del fatto che l'industria si è articolata in tante realtà dal turismo lo spettacolo a tante realtà che prima non venivano considerati industria in senso stretto
Naturalmente noi abbiamo una necessità vitale come realtà del territorio come risposta ai problemi occupazionali dei giovani
Di individuare una cultura diffusa del sistema dell'impresa
Che consenta di compensare quello che non potrà dare più d'impiego pubblico la pubblica amministrazione negli anni futuri quindi il diciamo che la battaglia in qualche è stata vinta per merito proprio perché alcuni modelli di sviluppo richiedevano un riequilibrio rispetto a come erano stati impostati ma comunque la necessità di fornire degli strumenti di efficienza al sistema delle imprese
è una necessità vitale per dare risposte ai problemi dell'occupazione sul territorio
Su questo versante le regioni hanno da giocare una carta fondamentale
Che è una una carta che in qualche modo risponde a delle esigenze complessive e che dà la dimostrazione se le Regioni hanno la capacità di sintesi
Per potersi proporre come attori dello sviluppo nei confronti del sistema dell'impresa del cosiddetto marketing territoriale
Oggi il livello di attrattività dei territori è dato da una pluralità di fattori che devono naturalmente convivere e che devono essere contemperati
Oggi la competizione non è più una competizione statica è una competizione dinamica tra territori
Fra trenta quaranta cinquanta territoriale dell'Europeo
Che cercano di posizionare una loro offerta complessiva perché nella globalizzazione dei mercati il vero rischio delle regioni o dei comuni e che non vengono vissuti sostanzialmente come sufficientemente grandi da essere un punto di riferimento della globalizzazione ma che nel contempo non riescano a dimensionati rispetto a quelle che sono le attese soprattutto dei cittadini il marketing territoriale significa avere un progetto di sviluppo
Della propria regione
Significa capire i punti di forza le priorità i punti di debolezza
Significa mixare diversamente quali sono le esigenze per il Lazio l'esigenza della semplificazione amministrativa è un'esigenza diciamo che ha un valore ancora maggiore rispetto a quello che può avere in altre regioni
Se il centro studi di Confindustria valuta in ventidue mila miliardi il costo della burocrazia amministrativa del nostro Paese pensiamo se facciamo un proporzione un proporzionalmente o sul Lazio se pensiamo che il Lazio naturalmente
è è alto otto sul versante della burocrazia amministrativa quanto può costare per una regione come il Lazio una eccessiva burocratizzazione amministrativa rispetto a quelle che sono le esigenze delle prese quindi dare delle risposte soprattutto in termini di sviluppo in termini di rapporto naturalmente con quello che il progetto di sviluppo dell'Unione europea che vede nelle regioni dei capisaldi fondamentali una volta le e l'Europa interveniva come tutti sappiamo intervenendo sulle in prese quindi intervenendo sulle aree merceologiche intervenendo sulle realtà dei settori di crisi
Oggi questo non avviene oggi il riferimento è passato dalle imprese alle aree territoriali proprio a dimostrazione di un approccio diverso in cui l'obiettivo e quello di determinare una crescita equilibrata
Di una pluralità di sistemi territoriali
Quindi le attese degli
Che devono effettuare alcuni enti e in particolare la Regione che è troppo lontana ancora dal mondo dell'impresa viene percepita Comuna realtà lontana perché viene percepita una realtà lontana non solo e non tanto per quello che attiene la capacità di dare risposte che purtroppo naturalmente sono ancora lente rispetto alle esigenze
Nei confronti delle a a attese delle difese
Ma viene percepita come una realtà lontana culturalmente nel senso che non viene vissuta come un referente naturale
Del tipo di rapporto con le imprese qui si tratta non soltanto di migliorare l'organizzazione di alcune funzioni non soltanto di attuare
Le Bassanini non soltanto di determinare la appostamento di risorse che naturalmente consenta di attuare la bassa di passare le funzioni e non passare le risorse significa rimanere nella situazione precedente qui si tratta anche di far percepire di trasferire una capacità del della regione quindi della struttura politica e di quelle che sono naturalmente le in Rapp stanze dei cittadini e di una capacità di capire quanto le imprese possono costituire un elemento di sviluppo di una realtà territoriale oggi questo si percepisce oggi noi abbiamo una rapporto corretto abbiamo un rapporto anche equilibrato un rapporto pacato ma abbiamo un rapporto tra persone tra soggetti distanti che in qualche modo si percepiscono come necessitati
Ancora a mantenere un rapporto ma non collegati a un progetto che ha un progetto virtuoso per determinare un livello di crescita questa perlomeno e la mia
Esperienza come Presidente di Confindustria Lazio dell'Unione industriali di Roma quindi esperienza
Maturata sul versante associativo da tanti anni per cui si percepisce una volontà ma si percepisce che a fronte di questa volontà non c'è ancora o una struttura che lo consenta una capacità di fare un salto di qualità
Quindi senza dubbio miglioramento ottimizzazione come ricordavo prima
Da un punto di vista elettivo perché questo è fondamentale per avvicinare nella regione nei confronti del cittadina dell'impresa e sapendo che la Regione già di secondo livello e quindi fisiologicamente viene percepita come più distante due più lontana
Rispetta la realtà del comune sapendo perfettamente che per il Lazio lo scioglimento del nodo istituzionale fatto fondamentale non si può continuare per i prossimi dieci anni
A dibattere a secondo di quelle che sono le maggioranze in Comune in Provincia e Regione
Se va avanti l'area metropolitana il distretto federale la città regione è perché questo significa semplicemente ingessare lo sviluppo di un territorio significa costituire delle agenzie di sviluppo vitali reali
Io chiudo con una riflessione noi ci siamo confrontati con i sindacati e e con naturalmente la Regione nei giorni scorsi in un convegno
Su quella che è la struttura della finanziaria attualmente in liquidazione della Regione la Filas e quella che è la nuova Agenzia di sviluppo io penso che la gran parte delle regioni attiveranno un circuito virtuoso se riusciranno a far sì che sia ottimale la scelta della loro agenzia di sviluppo cioè che anche la capacità delle regioni di essere efficienti passerà attraverso la capacità di individuare Inti strumentali che siano funzionali al raggiungimento degli obiettivi
Il rischio oggi quale che gli enti strumentali che vengono costituiti siano soltanto una modalità per trasferire a valle quelle che sono dell'incapacità di risolvere a monte dei problemi di natura politica che di fatto si costituisca una sorta di contropotere alcune volte rispetto a quella che è la realtà del soggetto politico che sta a monte
Che ci sia una pluralità di compiti nell'ambito dell'ente strumentale da rendere difficile una valutazione costi-benefici rispetto al le singole progettualità non si tratta di creare dei contenitori in cui si fa l'elenco della Spesal di quelle che sono tutte le necessità
Si tratta di individuare dei soggetti anche una pluralità di soggetti che abbiano obiettivi mirati che abbiano dei core business mirati che siano in grado di dare delle risposte concrete rispetto alle scelte che vengono fatte relativamente alle strumentazioni naturalmente quelle prioritarie sono quelle della contrattazione programmata sul territorio del rapporto con l'Europa della dei in di quello che è una regia delle infrastrutture sul territorio con fatto fondamentale per la regione e poi a seconda delle specificità
C'è chi punta sull'internazionalizzazione su altre aree e c'è chi ritiene che sia già sufficiente una struttura di enti che devono essere semplicemente coordinati tra di loro per dare queste risposte di io penso che su questo versante diciamo ognuno ha le sue specificità il Lazio ha qualche problema in più rispetto alle altre regioni perché perché naturalmente è stato quello che in qualche modo è stato più attratto dal centralismo degli anni passati
E perché naturalmente deve recuperare un livello di diversità rispetto a una sovrapposizione che era naturale rispetto agli anni passati e quindi questa occasione è un'occasione utile di confronto di tesi di riflessioni su quello che un Progetto di posizionamento delle regioni sapendo come ho detto prima che comunque questo riposizionamento dell'ente Regione non è un problema che riguarda solo il sistema politico è un problema che riguarda tutte le organizzazioni imprenditoriali tutte le organizzazioni sociali tutte le forze sociali
E che la stessa struttura anche dei sindacati aveva i fisiologici riferimenti dalle realtà del comune territorio capoluogo di provincia
E in quella che era la realtà nazionale e quindi come tale è un processo che dobbiamo svolgere insieme e in questo tipo di processo naturalmente c'è necessità comunque di individuare dei riferimenti che siano pochi chiari ma che soprattutto passino attraverso un modo diverso di valorizzare la cultura d'impresa la formazione e in qualche modo in continua come fattori di sviluppo di un territorio e di fare soprattutto quel marketing territoriale che l'Italia da tanti anni non è riuscita a fare
E che le nostre regioni molte delle nostre regioni non sono riuscite a fare
Perché al di là delle problematiche del costo del lavoro che è un problema ma non è il problema noi abbiamo una carenza assoluta di attrattività di investimenti collegata alla mancanza di un progetto
Che sia in grado di presentare le nostre regioni nostro territorio il nostro Paese in termini attrattivi rispetto alla globalizzazione dei mercati grazie
Grazie dottor Abete e grazie per il riferimento che ho fatto particolare le regioni del Sud occorre lei ha detto giustamente un'iniezione di cultura Mellini nell'impresa certamente specie in questo momento in cui il sud esce da un forma quasi di assistenzialismo dell'intervento straordinario in questo momento certamente
Ha bisogno la nostra imprenditoria di una iniezione di cultura tra l'altro abbiamo anche il problema dei cambiamenti generazionali che sono perché sono rilevanti e che rischiano di far morire anche quella imprenditoria esistente
E quindi le funzioni che le regioni possono avere in questo momento in questo momento in cui il sud c'è una certa vitalità come dell'otto c'è una forte natalità aziendale quindi tutto questo va accompagnato da queste iniziative iniezione di cultura e quindi il compito che ho importante delle regioni che è vero sono lontane da impresa ma possono diventare attori dello sviluppo nei confronti del sistema imprenditoriale e qui il ruolo importantissimo della formazione e costa proprio finalizzata a quella cultura di impresa
Io che avrei dottor Gianfranco Romagnoli
Buongiorno sono il commissario dello Stato per la regione siciliana
E sono qui per presentare
Alcune iniziative che sono state assunte nell'ambito della Regione Sicilia
Si tratta di banche dati
Distribuite su internet gratuitamente
Che a mio parere possono da un lato dare testimonianza di un nuovo modo di amministrare perché sono frutto della ampia collaborazione tra commissariato dello Stato quale ente promotore regione siciliana
E Consiglio Nazionale delle Ricerche quale fornitore della tecnologia qualificatissima che è stata impiegata e tutte le principali istituzioni dell'isola un nuovo modo di amministrare riceva perché mirato da un lato a dare risposta a bisogni effettivi dei cittadini e delle imprese se lei e dall'altro lato a dimostrare come sia possibile attraverso un nuovo concetto di cooperazione tra istituzioni in luogo della separatezza che precedentemente vigeva portare a termini delle realizzazioni senza spese usando risorse interne a ciascuna delle amministrazioni partecipanti e confezionando dei prodotti la cui utilità va misurata e sta trovando riscontri molto incoraggianti sul campo
Per venire al concreto di questa mia breve presentazione
Sulla quale potranno essere trovati elementi di maggior dettaglio una relazione scritta che ho depositato agli atti del convegno
Devo dire che due banche dati a cui ho fatto cenno che sono state realizzate entrambi in pochissimi mesi e come ripeto senza spese
Sono la banca dati Fonsai relativa alle fonti del diritto Sicilia no e la banca dati SICID impresa che altro non è se non quello sportello unico delle attività produttive
Che è stato istituito nell'ambito della riforma Bassanini dal decreto legislativo centododici e che trova in Sicilia la sua prima realizzazione in Italia
Da dove nuove presto
Serie di iniziative che è stato assunto in Sicilia ma muove da una constatazione
Specifica
La Sicilia è una regione che gode di una larghissima autonomia in modo particolare ha una competenza primaria una competenza esclusiva leggi legislativa di in ordine a una serie di materie importantissime possiamo dire che per molti aspetti la regione siciliana e lo Stato in Sicilia
E a fronte di questa larghissima competenza il modo di esercizio ahimè non è stato molto diverso da quanto si è verificato d'altronde anche in sede nazionale
In particolare la produzione legislativa è stata sovrabbondante contraddittoria poco chiara e interventi di modifica che si susseguono a getto continuo spesso in contraddizione tra di loro un quadro ripeto che trova riscontro anche in quello che il quadro della legislazione nazionale ma che un unico risultato
Cioè quello
Della scarsa chiarezza quello di creare anche delle interpretazioni giurisprudenziali degli strumenti applicativi regolamenti circolari ugualmente oscuri e sovrabbondanti in sostanza arrendere praticamente inconoscibile il quadro normativo ed amministrativo nel quale ci si muove e questo è un fatto che naturalmente e di grosso ostacolo
Per lo sviluppo socio economico e questo lo dico sue sia sul versante del cittadino che non è in grado di conoscere doveri e diritti ed opportunità sia sul lato dell'impresa che proprio da questa da questo intrico inesplicabile non viene posta in grado di assumere tempestivamente e consapevolmente tutte le decisioni che dovrebbe prendere per insediare nuove attività produttive o per sviluppare maggiormente quelle che già esistono sul territorio siciliano
A queste si per dare una risposta a queste esigenze sono state create queste due banche dati la prima banca dati ho detto sì
Chiama Fonsai è un acronimo di fonti normative siciliane
E da una notevole ricchezza e varietà di contenuti
Un primo servizio molto importante quello della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana che viene diffuso gratuitamente in via telematica lo stesso giorno in cui esce il fascicolo a stampa per cui la legislazione siciliana ma anche gli estratti dei bandi di gara di concorso sono conoscibili immediatamente in tutto il territorio senza dover aspettare il spesso molto problematico inoltro per via postale della Gazzetta stress
Poi c'è un settore dedicato alla legislazione dove ci sono i disegni di leggi le leggi già i giornali con tutte le successive modifiche molto importante anche lo stato delle procedure comunitarie dove si stanno a tutela della libera concorrenza per quelle norme che concedono degli aiuti pubblici alle imprese
Ci sono i regolamenti d'attuazione per circolari i pareri dell'ufficio legislativo e legale della Regione e tutti i testi degli statuti delle Province e dei Comuni lodato regione siciliana
C'è poi un ampio del settore di giurisprudenza creato con la collaborazione del consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana del Parra e della Corte dei Conti
In cui riportata tutta l'attività giurisprudenziale e consultiva svolta da questi organi
Molto importante un osservatorio sull'Unione europea per il quale è stato ottenuto il patrocinio del parlamento europeo ufficio per l'Itavia si tratta di notizie sull'attività del Parlamento europeo
Di notizie sull'attività della Commissione europea riguardante gli aiuti di Stato e una selezione dei progetti finanziati cofinanziabili dall'Unione Europea
Infine un osservatorio sulle autonomie locali che contiene il testo coordinato delle leggi regionali in materia comuni e province
Una selezione delle principali circolari le decisioni del Comitato regionale di controllo
Modulistica
E venti
Tipo notizia dei convegni e di quant'altro cioè in materia
A fronte di questa sommaria esposizione che potrà essere completata dalla lettura della relazione circa la banca dati Fonsai voglio dare qualche notizia ora a proposito dell'altra banca dati che viene denominata Sicily impresa e che come dicevo altro non è se non la una realizzazione la prima in Italia dello sportello unico delle attività produttive
Il decreto legislativo centododici configura questo sportello unico delle attività produttive come un complesso di attività articolato su due livelli territoriali la Regione
Che deve fornire un'attività informativa circa
I dati normativi economici e strutturali necessarie alle impresa e per le attività di primo insediamento di ampliamento
E uno sportello abbiamo propriamente detto istituito presso i comuni il quale
Oltre ad un'attività informativa deve fornire anche assistenza concreta alle imprese in modo da essere l'unico referente delle imprese stesse in tutti i procedimenti che coinvolgano una pluralità di soggetti pubblici
Quello che è stato realizzato per primo è stato il livello informativo regionale attraverso un sito internet nel quale
Settore per settore di attività produttive parlo di industria di commercio di agricoltura di artigianato di turismo e trasporti
Sono inserite tutte le notizie di carattere legislativo economico strutturale che possono essere utili a questo scopo foto ivi comprese le aree insediamento industriale
E per ciascuna Aria la disponibilità Al Din terno di di lotti per nuovi insediamenti il prezzo spesso di questi nuovi cottage per la concessione
Tutte le informazioni sulle industrie presenti nella stessa area che possono orientare la scelta dell'imprenditore laddove trovi altre attività produttive complementari per lettere svolge
Ora
Questo sito di carattere regionale e interconnesso con gli sportelli comunali che sono realizzati secondo il medesimo criterio di classificazione delle informazioni
Il primo sportello ad essere stato realizzato ed è in funzione con grossa soddisfazione quanto pare degli utenti e lo sportello del comune di Palermo che ha fatto da capofila
Ma altri comuni si stanno unendo cito il Comune di Termini Imerese che il centro di un'area industriale il Comune di Vittoria in provincia di Ragusa un'altra che industriale
E del giorno ventiquattro di questo mese una circolare dell'assessorato enti locali per la regione siciliana
Che
Ricordando ai comuni che l'istituzione dello Sportello Unico e uno obbligo di legge
Da ai comuni stessi un termine per intraprendere attività in questa direzione
Imponendo comunque che queste attività si svolgano si svolgano secondo gli standard di memorizzazione delle informazioni che sono state seguite nel sito regionale
Quindi un'armonizzazione un'interconnessione transito regionale e i siti comunali
Che rendono possibile una volta completata l'istituzione di tutti gli sportelli in tutti i Comuni una visione panoramica del territorio una radiografia del territorio da parte dell'imprenditore
Per trovare la zona più adatta ai suoi bisogni i suoi insediamenti
Questo per quanto riguarda l'attività informativa ma abbiamo detto anche che lo sportello unico delle attività produttive deve svolgere anche un'attività operativa di interfaccia delle impresse per la presentazione
Del pratiche volte all'autorizzazione all'insediamento
Che poi devono compiere vari passi attraverso tutti i soggetti pubblici gli uffici comunali regionali e statali che sono soggetti cointeressati contitolari dei singoli procedimenti
Per realizzare questo
In sede nazionale il decreto legislativo su centododici si rifà ad un Regolamento che è stato emanato da poco tempo ma che comunque entrerà in vigore solamente tra sei mesi
Per la regione siciliana si dovrebbe si sarebbe dovuto supplire con un intervento normativo regionale per realizzare invece immediatamente anche questo livello operativo sì è ricorsa dei protocolli d'intesa che sono promossi dalla commissariato dello Stato per la regione siciliana i stipulati tra i singoli comuni e gli uffici pubblici cointeressata irreali procedimenti
Per esempio ce ne sono già in funzione con il comando regionale dei vigili del fuoco con l'assessorato regionale al Territorio
E altri ne stanno seguendo con la questura e il più recente di Palermo
E
Questi protocolli sono volti a consentire che la pratica sia inoltrata direttamente allo sportello unico istituito presso il comune che si fa carico poi non solo del suo smistamento presso gli altri soggetti del procedimento ma anche di una prima fase istruttoria dello svolgimento di una prima fase istruttoria volta ad abbreviare i tempi per il del procedimento per il quale comunque sono state previste scadenze a carico di ciascuno dei soggetti partecipanti
In questo modo pensiamo di avere realizzato torno a ripetere con una punta d'orgoglio prima i primi in Italia
Un sistema completo un sistema già funzionante
Che è visibile per chiunque sia interessato presso lo Stand perché abbiamo la piano superiore
E che
Può sicuramente rispondere a quelle esigenze che sono state accennate anche da oratori che ne abbiamo che mi hanno preceduto sul piano della semplificazione delle snellimento delle attività produttive
Dimostrando inoltre che è possibile
Reperire e ottimizzare risorse già esistenti nel seno della pubblica amministrazione ed è possibile amministrare quindi in un modo diverso grazie
Grazie dottor romagnole in particolar modo sottolinea il suo intervento questa banca dati in Sicilia prese che e certamente uno
Uno sforzo
Certamente cercare di mantenere vicine anche le istituzioni nel mondo dell'impresa e quindi un'esperienza importante anche in Puglia
Abbiamo stiamo facendo qualcosa del genere
Io chiamerei
Dottor Daniele Fichera del Censis settore autonomie locali
Grazie io cercherò di attenermi abbastanza strettamente i tempi
Previsti ringraziando innanzitutto con ministro
Sia per l'invito sia per l'organizzazione del convegno
Quindi concentrandomi su tre questioni estremamente
Con un trattamento estremamente sintetico che spero non vada eccessivamente a scapito della chiarezza
La prima riguarda gli atteggiamenti dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni locali qui sarò molto rapido perché diciamo nel segno se non nei numeri c'è una larga coincidenza
Con ciò che all'inizio della mattinata c'ha detto il professor Mannheimer
Nel senso che il punto essenziale è quello di una forte aspettativa nei riguardi dei processi di decentramento il secondo punto ricavato dalla nostra quotidiana azione di rapporto con operatori economici operatori istituzionali a livello locale
Sarà l'enucleazione di alcuni segnali di rischio rispetto a queste aspettative
Che noi cogliamo e il terzo infine alcune
Indicazioni che ci sembra appunto di aver colto in questa
Nostra quotidiana professionale pratica di lavoro con operatori nel territorio
Allora ripeto il primo punto sarò molto breve perché in sostanza devo dire larga misura coincide con ciò che diceva il professor Mannari
Nell'indagine che abbiamo fatto due indagini che abbiamo fatto l'anno scorso
Ci dicono due cose
Da una parte che le istituzioni locali godono in generale di un livello di fiducia da parte dei cittadini tendenzialmente maggiore rispetto alle istituzioni centrali
A dir la verità sono più i comuni delle altre perché la loro rapporto più diretto con i cittadini ma insomma per capirci l'indice di sfiducia che bisogna premettere parte da uno zoccolo alto trecentotrentatré percepito dagli italiani della fiducia pressoché in o comunque e dichiara dia in questi sondaggi di avere sfiducia pressoché in qualunque cosa dalla chiesa fino a qualunque tipo di diciamo c'è un atteggiamento parte da uno zoccolo di disincanto che viene comunque manifesta
Però insomma mentre questo indice sfiducia arriva avrà doppiatrice al sessanta sessanta per cento nel caso del Governo centrale si ferma al quarantasette del quarantotto per cento
Nel caso delle amministrazioni comunali e si colloca un livello più o meno intermedio nel caso di regioni e province ripeto non è tanto il suo valore assoluto quanto questo senso
Diciamo così questi rapporti e il secondo elemento è che di fronte alla domanda
Sì
Aspettate che il trasferimento di competenze di funzioni dallo Stato alle istituzioni decentrate
Migliori il funzionamento della pubblica amministrazione il settanta per cento degli italiani ha risposto sì in questo caso contanti al valore assoluto perché insomma il settanta il settanta cinquantadue
La quota è così forte da avere un significato abbastanza preciso devo dire coincide anche qui contraddiceva presso il Mannheimer c'è questa aspettativa è maggiore nel nord piuttosto che nel Sud quindi non è detto che ciò derivi da una minore fiducia nelle istituzioni meridionali ma può derivare anche come dire da una maggior preoccupazione che si può avere l'aria debbo del Paese di un processo di di decentramento che potrebbe come dire indebolire talune
Palù le possibilità di intervento comunque siamo c'è una forte aspettativa
C'è forse un sovraccarico di aspettative a dirla tutta
In fondo per due e negli ultimi anni questo tema del decentramento è stato molto comunicato molto gettato nei confronti della dinanzi sia creata una grande aspettativa e diciamo quando si crea una grande aspettativa si crea anche un rischio il boomerang diciamo cioè se l'aspettativa non viene soddisfatta
E poi ci può essere una reazione opposta diciamo e la reazione opposta sarebbe molto delicata già che stiamo parlando di quelle istituzioni la Regione e gli altri enti locali su cui in fondo tutti quanti pensano che si possa rifondare il rapporto generale tra Stato istituzioni tra stato e cosa pubblica quindi il rischio
Ripeto di queste affetto di aspettativa delusa è forse una cosa su cui riflettere bene e per questo che
Mi sono permesso piuttosto che guardare a tutti i fenomeni positivi che nel corso di questi anni nel mondo delle istituzioni locali e delle Regioni si stanno manifestando di di di cercare di enucleare
Qualche punto critico che che ci può essere che può fu ecco forse può valer la pena in semi il primo lo definirei il rischio di congestione
Se vogliamo e dal novanta del mondo delle Autonomie locali ha sottoposto a un processo di revisione riorganizzazione Conti questo processo ha avuto una fortissima accelerazione nell'ultimo periodo
E
Diciamo si sono succeduti una serie di provvedimenti di grande rilevanza alcuni di carattere generale
Altri di carattere specifico settoriale e mi riferisco al tutto il processo di decentramento a questo poi si sommano altri interventi
Normativi che non rientrano nel grande filone del decentramento Bassanini ma che tuttavia intervengono a modificare il modo di organizzarsi al modo di operare degli enti locali pensiamo alle
Leggi sugli appalti alle loro successive modifiche pensiamo al fatto che il Parlamento in discussione da una legge di riforma dell'ordinamento delle Autonomie locali pensiamo a tutto ciò che si è modificato sul fronte dei servizi pubblici
Affluisce quindi soprattutto verso l'istituzione regionale un enorme flusso di di di domanda di riorganizzazione normativo cioè la regione oggi si trova a dover riorganizzare normativamente una grande quantità di cose
Le Regioni stesse e gli altri enti locali si trovano a dover riorganizzare operativamente una grande quantità di attività ora un po'la sensazione che come dire è che questo flusso sia così il superiore a quello che poteva essere in passato da provare da da creare dei problemi di gestione o di congestione insomma forse c'è e forse bisognerebbe un attimo riflettere su come cadenzare organizzare e questo processo che riprende complessità il secondo rischio sempre definito provocatoriamente in modo eccessivo è il rischio di schizofrenico proprio perché sono tanti i campi su cui ci si trova ad operare e se non c'è una forte regia unica il rischio a livello locale di determinare per esempio in diversi ambiti problematici
Delle configurazioni non coerenti nella ripartizione dei poteri e nell'organizzazione delle dei rapporti tra le diverse istituzioni c'è se io norma mo'riorganizzò il trasporto pubblico locale in un modo e separatamente norme riorganizza la formazione professionale in un altro modo ora al di là del rischio estremo di di creare proprio delle contraddizioni diciamo ma comunque una legge povera una certa filosofia di organizzazione del ruolo delle Province e dei Comuni del ruolo della Regione stesse un'altra legge come un'altra filosofia senza che come dire queste siano poste in rapporto tra loro non intendo dire che lo spiegherò meglio dopo aver debbano essere tutte uguali ma che ci debba probabilmente essere una logica
Che le raccoglie ora in molti casi dice in taluni casi può non esserci e questo determina un secondo rischio questo secondo rischio di nuovo si traduce in un rischio di inefficienza
Infine c'è un rischio di rigetto che è legato alla eventuale per fortuna non frequente mancato coinvolgimento degli enti locali in questa azione di riorganizzazione laddove questo non avviene c'è una naturale tendenza dell'ente locale a reagire a chiudersi in parte giustificate parte non giustificata come non non mi interessa pronunciarmi su questo punto sta di fatto che può determinarsi e questo di nuovo
Potrebbe arrestare il
Il processo quest'ultimo aspetto è un aspetto che va sempre considerato con grande
Delicatezza noi abbiamo fra i facemmo nel novantacinque un'indagine sugli amministratori dei dei grandi Comuni
Italiani chiedendogli
Di definire il livello di qualità dei rapporti con gli altri con gli altri soggetti devo dire che nei confronti mentre nei confronti
Di di altre istituzioni appesi prostituzione estorsione Thrale c'era un giudizio positivo solo al venti per cento nei confronti della Regione della Provincia degli altri enti si saliva al quarantacinque per cento tuttavia la quota maggiore era un giudizio intermedio un giudizio
Di attesa quindi anche questo
Verso rischio secondo me ha una sua qualche
Ha una sua qualche rilevanza
Terzo punto ecco
C'è questa grande aspettativa
Eh questa gamba aspettativa determina il fatto che la sua mancata attuazione potrebbe avere un rimbalzo che avrebbe un significato molto pesante ne in generale ci sono degli elementi oggettivi perché quelli che ho riferito non dipendono
Dalle capacità soggettive ma degli elementi oggettivi di rischio si possono cercare di individuare degli elementi che aiutano a risolvere questa situazione ecco anche qui dalla nostra esperienza di costante consultazione informale diciamo così di tanti operatori del del locale emergono due elementi emergono tanti altri mai tanti altri che emergono sono stati detti dagli interventi prima di me
E e diciamo e quindi inutile diciamo forse che non sono stati detti ne emergono nemmeno quello il primo e quello di tener conto che l'articolazione quella che Censis chiama l'articolazione del policentrismo italiano non si riduce ai livelli istituzionali omini rappresentativa se non ci sono solo Stato Regione Provincia e Comune
Ci sono tanti altri soggetti
Che fanno rappresentanze fanno gestione di funzione pubblica che vanno coinvolti in questi processi penso innanzitutto al modello delle autonomie funzionali di cui diciamo esempi più note più rilevanti sono le camere di commercio e le università e quant'che questi soggetti devono entrare dentro questo processo perché appunto sono componenti del policentrismo italiano
Il secondo e quindi devo dire non è detto che poi ci si ritrovi d'accordo è che vada superata l'idea
Nella ripartizione di funzioni tra i diversi livelli l'idea che nessuno possa mai essere escluso dal nulla
Di qualunque questione si tratti in qualunque settore sì de si debba operare e penso ma la Regione qualcosa deve fare la Provincia qualcosa da fare il Comune qualcosa deve fare
Ora questo
è comprensibile
Ma forse nel Complesso determina alla fine anche qui una situazione di
Di frammentazione e di poi sovraccarico di necessità di relazioni di necessità di momenti di di coordinamento di necessari momenti concertazione che voi non è che possono essere portati
All'infinito
Per l'esempio estrema e riguarda anche lo Stato lo faccio sempre banale cioè
Il piccolo comune a competenza sulla grande linea ferroviaria stabilità di interesse nazionale anziché mondiale e questo forse non è opportuno contro le opportune quella misura ma d'altra parte lo Stato centrale ha competenze nel modo in cui il Comune deve fare la linea metropolitana piuttosto che l'intervento di di mobilità insomma
Quasi sempre tutti hanno voce in capitolo su tutto mentre forse
Qualche scelta anche diciamo in una macro concertazione
Tra soggetti locali qualche scelta per cui sia chiaro chi si assume la responsabilità primaria
In specifici settori venne la sanità se ne assume la Regione vorrà dire che saranno le Province a prendere la posizione piuttosto che il Comune apre Bellizzi adesso
Banalizzo però qualche scelta in questa direzione forse introdurrebbe qualche elemento di novità come lo forse lo introdurrebbe il riprendere da esperienze
Straniere esempi di
Diciamo di entità interistituzionali lì quelli che in Francia si chiamano i sindacati mi stavo per Simoni
Cioè quei soggetti istituzionali creati formati da enti locali appartenenti a diversi livelli che si occupano di una specifico ambito che concentra Nancy
Perbene che opera attribuzione le funzioni che ciascun ente locale avrebbe in quello specifico ambito in Francia lo usano per esempio per i trasporti pubblici laddove devono essere gestiti in un ambito più vasto di quelli del singolo Comune
I comuni di parte ma nelle regioni trasferiscono a questo unico soggetto un po'quello che interessa il viceré fare con la la gestione del ciclo delle acque in fondo con le agenzie
Ecco con diciamo come modelli
Queste sono
Lo ripeto chiedo scusa per aver tagliato opinioni e pareri con l'accetta ma penso che sia utile
Riportasse cd rapidamente per contribuire al dibattito ecco questi sono segnali che emergono da un mondo quello degli operatori locali istituzionali largamente rappresentati imprenditoriali e di associazionismo per
Sempre sono comunque qui oggi e quindi potranno confermare o smentire
Questi questi segnali però come dire che hanno una loro particolare importanza vista la dimensione della posta in gioco cioè la posta in gioco è probabilmente elevatissima rimbombo motivo che dicevo all'inizio
Cioè sia determinata questa fortissima aspetta
L'aspettativa è che tutto questo processo aspettativa non è che questo processo di decentramento Renga renda più forte le regioni renda più forte le Province orrenda più forte i Comuni orrenda più forte qualcun altro aspettative che tutto questo processo prende migliore funzionamento la pubblica amministrazione Pepe per il cittadino e se questa aspettativa non viene alla fine soddisfatta ripeto la reazione di delegittimazione nei paesi in cui ormai un quarto degli elettori
Non va più a votare almeno per le è elezioni politiche ancorché
Tiziano dirimenti e nazionali potrebbe essere effettivamente rischioso grazie grazie dottor sicché grazie colare a questi concetti nuovi che ha portato di macro concertazione con un concerto dei diversi soggetti dello sviluppo
Quello che poi dovrebbe determinare per ciascuna regione intendo regione nel senso complessivo ecco un nuovo concetto di sistema Regione con una pluralità di soggetti che certamente sono interessati ai problemi dello sviluppo
Io chiederei il dottor Raffaele Rauti
Professor Rauti e docente di Storia del pensiero sociologico all'università di Salerno
Devo ringraziare il ministro vi invito
Perché il ministro sai che io vorrei spendere qualche riflessione su coloro che non chiedono niente alla Regione
Che non vedono la Regione e che non sono visti dalle regioni
Mi riferisco ovviamente ai giovani
E vorrei porre questo problema riprendendo alcuni elementi che all'inizio della mattinata erano stati posti con qualche sottolineatura un po'più forte
Intanto io non sono così convinto che si possa fare un calderone sul rapporto tra assenteismo rispetto alla politica
Partiti e regioni perché il partito
Dice chi vuole organizzare chi crede di organizzare e si muove in questa direzione la frantumazione del rapporto tra partito e soggetti è un elemento che attiene anche la trasformazione interna alla secolarizzazione della società
La frantumazione del rapporto tra istituzioni elettive assemblee elettive è un pezzo della società
Comporta una frantumazione della democrazia
Dell'universalismo
E viene da chiedersi per quanto tempo e fino a che dimensione fino a che limite sia accettabile un elemento di questo tipo fino a che e sopportabile fin quando c'è una società può continuare a dirsi democratica
Dando sulla base di queste premesse
Ora qui corre sotto niente a sottolineare per non essere frainteso che il problema non investe soltanto la Regione ma anche quelle strutture che vengono definite da tutti il più vicine ai cittadini
Ed è un problema relativo pensato in qualche comune che ha profuso molto Energia costruire degli Informagiovani per esempio
Molte energie economiche e anche organizzative e che Seat e che riscontra poi nelle indagini facciamo che una parte di questi giovani non sa neanche che esiste Informagiovani
Dunque c'è un problema di comunicazione interno a questo elemento della politica oggi e della organizzazione della società oggi e del governo della società oggi che deve essere tenuto in considerazione e che dovrà in qualche modo trovare una soluzione sempre che alla Società al politica interessi quello che presuppone cioè che veramente venga mantenuto un rapporto con la società civile
La seconda considerazione che vorrei fare e quella legata a un elemento molto lo scontato ogni società storicamente nel venire meno di alcune risorse si organizza per tutelarle per riprodurre per salvaguardarle
Ora evidente che dati alla mano
Uno statista che sono statistico sta governando questa assemblea dati alla mano tra secolarizzazione della società caratteri tipici delle società industriali e posso industriali autonomia del processo
Interno al allo sviluppo dell'identità femminile la risorsa giovani diminuisce progressivamente in modo non indifferente con effetti sostanziali anche nell'organizzazione della società penso all'organizzazione scolastica
Allora questa società in qualche modo deve organizzarsi per tutelare questo patrimonio per tutelarlo per quello che riguarda la sua costruzione dell'identità e per tutelarlo per quello che riguarda il suo ingresso nella società quindi il problema
Il problema del rapporto tra formazione lavoro e costruzione generale di questa identità di quest'area della della società
E qui anticipo uno un elemento che vorrei porre poi vorrei proporre al ministro
Perché lungo queste distanze queste distanze non non ci sono soltanto perché l'istituto regionale e lontano che burocratico si occupa di cose che non interessa ai giovani a me sembra che ci siano una serie di competenze
Dalle questioni formative alle questioni sanitari dell'educazione prevenzione intervento sanitario fino alle tossicodipendenze per capirci richieste c'è una serie di competenze legate all'ambiente al territorio alle dimensionale aree metropolitane che premettono
Un intervento prevedo un intervento da parte di Regioni che non siano soltanto giunte regionali o assessori ma che ricordiamolo hanno rappresentato penso agli anni sessanta settanta un travaso di patrimonio intellettuale nella Società politica società istituzionale
Questa realtà sembra oggi essere spenta
Con e stretti negativi a tutti i livelli io credo che si potrebbe pensare forse a un coordinamento nazionale intorno a queste questioni legate alla realtà giovanile cioè cominciare a pensare in modo specifico ha una parte della società per verificare se questo può dare dei risultati perché io non credo al soltanto alla grande corsa concertazione per il lavoro
Come elemento che possa dare risultati riscontro in questa direzione anche con la partecipazione delle Regioni penso che il problema sia profondamente molto diverso molto è articolato in moto diverso
Cosa voglio dire con questo voglio dire che nell'internet tra gli interventi stamattina chi mi pare a abbia cercato senza togliere niente agli altri di porre con più forza un elemento è stato il dottor Gabetti
Che ha sottolineato la questione di razionalità
Di cultura nelle parole del dottor Abete ritornavano alcuni antichi
Insegnamenti io un'altra figura nobilissima di questa parte della società il dottor Carli
Che sosteneva la razionalità dell'industria dell'impresa essendo elemento da trapassare nella società e dottor Abete sottolineava il problema di un di una trasformazione all'interno dei meccanismi della formazione che avvicinassero alla dimensione dell'impresa
E con la mia sensazione e dalla mia ottica meridionale sottolineo questo elemento e che ancora una volta si rischierebbe di sbagliare non soltanto perché le trasformazioni della società rispetto a quando parla del dottor Carli per quello che riguarda la quantità degli addetti industriali e dell'industria lirismo penso sotto sono sostanzialmente diverse ma perché se io oggi un elemento del trasformazione da società indicato da molti diviene cultura beni culturali turismo
Sviluppo insomma di una serie di articolazione di identità e qui c'è da pensare che il problema della cultura e le ripeto e certo il problema del lavoro nella società ma non come appiattimento su antiche culture ma come sviluppo di identità i percorsi che emergono con difficoltà ma che emergono perché dico che emergono con difficoltà ma che emergono perché ripenso a quelle indagine che Carlo Trigilia fatto nel Mezzogiorno sulle associazioni sull'associazionismo della quale è venuta fuori una articolazione molto ricca di associazioni ma contemporaneamente una mortalità
Nella regione Sicilia è stato fatto
Tra l'altro gli unici passi che negli anni passati sono stati compiuti trasmettendo competenze comuni sono parificati oggi dalla crisi finanziaria a causa della quale sono stati tagliati i trasferimenti di risorse economiche comune
Certo è che però questo delle sinergie tra l'ente locale l'amministrazione e la Regione ed oggi l'intervento privato e l'unico davvero dal quale si può sperare di ricavare frutti ci vengono incontro le nuove procedure di programmazione che obbligano le varie amministrazioni e l'intervento privato a scendere sul terreno della programmazione e della concertazione
Su questo terreno siamo soprattutto impegnate oggi in Sicilia ma proprio su questo terreno che lo Stato deve fare la sua parte
Deve fare la sua parte proprio su questo perché l'enorme patrimonio siciliano è pur sempre un patrimonio di tutti
Colletto alle risorse non è immaginabile essere all'altezza delle necessità
E anche lo Stato dovrebbe contribuì
Con trasferimenti più congrui commisurati a quel diciotto per cento del patrimonio mondiale che è presente sul territorio della Regione Sicilia
L'Amministrazione regionale dei Beni culturali si è distinta in passato per la sua efficienza in Sicilia
Segnalo qui un solo dato comportante relativo al pop novanta novantaquattro
Con le code che giungono al novantasette che ha visto la nostra capacità della nostra amministrazione dei beni culturali di utilizzare il novantotto per cento dei fondi assegnatici
Una percentuale quasi unica su tutto il territorio nazionale
Non per le altre amministrazione del della regione siciliana proprio questa Amministrazione dei Beni culturali in Sicilia ha dato queste prove queste capacità
Anche altri dati fanno ben sperare come l'attuale celerità col la celerità con cui noi con cui stiamo procedendo recuperando ritardi alla ricostruzione della cattedrale di Noto
Bisogna però andare molto oltre dobbiamo giunge ad una vera e propria territorializzazione dall'intervento sui beni culturali l'ambiente e turismo
In tal senso stiamo procedendo a bere intese di programma
Provincia per provincia
Mettendo intorno a un tavolo i nostri uffici periferici soprintendenze musei i sindaci decente più rappresentative verbale associazione di soggetti economici volontariato eccetera
L'obiettivo è quello di utilizzare nel modo più completo ogni occasione europea o nazionale che si dovesse presentare ogni risorsa ogni opportunità a partire dal programma cultura due mila dal partenariato euro mediterraneo del programma Meda e pop due mila due mila sei
Di pari passo alle intese territoriali dobbiamo sviluppare un ragionamento generale nei rapporti con la società
Siamo già in una fase molto avanzata e definizione di un forum delle attività economiche legate ai beni culturali
Un tavolo permanente di raccordo di attività di un vero e proprio network i soggetti il cui terreno di crescita sarà in primo luogo quello dei costi dei cosiddetti servizi aggiuntivi della legge fronti che noi noi stiamo recependo solo ora solo ora
La regione siciliana è l'unica Regione che per ragioni complesse anche scandalose
Io faccio l'assessore del mese e mezzo non ti dirò non ha recepito la legge al fronte lo stiamo facendo adesso con la legge finanziaria nelle prossime settimane s'speriamo che l'Assemblea regionale recepisca la legge
La legge Ronchi in Sicilia pensiamo anche di andare oltre di adattare alla già pronti di fare una fronte regionale una fronte siciliano
Che per esempio ci consente di superare certe prestazioni nazionali potendo giungere all'affidamento unitario di una rete di servizi l'altro terreno è quello della incommensurabile patrimonio monumentale della Regione Sicilia
Al momento della stesura dello statuto speciale della Peugeot nel mille novecentoquarantasette fu previsto che tutto il demanio dello Stato passasse alla Regione a tale norma dello statuto non si è mai data attuazione anche se parte di questo patrimonio sfugge oggi per la particolare figura giuridica del fondo edificio di culto siamo intenzionati a perseguire la piena attuazione di quella norma
Per poter giungere a forme di affidamento del tipo di quelle che il ministro Melandri la ministra Melandri sta proponendo per tutto il patrimonio nazionale
Voglio qui sottolineare che la possibilità di intrapresa economica in questo campo vastissima basti pensare al patrimonio dei parchi archeologici la vicenda di di Agrigento la vicenda che noi dobbiamo meglio approfondire perché
Noi non dobbiamo sovrapporre alla questione vitale dell'assunzione del parco altre questioni come pure dal senatore del che mai a surrettizia stanno in questo momento cercando di supportare l'attività di definizione del parco come la ministra sa sa
Al momento quindi dicevo qui la nostra specificità nel campo dei parchi archeologici ci fa premio la Sicilia è l'unica regione nella quale potremmo nel breve giro di tempo dare vita a una decina di parte archeologici
Con lo straordinario seguito di servizi aggiuntivi che ne si potranno essere creati giungendo fino a poter offrire nelle vaste aree demaniali passeggiate a cavallo tra escludere come avrebbero fatti i viaggiatori dei secoli passa
Questa poi la questione degli sponsor
Tale tipo di attività che negli anni passati ha creato tanti aspettative si è ridimensionata perché è stato fatto poco per renderla invitante
Oggi è stata superata in parte dai cosiddetti servizi aggiuntivi ma non è dubbio che l'attività di mecenatismo fa sollecitato attraverso una politica culturale affluenza su questo terreno l'apporto determinante quello della detassazione deve venire dal ministero perché la nostra autonomia non giunge a tante però è possibile realizzare altre misure alle quali stiamo cercando di giungere ancora una volta accordandoci con i Comuni
Con la stampa con i mass media
Indire voglio riprendere il ragionamento alla premessa pone dubbi non è dubbio che le Regioni saranno lo strumento del nostro vi posso azionamento economico nel quadro dell'operazione globale
Attore lo sono le città globale ma in Italia non sono non abbiamo nell'ombra nel New York l'esperienza dei distretti lo dimostra la nostra principale risorsa e la società delle relazioni territoriali che alla dimensione regionale esalta la possibilità di economia di scala merci
Non è un caso che davanti alla necessità di attrezzarci rapidamente alle necessità dell'intervento europeo al capolinea dell'anno due mila la nuova programmazione ed il ministro Ciampi abbiano deciso di enfatizzare il suolo di interlocutore della regione
E quindi gioco forza che ogni politica dei beni culturali debba misurarsi su questo terreno
Soprattutto se vogliamo esaltare ogni sinergia tra beni culturali ambiente turismo
Per il significato che queste possono avere nello sviluppo economico ed in quello culturale
D'altra parte non vedo come possono affermarsi valorizzazione culturale sviluppo economico di una nazione nel quadro attuale di eclissi dello Stato nazionale se non attraverso una un processo di valorizzazione culturale di sviluppo economico del territorio
Dove pure va tenuto conto che attraverso gli strumenti che affermano il valore della partecipazione della responsabilità questo processo corrisponde ad un livello più avanzato di democrazia all'affermazione rinnovata del diritto e delle dignità civile delle comunità
Che questa valorizzazione delle regioni assicura attraverso una rinnovata affermazione della identità culturale delle regioni stesse mi sembra pure un dato non contestabili ogni regione per potersi affermare nel quadro di una competizione globale
Deve per necessità di cose puntare alla propria identità basta pensare al peso che l'identità di una regione a nell'attrarre flussi di turismo che ormai si muovono in una dimensione mondiale come si può pensare di attrarre milioni di persone da un capo del mondo specialmente se non si vuole che ciò comporti una irreversibile distruzione del territorio o se non si vuole puntare al più facile richiamo del cattivo gusto
Se non affermando che il soggiorno in una regione d'Italia il Veneto il Lazio la Toscana o la Sicilia sia una esperienza necessaria per la formazione di ogni cittadino del mondo così come lo è stato nei secoli passati al tempo del granturco una necessaria esperienza dell'anima per far questo non possiamo che puntare sulla spiccata individualità delle nostre regioni sulla riaffermata loro identità culturale
Soprattutto se questa identità culturale e riconquistata facendolo leva su una rinnovata creatività collettiva che gli studi di economia ci dicono che la chiave per lo sviluppo economico complessivo e non solo relativamente al turismo nel secolo che tra poco si schiude grazie
Grazie assessore
Tema del settore
Fabrizio Lemme
Ordinario di economia all'Università di Siena
Chiamasse le grandi sintesi storiche potrebbe dire che l'Europa ha visto succedersi
Una fase iniziale che si è fondata sul feudo ad una fase successiva che si è fondata sulle signorie sulle città
Ad una fase successiva che ha visto l'affermarsi degli stati centrali
E ad una fase quella attuale che invece di invece l'affermarsi della realtà europea
La realtà sovranazionale
Bene quello che vieti singolare in questa successione di grandi tappe storiche è che il momento attuale che è un momento caratterizzato dall'Europa vede riaffermare anzi prepotentemente le realtà locali sul piano della cultura
L'Europa è una realtà sovranazionale le culture locali sono la nuova realtà di questa realtà sovranazionale sembra una contraddizione ma non lo è
Da almeno vent'anni a questa parte noi vediamo che c'è tutta una fioritura di recupero delle culture locali
E ci sono state delle mostre che hanno mostrato una mostra un dovrebbe altro fare altro che mostrare proprio come queste realtà locali
Abbiano una loro individualità e una loro realtà che non può essere ignorata in un più vasto confine
Cito da ultimo la mostra della pittura a Crema
Piccola città della Lombardia nel secolo diciassettesimo diciassettesimo l'ho vista questa mostra ci sono pittori modestissimi che però documentano una realtà locale che aveva delle sue peculiarità
Ora
Se questa è la verità culturale dei giorni nostri
Quali conseguenze se ne debbono trarre sul piano dei
Valori
Che debbono essere tenuti presenti da un ministro dei beni culturali e soprattutto sul piano degli istituti giuridici e degli strumenti proporzioni proporzionali
Ora
Parlando dei problemi
Che afferiscono alle strutture giuridiche io direi innanzitutto che questa nuova realtà
Comporta la emersione e la rilevanza di un concetto
Storico artistico da una parte e giuridico dall'altra del tutto nuovo il valore del contesto il valore del contesto che si fonda sulla interazione cultura ambiente
La interazione cultura ambiente che cosa comporta comporta che il bene culturale
Sia visto ed ha assunto a tutela indipendentemente dal rappresentare esso un alto raggiungimento dello spirito ma dal rappresentare in esso
Una documentazione una testimonianza di cultura locale
Cioè qui Walter Pedullà che mi potrà confermare come al tempo di Benedetto Croce
Sì
Discuteva di poesia e non poesia e quindi sono ciò che raggiungeva gli alti vertici dei dei risultati dello spirito veniva considerato meritevole di considerazione e di tutela
Quello che era a rimasto al di là delle soglie della Poesia veniva ripudiato in un mondo del non non liquet del no non cale tra oggi non è più così
E oggi il pittore Barbelli di Crema che è un pittore modestissimo assume una sua dimensione dal punto di vista della tutela proprio perché documenta una rivolta locale una realtà locale che viene recuperata e deve essere documentato
Seconda cosa il valore del contesto comporta un ulteriore conseguenza
La crisi della musealizzazione
Signori miei ricordiamoci tutti come è nata la Pinacoteca di Brera
La Pinacoteca di Brera è nata quando era viceré d'Italia anzi viceré della SIS di Italia Eugenio Beauharnais
Che aveva fissato la sua capitale a Milano e aveva deciso che si doveva costituire una grande pinacoteca italiana e come è stata costituita la Pinacoteca di Brera attraverso le spoliazioni delle realtà locali
Attraverso le spoliazioni di chiese e conventi musei di carattere locale
Tutte queste opere sono state tolte dal loro contesto e trasportate a Brera per documentare la cultura complessiva del Regno d'Italia
Oggi viceversa le opere debbono restare nel loro ambiente
Di origine perché nel loro ambiente di origine sono in grado di parlare e di documentare le realtà ambientali molto meglio che nell'ambito
Di un istinto di una struttura neutra qual è un museo
Io non dico certo con questo che bisogna arrivare a smantellare Brera ministro Melandri non mi sogno minimamente di fare una proposta del genere però
Io ritengo che in questa realtà nuova
Piuttosto che promuovere delle nuove più larghe acquisizioni da parte del Museo di Brera bisogna promuovere la valorizzazione delle realtà locali la valorizzazione di questo in di questa interazione ambiente cultura
Che può dare dei risultati addirittura sorprendenti
Io faccio l'avvocato oltre che professore universitario
E se mi è consentito visto che c'è il ministro Melandri oltre che il collezionista del barocco romano
Io vorrei rammentare che nel mille novecentonovantotto allora era ministro Walter Veltroni ho donato alla Galleria nazionale d'arte antica in Roma
Ventiquattro dipinti del barocco romano proprio per documentare un momento fondamentale e poco conosciuto della pittura romana
Che ero riuscito attraverso un infaticabile opera di raccolta a mettere insieme
Bene
Al di là di questa di questa turnazione di questa se mi consente il ministro esempio di mecenatismo che sono riuscì che ho dato con la mia col mio personale apporto io vorrei dire
Che
Le realtà locali
Debbono essere oggi
Incoraggiate e documentate Todo modo con qualsiasi sforzo organizzativo e promozionale che risulti sufficiente allo scopo
Oggi le realtà locali sono la nuova realtà culturale
E quindi il museo ha finito ormai il suo ciclo creativo
Oggi ci deve essere viceversa la valorizzazione del contesto locale
E in questo quadro quali sono
Le risorse necessari e sufficienti per valorizzare le identità locali
Da una parte c'è una risorsa che il ministro Melandri a prima richiamato io non la chiamo la ministra
Mi piace mi piace di più dire ministro e non sono un maschilista ministro anzi io mi augurerei veramente che il Presidente della Repubblica che dovrà essere nominato quest'anno fosse una donna amo molto le donne
E ne apprezzo moltissimo la loro forza lavoro di energia creativa che è superiore a quella degli uomini oggi vedendo due ministri donne qui seduti a questo tavolo mi è venuto fatto di pensare che la classe maschile è una classe decadente lei pensi
Comunque al di là di questo omaggio alla femminilità che così bene interpretato in ogni senso dai due ministri che siedono a questo tavolo
Io vorrei dire
Che la realtà
Burocratica che emerge proprio in questi ultimi tempi è nella figura del soprintendente regionale
Le soprintendenze sorte erano prima organi periferici dell'amministrazione centrale adesso non devono essere più organi periferici dell'amministrazione centrale
Ma devono essere organi dell'amministrazione locale
Perché soltanto con questa autonomia dal potere centrale le sovrintendenze possono svolgere appieno la loro funzione
Che dovrebbe che perché sarà non soltanto una barca una funzione di tutela ma una funzione conoscitiva una funzione promozionale
Una funzione intesa a valorizzare tutto quello che è nel territorio
Si potrà rispondere il rischio di un'operazione del genere quale
è facile dirlo e il rischio di una provincializzazione della cultura
Vale a dire il rischio che d'ora in poi ci siano soltanto le mostre della pittura crema o della pittura a Sondrio e non ci siano più delle mostre di portata nazionale ed internazionale
Ma
Sammy è consentito
Un più ampio spazio
Io direi che questo pericolo in realtà non esiste proprio perché a fianco alle realtà locali delle sovrintendenze regionali ci sarà pur sempre un ministero ci sarà pur sempre un'amministrazione centrale che avrà lo scopo di promuovere tutte le grandi il di imprese culturali che sfuggono alla dimensione locale
E quindi se da un lato noi abbiamo una mostra di Poulsen a Roma dall'altro lato avremo una mostra di pittori minori a Portogruaro tra Portogruaro c'è stata recentemente l'anno scorso se non sbaglio una mostra di un piccolo pittore
Veneto Antonio Carmelo che ha rivelato delle grandi dimensioni e delle grandi capacità creative proprio in occasione di una mostra che si è svolta a livello locale
Quindi io plaudo pienamente ministro Melandri al suo progetto di regioni all'iniziazione dello sovrintendenze
E ritengo che questo progetto debba essere portato avanti ed ampliato portata alle sue estreme conseguenze
Vale a dire i sovrintendenti regionali
Devono avere una effettiva e totale autonomia rispetto al potere centrale e diventare un organo al servizio delle auto out dell'autorità locale per promuovere la cultura locale
E poi mi sia consentito dire
Un altro aspetto che dovrà essere valorizzato e ha fatto riferimento proprio a questo aspetto l'assessore
Della regione Sicilia anzi come ha detto lui della nazione e Sicilia
E potrebbe non essere stata soltanto una battuta ma un'affermazione
Una rivendicazione
Non priva di significato bene che cosa ha detto l'assessore che bisogna valorizzare il mecenatismo
E la valorizzazione del mecenatismo come si fa
Si fa promuovendo
Tutte quelle strutture che incoraggiano le donazioni a favore dello Stato le donazioni a favore delle Regioni la attività di promozione della cultura
Con anche l'incentivazione fiscale
Ministro Melandri lei è da poco che ha assunto questo dicastero che io considero uno dei dicasteri fondamentali dello Stato italiano
Probabilmente
Sì sarà dovuta però già imbattere nel problema della legge
Cinquecentododici del mille novecentottantadue mille novecentottantadue
Che
Ad oggi non è ancora attuata
Perché lo strumento attuativo regolamentare
Come un treno incredibile viaggia con diciassette anni di ritardo
Lo strumento attuativo regolamentare dovrà essere emanato entro il sei novembre mille novecentottantadue
Siamo al ventisei di febbraio del mille novecentonovantanove questo strumento attuativo ancora non è stato emanato conseguenza
Una legge che permette
La detassazione di tutto ciò che viene donato alle strutture alle istituzioni de puntura
Per mecenatismo
O anche diciamo per carità pelosa ma comunque quello che conta sono i risultati
A allora oggi non può essere attuato perché lo strumento regolamentare non esiste e perché non esiste lo strumento regolamentare perché il ministero delle Finanze
Si oppone sistematicamente all'emanazione del Regolamento pretendendo di recuperare dall'Amministrazione dei Beni culturali tutto quello che l'Amministrazione culturale abbia ricevuto a titolo di donazione dai privati in altri termini
Le minori entrate del ministero delle finanze a causa della defiscalizzazione di quei vede delle donazioni sono cinquecento miliardi bene il ministero dei Beni culturali dovrebbe restituire cinquecento miliardi al ministero delle finanze
Con le poverissime risorse
Delle quali gode attualmente il ministero dei Beni culturali fino a poco tempo fa sono le ultime informazioni a me note erano Idice hanno lo zero diciannove per cento del bilancio complessivo dello Stato
Zero diciannove vale a dire un cinquecentesimo un cinquecentesimo delle risorse dello Stato dovere restituire l'Imu citare i cinquecento seicento miliardi di detassazione sarebbe stato impossibile e allora
Il Regolamento viene palleggia dal ministero delle Finanze al ministero dei beni culturali del ministero dei Beni culturali al ministero delle finanze poi tutti e due l'ha mandato al Consiglio di Stato che lo rimanda indietro morale della favola
Come il restauro del Teatro Massimo a Palermo dura ininterrottamente da vent'anni così da circa vent'anni dura ininterrottamente la formazione di questo laborioso Regolamento
Ecco
Queste sono alcune riflessioni
Che mi vengono ispirate
Dalla dal due dalla dal titolo stesso del convegno l'Italia regione per regione vale a dire l'Italia come realtà di regioni
L'Europa come realtà di regioni per quello che vi dicevo prima grazie
Grazie professore
La ringrazio
Mi sento leggermente a disagio appartenendo a una razza decadenza indizi
Come le
Ma il fascino dei nostri ministri tale ci va bene lo stesso voglio ricordare a coloro relatori dicevano l'onore di essere presenti che abbiamo dei problemi di tempo per cui voi sapete benissimo che il limite di ognuno e dieci minuti alla fine essendo io l'ultimo voleva però probabilmente ma insomma come media dobbiamo cercare di essere all'interno di questo
Il
Signor Roberto Grossi segretario generale Federcultura
Ha dei problemi di tempo gli ha chiesto di poter intervenire subito quindi lo invito subito a parlare
Grazie molte innanzitutto devo scusare il presidente di Federculture Orizio Barracco che non è potuto venire perché in quanto presidente dell'Arena di Napoli
Sapete che c'è stato un evento una frana Napoli ieri è dovuto quindi rimanere per per motivi che potete immaginare
Ma io volevo Ricardo ricollegarmi al all'intervento è fatto dal vicepresidente della Regione Toscana
Perché credo che l'occasione di questo convegno dovrebbe in qualche modo servire a individuare alcune linee concrete iniziativa rispetto alle quali lamentazioni centrale e le Regioni e gli enti locali possono muoversi per migliorare la gestione dei beni e servizi culturali
C'è un'occasione straordinaria che a nostro avviso non va assolutamente persa
Che è quella del nuovo Quadro comunitario di sostegno
Rispetto al quale si sta adesso
Individuando lente si stanno individuando nuove linee programmatiche la nuova programmazione Ricucci S
Il novantanove un anno di transizione da questo punto di vista perché come sapete
Tutta la fase di fondi strutturali
Arriva a conclusione di fondi novantaquattro novantanove
Nel corso dell'anno dovrà essere conclusa la nuova fase operativa che porterà al al nuovo quadro di sostegno due mila due mila e sei
Allora la novità in cosa consiste che per la prima volta le risorse culturali quelle turistiche ambientali emergono come asse prioritario di finanziamento questa è la prima volta quindi è un'occasione da non perdere
Nel nel contempo secondo aspetto il governo ha varato nel quadro della nuova programmazione un'ampia gamma di strumenti conoscere tutti i patti territoriali Proust l'intesa istituzionale di programma che hanno l'obiettivo di promuovere lo sviluppo locale
Premiando la canterina alle canta di abilità dei progetti di sviluppo elaborati dalle stazioni locali
In sostanza la Regione ha quindi dato a questo punto visto un ruolo fondamentale
Un ruolo di e programmazione di questi interventi
Che Dora cogliere quello che il la Marcucci diceva quella progettualità queste dense che vengono dal basso questo è molto importante
Perché se gli enti locali hanno il compito di creare un occulto di progettazione nel territorio tutte queste esperienze ce ne sono molte in Italia ci sono moltissime specie spense Italia di valorizzazione magari i comuni piccoli i Comuni anche del Mezzogiorno che però rimangono
Racchiuse nel loro microcosmo non fanno non diventano dominio comune non creano reti non non non usufruiscono incendi di supporti programmatici importanti
Secondo aspetto è quello del decentramento Misserio di cui tanto si parla
Il problema è che il decentramento amministrativo deve arrivare poi a toccare il nodo centrale almeno per quello che riguarda i beni servizi culturali che a nostro avviso è quello della gestione
Quelle d'essere culture nata solamente un anno fa
è stata voluta da comuni come il Napoli Roma Comuni piccoli e dai soggetti gestori sa dire tutte quelle forme impresa pubblica locale ma anche ma anche imprese private che in qualche modo rispondono che opera nel campo dei servizi pubblici
Allora il tema delle aste della della gestione è veramente uno dei temi centrali rispetto al quale si misureranno la capacità di strategie per la che le capacità programmatorie
Da questo punto di vista per esempio il disegno di legge governativo di cui si sta ora discutendo
Tra le parti sociali con lance con la Confindustria la la riforma delle autonomie locali
La centoquarantadue novanta è molto importante da questo punto di vista perché perché la riforma delle autonomie locali come sapete comprende una parte che è quella dei servizi pubblici locali cioè a dire degli strumenti di gestione
Anche dei beni culturali e turistici non solo delle aziende elettriche del gas dell'acqua dei trasporti ma anche dei beni culturali turistici allora la direzione di marcia di questa riforma può in qualche modo favorire questo processo di miglioramento qualitativo delle gestioni
O decelerare
Allora c'è un processo diventa al Bassone come se il cultura abbiamo monitorato nell'ultimo nell'ultimo anno che ha fatto delle ricerche bene dalla centoquarantadue ad oggi sono nate circa centotrenta realtà territoriali
Territoriali di gestione autonoma né beni servizi culturali a Roma abbiamo ad esempio del Palaexpo che all'azienda speciale
Cioè il Progetto Stiffi all'Aquila che è un esterno S.p.A. a maggioranza privata ci sono centotrenta esperimenti tutti quanti però nati con difficoltà di un con la difficoltà di un quadro normativo non omogeneo che poco ha considerato negli anni passati il cosiddetto settore no profit
Allora un ultimo aspetto che a mio avviso è molto importante da questo punto di vista è quello dei delle risorse umane dei profili professionali io credo che anche da questo punto di vista credo che anche da questo punto di vista occorre fare di più le regioni possono a vere un ruolo importantissimo
Per fare iniziative
Mirate primo
A creare nuovi profili professionali collegati I nuovi bacini di impiego cultura turismo ambiente sporta Empoli vero perché c'è un interesse o dei comuni un intersettoriali Tata questi settori che va assolutamente comunque con considerata secondo aspetto sul quale le Regioni alla nostra visto possono fare di più eh progetti formativi sulla riqualificazione del personale dell'ente territoriale delle Autonomie locali anche qui per promuovere la progettualità lungo le nuove direttrici dello sviluppo territoriale noi abbiamo fatto con il ministero dei beni culturali quest'anno un'iniziativa che riteniamo interessante
è stato realizzato un corso di formazione aggiornamento sul tema specifico della gestione dei beni e dei servizi culturali credo che per la prima volta credo che per la prima volta si siano e seduti intorno a un tavolo
Dirigenti dell'amministrazione centrale delle regioni degli enti locali soggetti gestori hanno cominciato a dialogare sul tema della gestione
Per ultimo per ultimo voglio dire che noi abbiamo una grandissima carenza ma l'abbiamo tutti l'abbiamo con Mina e amministrazioni centrali Regioni ed enti locali la carenza è quella che si dibatte molto di questi temi ma poco poco si conoscono
Le novità le realtà che di fatto in concreto nascono nelle diverse parti del nostro Paese a Milano come come nel Mezzogiorno e allora occorre a nostro avviso fare emergere dare luce a ciò che è in ombra beh sì in effetti è un po'difficile parlare con questo questo che voleva cortesia abbiamo avuto forse ingerita
Livelli piccolo Barreto strofe era meglio non farlo ma francamente sì parlante in piedi non si riesce a sentire nulla pregherei quindi
Prendere posto grazie prego
Concludo brevemente stavo dicendo che assolutamente necessario e questo potrebbe essere anche un ruolo
Del dei dei ministeri e mi sezione centrale insieme alle regioni e agli enti locali e necessario fare uno sforzo per conoscere meglio i processi in atto
Rischiamo altrimenti che ci sia una realtà del dibattito politico culturale
Su queste cose ci sia un'altra realtà che quella dell'esperienza in atto io vi posso assicurare che girando l'Italia un po'per il mestiere che faccio
Ci sono iniziative che poco si conoscono
Purtroppo molto spesso autoreferenziali il Comune le Province insieme alla Regione insieme ai privati che intervengo molte iniziative che tendono a valorizzare a promuovere e a gestire in modo nuovo e diverso i beni servizi culturali turistici e sportivi
Trento hanno creato dopo fa presente un'azienda speciale all'azienda una meno che è una vera e propria impresa che gestisce gli impianti sportivi
Così a Marsala sono facendo Progetto per riorganizzare l'intero territorio noi stessi stiamo sostenendo il Comune di Palermo e Palermo Roma e Venezia per fare dei progetti d'impresa
Sono tantissime esperienze allora è necessario assolutamente emissario capire qual è la direzione di marcia di questo processo reale e loro occorre creare delle occasioni degli strumenti del degli strumenti permanenti che consentono di conoscere
Le dinamiche
Che trasforma le risorse in reali processi di sviluppo e Dini mai le dinamiche della domanda per esempio la domanda di questi beni e di servizi
Bisogna conoscere le modalità di gestione dell'Offerta
Qual è la situazione in cui abbiamo abbiamo cinquecentotrenta musei delle teatri
Storici degli enti locali dal paesello di Lecce fino al Goldoni di Firenze sul suo tantissimo sono aperti sono chiusi come vengono gestiti i quali sono gli elementi di criticità
Abbiamo migliaia di biblioteche abbiamo lo sappiamo tutti quanti qui c'è il problema problema che rispetta questa enorme ricchezza mancano dei modelli mancano delle direttrici sul quale individuare gli elementi di forza e di debolezza io credo che anche fare
Un azioni di benchmarking come viene fatto all'estero cioè dire alcune esperienze vincenti falle circuitare farle conoscere ma in concreto sul problemi reali sarebbe già una cosa importantissima
Così come anche così come
Creare un osservatorio su queste dinamiche
Noi abbiamo provato per esempio a ad approfondire la spesa degli enti locali in questi settori cultura turismo sport non siamo riuscite a venirne a capo
Perché è talmente frammentato nei bilanci degli enti locali la spesa in questi studi in cui manca assolutamente ogni riferimento allora se la gestione dei beni e dei servizi locali deve superare la fase dell'essere semplicemente puro centro di costo puro centro di costo così come è stata fino ad oggi ma diventare diventare una gestione moderna in in grado di
Essere un punto a un po'propulsivo per lo sviluppo del territorio allora e assolutamente necessario che chi ha poteri e competenze riguardo sostenga questo processo perché altrimenti rischiamo che
Processo si fermi là dove ci sono le condizioni le capacità dell'amministrazione pubblica e là dove non ci sono le condizioni rischiamo di avere veramente un quadro di sviluppo economico e sociale a più di due velocità grazie
Grazie signor Roberto Rossi ora
Chiamiamo la dottoressa Giovanna Marinelli cui non ho bisogno di lamentele dieci minuti perché so quanto sia rapida e veloce però quello che ci deve dire ce lo dica per favore perché
Sicuramente molto interessante
Bene dunque io vorrei sottolineare un attimo il discorso il tra il concetto di cultura un po'collegato al tema della valorizzazione se parliamo di cultura penso che forse conviene allargare questo concetto nell'accezione più ampia di qualità della vita perché credo che sia importante non dimenticare la capacità che hanno le politiche culturali fatte evidentemente con una certa con certi obiettivi e partendo da certe analisi le capacità che hanno le politiche culturali di veicolare dei forti cambiamenti di carattere sociale oltre che politico
Parlando più esperta articolarmente dello spettacolo il Censis
Nelle in uno studio di ponte fatto per l'ENPALS nel mille novecentonovantasette sostiene che i settori dello spettacolo e della cultura rappresentano un volano di sviluppo economico
Dalle potenzialità particolarmente significative
Perché perché come sappiamo tutti lo spettacolo ha una caratteristica forte che quella delle norme flessibilità che significa la capacità di produrre lavoro anche in condizioni difficili di mercato
Sappiamo tutti quale capacità abbia lo spettacolo per esempio di individuare nuove nicchie di mercato inventandosi in qualche modo anche dei profili professionali insoliti penso
A tutto il lavoro che il mondo dello spettacolo fa anche in alcune aree particolari quali possono essere quelle del turismo dei servizi penso all'aria della marginalità del disagio eccetera
Altro elemento importante da tenere presente quando si parla di valorizzazione culturale credo che sia il discorso del tempo libero il tempo libero è la sfida del futuro
Perché questo tempo libero sia una sfida evidente i la riduzione degli orari di lavoro l'allungamento della vita insomma una serie di elementi noti a tutti
Rendono questo elemento molto caratterizzante di quella che il la vita sociale dei prossimi anni bene sicuramente tutto questo non potrà non comportare un aumento fortissimo dei consumi legati alla cultura e allo spettacolo
In particolare penso per esempio la questione del tempo libero giovanile e all'importanza che può a vere
Un'offerta culturale adeguata e una valorizzazione del modello habitué della settore cultura rispetto per esempio alle possibili devianze del mondo giovanile
Tutto questo lo dico perché credo che qualunque ragionamento si dà da fare sul ruolo delle Regioni non può non tener conto di queste premesse di carattere molto più generale molto fortemente contemporaneo ritengo per cui parlando del ed evidentemente delle politiche culturali che possono mettere in movimento le regioni si deve pensare evidentemente ad alcuni obiettivi che partano da un'analisi del contesto vero e proprio e che ovviamente mettano appunto delle strategie perché dico analisi del contesto perché penso che tutte le pubbliche amministrazioni così come naturalmente le regioni si muovono necessariamente in prospettiva in una prospettiva in in un'analisi della domanda cioè ritengono sicuramente fondamentale
Il tema di conoscere fino in fondo alle dimensioni della domanda e dell'offerta credo che se solo un'analisi di questo tipo possa consentire di realizzare degli interventi di carattere veramente strategico
Che cosa si intende per conoscere le dimensioni della domanda e dell'offerta per significa immagino ai analizzare prima di tutto la situazione esiste esistere significa a vivere la possibilità di acquisire tutte quelle componenti di carattere di tutte quelle informazioni
Che sono utili per conoscere il territorio ma sono utilissime per consentir consentire una valutazione prima durante e dopo di qualunque intervento
Io credo che il tema della valutazione sia un tema particolarmente caldo per le pubbliche amministrazioni perché sappiamo tutti che uno dei problemi più seri e quello di riuscire a misurare in qualche modo gli interventi che si fanno
Naturalmente questi interventi vanno misurati nella misura in cui si è condotta una analisi e si hanno le informazioni necessarie per poter operare in una certa direzione
In altre parole io penso che siano indispensabili degli strumenti strutturali e permanenti che possano consentire di supportare adeguatamente qualunque attività decisionale
Dico tutto questo pensando anche ad alcune esperienze che stanno conducendo alcune regioni per esempio sia la Lombardia che il Piemonte
Si sono dotate hanno investito nella costituzione di osservatori culturali che hanno appunto una funzione di ricerca di analisi diciamo di sviluppo
Bene la Lombardia ha fatto una scelta interna dotandosi
Di risorse umane proprie e lanciando alcuni progetti di sviluppo come per esempio la borsa delle sponsorizzazioni
Il Piemonte invece risorse è ricorso a delle convenzioni con le strutture esterne di ricerca
Le modalità possono essere diverse per esempio l'Emilia Romagna attraverso la Terra realizzato un osservatorio regionale sullo spettacolo che consente evidentemente di avere un monitoraggio costante
Bene io penso che questi elementi appunto che consentono un'analisi del contesto siano imprescindibili quando si parla di una strategia di valorizzazione culturale
Parlando invece più specificatamente degli obiettivi
Sappiamo che sicuramente uno degli obiettivi delle regioni l'obiettivo che sta più a Kew a cuore a chi si occupa di cultura evidentemente quella di orientare in qualche modo lo sviluppo della della lo sviluppo che non è soltanto dal punto di vista dello sviluppo economico ma dal punto di vista del della convinzione che la cultura sia una vera e propria ricchezza
E quindi sia una risorsa vera vera e propria che può contribuire concretamente alla crescita e alla valorizzazione del territorio
Bene lo sviluppo che la cultura può mettere in moto sappiamo tutti per esperienza ciascuno nel proprio settore culturale
è uno sviluppo molto articolato che si occupa di innovazione ma anche riflessi molto forti sull'occupazione e complessivamente sul progresso civile e sociale
Sicuramente un altro obiettivo importante il tema delle città io credo che sia importante che le regioni sottolineano la centralità della città come nodo principale per lo sviluppo ma che contemporaneamente
Favoriscano il più possibile una cooperazione
Tra le diverse città e comunque tra le diverse amministrazioni il tema dello scambio e della cooperazione probabilmente una grossa scommessa che si va a realizzare nel momento in cui i processi di decentramento sono avviati
Devo dire che come Ente teatrale Italiano alcune esperienze in questa direzione le abbiamo condotte per parlo soprattutto al Sud dove stiamo conducendo un progetto di promozione della cultura teatrale e pur con
Praticamente lo stato rappresentato dalla dall'ETI in qualche modo come braccio operativo
La Regione il comune e la Provincia e naturalmente gli operatori culturali attraverso formule diverse che vanno evidentemente dalle convenzioni e protocolli alle agli accordi in qualche modo vivi di conduzione del progetto
Se questi sono gli obiettivi evidentemente le strategie possono essere molto diversificate anche avere caratteristiche sia sull'immediato sia in prospettiva sicuramente di valori immediato sono le tre le strategie che mirano alla riqualificazione e rigenerazione del territorio
Dico tutto questo perché non si tratta di qualcosa di astratto che interessa per così dire poco chi si occupa di cultura a noi interessa moltissimo perché non sappiamo tutti che le Regioni e gli enti locali insieme con gli attori culturali
Se operano per recuperare penso per esempio a dei dei manufatti di archeologia industriale ma penso anche ai grandi ai piccoli e grandi teatri storici che sono nelle nostre regioni bene con tutto questo non recuperano solo un patrimonio di tipo architettonico recuperano un luogo dove si fa attività
E dove si procede a una vera valorizzazione crescita civile
Come possono essere realizzati questi interventi di di riqualificazione e rigenerazione sicuramente attraverso strumenti finanziari penso a strumenti finanziari diretti con i contributi
In conto capitale in conto interessi ma penso anche a strumenti finanziari indiretti per esempio
Alla possibilità di mettere in relazione chi tutto questo lavoro fatto con possibili fonti di finanziamenti terza e penso a quelle private a quelle pubbliche a quelle comunitarie penso anche le agevolazioni che possono produrre le regioni per quanto riguarda gli aspetti giuridico amministrativi intendo dire la complessità delle procedure che tutte queste iniziative mettono in moto
In questo senso
Gli esempi sono molti è molto facile citare alcuni elementi alcuni esempi internazionali che tutti noi conosciamo penso
Alle grandi città inglesi come Blaise go Bradford Sheffield che hanno lavorato esattamente in una riconversione dei loro sistemi economici obsoleti investendo direttamente in cultura
Parlo di grandi strutture che hanno rimesso in moto e che hanno generato occupazione che sono diventate importanti per l'economia cittadina
Penso evidentemente all'esperienza della città di Francoforte che citiamo molto spesso per la forte valenza di investimento nel settore della cultura
Ma se andiamo a casa nostra credo che un esempio importante sia sicuramente quello che è stato condotto nei Cantieri della Zisa a Palermo
Dove non solo si è proceduto a bonificare un quartiere ma si è proceduto a dotare la città di spazi che non sono tradizionali sono spazi europee sono spazi flessibili che consentono veramente di produrre cultura in una certa maniera di mettere gli operatori in condizioni di Avvenire quegli elementi di base
Che più sono importanti per poter operare
Dicevamo dicevamo naturalmente di strategie di riqualificazione ma naturalmente importanti penso siano anche le strategie di rafforzamento e di consolidamento dei sistemi che esistono quando dico sistemi intendo dire tutte le strutture quelle di produzione di promozione di programmazione culturale di spettacolo e nomi naturalmente bene penso che le regioni debbano rafforzare i sistemi che esistono sul loro territorio
In che modo sicuramente superando la logica degli interventi a pioggia penso che il problema di scegliere e di investire su alcune strutture perché siano i nodi essenziali delle reti che si debbono costituire beh credo che questo sia il primo passaggio il secondo passaggio è sicuramente quello delle reti le reti sono un come dire la possibilità di mettere in forte relazione di persi sistemi fra di loro cosa che produce non solo un'ottimizzazione delle risorse economiche ma anche delle energie ma anche della qualità dei prodotti
Altro elemento importante sono sicuramente i servizi sappiamo tutti quanto è importante che i servizi favoriscano l'accesso alla cultura penso ai servizi informativi e servizi di comunicazione ma penso naturalmente anche alle politiche degli orari alle infrastrutture
Altro elemento importante penso che siano anche tutti gli strumenti tecnici e operativi connessi alla reperibilità e alla fruibilità degli spazi della cultura
Per esempio appunto dicevamo il recupero dei teatri che sono inagibili
O ancora per andare agli aspetti più strettamente burocratici
Che sono anche quelli estremamente importanti per la vita degli operatori
Fare in modo che si riescono ad armonizzare in qualche modo per esempio le scadenze tra lo stato le regioni e i Comuni troppo spesso queste scadenze non solo non coincidono ma complicano vistosamente
La possibilità dello sviluppo
Un altro strumento importantissimo è sicuramente quello della formazione sulla formazione le regioni hanno giocato già partite molto importanti probabilmente ora occorre ancora un salto di qualità perché perché quando si parla di formazione non si deve più parlare di formazioni molto settorializzato è oggi come oggi c'è un'evidente bisogno di una formazione professionale più ampia e diversificata per esempio che comprenda l'economia urbana oltre alla sociologia alla politica per esempio alla conoscenza delle istituzioni europee
Insomma il tema della formazione è un tema caldo forte e anche soprattutto prioritario
Formazione significa molte cose per esempio significa formazione dei quadri dei quadri regionali sicuramente significa anche la formazione e l'aggiornamento costante degli stessi operatori che gravitano su un territorio la possibilità di aggiornare di perfezionati di riqualificare Lido che occorre formazione significa per esempio ottimizzare anche l'impiego dei fondi comunitari soprattutto quelli strutturali che verranno nel nuovo piano due mila due mila quattro rispetto sia al settore della cultura che al settore del tempo limite
E poi ancora definire le strategie quelle di sviluppo vero e proprio quelle evidentemente perché hanno una prospettiva più a lungo termine sicuramente queste sono quelle penso del radicamento artistico sul territorio
Intendo dire l'importanza che le imprese culturali possano crescere e svilupparsi con forza sul loro territorio in questo senso penso andando all'aria della musica e dello spettacolo alle residenze di cui si parla nel dei progetti di legge governativi bene le residenze possono diventare sicuramente dei laboratori sia nella direzione artistica che nella direzione della promozione culturale su base territoriale
Avendo evidentemente una ricaduta molto forte sulla formazione del pubblico e sull'attivazione dei servizi
Una seconda linea di sviluppo è sicuramente quella che si tende a tenere in secondo piano e cioè quella della comunicazione e dell'informazione e della sensibilizzazione del pubblico
è importante evidentemente che le regioni in prima persona ma gli operatori stessi siano messi nelle condizioni di comunicare con chiarezza quella che è la loro attività
E di raggiungere adeguatamente il pubblico do con degli strumenti moderni che non sono più sicuramente quelli usati soltanto dieci anni fa
è importante in questo senso anche a vere un monitoraggio costante penso per esempio alle fasce giovanili perché e necessario che in qualche modo si possa costantemente aggiustare l'Offerta sulla base di una domanda conosciuta
Ultimo elemento che volevo sottolineare rispetto a queste strategie di sviluppo vero e proprio sono sicuramente la necessità di favorire la nascita di imprese culturali mi riferisco e nello specifico alle imprese teatrali che l'ambito che meglio conosco
Ma sicuramente in senso più lato le imprese della cultura
Anche qui evidente che quando si entra si parla di imprese culturali probabilmente bisogna pensare a modelli che abbiano delle caratteristiche leggermente diverse da quelle del passato
Penso per esempio ad un modello di impresa culturale che tenga conto della specificità della creazione artistica che quindi come dire abbia una sua caratteristica specifica
Che sia assolutamente agire sia sotto il profilo giuridico che organizzativo che quello del funzionamento in senso più vasto
Che agisca in direzione della domanda insisto ancora su questo individuando quello che il proprio pubblico di riferimento o i propri pubblici di riferimento
Che sia in grado in qualche modo di sviluppare una nuova progettualità utilizzando le opportunità che sono presenti sul territorio cioè importante che qualunque impresa sappia sfruttare al meglio le potenzialità del suo territorio
In proposito
Come il ministero dei Beni e delle Attività culturali e ministero del lavoro letti sta attivando una corso di formazione finanziato appunto dal fondo sociale europeo per organizzatori teatrali e per tecnici di palcoscenico
Bene il corso gestionale prevede un processo formativo improntato proprio lo sviluppo di capacità di impresa
E ma ad un lavoro basato proprio sulla conoscenza e sulla sfruttamento di tutte le potenzialità del territorio
Ancora un elemento è sicuramente l'attenzione che deve essere posta la possibilità di stabilire dei delle forti relazioni dei forti link tra quelli che sono i diversi ambiti socioculturali
Penso per esempio ma è stato già accennato in qualche modo allor Vuolo nel particolare che lo spettacolo può dire nel collegarsi al turismo in qualche modo all'ecologia sicuramente a tutto il terzo settore
Intendo dire l'aria del disagio sociale della solidarietà
All'aria dei beni culturali in senso più ampio attraverso per esempio le attività di valorizzazione dei beni culturali che lo spettacolo come per il movimento
Tutto questo detto evidentemente in termini Tempini in termini molto rapidi anche molto sintetici
Nasce dalla nella logica che a a questo processo di sviluppo siano necessariamente chiamati tutti è chiaro che non credo che si possa pensare che questo sia il compito solo dello Stato solo delle Regioni o solo delle città è evidente che a questo compito debbono concorrere in maniera determinante anche i privati gli operatori chi poi si carica del problema quotidiano del rapporto con il mondo della cultura
I privati vanno resi credo corresponsabili nel processo di crescita e di valorizzazione culturale in modo molto trasparente ricordando che anche la cultura di impresa costituisce un tassello importante del sistema culturale
Sicuramente gli strumenti sono ci sono a disposizione dalla legge centoquarantadue che veniva citata poco fa e che almeno in linea di principio
Consente sicuramente alle amministrazioni locali l'opportunità di rinnovare la base istituzionale la modalità di attuare le politiche culturali
Ma anche altri strumenti come speriamo l'agenzia per il Sud
Sicuramente l'elemento fondamentale questa volontà di forte collaborazione tra tutte
Le energie che possono mettere in carni per Sync ANPO e la consapevolezza che sicuramente tutto si può svolgere soltanto se parte pubblica in parte privata ognuno rigorosamente per i ruoli di competenza
Si muove in una logica di sviluppo grazie
Ora
Devo avvertire che promette Gambero leggermente l'ordine del programma perché qualcuno per far proprio problemi piede di partenza dunque per adesso lo consideriamo ancora rispettare ma professor Pedullà Brad il quale non so che cosa dire vorrei raccontare
Due lunga storia comunque ora se il presidente del Teatro di Roma io io avevo scritto un testo
L'ho letto
Io vi accuso imbroglio subisce il match sbadigliare allora ho detto lo fattuali come Ciovasso tampone cerco lascio perché è forse ciò che io ce l'ho ricevuto perseguibili organizzazioni del spirito porre pomeriggio
Poi mi son detto potrebbe accelerare della vettura devi
Entrare nei dieci minuti perché sei cartelle invece di cinque
Ma poi si mi sono ricordato di Ionesco dice che se si accelera molto il ritmo nella lettura anche un testo drammatico diventa comico e allora ho detto no questo rischio e meglio non correrlo e allora mi conviene parlare a braccio
E qui e c'è occorre un altro pericolo perché c'è una citazione buone che mi piace tanto ripetere un giorno a Carlo Emilio Gadda chiesero
Di scrivere
Degli elzeviri per il Corriere della Sera il vetro lo spazio di
Due colonne quattro cartelle lui disse rifiutando e come sia un cavallo chiedessero di fare la pipì in un bicchierino di Rosolino
E quindi io ho qualche problema di tenermi nei tempi che mi ha dato Rocca e quindi però vedo che come come succede alle persone che ha poco tempo lo vanno perdendo in delle cose assolutamente effimere come quella d'introduzione così lunga e allora vado avanti
Do parrocchia
La possibilità di interrompermi quando sono passati dieci minuti perché ammettendo non male le conclusioni quando io debbo dire bisogna debbo dire si deve quando ci dice tocca quello è il momento del futuro quelle momento nei miei interventi mi viene sempre male e diventa troppo astratto allora dico mi auguro sempre guardo sempre quello che dirigeva aspettando che invece lei ha superato i termini e quindi non le dica cosa ben
Torni a fare per il futuro e cosa bisogna e cosa tocca fare Ciampino esserlo casello ma aveva cominciato a parlare attrice e adesso
E a questo punto avendo già questo il resto è comincia la conclusione del mio intervento
Una esperienza
Astratto
Io vengo ci sono uno di quelli che hanno perso
In RAI la battaglia quella per il decentramento ironizza Carey eravamo su sedici due
Che sostenevamo la logica del decentramento delle sistema radiotelevisivo
Eravamo in più
Anche più puntuali più accaniti
Ci mettevamo più passione la dice lunga sul fatto che siamo diventati tutti e due presidente della RAI e il decentramento non si è mai sostanzialmente mai fatto quindi significa e le difficoltà sono enormi
Io sono
Essendo nella doppia parte del rappresentare il centro perché sono presidente del Teatro di Roma e sono calabrese pensate che tipo di intrecci di elementi ci sono e mettiamo riconosce mi sento otto il
Incendi no
Ma voi il patto di essere calabrese sì sì sì no ma intanto in quello che faccio notare soprattutto in parte dico essendo calabrese lo ricordo molto e sono quindi per da parte delle regioni vediamo in che modo
Dicevo
Sarebbe una cosa divertente però prenderebbe molto tempo che riassume i termini della questione Lince nel caso del decentramento degli anni settanta e c'è stato una specie di delitto perfetto il problema era dare
Strutture sofisticate a delle persone che non le sue bevono usare poi non insegnargli niente e dire questa è la prova lampante del decentramento non si può fare quindi il l'operazione era una specie di delitto perfetto che si trasformava quasi un suicidio nel senso che facevano dei programmi e così brutti che loro stessi odiavano vederseli tant'è che nessuno riusciva a vedere quei programmi che venivano fatti di in grande numero ancora
C'era ancora il fatto più sorprendente che per produrre una mezz'ora di programma di programmi misti privi di spedire di esperienza venivano dati
Molto meno soldi di quanto venivano dati per un minuto di programmazione centrale e quindi quelli che erano meno esperti dovevano temere l'ascolto per più tempo quindi vi dico
Obiettivamente la situazione era drammatiche pure io sono un partito ancora del di quelle delle forme e delle culture regionali
Poi sono dalla cultura dalla letteratura italiana ciò che i maggiori scrittori sono quelli che hanno fatto centro fuori dal centro cioè sono della periferia che sia Pirandello e sia Garda che sia Svevo e quindi so che cos'è l'importanza di questa cultura nella cultura italiana che cos'è l'importanza di quelle che si chiamano
Le culture regionali e periferica esiste naturalmente all'altra questione che si tratta di scrittori che avevano un problema suppergiù analogo quello anche attuale con delle enormi differenze
In termini di quelle che si chiamerebbero strutturali noi ci troviamo di fronte a due fenomeni che sono in fortissima contraddizione
Da una parte una forte proiezione verso la periferia ed è sulla cultura regionale e dall'altra parte un compito non meno urgente di fare della cultura
Che abbia capacità di dialogo con le culture europee
E la necessità di produrre una cultura
Che sia capace di avere un impatto internazionale noi ci troviamo contemporaneamente nella contraddizione molto concreta di vivere con una fortissima spinta verso la periferia e nello stesso tempo ad avere una spinta
Di tipo strutturale verso l'Europa e diverso
Il laica la cosiddetta globalizzazione quindi noi ci troviamo contemporaneamente ad agire non voglio dire su due fronti ma su tre dobbiamo fare agire sul fronte della cultura regionale fare che di questa cultura regionale abbia un impatto nazionale e fare in modo che la cultura italiana abbia la capacità diventare un'interlocutrice a livello europeo e internazionale e le cose non possono essere dimenticate e quindi bisogna stare
Attenti come gestire
Questa tendenza verso la regionalizzazione
Mi piacerebbe
Proprio per quasi per tendenza ideologica ad avere
Una a poter fare un ragionamento di questo genere chissà che non sia possibile fare il miracolo che le operazioni
Il maggiore approfondimento che si compie sulle nei territori delle visitiamo le regioni
Sia una via possibile per cui si si riescono a trovare delle cose che al centro non si trovano più come dire ci sono le situazioni per cui il centro collassa culturalmente e invece si ha la possibilità di ricavare dinamismo
Attraverso le culture regionali chissà lo diceva teme che non sia non stia succedendo un fatto positivo che quello Pessoa proliferazione
Delle
Del dell'attività nella regione nei Comuni nelle Province e prenderlo come un fatto positivo non comunque fatto regressivo
Come se fosse soltanto considerarlo come un operazione reazionaria quindi per cui uno parla ricerca per forza delle radici a un tale orrore del futuro
O ha perso la capacità di spenderebbero quando il per il futuro e dice fissarsi è proprio il punto e qui qui e il Rodano e qui debbo saltare e quindi questo è il punto noi ci troviamo a dover agire su questo su questo elemento che può essere di forte forte contraddizione è possibile sperare che succeda una cosa di questo genere o è un'illusione
Di quella degli anni settanta invece la scommessa è persa
Nelle nella storia della cultura
Possono essere a individuato i due punti quando una situazione culturale al centro
Diciamo a arrivando alla paralisi come può essere come può sembrare che succeda adesso dato da qualunque parte vengono delle spinte che proprio quello dinamismo al sistema culturale vanno secondo me prese con con grande attenzione e di avere invece fare una piccola scommessa prima di rifiutarla come se fosse una cosa è reazionaria bisognerebbe andare a guardare se effettivamente
Questa forte attenzione che porta le persone ad andare a guardarsi specularmente
Come sono mettiamo io può non voglio sapere come sono a New York voglio sapere come ero io e quindi una specie di duplicazione della vita e quindi uno va a vedere sì
Pur con motivazioni che sono più di ordine o sociologico che non vi ordino la letterario
Qui siamo
Veramente molto lontano dal discorso di poesia e non poesia d'altronde nessuno sa più giudicare qual era non si sa che cos'è effettivamente oggettivamente bello
Dei cinquant'anni fa forse sessanta
Alberto Savinio dissi che la bellezza era morta e quindi era morto pure la bruttezza e quindi non state a intrattenervi su questa questione vedete un poco se dovete vivere i problemi culturali con l'accanimento di persone che dovete vede si debbono sapere come debbano vivere intellettualmente come debbono mangiare perché gli artisti non sono come gli eroi della dei poemi cavallereschi che non vanno mai a pranzo gli artisti sono delle persone che devono fare i conti quello che si deve fare per poter campare e allora
Non è che un modo di campare rivitalizzare la cultura
E quello proprio di questo accanimento dalla parte delle regioni vedere se è possibile cari guadagnare qualche elemento qualche un po'di Energia
E si prende proprio
Dal nella periferia e la si scarica e la s'incanala e la sino a diventare un elemento motore del sistema generale che e molto frenato allora può darsi che si tratti delle ancora di una
Di speranze e di utopia di altro tempo però prima di e rinunciare a un'ipotesi di questo genere starei attento e quindi andrei a verificare in concreto se possibile ottenere qualche cosa da questa parte non vorrei però
Che mentre stiamo parlando
Di un'operazione di questo genere si dimenticasse che c'è l'altro operazione da fare e che quel e attuale non meno di quella spinta che arriva verso la cultura regionale cioè il fatto che noi abbiamo come interlocutore l'Europa e il resto del mondo
O noi raccontiamo
All'Europa
E al resto del mondo delle storie
Che non sanno trovare altrove e con cui li intratteniamo e con cui limiti emozioniamo e con cui gli facciamo venir voglia di avere contatto con noi
Per questa cultura e finita in serie di e quindi rimaniamo ai margini a quel punto saremo costretti per poter sopravvivere ad aumentare le il le il cuore il quoziente di provincialismo
In cui noi ci rassegniamo abbiamo l'impressione della grande vitalità ma a quel punto siamo bloccati in un posto puramente locale Ciro infiliamo nella nostra provincia mangiamo però a questo punto siamo fuori gioco
E questa è una l'azione che ha il dovere di puntare a qualche cosa di più
Questa mi pare non so se sono arrivato a a descrivere tutta la situazione le banane stava venendo in mente un bisogna alloro dette è tempo di finire della non meno di
Caro Walter il fascino della tua parola fa perdere a te il senso dal tempo mancano di continuare un'altra ora non ci saremmo resi conto presidenza la strada prego
Se voglio cercherà anche assolutamente di stare
Nei tempi anche perché sono uno di quelli che ha chiesto di anticipare l'intervento io intanto voglio dire una cosa quando si parla di cultura regioni enti locali
Parliamo sempre io cosa che di solito è preponderante di beni culturali o di spettacolo dal vivo non si parla mai di cinema
Ora dal punto di vista della produzione ovviamente la cosa è perfettamente giustificata perché
Non è certo il territorio che c'entra ma
Devo dire che proprio invece in quest'ultimo Periodo la scelta che il Governo ha compiuto di liberalizzazione delle licenze per le sale sotto i mille trecento posti e di quasi sostanziale liberalizzazione sopra pone invece dei compiti precisi e forti sia alle Regioni che ai Comuni di governo del territorio perché evidentemente a questo punto il sistema cinema
Dove alla mano sala si accompagna si accompagnano esame multisale e multiplex e così via
Non è più governato attraverso le licenze dato o non dato a livello nazionale ma è di fatto governato attraverso la politica del territorio che le Regioni i Comuni sono chiamati a fare quindi su questo punto io
Siccome credo che sia anche un processo abbastanza complesso e anche con alcuni rischi e pericoli credo che ci debba essere tensione per quanto riguarda la questione invece dello spettacolo dal vivo ma io
Sono lieto devo dire di aver colto oggi nell'insieme degli interventi
Anche in quello del
Mi amiche
E abita nello stesso territorio ma delinea Marcucci
Dei toni diciamo così effettivamente di collaborazione di incontro diciamo fra i vari livelli istituzionali
Io so che la crisi è passata per essere una specie di baluardo del centralismo il che non è
Noi abbiamo però sempre ritenuto che
La cultura e lo spettacolo in particolare non fosse una cosa che si potesse tagliare a fette
E collocare un pezzo qui un pezzo alla
E così via
Nel senso che ne siamo convinti primo che l'insieme dello spettacolo delle varie strutture dello spettacolo è fortemente radicato nel proprio territorio
C'è una parte voglio dire che ci sono alcuni
Accorciatola debba insegnare come per esempio la realtà delle compagnie teatrali che ovviamente sono per loro definizione immobili ma nell'insieme le istituzioni hanno una profonda diciamo radicamento nel territorio in cui esistono
E un ruolo nei territori in cui esistono alla Scala e la Scala ma in primo luogo è un'istituzione di Mila e ovviamente tanto tanto di più le altre suggerì
Quindi evidentemente rapporto col territorio con i comuni con le città con con le realtà locali è
Il fa padre l'identità stessa di chi fa le nostre attività
D'altronde c'è continuamente una necessità di indirizzo di coordinamento di scelte su un territorio come quello regionale
E terzo punto perché io su questo devo dire forse non sono del tutto d'accordo con alcuni accenti gli ho sentito per esempio l'intervento di Mitilene io credo che però
Questa ricchezza
Dell'identità diciamo così territoriale forse
Sono invece più d'accordo con con con quanto diceva Pedullà
E questa questa ricchezza dell'identità locale dell'identità regionale del delle culture del territorio
O va a formare tutti insieme la forza di un'identità complessiva di un Paese o francamente da un punto di vista culturale debole cioè noi stiamo andando in Europa io credo che ci dobbiamo andare con una forte identità culturale di italiani di italiani ognuno Calabrese Tosca fanno milanese ma italiani perché in qualche modo il lavoro che ognuno di noi fa nella realtà territoriale diventa parte di un confronto e quindi una crescita complessiva io non credo che le le mille attività dello spettacolo possano assumere significato solo con l'autoreferenzialità della loro collocazione nel territorio
Questo l'abbiamo poi chiamato diciamo con un termine
Più legato all'entità ecco una possibile burocratica amministrativa i concorsi ma io credo che questo sia effettivamente quindi non ci sono istituzioni
Di interesse locale intende istituzione interesse regionale in tempi istituzione di interesse nazionale c'è un insieme di attività che assumono significato contemporaneamente in tutti questi liberi
Da questo punto di vista riusciamo
L'istituzione del ministero che comprende anche la competenza dello spettacolo non credo che sia elemento che toglier loro alle Regioni ma anzi dovrebbe essere elemento in cui il ruolo delle regioni si afferma in un confronto stretto e continuo con la realtà centrale
Seconda cosa che volevo dire molto brevemente
Io credo fonte profondamente nei ruoli questo forse
è un po'
Fuori tempo ma insomma io credo fortemente nel ruolo del pubblico
Un ruolo di Indirizzo un ruolo di programmazione è un ruolo di sostegno
Credo che questo avvenga debba avvenire non solo attraverso i fondi classici del FUS ma se si vuol puntare anche a un riequilibrio come è stato detto per esempio anche dal ministro Melandri
Fra aree deboli alle porte del paese questo non può avvenire attraverso una redistribuzione del FUS perché ovviamente andrebbe svolto a qualcuno che ce l'ha ma attraverso forme di utilizzazioni anche finanziarie diverso
Io per esempio penso che la questione dei fondi strutturali per le aree depresse sia un punto centrale
Credo che gli accordi sul diaria dovrebbero comprendere molte che altri anche la realtà delle imprese culturali
Credo che incentivazioni per esempio di defiscalizzazione degli oneri e così via dovrebbero essere previste anche per questo tipo di imprese ma tutto questo richiede una presenza forte significative capitalizzate del pubblico
Il che non vuol dire che non si debba anche guardare con attenzione al settore privato ma sapendo che integrativo rispetto all'intervento pubblico e non può essere sostitutivo dell'intervento
Altrimenti voglio dire sì decide sostanzialmente di di impoverire la realtà
Cultural di questo Paese
Dopodiché se per privatizzare si intende dare a le istituzioni che si occupano di spettacolo una capacità anche di gestione economica della propria attività e una gestione sarebbe auspicabile ma nella trasformazione devo dire per esempio degli enti lirici in fondazioni e questo non è stato realizzato di gestione privatistica del personale perfetto
Se si tratta su questo di trovare di sviluppare delle incentivazioni più forte in modo tale che non solo le aziende ma anche le persone fisiche sostengano lo spettacolo perché guardate io penso sinceramente che forse per le grandissime istituzioni
Che davano ragionare in termini di miliardi è chiaro che le risorse vanno trovate nelle grandi imprese attraverso meccanismi che poi sostanzialmente sono quelli della sponsorizzazione eccetera su questo ovviamente peraltro ripeto l'incentivazione sono fondamentali ma io penso che per la stragrande maggioranza delle realtà dello spettacolo italiano
Se si vuole avere un un sostegno diciamo integrativo rispetto a quello pubblico si debba lavorare sulle persone fisiche
Su quelle contribuzioni che in tante istituzioni straniere non sono gli Stati Uniti sono elenchi di centinaia di persone che danno contributi anche contenuti a vantaggio di quelle istituzioni però su questo c'è un chiaro incentivo fiscale o è evidente che non si realizza
Un un'effettiva presa
L'ultimo punto è davvero finito per in dieci minuti
Io credo che questo posso dire costruzione di un rapporto e sinergico fra lo Stato le Regioni le Province e Comuni e i privati dall'altra parte ovviamente le istituzioni e le realtà dello spettacolo
Debba arrivare a regime perché circa due anni e mezzo che molto positivamente se è iniziato un processo di cambiamento che non riusciamo però a chiudere mentre invece il processo di cambiamento sono belli molto belli quando arrivano
A conclusione e fanno diciamo così a regime
Quindi da questo punto di vista io credo che l'approvazione dei disegni di legge di riforma sulla musica sul teatro
L'applicazione effettiva di una serie di provvedimenti governativi importanti ma che poi rimandano sempre un successivo Regolamento scritte e e che non vanno mai regime nonché nonché
Un ring un diciamo un adeguamento della legislazione regionale in modo anche non scoordinato ma che
Ovviamente nel rispetto delle autonomie di ciascuna Regione siano però frutto di un confronto fra le varie regioni e fra le regioni e la realtà statale ecco io credo tutto questo debba essere fatto ripeto per concludere un processo importante innovativo macchie
Quando oltrepassa una certa durata rischia di essere poi negativo per la vita di tutte le nostre realtà grazie
Grazie presenze per strada la signora felice Putin dico signora perché sono delle dive professoressa nitidezza sovrintendenza del Teatro Comunale di Bologna
Tattico di imbarazzare
Citando io tante donne però devo dire come stasera salvo
E al al ministro organizzata io non è beh anche nella mia lunga esperienza di di amministratori segnale voi violente quindi è ed è già un bel segnale ma io spera addirittura di fare guadagnare tempo rispetto ai nei dieci minuti sia perché molte cose
Sono state già dette che condivido
Ma anche perché ritengo che in dieci minuti si debba soprattutto in un incontro come questo portare una testimonianza della propria esperienza e quindi anche del del proprio pensiero
Ma io sono intanto profondamente convinta di un'affermazione e l'organizzazione di questo convegno lo dimostra dire affermazione che il ministro Bellillo ha fatto nella sua nella sua introduzione
Il legare la cultura alla a una politica regionalista o federativa
Io credo che questo sia i anche chi mi ha preceduto ma astratta lo ricordava anni a livello sia regionale che internazionale io credo che la cultura sia effettivamente il collante più importante per poter fare da un lato una politica regionalista intesa in senso di collaborazione con la realtà e il Governo nazionale
Dall'altra anche il potere impostare concretamente tipo concretamente perché tanto che ne parliamo
Una entrata in Europa e ci siamo già adesso il vero dove il portato culturale del nostro Paese importantissimo direi che la nostra carta strategica e quindi il vedere come effettivamente si può mettere in atto in termini di collaborazione un governo diciamo federalista e regionalista della della cosa pubblica cominciando dalla cultura è estremamente importante e potrebbe anche essere un modo per diciamo così rendere alla politica culturale tutto quello che effettivamente gli dovrebbe spettare in un paese come il nostro dove a livello europeo e quindi a livello mondiale io credo Nissan mi depositari del maggior patrimonio di risorsa culturale che ci sia sia dei beni materiali ti dei beni immateriali
è indubbiamente l'identità culturale e quella che a livello regionale meglio e in maniera più efficace si prospetta
In tutti i termini culturali pensiamo in termini ambientali paesaggistici pensiamo in termini appunto di spettacolo musicali la mia regione una regione che ha
Più di cento teatri storici grandi e piccoli già questa è una caratteristica
Importantissima ma ancora anche nei settori dei beni culturali è chiaro che una Regione come le miglia e diversa dalla Regione come la Toscana
è chiaro esistono forme diverse anche di musei probabilmente una delle cose che la nostra realtà non è stata a sufficienza ancora scoperte valorizzato e che noi non solo abbiamo dei musei di valenza internazionale strategica come gli Uffizi la pin-up
Abbiamo degli itinerari musicali nel territorio museali nel territorio noi abbiamo un paese dove si potrebbero veramente creare degli itinerari culturali
Fisici fra il paesaggio e l'ambiente quindi questa prima affermazione e mi trova perfettamente d'accordo
La seconda convinzione che ho
E ed è uscita anche questi interventi precedenti è che in effetti la cultura
Nel nostro Paese può essere una risorsa anche economica
è un'affermazione che fa fatica ad affermarsi in una pratica di governo in una pratica di intervento
Però tutto lo dimostra in maniera molto molto molto molto chiara laddove si è tentato le cose funzionano
E ed è uno degli aspetti fondamentali in tutti i settori della cultura in tutti i settori della cultura proprio perché
Si può non solo direttamente indirettamente parlare di economia per la cultura e di cultura per l'economia ma perché laddove la cultura si riesce a sviluppare riesce a uscire da una forma puramente assistenziale anche se sono d'accordo che l'intervento privato non debba essere sostitutivo dell'intervento pubblico anzi
Ma dove si è riuscito penso ai Musei che è uno dei settori dove c'è stata la prima riforma incisiva ha funzionato ha funzionato perché si si è riusciti ad affermare questo questo questo forte primato di reciproca economia e cultura di reciproco e vantaggioso relax relazionarsi
E è inutile che dica quali possono essere i settori che in questo senso possano essere avvantaggiati settori economici
Dal turismo al settore dei servizi noi potremmo veramente creare una uno sfondamento anche sul piano economico si utilizziamo le risorse culturale in questo senso e
Su queste tre convinzioni voglio solamente portare un così come esempio o un esempio della della della della mia esperienza abbastanza recente però già già molto importante perché è un'esperienza diciamo così che ha preso il via nel settore del degli enti lirici nel momento in cui si è cercato di portare avanti una riforma nell'ottantacinque
Nel novantacinque scusate è stato fatto questo tentativo di trasformazione degli enti lirici
Una riforma molto coraggiosa
Molto difficile
E certo punto anche
Molto lenta ad affermarsi
Ma non
Poco disposta
La riforma che cerca così come è stato fatto nei musei
Di trasformare gli enti lirici in fondazioni non tanto per farle diventare privati ma per fare entrare nella logica di funzionamento delle fondazioni liriche la logica d'impresa
Una logica che deve affermare criteri di produttività e di efficienza
Non prevalenti rispetto alle qualità del prodotto perché altrimenti il gioco non funzionerebbe più
A mio avviso è una cosa ormai necessarie e indispensabile e ed è un po'la cartina di tornasole che possiamo aprire per tutta la gestione del della cultura il fatto di riuscire a trasformare
Il modo anche abbastanza emblematico gli enti lirici
Chi sono sempre stati enti nazionali
Lei gli atti ma non molto alla realtà locale nel momento in cui con una riforma si dice che devono entrare i privati
E che dev'esserci una logica di politica di bilancio che torna io credo che si faccia una doppia operazione positiva
Da un lato si obbliga il teatro a diventare il più radicato nella propria società perché là dove tu devi trovare dei privati locali che investono questo vuol dire aprirsi uno dei limiti degli enti lirici a parte le politiche disastrose di bilancio che molto spesso e si sono verificate era proprio quello di essere
Delle sorte di cittadelle dunque la realtà locale non entrata se non per andare a teatro e a teatro ci vanno sempre solo gli abbonati pochi può entrarci
Occorre che queste strutture funzionino in modo più attento anche nella realtà economica e sociale
La gente deve entrare nei teatri anche solamente per visitarli laddove ci sono delle dei teatri storici ed è importantissimo
L'altra esperienza che volevo portare io della mia particolare esperienza è una recente tournée all'estero
E Paco Casal esperienza per via è che io
Stando un mese in Giappone e mi sono resa conto
Dell'innamoramento dell'impegno sette un popolo così lontano da noi così culturalmente diverso a nei confronti dell'Italia
Un interesse enorme su tutto quello che tagliano in termini di cultura in termini di cioè tutto il made in Italy è un Giappone un punto di riferimento e di interesse fortissimo ed ora mi sono chiesta la perché non possiamo maggiormente sfruttare questo questo interesse
Il cibo la Motta e la cultura giapponese sono più grandi consumatori di questi tre made in Italy che io mi chiedo perché non riusciamo certo i grandi nomi sfondano da soli Armani versato alla morte ma lì c'è proprio un interesse fortissimo per il nostro Paese
Ecco io sentii e questo
Siamo riusciti a farsi che questo
Questa impresa economica questo colosso finanziario vede Giappone la Fusi si interessasse tutto sommato a un piccolo teatro come il nostro teatro comunale di Bologna interessa è stato grandissimo
Entreranno anche se non portando miliardi però l'interesse insieme la nostra Fondazione importante io credo che questo sia un canale cultura alle che ci debba far meditare
Sul come gli insetti il patrimonio che noi abbiamo e considerato dagli altri forse più importante
E da noi
E questo io credo che sia uno effettivamente dei punti e alleviarlo di collaborazione fra ministeri fra il Ministero del realtà locali si dovrà fare nei confronti dell'Italia nei confronti dall'estero in termini di turismo in termini di di modo in termini economici di scambi culturali perché in effetti siamo
Consapevoli non finì in fondo di come possa esserci un interesse per tutto quello che è italiano e quindi questa prima una delle più grandi risorse che dobbiamo sfruttare e tenere come punto di riferimento quando facciamo le nostre politiche palco culturali quando facciamo le nostre politiche di relazione con le sperma quando impostiamo delle politiche turistiche
Che secondo me potrebbero effettivamente essere molto più efficaci e molto più produttive da dove fossimo consapevoli che investire nella cultura è investire nell'economia
Grazie stesso bottino adesso Maurizio scavare
Direttore artistico del teatro
Tanto recupero caro ministro eccede recuperato almeno due minuti per dire almeno
Due cose
Attraverso alcuni interventi mi riferisco in particolare a quello di Pedullà siamo entrati nel regno che era sfuggito al Ministero Beni culturali non per chi non lo sapesse a perché era tramontata e beni culturali
E che sono i beni culturali materiali
Ora io vorrei dedicare queste brevissime parole a quanti tra noi lavorano sui beni culturali immateriali come soprattutto è non piccolo il problema della lingua l'ultimo intervento da bottino parlava dei rapporti con Giappone sono stato recentemente a Tokyo se tu riesci a parlare questa lingua i possibile lo può fare attraverso nel nostro mestiere se infinite anche nella moda perché il loro parlano con parole italiane
Caro ministro dobbiamo sapere che noi per arrivare a un problema di risultati nazionali dobbiamo passare attraverso le Regioni evidentemente perché a nostra volta sappiamo come diceva Eduardo De per parlare bene per recitare bene si deve parlare italiano e pensare in dialetto o nella lingua della tua regione evidente quindi che noi sappiamo che il problema tanto più c'è l'analisi colpita della diversità
Delle nostre regioni tanto più ci sarà una possibile sintesi di una lingua italiana che è frutto di questi diversità questo dobbiamo approfondirlo questo è un compito importante che noi del Teatro cerchiamo di fare ma di cui abbiamo bisogno di nuove risorse questi sì e di nuove nostre volontà anche perché no
Perché vedi caro ministro si è parlato molto delle delle città che sono l'elemento fondamentale in questo momento la civitas
è stata io sarei stavo nei giorni scorsi a Palermo dall'amico Carriglio e in questa sua situazioni affatto attorno a Dante per cui tutti i giorni si fanno delle si legge incanto di Dante è piena di gente vorrei chiarire che noi sesto sponsor prenderemo i giovani con la nostra parola con la nostra lingua faremo un fatto molto grande ma questo l'ha capito il politico certo ha capito l'hanno capito anche gli assessori alla cultura attivissimo dicevo proprio in quella circostanza aveva di dirlo che quando poi mi ha gli assessori che hanno fatto un fatto nuovo all'interno delle città d'arte divisa culturale
Ci sono riuniti ci sono riuniti in un'associazione che hanno chiamato siti club che neppure una sauna si si nomina così ora quando noi diciamo questo vogliamo dire qual è l'incontro-scontro fra la volontà di approfondire in termini di cultura il fenomeno lingua e quanto possiamo ucciderla con l'incultura con l'ignoranza o qualche volta con la disattenzione
Allora io credo che noi dobbiamo arrivare a pensare caro ministro e ti prego di trasmetterlo anche al ministro che poi lo dico anch'io abito Melandri anch'io sono molto contento pubblicate qui perché rappresentate una strana sintesi del che non c'è lotta la Italia e regioni non c'è c'è soltanto la voglia diceva Giovanni prima la voglia di cercare di capire un mondo che si sta frammentando al per alcuni aspetti mi vuoi bene per alcuni aspetti non sappiamo beh cerchiamo di tenere i nervi saldi di avere una grande volontà positiva di costruire in termini culturali e allora dobbiamo assolutamente fare in modo che c'erano proprio anche di avere Rocca che che che conosce bene lo spettacolo e ora conosce anche beni affari culturali lo potrà sapere cosa significa vanno diciamo queste sintesi di cui parlava l'intervento e Giovanna Marinelli io credo che noi dovremmo assolutamente arrivare adesso a qualcosa di concreto
Se dovessi dare un appello perché dopo lui ne parlano tutti i miei amici del teatro italiano che vedo qui riuniti e quindi molto bello che in questo momento noi siamo tutti uniti per e alla presentiamo guarda caso regioni e lingue diverse di uno stesso campo di battaglia
Bene io vorrei caro ministro che lei si facesse portavoce
Perché non tanto si destro più risorse che in questo normale richiesta che si fa sempre non non sarebbe sorprendente non sarebbe nuova ma di finalizzare se volete miti acquistabili pubblici e privati o dovunque sia nelle istituzioni
Dei fondi per ricerche culturali del nostro Righini e per la valorizzazione della nostra lingua all'interno di una singola Regione dopodiché si arriva a una precisione di comportamenti poi la lingua teatrale quella che ha inventato ricordava
Null'altro per intervento per esempio un Pasolini che arriva dal Friuli alla inventa un delizioso romanesco questo spetta Lazzi addio agli artisti ma se gli artisti Sant'che c'è attorno un'attenzione non diciamo soldi ma Cristo un po'd'attenzione noi siamo angosciati dalla disattenzione che sommerge in negativo il nostro tentativo di tanti di fare di far vivere la cultura non è non solo ogni giorno in interni festa noi sappiamo ministro di questo è possibile
Se voi mi unite e io direi anche il Ministro Pubblica Striggio leso non sarebbe male Francesca Cavallin anche in questa situazione a proposito del questo bene immateriale che è la lingua perché la lingua italiana è una diva di cui noi dobbiamo consapevolmente di conoscere l'importanza esattamente noi conosciamo noi all'interno l'importanza dei dialetti bene questo sarà un grande fatto fatto molto importante se riuscirete a dare degli input e noi saremo pronti a fare il massimo degli sforzi
Non pensiamo soltanto in questo costi perché lo dicevo recentemente mi sembra quando Rondo andavano già un incontro caro ministro lo vediamo tutti i giorni sui giornali
Lo vediamo tutti i giorni la nostra vita il premio il degrado a cui stiamo arriva in termini di incultura
Volevo ricordare alle ma anche a noi che la cultura costa ma l'incultura costa molto di più
Ora Antonio carne
Direttore artistico del Teatro Stabile di Trieste oltre che tantissime altre pienamente poiché si parla di Reggio Emilia Friuli Venezia Giulia né ecco raggio ma io sono qui ovviamente per per
Per alcune riflessioni su quel delimitato scibile che attiene al teatro e che
Comunque l'ambito di di grandi risorse poetiche soprattutto in questo momento in cui il la la volgarità ci assedia da tutte le parti io credo che il capo sia quella quella quella quel luogo assediato perché che deve essere preservato dal dalla stupidità e dall'arroganza
Però è anche vero che cade in questo momento è quel
Che quell'ambito diciamo sul cui regna il de iure condendo perché ci aspettiamo una legge una legge in qualche modo ci dia dignità e di identità
E in anche su un panorama un po'più più ampio di quello che riguarda il percorso legislativo relativo alla cultura in genere perché la recente emanazione della legge delega trecentocinquantadue del decreto centododici sul federalismo costituzione
Invariata ha portato innovazioni nel comparto cultura ma non ha risolto secondo me l'ambiguità tra il ruolo dello Stato e il ruolo del territorio
In particolare il governo dello spettacolo sembra così anche appare dal progetto di legge sembra decisamente mantenuto al centro
Si delinea un compito di valorizzazione vero di promozione molto responsabilizzante per le regioni e i comuni che tuttavia deve essere attuato in concorso con lo Stato e in modo subordinato le sue linee-guida legislative
Rimane poi lo da definire chiaramente il trasferimento al territorio dei fondi rifinanziamento delle delle stesse risorse umane e strutturali
Accanto a ciò si presenta un'evoluzione conflittuale poi della realtà le regioni tuttora in attesa di un potere che spettava loro da lontano decreto seicentosedici del settantasette e che avevano aggredito in qualche modo la la situazione provocando l'abolizione referendaria del ministero
Si trovano oggi combattute in termini di protagonismo dagli stessi comuni
In tutta Italia infatti io vivo in una situazione in cui c'è un comune forte come il Comune di Trieste in un ambito regionale molto così dalla dal dalle tensioni molto spiccate
In tutt'Italia le municipalità pretendono di essere Authority e la propria politica culturale e i padroni delle proprie istituzioni mi sconoscendo anche il ruolo dei capoluoghi metropolitani
I nomi di un principio di sussidiarietà inteso come i servizi al cittadino devono essere stabilite curati da chi più vicino al cittadino il tutto nel mezzo di una nozione di cultura sempre più imprendibile diciamolo pure di un'enfasi sull'individuo e sul suo consenso sempre più demagogica
Il problema insomma più urgente viso e questo di definire i ruoli lo Stato deve diventare capace con tutti i rischi che ciò comporta evidentemente di elaborare indirizzi di politica culturale e sulla base di questi di fissare criteri di standardizzazione e di controllo quindi di selezione
Alle Regioni devono essere date le risorse che tuttavia devono essere devono intessere integrato da regioni stesse per l'attuazione di tali indirizzi sul loro territorio e per il coordinamento delle istituzioni e delle attività ai comuni va affidata la responsabilità della realizzazione concreta
Ed è la costante valorizzazione dei beni e delle attività usando strumenti gestionali che consente una proficua collaborazione con i soggetti privati ed esercitando una qualitativa tutela
Dei patrimoni locale
Ma questo è l'aspetto diciamo
Come dire il quadro legislativo auspicato e o quelle esistenti ma al di là di una più chiara politica di indirizzo di gestione c'è un altro aspetto determinante nel futuro dei rapporti centro-periferia soprattutto alla luce delle più recenti manifestazioni di insofferenza da parte della società civile nei confronti del centralismo statale
La storia culturale del territorio nazionale soprattutto storia di diversità
L'integrità di tradizioni e costumi è stata forzosamente cancellate dall'unico vero processo unificante che ha visto la nostra storia
E che si è fortemente sviluppato negli ultimi decenni quello ahimè purtroppo ascrivibile ai media di massa e alla televisione in particolare
Un processo che M. era globalizzazione pericoloso omologazione prima che diciamolo vera unificazione
Lo dimostra significativamente quello che per secoli è stato il problema principe dalla cultura italiana la lingua una lingua che fosse al di sopra delle parlate locali le quali spesso aveva un importante produzione letteraria
Una lingua capace altresì di assorbire neologismi contaminazioni cosa oggi indispensabile per qualunque forma di comunicazione
Ma il problema di fondo solo questo inutile poter credere ancora oggi che li date l'identità nazionale
Ma come una ipotetica identità nazionale possa essere costruita attraverso una lingua unificante perché in Italia non c'è mai stata non c'è
Lì l'Italia è una lingua di di di di di di di lingue territoriali che sono il vero leader la grande il grande patrimonio della nostra identità se noi pensiamo che altri Stati hanno potuto Lutero grazie alla produzione della Bibbia è riuscito a creare un tedesco una coglie Lele Francesco prima in Francia con un editto nel trenta all'invece cinquecentotrentanove ha imposto in francese la il dialetto un dialetto operato dell'Île de France
Il periodo elisabettiano ha fatto sì che questo flusso possente Baltea nato nel teatro Coco creasse una lingua unica per tutti ma sembra strano è un paradosso queste lingue nazionali sono stati un limite perché non sono studi ventate sovranazionali
L'Italia che non avevo una lingua e mai l'appunto avere perché anche le tensioni poetica di Dante non rivolte vola a una unitarietà Merlo rivolte solamente a ripulire questa bellissima risorsa di un volgare nuovo che era risorsa poiché i siciliani dell'istituto visti era un modo di rinnovare una lingua l'Italia proprio perché è un amico robot non ha potuto avere una non ha avuto una vincoli ficcante si è imposta in Europa
C'è c'è stato per par attraverso due grandi astrazioni due paradossi il melodramma che è una forma autenticamente astratta di proposta di una lingua proprio perché non c'è una lingua la sicché si cantano delle parole
E attraverso la promessa dell'arte che è una forma iconoclasta di ironia di un'ipotetica lingua ufficiale che non c'è
Allora addirittura si va in Europa e gli italiani e lo sa bene il mio solerte amico Maurizio Scaparro che va a dirigere il nuovo rinnovato cavesi Daliento addirittura gli italiani senza aver la lingua ufficiale vanno in Francia e si impongono a Molière e al resort perché inventano un'astrazione cioè lingua come dire poetica non è lingua unificante non è lingua omologante ed è questo il grande miracolo degli italiani che portano dei dialetti
Addirittura a rischio ulteriormente astratti dai grandi lo da lingue inventate al momento perché e queste lingue astratte diventavano addirittura rappresentative di una identità nazionale un'identità nazionale che non aveva guardato il caso la lingua unificante allora è questo quello che dobbiamo salvaguardare ancora oggi le grandi vocazioni teatrali italiane si fondano sul i dialetti
Sulle lingue territoriali se non ci fosse stato questa forte spinta popolare che è diventata poi un colta fortemente metaforica l'Italia oggi in Europa non esistere
Ma io credo che in Europa dobbiamo esserci perché c'abbiamo il Veneto veneziano perché c'abbiamo il siciliano perché c'abbiamo il napoletano e quant'altre altre lingue potessero un domani diventare ipotesi bilingue nazionale grazie
Così
Io di minime rompo quello che ho scritto tanto rimanemmo dice
Perché voi non vorrei essere fuori tema nel senso che io qui sono qui a dire perché faceva il teatro praticamente
Non lo facciamo per ambizione o per esibizione lo facciamo perché crediamo nel teatro e a questo punto inizio con una frase
Dice a villa
Che ha detto fare non rimborso siete dovettero volte altrove
Tattici una buona società
Negli faremo del buon teatro
Io credo credo che questa sia la verità assolute il teatro è sempre stato specchio delle società in cui si vive
Ma esistono tempi in cui la società non dà più fiducia il cui degrado è lampante
E la Società dei mass media degli assalti giornalistici in cui la buona fede non ha più posto
Ecco io allora credo che stia a noi che crediamo nel teatro e dico parlo di teatro e può arrivare a parlare anche delle regioni ma noi non siamo qui a a fare un un saggio sul teatro siamo qui a parlare con chi ha il potere praticamente
Crediamo nel teatro cerchiamo di di dare il nostro contributo perché il miglioramento di tutti auspichiamo allora si potrà dire differenza dice a villa
Noi vogliamo fare del buon teatro
Per cercare di fare una buona società
Indubbiamente una sforzo quasi impossibile siamo come dei bambini che cercano di svuotare con un secchiello il mare ma ne sentiamo di dover tentare consideriamo il nostro lavoro come una missione con un modo per mantenere vivi i valori dell'uomo
Bisogna domandarsi però quale tipo di teatro può realizzare questa nostra utopia ebbene noi crediamo in un teatro popolare quello stesso teatro popolare che Jean Vilar fatto conoscere ai francesi ubicato basato sui grandi testi sui grandi classici oppure sull'o per migliori dei nostri giornali ma innanzitutto un teatro che tenga conto dell'autore e che così per il pubblico un gruppo di uomini che possono essere migliorati e non soltanto sbalorditi o provocati e di conseguenza disorientati ecco che per quanto riguarda il teatro il problema morale nel senso più profondo del termine entra in campo
Noi dobbiamo lavorare tenendo sempre a mente questo assoluto principio
La trasformazione politica e culturale che seppure in modo confuso sta avvenendo in questi ultimi anni nel nostro Paese
Accanto a desiderio profondo di cambiamento rivelano ha necessità di avere finalmente istituzioni che funzionino
Di avere un un ambito operativo in cui ciascuno possa tentare di portare avanti quanto forma affermato finora
E allora sono solo le forze politiche che possono far sì che ciascuno sia in grado di dare il meglio di sé e contribuire così lo sviluppo di una società moderna
Durante la mia permanenza come diretto da Teatro Stabile del Veneto ho sentito l'esigenza sempre di continuare un'attività culturale che fosse coerente con il mio passato di attore e di uomo di teatro un'attività esplicate prima di allora con la direzione del Teatro Stabile di Trieste e quindi con la mia compagnia privata nell'ambito del Teatro Stabile del Veneto i risultati furono sempre soddisfacenti e qui posso testimoniare l'importanza degli interventi di carattere economico da parte della Regione Veneto per quanto riguarda le manifestazioni dedicate al bicentenario goldoniano
E ancora le celebrazioni per i cinquecento anni dalla nascita di Angelo Beolco detto Ruzzante servirono a congiungere nel nome dell'autore padovano un'importante tradizione di studi che si sono sviluppati nell'ultimo cinquantennio grazie al contributo dell'Università di Padova
Ma ecco
Ecco subito una domanda
I contributi
Che ci furono date allora
Furono efficaci ed assolutamente importanti
Ma i contributi sostegno economico da parte della Regione Veneto è sempre avvenuto in case differenti con consapevolezza
O non piuttosto si è voluto sostenere indiscriminate indiscriminatamente chi chiedeva di chi chiede senza entrare veramente nel merito dei programmi presentati
In questo momento di fermento dell'attività politica
Quando da più parti si reclama il perfezionamento di quel principio che portò alla creazione delle regioni come soggetti amministrativi
Che cosa ci si attende dalle regioni e per le regioni
Una politica regionale per il teatro a diversi aspetti significativi se si esclude come è ovvio che debba essere soltanto una pura se pur necessaria distribuzione di contributi
Ma qui a proposito una parentesi anche le regioni come d'altra parte il Governo centrale vogliono di questi tempi favorire il teatro pubblico
Questo che sto dicendo
Non lo dico solo destro dicevo anche quando ero direttore di teatri stabili nessuno vuol mettere in discussione l'importanza storica per istituzioni teatrali pubbliche soprattutto quelle che hanno avuto la loro guida uomini di valore europeo ma è un fatto che privilegiare nel suo insieme il teatro pubblico senza tener conto di quelle che sono le forze vive della nazione pronte ad operare in un ambito che dà più garanzie di risparmio diversione oculata
E cosa di cui le forze politiche dovrebbero prendere atto con la massima attenzione
Chi fa teatro le compagnie
Soprattutto quelle contro edizioni consolidata nel tempo e di rilievo nazionale capaci di assicurare proposte di rilevante qualità artistica tendono ad assumere impegni teatrali nuovi e più ampi
La presenza della Regione in un ruolo più attivo si configura decisivo per l'accentuazione del rapporto tra teatro e territorio ma qui allora si apre io guardo particolarmente della Lombardia adesso si apre tra gli altri il problema di adeguati spazi teatrali spazi di cui siamo gravemente carenti se ci si indirizza verso una presenza non sporadica nel territorio
è inevitabile che si debba ridisegnare una politica regionale
Per rimettere in moto con novità di originalità
Esperienze artistiche culturali che partecipano all'arricchimento della qualità della vita dei cittadini
Ma
Lo vorrei ripetere continuamente con una pregiudiziale fondamentale e cioè che l'arricchimento viene se la qualità della proposta si fonda sulla sua dimensione che validità artistica
Non è la quantità di teatro
La routine di teatro che rende di del teatro non si fa né un servizio al teatro nei cittadini promuovendo tutti rinunciando le scelte con l'alibi della libertà dell'arte
I risultati di una politica disastrosa eleviamo sotto gli occhi
Un aumento quantitativo di compagnie di gruppi una preoccupante diminuzione della qualità e della necessità artistica
Io ho finito quasi quando ognuno lo dice tra di noi non riusciamo
Ma nessuno si azzarda pure in qualche modo un rimedio il nuovo in questa situazione che permane da
Trova difficoltà ad imporsi perché rimane ai margini per un'ostruzione che appartiene proprio ad un dominio della quantità
Concludo governo regionale non è parole vuote
Gli uomini che hanno il potere di decidere devono assolutamente intervenire e cercare di riformare questo notevole nostro teatro solo così il denaro pubblico potrà essere immesso in canali che avranno la possibilità di migliorare contribuire a quell'utopia di Società progredita
Nel senso delle quali teatro e la cultura in generale riescono ad assolvere il proprio compito
Io avrei concluso e si è parlato poco fa attraverso la cottura si può raggiungere risultati economici non è il caso del teatro che ha bisogno solo di aiuti
Grazie prudenti poi lascerà naturalmente la tua relazione perché andranno inviati del convegno professor Carriglio attualmente direttore artistico del Teatro Biondo di Palermo
Uno dei due teatri stabili grazie
Diciamo quello dalla capitale il saluto dalla Mazzone siciliano autorevolmente la portavo la fa Soro
No volevo ricordare questo che negli anni che ormai correvano verso oppure la gara l'avventura dalla Grande Guerra Giovanni ventuno Gentile scrisse un un libriccino e il dolente per la morte di due straordinari intellettuale siciliane Pitrè Salomone Marino
Il il tramonto della cultura siciliana
Sì eh sì parlo ancora di tramonto dalla cultura Zizzi siciliano Monsanto il fascismo
A è mancato il Gentile
E poi nel dopoguerra negli anni di il di questo secondo dopoguerra invece qualcuno anche un polemista fine come Sciascia il parlo di disse più precisamente ricerco laddove gentile parla di tramonto io più propriamente aveva proprio negli occhi l'immagine un po'monumentale
Me lo consentano anche le ironie di Sciascia monumentale pertanto nomini Santa Croce dice là dove e gentile parla di tramonto io più propriamente a parlare di rinascita dalla futura siciliano
C'è una una Sicilia che finalmente nell'unità ritrova una sua lingua come dici che cosa diceva Canetti che
La mia patria è la vidi uguali
Ecco io tutto sommato la voglia la tentazione di di sfidare Pedullà in una prova attorale la l'ho avuta cioè quella di di parlare in dialetto siciliano uno cioè perché il problema nostro è proprio quella è quello è quello di una forte e quello della la forte vendita ne dubita che si logora che io io mancavo da dieci anni a da quasi dieci anni da da Palermo
E poi improvvisamente mi sono il poco improvvisamente mi sono mi sono ritrovato a Palermo in questi in questi mesi i già andando lì a dieci anni fa avvertivo utili questa distanza distanza di sempre di più il il Lecce allontana in un qualche modo dalla nostra condizione di siciliani da dalle dalla nostra Commissione di dalla nostra lingua dalla dalla dal dono specificità Roma il e quindi il problema credo che non sia soltanto il problema siciliano e quello di ritrovare piena la la propria identità
Io ho ritrovato domato in questi mesi una Palermo completamente diversa
Polemiche politica martedì qui non avrebbero spazio non avrebbero senso debbo dire che ho ritrovato anche la Palermo migliore cioè il le migliori che sento Muccioli uno straordinario ascolto verso il corpo dalla città
Cioè punto peso quando il con molta fantasia Rocca mette insieme
Esempio belle
Degli specifici che apparentemente così diversi
Come può essere uno specifico del bene culturale con lo specifico del del dal teatro in realtà Fossoli non lo fa neanche lungo come anche sette si arrocca a Tampa consapevolezza ha fatto un'operazione straordinaria
Se pensate che cosa no Maurizio che cos'era il teatro la mostra il teatro era il paesaggio
Cioè l'errore peggiore che si fa Siracusa quando si fanno quelle cose
Non me ne vogliate morì dico non che peraltro è un intoccabile ricorrono per cui dicono e il e il non me ne voglia le Moli cioè il non c'entrano nulla luglio è l'ultimo arrivato ricorrono e il e e quando si vanno a Siracusa Siracusa baracconata in cartapesta
Non si tiene conto di che cosa non si tiene conto che il teatro greco cosa aereo era un bel dico
Il all'interno di un paesaggio era un punto cioè però ombelico che dava i punti di vista dal paesaggio siamo in senso lato tragedia greca
Al di là del fatto che noi l'abbiamo fatta ma non voglio sfidare ora calendari nel disquisizioni filologiche non è questo il momento la descrizione psicologica ma Bertato Gaetano rimane lo sappiamo optando quello che i filologi appunto chiamo nel posto per soltanto il corpo letterario
Ma alcuni alcune prove che vanno al di là dell'intuizione
Il su sull'osti su quello che era l'oggetto tragedia greca le ha l'abbiamo e presenta una prova fisica e la prova e la è la prova della e la prima la prova del delle delle della oserei dire maternità architettonica che in un qualche modo raccoglieva l'oggetto da geriatrica quella era la maternità che nel paesaggio
E allora che senso ha esempio
E il intervenire come si intervenuto a voler assicurare una continuità anche la continuità finta dicono no che si appartiene ad una ritualità vigilessa occasionale il un po'anche fastidiosamente piccolo borghese
Il il intervenire ad assicurava ad assicurare comunque i la ripetizione dei resti della dell'antica tragedia quando poi non si è saputo tutelare il paesaggio
L'esperienza di Palermo esperienza di Palermo è che siamo dinanzi ad una città Sempio che in un qualche modo stabile questa e l'avventura straordinaria c'è anche il merito diciamo diciamo l'amministrazione dicono
Cioè il il
Dirà Aldo una città che sta ci stanno riscoprendo non si sta sto riscoprendo dopano moralmente ma e fra le due cose forse coincidono ci stanno scoprendo moralmente più stabile scoprendo fisicamente
E il si stanno scoprendo fisicamente dando rappresentazione di se stessa quindi non è pensabile per esempio un teatro stabile a Palermo che sia fuori in un qualche modo della città cioè illesi mi chiedono qual è il però voi non glielo dite al al gli amministratori di Palermo perché sono penserebbero a un mio tentativo di di di di di invasione di campo ricorrono dice qual è il tuo teatro mai notato e la città di Palermo questa di Palermo con tutta una serie di di di luoghi che sono di volta in volta naturalmente il si dispongono non o ad una più o meno colpevole teatralizzazione cioè non sto seguendo le sto momento le fantasie
E di Nicolini che mi sembra che siano anche abbastanza trapuntata dicono cioè presto invece inseguendo un discorso cioè che è possibile un un un restauro di una città soltanto a parto a patto che tutti in qualche modo se ne consapevoli e questo restauro no che faccia da fondale ad una spettacolarizzazione
Ma che faccia colpo di quello di quella che è una una ragione una ragione di lingua cioè la grande lingua del teatro alla quale priva a a accennava accennava Maurizio
E che in questo mi sembra che il il merito di Strehler di mano e di Scaparro
Di avere posto un problema di un teatro nazionale come un teatro delle lingue quindi un dato degli specifici fra i giornali sia tutt'altro l che trascurabile quindi un teatro di parola ma un teatro un teatro dallo spazio
è stato di parola è stato lo spazio che non sono formule astratte tutt'altro ma sono formule che proprio inning in nei nelle nelle intenzioni di questo popolo di questo convegno finiscono con motivate comunque formale e Eleven fortemente e il alcune cose cioè di corso-concorso mare sommare la necessità di una lingua di una lingua che sappiano in qualche modo scoprire il corpo fisico
E il corpo fisico di che cosa della città sporco col corpo fisico il corpo fisico dalla guarigione allora veramente si riesce a mettere insieme il bene culturale con il teatro è questa di stasera diventa un'occasione fortunata grazie
Grazie
Goran Lorenzo Iorio oltre che essere sovrintendenze di Trieste anche il presidente lane anzi c'è dell'associazione degli enti Pdci
Una fondazione
Buona sera
E il ruolo delle regioni per la valorizzazione culturale dell'Italia è stato e continua sicuramente ad essere un ruolo fondamentale
Fondamentale ai fini del coordinamento delle attività sul territorio fondamentale quale stimolo all'iniziativa artistica fondamentale per favorire l'approccio
Fondamentale anche nocciolo da oggi evidentemente per supportare finanziariamente lo svolgimento dell'attività potrete pensare che stia raccontando la storia dell'acqua calda
Perché sono fattori assolutamente notti ma ho voluto ricordarlo in un'occasione come questa anche perché
Nella mia periodi dieci anni che mi occupo di enti lirici alla fin fine questo intervento della Regione pieni qualche scambiato per routine e non c'è niente di peggio mentre invece deve essere evidentemente un intervento primario evidente
E mi era
Il mio interesse professionale verrà ricordato Rocca
Ed associativo e rivolto nell'ambito dello spettacolo dal vivo al teatro lirico e al teatro di palleggio in questa veste ho accettato molto volentieri l'invito a partecipare questa cosa
Di lirica e di balletto neo fondazioni
Si parla spesso forse anche troppo
E mentre la carta stampata diventa ava di presentazioni e di recensioni degli spettacoli prodotti lo spazio concesso ICT dice diventa sempre più ampio probabilmente persino ridondante
Molto spesso privo di spessore
Di tanto in tanto poi qualche
Volontario profeta di sventura si esce un letterato tuttologo in cerca di nuove visibilità sia un giornalista economico
Che correte il proprio intervento con tabelle del tutto improbabili ultimamente ne abbiamo avuti più d'una
Si è infine un qualche sketch operatore del nostro stesso settore che si ritiene oggetto di maltrattamenti
E sia il duca preconizzare la fine
Imminente gliela o per lo meno la crisi inevitabile del di del nostro settore in qualche caso qualcuno è arrivato anche a fissarne la probabile scadenza collocandola taluni in positivo o in negativo la propria presenza o assenza nei posti chiave del settore
Dall'altra ricordando urbi e orbi che loro queste cose l'avevano già detto ma sono rimasti inascoltate trascurando la fregola di qualche isolato che nel nostro settore ultimamente ha trovato trovato molti proseliti ma anche in altri settori
E indubitabilmente noi corriamo dei rischi tanto più grande se non poniamo una più seria diligenza
Nello svolgere il nostro compito se non
Consorzi diamo
Le intelligenze disponibili se non riusciamo a Jenne ugualmente prevedere il percorso da compiere se non ci caliamo con la più grande umiltà disponibilità sensibilità nel mondo che cambia e che ogni giorno chiede e ci chiede qualcosa di più qualcosa di di
Evidentemente il nostro primo compito è quello di portare la gente a teatro e a supporto il quale sopporta importante e di portare il teatro fra la gente
Superando la barriera della scomodità dell'inusuale financo della soggezione ho fatto abbastanza constatabile io di recente incontrando dei giovani a Trieste mi sono sentito dire che avevano soggezione entrare incautamente andavano molto più volentieri fuori sedi più più normali più più più di mezzo evidentemente il nostro compito primario di portare la gente a teatro ha bisogno di un forte aiuto perché nel momento in cui diamo sul territorio l'aiuto il supporto della della delle regioni soprattutto diventa veramente fondamentale
E ancora il nostro compito altrettanto primario e quello di coltivare la clientela di domani e non solo i giovani ma anche i neofiti quelli che si avvicinano i che sorvoliamo apportare tono e incrociare le nostre figlie
Vedente mentre ci sono funzioni in tutti svolgiamo con la massima attenzione ma sono compiti e funzioni appunto che possiamo svolgere tanto meglio sì abbiamo la determinata collaborazione determinato appoggio delle regioni
Se sul territorio appunto possiamo coordinare l'attività unire gli sforzi indirizzare le risorse eliminare anche nell'interesse più generale quelle che sono già state citate nominato perché ha già negli interventi
A pioggia che finiscono per creare sovrapposizioni e duplicazioni anche l'offerta
Tanto al centro che in periferia ha bisogno d'essere disciplinata e collocata all'interno di un logico ritenere varie più logico disegno
Logico che ne emerge è logico disegni che si è concordato in sede regionale a un supporto ancor più importante
E per tornare alla situazione reale del nostro settore lirica e balletto
Quel che ho quello che ci risulta all'interno vedendo l'appunto
Rispetto al Ballet al mondo esterno che ci circonda è vero e siamo assediati in più modi e da più parti e da più parti ma è altrettanto vero ad esempio che la travolgente innovazione tecnologica e che ha investito ed investe in modo sempre più pregnante
La sera dell'informazione e dell'intrattenimento mentre tende da un lato a portare i futuri clienti sempre più verso l'immateriale verso il cosiddetto virtuale in che sul caso virtuale
è il termine che calza benissimo dall'altro lato ha sicuramente innescato dei bisogni divisi di vivo e di liturgia dello spettrale è una tendenza evidente che trova conferma ogni qual volta dedichiamo
Un po'della nostra attenzione a sentire il pubblico vada ad affidare qualche c'è una delle testimonianze più recenti la portato Mario Abis presidente della macchina consorti che ha coordinato una ricerca di mercato per la Scala di Milano
Questo può essere uno dei tanti percorsi
Utili intercettando questi ed altri bisogni regalando iniziando le condizioni per portare appunto la gente arte
In alternativa ma in verità assai premiante nel portare il teatro fra la gente e quando si parla di teatro intento evidentemente le spese spettacolo teatrale delle rivolta perché l'offerta musicale fortunatamente
Eh già ampiamente diffusa e portata fra la gente ottenendo anche dei risultati positivi non indifferente
Certo astraendo da esperienze personali assolutamente positive vari come teatro nel teatro lirico di di Trieste siamo per esempio Reggio città una tournée in Slovenia a Lubiana abbiamo portato il signor Bruschino che non era mai stato rappresentato e nonostante che nel Paese ci sia l'abitudine di avere le opere liriche
Tradotte abbiamo portate in italiano il teatro era pieno e la sera stessa finito la la la rappresentazione ci è stato chiesto di replicano evidentemente non potevamo farlo immediatamente la replicheremo fra una decina di giorni ma comunque i l'aver portato queste esperienze fuori evidentemente hanno ritorni e questo serve a diciamo aumentare il mito del teatro che nonostante appunto tutti i profeti venture che avevo prima ricordato e vivo e continua a rappresentare una grossa ricchi questa direzione che avevo già detto prima e lo ripeto all'intervento della Regione è fondamentale ed è consono io direi più giorni e altro
Alla funzione stessa della religione
è in più un'iniziativa che può valorizzare passati nell'espressione il marchio della regioni
In quanto
Può portare al pubblico spicciolo una una produzione che ha le caratteristiche che è stata realizzata in quanto accertato l'intervento della della Regione io penso che questo sia un'operazione che va perseguita la nostra esperienza nell'ambito del Friuli Venezia Giulia
Positiva speriamo che ciò possa avvenire anche da altre parti siamo evidentemente a disposizione per far trasferire le nostre esperienze
Il
Ed è un modo soprattutto per ricordare che il teatro resiste che è vivo e che le la richiesta è ampia e porta si parlava prima di marketing niente del dei linguaggi c'è stato dotto intervento
Mio amico e collega di territorio Calenda
Quale sicuramente a ragioni tuttavia Calenda ricordato un aspetto che quella del melodramma che ha portato in giro per il mondo la lingua italiana io sono reduce dall'esperienza recentissima ieri sera
A Trieste la Lucia di Lammermoor avevo un operatore
Giapponese di passaggio che all'ultimo momento aveva chiesto se trova un biglietto io l'ho trovato dell'intervallo oggi siamo
Intrattenuti ebbene questo parlavo l'italiano stando stentato però parlava come i libretti d'opera non aver sicuramente letto Dante aveva detto Francesco Maria Piave
Era un entusiasta della lirica e mi ha dato anche degli indennizzi per vedere se riusciamo a fare delle ora penso che questo sia un aspetto anche importante è uno degli ultimi modi per
Portare l'anno la nostra cultura dall'arte cultura fuori soprattutto col melodramma che in tutto il mondo a grandi grazie
L'olio
Direzione della circa di Palermo lo sviluppo
Se era grazie ministro per avermi dato questa opportunità
Io diciamo sono rimasto affascinato dagli interventi dei
Degli ultimi relatori quasi tutti appartenenti al mondo del teatro
Per se la varietà di di di di problematiche dei temi di di proposte
Che
Mantengono alta la la cultura italiana nel mondo
Io mi sento un tantino isolato in qualche maniera
Credo di essere l'unico rappresentante della ricerca scientifica
Ed è vero che la ricerca scientifica in questi tipi di contesti viene considerato un tantino di meno
Per il fatto che generalmente si guardava alla alla alla ricerca scientifica dal dal punto di vista un pochino della tecnologia della dalla innovazione tecnologica è si guarda un pochino meno all'aspetto
Culturale vero e proprio
Quello che appunto a che fare con la conoscenza quello di tipo fondamentale che proprio cultura a ad ampio raggio ma diciamo questo voleva essere semplicemente un inciso per proprio perché bisogna cambiare argomento c'è poco da fare almeno per quanto riguarda questo intervento
è io che vengo appunto da questo tipo di cultura ciò un approccio di tipo più induttivo che deduttivo allora mi baso su un esperimento che noi abbiamo fatto giù a Palermo
Esperimento che vuole dimostrare quanto nella
La localizzazione l'autonomia diciamo pelle cultura lo pratico aiutare il territorio se e sufficientemente svincolata da lacci e laccioli della burocrazia
Centrale
Una quindicina d'anni fa il Consiglio nazionale delle ricerche prese la risoluzione di riorganizzarsi in tutto il territorio nazionale
Costituendo degli agglomerati locali a livello grosso modo regionale
Agglomerati che riunissero le capacità di tipo organizzativo di tipo strumentale
è fossero in grado di migliorare di ottimizzare l'intervento sul territorio di ottimizzare l'amministrazione stessa dello strutture di evitare duplicazioni e sprechi nell'acquisto di apparecchiature scientifiche che generalmente sono molto costosa
E il processo andò avanti per parecchio tempo è nella mia opinione risultato estremamente positivo perché ha permesso considerata però naturalmente la struttura già snella di questo ente
Di permettere alle strutture locali di intervenire in funzione delle esigenze locali stesse che potevano essere diverse da regione a regione da da posto a posto e quindi di calibrare un tantino con le proprie forze in funzione di quello che era la necessità del del territorio
L'esperienza di Palermo è piuttosto interessante perché fino a quattro anni fa nel novantacinque
Palermo aveva un centinaio di ricercatori sparsi per la città in
Si ride abitazione
Naturalmente con strutture assolutamente inadeguate a rappresentare
Questo
Attività erano di diciamo indica
Gran parte
Eccellenti diciamo di eccellenza competitive a livello internazionale però del tutto staccate dal territorio nel senso che si facevano e si fanno delle belle attività scientifiche
Che però vengono analizzate guardata soltanto e precipuamente all'interno dei settori degli addetti ai lavori ma non avevano impatto conferito
Noi nel giro di quattro anni abbiamo portato queste persone sono adesso un paio di centinaia di persone di cui cento ricercatori all'interno di un'unica struttura fisica fornita di tutti i servizi tecnologici che certamente non è seconda a parecchie strutture anche di livello europeo nel senso che ci ha
Cioè i diciamo di di altissimo livello tecnologico cha servizi per il personale cha servizi per il territorio nel senso di macchine che sono a disposizione anche della del territorio
è con queste strutture è stata capace di intervenire sul territorio stamattina abbiamo
Ascoltato una relazione dal Commissario dello Stato per la regione siciliana detto Romagnoli che ha illustrato due iniziative che ci ha visto protagonisti insieme Halloween esso iniziative che riguardano la messa a disposizione dalla comunità del due banche dati di un certo valore che sono la banca per delle fonti normative siciliane è il Sicily imprese che questo sportello unico regionale
Che sono attive che sono già diciamo a disposizione del pubblico gratuitamente su internet e che sono accostate
Zero lire nel senso che e sono state fatte con il le semplici strutture che di cui disponevamo è il CNR il commissariato di Stato e la regione siciliana e alcuni comuni e altre amministrazioni come esso consiglio di giustizia amministrativa il TAR la Corte dei conti amministrazioni che in questo caso si sono unite insieme hanno collaborato in maniera assolutamente piana facile senza grossa difficoltà per mettere a a al servizio della comunità un uno insieme dico di di diciamo di di di di servizi che sono estremamente utili ora questo per dire che in una situazione in cui sia questo tipo di autonomia è possibile la collaborazione sì è possibile la collaborazione tra strutture amministrative statale differenti e quindi con poco sforzo con poco anche scorso di tipo finanziario voglio dire è possibile cooperare per un'amministrazione più trasparente e più più più utile alla comunità
Diciamo che come conclusione voglio dire che abbiamo il il timore che come spesso succede in Italia cambiata l'amministrazione possa cambiare questo tipo di organizzazione
Sappiamo tutti che c'è in corso un riordino per decreto dal Consiglio dei ministri di tutta l'attività scientifica l'Italia è sulla base di questo riordino ci sarà anche un riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche quindi tutte le strutture dovranno essere in qualche maniera altri il aggiustata in funzione delle delle nuove esigenze
D'altra parte sono strutture che sono perché di una ventina d'anni come organizzazione
è diciamo quello che noi che è un pochino si teme che questa questa autonomia nel boh poter intervenire sul territorio in maniera differenziata in funzione di quelle che sono le esigenze locali possa essere un tantino messa in discussione
Ecco questo era una un timore che io volevo dire alla fine partendo da quell'esperimento di cui abbiamo detto che ha funzionato noi abbiamo tutta una serie di protocolli d'intesa con le Autori ma locali non solo per questioni di erogazione di servizi tecnici ma anche per la diffusione della cultura scientifica che l'aspetto di cui avevo un pochino lamentato all'inizio e che vorremmo che possa in qualche maniera potenziata potenziato quest'aspetto di diffusione della cultura scientifica ecco tutte queste iniziativa possono essere possibili soltanto se cioè questo tipo di autonomia e questo tipo di potere intervenire sul territorio collegandosi alle amministrazioni locali
Mauro Carbone Olio
Diciamo che con mano valgono definiscono gli interventi da se poi ci sarà una brevissima conclusioni
Ma io proprio rinuncio al no l'intervento che volevo fare perché gli argomenti dovrei porre sono stati tutti anticipati da scappare Tonino Calenda Dakar rischio
E mi pare che possiamo riassumerlo poco noi abbiamo
Mentre stiamo assistendo con difficoltà a stabilirsi di equilibrio fra lo Stato e le regioni e anche se guardiamo nel disegno di legge per il teatro vediamo chi si stanno trovando terribili equilibri
Mi pare che sia uscito oggi preoccupante quattro cinque direttori teatri stabili pubblici parlò quasi la stessa lingua pongono gli stessi problemi
E uscito qui oggi è un tema che noi continuiamo
Che tutti addormentarci il teatro delle lingue il problema che
Il compito principale non abbiamo visto come il disegno di legge quanti compiti questa futura legge se l'avremo assegna alle regioni sono moltissime
Ma mi pare che noi possiamo dire una cosa il problema più grosso e che il primo compito della Regione è quella di produrre cultura di produrre cultura regionale che diventa cultura nazionale contro l'europea e viaggia poi per Tokyo visto che ho sentito colleghi della lirica piatto che certificano più facile bene io assicurato che sono son d'accordo sulle lingue
Dirigo il teatro Stabile del Veneto e soffro ogni giorno
Del fatto di vivere in un teatro che ha avuto un ecco intanto il Veneto insieme al napoletano e siciliano sono le tre lingue vere con cui si recita in teatro poi c'è una lingua intentata
Figuratevi di l'angoscia per me che vedo in aridità la pena per la Drammaturgia veneta
Si è fermata a un certo punto cioè la lingua che partita da dal Ruzante attraverso alcuni doni attraverso Cozzi che passata finora si comuni in questo momento è inadempiente e ancor peggio è sparita la grande scuola torni alle veneta si è fermata forse a passeggio
Quindi pensate l'angoscia di un diritto di teatri stabili che ha davanti a questi problemi e che cerca di spiegare alla regione che gli interventi sostegni devono andare soprattutto in questo in questo ecco però mi pare che siano emersi dei miei colleghi
Una unanimità di di situazioni ma ce ne sono altre un'altra cosa che ci tormenta tutti che qui non abbiamo detto strettamente legata a quella del The atre lì dov'è qua dalla formazione questo Paese dove in ogni città ci sono trentadue scuole e formano disoccupati per il teatro forse dovremmo incominciare a porci il problema di una vera formazione
E perché quando politica e noi vogliamo produrre cultura e non abbiamo il taumaturgo penetrano abbiamo gli attori Venditti più problemi con il formato questi quadri
E allora mi domando mi sembra che ci sia una necessità che ci sia una proposta da fare
Così come esiste questo tavolo Stato-Regioni che trova gli equilibri forse anche un tavolo regioni operatori teatrali sia assolutamente necessario perché noi possiamo suggerire queste nostre necessità perché voi potete recepire e perché ci si possa aiutare regione per regione quando io parlo della mia regione capiscono mi aiutano ma certamente sarebbe meglio che mi aiutassero anche altre regione così come noi potremo aiutare le altre regioni pensate
Cosa potremmo dire la campagna
Dove appunto nacque questa straordinaria la la lingua napoletana vaga perché non ha mai avuto una struttura stabile
Ecco forse potremmo tutti aiutarci quindi il la mia proposta è questa facciamo un tavolo regioni operatori Battisti organizzatori amministratori
Pietro contribuire insieme a migliorare anche questa legge e in questo momento in quest'occasione straordinaria di ridisegnare tutto il sistema teatrale italiano grazie
Tre era previsto l'intervento dell'assessore brandire Milena Bertani però non so se inizio fra credo di no
Cioè no a questo punto toccherebbe a me
Io devo dire la verità
Sto facendo un mestiere diverso da quello che facevo fino a qualche anno fa mi occupo di feci di occupi riforma dello Stato decreti legislativi di controllo e verifica i giornali ma credo che la qualità l'emozione lo scintillio quello
V questa Capa
Di farci assaporare di farci vedere le sarebbe certamente moltissimo
Mi limito a fare una breve osservazione
Cinque solidarietà i capisaldi d'ordine giuridico cui possiamo fare in futuro
L'articolo centodiciassette
Centodiciotto della Costituzione
Che non ha riservato a creare riservato allo Stato certe funzioni ha previsto comunque gli altri potesse essere delegante
Alla Regione degli enti locali
La Seicento scusa trecentottantadue del settantasei la prima legge nazionale in attuazione dell'articolo centodiciassette legge
Legge delega che diceva lo metto
Al di là del linguaggio paludato che insolitamente usiamo quando ci occupiamo di contro diventi
Di
Tento
Più semplice non potevo non lo capiate perché non voglio dare provati dottrina giuridica in questo momento comunque ecco quella è stata la prima legge delega
Seicentosedici che non ha poi delegato quasi nulla perché a sua volta rinviata per quanto riguarda
Culturali ah successive leggi anzi
Debbo dire questo ci ha fatto un po'soffrire nel tempo che mi
Per quanto riguarda il bene culturale
La legge
Il sedici diceva che una legge dello Stato avrebbe individuato quale
Le senta trasferire quadro dipende quindi culturali sui quali
Gli enti locali avrebbero avuto competenza per lo spettacolo per la verità diceva che con legge successiva si al riordino della legislazione regionale con questo danno una sorta di
Uscì mentre se vogliamo alle regioni
Potevano legiferare non dico in modo concorrente perché
Di costruzione mentre troppo
Troppo preciso ma che comunque avessero potentissimo legiferare in materia di promozione cultura
Non è accaduto nulla ci sono soci
Tutta una serie di disegni di legge che approdavano al Parlamento fu chiesto al Parlamento Follesa minava poche aveva il governo programma del Parlamento insomma credo che lei fra il settanta e l'ottanta non so quante leggi di riforma abbiamo presentato Tom presentate dall'altra è rimasta nel cassetto talaltra rimasto in fase di concertazione arriviamo a fine
Mentre un punto fermo allora c'è numero cinquantanove del novantasette la cosiddetta Bassanini uno dal suo propone
A cinquantanove posto un punto fermo a chiarire che
E competenza dello sta a tutela dei beni
Culturali aziona la tutela rideterminare riservata allo Stato mentre invece si poteva poi con decreti regine di successivi trasferire alle regioni fra le altre cose naturalmente detto questo
Per il disco al primo articolo competenza definizione e alle
No provvedimento leggeri vivo che il centododici legge delegata alla cinquanta no
Cosa ha fatto il centododici del novantotto
A
Devo dire con
Ne ampiezza trasferito o ha previsto di trasferire funzioni in materia di commercio con l'indicazione del l'agricoltura tutto quello che vogliamo in materia di spettacolo di beni culturali
Se ne è profondamente occupato istituito due commissioni le commissioni famose Commissioni regionali per i beni culturali lago
Individuare quali bene questa storia della SMI degli enti locali in materia di spettacolo francamente ha previsto che cosa dello Stato pacchetto vedremo per quanto riguarda il decentramento o meglio
O meglio forse è rinviato ad una frase giusta
Il decentramento
Io
Io ho sempre sostenuto adesso dispiaciuto io abbiamo sostenuto
A livello centrale
Statore
Tale vari incontri tecnici che non ha senso fare un prestito se non si sa succhia scorsa modella rimandiamo a vedere la sostanza vediamo di capire
Ora mi lascia
Va be questo non è ancora accaduto capisco però dal mio punto di vista ma anche
Dove siamo accezione comune e che nelle leggi di riforma si deve chiarire che cosa quali sono le effettive competenze
Della regione e quali sono restare allo Stato perché bisogna andare alla sostanza cose capire come lo spettacolo sulla dal loro canto debbano essere di scippi
Ma con questo chiudo non voglio aggiungere altro non voglio raccontare per
L'edizione che Larry
Ne hanno fatto in questi ultimi trent'anni state emanate circa credo quattrocento leggi in materia fra spettacolo e sport occorrono due temi più o meno con
Unica di recente abbiamo avuto molte leggi regione
Fin dove di lì all'ultimo che la dell'Abruzzo fra l'altro galleggiante abbastanza interessante
In materia di spettacolo materia di teatro Paul in particolare ma non può
Generalmente quello che voglio dirvi è che credo che oggi
Oggi abbiamo vissuto una grande emozione segnalo servizi ci sono confrontare
In termini più altrove la parola
Le posizioni di amministratori parlo asset solo i rappresentanti delle regioni a livello politico usciti artisti uscì operatori del diritto
Usciti gente di cultura è un confronto per quale dove usciamo tutti profondamente arricchiti e credo che tutti voi conosciate anche arricchiti perché ognuno ha scambiato con l'altro
Un messaggio chiaro
E precise io che
Le poche volte trilioni in occasioni come il genere si sia parlato così chiare
Stato affrontato il problema del credo di grande rilievo quello della formazione ringrazio il sole sammarinese avvocato nonché anche molto grossi della fede cultura la formazione fondamentale formazione fondamentali in qualsiasi tipo di attività la funzione fondamentale anche per far capire al cittadino
Che che gestita destinataria delle leggi dello Stato comunque con quanto il potere di legiferare
FARC Emilio cittadino che cosa questa legge Ida che delitti di concerti e che dovette obbligo impone cittadino raramente riesce oggi capire e legge so se prima oggi rare
Ente riesce a capirla quindi bisogno non soltanto
Mario cittadino per capire quali diritti e doveri si impongono abbisogni informare gli operatori consistita parliamo di cultura
Una riforma riformatori informare coloro che poi ecco scendendo che l'Iran
Formare solo
Devono formare gli attori gli artisti
Tecnici oggi cioè
Esplosioni una dalle progressione geometrica
Le nuove tecnologie né mezzi di informazione
Che francamente
A funzione
è un'operazione
è un'attività Tinazzi difficoltà in mezzo a quello di fare
Formazione cioè essere
Non solo destinatari ma coloro che propongono la formazione questo mi sembra che il tema anch'esso o
Stop fa molto importante
Ed essere diciamo
Conclusione finale
Mi pare il ministro Augusto accennando anche prima
La regressione verso tema fondamentale
La cultura
Come non sappiamo ci siamo detti ce lo raccontiamo sempre e il collant
Ed in qualsiasi società civile nel nostro caso con
Del nostro Paese il collante della nostra identità culturale nazionale ma la cui
Argutamente che evita l'altro giorno seppure parlando di altra cosa
E come lei era
Certo al di sotto un albero non nasce dalle fronde nasce
Che
è la sintesi deve gran
Intesa durante provengono dal territorio provengono dalla gente che provengono quindi la cultura può trovare sintesi comunque è un modo per espressione e allora delle città delle Province e delle Regioni quindi voi per
Concludersi in questo concerto complessivo cioè la nostra cultura nazionale
Ricchezza e il nostro cosiddetto policentrismo culturale che fra l'altro e anche
Grande ricchezza delle
Non soltanto dal nostro paese bene
Che questa sera voi sicuramente tutti insieme io da ascoltatore attento sudore attento anche se mi permetto di femminista o me ne ha dato ma
Che questa sera abbiamo vissuto una bella sarà grazie adesso
Per tentare soltanto di di scaldarmi un po'perché concettualmente non ce ne sono