"Giorgio De Chirico a vent'anni dalla morte" org. c/o la Sala del Carroccio - Campidoglio

In questo collegio arioso
Per onorare la memoria di un uomo glorioso
A vent'anni dalla sua morte
Un grande uomo che ha illuminato il secco no
La cui figura appartiene una mitologia che oltre a essere di tutti e anche mia familiare
Perché quest'uomo era mio zio
Accolgo volentieri l'invito del professor Picozza presidente della Fondazione Giorgio Marisa De Chirico
A dire qualche parola in quest'occasione solenne
Non sono però un parlatore esperto ed estemporanea rileggerò quindi un breve ricordo
Appunto famigliare di mio zio De Chirico che scrissi a dieci anni dalla sua morte
Questo ricordo è stato raccolto in seguito in un volume pubblicato di scritti pubblicati nella collana dell'editore fiorentino le le dove compare adesso per la generosità del professor Picozza
E la cura trascinate precisa Di Stefano Crespi un romanzo di De Chirico ha messo il ritrovo finora inedito nella sua interezza
Questa vicinanza di carte oltre che il sangue di memorie affetti
Mi riempie di orgoglio e commozione
Giorgio De Chirico mio zio
Il personaggio che occupava la mia fantasia di bambino e veniva chiamato in casa lo zio Giorgio
Se ne stava in disparte in una zona d'ombra
Da dove si manifestava indirettamente perse in video
L'autoritratto stretto e alto con un affetto dove si era presentato contro pollice e indice una vendetta di coccio il viso leggermente girato verso lo spettatore
Alle spalle un'apertura dicendo dipinto semi raschiato dalla sparato perché ne aveva lasciato come la sino che l'autore non era soddisfatto della sua opera e aveva voluto distruggere e il brandello era stato conservato in casa nostra
Oppure la sua calligrafia tondeggiante e morbida stampata bianco su nero in un fascicolo della rivista aria tagliandi Daria Guarna
E anche la fotografia che mio padre teneva appesa al muro dalla sua stanza in una cornice Pamela e riproduce retto più ritratto di entrambi i fratelli dipinto dallo zio Giorgio Luini in primo piano e mio padre era in rosso di tre quarti con gli occhiali a tasti neri
Di lui in casa si parlava poco e sempre con rispetto affettuoso
E forse il rimpianto che rapporti si fossero dichiarati
Dai giovani essi erano stati strettissimi
Sulla qualità di questi rapporti si è scritto molto sono stati indagati nello intrico come dice il prefetto presto anche standard che ha prodotto sulle mie moderno ancora formazione
Lo zio Giorgio per me bambino
Un personaggio un po'misteriosa che apparteneva alla nostra cultura familiare ma anche alla cultura di tutti
Certi compagni di scuola rampolli di famiglie acculturate sentendo il mio cognome ironizzando sulle piume tendaggi di cui amava vantarsi in tante autorità
Era un tempo che veniva considerato con divertita a sufficienza per il rifiuto della modernità il rifugio in un'antichità teatrale e meno traumatica
Nel diradarsi dei rapporti fra i fratelli centrava forse questo partito preso radicale dello zio Giorgio
Molti di quelli che frequentavano casa nostra cercavano da mio padre una spiegazione dell'evoluzione del fratello
Me ne ricordo una che mi sembra tuttora la più convincente
Diceva mio padre che suo fratello aveva voluto essere pittore con un'ostinazione che tradiva una frattura in lui più da poeta che quella quasi fisiologica del pittore ma
Finalmente mi accade di incontrarlo Giorgio nei primissimi anni cinquanta quando avevo fra i quindici e i sedici anni incomincia a frequentare la sua casa
Il pretesto per dimostrare i disegni che facevano senza una guida pratica incoraggiamento di mio padre
Era questo il pretesto per così dire ufficiale mentre quello sottinteso era riavvicinare attraverso di me ragazzino Rignano i due France
Conservo una lettera di quel periodo di mio padre che mi scrive sono contento che frequenti tutti Giorgio è un grande uomo oltre che un grande pittore
La sua grandezza appariva prima vista appariva nella sostanziale resta totale parole gesti della quotidianità culture spiegava volentieri ma come conservandone immunità quello che si può chiamare il buonsenso
La grande libertà della sua mente si manifestava anche nella qualità del suo umorismo
Che a volte sconcertato Elio Vito brillare le sue battute disarmanti una grande allegria infantile
Niente a che vedere con ciò che si chiama ironia e si nutre di disincanto ed i sentimenti
Era domestico e allegro come era anche mio la loro semplicità casalinga stupiva che si aspettava atteggiamenti da melomani
Si modella per casa con tranquillità seguendo itinerari precisi lungo le stanze che avevano allora i muri color vino e su per la scaletta di legno che conducevano studi
Lo studio era uno stanzone grande ma misurato rischiarato di sera dava lampadine da una lampadina che tendeva verso
Dipingeva seduto Cantarella accanto a lui io mi applicavo accoppiare qualche riproduzione di quadri e lui di tanto in tanto mi veniva alle spalle e correggeva il mio lavoro
Ero stupito incantato dalla velocità e sicurezza con le quali faceva apparire una figura articolata un gesto descrive un uomo colto paesaggio il suo rifiuto della modernità nel montaggio accanto a lui cominciava a sognare anch'io funzione di bellezza integrità
Mio padre cercava di temperare destinazione mi illustrava convocando i motivi che presiedono alla rivoluzione dell'arte moderna e la fine delle sentenze che avevano sostenuto che la tradizione
Certe volte variamente criticava le scelte del fratello
Se lo zio Giorgio mi davano a copiare il nodino di Matteo sembra Ingusci corpulento ad aria
Lui mi metteva sotto gli occhi in un business
L'amore fra i due fratelli alla grande anche se non trova espressione impedito manifestarsi dal pudore che ha tenuto sempre nella mostra tutta la sua natura borsa tutti noi nella nostra famiglia
A Firenze accomunare durante il Maggio Musicale cinquantadue mio padre allestiva Armida di Rossini
Regia scene e costumi suoi
Furono l'ultima fatica nell'ultimo viaggio tornato a Roma dopo alcuni giorni morì
Lo zio Giorgio negli ultimi negli stessi giorni allestiva le scene per il balletto Don Chisciotte divino grazie
Si guardano da lontano nella platea ognuno circondato adesso
Io facevo la spola fra nella
La notte che morì mio padre e lo zio Giorgio raggiunse a casa nostra
Avevo una corona d'alloro con la quale cinse la fronte
Negli anni seguenti mia madre trovò nella casa dello zio un po'nell'immagine del vento che non era più accanto alle
Io ho trovato in lui ciò che avevo già provato ignota
Una rara misura di grandezza
E questo è il viatico che ho portato con me quando mi sono allontanato per stranieri per imparare la
Tra le conclusioni che ho potuto trarre dalla mia ormai cinquantennale esperienza di storico dell'arte
Una delle meno confortanti riguarda l'inerzia con cui nelle valutazioni correnti si protraggono i luoghi comuni mai facili da debellare nonostante gli sforzi uno di questi luoghi comuni tocca a Giorgio De Chirico e discende dal ben noto giudizio di André Breton
Che ne decretò la grandezza fino a una certa data il mille novecentodiciassette dopo la quale l'artista secondo lui sarebbe morto all'arte
La fatica della critica soprattutto italiana negli ultimi decenni è stata di dimostrare invece la vitalità inventiva del maestro fino al termine della sua vita
Attraverso una ricchezza di proposte che hanno contribuito a farne una delle figure più incisive seducenti di questo secolo ricca ancora oggi di suggestioni per le più giovani generazioni
Il luogo comune e messo in onda dal leader del surrealismo ha però continuato a trovare ascolto in alcuni settori della critica
Anche se quasi più nessuno pensa di poter sbarrare al mille novecentodiciassette l'attività creativa di De Chirico
Il termine è stato direi spostato in avanti di uno o due decenni ma senza esplicita ammissione dell'errore di Bretton Woods e continuando comunque a credere che debba esistere una certa data dopo la quale l'opera dell'artista cessa di essere valida
L'evidenza della Baglioni bretone in sostanza a causa dell'autorità che si riconosce e forse anche oltre il giusto limite a questo protagonista delle avanguardie
Non ha impedito che la tipologia del suo giudizio discriminatorio e ideologico venisse considerata accettabile
Immesso negli anni Venti e ribadito nel mille novecentoventotto cioè nel pieno di un periodo felicissimo di De Chirico e come tale ormai da tutti riconosciuto
Questo giudizio sarebbe stato insomma una profezia applicabile a periodi più tardi
Fa lei ha appena di rileggere le parole di Brentano
Dallo scritto il surrealismo e la pittura nel mille novecentoventotto appunto
De Chirico aveva civilmente protestato per il titolo che i surrealisti avevano distribuito ha un suo dipinto
E senza particolare acrimonia concludeva mi domando a quale scopo SIS Battesimo dei quadri che spetta a me solo intitolare Breton commentava inferocito
Da sotto le pietre che lo ricoprono che ricoprono cioè qui Chirico e che noi continueremo a gettargli addosso salsa tristemente questa voce libera
Qualunque cosa gli abbiano suggerito gli altri morti che lo circondano De Chirico sa bene che eccetera
Chi erano questi altri morti che secondo Breton circondavano il maestro
Ma leggiamo il resto e Chirico che da dieci anni in qua continuando a dipingere non ha fatto che abusare di un potere soprannaturale oggi si stupisce che non lo si voglia seguire nelle sue meschine conclusioni
Di cui il meno che si possa dire è che in esse lo spirito è totalmente assente e che sono dominante da un cinismo sfrontato la completa amoralità di questo personaggio l'ha fatto il resto
Noi pensiamo che certe brutte opere come il suo ritorno del figliol prodigo
Le sue ridicole copia di Raffaello i suoi tragici tedeschi lo e tanti ritratti dal mento sfuggente età vanno motto latino non possono essere che il prodotto di un cattivo spirito
Come si vede Breton citava opere che oggi vengono considerate capolavori assoluti di De Chirico tra cui gli splendidi Autoritratti con le scritte
E The quid Pavoni si corre maestra oppure nulla sine tragedia gloria
Ma per comprendere la motivazione che spingeva Bretton al suo perfido attacco
Responsabile probabilmente delle eccessive reazioni
Di cui De Chirico poi investito non solo il surrealismo ogni tipo di avanguardia
Basta cercare quali fossero quindi altri morti di cui Breton parlava e che avrebbero circondato il grande metafisico
Lo scopriamo facilmente leggendo il secondo Manifesto del Surrealismo nel mille novecentotrenta dove sono citati perdere smosso sorgerebbe in un'del segno Flora delle mura
Jacques Barrot Herrero pietra che e accanto a ciascun nome ma figura una scritta è un cantautore si tratta di tutti coloro che si erano sottratti alla leadership Petit-Breton e gli avevano mosso delle critiche
Quegli ex surrealisti precisava lo stesso bretone che hanno voluto riprendersi la loro libertà per compromettersi un po'dappertutto
Bretton metteva in atto una vera e propria strategia del terrore per scongiurare altre defezioni dal movimento che pretendeva di dominare diverso non posso che lo aveva chiamato intrigante
Breton lo scrive che non si aspetta assolutamente più niente da lui che la sua attività va denunciata come confusionari e al massimo grado e che lo spettacolo che gli dà e De Nuzzo
Ce n'è anche in toni meno violenti per Visciano e di Katia
Diciamo che aveva il diritto di abbandonare la partita impegnata negli anni della guerra per una partita di scacchi interminabile e gravemente affetta da scetticismo
Mi preoccupa infine il pensiero Picabia possa essere sul punto di rinunciare a un atteggiamento di provocazione e di rabbia
Ce n'è ancora per l'ex surrealista Giorgio Battaglia compatta anche niente che non si sappia a memoria assistiamo a un ritorno offensivo del vecchio materialismo anti dialettico
E tra gli ex surrealisti da censurare troviamo citati anche lì risse e ma so
Appare comunque chiaro come la luce del sole che la dichiarazione di morte rilasciata da Breton a De Chirico non dipendeva neanche da un errore di valutazione ma dal preciso proposito
Di perseguitare tutti coloro che si rifiutavano di osservare le armi ideologia della disciplina gerarchica del movimento surrealista e si prendevano la libertà di percorrere strade diverse da quella tracciata dal suo capofila
Fra costoro De Chirico era un artista che aveva più vivo proprio il senso della libertà e dell'indipendenza e pur avendo inciso nelle ricerche d'avanguardia era il più distante da ogni ideologia dell'avanguardia stessa
In realtà egli non ha mai abbandonato la sua vena metafisica
Ma sempre rivisitata con un umore diverso fino a quelle deliziose creazioni della nuova metafisica negli anni settanta
In cui un filone di racconto fantastico e visionario si ripropone in termini più leggeri quasi scherzosi affrancato tale angoscia degli anni giovanili
Sono testi da cui non pochi pittori degli ultimi decenni hanno attinto qualche spunto qualche intonazione più ancora che è di viaggi giovanili
Come hanno attinto anche a quella rivisitazione del museo che è stata un'altra porta nel ricco parco della multiforme poetica di De Chirico
A cominciare proprio da quelle copia da Raffaello degli anni venti che Breton giudicava ridicole
Ma che abbiamo visto diventare la chiave di volta del percorso concettuale di artisti che contano nel recente panorama pittorico come Carlo Maria Mariani
Sembra dunque giunto definitivamente il momento di deporre ormai viene detto e smascherato un luogo comune bretoni hanno invecchi ricotta dimezzare
E di rendere giustizia in modo finalmente unanime al valore e all'importanza di tutto il suo percorso al di là naturalmente
Di qualche caduta di tono incerta la produzione di routine
Se il tempo meno consentisse vorrei parlare anche di qualche altro luogo comune che persiste non più nel giudizio sul pittore ma nell'analisi storica della sua formazione
Vi accennerò solo brevemente dal mio personale punto di vista
Si tratta del periodo una scienza a cui viene ritualmente riferita non soltanto la fondamentale conoscenza di artisti come Back in
Ma anche la familiarità con i testi inibisce Schopenhauer Finding
Una formazione in sostanza integralmente germanica quasi in opposizione alla cultura italiana
Ho più volte segnalato invece ma trovando del tutto sordi alcuni recenti Interpreti dell'opera di vitigni ricco che l'interesse per i tre autori sopra citati era un tratto caratterizzante della cultura fiorentina
E a Firenze non a caso De Chirico dipinse il suo primo quadro metafisico tra il mille novecentonove mille e novecento dieci prendendo spunto da piazza Santa Croce
Catalizzatore di questi interessi era Giovanni Papini un'altra figura su cui pesa lo pregiudizi removibili
Tali da indurre ad escludere che possano aver avuto come invece certamente avuto un'importanza decisiva per De Chirico
Non solo con i suoi racconti visionari
Ma anche proprio con i suoi continui riferimenti alla filosofia tedesca e con il suo uso dell'aggettivo metafisico esteso fin dal mille novecentoquattro all'arte
Per quanto riguarda la bandiera mi limiterò a citare un brano di un suo studioso Alberto Cavaglion che rifacendosi un mio scritto parla del rapporto pattini De Chirico conclude
A Firenze più che a Monaco De Chirico ha assimilato il messaggio metafisico diva in inglese
Filtrando attraverso il dibattito nato in questa città nel mille novecentodieci paradossalmente la metafisica danubiana nel senso del carattere
Finisce col rappresentare grazie al successo ottenuto a Firenze prima della guerra forse la più sincera radice filosofica italiana nella formazione di Giorgio De Chirico
Come poi dice lo stesso De Chirico nelle sue memorie egli lesse indice solo
Torno da Monaco e la sua prima citazione del filosofo e in una lettera recentemente rinvenuta scritta a Firenze il ventisei gennaio mille novecentodieci e indirizzata Cars
In cui De Chirico parla invece come di un poeta
Se lei ora
Sarà lei ora come si chiama il poeta più profondo probabilmente lei mi parlerà subito di Dante evidente e di altra gente sono tutti i malintesi il poeta più profondo si chiamava afflitti dice
Sulla voce del venti gennaio sei giorni prima e Rashid era uscito un articolo di Giovanni Bellini dal titolo preghiera per Federico dice scritto in una prossima a imitazione delle metafore di Zarathustra Papini affermava che la vita del filosofo e la più nobile e la più pura e descriveva undici
Del quale quale come farà a De Chirico lui stesso si identificava definendolo un amoroso compagno di pericolose sarte
Mentre Zarathustra gli appariva come un Titano crocifisso che aspetta con le braccia aperte la rivelazione eccitante il miracolo
Ecco il tema della rivelazione sul cui insisterà De Chirico
In un modo altresì recepito da De Chirico pattini da poi chi vince un'interpretazione psicologi istiga mettendo in luce la sua natura Manhattan triste qui la natura Chirico si riconosceva appunto sì identificarsi
La identificazione indenni dice teorico peraltro per l'eterno ritorno era comune tanto da Papini quanto ebbi Chirico come anche al fratello di Chirico Alberto Savinio
Che parlando dell'autobiografico univa assicuratore scemare
Devi fare internata in volumi cioè in se stesso l'anima del grande filosofo
Si sorprende appunto punto scrive Savinio che dice morì nel mille novecento ma che l'anima diluite anche ragione lo aveva abbandonato dodici anni avanti nel mille ottocentottantotto
Il che a quell'anima avventurosa consentiti andare in famiglia per tre anni interi prima di ritrovare un cauto asilo dentro il corpo finiva si contorce mare Savinio era nato infatti nel mille ottocentonovantuno
Ma De Chirico proprio nel mille ottocentottantotto e a maggior ragione doveva quindi pensare a una simile reincarnazione in se stesso dell'anima ragione smarrita a Torino in quell'anno danneggia
Questo spiega il particolare interesse Chirico per la città di Torino squadre in cui si ispira alla Mole Antonelliana prediletta da Nick che nella sua follia credeva di essere Antonelli
O i quadri in cui ritrae la piazza torinese che mi ci vedeva dalla sua finestra finestra più tardi rievocata in doveroso con queste parole
Dalla finestra negli cioè micce poteva vedere uno dei lati della statua di suo padre installata su uno zoccolo basso al centro che la chiazza
Nick infatti impazzito
Credeva non soltanto di essere Antonelli ma anche di essere il figlio di Carlo Alberto gli affetti l'ingresso di De Chirico Petrini finisce e di un tipo particolare
Non tanto approfondisce il suo pensiero quanto captato il messaggio di uno scardinamento dei processi razionali la sua apertura sull'intuizione la rilevazione ma persino sulla parapsicologia
Il suo tono profetico e l'aneddotica della sua vita De Chirico è affascinato quasi più dalla follia di micce che dalla sua filosofia ed è affascinato da certe quel da certe sue notazioni letterarie poetiche anche in quel senso del poeta come vaticinato ore che costituisce il nucleo fondamentale della cessione dei diritti Annabella
Soprattutto poi il vice di De Chirico è fuso con Schopenhauer filosofo vernice amava assai poco ma questo unisce Chopin autorizzato e appunto il vice di Papini
Come recentemente mi confermava anche fatti e Schopenhauer e a sua volta Nicci Zagato
Un'opera d'arte veramente immortale scriveva lirico in un famoso passo insomma Rizzo giovanile
Può essere partorita soltanto attraverso una rivelazione
Schopenhauer ha forse definito nel migliore dei modi e spiegato un simile momento nel con nel punto in cui il parere banali come radice per avere delle idee originali straordinarie forse immortali non si deve far altro che isolarsi dal mondo per pochi momenti in modo così completo
Che gli avvenimenti più comuni sembrino essere nuovi e insoliti e arrivino in tal modo la loro vera essenza
Se invece idee commentare Chirico immaginate la nascita di un'opera d'arte nella mente di un artista aprite il principio della rivelazione nella pittura
In realtà Schopenhauer non aveva parlato di un'essenza che si rivela pensi che siti si chiude e nota aveva aggiunto che la gente comune si aspetta sempre dal genio ma ha torto delle rivelazioni non sosteneva affatto come De Chirico vuol far credere Eugenio abbia effettivamente tali dichiarazioni anzi diceva contrari il tema della rivelazione scaturisce piuttosto dalla contaminazione con Miccichè in Ecce homo troviamo ad esempio
Noi siamo soltanto incarnazione
Soltanto strumento sonoro soltanto medium di poteri che ci sovrastano
Il concetto di rivelazione è qualcosa che subita minimamente con indicibile sicurezze sottigliezza si fa visibile udibile qualcosa che ci scuote sconvolgente più grossa
Anche Papini nell'introduzione al tragico quotidiano del mille novecentosei inizierei fatto proprio allo stesso brano di Scauri
La nostra meraviglia la nostra paura scriveva
Derivano da una rarità per le cose che le producono
E niente ci può far credere che alcune cose abituali lo contengano virtualmente una maggiore meraviglio sita di quella che alcuni cercano nelle avventure negli spettacoli più singolari
Noi viviamo in mezzo a delle cose che non ci sembrano miracoli unicamente perché si ripetono troppo
Io
Ho voluto far scaturire il fantastico dall'anima stessa degli uomini ho immaginato di far ripensare sentire in modo eccezionale dinanzi a fatti ordinari
Non siamo abituati acquista esistenza a questo mondo non ne sappiamo oggi vedere le ombre gli abissi ieri le tragedie e ci vogliono ormai degli spiriti straordinari per scoprire i segreti delle cose ordinarie
Vedere il mondo comune in modo da un comune ecco il vero sogno della fantasia
La traduzione italiana del testo di Schopenhauer apparsa nel mille novecentocinque fu forse
Fonte comune a te Chirico e appartamentini Papini che comunque conosceva il tedesco e fu traduttore in Schopenhauer e inoltre segnalò e utilizzò prima di De Chirico quella sua fondamentale notazione sull'assenza straordinaria delle cose ordinarie e degli avvenimenti comuni de Chirico può benissimo aver letto Papini prima di Schopenhauer
E comunque la cui incidenza di questo preciso interesse per un principio creativo che fino ad allora nessun altro aveva fatto proprio non può essere frutto per caso
Bensì del Comune prima pre surreale che serpeggiava nell'ambiente fiorentino attento alla cultura tedesca
E alle poetiche del sogno e della rivelazione ovvero a quell'abilità fisica del reale di cui ancora Papini nel mille novecentoquattro aveva parlato
Presentando la pittura onirica di un artista come il belga tutte le
Va bene va be'adesso pregherei Jole De Sanna
Impresentabile reca
I due diciamo liberi di De Chirico anche sono stati ora stampati nonché il catalogo della mostra De Chirico la metafisica del Mediterraneo
Nel complesso su questi libri preziosi che escono in occasione della ventesimo e morte di De Chirico e invece sarà mio compito darne una una visione all'immagine un attimo integrale forse più alla sistematica come sistematico l'atteggiamento di De Chirico nel momento in cui pensavano composizione
Le tre cose ventitré libri sono stati concepiti anche patrocinati voluti dalla fondazione proprio per celebrare il l'avvenimento anniversario ed hanno anche l'idea d'anno la misura di un notevole impegno che è stato profuso dagli editori
Terra acclamare per in ogni caso pronunciare una battuta affermativa finalmente nei dibattiti televisivi cuochi come emerge dalle conversazioni già già udite
E resta artista ancora
Discussione
I guerriglieri le Memorie della mia vita è si trovano appartengono sicuramente alla categoria nel ritratto dell'autoritratto
Il ritratto è uno degli argomenti di messi a fuoco Dario Chirico nel mille novecentoquarantacinque anno in cui escono lettere per la prima volta due investiti
Uno come le mie memorie dell'altro commenta in avanti presieduto rigida
Editore non cedono parigino
E Bertacco corrispondono al momento in cui De Chirico sta incontraste in un altro contesto che poi conosceremo come rumena come nell'arte moderna stava operando a una serie di definizione di tipo reti che si guardano il il monte di dare ispezione a una serie di ammetto di artisti abbiamo i metodi d'arte metodi di lavoro tecniche artistiche
Il ritratto è tra questi inclusi nella romanzo sin in saggio la commedia dell'arte moderna che richiede Cova pubblicato con il nome anche di saper fare e che include molti stilisti che erano già usciti come articoli diritti Chirico in Civitavecchia riviste e in in particolare però dobbiamo dire che questi due volumi di questi guerriglieri questi due romanzi rivolgono cioè rigirano la tematica del ritratto in una maniera specifica informati opera scritta
Tutti e due volumi sembra che debbano essere concepiti senza che debbano essere eletti conservati
Come prove di destrezza come prove di massima destrezza buone dimostrazioni a loro volta di quella che deve essere intesa la qualità che l'argomento principale sul quale De Chirico si sta diffondendo mentre procede alla scrittura di di tutta la serie degli iscritti che si concentrano in modo particolare nel mille novecentoquarantacinque
E che vengono poi ripresi
Successivamente stia bene informati nel movimento di Autoritratto siano informati tutto nonché Ritratto dell'artista in assoluto e cioè ritratto dimettiti Chirico medesimo
I due nei due libri sono immagini come ho già detto una dimostrazione è una esemplificazione di quello che è un mito rete Chirico sta costruendo in questa fase è che quello a cui ha creduto di più dopo il mille centoventotto
L'anno in cui esce un dato testo fondamentale suo che si intitola la commedia dell'arte moderna
Che è il ritrovo della percezione in tecnica pittorica Cerrato Tiziana delle tecniche delle delle materie ed è lei operazioni necessarie a costituire una bella materia dipinta quindi la bella materie dipinta e comunque la qualità diventa un obiettivo permanente nell'attività successiva dell'artista che continua da quell'anno in poi ad accumulare esperienze anche come operatore d'artista
Cioè come pittore come esecutore come praticante di diverse tecniche è il periodo in cui lui si avvicina anche a molti restauratori cerca di carpire nel modo più possibile veloce tutti i segreti della tecnica pittorica
E questo obiettivo della qualità o mito nuovo introdotto da lui lo matura lui a un certo punto l'esigenza di produrre anche di generare di produrre conoscenza e di popolare conoscenza a disposizione delle nuove generazioni che verranno dopo di cominciano intento didascalico allora all'altro scrittura di un certo tipo radiografico ed autobiografico si unisce dare intenzione
La fine anche di rendersi utili cioè di porre questa sua conoscenza conoscenza accumulata a disposizione di chi verrà edili eventuali dice per questo a farmi accetta questo secondo me è anche piuttosto significativa una certa data mille novecentotrentanove quando come noi leggiamo nella memoria il l'artista si recò nello studio ministro Bottai chiedendo espressamente di essere dotato di una cattedra in una scuola italiana e con la speranza chi porre questo tutta la conoscenza accomunata a disposizione dei punto di futuri maestri tutto dipinto quali e ed è resta ancora una delle pagine più chi ritiene di il patto secondo me quella delle memorie in cui lui racconta che potrà in ogni chiesa nemmeno di sedersi e naturalmente non gli concesse la la casa cattedra che pure osserva giustamente mi Chirico in quel periodo veniva concesso con la grande abbondanza a tanti altri artisti che ne facevano richiesta
Dunque piano piano veri l'artista si vede costretto a costruite da se stesso sia in materiali impellente insegnamento sia in ordine sia i luoghi in cui insegnare per cui piano piano inizia a concepire questo libero credo Tron come luogo ipotetico me lo auguro ideale in cunicoli rivolge il suo insegnamento
E nella nel fare questo apre un capitolo che non chiuderà mai
E che si chiuderà ora con il libro che esce perché pur avendo pubblicato in tante riprese il libero il rinvio come informe di racconti o anche di brividi scrivi romanzi
Anche durante gli anni Cinquanta ripreso la in un'avventura destinato trovino una dedizione anonima
Pur avendo vale e pesa spesso tuttavia non l'ha mai catastale stante in modo definitivo perché probabilmente questa è una mia idea un'ipotesi avanza probabilmente per Luini dentro potrebbe essere
Il verde l'Ecce homo quello che segue c'è un'opera di cioè il libro dei libri
Il nell'Autoritratto steso informarmi compilazione riguardante la propria produzione con un autore per cui continuato nel tempo fino forse non pensando di concluderlo mai l'accumulo di questi di queste nozioni che diventano in un primo momento opera ove l'abbreviato in un secondo momento vengono incastonati nel libro contro che diventa una cornice prolungata per una lavoro didascalico per un lavoro
Di finito innocente che deve produrre continuamente alimentare il concetto di qualità è darne continuamente dimostrazione
Ora questo progetto di qualità secondo il mio punto di vista potrebbe potrebbe corrispondere in parallelo con il concetto di qualità vogliamo dalla lettura del memoria invece potrebbe corrispondere al indica platonica troppe neanche vinciana di qualità intesa come rende e la qualità intesa come la rete e la qualità dictum però dici tu affidata consegnata alla attingimento alla costituzione di di dati formanti oggetti formali di oggetti di conoscenza
E su questo punto se non riusciamo a cogliere la concentrazioni di De Chirico sul mito della qualità per un verso siamo forse pronti per raccogliere la concentrazione di De Chirico sull'altro verso del concetto di qualità
Che concetto di etica vere e proprie
Su quali De Chirico si insedia a mio modo di vedere per tutto il suo tempo per tutta la sua attività di creature anche in quanto metafisico quindi come creatore generatori di etica e su questo piano componente concepisce e realizza l'altro grande romanzo un'altra grande opera della sua vita attestazione di qualità in quanto era perfettamente realizzata cioè le memorie
Lei però nelle memorie è un'etica dell'individuo di fronte alla storia chi leggere nei modi non certo Egitto
Niente stupirsi
Nella incalzare di giudizi che avanza continuamente scavalcamento delitti Pietro numero uno di giudizi
Su tutto quello che rappresenta l'orizzonte storico sociale e culturali che ha circondato l'impiego fin dall'inizio fin dalla sua apparizione come persona pensante
Bianco solo aveva più volte detto più volte affermato che De Chirico è un artista etico Arex danza
L'aveva già scritto in mistero Adani con la ripreso poi successivamente i nuovi iscritti che ha pubblicato su di lui e De Chirico forse scrive Mengozzi forse per forse perfino anche per il suo eterno gioco di della si non di non essere mai completamente dichiarato non è mai accettato almeno respinto alla propria diversità la versione fornita dato costruttivo quindi tuttavia etico si dimostra soprattutto secondo me
Con questo testo crede memorie che aventi all'inizio proprio con una dichiarazione dica all'inizio nelle prime pagine con la richiesta nord con una dichiarazione etica riguarda
Il problema della guerra
La tra le prime pagine del romanzo minori troviamo teoria discrezione crudele dei risultati tremendi della guerra dei del dell'invasione turca
In Tessaglia in quegli anni viveva Paolo se la bambina assieme a suo padre
E questo il tema della guerra sembra serpeggiare in tutte le rotte in tutte le pagine del romanzo
è legge mille forme prendemmo atto espone tanto che a un certo punto è sembrato a me l'ho letto più volte che potesse diventare quasi leit motiv
Il flauto di controbattere le manifestazioni di match basterebbe una guerra e della violenza fin dalle prime pagine
Mi è sembrata già una prima conferma alla conformazione dimentica che romanzo qua eh e l'intera etico intendo oltre tutto quello che non sappiamo anche la costruzione dell'io
Che è uno degli impegni fondamentali erogati da De Chirico in tutta la sua opera prima di tutto come come pittore e anche come pensatore
Se non ci diamo a pensiamo per esempio ad o meno che è il grande assente oggi tra le opere che ricordano l'attività di critico scrittore ed o meno ecco classica opera dell'io artista dell'io colto Delrio che raffigura se stesso come le ho detto prima in qualità
Nel romanzo metafisico prima di tutto il romanzo nell'io allora questo io che si commisura con una realtà
Tremenda fredda ostile
Continuano ad essere immagini e inviterei soprattutto giudizi su quell'ordine il panorama storico l'orizzonte storico vissuto nell'Illirico che praticamente l'intera modernità a questo punto dunque se noi siamo consapevoli maestro riusciamo a capire alcune cose clamorose che De Chirico ha messo in atto anche alcune azioni clamorose e De Chirico messi in atto e che culminano con la sua vigorosa battaglia contro la modernità
La battaglia contro l'arte moderna non è in realtà una semplice battaglia sui temi della stiamo Lovers primordi incerto perché duathlon contro un attimo usati da molti artisti moderni ma la battaglia sull'arte moderna è una battaglia soprattutto rivolta contro una società moderna che ha generato una certa cultura moderna
E inumani sono reciproci individui analisi integrata allora aggiunge già leggendo il testo avanzando nella lettura del testo noi giocheremo una serie di conferme molto impressionanti quest'anno per esempio una delle conserverà tutto questo ideogramma che ha cercato di tracciare come Autoritratto di De Chirico e quella degli anni trentotto trentanove quando allo scadere poi appunto delle misure razziali De Chirico rende immediatamente posizione inizia compiere una serie di gesti clamorosi anche e dicono
La lassù al risentimento è il dissenso dell'artista verso verso città che stava degenerano completamente in un primo momento se ne è andato dall'Italia e poi ritornato ha iniziato a fare azioni clamorose durante gli anni Quaranta cioè durante il momento cuspide del problematiche razziali che gli hanno valso veramente quelli sì una serie di ritorsioni da parte di tutti gli intellettuali di prima o l'Europa o molti dell'interno degli intellettuali che prima gli erano vicini che sono poi a un certo punto si sono poi abbassati fino all'insulto personale
E sono pagine che andrebbero riaperte riviste perché molti de giudizi negativi di ritorno che sono stati espressi sulla pittura di De Chirico negli anni quaranta sono frutto di questo ribellione del pubblico che in quel momento acclamava certe posizioni pubbliche ufficiali e che
Non hanno sopportato bene la posizione di descriveva erano punta il dito contro di loro
Allora in questo stesso momento si scatena anche la battaglia di De Chirico sui falsi sono azioni tutte simultanee che hanno un unico nell'unico ma hanno che li aggrega insieme questa adesso cercherò di abbreviare se però mi rendo conto che stavano dilungarmi trovano hanno tutti un'emergenza del mille novecentoquarantacinque cioè l'anno in cui De Chirico termina la prima fase nuovi e la prima fase dell'Europa che si conclude questo fra certamente impressione rileggere non si conclude con un giudizio su Mussolini le memorie sono uscite nel mille duecentoquarantacinque comprendono includendo questo giudizio di De Chirico su Mussolini che di un uomo mi dice che Mussolini era un uomo che era semplicemente uno scrittore mancato
Ha fatto tutto quello che ho fatto per risarcirli sì
Era se è stato un settore mancato dopodiché e quindi se riprendo il filo delle mie osservazioni sul libro come opera di del figlio artista di fronte alla storia Ria le memorie nel mille duecentocinquantanove sessanta quelle Vieri tenerezza sessantadue riapre nemmeno niente con un giudizio chiaro su Hiroshima
E la prima pagina della memoria seconda parte vale a dire Oshima e dice è scoppiata questa guerra restando esplosa questa questa donna e che strano a Roma faceva molto caldo Giovanni forse dipendeva da quello certamente detto con una finezza partner con una leggerezza come De Chirico Passerino perché ci ricorda
Qualche pagina poi poi lui attiva ad una dichiarazione definitiva di guerra a un certo tipo di arte che a quel punto diventa chiara e clamorose e l'attacco all'arte americana lui dice americanizzato comunque spietata
Sei americani temono ma eccetera
Che è un certo tipo di arte astratta noi non definisce esattamente che tipo di arte comunque un certo tipo di arte che secondo lui degenera in una delle quindi non è causa di pentiti polemica eccetera eccetera
Ora non sappiamo dopo quanto tempo
Quanto è stato fatto anche usando l'arte in quegli anni come arma di guerra
Cioè con elementi le limitazioni che sono venute dall'apertura degli archivi della CIA poi molti se lo immaginavano già però ora ne sappiamo che in quel periodo si è deciso di farsi la guerra anche con l'arte
Infatti De Chirico tiene a precisare che la sua polemica non riguarda solo gli americani ma riguarda anche gli altri il riguarda anche i sovietici quindi praticamente alla fine abbiamo una serie di elementi che ci aiutano anche a ieri anche la sua battaglia sull'arte moderna quando aveva in un certo tipo cioè quale arte Astana si tratta di un'arte a stia a Mirren agiscono ossia problematiche che non riguardano l'arte semplicemente allora evidentemente si tratta di guerra ed è chiamata parte
Ora tutto a tutto questo alla fine da un risultato e cioè che questo romanzo come un altro è un romanzo sulla qualità se prendiamo come valida anche in questo caso la virtù degli io
Ecco insomma mi piacerebbe continuare a incalzare molto piacevole parla di De Chirico ma non posso fare erano illustrare quanto il terzo volume quindi usciti e De Chirico volume sulla metafisica del Mediterraneo che veramente non Angelo di della fondazione della dell'editore Rizzoli è della città di Taranto per a De Chirico in questa in questa circostanza
Nel senso che Ivano include il lavoro di
Il tutto Richini no non proprio di tutto ma quel tipo di lavoro di di lirico
Chi guarda versa all'orizzonte Mediterraneo antico una Rizzante metafisico infatti chimici
All'intesa il Mediterraneo come un orizzonte metafisico e quindi come un orizzonte geografico ma anche come l'orizzonte di meeting come l'orizzonte è composto da
Un repertorio artistico abbastanza vasto diciamo
Il volume divisa in due parti niente immagina parti comprende studi su de Chirico
Che se fanno slittare la interpretazioni degli ricco Rispetto appunto a quella che è stata appena descritta dal professore come una visione
Che taglia e segmenta che limita che isola certi aspetti esatto provinciale è stato pensato di organizzare questo volume facendo ruotare continuamente i punti di vista e quindi unendo differenti dimensioni e analisi differenti modo di guardare e anche differenti culture nella storia dell'arte le quali tutte però tengono conto del grande lavoro che è stato fatto su de Chirico accontenta gli storici che hanno studiato De Chirico come appunto professor Calvesi professor Paggioro recante autori di studi su Di Chirico
Dunque è e tutto questo è stato utile nasca da un Torino anche più giovani come gloss che è qui presente con Paolo via che non è presente Trevisani
Pirlo per agire ad un nuovo livello che è quella di fare avanzare le interpretazioni è di fornire alla fine comunque Negro che spazia da un'analisi proprio ufficio filologica ma soprattutto formale del testo tecniche hanno intendo il testo in questo caso l'opera quindi una scomposizione dell'opera con mentre forma anche in quello che io
A Rho-Pero normalmente che ho fatto io e quindi insomma si susseguono una serie di studi che guardano Chirico dal punto di vista appunto surrealista rinnovato come quello di giurista che ha curato la mostra di De Chirico ieri mattina è Max estetica e antirazzisti rischi durante questo anno iniziare darci tradizioni sono e poi finalmente tornano uno studio ad ITEA che richiede la ricompone la mescolanza di culture classica e quindi attualità di contemporaneità di anche oggettuali gran foranei anche l'immagine un po'divi Chirico attraverso tutto il periodo dieci quaranta
Il studiarli Gaia Grossi invece è rappresenta una tappa per quello che sì risulta del suo lavoro alla i studioso di Chirico autoritratto è un momento di all'inseguimento di Ostuni corso che riguardano tutta la tematica del ritratto di Chirico nella sua grandissima estensione c'è poi un uno studio di degli dei Trevisani inizia a guardare nel rapporto interessante e profonda tra i chili negli astratti e l'avventura strade soprattutto un problema forse milanese cioè regali che riguarda il gruppo del milione Cantobelli altri artisti come con entrambi i fronti attivi nell'ambito dell'unione anche anche Fontana tutti in gruppo dei milanesi idolatri di fronte a i vecchi ieri in quegli anni e che è una prospettiva assai seducente nell'indagare francamente venne amare e intervenire il un compendio di tutte le attività che io dico operato da Francesco Paolo
La specificità poi dello Scanzano proviamo a Palermo il catalogo è destinata è quella di di produrre delle testimonianze dall'antichità avversa di Chirico
E ci sono in mostra e quindi in Qatar nuovamente il grano sia nazionale nella città di Taranto che ha collaborato alla realizzazione della mostra che ci fanno guardare di Chirico così che ci fanno divertire anche a guardare com'è una giornata di Chirico rispetto agli originali greci arrivi Gina ridenti presentato con contiene opere anche molto spesso simili quelle originali credits quando non sono proprio quelli originali
E sarà così possibile risalire opere identifico nelle cose che lui aveva studiato alcune volte anche piccole cose come gli Emirati eccetera
Tutto questo Ronaldo veramente come un'offerta antichi ricco in Oman contrario cioè l'idea il movente ragioni perché condotta a fare questa cosa in questa maniera è veramente come una bella culturale della città
E di un museo all'artista e non viceversa
Potrei
Terminare qui perché purtroppo tempo
Non basta Terra Santa consentiva una che si regge male
Poi
Dimenticato di dire che chiede curatrice della mostra ma anche perché
Anche l'autrice di una buffa infine diciamo nella nel romanzo signor Pietro
E adesso prendiamo Raffaele De Grada che ci annuncia una comunicazione del reddito identità
Io non ho
Controllare ha
Avuto nel mondo
Lista che è stato Giorgio de Chirico
E porto prima di tutto la testimonianza del fatto che allarme nella seconda metà degli anni Venti io ero un bambino
Per fortuna
E che di Chirico quindi a casa nostra Castel mio padre Raffaele in Iran agire a monte di sino viale ricordi
E più volte si ritrovarono per discutere intorno alle materie ai con la ai collanti alle cose tecniche dell'arte della scrittura
Mio padre aveva studiato nella chiude in via Twitter resta Karlsruhe avevamo una cultura inizialmente era una cultura di fonte germanica nel senso che a conosciuto degli artisti tedeschi è stato insomma loro allievo
Ed era molto contro rispetto a quello che è stata movimento di Mitterrand proiettili nel centro da chi risale ai primi del secolo alla fine del secolo scorso
E quindi l'acquisizione di questa passione identifico per lo studio delle materie è qualche cosa che è profondamente legato al tornio ricordo
Tant'è vero che quando poi negli anni trenta
Per il ministero de nichilismo veniva a Milano ogni tanto cercava mio padre perché lo riteneva molto raccolto ed esperto televisioni Intelligence reati aveva anche qualcosa in comune parla soprattutto degli alimenti una specie di fastidio Dinoia quella che era l'avventura post-impressionista che era ancora dilagante
E sì mio padre aveva un'accentuazione ormai scesa Liliana spiccata e di Chirico Assuan grande storia già alle spalle
Tuttavia c'era questo punto in comune cioè un vero fastidio che poi è diventato il gettito disprezzo per l'arte post impressionista cioè per tutto quello che non è problemi che non viene da uno studio profondo della materia che si indi decisiva
Nella espressione stessa
Cioè l'idea che l'espressione possa essere qualche cosa di geniale inventato di trovato e che non si è invece frutto di una sintesi continua e laboriosa
Della materia corna espressione stessa
Con immagini
Questi ricordi sono ricordi lontani naturalmente sì accomunano con altri ricordi
Negli anni trentasette trentotto trentanove noi facevamo corrente a Milano era una rivista che raccoglieva quello che già era stato seminato prima e spesso uscirono una serie di articoli di di Intini stesse Kharrazi
Sul ambrosiano che era il giornale dovrebbe sarà dalla critica d'arte
Che erano molto diciamo critici nei confronti dell'arte moderna quelle di chimico la posizione di De Chirico ormai nera contro l'arte moderna
Immaginiamoci tenori in quel tempo volevamo invece combattere il Novecento proprio in nome dell'arte moderna il nome di questa ripresa dell'arte libera dell'arte espressioni espressive anche espressionista eccetera quindici lettere un fastidio terribile e io mi ricordo che io scrissi un pezzo zero sette pubblicato imporrebbe
Che intitolare il caratteristico della pittura moderna intanto mi sembrava che fosse una specie di suicidio che questi grandi importante dei grandi maestri faceva non di se stessi
Avevano già rinnegato la Carrà Futurismo per il Novecento realismo magico e novecento ora bicchieri lo voltava pagina
E quindi si metteva nella posizione antitetica a quello che era stata la sua prima posizione cioè contro le avanguardie ma non era un'avanguardia tenuti ai primi del secolo non era stato un ordine dei determinanti dell'avanguardia questa posizioni tu nostra molto criticamente fino agli anni quaranta quarantadue
Passa il tempo
E poi in pieno polemica per il realismo
Noi veniamo un certo momento che Guttuso comincia a parlare di chimico nei nostri incontri in un modo veramente diciamo esaltante
Era ormai convinto Katie Chirico forse veramente in uno dei pochi grandi del nostro secolo
Abbiamo avuto di Di Maggio su se su questo Cestalto quasi quasi tentativo vi è un revisionismo critico totale sulla base del teste posizione
E poi non c'è stato perché le cose poi sono andate in un altro
Rivedendo tutti i testi queste memorie nella mia testa di distanziarsi ormai dopo tanti anni traguardato il sessanta
Ora qualcosa di più
Debbo dire eligendo questo svizzero signor ministro presentato raggiunto dalla nostra Camera Jole De Sanna identico delle postazioni interessanti
Io ho capito benissimo che tante cose che avevamo pensato Noemi negli ultimi tempi sono assolutamente privi morti
Cioè De Chirico è stato uno che forse acquisto prima
Gli altri
Quello che la tragedia Dio una decadenza che per noi non è ancora oggi una decadenza ma è un momento di passaggio matti ognuno della sua storia
E del suo pensiero partendo proprio dalla fine dell'Ottocento in Germania Hildebrand
E eccetera si capisce benissimo responsabilità
Non ci dimentichiamo che lui aveva aveva fortemente criticato il decorativismo della dottrinale della rubo cioè tutta quella scuola secessionista
Austro bavarese che era stata dominante e sulla quale noi sappiamo benissimo che c'è stata tanta confusione perché effettivamente la metafisica detiene Diana viene da contro l'altro per tutta un'altra parte
E poi Crystal Pisti ho neanche del sì servilismo che aveva che aveva invitato alla Bozzo all'abbozzo non a fare il quattro
E poi quello che è stato il seguito di questo novecento che da un lato ha visto i fumi missina eccetera sistemati in un'aria neoclassica pacifica
E dall'altro acquisto la continuazione del post impressionismo Tosinvest fisici eccetera
Con lui un uomo della sua intelligenza e della sua cultura e diciamo della sua etica tu hai giustamente parlato
Di etica addetti a poteva sopportare tutto questo sentendo che la sua parola era una parola fondamentali nel corso del secolo
Perché ci sono pieni e Cristo difficili col far capire molto bene per rituali tutto ed il passaggio
Che non prendono mai posizioni se prendono posizione lo prendono quando è di moda come ultima piattino come ultimo anello della scatti ci sono quelli che si sentono investiti
E gli dobbiamo dobbiamo esser loro grati difendere le posizioni antitetiche nel momento giusto magari un po'prima di Mezzogiorno un po'prima di mezzanotte
E quindi è stato uno di questi
E guardate che se quando noi oggi confrontiamo queste idee con quelle le sono in corso ancora oggi
Cioè da vergognarsi alternarsi criticità
Giustamente Veltroni sono uno storico dell'arte io modestamente anche io perché veramente la critica d'arte dam richiede da più di un decennio almeno due decenni ha dimenticato la base fondamentale della dell'esattamente l'analisi critica che può essere sia quella appassionata dei nostri primi anni te Baudelaire gli anni diciamo come può essere quella molto più attenta di quando uno sente la responsabilità di avere anche lui la sua piccola parola da dire nella storia
Ecco perché io penso che Crystal ventesimo anniversario della morte di De Chirico c'è stata una grande occasione
Non per chiudere in una manifestazione per quanto bella possano essere queste
Ma per riprendere veramente un un discussione totale al seguito di queste cose dei diritti anni su quello che è stato il momento dell'arte europea Albinoleffe degli ultimi degli ultimi trenta quarant'anni
Così lasceremo De Chirico un po'meno sfornati dal primo la solitudine il silenzio che sono stati sempre la sua caratteristica quest'uomo che intanto scrive sembra che non senta le cose Sorrento
Silvana cercare
Lei rifiuta le dell'impressione del momento Sinai cercare i rumori il fiume
Dello guasti le cose senzienti Qanuni
E SIM card lontani un po'tutti gli altri no
Lasciatemi parlare da sola e che a questo grande sondano sembra questa idea che il sonno e il principio e non della morte ma del sogno prima sì ci sia ben ci si riposa e poi ci sono e per sognare bisogna riposarsi
L'arte in questi giorni
In questi giorni cella frenesia leonardesca vita la Pace vasi nove livelli storici dell'arte dobbiamo chiedere il permesso per andare a vedere il del Cecilia Gallerani
Beh
In questi giorni se ne sono dette in carcere io pensavo proprio leggendo il rispetto investiva
Che di lirico erranti migliori
Intanto cui donne molto ricchi invece Leonardo dormiva pochissimo
De Chirico pensa che non ci sia l'ha trovata che non ci sia per niente la cosa
Inventata
L'invenzione e la creazione c'è compatto quasi ignoti ripartire se no non credere
Invece quell'altro cercava di ricercava ricerca e ricercava sulle cose dando mi all'interno delle cose e di inviso a quasi paura di entrare tre cose quando ne veniamo la pittura di De Chirico è quella che vogliono avviene nella bella impresa negli ultimi tempi eccetera vediamo che l'udienza se li sfiora
Le formulare io da una ormai in uno spazio ma non entra mai dietro le transenne linguaggi ha paura di rompere quella bella
Costa involucro in cui le cose sono mi disse
E questo è stato è un grande errore
Perché se ci si pensa bene che ma è molto vicino al quella che fu la poetica di leva di Raffaello
Credo che fu la poetica dei iniqui grandi che noi chiamiamo classici
Non soltanto agli antichi ma rendere inagibile
E conquista sappiamo anche venti
Di Ghiglia della storia dell'arte e io dico ha scelto la parte in cui questo molto in questo momento sublime della creazioni
Si accompagni a quello che è il corso del sentimento moderno scritte le cose per esempio Rubens Tiziano piuttosto più Botticelli piuttosto che i filippini piuttosto che che testi e Tiziana
Rubens ed hanno si danno la mano comperare stesso strana per la stessa grande maestro di dire facili che
Eppure già tutto diverso ha poi della Croma
Quando pensiamo a quello che è stato alzato la funzione di questo grande artista che è stato dell'altro nell'arte moderna e pensiamo anche di lirico è stato uno che la riflesso
L'ha ripreso con calore con un senso di Riad di rimonte di riattivazione di un sangue che non circolava più volte sparito
Ecco mi pare che questi siano elementi da mettere in discussione per quelli che come voi giustamente molto bene
Fa della ricostruzione di questa figura che non dobbiamo stabilire come monumento ma la dobbiamo sentire ancora in pieno nella nostra polemica di oggi nella nostra dialettica
Sembra sia andando molto in profondità non solo nel tempo nei ricordi ma anche la sostanza per il sicuramente Chirico
Figura Augusto non Ferini ci parlerà di Museo Nacional
Allora quindi affidare il discorso che certamente con la viva voce Hauser lei
Sarei prolissità questa è un difetto del mio carattere mi piace parlare quando poi ci sono occasioni come queste sono certa che ne approfitterei del qui trovo che è un modo più rapido ecco il sequestro di leggere
Questi pensierini di
Dunque volevo con a parlargli del Museo De Chirico la casa dell'artista ok la Fondazione De Chirico appena augurato stamane e troppe azione però per accennare anche ad un'altra cosa che mi ha riempito di gioia
E che è stata poi la donazione che la vedova Isabella farà fatto alla Galleria ha cercato di mettere insieme queste due cose
Dopo anni di continui trasferimenti e di traslochi da una città all'altra che disturbava la cliente e la concentrazione del pittore e di cui egli si lamentava nelle memorie della sua vita
De Chirico approdò definitivamente nei primi anni Quaranta a Roma
E se
Sua stabile dimora nel cuore della città
Prima via Gregoriana ospite di Pierre de mandriano Argan come attesta una deliziosa avveduta
Dal campanile di Sant'Andrea delle Fratte puntualmente ripresa dal terrazzo di quel palazzo poi in via Mario dei Fiori infine nella bella casa di piazza di Spagna al civico numero trentuno
Dove abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo
Era ormai con grande vecchio dallo sguardo bonario e divertito
Oscillava continuamente tra un tono autocelebrativo e un altro più dimesso ironico
Qui si abbandonava non appena scopriva nell'interlocutore un interesse sincero è un'autentica ammirazione per la sua scrittura
è così finalmente riaprirsi la sua casa diventata museo
Grazie all'iniziativa della Fondazione De Chirico e soprattutto grazie alla tenacia e alla perseveranza con cui il professor Picozza presidente della Fondazione
Ha portato avanti un progetto che ora si realizza nella sua prima fase il progetto come voi sapete risale agli anni Ottanta quando dopo la scomparsa del maestro
Si cominciò a studiare il modo di restituire un'adeguata visibilità alla sua opera troppo a lungo neglette trascurata soprattutto ahimè dalle istituzioni di questo Paese
Questa città l'uomo politico di quelle antichità che hanno alimentato la sua ispirazione contribuendo ai soggetti della sua pittura
E suggerito con la memoria della sua Grecia quella rivisitazione della classicità di cui è permeata la sua pittura questa gita che anche con le sue testimonianze barocche
Lo ha sollecitato e provocato questa città di cui De Chirico tanto atteso e tanto notato
Questa città gli ha troppo a lungo voltato le spalle con la sua ai Iaia e lo spirito del
Con la sua indifferenza appare invece per con la sua indifferenza e talvolta con la sua ostilità
Vero è che De Chirico non è un pittore di Roma benzina del mondo
Ma questo accresce le responsabilità di chi della sua città non ha saputo onorarla come dovuto
Egli è il più grande degli artisti italiani di questo secolo ed è tra i pochissimi a livello internazionale che abbia saputo interpretare non solo le inutili tutti del nostro secolo ma anche quel bisogno
Profondo l'elevazione nel mondo incantato della magia del sogno o della memoria quella memoria smemorata di cui De Chirico così poeticamente parlava
La conseguenza della scarsa attenzione prestata
A questo eccezionale talento
è che nei romani altre città italiane sono oggi in grado di poter offrire al godimento il grande Opus Dei che rischiano la sua opera e trasmigrare altrove come tutti sappiamo
Nei grandi musei americani invisa ai tedeschi ovunque ma non è più qui
La fondazione ha voluto riparare a questa imperdonabile lacuna allestendo nella casa dell'artista un insieme di opere che finalmente offre un'idea anche se purtroppo parziale del suo lavoro
Oltre a rendere accessibile l'ambiente nel quale sono stati elaborati tanti capolavori
La casa e quella che invece i rigori sua moglie Isabella far pazza
Hanno abitato ininterrottamente dal quarantaquattro sino alla loro morte avvenuta nel mille novecentosettantotto per Giorgio de Chirico del mille novecentottantasei per Isabella fare
L'allestimento e fedele a quello da noi tutti più volte visitato
La grande sculture in bronzo collocata nell'aria nell'atrio apre la serie delle opere
Già e poi dall'ingresso via via nelle altre sale dove contro le pareti ritroviamo le seggiole
Di gusto borghese e i tappeti e alle pareti sono stati appesi dipinti che costituivano proprio l'arredo effettivo di casa di chimico troviamo il bellissimo ritratto di Minerva di Isabella fa con Minerva di Isabella far le splendide rutilanti nature morte
I dipinti inevitabili vice dell'ultima stagione che come giustamente è stato detto costituiscono l'episodio più giocoso di una pittura se a abbandonato il mistero per un racconto tutto fallita mentale e intriso di sottile e divertimento
E convinse nella sua ultima stagione De Chirico avesse cominciato a mettere in scena i personaggi delle sue favole spogliati dall'atmosfera angosciosa dell'arcano e presentati come attori di un gaio teatro de Chirico sembra ora scherzare con la sua mitologia avvolto da di una sottile ma pur sempre sognanti ironia riuscendo così con Lentate qualità di un grande maestro a trovare nuove forme di racconto in perfetto accordo con il suo stato d'animo sempre più distaccato dalla tragica realtà del mondo la casa dell'artista
Presenta decisivo anche nella sua dimestichezza delle sue privati abitudini
Si ha la sensazione visitando le sale una dopo l'altra di poter ritrovare ancora seduti in poltrona con quell'aria assorta e bonaria proprio
E di chi ha riposto gli strali della lunga accanita battaglia con il mondo contemporaneo
Un De Chirico sereno De Chirico arguto in vena di mescolare il serial semiserio un De Chirico molto romano in qualche modo
Sono tutti sono a tutti sin troppo noti difficile rapporti che Giorgio de Chirico avuto con le istituzioni ufficiali informalmente rappresentative del nostro Paese
In particolare roventi furono i rapporti con la Galleria nazionale d'arte moderna di cui già in altra occasione ho avuto modo di rievocare le vicende
Utilizzando oltre agli iscritti autobiografici autobiografici Giannotti del resto un manoscritto emerso fra le carte d'archivio di Valori plastici confluite nell'archivio di Primo Conti a Fiesole
La Galleria nazionale infatti salvo alcuni dipinti acquistati direttamente all'ora del ministero
Possedeva pochissime opere di De Chirico
E il bellissimo Autoritratto del venticinque già presentato alla Biennale romana di quell'anno e appunto comprato dal ministro del ministero
Lettore Andromaca del ventiquattro e la lotta dei centauri acquistato questo per ultimo dei primi anni ottanta
Ma
Al all'epoca della mia direzione l'istituto e perché avete conservata dei poche altre volte fu questa la una nelle collezioni della Galleria nazionale
Che ho sempre considerato tra le carenze più gravi di rendere intonati a spingermi a trovare la collaborazione con il professor Picozza
Già in quegli anni ed era lo scorcio degli anni ottanta attivissimo promotore dell'opera di che richiama
E questa collaborazione la cercavo proprio allo scopo di esaminare l'eventualità o la possibilità di un lascito al museo da parte della vittima
De Chirico ormai non c'era già più e la signora Isabella fare
Era molto molto ostile all'idea DC Deliquadri della propria personale collezione all'istituto con cui suo marito a lungo aveva polemizzato
E dal quale non aveva ricevuto altro che Sgarbi
La persuasione di Isabella fan
Fu portata avanti con una operazione
Di grande che richiede grande delicatezza e pazienza ma che ha contato su particolari doti di diplomazia poco mie mutuo altrui
E
Fu a appoggiata da un gruppo di amici e di persone attente alle vicende del museo e alle vicende dell'arte italiana
Sono stati tanti questi amici ma nel novero non posso assolutamente dimenticare quanto è stato fatto da Claudio Bruni ed Angelica Savinio sin dalle prime mosse
Quando sembrava veramente impossibile arrivare a tanto
E naturalmente tra è doveroso ricordare anche l'allora direttore generale Francesco Sisinni che non è più al suo posto e che tuttavia accolto l'iniziativa con con grande favore
Finalmente la donazione fu concessa e fu così che la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma poté contare su un gruppo dipendenti quattro opere
Tra cui spiccano capolavori di grande rilevanza
Come il Ritratto della madre la Lucrezia del ventidue la gravità che Honda preda Raffaello del ventiquattro i grandi archeologi del ventisette oltre a un nucleo più numeroso di opere dei primi anni Trenta
Che documento nuovo un grande proprietà ma il periodo di maggiore contiguità con il De Chirico con il gusto del Novecento di cui alla mostra
Infatti presentata da Walter ma Giorgio la famosa a Milano nel guida all'inizio degli anni Trenta
Completava infine la donazione è una serie di autoritratti meravigliosi degli anni quaranta e cinquanta nonché i dipinti di gusto propria programmaticamente barocco entrava così finalmente nel mille novecentottantanove nelle collezioni della Galleria nazionale d'arte moderna una nutrita scelta di opere che documentano bene il percorso del maestro
Ma né documento non bene alcune fasi della produzione lasciando tuttavia scoperta o il grande periodo metafisico
Il periodo metafisico propriamente il problema propriamente detto cioè il periodo metafisico dagli anni dieci agli anni diciassette
Restava infatti nella collezione
Ingenuamente confidava allora che il ministero che resta entrati in possesso
Grazie ad un gesto di splendido mecenatismo da parte della vedova e dietro suggerimento della Fondazione
Di una collezione così cospicue così importante
Potesse arricchire le nostre collezioni come succede in questi casi in tutti gli altri musei del mondo con un acquisto di almeno un'opera metafisica di grande risonanza
Ma nonostante ciò
Ma le nostre speranze andarono ovviamente
Deluse non se ne fece nulla
Ma non ci perdemmo di coraggio
Infatti pensammo
Anzi
Pensai che c'era ancora un'ultima possibilità per il museo una mano di cui allora al rigore direzione
E proprio di quegli anni
E così che
Tanto in quegli anni pensai Gico organizzare
Nella Galleria d'arte moderna una esposizione sui De Chirico in possesso della galleria ma che potesse essere integrata ancora una volta da una serie di oltre trenta opere tra pitture sculture
Che la Fondazione di Chirico mise a disposizione per l'occasione veramente un gesto molto generoso di disponibilità del professor Picozza
E i aveva accostato
A questi ultimi dipinti di De Chirico quindi ne omette Pdci opening italiani degli anni sessanta
Il mio intento era far constatare al pubblico mettendo a confronto tra loro i dipinti
Come questi artisti più giovani avessero echeggiato nello stile disinvolto e spesso delle iconografie ancora l'opera del grande metafisico
E così l'opera di Tano festa fu messa riscontro con un dipinto di Tiziano che richiamava il gioco del quadro nel quadro sculture di Mario Ceroli che riproponevano invenzioni dei chili Chianese dei grandi manichine immobili nella valle e così fu per Schifano così fu per del pezzo
Per Parmiggiani ucciso Maritati così come anche Pierangelo Daccò
Con la Fondazione si era arrivati ad un preciso accordo nel Progetto di rivestimento della pittura italiana del dopoguerra
E in apertura le sale degli artisti degli anni sessanta
Sarebbe stata allestita una sala con queste ultime opere Pitigliani a dimostrare quanto sentito e partecipato sia stato per tutti anche per le generazioni più giovani in riferimento al Grande metafisico
Purtroppo ecco il mio successore nella sezione della galleria invece di perfezionare le nuova donazioni cui professor Picozza si mostrava disponibile ha preferito restituire alla Fondazione questo gruppo di dipinte di sculture asserendo di non avere spazio neanche nei depositi per sistemarla
E questo è un episodio che personalmente mi rattrista mi addolora molto perché
Rimanderemo a rimossa perché rinnova ormai inspiegabili e anacronistici ostracismo mi verso il grande De Chirico
Possiamo consolarci invece in compenso ora che queste opere contribuiscono ad arricchire il panorama della raccolta allestita nella casa del pittore dove saranno certamente con studi con quell'amore che meritano e potranno essere in ogni momento godute e apprezzate da quanti amano davvero la pittura e nell'arte del nostro Paese
Fa
Di
Allora grazie
Ne ha avuta Michelini certo a questo episodio di una galleria d'arte moderna che rifiuta il turno
Trenta opere di De Chirico insomma
Veramente lascia veramente
Diciamo senza senza però prendiamo ora Fabio Mauri che ci parlerà sul tema Roma degli artisti endemico
Sì è un conto tema
Chirico spia
Perché grande inventore Chirico
Insistentemente l'incongruenza
Da giuridici dodici anni
Santino precoce scrissi riconoscerli Chirico esaminiamo Savinio non riconosciuto armi
In cui riconosciuto più allora Samhain irrisolvibile in cui tenta questo scrittore di rappresentare una mia
Il mondo metafisico l'inquisito in due grandi fratelli mi sembrava radicato nel Medio Oriente in quell'attività in quella atti attualità
In gambissima
Un'intuizione ora bagno di il bambino precoce anni dopo in un viaggio arabo alla riferire paesetto bianco dove si svolgeva un festival mi trovai attorno a una grande tenda circolare tenute in inglese da pennoni studia in rosso e bianco colonna strumenti giù con in cima bandierina punta sensi mio momento che non venivano non avvertivano terra le luci bianche fortissime no Ceccanti le ombre anche fortissime lunghi e aggiunge il cielo e la terra animati ma pacificamente convivente
Dove avevo già visto ho vissuto quel momento
Certo in De Chirico lasciando era una visione di confine più orientale che occidentale con una mia intuizione temeraria dico almeno vinsi un premio a scuola e Lando Pasolini prese lo scrittore per la rivista giovani setaccio a Bologna
Ora che chi abitava in piazza di Spagna a Roma a casa editrice Bompiani dove lavoravano gli era fronte non ebbi mai il coraggio di presentarmi lo colloqui insieme ad altri giovani inventori a piazza del Popolo in occasione di una con con un gruppo lui si guardava minuzioso incuriosito ironico eravamo i cugini girini di un atto lo stagno
Attorno a un animale sacro una scrittura comunque
Già spalancata e non più di tanto aggressiva anzi quasi veneta verso di noi tradotto ora il suo sguardo sembra Mendini vi siete spinti in alto mare bianco leggermente in Germania siete messi
Erano eravamo Pascali Schifano c'era Kounellis anche festa lo sa Taki qualcun altro
Noi ci vedevamo Gish rifiutarono con impianti
Quasi ogni giorno alle ore intermedie io incontravo chicchi vengono incassati greco cerchiamo di capire cosa dovremmo capire se era giusto avventurarsi ancora in contatto oppure provare ogni giorno nel senso sacro emozione che mi sorprende fissato dividendo l'incomprensibile alle sue spalle mangiavo le sue vaste le scegliemmo dopo che lui le aveva scelte ad ogni visto facevo dentro mentale derivante dall'ovulo dei bastoncini multicolori dell'invidia il Singita negativo dal metafisiche nei suoi qua è vero in un sogno dei giocattoli ingigantiti dove non c'era nulla da sapere come
Masseria visitati dal destino e timbrati dall'eternità
In un sogno del signor Gros ora lo sto ma lo percepivano anche allora avevo letto dei brani via Idro in aria d'Italia dentaria guar nati ne possiedo una copia
Nato in una famiglia di editori l'avevo conosciuta rossa e nera comunque atto del futuro a Milano in via Santandrea
Le immagini saliente di grandi artisti firmano la scena dell'esperienza e l'esistenza di molti
Lettore e Andromaca di De Chirico primo quadro moderno visto in vita mia alla Galleria Barbaro in via della Spiga a Milano sta all'inizio del mio destino
Con il con il cui enigma miliardi pinze
Direttamente con un un sogno una stretta colorata ironica
Credo di essere venuto qui oggi pomeriggio
Per avere una qualche grazie alla De Chirico probabilmente confessargli finalmente di aver mangiato molte paste a sue spese metafisiche
Col desiderio concentrato degustare il senso nascosto colto di quel buon sapore che si scioglieva in bocca
Capi più tardi che ogni poeta
Era un enigma insolito
La spiegazione del suo segreto hanno veniva alcuna forma formula d'accesso come ogni grande gesto elementare apriva il varco e lo richiudeva dietro di sé
Un'essenza metafisica
Un aldilà rovesciato sulla visibilità
Di un'attualità anche storica anche moderna l'inverosimile reso plausibile che si realizza per sempre nell'istante pittorico
Una metafisica
è strano
Civile
Ma è istruttivo in cui l'uomo borghese via accesso con i suoi compassi squadre i sogni sogni le sue paste
Con i gusti di un'esperienza colta
Roma città non vorticare certo
Nemmeno troppo rinascimentale forse appunto mediorientale
Ibrida tra diresti invasori di mille culture incompatibili giustamente è stata la città ultima di Giorgio De Chirico
Per lungo tempo
In questa città si può mantenere intatta ogni idea ottimistica di seri e un fondato pessimismo sugli altri
De Chirico che in certi momenti di contro moda esponeva i suoi quadri al Circolo della Stampa le andavo segretamente a visitare di nascosto
Insegnava che l'artista persegue il suo destino la stesura della sua esplorazione e racconto
De Chirico le sue paste costruite come pinnacoli
Cina autorizzavano sentivo a procedere in quella zona dell'arte che lui condannava certo o forse lo dice Isabella fare in Veltroni
Ma sapevo anche che bisognava avere pazienza con le intolleranze monumentali del padre
Quasi obbligatorie e Jo ire della libertà che a turno lo spirito concede che ogni artista persegue come chiuso nella trasparente boccia di un pesce rosso ogni mondo
Non è successivo insegnava De Chirico Marco esistente
Per il sistema pre
L'andamento Cervantes cos'è il racconto di Veltroni in cui il testo si concede brevi pause la più le più normali possibile un respiro e riprende a narrare
Di nota ben nota l'impianto classico di questo scritto
Cioè di questa idea di mondo de Chirico non ci ha insegnato cosa dell'arte ma è cosa o cosa può deve essere l'artista
Cosa la sua lungimiranza la sua persistenza la sua poesia con quanta cura si devono gustare i propri Nutrimenti
Un tema così drammatico e De Chirico lo rende quasi sereno civile intelligente intellettuale malgrado seri e Isabella appare come si fa a non amarlo per sempre
Allora dopo questa bellissima testimonianza di di Fabio Mauri
Luciano TAS ci parlerà di De Chirico impolitico e la questione ebraica
Sì veramente impolitico è la definizione giusta e nobili tanta devo dire io ho conosciuto l'opera di De Chirico l'opera pittori ricca intendo molto tardi purtroppo per me e l'ho conosciuta a New York lei credo nei primi anni Ottanta dove c'era una straordinaria mostra una mostra direi
Completa che mi permise che permise a mi profano del d'arte
Probabilmente profano di molte altre cose ma specialmente volante mi permise
Di capire di provare delle emozioni di afferrare quanto meno quello che era il mondo di De Chirico De Chirico uomo invece lo conobbi anche lì purtroppo assai tardi quasi negli ultimi anni dalla sua vita
Lo conobbi
Negli anni settanta
E lo incontravo ogni anno ai ricevimenti per dell'ambasciata di Israele durante
La festeggiamenti per l'anniversario del dello Stato alla festa nazionale israeliana e
Lì conobbi De Chirico che era amico dell'ambascia di uno dei primi ambasciatori di un ambasciatore di origine egiziana molto colto e molto Aman tre dell'arte naturalmente grande ammiratore di De Chirico di cui divenne anche grande amico e li conobbi l'uomo conobbi De Chirico
E con Ubi De Chirico negli anni in cui devo dire all'ambasciata di israeliana c'erano pochi amici su una zattera perché per motivi che qui sarebbe lungo spiegare ma che probabilmente conoscete tutti
Erano gli anni in cui per diciamo contingenti contingenze internazionali c'era una campagna anti israeliana in questo Paese che sfociò in manifesto sì ogni antisemitiche vere e proprie come accadde per esempio del mille novecento ottantadue quando durante una sfilata di metalmeccanici erano centocinquanta mila Roma
Passando a lungo a lungotevere deposita uno scuro una squadra di questi si staccò dal corteo per depositare una bara davanti alla sinagoga
Era una una un atto di cui forse non sa non si rendevano conto ma sul quale successivamente i vari dirigenti sindacali intervenendo in pubblico si scusano poco a dir la verità perché ASS dicevano che la colpa era sostanzialmente del di di Israele De Chirico fu amico di Israele
Sempre con coerenza
Così come
Fu uno dei pochissimi qui è stato detto con qualche generosità che ce n'erano altri c'erano molti altri no vi devo dire una cosa purtroppo io credo di avere studiato a fondo almeno quel Periodo vi posso dire che nel mille novecentotrentotto di cui oggi c'è un pallido ricordo se persino il ministro della Pubblica istruzione non si ricorda che era il trentotto ma il e crede invece che sia io è stato il mille novecentoventotto e è così osava tre volte lo ha detto la prima volta un lapsus Laterza qualcosa di più e di un militante politico tra l'altro ecco è un anno che si ricorda poco
E effettivamente non ne erano stati pochi era stata una un mentre la il la popolazione italiana accorsa i provvedimenti antiebraici con Scotton sconcerto bisogna dire che la classe degli artisti degli intellettuali degli scienziati si e e dei giornalisti che poi è la mia categoria e non me ne vanto certo si buttò sulle spoglie dei docenti universitari cacciati dalle cattedre gli artisti che provvedevano trovavano spazio gli opportunisti quelli che calcare no addirittura la mano e bisogna dire che come scrive molto accostamenti opportunamente il presidente della Fondazione De Chirico piccozza parlando appunto di quel periodo e di del Chirico la sua difesa degli ebrei inizia nel mille novecentotrentotto con i provvedimenti a difesa delle razze e culmina nel quarantadue scatenando una reazione violenta che unisce unisce i suoi detrattori gli amici estimatori di un tempo in un pro esso alle idee del pittore Optimus ridimensionato con l'occasione circa la sua pittura corrente per io voglio anche dire una cosa fuori dei denti è stato detto qui con qualche generosità che De Chirico è stato amato De Chirico non è stato amato in questo Paese è stato non solo non amato ma fatto oggetto di un di un vero e proprio isolamento è stato ignorato perché non perché era certamente un corpo estraneo in questo Paese e la non conformista in un Paese che ha sostanzialmente conformista
Era non retorico in un Paese che nutrirsi mangia pane retorica era un custode della memoria in un in un Paese che invece si nutre d'oblio e ed era e qui è stato parlato de dell'aspetto etico di De Chirico in un Paese dove Lettica sembra la marca di un prodotto di tonno in scatola perché e quei è di questo che si tratta e per forza De Chirico
Non era apprezzato non era amato perché disturbava ora non entra naturalmente nelle questioni invece d'arte che sono state qui totalmente
Trattate però è certo che Dechy De Chirico ebbe assai più antipatie e simpatie e credo che questi suoi atteggiamenti atteggiamenti politici ma politici era razionali b non contribuirono certo a farli aumentare le simpatie io credo per non sia una sorpresa per me sono ricordare che de Chirico e passava per un fascista né più né meno
Non so se vi ricordate come l'ha trattato De Chirico ludiche punto ricco dare invece qui nelle sue memorie e che quando direi con una certa sponde una certa spontaneità con una certa anche ingenuità dice
Furono decretate le famigerate leggi razziali leggi che in Italia Paese mediterraneo semitico ove sopra dieci individui ce ne sono almeno cinque o sei che per caratteristiche somatiche potrebbero benissimo appartenere al popolo di Israele leggi che in Italia dico piglia
Un aspetto non sono insensato e disumano ma anche alquanto ridicolo ed è vero basta andarsi a quel andare a guardare quella in quell'infame manifesto degli scienziati razzisti qui mise la prima firma Nicola pende che era l'unico scienziato di una
Certa notorietà ma in cui si afferma delle cose Forlì e veramente ridicole oggi viste ridicole allora non furono tanto ridicola è certo De Chirico fu uno dei pochissimi mi risulta veramente che si contano sulla punta delle delle delle dita di una mano probabilmente di un monco quelli che osarono scagliarsi contro queste leggi razziali e lui lo fece lo ricorda e e dice appunto no quei cosiddetti decreti per la difesa della razza fecero affiorare la superficie molti sentimenti oscuri molta meschinerie vigliaccheria molto servilismo che per quanto coltivati da lunghi anni di dittatura sonnecchia avrà ancora nell'in profondo dell'animo di tanti abitanti della penisola devo dire più che nel nel nella popolazione perché c'era addirittura metà della popolazione italiana quella capita da Roma in giù che venne ne aveva visti mai da Iraq cinquecento anni che il vedere il break però quello che i rasta e che era stato veramente vergognose infame sotto il coro e di chi invece cavalcò questa questa campagna antisemitica e De Chirico aggiunge poi dopo infatti era il ribadisce quello che maggiormente mi faceva schifo e la vigliaccheria il servilismo la bassezza morale a cui era giunta parecchia gente ellittica ancora ricordo come negli ambienti artistici e letterari si vuole ad ogni costo le vedere Play dappertutto addirittura dice dello scultore Messina mescolata al nome di città e molti ebrei hanno nomi di città pensare Messina fosse ebreo e ecco prego
Che poi non era vero affatto insomma gli ebrei erano fascisti antifascisti come tutti insomma non è che
Per e poi conclude infatti come si sa per non continuare a vivere in un Paese dove ogni sentimento di umanità dignità di civiltà di coscienza
E di pudore sembravano completamente banditi decidemmo di tornare a Parigi ora io non sono sono lieto di ricordare il questo delle figure di De Chirico che ripeto conosciuto molto TAC negli ultimi anni della sua vita e e che ho amato chiamato come artista dopo questo mio fortunatissimo viaggio dove lo con incontrate conosciuto come artista ma volevo sottolineare come le stesse le stesse motivazioni cioè il conformismo il corre sul carro
Apparentemente vincente che era stato caratteristico del mille novecentotrentotto e anni successivi era capo era la aveva avuto una sua perfetta continuazione negli anni invece dopo il mille novecentosettanta quando per motivi diversi e lo Stato di Israele era stato investito in modo abnorme perché nessuno si sognerebbe di di prendere posizioni di di questo genere così isteriche nei confronti sorde di di un altro Stato mediorientale o di un altro Stato in assoluto si può criticare qualche governo ma non certamente essere anti finlandesi o antichi egiziani ecco io sono contento di essere stato chiamato qui per ricordare questo aspetto di De Chirico sul resto è stato parlato certamente in modo molto molto dotto e ma era figura dell'uomo che appunto mi premeva
Di ricordare sotto questo aspetto ma voi capite benissimo che questo aspetto ha una valenza che va molto al di là del problema
Specifico grazie
Grazie per questa testimonianza che
è illuminante sul personalità
Proprio anche morale Giorgio De Chirico
Ecco allora
Il professore Klaus Volkert e che ringraziamo per essere venuto drugstore
Ci parlerà sulle relazioni con la cultura tedesca
Cioce De Chirico parlava perfettamente tedesco
Purtroppo la mia capacità altri parlare la lingua italiana non così profondo ma poche parole relazioni la cultura tedesca credo che le esperienze che Giorgio de Chirico affatto vince a Manduria
Cioè specialmente durante i suoi anni istituti a Monaco dal mille novecentosei al mille novecento sta dieci
Erano decisivo per il suo modo di pensare al comma anche per il suo monto il macchinoso
Vincevo sedeva anche te ne apre sente che toccante lì anni in cui diciotto De Chirico studiava a Monaco all'Accademia della della atti fico cattive ci lavoravano lavoravano contempo contemporanee lealmente a Monaco gli attivisti del Cavalier azzurro
Vale a dire Wassily Kandinsky Paullese France male e altri erano molto influenzati dal cubismo e calcola finissimo
Entreranno anche sul piano nuova artistica per quanto la stazione
Per Giorgio de Chirico queste sentenze dell'ATO moderna non e a a un modello e lì al contrario
Trovo artistiche in questo tempo Cia non è hanno più favola cioè artisti artisti piuttosto sta hanno varcato all'Ottocento erano soprattutto amore Sperling
Che era un svizzero
Ma viveva lungo a Monaco
Max Klinger
Entrambi questi attivisti perché viene clinica erano maestri dell'arte racconto fantastico delle immagini nelle opere di questi artisti visione dal Monte hotel Sondrio del vivere illegale e del misterioso sono rappresentata e questo è il straordinario con i mezzi di una rappresentazione realistica della natura
Il Sondrio lo Skandia straniamento la fantasia la marcia l'enigma il mistero c'è il lato questi sono idee che Cioccio De Chirico a ripreso a Monaco
E anche la tendenza al assurto nonché alla metafisica
E aveva impresso da ho presentato e dopo si trovano a mosse enigmatiche i ministeri simbolici
Un altro esempio vinco importantissimo i afflitto ci dice c'ha tetto
Si può dire narrazione perché di motivi futili motivi target partite turca nella seria A piazza l'Italia sono ispirati
Tali architetti Monachesi ma qua anche ha aggiunto che li edifici ideali architetti applicativi Leo consulenze
E scrittrice che ha nata la prima mancate l'Ottocento
Che impronte hanno dei margini il di macchine urbano della città di Monaco che troverei edifici discendono direttamente tra modelle italiane
Per esempio la cosiddetta Fercam al e una copia a terra alloggiate Lanzi a Firenze la sentenza a Monaco e una copia del Palazzo Pitti
Non di meno Giorgio de Chirico a più parti nel suo memorie scritte nel mille novecentoquarantacinque trovato Purple critiche per Monaco nella retroversione no no Monaco di a la citate lato Morgana
Che che ci scriva e monache Monaco anche per lui l'ha citato il nazionalsocialismo che gestiva ugualmente
Ciò ce le chiedo a imparato vedere l'Italia da sua in marcia in piedi taglio errate eccessivamente collegata con operativo del cliente
Rispettive declina ma anche per il pensiero di qui festicciole
L'aspetto quanto fa scena ante nella filosofia del scrittrice questi steward ciò cioè De Chirico nel fatto che Licia apposto lavoro tra all'apparenza all'illusione al inganno contro la verità assunta e contro la realtà
Dice ha scritto apriamo l'arte affinché non andiamo in combinate la viabilità
Tasciotti ora che ha ricevuta ricevuta l'ispirazione attuata solo cento del in macchina immaginazione
Hanno parole l'ispirazione la la meraviglia lo stupro la follia
Ha condannato negare che il senso Lotito shopping ma e Mitchell hanno insegnato quanto il non senso a un servizi il ritratto o fondo parlato
Sì io
Vorrei parlare anche una di un a altro altra passo un'alta austriaco un otto vai nega
Che ha scritto una unire passato da psicologa sia che nel corso del anche che questo li prova importante Cioce De Chirico
Queste sono morte Vermiglio poche parole una l'impari tagliano mo'molto cattivo ma
La ringraziamo molto grazie
Luciano Fabro ecco concluderà
No spero che proprio di non concludere comunque io qui non faccio che la staffetta in quanto doveva venire nel i retroscena cassava che ieri sera mi ha telefonato pieno di febbre mi ha detto va a rito qualcosa io ho detto beh se tu mi scrivi qualcosa da leggere a nome tuo adesso che da lecco
Anche per dimostrare che gli artisti spesso collaborano ecco
Prima della creazione dell'universo i sensi ho la coscienza della volontà lotta fluttuano nel vuoto come foschia
Poi è apparso il mare delle idee
Quando fu creato l'universo il mare delle idee si diffuse dappertutto
Il mare delle idee e contemporaneamente molto lontano e vicino ed è da ciò che noi veniamo
Il mare delle idee contiene un enorme memoria
Noi cerchiamo sempre di tornare in quel luogo ma per andare nel mondo delle idee bisogna passare uno stato di dormiveglia
Perché adesso l'universo si trova in un momento di dormiveglia
Per raggiungere lo stato di dormiveglia e necessaria una forte concentrazione
Lo stato di dormiveglia è il momento più creativo
Io penso di cena cassava che Giorgio de Chirico abbia sempre viaggiato in questo mare decide con grande libertà
Luigi ha visto ciò che non si vede ed è stato uno dei pochi artisti che sia riuscito a mostrare quel mondo mostra quel mondo anuri
Oggi volevo parlare del dormiveglia
Dice nella
Dato che è nata Sava ha reso il dovuto omaggio poetico e critico nel senso alto del termine a nome dei nuovi artisti
Ora non mi resta che fare qualche osservazione sociologica come di moda in questo periodo per gli artisti
Ma prima però comunque vorrei ringraziare molte delle opinione venute fuori questo più questa riunione che io pensavo molto più diciamo celebrativa
Sì
Special mente ma commosso ciò che ha letto Ruggero Savinio perché conferma una accolita di cui non avevo mai avuto documenti se non in senso contrario e che io ho sempre pensato
Volevo appunto dire che de Chirico inaugura tra le altre cose naturalmente il sistema che io chiamerei emigrazione in patria
Inaugura appunto la definizione più conosciuta cioè più più più o di fusa ecco conosciuto più all'estero che in Italia direi anche più amato all'estero che in Italia
E Sensi e sancisce il passaggio dell'Italia dal primo al Terzo mondo dell'arte
In breve i pensieri le opere possono essere italiani ma devono essere tradotte in linguaggio e di ed immagine o tedesca o francese o da americana
Quando dico vale qua quanto dico vale sia per quanto ti si parla in Italia che per quanto si scrissi quando si parla l'estro sia sia che noi cerchiamo di comunicare in questo spazio italiano sia quando noi dobbiamo
Comunicare in uno spazio estero noi dobbiamo adottare linguaggi stranieri ora la cosa è abbastanza facile
Quando siamo in Germania possiamo adottare il tedesco quando siamo in e ne hanno America possiamo in adottare idea americane per spiegare questo va quando siamo in Francia
Ci stiano cerchiamo di essere un po'brillanti alla francese
Il problema è che in Italia bisogna stare molto attenti perché non potendo parlare italiano torna parlar qualche dialetto
Ora
Questa questo atteggiamento
A crea crea una una un bel problemi anche a livello comportamento ecco comportamentale vale a dire io vi io vedo nei comportamenti di De Chirico nel suo modo di lavorare Riccetti per io dico eccetera eccetera non è una calo di qualità ma una dialettica azione della qualità vale a dire io riconosco in lui degli atteggiamenti che io quando torno al mio paese
In cui c'è quell'aria un po'più scherzosa più più sempre un po'imbarazzata sempre più disponibile etc
è ravvedo perfino nel nel suo
Nelle idee che Luís porta che lui manifesta in questo periodo sembrano quasi cioè quando si non come anticipazioni che poi gli altri seguono ma già capire come gli altri a tre però capito la sua metafisica cioè come una una cosa buffa un nelle dalla sua metafisica nasce un'architettura buffa un'architettura retorica cioè io quando sono entrato e ho visto il il Marco Aurelio tradotto così mi sembra come come De Chirico dipingeva le vecchie statue
è non sono già da cioè salutato il per marmi almeno dieci minuti a osservare particolari per cancellare le l'immagine che ne ho avuto di primo acchito
Poi cos'altro
Ma mi sembra più o meno protetto quando tutto
Hanno però allora lo posso fare avevate la cosa che volevo
Per caso cioè per una strana serie di coincidenze io mi sono trovato un non so qualche mese fa alle in lavorazione dell'ennesimo Museo dite chi reddito non richiede come Lazio il tremendo di Guttuso
Ecco quanto visto il il sindaco che non c'era il l'assessore che è partito e ha lasciato un vuoto estetico come scritta acqua
Allora ho potuto che confrontare le due immagine lettura immagini
Pensare la gente in quanto davanti alla dettare saponetta azzurra Kamai tipo calmai c'era mezzo Parlamento italiano metà della cultura italiana eccetera per cui messi di fronte a queste dove sono più evidenti le sedie che le preferenze ecco credo siamo ancora in nell'ambito delle piazze metafisiche ecco cioè è preparato che sta il tratto che lui riporta sempre a se stesso cioè sia direttamente che indirettamente credo sia una persistenza altrettanta va forte quanto razzismo ideologico italiano perché il vero razzismo italiano non è a livello di perseguiti come si ama di di di razze troppo diffidente ecco per i ma è razzismo ideologico è molto forte anche per cemento in un Paese che non è paese
Che è fatto di tanti campanili Mercuri in effetti per l'italiano appena gli si prospetta la prospettiva si prospetta la possibilità di riaprire una questione campanilistica di qualsiasi tipo scatta subito per quel non c'è Prete come normalmente tutto tutto il Paese e diceva non ci crede diceva sì va bene pagate pensioni Jean-Jacques volontari
Ma la cultura è immediatamente sì sì sì sì alza le penne sin Pavona ecco arrivare
Finito
Ma
No il professor Picozza richiedesse voglio concludere ma non credo
Che credo è bellissima
Leggerezza così degli di tocco e di Fabro ha chiuso la porta nel modo più
Gentile affascinante per tutti noi quindi veramente altro che ringraziare di ringraziare poi tutti direi noi tutti ringraziare la fondazione
Per quello collocata come dice il prefetto voi ok di accadde insomma quelle che hanno avuto la residenza fino fino al punto
Senta credo che
Quindi Elena
Ventotto però