"Le telecomunicazioni tra tecnologia e sviluppo" presso il Salone Scarfoglio del Circolo della stampa

Dov'è salito dal proposta
Acqua Lorenzo
Aspettiamo il mio
Vediamo cosa passo
Il ministro relativa
L'aspetto valutarlo
Ripeto insomma
Forza Franco cominciamo manca il bersaglio
Allora
Accardo
Il ministro meccanico
E abbiamo approfittato come sindacato dei giornalisti presidente della Federazione della stampa per fare anche una riunione per una vertenza sindacale che sta molto a cuore che quella complicata e complessa del Giornale di Napoli che è collegata poi al quotidiano quindi abbiamo approfittato anche di questo momento ci dispiace
Il tema di oggi
Che piuttosto Complesso che quello delle telecomunicazioni tra democrazia e sviluppo
Deve farci riflettere su molte considerazioni ma non su temi generali e vaghi
E astratti
Faccio un'osservazione che può sembrare
Un po'banale fumettistica
Proprio in questi giorni è stato ripubblicato un fumetto di Topolino del mille novecentocinquantaquattro
Dove compare per la prima volta la figura di un giornalista direttore di un giornale il grillo parlante che credo che vada ancora bene per questi tempi dove dice che compito di un giornale era quello della coscienza critica del Paese anzi la sua preoccupazione fondamentale era quella di raccontare la verità ai lettori
Forse oggi in questo tema piuttosto ampio della democrazia dell'informazione delle comunicazioni e sviluppo probabilmente oggi possiamo dire che forse l'informazione racconta una parte della verità
Forse quasi tutta la verità forse non è coscienza critica del Paese però certamente l'informazione le telecomunicazioni rappresentano il grande sviluppo che ci dovrebbe far fare un grande salto in avanti
E però dall'altra parte ci scontriamo con due affermazioni una che gli editori devono fare i giornali e l'altra che i giornalisti li devono produrre
Mali devono fare con alcune regole certe ai giornalisti vengono chieste le regole certe agli editori no
Il caso di questi giorni tante volte delle varie vertenze che si si assumano in questa città dove sapete ormai siamo arrivati in tutta la regione a sedici quotidiani quindi non è neanche una sciocchezza
Le regole certe per gli editori non valgono molte volte e allora le regole certe ne dobbiamo andare a cercare nelle Aule giudiziarie più che nella contrattazione sindacale credo che quando si arrivi a questo
Può darsi che questa democrazia informazione sviluppo non ci sia ci sia soltanto una parte della verità raccontate elettori
L'ultima cosa che forse vorrei dire riguarda proprio l'aspetto dello sviluppo
Delle telecomunicazioni l'associazione Napolitano e la stampa che rappresento
è riuscita l'anno scorso a vere un progetto dell'Unione Europea finanziato realizzando è finito quindi fatto non inventato
Sulla multimedialità cioè abbiamo preparato trenta giornalisti disoccupati ad affrontare meglio il loro futuro professionale perfezionando le in quello che era tutta la multimedialità compreso il internet e così via siamo siamo arrivati questo progetto arrivato secondo livello europeo quindi credo che sia una cosa di grande soddisfazione
Ma non ci siamo fermati qui approfittando anche della grossa questione delle città cablate che abbiamo visto in questi giorni non sappiamo bene che cose
Abbiamo tirato fuori altri due progetti
Che sono stati finanziati e partono esattamente tra una settimana uno sull'editoria in tempo reale cioè i giornalisti imprenditori che tenteranno di sempre per i disoccupati un'altra per la TV digitale e credo che siamo forse i primi in Italia ad aiutare credo una quarantina di giornalisti disoccupati tra la Campania la Puglia e la Sicilia e faremo ricorso lady sempre residenziale qui ad affrontare lo sviluppo che già c'è già davanti perché è bene parlare di sviluppo delle telecomunicazioni però occorre che qualcuno vuole usi le telecomunicazioni nuove se ci sono e quindi l'abbiamo già pronto ve lo dico qui a chi serve a chi può non servire che avremo quaranta giornalisti nel giro di sei mesi pronti già ad affrontare questo che è uno dei problemi più grossi dello sviluppo delle telecomunicazioni
Questa è l'occasione anche di presentare il nostro Codice dell'informazione in campagna che è stato fatto grazie al patrocinio nella Federazione della stampa e dell'ordine dei giornalisti nazionale
E quindi credo che a questo punto smetto di parlare do la parola Presidente dell'ordine dei giornalisti e la Campania Ermanno Corsi
Né io ringrazio tutti gli intervenuti
Le autorità
Tutti coloro che hanno responsabilità non secondarie
Nella vita a Napoli e in Campania
Ma intanto devo dire una cosa
Io sono un giornalista della RAI la RAI anche una funzione di intrattenimento
Dobbiamo in trattenervi ancora per una mezz'ora il tempo necessario perché il ministro delle telecomunicazioni possa raggiungere il Circolo della Stampa beh diciamo spieghiamo anche perché il ministro non è ancora qui oggi il governo ha avuto qualche difficoltà un po'il fiato grosso perché due votazioni non sono andate bene
Hanno fatto terza votazione intorno alle cinque il ministro ha dovuto fare quello che spetta a un ministro
E anche a tutti i parlamentari quindi ha compiuto il suo dovere se poi si è messo subito in macchina sappiamo che sta a metà autostradale
Traffico permettendo tra una mezz'ora sarà qui quindi ecco allora noi occuperemo esattamente lo spazio di mezz'ora
Del resto rientro come dicevo prima né i fini istituzionali della RAI che anche questa funzione di intrattenimento ma a parte la battuta
Siamo molto contenti grati per vedere tante persone tante persone che volta per volta noi incontriamo come interlocutori
Nella nostra attività giornalistica consentitemi di ringraziare anche il presidente della Federazione nazionale della stampa il collega Lorenzo Del Boca
Che sapendo del del delle difficoltà che si possono incontrare anche con le ferrovie e non soltanto con le autostrade è partito nel primo pomeriggio da Roma per arrivare a pomeriggio inoltrato Anna sei
Dopo sei ore di treno finalmente ha raggiunto Napoli dicevo per noi perché non che perché oggi
Per noi è un'occasione molto importante
Unite la presentazione del Codice dell'informazione
Con la possibilità di fare qualche rapida considerazione
Del tipo che spesso abbiamo la possibilità da rifare perché ripeto molti di voi sono i nostri interlocutori
Quotidiani sui temi dell'informazione che cos'è oggi il giornalismo stampato o audiovisivo che sia cos'è il mondo dei mass media i meccanismi di funzionamento sappiamo che molte cose
Non vanno come noi vorremmo però rimaniamo sempre più attaccati a questo mondo e a questo sistema della telecomunicazione o della comunicazione anche se a volte ci fa un po'dannare l'anima
Tra l'altro l'occasione importante e poter fare queste considerazioni alla presenza proprio del ministro delle comunicazioni l'onorevole Antonio Maccanico farlo in una sede come questa il Circolo della Stampa
Con un ministro che non è soltanto il rappresentante del Governo ma che conosciamo per la sua cultura meridionalista
Per essere portatore e potremmo dire oggi una delle poche espressioni al governo portatrici di quel meridionalismo di pensiero
Che ha avuto esponenti qualificati e importanti nella storia del Mezzogiorno
Ma che non sempre troviamo riflesso meridionalismo di pensiero nell'azione o nelle politiche che vengono attuate quindi è importante
Fare qualche rapida considerazione con il ministro perciò lo aspettiamo
Tutti con molta fiducia e con molto interesse tra l'altro è il ministro che ha voluto che Napoli fosse la sede dell'Authority per le telecomunicazioni
E sappiamo che questo terreno si è sviluppata una vera e propria contesa tra Napoli e Torino Torino città industriale per eccellenza ha capito e compreso il valore della telecomunicazione e ha fatto di tutto perché fosse Torino la sede beh noi siamo riusciti qualcuno dice a scippare a Torino la sede e a portarla Napoli beh in realtà sono stati atti di volontà di uno di questi atti di volontà dobbiamo essere grati al ministro Antonio Maccanico
E la presenza dell'authority per le comunicazioni per le telecomunicazioni ci consente di legare sempre di più
La comunicazione tele trasmessa audiovisiva con la comunicazione diciamo più tradizionale che è quella stampata e anche di portare all'attenzione del ministro e quello che è il risultato di un sondaggio fatto in questi giorni e pubblicato dai giornali il sondaggio fatto dall'Eurispes dove si
Si dice e noi ne prendiamo atto con piacere che la maggioranza degli italiani e degli utenti
Dei mezzi di trasmissione dei messaggi e desidera che per esempio la RAI sviluppi di più l'informazione e la cultura
A danno di che cosa
Ma noi siamo sempre un po'presi così dalla dall'ansia dall'inquietudine quanto per lo sviluppare di più qualche cosa dobbiamo chiederci a danno di quale altra cosa
Ma probabilmente si può trovare anche una soluzione
Che sviluppi ciò che è oggetto di una forte e rinnovata richiesta da parte dell'utenza senza per questo danneggiare altri allora la RAI innanzitutto certo in questi giorni parlare di RAI o in queste ore sembra un po'strano perché deve risolvere problemi di gestione
Molto forti molto pressanti ecco alla RAI per esempio si chiede di sviluppare di più l'informazione la cultura senza per questo danneggiare altri tipi di trasmissioni che pure hanno una utenza ben precisa
Ben riscontrabili
Del riscontrabile hanno interessa anche collegare e questo oggetto di riflessioni che portiamo all'attenzione del ministro Maccanico quando sarà qui con noi
Per rendere sempre più stretto
La sette la possibilità appunto di avere ormai concreta di avere la sede dell'Authority a Napoli e tutto il sistema della comunicazione non limitandoci soltanto a quella audiovisiva a quella pelle trasmessa
E anche qui voi sapete che le considerazioni e le riflessioni su che cos'è l'informazione nel nostro Paese sono un po'come quelle Bugie guardiane che non finiscono mai quegli esami Edouard Diani che non finiscono mai
Ed è anche giusto perché sappiamo il peso che le informazioni hanno qualunque sia l'attività che noi svolgiamo ormai non si può prescindere
Perché è una regola del sistema della comunicazione ciascuno di noi singolo comunità o istituzione è quello che
Ma molte volte e di più quello che viene rappresentato
E allora tutti a cercare di avere un ottimo rapporto con il mondo della comunicazione e tutti a ricordare ai giornalisti più che i loro diritti i doveri che tutti i giorni contraggono
Nei giorni scorsi un polemista abile provocatore intelligente provocatore sulla Stampa di Torino Guido Ceronetti
Ha scritto una lettera ai giornali ai giornalisti
Contiene tante riflessioni ma una per noi in questo momento è particolarmente importante dice be state attenti considerate una cosa probabilmente il numero dei lettori dei quotidiani non diminuisce
Probabilmente però noi abbiamo visto che purtroppo diminuisce anche il numero dei lettori dei quotidiani mentre è sicuro che diminuisce la lettura
Ipotizzando una società che compra giornali però poi non li legge
Le compra perché costretta ma si vendica di questa costrizione non leggendo beh naturalmente questa è un po'una provocazione un po'sofisticata perché è difficile pensare al lettore che compra o altro o al cittadino che compra giornale e poi non lo legge
Come è difficile peraltro pensare all'utente di un qualunque di una qualunque televisione che in qualche modo poi non assimili e non assorbe il messaggio buono o cattivo che sia che viene trasmesso
Allora diceva Ceronetti forse non calano i lettori ma certamente diminuisce la lettura allora editori giornalisti sotto attento a discutere e a cercare di capire perché tutto questo avviene beh ne dobbiamo dire un'altra cosa in aggiunta che da noi c'è un fenomeno addirittura aggiuntivo
Probabilmente i lettori non diminuiscono
Probabilmente i livelli di lettura sono rimasti stabili ma c'è un fenomeno che ci portiamo dietro storicamente ci portiamo dietro e ancora non riusciamo a risolvere la netta e stridente proporzione
Tra capacità di fare giornalismo
E quindi Offerta di lavoro giornalistico
E strumenti a disposizione
Quindi domanda di giornalismo molto alta ma Offerta di giornalismo molto modesta
Il nostro è ancora parlo soprattutto di quello meridionale napoletano campani e meridionali è un contesto ancora molto precario per cui possiamo dire che l'Italia e divisa in due parti anche da questo punto di vista un sistema informativo che si può considerare tale
Dal centro in su è un sotto sistema informativo da Roma ingiurie
Beh allora noi speriamo che la presenza dell'Authority possa servire anche a questo
A rendere concreta la prospettiva di un pollo
Radiotelevisivo del Mediterraneo
E vedere se la tv federalista la famosa rete federalista verso la quale stiamo andando sarà in grado di accogliere e recepire tutte le istanze che da parte delle regioni meridionali vengono espresse beh noi crediamo che la presenza del ministro Maccanico e soprattutto la sede dell'Authority a Napoli possa servire ad avviare un discorso nuovo sul decentramento della del grande servizio pubblico una vicinanza molto più efficiente a quelle che sono le ragioni le istanze le ragioni di democrazia di sviluppo di progresso delle regioni meridionali ecco perché per noi è importante che la presentazione del Codice per l'informazione non si esaurisca soltanto in un atto così rituale o cerimoniali stinco ma consenta di fare qualche rapida considerazione noi siamo partiti con il Codice dell'informazione
Nel mille novecento novantatré abbiamo pubblicato allora cioè l'istituto che pubblica naturalmente con il nostro controllo che pubblica questo Codice ha pubblicato la prima edizione nel mille novecentonovantatré in quell'anno avemmo l'opportunità che la prefazione
E io credo che abbiano fatto molto bene i curatori della quarta edizione quella di quest'anno del Codice a conservare il testo integrale di quella prefazione
Che nel mille novecentonovantatré venne scritta dal professor Franco Casavola allora presidente della Corte costituzionale
Per noi è significativa perché
Sembra poiché il tempo passi e tutto resti
Come che le cose non cambino no le cose cambiano perché quattro anni questi ultimi quattro anni sono stati molto importanti per il nostro Paese anche se alcuni nuclei tematici poi hanno una loro singolare continuità come si delineavano nel novantatré si ripropongono nel novantotto il presidente Casavola diceva allora da presidente della Corte costituzionale
Ognuno di noi sacche senza il flusso di notizie che ogni giorno ci raggiunge ci sentiremmo isolati e abbandonati come in un deserto
Ecco quel flusso di notizie Déco e qualche volta vorremmo fare a meno perché sentiamo che così incalzante così incessante quel flusso di notizie non fa altro che tenere più alto il tasso di nostra inquietudine
Ma è una inquietudine che strettamente collegata alla maggiore possibilità di partecipazione che proprio i mezzi di comunicazione ci consente ecco il Papa è andato a Cuba noi ogni giorno viviamo questo grande avvenimento quasi come se fossimo all'Avana
Come se fossimo sull'isola e beh questo è un fatto molto importante naturalmente più Sissa
E più si è indotti a riflettere su noi stessi si dice ma il mondo della comunicazione porta nelle nostre case e non tutto diciamo non tutto materiale positivo
E edificante o esaltante io dico non è per fare la contro Filosofia di Guido Ceronetti ma viva dio meglio che sia ancora così che noi ci allarmiamo perché attraverso i giornali veniamo a conoscenza di tutto ciò
Che positivo non è vuol dire che quello che non è positivo e ancora la parte minoritaria di quello che accade nel mondo
Guai quando dovessimo cominciare a fare i giornali solo per dar conto di quel poco di positivo che nel mondo si sviluppa vorrebbe dire che tutto è negativo e i giornali si occupano solo di quel poco di positivo che il mondo riesce a produrre naturalmente questa non è una versione consolatoria
I giornali hanno dei compiti precisi e devono sempre saper trovare un punto di equilibrio e essere mediatori
Tra le cose che accadono e gli utenti i cittadini che siano lettori o telespettatori sempre dotati di grande senso di responsabilità e grande senso di equilibrio
Ecco perché con questo Codice dell'informazione si vuole anche dal racconto
Non sto di quella che è innanzitutto una raccolta organica tiella legislazione sul giornalismo quella che possiamo considerare la legislazione primaria o la legislazione secondario per dimostrare che non è vero che il giornalismo è una professione refrattaria alle regole indisciplinata che i giornalisti non sanno rispettare e obbedire essere disciplinati non è vero
Le leggi ci sono eccome
E solo che poi le leggi devono come si dice camminare sul territorio
E semmai un deficit noi lo registriamo non è sulla qualità della produzione legislativa ma sulle riforme che devono accompagnare le leggi perché le leggi possano camminare sul territorio e questo il gatto che anche per quanto riguarda l'editoria noi continuiamo a registrare
Pensate questo Codice dell'informazione però ha voluto fare un salto di qualità andare ben oltre il mondo specifico della comunicazione
E investire tutta la Rete e la struttura istituzionale pubblica o privati della nostra regione contiene ben quindici mila Pucci e si pone quindi come grande banca dati
Dà conto di questa Rete molto diffusa e molto capillare di istituzioni di uffici di servizi dissenti pubbliche e private che agiscono quotidianamente
Nella nostra regione è un po'la fotografia
Di una regione per quanto riguarda la sua struttura la sua organizzazione i suoi punti di aggregazione
E io direi che dall'osservazione complessiva soprattutto della prima parte che contiene la legislazione sul giornalismo è viene fuori
Una cosa emergono più i doveri e gli obblighi del giornalista che non i suoi diritti e non a caso una delle parti oggi più importanti e proprio la Carta dei doveri del giornalista
Da questo punto di vista il Codice dell'informazione si presenta come una vera e propria testata giornalistica che da notizie da fornisce dati perché la nostra realtà
Istituzionale e sociale sia compresa nella sua articolazione più diffusa
Devo esprimere un ringraziamento al collega Francesco buffi per l'impegno che ha dispiegato nella realizzazione del codice e devo dare atto
A Stefano torna della intraprendenza e della capacità manageriale che ha rivelato nel saper mettere insieme in maniera organica
Quindi da chiave di lettura questo enorme massa didattica appunto ben quindici mila Bucci
E dicevo
Il codice la prima parte la legislazione sulla giornalismo e il fatto che il ministro Maccanico questa sera comunque
Ancora questione di pochi minuti ma sarà con noi e ci consente anche
Di esprimere qualche preoccupazione
Per quello che in questi giorni sembra bollire nella grande pentola del governo esprimere un allarme per il ventisei ordini professionali italiani
Che hanno ben un milione e mezzo di iscritti e investono direttamente le cosiddette professioni liberali del nostro Paese
E che rischiano di essere in qualche modo oggetto di riorganizzazione senza che ci sia quella consultazione diretta con degli interessati che crediamo sia sempre il metodo preferibile
Sempre che si voglia raggiungere un risultato importante un risultato alto e utile per il Paese
Sapete
Si fa preparando un disegno di legge di liberalizzazione
Che non sappiamo se indiscriminata ora Gionata degli accessi alle varie professioni
La noi siamo l'ordine dei giornalisti usciamo da un esperienza addirittura referendaria e sappiamo bene che nel nostro Paese c'era anche una corrente di pensiero forte nettamente Ostia alla sopravvivenza dell'ordine dei giornalisti
E siamo i primi ad essere consapevoli di una cosa che la sopravvivenza dell'ordine di un ordine così delicato per la vita democratica del Paese non può essere affidata all'esito di un referendum dove
La sopravvivenza dell'ordine è passata sembra più per l'astensionismo che si è verificato nel recarsi alle urne
Che per una cognizione ho conoscenza diretta dei problemi aperti e oggetto di discussione e siamo i primi
E i più avvertiti dalla necessità di una riforma soprattutto sulle parti che direttamente chiamano in causa i doveri dei giornalisti doveri di correttezza di rispetto
Delle opinioni di rispetto delle persone per evitare che appunto l'informazione possa produrre più male che bene qualche volta è accaduto ma un sorveglianza è un controllo da parte degli operatori sempre necessario e auspicabile quindi leggi R con il ma non la deregulation e anche questo è un po'curioso perché da una parte noi andiamo verso una società sempre più legata a regole che definiamo rigorose precise e trasparenti
E dall'altra parte con una riorganizzazione degli ordini che dovesse prescindere
Da un confronto diretto con gli iscritti con degli interessati
Con coloro che esercitano le professioni cosiddette liberali e probabilmente si entrerebbe in una situazione di contraddizione acuta tra l'esigenza della regola e la deregulation cioè la mancanza di regole tra l'altro devo dire lo stesso ministro Maccanico nella prefazione che ha fatto qualche mese fa a un libro che adesso è nelle librerie di Santaniello
Già garante per l'editoria libro che ha per titolo Libertà etica garanzia il ministro Maccanico sottolinea sottolinea apprezzando
Il passaggio che il nostro Paese ha vissuto da una fase di hanno umiliato
Che lui considera fase di mancanza di regole per quanto riguarda il settore della comunicazione a un periodo di regolamentazione di norme più precise partendo dalla legge di riforma dell'ottantuno
Alla legge che ha istituito l'autorità autorità per le garanzie della comunicazione ecco proprio per questo
Credo che sia utile soffermarsi così fare una riflessione su un punto
Gli interventi legislativi sugli ordini professionali senza che gli ordini possono essere interlocutori attivi del legislatore
Potrebbero di fatto rappresentare una pericolosa inversione di tendenza ossia avere come risultato non una migliore regolamentazione ma una deregulation
Con conseguenze devastanti non soltanto sul sistema della comunicazione per quanto riguarda il nostro ordine professionale ma su tutte le attività perché in discussione sono gli attuali assetti di tutti gli ordini e Collegi professionali pensate però anche alla contraddizione
Noi veniamo da un periodo in cui proprio pochi mesi fa altri ordini e collegi sono stati istituiti con legge del parlamento
Non si è fatto in tempo a restituire quegli ordini che già si parla di riorganizzare o di abolire una serie di ordini e di collegi beh su questo noi speriamo che appunto il Parlamento possa procedere con molta molto equilibrio trattandosi di una materia e di un campo oggettivamente molto delicati
Io
Vorrei parlare ancora per molto tempo su questi temi
Tra l'altro crediamo che ormai il ministro sia alle porte però mi fermo perché sono per primo io a chiedere al nostro Presidente nazionale Lorenzo Del Boca di fare alcune considerazioni sul momento su questa fase vissuta dall'editoria nel nostro Paese concludo soltanto riproponendo questo problema
Una riforma e non l'abolizione di un ordine o degli ordini perché tra riforma e abolizione mi pare che corrano molte cose
Uno stretto rapporto fra la comunicazione audiovisiva e la comunicazione più tradizionale che quella stampata quella giornalistica stampata
Una maggiore attenzione ai problemi delle regioni meridionali affinché si possa realizzare proprio quello che il ministro Maccanico auspica nella conclusione della prefazione
Che ho ricordato cioè che in questa fine di secolo anche nel nostro Paese si possono costruire attraverso i sistemi della comunicazione un nuovo e necessario Progetto utile agli uomini e alla comunità vi ringrazia
Naturalmente
Un saluto a tutti quanti voi ad autorizzare i colleghi alle signore e i signori che sono intervenuti a questo dibattito
Però debbo ringraziamento particolare ai colleghi dall'associazione della stampa napoletana e dell'ordine dei giornalisti campano
In particolare al collega Franco Maresco ed Ermanno Corsi che con grande sacrificio devo dire ma anche con grande acume con grande intelligenza riescono ogni anno a organizzare dei dibattiti
Che hanno il pregio della tempestività e il pregio di essere l'argomento del quale si discute
Con un po'di fortuna se vogliamo perché chi poteva immaginare che si dovesse parlare di telecomunicazioni proprio nel giorno in cui la RAI che la maggiore delle aziende di telecomunicazione fosse travolta da questo tormentone
Però la fortuna aiuta gli audaci ed è obiettivamente è un pregio che valore riconosciuto
Così come volevo consumare una parola
Non retorica ma doverosa veri colleghi che lavorano in Campania
I colleghi che operano in questi sedici giornali cui faceva cenno presidente corsi poc'anzi e che rappresentano davvero
In modo così visibile esteticamente visibile questa offerto a questa maxi offerta di giornalismo rispetto a una richiesta di consumo inferiore che significa per loro grande lavoro
Grande impegno non sempre riconosciuto non sempre giustamente pagato
Non sempre idoneo rispetto
Ai sacrifici che personalmente collettivamente fanno
Perché strana è la nostra professione che fatta individualismi qualche volta esasperati perché la firma è la firma individuale ciascuno di noi però i giornali
Sono opere d'ingegno collettivo e quindi sono intelligenze che in qualche modo interagiscono fra loro per dare come risultato il prodotto
Che viene diffuso via etere o che viene portato quotidianamente nelle edicole
E dunque azzeccato il tema di ragionare sull'Authority
Un'Authority che ormai è stata acquisita da Napoli
Anche se credo leggendo i giornali le polemiche non sono ancora finite
Perché non so se sono in ritardo con le informazioni
Ma c'è qualche discussione sul dove fisicamente questo motore si dovrà essere collocata
I dipendenti da Roma fino a poco tempo fa erano in sciopero perché non sapevano quale sarebbe stata la loro collocazione sindacali in una nuova città
In effetti Torino io sono di Torino
Si lamenta di uno scippo avvenuto e giusto poco tempo fa
Il deputato Piero Fassino si lamentava televisione sul TG tre locale
E diceva di voler chiedere conto al governo de questa scelta
La televisione ha omesso in quella particolare circostanza di scrivere onorevole Piero Fassino sottosegretario agli Esteri perché era un po'stravagante
Scrivo lo così visto che l'unico membro di governo toglierà il governo come mai erano state fatte delle scelte
Però questo ascriva un merito
Al ministro Maccanico di essersi impegnato per una scelta
Maniglio Manni meridionalista alla quale evidentemente lui ha creduto
E che è riuscito a concretizzare anche con qualche opposizione Interna e non senza sacrifici
Authority è una parola
Naturalmente inglese
Che noi mutuiamo
Un po'perché siamo esterofilia e ci piace ragionare
Con concetti e con cognizioni non nazionali perché ci siamo fanno troppo campanilista
Ha un po'perché
Probabilmente l'inglese aiuta a mascherare un po'il concetto italiano
Perché è una parola italiana partirà autori efficiente autorità
E francamente è una brutta parola
Perché l'autorità mal si concilia con i concetti radicati che abbiamo di democrazia autorità mal si concilia con il senso che noi abbiamo della creazione del consenso e del valore che il consenso deve avere
è un Torretta è una espressione che per i giornalisti assume un significato quasi negativo
Perché
Noi vorremmo piuttosto esasperare concetti di libertà
Al ministro di troppo
Che più che di Authority inteso come autorità noi avremmo bisogno che questo nuovo organismo sia un organismo di autorevolezza
Perché di questo invece bisogna ce ne in questi giorni
Perché se si tratta di ragionare un consiglio di amministrazione della RAI
Noi avremo il piacere di pensarlo come un consiglio di amministrazione che sappia farsi rispettare
E banale fare delle critiche con il senno di poi
Però qualche giornale questa mattina riportato
Le dichiarazioni che i commissari di oggi dimissionario avevano rilasciato ai tempi della loro in elezione
E dopo aver spiegato che non avevano mai visto la televisione hanno detto che si sarebbero impegnati per il rilancio del cinema
è stravagante che uno diventi amministratore di una televisione per presentare attraverso la televisione e quali siano gli elementi positivi ci
E questo in qualche modo spiega tutto ciò che è accaduto dopo
La scarsa credibilità e la caduta di autorevolezza
Però i giornalisti in affetti
Non solo degli amministratori
I giornalisti è meglio che si occupano del loro mestiere e che agli amministratori chiedano il rispetto del loro mestiere
I giornalisti hanno bisogno di essere rispettato
I giornalisti chiedono che a ogni cambio di stagione politica
Non debbano essere costretti alla giravolta dei direttori
Che debbono cambiare perché sono cambiate
Le situazioni complessiva del governo dalla politica
Perché dannoso per questi colleghi essere etichettati
Come di destra e di sinistra al di sopra e di sotto
Ed è dannoso per questi colleghi essere cacciati perché non più di destra e di sinistra di sopra e di sotto
Noi abbiamo bisogno di regole ma abbiamo bisogno di certezze
L'autorevolezza sta anche nel scegliere una persona che diriga un telegiornale che sappia fare precisamente ciò per cui viene scelto
Non per altro motivo
Perché questa in realtà la serietà che il cittadino il lettore telespettatori chiede
Noi abbiamo bisogno di essere rispettati nel nostro lavoro
Noi non ne possiamo più
Di essere criticati ogni mattina per le cose che abbiamo scritto il giorno primo che abbiamo annunciato in televisione in tempo reale
Non c'è più nulla che va bene
Non capiamo più nulla
Non riusciamo interpretare nulla non riusciamo a essere la dimensione di nulla
Noi dobbiamo rispettare la politica anche quando qualche ministro dice che ha sceso l'IRPEF dobbiamo rispettare la politica anche qualche politico dice
Che abbiamo varato il business on line intendendo il business plan
Però abbiamo bisogno che la politica rispetti l'informazione
Chiedendogli magari maggiore impegno
Chiedendogli maggiore concretezza
Però che vengano rispettate nella certo l'interpretazione che i giornalisti fa abbiamo bisogno di essere rispettati nel contratto
Da qualche tempo siamo impegnati la Federazione della stampa a chiedere il contratto nazionale di lavoro giornalistico quali colleghi di radio radicale
Che sono come dire saliti alla ribalta perché sembrava che dovessero sostituire essere sostituiti dall'informazione parlamentare adesso c'è un altro decreto legge di cui il ministro Maccanico dovrebbe essere il primo firmatario
Noi vorremmo ragionare
Partendo da questo principio per dire che chi fa il giornalista diritto di essere riconosciuto come giornalista e soprattutto di essere pagato lo stesso no
Noi abbiamo necessità che il nostro lavoro non venga in qualche modo espropriato
Ma sopportiamoli sempre male sopporta eremo
Che il ministro della Sanità Rosy Bindi debba essere intervistato da Frizzi Colaci
Perché non è credibile
Nell'interesse del ministro
Ciò che consideri che dice
Perché l'intrattenitore fa spettacolo e il giornalista fa informazione
E non è pensabile che un problema serio
E peraltro doloroso come quello della malattia e della salute
Trama di certa gente che si vede divorata
Nella propria stabilità
Debba avere delle informazioni di uno che più preoccupato di non fare latteria rissa come poi ci ha dichiarato che notare informazioni
Smentito il giorno dopo da Canale cinque
Che ha messo davanti il medico di belle il ministro Bindi e tutti quelli che erano supporter dell'uno dall'altro dimostrando che si poteva fare informazione e note le risse e cade poi lamentarsi che il servizio pubblico non assolve più il suo impegno
Da tempo questo
Perché abbiamo avuto gli intrattenitori della domenica pomeriggio prima di Frizzi la Venier
Che fino a poco tempo fa prima io sapevo essere la signorina che abitava con Arbore
Poi dopo qualche tempo dopo ho saputo che vendeva le telepromozioni che ha intervistato tutti compreso il segretario delle Nazioni Unite
E questo non è serio non è rispettoso nei confronti di chi
Ascolta queste trasmissioni ed è una cosa sulla quale i giornalisti non possono che avere il diritto del mugugno della protesta
Forse la politica potrebbe intervenire anche
In questa direzione altrimenti spazi ce ne saranno pochi
Perché se si scoprirà che meglio favorire lo spettacolo
E fare il premio allo spettacolo sul dibattito
è chiaro che noi avremmo soltanto un'informazione di lustrini e di paillettes con pochi contenuti è scarsissimo approfondimento
Avremo il conformismo
Che è quello che non disturba RAI manovratore e che cercherà di non rendere aspre alcune posizioni perché altrimenti dette le risse diventano pericolose
Noi vorremmo partire i politici
Gli amministratori in qualche modo i magistrati che hanno riscoperto da qualche tempo il segreto istruttorio gli stessi editori che sono il proprietario e qualche volta i padroni dei nostri giornali
Che non è interesse loro spingere l'informazione su un livello di conformismo
Perché inizialmente può essere loro utilità non essere disturbati essere accarezzati per il verso giusto del pelo essere Lodati come facevano una volta i cantori dell'imperatore
Ma a lungo andare otterrebbero soltanto un'informazione
Chiacchierata di assoluta inutilità
E non a caso da qualche tempo serpeggia fra la gente la battuta che sempre meno battuta è che meno male che c'è il Gabibbo
Perché l'informazione e la fa poi la satira mentre l'informazione da soltanto argomento per ridare all'assaggio
Questo ne vorremmo credere ai politici e alle autorità
Perché i giornalisti lasciati soli non potranno che appiattirsi su situazioni sempre più mediocri
Noi vorremmo fare capire a costoro che un atteggiamento di eccessivo compiacenza potrebbe dargli risultati minimali all'inizio ma non porterebbero al compimento una società che dell'informazione ha bisogno perché nerbo di democrazia nerbo di Gibilterra
Che abbiamo tutti ad ascoltare il ministro sui temi dell'Authority
Che non è una presenza che riguarderà soltanto il sistema della comunicazione
Ma noi crediamo che potrà avere riflessi positivi su tante altre attività del cosiddetto terziario avanzato
Che potranno avere in Napoli una sette una una capitale almeno per quanto riguarda il bacino del Mediterraneo credo che l'interesse per ascoltare il ministro altrettanto forte che troveremo la maniera
Di riempire questo spazio magari facendo qualche altra considerazione sul giornalismo o su come questo grande strumento che appunto il giorno il giornalismo viene utilizzato viene svolto a Napoli non soltanto a Napoli ma nel nostro Paese
I convegni su questo tema sono ormai ricorrenti
Una volta un grande giornalista come Gaetano Afeltra
Ci rimproverato a caro Lorenzo ufficialmente del fatto
Che da quel momento da un certo momento in poi era invalsa la mania che i giornalisti parlassero troppo di se stessi e dei loro problemi sui giornali
Diceva togliendo spazio ai problemi degli altri che devono essere molto più importanti e dando quasi a credere che i problemi dell'attività giornalistica siano preminenti sui problemi delle altre attività professionali
Beh
Il problema
Il problema e che i problemi dei giorni che i i problemi dei giornalisti sono importanti perché si riflettono direttamente su tutte le altre attività
E in questo senso ha ragione Lorenzo chi continua a definire poi tutto sommato il giornalismo uno specchio
Nel senso che tutti i giorni i giornali riflettono quello che non nel nostro Paese accade
Non sempre l'immagine che viene riflessa e quella che noi vorremmo non è esaltante ma è difficile dare colpa allo specchio
Allora sono gli ingredienti che vanno cambiati affinché l'immagine riflessa dallo specchio sia più rispondente
E qui naturalmente entriamo anche nella soggettività del giudizio
Ecco perché è importante che il vero pluralismo sia garantito innanzitutto dalla molteplicità delle presenze editoriali
Non c'è nessuna società che possono dirsi democratica se ad agire in quella società c'è un solo giornale
Il quale per quanto liberal o democratico possano essere non potranno mai da solo
Rispecchiare
Tutte le correnti di pensiero tutte le aree di cultura che un Paese immancabilmente è in grado di esprimere allora il problema del nostro Paese oggi
Probabilmente è un problema di qualità ma anche di quantità e non da Roma in su perché noi sappiamo che da Roma in su sono sono concentrate almeno ottantacinque testate quotidiane cioè che tutti i giorni raggiungono le edicole
Mentre da Roma in giù e siamo ben quasi il quaranta per cento del Paese non abbiamo più di venti testate quotidiane guardate
E il numero il numero non deve trarre in inganno perché per la maggior parte sono tutte testate di diffusione molto limitata
Area provinciale quando va bene e area regionale o come nel caso del mattino interregionale ma nemmeno nazionale il Mezzogiorno
Il trentotto quaranta per cento del paese che non dispone ancora di una testata realmente nazionale cioè che ogni giorno raggiunga tutti i centri decisionali del nostro Paese
Allora si pone questo problema di la qualità ma soprattutto problema di quantità se poi pensiamo che molte di queste testate vive né vivono in assoluto precariato editoriale
Ci rendiamo conto ancora di più di come lo strumento giornale sia uno strumento che ogni giorno proietta all'esterno della nostra area in maniera molto debole i nostri problemi
Le soluzioni possibili le esigenze che la comunità meridionale
Avverte
Ecco prima di venire a questo incontro il nostro presidente nazionale
A incontrato i colleghi di una redazione che potremmo definire quasi una redazione palestinese cioè non ha ancora una patria nel senso che aveva un giornale il Giornale di Napoli poi questo giornale è passato con un'altra testata formando un giornale Tanino e loro sono rimasti nucleo redazionale ma senza più giornale quindi un nucleo diciamo un po'così quasi palestinese nel senso che sono alla ricerca di riappropriarsi di un territorio che era loro e adesso ne vivono fuori con grande sofferenza da tutti i punti di vista il problema
Che noi continuamente solleviamo è che accanto ai problemi dello sviluppo economico c'è una questione meridionale che riguarda anche il mondo dell'informazione
Nel senso che non abbiamo otto regioni meridionali un quotidiano che possa essere definito nazionale perché i giornali più diffusi nel Mezzogiorno il mattino la Gazzetta del Mezzogiorno
La Sicilia sono giornali che quando va bene hanno una diffusione interregionale
E allora
Si dice il mercato il mercato finora da solo non ha saputo produrre perché non ancora si è
Forza formato il capitale editoriale necessario per dar vita a un robusto strumento di rappresentazione della nostra società dei nostri problemi
Strumenti legislativi per favorire questa nascita ce ne possono essere beh sono stati anche ipotizzati
Una legislazione che sia particolarmente vicina alle impresa che vogliano fare editoria nel Mezzogiorno con le agevolazioni che per altri settori si ha avuto la capacità di individuare pensate
Il mercato sì ma molto di questo mercato si gioca sulla conquista della pubblicità
Che non è soltanto pubblicità privata i dodici mila miliardi che ogni hanno vengono divisi e rappresentano quindi una conquista e anche una contesa molto importante ma in questi dodici mila miliardi un monte pubblicitario di rilievo
Gran parte costituita dalla pubblicità istituzionale
Che segue anch'essa la regola del più forte un po'come il denaro Edouard diano che va laddove già c'è ma non va dove non essendoci denaro ma essendoci capacità professionali si potrebbe fare il discorso di incoraggiare e sostenere le capacità professionali no il denaro
Guardiamo la pubblicità anche quando è pubblica e guardiana va alle testate più forti indipendentemente dal ruolo e dalla funzione che svolgono allora trovare meccanismi per apportare una maggiore attenzione all'editoria nelle regioni meridionali potrebbero passare anche ad attraverso una distribuzione più ragionata e più mirata della pubblicità istituzionale cioè della pubblicità
Noi abbiamo chiesto da tempo che il Parlamento esaminasse la possibilità di istituire l'albo nazionale degli editori
Per evitare avventurismi perché troppe volte diventano editori improvvisandosi tali personaggi che non hanno nemmeno le risorse o le capacità minime necessarie per fare editoria e allora non fanno attività positiva servono a confondere ancora di più le cose
E naturalmente l'idea dandovi lanciata di un albo nazionale degli editori non è stata ancora raccolta naturalmente siccome siamo abbastanza tenaci
Che ben determinati insisteremo sperando di trovare interlocutori su questo su questo versante si diceva prima molte testate sono nate in Campania solo testate poste
Aperte agli avventurismi più varie e chi ne soffre innanzitutto i colleghi che comunque sono chiamati a far parte di questi nuclei produttivi di questi nuclei redazione
Ma ne soffre la comunità che non trova in questi giornali degli strumenti forti per rappresentare i loro problemi
Allora
C'è un'espressione che a me piace molto e viene usata nei nostri convegni
E il giornalismo va considerato poi tutto sommato come il prodotto finale di un'etica pubblica
A formare la quale il giornalista in quanto operatore dell'informazione concorre sì ma soltanto in parte
A formare la parte più rilevante di questa etica pubblica sono le istituzioni sono le comunità e allora il discorso si allarga molto e non è che noi diciamo questo per scaricare le nostre responsabilità su altri no mai bene che quando si esamini si esaminano questi problemi si discutono di queste cose
Diciamo prima ancora di fare una forte critica si facciano anche le necessarie autocritiche la nostra società cammina in un certo modo
I cento giornali che tutti i giorni vanno nelle edicole fanno uno sforzo enorme per dare una rappresentazione la più compiuta e oggettiva possibile di questa realtà di questa società
Come vedete spunti e stimoli di discussione non mancano come per esempio la lettura dei giornali noi siamo agli ultimi posti nella graduatoria europea per quanto riguarda vendite di giornali e abitanti siamo come media nazionale ha una copia di giornale ogni
Ogni settanta sessanta settanta abitanti
E anche qui uno squilibrio tremendo tra il nord e il sud abbiamo regioni nel Nord tipo la Liguria dove si vende una copia di quotidiano ogni nove abitanti
Poi da Roma in giù facciamo un balzo
Tremendo all'in giù naturalmente dove arriviamo a una coppia di quotidiano ogni settanta settantacinque abitanti e allora nella società cosiddetta appunto del terziario avanzato dove la società dove contano i rapporti dove contano le pressioni ma voi pensate non c'è ministro non c'è il ministro o sottosegretario o uomo di rilevanti incarichi pubblici che la mattina per prima cosa non si preoccupi di sapere che cosa hanno scritto ma chi la stampa
Il giorno Corriere della Sera il Messaggero la Repubblica il tempo e poi
Prima ci si preoccupava anche del mattino adesso noi speriamo che ci sia una forte ripresa e che si torni a preoccuparsi anche di quello che scrive il mattino ma poi dietro il mattino c'è il vuoto
E guardate quando diciamo che c'è una questione meridionali che riguarda l'editoria non perché altrove le cose vadano bene
Ma certamente non stanno nelle condizioni in cui ci troviamo noi
E guardate che i conti tornano sempre da qualunque punto di vista si considerino le condizioni del Mezzogiorno purtroppo i conti anche mai negativo e anche se in negativo tornano sempre
Le attività industriali
Presidente De Feo soffre tutti i giorni questa drammatica situazione di deindustrializzazione che il nostro paese sta subendo soprattutto nelle regioni meridionali prima
Si facevano critiche perché si diceva che avevamo le cattedrali nel deserto adesso rischiamo di avere il deserto senza le cattedrali
E una delle mancanze più rilevanti è proprio quella dei mezzi di comunicazione di massa perché il Mezzogiorno che continua a parlare soltanto a se stesso ha fatto il suo tempo ha esaurito tutte le sue risorse possibili la strada che poteva fare il Mezzogiorno per parlare a se stesso l'ha fatta tutta
E ad altri che il Mezzogiorno deve parlare
Allora Mezzi di comunicazione terra il mezzogiorno e che partano dal Mezzogiorno
E qui dobbiamo dire che la RAI un grande Sforza con la riforma
E il decentramento lo lo ha ottenuto lo ha fatto lo ha realizzato perché per la prima volta regioni che non avevano mai avuto un quotidiano proprio hanno incominciato ad aprirlo con la RAI con i telegiornali regionali
La Basilicata la Calabria in parte l'Abruzzo il Molise la RAI ha portato il primo giornale quotidiano però non basta
Perché ancora oggi scontiamo una difficoltà tremenda a far passare sulle reti nazionali
O sulle testate nazionali nonna gli avvenimenti del Mezzogiorno ma gli avvenimenti positivi del Mezzogiorno
Oggi camminano so sulle reti nazionali sui telegiornali nazionali soltanto gli avvenimenti negativi
E si forma un'immagine del Mezzogiorno
Quando diciamo che l'informazione è una risorsa è perché l'informazione e immagine
Soprattutto oggi allora pensa giusto per dire come funziona il nostro lavoro ogni mattina tra le nove e le nove e trenta cioè il il cosiddetto Orrei le cioè tutte le il dottor Raffaele Minicucci lo sa bene perché è stato direttore generale della RAI TV quindi ogni mattina facciamo il relais cioè tutte le redazioni
Centrali e regionali sono collegate tra loro
Ed è una sorta di mercato detto in positivo in cui ogni regione ogni redazione vende servizi in termini di avvenimenti di cronaca soprattutto
Guardate che tutto quello che viene preso da Roma in giù è solo cronaca nera
I morti i
No perché
Prego
Perché non non vogliono comprare qui perché magari lo stesso ecco una grande mostra
Se si inaugura Napoli aspettano che magari la inauguri Nuova Venezia dice no ma siccome tra due giorni viene a Venezia nel servizio lo faremo da Venezia
Allora è la comunità
Che si deve organizzare perché in questo caso la pressione non può essere esercitato soltanto dagli operatori dell'informazione
è noi abbiamo avuto esponenti anche autorevoli perché pensavano di fare le giuste pressioni sulla RAI TV questo gigante
Dell'informa mandando telegrammi no mandando telegrammi non si ottiene niente tutt'al più una garbata risposta ma il problema non viene risolto
Allora l'immagine fa informazione non sempre delle regioni meridionali
Corre l'immagine più edificante l'immagine migliore ecco perché poi ci troviamo
Che il sindaco di Trieste Illy dice no noi nel Sud non veniamo a investire perché c'è solo ma la vita c'è solo camorra e c'è solo delinquenza organizzata e non è vero
Però come possiamo ribaltare questo giudizio e questa mentalità e ci vorrebbero ortopedici speciali per
Cambiare e far fare salti di qualità e allora noi concorriamo a fare immagine a dare un idea delle nostre are dei nostri territori che ci penalizza
Perché appunto tutto ciò che viene ripetuto con più frequenza diventa una sorta di ambito
Non è che ce lo mettiamo noi ce lo mettono ci viene messo addosso e quell'abito dobbiamo portare avanti allora
Anche il mondo dei giornali ma il mondo dei giornali però ha bisogno di lettori
Non ha bisogno soltanto di telespettatori passivi e a critici che subiscono l'emissione più che diventare no interlocutori no
C'è bisogno di leggere di più noi leggiamo molto
E pensate che tra l'altro c'è anche un uso molto perverso del mezzo televisivo e qui in una ricordo che in uno dei più recenti discorsi il Papa parlando alle famiglie
Ha criticato molto
Che la televisione tra i compiti assegnati alla televisione ci fosse anche quello di essere una sorta di balia Elettronica e di allevare e di far crescere i figli perché il Papa
Gli avevano detto che in Italia era stata fatta una indagine molto allarmante
Che dava questo risultato
Ogni bambino quando arriva in prima elementare ha già assorbito cinque mila ore di televisione
E non parlo della Rai televisione in genere
Se un bambino arriva in quindi in prima elementare cinque anni avendo dentro di sé assorbito ho metabolizzato cinque mila ore di televisione
Cioè ha già una sua cultura ha già una sua visione del mondo ed è una visione a ventuno pollici
Allora è un gioco perverso
E qui naturalmente il discorso della scuola questa grande agenzia di formazione
Dalla quale giustamente si deve partire e si devono prendere le mosse tutte le volte che siamo costretti a occuparci di un grande problema dalle grandi conseguenze
E dai grandi riflessi quindi la lettura e qui devo fare soltanto un passaggio che riguarda la nostra regione stiamo riprendendo da tempo però troviamo una Regione troppo assediata da una quotidianità drammatica di problemi del lavoro
Della sotto occupazione perché abbia il tempo per occuparsi anche dei problemi che noi andiamo prospettando portare i giornali nelle scuole
Cioè fare dei giornali non uno strumento sostitutivo dei libri perché questo lo dice soltanto che non vuole ragionare non vuole distinguere e pensa che noi vogliamo prendere spazzi che non sono nostre
Però il libro punta a una formazione che si proietta nel futuro il giornale
La quotidianità e l'attualità che viene vissuta al momento permanente e che però da con più immediatezza l'idea di come funzionano i meccanismi della nostra società e allora questa esperienza del giornale nelle scuole bisogna farla con una legge regionale una legge regionale cioè approvata nell'ottantuno però che cosa è successo e questo è un dato che noi portiamo alla riflessione perché è significativo
E anche qui torniamo al discorso iniziale non basta avere le leggi le leggi devono camminare sul territorio bisogna saper predisporre tutti i servizi di supporto e di accompagnamento
Nell'ottantuno fu approvata una legge che stanziava due miliardi per portare i quotidiani della regione della Campania nelle scuole bene fatte le circolari e portata alla conoscenza dei capi di istituto dei consigli
Di istituto questa possibilità di sottoscrivere abbonamenti arrivarono abbonamenti per soli quattrocento trenta milioni per cui più di un miliardo e mezzo di fruito né i residui passivi della Regione Campania
L'assessore Minicucci lo sa perché si è occupato anche di questo problema del bilancio della Campania cioè una regione che più aveva bisogno di spendere in termini di conseguenze sociali gli utili era poi quella che più accumulava cifre non lo spense e tra le cifre non spese anche questo perché perché non c'era la cultura del giornale quindi non era più un problema di risorse e di disponibilità finanziaria però si registrò questa caduta questa mancanza di sul allora le iniziative di accompagnamento certa
Se i professori non sono loro per primi a comprendere l'importanza di uno strumento di questo tipo è difficile che l'importanza arrivi alla percezione dei degli studenti dei ragazzi soprattutto delle classi medie inferiori ecco perché diciamo i giornali comunque li si riguardino sono del sono dei grandi specchi
A formare questa immagine del paese c'è un concorso di responsabilità
Bisogna bisognerebbe sempre fare un discorso molto analitico e dettagliato dando a ciascuno le responsabilità che merita e stimolando ciascuno ad agire nel campo che Didier propri
Ecco perché
Riprendendo il discorso dell'authority
L'Authority segna un passaggio dell'economia che è molto importante da economia moderna opposto moderna diventa sempre più a economia del terziario avanzato nel terziario avanzato sono i prodotti della cultura quelli che dovrebbero tirare di più il giornalismo è considerato uno di questi prodotti immateriali cioè frutto di materia grigia frutto di intelligenza
Speriamo che trovino la collocazione giusta la considerazione giusta da parte di chi avrà il compito di far funzionare questa authority che noi non vediamo come un corpo separato
Ma come una sede di aggregazione di interessi che girano nel mondo
Del nel mondo audiovisivo ma che non trascurerà hanno il mondo più tradizionale quello della carta stampata quindi comunicazione radiotelevisiva ma anche editoria stampata io spero che a questo punto il ministro
Ecco vorrei sapere soltanto se ci sono notizie
Più nuove
Del ministro
Sì va bene però dove
Dottor su un'altra allora se siamo tutti d'accordo è una decisione che prendiamo tutti insieme io mi sono scolato quanto più poteri
Ci rivediamo tra un quarto d'ora venti minuti qui lì c'è un bar dove proprio un soccorso di primissima necessità è possibile
Il il
Relazione
E non fare propaganda realtà tra rendita occorre
No
Ecco e mezza
E astruso lottano quarantacinque dove dove i cinque che politica
Inizio delle porte
Ne aveva
Diciamo
Adesso in modo
Uomini poi riepiloghiamo
Rinviamo come si fa Lorenzo potrebbe derogare forse la cosa migliore
Adesso però facciamo una cosa tutto quello distingui abbiamo detto no
Fotocopia
Quindi
Sono esigenze
I telegiornali pongono regionali quindi non ripeteremo nulla di quello che è stato detto
E voteremo subito avanti
Allora come previsto a questa sede rimasta rispettosamente vuota in attesa del ministro
Ecco c'è una grande tradizione
Che naturalmente adesso utilizzeremo anche come cronista oltre come oltre che come autorevole membro del governo sapere le ultimissime dal fronte parlamentare perché sappiamo che oggi il governo ha avuto qualche contrattempo adesso il ministro si dirà come è andata a finire
Anzi aspettiamo qualche istante così mi sorprende un po'fiato
Allora
Ecco vediamo qualche minuto così
Allora via va
La prossima volta faremo una teleconferenza signor ministro così non ci sarà più bisogno di spostarsi da un luogo a un altro
Visto che le nuove tecnologie ce lo consentiranno allora diamo riprendiamo la manifestazione
Che è stata promossa per presentare l'edizione novantotto del Codice dell'informazione via
Ridurre
Sono pronto aiuto all'improvviso convenzioni
Diciamo
O no no
Inviata come sede dell'authority
E quindi proprio dal ministro
Opinione diciamo ma se interpretazioni su questo importante organismo entro sarà che i sorge è una
Debbo come vice segretario nazionale della Federazione marciavano stampa portare presenti e allora ministro il saluto anche del segretario nazionale della Federazione lanciavano stampa Serventi Longhi
Il quale è stato impossibilitato a intervenire
Detto comunque per non rientrare una serie di problemi che sono stati c'erano franchi dei colleghi fin qui presenti sui problemi dell'informazione di un Paese e in particolare in Campania
Debbo dire sinceramente che come integrazione noi assieme allora presidente nazionale della Federazione aggiorna la stampa collega Lorenzo Del Boca il presente
O il presidente di un'associazione Campania costante presidente dell'ordine dei giornali giornalisti noi abbiamo in questi momenti in questo momento nel Paese
Tre grossi problemi dell'informazione finiremo con Ray diciamo scheletri di cemento illustrare al ministro
Il primo problema che il ministro conoscerà bene
Una pesanti profonda crisi dell'editoria nel Paese
Una pesante crisi territoriali del Paese
Dove si manifesta ed erano in Campania come hanno detto i colleghi
Oggi attualmente contiamo sedici politica ma è anche vero una cosa che ci sono ogni anno nascono encomiabile muore improvvisamente e questo quanto che ci lascia molto perplessi e molto preoccupanti
La seconda
Che noi gradiremmo abbiamo anche come Federazione nazionale la stampa più volte talmente incontri con i gruppi parlamentari
E anche con rappresentanti di governo ci auguriamo al più presto a riavere un incontro col ministro Maccanico
Che necessità
E in questo particolare momento
In questo Paese
Una maggiore disponibilità
Delle rappresentanze politiche
Parlamentari sui problemi dell'informazione
Non vogliamo soltanto sentire eventualmente che si intendono sciogliere tutti gli ordini professionali
Gradiremmo ambiente che le forze politiche di questo Paese
Ritenessero maggiore attenzione ai problemi sull'informazione che sono in una profonda crisi
In USA terzo problema che è la conseguenza del primo della crisi dietro io nel Paese
E che ogni giorno la disoccupazione nel campo dell'informazione aumenta paurosamente
E anche in questa regione aumentò paurosamente mettendo alla alle corde
Giovani professionisti in quali veramente
Dovrebbero venire
Un destino ben diverso
E
Affinché il ministro
Che tutti conosciamo bene per la sua precendente
Ma anche per la sua
Grande preparazione
Nel settore delle telecomunicazioni
Potesse
Darci un contributo
A sia a livello governativo che parlamentare perché i giornalisti nel Paese non hanno bisogno di uno scioglimento diciamo dell'ordine professionale ma hanno bisogno di una urgente
E diciamo rispondenti alle esigenze dell'informazione paese della legge sull'ordine professionale
Onorevoli ministri noi siamo lì di stasera di averla con noi
Per la presentazione ufficiale di questo codice l'informazione incantati siamo veramente i clienti e ci affidiamo al suo impegno sia il governo sia nel Parlamento grazie
La parola al ministro
Promotori del codice dell'informazione ricorda ringraziamento
A coloro che hanno reso possibile questa raccolta
Ministro questa egizi questa è la quarta edizione del Codice dell'informazione che viene promossa
Per avviene
Un appunto concordi cioè una raccolta organica di tutta la legislazione sul giornalismo qua non a caso si parte dalla legge generale del quarantotto fino agli ultimissimi provvedimenti appunto la legge che istituisce
L'autore
Noi abbiamo fatto sì una serie di interventi di riflessioni su questo momento dei problemi e abbiamo collegato sostanzialmente tre punti la sede dell'Authority
Dove riteniamo che grazie al suo impegno la scelta di Napoli non sia stata una scelta occasionale ma sia una scelta che rilanci tutto il discorso sulla riorganizzazione complessiva della comunicazione naturalmente quella audiovisiva senz'altro ma non dimenticando lo stretto rapporto che deve intercorrere tra comunicazione audiovisiva
E comunicazione diciamo più tradizionale quella stampata il giornalismo della carta stampata ci sono problemi
In un settore ci sono problemi nell'altro non si possono risolvere come fossero corpi separati ma ci vuole una unità di indirizzo orientamento naturalmente il discorso dell'Authority pensiamo che Proietti Napoli sempre più non solo nel mediterraneo ma oltre e questo va avanti e chiama in causa anche la RAI
A parte le difficoltà che in questo momento sta vivendo
Per quelle che sono le a spetta file giuste legittime
Perché si collegano al grande servizio pubblico che resta un grande patrimonio del nostro Paese
Trovando però le forme che nera fortissimo l'autonomia e non mortifichi non soprattutto la professionalità di coloro che lavorano perché questo servizio
Posso imporsi farsi valere sempre più un altro punto che desideriamo portare alla sua attenzione e questa idea di intervenire su come diciamo riorganizzazione degli ordini professionali noi siamo un ordine professionale che non vuole ovviamente chiamarsi fuori
Rispetto anzi problemi che investono
La democrazia del nostro Paese le professioni liberali e non solo
Veniamo usciamo da un referendum dove non siamo lieti essere sopravvissuti a un referendum solo perché il forte astensionismo ha salvato un ordine
Siamo profondamente avvertiti della necessità della riforma così come crediamo che sia giusto porsi il problema di come riformare gli ordini professionali il ventisei ordini
Professionali di cui si parla ma ritenendo che non si possa prescindere da un confronto diretto con le professioni direttamente interessate altrimenti
Ripeto il rischio che si può correre superato il concluso quel periodo di armonia che lei ha ricordato nella prefazione al libro di Santaniello su libertà etica di garanzia e poi si possa passare dall'anomia alla deregulation
Per cui è vero che decennio importante dalla legge di riforma dell'ottantuno la legge che ha istituito l'Authority per dare regole precise beh gli ordini sono Raikkonen
Allora
Metter mano
A una riforma o a una riorganizzazione senza un confronto diretto con le categorie potrebbe riportarci all'altro eccesso alla de regulation nel momento in cui si ritiene che una democrazia non Fossa
Diciamo vivere senza regole precise e trasparenti condivise ecco noi diciamo molto importante per noi e per la sua presenza qui perché il codice perché cioè l'Authority e per quello che è stato sempre il suo personale impegno attenzione sensibilità e alle l'attenzione dopodiché saranno stati svolti alcuni ringraziamenti a coloro che hanno reso possibile la pubblicazione di questo codice che contiene tutta la legislazione sul giornalismo ma anche tutta la struttura
Dell'editoria nella nostra regione insieme sono ben quindici mila voci insieme con tutte le istituzioni che formano questa Rete diffusa e capillare e di punti di aggregazione di servizi di uffici di sedi da cui viene fuori che la campagna è una Regione non ti sa attrezzata da questo punto di
Un'azione in Campania mille novecentonovantotto ringrazio di ieri istitutive anch'io ho reso possibile se no
E morale le Poste italiane lana nuove le Ferrovie dello Stato la società di italiana Veltroni il Banco di Napoli l'Ansaldo trasporti latte ordinaria
La Tim Telecom Italia mobile la Telespazio linea Ente per le nuove tecnologie l'energia e l'ambiente
La il gruppo Cirio l'agenzia di stampa accusa la società Mario Valentino l'agenzia di stampa Formenti la Banca Popolare minato limitarsi in Italia concessionari momenti Rolex la società e l'area la Deutsche Bahn Leni ente nazionale idrocarburi ancora Banco Ambrosiano Veneto la FIAT lancia l'Alfa Romeo il CNR Consiglio nazionale delle ricerche l'Istituto bancario San Paolo di Torino leso la ancora tempo addirittura il Monte dei Paschi di Siena
Lei mi accompagna gli investigatori vigilanza lassità assicurazioni
La Venier spazio lo stomaco Istituto di studi per la direzione gestione d'impresa
Ringraziando le regioni in Albania Ente Provinciale del Turismo di Napoli la Mercedes inabilitato strade meridionale Genziana di Napoli
I Consorzi agrari provinciali ad alto valore il Consorzio per lo sviluppo industriale di Avellino il Consorzio smaltimento rifiuti di Avellino
Naturalmente la Rampling lamentare Vienna il mattino carnefice l'euro regione in Albania è emersa Ente regionale di sviluppo agricolo in Campania
Ancora se la vigilanza sia assicurazioni classifica Società per le imprese pubbliche e private rischia il cappello
La banca di Salerno nel frattempo insorsero in gennaio linguistiche rovinarci l'onda una l'amministrazione provinciale di Salerno l'amministrazione provinciale di Benevento
Lampade vendendo come una religione nel greco legga l'autobus non tremare incise la città all'ingrosso
La Napoletana Gas la società il Vinavil arrivano in azienda del gas di Salerno
La banca della provincia di Napoli il gruppo grafico la Centrale del latte di Salerno l'asso la società nel nord e nell'ambiente
Auguri c'è un consorzio di nematodi vermi rossi Istituto Italiano per gli Studi filosofici e le amministrazioni comunali Casoria Afragola Casalnuovo Arzano Frattamaggiore
No innanzitutto esprimere un vivo rammarico per il grave ritardo col quale sono arrivato a questo appuntamento al quale tenevo moltissimo
Grave ritardo che come voi sapete argomenti ingresso ha fatto dalla mia volontà Mabel dai cosiddetti imponderabili della vita parlamentare
Viviamo un momento di particolari tensioni questa mattina è mancato alla Camera il numero legale ben tre volte allora abbiamo dovuto siamo stati invitati a tutti i ministri parlamentare gli stipendi nell'arco della Camera dev'essere presenti a questa votazione che si è svolto dalle alle cinque e trenta alle diciassette e trenta che quindi io col dovuto fare il mio dovere parlamentare con grande rammarico di non poter essere tardivo quindi mi scuso sequestrati questo incontro così importante così
Così
Vivono
Stella informazioni napoletano viene un muro un po'comporta cercherò di compensare essendo riducendo il mio intervento le cose fondamentali senza dilungarmi eccessivamente
Voglio anch'io esprimere una vivo compiacimento per questo Codice dell'informazione in campagna io ho avuto modo di sfogliarlo veramente un documento straordinario per completezza per interesse che esso o il panorama della stampa Campana che viene da questo questo comicità dell'informazione in un panorama veramente confortante
Si può dire che napoleoniche e uno delle capitali culturali d'Italia oltre che e poi si può dire che anche una capitale della stampa perché allora si tratta di primissimo ordine poi così diffusa capillarmente che certamente ha
Un ruolo importantissimo veramente depresso
Detto questo io volevo intraprende un po'sul tema anche Mourinho mi disse che era stato affidato dirci quello dell'ala telecomunicazioni fra sviluppo ove democrazia e sviluppo tema interessantissimo che
Dimostra anche quale sia la sensibilità verrà sta un po'napoletana nei confronti di questi sappiamo tutti che stiamo vivendo una una vera e propria rivoluzione nel campo del telecomunicazioni
Se rivoluzione anche indotta allo dal progresso tecnologico e soprattutto da due infatti importanti innanzitutto la la la fibra ottica
E in secondo luogo la tecnologia digitale questo tempo fibra ottica tecnologia digitale hanno rivoluzionato il camion delle telecomunicazioni
Scatenando quella
Quel fenomeno che è stato definito della convergenza
Una volta esisteva il settore dell'informatica evidentemente Andrea dei computer il settore delle telecomunicazioni non sono sulla sua vita parte e infine il settore delle telecomunicazioni
Questo questa evoluzione tecnologica ha portato alla convergenza di questi settori
Ed io credo che sia stato un merito molto importante della riforma di sistema che che io promosso quello di aver tenuto al centro di questa riforma questo fenomeno della convergenza per cui abbiamo avuto questa autorità unica
Al territorio unica delle telecomunicazioni e della televisione che rispecchia questo fatto della convergenza
E questo è un fatto in Europa di avanguardia
In di avanguardia perché il sebbene l'unione è internazionale delle telecomunicazioni da tempo o raccomanda asse la creazione di autorità uniche per questo settore sia per le telecomunicazioni sia per le per le televisioni il primo paese che ha fatto questo elettorali e mi fa un immenso piacere che questa esperienza
E avanguardia sarà fatta Anna perché Napoli sabato la sede del di questa autorità di tipo nuovo
Questo fenomeno della convergenza a degli impatti importanti diresse in tutti gli aspetti della vita sociale
Intanto palchi importanti sulla Vito produttivi
è chiaro che le la
Il modus operandi dell'impresa che cambia cambia radicalmente per questa rivoluzione nelle telecomunicazioni
Direi che è uno dei fattori di crisi del modello fordista del della la fabbrica fordista di tipo gerarchico convenuto in vantaggio questi sistemi è stato aggredito del parto dalla robotica e dalle evoluzione del re telecomunicazioni si creano i sistemi a rete nel sistema produttivo
E questo è un fatto straordinario fatto di importanza enormi
Si cancellano quelle che che si erano state le barriere del tempo e dello spazio certo se quindi la vita produttiva diventa completamente diverso sistemi a rete
Si crea la telematica si può lavorare per un impresa stando lontani site concentra anche le aree urbane possono essere che concerneva il pane industriali possono essere concentrato
Sì a quel fenomeno del del
Da una parte della concentrazione
Che i grandi gruppi vedete che i gruppi televisivi gruppi telecomunicazione cercò di mettersi insieme di creare dei grandi gruppi il che dà luogo al fenomeno del
Di eliminare quelle attività che non si facciano parte né ancor più sinistro del verde e dall'altra parte il cosiddetto outsourcing cioè quelle attività abbandonate da settori produttivi finiscono per essere oggetto di di iniziative diffuse e quindi piccole medie imprenditorialità sono cambiamenti repentini rapidi che il quale naturalmente provocano anche problemi di disoccupazione di adattamento
E il problema disoccupazione che ha loro volto sono risolti comune questo fenomeno dell'outsourcing cioè della creazione di uomini media di miriadi di nuove imprese che su questo su questo fenomeno sorvola
Voi sapete il problema è questo che il problema disoccupazione in fondo quasi sempre questo dovrà mettersi in mente che la disoccupazione è un problema permanente tema impormi e di mercato
è un problema permanente cioè non è un problema anche che si si risolve una volta per tutte è un problema per me e che rispecchia in questa come dire questa quest'inseguimento fra la innovazione tecnologica che spesso espelle vecchia ma manodopera e la capacità che è una società a suo tempo di creare quelle competenze nuove che le nuove tecnologie comporta ecco questo in fondo è una gara una gara
Dopo avere questa consapevolezza e quindi il problema della formazione è diventato un problema fondamentale e centrale
Ma l'impatto del del nuova tecnologie dell'informazione
Riguarda tutta la vita sociale dobbiamo dirlo
Non è solo sistemi produttivi Cassidy cambiano abbiamo
Una natura diversa
Si crea la cosiddetta Società dell'informazione si avvia la cosiddetta società dell'informazione
Che riguarda che riguarda anche direi le stesse istituzioni democratiche Carlo che investe la vita politica reinveste la partecipazione dei cittadini potenzialmente cioè voglio dire noi siamo in una fase nella quale
Arriveremo a dei cambiamenti radicali dal nostro modo di vivere del nostro punto di decidere
Sappiamo tutti per quanto riguarda gli aspetti appunto della vita democratica che viviamo un un un momento di di crisi di crisi del vecchie strutture partitiche delle vecchie strutture sindacali
Viviamo una vista
La va mediazione politica e intimi
Però si è creato posto di questa una specie di quello che io chiamo un po'il trittico infernale
Cioè da una parte tonnellate criteri fermava sarebbe in televisione sondaggi elezioni televisioni sondaggi elezione
Ecco secondo me questo trittico infernale sta per essere dalla società dell'informazione sta per essere cambiato radicalmente sconfitto
Perché le tecnologie digitali consentono ma interattività
Cioè non ci sarà più il in futuro il cittadino che si mette davanti alla televisione generalista
E passivamente assorbe quello quello che avviene e che al Tunde anche un po'il senso clinica
Avremmo la televisione interattiva cioè si crea la possibilità di colloqui disse parlar di porre un quesito il sistema rete internet considera consente allarga enormemente la conoscendomi allarga anche la possibilità di rapporti di dispensa
Ecco questo avrà un'influenza importanza anche nella a mio avviso nella la vita democratica inciderà nella vita democratica si creerà una sorta di come dire di democrazia continua non vi darò intermittenza cittadino perché
In preda ad abolire andrà a votare poi si dimenticherà leggo su strada con della televisione stenderà sorride intatti no credo che ci credo che andiamo verso una fase nella quale è possibile creare qualche cosa di diverso delle delle comunità di tipo elettronico diciamo che poi con la quale il prossimo è impossibile interferire continuamente nel Vermont processo decisionale degli organi istituzionali si creerà qualche cosa di è diverso e questo e molto ed è una frase veramente rivoluzionaria già esistente qualche vuoi vedere che ogni tanto quando ci sono problemi issues particolari
Le le ondate di fax che arrivano la la la presenza dei cittadini che partecipa non più attraverso l'esenzione leggendo invece ma Tres direttamente
Ecco questa sarà o o
Queste nuove forme di comunicazione maremmano che si creeranno reti civiche che si terrà questa possibilità dicono secondo me sono destinate a crescere
Ma questo pone dei problemi molto seri
Molto seri nel senso che le nuove tecnologie possono creare delle nuove discriminazioni delle discriminazioni fra quelli che sanno per quelle che non sa cioè mai come in questo momento quella che conoscenza diventa appunto e allora il problema è quello di come gare di che garantire questa nuovo cittadinanza a tutti il problema del servizio universale problema del servizio universale diventa un cosa una cosa si dilata enormemente servizio universale fino adesso è quello del telefono di avere la possibilità anche stando in un villaggio sperduto di poter telefonate
Dove poi Seveso universale dovrà essere allargato potrà essere anche così collegato alla necessità di usare intervento alla necessità di usare tutti gli strumenti tecnologici moderni potesse mettere in comunicazione questa è una delle cose fondamentali io proprio adesso sto per emettere un regolamento che riguarda il servizio universale
E che insieme alla sua regolamentazione riguarda tre italici un'interconnessione
Completerà un po'quell'opera di liberalizzazione che per abbiamo portate avanti in questo in questo anno e mezzo sono le due cose che ancora manca
Ma la riflessione sul servizio universale in questo caso è veramente parametri portarlo non possiamo creare cittadini di prima classe e cittadini di seconda classe dobbiamo dare opportunità a tutti quindi problema della formazione da una parte e dall'altra possibilità di accesso attraverso solo una certa visione delle tariffe poi secondo me con allargando la concorrenza perché le le tariffe scendono quando la concorrenza veramente veramente fare questi sono le prospettive che noi abbiamo abbiamo davanti e questo lo dico perché
Vi vorrei collegare adesso al fatto che è stata scelta Napoli per come sede dell'Autorità
E questa scelta di Napoli come sede dell'Autorità
E non è stata una un fatto così pieni di compiacenza puramente simbolico perché Napoli è una città simpatica non è troppo lontano da Roma perché la legge dice che le autorità non devono essere tutte romano la scelta di è stato una scelta meditata
Una scelta meditata perché noi crediamo che laddove c'è l'autorità regolatrice regolatrice del non solo della telecomunicazione immanente ripeto anche nelle televisioni della multimedialità di tutto questo complesso fenomeno che va verso la convergenza
Perché questo significa che noi vogliamo
Un impulso
Alla ha una visione nuova del Mezzogiorno d'Italia
Non solo di notte
Se Napoli diventa la capitale delle telecomunicazioni la capitale della dell'innovazione tecnologica in questo campo e questo significa che noi vogliamo che su Italia tutta l'Italia Sutil tali sia veramente faccia quel salto di qualità che possa veramente farci fare in modo che il nostro Paese diventi veramente unito noi lo vogliamo che il Mezzogiorno rimanga emarginato e nella logica di quello che diceva cioè gradisce si tattica assicurare a tutti i cittadini una condizione una condizione di avvantaggiarsi di questa nuove tecnologie di questo nuovo Pan Obama che io rapidamente quell'abito schizzi l'ho fatto in questo in questa in questa logica noi abbiamo voluto che la Autoritratto fosse fosse andato
Noi sapete che il mondo del delle telecomunicazioni del del multimedialità poco molto amplissime un punto ci sono di aziende clienti che la che lavoro mentre che il lavoro non nel nel nostro nella creazione delle delle macchine delle strutture quelle mani fa che quelle che lavorano nei contenuti in quelle che ricorrono nelle reti e nei servizi cioè è un mondo
Estremamente complessa e quindi in questa la scelta di Napoli pone Napoli al centro di un processo di un processo che che non sarà breve che non ne possiamo pensare che le cose siano avvengono in poco in poco tempo ma solo è un processo che certamente investirò la società italiana nel suo complesso come la società europee per non parlare delle proiezioni in tutto il Mediterraneo
E potrà quando si dice Napoli che deve diventare la capitale della telecomunicazioni del Mediterraneo io credo che si dica una cosa una cosa giusta
Vorrei aggiungere come considerazione
Qua dove abbiamo scelto Napoli ha però scelto Napoli sul serio non perché Napoli sia sia condivisa con Roma
La sede sarà Anna
Sarà Napoli io parlando con il presidente Carey
Gli ho detto che ero Presidente io per decorso a Roma
Destinatari sono una stanza d'ufficio tutto il resto dovrà essere a Napoli quindi non siccome ho ho visto che almeno alcuni giornali si dice sì sarà Napoli però sostanzialmente gli uffici che contano rimarranno a Roma io posso assicurare che questa è la direttiva critica che noi via
Per quanto riguarda i problemi specifici delle dell'editoria che mi sono stati praticamente mi scusi
Ma io anche se nono la competenza per questo settore che della presidenza del Consiglio il sottosegretario D'Amico Arturo Parisi
E posso assicurare che queste tematiche sono all'attenzione del Governo USA Pepe che in via di preparazione una nuova legge sull'editoria
Questa nuova legge sull'editoria sarà naturalmente preparata dal governo in stretta collaborazione con le categorie dei giornalisti cioè quel metodo della consultazione
Che noi come governo siamo quasi sempre io usato moltissimo in tutti i settori questo sul metodo della consultazione sarà certamente seguito anche per la preparazione della legge sull'editoria
Ma c'è un altro punto nel mio disegno di legge sul mille centotrentotto che dovrebbe completare questa riforma legislativa di sistema
E c'è una cosa che secondo me interessa vittoria molto la questione delle quote delle degli affollamenti pubblicitari gli affollamenti pubblicitari televisivi sono certamente qualche cosa che interessa l'editoria che non perché io ritengo che che la riducendo dalla
Del le quote di l'affollamento pubblicitario in televisione
Questo comporti automaticamente un dirottamento del pubblicitario sul sul sulla carta stampata e forse questa connessione stretta non c'è però non c'è dubbio che in un Paese che ha un numero i sionismo generaliste così così grande più di un qualsiasi altro Paese e il fatto che la la pubblicità televisiva incidere fortemente sul
Sulla pubblicità sulla carta stampata questo senza dubbio innegabile io ricordo che una volta Palazzo Chigi ricevendo dei giornalisti americani del l'associato ed presso una delegazione fecero e l'allora eravamo erano c'era il Governo Ciampi Ciampi era presente il Consiglio era sottosegretario alla presidenza ci fecero un'infinità di domande sullo Stato italiano soltanto il costo alla fine crisma voi non avete nulla da chiederci e io chiesi richiesti feci questa domanda disse ma in negli Stati Uniti come regolata la la pubblicità fra televisione e stampa
Ed era risposto fu semplice e regolata dal mercato
Però regolato dal mercato perché perché negli Stati Uniti che sono un continente le televisioni generaliste non sono più di tre
E allora è chiaro che questo crea una situazione diversa rispetto al nostro Paese
Noi naturalmente non voglio fare nessuna polemica con le televisioni generaliste sarebbe sarebbe
Sarebbe il colmo però è certo che questa realtà
Che secondo bene anche destinato a cambiare che voi sapete abbiamo già deciso che uno delle reti di Mediaset dovrà andare sul satellite
E una delle ritirati dove RAI dovrà essere senza pubblicità senza pubblicità quindi contare solo sul palco io sono convinto che con la televisione televisione a pagamento con la previsione per via satellitare eccetera le cose in qualche un modo in qualche modo Camba
Cambierà
Un ultima notazione voglio fare sempre a proposito del servizio universale per quanto riguarda le Teleservice televisivi ecco noi dobbiamo stare attenti a che
Perché
La diffusione come che sarà inevitabile delle tenti più pay per view in futuro non diventi non monopolizza i tutti gli eventi che possono essere di interesse generale la cosa è avvenuta già per lo sport
E per lo sport e mi pare che sia stato già deciso in sede europea
Che alcuni eventi importanti devono essere venti non riservati alle televisioni a pagamento maestri non essere confluiti da tutti Tadini con le televisioni generaliste perché è un esempio ma certamente ci sono eventi importanti che dovranno essere alla portata di tutti e non recepiti prese diventare così dominio esclusivo della televisione appagamento
Si parla dello sport certamente lo sport ci sono eventi importanti non solo quelli calcistici che secondo me è giusto che siano che siano fruibili da tutti i cittadini ma esistono anche altri eventi sui quali è bene che ci siano delle delle norme io credo che l'Unione europea cerchi silenzio accinga emanare una direttiva anche in questo in questo campo ma noi come una sorta di governo a prescindere da quello che potrà essere fatta in sede di Unione europea su questi problemi
Stiamo riflettendo essi che ne vuole fare le cose in modo che sia che veramente i cittadini pertanto si trovano di fronte a soluzioni che siano sotto questo aspetto soddisfacente
Io credo che questa è la mia prevede esposizione delle vetrate l'idea di quanto sia complesso in quanto sia direi anche affascinante quello che avviene
E come tutto questo avviene in una cornice di liberalizzazione e di creazione del mercato non c'è asina dalla necessità di politiche pubbliche di politiche pubbliche sei queste cioè non non è che lo dobbiamo tornarci America a parte il fatto che il mercato abbandonato a se stesso porta al Monopoli corruzione degli oli gruppo ma
Il merito tanto crea in questi sistemi una una mentalità soprattutto aziendale giusto ok
Telecom
Che sono indecisa tra quelli che sarà
Se e quando soprattutto la logica di mercato
In tutti questi settori arriva
Però questo non esime
Il l'autorità politica ad avere una visione di sistema perché questa è l'interesse dei cittadini e la visione di sistema e dell'autorità politica la visione aziendale dei protagonisti dei soggetti che operano e quando parla di visione di sistema parlo di necessità dello sviluppo
Io credo che sia stato una buona idea quella di
Collocare nella legge
Di di sistema che abbiamo abbiamo approvato di per vedere il forum annuale delle telecomunicazioni qui questo forum ci si confronta
Si vedono quali sono i programmi si vedono quali sono le garanzie carenze quali sono le politiche pubbliche che possono favorire lo sviluppo
Questo mi pare che si è fatto importante uno dei prossimi forma credo li faremo verso aprile così potremmo dare il segno di questa particolare attenzione questo ordine il problema la Società costruire la società dell'informazione non è facile
Coinvolge tutti coinvolge i poteri locali coinvolge i poteri regionali coinvolge il governo impresa tutti i protagonisti di questo
Campo così vasto ma io credo di poter possiamo guardare con ottimismo al futuro perché questo significa questo questo settore diventerà il centro propulsivo dello sviluppo futuro e di questo possiamo essere sicuri grazie
Togliete consentito ma visto che il limite è stato così preciso sul futuro e ha parlato con grande forza delle prospettive multimediali digitali e io devo ricordare non per fanno delle produzioni in questa però devo ricordare e l'ho detto prima che l'associazione della stampa ha già formato con progetto europeo finanziato e realizzato già Trento Giordani visti i disoccupati mi direbbe ho fatto la formazione per il multimediale tra una settimana parte per quaranta giornalisti del campagne della Puglia della Sicilia la formazione per il digitale e credo che siamo i primi in assoluto Ferragosto del genere
Quindi che l'dalla campagna se ce lo tolgono parte la formazione dei giornalisti da quest'altra parte parte però dovremo trovare un un punto d'incontro per per il lavoro noi desideriamo che la manifestazione di oggi sia legata la data di oggi anche alla consegna di una targa al ministro IRAP motori della manifestazione avrei so
Sentiamo con quale motivazione
In assenza di
Oggi sarà il
Plenum ma la nello slalom condannato tendenza vengono
Una
Una carcassa
Tanto
Rispetto
Batterono in onda
Vengono immaginarli per violazione di
Sì
Presto sarebbe il governo
Arrivederci
Facciamo ma
Presidente
Chiudiamo bene
Senza
Ne ha
Ha su che cosa sul sì pasticci ecco
Ed è dovuto intervenire spessissimo
Forse persino
Io credo che consente anche di
Questioni amministrative responsabili materiali criminale
Per le responsabilità giuridiche l'azionista deve nominare direttore generale dell'istituto amministratore
Pubblici dovrebbero essere
Il consiglio di sorveglianza che hanno saputo
Società tedesca
Il consiglio di sorveglianza ti puoi essere qui destinazioni politico parlamentare
Decorative bambini veri
Per quanto riguarda l'indirizzo editoriale
Veri e avete anche dei poteri
Consultazioni che vincolante succede niente nerazzurra veri giuridici sfiduciare dal ministro cioè bisognerebbe trovare qualche consiglio quindi diede idee personali
Strumentale il governo non ha su quest'ultima sezione in questo momento che propone di andarvi Camporeale di Savona crisi e andare avanti con le sapremo tanto ci sono ci sono delle norme vigenti che il presidente del CNEL devono infatti tra e in base a queste norme vigenti piacciono Diodicibus bisogna guardare avanti non si può lasciare la RAI Texas serve la proposta di Amato fatta da insetti
Poi però sai qual era la Amato presidente della RAI l'ha detto lei lo guardò negli occhi io non non voglio non voglio fare nomi perché integralmente si inserisce in questo modo nel nei poteri nei confronti dei presidenti delle due discusse amici mille centotrentotto signor ministro potranno essere inseriti eventuali io vi devo dire dichiarato insieme per il mille centotrentotto reggono Cosimo sì sì
Nazionali
Per rispetto alle iniziative parlamentari prese al Senato alla Camera cioè
Noi non avremmo nessuna difficoltà sì
Con ciò è dovuto di queste di queste iniziative parlamentari senta alla camera fossero trasferiti certo non abbiamo difficoltà a questo decreto diventeremo Peppino dalla maggioranza e dalla sua stessa
Ministri chiedo scusa cesserà le doveva
Signor ministro
C'era il sindaco dell'utenza verso l'orchestra e Salerno località vedrà multimediale
Sempre Rosa aveva una grande
Sono volte insomma troppi che vogliono essere
Secondaria col pericolo Roma