"Le culture politiche della Repubblica" org. dal Centro Studi Nuova Ricerca c/o la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (Roma, 6/7 febbraio)

Nell'ordine
A
Intervenga
Ma
Andrea
Disporre
Quando
Sì
Se è stata eccetera
Certo ma
Tutto Air France
Allorché
Sì
Qualsiasi
Qua
Sposta
Ecco
Ma
Si chiama
Intanto
Degli
Interventi prego
Ma
Sì
E di modifica costituzionale assolutamente
Orale
Viene bene
Ho capito che scompare bravo voi del potere se vuoi stare qui voglio
Nel pomeriggio
Se noi abbiamo più pubblica
Bene buongiorno allora diamo inizio a questo
A questo nostro convegno
Noi del circolo
Del centro studi nuova ricerca abbiamo voluto scegliere questa maniera di
Ricordare di inserirci nel filone diciamo celebrativo dei cinquant'anni della Costituzione repubblicana cioè esplorare vedere
Ricordare le culture che ne furono
All'origine le culture che la hanno animato questa costituzione l'hanno attuato si sono sviluppati nel e il suo quadro e poi hanno avuto
Deperimento cioè non una decadenza e perché in che e in che misura e in fondo questo dibattito sarà quello che vivo quello che del perito delle delle culture politiche del della repubblica e quello che multato e trasmigrare atto che il fatto che ci sta davanti che metà degli elettori italiani si riconoscono in forme partito che era Rocco lontane oppure estranee alla geografia politica del della repubblica e questo e
Ho fatto un banco di prova rispetto a cui misurare anche
Quelle che sono state
Le culture delle origini ma Tano direi non non amarcord
Non un amarcord questo nostro ma cercare nel passato quelle che devono essere le radici di un nuovo discorso Repubblica
Nuovo discorso sul tra
Sulla Repubblica
Senza di cui anche le più felici formule della della bicamerale saranno saranno quote sovrastrutture
Ed anche direi ricerche verifica di un'identità politica nazionale identità italiana
Nell'epoca della sovranazionalità
Ora che l'Unione europea da Unione di uguali rapidamente si
Si sta trasformando in Unione di disuguali
E in cui quindi il nucleo delle identità nazionali il nucleo delle culture nazionali e importo
E anche direi uso un'espressione forte ma e e importante come garanzia di indipendenza
Nel in questi nuovi contesti nazionale
Quindi insomma identificare quella che direbbe Giovanni Spadolini Giovanni Spadolini che è stato il fondatore del Centro Studi nuova ricerca che è stato a lungo per lunghi anni il presidente
In questa
In questa casa
è amico di tutti noi e Spadolini gli piaceva dire beh insomma cerchiamo quella che è una certa idea dell'Italia ecco forse questa certa idea dell'Italia che soci ma anche appunto a Spadolini noi dedichiamo questo convegno le riflessioni che faremo io i risultati che e
Come come è costume in questi casi c'è qualche decisione ci state aggressioni di amici che così in questo fine settimana lungo sono riusciti ad essere Romo hanno avuto impegni governo le ricordo solo tre
Romano Prodi che affettuosamente
C'era testimoniato la volontà di esserci e di possibilità di essersi Giorgio Napolitano che per
Gli impegni di governo ma insomma puntigliosamente ha voluto le relazioni e poi Paolo Barile Paolo Barile il decano dei costituzionalisti italiani che mia
Telefonato stamattina tutto pimpante da dall'ospedale in cui è ricoverato dovere avuto l'innesto di tre by pass ecco le e-mail con voce donna vi dicevo ho avuto tre by pass e quindi Titti
Ti ti ti saluto e saluto gli amici e del centro studi e nuova ricerca
Che sono assieme comunque bene e adesso mi pare che possiamo dare inizio ai nostri lavori allegando il professor Gennaro Sasso di naturalmente ringraziamo moltissimo di svolgere la sua relazione sulla cultura liberaldemocratico
Grazie
Signor presidente signori
Vorrei
Per rendere in una materia così ardua possibile un inizio cominciare con una citazione e con un aneddoto concernenti entrambi Benedetto Croce
Quando nel mille novecentoquarantasei Francesco Flora dedicò a croce che compiva ottant'anni un fascicolo doppio della rivista la rassegna d'Italia
A Guido De Ruggiero toccò il compito di illustrare la teoria della libertà e del liberalismo ne riassunse in breve termini i concetti essenziali ne fece un caldo elogio e concludo tuttavia con una domanda che conteneva una riserva è una io
Si chiese infatti sette il ritrovamento di un criterio atto a tenere vivo non soltanto il concetto il senso della libertà
Ma anche ad indicare un criterio utile nell'individuazione di strumenti idonei alla ricostruzione politica del Paese il liberalismo crociano sarebbe stato all'altezza del compito questa la citazione
La cui morale è ovvia caduto il fascismo restaurata in Italia dopo la conclusione della guerra in Europa la libertà
Un autorevole esponente della tradizione liberale proponeva nei confronti delle verifiche intrinseca questo tradizioni un dubbio che Espresso con cautela era tuttavia come percorso da una vibrazione angosciosa
L'aneddoto narra invece di un importante personaggio dell'antifascismo liberaldemocratico come si direbbe oggi
Che visitando il filosofo nel mille novecentoquarantotto dopo credo le elezioni del diciotto aprile gli confermò la sua intatta fede nella libertà nel liberalismo e quindi di annunzio che per rendere concreto questo suo sentimento si era iscritto al partito comunista italiano nel ricevere questa confidenza conosce restò sbalordito
Dice l'aneddoto e perché era un uomo di spirito e certo non privo delle risorse della ironia intorno a questa il suo commento che peraltro non si sa in che cosa con esattezza consistesse
La citazione del giudizio anzi del dubbio di Guido De Ruggiero e questo aneddoto meritano credo qualche riflessione
Ed è un punto di vista certamente particolare consentono
Lo svolgimento di un discorso forse non superfluo
Considerati nella prospettiva che ormai si possiede di questa età il dubbio e l'aneddoto appaiono in una luce che disegna Ray emblematica e simbolica
Tale che molte delle vicende a cui la tradizione liberale andò incontro in Italia via assumono un netto e persino violento rilievo il dubbio di Ruggero appare ha diritto però profetico e la meditazione costituisce la più che precoce conferma lo comprende chiunque si disponga ad ascoltare queste elementari considerazioni
Fra il mille novecentotrenta è grosso modo la conclusione della seconda guerra mondiale il liberalismo fu in Italia essenzialmente quello teorizzato la croce
Non soltanto perché full Hui ai lavorava come con l'esplicita intenzione tattica politica e a fornirle come per l'innanzi come era accaduto il sostegno di un concetto unitario della realtà insomma di una filosofia ma anche perché a questa sua formulazione ci si rivolse da parte di quanti o per ulteriori ulteriormente svolgerla si pensi al liberalsocialismo di Guido Calogero o perché di Carla e mostrare così la necessità del suo superamento si pensi al marxismo nella forma che assunse nel primo dopoguerra
Ripreso dal discorso sulla teoria politica fra il mille novecentocinquanta negli anni che stiamo ora vivendo il liberalismo fu invece quello che per citare un solo nome
Norberto Bobbio riprese dalla tradizione classica di Lockerbie Montesquieu di camper di tocco PIL di Besana in Costa e naturalmente di Jones i quattrini
Se chi mi ascolta consente la brutta
Ideazione direi a proposito di queste due forme di liberalismo e del loro tendenziale conflitto così
Il liberalismo libro esempi mo'luogo una filosofia della libertà
Anzi è senz'altro la filosofia perché dire filosofie dire la realtà colta nel farsi distinto delle sue forme e dire questa è di nuovo dire libertà
In secondo luogo il liberalismo sempre naturalmente per Croce è Lidia liberazione di questo ritmo è la libertà che si pone come il suo proprio ideale come la sua propria meta
In terzo luogo di liberalismo è la realizzazione di un assetto il quale di volta in volta ossia in relazione alle sue giorni fa storiche nelle quali si rende concreto sia il più idoneo a dare espressione alla libertà che ne costituisce la premessa
Ne consegue che se il principio costitutivo del liberalismo era libertà e dunque la Filosofia con il carattere di assolutezza che lei intrinseco
La realizzazione della libertà negli istituti politici e giuridici che ne sono richiesti è in senso lato variamente storica e quindi se lo si considera dal punto di vista della scienza politica e empirica
Nelle varie forme invece e accezioni che questo termine reca con sé
Giuridica come si è detto politiche sociali e così via dicendo se lo si considera nello schema che senza pretese ho delineato appare chiaro tenera di costo non è crociana il liberalismo va da un massimo di assolutezza la libertà come principio con miliardi di se medesima ad un massimo di implicita
E che proprio perché ogni sua realizzazione si caratterizza in termini empirici e contingenti è impossibile che abbia valore assoluto so che empirico che sia trascendentale ciò che è contingente cioè le pirico storico e contingenti al setto istituzionale che Lidia liberale si è dato nelle sue più alte realizzazioni
Se questo punto su questo punto ritornerò subito dove aver cercato di esporre con altrettanta brevità l'idea del liberalismo che in opposti
Come a quella crociana si è affermata nel dopoguerra ad opera soprattutto di Norberto Bobbio ma prima di lui in un quadro diverso da di Guido Calogero
In questa accezione il liberalismo è per un verso fondato sul principio della inviolabilità della persona umana e dei suoi diritti fondamentali questa è soprattutto nella Li Gotti
E presenta perciò sotto questo punto di vista un connotato fondamentalmente giusto naturalistico
Ma fatto salvo questo principio al quale sembra impossibile non riconoscere il carattere della assolutezza e della incontrovertibili dica
Per un altro verso l'accento batte sui limiti che all'interno di se stesso e delle norme che lo definiscono allo Stato liberale riconosce con beh invalicabili nell'atto in cui attraverso i poteri che lo costituiscono distinguendo visite realizza la propria legittima sovranità insomma giusnaturalismo per un verso l'inviolabilità
Della persona
E i suoi diritti
Fondamentali per un altro empirismo e positivismo definiti dalla scienza politica che in quanto tale non è se non la De iscrizione dei mezzi attraverso i quali imprescindibilmente la società liberale realizza se stessa
Se è così che nelle linee essenziali molto semplificate Bobbio concepiva e naturalmente concepisce il liberalismo si comprende perché ne riaffermarlo in questa sua accezione classica anche gli lo contrappone S a quello di Croce
Che gli sembrava estraneo alla linea che o definita classica dal momento che se lungo queste il liberalismo si definisce come soprattutto una teoria dei limiti e la libertà concepisce come il rispetto di questi lungo la linea segnata dal pensatori via lista era invece una teoria metafisica secondo Bobbio dello spirito e della sua interno Energia di qui per quanto concerne la considerazione del metodo la preferenza cordata scrittori come Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto scienziati positivi della politica e quindi in quanto non filosofi preferibili al filosofo e per di più nella sua idea della libertà addirittura metafisico Croce di cui è anche dei ovvio per la parte riguardante la teoria generale della libertà il favore accordato ai già ricordati pensatori che era di finirono con un sistema di strumenti e di mezzi in Italia soprattutto Luigi Einaudi
Di qui infine la sostanziale svalutazione del concetto crociano inadatto a far avvertire che quello della libertà poteva essere un metodo poteva essere una scienza empirica non poteva essere una filosofia questo al quale procedendo per sommi capi siamo approdati è in realtà un luogo difficile e quindi in questa sede credo che si possa dire molto velocemente così
Più che un luogo lo definirei un incrocio formato da varie vie tutt'altro che coerenti fra loro e non destinate perciò ad incontrarsi in un punto sintetico
Proverò ad introdurre qualche distinzione a indicare qualche segnale per un orientamento possibile
La concezione crociana della libertà presenta spetti problematici perché se dal suo ultimo essenziale nel suo ritmo essenziale la realtà è la struttura delle sue articolazioni e distinzioni chi dice struttura dice necessità
Non dice libertà e per potere dire quest'ultima pensando alle non solo dicendo la deve poter dimostrare come in un quadro necessario e strutturalmente identico a se sia possibile il dovere essere sia possibile la novità è alla radice addirittura sia possibile la storia
Se in questo delicato congegno concettuale si cerca di guardare fino in fondo allora si comprende che se a dominare sono la struttura l'identità la necessità l'evento della libertà intesa come formatrice di storia non è né possibile né è pensabile per la stessa ragione per la quale non possibile e non pensabile si rivela come ho detto la storia la novità della storia
Per questo fra libertà necessità quale per coerenza Croce era costretto a concepirla elemento liberale ossia il sistema istituzionale della libertà non si dà regole passaggi
Per questo e non per la ragione che ostinatamente si suole addurre e cioè che chiuso nella sua visione metafisica della libertà accorsero
Ebbe occhi che per la sua per ghiotti per la sua realizzazione empirica la questione sta in realtà in termini tutt'affatto diversi
Inteso come libertà realizzata nelle istituzioni il liberalismo non è per conoscere se un insieme di strumenti di limiti di norme e di esso non si dà alla filosofia si dà soltanto una scienza empirica
Inteso come principio ossia come la realtà stessa nel suo ritmo non può intrattenere con l'altro alcun rapporto perché i rapporti sono nella filosofia dello spirito distinzioni pure e le pirico non può in quanto tale essere preso dentro questa rete
Per questo ho detto che incrocia ad un massimo di filosofia corrisponde in questa materia un massimo di empi riuscita
E nel suo pensiero è presente per ragioni strutturali una scissione sulla quale per capire sul serio sarebbe stato necessario ed è necessario concentrare l'attenzione
Però c'è di più non è vero che nelle confezioni in più visti che le cose vadano in modo più piano
Per restare modesto e che la insidie metafisica non sia di queste un ospite tanto indesiderato quanto abituale
Non solo per per un verso la radice personalistica e Giusy naturalistica alla quale a differenza di quel che cade in croce quest'idea del liberalismo mai potrebbe rinunziare è per definizione irriducibile alla misura dell'empirico
Ma persino quando si entra in quella regione nella teoria e nella quale la riduzione empirica sembra celebra il suo trionfo per singoli la tentazione metafisica è quanto meno consapevole altrettanto forte
Fino al limite di Ray dell'inevitabilità
Mentre nel quadro crociano la realizzazione della libertà negli istituti che la rendono concreta non richiede che questi abbiano quel determinato carattere e non un altro qui è la radice del suo famoso paradosso sull'economia che unificati ai comunisti Ca'che pesce inorridire ai suoi tempi Luigi Einaudi proprio questo è quel che accade nell'idea classica del liberalismo il quale non conformi non è conforme alla sua definizione se accada che a contatto con l'esperienza i sui i suoi istituti ossia gli strumenti che in realtà sono affini perdano per assumerne un'altra la loro essenziale caratteristica
E la conseguenza allora è che mentre nella prospettiva di Croce e non dico che questo non susciti problemi gravi la prassi non è univocamente governata dalla signorina
E il contenuto istituzionale del liberalismo si presenta con caratteri non immutabili nella visione classica viene proprio il contrario il liberalismo si presenta con Carat non empirici ma immutabili e lungi dal poter essere detto detta un metodo la teoria che li descrive assume anche essa il volto dell'incontro flessibilità su questo tema che è assai delicato occorrerebbe come ho detto insistere e andare a fondo ma il tempo stringe di occorre passare ad un nuovo capitolo di considerazioni
Il liberalismo assunse in croce la forma che in breve si è descritta per varie ragioni tutte necessarie ne indicherò due che mi sembrano dei importanti la prima sulla quale non insisterò oltre riguarda il carattere fortemente al di là delle apparenze e sistematico del suo pensiero
La seconda è di natura storico-politica
E con sistemi
In ciò che in un periodo come quello in cui l'Europa per larga parte si divideva fra il totalitarismo fascista e quello comunista l'insistenza sulla religione della libertà aveva una efficacia incomparabilmente maggiore di quella che mai avrebbe potuto avere la semplice riproposizione dei diritti di libertà assunti nella loro dimensione scritto sensu politica il Touring
Nel lontano cinquantacinque mille novecento Bobbio scrisse che se un giovane gli avesse chiesto a quale scuola di liberalismo gli sarebbe convenuto iscriversi lo avrebbe mandato a quella di Einaudi non a quella di Croce
Al nome di Einaudi francamente avrei desiderato che in quel contesto fosse stato affiancato quello di Francesco Ruffini
Ma credo che all'uno e all'altro sia tuttavia anche oggi dal deporre quello di colui che scrisse la Storia d'Europa il saggio su Galeazzo Caracciolo Di Vico e negli anni della Ecclesia pressa fu un maestro ineguagliato di libertà
Il liberalismo assunse nel dopoguerra il carattere che ritirandolo verso la sua forma classica gli fu conferito l'ho già detto da Norberto Bobbio per molte ragioni naturalmente fra le quali due mi sembrano predomina la prima riguarda la filosofia la duplice dimensione giusto naturalistica e positivistica
Della quale si è parlato e sulle acque Interna difficoltà ora non trova insistere la seconda di natura storica e politica
E ha a che fare con le difficili prove che allora l'antifascismo di tradizione liberale e democratica dovette sostenere per questo riguardo riflessione di Bobbio si mostrò assai più efficace di ogni altra
Senza mai sul serio a con seguirla negli anni della resistenza al fascismo coloro che lo combatterono avevano di necessità ha fatto prevalere su quello che la differenza la ragione dell'unica
Ma quando subito dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale le potenze che avevano sconfitto la Germania in Occidente e il Giappone in Oriente si divisero
E la pace assunse il volto di una guerra combattuta con armi diverse da quelle militari ma con altrettanta veemenza
Anche l'antifascismo italiano dovette faticosamente constatare in se stesso un'analoga e del pari laceranti scissione
I giovani no forse perché per impararla e test cosa avrebbero dovuto a prenderle dei libri che su questa materia tardano a venire fuori
Ma comunque lei giudichi e sebbene ancora oggi posso dividersi nel valutarle la vecchia guardia queste cose le ricorda bene
E noi tutti infatti ricordiamo che l'attacco da più parti rivolto contro l'idealismo si intrecciò con quello diretto contro l'antifascismo liberale
Che se avesse ancora tardato a riconoscere le sue radici di classe avrebbe meritato di essere definito per ciò che era una forma più o meno inconsapevole di oggettivo fascismo noi tutti insomma ricordiamo come la critica marxista colpisse con violenza dall'assetto formale del liberalismo e considerasse un imbroglio borghese lo Stato di diritto e se la prendesse a seconda dei casi con Max Weber con croce con terzo furono gli anni quelli del primo dopoguerra nei quali la speranza azionisti
Della rivoluzione come Leo Valiani l'aveva definita democratica si infranse contro il muro d'acciaio che divise il mondo e rapidamente tramonto
E mentre la speranza di quest'altra Italia si disfaceva
Giù nel sottosuolo un tema ostinato insegnava che la libertà borghesi sono bensì vuote formali puramente giuridiche ma a guardare bene sono in realtà piene del contenuto economico e sociale introdotta introdotto immense ai fini di dominio dalla borghesia egemone
Per quanto allora Prai Germanie dominio si distinguesse e il dominio fosse considerato come la forma violenta ed estrema di un'egemonia minacciata nel suo potere
E pronta perciò tutto il concetto della cattiva potete o delle istituzioni liberali rimase un punto fermo della polemica marxista
E tanto più in quanto gli scrittori che lo svolgevano fossero convinti che il fascismo non fosse che l'espressione oggettiva di una borghese non a torto
Di una borghesia spogliata si ormai gli ioni di Alita e per intero risolta nella brutale difesa dei suoi intere l'idea del diritto fu Effetti così poco apprezzata in quegli anni dall'intellettualità comunista che quella l'idea del diritto
In qualche modo se ne vendicò e può essere infatti considerata una perfida e sarcastica ritorsione della storia la circostanza che la polemica contro il diritto borghese le file messi di logiche politiche si avvalesse presso un teorico della libertà comunista
Delle armi forgiati nell'officina intellettuale di un personaggio che aveva sostenuto da parte della pubblica accusa in alcuni dei grandi processi staliniani degli anni Trenta
A questo teorico italiano con mirabile pazienza senza mai alzare il tono della voce attraverso l'individuazione obiettiva non delle intenzioni ma degli argomenti Bobbio contrappose in una polemica memorabile l'insostituibile
Insostituibilità delle forme ossia delle garanzie liberali
E parallelamente alcuni anni più tardi Ri levò la difficoltà obiettiva nella quale il marxismo teorico viene a trovarsi quando fallita nei fatti la tesi dell'estinzione dello Stato
Di fronte a lui si innalza allo stato non estinto e individui
Nel marxismo si consuma all'incapacità di con eccepirne la riforma ma anche quella di Bobbio rimase allora una voce pressoché solitaria
Poche altre e non altrettanto limpide le si unirono
I più seguita a Roma cantare in un coro misto che Agostino non somigliava affatto quello del Fidelio e nel quale nemmeno all'orecchio ti esercitato avrebbe potuto percepire la parola Frei agli
Libertà
Oggi certo quelle Tito Riello che sostiene più nessuno credo
Nessuno credo nemmeno nell'azzurro nota provincia ripeterebbe che nei fatti se non nelle intenzioni anticomunismo significa fascismo ma il loro tramonto è stato determinato non dalla precoce autocritica degli intellettuali
Di intellettuali che fossero capaci di leggere nelle cose e di fare giustizia degli slogan ideologici quanto piuttosto dalle cose proprio dalle cose nelle quali il giovane Marx aveva divinatori il destino comunista della Società europea
La situazione è oggi in Europa e in particolare nel nostro Paese a questo punto dopo una lunga notte durante la quale pochi furono quelli che ebbero il coraggio di rimanere di fedeli ripensandole in profondità e di conformare a questa prassi intellettuale la prassi politico
Politica all'improvviso il pensiero liberale
Sì o liberaldemocratico si è trovato ad essere il padrone quasi assoluto del campo
Alla rivoluzione comunista sia sostituita
A parole la rivoluzione liberale matite ragioni di esperienza e di qualche studio abbia contratta l'abitudine di guardare alle cose piuttosto che alle parole non ha motivo di dichiararsi ottimista
Il crollo delle ideologie ossia in modo particolare
Del marxismo si è configurato come la fine di ogni visione totalizzante
E sullo sfondo di ogni filosofia della storia del suo svolgimento necessario
E con la filosofia della storia è venuta meno non solo la metafisica che lei era connessa è venuta meno però e questo è grave anche la filosofia alla quale si è sostituito il metodo che sembra a sua volta configurarsi agli occhi dei più nelle vesti di un saggio amministratore al quale sia stato affidato un patrimonio tanto grande quanto pacifico e sicuro tanto più grande
Anzi è tanto più sicuro in quanto come qualcuno ha annunziato nel nome del liberalismo trionfante e la storia stessa che con le sue rischiosità intrinseche ha ormai cessato di esistere
Non sarò così malizioso
Non sarà così malvagio da commettere sciocchezze come queste con il clima di generale empirismo che sembra oggi caratterizzare il mondo laico
E nemmeno d'altra parte non sono così presuntuoso da operare qui il tentativo svolto a spiegare in che senso una teoria della politica
E dei diritti di libertà possa essere delineata sfuggendo insieme alle insidie presenti sia nelle filosofie totalizzanti
Sia sull'altro fronte in quelle visti ma vorrei ciò nonostante cercare di fare intendere perché mentre qui in Europa la democrazia liberale sembra aver esteso il suo dominio al di là di ogni anche ottimistica previsione un senso profondo di povertà si accompagna questo esito fortunato e lasci come interdetto ti con qualche spregiudicatezza si volga ad osservare quel che via via accade sotto i suoi occhi
Che cos'è in effetti che ci rende inquieti
Scontenti incapace di vivere in consensuale armonia con la nostra società politica che pure sembra avere convinto tutti della bontà sostanziale delle sue libere istituzioni
è un vecchio anni nozionistico oppure soltanto la differenza che inevitabilmente tassa fa il modello e la realtà che ci rende scontenti e inquieti anche questo sarà anche questo ma non soltanto questo nessuno di noi vuole essere ed è un'anima bella e una coscienza infelice
Nessuno di noi si ritiene così incapace di vivere nella realtà da ignorare che in questo tavolo posto anche i Masnadieri
E dico naturalmente quelli di Shiller non gli altri ai quali non senza malizia qualcuno potrebbe aver pensato la inquietudine la scontentezza hanno forse a che fare con l'imminente fine del secondo millennio con il delinearsi dal terzo che ci appare oscuro e minaccioso soprattutto perché se pure gli uomini della mia generazione arriveranno a toccarne la soglia per certo non vi farà molta strada
Oppure per conferire alla questione qualche più seria determinatezza l'inquietudine e la scontentezza nascono e sono rafforzate dallo spettacolo stesso del progresso scientifico che sembra destinato a sconvolgere l'idea dell'uomo
Della vita e della morte
Sono queste dunque le ragioni per le quali sempre più spesso ci sorprende diamo a non saper dominare il pensiero che intanto ci si è formato dentro
Nella mente il pensiero unico di un mondo talmente diverso da quello che per decenni è forse per secoli siamo stati abituati a pensare
Che la collocazione in esso delle nostre vecchie e care idee di libertà di giustizia di tolleranza ci appare altrettanto improbabile
Di quella di un armadio cinquecentesco in una dimora spaziale
A queste domande è difficile dare risposta per potere rispondere sul serio occorre anche saper guardare a fondo nel passato e nel presente perché solo così è possibile pensare la politica il che per usare un'ostilità Machiavelli hanno
Testuale e dato se non apporti
Il pensiero politico dico quello grande autentico che altresì l'unico però che in casi come questi valga la pena di tenere sott'occhio
Presente ha sempre in sé uno squilibrio necessario per un verso è un'interpretazione storica volta non attorno attorno alle grandi cose
Al senso complessivo di un'età della quale anche il presente sia attraverso connessioni mediazioni un aspetto si pensi per fare tre esempi illustri alla storia romana nel suo confronto con la storia fiorentina nei discorsi di mettere si pensi ancora alla storia romana rimeditata da Montesquieu si pensi alla democrazia americana all'Ancien Régime nella riflessione liberale di Tocqueville
Per un altro verso e proprio in forza di questa connessione con il passato che rende più intensa l'intelligenza del presente il pensiero politico allude al futuro
E tanto più serie la designazione di questo quanto più profonda sia stata l'interpretazione e la ricostruzione delle radici lontane
L'indicazione e direi quasi la divinazione di quel che deve essere questa integrazione del presente realizzata attraverso il pensa il passato pensato nella prospettiva del futuro
Questo particolare messo il cui carattere oscilla tra la teoria eticità dell'interpretazione e la praticità del progettare tutto questo si realizza solo presso i grandi pensatori politici nei piccoli
E anche nei media cade invece tutt'altro accade che era alla genericità della diagnosi corrisponda la puntigliosità per dantesca della descrizione politiche costituzionale
Nessuno pretenderà che qui si offre un'analisi
Che possa competere con quelli ci mancherebbe altro offerti ai loro giorni da Machiavelli da Montesquieu da Tocqueville
Ma converrà tuttavia richiamare l'attenzione su un punto che in un'epoca che sempre più sarà caratterizzato dalla tendenza alla globalizzazione rischia sul serio di rivelarsi come decisivo
Pertanto è diverso e convergenti ragioni l'Europa non fu in grado dopo la conclusione della prima guerra mondiale di evitare che forme feroci di totalitarismo si affermassero in parte in un piccolo del suo territorio
Le istituzioni liberali diressero dove più forte e tenace nero la tradizione
Ma altrove furono via via travolte al punto che quando all'inizio cosa verrà modificare
La Francia fu schiantato dalla potenza militare tedesca l'Inghilterra dovette per molti mesi sopportare da sola un rischio mortale
Al quale non avrebbe probabilmente potuto regge
Se per ragioni diverse Unione Sovietica e Stati Uniti d'America non avessero agevolato il suo compito
Il chiedete bensì luogo a complesse e anche drammatica conseguenza
Quali furono quelle che è emerso ero quando si dovette prendere atto di una realtà spiacevole ma oggettiva e cioè che alla vittoria delle democrazie occidentali un contributo decisivo era stato dato da una potenza che era tanto antifascista quanto spietatamente totalitaria e certo non democratica secondo il cane il canone liberale
Ma significò anche altre cose in primo luogo la sopravvivenza dell'Europa occidentale con un insieme di Paesi prevalentemente liberaldemocratici è in via di diventare tali
In secondo luogo la vittoria che queste libere nazioni alla fine riportarono con armi fortunatamente non militari sulla grande potenza totalitaria che nella Seconda guerra aveva contribuito alla loro salvezza
In terzo luogo l'espansione dei sistemi liberali e democratici incontinente ormai privo peraltro del suo titolo più prestigioso
Quello di protagonista della politica mondiale
Ebbene ora che il lungo le vie spesso tortuose e persino contraddittorie che la storia ma talvolta conferire al soccorso la sopravvivenza della democrazia liberale è stata assicurata
Per ora al punto che ne constatiamo il progresso in espansione ora che tutto viene mondo democratico si trova dinanzi all'oscura spirito del terzo millennio
Non ci metteremo certo all'impresa consistente nel fare previsioni nel delineare a strappi scenari d'inferno
Il Purgatorio magari di Paradiso ma non possiamo fare a meno di formulare una domanda nella quale non sarà difficile cogliere il filo d'angoscia che la percorre
Il pensiero politico l'ho detto oscilla fra i due poli dell'interpretazione storica del presente attraverso l'analisi del passato e la prospettazione pratica e progettuale del futuro ma nel pensiero politico
Antico medievale moderno quello contemporaneo non escluso opera anche un altro tema che comunque di volta in volta quel pensiero abbia delineato se stesso è si rivela ineliminabile
Il suo nome è l'ottimo stato è il bene comune è la virtù che Montesquieu diceva costituisce il fondamento delle Repubbliche e che non soltanto di questo
In realtà è il fondamento
A tal segno del pensiero politico questo elemento è essenziale che ogni altro finisce in un modo in un altro per difenderne che cosa tuttavia si intenda per virtù e quindi anche per ottimo stato del bene comune resta al di là delle descrizioni un problema
Conseguenza di istituzioni giuste e ben funzionanti e essa tuttavia è la virtù che sta all'origine di ciò da cui per un altro verso dipende il paradosso insomma è che la virtù e tanto conseguenza quanto causa e su ulteriore aspetto oppure l'altro paradosso viene prodotto è che il virtuoso circolo che questo concetto viene a trovarsi di fronte e nel quale si ricomprende è quanto al suo prodursi ed esserci altrettanto indefinibile della virtù che come conseguenza e come causa si assume sia l'anima autentica dei sistemi politici
In realtà la presenza della virtù nei sistemi non è spiegabile altrimenti che con il suo storico e fattuale prodursi ed esserci
I quali hanno bensì la loro ragione perché ogni cosa sicuro al filosofo dello serba nel contesto al quale appartiene alla sua ragione
E non è peraltro determinabile attraverso la categoria della virtù se si tratti di cosa virtuosa perché quella la virtù è appunto ciò di cui si cerca di capire come e per quali vie
Si sia prodotta e costituisca il fondamento dell'ottimo stato del bene comune
Non si può dire che la virtù alla sua ragione nella virtù perché dire così è inutile eppure è così che in concreto si finisce col dire quando dell'esserci dell'addirittura il suo inserire nelle istituzioni si cerchi oltre il fatto la ragione del fatto
Questa è altresì la causa dell'altra grande e in qualche modo inevitabile impasse nella quale il pensiero politico resta impigliato quando si pone cioè la questione della decadenza dei sistemi politici
E dico assente di quello degno del nome di quello che nel trattare questo cruciale argomento è così spesso costretto a constatare il naufragio delle sue ambizioni più grandi
Se è così la domanda alla quale prima alludeva non può essere evitata
E la si vede invece formulare richiamando innanzitutto una circostanza della quale tanto si parla quanto paradossalmente si stenta a prendere coscienza la circostanza sulla quale credo sia giusto richiamare l'attenzione è la decadenza dell'Europa
Non tanto come potenza politica perché è dalla conclusione della prima guerra mondiale che sotto questo rispetto il Vecchio Continente ha cessato di essere il centro dell'universo politico
Ma piuttosto come potenza culturale e morale come formatrice ed elabora attrice dei valori essenziali del vivere civile
Questa decadenza che dovunque è evidente lo è in particolar modo nel nostro Paese dove all'elaborazione estrinseca del Messico liberale e democratico ha fatto riscontro una una prassi una prassi politica sempre più mediocre
Anzi peggio che mediocre e come conseguenza di questa all'ingiustizia che attraverso la corruzione è penetrata in ogni articolazione del sistema anzi lo ha tendenzialmente sostituito facendo sì essa stessa sistema
E alla povertà del pensiero politico se accompagnata in Italia nel corso di questi anni la generale povertà della cultura
Che dietro il velo della sua verbale internazionalità ha nascosto in bagno il vuoto che in tanti campi l'attrae come in un borgo e la divora
Su questo stato delle cose il giusto è soprattutto necessario riflettere torna radicalità essenza
Forme di pietra
E intanto ritornando sulla questione del pensiero politico della tradizione liberale e democratica chiedersi se non sia urgente ripensare quest'ultima alla luce di quello che poi che sta sotto gli occhi di tutti rischia di diventare un'abitudine e di perdere la sua drammaticità
Le istituzioni liberali sono oggi nelle grandi linee quali furono teorizzate realizzato nel corso del decimo nono secolo ma come tutti sanno da allora il mondo è cambiato e in modo tanto veloce quanto drammatico
Nella grande sfida lanciata dalle ideologie e dei partiti di massa contro sistemi liberali ci sono state sconfitte vittorie poi ancora sconfitte e vittorie
Il che significa che la sfida è stata raccolta e che apprezzo di terribili esperienze i sistemi liberali sono riusciti nella non facile impresa di restare vivi
Oggi come ho detto iniziando l'aria della libertà e in espansione ma nei sistemi Cad rappresentano lo scatenamento degli interessi corporativi rischia di non poterne essere contenuto
Al di fuori di quest'area larghe parti del mondo sono dominata da sistemi politici illiberali fondamentalisti violenti repressivi all'interno quanto potenzialmente minacciosi all'esterno e poi c'è non senza connessione con questa realtà il fenomeno delle migrazioni dei popoli oppressi affamati che cercano riparo ospitalità politica
Nella società opulente o ritenute tali un fenomeno grave e imponente che riduca riconduce la mente alla contemplazione di antiche età
Un fenomeno che mette a dura prova le economie e lo spirito di tolleranza dei paesi che di queste migrazioni sono la metà che alimenti il razzismo in ogni sua forma che rende più acuti i conflitti sociali e minaccia di produrre processi di divisione e lacerazione nel tessuto spesso delle nazioni
Nel momento in cui gli europei alla ricerca dello Stato sovranazionale
Il rischio insomma che nelle parti d Europa più ricche di storie che non di storia le nazioni si scendano e il particolarismo rissoso e settario prevalga sull'Unità
Di fronte a questo spettacolo inquietante che sembra ridare vigore Aldo mai sul serio esorcizzato il fantasma Spring lariano e urgente che il pensiero liberale e democratico torni ad interrogarsi
E cerchi di ripensarsi alla luce di questa nuova sfida che potrebbe questa volta essere sul serio mortale
E difficile di fronte ad un simile problema proporre formule di soluzione metter ciò tanto più necessario che della questione ci si investa
Un'ultima considerazione
Che riguarda
La lo strapotere che la politica ha conferito a se stessa mediante l'uso dei cosiddetti media
E qui poiché il tempo stringe
E la questione del resto è stato affrontato da molte parti discussa basterà accennare a poche essenziali questioni
La prima è costituita dal rischio oligarchico che questa sorta di mondo come stupidità e rappresentazione che il mezzo televisivo crea e ricrea ogni giorno dinanzi a noi fa correre la stessa politica che se ne serve
La televisione io sono la politica e poi la rappresenta imponendo avversate costretta ad accoglierli sui tempi sui ritmi le sue regole in una parola sua liturgia
Il risultato che quanto più si identifica con il suo strumento e rende più intenso forte e pervasivo il suo potere di altrettanto la politica rende esteri del suo oggetto
Che è poi l'acqua audience ossia in una parola il suo stesso fondamento l'aria che dovrebbe alimentare i suoi polmoni e a rinnovare la sua vita
Di qui per la democrazia per la libertà e infine per lo stesso politica
Che dovrebbe in ragione della sua stessa esistenza promuoverle intensificare un rischio mortale la democrazia la libertà infine la stessa politica non vivano
Non vivo se le loro radici non scendano giù negli strati profondi dell'esistenza quotidiana che svolge se stessa senza passare attraverso la rappresentazione televisiva e qui sia la seconda e grave questione
Il secondo è grave rischio persona matura alla società di massa a tanto più bisogno di libertà autentica quanto più la sua tendenza è invece lo diceva già Burcardo lo diceva già Tocqueville all'uniformità e al conformismo
Della libertà deve tanto più partecipare quanto più la sua pendenza l'uniformità e al conformismo la deresponsabilizza ora rende apolitica determinando l'insorgere di élite che chiedono e ottengono consenso ma non lo Afrodite
Il rischio è che l'immenso vuoto che in tal modo viene a costituirsi tra la fra le élite delle masse si è riempito dal conformismo e che dal seno di questo si sprigiona mi al momento opportuno lamiera fiamma della violenza
Dalla quale la politica stessa può con i suoi valori essere travolta
Concludo quello a cui si allude un serio e anche drammatico problema che richiede per essere affrontato come merita un'altra sede
E ora invece è tempo di concludere
Non vorrei che alla conclusione avvenisse nel segno dell'Apocalisse
Nessuno di noi desidera farsi inerte contemplo attore dei grandi barbari bianchi cantati da Verlaine nel famoso sonetto dedicato all'impero romano della decadenza
Il rischio è oltretutto che questi barbari di anticipassimo innanzi in uno sceneggiato televisivo a puntate
Ma nemmeno vorrei terminare con un'invocazione alla civiltà alla storia all'Europa la retorica non serve ed è meglio evitarla l'unica cosa certa seria
è che la leader senza libertà non c'è vita enuncia politica e che la libertà richiede tuttavia DS sempre di nuovo pensato grazie
Credo che dobbiamo ringraziare tutti Gennaro Sasso per questa diciamo drammatica la relazione ma anche per la per la fiducia finale
La necessità di di pensiero di cultura soprattutto ora che mentre la debbo liberaldemocrazia trionfa nel nel mondo e in Europa vi è questo diffuso questo che lui ha chiamato il senso profondo di di povertà dove sta
Durante il liberismo che trionfa
Mentre nel mondo si diffondono democrazie illiberali democrazia oligarchi che e per cui le necessità degli sci diciamo di un nuovo il nuovo costituzionalismo che si ponga il problema del consenso senza idee non solo nel dall'ordine internazionale ma anche all'interno degli degli stati che si riconoscono da questa parte del democrazia occidentale di Stati
Che hanno il problema della della nuova Agorà delle istituzioni del comunicazione politica la parte finale
Di Gennaro Sasso è stata tutta dedicata acquisterebbe certo se e dato pochi Machiavelli chiaramente di dice vive dare il senso complessivo dell'età certo è dato molti il dovere di di pensare
E e adesso do la parola e ad Agostino Giovagnoli per la sua relazione
Sulla cultura politica dei cattolici o sulla cultura cattolica
Ecco ricordando che poi in questa nostra Repubblica
Una gran parte della età delle origini è stata data da nella prassi politica dopo la fertilizzazione reciproca tra
Cultura
Liberaldemocratiche cultura dei cattolici ecco la la pratica di governo ricordo
Auto da un lato De Gasperi ed all'altro lui Gennaro Carlo Sforza Ugo la Malfa ecco questo questi intrecci euro
La prassi politica della Repubblica si è si è nutrita in una larga e decisiva parte delle delle sue origini la parola D'Agostino Giovanni grazie
Chi potrebbe anzitutto chiedere se davvero esistita tra il mille novecentoquarantotto nel mille novecentonovantotto una cultura politica cattolica
E frequente infatti che si parli dei cattolici della loro azione politica senza fare riferimento ad una loro specifica cultura in questo campo
A cinquant'anni dal diciotto aprile mille novecentoquarantotto ad esempio democrazia cristiana viene spesso dipinta come una sorta di baluardo anticomunista in conto terzi
Cattolici avrebbero fornito una base di massa spesso inconsapevole
Al disegno di una ristretta élite di sentimenti liberali
In seguito dopo aver permesso la Società italiana di metabolizzare l'eredità fascista e di respingere il pericolo comunista sempre secondo questa qui visione la funzione della DC sarebbe gradualmente diminuita fino ad annullarsi
Anche letture di segno diverso se non opposto sottolineano il carattere subordinato della cultura politica cattolica priva di un efficace autonomia propositiva
E molto il successo delle tesi gramsciana e sull'inevitabile suicidio del cattolicesimo politico
Non manca poi chi nega in radice originalità e specificità politica dei cattolici
Secondo una vulgata
Che ho visto accolta anche da alcuni manuali di storia per le scuole superiori
La cultura politica cattolica fu semplicemente antiliberale antisocialista interessata al controllo sociale al all'alleanza con le forze dominanti impegnata nella difesa degli interessi clericale
In quest'ottica gli elementi caratterizzanti la cultura politica cattolica coinciderebbero sostanzialmente i con quelli già tradizione controrivoluzionaria o antimoderno
Indubbiamente a mettere a fuoco la cultura politica cattolica presenta molta difficoltà
In politica e cattolici hanno seguito gli interventi diversi fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo raramente e si sono stati definiti senza aggettivi come tentò di fare il suo inizi l'Opera dei congressi
Perché spesso invece con aggettivi assai diversi tra di loro cattolici intransigente cattolici liberali clerico moderati clerico fascisti
Cattolici fa fa filo fascisti a fascisti gli antifascisti cattolici comunisti democratici sociali progressisti e via dicendo
Eccetto in una di queste definizioni meriterebbe una specifica attenzione e una specifica analisi anche delle rispettive culture politiche
Notevole è inutile sottolinearlo sono state anche le variazioni nel tempo l'unità d'Italia il Patto Gentiloni esperienza popolare il fascismo la conciliazione del passaggio democrazia
Il Vaticano secondo e via dicendo hanno segnato in modi diversi momenti di svolta nella storia del cattolicesimo politico
Molti lamenti insomma sconsigliano di parlare di una sola cultura politica cattolica sembra più opportuno riconoscere l'esistenza al plurale di culture politiche dei cattolici o quanto meno di cultura politica dei cattolici
Ma resta comunque aperto il problema di fondo
Qual è l'ubi consistam di questa cultura politica
Infatti evidente che il cattolicesimo costituisce parte di un più ampio background cristiano da cui sono venuti i contributi essenziali per tutto il pensiero politico occidentale nelle sue varie articolazioni
A cominciare dall'idea di individuo dalle distinzione fra l'igiene politica in qualche modo dalla stessa laici idea della laicità dello Stato
Che ha in qualche modo una premessa anche proprio nella tradizione del cristianesimo europea
Ma esiste no specifico cattolico quali sono i suoi elementi caratterizzanti quale forma assunto in Italia tra il mille novecentoquarantotto e il mille novecentonovantotto
Sono domande difficili almeno per me non è un caso se la cultura politica cattolico cultura politica dei cattolici è stata analizzata da prospettive molto diverso
L'approccio forse più consueto
Tenta di individuare in analogia con altre culture politiche un sistema coerente di principi orientamenti finalità almeno in parte coerente ed organico
Gli agenti un'angolatura soprattutto filosofica frequenti l'identificazione del personalismo cristiano qual è il motivo portante di tale cultura
Sotto l'influenza di pensatori come di come Maritain e Mounier ma in parte anche del magistero pontificio
I cattolici italiani maturano effettivamente orientamenti che Spirano anzitutto la loro partecipazione alla Costituente che influirono poi sulla loro azione politica come l'anteriorità della persona rispetto allo Stato
Questo approccio ha tra l'altro il vantaggio di permettere un confronto con la cultura politica di altri cattolici che in vari paesi europei dalla Francia alla Germania lavanda al Belgio dopo la seconda guerra mondiale si impegnavano sul terreno politico
Ricondurre tutta la cultura politica dei cattolici principi del personalismo presenta però alcuni problemi questa corrente di pensiero certamente influito su figure significative come Dossetti come la Pira come altri ma tale influenza pari minore degli ex popolari che pure nel secondo dopoguerra hanno avuto un ruolo importante
A proposito di nodi certamente decisivi per i cattolici come rapporto tra fede e politica
Temi e l'ha poi sottolineato che in Italia l'influenza Sturzio emana più concreta e più storica
è stata superiore rispetto a quella più specificamente ma riteniamo influenze personalismo in ogni caso è andata gradualmente decrescente è stata gradualmente decrescente sempre D'Aniello
Ha sottolineato come soprattutto dopo il Vaticano secondo questo riferimento cioè appunto al personalismo sia stato sostanzialmente abbandonato dalla riflessione politica cattolica
Un altro approccio si fonda su una lettura piuttosto tradizionale largamente utilizzata per altre epoche storiche e cioè il rapporto tra Chiesa e potere
Ad una specifica configurazione di tale rapporto così come si è venuta evolvendo
Nella storia europea fa riferimento il termine cristianità
Da tempo il mio Rizzato anche ha proposto il cattolicesimo politico contemporaneo quest'ultimo sarebbe solo la prosecuzione di un'impostazione ereditata dei secoli precedenti che avrebbe gradualmente ho perso la sua ragion d'essere
In particolare con il Vaticano secondo la Chiesa avrebbe abbandonato definitivamente il modello della cristianità così da rendere superate formazioni politiche come un partito cattolico un partito di cattolici
Il tema del rapporto tra chiese potere appare centrale anche in una delle analisi forse più dettagliata della cultura politica cattolica dopo la seconda guerra mondiale
Alludo al volume di Gianni Baget Bozzo il partito cristiano al potere e ad altri successivi su questo su impresso al su queste tematiche
In questo testo in particolare gli richiama alcune configurazioni classiche di questo rapporto il modello costantiniano quell'oggi l'anziano quella Costinha
Le tesi Baget Bozzo presentano però una certa fra
Prona Cardella diverse vicenda
Della DC fino al mille novecentosettantaquattro io non dimostra che questi grandi modelli storici di Ali abbiano influenzato effettivamente la cultura politica dei cattolici contemporanee e ancor meno che abbiano avuto un'incidenza reale nella loro politica
Ci si potrebbe chiedere quanto i binomi Chiesa potere ricalcato su quello
Ancora più antico più classico sacerdozio impero siano adeguati alla situazione del ventesimo secolo in cui la Chiesa cattolica e difficilmente presentabili nei termini tradizionali di Potenza
Ma riferimento la Chiesa può essere affrontato anche in una luce diversa più attenta alle specificità della storia contemporanea
è il caso di Pietro Scoppola e qui studi ritengo siano notti a questo proposito che meriti del pensiero politico cattolico entro il contesto culturale istituzionale dello Stato laico
Per esempio nel suo saggio sul Cattolici e democrazia
Scopo l'esami nel faticoso passaggio ad un'adesione non strumentale non solo alle istituzioni ma in qualche modo ai più agli ai fondamenti allo spirito stesso
Della democrazia
L'attenzione viene spostata dal rapporto tra chiese potere l'atteggiamento dei cattolici verso l'istituzione dello Stato laico
Entro la cui cornice essi si trovano ad operare verso i loro sviluppi nel corso del Novecento non è un caso che proprio
Scoppola sia approdato gradualmente a una storia delle istituzioni politiche repubblicane non solo in cui il ruolo dei cattolici appare come una delle componenti non come una chiave di lettura complessivo
Qualunque ottica si scelga di adottare per analizzare questa cultura di cui stiamo parlando
A me non pare possibile prescindere dalla concreta condizione della Chiesa nella società contemporanea
E infatti questo in qualche modo implicitamente o esplicitamente il riferimento che più influisce sulle molte articolazioni come si è detto di questa cultura
Le aperture è stato richiamato il nome
Di Giovanni Spadolini certamente Spadolini è
Studioso è stato studioso attento
Della cattolicesimo delle sue espressioni politiche e profondamente consapevole di quanto queste espressioni avessero nel riferimento più o meno implicito più o meno diretto alla chiesa un una componente importante
Quello che vorrei dire in sostanza
Perché per realizzare la cultura politica cattolico la cultura politica dei cattolici o le culture politiche dei cattolici
Sì è importante tenere presente questo oggetto la Chiesa come oggetto di questa cultura ossia non solo come matrice come fonte come ispirazione
Come
Istituzione da cui proviene una elaborazione sul pensieri sulla
Sul pensiero politico sulle istituzioni
Politiche contemporanee ma anche e forse in qualche modo ancor di più a me pare sì importante
Mettere in rilievo che la Chiesa ha costituito un oggetto certo non in principale certo non esclusivo di questo pensiero politico che noi diciamo per comunità cultura politica cattolica
E questo in qualche modo mi pare un dato caratterizzante proprio mentre l'articolazione di questa cultura è tale da far ritenere che le fonti di ispirazione siano di fatto molto differenti
In questa opinione in questo orientamento mi pare che si debba tener conto che a differenza di altre confessioni cristiane nel caso del cattolicesimo l'aspetto istituzionale
è rimasto particolarmente rilevante anche in età contemporanea seppure accanto a un maggiore sviluppo dell'ispirazione religiosa individuale
Naturalmente degli ultimi due secoli la condizione della Chiesa cattolica subito notevoli variazioni nel tempo tra speranze di restaurazione ed esperienza della scrisse iniziazione
Del Riccardi l'ha descritta nei termini di una crisi a cui la Chiesa ha cercato di sottrarsi che ha dovuto largamente subire con cui ha finito sostanzialmente per convivere
Benché questa crisi abbia imposto processi di adattamento che hanno trasformato visibilmente la chiesa cattolica specie negli ultimi decenni questa conservato alcuni tratti la sua identità tradizionale non solo sul piano strettamente religioso ma anche su quello più propriamente storico
Benché sia diventata transige ente verso molti aspetti della modernità ha conservato anche alcuni tratti diciamo di intransigenza in senso lato verso di essa
La Chiesa cattolica ha continuato ad esse non solo un'istituzione portatrice di un messaggio religioso destinato a tutta l'umanità ma anche a configurazione pienezza attivamente in turno unico cento sovranazionale
Non è stata solo proiettata verso un orizzonte scatologico di giustizia e di pace ma anche un in un nutrito un interesse attivo e diretto per forme sociali politiche assunte dalla convivenza umana nelle sale più varie situazioni storiche
Più che altre confessioni cristiane la Chiesa cattolica è sembrata resisterà pressanti istanze provenienti soprattutto dal mondo laico di radicale separazione fra religione e istituzioni o di riduzione della religione ad affare privato
La crisi della Chiesa
Che non significa necessariamente anche se così è sembrato per un certo tempo eclisse o dissoluzione
E le reazioni di essa della chiesa a questa crisi sono mi pare all'origine del cattolicesimo politico contemporaneo a cominciare da quelli che Franco Rocca Rodano chiamava i suoi incunaboli e cioè il pensiero di lamine
Si può dire mi pare che l'intera vicenda del cattolicesimo politico europeo sira di chi nella crisi
Del l'intera crisi scusare l'intera vicenda il movimento cattolico l'operosità di chi nella crisi del cattolicesimo contemporaneo
Anche la cultura politica dei cattolici in Italia le repubblicana fonda le sue radici in questo retroterra come hanno sottolineato da tempo gli studiosi e questa terminologia che vorrei adesso introdurre
Utilizzata anche da Gramsci è stata messa a fuoco sul piano storiografico se non erro soprattutto da Pietro Scoppola
La crisi e il cattolicesimo si è presto configurata anche sotto la forma di un contrasto fra l'aspirazione della chiesa al della chiesa di essere in qualche modo tutto nella società
Ai forzarla cioè in tutti i suoi aspetti
A condizionarla in qualche modo in ogni sua dimensione come era stato durante l'Ancien Regime
La il contrasto appunto tra le spiegazioni la Chiesa d'essere in qualche modo tutto e la nuova condizione di parte imposta anzitutto dallo Stato laico dei processi dischi sterilizzazione in qualche modo anche dalla sua evoluzione Interna connessa
A due elementi appena ricordato
Nel mille novecentoventinove tanto per fare un riferimento
A proposito del Concordato Degasperi notava che non si poteva più porre il problema dei rapporti tra chiese poteri in termini tradizionali come in fondo era ancora in pāli cito in quella soluzione allora adottata
Ormai secondo De Gasperi la Chiesa non poteva più sperare di influire sulle masse attraverso accordi di vertice
E c'era piuttosto l'esigenza di dar vita a una specifica corrente gli uomini di idee di azioni analoga egli scriveva quella liberale socialista per per tornare a rendere visibili Cristianesimo nella società contemporanea
Ecco dunque un esempio fra i tanti di come l'essere parte venisse a costituire un elemento fondamentale della riflessione politica del cattolicesimo
Contemporanea
Questa tensione fra tutte parte peraltro assunto forme diverse nel tempo
Ed è stata sicuramente rafforzata dalla diffusione del ventesimo secolo di di Luigi e sociali e politiche che hanno acquisito attratti la fisionomia di vere e proprie religioni secolari l'influenza di tali ideologia infatti spinto i cattolici a configurare il rapporto fra tutto parte in termini analoghi a quelli adottati dei grandi movimenti o dei principali partiti ideologici di massa nel corso del Novecento anche questi partiti infatti hanno vissuto seppure in modi diversi una tensione per certi versi simile
Tra visione totalizzante inserimenti in un contesto pluralista tra progetto globale di società e convivenza o costruzione di una casa comune
I problemi posti alla chiesa dalle condizioni di parte fra le alte hanno certamente contribuito inizialmente soprattutto all'estraneità dei cattolici alle istituzioni politiche contemporanee e i principi della tradizione liberaldemocratica
Si tratta di un'estraneità che spesso né un'accettazione strumentale della condizione di parte imposta dallo Stato laico puri confessionale
Nel riconoscimento di una situazione di minoranza creata di fatto dura astista imitazione hanno annullato immediatamente
Come è noto infatti cattolici hanno consigliato a lungo il partito con uno strumento transitorio per tornare ad affermarsi come tutto
In questi casi c'è stato solo una dizione incompleta la proprie condizioni di parte soprattutto le sue implicazioni ma anche riconoscimento sincero di una condizione di parte non comporta automaticamente la rinuncia ad affermarsi come tutto
Ai fini dell'impatto concreto sulle forme della convivenza civile sulle istituzioni politiche
Mi pare che più che il riconoscimento sincero o meno
Della propria condizione di parte sia rilevante come i cattolici abbiano concepito abbiano vissuto nelle diverse situazioni storiche il proprio la provini Libia le tende tensione verso quel tutto variamente definito
Di volta in volta
Ma come accennava prima
Il nostro presente son Manzella la
Il contrasto che ci può sicuramente ce sta c'è stato fra il cattolicesimo e la tradizione liberale e poi liberaldemocratica non è stato assoluto
E in questo senso
Mi pare che si debba anzitutto citare l'esempio il caso di Sturzo del popolarismo come invece l'esempio di un di un'adesione allora lo Stato liberale
Alle alla sua concreto organizzazione in qualche modo anche ai suoi principi ai suoi fondamenti e tuttavia proprio il caso di Sturzo presenta molti problemi sotto il profilo dell'analisi della sua cultura politica
Recentemente c'è stato il tentativo di scriverlo come dire a forza in modo diretto senza mediazioni nel campo della cultura liberale sappiamo però che Sturzo veniva dalla tradizione intransigente
E dunque la sua conciliazione con la cultura con lo Stato liberale così fondamentale dal punto di vista della storia del cattolicesimo contemporaneo
Va inquadrato anche nel in riferimento alla tradizione da cui gli è stato da cui egli è provenuto
In in Sturzo in realtà noi troviamo fortemente ancora all'idea che i cattolici si una parte e anzi la fondazione di un partito una un salto come dire di maturità nel modo di concepire i cattolici come parte dentro
Il più complessiva costruzione dello Stato liberale e tuttavia non sappiamo anche che per Sturzo questo momento pur non inteso in senso strumentale
Dove a costituire una fase di passaggio per un profondo ripensamento proprio dell'impianto stesso dello Stato liberale
Nel senso cioè di una sua profonda riforma di cui cattolici avrebbero dovuto essere sostanzialmente uno strumento Gabriele De Rosa ha parlato a questo proposito di l'utopia politica di Luigi Sturzo
Ecco dunque come
Egli abbia rappresentato mi pare Sturzo abbia rappresentato il popolarismo in genere un momento felice dei dico di di rapporto fra il tutto e la parte non inconciliabile evidentemente con la tradizione liberale ma neanche
Totalmente immediatamente riducibile ad essa
All'interno di questo contesto generale che appunto il contesto del rapporto fra la tradizione e la cultura politica cattolica e
Gli stimoli i principi gli interrogativi che a me sono venuti ma cattolicesimo soprattutto alla tradizione
Liberale e democratica
Vorrei affrontare alcuni aspetti di questa cultura politica venendo proprio soprattutto agli anni del cinquantennio che ci siamo proposti di esaminare la tensione fra tutte parte influito sulla cultura politica dei cattolici anzitutto a proposito di nazione nazionalità
Il credente membro di una Società universale come la Chiesa può essere fino in fondo anche membro di una comunità nazionale
Peraltro identità religiose questo problema assunto aspetti drammatici è il caso del rapporto tra ebrei e stato nazionali una delle cause principali
Questo problema dell'antisemitismo contemporaneo il rapporto tra Chiese protestanti identità nazionali se invece sviluppato in un modo più lineare e ed è più facile è stato anche sebbene per altri motivi il rapporto fra ortodossi è stato nazionale
Il caso cattolico si colloca probabilmente in opposizione intermedia di grande anche se non del tutto insormontabile difficoltà di rapporto con gli Stati nazionali moderni Italia come è noto già in periodo risorgimentale
L'universalità della Chiesa una delle espressioni principali di quell'aspirazione al tutto di cui ho accennato
Nel salita della chiesa ha ispirato il pensiero politico dei cattolici costringendo gli e contrastare il nazionalismo tout-court come nel caso soprattutto di intransigenti Isma'
Ho ispirando sentimenti di conciliazione fra universalità e nazionalità soprattutto nel caso del neo quel FISM in generale del filone cattolico liberale
Sono note poi le riserve espresse successivamente soprattutto durante la prima guerra mondiale dal magistero ecclesiastico in materia di nazionalismo esasperato altra espressione questa
Della riserva universalistica ni confronti le affermazioni particolaristiche
E anche vanno ricordate le perplessità nei confronti di vari aspetti della politica fascista
Indubbiamente la contrapposizione fra Stati nazionali tipiche il diciannovesimo del ventesimo secolo
Hanno concorso a determinare una situazione di crisi in cui la Chiesa si è trovata a disagio donde una difficoltà di rapporto con questa dimensione dimensione appunto dello Stato nazionale soprattutto nelle sue espressioni ideologiche più esasperate
Ma un salto di qualità se compiuto con la seconda guerra mondiale proprio quando il legame con la Santa Sede ha giovato fortemente all'Italia
Questa guerra tra l'altro a conciso come riconosciuto Rosario Romeo con una grave crisi degli Stati nazionali e con l'inizio di un nuovo tipo di relazioni internazionali su scala planetaria credo che su questo punto
Anche la placca abbia qualcosa per direzione letto bene la sua relazione
Questa nuova fase
Del
Di declino degli Stati nazionali almeno nel loro forma ottocentesca ed inizio di un nuovo tipo di reazioni internazionali
E stata certamente segnata come sappiamo dalla frattura della guerra fredda e tuttavia ha offerto anche nuove opportunità all'universalismo cattolico
A partire dalla seconda guerra mondiale si è formato un vincolo particolar mente stretto in ogni caso fra il Vaticano e l'Italia
Questo vincolo ha poi costituito un essenziale permessa di tutta l'azione politica successivamente svolta dei cattolici in periodo repubblicano
Nel mille novecentoquarantotto è noto che gli è Moro parlò di una realizzazione del Progetto Now guelfo accentuarne dal tramonto del sogno giù perché hanno su questo terreno più che altrove emergono significative elementi di continuità nella storia del cattolicesimo italiano
Nell'Italia postbellica politica di pace europeismo partecipazione alle organizzazioni internazionali Miotto antismog cooperazione nord sud sono stati spesso alimentati dall'universalismo cattolico
Il Vaticano seconda poi amplificato queste istanze
Tra l'altro largamente diffuse nei primi anni Sessanta
I documenti conciliari notiamo che il termine azione compare solo due volte e entrambi in contesti negativi
Tutto ciò ha influito sulla cultura politica dei cattolici e anche sulla porta litica estera democristiana da Moro Andreotti anche riguardo al rapporto con il mondo comunista dalla collaborazione sul disarmo la politica di distensione da Helsinki a Gorbaciov
Con notevoli ricadute anche in politica interna
L'universalismo cattolico ha nuociuto nuoce al senso di identità nazionale ecco un problema ricorrente da Machiavelli sosteneva che la presenza del Papa danneggia l'Italia
Durante il corso da storia repubblicana però d'identità cattolica non è in genere entrato in contrasto con l'identità nazionale
Il quadro internazionale dopo il mille novecentottantanove dominato da quello che è stato definito il nuovo disordine delle nazioni offerto prospettive ancora più ampia l'universalismo cattolico che non sembrano in contrasto con gli interessi italiani
Dopo la scomparsa della DC la Chiesa è tornato in modo più diretto a occuparsi di unità nazionale del ruolo dell'Italia nel mondo
Come mostrano i recenti interventi del Papa e dei vescovi per sottolineare il profondo rapporto che lega il cristianesimo in particolare la Chiesa cattolica e l'Italia
è sembrato cioè che soprattutto nei momenti di crisi del Paese la Chiesa si confermasse come un elemento unitario nella complessa realtà italiana e un interprete eccetto non esclusivo di questa identità nazionale
La tensione fra tutte le parte
Assunto forme diverse da quelle che ho cercato adesso di richiamare sul terreno del rapporto fra universalismo cattolico identità nazionale
Dicevo la tensione fra tutte le parte assunto forme diverse nell'evoluzione della cultura politica dei cattolici in tema di Stato
In questa sede non è naturalmente possibile riassumere il vastissimo dibattito su questa materia
Vorrei qui richiamare solo un aspetto quello della difficile e per certi versi paradossale ricerca di una via di cattolicesimo italiano l'autonomia la laicità dello Stato
I cattolici italiani da Sturzo a Moro hanno nutrito quella che potrebbe sembrare una paradossale convinzione che sono i cattolici avrebbero potuto fondare veramente l'autonomia dello Stato rispetto alla Chiesa
La difficile esperienza nel periodo dell'Italia liberale la drammatica vicenda dell'avvento del fascismo
Le pressioni confessionali nell'Italia repubblicana hanno insomma alimentato in loro la convinzione appunto paradossale che soli cattolici avrebbero in qualche modo potuto dare un fondamento alla laicità dello Stato
Come noto questo paradosso ha trovato il suo più compiuto interprete in De Gasperi
Togliatti rimproverava lo statista trentino di ignorare la difficile tormentata vicenda italiana dei rapporti tra Chiesa e Stato finendo per essere succube del Vaticano
E tuttavia proprio la relativa estraneità degasperiana la questione romana e le sue implicazioni mi pare gli abbia permesso di portare in Italia una visione originale ispirata dalla faticosa conquista europea della tolleranza religiosa
Dopo conflitti tanto sanguinosi
E dall'esperienza diretta di un cattolicesimo politico di minoranza in un contesto pluri confessionale garantito dalla le città dello Stato
Una situazione insomma quella da cui Degasperi proveniva molto diverso da quelli italiani in cui quelle italiane invece il carattere maggioritario del cattolicesimo si è saldato facilmente troppo facilmente ad una visione dello Stato laico quale avversario antagonista la visione mitteleuropea di De Gasperi ha influito anche sull'altro lato della questione
I rapporti cioè tra cattolicesimo politico e chiese in particolare Santa Sede
Fauré Italia infatti l'esistenza di un cento sovranazionale il cattolicesimo appare più facilmente come un elemento di forza per i cattolici dei vari Paesi
Forse anche per questo Degasperi rimasto complessivamente estranea agli atteggiamenti di quei cattolici italiani che per aderire al principio della laicità dello Stato si sono posti in posizione critica verso la chiesa quando vagheggiato una religione separata dall'istituzione
Ciò non gli ha impedito di conservare il senso delle distinzioni fra Chiesa e Stato e soprattutto di operare concretamente per abbattere in modo definitivo gli storici steccati tra guelfi e ghibellini malgrado i molti condizionamenti di quel partito romano studiato Andrea Riccardi espressione significativa se interessante dell'acquisto di un'alta cultura politica dei cattolici nel cinquantennio repubblicano o quanto meno nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale
Il paradosso di una singola parte capace di garantire una poetica pluralità di parti a mi pare in qualche modo funzionale lungo per governo democristiano ha costituito un passaggio verso la pace religiosa prima certamente che il Vaticano secondo fenomeni scritta iniziazione modificassero radicalmente i termini del problema
Il terreno da laicità dello Stato asse importante per quanto riguarda il rapporto fra i cattolici le tradizioni politiche di origine risorgimentale
Non è stato il solo su cui si sia proposto il paradosso di una parte caratterizzata da una propria specifica visione del mondo quale garante di tutte le altre
O almeno paradosso del tentativo di una parte caratterizzate in una propria visione del mondo quale garante e tutte le altre legate a visioni ideologiche molto diverso
Questo paradosso infatti ha riguardato in modi diversi anche il rapporto con la tradizione socialista e soprattutto con quella comunista
E noto
Che l'idea e la realtà del partito ne ha sempre suscitato molti problemi in campo cattolico come mostra in particolare tormentata esperienza il Partito Popolare
Il rapporto tra chiese partito politico la scelta fra partito unico dei cattolici molteplicità dei partiti cattolici presenza di cattolici in diversi partiti politici hanno sempre costituiscono e evidentemente costituiscono anche oggi questioni complesse
Difficoltà sorgono pure tra l'Inter la tendenza all'isolamento prodotta dall'esigenza di una politica pienamente coerente con i principi della propria parte e la necessità di forme di collaborazione di alleanze quindi compromesso con altre forze politiche o ideologiche
In questo contesto al secondo dopoguerra ha preso forma come noto un partito dei cattolici
Così almeno lo definiva Montini che per tutto l'arco della sua esistenza è sempre stato al Governo e mai opposizioni pur senza rinunciare a forma di collaborazione con altri partiti anche quando ciò non sa sarebbe stato almeno in teoria possibile
La DC è stato insomma il partito cardine il partito più di un sistema politico pluralista ma in cui com'è noto l'alternativa di governo non era Patti praticabile
Si è parlato a questo proposito di regime democristiano
La questione presenta anche un versante interno la cultura politica cattolica come mostra l'esempio della laicità dello Stato in campo cattolico c'è stata l'idea non so quanto fondata di poter ricavare dal proprio patrimonio ideale dalla propria esperienza storica garanzie per evitare il rischio di essere un egemoni di dar vita a un'egemonia soffoca attrice molti avversari hanno riconosciuto Degasperi fisionomia di statista egli fu però anzitutto uomo di partito questo riconoscimento si fondato implicherebbe anche riconoscimento della capacità di elevarsi al di sopra di interessi la propria parte
Anche la seconda generazione democristiana di matrice come si usa dire dossettiani ma ha cercato nel contenuto cristiano della propria politica un contrappeso al puro esercizio del potere
In quest'ottica Fanfani ha presentato più volte il programma del partito comune elemento più qualificante delle stesse alleanze politiche al contrario come noto Moro ha spesso sottolineato l'importanza della scelta degli alleati quale espressione di una strategia politica sorretta da una irrinunciabile ispirazione cristiana
Per l'uno un riflesso di quel tutto a cui cattolici non potevano rinunciare completamente
Si esprimeva nei contenuti cioè né programmi
Politici del del partito e quindi poi del governo nell'alto cioè per Moro questo richiamo al tutto all'ispirazione cristiana come dire che amava compariva soprattutto nella scelta delle delle alleanze ma per entrambi la DC non è non poteva essere solo una parte come le altre
Anche questo elemento mi pare ha ha probabilmente differenziato la seconda generano generazioni democristiana quella di Moro di Fanfani
Dalla terza o anche poi dalle successive
Ma diciamo anzitutto alla terza quella che si usa identificare con figure come del mito Forlani probabilmente in qualche modo più laica in almeno in un certo senso della precedente
E certamente più inclini accettare l'ipotesi per dell'alternativa di governo
Ma quest'ultima generazione sembra anche aver preparato la strada forse inconsapevolmente alla divisione della DC senso una qualche connessione anche indiretto all'orizzonte del tutto che cosa può fondare l'unità dei cattolici
E poi il rapporto con forze politiche ideologiche diverse
Penso come già accennato ha riguardato anche in particolare il rapporto con il comunismo
Fenomeno che come è noto la Chiesa non ha identificato tra un avversario scomodo
Come l'avversario laico ma come un nemico irriducibile nemico con cui non era possibile pensare a una convivenza
A partire da queste premesse dazione dei cattolici si è inserita
All'interno bio difficoltà che non ha riguardato solo loro
E noto che per combattere il comunismo gli Stati occidentali
Sono si sono trovati in grande difficoltà gli stati ispirati alla tradizione liberaldemocratica sono spessi entrati in conflitto con loro stessi
Per ricorrere ammetto di in contrasto anche con i propri principi ispiratori
In questo vuoto in questa crisi se vogliamo di fronte a un problema così peculiare con quello del comunismo appunto se inserita anche l'azione cattolici
Io credo che su questo punto andrebbe fatto un analisi piuttosto dettagliata che mi pare ancora mancante
Spesso si parla in modo a storico dell'anticomunismo come se si trattasse di un fenomeno unico indifferenziato nel tempo
Sono perciò anche facili giudizi sommari o totalmente positivo totalmente negativi sul problema dell'anticomunismo in Italia ma evidentemente non sono in questo Paese
Nell'articolo uno nell'anticomunismo
Confluito certamente molte componenti diverse Comuna cultura ideologica di testa per esempio qui vorrei fare una piccola parentesi perché forse ma ne è già stato anticipato che sarà così
Sarebbe interessante che nel corso di Bach del dibattito emergesse anche questa cultura di destra questa cultura politica di destra che certamente c'è stata accanto alle altre di cui parleremo più diffusamente nel corso del cinquantenne
E sottolineo questo perché naturalmente il rapporto con questa cultura è stata molto importante per i cattolici anche per una differenziazione faticosamente raggiunta nel tempo
Dicevo nell'anticomunismo confluiranno molte componenti diverse con una cultura ideologica di testa come motivazioni internazionali evidente come specifici interessi economico sociali come sincere istanza di libertà libertà democrazia e infine appunto
Come motivazioni religiose
Nel caso italiano partiva importanza avuto proprio come è noto la componente cattolica caratterizzata al tentativo di affiancare la contrapposizione la concorrenzialità nella lotta al comunismo
Cioè i cattolici fu decisiva per coagulare l'ampio schieramento diciotto aprile ma già allora fu attraversato questo schieramento dalle istanze critiche proprio di dei cattolici o almeno di alcuni di essi verso possibili strumentalizzazioni
Si pensa Dossetti a Turoldo dominante
Per sua natura anticomunismo cattolico almeno nelle sue espressioni più tipiche ha cercato di distinguersi da altri tipi di anticomunismo presenti cercando di recepirne le istanze sociali
Anche sul piano elettorale all'azione sul piano elettorale negli anni Cinquanta i cattolici hanno affiancato un iniziativa di tipo economico sociale
Mente aderivano gradualmente alle esigenze di abbandonare i metodi di repressione antidemocratica ancora abbondantemente usata negli anni Cinquanta e qui evidente un'influenza propria cultura liberaldemocratica sulla
Sul cattolicesimo politico sul pensiero politico cattolico
Questa azione politica questa azione in campo economico sociale questo tentativo di fare in qualche modo la concorrenza per raggiungere quello che nei termini allora veniva chiamato lo sfondamento a sinistra e che poi in sostanza è un tentativo di svuotare il consenso politico al comunismo
Privando né privandole di un retroterra di motivazioni sociali assai forte nell'Italia degli anni Cinquanta
Appunto questa esigenza ha portato come è noto i cattolici a sostenere il processo di modernizzazione tentando però di correggerlo secondo alcune istanze di giustizia sociale
E in questo senso penso alle osservazioni di De Rosa su quel basso investimento nel campo delle partecipazioni statali che ha costituito un campo così impegnativo per il pensiero
Per la cultura politica cattolica negli ultimi cinquant'anni che certamente va collegato a questo sforzo più complessivo
Questo va detto mi pare che questa vasta azione anticomunista sul piano appunto della concorrenzialità sociale
è andata incontro a un sostanziale fallimento la concorrenzialità sul piano sociale non svuoto il consenso verso il comunismo
Questo fallimento ha coinciso con l'avvento del centro sinistra che avrebbe dovuto coronare sul piano politico il progressivo tramonto della forza comunista in Italia ma così non è stato determinando in modo decisivo anche molti limiti di quella formula politica pensata appunto il centro sinistra per uno scenario che non si realizzò
Con Giovanni ventitresimo apre il Concilio si è aperta una nuova stagione anche nel rapporto con il comunismo alla contrapposizione elettorale alla concorrenzialità sociale si sono affiancate in carte forme assai diverse
Approcciasse Diversi incluso inclusi quelli del confronto del dialogo allo svuotamento del consenso attraverso l'incremento del benessere
Che tentativo fallito il fallito è subentrato un un tentativo diverso di svuotamento dall'interno dell'ideologia comunista diverso sviluppato soprattutto nel caso italiano
Da parte cattolica non è finita la contrapposizione ideologica al comunismo ma da una parte la distinzione di altre forme di anticomunismo è diventata più chiara
E dall'altra si sono chiariti ulteriormente anche i fini specifici dell'anticomunismo cattolico fa cessare forme insopportabili di oppressione religiosa e più in generale esigere il rispetto dei diritti umani
In questo senso anticomunismo cattolico pure all'interno di un dialogo stretto con la tradizione liberaldemocratica ha trovato nel proprio patrimonio ideale elementi specifici finalità proprie
Che almeno in teoria non esigevano più la distruzione totale dei regimi comunisti
Anche sul piano della politica italiana mi pare che gli anni Settanta siano stati significa maggiormente significativi di questo tentativo di un svuotamento diciamo così di alcuni aspetti inaccettabili di ritiro già comunista nel
Tentativo di andare oltre quel blocco che
Come è noto ha segnato la cosiddetta anomalia italiana
Mi avvio rapidamente a concludere
Facendo inevitabilmente un cenno
Alla crisi degli anni sessanta settanta
Anche alla crisi che ha investito naturalmente il pensiero politico la cultura politica dei cattolici
Un cenno molto rapido a quell'evento emblematico decisivo mi pare nella per quanto riguarda la crisi del cattolicesimo politico italiano e cioè la vicenda del divorzio
Una vicenda che ha messo in luce una crisi di quel rapporto faticosamente instaurato d'altra parte tutto nei primi decenni della dell'Italia repubblicana
Da una parte infatti la proposta di le l'insistenza la volontà di mantenere ciò che l'ha stipulato dal concordato e anzi per la verità andando anche un po'al di là di ciò che l'ha stipulato al concordato
La volontà di re
Mantenere quelli che erano sembrate le conquiste ottenute da più undicesimo e qui probabilmente lo stesso Paolo sesto fu in qualche modo vittima della condizionamento derivante appunto dall'eredità del suo predecessore di cui era stato stretto collaboratore
Dicevo questa volontà di mantenere in un attraverso un quadro giuridico una con un influenza della Chiesa sulla società
Davvero secondo una tradizione un modo antico di vedere quella quella chiesa come un tutto e che quindi condiziona anche
Problemi a spetti della vita sociale come quelli toccati appunto dalla questione del divorzio questo tentativo anacronistico possiamo oggi dire
Si basa sì è scontrato con la scoperta traumatica proprio in occasione del riferimento del referendum sul divorzio con la scoperta che i cattolici erano evidentemente una parte in una società società sempre più scritte Nizzardo non dunque una parte solo di fronte allo Stato laico ma una parte minoritaria nella società
Di qui direi la faticosa elaborazione di tutta la stagione successiva
Che è stata anche la stagione del declino della esperienza della democrazia cristiana e più in generale dell'unità dei cattolici che si era basata fino a quel momento su quella paradossale tentativo di conciliare l'essere a fedele un tutto e tuttavia garantire anche le altre parti non è il caso qui di entrare nei dettagli
Del Periodo successivo corre solo fare un accenno a quello che certamente ha significato anche per il cattolicesimo italiano il nuovo pontificato l'avvento di Giovanni Paolo secondo
Una figura difficile da capire per la cultura politica italiane in particolare per il cattolicesimo italiano
Che si è sentito probabilmente orfano di Paolo sesto un Papa così attento alle questioni italiane tanto da essere definito da Pula un Papa democristiano anzi l'unico papà democristiano
Un papa straniero un Papa con una visione e con presupposti culturali molto lontani
La cultura politica italiana come è noto in particolare quella cattolica lo etichettato un po'semplicisticamente come un tradizionalista specie in una prima fase e dunque lo ha riportato semplicemente tout-court a quella tradizione controrivoluzionaria che certamente è stata presente nel nel mondo cattolico
E tuttavia bisogna dire che in qualche modo Giovanni Paolo secondo ha anche proposto una sintesi fra tutto e parte riversa le sue predecessori ma in qualche modo anche in continuità con il Vaticano secondo almeno una sotto alcuni aspetti del Vaticano secondo e dunque una nuova proposta di come dire coniugazione fra universalità della Chiesa e una realtà di crisi della chiesa nel contesto europeo che non le permette di essere diverso qualcosa di diverso da una parte rispetto alle altre
Oggi certamente lo scenario molto diverso
Oggi le parti di cui parlava Gramsci non ci sono più quelle identità forti sul piano ideologico e politico che hanno segnato il ventesimo secolo non sono più presenti
Ma certamente anche lo Stato laico
è alla ricerca o comunque si pone il problema di fondamenti che non può avvenire per sua stessa natura e che tuttavia sembrano costituire un bisogno della società in cui viviamo anche per i suoi sviluppi sul piano politico istituzionale
Gennaro Sasso nella sua conclusione accennava alla crisi dell'Europa
Forse riprendendo il il finisse europei di di Croce già negli anni della seconda guerra mondiale
Ecco io credo che effettivamente questo rapporto fra tutto e parte oggi si ponga in termini profondamente nuovi vada posto in termini profondamente nuove dall'alto di fronte a quelle sfide come si accennava quelle sfide come quelle costituite dal fondamentalismo in cui la il rapporto come dire fra tutte le parte e assolutamente nodale e di fronte a cui do la costruzione dello Stato europeo si trova in evidente difficoltà come alla ricerca di nuove vie di nuove di nuovi approcci in questo contesto diverso i cattolici si trovano anch'essi a dover ripensare la loro cultura politica a dover tematizzare che cos'è la chiesa nel mondo contemporaneo francamente se mi è permesso un giudizio sull'attualità mi pare che essi non siano attualmente
Adeguati a questo compito e questa un'osservazione se vogliamo forse eccessivamente critica ma mi pare cioè che uno dei limiti sicuramente dell'attuale stagione politica
E anche la gatta all'incapacità dei cattolici di pensare e ripensare la proprietà dizione e si sono parte
Evidente
Nella loro nel contesto politico istituzionale attuale non di non hanno forse più la capacità di capire qual è e quale può essere il loro ruolo specifico per una convivenza basata su nuove basi su valori comuni e e dunque in questo contesto sembrano piuttosto di piegarsi in una
In un'azione politica quotidiana che probabilmente risente di una più complessiva crisi di identità grazie
Grazie ad Agostino Giovagnoli per questo finissimo contrappunto tra diciamo atteggiamenti della chiesa
In Italia e nel mondo quella che è stata poi la militanza di una
Di una parte
Io questo questo contrappunto fra tutte parte credo che sia stato l'elemento più più motivo il silo su cui leggere la sua la sua relazione che ha sottolineato quella che sono state le premesse costituzionali diciamo del pensiero cattolico cioè l'anteriorità della persona e delle comunità intermedie rispetto allo stato ecco quello che poi si è si è capito o nella nello svolgimento del suo pensiero che nel declino dello Stato nazionale il fondo quello che era la comunità intermedie il valore della comunità intermedia
è stato ripreso nel in quello che io chiamerei costituzionalismo della della globalizzazione cioè la comunità intermedie adesso è diventato lo Stato nazionale nemico lo Stato nazionale libica è questo che rende forte e il la posizione della Chiesa come potenza sovranazionale ecco come in una in una visione che non sia euro cento è ricca ebbe e e quello che per esempio la Chiesa nel nell'America latina si capisce che come valorizzazione di identità nazionali e di esperienza nazionale contro parole forse chicchi si chiamano del della globalizzazione le forze di un
Di un
Neo liberismo o senza
Senza limiti e allora da questo punto di vista da questo punto di vista
La cultura la cultura cattolica come cultura nazionale con me
Ecco viene un un elemento diviene un elemento forte nella costruzione di quello che chiamavo il nuovo pensiero repubblicano italiano diviene un un elemento più indispensabile se mi è consentita questa sgrammaticato ora più indispensabili quanto di quanto fosse nell'esperienza politica dei primi cinquant'anni della rete
Ma adesso facciamo una pausa così raccogliamo un momento in questi dieci minuti e le le le iscrizioni le iscrizioni a parlare sono disponibile relazioni sia pure in forma informa in forma provvisoria e ci vediamo fra Di Scipio
Sì
Dieci minuti di
Già
Sempre
Ricevute insomma da
Quindi allora
Vuole essere il primo
Verde esclusiva di abbiamo sarebbe un per primo dicevo allora sono dieci minuti tre
Se
Se otto nove
Mi pare che siano nuove perdite ogni sta malissimo che invece la tesi io non l'ho visto
Quindi uno tre
Quale invece otto nove dieci
Gli lo socio sarebbe per cento quindi cento minuti torniamo insomma bisogna principali senza pietà no no politici
Allora facciamo
Quindi
Io vorrei
E allora ce la facciamo
Compay però Veltroni due relatori fatta il pubblico in USA
Sì biglie falli venire
Sì
Ti metti già pronto a limiti maniera che tutti ti veda nacqui
Capiscano che cosa mi aspetto
Tanto
Bene cioè per cento metri
Allora riprendiamo riprendiamo con la discussione
Quindi come siete pregati di rientrare
Nella Sala Zuccari
Quante ce ne
Quindi il primo ad intervenire sulla relazione di questa mattina se il professor Luigi Compagna
Se ci
Ma
Posso Presidente
Nella conclusione dell'amore alla vediamo un poco di se se facciamo l'ascolto organizziamo la scuola scorso
Capito il perché ciao far
Dunque allora sino faccio cose io i deputati europei siamo forniti di questo meccanismo
Quasi infallibile che
E quindi lo metto in atto in un clima
Di crisi di crisi Europa di cui hanno parlato leggenda però questo funzione sia sia possono sia già andare ad Agostino hanno parlato in queste allora è Gianni se Gianni Gianni razza
Ecco se facciamo un po'affluire
Va bene Luigi
E partirei proprio da questa crisi dell'Europa
Che conclude la relazione di sasso ed è fortemente connessa
Ai motivi che avevano invece ispirato la cultura politica di democrazia occidentale
Che laica non meno che cattolica negli anni Cinquanta
Io credo che Sasso abbia ragione pecche rispetto a quelli ideali di sovranazionalità europea
Che possono essere Rossi colonie Spinelli ma sono anche Inaudi e Luigi Einaudi Junius del primo dopoguerra
Lo scenario attuale è completamente diverso
Non c'è più uno
Obiettivo
Di superamento degli Stati nazionali ma ad esempio già dell'OLAF
Due anni fa concludendo il suo mandato
E cercando così di rilanciare l'europeismo parlava dell'Europa come federazione di Stati nazionali
Proprio perché quei problemi di cittadinanza di immigrazione di immigrazione di solito affastellati della cosiddetta globalizzazione
Allora l'intensità drammatica a cui si riferisce
Sasso
Del resto questo lo aveva già intuito
A suo modo Spinelli
Spinelli era uscito
Dal solco
Della cultura liberaldemocratica perché aveva chiesto ospitalità alle liste di un pc ancora cultore di europeismo terza forzisti ricordo
Ma l'ultimo discorso di Altiero Spinelli non a caso in dissenso dal suo gruppo a Strasburgo
E di fortissima solidarietà occidentale
A Reagan che ha bombardato la Libia perché molto un sottufficiale tedesco nella discoteca
Di Berlino
Allora queste grandi idee sono certamente l'europeismo ma quale europeismo un europeismo non solo compatibile ma che sia al tempo stesso
Atlantismo
Allora
Perché accanto alla citazione del Croce iniziale
Di sasso non ci deve essere la citazione di Croce
Che poco prima di morire scrive ad Alcide De Gasperi
Rendendo onore in nome di una certa concezione alla civiltà laico non laica che sia al suo operato di governo cioè alle scelte di adesione al Patto Atlantico nel quarantanove su cui Croce affetto
Do stecche ostile
Il Papa ovviamente
E il mondo cattolico un'alleanza militare non sono va bene divano la conta stavano
Allora da questo punto di vista a me sembra sbagliata una ricostruzione per corpi separati della cultura
Di democrazia accidentale della cultura della libertà
Non è vero ma Andrea che da una parte c'è De Gasperi e dall'altra c'è la Malfa Sforza Pacciardi salariato
Non è vero nelle grandi scelte nelle grandi impostazioni moderne che sono gli uniche di cultura politica che ha il nostro Paese nel mille novecento novantotto l'Italia moderna all'Italia della libertà Alitalia di democrazia occidentale fosse nel novantotto ancora più che nel settantanove non può
Non dirsi degasperiana
Allora da questo punto di vista
Io credo che si può interpretare politicamente l'affermazione di sasso
Quel liberalismo che va da un massimo nella concezione crociana di assolutezza trascendentale ad un minimo
Di empirici tanto
E qual è il termine medio le grandi realizzazioni politica
Dell'Italia degasperiana
Ho visto vedo Dodo Battaglia c'era anche Oscar Mammì noi ricordiamo che l'Ugo la Malfa degli ultimi anni
Dopo la disillusione dell'esperienza di centrosinistra in tutti i nostri continuazione come era molto più Degasperi hanno filo centralista
Ricordava con Nostalgia
Le grandi realizzazioni politiche di quel tempo
Ho già
Ma allora se è così
Di questa cultura politica e a suo modo Sasso la ricorda perché i grandi classici del pensiero politico
Montesquieu Tocqueville le cose chi è che li porta Bobbio solo in parte
C'è la collezione a trecento mila un volume classici nella democrazia
Nicola Matteucci e Vittorio De Caprariis che sono in realtà classici del liberalismo non a caso Russo viene escluso e si apre una polemica con Lucio Colletti allora tutto dalla parte
Di Galvano Della Volpe complici voi avete matita sul liberalismo alta che la democrazia
Allora da questo punto di vista io credo che dobbiamo recuperare una bella osservazione di sasso che non ebbe prospettiva a un certo punto Sasso dice io non posso condividere Bobbio quando dice direi a un giovane se voi andate a scuola di liberalismo non andare da Croce fai da Einaudi io avrei preferito che dicesse
Accanto Inaudi Francesco Ruffini
A Francesco Ruffini
Significa più che mai docente
Il libro di Francesco Ruffini grande classico i diritti di libertà che interpreta la Società libera come Stato di diritto
è un libro della metà degli anni Venti edito da cubetti è un libro in cui quello che si deve opporre al totalitarismo il costituzionalismo come passione
Della libertà come garanzia della libertà
E allora tali valori di questa Costituzione degasperiana anni
Che sono gli unici dell'Italia moderna c'è un'intransigenza
Nel difendere
Da deformazioni della socialità da deformazioni lo scetticismo gli aspetti liberale agli aspetti degasperiana
Pensiamo alla presunzione di non colpevolezza
Nell'azione penale vedo Dodo Battaglia che era l'uomo all'all'epoca mi sembra operatore Capo direttore della Voce Repubblicana ma il grande tema della distinzione fra chi giudica e chi accusa
Nella storia del Paese nasce con la voce repubblicana di Ugo la Malfa dopo il caso il Polito anni sessanta allora c'è una cultura democratica occidentale
Che Einaudi Ana perché degasperiana perché De Gasperi che ha voluto Einaudi
E non De Nicola con tutto il rispetto per la tradizione di De Nicola che fa il candidato frontista contano Einaudi
No in questa tradizione
Einaudi Anna
Nel senso che fortemente politicamente degasperiana tutto l'affetto per la figura di Einaudi che io avevo meno di Zanone ma che tutti abbiamo non ci può portare
A rimpicciolire De Gasperi a favore di Einaudi
E dal punto di vista strettamente di dottrina politica
Non è vero
Che è stata la cultura crociana a impedire l'approdo in Italia
Della cultura di liberalismo occidentale in abbiano che cosa intendo mister Saia che Popper cioè il collegamento viennese
Con il liberalismo scozzese del Settecento
Questa è un vittimismo inesistente è stato cosa che l'ha impedito se mai è stato Bobbio
Il quale Bobbio poi quando ha fatto la polemica Colloredo di Castiglia cioè Togliatti sulla libertà affatto la polemica confuso
E allora da questo punto di vista se noi vogliamo dare un senso a ripercorrere la storia delle idee la storia degli uomini dei fatti e delle vicende
Io non credo che si possa agire a corpi separati
Tra liberali
Fra socialisti tra cattolici democratici se noi guardiamo ai grandi temi il meridionalismo
Il l'europeismo la compatibilità dell'europeismo come atlantismo
C'è una cultura della libertà
Che
Anticomunismo non buone
Rinunziare
Ad esserlo
Però sarebbe un modo di meschini Ramla
Non ricostruirla nella sua capacità di contaminarsi e di arricchirsi reciprocamente
E il riferimento politico attuale e concludo
Molto più attuale oggi
E Alcide De Gasperi perché dico oggi chiedo scusa ho finito
Nel mille novecentosettantanove fu più facile trovare in Parlamento una maggioranza degasperiana grazie a Craxi per i pesci Inge e pericolosissima
Nel mille novecentonovantadue nato il PDS anzi nel novantuno fu molto più difficile
Nonostante le coraggiose dissociazioni che siedono in Senato di Giolitti altri trovare su posizioni non di terza fascismo ma appunto divo prima gli astanti sto ho finito ma
Segue Giorgio Rebuffa coi sperticati
Professor compagna detto quasi tutto quello che volevo dire io quindi Anna diventerò un sussurro
Il sussurro viene dalla
Parte iniziale della relazione apprezzato dissi ma almeno da Mad Professor Sasso e in particolare dall'aneddoto
La vedo tutto del giovane non lo so se giovane o anziano che continuando a vere fede nella Lil'religione dalla libertà decide di iscriversi al Partito Comunista
Ora
Questo anno è indotto a me pare molto più che un aneddoto mi pare un pezzo enorme della storia repubblicani
Che mi pone una domanda cui non so risponde o sulla quale posso fare dei tentativi di Visco
Per quali ragioni
Gran parte della cultura liberale
Si è coperta dietro la storia della cultura del PC
C'è stata una lunga fase in cui il PC era considerato
Come un pezzo della cultura liberale secondo una linea ormai dimenticata De Santis giudici scorrendo
Recentemente qualcuno ha ricordato la prefazione di Palmiro Togliatti al Trattato sulla tolleranza di Voltaire e sono tutti fenomeni culturali sulla quale mi manca ancora una rispose una risposta potrebbe essere certamente la capacità della cultura del PC di elaborare di fornire soluzioni sofisticati
Il affascinanti filosofo semi certamente questo avuto un pezzo
Però forse anche c'è una debolezza
Di un pezzo della riflessione liberale in Italia su questo ha ragione a comparire
Bobbio tutta l'opera di Bobbio
Che certamente un grande maestro ma da questo punto di vista grandi responsabilità vorrei ricordare un piccolo saggio
Molto dimenticata molto marginale molto poco letto
Di Nicola Matteucci che si chiamava positivismo giuridico costituzionale
Pare che sia degli anni sessanta
Lì in quel messaggio Matteucci metteva secondo me il dito sulla piaga
Cioè l'accezione di Stato di diritto che grazie alla ricezione di Kelsen Bobbio aveva diffuso e i imposto alla cultura giuridica accademica non accademica italiana aveva il punto limite
Della
E spunta
Della un esilio dice
Del la tradizione del costituzionalismo liberale ma questo è un punto secondario
C'erano
Nella cultura politically del liberalismo italiano due punti
Che sono rimasti ancora oggi
Deboli il primo è il rapporto col mercato
Questo mi pare ancora un punto il risolubile il modo con cui la cultura politica italiana
Il legislatore affronta il problema del mercato è ancora modo come dire precedente addirittura bar Godesberg cioè precedente alle posizioni dalla socialdemocrazia europea
E ma il secondo punto è il modo con cui ho affrontato l'ordine costituzionale
Io ho un carissimo amico che non citocromi illustre costituzionalista è membro e militante del PDS con quale di scorriamo vecchio monumento e c'è un punto su quale lui vince hai ragione tu
Uno dei fondamenti dello Stato liberale è un giudice indipendente la separazione carriere tutto al solito bla bla
Però aggiunge allori
Nella situazione attuale sostenere queste opinioni liberali sarebbe una copertura
Di coloro che non hanno virtù valutare un attimo una parafrasare il professor Sasso cioè dei ladri dei pazientare
Allude rispondo ebbe questo che mi sembra ancora la debolezza
Della nostra cultura politica allora rispondo con una citazione
Tante volte
Monica
Perché lui ti vuole
La libertà di questo Paese
Tutela dei quotidiani
Drogati ladri all'
Questa a me sembra ancora
Nel bene a verbale comparabili
Tutela giuridico
Questo ha consentito quell'Hayes mansione a quello inglobamento delle posizioni liberali nella cultura del PC
Questo sembra finito io credo che non sia finito perché vedo ancora oggi
I residui pesanti di quella storia
Che sono quelli di una
Può dire di una cultura politica unica
Su cui ci sono dei postulati indiscutibili su cui le eccentricità
Parolaia e quanto si vuole
Mai eccentricità sono considerate come una deviazione criminale
In questo vedo una persistente tendenza sottopelle
Del culture politiche del nostro Paese fortemente autoritario
E per questa la ragione per cui mi trovo integralmente d'accordo con la parola d'ordine qualifica che ha lanciato professor campo compagna di ritornare a De Gasperi in quella esperire
Sì è ancora l'unico pezzetto di vera applicazione di tradizione quella Breve speri
Di tradizione politica liberale che forse a questo Paese avuto meno di altre esperienze ho finito grazie
Complicati per poi li seguono Scoppola battaglia Ungari
Dopo queste due splendide relazioni una formidabile per la coerenza e l'altra per la ricchezza
C'è il poco da aggiungere su quel livello tuttavia io quando ho ricevuto da Andrea Manzella
Il programma e ho pensato di scriverle una nota con due notazioni e penso che sia anche utile portarle qui queste due notazioni
Perché queste due notazioni mi fanno essere in disaccordo con Sasso e con Giovagnoli
Con Sasso sull'impianto storico che Giulia ha dato alla sua esposizione e con Giovagnoli sulla valutazione della situazione attuale
Le due notazioni sono questo
Si può considerare il problema di che cos'è la cultura e le sue tendenze da vari punti di vista uno di questi punti di vista e quello della scienza giuridica
Dal punto del vista della scienza giuridica il la cultura dominante è stata quella liberaldemocratica
Non vi è stata in Italia una capacità delle altre culture di elaborare scienza giuridica che fosse neppure lontanamente paragonabile con quella liberaldemocratica
Noi abbiamo avuto il tentativo non so cosa diranno nel pomeriggio
Dei socialisti nei primi anni del Novecento di elaborare una cultura giuridica socialista
Abbiamo avuto una tentativo dei marxisti che direi dei la cultura comunista negli anni Settanta di elaborare una loro cultura giuridica con politica del diritto il deflusso alternativo e così via ma sono falliti in breve tempo non hanno avuto una influenza la cultura è stato metodo giuridico e il metodo giuridico quasi fino ad oggi è stato largamente dominanti
Allora quella tracciato che ci ha fatto Sasso di una chiarezza di posizioni ideali anche di politiche personali prima della il cambiamento di regime con la Repubblica di un combattimento con essenzialmente alla cultura marxista durante il primo periodo della Repubblica e poi come ha detto lui dopo una lunga notte
Il pensiero liberaldemocratico il padrone del campo non mi sembra corretta dal mio punto di vista è sempre stato padrone del campo
Le altre culture sono state subordinate alla cultura liberaldemocratica quello che ha detto adesso Rebuffa conferma basta vedere cioè la non so cosa diranno sul partito nuovo di Togliatti ma fu l'assunzione da parte del struttura politica comunista del pensiero liberaldemocratico come guida perché se no in Italia non c'era niente da fare
Ecco allora appunto si è trattato di una continuità di presenza determinante del pensiero liberaldemocratico in campo giuridico e da quello che ho sentito da per gli interventi di compagne di Rebuffa mi sembra che la considerazione possa essere estesa
Che poi porta a quello che Sasso ha chiamato scontento e l'inquietudine perché la assenza di conflitti sul piano ideologico
Rende questo
Padronanza del campo del pensiero di mondi nuovi liberaldemocratico
Come dire in difficoltà nel padroneggiare le situazioni attuali
Ma questo porta al seconda mia osservazione ci ha fatto nell'appunto a Manzella ed è che nel quadro di questo panorama che viene trattato oggi manca una componente essenziale che la cultura fascista
A me sembra che la sottovalutazione dell'importanza culturale del fascismo nella nostra storia sia una costante dal quarantacinque in poi che anche la discussione attuale sulla possibilità di avere una diversa struttura costituzionale
Questa discussione sotto vale tua in maniera esiziale non si può ragionare in Italia senza fare i conti con la cultura fascista
L'unico attacco serio alla cultura giuridica liberaldemocratica al metodo giuridico venne portato negli anni Trenta dei giuristi fascisti
E fu un incontro fu l'unico caso nel nostro secolo in cui ci fu un vero scontro culturale che ha avuto anche delle conseguenze come dirò subito
Non solo ma la cultura fascista è incorporata nel cinquantennio repubblicano
Non incorporato per la presenza di persone o di tematiche politiche o culturali o filosofiche
Ma incorporata nella struttura che ha avuto la nostra Repubblica sia dal punto di vista formale e giuridico che la Costituzione che del tessuto delle istituzioni reali e del personale che le quindi che dava vita a queste istituzioni
Nell'appunto fatto una serie di notazione adesso non le sto a a ripetere
Ma li concetti fondamentali di cui è intessuta la nostra Costituzione derivano da quel dibattito degli anni Trenta in cui i giuristi fascisti crearono una serie di nuove strutture concettuali per gestire la società allora da questo punto di vista appunto del su questo secondo notazione che faccio la presenza e l'importanza della cultura fascista
Diventa importante l'osservazione fatta da Giovagnoli che l'apporto dei cattolici è stata quella di una parte nel tutto
Io direi del problema del potere della minoranza non della posizione di diritto delle minoranze nella capacità di una minoranza di esercitare il potere nella società
E allora da questo punto di vista io sono in disaccordo con lui sulla valutazione che vi è sia stata nel periodo della terza fase che lui ha definito della presenza politica dei cattolici nelle istituzioni e poi nel posizione del dibattito attuale dei cattolici un indebolimento per cui mi sembra di poter incidere testualmente le identità non sono più presenti e i cattolici non sono più adeguati a me sembra che la chiave per interpretare questa presenza di una parte nel tutto
E nel fatto che la politica di De Gasperi la cultura che tende a politiche di Moro scusate ha proposto la cultura che Moro ha portato nella nostra vicenda politica è stata quella di alla disgregazione
La sua linea sui le tre fasi vi ricordate la seconda fase si è conclusa adesso cominciamo la terza fase era la fase della dissoluzione del partito comunista e questa gli è riuscita perfettamente
Il la presenza attuale dei cattolici nella forma che hanno di varia formazione politica in India in schieramenti diversi è una conferma che la presenza del problema
Della parte nel tutto e centrale la nostra società cioè il problema del pluralismo cioè di nuovo il problema del fascismo che l'unico antagonista di questa prospettiva politica allora la mia conclusione è questa
La vicenda delle culture politiche si spiega come chiave interpretativa generale da una parte con la prevalenza della cultura liberaldemocratica dall'altra con lo scontro sotterraneo che adesso per fortuna sta cominciando a tornare
In in superficie ma centrale tra questa cultura la cultura fascista
Grazie
Allora Pietro Scoppola
O di battaglia Ungari Mario Segni
Ma amico Bonetti mi aveva chiesto quando mi ha invitato a questo incontro
Di fare la parte del di scarsa informazione di si dice rispetto alla relazione di Giovagnoli ma credo che quella l'invito non esclude la possibilità di dire qualche cosa sul convegno nel suo insieme che mi sembra molto interessante con la parola vorrei dire su questo
Perché anzitutto c'è un un un implicito intento molto Spadolini hanno in fondo qui ci muoviamo nella ricordo di Giovanni Spadolini
Di reagire a certe liquidazioni della storia della Repubblica ridotta di pubblicazioni recenti a storia di servizi segreti deviati
Di di di logge di cose di questo genere c'è anche questo nella storia nostra repubblica ma c'è anche qualcos'altro e mi pare che ricordare in questo questo qualcos'altro
Ricordiamo riferimento alle culture della la Repubblica della storia della Repubblica italiana sia una iniziativa molto positiva
Che nella quale mi riconosco pienamente un secondo aspetto positivo dell'incontro mi sembra quello di richiamare l'attenzione sulle identità culturali presenti nel nostro Paese
Nel momento in cui un processo incerto incompiuto contraddittorio
Verso la polarizzazione e fa sì che il rapporto tradizioni culturale partiti non sia più scontato perché noi andiamo stiamo andando in un esperto una una situazione in cui diverse culture necessariamente confluiranno alla formazione
Di un determinato schieramento e magari le stesse culture Peralta e loro appalti
O alcune di queste stesse culture confluiranno la formazione dell'altro schieramento questo è il problema vero
Che che oggi si pone dal punto di vista del rapporto cultura politica un problema assolutamente nuovo inedito rispetto ai cinquanta anni che abbiamo alle spalle bisogna fare i conti con la cultura le culture della Repubblica proprio nella fase della ridefinizione delle collocazioni politiche di pezzi di elementi che vendono e diverse tradizioni lasciatemi dire con franchezza come sono abituato a fare che la situazione si presenta desolante oggi dal punto di vista del rapporto fra cultura e politica perché generalmente nel Complesso ai politici delle culture non gliene importa niente che è un tema tale distacco fra cultura e politica in questo momento che non ha precedenti nella storia della repubblica pur tanto criticato non posso fare a meno di dai convegno che si è svolta l'Accademia dei Lincei alla Corte costituzionale
Sui cinquant'anni della Costituzione repubblicana
Alla quale hanno partecipato i maggiori costituzionalisti italiani e al quale non ha assistito o un solo esponente della Bicamerale da come è concepibile che nel momento in cui al massimo livello culturale si dibatte del problema della riforma della Costituzione non sia oggetto di attenzione un'iniziativa che si muova al massimo livello culturale
Questo no sto in conto e molto simpatico siamo qui forma amici che si conoscono da tanti anni
Non c'è naturalmente nessuno dei giornali della stampa non c'è la televisione domani arriva la televisione tutta puntata sulla tavola rotonda che tenuta da chi
Dai leader dei partiti politici quali non hanno sentito nulla di quello che ci ha detto oggi e naturalmente daranno le loro interpretazioni sulla organica continuità che c'è fra le posizioni di oggi dei loro rispettivi partiti e delle tradizioni culturali che in alcuni casi non sanno che cosa siano
Questo è la situazione in cui non ci siamo e che dobbiamo denunciare e da questo di punto di vista vorrebbero zero persone iscritte gliele abbiamo maiala ma non è la probabile sicure e il da questo podista mi consenta Bonetti
Cioni sulle identità culturali presenti nel nostro Paese nel momento in cui un processo incerto incompiuto contraddittorio verso la polarizzazione e fa sì che il rapporto tradizioni culturale partiti non sia più scontato perché noi andiamo stiamo andando in un esperto un una situazione in cui diverse culture necessariamente confluiranno alla formazione
Di un determinato schieramento e magari le stesse culture Peralta che loro appalti
O alcune di queste stesse culture confluiranno la formazione dell'altro schieramento questo è il problema vero
Che che oggi si pone dal punto di vista del rapporto cultura politica un problema assolutamente nuovo inedito rispetto ai cinquanta anni che abbiamo alle spalle
Bisogna fare i conti con la cultura le culture della Repubblica proprio nella fase della ridefinizione delle collocazioni politiche di pezzi di elementi che vengono dagli altri tradizione lasciatemi dire con franchezza
Come sono abituato a stare che la situazione ci consenta desolante oggi dal punto di vista dell'apporto fa cultura e politica perché generalmente nel complesso ai politici delle culture non gliene importa niente
C'è un totale distacco fra cultura e politica in questo momento che non ha precedenti nella storia della repubblica pur tanto criticato non posso fare a meno di ricordare il convegno che si è svolta l'Accademia dei Lincei alla Corte costituzionale
Sui cinquant'anni della Costituzione repubblicana alla quale hanno partecipato i maggiori costituzionalisti italiani
E al quale non ha assistito un solo esponente della Bicamerale ora come concepibile che nel momento in cui al massimo livello culturale si dibatte del problema della riforma della Costituzione
Non sia oggetto di attenzione un'iniziativa decimo va al massimo livello culturale
Questo un altro in conto e molto simpatico siamo qui fatti amici che si conoscono da tanti anni
Non c'è naturalmente nessuno dei giornali della stampa non c'è la televisione domani arriva la televisione tutta puntata sulla tavola rotonda che tenuta da chi
Dai leader dei partiti politici quali non hanno sentito nulla di quello che ha detto oggi e naturalmente daranno le loro interpretazioni sulla organica continuità che c'è fra le posizioni di oggi dei loro rispettivi partiti e delle tradizioni culturali che in alcuni casi non sanno che cosa siano
Questo è la situazione in cui non ci siamo e che dobbiamo denunciare e da questo di punto di vista vorrebbero zero persone iscritte gliele abbiamo Majorana non le avrebbe e il da questo podista mi consenta Bonetti bisognava che fossero più intrecciati due momenti non si può fare un momento in cui parlano gli uomini di cultura
Fra di loro
Senza che nessuno o quasi nessuno gli ascolti al di fuori di loro stessi
E poi c'è un momento in cui balla riporta i padrini politici fa di loro sotto l'obiettivo dalla televisione per questo è un modo di riconoscere mettere lo specchio Verona
Resta del Palazzo
Va be'chiudo su questo vi sono io sono molto d'accordo sul finale con il finale di sasso questa amarezza che si prova di fronte poi ci tornerò da un altro punto di vista esso vengo ad alcune delle cose che sono state dette in particolare da Giovagnoli ma son cose poi i comuni un po'tuttora tematiche
Io sono sostanzialmente d'accordo di con con Giovagnoli nel quadro che ha presentato quadro difficile perché sostanze quarantacinque minuti fa il quadro delle culture la cultura cattolica
Si poteva parlare di più dolce delle cinquantennio repubblicano si poteva parlare di più dei precedenti del del vasto territorio ottocentesco in cui queste culture affondano le loro radici insomma comunque la sostanza del quadro mi ha convinto e mi trova pienamente consenziente a voi poi ci ha detto una parola su questo tema dei corpi intermedi che uno degli elementi caratterizzanti della componente della cultura cattolica anche nel dibattito la Costituente e che oggi ha particolare attualità rilievo proprio nel quadro delle nuove prospettive che si aprono di valorizzazione dei momenti di autonomia di organizzazione del istituzioni dell'autonomia quindi questo mi sembra un altro tema che Giovagnoli nella
Dovendo necessariamente a restringere ha lasciato da parte e difficile un tema molto dolce la riassumo con una battuta
In sostanza c'è un momento di frattura nella continuità della cultura di ispirazione cattolica segnato dalla riscoperta nel mondo cattolico
Con molto ritardo che spendo rispetto al mondo evangelico delle Chiese riformate di riscatto l'ultimo cristiane questo avviene grossomodo in coincidenza del Vaticano secondo
Le scatole di modesti hanno che è stato un elemento forte fortemente presente nelle dei filoni del protestantesimo ottocentesco eccetera incerti Fidone il potere e viceversa del tutto assente
In tutta la dottrina sociale della Chiesa che condiziona parte oggetto e soggetto ha detto molto bene Giovagnoli la Chiesa è anche oggetto e non è non è soltanto fonte ispiratrice pelle questo cambiamento di prospettiva di importanza radicale nel segnare una discontinuità
Ma soprattutto voglio dire una parola su questa su quello che è stato il filo centrale della sua riflessione
Il rapporto fra tutto e parte
Sono d'accordo perfettamente con lui sulla battuta finale
Oggi siamo entrati in una situazione nuova in cui la Chiesa non è più parte nel senso in cui lo era dopo la Rivoluzione francese secondo la fa la famosa definizione gramsciana
Intuizione gramsciana e non è più parte non perché sia diventata il tutto
Questo deve essere chiaro a maggio Agnoli credo che sia d'accordo ma perché non ci sono più le altrettanti
Perché la crisi la secolarizzazione che ha messo in crisi in qualche modo l'identità cattolica del Paese del nostro Paese che ha creare profondamente sfidato Randal la cristianità nelle sue forme storiche tradizionali ha investito tutte le culture
Sì che oggi sono siamo tutti dalla stessa parte come culture siamo tutti sfidati da processi di secolarizzazione che hanno portato poi
Alle forme del consumismo ben note hanno al trionfo del mezzi di via dei mass media con tutto hanno portato a una
Cultura difesa rendiamoci conto che siamo qui ormai in una specie di riserva indiana come uomini di cultura perché il rapporto con la modernità che si manifesta con i mass media eccetera pone tutte le culture in una posizione quindi da questo punto di vista la riflessione va fatta
Trasversalmente
Ha ragione quel giusto quello che ha detto
Compagno insomma non è possibile immaginare già all'interno dei singoli filoni culturali emerso da delle due relazioni e credo che emergerà anche nel pomeriggio
C'è un enorme complessità di posizioni
Talvolta anche posizioni contraddittorie fra loro ma ci sono poi i rapporti interazioni fra i diversi filoni culturali che non possono assolutamente essere dimenticati perché c'è un liberalismo che vede l'accordo ed il consenso e l'appoggio
Di settori del cattolicesimo italiano ottocentesco e c'è un liberalismo che viceversa si presenta come la religione secolare super e e provoca la reazione di Sturzo Sturzo accetta lo Stato liberale nel momento in cui Prodi fiuta l'idea dello Stato etico
Che viene portata da un certo filone della tradizione del pensiero liberale italiano la scuola di Napoli e quant'altro quindi non si può fare questo discorso sulle culture
Per filoni separati da bisogna farlo
A te attraverso puntando rende il l'obiettivo sull'interazione delle diverse culture che hanno complessivamente determinato lo sviluppo della vita culturale del nostro Paese e sono all'origine fra l'altro del patto costituzionale
Un'ultima un'ultima battuta e diceva
Buffa come mai
Come mai il partito comunista
E appare insomma scelta comunista è apparsa
Scelta di libertà
Non c'è dubbio
Presto ci sono delle delle vicende biografiche sono stati pubblicati di recente
I diari di Piero Calamandrei
Con la prefazione introduzione il figlio Franco
E voi sapete che la pubblicazione del diario di Calamandrei è stata ritardata fino all'ottantadue ottantatré quanto compare quando comparve la prima edizione poi adesso è uscita in una nuova edizione economica vera è stata ritardata di tanti anni dopo la morte del dell'Autore
Perché in fondo c'era dietro questo conflitto
Ah del figlio e il figlio ha aspettato e poi è stata pubblicata dopo la morte di Franco
Insomma questa è la storia del nostro Paese il rapporto tradizione liberale cultura crociana cultura gramsciana è un elemento di specificità del nostro Paese che non può essere affogato
Lo dice uno che comunista non è stato mai che non può esser affogato adesso dietro alle richiamo ai documenti che compaiono in Francia che sono una cosa gravissima
E sullo su che cosa quello su quello che ha rappresentato il comunismo nella storia del secolo sullo sterminio di decine di milioni di persone per l'opposizione dello stalinismo
Nella nostra storia ci sono elementi di specificità che non ci consentono di considerare la cultura comunista del tutto alza nel quadro della vita culturale e politica complessiva di questo Paese e quindi anche nel quadro del e fogna e si è fatto e del quadro delle delle nel quadro costituzionale che ha retto il Paese che poi si è fatto riferimento a De Gasperi quale al quale io sono particolarmente affezionato come tutti sanno consentitemi di dire che uno degli elementi di maggiore originalità della scelta degasperiana
Che caratterizza in maniera inequivocabile la sua politica centrista nella fase dello scontro più aspro col comunismo è stata quella di mantenere il comunismo lo sconto col comunismo nel quadro costituzionale
E di evitare che lo scontro col comunismo fosse rottura del patto costituzionale
Questo non possiamo dimenticare in questo perché questo è un elemento portante ed è la condizione che ha reso possibile lo sviluppo successivo della democrazia italiana questo lo dice uno che comunista non è stato mai non c'è proprio di cooperare il comunismo alla storia
Ma ci sta attento e non è che possiamo oggi in nome di una giusta
Riflessione critica su quello che il il comunismo è stato nella storia del nostro secolo che sta per finire come elemento di catastrofe io di questo sono ben convinto ma in Italia le cose sono andati in un modo che non può essere cancellato
E questo segna anche il cenno che ho sentito momento fa alla terza fase la terza fase di nuovo la terza ma se la terza fase Moro non la tanto non sappiamo bene cosa pensasse Moro quando ha parlato di terza fase poi l'hanno ammazzato e gli hanno impedito di rendere esplicita la sua riflessione
La terza fase rimuove è stata interpretata acutamente da un'altra illustre vittima delle Brigate Rosse Roberto Ruffilli in una serie di suoi visti gli articoli di tre studi ed è una cosa molto complessa perché all'inizio la terza fase di nuovo è semplicemente la presa di coscienza
Nel discorso che fa al Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana
In cui eletto Benigno Zaccagnini segretario che la Democrazia Cristiana non è più il cardine
Poco dopo il referendum sul quella riferendo che giustamente ha ricordato Giovagnoli
Sul divorzio che il l'elemento a mio avviso discriminante che pone termine a una fase ad una lunga fase storica in cui la DC è Calvin indiscusso del sistema politico quando la DC perde occasione della mediazione su quel te tema delicatissimo
Io son convinto che De Gasperi avrebbe mai fatto il referendum sul divorzio
Avrebbe evitato ad ogni costo e faentino sul divorzio per quando la DC perde su quel te sulla l'occasione la possibilità di mediare edito a fare sintesi rispetto a quel tema finisce la fase in cui la DC Accardi discusso del sistema politico e Mao annuncia il Consiglio nazionale la DC nona sta ormai siamo in una fase in cui l'avvenire non è più
Tutto nelle nostre mani queste sono le parole di Aldo Moro al Consiglio nazionale del settantacinque
Poi nell'elaborazione successiva è in particolare nell'intervista che rilascia a Scalfari che Scalfari pubblica postuma e le interviste postume
C'hanno sempre un punto interrogativo vero
Viceversa la terza fase è la dal Lapo emessa della democrazia dell'alternanza e quindi è la per aperta verso queste prospettive future
Che cosa pensava quest'uomo che cosa aveva nella sua mente certamente attenta
Come poche altre menti allora a quello che stava accadendo accadendo nel Paese non è escluso che ci fosse implicita nella sua visione questo sviluppo ulteriore
Ne della democrazia etica quindi lasciamo alla terza fase questa complessità no e non non riduciamo la di lei allo strumento dello scardinamento
Del partito comunista non c'è dubbio che alcuni democristiani hanno concepito l'accordo e la la solidarietà nazionale come strumento per scardinare il Partito comunista nella visione di muoverci era l'obiettivo di un crescita complessiva di tutte le forze politiche verso un futuro a anche se nella sua mente assai in cento nella della democrazia nel nostro Paese grazie
Taglia
Però gli Ungari segni Zannone
Alla fine i due relatori avranno loro dieci minuti per
Prego
Dieci minuti
Ma
Sì sì sì sì poi gli ultimi solo marzo Egill Ornaghi e poi i due relatori queste perché voi questa
Va bene allora
Peraltro avviato siamo in tempo impegna autentico vitella entro
Io ringrazio Luigina ma naturalmente nutro un minimo di imbarazzo a interviene in un convegno culturalmente così di livello
D'altra parte è adatta per l'azione del collega Miglioli discute estendere un breve appunto non mi consente di stare nei dieci minuti di gesti
E guardando il complesso delle relazioni vorrei
Occorre un primo problema
Qual è il rapporto
Tra il Quadrilatero nelle antiche culture
E la nuova realtà del bipolarismo italiano
Pensiero politico dice Gennarino Sasso allude al futuro ammesso che questo sia un pensiero politico non pongono
Qual è il rapporto e lo stesso ora può essere lo stesso rapporto che intervenne nell'epoca storica in cui queste culture sì manifestarono tra l'ottocento e l'inizio del Novecento
Può essere lo stesso rapporto che è intervenuto negli ultimi cinquant'anni
Quell'epoca storica in cui le culture si formavano è tramontata
E tutto è talmente diverso che si richiedono revisioni critiche del bagaglio politico culturale e programmatico di ciascuna forza di ciascuna delle correnti
Nel mezzo secolo più recente d'altra parte
E fu il bipolarismo internazionale
La causa prima che determinò lo scontro più altro tra nel quadro tra il quadrilatero delle culture nel quadrilatero delle culture fu il dopo dà ritmo internazionale
Al bipolarismo internazionale cioè fece riscontro in Italia la forma più rilevata diciamo così più polemica del Quadrilatero sorretto oltretutto dal sistema dalla rappresentanza proporzionale
Siamo nell'età in cui il bipolarismo internazionale si è dissolto
E dissolvendosi ha creato la condizione di fondo del bipolarismo interno
Modellato
Sul modello europeo
E che oggi è sorretto per di più da un sistema di rappresentanza che non è più proporzionale ma maggioritario
Si è aperto così un gigantesco processo di revisione fondato anzitutto da parte del pensiero comunista
Per sull'abbandono di ogni concezione totalizzante di ogni finalismo di ogni ideologia basata su modelli finali a strati
E sull'accettazione per converso diciamo in breve della cultura aperta della prove dell'errore del
L'antico motivo libera
Come detto Scoppola poco fa in certo senso siamo tutti dalla stessa parte sotto il profilo cultura oggi
Allora se è così
Se il bipolarismo internazionale è caduto
E per converso la sua scomparsa determinato alla nascita del bipolarismo interno il rapporto dentro il quadrato nelle culture può essere lo stesso che si è avuto fino a pochi anni orsono
Per una lunga epoca storica che non esiste più
Oppure non bisogna invece tentare di ricondurre questo rapporto a momenti di unità
A momenti di unità sul terreno empirico direbbe
Sasso
Ma sul terreno realtà delle dei programmi costituzionali economici sociali civili politici
Riconduzione ad unità almeno di ciò che riconducibile ad unità cerchi ciò che non appartiene ad un nucleo irriducibile
Come mi pare ecco temporalmente irriducibile anche con tutte le specificazioni che ha fatto il professor Giovagnoli ancora un nucleo alcuni alcuni dubbi anzi come gli ha specificato alcuni nuclei del pensiero cattolico
Del pensiero cattolico democratico
E ma per le altre come non pensare a momenti di unità in quest'epoca questo è il primo problema
La seconda questione che volevo
Sottolineare che
In questa relazione molto ricca di Gennaro Sasso abbiamo detto già ieri
E egli puntualizza con grande vigore
La natura del problema che le forze liberali e democratiche hanno avuto di fronte nell'ultimo cinquantennio fino alla caduta del comunismo mondiale è un vigore per la verità
Che si vorrebbe cogliere altrettanto incisivo anche nella riflessione critica della cultura comunista italiana
Qualche volta ne discettano
è un vigore che però non impedisce a Sasso di notare che i sistemi politici liberal democratici d'Europa
Quelli cioè che hanno resistito alla tempesta addensata dalla cultura marxista dalla politica sovietica di una tenaglia
Questi sistemi liberaldemocratici si sono salvati tremendi dice
In un continente ormai privo del suo titolo più prestigioso quello di protagonista della politica mondiale
Certo sappiamo bene questo è un processo che ha origini lontane origine all'inizio del secolo credo che uno storico importante come barra abbia definito abbia mali Zappalà gli infiniti fattori che hanno portato alla decadenza delle nazioni europee
Fin dall'inizio del secolo saggio bellissimo di Trebbiano trentina d'anni fa se non sbaglio
Ma questo lungo processo unendo sia gli elementi della condizione prese
Che conseguenze a per l'euro
Insomma quelle che Sasso
In definitiva riassume nella parte finale del suo intervento la decadenza dell'Europa non soltanto come potenza politica
Ma anche come fatto culturale morale e gli dice come lavoratrice di valori essenziali cioè la decadenza in una parola del tipo di civiltà europea che è stata caratteristica della storia di questo continente
Ora è chiaro
Che una condizione europea che ha radici così profonde
Non può essere sanate risolta dalla sola opera delle sole forze politiche tanto meno in un breve volgere di via
Ma è se le forze politiche hanno delle responsabilità che non possono essere elusi
I quadri politici
Non solo possono ma debbono individuare le condizioni minime per poter modificare i processi negativi che hanno di fronte se no non esistono come forze politiche degli no
Condizioni Polinice che possono non essere sufficienti
Ma che certo sono necessari e anzi sono indispensabili
Per poter aveste per poter perlomeno creare una prima linea Maginot di arresto del fenomeno europeo di decadenza
Se non si crede a queste condizioni minime la decadenza come è cominciata eccome Sasso già la vede inevitabilmente continuerà perché non ci sarà nessuna Mark linea Maginot ad arrestare il processo
Allora se posso aggiungere una cosa su questo punto
Ma l'hanno pensata dopo il crac uno in questi tempi a scrivere una cosa proprio sull'argomento
A me sembrava che le condizioni
Le condizioni
Necessaria anche se non sufficiente sono almeno due
E vado rapidamente come ovvio e la prima l unità politica del continente sia pure attraverso la formazione di un primo nucleo duro di carattere federale conferma se mi federale
Ciò non soltanto per un'antica esigenze ideale ma per una ragione di carattere strutturale particolarmente stringente oggi cioè
Nel mondo del ventunesimo secolo unificato nella nell'economia nella finanza nella conoscenza nella tecnologia nel mercato del lavoro no nella dimensione nazionale col oramai abbiamo tutti capito ma non è neppure la dimensione dell'attuale a chi Comino a terra
La dimensione è valida è soltanto la dimensione del governo europeo che la dimensione valida per consentire una capacità di influenza sui processi decisivi che scaturiscono dalla globalizzazione
Soltanto il governo europeo è la dimensione e l'obiettivo quindi del governo europeo e la condizione minima per poter avere una prima condizione fissata e stabili
Senza di che senza governo europeo
Con molti nomi governi nazionali o con l'attuale a Chicco Minot Air peggiorato dagli allargamenti della comunità a destra
L'Europa sarà trascinata e soggiogata dei processi di globalizzazione sarà oggetto e non soggetto di politica e di economia
Però c'è un'altra condizione
Necessaria e ci finanziere di un peculiare ordine economico sociale europeo
Perché l'Europa su questo terreno hardware problemi ben specifici
Da una parte l'Europa deve
Sviluppare la sua vitalità economica
Deve accrescere la sua capacità competitiva di cui ancora dispone bensì intende
Ma che è minacciata dalla globalizzazione al ritmo travolgente la disoccupazione di massa e l'espressione poi emblematica del processo di devitalizzazione della struttura europea sotto il terreno sotto il profilo
E questo può farlo attraverso iniezioni rigorose di deregolamentazione di liberalizzazione come ormai tutti sappiamo e però all'altro problema correlativo
C'era il problema di mantenere
Attraverso nuovi strumenti e nuovi obiettivi di UE fra
Al problema di mantenere la coesione sociale
Che è stata assicurata in questo secolo dalla dal modello di welfare che ha caratterizzato l'euro
E lei qui attuali rigidità le cui attuali pesantezza i tempi atti alle inefficienze sperequazioni
Colpiscono l'Europa perché a un tempo riducono la sua competitività sul terreno economico e accrescono il suo malessere sociale attraverso dosi crescenti di disoccupazione di esclusione di emarginazione
E quindi è un modello che non può essere più accettato
Se dobbiamo rispondere a due condizioni e bisogna che rare un modello sociale
Ed economico economico sociale europeo che non ripeta meccanicamente quello americano perché l'America altra storia altra economia e altro tipo di di di di di vita sociale
Ma non può essere al contempo il modello renano che si è diffuso in tutta Europa
Attraverso modificazioni connaturata ciascun Paese naturalmente non può essere il modello renano
Fondato sul Welfare State del ventesimo secolo deve essere il modello fondato sulla vitalità dell'Europa attraverso la deregolamentazione e sul Welfare State del ventunesimo secolo come dice Blair non più quello del ventesimo secolo
Così in sostanza si pone all'Europa il problema non di definire una terza via come si diceva una volta tra capitalismo e socialismo ma di definiva nel quadro dell'economia di mercato un modello autonomo di carattere europea
Ora
Nel quadro delle forze
Politiche italiane ed europee vorrei domandare per concludere
E di fronte al processo
I processi interni al Quadrilatero come dicevo prima
Ma chi può assumere questo compito duplice di creare due condizioni che salvaguardano dal processo di decadenza europeo quali forze politiche più di altri
Sanz passaggi per brevità e dico che un franchezza che
Soffiato
Nuove grandi forze democratiche
Una nuova grande forza democratica di sinistra
Militare in Europa può assumere questi due obiettivi non li può assumere hanno all'estero
Soltanto una nuova forza democratica dei sinistri per l'Europa appunto può puntare a realizzare queste due condizioni necessarie
E contribuire a portare su questa linea Maginot il complesso delle forze
Delle forze europee
E investita di decadenza dell'euro
Non potrà essere arrestato
Se non si sa ma fissate queste due condizioni che cosa il minimo indispensabile
E i processi di decadenza politica del continente naturalmente e poi accanto a questo il processo di decadenza sociale economica comporta naturalmente la cresce dello sviluppo del processo in decadenza culturale che Sasso già assegnato
Allora quello che occorre per finire
In tutta la sinistra europea in particolare della sinistra italiana non sono piccoli aggiustamenti
Non sono piccoli aggiustamenti tanto meno di carattere culturale dove sono inammissibili ma neppure piccoli aggiustamenti mediatori sul terreno politico
è la proposizione di un grande problema storico alla sinistra
La sinistra assume su di sé o no
Il problema della decadenza politica economico sociale e morale dell'Europa se risponde a questo la sinistra un senso se la sinistra italiana unendosi non riesce a rispondere a queste sul sito secondo me è già finito
Grazie
E poi Mario poi
Io credo che gli proprio perché qui siamo come è stato detto fra intimi
Si possa anche che si debba dire la verità
Ora io mi permetto una sola osservazione sulla reazione Bagnoli
Ma e proprio Pirlo che sua Maestà la democrazia cristiana è scomparsa sì io mi guardo in giro di democrazia cristiana mi vedo almeno sei delle quali tre rappresentanze da forti e consistenti gruppi parlamentari ai sensi del Regolamento delle nostre camere
E ci qualcosa di più
Che per effetto di questa pluralità d'azione dell'ex Democrazia Cristiana il tasso di confaceva lirismo nella legislazione italiana e rapidamente cresciuto fino a livelli di insopportabili sostenibilità
La vecchia Democrazia cristiana non si era mai sognata di proporre per davvero il buono scuola o altro
Sì simile marchingegno per aggirare un articolo da nostra Costituzione è stata fattura e volete sapere piatti
Io parlo rapido e quindi molto franco
Perché non è che questi nuovi democristiani o popolari siano più fondamentalisti degli di loro predecessori
E perché sono in cura nelle anticamere delle stessi più preti che lì si esibiscono per i medesimi partiti Voti preferenziali
E la manovra complessiva di questi gruppi pur mi ai quali vanno aggiunti anche altri nominalmente laici in e e e e non democristiani che pongono mano una cosa ci produrre questo risultato
C'è una vecchia Nutella di colori che mi è capitata per le mani ore e di Benedetto preferiti e si riferisce all'assemblea costituente graffiata seduta quindici luce un professorino democristiano
Salto sua proporre che la Costituzione della Repubblica
Invece che con alla potenti e misericordioso iniziasse in nome della Santissima Trinità
è un vecchio ricordo anticaglie
Però non è anticaglia quello che ne abbiamo
E credo che era aperta e di questi qua contenga ma è un vero e proprio per confessionale
Confessionale nella nostra meditazione grazie
Clericale
Il venti settembre scorso eravamo a Porta Pia per la consueta commemorazione della breccia sì non è solo che in questi anni ultimi la il presidente della Camera la Repubblica italiana Irene Pivetti
Se ne andasse ogni anno alla chiesa di San Carlo per commemorare gli zuavi caduti sulla breccia di Porta Pia che passasse le sue estati
Non essendo ancora sposata in Vandea accomunare morti emersi immersi della della Vandea questa può presso una bizzarria
Il venti settembre a Porta Pia brodo come io c'ero si è fatta avanti una
Grossa truppa di personaggi dalle volti da
Con i datori di periferia
Con la tua usciva Andrea sul petto si chiama milizie artisti che attentato per finalità di Arras strade i bersaglieri interiezione la vecchia e di affiggere sopra la freccia uno uno umani uno striscione con quelle cifre è stato prontamente rimosso ma l'episodio certa
E non si può Bim immaginare che non chi ritiene che non ci sia stato se andate detto di qui poco vicino ne intorno corso Vittorio verso San Pietro trovate con costellato di scritte ce n'è una se volete andare a vedere sull'angolo di di piazza che la nuova che dice
Viva Cristo Re morte assatanati ai massoni
Questa è roba che ci fa tornare involge invio che l'attuale pontefice sia ancora vivente al all'epoca degli obblighi del Giubileo perché funziona ancora come freno attacca certe tentazioni che esistono
Ho finito con il rilievo quella relazione Giovagnoli vorrei dire
Anzi mi permetto di ricordare che quando io ebbi l'età della ragione dettato e poi diventata la maggiore età in seguito alle leggi la Repubblica mi ha detto di avere in un collegio di Pavia che che lo Statuto disposto da Francesco De Santis non ammette mi come studenti né come docenti degli ecclesiastici un collega lei citato da Francesco De Santis
E dopo così con con un po'più di ragione dura me ne andai studiare in due istituti
L'Istituto Croce a Napoli di dici tutto Sturzo
Requisiti l'Istituto Sturzo a Roma
E che Sturzo fosse specialmente dopo l'esilio
Un laico in tutti i sensi ci sono
Ci sono poi ci sono pochi dubbi per certi aspetti la sociologia di Sturzo e la sobria storicista dialettica anche più potabile diciamo comparato laico che non
Le elaborazioni spicce scopo lei lo sa di Degasperi sul quel saggio i tempi e gli uomini che preparare una terra la Rerum Novarum il corporativismo stria poveri che lei e e e quanti altri
Lo dico per dire che non sto parlando per anticlericalismo preconcetto sono sempre stato partigiano dell'alleanza fra i laici democristiani e lo io rimango però questa alleanza come nociva anzi faccio una premessa ancora
Conoscere per verità maestro di tante cose stanzino voi forse se preparare i temi di oggi dovremmo preferire la lettura che di Croce
Hanno dato in contemporanea modera e successivamente quindi con le garanzie delle libertà che qualcuno Vittorio De Caprariis
Dove il valore anche viale della storia le costruzioni in occidentale e ripreso in pieno non si tratta solo i meccanismi dentro i quali vive
Si tratta di una linea di né di di Christian da sviluppare anche lo ha detto Manzella di fronte alle nuove sfide nel secolo del del col del costituzionalismo
Così per e alla FIAT in questa linea chi gode troviamo per prima cosa troviamo nel tempo di guerra la Carta Atlantica firmata da Churchill e Roosevelt su una nave dalla quale vengono egualmente le Nazioni Unite
L'ONU e l'alleanza atlantica allora al hanno la mania di Morichini
Di qui c'è un piccolo svarioni riconosce varato in seminando perché Fertile porti purtroppo di conseguenze conosce
Quando venne fuori attacco la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Dice ma questo mucchio di astrattezza di giuridici di ma ma ma che ma Matera ove non avvenire sono parole senza senza forza di fiato che restano dove dove sono
Ora
La verità è che da quella dichiarazione è venuto fuori tutta una serie di impianti di convenzioni i tribunali di di commissioni di organi in virtù del quale solo per sa far riferimento all'Italia degli ultimi tre giorni il presidente della commissione statuto della corte lo perizie l'uomo a ci ha ricordato che l'Italia nei trecentosessanta giorni in cinque giorni dell'anno appena passato ha subito trecento novantacinque condanne alla Corte europea di Strasburgo
Per la verità sulle prime trecentonovanta d'Italia
Ah transatto previa conciliato come dicono i vigili per le vie bonari attacca appagato risarcito i suoi guai e non e non è andata più avanti ma sempre negli ultimi giorni venuta a Roma una commissione della
Del consiglio d'Europa che vigila sull'applicazione della Convenzione contro la tortura
è stata preceduta a suo tempo dal nostro collega Nino Cassese che fatto azioni ne ha fatta alcolico brutti da notizie che abbiamo e che nell'Italia no che avrebbe assorbito il liberalismo
Mi pesi dei mesi campione nel mese di ottobre del hanno del novantasei su ottocento io associati al carcere milanesi di di San Vittore nel civilissimo cento dal più vicino a Milano sessantaquattro sono pensati commissioni da trattamenti subiti prima di entrare in carcere
Questo lo dico per dire che cosa che quelle parole due mila centoquarantotto non sono state parole vane sono ancora la forza la quale noi ci attacchiamo per far non c'è solo l'Europa dei modelli economici c'è l'Europa della guardia mento delle condizioni di civiltà e di tutela dei diritti dell'uomo e noi a Strasburgo abbiamo almeno due abbiamo almeno due presidi di tutto questo
Cosa intende cosa nasce quello che chiamiamo anticomunismo io se cerco nella storia della mia famiglia o del mio Paese proprio che nasce da una
Qualcosa che viene prima e dopo la contrapposizione astratta i modelli sociali
Nella vecchia tradizione mazziniana si chiamava
Odio eterno ai tiranni
Nessuno che venga da lì
Se anche se può capire perché il Papa si rechi a Cuba per tutelare un poco il suo popolo dei tre cattolico locale che perché il Papa potrà mai andare apro stendersi fonte al dittatore Nico Borghi al dittatore
Della Corea del Nord e anche teniamo sempre presente che la Cina ha introdotto degli elementi di pluralismo economico ma neanche un'ombra di elemento di pluralismo politico o culturale Rockefeller un miliardo di uomini di un nel nostro pianeta resta sotto una dittatura efferata della quale nella quale esiste un sistema che si chiama
Ah on line
Che i gulag russo
Ho indaga tedesco
Moltiplicato su grande scala
Intanto pervenire ai nostri inclini ai nostri imprenditori ci sono imprenditori italiani che affinché affittano a quattordici dollari al mese la mano dopo e dei campi di rieducazione attraverso il lavoro della Repubblica popolare cinese non è che noi
Sì è caduto il muro di Berlino
A parte che il Pd vincente una singolare
Ruocco
To the past tassa quando si ebbe a dire la catastrofe nucleare di Cernobyl
Che cosa quale fu la conseguenza e l'Italia con alto rischio Nismo rinuncio all'energia nucleare per dare un esempio che sarebbe stato seguito in Europa ma che ne sono seguite qual è caduto il muro di Berlino l'immediata versione successiva in tutto analoga
Si è sostenuto il muro di Berlino non sia caduto addosso come è accaduto ai
Partigiani direi dei regimi collettiviste autoritari ma sarebbe caduto addosso ai democratici
Che avrebbero per loro loschi e inconfessabili interessi tenuti in piedi voi dovete tenere presente che c'è una certamente c'è stata una primo di classico e degli atti stato avvenuto su un minimo di destra che è stato se le sue varianti che è stato
Pure ricordato da stanzia
Da quello che sente l'anticomunismo
Degli esponenti dell'anticomunismo della sinistra e degli uomini e
Il partito unico di lembi la Marzano Leonardo Menichini minimo di difesa divini privi di rischi e subire erano uno meno altri Comuni Maurice io perché spiega il comunismo era allora
E rimane il problema centrale il problema storico del secolo ventesimo almeno fino alla caduta del muro di Berlino per due terzi dell'umanità e anche dopo la caduta del muro di Berlino per per l'altro terzo dell'umanità
Perché Croce si sbagliava in quel senso
Perché aveva di fronte un aspetto culturale il giusnaturalismo
Ma per perizia proprio i suoi allievi da Omodeo letto Price hanno costruito la teoria dei diritti dell'uomo delle libertà pubbliche prendendola con Standa tocco ville più più più da Ruffini eccetera nonno
Appoggia innalzando lo sui Gulfi imbottito di vittoria pura ma sulla pianura mobile della storia universale dalla quale sono nati i diritti dell'uomo e nella quale si continua a costruire l'edificio
Fragile e al insufficiente con quanto vogliamo ma l'edificio è necessario detto Ande de de del diritto di natura e anche dato che è stato citato Popper
Beh guardate che Popper e meno distante tutti riuniamo per schemi che per frasi fatte secondo i propri ha scritto un libro che si intitola miseria dello storicismo pensiamo che fosse un anti storicismo un antistorici lunari meno vero vede una certa tradizione ma se voce avesse potuto leggere
Mi mi avrebbe ritrovato in quelle pagine proprio la stessa denuncia della cattiva filosofia della storia rifaceva contro i positivisti evoluzionisti prima contro i nazisti del delle delle successioni delle successioni epocali poi
Quindi
Corciano come sono io mi preferisco per i fermi
Da tre edizioni di questo secolo l'attenzione dei grandi coscienza e che si sono ribellate al totalitarismo vere grandi coscienze che hanno cementato la solidarietà internazionale delle democrazie contro le dittature
Alleanza tra anzi a cominciare dalla dall'Alleanza atlantica questo e chi hanno seguitato a costruire su questa base pensiamo Sasso accennato molto bene io vorrei finire proprio con questo alla alla fine alla questione dei dei media
Beh mai stato per una
Azione strategica impostata nel settantacinque e portata a termine nell'ottantanove nonostante la muraglia che si rideva allora
E si è potuto pervenire alla liberalizzazione dell'etere PRA dire sì le stesse è stato stabilito nella Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa il divieto delle sofferenze di disturbo nelle missioni ok Ernesto dicendo l'ultima cosa alterne poté dire quattordici naturalmente come medico quest'ultimo che vale la pena di Vienna
A Vienna nel mille novecentottantanove è stato sancito lei il divieto di interferenze di disturbo nelle missioni radio televisive attraverso lettere questo significa rendere tutta la parte nord del pianeta
Trust trasparente sul piano dell'informazione e anche sul piano del del giudizio politico qui si innesta una una questione che e di questi anni e si chiama guerra dell'antenna contro il capo qual è la differenza fra antenne il capo
E l'antenna da Polito rientrare verso qualsiasi punto dell'etere verso i satelliti edifici passeggiano di captare qualsiasi programma
E fra breve con la tradizione multilingue le automatiche potremmo anche Capitan Harlock senza l'ostacolo della lingua che rende per me almeno difficile se ascoltare la televisione mangiare
Mentre se una città è cablata il signore del capo
Può decidere che cosa è bene e poi ascolti atti cosa è bene che lo ascolti atterriti conseguì un effetto in tutto è uguale a quello che conseguono oggi molti regimi i islamici ce ne sono di liberali ma quelli non liberali
Come l'avesse un rito o che conseguono i gli altri commandos algerini quando vanno di casa in casa stroncare colle antenne con le con le asce le antenne perché si chiama le Paravia Poli le ante le antenne di antenne Elisa e questo e non vado più in là ma basta aver accennato al tema questo è un grande problema del liberismo insieme della della della della libertà Contemporary
Io mi muovo in questa breve considerazione da una cosa che ha detto Bobo battaglia sono non lo vedo più nel che cioè
Dopo l'avvento del bipolarismo
La situazione all'evoluzione e le prospettive delle culture italiane non possono essere uguali a
Non può esserlo in particolare per la cultura cattolica
Non voglio solo per un motivo molto semplice talmente evidente che mentre la cultura cattolica è stata in qualche modo la buona azione di un grande movimento che faceva riferimento a un partito unico e quindi tendeva a fondere elementi aspetti diverso e in certi momenti le accuse anche molto bene
Dopo la l'avvento del maggioritario e il bipolarismo
Il mondo cattolico a logicamente e storicamente giustamente persona sua unità
Non c'è più ragione io credo non esistano più motivi di fondo perché in futuro vi sia una cultura Catto
Nell'Italia del futuro messa l'hanno più colture cartoni
Certamente dunque
Una chiamiamola più solida riveste un'altra più liberale per dirla in termini brutali una più di sinistra e una più di destra una più progressista e una più moderata
Prendiamo i termini per quello per quello che va
Da un punto di vista culturale questo non è avvenuto ancora
Almeno per quanto riguarda il mondo mentre la politica il mondo politico e l'elettorato cattolico hanno subito l'inevitabile effetto dall'arrivo del maggio detta con la rottura con la fine alla democrazia cristiana e la costruzione di alcuni di vari partiti
E comunque in ogni caso la differenziazione dell'elettorato cattolico da una parte e dall'altra della linea di demarcazione tra i due poli
Dalla cultura cattolica attende ancora in qualche modo ad essere finché può unitaria rifiuta di affrontare quello che il problema del dopo dopo maggioritario dopo referendum e cioè che non c'è più un punto di riferimento unico e quindi non c'è più ragione
Perché tendenze culturali che sia che sino allora dovevano necessariamente convivere oggi do convivano ancora oggi
Io credo che nell'Italia del dopo maggioritario Dossetti e De Gasperi non starebbero più nello stesso partito credo che il Dossetti riesuma un filone di cattolicesimo liberale non ci siamo destinati ad avere due sviluppi diversi
Ciò che mancano alcune presupposti
Perché questo avvenga
Manca la piena consapevolezza della legittimità di queste poiché il rimpianto dell'unità dei cattolici ancora esiste porti esistono non so se politicamente ma almeno come speranze tentativi ricostituiti l'assistente
A affermare l'esistenza la cultura cattolica e quindi ciascuno tende ad essere l'unico affermare di essere l'unico legittimo
L'unico interprete legittimo di una tradizione questo richiede invece che
Si parta dal presupposto che
Ciascuno considera perfettamente legittima la posizione dell'altro pestone pare più forte oggi in quello che è lo l'associazionismo cattolico
Se probabilmente storicamente la divisione al mondo cattolico ha avuto una prevalenza di elettorato verso l'area
Il centrodestra ha una prevalenza di quadri verso l'area di centro sinistra mi pare che è oggi una parte del mondo cattolico prevalentemente di quadri che si rifà in qualche modo al Partito popolare o comunque aree della sinistra
Tenda considerarsi come l'unico depositario della cultura dalla tradizione cattolica
Pietro Scoppola è uno dei sostenitori ante marcia per la fine dell'unità dei cattolici ad Ambra del superamento dell'unità dei cattolici però questo è un sentimento diffuso e vorrei dire anche una funzione culturale
Secondo problema è che
Molto Indie otto
Mentre potrebbe dare un grande contributo probabilmente in termini culturali più grande e più rilevante di quello che il contributo all'altra parte dove esistono linee culturali più forti dove esiste una linea più avanzata dove c'è meno povertà culturale fettuccine all'attuale
Non lo scopro io attuale centrodestra uno di limiti e proprio la povertà cultura
Quali sono i punti contenuti di questo
Il contenuto mi sembra alcuni dei possibili contenuti sono
Da un lato un dare un'anima culturale e un'anima di valori ha un grande movimento mondiale che imiti Terbil mente coinvolge anche l'Italia rispetto al quale anzi unita alle evidenti in ritardo che è quello della
Fine di un'epoca fortemente statalisti Gaffo fine di un'epoca fortemente dirigistiche alla via invece di una fase molto più liberisti
Se fatto solo in base a criteri di carattere economico ha i suoi limiti ha una sua povertà una sua rigidità finisce per essere trasformato sicuramente in un liberismo selvaggio
Se è stato invece il nome di una elaborazione culturale che vede questo come una rivendicazione gli spazi di libertà e quindi di valorizzazione della persona umana può fortemente conciliarsi con un retroterra cattolica
E francamente quindi sento a Paolo Ungari uno dei temi su cui io vedo proprio il la un classico caso di battaglia di questo genere proprio il buono scuola proprio la fine del monopolio o della prevalenza pubblica nel nell'istruzione
Io le estenderei a tutti i servizi pubblici ma l'istruzione emblematica la mia riserve sulle cose Berlinguer va consenso che son troppo poco nonché sono
Non non che vanno in quella direzione che dovrebbero tradursi non solamente in aiuti ma in norme precise
Di di parità effettiva ma comunque al di là delle cose contingenti io credo questa è una grande battaglia liberale non ha grande battaglia confessionale sotto questo sprint
Va bene adesso non entriamo in in io credo che su questo però ante vada superata la norma cambiata la norma costituzionale con De Niro norma costituzionale credo che vada cambiata e credo che vada cambiata in questo senso che questa viene comunque mi pare che
Che questa non sia una battaglia per le scuole cattoliche età battaglia per le scuole priva la battaglia per fare entrare il privato in questo
Secondo punto di grande interesse e grande importanza e e quello uno squarcio di ha toccato presso Giovanni o nella sua relazione cioè e la relazione il il problema è il rapporto con la identità nazionale
Questo è un grande problema
Io non credo affatto superato dall'ingresso in Europa e non stiamo facendo gli Stati Uniti d'Europa siamo c'era una cosa profondamente diversa
Una cosa in cui esistono non solo il le nazioni ma esistono
I rischi esistono le l'identità nazionale i con tutta una serie di spinte storiche culturali e anche di interessi e in cui una delle debolezze l'Italia nel quadro europeo è proprio quella
Di avere non lo so ma scarsa organizzazione statuale o spalle ma anche una scarsa identità nazionali
Torna su questo non c'è dubbio che la prevalenza alle due grandi culture cattolica e comunista ha dato all'Italia una grande apertura internazionale e contemporaneamente come contrappeso negati un un impoverimento eccessivo dell'identità nazionale
Richiamarsi a queste invece hanno cultura cattolica liberale che richiama l'unità nazionale
In questo modo naturalmente trova anche con altre culture c'è anche una cultura di destra che oggi non c'è qui perché se ci fosse non so se ci si avrebbe una sua razioni tale comunque da parte di una cultura cattolica che in qualche modo poi rivendica grandi antesignani figure simboliche come come De Gasperi per qualche senza egemonizzare lo naturalmente perché altrimenti si rischierebbe di essere di fare quello che io condanno naturalmente
Ma collegare a una
Propria una campagna antistatalista la rivendicazione però dello Stato invece quindi dello Stato più leggero ma più forte il ricollegata uno spirito ed internazionale questo dovrebbe essere uno dei grandi temi
Di una conto ricca cultura cattolica liberale che però francamente ancora
Vedo estremamente debole ma di cui sarebbe nell'interesse di tutti auspicare un robusto insediamento e una robusta di funzioni
Ristoratore coi marzo e poi
Hanno
Esso
Ho capito la solida e dicevo
Tentativo egemonico
Esso Valerio Zanone contrasterà il la discussione di stamane si è
Parte concentrata sulla intersezione fra le quattro cultura io intendo invece
Il professor
Tognoli mi scuso evase la brevità del tempo non mi consente di
Di
Intrattenermi sulla sua precedente relazione avuto forme spunti di grande interesse io intendo
Sarà finita elettiva
Tanto
Pronta la nota specifica sulla relazione di del professor Sasso delle sue
Due parti
Circa la prima sono convinto che sia oggi maturo il tempo sottoporre a revisione il giudizio sul liberalismo politico di Croce formulato dal Bobbio degli anni Cinquanta
Credo si possa
Fondatamente parlare oggi di una persistenza crociana
Che ti porto a vedere Croce non so non soltanto come lo lo storico della libertà che ha solitariamente gli anni cupi e grevi
In pochi individui diversi non assimilabili al mondo che li circonda la grandezza della filosofia della religione della libertà ricordata professor Sasso
Ma vorrebbero singolarmente attuale
Sotto due profili privo dei quali e in fondo anche quello per cui Bobbio negli anni Cinquanta lo criticava
Cioè l'idea che il liberalismo non sia riducibile soltanto al suo impianto procedurale
E in connessione a questo non elemento tipico del liberalismo crociano che che ritorna nella letteratura neo liberale americana anche più recente cioè alla concessione del liberalismo come arte della distinzione
Che cosa in realtà accade in questa divulgazione del liberalismo successiva soprattutto al mille novecentottantanove
Accade che fra i diversi istituti liberali non tutti si diffondono con la stessa forza e con la stessa capacità neurovegetativo la l'economia di mercato è diventata un'economia globale in tutto il mondo
I diritti individuali fanno un po'più di fatica a globalizzare assi anche
Tant'è che molti immaginano il nuovo millennio proprio come una un antagonismo fra il capitalismo democratico al capitalismo senza democrazia
Ora se questo è vero
Si può confidare come fanno taluni che la libertà economica finirà poi per produrrà anche la libertà politica ma non senza una difficile transizione che ci riguarda molto perché il liberalismo
è una teoria dell'individuo quegli individui tempi dalla traduzione sono piuttosto importante anche se allora se la storia non ha tanta fretta come abbiamo noi nella nostra particolare esistenza ecco allora in questo fatto
Così è in questa differenza nello sviluppo dei vari istituti del liberalismo cioè per conto mio una persistenza darveli
Di
Di uno spirito crociano
Quella di quel
Di quella che era la teoria crociana
Che si applica poi con particolare efficacia
Proprio a
Alla distinzione fra i vari momenti
Non c'è da illudersi a mio modo di vedere che questa arte della distinzione sia un altrettanto diffuse in Italia vediamo ad esempio la distinzione fra tra morale e diritto
Quasi banale
Considerare il fatto che la sfera nella morale la sfera del diritto non coincidono
Perché ciò che è moralmente riprovevole non solo non non per questo è in tutti i casi penalmente perseguibile però se noi vediamo su questo tema che è un po'c'era affacciato aggrediva prima stava tirando gli atteggiamenti più diffusi oggi in Italia potremmo qualificarne radicalizzato le un po'del giustizialismo dello Pseudo garantismo
E il giustizialismo consiste nel ritenere che le persone moralmente spregevoli possano essere trattate penalmente anche con metodi un po'un po'sbrigativi
è un saldo garantismo consiste nel ritenere che chi riesce a farla franca sottrarsi Ferri dalla giustizia sia perciò solo anche moralmente prosciolto
Allora il giustizialismo lasciarlo garantismo sono due momenti antitetici di uno un'unica manifestazione di cultura non liberale cioè di una insufficiente arte della distinzione
Che cosa in realtà si è affermato di profondamente liberale in questi anni e si è si è affermata la confutazione del totalitarismo confutazione antitotalitaria quella stravinto
Ma stravinto dopo che il totalitarismo accaduto ho fatto un un convegno così su Popper qualche giorno fa si può documentare anche
Dagli indici di diffusione delle sue opere che in realtà il grande successo nella confutazione
Antitotalitaria stato successivo al crollo del totalitarismo
Vengo alla seconda parte della della relazione professor Sasso voleva tutto sommato anche più amara in cui egli ha messo a confronto la diffusione di questo lessico liberale che è comunque innegabile
Congo la la mediocrità del tono dalla prassi politica che si può registrare da vari fenomeni
Penso che
Professor Sasso condivida quello che
Non in realtà abbiamo letto tanti anni fa in De Ruggiero e via rimane un una traccia abbastanza
Esplicativa sulla sugli ritardi della di un atteggiamento autenticamente liberale in Italia un re è un ritardo che consiste sostanzialmente un duplice ritarda il ritardo dalla secolarizzazione ritardo nella formazione di quel ceto produttivo quindi nelle democrazie liberali più forte la la classe naturaliter
Dei libri dei liberale
In Italia c'è stato un ritardo
Questo ritardo ha fatto sì che i liberali si siano contraddistinti per alcune connotazioni nonno particolarmente
Voto vocata al successo ossia siano sentite spesso appartenuti a quel particolarissimo ceto che Salvemini chiamava il ceto dei pazzi malinconici
In questa in questa natura minoritaria dei liberale da quasi malinconici questo mi sembra il caso di notarlo primo che suona il campanello di Manzella il
No non deve esserci e non c'è nella sostanza un un elemento snobistico e il rischio è che che questo diventi una forma di atteggiamento un poco snob non visti lobbistico
Ma non credo sia così c'è invece un giudizio volto
Attento che si deve dare sui difetti storici della borghesia italiana questo occorre che siano in primo luogo i liberali a dirlo perché questi pazzi malinconici
Salvemini Ernesto Rossi e tanti altri erano in fondo quasi sempre dei borghesi
Non sopportavano i difetti tipici della borghesia questi difetti tipici della borghesia in questi anni sono emersi in tutta la loro e la votabile continuità adesso parlerà marzo e quindi io spero che raccoglierà da me e la l'incarico di occuparsi del povero Gobetti periodicamente rincorso da aspre censure però Gobetti ha avuto questo merito di mettere a nudo proprio alcuni difetti incorreggibili di un certo tipo di borghesia e questo è molto importante per comprendere la sorte minoritaria liberalismo da questo punto di vista ho finito il fatto che in questi anni si sia prodotto per potenti effetti mediatici
Ma sia anche rapidamente sfiorita l'illusione trionfalistica di un partito liberale di massa dal mio punto di vista non ha fatto una sfortuna anzi se lo si conosce
Ce lo si richiede un sia pur moderato incoraggiamento se nel senso che ogni ogni volta che cade pura illusione trionfalistica per i liberali Fazzi o malinconici che più o meno e si sia non si apre un altro tratto di strada
Abbiamo le repliche altresì
Ecco io prima di tutto vorrei ringraziare
Il professor Sasso
Ovviamente per tutta la sua relazione ma soprattutto per la chiusa
Perché
Le ultime gli ultimissimi righe della sua relazione
Nelle ultimissime di che compie un'opera che posso entrare addirittura ovvia
Dico banale ma che invece non è né ovvio né banale cioè che quella di ricollocare il liberalismo su un valore cioè quello della libertà sembra una cosa ovvia ma per i liberali ed è la storia del liberalismo soprattutto quello italiano non è proprio così tali non è così tanto
Si parla apparato dei due scuole io poi alla fine quasi per scherzare ne aggiungerò un'altra che è stata lasciata
Ma non sono pochi così scherzare ma non però non tanto diciamo queste due scuole Bobbio conosce Croce io non è infatti d'Ray
Troppo le differenze né da ragazzi abbiamo letto
L'uno e l'altro e poi soprattutto Einaudi Rinaldi il e con loro e Gobetti e Salvemini che
Diciamo faceva un po'di liberalismo pratico e che noi che abbiamo abbiamo apprezzato proprio perché
Nella discussione
Sul liberalismo ma riportavano l'organo riportavano sul sul sul temi concreti della della politica e soprattutto della coerenza della coerenza politica
Per molti di noi il buongoverno non solo
Politica e cultura ma il buon governo di Einaudi può sembrare
Forse un giudizio addirittura scandaloso ma e
Può essere giudicato forse il libro più a sinistra che sia stato scritto nella nell'epoca nell'epoca scritto compilato nell'epoca nell'epoca repubblicani perché perché il più assidui
Sì più a sinistra perché si fondava
Con grande assoluta insistenza sul sul conflitto sulla e sulla e sulla lotta cioè quindi una visione del una visione del mondo
Tipicamente diciamo della della sinistra contrapposta alla conservazione all'immobilismo certo o giudizi giudizi che
Che possono appunto sembrare abbastanza strana qua si parla dei cinquant'anni della prima Repubblica
Per quanto riguarda il liberismo va sottolineato la grandissima iattura
Cioè la più la più grave quella che ha distrutto il come forza politica il il liberalismo io lo vedo nella rottura fra Croce e i suoi e i suoi discepoli tra il mondo
Crociano classico e e e Salvemini c'è un saggio che dovrebbe esserci oggi pubblicato nel modo più assoluto di Salvemini che fa i conti con me i liberali classici durante l'epoca del fascismo e dopo c'è la croce ed Einaudi l'alla rottura e
Proprio durissima è proprio durissima questa frattura questa frattura
è stata cercata di è stata poi hanno cercato di sanarla quelli quelli del mondo ma ormai l'occasione storica sarà persa se persa durante il Governo il governo patrio
Anche un altro invito che che facce le di leggere i documenti
Del consiglio dei ministri del del Governo padri che sono stati raccolti dall'Archivio di Stato sono strepitosi perché
Possono far ribaltare totalmente il giudizio il giudizio su quel su quel governo
Un governo che appena Rachel cioè cioè i morti i morti per strada c'ha piccoli problemi come il secessionismo
Siciliano c'era
Veneto già allora valdostano e e e così e così via dicendo quel Governo fu abbattuto da
Dai liberali
Ecco che che passa la faglia che
Che dovrebbe essere molto bene analizzata per vedere proprio il fallimento e la e la borghesia come diceva Valerio
Giannone la borghesia Moon non compresa disperse un'occasione un'occasione storica e e i liberali di politici liberali dell'epoca
Si fece complemento strumenti della della vera destra della riva destra in Italia e e e così si chiuse proprio in partenza un una una possibilità
L'altro l'altro punto se questa frattura tra una sinistra liberale e una sinistra un pochino più moderata possa essere oggi
Ricomposta io credo che può essere ricomposta se siamo grosso modo d'accordo su
Dei quattro grandi sul riconoscere di quattro grandi avversari oggi del del liberalismo passato brevissimo
Perché già alcune cose la le ha dette le ha dette Sasso
Certamente molto molto meglio di me il primo è quello che io sento un con grande con grande lì mi arrabbio angoscia e credo che il liberalismo sia una una filosofia del dell'angoscia questo che io chiamerei lo spossessamento cioè mentre prima il potere era più visibile e quindi poteva il liberismo che la filosofia dell'anche il potere ed è della limitazione del potere dello smorzamento del potere poteva con più agilità
Combatterlo oggi il potere e molto molto meno meno visibile d'un tempo sulla televisione Sasso ha detto delle cose
Sono d'accordissimo e e così
Il secondo il il il fondamentalismo qua credo che bisogna passare da una da dal giudizio semplicemente pietistico per i bambini sgozzati
A un a un'analisi un pochino più più affondo perché io credo che quello del fondamentalismo sia un'occasione storica
Oggi delle liberalismo di analizzare e quale quale liberalismo è in grado di combattere il fondamentalismo e io credo che un solo un certo tipo di liberalismo lo possa fate con consapevolezza storica quindi di
Perché credo che fondamenti il liberalismo come come critica il liberalismo che è consapevole della della della sua nascita
Che è una nascita contro il monoteismo contro i tre impostori
Settecenteschi solo quello è in grado di combattere di combattere il fondamentalismo solo il liberalismo che è consapevole che non esiste che non esiste la verità e qui appunto filosofia
Angoscia
Invece credo che gli intellettuali liberali che ancora identificabile risolvono il liberalismo nel costituzionalismo o dello stato di diritto alti ancora solo nella nel liberismo
Facciano un un errore cioè identifica il liberalismo ora con un'ora con un altro dei suoi tanti affetti o campi d'applicazione
Invece il liberalismo deve recuperare questa questa sua forza critica molto molto forte contro il il dominio il dominio del dominio di una sola di una sola idea o di una sulla fine dei o o o così via dicendo
Ecco credo che e
Vuole tratta solamente l'ultimo punto salto molto cioè sul l'ultimo ora che siamo diventati tutti liberali
E quindi nessuna liberale credo che
Cioè dire due parole su vero grande avversario del liberalismo negli ultimi cinquant'anni che oggi diciamo la verità ha vinto e qui parlerei della terza scuola che
Che Sasso dal filosofo dimenticato ma che e in termini politici andrebbe andrebbe
Andrebbe citata io lo chiamo o h metterei accanto a crochet e a Bobbio don fermi diceva sì ma chiedo un termine ecco dopo fermi in e
è un un protagonista uno di un libro di de Unamuno
Il quale faceva dialogare fuori i suoi i suoi personaggi dava vita eccetera questo personaggio vivissimo per un anarchico ma questo in questo caso non non conta del quale che per tutto il romanzo
Esprimo un sacco di bellissime i idee fai ovviamente però è contro il matrimonio da anarchico e contro è a favore del matrimonio a favore della proprietà a favore dello Stato eccetera tali si giustifica Brissot perché lui si dichiara anarchico ma solo in teoria allora il perché secondo me è un lo un
Un'espressione che potrebbe diventare famosa come il no non preferisco di nobili del dello scrivano di di membri del questore Benedetta un un
Un luogo del liberalismo degli ultimi degli ultimi cinquant'anni nel convegno citato da da Valerio l'altro giorno è venuto un professore brevissimo
Eccezionale
Il quale aveva fatto una relazione ha dominato provenienti da tutta la mattinata
Il suo liberalismo era veramente bellissimo
Accolto gli applausi in platea ha salutato tutti e poi è tornato alla Camera dove si è messo seduto accanto a Previti io avveduto
Ecco quello è un filosofo alla don Fermi-Dirac cioè filosofo solo in teoria il liberalismo purtroppo paga appagato moltissimo questa cosa qui i liberali o quelli che si dichiarano liberali o quelli che oggi si dichiarano liberali o quelli che si chiamano avranno domani forse ancora liberali sono liberali perché hanno letto tuttora i classici li sanno a memoria e sono liberali solo
Bene la parola ai due relatori dello stesso diciamo ribelli
Se almeno dunque innanzitutto vorrei però compagna non c'è questo usualmente le prime parliamo dagli atti poi c'è forse sta in ascolto di radio radicale pane comunque legata con nuovi i pesciolini rinvenuto in modo di suonare la capito che lanciava lo Strale Napoli però sfuggiva
In ogni caso quello era uno strato scuro invece costare di compagni fa chiaro però vorrei dire che il problema della decadenza dell'Europa io l'ho inteso in modo diverso dal problema della decadenza dell'europeismo
Cioè degli sforzi che sono stati fatti per la costituzione della Federazione europea
Tra l'altro credo che sessi visto che esercito avvertirlo Spinelli
E giustamente vorrei ricordare che
La utopia europeista di Altiero Spinelli nasceva da un profondo convincimento della decadenza dell'Europa
Come realtà politiche forse anche come realtà culturale tutti sanno è vero che quando Spinelli scrisse a Ventotene il marito il famoso Manifesto federalista lo ispirò al Manifesto del mille ottocentoquarantotto di Marx e alla lotta delle classi sostituirà vuoto delle nazioni pure alzato punto ci dovrebbe essere una specie di risoluzione
Della contraddizione nella federazione europea tutto questo
Non è accaduto Spinelli può in certo modo dette anche di vedere una parte proprio del suo pensiero senza rinunziare credo da sole sei Enza ma insomma il punto è però fondamentale è che quando io parlo di decadenza dell'Europa dico cosa diverso da dall'europeismo
Per farmi dire velocissimamente e in modo chiaro insomma l'Europa nella nella prima metà del secolo non era più la potenza politica mondiale come sappiamo però era pur sempre la padre di Barbizon di Cassirer di Jaspers Thomas Mann
Nella seconda metà del secolo era padre di Gaber maschio di verità e questo credo che basti a caratterizzare quello che io penso poi naturalmente ciascuno correre su questi orrori un'opinione diversa dalla mia
La questione del di De Gasperi ma insomma io sono così un osservatore politico modesto insomma o parecchi anni sulle spalle non lo ricordo molto bene De Gasperi mi ricordo
Il momento della sua grande ascesa e anche il momento del suo nonno troppo lontano declino da quel momento di ascesa Paolo De Castro di Mori si è detto che era un uomo solo con Luca De Gasperi Morcone cinquantaquattro nel cinquantatré era un uomo politicamente
Fuori dalla misteri creare degasperiana e durata al massimo alloro quegli anni dopo c'è stato un'altra Italia allora parlare oggi di De Gasperi vero come del sostanza della cultura democratica del nostro bene questo francamente mi sembra è vero cosa
In accettabile
La questione della integrazione delle culture ma io non intendo dire del futuro debbano essere necessariamente contrapposte
Però non intendo neanche che le culture sono partiti politici i partiti politici fanno dello il loro mestiere si integrano si disintegra no
Si trovano accordi combattono la politica è questo ed è giusto che sia queste i politici si possono avversare l'un l'altro di essere anche molto amici personalmente la cultura come riversa nella cultura ci sono contrapposizioni ideali dico che debbono essere mantenute perché altrimenti non si capisce niente e allora almeno nel momento dico in cui ebbero si parla di integrazione dello di laici e di cattolici di comunisti dei socialisti dico benissimo sul piano del Parlamento persona cosa civile auspicabile sul piano della lotta delle idee come si come si diceva una volta salve naturalmente le forme della civiltà
Ed ero nel dialogo però sono ognuno prima nebuloso idea dico e cerca di semmai farla ed ero sempre più profonda
Per quanto concerne la questione posto costa Das praticati McQueen pare che oddio insomma Sadikaj dice che c'è stata però nella scienza politica e giuridica una prevalenza del pensiero liberaldemocratico
Può darsi io però ho visto e o patito sulla mia carne un'altra storia il pensiero liberaldemocratico nella filosofia nella storiografia
Nella critica della del della letteratura non è stato affatto il vero un pensiero vincente allora quel pensiero si identificato in modo particolare
Con la filosofia di Benedetto Croce io ho un amico carissimo che si chiama Giovanni Ferrara Grande liberare e grande e grande democratico il quale amaramente con me diceva qualche anno fa ma Benedetto Croce vai a chiedere un po'chi è Benedetto Croce alla gente qualcuno diceva una strada è una scuola
Non credo che sia del tutto del tutto falso vero quello che Giovanni Ferrara mio grandissimo carissimo amico diceva la questione posta da Zanone
Le questioni anzi posto da Zanone sono interessanti io molte cose le condivido soprattutto dire che condivido insomma l'USP vi chiedo di appartenenza insomma questa cultura io sono stupito ero molto giovane allora ho fatto a tempo però a prendere la festa del Partito d'Azione
Il Partito d'Azione non ci sono più io sono rimasto sempre senza partito ma se il Partito d'Azione era un po'pazzo un po'malinconico e sono rimasto e Bobo passo un po'malinconico mi sono trovato male lo devo dire con estrema franchezza nella repubblica
Che nella vita politica e quello della Repubblica
Prima insomma ludica direi che a questo punto quando ci sarà da secondo le chiameremo veramente priva e sono andato a male per una ragione
Profonda perché sentivo insomma che le cose nelle quali credevo insomma i tentativi che facevo per i vent'anni erano largamente minoritarie siccome tutti quelli che vivono in società devono vivere in società la solitudine fa paura solo due pesanti asso portarsi io ho sopportato ebbero una grande su abitudine e devo dire collocate sotto sotto proprio Guido Torlonia con estrema chiarezza una volta per tutte l'operatività loro in modo particolare duro nei confronti di una forza politica che io ho avversato dal punto di vista ideologico dal punto di vista filosofico dal punto di vista politico ma però che era quella comunista ma che però ecco questo è un punto che forse bisognerebbe almeno per quelli che vengono dalla mia esperienza dire adesso queste cose possono essere dette senza timore di commettere piaggeria nei confronti di nessuno perché il Partito Comunista se puntualizzazione fissa d'accordo da mezzo secolo
E cioè che la rottura ebbero dell'antifascismo che fu un fatto dico che avvenne nel mille novecentoquarantotto in modo definitivo ed irreversibile non è stato senza conseguenze sui personaggi e come me dico io ero antifascista sono sempre stato antifascista sono antifascista e però ho dovuto anche essere anticomunista perché questa era insomma la parte che avevo scelto questo è il mio convincimento presto
è costato molto in termini di sofferenza ed è una cosa che intendo dire adesso quando c'è e non l'ho mai detto naturalmente negli anni precedenti
Quando credo davvero che nessuno glielo potrà più accusarmi ebbero di fare muro dei giochi politici ed oggi sottobanco il vero o di sottogoverno no perché non è fatto parte del governo questo è un punto che credo che sia importante dello dire
E per quanto riguarda il resto degli interventi mi scuso se non ho potuto rispondere appuntita credo però che il tempo ormai sia piuttosto avanzato bisogna dare la parola all'altro relatore e quindi io ringrazio tutti dell'attenzione e chiudo in nel terreno
Veneto si vergogna
Sì anch'io cercherò di essere sufficientemente bere
Quindi innanzitutto punto alchimia direttamente chiamato in causa anzitutto stante i gatti in realtà ha già risposto Pietro Scoppola sulla questione della terza fase dicendo non non dico altro su questo una parola sola sulla l'eredità del fascismo nell'Italia repubblicana
E sopra particolare nell'interpretazione che è stata data rispetto alla struttura dello Stato rispetta anche come dire alla quadro costituzionale
Sì eredità del fascismo ma forse più in generale eredità della cultura europea fra le due guerre eredità dello sviluppo del costituzionalismo negli anni Venti negli anni Trenta
Eredità del fascismo perché no
Però anche verità della repubblica di Weimar cioè mi sembra che non si che la trasformazione dello Stato negli anni Venti nei trenta che si sente poi anche successivamente non sia esclusivamente
Come dire riportabile una matrice fascista ma qualche cosa di più ampio
Scoppola mi ha ripreso molte cose per cui evidentemente sono d'accordo con cui con quello che lui ha detto anche sulle osservazioni riguardo al Vaticano secondo chiaramente no no sviluppato ma insomma sono senz'altro d'accordo
Ungari dice che oggi ci sono ben sei democrazie cristiane avrà
Non so se questo sia vero
Se fosse vero è la prova che non c'è più la DC perché inevitabilmente la caratteristica peculiare della DC era proprio quella di essere una e non
Come si dice come dire Sistina cioè non
In questo caso può essere sette cioè in altre parole può essere anche che nell'attuale stagione politica ci sia un crescita di confessionali Isma'ma forse anche questo potrebbe essere in parte ricondotto anche alla fine di un realtà complessa come dici che però in certe fasi ha garantito un minor confessionali qui in questo senso
Sono diciamo d'accordo con con quel dici quel col sottinteso di quello che lui ha detto diciamo
Se c'è dall'alto una compressione con maggiore confessionali Tazio da politica mi sembra in fondo anche questo è un segno di una crisi di identità dalla cultura cattolica è stata nei suoi livelli nelle sue espressioni migliori capace di un Progetto propria misura in cui a a diminuito diciamo o il tasso di Coop di confessione Anita
Segni ha voluto ribadire la novità introdotta dalla bipolarismo ora naturalmente non voglio in nessun modo diminuire questa novità che precedentemente
è sotto gli occhi di tutti però sono perplesso sulla sua affermazione cioè
A suo giudizio la divisione il bipolarismo
Deve creare culture diverse
Non so se un nuovo assetto politico istituzionale di per sé ha la forza di creare culture diverse sicuramente di creare pure partiti Diversi sicuramente che dica le forze politiche diverse nuove e via dicendo
Però la cultura è un'altra cosa con questo io non voglio dire che la cultura cattolica debba essere una sola ospite anzi mi sembra di aver detto chiaramente che è sempre stata qualche cosa di estremamente plurale quindi però non sono così convinto come dire di questo ma nesso così meccanico ecco fra la novità del bipolarismo e immediatamente la costruzione di due corpi di due culture
Che tra l'altro coi nella sua interpretazione sono quelle vecchie culture perché serbo De Gasperi Dossetti diciamo quindi evidentemente prona culturale mi sembra un po'più complesso
Anche la questione cattolici identità nazionale
E esiste un problema di tensione fra l'ho detto fra universalismo cattolico e il senso di identità nazionale e però la come dire non la risposta non può essere trovata in un nell'accentuazione di questa contrapposizione
Probabilmente andrebbe cercata nel capire nelle radici del della cultura cattolica anche quegli elementi che sono invece sensibili al senso d'identità nazionale
E sono elementi forti perché nella Bibbia si parla di nazioni cioè non è un elemento inizialmente come dire accessorio ma va alle radici stesse della cultura cattolica
Un'ultima cosa che forse la cosa a che mi stava più a cuore dire
Su cui sono coinvolto come dire in modo piuttosto indiretto ma mi sembra che sostanziale cioè
Il il il discorso che si è fatto fru su Cattolici liberali dei uniti nella scelta occidentale ieri
La NATO
Oggi oggi ecco oggi che cosa è ecco qui il problema è questo unitario credo che sia profonda non non effimera De Gasperi Einaudi e via dicendo
Ma
Qual è la natura vera di questo incontro di questa anzi comunanza di radici secondo me è in un'alleanza militare oppure in una forma di civiltà cioè
E così eccitato Colucci no il truce che scrive da quarantanove c'era però
Va be've la pena di ricordare il classico Croce del del perché non possiamo non dirci cristiani cioè appunto il cruccio è che vede
Delle radici della civiltà europea ecco perché poi di questo si tratta questa profonda compenetrazione fra cristianesimo e libertà anche se in polemica con la Chiesa cattolica questo questo è noto diciamo
E penso a delle pagine molto belle che scritto Gennaro Sasso
Sul sul Croce che prepara il perché non possiamo non dirci cristiani riflettendo sui addirittura sull'quasi sul sul tema del perdono quindi andando proprio ha radici profonde del pensiero che sta dico questo perché mi sembra che abbia anche un interesse attuale quest'atto evocato il tema del fondamentalismo a me sembra che il tema del fondamentalismo metta bene in luce una delle sfide principali di fronte a cui si trova il nostro mondo europeo questa Europa che è stata evocata in tanti modi questa mattina ma anche qui mi sembra che la scelta in fondo si pone in termini simili cioè scelta di civiltà o alleanza militare
Scelta di civiltà o come si dice Europa fortezza
Perché io credo che qui fondamentalismo può essere combattuto in due modi può essere combattuto militarmente qualcuno ipotizzato appunto addirittura la trasformazione della NATO in questo senso e può essere invece combattuto proprio alla luce di quei valori fondamentali che sono i valori europei che anzitutto per esempio i valori della tolleranza come valore che evidentemente si contrappone
Né in radice al fondamentalismo
L'impressione è che oggi l'Europa se vogliamo l'Occidente si è incerta fra queste due strade da una parte tale risposta di civiltà e dall'altra risposta militare
Non Crespo sta militare non posta con penetrante in quella civiltà ma
Voglio dire diciamo meglio fra una risposta che sia quelle di una proposta europea liberale cristiana come dire a tutto il mondo come proposta di una convivenza su fondamenti che sono poi i fondamenti della tolleranza
E e della libertà
Come una visione globale ecco un tutto direi oppure una risposta militare come difesa di specifici interessi europei occidentali laddove allora l'Europa il l'Occidente diventa semplicemente una parte che si contrappone ad alta
E però entra in contraddizione mi sembra con se stesse con la sua tradizione più profonde
Grazie
Riprendiamo i lavori di questo seminario alle quindici e trenta con la relazione Luciano Cafagna con quella di Giuseppe Vacca grazie
Primo
I nostri lavori
Con
La relazione di Luciano Cafagna sulla cultura sociali
Rispetto alle relazioni che abbiamo inteso stamattina
Io devo scusarmi ma ovvero un po'più bassa
Aveva un po'più basso
Forse però volando più basso non credo il problema che è stato poi messo in evidenza nel corso della discussione che si è svolto per quando si è detto che in realtà parlando di culture quei livelli a quei livelli impurezza diciamo culturale
Si finisce con l'isolare
Cose che devono essere devono necessariamente essere trattati alquanto insieme
Ecco ci sono commistioni fra le diverse culture nella pratica corrente dalla storia politica italiana
Punto volando più basso probabilmente io eviterò
Ricreare questo problema
Poi si sente male
Posso organizzarmi
Credo che abbia un buon sapore adesso si sente meglio
Con cui
Adesso si sente e si questo mi pare che c'ha questa regola questa pausa deve stare anche ad una certa distanza
Allora io
Quindi
Più che prendere le mosse dalla cultura naturalmente poi di cultura parlerò ma vorrei prendere le mosse dalla identità socialisti
Ecco e questa identità socialista
In Italia non ha una tradizione
Che potremmo chiamare normale se appunto a questo aggettivo che adesso va di moda si vuol dare il semplici e significato di un riferimento ad una norma europea proprio cioè dei Paesi che noi consideriamo forti di questo continente
Perché la normalità europea e quella di partiti i socialisti che di buonora nella loro storia nella storia dei loro Paesi si sono attestati supposizioni
Prevalentemente riformiste quello che noi chiamiamo riformismo
Ecco vale a dire con un solido retroterra ricerche poi in fondo riformismo nella pratica significa questo ecco correnti riformiste sono queste delle correnti socialiste riformiste cioè sono quelle che ci hanno un solido retroterra di sindacati
In municipalità di organizzazioni cooperative mutualistiche
Poi ci sono i circoli Case del popolo e poi ci hanno anche gruppi parlamentari
Che al loro attivo possono registrare una ricca produzione legislativa in campo sociale
Che magari una storia è stata più a più o meno abilmente contrattata
Da posizioni che possono essere state pure minoritaria ecco stiamo parlando appunto di una storia lunga
Ecco in queste circostanze normalmente lì l'identità socialista
Bene impastata con l'orgogliosa direi sensazione soggettiva di chi ha costruito nel corso di più generazioni
Che spesso poi sono riscontrabili anagraficamente nelle stesse ascendenze familiari dei singoli militanti
Vi che ha costruito percorso di più generazioni una cultura fatta non soltanto di avveniristica ideologia ma anche
E in cui questo naturalmente in varia misura da paese a paese da situazione a situazione di una solida costruzione istituzionale punto quella che si materializza in quelle strutture di cui ho parlato prima
Una consolida costruzione istituzionale nella quale i prodotti di una prassi di volontarismo politico e sociale si sono per lo più bene e integrati
Con le strutture di uno Stato democratico di massa che quello del suffragio che si è via via allargato a suffragio fino ad arrivare al suffragio universale e con le finalità
Anch'esse che si sono si sono perché anche se si sono parallelamente allargate di uno stato sociale
Ora dicevo che la tradizione italiana si scosta da una normalità come questa
E si scosta
A mio avviso per due ragioni la prima di queste ragioni e che
Rivoluzionari Nismo massimalismo estremismo hanno avuto nel socialismo italiano un peso sempre molto forte
Al punto da portare addirittura a un certo punto al riassorbimento della civiltà riformista nella alla sinistra del socialismo
Quella che si conta un soli data poi dualistica mente nella scissione con comunista di Livorno del mille novecentoventuno
E questo accadde quando negli anni della guerra e del dopoguerra
L'area di prevalenza territoriale del riformismo e le istituzioni del riformismo
Caddero sotto il controllo comunista allora avvenne questo sostanziale di assorbimento cioè tutte quelle strutture che altrove sono proprie della civiltà della cultura del riformismo socialista
Caddero sostanzialmente sotto controllo comunista
Questo a mio avviso una vicenda che ancora tutta da ricostruire tutta da scrivere Foggia osservato prima di me e Giovanni Sabbatucci che è uno dei più acuti storici del socialismo italiano
E questo è parte non secondaria delle singolari peculiarità della vicenda politica italiana del secolo che sta morendo
La seconda ragione è che secondo me ha dato al fenomeno della identità socialista
Nella storia recente del nostro Paese un carattere particolare è in qualche modo complementare a questa prima il socialismo e divenuto in Italia
A seguito di quello che potremmo chiamare lo scippo comunista della civiltà associato riformista di cui ho detto appena
Ecco è divenuto una sorta di grande luogo residuale
Un luogo residuale del libertarismo lo chiamo così non lo chiamo liberalismo perché e piuttosto uno uno stato d'animo che non un una una formulazione di un inizio una sistema di formulazioni o di posizioni teoriche una sorta di grande luogo residuale del libertarismo insofferente rispetto al totalitarismo comunista
E cioè il luogo residuale per quei sentimenti e quella mentalità che una volta i comunisti chiamavano spregiativamente piccolo borghese per distinguerli
Da liberismo dal senso di disciplina e dall'accettazione rigorosa delle gerarchie
Che secondo loro era proprio dalla classe erano propri della classe operaia educata dalla fabbrica industriale e che i marxisti poi con un dialettico capovolgimento erigeva nuda morfologia di asservimento
Se divento sociale a una sorta di qualità positiva a una risorsa suscettibile di farsi requisito di forza organizzata e di incapacità di riscatto è l'essenza del marxismo bisogna di ricordarlo
Ora non era proprio così come noi sappiamo ecco
Nella realtà sociale politica perché altissimo era il rischio come vide per esempio Trotsky e con la sua teoria del sostituto Isma'il partito cioè che il gruppo poiché controlla il partito che si sostituisce alla classe
E che questo spirito il rischio era forte che questo spirito di disciplina fosse Strummer strumentalizzato in un modo
Travolgente da gruppi politico sociali non previsti dallo schema politico Marigliano lo schema teorico marcapiano delle classi
Come una burocrazia per esempio oppure una compatta minoranza politici bolidi politici che in sostanza diventa una una forma di una forza sociale essa stessa con un'autonomia propria dispetto quella che è la classe marxisti che mente intesa insomma a farla breve in Italia finivano con il riconoscersi per via di questo spirito libertario residuale
Finivano con il riconoscersi in una bandiera socialista più o meno tutti coloro che nutrendo idee di sinistra questo chi deve essere chiaro ritenevano di non potere accettare o di non poter accettare più
Dopo averlo fatto magari in precedenza
è un potere accettare il disciplinamento comunista il riferirsi biologico dei comunisti ad una società totalitaria come quella sovietica le ambiguità comuniste di fronte a una evidenza degli eventi del mondo sovietico
Oppure quello controllato dai sovietici
Anche non ritengono di non potere accettare i riflessi attendisti come ha massimalisti sì questa
Questa è la formula che io ho usato anche altre volte per indicare alcune caratteristiche dalla politica comunista
Di molti decenni i riflessi attendisti come assi ma list dici di tutto questo sul comportamento politico concreto dei comunisti in Italia
E l'identità socialista nel periodo post fascista
Si forgia in Italia e questo è secondo me il punto in relazione ad un protagonismo politico a sinistra che ormai è comunista perciò io ho parlato di residualità
E anticomunista si intende anticomunista di sinistra stamattina qualcuno ha ammonito sottolineare che esistono diverse forme di anticomunismo ma questo è abbastanza ovvio non è un è quasi una banalità quindi è antica e anticomunista l'identità socialista oppure a comunista come disse una volta Riccardo Lombardi oppure soltanto non comunista
Ma si può chiamare come si vuole però la sostanza e questa ecco è una spigliata di questo fenomeno di residualità
E la parola stessa autonomiste a ben guardare
La usò per primo Saragat poi Lauso Riccardo Lombardi
Quando era autonomista Nenni era ancora frontista infine Pietro Nenni
Autonomiste in fondo è un termine che implica il riferimento a qualche cosa che sta dalla stessa parte ma da cui però ci si vuole differenziare nessun socialista in Francia in Olanda Inghilterra in Germania e anche la Spagna posto di Gonzalo post franchista di Gonzales o in Austria ha mai sentito il bisogno di definirsi autonomiste
Se guardate le presenze e le adesioni al partito socialista specialmente negli anni che seguono la caduta del fascismo
Voi potete notare proprio il significativo afflusso di trotskisti gli uomini del partito d'azione di uomini del socialismo liberale
Infine anche di comunisti che erano entrati in collusione con il loro partito
In momenti diversi ci si sono ritrovati uomini come Vittorio Foa o Eugenio Scalfari
O Antonio Giolitti
Franco Momigliano Norberto Bobbio Massimo Salvadori Paolo Flores d'Arcais
La lista potrebbe continuare all'infinito o sullo solo voluto dare un campione della variopinta fa una nobilissima di persone che
Sono confluite in questo partito
E merita anche di essere sottolineato secondo me per contro come la scissione Saragat Diana di Palazzo Barberini non Vibe a produrre nulla di simile nonostante l'alto livello culturale politico del suo promotore perché Saragat aveva questa caratteri
E le sue giuste intuizioni perché oggi nessuno può negare che le intuizioni di Saragat fossero corrette
In realtà il partito sarà goethiano fu una sorta il cimitero degli elefanti dei vecchi superstiti dalla gravi gloriosa stagione storica del riformismo socialista
Negli anni che precedevano che per aveva preceduto l'avvento del fascismo se non fosse praticamente null'altro
L'ulteriore reclutamento di nuove leve nel partito Saragat piano fu assolutamente insignificante
E spesso di qualità piuttosto mediocre
Quindi è singolare come il luogo della identità socialista in Italia sia rimasto sempre è unicamente il partito socialista sia negli anni dell'errore frontista che in quelli della svolta né niente
Ho già avuto occasione di citare a questo proposito le intelligenti osservazioni di Vittorio Foa il quale nel suo libro il cavallo della Torre ha messo molto bene in rilievo questo carattere della identità socialista in Italia
Foa in quel libero ricorda come polemizzando con un più giovani i suoi amici di leva più o meno sessantottina o post sessantottina
Amici che negavano proprio l'esistenza di una riconoscibile identità dei socialisti e IFO ha avesse sempre fatto appello proprio a quell'elemento libertario lui usa questo aggettivo io mutuato da luglio
Elemento di Bettarini e nella sostanza anticomunista anche se può questo non usa questo termine e a sinistra per lungo tempo in questa accezione era un termine politicamente scorretto
Io spesso nel parlare di questo fenomeno ho usato come metafora per rappresentare la composizione politica del Partito Socialista Italiano quella del variegato mondo degli emigrati politici italiani della Parigi degli anni trenta dove scacciati e costretti dal fascismo si raccoglievano antifascisti delle più disparate opinioni
E
In un clima viva dio di libertà poteva anche dibatterne fra loro
Ho visto che questa metafora poiché piaciuta Paolo Franchi quale la ripresa sottoscrivendo la nel libro che contiene quella sua incalzante intervista a Emanuele Macaluso
Oppure questo non vuol dire che il partito socialista fosse un bazar
Era invece proprio un crogiolo di idee di iniziative politiche giuste o sbagliate migliori o peggiori
Idee iniziative politiche questo forse lo dobbiamo sottolineare che normalmente mancavano al più forte partito comunista era paralizzato dall'ideologismo era paralizzato dal conformismo era paralizzato stavo strumentalismo tattico il più forte partito comunista e nella migliore delle ipotesi quando era alle strette finiva magari con la coda s'
E anche col portarvi alla fine la forza di quel numero che diversamente sarebbe mancato esemplare al riguardo la battaglia per il divorzio cito soltanto quella parte
Se ne potrebbero indicare parecchie altre giuste o sbagliate ripeto
Dunque un bazar era un vivaio di cultura era un vivaio di cultura politica attiva e non meramente ideologica
E che era poi unificata da un Progetto a volte è esplicito avvolte sottinteso quel di un cambio di egemonia nella sinistra italiana
Molti di coloro che hanno militato allora il partito socialista ricorderanno come ci fosse come dire negli animi anche una sorta di divisione da un lato la speranza la tesa sempre più i impieghi improbabile delusa di una
Conversione comunista ecco di un approdo comunista a quelle speranze di di di diversità dalla dalla classicità comunista che il Partito Comunista Italiano
Lasciava intravedere e dall'altro invece appunto dal dalla delusione la la la lettura alla sicurezza che non si potesse battere altra strada se non quella di un cambio vero e proprio di egemonia nella sinistra italiana
Insomma il Progetto era detto in parole povere quello di portare il sistema politico italiano a quella che come ho ricordato in principio oggi si chiamava normalità e che avrebbe dovuto consentire di introdurre anche in Italia
L'europea alternanza fra maggioranza e minoranza
Resa impossibile in Italia come è noto dalla scelta di campo internazionale della forza egemonica della sinistra italiana
Questo era praticamente il disegno dell'ormai vorrei dire anche purtroppo vecchio Pietro Nenni che voleva arrivare lì attraverso il centro sinistra
Che era mezzo e non fine avrebbe dovuto essere di questo e attraverso l'unificazione socialista che come coloro che l'hanno vissuta ricorderanno poi si risolse in un clamoroso fallimento
E questo è anche il disegno e l'aspirazione di Craxi
Che ci voleva arrivare attraverso gli effetti dimostrativi della capacità di governo socialista anche questa mezzo non fine
Ora non è importante ai fini del ragionamento che qui cerco di fare soffermarsi sugli errori i limiti e i difetti dell'uno come dell'altro di questi disegni e degli uomini che avrebbero dovuto realizzare
Oppure sul loro eventuale adagiarsi nel mezzo perché questo c'è stato certamente perdendo di vista il fine
Sta di fatto che l'identità socialista si esprimeva in quel fervore libertario di proposta e in questa tensione verso un evento sistemico ecco nel senso del mutamento degli equilibri del sistema politico
Il problema che si pone oggi
è se quel che sostanziava e motivava la identità socialista in Italia nel mezzo secolo che sta alle nostre spalle
Può conservare le sue ragioni ore che il comunismo come può dirsi con una formula molto breve ma molto precisa infinito
La questione
Però però secondo me è estremamente intricato
Provo ad elencare sommariamente gli elementi che a mio avviso la rendono intricata
Il primo elemento da sottolineare e che in Italia si è assistito al paradosso che io ho chiamato che in un recente libro della strana disfatta la disfatta cioè del socialismo che nel momento in cui avrebbe potuto celebrare con il crollo del comunismo la vittoria delle sue ragioni è stato travolto letteralmente travolto da una violenta ondata di ostilità pubblica
Il paradosso si compone di due a metà
Quella della disfatta socialista
E quella del successo percorre i comuni il guaio vanno al governo come ex comunisti invece proprio nel momento pressappoco in cui la loro ideologia loro scelte di campo e la loro stessa politica in terra in materia economica sociale vengono condannate dalla storia
Qui non voglio ritornare sui perché di questo di cui ho cercato altrove di dare i miei tentativi di spiegazione
Se non per quella parte che riguarda rigorosamente il futuro il una identità socialista
Ma veniamo al secondo elemento che rende intricata la questione il successo comunista meglio sarebbe dire postcomunista non è un successo in un confronto diretto non si verifica infatti in Italia che l'elettorato di sinistra già socialista si sia spostato sui postcomunisti
Il successo può comunista e postcomunista è un successo che io considero meramente darwiniano avviene persona selezione sia per sopravvivenza relativa certo non è poco e non voglio sottovalutare pagava citati sopra un'udienza relativa
è una forza della natura
Però non è di questo che si tratta qui
La sopravvivenza relativa rispetto al frantumarsi delle altre forze politiche del vecchio assetto
E sia per la incapacità dei nuovi concorrenti del cosiddetto poco della libertà
Che per numeri letti e letterari sono nettamente maggioritari di esprimere una coesione una capacità e una professionalità politica all'altezza e la situazione i numeri elettorali del post comunismo sono tra i più bassi dei più bassi di quelli de la storia del comunismo italiano dal quarantasei
Inoltre il post comunismo subisce una grossa scissione a sinistra e infine non c'è come ho detto un riassorbimento dell'elettorato socialista cioè non c'è una vittoria diciamo così ecco su quella su quell'area in contestazione
Per tirare le somme su questo punto non c'è in poche parole nessun indizio
Che il post comunismo
Sia venga giudicato positivamente da un'area elettorale prima ostili alle scelte ideologiche di campo del comunismo e in particolare che abbia riassorbito il dissenso che a sinistra portava verso i socialisti in base a quella logica di cui ho parlato prima
Anzi il modo in cui si sono svolti gli eventi italiani dopo l'ottantanove sembra avere trasferito quote di elettorato da sinistra verso destra
Ma c'è un terzo elemento che rende ancora più intricata la questione
L'unico punto propositivo che si è affacciato nella fosca crisi italiana di questi anni e l'aspirazione ora finalmente concreta e non meramente dibattimentale
Ad una semplificazione bipolare e maggioritaria del sistema politico
La troviamo questa aspirazione nei pronunciamenti referendario elettorali e le espressioni della opinione pubblica nella cultura politica
Metto tra parentesi per ora le ostilità e le resistenze che questo incontro che pure ci sono
Ed è il punto questo a guardare bene al quale fanno capo poi le speranze di allineamento alla normalità politica per l'Italia generalmente parlando tutto il resto di quanto emerso in questi anni nel corso della crisi italiana
Dal moralismo al giustizialismo quello che chiamano giustizialismo ormai si chiama così in Italia non significa però
Dall'alto i partiti Isma'al secessionismo e di stampo sostanzialmente negativo di stampo sostanzialmente disgregazioni
Il che naturalmente non significa che attraverso il travaglio della storia e l'eventuale ritrovate capacità di mediazione della politica non se ne posso venire fuori anche con qualcosa di positivo
Però non c'è tutto automaticamente né comunque necessariamente si potrebbe continuare
Ma mi fermo a questi tre elementi centrali della situazione
Sorgono allora secondo me tre corrispettive domande
La prima che cosa ne è dei soggetti portatori della identità socialista dove sono finiti
La seconda che lei dei fondamenti reali delle provocazioni storiche su cui poggiava la specifica forma libertarie antitotalitaria anticomunista della identità socialista
Nell'esilio ora ancora e in che misura
La terza
Come potrebbe realizzarsi nel corso di questo che ormai potremmo chiamare il mainstream bipolare maggioritario che sembra l'unica sollecitazione a portare la crisi italiana fuori del pantano dove sono finite
Come potrebbero realizzarsi le tensioni che esprimevano l'identità socialista nel nel recente passato
Alla prima domanda vitalismo e purtroppo data dall'evidenza l'Area già socialista si è disperso come vinta dal risentimento e dalla diffidenza
Non accettando di riconoscere il proprio futuro dalla forza politica che aveva pilotato o comunque avallato l'aggressione che aveva distrutto il partito socialista
Il grosso di esse si è istintivamente portato alla opposizione rispetto a quella forza politica
Ma lo schema bipolare in cui si è insediato il nuovo corso del sistema politico italiano ha fatto sì che inesorabilmente questo abbia significato che quel grosso è andato a destra
Ora chi va a destra
Può avere in determinate circostanze storiche tutte le più valide ragioni di questo mondo io sono convinto che in certi casi ce le abbia mai privo di senso che posso continuare a dirsi socialista
Che ne vien nulla di male che prenda altri appellativi non meno nobili come liberale o altro della tradizione democratica europea infatti il socialismo ha una connotazione indistruttibile di sinistra si identifica addirittura con la sinistra
Confrontiamo ora con lo sguardo del riferimento del risentimento della diffidenza
La nuova realtà dell'ex comunisti è un fatto che il superamento del comunismo per il PDS
Non è costante non è solo al collo non è cosa solo soggettiva
Ma è anche oggettiva
è una scelta obbligata dalla storia
Si può fare finta di non vederlo ma allora conservando quelle idee non si può neanche andare al governo governare restare in sella i dati ivi fondazioni non ci vanno
Al governo e invece il PPI PDS c'è andato e vuole restarci e non può non imparare prima o poi come possibile e come non è possibile governare un Paese libero e capitalistico
Specie se l'opposizione non ha la capacità di farlo saltare via prima che esso impari
Come invece sta accadendo
Certo è perfettamente possibile che gli ex comunisti conservino mentalità comportamenti Stevie
Propri della loro vecchia cultura tipo il massimalismo combinato con lo statalismo l'autoritarismo combinato con quel loro peculiari Simo ed esclusivista dico spirito di partito che ammette convergenze ma non ammette salutari confusioni
Dunque se da un lato non ha più considerarmi comune non ha più senso considerarli comunisti dall'altro non è illegittimo conservare qualche diffidenza però sono due cose diverse
Ora se la massa socialista si è dispersa e se è un socialista può andare a destra pressando certamente pienamente stimabile ma non restando ahimè socialista
E se al contempo ha però qualche legittimità conservare diffidenza culturale
Proprio nel senso che l'antropologia politica nei confronti dell'ex comunismo l'unico modo di residua preservazione di una identità socialista
Parrebbe quello del piccolo gruppo culturalmente e politicamente distinto nell'ambito dalla sinistra
In attesa di tempi migliori
Ma qui bisogna riflettere su un'altra cosa fra quelle che ho posto in premessa a questo mio ragionamento
E cioè sullo spazio che quello che ho prima chiamato il mainstream Bip bipolare lascia ad una prospettiva si fa bisogna soffermarsi sul significato e questa prospettiva prende nel contesto della crisi italiana
E in più bisogna Conflenti confrontare di nuovo le possibilità generali Offerte da questo spazio con le condizioni psicologiche culturali provocate nell'area socialista
Dalla strana disfatta color chiamata facoltà d'altro in altro luogo
Io per quanto mi riguarda non sono un astratto fanatico del bipolarismo propenso valido se accompagnato da una civiltà del riconoscimento e del rispetto reciproco eredi di la degenerazione in guerra civile sia pure fretta
Condizione che non sempre esiste in ogni paese in ogni circostanza
In contesti come quello italiano e io lo dico da molto tempo dagli anni ottanta
Questa formula mi pare richiederà anche una capacità di accordo bipartisan che sia su taluni problemi fatti sì drammatici come quello finanziario
L'accordo sui vincoli e non naturalmente consociativismo spartitorio
Ma invivibili popolarismo nella odierna situazione italiana una volta caduta su ambo i versanti la conventio ad excludendum
è una volta crollato lo storico centrismo democristiano che vi prosperava sopra è una tendenza il bipolarismo una tendenza irrevocabile dettata dalle cose più che dai desideri dei politologi
Anche un centrismo futuro se avrà successo Novara piuttosto che non secondo un modello da prima Repubblica italiana
Piuttosto secondo un modello tedesco modello tedesco cioè centro nettamente minoritario però ago della bilancia che può decidere fra centrodestra e centrosinistra
Vent'naturalmente io tema e poi in Italia possa dire dell'inedito all'italiana anche una soluzione di questo tipo
Ma vi è soprattutto una ragione contingente per la quale si deve guardare con serietà dalla prospettiva di evoluzione del sistema politico italiano il sistema bipolare l'esigenza che deriva dalla gravità della crisi italiana di una tensione aggregativa che ristudio ricostituisca le risorse della politica
Fenomeni come il GIS il giustizialismo il secessionismo quell'altra più torbida forma di secessionismo
Radicale che la criminalità organizzata del Mezzogiorno
La propensione alla rivolta fiscale
L'estremismo corporativo il dilagare dello spirito Cobas sono indici di una gravità della crisi italiana che il mantello europeo il quale però potrebbe anche improvvisamente sbagliarsi induce a sottovalutare
Le risorse della politica quindi per la salvezza di questo Paese vanno rafforzate vanno rafforzate a destra vanno rafforzate a sinistra non si può neanche più mediare se le centrali della mediazione non hanno forza
Finisce che hanno l'alibi di andarsela a cercare quella forza dell'affarismo o lei compromessi con la criminalità organizzata come è accaduto nel passato più recente
Bene a questo punto io credo di potere dire le seguenti
Nell'attesa che la destra italiana si faccia le ossa dopo il decesso della grande chioccia centrista che l'aveva tenuta per decenni in ormai patologica incubazione
E alla sinistra che tocca oggi soprattutto questo compito di recupero e di rafforzamento delle risorse dalla politica
Può apparire un paradosso dell'anomalia italiana parole fino a un certo punto perché le cose si spiegano con le cose
Il gigantesco debito pubblico il virus fiscale della crisi italiana ha origine da enormi tensioni a sinistra quelle degli anni sessanta settanta non riesco a capire perché su questo punto non non mi si voglia mai stare a sentire
Enormi tensioni a sinistra che furono mal governata e se sia da chi aveva responsabilità al governo sia da chi vi arriva l'opposizione
Diventa meno paradossale meno di quanto non possa vedersi è una prima superficiale apparenza
Il fatto che la sinistra si debba dare carico di un'operazione di risanamento storico che sia anche di restauro di uno stato sociale ingovernabile e cerchi di definire S le realistiche rotto del futuro
Cercando di evitare un Risanamento selvaggio e di salvare così la propria legittimazione e diventa meno paradossale anche che un centro accetti questo inedito modello sistemico di salvataggio
Se si pensa a quali spaventosa e tensioni darebbe luogo a una sua gestioni di destra ammessa che queste ne trovi il coraggio oltre che la forza e la cultura per gravarsi
Di un tale compito
La sinistra che dovrà far questo ed ironia della storia essenzialmente una sinistra ex comunisti
E alle sue responsabilità nelle vicende che produssero questa situazione
Ma per punirla di queste colpe dovremmo come sanzione farci ora cadere il tempio addosso
In ogni caso che spazio può esservi per dei socialisti socialisti che cioè si sentano vincolati al carattere di sinistra della loro identità e che vogliano far partito asse in un contesto siffatto
Non mi pare che vi siano altre alternative che queste occupare di in loco cespuglio all'ombra dalla Quercia secondo la fortunata metafora di Ernesto Galli della Loggia oppure giocare al partito ricatto
Ma quale ricatto
Quello del Centro alla tedesca che posposta arsi determinando una maggioranza di centrodestra
E ritorniamo per altra via sullo scoglio che abbiamo evidenziato prima sarebbe operazioni rispettabilissima salvo che un partito socialista che faccia questo rimanendo socialista non si è mai visto nella storia del mondo
Resterebbe ipotizzabile una prospettiva lunga che vorrei dire insonorizzata di cespuglio
Senza nocivi gesti politici basata su un'eroica strategia dell'altezza lottizzate la ricostituzione delle legioni ma erano pochi delle regioni
Legioni disperse dalla sconfitta e di una loro capacità di candidarsi alla egemonia della sinistra ma abbiamo mai visto una macchia di cespuglio rigidi cespugli che si faccia Bosco ecco come era del resto nell'eroi che speranze dei vecchi tempi sarebbe una strategia appunto eroica e quindi altamente improbabile
Ma in più come si fa come si può fare crede di
Come crede vi infatti quando si assiste a questa poco decorosa piena di risentimenti e di animosità che i vecchi socialisti vanno scatenando in interviste o brochure
Non solo contro chi via malignamente colpiti sarebbe ancora comprensibile Quincy ma l'uno contro l'altro
La battuta che più frequentemente ricorre fra le schegge socialiste l'unico aspetto positivo del nostro sfaldamento e che non sono più costretto a partecipare a riunioni con Tizio
Lo dice Caio pattizio dice la stessa cosa
Senza sapere che la dice anche l'altra invertendo il nome Sempronio Sempronio pure non ne parliamo
No in questa eroica strategia ammettiamolo francamente non c'è avvenire del resto è una sindrome tipica delle disfatte ancorché strane
Se si conduce fino in fondo questa riflessione si può capire perché possa apparire opportuno che i socialisti senza abbandonare la diffidenza che è una preoccupazione di monitoraggio relativo al futuro
Lascino perdere il risentimento che riguarda solo i cattivi odori del passato
Perché il medico non prescrive di stare a sinistra ma non può esserci socialismo se non si sta a sinistra la sinistra in Italia è composta dal PDS e da Rifondazione comunista questo passa il convento e qui bisogna scegliere
Il PDS conserva certamente stilemi e tracce di mentalità comunista ma non è più comunista perché non è più possibile questo fa differenza e non da poco
Certo chi non ha creduto
Come non ci ho creduto io in passato alle parate dei nani e delle ballerine come definì quelle di Craxi l'arguto Rino Formica non può credere a parate diverse che si possono svolgere oggi sotto altra bandiera e comunque le si chiamino se queste restano solo parate
Ma è un fatto che o lo spirito riformista libertario e antitotalitario che fu del Partito socialista entra nel vecchio PDS Cosa due tre o quattro cinque che sia per essere oppure è senza futuro
Cosa debba farsi per farlo entrare forse non è completamente chiaro ma è questo che deve a cadere non altro
Graecia capta fare uno Victoria me chapitre disse una volta felicemente D'Alema citando ratio e mostrando di avere capito tutto e cioè i rozzi romani dovevano adottare come adottarono la cultura dei vinti greci
Certo lo sappiamo non basta che si sia capito
E può anche accadere che la cultura dei greci venga assimilata dai romani ma che i greci come tali finiscano nelle corti nelle anticamere dei romani come Grey curi Grey Cuni di poco conto secondo quel che ci testimonia Cicerone l'ho ricordato altre volte in ogni caso poiché non c'è altra strada è un rischio che bisogna correre
Ich robusto X alta diceva il vecchio Marx
E con questa citazione chiudo con il latino del quale del resto scuola pur amando oneroso
Ringraziamo Luciano Cafagna per queste
Il suo contributo per questo suo contributo che ha messo
In rilievo almeno mio ascolto
Due o tre elementi direi che che creano anche
Mistero in questa
In questa vicenda socialista
Da un lato questo accento sull'elemento
Libertario giustamente visto come elemento di antitesi di separazione e che è un elemento che punta soprattutto a contestare la forma partito
E poi che si traduce invece nelle ultime
Vicende nell'accezione di un partito pigliatutto
Ecco questo
Questo senso di
Irrisolto di di una vicenda storica e poi anche il l'addensarsi di questa ostilità ostilità pubblica un altro mistero capita
Da contrappasso al mistero del ha chiamato di
Dispersione della massa sociali
Voi
Credo che lo conduce lo ricollega relazione di stamattina il fatto indubitabile che per la ricostruzione più il discorso repubblicano in Italia di un discorso pubblico
Condiviso necessaria
Punto quell'attenzione che negativa come chiamato che ricostituisca risorse della politica e a questa tensione non può essere estraneo quello che è stato nei suoi momenti migliori lo spirito sociali
Io adesso passo la parola
Giuseppe Vacca per la sua relazione sulla cultura comunista
Va
Poi
Via libera
Non lo so insomma prende il potere dovrebbe è presente
Senta
Se la luce
Non
Allora ricomincio
Il giudizio storico sulla cultura comunista negli anni della Repubblica
Non è separabile dalla valutazione della politica del PC l'organismo in cui essa si è incarnata
I primi quarant'anni dell'Italia repubblicana sono stati lunghi anni della guerra fredda
La politica nazionale ha avuto il merito di costruire l'Italia democratica e di portarla nel gruppo di testa dei paesi più avanzati
Ma al tempo stesso ha conosciuto condizionamenti internazionali che prima della seconda guerra mondiale non esistevano
Il concetto di doppia lealtà proposto qualche anno fa da Franco De Felice dal compianto Franco De Felice
Per connotare la storia dei partiti in questo periodo mi sembra valido per tutti i Paesi occidentali
Nel caso dei pc essa generò un'antinomia che ne limitò la legittimazione per più di quarant'anni
Finché visse Togliatti la difficoltà di sciogliere il vincolo del PC con l'Unione Sovietica deriva anche dal fatto che egli era uno dei leaders più influenti del movimento comunista internazionale
E perché il potere perché per poter
Inoltre alla doppia lealtà corrispondeva una duplicità costitutiva della concezione stessa del finalismo socialista
Nel PC voglio dire
Ma quello che penso di più sulla legittimazione del partito comunista italiano fu il vincolo esterno che la lealtà l'Unione Sovietica imponeva la sua politica nazionale
Il deficit di legittimazione democratica non derivava solo dall'appartenenza del PC ad un movimento internazionale guidato da una potenza nemica dell'alleanza occidentale
Delli quale della quale l'Italia faceva parte
La contraddizione più acuta derivava dal carattere dispotico dei regimi politici imposti dai partiti comunisti in tutti i Paesi in cui essi erano al potere
Dal fatto che subito dopo la guerra nella sua sfera di nella sua sfera di influenza l'Unione Sovietica trasformò
La presenza delle sue armate vincitrici del nazismo in truppe di occupazione grazie alle quali soltanto i partiti comunisti poterono conquistare e mantenere un potere esclusivo e totalitario
Infine
Ai popoli dell'Europa centrale e orientale fu imposto il sistema economico e lo Stato di polizia che si erano consolidati in Unione Sovietica negli anni Trenta negli anni Trenta rendendoli ostaggi di un permanente regime di guerra e di oppressione
Quali che fossero la politica nazionale e la posizione e le posizioni internazionali che il PC prese nel corso del quarantennio
La prima conferenza al movimento comunista ne minava la legittimazione come forza di governo e colpiva la credibilità della via nazionale al socialismo proposta all'indomani della guerra
Fosse nazionale o europea la via tracciata dal pc la nascita del Cominform e l'esperienza di tutti i regimi comunisti ne dimostravano l'impossibilità e l'inconsistenza
Per i piccini la doppia lealtà è stata dunque una contraddizione fatale risolta soltanto con il suo scioglimento
Ma la sua fine ha dato inizio nuova storia
E il fatto che il PDS abbia potuto condurre sul nuovo Tirreno tanta parte del patrimonio del PC non può essere spiegato se non in rapporto alla vicenda complessiva della sua politica nazionale sua del PC
Per comprendere come questo sia stato possibile si deve dunque riconsiderare la politica nazionale di PC
La funzione che esso assolse nella nascita della democrazia repubblicana e nel suo consolidamento
Poiché il mio compito non è quello di ripercorrere tutta la vicenda dei piccini posso tralasciare i problemi che in tal caso si porrebbero
La periodizzazione della storia della Repubblica l'analisi della sua crisi l'ascesa e il declino dei suoi partiti fondamentali
Svolgerò quindi alcune considerazioni sui fondamenti teorici e sulle basi culturali della politica nazionale del PC che mi sembrano parte integrante e vitale dell'eredità della Prima Repubblica
La funzione costituente del PC ebbe origine dalla svolta di Salerno
La disputa che negli ultimi anni si è riaccesa intorno ad essa mi sembra francamente futile
La prova dell'avvenuto incontro fra Togliatti e Stalin alla vigilia della sua partenza da Mosca senza che peraltro sia stata rinvenuta alcuna verbalizzazione di esso non muta i dati storici essenziali della questione
Che la politica di Salerno presupponesse il consenso dell'autorizzazione di Stalin è un fatto scontato e tale dovrebbe essere considerato anche se Stalin sì se Togliatti e Stalin non si fossero incontrati
La tesi che quella politica fosse non solo autorizzata ma anche architettata imposta da Stalin e inconsistente
E credo che i documenti miei saggi contenuti nel volume degli Annali della Fondazione Istituto Gramsci in corso di stampa lo proveranno in modo ancor più persuasivo di quanto finora sia stato fatto
Il fatto che sia stata autorizzata da Stalin e non toglie che con l'avvio di quella politica ippici comincio a conquistare una funzione nazionale autonoma che gli consentì di essere fra i partiti fondatori della Repubblica
Nel cuore della guerra antifascista
Quando le sfere di influenza si andavano ormai delineando ma la divisione del mondo in due blocchi contrapposti non c'era ancora
Fra la funzione nazionale del PC e la sua appartenenza al movimento comunista internazionale non c'era la contraddizione insanabile che sarebbe insorta con l'avvento della guerra fredda
Nella percezione dell'interesse nazionale da parte dell'Unione Sovietica era quella che sarebbe seguita alla morte di rose e alla esplosione della bomba di Hiroshima
Dalla svolta di Salerno derivò anche per i pc il ruolo di garante della democrazia repubblicana che nei decenni successivi non venne mai meno ne fu disconosciuto dagli altri partiti antifascisti
Il valore della politica di Salerno non stava solo nell'aver posto le basi della crescita impetuosa della Resistenza ma anche nell'aver creato le condizioni perché essa non sfocia asse nella guerra civile
Grazie alla legittimazione reciproca fra i partiti antifascisti
Prevalesse il profilo di guerra di liberazione nazionale
è appena il caso di ricordare quanto ciò abbia positivamente contribuito al reingresso dell'Italia Paese aggressore ignominiosamente sconfitto nel concerto delle democrazie europee dopo la fine della guerra
Di maggiore interesse e richiamare la visione del mondo del dopoguerra e del sistema delle relazioni internazionali a cui Togliatti si rifaceva in quegli anni
Egli scommetteva sulla tenuta dell'alleanza antifascista sulla possibilità che le sfere di influenza non si votassero in campi contrapposti e che in un sistema di relazioni internazionali
Caratterizzato dall'interdipendenza economica dalla cooperazione politica
I popoli europei potessero scegliere liberamente il regime politico PIL politico che preferivano
Si può obiettare che l'ipotesi era irrealistica
La previsione che la coalizione antifascista potesse sopravvivere a lungo non corrispondeva alla situazione mondiale che la stessa vittoria delle potenze antifascisti aveva creato
Ciò non toglie che essa si basasse anche su una percezione tempestiva del mutamento che la bomba atomica aveva creato nel carattere della guerra ponendo fine maggiori a me al teorema di Clausewitz
Inoltre quella visione è quella politica non corrispondevano certo alle principali opzioni nella leadership sovietica
Tuttavia Togliatti ne mantenne cercando di difenderle anche di fronte alla avversione sovietica per il Piano Marshall sino alla nascita del Cominform
Da questa complessa vicenda non si può prescindere nell'affrontare il tema del riformismo italiano e delle sue debolezze
Sono sinonimi
Se si vuole individuare l'atto di nascita del riformismo in un senso storicamente specificato
Credo che lo si possa indicare nelle prime esperienze di governo dei socialisti svedesi e belgi e dei laburisti inglesi negli anni Trenta
Elaborando una nuova politica economica è un programma di sviluppo nazionale
Quei partiti offrivano ai rispettivi Paesi una risposta valida la grande depressione e un'alternativa diversa alla scelta fra fascismo e comunismo che sembrava dominare incontrastata il panorama europeo la definizione dei del riformismo non può rimanere confinata nella vecchia disputa su riforme e rivoluzione
La sua straordinaria capacità di incidere nella storia del Novecento sta nella conciliazione fra classe e nazione socialismo e nazione
Di cui l'evoluzione dei partiti socialisti in partiti di governo è stata la forma più compiuta
Nell'Europa fra le due guerre i problemi dello sviluppo erano intimamente legati alla possibilità di una nuova regolazione dell'economia nazionale
C'entrarono Lube l'obiettivo i partiti socialisti che furono capaci di prospettare un programma di modernizzazione dell'economia nazionale fu fondato sulla concertazione fra i grandi gruppi di interesse e sullo sviluppo delle politiche sociali
Nel comunismo italiano si verificò un processo analogo che segno la nascita se mi è consentita l'espressione di un riformismo comunista
La conciliazione tra classe nazione e nel ventiquattro la base del programma di Gramsci e la bussola per scalzare Bordiga dalla direzione del partito cito Amadeo si pone dal punto di vista di una miniera minoranza internazionale scriveva Gramsci da Vienna il nove febbraio mille novecentoventiquattro
Noi dobbiamo porci dal punto di vista di una maggioranza nazionale
La base di quella maggioranza era l'alleanza fra operai e contadini che sotto la direzione del partito comunista avrebbe potuto mutare i caratteri originari dello sviluppo nazionale
E condurre l'Italia avrebbe scritto Gramsci dieci anni dopo a collaborare a ricostruire il mondo economicamente in modo unitario
Il quadro in cui veniva proposta la conciliazione tra classe nazione era dunque quello della rivoluzione mondiale
Che Gramsci però secondo la lezione originaria del bolscevismo intendeva come ribaltamento dei rapporti fra città e campagna su scala planetaria ovviamente in un processo storico di lunga o forse di lunghissima durata
Ma negli anni Trenta ristretto fra due carceri
Espressione come noto in una lettera di di Gramsci alla cognata
Gran c'è ormai un grande eretico un pensatore originale non solo nel movimento comunista ma anche in tanta parte della cultura occidentale
La sua visione del processo storico poggia sul conto sul concetto di rivoluzione passiva della quale l'Unione Sovietica di Stalin lusso staliniana e connivente e parte subalterna
Della base teorica del bolscevismo la nozione di crisi generale del capitalismo e la previsione del suo inevitabile crollo
Nel pensiero di Gramsci non vi è più traccia
Egli vede la storia mondiale mossa dal contrasto fra il cosmopolitismo dell'economia e il nazionalismo della politica
Non è solo la lettura della grande crisi del ventinove e trentadue ma una chiave interpretativa che si riverbera retrospettivamente su tutta l'epoca che va dal mille ottocentosettanta agli anni Trenta del Novecento
Gramsci sviluppa così una visione originale delle cause e delle conseguenze della prima guerra mondiale
E pone al centro del suo programma di ricerca alla crisi dello Stato-nazione
Perché il cosmopolitismo dell'economia produca i suoi benefici effetti è necessario superare il nazionalismo della politica a tal fine sto parlando dei Quaderni ovviamente
Gramsci indica nel raggruppamento europeo delle forze economiche politiche è una tappa fondamentale
L'obiettivo è quello di creare le condizioni per la diffusione dell'industria Nismo di tipo americano
Poiché in esso Gramsci ravvisa l'impulso più potente alla creazione di una
Economia programmatica
Ma è appena il caso di avvertire che Gramsci quando usa termini come economia programmatica pensa in termini di mercato determinato di mercato regolato non certo distrutti pianificazioni integrale e tanto meno di Stato piatti
E nella diffusione dell'americanismo egli vede il sorgere della possibilità di distinguere industria lirismo e capitalismo
Premessa che si formi
Una nuova volontà collettiva dal basso in alto
Che può scaturire dalle condizioni in cui la società intera viene a trovarsi in rapporto all'economia non la classe operaia la società intesa
Il cosmopolitismo dell'economia richiede dunque una nuova idea della politica la politica come egemonia fondata sul principio di interdipendenza
Superando l'identificazione fra la politica e lo Stato
Essa porrebbe fine all'idea di sovranità territoriale assoluta renderebbe possibile la subordinazione permanente della forza al consenso
Verrebbero così a mancare con il superamento dello Stato nazione sul ruolo classico le fondamenta della ragion di Stato e si creerebbero le condizioni per conciliare etica e politica
Come Gramsci stesso scrive questi pensieri costituiscono una eresia nata sul terreno della religione della libertà
Cioè sul terreno della modernità di cui postulano il pieno dispiegarsi superamento
Dall'osservatorio dei Quaderni del carcere il fascismo internazionale e un fenomeno che non fa epoca
Esso è solo il principale agente della rivoluzione passiva in Europa
E in Italia il regime in cui le vecchie classi dominanti possono reggere sostenere una modernizzazione dell'economia e della società che non mette in discussione i caratteri originari del capitalismo italiano
E il tradizionale liberismo ristretto della borghesia
Per Togliatti invece che ormai ai vertici del Comintern il fascismo in Italia in Europa e un problema politico anzi il problema politico principale
Nella dialettica del gruppo dirigente staliniano ormai ampiamente ricostruita soprattutto dalla storiografia italiana molto attenta
A ricostruire i processi decisionali interni al gruppo dirigente staliniano tutt'altro che io organico e compatto sempre attraversato da due linee
Media le nella dialettica del gruppo dirigente staliniano Togliatti si distingue per la percezione dei compiti dell'URSS dinanzi a rinascere lepri dei pericoli di guerra
Peculiare inoltre la sua analisi del fascismo
Sul primo tema egli è fra coloro che alla previsione della inevitabilità della guerra oppongono la politica di sicurezza collettiva e l'obiettivo di prevenire i pericoli di guerra
Nell'analisi del fascismo e gli si caratterizza per la distinzione fra fascismo e capitalismo
Il Comintern fedele al catastrofismo economico del bolscevismo e alla tesi dell'inevitabilità della guerra vede nel fascismo una manifestazione organica del capitalismo
Togliatti invece interpreta il fascismo come un regime politico totalitario che con una strategia di alleanze democratiche una politica internazionale di sicurezza collettiva può essere sconfitto
Un programma economico fondato su riforme di struttura sviluppo nazionale regolazione politica dei mercati corre ucciderne le radici
Egli dunque partecipa alla elaborazione della strategia dei fondi dei fronti popolari
Che nella loro breve esperienza apparvero essere negli anni Trenta un laboratorio parallelo a quello costituito dai governi socialdemocratici
Era l'embrione di un altra figura possibile dico di riformismo comunista
Un riformismo comunista nazionale che in Italia avrebbe fatto le sue prove subito dopo la guerra
Il suo nucleo essenziale era la concezione della democrazia di tipo nuovo una innovazione fondamentale rispetto alla tradizione bolscevica che Togliatti enuncio nel saggio sulle particolarità letali pubblica spagnola del trentasei
Parlare di un riformismo del PC e paradossale solo in apparenza
è indubbio che sul piano teorico la via italiana al socialismo disegnata da Togliatti dopo il suo rientro in Italia si scriva nell'orizzonte classico del riformismo
La concezione del socialismo come processo graduale di trasformazione delle istituzioni economiche politiche sociali nel contesto di una repubblica democratica
Di ciò vi è una teorizzazione esplicita in Togliatti
Dalla prolusione pisana del marzo quarantasei al rapporto al decimo congresso della fine del sessantadue inaugurando l'istituto di riforme sociali intitolata a Giuseppe Mazzini a Pisa nel marzo del quarantasei e gli negava l'attualità della divisione del movimento operaio fra vip riformisti e rivoluzionari
E abbozzando una lettura ben le sta indiana di Leni contestava la validità di quella contrapposizione ritenendo la tipica della situazione di fine ottocento una situazione ormai lontana nel rapporto al decimo congresso quando l'elaborazione della via italiana interrotta nei lunghi anni del Cominform era stata da tempo ripresa e sviluppata
Togliatti ribadiva che il programma fondamentale del PC era scritto nella Costituzione repubblicana e affermava cito è evidente che nell'accettare questa prospettiva noi introduciamo il concetto di uno sviluppo graduale nel quale è assai difficile dire quando precisamente abbia luogo il mutamento di qualità
Fine della citazione cioè inveramento del fine socialista
I cardini di quella strategia furono fissati negli anni della Resistenza ed
La nascita della Repubblica
Fino alla conclusione del patto costituzionale
Una liberaldemocrazia caratterizzata dalla
Legge elettorale proporzionale pura
E dalla forma di governo parlamentare
Un'economia mista aperta all'economia internazionale
Un movimento sindacale unitario e autonomo la concezione la cinghia di trasmissione sopravvenne dopo la scissione sindacale e fu stabilita solo nel sesto congresso di pc alla fine quarantotto
Una democrazia di partiti di massa caratterizzati da grande capacità di mobilitazione sociale
Poiché la Costituzione repubblicana più che sancire un mutamento della società e dello Stato già avvenuto
Ne tracciava il disegno
Per la sua realizzazione Togliatti considerava indispensabile la presenza al governo e la collaborazione tra loro dei partiti antifascisti per un periodo di tempo non breve insomma
Sono è una sua espressione una Costituzione programmatica per una democrazia progressiva
Per realizzare la quale era indispensabile un indirizzo politico di governo coerente con il programma di riforme elaborato dai partiti antifascisti nella Resistenza
L'unica possibilità che quella prospettiva si realizzasse e affidata al perdurare della collaborazione internazionale fra le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale
Tom Togliatti puntava su di essa e non nascondeva che l'esperienza l'esperienza in cui si era impegnato faceva parte di una ricerca che coinvolgeva Paesi importanti dell'Europa occidentale e orientale
Implicava il superamento del modello sovietico ne sollecitava una riforma e richiedeva una articolazione policentrica del movimento comunista e della struttura del mondo
Se vogliamo era la ripresa di idee che erano appartenute a bucare negli anni Venti e come abbiamo visto a Gramsci negli anni Trenta
La strategia di Togliatti non è concepibile al di fuori del grande mutamento della scena internazionale generato dall'antifascismo
Il suo centro propulsore erano gli Stati Uniti di Franklin Delano Roosevelt
L'elemento fondamentale dell'antifascismo è stata la seconda guerra mondiale da quarantuno in poi con il formarsi appunto della coalizione antifascista
Ciò che la rese fosse possibile non fu solo la minaccia del dominio mondiale di Hitler
Ma anche la previsione che dopo la sconfitta del fascismo si sarebbe potuto instaurare un ordine internazionale fondato sull'interdipendenza economica e su relazioni politiche multilaterali
E che questo avrebbe consentito non solo di diffondere la crescita economica ma anche di favorire a livello nazionale la combinazione di sviluppo e democrazia
Fu il programma che in Occidente consentito Pola guerra l'età d'oro del keynesismo nazionale dei guelfi verso
Fu l'evento che generò la costruzione dell'Unione Europea il fatto più rilevante della nostra storia contemporanea
Su questo sfondo l'antifascismo assume un significato molto più ampio di quello che esso ha avuto nello svolgimento della vita politica italiana
Inquadrato nell'intera vicenda del Novecento l'antifascismo è stato innanzitutto un passaggio della storia mondiale
Che ha consentito anche all'Italia di rientrare a far parte della comunità politica ed economiche internazionali
In quest'ordine di considerazioni si ristabilisce anche la verità sul rapporto fra antifascismo e comunismo
Nella politica sovietica caratterizzata dall'isolazionismo fino alla fine degli anni Trenta e dall'ossessione della sicurezza territoriale durante e dopo la guerra l'antifascismo fu un'efficace arma propagandistica eccettuato ovviamente il biennio del patto Molotov Ribbentrop ma non fu mai una prospettiva preso sul serio
Altrimenti essa avrebbe
Prevenuto la divisione del mondo in due campi contrapposti si sarebbe posto il problema di rientrare nel mercato mondiale e avrebbe affrontato lo smantellamento dello stato di sicurezza totale e dell'economia di comando
Lungi dall'essere il cavallo di Troia della penetrazione comunista nell'Europa occidentale dove dalla fine degli anni Quaranta i partiti comunisti furono messi fuori gioco e tranne rare eccezioni iniziarono il loro rapido declino
L'antifascismo costituì piuttosto un elemento di differenziazione interna al movimento comunista e di sollecitazione in alcune sue aree difficili e contrastate revisioni
La strategia di Togliatti apparteneva a quest'ultima queste ultime e si incarnò nella scelta della democrazia progressiva che prima abbiamo esaminato e in quella figura peculiare di partito di massa che fu il partito nuovo
Non è superfluo ricordare che volendo né indicare un modello di riferimento
In un primo momento in cui nasceva nel quinto congresso del PC
Non si citavano altri partiti comunisti ma il partito laburista inglese per il suo carattere pluralistico e federativo
Nelle sue caratteristiche Togliatti intendeva sintetizzare i tratti distintivi della via italiana rispetto al modello sovietico
L'idea dei partiti come democrazia che si organizza democrazia che si afferma
Corrispondeva un programma di modernizzazione dell'Italia guidata dalle classi lavoratrici
Secondo la lezione gramsciana il partito era l'organismo fondamentale per affrontare lo spostamento del Teatro dell'egemonia dalla sfera dello Stato a quella della società civile
In Occidente con l'avvento della società di massa quello spostamento si era verificato ormai da tempo
In Italia invece la società di massa si era sviluppata nell'involucro del fascismo con la mobilitazione psicologica delle popolazioni e il loro inquadramento nello Stato totalitario
Stato autoritario di masse di Giuda con Alfredo Rocco
Le risorse ideologiche erano state quelle della rivoluzione conservatrice nazionalismo imperialismo populismo tradizionalismo
La democrazia repubblicana avrebbe potuto svilupparsi solo attraverso un capovolgimento di di quell'edificio
La conquista dei diritti politici e sociali la cittadinanza fondata sulla diffusione dei consumi una nuova idea della nazione legata alla capacità delle classi dirigenti di combinare sviluppo e democrazia sviluppo nazionale ecolocazione internazionale dell'Italia
Il fascismo era sorto dalle norme spessore reazionario della società italiana frase ricorrente in Togliatti e poi da membro e ne aveva aggravato tutte le tare la costruzione della democrazia era un compito di lunga lena che richiedeva una incessante mobilitazione sociale insomma si trattava di far crescere dall'alto e dal basso una società civile moderna e di tale programma non potevano che essere protagonisti e interpreti i partiti antifascisti
Espressione di democrazia diretta secondo Togliatti
Il programma c'era ed era largamente condiviso era il programma delle riforme politiche sociali elaborato dalla Resistenza il partito nuovo doveva essere un partito di governo della classe operaia
Dopo l'esperienza di due guerre mondiali ed il fascismo
La posizione storica della classe operaia era mutata
Le vie del progresso erano intimamente legate alla sua affermazione come classe di governo ne essa poteva più lottare per i suoi obiettivi generali senza gambe governarsi a Candida senza candidarsi a governare l'Italia in base ad una legittimazione democratica
Il programma della via italiana si fondava sulla ricognizione della storia d'Italia compiuta da Gramsci nei Quaderni del carcere che Togliatti aveva studiato a fondo a Mosca fra il trentanove e il quarantatré
Della pubblicazione dei Quaderni l'eresia gramsciana degli anni Trenta resa compatibile nell'edizione togliattiana tematica del quarantotto cinquantuno con le condizionalità dello stalinismo
Togliatti fece lo strumento principale di un programma di grande respiro volto a mutare i caratteri della cultura nazionale la funzione dei ceti intellettuali i rapporti fra intellettuali e mass ed è questo modo di affrontare il problema della costruzione del mostro Stato che spiega la grande influenza che il PC pur
Pur non essendo più al Governo esercitò sui gruppi intellettuali italiani dopo la guerra
Erano gli elementi di una nuova egemonia che Mina mirava a innestare la democrazia repubblicana e le sorti del socialismo nel solco delle tradizioni progressive della cultura moderna
Scegliendo come primo compito quello di riscrivere la storia d'Italia
Il successo di quel programma fu originato dalla grande espansione delle funzioni intellettuali di cui già il fascismo degli anni Trenta aveva posto le basi
Il suo crollo la mobilitazione antifascista internazionale
Le politiche della produttività sostenuto sostenute in tutti i Paesi occidentali dall'affermarsi dell'egemonia americana
Rendevano possibile dopo la guerra il mutamento del ruolo degli intellettuali che lo sviluppo di una democrazia di massa richiedeva
Di particolare rilievo l'impostazione che Togliatti diede alla questione cattolica gli aspetti più noti di essa riguardano la natura programmatica non ideologica del partito e il voto dell'articolo sette della Costituzione che recepiva i Patti lateranensi
Tanto a proposito dell'uno quanto preposito dell'altro sì so sì di solito si sottolineano le motivazioni più immediate e strumentali
La necessità indicata dallo stesso Togliatti di creare una rete di associazioni in cui potessero confluire larghi strati popolari già educati dal fascismo alla mobilitazione all'organizzazione
Che altrimenti sarebbero stati inquadrati interamente dalle organizzazioni cattoliche
L'obiettivo di salvaguardare i rapporti con la DC a proposito dell'articolo sette
Puntando ad una prolungata collaborazione al governo dei partiti antifascisti
Io credo che su entrambi tali questioni si possano andare più a fondo
Innanzitutto vi entrò gli atti una considerazione particolare della religione
Che lo distingue nel panorama del comunismo internazionale
Si può sintetizzarla così
Senza libertà religiosa non c'è democrazia e senza religione non c'è comunità civile
è una posizione culturale
Sofferta perché di un non credente
Che porta ad impostare il problema politico della religione come problema della collaborazione fra credenti e non credenti per la costruzione di una società fondata su valori comuni e condivisi
Sullo sfondo vi è il travaglio dell'idealismo italiano in tema di religione
Vi è la formazione anti positivistica di Togliatti vi è la complessa riflessione dei Quaderni del carcere sul nodo dei rapporti fra religione e modernità
La scelta del regime concordatario coi aveva un evidente rilievo internazionale
Nel valutare le scelte di Togliatti è bene non dimenticare mai il suo ruolo duplice
Il leader indiscusso dei Comunisti italiani al tempo stesso figure di grande rilievo del comunismo internazionale
Non si può ignorare che le scelte politiche fatte da Luini Italia avevano un'eco immediata in Unione Sovietica e incidevano direttamente sui regimi di democrazia popolare
Sicuramente tale era la scelta del regime concordatario
E vi sono molti elementi per ritenere che fosse concepita anche con l'intento di influenzare la politica religiosa del PCUS e dei partiti comunisti al potere nell'Europa centrale e orientale
Il mantenimento di quella impostazione da poco dopo la scomunica del quarantanove fu un segno di lungimiranza
Ma quella scelta scaturiva anche dal convincimento quel movimento comunista potesse costituire un interlocutore importante per i credenti di fronte all'incalzare della secolarizzazione
Dunque la disposizione al dialogo non doveva mai essere lasciata cadere
Vi era poi la consapevolezza dei condizionamenti esercitabili sulla Chiesa istituzione dall'evolvere della società e della struttura del mondo
E quindi la fiducia di poter far leva
Per la collaborazione fra credenti e non credenti sugli elementi anti capitalistici della dottrina sociale cattolica
D'altro canto Togliatti era pienamente avvertito del fatto che nelle società contemporanee la religione non poteva più essere confinata nell'ambito della sfera privata
E manifestava un'evidente apprezzamento per l'evoluzione della dottrina sociale della Chiesa e per il personalismo cristiano
Così come il tema della evitabilità della guerra aveva caratterizzato la posizione di Togliatti nel comunismo degli anni Trenta
La necessità di fronte al pericolo atomico di unire le forze a livello mondiale per superare la divisione del mondo in due blocchi in quei blocchi contrapposti caratterizzò la sua posizione nel ventennio successivo alla guerra
Se nel movimento comunista la posizione di Togliatti era rivolta a contrastare la visione della coesistenza pacifica come condominio bipolare del mondo
Di grande significato io credo e il fatto che egli la nutrisse di iniziative in tilt indirizzate innanzitutto alla Chiesa cattolica ai credenti
La linea che culmina nella conferenza di Bergamo
Della primavera del sessantatré destino dell'uomo evidentemente sottesa dal convincimento che dinanzi alla minaccia atomica
Solo gli sforzi congiunti di grandi potenze spirituali e di culture universalistiche avrebbero potuto contrastare la minaccia dell'autodistruzione del genere umano
Perché Togliatti si rivolge particolarmente alla Chiesa cattolica certo perché siamo in Italia
Ma io credo che vi sia anche una ragione più profonda ed è che la concezione cristiana della persona elaborata in rapporto alla relazione fra l'individuo e il genere
E sa dunque e più universalistica e inclusiva della concezione elaborata da liberalismo basata sulla relazione fra l'individuo e lo Stato
E dal socialismo basata sul rapporto fra individuo e società
E dunque per i comunisti molto più affascinante
Essa è molto più disponibile ad attivare le energie spirituali necessarie non solo a respingere la minaccia atomica ma anche a pensare le possibilità di unificazione del genere umano in un'epoca la Q in cui la storia e ormai irrimediabilmente storia mondiale
E noto
Che l'elaborazione di Togliatti su questi temi concorse alla formazione di quelle correnti culturali che sfugge sfociarono molti anni dopo nel nuovo modo di pensare di Michail Gorbaciov
La distinzione fra il proprio riformismo e quello socialdemocratico rivendicata con puntiglio da Togliatti non era solo di natura ideologica ma traeva origine anche da una determinata visione della storia d'Italia
Dinanzi alla sconfitta del programma riformatore del centrosinistra
Nell'ultimo editoriale di rinascita scritto nel luglio sessantaquattro richiamando i caratteri del modello di sviluppo instaurato negli anni della ricostruzione e l'accanimento con cui blocco dominante anche dopo il miracolo economico l'apertura a sinistra lo difendeva
Togliatti si domandava se e in quale misura fosse possibile in Italia un riformismo borghese
Altra citazione la questione è strettamente collegata egli aggiungeva alle sorti di un partito socialdemocratico che in Italia non è mai riuscito ad avere la stessa parte che in altri Paesi europei
Il finalismo socialista in cui egli inseriva alla realizzazione delle riforme di struttura a suo modo di vedere si giustificava come l'unica possibilità di uno sviluppo nazionale competitivo
La radicalità di tali riforme non era un dato intrinseco adesso ad essi ma una conseguenza della debolezza storica e dell'arretratezza della Bhutto borghesia italiana
Non credo che la critica di massimalismo diffusamente rivolta questa posizione colga nel segno
Il massimalismo è stato un carattere originario del socialismo italiano ed è tuttora un grande problema
Ma esso non è sinonimo di radicalismo sociale bensì di indifferenza all'assunzione delle responsabilità di governo
Esso è sinonimo di economico corporativo fa pendant con la politicismo diffuso fra le classi medie e fa pendant con l'egemonia ristretta delle classi dominanti
Quello che Gramsci chiamava sovversivi Isma'esplicito latente delle une e delle altre
L'opera di Togliatti fu costantemente rivolta educare il massimalismo operaio contadino
A incanalare lo nell'azione politica concreta orientata alla maturazione di una capacità di governo anche dall'opposizione
La sua spesa condiscendenza verso il mito dell'URSS così diffuso nel movimento operaio italiano del dopoguerra potrebbe essere letta come tentativo di educare il massimalismo inserendolo in una prospettiva graduali Ispica e parlamentare
Il difetto fondamentale di quella strategia era a mio avviso nella sua irrealizzabilità
Nel quadro delle interdipendenze economiche generate dal sistema di Bretton Woods e in presenza dei vincoli internazionali determinati dalla guerra fredda l'idea stessa di una via nazionale al socialismo era anacronistica
In concreto essa mirava ad un modello di economia mista dominata dal settore pubblico e governato da una con coalizioni politica in cui i partiti operai avessero un ruolo preponderante
Ma per potersi realizzare si sarebbero dovute verificare condizioni internazionali che rinviamo ad una prospettiva temporali indefinita
Alla guerra fredda sarebbe dovuto subentrare un ordine mondiale fondato sulla basato sulla cooperazione fra le maggiori potenze
L'Unione Sovietica avrebbe dovuto riformarsi sia nel sistema economico nel sistema politico
E in una struttura del mondo interdipendente policentrica è retta dalla cooperazione la sperimentazione di nuove vie di avanzata socialismo nella democrazia e nella pazzia
Avrebbe dovuto segnare la rinascita di un'autonomia nazionale ormai impensabile
Il programma dei pc non era estraneo alle famiglie del riformismo europeo ma per mantenere finalismo socialista esso conservava un legame condusse che lungi dall'ERSA in una risorsa costituiva invece una contraddizione fatale
Non solo esso impediva ogni possibilità che il Pci accedesse al governo
Ostacolava anche la formulazione di una proposta di governo credibile
E noto che il Pci favori inizialmente l'avvio del centrosinistra
E dinanzi alla sconfitta del suo programma riformatore perseguì una politica unitaria della sinistra volta a scalzare la centralità democristiana incrinare l'unità della DC per realizzare quello stesso programma
Dunque non mancavano nella proposta di governo nell'indicazione dei termini politici e programmatici di un'alternativa
Ma il disegno cozzava innanzitutto contro il sistema di alleanze internazionali dell'Italia
E lei e la dipendenza dei pc dalla politica di Mosca non gli offriva risorse nette rallentarne né per negoziare i vincoli d'altro canto la cultura programmatica del PC era segnata da una visione attardata della società italiana e soprattutto del capitalismo internazionale
Dinanzi alla crisi del centrosinistra questo non gli consentì di esplorare altre vie
La contraddizione politica a cui ho accennato aveva anche una radice teorica che rinvia al tema dei rapporti fra socialismo e democrazia
Il rapporto fra socialismo e democrazia venne definito concettualmente nella dichiarazione programmatica dell'ottavo congresso del cinquantasei
La scelta della costituzione italiana come programma fondamentale era motivata dal convincimento che essa avrebbe favorito l'organizzazione della classe operaia e classe dirigente
A me pare che in tale formulazione si celasse una possibile confusione fra governo è stato
Malgrado l'enorme distanza che separava la visione politica del PC dalla concezione della dittatura del proletariato
Quella formula autorizzava una visione strumentale della democrazia
Posta la democrazia politica come forma dello Stato
I programmi e l'azione dei partiti democratici non possono esorbitare i limiti della funzione di governo possono sì investire la sfera dello Stato e proporsi anche di cambiare l'ordinamento costituzionale ma non la sua forma democratica
D'altro canto i programmi e l'azione dei pc avevano sempre operato entro quei limiti era rimasta però la convinzione che per realizzare compiutamente il suo programma si richiedesse appunto l'organizzazione della classe operaia in classe dirigente
E sa era sopravvissuta così una visione del programma riformatore imperniata sull'idea della classe operaia come classe generale
E questo lasciava intendere che si volesse mutare la forma dello Stato democratico
Sia la veduta del socialismo come socializzazione integrale dei mezzi di produzione di scambio sia l'idea guida della classe operaia come classe generale sono dissonanti con le risorse i vincoli della democrazia politica in quanto ordinamento dello Stato
Per lo Stato democratico non vi sono passi generali oppure lo sono tutte nella misura in cui abbiano concorso a costituirlo e ne rispettino le regole
La democrazia quindi costituisce un regime in cui tutte le classi gruppi sociali sono riconosciuti solo nelle forme di soggettività previste dalla Legge fondamentale partiti sindacato movimenti collettivi gruppi di interessi
La democrazia è politica presuppone la riduzione delle classi e dei gruppi sociali ad un insormontabile parzialità
E la neutralizzazione dell'interesse di classe di gruppo in quanto per definizione particolaristici
Non può esserci un rapporto lineare in democrazia fra gli interessi di classe e gli indirizzi che si vogliono far valere nell'agone politico
L'idea della classe operaia come classe generale riformulata negli anni settanta in termini di centralità operaia costrutti qui costituì quindi un limite nella concezione politica del PC un limite di sociologismo
In essa si annidavano le ragioni di una residua asimmetria nei confronti del regime democratico una remora la compiuta distinzione fra dato il governo un elemento di continuità con la sua origine dal ceppo della Terza Internazionale per altri versi interamente supera
Come ho detto all'inizio la doppia lealtà contraddistinti e non solo il PC ma anche sul versante opposto il principale partito di Governo della Repubblica alla DC
Al ruolo esorbitante avuto dai due maggiori partiti nella vita dello stato e al vincolo esercitato sull'uno e sull'altro dai loro opposti legami internazionali
Viene attribuita una grave responsabilità quella di aver provocato un forte affievolimento se non addirittura la crisi dell'identità nazionale
Questa accusa presuppone un'idea di nazione ottocentesca
Inquadrata staticamente nello Stato e definita solo dalle sue relazioni antagonistiche con gli altri Stati
Un concetto dello Stato nazione di tipo fondamentalmente militare che era che corrisponde alla struttura del mondo all'Europa delle nazioni quali erano fino alla Prima guerra mondiale e già allora erano sopravvissuti a se stessi
Non alla realtà del cinquantennio successivo alla seconda guerra mondiale
Nel mondo della guerra fredda l'affievolimento dell'identità nazionale a variamente riguardato tutti i Paesi occidentali
Esso è stato originato dalla crisi dello Stato nazione dal crescere delle interdipendenze economiche politiche dal dal ruolo preponderante della politica estera sulla politica interna Interna il bipolarismo è stato principalmente una forma di regolazione delle relazioni internazionali che ha mutato la combinazione delle condizioni interne e internazionali dello sviluppo
L'idea di nazione venne ridefinita nel corso dalla seconda guerra mondiale e legata strettamente da allora all'idea di sviluppo al nesso fra sviluppo democrazia alla diffusione della cittadinanza
La nazione democratica è fortemente condizionata dalla capacità delle classi dirigenti di promuovere sviluppo
In ultima analisi i partiti fondamentali si distinguono per i diversi programmi di sviluppo nazionale che propongono
Così facendo e si legano la propria identità I diede la nazione fra loro diverse e la rimodella no
La loro funzione consiste nella lei elaborazione delle convinti combinazioni possibili fra gli elementi nazionali ed internazionali dello sviluppo
Dunque l'idea di nazione sicura Lizza si articola intorno alle diverse alternative dell'internazionalizzazione della vita nazionale
E in una certa misura viene a dipendere dalla rappresentazione che di esse elaborano i partiti
Questa è la fisiologia della vita democratica specie nel Novecento
La regola dell'indispensabile legame fra le condizioni nazionali ed internazionali della vita storica dei popoli ciò rappresenta il superamento secolare del ruolo classico dello Stato nazione e la formazione molecolare di una nuova statualità
Sviluppo e democrazia che costituiscono le condizioni da cui dipende il TEN-T sì cittadini di un determinato Paese non sono separabili dalla crescita dell'integrazione fra le economie nazionali e fra i popoli
Non vi è una sola idea di nazione va bene sono diverse e si specificano in rapporto ai processi di internazionalizzazione che propugna no questa è la realtà nostra
In cui il problema della mia della nazione non è separabile da quello della cittadinanza e questa dipende sempre più dall'avanzare della società civile internazionale
Il fatto che i due maggiori partiti siano stati terminali nazionali del sistema della guerra fredda
Spiega perché la storia dell'Italia repubblicana sia stata percorsa da una costante tensione fra violenza e democrazia
L'affievolimento dell'identità nazionale invece e dipeso dagli sviluppi della storia del Novecento a cui prima ho accennato
L'appartenenza del PC al movimento comunista internazionale lo costrinse a lo costrinse ad accettare che l'Italia repubblicana fosse una democrazia incompiuta
Ma questo non lo rese estraneo alla vita della nazione né gli impedì di concorrere in modo rilevante al radicamento della democrazia e alla crescita della cittadinanza
La funzione nazionale dei maggiori partiti si esaurì negli anni settanta allorché vennero meno le condizioni internazionali che avevano originato l'età d'Oro dello sviluppo e della democrazia
L'Italia è l'unico Paese europeo in cui la fine della guerra fredda per provocato l'espianto della nomenclatura partitica
Ma non è un caso che dopo la lunga crisi della Repubblica e disfacimento dei suoi partiti
In un orizzonte ormai sovranazionale europeo le culture politiche che si mostrano più vitali e cappe capaci di dar corso a nuova storia sono quelle che diedero vita alla Repubblica
Fra Vespa fra essi vi è anche la cultura politica che de origine tappi dal pc grazie
Ringraziamo Giuseppe Vacca per le molte piste ha offerto alla discussione
Fra qualche minuto
Inizieremo
Direi dalla
Da da questa visione internazionale
Delle
Delle politiche della stessa politica della doppia della doppia velocità che ha condotto l'Italia ad essere il Prix la prima tra le nazioni vinte ad entrare nel concerto delle delle democrazie europee sino alla
Alla concetto di valore positivo di antifascismo che si traduce nella democrazia di tipo nuovo nell'idea del di un programma socialiste iscritto nella Costituzione
Nella stessa idea di partito nuovo confrontato al partito laburista
Laborista inglese
E anche nella concezione del massimalismo come indifferenza alla responsabilità di governo e quindi acquisizioni responsabilità di governo come come superamento del del del massimalismo
E assieme questa questa idea di delle norme spessore reazionario della Società italiana secondo la definizione la formulazione
Che egli che egli riprende che lo Porche il motivo principale apportare il PC all'attenzione verso la dottrina sociale delle chiese una una attenzione acuta e di lunga lena
Bene le piste sono molto soci diamo dieci minuti di di riposo che sta e fra dieci minuti raccogliamo le iscrizioni a parlare riprendiamo i lavori
Che indugia sulle soglie e invitato a varcare l'essenza attivo
Avevamo
Una lista di
Almeno per ora di undici interventi
Abbiamo un meccanismo regolatore di tipo europeo commessa matti infallibile sarà quegli automatismi Ghezzi
Deresponsabilizzare o dal come in prova d'orchestra
Quindi bene il primo intervento è quello di Covatta poi seguono Borsetti debba simili
Covatta la parola grazie io prendo la parola innanzitutto per
Portare una pezza d'appoggio alla attese di Castagna sul felice eclettismo della cultura socialista
Dal momento che ho avuto la ventura di essere testimone oculare
Di una delle frasi di svolta della cultura del politica del partito socialista
Quella a cavallo fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta al così detto progetto socialista le conferenze
E se debbo rendere testimonianza debbo confermare
Che quel gruppo di
Studiosi di uomini politici che
Diede vita a quelle iniziative
Era il risultato di diverse ritirate
Di diverse sconfitte
Innanzitutto nella parte più corposa della sconfitta
Del tentativo della ambizione della programmazione giolittiana
Della sconfitta di certe generosa ipotesi Go cisterne
Della sconfitta della sinistra cattolica
Che aveva tentato la scissione della Democrazia Cristiana
Della sconfitta di componenti ai che come quella rappresentata da Claudio Martelli
Ma soprattutto
Quello che mi preme di sottolineare
E che non c'era nessun amore di sistema dal punto di vista dell'autoreferenzialità culturale
Quel gruppo lavorò
In relazione diretta con quelli
Che gli sembravano essere
I problemi ai bisogni del Paese
E solo alla fine del suo lavoro che era un lavoro compatto e coerente
Si pose il problema di trovare una Genealogia quel prodotto
E mi ricordo che non ci passò neanche per la mente
Di fare riferimento alle vecchie barbe del riformismo
Scartammo anche il riferimento apparentemente più moderno a Rosselli perché troppo legato da un lato l'esperienza di Nenni dall'altro l'esperienza azionista era quella di Riccardo Lombardi
E andammo a riesumare
Poi non ebbe fortuna questa
Riesumazione il socialismo anarchico di Francesco Saverio Merlino
E questa non fu una trovata
Di un intellettuale particolarmente così curioso ma di uno
Dei più solidi e autorevoli dei componenti di quel gruppo
La domanda che ci si può opporre però
E come mai
Questo
Eclettismo
Ha dato luogo nei suoi momenti migliori a un felice meticciato
E non al bazar con me ha detto che fai
Quale era
Il punto di riferimento diverso dall'autoreferenzialità di altre culture politiche
E mi sembra di poter dire che era
Quella che è stata una costante del socialismo italiano
Del dopoguerra
E cioè un'ambizione
Diciamo così sistemica
Diverso da dall'ambizione partigiane
Menghini lombare Giolitti
Craxi
Ebbero
Fino a un certo punto
Come punto di riferimento
I problemi complessivi del sistema
Ed ebbero un'ambizione rivolta a svolgerà un ruolo diverso
Ma soprattutto a fare evolvere nel suo insieme all'interno del sistema il sottosistema della sinistra
Piuttosto che privilegiare
Le ambizioni partigiane se vi andate a leggere
La prima relazione di Craxi al comitato centrale da segretario del partito nel novembre del settantasei
Pubblicata da Einaudi con il titolo costruttori fruire in futuro
è una relazione
Estremamente ambizioso più adatta al segretario della socialdemocrazia tedesca o del partito laburista inglese che non al segretario di un partito che arriva al nove virgola sei per cento dei voti in questione
Questo
Tra l'altro
Induce anche a qualche riflessione sui motivi
Della crisi successiva
Del socialismo italiano
E
Della sua implosione
E anche debbo dire di un certo accanimento dell'opinione pubblica contro il socialismo italiano degli anni novanta
Giustificato accanimento
Io dico
Perché
Questa forse è stata la vera mutazione genetica
Dal mille novecentosettantasei al mille novecentonovanta
Il Partito socialista ha avuto il merito
Di individuare per primo la crisi del sistema politico
Di avanzare proposte coraggiose di riforme sempre contrastate da sinistra il nome dell'intangibilità del proporzionale dell'assemblearismo
Di rompere gli equilibri che bene o male il sistema affidata
Di sollevare quindi grandi speranze grandi aspettative
Per poi deludere queste speranze e queste aspettative nel momento in cui con un atto di coraggio
Con un minimo di rischio
All'inizio degli anni Novanta le condizioni per realizzare la riforma del sistema politico
Si erano venute determinante
E perché questo per avere abbandonato la logica diciamo così sistemica
E avere abbracciato integralmente una logica partita
I nodi tacco prevalse su sul Craxi per la relazione
Del settantasei
Da questo punto di vista
Tornando
Al discorso sull'eclettismo
Sul meticciato
Mi domando se e corretto parlare
Di un'identità socialista
Negli stessi termini
In cui si parla dell'identità comunista ho dell'identità
Per cattolicesimo politico a proposito del quale poi Giovagnoli permettermi permetterà di fare qualche considerazione
Nel senso
Che sei pentita c'è stata
Si è trattata diciamo così di un'identità debole
Punizione le
All'autore e relazionale rispetto all'autoreferenzialità delle altre culture politiche
Per cui
Il discorso della Grecia capta
Può anche non essere
Un discorso consolatorio
Da adottare post mortem
Ma in qualche modo è stato un filo rosso che ha attraversato la storia del socialismo italiano in questo dopoguerra
Da questo punto di vista il contributo dei Socialisti italiani alla modernizzazione della cultura politica
Prima ancora che
Nell'elaborazione di una cultura di governo
E nella trasmissione di questa cultura di governo
Al partito
Alla sua struttura militante
Sta
Nella identità debole
Della cultura di pace
Apro e chiudo parentesi
Mi sono chiesto in questi mesi
Leggendo prese di posizione
Libri
Ricerche e riflessioni
Di dirigenti importanti del partito democratico della sinistra
Rispetto alle quali io non ho nulla da eccepire nel senso che sono pienamente accettabili dal più raffinato parlato esigente del palato riformista
Come mai questa cultura riformista così apparente così diffusa
Nel gruppo dirigente non si traduce non si è tradotta
In una consapevolezza diffusa
Nel partito democratico della sinistra
E penso che una delle differenze rispetto
All'esperienza
Del socialismo italiano dell'inizio degli anni ottanta
E che sulle tesi innovative
Che vennero elaborate all'ora
Si fecero dei congressi
In cui si votava a favore e contro e chi era a favore faceva parte del gruppo dirigente chi era contro andata in minoranza
E siccome
Uno dei codici di comunicazione dei partiti è quello della selezione dei gruppi dirigenti la differenza rispetto alle maggioranze bulgare
Dei congressi del PDS attuali
Forse sta anche a indicare uno dei motivi per cui gli elementi innovativi presenti
Nel dibattito politico del PDS fanno fatica a diventare senso comune per
Approfitto della presenza del professor Giovagnoli e del mio dichiarato eclettismo
Per
Porre una questione di circa
La relazione di questa mattina
Siamo proprio sicuri
Che si possa parlare
In termini di continuità
Del cattolicesimo politico italiano in questo dopoguerra
Dal quarantotto al novantotto
Ho in questo caso non tutto finito
Non c'è stata una cesura altrettanto radicale
Di quella che per il partito comunista rappresentato ottantanove
Una cesura collocabile dal sessantotto al settantaquattro referendum sul divorzio
Attraverso la quale la democrazia cristiana visto recidere Street tutti i rapporti
O i mondi vitali del cattolicesimo sociale
E nonostante questo è sopravvissuta
Che cosa è sopravvissuto del cattolicesimo politico dopo il settantaquattro
Quale tipo di animazione culturale ha avuto
Questa mattina politica che sopravvissute
E che peso ha avuto sull'esito quasi catastrofico
Della crisi del sistema politico degli anni novanta
Questa lunga agonia
Dell'unità politica dei cattolici
Ma conia paragonabile a quella di Franco ma con esiti sicuramente meno rassicurante
Ecco io credo che su questo una riflessione andrebbe fatta
Forse in questo modo ci spiegheremo anche un altro paradosso
E cioè che mentre
Si moltiplicano giustamente
Le ricerche
Sugli esiti della crisi del comunismo sui motivi di dell'esplosione socialista
E finito
Ormai da cinque anni il partito che ha governato per quarantacinque anni la Repubblica e una riflessione all'interno del mondo cattolico o anche all'esterno di esso sulla fine dell'unità politica dei cattolici ancora non senza
O invasivi vigna
Ecco riguardare
Il mio compito è quello di sarebbe quello di discutere la
Relazione di Cafagna
Luciano Cafagna con verso la quale provo invece che l'impulso di discutere è un impulso di consenso molto
Molto esteso
Molto molto vasti devo dire che ero pronto se Maya
Ero pompano preparato psicologicamente a muovere qualche rilievo altra prima di averlo letto prima di averlo sentito alla
Alla al testo di di Cafagna forse memore della vettura di sue precedenti prove ma vedo che da la grande slavina la grande disfatta l'evolversi della sua posizione analitica
Estremamente
Precisa
Evolversi anche nel senso dell'analisi dei dilemmi di oggi della componente socialista che stanno di fronte alla componente socialista alla cultura socialista in politica
Sbocca in un modo che trova il mio totale consenso per cui
Per cui voglio invece
Rivolgere la mia attenzione cercare di esercitare se ce l'ho
Il mio sguardo critico all'insieme delle
Delle relazioni devo dire che concordo anche essenzialmente con la con il testo di Beppe Vacca
Ma se le guardo tutte insieme
Le introduzioni di oggi credo che noi abbiamo degli interpreti analisti delle principali
Correnti culturali della storia della Repubblica che individuano
Individuano con in maniera piuttosto equanime i punti di forza della della tradizione alla della quale si sono occupati e alla quale appartengono coloro che hanno parlato
E i punti di debolezze i limiti e le contraddizioni in questo esercizio è stato fatto in modo equanime il fatto che sia stato fatto in modo equanime consente di vedere che soprattutto
Per le tre tradizioni quella cattolica quella socialista e quella comunista ecco
Abbiamo in comune abbiamo posto sul tavolo una
Un limite che esse hanno in comune e che forse proprio perché in comune non è stato detto con la stessa chiarezza con cui si parla di quei debiti
Che sono rinfacciato dagli avversari essendo un debito comune
Viene individuato di meno questo destino comune il vizio delle tradizioni non non di quella liberale
Vi parlo di quella scritta della cattolica di quella socialista e quella comunista
Il il il vizio di statalismo
Il vizio di una visione della politica e dei suoi compiti vastissima
Estesa
Pervasiva
In qualche caso ingombrante
A volte persino sconfinata o promettente al secondo una graduazione
Sì che potete variamente attribuire una diversa tradizione una visione estesa della della politica e che queste tre tra tradizioni non si rinfacciano reciprocamente perché ce l'hanno in comune
Ce l'hanno in comune a tutte e tre questa visione della politica può corre rispettosa del limite viene
Viene rinfacciata sul su di esso si esercita il rimprovero dalla cultura liberale la quale però è forte è ormai fortissima nell'auto analisi nell'individuare la propria debolezza
E la storia delle ragioni per cui
Questo suo rimprovero non è andato a se non è andato a segno nei confronti delle altre tradizioni che hanno peccato
Di statalismo hanno peccato in questa hanno peccato in misura diversa ma adesso non è questo il punto che mi che mi interessa mi interessa
Il fatto che questo peccato cioè nelle tradizioni è vero che il è stato detto molto bene nella nella relazione di Giovagnoli che
La tradizione cattolica si è esercitata molto presto proprio perché portava in sé il germe dell'integralismo a individuare nei suoi esponenti più illustri la la parzialità del punto di vista cattolica per cui l'esercizio di liberalismo sulla tradizione cattolica si innesta su questa consapevolezza che matura presto
Ed è vero che ma questo non esenta poiché la la storia di questa tradizione dal da quel medesimo vizio
Meno di meno si può dire che questa consapevolezza critica emerga nella tradizione
Comunista in quella socialista di meno
Certo nella nella sia nell'introduzione di Cafagna che in quella di vacca questo limite viene individuato nulla e Carfagna parla del massimalismo parlate rivoluzionari Isma'
No non tanto proprio dello statalismo parla di questi vizi in vacca invece viene viene detto a chiare lettere come
L'obiettivo della statalizzazione dei mesi di produzione viene viene portato avanti negli anni fino a fino
Adatti francamente insostenibili no che
E si presentavano come contraddizione fatale per una politica che aspirava aspirava a farsi a farsi riformismo sia pure in un modo in modo confuso la questo il tratto che difetta
Il tratto liberale che difettava al all'insieme delle culture prevalenti nella politica della italiana nella storia della repubblica e quello dell'intervento è quello del limite della politica
Detto qualche volta ha detto ma raramente praticato ed è un problema che si trascina tuttora nonostante la fiammata che il pensiero liberale nelle sue forme
Nelle sue forme di importazione più pura insomma fossero scozzesi o fossero austriache
La fiammata che il pensiero liberale fa alla fine degli anni ottanta a una una ragione d'essere profonda non è non è casuale non è stata una modo superficiale corrispondeva si e secondo me ha un se non solo secondo me ha un bisogno ha un bisogno della cultura della cultura italiana ma è una è una fiammata che che non ha
Ha dato qualche risultato ma non ha ma non ha chiuso il problema
Il problema di questo limite non è risolto io guarderei anche sotto questa luce alla alla crisi del Nobel che un cominciata nel novantadue con Tangentopoli come ha una crisi
Dovuta molte ragioni ma tra quelle essenziali anche a una visione della politica estesa pervasiva ingombrante sconfinata
Dei play cercherei ecco di interpretare la crisi la caduta il collasso Vitangelo Topolino a un punto di vista liberale in questo senso come crisi edicola
Di una politica troppo estesa ci ricordiamo l'ideologia giustifica attornia mi apportata difesa di molti degli accusati più importanti di Tangentopoli il ruolo della politica il ruolo della politica la sua missione altissima come legittimazione di comportamenti di comportamenti disinvolti diciamo se no addirittura corrotti una visione che trasferisce che attribuisce alla politica compiti e quindi una una una pressione legittima attrice
Troppo ampia alla politica alla sfera elettiva una vicina alla politica che incorpora la politica compiti che dalla politica non sono in una visione più
Limpidamente liberale incorpora nella politica sfere che sono di pertinenza della della della competenza
Della professionalità della responsabilità individuale delle responsabilità amministrative e non delle responsabilità politiche ed elettive guardate quadrate la fatica e con la fatica che si fa a privatizzare evidentemente
E espressione di re di resistenze di questa natura ma guardate la fallì la fatica che si fa a pensare una soluzione al problema dell'assetto del sistema televisivo
Questa fatica è risultato di
Una concezione dalla politica ancora
Purtroppo
Che circola ancora con con con grande forza che ancora in circolazione che ancora invita che legittima compiti che attribuisce alla politica compiti che alla politica andrebbero sottratti
Cioè il controllo del sistema televisivo
Poteri di intervento sul sistema della comunicazione che andrebbero tolti dalla posta politica dalla postelettorale e attribuiti a poteri amministrativi a poteri ha poteri neutri cioè anche qui la critica liberale si è esercitata Maicon scarsi risultati tra devo dire che tra l'altro una uno delle delle stranezze non è che Cafagna parla della strada nella strana disfatta del Partito socialista dopo il novantadue ma una delle delle stranezze è quella che i centri le agenzie di propulsione liberale nella politica italiana nella cultura italiana sono scarseggiano e si ritrovano nei luoghi più impensati oggi davvero sta devo dire
Neutralmente andrebbe constatato il fatto che è un centro di propulsione di questo di questo genere di genere liberale che muove in direzione che
Si trova si trova addirittura nella nel nel principio nel partito della della della sinistra del del partito democratico della della sinistra per cui toccherebbe
Vacca concludeva la la sua relazione parlando
Spiegando cercando di spiegare perché la forza politica che ha ereditato la cultura
Del partito comunista che ha ereditato la
Un un patrimonio politico che ha quella provenienza
Si trova oggi
In condizioni di forza politica effettua voliera essere forza determinante della maggioranza io di vorrei un interrogativo supplementare di dovrebbe cercare di spiegarci come mai questa medesima forza politica che a quella storia così anomala si trova oggi a interpretare un compito di liberalizzazione nei confronti nei confronti di un'eredità statalista che è di tutto il patrimonio politico italiano ecco com'come mai la stranezza è arrivata fino fino a questo a questo punto con quando parlavo di i di Tangentopoli come espressione di una visione una politica troppo estesa come risultato anche ma fondamentalmente di questo pensavo anche alla alla lunghissima alla lunghissima battaglia sulla giustizia una battaglia sulla giustizia che coinvolge
Il personale politico però
Più di maggior rilievo nella nella della della situazione italiana ormai da vent'anni
Ed è una battaglia che si può interpretare in molte chiavi una chiave garantita lista invecchiare giustizialista moralista populista tutto questo
è vero ma va guardata anche forse questo sguardo ci aiuta a una maggiore distanza critica forse una maggiore lucidità come una battaglia nella quale il potere politico ha cercato lungamente di esercitare anche in questo caso quella visione così pervasiva dei suoi dei suoi compiti così ingombrante una una c'è nella battaglia sulla giustizia intrapresa fin dall'inizio degli anni ottanta dal Partito socialista
Cioè molto di quella visione promettere Ica della politica una pretesa di controllo un'aspirazione esorbitante
A sotto a sottrarre a una sfera neutra e autonoma e a incorporare in una sfera in una sfera politica è vero che questa data ci sono anche altri elementi di garantismo
E così via che e non vanno disprezzati o sottovalutati ma
è vero che c'è anche questo è che se non consideriamo questo lunghissimo braccio di ferro è finito fra politica personale politico giustizia da questo punto di vista
Liberale non otteniamo una interpretazione
A sufficientemente precisa
Per cavarne le conseguenze sulla sulla giusta linea nipponiche raccontare oggi
Casini poi Ignazi Reichlin Pinelli
Da
è stato doveroso impostare incontro secondo un'acqua tripartizione ormai classica
Non è stata una mancanza di fantasia del resto le culture politiche che hanno animato la costituzione del mille novecentoquarantasette sono tuttora di tali in una certa misura animano una transizione
Irrisolta allargando lo sguardo
Direi che l'ideologia cubano sotto la scena a Tiziano nuovi fuochi
Non c'è ancora in indagato affondo invece sulle contaminazioni avvenute o in corso tra le diverse culture politiche
I circhi più o meno stretti sono diventati file formazioni abbastanza aperte le rendite si affievoliscono le culture ereticali attraggono
Viviamo in una società attiva gli anti il cosiddetto danzare leggero tra le differenze non è sempre conformismo si è sempre meno tenuti a certe U obbedienza
E speriamo che non sia vero quello che dicono gli Gerontologia e che questa è una caratteristica della vecchiaia
Un umorista osservato che negli scontri attuali non si capisce chi viene da destra chi viene da sinistra chi viene altrove
A me ha fatto piacere che nel recente dibattito alla Camera sulla riforma della seconda parte della Costituzione si sia stata tra tanti ti denuncerò
Anche un intelligente e difesa del concetto di ibrido che venne usato oppure per la mitica carta delle mille novecentoquarantasette l'ibridazione fenomeno quanto mai politico quanto mai culturale
L'importante sa importante è che gli elementi eterogenei di non luogo a un sistema che funzioni davvero che metta radici solide anche se lei culture dovranno assicurare credo un continuo processo costituente scontiamo scontiamo forse mezzo secolo di mobilità scontiamo nonostante alcuni indubbi vantaggi
Riprendendo un cenno di Scoppola credo che debba decisamente migliorare il rapporto tra la politica e le diverse culture debba diventare meno episodico strumentale vampiresco
Dei deficit della politica si è parlato ma occorre anche che le culture tutte le culture mutino atteggiamento
Non nascondiamocelo le diverse culture sollecitano vogliono potere
Sono spesso accomunate da questo speculare desiderio di potere tanto che rischiano di per trasformarsi in rinoceronti come nella commedia di Eugène Ionesco rinoceronti lottizzati si potrebbe aggiungere in molti casi no non voglio dire con Giorgio Bocca che solo l'ironia potrà salvarci chiamato Ernano sa che l'ironia il lamento di un cuore ferito purtroppo
Il principale tramite corrente tra la politica e le culture e il giornali Isco strano che il termine deteriore
A fine parallela libresco non compaia ancora
Un tramite concentrato sulle svolti in millimetriche nelle ventiquattro ore
Che non favorisce il raccogliersi intorno a obiettivi coerenti e non capricciosi né a tener ferma la barra del timone sui valori comuni che pure esistono né a guardare oltre il succedersi nevrotico e necrotizzante dei casi non dimentichiamo Guicciardini
Chi governa caso si ritrova Casso
Stamane si è accennato alla globalizzazione
Non debbono unire politica e cultura le gravi conseguenze che sono stati fuori ipotizzate
Che incombono sull'avvenire della democrazia Ralf Dahrendorf teme che il ventunesimo secolo possa essere contrassegnato dall'autoritarismo informi aggiungo che non conosciamo e quindi più pericolose
Andrea sacche sono un pescatore di perle nella lettura quotidiana oggi ho colto in un vecchio romanzo di Peter anche una frase che propongo alla vostra meditazione
Sono tutti ai margini del bosco i frutti che invitano a entrare dove poi non c'è nulla grazie
Ignazi poi Pinelli
Dunque io vorrei partire da una considerazione che è stata fatta azioni Castagna a proposito della normalità o meno del del socialismo italiano
In effetti c'è una un elemento di a normalità
Ma la normalità non è tanto l'assenza di una cultura riformista quanto piuttosto una normalità che deriva da una mancanza da una mancati nervatura e poi da una mancata assimilazione di alcuni
E anche di tutti non solo di alcuni di tutti i principi di fondo che hanno costituito le basi ideologiche delibera Democrazia Europea nel senso che spiego mentre nel contesto britannico e per altri versi e per altri percorsi con testo francese quanto meno limitandoci a questi due casi pragmatici l'acquisizione
Del principi liberali e democratici era quinte ogni antica e diventa parte della cultura politica in senso lato di quelle società
Che viene appunto da secoli molti più secoli nel caso inglese almeno un secco nel caso francese nel caso italiano tutto questo non si verifica
La nascita lo sviluppo del movimento socialista si sviluppi in assenza di una in nervatura nella società italiana di una cultura politica di tipo liberale o e e potenzialmente liberaldemocratica
Perché si sviluppa in un periodo successivo targato in mancanza quindi di quella specie di fertilizzante che costituisce una un fattore propulsivo di uno sviluppo d'un certo per uno sviluppo di un certo tipo di socialismo
La storia politico-culturale italiana
è tale per cui manca questo fertilizzante che invece si ritrova in altre società quindi giustamente inevitabilmente rispetto ad altre esperienze europee il socialismo italiano la tradizione socialista italiana è anormale
E il fatto che si voglia richiamare il termine riformista in realtà non cambia di tanto rispetto alla variante che son massimalista per esempio
Perché la variante riformista in realtà
Che cosa a che cosa fa riferimento causati fa riferimento quindi al raggiungimento del socialismo gradualmente
Ho fa invece riferimento usiamo questo termine per indicare invece una socialdemocrazia e quindi
L'acquisizione l'accettazione piena e consapevole
Non della democrazia come mezzo ovviamente la democrazia come fine
E in questo passaggio devo dire che anche chi si caratterizzava come riformista
Questo passaggio non l'ha ancora fatto chi si caratterizzava come riformista questo passaggio recentissimo a passaggio recentissimo questo della acquisizione piena
Dei principi dei cardini del perché bisogna essere liberali perché non ci si può non dire rivela
E qui non vorreste troppo crociano vorrei dire appunto che siamo della risma una precondizione eccetera eccetera ma in un certo senso lo è in un certo senso lo è
E se così non fosse
Non si spiegherebbero poi tutte le difficoltà e tutto il percorso accidentato che
Ha percorso
Il Partito Comunista nella sua trasformazione PDS
E qui io dissento in maniera radicale dall'impostazione che ha dato già per Vacca perché a mio avviso
Sia utilizzando una distinzione che ha cercato di spiegare tra cultura politica alte cultura politica basta
Io non la mia lettura delle vicende del Partito comunista non vedo fino alla al crollo fino alla all'ottantanove nel percorso che vada ottantanove novantuno non vedo nessuna acquisizione
Dei
Di principi di culture politiche diversa e in particolare del cultura politica liberaldemocratica
Sono piuttosto
Convinto in questo soprattutto grazie ad una scomposizione che ho fatto da cultura politica possiamo parlare come s'è parlato mi sembra fin qui prevalentemente di cultura politica alta cioè dell'elaborazione culturale che è stata fatta da
Chi ha riflettuto che utili strumenti chi ha creato quindi le idee guida le visioni
Che appunto un modo di studiare e interpretare la cultura politica la si può anche interpretare con quella che io definisco molto
Qui tra virgolette cultura politica bassa
Che non è altro che la cultura politica cioè insieme delle credenze di opinioni di atteggiamento di coloro che vogliono dare un senso alla politica e quindi ovviamente si riferisce non ai professionisti a politica negli intellettuali ma si riferisce a coloro che
Possono essere normali cittadini o anche interessati persone interessate puliti e quindi scritti ai vari partiti
Se prendiamo in esame questo tipo questo aspetto sto versante
Della cultura politica cultura politica bassa e l'andiamo a esaminare
Nella per ora poi farò un passaggio allattare su un'altra cultura politica altra ma in qualche modo connessa a questa del partito come all'arresto al Partito comunista e a quanto voglio dire
En e analizziamo quindi la cultura politica bassa cioè quello che credevano
I militanti i dirigenti di base arriva di sezione del Partito comunista vediamo che presenza di
Elementi
E di accettazioni dirle non solo delibera democrazia ma anche lasciano perfino sono praticamente assenti
Su che base dico questo perché dico questo lo dico sulla base delle indagini state condotte nel settantanove dal c'è spread nel novanta dell'Istituto Cattaneo da me personalmente in occasione dei congressi
Del Partito Comunista due momenti Cucciari importanti due nani empiriche svolte su un ampio campione
Di quadri quadri quindi i dirigenti locali che danno il pomposo
Danno il polso di quale fossero i riferimenti le idee guida
I valori in senso in senso molto lato senza andare a precisare troppo anche i miti i miti e simboli sono elementi fondamentali nel forgiare una cultura politica
Ecco se guardiamo questi ma non tanto quelle stata nove andiamo proprio alla all'ottantanove novanta cioè al congresso del marzo ottantanove
E al congresso dell'aprile marzo aprirà mi ricordo più del novanta cioè prima e dopo il crollo i due congressi di prima e dopo il crollo del Muro
Insomma marzo mille ottocentottantanove cioè sette mesi prima del crollo del Muro
A i quadri del Partito comunista ritengono che il Paese da tenere come modello per lo sviluppo del sette Agliana sia prima di ogni altro l'Unione sovietica
Allora tutto questo che cosa riflette tutto questo riflette una vischiosità un attaccamento a Micheli
Speranze idealità illusioni quanto vogliamo ma a sette otto mesi dal crollo del Muro riflette una vischiosità assolutamente impressionante
Questo non è che altro che la punta dell'iceberg Chiara è la punta dell'altri evidentemente di una profondo lungo e settantenne male precipitato di
Concessioni del mondo e concezioni della politica antitetiche
A quelle liberal democratica antitetiche
E per quanto si possono trovare frasi elaborazioni più o meno sibilline certamente non molto cristallina come quelle che saranno invece dette in maniera definitiva e secondo me ultimativa dopo il mille novecentonovanta
In quella
In tutto questo periodo fino al crollo del Muro non si ritrovano evidentemente elementi così
Maccanti così definitivi tali da far penetrare fino in fondo fino cioè al corpo reale di un partito che quindi ne dà la sua cultura politica a livello basso che appunto a livello alto poi
Qualcosa precipita giù a livello basso ecco se c'è stata e su questo dubito anche su questo momento che il consueto troppo lungo
Se c'è stata elaborazione a livello alto certo questo non è arrivata glielo passo e perché arrivasse a livello basso era necessario la catastrofe
Perché solo la catastrofe
Da l'idea della necessità dell'obbligo della forza del mutamento in assenza di catastrofe buttare e difficile
Cioè sono di fronte a shock Sica nella continuità non si cambia sia giusta ma non si cambia di che non si cambia di qualità si chiami quantità scambi in grado non si cammin tipo ingiustamente PDS qualcosa di altro nonostante le continuità ma certamente o cose di altro nella sua cultura politica rispetta PC proprio perché c'è stata la catastrofe
Perché c'è stato lo shock perché sta il salto il passaggio
E dico questo e chiudo perché visto che sono stato sollecitato anche a occuparmi di un altro versante di cultura politica di cui mi sono che ho praticato per qualche anno
E quindi chiusa facendo così azione aliena rispetto a quanto si è detto qui oggi
Sul versante della destra
Sul versante a destra abbiamo un fenomeno piuttosto curioso
Che io definirei sulla base proprio di altri materiali il Pdci raccolte analogamente a questo a costo dei degli ultimi congressi fino a centonovanta MSI e mi novecentonovantacinque Fiuggi
Di
Posizione di atteggiamenti della cultura politica diciamo dei qua
E anche in questo caso in questo caso vi sono alcune considerazioni piuttosto curiose che butto là giusto così come né possibile articolarlo ovviamente in questo nell'arco di questi minuti e sono da un lato quella che io ho chiamato
La socializzazione inconscia alla la
Alla democrazia da parte dei quadri e mondo del movimento sociale del movimento sociale
Cioè una sorta di apertura
Alle tematiche della società contemporanea città Modena sa democratica
Direi non esisto definire insospettabili che si verificavano dirittura già nell'ottantasette ma nel novanta in maniera molto chiara rispetto tu ora sei temi riguardanti i diritti civili per esempio potrei citare per esempio tanto che la pena di morte era
Osteggiata la maggioranza dei quadri tanto per dare uno dei tanti elementi
Elementi fu presento la parità uomo donna erano assolutamente Accolti a stragrande maggioranza eccetera eccetera
Tutto questo in presenza di un partito che nel novanta era supposizioni assolutamente dichiaratamente nostalgiche
E in cui
Basta ricordare relazione introduttiva di Gianfranco Fini al congresso di linee novanta in cui esalta le prospettive del fascismo come grande come grande prospettiva ideali futura fascismo due mila facendo due mila eccetera eccetera figuriamoci in un contesto dove lei lavora la la cultura politica viene veicolata a livello alto è letteralmente inchiodata al passato in realtà sotto c'è qualcosa che si muove sotto c'è qua e quindi c'è questa specie di baldanza proprio tra un livello alto che rimane inchiodata passato numero basso che invece per canali suoi e la mia interpretazione letterale praticato per tanti anni poi la la vita politica democratica incomincia ha ha davvero e non si sa come sa perché ma qualche altra valuta valutazioni diverse rispetto a quello che avete scritto vuole
Il problema è quando le idee sui mutanti
Non è che naturalmente tutto segue perché silenzi forse la cultura alta muta ma muta senza ragione cioè muta senza senza sciocca
Muta senza necessità di cambio di qualità
Ma muta perché è strategicamente opportuno in mutamento
Così come tanti sta mutamenti strategie non stati opportuni nel corso di quarant'anni del Partito comunista tanti mutamenti strategia stati opportuni ma non avevano incisi nulla
Allo stesso modo mutamenti Strategy opportuni come quelli intrapresi nel novantaquattro nata tre novantaquattro
Dalla leadership del movimento sociale per tasso Massena N non producono però un mutamento così radicale delle credenze politiche dei militanti tante che a Fiuggi
Interista atti i partecipanti al congresso i due terzi più dei due terzi considerano il fascismo virgolette tutto sommato un buon Ricci e chiuse virgolette
Allora questo significa che i passaggi delle
Titti sono spesso complesse e hanno bisogno di entrare in sintonia affinché si affermi una cultura politica da a tutto tondo piuttosto ben definite ben comprensibile e
Per finire ritengo che per esaminare per valutare
Le culture politiche
Di delle le tradizioni culturali politiche italiane vada anti visto e presentazione non soltanto il dibattito intellettuale ma anche valori e credenze
A livello della dei quadri che di coloro che fanno parte questo partito grazie
In poi bidelli Pellicani Mancina
Ma certo le relazioni sono molto
Io le ho ascoltate con grande interesse sono molto complesse avendo anche molte facce
E quindi sarebbe impossibile discuterne in pochi
Io mi limiterò quindi a fare qualche riflessione la prima è questa
è se quella linea di ricerca di interpretazione storica
Pur discutibile che ha proposto vari
Abbia un interesse non soltanto retrospettivo ma attuale e in che misura
E cioè se
E in che misura ci aiuti a fare i conti non solo con la nostra storia cosa assolutamente tutti ci chiedono doverosi Sima lasciando da parte giustificazioni Improta tempismo tutte le cose che sappia ma ci aiuti a fare i conti col presente
E cioè con l'importanza cruciale
Chiaro quell'enorme problema che ha sollevato alla fine per la sua relazione Pagni
E che anche per me e il problema poi da cui dipende da cui dipende tutto cioè se e in che misura la cultura riformista diciamo di sinistra italiana
Sia in grado di farsi carico
Di guidare il Paese in questo passaggio storico difficilissimo
Un passaggio storico che mette in discussione non soltanto le strutture economiche ma lo stare insieme degli italiani
L'Italia come nazione
E e alla base di questo problema e alla luce e alla luce di questo interrogativo io naturalmente io vedo le cose anche più da un da politico
E alla luce di questo compito di questo problema che nasce anche nell'assillo che ho sentito fortissimo nella relazione di Vacca divenire in chiaro
Sulle miserie le colpe le tragiche contraddizioni ma anche su retaggio possibile
Sulla seminagione
Sui valori sulle culture sulla cultura
Di quello che egli è chiamato con espressione discutibilissimo il riformismo comunisti
Perché se non c'è questo se noi arrivassimo a una conclusione diversa
Europea dall'Europa
Se noi arrivassimo a una conclusione diversa Bay i problemi diventerebbero molto ma molto serio perché io non credo che il problema che ho imboccato cioè
Il futuro del Paese la guida del Paese
Sì è un problema che possa essere risolto degli solo dagli stati maggiori politici
Questo è un problema che chiama in causa
La nostra la forza di questa società la sua vitalità
La sua vitalità
Cioè i valori e le sue culture
In ciò io vedo
Passato presente la necessità di questa riflessione questo mi sembra il tema vero
Naturalmente io sono io la penso in gran parte come vacca cioè che
Vedo il nucleo vitale tendo a esaltare il nucleo vitale di quello che va be'nasce dall'eresia di Grancia sono sto a ripetere anche perché non c'è tempo
Ma soprattutto per me essenziale si parla di riformismo ma ma il più grande fatto
Da questo punto di vista non c'è dubbio è stato
L'operazione promossa
Nell'immediato dopoguerra tattica
E cioè
La prima avveniva conciliazione per stare alle espressioni di vacca tra classe nazione il primo vero mutamento tra nel rapporto tra masse è stato nel senso non solo della nazionalizzazione delle masse perché questo lo fece anche il fascismo informe Passigli
Ma nel senso di un popolo che per la prima volta nella sua storia Nori c'è una Costituzione ma in qualche modo fa compresi i contadini ci ricordiamo l'Italia di allora
E qui il sociologo
Mi consentirà di dire che qui c'è la storia nostra anche personale
Noi una generazione fu coinvolta in questo altro che indagini noi a nostra vita
La vita di chi francamente questo posso dirlo
Non aveva affatto in testa il modello sovietico io non sapevo neanche chiesta
Aveva l'otto settembre arriva
E lì si colloca perché quello mi dava quella
Quella questi terreni
Quello questo assegnato
Io son d'accordo con con Carfagna
Quando mette in luce anche tutte le caratteristiche antropologiche perfino dice farfuglia negative
Conformismo autoritarismo però anche qui la storia è complessa nella mia formazione ci sono alcune cose che mi hanno fatto capire per esempio
Una lezione ampi giacobina
Anticipa combina
La polemica di Togliatti con Guido dorso Guido dorso dice il Mezzogiorno il problema meridionale sarà risolto soltanto da un nucleo di uomini d'acciaio
E lui rispose mi ricordo mi colpì moltissimo no sarà risotto dall'ingresso delle masse contadine sulla scena con le loro bandiere certo non è che questa è la liberaldemocratici ma con le loro bandiere non con le nostre
E mi ricordo io sulla balcone di Botteghe Oscure quando sfilavano mezzo milione di i baschi verdi allora di getta mobilitati contro di noi la scomunica e Togliatti mi mi in quell'occasione mi fece leggere l'articolo di Gramsci
Famoso che per la nascita del Partito popolare quando disse il Kerenskij della borghesia cioè queste sono masse che noi da soli non riusciamo a Bo perché vengano che si mobilitò con le loro bandiere che vengano naviglio dico questo per dire che c'è quello che dice Carfagna ma c'è anche molto complessa la così c'è anche una lezione ampi giacobina perché dico questo concludo per due regioni per due ragioni
La prima è che solo così cioè rapportando interamente la storia del PC alla storia d'Italia
Come attore suo fondamentale nel bene me e nel male e nel male
Io misuro tutto il peso della gravità del rapporto col comunismo sovietico
Questa autentica tragedia storica
Che non è un problema di delitti e nemmeno è un errore ideologico è una colpa storica che noi sentiamo io personalmente sento perso il Paese
Il prezzo che noi abbiamo fatto pagare al Paese
Legittimando il blocco del sistema politico con tutto ciò che ha comportato impedendo all'insieme della sinistra di farsi forza dico
Contribuendo così anche noi a quella crisi organica su cui ogni tanto Carfagna ed io parliamo e che la crisi appunto che tu dicevi dagli anni settanta in poi contribuendo così
Questa è il modo di far
Alla seconda ragione sta
Nella risposta al problema posto da Carfagna
Ho non mi son dimenticato di dire scusate faccio un piccolo passo indietro alla dicendo quello che ho detto un attimo fa voglio affermare che sta qui la necessità di un partito nuovo
Il problema della Cosa due non sono gli apporti soltanto
Problema Cosa due il problema del PDS
Poi che venga Giuliano Amato sono contento ma siamo detti tutti Vilmec fabula narrato
Prima di tutto
Questo il
La seconda ragione dicevo stanno il problema posto da Carfagna cioè il futuro dell'Italia e l'Europa il mondo globale
Ovvio che la soluzione di questo problema Stein una radicale innovazione radicale intendo anche le categorie di pensiero non solo le politiche le culture
Il bisogno quindi di una nuova cultura
Il riconoscimento che è finita la storia del Novecento è che sono anacronistiche ormai è forse che lo hanno segnato in buona
Ma per fare nuova storia bastano e vengo Parma italiano lo accenno soltanto non ho il tempo ma per fare questa nuova storia d Italia Italia europea
Perché l'Italia di fronte alla più grande sfida al suo regime storico
Per fare questa opera non bastano i tecnici
Bisogna chiedersi e questa è la cosa che io mi chiedo da un pezzo se la società italiana ha in sé
Nei suoi cromosomi qualcosa
Che le consente
Se voi guardate degli anni Cinquanta il grande fatto dell'industria mira perché fu un vero miracolo il balzo dell'Italia nell'industria lirismo e inspiegabile senza i sommovimenti profondi
Non c'è solo
Beneduce e Fanfani tutte
Le operazioni grandissimi su quest'anno scrivendo bellissimi libri
Ma c'è un suo modi milioni di persone che si Nur Baba hanno
Trasformazioni nell'essere delle persone
Ecco c'è qui qualcosa di questo genere su cui noi dobbiamo far leva e qui è l'interesse di questa discussione dopo tu sarò rozzo ma e questo
Cioè
Siamo in condizione di bis esplorare una via originale nostra al post industriale c'è questo passaggio che è paragonabile soltanto al passaggio dall'agricoltura all'industria
Perciò mi piace quel questo tipo di animali pur tenendo conto molto io dello scetticismo e del pessimismo che esprime Cafagna ingente anche se non si tira indietro
Io parto da questa idea e concludo
Parto da qui
Parto dall'idea che gli esiti del post industriale
Compreso il venir meno del vecchio potere dello Stato nazione non vanno come pensano tanti a sinistra Bertinotti per primo ma tanti a sinistra anche nel mio partito
Non vanno nel senso di una omologazione
Anzi
Cioè
Fu molto più omologante il terrorismo
Fu molto ebbe e più omologante la rivoluzione industriale la vecchia la la precedente
Dipendono vecchio quindi da altri tale da certe radici dipendono dai civilizzazioni preesistenti dipendono dalla capacità meno di produrre beni pubblici intendendo per beni pubblici non solo i servizi ma beni relazionali di
Modelli cooperativi
Io non conosco queste analisi di cui parla Ignazi
Io vedo due regioni
Il Veneto e l'Emilia
Due regioni analoga dal punto di vista economico
Due regioni che hanno subito due catastrofi uguali la prima era incarnata nella Democrazia Cristiana del sistema organizzativo economico politico del cattolicesimo
E l'altra comunista
La catastrofe
Da un lato in una regione quella catastrofe ha diretto ha prodotto spiega lega
Odio sociale
Nell'altra il comunismo è stato spazzato via ma è emersa una cultura scippi
Stiamo attenti ai nomi è emersa una cultura civica che la che inizia
Ora e fan
Non sono questi i temi che ci dovrebbero accomunare oggi nella riflessione compreso il patto giustissimo che c'è un po'aveva Pecci diceva Berselli giorni fa in un articolo sulla Stampa
Ma non credette che il fatto che siete inchiodati al ventuno per cento e anche suo figlio della vostra storia del fatto che voi non riuscite a esprimere come altri partiti socialisti in Europa un'egemonia certamente
Ecco in che senso io mi limito qui finisco sono stato niente
Io considero
Importante l'avvio di questa discussione naturalmente ci sarebbero molte altre cose da dire vecchio Giolitti uscendo ha detto ma vi siete dimenticati la cultura cioè tutto quel prototipo di riviste e di editori di PPP pensieri esperienze vicine a Madrid che sono state
Tutta questa discussione molto ridotta un osso politico io poi ho accentuato ancora questo difese
In medicina Vallauri qual
Quando ho ricevuto l'invito ho pensato le culture politiche la Repubblica sono finite
E non è detto che questo non fosse l'intento di Andrea Manzella
Da buon costituzionalista si sarà probabilmente posto avrà spinto a porsi questa domanda
Ma mentre dal punto di vista sistemico noi possiamo dire che c'è sicuramente da cinque anni ci troviamo alle prese con questa domanda e non abbiamo ancora trovato una risposta sicuramente
A questa domanda dobbiamo rispondere che una parte importante delle culture politica cioè quelle della sinistra erano entrate in una fase di profondo suo movimento e di crisi irreversibile a partire dai primi anni Ottanta
E qui e proprio nei primi anni Ottanta che si realizza una strana
Sfasatura
Tra un partito comunista che riesce a mantenere una forza elettorale molto consistente nel Paese
E un partito socialista che innova in termini culturali
In modo
Tale da rappresentata
In qualche modo
Tutte le possibili inondazioni
Che si potevano configurare nel Paese
Ma qui io credo che vada tenuto presente una differenza
Che si può fare
E che credo che ci aiuta molto a rispondere ad alcune questioni che sono stati toccati in particolare
Da Bosetti
Da Reichlin e naturalmente anche da Vacca ed a Caffa
Cioè il riformismo di cui si parlava all'ora
E non era anni
Semplice
Capacità di stare in democrazia
Non era neanche
Prudenza di governo gradualismo puro e semplice non era neanche però e questo è il punto più delicato il saper stare al passo coi tempi
Era qualcosa di diverso era illegali certi valori
E un certo modo di combinare insieme libertà ed eguaglianza con l'innovazione
L'innovazione che del resto è l'anima della politica anzitutto
Questa anima io mi sono fatto quest'idea la da dico qui
Ma in fondo questo è un problema che
Attraversa molto alla riflessione di chi
è stato socialista
Questa anima sia andata pian piano perdendo
O perlomeno c'è stato quasi come contraccolpo
Quella che si può chiamare la trappola della modernità
Per tra può della della modernità io intendo un meccanismo in forza del quale
Lo stare al passo coi tempi il la modernità in quanto tale prevale sulla sugli obiettivi sui valori
Io credo che
Nel Partito Socialista indipendentemente dalle distinzioni che si fanno tra Craxi buone Craxi cattivo
Perché non è soltanto di Craxi che stiamo parlando stiamo parlando di qualcosa di più profondo evidentemente ecco io credo che questa trappola della modernità sia scattata
E però a questo punto la questione del Paese non è più solo in questo senso i socialisti hanno anticipato un problema che ora il paese si trova davanti e le cose che diceva Bosetti cadono molto bene da questo punto perché
Luís cadono otto bene però meritano una in qualche modo uno sviluppo lui alla domanda che facevo all'inizio
Le culture politiche della Repubblica sono finite lui c'era sì culture politiche della Repubblica sono finite perché le culture politiche della Repubblica sono viziate di statalismo
Dopo di che ammesso
Che però il dentro liberaldemocratico che ha soffiato a partire dagli anni dalla fine degli anni ottanta e soprattutto nel corso degli anni novanta non è riuscito in qualche modo a sfondare perché non è riuscito perché in realtà il il liberalismo non può essere soltanto una cultura di limite
Perché con la cultura del limite si può risanare uno stato con una cultura del limite dell'autolimita e soprattutto alla precedente vocazione statalista si può certamente rispettare di più l'altro ma se non c'è un incentivo se non c'è una visione positiva del anche del liberalismo evidentemente e questa cultura del limite ristagna questa cultura dei limiti ristagna questo è un problema che io credo che bada combinato strettamente con la trappola della della modernità perché nello stesso tempo c'è una si
Una una banalizzazione inevitabile dei messaggi politici
Che che si respirano oggi anche qui ittiti congressi socialisti erano delle passerelle dov'erano
Dov'erano nel nel nella metà degli anni ottanta
Erano già allora delle tasse
Molte volte
I congressi dei partiti oggi sono diventati delle passerelle
Quasi dappertutto direi dappertutto sono diventati delle passerelle in Europa non è così
In Europa molte volte non è così ci sono si fanno chimici sono le conferenze programmatiche dove ci sono molti scritti che vanno a parlare ecco queste differenze credo che vadano colte anche se naturalmente il problema di un riorientamento della cultura politica riformista oggi è un problema molto più grande di quello di cui ho parlato tuttavia io credo che il tema della modernità vada in qualche modo isolato concettualmente dalla da da ciò che il riformismo perché se noi non vediamo questi due poli naturalmente vanno anche connessi insieme evidente che quando parliamo per esempio di modernizzazione dell'amministrazione e lì la modernità diventa un valore quanto date ma perché perché la pubblica amministrazione a sua volta strumentale
A determinati a determinati altri obiettiva determinati altri valori che dovrebbe riguardare intere società
Mentre
Appunto eh proprio sull'altro piano che io vedo una una forte carenza che rischia di gettare un'ombra un po'sulla costruzione
Del del nuovo partito della sinistra a quali lo auguro lunga vita e ma credo anche che occorre riflettere soprattutto su questa connessione tra una ripensamento una riorientamento sui valori e e gli strumenti mi pare che la ragione strumentale sia in questo momento prevalente
Ma è una ragione strumentale dettata da altro dettata da una necessità dal fatto che non le privatizzazioni non le avremmo fatte per nulla se non ci fosse stata l'Europa non ce ne sarebbe stata neanche una siamo arrivati
A anch'agli ultimi agli ultimissimi tempi siamo in zona Cesarini da questo punto di vista non casualmente non eccetto il il neo liberalismo italiano che ha consentito neanche una privatizzazione
E e quindi neoliberismo nella misura in cui naturalmente questo ha avuto dei riflessi a sinistra della quale mi sono esclusivamente occupato grazie
Dietro in medicina
Vallauri Borioni
Dunque io ho sentito solo le relazioni di Carfagna elettiva tra
Mi scuso
Ma stamattina avevo degli impegni per cui non ho potuto sentire perversioni questa mattina però sentendo appunto le due relazioni
Mi è venuto in mente tutto sommato che si tratti di relazioni sull'anomalia italiana
Di cui appunto l'anomalia socialiste l'anomalia comunista sono due capitoli non gli unici
Aggiungere o quanto meno capitolo anomalia liberale nel senso di gracile tradizione liberale in Italia
Talché come giustamente Ignazio ha sottolineato ci troviamo di fronte a abbiamo avuto alle spalle sostanzialmente un Paese che ha faticato ad euro quinta sì
Proprio perché aveva
Gracili appunto tradizioni liberali alle spalle
Non a caso poi ha prodotto il fascismo non a caso ci sono stati venti anni fascismo non a caso se noi andiamo a esaminare le varie culture politiche dei primi anni della su subito dopo la seconda la prima guerra mondiale e scopriamo proprio che ciò che manca l'elemento veramente carente
E proprio
La tradizione liberale
E non solo manca
Come tradizione trasformata in senso comune per dirla con Gramsci manca già a livello dell'alta cultura S e molto gracile a quelli veri
Maggior pensatore liberale vitale Benedetto Croce ma i suoi maestri non sono liberali sono Machiavelli sono vecchio sono Max c'è il pensatore assolutamente straniere traduzione libera Gobetti liberale tutto da discutere
Con Betty arriva a dire che la Russia bolscevica evoluzione liberale a me sembra una enormità totale delle due l'una o era cretino o non era liberale perché tutto si può dire di quella rivoluzione che inizia sciogliendo l'Assemblea costituente eccetera trentina che una riduzione di Berardi
Quindi se questi sono stati i maestri della tradizione liberale figuriamoci poi no gli altri che liberali non erano dichiaratamente e quindi non possiamo certo meravigliarci del fatto appunto che l'Italia penato a europeizzare si dicevo appunto che la reazione di Cafagna la relazione sull'anomalia sul capitolo anomalia socialista di un libro molto più basso che il libro appunto Italia e quella di Vacca e la relazione sul capitolo anomalia comunista devo dire che tutto sommato alla lezione Carfagna ovviamente almeno vista la dimestichezza che tanti anni o con Louis visto il fatto che ad abbiamo pensato quasi alla stessa maniera assume le cose mi trova pienamente consenziente però vorrei enfatizzare due o tre aspetti negativi
Della tradizione socialista oggi in questa identità socialista non non meglio definita perché appunto era intimamente contraddittoria che non sono emerse nella relazione di Cafagna
E non è emerso il fatto che dentro la il Partito socialista si c'era di tutto ma c'era pure lo stalinismo
Una abbondanti razioni di stalinismo e della peggiore specie
La storia del Partito socialista dico cose che sono obbligati ma visto che non sono emersi discutiamo appunto
La storia del partito socialista e anche la storia dei tentativi e degli sforzi di liberarsi dello stalinismo
E tanto era forte lo stalinismo abbia avuto addirittura al il Morandi che voleva non solo copiare il Partito Comunista maestri creare un partito comunista ancora più comunista del Partito comunista più bolscevico superarlo
Nel suo stalinismo organico
Ma tanto era forte quello stalinismo che c'è stata una scissione nemmeno centosessantaquattro è il partito degli stalinisti stalinisti affatto ha creato un suo partito fu dica arresti creato il PSIUP che circoli scavalcare Partito Comunista quanto a stalinismo applaudendo anche i carrarmati sovietici che arrivavano a Praga e mettendo in difficoltà lo stesso Partito Comunista Italiano
E la lotta contro lo stalinismo sostanzialmente è stata vinta da solo nella seconda metà degli anni settanta nel partito socialista
Allargando il discorso è la lotta contro la mitologia marxista
Perché qui non abbiamo citato in queste relazioni la cultura politica socialista cultura politico comunista io non ho sentito mai citare il marxismo leninismo
Ma sì è il marxismo-leninismo che hanno avuto un peso enorme nella vicenda politica e culturale del nostro Paese nessun Paese al mondo
Al di fuori naturalmente dei paesi dove il marxismo-leninismo era ideologi obbligatorio di Stato imposta nessun Paese al mondo a
Ha avuto ha mostrato uno spettacolo quale ha mostrato l'Italia appunto
A partire dalla crollo del regime fascista o un Paese sostanzialmente buona parte maxi stizza
E questo discorsi Cafagna chairman che mai nel discorso di Vacca testo sostanzialmente a mostrare che c'è una vocazione buona nel partito comunista che ha una vocazione riformista e che questa vocazione non ha potuto manifestarsi pienamente perché lì c'era il quadro internazionale che impediva di
Di che ciò si realizzasse come se il Partito comunista era obbligato ad aderire all'Unione Sovietica a rivendicare il legame di ferro con l'Unione Sovietica come se non era una scelta di campo
Liberamente compiuta
E Vacca dice che c'erano a qualche concessione di Togliatti alla al mito di non essere concessione qual era l'identità del partito comunista scherziamo non la possiamo definire concessione
Se togliamo il legame di Ferré con l'Unione Sovietica sparisce il Partito comunista così come esso e NATO si è sviluppato quindi non era una concessione era l'identità comunista
Ed era la ragione fondamentale per cui ovviamente c'era nei confronti del Partito Comunista Italiano una diffidenza di fondo una paura che e che usiamo la parola
La Società Italiana democrazia italiana è vissuta sotto il regime la paura la paura cerco Partito Comunista di stampo sovietico
Potesse prendere i poteri e legame di ferro è stato rivendicato con grande forza anche se poi a partire dal anche lì Ignazi giustamente ha ricordato c'è voluto un trauma perché lo stalinismo fosse messo in discussione
E c'è voluto anche è la stessa cosa e c'è voluto un trauma perché
Emergesse nel Partito Socialista Italiano
Appunto una forte componente autonomista
Ecco il termine autonomismo è un'anomalia
Chiaramente tutti i partiti per definizione possono che essere partiti autonomi rispetto agli altri partiti perché c'era questa corrente autonomista
Perché era potentissimo nel Partito Socialista Italiano l'influenza del marxismo lei è un partito colonizzata dal punto di vista culturale dal punto di vista Scollo
Di qui la necessità di Deco novità rivendicando appunto una
Autonomia un'identità
Separate distinte nei confronti del Partito Comunista Italiano dimentichiamo che
C'è Tamburrano che spesso e volentieri racconta un episodio che veramente sintomatico dello stato di soggezione psicologica in cui si trovava il partito socialista negli anni Cinquanta ma anche dopo
Tamburrano di fronte alla ai Carmati sovietici che arrivano a Budapest a una crisi morale e politica strappa la testa del partito comunista e va iscriversi al Partito socialista
Il segretario che stava registrando il nome di Tamburrano dice compagni sei stato mai scritta automatici si certe sono stato scritto già un altro partito quale partito
Il Partito comunista oggi su compagni allora fa un passo indietro
Questa era la situazione mostruosa letteralmente mostruosa e ci vorrebbe uno psicanalista veramente in cui veniva a trovarsi qual è la rete
è
A più forte ragione la situazione in cui veniva a trovarsi il partito comunista che si era compatto omogeneo ma appunto stalinista e anche quando ha incominciato ad allontanarsi dallo stalinismo e Ignazi ha ricordato giustamente una cosa è l'alta cultura
Un'altra cosa è il modo di pensare e di sentire sedimentato il senso comune di cui parla la Francia a cultura politica vera in senso sociologico
Quei modelli di ragionamento quei modelli anche afflitti che sono fondamentali essenziali le avversioni gli odi e amori le identificazioni l'idolatria e l'accanimento basti pensare al modo con cui veniva trattato la parola socialdemocratici
Anche all'interno stesso del Partito Socialista di quel mio centosettantasette una delle accuse che circolava nei confronti nel Partito Socialista e confronti grazie che era socialdemocratico
E chi allevava socialdemocratici teste era un peccato capitale
I cui doveva emendarsi Craxi perché se no come faceva fa il segretario perché socialisti questa era la situazione resterà la cultura vera che dominava appunto
La sinistra tutta quante non solo la sinistra perché aveva anche influenze al di là di quei partiti classicamente considerati insiste quindi una storia repubblicana storia di un Paese arretrato da questo punto di vista
Che sia mentre c'era lo sviluppo economico e dello sviluppo capitalistica la riduzione capitalisti che ci ha portati in Europa effettivamente i partiti della sinistra hanno faticato a capire la realtà
E soprattutto a capire la strada che bisognava imboccare e questa arretratezza è derivata da una mitologia che era la mitologia marxista-leninista che impediva letteralmente di vedere la realtà e che ha prodotto un sacco di grandi tragedie e di problemi anche i grammi anche personali cui si accennava anche RAI prende prima
E quindi bisognerebbe scrivere una storia di questi drammi
E la storia anche di questi sforzi compiuti per cercare di liberarsi di questa mitologia perché di questo si tratta
Nella relazione di vacca di cui non condivido praticamente nullo
Questo dramma non c'è
C'è una vocazione riformista che sin dalle origini quasi esiste ma allora la domanda che mi pongo è questo qua ma come mai nemmeno centosettantotto Berlinguer parla ancora della ricca lezione dell'Indiana che nessuno ha capito che invece continua a essere attuale
Che senso ha parlare di riformismo comunista come ne parli tu
Che è un'espressione dove si può usare l'ha usata Valiani ma l'ha usata anche Stalin
Legge dei principi delle Nimis dove è stato ingiustamente intelligente come non era certo l'ultimo arrivato dice non siamo mica contro riforme anzi esistono riformismo comunista
Ma che con quale qual è la differenza fra il nostro i Fori nacque la socialdemocrazia la socialdemocrazia non vuole arrivare alla società socialista
Si contenta di aver fornito
Quindi non vuole far saltare i sistemi per noi invece le riforme sono dei passaggi degli Steps
Uno dietro l'altro ci permetteranno di arrivare al punto di rottura e ma allora il riformismo comunista di cui parlava resta sempre un'insidia per la democrazia
Più avanza questa democrazia progressiva appunto più c'è il rischio addirittura che si arrivi al punto di rottura
Appunto dell'equilibrio democratico è ben altra cosa
Quindi non è solo una concessione al mito dell'Unione Sovietica pigliamo e vado alla conclusione il problema delle centralismo Legnini
Che è stato toccato da OPA
E in qualche maniera è stato anche toccato da RAI
E indirettamente l'ha toccato anche Ignazio
Per in che senso indirettamente come mai queste nuove idee del PDS del partito che non è più Partito Comunista hanno impiegato tanto tempo per entrare nella base come mai nel mille centonovanta addirittura la base ancora ragione secondo gli schemi classici della Terza Internazionale
Evidentemente mancano dei canali di penetrazione delle nuove idee che vengono elaborate dall'altra cultura tali da poter cambiare appunto le idee dei quadri le idee dei militanti le idee degli scritti
E come mai questo avviene perché resta sempre il partito post comunista un partito regolato dall'unanimismo
Dal principio leninista dell'una vita le famose maggioranze bulgare di cui parlava appunto
Prova
Ieri
E ma con le Emanuele Macaluso ha detto che il problema della Cosa due prima di tutto il problema della corsa uno ha detto anche con Lessico diverso
Quarto d'ora fa Reichlin cioè direi problema della disarticolazione della corsa uno cervello PPE in modo tale che le correnti che esistono cioè le subculture interne a questo partito
Possono emergere e possono articolarsi alla luce del sole
E possono allora allargare effettivamente a base elettorale cioè in modo che il partito possa diventare un partito calamita capace di attirare molti più consensi del venti ventuno per cento
Di voti appunto che ha acquisito e di diventare le reti appunto Vieri
Del della socialdemocrazia
E l'erede degli sconfitti in definitiva perché Saragat Nenni e Craxi i per un motivo in più per un altro
Hanno fallito tutti e tre e ora a questo punto non possiamo che auspicare il CIPE appunto i romani diventino greci finalmente mai romani non erano parecchi all'origine erano romani romanissimo
Poi lavori Borioni coi le
Tra i quartieri credere
Ma anch'io chiedo scusa ma ho potuto essere presente solo nel pomeriggio e quindi mi riferirò alle relazioni del pomeriggio
Che devo dire mi sono parse singolarmente complementari pur nella differenza dei toni in che senso nel senso che Carfagna parlato della di una selezione darwiniana
Il PSI è scomparso il PDS in modo abbastanza incomprensibile ha vinto queste ci passa il convento quindi entriamo nelle nella Cosa due perché questo ci passa il convento
Data la parte Vacca in una redazione che io in gran parte condivido comunque trovo tutta interessantissima però anche Vacca presentato una continuità del del PDS con il PC
E una continuità una persistente produttività della cultura che era del PC con tutte naturalmente le critiche le autocritiche del caso
Per cui effettivamente non si capisce che cosa lui che bisogno abbiamo dei socialisti informo dell'eredità socialista non si capisce bene cosa se non una ragione puramente strumentale come qualcuno ha detto possa muovere il PDS a questo nuovo passaggio della cosiddetta Cosa due
Allora io a Cafagna vorrei dire che io non credo che si sia trattato di una selezione darwiniana c'è stato certamente un aspetto come dire da un aspetto crudo del del processo politico tutta la questione Tangentopoli eccetera
Però c'è un è stato un elemento anche di soggettività politica
Cioè due partiti che erano ambedue alla fine degli anni Ottanta in crisi il PIL Piccini in modo più evidente e più conclamato il PSI forse in un modo più sotterraneo ma ma pure in crisi
Questi due partiti alla svolta drammatica degli anni ottanta e dell'inizio degli anni Novanta hanno avuto due comportamenti opposti nel senso che il PSI e non ha avuto iniziativa politica
E questo è stato detto tante volte insomma non è certo una scoperta di fronte alla
Di fronte all'iniziativa della svolta del PC e anche devo dire di fronte alla all'elezione nel novantadue che già prima dell'esplodere di Tangentopoli mostravano che era arrivata alla conclusione un ciclo politico ciclo politico il pentapartito
Di fronte a quello il PSI rimase immobile non ebbe un'iniziativa politica e io credo che sia stata questa la ragione per cui poi è stato così
Così tragicamente travolto dalla vicenda di Tangentopoli
Il piccino invece ha avuto un'iniziativa politica alla fine degli anni ottanta per quanto tardiva e non è che ero certo che sia stata molto tardiva tuttavia avuto l'iniziativa politica si è tirato fuori per bene
Per il colletto insomma come in un mausoleo si è tirato fuori da
La crisi del sistema politico italiano e io credo lo dico tra parentesi che la svolta
Dell'ottantanove non debba essere vista soltanto in relazione alla crollo del comunismo
Il crollo del comunismo ha dato quella forza della disperazione che certamente sono d'accordo difficilmente indici avrebbe trovato altrimenti
Però le i contenuti veri della svolta dell'ottantanove sono stati contenuti eminentemente politici che riguardavano il sistema politico italiano che riguardavano appunto la necessità di superare la presa di coscienza democrazia bloccata la necessità
Di superare la democrazia bloccata
E
Quindi questo quello che vorrei dire a Cafagna a Beppe Vacca vorrei dire io appunto come ho già accennato condivido in buona parte l'appunto già fatto da Ignazi di una certa di un certo continuismo nonostante
Ripeto nonostante le critiche
Io però sul termine riformismo comunista sono invece più e meno critica di altri che ho sentito anche adesso io credo che sia giusto che si possa parlare di riformismo comunista non mi interessa se lanciato Valiani o Stalin
Io credo se ne possa parlare con la piena consapevolezza che si tratta di un paradosso e credo che varca sia pienamente consapevole lo usa in questo senso per l'appunto come un paradosso
Riformismo comunista perché Riformismo non credo che si definisca riformismo l'accettazione della democrazia come mezzo e come fine io credo che per riformismo si debba intendere credo che in questo senso l'abbia usato
Beppe la capacità di di di produrre vi propongo di proporre e produrre politiche poi se politiche sulle questioni reali del Paese dall'opposizione o dal Governo nel caso questi al governo anche di attuarle evidentemente e credo che si non si possa negare che il PC
Probabilmente non su tutti i temi e non su tutti i temi con la stessa forza però il PC ha prodotto policies negli anni della Repubblica sia al Governo nelle città e nelle regioni dove era al governo sia nelle
Sia all'opposizione
Sul terreno nazionale
Tuttavia si trattava di un riformismo che stava dentro appunto una non accettazione compiuta della democrazia stava dentro quei limiti che che Vacca anche detto c'è la doppia lealtà il finalismo socialista
E quindi era un riformismo che aveva dei limiti interni molto forti e io credo che questi limiti debbano Beppe li ha già evidenziati ma io credo che si debba andare anche oltre si debba fare riferimento esattamente a quella cultura politica del PC che poco fa Pellicani ha detto il marxismo-leninismo ed è vero è vero io ricordo nel settantotto
I pc fece la grande svolta al grande passo in avanti di togliere il trattino da marxismo-leninismo me lo ricordo gli articoli su Rinascita su questa grande svolta
Fu Berlinguer a togliere il trattino tra marxismo e leninismo questa cultura politica esisteva e non era soltanto un come dire un libro dei sogni
Era anche un libro dei sogni evidentemente però era presente in su due terreni cito questi due naturalmente ce ne potrebbero essere tantissimi volendo io cito questi due perché credo che questi siano i due principali
Limiti della cultura comunista rispetto ai quali noi non possiamo avere nessun tipo di continuità
O il primo una effettiva concezione della democrazia una concezione autentica della democrazia
Vacca lo ha ricordato nella parte nella parte finale ma io credo che si debba dire di più
Non c'era nelle nel Partito Comunista una concezione della democrazia c'era una specie di surrogato che era quella da democrazia pur progressiva che consentiva appunto di stare con un piede dentro e con un piede fuori dalla dalla democrazia quindi quello che
Che Beppe dice quando dice la doppia lealtà non era solo un problema di politica internazionale ma era qualcosa che aveva un fondamento un fondamento anche teorico
Questa doppiezza
Doppietta teorica sul tema della democrazia si est sì completava nella distinzione tra democrazia formale democrazia sostanziale che è stato il modo in cui la la cultura comunista ha vissuto il suo rapporto con la democrazia
Sì sì va be'adesso sto parlando di questi fatti ci sono molti sempre sostenuto che ci sono molti tratti comuni adesso parlavo della cultura
Comunista
Appunto la distinzione tra democrazia formale democrazia sostanziale consentiva di accettare la democrazia ma nello stesso tempo di ridimensionarla di non considerata mai sufficiente di considerarsi un passo un passo più in là
Questo però ai perito io credo un'autentica comprensione della dinamica democratica
E quindi anche delle esigenze dei dei limiti dei limiti e delle esigenze di rinnovamento del sistema politico italiano voglio dire che la democrazia bloccata
è stata accettata è stata vissuta dal è stata secondo me in proiettata dal pc non soltanto accettata perché consentiva la collocazione internazionale contraddittorie corre ma perché per l'appunto corrispondeva ad una ad un atteggiamento ambivalente nei confronti della stessa democrazia italiana che veniva abitata diciamo ma non non intesa pienamente nella sua nella sua dinamica e allora in questo senso questo quadro anche l'antifascismo e io ho trovato molto interessante quel riferimento di che ha fatto Beppe alla all'antifascismo come fattore di dinamismo internazionale
Fondato su Roosevelt vedutismo eccetera però nella situazione italiana l'antifascismo in una fase è stato anche invece un elemento che ha sostenuto la democrazia bloccata che ha sostenuto la impossibilità di andare ad un'effettiva democrazia dell'alternanza
L'idea di arco costituzionale in questo il PC ha trovato la sua collocazione e appunto sempre ambivalente rispetto alla democrazia come pure è stato già richiamato la
Incapacità la la la impossibilità di porsi il problema di una democrazia nel partito impossibilità che devo dire perdura fino ad oggi e legata anch'essa alla mancanza di una vera e propria cultura
Cultura democratica che anche sul bilanci che adesso fa va di moda alcuni dicono che Gramsci sia stato un pensatore della democrazia io credo che Gramsci sia un grande scienziato della politica ma non un pensatore della democrazia
è un pensatore che ha avuto la capacità di comprendere la società complessa di comprendere alcuni tratti della società moderna e quindi di comprendere alcuni tratti della democrazia ma non compensa delle società democratiche diciamo meglio ma non un pensatore della democrazia
E l'altro punto che e considero la correlato a questo perché appunto ugualmente fondato nel marxismo
E il fatto che il piccino né mai veramente accettato il mercato
Discorso che faceva Bosetti sulla mancanza di cultura liberale eccetera il PG non ha mai accettato il mercato e devo dire che anche l'apertura alla cultura cattolica che giustamente
Fra
Dodici una come dire una una vicinanza un'affinità esattamente nell'anti capitalismo nell'antimercato
E questo io non credo sia stato un fatto credo sia una delle cose che hanno rallentato l'evoluzione politica anche civile del nostro Paese il fatto che la la la vicinanza l'affinità tra comunisti cattolici si sia giocata sempre su questo piano e devo dire fino a ieri fino a ieri fino all'incontro col PPI di Buttiglione si è mossa su questo piano la l'affinità tra cattolici e comunisti
Allora io credo che rispetto a questi aspetti come dicevo prima noi dobbiamo fare una rottura totale e quindi credo che non si possa in nessun modo pensare a una continuità della cultura comunista
A una a una continuità della presenza della cultura comunista oggi naturalmente questo non vuol dire che la cultura comunista sia da buttare come non sono da buttare le altre comuni le culture che hanno fatto la Repubblica sono cultura che in forme trasformate
Esistono non è che non non è che non esistono e che hanno delle solo delle tradizioni che hanno delle cose da dare però io credo che possano dare delle cose soltanto se la rottura chiara ed esplicita e non lasciare esiti
In particolare per tornare alla questione socialista
Io è vero quello che diceva Bosetti che hanno detto anche altri cioè che il Partito Socialista la cultura socialista diciamo ha condiviso lo statalismo
Ha condiviso anche una come di immaturità su sul terreno della democrazia però io credo che da questo punto di vista fide Bari conoscere al pari alla cultura socialista per almeno una parte della cultura socialista di avere coltivato un po'più intensamente un po'più limpidamente di quella comunista una pianticella di pensiero liberaldemocratico e anche una pianticella di di modernità quindi di concezione moderna del mercato di averla coltivata sia pure con estrema contraddizioni perché adesso parliamo del socialismo libertario ma non ricordo non dimentichiamoci il Partito socialista che quello che ha fatto la legge sulla droga o cose di questo tipo insomma cioè anche il libertarismo del dei dei socialisti è stato molto contraddittori quindi ci sono state moltissime contraddizioni
Se siamo in zona Cesarini sulle privatizzazioni dobbiamo dire che prima della zona Cesarini non c'era il PDS il PC ma c'erano i socialisti coi democristiani quindi moltissime contraddizioni
Tuttavia io credo che è giusto ed è importante nel dibattito interno alla sinistra riconoscere che ci sono stati degli spuntini ma Vernita e degli spunti di pensiero liberaldemocratico nel Partito Socialista critici allora ha demonizzato che oggi il PDS deve valorizzare altrimenti veramente
Non si capisce perché noi dobbiamo fare la Cosa due aprendo uno spazio i socialisti che io credo sia importante perché credo che abbiamo bisogno della tradizione socialista
Alla boh
Vorrei togliere un momento lo sguardo dagli stati maggiori come li ha chiamati Reichlin dagli stati maggiori dei partiti
Per guardare per gettare lo sguardo invece su altri aspetti
Della società italiana che sono stati toccati dalle culture politiche socialiste comuniste
Vorrei in un momento superare un'osservazione di Cafagna a proposito della di quanto aveva detto di quanto scritto Sabbatucci
In merito
Al fatto che i comunisti appunto hanno soppiantato socialisti
Ecco però riferito alla seconda guerra mondiale esattissimo però mi sembra inesatto riferito ad aprile al primo dopoguerra
Perché dopo la scissione di Livorno i socialisti mantengono non solo la maggioranza ma la guida nel sindacato nelle cooperative
E hanno in mano i grandi municipi di tutta l'Italia centro-settentrionale io mi riferivo al secondo azionisti fino Sabbatucci però si riferiva anche il primo
Ecco cito però questo fatto perché invece nel secondo dopoguerra noi Travers sembra che ci sia una tabula rasa del socialismo
L'annullamento della cultura socialista in Italia è avvenuto
A livello divulgata proprio diciamo perché peraltro una certa parte italiani ha torto sembrava che anche il fascismo potesse realizzare alcuni contenuti sociali addirittura socialisti da un lato quindi e anche a livello europeo c'erano le tendenze del club lirismo
Neo fascista
E dall'altra parte c'era l'esperienza comunista che assorbiva risolveva tutto in termini autoritari e quindi sembrava che non ci fosse più possibilità di una cultura socialista
Non solo in Italia ma anche a livello europeo vorrei ricordare a questo proposito che proprio nel ventotto arrivando a Parigi
Il giovane Saragat richiamava l'attenzione sulla necessità per i socialisti di guardare ai grandi economisti coi Weeks della scuola economica svedese riguardare a Schumpeter perché diceva appunto che solo attraverso l'analisi di questi economisti si poteva comprendere meglio quale dovesse essere in me la società capitalistica destinata a durare al per lo meno un secolo dice Saragat
E si poteva vedere la funzione dei la del socialismo in difesa della classe lavoratrice
Al termine della guerra invece si costituisce un forte partito c'è lista in attesa mente ma perché perché indubbiamente c'era in molti italiani la sensazione come ha detto questo giustamente
Cafagna che appunto non agevola intercettare la disciplina di un partito o di un di una focalizzazione che attendeva l'autoritarismo si preferiva mantenere dei mal di denti
Di di libertinismo ecco però non mi sentirei di considerare che in tutta la sua storia del secondo dopoguerra il Partito socialista con un fatto residuale rispetto a quelli che non sono andati al Partito Comunista
Io credo anzi che proprio dall'ambito socialista siano venuti negli anni cinquanta ancora prima del cinquantasei
E soprattutto attorno a quegli anni cinquantacinque cinquantasei
Siano venuti una serie di e fattori fondamentali per la di per l'impianto di una moderna cultura socialista passerà e molti venivano dal venivano anche dall'esperienza comunista basterà ricordare non solo Silone Mondolfo ma anche De Bosio con la sua esperienza ricordare Noventa e poi proprio verrà dopo Bossi adducono vent'da un lato dall'altrove ricordare ho sentito che cadetto Reichlin né che Giolitti aveva notato l'assenza del chiamala egli stesso ci ha liste in effetti se noi pensiamo a riviste come ragionamenti non l'attuale ragionamenti ragionamenti che uscì proprio al cinquantacinque officina Tempi moderni
E noi abbiamo indubbiamente una serie di analisi della società italiana che mancava sia da parte comunista da parte cattolica e che potevano come diciamo profondità d'indagine essere solo vicini ai tutta l'esperienza del liberalismo del mondo
Ecco allora quel perché richiamo questi fatti e perché poi non c'è solo diciamo proprio una cultura appunto dei merce solo una cultura dei dei grandi intellettuali o degli soprattutto non c'è solo la cultura dei dirigenti politici e sembra indiano a vedere più a fondo nella cultura italiana
A cominciare dagli atti figurative che perché non sono forse i pittori socialisti che denunciano il realismo socialista
Ancora considerata Botteghe Oscure fondamentale al punto tale che un gallerista di Roma De Marchis espulso dal partito perché esposto pittore di pittori
Figura dei pittori non figurativi e se ne va be the nel campo letterario ecco c'è una maniera per gli scrittori di essere socialisti esempio cassone
Tratta di problemi individuali in cui appunto Cassola in tanti altri scrittori ma direi anche nei registi cinematografici
Chi sono i registi cinematografici che si ispirano alle al socialismo in quegli anni
Monicelli
Il recentemente riscoperto germi socialdemocratico e quindi come diceva Pellicani messo ai margini
Raramente c'è una critica favorevole AGEA lo stesso Rossi ecco invece questi registi Ciprì registi perché e diciamo la cultura più diffusa a livello nazionale questi registi che cosa guardano guardano Rossi guarda ai pericoli di una città anche finisce in mano o di di appunto degli degli degli speculatori ciò guarda dei problemi concreti è lo stesso fanno appunto Monicelli che poi risale addirittura di Compay primi compagni
Cum Panis
Compagno comparisse dice Monicelli
Germi ecco allora dire c'è questa cultura socialista che aveva visto è stato fondamentale perché riuscita appunto a diffondere non su un piano politico ma proprio sul piano della diffusione di di dei semplici una serie di una serie di valori che altrimenti potevano rimanere soverchianti da altre forme di cultura
Faccio vorrei fare una parente sì poi tornerò ai socialisti per quanto riguarda la relazione di vacche ore osservare che nelle sue e il suo richiamo mi sembra molto giusto all'importanza che ha avuto il partito so da come o secondo le parole di di Togliatti organizzatore della democrazia il partito quale embolizzazione sociale per quel tempo era naturalmente una cosa
Di primissimo rilievo nove più oggi quando Asor Rosa fa che l'osservazione dell'estate scorsa c'è il capo non c'è il partito io temo che Asor Rosa si riferisca ancora a quel tipo di partito non si rendere conto Asor Rosa che il partito
Del Duemila dovrebbe essere un partito che si presenta su forme diverse ma ecco però io ritengo che malgrado gli errori lui unirli alzare il ritmo malgrado la faziosità implicita
In tante in tante posizioni dal Partito comunista anche della sua propaganda però ecco che nasconde Ray perché a mio avviso proprio dall'esperienza che molti non erano vissuti ho visto a Roma in Toscana in Abruzzo
I i partiti ha cominciato a dire comunista ma anche feroce a vista hanno svolto una funzione importante di acculturazione delle masse io credo e penso se lo snodo scordiamo troppo presto e vedo che si che si sono fatti sostenere delle cause fosse oggi nove siano essi ritengono insostenibili però è anche vero che quel lavoratore quel figlio di operaio quel piccolo impiegato che comincia a essere iniziato ai grandi problemi internazionali ai problemi della cultura viene viene educata un metodo di lavoro io credo che questo sia uno dei corpi
Delle regioni principali per le quali appunto i partiti comunisti e socialisti con tutti i loro errori socialisti soprattutto nella prima fase hanno però avuto questa funzione fondamentale nel campo della cultura
Italiana per l'educazione che è stata l'educazione popolare basti pensare la diffusione discetta edizioni e che se voi andavate in tante case trapelate solo per i piccoli libricini edizione del gallo audizioni
Eccola un compito che altri non facevano perché la cultura alta ad altro guardava
Mi avvio alla conclusione ecco e poi vogliamo dimenticare ecco le quando Giolitti Muscetta lasciano il partito comunista trovano una sponda trovano una sponda proprio nell'aria socialista ci sono state anche delle fughe in avanti per siamo apparsi ieri Albertini farà sono solo documento però ecco c'è un tale fermento
Un tale fermento in queste riviste in questi uomini io credo debbano essere oggi ricordati infine
Noi
Ecco dobbiamo c'eravamo il vecchio Turati soleva dire non dovete mai guardare al partito il socialismo non è il partito
Il partito è quello che vive nel sindacato nei municipi e nelle cooperative ecco io credo che il socialismo
Abbia avuto una funzione importante la cultura socialista nella realtà italiana dagli anni cinquanta agli anni Settanta proprio per e se riuscite ad esprimere una serie di fermenti di situazioni pratiche nelle quali appunto nuovo si poteva meglio avvicinare la realtà sociale più di quanto non facessero gli altri intellettuali
E vorrei di aggiungere un'osservazione negli atti adesso io non metto in suono solo sostiene mio nome che il dubbio infatti Davis quanto egli ha detto le risposte che sono arrivate poco prima dell'ottantanove ecco però ha proseguito nipote la inattendibilità certe indagini sociologiche so come no bisogna come ha fatto la domanda in alcuna forma di in quegli anni sono stato sconvolto iniettori etiche comunicazioni con la maggioranza dei comunisti
Le quello che dicevo io nei confronti sovietica incerto coinvolgono dicevano tutti con abitava con me quindi sembra essere mi sembri inattendibile anche se hanno dato materialmente come risposta grazie
Coloro Orion Ski
Premesso
Cose presso
Saint Vincent
Signor in tribunale
Il problema verrà Mazza
Sì
Allora ringrazio di essere stato invitato a intervenire in questo consesso insomma come indubbiamente non si sa
Anche in qualità tutto ma indubbiamente del del più insomma del meno degni eredi spedisca Costanzo con quali partecipa anch'io volevo toccare alcune cerco di andare più possibile per flash come si dice in italiano
Cioè
C'è una cosa alcune cose estremamente interessanti che poi condivido molto forte sviluppo in maniera leggermente diversa tanto come fa a Cafagna scontro osservazioni sul sul PSI all'esperienza dalla quale io provengo
Devo dire che il è è è scioccante c'è può essere scioccante in un qualche maniera pensare che il PSI che io ho conosciuto
Da ginnasiale nel mille novecentosettantotto è scritto l'Astra Gsi
Come allora si chiamava è un partito ancora sostanzialmente massimalista
Io mi ricordo discussioni commi e compagni dell'arte jersey
Io piccolo insomma quattordicenne
Messo all'angolo in questo modo se riformista si allora varie socialdemocratici
Questa era poi il clima
Almeno ai congressi ancora chiusi solo da Lombardi e non da Craxi nell'ottanta Siena
Significativamente ecco questo partito che poi insomma in quattro-cinque anni diventai sei anni diventa quello che conosciamo nonostante un'opera vastissima
E molto interessante portata avanti dal mondo prima dal mondo operaio di di di cosa chiaramente ma poi anche da quello di Pellicani citerò anche quello di Pellicani
Sono state le sia stata la lastra sta dalla rivista guida per me insomma nella mia formazione politica Mondoperaio sempre una grande rivista Concone con pelli chiare
Io sto scrivendo su cominciano scrive con con un libro su quegli anni sulle sul su sulla sua guida come Cafagna sa benissimo
Quando si aprì il dibattito sullo stalinismo Mondoperaio de Martino sia a ridosso ma mentre insomma stalla sa che come militare
Molto spesso
Allora questo Partito socialista in Breve
Io utilizzo la la a un'evoluzione per la quale l'utilizzo o la la la categoria mentre nel mio lavoro di di estinzione al centro non solo per il PSI quella
Mi sembra che abbia subìto un attacco un partito un partito nel quale il mondo operaio sia dico anche di Pellicani con nonostante l'alto livello di elaborazione di proposta
Portano in Italia nella sinistra Popper eccetera non riescono a penetrare in profondità comincia un partito che evidentemente come dice a unirsi vita riformista particolare
Che Sabatucci analizza molto bene come diceva prima Vallauri
Nonostante i tentativi ricordo le discussioni con Cesare Galli alla sezione Parioli sulla bullismo però non è
Estesa insomma ancora diciamo la verità ecco nonostante questo un partito laico appunto queste si evita recentemente assai ancor più facilmente
Diciamo sgretolata dalla da dall'offensiva liberista insomma settantanove la Thatcher vince le elezioni in Gran Bretagna da lì probabilmente c'è un comincia un'egemonia liberista che globalizzata tracciata dalla dalla quale ancora cerchiamo una risposta per la quale secondo me poteva poi alla fine però dobbiamo fare il partito nuovo
Perché qui si tratta di trovare una risposta perché Pacini ha spiazzato tutti socialisti comunisti tutti non è cioè con alcune con alcune però possibilità che abbiamo ecco
Tangentopoli è la specificità con neve adesso non lo non non non lo analizzo tutto ma è la specificità italiana della estensione al centro del
Del del PSI secondo me alcune delle premesse poste prima con il mondo operaio di corrente per ovviare a questo a questa degenerazione dei partiti ricorda un grande articoli Massimo Salvadori mille del settembre mille centottantadue su questo che pronostica esattamente quello che sarebbe avvenuto
E ricordo anche il totale il mondo per ai livelli chiave che apre una grande discussione su su un palco un da un articolo di Maria ne tira alla cui stesura ho partecipato lavoravo con Marinetti allora sulla questione morale
Per un anno si andare avanti su questa questione corale nulla nulla successo insomma non è che non ci fossero le avvisaglie euro
E io credo che c'è stato l'estinzione al centro perché era difficile dotarsi allora delle motivazioni profonde per per riformare Press riformiste lastre sul punto riformisti e la che vera genialità di Craxi in questa estensione al centro
è stata quella di essersi rinvenuta con i famosi nani e ballerine
Una diversa motivazione per la fatica improba del fare politica in un partito che invece solo pochi anni prima come le dicevo come dicevo la trovava in un'ancora sostanzialmente una forte motivazione ideologica
Quindi a cui aspetti di costume cioè tra e di di e di di l'implosione l'attacco la difficoltà con la quale si può rispondere a un a un'aula a questa a questa estinzione accettò la mancanza di motivazioni insomma produce produce degli Stati del più diverse
Ricerche libertarismo del PSI io Signac però nulla mi ha preceduto Claudia Mancina poc'anzi insomma io
Sembra buffo insomma come il più giovane che di quelli che discutono di baci dare così tanti aneddoti ma io mi ricordo andare
Siamo amiche era sì di Daccò schiva Giuliano Amato
Nel mille novecentonovanta ma in panta Pantera imperante dire ma possiamo dire qualcosa di leggermente diverso rispetto al partito sulle droghe leggere perché trovino lasciamo uscire all'università riusciamo a discuterne le scuole proprio non possiamo non non abbiamo agibilità politica
Giuliano Amato risponde no vi dovete portare questa croce Macinante da fare
Io questa considerazione cioè appunto perché i socialisti nella Cosa due non c'è altro da fare sostanzialmente che sperare lavorare per questo come dice Cafagna
E per perché quando queste queste particolarità non solo per i motivi che ho detto prima queste particolarità come libertarismo
Sono probabilmente per questi motivi per tutti i motivi che ho citato fino adesso difficilmente percepisce percepibili come delle specialità socialisti sulla quale costruire oggi prove una specificità socialista
Anche per chi
La abbia sposato con l'estinzione cento l'italiano non solo Tangentopoli ma anche un progetto politico che era quello del penta partito che era un po'un centrismo sostanzialmente ha significato molto chiaramente che un almeno ci ha così andando ad occhio alla grossa diciamo un cinquanta per cento di quel voto centrista chiaramente spaccando sì e qui polarizzando esigibile il sistema politico italiano ma dall'altra parte ma che lo si possa si possa cercare più di tanto
Quindi l'elettorato socialista di allora
Probabilmente i voti che invece mi riferisco a quello mi ha colpito molto la cosa che ha detto Sasso questa mattina perché io la sento molto
Cioè la fatichi a fare in poi il dispiacere dell'est del dell'essere stati comunisti da antifascisti da persone fortemente però che una forte motivazione etico politica stare a sinistra tre progressisti insomma ecco
Io credo che invece Magarelli ancora il la Cosa due può costruire un discorso per attrarre
Quelle persone disperse che pure esistono sono state tante somma io ero così sono contento che ha trovato un maestro come Sasso che che ha sentito profondamente quel quel
Quel disagio quella ecco le le cose che noi possiamo troviamo in questo percorso verso la Cosa due dagli obblighi dai begli occhi sono d'accordo su una cosa con un solo non so dire cerco di cerco di disco sbrigare voglio dire soltanto due o tre cose
Sul disputa su grandi Ciacco io
Io credo profondamente una cosa venne sospendo il giudizio su Gramsci democratico-liberale c'era ma io credo profondamente una cosa chiede che che sì è vero quello che diceva Beppe Vacca cioè
La vitalità di Gramsci in qualche modo la vitalità della cultura comunista il suo il suo essersi riuscita a trasformare oggi
Si capisce si comprende soprattutto perché Gramsci sì dispiegate le potenzialità del tutto nuove proprio alla fine sia sia alla fine del bipolarismo
Internazionale sa della guerra fredda
Al al principio nell'insipienza di quello interno politico italiano
E con la fine soprattutto delle senza ritmo operaia di classe perché la sua capacità di lettura della società complessa delle sue della sua del dei rapporti tra le classi delle sua scomposizione
Politico economico culturale tra classi elementi di queste Della società eccetera e tanto più valida oggi
Questo è un po'un punto e poi chiudo con un'ultima ecco e poi volevo dire questo questa cosa l'ho imparata da Beppe Vacca in sei mesi chi chi evidentemente collaborò al Gramsci era entrata voglio dire in degli studi che ha fatto di di tutt'altro tenore in in Scandinavia dove la cultura gramsciana e molto vivaismo e non è una cultura di comunista Grasso è quella Bernardo imparato in Danimarca da studiosi che si chiamano Gazzola Ranzani
Bob gesso perché non è inglese ma insomma insegna in Danimarca cioè che non è danese mentre in Danimarca accetta
Cioè
Ci sono ecco coi concludo davvero si concludo davvero assolutamente
Io credo che a questo punto citavo nel fatto che Popper è stato introdotto da Mondoperaio certo io credo che ci sia
Il punto sia un po'questo continua trovare una continuità in Popper in questo senso Popper è stato l'Autore utilizzato contro i totalitarismi per rifiutare gli essenziali
Io credo che nella cultura liberalsocialista sia possibile attacca oggi attualizzare il sì a questa cultura se possibile attualizzato perché va continuato questo questo suo questi questi diciamo questa potenzialità va espressa oggi di fronte a un nuovo essenziali sul che siamo ricondurla dibattito conosce Einaudi di un tempo c'entra ma insomma oggi lei senza ritmo che cerca di permeare tutte quelle premesse del libro del liberismo globalizzare i tre oggi
I conclude citando un'interessantissima intervista di di Schlesinger su Cuba di Polito di poco tempo fa su su Corriere della Sera se la signora dice Sir dice subito io sono stato contiene di fortemente favorevole alle sanzioni per Cuba su Cuba ma adesso bisogna toglierne insomma è è il sentire profondo di un di un riformismo più riformista che evidentemente capisce che la critica riformista ogiva
Diretta altrove verso altri altro altri essenziali significa che oggi ci minacciano che evidentemente alle quali bisogna rispondere grazie
Però Gualtieri bellezza cercherò di essere telegrafico
Io credo che la peculiarità della vicenda delle culture politiche che hanno fondato la Repubblica cioè il fatto non dimentichiamolo che esse siano state deboli spesso fortemente contrastate
All'interno dei rispettivi schieramenti e che si era entrata in crisi tra gli anni sessanta e settanta
Io credo che questa peculiarità non sia separabile dal modo storicamente concreto con cui la nazione italiana si è incamminata sulla strada democrazie dello sviluppo
E già Romeo in Risorgimento e capitalismo diciamo parlava di quel paradosso di una nazione italiana che sceglie con forza anche a costo di una cumula ce l'originaria
Spesi de del Mezzogiorno i contadini la strada dell'industrializzazione e quindi che fa la scelta dell'industrializzazione in assenza di una cultura dell'industrializzazione cioè con un ceto intellettuale con la cultura dominante
Ostile contraria a quella scelta e che io credo che un paradosso analogo sia valga anche per le vicende del del secondo dopoguerra e cioè la nazione italiana si rifondata c'ha partecipato in quel processo che mi riguarda ha definito di rifondazione dello Stato nazione da una parte grazie agli sforzi di De Gasperi De Carli dei Menichella e dei la Malfa
Che hanno industrializzato il Paese affermando un neo mercantilismo che è stata la variante italiana di quel compromesso tra Cancer Smith che ha diciamo segnato l'età dell'Oro dell'Occidente
E dall'altra parte Togliatti ha saputo compiere quella specie di miracolo di cui parlato Vacca di cui ha parlato anche con così con forza vivida Reichlin cioè ha portato un movimento popolare italiano ribelli sta interdizione Bakunin Istat massimalista anarchica differenziato sfarina AATO sulla strada della della moderazione cioè sulla strada di affatto
Ha reso diciamo le masse italiane partecipi di scelte come l'amnistia la costituì una costituente e cose di questo tipo ecco
Entrambe io credo che entrambe queste due culture diciamo che riassumo in con i nomi che ho detto prima hanno hanno saputo e hanno potuto affermarsi
Solo grazie ai rispettivi vincoli esterni che la situazione creata la guerra fredda
A determinate in Italia cioè però anche quindi nascondendo sì e contaminando sì con altre logiche che quello scontro bipolare imponeva e quindi trasformandosi e quindi dopo e quindi ponendo le basi anche della loro stessa
Crisi
Da una parte qui non ci torno sì De Gasperi la Malfa sappiamo come hanno dovuto faticare per imporre scelte strategiche per il futuro dell'Italia come la riconversione la siderurgia l'apertura commerciale Comi abbiano usato contro il loro mondo il mondo degli industriali il mondo
Diciamo loro bacino elettorale così perdiamo il vincolo esterno della guerra fredda dall'altro il paradosso del PC e della cultura dito gli atti di cui ha parlato H che appunto non dimentichiamolo un pezzo della cultura del PC pezzo che è finito
E a diciamo che x poi il il figlio sul vittimismo del massimalismo che ha permeato
Il pc è fatto di tale diciamo partecipa di tante altre anime della cultura comunista ecco Togliatti paradosso di Togliatti e che ha dovuto usare l'autorità distali nel mito dell'URSS
Per fare accettare per imporre diciamo all'interno una politica così moderata così possiamo dire come è stata quelle primi anni cioè non credo che senza l'avvallo di essere l'uomo di Stalin Togliatti avrebbe sarebbe mai riuscito a fare
Compiere una svolta di Salerno apportare il PC sulla strada la Costituente così questo tipo ecco cosa ciò cosa questa diciamo speculare uso debolezze quindi uso del vincolo esterno ha comportato per la cultura
Sì degasperiana liberale non come fosse qui in sede per approfondirlo nono sicuramente gli strumenti per dirlo
Io credo che per il PC sia evidente come quelle gamme che se da un lato acconsentito l'affermazione nella nella vita stessa distoglie attivismo
Allo stesso tempo ne ha ne assegnato diciamo in maniera radicale le prospettive il futuro ne ha prefigurato la morte spessa e Togliatti siamo in se inteso in senso lato appunto come centralità di quella linea che diciamo aveva poi nell'interesse nazionale la sua bussola ma anche come un'idea della storia d'Italia che troviamo appunto in quell'intellettualità corro Uccio Gramsci togliattiana come ad esempio non so
Troviamo sintetizzata mirabilmente nella storia italiani di Giuliano Procacci cioè ad esempio di un intellettuale che appunto a unito tutto il suo essere comunista gramsciano e togliattiano con l'essere l'allievo
Di Chabod e di Croce all'istituto storico storico di Napoli e quindi in questa doppia specularità credo ritorni allora il problema storico dell'incongruenza il problema la Bri Uliano proprio dell'incongruenza della nazione italiana
Che costituisce forse credo una chiave anche per lo studio delle culture politiche
Della repubblica e della loro poi essere così sguarnite di fronte all'ondata del dei consumi all'ondata degli anni sessanta il della crisi mondiale degli anni settanta che costituisce poi la matrice che spiega anche appunto quella che va che ha chiamato la decapitazione della nomenclatura partitica
Quando poi la crisi è precipitata col novantadue e ressa allora l'interrogativo ma anche la speranza questa incongruenza possa rivelarsi meno fatale e forse anche invece più feconda invece dell'epoca dell'Europa e della sì del post fordismo della globalizzazione
Ai relatori per le conclusioni fulmine di fronte al notificarlo Maccanico che è presidente di questo centro è stato tenuto lontano da un tempestoso Consiglio dei ministri ma domani si rifarà con una tavola rotonda tempestivo allora io mi limiterò a qualche a me attento che a me mi limiterò a dunque non sarebbe di buon gusto che discutere le tesi di un altro relatore però me lo ha chiesto esplicitamente e quindi a questo punto mi limiterò la mia intervento di replica a riprendere
Un la relazione di vacche esprimere il mio dissenso fondamentale che è un modo quello fondamentale anche perché può essere in filo conduttore dalla di un di una risposta indiretta a tante altre cose io non se anche se mi volessi porre il problema di vacca che sicuramente un problema serio cioè quello di vedere che cosa è recuperabile che non è che io ritenga che il non ci debba essere un certo tentativo di di ricercare anche gli elementi di continuità che possono essere positivi per carità
Ecco ma se io fossi Luís ecco non non prenderei assolutamente come punto di riferimento il cosiddetto riformismo comunista perché questo riformismo comunista è una cosa che va inquadrata in un contesto totalmente diverso non lo si può considerare precedente o parente dei riformismi
Socialdemocratici non ha nulla a che vedere con questi è un riformismo strumentale e di tipo agitazioni lista nel quale possono essere intervenute
Elementi di vario genere che correttivi perché c'è stato tutto un problema di moderazione che il Partito comunista si è posto ma nell'insieme questo riformismo aveva queste caratteristiche non ha nulla a che vedere con il riformismo di governo che si fa anche quando si sta all'opposizione si può fare anche quando potrebbe invece che cosa prendere come punto di riferimento prenderei in quello che io chiamerei l'aggregazione istmo con cioè fare un ragionamento molto semplificato di un tipo che che che poi si presta a fraintendimenti quindi prego
Chi mi ascolta di fare la tara su questo ma in sostanza eccome se beh ragioni storiche che possono non essere come dire lineari lisce pulite eccetera ma è come se il partito cui se avesse dato un grande contributo a quel lavoro di ISTUD istituzionalizzazione della sinistra che era stato cominciato dei socialisti in passato
Non sono a a ha recuperato l'eredità riformista appropriando se ne ecco
E poi come dire la l'ha gestita più o meno burocraticamente ma insomma senza dubbio con efficienza e anche con intelligenza dei settori nei settori in cui questo poteva essere fatto così
Ma ha l'ha completato la completato con un insomma il vecchio socialismo il partito non ce l'aveva
Il partito comunista che lo ha dato il vecchio Partito socialista nel Mezzogiorno ci stava qua e la macchina del partito comunista ce l'ha portata ce l'aveva portato solo ecco e quindi non ha non dobbiamo fare un ragionamento proprio lineare ce l'ha portato sulla base di strategie didattiche di illusioni chiederò teleologicamente sbagliate e tutto quello che si vuole però è quello che ha fatto a un certo punto insomma nella storia rimangono dei sedimenti che ci fanno patrimonio senza che si debba riconoscere in tutto e per tutto la la la la la la la le motivazioni che le hanno provocato insomma la Germania continua a beneficiare della forma dell'istruzione del mille ottocentodieci insomma ma nessuno credo andrebbe a rivendicare ENI nell'in dalla sua interezza le motivazioni e più o meno militarista che stavano alla base di quel fatto insomma sta di fatto che quello è un patrimonio di cui la la Germania sia male c'è un posto in Europa che probabilmente in gran parte legato anche l'aver fatto qui in sostanza c'è stata
Qualcuno lo ha detto qualcuno per una grande opera di acculturazione fa parte anche questi ha detto Vallauri fa parte anche del sono stati procedimenti per vie tortuose di accumulazione di istituzionalità direbbe Samuel anche in banca
Ma sono state questo ecco e allora questo che oggi è patrimonio far Riserva io a questo mi riallaccerei se volessi ritrovare appunto nel e qui la mia risposta
Raggiunge anche alcune cose dette dalla magica ecco la ragione per la quale io posso parlare di selezione darwiniana
Perché questo era un partito che c'aveva da spendersi risorse di primo ordine di questo genere in un contesto che è un contesto di crisi ma di crisi grossa non si può affrontare l'analisi di questo di questi ultimi cinque dieci anni solamente in termini di chi ha avuto più iniziativa politica Lisi vi si giocano casomai quando avvengono cose di questo genere due o tre punti percentuali qui si sono giocate cose grosse la disponibilità o no di grosse Riserve di risorse politiche ecco e questo partito ce ne veniva perché a questo punto e a questo punto sarei giocata che appunto prevalere in una situazione di crisi che sfasciava tutto ecco che ha demolito persino Democrazia Cristiana
E non è cosa da poco
Ecco io dico quest'operazione di chi compie con come dire di integrazione della istituzionalità della sinistra la chiamo così in modo molto sommario forse il partito comunista alla realizzata è arrivato a portarlo al cinquantuno per cento mentre stava molto al di sotto perché questo è il carattere poi in fondo da è uno degli aspetti dell'arretratezza italiana ecco probabilmente adesso il problema più importante al cento per cento cioè o o vicino ecco avvicinarsi cerchiatura certo non si arriva mai nelle cose ma di andare oltre di andare oltre con un recupero qui c'è un'incognita nel diciamo che lascia così nel discorso insomma cioè c'è ancora
Un problema enorme perché perché se non si fanno neanche i numeri per andare avanti di reale recupero
Di quella cultura politica bassa
Di cui si è parlato qui ecco e e che e Soro potrebbe potrà portare questa operazione di è evoluzione di una sinistra verso standard europei vicino a cui grado di completezza ecco di cui parliamo a questo secondo me il problema che si pone per il futuro ma perciò proprio l'operazione di più grossa pedagogia e alla quale devono entrare una serie di elementi direttivi e di indirizzi di cui stasera si è parlato abbastanza ampiamente su cui io non ritorno
Ma che richiede un enorme lavoro qui il discorso fra il passato il presente a mio avviso proiettato nel futuro deve essere di quest'anno scusate
Dovessi restare
Io forse avrei dovuto dirlo esplicitamente leggendo la relazione ma pensavo che risultasse dalla relazione stessa
Può darsi che essendo io uno storicista sia pure di tipo gramsciano nella versione più recente
Da come tratto qualunque argomento storico
Dia l'impressione di privilegiare gradi tende ad un continuismo o ad una continuità
Io devo dire onestamente che avendo fermato alla figura di Togliatti
La riconsiderazione storica della cultura politica dei pc non ci poteva essere questo equivoco
E che questo significa una cosa precisa che del resto io ho scritto in vari modi in vari sì saggi e libri negli ultimi dieci quindici anni che per me IP cinquanta espressione di quella cultura politica che è la sintesi togliattiana
Di cui certo c'è la terza internazionale c'è la rivoluzione d'ottobre alle spalle e c'è tutta la vicenda del Ventennio fra le due guerre c'è Gramsci ma c'è la cesura fondamentale del secolo che la seconda guerra mondiale
è una cosa che finisce conto via
Poi certo è sopravvissuto un enorme corpaccione
Sempre più fuoriuscente dalla cultura politica che era la sua matrice queste la mia pittura
E capace di rivitalizzare e inseguire quel massimalismo che Togliatti aveva educato
E quindi io tutto voglio fare fuorché tracciare
Gli elementi di continuità fra i pc e PDS
Io voglio cercare di individuare
Siccome poi il PDS empiricamente viene da quella storia
Quali sono alcuni elementi di vitalità alcune vene
Affioranti
Invece inabissato in crisi di una storia su cui dirò che poi è una storia che si che io leggo così soltanto perché leggo in un certo modo il Novecento su questo tornerò
Che possono spiegare perché diciamo adesso consentitemi di essere volgare
Il primo prodotto della nascita del PDS e un enorme contributo
Alla coagulazione di questa destra
E alla sua vittoria
E tuttavia queste qualcosa che viene corretto grazie al fatto che nel PDS innanzitutto c'è un'élite che legge quella vittoria non in termini catastrofici ma in termini sobriamente storico politici finalmente
Cambia paradigma
E tuttavia non per rinnegare un'innovazione
Una cesura
Che quella rispetto alla storia del PC
Prodotta con la nascita del PDS ma per danni un altro paradigma
Quest'altro paradigma è innanzitutto un altro modo di fondare l'innovazione politica
In una lettura del rapporto tra passato presente e futuro ovvero in un modo di tentare di progettare il futuro in base a come si legge nel rapporto fra presente il passato e quindi a come si legge il passato e a questo che semmai alludeva
La scelta che io ho fatto ovviamente poi lo giocata in un certo modo tenendo presente diciamo il dibattito in corso e quindi in qualche modo diciamo volendo anche sollecitare
Non non certo
Ridurre gli elementi di dissenso
Questo vale saloni necessariamente schematiche breve rispetto al problema posto da Claudia
Tasso alla variante che riproponeva adesso Luciano del resto riproponendo un nodo fondamentale di alcuni suoi fondamentali libri che io come tutti noi credo abbiamo letto e studiato in questi dieci anni
Cioè se vogliamo
Diciamo fare un discorso di ciò che è vivo e ciò che m'su ciò che è vivo e ciò che è morto della esperienza dei pc in funzione di ciò che ci può servire in futuro sono piuttosto le virtù aggregative che noi il suo paradossale riformismo tornerò poi sul paradossale riformismo e sul perché ho considero un paradosso
Non apparente
Solo apparente
Non siamo interamente d'accordo Luciano ma che cosa ha prodotto che cosa prodotti qual era la politica che introduceva
Queste virtù aggregazioni istinti aggregativi
E perché altrimenti io come nelle spire
C'è c'è anche dell'eterogenesi dei fini
Va be'comunque no va be'ma come come sono nate
Non con e insomma e lasciamo stare di come abbiano potuto vivere a lungo grazie diciamo alle virtù proprie un'organizzazione
Che è capace di lunga durata però sappiamo benissimo quanto i partiti
Siano soggetti molto francesi soprattutto in democrazia perché la demordere viene visto come
A questo son molto da
Cioè
Quella era una fede non c'è dubbio è una sede che produce l'organizzazione ma rispetto a questo abbiamo avuto con Giovagnoli un interessante dibattito presentando il libro di Ventrone qualche mese fa
Qui la questione altra e c'entra poco con la cultura politica specifica del PC questo discorsiva basta il processo di Savoldi emancipazione di masse rurale
E se ne è stato il comunismo per quelle masse in Italia così come sarebbe stato il socialismo per quelle masse in un'epoca diversa o in altri paesi europei questa voglio dire
E e quindi e questa la la discussione
Va fatta ma
Per farla io ho proposto e qui vengo
Pensiamo alle gruppo di altre obiezioni che poi cominciano da quelle di Boselli passano per quelle di Ignazi ma Cuneo in quelle di Pellicani alle quali non replicherò direttamente perché io ho proposto uno schema che sottende
Il suggerimento per poter fare fino in fondo sta discussione di confrontarci
Sulle letture del Novecento che abbia
Perché questo è lo scenario vero soprattutto perché diciamo questo è vero dalla dalla fine la seconda guerra mondiale ma ancor più vero alla fine del secolo proprio ecco s'citando Gramsci
Carattere fondamentali nove gente che la storia è storia mondiale sono convenzionalmente si può fare la storia di una nazione figure di un partito
Che non è un soggetto territoriale che parte già della proliferazione dello sviluppo di soggetti non territoriali tendenzialmente sovranazionale come tali
Con roditore roditori dal basso dello Stato nazione tutta la storia socialismo è questo
E
E quindi dovremmo discutere di questo
Perché se mi si riconduce alla un'ipotesi di lettura della storia italiana Fellini interni beh io credo che noi non andiamo oltre il ping pong che diciamo abbiamo vissuto prima sotto forma di duello a sinistra e oggi sotto forma di difficoltà di spiegare o di individuare i terreni su cui oltre che le somme possiamo produrre delle sintesi fortemente innovatrice
Ma proprio perché vedo così le cose non non ci si prende il merito diciamo di di di di una lettura del Novecento che all'USA nella scelta nella stessa scelta dei temi della della mia relazione io penso che l'innovazione di cui abbiamo bisogno è fortissima
E mi interessa diciamo il portare ad un rapporto facciamo
Di collaborazione fra loro di controllo le tradizioni riformisti che della della della della della Repubblica tutte le tradizioni riformisti perché
L'innovazione intanto fortissime in quanto si pone per tutti io e nessuno può pensare di di affrontarlo in maniera sufficiente con la sua sola con le sue sole risorse perché le sue sono risorse da questo punto di vista risentono di più del peso del morto sul vivo del peso del passato
Una risposta politica invece mi sento di dover dare
Ammesso che per il passato questa distanza fra
La qualità dei vini
L'opacità delle masse si spieghi con diciamo il perdurare di
Una situazione stazionaria manca la guerra fredda mancanza di alternanza eccetera
Ammesso pure che si spieghi con il diabolico centralismo democratico gente provocati quella quand'è proprio quando è stabile volti a funzionare come tale per me staff la forma più democratica di vita di un partito di massa
Naturalmente in maniera molto intermittente
Ma per l'oggi che tutto questo non c'è e che per parliamo da di una situazione diciamo successiva la catastrofe di cui parlava Ignazi
Guardiamo quest'ultimo anno
Perché diciamo ancora adesso che il tema riprende su come la vita di un altro partito un un partito nuovo di governo della dignità di tipo europeo
C'è più o meno la stessa distanza fra le élite e il corpaccione
Magari più etico prima del PD
Perché comunque su una
E lo abbiamo perso per colpa della
Perché si è fatto un congresso che era stato pilotato
Tutto in funzione della fondazione del nuovo partito e pochi una settimana prima sì cambiato obiettivo alcol invece dopo il congresso se congelato tutto
Altrimenti staremo un po'più avanti io penso sia nella
La produzione di luoghi impeditiva come questo che per quanto mi riguarda
Mi sembra molto lo considero molto importante sia diciamo nel lavoro di formazione
Educazione
Quelle masse senza le quali poi in cui militanti dunque i quali quelle centinaia e centinaia di migliaia di
Cittadini italiani per senso civico vogliono fare politica produrre più democratica e più danese che magari più Europa di quanto possibile
Sì Stato e non il politico si è fermata cosa ed è stata fermata per un errore politico queste mie la la mia valutazione e non lo dico adesso
Io ho votato così alla fine del congresso contro il modo in cui conversione è stato concluso e poi in maniera costruttiva perché sono un vecchio un pecche vecchio ex comunista
Qui in questi articoli in cui poter con con proporre informe costruttivo dei miei vivaci ragioni di dissenso grazie
Centro studi nuove ricerche io credo che Noviglio Antonio Maccanico e Paolo parecchio credo dobbiamo ringraziare per tutti per la
Passione più che cultura politica o c'è la passione e cultura politica appassiona Raffaele Garrison rape in questa o l'appuntamento a domani alle dieci per questa tavola rotonda foderata da il premio Oscar paragona introduzione di poi con Massimo D'Alema Antonio Vacca
Franco Marini
Giuliano Amato
Buonasera
Arrivederci
Sacra