"I ragazzi di Berlinguer" presentazione del libro di Pietro Folena (c/o Hotel Majestic)

Io alla presentazione del libro di Pietro Folena sono Alessandro Dalai della Baldini non si sente si sente sì
A nome della Baldini e Castoldi pervenute alla presentazione del libro di Pietro Folena partecipano al dibattito del libero di Folena Massimo D'Alema Paolo Franchi e Walter vitali
Vi ringrazio di essere di essere venuti
Darò la parola Massimo D'Alema che incomincerà
Gli interventi di discussione sul libero e poi sul sito si succederanno gli altri oratori grazie buongiorno
Ma io
Funziona sì
Questo gol
Io chiedo scusa a tutti voi perché non ho preparato un un discorso quindi farò delle considerazioni un po'
In ordine sparso
Show ho letto il libro letto il libro oramai diverso tempo fa perché l'autore mi ha fatto la cortesia di inviare
Le bozze e quindi
Prego l'ho letto con notevole curiosità interesse già da diverso tempo
è un libro che
Racconta racconta solo in parte dice
La storia del rapporto di una generazione di Comunisti italiani che oggi la generazione
Dei dirigenti del PDS con Berlinguer
E in parte racconta Berlinguer
Racconta Berlinguer però con l'ottica di questa generazione credo che libro vada letto non tanto come un passaggio su Berlinguer
Quanto
Come uno scritto sulla formazione politica e umana di una generazione di militanti della sinistra
Che naturalmente hanno vissuto la loro formazione
In rapporto a Berlinguer
La sua opera
Politica culturale
Al suo stile umano
E direi che da questo punto di vista del libro a una qualità
Difficile da realizzare
Cioè è un libro che lascia trasparire
Fortissimo legame umano intellettuale con Berlinguer
Che è molto forte
Un legame profondo e un debito di riconoscenza non nascosti
Pur essendo nel complesso un libro laico su Berlinguer
Che
Pure con
Con questo forte forte elemento forte riconoscimento direi persino questo forte legame affettivo
Che appare chiaro in tutto il libro tuttavia non nasconde una riflessione critica
è una riflessione aperta è un libro problematico
In cui sia pure senza la pretesa di una completezza scientifica è una Bozzo correrei una questo Berlinguer è un Berlinguer in quattro movimenti come
Come un brano musicale
Sia pure in una Bozzo
Ci si misura con Berlinguer con spirito critico
In modo aperto
E non in una maniera
Primo capitolo la parte iniziale del libro affronta questo tema il rapporto con Berlinguer
Anche discutendo la più recente letteratura i dibattiti che si sono sviluppati su questo tema
Beati ficcare Berlinguer abbandonare Berlinguer vi negarlo
Sostenerne in modo acritico una validità perenne tutta una discussione diciamo che i termini qui si è sviluppata a mio giudizio largamente fuorviante
Perché
Inevitabilmente tesa a banalizzare
Un problema che invece ha una sua complessità suo spessore
Berlinguer è stato grande protagonista
Di una stagione importante della vita politica italiana
Un protagonista della formazione non soltanto della formazione politica di una generazione dei militanti della sinistra della formazione dell'opinione pubblica
Un uomo che conta ancora molto nel modo in cui si guarda alla sinistra italiana
Questo è un è un punto molto importante che noi non dobbiamo sottovalutare io tornerò parlando dell'ultimo capitolo di questo questo libro
Cioè questa dimensione mondiale
Che fu molto presente a Berlinguer come una dimensione essenziale per la sinistra
E ancora oggi Berlinguer e nel mondo una risorsa della sinistra italiana
Ci sono modi molto diversi riguardare
Chi guarda da lontano l'esperienza della sinistra italiana avverte questo
Questo legame con ci sono alcuni nomi alcuni alcune personalità che vengono avvertite come un grande patrimonio positivo della sinistra italiana
E sostanzialmente anche in continuità con le scelte attuali io sono rimasto colpito io torno da un Torno anche con quel tanto di stordimento che deriva dal dei fusi orari da un lungo viaggio lontano
Beh insomma il fatto che noi siamo partito dall'Internazionale socialista oggi chi viene da Gramsci da Berlinguer è avvertito in in grandi paesi
Lontani dall'Italia innanzitutto come qualcosa che non non è in sé intimamente contraddittorie
E poi come un un patrimonio complessivamente positivo
Come una
Portatori di un'esperienza che ha una sua originalità positiva
Naturalmente ci dobbiamo interrogare sul perché avviene questo
Sul perché
Un grande Paese come quello dal quale provengo ma non solo lì anche nel socialismo europeo in una parte del socialismo europeo
La memoria anche questo può apparire curioso
Fatto che noi siamo stati un partito comunista
E noi veniamo tuttavia percepiti come un partito una forza che ha avuto una sua esperienza originale
E queste esperienze originale viene avvertita come un patrimonio positivo
Siamo visti come una forza che conferisce un patrimonio al socialismo europeo e non soltanto che vi è arrivata per via diciamo di un'abiura
E questo credo ci restituisce nel modo più significativo la sicura di Berlinguer assicurative nei guai come vissuta e come interpretata al di fuori del nostro Paese perché si tratta appunto di una grande figura
Mondiale
Io credo che il libro
Sia da questo punto di vista interessante ricco per questo approccio dritto l'approccio di Fo di forte partecipazione umana ma nello stesso tempo vivibili
Libero spirito critico luci ed ombre come si dice contraddizioni Problemi questioni irrisolte grandi problemi aperti e poi diciamo limiti
Punti limite tra cui Berlinguer giunge e che egli non valica d'altro canto anche una grande figura politica con Berlinguer resta diciamo figlio del suo tempo prigioniero della sua epoca
E direi di un uomo politico che è arrivato a determinati nudi senza poi scioglierli non significa che criticarlo quando si parla di una personalità che sta nella storia di questo Paese significa
Non è come la critica che si rivolge ad un contemporaneo sempre una riflessione che sta dentro il quadro di una considerazione storica
Il libro si apre su Q o comunque un capitolo
Che forse il più originale data l'ottica di chi lo scrive ed è quello sul rapporto tra
Berlinguer i giovani i giovani Berlinguer Berlinguer Reggio
Io mi sono trovato ad esserne testimone diciamo risulta l'unico dal testimone anche degli altri capitoli ma di di questa vicenda qui diciamo un po'testimone privilegiato
In uno dei periodi più più complessa che più
Più ricchi ecco della vicenda
Politica
Del PC della nostra generazione la mia generazione non è esattamente la generazione dei ragazzi di Berlinguer
Sono un pochino più vecchio
Sono diventato un militante della sinistra italiana prima che Berlinguer ne fosse il leader
E questo non toglie tuttavia che anche per me il rapporto con Berlinguer avuto un valore centrale la mia formazione politica e umana
Non c'è dubbio che Veltri
Libro restituisce bene il dramma
In modo drammatico in cui Berlinguer visse
E comprese senza riuscire tuttavia a dare a questo problema una risposta
E ad arginare questo rischio ma visse la frattura tra la sinistra movimento operaio e la nuova generazione e giustamente dice Folena anche come un una frattura che lo investì nella sua vita personale e familiare
Nel suo rapporto con i figli c'è qualcosa che è andata decisamente oltre una dimensione meramente politica
E mi pare che viene viene anche fuori questo questa contraddizione nel senso di una contraddizione irrisolta
Di cui ieri egli ebbe pienamente la percezione ricordo
Diversi momenti diciamo anche di questo difficile colloquio Berlinguer
Sì penso che
Ricordo una volta lui mi disse sì lo capisco che questo che noi facciamo non viene compreso per i giovani e non può essere compreso vetro
Tuttavia e la nostra politica
Napoli non non ha non possiamo fare un'altra politica
Sto era abbastanza impressionante dava anche il senso dell'uomo un uomo che aveva questo fortissimo senso
Di una missione di un compito
E
Se non si è mai posto nell'ottica della ricerca facile di del consenso di un rapporto diciamo civettuolo con l'opinione pubblica ma sempre nel senso di un'austerità personale l'austerità era innanzitutto uno stile personale una eticità
Anche una eticità dell'andare contro l'opinione corrente
Nel nome di convincimenti profondi
Persino oltre il limite che dato alla politica e la politica è anche ricerca del consenso io ricordo come la sua una sua frase straordinaria di quelle cose che poteva dire solo luci noi uscivamo dalla sconfitta elettorale del settantanove insomma era
Fu uno choc tremendo perché è la prima volta che il Partito Comunista perdeva le elezioni
Rinculo di quattro punti fu senso di una sconfitta storica e de ed era una sconfitta storica oltretutto considerata come un'ottica di oggi
E lui si presentò a questo Comitato centrale sostenendo che bisognava semplicemente continuare la politica precedente poi cambio
E a chi gli obiettava che insomma
C'era stata la il fallimento della solidarietà nazionale la morte di Moro la sconfitta elettorale lui rispose non possiamo cambiare politica d'ogni Storm dirvi fondata
Grazie conclude esposto francamente sconcertante ma che dava il senso diciamo della sua personalità cioè del
Di questo suo modo di concepire anche qui la la politica come L'Espresso lo svolgersi di un disegno profondo motivato in una dimensione etica e settori
E non dello svolgersi di un di un'attività di un pragmatismo quotidiana diciamo così con con il pensiero rivolto ai titoli dei giornali del giorno dopo
Quindi egli visse con consapevolezza questo contrasto che si apriva con il mondo giovanile
Con consapevolezza drammatica non senza contraddizioni
C'è un'inesattezza nel libro perché a un certo punto si parla come se fossero due eventi separati di una riunione della direzione del Comitato centrale dedicata ai giovani e poi di una riunione del Comitato centrale aperta da una relazione di Bufalino in realtà fu una sola riunione
E fu una riunione che dette il senso
Direi persino in un'evidenza teatrale di questa contraddizione cioè noi avevamo programmato una riunione del Comitato centrale dedicato alla questione Giovanni che fu preparata da una discussione della direzione del partito
Che Folena ha consultato anche i verbali Duc documenti inediti e questo è anche una delle ragioni dell'interesse del delli del volume
E la riunione della direzione del partito fu come sempre accadeva all'epoca molto più interessante anche perché riservata e all'epoca avevano una loro effettiva riservatezza non come ora diciamo che vengono
E fu una riunione molto più aperta e molto più interessante della riunione successiva ma la riunione successiva intervenne
Dopo dopo dopo la drammatica giornata dell'Università di Roma
Dei che aveva rappresentato quello sciocco no
E quella drammatica giornata noi idee io Aronica erano nel
Nel CNEL comizi eravamo insieme diciamo eravamo lama parlava dal palco noi eravamo in mezzo alla gente
Un poi ero segretario FIGC ma insomma facevo anche servizio d'ordine all'epoca si faceva un po'tutto eravamo un'organizzazione
E ricordo con un certo orgoglio che insieme a Goffredo Bettini fummo l'ultimo distaccamento diciamo che uscì dall'università diciamo gli ultimi ad abbandonare il campo
Dopo la disastrosa sconfitta militare diciamo della mai la sinistra organizzata abbia subito credo più di settanta feriti fu un massacro al TAR diciamo un'aggressione
Piena regola
Diciamo contro una manifestazione sostanzialmente indifesa
E lo sciocco di questo evento apri un un drammatico problema perché la parola d'ordine della FIGC Folena lo racconta era stare nel movimento
Cioè noi sostenevamo pure di fronte al carattere che questo movimento assumeva che il compito dei giovani comunisti era di rimanere nelle università nelle scuole nelle assemblee
Per cercare di indirizzare questo movimento verso obiettivi democratici di di riforma e non verso obiettivi emersi in stare nel movimento era un problema non semplice perché diciamo questa linea stare nel movimento veniva seguita da persone che poi arrivava alle riunioni chi con le braccia al collo occhi perché pestare nel movimento capitava non di rado diciamo sta di essere prestati bisogna quindi perseguire la linea della FIGC diciamo ogni tanto qualcuno pagava no non è solo una cosa scherzosa furono anni drammatici io ricordo di avere
Accompagnato purtroppo diversi ragazzi diciamo per l'ultima volta anche voi insomma tra gli iscritti alla FGCI ci furono diversi che caddero nel negli anni della violenza
E
Io ero relatore a questo Comitato centrale del partito e pretesi di esserne il relatore su quella linea
E questo fu accettato dalla direzione della
Cioè non mi impedirono di fare la relazione su quella linea soltanto che subito dopo prese la parola Bufalini che e in con una in modo del tutto inconsueto e disse si disse
C'è un intervento del compagno Bufalini a nome della segreteria del partito
Cioè non un intervento personale diciamo
E in questo intervento si sostenne una posizione leggermente diversa tratta il distacco fittizia
E fu quasi perché siccome non credo sia successo mai ecco un evento abbastanza io fui rispettato nella mia
Nella mia autonomia
Ma la segreteria del partito volle contrappuntata re diciamo la la relazione del segretario della FGCI al Comitato centrale del partito con un intervento ufficiale
E Berlinguer doveva concludere quella riunione
Non era semplice e Berlinguer non concluse quella
Per la riunione che si è apri in questo modo così drammaticamente contraddittorio perché stette male
E si diffuse la notizia che lui era aveva avuto dei disturbi a causa di una indigestione di datteri e ricordo una indimenticabile pagina di Lotta continua
Disegnata da Vincino è stato uno dei grandi testimoni di quell'epoca che era tutta se si erano i datteri metropolitani Ida i datteri e autonomi c'era cioè e il mondo giovanile il mondo della rivolta giovanile era tutto raffigurato nella forma di datteri dice
E e questo è ed è
Settore se tu avessi chiesto questa aveste voluto raccontarlo nota precisa per la prossima edizione poi raccontarlo in modo preciso perché quella defezione di Berlinguer quella malattie a utenti che aveva per lingue non non diceva le bugie siccome disse una volta questa era una delle ragioni della sua più della sua rottura antropologica con il socialismo reale disse una volta questi dicono le bugie una delle cose
Che di più lo feriva dice io poi dirò qualcosa su questo
è vero che Luigi si ferma a un certo punto ma Luís come persona aveva completamente rotto comunque
Considerava un mondo altro
Quindi non diceva le bugie mi stette male però nulla diciamo mi toglie dalla mente che che quella sua malattia quel suo malessere fosse un un modo di di di di di di
Esprimersi in una forma del di malessere fisico anche di una profondo tormento spirituale città comprensione di questa contraddizione nella quale ci trovavamo diciamo da una parte stretti in una politica che comportava la collaborazione con gli altri la difesa dello Stato
E dall'altra parte pressati da una rivolta giovanile di cui Luís come dopo poi simile capiva anche le ragioni di fondo non condivideva le forme ma cattiva le ragioni di fondo
Allora credo che questo
Questo ci questo tema accetta tema di questo rapporto contraddittorio di questa consapevolezza delle ragioni della rivolta dei giovani anche come rivolta verso un modo di essere della società una perdita di senso
E nello stesso tempo la
Incapacità di dare a questo la risposta strategica
E naturalmente noi siamo siamo cresciuti dentro questa
Questa forbice diciamo queste due facce della nostra formazione della nostra giovinezza diciamo che
Qualcuno era almeno perché io ero di più militante del quello più tradizionale da questo punto di vista ma per chi
Era più giovane di me queste
Quest'ambiguità fu vissuta anche in modo drammatico questo essere parte della società del mondo giovanile in rivolta ed essere nello stesso tempo diciamo
Dall'altra parte dalla parte del partito per la sua politica della sua concezione dello Stato delle istituzioni
Anche se io credo che insomma dentro questa contraddizione si si è formata
Insomma questo mi pare poi una considerazione importante insomma dentro questa vicenda si è formata una classe dirigente
In questo senso influenza di Berlinguer è stato un'influenza positiva per si è formato il senso di responsabilità di una classe dirigente sono non è andata perduta quella generazione
Insomma non si è dispersa
Questo resta secondo me qualcosa di importante libro poi affronta per capitoli diciamo ecco io su questo non è che voglio pronunciarmi su tutto
Cioè i i i grandi i grandi pilastri dell'azione politica di Berlinguer
Dopo questi due
Primi I ragazzi di Berlinguer Berlinguer e i ragazzi il libro ripercorre più per capitoli anche con una ricchezza di documentazione di di riferimenti cioè ma
I grandi assi diciamo della politica dell'azione dei baby
Compromesso storico del rapporto con col socialismo reale con l'Unione Sovietica
La questione morale e da ultimo questo tema conclusivo ma che forse davvero il più suggestivo cioè i pensieri lunghi la visione mondiale ecco
Che c'è questa capacità di concepire sempre l'agire politico come qualcosa che non si esaurisce nel pragmatismo quotidiano o in una dimensione ristretta mente nazionale ma sta dentro lo svolgersi di un processo mondiale
Io io non entro nel merito condivido molte delle cose
Penso appunto se posso aggiungere anche qui qualche notazione personale qualche ricordo eccetera
Non c'è dubbio per esempio che per quanto riguarda e molto onesto il PIL libero nel raccontare il rapporto fra il PC e il socialismo reale
Cioè nel senso anche di documentare il modo in cui questo rapporto è sopravvissuto alle sue ragioni decentemente sostenibili diciamo fino ad un'epoca
Inquietante mente vicino nove chiesto il giusto giusto dirlo è giusto dirlo anche perché nel riconoscere questo si dà alla svolta acciocché della svolta altrimenti si potrebbe sostenere che non era necessaria la svolta perché in fondo noi non c'entravamo nulla con quelli là
Come qualcuno oppure ha sostenuto ma io credo che non è sia non sia vero
E qui
Ci siamo entrati ci siamo entrati anche qui in un rapporto complesso in un rapporto contraddittorio in cui la vicenda dello strappo non è un atto puntuale che si compia ad un determinato momento
Ma è una vicenda lunga e tormentata in cui ci sono momenti di strappo e poi ci sono lunghi sforzi di ricucitura di di ci sono fasi di di maggiore distensione momenti di più acuto contrasto e questo è vero viene ed è ben raccontato anche in modo documentato interessante
Anche per
Forse la cosa su cui io voglio mettere l'accento è che
L'UI
Lui lui come uomo lui come concezione della politica lui come
Modo di avere il rapporto con gli altri
Lui era completamente diverso da quelli là
Questo sì e
Viveva il rapporto con quel mondo come un penso come un pezzo come un mondo altro Daloui io ricordo
Ieri cioè di molti ricordi personali naturalmente alcuni
Bizzarri qualcuno persino inedito pur essendo uno che io che chiacchiera abbastanza ricordo una volta che ero ero ero in vacanza nell'Unione Sovietica
Una una volta
Quella volta ed era sì sì ed era lo stesso anno lo stesso anno in cui Berlinguer era in vacanza nell'Unione
Eravamo in vacanza in due posti diversi per ciascuno per conto proprio
Ovviamente e molto distante se non che un giorno mi dicono dobbiamo partire
Succubi chiamo partire dobbiamo è una cosa molto importano mi dissero perché
Fumo tuttavia non ero solo fumo tutte e due prelevati caricati su un'aria oplà portati
Agli altri l'auto moto ah no eccetera
Arrivando alle tre del mattino al campo dei pionieri di arte dove ero già stato diciamo ma quando ero più niente
Mi fu spiegato che la mattina dopo Berlinguer era in visita al campo di arte che quelli che loro avevano pensato autonomamente tuttavia senza consultare gli interessati che saremmo spaccio importo contenti di incontrarci in questa occasione a e
E ci che la mattina dopo ci incontra grazie sotto l'urto base convertire
Bene che ero dei giovani in massa genieri che ci fai qua elettrici hanno portato reti dare una spiegazione diciamo di testa mia inopinata presenza e coi mi ricordo che
Il suo figlio Marco
Era erano accanto
Mi disse
Accanto al padre chi assentiva
Siamo prigionieri
Il codice ok ecco questa era fu il messaggio siamo prigionieri ci fermiamo per fatti non ci torno più
E insomma Luís di leva così questo rapporto raccontato in un'altra occasione quando andando con lui in Unione Sovietica molti anni dopo suo ultimo viaggio per un occasione ufficiale funerale di Andropov
E diciamo allora ricordo con quanta
Puntiglio rifiutò di uscire dall'albergo prima di ricevere la sua valigia perché aveva nella valigia un cappellino tirolese di feltro
Che lui portava perché non avrebbe mai tollerato di essere fotografato con un colbacco e siccome era
Era il mese di dicembre diciamo ed era più complicato andare a spasso senza copricapo aveva portato il suo cappellino era un mondo che lui non non accettava diciamo accettava fu in quell'occasione che mi disse la famosa frase
Diciamo con il testo che mi disse si dice qui i dirigenti dicono sempre le bugie anche quando non è necessario
Che ce l'avevo raccontata
L'agricoltura non funziona che le caramelle hanno tutte la carta
Anche se con qualche senso di disgusto e mi disse queste sono le tre caratteristiche
Tipiche del socialismo reale poi ci sono le peculiarità nazionali ma queste tre cose accadono in tutti i Paesi sette sempre le Bugie
E in questo c'era lunedì cioè questo fatto che in Luís il giudizio politico non era mai disgiunto da una valutazione morale ma cioè fatto di dire le Biggie era era
Era la cosa più grave diciamo
L'ultima io non sono molto d'accordo diciamo con Folena che vede nella questione morale
Nella individuazione della questione morale quindi del rapporto fra partite Società etica e politica l'insegnamento più più importante io non non nego il valore di questa valore ho appena raccontato diciamo il valore innanzitutto come
Nella sua dimensione individuale
Quando la questione morale diventa una fondamentale categoria di interpretazione della crisi italiana a mio giudizio in questo si esprime un limite di Berlinguer
Cioè io riconosco il grande valore di quel nesso inscindibile fra etica e politica
Chiesta a fondamento della personalità di Berlinguer
La questione morale come categoria di interpretazione della crisi italiana secondo me è una categoria debole
Di e non non è il lascito più alto di Torino
Perché le alla crisi italiana era altro
E interpretarla assumendo come dato centrale la questione morale ha portato ad oscurare i veri grandi problemi erano quelli della trasformazione del nostro paese in una democrazia europea
E quindi questa grande dimensione della modernizzazione del Paese
Del mutamento istituzionale questo ENA lo dice diciamo
In questo diciamo noi non abbiamo avuto il PC non ha avuto una risposta egemonica non è stato in grado di mettere in campo una proposta alternativa a quella craxiana
Ma che muovesse dallo stesso livello di comprensione
In questo la qui
L'analisi della crisi italiana come una crisi che ruota intorno alla questione morale è una risposta difensiva e dei popoli
Altra cosa altra cosa è
Questa straordinaria testimonianza di una militanza politica vissuta
Inscindibilmente legata ad una dimensione etica questo è un insegnamento altissimo
E secondo me intramontabile ed è la ragione del fascino della sua personalità però credo che questa distinzione tra in fare la politica come un impegno connesso in modo indissolubile ad un impegno etico è diverso dall'utilizzare la questione morale come categoria fondamentale di lettura della crisi italiana
E questa seconda cosa secondo me non è
Non è uno dei punti più alti
Invece io sono convinto che rimane
Cosa che rimane alla fine più importante
è questa questo suo Universalis
Che poi importante perché così risulta cioè è rimasto è rimasto nella memoria di altri paesi di altre classi vigenti di DC
Cioè è la ragione per cui il giorno tenuti morì vennero gli ambasciatori dei dei paesi arabi dei Paesi asiatici e la ragione della sua della sua forza
No il fatto che abbia combattuto contro Craxi ho potuto non sapevano neanche dice ecco ma il fatto che fosse
L'unico uno dei tocchi forse con vibrante ma uno dei pochi grandi leader occidentali che avevano percepito questa dimensione mondiale della politica questo
Che questa che poi Gorbaciov fa chiamato la la la modo sufficienti ha intuito come interdipendenza questa che poi è tema oggi della globalizzazione il fatto che se noi vogliamo che la globalizzazione non sia una nuova forma di selezione darwiniana diciamo
Ma sia un'occasione di emancipazione e questo mette in discussione
Anche in modi di vita conquiste del mondo occidentale
Quanto è lontano il tema berlingueriano dell'austerità inteso in questo senso teso come riforma del modo di vivere dell'Occidente
In rapporto alla globalizzazione intesa come possibilità di emancipazione dalla difesa corporativa dice invece
Delle conquiste o dei privilegi diciamo
Che caratterizza sostanzialmente l'atteggiamento di di una certa sinistra radicale del mondo occidentale che in questo secondo me molto poco radicale del molto corporative conservatrice ecco Berlinguer in questo non fu affatto un conservatore
Ebbene intuizione
Dico che questa dimensione mondiale dei processi di trasformazione metteva anche in discussione il modo di vivere del credo che Berlinguer sia stato un anticipatore del tema della riforma dello stato sociale
Non un difensore di una visione corporativa dello stato sociale
Ma un anticipatore del tema della sua riforma
E
Di questo davvero ci se c'è una ricca letteratura che testimonia di come lui cercò di essere un anticipatore di questo tema
Anche con una attenzione al pensiero pensiero religioso il pensiero comunitario che in questo senso sono apporti importanti di innovazione della sinistra europea non è un caso che la socialdemocrazia in Europa diciamo si stia rinnovando nel dialogo con il pensiero liberale con il pensiero religioso
E senza dubbio Berlinguer fu furto fortemente influenzato
Dal pensiero liberale e dal pensiero litigioso
E non fu affatto diciamo uno statalista corporativo
Per nulla basta pensare diciamo a come lui cercò di lanciare il tema di una partecipazione dei lavoratori all'accumulazione
E quindi di una apertura da questo punto di vista rispetto a una visione sindacalisti con corporativa
O appunto l'attenzione al Terzo Mondo il tema dell'austerità sono sono tre
Sono tutte aperture rispetto ad una visione
Statalisti che hai corporativa che pure c'era nella sinistra italiana anche
C'è stata in modo molto forte nella sinistra europea e credo che questa apertura di derivasse proprio da questa visione mondiale
Da questa idea che la sinistra fosse indissolubile da una dimensione mondiale del suo agire da un respiro mondiale non potesse diventare mai una forza ristretta mente legata interessi nazionali nazionalistici
E credo che questo sia
Sia di gran lunga la l'aspetto più rilevante io qui non sto cioè c'è una grande letteratura basta pensare a quella stupendo documento che la carta della pace dello sviluppo
Che fu elaborato con Berlinguer da Romano Ledda che secondo me rimane una cosa importante proprio come apertura mondiali
A quella intuizione del Governo mondiale che che sembrò all'epoca
Oggi è tema di stringente attualità che la globalizzazione dell'economia impone forme di governo mondiale
Forme di regolazione mondiale del commercio degli scambi della finanza e questo è il grande tema del test del prossimo secolo che in questo questo questo sì
E i Berlinguer più illuminante
Cioè questi squarci
Su sul futuro alcune e alcune di queste cose secondo me sono ancora da scoprire come accade diciamo di un uomo politico che pur essendo ovviamente figlio del suo tempo avendo una grande statura riesce ad aprirsi dei cammini a lanciare delle illuminazioni sul futuro che vengono percepite anche dopo
Che vengono comprese anche dopo quindi io credo che questa sia la parte ancora più più ricca di interessante di Berlinguer ma insomma conclude diciamo tra dissensi consenso io credo che sia
è un bel libro io l'ho letto con passione un libro che racconta in modo vivo
E anche importante dal punto di vista documentario perché utilizzare anche un materiale
Non non conosciuto in parte approfitta della sua privilegio di essere dirigente del partito che ha ereditato le carte diciamo del potere andare a frugare dentro archivi appunti
E quindi da questo punto di vista è anche più avanti rispetto ad altre analisi che sono state compiute è un bel lavoro io lo ringrazio Pietro per averlo fatto perché insomma è la nostra storia la nostra formazione e tornare a ragionarci insieme sempre utile
Per trarre qualche spunto per andare avanti grazie
Anche a me il libro è piaciuto e credo che sia come diceva adesso D'Alema
Un contributo molto utile
Non solo a riflettere su Berlinguer
Ma anche al modo con il quale è un'intera generazione
Giovani comunisti di allora
Ha vissuto il proprio rapporto con la politica con Berlinguer
E con il mondo
Che gli stava intorno
Io delle riflessioni fatte ora da Massimo vorrei cogliere alcuni spunti per esprimere le mie opinioni e per intervenire quindi sul libero Di Pietro Folena
Innanzitutto la questione del rapporto siamo d'di quella generazione ha poi naturalmente
Questo discorso lo si potrebbe fare anche per altre con la tradizione del comunismo italiano e quindi con Berlinguer
Ma io credo che sia stato rapporti realtà molto compresso
E all'interno di quel rapporto
Ciò che noi abbiamo imparato direttamente sulla nostra pelle
E che da un certo punto in poi
Precisamente dal mille novecentosettantasette e quindi dal prorompe era di questa rivolta giovanile che ha segnato fortemente tra l'altro la storia del Paese
Cessava
Un rapporto automatico lineare fa la protesta dei giovani
E la cultura del movimento operaio
In quell'anno mille novecentosettantasette oltre al comitato centrale che ricordava prima Massimo
Ma mi permetto di correggerlo circa alcune date perché
L'assalto degli autonomi arrestati rom era del diciassette di febbraio realtà
Quel sovrapposto poi ricordo quel comitato centrale inizia il quattordici di marzo e fu all'indomani due fatti ugualmente molto traumatici la l'uccisione di Francesco Lorusso a Bologna venerdì undici marzo
E la manifestazione nazionale degli autonomi a Roma di sabato dodici marzo del tanta punto di vista sostanziale
La cosa non cambia
Ma diciamo la cronologie quest'oltre a quel comitato centrale ci fu un altro momento secondo me è particolarmente rilevante di confronto politico anche tra
Il gruppo dirigente della FGCI di allora e
Il gruppo dirigente del partito
Che fu un convegno del Gramsci sulle nuove generazioni a fine di settembre quindi all'indomani
Nel convegno cosiddetto contro la repressione svoltosi a Bologna che come noto ebbe varie facce no da un lato quella
Straordinaria accoglienza fatta dalla città a dei comunisti dal dall'amministrazione comunale e dall'altro anche il luogo nel quale poi come si seppe come dire le frange del terrorismo somma si davano convegno per organizzare una serie di eventi successivi anche piuttosto tragici quel momento
Fu un momento nel quale effettivamente quel gruppo dirigente dei i giovani comunisti contribuì
Alla riflessione di tutto il partito sul tema della rottura
Non solo politica ma culturale che si stava determinando tra un'intera generazione di giovani era tradizione comunista
Noi fummo in un qualche modo obbligati a riflettere intorno al fatto che
L'ideologizzazione del marxismo così come l'avevano vissute le generazioni del Sessantotto oramai non era più una chiave di lettura dei fenomeni sociali capace i comprenderli capace di dominare
E che queste nuove generazioni
Affermavano
Non solo bisogni elementari ma anche in un qualche modo letture della società e culture che andavano comprese magari per criticarle per discutere ma occorreva comprenderle c'era un nocciolo di verità
Fondo della nostra stessa tradizione
E poi di volta in volta i nomi
Che prendono queste teorie sogno acne Seller sono aver ma sono una serie di filosofi della liberaldemocrazia però sicuramente sono nomi per per quella generazione molto importante perché rompono l'Infoblu rifornita culturale
E per la prima volta immettono in forma massiccia dopo il Sessantotto
Nella cultura politica della sinistra l'esigenza la necessità di un confronto di un dialogo di una relazione
E ascoltando D'Alema ma venuti in mente riflettendo bene cosa a cui ho pensato naturalmente ancora in tutti questi anni
Che effettivamente
Lui stesso ha svolto un ruolo importante come segretario della Federazione giovanile di allora
Svolgendo una funzione importante di cerniera tra quel gruppo che si era formato e che si stava formando in quel momento e la politica del partito perché in fondo come dire labirinto rappreso
Una politica come quella di cercare di comprendere le ragioni di quel movimento per poi combatté nelle forme di espressione violenta e poi successivamente
Una politica di costruzione di un nuovo movimento e fonda era l'espressione della capacità di comprendere un'esigenza di cui do in un qualche modo ci facciamo interpreti magari forme più irruente ma nello stesso tempo di comprendono rapportando la al livello di dialoghi colloqui necessario con una politica che in quel momento insieme del movimento operaio stava conducendo
L'altra riflessione che vorrei fare su Berlinguer
Il mio rapporto con Berlinguer
Non è sempre stato un rapporto diciamo di Pierina condivisione
Delle sue scelte della sua politica
è stato certamente un rapporto di grande stima di grande rispetto
Io ho sempre pensato fin d'allora
Che Berlinguer rappresentasse
Il punto più avanzato della tradizione del movimento operaio
Che l'aveva portato a sfiorare le sue colonne d'Ercole della tradizione del comunismo italiano senza volerle supera
Per scelta
Per scelta consapevole di chi riteneva
Che non fosse
Desiderabile
Una fuoriuscita di quel partito di quella tradizione dall'ambito storico e culturale su cui si collocava ma dentro a quella tradizione ne individuava tanti punti di debolezza e tanti elementi di superamento certamente il punto relativo alla consapevolezza della mondializzazione del in questi grandi rinnovamenti che i movimenti hanno portato negli anni Ottanta successive molto importante con ma io vorrei riflette un attimo sulla questione forse più controversa quella del compromesso storico della solidarietà nazionale
E vorrei riflettere nel
Pensando alla non tanto come dice Pietro nel suo libro come un errore inevitabile
Ma come anche in questo caso il punto più avanzato la politica quella dei Comunisti italiani all'interno di quella contesto storico che però non se per giungere al suo necessario complemento
Perché probabilmente
Lo sbocco necessario di quella scelta
Sarebbe stato un governo di grande coalizione
Del quale potessero far parte anche le forze del movimento operario fino al loro escluse
Dalla possibilità di contribuire al governo del paese per poi dare vita punta ad un compito mento della democrazia in questo Paese ma quello sbocco
Che probabilmente era intuito in un qualche modo che faceva parte anche della diciamo ragioni iniziali per cui quella politica fu intrapresa non pure se possibile dei limiti culturali
Che lo stesso Berlinguer lo stesso Partito Comunista Italiano
Da cui erano connotati non fu possibile perché per l'appunto non c'era una lettura aggiornata
Della necessità di costruire un sistema bipolare
Non c'era
Neanche
Oltre la critica serto molto ferma nei confronti dei Paesi del socialismo reale la distinzione molto forte però non c'era questa consapevolezza della necessità che anche l'Italia diventasse un grande Paese europeo e come i grandi paesi europei si trasformasse e si modernizzarsi in questa direzione allora si esaltava addirittura la no l'anomalia no del caso italiano
Com'è che dicevamo esattamente l'originalità del caso italiano quindi anziché in un qualche modo sottolineare questi aspetti di rinnovamento di modernizzazione sottolineavamo come aspetti positivi gli elementi che forse caratterizzavano nel senso diverso il nostro Paese tutto questo ovviamente fa parte
Del contesto nel quale quella politica si svolse fu comunque una grande politica
E probabilmente
Diciamo in sicuramente diversamente da quanto noi stessi allora pensavamo e cioè che a fine della solidarietà nazionale rappresentava una sorta
Come dire no di di peso che ci eravamo dallo stomaco perché consentiva più liberamente più apertamente di confrontarci con la società con i giovani pure
Io credo che quello fu diciamo il segno del limite della politica il segno fu nulla delle intrapresa ma l'averla
Interrotta ma per l'appunto la sua interruzione i re inevitabile visto il contesto in cui si colloca alcune riflessioni ecco nei contributi
Alla discussione mio grande apprezzamento Pietro Folena
Per il suo libro mio grande ringraziamento perché credo davvero ci possa aiutare a riflettere meglio su quel tempo riflettere meglio soprattutto su o l'oggi
Sugli impegni che abbiamo di fronte
Ma io
Caso
Non frequentissimo sono d'accordo con molte delle considerazioni
Che ha fatto D'Alema e anche su alcune cose
Che diceva adesso Walter vitali e su cui vorrei tornare un momento un momento più avanti
Dico anch'io che questo libro
L'ho letto con grande interesse e anche con grande curiosità di vederli percorsi passaggi episodi
Anche perché
Come dire
Tocca un aspetto affronta una Periodo fondamentale anche della mia biografia
Politica e culturale negli anni settanta
Cinque anni in segreteria nazionale della Federazione giovanile comunista poi rinascita
Come come commentatore politico quindi
Tocca diciamo questo periodo con molta forza
Ecco per la parte sgombro il campo da considerazioni autobiografiche ma più
Per la parte anch'essa testimone
Recitato una riunione della segreteria del CIPE
Amos Cecchi
Ma tu c'eri queste statistica ma
Non ricorda no
Potesse essere realmente smentire la la tesi secondo cui che pure circolate io ti ho portato via il posto io io ero già allora smentisca ufficialmente perché perché già a
Cos'era luglio del mille novecentosettantacinque conclusa la campagna elettorale in Calabria dove dalla quale io tornai
Trovai
Con qualche sorpresa devo dire ma precari dalle leggi dello Stato sono le leggi dello Stato e io le ho sempre rispettate una tutti cartolina precetto che mi ingiungeva
Di raggiungere il carro di Orvieto on in tempi rapidissimi divisi chiusa la vicenda si usa solo mandando te un telegramma augurale alla
Allora ingresso mandato era Amos Cecchi certo certo no lo dico perché poi le ragioni di dissapore tra di noi sono sono stati ma sono altre non
Per da parte mia
è assolutamente agli atti
Anche perché non hanno più un altro episodio nel corso della campagna elettorale io facevo anch'io Calabria presi treno Laurora si chiamava allora rapido che portava in Calabria incontra nello scompartimento Alfredo Reichlin che aveva un comizio
Non so dove
E allora freddo Reichlin sul treno credo un personaggio molto simpatico molto intelligente molto amico mio
Alfredo mi spiego giustamente sul treno Lario largamente capito del mio mi spiegò come perché sarei dovuto andare a Rinascita invece di perdere tempo in questa vicenda
Perché mi disse cogliendo un dato fondamentale della mia psicologia del mio carattere perché vedi Paolo dice tu sei male orientato in atti o fatta in particolare
Dice non è che bisogna fare delle cose in particolare per non essere bene orientati ed essere male è una cosa che uno si porta addosso per per come sta al mondo evidentemente è un odore una puzza un profumo non lo so
Che e quindi la vicenda mera chiarissima fin dall'inizio detto questo
Influenza di Berlinguer fortissima logicamente in quegli anni
Anch'io io gli anni di D'Alema ne otto di più di Folena quindi avrei difficoltà insomma riconoscermi per ovvi motivi anche anagrafici
Pienamente in tutti i passaggi di quello che lui dice però ecco se io rifletto
Permette per tanti altri della
Mia generazione politica quale Stato
Perlomeno nei primi anni Settanta il tratto fondamentale della influenza che reputo fortissime tuttora positiva di
Di Berlinguer
Io non penso tanto devo essere sincero
Al profilo
Utopico al profilo progettuale alla
Andare oltre a una possibilità di fuoriuscita sia pure in modi tempi caratteristica da vedere
Dalla di superamento diciamo dei vecchi confini della tradizione del movimento comunista e così via credo che sia stata molto di più sto parlando dei primi anni settanta
Una reazione una lezione di realismo politico del quale come dire
Chi aveva avuto diciott'anni nel sessantotto per spiegarci arriva
Mi faceva molto bene
Mi faceva benissimo è la
Scoperta e quindi la scoperti cose che sapevi voglio dire ma la scoperta reale dell'esistenza di una questione democratica la questione delle alleanze
La questione dello quando dico questione democratica dello spessore forte di quella che si chiamava la trama nera che non erano solo quattro tizi dei servizi che si vedevano per mettere delle bombe ma era diciamo la base profonda anche un certo pessimismo
Sulla fragilità delle basi della della democrazia della democrazia italiana e quel concetto che mi ricordo si sintetizzava nella cessione con le riunioni come andare avanti senza andare indietro diciamo che era
La ben nota che detta così sembra ridicola ma era viceversa club ben nota questione di come
Costruire un movimento delle forze dell'Alleanza e tali che fossero capaci
Di non provocare una reazione di segno più forte
O parimenti ampio addirittura più forte sono discussioni che oggi paiono folli ma stiamo parlando dei primi anni
Sessanta quando dico questione democratico penso a Reggio Calabria cosa dico adesso non si ricorda assolutamente più nessuno con conoscenze modeste diciamo della realtà della Calabria del Mezzogiorno d'beh insomma
Nel mille ma la la prima predisposizione d'animo perché non fosse nato diciamo intriso di pessimismo togliattiano
La prima reazione che ben noti veniva come prima idea che uno scollamento di quelli di un sistema di potere così forte della democrazia cristiana potesse avere come esito
No umor la formazione di un movimento di un movimento reazionario di massa dell'adesso in genere insomma il post sessantotto ma non solo dalla mia generazione ragionano i termini che sarà decise Scola si scolla sinistra diciamo insomma che no e quindi la lezione di per empio di Reggio Calabria
è una lezione è una lezione molto quindi questa mi pare sul fatto degli esempi così a a Schio opere come suol dirsi ma credo che questi siano stati degli aspetti degli aspetti molto degli aspetti molto importanti unito a un altro aspetto
Che è quello che segnalava D'Alema che ha avuto con Berlinguer sicuramente una dimestichezza e frequentazioni infinitamente superiore al limite ma che voglio dire
Una generazione che onestamente con l'URSS col socialismo reale
Anche se prendeva la tessera del Partito comunista o della Federazione giovanile comunista insomma grosso modo fin da piccoli pensavamo che fosse un po'mostruoso insomma è super ma è difficile da spiegare dice perché lo facevi però insomma
No no elementi di prova Oglio disse per dirlo chiedo chiedo così di essere crea e comunque fossero altri eccetera In Berlinguer si coglieva molto più che in qualsiasi altro dirigente comunista italiano molto più che in Giorgio Amendolara in febbrile Sommaruga discorso su Amendola infinitamente più che
Ingente ecco forse Ingrao per perlomeno per come era allora la nostra la nostra percezione ma questo punto comunque di
Altro di essere altro di diversità che non saprei neanche declinare
Politicamente era un aspetto che si coglie perché ha un aspetto che
Poi secondo me è stato colto non solo da una generazione da noi ma insomma stravolto da una gran quantità di italiani non credo dico che nell'aspetto
D'Alema citava l'universalismo tuttora riconosciuto il peso che questo ancora a eccetera ma credo che anche nella percezione
Dell'opinione pubblica italiana questo aspetto sia stato molto importante abbia contribuito non poco diciamo anche all'asilo determinante e forse anche nel e questo è un aspetto che volevo richiamare dopodiché ci sono gli aspetti
Politicamente diciamo più significativi io non credo
Così che sia interessante può essere anche fuorviante la discussione
De Berlinguer rizzare non de per quelli
Dimenticare ricordare però effettivamente qui qualcosa io credo vada vada detta
Io ho trovato molto col passare del tempo con sorpresa diciamo la reazione di realismo politico
Prima a sintetizzare
Una lettura della crisi della società italiana e dei modi ma ben prima diciamo che scoppiasse il movimento del settantasette
Una lettura della crisi della società italiana
E delle prospettive del suo superamento che si condensa Ava
Uso una formula anche questa dimenticata ma era una formula del PD del con l'urgenza di promuovere una seconda tappa della rivoluzione democratica ed antifascista beh era una lettura
Che anche all'epoca voglio dire con la quale anche all'epoca avevo sempre maggiori avevo sempre maggiori difficoltà difficoltà a riconoscermi e e qui c'è il problema anche
è il problema che suscita che poneva prima che poneva prima vitali il compromesso la solidarietà e via dicendo
Io credo che anzitutto il compromesso
La solidarietà compromesso storico che non è la stessa cosa ma insomma quella politica Lipsia portava un punto alto una politica che è la politica dei comunisti italiani dal mille novecentoquarantaquattro
Della quale il per la quale e che tiene due fondamentali aspetti al di là della tattica politica delle contingenze eccetera
L'aspetto dell'incontro non occasionale con i cattolici con la Democrazia Cristiana
E l'idea che il Partito Comunista diciamo è complessivamente
La sinistra in Italia certo ci sono anche gli altri le cose eccetera però è il partito comunista risolto anche Prada la questione socialista in Italia perché siamo stati fin dall'inizio era quello che Asor Rosa spiegava che era un partito di particolare genio che era in grado per storia cose eccetera di tenere in sé Prampolini Elleni cosa che in parte è vero in parte no ma questo avrebbe una una discussione che ci porterebbe
Che ci porterebbe infinitamente lontano crede quindi credo che quella politica
Sia la politica dei comunisti italiani che quindi ricordo anch'io quel comitato centrale che pareva anche un aspetto più duro che era giusta la linea sbagliata l'applicazione
Nelle parole nelle parole di Berlinguer ricordo anch'io quel comitato centrale nel settantanove dopo la sconfitta elettorale
E non era solo secondo me lo storno di fronda che tu citavi
Che detto in questi termini effettivamente quello che era che abitato da nel mille novecentosettantasei e il mille novecentosettantanove era una frase che erano espressione che aveva diceva chalet di stucco diciamo
L'interlocutore però quel tanto di inscì primi mento diciamo che ci fu in quella politica che poi si tradusse nella formula al governo o all'opposizione aspettare che forse la sinistra vinceva il congresso della democrazia somma se questo ci porta in una cronaca politica minuziosa d'epoca che non interessa a nessuno però era l'idea che quella era la politica dei comunisti italiani e non c'è in cui ha rinnovato fatto gol
E non c'è né era altra questa è la mia la mia prima impressione una politica dalla quale non è che dice mannaggia era tanto bravo però questo fatto di fare la riforma istituzionale il cambiamento la modernizzazione
Via e via discutendo era effettivamente un suo limite no era proprio una cosa devi era strutturalmente nel bene e nel male il discorso è libero
Ma che alla tradizione politica dei comunisti italiani è strutturalmente strane io ricordo come insorge
Il
Mediamente il pc quando grazie dice nel mille novecentosettantanove grande riforma senza ma all'idea senza declinare
Neanche il concetto ma all'idea qual è l'insurrezione ricordo di aver scritto su politica ed economia unico
Giornale era del cespite che Melo del pubblicò una cosa dire questa di grazie assolutamente imprecisa ma il tema esiste la cosa come se avessi detto che bisognava andare ad non lo so a uccidere i bambini a uccidere i bambini delle strade quindi c'era un problema molto forte sotto questo profilo
L'ultimo Berlinguer voglio dire gli estranea Four for Queen fondamentalmente l'alternativa
Che non a caso considera una iattura messa e non è solo il problema di non suscitare Omo quello che dicevamo prima chiede proprio estranea concettualmente
Temo che gli sia estranea ma come
E proprio della sua tradizione e la cultura del conflitto che ci sia una questione in cui Sempre l'elemento della ricomposizione
Fa premio sull'elemento della del conflitto dell'organizzazione democrat e quindi del conflitto come molla e dell'organizzazione democratica del cambio del di del conflitto medesimo la difficoltà dell'organizzazione democratica
Del del conflitto come regola della come regola della democrazia gli estraneo è quanto mai estraneo io ricordo bellissima la sua intervista Pintor mi pare nell'ottantatré quando dice che il Comune sta per questo gli è comunista
Per quest'altro c'erano trasparenti polemica Napolitano cosa eccetera ma io resto comunista per fedeltà agli ideali della mia giovinezza ricordo queste parole questo aspetto c'è fino in fondo
Beh c'è un atteggiamento che assi un tratto
Come dire di andare oltre i limiti del welfare
E quindi di andare oltre i limiti della medesima delle delle socialdemocrazie
E tuttavia a parte che resta sempre un passo alla volta perché se non so se nel mille novecentottantuno fa ancora parte del movimento comunista internazionale sia un po'complicato voglio dire andare a fare le lezioni sui limiti delle socialdemocrazie
Delle questo insomma è argomento è argomento risaputo ma c'è credo
Questo aspetto ma c'è una versione
Profonda che non è solo nelle parole pur avendo Berlinguer una quantità di che poi l'universalismo che diceva prima D'Alema è che rimane da brandita ammette anomala ai però è leader quella è la visione universalistica ed è diciamo così la politica internazionale la politica estere che molto poco ha a che vedere credo con la politica con la politica italiana e che non escludo affatto che ci sia una pratica di Ford di riformismo reale diciamo nella nella vicenda del Partito Comunista Italiano ma c'è questo nodo che non si vuole sciogliere ricordo in una delle varie interviste a Scalfari
Una di quelle in cui fu sollevata la questione
La questione morale ricordo qual era voler rimprovero fondamentale che veniva mosso le socialdemocrazie che fanno un lavoro di Sisifo perché non introducono mai un elemento di irreversibilità
Del cambiamento era già un'intervista con dei riconoscimenti quest'altro non introducono mai un cambiamento irreversibile fanno fanno fanno poi perdonare al periodo
Che arrivava la Thatcher che arriva l'Inter perdeva le spie del germanio abbia dice
Fanno fanno fanno poi perdono le elezioni e siamo punto dal capo team Berlinguer non ne traeva il non trema ipotesi Blanchi sta niente traeva
La l'idea che servissero maggioranze quanto mai ampio un consenso quantomai
Quanto mai largo e questo è un aspetto
L'aspetto e qui chiudo
Anch'io ho riguardato con grande interesse
Diciamo così i pensieri lunghi di Berlinguer in questa fase quindi e sicuramente c'è
Una
Sono degli spunti come dire per un verso antichissimi e per un altro
Con delle
Il che aprono diciamo degli squarci ha un'intuizione appunto di lungo periodo di prospettiva per problemi che allora venivano
Però io ricordando quegli anni e c'è questa voce anche a insomma anche dopo la fine del compromesso storico anche negli anni della questo è un aspetto della politica di la sostanza politica della politica di Berlino Resta
La ricerca di una intesa con la Democrazia Cristiana anche degli ultimi cioè lo schema non è vero affatto che il Berlinguer degli ultimi cinque anni è il Berlinguer della alternativa a meno che il governo degli onesti
Non possa essere considerata una proprio quello in cui il PC diciamo sceglieva nei vari partiti quali erano gli onesti e ci faceva un governo assieme possa essere
Indicato come l'alternativa e via dicendo è la testimonianza fino all'ultimo
è l'intervista poi e il no il nodo poi prende varie forme questa ricerca governo diverso
Varie prospettive c'è il problema di di di Craxi a Palazzo Chigi tante cose ma la prospettiva politica o c'è la propaganda il governo degli onesti e via dicendo
E oppure la prospettiva politica perché quella prospettiva politica perché e la prospettiva più forte nell'orizzonte
Della storia del comunismo italiano in cui Berlinguer sta tutto dentro nella collocazione e nella collocazione più alta la prospettiva credo quello quindi ora chiudo qui secondo me non si tratta nidi rinnegare né di riprendere ma di ricostruire
Si interesserà di più gli storici politici il dibattito e via dicendo ma di provare ciascuno a portare se ne ha voglia né il tempo né la capacità un grave divino
Di sale di riflessione sull'argomento per rimettere la questione come merita di essere messe credo che
Il libro di Di Pietro Folena sia un buon contributo in questo senso grazie
Qualche parola per concludere anche che lavora molto avanzata io voglio ringraziare davvero molto per la loro presenza e per i loro interventi
Massimo D'Alema e Walter vitali e Paolo Franchi
Se mi è permesso
In particolare poi Paolo Franchi perché ha accettato di diciamo a parlare in una veste un po'ambigua
Ma che era
E valida
Sì sì che appunto ma che era lo scopo uno degli scopi non l'ultimo
Di questa ricerca e anche di questa iniziativa devo scrivere Livia Turco che purtroppo bloccate al Senato per l'esame della legge sull'adozione internazionali
E che non ha potuto essere con noi
Che e anche debbo ringraziare interlocutori per il merito dei loro interventi delle loro osservazioni
Gli spunti problematici o critici
Molto utili
E debbo dire che
In particolare
Io mi proponevo e mi propongo con questo contributo
Di
Approfondire
Una ricerca
E in modo non semplificato in modo
Che non punti tanto a ottenere commentò un titolo di giornale
Ma Chivu
Aiuti noi
Noi
Che siamo impegnati nella politica
Ma anche noi che siamo impegnati in tante altre attività della società di oggi
A ritrovare un rapporto con la memoria
In particolare debbo ringraziare
Presente fra Dinoi il giovane storico Umberto Gentiloni Silveri
Che
Nelle more del suo lavoro di ricerca fra l'altro sta per uscire un suo importante contributo importante volume
Edito dal Mulino di ricerca storica
Ha accettato una sfida non facile
E cioè non già di collaborare alla stesura di questo libro perché questo libro
Che esprime unicamente le mie opinioni
Ma di lavorare a una ricerca di documentazioni e anche a ordinare queste documentazioni
Tenuto conto che
Gli storici ancora non hanno potuto lavorare sulla sistemazione degli archivi del Partito comunista italiano di quegli anni
E quindi anche le nostre incursioni sono state in veri e propri incursioni al limite del furto
E come tali sono state frammentaria
Beppe Vacca Chirac consentito diciamo questo lavoro
E spero pur essendo il lavoro di un politico che non ha nessuna quindi intenzione né aperta nei recondita di contribuire alla ricerca storica
Ma spero che nel corso dei prossimi anni la ricerca storiografica potrà cominciare sia dedicare in modo sistematica appassionato
All'esame di anni significativi
Sui quali
Ancora
Almeno la ricerca di parte nostra
Non ha scritto lo si è cimentata in modo significativo anche perché
Alcuni dei maestri io l'ho considerata anche un mio maestro
Che modo anche in accompagnando in una parte degli studi universitari
Come Paolo Spriano scomparvero o purtroppo in modo assolutamente prematura
E debbo evidentemente anche ringraziare l'editore che ha avuto diciamo
Così il sensibilità il coraggio di tentare un'operazione
Che abbastanza
Originale
Io non non voglio entrare nel merito delle considerazioni fatte sono spunti che
Voglio attenere
Sia per riflessioni successive sia per altri momenti anche perché una serie delle considerazioni integrativa aggiuntive o di critiche credo che credo di condividerle
Vorrei però dire una parola sul titolo di questo libro perché mi rendo conto che in parte il titolo del libro Possa apparire parzialmente fuorviante
Rispetto al lettore che poi si incammina in questo percorso fatto la scelta di dare al libero il titolo
Del primo capitolo del primo ora contro insomma del primo movimento sulle veniva detto prima
Senza però nascondere anche nei passaggi successivi che il tema della cultura politica di una generazione
Di mezzo di oggi
Rappresenta Himmel ma in tanti altri compagni e amici che commettano parte di quella generazione il tema di questa cultura politica rappresenta la cultura politica
Nostra davvero la ragione la molla il cruccio insomma di una di una riflessione da questo punto di vista
Insomma lavori come quelli che hanno fatto uomini come Vittorio Foa nel ripensare alcuni
Tratti di questo secolo e soprattutto dell'ultima parte di questo secolo fatti con gli occhi di oggi che rileggo hanno come si vedeva la società con gli occhi di ieri
Trovo che questo metodo e questo approccio sia
Forse fra i più fecondi
Permettetemi una considerazione diciamo se così posso dire più personale ai limiti quasi esistenziale
Noi in questi ultimi anni nell'impegno politico o sono siamo stati impegnati siamo impegnati talvolta in una corsa affannosa che sembra
Senza respiro senza pausa senza interruzione
E momenti per la riflessione a parte quell'interiori o personalissimi
Momenti collettivi per la riflessione sembrano quasi essere bruciati eternit azione del presente da un quotidianità che diventa quasi divina assoluta
Ora io credo che in questa corsa affannosa
C'è un sentimento che forse va al di là di chi fa politica
E cioè un travaglio di un Paese che col crollo di un sistema politico e anche di grandi sistemi di riferimento morale e ideale
Si è avviato in una silicei si chiama con in modo molto così insomma
Generico transizione ma che qualcosa di molto più difficile complicato che ci interroga anche
Profondamente su gli stili di vita e i destini diciamo del nostro vivere sociale dei decenni che sono di fronte a noi soprattutto i fronte nostri figli
Insomma quasi quasi l'emergenza questo vivere nella quotidianità dell'emergenza talvolta sembra assorbire
Vorrei arrivare a dire a svuotare insomma a svuotare anche o a dare la sensazione che la partecipazione alla vicenda politica è svuotata puramente tecnica insomma ce ne quasi il rischio talvolta di sentire una forma estrema di tecnici d'azione della politica predica professione e capacità è
Studio e rigore
Pone però questo problema è
Qualcosa che in qualche modo attraversa credo insomma l'esperienza di di molti di noi in questa corsa difficile continua insomma quasi che la caduta di un ordine globale l'ordine mondiale
A volte si è aggiunta persino a mettere in discussione perfino un ordine interiore insomma un modo di organizzare il proprio pensiero del proprio rapporto con le cose con la realtà
Credo che e questa il fatto più straordinario politicamente di questo ultimo periodo si è riusciti a ritrovare in qualche modo il bandolo se esista o comunque a rimettere insieme
Più grande merito di della politica che si è messa in campo nel corso di questi anni
Un bando lungo ragionamento una una visione che vada oltre la sola quotidianità
E che oggi ci porta sia sul versante europeo che su quello delle riforme del ripensamento dello Stato
A degli appuntamenti molto importanti il Censis in questi giorni ci dice perfino non so se è vero quanto è vero se c'è troppo ottimismo che c'è nel sentimento di questo Paese nel novantasette novantotto un certo ritorno di forza della politica
La ricostruzione di una forza della politica
Tuttavia rimane credo il problema per chi si occupa della politica
Appunto in questa corsa in questo rischio di assorbimento di svuotamento di un presente che si fa assoluto del mito di una televisione o di un sistema mediatico
Quasi come fossero nuovi levatura della storia sostituendo loro ai vecchi protagonisti cara certa cultura della sinistra riteneva come allevatori della storia
Con una forma di rapporto anche con le tecnologie con la modernità che porta a oscillare da demonizzazione catastrofiche
A forme di assolutizzazione diciamo piuttosto ingenua insomma sulla presunta e assoluta neutralità e linearità di tutto questo sviluppo
Allora ecco l'ex concetto che vorrei esprimere che per viaggiare nella globalità sia che questo viaggio sia il viaggio materiale solo se il viaggio dal Messico a cui da qui a tutte le capitali europee ma anche del viaggio virtuale nella comunicazione globale in cui ogni giorno ne siamo entrati e in questo nostro errare nella globalità
C'è anche la possibilità di
Perdersi
Il bisogno dissenso il bisogno una volta sarebbe detto di una bussola certamente le bussole
Le vecchie bussole sono abbastanza inservibili ma
Il bisogno di dare senso a questo viaggio
C'è
In che modo
Queste rare e c'è una ricerca delle proprie radici della propria terra di Itaca diciamo dopo molto a navigare ma c'è anche la consapevolezza
Che non c'è un punto d'arrivo insomma anche dopo Itaca ci sono comunque le colonne D'Ercole ora io credo che anche nostro viaggio politico nella globalità
Che è il tema vero della sinistra dei prossimi anni
Le sfide appunto di un Governo mondiale come diceva Massimo D'Alema della democrazia sovranazionale
Come si possono esercitare i diritti sovranità in un'epoca nuova abbia bisogno di
Punti di orientamento
E io vorrei contrastare nel modo più netto possibile la tesi secondo cui diciamo la globalizzazione comporti poi che so la fine delle nazioni o l'esaurimento di vecchie identità comporta sicuramente la messa in discussione pesante di riassetti istituto politico istituzionali
Però in questo momento si avverte come in tante comunità sociali sì cerchi di ritrovare o di trovare delle bandiere talvolta anche in modo negativo
Si producono forme di nazionalismi riemergono alziamo rideterminazioni ed è molto antichi insomma accanto a questi forme di chiusure localistiche o di gruppo molto chiuse
Ebbene la sinistra come può navigare nella globalità insomma con quali bandiere e a partire da quale identità nazionale
Mi pare che dopo la chiusura dell'ottantanove con quello che ha rappresentato
Ne abbiamo bisogno davvero di elaborare il lutto io uso insomma questa battuta che viene dal pensiero molto al pensiero delle donne
Io vorrei lutto non tanto nel senso di
Riaprire una discussione astratta sul passato
Ma di ritrovare un rapporto con la storia sia con la storia nostra con la storia di altre culture politiche
Con la storia nazionale come altre storie nazionali un passaggio molto delicato insomma da Gramsci che oggi viene scoperta ho studiato dei socialdemocratici di mezzo mondo
Proprio perché nei punti in cui si interroga sui limiti dello statalismo
E anche dai liberali
Pro progressivi avanzati gli altre parti del pianeta
Che avvertono i limiti di un'assolutizzazione così diciamo molto neutrale del mercato come grande mito
Di questi anni
E allora fare i conti con la Berlinguer con quello che per noi ha rappresentato anche con una certa unilateralità io l'ho avvertito come un obbligo lo avverto come un obbligo
So che facendo questa operazione ci si presta anche a critiche molto radicale non solo certamente quelle immerse qui ho già letto qualcosa di molto
Negativamente critico da parte di alcuni osservatori che anche loro hanno un passato comunista e che hanno più il gusto delle abiure che non quello della riflessione
Problematica
Mi pare molto giusto un punto che D'Alema ha detto e che anche franchi richiamava in una aspetto del suo intervento e cioè noi non ci siamo persi celle rischia di perdersi se io guardo alla storia non della generazione D'Alema
O di quella di franchi anche se anche in quella generazione ci sono state vicende personali drammatiche sì ma furono vicende
Più legate a un'avanguardia ristretta
La generazione questa che è cresciuta negli anni settanta
è stata poi una generazione che ha conosciuto più che
Gruppi armati diciamo quelli che guidavano teorizzava la lotta armata Lario lenza diffusa da una parte e le norme dramma della droga come fu vissuto come risposta come diciamo uscita rischi di sicurezza suicidio perfino per moltissimi che erano nostri amici nostri compagni di strada in quegli anni e che si perse ero e sicuramente il rapporto con la storia nazionale
Che con cui Berlinguer e il suo partito mise
Quella generazione che entrava dalla felici non era facilissimo
Scegliere di iscriversi alla FIGC in quel periodo io città a Padova vivevo in una scuola in cui metà della scuola era l'estrema sinistra e l'altra metà era fascista
E io che non veniva da famiglia comunista
Ma cristiana e in parte socialista
Ero assolutamente la lezione settantadue giovanissimo convinto dell'MPA del del dei questi socialisti cristiane di questa idea all'indomani di quella sconfitta e con quella fase che si stava aprendo
Grazie proprio a al modo in cui il PCS veniva ponendo futuro col tramite l'elenco telefonico alla ricerca dell'Indirizzo
Della sede del partito comunista italiano che dice entra in rapporto con un mondo che era abbastanza estraneo alla
Mia
Approccio culturale alla mia famiglia alla formazione in cui venivo da qui venivo e così furono tantissimi anche in coloro che magari dopo una certa esperienza extra parlamentare Della Nuova Sinistra
Scese da un certo punto prima o dopo di fare la scelta della federazione
Giovanile comunista quindi io insomma
Accetto di cimentarmi un po'nel gioco dei se
Che per quello che riguarda l'Astri lo storico è un gioco non possibile non lecito non tollerato ma per quello che riguarda un uomo politico in qualche modo un obbligo tornare a riflettere per capire in avendo conto che la domanda
Se nell'ottantuno per le in guerra di fronte a quei fatti di Polonia e a tutto quello che
Ahò le dette in televisione avesse tratto con largo anticipo sull'ottantanove alcune considerazioni probabilmente anche la vicenda politica nazionale
E
Questa progressiva assenza di prospettiva politica che ha segnato il picco l'ultimo Pci di Berlinguer degli anni ottanta
E anche la seconda parte degli anni ottanta forse sarebbero stati Diversi io per esempio ha rimesso sulla grande riforma che Paolo Franchi ha fatto qui ha ripetuto qui mi sento di
Parte di condividerla ne scrivo anche di questo cioè credo che la questione istituzionale la chiusura su quel tema politico istituzionale fu poi abbastanza decisivo nella
Urla e progressivamente questa grande capacità di espansione anche grande prestigio che il PC con Berlinguer era venuto acquisendo nel corso degli anni se
Giudizio controverso sulla questione morale a mio modo di vedere giusto approfondirlo mi rendo conto di quello che dice D'Alema che tuttavia rivendica con grandissima forza il valore
Politico e anche in qualche modo di esempio che da un leader in questo rapporto single
Issime fortissimo fra dimensione etica dell'impegno politico e necessario realismo politico io continuo intero armi in verità su questo punto sei la questione morale alle che certamente non fu elabora nata mi sono riletto un po'di attenzione serie di interviste di gli articoli di
Interventi di Berlinguer non ci fu sicuramente una chiave di lettura la rispetta la crisi degli anni ottanta e da questo punto di vista mi sento assolutamente di sottoscrivere questo giudizio ma il tema dei confini molto labili della legalità a del rapporto complesso fra i poteri dello stato che era un tema che invece al dibattito alla riflessione sulla grande riforma di Craxi non non aveva alcuna interne ITA è un tema che non a caso alla fine la seconda parte degli anni ha da all'inizio di questo decennio esploso
Il anche con un'assunzione di soggettività politica da parte dei soggetti controllori della legalità insomma tutto questo evidentemente non c'era
E non era assolutamente nei lavorato né si può vedere una previsione
Di questo processo però questo grande tema della legalità tra centralità insomma dalla questione legale ecco diciamola in questi termini credo che sia stato un passaggio estremamente fecondo
Io quindi
Voglio punto ringraziando ancora chi ha parlato chi è venuto qui chi avrà
Chi leggerà questo contributo
Vorrei dire che insomma davvero però ciò non è un approccio dire Nisticò o da romanzo rosa insomma come è stato detto dunque è stato scritto da qualcuno
Non perché
Ci sia una rivendicazione di un passato
Ma perché
Io credo che non abbiamo commesso dei delitti
Questo è il punto di fondo non abbiamo commesso dei delitti a
Anzi momenti in cui altri commettevano delitti
Si è avuto coraggio di compiere delle scelte non facili di opporsi di frenare una deriva una tendenza che potevano diventare assolutamente dilaganti e allora riflettere anche con la tutta la necessaria problematicità e criticità con
Ma vedendo
I punti in cui è mancato coraggio vuol dire comunque sapere che se nella storia ci sono un certo punto delle cesure dei passaggi anche netti tuttavia non si porrà prenderà la storia con un insieme di salti improvvisi e di non
Modi inizi ci sono dei punti che mi piacerebbe approfondire
Nel futuro una quello della storia degli anni di piombo e anche dell'opposizione agli anni di piombo da parte giovanile in quegli anni che qui è solo accennato e una seconda
Arte e quella invece della dopo la morte di Berlinguer
R. quindi la parte forse più Bugli è più difficile degli anni ottanta vedremo se ne avremo il tempo sento però che nella revisione programmatica e cultura
A lei che dobbiamo saper operare come sinistra
Toh il
Bisogno di qualche punto di riferimento e se posso prendere in prestito non so se la sigla è giusta al navigatore all'interista
Diciamo questi strumenti tecnologici nuovi cioè il il GPS che dà la possibilità se già si chiama sigle giusto no no no no no no simile la uso per la la uso per la macchina non perché adesso la metà ma anche nelle automobili ed entra traffico metropolitano io credo che diciamo in questa in questa
Ricerche in questa navigazione ci sia bisogno sapendo da dove veniamo di trovare le nostre coordinate e credo che questo pezzo di riflessione ci permetta
Anche di sapere quali sono le coordinate da cui poi possono muovere tentativi successivi di rinnovamento che viene in grazie