"Le proposte dei popolari" Conferenza nazionale di programma del Partito Popolare Italiano organizzata nei giorni dal 29 novembre al 1 dicembre 1996 presso il Centro Congressi Magazzini del Cotone nota: la conferenza non è stata registrata integralmente

Possono occupare quanto meno dei posti liberi se non proprio le prime file fra l'altro ed è un'occasione da non perdere
Uno infatti grazie
Va bene
Specie
Allora
Grazie
Bene credo se anche laggiù si prende posto possiamo senz'altro incominciare
Ringrazio di questa presenza in particolare dalla presidenza di questo nostra conferenza nazionale di programma alla senatore Paolo Emilio Taviani e
E dico subito
Che c'è un filo di commozione qualche impaccio nel prendere la parola avendo al fianco in questa Presidenza Paolo Emilio Taviani vi dico agli diciamo un grazie rotondo che a lui guardiano come a uno dei materiale della tradizione cattolico democratica
A uno dei massimi punti di riferimento della lotta deliberazione in un tempo che povero anche perché è povero di testimoni e di maestri sentiamo il bisogno di ringraziarlo per una presenza e un magistero qualche volta personalmente ne so qualcosa perfino un sobrio monitoraggio senza dei quali la nostra strade anche quella dei più giovani in particolare sarebbe risultata più difficile grazie dunque pare essere tra noi grazie
Questa presidente
E il senatore italiani ha scelto di portarsi il saluto domenica mi ha detto e di indirizzarla particolare ai giovani è che fanno parte dal nostro cambia
Tre benvenuti sei come ci ha insegnato Sturzo il nostro è un partito programma e se più ancora come sempre struzzo Chance segnato un programma si vive non si scrive credo risulti chiara l'importanza di questo appuntamento
Sei le entità e coalizione sono chiamate in questa fase a crescere insieme
Senta proposito citando a fine Giuseppe De Rita recentemente ha ricordato che li dentista non sta nel soggetto ma nelle sue relazioni credo che l'intenzione di questa conferenza dei prioni dramma sia più che evidente si tratta di dare corpo spessore e visibilità alla presenza popolare asse ragione mi si consenta di dirlo legittimante dell'Ulivo ed in particolare del suo centro fattore di consolidamento della coalizione politica di centro sinistra
L'Ulivo che più di una normale coalizione proprio perché il suo inizio è dato dalla condivisione di un programma piuttosto che dalla delimitazione di un perimetro ma proprio questa circostanza dice che soltanto ai popolari che dice e non soltanto ai popolari che il bipolarismo italiano non ammette alcuna confusione con il bipartitismo
Anzi un'annessione meccanica del bipolarismo al bipartitismo sarebbe violenza alle grandi culture politiche di questo Paese di più
Condannerebbe lo schieramento che in questa direzione si incamminarsi ad una sicura sconfitta eletto il nostro sforzo programmatico
Non è quindi dotato soltanto da patriottismo di partito anche se l'imminenza del congresso nazionale fissato per il nove gennaio dice quanto l'ostinazione dei popolari sia robusta
E del resto proviamo a chiederci in tutta semplicità se non sarebbe più povera e quindi più a rischio la democrazia italiana senza la nostra presenza e la nostra iniziativa
Pensare politica ci ha insegnato Aldo Moro e già gran parte del fare politica
Soprattutto per chi non ha dimenticato le pagine alte della tradizione cattolico di mettere democratica dal Codice di Camaldoli ai convegni di San Pellegrino
In sintesi fin troppo rapida ma credo di far bene così
E con cui di rischio di qualche fumetto il senso di queste giornate lavoreremo studieremo impareremo insieme per contribuire a dare una risposta tempestiva
è sensata
Ai problemi del Paese
Per offrire una piattaforma di programma più chiara a un significativo elettorato moderato non di sinistra i ceti medi produttivi a quanti in tutti gli strati sociali del Paese hanno deciso di non separare la propria quotidianità dall'impegno sociale e volontà
Ci sono milioni di italiani per queste quando facciamo queste affermazioni
Non concediamo nulla alla enfasi dalle Sociologia e non cantiamo di notte per farci coraggio
La misura e la determinazione con la quale il segretario Gerardo Bianco ha condotto il partito consentendogli di superare le insidie di una abdicazione non facile trovano in queste giornate di riflessione corale la migliore vigilia dall'appuntamento congressuale
Il partito non sembri banale sottolinearlo è una comunità di uomo
Il pensiero del partito è frutto della sua socializzazione
Ha scritto Musil non è vero che il ricercatore insegua la verità
è la verità che insegue il ricercatore
Fanno bene ci fanno bene queste parole che mimano l'antica saggezza del Libro della Sapienza
A chi sa di muovere nell'orizzonte della ispirazione cristiana può anche sorridere la speranza di un qualche suggerimento e di una qualche spinta ex istinto Spirito Santo
Non neghiamo cellula vedremo di capitalizzare al massimo l'apporto della nutrita schiera di esperti definiamoli complessivamente così che hanno accettato di darci una mano
Alla densità del programma dovrà corrispondere ne sono sicuro l'intensità dell'impegno
So che non è soltanto un augurio per questo mi permetto di ringraziarvi in anticipo
Ringrazio i nostri ospiti abbiamo no kuni Prammatica ma perché siamo parte di una corrente calda dove l'amicizia la comunicazione a questo tipo di spessore do quindi subito la parola al sindaco di Genova Adriano Sansa grazie ad esso
Vi ringrazio molto cioè l'aver scelto Genova come sede di questo incontro
E che ringrazio per l'invito ad essere qui a dare un saluto
è un saluto molto impegnativo quello chiudo il popolare perché intanto sono sia pure da poco
Parte della maggioranza che governa questa città vi sono entrati in modo molto discreto
E noi per rispettare questo atteggiamento eleviamo accolti con discrezione ma non per questo meno apprezzando il significato di questa loro scelta
E non meno aspettandoci dalla loro presenza
C'è al vertice la nostra regione politico saggio e capace come Giancarlo Mori e questa è un'altra ragione per l'attuale
Ho un motivo per la questo saluto ma ci sono come credo tutti
Sentiamo motivi molto profondi quando si tratta
Di parlare con
Una forza politica chi ha avuto e quindi sta cercando ancora e sta avendo in qualche misura una parte così importante nella vita nella storia del nostro Paese di ciascuno di noi credo che a nessuno possa sfuggire quando parliamo con i popolari non modi forti non solo un presente impegnativo
E credo giustamente ambiziosa è un grande anche per dimensione un grande passato
Che a luci ed ombre naturalmente non Stame ed esso dare giudizi le dilungarmi perché un saluto però voglio dire in assoluto almeno una cosa
Ed è una memoria personale e da questa soltanto mi muovo per una considerazione io ricordo per essere nato dall'altra parte dell'Italia cioè a destra i confini dell'Italia che noi partiamo come può affoghi fuggendo da una dittatura quella di Tito io ricordo i primissimi anni del dopoguerra
Quando sentire i risultati delle elezioni sentire i voti che venivano ai partiti che sosteneva libertà
Voleva dire vive una profonda emozione
E voleva dire capire per ciascun numero dei voti che cosa questo implicava in termini di rischio scampato se si può dire così
O di scelta compiuta che fosse meglio
E questa nuova importante non solo per me credo che sia memore della nazione questo
La quale non cancella le altre memorie più recenti di momenti di sbandamento di momenti credo gli smarrimenti o anche
Di alcuni leader componenti ideali più grandi più forti
Del movimento di popolare
L'altro ricordo
Però io debbo aggiungere allora e della mente finisco perché vogliamo usate la vostra pazienza però mi preme dire queste cose
è un ricordo sempre chi vende geograficamente da quella parte ed è quello di Trento che era abbinato nella anche nell'abitudine del linguaggio Trento e Trieste dunque mia mamma era di Trieste si parlava spessissimo da due città insieme e si parlava naturalmente di De Gasperi
E allora credo che non sia inopportuno dire che un altro pensiero che accompagna chi viene qui è quello dei Castelli
Mi ricordo di come dei gas sia stato capace pure essendo preso tra un radicalismo socialista se vogliamo dire molto sommariamente
Un liberalismo conservatore capace di trovare un suo cammino e quale cammino e come dei gas sia stato procura Vendola fermissima convinzione sua propria
Dei suoi programmi delle sue idee dell'autonomia dei cattolici in politica come si è stato passi considerare sempre tutti l'interesse di tutti valutare e trovare con la fermezza di principi la mediazione giusta
Come sia stato per esempio un uomo e questo credo che sia un altro degli insegnamenti validissimi K se di vedere all'Europa non meno dell'Italia
Cosa che può sembra strano in tempi tanto si parla di Maastricht rammentare io credo che se invece utile ricordare perché il rischio dell'angustia della riduzione del nostro ambito più ristretto c'è sempre e che ha detto culturalmente nonostante questa impegno che lo appoggi ci porta anche in termini di in posizione io credo che il rischio dell'angustia culturale
Che ci educa non avere questa ampiezza ci sia sempre
E De Gasperi però a tutto questo sempre accompagnato una fortissima istanza morale
Non dico la questione morale che allora dire una cosa che storicamente non significa proprio questi si lega in modo particolare vicende tragiche che al delitto Matteotti ma io dico istanza morale l'idea morale che perno dell'azione e anche dell'azione politica e allora mi permetto di dire il figlio davvero concluso che l'augurio che mi sembra di poter fare cordialissimo
A un convegno che si svolge a Genova oggi e quello di avere tra i riferimenti e tale memoria anche questo chi me nasce da questa stimolo di ricordo se volete privato e personale e cioè dei Popolari trentini di cosa significato quell'esperienza di quell'idea dell'autonomia
Te la cultura cattolica in politica dei cattolici in politica
Di quell'idea dell'appartenenza all'uopo e di quella dignità del disegno europeo
Non soltanto che pure molto economico e di mercato altro tema sul quale dovremmo forse tutti fermarsi non solo voi soltanto ecco
Quindi l'ha pure se posso farlo di poter avere presente anche questo elemento nel momento in cui siete perché questo è vero componente essenziale dei governi di queste regioni di questa città
E componente essenziale di questa ricerca di questo tentativo dell'Ulivo di costituirsi con una sua propria nuova
Immagini fisionomia di adeguata dignità rispetto i bisogni della patria
Do ora la parola alla Presidente della regione Liguria il popolare Giancarlo mo'
Porto finalmente il saluto della Regione Liguria questo incontro ma ovviamente credo che mi sia concesso fare un discorso misto sia di saluto della Regione che sicuramente notata da una presenza del Partito popolare così qualificata
E anche in relazione a registrare importanti scadenze che attendono il partito
Ma anche alcune valutazioni che credo anche per non ripetere un intervento avrà il desiderio di fare
Io non posso nascondervi la profonda soddisfazione per la scelta di Genova quale sede della Conferenza nazionale di programma del Partito Popolare Italiano scelta che ritengo non casuale Genova il capoluogo di una regione nella quale già nella precedente legislatura regionale si è realizzato un'alleanza di centro sinistra precorritrice di quella dell'Ulivo che ci ha condotto alla vittoria elettorale che successivamente al governo nazionale
D'altra parte proprio chi anche nei giorni difficili del tentativo condotto nientemeno che dal segretario nazionale disposta la destra del partito ignorando il patrimonio politico programmatico dei popolari ha voluto e guidato l'alleanza a livello regionale con le altre forze del centrosinistra può dirvi che se l'Ulivo costituisce una prospettiva politica fondamentale e irrinunciabile
Tuttavia il programma del Partito popolare italiano non può esaurirsi nella sola politica delle alleanze
è stato perciò quanto mai opportuna la confutazione di questa conferenza
Della quale sono dalla quale sono certo scaturirà una piattaforma programmatica
Capace di definire più chiaramente il ruolo del Partito popolare italiano all'interno della coalizione di governo
Occorre infatti recuperare e valorizzare la collocazione moderata del partito nell'ambito dell'Ulivo moderatismo che non può e non deve significare immobilismo conservato al contrario la collocazione moderata esprime la piena matura consapevolezza della circostanza che nell'agire politico il patrimonio valoriale di cui siamo portatori non fa soltanto enunciato ma deve essere realmente vissuto e concretamente realizzato
Perché ciò sia possibile occorre che i valori siano talora armonizzati e contemperati
Così anzitutto lo stato sociale deve esser difeso con forza ma al tempo stesso reso compatibile con le condizioni economiche del Paese in modo da risultare sostenibile con le risorse disponibili e per ciò stesso durevole
Se lo stato sociale non sarà in grado di sopravvivere economicamente a questa e alle future generazioni le sue promesse di assistenza sociale e sanitaria di benessere e di redistribuzione della ricchezza se riveleranno ai meriti Bettini e mettiamo in mente illusorie
Sul versante delle riforme istituzionale la collocazione moderata del Partito popolare italiano si esprime quanta al procedimento di revisione nel rifiuto di ogni ipotesi di assemblea costituente che potrebbe condurre uno stravolgimento del quadro istituzionale ben al di là del pur necessari interventi riformatori
Quanto al contenuto della revisione nel rifiuto di ogni suggestione plebiscitaria o demagogica
L'elezione popolare diretta del capo dello Stato alla presente infatti una scorciatoia potenzialmente plebiscitaria rispetto alla quale occorre riaffermare il primato del Parlamento e due del suo raccordo con il governo
Va quindi ribadita la nostra scelta del modello tedesco del cancellierato che consente di rafforzare la figura del Presidente del Consiglio senza alterare la forma di governo parlamentare modello tedesco che va recepito anche a livello di forma distacchi in modo d'opporsi alla suggestione demagogica di chi accompagnando al sostenuti sostantivo federalismo l'aggettivo municipale vuole realizzare una semplice operazione di decentramento amministrativo che non ha nulla di federale ed è perfettamente compatibile con lo stata centrale
Sebbene il federalismo cooperativo e solidale sul modello tedesco costituisca uno degli apporti più significativi dei popolari al programma dell'Ulivo approvato dal corpo elettorale
In questi mesi valido popolare italiano ha dimostrato in proposito un'inerzia rischiando di disperdere una parte fondamentale del proprio patrimonio programmatico
Il federalismo cooperativo e solidale non può che basarsi sugli enti che per le funzioni legislative di cui già dispongo
E per le loro dimensioni territoriali e demografiche si pongono come innaturali precursori dei futuri componenti dello Stato federale le regioni puntare sui comuni come antagonisti delle regioni stabilendo un rapporto diretto dei primi con lo Stato centrale corrisponda alle aspettative significativamente convergenti
Di soggetti che sono in realtà profondamente anti federalisti e anche per questo lontani dal Partito Popolare Italiano le grandi città e le strutture burocratiche centrali
Nell'ambito di una matura visione federalista che riserva alle Regioni le funzioni legislative di coordinamento e di alta amministrazioni e agli enti locali le restanti funzioni amministrative potrà trovare piena realizzazione quel principio di sussidiarietà
Oggi annunciato da tutte le parti politiche ma che non dimentichiamolo costituisce parte integrante del nostro patrimonio ideale il principio di sussidiarietà consentirà non solo di avvicinare le istituzioni ai cittadini ma anche di individuare ambiti più vasti di libertà dell'individuo e per le formazioni sociali intermedi tra le quali la famiglia riveste un ruolo fondamentale
La collocazione moderata del Partito popolare italiano significa infine nostro pieno riconoscimento del primato delle istituzioni sui partiti
Se le forze politiche sono chiamata svolgerà un ruolo prezioso e insostituibile nell'espressione della volontà politica dei cittadini e nel raccordo tra questi e gli organi politici
Occorre tuttavia evitare in ogni modo che le istituzioni vengono occupate dei partiti
Proprio la triste esperienza degli anni ottanta con la capillare capillare occupazione partitica delle istituzioni deve insegnarci a riconoscere nell'ambito istituzionale un margine di autonomia rispetto ai partiti che consenta di affermare pienamente il proprio prima autonomia e primato che trovano il loro fondamento nella considerazione che coloro i quali sono chiamati a responsabilità di governo
A livello nazionale regionale e locale rappresentano non solo il partito e la coalizione nei quali si identificano idealmente ma anche e soprattutto alla comunità nazionale regionale e locale che direttamente o indirettamente le ha espresse
Tutti gli alimenti e a mio avviso definiscono la collocazione politica del Partito Popolare Italiano debbono guidarci nella scelta del segretario nazionale punto nodale del prossimo congresso
Scelta che va compiuta evitando ogni personalismo ma nella consapevolezza della necessità del nuovo e dunque attraverso la vorrei Zazie un editti riesce a rappresentare esigenze di novità e di comunicazioni
Il Partito Popolare Italiano ha soprattutto bisogno d'una dirigenza nazionale che senza sacrificare la funzionalità
Sappia proiettarsi in una dimensione esterna che abbia una comunicabilità tale da rendere adeguatamente percepibile la nuova immagine dalla segreteria politica del partito
Solo così sarà possibile lanciarla zone politica del Partito Popolare Italiano all'interno dell'Ulivo di un partito popolare la cui solida base programmatica che in questi giorni siamo chiamati a definire si adegua mente valorizzata
Grazie
Grazie Giancarlo Mori entriamo immediatamente nel vivo dei nostri lavori con Giuseppe De Rita credo che se c'è persona che non ha che non patisce presentazione sia proprio De Rita attualmente presidente del CNEL fondatore mentre del Censis beh alle sue analisi ci siamo a lungo abbeverata qui a luglio è stata affidata la relazione di scenario le ansie e le sfide verso e terzo mille
Allora
Non mi tocca fare discorso programmatico perché domani ci saranno i gruppi di lavoro ci sarà la sintesi di domenica io avevo soltanto aprire alla riflessione
E il aprire una riflessione significa stare anche al tema per molti versi fare scenario e partire dalle paure e dalle ansie di oggi
Buddha diceva tutto sta nell'ansia tutto sta nella paura
E in effetti la paura è uno degli elementi fondamentali di questo periodo
E in questo momento in questo passaggio di secolo probabilmente la paura è ancora maggiore
Problema è di guardarla in faccia di guardare in faccia le le paure che abbia se non si guardano in faccia delle paure che sono molto più profonda di quanto si possa pensare alla fine noi finiamo per come diceva stamattina Asor Rosa su Repubblica a vere e il governo della mediocrità adattarci al governo della mediocrità
Non avere cioè quelle tensioni quelle di glorie che sono necessarie per uscire da un momento difficile
Rimuovendo la paura noi in qualche modo ci condanniamo a una delegittimazione
E siccome ridotto il Partito popolare ha bisogno meno che di una delegittimazione ulteriore credo che il punto centrale da individuare sono proprio le paura quali sono le paure che stanno all'interno del corpo sociale oggi
L'ascendente di un corpo soggetti di un corpo collettivo qual è un partito l'ascendente lo ritrova non so stare dice Hillman
Come un masso fermo nell'acqua che scorre quasi fosse una solidità antica ma sta nel convogliare quello che è nascosto nella psiche delle persone
Ricordiamoci quello che è stata la democrazia cristiana negli anni Quaranta convogliava avvertiva
Delle paura dei problemi
Delle ansie delle speranze
Il programma è in qualche modo figlio di questa capacità di guardarle paura
E quindi non pensiamo che parlare partendo dalle paure sia tutto sommato un pezzo pessimistico è la natura delle cose che ci impone di guardare in faccia la realtà
Perché se non affrontiamo le Paure restiamo sul generico rimuoviamo
E in fondo aumentiamo quella dose di in motivazione di non motivazione che oggi c'è in tutto il Paese e che per esempio colpisce in maniera molto precisa i giovani che sono ogni giorno più Massa immotivato
I giovani che sono in sala forse sono pochi ma hanno bisogno anche di avere questo spirito di serietà che impegni a guardare avanti perché siete riusciti a guardarsi dentro
Ci sono quattro porte
Profonde nel corpo sociale oggi una paura puramente congiunturale dell'inverno ma neppure soltanto dell'inverno
Una paura di lungo ciclo
Una paura di relativa perdita di indipendenza di libertà
è una paura di destrutturazione della società in quanto tale
In primo luogo c'è una paura
Congiuntura una paura di oggi
Il corpo sociale anche quando non va in piazza appare
Ha paura di tornare indietro ha paura di impoverire
La stessa ultimo numero di Liberal pone il problema dell'impoverimento la paura di impoverito un Paese che ha cavalcato in avanti e una promessa infinita di guai se non cinquant'anni in questo momento ritiene che il futuro sarà meno buono di quello che è stato passa
E a questa procura concorrono problemi politici tutti i giorni che un partito dovrebbe e potrebbe controlla la paura per esempio che l'Europa non sia
Quella scommessa positiva noi pensiamo
Che ci tossico troppi sacrifici
Che ci costi troppo limitazione di libertà imprenditoriale
Che ci costi riduzioni in quanto
Che ci costi competitività così accentuata da portare disoccupazione sì questo scempio
Non neghiamo non mettiamoci dietro la la uno schermo che l'Europa intera l'Europa per buona parte del nostro popolo è un incubo in questione e paura
Se a questo aggiungiamo il fatto che si parla talmente tante di guerra e di riduzione dell'UE che tutti quanti ci guardiamo e ci facciamo il conto a nostro pensione la nostra salute la nostra copertura dei bisogni
Questa paura se
C'è la paura che ogni volta scatta ogni manovra economica ogni eurotassa kit anche chi non paga saremo più poveri ci sono i soldi per le tasse
La sicurezza in fondo che un sistema oggi molto Righetto devo dire dai commentatori ma la coesione sociale che la politica degli ultimi trenta quarant'anni ha creato oggi incomincerà sulla Brahms e non
Non poniamoci di fronte al fatto che la difende Bertinotti difende una cosa vera difende l'ansia della gente di essere ancora sotto una coesione sociale una protezione una sicurezza del futuro la stessa epopea del piccolo imprenditore dell'artigiano del secondo lavorista del lavoratore indipendente è stata possibile anche perché c'era la Rete di copertura
Per non cadere col sedere per terra della propria sicurezza dei dei bisogni fondamentali
E la paura viene anche dal fatto che dopo cinquant'anni dopo quarantacinque anni è stato fra virgolette tradito quel patto implicito che c'era stato sulla casa
Fate la casa è evidente tranquilli e tutti quanti nuovi tutto in quanto il ottanta per cento la popolazione italiana si è fatto una casa pensando che qualsiasi cosa sarebbe fosse successo comunque quella sicurezza se
Oggi a me
La casa costa quanto una mensilità al pensionato mio amico costa quanto una mensilità diventa uno ai Parioli dell'altro a Tor Bella Monaca
Ma questa è una riduzione della sicurezza
La sensazione che sia e che
La paura di impoverire c'è
E pensate che in fondo anche le cose che sono oggettivamente delle cose lei con queste spese incredibili soltanto pochi anni fa
Pensiamo soltanto alla deflazione
Alla riduzione dei tassi
Portano al dimezzamento di quel po'di vendita con cui la mia vecchia mamma o il mio portiere integravano la pensione integravano stipendi
Perché in fondo la diffusione dei titoli di Stato era abbastanza forte all'interno dalla società
E mettete tutti questi bei riletti
E c'è e pensate un po'italiano medio poi chiamiamolo ceto medio borghesi dono ingorghi sito questi sono prose giornalistiche anche quando le faccio io e vi rendete conto che la persona normale si vede cadere tutti i suoi birilli di riferimento
La casa la sanità la pensione il l'occupazione alcune volte
Nella la piccola rendita da patrimonio mobiliare
Chi volete che un Paese che si impone che sente la paura di impoverire io dico che non sa impoverito che però alla paura di impoverire la paura la la psicologa in una in una società a forte psichismo collettivo ha paura eccome
E come la realtà
Diceva hanno solo paura voi non si impoveriscono
Hanno paura che di italiano tutto ma pare a fine anno in Italia niente nessuno però ha paura oggi c'è
E io mi domando quante delle forze politiche oggi sono capaci di affrontare i singoli temi quelli li ho appena appena elencato con la voglia di o con la il coraggio di dire no guardate il Pd fa controllava paura collettiva
Certo forse è più facile dire siamo stati così bravi da portato il tasso l'inflazione al due sette è più facile dire siamo così bravi che stiamo andando in Europa benissimo però la paura resta
E la paura pende la massa immotivata
I giovani specialmente mattutino
Oppure la rende soltanto capace di un rancore sapere tutti che i cani abbaiano i mozzi chiaro quanto quando solo quando hanno paura
Perché in fondo il City il tono complessivo è in parte di motivazione dall'altra parte ET
Relativa rancore
Poiché grida la piazza è un aspetto secondario
Intanto in piazza ci possono andare tutti
Perché tutti hanno paura e tutti hanno ancora
Per cui oggi ma importante V apportata seicento mila persone in piazza giorno dopo un altro con mostre un altro gruppo sociale praticamente contenuto in Portogallo Aldo c'è paura c'è rancore agente Walter
Seconda paura un po'più profonda per aver chiamato una dura disciplina
La paura cioè che
In questo i popolari dovrebbero fare un minimo di riflessione interna che i grandi cicli del del del dopoguerra
Siano finiti
Che sia finito ad esempio il cibo dalla Società aperta il ciclo della Società del fai da te nel ciclo della molecola Rita dello sviluppo il ciclo della piccola imprenditorialità il ciclo del localismo il ciclo del primato del sociale sulla realtà politica il ciclo della vitalità
Nella realtà sociale ed economica nella dimensione collettiva del Paese
In fondo sentiamo
Che non perché sia finita la Prima Repubblica ma perché la Prima Repubblica significato qualche cosa
Ha significato un affidamento ai cittadini di compiti che una volta si pensava sarebbero stati fatti dallo sta fatevi la casa di pagheremo
I danni di guerra
E io io non ci posso far nulla
Posso soltanto prendeva posso prenderla così ma insomma non
è un puro fatto artigiano e prende in mano no no insomma in piedi davanti
Allora il il
Il ciclo che chiamiamo pure dalla Prima Repubblica perché non se ne voglia vergognare il ciclo è stato un ciclo profonde Simone è stato un ciclo soltanto di un passare del tempo
è stato un ciclo in cui il potere politico si è affidato ai cittadini
In cui il primato della società sulla realtà politica è stato fondamentale sempre
Sia quando nel dopoguerra test si è ci si è affidati ai cittadini per rifare le case per rifare le le le le le le le in prese per riprendere a camminare sia quando negli anni settanta
Nella politica negli anni di piombo invece sono nati il sommerso il localismo la piccolissima impresa
Sempre segnasse ponente anche nel luglio novantadue quando di fronte a una crisi politica spaventosa ci sono stati tre anni di boom economico non senza grandi precedente
E non solo nel Nord Est
Questo ciclo profondo che poi prende varie Paro varie varie vestiti
Questo ciclo profondo di un dopoguerra che ha visto la gente motivata accrescere la gente motivata ad arricchirsi la gente motivata ad esser diversa gente motivata ad essere causa sui
C'è ancora
La paura che circola è che sia finito quel ciclo che non siamo più causa di noi stessi
Non abbiamo più la capacità di padroneggiare la cosa come ancora nel novembre novantadue abbiamo avuto quando abbiamo reagito una manovra i novanta mila miliardi alla svalutazione alla al al all'uscita dallo SME a un a Tangentopoli rampante
E abbiamo reagito con bulli Nordeste che che si sviluppava tutta la Lombardia che ha ricominciato di mine che andava avanti l'abbiamo poi distinte tre virgola cinque per cento L'aumento del reddito non ce lo ricordavamo da un decente
C'è anche era ancora questa forza oggi c'è o non c'è la paura che in fondo sia stata l'ultima fiammata di un ciclo lungo dove i cittadini gli imprenditori e gli artigiani lavoratori indipendenti tutti in fondo facevo una meno ho compensato
Le difficoltà della politica
Questo ciclo infatti il sta in qualche modo fine
In fondo forse l'ultima fiammata è stata sul piano politico Berlusconi quando ha detto sono uno di voi sono uno di quelli che rappresenta questa Italia che è cresciuto e vuole continuare a crescere
La vicenda Berlusconi era andata da un'altra parte quindi oggi non c'è più nessuno che interpreta il ciclo lungo degli anni precedenti
E devo dire neppure i popolari da questo punto di vista che erano i maggiori interpreti del ciclo precedente
La società aperta no l'hanno voluta dico Manhunter i democristiani
Da De Gasperi fino
Fino all'ultimo
Ricordiamoci sempre una frase di De Gasperi che citava Bettina von Brentano dicendo quando uno Stato non ce la fa si affidi ai cittadini
Il senso che i cui cittadini sono causa su cui sono causa di se stessi sono padroni della propria vita questo Italia ce l'ha avuto
Oggi sembra in molti c'è la paura che non sarà più così sarà Tietmeyer sarà D'Alema chissà chi sarà
Certo non noi o almeno c'è la paura che non noi saremo padroni di noi stessi
E questo porta a una terza cosa
La paura della congiuntura la paura del fascicolo ha paura profonda se volete anche di cultura dello sviluppo
Dell'indipendenza dello sviluppo
Erano anni almeno per me et al quarantacinque
Che non sentivo nelle spire di questa società il servilismo
La ricerca di chi è il nuovo padrone c'è col maggioritario gioca su questo
Ma neppure in quell'ambiente molto particolare in cui la ricerca del padrone era stata sempre movimento fondamentale cioè la RAI
Era mai avvenuto questa tendenza a guardarsi intorno per vedere dove stanno quattro
E poi nuova drone siano i dodici governatori delle banche centrali o siano qualcuno all'interno del Paese quello che è certo è che questo gusto dell'indipendenza questo costo di non avere padroni questo gusto di non a ridere una un vincolo dato dall'alto
Vorrei
Con tutta l'anarchia che questo ha comportato col il rifiuto della sovraordinazione
Come concetto base di governo non è vero non abbiamo mai voluta la sovraordinazione
Possiamo aver poi pagato in in in moneta durante il fatto di non aver voluto sovraordinazione
Insomma
Ma
No perché scivola
Intanto spetta forse ce la facciamo
Non abbiamo mai voluta la sovraordinazione questo è un Paese che ha vissuto senza cultura della sovraordinazione
Nel bene e nel male e oggi invece c'era paura tra sovraordinazione l'automatismo di mercato
La finanza internazionale i mercati finanziari
Le riforme istituzionali con la deriva plebiscitaria come dite voi
In questo senso che in fondo che in fondo il la a dire che in fondo a qualcuno può inserirsi in questa società con una logica sovraordinati
Questa paura se
Pensate ad esempio come è stata considerati come viene considerata nel nell'odio e l'amore la sovraordinazione etica moralistica moraleggiante anti corruttiva che ha ispirato tutta una politica giudiziario di tutti
La gente cugini
Aveva grande entusiasmante Mani pulite c'era molto di meno perché sente che lì non c'era una logica corretta di funzionamento dell'istituzione giudiziaria
C'era una voglia di sovraordinazione etico-morale
Che era anche di sovraordinazione politica implicitamente a attraverso una logica giudiziaria
Tutto questo porta a queste paure
E bisogna dire che al di là del fare programma poi ci tornerei un grande partito con una grande storia ha bisogno e ha il dovere di stare dentro queste paure
Altrimenti la gente
Quest'esame
Ad esempio la mossa mento rispetto alla reazione vitale
Gran congiuntura
Oppure va perso una sorta di apprezzamento di decisione che ormai il grande ciclo del dell'arricchimento della crescita è finito e quindi ulteriormente immotivata
Oppure pare addirittura verso la ricerca di una sovraordinazione etica morale e politica istituzionale che poi significa dente che significa deresponsabilizzazione significa in motivazione
Il vero pericolo di questa società e la il motivazione fino a quando noi non ritroveremo il gusto di rimotivare la gente non vedremo più un giovane all'intorno della politica
Perché i giovani o si sentono motivati è una cosa che sente la propria motivazione o se no vanno altrove
Se devono entrare in in un luogo dove c'è paura di impoverire c'è paura di non aver più di non sta più nel ciclo giusto c'è paura del di ho paura o attrazione fatale la sovraordinazione non ci si va i poemetti anche il più bel programma dei quattordici capitoli
Poi anche richiamare in invitava Pasquale Saraceno e far riscrivere un bellissimo testo ma non non ci vanno perché non è in programma che attività è la capacità di stare nelle cose d'interpretare l'umore complessivo di un di un popolo che in questo momento a queste tre paura
Ma ho detto che ce n'è anche una quarta
Ed è la è la quarta è molto profonda perché ci tocca in pratica tutti
Che il sistema abbia in qualche modo portato a una decostruzione dei soggetti
E che quindi le nostre difficoltà venne le difficoltà di rispondere alle paure come le difficoltà il decidere una qualsiasi cosa orribile cipriota di fare riforme o quello che sia
Siano legate al fatto che non ci sono soggette adeguatamente forte il premier riprendere in mano la situazione
Non ci non c'è soggetto a Rita
Perché i grandi soggetti si sono tutti spacchettata
Perché la dimensione se c'è una crisi profonda in questa sede e di questo in qualche modo paura c'è e c'è una crisi profonda di questa società è proprio legata al fatto che in fondo abbiamo che il sospetto che ci sia una dimensione di
Destrutturazione soggetti soggetto a
Pensiamo a cosa è oggi lo Stato
è veramente un soggetto
Abbiamo cominciato a lavorare quelli noi della nostra generazione dello Stato era il soggetto cena dello sviluppo
Era il soggetto che dava forma la società oggi possiamo dire che lo Stato è questo
Pensate cosa è oggi la pubblica amministrazione rispetta la poverissima amministrazione postfascista è una cosa entrate ministeri italiani Anita e vi rendete conto che l'amministrazione non c'è più come soggetto neppure come soggetto corporativo reazionario e conservatore
Pensate cosa ridotta oggi la forma partito
Come soggetto principe degli ultimi cento anni mica soltanto in montagna
Pensate alle difficoltà e un dimensione del soggetto sindacale
Rispetto a al al luglio novantatré cosa est e cosa è più fragile il sindacato e quanto è meno rappresentativo da dei
Non riesce neppure a firma il contratto dei metalmeccanici
E e potremmo andare avanti tutti i soggetti forti che una volta erano forti in questo stato di questa realtà civile sono oggi in crisi
Ed essendo in crisi aumentano il senso della paura
Chi comanda
Chi decide ci sono protagonisti che non decidono e decisioni che si prendono senza protagonisti
Non c'è sostanzialmente una esempio forte
E naturalmente nel momento in cui si deve costruirsi con i soggetti collettivi nasce la tentazione liederistica e la tomba dei soggetti collettivi
Perché si pensa che il leader di leaderismo posso sostituire la la la destrutturazione del soggetto collettivo invece leaderismo lucide ulteriormente
A mio avviso questo è
Un punto essenziale
Un punto essenziale perché un un partito un soggetto collettivo un partito un sindacato un'associazione di categoria
Posta dentro e può navigare a vista
Sulle altre tre paura
Sulle paure di quest'inverno e dei prossimi inverni sulle paure del ciclo sulle paure del non più possibile autosufficienza del sistema sociale
A quando non ci sono soggetti capaci di convogliare mobilitazione decisioni una democrazia deve guardarsi dentro con particolare attenzione
Credo che sia sostanzialmente il centro di una riflessione anche programmatica che bisogna fare
Se non c'è un soggetto forte
Qualsiasi programma diventa un Meneghin con ricorso
Perché in fondo
C'è sempre in chi tende a a scrivere un programma un'idea di essere un ente sovraordinato alla realtà
E un ente capace di organizzare la successione del tempo
Il programma fa devo dire a devo dire a un vecchio programmatore
Svimez negli anni Cinquanta e il programma in queste due cose
Individuare un una linea di sovraordinazione alla realtà
Perché il programma non è mercato il programma non è
Non è condisce accondiscendenza quello che avviene
Quindi il programma è sempre l'espressione di un ente sovraordinati
La Plano organizza esce alle liste in ufficio del Piano e il il CIPE
O il circolando sera
Il segretariato il segretario generale del programma tutte cose che per noi ormai sono lontane
Però io nel senso della sovraordinazione intellettuale e anche politico
Ricordiamoci che i Nora migliore del programma della voglia di programmare in Italia è stata nell'India nel nel rapporto stretto fra un'intellettualità alta penso alla linea Vanoni Saraceno e una politica
Sovraordinata era quella Morfeo
Senza sovraordinazione non c'è programma
Ma nel momento in cui non c'è nessuno che possa far sovraordinazione del programma risulta soltanto un'offerta intellettuale
Ma ancor più il programma oltre a questo discorso sulla sovraordinazione del programma anche un problema di rapporto con il tempo in sequenza
Perché il programma è oggi faccio questo domani faccio quest'altro fra tre anni arriva questo obiettivo fra dieci anni voglio arrivare a quella linea
C'è una sequenza
Che tenta il programma
C'è una concezione del tempo se non lineare certamente evoluta evolutiva
Invece noi oggi abbiamo una realtà del tempo che vive di simultaneità non di sequenza
Fare il programma nel in una logica di simultaneità è praticamente impossibile
Ma dove in quale programma scusate sta scritto alla riforma della della maturità classica della maturità di cui parlano i giornali da tre giorni a questa parte
In quale programma stava scritto il cambiamento del cognome da Magda patronimico matrimoni
Oggi la situazione è tale che chiunque si svegli e dice una cosa ed entra nel programma del governo del partito non interessa perché serve apparire in quel momento giusto con la carica giusta di imprese seguita d'opinione pubblica e non si capì si è come si colloca se quella è una cosa che va primo patto un'altra decisione se ci sono i soldi per farlo se tutti sono d'accordo
Diventa una specie di stelline variopinte
E esplodono in simultaneità nello spazio di tre mesi ci sono sette otto dieci opzioni
E non si riesce poi a capire se quello è un programma no che non è un programma è una combinazione nella simultaneità di idee diverse
In cui a un certo punto it il dicevamo sul pulmino venendo dalla stazione con Gerardo Bianco in cui a un certo punto uno di noi ed io sì o no non c'è dice ma come non dici sempre di notte ci sembra di sì no ma il problema è che essi se non certo conto che scattano e come il tiro a a al piattello di che saltano tutti 'sti da te li do spazi la becchino lo tecnici dei va bene non va bene ma terrò è è non c'è il programma non c'è una logica programmatica perché il programma è una logica di messa in sequenza dei oppure e del decisione
Quindi il problema programmatico è un un problema molto diverso da quando
L'abbiamo fatto per gli esercizi successivi molti di noi addirittura lavorando sei sette piani gli attacchi dal piano Vanoni fino al rapporto al Progetto ottanta li ho scritti d'occhio contribuì a descrivere i voti ma oggi il mestiere totalmente diverso di fare un programma come quello non è possibile
Bisogna avere una voltura diverso
Perché altrimenti da un lato
La logica in fondo di in impossibilità di rimettere un sovra ordinante sul come soggetto di via e dall'altra parte della logica della simultaneità degli appigli su delle delle proposte delle idee riducono il piano a carta straccia il programma carta straccia
Perché l'unica possibilità a domanda rispondo
I bambini devono devono nascere a casa invece che in ospedale non si capisce la qualità fa nascere però dei risponde in tempo reale
Si ritorna tre materie sulla maturità risponde in tempo reale
Naturalmente siccome ai dentro di te suo ottanta per cento di queste proposte il senso civico che sto capesante e tu dici no
Però qua alla fine dico ma tu dici sempre no
Perché anche se vicino per parliamone per favore cinque minuti SI uno dei
Dice no fa
E quindi il problema è chiaramente che il discorso del programma non lo faccio
Di siti rudere opere disincentivare i discorsi domani lo faccio soltanto per mettere in
In avvertenza questo tipo di problema che c'è oggi il problema del programma pub giusto nella realtà nelle cose per come funziona un adesso non astraendosi dalle cose per fare il programma
Il programma nasce dallo stare dentro le cose dal permanere nelle cose dal permanere in ciò che avviene cercando di capire qual è il senso ultimo il senso profondo il senso inespresso di ciò che avviene
Io non programma viene da due
Su due piani
Un piano è quello di
Capire o non capire se si possono articolare in poche opzioni
La valanga di cose che no stanno nei programmi
E la seconda è quella di vedere se c'è un passaggio di fase
Non una fase di passaggio un passaggio di fase da liquido a solido solido al liquido che caratterizza la società italiana
Dieci minuti per ciascuno di questi argomenti un po'cinese
Prima
Di fronte a questa specie di galassia di attinenza di stimoli di proposte in cui in pratica l'unica possibilità è rispondere sì o no o l'unica capacità è quella di dire prima
Di avere prima la fantasia di uscire con una proposta
Tanto si Sacco e non avranno andrà in porto ma intanto l'ho detta
Si fanno tre dichiarazione alla televisione domani ci sono dodici dichiarazioni su quelle tre e dopodomani ce ne sono altre sette un po'in calando su quelle dodici di di dopodomani dopodiché scompare tutto però c'è se è stato c'è stato nel nel Chianti nel disco
Il problema è di capire se oggi una forza politica una forza sociale parlo
Il partito posso parlare potrei parlar la la stessa cosa per il sindacato può individuare quei due o tre punti su cui si gioca tutto
Quei punti su cui si può aderire il il
La chiave interpretativa per dire sì o no
Almeno le cose serie quelle che non entrano in quello dice non sono cose serie
A mio avviso i tre punti sono questi
Prima
La decostruzione soggetto ammesso e questo smantellamento vista dimensione soggettiva dei soggetti collettivi che diminuisce sempre di più
Età incentivare
O da riprendere in mano
Non chiedete a me la risposta perché io sono per riprendere in mano
Però tenete conto che in Italia l'opzione vero una destrutturazione della società è un'opzione assolutamente di consenso sociale
C'è in Italia una sorta di fonte di liberismo dal basso del tutto del costruendo tutte
Per cui privatizziamo tutto
Ma prendiamo tutto più piccolo distruggiamo di grandi gruppi distruggiamo i grandi soggetti
Perché in fondo basta il sistema molecolare Carducci
E se volete ci sono i nomi e i cognomi tutta tutta una logica che non è soltanto di Venezia
Non è soltanto il mercato spinto all'estremo dell'onorevole Martino ma ma anche quelli che vanno in piazza Roma ci hanno questo senso che andiamo avanti nella ricostruzione
Andiamo avanti nella liberazione di energie semplici senza dover star lì a ragionare su energie complesse o su soggetti complessa
E nella logica di costruzioni decostruzione c'è anche se vuole dall'altra parte uno come Bossi
Che in fondo dice dei costruiamo quello che c'è elimini tutto l'apparato di soggetti qualità forte
O di soggetto a Riga complessa che è stata creata nel dopoguerra buttiamo a mare rifacciamo tutto ex no
Quindi il mercato innanzitutto e la frantumazione decisionale
Amministrativa innanzitutto
Con tutto che ho già detto prima io voterei per un un un recupero dei soggetti complesse e l'ho sempre detto rossa imprecisato degli avversari ben quando dice la società complessa soggetti complessi quindi non è il il la mia personale valutazione che ciò
Devo diretta osservatore
Che oggi c'è nel Paese una volta di liberismo editti municipalismo tra stradine un localismo oltranza che va in qualche modo giudicata e bisogna collocarsi in qualche maniera
Certo che ci sono alcuni problemi da rimettere in sesto nessuno nega eccetera rimette in sesto l'istituzione giustizia
Che c'è da rivedere totalmente l'istituzione la macchina di governo centrale però la logica vuole
Che il Paese sia sostanzialmente oggi
Un paese di liberismo dal basso
Quando Arben quando arma non lo so
E quando sente
Odore di statalismo non ci sta
Chi gira come gira io portico semente ritagliarmi può assicurare Fini se non volete diventare un partito di Palazzo
E questo problema propone dovrebbe porre
E che altrimenti il mondo insomma
Gianni Bignami può essere testimoni i il la provincia di Cuneo
Provincia di carabinieri e come tale provincia sottoposta alle barzellette quanto i carabinieri come segni cretini a Provincia e Comune oggi un è la e la parte leghista del Piemonte ma è anche la parte più ricca del Piemonte la parte che ha scatenato un inferno di vitalità di piccola soggetto Rita enorme
Con ritmi di incremento del reddito che non se non non si son visti neppure nel nella Torino degli anni belli
La Cassa di Risparmio di Cuneo tanto per dirne una seconda Prata la Banca del Monte di Mila no
Non la Banca del Monte di Mondovì
E sapete come l'hanno chiamata Banca regionale europea
E chiedono la provincia di essere provincia europea
Se non volete essere arricchito di Palazzo
Andate a pone
Andate a vedere quei e e troverete questo liberismo dal basso che poi si lega al liberismo europeo agli automatismi di mercato al valore di mercato a a alla logica a una logica che naturalmente da Roma non non si riesce a capire se non come secessione se non come follia folcloristica
Io che sto cercando di aiutare dal punto di vista regionale del Piemonte di fronte a Cuneo lunedì mattina c'è l'assemblea della provincia di Cuneo mandateci qualcuno a vedere che succede
Perché c'è questo germe di possibilità di ragionamento su un'Italia che c'è e che strada e e che non poteva essere altrimenti perché ecco che infermieri il liberismo dal basso e il frutto ma è al tempo stesso la causa di questa decostruzione della della Soge attualità complessa
Che noi oggi abbiamo fame
Il primo da solo e soltanto il mio amico Ivano Spallanzani
Che ci crede e che fa le sue battaglie su questa è proprio è è visibile è sensibile all'interno di questa società
E non ci in e il un partito quale che esso sia anche il PDS anche anche Rifondazione comunista nel momento in cui affrontasse i problemi deve capire che lì c'è una realtà che sta cambiando
E che quello che abbiamo considerato il sommerso la piccola impresa allo Spallanzani come una sorta di dimensione laterale della società italiana perché il grosso invece l'ha dato
Dal potere dei grandi gruppi da Mediobanca dalla FIAT alla Pirelli
Da da da Finmeccanica e dall'IRI non c'è più o non c'è più quel quello squilibrio anzi si è creato uno squilibrio opposto
Così come il potere delle istituzioni centrali rispetto alle istituzioni locali
Fatelo dire a me che ho cercato e sto cercando disperatamente di fare una riportare il treno in periferia ma mi accettano rara sempre per perché sono stato il profeta del localismo per vent'anni
Ah per cortesia personale ammesse norme istituzione la mandavano a farsi forte le Pen
Da da qualche anno
C'è questa sorta di uscita nella realtà effettiva
Di una dimensione al tempo stesso liberista e neo localista
Su cui su cui se volete fare un programma anche in questo bisogna fare
Bisogna saperle dire cosa si vuole su una componente essenziale su un guado dalla nostra società il guado verso di liberismo e e non il federalismo il localismo
Dal basso
Siccome io dopo la parola federale il federalismo ha creato una serie di problemi non indifferente
Seconda cosa che sta sul tappeto e su cui comunque bisogna ragiona
Il problema della della coesione sociale
Altro grande tema sul tappeto si difende non si difende il welfare
Lo stato sociale è una conquista degli ultimi anni da difendere una manta non difetti
Diciamocelo poi brutalmente perché poi arriva se non è gennaio perché lo apre Ciampi il discorso sarà messo
Perché lo avrebbe a qualcun altro ma arriva
E non possiamo pensare non possiamo pensare che su questo problema del welfare dello stato sociale della coesione sociale e lo stato sociale ha creato si stia soltanto fra manichei chi dice che bisogna tagliare Agnelli e compagni e chi dice che bisogna tener tutto come Fini e Bertinotti
Perché si che non fa politica
Significa non avere nessuna possibile ad Ischia manco una riga di programma su questo
Perché il problema è che se lo metti in termini manichei non no vince vincono i ragionieri
Incorri contabili grosse vincono i Tietmeyer di turno
E vince l'altra parte politicamente Bertinotti che è l'unico salvatore della patria
Ancor più le mentre segretario confederale
Tutti gli altri ecco tono allora siccome sa che sta arrivando vogliamo mettersi in in una condizione per di guardarci dentro
I soggetti che difendono lo stato sociale
O che lo lo stanno gestendo non sono tutti soggetti semplici soggetti deboli
Non ci si può schierare con i soggetti attuale a meno che non essere maniche
A meno che non dire soltanto intanto io faccio la battaglia di Dresda battaglia di principio cammeo signor Bertinotti prende come
Gli altri devono esprimersi
Qual è la posizione oggi non manichea
Tagliamo tutto o difendiamo tutto sui problemi dell'assistenza sui problemi degli anziani
Sui problemi delle pensioni sui problemi della sanità c'è una linea
è troppo facile dire difende che difende
Sappiamo tutti perché l'abbiamo fatta l'abbiamo fatta anche insieme mica perché non abbiamo fatto
Su uno si può tirare indietro io non mi dà un po'non mi non mi non non mi tolgo indietro resta indietro rispetto al fatto che comunque in in quarantuno anni e mezzo di carriera dopo un po'di stato sociale ho fatto anch'io
Anche se non ho mai avuto responsabilità decisionali su questo
Oggi ho la responsabilità di dire che questo sarà certa profondamente riformato
Con una logica di responsabilizzazione individuale familiare di cui dobbiamo trovarle formule ma non ma da cui non si scappa
Terzo rapporto con con l'attualità c'era convegni problemi sul tappeto
Che danno il senso di quanto sia difficile fare
Oggi politica e programmi
Il problema che si chiama delle riforme istituzionali
Dice che c'entra il programma con riforme istituzionali centra
Perché un giorno qualcuno deve aver pure il coraggio di dire
Che non si fanno riforme istituzionali senza aver preso atto della mutata composizione sociale del Paese
Non si possono fare le riforme come se fossero un vestito buono a qualsiasi corpo sociale
Non abbiamo corto sociale che era considerato che su cui alcuni dei punti cruciali il diritto di cittadinanza il diritto al lavoro nel il rapporto centro-periferia sono cambiati tutti
Qui stiamo ancora parlando di Stato e di autonomia come se invece l'autonomia non fossero stato molto più di di quarant'anni fa
Parliamo del lavoro come se pensassimo sempre al lavoro dipendente nella grande organizzazione quando sappiamo che il lavoro è totalmente sempre più indipendente nella piccola organizzazione
Parliamo di diritti di cittadinanza che ormai abbiamo tutti che alla fine spesso soltanto i diritti di cittadinanza o ti voto agli extracomunitari stranamente
I in paese è cambiato
E non si può fare il giochetto il semipresidenzialismo alla francese alla tedesca alla polacca opportuna all'armena
Facciamo fare politologi e costituzionalisti e mestiere loro però nel momento in cui una forza che ha fatto l'Italia guarda il Partito popolare e l'ha fatta e ha cambiato lei ha contribuito
Come forza politica cambiarla composizione sociale in questo Paese perché certamente non siamo uguali i miei figli non sono uguali ai miei genitori
Come atteggiamento come comportamento come meccanismo associato
Come luogo di esplicazione del proprio possibilità come voglia dico esser coinvolti
La riforma istituzionale o riprende in mano la composizione sociale notata se no diventa gioco ingegneri
Ma quanti di noi quanti tutti quanti noi che stiamo dentro il palazzo siamo capaci di affermare questa banalità sconvolge
Andiamo bicamerale o o costituente Sion no attenzione quelle pericoloso quest'altro invece è meraviglioso facciamo quello facciamo quell'atto e non ci rendiamo conto che con la fine dell'esperimento Maccanico
è finita anche l'illusione che l'ingegneria istituzionale potesse risolve il problema paese
è stato un momento fra virgolette magico per spiriti ingegneri
Istituzionale
Oggi non ci crede che ma credo neppure Falconieri che pure è stato quello che si è più battuto per quel tipo di lavoro
La sede leggere gli articoli di fondo del Corriere negli ultimi tre mesi non c'è pochissima questa prima
Ma questo vale anche per le riforme di di secondo livello non le riforme bicameralismo presidenzialismo anche le riforme l'istituzione giustizia oggi come la si affronta
Con l'occhio comma contrapposizione fra chi vuole l'amnistia ci dice che la corruzione ci sarà sempre quindi il potere lo citerà per sempre
Se non ho letto male le le le cronache che a Lecce di di ieri in fondo questa è ancora il tema Chicchi chi cavalca l'etica pubblica
Maggiori la istituzione giustizia etica pubblica ogni istituzione fredda
Il e il popolo oggi che cosa vuole ore giustizialismo a oltranza delle dell'etica pubblica occorre istituzione fretta io continuo a pensare poi le istituzioni fredda ma chi lo dice
Se il problema è soltanto il colpo di spugna Martini Cangemi topolini o i problemi personali di qualcuno
Questi tre argomenti che sono poi gli argomenti che ci ritroviamo tutti i giorni sulla sul giornale non è che sono argomenti che mi sono inventato io
Questi argomenti sono argomenti su cui sono su cui c'è un una costellazione di problemi seri che vanno messi in ordine
E tutto quello che non appartiene a questa costellazione viene conserva considerato come sfogo di esternazione fatturati qualcuno fatica a far
E il programma di un partito è concentrarsi su questi tre temi articolarmente le variabili oggi
Decisive e su quello mettersi
Ma c'è una seconda strada
Che è quella della tentare di capire non soltanto la presenza sull'esistente
La Presa sull'esistente perché non si fa politica non si fa programma se non c'è presa sull'esistente
Diventa fughe in avanti diventa bla bla bla diventa libro dei sogni dirette fun fun
Oltre a questa presa sull'esistente bisogna anche avere una presa altra sull'esistente meno meno legata all'attualità ma più profondamente legata a quella che ho chiamato un passaggio di fase
Ci sono almeno cinque passaggi di fase di cui bisogna tener conto facendo un programma
Ed eliminò il discorso del dell'Europa perché in fondo Astra segna
Ma il primo passaggio di fase e quello
Prego riprendendo solo per un attimo l'Europa
E che noi abbiamo fatto costantemente negli ultimi tre anni con una sudditanza
Una cultura sudditi da far paura
Abbiamo fatto soltanto sudditanza hanno una logica delle convergenze macro economico
Nessuno di noi in Italia vorrei sapere se non per qualche convegno qualche articolo generico
Ha mai pensato che quando è stato firmato a Maastricht è stato pubblicato anche un rapporto per loro che era sulle politiche di coesione
Non si fa convergenza macroeconomica se accanto non ci sono voli di ricognizione
Chi lo dice
Non non dite che se ne deve occupare il dottor Ciampi perché il dottor Ciampi fare politiche convergenze son suo mestiere e lo fa anche bene
Il problema è chi chi imposta di chi propone chi esige politiche di coesione
Contemporanee correlate
Alle politiche di convergenza
Se non facciamo questo noi siamo sudditi in Europa
Se non ci salvano i tanti Spallanzani che vanno in giro per l'Europa a far tendoni va a fare
Girati
Arrigo sudditi perché è l'unica possibilità non è di stare dentro un'Europa delle convergenze macro dove non contiamo niente
Ma è quella di dire ragazzi però facciamo pure voli di ricognizione
Soltanto che siamo così credibili sulle politiche di coesione
Perché le politiche queste non sono mica soltanto mantenere lo stato sociale
A politiche di coesione a Brussel e anche il fondo regionale dove non riusciamo spende una lira
Dove il ministero del Bilancio neppure una direzione generale le politiche di coesione non riesce a pompare
Queste è un passaggio di fase se non lo facciamo se lo facciamo la nostra presenza in Europa è in un certo tipo se non lo facciamo e di un altro tipo
E se non lo facciamo diventiamo tutti di mai sottili sono immotivati sono in qualche modo impauriti sono legati a un'altra cultura
E perché allora noi italiani specialmente i giovani italiani dovrebbero esser così contenti di andare a fare i sudditi in euro
Quando per cinquant'anni non abbiamo fatto qua
Politiche di convergenza si a politiche di coesione altrettanto
Primo passaggio Secondo passaggi
Il
Mondo del lavoro ho detto prima è un mondo non più fordista lavoro dipendente nella grande organizzazione ma non posso protesta lavoro indipendente nella piccola organizzazione come linea di tendenza
Dove c'è il lavoro dipendente nella grande organizzazione o c'è già stata espulsione pensiamo l'industria o l'espunzione obbligata pensiamo alle banche e dopodomani alla pubblica amministrazione
Il vero problema dall'altra parte bisogna però aiutare la logica lavoro indipendente
Che non è permettete dirlo a me che sembro il padre dei ceti medi che non è coltivare questo ceto medio come se fosse un gruppo sociale L'Unità
Perché il ceto medio impiegatizio che è stata la l'asse portante degli ultimi trent'anni in questo momento
Non voglio essere coltivate coccolato come il ceto medio del lavoro indipendente che forse avrà pur qualche volta evaso le tasse ma che comunque è quello su cui dobbiamo conta per il futuro
Ci stiamo non ci stiamo queste sono problema banale Gilardi
E non per reagire alla Confartigianato aprile non è quello il problema
è il fatto che i passaggio di fase c'è ed è una pura fase di passaggio è proprio il sistema di diventa diverso
E una politica per questo tipo di all'interno del ceto medio perché il ceto medio non si compatti solo in piazza per rancore protesta
Bisogna saperla fare
Altrimenti ci hai tutti contro
C'è il lavoro ideatore indipendente dipendente perché dice Pat solo io pago le tasse lavoratori dipendenti cento ma io traino l'economia Palm sola depura Minerva a quel punto tutti con bisogna saper scegliere
Fino a quando uno sale al quaranta per cento e doveva mantenere l'ecumenismo entrambe quando uno diventa partite minoranza deve anche il coraggio esce
Comunque io va bene
Se non si sceglie Nadio Marenco
Terzo elemento di passaggi
Rendiamoci conto che c'è oggi una spinta fortissima anche se ancora poco evidente a un ritorno alla mutualità
Io ho visto l'altro giorno dei testi sulla uno minuto per il Nord Est cioè all'interno di una realtà ricca comincia a riderci ma perché non facciamo mutua territoriale macro addirittura di tutta una grande regione ma sapete benissimo che ci sono famiglie gruppi famiglie fanno già mutualità le polizze familiari o di gruppo
Le polizze addirittura per quando saremo hanno saremo anziani non autosufficienti che è il grande terrore di tutti quanti noi di una certa età come potete immaginare
La mutualità c'è e quando vi accorgete che ci sono addirittura alcune spinte il potere a non di potere banale poteri a far bancassicurazione
Penso a allinea che pone il Banco di Napoli e Roma ai ai rapporti fra Ambroveneto e cattolica l'assicurazione significa che l'X si muove qualche cosa
E non è un problema degli nominiamo alla panca di quel tipo di quell'altro tipo nel fatto che il passaggio di fase stai in un rapporto ormai evidente di ritorno parziale perché nessuno distruggerà
Il che lo zoccolo di sicurezza che tale intervento pubblico ma c'è un ritorno parziale ma potente
Ha una logica mutualistiche
Non si farebbe da banche assicurazioni se non ci fosse questa annusata pelliccia da fare Olli c'è un campo nuovo
Di di affari
Quarto passaggio di Fazio
Teniamo conto che il problema del locale
Del Lilla di pubblica amministrazione diventa un problema di amministrazioni funziona
Oggi vincono le amministrazioni e gli enti funziona
Cioè la gente e siccome oggi tutti ci riempiamo il problema Bocca di Castro Ming di utenza di soddisfazione dell'utenza la verità è che la misuri soltanto lì dove eserciti una funzione
Allora vale di più oggi l'Ente Fiera validi programmi commercio vale di più il l'interporto importo la l'azienda sanitaria domani forse l'autonomia scolastica se dopo tanti anni da quando Mattarella reali lanciata si farà
Sì che lo Stato moderno è stato funzione non è stato soggetto autoreferente
E lo Stato funzione non è a Roma lo stavo funzione lì dove le funzioni vengono esercitate
Questo passaggio di fase tardi nato ma gestito non è un problema appunto di chi nomina la filiera
Di Canicattì
Un problema che lì c'è oggi
Il potere montare
E c'è anche il rapporto con i cittadini monta
Quinto ed ultimo passaggio quello più conosciuto da tutti è quello della crescita deve delle autonomie locali
Oggi più potenti più forti e più presuntuoso se con gli anni
Con maggiori pretese rispetto allo Stato centrale
Leggetevi l'ultimo librettino di Bassolino capite soltanto due cose la prima è che i sindaci direttamente eletti si stanno giocando tutto sul sul loro atteggiamento funzionale perché guidano il Comune come se fossero degli enti funzionali sul traffico su su sulla pulizia delle strade sui rifiuti urbani sia su cose
In qualche modo conta Campisi dalla gente
Prima cosa secondo e che chiede atti spunta a gran voce
Un fatto che non è del partito dei sindaci ma chiede la piena avviene dignità costituzionale del Comune della Provincia non come organo delegato
Per ragioni credo avesse ragione morì
Quando parlava prima
Per ragioni che sono di paura
Verso il federalismo bossiano noi stiamo interpretando il federalismo come regionalismo forte
Che è esattamente il contrario di quello che sta si deve la
Perché sappiamo tutti che questa operazione significa una ulteriore concentrazione di poteri ieri di gestionali all'interno della regione che fa che crea soltanto tensione a livello inferiore
Con i sindaci e presidente le province con le comunità montane
Per dir questo suo stato tacciato di essere un movimentista invece in un uomo delle istituzioni ma girando l'Italia è così
Allora o si ha il coraggio politicamente Bassanini uno Bassanini dove non mi interessa di aver questo senso che le istituzioni si rigenerano dal basso
E che quindi bisogna anche la scommessa istituzionale su questo o se no anche la parola federalismo per favore mettiamo a verbale
Perché certo che la tattica politica vuole che si risponda sul tamburo ai propri sensi cessione
Ma rispondiamo sul tamburo ma con un minimo di valutazione di qua
Con un minimo di cognizione di causa in quello che sta avvenendo noti partito dei sindaci non è anche se in parte non è non è Four Color
Così come non è opportuno economia sommersa così come non ero folklore i distretti industriali se il pericolo come ho detto all'inizio e il liberismo dal basso del neo volontarismo dal basso e bisogna gestirlo perse quel quel processo
Non contrastarlo dall'alto perché se no lo dico sempre invece di a vere poi ministro dalla sanità avremo venti ministri della Sanità assessori regionali alla Sanità che di dedicheranno a centotré
Assessori provinciali la sanità dei poteri che telegramma otto mila duecentoquaranta assessori comunali la politica sanitaria cioè non ci sarà politica sanitaria
Perché non si delega il nulla
A otto mila trecento persone tre mila cinquecento persone
Questo l'ho idea che col decentramento si fa tutto no il decentramento è un qualcosa che non funziona più
E che ha nel rapporto un regionalismo forte un problema grazie
Finisco perché ho parlato anche troppo e effetti voi devo scusarmi perché l'amicizia
Quarantennale Gerardo Bianco mi ha portato qua sapendo che avevo alle sette e mezzo dovesse rapirla quindi soltanto la grande amicizia il fatto poi sia stato fu il primo imitare gli abbia dato un contratto di ricerca mentre
Credo nel cinquantotto Gerardo una cosa è soggettivo responsabile del verde del del Comitato istruzione tecnica di di Avellino ma il sistema è ormai andato in ferie è andato
Non è e e in prescrizione
Soltanto l'amicizia da Gerardo una portato quei devo dire poi mi scuso se tanto non è prevista la replica del relatore ma lo soltanto fare il buttafuori e spero di averlo fatto senza averti oppresso tanto
Quello che è importante a mio avviso e questo come chiusura
Il programma non deve essere
Un programma di un ipotetico sovraordinato alla realtà farebbe fallimenti il programma non può essere un programma di sequenza temporale quinquennale triennale do decennale
Ho scritto anche un piano decennale della scuola all'inizio degli anni Sessanta ancora me ne vergogno dodici anni oggi sarebbe impossibile pure pensare
Nel programma di un grande partito di un partito che vuole tornare ad essere grande si gioca su queste due grandi gruppi di problemi
Le cose che stanno sul tappeto con le variabili più importanti senza farsi distrarre
Dalle stelline
Dei fuochi fatui
Secondo si gioca su la gestione di quei cinque grandi processi che ho indicato
Ci vuole per questo un lavoro collettivo
Ma pazienza una fatica
Piero ricordiamoci sempre che oggi riscontriamo quattro anni in cui tutto è sembrato fasce
Veloce rapido
La rivoluzione era dietro l'angolo l'innovazione da dietro l'angolo nuovi parlerà di trovarlo i nuovi partiti erano dietro l'angolo e oggi invece ci ritroviamo con questa nevrosi di una velocità che ha
Deluso
è un po'come se ci delude essere intermezzo questa promessa infranta di poter avere tutto il più presto possibile il più rapidamente possibile
Non l'abbiamo ottenuto non per colpa di diverso per colpa di nessuno forse ma certamente per colpa anche di tutti
Questa idea di aver divorato dice Emilio Rossi in suo ripristino bellissimo sto leggendo reticolato il tempo nel tempo qualche modo questi quattro anni sono stati straordinariamente
Stressanti anche di lamiere
Oppure abbiamo avuto il gusto della fatica che della paziente
Il gusto per andare avanti con lentamente il gusto di metterci in sintonia con le cose che stanno bene
C'è mi potreste dire mai mettersi in sintonia con le cose che stanno avvenendo non è programmare
Io dico che il nuovo modo di stare nella società e di programmare la propria presenza grazie
Grazie a De Rita
Che indubbiamente ci ha aperto le piste proposto dalle provocazioni comunque sempre con indicazioni puntuale anche accattivanti
Il programma che segue è nutrito
Ho illustro così abbiamo l'idea che il lavoro che ci aspetta questa sera
Ora prendeva la parola per una comunicazione Franco Garelli
Sociologo
Torinese sul tema Cattolici e politica tendenza e aspettative
Dopodiché seguirà una sessione di lavoro sul tema le risposte della politica e ci saranno interventi di
Non nell'ordine temporale in cui lei sto dicendo
Comunque Nino Andreatta Franco Marini Mino Martinazzoli Enzo Moavero e fra
Una comunicazione ce lo sto
Mi monsignor oggi quindi
Più pieno più visivi così è inimmaginabile
Credo però
Emporio avvertire una sensazione di partecipazione
Non faticoso e quindi più aiuti non perdere tempo e continuare
Devi bando questo meno davvero sostanzioso Franco Garelli
Allora preferisci parlare dal tavolo di come vuole
Abbiamo qualche problema di sono Alfonso o ecco stesse
Calma calma basta facciamo delle prove tecniche molto Ras sono stato richiesto di fare un intervento di rendere ragione
Di dei risultati di una ricerca recente sul tema Cattolici e politica
E credo che una riflessione con su ciò che è successo ciò che in atto su su questa tematica ossa interessare anche l'assemblea come questa
Ovvio che c'è un nuovo clima non su rapporto religione politica
E ci si può interrogare quanto il mondo cattolico sia divisa al proprio interno
Cioè quanto pratiche di fatto il pluralismo delle scelte politiche quanto sia ormai plausibile la presenza dei cattolici in tutti i raggruppamenti politici
Quanto sia accettata nella nostra società e oggi la presenza dei partiti di ispirazione cristiana e se eventualmente ci sia ancora l'esigenza di una casa politica comune
Tra i i cattolici ancora quale sia la collocazione dei cattolici nello spazio politico
Ecco queste indagini dell'indagine molto ampia condotta su campioni ampi ma vi è conferma sostanzialmente tendenze rilevati anche da tre ci dice anzitutto che cerco di essere sintetico ovviamente non ci dice anzitutto che i due raggruppamenti politici che si rifanno ai valori cristiani quindi da un lato il Partito popolare dall'alto CCD e CDU si presentano come i capi i partiti cattolici per eccellenza
Nel senso che
Oltre i due terzi di chi oggi vota per questi partiti è costituito da praticanti regolari
E direi sue proporzioni più ampio di quello che succedeva la Democrazia Cristiana
Diresse invece la presenza dei cattolici nell'elettorato di altri partiti
Il budget e nei grandi partiti laici troviamo circa il venti per cento dei soggetti che aderisce questi partiti che era presentato da da cattolici praticanti quindi non solleverei tra
Lettorato di Forza Italia circa il ventidue per cento no di questo elettorato è formato da cattolici praticanti
Il diciannove per cento circa intolleranza nazionale anche del PDS minore decisamente minore la quota di praticanti tra gli elettori della lega e di Rifondazione Comunista
Dato un altro dato di grande interesse e che più di un terzo di quanti anche nel voto proporzionale manifestano disaffezione protesta politica sono cattolici praticanti
A fronte del fatto che in questa posizione religiosa e soltanto il ventitré per cento della popolazione cioè in cioè significa che tra i cattolici praticanti
E rilevante la quota dei soggetti disorientate dal punto di vista politico cioè o che non vanno a votare no o che comunque non si orientano votano scheda bianca e questo è un è un dato di grande rilievo
E a questo proposito può essere utile
Valutare come si distribuisce proporzionalmente all'elettorato cattolico più attivo è convinto cioè i praticanti regolari nei principali partiti presenti sulla scena nazionale su cento praticanti regolari
Che si sa costituiscono circa il trenta per cento della popolazione
Ventitré venticinque insomma votano per i i raggruppamenti due raggruppamenti più cattolici di altri cioè il Partito Popolare CCD e CDU dodici indirizza una loro voto a Forza Italia
Otto Alleanza Nazionale undici al PDS cinque alla lista Dini tre a Rifondazione comunista tre alla lega e cinque OPA optano per opzioni politiche per formazioni politiche minori mentre ventinove e circa trenta quindi
Rinunciano al voto o scelgono scheda bianca
E allora credo che sia interessante fare alcune considerazioni anzitutto il peso dei cattolici più impegnati
E assai diverso da partito a partito e quindi ancora oggi una parte della base cattolica si sente maggiormente rappresentate in alcuni partiti che in altri
In rapporto alla presenza Iniesta e di altre aree d'espressione col culturali
Tra i cattolici impegnati e dunque solo una minoranza consistente sembra esprimerà un voto di appartenenza riconoscendosi cioè in una formazione politica caratterizzata al proprio interno da una certa qual omogeneità culturale fondata sui valori cristiani
Seconda considerazione
C'è poi la metà dei cattolici praticanti che vota per partiti politici di matrice laica e il che indica ormai pluralismo delle scelte politiche dei cattolici come un fatto allargato
Questo voto cattolico ormai scollegato dalla dalla tradizione premia più dei partiti di centrodestra che quelli di sinistra
Ancora i cattolici praticanti risultano assai divisi quindi al proprio interno sulle preferenze politiche no quelli che
Votano punto per i partiti laici
E più in generale con c'è una grande diversità ormai di orientamento perché queste queste diversità sono sì così sintetizzabili cioè
Si tratta di vari fattori quindi divisioni interno al mondo cattolico relativi anzitutto alla scelta tra partiti laici e parti di cattolici
Alla scelta tra partiti laici di diverso orientamento politico e ancora alla scelta tra partiti cattolici
Terza considerazione si può ipotizzare la potenziale adesione dei cattolici praticanti ad un eventuale polo di centro
Costituito dalla confluenza delle forze moderate sia laiche che cattoliche e da questo punto di vista teoricamente ecco questo eventuale partito potrebbe contare sul consenso di circa il la metà dei cattolici praticanti
Quarta considerazione l'area della protesta come dicevo del rifiuto del voto sembra il primo partito dei cattolici praticanti e trenta per cento
Questo è un fatto ripeto di di grandissimo rilievo
I quali quindi amplificano la tendenza che a questo livello si riscontra nel paese è intorno al venti ventitré per cento della del della popolazione
Parallelamente Forza Italia sembra poter contare sul consenso di un praticante ogni otto ogni dieci quindi ben lontano da quel quaranta per cento di praticanti no che Berlusconi
Illustravano nel pieno della campagna elettorale però ovvi Fini un cattolico praticante ogni otto da quel proprio assenso alle otto ogni dieci insomma da poi proprio senso al PDS e uno ogni dodici ad Alleanza Nazionale
Quindi siamo di fronte si è di fronte a un voto cattolico così frantumato differenziato da rendere mano qualsiasi richiamo a un partito un'area culturale più in grado di altre di interpretare i valori e gli interessi del mondo cattolico e questo è un po'
Un elemento di fondo anche se ripeto ci sono alcuni partiti molto più cattolici di altri a perché hanno una composizione interna culturalmente e religiosamente più omogenea rispetto da altra considerazione
E l'elettorato
Cioè c'è un dato di immagine molto interessante quando la gente pensa ai cattolici
Pensa ingenera persone che votino per i partiti cattolici quindi molto di più di quanto avviene di fatto molto di più e in secondo luogo l'impegno pensa che i cattolici siano per lo più persone situate al centro dello schieramento politico anch'qui abbiamo fatto una una prova interessante abbiamo cercato di scindere un po'questa idea del cattolico allora gli si chiede si chiedeva a questo campione ampio
Qual era la collocazione politica dei cattolici praticanti dei cattolici attivi convinti dei cattolici impegnati nel volontariato
No e dei sacerdoti e dei religiosi via ai per tutti questi gruppi la gente li li considera tra i intorno al sessanta sessantacinque per cento collocati al centro dello schieramento politico
La seconda posizione prevalente queste truppe quella del centrodestra cui sembrano appartenere dal sedici al venti per cento dei vari tipi di cattolici poi c'è l'area del centro sinistra e poca gente lì si tua Lecce alle estreme
Quindi nell'immaginario collettivo le varie realtà del mondo cattolico solo ma il cattolico in generale come tipo
Sono rappresentate come aree politicamente moderate con un'ampia maggioranza di soggetti situati al centro è una minoranza di una certa consistenza caratterizzato da una posizione di centro destra
In una posizione di centro sinistra c'è un minor numero di soggetti rispetto a quanti esprimono l'orientamento di centrodestra
E non più del dieci dodici per cento dei vari mondi cattolici ci sono caratterizzati per posizioni politiche estreme anche se la destra prevale un po'sulla sinistra
Ma operando una distinzione siede ad esempio che il mondo del volontariato e più situate e dell'associazionismo e più situato a sinistra no rispetto delle posizioni di di centrodestra o di destra
Così come il povero invece viene considerato dalla gente come più più moderato ecco in sostanza però dato di fondo è questa grande idea no che i cattolici riempiano il centro dello spazio politico sostanzialmente altra considerazione
La grande maggioranza ecco direi che ci sono degli orientamenti e poi contrastanti su varie questioni acquisti sintetizzo molto anche cos'era talora tra l'altro questo è un saggio che comparso sull'ultimo numero due del della rivista il Mulino vengono quindi il titolo di questo saggio cattolici e senza partito ma questo l'ha messo la relazione ma al di là di questo chi vuole poi trova lì l'approfondimento vi sono delle orientamenti contrastanti nella popolazione italiana e tra i cattolici praticanti si può ritenere un bene o un fatto inevitabile il pluralismo politico dei cattolici
Oggi viene dato per scontato cioè la loro presente in tutti i raggruppamenti politici ma nello stesso tempo si ritiene illegittima cioè non una storica e non foriera di possibili esiti
E foriera quindi di possibili esiti positivi la presenza nella nostra società di partiti che si richiamano esplicitamente ai valori cristiani quindi da un lato no c'è l'idea che e inevitabile pluralismo politico ai cattolici e dall'alto si ritiene plausibile la presenza di partiti di ispirazione cattolica quindi anche dopo l'esperienza delle bici anche un contesto come il nostro avanzato
Pareva veramente non sono pochi quanti ammettono che i cattolici possono avere dei problemi
A votare per i partiti laici e quindi che avverto l'esigenza di un'area politica di a appartenenza che ci sono delle delle no considerazioni molto contrastata e che indicative un po'della della complessità no della questione qui trattata
Quindi c'è anche questa questo avvertire che i cattolici possono vivere un certo disagio stando a informazioni politiche laiche
Questo disagio attribuito al mondo cattolico non è imputabile a questioni di principio cioè non è imputabile al fatto che i cattolici in quanto tale non possono aderire a partiti che non si ispirano esplicitamente ai valori cristiani
Ma il disagio è più di tipo culturale è più di tipo culturale che di principio di motivazione religiosa
E quindi ed è imputabile alla difficoltà dei cattolici di avvertire nelle proposte politiche oggi prevalente nel Paese una certa assonanza con i valori di riferimento
E ciò anche se si accetta quindi questa sostanzialmente la situazione il pluralismo delle scelte politiche in sintesi allora
Pluralismo politico dei cattolici non è messo in dubbio e nello stesso tempo viene valutata positivamente la presenza di partiti cattolici nell'attuale stagione storica
Parallelamente si rivendica la libertà di voto dei cattolici quindi non considerando il voto come una verifica dell'identità religiosa
Ma si denuncia anche che l'elettorato cattolico può sentirsi estranei vari partiti laici palesando in tal modo una qualche Nostalgia per un'area politica omogenea
Quindi l'analisi a questa analisi
Credo dimostri una situazione a mio avviso molto più fluida di quanto si potesse immaginare o si possa immaginare
Come si è visto la diaspora
E la frammentazione politica dei cattolici con Maicon dato compiuto non sembra per vari aspetti ancora rispecchiato nell'immaginario collettivo degli italiani in generale degli stessi cattolici in particolare
La maggior parte della popolazione continua a pensare che il voto cattolico sia un voto relativamente unitario è orientato verso i partiti di ispirazione cristiana mentre in realtà questo vale solo per una minoranza dell'elettorato cattolico
La presenza dei cattolici in tutti i raggruppamenti politici e poi ho fatto considerato per lo più positivo o inevitabile ma d'altra parte la maggioranza della popolazione ritiene plausibile che vi siano dei partiti di ispirazione cristiana nella nostra società
In parallelo se da un lato i cattolici più impegnati sembrano dividersi in parti sostanzialmente uguali tra di loro matrona posizione centrodestra il e di centro sinistra
Dall'altro dall'altro lato molti pensano che la collocazione politica naturale sia il centro
Dello schieramento un'eventuale polo queste poche sembra attualmente privo di una leadership cattolica di rilievo
Ancora si può essere convinti della bontà o inevitabilità del pluralismo delle scelte politiche tra i cattolici e per certi versi dell'importanza che i cattolici escano dei propri recinti politici
Ma nello stesso tempo avvertire che in questa situazione una parte del mondo cattolico si espone a particolari tensioni
E può avere per alcuni aspetti e nostalgica di una casa comune
Ecco io credo che l'articolazione un po'di queste
Posizioni indica che la questione e e molto avvertite più aperta di quanto si pensi di quanti si ipotizzi e ancora in via di definizione e probabilmente può costituire uno dei fattori di precarietà della situazione politica nazionale
Ecco mi son permesso in coda alcune piccole osservazioni e con questo chiudo
Da questi dati emerge che il Partito Popolare ha una composizione interna assai più omogenea o questo lo si sa no credo sì ovvio di quello che caratterizzava la vicini sia in termini culturali che di matrice religiosa della gente
Secondo c'è però il trenta per cento i cattolici praticanti disorientati
Disorientati
Terzo
I militanti cattolici gruppi associazioni volontariato sono più presenti nel Partito popolare che nelle altre formazioni cattoliche
E qui io credo che questo sia un grosso elemento di riflessione
Un grosso elemento di facciata perché qui significa che il Partito Popolare ha comunque un bacino di riferimento preciso
Non è senza un'area culturale di riferimento
è un'area su cui far leva questa è a mio avviso al di là delle cose l'azione di idealità fin qui sentivo prima abbia di queste considerazioni questo è un grosso elemento su cui far leva all'interno della società
Perché qui se c'è un comunque un un sentire non c'è comunque un area di una certa omogeneità culturale e come sensibilità sociale anche rispetto ad una serie di problemi allora e questa e questo bacino quest'area di base
Da valorizzare anche rapporto a tutte le le dinamiche di disorientamento politico di cui parlavamo prima
E se e la gente di un centro disorientato no refrattaria probabilmente a schierarsi un sistema bipolare non non dico che con questo occorre tornare indietro anch'ma rendiamoci anche conto di quanto lei accennava aderito accennava prima a al al leghismo
Del cuneese
Pensiamo quanto leghismo del cuneese sia innescato dal fatto che comunque quella è gente che non si può riconoscersi in una tradizione comunista l'ex comunista no
Neanche dire estrae e quindi sceglie la lega come terza via per vari aspetti
Cioè c'è proprio la refrattarietà
C'è anche questa componente ce la refrattarietà a collocarsi in una situazione bipolare no in alcune in alcune aree
Quindi gente che non vota DC affezionata alla politica gente che credo sia da rimotivare per vari aspetti da riconquistare le regioni della politica della partecipazione
E da questo punto di vista l'ora c'è c'è anche il i il le molte risorse ma da valorizzare all'interno del del mondo cattolico più impegnato all'interno delle dinamiche delle realtà associative
No e allora qui vagamente c'è il raccordo no credo si ponga il problema da raccordo tra il partito e le varie realtà dell'associazionismo di base e la seconda riflessione
Il il rapporto tra un partito come quello popolare e il centro nel senso che persiste un diffuso maggioritario orientamento di centro nel Paese
E i cattolici italiani per vari aspetti sono per lo più collocati in questa posizione
Vi sono certamente varie anime di questo centro e c'è da chiedersi se tutte le anime del centro in qualche modo oggi sono rappresentate
Ho alcune non hanno voce e quindi si disperdono o subiscono il fascino delle mode
Ho una serie di lusinghe o al limite seguono un po'la sua la la voce di chi urla di più
Cioè in altri termini c'è un'area moderata seria partecipativa che oggi non sembra particolarmente rappresentata nella società italiana
E ci sono anche delle forme diciamo di radicalismo di centro oggi non credo con cui occorra fare i conti ma che comunque questa anima moderata che è moderata o poté vista politico può essere progressista nelle scelte sociali e nelle dinamiche di solidarietà io credo abbia necessità di di una voce sono per lo più soggetti non particolarmente attenti alle dimensioni a rivendicativa
Più giù più orientati sulla essenzialità laboriosità frugalità refrattaria lo scoop o alla dimensione appariscenti predisposta per la costruzione che la denuncia
Che si riconosce una serie di valori tradizionali e che ad esempio è ben consapevole che non era possibile ottenere no il miracolo di cambiare una società come quello che che ci veniva descritto prima ecco ci sono alcune ragione del centro a cui io credo ma del centro pienamente in questo caso è orientabile in una posizione di di centro sinistra che hanno scarsa voce scarsa cittadinanza nella nostra società
Ecco spero che qualcuno si faccia portatore noti un po'di questa sfida e di queste ragioni che comunque sono presente all'interno della società italiana gran
Grazie anche Franco Garelli abbiamo completato gli interventi sugli scenari entriamo nella secondo apporterebbe i lavori
Che riguarda le risposte per la politica
Credo
Il discorso si faccia come dire più intrigante
Che do ha subito la parola a meno Martinazzoli sul tema il loro ruolo dalla politica
Vorrei parlare da criteri
Ho capito parteciperà a una tavola rotonda se no non sarei venuto e quindi gli otto a tavola
Non sarei venuto per la ragione
Bertolaso arriva su
Dicevo che
Io non no cose per regolamento intelligente dei
O se mai qualche difficoltà interloquire
Per il fatto che credo che
L'alimentazione in un discorso all'interno di una compagine di partito sia un fatto quotidiano
E quindi chi estraneo a questo colloquio quotidiano difficoltà capire
Che cosa può essere importante qual è il punto di vista ti coralmente il partito sintetizza
E quindi se di fronte al paragone delle sue vicende e sullo scenario politico
Quindi a mio rischio e di
Dire meno bene dico le cose sulle quali è conveniente
Divengono fastidioso quelle sulle quali non conveniente francamente è una cosa che non vorrei fare
Anche se vorrei suggerirvi di crede perché
Se qualche volta
Percepite da qualche voce critica
Non dovreste reagire con dispetto almeno per quel che mi riguarda
Non si tratta di un disarmo
Ma piuttosto di una partecipazione intensa un'avventurosa vicenda
Che tra l'altro per me è come tanti dei più anziani corrisponde né più né meno al TG due al meglio dalla subite
Non è che uno che il sedici gennaio pretende di entrare nella buca del suggeritore
Per rammentare un copione che tra l'altro non conosce
Ripeto che quel tanto che ancora si può dare alla vicenda comune
Corrispondendo o meno di responsabilità esige un di più di libertà
Allora vorrei dire in che modo molto sinteticamente io vorrei oggetto perché mi pare che sale convegno deve avere una sua economia un sullo sviluppo non devono essere tanti monologhi
Come io ho reagito a quel né
Illustrazione di scenario che avete affidato all'intelligenza l'acutezza dei punti della città
A me è parso che le cose importanti che ha detto il rito
Fossero largamente collocati al modesto lui ha usato spesso la parola del soggettivismo sul versante appunto del soggettivismo politica
In politica conta molto ce l'ha rammentato Luigi
Quello che la gente avverte come vero anche se per avventura non è poi così vero
Però io credo che in politica conta anche alla ferita dalla condizione ecco
Sarei tentato di dire specularmente
Che quelle che lo indicava come le paure degli italiani sono in larga misura lo sgomento dalla politica
La oggettiva constatazione della politica non solo in Italia e non solo per noi che lei lunghezze le profondità dei problemi di fronte ai quali la politica si trova sono così fare perché riesce difficilissime problematico porre una relazione efficace tra i mezzi mesi tra il pensiero politico dell'azione politica
Io credo che esplorare fino in fondo questo livello di difficoltà quasi schiacciante
Non sia foriero di una rassegnazione o peggio di una diserzione
Ma io utili a costruire quel talento del realismo
Che tra l'altro detto tra parentesi a me sembra il di più di una virtù cristiana in politica
Gli scenari sono davvero sconcertante non la faccio lunga perché son tutte cose
Che sapete scrive tradito meglio di me però le rammento semplicemente a me è capitato qualche giorno fa
Dei partecipare come uditore
A un convegno organizzato da una
Autorevole rivista di teologia
Che per caso si pubblicano brecce
Si chiama Concilium
Edita in sette lingue
Ed è rappresentativa del meglio della teologia europea diciamo così di frontiera
La maggior parte dei contributi di questi teologi
E la tutta incentrata sul fatto della globalizzazione
Tant'è che intervenendo per un saluto mi è capitato di dire che io pensavo che la globalizzazione interessa soltanto gli economisti
E invece scoprivo che interessano soprattutto i teologi
Ma lo dico per indicare la circostanza che questo dato dalla globalizzazione che noi rischiamo di dire banalmente probabilmente contiene nella suggestione semantica non solo è stato del mercato planetario
Ma indica proprio che si tratta di una sfida globale che c'è una
Incide fortemente su una connessione infinito di problemi che descrivono né più né meno esaurientemente ai problemi che la politica oggi ha di fronte
Che cosa determina
Lo scenario della globalizzazione rispetto poi gestita la politica che ci riguardano
Beh innanzitutto determinati
Una visione intorno al destino europeo io credo
Io penso che noi non apparteniamo a una tradizione che posso avere grande malinconia
Nel considerare che si sta chiudendo il primo secolo non eurocentrico
Non credo che abbiamo mai appartenuto alla storia della prepotenza europea dei nazionalismi europei alla distruzione europea e della prevaricazione europea
Però credo che avvertiamo un tanto di preoccupazione
Perché
La storia che si fa non più intorno all'occidente è una storia che ci inquieta
è una storia della quale non conosciamo le costanti le regole le potenzialità e i rischi
è una storia che per intanto incide sulla circostanza che messo alla prova
Il compromesso capitalistico europeo
Ed è messa alla prova la durata oppure no delle grandi democrazie nel sociale europee che nelle diverse versioni che ci hanno riguardato sono purtuttavia il frutto più alto dell'alimentazione della convenzione democratica
Perché credo che la domanda è questa
Se la globalizzazione dei mercati
Viene dalla politica semplicemente contemplata
Come un dato ineluttabile
Del futuro
Potrà
Il compromesso capitalistico europeo potranno le democrazie sociali europee resistere oppure no in questa competizione non regola oppure una colata soltanto dalle leggi di mercato
Io credo che questa è una domanda
Che ci poniamo poco ma chi comincia anche dovremmo cominciare a porci in sostanza con me
Di piacerebbe sapere ma certamente Bianco Castagnetti gli amici che stanno alla dimensione europea ragionando su queste cose
L'Unione Europea che così penosamente faticosamente
Cerchiamo di costruire
E forse questa è anche la ragione
Oltre che un difetto comunicativo
Per la quale
La più grande idea politica di questo secolo nel secolo che verrà
Viene avvertita compatimento anziché come una impresa
Stiamo facendo l'unico neo europea nel momento in cui assistiamo al declino europeo
E questo credo che determina uno stato d'animo abbastanza controversa
Questa Europa unita come difenderà la sua tradizione
La sua qualità democratica
La difenderà
Tirando su dei ponti levatoi proteggendo un mercato credo che la cosa sarebbe molto difficile
Oppure
In maniera accerto
Più complicata e meno sicura nei suoi risultati
Troverà
La capacità di costruire strumenti e istituzioni
Sovranazionali
Tali che costringono la globalizzazione del mercato a misurarsi col fallo dell'esperienza democratica sociale euro
Credo che è una grande domande
Ed è una straordinaria
Ambizione dico tra parentesi che dovrebbe essere motivo di rassicurazione per dai cristiani la circostanza che recentemente in un saggio pubblicato anche in italiano mi pare sul Mulino
Amartya Sen
Secondo una esplorazione analitica che tipiche delle cultura scientifica
Anglosassone diciamo così anche se Marte se ne prenderanno dimostra che la possibilità che nel mondo crescano e si alimentino
Convenzione democratiche ricche
E fortemente correlata alla circostanza che lì vi sia una radice religiosa cristiana
La dimostrazione cioè Julia non tanto compatibilità ma di una simpatia
Fra la Protezione civile di questa ispirazione e la possibilità di costruire lì democrazia è simile alle democrazie sociali europea
Dico questo perché dovrebbe essere quasi un incitamento a credere che c'è questa possibilità
Ma tutto questo che cosa comporta Ringo ad un secondo punto se potessi dare una intitolazione a questa chiacchierata metto molto rudimentale la chiamerei una indicazione di quelle che secondo me sono linea di frattura
Qualcuno scrive che la fine di questo secolo
E già possiamo compendiata ci lasci in eredità un atlante del disordine
Certamente ci lascia il mare aperto io dico ci lascia con questa esigenza di capire come si ricompone una serie infinita di linea di frattura
E sono pagate
L'idea di fratture
Collocato sui piani più diverse ma tutte quante di petto
E normalmente a certe da Regione apro un'altra parente
Per dire come si tengono le cose problemi si commettono
Tutti i costi la la caratteristica capitalismo attuale
Lo chef rilevato molto spesso in questi anni e che il denaro circola intere in tempo reale anzi non ha neanche bisogno di circolare
Per un'altra caratteristica né nata dal fatto
Un'altra caratteristica dato dal fatto
Sì sì grazie grazie per via sì notava vi voglio far sentire apparve soprattutto quindi non
Un'altra caratteristica è che il denaro circola in modo impersonale
E il fatto che il danaro circoli in modo impersonale significa che è sempre più difficile
Disegnare tutelare il confine tra economia lecita ed economia illecito
E questo è un altro enorme problema che incide appunto sulle dimensioni del contrasto sugli strumenti del contrasto
Ma all'interno di questo scenario planetario
Che cosa accade per la storia dalla tradizione degli Stati nazionali
Qual è ancora la funzione degli Stati nazionali hanno ancora una funzione di Stati-nazione
Io dico di sì
Ed è questa la ragione tra l'altro dalla mia premeditata reazione
All'uso assolutamente distretto di imprudente della parola del federalismo
Troppo spesso evocata dai partiti nell'illusione
In qualche modo così di circuito di ridurre la Presa provocatoria della lega senza capire
Che come è sempre accaduto di fronte alle provocazioni più radicali
Il tentativo dice il consigliere diplomatico dare lo sconto anziché di accettare lo scontro fino in fondo è un tentativo destinato all'insuccesso
Che qui a me pare che la nostra tradizione
Boh
Dire qualcosa di utile in questa attualità
Non retorica
Risorgimentale
Intesa come lettura
Tutto sommato artefatta di quel grande secolo che ha portato alla nostra unità politiche
Ma dico la percezione del valore futuro velista
Indicherei un nome che dovrebbe essere caro un poco più noto dei politici cattolici dico quello di Giuseppe Capograssi
Che molti decenni fa spiegava con una intuizione mirabolante
Che la esigenza di costruire la vedeva bene progressivamente istituzioni politiche sovranazionali sempre di più capace di adeguarsi alle lunghezze
Della sfida economica e tecnologica avrebbe però comportato il rischio della perdita della originalità della peculiarità di ciascun popolo avrebbe indotto in qualche modo una deriva conformisti che a quella che vediamo quotidianamente
Nelle colture negli stili di vita
Negli strumenti che formano anche la nostra gioventù
E Capograssi indicava lilla nuova funzione degli Stati nazionali
L'esigenza cioè di preservare attraverso lo Stato nazionale il valore di diversità che ciascun popolo comporta all'avventura degli uomini
Un'avventura degli uomini tanto più persuasive tanto più convincente quanto più è capace di raccogliere di alimentarsi col contributo che ciascun talento peculiare di storie di tradizioni di popoli appunto offrire
Un partito che si chiama popolare ma il problema non dirò più avanti
Di capire se c'è ancora un popolo
Ma prima di tutto il problema di sapere che non c'è un popolo senza pace
E in questo senso il nostro patriottismo di oggi e certamente
Deve esserci dev'essere in campo
Il modo ripeto che non può essere confuso col col ciarpame rettore che nazionalista che molto spesso ci hanno portato proprio per l'evenienza del fascismo e del nazismo a rifiutare dopo il riscatto dalla libertà in modo acritico il ritorno su queste parole
Che tuttavia secondo me continuano ad essere tra le sacrestie almeno con questo aggettivo si vuole indicare un dato di verità e di valore
Ma come dovranno conformarsi questi stati ed ecco allora il tema delle riforme costituzionali qui mi pare che De Rita ha detto cose che ovviamente ovviamente dico perché c'era anche una certa esaltazione del potere locale naturalmente la mia reazione corporativa di Sindaco diceva di sì
Come si devono articolerà
Come si deve articolare l'Italia cioè quale direzione per la riforma istituzionale ecco tanto per essere più brutta
E quali strumenti per la riforma istituzionale
Non sono venuto qui per issare una polemica sull'alternativa Bicamerale Costituente
Continuo a ritenere
Che al di là
Di quello che che poteva significare ecco
Di evocazione
Di un popolo non
A rinnegare un patto ma rinnovarlo lì dentro io vedevo anche
Un scenario sul quale avrebbe potuto di più
All'interno degli schemi di una democrazia dell'alternanza rendersi visibile autorevole lo stigma
Della nostra tradizione
Con più libertà perché insomma potrebbe aggirarsi in giro quanto ci quanto volete lo vedrete voi
L'intensità del contatto oggi tra la maggioranza di governo e la maggioranza della bicamerale c'è li creerà problemi io mi ha colpito di Robbiate prese molto chiari
L'occasione se non vengono colte tempestivamente è inutile inseguire affannosamente
Quello che vorrei che se rispondesse
Sarebbe però un accettare ecco il senso di questa provocazione tutte le volte che sentono il lecco
Che il problema sarebbe che si perderebbe tempo ti devo dire con franchezza
Che reagiscono male insomma non credo che il nostro compito sia di contribuire a fare una Costituzione svelta
Credo che il nostro compito di capire quale il viaggio che ci porta a raggiungere alcuni approcci
Ed in questo senso mi pare
Che converrà che il Partito popolare a fine i suoi strumenti la sua riflessione
Posso dirlo con grande rispetto ma con grande precisione
Beh se i prodotti del Partito popolare sono come quelli
Che ho visto girare qualche tempo fa
Vi devo dire qualche preoccupazione ce l'ho
Un
Una puntigliosi sì ma correzione di tutti ma proprio tutti gli articoli la seconda parte della Costituzione
Molto spesso rese presentarsi piuttosto sciatta della quale non si vede assolutamente non si percepisce se non del miraggio abbacinante del federalismo per questo però c'è molto scritta ci sono le regioni federate nel vostro progetto
Io credo che questa non è la strada
Allo stesso modo che credo che bisogna capire come ci si spreca una prigionia che di tanto in tanto nel lessico ancora un poco compromissorio la riforma si sente vogliamo fare
Il presidenzialismo alla francese il federalismo la tedesca e il Parlamento velivolo italiano credo che ci sia un limite alla fantasia combinatoria ed in questo senso è chiaro
Che sono assolutamente e convintamente d'accordo con la resistenza che il Partito Popolare manifesta in ogni modo nei confronti della riduttività dell'ipotesi presidenzialista
Però la mia idea è che probabilmente dovremmo rovesciare il punto di vista
Quest'alternativa proporzionalismo maggioritario
C'entra leghismo decentramento non ne fino in fondo persuasi il problema è quello se ho capito bene che ha detto in altre parole garitta
Capire che il problema non è di trasferire poteri e sovranità ma di costruire autonomia libertà di autonomia
Allora vorrei dire amore come fa a dire che bisogna esaltare anche in ragione della nostra cultura la nostra ispirazione la storia dell'autonomie locali
E poi licenziare credo anche lui un documento come quello del coordinamento delle regioni
Nel quale c'è scritto né più né meno
Che c'è una ablazione di un'affermazione decisiva dalla Carta costituzionale
Cioè della repubblica che riconosce le autonomie locali non le la fonda
Questo è un punto cardine della nostra cultura allora l'idea che si scrive in quel coordinamento una proposta che mi pare di aver letto bene nella quale in sostanza alle Regioni viene posta in mano la sorte intera da niente infraregionale cedere autonomie locali io dico che è una certa che noi non possiamo in nessun modo in nessun modo condividere e badate che il ritmo sindaco
Che non è per niente iscritto al partito dei sindaci e anzi io vedo con con grande preoccupazione anche di trionfalismo eccessivo anche perché
Mi chiedo ma se davvero le nostre città andassero così bene per questo mi racconta questa maieutica dei sindaci eletti direttamente
E come mai il Paese nel suo complesso ma un po'meno bene non non può capire quindi credo che c'è da frenare
Una certa enfasi nel dire questa novità e nel dire questa resa qualitativamente consigliata
Però è anche vero che oggi è lì che si ricostruisce mi pare che la Regione ha detto io sono molto d'accordo non rovesciando l'equazione non perché si parte dal basso costruisce l'altro
Ma perché occorre in qualche modo porre delle relazioni orizzontali
Questo è un tema molto importante
Anche per una ragione che veniva ricordato da De Rita che secondo me
è uno dei problemi grossi che ci stanno davanti
Quando lui parla
Di questa forte rivendicazione localista
E gli diceva di assecondarla di percepirla positivamente
Credo però
Che pronunciarsi un'affermazione che vada letta criticamente e non come una soluzione ma come l'apertura di un problema
Un sindaco onesto mi dovrebbe dire oggi
Che governare una città difficilissimo per la ragione
Che quello che De Rita chiama il localismo
Non è più collocato nell'ambito interno della città ma si frantuma nelle strade nei quartieri
Oggi la città viene vissuta in termini di conflittualità tra il centro e la periferia tra i negozianti e residenti tra i giovani e gli anziani
Tra gli automobilisti e i pedoni con complessità tra l'altro che di volta in volta questi sullo tutte queste cose insieme
Ma se ne ricordano a giorni alterni
Allora il problema di vivere dall'interno questa condizione
Ma non in termini conformista eccetera
Ma anche di contrastarla con recupero forte dal punto di vista della regola ed è la responsabilità
Del sentimento comunitario intere
Le autonomie locali oggi sono dette da una legge rifondato Iva la legge centoquarantadue che ha avuto anche dei seguiti
Peraltro molto spesso complicati molto spesso contraddetti
Ma che tuttavia importante e che contiene un articolo due
Che è scritto secondo una formula dettata dal legislatore non so fino fino a quanto consapevole di quello che scrive per scrivere una cosa importantissima
L'articolo due non è come soggetti dalla forma normativa i Comuni e le Province
L'articolo due edizioni le comunità locali ordinate in Comuni e Province sono autonome il che significava l'intuizione
Dalla immediata soggettività politica della comunità della quale comuni e province
Vorrei una chiesa indagato risorto per la ragione che oggi le cose non stanno così
Per la ragione che il sentimento comunitario si tantissimi Pantera
Attraverso quel soggettivismo liberismo esasperato dal quale si è parlato del ritardo
E per la ragione che le comunità locali oggi hanno bisogno
Per poter reagire in termini positivi ricostruttivi della comunità che riconosca se stessa di noi non dico di poteri ma di strumenti e di responsabilità autentiche di preciso
L'eredità disastrosa che abbiamo alle spalle consiste nel fatto
Che si è ritenuto lungo più di un secolo di vita
Che l'unità politica volesse come corollario inevitabile L'Unità amministrativa dello Stato
Io credo che questo il luogo che va invece destrutturato che va a rovesciare
Libertà di autonomia vuol dire libertà di autorganizzazione
Vuol dire riconoscimento identificazione delle responsabilità oggi la vera riforma istituzionale l'Italia al di là dei rami alti eccetera farete quello che riterrete utile
Sarebbe che i cittadini siano costretti perché bisogna costringerle
Perché i cittadini oggi quella ricerca viale io poi non sono mica tanto d'accordo
Con De Rita quando c'ha detto agli esordi che mentre abbiamo le spalle cinquantenne in cui i cittadini si facevano tasse oggi invece Citterio hanno paura dell'inciso dalla politica esattamente il contrario oggi i cittadini sono orfane di politica
Apparentemente la guardano con rancore ma la cerca non la politica
La politica intesa come una sorta non di rossa entro dico pedagogiche ma come un'idea di ordine sì come la possibilità di conferire la fiducia sì ebbene dicevo oggi abbiamo il problema di costringe i cittadini a capire si è responsabile di cosa per tutti i fatti che riguardano il farsi della vita amministrativa
Quindi che volete che interessi a qualcuno di noi il federalismo non il Senato il federalismo municipale ma che che complica sono perché fra l'altro è chiaro che chi è onesto splendori nei comuni scopre qual è il grande limite
Di una storia municipalista che si può alimentare ad arricchire chi è grande
Ed è il limite della componibili Italia le diverse storie
Per chi ha esperienza di queste cose sa benissimo che mettere d'accordo per una strada per un qualsiasi cosa un comune con un altro è un'impresa quasi impossibile
Allora però questa responsabilità dovrebbe essere assunta a livello più alto nella dimensione più alto quello che non va bene la circostanza
Che per ogni azione amministrativa generalmente c'è una concorso no ma a questo punto di responsabilità Amati irresponsabilità
Che avendo appunto spesso inerte dell'efficacia all'azione amministrativa
E che rende imperscrutabile la responsabilità di un Consiglio di un no
Amico facciamo sindaco di Piacenza
Di emendato recentemente un pacco di carte per dimostrarmi che intorno ad una decisione che non si prendeva occorrevano ottanta firme
Di ottanta diversi enti esponenziale non c'è il percorso
Questo è la patologia che del resto non mi sorprende perché quando stavo in un ministero credo di avere scoperto il documento più esemplare
Di una certa storia patologica della burocrazia italiana
Si tratta di un prefetto che chiedeva al ministro come doveva comportarsi
Il telegramma inviato al ministero prefettura scritto così urge procrastinare credo che fosse appunto una sintassi esemplare quella condizione che dobbiamo in qualche modo rovesciata
Terzo linea di frattura anche di questo ha parlato del rito e lo stato sociale
Ripeto sono tutte le nazioni molto discutibile niente
Io comincio col dire così
Non so se siete d'accordo ma penso che lo sette
Da dove comincia lo stato sociale
Da dove si certifica laddove sia utile io dico che uno Stato sociale che non è in grado di dare lavoro non è lo stato sociale
Quindi il primo problema di uno stato sociale mortifero
Che non sarei capace di pensare uno stato sociale che non sia lo Stato che ha memoria di futuro
Che capace cioè di legalmente la rigenerazione delle questure un altro dei problemi di quella soggettività nella quale si parlava dell'ETA
E in un tempo nel quale
Sembrerebbe di capire che ciascuno di noi è ossessionato e schiacciato sul suo presente
La società che rischieranno di conoscere che quelle più giovani rischiano di conoscere e quella descritta
In un racconto di Kafka non per caso il poeta della disperazione moderno
Se riferisce il racconto al messaggio che morente imperatore della Cina con inviato a tutti i cinesi
L'imperatore assale
Che morirà prima che ciascun cinese abbia raccolto il messaggio
Il Messaggero sa che non gli basterà una lite per recapitare il messaggio
Ciascun ci necessarie il messaggio non arriverà mai
Eppure conclude casca tu proprio tu
Ceduto la tua finestra lo attende sul far della sera sono le società del tramonto queste qui quelle che non sono capaci di legamenti del tra le generazioni
E io credo che l'intuizione del valore dello stato sociale non può essere per noi semplicemente una redistribuzione
Ma appunto questo vanno della solidarietà incarnata e non declama
Ebbene allora si tratta davvero
Di capire in che modo si fa ad assumere da un lato il rifiuto della negazione della distruzione lo status sociale ma dall'altro come si dimostra la volontà di riformare lo Stato sociale
E qui credo che le titubanze o le pretese di mettere tutti d'accordo
Non sono ammissibile le idee dividono non uniscono almeno nella prima fase
Io sono convinto non vi sembri trovo paradossale che a guardar bene e qui veniamo a un altro elemento locale parlano poi conclusa
La coda del corteo di Roma di Berlusconi
In una misura coincideva con la testa del corteo di Napoli di Bertinotti
Mi pare che anche questo ci ha detto temi del rito
In questo lunghissimo ceto medio che oggi caratterizza la maggioranza assoluta dei due terzi c'è dentro un picco di diseguaglianza che mai si era conosciuto prima
Ma è un lunghissimo ceto medio che per questa ragione tra l'altro non è una coesione di interessi e quindi non è un blocco sociale per dirla alla maniera di Gramsci
Ma è invece un'ambiguità costante ed una inquietudine che va governata politicamente governata perché anche a Roma immagino che marcia a zero
Un poco di quelle che marciavano con Bertinotti quelli cioè che sanno che sono oggetto meglio nella coda freccetta meglio forse resiste un certo tipo di stato sociale e se no no
Vuol dire che dobbiamo sbaraccare per niente vuol dire credo che dobbiamo appunto
Scomporre e poi ricomporre immagine
Che lo stato sociale moderno dovrà di più distribuire rischi responsabilità e di meno assistenza al cliente del quella che qualche volta abbiamo detto anche noi mi sembra non soltanto uno slogan è comunque un'espressione abbastanza veritiera abbiamo affronti il problema di come si fa passare dallo stato sociale alla società solitario
Cioè l'idea di trasferire cioè quanto è forte nella società un di più che aiuti le debolezze dalla Società sapendo peraltro che anche qui inevitabilmente le cose sono complicate
Mi faccio sempre l'esempio nella mia città se dividiamo la classificazione delle famiglie quantitativamente secondo loro strutture verifichiamo che la maggioranza venticinque mila famiglie
Sono famiglie strutturate secondo il modo tradizionale due genitori e due figli
Ma la seconda classe in termini quantitativi diciotto mila
C'è una famiglia fatta da una persona sola
Per lo più donne per lo più anziani e per lo più legame divorziate separate allora vuol dire che noi tra l'altro parliamo di famiglia immaginando ancora un modello familiare
Che è una parte della realtà che dobbiamo indagare
E accettando peraltro che il diciotto maggio mille famiglie fatte da una persona sola e anziana non sono una forza recuperabile come risorsa sociale non sono esse stesse una debolezza che va in modo soccorre in una guardate ha detto questo rimane chiaro che questo trasferimento di autonomia al sociale per questo torno a dire la parola del federalismo una parola o troppo lunga o troppo brevi
Perché tutto sommato all'interno redistribuzione dei poteri di responsabilità tra istituzioni
Quando il problema vero che abbiamo oggi anche in Italia non è la ricostruire un rapporto tra società e istituzioni tra la politica e la vittima
La parola della sussidiarietà questa sì è una parola esauriente che tra l'altro appartiene agli incunaboli della nostra tradizione
Perché è la prova della sussidiarietà e quello appunto che suggerisce non solo e tanto un equilibrio una misura di trasferimenti tra poteri e potere ma proprio un raccordo tra la fitta nella politica tra la società e la restituzione
Una parola della sussidiarietà che tra l'altro si prolunga
E diventa più intensa ed anche qui come non vedere
Quanto siano attuali alcune nostre parole si prolunga in quella percezione della società come ricchezza di articolazioni solida che uno dei punti fondamentali credo che anche questa sia una formula dettata proprio da Capograssi giudica che la Repubblica alimenta la libertà avvenuta nell'individuo come persona stringono e nell'informazione sociali un grande irrisolto problema di una società civile italiane
Che è molto poco Società Civile per la ragione che le società civile ciò che ci unisce non intorno a me interessa questa corporazione ma intorno ad un dito disinteresse o meglio intorno alla percezione che la tutela rappresentanza per l'interesse particolare si complessiva targate più seria tuttavia la visibilità la visione di un interesse generale
Perché non capire che questa è un'altra crisi
Che riguarda appunto ma anche di questo parlava del rito i grandi soggetti
Categoria sindacali il Consiglio dalle mie parti il sindacato dei metalmeccanici del PIL che fa riferimento alla tradizione comunista
Non si lamenta costata semplicemente la circostanza che il trenta per cento i suoi scritti quando si vota vota lega
Le grandi rappresentanza di categorica verseranno che l'aveva ottenuto è legata semplicemente ai servizi burocratici che svolgono non pretendono più di formare di alimentare un'opinione sui grandi temi generali un'associazione di commercianti tiene quando una giunta propone un piano per le soste del traffico si eclissa perché sa che in quel punto se vuole mettere becco sarà distrutta perché i commercianti di
Certa strada saranno d'accordo e quegli altri no ma questo evidentemente una rinuncia alla funzione appunto di corpo intermedio di capacità di rappresentanza di strumento di segmento organizzativo della società che credo è quella che in qualche modo regimi adescato una funzione che altrimenti sarebbe quella di un puro elemento strumento di pressione
Questo vale di più naturalmente dei partiti vengono a quest'ultima considerazione
De Rita credo diceva giustamente sul modo vada Nicola conclusione anche io sono tu qui immaginando
Che la parola del problema assenso se vuol dire
L'intuizione del tempo e se vuol dire l'impegno alla Sacchi che certamente era spedì di costruire modelli e strumenti culturali
Che tende andando al massimo del possibile a pareggiare l'ispirazione l'ambizione politica cosa molto difficile
Oggi è la mia opinione è che il problema è questo non è quello di arricchire o di stravolgere ispirazione
Tanto meno la nostra
E di capire se siamo capace di costruire strumenti culturali e la persuasione del consenso intorno a questa ispirazione
Ebbene dicevo
Sede retta ragione dirci
Lo dico con altre parole quelle che non ha pronunciato qui
Che il problema nostro non è di essere un po'ma di a vere un popolo
Allora il problema di capire se siano capaci di costringere
Un insieme che rischia di diventare la gente
Ci sono quei filologi sufficientemente sottile per sapere che le parole
Atteso
Il fatto che la prova della gente sia la prova corrente per indica quello che non è la politica è secondo me sintomatico di una deriva estremamente pericoloso
Che se poi la gente diventa come Veron l'audience allora mi pare molto difficile immaginare che le possiamo intercettare un popolo perché il popolo Non è una somma di solitudine il popolo è una storia il padrone avventura comune e la percezione del futuro e la speranza è bene
In che modo un partito che ostinatamente si dichiara popolare in questa società destrutturato in questa condizione cerca di pareggiare la sua ambizione
Questo è un punto che vorrei sottolineare che badate non contrasta
Con i problemi di CCT che la vostra responsabilità di governo comporta
Io credo che oggi un partito come il nostro che per di più si dichiara di centro debba sapere che non può essere un partito conformista
O siamo un partito di battaglia oppure siamo un partito di pura sopravvivenza in un tempo
Il tempo nel quale
L'orizzonte sembra proporci quando siamo per semestre
L'idea di uno Stato senza legge di un Parlamento senza parola e di un populismo senza popolo
Un partito di battaglie vuol dire un partito anticonformista ma no io aggiungerei
Sul terreno quotidiano dalla politica che quello richieda
Per chi ha AGEA un'idea anche che mi rifaccio la verità mi pareva di capire così in sostanza no ma occorre un programma che venerdì sera due mesi fa per disfarsi
Occorre però un una percezione ecco una bussola
Se è così allora questa bussola dovrebbe suggerirci di capire come si fa a fare in modo
Che non si va tutti i giorni sui giornali
Bianco se ne lamenta giustamente ha ragione perché la verità dicendo di me non si va cioè il problema nostro non è di capire se dobbiamo essere più vicini a Dini o più vicino a Bertinotti per capire qual è la sezione aurea del centro questa alternativa narrativa artificiosa fasullo
Il problema è di capire quali sono le ragioni che ci spingono ad immaginare che oggi c'è bisogno di centro e soprattutto definire che cos'è centro
Io credo che forse sarebbe opportuno continuando la confusione che oggi dice
Avendo avuto qualche responsabilità nel reinventare una questa parola nel centro della moderazione
Sarei quasi per l'idea di proporre di espungerla dal nostro vocabolario quando vedo
Che chi parla più esageratamente di moderazione i moderati va a cercarli dove non ci sono per la ragione che non ha ancora capito che la moderazione non esiste in natura
Ci si educa e si riduca alla moderazione
Il vino accenti moderati vuol dire già indicare la la quello che altera la parola dalla moderazione come ce l'ha insegnato Sturzo se vogliamo rifarci al suo oggettivo del partito temperato cioè l'idea di un partito che che non è dica
Che non mette in contrapposizione ma che cerca non il compromesso
Mediocre ma la sintesi
Cosa che va bene tanto più in un tempo nel quale questo è un altro vantaggio che secondo me abbiamo la fine delle grandi utopie ideologiche ci consente di dire che la nostra società è oggi non ha più a che fare con alternative come quelle che erano vere o inventate fino a poco tempo fa il valore contro il disvalore
Oggi il problema di capire come si fa a mettere insieme dei valori
Che è un problema molto più fine molto più complicato ma è così
è un valore la possibilità di avere una finanza pubblica che sia equilibrata è tale che garantisce
Non domani la continuità ma è un valore anche lo stato sociale e così via quindi si tratta di mettere assieme con le buone
Non di sconfiggere le cose cattive con le cose buone per questa è la storia del giacobinismo che non ci ha mai ma proprio mai riguardato
Se le cose stanno così allora
A me pare che il grande gravosissimo problema che abbiamo è quello di capire come ricollocati amo il partito in una capacità posti in tra di riconnettere relazioni Nessi di riorganizzare il tessuto sociale struttura
A me pare di vedere anche nel piccolo che rischio di altri partiti è quello di tornare alle antiche tante mutazioni
Immaginare che il loro ruolo è quello di tornare
Non dico a prevaricare ma certo a intromettersi nell'amministrazione nella gestione
Nell'attività istituzionale questo sarebbe secondo me è un ritorno indietro che non ci porterà da nessuna parte
Io collocherei il partito di più
Alla radice di quella condizione sociale che abbiamo descritto così priva di motivazione così inquieta così incerte così impaurita per ricollocare lì la nostra presenza la nostra capacità di ascolto
Credo che sia una fatica
Del cui esito non abbiamo certezza
Che sia una fatica estremamente sgradevole
E che tuttavia fino a fatica che un partito popolare non può rifiutare è l'unica strada che abbiamo davanti immagino e tra l'altro non è una strada che sia per l'Iva
Di qualche minima capacità di sperare
Perché se è vero che oggi questo Paese parla soltanto in termini di sfiducia sfiducia verso tutti che vuol dire prima di tutto c'è tutto per se stessi è anche vero che questo Paese vorrebbe ma vorrebbe tanto davvero
Poter riporre fiducia in qualcosa in qualcuno
Noi siamo stati a lungo mortificati
Per quella che è stata la decadenza democristiana parliamoci chiaro
Però oggi a me pare che andando in giro si collier
Questo sentimento disattesa
Questa disponibilità certamente difficile certamente riottosa e che tuttavia domanda
Perché un popolo non c'è non vive senza la possibilità di investire un briciolo dalla fiducia nel suo romane in una classe politica non intesa come un'élite lontana complicate indecifrabile ma come una presenza dentro non so capace appunto di decifrare i moventi profondi di un'avventura umana di un'attesa
Qui io collocherei anche la possibilità o meno
Di capire perché si tratta di fare così
Se lo stigma dell'ispirazione cristiana ancora un compito una cittadinanza in questo tempo in questi luoghi
Io credo che una domanda che non dovremmo ricettario
Se non ce la facciamo
Rischiamo
Come dire di replicare una cosa che non c'è più non è mica vero
Che oggi necessariamente
Un partito di ispirazione cristiana abbia ancora un compito in questa società
Se è capace di alimentare una storia a sé se no no
Tempo fa si è aperta una polemica naturalmente una discreta
Secondo me sintassi che sono proprio di questi protagonisti
Sei il cardinale di Milano il vescovo di Como
Una polemica che non era neanche cercato trasmessa il vescovo di Micheli l'arcivescovo di Milano
Poneva in termini fortemente preoccupante la questione leghista non bar dedica e il vescovo di Como risponde e la questione leghista non era il primo punto all'ordine del giorno
Perché spiegava il primo punto all'ordine del giorno dello sfascio morale e civile del Paese
Ma si dà il caso che la lega in ordine allo sfascio morale e civile del Paese a una interpretazione una proposta una ideologia
E quindi questo significa che su questo terreno
Che dobbiamo saggiare la nostra capacità di interpretare dalla Protezione civile la ricchezza di quelle ispirazioni
In questo senso
A me pare che
Questo è il problema più Vincino che abbiano almeno a me
Appare così Lovino così
Qualche tempo fa avuto la malaugurata idea di segnalare
Che scaricare sui sindaci delle città
Come dire la risacca
Di una immigrazione non governa
E fa finta di non vedere come la crescita di disordine di microcriminalità nelle nostre comunità urbane
Mina alla radice
Quel tema della certezza della convivenza e quell'alimentazione del sentimento comunitario che invece andiamo cercando
Doveva essere considerato
Facendo degli esempi mi è capitato di dire
Una cosa assolutamente ovvie che chi sa contare sapeva già che la legge Merlin a quaranta
E che si rivolgeva ad una condizione tutt'affatto diversa da quella che c'è oggi
Naturalmente siccome
Le regole sono queste il giorno dopo
Mi sono visto sui giornali come uno che voleva riaprire le case chiuse
Ho visto che erano molto arrabbiati della signora Bindi
La signora Turco
E la signora Coffa io credo che la signora Coffa fosse una deputata che non conosce
E invece ho preso dopo che la presidentessa dalle prostitute italiane
Ma la cosa che mi colpì
Era che la signora Bindi alla signora Turco mi rispondevano allo stesso modo
E questo a me non va perché secondo me il problema su quel terreno e non sulle sull'evenienze e sull'emergenza che poi si determinano quando la signora tra l'altro vuole il nome dalla madre anziché del padre quando D'Alema dice male droga e quando quell'altra spiega che le famiglie di fatto e così via io credo che la questione che non riguarda il buon vicinato nel governo
Ma riguardo né più né meno la nostra peculiarità su questo terreno dobbiamo porla anche questa con coraggio capendo come si fa con la non interni reazionario
Perché intermediazione aree ci sono altri amici
Che lo fanno molto meglio e anzi molto strumentalmente questo è un grande problema mentale per la ragione
Che la difficoltà la scomodità nella politica così fatto oggi che
Mentre dobbiamo continuare a credere
Perché siamo i democratici
Che la politica a che fare
Con il come si vive non con il perché si disse
Tuttavia scopriamo quotidianamente che oggi purtroppo per noi il come si dimostra molto a che fare con il perché è semplice
Perché
Dal punto di vista la tutela dalla vetta della
Della comunità soccorrere con ed accogliente
Della tutela dall'ambiente e così via credo che i nostri modi di vivere assomigliano alle motivazione che noi affidiamo al senso della nostra vita
Ed allora mi pare chiaro che su questo terreno
Una visione nostra non può non cercare anche qui
La peculiarità regimi tagliata di alcune risposte perché altrimenti
Sarà difficile resistere alla tentazione che è il limite secondo me oggi delle sinistre in più di quella pidiessina
Noi siamo costretti a fare un'autocritica ricadere il nostro passato e credo che lo facemmo convintamente
Ma anche loro devono capire che cosa visti di un laicismo infondato hanno comportato nella degradazione dalla qualità umana civile e sociale
Il che non significa dire che sono strade che si divaricano ma significa invece a dire che questo è il talento uno dei talenti con quale noi possiamo arricchire
Questa avventura nella quale siamo imbarcate giustamente imbarcati io dico anche sul profilo nelle giornate delle stagioni dei governi
Ma le stagioni dei partiti sono molto più lunghe voi adesso andate a un congresso
Io mi auguro che sia il più libero e più approfondito
Il più veritiero che riesca sarà così tanto più se avete memorie circostanza che oggi più che mai per nove
è importante
Il problema di chi gente comanda ma più importante ancora
E il problema di capire chi volle ubbidire
Insomma chi osa continuiamo fa una risposta parola a Franco
Sì
Ma chiari cari amici io
Voglio stare proprio dentro il solco avendo partecipato all'organizzazione di questi lavori senza troppe licenze del indicazioni e del quadro fornito da verità e debbo dire a me è stato dato l'incarico di riflettere brevemente non per rispondere a tutte le grandi questioni dello stato sociale del suo mutamento rispetto alla società italiana che è cambiata
Ma fornire le linee sulle quali poi il partito
Dovrà improntare da una parte la sua azione immediata nel dibattito politico così aperto e vivaci su questa questione
E dall'altra costruire una posizione un po'di lungo periodo mentre parlava poiché gravità ci ha invitato a riflettere su tre questioni questa del ruolo dei soggetti sociali e la coesione sociale e riforme e questioni dello stato sociale
Io debbo dire in apertura di questo mio breve intervento che mi sono imposto la fatica di scrivere cosa non usuale per me
E per voi dico che bene però l'ho fatto
Perché su questo
Piano e su questo problema forse ho un'ambizione eccessiva questa sera
Quella di fare fare avanti un passo avanti su queste questioni al partito
Perché la coscienza della rilievo di questa questione c'è rimasti siamo un po'un nostro dibattito che ormai dura da tempo quindi
Voglio sottoporre poi al partito come avvio di una discussione proprio queste riflessioni che brevemente io voglio voglio fare
Voglio dire che nel riflettere sul tema delle modifiche da apportare allo stato sociale
Ho pensato che fosse opportuno oggi in questa sede un contributo non condizionato come dicevo dal dibattito strettamente congiunturale dalle polemiche che accompagnò l'approvazione dalla finanziaria
Ho pensato di utilizzare questa occasione per tentare di individuare una prospettiva non parziale ma capace di toccare se ci riesco i nodi veri del problema
Cioè il fatto molta confusione e approssimazione al dibattito attuale sulla revisione di questi meccanismi
Sembra che si confrontino soltanto
De Rita
Lo sottolineava questo aspetto tesi iper liberiste
E perciò stesso iMac considerate moderne c'è questo problema
E tesi poi ipergarantista e che solo uno oltre che vengono considerate conservatrici non ci possiamo accontentare di queste visioni anche perché i problemi ci sono davvero
E nei prossimi mesi bisogna cercare di affrontarli con lucidità
La confusione che c'è intorno alla riforma dalla politica sociale nasce dal fatto che si scelgono troppo spesso punti di osservazione troppo limitati
Mi spiego meglio circoli fa
C'è chi pone al centro la questione della spesa pubblica per la politica sociale
E c'è chi risponde subito lo vedete tutti i giorni
Che tale aspetto non è determinante
Perché la nostra spesa e di tre o quattro punti percentuali inferiore alla media europea ed è vero
C'è chi preferisce partire dalla persistente inefficienza di molte strutture che fanno intervento sociale previdenziale sanitaria
Anche in questo argomento c'è del vero
La Bindi sta lavorando seriamente ebbene per dare uno scossone alla struttura sul sanitaria del nostro Paese
è una polemica accecata
Non vede il rilievo del lavoro di questo nostro ministro
C'è poi Ettore qui c'è del vero ma non basta a caratterizzare le sfide che abbiamo di di fronte c'è poi chi evidenzia il fatto che vi sono ancora significative aree di marginalità non adeguatamente tutelato e vecchi e nuovi poveri
La cui situazione non si riesce a modificare pure questo è un aspetto che c'è
E per il quale abbiamo una naturale grande sensibilità
Ma non mi sembra ancora una chiave di lettura è capace di offrirci una giornata visione complessiva della direzione almeno questo poi le questioni dei singoli settori vediamo un'altra volta da dove possiamo partire allora
Io penso che si debba partire da un'analisi non superficiale dei cambiamenti profondi che sono intervenuti nella nostra società negli ultimi due decenni e delle conseguenze di questi cambiamenti
Ovviamente non mi dilungo qui su molti aspetti noti e su valutazioni che sono state già fatte
Voglio dire però in sintesi che la veloce modernizzazione del Paese ha determinato sconvolgimenti profondi della nostra struttura sociale nei comportamenti e nelle aspettative delle famiglie
La diffusione del reddito e l'innalzamento dei livelli di consumo che sono cresciuti per trent'anni quasi generalmente in tutte le aree del Paese la cresciuto livello d'istruzione
E di benessere in generale sono tutti fenomeni reali positivi che hanno però prodotto cambiamenti profondi
Sul piano demografico la vita media si è allungata notevolmente allargando così l'area della popolazione anziana
Ma si è allungata anche la fase adolescenziale e giovanile
Rispetto alle abitudini alla permanenza dei giovani alle famiglie
E diminuita la spinta a formare una famiglia soprattutto è caduta la natalità
Non voglio riepilogare cause economiche strutturali che hanno favorito in questi processi voglio solo ricordare che tutti più acconti analisti concordano nel rilevare che gli effetti più evidenti ed inquietanti di questa veloce modernizzazione italiana
Sono in particolare mi segue di due
Il primo
La società si è notevolmente frammentata fino a far prevalere la soggettività individuale verità ci si è fermato molto su questi rispetto alle aggregazioni sociali naturali e di base come la famiglia le comunità locali soggetti collettivi
Secondo mutamento oggi di fondo che sono cambiati profondamente i bisogni delle persone
Sempre meno infatti siamo di fronte a bisogni di natura materiale mentre sono diffusi bisogni istituzionale ovvero quelli che nascono dalle debole rapporto tra cittadino e istituzioni tra il cittadino democrazia
Così come stanno diventando i centrali i bisogni che i sociologi definiscono con i bisogni relazionali ovvia legati ovvero legati alle difficoltà di relazioni positive tra le persone all'Ifi colta di integrazione sociale
A questi aspetti già agrari che inquietano la vita del nostro Paese in genere tutto l'Occidente si aggiunge il fatto che la questione sociale
Era rapidamente si è mondializzata
In questo nostro convivenza globale nel con la quale viviamo non c'è più distesa stima e distanza spaziale o temporale che tenga
Sono sotto gli occhi di tutti le sfide straordinarie che bussano alle nostre porte quella determinata dalla crescente immigrazione o quella de la sopravvivenza immediata di centinaia di milioni di uomini drammaticamente evidenziate nel recente vertice della FAO a Roma
Allora partire da tutti questi dati insieme
Io penso che si debba ripensare la nuova questione sociale partendo da un un interrogativo di fondo quale modello di società vogliamo rispetto alla fase iniziale
Una politica che rinunciasse oggi a porsi questa domanda davvero aveva ben presente sarebbe ben poca cosa
Allora voglio dirvi che a mio parere
La prima questione centrale nel ripensamento dello stato sociale e qui Martinazzoli che ha toccato velocemente l'intuizione e l'ha avuto
Su questa bisogna lavorare nel ripensamento dello stato sociale è quello di non separare il Lilla boro dalle politiche sociali
Di non separare la questione del lavoro dalla questione della politica sociale dei diritti sociali
Viviamo anche su queste faccende contraddizioni profonde il lavoro nel mondo occidentale profondamente cambiato è sempre meno il frutto degli organizzazioni foro viste o di politiche keynesiane
E sempre più una domanda di lavoro è caratterizzata da fattori di competitività
Diritto è stato tranciante su questo di innovazione di mobilità nei processi produttivi ma anche dal potenziale di sviluppo del lavoro nei servizi alle persone per la socialità il lavoro così è anch'esso sempre più frammentato abbiamo vinto la battaglia della ripetitività
Non è più ripetitivo il lavoro sesso in modo ossessivo come in precedenza ma è anche non continuativo sempre più fatto da spezzoni due segmenti che bisogna saper collegare ed integrare sotto i diversi profili rispetto a quello che ci insegnavano negli anni Cinquanta alle scuole di formazione della CISL di pastore
è una rivoluzione copernicana
Dire
Di un rivelato la mia età alla fine perché è un po'avanzata ma è proprio una rivoluzione è un altro mondo e dentro questo siamo e su questo dobbiamo ricostruire questa rete di protezioni di cui parliamo
Di fronte a questi problemi nuovi si diffondono le spinte radicali al non lavoro
Alla constatazione di una società senza lavoro si dice per effetto delle nuove tecnologie o di nuovi stili di vita determinati da quella modernità azione veloce di cui parlava all'inizio
Penso a alla teoria di Rifkin né che chi mastica queste cose ormai famosa sulla fine del lavoro che tanta influenza la sinistra
Che rimane spesso ipnotizzata nel suo sforzo più ingenue ambiguo insieme di cavalcare di sposare acriticamente la modernizzazione per candidarsi se ha ad essere da sola riferimento maggioritaria dalla nostra società
Penso pure a quelle spinte provocatorie ma ancora diffusa della sinistra massimalista alla liberazione dal lavoro
E alla vera copertura sociale come diritto copertura scale che come diritto non possiamo dare trascurando invece tutte le aree nelle quali si può creare si crea lavoro
Penso al non marginale consenso anche Martinazzoli lo sottolineava come De Rita intorno
Per dirla proprio in Breve un po'rozzamente a quel modello di edonismo bertinottiano che fa proseliti nomi tanto tra ciò che resta del proletariato
Ma soprattutto tra i più garantiti e tra talune fasce di borghesia post sessantottina
Faccio queste considerazioni con qualche preoccupazione perché vi era ancora larghi settori della sinistra post-ideologica quella con la quale dobbiamo costruire una più solida alleanza di Governo per il Paese altre strade non ne vedo in questa fase ancora
So giocato a un po'la queste tentazioni
E certo anche questa posizione di D'Alema sulla liberalizzazione delle droghe leggere non sfugge a questa soggezione alla Società radicalizzato individualista
Dunque il vero problema è quello di riportare al centro del dibattito e della iniziativa politica la questione dello sviluppo e del lavoro il lavoro come diritto dovere come responsabilità per una piena cittadinanza
E ricollegare quindi strettamente il lavoro con le politiche sociali per non correre il rischio di trasformare queste ultime in un diritto a sé stante che può prescindere dal lavoro
Nel dire queste cose so bene che che allora il nostro principale impegno deve essere quello di favorire le modalità per creare lavoro e centrale
Se vengo alla polemica parlamentare in b immediata
Ma come è possibile che chiudiamo la partita della finanziaria
Se queste cose sono vere e sono urgenti e rilevanti e se la condizione giovanile in mezzo paese e della drammaticità che conoscete come è possibile non trovare una soluzione di inglobare
Dentro lo sforzo operativo della finanziaria le parti rilevanti dall'accordo che hanno fatto i sindacati
Debbo dire che poi queste sono malizia politica ecco io credo che su questo punto anche la verde di Bertinotti nel dire no non lo dovete fare questo aspettiamo potrebbe trovare qualche difficoltà
Lui sostiene la maggioranza ma su questo possiamo mettere qualche punto fermo
E al Senato questa questione mi pare che sia per
Anche perché ritornando a questa impostazione politiche sociali lavoro no
Come sostengono molti centri di osservazione verità questa sera ci indicava il lavoro in Italia c'è e ci può essere bisogna creare le condizioni perché si incontrano meglio domandai offerto a sono urgenti quindi nuove politiche per il lavoro a partire da quelle nuove veramente ci sono dei punti di quella intesa quella Cordova hanno fatto le parti sociali tutte
Questa volta erano coinvolti anche artigiani commercianti non era la via tradizionale del sindacato e della Confindustria ci sono anche questi mondi sui quali si deve creare si può creare molto lavoro sono urgenti misure integrate in una prospettiva di mercato interno europeo anche per aspetti delicati come quelli relativi all'orario contrattuale
E anche qui non si può ripetere come un ritornello
Stesso salario
Riduzione d'orario a parità di salario
Che la sinistra con ossessività ripete in tutti i dibattiti televisivi
A me non è ancora capitato di sentire rispondere quarto interlocutore ma come impensabile l'operaio di una fabbrica questo lo sa lo capisce
Come è pensabile in questo quadro di mercato unico che noi possiamo a parità di salario ridurle annuario solo in Italia
Nel settore dell'auto ode dei beni di consumo durevole che già sono in grandissima difficoltà in Italia volete che l'operaio non capisca che c'è il problema dell'occupazione connesso a questo
Chi lo fa questo se non lo facciamo noi o persone o partiti o movimenti che la pensano come noi
Soprattutto però considerata la situazione del nostro Paese la particolare diffusione del lavoro indipendente
La sua frequente integrazione con il lavoro dipendente e urgente arrivare ad un nuovo e più complessivo riconoscimento del lavoro autonomo
Ad un vero statuto del lavoro autonomo che dialoga misure fiscali e sociali più in linea con la situazione reale nel lavoro
In particolare poi occorre sviluppare più incisive politiche per l'occupazione giovanile qualificando il rapporto tra scuola e lavoro
Mirando meglio la formazione qualificata in collaborazione con le imprese spingendo i giovani ad incontrarsi quanto prima possibile con il lavoro anche con il lavoro precario meglio questo che stare tanti anni senza fare nulla
Bisogna puntare a colmare con incentivi qualificati quella distanza che oggi separa nettamente chi è dentro il recinto degli occupati da chi ne è fuori
è andato via Martinazzoli se no io lo condivido molto quando ha detto ma questione sociale oggi è questo come vedete l'attenzione maggiore mi sono sforzato di Di Carlo a questo punto dunque dalla partecipazione al lavoro che deve nascere il diritto fondamentale alla politica sociale e non viceversa evitando così il rischio di determinare aree crescenti di protezione assistenziale
Venendo più specificamente come seconda questione centrale a quella che dobbiamo impegnarci proprio dentro i meccanismi dello stato sociale c'è questa questione dalla coesione sociale
Vedete non è la stessa cosa dire che bisogna tagliare veri o presunti privilegi previdenziali
O meglio come io ritengo più opportuno dire che è importante riconoscersi in un nuovo patto di solidarietà come premessa per poi fare le cose tra le generazioni
Nel quale gli anziani possono ancora fare qualcosa per i giovani
Nel quale i nonni fanno qualcosa per i nipoti questo è lo snodo sociale fondamentale drammatico che abbiamo di fronte
Non è la stessa cosa dire che bisogna colpire la vera o presunta evasione fiscale del lavoro autonomo o dire invece come io ritengo più opportuno che è maturo il tempo perché i rappresentanti dei lavoratori dipendenti e autonomi tutti insieme
Si vedano ad un tavolo dove stringere un patto profondo per creare veramente nuovo lavoro
E perché tutti concordano con responsabilità a sostenere gli oneri fiscali e sociali cioè è arrivato il momento che anche il sindacato degli operai dei dipendenti capisca che la prospettiva dell'occupazione sta lì nei vostri mondi e anche voi al tempo stesso Laba
In questa consapevolezza sociale larga secondo me è possibile coinvolgere in maniera positiva artigiani e commercianti perché si riconosce la centralità di questo ruolo che finora non è stato riconosciuto dalla consapevolezza politica dal paese dai fatti sì perché stanno crescendo
Allora più l'alleanza che la sterile contrapposizione ad ogni Finanziaria che dobbiamo fare
Non è ancora la stessa cosa per esempio nel campo delle politiche familiari prevede un sostegno fiscale per la casa in altre forme per tutti quelli che si impegnano a formare una famiglia generale Vivaldi ducale dei figli
Rispetta chi sostiene che queste misure possano essere previste perché ovunque al di là della stabilità dei legami e delle responsabilità
Nessuno vuole contrastare diritti specifici di questo quella minoranza ma su queste politiche la famiglia con quelle responsabilità dovesse essere il punto di riferimento un po'per tutti
E queste considerazioni ovviamente le faccio partendo dal convincimento che il rafforzamento dalla coesione sociale sia oggi un'esigenza forte dalla società postmoderna e non certo il residuo di qualche vecchia ideologia noi dobbiamo dunque proporci di rispondere alle sfide provocatorie dalla Società radicale individualizzata favorendo la formazione di un circuito virtuoso capace di integrare il lavoro le politiche sociali l'impegno per la coesione sociale
Dobbiamo cioè il mio ripensare le politiche sociali puntare a contenere quella tendenza alla statalizzazione diffusa che è stata forse necessaria per raggiungere in tempi brevi una copertura pressoché generale di taluni bisogni che l'Italia non aveva ancora come
Ma progettava oggi e alle aggregazioni naturali e sociali come la famiglia e i gruppi sociali le associazioni categoriali e territoriale
Dobbiamo dare fiducia e sostenere l'impegno di questi soggetti ed anche l'impegno di ogni cittadino all'interno delle aggregazioni sociali
In sostanza credo che a partire da queste linee si debba riprendere la riflessione politica sullo stato sociale sui diversi settori e meccanismi di intervento solo qualche cenno più specifico sulla spesa pubblica
Vi è una corsa nel dibattito politico attuale a chi dichiara per primo la necessità di tagliare ridurre intervenire per limitare il costo pubblico
Vi è una corsa di dichiarazioni di grida di minacce di atteggiamenti seguito rigoristi ci io penso che vi sia un problema che riguarda la spesa sociale ma non soltanto la sua quantità complessiva quanto piuttosto la sua provenienza e la sua composizione quel venticinque per cento del PIL non si tocca secondo me noi non siamo in grado oggi di portarlo al ventisette della media europea o al ventotto non lo vogliamo abbassare ecco noi non lo voglia vogliamo redistribuire e ribadire bene tutto quello che si deve fare
La nostra speso c'è una spesa sociale che grava troppo sulle aziende e quindi sul costo del lavoro e soprattutto è una spesa ancora troppo concentrata nell'area dell'intervento pubblico
Bisogna dunque non soltanto puntare a ridurre per alcuni aspetti e a spostare questa spesa quanto piuttosto specie per la sanità e i servizi sociali puntare a diminuire gli oneri del lavoro ed a gravare sulla fiscalità generale se il problema del lavoro a quella centralità che richiama così come è urgente far partire tutti gli strumenti di valorizzazione del risparmio
Sia quello forzoso come il TFR sia quello volontario come la parte integrativa del sistema previdenziale che non cambi non siamo in forte ritardo rispetto a tutta l'Europa
Quindi il problema come dicevo non è tanto ridurre la spesa ma di ribilanciare meglio la spesa tra protagonisti azienda o sta aziende stato cittadini e traditi diversi settori di intervento
è urgente una più incisiva razionalizzazione del sistema previdenziale domani ce ne parlerà Biglia che ho visto il presidente dell'INPS qui forse entrerà molto in questi meccanismi
Attraverso una modificazione del regime delle pensioni di anzianità coerente con i cambiamenti della struttura sociale che vedono un allungamento della vita media e due disponibilità a partecipare ancora al mondo del lavoro attraverso forme più elastiche
Quando si parla di questi sindacalisti di dicono che è dinamite
Nella storia delle difficoltà sindacali io pure
Ho visto
Decine di qualche volta migliaia di disdette di bene che l'iscrizione al sindacato non quando si è fatto un contratto magari che si riteneva sbagliata c'era polemica pro tutte le volte che e ha camminato qualche idea o qualche posizione che veniva ritenuta ingiusta sul versante previdenziale liceo Calamo leghismi quindi per il sindacato è una cosa grave ma questa struttura non regge penalizza troppo i giovani secondo me i sindacati fanno bene a rispondere al governo con qualche disponibilità maggiore di quello che è stato fatto fino ad oggi io lo sto dicendo oltre che dal microfono anche allora chioma qualche mio amico che ha grandi funzioni sindacali oggi nel nostro Paese
Così come è urgente intervenire in aree dove vi è un esagerato squilibrio tra costo e prestazioni non tuttavia con una certa di atteggiamento punitivo che dimentica come in passato in diverse condizioni di bilancio e di sviluppo sviluppo più forte
Sia venuto anche utile pre pensionare inetta piuttosto giovane per aprire spazi nel mercato del lavoro per puntare ad una più rapida distribuzione di reddito tra un numero crescente di soggetti ma questa razionalizzazione deve accompagnarsi all'avvio incisive chiaro del cosiddetto secondo pilastro del sistema previdenziale previsto nella riforma ma ancora fermo al palo di lungaggini regolamentare burocratiche oltre che forse di qualche interesse di area del sistema finanziario che non brillano per la loro efficienza
Insomma i nostri figli non avranno il trattamento previdenziale che abbiamo noi non lo potranno fare
E se categorie che hanno disponibilità quindi con accordi anche categoria vogliono garantirsi uno futuro previdenziale migliore lo dovranno fare a latere del trattamento generale perché il trattamento generale non potrà sostenere i pesi che ha sostenuto fino adesso
Diverso e vedo di conclude è il discorso per il settore sanitario dove il nostro Paese mal curato talune critiche e inefficienza ha saputo realizzare uno dei sistemi più diffusi
E io ho anche il coraggio di dire anche più efficaci del mondo sviluppato anche se ci sono aree scure macchie difficoltà sparse per il territorio nazionale
Ma la domanda che io pongo sul piano politico e queste ci saranno o no al di là della inevitabile propaganda dei profondi e sostanziali motivi che spingono il presidente degli Stati Uniti il paese più liberista dell'Occidente capitalistico a giocare una fetta della sua credibilità interna sulla necessità di creare oggi non trent'anni fa
Una sorta di copertura sanitaria federale
I liberisti del nostro Paese questa domanda dovrebbero farsa
Problemi però ce ne sono non sono però in questo settore specifico di ridurre la spesa ma semmai quelli di responsabilizzare di più i protagonisti operatori ed utenti
Di definire regole etiche più chiare nell'utilizzo delle biotecnologie
Di raggiungere maggiore efficienza delle strutture operative di rafforzare l'impegno per l'educazione sanitaria di base a partire dal scuole dalla prevenzione
Ma il vero salto di qualità dobbiamo effettuarlo in breve tempo incrementando gli interventi sociali verso l'area dei giovani con sostegni più diffusi alla formazione avanzate all'ingresso del lavoro
E verso l'area delle giovani famiglie una parte delle risorse recuperate dalla previdenza
Che è necessario recuperare e da certi esagerati ammortizzatori sociali le dovremo infatti subito con determinazione e con proposte legislative dopo questa nostra Assemblea e dovremmo indirizzare rapidamente in queste direzioni
Il nuovo c'è un amico che sta dicendo che aspettiamo forse sono e io credo che dobbiamo aspettare poco questo è un punto delicato dei rapporti sociali qui la operatività del Partito popolare dobbiamo cercare di metterla in moto il più presto possibile compatibilmente con l'approvazione della Finanziaria
Il nuovo stato sociale deve dunque concentrare i suoi impegni verso il risultato di garantire direttamente una protezione di base generalizzato
Così come non deve rinunciare ad indicare al mutare dei bisogni anche la modificazione delle priorità di intervento nonché ad esercitare
Controlli forti e costanti sul rispetto delle regole dei moduli operativi soggetti diversi
Ma lo Stato deve anche favorire la responsabilità e l'iniziativa dei diversi soggetti sociali e di ogni cittadino attraverso lo sviluppo dell'area non profit
E anche attraverso l'ordinata presenza del mercato e dei principi di concorrenza in molteplici tipi di prestazioni
Guai a commettere ancora l'errore di pensare ad una contrapposizione ideologica tra pubblico e privato che il Polo ha all'interno delle proprie posizioni
Con il primo che andasse cioè il pubblico a sopprimere il secondo sono un po'di sana competizione tra sistemi diversi può infatti garantirci circa il fatto che certe inefficienze pubbliche che in parte stiamo correggendo e superando non si ripetano ancora e può quindi garantire ai cittadini un maggiore grado di libertà e di opportunità
La cosa più importante che la funzione pubblica sia in condizioni di controllare con obiettività perché il cittadino a qualunque struttura si affidi possa consenzienti si tutelato nel rispetto di regole standard comuni di prestazione
Dobbiamo saper guardare con realismo e con intelligente coraggio a quello che si muove rapidamente intorno a loro l'Unione economica europea che noi fermamente perseguiamo ci proietterà infatti una situazione insieme più stabile più vincolata nello stesso tempo
Nella quale ogni nostra scelta non potrà essere solo dettata da esigenze interne di convenienza ma dovrà correlarsi con uno scenario più ampio
La politica sociale dovrà perciò trasformarsi da pure importante fattore di protezione di ammortizzatori interno per divenire anche se è un fattore dinamico
Capace di offrire sostegni più forti ed efficaci per sopportare il rischio e la competizione che non cancelliamo la vogliamo rendere meno dura meno disumana
La globalizzazione economica e finanziaria mette infatti in competizione modelli economici e sociali Diversi questo lo sappiamo la politica sociale nel suo complesso diviene consigli anche se un fattore non indifferente del processo di sviluppo
Noi l'abbiamo e crediamo che la politica sociale lo stato sociale
Si ha un carattere profondo irrinunciabile della civiltà dell'Europa
Il nostro paese ha raggiunto il ritardo la diffusione di queste politiche ma lei ha comunque ormai raggiunte non si tratta dunque di arretrare ma di dare dinamismo a questa sicurezza questa protezione
Sostenendo ed esaltando appunto la politica sociale come fattore di sostegno per confrontarci uno scenario dominato dal rischio dalla competizione solo raccogliendo con solidale modernità anche questa sfida
Potremmo pensare di affrontare la nuova questione sociale del nostro Paese di concorrere con efficacia a rispondere alle straordinarie attese di un mondo sempre più piccolo e ai miei affollato grazie
La parola Ivano Spallanzani presidente della Confartigianato grazie per la partecipazione ai nostri
Grazie presidente
Ringrazio insoluto
Non tutti identici
è un grazie per avermi dato l'opportunità e per darmi in questo momento
Anche delicato
Dove non vorrei si ripetessero storie
Di circa quattro anni fa
Che hanno in gran parte provocato quel che hanno provocato
Ma parto da quanto detto
L'onorevole Marini
E anche il professor De Rita tante cose che professor De Rita
Ha detto insomma
Ritrovo ovviamente totalmente d'accordo anche per quanto riguarda diciamo
Così le prospettive future
Noi rappresentiamo
Il lavoro vero
Lavoro reale non lavoro finto
Noi rappresentiamo e sono soddisfatto di vedere qui il senatore vittoriani
Non lo presentiamo quella gente
Che per costituzione
Deve dovrebbe essere tutelati
Per costituzione la Repubblica siamo l'unica categoria tutelata dalla Costituzione della Repubblica
Nel mille novecentoquarantasette il quattordici maggio del quarantasette ci fu un senatore che si chiamava il senatore Michele Cotani
Che propose un emendamento la legge provvede alla tutela e lo sviluppo dell'artigianato perché avevano visto
Allora i costituenti in quel momento la possibilità di creare lavoro a fronte della disoccupazione che si sarebbe tenuta di lì a poco tempo frutti grandi licenziamenti
Io abito in una regione dove ci fu il grande licenziamenti della corrida la Maserati delle Fonderie Riunite tutta quella gente che sapeva lavorare ha iniziato un'attività si è messa a lavorare agito da moltiplicatore per l'occupazione nata paradossalmente ma non tanto la ricchezza delle nostre zone
L'ora presentiamo quella gente la gente che vuole che vuole lavorare e muore produrre
E io sento l'onorevole Parisi dice siete voi quelli che potete creare occupazione l'ha detto il professor De Rita lo sappiamo che siamo noi che possiamo creare occupazione ma con occupazione sa noi che rappresentiamo gran parte del del cioè della volontà della nostra gente di lavorare la paura nostra non è quella di non trovare lavoro il problema adesso che noi viviamo adesso è che non possiamo più lavorare la nostra gente non può più lavorare questo è il problema non è tanto che non è che esiste il problema della disoccupazione e allora bisogna trovare un sistema per far per creare occupazione ma anche quelli che sono occupati
Che sono un milione quattrocento mila persone che solo artigiani titolare commercianti a Bitonto c'è il dramma che non si può più lavora è difficilissimo lavorare una volta sinceri lavoro fatica adesso è faticoso poter lavorare
Queste prove allora c'è il fatto della demotivazione
Non ci troviamo in un momento verso quello che sta avvenendo una finanziaria che sta demotivante la nostra gente
Voi potete creare occupazione giusto però siete autonomi dovete essere discrimina
State attenti a non fare l'errore di quattro anni fa con la minimum tax
Questa è la battaglia che ha detto qualcuno bisogna fare su comincia a fare detto Libano fra tre anni la battaglia si deve fare subito
Perché poi la gente si ricorda
Questo discorso quarta che sta avvenendo in esso fatto qualche scusate ma è un fatto di principio può aver da ripercussioni di qua avvenire per tanti anni
Ma credo che noi facciamo una battaglia per settanta mila lire ottanta mila lire per delle stupidate una sigaretta George Barr faccia una battaglia per questo qua anche le altre categorie perché letterati non sono tali di principio
Perché non si può creare una disuguaglianza poi dell'etica un'uguaglianza col delle disuguaglianze
Non si può creare un equilibrio con un disequilibrio
Perché sparisce l'unità di misura del concetto di uguaglianza
Perché un domani oggi c'è un vulcano domani ci sarà un altro governo ma il concetto di uguaglianza cos'è in funzione di quello che comanda del momento in cui si decide qual è il concetto di uguaglianza non c'è più l'unità di misura lo possiamo tollerare che domani la stessa cosa verrà nelle regioni di una parte o dall'altra
E allora voi dovete pagare di più ma che non è la questione delle mille lire trecento mila lire non c'entra niente le rette scolastiche dovete pagare di più e dei Comuni dovete PAC e io credo che queste siano questioni di principio
Non sta a me dire costituzionale non costituzionale a parte che alcuni costituzionalisti hanno detto già che non è così
Solo questione di un'importanza tale
Tale noi che diventiamo matti non sono d'accordo pigrizia Martinazzoli prima sulla questione che le nostre organizzazioni è vero operano solo per il servizio di vita vera perché non stiamo dando una mano impressiona
La volontà di andare in piazza abbiamo anche noi e noi stiamo cercando di dare una mano ma per quale motivo
Si vuole spaccare il Paese quando abbiamo parola che spacca l'Italia Nord subentriamo un'altra
E Beppe primaria pubblico privato nozioni e adesso anche autonomi dipendenti quando non esiste nessun tipo di spaccatura quando l'abbiamo un milione trecento mila dipendenti che sono collaboratori che sono nostri amici davvero apporti interpersonali Inter familiare perché perché creare questa spaccatura demotivato la nostra gente dice questi ce l'hanno con noi chi me lo fa fare continua a lavorare allarmati al sommerso al sommerso problema sociale disoccupazione diva sommerso non occupa più problema politico chiedo fanfare valore politico al governo di dedicarsi quattro milioni cinquecento mila persone problema istituzionale chi glielo fa fare di creare un'altra spaccatura nel Paese
Il problema morale perché noi siamo disgraziati a prescindere
Sono cose che incomprensibile riconobbe lo devo dire chiaramente ieri ero a Forlì
Presidente dei nostri artigiani di Forlì
Si è messo a urlare strillare signor prefetto sua eccellenza è uscito
è uscito con i carabinieri la qualifica
Questa è la situazione per settanta mila lire cinquanta mila lire
Queste proprie assolutamente sì compresi la questione dell'occupazione onorevole Marini
Vede lei sa già l'abbiamo detto tante volte noi potremo creare occupazione l'ho visto che lei ha fatto un passaggio molto importante
Cioè quello che non si può pretendere sempre un lavoro garantito
Se il lavoro dove potremo chiedere a tanti ragazzi buon lavoro garantito domani non lavora
Buon lavoro non garantito domani mattina dieci posti
Ma quando a noi
Ci hanno rifilato la famosa legge centootto quante volte l'ho parlato nel
Che di fatto ha bloccato le assunzioni a nostra gente difeso posso più licenziare non assumo più ma la sua più avete chiuso le saracinesche per quei pochi che poteva uscire definitivamente chiusa anche per quei tantissimi poteva entrare
Adesso io vi avviso di un'altra cosa voglio scusare questo questo tono perché non c'abbiamo mai sbagliato purtroppo gli ho sbagliato raramente del suo viene avanti una legge la seicentoventisei sulla sicurezza sul lavoro che colpirà drammaticamente il pertugio
Drammaticamente in rosso
Perché scatterà scatterà
L'equazione più dipendenti più rischio meno dipendenti meno rischi perché è una legge esagerata è una legge che ci voleva perché nessuno se ne deve approfittare ma una legge esagera è una legge che fa dagli italiani cinquanta all'ora che certamente non faranno più incidenti stradali ma che le bloccheranno il Paese
Oppure del Mezzogiorno e sulle nostre montagne la legge non verrà applicata rimarrà una grida manzoniana o se viene applicata bisogna fare un'altra legge per garantire la sicurezza di quelli delle SL che vanno nel Mezzogiorno a controllare i nostri poi i nostri piccoli a Pisa previsione Farnese per questo
Perché non è tollerabile che i ragazzi di venti ventidue ventitré venticinque anni vado insegnare la nostra gente come si fa a lavorare io stare attenti anche a questo discorso che viene avanti un'altra legge perché sono questi quando vi dicevo c'è il problema della difficoltà nel poter lavorare la legge sui cantieri mobile temporanee che una legge anche quella che sta impedendo impedirà la piccola imprenditoria di poter continuare lavora non potrà nascere occupazione
Però nel momento in cui la grande industria licenzia calati due virgola tre per cento in una nel momento in cui il settore pubblico non c'è più una lira ma proprio supera nel momento in cui il commercio sta diminuendo a causa della grande distribuzione l'agricoltura naturalmente in caso siamo rimasti per esclusione
Non per scelta per esclusione di tutte le componenti che possono creare occupazione rimasta la piccola impresa l'artigianato tutelato dal costituente non a caso è molto intelligente allora siamo rimasti no per esclusione altre componenti
Ecco io credo che allora
Non si debba anche se siamo una speranza come tutti dicono l'ha detto Clinton ha detto il presidente Prodi quando ha presentato il governo al Senato siete gli unici che potete creare occupazione di faremo questo faremo quell'altra
L'abbiamo ringraziato il presidente abbiamo visti presidente martedì mattina gli avevo detto Presidente non commetta l'errore della discriminazione
Stai tranquillo gli avevo detto Presidente tolga quel divieto di cumulo che anche quelle un'eresia che la gente andrà in pensione d'anzianità prenderà tutta la pensione si darà la macchina sì che lo Stato ci rimette anche quella unica in cui è un'eresia che hanno fatto nel nostro profondo eravamo gente a posto tranquilla
Abbiamo sempre rispettato le istituzioni
Rispettato le leggi del parlamento mai parlato di ostruzionismo fiscale mai parlato di disobbedienza civile abbiamo sempre rispettato tutti
Avevamo un ottimo rapporto col ministro delle Finanze
Ministro Visco cerchiamo di collaborare per superare per superare i problemi che diceva l'onorevole Marini vogliamo collaborare ecco io credo che
Per quale motivo io a colpire a toccare nel morale non nella tasca nel morale nel senso di giustizia
Una determinata Greco quando poi la discriminazione che ha trovato dipendenti secondo lavoro lavoro nero lavoro abusivo lo fanno tutti pertanto non credo che si possa dire da una parte i lati dall'altra parte dall'altra parte gli onesti io credo che bisogna ritornare i concetti fondamentali
I quando sento parlare di modifiche costituzionali prendo paura perché nel quarantasette quarantotto quelli che hanno scritto la Costituzione Repubblica erano persone che volevano bene a questo Paese
Mi auguro che anche adesso quelli che la cambieranno vogliono bene questo Paese ma comincia avere qualche timore
E quando sento parlare così onorevole Bianco di presidenzialismo lei ha perfettamente ragione noi ne abbiamo avuto abbastanza di qualcuno che parlava da un po'ha una certa parte e dobbiamo stare attenti a queste cose devo stare attenti a queste cose
Onorevole Bianco io che voglio ringraziare per uno spunto Spoleto anche il suo discorso il discorso che lei ha fatto al consiglio nazionale del Partito popolare quando il dubbio comincia ad ascoltare gli artigiani commercianti del cultori e non solo la grande industria
Lei si anche un suo articolo sul Messaggero quest'estate quando le disse le stesse cose che significa che io ho notato la volontà di ascoltare questa gente non sono quattro milioni e mezzo di persone quindici milioni di voti
E danno lavoro a nove milioni e mezzo di italiani che allor produttivo artigiani commercianti i cultori danno lavoro produttivo
Non sono lavori finti
Che possono dare una mano per questo Paese che fanno di tutto per tenere insieme questo Paese che per la loro quota parte per il loro centesimo
Che sono un momento di coesione sociale per questo Paese perché parlano tutti i giorni con la gente perché l'artigiano e e in tutti e due piccole frazioni io credo che bisogna ritornare per la bisogna ritornare ai valori
Della Costituzione repubblicana mettere il lavoro vero innanzitutto prima di tutto non lavori finti abbiamo timore dei lavori socialmente utili
Non si ma ci saranno anche saranno anche cessare subito gli aspetti ma solo in gran parte lavori finti non proprio si risolve il problema con lavoro socialmente utile si risolvono con il non profit non si risolvono neanche con quello che dice Piero Bertinotti ridusse l'orario di lavoro il sessantacinque per cento del sistema produttivo privato italiano
è ovvi dipendente in aziende al di sotto dei venti dipendenti
Ma se riducono i l'orario di lavoro di aziende giovedì tre dipendenti ma certamente non si assuma un'altra persona non credo che lo facciano pertanto anche la riduzione d'orario di lavoro può incidere su una piccolissima parte dei dipendenti non risolve neanche quelli problema
Bisogna risolve il problema tornando quando e quarantasette quarantotto De Gasperi ha ha lasciato lavorare in Italia e annuncia libertà e l'abbiamo dato una però fissare l'Italia quelli che ero in cassintegrazione son messi a lavorare adesso sarebbero tutti i cassintegrati la vorrebbero nero e probabilmente anche le nostre Province non sarebbero ricche ed ero come come erano come come potrebbero ride come sono attualmente io credo questo che debba essere il il programma del partito Porat tornare quello cosicché una volta tutelava anche dirà ai ceti medi non medi entrava anche quelli che lavoravano che rischiavano il proprio che producevano perché chiedevano ben poco allo Stato perché hanno citato sempre poco da centocinquanta miliardi l'Artigiancassa
Lei pensi che noi pensate con quaranta milioni facciamo un posto di lavoro i posti di lavoro vero posti lavoro produttivo
Io credo che questi siano
I programmi cioè certo parlare delle grandi cose ma parlare anche
Così della del del del dei problemi reali di quelli che abbiamo noi che tutti i giorni abbiamo la battaglia da farsi trovare lavoro eseguirlo
E farsi pagare non siamo estremisti vogliamo restare nel nostro Paese vogliamo bene al nostro Paese e non non non possiamo soffrire quelli che vogliono dividere questo Paese ecco io credo che la politica debba cominciare anche a vedere quella che è la realtà produttiva
è quella che la la nostra gente concludo con una frase io
Ho tanti amici qui
Va da piazza del Gesù al primo piano di contro quelli del secondo quando vado al secondo incontro gli amici del primo
Vedete un po'voi grazie
Grazie
La parola al ministro Flick che ringraziamo per la sua presenza all'interno
Grazie vi ringrazio mi dispiace di essere arrivato tardi rosa a Brussel per problemi europei ma ci tenevo
Modo particolare a rendere una testimonianza
Rendere una testimonianza di quello che si è fatto si sta facendo si sta cercando di fare sul problema o sui problemi della giustizia
La crisi della giustizia sulla quale è inutile parlare tanto e nota
Pone non un problema solo una serie di problemi vedremo
Che sono una delle spie più sintomatiche del momento di crisi e di assestamento del Paese
E che il primo approccio alla crisi della giustizia io credo sia quello di individuare quali sono questi problemi perché da troppo molto tempo stiamo discutendo della crisi della giustizia
In una prospettiva non dico falsa ma almeno incompleta
Siamo tutti d'accordo che la crisi della giustizia è una crisi pericolosissima
E io vorrei ricordare la crisi della giustizia prima di tutto pericolosa in sé e perse
Perché l'incapacità di rispondere alla domanda di giustizia che viene dal Paese di tutta la domanda di giustizia quella delle grandi emergenze come quelle della giustizia scolateli
Dicevo l'incapacità di rispondere alla domanda di giustizia che viene dal Paese ed è una domanda di giustizia estremamente ampia articolata si va dalla giustizia penale a quella civile che va dalle grandi emergenze ai problemi della giustizia di tutti i giorni questi capacità e uno dei primi coefficienti per il venir meno della credibilità dello Stato ed è la fiducia nelle istituzioni non è però una crisi pericolosa solo in sei e pericolosa perché sta mettendo a rischio e vulnerabile do alcuni principi fondamentali del nostro sistema quello di eguaglianza quello di legalità quello di solidarietà principio di eguaglianza ed è la giustizia che abbiamo adesso finisce di fatto per essere una giustizia per pochi privilegiati
Basta pensare ai corti elevatissimi
Al fatto che
L'unica giustizia civile che funziona e quella privata degli arbitrati estremamente costosa al fatto che uno dei grossi problemi abbastanza costosa
Al fatto che uno dei grossi problemi di cui dovremmo farci carico è il problema per usare un'espressione pessima del gratuito patrocinio o della difesa dei non abbienti
Ma è anche una lesione del principio di legalità perché una denegata giustizia o una ritardata giustizia e non c'è differenza tra le due si risolve in un mancato riconoscimento di alcuni diritti fondamentali
E infine una lesione del principio di solidarietà
Perché la cosa che dovrebbe preoccuparci di più e che la giustizia manca non solo per chi alla possibilità di farsela in altro modo ma manca anche soprattutto per i più deboli e per i più emarginati
Oltre a questi profili di crisi in sé e di crisi come lesione di principi la crisi della giustizia e questo non dobbiamo sottovalutarli attendiamo troppo sottovalutarlo
è una crisi sotto profilo quantitativo perché e in crisi tutta la giustizia
Da quella civile rispondeva al Senato qualche giorno fa
Sui rinvii dei processi civili al Duemila o sui luoghi congelati
Di alcuni giudici o sulla durata dell'esecuzione ai abbiamo il triste privilegio di essere tra i primi nell'elenco degli Stati che violano i diritti umani
E stiamo collezionando una serie di condanne notevolissime a Strasburgo per il ritardo nella definizione dei processi civili
Abbiamo mille cause pendenti rispetto a un contenzioso per chi ci segue a ruota la Francia di duecentocinquanta cause pendenti e d'altra parte questa crisi della giustizia civile
Dovuta anche al fatto che la si è progressivamente unità per far fronte a un'emergenza più appariscente più drammatica che quella della giustizia penale
Senza rendersi conto probabilmente che una giustizia civile che non funziona faceva di tutto il resto finisce anche per essere un pesante fattore criminogeno basta pensare al fatto che
Recupero crediti oggi viene effettuato da organizzazioni che hanno molto di criminale
D'altra parte sappiamo tutti che in crisi anche la giustizia penale non recitare solo un aspetto l'enfatizzazione delle indagini preliminari la durata delle indagini preliminari che
Ha portato al calor bianco il problema dei rapporti tra il pm il giudice la difesa che ha portato al calor bianco il problema della custodia cautelare strettamente collegata
Alla durata dei processi questa enfatizzazione delle indagini preliminari e legata non solo a profili di spettacolarizzazione dovremo ridiscutere ripensare in un momento magari più tranquillo
Il problema del rapporto tra giustizia e informazione che è completamente da ripensare ma è legata anche questa infatti d'azione delle indagini preliminari con tutta questa serie di appendice che si porta dietro al ritardo nei dibattimenti cosa vuol dire questo frustrazione del momento decisionale che dovrebbe essere il momento tipico della giustizia minaccia delle prescrizioni io ricordo che quando segnalavo
Circa un po'più di un anno fa il rischio di prescrizioni mi veniva dato sulla voce dicendomi che non c'era adesso positivo che tutti riconosciamo che questo rischio c'è ed è pesante
E la situazione di questo problema di una enfatizzazione delle indagini preliminari nel penale e della difficoltà o del ritardo di arrivare al momento della decisione del dibattimento che pone alcuni interrogativi sul nuovo codice di procedura penale quello che entrato in vigore nel mille novecentottantanove diventa ancora più drammatica se ad esempio dal versante dei processi di Mani pulite della corruzione ci spostiamo ai maxiprocessi di criminalità organizzata
Dove veramente corriamo il rischio del collo di bottiglia e il rischio conseguente delle gabbie vuote se questi processi non serviva più riusciranno per celebrare
Quindi credo di sotto il profilo quantitativo
Ma
In realtà e arrivo alla fine di questa brevissima diagnosi crisi sotto il profilo qualitativo perché una crisi di strutture e di efficienza è una crisi di norme e di risorse
E il guaio è che questa crisi la stiamo vivendo e la stiamo vedendo soltanto nell'ottica di uno scontro tra giustizia e politica quindi in una logica di scontro pensate dicevo prima del rapporto tra informazione e giustizia
Pensate come questo confronto sia svolto negli ultimi tempi secondo la logica che del chi non è con me e contro di me
Logica dello scontro non solo la logica del sospetto in questo dialogo che uno scontro ogni azione della altra parte viene vista soltanto in chiave di secondi fini e quindi rifiutando né a priori un discorso di progettualità positiva e valutando la soltanto come strumento di delegittimazione reciproca e di strumentalizzazione
In questa prospettiva che solo negativa finisce a mio avviso per non cogliere i problemi veri e concreti della giustizia e quindi le indicazioni per una soluzione
Cioè stiamo correndo il rischio di sviluppare il dibattito sulla crisi dalla giustizia solo in singoli spezzoni di emergenza e di settorialità
Perdendo di vista la globalità del problema le interconnessioni che visiono tra giustizia penale tra giustizia civile
Tra giudizio ed esecuzione sia essa civile penale tra processo regole del processo e norme dell'ordinamento e queste ispezioni di emergenza non sono non colgono la globalità della crisi ma non consentono neppure di dare risposte positive in chiave di globalità
Qual è la risposta che l'Ulivo ha cercato di dare a questa crisi fondamentale e globale intendiamoci
Nessuno vuol nascondersi dietro un dito tutti siamo consapevoli che la crisi della giustizia e una crisi di efficienza perché le giusti lei e strutture
Non bastano e quelle che mi sono sono gestite in modo irrazionale ma è anche una crisi di legalità conseguente all'efficienza ed una crisi di sovraesposizione penso solo ma sarebbe assurdo che tornarci su un argomento troppo noto al discorso della delega che di fatto è stata data alla magistratura per risolvere le grandi emergenze della mafia e della corruzione
Delega che porta un rischio di solitudine del magistrato
E che porta a un rischio di sovraesposizione sovraesposizione conseguente al fatto che abbiamo chiesto alla magistratura di svolgere un ruolo e una serie di interventi sul sistema anziché sulla patologia dei casi singoli come sarebbe suo compito
A questo punto quale dicevo la risposta dell'Ulivo quella che abbiamo elaborato con amico Gargani e con altri e che stiamo cercando di portare avanti un proclama globale
Un programma di interventi sulle regole sulle regole del processo
Penso agli obiettivi che abbiamo a scadenza prossima per un potenziamento nell'ambito del processo penale dei cosiddetti riti alternativi patteggiamento
Allargato riti rito abbreviato pro cesso dinnanzi al pretore oggi giudice unico monocratico
Domani
Senza scorciatoie privilegiate per singoli processi o per singoli reati ma in un discorso globale che tende che tende a dare attuazione a quello che era il disegno del codice novanta per cento dovrebbe essere ottanta novanta per cento dei procedimenti penali dovrebbe essere definito nella fase preliminare solo il venti per cento perché il sistema possa funzionare dovrebbe andare al dibattimento così come oggi è congegnato
E lo stesso problema ce l'abbiamo nell'ambito del processo civile
Un intervento sulle strutture le riforme ordinamentali
Sto pensando alla distinzione tra le funzioni del pubblico ministero e quelle del giudice distinzione effettiva che abbiamo cercato di sviluppare nell'ultimo dei disegni di legge presentato approvato dal governo eccetera
Sarà all'esame del Parlamento prossimamente ma distinzione effettiva che non sia soltanto uno slogan distinzione cioè che presuppone un cambio di distretto quando si cambia la funzione
Che presuppone una valutazione specifica di professionalità e di idoneità specifica
Quando si passa dall'una all'altra funzione che presuppone una previo esercizio delle funzioni giudicanti prima di arrivare alle funzioni di pubblico ministero
E che unitamente al riconoscimento di una serie di poteri alla difesa anche questo oggetto di un disegno di legge recente
Dovrebbe risolvere il problema dell'apparente o in alcuni casi effettiva disparità di posizioni tra accusa e difesa che tanto viene lamentata
E che costituisce uno dei punti focali delle discussioni di questi giorni
Ma intervento sulle strutture presuppone anche un discorso di valutazione sulla professionalità del magistrato di chi amministra giustizia
Che ne garantisca l'indipendenza di giudizio e quindi si svolga fu parametri precisi Etp citati estranei al contenuto delle sue decisioni
Ma che si risolva in una valutazione periodica della sua professionalità e della sua produttività in senso globale
Sempre delle riforme e delle strutture penso al discorso che il Senato sta portando avanti delle sezioni stralcio per l'eliminazione dell'arretrato civile penso al discorso della giustizia onoraria giustizia del giudice di pace che deve affiancare sia in sede civile che in sede penale il lavoro del giudice professionale
E penso infine a quell'obiettivo molto ampio che abbiamo di una modifica del sistema penale
Che preveda accanto alla pena detentiva alla pena di stampo classico del carcere tutto un ventaglio di pene di tipo diverso anche questo è un discorso che ha trovato approvazione dalla Camera dei deputati e che dovrebbe io confido in tempi ravvicinati potrà essere portato a compimento almeno nella fase iniziale dalla valutazione del Senato
E infine è un discorso di intervento sull'organizzazione quale la gestione del personale amministrativo che si sta cercando di avviare in correlazione ha un obiettivo di decentramento del ministero della giustizia
Quale la gestione del personale giudiziario attraverso l'istituto del giudice unico non del giudice singolo del giudice unico cioè di un ufficio giudiziario che riunisca in sé Pretura il tribunale
Riunisca in sé le due corrispettive procure con competenze collegiali in alcuni casi singole in altri casi vi cito solo tipo di esempio
A questo proposito e per sottolineare che non si tratta semplicemente di una truffa delle etichette
Il fatto che ad esempio la distinzione tra l'ufficio del giudice delle indagini preliminari della Pretura e quello diverso del tribunale fa sì che spesso abbiamo uffici sopra occupati da una parte e sottoccupati dall'altra
L'unificazione di queste strutture può consentire un impiego più razionale
Delle risorse umane senza rincorrere ulteriori aumenti di organici dei magistrati perché detto tra parentesi
Siamo un Paese che ha circa otto mila giudici circa settantacinque mila avvocati cinquanta mila o centocinquanta mila leggi a seconda di come lo si calcoli ma che ha un prodotto giustizia
Certamente non tra i migliori
Potrei continuare con una serie di elencazioni ma sarebbe solo esemplificazioni e d'altra parte e un dibattito che già radicato in sede parlamentare
Vorrei ricordare solo appunto che questo progetto globale sulla giustizia che abbiamo elaborato con Gargani e con altri amici si articola su un intervento legislativo e purtroppo la giustizia la si riforma prima di tutto e soprattutto solo con gli interventi legislativi accanto a quelli che abbiamo già presentato al Parlamento cosiddetti tre pacchetti di fine giugno di fine luglio e di una settimana fa prevediamo ancora in tempi
Ragionevolmente brevi ma non immediati l'intervento sulla legge sui collaboratori di giustizia l'intervento sui riti alternativi penali e l'intervento che a me sembra fondamentale sull'introduzione di struttura di mediazione di conciliazione civile
E stiamo cercando di attuare tutta una serie di interventi in sede organizzativa e amministrativa quello che cioè possiamo realizzare senza bisogno di cambiare le leggi cito a mero titolo di esempio proprio a Genova ne abbiamo alcune conferme lista orazione di Circuiti penitenziari differenziati
Per la custodia cautelare per l'esecuzione di pena e di Circuiti differenziati nell'ambito dell'esecuzione della pena detentiva
Concludo
Perché tutti questi disegni di legge tutti insieme particolare io sono stato rimproverato dall'opposizione di avere scritto una serie di libri dei sogni per scaricarmi la coscienza no non per questo
Ma per portare i problemi della giustizia sull'unico tavolo a cui questi problemi devono essere portati il tavolo del Parlamento
L'unico dove è giusto che si mediti e si decida
Attraverso il dialogo attraverso l'interpello delle varie componenti portando tutti questi problemi insieme perché il Parlamento possa valutarne le priorità e sposta vedere come muoversi in un quadro che richiede tanti interventi tutti connessi tutti essenziali ma che è difficile portare avanti tutti contemporaneamente
Abbiamo un problema giusto un progetto globale di una giustizia civile e penale che non sia normalizzata ma che sia normale
In questo quadro abbiamo un intervento sull'ordinamento sui giudici sugli avvocati sul per suo ordine amento professionale sul personale
Che affronti non solo la giustizia delle grandi emergenze ma anche quella giustizia ordinaria delle piccole corre che non sono piccole perché aspetta giustizia
Non sottovalutiamo l'emergenza attuale
Ci proponiamo però di risolverla in prospettiva costruttiva per il futuro calando la in questa progettualità del futuro vedete polemica che continua ancora oggi riporta d'attualità
Il discorso di qualcuno che crede di poter risolvere le emergenze della giustizia a colpi di inchiesta
Non mi pare che finora abbia avuto buon successo
Sono convinto che più che cercare di risolvere le emergenze della giustizia colpi d'inchiesta fermo restando che come ministro pur considerando mi molto più ministro disservizi di strutture di efficienza della giustizia che non ministro di funzioni senza per questo rinunziare assolutamente alla mia funzione di inchiesta disciplinare
Ma evitando anche che essa si sovrapponga l'esercizio della giurisdizione
Io credo che sia giusto il modo che abbiamo scelto di progettare di risolvere l'emergenza
A colpi di disegni di legge e di progettualità per il futuro e sono convinto che su questa strada di uscire ma ad ottenere una giustizia efficiente soprattutto giusta per un Paese efficiente e giusto grazie
Al ministro do ora la parola Francesco Russo quindi interverrà che il ministro Andreatta
Dunque
Due comunicazioni dapprima la meditazione che era prevista per il dopocena verrà rimandata a domenica
Domattina ci troveremo alle nove e daremo il via alle commissioni che termineranno alle diciotto per ritornare in plenaria Cino allora dicendo la cena è prevista questa sera
Per le ventuno nella sala tramontana nome beneaugurante si sapeva ubicata al piano terra Franco della recepisce e col la tramontana in poppa andiamo avanti
Ma io so che quattro ore di dibattito meriterebbero
Ci meriterebbero una cena quindi
Soltanto qualche battuta inserendo mi soltanto per quanto riguarda il dato di programma come era stato invitato per l'intervento di questo pomeriggio tentando in qualche maniera di recuperare quel dato di scenario che più di qualcuno questa sera evocato
E lasciatemi soltanto una premessa rispetto al al tema che mi è stato affidato
Quando la politica parla di giovani ce qualche volta una tentazione che è rischia di essere o perché un cliché anche è una piccola ipocrisia che quella di dire e di programmare le riflessioni sui giovani come riflessioni di nicchie come riflessioni un po'minori alle donne capita spesso anche last lo stesso destino
E se fatte le quali il ci si sente un attimino a posto con la coscienza e si ricomincia a parlare della politica dei grandi la politica istituzionale politica economica la politica estera
E
Ecco
Qual è il tentativo delle due cose che voglio dire questa sera e provare a vedere anche sulla scia di quanto De Rita ci ha detto e sugli scenari di novità di assoluta novità che ci ha fatto intravedere il provare a dire che oggi parla di giovani non è
E ritornare sulle tematiche hanno I care forse più care dalla scuola università del servizio di leva diamo qui il ministro al al lavoro il primo lavoro alla famiglia ma mostrare come la sfida anche il nostro partito e recuperare attraverso so che oggi emerge né in un mondo giovanile che vedremo person sommi capi assolutamente
Porta in sé se non il tutto moltissimo della politica per come e se oggi va vista nella sfida del del terzo millennio
E allora ecco visto che la il team
Ogni tanto il rischio nostre questo solo due dati per capire che i giovani oggi forse sono in grado di smascherare anche questa piccola ipocrisia con la quale noi stessi giovani che facciamo politica tante volte ci accostiamo alle tematiche
La la ricerca dello IARD che freschissima di settimana scorsa proprio
Ci dice che la politica e prigioni politiche per i giovani italiani la politica non esiste
Il tre per cento soltanto di sono italiani dichiara di essere impegnato in in qualche maniera nella politica la percentuale sale appena quattro virgola sette per cento per coloro che in qualche maniera la reputano qualcosa di interessante
Partiti politici esponenti politici sono le due situazioni in assoluto che godono di maggior di minor fiducia
E nel Paese sono percentuali che vanno dal dal nove al tredici per cento
E la la cosa più rilevante che il novantaquattro per cento del giovani italiani e qui sette anni in nessuna maniera hanno mai fatto esperienza di aggregazione di impegno che in qualche maniera possa essere condotta l'attività politica
Partito con l'Alitalia
Ecco
Questo primo dato che non non è di per sé è sconfortante se in qualche maniera ci stimola dare una risposta
E mi chiama introdurre immediatamente due linee guida per per provare a interpretare alcuni segmenti della condizione giovanile
Per molti versi alcune cose le ha detto di evitare in questa aiutandomi a dire che molte delle inquietudini giovanili oggi sono le inquietudini e la società del nostro Paese
Ma oggi se volessimo in qualche maniera definire una condizione giovanile che non è ovviamente unitaria è potremmo dire che questa è una generazione comunque confusa una
Di una generazione in grandi difficoltà anche se in qualche maniera può sperimentare opportunità di conoscenza di sviluppo che altre generazioni non appartenevano
Ma è sicuramente una generazione ripiegata su se stessa che al settantacinque per cento condivide una sfiducia ad altissimo grado nei confronti del prossimo
è un dato assolutamente significativo e che vive la paura questa sì questa la riprendo veramente perché e condizione che e con condividiamo e viviamo tra i nostri coetanei come ricordava anche entri da oggi della paura sostanzialmente forse per la prima volta rispetto a chi ci precede
E di immaginare di sentire anche se forse non di razionalizzare fino in fondo che questa nostra generazione per la prima volta rischia di avere domani
Una futuro più negativo di di ciò che è stato ieri fina per Pantani dagli anni ha potuto crescere nelle generazioni immaginando che chi veniva il giorno che veniva sarebbe stato migliore di quello che era passato oggi forse per la prima volta la nostra generazione si trova di fronte a uno scenario di futuro che in qualche maniera non non è più quello
Del passato ed è ultimo dato
Per in qualche maniera inquadrare
I giovani italiani una generazione che sta cancellando le proprie categorie quelle della solidarietà e della socializzazione della partecipazione di la condivisione perché c'è
Un dato non solo di questo ma di chiusura di difficoltà proprio anche di socializzazione ma dall'altra che rimprovera in maniera velata ma non non tantissimo proprio negli ultimi mesi stanno emergendo con forza queste istanze rimprovera questa società e probabilmente giustamente
Di aver creato ad esempio un modello di stato sociale in un momento assolutamente diverso per per quanto riguarda le dinamiche demografiche sociali economiche dalla realtà odierna
Denuncia una una disarmante digitale il mondo del lavoro rispetto alla quale venne e ben poche speranze siano soprattutto incuneare il nostro Paese
E un sistema formativo assolutamente inceppato è una spada di Damocle di un di un debito pubblico che è fa fa paura
E
Ecco dato detto questo
Proprio provo a rispondere però al allo stimolo positivo dato che oggi siamo chiamati a dire bene cosa questo partito può dire in termini di risposte alle sfide non soltanto il rischio di di un si dovrebbe che che per richiamo anche né più volte nel nel nostro parlare
Allora io immagino quattro quattro sottolineature che sono mi rendo conto ancora di scenario forse ma in qualche maniera sfide tutte politiche da giocare rispetto
A una società che su queste tematiche che queste istanze di giovani e può costruire anche una un modello di società diverso
Il primo anche se in qualche maniera anche Marino ricordava è la necessità di dare risposta alla divaricazione tra formazione professione
E non soltanto come in campagna elettorale anche come Ulivo ci siamo detti nella necessità di non rimanere indietro rispetto agli studenti tedeschi o giapponesi perché
Se non hai vediamo gli standard formativi da dieci anni non avremo più nessuno in grado di reggere la competizione economica
Ma perché c'è un dato anche questo richiama anche il quelle risposte alla nostra ispirazione cristiana che Martinazzoli sollecitava
E riguarda anche sul lato formativo la necessità di lavorare noi per primi su sulla formazione come momento di crescita della personalità rimasto salita che sono le due denunce più grandi che oggi i giovani italiani presentano
E
La seconda molto velocemente
Dicevo di come le donne si ritrovino oggi a essere argomento di nicchia quanto gli uomini
Ecco la nostra generazione oggi probabilmente la prima in cui il il femminile l'altra metà del cielo e studia di più studia meglio
E più a lungo con più successo dei dei propri coetanei maschi
E questo come dire lasciando immaginare che ci sia una potenzialità del mondo femminile nella società italiana
Oggi ma in in prospettiva brevissima nel mondo del lavoro e quanto ne ha famiglia nel dato sociale
E che in qualche maniera se viene vanificata viene frustrato per una serie di meccanismi che non permettono uno sviluppo e è una un contributo
Adeguato a quello che in qualche maniera anche l'esperienza della donna sta maturando e all'intera società
E rese da questo non vorrei che rimanessimo indietro eh anche rispetto all'esperienza dei dei Paesi del Terzo Mondo dove in qualche maniera proprio è la rivalutazione del ruolo femminile fa crescere il dato sociale in Italia ancora la politica il lavoro molti dati sociali su questo sono assolutamente
E assolutamente insensibili ma in questa
Nell'esperienza di giovani questo nato che si sente ed è una sfida che si lancia anche la politica dei grandi
Terzo punto velocissimamente è stata citata la globalizzazione anche qui
Bene ha fatto mi pare Martinazzoli a ricordare che non è un dato unicamente economico
Per quanto mai come dire diamo anche noi la paura anche qui e di sapere che c'è qualcuno che in qualche parte del mondo su un computer decide i flussi finanziari che possono mettere in discussione e l'economia e la finanza del nostro Paese
Ma è un dato in questo
Forse ci deriva anche da essere come i giovani quelli che per primi hanno scoperto l'Europa viaggiando con Erasmus con con con i viaggi via treno e
A prezzo ridotto
Ma in qualche maniera come dire c'è una consapevolezza che non sono un dato economico ma quello demografico quello ecologico e anche quello culturale ormai attraversano le barriere e confini
Di maniera tale che oggi è riduttivo immaginare che lo Stato-nazione sia contenitore di
E di questa cosa
E è ripeto è una sfida che che come giovani sentiamo eh il dichiararsi cittadini europei oggi quasi quanto e anche più che cittadini italiani per questo
Viene espressa regioni italiani è un segno che una maturazione c'è è un un interrogarsi anche le generazioni che vengono prima di noi
Ultimo punto in qualche Manente azzeccando quella che era la riflessione anche di Mino Martinazzoli
C'è questa generazione o Generazione pone seriamente un problema di nuovi modelli della democrazia
E ma non perché si si colga il crollo di ciò che è venuto prima di noi ma perché siamo cresciuti e con categorie culturali e mentali fortemente diverse da da quelle delle generazioni precedenti
Io non volevo fare richiamare i soliti dati della lontananza della partecipazione del disamore amento rispetta la partecipazione alla politica
Che ha fatto votare ad esempio la mia provincia domenica scorsa cinquantacinque per cento dei delle persone fenomeno assolutamente unico nel nostro Paese ma è che alcuni indicatori danno come futuribile
Ma io chiedo è di riflettere quale sia il rapporto quale possa essere il rapporto e la categoria della politica che e una generazione cresciuta davanti alla realtà virtuale della tv
O del computer
Dove un tasso di telecomando un un digitale di tastiera risolve è un problema in tempo reale ma lo risolve perché virtuale assolutamente virtuale
Che tipo di impatto possono avere questa c'è su questa generazione lo scontrarsi con le dinamiche da democrazia che e come ha verificato il Parlamento ingolfato per due settimane da
Migliaia di emendamenti alla Finanziaria in qualche maniera me mostra la corda rispetto alla richiesta di risposte in tempo reale
E un'incapacità invece di liturgie che in qualche maniera democrazia moderna ancora non è riuscita a superare e questo come dire e se se si percepisce tra chi la politica lo fa perché la frustrazione di molti deputati immaginiamoci la voglia di di uomo forte o di colui che risolve tutto ripeto in tempo reale che una generazione e abituata relazionarsi soprattutto col quale realtà virtuale che non ha neanche fatto quelle basilari esperienze di composizione
E di mediazione del dell'interesse anche banali nel gruppo amicale oggi ha difficoltà nel rapportarsi all'idea stessa di di democrazia
Era ecco questi quattro sono banalmente del delle piste insomma no
Ma sono delle delle sfide che e qualche maniera non riguardano solo la la riforma della scuola che pure è importante ma è un un dato di di sistema che ci chiede
E di dare risposte più globali
Alla politica una una frase mi viene in mente a proposito proprio di di di questo diverso rapporto fra democrazia calabrese e spesso dice che la Società italiana degli anni novanta e quella che gli italiani hanno visto in tv negli anni settanta e poi vent'anni hanno costruito su modelli che in qualche maniera è erano indotti è dall'esperienza televisiva chiediamoci questa è la sfida che tipo di società e questa generazione della realtà virtuale in qualche maniera e sarà chiamata
Sarà chiamata a a realizzare però a concludere due sole riflessioni dare cominciare a dare sui contenuti
Queste prime risposte è un tratto di strada ma non risolve non risolve il problema né oggi riavvicinare
Dio non penso solo a nostra generazione ma anche altre generazioni alla politica significa anche e questo è lo sforzo proponente il senso il dato di senso anche che un partito di ispirazione cristiana può darsi buoni principali che può darsi per giustificare la propria esistenza come stile a Martinazzoli
E come dire il recuperare un'idea e un senso della politica che oggi nel nostro Paese ma nella nell'esperienza occidentale non esiste più
è non non non dobbiamo illuderci che ormai nel nel senso comune la politica sia poco più della spettacolarizzazione imposta
Negli ultimi anni molti partiti Palazzo molte formalità venga colta come élite che in qualche maniera si auto conservano
La sfida grande per noi recuperare la politica come so che impolitico dirlo Cosima come sapienza del mondo come capacità di ricostruire le le coscienze
Come capacità di unire politica e vita come ci veniva chiesto prima perché la nostra presenza anche istituzionale ritorni ad essere il nostro esprimersi prima con un peso culturale significativo in questo Paese che poi diventa un una una presenza sociale a quel punto politica che si legittima essi Nesi sostiene su un'esperienza e
Che però esiste alle spalle vate c'è un dato probabilmente che noi in qualche maniera sottovalutiamo ed è quello che è anche noi che siamo qui è rischiamo di arrestare un'élite di di classe dirigente
Ma è lo stesso problema anche se con dimensioni diverse lo dirà il PDS per quanto mi dicono e con alle spalle però una perdita del senso della militanza alla base che oggi non c'è più il nostro Paese il PS come noi
Forse Illy di due regrediti grandi partiti e di ma se questo Paese dicono che la la categoria in crisi è quella della militanza di base che tutto rischia di giocarsi sul suo esempi esecrabili e su lotta soltanto di élite
E allora sono nella conclusione per dire proviamo a ad utilizzare la categoria la fantasia anche nell'immaginare la forma partito questo congresso è e lo spartiacque o ci sarà un esperienza nuova o rischiamo di di non aiutarci rispetto a questa crescita non lo so se se mettere in discussione le formule di e di adesione
Di di partecipazione del nostro partito e come i giovani oggi le folle percepiscono e non li accolgono sia una risposta
Di certo come dire la casa dei Popolari deve essere qualcosa in cui molti abbiano voglia di dire la propria insomma anche di passaggio anche soltanto per una giornata sapendo che sono interlocutori attenti ma che in qualche maniera è una dimensione che torna a giocarsi a giocarsi fra la gente
Ed è un nuovo inizio che in qualche maniera cioè io su questo mi piacerebbe emergesse riuscissimo a trasmettere anche i nostri coetanei e uno inizio che sarà morale o non sarà parafrasando più celebri
Le frasi
Nella consapevolezza che è vero sì cominciati il décolleté ogni generazione ricomincia da capo ma noi abbiamo la consapevolezza che in questo in questo Paese abbiamo e ne abbiamo la possibilità di di impiantare su una cultura grande forte un un'esperienza di novità e in questo per rispondere a Mino Martinazzoli
Siamo certi che in questa maniera è solo in questa maniera saremo in tanti ad essere pronti ad obbedire
E ad obbedire a una chiamata ma sarà una chiamata un'idea una partecipazione socializzazione perché questo partito ritorni ad avere senso all'interno del del sistema questo Paese grazie
Grazie a Francesco la parola al ministro Andreatta
C'è sempre dell'arroganza in termini vere in una discussione che non si è ascoltata
Perché ho atteso due ore in un mare o apporto
E tuttavia alcune parabole che cercherò di dire parlando della globalizzazione penso non siano inutili alla nostra comune meditazione
Chiudiamo un secolo così come l'avevamo cominciato
Sulla globalizzazione forse era più avanzata nella economia dell'inizio del secolo i flussi di capitale erano maggiori
Prima del match novecentoquattordici
E il commercio internazionale rispetto a qualunque parametro era
Più importante di quanto non fosse oggi
Eppure questo pro questo concetto ci intriga
La globalizzazione oggi vittima di un diffuso è implicito malinteso
C'è infatti la tendenza a sommare alcuni luoghi comuni alcune banalità economiche e fondatore in un unico luogo comune che però non ha nulla a che fare con le teorie o la pratica delle economie
Il sillogismo recita negli ultimi quindici anni la crescita dell'economia avanzate specialmente in Europa si è rallentata con gravi danni per l'occupazione
In secondo luogo gli ultimi quindici anni sono stati testimoni della più grande liberalizzazione globalizzazione dei mercati almeno dalla prima guerra mondiale in poi terzo questa globalizzazione è stata sfruttata da economie giovani come quelle latino americane o dell'Asia orientale per la loro crescita
Quindi il luogo comune conclude nostra difficoltà economiche sono dovute alla crescita degli altri
La globalizzazione sarebbe quindi una minaccia perché espone la nostra economia la competizione si sottende sleale scorretta proveniente da altre regioni
Questa idea non ancora diffuso una opposizione esplicita alla globalizzazione che viene accettata con rassegnazione come un evento ineluttabile
Quello che però diffuso è uno stato di incertezza e di pessimismo sul futuro
Ebbene non c'è nulla di più errato in di queste conclusioni il problema del rallentamento della crescita e in qualche modo fisiologico rispetto al grande boom degli anni cinquanta e sessanta
Dal momento che la crescita tecnologiche l'andamento dei consumi in una società avanzata non permettono una crescita come quella che abbiamo sperimentato fino agli anni Sessanta questo non è un fatto limitato all'Europa l Europa occidentale o Alitalia anche il Giappone oggi non è più non può più sostenere i ritmi di un tempo
La globalizzazione ha non ha fatto accelerato questo tendenza ma al contrario la rallentata come dimostra il successo delle nostre esportazioni anche nella più recente fase di recessione
Il problema europea è quello di non aver saputo sfruttare sufficientemente le opportunità della globalizzazione mentre una più radicale liberalizzazione ci avrebbe consentito di mantenere ritmi di crescita il corpaccione più alti
La dimostrazione di questo fatto ci viene dall'economia britannica data per spacciata alla fine degli anni Settanta ed oggi come il più alto tasso di crescita della produttività in Europa le privatizzazioni inglesi introdotta dal governo conservatore viste dall'opposizione laburista come una minaccia alla civiltà britannica ed al resto dell'Europa come una delle tante
Stravaganze della signora Thatcher hanno invece consentito un pieno utilizzo delle opportunità in un mercato globale sia British Telecom sia British Airways
Privatizzate per tempo anticipo
Sulle analoghe privatizzazioni in Europa hanno avuto la possibilità di adattarsi ed oggi sono tra i grandi attori internazionali in grado di acquisire grandi imprese americane e di stringere alleanze strategiche a livello globale
Chi al contrario ha preferito mantenere l'idea di campioni nazionali come la Francia e l'Italia
Telecom all'Italia
Si trova oggi di fronte al rischio concreto di finire completamente fuori dai cruciali mercati delle telecomunicazioni e del trasporto aereo
Quello che ha provocato la resistenza dell'Europa in particolare dell'Italia non erano quindi l'unione monetaria ora competizioni giapponesi sommi ricama il cambiamento che ero da questo è rappresentato eppure questo cambiamento era necessario a prescindere dalla globalizzazione per sostenere gli alti standard di vita a cui ci siamo abituati dopo il boom della ricostruzione
Ci sono infatti alcune istituzioni economiche nel nostro Paese riguardo alla rigidità del mercato del lavoro e di quello finanziario al costo delle pensioni e la mancanza di concorrenza all'efficienza dei nostri sistemi scolastici che erano sopportabili nel pieno della crescita
Ma che ora non sono più sostenibili in una fase matura della industrializzazione
Aggiornare il nostro modello di capitalismo non significa però stravolgerlo al contrario
O dire garantirne la sopravvivenza nel prossimo secolo
Solo una indiscriminata irragionevole conservazione di tutto l'esistente in termini sia positivi sia negativi potrebbe veramente mettere a repentaglio i nostri standard di vita
L'Europa ha un suo modello di società industriale più umano rispetto a quello asiatico e americano con un ruolo importante per il welfare e per il capitale delle famiglie
La nostra tradizione interpreta in modo molto interpretata in modo moderno costituisce anzi quasi un vantaggio comparato nella concorrenza internazionale
Possiamo trarre vantaggio da questo modello rinnovando lo oppure possiamo seguire l'inerzia degli anni ottanta la difesa la conservazione di tutto ciò che abbiamo costruito nella generazione precedente e finire pertanto con l'essere costretti accoppiare in ritardo i modelli altrove
In questo senso la globalizzazione non è la causa dei nostri mali ma solo il processo che ci ha obbligati ad affrontare la realtà economica che ineluttabile come le leggi di gravità
Alcuni dei Paesi dei passi necessari sono stati fatti
Uno risanamento da lungo tempo dovuto della finanza statale è stato catalizzato dal processo di convergenza verso i parametri di Maastricht molte impresa e hanno ridotto le stravaganti escursioni
In molti settori concentrandosi invece sul
Corbis né sul loro fatto settore strategico
Molte difficili ristrutturazione sono state incominciate molte privatizzazioni avviate
Altro riforme sono di fronte a noi come quella della ricerca e dell'università una politica seria della concorrenza una strategia di privatizzazione teso alla creazione di un capitalismo popolare e la ristrutturazione del nostro mercato del lavoro
L'unione monetaria ci darà infatti un dividendo fiscale dovuto alla minore necessità di finanziare il nostro debito pubblico di qui la sfida la sfida
Che il nostro Governo a accettato non senza
Timori e non senza
Calcolo di rischio
Puntuale
Noi sappiamo che nel dal secondo anno dal terzo anno della legislatura in poi ciò che abbiamo oggi imposto ai cittadini contribuenti italiani potrà essere ad essi restituito
E non parlo della
Dell'Euro contributo
Parlo di una
Riduzione del costo del debito pubblico di due o tre punti del reddito nazionale e della possibilità di Risi designare il sistema delle aliquote delle imposte personali in maniera
Estremamente incisive
Spetterà a un tavolo sull'occupazione decidere se questo dividendo sarà concentrato sui redditi tramite una riduzione dell'IRPEF
O sul costo del lavoro tramite una riduzione del cuneo tra busta paga io oneri previdenziali come effetti di ravvivamento del mercato del lavoro
Più in generale l'Italia potrà sfruttare appieno le occasioni della globalizzazione
Scollegata in qualche modo la questione del lavoro da quella del capitale
Per questo intendo che i nostri imprenditori dovranno cercare opportunità di investimento anche all'estero mentre l'Italia dovrà recuperare i posti di lavoro attiva attirando investimenti stranieri
E finita infatti l'epoca in cui si sosteneva l'occupazione esclusivamente con investimenti interni perché è finito con la globalizzazione il modello territoriale di capitalismo
I computer e meccanici sono interamente costruite Taiwan mentre le tonica giapponese quasi esclusivamente concentrata nel sud-est della Cina
Questo significa che i nostri imprenditori dovranno sempre compensare le esportazioni agli investimenti all'estero mentre il governo dovrà creare un ambiente normativo ed economico teso ad attirare capitali stranieri
Il successo nell'interdipendenze dovuto alla specializzazione questa richiede che imprenditori e lavoratori non siano necessariamente specializzati nelle stesse cose
Questo vale soprattutto per il Mezzogiorno non è detto infatti che gli imprenditori del Nord Est trovino dei vantaggi maggiori ad investire nel Sud piuttosto che in Slovenia o in Ungheria
E però sicuro che in un'adeguata cornice normativa e soprattutto in un regime di legalità un investimento del nostro Medioevo Mezzogiorno risulti profittevole ad un qualche imprenditore magari straniero
La ricerca del benessere all'interno della globalizzazione e quindi l'obiettivo del futuro
Ogni ragionevole difesa della dalla globalizzazione sarebbe oltre che controproducente un alibi per evitare riforme di cui il nostro Paese Zogno comunque
Quello che è nell'interesse dell'Italia non è però percepito come un interesse privato da parte di tutti gli italiani
Imprenditori che si trovano in una condizione di privilegio a causa di leggi che non tutelano sufficientemente la concorrenza e partiti che raccolgono molti nei settori più conservatori del mercato del lavoro o tra i vecchi boiardi che rifiutano le privatizzazioni sono totalmente contraria processi che danneggino le loro posizioni acquisite
Come sempre questi amici conservatori maschera Ranno questi loro interessi privati dietro la vaghezza del concetto di interesse nazionale
Una strategia alternativa inaugurato dal Polo questo autunno e di giocare sulle ansie degli italiani suggerendo apocalittici scenari in cui le tasse soffocando l'Italia
Ebbene questi signori e non la globalizzazione sono i maggiori ostacoli per lo sviluppo del Paese
Il governo ha determinato comunque non lasciarsi spaventare a perseguire con tenacia la strada della modernizzazione del Paese
Penso che abbiamo il dovere di fronte ai nostri concittadini soprattutto alle future generazioni di inserire l'Italia ha pieno titolo tra le economie moderne e per far questo dobbiamo imparare dai nostri errori capitalizzare sui nostri successi
Questo significa un'attenzione particolare ai cambiamenti in atto
Nella sistema internazionale da cui non siamo più immuni in questo senso sono due le priorità maggiori in primo luogo perseguire con determinazione l'obiettivo dell'entrata della moneta unica solo nell'Unione
Momentary infatti si può agganciare l'Italia i meccanismi virtuosi in atto in Europa e chiudere un quarto di secolo di instabilità finanziaria che ha pesato sulle nostre famiglie e sulla attività e l'occupazione dell'Italia
In secondo luogo l'Italia deve fare la sua parte nel mantenimento della stabilità internazionale
In quest'ottica bisogna leggere la disponibilità del governo a intervenire in Centroamerica e a rinnovare il mandato dell'IFO rimboschimento
La stabilità internazionale è una precondizione essenziale allo sviluppo economico mondiale ed è pertanto nell'interesse nostro di nazione industrializzata e commerciale
Cinquant'anni fa nessuno avrebbe detto che Corea Taiwan Thailandia sarebbero stati dei mercati rilevanti mezzo secolo Vito più tardi
E solo con la stabilità internazionale che altri miracoli economici in America latina in Europa orientale nel Mediterraneo e nell'Asia meridionale potranno fornire ulteriori mercati i nostri prodotti
Un profilo più alto che ha tra l'altro motivato la riforma le riforme militari in atto da quella dei vertici alla professionalizzazione del delle truppe la riduzione della leva
E anche necessario per aumentare il peso del nostro punto di vista in quegli organismi internazionali dall'ONU il G7 in cui si dà una direzione una governance ai meccanismi della globalizzazione la fine della guerra fredda la rinascita dell'ONU non hanno portato ad un efficace governo mondiale capace di imporre la pace in ogni angolo della terra
Gli organismi internazionali devono per forza essere dei meccanismi di coordinamento piuttosto che di imposizione per non violare la sovranità democratica dei loro membri
Questi sviluppi hanno però permesso l'emergere di una coscienza internazionale di una comunità degli stati di una famiglia delle nazioni che ha finalmente ritrovato la volontà e il luogo di esprimere la sua legittima opinione
Mai prima d'ora c'era stato così tanto consenso sugli obiettivi fondamentali della politica internazionale e su una unica visione di come te a seguirlo
Recentemente un importante analista americano sanno la ampi ponte ha proposto dalle pagine di Forna Fea su una visione pessimistica del futuro in cui emergeranno conflitti tra le varie civiltà quali quello occidentale quella confuciana e quella islamica
Le argomentazioni sono interessanti e provocatorie e si basano sulla profonda diversità culturale delle varie regioni del mondo
La conclusione è che il positivi risultati conseguiti nelle relazioni internazionali all'interno dell'Occidente non potranno essere ripetuti nei rapporti fra Occidente e le altre civiltà
Penso che questa impostazione sia sbagliata
La pace la cooperazione non richiedono infatti dei modelli uguali di politica interna la lunga pace del secolo scorso è stata mantenuta nonostante le diversità profonde tra l'Inghilterra industrializzate liberale e la Russia autocratica e lucrare
Più recentemente grandi operazioni di sicurezza collettiva come la guerra del Golfo sono state eseguite da una grande coalizione composta da Stati occidentali Stati arabi con il consenso della Cina e delle altre potenze asiatiche
La globalizzazione infatti dato a tutti Istat qualunque sia la loro tradizione culturale il loro ordinamento interno un forte incentivo a mantenere la stabilità internazionale per sostenere la loro crescita economica
Che si chiuda il cambiamento come Cuba diranno la Corea del Nord e destinato alla irrilevanza politica
Oltre che economica la modernizzazione economica crea poi uno stimolo alla nascita della democrazia che un'ulteriore garanzia di stabilità
La globalizzazione non è sufficiente per spiegare la sicurezza sostanziale del sistema internazionale a parte alcune zone periferiche di instabilità importanti sono anche
Gli armamenti
Che in particolare quelli nucleari che hanno sottolineando la inutilità delle guerre guerreggiate
Ma importante è stato anche il ruolo delle Nazioni Unite che con la vocazione universale rassicura e dà voce anche agli Stati non occidentali come testimonia ad esempio il diritto di veto di Pechino
La cornice di dialogo fornita dal Palazzo di Vetro non può appianare tutte le divergenze soprattutto quelle basate su diverse culture che sono state evidenziate dallo studioso che prima citato
Il Foro mondiale può però provvedere ad un contesto disteso dove la diplomazia può accomodare queste divergenze in maniera pacifica io non penso che il nostro obiettivo debba essere quello di abbandonare la ricchezza delle diverse culture ma quelle di trovare gli strumenti economici e politici in cui le varie culture possono essere compatibili tra loro
Senza questi meccanismi politici di controllo la globalizzazione potrebbe anche portare scompensi dovuti alla resistenza di Società tradizionali alla modernizzazione come tristemente notiamo in alcuni Paesi islamici
E per questo che il compito più arduo del prossimo futuro sarà quello di far sì che i processi economici di globalizzazione non siano scollegati da quelli politici
Si rischierebbe altrimenti un mondo prospero e pacifico ma in cui la legittimazione popolare delle democrazie in non troverebbe un foro adeguato dove esprimersi imitando sì dimensione nazionale che oggi non ha più la massa critica sufficiente per incidere sui grandi processi di cui siamo testimoni e protagonisti
Due parole come chiave di lettura di quanto detto
Vi è un taglio con alcuni dei luoghi comuni della nostra tradizione
Siamo diventati popolari abbiamo abbandonato molte idee o io suggerisco che abbandoniamo molte idee che hanno costituito la chiave d'interpretazione delle vicende economiche dello democrazie stia è finito nella cultura
Italiani della cultura mondiale l'idea della economia mista
è finita l'idea della possibilità di gestire attività economiche attraverso gli strumenti burocratici
Quindi c'è una rottura
E senza la consapevolezza di questa rottura il nostro partito difficilmente potrà diventare punto d'orientamento dalla storia di questo Paese
C'è una rottura con la cultura di sinistra che ancora si esprime nel radicalismo dei comunisti di sinistra ma anche in reminescenze e nostalgiche del PDS
Sulla politica internazionale
Sulla politica economica dobbiamo segnare e marcare differenze perché questa è la nostra funzione senza questa nostra capacità il centro sinistra si accorge si accartoccia
E diventa incapace di guidare il processo del paese
C'è un no deciso alla populismo della destra in economia e nella politica internazionali
C'è dunque un ruolo per noi ma questo ruolo richiede intelligenza aggiornamento capacità di lettura delle cose
Questo ruolo può aprirci una prospettiva di crescita nel sistema politico italiano se con estrema spregiudicatezza ed estrema forza noi lo sapremo interpretare grazie
Grazie soprattutto dall'attenzione dalla pazienza dell'ostinazione con la quale abbiamo partecipato al dibattito allora al primo piano aveva offerto alla cena domattina a piano terra scusate la cena domattina alle ore nove grazie
Ora
Un solo caso che si ripeterà infine voglio dire non esiste una diversità di comportamenti assolutamente non potrebbe essere diversamente perché appunto lo schema assunto e quello che deve essere usato continuamente
Ecco questi processi poi si nutrono di un altro non potrebbero applichi non potrebbero essere fatti se non avessero alcune norme generale del codice o comunque se volete che Marco alcune fattispecie di reato che sono appunto il reato associativo quattrocentosedici bis per quanto riguarda la la criminalità organizzata ma io penso alle depositato che vengono esercitate dei computer terrorismo presso il l'abbiamo avuto una stagione famosi Anni di Piombo nei quali sono state messi in galera migliaia e migliaia di persone
E mica perché li accusavano di aver ammazzato Tizio Caio o Sempronio ma semplicemente perché erano o partecipanti o promotore di una banda armata
Una banda armata è un reato associativo e si diventava promotore di una banda armata più semplicemente perché magari da tempo si viaggiava con i capelli lunghi con l'eskimo con la barba eccetera cioè si aveva una una figura sociale tipicamente inquadrabili in alcune aree sociali e quindi il tipo d'autore applicato prevalente
E io ripeto l'ho già detto in altra occasione questo tipo di modelli non è che sono stati inventati adesso affondano le loro radici diciamo nella inquisizione ma hanno approvato presidente dell'esplicitazione in un periodo storico vicino a noi che è quello delle grandi purghe a Mosca degli anni Trenta
Sono le grandi teorizzazioni diede il pubblico il Pubblico ministero di Mosca vicini scritti che poi finì anche lui sotto i colpi delle sue teorie
E e perché no N dei processi nazisti che allo stesso modo morivano
Le stesse categorie allora su questo noi abbiamo un sapere una conoscenza e una un bagaglio di esperienza che ci consente di intervenire e di lavorare
E ci fa e giustappunto il libro di diagonale conclude la sua suo la sua narrazione proprio con delle proposte che a mio avviso sono interessanti e che si certamente vanno ulteriormente sviluppate ma non è che diagonale pretendeva
Persona su testo di essere di aver esaurito la questione ma che comunque toccano alcuni problemi la separazione delle carriere
L'assunzione di responsabilità politica del magistrato nel momento in cui la sua funzione ore è venuta a collocarsi
Nella piena soggettività politica e questo è stato teorizzato io non sto a ripetere unità hanno altri ampiamente ha un suo percorso è nata in certi anni in questo Paese dilatata sviluppandosi ha prodotto con sistematicità tutte le tappe necessarie perché questo tipo di ideologia e di pratica potesse irrobustirsi le famose emergenze che si sono susseguite nel la magistratura di rivolto in volta si svolse a suo di combattere alcune cose su tutti quanti passa g e tappe di questo processo di soggetti trazione che la magistratura andava facendo e quindi ti passaggio sul piano politico esplicito all'una se questi sono le cose tanto vale che insidia una corrisponde una responsabilità rischia la faccia del responsabilità e si trovi ad vedere come evidentemente con l'elezione diretta del magistrato probabilmente questo può avvenire sorgono molti altri problemi non c'è dubbio però sono certamente e natura
Più leggeri più più più risolvibili quelli che abbiamo frontalmente adesso
Ecco se queste queste due linee di sviluppo
Che appunto oggi caratterizzano la negazione l'espropriazione dei nostri diritti la persecuzione da parte della menzogna nei confronti della verità e dell'ingiustizia nei confronti della giusti si è evidentemente se questi sono i due cattolici i tuoi corni del problema che dobbiamo affrontare e con il libro di via corale
Pone una piccola pietra un piccolo passaggio un passaggio che comunque a mio avviso essenziale e ripeto quello che dicevo all'inizio di questo mio intervento io so era mi auguro che ci siano tanti altri libri come questo
Siamo Emilio Vesce e da subito la parola a Giovanni Negri
Ma io l'affidamento cercherò di dire le ragioni per le quali il lavoro che ha fatto Arturo il lavoro senz'altro quali Cigole e e utile utilissimo
Andando per sommi capi veri tutto al grande pregio di
Spiegare come le soluzioni al male che viene denunciato non possono che essere soluzioni sul terreno del diritto positivo
Al termine del suo libro per esempio diaconale fa riferimento all'elezione diretta popolare persino dei giudici uno spunto di dibattito sicuramente interessante controverso taluni fanno l'obiezione che l'elezione diretta popolare dei giudici potrebbe in determinate zone del Paese di fatto regalare alla criminalità organizzata talvolta non un singolo ma due o tre candidati era un'obiezione che devo dire si faceva anche quando si andava propagandando il sistema maggioritario per le elezioni politiche laddove poi che ritrovati nelle liste proporzionali sparsi ovunque poi gli infiltrati ma e in ogni caso quando stai con un determinato sistema elettorale di tipo maggioritario anche per le lezioni di quelli che dovrebbero essere o potrebbero essere che so per usare terminologia americani gli sceriffi o di equivalenti sul sul terreno della giustizia l'elezione diretta popolare qualcosa che responsabilizza assai più che altre forme di investitura
Sono uno sceriffo che sta in carica quattro anni potrà pure essere mafiose condizionato alla mafia ma certamente non mente in cui l'elezione diretta è sottoposta a un vaglio critico e a un vaglio anche autocritico sicuramente maggiore che sei stato diversamente eletto ma comunque a parte questo inciso esigenza di dare risposte di diritto positivo a quello che il pre Potì dire che sono diventati tre poteri anche le prepotenze dunque lo diceva poc'anzi molto bene Emilio Vesce non solo della magistratura ma anche del mondo dell'informazione
Soluzioni di diritto positivo che urgono a mio avviso urgeva hanno già per il tipo di evoluzione che hanno avuto le società contemporanee
Prima che si verificassero i fenomeni nefasti negativi degradati che l'autore denuncia nel libro
Mi spiego credo che
La le forme e i tempi facciano anche la sostanza e la bontà o meno delle decisioni certe decisioni non è che le decisioni siano sempre buoni in assoluto
In qualsiasi momento certe decisioni sono buone se sono prese in un determinato tempo sono cattive o non funzionano se si sbaglia il momento della decisione quindi lo stato di diritto la tripartizione dei poteri e rivoluzionaria ed è forte ed è diventarci trave della democrazia moderna perché si colloca nella società di fine settecento ottocento già nel nella società del delle delle di metà Novecento e non parliamo nella società attuale la tripartizione dei poteri già dovrebbe essere rivista perché sono hanno fatto irruzione rispetto alle stesse date secoli scorsi sulla scena della vita civile dei poteri come la carta stampata e poi la televisione poi e poi e poi che sa abbisognavano di una revisione della della dello stato di diritto del concetto stesso di Stato di diritto non parliamo adesso con quello che Arturo diaconale denuncia e altro merito a parte il dire che le soluzioni non possono che essere sul Cardito positivo
Ed è quello della capacità con la quale viene descritto proprio una una tecnica un una tecnologia con la quale sia e si procede a compiere quello che viene chiamato metà provocatoriamente metà propriamente colpo di Stato
Una tecnica che viene ormai utilizzata non solo più contro i cittadini o pezzi di classe dirigente da colpire
Io voglio dirlo perché credo sia giusto dirlo in questa città purtroppo c'è stato solo il nostro piccolo Sami stato quotidiano l'opinione che speriamo possa diventare presto quotidiano a diffusione nazionale che ha fatto questa ricostruzione ma se voi prendete la diatriba ieri lo Nordio circa la diffusione dei verbali delle intercettazioni concernenti lei chiacchierate dama mette di Bettino Craxi e che riguardavano il qualche veniva fatta il suo nome il giudice Nordio
Per sempre guardiamo nello nel nel dipanarsi delle ore cosa è successo alle sedici e diciassette Nordio che dichiara non mi ha cercato nessuno quel giorno ero a Roma alla caserma dei carabinieri terra interrogare dalle in massa e mi si voleva trovare era facilissimo trovarmi che a batteria se il procuratore capo mi voleva cercare quegli altri che ribattono abbiamo telefonato alla moglie solo alle otto vengo a sapere e alle otto e cinque mi mette in contatto con Ielo e Chicco Aiello guarda che rischi di compromettere