"Risorsa informazione"

Allora
Prego di sedersi così possiamo incominciare
A nome della direzione del partito comunista io voglio prima di tutto ringraziare tutti coloro che hanno accolto il nostro invito e sono presenti a questo convegno indetto dalla dalla direzione del partito e dal dipartimento informazione
Appunto sul tema la risorsa informazione
Desidero ringraziare
Prima di tutto
Uomini di cultura politici dirigenti della RAI che sono
Qui presenti
Così numerosi i giornalisti la stampa
E naturalmente tutti coloro che aderendo al nostro invito hanno anche ci sono anche impegnati a presentare comunicazioni a questo convegno e tutti coloro che interverranno nel corso della discussione
E daranno il loro contributo su un tema che non sa non soltanto è di così scottante attualità
Ma che come sappiamo di estrema rilevanza per le sorti della democrazia stessa per lo sviluppo della coscienza della vita democratica nel Paese
Io do subito la parola per la relazione introduttiva a Walter Veltroni che responsabile come sapete per il settore informazione quella del Dipartimento della direzione del partito comunista
Sono trascorsi sessant'anni dalla prima trasmissione radiofonica emessa nel nostro Paese
Sessant'anni di storia gloriosa è difficile di un mezzo che non è stato ucciso come invece era stato previsto dal killer televisivo
Una storia che comincia però ancora più lontano
Ed è forse utile di visitarla perché questa favola parla di noi dei nostri problemi delle sfide che abbiamo di fronte oggi
è il mille novecentosedici quando leader Forest un americano che aveva messo appunto un primo rudimentale strumento per la trasmissione dalla voce umana
Mette in onda tra gli altri programmi un importante discorso di sua suocera
E l'alba della radio il neolitico dalla Società dell'informazione nella quale stiamo entrando
Eppure già quattro anni prima gli esperimenti di De Forest lo Stato americano era intervenuto con una legge che disciplinava l'assegnazione delle frequenze
Stiamo parlando del mille novecentododici più di settant'anni fa
Evoluzione tecnologica e disciplina legislativa si rincorrono nella storia complessa e anticipatrice della radio e della televisione americana le leggi lo strumento naturale dell'intervento dello Stato moderno la leva per orientare lo sviluppo della società
Per difendere gli interessi e i diritti dei singoli e della collettività
C'è un deserto invece attorno a noi nel sistema informativo di questa Italia degli anni ottanta un deserto che è stato costruito da ritardi culturali e da miopi calcoli di potere
Le responsabilità sono chiare ed individuabile
Sono quelle dei Governi e delle maggioranze che si sono succedute
Dei Presidenti del Consiglio facili a dimenticare insegni dichiarati dei partiti prodighi di buone intenzioni sulle quali però si è lastricato in questi anni l'inferno del sistema informativo italiano
è qui la inerzia del legislatore alla quale più volte ci ha richiamato nella sua sentenza la Corte costituzionale
Otto anni fa all'avvio del fenomeno delle emittenze a privata e se intervenne sulla materia decretando la fine della lunga stagione del monopolio pubblico riconoscendo il diritto all'emissione in ambito locale con una precisa indicazione
L'urgenza di una legge che disciplinasse la materia ed impedisse il formarsi di un oligopolio
Sono passati più di tre mila giorni da allora senza una legge e il sistema informativo ha risentito profondamente dello squilibrio determinato dall'assenza di una normativa chiara
La terra ha tremato forte in questi anni e oggi il paesaggio non è più lo stesso di ieri
Il sistema informativo italiano appare indebolito
Rannicchiato su se stesso anacronisticamente impegnato a difendersi in una stagione nella quali informazioni di settori ad essa collegati dimostrano nelle società avanzate una straordinaria vitalità e forza espansiva
Si deve parlare di un'anomalia di un caso italiano dell'informazione
La legge di riforma della Rai è stata concepita in tempi di monopolio e ora il monopolio non c'è più
La legge sull'editoria deve essere rivista e aggiornata in una visione più complessa della progressiva integrazione dei mezzi di comunicazione
Non c'è la legge per le private ed è questo un vero scandalo politico culturale istituzionale non c'è una disciplina che si sforzi di individuare le linee per regolare lo sviluppo della informatizzazione della società
Quando attorno alle conseguenze di questa nuova straordinaria evoluzione tecnologica lavorano i governi dei Paesi più avanzati alla ricerca delle risposte a Danny Complessi come il Governo delle banche dati la privacy eccetera
Non c'è infine una normativa adeguata ai tempi per i comparti tradizionali dell'industria culturale si è lasciato disgregarono eccezionale patrimonio culturale e produttivo
Quello rappresentato dal cinema italiano stretto nella morsa di un offerta televisiva indiscriminata di film e dell'assoluta impossibilità di reagire alla sfida riconosce d'oltre oceano
L'industria cinematografica visto ridurre di più di duecento milioni le presenze tra il settanta e il mille novecentottantuno
Comprimere produzioni nazionali ridimensionare drasticamente il numero delle sale e l'ultima legge sul cinema e addirittura dei tempi del varo del secondo canale RAI
Perché è potuto accadere che cui il proprio qui
In uno dei settori decisivi per il futuro del nostro Paese per la sua collocazione internazionale per gli equilibri economici per il libero dispiegarsi tra cultura e delle idee sì sì arrestati a quota zero
Nella capacità di governare decidere guidare il cambiamento
Al fondo si ritrova mi pare una visione cupa e catastrofica sostanzialmente subalterna del ruolo dei media in una società moderna l'Italia è stata in questi anni il teatro di una guerra sorda e sotterranea per il controllo dell'informazione non governo e occupazione del potere sono apparse due facce della stessa medaglia
La fragilità del sistema televisivo è stata fu del sistema informativo è stata funzionale al controllo politico alla ricerca necessarie di protezioni ed amicizia il controllo per il potere il potere per il controllo
A guidare questa politica e la convinzione che i media siano inarrestabili strumenti di manipolazione delle coscienze che spostano il condizionano i cui libri politici e risultati elettorali
Vi è da dire semmai che il potere di incidenza dei mezzi di comunicazione ben più profondo spesso pesa sui tempi lunghi nel costume di massa e nel senso comune nelle abitudini di consumo e negli orientamenti culturali
Nella tv nei giornali hanno il potere autonomo di condizionare risultati elettorale e non è bastato ciò che è accaduto l'anno scorso la DC
E quest'anno al Partito socialista
Per dimostrarlo ma anzi è invalsa l'abitudine di attribuire alla responsabilità di insuccessi politici ed elettorali ai telegiornali o agli editoriali di questa o quella testata aggirando così i doveri di una ricognizione attenta e responsabile sulle cause dei risultati
è un po'come in quella scena stupenda di Uccellacci e uccellini nella quale una madre che non ha nulla da far mangiare al figlio quando questi si sveglia gli ripete regolarmente dormi che ancorano
E invece la nottata di questa lunga stagione di rinuncia al compito di governare nel settore dei media deve passare
Questo convegno cercherà di essere utile a questo scopo
Presentiamo qui deve e proposte concrete una risposta crediamo nuove moderna ai problemi di governo del settore ed un ragionamento ed un Progetto assunse il momento centrale e decisivo come quello dell'informazione e dei telegiornali
Lo facciamo lo voglio dire subito con lo spirito di chi ricerca nel concreto ciò che unisce più che ciò che divide
Non è tempo infatti di posizione propagandistico semmai bisogna ricercare la convergenza delle forze migliori del Paese attorno all'obiettivo di un governo dello sviluppo nel settore dei medici la difesa del pluralismo l'arricchimento della cultura nazionale non possono essere preoccupazioni di pace
E non è possibile su questo un incontro una nuova alleanza riformatrice con la cultura cattolica il pensiero laico e socialista in una visione Erika dinamica dei compiti dello Stato moderno in materia di comunicazione di massa
è davvero come qualcuno pensa materia questa da disciplinare a colpi di maggioranza oppure da lasciare così corpo inerte sacrificato sull'altare di una malintesa deregulation
Si è perso molto tempo in questi anni correndo dietro a queste lucciole e oggi presenti le settimane contano e la velocità diventa sì davvero politica
Abbiamo assunto l'iniziativa parlamentare in sede di Commissione perché fossero fissati i tempi di lavoro di un comitato ristretto la cui composizione ha sottratto altre preziose settimane
L'arco di tempo definito di quaranta giorni per il comitato di quattro mesi per la commissione bisogna iniziare subito il lavoro a partire dalla definizione di nuove norme per l'elezione del consiglio di amministrazione
La RAI e da più di un anno e mezzo guidata da un consiglio scaduto la definizione di nuove regole appare l'unica soluzione seria e responsabile
Della vicenda di questi mesi culminata nel comunicato con cui vivi ha rinunciato alle integrazione dei tre consiglieri mancanti sulla base di sollecitazioni governative
Sollecitazioni di chi non può e non deve ottemperare se non violando leggi in questa materia
Abbiamo presentato sulla questione della nuova nomina del consiglio una proposta concreta
Che nello sbloccare il meccanismo elettorale dei veti incrociati di patteggiamenti che spesso investono anche l'organismo gli organigrammi aziendali successivi proceda ad un riequilibrio di funzioni e di compiti tra il Consiglio Mele giumenta aziendale
Al primo dovrebbero spettare compiti di indirizzo e di strategia di fondo dell'azienda e al secondo la responsabilità piena della gestione
Una distinzione di ruoli non formale
Che consente alla RAI di essere servizio pubblico ma anche azienda competitiva guidata da un gruppo dirigente ad un tempo autonomo e pienamente responsabile è una proposta comunque
Altre se ve ne sono possono essere discusse con l'impegno però ad approvare entro il trenta novembre come è possibile la nuova normativa e a rimanere coerenti a quanto unanimemente ha stabilito la Commissione parlamentare di vigilanza
Per accelerare i tempi per verificare le posizioni reali abbiamo proposto un incontro tra i gruppi in sede parlamentare
Io credo che dobbiamo farlo che dobbiamo decidere di incontrarci e incontrarci per decidere
Po'cominciare così l'iter della legge
Una legge di sistema chiara teli di equilibri e certezze all'informazione italiana una legge leggera però che non si arroghi il diritto di intervenire laddove altre volontà devono esprimersi è una singolare contraddizione di questa lunga vicenda a leggi che non esistono si saldano leggi che stabiliscono perfino come deve essere organizzata al suo interno un'azienda
è quanto è accaduto con l'articolo tredici alla RAI legge di sistema dunque che deve potere in coerenza con la Costituzione le sentenze dalla corte riequilibrare consentire il pluralismo lo sviluppo la ripresa produttiva si è formato infatti nel deserto di questi anni
Un impero colossale dell'emittenza privata che ha divorato altri Networks acquistato giornali verticalizzato integrato pubblicità e attività editoriale
Che ha conquistato una posizione di predominio in rapporto assolutamente superiore al venti per cento stabilito dalla legge sull'editoria
L'utopia delle mille antenne diventata la realtà di un unico grande network che oggi detta condizioni alla RAI o il cannone o la pubblicità e che detiene circa un terzo della torta delle risorse pubblicitarie investite
L'irresistibile ascesa di Berlusconi e il suo successivo costituirsi in monopolio hanno determinato una ricaduta su tutti i comparti del settore
Se è vero come è vero che il fenomeno di questi anni delle televisioni private
Ha prodotto un allevamento degli investimenti pubblicitari che nel mille novecentottantatré in rapporto al prodotto interno lordo sono saliti dallo zero trentuno del settantasette allo zero cinquantasei
è anche vero che questo aumento in assenza di un disegno regolatore non ha ridotto gli squilibri tra i mezzi che in questo periodo ci sono anzi ulteriormente accentuati
Il concentrarsi progressivo delle risorse sul mezzo elettronico nelle mani di un solo punto ha provocato squilibri nel rapporto tra RAI e private tra network locali tra televisione e mezzi a stampa
I periodici il cinema e le affissioni hanno pagato i prezzi più elevati
Ma anche all'editoria quotidiana visto diminuire nel Nord mille novecentottantatré il numero degli spazi pubblicitari venduti
Alle considerazioni di carattere economico si saldano altrettanto forti preoccupazioni in ordine al pluralismo e alla produttività della nostra industria culturale
Non può non allarmare che la leva delle decisioni del privato televisivo sia ormai prevalentemente nelle mani di un gruppo che ha imposto nel sistema un modello commerciale
Che poco ha a che vedere con l'idea di sistema misto pluralistico produttivo che appare una necessità per l'Italia per la sua collocazione nella gerarchia internazionale per la sua risposta alla sfida dei colossi dell'industria culturale ed elettronica
Una politica nazionale non può che partire da qui
Dal compito di riequilibrare il sistema di renderlo forte e competitivo di estendere il pluralismo nella produzione e diffusione di cultura informazione ma vorrei dire anche di difendere la libertà di impresa e le leggi della concorrenza
Già perché non è stato il mercato a premiare le indubbie capacità di Silvio Berlusconi
Un dirigente del PSI ha recentemente scritto che non spetta alle leggi regolare il mercato
Quando appare invece chiaro a guardare solo la storia del capitalismo che senza leggi non viene carta a Rimini qualche anno fa in una fase assai stimolante dell'elaborazione socialista si reclamava una cosa molto diversa per l'informazione e cioè cito tra virgolette un mercato ovviamente attrezzato con regole forti e trasparente
Vorrei ricordare a questo proposito un articolo di Eugenio Scalfari
Non serva attore certo non sospettabile di simpatie per la programmazione centralizzata e l'economia pianificata
Dice Scalfari mercato è un meccanismo regolatore niente affatto naturale
Anzi è il massimo di artificialità che sia mai stato concepito le forze produttive si abbandonate a loro stesse non conducono affatto la libera concorrenza bensì tendono al monopolio
Per assestarsi poi verso schemi più o meno prossimi all'oligopolio e alla concorrenza imperfetta
Per impedire questa naturale di reazione delle forze produttive della libera concorrenza verso il monopolio verso i suoi sottoposti l'autorità politica deve operare una serie continua ed estesa di interventi che creino anzitutto e poi mantengano le condizioni in presenza delle quali il libero mercato in grado di operare
E senza le quali invece la sua azione regolatrice non è neppure in grado di manifestarsi
Vorrei solo inoltre sottolineare la peculiarità del mercato del quale parliamo d'informazione e la cultura dei cittadini
La verità e che la resistenza passiva opposta i tentativi di legiferare è stata la corsia di velluto sulla quale è passata la concentrazione
E ora credo non si debba cedere alla tentazione di dire otto anni dopo che fatto il monopolio si può fare la legge
Lo squilibrio strutturale del sistema le esigenze di rilancio del pluralismo e della cultura nazionale devono presiedere ad una legislazione moderna che tenga conto dello sviluppo di questi anni ma non si faccia dettare regole dall'esistente
Negli Stati Uniti nel mille novecentoquaranta quarantuno la RC da la RCA possedeva due reti radiofoniche la rossa e la blu
Lessi si organo di controllo sul sistema registro in quell'occasione il formarsi di una posizione di monopolio e costrinse alla RCA a cedere la rete blu che sarebbe diventata nel tempo uno dei più potenti networks americani di oggi la Abc
Si possono utilizzare dunque quattro leve per riequilibrare il sistema
Primo il possesso pubblico dei mezzi trasmissioni perché lettere è un bene della collettività secondo la regolamentazione del flusso pubblicitario per garantire un equilibrato sviluppo tra i diversi mezzi
Terzo gli incentivi alla produzione per rimettere in movimento una industria di grandi potenzialità
Quarto normative anti Tres contro posizioni monopolistiche nella carta stampata come nella televisione buoni e le reti di trasmissioni dati infine l'interconnessione
Per quanto ci riguarda abbiamo da tempo ormai superato le pregiudiziali ideologiche alla possibilità della trasmissioni in contemporanea tra diverse emittenti l'interconnessione è uno specifico naturale della televisione
La nostra proposta di legge ne riconosce dunque la possibile utilizzazione ma in un contesto di garanzie pluralisti e ciò è possibile un sistema davvero misto
Agli equilibrato secondo i quattro cardini prima indicati
Verificando l'opportunità in particolare per l'informazione di studiare forme per la presenza e partecipazione di diversi soggetti dell'editoria e della televisione secondo modelli già sperimentati in altri Paesi
Manteniamo questa posizione Place che esclude dunque che si accordi la possibilità ad un monopolio privato ed uno solo di trasmettere interconnessione è questo un corpo di proposte concrete che ha trovato nel nostro disegno di legge di sistema una corretta e moderna sistemazione vorrei sottolineare con serenità senza enfasi propagandistica
Che allo stato delle cose non conosciamo invece nei disegni di legge nelle proposte di merito della DC e del PSI e non è poco
Si è anzi registrata costantemente una divisione è un'aspra conflittualità nella maggioranza che ha sortito l'aspetto di ritardare impedire dilazionare
E questa invece materia per un intervento legislativo che superi i vecchi approcci e le vecchie logiche
Noi pensiamo si tratti di una materia di rilievo costituzionale e che qui in ragione delle evoluzioni avvenute è necessaria anche una riscrittura dell'articolo ventuno tra Costituzione
A tutela dei nuovi diritti all'informazione diritti non solo dei produttori ma anche degli utenti
è quanto presenteremo la commissione bicamerale in un nostro prossimo convegno a Firenze
Si sperimenta qui nel corpo vivo della società in evoluzione il grado di modernità vera delle forze politiche la coscienza dei confini ai quali si deve arrestare l'intervento dei partiti
La consapevolezza dell'autonomia e della libertà di cui deve godere in un regime democratico il sistema informativo
Se si assume questa visione una visione critica ma non demonizza ante del ruolo delle comunicazioni allora questa visione può guidare una illuminata capacità di governo
Non ci si deve arroccare di fronte al nuovo che rompe né come diceva un poeta tedesco serve ancora una volta il fascino della novità
E per la sinistra per voi stessi questa sfida deve essere considerata un impegno centrale una occasione per rinnovare vecchie posizioni e vecchi atteggiamenti politici e culturali
Abbiamo fatto credo molta strada in questi anni
Senza settarismo sviluppando le sollecitazioni che da studiosi e da professionalità marxiste e della sinistra sono venute spesso inascoltate
Abbiamo credo ridisegnato i lineamenti generali della nostra teoria delle comunicazioni e scelto una linea una strategia un Progetto
Di questo discuteremo nella prima Convenzione nazionale del pc sul destino delle comunicazioni in Italia che terremo con Alessandro Natta nei prossimi mesi
Il nuovo sbattuto anche la nostra porta e ci ha cambiati vorrei ricordare con affetto qui le parole che pronunciò parlando di quello che sarebbe stato il suo ultimo anno di vita Enrico Berlinguer nell'intervista sul mille novecentottantaquattro
Diceva Berlinguer credo anch'io che sia sempre più forte il bisogno deve investire la politica di pensieri lunghi di Progetti ed è proprio un pensiero lungo quello che ci guida nel cercare disegnando il destino dell'informazione italiana
Di confrontarci in maniera aperta con quelle correnti di pensiero cattolico che tanta sensibilità hanno mostrato verso il tema del rapporto tra comunicazioni sociali e uomo moderno
E con questi attori dell'area socialista che hanno insistito giustamente in questi anni sulla dimensione industriale che nella società della comunicazione assumono infatti informativi e culturali
Ai cattolici ai socialisti alle forze laiche proponiamo la via di una nuova alleanza riformatrice
E questo proprio perché siamo sempre partiti dalla natura istituzionale di questi problemi
La nostra è stata ed è una mano tesa al dialogo al confronto alla convergenza per nuove regole per un sistema forte pluralista produttivo autonomo dai controlli di parte
Ma il nostro può diventare anche un pugno serrato sedi forse invece in animo di qualcuno l'idea di contrattare una gigantesca spartizione di ciò che non può essere spartito
L'autonomia e la libertà dell'informazione
A quale asprezza di politica generale dopo le altre conosciute in questi mesi avrebbe ad esempio portato se non smentito il disegno di riportare il servizio pubblico nelle mani dell'esecutivo
Dove può condurre in prospettiva l'uomo e la società un processo incontrastato di privatizzazione e commercializzazione della produzione del sapere
E proprio nel momento in cui noi cogliamo tutta intera la centralità di questi temi il loro essere questioni strutturali e ne sottolineano il carattere istituzionale che esse divengono per noi imprescindibile terreno di lotta politica e parlamentare
Ho insistito sulla proposte concrete su una nuova cultura di governo perché vorremmo che questo convegno fosse utile a fare un passo in avanti è in questa cornice che si inserisce il ragionamento la proposta che presentiamo sui telegiornali e l'informazione radiotelevisiva
Senza questa sollecitazione questa spinta ulteriore a decidere sulle questioni generali avremmo forse corso il rischio in questa relazione di sembrare un po'come quei pianisti che continuano a suonare Werthein mentre intorno il locale va a pezzi
E invece il sistema informativo non deve andare in frantumi e la RAI in esso non deve essere ridimensionata costretta mutare natura e identità
Sessanta anni di radio trent'anni di televisione questa norma inviano celebra gli anniversari dei due mezzi moderni di comunicazione guardando dietro di sé
Il servizio pubblico può scorgere una storia lunga e spesso contraddittoria ma segnata da una grande dignità e da un prestigio professionale che nessuno può negare
Noi difendiamo il servizio pubblico lo abbiamo fatto e lo facciamo con decisione e coerenza
Non appaia singolare che proprio noi che abbiamo pagato in questi anni i prezzi delle dipendenze politica della RAI della conventio ad excludendum delle manipolazioni dell'informazione ci sforziamo oggi con decisione per salvare l'azienda
Ci muove qui una preoccupazione di carattere strategico che riguarda il destino dell'assetto dell'intero sistema
Non dimentichiamo non possiamo dimenticare che tra le carte di Gelli nei piani di rinascita nazionale vi erano tre righe dedicate alla RAI nella quale si auspicava il dissolvimento in favore della libertà di antenna
Difesa dunque ma non subalterna non pregiudiziale
La RAI deve rinnovarsi profondamente deve uscire dal tunnel di questi anni bui deve ritrovare la sua legittimità di servizio pubblico deve rialzare la testa cosciente delle sue possibilità e dei suoi doveri innanzi al Paese
Difendere la RAI oggi significa battersi per imporre il cambiamento per sottrarre il servizio pubblico all'asfissiante controllo dei partiti per aprire una nuova stagione di libertà creativa e di autonomia produttiva per l'azienda
Ed è importante credo che dell'esigenza di questo rinnovamento vi sia anche oggi nell'intervista concessa a Repubblica da Sergio Zavoli un'importante testimonianza
La RAI in questa metà degli anni Ottanta subito un processo di progressiva privatizzazione
Hanno pesato la rincorsa verso il basso del modello commerciale imposto dalle private senza un disegno strategico senza un ripensamento delle strutture della politica aziendale
E il peso opprimente Della Pietra posta sulla breve stagione del post riforma con la spartizione selvaggia del settembre nel settembre ottanta
Sono queste io credo le ragioni di fondo soggettive delle difficoltà di oggi delle cause oggettive ben più pesanti abbiamo parlato
Ma esse non possono giustificare in pieno di rinnovamento mancato della RAI l'assenza di un disegno di strategia per rispondere alle novità del sistema
La RAI deve sfuggire all'alternativa tra il divenire la più grande delle private che renderebbe ingiustificabile la sua natura di servizio pubblico e dunque la stessa esistenza del canone
E il ridursi come qualcuno vorrebbe ad una piccola emittente pubblica di cultura ed educazione sul modello della Pbs americana
La RAI deve essere invece azienda competitiva e servizio pubblico per poter mantenere la sua centralità per respingere l'alternativa posta o il canone o la pubblicità
Crediamo per questo che sia necessaria una forte linea di rilancio di una politica industriale di gruppo
E non condividiamo perciò lo diciamo con serenità il proposito di cedere strumenti come Radiocorriere che possono essere invece funzionali ad una ramificazione ad un rilancio la presenza della RAI nel mercato
Deve essere dunque questa è un'azienda autonoma rispettosa dei doveri ad essa affidati da una concessione dello Stato ma non un ministero o una tv commerciale una tavola imbandita del pentapartito
La nostra stessa presenza in consiglio di amministrazione e condizionata esclusivamente dalla possibilità che si possa avviare questa profonda trasformazione
Nuovamente legittimando la RAI come servizio pubblico e ciò vale vogliamo essere chiari sia per oggi che per il futuro
E nel ragionare sulle possibilità e le opportunità e di cui la RAI dispone nel delineare una risposta forte strategica che appare con tutta evidenza la centralità del tema dell'informazione
L'informazione la possibilità delle trasmissioni indiretta costituiscono le differenze oggettive e le opportunità di cui dispone il pubblico rispetto al privato
Non sappiamo quanto questa posizione di vantaggio durerà ma ci chiediamo se non sia oggi fin da oggi necessario ragionamento sereno e rigoroso una proposta coraggiosa per il rilancio dell'informazione
Per non essere costretti come è accaduto per i palinsesti a rincorrere in magari scimmiottare la concorrenza privata
E Varisco Gallois grande matematico francese ricordava sempre a se stesso non ho tempo e la RAI non ha più i tempi del passato per aggiornare e riformare se stessi
è possibile ad esempio che proprio l'informazione che costituisce uno degli ultimi segmenti di monopolio ed uno dei momenti forti dell'offerta televisiva pubblica debba essere considerata nei palinsesti un fastidio una zavorra e che non ci si sia mai fermati per ragionare trent'anni dopo alla luce di tutto ciò che è accaduto sul modello dei telegiornali
Noi consideriamo invece come dice il titolo del nostro convegno l'informazione una grande risorsa per la televisione
Non solo perché essa distingue illegittimo un servizio pubblico ma perché è uno straordinario specifico televisivo ricco di possibilità capace di garantire a sconto e con l'ascolto risorsa
Così è sempre di più nei paesi a sistemi televisivi avanzati
Negli USA come in Inghilterra l'informazione intesa non solo come offerta di Music assume una sempre maggiore rilevanza strategica e proprio trasmissioni di informazione toccano i livelli più alti dell'ascolto
Pensiamo per non citare telegiornali A Night line una stipsi Minazzi negli USA o Nationwide in Gran Bretagna
In Italia registriamo invece una riduzione degli spazi e delle opportunità informative
Agli approfondimenti alle rubriche che sono state espulse dalle prime serate fa riscontro una riduzione percentuale tutte le offerte di informazione rispetto all'estensione oraria raggiunta dal palinsesto
Se nel settantasei cito dati RAI
Il complesso dei programmi informativi telegiornali rubriche sporto telecronache rappresentava il quarantuno virgola quattro dell'intero palinsesto questa cifra nel mille novecentottantadue è calata al ventinove virgola quattro
Con un dimezzamento in particolare delle rubriche e dei servizi speciali
Nel contempo si è affermata una strategia del palinsesto fondata sulla concorrenzialità esasperata
Sulla banalizzazione troppe certa sul congelamento delle capacità produttive in ultima analisi sulla mortificazione dello specifico televisivo del suo linguaggio del suo universo comunicativo
Ancora non si tace meraviglia quando si scopre ad esempio che quarto le trasmissioni sulla natura superare un ascolto molti telefilm e quasi tutti i varietà
O quando magari si realizza come è accaduto recentemente che pochi isolati tentativi di rompere il silenzio e di proiettarsi sull'attualità oltre le finestre di telegiornali
Riscontrano ascolti assai elevati
Nel programma celebrativo dei trent'anni di Tibullo ricorderete fu chiesto a gente comune per la strada quali fossero le trasmissioni da essi più ricordati
Risposte furono unanimemente concentrate sui grandi fatti d'informazione dalla luna a Vermicino dal terremoto al rapimento Moro
Sentiamo perciò che la prima necessità da affermare ripensamento del ruolo strategico dell'informazione nel palinsesto ma il problema che poniamo non è solo di quantità
è ormai senso comune tra i giornalisti gli osservatori gli utenti una certa stanchezza per la rigidità e ripetitività dell'offerta di informazioni
A questa apparente opulenza corrisponde alla realtà di un pacchetto ristretto di notizie che vengono diffuse secondo una contraddizione tipica del sistema televisivo italiano
Lo stock di informazioni viene con qualche minima differenza riproposto in tutte le sedici edizioni spesso in contemporanea quasi sempre con lo stesso corredo di immagini sempre all'interno di uno e uno solo modello di telegiornale
Si pone quindi quello che a nostro avviso rappresenta oggi il problema centrale il nocciolo duro la questione RAI
L'azienda corre il rischio ma ormai forse qualcosa di più
Di fare la fine dell'assassino di re Enrico quarto le fu squartato da cavalli che correvano in opposte direzioni
In realtà ci sono nella RAI ormai tredici aziende per parlare solo di reti e testate
E ciascuna di esse coltiva i propri palinsesti le proprie strategie i propri obiettivi di ascolto ed è importante che il consiglio di amministrazione nella riunione di ieri abbia cominciato con coerenza e serietà ad affrontare questo problema
Non è assurdo che nel momento in cui la RAI è impegnata nella competizione con il privato e stenta a ritrovare l'equilibrio proprio del servizio pubblico l'azienda sia lacerata da contraddizioni da concorrenza interni da logiche separate che impediscono un governo unitario è una risposta strategica
I palinsesti delle reti si sovrappongono ma questo per di più non giova ad una qualificazione differenziazione dell'offerta che appare invece omologate banalizzata sull'altare degli stereotipi della ricerca della scuola
I dati di questa linea sono di fronte a noi dati economici tutti sappiamo credo non è un mistero per nessuno che per la prima volta la Sipra rischia di non coprire il tetto pubblicitario previsto e le cifre dell'audience che quanto i dati economici conta di reti come la Rete due che ha svolto nel passato una funzione originale nell'offerta televisiva nel servizio pubblico
Per questo insistiamo sul superamento delle liti contrapposte su un governo unitario dell'azienda sulla rottura di quella separazione che ha portato con sé una esasperata lottizzazione
E sottolineammo che solo così coordinando governando per per produzione la RAI riuscirà ad evitare i trabocchetti che le si pongono avanti
E a legittimarsi nei suoi compiti definendo risposte alte e strategiche alla concorrenza solo un'agenda unitaria che possa suonare tutta la tastiera di cui dispone
Può coordinare e guidare la specializzazione sofferta può sperimentare talenti e di idee
Può rispondere alla molteplicità di domande di cultura di informazione e di spettacolo moderno non è un caso che saggiamente il gruppo Berlusconi abbia annunciato e non è un servizio pubblico che studierà le forme del coordinamento della sinergia della specializzazione tra le reti
La RAI invece appare ancora oggi malata di un preoccupante conservatorismo
E rischia di essere un po'come il Titanic
Una meravigliosa creatura del progresso che muove però verso i ghiacciai nell'inconsapevolezza della prima classe un Prima Rete che brinda della seconda che vivacchia rabbiosamente della terza che soffre nel disinteresse generale
Ma la RAI nella misura in cui recupera il possesso del timone e lo sottrae a chi se ne indebitamente appropriato può ritrovare certezze e consensi anche in questi mesi difficili l'azienda operato con coraggio in alcuni settori
Un certo cinema italiano ad esempio non esisterebbe forse più se la RAI non avesse investito in questo campo
E non si fosse impegnata con uomini di valore come Paolo di Valmarana che qui vogliamo ricordare
Ma per competere occorre una RAI davvero unitaria il che non significa ripetere modelli di organizzazione interna già sperimentati in merito creare imperi del passato
Occorre una struttura policheti articolata con una diffusione di poteri reali ma dentro una capacità di governo e di gestione unitaria lo voglio dire con una battuta
Io sogno al momento in cui non dovremo più leggere i dati mietere preoccuparci degli ascolti della rete uno e della Rete due della rete tre come fossero sondaggi elettorali
Ma potremmo invece guardare all'ascolto della RAI ai risultati di un'offerta qualificata unitaria pluralistico
In questa visione collochiamo anche la critica dell'esistente per ciò che riguarda l'informazione
Una duplice critica primo la concorrenza la stessa cosa alla stessa ora non ha portato ad un arricchimento della qualità dell'informazione che si è anzi attestata su un modello unico
Secondo la molteplicità delle testate non ha determinato un'esaltazione del pluralismo
Il pluralismo infatti non può e non deve essere dovremo condire cessione tutti insieme non può e non deve essere infatti la giustapposizione del telegiornale democristiano di quello socialista e se ci fosse anche di quello comunista
Ripartizione questa che giustifica legittima produce la lottizzazione
Il pluralismo meglio il rispetto dei doveri di un servizio pubblico deve essere il Codice generale che presiede all'esercizio delle funzioni di informazione e produzione culturale ma dentro di esse deve fruire e per davvero la libertà e l'autonomia di ricerca dei giornalisti
E la RAI in una visione moderna deve essere un grande editore nazionale e quale editore produrrebbe sedici quotidiani quasi tutti eguali lasciando scoperti immensi e domande di mercato potrei citare l'approfondimento delle notizie
Del quale non vi è più traccia dell'informazione televisiva quotidiana o la domanda di informazione sportiva che in questi anni ha fatto muovere dal gradino dei cinque milioni di copie la vendita di quotidiani e che la RAI non copre con un grande quotidiano televisivo sportivo
O ancora l'informazione locale che costituisce una delle novità del mercato editoriale italiano e che è stato invece RAI vissuto un po'come un fastidio con una concessione alla futilità del decentramento
Pensiamo in grande a ciò che è successo in questi anni e scopriremo gli immensi territori che alla RAI cui dove ancora monopolio si possono aprire
Per questo pensiamo al superamento delle testate contrapposte
E dalla individuazione di quattro grandi aree editoriali le news l'approfondimento il locale lo sport nel contesto di una strategia unitaria della RAI nel settore dell'informazione
Penso ad un'azienda unitaria
In grado di coordinare l'Offerta
E dall'informazione come risorsa forte dei palinsesti e immagino su ciascun canale del servizio pubblico la messa in onda delle quattro tipologie dei della informazioni e non la identificazione tra un canale e una rete di teoria
Il continuum di informazione guidato e senza sovrapposizioni di orario sarebbe alimentato così da un'offerta ricca e differenziata
E ogni canale potrebbe mettere in onda nel corso della giornata in diversi orari un'offerta informativa che per comodità di esposizione potremmo paragonare al Corriere della Sera alla Repubblica al Tirreno alla Gazzetta dello Sport
Una politica puramente editoriale dunque che guarda alle immense possibilità inesplorate ed in cui l'azienda dispone che punta su una nuova stagione di qualificazione e autonomia professionale
Oggi infatti del criterio di distinzione tra le testate chi le fa
Nella proposta che ho avanzato è che cosa fanno unico criterio funzionale rispondente alla natura di un impresa informativa davvero libera
Una distinzione che rende assai più complesso l'esercizio della spartizione è quasi inevitabile che si scelga in un quadro di rinnovata autonomia professionale
La via di un ancoraggio ai principi generali che ispirano un servizio pubblico
è una novità profonda Nendo conto quella che indichiamo che rompe con una cultura del sistema politico tese a mantenere ed esercitare esclusivamente le funzioni di controllo sui segmenti informativi
Perché il nodo è proprio qui nel rapporto tra informazione e sistema politico
I partiti se potessi lo vorrebbero i loro telegiornali per dire ciò che vogliono e null'altro di più lo confessò con disarmante candore l'onorevole Evangelisti su un settimanale sostenendo che il TG uno era una proprietà della democrazia cristiana
Altri lo pensano ma non lo dicono i telegiornali di oggi spesso assai qualificati professionalmente sono forse il massimo che questa cultura del sistema politico riesce a tollerare
I TG sono lo specchio delle difficoltà strutturali del rapporto e del peso del sistema politico sulla RAI che cos'è oggi la politica nei telegiornali
è una sequenza ininterrotta di dichiarazioni di riunioni di polemiche di convegni
Una sequenza fretta che provoca spesso in virtù di un linguaggio specialistico una sensazione di estraneità un effetto di omologazione una specie di marmellata monumentale nella quale tutto si confonde
E quasi sempre con quello che credo i giornalisti della RAI chiamino tra virgolette diapositive palazzi del potere che i telegiornali si aprono e si svolgono lunghissimi collegamenti filmati pastoni politici
In un periodo di tre mesi nel mille novecentottantaquattro su centottanta prime notizie di TG uno e TG due centoventidue hanno riguardato il Governo il Parlamento i partiti
Solo nove la cronaca Soru i soggetti sociali nessuna la cultura e i dati a conferma dell'analisi sull'omologazione non variano di molto da uno all'altro telegiornale
è un modello che la rappresentazione della politica che vogliamo contestare
Non in ragione di un'astratta contrapposizione tra Palazzo le società Roma reale figlia di una cultura che non ci appartiene ma in virtù della necessità di fare irrompere anche altri protagonisti altri soggetti
Di riequilibrare ricomponendo il sovradimensionamento delle politiche delle presenze politico istituzionali l'immagine dalla Società italiana che i telegiornali propongono
E per far questo non è lo ripeto qui necessario diversificare perché ogni giorno si possa informare ma anche approfondire parlare del locale ma anche discutere e confrontare opinioni
Sono convinto che con noi credo lo siano tutti gli operatori dell'informazione che non sia solo attraverso una informazione sul ruolo fondamentale che le istituzioni i sindacati partiti
Rivestono nella società che si può leggere interpretare compiutamente questa Italia degli anni ottanta
Non vi è forse un grado di complessità fenomeni che attraversano sotterraneamente che sanno dentro un quotidiano che cambiano abitudini emotività dei quali non vi è invece traccia l'informazione televisiva
C'è anzi Gardiner e protagonista di Oltre il giardino abituato a leggere il presente solo attraverso il televisore temo non avrebbe coscienza guardando i telegiornali che la complessità e della realtà di questo paese
Io non credo ad esempio che il travaglio la ricchezza la fecondità delle tensioni e delle tensioni che attraversano il mondo cattolico dalle parrocchie alle comunità di base siano rappresentabili solo attraverso i discorsi domenicali del patto
E non credo neanche che l'articolazione del mondo sindacale le spinte i problemi che lo caratterizzano siano tutte ricompone i beni nelle dichiarazioni dei segretari generali
E mi chiedo se spesso non parlino invece di più sia anche di politica grandi fatti di cronaca avvenimenti degli uomini in carne ed ossa come il cassintegrato che si lascia morire di inedia
Di cui parleranno come di un numero le fredde cifre dei cartelli delle statistiche non la sua storia vera una informazione che guarda il Paese nella sua complessità che sia autonoma che ricerche in forma nuova gli specifici televisivi dei quali vi è bisogno perché no
E anche il sistema politico che deve dare una risposta
Vale davvero la pena di difendere ancora il diritto la diapositiva in luogo di una nuova stagione di autonomia dell'informazione
Per parte nostra lo voglio dire con chiarezza dentro un così profondo rinnovamento e solo in esso naturalmente sarebbe naturale rinunciare a rivendicare il minimo garantito il sei politico pc viene concesso non sempre con le dichiarazioni e i convegni
La televisione eleva la soglia critica degli spettatori universalità di conoscenze diffonde il sapere non può discendere anche di qui
Da una visione non demonizza ante critica l'idea di utilizzare gli spazi di approfondimento per mettere ogni sera confronto davanti agli spettatori maggioranza e opposizione e comunque opinioni diverse sui fatti del giorno dal decreto alla mafia dal viaggio dei Bronzi di Riace ai falsi di Modigliani
Un modello televisivo critico dialettico
Fondato sulla ricerca e il confronto più che sulla rappresentazione verticalizzata e omologante
Per questo anche insistiamo sul valore strategico dell'uso della diretta
Che cos'è la televisione se non lo strumento che consente di annullare il tempo e lo spazio di rendere protagonisti tutti di grandi eventi storici
La diretta l'altro residuo strumento di monopolio è stata ridimensionata o meglio trasformata svuotata di contenuto e di specifico televisivo
Non c'è indiretta da Torre Annunziata dopo una delle stragi della guerra italiana non c'è da Monte Sacro quando un folle sequestra però tredici ori dei bambini
So bene che ciò non avviene spesso per ragioni tecniche ma credo proprio che questo dell'adeguamento rinnovamento tecnico non è più considerabile un altro problema da quello della qualità dell'informazione
E queste non sarebbero state trasmissioni di grande ascolto proprio nel servizio pubblico forte e sicuro nella competizione
Sono state invece trasmesse in diretta nel mille novecentottantatré la Fiera di Milano gli anniversari dell'Arma dei Carabinieri della Polizia della guardia di finanza la Fiera di Bari e persino l'offerta ad Assisi della lampada votiva di continuo
L'uso tra Diretta nei grandi fatti di cronaca strutturati per essere vissuti in contemporanea necessita di condizioni chiare
Una flessibilità dei palinsesti generali oggi assolutamente inesistente a causa della separatezza tra reti e testate ed è la concorrenza delle reti tra di esse
Una grande agilità tecnica e di personale specifiche capaci che specifiche capacità professionali
La diretta supera per sua natura i confini del controllo che la verticalizzazione ciò inquieta se avviene in grandi fatti di cronaca capaci di destare l'emozione e l'interesse collettivo
Torna qui il tema centrale l'informazione è una risorsa la più grande risorsa di cui possa disporre oggi il servizio pubblico e c'è così forse anche da ripensare i modelli di contrazione del TG trent'anni dopo
Non è alla ricerca del modello americano ma presto ma per affermare una nostra identità la sequenza degli avvenimenti del giorno è già il più grande spettacolo del mondo
Vi sono dentro le storie degli uomini vicende individuali e collettive il presente il futuro la gioia e il dolore e la speranza e la paura
Io mi chiedo qui da spettatore sei modelli dominanti freddi e impersonali ufficiali corrispondano a questa antica ricchezza
Mi chiedo perché il telegiornale non racconti mai una storia non faccia parlare che quelli che parlano sempre non dica ai suoi giornalisti la possibilità di cercare capire raccontare di esaltare la professione reporter che hanno scelto
Non spetta ad un partito andare oltre ma vorrei richiamare i titoli di un ragionamento che deve essere fatto nelle sedi naturali dagli uomini della professione il ruolo del conduttore la regia il rapporto studio firmato l'uso e la grafica moderna le fonti della notizia
Il telegiornale è uno dei punti forti dell'ascolto e allora ad esempio perché è una delle poche trasmissioni non pubblicizzate dagli spot promozionali della RAI
Si sottovaluta il suo essere risorsa culturale ed economica
E non è un caso che invece mentre viene nascosta nei palinsesti
Appaia come connotato naturale delle trasmissioni di intrattenimento che si strutturano pensiamo a Pronto Raffaella con gli schemi visitati dalla informazione in questi anni la Directa le telefonate il dibattito l'intervista
Ci si potrebbe chiedere ad esempio perché non studiare nuovi intrecci tra programmazione informazione perché non aprire una nuova fascia di informazione popolare e di servizio al mattino sul modello di quanto sta avvenendo in Francia in Inghilterra allo stesso modo del potenziamento dell'informazione locale appare come una scelta giusta e obbliga
Anche questo un di più di cura Rai dispone rispetto alle private
Vi è uno spazio enorme di interessa confermato dal successo dei giornali locali
Per una informazione che sia davvero dentro la vita delle città e delle regioni che non si schiacci sulla ufficialità e sulle istituzioni locali che sia popolare integrativa dell'informazione nazionale
Il locale deve essere considerato non il brutto anatroccolo ma una zona forte qualificante piena di prospettive e non è così nei sistemi televisivi più avanzati
Proprio in virtù del locale d'altra parte si sono mantenute in vita Tattoo tante piccole emittenti che costituiscono un punto di riferimento ineludibile di ogni futura regolamentazione
E che hanno dimostrato come spesso con palinsesti assai modesti si possano in virtù del rapporto
La faccia fino al processo di Catanzaro o al processo per stupro
Se ha costantemente penalizzato in questi anni l'approfondimento a caldo l'intervista scomoda il confronto di opposti la inchiesta meditate e pungente e pungente molte delle rubriche citate e molte altre
Hanno costituito per la cultura italiana una finestra su problemi inesplorati zone di anticipazioni importante giornalistica e culturale
Non può non esservi spazio per il rilancio di rubriche di informazioni e i dati del sondaggio del primo sondaggio di qualità sull'informazione televisiva
Che l'Abacus ha condotto che di cui risultati ne presenteremo questa sera dimostrerà che c'è una grande domanda di approfondimento di rubriche di servizi spacciare speciali da parte degli utenti intervista
Ci sono poi interessi nuovi anche settoriali spesso assolutamente inesplorati dalla scienza al mondo dei computer dalla cultura di massa al tempo libero
Il successo delle trasmissioni Senatur sulla natura potrebbe spingere a realizzare con la stessa cura programmi per pubblici definiti così come si potrebbe rilanciare il ruolo la funzione dell'informazione di servizio
La radio registra una condizione di minorità e abbandono speculare spesso a quella della televisione
Comunicazioni specifiche entreranno più nel dettaglio di analisi e proposte di rinnovamento
Qui basterà accennare a come la tempestività e la flessibilità dello strumento radiofonico
Nel possesso altare alcuni ruoli la radio spettacolo la radio come servizio che scopre pubblici omogenei e portatori domande specifiche l'informazione mirata
La radio capace di stare con ineguagliabile rapidità sugli avvenimenti diventando persino elemento di organizzazione delle necessità e dei bisogni della gente come nel caso del terremoto in Irpinia
La radio che soddisfa la domanda crescente di informazione locale la radio che parla di comunità entra nelle pieghe la Società dialoga con gli ascoltatori
Si potrebbe continuare a lungo
C'è solo da aggiungere che pure in questi anni di disinteresse fastidio per la radiofonia si sono contro il Burnley ori che per un attimo hanno fatto intravedere cosa e quanto si può fare
Gente trasmissioni di tradimenti intrattenimento fortemente innovative che la tv si è precipitata mutuare alcune rubriche di servizio la buona informazione quando la professionalità avvinto certa specializzazione culturale
La radio se si vuole ha davvero dinanzi a sé un brillante futuro per la qualità dell'offerta sia ricca diversificate coordinata per la fascia di ascolto che può ampliare scovare per il nuovo interesse che posso citare nel mercato pubblicitario
Essa può diventare addirittura il laboratorio nel quale si sperimentano scelte ben più audace sostanziose di quelle che di recente hanno portato a qualche anche significativo ritocco
Ed è bastato già questo per registrare qualche inversione di tendenza una conferenza di produzione delle leggi e delle testate radiofoniche forse potrebbe essere il luogo l'occasione per ridisegnare una proposta
è una radiofonia che ripensa e riorganizzato abbia modo di produrre i caratteri del proprio prodotto eliminando innaturali separazioni e sovrapposizione
è necessario forse in questo quadro dare anche soluzioni ai grandi problemi di struttura che in alcune testate rimango ancora insoluto
La radiofonia un'altra importante carta da giocare una più ravvicinata possibilità di divisione dei compiti di collaborazione tra pubblico e privato
Le migliaia di radio locali infatti hanno mantenuto caratteristiche di pluralismo e di dipendenza svolgendo non di rado una funzione insostituibile per piccole e medie comunità
Certo non ci si possono nascondere i rischi di involuzione del sistema caotico e fragile per il quale sono decisive le scelte relative alla distribuzione delle frequenze
Se l'attuale situazione insostenibile altrettanto pericolosa appare la prima bozza del piano preparato dal ministero delle Poste
Che rischia di indurre anche radiofoniche a processi di concentrazione oligopolistico
Credo che dobbiamo accogliere positivamente la disponibilità del ministero a verificare anche con i rappresentanti dei privati la modificabilità di questo Piano delle frequenze
Anche se recentemente il ministero stesso ha comunicato che tale verifica non poche avvio non può avvenire prima della convenzione di Ginevra
Da qui il persistere delle nostre preoccupazioni della richiesta anche che il comitato ristretto che sta cominciando ad affrontare i problemi di organizzazione del sistema si occupi della vicenda
Ultimo ma non per ultimo vorrei affrontare il capitolo dell'accesso alla RAI
Vi sono state in queste settimane significative mobilitazioni del sindacato dei giornalisti e dalla Federazione nazionale dalla stampa
Un modello di aziende di volo dell'informazione come quello qui disegnato non poche imporre in tutti i campi il superamento delle vecchie logiche
è ormai del tutto evidente che non c'è servizio pubblico non c'è azienda competitiva se vince la lottizzazione piogge addirittura vuole produrre o condizionare l'organizzazione la struttura aziendale noi siamo da subito perché le assunzioni in RAI siano regolate da concorsi e borse di studio rompendo criteri arbitrari puntando alla qualificazione professionale
Istituendo quei corsi di formazione e specializzazione che hanno costituito nel passato una eccezionale scuola quadri
Si tratta di stabilire criteri trasparenti anche per la formazione delle carriere restituendo piena autonomia responsabilità a tutti i livelli di direzione
è un banco di prova ineludibile per rompere quella spirale di fragilità e dipendenza che rischia di soffocare la RAI
è una conditio sine qua non della stessa legittimità del servizio pubblico l'azienda ha dentro di sé lo si deve ribadire riconfermare un grande patrimonio umano e professionale la matricola mortificazione la riduzione degli spazi e delle funzioni Lino utilizzazione rischiano però di pensare
Il giornalista televisivo sente attuali credo come e più dei colleghi della carta stampata quegli interrogativi sulla propria autonomia e identità che attraversano oggi tutti gli operatori dell'informazione
Valorizzare le professionalità creare le condizioni strutturali dell'autonomia ripensare il concetto di pluralismo unificare differenziare l'offerta di informazione rinnovare la RAI regolare il sistema un progetto ambizioso che ridisegna gli asset esistenti
Una nuova idea di informazioni ma si può evitare di scegliere e di decidere
Non sempre l'orizzonte delle cose possibili coincide con quello delle cose che è giusto fare
E la politica cose se non lo strumento per modificare la realtà per costruire il possibile è questo il senso di questo convegno dei suoi ragionamenti delle sue proposte
La dimensione degli obiettivi che propone una vera micro riforma testimonia di un approccio concreto non ideologico e al tempo stesso di rispetto che si deve avere delle autonomie e delle professionalità
Per questo la proposta generale e contributi specifici di grano nelle ricche comunicazioni di intellettuali giornalisti ed esperti del settore che tutti qui voglio ringraziare è la prima volta credo che un partito politico italiano si occupa dell'informazione televisiva non per collocare qualche uomo in posti di responsabilità o per contare i minuti che adesso sono stati dedicati attività quella nella quale anche noi abbiamo nel corso degli anni trascorso molto tempo
è da questo punto di vista una tappa nuova impegnativa anche per noi
Abbiamo proposto qui delle idee forza con una cultura di governo che propone ai partiti politici agli operatori interventi concreti di rinnovamento e riforma lo ripeto l'ipotesi di una nuova alleanza riformatrice
Rimaniamo dell'idea che esprimendo in questa sala un anno fa
La RAI per la sua trasformazione non ha bisogno di un proprietario in più ma di molti proprietari in meno
La vostra forza di primo partito di questo Paese peseranno un per reclamare quote di potere ma per accelerare il cambiamento per una nuova stagione di autonomia e libertà della RAI e del sistema informativo
Con questo convegno non ci chiediamo che cosa l'informazione televisiva può fare per voi ma cosa noi possiamo fare per il destino dell'informazione
Ho citato poco fa il Titanic
In quella notte del mille novecentododici un uomo con una trasmittente raccontò all'America e al mondo ciò che stava accadendo
Si chiamava Devil Salerno ed era un giovane marconista ventenne che l'America Marconi che diventò poi negli anni presidente della RCA fu forse quella la prima grande trasmissione di informazioni
L'inizio della nostra storia
Una storia di idee e di coraggio di lotte e di tenaci e quanto ci vuole ancora oggi per costruire insieme una risposta moderna della democrazia al nuovo che avanza
Io ringrazio ancora tutti gli intervenuti vedo che il pubblico ulteriormente cresciuto e rinnovo i ringraziamenti per la parte l'ampia partecipazione
Debbo dare notizia di una lettera con la quale Massimo Fichera pregati comunicare che spiacente di non poter essere presente per per un impegno fuori Italia
Mi dispiace scrive Fichera data l'importanza decisiva del tema inutilità di poter avere su di esso
Come su molti altri il più franco scambio di vedute
Soprattutto tra coloro che continuano a credere che oggi più che mai
La centralità del servizio pubblico non debba rimanere una rituali stecca affermazione verbale accogliamo dunque questo messaggio anche per il primo il punto che sottolinea nella nel nella lettera la presidenza pensa di dare subito avvio al dibattito
Intervallando gli interventi con le comunicazioni che sono state già in precedenza annuncia
Perciò ho dato la parola per primo a Sergio Borsi segretario della voi sapete la Federazione nazionale della stampa
Credo che sia sinceramente impossibile
Riprendere il moltissimi temi che sono stati sottoposti alla nostra attenzione anche molto stimolanti
Mi permetterei
In questo brevissimo intervento
Di sottolineare soltanto alcuni aspetti di carattere generale
Intanto il primo che ha più una valenza politica
Mi sembra che complessivamente questo lungo il cammino questo lungo dibattito
Su come
Pensiamo le forze politiche le forze sociali pensa di modificare il sistema delle comunicazioni di massa in Italia
Abbia compiuto un salto di qualità
Sia cioè il passato da una fase
Totalmente o prevalentemente critica a una fase invece più di carattere propositivo e questo è un dato che va ha scritto al merito di tutti coloro che in questi mesi in questi anni si sono prodigati nel tentativo di dare dei contributi in positivo e non soltanto in negativo
Mi sembra altresì che le forze politiche
Da qualche tempo abbiano abbandonato le contrapposizioni e rigide
E inizino a dialogare alla ricerca nella e nello sforzo di individuare
Un modello
Di tipo più proiettato verso il futuro
E non soltanto limitato alla contingente
Il secondo dato che voleva sottolineare che un lavoro in positivo si può svolgere a condizione che si ponga ordine
E quindi si effettui il riordino delle competenze che nel settore delle comunicazioni di massa sono troppo dispersive
Governo e Parlamento all'interno del governo i diversi ministeri al diverso all'interno del Parlamento le troppe commissioni realtà finiscono per sovrapporre se non addirittura per contrapporsi
Su una materia che invece richiede il massimo di coordinamento
Una proposta di riordino
Di questo settore presentata dalla presidenza del Consiglio negli scorsi giorni
E un primo passo verso questo obiettivo che credo fondamentale
Una terza osservazione è quella relativa disgustato al potere ai rapporti fra potere informazioni almeno io credo di interpretare cioè ma non in termini qualunquistici ma sinceri numeri va bene lo stato di disagio a questo punto anche un po'di irritazione
Da parte di molte forze politiche
Che ormai da qualche tempo pretendono di dettare di spiegare logicamente veleni come deve essere fatta l'informazione chi sono i più bravi chi sono i meno bravi
Io credo che sia giunto anche il momento che per esempio le forze politiche
Oltre a svolgere il ruolo di professori o di ordinari di diritto delle comunicazioni di massa
Comincino anche a presiedere degli spazi di maggiore libertà e di maggiore autonomia da riconoscere ai giornalisti
Credo che sia giunto il momento e non mi riferisco soltanto alla Rai ma anche alla carta stampata sia giunto il momento di cominciare a lasciare gli analisti a fare un po'il loro mestiere
E quindi valutare dopo si sono capaci di farlo o se non sono capaci
Ma pretendere fin dall'inizio di De designa di disegnare gli spazi
E di determinare temi e lime credo sinceramente sia
Ormai un tema che diventa di irritazione se non addirittura a questo punto anche di conflitto con le stesse forze politiche
Certo uno dei temi di fondo è quello relativo all'accesso
Non ordinato non corretto
Chi ha bisogno di essere radicalmente
Riesaminato e riproposto qualche sforzo è stato fatto qualche risultato positivo è stato anche raggiunto
Però in realtà mi sembra di capire che mentre da un lato per esempio
Le forze politiche pretenderlo di a vere un certo tipo di informazione dall'altro lato però
Pretendono anche di determinare gli stessi modelli gli stessi spazi di accesso credo che siano due dati profondamente contraddittorio
Un'altra un altro punto emerso sul quale da tempo facciamo riflessione sulla emerso anche nella relazione di Veltroni
Relativo al quadro generale
Io credo che
La proiezione per i prossimi cinque o sei anni
Non rappresenti
Un dato comune
Nel senso che
Esistono interpretazioni sui ruoli dei mezzi di comunicazione per i prossimi anni
Tale
Da rendere ancora conflittuale
Il Progetto
Io credo che sia invece necessario compiere uno sforzo per individuare non solo per definire non solo il quadro legislativo
Ma per individuare anche l'uso e il ruolo degli strumenti
La carta stampata in questi ultimi due tre anni ha compiuto delle scelte vuoi per ragioni di carattere tecnologico voi per ragioni di carattere finanziario ma ha compiuto delle scelte molto importanti si sta cioè delineando sistemi nel settore dell'editoria un sistema articolato di informazione nazionale di informazione locale che sta dando dei risultati estremamente lusinghieri non soltanto in termini di lettura ma anche di economicità di gestione
Ebbene io credo a questo punto che sia indispensabile
Allargare questo discorso di prospettiva per completi per comprendere il ruolo di tutti i mezzi di comunicazione all'interno di un sistema che già l'editoria quindi la carta stampata si va va disegnando
Un un un ultima ultimissima osservazione
è relativa
Alla questione del servizio pubblico
Anche noi
Con grande convinzione
In queste settimane
Abbiamo ribadito la centralità del servizio pubblico all'interno del sistema
Televisivo
E del sistema delle comunicazioni di massa
Se però questa affermazione di principio
Non è accompagnata
Da un progetto
Se cioè
Si continua a procedere in modo disorganico
Come si è fatto fino ad oggi
Io credo che da parte nostra
Ci sia necessariamente una ripensamento su questa affermazione e su questa convinzione
Noi non siamo d'accordo lo abbiamo detto
Non siamo d'accordo
Per esempio sul modo con il quale oggi il servizio pubblico si rapporta
Non ai privati televisivi ma al sistema generale
Non siamo d'accordo per esempio
Sul fatto che si Contini ad andare avanti
Su progetti su segmenti di progetto senza una visione complessivo
In questi anni in questi ultimi cinque sei sette anni
Il consiglio d'amministrazione della RAI non ha
Elaborando una sola proposta organica
Non solo riferita all'azienda ma al sistema generale
Ha proseguito diciamo
Con l'ordinaria amministrazione
Non siamo neppure d'accordo
Con la convinzione con la tesi
Non siamo d'accordo con la tesi di coloro che ritengono che debba essere tutto unificato
Per poi procedere a una segmentazione interno
Io credo che il problema della unificazione delle risorse all'interno della RAI non può essere semplificata così come
Fino a questo momento è stato è stato illustrato detto e sostenuto
Ma abbia bisogno di una profonda di una profonda riflessione perché intanto c'è un problema di unificazione testate e reti
Poi in seconda battuta un'eventuale unificazione un eventuale nuovo diverso rapporto fra le diverse testate non siamo
Non siamo sostanzialmente convinti della tesi di specializzare le diverse reti e quindi andare a segmentare o a specializzare anche l'informazione sulle diverse reti
E il discorso che ci porterebbe troppo lontano ora la richiesta fondamentale proprio queste la difesa
Del servizio pubblico e la sua centralità deve necessariamente essere accompagnata da un progetto
Da un progetto a più a a più lunga distanza
Che tenga conto delle modificazioni in atto che tenga conto di quello che avviene anche negli altri settori della comunicazione quindi nel mondo della nel mondo dell'editoria per tentare di disegnare un sistema che nei prossimi dieci anni davvero sia integrato e davvero svolga il ruolo
Al quale tutti sostanzialmente crediamo ma che ripeto fino ad oggi
Non siamo ancora riusciti malgrado gli sforzi malgrado le tendenze siamo ancora riusciti a realizzare credo che le forze politiche abbiano in questo senso una grande responsabilità
I pronunciamenti che sono stati fatti in queste settimane sono importanti credo che sia opportuno a questo punto al di là dei pronunciamenti cominciare a lavorare attorno a dei progetti legislativi che rapidamente possono concludere il loro iter grazie
Grazie vorrei chiedere ai gli oratori che verranno la gentilezza di contenere gli interventi entro il quarto d'ora perché gli iscritti a parlare sono già molti
La parola onorevole Mauro Bubbico segue Piero Ottone
Desidero ringraziare anzitutto
L'invito che c'è stato rivolto parlo a nome del democrazia cristiana
E voglio anche rivolgere non solo personalmente debbo dire a Veltroni
Un apprezzamento per la sua relazione un apprezzamento per le cose che lui ha detto
Per lo spirito che ha pervaso questa relazione per gli argomenti che ha ripreso anche da tematiche che ci sono comuni e che recentemente proprio in sede dal mio partito abbiamo avuto modo di affermare e che invece poi come relatore ho avuto modo di affermare all'interno del comitato ristretto
Per dare un
Ordine al sistema radiotelevisivo italiano nella parte culturalmente ricca stimolante che certamente accresce il tono eleva il tono Ribot dica Veltroni con molta lealtà e con grande amicizia
Del dibattito sulle questioni della informazione anche per nuovi spiragli per quel respiro lungo kennediano che Veltroni citava non posso che essere largamente d'accordo rimettendo però poi a chi deve fare queste cose
Tu hai proposto una nuova alleanza riformatrice
Direi che coincide questo con la proposta complessiva della nuova statualità che De Mita pone alle forze politiche per la riforma del sistema italiani
è perfettamente nella linea e credo che anche la commissione bilaterale
Proprio su quel tavolo istituzionale che nel dibattito parlamentare lo stesso ministro delle Poste ha convenuto questa è la ragione per cui in questa fase non c'è un disegno di legge del governo
Doversi percorrere abbiamo un tavolo istituzionale nel quale è necessario la intesa tra le grandi forze che hanno a cuore questi problemi è un'intesa larga che non coincide non può coincidere ne è negli accordi per la legge né degli accordi per le linee di indirizzo della commissione parlamentare né credo all'interno dei grandi strumenti dalla grande azienda culturale alla in primo luogo direi in tutto quanto il sistema non coincide con la maggioranza parlamentari
Su questo
Sono lieto di registrare una profonda convergenza e poi che i tempi sono stretti
Poiché non possiamo perdere altri mesi nelle discussioni credo che questa vada subito è mia la proposta e di una legge di sistema cioè non limitarci a riformare la legge centotré lasciando libero il settore di campo privato al contrario
Inseguire problemi che riguardano il settore privato per fatti che oggettivamente sono dinanzi a noi è che Veltroni ha efficacemente concordato ma rivedere globalmente il sistema
Prendendo dal per quanto riguarda il pubblico nella centotré le cose che sono validi qui c'è una mia forte perplessità noi risponderemo all'iniziativa dei gruppi parlamentari
Comunisti sulla composizione del consiglio di amministrazione
Noi siamo nella nella determinazione di arrivare al trenta di novembre col Consiglio eletto il credo che la RAI non possa non avere un organo di governo regolarmente composto il ritardo e
Colpevole anche se è servito a fare evidenziare le vecchie se degli strumenti che noi abbiamo
C'è una vostra proposta di rendere proporzionale nell'elezione il consiglio una proposta che giudico andare nella nel da direzione opposta a quella dei principi da cui muove
Chiedete e chiediamo e siamo d'accordo su questo un consiglio che sia un'espressione larga
Non riflettendo meccanicamente i partiti in cui partiti entrino con le rappresentanze parlamentari primo filtro e anche il fondo più come aree culturali che non come forze rigide
Grezze pesanti messe lì come macigni la vostra proposta proporzionale esaspera questo e dare la direzione opposta a quella della centotré che prevedeva che ci regola tuttora e alla quale probabilmente dovremo tornare
Che se non riusciamo entro la prossima settimana a trovare l'accordo sulla legge per l'elezione del Consiglio credo che dovremo tornare ad applicare la legge vigente
La centotrentuno e vedeva proprio l'intesa la larga maggioranza quoziente elevato della elezione del Consiglio era in qualche modo una forma di reciproco gradimento sui nomi e sulle indicazioni
Ancora non si può trasformare la RAI in un'azienda pubblica
Quindi questi tre principi sono nella nostra risposta all'onorevole Napolitano azione Dori Chiarante chiaramente
Primo
La maggioranza non può essere ripetuta seccamente all'interno del consiglio di amministrazione
La rappresentanza deve essere più larga proporzionale in senso ideale non seccamente proporzionale secondo per la ragione che questo è un tavolo istituzionale
Così come fu già nel nel meccanismo trecentotré cercando di applicare i principi secondo la RAI non può diventare un'azienda come ente pubblico è il contrario
Di quello slancio di managerialità di imprenditorialità di concorrenza che pure si è bloccato molto bene da Veltroni escrementi
Quindi una per una presenza dell'azionista diversamente diventerebbe una cosa diversa allora il il farlo misto con frazionista il Parlamento rischia di non trovare in Parlamento i consensi necessari a una rapida approvazione
Terzo
è un po'singolare
Cambiare una legge di fronte a un grosso ostacolo come quello dell'elezione del consiglio di amministrazione senza
Avere il il quadro in cui questa norma questo segmento si inserisce
E cioè senza parlare dei poteri io concordo
Noi non abbiamo è vero ha presentato un disegno di legge in fase di di ultimazione nell'incertezza se il Governo a sua volta potete fosse in grado di presentare o no volevamo evitare all'onorevole Gava colgo l'occasione per ringraziarlo credo
Proprio a nome di tutti quelli che sono qui che sono operatori dell'informazione e fatto per consentire il
L'assorbimento da parte del governo degli impegni presi con il Parlamento per l'adeguamento delle entrate
Della concessionaria non era facile trovare toglie della legge finanziaria mi auguro di di di attuare anche l'ordine del giorno Bernardi in questa in questa linea
Dicevo presenteremo una no una una disegno di legge che è di sistema che è complessivo
E e concordo che bisogna cambiare i poteri del Consiglio liberare l'azienda come tale recidere questo legame tra Consiglio azienda lì è il punto dove la centotré ha mostrato la sua corda e la critica si è appuntata
Ma voi pensate che in un mese in Parlamento le riduciamo a fare un'operazione di questo genere
Cambiare le norme per l'elezione con tutti tutte le difficoltà che ho indicato
Io ho fatto già una non ci sono stato e colgo l'occasione per precisare alcune riunioni di maggioranza ieri alla Camera ci sono state consultazioni singoli dei vari gruppi compresi alcuni scambi di idee con l'onorevole Bernardi
Cambiare dicevo la legge in nel senso anche dei poteri del consiglio significa imboccare una strada lunghissima allora rischieremmo di paralizzare il cammino della legge sull'emittenza privata e sulla nuova legge della Rai sulla nuova centotré correndo dietro a una legge per eleggere il Consiglio che è di difficile formulazione e che perché perché la legge del delle norme di elezione del Consiglio della RAI non nascono in un deserto non sono un fungo all'improvviso sono comprese all'interno
Di un sistema che è quello della legge di riforma
Disponibili per questo credo fra fra oggi la settimana prossima quando ci sarà di nuovo in comitato ristretto esaminare altre ipotesi e cercare di assolvere alle esigenze che mi sono permesso di indicare al convegno sono esigenze credo realistica e concreta
Se non si riuscirà a mettere in piedi una legge cioè
Il quorum
Loro
Per quanto riguarda il il disegna invece di legge complessivo
Sulle private credo che i nodi che ho indicato al comitato ristretto siano quelli reali e li voglio ripetere qui
Il primo il discorso sulla proprietà dell'hardware secondo alcuni principi che sono comuni al pubblico e al privato la tutela dell'identità d'impassibilità elettorale no reali di di di comportamento
Terzo il disco prendo lo scopo
Come norma hanno
Limiti Barrage pubblicitario come seconda antitrust problema della interconnessione sul quale non sono affatto d'accordo con Veltroni a rischio di sembrare
Paleo
Rispetto ad altri più aperti e nuovi l'interconnessione
Intanto dobbiamo distinguerla dal problema dell'informazione
E in secondo luogo non vedo perché attraverso la finestra dell'interconnessione rientri dalla bossa rientrare dalla porta principale un discorso di informazione che nessuno vuol precludere in quanto tale rivali
Ma che non sarebbe compatibile nel campo televisivo con ascolti massicci con limiti precisi che pone l'enorme dovrà della legge sull'editoria la carta stampata
Non credo cioè che in un Paese dove ci sono limiti
Per i quotidiani alla carta stampata si possa pensare o immaginare di non avere alcun limite alla informazione radiofonico televisiva privata cioè senza quell'insieme di garanzie pluralistica e che ha o dovrebbe avere il servizio pubblico
Io sono tra quelli che non hanno mai detto sia l'interconnessione in quanto tale possiamo immaginare un'interconnessione di servizio discorso della informazione
Non si può dire che costituzionalmente se c'è l'interconnessione per quel vincolo passa tutti questo è un paese molto complesso molto difficile ma non è un Paese dove si possa dare per il quaranta quarantacinque per cento la informazione
A posizioni che siano soltanto di una parte ecco io questo credo
Di doverlo dire come nostro punto Loris comprendente anche nel nostro disegno di legge io l'ho posto in questi termini al comitato ristretto lo ripropongo qui noi abbiamo un punto delicati
Da affrontare non si può dire chi non vuole la interconnessione vecchio perché pensare che assente col treno o con l'aereo e chi invece vuole l'interconnessione Frege
Il progresso probabilmente andrà in questa direzione
Le quella rivoluzione tecnologica aspetto ha risposto io sono lieto ecco concludo fatto solo del pochi flash
Di fronte alla ripeto positivamente giudizio stimolante
Suscettibile anche di intese operative nei prossimi giorni parlamentari
Non solo evidentemente bipolari
Ho bipartitica ma più larga che coinvolgano tutte quante le forze tutte quante le aree però dobbiamo far presto secondo lui nel concreto uscire un momento quello che ha condivido infine della relazione di Veltroni
Questa risposta dell'uomo ecco questo umanesimo che ho letto
Lui stesso ha detto ci regoliamo
Dico ci ricordiamo tutti questo vale per tutti vale quindi ciascuno di noi per il proprio pezzo di storia di forza politica di tradizione di cui è portatore vale per tutti il migliorarci all'evolversi
Insieme abbiamo il problema della risposta
Della democrazia italiana e dell'uomo al centro di essa alle nuove scoperte alla nuova tecnologia all'informatica e alla telematica a tre anni fa
Al Premio Italia di Siena posi questo problema alle forze politiche alle forze sociali quello di dare insieme
Una risposta complessiva
E la risposta non è la piccolo cabotaggio o il piccolo gioco dell'occupazione del potere
La risposta è la nuova statualità i limiti della politica
Rispetto alla società civile ma anche il coraggio di quel respiro lungo kennediano che all'inizio di questo convegno è stato mi pare efficacemente a proposito invocato lì
Grazie onorevole Bublé Bubbico per il rispetto dei tempi naturalmente per l'intervento la parola Piero Ottone segue Beniamino Placido
Grazie per l'invito e gliene parlo quest'oggi
Da un uomo
Libero di interessi
Un po'di dati mi diceva poco fa
Biagio Agnes
E quindi fra l'altro osservazioni di cui due disinteressate rendono dal terzo invece
Premetto fortemente interessati
Allora la prima riguarda la legge
Immagino che il legislatore decide prima o dopo di fare una legge anche sul sulle televisioni incerto e li teme
L'insidia
Diciamo pure teme una umiliazione di fare una legge che si limiti
A prendere atto di ciò che nel frattempo avvenuto
Un groviglio azione forse anche non del tutto immeritata
Che però e cercare di evitare
C'è però un altro pericolo
Sul quale progredire adesso una tavola quello di pensare ancora di fare una legge che si è talmente lontana dalla realtà che nel frattempo si è creata in Italia
Da diventare impossibile
E per essere concreti e pratici tutti i progetti
Finora infatti non sono molti
Presentati alla camorra e tutti i discorsi che si sono fatti finora
Campo politico attraverso il tempo Thomas in Italia e gli italiani invece quelli recenti però sono soltanto due
Tutto quanto si è detto e fino in sede politica sulla televisione a mio parere al terzo validità
Nel senso che ci si è ispirati finora in Italia quando superabili queste cose a un modello che definiremo di tipo americano
Imperniato
Una pluralità di reti private in concorrenza l'una
Perorato il modello americano in Italia fintanto che esso pareva attuabile il gruppo al quale appartengo al gruppo Mondadori a ispirato alla sua attività televisiva quando c'era a questo modello americano
Bene oramai mi pare che questo modello dobbiamo dimenticarlo
Perché non è più attuabile in Italia
E inseguire ancora un progetto del genere significa semplicemente lasciare nel settore privo di legge a tempo indeterminato
Allora qual è la realtà da cui bisogna partire è quella che il polo privato non ha più spazio per una pluralità di reti di proprietà indipendente concorrente l'una con l'altra
Altri modelli
A mio parere devono ispirare oramai il legislatore perché non è vero che in un sistema quale de facto si è creato oggi in Italia non ci sia più spazio per una legge lo spazio c'è sempre nei Paesi civili leggi sono necessarie sua attività così importanti
Forse un modello più vicino alla realtà italiana oggi e il modello inglese
Ma anche qui con estrema prudenza con estrema prudenza perché ben sappiamo che modello inglese partito su una base ormai totalmente diverso da quella che in Italia si è creato
E allora
Questo è un discorso che va fatto anche i nostri amici del partito comunista che hanno avuto queste belle iniziative oggi nel convegno al quale prendiamo parte
Per essere realisti per avere una legge presto
Rinunciamo a fotografare l'esistente come si dice in gergo politico ma non inseguiamo neanche
Miraggi mai inconsistenti cerchiamo di essere concreti reali e partire da una situazione di irreversibile
Secondo osservazione anche se disinteressato
I telegiornali
La descrizione che ne ha fatto parte Veltroni stamattina del dell'informazione televisiva ideale
E ottima
Tre forse Veltroni potrebbe essere un buon direttore di telegiornale prendiamo
C'è il problema che ha una tessera di partito piuttosto Colasante e e questo forse costituisce una barriera ora la domanda che ci dobbiamo fare
Che io giornalista da tanti anni faccio perché i telegiornali non seguano questa strada questo il problema credo politico e non tecnico
Rilevante in un convegno come questo
A mio parere la risposta è una sola perché vi è un'eccessiva presenza soffocante dei partiti
Sulla RAI
Qui presidente della RAI un brillante giornalista televisivo
Queste cose che diceva Veltroni e credo che Sergio Zavoli altre volte le conosco molto bene che le farebbe molto volentieri le ha fatte tre verso gli anni per il passato
Se oggi la realtà preso un'altra strada perché una lottizzazioni pesante un paese di possesso presa pesante della RAI da parte dei partiti lo impedisce
Però per essere non soltanto dei predatori ma anche pratici
Se si farà una legge che riguarderà anche la televisione privata
Cerchiamo di evitare il rischio che questa legge ripeta per il polo privato gli stessi difetti gli stessi errori lottizzanti occupazione da parte dei partiti
Che esistono per la questo credo un punto da tenere ben presente se ci si sperasse
Per avventura il modello inglese commenta accennato prima credo che in Inghilterra si tengono vengono ben distinte le attività televisive dalle aspirazioni dei parenti detto il punto liberale la televisione pubblica dalle influenze partitiche che esistono sono contento ed anche l'onorevole pubblico l'abbia detto poco fa
E impedire che influenza analoghe si ripetono sulle televisioni private e la terza osservazione ultima cosa diceva invece interessata e riguarda la editoria non c'è dubbio che esiste una conflittualità di interessi
Fra
Carta stampata e televisione
Nella conflittualità totale a trecentosessanta gradi vi sono anche momenti di convergenza e momenti nei quali un'attività aiuta l'altra
Ma superati questi momenti subentra il confino
Ora fino a questo momento dalle settantasei imporgli editori italiani hanno cercato di
Può rispondere a questa nuova sfida
Facendo televisione
Non mi sembra che il tentativo sia stato coronato da successo perché i principali titoli italiani uno dopo l'altro si sono affacciate nuove settore
Ne hanno preso atto delle difficoltà
Per chi prima chi dopo si sono ritirati
Bene questo è comodo naturale di cercare di rispondere alle sfide Elettronica in una situazione di di Dolo mercato di libera concorrenza c'è un nuovo mezzo
Cerco di partecipare alla gestione del nuovo mezzo in questo modo risolvere perché
Non ha funzionato se oggi si crea una situazione non più di libera concorrenza secondo quel modello americano che diceva Money situazione diversa impregnate Silvio pone il pubblico il privato allora il problema della protezione della carta stampata si pone ancora una volta
Come non lo so
Quello di proporre può suggerire
Soluzioni legislative è uno sport al quale il programma preferiamo dedicarci vedo grazie a quel liberazione che perfette imprese prevenuta però
è un è un preoccupazione da tenere ben presente
Da da Canale cinque dal il gruppo Berlusconi sono tenute segna se venuti segnali importanti questo punto di vista sia per quanto riguarda la gestione dell'informazione e credo che poi Moccagatta citerà qualche cosa di più
Riferito metterne polo privato sia per quanto riguarda la possibilità di associazioni fra televisioni private editori questo né strade interessante che va
Perseguita con molta attenzione
Vi sono forse altre strade per contenere questa protezione della carta stampata comunque la nuova situazione che dalla fine di agosto e si è creata in Italia pone di nuovo il problema delle protezioni accatastate in modo drammatico dell'India
Grazie la parola Beniamino Placido oratore successivo Vittorio Moccagatta
Questo è l'invito per il quale ringrazio mi tengo stretta l'invito che si riferiva al al telegiornale non alla RAI in generale su cui non saprei dire nulla
E mi tengo stretto anche alle come dire convenzioni che ci siamo telefonicamente
Arioste rifornimenti stipulare con Veltroni dico poche cose di di carattere personalissimo
Sul telegiornale sull'informazione fatta attraverso i telegiornali in particolare devo fare devo dire qualche parola di commento su tre fatti dei quali uno accaduto quindici giorni fa uno trent'anni fa ed uno questa mattina
Quindici giorni fa a rischia all'interno del che del Premio Napoli abbiamo fatto una tavola rotonda nessuno si scandalizzi io le faccio con piacere mi ci diverto anche la tavola rotonda su letteratura e giornalismo che è durata anche molto perché poi i discorsi sono andate pillola verso e come sempre capita i discorsi più interessanti sono quelli che non hanno né capo né coda più ha finito per parlare di libri di Umberto veicoli e terrorismo non c'entrava nulla ma ci stava benissimo
La sera di quella stessa giornata che era sabato venticinque c'era la consegna dei premi del Premio Napoli d'un premio fu consegnato ben più comitato tutti quanti accolte applaudito con piacere
Fu consegnata da Albino Longhi direttore del TG uno che era qui stamattina che spero ci sia questo mi incoraggia a dirigersi
Albino Longhi che si era evidentemente un pochino annoiato della tavola rotonda visse si fanno tante tavole rotonde per però fatto sta che imita
Sul telegiornale sul TG uno
Il che vuol dire che noi diamo delle notizie diamo delle notizie attendibili il che vuol dire che chiacchierate quanto vi pare
La cosa importante evitare delle notizie
C'era accanto ad Albino Longhi Giorgio Bocca premiato anche lui con altrettanto merita per i suoi libri quale disse ma momento
Raccogliere il sessanta per cento dell'ascolto in situazione di monopolio beh nemica una grande fatica ci ci fate mica un grande sforzo
E il dibattito lo scambio di battute tra due due più che ragguardevole i personaggi terminato lì
E io devo dire la verità siccome mi sentivo un po'punto sul vivo per aver fatto perdere tanto tempo con questa divertente film pochissimo tavola rotonda avrei voluto dire qualcosa la polizia ha cominciato i festeggiamenti corpi di ballo eccetera non è stato così però però per però ha continuato a riflettere i pensieri vanno per loro conto sono andati da una parte particolare e vorrei render conto di questo film di pensieri che si è messo in movimento subito dopo l'affermazione di Albino Longhi che era la ripeto l'importante
Dati delle notizie
D'improvviso mi sono ricordato un certo racconto della letteratura italiana
Una cosa che deve stare cioè quattrocento e sette cenni che ho avuto una giovinezza studioso ma molte cose Polibio dimenticato e chiedo che sia un pezzo di un viaggio di Algarotti in cui viaggiatore italiano racconta di una terra nordica dove è andato a finire
Dove fa moltissimo affetto dove tutte ghiacciato dove e talmente ghiacciato che tutta la superficie di tutti i fiumi ghiacciati
E allora le persone che non osano avventurarsi dall'una o dall'altra parte del fiume si parlano se no che è talmente ghiacciato e le parole ti sì dal cielo per aria è stata per me ecco la mia personale impressione e che non basta dare notizie perché lo schermo Glauco della televisione in particolare uno schermo Glauco che si oppone al telegiornale funzione esattamente come il ghiaccio
Nel racconto di speriamo che fosse lui al capo predilige cementizi e non ne fa passa dall'altra parte
Come si fa tant'è vero che si si chiede poi a uno spettatore alla fine del telegiornale che cosa ha capito che non risponde
Chi ha capito che ci sarà un siluro lanciato contro all'epoca Rocco ha risposto l'intervento di Kissinger la ma provarci io ripartii vedere che cosa capisce uno quando seguite deve cioè
La mia ripeto personalissime su
La mia personalissima esperienza è che è stato per molti anni lo dico perché un'esperienza che mi ha mi ha informato mi ha dato tantissimo
In tutti i sensi funzionario della Camera dei deputati e quanto uccide i telegiornali di allora quando c era l'unico per i giornali di allora a me capita
Di stare un giorno dello Montecitorio di sapere quello che accadeva si discute di patti agrari o insomma si dà o no al contadino la prelazione comprare il terreno che il proprietario versione
Ecco la stessa cosa detta di sera in televisione
Ma ecco il punto è questo devo dico con fermezza non è che non si capisse che cosa si dicesse
Anzi capita di che cosa si parla questo invece cosa si parlare questa impressione qualche volta quattro sport dessero qualche volta la sia anche adesso
Perché le notizie non passano dall'altra parte soltanto se sono onesti e attendibile sono onesti attendibile ventisette anni nostri telegiornali notizie passano dall'altra parte perso per la strato di ghiaccio che il televisore soltanto se sono riscaldate o o surriscaldato
Credo che un esempio ci sia venuto nei giorni passati ripensando alla morte di Nicolò Carosio Nicolò Carosio che è stato un personaggio straordinario come faceva vendere vive ripartizione subì scartava le notizie ricorda ancora adesso benissimo
Di quando sporgendosi la partita Italia Inghilterra quattro G otto lire quarantanove una vecchia ferita mai rimarginata mi diceva l'arbitro questo signore scarti signore scatti non c'entrava nulla noi che perdevamo però
Usciva nel suo mondo anche gli elementi faziosa fa passare queste notizie
Dall'altra parte
Benissimo
Passo a il fatto di trent'anni fa
Ecco trenta e faccio un esempio
Che dovrebbe dimostrare a me a meno che non si tratta soltanto di una mia difficoltà nei confronti di telegiornali trent'anni fa
E questo ricordiamo davvero tutti quanti ci fu un provvedimento legislativo importante e delicato clamoroso che Fo la chiusura fu la chiusura del mercato
Anche allora se ne discuteva io sarò la Camera dei deputati ne eravamo giovani un po'impertinenti qualche volta ci permetteranno di fare qualche domanda impertinente apre la straordinari tantissime eleganza di grandi vigilia che è stata la senatrice Lina Elisa la Piave ci rispondeva ma nella sera in cui il provvedimento fu deciso io ero davanti al televisore
Passò la notizia e qualcuno mi chiese ma abbiamo ecco se vogliono i RIS non lo so non ho capito controllo sempre visti televisore no non si capiva se mi avessero chiuse dovetti ricorre alla memoria più antica quella di qualche ora prima in ufficio che dire sì mi pare proprio che il provvedimento sia stata non è una mia impressione personale perché dopo a trent'anni di distanza quando si è celebrato il trentennale il trentennale della RAI Zatterin a ricordato per televisione le coste comanda hai fatto quel telegiornale che è simile conseguito il suggerimento non adesso vi un'altra volta in ogni altra volta bisognerebbe prendere questo pezzo di televisione abili sapendo aperte certo mi avevano detto denunciati mai nessuna paura
Che si riferisse se non in modo estremamente indiretto Alba professione le persone che abitavano in quella casa e che poi
E di fatto un pochino con con grande e devo dire generosa spudoratezza ha di fatto tutto e allora va potendo usare nemmeno una paura che fosse vicina a quella professione non si capiva da
Ossia Nancy
Terzo punto perché voglio stare dentro i limiti tempo si tratta di qualcosa che una cosa che è accaduto questa mattina questa mattina come io come molti di noi fanno ogni mattina si cerca di seguire notizie per radio io acchiappo la riterrei prima pagina e sento primi il giornale
E poi la lettura dei giornali che fa un giornalista ogni mattina cambia ogni settimana son cose che tutti sappiamo questa stima né e nostro comune amico Giovannino Russo a farla e poi essendo le domande delle persone
Ecco questa mattina
Uno spettatore un ascoltatore ha chiesto io ricordo con molto piacere quando i telegiornali al telegiornale lavorava Emanuele Rocco perché rimane però Coci metteva la sua personalità ci vittime sull'impegno rende IVA gradevoli comprensibili accalorati calde le notizie
Benissimo finito per stare in un'altra domanda quindi un'altra ancora e questa volta è un signore il quale ci si però dall'altra parte
Gira voce
Gustavo Selva che facemmo una sorta di operazione contrario
Si è scoperto poi che tutti e due queste persone si parlava mi chiederanno appartenevano alla stessa aria politica quella della sinistra e del prossimo pittura
Dei personaggi del PC ecco questo pone un problema che estremamente delicato posti quale poi bisogna essere severi con questo convegno il punto è le notizie arrivano dall'altra parte se vengono riscaldate o attraverso il confronto la discussione e non cesserò mai di ricordare che il primo anno del TG cinque di Barbato in cui si discuteva non capisco perché non si è più fatto
A telegiornale si mettevano un paio di persone il professor Spaventa una particolare son Lombardini dall'acquisitiva professori l'inflazione perché non cada e quelli di spie
Oppure le notizie si surriscalda né si fanno passare la sala parte con la partecipazione di va personale non maleducata non indiscrete ma certamente personale di colui che Paolo recitare indizi come accade per un editoriali di giorno
Ora se i il telegiornale e continua a esser fatte evidentemente dalla RAI TV usare tv continua a essere assumo un mondo collegata all'organizzazione statuale se l'organizzazione statuari si esprime attraverso il Parlamento degli organi di controllo se in realtà il direttore di un telegiornale cui deve dar conto per la sua nomina alla quale ha diritto
Per la permanenza nel posto a cui è legittimamente interessato delle forze come si fa a garantisce pubblici dentro questo sistema la varietà di opinioni
La partita la la l'insieme di confronti che non è il benedette decreto pluralismo che un'altra cosa invero giornalismo d'informazione io ho ascoltato con attenzione che poteva metterci tutto quello che ha detto
Bertone questa mattina dal punto di vista del progettino che lui ha in mente che probabilmente che il PC ai e come sempre quando accade di un progetto di legge non dico nulla non so nulla sono come delle macchine bisogna vedere davvero come funzione ecco io vorrei che perlomeno per quel che mi riguarda esprimo la mia aspettativa personale che per il resto di questo convegno il meccanismo
Pressappoco miracoloso che deve riuscire a svincolate il telegiornale
Additati tutti da persone di capacità secondo me straordinaria
A confronto di quali nessuno saprebbe far di meglio a svincolarmi arrendervi agitati mossi accalorati notizie questo meccanismo come è il fatto io non riesco a capire come possa essere fatto e vorrei anche che chi ce lo deve spiegare ciò spiega sino in termini generici ma passo per passo come si fa in bambini che capiscono poco passo per passo questo risponda quello questo risponda per latte e quella filmica
Come si fa descrizione delle macchine come si fanno i buoni descrizioni delle ci sarà magari noioso negli USA soltanto essere divertente però spero in questa circostanza Dattilo di annoiarmi ma
Grazie Placido per il suo serissimo intervento la parola Vittorio Moccagatta segue Enzo Biagi
Ma io vorrei dire subito delirio Placido che c'è il metodo e della concorrenza
Ma vorrei prima ripartire dalle ultimissime parole di un intervento
Se veramente non è per un riconoscimento formale ch'io
Definisco
Non interessantissimo ma veramente irradiati Astura
E ed è quella
Rievocazione che Walter Veltroni affatto
Della trasmissioni in diretta della fine del Transatlantico ecco voglio solo ricordare simile così di di cosa
Battuta iniziale
Quel Marco Lister un privato non trasmetteva all'interno ambito locale
Ma invece trasmetteva d'America e probabilmente se avessi avuto disposizioni satelliti al mondo intero indiretta
Un grande dramma di interesse collettivo addirittura sovranazionale
Ma al di là
Delle battute io credo che questa mattina si pongono alcuni temi
Di import rilevanza eccezionale
Mi rendo conto che per un monopolista quale io sono e difficile parlare in una sede come questa
Ma siccome vorrei proprio svolgere il mio intervento su questo particolare argomento e cioè concorrenza e pluralismo dei monopolio dell'informazione televisiva nel nostro paese vorrei tralasciare per un istante alcune degli altri motivi di interesse che non soltanto alla relazione ma anche gli interventi successivi hanno suscitato in particolare il rapporto tra la televisione e la carta stampata in relazione alle fonti di finanziamento tema cruciale
Che bottone a sollevato ma che a mio modesto avviso meriterebbe esso solo un convegno anche lì ovviamente io non sono d'accordo credo che quello che è avvenuto
Per cui dal settantadue settantotto prima dell'avvento delle televisioni private di interesse nazionale
Per quanto riguarda
Non le quote perché aumentato moltissimo come ricordava Veltroni il gettito complessivo non la torta al gettito complessivo degli investimenti pubblicitari nel nostro Paese
In assoluto
I miliardi che sono andati alla carta stampata in lire reali era inferiore rispetto a quello che è andato alla carta stampata elettrico da settantotto all'ottantatré ma ripeto sono argomenti di straordinaria rilevanza ma che non rientrano invece direttamente nell'argomento
Che questa mattina viene
Affronta
E riprendo allora devo dire con qualche fortuna l'intervento
Così stimolante di Beniamino Placido perché io credo che questa parola cioè la concorrenza debba entrare oggi in questa in questa sala
Altrimenti noi ci troviamo a dover sottolineare certamente con grandissimo favore
La proposta complessiva che Veltroni affatto di un aumento della programmazione di notizie non soltanto attraverso il telegiornale qui sono totalmente d'accordo
Ma di quel complesso di trasmissione che non sono soltanto i telegiornali o le loro proiezioni attraverso gli speciali che costituiscono quella parte di televisione fondamentale stati quasi per dire l'unica televisione
Che meriti questo nome che
La televisione la
Allora se il progetto diventa chiedendo i telegiornali
Altri telegiornali che si sezioni di Lizzani e si specializzano nel settore dello sport e potrei aggiungere della musica attraverso un processo che è noto a tutti gli operatori di oggi sta avvenendo nelle società
Televisivamente più mature della nostra per esempio negli Stati Uniti attraverso la specializzazione dei canali che sono
Quasi sempre
I canali che hanno attinenza con l'informazione e con comunque con la ripresa dei fatti mentre mentre avvengono
Allora dobbiamo concludere che certamente questo sarebbe uno straordinario passo in avanti a patto che poi in questa sala non si parli più di monopolio dell'informazione
Ricordava prima ancora dell'inno Placido la battuta al convegno di Ischia
Alle otto il sessanta per cento della audience televisiva si concentra sui telegiornali e mi spiace di dare questa notizia a me stesso ma il più non c'è attualmente con la sola eccezione dei puffi alcuna trasmissione che abbia potuto scalfire l'interesse della gente ho poi qualche dubbio che alla fine della trasmissione non sia capito assolutamente nulla di quello che che avviene ma diciamo pure che c'è un esigenza certamente di fare i telegiornali di porgerle in modo diverso
Ma se allora noi pensiamo a un sistema nel quale soltanto l'emittenza pubblica attraverso la RAI
A il dominio totale assoluto di questa parte della televisione che è la televisione RAI
Ecco queste sono conclusioni certamente interessanti
Salvo poi però ripeto non poter accusare gli altri di essere monopolisti nel campo della informazione e salvo poi non dolersi che quell'elemento essenziale che a nostro modo di vedere deve caratterizzare una libera informazioni in un Paese sia essa di carta stampata o sia essa elettroniche credo che anche questa divisione abbia fatto abbastanza il suo tempo a patto di sacrificare su questo altare della completezza di un sistema che si risolve all'interno della RAI
Appunto di lievito della concorrenza
Perché di questo si tratta cioè quando noi veniamo accusati poi naturalmente c'è anche l'accusa di non produrre sufficienza quindi dovrebbe aprire la grande parentesi di che cosa deve essere oggi
Un'industria televisiva che possano anche produrre nel nostro Paese che quindi deve porsi come dimensioni non soltanto ancora una volta concorrenziali nel confronto della RAI
Ma anche evidentemente nei confronti dei mercati dei mercati esteri
Ecco quando noi superiamo questo aspetto e ci avventuriamo ad analizzare che cosa è oggi e da chi proviene l'informazione televisiva scopriamo che esiste un monopolio perfetto
E del monopolio della RAI
Che non è stato scalfito e credo di non dire nulla né di provocatorio né di non conosciuto
In tutto quello che è avvenuto
Di conquista selvaggia delle lettere di spartizione delle torte pubblicitari possono problemi che meriterebbero promette anche un linguaggio economico più adeguato nulla ha riguardato fino ad oggi la possibilità per le televisioni private di fare un informazione in campo nazionale che sia una
Informazione lancia
Questo è vero non solamente da un punto di vista fattuale dobbiamo dare atto che mai una delle nostre televisioni ha potuto superare l'ambito regionale neanche per un minuto
Anche se poi c'è questa grande contraddizione per cui già le leggi oggi in fondo anche l'organizzazione dello scambio di informazioni ci Persico consente di collegarci con tutto il mondo ma di collegarci in tutto il mondo soltanto per la Lombardia per cui quella famosa trasmissione
Dell'affondamento del Titanic sarebbe stata ascoltata attraverso il Dinoi soltanto in Lombardia e non per esempio a Novara
Esercenti però esiste questa realtà
Che è una realtà che è sancita anche da una giurisprudenza consolidata
Nessun pretore ama il tetto che noi potevamo mettere in onda qualche cosa che forse ripeto di informazione
Di respiro di respiro nazionale
Questa è una situazione che quindi caratterizza il nostro sistema informativo dal punto di vista stretto io credo che tra il convegno oggi volesse occuparsi in particolare perché altrimenti non ci sarebbe la sottolineatura
Sui sui sui telegiornali
E allora però io domando si può volere o non si può volere la concorrenza e poi vediamo secondo me con quali eventuali garanzie perché devo dire con molta franchezza che anche questo continuo riferimento alle barriere i limiti della legge che vigente nel nostro Paese
Nella carta stampata beh francamente oggi meriterebbe una sorte migliore voi sapete perfettamente lo sanno gli operatori lo sa evidentemente anche il legislatore
Che la barriera del venti per cento riguarda guarda caso proprio l'informazione quotidiana cioè i giornali che vengono diffusi tutti i giorni e che danno l'indomani mattina notizia di quello di avvenuto il giorno prima nella notte
Ma nulla di questo esiste per la carta stampata che riguarda invece quell'altro mondo c'è la carta stampata diciamo di tipo diverso rispetto all'informazione
E così via
Ma questo mancanza di concorrenza cioè è un dato che è destinato a rimanere tale cioè se noi cancelliamo la nostra impresa cancelliamo l'orco Berlusconi ecco la situazione rimarrà nei prossimi mesi nei prossimi anni mutata in termini di concorrenza
Io ho qualche dubbio
Perché vengo dal dall'aver letto uno studio che l'Acea ha fatto sul sistema televisivo europeo in previsione dell'avvento delle nuove tecnologie
Ora nei precedenti convegni e quali sempre abbiamo quasi tutti noi partecipato ponevamo il problema delle nuove tecnologie con un problema della fine degli anni Novanta oppure degli anni che ci separano
Dal due mila e la realtà è un'altra la realtà un'altra perché come certamente i tecnici di telecomunicazioni sanno
Nell'ottantacinque al massimo all'inizio dell'ottantasei saliranno i satellite a trasmissione diretta sia della Francia sia dalla Germania con questo risultato che larghissime parti della Italia settentrionale quindi per alcune decine di milioni di italiani sarà possibile ricevere i telegiornali
Delle televisioni pubbliche francesi e tedesca poi
Magari si scopre anche che appunto come stamattina si è ricordato certamente il nostro sistema in questo momento è un unicum ma anche il tutti gli altri sistemi televisivi europei tranne quelli dell'Est sono un unicum e quindi credo che non ci sia nulla di male a ragionare su come
Poter organizzare il nostro sistema che poi potrebbe dare risultati alla fine anche più incoraggianti di quello che m'ha dato altri altri sistemi ma l'argomento secondo me di gran lunga più importante e quello che in questo momento rispetto al tema della informazione televisiva quotidiana si stanno aprendo nel nostro Paese delle possibilità enormi
Ora per chi abbia com'è una concezione del monopolio tale per cui è importantissimo
Non avere barriere all'ingresso di un mercato e non comunque cercare di intervenire per ridurre
L'attività di chi in qualche modo ha operato e apre un ulteriore parentesi in questo momento si stanno decidendo investimenti nella carta stampata per centinaia e centinaia di miliardi
Quando si è trattato di risolvere il problema della Rete quattro che era arrivata una soglia di non sopravvivenza avessimo ricevuto una telefonata neanche quello
Ma insomma voglio dire che in questo momento
Noi stiamo alla soglia e alla RAI è stato già data la sperimentazione del satellite di una era per la quale improvvisamente sarà possibile avere a disposizione cinque nuovi canali di trasmissione sull'intero territorio nazionale
Allora certamente modello può essere che la RAI rientra con suoi programmi magari formativi tutti questi cinque Canali oppure può esserci un modello diverso per il quale altri soggetti che sono per esempio titolari
Della imprenditorialità nella carta stampata possono pensare di poter accedere essi stessi a questo tipo di trasmissioni ma come sapete non è finita qui perché è pur vero che nel nostro Paese
Non abbiamo ancora deciso di fare di stanziare una sola lira delicati mentre la Francia ha varato un grande piano la Germania lo ha fatto l'Inghilterra lo pone al primo piano al primo punto della propria politica industriale ma comunque come possibilità esiste ed è una possibilità ulteriore che amplia la possibilità per più soggetti di stare su questo mercato anche a non voler ricordare quelle che sono le possibilità già oggi
Alla portata di tutti gli operatori presenti che quella dell'interconnessione delle televisioni locali mediante punti a microonde per tacere
Della possibilità che già presenti in altri Paesi di collegare queste stesse realtà tra di loro e con quanto altro si si ritiene attraverso i satelliti punto appunto
Quindi è una realtà che comunque si modificherà ecco la quale comunque dovremmo fare ecco
Allora la scelta di fondo differente se deve esserci soltanto un operatore l'operatore pubblico
Che attraverso una ditta d'una diversificazione di testate di iniziative addirittura di generi informativi stia su questo mercato oppure se debba esserci qualcun altro che può avere titolo per intervenire
E da questo punto di vista io dico che anche quando sento dei ritardi della classe politica certamente ci sono stati ecco qualche volta però c'è anche qualche sentimento infine di rabbia perché in realtà oggi l'opzione politica e ancora totale
In questo momento noi possiamo impedire la interconnessione tra le televisioni locale anche tra di loro organizzati per quell'altra parte che lo spettacolo e non fare l'informazione
Oppure possiamo scegliere un'altra strada che è una strada di come dire concorrenza con la televisione pubblica e di concorrenza all'interno della dell'imprenditoria privata con un sistema di garanzie
Perché infatti sarebbe sufficiente disporre nel Paese
Di un sistema di collegamenti di interconnessione pubblico quindi ma ne pubblica e quindi con quanto questi migranti non crede all'ipotesi che la RAI debba essere spogliato della sua rete
Nella nostra concezione c'è un numero crescente di reti nonna di reti che vengano evidentemente inglobate sotto un'unica sotto un'unica
Come dire impresa
Se la RAI avrà la sua grande rete di comunicazione che già ha già collegata con con il sistema mondiale
Se per i privati ci fosse disponibile un sistema per punto io ne conto quello che vorremmo inventare magari anche soltanto cavo con andata e ritorno
In modo tale da poter garantire il collegamento diretto e quindi la possibilità di fare televisione potremmo avere questo tipo di scenario
Gli operatori che entrano nel mercato dell'informazione televisiva
Non è detto che si debba e lo ha dimostrato anche l'esperienza per esempio dette Turner in America si può fare televisione anche soltanto per quella parte così affascinante che Veltroni ha descritto veramente con tanto impegno predittivo
Affittando magari dal dal ministero delle Poste in uno di questi Canale Diffusione dirette oppure collegando tra di loro
Molte delle televisioni locali che ancora sono disponibile a un discorso di di di raccordo ed è falso dire che nel momento in cui viene abbiamo il quarantacinque per cento dell'audience che poi in realtà è un trentadue per cento trentatré trentacinque a seconda delle fasce nel momento in cui facessimo l'informazione avremmo ipso facto il trentacinque per cento diciamo della audience perché dipenderà da come la faremo
Dipenderà dai giornalisti che sapremo chiamare al nostro fianco abbiamo già dato alcune indicazioni di autonomia in questo senso
Dipenderà dei collegamenti internazionali che dette riusciremmo a trovare perché io non conosco nulla di più falso e di un'informazione
Che possa essere soltanto locale io credo che abbia ragione borse quando dice oggi una carta stampata troviamo una grande varietà di presenze ma guai al al giornale locale che parlasse sempre soltanto in termini in termini localistici ci vuole oggi in una società dove appunto la televisione porta il mondo in casa possibilità di raccolte anche diverse
E allora esiste o non esiste questa possibilità e con quali garanzie lo anticipato Piero Ottone col quale abbiamo discusso a lungo di questi problemi
Rimosso il fatto che evidentemente per quanto riguarda diciamo la televisione valgono secondo me per analogia le regole che sono state dettate in tema di garantismo per la carta stampata sul versante dell'informazione Lai in particolare dei telegiornali
La nostra proposta e che si possono studiare e ripeto oggi le opzioni sono ancora tutte possibilità alla chiusura addirittura del nostro sistema dal farlo ripiegare su se stesso al farlo
Aprire attraverso questa concorrenza tra pubblico e privato e tre private dei loro che poi è la stessa cosa
Io non ho mai visto veramente niente di più
Ipocrita che il definire che esista una concorrenza tra i privati tra di loro che fosse esistita e poi ci fosse l'altro versante ditte per i telespettatori sono sempre gli stessi
E scelgono i operano questa scelta per cui io credo anche che ora che viene sempre evocati in questi convegni si è sempre più lontano oggi c'è sempre una soglia critica crescente da parte da parte del telespettatore
Allora un un un un una proposta
Che potesse vedere Noel non titolari unici nel paese del diritto di poter fare l'impresa televisiva di di trasmissione di informazioni privata
Ma che coinvolgesse altre forze secondo meccanismi che abbiamo già inventato per cui la collaborazione per esempio con le cooperativi degli operatori dell'informazione e la cooperazione di quelle parti importanti della della editoria privata che certamente esistono credo che sarebbe un modello per lo meno da indagare grazie
Grazie prima di dare la parola ad Enzo Biagi una informazione questa sera e nove e trenta qui in questa sala saranno presentati tre stock di materiali primo risultati del sondaggio Abacus sull'ascolto televisivo preparati per il convegno secondo un'antologia ragionata dei telegiornali
Del giorno ebbi cinque ottobre negli anni cinquantaquattro sessantaquattro settantaquattro e degli ultimissimi anni
Infine una selezione antologica di telegiornali americani e francesi noi riteniamo che anche questa parte del convegno
Abbia la sua importanza è un capitolo importante invitiamo a partecipare anche alla seduta della Fiera
La parola ad Enzo Biagi segue Giovanni Cesareo
Buongiorno devo dire che naturalmente io vi parlo da esterno esterno tutto quanto
Quello che dico ha un senso soltanto strettamente personali
Potrei concluderei con una battuta dicendo che sono d'accordo con tutto quello che ha detto Walter Veltroni
D'accordo fino in fondo anche voglio aggiungere che il suo nome mi è caro per certi incontri eccetto i ricordi della mia giovinezza guardavo qui ho consegnato alcune cose assistendo a questo serie di discorsi e di relazioni ho visto che c'erano tre telecamere che riprendevano immagino più o meno le stesse facce la stessa situazione e ho pensato ecco un primo effetto di quello che adesso si chiama o la lottizzazione o la divisione che allora fu fatta per reti e anche per stimoli e per scelte personali con una specie di divisione delle anime secondo il vecchio romanzi russi tante detta teme tanto a mio fratello
Ricordo che la scelta era fra cattolici e laici si poneva questo problema ricordo anche che Sensi cattolici perché pensare perché so come sono fatti dei laici ce ne sono tanti tipi meglio andare sul sicuro
Ho pensato che quelle tre telecamere non tutte e tre immobilizzate dallo stesso punto di vista Paul servizio io se uno andasse a interrogare Beniamino Placido
è un'altra Moccagatta
E forse un'altra un signore di fuori dicendo ma per lei che cos'è il telegiornale come lo vedrebbe ma queste erano le considerazioni di un vecchio signore che dentro a questa impresa a suo tempo c'è stato
Mi pare che Veltroni abbia suggerito una buona idea per i programmi liste per esempio un telegiornale sportivo
Mi permetto di sottoporre una piccola idea anche miglia che non so se è altrettanto valida nella carta stampata in questi ultimi sette otto anni ci sono stati due grossi fenomeni e sono il giornale e Repubblica
Guarda caso due giornali che si affidano a due personalità che potete giudicare a me volete vi piacciono non vi piacciono
Allora secondo me è una considerazione che andrebbe fatta non importa forse del telegiornale si ha fatto soltanto da gente brava capace
Onesta ai porte che si è anche gente che abbia il coraggio di rischiare le proprie opinioni avendo come attenuante che la chiediamo per lo meno la chiedo per me credo che qualche d'un altro si possa anche associare la buona fede
Mi pare che noi come categoria vorremmo che la libertà ci fosse garantita per decreto dovrebbero stabilire che siamo liberi perché nessun sono si può permettere di alzare il dito per spiegarci opera monili sì
Invece se c'è qualcosa forse anche di affascinante in questo mestiere è il rischio e la possibilità di dover ricominciare o essere anche costretti a farlo
Poi sento parlare di approfondimento scusate non si potrebbe commentare approfondire dalla mattina alla sera anche alle otto dalle otto alle otto e mezza
Secondo me basterebbe raccontare il fatto e fare forse una valutazione dei fatti mettendosi dal punto di vista di chi sta a casa e vuole sapere non da chi è protagonista del fatto perché ognuno di noi si sente forzatamente protagonista allora c'è un predominio dell'ossequio che non è colpa di chi fa il giornalista in RAI è colpa di una situazione che si è creata in anni e anni la lottizzazione non non è nato niente per generazioni spostarmi a è stato voluto è stato desiderato è stato imposto sia comandato
Dicevano una volta l'ha detto la radio per dire che è una cosa era l'aveva detto alla radio e bisognava crederci
Bisogna poter dire l'ha detto anche il telegiornale
Ma l'ha detto nel senso che quel jet regionale credibile qual è il più grande patrimonio di un giornalista secondo me è la credibilità perché è un bravo potete oppone altri due tre cinque dieci più bravi
Ma la credibilità e il patrimonio di una vita con i suoi errori dubitativo vita lunga vita breve questi sono tutti altri discorsi
La l'approfondimento non è necessariamente il dibattito non immaginiamo sempre così ci mettiamo pure uno psicologo
Poi ci mettiamo un sociologo e poi un sacerdote un prete ci sta sempre bene mi viene in mente certi mentre il sette locandine della commedia alla fine c'è quasi sempre una Margaret giusti raspa anni dando la e anche qui c'è sempre una madre anziana vogliamo mettere una madre una madre funzione e dalla sua rappresentanza l'approfondimento vuol dire la guardarsi dentro dare la parola alla gente rispettare la gente non chiedere prima che tesse Razzak chiedere ha ragione o non ha ragione e anche se non ha ragione lo voglio considerare intelligente sempre pensare che sia necessariamente stupido perché non la pensa come me
La televisione poi a un mezzo che corrompe profondamente io non ne conosco nessun altro è una cosa di cui tutti noi che la facciamo in qualche modo dovremmo tenere in conto
La televisione come il francobollo moltiplica le facce allora queste vittorie ma non terzo questo è il pappagallino che in certi Paesi mettono sui francobolli mi ricordo una ragazza che esercitava la funzione del cestino una prima una busta poi andava a lei
Era diventata popolarissima ma il discorso è un altro non conta che ti riconoscano dal barbiere o al ristorante contano che ti dicano ma questo qui è uno che mi cerchi e che cerco ogni giorno di vivere una cosa se gli riesce in più un grande giornalista io insisto nel considerarlo ancora tale forse oggi sarebbe considerato sorpassato si chiamava Giulio De Benedetti mi diceva è uno che mi ha fatto anche piante e quindi lo ricordo anche per questa ragione
Se uno dicesse ogni giorno anche una piccola verità di più forse avrebbe così fatto già una cosa molto importante
Un grande giornalista francese che si chiamava piano alzare diceva la radio lancia la notizia la televisione la fa vedere
Il giornale la spiega forse anche la televisione potrebbe tentare di spiegare ma forse il ruolo dei giornalisti
Così come oggi mi sembra sbagliato perché sono degli speaker così e così e dei signori che leggono delle notizie che molto spesso non hanno scritte loro
Allora ogni persona Lizzano e li danno o se lo prendono
Uno spazio nel quale in qualche modo diventano dell'individualità e non soltanto delle facce o se no il gioco finisce in se stesso grazie ho finito il mio sconfitti
Grazie accanto agli altri la parola
A Giovanni Cesareo dopo di lui per l'ultimo intervento della mattinata onorevole Antonio Bernardi
Molte hanno rilevato mi sembra che nella relazione di Veltroni che io tengo a dire mi sembra una cosa molto interessante di notevole livello devo dire siccome la cosa non è frequente credo che sia giusto sottolinea
C'era un grande respiro
Però credo che non sia un caso che nella sua relazione ricorresse anche come immagine quella del Titanic
Che di respiro ne ha avuto poco nel momento in cui affonda cioè nel senso che evidentemente c'era anche un certo spirito di origine eccetera
Nel senso che noi ci troviamo di fronte a un fenomeno fra l'altro abbastanza nuovo secondo me per esempio sul quale varrebbe la pena riflettere in questo periodo a me sembra che si stia cominciando a diffondere un'asta sorta di rivalutazione anche non fra gli addetti ai lavori
Del concetto del servizio pubblico
Solo che mi sembra che questa cosa stia avvenendo un po'sul filo della Nostalgia
E quindi somiglia per certi versi o rischia di somigliare a un requiem
Più che a una rivalutazione reale
Il problema è proprio quello di riprendere in mano la tematica con l'urgenza che oggi si pone da questo punto di vista io credo che per esempio alcune delle cose che ha posto in campo Moccagatta siano molto importante
Ma credo che qui alcuni equivoci vadano rapidamente secondo me chiariti e vorrei parlare di questo poi di un'altra cosa
è vero che oggi secondo me non si può negare la radio televisione la RAI la RAI a una situazione ancora abbastanza di monopolio nel campo dell'informazione
Però io credo che non sia paradossale chiedersi se questo monopolio effettivamente qualcosa che privilegia la RAI o che nelle forme in cui si affetto la penalizza nel senso che in realtà il monopolio purtroppo per tradizione nel nostro Paese ma non soltanto del nostro Paese
Legato a quella che io ho cercato di definire l'ipotesi pedagogica
Cioè al fatto che il potere pubblico e politico avessero a disposizione soprattutto un canale per fare il proprio discorso e per controllare il discorso una cosa di questo genere
Evidentemente la quale peraltro storicamente ormai decaduta obsoleta frammentata e però qualche cosa che pesa
Come ipotesi negativamente non positivamente su chiunque la debba sopportare quindi da questo punto di vista io sono profondamente convinto che oggi il problema è proprio quello di liberare la RAI da questa ipotesi e non credo che da questo punto di vista lo diceva Ottone ma io non non mi pare di poter se l'accordo con lui non credo che i privati possono occorrere rischi di questo tipo perché credo che un'ipotesi pedagogica che pesi sui privati mi sembra una cosa abbastanza assurda
In realtà lì le cose sono diverse e io credo che non fosse un estremista un economista come Polanyi il quale dimostrava in modo chiaro che libero mercato semmai esistito insistito dei primi vent'anni
Del sviluppo del capitalismo e poi non è mai più esistito per tutte le ragioni che credo sappia allora se così stanno le cose secondo me ha ragione delirio vaccino a mio parere il problema uno dei problemi fondamentali per una discussione su questo di questo genere è quello di riuscire a porre al centro il rapporto fra il l'informazione radiotelevisiva e il sistema politico visite non ricordo
Questo credo che sia molto importante anche perché se è vero che noi oggi auspichiamo una svolta in questo atteggiamento in questa politica i partiti
Non credo che nessuno di noi possa pensare che insisteva politiche spera di partiti si disinteressi dell'informazione televisiva questo sarebbe assurdo
Allora il problema è di capire come questo rapporto struttura e probabilmente da questo punto di vista una svolta reale potrebbe essere quella di capire che il passaggio dovrebbe essere dall'ipotesi pedagogica al fatto che invece il sistema politico e dei partiti crea le condizioni
Adatte a uno sviluppo reale a uno sviluppo autonomo dell'informazione crea nel condizioni culturali e strutturali di questo da questo punto di vista io credo che per esempio probabilmente pensare anche ha uno statuto dell'informazione radiotelevisiva forse non sarebbe inutile
Perché questo stabilirebbe un terreno e delle procedure anche attraverso le quali si potrebbe discutere perché discussione ci sarà su diciamo la qualità dell'informazione radiotelevisiva alla sua destinazione e così via però con entro confini e con regole che sono fissati in maniera precisa e che quindi danno responsabilità e ruolo preciso ad ambedue gli interlocutori non fanno di un interlocutore il subalterno e colui il quale destinato a subire lasciatemelo dire all'arbitrio dell'altro il Perù tutto
Certamente rispetto a questo l'altra aspetto che quelli proprio parlare
E poi concludere e quello invece della poi
Posizione della RAI all'interno del sistema
E quindi anche del sistema pubblico e privato
Io credo che qualsiasi cosa si faccia comunque si ordine alle cose io sono convinto che diciamo la realtà e poi quella che quindi bisogna tener conto del fatto che esistono le cose così come sono sono convinto che da questo punto di vista evidentemente un confronto con i privati eccetera una concorrenza così vogliamo chiamarla
Secondo me anche Savona San Siro si sancisce già dovuto stare ai fatti in parte secondo me il giallo e il privato basta pensare ai campagne elettorali
Ma io credo che da questo punto di vista il problema sia quello proprio di assumere questo quadro per elaborare all'interno di questo quadro una strategia editoriale della RAI
Io credo che una delle cose più inspiegabili del nostro Paese e il fatto e non lo si vede anche adesso per le vicende del Corriere la sera e che quando si presenta un nuovo gruppo o un proprietario un gruppo finanziario cioè va ad assumere le sorti di un mezzo di comunicazione
L'unica cosa che non si chiede mai fino in fondo e qual è la strategia editoriale ed impresa che questo gruppo pur svolgendo che Siviglia quali mezzi vuole mettere in campo quale tipo di formazione vuole lavorare quale tipo di pubblico vuole conquistare e così via
Da questo punto di vista il problema di avere una strategia dell'informazione della RAI mi sembra essenziale anche perché il titolo del convegno la risorsa informazione credo sottolinei e questo è stato un po'incerto in quest'ultima parte la discussione sembra che noi non parliamo soltanto dei telegiornali ma parliamo di tutto l'ampio
Raggio della possibile informazione televisiva questo mi pare che sia un errore che noi non dovremmo ricco mettere e che è stato tradotto come soglia io credo che per esempio sì posso almeno fino al tre fasce di possibile informazione l'informazione delle news diciamo del Caravà Freitas
L'informazione della diciamo dedicata all'approfondimento di situazioni e di fenomeni e invece l'informazione destinata alla proponendo di interessi specifici sono presenta tre fasce molto diverse nelle quali si può perseguire una politica molto diverso la polizia che è di programmazione generale e quindi anche una politica di rapporto fra per esempio il palinsesto e ciò che va accadendo
Nel nel paese quel continuum di cui parlava Veltroni e secondo me questo è uno dei punti che presto gli anni passati è stato quante volte discusso e che secondo me e fondamentale affrontare con una strategia di lungo respiro e articolate
Rispetto a questo a mio parere il problema e di cultura e il problema e di struttura io credo che la prudenza presenta alcune delle cose che diceva Moccagatta sono sovente giuste lui spesso evocava una serie di elementi per poter fare informazione che erano insieme non soltanto una elementi di intenti ma erano elementi culturali si va anche di struttura e di struttura pensante spesso rispetto a questo allora il problema dalla cultura brevemente
Io credo che da questo punto di vista il fatto per esempio di essere spregiudicati può avere molti molti versi io concordo con le cose che diceva Beniamino Placido piccola partecipazione che è necessario per far passare notizia al di là del PPI
Però è anche vero che sempre l'esempio si pone il problema del rapporto fra il Palazzo e il Paese
Lasciando si sfuggire il fatto che anche il palazzo anzi forse a volte soprattutto il palazzo ha bisogno di essere spiegato e non soltanto il Paese e che quindi a questo punto di vista l'approfondimento per esempio dell'impatto
Che le cose del palazzo hanno venire degli effetti che tutto ciò dei che i meccanismi hanno è molto importante io non credo che la spregiudicatezza in questo caso possa risolversi in quello non so per esempio che ogni tanto fanno i corrispondenti a Palazzo Chigi riguardi che non ci sarà un taglio alla spesa pubblica dalla sanità
Ciò forse dispiacerà ad altissimo e così invece Craxi era apparso non particolarmente lieto stamane di eccetera ora questo molto interessante mi sembra una cosa di famiglia in realtà il Consiglio dei ministri non è una famiglia così disturbo di nuovi o forse lo è senso perverso e quindi da questo punto di vista io credo che la spigliati Asia tutt'altro
E quell'approdo di entrare nel merito delle cose di documentare di spiegare e di andare a controllare appunto gli effetti allora qui per esempio il ruolo dei protagonisti dei fatti sociali a cui a luglio Veltroni non diventa più un fatto di principio demagogico diventa un elemento essenziale culturale di un modo di fare informazione
Il problema dell'Est delle strutture beh io credo che dal punto di vista per l'organizzazione dei mezzi interrogazione del lavoro della operazione delle fonti e tutte queste cose sono da approfondire fino in fondo perché sono queste poi lo sappiamo
Che condiziona un tipo d'informazione o un'altra noi non possiamo non sapere che per esempio l'ipotesi del decentramento per quanto fosse discutibile e così via e anche in parte andata male perché vi erano alcune condizioni strutturali che non avrebbero mai permesso di attuare un decentramento serio ma che potevano tormentoso di attuare un decentramento finto
Così come è stato da questo punto di vista è proprio la struttura delle fonti
è fondamentale avere alcune fonti o non averne e fondamentale collegarsi o non collegarsi è fondamentale
L'esistenza di una fonte pone l'esistenza del Silenzio di quella fornito la inesistenza di quella forte non pone nessun problema ovviamente
E da questo punto di vista io volevo concludere indicando due possibilità di una strategia di questo genere
Una è una sola
E si sa che da questo punto di vista il problema ostile
Il problema del per esempio dei rapporti fra primo mondo secondo mondo terzo mondo eccetera è molto importante
Io mi chiedo se una strategia della informazione davanti non posso anche tener conto di questo e cioè tener conto del fatto che la RAI potrebbe diventare per i rapporti che noi abbiamo potremmo avere Paolo
Da una parte di attrazione di collegamento con una serie di fonti nel mondo che oggi tacciono perché non hanno un momento di diciamo di sbocco e dall'altra
Una possibilità di riciclare questo tipo di formazione non solo nel nostro Paese ma anche fuori io ricordo scusate se continuo questo ricordo visto che purtroppo per ventiquattro anni finora mi sono occupato di queste cose io ricordo che soltanto il fatto di a vere negli anni Sessanta un corrispondente in Africa che si chiamava Carlo Bonetti permise alla RAI di avere un ruolo per esempio da questo punto di vista anche all'estero vendendo anche servizi poniamo sul Congo sul Cornello sull'Algeria eccetera che certamente non avrebbe mai potuto vendere né raccogliere se non avesse avuto quello e fu anche quei limiti che non sappiamo e che erano quelli che conosciamo bene fra l'altro un momento anche secondo me di informazione reale su qualcosa che ha capito ecco io credo che da questo punto di vista il problema di avere una strategia complessiva dell'informazione che tenga conto di questi elementi strutturali e culturali e il modo serio di poter procedere a uno sfruttamento è uno sviluppo della risorse informazioni molto
C'è un oratore prima dell'ultimo annunciato Sandro Curzi e che ha la parola
Scusate se leggo contrariamente al mio solito ma voglio appunto per essere esattamente previsto il dieci minuti dentro al microfono Centonze come si distingue un telegiornale dall'altro a questa domanda già hanno dato alcune risposte interessanti perché alcune cose dette da molto a vedere lo scempio credo che servono anche per capire il ragionamento che tentò di fare
Alla domanda si risponde in vario modo dall'attenzione che dedica questo o quel partito dall'ordine di presentazione di ciascuna notizia
Così nel misurano sempre gli esperti i giornalisti politici forse una parte ristretta e accorta dell'opinione pubblica
Ma l'ascoltatore non sofisticato e normalmente distratto non solo distingua scientifica TG uno e TG due ma spesso e voglio cominciare subito con la più severa autocritica anche il TG tre
Quel che è peggio rischia di confondere il TG del giorno prima con quello odierno o con quello di domani
Perché i notiziari televisivi sono statici
I mobili ripetitivi la lettura delle notizie si snoda collega una inesorabilità di una poesia mandata quasi a memoria
La impaginazione lo sanno bene i colleghi giustapposizioni dal la situazione tende a spegnere l'interesse il modello dei dj sembra essere sempre più quello che la dell'agenzia di stampa
Il principale criterio che presiede alla confezione del giornale televisivo e quello della quantità
Quanti minuti quante foto quante volte nelle per delle diverse edizioni con quale fasi più o meno dissimulato
In maniera evidentissima e nei TG si sente sotto esame da parte del committente padroni e tenta di accontentare il più possibile eventualmente a rotazione questo o quel personaggio questa o quella forza politica
Solo in maniera surrettizia il TG ha come referente il lettore il primo problema cui dar risposta quando ci si accinge a confezionare un telegiornale e quello di parlare senza irritare di arrivare in fondo senza incidenti
Capire serve alla redazione per evitare possibilmente grane il giorno dopo spiegare che cosa è accaduto
E quasi sempre un rischio e per questo molti di voi si domandavano perché il benedizioni telegiornali non spiega e un rischio
Spiega
Nel migliore dei casi è un risultato accessorio ecco allora il TG fotocopiare una realtà già filtrata resa grigie oscura digerite rimasti carta fino a non avere mai forma
Più che lottizzati litigi sono incomprensibili questo è il punto sul quale noi gli operatori dei telegiornali dobbiamo riflette il loro linguaggio è facile piano
Ma parla grammaticalmente privo di nessi di causa ed Effetto la memoria dei telegiornali e quella quasi sempre sembra un calcolatore
Sa che cosa è accaduto uno dieci anni fa in un posto del mondo ma non ricorda perché non è in grado di costruire i raccordi Ricci i raccordi logico storici tra passato e presente
Qui le osservazioni fatte da Gianni Cesario sono secondo me di grandissime avvertimenti a meno che qualcuno autorizzato fuori dai telegiornali non lo faccia allora il TG ripete la dichiarazione di ottone della Mafai di Craxi di De Mita
Ma ripete senza anche lì fare nessun tentativo di addentrarsi dicendo che è stato detto una realtà senza spessore quindi viene letta in belle tarda da qualche immagine il TG riferisce ma non in forma chi mai degli ascoltatori d'agosto è un esempio che voglio fare avrà potuto sapere che cosa erano quegli strani appuntamenti agosto ho lavorato io i muri della giornale quindi mi rendo responsabili in piedi
In quegli strani appuntamenti tra politici importanti una villa romana
I TG non hanno detto perché si incontravano detto che si incontravano hanno riferito quello che dicevano quando si incontravano fino all'incredibile tutti i giorni
Decine di servizi sulla verifica e mai uno che si fosse ricordato di dire che cosa si verificava ed ecco quando ci avviciniamo al sociale come ad esempio abbiamo cercato di fare nuovi del TG tre molto ultimamente sul problema degli sfratti
Abbiamo avuto anche un successo anche di ascolto su questo problema
Però riguardando
I filmati i documenti che abbiamo fatto ci siamo accorti che parlavano i sintetici
Che Palazzo Chigi affermava che
Che i sindacati proponevano che ma la casa il cittadino semplice lo sfrattato quelle storie qui qualcuno ha chiesto ma perché non raccontarle Walter Veltroni mi pare nella sua relazione non raccontarle delle storie queste storie non siamo riusciti a raccontarlo
Così il telegiornale è un veicolo di con incomprensibile per molti di ciò di cui parla è sempre lontano e misterioso l'ossessione della neutralità comporta che quelle cose quelle case quei politici che di cui ne parlavamo siano presentati come oggetti di un altro mondo io ti dico che ci sono che le cose stanno così
Poi fai tutte le spettatore ma il telespettatore quasi sempre non può fare perché il TG realtà non gli dice nulla
Parla spesso invece il linguaggio dei partiti dei sindacati dei ministeri della pulizia dei giudici degli sportivi
Ma non ha una sua lingua
Sovrappone le parole altrui di un esperanto che tutti sentono e nessuno comprende dallo scontro politico al caso di cronaca nera dopo un TG quasi sempre purtroppo e questa noi che lavoriamo ITGI la sentiamo come una vergogna quasi sempre sentiamo dire al caffè al ristorante l'ha detto la tv
Questo sì lo si dice
Ma subito si aggiunge che per sapere che cosa è successo davvero domani dovremo leggere i giornali
Sui giornali belli o brutti perché ciascuno di essi ha bisogno per sopravvivere di una identità in qualche modo il Corriere della Sera Repubblica devono in qualche modo trovare il modo di differenziarsi perché c'è una battaglia un pubblico da temere e da conquistare il TG invece non taglia non profila le notizie non sa se il calo dell'inflazione congiunturale o strutturale queste cose io le dico
Anche ai compagni miei Aniene mici
Del partito del Partito comunista perché troppe volte Veltroni stamattina l'ha ricordato anche noi abbiamo seguito la tecnica di guardare quanti minuti è stato dato a questo o a quel personaggio magari del nostro partito
Senza riflettere complessivamente quel telegiornale che cosa voleva dire cosa cercava di di il TG non ha colpa notizie se i tassi di interesse in USA fanno crescere il dolore in questo giovedì quello stesso giorno è successo
La peggio chiude tre stabilimenti il TG non pensa a un servizio complessivo a spiegare questo intreccio di cose il TG non fa inchieste
Da le notizie ma guardate sull'ordine pubblico
Fa vedere legati alla polizia che partono non si sa mai dove arrivano queste gazzelle con quei filmati certe volte assurdi che siamo costretti a mettere proprio perché è meglio mettere un filmato così che spiegare forse certe notizie complicate che arrivano da Palermo e il TG non fa mai quasi scoop per il TG è carta carbone mai mai un traduttore chi lo vede resta impressionato io credo e non informato
Si discute di una di un uso del mezzo televisivo qualcuno invocare diretta io sento né molte riunioni anche di redazione dei colleghi che si dicono molto avanzati dire che l'unica soluzione è la diretta avremmo risolto tutti i problemi se facciamo la diretta
Ma il problema se si vuol fare un un giornale perché anche tutta questa polemica sulla diretta certe volte diventano sua la diretta del telegiornale oggi molto spesso pubblicità per chi viene inquadrato la telecamera si presta non indaga sentire indiretta le parole di Natta di De Mita o di Craxi e la stessa cosa che sentirle in differita non esaltante quindi la diretta in se stesse sarebbe esaltanti la diretta
Si
Invece che chiedere al capo d'ufficio stampa di un partito quali dichiarazioni vogliono fare la notte delle elezioni indiretta
La diretta
Sarebbe valida se riusciamo a infilare il nostro giornalista e la nostra delegando erano in tre e si discute in qualche posto forse due due dobbiamo essere presenti e non è diretta filmare il ministro il generale alle grandi manovre sul carro armato passatemi
Una battuta ovvia diretta sarebbe infilare la telecamera in quel carrarmato di sentire che cosa dice quello che lo guida invece un'intera generazione nostra
I giornalisti è stata educata in RAI per andare a caccia delle dichiarazioni del politico e non dei suoi errori e delle contraddizioni anche qui dobbiamo dirlo ci sono delle responsabilità precise
Di chi ha ordinato a chi è diretto in questo modo
Tutta tutta questa questione ma quante volte noi presentiamo una domanda difficile a un personaggio politico di questa o di quell'altra o di quell'altra parte la domanda essendo abbastanza scontata ma la gente se ne accorge
Un'intera generazione è stata promossa molto spesso per non aver causato troppi guai nessuna meraviglia se la professione è diventata un impiego sei la deontologia ormai spesso significa solo prudenza queste cose io le dico
Per la televisione ma forse anche i colleghi che la carta stampata che molte volte sorridono a questi nostri problemi così drammatici dovrebbero riflettere successi involuzioni anche recenti di molti di molti giornali e prendiamo il TG che meglio il sottoscritto conosce e di cui dividere responsabilità alla direzione del TG tre
Quando ci riuniamo per impostarlo con annesse Alberto la Volpe più volte parlammo della Grande Italia
E dovevamo portare nel piccolo schermo addirittura l'abbiamo detto in un'intervista alla Stampa di Torino che ci fece il titolo a grand'Italia nel piccolo schermo dalla scoperta quindi della comunità
Dicemmo ricordo anni e se la prima il primo il prima comunicazione a tutti i candidati redattori di evitare non solo il palazzo ma peggio ancora tutti i palazzetti della Provincia della provincia italiana
Riflettendo oggi le idee per i telegiornali delle regioni erano sostanzialmente giuste come erano stati importati sostanzialmente giuste erano le prime indicazioni del Progetto di terzo canale
Noto agli esperti ai conoscitori questi problemi come la proposta Fabiani in quel progetto si evitava ad esempio la burocratica spaccatura tra programmi e telegiornale
Il breve del telegiornale nazionale poi l'articolazione in ventun telegiornali locali era visto come un unico corpo cambia l'obiettivo non di spezzettare il Paese anche questo dicemmo allora
Manzi di costruire una nuova vera unità nazionale costruita non sulle prefetture e neppure sulla copia decentrata di quanto esiste a Roma ma sulla scoperta del locale e delle sue notevoli particolarità
Dicemmo quindi non provincialismo esaltazione della piccola e spesso sciocca cronaca ma scoperta di una grande Italia trascurata da un sistema di informazione scritta e radiotelevisiva legata spesso solo al Palazzo
Ciò ponemmo ritengo tuttora giusta questa posizione
Di fare telegiornali solo di questioni locali in questo dicono alcune cose che forse non sono esattamente uguali a quelle del della redazione ma su questo credo che dovremmo riflettere e discute io non credo a un telegiornale esclusivamente locale
La vita del mondo e l'esperienza della piccola comunità locale non vanno per strade chiuse diverse guai se facciamo purtroppo il bilancio di tre anni di telegiornale salvo qualche interessante eccezione non è complessivamente positivo
Tutti o quasi dei rioni del TG tre
Sono identici
Ai di agli errori fatti dai TG nazionale tradizionale sono stati ripetuti
Di gadget ufficiali ne basta una e allora in quel caso se ne sceglie giustamente quella stampata con la carta migliore più elegante e meglio e meglio elaborare
Quanto all'informazione regionale questa risulta la più penalizzata il TG nazionali hanno nonostante tutto l'autorevolezza dell'ufficialità parlano di cose importanti anche se spesso non si capiscono
Ma se un telegiornale parla lo stesso linguaggio incomprensibile per di più ha riferito al consiglio comunale e non a Palazzo Chigi
Allora davvero in pochi lo sento
L'informazione regionale locale non può essere grigia non lo deve essere quella nazionale ma tanto meno quella quella quella locale o racconta perché al cittadino di Roma di Siena di Forlì è successo una cosa quel giorno
Oppure quella quella voce in non era scontata
E la vita quotidiana di una città non può essere letta in in studio
Qui la disabitudine all'incapacità all'impossibilità alla programmazione all'inchiesta rapporto diretto non mi non mediato con le cose diventa subito una cosa clamorosa
Sì telegiornale Tre è spesso brutto perché è impossibile farlo forse in questa RAI con queste regole con questo sistema di reclutamento di selezione di educazione dei giornalisti
è impossibile il TG tre
E condannati sono gli altri due telegiornali
Se non si ha un rapporto vero con il pubblico e mi sia concesso a me uomo di sinistra
Dire una parola che può sembrare anche blasfema con il mercato
Non temo non dobbiamo temere la concorrenza
Non miglioreranno i telegiornali ne sono profondamente convinto se non si prenderà atto che il rapporto tra l'azienda e i partiti non è più riformabile non si tratta di aggiustarlo non è più di forma
Va allentato spezzato reso flebile non può essere periodicamente ridipinto di buone intenzioni la RAI è un servizio pubblico e di avere rapporti con lo Stato
Questo deve garantire alla RAI la possibilità e di Amelia in esercizio gli impianti è quella di mandare in onda servizi ritenuti di pubblica utilità ma i legami devono fermarsi qui
Lo Stato non deve aderire l'obbligo di tenere in vita comunque ogni comparto dell'azienda televisiva vista
Lo scambio politico tra basso salario basso for profilo bassa produttività deve essere spezzato nella RAI
Un giornalista della RAI deve realizzare il suo servizio avendo come obiettivo quello di essere letto e questa come cosa più importante dobbiamo cominciare ad aprire il mercato anche giornalistico quanti giornalisti della carta stampata siamo riusciti e parlo dei grandi giornali
Della Carta
Quanti ne abbiamo portati in RAI in questi ultimi tre anni
Quanti giornalisti abbiamo portato via al Corriere della Sera o a Repubblica o a Panorama o all'Espresso in questi ultimi cinque anni
è una domanda che ci dobbiamo che ci dobbiamo porre
Certo questo non è l'unico parametro come l'unico parametro non può essere l'ascolto d'ascolto ma certamente di quelli che non possono essere ignorati
Ne vale ripararsi dietro i dieci milioni di utenza del TG uno pessime sorprese se seguitiamo a lavorare in questo modo potrebbero venire quando Berlusconi
O chi per lui ho finito subito si sentirà sufficientemente forte di produrre i telegiornali
I TG pubblici possono e devono essere favoriti rispetto a quelli privati
Ma devono restare aziende giornalistiche lo scambio deve essere tra la garanzia dell'informazione di pubblica utilità e tacitato il Piotta citazioni finanziarie ed operative
Invece noi oggi ci scambiamo la certezza dalla dichiarazione letta in TV con la garanzia di un posto di lavoro lottizzato questo cerchio va spezzato forse alcuni partiti possono aiutarci a farlo
Ma non saranno è questa la mia convinzione personale non saranno i partiti a dare il colpo decisivo al rinnovamento della RAI
Può farlo in Parlamento una legge ma lo deve fare sopra tutto la gente che lavora in RAI con dolore perché già oggi significherebbe che qualcuno qualche cosa di molto vicino dovrebbe avvenire a una dura nuova selezione all'interno del ma è un passaggio obbligato che dobbiamo affrontare se vogliamo parlare davvero di salvezza del servizio pubblico se c'è una RAI dunque ci possono essere dei telegiornali e dei giornali radio veri anche molti coordinati tra di loro giusta l'idea ad esempio della unificazione tra telegiornali e giornali radio realizzato nelle sedi regionali
Se resta un ministero dell'Informazione ci possono essere solo dei TG o dei gadget in radio fonici
Infine si è discusso anche di utilità di tre diversi telegiornali
Anche qui se si riuscirà a fare un giornale televisivo ben venga un rimescolamento di carte che faccia giustizia della finzione credibile cultura cattolica laica e popolare sono chiusi
I tre telegiornali possono continuare ad esistere contemporaneamente ma dovrebbero dire diversificati diventare diversi come ha detto Walter Veltroni per generi e non perché la sacca partitiche
Giornale nazionale giornale di dibattito giornale basato sul locale i modelli non mancano e nessuno modello appartiene a nessuna anima politica né a quella comunista né a quella democristiana né a quella socialista o di chiunque altro
E la RAI possono lavorare insieme giornalisti con idee culturali composizioni politiche anche con tessere diverso quello che in RAI
Non deve più essere e che lavorino insieme dici PSD Piccini
Peace di
E altri
Perché questo non funziona il RAI devono lavorare professionisti che mettono questo loro problema e le loro idee
La loro cultura la loro passione politica per tentare di fare un grande giornale dei grandi giornali del servizio pubblico che sappiano competere
Con l'industria privata e dimostrare che il pubblico può fare anche delle buone cose
La parola l'onorevole Bernardi
Walter Veltroni concludendo la sua relazione ricordava il convegno che tenemmo in questa sede circa un anno fa
Un convegno che allora non aveva il simbolo della mela morsicata ma del cavallo di viale Mazzini
Che immaginavamo agonizzante
Walter Veltroni condivide suo linguaggio Piovani un po'immaginifico allora parlava della
Della nostra volontà di rifiutare ci ad assistere alla morte della RAI diretta
E a questa volontà di agire di proporre di intervenire positivamente in una situazione di crisi
Credo che debba collocarsi anche questo convegno che è fatto di proposte ma un anno di distanza
Io devo dire senza accentuare i toni drammatici che la preoccupazione per il futuro della RAI resta tutta quanta forte come allora vedo avvicinarsi la scadenza del trenta novembre
Entro la quale la commissione parlamentare di vigilanza dovrebbe verificare le condizioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della RAI
Il tempo che scorre e non vedo delinearsi una via di uscita
Sento forte il pericolo che se le cose non ne del dono uno scatto di iniziativa di volontà la RAI posso entrare in un piccolo chiuso molto
Pericoloso
Sento ad esempio che rispetto decisioni assunte dalla maggioranza che noi non abbiamo condiviso a proposito del modo delle di affrontare i problemi delle difficoltà di bilancio della RAI
Anche il provvedimento legislativo
Per questo fine ottantaquattro per ripianare il deficit procedono con grande fatica
Incontrando difficoltà nel governo e nella e maggioranza testimonianza di contraddizioni di un modo che si può definire in tanti modi ma non certo un modo corretto di
Governa
C'è non dico che tutto sia fermo sono in corso
Colloqui trattati l'onorevole Bubbico in questa sede è venuto e ha detto delle cose alcune precise altre e generiche mi auguro che gli altri rappresentanti politici intervengano
Però
Si è iniziati i lavori del comitato ristretto che affronta
I problemi di una nuova legislazione dell'intero settore pubblico e privato
Pare che ci sia una larga convergenza sulla necessità di un provvedimento stralcio che intervenga immediatamente sulle questioni RAI quelle più urgenti
Però il tempo sta scorrendo
Siamo arriveremo ormai a metà ottobre e nulla di concreto quagliato è qui vorrei dire al collega Bubbico che non si può bruciare continuamente il tempo lasciarlo
Trascorreva e poi arrivare a ridosso degli appuntamenti a dire e va be'adesso non ci sia la fa più è una logica alla quale noi ci rifiutiamo perché da maggio che ci sono decisioni assunte dal Parlamento
Sono danni che esistono sollecitazioni proposte di legge con le quali era necessario misura
E intanto vorrei che noi tutti lo tenessimo presente il sistema delle comunicazioni di massa
è sottoposto a grandi processi di ristrutturazione quanto è avvenuto nel settore delle televisioni a private
Quanto sta avvenendo nel mondo della pubblicità e la sua e la proiezione del prende in atto nei prossimi anni quanto si sta concludendo in questi giorni per una uscita in bonis dall'amministrazione controllata della vicenda del Corriere della Sera e della
Rizzoli
Io credo che il fatto che il Corriere della Sera Possa uscire dall'amministrazione controllata
Con un intervento imprenditoriale solido sia un fatto da seguire con attenzione da valutare nient'affatto negativamente
Credo anche che in fondo in questa soluzione
Sì coglie almeno io trovo
Un riflesso di una sollecitazione che mesi fa mosse il senatore Merzagora anche con una proposta precisa quando rivolgendosi alla borghesia italiana
Poneva il problema
Beh come mai possibile che il più grande giornale espressione della sua cultura della sua capacità di egemonia un tempo in questa società dovesse potesse continuare rimanere in vittima di manovre oscure di finanzieri d'assalto
Di subordinazione mi alloggi che strettamente partitiche
Vedremo
Quando la soluzione si sarà consolidata
Quali
Saranno i risultati la gestione il rapporto con la legge dell'editoria siamo anche consapevoli che lo Stato più generale dell'editoria italiana della sua proprietà il rapporto con il sistema bancario meriterà una riflessione più attenta
Anche tenendo conto della scadenza fra due anni della legge per l'editoria che non credo possa comportare soltanto una secca proroga ma invece una riflessione una riflessione che a mio modo di vedere su alcuni nodi ma già avviata contemporaneamente ad una legislazione per il settore
Radio televisivo
Ma di fronte a tutto quello che accade la Rai non può rimanere ingessata nelle sue strutture nel suo modo di essere governata ripiegata su se stessa schiacciata dalle logiche che per comodità ormai un po'uguale definiamo di lottizzazione ma schiacciata sotto una logica una logica di subordinazione a determinati segmenti del padre e potere politico che non solo danneggiano la RAI
E accenno solo ha un problema più generale
Che quando hanno prevalso hanno schiacciato anche la carta stampata
Hanno provocato anche danni nella carta nell'editoria
Intrecciandosi con manovre finanziarie oscura e lasciando lo spazio a tutte le avventure possibili in questo sistema
Che cambia così rapidamente diviene necessario che la RAI sia
Il servizio pubblico radiotelevisivo un elemento dinamico
Non solo un cardine di democrazia un elemento di garanzia per l'intera società
Ma semmai il punto alto che vede nell'informazione e il dato democrazia ma anche l'altro elemento di dinamicità di un nuovo di un segmento trainante dello sviluppo di una società
Moderna
E il senso delle nostre proposte di quelle qui avanzate nella relazione di Walter Veltroni mira proprio a questo
Di proporre per il servizio pubblico radiotelevisivo non il ripiegamento non irrita gli a Rossi spazi marginale ma un ruolo dinamico trainante di avanguardia nell'intero sistema
Radiotelevisivo se così non sarà
Credo che questo vada detto con chiarezza agli operatori del settore e anche alle forze politiche
Se così non sarà guardate che si mette in discussione l'esistenza del servizio pubblico non la necessità di un servizio pubblico
Ma il modo di essere che cosa dovrà essere il servizio pubblico nel nostro Paese
Pone problemi di questa natura già la logica della spartizione del processo di omologazione ad interessi partitici dell'in sé dell'intero sistema informativo
Ma se la RAI
Perde colpi viene emarginata diventa un'azienda che per vivere costretta a fare ricorso all'assistenza pubblica con una progressione continua di richiesta di aumento del canone guardate che dovremmo ripensare anche all'idea del servizio e quindi a conclusione di questo intervento vorrei dire anche alcune cose
Spero precise su quanto Bubbico con molta correttezza chiarezza è venuto a esprime sul consiglio di amministrazione della RAI deve essere chiaro
Noi alla scadenza del trenta novembre non accenderemo a nessuna logica di completare questo consiglio di amministrazione
Quasi che gli inglesi che abbiamo avuto dietro alle spalle dopo le nomine del leader gli avvenute senza il consenso del presidente questi mezzi fossero trascorsi e ci fossimo e avessimo scherzato
Sia ben chiaro noi siamo un partito che ha il grande il senso della responsabilità nazionale ma il nostro senso della responsabilità nazionale non può portarci ad avallare occhi operazioni
Che non condividiamo
Che riteniamo dannose per il futuro della RAI
Rispetto alle quali e riteniamo indispensabile per tutti è fare piazza pulita
Pertanto
è necessario procedere insieme per uscire per darci nuove regole e uscire se vogliamo da quella che un po'troppo semplicisticamente ma usiamo questo termine che così è più facile da capire la logica consociativa che stava nel meccanismo elettorale previsto nel mille novecentosettantacinque
Noi abbiamo fatto una proposta organica
Che distingue i livelli di responsabilità del consiglio di amministrazione dai livelli di responsabilità gestionale
La commistione che si è prodotta negli anni che stava nella legge tra responsabilità dell'Illiria responsabilità del Parlamento non ci pare più che funzioni in modo adeguato
Le illusioni di qualcuno
Che la responsabilità della lottizzazione stava nel Parlamento i lacci e i lacciuoli
Mentre se tutto fosse stata affidata all'IRI avremmo avuto managerialità beh credo che sia un'illusione che tutti possono mettersi in tasca dopo quello che abbiamo visto
Sia a primavera marzo sia soprattutto l'ultimo comunicato dell'IRI che rifiutava di procedere all'integrazione dei tre consiglieri mancanti occorre andare a definire una nuova una nuova luce noi condividiamo la preoccupazione che esprime la DC
Che nel fissare le nuove regole dobbiamo evitare di trasformare la RAI in un ente dobbiamo mantenerne il carattere di azienda
Capace di competere sul mercato la quale concessionaria di un servizio
Per cui vediamo in che modo trovare risolvere questi problemi
Ma non possiamo accettare di rimanere dentro le logiche che obbligano ad accordi che non stanno nella realtà sia ben chiaro
La logica della maggioranza dei tre quinti la logica consociativa
Non tiene più non solo perché non si è trovato l'accordo sul presidente
E quindi per ripristinarla come in parte intendeva suggerire l'onorevole Bubbico non ci basta fare un accordo sul presidente se mai
Perfino concordare ciò che avverrà dopo la elezione del consiglio di amministrazione
Walter Veltroni lo ha ribadito la RAI non ha bisogno di un padrone in più
Ma di padroni in meno
Il punto è che il dissenso a e la necessità quindi di andare ad un confronto aperto non riguarda semplicemente questi livelli ma riguarda l'idea di ciò che deve essere il servizio pubblico è il rapporto tra RAI parliamo di e sistema politico
Le proposte di Veltroni che riassumeva in un quest'idea dei telegiornali una RAI editore che sappia fare ripubblica il Corriere della Sera legga zeppe
Locali la un editore di questo genere e non può quindi è un'idea profondamente diversa e propone un confronto con le altre forze
Per un rapporto RAI il servizio pubblico e sistema politico radicalmente diverso da quello che si è instaurato in questi anni
E io non capisco perché soprattutto a sinistra questa discussione non sia possibile costruirla dato che si è dimostrato che è la omologazione del sistema informativo a determinati
Schieramenti operazioni politiche non è mica vero che rende elettoralmente
Perché la gente ha suoi strumenti critici perché comunque i processi di formazione delle idee degli orientamenti elettorali sono molto più complessi e il Bombarda che i bombardamenti propagandistici che l'uso strumentale che può avvenire della dell'informazione pertanto proprio a questa consapevolezza che semmai incide di più nella formazione dell'opinione pubblica
Una cultura un modo di proporre l'immagine la complessità della società e dove ciascuno coi si misura
Sulla base delle proprie idee che non una riduzione meramente propagandistica dello strumento informazioni
Noi abbiamo nella nostra proposta
Queste l'idea su cui sono sosteniamo non la proporzionali dea Ale che non so quale la proporzionali leale di cui ha parlato l'onorevole pubblico noi proponiamo un meccanismo elettorale che garantisca nel consiglio di amministrazione no non la presenza proporzionale di tutte le forze del Parlamento perché queste ruolo della Commissione parlamentare di vigilanza
Ma una rappresentanza del Consiglio una formazione del consiglio di amministrazione coerente alle sentenze della Corte costituzionale senza la quale coerenza servizio pubblico non esisterebbe
Quella la coerenza al principio che gli organi di direzione del servizio pubblico non possono essere di
Formazione prevalente o esclusiva dell'esecutivo
In cui ciascuna forza
Propone la rappresentanza alle presenti in modo autonomo senza essere vincolata acqua
Preventivo
Questo non esclude la possibilità di accordi la possibilità di informarsi di maggioranza per esempio però esclude che necessariamente obbligatoriamente in modo rigido
Si debba trasferire la maggioranza di un governo nella maggioranza di
Di direzione Dall'Ara
Perché se la RAI ha questo ruolo istituzionale
Se questo servizio se questo servizio pubbliche comunque le alleanze gli accordi si fanno su programmi del servizio pubblico in modo trasparente sulla base delle idee e ciascuno procura l'ultima
Considerazione
Molto sistematica e quella riferita alle osservazioni di Piero Ottone ed il Vittorio Moccagatta
Io voglio dire nacque fare una prima considerazione mio nonno nessuna difficoltà a dire che la nuova legislazione per il sistema radiotelevisivo privato
Posso anche partire tenendo conto che le idee che sono rappresentati in quel problema getti di legge compreso il nostro
Possono essere messe Duncan quando noi presentammo la nostra proposta di legge non avemmo alcuna
Pretesa esclusiva noi concerti vanno in sistema in quel determinato modo centralità del servizio pubblico sistema di private sistema di netto
La realtà camminato diversamente però se si dice che non si può fotografare la
Semplicemente le antiche avanzare altre proposte concrete io sono convinto che tutto sommato me lo consenta Ottone
Quella idea poi non tanti meccanismi numerini dalla nostra legge ma quella idea
Contenuta nella nostra proposta di legge mantenga ancora una volontà una validità
Si può andare ad una soluzione diversa cioè che in sostanza accanto ad un sistema di emittenti fondate a livello locale che possano collegarsi network esistente una iniziativa privata
Che trasmette sull'intero ambito nazionale
Non è la nostra idea per se ci sono proposte confrontiamoci però a questo punto affrontiamo anche le regole del gioco con la consapevolezza che il mercato affidata all'Anarchia mangia se stesso
E invece è necessario se no tutto questo programma sul mercato non regge e allora e occorre una una legislazione
Che affermi la trasparenza della proprietà e normativa antistress
E le normative antitrust non possono non intervenire sulla proprietà
Sugli intrecci della proprietà e questi intrecci riguardano editoria televisiva editoria stampata e riguardano soprattutto il rapporto con il mondo della pubblicità
Io lo so che le norme dell'editoria non si trasferiscono rigidamente nel settore televisivo ma ci sono principi affermati nella legge per l'editoria
Che valgono anche per il settore delle private poi qualcuno mi può dire va be le leggi vengono aggirate questo succede sempre anche il Codice Penale qualcuno cerca di aggirarlo si tratta da parte dei governi si tratta da parte degli organismi dello Stato di farle rispettare le leggi e qualcuno che ha pensato nell'editoria di aggirarle recentemente
Ha picchiato poi il venti quindi non è poi sempre detto che le leggi non servono a niente è facile è facile aggirare
Con quest'ultima preoccupazione se vogliamo il libero mercato se vogliamo
La concorrenza
Mi rivolgo a lei Moccagatta
L'opinioni nostre su tutta la vicenda di Canale cinque
Vi abbiamo detto e senza animosità ma con chiarezza in tutte le sedi
Il problema chiesto con che il mettere sempre una preoccupazione che si è accentuata dopo i provvedimenti del governo a proposito del piano delle radio frequenze radio per la radio
Il problema è che anche in una situazione dove esisteva il Corriere della Sera dove esisteva la stampa dove esiste il Messaggero Indro Montanelli esce dal Corriere della Sera e fa il giornale
Scalfari inventari pubblica
Ora il problema nel sistema radiotelevisivo
E qui c'è un nodo della Corte costituzionale che nessun ancora sciolto che oggi si ripropone dopo il piano delle frequenze presentato dal governo
è che io non posso consentire una situazione nella quale occupato lettere quel bene pubblico un altro editore non posso
Un'altra impresa non posso assolti
Per cui c'è una normativa antitrust da fare è una garanzia di pluralismo della possibilità che si affermi almeno altri impresa altre iniziative che non può essere decisa che non può essere
Il dedita da
Una legge troppo se la normativa antitrust è chiara
Se le regole del sistema sono trasparenti io non credo che a quel punto ci sia un problema di vietare l'informazione
L'interconnessione anche nel sistema nostro
Io su questo non condivido ciò che dice
L'onorevole Bubbico semmai si possono pesci pensare a meccanismi di tipo inglese tra chi fa attività i iniziativa televisiva commerciale e invece la intende fare per l'informazione ma una volta che le regole del sistema siano chiare
Beh a questo punto non vedo sbarramenti semmai pongo altri vincoli questo sì che riguardano la produzione
E che riguardino
Ebbe il governo delle risorse
Il governo delle risorse
Il mercato della pubblicità è una risorsa fondamentale per alimentare tutto il sistema radiotelevisivo
Be qui la normativa antitrust decisiva nel definire il rapporto tra concessionarie di pubblicità e televisione pubblicità televisiva pubblicità sulla carta stampata la legge sull'editoria stabilisce dei vincoli precisi a proposito delle concessionarie di pubblicità
La stessa legge inglese stabilisce degli dei barra a Est per quanto si riferisce al messaggio pubblicitario che si può trasmettere nel periodo nel periodo orali
Ma è indubbio che anche un mercato pubblicitario che si espanda
Me lo consenta Moccagatta
Se è caratterizzata da questa posizione dominante che emerge di Publitalia non solo è pericolosa non vorrei che la cosa che per tanti anni è stata rimproverata alla Sipra
E accadesse a voi
Il giro di chiese diciotto chiese che si rivolgono a voi che controllate oltre un terzo del mercato pubblicitario lo dico in modo abbastanza semplice e brutale ma è un problema di democrazia neanche un problema di
Di correttezza e di trasparenza e imprenditoriale anche perché temo che se questa situazione questa monopolistica non viene regolata lo stesso prende in espansione del mercato pubblicitario potrebbe esaurirsi e e quindi la risorsa non essere più tale da alimentare non solo le iniziative editoriali oggi esistenti ma anche nuove che potrebbero sorgere
La seduta pomeridiana inizierà alle quindici e trenta raccomandiamo la puntualità perché vorremmo dare una certa compattezza convegno che già molti
Iscritti fuori sono distribuite le cartelle con le relazioni costano una prezzo modico e
Per autofinanziare almeno in parte i costi di questa convenzione
No
Claudio
Tu c'erano
Allora buon pomeriggio a tutti i livelli di cominciare
Cambio di presidenza speriamo non in peggio
Il primo Polaris primo iscritto a parlare Aldo D'Alfonso presidente del comitato regionale radiotelevisivo dell'Emilia Romagna
D'Alfonso la parola
Ricordo di contenere gli interventi regionali dieci dodici minuti grazie speriamo che non cambia in Belgio Aziz senz'altro cambierà in peggio la dizione l'elevatezza del dibattito ma me ne scuso
No io volevo trattare proprio per
Non è nemmeno la raccomandazione a presidenza un solo argomento che è stato accennato nella relazione di Veltroni
E mi sembra anche l'intervento necessario ma sul quale mi sembra che valga la pena di ritornare insistere e precisare ancora una volta quello della cosiddetta informazione locale
Però per uscire da equivoci voluti io non voluti mi permettono di usare un termine chissà perché è diventato desueto quello di decentramento mi sembra logico che questo argomento venga trattato da un rappresentante con scarsi o nulli i poteri di una realtà periferica come il comitato della regione Emilia Romagna
Trattato in riunioni dibattito carico nazionali ma senza che abbia avuto mai una cava mille audience
Però mi lascia perplesso lasciatemelo dire il fatto che non sia più trattato da tempo con la stessa precisa dizione d'altri
Le buone ragioni sono due
è venuta meno sul tema a Radio Televisione e forse anche su altri temi la spinta regionale
Da centotré fu fatta in molta parte sotto la spinta e le regioni poi dopo non se n'è più parlato
In questo dibattito le regioni rischiano di essere assenti oramai da mesi e anche sinora mi sembra in questa sede
Contemporaneamente c'è stato un processo di accentramento anche qui in tutti i campi forse non soltanto nel campo della televisione
Ma nella tv con due alibi il primo il fallimento ma non si sa quanto voluto anche della terza rete
Secondo alibi quello di un aziendalismo
A mio parere è falso quando si dimentichi che la RAI è un'azienda pubblica innanzitutto
è un'azienda di informazione in secondo luogo che significa che è una cosa molto diversa l'aziendalismo Dellai da quello che può essere l'aziendalismo della FIAT
Si potrebbe dire altro ma facciamo fare
Il problema è che cosa fare su questo piano
Mi pare il primo è un appello ai sentimenti
Non rassegnarsi
Ma non in nome di un campanilismo regionale
Ma su una precisa argomentazione
A mio parere il binomio democrazia pluralismo e monco e zoppo
Se non si trasforma in un trinomio
Democrazia pluralismo decentramento
Cioè qualsiasi gioco o alchimie anche in buona fede
Non serve se è soltanto un gioco centrale al quale partecipano soltanto alcuni personaggi intorno a un unico tavolo
Sarà sempre perdente in questo gioco il Paese reale e quello che dovrebbe interessarci
Io vorrei che di questo si rendessero conto anche coloro amici e compagni che con le migliori buone intenzioni quindi da ogni parte politica lottano per una reale riforma democratica della RAI si rendessero conto quelli che in Parlamento in consiglio d'amministrazione eccetera rappresentano anche realtà locali
Che da soli non riusciranno mai a realizzare un organismo veramente democratico se non sono sussidiati dà una spinta di quello che tutto il Paese non soltanto quindi Roma tanto per intero
Su questo che cosa si può proporre cosa si può fare
Secondo me i problemi sono due
Ce ne saranno molti altri ma nella mia incompetenza dirò che ce ne sono soltanto due fondamentali
Intanto quello di rendersi conto della necessità per quanto riguarda il mezzo radiotelevisivo di un potenziamento dell'informazione locale e regionale
Amanda è stato ricordato da Veltroni fenomeno da carta stampata
Non a caso
Falle Gazzetta che sono gazzette locali fa gli inserti di alcuni grandi giornali che sono insetti regionali e così via
E penso che sarebbe almeno strano che la radio televisione non si ponesse il compito di un potenziamento dell'informazione locale
Secondo che fare
Dare spazio a un'informazione locale come informazione nazionale se non si vuole che l'informazione locale poi si ha detto semplicemente
Semplicemente stagnazione di tutto una realtà da quelli che sono i grandi mezzi di informazioni
Che è la voce della società italiana non può essere fatta da due partiti senz'altro non può essere fatta neppure da tre partiti o da cinque partiti
Ma può essere fatta soltanto dalla ricchezza di fatti informazioni avvenimenti sociali e culturali di tutto il paese
In modo che si stabilisca quello che una volta si diceva quel rapporto a doppio senso di marcia tra centro e periferica
Si sono proposte che non so se vanno codificate in articoli di legge
Credo che vadano però attuate prima che entri in funzione una legge che chissà quando potrà entrare in funzione
E come si fa a portare avanti queste proposte
Tanto a mio parere se attraverso un rafforzamento delle sedi regionali
Siamo trovati in questi mesi di fronte a un falso dilemma a mio parere centri di produzione o no e allora se ne rimangono in quattro di quattro diventano due o di due diventano venti e così via intorno a questa discussione non se ne esce fuori
A mio parere con i mezzi che abbiamo a disposizione tutto può essere centro di produzione inteso in senso giusto
Rafforzamento delle sedi regionali significa uomini mezzi significa in ultimamente in poche parole cervelli e non soltanto mattoni
Non è che c'è bisogno di avere grandi sedi per avere una influenza sia locale che nazionale
Oggi lasciatemelo dire a me che non faccio parte di questo universo interno all'azienda
A mio parere coloro che lavorano nelle sedi locali
Sono degli umiliati e offesi
Sono considerati di periferia dell'impero e accettano di essere periferia dell'impero
Bisogna toglierli da questa situazione
Dando una maggiore autonomia alle sedi locali
Esaltando le potenzialità che pure esistono vedendo le sedi come centri di aggregazioni di energie culturali professionali tecniche che esistono ma troppo spesso sono colpevolmente emarginati
Secondo stabilire uno stretto contatto questa è una conseguenza necessario fra sedi e società
Questo contatto potrebbero essere i comitati la cerniera ma non è un problema di organismi problema ed il modo di fare parliamo del deforme dei modi per cui la sede non siano qualcosa di staccato dalla società che lo circonda ma siano espressione di questa stessa società si tratta di un modo di lavorare di concepire il servizio
Le Regioni facciano la loro parte per quanto riguarda gli enti locali facevano parte le grandi associazioni facciano parte tutta la società regionale faccia la sua parte comunque ci si muova per far sì che questi non siano dei funghi
Promanazione di Roma in una o l'altra Regione Terzo stabilire qui bisogna avere un grande coraggio dei nuovi modi di contatto fra le sedi regionali RAI alle tv private
Cioè credo che è una realtà che non possiamo ignorare
Senti tv RAI TV come centro di servizi e di utilizzazione di mezzi di altri
C'è un contatto non facile ma secondo me indispensabile
Quarto contatti diversi di quelli che esistono un'altra sedia direzione nazionale
Corsi mi sembra qualche tempo fa in un dibattito parlava e denunciava il fatto non c'è più neppure la conferenza dei direttori dirette
Che doveva essere quattro persone poi i tre direttori più il vicedirettore della terza
Ma dico non si potrebbe prevedere una conferenza mensile dei direttori di sede
La quale veglia proposto una bozza di palinsesto mensile faccio vedere questo è un modo non il rapporto telefonico o gli ordini di servizio per far funzionare desse regionale sedi locali Passigli
Non so chi sono già dei modelli ai quali riferirsi ci sono modelli di consorzi di tv locali di organizzazioni locali nazionali e così via in campo straniere capo estero
Forse ci saranno anche dei modelli da inventare da parte nostra ma studiamo lo questo problema perché a mio parere non si può ignorare
Problema di fondo e concludo
E quello di non umiliare in nome di un falso aziendalismo
Le energie periferiche
Perché a mio parere oggi abbiamo questo
Pericolo di fronte che il nome dell'economia il nome dell'aziendalismo il nome della capacità di direzione
Le sedi siano delle filiali
E non siano viste come un tutt'uno della radiotelevisione nazionale
Io credo che queste non siano rivendicazioni di campanili più o meno grandi
Ma sì o no considerazioni che se valgono quel che valgono servano ad affermare la centralità dell'emittente pubblica
E a dar fiato a termini come democrazia e pluralismo che altrimenti ne sono convinto se non si va avanti anche in questa direzione rischiano di essere termini che sono soltanto vuote parole
Io gradirei in questo convegno che mi sembra molto seriamente organizzato ecco una partecipazione così vivace di avere una risposta su questi argomenti
Se ci sono argomenti in contrario diciamo di ma quello che non mi convince assolutamente che non credo sia assolutamente utile è un silenzio elusivo che su questo tema troppo spesso ce sta grazie
Grazie
Allora ascoltiamo uno di quelli Voci dalla periferia dell'impero la del fosso Gilberto Squizzato della RAI di Milano
Poi parlerà Vito D'Amico presidente della SIP
Sì stamattina abbiamo sentito la capitale adesso la prima delle Voci dalla periferia
Io voglio cominciare una relazione intervento un contributo prendetelo come volete che nasce dalla fabbrica là dentro c'era questi artigiani non artisti ma piccolo cabotaggio dal nostro lavoro quotidiano che ci mette alle prese con le storture la strozzatura dei lacci lacciuoli e ritardi e le inadempienze le insufficienze ecco chi ci sta dentro come dire queste cose io voglio riferire d'apertura alcune alcuni passaggi soltanto dalla relazione che il comitato di redazione della RAI di Milano ha trasmesso
Al direttore generale al direttore del TG uno del TG due del TG tre del GR uno e del GR due e GR tre direzione esteri perché
Quasi tutti voi saprete che mentre i di colleghi che operano nei TG Energie Agre nazionali hanno un direttore al quale rendere conto
Chi lavora nelle venti realtà regionali a sette direttori
Ai quali tutti i redattori regionali sono tenuti a prestare il loro compito
Che cosa dice questa relazione del C.R. del CDR de Milan
E cioè qual è l'immagine di Milano e della Lombardia che l'Italia conosce attraverso i notiziari radiofonici e televisivi
Un'immagine parziale insufficiente spesso distorte che non rende ragione né della specificità del territorio lombardo né della complessità dei fenomeni sociali che ne intervengono la Lombardia nove milioni di abitanti all'incirca il Benelux Belgio Olanda e Lussemburgo messi insieme
Il centro propulsore delle attività produttive la nostra economia
Uno dei più bassi e mercati del merci e di idee di laboratorio culturale uno dei laboratori culturali più avanzati d'Italia la sede delle maggiori industrie dello spettacolo e dell'informazione uno dei maggiori centri scientifici se non il maggiore
Uno dei luoghi nei quali si sperimentano le trasformazioni del costume che poi per ricaduta per farla auto vanno a finire fino al più sperduto paesino della più desolata abbandonata regione del nostro Paese
Ricerca artistica ponte fra l'Italia e l'Europa di di cui tanto civili riempiamo la bocca questa nostra volontà di non essere terzo mondo di proiettarci su verso il continente nel quale ci troviamo bene Milano si dice il ponte fra Italia Europa
Milano purtroppo non ospita le sedi del potere politico dunque Milano non esiste nei telegiornali nei giornali radio al di là di qualche lodevole iniziativa di qualche spiraglio di qualche più disponibile
Dirigente
Di qualche giornale o di qualche telegiornale di Milano si sente parlare se c'è la cronaca nera anzi Milano sta per perdere il suo primato di contributi alla alle pagine dei giornali tra le pagine dei giornali quotidiani radiofonici e televisivi perché questo primato glielo sta portando via la camorra
Napoli affonda prodotto
L'anno scorso solo quaranta servizi in meno rispetto a Milano
Per carità colleghi di Napoli fanno egregio mente il loro compito il loro dovere nel documentare la realtà di quella regione
Però è è abbastanza desolante che il primato fra Milano e Napoli noi ce lo si debba contendere perché noi oggi abbiamo un po'di terrorismo in meno allora non può di camorra in più e dunque più collegamenti con Napoli questore quello che viene a finire che noi l'immagine che si dà della di questa realtà lombarda ma dico questo perché la realtà lombarde paradigmatica di tutte le realtà regionali allora qui entrando nello specifico di quella tematica che ci veniva portata dal presidente del Comitato regionale per l'Emilia
Dell'Emilia sul servizio pubblico
E allora se vogliamo fare i conti con la realtà che cioè in questa azienda diciamo
Alle mie spalle ci si invita a parlare della di un progetto per i telegiornali bisogna dire che in in RAI ci sono per le ragioni strutturali nelle quali non ci troviamo a operare cinque categorie di giornalisti
A chi comanda
De i mezzi busti nazionali i quali vanno in onda quotidianamente
Sì
I redattori romani che saltuariamente hanno accesso ai notiziari nazionali
Di i redattori regionali che saltuariamente hanno accesso all'IRI ai notiziari
Nazionali
E ultima categoria quegli sconosciuti che lavorano nelle redazioni regionali si fanno i loro giornali regionali e qualunque sia la densità allo specifico dall'argomento che trattano va a finire scusi duramente e notiziari regionali
Questo non per cattiva volontà o per usurpazione dei colleghi romani ha perché la struttura produttiva di queste aziende è una struttura punitiva nei confronti delle realtà regionali per quello che si esprimono
Per due ordini di catene di problemi uno è di tipo contrattuale c'è un contratto giornalistico per cui giornalisti di Roma hanno un contratto che in sostanza è un'esclusiva per una testata i giornalisti tutti i giornalisti le centinaia di giornalisti delle sedi regionali dipendono da sette direttori e sono dei tuttologi io vado in relazione al mattino
Oggi mi tocca un sindacale domani il palazzo comunale dopodomani mi tocca la cronaca fra quattro giorni mi toccherà fare un pezzo sulla scuola il settimo giorno mi toccherà fare la mongolfiera che sale nel cielo di Milano per il TG tre
Questa è la realtà nella quale ci troviamo a operare quale però dal punto devi la la realtà contrattuale ecco che stabilisce già due ordini di collaborazione diversa
Nei giornali regionali
Per questo tipo di assetto attuale del potere all'interno della RAI del potere ideativo e produttivo all'interno della RAI ripetiamo in piccolo le storture gli errori
Le deformazioni e giornali nazionali nel palazzo c'è a Roma valori nelle realtà regionale diamo i palazzetti e palazzetti impongono esigono le loro fette di informazione
Noi abbiamo i colleghi
Inviati che vengono inviati da Roma nelle realtà regionali come se il Gip i giornalisti delle realtà regionali non fossero loro i veri inviati che stanno quotidianamente nella realtà regionale per servire le testate nazionali
Noi abbiamo pezze
Immagini su cui a parte viene costruita da Roma un pastore generico o di natura politica o di natura sindacale o addirittura qualche volta
Su fatti di di costume su fenomeni di tipo sindacale perché voi capite che raccontare una manifestazione sindacale da piazza Duomo indiretta
Da un effetto diverso che poi farne un pasto Incino politico con immagini che arrivano da Milano per con un testo tutto scritto a Roma magari con avendo
All'orecchio la cornetta del telefono direttamente collegata a questa o quell'altra centrale del potere che esige che certe cose che danno meno fastidio insomma si trattino con una certa cautela
Dunque il rapporto con Roma dei giornalisti delle sedi periferiche non di Milano ma di tutte le sedi periferiche un rapporto per cui se io faccio un servizio per il giornale nazionale lo faccio perché questo è un regalo una gratificazione una concessione un atto di generosità da parte dei di chi fa i giornali nazionali
Ma se questo è punitivo nei confronti della professionalità dei giornalisti per ragioni queste punitivo anzitutto nei confronti del contenuto informativo dei giornali
Perché perché andiamo ad analizzare la struttura dei giornali nazionali noi vedremo che l'ottanta per cento delle notizie sono fatte da Roma di questo ottanta per cento il settanta per cento viene dalle centrali del potere politico di queste
Di questo settanta per cento il sessanta per cento e così
Si potrebbe proseguire in questa analisi che cosa prima dell'Italia reale ai giornali nazionali
Non arriva nulla perché il TG tre l'informazione regionale si è ridotta a essere è stata utilizzata come il cestino dei rifiuti per mettere tutti quei servizi che per ragioni di tempo o di scomodità nei giornali nazionali non si vogliono mettere RAI si esce mattina si va a fare i servizi
Nei quali è scritto il futuro produttivo economico e industriale strutturale e tecnologico del nostro Paese
Ma queste cose nei giornali nazionali non arrivano se però abbiamo tre morti per la strada ammazzati per un fatto criminale questo immediatamente ci dà diritto casualmente tocca a me tocca Remondino tocca a quale altro collaboratore che si trovano la redazione del giornale si come si becca lui morti quei quel giorno va in onda nel nazionale
Questo è il meccanismo
Allora io credo che a questo punto una domanda sostanziale che ci si deve fare nel pensare una riprogettazione dei giornali regionali e nazionali
E quello di chiedersi se il suo se è possibile superare questo equivoco fondamentale per cui informazione regionale
è quasi sempre inteso come informazione nelle regioni il problema informazione dalle regioni
La struttura che noi abbiamo oggi non ci consente di fare informazione nazionale dalle regioni
Per un per ragioni di palinsesto per ragioni di organizzazione per ragioni di cultura giornalistica
Dominante in questa azienda
E c'è il problema di razionalizzare le risorse perché ha senso è logico che è un'azienda investa per esempio oggi a Milano una truppa un giornalista un operatore due specializzate di ripresa mezzi montatore Ampex quello che verrà fuori fare il montaggio di per andare a fare
La fiera dei giocattoli di Montecatini
Da mostrare ai venti mila o i trenta mila spettatori del TG tre toscana oppure in Lombardia la fiera la mostra dei Gonzaga che ogni anno ripetiamo da mostrare ai cinquanta e cento mila spettatori del TG tre lombardi
Lombardia queste secondo me irrazionalità non si possono sprecare così le risorse allora bisogna inventare un modello diverso
Il modello diverso forse sta nell'intendere all'informazione avere dalle regioni non più in senso di una distribuzione orizzontale del mercato del target cioè la Lombardia ai suoi ascoltatori la Toscana i suoi la la Liguria cioè i suoi il
La la Sicilia i suoi ma individuare all'interno di tutte le regioni i target
Le sezioni di mercato che sono fra loro omogenee
Allora può darsi che la mia Fiera del vitello che vado a fare a Cremona sia in realtà interessante per il contadino per l'agricoltore per lo lo specialista che ha zootecnico che se ne sta in Calabria che se ne sta in Sicilia che se ne sta in Emilia
Perché quello è il problema che a lui interessa in quel momento in quella giornata mentre la casalingo allo studente la Lombardia non sa che cosa farsene della fiera dell'interno che io mando in onda nel TG tre
Allora e qui voglio rapidamente andare a dare delle indicazioni più su su cui forse si può anche eventualmente discutere si tratta di incrociate le professionalità giornalistiche della RAI
Dentro c'è l'esigenza di dare il Paese reale con una razionalità di palinsesti e di organizzazione
Oraria e geografica dei telegiornali Veltroni diceva
Nella sua in una delle ipotesi che ha presentato sulla quale si discuterà e già si discute
Dei grandi appuntamenti nazionali le Newsom
Gli ha profondamente gli approfondimenti magari su un'altra su un'altra rete su un altro canale
Un continuo una non stop di informazione regionale e una un giornale sportivo quotidiane io mi permetto di dare un suggerimento in questa direzione
E suggerimento mi nasce facendo riferimento immediatamente quella che la carta stampata carta stampata
Trenta venti cinquanta pagine quanto più riesce a metterne l'editore la prima pagina è quella che leggono tutti
La prima pagina di un quotidiano è molto più lunga di un telegiornale
Molto più lunga se noi dovessimo leggere indiretta al telegiornale la prima pagina di un quotidiano ci mettiamo quarantacinque minuti aleggia la parola per parola contando il numero delle righe noi abbiamo mezz'ora ne gira nei TG e nei GR nazionali quando nel GR anche meno
Allora
Perché pensare ancora un target indifferenziato un mercato indifferenziato in cui riversare di tutto su di tutti cercano di accontentare tutti invece di fare l'edicola elettronica cioè dei grandi appuntamenti nazionali le news
Quello che nessun italiano può ignorare
Un giornale sportivo lo si può fare
E poi andare a recuperare dalle regioni i loro specifici per fare per dare delle offerte dis di servizio informativo differenziate da mettere in onda in fasce orarie che siano le più opportune
In base al tipo di richiesta che può venire dalla base del Paese faccio un esempio
Informazione di tipo economico sindacale
Ci sono una infinità di fenomeni economici sociali politici che hanno a che fare con il mondo dell'economia nei nei TG e nei GR nazionali non ci sta tutto
Tutto facciamo una grossa fatica a far passare due minuti allora decidiamo di fare quotidianamente un appuntamento di mezzo
Di economia e di sindacale che va in onda per esempio da Milano con l'apporto di tutte le regioni ma pensato ideato gestito diciamo dalla redazione milanese per il suo specifico
Per cui si sa che alle diciannove e quarantacinque l'appuntamento quale ventitré l'appuntamento del giornale economico e sindacale e a quell'ora
E così per le pagine culturali per la pagina degli esteri da pagina della scienza la pagina della scuola la pagina dell'agricoltura
La pagina dal del del Parlamento quella che già c'è la pagina della moda del costume la pagina dei pensionati una non stop informativa che dura tutta la giornata in cui gli apporti che vengono dalle redazioni regionali vanno trascurate nazionale
è questa la cosa
Che può sovvertire il nostro modo di fare informazione
Non più che io mi consumo nella mia regione le mie piccole questioni che in realtà molte volte sono grosse perché la realtà delle trasformazioni economiche e tecnologiche per esempio della Lombardia hanno poi una ricaduta ceduto il tessuto nazionale
Ma significa impaginare nelle news i grandi fatti dalla cronaca che si danno a tutta l'Italia indifferenziata mentre la prima pagina del giornale
Perché se cinquanta persone
Siamo Mazzola per un deragliamento del treno questo lo daremo sulla pagina nazionale c'è il governo decide di bloccare che so io gli strati e questo lo si dà nella pagina nazionale se ci sono duecento mila persone in piazza Duomo a manifestare contro la politica economica del governo le daremo nella pagina nazionale
Ma tutti i contributi di natura per esempio economica sindacale che riguardano il mondo del lavoro accorpiamo lì nella pagina economica che noi diamo a tutto il Paese
Il quale deciderà alle ventitré si vedersi il telefilm se vedessi la pagina per esempio economica e sindacale ossia vedersi sulla televisione privata un programma di quiz
E concludo
Sollecitando esprimendo qualche auspicio
Primo che lei si riesca inventario davvero questa edicola elettronica
Non possiamo più fare i giornali differenziati uguali uguali per tutti come si va in edicola ciascuno sceglie quello che vuole così ciascuno deve accendere il televisore allora che più lo che preferisce se e se sa di poter trovare
Per la medicina la scienza e la cultura l'arte quello che voi volete alta al giorno alla talora ogni giorno l'appuntamento su cui vuole essere informato perché l'Italia cinquanta milioni di persone sessanta milioni e non siamo fortunatamente tutti uguali
Gli auspici
Primo
Che chi ha degli incarichi direttivi nei telegiornali gli abbia a tempo determinato
Magari su scadenza biennale
E che i risultati del suo giornale vengano letti e valutate sulla base di indice di ascolto e l'indice di gradimento
Stamattina Beniamino Placido diceva ma che che congegni si possono inventare per svincolarsi dalla tutela dei partiti di una legge non si può mettere però in una riforma generale della RAI
è possibile per esempio rintrodurre
Quella
Elemento discriminante fondamentale che è l'indice di gradimento
Valutiamo
I giornali in base all'indice di gradimento della gente che li guarda
E sulla base di quale diremo se un direttore va bene o va male non in base al gradimento del partito secondo spiccia la riabilitazione delle professionalità interne alla RAI perché consentite abbastanza
Avvilente sentire che ci sono progetti o che ci sono stati i progetti di chiamare le super professionalità esterne come taumaturghi a contratti di centinaia di milioni
Per fare degli appuntamenti giornalistici conti quotidiani quando non si dà la possibilità ai giornalisti ai mille cinquecento giornalisti dalla RAI di intervenire su tutte le reti in quello che è il loro specifico in quella che è la loro capacità professionale approfondite costruito sul territorio
Un altro specie quello di riuscire finalmente a combattere questa colonizzazione culturale su cui anche la Rai è stata coinvolta per inseguire al ribasso le televisioni private penso per esempio ai ragazzi
Ma è possibile che un servizio pubblico non riesca a inventare un appuntamento quotidiano di telegiornale studiato per i ragazzi
I quali sono costretti a vedersi tra poco non solo i cartoni animati giapponesi ma li vedranno addirittura in giapponese perché arriveranno direttamente da satellite in giapponese
Un altro specie quello che non si confonda la spettacolarità con la spettacolo sita perché sono spettacolari gli avvenimenti che hanno come protagonisti attivi gli italiani
Sono spettacolo così quelli che servono soltanto a farli protagonisti passivi dei rendimenti su cui non hanno nessuna possibilità di intervenire e si è Fiumicino è stato spettacolare non è perché tutti stavamo lì a piangere sul bambino
Ma perché tutti piangevano sul fatto che ciascuno di noi avrebbe potuto trovarsi nelle condizioni del bambino indifeso
E abbandonato da un sistema di protezione civile che non era capace di cavallo sulla questo pozzo in questo era spettacolare e non spettacolo Sophie come Fiumicino l'ultimo elemento quello degli spot Vermicino
L'ultimo elemento su cui siamo maturi per discutere quello delle sponsorizzazioni che diventano sempre più attenti sono presenti
E si discutesse vale la pena di rinunciare a quattrocento milioni pur di fare una trasmissione di questo o di quell'altro argomento attenzione perché c'è e questo i giornalisti RAI lo sanno bene c'è un modo molto presenta scorretto
Di fare passare la sponsorizzazione
Formalmente mantenendo l'integrità e l'autonomia dei giornali e dei giornalisti perché si bloccano i tentativi di sponsorizzare le trasmissioni giornalistiche poi si creano i contenitori gestiti dai programmi gestiti da personalità esterne alla RAI a contratto e dunque più facilmente ricattabili e questi sì su prodotti su contenuti giornalistici sponsorizzati e gli esempi si possono moltiplicare ecco difendere un progetto diverso di gente le giornale di radio giornale significa anche stare attenti a quello che succederà con le sponsorizzazioni perché i soldi ci vogliono però bisogna anche che quando la gente guarda un telegiornale sappia
E abbia il diritto di presumere che chi fa quel telegiornale quel radio giornale faccia un servizio pubblico non in qualche modo una pubblicità surrettiziamente introdotta tramite forme ibride che già si stanno inventando e sponsorizzazione
Sostanza
Lodovico presidente della Sipra poi Santa Massimo
Io vorrei attenermi il più possibile al tema
Soprattutto per il contributo che alcuni hanno dato nella relazione degli interventi perché mi pare che mai come in questo momento sia venuto un arricchimento ad una cultura democratica dell'informazione in un momento di crisi ma anche di importanti processi innovativi
Sottolineo però l'esigenza di un'analoga iniziativa
Nel nostro partito
Da farsi al più presto il più possibile aperta
Attorno a due questioni fondamentali che sono stamattina e sono state accennate da alcuni interventi
Perché ormai ci troviamo di fronte a due fatti nuovi che sono almeno per il grande settore dell'editoria e dell'informazione una specie di rivoluzione copernicana
Diceva stamattina Ottone che anche l'editore un tempo era partito con degli obiettivi
Tutti gli editori da Rizzoli a Riscone scoria Mondadori almeno per ciò che riguarda il rapporto con l'editoria televisiva sono falliti
Quindi il fatto nuovo oggi e che non esiste più una concorrenza in questo campo ma un vero e proprio network privato quindi è un vanto noto rispetto all'impostazione che eravamo nel passato
L'altra questione totalmente nuova per il quale chiederei così come in altri in altre sedi ramo accennato di ritrovarci per approfondire
Riguarda le risorse necessarie al sostentamento dell'intero sistema dell'informazione
Per esempio il discorso relativo all'insieme degli investimenti pubblicitari
Che di per sé non sorreggono e non potranno sorreggere anche considerando i tenda un mento l'intero sistema dell'informazione voglio soltanto dire per ricordare
Qualche cosa che diceva giustamente Ottone stamattina seppure in modo autocritico perché nel passato si pensava di risolvere i problemi in altri tempi attaccando magari RAI Sipra e consociate
Che il se la situazione ormai è questo
Che quando oggi si chiede di in sede regolamentare legislativa una azione tendente a salvaguardare la libertà di stampa in generale dell'informazione quindi a considerare che ha una parte importante degli investimenti vadano anche al settore della carta stampata o degli altri mezzi
Si deve pensare che nel giro di quattro anni
Da investimenti che andavano per il settanta per cento sugli altri medio sulla carta stampata e il trenta per cento sugli audiovisivi siamo arrivati nel mille novecentottantaquattro ma i tre mila miliardi
Di investimenti televisivi in cui il cinquanta per cento sono sugli audiovisivi e cinquanta per cento sulla carta stampata determinando una crisi profonda
Nei settori della carta spazi stampate e soprattutto in quella determinata stampa prevalentemente minore non sorretta da impostazioni di carattere nazionali
Ho voluto fare questo osservazioni questa premessa
Perché ritengo a questo punto che vorrei soltanto in altra sede approfondendo questi temi sia per ciò che riguarda gli investimenti per ciò che riguarda le terre
Soffermarmi brevemente su alcune due considerazioni
Vorrei ricordare che discutere oggi dell'informazione radiotelevisiva
Porta inevitabilmente a svolgere alcune considerazioni che attengono allo stato dell'azienda RAI alle distorsioni prodotte da un mercato senza regole alla possibilità di assicurare un equilibrio tra i diversi mass-media tenendo conto del complesso delle risorse attivabili
Proprio perché è vero
Che l'informazione deve rappresentare l'ossatura del servizio pubblico radiotelevisivo
Diventa decisivo per la RAI rimuovere ostacoli e concezioni organizzative che hanno progressivamente impoverito ed emarginato l'offerta di programmi di informazione
Senti more
Che l'informazione non reca gli indici di ascolto per cui ci si orienta su altri generi di facile presa sul pubblico c'è da rilevare che molto probabilmente l'informazione
Non interessa quando è avulsa da i problemi del pubblico quando è piatta propaganda quand'è ossequiosa al potere in sostanza quando le trasmissioni non sono informazione nel senso pieno del suo significato
La realtà è che quando si è fatta informazioni in modo intelligente e creativo su argomenti che il pubblico sente i risultati sull'ascolto ci sono stati degli esempi concreti
Non mancano manco alcuni dei quali stamattina sono stati anche indicati
La realtà è
Che quando
Ed è proprio a questo proposito che occorre con decisione richiamare la stretta connessione tra Stato dell'azienda RAI e la sua offerta di informazioni
Ricomporre l'unità della programmazione RAI rappresenta oggi una esigenza imprescindibile non soltanto per contrastare la concorrenza delle tre reti di Berlusconi
Ma soprattutto per creare le condizioni di un'offerta che sfrutti tutto il potenziale delle risorse professionali utilizzando in modo concertato i tre canali RAI
Quando parlo di unità della programmazione intende esaltare il momento della competitività e della professionalità nell'ambito di un comune obiettivo aziendali
Rifuggo perciò da ogni tentazione volta concentrare la cultura ed informazioni sarebbe una soluzione senza senso e soprattutto senza prospettiva da questo punto
Di vista ritengo che le proposte per organizzare in modo nuovo l'offerta dei programmi informativi non mancano e altri suggerimenti così come sono gli stamattina emergeranno ancora nel corso della Disney di baci
Quello che va ribadito con forza e che ogni proposta ogni iniziativa rischia di essere vanificata se non si mette mano alla riorganizzazione della RAI in modo da essere in grado di affrontare le nuove condizioni del mercato
E qui vorrei fare due osservazioni
La prima
Per me rimane ancora farraginoso lo dico soltanto per il nostro gruppo parlamentare
Il discorso sugli le modalità relative al rinnovo del consiglio di amministrazione RAI vorrei aggiungere che secondo me in una legge stralcio quella che ci vede impegnati per il trenta novembre bisognerebbe anche inserire un articolo solo che abolisse l'articolo tredici della legge centotré
Perché se vogliamo rendere evidente l'autonomia tra momento amministrative politico del Consiglio e momento gestionale dell'azienda va abolito l'articolo tredici io ricordo sempre a tutti che noi non votammo
A suo tempo la legge cento ai treni proprio perché l'articolo tredici imponeva per legge la lottizzazione non la votammo
Scegliemmo positivamente il momento del trasferimento dall'esecutivo e legislativo ma non accettammo l'articolo tredici per cui se si vuole un consiglio di amministrazione valido
è un'azienda autonoma nella gestione va abolito l'articolo tredici bastano tre righe quando ci sia volontà di agire in questa direzione
La seconda osservazione che vorrei fare
Riguarda
Forse una nostra capacità questo lo dico a Veltroni maggiormente critica contro l'attuale gruppo dirigente che bisogna uscire dagli equivoci
Bisogna avere il coraggio di dire che una parte importante dell'attuale gruppo dirigente ha portato alla disfatta
Para alla disorganizzazione completa
Ci sono delle incapacità e delle responsabilità che vanno affrontate e discusse
Sentivo giustamente prima
Uno della sedi di Milano che parlava di contratti a termine per ciò che riguarda responsabilità specifiche nel settore dell'informazione
Credo che questo problema della contrattualistico aveva affrontato in tutti i campi non soltanto l'informazione ma non v'è dubbio che non è pensabile
Pensare ad un rinnovamento della RAI attraverso un nuovo consiglio di gestire di lidi amministrazione e non insieme anche un processo di profondo rinnovamento dei quadri dirigenti RAI
E qui si ha preferito un secondo ordine di problemi
E se poi brevemente non può essere elusa
Il caso italiano non rappresenta solo il passaggio da un sistema di monopolio ad un prive pubblico ad un sistema misto
Il caso italiano è oggettivamente un fatto di destabilizzazione che allontana il nostro Paese dal resto dell'Europa
Mentre infatti in sede europea si cerca di definire la base di una direttiva sull'istituzione del mercato comune delle trasmissioni radiotelevisive
Alle quali diversi paesi della comunità dovranno attenersi anche in considerazione dei processi dei prossimi sviluppi delle tecnologie saperi visti cari eccetera
In Italia non si tiene minimamente conto di quanto sta emergendo anzi si procede come se le istituzioni europee non esistessero
C'è un caso in particolare che attinenza con l'argomento oggetto del nostro dibattito si tratta del rapporto tra pubblicità e programmi in particolare tra sponsorizzazioni e programmi
In più occasioni al di là di ogni polemica ho richiamato l'attenzione che la pubblicità è sempre più un elemento importante per la televisione sia perché la quantità tende a crescere sia perché l'intero dimensionamento dei mass media radiotelevisivi
Case editrici cinema eccetera deve fare i conti con le risorse disponibili in questo campo a livello europeo viene ha ribadito il concetto della separazione della pubblicità dai programmi
Nel senso che questa deve essere immediatamente riconoscibile dal pubblico
In particolare vengono avanzate preoccupazioni per la pubblicità sotto forma di sponsorizzazioni e si afferma che non devono essere accettate promozioni in cui l'utente influenza direttamente il contenuto delle trasmissioni
Che dovrebbe invece rimanere esclusivamente di responsabilità dal programmi sta o dell'auto
Ora in Italia si sta assistendo sempre più ad una domanda di pubblicità orientata verso la sponsorizzazione
Uno dei motivi e anche l'eccessivo affollamento dei comunicati tradizionali specie sulle reti private
Ma io comincio a dire pensando alla Sipra anche sulla RAI per cui la sponsorizzazione assume il carattere di forma alternativa che consente di aumentare l'efficacia della comunicazione
E fin qui ripeto siamo ancora nell'ambito di una normale evoluzione delle cose
Dove il problema acquista rilevanza e quando lo spessore della pubblicità diventa tale da spingere anche la RAI sempre più sul versante dell'impostazione commerciali
Il servizio pubblico
Non può e non deve appiattirsi sul privato
Semmai si tratta anche nel campo privato di riportare il livello delle forme della pubblicità a quei principi a quegli standard europei che non sono non minaccia alla libertà di pubblicità
Ma semplicemente prevedono un corretto rapporto tra pubblicità emittente e pubblica
E qui l'invito e richiamo non è solo l'azienda RAI di saper stare sul mercato con le proprie caratteristiche di genomi di servizio pubblico alla Sipra che sconta gravi ritardi di riorganizzazione e solo all'ultimo momento scopre
Che senza efficienza senza una rete commerciale rinnovata ed altamente professionale non si difendono le giuste quote di mercato la Sipra che vendeva del passato soltanto spazi anzi non vendeva spazi assegnava spazi e oggi ed è passata i deve passare sul terreno commerciale di vendere per fasce orarie e per trenta e soprattutto quindi anche per settori importanti di programmi non v'è dubbio che deve rinnovare totalmente la sua struttura commerciale
E qui vale il discorso che faceva questa mattina Cesare quando ricordava che in fondo le rendite di monopolio sono servite fino a qualche anno fa oggi quelle stesse rendere incidono negativamente sulle vecchie strutture della RAI della Sipra e delle sue consociate io credo che da questo punto di vista dobbiamo mettere in evidenza
Tele considerazioni finora svolte
Che la risorsa informazione nelle diverse modalità
Venite a giorni dai telegiornali ai programmi giornalistici avrà pieno possibilità di svilupparsi di pari passo con il procedere nel lavoro di messa a punto dell'azienda RAI e delle sue consociate di una normalizzazione legislativa che abbia nell'Europa un chiaro punto di riferimento
La politica dei rinvii non può più essere sopportata la posta in gioco è troppo importante
Per assistere passivamente al progressivo del marginamento del servizio pubblico insieme ad una crisi della stampa minori che intanto appare che tanta parte del tessuto connettivo del nostro sistema democratico in questo senso
La battaglia per un rilancio dell'informazione televisiva
Rappresenta un passo importante per uscire dall'attuale disorientamento e dare al nostro Paese un servizio pubblico che sia in grado di misurarsi con i grandi temi che la società dell'informazione impone
Già azionamento
Allora la parola Giancarlo Santa al massimo il TG due seguirà direttore della sede di Milano Turci
Ricordo ancora niente contenere i tempi degli interventi nel ascoltare il più possibile grazie mi riprometto non più quindici minuti
E vorrei cominciare con una inversione di quanto sentito fino adesso dove si è partiti più delle promesse politiche dalle premesse
E penso anche a quella linfa vitalissima diffusissima dei notiziari locali delle televisioni locali alcune delle quali sono delle interessantissime scuole come esperienza all'estero scuole di professionalità interna come esperienza del resto l'hanno dimostrato
Moratoria breve tecnica
Perché la professionalità all'interno della RAI per reggere l'urto della concorrenza esiste lo hanno dimostrato i grandi appuntamenti vissuti al nostro Paese
Dal sequestro di Aldo Moro al terremoto nel quale la lentezza dell'apparato burocratico e qui mi vien quasi da pensare la volontà di tenersi volontariamente non tanto da questi eventi ha consegnato l'azienda re qualità professionali del sindaco qualità delle qua del singolo
Qualità dalle quali non si può prescindere nel momento in cui dal fatto alla sua diffusione non c'è più lo iato classico dalla carta stampata mi metto a scrivere alla macchina da scrivere
O la bozza da correggere vado in tipografia faccio la distribuzione spettò l'apertura delle edicole
Oggi c'è la notizia che si forma istante per istante minuto per minuto sotto gli occhi di tutti come è stato per esempio nel caso dell'attentato
Al Papa discende da qui un principio di responsabilità che deve valere anche per l'azienda RAI e oggi i criteri della ricerca del più vasto consenso possibile attorno ad una nomina
Se formalmente esprime un'immagine più ampia di democrazia sostanzialmente produce un dubbio risultato deresponsabilizzante
Esaurendosi lo sforzo nella premessa politica di trovare necessarie convergenze senza arrivare la definizione degli obiettivi da raggiungere neanche il difficile viene dopo
E cioè nel raggiungimento di questi obiettivi che deve essere l'unico metro di giudizio e di valutazione dell'opera di un dirigente che sia responsabile
Il pluralismo fissato per legge non ha funzionato abbiamo sentito si è tradotto in una lottizzazione
E tanto meno funzionerà come in un regime di libero mercato perché ha scritto quelle forze politiche nessuna esclusa la ricerca ciascuna della propria parte all'interno dell'universo pluralistico passando magari dal conteggio delle righe a quelle del nerbo redazionale
Funziona invece la completezza dell'informazione che si espresse dal giornalista che vive il pluralismo nella sua interezza all'interno di se stesso come etica propria e del servizio pubblico
Veniamo a delle proposte concrete quale può essere il prodotto che l'azienda RAI può offrire date queste premesse liberalizzazione del mercato rivalutazione della professionalità introduzione del principio di responsabilità se ne possono trarre le più varie nel scenderò soltanto a altre che possono essere attuate da subito anche da prima dell'introduzione della concorrenza
Sfasamento delle edizioni dei telegiornali sera esperimento ancora oggi incomprensibile del flash fissati nell'ottanta entrambi su entrambi i canali alle diciassette è durato un anno
Da otto anni invece i due-tre regionale più importanti quelli dove decine quelli a maggiore ascolto vanno in onda praticamente sovrapposti
Credo che in Italia e nel mondo non esista un altro editore che accetti di vendere una copia di un suo importante giornale solo al posto di una copia di un altro giornale altrettanto importante ugualmente sugo
Invece di cercare di rendere tutte e due al momento dunque di aver il coraggio di fare sui due canali un telegiornale dalle venti alle venti e trenta sull'uno è un telegiornale delle venti e trenta alle ventuno sull'altro e senza protezione
Edizioni a targato identificato una ricerca appena concluso l'abbiamo già sentito citare dal collega Gilberto Squizzato di Milano
Una ricerca appena conclusa da parte del nostro servizio opinioni che è un servizio utilissimo e da noi è stato finora troppo trascurato
Ha rilevato l'importanza del consumo televisivo da parte di ragazzi casalinghe e anziani
Perché allora per esempio non trasformare Flash pomeridiani Meridiani che va in onda tra le dodici e diciassette e trenta dagli attuali micro condensati notiziari che coprono ad ombrello l'universo informativo
In edizioni destinate a target definito di utenti
Cioè non ripetere poi l'esperienza positivamente percorsa dall'editoria stampata
La proposta di notizie destinate ad anziani donne e ragazzi prende in considerazione quasi la metà della popolazione italiana cioè ventiquattro milioni di persone che poi sono l'ottanta per cento della popolazione non attiva
Per quanto riguarda i ragazzi inoltre aggiungo che si tratta di un target determinante per la formazione delle abitudini di ascolto
E dei giudizi di immagine sulle diverse tipologie di emittenti e di programmi
Terza infine un recupero di iniziativa fino ad oggi
Noi abbiamo assistito a questo meccanismo
Nell'audience meridiane pomeridiana di cui o si ignorava l'esistenza o peggio conoscendo una resistenza alla Sea trascurava
Stato sono stati aperti dei varchi ineguali proprio lì si è appuntata l'iniziativa privata insediandosi saldamente nell'audience e costringendo opera di andare ad una dispendiosa rimonta per i conquistarsi e spazio immagine
Perché non aprire una fascia noi per primi di trasmissioni mattutine
Dalle sette alle otto con notizie di attualità e di utilità
I temi per utilizzare un simile contenitori voi lo capite non mancano dall'igiene alla salute dalla cultura la meteorologia dalla storia come eravamo dieci cento anni fa come saremo micro scienza fumetti disegnata dal computer perché noi destinata ai ragazzi
Con al centro il come siamo e cioè un notiziario di quindici minuti dieci minuti dedicati al notiziario nazionale tre minuti dedicata all'informazione economico sindacale sempre nazionale e due minuti distacchi regionali
Che consentano alle varie ai vari abitanti aveva e regioni sapere chi è che sciopero in quella regione in quel giorno il cambiamento di orario di apertura dei degli sportelli bancari l'aumento dei generi di prima necessità perché no
E per dare aggiungo di più che per dare un segnale di pluralismo interno all'inversione di tendenza rispetto al principio fino a oggi ha dimostrato centripeta anzi romanocentrica
Perché non consegnare un prodotto come questo ad un centro di produzione a una relazione come quella di Milano
Segnerebbe l'inversione di un altro dei meccanismi logori della nostra aziende famoso schema vola chi fino ad oggi siamo andati avanti
Per le relazioni tematiche sarebbe ora seguendo anche l'esperienza fatta in altri Paesi di introdurre relazioni per fasce orarie
Perché non farlo partire questo contenitore da un'area che riunisce i lavoratori dell'industria del terziario avanzato cultura editoriale iniziativa imprenditoriale il tutto filtrato da una società che costituisce la nostra parte più vicina a quella europea
Ecco una prospettiva di aumento della produzione era che si tradurrebbe in termini di aumento della produttività un tema da non trascurare attenzione
Nel momento in cui si dovrà affrontare un processo di razionalizzazione dell'azienda inevitabile evitabile anche perché in un settore come questo l'assistenzialismo porterebbe ad un prodotto culturale da terzo mondo lontano da quello standard europeo di qualità
Che è l'unica condizione che ci impediva di diventare cattivi imitatori o pessimi acquirenti
Del prodotto televisivo emergente è una raccomandazione ho finito che è stata fatta l'anno scorso nella precedente legislatura dal Parlamento europeo che al termine di una indagine esplorativa sulle prospettive del mille televisiva giunta a questa conclusione
Proprio in vista dell'uso su vasta scala dei satelliti occorre unire gli sforzi produttivi per limitare l'invadenza dei programmi americani e giapponesi la vera insidia
Per la cultura europea anche italiano naturalmente
Allora c'è una modestissimo inversione dell'ordine delle iscrizioni gentilmente Martucci scelte otto in ordine Longhi che poi è impegnato ascolteremo luoghi con Tucci col direttore del TG tre localistiche
Parola virgola
Walter Veltroni
A mio avviso efficacemente sintetizzato e la sua relazione alcuni dei fluida
Sulle quali
Mi pare difficile non concordare
Parlato di valorizzare le professionalità
Di creare le condizioni per l'autonomia
Devi pensare al concetto di pluralismo
Unificare differenziare l'offerta informativa
Rinnovare la RAI regolare il sistema è un progetto ambizioso che sollecita l'impegno di tutti
Ma mi pare di poter dire che questo progetto è affidato soprattutto alla riflessione delle forze politiche
Come giornalista vorrei però limitarmi a una riflessione sui problemi che riguardano il nostro lavoro ottenendo realisticamente conto
Nella situazione in cui operiamo
Per cominciare vorrei rispingere quella che considero una concezione totalizzante dell'informazione radiotelevisiva
Io credo che la vettura di un telegiornale non può esaurire la domanda di informazione che c'è nel Paese deve semmai stimolare la vettura di uno o più quotidiani il giorno dopo
Così come la lettura dei quotidiani quotidiano
Non dovrebbe escludere ovviamente il bisogno di leggersi ogni tanto un buon libro
Quello che non vogliamo immaginare una società
Un'ipotesi agghiacciante di vita dipendenti fondo questo pianeta è vissuto migliaia di anni senza la televisione
Anche se penso che la generazione di Carosello poi non sia tanto peggiore della generazione alla quale appartengo io
Ho avuto soltanto il tempo di seguire occasionalmente il per pochi minuti il dibattito che c'è stato stamane
E di scorrere in maniera molto superficiale le molte comunicazioni anche interessanti che erano che accompagnano questo convegno e ho visto è me lo aspettavo senza il suo stupore naturalmente
E che già nei vari interventi
E misura direi
Molto garbata carico va riconosciuto critiche all'informazione televisiva del servizio pubblico
Devo dire che lo sport più praticato nella redazione del TG uno ad esempio è proprio l'autocritica sicuramente più impietosa delle critiche che ho raccolto quella rilievi che sono stati espressi in questa sede noi siamo consapevoli dei limiti dell'insufficienza del nostro lavoro
Però mi sembra semplicistico il richiamo ad esperienze di altri Paesi in cui l'informazione radiotelevisiva riflette realtà ben diverse da quelle italiane
Escludiamo per esigenze di chiarezza i modelli informativi dei Paesi del cosiddetto socialismo reale
Dove l'ufficialità e la scienza di pluralismo mi sembra un'Audi palmare evidenza
Se guardiamo all'Europa a parte la BBC
Che ha garantito una larga autonomia rispetto al potere politico non mi sembra che ci sia molto da imparare
Lo dico senza
Senza nessuna vanteria naturalmente
Resta la formula del giornalismo nordamericano
Occasione di una mucca Eva di un'amichevole polemica estiva con il collega Barbato
Ho troppo stima per l'onorevole Barbato per ritenere che egli pensi veramente che nel contesto in cui operiamo dove l'informazione radiotelevisiva e per legge sottoposta all'indirizzo e alla vigilanza
Della Commissione parlamentare sia possibile ispirarsi a modelli c'è più suggestivi ma tanto lontani dalla nostra realtà culturale e politica
Vi sembrerà banale o presuntuoso ma se c'è qualcosa da invidiare al giornalismo non nordamericano
Dire che sono i grandi mezzi
Lettere le tecnologie più avanzate
E se me lo consentite perché no anche le retribuzioni
Certo
La sollecitazione ad aprire spiragli di spiegazioni a creare confronti tra verità parziali di segno opposto suscitare attrito tra diverse fonti interne l'interpretazione mi riferisco sempre alla polemica di questa estate con Andrea mi sembra non contestabile
La per amore di verità debbo dire che in una certa misura questo già avviene soprattutto negli spazi di approfondimento
Penso a Speciale TG uno accanita Amado ossia tasca nostra di tasca nostra tutte rubriche che si muovono sulla linea dei mitici TG insetti di sette piazzetta del pre riforma
Senza poi contare i contenitori delle reti
Straordinariamente densi di una certa informazione di tipo spettacolare
In questo senso per esempio anche Pronto Raffaella si potrebbe dire che è un contenitore ricco di informazione naturalmente noi abbiamo una certa misura fruito
In termini di audience della presenza di un contenitore come quello che ho citato
Quello che mi sembra di non poter accettare comunque e l'invito sotteso ad essere scomodi
E ingombranti e magari anche un po'faziosi
C'è il rischio che deve valutare esperienze che ho sempre considerato estranee alla funzione specifica dell'informazione del servizio pubblico
Il nocciolo del problema resta a mio sommesso avviso quello di concepire il nostro ruolo non come servizio da rendere al potere ma come servizio da rendere alla comunità dei cittadini
Qualcuno ha detto che non basta fornire un complesso di notizie le più esaurienti obiettive possibili
Io dico che questo è già molto
Senza nessuna polemica nei confronti di altri organi d'informazione che hanno scelto una linea più aggressive schierati a come si dice
Assolvere al dovere di informare senza pretendere di imporre tesi precostituite nel più rigoroso rispetto della capacità di ciascuno di formulare giudizi sui fatti che raccontiamo ogni giorno
Significa secondo me svolgere un ruolo essenziale in termini di credibilità nel sistema informativo di questo Paese
Significa far crescere la conoscenza e la consapevolezza sugli avvenimenti del nostro tempo significa alimentare una più corretta vita civile e stimolare una più convinta partecipazione democratica
Questo schematicamente molto schematicamente il ruolo che il TG uno cerca di interpretare
Certo
Commissioni errori lacune sono sempre possibili
Ma credo che sia difficile mettere in dubbio la nostra in onestà intellettuale o se preferite la nostra buona fede
Raccontare i fatti di ogni giorno con scrupolo professionale è in fondo il vero segreto che legittimi alla credibilità e l'audience del TG uno un giornale che almeno un italiano
Su due spoglia ogni sera
Stamattina Beniamino Placido mi hanno riferito
Con intelligenza Kostoris fosforescente che gli invidiamo c'è invitato a riscaldare le notizie che rischierebbero dice Luini cristallizzarsi nelle terre come Freddie cubetti di ghiaccio
A livello di battute verrebbe voglia di rispondere dico è un che per un giornalista la regola principale è quella di servire notizie fresche
Cotte e mangiate come si dice non riscalda
Più seriamente dico che è una concezione un po'aristocratica un po'snob un po'intellettuali Stich quella di ritenere essenziale fornire sempre
Una relazione tra una notizia e l'altra e quindi una chiave d'interpretazione
Da notizie che si snodano da un TG all'altro
Quattordici volte al giorno mi pare nel servizio pubblico il giorno per giorno per trent'trecentosessantacinque giorni all'altro
Nella globalità dell'informazione
L'interpretazione nasce autonomamente in ciascuno di noi sulla base delle nostre conoscenze
E la nostra cultura delle idee in cui crediamo
Questo è un Paese adulto è cresciuto non credo
Che i telespettatori abbiamo sempre bisogno di avere una minestra riscaldata tutte le sere
Ecco perché sono convinto che bisogna mantenere il gusto di essere soprattutto dei buoni cronisti
Anche quando il nostro lavoro ci porta lontano dal breve racconto quotidiano
Per affrontare problemi più generali e percorrere la complessità del mondo di oggi
Può accadere talvolta i giornalisti di diventare anche protagonisti della vicenda politica
Facitori di opinione pubblica come si dice
Però qui c'è un rischio il rischio che il giornalista si trasformi grossolanamente o sottilmente in un propagandista
C'è il rischio di trasformare il giornale in un gruppo di pressione funzionale a questo o a quel progetto politico
Nonché giornalista non abbia come dire ogni altro cittadino le sue idee valori in cui credere sulla base dei quali esprime un giudizio sugli alimenti che racconta
Ma il criterio di fondo a mio avviso deve restare quello del cronista che ha soprattutto il compito di informare insomma la dignità della cronaca e ancora il giornalismo migliore quello che si sottrae la tentazione di essere potere
E peggio ancora DS al servizio del potere
Vorrei concludere con una breve riflessione su un tema che qui già echeggiato ecco è quello delicatissimo del rapporto tra politica e informazione
Sappiamo tutti che questo rapporto si è spesso esaurito in un'operazione miope mediocre
Quella cioè di collocare uomini di fiducia nel maggior numero di posti a tutti i livelli
E così che è nata la lottizzazione che è poi la degenerazione del pluralismo
Questo metodo rischia di provocare una crescente disaffezione dell'opinione pubblica rispetto ad un'informazione spesso di parte e comunque subalterna
Io credo che l'informazione debba essere al servizio della verità della democrazia
E come ha che ha detto Andrea Barbato del bene comune
Quando i partiti ingombrano i canali della comunicazione con messaggi spesso cifrati e incomprensibile sorte comprensibili soltanto agli addetti ai lavori
Trova giustificazione la tesi secondo cui l'informazione politica non risulta tra le più attese della serata televisiva degli italiani
I partiti dovrebbero riflettere sul fatto che non c'è un rapporto diretto tra il numero e la durata delle presenze nel telegiornale e il consenso che riescono a conquistare se fosse così anche le i risultati di recenti elezioni politiche sarebbero stati ben diverso
Il New York Times una volta dedicato uno studio sul di affetti e l'influenza delle dei telegiornale sulle opinioni politiche dei cittadini
E ha scritto con molta arguzia paradossalmente io penso state tranquilli
Il lavoro dei giornalisti televisivi non sposta di un po'di questi bravi ragazzi li li ha chiamati dei giornalisti televisivi non sposta di un pollice le convinzioni dei cittadini le convinzioni politiche dei cittadini
Ma questo è un'opinione rispettabile ma che non condivido
Io penso che sia
Strumentalizzare il sistema dei mass media per ragioni di parte alla ricerca di un consenso sempre più problematico una tentazione ricorrente che va respinta anche perché alla lunga non paga
Si rende un servizio alla comunità solo se si riesce a rappresentare nel modo più chiaro e semplice possibile tutte le posizioni in gioco
Tutto ciò che ha rilievo e significato nella realtà politica e sociale e civile ed economica di ogni giorno
Sappiamo bene che non esiste in assoluto un informazione obiettiva
Benedetto Croce diceva lo stesso per la sto io per la storiografia perché ogni cronaca e ogni storia non possono che essere soggettive
Ma l'importante è restare fedele all'etica era radici del nostro mestiere
Il nostro compito quindi respingendo ogni forma di pressione è quello di utilizzare al meglio le potenzialità positive dei grandi strumenti della comunicazione
Per migliorare la qualità della vita in termini di informazione di cultura di dialogo e di impegno civile
Un uso distorto dei mass media
Rischia di abbassare il livello culturale del nostro Paese di appiattirne i valori non è questo che ci preoccupa quando parliamo di colonialismo culturale in riferimento un certo tipo di offerta televisiva che ingombra le reti di questo Paese negli ultimi anni
Forse le forze politiche
Così vigilanti sull'informazione del servizio pubblico
Così prodighi di indirizzi di problematica attuazione
Così impegnate nel puntiglioso conteggio dei minuti assegnati a questo o quel partito così pronte ad ingessare l'informazione durante le campagne elettorali
Farebbero bene a riflettere su quello che accadrà quando un potente oligopolio privato entrerà in forza nel delicato settore dell'informazione
All'insegna della libertà di stampa servirà
Ma presumibilmente al servizio di interessi forse non compatibili col tipo di società
Nella quale crediamo e vogliamo continuare a vivere oligopolio come il monopolio non sono certamente sinonimi di pluralismo e quindi di autentiche libertà d'informazione
Grazie molte grazie Longhi tutto Luigi Mattucci direttore della sede RAI di Milano
Dovevo parlerà Luca Di Schiena lì
Io credo che rispetto ad alcuni interventi andrò un po'fuori tema
Ma la relazione di Veltroni mi ha stimolato una serie di osservazioni
Che ritengo di dover fare non tanto preciso perché poi la reazione in sembra molto equilibrata e condivisibile
Nei confronti appunto dell'intervento di Veltroni quanto al modo con il quale il problema dell'informazione
Sì la trattando da un po'di tempo nella situazione che invece effettivamente si determina nel nostro Paese ecco da questo punto di vista io trovo una contraddizione già nel titolo del convegno dove
M'interessa molto di più la definizione dell'informazione come risorsa che non la ricerca di formule
Organizzative per
Strutturare l'informazione del servizio radiotelevisivo che tutto sommato mi sembra che poi potrebbero essere
Deve delegate alla struttura interna una volta che venissero risolti dei problemi di quadro che mi sembrano più importanti
E vorrei osservare che quello che è successo nel nostro paese diciamo dal mille novecentottanta quest'anno sostanzialmente con la crescita impetuosa del sistema radiotelevisivo privato
Non è un caso singolare o un
Uno scherzo del destino hanno il che avevamo sognato in fondo un altro tipo di sistema sul quale inserire i nostri schermi anche bene intenzionati ma un po'astratti ma corrisponde invece a me sembra a una modifica generale del nostro sistema sociale quello almeno nel nostro Paese
Con una forte modernizzazione io non so se in senso positivo o negativo ma certamente con una direzione ben precisa della struttura della nostra società società che da fissa diciamo settorializzato ai
Quasi con le strutture ben determinate e immobili improvvisamente assunto la struttura società fortemente segmentata
Molto complessa e nella quale hanno cominciato ad agire strutture di tipo corporativo che sono direttamente interessate la rappresentazione di proprio interesse
Queste segmenti della società hanno la necessità di a dire all'informazione per una serie di bisogni di propria sopravvivenza e di propria logica di competizione con gli altri settori
E evidentemente cercano le strade per
Far funzionare questo loro sistema di comunicazione e di informazione laddove le trovano ecco io non considererei il problema della pubblicità che è corsa così
In maniera così quantitativamente rilevante verso il sistema privato soltanto diciamo il fatto economico era anche un fatto di informazione te a questo punto io allargherei appunto
La definizione dell'informazione l'informazione di un certo tipo evidentemente l'informazione relativa a a ai prodotti venduti l'informazione relativa allo stimolo dei consumi l'informazione relativa all'immagine che le Sorkin che le spinte le strutture aziendali imprenditoriali si dovranno dare che non riusciva a trovare
Spazio nella sistema che c'eravamo determinati e che aggirandolo ha creato in qualche modo un proprio sistema da questo punto di vista forse la funzione dell'imprenditorialità privata e molto più strumentale molto più successiva questo bisogno di comunicazione che avevano le strutture economiche di esprimersi per i loro interessi e e l'hanno determinato e parallelamente io debbo dire dovremmo forse avere più attenzione per quello che succede nel nostro Paese per la presenza di una serie di apparati di comunicazione che non hanno una così forte rilevanza pubblica ma che pure agiscono molto sul terreno della determinazione dell'opinione pubblica penso per esempio alle società di relazioni pubbliche che per le strade indirette attraverso la formazione di immagini che diffondono diciamo punto appunto persona per persona riescono in qualche modo a influenzare gli apparati di comunicazione il tipo di non istituzionali e da questo punto di vista per esempio almeno scandalizza affatto invece la tipologia della sponsorizzazione come metodo più professionale di esercizio di questo bisogno che hanno riprese di comunicare
Quando invece per esempio in altri settori senza nessuna polemica
Prendiamo il settore dello sport agiscono su su altre strade e
Su terreni più sotterraneo e quindi molto meno controllati allora il problema e quello di come il sistema dell'informazione in un paese
Si struttura rispetto a questo Dosso bisogno di comunicazione e direi
La necessità la prima valutazione da fare a quale livello economico a quale livello di potere
Un sistema di formazione può competere in modo non subalterno con le necessità appunto e le pressioni che vengono esercitate nei suoi confronti da questo punto di vista per esempio il rapporto con i partiti politici è un rapporto duplice
Perché c'è un rapporto di tipo istituzionale
Che dovrebbe seguire tutte le strade corretta e poi c'è un rapporto invece in cui i partiti politici si configurano come corporazioni e premono nei confronti dell'informazione e io debbo dire che immagino
Non vorrei qui essere in disaccordo con Bondi ma che la struttura privata ancora in questo momento potrebbe essere in grado di
E trattare più autonomamente con il sistema politico proprio perché è più grosso il margine di profitto economico che la l'esercizio dell'imprenditorialità dell'informazione gli gli consenti chi non è in grado di trattare con il sistema politico
Se non in condizione di subalternità è per esempio la RAI nel momento nella quale il sistema politico gli garantisce la sopravvivenza di tipo economico perché quella è veramente una condizione di soggezione
E di dipendenza totale nei confronti di un sistema Esterno e che ha come dicevo che le spinte di tipo corporativo
E allora a questo punto mi pare che le possibili alternative per il modello dell'informazione sono sostanzialmente due
La prima e quella
Anche esso di assumere una struttura di tipo corporativo media attivo e questa è una struttura che secondo me è stata esercitata per molto tempo cioè
L'apparato informazioni si inserisce come struttura filtro nella distribuzione delle notizie dei valori dei giudizi tratta in qualche modo prevalentemente per quello che è successo fino adesso in maniera dipendenti con il sistema politico difende i propri interessi di tipo corporativo
Ma a sostanzialmente non riesce a esprimere tutti gli interessi tutte le necessità e tutte le potenzialità che la comunicazione di consentire
C'è invece il modello diciamo dell'analisi sintesi che è quello di
Cogliere i fenomeni che esistono nella realtà valutarli metterli a confronto
Confrontarli dedurne dei risultati esprimere delle sintesi autonomamente che siano trasferibili al pubblico
Ecco questo tipo di giornalismo questo tipo di informazione io credo che sia quello appunto di tipo americano è un tipo di giornalismo e di informazione estremamente costoso
Estremamente costoso proprio perché diventa più difficile fare questa questo tipo d'informazione nella complessità nella e nell'articolazione tra società
E invece oggi alla RAI in qualche modo viene proposto questo tipo di giornalismo senza consentire all'azienda di a vere i mezzi e le possibilità professionali economiche e tecnologiche di esercitare ecco io credo che la
Teorizzazione diciamo della miseria economica e tecnologica e contemporaneamente la prospettazione di questo tipo il giornalismo sia una contraddizione dalla quale bisogna liberarsi
Provincia una valutazione e mi pare che D'Amico in qualche modo positivamente accennasse acque Dellas possibilità del sistema informativo italiano di reggersi nella sua totalità
Con le risorse che adesso vengono destinate per esempio dalla mondo pubblicitario e per la parte che ancora residua per la il finanziamento attraverso il camion dovrebbe essere fatta perché potrebbe dedursi a me che non c'era possibilità in Italia di sopravvivenza di un autonomo sistema informativo io credo che da questo punto di vista anche l'imprenditorialità privata dovrebbe essere molto preoccupata perché
è vero che c'è la possibilità appunto di
Sfruttare economicamente tutto questo bisogno di comunicazione
Anche di tipo diciamo industriale economico che nel nostro Paese bussa alle porte dei grossi Carai comunicazione che non è ancora entrata ma certamente questo sistema un limite e certamente c'è la possibilità che una iper dimensionamento del sistema informativo una volta sfruttato il differenziale diciamo economico che si determina in questi anni si trova invece a non avere la possibilità di auto sostentamento e di dipendere poi come già succede per il settore del del Entertainment
Dalle grandi multinazionali privati ecco da questo punto di vista sarebbe interessante chiedere all'imprenditorialità privata se questa ipotesi sollevata e se
La scelta dell'informazione arrivare i problemi e delle enunciazioni di tipo di un po'tipo di genere non corre il rischio di portarci a una dipendenza diciamo da un tipo di informazione diciamo determinata all'estero
E allora alcune riflessioni sulle proposte che ci sono state fatte credo che possono a questo punto essere fatti
A me va molto bene quando Veltroni dice che l'intervento sul settore dell'informazione dovrebbe essere
Limitato a quattro grossi elementi strutturali come la determinazione del flusso pubblicitario e gli altri tre punti che ha rinunciato trovo più difficoltà a accettare una schietta una schematizzazione a priori del tipo di intervento che debba fare informazione e spiego perché
Ecco come ho detto precedentemente a me pare che il condizionamento dell'informazione avvenga prevalentemente attraverso una serie di vincoli
Perché si determinano all'interno di un'azienda vincoli di carattere temporale qualcuno ha detto che la radio soffre meno diciamo dei condizionamenti
Il tetto al mezzo televisivo ma la radio soffre meno perché ha contemporaneamente più tempo a disposizione più agilità di tipo tecnico e meno costi di produzione
Meno costi di produzione
Vincoli economici perché per esempio la possibilità di aumentare il Budget ai ai settori informazioni cioè di produrre autonomamente notizie cioè di a affrontare il costo di produzione di una notizia che è un elemento che a volte costringe a dipendere invece dalle fonti di distribuzione delle notizie organizzate
è è un elemento importantissimo per l'autonomia dell'informazione
Vincoli
è di tipo professionale ecco qui credo che i giornalisti dovrebbero fare una riflessione e un'autocritica
Sulla valore della ribadire i limiti dell'esercizio della professione ecco io ho molta comprensione e credo di dover sottolineare le difficoltà per esempio dei giornalisti che operano all'interno delle redazioni regionali proprio perché
Costretti a questa
Formazione elementare delle notizie sempre su temi settoriali dati e così via però credo che all'interno dell'azienda una grossa capacità di risorse professionali sarebbe ancora
Assorbibile e restituire alla produzione proprio se certi vincoli venissero
Aboliti e saltati
Credo quindi che la struttura diciamo di un'azienda che affronta la problematica moderna dell'informazione dello spettacolo debba essere una struttura che prescinde
Dalle schematizzazione di
Di tipo di genere diciamo in qualche modo ideale schematizzazione di tipo professionale e che l'autonomia diciamo che l'azienda rivendica debba essere poi concessa anche al suo interno
A coloro che operano perché tutte le scelte siano possibile tutte le scelte siano determinate
Non capisco da questo punto di vista per esempio l'opposizione che se è vero che c'è stata dai settori giornalistici granaio è stata
Formulata nei confronti dell'affidamento a un giornalista come viaggi di una di una fascia di formazione e perché è un giornalista come Biagi
Non può in quanto giornalista esperto poi le valutazioni diciamo di altro genere ma non credo che comunque ci rientrino possono essere le idee ma perché in quanto giornalista esterno un giornalista come Biagi non può avere la possibilità di
Esercitare il mestiere dell'informazione e che cosa fa Raffaella Carrà da mezzogiorno all'una e mezza sul canale uno della RAI non fa informazione non fa interviste non affronta tutti i temi
Perché allora
Lo scatto corporativo avviene nei confronti di Biagi non avviene per esempio nei confronti di Raffaella Carrà ecco io trovo che questo è un tipo di Sclero titolazione che è incomprensibile forse è ancora leggermente
Vetero veterano corporativo
Ultimo problema che vorrei affrontare ho sentito dire debbo dire nella relazione detto in termini più sfumati ma per esempio leggendo la relazione di D'Angeli
L'altro giorno veniva ancora recitato come una litania questo problema dell'unificazione del coordinamento dell'informazione all'interno del cantiere
Io non ho nessuna nostalgia
Personale per lo schema in Retiche testate accetto l'autocritica sul fatto che abbia comportato quasi automaticamente
La lottizzazione
Però io credo che nello script nella schematizzazione per reti aperte Stati ci fosse il tentativo ci fossero due tentativi quello di intanto individuare gruppi autonomi che in qualche modo facevano le loro formulazioni avevano i loro obiettivi interpretavano in qualche modo la realtà in modo diverso e soprattutto in un'azienda che era fortemente burocratizzata rivendicavano un aumento delle risorse
Sui settori dalla programmazione dell'informazione che è importante determinare proprio per quel principio diciamo dell'economicità e della disponibilità dei mezzi che prima avevo rivendicato ecco io
Credo che se il il il necessario coordinamento è un principio verso il quale bisogna andare il fatto che poi venga esercitato
Allora fatemi dire alla domanda così il problema di dove viene esercitato e questo c'ha un significato politico e il principio in base al quale viene esercitato debbono essere ben valutati perché l'introduzione appunto ancora una volta del principio dell'economicità nei confronti dell'informazione a me pare che non sia un principio che debba essere adorato in qualche modo e da questo punto di vista nuovi che aveva fatto il problema è l'esempio del coordinamento che viene operato dalle reti private perché se è vero che in qualche modo la RAI si deve dare un'organizzazione per far fronte alla concorrenza delle televisioni private però direi che proprio i principi di di differenti che servizio pubblico e strutture private debbono seguire nell'esercizio della loro attività portano a semmai sospettare il principio del coordinamento tematico e di target nei confronti delle tre pezzi
Ultimo ultima osservazione
Io credo che noi abbiamo due alternative una e quella di
Affrontare il mercato dei problemi che le situazioni che in esso si determinano con grande realismo il grande agilità dall'altro abbiamo la possibilità proprio perché come dicevo inizialmente la società complessa
Dà la possibilità di organizzarsi corporativa mentre di cercare di mantenere i privilegi e di difendere le specificità professionali la la la iter là non intercambiabilità dei ruoli e così via
Una delle due scelte deve essere operata è molto difficile far coincidere questi due obiettivi contemporaneamente io credo che una delle difficoltà dell'azienda in questi ultimi anni si è stata proprio quella di cerca di far sopravvivere assieme diciamo il principio dalla difesa corporativa con un preteso realismo di mercato una scelta deve essere fatta sulla base anche di valutazioni strategiche di carattere generale ma è una scelta che deve essere compiuta e rispetta la quale poi tutte le decisioni successive debbono essere prese con molta coerenza tra
Grazie Luigi Mattucci allora Luca Di Schiena direttore del TG tre seguirà Bertolo
Francamente non saprei da dove cominciare tanti sono stati gli stimoli le sollecitazioni del relazione di stamane di Walter Veltroni
Solita corposa come e raramente e dato di ascoltare
Stamattina Ottone che derivava la promozione a direttore del telegiornale io direi che meriterebbe la promozione a Presidente del consiglio d'amministrazione così basse completa e la conoscenza dei problemi
Andiamocene Fazio ne faccio una questione di stima personale che è grande anche nei confronti di Zavoli quindi nessuna lottizzazione e nessun riferimento
Alle targhe politiche
In ogni caso
Conosco appunto poi Walter Veltroni da bambino
Direi prima che nascesse perché suo padre è stato un mio grande maestro che meriterebbe lapidi e monumenti nelle sedi e negli auditorium della RAI
E stamattina quando poi mi complimentava con la madre di questa relazione mi diceva rivisto e bravo come suo padre gli ha detto no
è più bravo del padre
Ma questo lo dico non per una piaggeria ma perché temo
Che questa sua lucida relazione possa rovinare nella babelica overdose nelle logoranti logo ma chi è che questi temi
Accompagnano sempre con il rischio di modellare dei vestiti che nascono già vecchi come accaduto nella fase
Della pre-riforma
Abbiamo parlato di un dominio incontrastato della RAI nell'informazione ecco è una realtà senza dubbio non è un'opinione una categoria filosofica
Sarebbe tuttavia un imperdonabile errore a mio avviso se noi la radicarsi mo'sul terreno instabile mutevole delle risorse tecniche
Domani strumenti più sofisticati potrebbero riportarci pubblici e privati i ricchi e i foderi di oggi
Su nastri di partenza nuovi per tutti
L'attuale dovizia di mezzi esige invece una legittimazione di questa supremazia fondata sui valori ben più duraturi della efficienza e della professionalità
Anziché sugli elementi trans e unti della macchina un primato insomma imposto dalle idee e non dalla tecnica
Ora qui si è levato un coro quasi unanime forse altri ne ascolteremo di voci per dirci dei telegiornali sono fatti male in ogni caso potrebbero essere fatti meglio
Però le cause tutte e non soltanto quelle ad usum del proprio particolare non si sono dette forse l'elenco sarebbe stato troppo lungo e penoso e pietoso
Avrebbe meritato un bel convegno asse ma una buona e Serena diagnosi dovrebbe sempre precedere la terapia e non a volgere le piaghe nel mistero e nell'anonimato
Per intanto io non correrei dietro le farfalle dell'utopia affermando che i giornali sono fatti male soltanto e soprattutto perché non direbbero tutto quello che c'è da dire
O forse quello che farebbe comodo che si dicesse
Ecco come si fa a riferire tutto se è vero tanto per esemplificare che una riunione o un fatto non hanno un solo punto di vista un solo interlocutori e se d'altra parte come mi sembrava di aver avvertito in un inciso di Longhi
L'ascoltatore dispone di più fonti e di più giorni
Ecco alcuni specifici problemi sui quali vorrei fermarmi e di avverto subito deludendo vi che non parlerò del TG tre in particolare o dell'informazione regionale
Perché intanto la ritengo vincente in prospettiva
Sulla informazione regionale convegni agli osa ci sono stati la mia opinione e nota le mie valutazioni sul lavoro che compiuto che è stato compiuto e altrettanto nota ritengo che l'informazione regionale in questi quattro anni e cresciuta e non è solo una crescita fisiologica ma una crescita per quantità per qualità
E per aree di consensi e che di questo va dato atto e merito non ai decreti ministeriali o ai carismi personali ma all'impegno al sacrificio alla generosità dei redattori delle redazioni regionali
D'altra parte io considero questi temi escarnio riflessioni
Direi prioritarie e fondamentali per qualunque tipo di o modello di informazione da quella planetaria a quella livello locale ritengo che due spade Damocle pendono sul lavoro giornalistico il sensazionalismo tout court è l'eccesso di politica non intesa in senso aristotelico ma in quello dell'intrallazzo partitico
Abbiamo ormai abituato i nostri lettori a guardare i fatti con la lente distorta delle allusioni delle insidie dei sottintesi delle denunce sommarie e delle sentenze preordinati abbiamo cioè conferito autorità cattedra attica alla dietrologia una materia nella quale vantiamo parecchi premi Nobel e abbiamo costruito forse inconsapevolmente una società fondata sul sospetto
E convinto ai cittadini che tutti i fatti e le parole che noi pronunciamo nascondono sempre un quid che sta dietro ed è sempre un quid negativo
Pochi romanzi
Ed è più prettamente possibile al tema di questo convegno
Io credo che noi dobbiamo ammettere vivono in quanto questo è un convegno indetto dal partito comunista
Ma anche altre forze
Che in vari periodi proprie ancora insieme a noi come forze riformatrici dobbiamo ammettere che esiste e abbiamo subito una sconfitti
Una sconfitta nel senso che non non siamo riusciti a fare applicare una legge dello Stato una legge che non avevamo votato ma che sarebbe stato comunque giusto e costituzionalmente giusto applica
Devo dire al compagno del Pertini dove non c'è più andare sistema di Martelli viene dice una produzione la
Significa che il prezzo effettivo
E che non è proprio il caso di prendesse la corda con con la Corte Costituzionale queste proprio nuova
In una operazione compiuta chiaramente dalle forze politiche da determinate forze politiche partito democristiano il partito socialista
Adesso dobbiamo ascoltare che la colpa è della corte la quale non ha mai ne ingiunto né in nessun modo avallato
La spartizione che è stata fatta
Del servizio pubblico
Ammessa questa sconfitta devo dire che ci sono degli elementi di consolazione nelle sconfitte subite dagli altri
In primo luogo la consolazione perché francamente non ce l'abbiamo messa tutta
Ci siamo battuti duramente per
La difesa del principio del pubblico servizio
E abbiamo tenuto perfino delle condanne in tribunale
Per cui attualmente la RAI
Vive nella illegalità
Ma dicevo le sconfitte degli altri
Perché se si vanno a vedere i risultati ottenuti
Beh non credo che possono essere molto soddisfatti
Di ciò che hanno imposto contro la legge nella RAI
Degli affetti che ne sono derivati
Pertanto lo diceva Albino Longhi
Che non
C'è il riflesso tra la conquista di determinati settori dell'informazione
La conquista di posti dubito minimo
Tutto lo spazio che si vuole che si è voluto ottenere e poi i risultati politici verissimo compresi quelli elettorali
Albino Longhi ha detto tante cose giuste oltre questa nel corso del suo intervento ascoltato con molto interesse positivo il solo piccolo dettaglio
E che purtroppo lui il direttore del TG uno che di conseguenza le cose che dice è vero
E anche Tempestini
Ha detto l'ho detto espressamente quei l'illusione
Che determinate sensi e domini nel campo dell'informazione portino una spettò politico positivo
Citato anche gli Stati Uniti
Ma secondo me la ragione fondamentale di questo invece è che l'Italia in quel paese che molto particolare e specifico
In cui grazie al cielo ma grazie forse anche le nostre lotte la televisione la radio televisione la Rai non è l'unica fonte di informazione della cittadinanza italiana
Ma le fonti di informazioni canali di informazione sono molti ventenni
Pluralisti cit
E di conseguenza gli effetti non sono così nel meccanici nei media
Ma anche i risultati aziendali
Di questo tipo di spartizione che è stata attuata in violazione della legge
E da questo punto di vista noi oggi mettiamo in discussione vorrei che la cosa fosse chiara
Chiarissimo nella relazione introduttiva
Ma che fosse ben evidente nella mente di tutti noi
Che noi oggi mettiamo in discussione uno dei punti centrali
Della legge centotré
Noi difendiamo a fondo
Il punto della legge che poneva il centro del controllo e della vigilanza sulla RAI nel Parlamento
Questo lo difenderemo fino in fondo e anche questo deve essere chiaro
Invece noi impegniamo in discussione apertamente chiaramente la suddivisione interenti e testate diverse che pure era certamente uno dei punti essenziali Licci
Perché
Perché appunto nel non siamo riusciti a difendere
Nella legge non c'è la spartizione
Così come è stata attuate immagina
Non esiste neppure se si va a rileggere non soltanto la non cioè nessuna traccia
Di una della propria azione da parte di queste di quel partito politico di questo sì o di quel settore
Rete otto è stata della RAI ma neppure
Indicazioni o altro
Della famosa suddivisione tra cattolici e laici
Era certo nelle riposte intenzioni
Di tutta l'impostazione della discussione che ha preceduto il varo di quella legge
Ma quale risulta dal fatto che viene posta dal suddivisione
In Rete intestate a deve essere nel modo di fare informazione televisiva
Si apre una possibilità di competizione interna sul piano
Culturale
Del modo di fare informazione
Ed è il modo di fare televisione
Una scelta di questo genere
E il tentativo l'idea era giusta
L'ha detto anche diceva anche Martucci oggi le altre cose non sono d'accordo con lui
Ma era giusta se così interpreta
Invece così come sono andate le cose che non sono ancora non riesco ancora a capire bene
Sulla base di che i giornalisti della RAI hanno fatto le opzioni
Perché non c'è nessun Regolamento nessuna l'indicazione precisa su come si dovevano portare Maginot sulla base della simpatia che potevano avere verso questo o quell'altro direttore della Rete
Quindi quello che avrebbero immaginato che essi avrebbero fatto
Ma restiamo sempre nel campo di quella che avrebbe dovuto essere una scelta culturale una scelta di metodo di informare
Di utilizzazione del mezzo
Invece come sono andate le cose io direi sono state dico molto rapidamente tre diverse fasi in una prima fase in cui felice
In cui uno spazio di iniziativa diciamo di libertà
Avverto comunque
Da quel tipo di suddivisione indicato dalla legge è stato in parte sfruttato positivamente ricordiamo questa epoca felice breve purtroppo come la vita di fare il sindaco
Seconda fase
è la fase in cui su questo si è voluta da contrapporre la linea dichiarata perfino teorizzata
Cosa incredibile
Delle opposte faziosità
Che una concezione del pluralismo io non so se il povero non povera come visceralmente estivi prima ma certa una concezione che è totalmente era contraria a qualsiasi razionale e corretta interpretazione del pluralismo
Soprattutto evidentemente in un pubblico servizio
Le opposte faziosità che hanno portato a tutto disastro che noto
E a fino alla delegittimazione del pubblico servizio commenta
Io qui vorrei aprire una breve parentesi che riguarda
I giornalisti che lavorano quindi sono state dette molte cose di con colleghi che hanno parlato giornalistiche hanno parlato l'hanno fatto anche con molta
Passione si sentiva molto interesse reale
Per la propria professione e per i propri impegni
Quasi anche nel senso difensivo contro
Questo determina determina gli attacchi che vengono portati io sono convinto non per fare che a Tazio benevolentiae che ci sono altissime qualità professionali nel corpo dei giornalisti della RAI e quindi dei redattori dei dei telegiornali
Io credo che sia del tutto ingiusto prendersela addirittura in prima fila
Con i giornalisti per questa deviazione profonda
Di quello che dovrebbe essere il compito dell'informazione
Ma è indubbio che proprio il meccanismo
E la piattaforma che si è creata il modo come è stata applicata Porta inevitabilmente a limitazioni ad anche ad auto limitazioni del proprio lavoro professionale
Che colpisce e si in primo luogo e di cui ho sentito anche qui
Delle sì espressioni molto positive di volersi difendere da questo da questa pressione
Naturalmente però il giornalista assume le proprie responsabilità quanto più quanto prima giustamente essere autonomo indipendente dalla professione
E quindi viceversa non è il caso di prendersela per delle critiche che vengono dopo che vengono cosa fatta che vengono da quello che uno ha detto o ha espresso attraverso attraverso i canali televisivi
E poi magari qualcuno è vero ci ha messo del proprio qualcuno aggiunge ha aggiunto
A questa spartizione
Un elemento proprio si ha diritto di utilizzo privato del mezzo pubblico e qualcuno è arrivato anche alla P due
Ora io non voglio dire che io nutro della Nostalgia verso questa fase delle faziosità contrapposte
Perché è una fase in cui sono state fatte le cose ignominia USA
In cui il pubblico servizio mancato profondamente al proprio compito
E sulla base di una discriminazione di fondo di un
Conventio ad excludendum come si dice gravissima nei confronti di una parte essenziale
Del Paese nei confronti di una parte politica nei confronti di di un del movimento
Della sinistra del del movimento operaio eccetera eccetera quindi certamente non è il caso di esserlo sadici ma almeno in quel periodo c'era una gara
Esisteva una differenziazione umano da parte uno sì incalza per l'uno o per l'altra ragione ma
Si vedeva che erano
Almeno due cose che non avevano niente a che fare col pubblico servizio
Ma con lo sviluppo della evoluzione politica nazionale
E in conseguenza di questo in parallelo unisse
Si è detto una fase completamente diversa di totale omologazione
Dei quelli che avrebbero dovuto essere diversi
Telegiornali
Per cui oggi non si riesce più assolutamente distinguere o quasi quattro
Quale bottoncino e vigilato
E tu passi dall'uno all'altro e trovi assolutamente le stesse cose contemporaneamente nello stesso momento
Alcune cose anche per ragioni di risparmio del riscopre l'esempio di l'assurdità di mandare due diverse troupe a vedere la stessa cosa e poi del portale e non ad una truppa sola deposita il suo prodotto al primo e al secondo e io fermione
Utente vado dal primo al secondo è proprio la stessa cosa fatta dalla stessa troppo allo stesso modo con lo stesso commento parlato sotto
Cioè anche dal punto di vista strettamente aziendale è una cosa completamente idiota
Naturalmente contemporanea queste contemporaneamente questo è sempre per il motivo di di omogeneizzazione politica di omologazione che dicevo scompare che va scomparendo sempre più qualsiasi sforzo di interpretazione di approfondimento delle notizie
Sono state dette quelle dubbi certo i gruppi che sono scomparsi pochissimo spazio che lascia questo perché naturalmente
Ogni sforzo di approfondimento se o semplicemente di segnalazione dei terminali problemi della società nazionale è un fastidio è un disturbo è un parlar male comunque del governo
Di conseguenza questa totale omogeneizzazione che abbiamo
Non vi è mai stata purtroppo e non vi è diciamo alcuna invenzione diversificazione nel modo di produrre notizie informazione
Televisiva così che poteva essere invece appunto con un campo Fertile
Di ricerche differenti a seconda dell'orientamento culturale forse ci serve insomma la concorrenzialità interni contro ordine così come è stata concepita
E così come è stata condotta e applicata
Ha portato a Prontera approdato a una situazione sul che non ha senso e non rende
Di conseguenza Nori proponiamo qui di cambiarlo
Di cambiare questa legge che è stata tradita con queste conseguenze deplorevoli
Ora queste tradimento abbiamo sentito qui
Il compagno Tempestini
Che diciamo così ancora una volta che questa cosa l'abbiamo sentito dire molte volte che la lottizzazione è colpa di tutti
E quindi sbarra anziano ci dà questa diatriba perenne che c'è tra noi
E quindi piantiamo laghi accapigliarci su questo su questa questione andiamo a concezioni più
Avanzate e moderne perché questa è una storia che non non vale niente che sta lì che CP c'è basta
Beh io naturalmente potrei fare tutta la polemica dicendo che questo è troppo comodo
Che dire che la lottizzazione è colpa di tutti significa mascherare agli reali responsabili cedere eccetera no invece io voglio rispondere al compagno Tempestini dispiace che non ci siano sono lieto che ci sia il direttore
Il presidente della RAI
Dico una cosa concreta
Piantiamo la tanto per cominciare con le assunzioni clientelari
E assumiamo la gente in RAI solo per concorso pubblico o borse di studio successiva utilizzazione dei borsisti
Ecco quello che sarebbe un segnale importante
In cui questa qui non siamo più nella diatriba si supererebbe il discorso e si darebbe un segno della fine di un determinato momento e di un determinato criterio di vita di questa di questa gente
Ancora vorrei dire
Compagno Tempestini che noi non abbiamo in nessun momento proposto la mediazione di Prodi
Al contrario la proposta è nostra
Tende a ad assicurare un'autonomia effettiva all'azienda dal punto di vista gestionale
Puntando su quello snodo effettivamente che critico che finora gli è stato per cui si arrivava a una
Elezione anche degli organismi gestionali interni dell'azienda dal attraverso maggioranze politiche
Noi proponiamo che si spese pari questo elemento dando assicurando la suo il diritto e Aki il l'azionista ieri di controllare la gestione interno dell'azienda
E vorrei ancora eterni
Insistere che non vorrei che venisse dispensa dal Complesso amplissimo di di questioni che sono state poste sollevate qui quella che è la proposta nostra di oggi sul di sulla organizzazione interna della RAI
Cioè la riunificazione
Il superamento delle reti e testate contrapposte
E immissione di un prodotto quindi riunificato della RAI sui canali di cui la RAI dispone canali è una cosa diversa periti
Un continuum informativo come è stato detto
Che venga razionalmente indirizzato all'utenza
La quale
Sappia via via e non con una assurda ripeto contemporaneità
I fatti che accadono e l'analisi di questi fatti
Relazione di Veltroni mi pare questa per spiega bene non vorrei appunto che questa questione venisse si perdesse diciamo così destra una specializzazione
Dei canali
Questo vale naturalmente per il complesso della RAI discorso potrebbe ulteriormente ampliare i programmi
E un
Sistemazione sto radicalmente diverso
Della comunicazione informativa
In cui troverebbe spazio e valorizzazione di informazione locale
Che è una grande ricchezza della RAI oggi sono sotto talmente contrario a questi deprezzamento di o addirittura diffamazioni del del del TG tre dei TG tre delle possibilità che abbiano che hanno le sedi locali enorme ricchezza della RAI
Su cui anzi a un una ricchezza sua e che non non è e non può essere di altri
E che può trovare in una concezione a questo genere dell'informazione il suo doveroso il suo doveroso spazio come mia personale giudizio valere io non invece vedrei una separazione tra l'elemento notizia Younes che il cosiddetto approfondimento che invece fanno parte dello stesso tipo di lavoro
Sono due cose diverse sono stesse la stessa cosa se non si fa questo tipo di differenziazione
Nella comunicazione e nell'utilizzazione dei diversi canali tra l'altro noi ci troveremo anzi già in gran parte ci troviamo di fronte al fatto che il privato lo fa
Il privato lo fa perché oggi il grande oligopolio monopolio
Privato si è assicurato una differenziazione di canali attraverso i quali può effettivamente compiere questa operazione di specializzazione e differenziazione se non si mette su questa strada secondo me la RAI ha chiuso
La RAI da contro il proprio assopiti un interesse vitale fatto proprio di esistenza e questa non è quindi una cosa semplice facile un marginale
è un problema di trasformazione di fondo di fondo di grande rilievo e di grande peso secondo me e anche in modo questo di lottare davvero verso contro la lottizzazione
E di aprire una fase completamente nuova e rinnovata all'interno del servizio del servizio pubblico televisivo di liberare le forze che ci sono eccome
Se ci sono e impatto positivo seguo mi pare è che attorno a questa questione si è cominciato finalmente a rimettere in moto
Una attività di lotta
Di riforma all'interno dello stesso servizio pubblico della RAI e di cui i primi protagonisti si sono fatti cosa significative i giornalisti grazie
Allora Lucio laici segretario dell'esecutivo che i giornalisti rei
Tondo
L'accelerazione
è molto importante al di là delle polemiche
Che i dal dibattito a più voci nel mondo politico culturale professionale dibattito che in questa sede ha avuto un momento così significativo
Si comincino ad acquisire temi che il sindacato dei giornalisti radiotelevisivi complessivamente già da tempo indicano che hanno elaborato e stanno elaborando sui quali hanno aperto il confronto
Ma anche vertenze di ampio respiro elaborando proposte concrete ho riconosciuto non soltanto nella relazione introduttiva di Veltroni ma anche i numerosi interventi
Tematiche che il sindacato con molto travaglio ha da tempo elaborato e rilanciato ma mettere a fuoco i problemi trovare su di essi sempre più vaste convergenze non è di per sé sufficiente per trovare le soluzioni per esempio il grande problema dei cosiddetti a profilo approfondimenti tema problema che ha trovato ampia sensibilità negli interventi svolti fu ampiamente trattato in modo positivo dalla dirigenza dell'azienda con una relazione dell'allora direttore generale De Luca al consiglio d'amministrazione alla Commissione parlamentare di vigilanza
Tuttavia messo a fuoco il problema in questi anni abbiamo assistito al progressivo logoramento e il ridimensionamento proprio negli spazi di approfondimento alla penalizzazione per spazi collocazione oraria e gestione
Di tutta l'informazione fornita dalle testate giornalistiche della RAI
Perché è un problema che forse rischia di essere sottovalutato anche oggi è il rapporto tra l'informazione che non può essere considerata come un'isola che l'offerta complessiva
Di programmi cultura intrattenimento spettacolo da parte del servizio pubblico radiotelevisivo
Proprio non affrontando questo nodo si è assistito a processi degenerativi che hanno sacrificato le testate giornalistiche i loro spazi da loro collocazione nel palinsesto per far largo a programmi
Che mescolando infarinatura informative con intrattenimento e spettacolo cercando di rincorrere criticamente i modelli imposti dalla concorrenza delle tribù private
Quanto sia sbagliata questa politica lo ha confermato oggi lo stesso Moccagatta ammettendo che allo stato attuale l'emittenza privata non ha programmi in grado di competere con informazione RAI tutto questo inoltre ha già portato a un sottodimensionamento sottodimensionamento delle risorse giornalistiche all'interno della RAI
è sintomatico che riproponendo così il problema sollevato in modo articolato dei giornalisti RAI
L'azienda come primo momento per per recuperare gli spazi di informazione di approfondimento pensi a rivolgersi all'e sterno malgrado i suoi mille duecento giornalisti con una sorta di appalto concesso a metà tra attestata in Rete
Nasce così il caso Biagi
Io voglio essere molto chiaro su questo argomento nessuno nega a Biagi della cui collaborazione siamo tutti onorati di continuare a fornire alla RAI il suo prezioso contributo e non soltanto per sottrarlo alla concorrenza
Ma il problema è che questo avvenga all'interno di un progetto di potenziamento del settore informativo della RAI e che impegni in primo piano le risorse interni professionali e culturali di cui la RAI ampiamente dopo
Nessuno vuole arroccarsi ma nessuno vuole essere espropriato della possibilità di analizzare e approfondire gli eventi e non soltanto di raccontarli funzione che riteniamo vitale per il nostro ruolo di giornalisti
è facile e ingeneroso accusarci da un lato di fare l'informazione in pillole con quel bilancino tanto caro a certi esponenti politici e dall'altro lato chiuderci
Gli spazi essenziali per scavare nella realtà dei fatti
Dobbiamo considerare riflettiamo su un attimo
Che il TG il telegiornale più importante e più seguito in Italia il TG uno delle ore venti è l'equivalente di tre cento righe dattiloscrivere ed è però udienze la massima fonte di informazione e di tutti i fatti del mondo per il nostro Paese
Su queste trecento righe si appuntano gli occhi di tutte le forze politiche che istituzionalmente tramite la Commissione parlamentare di Lanza hanno sulla RAI sul dettaglio della sua produzione strumenti di intervento di censura e di pressione ricordo il caso emblematico del dibattito sugli euromissili e la forte polemica che sostenemmo che il sindacato dei giornalisti mai colleghi tutti della RAI sostengono in quell'occasione
Allora non basta dire che non si può avere la libertà per decreto
Perché se è vero come ha detto oggi Bernardi mi pare che le leggi non si possono aggirare
Ci troviamo di certo di fronte a un quadro legislativo che da una parte e soffoca il servizio pubblico e soprattutto l'informazione che il servizio pubblico può esprimere
Facendo riferimento ad una filosofia garantistica che avrà avuto forse qualche ragione di esistere in regime di monopolio ma che ormai assolutamente superata e dall'altra parte lascia priva di ogni regola e perciò anche di ogni certezza tutto il complesso settore dell'emittenza privata
Primi fra tutti i giornalisti radiotelevisivi con il loro sindacato hanno chiesto la regolamentazione complessiva del sistema
Non di una legge che imbriglia se l'emittenza privata e che convivesse con la legge centotré in magari con una legge spento tre riformata ma la regolamentazione complessiva del sistema
Con una legge unica che come ha detto anche Veltroni oggi
Una legge di sistema che ridia equilibri e certezze all'informazione italiana
Siamo convinti e lo abbiamo detto da tempo in numerosi documenti in tutte le nostre sortite che l'intero quadro dell'informazione
Che è uno dei settori privilegiati per gli investimenti industriali negli anni che già sono cominciati
Non può ritrovare et equilibri e non può svilupparsi correttamente se non attorno alla presenza di un forte soggetto pubblico termine obbligato di paragone
Per la correttezza dell'informazione argine alla commercializzazione indiscriminata e alla colonizzazione di programmi ma anche elemento centrale per lo sviluppo e la gestione delle tecnologie legate alla comunicazione in questo contesto i giornalisti RAI non sono né orfani nel monopolio ne temo no la concorrenza da parte dei metto qualche privato
Anzi per l'evidente stimolo
Che susciterebbe nel settore sempre più specializzato del giornalismo radiotelevisivo e per l'effetto positivo che i imprimere ebbe la concorrenza reale sul livello dell'informazione
I giornalisti vedono molto favorevolmente il verificarsi di questa prospettiva
Ma con leggi certe e uguali per tutti e che in raccordo con la riforma per l'editoria forniscono le necessarie garanzie per un effettivo pluralismo per la trasparenza dei finanziamenti
Per la correttezza professionale dell'informazione
Il sindacato ha elaborato e si è battuto il vigila su questi temi impegnato nello stesso tempo per imporre all'interno della RAI criteri di gestione adeguati ad una realtà dove le logiche perverse del monopolio non sono più attuabili e sono decisamente perdenti
Il sindacato ha chiesto ed ottenuto di discutere preventivamente di tutti gli aspetti della politica dell'azienda
Su specifici tavoli di confronto aperti confermati anche grazie alla lotta dei giornalisti che nelle prime nella prima metà di settembre
Ha riproposto con forza all'attenzione generale tutti i temi di cui oggi abbiamo discusso e stiamo discutendo
Su questi tavoli abbiamo posto e incominciato a discutere dei palinsesti dei contenuti dell'informazioni dell'assetto di reti testate centri SD
Di politica del personale dei criteri di assunzione dei piani operativi e delle tecnologie
Di tutto quanto riguarda la gestione della RAI e la politica dell'azienda noi intendiamo discutere e discutiamo e continueremo a discutere e abbiamo rilanciato
Una vecchia proposta del sindacato quella del piano editoriale uno strumento di cui un'azienda come la RAI che gestisce tre network televisivi fretta quattro network radiofonici sette testate giornalistiche con un numero incalcolabile di settimanali non può più essere privo
Uno strumento
Tra l'altro questo in cui può trovare giusta soluzione un problema al quale anche molti interventi ultimo in ordine di tempo l'ultimo
Molti interventi hanno mostrato grande sensibilità quello della concorrenza interna introdotta dalla legge centotré e dalle successive delibere del Consiglio
In una logica di monopolio attenta a garantire possibilità di partecipazione di presenza e a fornire alle nuove articolazione sulle quali la RAI riformata ma ancora intesa come monopolio si andava strutturando intesa fornire in questo quadro uguali possibilità di partenza stessi organici a ciascuna redazione dei telegiornali giornali radio pari Baget
Stessi mezzi e così via
Reti e testate però lo devo dire costituiscono un patrimonio culturale e professionale che va riservato e al quale non siamo disposti a rinuncia
Ma l'articolazione dell'azienda deve pure trovare un momento unitario e consenta al servizio pubblico di svolgere una strategia complessiva
Non solo e non tanto per contrastare e battere la concorrenza l'emittenza privata ma per rispondere complessivamente alla domanda di informazione di cultura e di spettacolo che viene dal Paese
Nel piano litorali reti e testate possono e debbono ritrovare la propria specificità identificando il proprio pubblico
Consentendo e commisurando alle esigenze della propria posi della propria produzione le proprie strutture oggi disegnate in modo del tutto astratto e spesso velleitaria
In questo quadro la RAI può fornire un autentico pluralismo culturale e no quel pluralismo fittizio che è stato demandato ci si è illusi di poter realizzare attraverso le lottizzazioni che le zebre pur siamo così arrivati ad uno dei punti più delicati uno degli argomenti che tanti degli interventi hanno affrontato contro le lottizzazioni e lenze preture il sindacato si è battuto e si batte con i mezzi che ha a disposizione
Ponendo sì
Proponendosi come obiettivi quegli obiettivi che sono possibili e raggiungibili per il sindacato
Riguardano soprattutto l'affermazione dei poteri dei direttori e i criteri di assunzione alcuni importanti traguardi su questo tema sono stati raggiunti anche grazie alle recenti lotte di cui accennavo su questo ancora c'è da molto da lavorare
Ma anche questo vita anche qui i problemi veri sono a monte certamente per quanto riguarda il giornalismo c'è un problema complessivo dell'assetto la professione
Che non può interessare soltanto la RAI ma interessa complessivamente l'organizzazione e gli organismi di autogoverno della professione giornalistica ma c'è anche un problema di fondo che è quello e quello forse dominante idee il rapporto fra la RAI concessionaria del servizio pubblico e le forze politiche quello del ristabilimento dei poteri e delle responsabilità
Tra Consiglio e Commissione parlamentare di vigilanza al consiglio d'amministrazione management aziendale ai vari livelli l'illusione di poter governare la RAI da Montecitorio si è dimostrata fallace
Ma anche superata rispetto ad esigenze nuove che si sono determinanti quadro monopolistico che imponeva tutto un sistema di garanzie è saltato
Esiste un altro quadro a cui occorre fare riferimento e allora ecco che il problema sollevato più volte in numerosi interventi della nomina del consiglio d'amministrazione della lottizzazione del consiglio d'amministrazione non è più e non è il problema
Di fondo ma è un altro è il problema di fondo e quali poteri vengono attribuiti al consiglio d'amministrazione nominato giustamente per quanto riguarda dalle forze politico parlamentari
è chiaro che se il consiglio d'amministrazione e gestisce in proprio direttamente tutta la il funzionamento della RAI le assunzioni le nomine le promozioni i trasferimenti
Il la lottizzazione scende per li rami dalla nomina del consiglio fino all'ultimo gradino di operatività all'interno della RAI
Certamente non si può ottenere la libertà per decreto ma è certo anche che l'attuale situazione di legge
Una legge che CT dal rigidamente disegna
L'azienda come appendice del potere politico favorisce questa sovrapposizione di poteri questa dipendenza dal potere politico e quindi la logica della lottizzazione non solo nelle assunzioni nelle nomine
E in tutte e in tutti gli nell'attribuzione di tutti gli incarichi
Ma anche nell'esercizio dei poteri
Dei direttori per quanto riguarda l'articolo sei diminuendo e si valorizzando il principio dell'autonomia e al quale necessariamente legato il principio della responsabilità
Questa sovrapposizione di poteri rendendo incerto l'interlocutore rende anche più difficile il lavoro del sindacato impegnato questo posso confermarlo non su posizioni corporative
Ma per un'azienda di servizio pubblico che sia esemplare perciò realmente realmente centrale nel sistema radiotelevisivo e nel quadro complessivo dell'informazione
Allora azione diverso il consiglio di amministrazione l'ultimo intervento dimessosi
Il ventisei settembre del mille novecentottanta esattamente quattro anni e nove giorni fa
Dopo una discussione drammatica durata due giorni la maggioranza del consiglio d'amministrazione della RAI voltava la nomina dei quattordici più importanti dirigenti delle reti delle testate delle divisioni
D'un sol colpo venivano nominati quattro vicedirettori generali i direttori delle reti televisive una e due i direttori dei telegiornali uno due e tre il direttore della prima rete radiofonica il direttore del giornale radio uno e altre sei direttori di divisione
Con quali Botto due partiti fondamentalmente due partiti
La Democrazia Cristiana il Partito Socialista Italiano si spartivano il posto di effettivo potere nelle reti nelle testate televisive e radiofoniche e davano inizio alla occupazione dell'intera azienda RAI
Il verbale della seduta del ventisette settembre che io ho qui con me
Registra
Una dura dichiarazione dei nostri consiglieri
Pavolini
Dichiara che si sta accingendo a compiere un gesto molto grave per uscire da una situazione per lui inconcepibile priva di qualsiasi ragionevolezza
I consiglieri Pavolini Tecce vacche vecchi abbandonano Laura dopo essersi battuti
Per due giorni contro il blitz che è stato promosso dalla maggioranza
Da quel settembre che molti hanno definito il settembre nero sono trascorsi quattro anni
è possibile fare dunque un bilancio dei risultati delle conseguenze di quell'operazione
è possibile capire anche chi ne ha tratto vantaggio
Non i governi di questi ultimi quattro anni la cui debolezza precarietà non sono stati né evitati né mitigate dal ritorno della RAI alla sintonia con l'esecutivo
Non ne ha tratto vantaggio la democrazia cristiana che dopo quattro anni di poter in RAI ha toccato il livello più basso di consenso non ha tratto vantaggio il partito socialista che ha visto fallire tutti i tentativi di sfondamento
E tutte le speranze del trionfo elettorale sentito fallito il tentativo di colpire indebolire il Partito Comunista sia nonostante le discriminazioni e quei poteri del diciassette giugno divenuto il primo partito del nostro Paese
Un bilancio dunque di fallimento totale
Del disegno dalle forze che a monocromo sulla spartizione un fallimento che non ha sorpreso chissà che il destino dei partiti non può essere fondato sulla sola propaganda Sicilia ma purtroppo con l'operazione
E quel che l'ha seguita non è stata l'influenza ha colpito direttamente la RAI nel suo complesso il servizio pubblico
Ah vulnerato la funzione di servizio pubblico della RAI indebolita nella inviata al declino che oggi molti devono constatare ma questo non significa cioè coloro che sono stati assunti ho promosso in quel periodo
Siano tutti poco capaci o a servizi
Il fatto che tra di essi tutti conosciamo
Ottimi professionisti non ha inciso nel comportamento generale che fortemente segnato da questa specie di rapporto di rappresentanza che condiziona in primo luogo ma non solo l'informazione dei TG e dei GR
Si dice che l'informazione RAI riflette soltanto ciò che avviene non si dice costituiscono la capitale Santa al Marsella definita romanocentrica e non è così è peggio
E se in realtà riguarda soltanto quasi fondamentalmente ciò che interessa non l'intera capitale ma alcune stanze di alcuni piani di pochissimi palazzi di una sola città è questo purtroppo ha portato a una frequenza grave di manipolazione censure omissioni interventi faziosi non sono cose del passato affidate alla storia recenti ogni giorno ne abbiamo esempi il ventotto settembre tutti i quotidiani italiani riportano in prima pagina il testo le parti principali del discorso di Brunico all'ONU
La proposte le accuse le denunce
Le richieste per poter giungere a una ripresa del dialogo soltanto il GR uno fa un'operazione stranissima dal discorso di cronico non dice quasi assolutamente niente dice solo che ha attaccato il militarismo americano
L'ascoltatore che ha sentito il GR uno delle otto del discorso economico non ha potuto sapere niente ma saputo tutto di quello che pensavano i due inviati del GR uno a New York i quali hanno dato i loro pareri su ciò che Brunico aveva fatto di male
Sul come enti che hanno fatto gli americani sul discorso di comico che nessuno conoscerla e sul pareri loro per quanto riguardava il regime politico in Unione Sovietica chi ha sentito l'edizione
La
Dalla GR due
Dalle otto del venti delle otto e mezzo del venti settembre ha ascoltato un editoriale
Che un giornale ha definito tale da poter essere sul popolo ai no il popolo qualche riserva sul governo l'aveva questo editoriale nessuna rifletteva fedelmente la l'ufficio stampa
Del governo sono manifestazioni di una vacanza che si fonda sul fatto che la spartizione l'occupazione che nel settembre ottantaquattro in quella
Famosa seduta aveva riguardato il posto di vertici in questi quattro anni sia estesa capillarmente fino a occupare non totalmente ma quasi totalmente i posti chiave delle reti dalle testate delle sedi
Occupazione di tutti i partiti qualcuno ha detto qui l'ha detto l'onorevole Tempestini
Nessuno escluso
Questo è un falso privo di decenza
Da questa tribuna si è parlato della lottizzazione dell'occupazione come di una storia così vecchie ripetuta da diventare una storiella una facendo alla della quale di pessimo gusto continuerà a parlare
Io vorrei che così fosse sarebbe un bene per tutti purtroppo così non è
L'occupazione di reti testate seri e tuttora il fatto più rilevante della RAI una realtà massiccia che sovrasta e condiziona quasi tutto
La vera pesante palla di ferro al piede del servizio pubblico e chi ne parla come di una storiella non si capisce perché poi di fronte alla nostra proposta fatta in Consiglio di fissare per le assunzioni concorsi criteri non ha voluto sentire parlare
Immaginiamoci se vuol sentir parlare di smuovere qualcosa nell'assetto che è frutto di questa occupazione
A me duole che il compagno Tempesti non sia presente perché probabilmente ciò che l'UE ha detto dalla lottizzazione deriva da cattiva informazione io non sarei riuscito a dargli all'informazione ecco i dati fatti
Nel GR uno su cinquantanove giornalisti trentasei appartengono all'area del Partito Socialista talia il sessanta per cento di tutta la redazione
Del TG uno su cento sei giornalisti settantatré appartengono a Democrazia Cristiana il settanta per cento
Io ho una stima sincera per Albino Longhi per moltissimi giorni sì al TG uno ma questa è la realtà la colpa non è lavoro è di chi ha operato già dalla settembre del mille novecentottanta in questa direzione
Nel TG due su cento giornalisti trentotto per cento appartengono a un'aria d'un solo partito si sta qua
Nel TG tre nelle testate delle sedi regionali su ventun caporedattore delle sedi regionali diciassette sono dalla Democrazia cristiana non parlo del GR due che quasi in modo assoluto un monocolore
Ma questi non sono solo i numeri
Bisogna vedere quali posti nel TG uno su undici capi redattori sesso democristiani due socialisti
Tutti i licei gli alti dirigenti speciale
La relazione interni al TG uno riflette quasi con fedeltà rigorosa l'interno della Democrazia cristiana nelle correnti e ne notabili
Cioè nei rappresentanti delle corrente nota
Dei quindici conduttore del TG uno in video dodici sono democristiani dei dodici corrispondente all'estero cinque son democristiani quattro sono del Partito Socialista Italiano accomunati anche se in diverse di in due differenti partiti
Dall'essere dei crociati della guerra fredda è vero che ciò non ha impedito al TG uno di fare cose eccellenti ma sono stati episodi la ragione
La Futa Evangelisti quando ha detto che il TG uno è proprietà della Democrazia Cristiana
E altro che storie si può documentare vette permette testata per testata sede per sede
Che nell'informazione delle testate due soli partiti occupano quasi il novanta per cento di sì dei costi di effettivo potere voce nelle reti e nei supporti quasi il cento per cento
Da questi dati che sono fatti documentabili e che io posso documentare
A chiunque in modo inoppugnabile discendono alcune conseguenze primo è falso che la lottizzazione l'occupazione sia colpa di tutti i partiti per cominciare dalla seduta del ventisette settembre gli altri l'han fatta i nostri l'ha combattuta
è falso che questa lottizzazione quindi riguardi tutti i partiti nessuno escluso gli occupanti sono fondamentalmente due chi continua a parlare di occupazione di tutti i partiti nessuno escluso
Tenta in realtà di occultare la verità per occultare i veri responsabili che non sono i giornalisti cretini ragione Albino Longhi
Perché forse più d'ogni altro sa quale prezzo debbano pagare gli onesti professionisti per questo sistema imperioso all'interno dalle testate
Secondo non basta chiedere nuovi criteri di assunzione e giusto ma non è sufficiente
è urgente stabilire e applicare nuovi criteri che però gli altri non vogliono neanche prendere in considerazione ma insieme non dopo occorre affrontare il problema dell'attuale asset l'attuale assetto a mio parere una delle radici non la sola ma una delle radici più profonde dei mali dalla RAI
La radice che costituita appunto dal potere pressoché assoluto di due partiti politici un potere che forse sarebbe appena scalfito da poche nuove assunzioni per affrontare questo problema e ho finito
Vi sono solo due strade o disfare l'attuale assetto o riequilibrare uno
Riequilibrare o non per tentare uno stolto anti Settembre nero ma per verificare promuovere l'effettiva capacità professionale in base a una regola da attuare rigorosamente
Nessuna preferenza per l'appartenenza certi partiti nessuna esclusione per l'appartenenza ad altri o a nessun partito
Una nuova fase ha avuto inizio non lo scorso agosto poche settimane fa siamo passati prima dal monopolio del servizio pubblico al sistema misto
E qualche settimana fa dal sistema misto alla contrapposizione del servizio pubblico col monopolio privato
Ieri la fine dell'occupazione di parte era esigenza di giustizia garanzia di pluralismo oggi è anche una delle condizioni di sopravvivenza del servizio pubblico radiotelevisivo grazie
Ideologiche si renderanno domani mattina revoca nuove classe
Cardiologica ricorrere alle vittime viene sottolineato fuori
Ecco