La riforma degli articoli 513 e 192 del cpp, i rapporti tra la classe politica e la magistratura, un bilancio del congresso di Grado dell'avvocatura italiana

L'ultimo congresso degli avvocati indetto dall'Organismo unitario dell'avvocatura
Di grado ha visto una classe forense interrogarsi ancora una volta sulla propria rappresentanza politica sulla propria inadeguatezza spesso rispetto alla coesione all'azione politica la magistratura ne vogliamo parlare di questo e anche di altri contenuti di questo ultimo congresso con l'avvocato Paolo Federico presidente della Federazione degli ordini forensi Editalia buongiorno avvocato
Buongiorno
Allora dicevamo innanzitutto alle partiamo dalla più stretta attualità politico-giudiziaria le tante polemiche che la riforma dell'articolo cinquecentotredici del codice di procedura penale le intenzioni di riforma dichiarate del dell'articolo centonovantadue sempre del codice di procedura penale
Dimostrano come ancora una volta la giustizia sia uno dei nervi scoperti dell'attuale sistema del rapporto tra poteri dello Stato
Qualcuno ha detto che la politica sta presentando come dire un conto alla magistratura un conto piuttosto ossalato consistente in quella serie di riforme cui abbia abbiamo accennato prima
Anche nel progetto licenziato dalla Bicamerale secondo lei c'è questo questa presentazione del conto da parte del mondo politico al mondo giudiziario
Chiaramente all'indomani della cosiddetta rivoluzione giudiziaria di tangentopoli
Ma io credo che bisogna storicizzare
Nell'attuale momento certamente noi ci lasciamo dietro le spalle una fase molto tormentata nel confronto tra mondo della politica e mondo giudiziario
E le cose sono andate avanti viviamo un momento io credo che si caratterizza in qualche misura per una stabilità del potere politico
E quindi secondo una mia con opinione la stella la la fase in cui il un certo potere della politica non è più in una fase differibile di Felipe fibrillazioni
Ha bisogno di regolamentare il il proprio rapporto con le istituzioni soprattutto quelle giudiziarie
Il in modo ordinario uscendo un po'da dalle emergenze che lo caratterizzavano in precedenza
Questa fase secondo me ha bisogno quindi che il il il momento centrale che ha avuto il la giustizia nel nostro Paese sia ricondotto nel suo alveo alveo tradizionale nel senso che e finita la fase caratterizzata
Storicamente con la con dal Tangent nel con la fase del del cosiddetto giustizialismo e in questo momento di la necessità di ricondurre il il la istituzione giustizia in un ecco in un rapporto più corretto meno da protagonista rispetto a quello che è stato il passato in questo senso vanno viste
Quelle riforme da cinquecento tredici e quelle che sono le venire
Nel senso che si tende la
Ad avere un rapporto nuovo e diverso tra i questi poteri dello Stato che non possono continuare in una conflittualità permanente
Ecco dicevamo delle iniziative anche in redazione da parte della magistratura è proprio di questi giorni la notizia che la Procura di Milano ha annunciato una serie di iniziative per reagire a quelli che sono da loro considerati da anni provocati dalla riforma dell'articolo cinquecentotredici a queste iniziative si annunciano una drastica riduzione dei patteggiamenti il ricorso sistematico gli incidenti probatori per salvare i i verbali diciamo spostando la battaglia di fronte il giudice delle indagini preliminari e soprattutto la proposizione del prossimo processo utile avesse le parole testuali della questione di incostituzionalità dello stesso articolo cinquecentotredici un'iniziativa questura prima che e pur rientrando nelle prerogative legittima della magistratura segna però una dialettica forte ancora una volta tra poteri dello Stato cioè i magistrati in sostanza non dovrebbero applicare la legge
Legge la cui formazione invece prerogativa del parlamento e quindi della politica
Ma a me pare che questa ultima sortita
Del gruppo milanese della magistratura che un po'tinti nelle file di questo di questo per te turarsi di conflittuali a me pare che che tutto questo sì un po'la coda di una situazione che ormai in fase di esaurimento
Mi pare scontato che si tenti ancora di rimettere in discussione
Quelle che sono stati gli attori legislativi ultimi mettendo in discussione la possibilità di una gestione utile del processo no a me pare che ormai le condizioni politiche sono ormai cambiati e che difficilmente si possa tornare indietro rispetto a certe conquiste
Non non ritengo che sì non spetti l'ulteriormente l'associazione magistrati magistrati interloquire sul punto ma questo potere forte che finora ma ieri hanno ha un po'condizionato anche il mondo della politica
Non mi pare che sia diventato un po'un po'meno forti e quindi non non vedo in prospettiva che si possa tornare indietro rispetto a certi risultati accerti approdi alle ai quali si arriva
Ecco in questo contesto che diciamo di vivace dialettica fra magistratura e politica non l'Avvocatura non rischia forse di essere il vaso di coccio tra i vasi di ferro cioè questa la mancanza di una rappresentanza politica di cui si è parlato al durante il congresso di grado
Ma l'avvocatura qui bisogna fare un discorso un po'per capirci meglio
L'avvocatura ha rivendicato una propria soggettività politica
Da un decennio in qua nel tentativo di inserirsi nel dibatto il nel dibattito politico
Un po'anche facendo da sponda quella che la soggettività politica della stessa magistratura che attraverso l'associazione magistrati assunto e ha avuto un ruolo determinante
Ma credo che il discorso si da questo punto di vista
Abbia delle caratteristiche diverse nel senso che l'avvocatura e soggetto politico ma non lo può essere
In supplenza o in sostituzione di funzioni e ruoli che a mio avviso comunque non possono appartenere all'avvocatura ma devono appartenere ad altre istituzioni io credo in primo luogo ai partiti
Ai quali spetta comunque di essere il tramite il filtro attraverso il quale le istanze legittime certamente proponibili dell'avvocatura devono passare
Il rischio è che accanto a quella
A quella idea che uscire in passato fatta avanti di un partito del dei magistrati si voglia costruire un partito degli avvocati
Ma tale ipotesi non è voluta né dall'avvocatura
Nella sua accezione più avanzate neri e concettualmente possibile perché la funzione e il ruolo degli avvocati e dell'Avvocatura associata ma anche istituzionale non può essere e non deve essere quella di un soggetto politico che si interpongono il dibattito politico con un ruolo che sia assolutamente eversivo di quelle che sono i ruoli e le funzioni che ogni istituzione ogni assise associazione deve avere di uno Stato democratico
Ecco sappiamo che lei ha de grossi dubbi delle forti perplessità rispetto alla possibilità anche
Di una coesione degli avvocati ecco lei dice gli avvocati sono delle pure gli avvocati una categoria caratterizzato da fortissima individualità e quindi in sostanza lei dice la la voce degli avvocati può passare soltanto attraverso i politici oppure magari attraverso la voce dei singoli avvocati ma è difficile che si riesca ad avere una come d'dire una questione dell'intera classe forense di gran parte di essa nell'azione cosiddetta politica pari a quella che invece hanno i magistrati con l'Associazione nazionale magistrati
Ma io credo che se vogliamo mantenere la definizione di soggetto politico dobbiamo dire che l'avvocato è soggetto politico nel processo
Individualmente nel processo egli svolge una funzione che costituzionale è una funzione di Carinzia ma ecco la sua dimensione è sempre ed esclusivamente individuali
Il che non toglie che abbia anche dei momenti associativi che portino avanti idee complessive dell'avvocatura
Ma il tutto all'interno di un di una classe che si caratterizza per una frammentazione totale
Nel senso che all'interno dell'avvocatura passano tutti gli orientamenti culturali politici
Che esistono nel Paese
E quindi una coesione che dia luogo a un a una compattazione totali dell'avvocatura quale portatrici
Di un unico disegno politico a me sembra assolutamente impossibile anzi sembra quasi una contraddizione in termini o oltre che come dicevo prima una sorta di tentativo eversivo di creare un corpus diverso nuovo che interloquisca con gli altri poteri dello Stato senza avere alcuna dell'autentica legittimazione
Diciamo delle ultimo congresso dell'avvocatura di grado convocato dalla Organismo unitario dell'avvocatura ecco
Un congresso che ha visto come dire un cambio di guardia alla guida che non se non proprio la sede del Congresso diciamo le
I giorni seguenti delle fasi seguenti al congresso di di attività associazionistica della avvocatura visto un nuovo presidente dell'organismo
Unitario l'avvocato Antonio Leonardi che in sostanza sostituisce il il vecchio presidente l'avvocato malati ecco
Se non un ribaltone ecco come vogliamo leggere questo cambio di guardia
Credo che tutto sommato la conclusione di di questo passaggio dalla da marchi al Leonardo di fosse abbastanza scontato
Nel senso che non tanto per la persona di Giovanni Matichecchia egregiamente svolto il suo ruolo in questo biennio passato
Quanto perché il la basi che oggi ha espresso Leonardi
Una base che chiaramente non poteva non cercare nel in quelle che la
La natura più autentica di questo nuovo soggetto politico dell'Organismo unitario non poteva non trovare una corrispondenza
E e quindi da questo punto di vista non non vi è stato in realtà alcun ribaltone il problema se mai si pone tra il nel rapporto che l'organismo unitario oggi così identificato nella persona del di un soggetto di un suo rappresentante che chiaramente di estrazione
Chiamiamola così sindacalista perché questa era l'origine
Diritti di questi di queste forme associative ecco in questo momento diciamo che il il il rapporto che prima in intercorreva
Tra la fase tra la parte associativa dell'avvocatura
E la parte cosiddetta ci istituzionale raggiunge il massimo della divaricazioni
Oggi ecco direi che l'Organismo unitario sia veramente l'organismo unitaria di tutta l'avvocatura diventa sempre più difficili
Nel senso che il la la la sconnessione che vieta tra associazioni istituzioni intendo dire
In primo luogo gli ordini e i peraltro con il Consiglio nazionale forense questa divaricazione adesso mi pare definitivamente consumata
E il rischio è che si è tanto parlato di unità dell'avvocatura e poi realizzati tutto sommato un organismo unitario che rappresenta soltanto le associazioni e e vede fuori completamente il tutta la realtà ordinistiche
E e un suo contraltare che il consiglio nazionale forense che riproporrà io ritengo da qui a breve quella conflittualità che già nel passato aveva impedito
Che si realizzasse un discorso unitario nell'avvocatura
Non so cosa succederà da qui al ai ai piedi tempo avvenire
Non posso fare previsioni in assoluto ma a me pare che il rischio che l'unità dell'avvocatura
Si frantumi su una contrapposizione tra associazioni e istituzioni sia adesso più forte che prima quindi da questo punto di vista perché apparentemente sembrava un congresso tutto sommato all'insegna dell'unità a me pare che abbia riproposto nella DC di una conflittualità
Permanente e forse perenne tra due realtà dell'avvocatura sono come dicevo prima quella associata e quella istituzionale
C'è poi una posizione molto particolare da parte dell'Unione delle camere penali che all'interno di una di queste due tronconi tiene avesse cosa separata rispetto al resto perché questo
Qui bisogna fare o anche un altro discorso nel senso che
Le camere penali fanno parte tout-court del mondo associativo
E e quindi
Sarebbe stato immaginabile che in questo momento in cui l'Organismo unitario
E sostanzialmente espressione dell'associazione e sotto provasse all'interno dell'organismo unitario una sua collocazione ma questo ecco ci riporta al discorso che facevamo prima della frammentazione che vive all'interno dell'avvocatura
Nel senso che le camere penali che hanno per motivi abbastanza scontati un potere reali nel
Nella loro capacità di interloquire con i poteri dello Stato
A questo punto così Wendigo no una loro autonomia difendono le loro appartenenze
E quindi paradossalmente proprio nel momento in cui le associazioni dovrebbero essere in astratto al governo dell'avvocatura si sono tirate fuori intenderebbero
In una prospettiva futura così come hanno detto grado Trieste
Intenderebbero semmai arrivare a una unità che deve essere etero connotata dal dal dal federalismo
Il che consentirebbe all'interno di questo organismo unitario di questa associazione Grandi a selezionare l'avvocatura di consentire questo
A questa associazione di potere conservare sostanzialmente la propria autonomia
Un altro punto molto importante
Relativo appunto alla
Gestione la cosiddetta politica giudiziaria da parte degli avvocati e quello relativo alla magistratura onoraria sappiamo che gran parte del lavoro della magistratura viene svolto dai cosiddetti magistrati onorari che in sostanza per i profani ma diciamo sono avvocati che
Spesso la toga da avvocato prendono quella da magistrato per poi tornare a esercitare la professione forense in questo senso gli avvocati avevano sempre che parte l'avvocatura aveva sempre chiesto un adeguamento degli organi del del con il numero del di magistrati
Che sono considerati essere troppo pochi in Italia sono circa otto mila sappiamo che i Paesi come la Germania l'Inghilterra e la Francia sono più del doppio dell'Associazione nazionale magistrati ma anche il Ministero di Grazia e Giustizia rispondono che gli avvocati e i magistrati in realtà sono in numero più che sufficiente
Fatto sta che però alla giustizia commessa come essa i tempi dei processi sono quelli che sono allora come leggere e a questo punto la il giro di vite
Da parte e degli ordini
Forensi sulla incompatibili tra Tartara professione forense e le cariche di magistratura onoraria cioè gli avvocati hanno chiesto
Una soluzione di tre mila nuovi magistrati provenienti fondamentalmente dall'avvocatura terminano i magistrati ordinari non onorari c'è forse il rifiuto da parte della società c'è magistrati e del ministero dei piatti giustizia che e c'è il timore che questa come dire quest'ingresso in massa dei tre mila nuova nei nuovi magistrati provenienti dall'avvocatura possa cambiare
L'equilibrio interno al cosiddetto al al l'intera classe della magistratura ma in sostanza anche al CSM
Ma il discorso della magistratura onoraria e anche uno dei di quei discorsi abbastanza curiosi e paradossali
Non è esattamente vero che l'avvocatura abbia una contrapposizioni di principio rispetto una un all'ingresso dell'avvocatura in magistratura anzi esattamente il contrario
Nel senso che da da un certo tempo è rimesso in moto anche molto più concreto vi è una richiesta di questa di quest'della possibilità di un ingresso degli avvocati in magistratura
Però non sotto la forma del magistratura onoraria ma in in modo organico tale da evitare che il magistrato onorario sia sostanzialmente un magistrato di serie B
Quindi il la opposizione dell'avvocatura va va vista degli ordini soprattutto da vista in questo senso che non si è d'accordo
Perché si mantenga questa magistratura di supplenza ma si vuole avere il diritto di un ingresso a pieno titolo alla magistratura
Rispetto a queste a me Tare abbastanza condivisibile presa di posizione avvocatura si contrappongono come retro aveva già nella domanda
Due realtà una e quella della magistratura ordinaria che non vede di buon occhio
L'ingresso da Lai laicizzazione
Del del della propria istituzione del proprio ordine
E quindi non non sarà non è certamente disponibile per aprire in questa direzione ma questo fa parte del dalla solita tematica un po'corporativa che connota
La magistratura ordinaria dall'altra e qui è il problema veramente più curioso io io dico incredibili
La l'hai ragione per le quali il Ministero di Grazia e Giustizia Hess Palladino così a spada tratta
Della magistratura onoraria dei giudici di pace sta nel fatto che il bilancio della giustizia non consente in modo assoluto di potere fare fronte agli oneri che deriverebbero darla dall'entrata in organico di altri tre mila magistrati
Tratti dal dai rumori del dell'avvocatura quindi il problema tutto sommato Brandirali appunto delle opposizioni scontate che possono deve derivare all'ordine giudiziario il problema è e più di bilanci di possibilità
Da parte del Ministero di Grazia e Giustizia di potere fare fronte Aspesi che in questo momento non nostro bilancio non ci consente se si riuscirà a trovare in questa direzione est possibilità in nel nel in prospettiva credo che grosso modo le resistenze che vengono dal Nord dando dalla dalla dalla magistratura ordinaria
Potrebbero trovare una soluzione positiva
Andando a un a una una soluzione complessive di interscambio tra magistrati ruoli della magistratura che vuole l'avvocatura
Che un po'in consonanza con quella che la realtà più complessiva di tanti altri Paesi sia europei che extraurbani
Ecco avviandoci la conclusione di ultime questioni la prima la gestione dei collaboratori di giustizia è una delle questioni che più che perché erano dissidio il mondo politico e giudiziario commissive all'interno del dell'avvocatura questa realtà che fra l'altro sembra essere prerogativa di
Pochi avvocati
Ma il problema del dei collaboratori giustizia ormai anche questo un problema abbastanza chiaro nel senso che nessuno può mettere in discussione la utilità che hanno esercitato questi questa questa figura del dette tutti del pentito e dei collaboratori nella lotta contro la mafia quindi in linea di principio nessuno può discutere questo
Questo questo listino sta istituzionale
Il la ragione della opposizione da parte di alcuni avvocati e che il il sistema precedente soprattutto prima dall'approvazione dell'articolo cinquecentotredici
Consentiva alle procure di fare un uso a mio avviso un po'distorto del del delle testimonianze rese da questi collaboratori e quindi da questo punto di vista
Appare opportuno credo in questo senso ci si stia muovendo a livello parlamentare governativo andare una rideterminazione di questa
Di questo momento del processo che sia maggiormente garantista nell'interesse del degli imputati
L'ultima questione
Il Sud non sappiamo il suo passato impegno politico nel Partito Comunista che l'ha portato anche a di ricoprire cariche amministrative importanti
Anche se negli ultimi anni come dire si è un po'disimpegnato in questo senso però da un uomo di sinistra che giudizio dà
Delle governo della giustizia in particolare da parte di quel PDS e di quella sinistra che sono in sostanza i filoni politico culturali in cui lei ha militato in passato
Diciamo che anche qui nulla di
Dei straordinarie di nuovo credo che il ecco perché dico Enea nella un passato che connotato da posizioni
Qualche senso radicali rispetto al al ruolo che ha svolto in passato da una magistratura
E di sostanziale adesione ecco quella parte della magistratura che si muoveva terra contrastare
Certe situazioni di potere
Ecco oggi tutto questo è un po'ecco nasce lascia perplessi perché eccoci vi è questo è questo notevole sostanziale cambiamento
Ma ecco guardando con un po'di distacco dalle cose della vita devo dire che mi pare abbastanza naturale che nel momento in cui il il PDS diventato partito di governo
Debba necessariamente di smettere di quel quel ruolo che aveva prima di diciamo di collaterali tale rispetto
A una parte della magistratura che svolgeva quel lo specifico ruolo di contrasto a certe posizioni di potere
Il il rientro se così si può chiamare in una in una dialettica più ordinaria da parte dei di questo partito oggi partito di governo
Lì entra nella logica di di ecco di di uscire da una fase di emergenza
E e anche tutto sommato di autotutela rispetto al rischio di alimentare ancora un potere giudiziario che a questo punto potrebbe ritrovo ritorcersi proprio contro le posizioni che oggi sono diventate rispetto al passato
Da partito di opposizione a partito di governo in questo senso mi pare che nulla di nuovo succede sotto il sole
E credo che quanto oggi stiamo vivendo rientri nella normalizzazione che un partito di di opposizione tende conquista nel momento in cui diventa partito dicono
Va bene la ringraziamo