2° Congresso Regionale del Partito Democratico della Sinistra della Toscana organizzato dal Partito Democratico della Sinistra presso il Cinema Teatro Imperiale nota: del congresso sono stati registrati solo gli interventi del segretario regionale Agostino Fragai e di Achille Occhetto

Care compagnie
Care compagni
Per me motivo
è per me motivo di grande gioia essere oggi e qui in mezzo a voi
Questo congresso regionale
Anche se come sapete
Io ho molto da dire sulla impostazione generale del congresso
Sul modo come viene organizzato il dibattito la discussione sul modo come sono stati assorbiti alcuni emendamenti strage strategici
Che a mio avviso hanno lasciato poi aperti problemi reali che non a caso sono emerse con grande vivacità schiettezza anche nel corso del dibattito di questi due giorni è che successivamente sottolineerò
Quindi ribadisco soltanto non per fare polemica ma perché sarebbe stato da parte mia ipocrita all'inizio di questo intervento non farlo
Che a mio avviso sarebbe stato molto più giusto
Riconoscere che ci sono delle diversità
Come ha sottolineato mi sembra molto bene nel suo intervento il compagno quel cinque
E che ci sono temi che vengono da lontano
E che si fondano anche su concezioni diverse della svolta dei partiti e della politica
Che era bene salutare
Che si confrontassero apertamente ma ora lasciamo da parte queste questioni
Anche perché in questo vostro congresso regionale
Del quale in attento è stato il dibattito sono emerse indubbiamente posizioni
Critiche posizioni diverse
Sono state affrontate in modo anche nuovo fresco e originale
Temi importanti come quello del federalismo e dello stato sociale
Ma prima di ritornare su questi temi
Voglio
Soffermarmi per un momento a un tema congressuale generale
Il partito dalla sinistra in Italia e in Europa anche perché questo tema ne contiene un altro comunque contiene un'altra domanda
Il nuovo partito della sinistra
è semplicemente la somma delle tradizioni del partiti del passato
Oppure si muove si deve muovere con coerenza in un sistema politico riformato
Si deve parlare della politica sia pure con la P maiuscola guardando solo a illustri tradizioni magari rifacendosi
A un Togliatti Isma'di maniera oppure occorre ancora mettere in piedi i piedi nel piatto della riforma della politica
A questo proposito ci sono delle differenze è inutile e dannoso nasconderlo
E congresso per essere utile dovrebbe portare alla luce
Anche queste diversità che esistono ci sono e rimangono troppo spesso nascosti
Non è buona politica
E non Nissan è autentica unità quella che nasconde problemi reali
E allora per essere chiari dico è lecito per chiunque naturalmente
Discostarsi da alcuni che sono stati i capisaldi della svolta che a mio avviso sono stato alla base del fermento reale della novità della passione
Ed è il valore che la svolta avuto non solo in Italia ma su scala euro europea è lecito
Discostarsi da quei capisaldi ma credo che sia altrettanto lecito per me dichiarare su alcune cose
Di essere ancora d'accordo con me stesso
Riaffermare cioè il valore sia pure incompiuto di quei capisaldi di difendere
Le proprie posizioni e difendere le proprie posizioni non significa attaccare gli altri
Ed è proprio per questo io riaffermo con ostinazione
La mia visione della riforma della politica
E questa attitudine non va presa come un fatto personale né come
Una sorta di santificazione della società civile
Iconoclasta distruzione della politica contro la società politica stesso
Ho apprezzato che a questo proposito finalmente credo su Repubblica alcuni mesi fa sia stata detta una Repubblica una parola chiaro ad accordi allorquando ha messo in luce
Come sul tema del partito e della riforma della politica
Ci sia stata in una parte del partito una ininterrotte strisciante polemica con l'impostazione innovatrice della svolta
Il problema nuovo quindi del congresso
Non è solo quello di dar vita a un più ampio partito dalla sinistra
Né quello di affermare che tale partito è un Partito del socialismo europeo
Che per me è una cosa ovvia chi vi parla è uno dei fondatori del Partito del socialismo europeo del vicepresidente di quello stesso partito
Le vere novità da affrontare sono altre cioè
Dobbiamo chiederci che cosa devono essere i partiti in questa fase storica
Come devono essere di quale democrazia interna devono vivere
In quale sistema politico devono operare
Quale riforma complessiva della politica si rende necessaria e badate non si tratta di questioni astratte
Perché una giusta definizione della reciproca autonomia
Tra partiti istituzioni e movimenti
Che faccia fare al partito un passo indietro e non un passo avanti nella gestione dalla cosa pubblica
Ci può togliere da quella fastidiosa impressione che purtroppo sia che siano ancora molto poche le cose
Che ci possono veramente differenziare dalla vecchia politica
Occorre proprio nel momento in cui si hanno responsabilità di governo
Inverare quella visione del limite del partito
Che a Rimini al primo e finora ultimo congresso del PDS
Ci fece ASP auspicare un nuovo modo di essere dell'organizzazione politica come forma partito capace di proporre come tema centrale dominante appunto la riforma della politica la nostra parola d'ordine
Non può essere ex di tutto il mondo UniCredit
Dobbiamo invece riprendere il discorso sulla prospettiva
Di un partito aperto ed evolutivo simile a una calamita capace di attirare e metabolizzare i nuovi fermenti e le aspettative che si vanno formando del variegato mondo dalla Sinistra democratica
Certo un partito a Rete come è stato detto qui al contrario
Sulla via dell'esaltazione del vecchio sistema dei partiti
Si ritorna in sensibilmente anche senza volerlo alla partitocrazia e i vizi del consociativismo
Allora la spartizione del favoritismo partitico
Ria firmeranno sotto mentite spoglie
Su tutte queste cose la svolta inizio un'elaborazione
E quelle elaborazione non può essere liquidata come il nuovissimo nel nome del ripristino della politica
Come se la politica fosse sempre la stessa cosa fosse un mestiere che non cantina
Guai a smarrire il rapporto tra la politica e il tempo tra la politica e la storia
In questo secolo noi abbiamo avuto quattro fasi e quattro modi almeno quattro modi diversi di far politica
Era un modo di far politica molto diverso quello che se aveva prima della rivoluzione diciassette ottobre
Altro era il modo di far politica su scala planetaria dopo quella rivoluzione
Altra cosa ancora stata la politica i partiti il loro modo di rapportarsi con la società
Nell'era del bipolarismo e dalla guerra fretta
Altra cosa
E fare politica dopo l'ottantanove
E quando vedo che ci sono dei libri che fanno la storia del passato come se tutti fossero in una stessa stanza che discutono tra di loro Gramsci Togliatti Longo e Berlinguer senza più una valutazione del valore secondo Dante della storia ebbene qui vedo un regresso dalla cultura politica della sinistra mi dispiace che importanti
Professor Onida la sinistra faccia un errore così madornale
Ho saltino l'ottantanove nel valutare la differenza di rapportarsi coi partiti e con la politica
Ecco perché sento che è doveroso oltre che legittimo riprendere
Il discorso interrotto per continuarlo per arricchirlo
Alla luce dei nuovi compiti che ci stanno dinnanzi ma nel solco di quella stessa ispirazione
Dicevo dunque non basta dire che vogliamo unire la sinistra dentro un unico grande partito socialista
Noi siamo già nell'Internazionale
Ricordiamo tutti commoventi incontri
Con i massimi dirigenti compì vibrante
Quando Craxi non ci voleva
Ricordiamo la fatica anche rispetto da parte dei membri dell'Internazionale socialista perché parlo di dispetto perché
C'è stata nel socialismo europeo anche una tesa per la nostra entrata lei non siamo entrati nell'Internazionale socialista come sono entrati i partiti io ho visto residuali del crollo per Nesta
E non siamo entrati come i partiti residuale del crollo dell'estate perché abbiamo avuto il coraggio di non aspettare quindi non siamo arrivati col cappello in mano siamo arrivati in modo diverso
Noi avevamo detto che bisognava andare oltre
Non si trattava di passare ex pedissequamente
Dalla tradizione comunista quella socialdemocratica
E attendevano da noi un apporto originale questa affermazione che fece tanto scalpore in Italia io mi ricordo fece una conferenza stampa con Moro a Parigi espressioni stesso lo stesso concetto per i socialisti europei era occhiali
Perché nel frattempo la stessa socialdemocrazia europea petto un processo di ricerca e di rinnovamento
Quindi noi dovevamo apprendere ma potevamo anche insegnare qualche cosa
E quindi è sempre stato ovvio che questa ricerca
Noi la dobbiamo condurre assieme alle famiglie del socialismo europeo
Se no non avremmo lavorato per entrare nell'Internazionale socialista
Che dobbiamo lavorare all'insieme assieme alle famiglie del socialismo europeo senza nessuna suggestione americana
Ho volta costituire chissà quale partito di tipo americano
Tuttavia è sbagliato ritenere
Che non ci sia una originalità italiana da perseguire
Tuttavia internazionale socialista è fatta di esperienze che si rifanno a modelli nazionali
Il labor e cosa profondamente diverso
Dalla socialdemocrazia continentale
Per questo lo ripeto l'esperienza fatta in Italia con l'Ulivo
Mi sembra un serbatoio di ricerca e di esperienze più ricco
Delle tavole rotonde con il vecchio ceto politico della sinistra
Perché abbiamo dietro le spalle un'importante vittoria elettorale che deve diventare politica
Per non fare come Berlusconi che è rimasto poi prigioniero delle sue macchinazioni elettorale
Il problema centrale rimane il rapporto tra il più ampio partito della sinistra
E la coalizione democratica che non vede son d'accordo compiti diventare un partito
Qual è l'identità della sinistra dentro la più ampia identità dell'Ulivo
Ecco perché il processo costituente del nuovo partito della sinistra
Deve guardare oltre i ceti politici guardare al Paese guardare soprattutto le nuove generazioni
Perché la sinistra deve unirsi ma senza ripetersi
Deve rivivere a rigenerarsi e in una certa misura anche reinventarsi
In questo senso io continuo a pensare che lo stile deve essere quello della Costituente e non quello di una sorta di unità socialista segno inverso
E sicuramente non è quello che vogliamo un atto di morte ma un atto di vite ricordate quando si diceva avete chiuso il PC e noi rispondevamo no è nato qualcosa di nuovo
Cioè era un atto di vita e talmente di vita che oggi siamo al governo
Però nello stesso tempo
Non possiamo e qui è venuto fuori nel dibattito non avere la consapevolezza
Che la sinistra riformista non è andata avanti nel suo complesso
E che dobbiamo superare questo ritardo
Rispetto ai grandi partiti del socialismo europeo
E che questo ritardo lo superiamo non se guardiamo alle maschere del passato non contrapponendo partito dalla sinistra Ulivo
Ma nel contesto di una più vitale proiezione dell'Ulivo nella società
Solo così il socialismo europeo diventa per noi fatto
Vitale ma dentro la concreta e reale esperienza Italia
Così il partito della sinistra in Italia e in Europa può diventare il nuovo un momento di unità e nello stesso tempo di feconda diversità
Ma perché la sinistra possa ridefinire la sua funzione critica dobbiamo trovare una chiave
Una chiave che non troveremo mai se ci muoviamo su strade sbagliate
Come quella di fare dell'occupazione del centro dalla politica italiana l'Alfa e l'Omega dentro cui racchiudere ogni preoccupazione TAC
Certo noi dobbiamo avere una sinistra Hero detto più volte sono d'accordissimo che ha la capacità di parlare al centro
Ma avere la capacità di parlare al centro non vuol dire tradurre la lingua del neoliberismo con vocabolario di sinistra
Attenzione alle scorciatoie
Che fanno smarrire l'obiettivo della gestione del potere
Nel dire questo lo so benissimo
E la sinistra non ha vinto le elezioni anzi in una certa misura forse è stato sbagliato dare questo annuncio eccessivo senza far vedere tutti gli elementi aperti della transizione vedo con piacere che nel documento
Dei D'Alema questo errore è stato superato perché si può questa questione
Ma proprio per questo bisogna lavorare
Sul vero segno di novità
Ovvero sul fatto
Che sono state poste le fondamenta dell'Ulivo cioè di un processo politico più ampio di una cosa nuova originale costruita dai cittadini e da tanti tanti giovani
E impedire che tutto questo enorme il ricco patrimonio
Sistemi lisca si riduca progressivamente a una semplice coalizione elettorale a un cartello elettorale
Questo a mio avviso e il punto di partenza su cui poi inneschiamo la questione del partito
Ma se la questione del partito invece essa stessa favorisce questo restringimento perché suscita sospetti o fughe verso la costituzione
Di una vera pluralismo puramente di partiti naturalmente ne perdiamo una risorsa quella risorsa che ci ha permesso di arrivare alla vittoria elettorale
E quindi
Quel tanto di vecchio che si portava dentro anche quel cartello l'ha superato in avanti sul terreno della sfida la chiarezza
Io vedo che in molti casi l'Ulivo è stato invece vissuto attraverso la vecchia politica
Del primato dei partiti
E qual è stato il risultato
Chi lo Stato in certi momenti non è stato positivo ecco perché qui arrivo alla dimostrazione concreta di quello che ha detto all'inizio che naturalmente non nasce dall'esigenza di Abele una pura dialettica congressuale è una sorta di palestra
Questo dimostra in concreto
Che a nulla serve assorbire per esempio emendamenti come quello dell'Ulivo
Se poi nel Paese va avanti una costituzione materiale diverso cioè comportamenti atti che vanificano le parole assorbite
Che offuscano indeboliscono la funzione dell'Ulivo della coalizione e dell'esperienza collettiva
Della coalizione stessa
Per questo io non capisco
Quando sento questa sorta di crociata volta vive non è giusto farla finita con la funzione dei partiti
Ma chi sostiene che bisogna farla finita con la funzione dei partiti
Se ci si limita questa crociata in realtà si lascia sullo sfondo il problema vero
Che è quello della riforma dei partiti
Del loro rapporto non solo con le coalizioni ma con altri soggetti
Invece troppo spesso si è messo l'Ulivo sullo sfondo per far riemergere
La concorrenzialità fra i partiti dei popolari sono immerse forze che sono quelle meno vicine all'esperienza dell'Ulivo stesso
Nella sinistra si è aperta una discussione astratta sul Partito democratico il partito socialdemocratico poco interessante per giunta condotta tutta dentro gli stati maggiore
Certo io non concordo
Con quanto ha detto qui questa mattina il rappresentante di Alleanza Nazionale
Il quale ha affermato che dopo l'incontro di bon
Tra D'Alema e collo Prodi dovrebbe dare le dimissioni
è un'assurdità
Però io prendo questa assurdità per dire che bisogna stare più attenti
Lo stare più attenti alla distinzione tra le funzioni di governo le funzioni di partito le funzioni istituzionali
Perché la confusione di piani può portare a dell'inconveniente raduno e quindi invoco la saggezza e la capacità di sapersi autolimitare senza forzature inutili
Che vengono scambiate a torto naturalmente per messaggi contro il Governo
Ma più in generale
Non credo sarebbe cosa saggia
Fare sorgere un nuovo partito su queste basi bisogna pensarci bene
E ve lo dico perché io temo che la riorganizzazione della sinistra finisca per essere un semplice riassestamento di ceto politico
è una simile operazione non parla il Paese al Paese perché non parla nei cuori e nelle menti in primo luogo delle giovani generazioni
Per questo si deve rifiutare la logica di un compromesso istituzionale basso
Non quello alto e nobile che va naturalmente bene
No parlo di un compromesso che tende a mettere insieme il peggio dell'ipotesi della Seconda Repubblica limitandosi soltanto a rafforzamento dell'esecutivo e il peggio della prima Repubblica con il dominio incontrastato delle segreterie di partito
Quando nel nostro furore nuovista parlammo di nuovi inizio credo che se ne riparla puntavano più in alto
Puntavamo modello chiaro nella sua impostazione bipolare
Nel quale irrinunciabile l'opzione dell'Unione Minale maggioritario come garanzia di stabilità ed efficacia dei governi entro un sistema costituzionale ricco di pesi e contrappesi
Tra questi naturalmente si collocano i poteri dell'opposizione e come giustamente se viene affermato vanno resi più incisivi in parallelo con i poteri del governo quelli connessi a un serio impianto federalista dello Stato
Quelli relativi al ruolo nel nuovo contesto dalla Corte costituzionale
Una tale impostazione consente di porre fine alle scaramucce nominalistiche che punteggiano l'attuale dibattito sulle riforme
E sono d'accordo con Chiti non si può fare il congresso
Con la Bicamerale aperta
Senza sapere qual è la nostra piattaforma
E su questo io dico la mia che naturalmente credo sappiate viene da lontano anzi poi la
Con la svolta
Per quel che riguarda il merito della soluzione la mia preferenza va al governo del premier
Premier che sia eletto dai cittadini contestualmente alla sua maggioranza
Preferibilmente con un voto a due turni ma anche a un turno se si introducono le primarie
E che in caso di dissoluzione della maggioranza stessa abbia la facoltà del primo corpo
Sia cioè non obbligato ma legittimato a promuovere lo scioglimento delle case
Trovo anche in parte persuasivo il modello semipresidenziale alla francese ma solo i una versione fortemente corretta da pesi e contrappesi
In quanto essa offre indispensabili garanzie sia di governabilità sia di spazio per l'esercizio dell'opposizione nel sistema che nel sistema originale che estremamente scarsa
Trovo invece azzardate ipotesi come quella di un presidenzialismo senza poteri
Che sembrano frutto di calcoli tattici e che anche contro le intenzioni di chi li propone potrebbero aprire il varco a soluzioni di tipo plebiscitario
Se infatti i plebisciti arrivismo sì da quando un centro fortemente legittimato cerca di arrogarsi poteri che non ci sono formalmente riconosciuti invocando la piazza contro altri centri istituzionali rappresentativi ebbene l'ipotesi di un presidente eletto dal popolo ma che ha scarsi poteri
E che con fronteggia un governo eletto dal Parlamento e quasi un caso da manuale di sistema esposto la tentazione plebiscitaria
Invece l'evoluzione sociale ed economica del Paese la stessa prospettiva europea
I pericoli secessionisti ICI rendono necessaria una nuova politica nuovi assetti istituzionale
In particolare contro il pericolo secessionista il segreto è quello di dotarsi per così dire di un'armatura statuale antisismica
Cioè di una struttura istituzionale insieme più flessibile e più capace di decidere
Si devono in fronte affrontare in realtà due movimenti su scala generale
E sono apparentemente di segno opposto e che però devono integrarsi il primo
Che porta una dislocazione sempre più sovranazionale dei potenti sull'onda dei processi di globalizzazione e che guarda la prospettiva degli Stati Uniti ed Europa
Il secondo che preme per una valorizzazione dei poteri locali quelli più vicini al cittadino
Solo un sistema di governo del tipo di quello di cui si è detto è in grado di padroneggiare di non lasciarsi sfuggire di mano questo duplice importantissimo processo per questo io credo che il tema del federalismo non può restare sullo sfondo
Che ha fatto bene Fraga e nella relazione dando quindi a questo congresso un valore di elaborazione autonoma molto importante a rimetterlo sul proscenio con forza
Davanti al dibattito politico della Toscana e non solo della Toscana
E sono d'accordo con lui quando sostiene la necessità di costruire uno stato di tipo federale autonomia e federalismo sono oggi gli strumenti per unire l'Italia
E quindi proprio per questo
Io credo che sia importante che dal vostro dibattito sia emerso questo problema d'altro canto è stato ricordato il merito per la Toscana quattro anni fa
Avere sollevato questa questione che ero con voi in quel congresso ricordo anch'io che allora
La parola stessa di federalismo era considerata tra le cose peccaminosa del nuovismo adesso invece e diventata ed è un fatto importante
Pane quotidiano per la nostra impostazione
Il federalismo solidale cooperativo
Indicato dalle regioni e dal sistema delle Autonomie Locali rafforza il concetto in base al quale l'Unione costituisce la genesi del federalismo moderno
Ma anche nel Risorgimento nel periodo illuminista nell'antica Grecia sino dalla civiltà più antica della vostra terra quella etrusca si trovano una struttura politica con un'articolazione di tipo federale tante
Che come nelle confederazioni moderne il federalismo etrusco era contrassegnato dall'edizione di un organo supremo da parte dei Comuni confederale
Il federalismo appartiene quindi alla nostra storia e alla nostra tradizione
Allo Stato centrale vanno assegnati alcuni poteri la moneta la giustizia difesa agli esteri
Mentre tutte le funzioni legislative amministrative alle regioni
Attraverso il principio di sussidiarietà a Comuni e Province le funzioni di autogoverno del territorio
Poteri forti alle Regioni pongono il problema politico della necessità di tenere unito il Paese
Partendo da questa considerazione non ritengo sufficiente quindi
La proposta di ridurre il numero dei parlamentari della Camera e del Senato
Quest'ultimo può diventare la Camera delle Regioni delle autonomie locali composta dalle rappresentanze dei diversi livelli istituzionali del Paese
Quindi una Camera eletta direttamente dai cittadini espressione del pluralismo politico
E una Camera delle Regioni e dei Comuni espressione del pluralismo istituzionale con competenze sulle materie di interesse delle Regioni delle autonomie strumento di raccordo e codeterminazione
Sul federalismo come hanno giustamente sostenuto Chiti e Laforgia il PDS deve osare di più
Il pericolo che nella nostra cultura torni centralismo e in parte presente
Così come il vezzo di bollare con l'accusa di generico nuovismo ogni proposta innovatrice
La proposta di legge presentata dei gruppi del PDS sulle modifiche della Costituzione
Ha messo in evidenza che anche in materia di riforme di federalismo ci sono ancora questioni da risolvere
Ci sono posizioni più decise e una più che
Per quanto mi riguarda credo di appartenere alla prima posizione e mi farò tramite nella Bicamerale delle questione che qui avete discusso a proposito del federalismo
Certo per ciò che riguarda il federalismo ha ragione Dominici quando dice contano sostanzialmente
I poteri reali vengono delegati ma attenzione
Attenzione a non togliere poi con l'altra mano quello che è stato concesso con una mano
Quindi giusto dare più poteri reali però non condizionando re non togliendoli con una seconda camera dei senatori
Vi sembrerà strano
Ma non è strano
Io sono sempre stato caratterizzato da una visione istituzionale
Diciamo innovatrice aperta credo disponibile ad avere il massimo di accordo con la destra innovatrice
Perché così si fanno lei riforme istituzionali
Cioè con quella destra che vuole il bipolarismo e combatte Lante consociativismo
Mentre nella visione sociale ed economica forse sono più a sinistra usando una vecchia espressione delle volte sembra una contraddizione ma non lo è
Non lo è soprattutto quando vogliamo affrontare sulla base
Dell'esigenza dalla costruzione di una nuova sinistra le politiche sociali
Il problema della criticità perso il modello di sviluppo
La funzione nuova non quella passata ma nuova di una alterità
Della sinistra
E scusatemi se lo voglio ricordare noi abbiamo fatto la svolta
Non per gettare a mare le motivazioni
Ma per rinnovarlo
Partendo dalla constatazione degli errori dei vicoli ciechi in cui ci si era incamminati
E su questo tema
Io credo si innesta l'altra questione fondamentale che ho già prima accennato come parlare al centro
E qui io vorrei dire che sento la tendenza molte volte apparsa anche qua e là nel dibattito
A mettere assieme senza risolverle
Questione che in realtà fanno a pugni e tradizione che sono contrapposte
Come ad esempio l'autonomia di Progetto sulla quale sono d'accordo
E invece l'esaltazione della funzione di ricerca a volte acritica delle alleanze
Non si può esaltare l'autonomia di Progetto che poi vuol dire la preminenza programmatica e quindi vuol dire quella rivoluzione copernicana tra programmi e formule che l'elemento fondamentale la linfa della nuova politica
Rispetto alla politica della prima Repubblica
Ed esaltare contemporaneamente l'autonomia del politico
E non aprire una battaglia delle idee e
Contro una visione del primato della politica pura
Contro
Tutto ciò che si muove nella società civile
Oppure non si può esaltare
E ridurre alla grande capacità di manovra insuccesso elettorale
Sarà additandolo dal faticoso processo storico dall'atto che ci ha reso disponibili per il governo dei processi che hanno collocato il PDS
Come Forza Nuova al centro dello schieramento politico a partire dalla vittoriosa stagione dei sindaci e nello stesso tempo volere
Un orizzonte culturale con una forte cultura critica sottolineare giustamente che l'innovazione non è neutra ma volle ma collocata in un contesto qualitativo alto e non ci deve portare a gestire semplicemente l'esistente
Ne consegue allora che lavorare per progetti
Significa escludere scelte politiche che vengono vissute viste e anche dal punto decisivo Nale decise parallelamente in altre sedi
Che non si incontrano con le sedi del progetto
La sede dell'intellettuale che discute ampiamente la sede della politica e ha bisogno certo della sua rapidità queste due sedi hanno bisogno di incontrarsi
Significa far scendere la politica dal suo ed è stato
Fanno entrare in contatto con i programmi i soggetti sì la società civile
E in questo consiste
No l'eliminazione della professionalità politica no
Consiste la nuova professionalità
Io non contesto che la politica sia una professione ma la nuova tutte le professioni stanno cambia cambiare anche questo la nuova professionalità della polizia
Che non va confusa con il politicismo
Ho con la semplice tecnica delatori
Ragionare così significa forse contrapporre la società civile alla società politica
Arrivando fino all'accusa assurda di vacca che il nuovismo costituito da questa contrapposizione sarebbe alla base
Della vittoria della destra
Però questa è un'assurdità ingeneroso oltretutto è anche un po'meschina
Perché non c'è dubbio che se noi fossimo rimasti chiusi
In quella società politica
E ricordiamoci che cos'era nel novantadue quella società politica
I processi le monetine ai politici
La canea giustizialista che non fu certo diretta da noi la lega
Noi saremmo stati spazzati via
Invece è stata decisiva la collocazione nostro in quel momento
Cioè la decisione di porci e un passo fuori
Dal sistema che stava crollando su tutti i partiti
E decisivo è stato che alla fine
Noi abbiamo raccolto il frutto che è rimasto l'unico partito impieghi della prima e pubblico
Lì noi abbiamo posto le basi della nostra forza successiva
Ma io dico che anche ingeneroso perché e ingeneroso volere i frutti di una politica e respingere la fatica che è stata necessaria per realizzare ecco quindi
E anche su questo terreno bisogna recuperare il rapporto tra la politica e il tempo
Recuperare un senso della storicità
Storicità che ritorna anche su un altro tema il liberismo
Molti si chiedono ma voi del PDS me l'hanno chiesto anche l'altro giorno in una trasmissione televisiva siete diventati liberisti
No la sinistra italiana o almeno una parte della sinistra italiana dovuto compiere due salti mortali il primo salto mortale era quello di passare da una concezione collettivista una visione del valore del mercato
E delle sue regole
Il secondo salto mortale che dobbiamo ancora compiere compiutamente e di capire però qual è la funzione originale della sinistra dentro il mercato quali sono i prezzi i programmi che invece erano
L'esigenza di una regolazione democratica
E controllata del mercato
Qui sta l'obiettivo storico
Dell'autonomia di progetto
E allora ritornano i grandi temi grandi temi che ho visto serpeggiare con grande ricchezza nel vostro dibattito
Quello della distribuzione dei lavori della riduzione d'orario
Dello sviluppo sostenibile sostenibile anche qui quanti passi abbiamo compiuto e ricordiamo il diciottesimo congresso quando aprì per venti minuti quel congresso sull'Amazzonia gli scherzi Lazzi di Craxi
Movimenti Stino sapere da che parte sta la politica oggi non c'è politica in Europa e nel mondo non c'è governo e non debba affrontare questo come un tema chiave della propria impostazione programmatica e infine il grande tema nel verde per del passaggio dal Welfare State al welfare society
Dove non si può
A mio avviso risponderà un problema reale è stato qui giustamente ricordato
Quello dei privilegi assistenziali
Con una visione liberista delle opportunità
Io credo che se ne vogliamo affrontare veramente la questione dei privilegi assistenziali la via è quella non di negare ma di ridefinire i diritti in modo tale che non ci sia spazio per i privilegi assistenziale
Sicuramente la compagna Pennati si sarà resa conta e nel difendere in astratto
La teoria dell'opportunità in realtà ha fatto un intervento che condivido e che ha demolito per vedere
Perché quando parla giustamente del passaggio dalle opportunità formali liberali Senza Rete dove tutti partono allo stesso punto di partenza il debole il forte di una gara spietata
In cui naturalmente Tatiana i più deboli
All'idea di un'opportunità concreta
Ciò vuol dire allora semplicemente che si ritorna ai diritti di cittadino
C'è niente da fare
A forme anche di diritto diseguale
Per sostenere chi ha meno opportunità
Per sostenere chi parte indicata
Ma allora non si tratta di fare dei giochi di parole
Badate che su questo puro gioco di parole cambiano le strategie future
Cambiano le alleanze
Cambiano i soggetti che mettiamo in campo
Cambiano le prospettive politiche che abbiamo dinanzi
Quindi c'è io sono d'accordo
Noi non possiamo lasciare alla destra l'affermazione della lotta contro l'inefficienza gli sprechi
L'efficienza è un nostro obiettivo è un obiettivo della sinistra
Ah senza aspettare
Che la destra abbia poi il sopravvento su questo noi dobbiamo togliere certo le garanzie per i pochi ma per eliminare le garanzie per i pochi non dobbiamo eliminare i diritti per tutti
Raccogliendo in primo luogo l'appello che qui ha fatto drammatico Chiti a proposito della sanità
Persino in una regione come la Toscana
Ah non seguire o operazioni di mera contabilità
E a ricollocare la sanità nel contesto di un'offerta universale
Dico questo perché l'astuzia pur necessaria nella politica delle grandi alleanze indiscriminate dobbiamo esserne consapevoli non possiamo respingere dal nostro dibattito i problemi che poi sono i provvedimenti
Regge finché sia un nemico trasversale come era Berlusconi
Ribatte nel quale erano disposti a dille arsi dei diverso
Fra di loro
Ora il compito che ci sta dinnanzi è il compito che dobbiamo tematizzare quello di indicare il progetto eterno cui costruisce l'alleanza positiva
Un progetto che sia uno spartiacque operare in modo tale che la costruzione di questo progetto non porti alla distruzione della nostra presenza nel governo alla fase di transizione certe un'operazione estremamente difficile
Un progetto che sia uno spartiacque tra destra e sinistra o se volete tra centrodestra e centrosinistra che comporta di nuovo la voglia di mettersi in gioco
Per fronteggiare le tensioni che si preparano nella società
Che a mio avviso sono ancora poco presenti nel nostro dibattito sono state giustamente evocate
Da Sacconi
Per ciò che riguarda i metalmeccanici giovani disoccupati
E anche da alcuni altri interventi
Non possiamo non vedere il dramma della faccia sociale del deficit
In queste condizioni
Parlare di inclusione e di libertà dal bisogno e non di mere opportunità di mercato
Significa aprire una nuova fase
Allora sì che per le alleanze come è stato detto da qualche intervento non possiamo rinunciare i nostri punti di riferimento
Sì che la democrazia deve essere concepita come strumento il soggetto storico diventa la libertà una libertà per creare le condizioni dell'uguaglianza
E quindi della liberazione umana ma quale il programma e in vera l'obiettivo della liberazione umana naturalmente con momenti parziali e momenti di lunga portata
Questa
Erano a sinistra di cui abbiamo bisogno
Una sinistra che ragiona così
Ma se si ragiona così allora bisogna porre gettare il cuore oltre l'ostacolo
Allora bisogna chiamare a raccolta nuove energie nella società
Guardando alla politica e guardando i soggetti sociali
Allora si rende necessaria una costituente non degli stati maggiori
Proprio per questo io ritengo che il vostro dibattito
è stato un dibattito interessante perché ha fatto emergere nella sostanza i problemi veri più che l'invocazione astratta dell'esigenza di un nuovo partito dalla sinistra e il fatto che dal dibattito questi problemi siano emersi
Mi fanno ben sperare che il lavoro concreto per la costruzione la sinistra è un lavoro
Che dobbiamo non solo intraprendere ma portare avanti sapendo però quali sono gli ostacoli quali sono gli obiettivi che non possiamo perseguire delle scorciatoie di facciata se veramente crediamo alla necessità di dare
Alla sinistra italiana una nuova più ampia formazione politica
Io ho concluso
Devo dire ha concluso anche
Arrivando fino alla fine dei miei appunti ha detto Chiti non so se ci arrivo perché in questi due anni ho fatto molti interventi quella presentazioni di libri dibattiti i comizi durante la campagna elettorale
Ma devo dire è la prima volta militante
Di ascoltare completamente un dibattito d'intervenire e di concluderlo spero che non mi sia arrugginito nel momento e vi dico quindi con grande sincerità
E passione lavoriamo tutti assieme per la nuova forza della sinistra e voi compagni della Toscana
Con il vostro progetto riforma istituzionale sicuramente siete all'avanguardia di questo lavoro e quindi vi auguro di esserlo sempre di più e con sempre maggiori successi grazie