"Antifascismo e Resistenza" org. presso l'Archivio Centrale dello Stato 5° intervento dell'omonimo ciclo org. in occasione del Cinquantenario della Repubblica

Cominciamo oggi questa quinta conversazione sua antifascismo resistenza io ringrazio vivamente illa nome dell'Associazione mazziniana e delle altre associazioni che hanno organizzato questo ciclo
Di manifestazioni ringrazio sentitamente il professor Tranfaglia anche accettato di tenere una relazione che coglie guardarsi coglie uno dei momenti essenziali della storia del nostro Paese anche del percorso
Compiuto dall'Italia verso la realizzazione della Repubblica
Non voglio portare via tempo mi limito a dire che il professor Giuseppe Vacca presidente dell'Istituto Gramsci
A causa di un inderogabile impegno sopraggiunto non ha potuto partecipare non non ha potuto essere qui con noi
Presiederà quindi questa questa nostra questo nostro incontro il professor Ponza vicedirettore
Dell'Istituto Gramsci che ringrazio ovviamente ringrazia sentitamente anche per la collaborazione che l'Istituto Gramsci ha fornito
A questa nostra iniziativa che lo ripeto l'ho già detto altre volte ma insomma è l'unica manifestazione
L'unico programma che abbia una sua articolazione ha una sua complessità che stato realizzato a Roma e probabilmente uno dei pochi che sia stato realizzato in tutta Italia per celebrare questo cinquantenario della della Repubblica ecco ringrazio l'Istituto Gramsci per la collaborazione che ha sempre fornito
In particolare la dottoressa Lussana che ha partecipato a a queste costretto Urbino forse riunioni tenute qualche volta in uno scantinato qualche volta indi in sedi più idoneo
Da ultimo nella sede dell'universo della facoltà di teologia dell'Università Valdese di Roma che come voi saprete tutti a poi anche se ha collaborato alla realizzazione delle nostre iniziative mettendo a disposizione i locali della Chiesa per questa serata musicale emozionante devo dire almeno per me che c'è stata lunedì scorso ecco prego quindi il professor Ponza di assumere la presidenza di questa riunione grazie
Grazie io mi limito a portarvi il saluto della Fondazione Istituto Gramsci oltre a quello personale di Giuseppe Vacca che si scusa per non essere qui
E confermare il l'appoggio della Fondazione questa significativa iniziativa che è confortata dall'appoggio di un numero così cospicuo tutti istituti culturali
Prima di passare la parola al professor Tranfaglia
Diamo la parola la professoressa Balbi de Caro della sovrintendenza archeologica di Roma per un breve cenno di saluto
Prego
Innanzitutto mi voglio complimentare col dottor Scioscioli
Per la bella mostra che è riuscita ad organizzare in tempi brevissimi e tra grandi difficoltà e per questi incontri che si stanno rivelando chiaramente stimolante
Come voi avrete visto nella esposizione sono presenti anche delle della carta punita cioè dei buoni del prestito buoni di prestito del Monte di Pietà buoni di prestito nazionali
Quindi tutta una serie di documentazione cartacea sulla circolazione cartacea dell'Ottocento
Da qui è nata l'idea di fornire un breve quadro una panoramica molto sintetiche riassuntiva
Ti qual era la situazione monetaria
Nell'Italia al momento dell'Unità
Al momento dell'Unità e al momento che nei primi decenni di di vita del nuovo regno
In pratica il primo provvedimento di intervento serio del Regno d'Italia sulla circolazione monetaria viene preso a distanza di poco più di un anno
Dalla dai plebisciti del sessantuno
E però segue è un provvedimento datato mille ottocentosessantadue ventiquattro agosto e la legge numero settecentottantotto sull'unificazione monetaria del Paese
E segue un anno di interventi piuttosto parziali
Che miravano a far fronte alla situazione estremamente differenziata che il nuovo Stato aveva trovato in tutte le regioni italiani
Era un essere una situazione particolarmente complessa perché gli Stati preunitari avevano ognuno un sistema monetario differente
Tra l'altro differente non solo nel taglio e nel tipo di monete in circolazione ma anche nella filosofia che era alla base di questi sistemi
Si partiva con sistemi di metallici nel Piemonte a Parma e nello Stato Pontificio e si passava poi a sistemi mono metallici cioè basati quindi su una sola moneta
D argento come tattici argentei per il resto del Paese ovviamente questo non significa che nei paesi con sistema monetario buone metallico circolassero solo monete d'argento
Il sistema aveva come punto come perno la moneta d'argento tutte le altre monete facevano riferimento nel loro potere di acquisto acquista munita pazzo il Piemonte ripeto Parma e lo Stato Pontificio avevano invece un sistema vi metallico
Legati su rapporti fissi di valore tra loro l'argento quindi sistemi estremamente rigidi
E cui vedremo poi appunto le difficoltà di applicazione pratica nella nuova realtà dello Stato unitario
La legge del sessantadue unifica in tutto il paese il sistema monetario introducendo il sistema che noi conosciamo adesso della lira a partizione centesima
C'era prima la libera la libera divise in venti soldi e o libero lira divisa di tradizione che ci derivava da Carlo Magno che era divisa il venti soldi o dodici once
Questa libera o lira di tradizioni carolingia viene sostituita dalla lira a partizioni centesima
Questa sostituzione ovviamente sia si accompagna una introduzione di un sistema di un nuovo sistema di pesi e misure che il sistema del del chilogrammo che sostituisce la libera
Quindi è una rivoluzione sostanziale che in molti Paesi porta dei cambiamenti radicali specialmente per quanto concerne il problema dei pesi e misure
Il nuovo Stato quindi adottò un sistema basato sulla lira partizioni centesima le che la lira che usiamo noi oggi e de articolato in tre gruppi di monete divise per i tre metalli o oro argento bronzo in Oro vengono coniate le cento lire cinquanta lire le venti lire le dieci lire le cinque lire in argento viene coniata la cinque lire quindi le cinque lire sono sì e no Rock in argento
Con un rapporto di uno a quindici virgola cinque tra l'una e l'altra quindi il rapporto dell'oro è fisso non è libero
Ed è stabilito appunto per legge dalla legge e poi vengono oltre le cinque lire due lire la lira i venti centesimi dieci centesimi quindi c'è questa tipo di divisione e poi ci sono i divisionali centesimi fino al centesimo in bronzo
Questo sistema ha però una base mi metà di Metallica quindi vi dicevo un rapporto fisso Traoré argento
Da dove derivava Alitalia alla scelta di questo sistema quando io vi ho detto d'Italia aveva una realtà ben diversa derivava appunto dall'estensione a tutto il paese di quello che era il sistema della lira piemontese
Una lira piemontese che al Piemonte veniva dalla Francia e praticamente la il trasferimento tout-court nel sistema italiano del sistema francese
E qui apro una breve parentesi per dirvi che cos'è questa lira italiana che noi e questo franco francese che noi ci troviamo poi adesso ancora gestire nel nostro sistema monetario
Era qualcosa di nuovo era stato inventato e studiato durante la Rivoluzione francese
C'erano stati alcuni tentativi durante sotto il Direttorio c'erano stati alcuni tipi di provvedimenti che però non erano sfociati in un sistema adottato da tutta la nazione francese fino a quando
Con la legge del sette aprile mille ottocentotré Napoleone unifica tutto il sistema monetario francese trasformando la lira a vecchia Libra di Carlo Magno nella dirà
Moderna una lira partizioni centesima alle basata come come penso su sospeso sul sistema del chilogrammo quindi la lira insisteremo i sistemi di pesi e misure che abbiamo adesso e qualche cosa che ci viene dalla rivoluzione francese quindi a una vita piuttosto Brie
Il Piemonte che era stato sempre legato strettamente economicamente alla Francia
Adotta in pieno questo sistema
Lo adotta non solo durante il regime napoleonico perché chiaramente il regime napoleonico importa in Italia poi questo sistema
Lo importa addirittura nelle tenta di importarlo negli Stati pontifici ma non ci riesce però riesce a imporlo di più nelle Legazioni nelle Romagne cioè nella parte settentrionale dello Stato Pontificio che era rivolto commercialmente verso il Norton
Dieci a introdurlo invece meglio ad esempio a Parma e Piacenza
Questa situazione dopo la restaurazione
A fa un passo indietro proprio perché c'è un ritorno un ritorno ai vecchi sistemi monetari
Fatta eccezione del Piemonte in Piemonte si riconosce la validità e la diciamo prevalenza dell'interesse economico e quindi anche dopo la Restaurazione rimane in vigore il sistema francese
Rivoluzionario ecco questo per dirvi un po'per spiegargli precedenti
Che inducono al momento dell'Unità
Il regno di governo del Regno ad adottare un sistema monetario di tipo francese praticamente e ad estenderlo a tutto il Paese con le difficoltà che voi potete immaginare in un Paese che prevede non solo il ritiro delle specie maggiori ma anche il ritiro di tutta la moneta minuta chi era diffusa sul territorio quindi con tutto una serie di problemi anche perché la minore la moneta minuta era una moneta che aveva buona parte del valore intrinseco voi sapete che parliamo sempre di moneta ha valore intrinseco reale
Però la moneta minuta la munita della piccola circolazione quella che allora chiamavano le roso eroso misto e una politica moneta chi era ampiamente sopravvalutata
Quindi quando si tratta di ritirare tutta questa passa di monete di sostituirla con le nuove monete
C'è da parte del piccolo risparmiatore della classe quindi dalla parte più debole della popolazione una grossa perdita economica
Comunque sono operazioni estremamente difficili dedico questa legge è stata procedere ceduta da più di un anno di provvedimenti intermedi che mirano a sanare la circolazione del Paese però è comunque una legge che come vedete tiene presente solo una valuta metallica valore reale
Abbiamo allegato agli atti preparatori di questa legge Relazione Pepoli che ha una relazione estremamente interessante perché raccoglieva informazioni di tutta la circolazione monetaria del Paese non solo metallica ma anche cartacce perché in Italia esistevano delle banche degli istituti di emissione e Cicerone circolazione cartaccia quella circolazione cartaccia che voi vedete qui esposta
Di questo e di altro tipo ovviamente qui è solo limitata ai momenti rivoluzionarie repubblicani ma questo invece c'era tutta una serie di istituti di emissione di banche che emetteva o no delle banconote che continuavano a circolare
Ma che circolavano con un rapporto di circolazione privatistica dirà di contratto privatistico tra l'istituto di emissione e chi fluida di queste banconote
Questo discorso e pienamente ha parlato da uno Stato che nel momento che fa una legge che unifica tutta la circolazione monetaria del paese e prevede il ritiro delle specie di visionarie ignora totalmente completamente l'esistenza
Delle banconote le banconote non era no un'emanazione diretta dello Stato erano qualche cosa che riguardava solo l'istituto di emissione e la persona che ha con questi mi istituto aveva aperto un contratto
Questa importante perché praticamente allo Stato italiano nel momento in cui decide di unificare il suo sistema monetario si mette sulla tradizione continua una linea di tradizione è una difesa di quello che il vecchio sia il vecchio sistema di circolazione un sistema di circolazione che andava avanti ormai da dall'età greca travet Soletta romana medievale con tutta una serie di problemi di aggiustamento sempre per questo problema del dei metalli che cambiano valore sui mercati quindi con tutti i problemi pratici di aggiustamento ma che comunque andava avanti intervenendo sempre su circolante metalli qua valore reale
Legge che di emissione si sono ridotte dopo il sessantuno praticamente le zecche dimissioni in Italia vengono ridotti a tre rimane Milano rimane Torino e rimane Napoli quindi il Paese coperto da queste tre grandi zecche
Per il resto vi ripeto signore il problema si interviene solo con una serie di provvedimenti legislativi che mirano a mettere ordine negli istituti di emissione quali erano questi istituti di emissione ne abbiamo parlato
Più avviò parlato della Relazione Pepoli nella Relazione Pepoli il rapporto tra circolante cartacce circolante metallico
è di una cinque meno di una cinque quindi più dei quattro quattro dei quattro quinti del circolante era metallico meno di un quinto era cartaceo
Gli istituti che emettono questo sono la Banca nazionale degli Stati sardi
Che poi diventerà banca nazionale nelle Regno d'Italia e quel nelle Regno d'Italia voluto perché c'è stata una lunga discussione tra delle e nelle non è la Banca nazionale delle Regno d'Italia ma è la Banca Nazionale lender Regno d'Italia che continua praticamente a emettere le proprie banconote che hanno però comunque una circolazione abbastanza limitata alla parte settentrionale del Paese
Il Lombardo-Veneto aveva avuto una circolazione particolare perché era la Banca Nazionale diviene di Vienna che aveva fatto e aveva messo in giro queste e banconote quindi non c'è una circolazione locale non ci sono se non in periodi particolari delle casse di cambio locali quindi realtà ci muoviamo nell'alta finanza
Solo chi ha interessi commerciali col centro un'OPA USA queste banconote
Questo vale per il Lombardo-Veneto
Un po'diversa la situazione a Parma perché a Parma c'era appunto questa banca delle prove delle delle province parmensi che aveva una un'ampia circolazione
Però limitato uno stato piuttosto piccolo in Toscana abbiamo per la Banca nazionale toscana
Che anch'essa a un notevole giro d'affari più ampia la circolazione degli Stati pontifici negli Stati Pontifici abbiamo la banca pontificia delle quattro legazioni e la banca degli Stati pontifici la banca degli Stati pontifici sarà quella poiché diventa la famigerata bancari romana
La banca romana la famosa banca che poi fa fallimento che perché creerà tutte le problematiche da cui nasce l'unificazione della circolazione monetaria
Italiana con la l'Unione di tutti gli istituti dei più grossi istituti di emissione settentrionali nella Banca d'Italia
Comunque ecco e poi famoso fallimento della banca romana che ha portato tutto una serie di conseguenze economiche dietro di sé
Scendendo al Sud abbiamo il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia i due grossi banchi che rimarranno affiancati alla Banca d'Italia anche dopo il mille ottocentonovantatré come istituti di emissione
Hanno e apportano no nel nuovo Stato un grosso una grossa quantità di circolazione fiduciaria cioè di banconote
Il Banco di Napoli era il vecchio banco delle Regno delle due Sicilie il il Banco di invece di Sicilia veniva dal banco dei territori di là dal faro
Tutta questa situazione praticamente rimane stabile viene ripresa quando l'Italia tenta di entrare nell'Unione monetaria latina quindi nel sessantacinque l'Italia segua ancora acquistare se
Realtà il cambiamento il giro di boa sia nel mille ottocentosessantasei quando il primo maggio del mille ottocentosessantasei lo Scialoja decide di dichiarare fu corso forzoso delle banconote della Banca nazionale de de nel Regno d'Italia
Corso forzoso comincia tutto un periodo nuovo comincia praticamente abbiamo una trasformazione della circolazione in pochi anni sia il sorpasso della valuta cartaccia sulla valuta metallica inizia una nuova epoca inizia un nuovo periodo in pratica anche se chi lo ha fatto al momento non se n'è reso conto
Finisce un'epoca finisce l'epoca la storia millenaria della valuta metallica e comincia la storia della banconota
Ovviamente questa non è la sede non è il momento per spiegare poi tutte quelle che sono state le motivazioni e le discussioni alla base di questo provvedimento probabilmente chi ha adottato lo Scià voglia spesso non si è reso conto
Della portata mondiale che aveva questo suo provvedimento che avrebbe avuto questo suo provvedimento
Però vi dico da lì comincia la nuova epoca un'epoca perché poi porterà appunto nel novantatré all'unificazione degli istituti di credito nella Banca d'Italia di emissione da Banca d'Italia affiancati da Banco di Napoli Banco di Sicilia e che poi porterà praticamente dopo gli anni trenta di questo secolo alla fine della convertibilità della moneta mentali
Queste sono soltanto una serie di informazioni su questo ci sarebbe da a vedere date pensare da meditare sui motivi sulle motivazioni politiche c'è stato un lungo dibattito
Che ha voluto vedere gli atti positivi ai lati negativi di questa trasformazione io concludo solo dicendo che era questo qualcosa di necessario era portato dei tempi il nuovo Stato lo Stato unitario
Aveva acquistato una tale ampiezza territoriale una tale potenza anche economica nonostante le difficoltà concrete del momento aveva essenzialmente acquistato un tale peso internazionale
Che non poteva più agire legato a una moneta rigida un sistema monetario rigido come era quello meccanico
Aveva bisogno di sistemi più agili un sistema più agile proprio quello della valuta fiduciaria
Grazie
Grazie
E adesso diamo la parola al professor Nicola Tranfaglia che parlerà sul tema antifascismo e resistenza prego
A cinquant'anni dalla fine del
Fascismo più di cinquant'anni
E dopo che una storiografia
Sia in Italia che in Europa ha riconsiderato una serie di problemi
Che hanno attraversato il periodo
Tra le due guerre mondiali
Vale la pena
Cercare di arrivare a una sistemazione critica dei problemi che riguardano da una parte la nascita lo sviluppo e le vicende del movimento antifascista in Italia
Vedendolo il più possibile in un quadro europeo e non soltanto in un quadro nazionale
E dall'altra di affrontare i problemi che riguardano il rapporto tra il movimento antifascista
E la lotta di resistenza che si svolge in tutta Europa anche qui e non soltanto in Italia tra il mille novecento quarantatré e il mille novecentoquarantacinque per quanto riguarda l'Italia ma in altri Paesi ancora prima lo scoppio della seconda guerra mondiale
Non sono problemi facili di affrontare perché cercare di arrivare a una periodizzazione e a una indicazione di fasi che caratterizzano il movimento antifascista trova ancora oggi opinioni diverse
Personalmente ritengo che si possa pensare grosso modo a un divisione del Periodo che caratterizza l'antifascismo
Fino al mille novecentoquarantacinque perché la storia dell'antifascismo dopo il mille novecentoquarantacinque una storia importante ma una storia diversa da quella che consideriamo oggi
Dicevo attraverso quattro fasi molto diverse tra loro c'è una prima fase che possiamo collocare dal momento in cui il pericolo fascista
Si profila in Italia e questo momento si colloca sicuramente i nei due anni che sono del mille novecentoventi del mille novecentoventuno
E molto significativo il fatto che alcuni tra quelli che saranno tra i leaders o comunque tra gli oltre agli esponenti più significativi dell'antifascismo italiano
Nel mille novecento di diciannove avevano avuto un atteggiamento di a volte di curiosità a volte di interesse a volte addirittura di iniziale adesione al movimento dei fasci
Nel mille novecentodiciannove non dico nulla di nuovo se ricordo il fatto che personaggi come Pietro Nenni da una parte Ferdinando Schiavetti dall'altra cioè personaggi che poi saranno molto importanti nella storia dell'antifascismo si iscrivono temporaneamente a un fascio
Salvo l'anno successivo a uscire dal faccio e assumere una posizione
Di contrarietà al movimento fascista
In effetti io non credo affatto a una a un mutamento genetico del movimento dei fasci tra il mille novecentodiciannove mille novecento precedenti credo piuttosto al fatto che quello stesso movimento fascista
A è stato costretto in qualche modo a fare delle scelte sul piano sia dei programmi sia della strategia politica e quindi a collocarsi in maniera più netta più chiara a destra di quanto potesse apparire nel mille novecentodiciannove
Quindi se incontrasse partiamo da questa data mille novecentoventuno che poi l'hanno dell'affermazione sul campo del movimento fascista il fascismo vincere conquista il potere nel mille novecentoventuno perché nel mille novecentoventuno e l'anno della conquista
Della Pianura Padana e l'hanno in cui vengono messe a sacco le camere del lavoro le case del popolo spesso le parrocchie quando ci sono dei sacerdoti che si schierano contro il movimento fascista
E quindi il mille novecentoventidue cioè l'anno della conquista del fascismo segna poi soltanto una sorta di consacrazione ufficiale d'altra parte gli studi che alcuni di noi hanno fatto sulla marcia su sua marcia su Roma hanno chiarito con grande chi diciamo con grande evidenza ormai come la marcia su Roma fosse in qualche modo una sorta di diciamo di grande coreografia che era poi necessaria a Vittorio Emanuele terza per far considerare con l'appoggio
Di una parte notevole della destra liberale cattolica l'incarico a Mussolini come qualcosa di necessario come qualcosa di inevitabile
Per molto tempo ci si è dimenticati del fatto che Mussolini guidava in quel momento un partito politico che aveva soltanto trentacinque deputati nella nel nostro Parlamento e che pure riceve l'incarico di formare il governo
Quindi se diciamo identifichiamo l'inizio di questa fase che naturalmente ha pochi antifascisti che assumono posizioni decisamente contro il fascismo
Questa è una fase che possiamo dire si chiude sicuramente nel mille novecentoventisei è una fase che dura cinque anni
Il periodo che va tra il mille novecentoventiquattro e il ventisei segna infatti segna infatti io dico il mille novecentoventisei come data periodico di Zante ma il periodo di crisi
Dura tre anni tra il ventiquattro e venticinque il ventisei è il momento in cui e difficile se non impossibile avere più dubbi sulle caratteristiche del movimento fascista anche qui vale la pena notare che per esempio l'unico altro movimento completamente nuovo che si era presentato sulla scena politica italiana e cioè il Partito comunista d'Italia nato come sezione dell'Internazionale comunista sovietica
Cioè che aveva il suo centro nell'Unione Sovietica
Ha bisogno proprio di arrivare al mille novecentoventisei per capire quale fosse il pericolo fascista
Il secondo congresso di Roma del del Partito Comunista dei d Italia non aveva prodotto la consapevolezza che ci si trovasse di fronte a un movimento
Capace di durare molto contro il quale bisognava adottare una strategia è una tattica che tenevano conto di questa capacità di durata e soltanto con le tesi di Lione del congresso clandestino del mille novecentoventisei che anche il Partito comunista si rende conto della di trovarsi di fronte a qualcosa che non è un governo effimero che apre la strada alla socialdemocrazia come aveva detto
Due anni prima Bordiga e come pensavano anche molti socialisti
Dell'ala intransigente
Questo è un primo periodo che noi possiamo definire aurorale
In questo periodo non ci troviamo di fronte a un movimento antifascista ci troviamo da una parte di fronte a risposte morali ha risposto di grandi personalità collocate in vari
Schieramenti in vari partiti o movimenti penso all'atteggiamento a Allam tracciamento di un uomo che poi faceva parte della della destra liberale ma che era stato netto intransigente contro il fascismo
Proprio in questo periodo cioè a Giovanni Amendola oppure penso a un leader cattolico estremamente importante che per il suo atteggiamento viene
Potremmo dire quasi manu militari espulso dall'Italia per intervento del Vaticano e cioè a don Luigi Sturzo
Cioè personaggi che sono in qualche modo che in qualche modo isolati all'interno dei loro stessi movimenti e che assumono queste posizioni
E così si può si può dire per altre si può dire per dei giovani socialisti dei giovani socialisti io ricordo per mia particolare affezione un un giovane come Carlo Rosselli che si scrive nel mille novecentoventidue al Partito socialista unitario di Matteotti di Turati e di Treves
E assume una posizione decisa anche perché aveva avuto la fortuna di incontrare nel mille novecentoventi Gaetano Salvemini
Dalla parte della lotta al fascismo in questa prima fase direi siamo in una fase aurorale
C'è poi la seconda fase che a mio avviso è la fase più dura
Ed è la fase che va dal mille novecentoventisei quando io parlo di mille novecentoventisei mi riferisco a un dato politico istituzionale mi riferisco alla Baro del tribunale speciale di difesa dello Stato
Dello scioglimento di tutti i partiti i sindacati dell'abolizione completa della libertà di stampa che già era stata messa in grave pericolo negli anni precedenti quindi mi riferisco alla consolidarsi di una dittatura direi consolidarsi di una di un vero e proprio stato di polizia di tipo moderno non non diciamo comparabile alle dittature ottocentesche perché uno Stato di polizia che usa insieme gli strumenti della repressione portati a un livello molto più alto di quelli che c'erano nell'Italia liberale
E questo si vede dalle scelte che fa Mussolini
E dagli strumenti che mette in opera e dalla risorse che mette in opera per la polizia e per i in genere per gli apparati repressivi ma dall'altro questo stato di polizia già nel mille novecentoventisei
è un è uno Stato che sa di avere un altro pedale da schiacciare il pedale da schiacciare quello della manipolazione completa dell'opinione pubblica cioè il controllo completo di tutti i mezzi di comunicazione
Di quelli antichi come i giornali ma di quelli nuovi come la radio e come più tardi il cinema negli stessi anni il cinema cioè di di quel pedale
Fondato sul controllo delle coscienze che non è meno importante del controllo delle persone fisiche dei gruppi sociali e e di tutto quello che viene fatto attraverso attraverso gli apparati repressivi
Dicevo che questo periodo che incomincia nel mille novecentoventisei è il periodo più duro per due ragioni è un periodo che si chiude a mio avviso che dura otto anni e si chiude nel mille novecentotrentaquattro
Questi otto anni sono gli anni peggiore per il movimento antifascista
In Italia per quale ragione per per più ragioni prima di tutto perché
Fino al mille novecentoventisei l'esistenza di ancora alcune possibilità di svolgerle lotta politica non dimentichiamo che il mille novecento ventisei per esempio dell'anno caratterizzato dalla uscita di un settimanale il Quarto Stato di Pietro Nenni e Carlo Rosselli a Milano che rappresenta un tentativo di mettere insieme un
Movimento un'aggregazione repubblicano socialista che fallisce nelle condizioni in cui era ma che è ancora un tentativo per così dire offensivo nei confronti della situazione
Dopo il mille novecentoventisei questo non è più possibile
Le leggi fasciste
L'istituzione del tribunale speciale e con il tribunale speciale l'azione delle commissioni di confino di ammonizione e tutte le altre cose che nascono in quel periodo l'anno successivo sarà sarà l'anno della della nascita dell'Ovra
Di cui parlerò dunque ci troviamo in una situazione in cui l'opposizione insieme molto divisa
Perché
La disputa
Lo scontro da una parte tra i comunisti e dall'altra tra le altre forze politiche e dall'altra ancora con la posizione in qualche modo difficile dei cattolici che per larga parte
A livello politico hanno accettato la nuova situazione il Partito Popolare partecipa al governo Mussolini salvo essere costretti poi a dimettersi nel mille novecentoventitré
Ma nello stesso tempo a livello a livello di base la situazione è diversa dunque c'è una situazione di divisione del movimento antifascista
Ma c'è anche una situazione di enorme difficoltà per quelle forze che non sono in grado per la mentalità le idee e le forme di organizzazione che hanno di attrezzarsi alla nuova fase imposta
Dal consolidamento della dittatura la nuova fase quella necessariamente della clandestinità
Un'opposizione non può agire nell'Italia del mille novecentoventisei se non ti grazie se non si attrezza attrezza alla clandestinità e c'è una sola forza
Che è in grado di passare alla clandestinità questa forza è costituita dal Partito comunista d'Italia che ha direi ne nei suoi tratti genetici la possibilità di passare alla clandestinità
Nasce centro interno del partito comunista che tra alterne vicende momenti di grande difficoltà soprattutto nel periodo della svolta del Partito comunista tra il mille novecento ventotto del mille novecento
Appunto trentatré trentaquattro
Si trova in notevole difficoltà ma l'esistenza di un centro interno clandestino che si può collegare all'emigrazione antifascista dei comunisti è una caratteristica molto importante
Che in parte riusciranno a seguire soltanto ma in proporzione in dimensioni assai più piccole di quelle già piccoli che caratterizzano l'opposizione comunista
Sarà seguito soltanto da una parte di dei repubblicani e poi dal nuovo movimento di Giustizia e Libertà che nascerà nel mille novecentoventinove a Parigi
Quando riusciranno a fuggire dal confino Carlo Rosselli Emilio Lussu Fausto Nitti
Dicevo che una fase particolarmente buia ne abbiamo la prova attraverso attraverso le carte d'archivio tra il mille novecentoventisei e il mille novecentotrentaquattro si susseguono i processi
La Nascita di una struttura moderna indubbiamente quale fu quella dell'opera
Cioè di un corpo speciale che faceva capo direttamente al capo della polizia che superava tutti burocratismi della vecchia polizia liberale che aveva risorse notevole
Che era in grado di intervenire in qualche modo bypassando addirittura la legge in molti casi fece sì che per esempio il gruppo più importante di Giustizia e Libertà il gruppo di Milano nel mille novecentotrenta
Cade nelle maglie dell'opera attraverso l'intervento di una spia altro fatto nuovo la creazione di una grande rapidamente la ragnatela di spire
Il
Il bilancio del ministero dell'Interno e della polizia subisce negli anni che vanno dal mille novecentoventisei al mille novecentotrenta trentuno degli aumenti che non ha mai sentito né in tutto il corso che la sua storia
Le risorse che sono messe
A disposizione della polizia sono enormi proprio perché questo costituisce uno dei due pilastri su cui si basa la dittatura di Mussolini
I componenti del gruppo di giustizia e libertà di Milano vengono vengono processati dal tribunale speciali dicevano
Pene per così dire esemplari che faranno sì che uno di loro succederà in carcere e gli altri resteranno fino alla fine praticamente fino alla caduta del regime fascista in carcere
E lo stesso avverrà per gran parte dei corrieri che il Partito Comunista d Italia in via da Parigi nel momento della svolta tra il mille novecentoventinove al mille novecentotrenta
Sulla base di una diagnosi che poi si si rivelerà
Come dire del tutto irrealistica e che Antonio Gramsci in carcere denuncerà perché aveva gli strumenti per vedere che in Italia si era assai lontano da possibilità di organizzazione di grande agitazione di scioperi o addirittura o addirittura di una vera e propria insurrezione
Se guardiamo le carte d'archivio in questi anni troviamo degli elementi e dei fermenti di protesta in in molte zone del Paese
Troviamo soprattutto delle agitazioni sociali che vengono duramente represse che vengono soffocate sul nascere nel periodo che va tra il mille novecentotrenta e il mille novecentotrentuno
Nel libro che ho pubblicato recentemente sulla prima guerra mondiale il fascismo cercato di delineare una vera e propria geografia di questa protesta sociale che e molto avvertibile molto chiara e che si colloca soprattutto nelle zone in cui è in crisi l'agricoltura in quel momento e nelle zone in cui ci sono stati proprio a causa della della grande crisi grandi movimenti di popolazione perché il fascismo non riesce assolutamente a frenare nonostante leggi apposite in i cambiamenti mutamenti di popolazione che avvengono tra il mille novecento
Ventinove il mille novecentotrentasette e nel mille novecentotrentanove il fascismo deciderà di addirittura di fare una legge più severa più più dura per i mutamenti popolazione ma gli italiani continuano a spostarsi da una parte all'altra alla ricerca del lavoro
Molto significativo quello che succede a Torino nel mille novecentotrenta dove alla fine di una serie di agitazione di cortei che vengono fatte in pieno centro circa due mila disoccupati sono rimandati
Da dei luoghi in cui sono venuti proprio dopo un'immigrazione clandestina ed è difficile dire se poi queste proteste fossero politiche o economiche erano insieme politica economica erano economiche perché partivano
Da una forte base di difficoltà
Ma devono un aspetto politico perché protestavano contro lo Stato di polizia protestavano contro il modo in cui dovevano sopravvivere sopravvivere dovevano andare a cercare lavoro
Le cose incominciano a cambiare a mio avviso a metà degli anni Trenta ho parlato del mille novecentotrentaquattro non a caso perché nel mille novecentotrentaquattro è dal punto di vista dell'antifascismo la conclusione di un accordo tra le maggiori correnti dell'antifascismo in esilio dell'antifascismo italiano in esilio
Cioè i socialisti i comunisti e Giustizia e Libertà
E questo segue naturalmente a l'addio al delinearsi di una nuova strategia dell'Internazionale comunista che va sotto il nome della strategia dei fronti popolari e che nasce da che cosa nasce in fondo come reazione
Molto netta di fronte all'espansione del fascismo
Dicevo mille novecentotrentaquattro l'anno prima nel gennaio del mille novecentotrentaquattro trentatré è andato al potere ad ufficio è una differenza notevole tra il fascismo italiano e quello tedesco e proprio caratterizzato dal fatto che il fascismo italiano va al potere molto presto
Ma in qualche modo ha una sua galattico gradualità nell'imporre la dittatura
Il fascismo tedesco va al potere molto più tardi ma estremamente veloce nell'imporre una dittatura assai più Ferrea di quello italiano
E anche e qui vorrei fermarmi un momento per dire una cosa
Non c'è dubbio che i due fascismi instaurarono dittature che avevano aspetti comuni e aspetti differenti tra di loro
Non c'è dubbio che la dittatura tedesca la dittatura fascista tedesca si caratterizzano per una ferocia sul piano del degli apparati repressivi assai maggiore di quella italiana
Ma se poi noi andiamo a considerare con molta serenità e calma quali erano gli effetti conseguiti dall'una e dall'altra dittatura
Possiamo sicuramente oggi allo stato degli studi arrivare a un giudizio di questo genere
Certo
Gli oppositori della dittatura fascista tedesca
In gran parte andarono a finire nei Lager o furono decapitati con processi sommari in Italia abbiamo avuto soltanto ventinove condanne a morte
Emesse dal tribunale speciale
E abbiamo avuto invece molti molte pene più Brady abbiamo avuto in certi momenti addirittura amnistie che venivano concesse per la proclamazione dell'impero o per la nascita dell'erede maschio al trono e così via
Ma dal punto di vista dell'efficacia della dittatura sulla popolazione
Non c'erano grandi differenze perché la dittatura fascista attraverso lo strumento non tanto del tribunale speciale per la sicurezza dello Stato ma attraverso lo strumento dell'ammonizione del confino riusciva a porre italiane in condizione di fare una scelta drammatica
Da una parte c'era la possibilità di allontanarsi dalla politica di non interessarsi di politica e quindi di accettare il regime dall'altro c'era da affrontare un destino in cui non si veniva ammazzati come accadeva in Germania ma certo si veniva completamente emarginati dalla vita sociale economica del paese
Si perdeva il posto del di lavoro si aveva difficoltà a sopravvivere sì sì era in una situazione in cui senza essere uccisi senza essere condannati la vita diventava impossibile
Ecco da questo pur io da questo punto di vista mi ha creduto di parlare in altra sede di quella fascista come di una dittatura insieme
Feroce flessibile
Feroce perché quando individuava alcuni suoi nemici particolarmente pericolosi
Usava dei mezzi che non erano diversi dalla dittatura nazista basta pensare all'assassinio di Carlo e Nello Rosselli in Spagna in Francia nemmeno nel mille novecentotrentasette
Per rendersi conto della capacità di usare sistemi proprie di tutte le peggiori dittature ma dall'altra flessibile perché con Rosselli non c'era nulla da fare così con altri ma con tanti altri possibile ho potuto oppositori bastava fargli balenare l'ammonizione il confino il tribunale speciale la perdita del lavoro però ottenere lo stesso effetto
Lo stesso affetto che significava persone che non facevano più politica
Persone che non si interessavano più politica e che diventavano in qualche modo oggettivamente dei sostenitori sia pure taciti del regime fascista perciò parlo di dittatura flessibile
Flessibile e fare luce
Quali sono i problemi non tanto ideologici ma per così dire politici dell'antifascismo
Negli anni la fase più lunga nella fase che va tra dal mille novecentotrentaquattro al mille novecentoquaranta quando poi l'Italia entrerà nella seconda guerra mondiale
Diciamo che assistiamo a una fase in cui la discussione ideologica tra i vari partiti o movimenti dell'antifascismo continua continua in maniera anche molto a spara anche se si riconosce la necessità di collaborare c'è una diversa consapevolezza della necessità di collaborare
Dall'altra ci sono tentativi di non perdere completamente i rapporti con l'Italia e questo è il maggiore problema dell'antifascismo più vigile
E più come dire più consapevole dei problemi
E vediamo che i gruppi che si pongono questo problema in maniera più netta sono da una parte i comunisti e dall'altra i giellisti
Carlo Rosselli scrive un famoso articolo sui pericoli dell'esilio
In cui mette in evidenza la difficoltà sempre maggiore che hanno gli antifascisti all'estero
Di sapere che cosa succede in Italia di rendersi conto dei fermenti che ci sono in Italia di rendersi conto di nuove generazioni che non hanno la cultura
Diciamo
Che aveva caratterizzato la vita di quelli che erano all'estero che erano nati durante il fascismo
Che avevano avuto spesso da giovanissimi un momento di entusiasmo per il regime fascista perché poi io a poco a poco
E per l'Italia sono molto importanti delle scadenze come l'impresa d'Etiopia da una parte ma soprattutto la guerra di Spagna dall'altra cioè l'intervento nel mille novecento trentasei al fianco di Franco contro la Repubblica spagnola
Come momenti in cui una parte ancora piccola della nuova generazione incominciato a fare il processo al fascismo
Cioè a rendersi conto che il fascismo in un primo tempo ha parlato di una terza via
Tra il capitalismo e il comunismo ma questa terza
Un sostanziale fallimento poi ha parlato dell'intero
Ha cercato di ha cercato di imporre il mito dell'intero ma non passano neppure due anni che in Italia ci si rende conto che molti giovani si rendono conto che l'impero non risolve i problemi di degli italiani
Che in realtà a parte il fatto che la conquista e molto parziale la guerriglia antitaliana ante anti contro il regime fascista incomincerà l'anno dopo il mille novecentotrentasette
E ad Addis Abeba l'anno dell'attentato al viceré Graziani non è passato neppure un anno dalla dalla conquista ma poi c'è il fatto che effettivamente nessun nessun'corporativismo nessun impegno lei su altri miti c'è
Una risposta vera
E ci sono dei giovani lo vediamo dal diario di Zangrandi non lo vediamo da altri documenti che incominciano a rendersi conto
Del fatto che il fascismo non mantiene le promesse cioè che in sostanza quell'immagine ideale del fascismo
Che su molti giovani aveva avuto un influenza molto forte non corrisponde più a quello che il regime mostra effettivamente nella vita di ogni giorno nella vita di questi giovani questo è un movimento che negli anni tra il mille novecentotrentasei mille novecentotrentanove e ancora molto limitato e che diventerà di massa con l'ingresso con ingresso dell'Italia in guerra sensi sì sì andassero a leggere in modo un po'sistematico come ho fatto io per altri lavori le lettere mandate alle famiglie
Di molti tra i giovani fascisti che partano partono volontario nel mille novecentotrentotto nel trentanove nel quaranta e partono convinti che la guerra fascista sia una guerra giusta che il che il l'ideale della nazione proletaria che si trova il suo posto al sole una cosa accettabile e poi attraverso l'esperienza prima della Grecia poi della Russia si rendono conto del gigantesco Bressa
A cui il fascismo ha tentato di condurre gli italiani in quel momento incomincia un cambiamento che sarà molto importante perché da queste leve uscirà una parte notevole della lotta di Resistenza italiana in questo senso la Resistenza è sicuramente in qualche modo
Un elemento che io definirei comune elemento di insieme di continuità e di rottura rispetto alla all'antifascismo
Di rottura accetto perché l'antifascismo è caratterizzato dall'essere un movimento politicamente molto articolato ma caratterizzato da una forte educazione politica è una forte presenza delle ideologia del ventesimo secolo
La Resistenza da questo punto di vista è una rottura perché una parte forse maggioritaria dei giovani che partecipano alla resistenza
Non non è politicizzato in un senso paragonabile a quello dell'antifascismo
E si tratta di giovani che proprio nel nel nel periodo tra il venticinque luglio
La caduta del fascismo per sua stessa debolezza interna e per l'ennesimo colpo di stato di Vittorio Emanuele terzo da una parte e dall'altra l'otto settembre quarantatré e cioè uno delle
Possiamo dire un delle occasione in cui la pochezza della classe dirigente
Fascista arriva al massimo delle sue conseguenze tre anni fa finalmente sono stati pubblicati a cura di Elena Aga Rossi
In una pubblicazione del ministero dei beni culturali tutti i documenti diplomatici
Intorno all'armistizio dell'otto settembre quarantatré leggere questi documenti uno dopo l'altro leggere
Questi documenti da cui risulta con chiarezza
Che il governo Badoglio come la monarchia hanno tutti gli elementi per valutare che cosa significherà l'otto settembre del mille novecentoquarantatré
Non dare indicazioni precise all'unità alle unità militari italiane che sono sparse su tutti i teatri di di guerra significherà cioè mandare tratta seicento e settecento mila militari italiani nei lager tedeschi
Badate nell'aria tedeschi nei quali soltanto il due per cento meno del due per cento decise di aderire alla Repubblica sociale
E e questo questo rifiuto non fu un rifiuto né di partito né politico in senso proprio
Fu un giudizio sulla classe dirigente fascista sullo stato fascista sulla necessità di fondare qualcosa di nuovo e di diverso e di rompere quella storia
Che si voleva continuare attraverso uno stato Vassallo
Di della Germania nazista
Ebbene dicevo che la resistenza in questo senso si pone effettivamente come un elemento di rottura rispetto all'antifascismo ma anche di continuità perché se l'opera di propaganda di preparazione dottrinale di preparazione politica non fosse stata fatta dall'antifascismo negli anni venti e trenta probabilmente la resistenza
La Resistenza italiana non avrebbe avuto quella fu quella forte capacità di non soltanto di combattere la sua guerra di portare un contributo che certo è stato un contributo parziale non contributo che è stato riconosciuto dagli stessi alleati angloamericani e non soltanto dai capi della resistenza o dagli italiani dicevo
Se non ci fosse stata questa preparazione di questa sostanza la Resistenza non avrebbe potuto discutere nei venti mesi come discusso
Discusse preparare le basi dell'elaborazione necessaria per la Costituzione repubblicana del mille novecentoquarantotto
Quindi in questo senso io vedo un elemento di continuità molto forte tra la vicenda dell'antifascismo nelle sue varie articolazioni la vicenda della Resistenza nelle altre sue varie articolazioni
Ma forse bisogna dire una cosa bisogna bisogna dire che
E necessario per capire la storia
Dell'Italia repubblicana quella storia di cui al piano abbiamo appena superato il cinquantennio ma che non è chiuso nel che va avanti per fortuna bisogna capire a mio avviso bisogna capire che cosa ha significato
Tra il venticinque luglio e l'otto settembre del mille novecentoquarantatré la crisi della patria fascista
Nel negli anni del fascismo
Il regime aveva tentato di uniti con un vincolo molto stretto l'idea di nazione e di patria con l'ideologia fascista se si leggono i giornali le riviste perfino gli ordini di servizio del Partito nazionale fascista si vede come si cerca di trasmettere agli italiani giovani e vecchi
L'idea che patria nazione non possono esistere senza il fascismo che tutto quello che era avvenuto prima
Non significava la realizzazione della relazione della patria e che nulla avrebbe potuto venire dopo se non attraverso il fascismo
Ebbene nel periodo che va a tre il venticinque luglio e l'otto settembre questa certezza questa sicurezza cessa
Da una parte il mento della durata del fascismo si infrange di fronte a una lotta interno all'interno dello stesso fascismo e all'interno del connubio che si era che era durato vent'anni tra monarchia e fascismo dall'altra dall'altra il fascismo attraverso attraverso la sconfitta bellica
Attraverso la creazione di uno Stato che appare con molta chiarezza espressione essenzialmente del bisogno della Germania nazista di avere un proprio Stato per fermare l'avanzata degli anglo americani perché quello è il nucleo poi della Repubblica sociale
Non può esserci più questo collegamento tra nazione patria il fascismo e cosa succede in Italia
Diciamolo pure con molta chiarezza
Ci sono alcuni che vanno ad arruolarsi nel Nord a volte anche perché non possono fare diversamente nella Repubblica sociale italiana
Che forma con l'aiuto dei tedeschi quattro divisioni che manderà altro
Che cosa pensano questi pensano che questa rottura questa dissoluzione della patria fascista non sia avvenuto
Pensano che possa continuare che l'unico cambiamento da introdurre sia quello di passare dalla monarchia alla Repubblica di rispolverare le origini del movimento fascista di attuare una polemica molto dura contro i Savoia e di creare una repubblica ma per il resto andare avanti nonostante la sconfitta sicura nonostante la subordinazione in netta all'alleato tedesco
Due anni fa è uscito un libro a mio avviso completo sull'occupazione tedesca in Italia che non ha scritto un italiano ha scritto un giovane storico tedesco che si chiama Lutz Clean cammello
Ebbene questo libro che cosa dimostra proprio sulla sull'occupazione tedesca vitale e quindi sulla Repubblica sociale dimostra prima
Prima di tutto che non è affatto vero che la Repubblica Sociale adesso una propria autonomia politica anzi era il terreno di battaglia di diversi poteri dello Stato nazista perché c'era l'inviato definito Lerna Lanna che voleva comandare
Ma c'era l'inviato di Ribbentrop del ministro degli esteri che voleva comandare ma volevano comandare la Wehrmacht l'SOS
Dunque c'erano quattro potevi almeno della Germania nazista che volevano guidare la Repubblica sociale e se si guardano
Molte delle carte che sono contenute in questo archivio
Si vede come fosse difficile se non impossibile per i prefetti della RSI e per lo stesso Mussolini decidere alcunché salvo i più odiosi compiti di polizia che l'alleato tedesco lasciava assai volentieri alla Repubblica sociale
Dunque c'è stato una parte di italiani minoritaria che ha scelto quella strada
C'è stato una parte di italiani più grande
Certo sempre in termini di minoranza ma io non capisco perché in questo periodo assistiamo sempre di più
Alla appositi all'Apologia e all'elogio di quelli che non prendono posizione come se non prendere posizione starsene a casa propria
E non rischiare nulla significhi un titolo di merito nell'Italia democratica del mille novecentonovantacinque una cosa che con tutta la buona volontà non riesco a capire
E il fatto che siano stato delle minoranze badate non piccole minoranze ma comunque minoranza che hanno deciso
Vi abbandonare quella storia
Di riprendere il sentimento nazionale ma di legarlo questa volta non ha
Fascismo ma alla democrazia e alla Repubblica sia un peccato da scontare cinquant'anni dopo beh io dico soltanto che se non ci fosse stato questo peccato se non ci fosse stata la resistenza
Gli alleati
Come gli stessi italiani non avrebbero potuto vedere che non tutta l'Italia finiva nel fascismo che c'era un'altra Italia che questo fascismo non l'aveva accettato
Che aveva lottato nelle carceri o in esilio
Che aveva era riuscita trarre molti giovani che li aveva portati sulla moto sulle montagne a lottare e chi si batteva per degli ideali che è riuscita a trasfondere poi nell'Assemblea costituente nella Costituzione repubblicana
Se non ci fosse stato questo non ci saremmo trovati nella situazione in cui si sono trovati i nostri amici tedeschi
Che non hanno potuto rivendicare una resistenza paragonabile minimamente alla nostro a quella francese
E che ci si sono trovati cinque a cinquant'anni da quella data avviene difficoltà ad appropriarsi del proprio passato a parlare di un passato che non passa mai cosa che per fortuna
Noi devo dire possiamo benissimo invece dire che il passato tassa che si tratta di ricordare le cose
Che ancora ci servono ma che non abbiamo difficoltà ad accettare il fatto che di fronte al fascismo ci furono quelli che si misero dall'altra parte rischiarono la propria vita mi dissero in difficoltà anche la propria famiglia
Ma riuscirono a lavorare molto lentamente e con molte difficoltà per costruire un Paese diverso
Sì innanzitutto volevo ringraziare il professor Tranfaglia
Senz'altro apriamo un dibattito se ci sono persone che desiderano intervenire sulla relazione
Prego
No
Sì sì ho capito
Facciamo senza che la storia botta e risposta oppure facciamo casa ci sono altri interventi prego
Al momento
Volevo
Lo
Il
Moglie Repubblica non ha
Gli altri come rilievo
Vorrei chiedere
Sì
Altre domande prego
No
Una città
Fece ricordi ritrovato oppure insomma i fatti
Giovanni
Numerico
Ma o Carlo
No soltanto
Ormonale voi negli anni morale
Morire i grandi centri Lina pensionati illuminarono
Si sposta laboratori no
Anche in quel ma ancora io ho concluso
Rimane
Perno fastidio ricordarselo erano o devasta venivano
Però però
Scrivono
Non c'è non c'è un limite
Va bene dovrebbe aspetti
Altre domande
Prego
No io volevo
Sei
Va bene rendendo
Farlo senza storica
Di tutta questa
Carlo Massa di documentazioni esiste
Vende va notato che ritengo allora esisteva auguri di sta parola
Giorni fa in particolare grazie alla regolarizzazione
Senza
L'aggressività a
Dell'applicazione agghindata sedersi tenuti L'Espresso senza
Il documentazione
Dal circa però esiste lo scooter io credo che sia vorrei ricordare visto che Londra pur
Far conoscere
I cantieri guarda inglese leggendo i testi
Ieri diciamo ma e quello che sorprende necessaria regolarci per quanto riguarda l'antifascismo ventenne quindi
La seduta o funzioni perché io revisionista quello che era stato destinati stava bene Silvio
Marina ma squilibrato
A
Elezione del fatto riguarda significa chic ora di opposizione ritorna
La sfida
Far conoscere
Fuori dal fascicolo
Da dire è stata Asia fascismo e non ultimo il fatto che il resto chiaro favoreggiamento far conoscere giovedì questo se non dall'OCSE
Il leader delle fanno no Mussolini utilizzabili ai giovani e non conoscono la storia rifondare il duecentoventidue
Rilevato
E mondiale vediamo
Per rimanere su queste basi
E appena trentacinque sul difensore il movimento dipendeva
Solo non soltanto
Rimandando uno questa
Ci sono ancora
Unicamente
Abbastanza è rimasto esattamente ambientale
Ricattatori e cerca un giornale resistente io
No
No
Ma
Io adesso non sai dove è stato ucciso nel ventitré insomma dall'avvocato sarà grazie così come la
Ci sono altre domande prego e il signore ha chiesto una
Sul tema dovrà fa va
Prego
Prego va
Al contrario
Provocatoria
Chiarire fatica
Grazie
Il consenso evocare stante sottoposta ecco come approvazione
Mi interessa neanche
Le elezioni
Ecco
Avanti no preliminari lei riferiva verità e a farsi impraticabile spazi
Cosa quando si può terrazza
Si può fare io il ma resta
Molto
Da
Ancora due domande signora
No
Quando
Prego
Professore
Pensa
Consente
E dice
Sono a parte
Ci sono ancora domande
Fondamentale
Dirette per il nostro Paese emendamento del quale stiamo andando verso qualcosa
Possibilità di fare finale giurisdizione del nostro recente passato contravvenzioni decida sia
Una storicizzazione così come sostenuto anche le
Giudice poco fa la storicizzazione a dalla fine della prima guerra mondiale fino ai nostri tempi inesperti abbiamo avuto via carattere internazionale ha voluto uno sviluppo la nostra storia
Qua tenendo ferme naturalmente Solinas onesti parchi abbia
E invece adottato va poi vincente soprattutto a restituire un regime utilizzando sta però credo che sia a a fondamentale proprio per sedare la rissa punti questa i sintomi di una storicizzazione punto di tutti quanti i vari rivoli nei bar no grazie
Clijsters nascosto
Questo soprattutto oltre nei confronti della comunicazione anch'esso sullo sfondo arringhe ventidue generazioni pienamente un un terreno comune diverso comune nuova opportunamente sia dichiarato imparato Washington siccome ciascuno grazie
Allora credo che possiamo dare la parola al professor Tranfaglia le domande non mancano
Prego
Dunque cercherò di rispondere a tutte anche se con certa sintesi data l'ora
Ma quando io prima quando mi riferisco alla domanda iniziale la prima domanda che parlava del liberalismo da una parte del comunismo del fascismo dall'altra
Guardando alla storia successiva alla prima guerra mondiale a livello europeo ci si rende conto che i due movimenti nuovi
Nuovi rispetto al panorama politico
Precedenti l'album la guerra sono effettivamente da una parte il movimento fascista e dall'altro il movimento comunista
Che rapporti hanno questi movimenti con il liberalismo non tanto come il liberalismo italiano che ha delle caratteristiche un po'diverse da liberalismo classico ma comunque non gli ha liberalismo in generale
Ma direi che questi due movimenti che sono due movimenti che tutte e due si pongono in una situazione di forte polemica rispetto al liberalismo
E tuttavia però sono due movimenti che poi si collocano il modo come dire
In modo estremamente
Di scontro radicale al proprio interno perché sono hanno una visione del mondo e della politica da fare che antitetica
Il il movimento fascista fin dall'inizio nasce e si colloca in una posizione di polemica molto dura con il movimento socialista
Il movimento comunista critica il movimento socialista per le sue contraddizioni ma in qualche modo legato a questo movimento socialista e quindi è un discorso molto complesso che richiederebbe
Richiederebbe un'analisi che qui non posso fare
Come
Beh va be'inno del per la verità è un intanto non è un movimento di rileva una politica economica un disegno di società
Questa società è una società che rappresenta una forma di correzione molto forte della tradizione liberale perché vede una proprio alla presenza di una politica di intervento dello Stato molto accentuata
Sì ma non lo fece attraverso un colpo di Stato vere e proprie canzoni comunque ecco ma ripeto è un discorso molto complessa
Per quanto riguarda i per quanto riguarda invece quello che mi è stato chiesto a proposito dei
Diciamo della difficoltà dei movimenti repubblicani di espandersi in paesi in cui come nell'Italia conquistata dal fascismo in cui i contadini sono ancora una forza molto rilevante beh insomma questo un nesso c'è nel senso che
I contadini direi non soltanto i proprietari terrieri ma anche i mezzadri
Anche in una certa misura la prima fase di braccianti sono un elemento importante della conquista del potere fascista quindi questo nesso c'è c'è sicuramente
Per quanto riguarda il problema vale per quanto riguarda Italo Balbo io non parlerei neppure di un di un fascista dissidente Italo Balbo se si guarda la sua vita
è un uomo che ha sempre seguito in pieno Mussolini
Poi Mussolini ha voluto liberarsene e lo ha mandato in Libia dove poi è morto ma
Se se non ci fosse stata questa iniziativa di Mussolini che era geloso della popolarità di Balbo Balbo sarebbe rimasto in Italia continuando a obbedire a Mussolini come aveva fatto al periodo precedente
Ci sono state anche polemiche tra i due quando Balbo viene dimissionato di forza dal ministero del lavoro e nautica c'è uno scambio di lettere tra Mussolini e Balbo
Che mostra un certo contrasto ma in contrasto all'interno di una visione comune
Francamente
D'accordo ma
Lo so ma voglio dire Baldo nel momento in cui faceva il governatore della Libia
Non rappresentava più in nessun modo un interlocutore di Mussolini questo voglio dire insomma non aveva un ruolo nel regime ormai importante il caso di Bottai un caso un po'diverso secondo me
Comunque insomma credo che siamo d'accordo sul fatto che non si può assolutamente dire che Italo Balbo inviso al fascismo questo è veramente ridicolo
Per quanto riguarda il problema del
Del parlare ai giovani dell'antifascismo io qui credo che il problema riguardi l'antifascismo il fascismo l'insieme d'altra parte i due aspetti si capiscono meglio di visti l'uno in contrapposizione all'altro
E qui c'è un problema molto grosso che dipende dal fatto che la storia contemporanea non viene insegnata nelle scuole
Allora fin quando non affrontiamo non superiamo questo problema qualunque discorso rimane molto da parte nostra velleitario perché tanto non succede è in realtà io mi auguro che nei prossimi anni questo possa cadere ecco farò di tutto perché accada questo posso dire per quanto riguarda il problema della polemica sul consenso
Io vorrei dire questo io non ho cambiato idea mai su quello che ho detto
Io ho sempre contestato poi naturalmente i i mass media spesso hanno a loro volta manipolato le mie parole ma io ho sempre ho sempre fatto questo ragionamento
La categoria del consenso è una categoria socio psicologica nata nelle scienze sociali con delle precise caratteristiche si parla di consenso se la persona che esprime il consenso a una possibilità di scelta
Ma non una possibilità di scelta come quella che viene in una dittatura in cui scegliere di dire di no significa perdere il lavoro perdere il posto andare al confino e rovinare completamente alla propria vita
Quindi sensi se si vuole di
E va tra il trentasette e il quaranta
Un appoggio della popolazione molto forte il fascismo ebbe questo appoggio che derivava dal fatto che le generazioni che avevano diciamo le generazioni che avevano conosciuto l'Italia pre fascista
Avevano già fatto le loro scelte cioè al o avevano scelto di andarsene in esilio di andare in carcere oppure avevano deciso di appoggiare il regime
I giovani le generazioni nate all'interno del fascismo
Passano tutte questo è un fatto che si vede dagli studi attraverso una prima fase di adesione entusiastica Pecci
Su questo non c'è dubbio l'antifascismo che nascerà dei giovani fascisti con la guerra
è un antifascismo che nasce da una disillusione del fascismo per questi giovani che quindi in una prima fase hanno avuto l'entusiasmo per il fascino
Ecco allora nell'Italia degli anni trenta a al culmine del diciamo così del del suo successo che io collocherei grosso modo tra il trentatré e il trentasei
Il fascismo gode di un forte appoggio di massa
Che io non definisco consenso non per una questione nominale terminologica
Perché definirla consenso significa dire che la democrazia la dittatura sono la stessa cosa e che i cittadini possono esprimere il sì e il no
Liberamente nell'un caso e nell'altro così non è
Il fascismo era una dittatura era uno Stato di polizia italiani non potevano impunemente dire di no
Quindi io non parlo di consenso parlo di appoggio di massa questa categoria di appoggio di massa è stata elaborata da andare entra a proposito dei regimi totalitari e mi sembra che sia molto più convincente perché l'appoggio di massa nasce dalla forte manipolazione delle coscienze di cui sono capaci le dittature
Soprattutto le dittature moderna
Cosa molto diversa dal consenso che attraverso le elezioni attraverso altre cose si può dare in una democrazia
A a un governo ecco questo è il tipo di discorso che io ho fatto vent'anni fa e che ho continuato a fare
Attualmente è una disputa scientifica e non personale io non ho mai concepito
Questa questo tipo di disputa come una una lotta personale via
Contro un mio collega perché sarebbe veramente assurdo
Per quanto riguarda le opere del regime ma le opere del regime qui non si tratta tanto del debito che pure c'era verso la Germania ma si tratta di una politica
Quella dei grandi lavori pubblici che era pagata essenzialmente dalle classi più povere
Durante il fascismo le tasse si pagano pochissimo le classi abbienti pagavano pochissime tasse gli operai e i contadini e anche i piccoli impiegati pagavano tutto quello che c'era da pagare
Questa era la situazione d'altra parte basta guardare basta guardare le cifre
Per rendersene conto in realtà la situazione e e queste e ripeto guardando le carte di polizia si vede con molta chiarezza questo
Ultima cosa e finisco non c'è confronto tra il programma di Carlo Rosselli manifesto di Verona nel senso che il programma di Carlo Rosselli un programma che punta
Su una Repubblica federale democratica da costruire dopo la caduta del fascismo
E da una Repubblica federale democratica da costruire in un'Europa unite proprio contro il pericolo di nuovi fascismi
Il manifesto di Verona un
è un tentativo di copiare il primo programma dei fasci quello del mille novecentodiciannove
Per riscoprire quelle origini diciamo tra virgolette eroiche di un fascismo che era finito molto male il venticinque luglio del quarantatré
Allora io credo di esaurire il mio compito di coordinatore tornando a ringraziare professor Tranfaglia per la sua interessante esposizione e giro la parola a Massimo Scioscioli
Grazie a voi io la prendo molto brevemente questa sera il dibattito è stato forse più intensa di quanto non lo sia stato le altre volte che dimostra appunto
L'importanza
Di attivare una riflessione di mantenere viva la riflessione su questo periodo importante della nostra storia dicevo prendo la parola solo per pochissimi minuti innanzitutto per ricordare che martedì prossimo
Martedì diciotto alle ore diciassette con la tavola rotonda presieduta dall'onorevole Ferri si concluderà il programma di manifestazioni da noi ha organizzato per il cinquantenario della della Repubblica
Qui è stato sottolineato anche questa sera all'esigenza di mantenere viva la riflessione su questo su tutto il periodo
Della nostra storia più recente
E da questo punto di vista voglio dire che noi faremo in modo senz'altro di pubblicare gli atti di queste conferenze così intendendo fornire dei materiali da mettere a disposizione
Delle scuole ma soprattutto dei istituti culturali che hanno promosso queste manifestazioni per diffondere questa riflessione
Nelle scuole soprattutto negli istituti di istruzione media e superiore
Perché non c'è dubbio la loro la scuola fa già molto potrà fare molto
Ma probabilmente è essenziale che istituti le libere istituzioni le libere associazioni culturali che già svolgono una ruolo importante del mondo della cultura intensifichino questo ruolo e lo facciano
Con una pieno coordinamento disporsi probabilmente importante di queste associazioni che già hanno so che hanno importanti forme di collaborazione intensifichino queste collaborazioni e promuovano in modo coordinato una serie di iniziative magari legate alle numerose ricorrenze
Che a partire dall'anno prossimo avremo di qui al al due mila in una RAI nello spazio di di pochissimi anni abbiamo il bicentenario della bandiera l'abbiamo ricordato
Gli anniversari delle repubbliche giacobine il cinque centocinquantesimo anniversario del mille ottocentoquarantotto tutta una serie di avvenimenti avremo il cinquantenario della Costituzione repubblicana insomma le io credo che le libere associazioni debbano dare un contributo importante in questo senso perché non è soltanto la riflessione sul fascismo sull'antifascismo su questo periodo che è importante
Fare non solo su questo momento della nostra storia più recente si registra urna grave vuoto di informazione che rende possibile qualche distorsione qualche cosa eccetera
Ma direi che se c'è necessità di approfondire il dibattito sul fascismo a maggior ragione e forse più evidente è il vuoto di informazione o la carenza di informazione che noi abbiamo su un periodo essenziale per la formazione della nostra democrazia peritali sul periodo risorgimentale
Recentemente io ho sentito non so chi qualcuno che diceva che il Risorgimento
è stato il il frutto dell'opera svolta dai poteri forti dell'epoca beh a parte la banalità del riferimento fasi la siamo ai quasi ai limiti della volgarità insomma quando ecco ma io vorrei dire il Risorgimento probabilmente hanno contribuito anche i poteri economici a rendere forte il il Risorgimento ma il Risorgimento è stato tante cose
Il Risorgimento è stato i sette congressi degli scienziati italiani che ci sono stati prima del mille ottocentoquarantotto l'ultimo a Genova nel mille ottocentoquarantasette quasi quasi si potrebbe dire che il mille ottocentoquarantotto italiano nasce dall'incontro costante fra gli scienziati italiani è il Risorgimento italiano Estado rivendicazione della del valore della forza della nostra lingua io ricordo che nel mille settecento la lingua italiana era in disuso praticamente gli i nostri una gemma dell'illuminismo l'abate Galiani adesso stanno pubblicando una una corrispondenza tra l'abate Galiani e una intellettuale dell'epoca adesso sfugge il nome riteneva hanno scrivevano in francese ritenevano che la lingua italiana fosse fosse morta e nel Risorgimento la lingua italiana torna a vivere e si diffonde nel popolo si diffonde nella leggo nella nella gente il Risorgimento italiano resta ha significato la nascita della democrazia italiana ce l'ha ricordato qui
Il il nella ce l'hanno ricordato qui nella quarta lezione quando si è detto che con Mazzini la democrazia entra in Italia non ha detto uno storico di formazione repubblicana l'ha detto il professor Castelli questo storico storico a tutto tondo ma insomma a una formazione appartiene ad una formazione
Ecco io non non mi vorrei molto dilungare su queste cose è importante essenziale
Mantenere viva questa riflessione è un momento estremamente pericolosa è pericoloso per il nostro Paese
E a maggior ragione è importante che siano le istituzioni le associazioni culturali a dare un contributo forte a questo approfondimento perché è la dimostrazione che l'Italia è un Paese in cui ci sono tante culture
Ci sono ci sono scuole di pensiero che si formano per vie diverse ma che si ritrovano uniti nella difesa dei valori
Io non voglio usare i termini retorici ma dei valori della democrazia perché la democrazia ricordiamo ce l'hai fatta di valori è fatto di tradizioni
E probabilmente non possiamo aspettare che sia la scuola fare tutto non possiamo aspettarci che siano lei famiglia fare tutto qui c'è un ruolo importante delle libere associazioni che è stato svolto egregiamente fino a questo momento forse è il momento di accelerare di dare la spinta per avere un maggiore coordinamento di sforzi per arrivare a dei risultati migliori grazie