"Napoli e i suoi stereotipi" org. nell'ambito della Festa Tricolore organizzata dalla Federazione Provinciale di Napoli di AN

Venute
Ma questa occasione che non è ancora molto affollata diventerà molto affollate perché verranno onorevole Fini
E poi verranno altri partecipanti ma tuttavia una riunione molto importante questa qui perché noi parliamo stasera degli stereotipi di Napoli discendenti di negativi
Che negavano sulla citò
Sarebbe non il caso adesso di poi infatti non la faremo la storia di questi stereotipi gel come hanno avuto inizio qual è la loro origine dei almeno degli stereotipi maggiori per esempio per la vela pigrizia dei napoletani pure quello del
Napoli che una città indolente una città abitata da oziosi ok una città sporca perché i napoletani sono naturalmente al CTO usciva perché i napoletani
Hanno una loro intrinseca e Nobile stravaganza però incomprensibile la quale non li rende coniugabile con l'Europa eccetera eccetera eccetera
Sono cose vecchie queste cose gli stereotipi che gravano sul Napoli che opprimono Napoli che rovinano la immagine di Napoli sono di vecchio Cormio sono di vecchio conio voglio qui ricordare soltanto che quando il grande poeta il più grande poeta tedesco che cioè è venuto a Napoli alla fine del Settecento
E venuto con il preconcette o con il quale arrivano ancora oggi i forestieri in visita alla nostra alla nostra città
Che è venuto cioè con l'idea che gli era stata trasmessa dai suoi amici in Germania che poi non entra amici così da quattro soldi o merende di importanti studiosi anche essi o o letterati o artisti
è venuto lunghette a Napoli alla fine del Settecento con l'idea che Napoli fosse una città sporca una città di indolente di oziosi eccetera eccetera però siccome era dette ha soggiornato e come tutti sappiamo nella nostra città per diversi mesi
Nella primavera di primavera attestante vigente si è messa a verificare questi preconcetti cioè se messa a vedere se essi rispondessero al vero è una delle fa volevano delle invenzioni
E ha scoperto appunto che erano delle invenzioni e ci sono delle lettere bellissime che molti di noi conoscono lettere di ghetti inviate al suo amico al suo amico Val comanda al suo unico palco Manna nella e nelle quali lettere credette smentisce alcuni luoghi comuni
Che ancora gravano sui napoletani per esempio di vive il luogo comune secondo il quale i napoletani sarebbero oziosi Oxfam Dicati
Come dicevamo con parola più corrente noi ora a questi stereotipi così vecchi pensiate che erano attivi e operanti nel Settecento e se ne aggiungono poi altri e alcuni gli stereotipi negativi di Napoli
Non sono stati addirittura creati a bella posta proprio fatti su misura inventati con intenzione denigratoria e questo è il caso degli così della campagna diffamatoria che fu fatta dal cancelliere dello Scacchiere inglese Lord Blackstone il quale come tutti sappiamo è stato a Napoli nel mille ottocentocinquantuno attori per la rivalità tra la Gran Bretagna allora in quell'epoca e il governo borbonico
Lord flette stanno questi sono dati di fatto a corrotto una buona parte della stampa europea ha corrotto una buona parte della stampa europea dato pagando il giornale
Perché dicesse era un mare di Napoli allora vedete voi come questi comportamenti che sono del mille ottocentocinquantuno in qualche modo somigliano somigliano a che cosa ai comportamenti che certa stampa
Che fa vergognare i giornalisti migliore di essere giornalisti comportamenti che certa stampa pratica anche oggi
Ed è quella di certi operatori della televisione che liberano i topolini nel nei corridoi degli ospedali napoletani per far vedere che negli ospedali napoletani ci sono i topi
Oppure quello dei fotografi e cronisti di certi giornali tedeschi
Che corrompono corrompono i ragazzi i monelli napoletani scugnizzi napoletani per organizzare degli scippi fotografarle e quindi accreditare ancora più marcatamente
I i guai che noi abbiamo nella nostra recita
Ma gli stereotipi negativi agiscono in vari comparti nel comparto della letteratura nel comparto del cinema nel del giornalismo
Agiscono in politica pure come vedremo agiscono nelle arti
E e Napoli innanzitutto e prima di tutto deve liberarsi di questi stereotipi come ecco deve liberarsi perché deve darsi una classe dirigente
Nuova moderna in linea con i tempi che è capace di opporre qualche cosa questi stereotipi c'è una classe dirigente che essi che quando tutti i giornali pubblicano che a Napoli ci sono gli scippi perché vengono fotografati o perché ci stanno i i topi che saltella Mediaset darà abbi il coraggio di dire che non è vero dice al sapere che non è vero e di far sapere che si dicono delle menzogne e che c'è in atto una denigrazione di Napoli per Napoli deve svegliarsi alzarsi e controbattere queste queste menzogne oppure queste che sono più di mezzo John Locke i Comuni sono preconcetto
Ad ogni modo
Alcuni amici che sono qui presenti in sala
Uno dopo l'altro verranno sul sulla tribù una per esaminare brevemente vari comparti nei quali dei quali agiscono gli stereotipi e io direi di cominciare con la esposizione di uno scrittore ET un giornalista illustre
Che Antonio Spinosa qui alla mia alla mia sinistra che tutti conosciamo il quale Antonio Spinosa acidità come
Il giornalismo del colore a tutti i costi abbia elencate a Napoli un danno immensa faccende di chi esercita un'arte esigenti visita barzelletta una una città
Così sospese tra il comico il patetico questi due aggettivi poi ritorneranno in una relazione che alla fine dedicherò un ritratto di tonico pensa divertente mi auguro che il
Sindaco Bassolino che poi secondo me e appunto
Sospese tra il comico e il patetico ma ad ogni modo adesso la parola ad Antonio Spinosa che ci dirà di questo colore a tutti i costi di questo giornalismo vergognoso che tanto danno arrecato a Napoli
Buonasera cari amici
Ringrazio il organizzatori di questa festa
Avermi invitato a festeggiare con loro questa occasione
E ringrazio in particolare il vecchio nonché giovane amico Gino Agnese
Dal quale ho ricevuto personalmente l'invito ad essere qui presente questa sera
Prendano a modello due polli
Per parlare dei giornalisti inviati al sud però anzitutto accenno ad un'altra questione e non posso non dire
Che appaiono in via di estinzione le grandi inchieste giornalistiche sul Mezzogiorno
I poli contrapposti corrispondono ai nomi di due notissimi collegi da una parte Giovanni Russo
Dall'altra Giorgio bocca
E da quello che dirò capirete da che parte io sto per quanto riguarda questi due collegi il primo cioè Giovanni Russo
Meridionale meridionalista il secondo non è né meridionale me meridionalista
Questa la sostanziale differenza fra i due il primo si richiama a Giustino Fortunato a Guido dorso a Giorgio Amendola a chi inchino accompagna il secondo cioè Giorgio Bocca non ha modelli cui ESP ispirarsi nei binari su cui muoversi
Perciò mena fendenti alla cieca a dritta a manca Bocca non ha una visione storica delle deficienze meridionali egli si limita a guardarle e al colpirle indubbiamente le deficienze e sinistro e forse in alcuni casi ci sono pure aggravate
Ma non basta a denunciarle
Si capisce bene
Ma non basta a denunciarle
è necessario individuare le ragioni che hanno fatto del Mezzogiorno un'area depressa sono ragione connesse alla diversità dello sviluppo storico e sociale
Che rendono disuguali e fra loro
Le italiane al nord e al sud del Garigliano
Se poi nell'indagine di bocca vogliamo proprio rintracciare qualche influsso di carattere storico si potrebbe dire che esso riecheggia i il pensiero della destra storica
Un pensiero impastato di giudizi moralistici di suggestioni e pedagogiche e di soluzioni autoritarie
Ho fatto due nomine ma non posso non citarne altri ricordando alcune fra le grandi inchieste o gli articoli scritte in passato
Da Marco Cesarini Sforza da Gigi Ghirotti Egidio Sterpa Giampiero Mughini
Roberto Chu niente Alberto Ronchey
E mi fermo qui
Di questi colleghi non potrei dare che giudizi positivi per molti altri giornalisti invece il quadro è diverso e costituisce il tema stesso di questo intervento sulle false immagini del Mezzogiorno
False ma tanto credibili da diventare degli accreditati stereotipi stereotipi accreditati e in quanto tali pericolosi
Gino Agnese ha già fatto riferimento ad uno dei principali di questa stereotipi il dolce fare niente
Infatti esso è il più accreditato
E il più pericoloso degli stereotipi
Il pregiudizio del Mezzogiorno come di gente stati carta
Si è affermato al punto che la classe dirigente settentrionale stenta a convincersi dell'opportunità di operare Investimenti a sud del Garigliano
Il tutto mette in moto un tale meccanismo vizioso
Che a sua volta la classe dirigente meridionale finisce col considerare sfruttatori quegli uomini del Nord che impiantano nel Sud le loro aziende terroni e polentone sono altri due stereotipi molto grandi poiché si specchia lo l'uno nell'altro sono dannosi entrambi per il sud e per il Nord
Per molti inviati a sud del Garigliano il Meridione il Settentrione non potranno mai me unirsi né amalgamarsi
Negli articoli di questi inviati un viaggio nel Mezzogiorno e come un'espulsione fra contraddizioni antiche e squilibri moderne
è un viaggio disperato i fatti
Questi inviati vedono nel sud mentalità arcaiche di gente che crede o nella carriera statale o peggio nel clientelismo politico
In tale quadro di arretratezza laureati e diplomati non trovano sbocchi professionali mentre piccole Lied di intellettuali quando ci sono
Lottano tenacemente quanto sfortunatamente contro resistenze ancestrali
Ravvisano nelle grosse città un diffuso parassitismo un pericolo per lo sviluppo economico della nazione una minaccia alle libere istituzioni repubblicane
Vengono indicati fra i principali responsabili di tutto ciò le forze politiche del sud
Colpevoli di non aver risanato il costume ed è non aver estirpato le radici del malgoverno
Ma la realtà è diversa perché la situazione di crisi è una conseguenza ad un'antica e non ancora superata debolezza delle strutture amministrative meridionali
Quali argomenti poteva mai contrapporre un modesto sindaco del sud alla spavalderia scientifica e tecnologica delle aziende sia pubbliche sia private
Che calavano agguerrita dal Nord
E come non lamentare la tendenza dei neoimprenditori al di sotto del Garigliano a imboccare la scorciatoia dei guadagni più facili
Impegnando le rendite agrarie nelle avventurose operazioni della speculazione edilizia
I partiti hanno reagito duramente a ogni imputazione i potentati economici armi
Hanno mostrato un'aperta insofferenza alle critiche gli uni e gli altri dicevano che le osservazioni delle Cassandre meridionalista e maturavano al di fuori della realtà
Tuttavia non si poteva disconoscere che la disgregazione sociale e produttiva era uno dei mali e più insidiosi tale da minare ed a frenare l'equilibrato sviluppo delle aree meridionali
Gli imprenditori locali e non esprimevano azioni di rilievo e rimanevano inferiori a ogni attesa l'agrario non si mutava in imprenditore conoscente
Per ferendo a farsi improvvisato costruttore edile dalla terra al al cemento quando più semplicemente non investiva il denaro nell'acquisto di appartamenti la borghesia continuava a produrre burocrati i i i figli dei contadini quando non è mi duravano e quando tornavano dall'estero col gruzzolo dei risparmi si rifugiavano nel pittore esercizio
Aprivano negozi sempre sull'orlo del fallimento poiché le loro scelte non trovavano giustificazione nelle condizioni obiettive del mercato
Ne derivava una dannosa ipertrofia del commercio nel settore pubblico e negli stessi enti l'intervento economico
Gli intellettuali rimanevano disoccupati che spesso andavano ad annidarsi negli apparati dei partiti politici i quali accentuavano così
La loro già spiccata natura clientelare
Da tempo immemorabile si afferma disperatamente che il Mezzogiorno costituisce un problema nazionale
Ma per gli inviati soprattutto per quelli che rappresentano i grandi giornali del Nord le colpe appartengono esclusivamente alleggerite del sud
Se ancora abbozzate sempre Lulli in un suo recente articolo apparso sull'Espresso ha per esempio ha scritto che un disastro urbanistico come quello di Napoli
Sembra riparati del solo da una topica pulita
E che i disastri civici come a Bari e a Reggio a Catania a Palermo lasciano sgomenti
E infine se c'è un'Italia che affonda Nerra responsabile esclusivamente solo la parte che affonda e che si può capire la voglia di secessione delle celodurismo nordista
Bocca polemizza con D'Alema che propone investimenti colossali
Alla tedesca per far decollare il Mezzogiorno la risposta dell'inviato delle Langhe è semplice ma l'Italia non è mica la Germania
Gli impianti del Nord più ieri che oggi spediscono ai loro giornali articoli sotto forma di cartoline illustrate
E nella loro e nelle loro orecchie persistono le note di un mandolino
Si meravigliano che il Vesuvio non abbia più il pennacchio perché questo è il colore e perché fanno del colore
Raramente si chiedono come mai il divario fra le due italie non accenni a diminuire
Al progredire del Mezzogiorno corrisponda un ulteriore avanzamento del Nord
Per cui le diversità economiche fra le Regioni e continentali
E quelle mediterranee appaiono accentuate il Sud cabina sulla via dello sviluppo ma il Nord corre più velocemente sul terreno di un sempre maggiore benessere
Bisognerebbe riconoscere che in gran parte il destino delle regioni al di sotto del Garigliano
è legato alla possibilità che le classi dirigenti imprenditoriali del sud detenga hanno nelle loro mani le leve dello sviluppo economico
E che siano cioè i titolari effettivi delle imprese che operano in quest'area
In mancanza dice no non si creano soltanto frustrazioni nel personale deresponsabilizzato ma si finisce col subordinare lo sviluppo del Sud alle scelte di politica economica del Nord
Le colpe di questa dannosa situazione risiedono nelle scelte politiche che hanno trasformato in una colonia interna le terre del Sud
In questo senso è vero che i vizi di Napoli di Bari di Palermo nascono a Roma e a Milano ecco perché la crisi del Mezzogiorno non è esclusivamente figlia dell'arretratezza meridionale
Difatti zone depresse e gli squilibri regionali sono formule abusate e rimangono vuoti slogan se non si risale ai perché delle contraddizioni si preferisce piuttosto umiliare il Sud pur di non rinunciare agli egoismi delle regioni più forti
I problemi che ci attanagliano non sono no di da sciogliere ma elementi di un rapporto di forze ed un gioco di potere che non potevano non sconfinare in una tragica Tangentopoli
E in una spaventosa catena di di di delitti di mafia e nell'orrido intreccia fra organi dello Stato e cosche di malavita organizzata per arraffare miliardi e acquisire protezioni
Che cosa ci riservi il futuro è difficile dirlo
Gli inviati del Nord dovrebbero capire che la questione meridionale e si risolve rinnovando le più importanti causa dell'arretramento del sud
Sovrappopolazione mancanza di istruzione queste due cause sono a loro volta determinate dalla persistenza di concezioni arretrate
Si sostiene comunemente che il sovraccarico umano non accenna a diminuire a causa della miseria e si dice che se le condizioni economiche nel del Mezzogiorno migliorassero si avrebbe come prima conseguenza una diminuzione della natalità
L'altro aspetto del problema meridionale è quello della crisi dell'istruzione che ha radici profonde
Il numero degli analfabeti e tuttora altissimo dei ceti più poveri
Ma nelle stesse classi della borghesia e della nobiltà esistono le gravi lacune si riscontrano in queste ultime forme di profonda ineducazione sociale
Derivate dal tipo di istruzione ricevuta nei secoli
Mi avvio alla conclusione con i giornalisti sensibili al colore la classe dirigente del Sud non può non vedere i giornali come strumenti di potere per i leaders politici grandi e piccoli ma anche per chiunque detenga una leva del potere nella società il giornale e di volta in volta uno scudo per difendersi o una spada per offendere
La città la Regione il paese gli interessi generali della comunità passano troppo spesso in seconda linea
Più si scende verso la punta dello Stivale e più questa caratteristica si accentua paurosamente parlo un po'di me
Come inviato speciale ho incontrato personaggi d'ogni genere e comuni cittadini di ogni classe come me ne avevano a costoro posso dire che mi vedevano come il portatore ad un'idea preconcetta
Come una persona che si incontrava con loro soltanto a per avere supporti alle tesi prefabbricate del giornale che rappresentavano e ciò mi induceva frustrazione che talvolta rasentavano la nevrosi convinto io stesso della inutilità del mio lavoro
Non potevo certo a pensare che scrivevo soltanto per passare alla cassa o per fare esercitazioni di lingua italiana
Per questo ritengo che uno sviluppo reale e visibile dell'informazione dipenda anche dai giornalisti
Dal giornalista sono io sono per il primato della giornalista in nome della democrazia
Potremo farcela se risponderemo sempre più delle nostre azioni ai lettori e ce la faremo se saremo giornalisti scomodi sì ma non sensibili al colore
Per descrivere il Sud più che la penna del letterato serve la penna dello storico grazie
Grazie grazie ad Antonio Spinosa che ci ha dato un'idea
Del danno che viene a Napoli dalla cattivo giornalismo dal giornalismo di maniera regionalismo di colore dal giornalismo che riduce tutto a ad annettere da a barzelletta che un modo poi di declassificare Napoli di emarginare la che se voi e la verità è un giornalismo non a caso ad uso e consumo delle grandi editrici di giornale che esso è tutta milanese che son tutte del Nord
Questa è la aveva veniva ma dopo aver ascoltato questo illustre giornalista che Antonio Spinosa direttore avessero dei per venti video sapere che il comparto della cultura della RAI allora adesso ascoltiamo invece un artista un artista ascoltiamo part Pasquale Squitieri
Il regista cinematografico il senatore di alleanza nazionale eh io nei calcoli sulla parola artiste Squitieri è un artista un importante artista napoletano che ha dato
Al cinema alcune opere veramente importanti ecco vedete un mese fa ho un paio di mesi fa io non ricordo bene nel sale più esclusive frequentate dagli appassionati del cinema a Parigi si dava un suo film a Prato e napoletane da me piacque molto perché è un'opera importante che i guappi
Allora Squitieri adesso ci dirà del grande e del piccolo cinema napoletano cioè ci verrà inciderà in Breve
Come gli stereotipi negativi di Napoli gli agiscono nel comparto cinematografico ecco squilli
Amici miei il tema è immenso veramente immenso perché la storia di questo tipo di problema ci insegue fin dalla nascita io sono napoletano come voi
E il problema
Dell'essere e del suo doppio che è tipico di napoletani
Nasce insieme a noi
Noi siamo qualcosa ed appariamo altra cosa la profondità della spiritualità della saggezza della cultura napoletana
Perché posso parlare solo di quella
E ben nascosta dentro di noi
Perché questa assoluta libertà che è tipica di questa cultura non può apparire
In quanto l'esterno di noi stessi
è ormai un colonialismo che dura da secoli
Ed una repressione coloniale che dura da secoli e allora il napoletano è qualcosa che dà appare altra cosa per sopravvivenza
Sopravvivenza che può partire dalle necessità primarie ed arrivare anche alle più alte delle necessità come quelle culturali come quelle artistiche
In sintesi
Il tema della Biennale di Venezia di quest'anno
Identità e alterità
Nel Napoletano trova
Un luogo preciso di attuazione
Spesso noi siamo altra cosa da noi stessi facendo un enorme sforzo su noi stessi
La rappresentazione della Napoli del napoletano che portiamo all'esterno quasi mai coincide con la nostra identità e quasi sempre coincide con quello che l'esterno si aspetta da noi
Eh io non mi riferisco a Giorgio Bocca mamma strie anni
Io mi riferisco a Matilde Serao
Io mi riferisco a tutti i grandi scrittori dell'Ottocento che aderendo in maniera maggiore o minore al colonialismo culturale che veniva dal Nord e da Torino più che da Roma o da Firenze
Una città che era esasperata mente vuota un regno che era esasperata mente vuoto di cultura e che ha bisogno di schiacciare questa immensa cultura del sud che nasce secoli prima di quella di Roma e che quindi ha una potenza devastante di maturità
E quindi anche da parte dei migliori intellettuali del mezzogiorno nasce e cresce l'idea dell'euro dello stereotipo
Nel romanzo nel racconto nel giornalismo nel quadro nella rappresentazione teatrale nella nell'arte canora nella musica nel cinema
Noi per primi facciamo quell'operazione deleteria di auto castrazione
Ricordo per esempio una mia piccola polemica con Luciano De Crescenzo che agli esordi della sua brillantissima carriera pubblicò un libro di fotografia che erano gli stereotipi della cultura
Meridionale così come la vogliono piccolo cui i colonizzatori del Nord
Il solito pezzi andarcelo ridotto così per colpa del cognato la le bancarelle leve non è venuto mai in mente a Luciano di andare nei templi della cultura napoletana
Che ci ci sono invidiati da tutto il mondo e il mondo conosce bene questa differenza
E quindi c'è un mondo che va verso le punte più alte della spiritualità e della profondità del pensiero meridionale c'è un altro mondo che si accontenta di divertirsi in questo spettacolo continuo che Napoli può rappresentare
Io ricordo sempre la descrizione degli inglesi facevano dei popoli da colonizzare immediatamente liste reo tipo Avano l'astuto affogando
Lo stesso Kipling in certi articoli incerte non so si possono chiamare articoli in certi reportage sull'India disprezzava profondamente il popolo indiano anzi che disprezzano lo ridicolizza Ava e devo dire che alcuni scrittori fascisti hanno fatto lo stesso errore nei confronti del popolo inglese
Ridicolizzando lo quando poi ci siamo accorti che l'alterità era riversa e che questi invece è una solidissima struttura morale abbiamo perso la guerra tra l'attracco quindi prese quanti danni può fare questo tipo di cultura coloniale
Però questa cultura coloniale senza la complicità della cultura locale non esiste
Sono veramente pochi gli intellettuali meridionali ed io non sono tra quei porti che hanno rinunciato a portare sul mercato dell'informazione sul mercato del della cultura sul mercato
Sul consumistico di tutta quella che l'attività artistica i nostri
Essere altro i nostri doppi
E spesso i nostri doppi effettivamente si possono prestare come camuffamento della nostra reale personalità si possono prestare ad interpretazioni più fa patetica reinterpretazioni più pietistico o addirittura a quello che Giorgio Bocca definisce un inferno
Ebbene siccome io non sono uno che si accontenta e non sono un moralista non mi ha contato delle definizioni io ho percorso la provincia di Napoli di notte
Non è un inferno è un luogo di assoluto abbandono dell'essere umani
Cioè non è più quella che quando ragazzo ero io nel rione Sanità era scontro fra esseri umani
Oramai si è perduto in molto del nostro retro per si è perduta all'umanità ciò che alla base della nostra personalità
Questo non è un dramma assolutamente non lo è
Dipende dal fatto che questo Mezzogiorno come del resto tutto il resto d'Italia
Non ha una cultura politica di Indirizzo
Non ha il padre
E come una grande famiglia a cui si affida il comando di tanto in tanto a qualche parente più autorevole sul piano politico ma che comunque non ha la forza nona il carisma non ha la legittimazione del padre
Questo è il tema a mio avviso profondo e serio di quella che last naturale snatura esazione la perdita di identità di tutto il Paese dell'Italia intera
I problemi Dinoi napoletani oggi non sono molto diversi da quelli dei toscani è diversa
Della l'immagine di questi problemi sono di diversi comportamenti sono diversi gli stereotipi
Ma al fondo del problema quell'inferno che Giorgio Bocca individua nel Mezzogiorno d'Italia nel Sud Italia esiste anche al nord delle fabbriche italiane a Torino alle Vallette
E ha una dimensione diversa di rappresentazione ma esiste perché l'inferno dentro di noi nel momento in cui perdiamo qua coscienza di uno
Oppure quando perdiamo la pazienza spariamo un caricatore contro questi destro
Allora
Che cos'è nello specifico il cinema napoletano
Che è uno delle è una delle prime cinematografie del mondo questo dimostra come io abbia in un certo senso ragione quando parlo di identità e alterità
Perché i napoletani per primi insieme ai torinesi devo riconoscere
Ammettono che questa nuova Rapp questo nuovo tipo di rappresentazione avrà un'influenza determinante sui nuovi linguaggi sui nuovi contenuti sui nuovi sistemi di comunicazione
E nascono a Napoli i teatri di posa se si può chiamarli così più importanti d'Italia
Nasce a Napoli una cinematografia fiorenti SIM
Nasce Annapolis essendo il cinema un'attività interdisciplinare come ci insegna il nostro amico Palio
Nasce intorno al cinema un giornalismo nascenti od intorno al cinema una narrativa nasce intorno al cinema un interesse culturale variegato che paga la pittura alla scultura all'architettura
E Napoli diventa una delle capitali mondiali del cinema che non ha niente da invidiare a olivo che non ha niente da invidiare alla parte che non ha niente da invidiare a nessuno nel mondo anzi
è promotrice di cinema nel mondo
Però purtroppo ecco che interviene il doppio
E allora qual è l'argomento il cinema la rappresentazione
Che noi portiamo come messaggio nelle altre civiltà
Dolorosamente il sessanta il settanta per cento delle dei film si si possono già chiamare così che noi portiamo in giro per il mondo
Favoriscono quella
Individuazione di stereotipi che dopo l'unità d'Italia sono stati imposti al Mezzogiorno perché non dimentichiamo che il massacro vero della identità del meridionale a mio avviso Sempre è nato con la stampa del Nord che commentava il brigantaggio postunitario del Mezzogiorno d'Italia
Il brigante cioè quello che si rifiutava di aderire ad uno Stato che aveva fatto delle promesse non mantenute quello che si rifiutava di di assistere al colonialismo interno del Piemonte è che non sopportava i Cialdini che venivano a fucilare undici mila meridionali l'anno che favorì la più grande immigrazione della storia del nostro Paese
Dall'unità d'Italia al mille ottocentonovanta sono andati via dal nostro sud sei milioni di nostri concittadini che non trovavano più spazio massacrati dalla tassa sulla panna massacrati da questa nuova Italia di cui noi del Sud dovevamo pagare le conseguenze noi del Sud non dovevamo piovere Banca di emissione la nostra industria meridionale dove essere distrutta
Il tutto quello che aveva creato il Meridione le nostre ferrovie i nostri mezzi trasportavano aldilà nostra straordinaria
Capacità di essere architetti di noi stessi doveva essere disintegrata noi dovevamo diventare come la Somalia colonia
E allora la stampa
Questo micidiale mezzo di disinformazione ha cominciato a prova a profanare un idea del Sud fatta di massacratori di briganti di feroci assassini di ladri perché essendo loro i ladri come sempre succede ma avendo loro la disponibilità dell'informazione affollavano a qualcun altro questo titolo per poterlo massacrare derubare impunemente questa e emotivamente un tipo di reazione
Però noi stiamo ancora pagando attraverso la rappresentazione quel tipo di stereotipo e infatti i grandi registi cinematografici del Mezzogiorno
Hanno fatto un po'come la Serao hanno fatto un po'come D'Annunzio hanno fatto un po'scoperto adesso come il Divino Marchese del saggio che in una visita a Napoli riuscì
Ad identificare la nostra struttura culturale morale attraverso l'albero dalla cuccagna cioè questo arrivare comunque a vincere un premio
Io non penso di poter andare oltre perché e questo è il il il mio doppiopetto è troppo più forte di me
Voglio dire che quando ha iniziato a fare cinema
Il mio il mio primo film era sul Sud
Ma non era sul sul
Sulle piaghe del sud era un film che raccontava la storia di un prete nel profondo sud abbandonato dal Vaticano abbandonato dallo stato abbandonato da tutti che doveva predicare un vangelo che nessuno ascoltava più si chiamava io e Dio
Questo mio primo film realizzato prodotto da Vittorio De Sica che per me fu quasi miracoloso come esordio
Riesce a mettere insieme credo trenta spettatori quaranta spettatori in tutto fu un disastro fu aggredito dalla sinistra perché l'eroe era un prete e fu aggredito dalla destra perché nero era un prete che però sparava quindi era un prete rivoluzionario
Dopo questo insuccesso è chiaro che io mi sono posto nei confronti dell'industria cinematografica come qualcuno che volesse
Acquistare un mercato e come potevo acquistarlo se non realizzando un film che sia masse camorra
Quindi
Però se esco dai moralismi io cioè ho trovato nella mia cultura l'aspetto peggiore della mia cultura del prologo mi ha salvato
Perché camorra contro Roma
Se no che siccome non sono poi così cinico come posso sembrare dopo camorra che fu veramente un grosso processo settantadue ed era preventivato che fosse un grosso successo io mi vergognai talmente tanto di questo film
E mi chiusi in me stesso il prodursi sempre insieme a Vittorio De Sica fu l'unica cosa l'ultima cosa che facemmo insieme la musica nelle vene
Era il primo film sui problemi della droga in Italia
Una previsione su quello che la droga avrebbe portato come cultura di distruzione del tessuto morale del nostro Paese quindi mi autopubblicati
Poi però volevo dare un affresco di questa mia città io sono nato alla sanità
E quindi volevo dare
Vedete come lo è la realtà ha superato sino
Il quindici
Vi
E quindi con Michele Prisco con Ugo Pirro che usciva dal premio Oscar per i giardini Finzi-Contini cioè con con degli scrittori
Che comunque avessero l'autorità per portare avanti un discorso di questo tipo realizza i guappi che per me non era un film sulla malavita
Per me era un film sulla nobiltà di un popolo ridotto alla malavita
Ne dobbiamo stare attenti perché così come stiamo vivendo nel nostro Paese la conflittualità politica la conflittualità razziale senza essere razzisti perché se c'è un popolo che il nuovo e siamo noi napoletani
Be'però ci stanno portando a una siesta esasperazione di comportamenti molto vicini
Alla delinquenza alla criminalizzazione dei gesti non è questa sì che non è colpa nostra
Che ci stringono in questa gabbia come topi in più ci fanno coro convivere coesistere semplicemente con persone sconosciute con persone con le quali non si trovano linguaggi adeguati e più ci portano verso l'esasperazione dei rapporti non non è assolutamente razzismo nel peggiore dei casi sarà intolleranza
Tornando al tema di questa riunione che io trovo eccezionale fondamentale spero che si rinnovi questo tema attraverso personalità sicuramente più adeguate di me de e se e che questo tema veramente circoli fra voi napoletani io non dico che bisogna rifiutare lo stereotipo ma dico che bisogna anzi fortificarono dargli tutte le connotazioni che questo stereotipo aveva e se possibile trarre dal nostro
Dalla nostra segreta personalità sempre qualche dono in più perché questo essere napoletani nel bene e nel male sia comunque essere e non non essere e a questo in questo momento
Io sento visto che gli anni sono passati ne sono passati tanti da quando ero ragazzo e correva via Foria tra i tribunali e la sanità senza mai vedere il mare non avevamo mai visto il mare fino a undici anni perché la sanità è una città nella città mi si andava a Capodimonte ma non si andava a Mergellina
Io spero che un nuova classe politica perché c'è bisogno di questo padre Cda degli indirizzi
Ci dia delle sicurezze di esistere di esistere ripeto
Nel nostro essere adatti alla realtà e nel nostro allontanarci dalla realtà all'otium di cui ci accusavano i latini non è un dato negativo se questo otium
E destinato a filosofeggia are
Se è destinato ad amare se destinato a leggere se è destinato a coltivare ci non è otium
Il Nord deve programmare la distribuzione dei consumi e vuole un popolo ordinato ubbidiente un popolo omologato un popolo che guardi la tv
Un po'io sono felice saltano le due Napoli era piena di automobile per la
C'è gente che non guarda la televisione
La trasgressione nel senso migliore del termine nel senso più eroico del termine può venire solo da noi nel Sud
E invece non ci vuole Giorgio Bocca così io Acerbo così voi tutti in fila degli ordinari che andiamo a cooperare alla Standa ma noi non ci stiamo preferiamo rapinarlo alla Standa e più divertente
Tema
Da scusa la Standa e del nostro a Rinascente
Ad una relazione
Boh voglio dire attenzione però neanche ad autoflagellazione ad accettare quello che siamo purché siamo purché ogni cosa nella quale in ogni immagine la quale cerchiamo di rifletterci sia l'immagine di esseri vivi
Di esseri che possano costruire se stessi loro piglio il loro Paese e che tuttavia a mio modestissimo avviso hanno bisogno di una guida politica
Dov'è lo stiamo vedendo in questi giorni certo
Dal punto di vista politico non è esaltante che uno mo'dell'opposizione riesca ad ottenere su Napoli dei progressi di immagine attenzione sono d'accordissimo con quelli che mi dicono
Sì ma è un fatto puramente di immagine quello che Bassolino tiene nella nostra città anche Parigi e immagine attenzione ha spesso l'immagine ci condiziona
Io venendo qui colte sì ho visto dei giovanotti che avevano un comportamento più civile perché perché mi devono in un immaginare in uno Trissino in un essere altra cosa che gli impediva di buttare le cartacce per terra oppure a qualcuno magari non tutti ma non si ricostruiscono le civiltà in quindici giorni quindi io apprezzo questo gesto
Di di Bassolino che non voto Bon può fare molto perché la nostra città e ingovernabile io la conosco bene e difficilmente governabile se da parte nostra non c'è la volontà che sia governato
E questo non è per carità non non non c'è nessun limite nessuna limitazione alla nostra genialità la nostra fantasia in questo voler essere governati io ricordavo da ragazzo
Avevo lì ma un'idea di noi come di un popolo monarchico molto ma molto vicino
A questa figura che è tutta napoletana del re che non è una una di una un'autorità distante ma è uno di noi che però comanda cui le legittimamente diamo il potere di comandati ecco secondo me al di là delle parole noi oggi abbiamo bisogno di un una guida politica seria sicura appunto che non ci faccia più sentire in colpa ma che delle nostre colpe
Faccia il lievito per costruire noi stessi così come siamo con i nostri difetti i nostri pregi e la nostra profonda napoletanità
Grazie grazie ad articoli scritti ieri adesso dopo l'aria che esca dopo Pasquale Squitieri ascoltiamo un maestro nella Università di Napoli un insegne studioso del diritto
Di professione Pecoraro Albani al punto al appunto Pecoraro Albani si dirà
In Breve certamente come perché Napoli e tuttora la culla del diritto degli studi diritte però gli stereotipi
Negativi che gravano sulla città
Valgono purtroppo a nascondere questi questi studi questa luce che c'è ancora nella universitari Navone allora ecco Antonio Pecoraro Albani
Titolare della cattedra prestigiosissima di diritto penale alla Università di Napoli Agate Dradi Enrico Pessina grazie
Grazie Colognesi mi spiace che
Un argomento e invece no eccolo un argomento diciamo di difficile esposizione quale quello del diritto
Debba essere così sia pure trattato in queste ambiente intorno in queste non si seguendo il ragionamento ma comunque fra del mio Merlo vi chiedo scusa per sin da ora
Sono anche frettoloso ma mi preme soltanto una cosa ringraziare anzitutto raggi tutt'oggi
Che oggi tutto il dottor Agnesi perché cortesemente invitato per bimbi certo qual modo posso anche visse in pile a quello che ha detto l'onorevole Squitieri il
Giornalista Spinosa perché forse per la deformazione professionale
Io ho la fortuna oppure l'avventura vi vivere in un settore della vita quale il settore giuridico
Di cui noi abbiamo il primato noi abbiamo il primato malgrado gli stereotipi malgrado pelle
Prevenzioni verso il Napoli piani e certe volte e qui concordo con un rigore Squitieri
Facciamo i miti ministri
Perché non dobbiamo farle tutte dobbiamo reagire non siamo in grado di reagire come hanno reagito
Quei nostri conterranei che disperati sono andati al Nord e hanno occupato posti il prestigio Yo questa contrapposizione fra Nord e Sud che non dovrebbe tanto certo la bocca non riesco a vedere lei lo nel gruppo più una sera circa che veniva ancora amalgamarsi Sora prima centotrent'anni dall'unità non abbiamo secoli prima Cerri tale degli staterelli oggi
Invece si è unita che vuole essere unica e ci sono ancora fermenti non dimentichiamo che debba tener quarantasei ci fu il separatismo siciliano ogni tanto sono fenomeni ricorre ma comunque il tema non è facile fare il diritto ma è ovvio che pensi a voi come chiedo certe volte
Hai visto che le cose il diritto ad essere amici avrebbe risolto perché effettivamente ove possibile dare la definizione completa definizione del delitto è ancora più complesse del problema solo che si spieghi sorte di e il diritto ma visto da parecchi punti di vista e non da un pubblico punto di vista c'è il punto di vista filosofico sociologico o storico tecnico-giuridiche quale il miglio che modestamente via il torneo
Nel campo del diritto noi abbiamo il primato
Abbiamo il primato in Sicilia per quanto riguarda Livia azione rivela proposizione vivi visione impoverire dritto voi visti dagli stessi militari certamente sorpresi se i cui riflessi che la figura che esce dello scippo prefigura a parità
La dovuto al codice borbonico quindi la nostra intelligenza è stata tale da poter insegnare traccia negli diciamo in tutti i codici per distinguerla rapina
Pediatra Patriot capo operare quindi pratica dei serbi penalistici devo parlare
Ma non dimentichiamo un'altra cosa che ebbero
Una potente mi grazie si ebbe al perito storico di uomini eccellenti quale Federico giorni secondo siamo stati nella prima facoltà giuridica italiane che ha creato una facoltà di giurisprudenza
C'è stato prima di noi la facoltà la dal dall'università di Bologna del mille duecentoquindici
Ma non aveva la facoltà di giurisprudenza con tutti i suoi dottore l'abbiamo qui ha tenuto anzi studio particolare del diritto pubblico quindi come vedete abbiamo genovesi che potrei fare dei nomi la storia e quindi
L'ambiente ripeto contrasta con questa visione storica può anche
Para annoiare ecco abbiamo avuto quel Ciclope della filosofia proprio sul diritto che Giambattista dico volendo avvenire ai tempi moderni il diritto per capire questo sconosciuto e bisogna per forza ricorrere ricorrere a degli esempi uno subisce un torto otto nello stadio più vuol Napolitano e questi son d'accordo non si dà da la guardia no sì ma dall'guappo napoletani riceva la radio fece la televisione fece il sindaco della sanità con De Filippo
Oggigiorno invece questa evoluzione della civiltà attiva si ricorre al magistrato si ricorre alla forze dell'ordine si ricorre all'avvocato ora quindi abbiamo delle figure il magistrato l'avvocato la guardia che possono far vivere in certo qual modo l'idea del diritto certo è però che questo diritto
Non si muove non cammina territori nei piedi suo vicino così posso dire ha bisogno di uomini che lo faccia dormire lo facciano vivere anzitutto nella creazione di utilità che qui abbiamo dei nobili eccellenti che vi posso sono estratti di Napoli Emmanuele Jan Thorpe con grande civilista
Giorgio qualche nome grande grande costituzionalisti e tanti altri e abbiamo insomma che da poco si Alessio il sommo De Marsico
E ricordare quelle che ho l'onore invecchiamento di essere successo non reperibili Enrico Pessina rigo Pessina avvocato
Senatore della Repubblica vivissima prestato quell'uomo che ha portato anche all'acqua napoletanità specialmente nel diritto penale perché guardate
Tutto si può dire ma dobbiamo riconoscere che siamo dei passionali
Facilmente specialmente su motivi gli stati emotivi noi napoletani
Non siamo freddi come come il sette dorare e questa delle forti ripercussioni
Se dovessi fare una statistica sui diritti di sangue vediamo che i napoletani occupa un posto pioggia imprevisto
L'ombra l'onorevole Squitieri piuttosto rilevante agli qui c'è bisogno dell'intervento del educazione della civiltà le condizioni di oggi io non ringrazio proprio rispedire Bassolino perché per me io personalmente convinto che noi con Bassolino scontiamo una sciagura biblica perché scelgo perché perché perché Bassolino indoor rispetta quello che per noi napoletani e la prima cosa cioè la la dignità umana la persona umana Bassolino dava la sensazione d'immagine di voler rispettare ma lui non ci rispetto a lei non vive a Napoli un rigo
Ma lei sa per passare con l'unica strada per andare io all'università abitando in questo quartiere ci impiego un'ora
E trova giusto danno amico io ci starebbe dico c'è l'avvocato dice Battista trote perché perché si deve lasciare una Piazzi Marabelli che giocano a calcio arriva il fino arrivare al turista che prendo con la cinepresa e queste Wilma gelida quindi quali immagini cura però se nessuna immagine per me dovrebbe rivedere dico fra le tante cose
La delinquenza Napoli si è purtroppo c'è la delinquenza da nascondiamoci dietro di te non posso ammettere
Che ha ricevuto io il sindaco basse vi ringrazio carabinieri perché i carabinieri e sono andata a restare nove spazzini che erano assenti non andavano al lavoro pur dopo aver firmato quindi truffa allo Stato
Principio qua hai l'obbligo non devi far ricorso ai carabinieri dei due problemi in prima persona controllo dei servizi per l'Egitto quindi come e ho una visione o vedendo al problema nostro del diritto ad attendere viviamo di diritto e non ce ne accorgiamo ma viviamo di diritto e tutto ciò che di buono posso dire di maturo
Di equilibrato c'è dei nostri codici ha il nove sempre sicuramente di qualche giurista Napolitano io non possono perché mi avventure venne allo specchio sia per il diritto nel progetto ribatte che il vecchio nemico
A rendere ancora siamo più disagevole la presenza del servizi ospiti emergono in questo a proposte
Dopo se Pecoraro Albani sentiamo adesso un grande giornalista Roberto Riccioni Roberto Riccioni che è stato direttore del Martina
Perché ancora di Lehner nelle orecchie dei napoletani con esso e con i suoi articoli non solo quelle del mattino anzi resta nelle orecchie napoletana che lui scriva poi se il giornale che a Napoli hanno larga vendita Roberto il suo unici pare la sul tema brevemente sembra in questa precarietà festosa
Ci parla del tema danno da bestseller cioè come Napoli può essere danneggiata da certi libri
Che sfruttano il peggiore peggiore napoletani Isma'
Dai sette libri che raggiungono alte tirature appunto i bestseller in Italia è che però lei caro ottanta danno alla immagine e al realtà di Napoli ecco allora Roberto Vecchioni
Intanto voglio dire di essere molto grato a Gino per avermi invitato a questo dibattito e a questa festa
Nani sono poi i particolarmente grato per avermi invitato a questo dibattito
Quando cominciai a grazie molto gentile quando cominciai a frequentare professionalmente a Napoli e tra poco sono purtroppo quasi quarant'anni
Ero condizionato da una
Frase che avevo letto e che non sapevo e non so neanche adesso chi avesse detto se esca ho ho scritto nel Settecento o nell'Ottocento la frase era questa
Napoli e l'unica città orientale dove non esiste un quartiere europeo però condizionato da questa frase e cercavo
Camminando per la città una verifica
Di questo tremendo giudizio cercavo Lorient alita di Napoli cercavo
Questa specie di bollo che mi appariva come un bollo definitivo
Voglio dire non venivo dalla Campania non portavo le Cioce ai piedi
Avevo studiato una parte della mia vita Parigi era stato già a Vienna ringraziando i disordini di mamma e e ha ero andato a Londra avevo visto Madrid
Avevo poi
Studiato avevo letto avevo visto dei film
Conoscevo tanto Sciuscià
Quanto Germania anno zero di Rossellini
Sapevo
Che cosa era passato in Europa e potevo
Confrontare e vedevo una Napoli che se chiudevo gli occhi
Quella di De Sica
Mi sembrava la Berlino di Rossellini
Insomma mi faceva una ragione diversa da quella frase
E non rintracciavo certo
Quello che la frase diceva
Da questo piccolo da questa piccola verifica
Che andò a zero
Mi resi conto dei due cose il primo della forza del luogo comune che noi meridionali ci portiamo sul gobbo né
Secondo
Della estrema debolezza nostra
Nel rintuzzare
I giudizi che ci riguardano
E qui sono totalmente d'accordo con Squitieri quando dice la colpa è anche nostra sì la colpa è anche nostro
In quel momento
Tutta l'editoria giornalistica meridionale era nelle mani di editori meridionali
Avrebbero avuto tutto il dovere tutto l'interesse del mondo a cercare di modificare gli stereotipi di cui parliamo stasera e a dare della nostra realtà stiamo parlando di quella di Napoli perché è particolare ma potremmo allargare il discorso a tutto il Mezzogiorno
In modo da
Se non altro
Affrontare un controcanto
Sono passati da allora a oggi dicevo quasi quarant'anni
Non mi pare che le cose siano molto cambiati lo stereotipo il luogo comune continua ad inseguirci
La debolezza della nostra voce
è diventata ancora
Più
Debole più fioca non abbiamo una un
La capacità di dare un controcanto
Ai bocca e a tutti di bocca che si occupano di no
Comunque teniamoci sul Napoli perché stasera il discorso è questo
Dovendo io
Affrontare il tema della letteratura
E dei
Luoghi comuni che vengono da questa
Se voi prendete
Un'antologia di ciò che è stato scritto su Napoli
E la
Volete selezionare potete farlo
Su due grandi filoni con facilità un filone del della comprensione del sentimento buono dell'approccio
Serio e un altro filone che è quello del sentimento cattivo
La letteratura
Esterna Napoli che si è occupata di Napoli scritte la letteratura fatta da i non napoletani si può dividere così si può dividere mettendo da una parte le grandi emozioni provate a cominciare da Goethe e finendo appena infette
E si può dividere cominciando con le sensazioni descritte da del Divino Marchese del sarde il quale aveva da un certo punto ha il coraggio proprio lui di dire il più bel paese dell'universo abitato dalla specie umana più abbruttita
E finire con Ceronetti che liquida il Golfo pochi anni fa dicendo una grande cuoca Aka una croata umana amministrativa alimentare morale
Ora
Se è vero
Che bisogna essere grati
Per tutte le comprensioni che molta parte della letteratura parlo di altissima letteratura parlo della letteratura dai nomi ivi e che che
Dai nomi come quello di di che anzi è piuttosto che altri come quello di Sartre piuttosto che altri ancora vicine a noi se dobbiamo essere grati a questa letteratura che è venuta con buone intenzioni e si è occupata se non di smontare ma certo di e ammorbidire il la questione dei luoghi comuni con interpretazioni più veritiere e e meno e meno e grossolane
E è anche vero che
E da qui
E dalla città
Che sono state date a questa letteratura alle sollecitazioni per
Confermare i luoghi comuni di parte
Il mariuolo
Il buffo personaggio da Bozzetto
La bias
La capelli era
Tutte cose che sono state scritte a Napoli e riproposte dalla letteratura che si è occupata di Napoli
Con negli stessi termini o con le stesse funzioni che aveva avuto quella
La funzione di eccitare al rischio e citare al divertimento al gusto bozzettistico una forma di scrittura che in questo caso diventava molto facile diventa molto facile e si può ripetere all'infinito
Ora
Io mi sono chiesto spesso se queste forme se questi luoghi comuni
Si erano voluti o meno
Dalla cultura locale riproposti volutamente o meno
Io credo che ci sia una grande responsabilità della cultura locale
E credo che sia stato voluto boh sia stata voluta questa proposizione
Credo che
Molta parte dei letterati napoletani spesso ritenga di poter essere emendata da un giudizio di provincialismo
Nell'affrontare la propria realtà la realtà della propria città
In maniera aspra
Ho in maniera
Comici Zante
In modo
Da potere
Far capire di non essere
Conciliativi con questa realtà
Di non essere
Assolutorie ma di volerla sottolineare proprio per un gusto super cittadino per una distanza appresa con la città ed in modo da poter essere il loro valutati come non provinciali
Come europea parola della quale la letteratura si fregia largamente a Napoli come se fosse una parola salvifica come se fosse una cosa meravigliosa da dover raggiungere chissà come chissà perché
Se noi andiamo a vedere
La produzione letteraria napoletana quella che secondo me come ho detto poc'anzi determina poi in gran parte l'interpretazione degli altri
Noi vediamo che ci sono due livelli
Di produzione a Napoli ben distinti
Uno una e una produzione
Alta colpita
Che appare
In tutta
La varietà dei generi dal cinema alla letteratura alla musica alla pittura
Una produzione
Creato dei grandi maestri che ha dei grandi titoli gare i grandi firme
Che
E entrata è entrata a fare parte della storia della cultura di questo Paese
E poi una cultura
Popolare una cultura di di genere più spontaneo più vicino all'animo popolare attenzione che non è secondaria o non va considerata come un fenomeno di serie C io di serie di
Ma che una interpretazione della realtà che discende da alcune fonti molto precise che
è inutile fare nomi ma si potrebbero fare si potrebbero fare i nomi di Raffaele Viviani si potrebbero fare se ne potrebbero fare altri siamo a un livello di di di
Letterario teatrale soprattutto interessante e che se non viene
Paragonato mosse non viene portato alla stessa altezza di altri di altri generi e tuttavia un fenomeno molto ma molto interessante e degno tra questi due livelli centra il livello alto colto e il livello popolare o tra queste due piattaforme non facciamo questione di livelli perché se no sembra che mi smentisca subito dicendo che una più alto l'alto è più basso tra queste due piattaforme ce n'è una terza
Ed è la cosiddetta via di mezzo
Una letteratura che
Non è colta
O meglio non è alta
E non è popolare
O meglio
Vorrebbe essere popolare
Vorrebbe
Essere popolare dalla popolarità prende
Alcuni paradigmi
E li fa diventare fenomeno commerciale
Consumistico buono
Per tutti coloro i quali fanno capo agli stereotipi di cui abbiamo parlato e che da da quegli stereotipi vogliono tratto
Il bozzetto e vogliono tratta la facilità di consumo della letteratura
Poco fa è stato ricordato un egregio scrittore
Che
Mi dispiace dovere mettere a
Emblema di questa letteratura di mezzo ma lo devo fare perché se no non mi spiego ed è Luciano De Crescenzo
Quando uscì il suo libro il primo libro su Bellavista
Un libro
Che era per una parte scritto e per un'altra parte fotografico dove però le fotografie
Volevano essere una forma parametri erariali
Si ride
Che la sua scelta
Era una scelta
Ammiccante lui voleva dire o si capì così ho io lo capì così
Lui voleva dire vedete i napoletani sono questi guardate questa fotografia
C'era il carrettino del povero Fortunato il parà l'ARO Luís messo lì in camice bianco che si fumava una sigaretta la ditta Fortunato resta chiusa il lunedì vedete sono così napoletani
Ridente ridono loro di se stessi e vedete anche voi
C'era un'altra fotografia mi ricordo
Un negozio con una scritta ad hoc Viminale
Un povero uomo che si era dato questa questa insegna
Faceva sorridere chi passava di lì
E l'autore di quella foto a me sembrava che dicesse
Lei di ridono loro ridi pure te
San Gennaro potete N vedi ridono loro ridi pure te di loro
Io interverrai in questo libro di De Crescenzo
Ripeto sto parlando di un genere più che di una persona Luís ritiene che questo sia sia una forma per rappresentare Napoli liberissimo di farlo ma io sono liberissimo di critica
Queste
Lì la sua interpretazione di Napoli a me mi sembrò
Non essere né
Alta
Fotograficamente o letterariamente parlando
Ne popolaresca a me mi sembrò uno sberleffo
Fatto attraverso il popolaresco
Alla cittadinanza
Ha avuto probabilmente sul piano commerciale ragione Luís perché su questa linea riuscito ad ottenere una grande popolarità
Ma ciò non toglie che sia un'operazione che secondo me
è un po'preoccupante perché questa operazione è stata poi seguita era stata anche anticipata da altri ma è stata poi seguita da un'altra serie
Di pubblicazioni
Che e non hanno un minimo di intelligenza di Napoli
La letteratura italiana mostra negli ultimi anni
Tranne pochissimi titoli un devastante squallore rispetto a Napoli
Abbiamo produzioni che riguardano
Molte città italiane abbiamo ritratti abbastanza degni e godibili abbiamo non solo interpretazioni ma anche delle come vorrei dire dei fenomeni di di
Ricordi nel Morri ieri
Descrizioni di tanti
I tanti luoghi italiani
I più bassi di genere sono quelli che riguardano Napoli
Sembrano scritti ripetendo le cose già scritte e sembrano fatti ripetendo in gli stereotipi già visti
Il fenomeno non riguarda solo la letteratura credo è perché riguarda
Per molti versi altri generi
Ma per fermarci alla letteratura
E per rimanere
Nel campo che ci è stato dato queste operazioni sono mistificando
Io mi chiedo davanti alle problematiche che mostra Napoli di davanti alle complessità
Che questa città avrebbe bisogno di poter chiarire a se stessa
Con le proprie forze e con l'aiuto degli altri
Davanti allo Stato in cui è questa città è possibile mai che la cultura tanto quella napoletana in grandissima parte che quella scritta dà i non napoletani
Finiscano col portare fuori strada
Come si può oggi
Burri acaro sì dell'idea che con il G7 è cambiata Napoli se questo norme vero se sono cambiati i cinquecento cinquecento metri di Napoli
Sono stati sono scambiati solo cinquecento metri lineari di Napoli
è cambiato solo un serpentone automobilistico sono cambiate le facciate di quattro palazzi ridipinte sono cambiate le luci che illuminano sette otto monumenti come si può di fronte a questo
Di fronte a questa evidenza
E si può si può perché Primo
La cultura napoletana batte le mani le signore formano dei comitati e questi comitati pare che diventino
La cassazione dell'estetica della della politica la cassazione del tutto
Secondo
La facile giornalismo e la facile letteratura che si fanno
Si adatta si mette sull'onda terzo finisce che così come
La letteratura ha fatto le mistificazioni che dicevo prima
Cioè di rappresentare e perpetuare un luogo comune o alcuni luoghi comuni così oggi si perpetua l'ultimo luogo comune che questa città consente per questa carenza sua della cultura carenza sua dei mezzi che dovrebbero interpretarla
Consente che venga dichiarato definiti per cui se io anziché limitarmi a camminare
Domenica mattina lungo via Caracciolo bensì decido di andare alla sanità e scopro che la sanità è rimasta quella di vent'anni fa o di trenta o di quand'ero ragazzino io per cui se io scopro Cuesta divento un mezzo eretico
O uno maga vuota
La forza degli stereotipi purtroppo
Col passare del tempo diventa sempre maggiore perché la comunicazione e Gino maestro in questo la comunicazione ripeté ripetitiva qual è quella e alla quale oggi
Dobbiamo dar conto e soprattutto la assenza di pensiero nella comunicazione di interpretazione di approfondimento
Determina un ne un ne danno incalcolabile in questo senso se
Dieci persone
Si convincono che la festa tricolore era in effetti una festa di bianco giallo è verde tutti diranno che non c'era il tricolore italiano ma c'era il bianco giallo verde
E diventa una un danno incredibile alla verità e diventa un danno incredibile atti poi di questa realtà dovrebbe potere
Dovrebbe potere come vorrei dire giovarsi nel senso che la realtà andrebbe cambiato
A me fa piacere visto che
La conclusione sulla cultura napoletana può anche essere come tutta questa città poi
Vista con dei
Con delle con degli sta certamente diversi a me fa piacere per ricordare una frase che ho letto in un libro di Beppe Lanzetta Beppe Lanzetta è un giovane scrittore napoletano
Che si sta facendo strada scritto un paio di libri come Figli del Bronx minore interessanti
Che arrivato a un certo punto a in un suo libro
Per ha avuto una invettiva che vi vorrei leggere perché è un'invettiva secondo me molto interessante anche forse indicativa di una necessità di liberazione che si sente dalla cultura borsa che si occupa sempre con le dovute eccezioni di questa città lui dice non ce la faccio più a sentirmi tarantella toppa Murri Jato femmine alleato percussione nato blu esatto a tutti i costi
Expandi spaziato e posteggiatori funicoli Foley colato l'UE con questa carrellata
Di parole dette Ada Daloui adattate interpreta una serie di luoghi comuni che sono bollati addosso a Napoli e che Luis sente pure sulle sue spalle dice basterebbe così poco grande Napoli
Hardy per non farti più entrare negli acquerelli lei bozzetti nei dipinti negli affreschi ed degli zombie tuoi abitanti care sanno tutti ballare cantare non vuole essere omologato mazze Lanzetta
Il problema è tutto qui
Ma Dio buono da questa Napoli non parte mai non sa partire un ne un coro un qualcosa che riesca
Se non né a riequilibrare ma almeno alla Lanzetta a inveire contro tutti i luoghi comuni che le vengono messi addosso
Grazie
Grazie grazie ad Alberto Cioni
Adesso
Vediamo di aprire una finestra di aprire una finestra sulle arti sulle aree che a Napoli e di cercare di capire
Attraverso la esposizione di uno storico dell'arte Luigi Paolo Finizio cerchiamo di capire di vedere perché come perché come la grande arte napoletana la grande pittura napoletana la scultura napoletana qui abbiamo in sala dopo li saluteremo alcuni degli artisti più importante di Napoli artisti di rilievo europeo
Perché la grande arte napoletana è stata oscurata dagli stereotipi di Napoli dallo stereotipo oleografico di Napoli di queste parla Luigi Paolo Finizio
Buonasera buonasera a voi tutti analisti mi rivolgo anche agli amici artisti che so qui presenti
Dico subito che le premesse del mio intervento non sono così ampie come generosamente Gino Agnese annunciato perché sarebbe veramente fare una cavalcata attraverso la storia dell'arte a Napoli età remota
Lontananze mi limiterò a lanciare dei segni dei segni che toccano lo stereotipo lo stereotipo che culturalmente ha avuto in tanti modi
L'influenza un'influenza incisiva sulle arti figurative Anna
Dico subito che il discorso naturalmente arriva dopo aver ascoltato le osservazioni acute fatte secondo le varie angolature e che toccano a spetti della vita sociale culturale di Napoli
L'arte le arti figurative in particolare in qualche modo si muovono sempre lateralmente a questo sistema di contraddizioni di aspetti che coinvolgono la vita sociale politica e quindi in qualche modo affrontando lateralmente assorbono le contraddizioni gli aspetti ma si sollevano si sollevano nel gioco
Dei simbolismi nel gioco della metaforica
Nel gioco della rappresentazione che sempre in qualche modo una rappresentazione sommaria ex sintetica degli aspetti che riguardano la vita in maniera direi
E allora ho gettato qui delle note che mi serviranno da binario nel discorso che loro svolge e dico appunto che si potrebbe cominciare da lontano da sfondi remoti della cultura napoletana
I segni comunque che nelle sue configurazioni lo stereotipo farebbe apparire sono costantemente marcati da due timbri di luce
Da due distinti accenti devozione e attorno a queste due forme che farò ruotare il mio discorso due forme che in qualche modo coinvolgono e sottendono almeno nell'ambito della cultura moderna quel moderno che potremmo cominciare dal Seicento in poi e che arriva ai nostri tempi
Luce ora solare ora notturna
Emozioni ora placcate sulle linee di un orizzonte addolcito e melodico ora per turbate su movenze di un campo visivo ribollente e serpeggiante
Segni di immagine che affondano esso muovono forme di vita e di pensiero della storia civile napoletana
Un mondo solare e uno notturno
Due realtà dell'immaginario che a voler qui dire in sintesi si possono raccogliere per convenzione stereotipata attraverso il barocco e neoclassicismo
Permettetemi questo volo un possente etico che addirittura solleva il discorso da così lontano abbracciando queste due grandi stagioni dell'arte
Fondamentali per la storia dell'arte napoletana il barocco e neoclassicismo naturalmente in maniera molto sintetica
Due grandi stagioni dell'arte configurando i distinti rispecchia menti nella storia culturale
Due realtà che spesso si fronteggiano per la scelta di orientamento nel compagnie comportamenti di vita civile
Come dire da una parte il teatro drammatico sanguigna mente circolante nella vita napoletana e tendente a scivolare nella visceralità inconcludenti
Dall'altra
I segni di una immagine composta equità mente pendente alle evasioni storicizzate
Melodie due iconografie riflettenti in positivo
L'incontestabile incontenibile vitalismo creativo e il segno composto dell'autorità del classicismo
Quale cioè visione razionale apollinea capace di sollecitare indurre a scelte efficienti produttive per la vita civile
Bisognerebbe qualche volta a farci caso ma attorno a questi due nuclei a questi due mondi espressivi
Sì divaricano due scelte due comportamenti molto spesso il barocco e visto proprio come quel mondo
Carnale di Shell Ale quel ventre napoletano
Che tante volte costituisce l'impedimento il gioco capace di adeguarci di porre la cultura e il sistema civile napoletano a livello delle culture nordiche europee
Dall'altra però c'è questo
Mondo che all'orizzonte subito si affaccia e che riguarda l'avvento della ragione e l'avvento dei Lumi l'avvento del Neoclassicismo
Un mondo figurativo molto più ordinato più composto più luminoso e che al suo interno in qualche modo fa intravvedere
Oggettivi della vite ecco l'arte non affronta mai direttamente gli aspetti l'arte non è mai rivoluzione per cambiare di fatto la vita e tuttavia lancia i suoi messaggi per lancia i suoi commenti lanciati sui giudizi in che maniera lo stereotipo gioca all'interno di questa dialettica di significati ecco due stereotipi ancora oggi in atto che più che marcare tendenze di gusto mostrano marcare opzioni divini
Nel senso metaforico sottende ente queste riflessioni mirando cioè alle ingerenze nei fatti della vita che tali segni via S. ora davvero ricordo qui cari fronteggiarsi dei due modelli degli stili di vita dei tuoi stereotipi barocco e mio classico
Dioniso e Apollo se volete hanno radici nel diciassettesimo secolo in quella cruciale metà del Seicento
Che intrecciò cataclismi geologici rivolte storiche ed epidemie dall'eruzione del Vesuvio a Masaniello alla peste è un fatto toh che se possiamo commentare simbolicamente
Questa contrapposizione di due modelli di civiltà dopo il rinascimento scoppia nella cultura napoletana con il congiungersi ad eventi che coinvolgono aspetti geologici storici e addirittura epidemici
Quel giro di anni in quel giro di anni si configura un fondale napoletano ancora oggi in buona parte riconoscibile segni di cartolina che alterneranno alla dolce luminosità del Che ero al rullo il grigio presepe della folla urbana di Lazzari della Zalone da allora e per lungo tempo Napoli ha conteso con Parigi fra le città europee l'attrazione dell'immaginario turistico
Vedete come nasce unito è una simbolica attorno al Napoli in una svolta della cultura europea che gira intorno alla metà del Seicento
Ne scaturì non solo in immagine un profilo di Napoli un riquadro di cartoline la cosiddetta Napolitano tutta dalle consistenze metà sto da quel momento questi due modelli non rispondono più ad eventi realmente legati al processo storico della città o della cultura napoletana
Sorvolano e diventano metà storiche visioni della vita atteggiamenti che sì la dicono voi nell'arte come in tantissimi altri aspetti della vita sociale
Ed è in tale memoria che i due modelli stereotipi divenne l'occasione di incitamento di scelte innovative nel manifesto futurista i pittori meridionali che un bottino che Umberto Boccioni lessi a Napoli del millenario entro sedici ho preso ad esempio questo caso quasi a conferma di come questi due modelli che nascono così lontano si ritrovano di sana pianta delle proposizioni di incoraggiamento modernista di un pittore come Umberto Boccioni
E li schiera subito nel suo manifesto letto nell'Accademia di Belle Arti di Napoli le scelte anti passatista contro ogni forma di oleografia sentimentale contro i diluito ori della verità delle verità plastiche
Contro appunto quel mondo stereotipo e commerciale di fare arte pittura dove scrive Boccioni il Golfo divino e una vuota curva leziosa e panoramica
Da ventaglio il cielo uno svogliato miscuglio di pennellate azzurre il sorriso delle vostre donne una smorfia di Capodanno nei calendari di caffè
Ecco stilizzato assi
Nella interpretazione di Boccioni un aspetto dei due stereotipi quello più sdolcinato quello melodico è quello linearmente legato alla visione dell'orizzonte c'è l'Ulivo del golf
Ma questo stereotipo l'enfasi propositiva di Boccioni finisce per opporre l'altro stereo
All'ecografia commerciale leziosa e patinata l'artista futurista sul corso poetico delle sue scelte per a temi come materia e anti Grazio pianti grazioso ecco proporre agli artisti Napo le Tani il cliché della vita ribollente degli enormi caseggiati napoletani sovraccarichi di pensioni pieni di donne gli innumerevoli balconi che tra lo conosco ogni festa della strada i sogni il lusso la miseria che si agitano pullulano si inseguono e si accapigliano nelle i collant guida delle canzoni
Di Napoli insomma dice ancora a Boccioni si dà un'immagine sentimentale e alludendo a certe macchiette ha certo ma chi etilismo della pittura corrente
In cui la pittura si popola di pescatori maniera AT e di popolani in cipria
A questa immagine si oppone ciò che appare nei quartieri napoletani a Sant'Eligio a Porta Capuana dove nell'odore dell'olio fritto del pesce e dei grassi
Nel buio degli stracci enormi che cancellano il cielo urla guai esce strepita ride e canta il vostro popolo smisurato ecco come
Un pittore certamente moderno uno dei pittori
Più moderni della cultura europea del nostro tempo ricade del gioco dei due stereotipi
Questo ci dice forse come in fondo lo stereotipo della cultura napoletana è una specie di leva
Di gioco in cui ogni artista prova la propria sensibilità la propria capacità ecco come diceva Squitieri di giocare con il proprio doppio
E la valvola di sfogo dirò poi dopo ancora in questo gioco inevitabile con lo stereotipo el per l'artista napoletano l'ironia
L'ironia e ciò che è salda l'artista da questa tenaglia fra i due stereotipi ormai metà storicamente operanti
Tema di ribollente vita napoletana dunque quella proposta da Boccioni
Di Mistura intrigo fra cultura e folklore di intellettualità e fermento popolare che si terrà sotteso alle scelte espressive dell'arte a Napoli ancora nell'anni negli anni del secondo dopoguerra
E qui richiamo ma certo al gruppo cinquantotto alla rivista documento su tutto
Biasi del pezzo
Di Bello fare gola Luca Persico
Con la loro azione l'intervento di artisti lombardi in nucleari e in particolare by del mille novecentocinquantanove si pubblica il famoso manifesto di Napoli
E per tanti versi attinge all'immaginazione allo stereotipo che con fervore Boccioni aveva additato agli artisti napoletani quasi quarant'anni prima
Ecco vedete come questo ciclo sì ripercuote si ripete nella vicenda artistica contemporanea
Dell'arte Anna ancora negli anni Sessanta ancora negli anni Settanta questa tematica sarà ripresa
Sarà riproposta mentre l'altro filone quel filone che in qualche modo nello stereotipo confina con il melodico con il razionale alle con i paesaggi Simo che in qualche modo illumina una visione oggettiva della natura nella cultura artistica napoletana troverà
Uno sbocco
Uno sbocco che ahimè non sarà mai accolto mai accettato dalla coscienza artistica napoletana lo sbocco
Del razionalismo lo sbocco di una cultura delle arti figurative veramente sintonizzata con i movimenti dell'arte
Avanguardia più avanzata nei in Europa tutto quel movimento che in qualche maniera dalmate napoletano dal gruppo
Dei vari Barisani persi vari De Fusco data Fiore Venditti arriverà a un movimento che negli anni senta settanta passa sotto il nome di geometrica e ricerca certamente guardare alle opere astratte di questi artisti eccome allontanarsi veramente fare il salto oltre il doppio
Veramente porre una posizione di distacco dai problemi viscerali della vita
Napoletani da qui problemi crudi oggettivi che comunque toccano è determinano il segno del progresso nella vita napoletana è bene questi simboli queste immagini queste forme e soltanto della loro capacità dissenso dovevano darsi come immagine potevano fare intravedere un processo di sviluppo un processo di evoluzione culturale verranno e sono ancora oggi totalmente dimenticate totalmente trascurate all'interno della cultura artistica napoletani questo è un aspetto che tocca appunto ancora una volta i due esteriore i due aspetti che Giò sono sui destini della vicenda artistica napoletana così si può dire con me Happy e modo di scrivere per artisti napoletani che toccavano con ironia questi aspetti della cultura figurativa come Cana che ci sono immagini di Napoli che sebbene attuali vengono dal passato un passato che preme alle nostre spalle in esse Napoli appare riflettere come in uno specchio di memoria
E di vita corrente la realtà più attuale più sentita nel dibattito non solo artistico della vita napoletana in fondo la prima cartolina di Napoli prima di essere stampata era già riflessa nelle acque di del golf e lo sguardo ormai
Ora soltanto memorabile del famoso pino sino al Vesuvio resta in questo specchio di memoria rinnovato
Il come un piatto di maccheroni questa capacità di di innovare il discorso di significato ancora una volta resta soltanto affidato alla creatività ironica dell'artista napoletana
Grazie grazie al nostro amico Luigi Paolo Finizio
Certamente la sua ho visto che scorreva i fogli dei suoi appunti per brevità ha dovuto saltare
Parecchi passaggi magari privilegiando per ragioni di tempo qualche aspetto della pittura napoletana dell'arte napoletana ultima in atto trascurando né se aveva ragione dal tempo qualche di tempo qualche altro ma è chiaro che in una occasione che noi pensiamo
Di fare più completo l'esame di tutti gli stereotipi napoletani pensiamo a un convegno da fare nel teatro di corte a Napoli in una atmosfera
Più tranquilla rispetto a questa precaria è chiaro che tutti gli aspetti verranno più completamente considerati io prima o incontrato l'onorevole Fini quando mi sono allontanato un momento e gli ho detto di passate di qui per salutare sì Fini me lo ha promesso pur dicendo che e gestita dalla no organizzazione della della festa ma io credo per ognuno in genere
è sempre venuto agli incontri che in qualche modo organizzo io e penso che fra poco avremo la sua visita
E intanto io vorrei riservare uno spazio al dibattito perché ci sono prime Squitieri mi diceva di voler intervenire e non so se c'è qualcuno del pubblico
Che pensa di parlare brevemente di dire c'è qualche obiezione ecco io darei o la parola a qualche persona del pubblica e poi concluderei ieri in attesa che venga Fini speriamo che venga salutarci un momento concluderei io con queste ritratto ironico di Bassolino
Sì naturalmente c'è anche il maestro Iorio che farà una breve relazione dopo ma intanto sentiamo una signora che dalla dal pubblico vorrebbe vive qualche suo osservazione
Prego prego venga qui venga qui
Si accomodi
Buona sera dica il suo nome e mi chiamo Maria Rocca salvata
Volevo dire questo alcuni giorni fa ho letto un articolo su un regime dei brand
Il filosofo francese
Sta preparando per le stampe niente di meno che di Gallimard un libro summa Poli e Venezia lui dice che Venezia è una città morta senza il suo Pubblico non esiste Napoli viceversa è una città senza pubblico perché infatti non ci sono turisti però è una scelta viva è una città che vive malgrado no aspettate aspettate ad applaudire aspettate un momento editore americano
Mentre firme tra Venezia è una nobildonna affanni tutta dipinta con i merletti il ventaglio e la cultura senza di che non non mi per i beni Napoli viceversa è un pullulare di fermenti alle sue sono parole sue al una sua purezza parola sua
è un ventre brulicante con le sue bestemmie tutto però sono i napoletani che la fanno vivere
No Napoli a differenza di Venezia e una città dice lui che ignora la cultura non se ne frega niente della cultura invece Venezia la sbandiera allora Louhibi dei in Venezia uno modello di quello che sarà nei prossimo futuro speriamo norma comunque con lei mansioni dei barbari che ci stanno premendo da tutte le parti
E fatale che accada così
Napoli diventerà il partito ma dell'Europa faccio e Venezia di ho sbagliato Venezia diventerà il paradigma dell'Europa perché l'Europa si appresta a morire
Sarà un'intera isola come lo è Venezia Napoli viceversa e destinata a sopravvivere
Però Regis Debray non si sofferma sulla sui fermenti anche culturali per lui fare menti sono soltanto qualche cosa di viscerale di organico i fermenti culturali Nolli non li esamina
Noi a Napoli abbiamo avuto a scintille che hanno illuminato il mondo per esempio senza Vico non so se ci sarebbe stato Hegel senza Cimarosa e Scarlatti sicuramente non ci sarebbe stato mozzate
E però ecco non abbiamo Sculley non abbiamo non abbiamo Contu imita perché succede questo io credo che succeda perché appunto quello stereotipo di cui parlava Squitieri e io concordo pienamente con lui fai in modo che queste scintille poiché minaccerebbe ero la sopravvivenza
Della del del dell'organismo Napoli vengono oscurate
La vita degli artisti degli intellettuali dei filosofi dei musicisti è drammatica e tragica Napoli non c'è negli ultimi credo nell'ultimo se eccolo nell'ultimo negli ultimi due secoli artistiche siano nati a Napoli che abbiano operato e che siano universalmente riconosciuti perfino il grande Gemito
Nell'ambiente medio milanese non si sa chi sia
è capitato a me il in un salotto molto per bene a Milano
C'era una persona che non avevano mai sentito parlare di gemito quindi quello che io ho sempre dei ho sempre pensato e mi dispiace Cassandra eccetto ma lo scrivevo anche sulle pagine dell'Unità perché per dodici anni sono stata critico d'arte dell'unità
E di Paese Sera
Poi mi sono ravveduto perché gli era autista e quindi ho preferito continuare a fare l'artista ecco
No no voglio dire ha continuato a far l'artista ecco
La gli intellettuali vivono una vita difficile una vita grama proprio perché lo stereotipo Dina che Napoli questo qua questa massa informe che vuole sopravvivere soltanto fa in modo che queste scintille immediatamente vengono oscurate
E purtroppo credo che i miei amici artisti possano concordare commette quanto sia gramma e triste faticosissima la loro vita molto più dei loro colleghi dell'alta Italia o no o mi sbaglio De Stefano va bene De Stefano ormai è diventato internazionale ce ne sono qui moltissimi altri o non mi sbaglio
Grazie alla signora Rosa Salva allora il maestro Argenzio Iorio ecco ci dirà brevemente sempre degli stereotipi che avviliscono a che avviliscono la musica
Poco prima la signora Rocca salva ha accennato alla grande tradizione della musica napoletana la quale e oscurata
Dagli stereotipi e dai luoghi comuni della della musica più corrente la musica più banale
E lì si verificano delle sovrapposizioni che hanno anche un risvolto direi comico comunque divertente ecco il maestro Iorio che brevemente dirà la sua
Ora io
Voglio dire che non è intendo fare una
Un'esposizione diciamo scientifica prolungata io ben ho notato o se ho ascoltato analisi abbastanza dettagliate e approfondite da coloro che hanno parlato in precedenza
Quindi vorrei soltanto riferirmi a non voglio neppure diciamo esaminare le cause di quello che si dice la serio tipizzazione degli stereotipi per così dire ma piuttosto domandarmi domandare quindi in che modo ne possiamo uscire fuori la questa fissazione questa schematizzazione di stereotipi
E qui e nel caso mio particolare di quelli musicali
Quali sono che riunisca le sono alla canzonetta
Perché fare canzone napoletana che tanto
A celebrato resa famosa la nostra città nel mondo in fondo è finito a canzonetta e poi via canzonetta di carcerati noi purtroppo attualmente siamo invasi dalle tv private
E che cioè i loro spettacoli Croci diciamo disgustosi fanno anche della musica Cia a spron battuto
A volte ho potuto constatare la presenza sul ritiro di piace detti cantanti sedicenti cantanti dal nome veramente diciamo Ignoto nitrato di sfornano quotidianamente e canzonacce di pessimo gusto di di di di a anche tecnicamente diciamo povere
Con testi poetici mediocri
C'è la canzone che molte volte
Diciamo sembra essere lo scarto di quello che fa veramente la canzone napoletana tradizionale gloriosa
Ma anche la stessa canzone napoletana
La famosa artistica che pure è stato un vanto nostrane della nostra musica organistica
Io credo che abbia dato in qualche modo una
Piccola nata per così dire allo sviluppo della musica napoletana
Infatti appare incerto l'aumento della storia della musica napoletana Issa ha finito col prende il posto
Della musicale per così dire seria cioè la musica operistica del Settecento musicale napoletano era suo napoletana che tanto
Indussero a dato alla alla nostra musica
Ed è inutile qui certamente rievocare entrare nel tracciare pure a grandi linee
La storia della musica napoletana del settore dove la donna è stata e così l'abbastanza noto a tutti nei famosi nomi dei nostri compositori d'opera e che
Quando Napoleone da grande città una grande capitale venivano addirittura invitati avessero da Caterina secondo di Russia
In a Vienna le corte emesse
Prima Paisiello soprattutto ma anche Cimarosa ed è qui inutile rievocare rifate Bizet ridisegnare la storiaccia
A un certo momento sia per la crisi di linguaggio che ormai attraversa un po'tutte le nostre arti evidentemente il ciclo felice di questa nostra stagione indimenticabile e andato decadendo
Fortunatamente in qualche qui sa Canzona valutano ha perduto ha potuto dovere abbastanza in evidenza le tradizioni musicali dalla sua città e poi a mano a mano si entrati
E in questa fase di decadenza e di impoverimento
Quindi purtroppo anche in musica la stessa canzone che un tempo fu un vanto Hack cominciato a declinare anche qualitativamente non foss'altro per infiltrazioni per esempio
Di estrazione straniera anche la canzone napoletana qualche decennio fa aveva ancora certa allineano sarà mediterranea partenopea ma già si notano infiltrazioni
Di accompagnamenti ritmici d'oltremare addirittura questo fu il primo segno io penso di una trasformazione di una progressiva decadenza della canzone che subiva le influenze esterne
Anche fosse per ragioni politico-militari succedute arrivasse all'occupazione americana
Adesso per l'iter per ritornare osserviamo che va cammina sulle strade diceva che evidentemente noi non dobbiamo forse non dobbiamo
Rimanere
A osservarli a subirli ma piuttosto a
Domanda cinque al modo essi possano venire
Segreto errati progressivamente s'Minniti niente se è possibile eliminati questo evidentemente varesotto di uscire
Ma
Probabilmente almeno nel campo che interessarmi io penso che si potrebbe tentare qualche Uda rivalutazione una qui istituzionalizzazione di organismi che in qualche modo aveva portato avanti un discorso culturale serioso che oggi de è caduto del tutto
E forse io vorrei addirittura diciamo accennare
Ma la mancanza la caduta ad eliminazione alla cancellazione per esempio divenuto dell'unica orchestra napoletana che esisteva che se della Scarlatti
E questo certamente sarà ancor più allontanati dal dall'esercizio da da da da dalla militanza di una del della musica seria classica e che poteva continuare ad alimentarsi anche in qualche modo io penso che non debba essere del tutto
Disattesa questa certa
Cert'certa speranza certe attese che il mondo musicale napoletano Aspet per un termine a lottare per riavere una anche una ragione di lavoro perché ci sono io non so se tutti lo sanno ma credo che abbia sia abbastanza noto questo che lo scioglimento all'offesa Scarlatti ha portato
Proprio alla disoccupazione devo sistemare Dani i grandi Micra lirici in questo momento sono soltanto o sono emigrati fuori oppure sono hanno costituito i
Singolarmente gruppi orchestrali addirittura per in conflitto fra di loro
Io penso che noi dovremmo veramente cercare di anche politicamente di condurre un impegno all'impegno culturale e musicale che possa portare
Che possa portare a una rivalutazione una ricostituzione dei di un complesso professionale orchestrale noi dobbiamo credo mi dispiace chiudere sì perché e c'è l'onorevole Fini che sta per arrivare io vi ringrazio scusate tanto e speriamo di sentire
Allora noi il più questo convegno noi chiudiamo brevemente con una via veloce conversazione dicevo Bassolino io non so se abbiano però il tempo che tra poco comincerà a parlare Fini
Possiamo anche rinviarlo se voi credete
E certamente il convegno si è svolto molto positivamente molto positivamente benché si sia svolto in una atmosfera così di di precarietà e di distrazione il che e anch'è positivo ma non mancherà occasione non mancherà occasione io penso che noi ritorniamo su questi argomenti intanto io abbiamo avuto iniziava la presenza d'alcune personalità veramente importanti della vita culturale napoletana parte il professor Pecoraro Albani abbiamo avuto iniziale la il direttore dell'Accademia di Belle Arti di Napoli Giovanni Pisani
Abbiamo avuto lo scrittore paliotti poi abbiamo avuto alcuni dei maestri della pittura napoletana di rilievo europeo come Armando De Stefano Carmine di ruggire vedo Eduardo Palumbo ad da Maputo lo scultore Luigi Mazzella abbiamo avuto diversi colleghi giornalisti operante a Napoli ed anche operatori del mondo dell'arte della cultura galleristi ed altri gli amici che ci hanno voluto onorare della loro presenza ecco siccome io credo che sta per cominciare i il comizio dell'onorevole Fini chiudo ai i lavori e vi saluto molto cordialmente ringraziandovi