"Terzo settore e stato sociale: una ipotesi di legislazione" convegno org. dal tavolo di consultazione permanente col terzo settore promosso da deputati e senatori dell'Ulivo e dal Forum delle Associazioni

Come dargli in modo che possiamo dare
Inizio ai lavori del convegno
Il vicepresidente del Consiglio onorevole Veltroni
Intervenendo sabato al convegno dei giovani industriali ha lanciato una sfida
Quella
Di una nuova frontiera di equità sociale
Anche come gli ha detto con il coraggio di innovare l'esperienza dell'Uefa
L'onorevole Veltroni
Ha invitato ad una riflessione comune attorno ad un tavolo tra governo sindacati imprenditori
A me sembra molto giuste appropriata la sfida anche se non pochi commentatori anche tra i giovani imprenditori
Si sono affrettati a interpretare questa sfida come tante volte accade solo come un ulteriore taglio alla spesa sociale
Giusta la sfida
Ma osservo a quel tavolo deve esserci anche un quarto soggetto una quarta gamba come abbiamo detto tante volte
Deve esserci anche il soggetto rappresentativo del ricco e articolato mondo del no profit
E deve esserci non solo per un impegno solenne preso dal Governo
Ricordo l'incontro del diciotto luglio
Tra il presidente del Consiglio Prodi e il Forum Permanente del Terzo settore nel quale oggi si riuniscono più di cento tra organizzazioni ed associazioni del volontariato dell'associazionismo e della cooperazione sociale
Ma questa quarta gamba la presenza delle associazioni del non profit
Devono essere a quel tavolo di concertazione per un altro motivo più di fondo Di Resta che
Infatti
Valorizzare oggi le potenzialità del vasto arcipelago del no profit
La condizione proprio per vincere la sfida della innovazione dello stato sociale
Perché lo sviluppo dei prossimi anni non perda la dimensione sociale e solidale
E Possa quindi crescere insieme alla qualità civile della società
Si tratta di innovare con coraggio il nostro Stato sociale viziato a volte da burocratismo ed assistenzialismo
Non conservarle esistente e dunque quel sistema di protezione sociale che anni da dentro di sé anche iniquità e ingiustizie ritardi nel corrispondere ai nuovi bisogni
Non conservare ma neppure a smantellare come ci chiede la destra e come ci chiede anche parte dalla Confindustria magari con la convenzione
Che lo Stato sociale deve aver ormai pubblici una posizione residuale capace di intervenire solo verso i poveri e gli esclusi una concezione questa povera dello stato sociale
Questa non è la la nostra convinzione
La Regione Ruffolo
Quando sottolinea come la ristrutturazione capitalistica degli anni ottanta ha cambiato il contesto dove agito lo stato sociale
Mai insieme questa ristrutturazione home intatto e di molto le diseguaglianze nel lavoro per livelli di reddito nel godimento dei beni sociali
A cominciare dall'occupazione
Un diritto negato al dodici per cento delle donne e degli uomini oggi in Italia soprattutto giovani soprattutto nel Mezzogiorno
Occorre dunque non meno ma più funzione regolatrice
Per ridisegnare il di il paradigma dei nuovi diritti di cittadinanza sociale per ridefinire il concetto stesso di equità non conservare dunque ma l'intelligenza di innovare
Guardando ai bisogni vecchi e nuovi ridisegnando lo stesso rapporto tra le generazioni
Ed allora qui sta il punto che il centro di questo nostro incontro il vecchio sistema di welfare seppure ripensato e riformato non ce la fa più
Ci sono le compatibilità e prima di tutto quelle finanziarie
Anche se dobbiamo ricordarlo non è vero che l'Italia spende troppo per la spesa sociale
Ad esempio per alcuni settori come per la sanità l'Italia spende meno molto meno della media europea
Certo è vero che almeno nei prossimi anni dovremo fare i conti con un deficit di risorse e dobbiamo fare i conti con un sistema di produzione di servizi che a volte e inefficiente burocratizzato in personalizzata
Ciò che occorre oggi allora è un mix dove accanto agli interventi di uno stato sociale comunque da riformare
Vi sia l'attivazione di nuove risorse della società civile messe in condizioni di cooperare per il benessere della società
Queste risorse che operano già oggi in tanti settori ma che possono crescere ancora moltissimo sono quelle del volontariato dell'associazionismo dell'impresa sociale senza fini di lucro
E quel vasto arcipelago del no profit che posti doparsi qualificarsi proprio in una funzione quella della sussidiarietà
Che significa creare condizioni per competere solidaristica mente alla costruzione di una società più giusta
C'è bisogno
Di rileggere l'esperienza stessa del movimento operaio nella sua matrice socialista e anche cattolica
La tradizione riformista ci porta all'esperienza delle mutue solidaristiche non ci porta allo statalismo in Italia lo statalismo è stato tradizione dei conservatori
E proprio questa tradizione riformista oggi forse può innescarsi in un'idea nuova di welfare community
Dove lo Stato non si ritrae dalle sue responsabilità di regolatore delle diseguaglianze dei diritti sociali ma aiuta e stimola crea condizioni giuridiche amministrative
Perché organizzazioni di associazioni private senza fini di lucro possono operare su programmi e progetti di finalità sociale
E dove al mercato venga chiesto di rendere disponibili risorse e competenze manageriali e professionali
Perché le Onlus siano rappresenta siano responsabilizzate anche nel coniugare efficienza e solidarietà e qualità dei servizi offende
Senza queste risorse ecco il tema di questo convegno
Senza queste risorse della società stimolati a cooperare a competere a responsabilizzarsi in nuove forme di imprenditoria sociale gli spazi gli interventi del Guelfa sono destinati inevitabilmente a restringersi
Bisognino vecchi e nuovi
Di socialità di assistenza di promozione e di opportunità sono e saranno destinati a rimanere delusi
Un compito un ruolo importantissimo spetta dunque al Parlamento
Della presenza qui del presidente della Camera onorevole Violante che ringrazio a nome di tutti voi
è il segno di come questo problema sia all'attenzione del Parlamento
Un compito del Parlamento proprio perché si devono definire norme e regole nuove
Già nella passata legislatura fu istituito un tavolo di consultazione permanente tra parlamentari e rappresentanti delle organizzazioni
E di associazioni del terzo settore
L'obiettivo era quello di trovare una sede per confrontarsi e per con decidere in un'azione per rendere l'iniziativa del Parlamento più coordinata e più incisivo
Ed in questi anni abbiamo visto il mondo del no profit cresce crescere come esperienza e crescere come soggettività politica
La nascita e la crescita del Forum è il segno di questa crescita in questa legislatura fin dall'inizio si è ricostituito questo tavolo di consultazione permanente a questo tavolo insieme a rappresentanti del Forum sia dono oggi novantasette deputati quarantadue senatori
Di tutti i gruppi della maggioranza che esprime il Governo
Ma il tavolo è e vuole essere aperto anche ad altre forze anche ad altri parlamentari di altri gruppi
Nella convinzione che sui problemi della solidarietà dell'equità della cittadinanza sociale ci siano molte forze anche nei gruppi di opposizione con i quali sia possibile dialogare e costruire esperienze comuni
E questo inizio della legislatura è già segnata già segnato da iniziative di grande significato
Troverete in cartella anche una documentazione nella prima Commissione è iniziata la discussione sulla legge Luca assorda sul riconoscimento dell'associazionismo nella dodicesima Commissione e già avviata la discussione sulla lì sulla legge signorino sulla riforma dei servizi sociali di questo poi ci parlerà il processo ascolti
I avviato l'iter anche per la riforma del servizio civile
Sulle misure di sostegno
Alle associazioni che operano sul terreno dello sport dilettantistico sta preparando un disegno di legge il Governo
E il ministero del Bilancio sta preparando una legge per favorire la diffusione dell'imprese sociali nel Sud
Finanziando a fondo perduto o in modo agevolato
Cooperative ed associazioni senza fini di lucro per stimolare anche nel Mezzogiorno quel nuovo tessuto solidale competente la manifestazione di Napoli vi è stato un esempio che può divenire imprenditoria e non assistenzialismo
E poi c'è il nuovo regime fiscale per le Onlus con il quale il ministro delle finanze viste nel quale il ministro delle Finanze Visco ha chiesto la delega nella legge finanziaria
Un provvedimento questo importo importantissimo che può innescare una vera e propria svolta
Il provvedimento si articola in tre parti
Il riordino della disciplina tributaria degli enti commerciali per definire identità dei soggetti che possono accedere appunto a quanto previsto dalla legge la definizione di nuove
Delle nuove figure
Di organizzazioni non lucrative di utilità sociale e l'istituzione di un'autorità di indirizzo e di controllo
Proposte e progetti di legge importantissima per portare avanti la definizione per portare avanti appunto una azione incisiva
Der da parte del Parlamento e su questo terreno importante anche la ridefinizione delle competenze che il Presidente della Camera proprio in questi giorni assegnato ha definito per lecco per le commissioni
Ma e questo è l'altro punto che non vogliamo mettere in discussione oggi
Ma ancora leggi settoriali leggi importanti ma sono ancora troppo settoriale
Una moltiplicazione di statuti di soggetti speciali che al cui interno poi sono ancora presenti disparità di trattamento
E dunque ancora una disorganicità di norme e diritti di leggi e per di più a volte leggi rigide mentre il mondo del no profit un mondo in continua evoluzione
Ciò che occorre sarà soprattutto il tema della relazione del professor Zamagni questo pomeriggio e passare dunque da norme settoriali ad una vera e propria legge quadro
Un insieme di norme
Un insieme di norme in coerenza anche con i poteri sempre più ampi che avranno le Autonomie locali e le Regioni
Un insieme di norme unitaria ma flessibili che esaltino l'autonomia e la responsabilità dei vari soggetti che sollecitano il fiorire di una pluralità di nuove forme di associazione
Una legge quadro che definisca Poteri responsabilità tra Stato Regioni e autonomie locali
Rimetta mano anche ai libri uno e cinque del Codice PC civile
Fissando norme giuridiche DiVersi tra fondazioni associazioni imprese sociali ma trattamenti eguali proprio perché identica e la finalità in termini di utilità socia
E sarà importante
Vedere anche la collocazione del terzo settore nel nuovo ordinamento giuridico superando il concetto e la mentalità giuridici Istica che usa il diritto troppo spesso come controllo
Qui non si tratta tanto di sorvegliare
Ma si tratta invece di valorizzare e di far crescere una realtà e quindi una normativa flessibile organiche ed unitaria ma permettetemi l'espressione ingenerosa cioè adatta ad un mondo in profondo diveniva certo anche autocontrollo
Ed autorità di controllo per ubbidire alle normative alle finalità dei propri statuti è interesse precipuo del no profit che non cresca ma che crescere anche sul terreno dei controlli crescere e far crescere il proprio responsabilità un confine non chiaro
Verso chi abusa della denominazione terzo settore no-profit per fini privati e non per precise finalità sociali
Danneggia moltissimo proprio quelle organizzazioni associazioni che hanno tutte le caratteristiche ed è una delle risorse per svilupparsi
Quindi una legislazione positiva organica sotto il profilo giuridico e tributario ma che tuteli anche contro gli appunti
E nel quadro di un'organica legislazione sul no profit deve essere anche sciolto il nodo del futuro delle fondazioni
Delle finalità dell'ingenti risorse di cui oggi le Fini le fondazioni sono titolari
Sappiamo che c'è un vincolo di destinazione delle risorse delle fondazioni ai bisogni sociali
E prima con il decreto legislativo trecentocinquantasei del novanta
E poi con la legge quattrocentosettantaquattro del novantaquattro si operata una separazione giusta tra fondazioni e banca
E reso disponibile le partecipazioni delle fondazioni nelle società
Nelle società bancaria il problema che poniamo
è che in una scelta strategica di sostegno all'economia sociale all'economia del no profit le risorse delle fondazioni sono indispensabili per alimentare progetti di imprenditoria sociale
Una linea di finanza etica cioè da costruire di credito solida
Alla quale d'altra parte stanno operando sulla quale d'altra parte stanno operando già altre realtà penso alla Banca Etica penso alla compagnia di investimenti sociali
Ed una normativa quella del no profit che guardi e stimoli e Inter agisca anche con le esperienze europee
Anche l'Europa all'ordine del giorno troppo spesso c'è solo e soltanto il taglio alla spesa sociale
L'Europa
Ha bisogno di una dimensione finanziaria economica ma non solo l'Europa ha bisogno anche di una dimensione sociale l'Europa devi essere il luogo di una nuova cittadinanza sociale europea
Nella quale possono essere ridefiniti con chiarezza diritti e doveri
Il mondo del no profit
è una realtà vivace in crescita anche in Italia
è una risorsa anche per l'occupazione che può produrre molti risultati
Ascolteremo
Il dottor forzata su questo punto
Lo studio Barbetta già citate Ida quattrocentododici mila occupati in questo settore trecentodue mila volontari l'uno e otto per cento dell'occupazione in Italia nel terzo settore contro il quattro virgola tre della Francia il tre virgola sette della Germania
L'occupazione può crescere dunque e molto anche in Italia
Non so se ha ragione Jerome rischi che parlando del modello americano addirittura ipotizza come ai fini dell'occupazione anche in America l'unica soluzione non può che venire
Dalle imprese del no profit
Certo anche che certo e anche che che anche in Europa penso al libro bianco di Delors quando appunto ci poniamo il problema dell'occupazione
Guardiamo e dobbiamo guardare fondamentalmente a questo settore e fa bene il governo
Nel progetto di sviluppo per i nuovi lavori appuntare ancora una volta sullo Protti duecento mila posti lavori sono posti lavoro sono previsti nei prossimi cinque anni
Anche nei settori nuovi rispetto a quelli che servizi alla persona penso ad esempio al dottore per ambientare alla valorizzazione dei beni culturali
è questo il filo del ragionamento che ne vogliamo sviluppare in questa giornata
Con il contributo prezioso di conoscenze di competenza dei relatori professori Ascoli Bolzano Luca Luppi Zamagni che io ringrazio a nome vostro e con il contributo mi auguro molto ricco di coloro che vorranno interventi
Ma
Con un'ottica particolare
Voglio
Voglio insistere su questo anche con i relatori e con coloro che interverranno vogliamo dare a questa giornata di lavoro un'ottica particolare e cioè non vogliamo aggiungere solo altri argomenti
Ad un dibattito già denso ad una letteratura molto ricca ormai anche in Italia
Sull'identità e sulle risorse del no profit
Vogliamo soprattutto fare il punto oggi di questo dibattito ma soprattutto uscire da qui con un itinerario preciso di lavoro
Quello che ci consenta di portare un contributo a che il Parlamento ossa impegnarsi a decidere sui provvedimenti già all'attenzione e poi possano lavorare per creare le condizioni nei tempi possibili per arrivare ad una legge de
Tutto questo oggi non domani
Da questo fine sono importanti anche alcuni atti significativi ad esempio la decisione della Commissione affari sociali
Di dar vita immediatamente ad una indagine conoscitiva sul terzo settore i lavori saranno avviati immediatamente dopo la Finanziaria per preparare proprio le condizioni migliori
Per le per per la legge dentro
Lo stesso tavolo della commissione bicamerale sulle riforme istituzionali non potrà sottrarsi ad una ridefinizione dei diritti sociali in una prospettiva federalista questo convegno è questo l'impegno che ci assumiamo come tavolo sarà per noi
Un'indicazione l'ha per noi un punto di riferimento nel lavoro dei prossimi mesi la mia speranza ed il mio augurio
E anche che nel dibattito che si è riaperto anche in questi giorni sullo stato sui destini dello stato sociale
La mia speranza è che questo nostro convegno rappresenti una occasione concreta per dimostrare come non vi è un'unica alternativa quello dei tagli alla spesa sociale e allo stato sociale tagli d'altra parte già molto praticati anche in questi anni di vita
Ma insieme a questa via un'altra alternativa possibile concreta quello di innovare lo stato sociale e questo si può e si deve nel quadro di nuovi diritti di cittadinanza sociale vi ringrazio
La parola al professor Ugo Ascoli
Restare seduto anche prima dare il senso appunto di una discussione che qui vogliamo fare e contributo credo che è stato chiesto a me e al professor Bolzani è quello di ragionare insieme a voi su alcuni punti che ci sembrano importanti quando si affronta il problema del terzo settore peraltro termine sul quale esiste ormai una valanga di discussioni e di dibattiti o fanno finta sappiamo che cos'è terzo settore cioè quel contenitore vasto già da Giannotti
Enucleato che contiene una serie di soggetti molto diversi fra loro che vanno dal gruppo informale di quartiere fino alla organizzazione che opera a livello internazionale senza fini di lucro quindi è un insieme estremamente eterogeneo che però oggi è è un contenitore di grandissimo interesse ora il mio percorso che vorrei offrirvi di riflessione
E quello di ragionare insieme a voi su che cosa è accaduto in questi ultimi dieci quindici anni sul versante dei servizi lasciando appunto a Bolzano invece versante dell'occupazione
Per capire quali sono le trasformazioni quali sono le potenzialità e quali sono i pericoli Della situazione che andrò a descrivere innanzitutto a voi tutti è noto non è bisogno c'è bisogno che io qui lo richiami la crisi fiscale del nostro stato quella stremata la crisi del Welfare State ha condotto di fatto negli anni ottanta una scoperta del volontariato
Di cori scoperta perché il volontariato non nasce certamente in quegli anni che però è stato visto in all'improvviso con una sorta di miraggio come la panacea che potesse curare tutti i mali dello stato sociale si sono generati convegni dibattiti analisi che pensavano di aver trovato finalmente nuovo attore in grado di risolvere i problemi realtà così non era così non poteva essere ma certamente sulla scena
E con grande baldanza questo attore si mostrava c'è stata un'esplosione gli affetti di associazionismo volontario di impegno civile e sociale gratuito di volontari tutte le cifre pura anche donne grandissima mente convincenti ma ci dimostrano questo trend di crescita
Ecco intanto però che cosa accadeva nel concreto nei casi concreti cioè a livello dei comuni a livello dei territori e si andavano diffondendo effettivamente nuove modalità anche nella erogazione di servizi che vedevano un ruolo importante di questi associazioni di questi soggetti e sicuramente vedevo un ruolo innovativo di queste associazioni pensiamo per esempio tanto per fare un solo è una sola citazione a tutti voi ben noti ruolo delle comunità terapeutiche nell'affrontare la problematica della tossicodipendenza non vi è dubbio che qui si tratta di un settore nel quale queste i soggetti per primi hanno tentato di dare una risposta
Ora tuttavia bisogna anche dire che fin dall'inizio anche in questo periodo ne troviamo diversi diverso oggetti con diversi approcci diversi e culture del terzo settore perché se sono tanti soggetti
Sono tanti gli attori in questo contenitore tante sono anche le culture
Che riguardano i servizi e allora
Però se vogliamo identificare un filo diciamo di sviluppo e possiamo dire che si stava passando in quegli anni ottanta da un approccio tradizionalmente di tipo qualitativo assistenziali filantropico
Ad un approccio invece molto diverso motivato dalla volontà di lottare per esempio contro i processi di emarginazione
E motivato dalla volontà di affermare un impegno civile e sociali diretto basato sulla consapevolezza della professionalità basato sulla consapevolezza della eticità dell'impegno civile queste cose queste spinte sono estate generatrici di nuove i tipi di volontariato nuovi tipi di soggetti e allora arrivo subito al terzo punto e allora e che cosa è accaduto abbiamo uno stato sociale in difficoltà
Una crisi fiscale che creano problemi una società civile che esprimeva nuove potenzialità c'è stato evidentemente un incontro fra questi fenomeni e non abbiamo assistito ad una
Crescita di rapporti
Diciamo così collaborativi fra enti locali fra unità sanitarie locali fra enti pubblici e queste detenzione di volontariato queste associazioni queste cooperative nell'ambito di servizi ma questo rapporto è avvenuto in un clima che potremmo chiamare di mutuo adattamento cioè senza che ci sia stata una reale pianificazione una reale un lucida progettazione e naturalmente questo mutuo adattamento ha risentito che è vero delle caratteristiche di tutto il sistema sociale italiano per cui queste pratiche di collaborazione
Che vedevano la pietà mia nella convenzione fra l'ente locale e i soggetti erogatori di servizi e poi è stato immerso anche spesso nelle pratiche di clientelismo perché naturalmente anche qui sa trattandosi di l'erogazione di denaro pubblico a beneficio di soggetti privati talvolta è accaduto che queste pratiche si siano un po'come dire clientela Rizzato tuttavia e dalla parte diciamo del pubblico che cultura c'era ancora in questi anni c'è una cultura della delle grazie a una cultura dell'ultima spiaggia insomma la cultura da quella che vedeva gli amministratori tentare di rispondere con i propri mezzi alle esigenze sociali e poi alla fine se non si riusciva a come evidentemente non si poteva riuscire a fare
Perché le istanze sociali la domanda si complessi Ficarelli risorse pubbliche invece progressivamente venivano a calare alla fine c'era il ricorso al all'attore fuori scena si diceva alle organizzazioni adesso pensateci voi in qualche modo questa era una cultura quindi un po'strana e poiché la base di rapporto veniva spesso e volentieri sanzionato dalla convenzione convenzione che però risentiva di una cultura amministrativa tale per cui c'era la gara o l'appalto al minimo costo e questo creava una serie di fenomeni competitivi sul piano del costo che naturalmente essendo sì
ENPA trattandosi di servizi che hanno una forte dose di forze di lavoro di professionalità e di uomini e donne impegnati molte volte questo concorso per il minimo costo comporta un ribasso notevole della deliberazione dei lavoratori di un uso talvolta appunto come dire erratico precario se volete sotto dimensionato se non proprio di ricatto di manodopera in queste organizzazioni molte volte quindi come vedete questo mutuo adattamento
E si è fatto strada è cresciuta la pratica e la collaborazione se ne prendessimo in considerazione tutti gli enti locali in Italia il Nord del centro
Un po'meno nel Sud troveremo negli anni ottanta una crescita progressiva di questi rapporti ma con tutte queste modalità diciamo così
Se posso definiamo assorta di rapporto di mutuo data amento all'italiana insomma in qualche modo perché non c'era ancora una gara Lang non c'era una corsia nella quale corre insieme non c'erano regole c'erano le vecchie regole amministrative evidentemente ma che non poteva dar conto di questo strano
E i risultati di ricerca ce lo dimostra bisogna ricerche ci dimostrano che in questi anni il terzo settore diciamo tutto questo contenitore cresce
Se lo misuriamo come numero di volontari lo misuriamo come numero di associazioni misuriamo come crescita di finanziamento pubblico a soggetti privati senza fini di lucro lo misuriamo nell'ambito di alcune politiche socioassistenziali
è vero di servizi alla persona e però dove cresce
La cosa interessante
Che cresce soprattutto dove c'è una maggiore presenza dello Stato dove c'è una società civile più diciamo così stabilizzata dove c'è una maggiore rete di rapporti interpersonali dove c'è un elemento diciamo di fiducia
Lei rapporti né il dialogo fra le parti zecche e quindi fa sì che vediamo
Anche qui tutti gli indicatori vi risparmio le cifre ci dimostrano che
In questi anni il terzo settore cresciuto molto di più nel nord e nel centro che non nel Mezzogiorno per i noti problemi diciamo di segmentazione talvolta divide la società civile meridionale di minor qualità dei servizi pubblici presenti di minore accesso certe risorse diciamo di tipo pubblico istituzionale a una minor fiducia nei rapporti interpersonali eccetera
Allora tuttavia allora se e noi riflettiamo su questo risultato vediamo che potremmo quasi stabilire una sorta di correlazione dove c'è più stato c'è più mercato certo il terzo settore allora e questo è un punto importante non stiamo parlando di una risorsa che va a compensare ma parliamo di una risorsa che cresce con il processo di modernizzazione sociale un sentiero quindi per lo meno i Paesi europei di modernizzazione
A più dimensioni una mo'dedizione sociale civile e culturale dove cresce la qualità e la risposta pubblica crescono gli interscambi ruoli diciamo nell'ambito del mercato e crescono anche le capacità le protesi dentali managerialità anche delle cosiddette imprese sociali
Questo significa anche che matura ma in questi anni siamo appunto alla vigilia di un passaggio importante l'idea anche nelle forze che sostengono un Welfare State avanzato non spendaccione qual è l'Italia probabilmente non lo è mai stato ma un Welfare State avanzato l'idea che occorra abolire o comunque ha mai inalare la bandiera del monopolio pubblico in alcuni campi di prestazioni si fa strada e qui è un processo che accade anche in altri settori si fa l'idea della necessità di quali collaborativi fra pubblico e privato questo amore alla alla base della scelta cioè un sistema di pensioni complementari che affiancano stima pubblico
E alla fase di determinate analisi della sanità è alla base poi dello sviluppo dei rapporti nel servizio Charlie alle persone alla base del dibattito che oggi alcuni stanno facendo d'altro canto però emerge anche quest'altra idea incolori quali spingono per una cittadinanza sociale più avanzata e che non si possa dare alla terzo settore questa patente di pene in corrispondenza di un pubblico che sarebbe il male cioè si rifiuta una visione manichea
Bisogna valutare caso per caso settore per settore che tipo di quadro collaborativo si può si può costruire e allora veniamo
La seconda parte del mio discorso perché oggi risultati ricerche appunto questo ci dicono oggi siamo alla vigilia di una possibile scatto di qualità nel nostro sistema di protezione sociale evidentemente io
Non penso invece a a scuole di pensiero a forze sociali che vorrebbero una americanizzazione del dello stato sociale in Italia una smantellamento come diceva prima il presidente Giannotti ora c'abbiamo una serie di elementi che ho provato a come dire a ricordare che spingono verso la necessità ecco starei per dire quasi nel senso latino alla inevitabilità quasi di un processo di crescente coprogettazione come l'ho chiamato di progettazione partecipata se volete delle politiche sociali
Innanzitutto abbiamo certamente non possiamo non pensare che in futuro questo si interrompa una diminuzione delle risorse economiche a disposizione dalla finanza locale quanto meno c'è da attendersi una stagione difficile un inverno faretto
D'altro canto è vero anche però che le prospettive del decentramento e del regionalismo sembrano molto più vicine che non dieci quindici anni fa quindi questo significherà maggiore potere ai governi locali come già anche Giannotti ricorda d'altro canto c'è però anche una crescita che in questi anni stata documentata anche dagli economisti dagli studiosi di economia aziendale perché dai sociologi dei giuristi di ricordi capacità organizzative di capacità professionali di managerialità queste ridotte all'elezione del terzo settore
E su questo sfondo ci sono nuovi bisogni e nuove complessità che richiedono necessariamente un intervento integrato e avete oggi non è pensabile che si possa dare risposte alle nelle grandi città ai problemi da diciamo della nuova vita urbana se non c'è questa Rete che sta integrazione di sistemi che deve crearsi nessun comunitaria in grado da solo di risolve il problema dei senza casa o degli immigrati
è vero o dei giovani con disagi o dei minori a rischio e quant'altri se non creando questa rete questo ormai sulla e credo sulle prime pagine di tutte le agende
E naturalmente poi diverse sono sono risposte allora alla luce di questo e delle trasformazioni socio demografici di cui non dico nulla a tutti è noto cosa vuol dire famiglia e anziani tanto preda di titoli
è chiaro che alla bisogna andare occorre andare se si vuole dare una risposta avanzata ad una nuova cultura della coprogettazione o della partecipazione partecipata
Progettazione partecipata oppure altri la chiamano gli urbanisti e suo padre programmazione condivisa insomma c'è una ricchezza di slogan ma che sta a significare necessita di questa concertazione forte tra soggetti
In un'ottica appunto di quel servizio cioè in un'ottica la quale non ci sia il monopolio pubblico ma ci sia una nuova consapevolezza di creare beni collettivi dipinge un quadro collettivo avanzato dove collettivo dire pubblico vuol dire anche soggetti non pubblici
Quali sono gli elementi di questa nuova cultura che si sta è guardate questa è la cosa interessante per una uno studioso un sociologo scienziato sociale che riguarda appunto tenta almeno di guardare talvolta anche con la lente d'ingrandimento quasi con un entomologo diciamo le cose che accadono si notano delle dei cambiamenti anche molecolari diciamo mentre si aspettano procedimenti legislativi avanzati non latitano le cose accadono come quando è stata promulgata la legge quadro sul volontariato siano state esperienze molto avanzate già condotti nel giorno e che sia spetta evidentemente e e una un avvenimento legislativo allora qui ci sono già
Degli elementi di questa nuova cultura della coprogettazione che io cui facevo riferimento momento fa quali sono sono innanzitutto Progetti
Già sperimentate o che stanno sperimentando sul territorio io ho partecipato recentemente questa tre giorni le volontarie atto a Napoli beh scusate veramente sezione a cui non ho partecipato ma devo tratta Torino invece nella quale appunto è emerso da una tavola rotonda in cui erano presenti vari assessori del Nord del Centro e Sud come già stiano trasformandosi
Dei nuovi modelli di rapporto fra Enti locali organizzazioni volontarie dove c'è un superamento di fatto il processo di delega che dicevo prima e dove si stanno costruendo che li rischiamo di dei tavoli concertati a livello locale
Per progetti mirati cioè non si parla della volontà di fare bene ma c'è un problema si dividono delle priorità sul territorio presso i minori possono essere i nomadi possono essere i senza casa bene lì
Nascono stanno momento si penso all'esperienza e alcune città del Veneto penso alle cose napoletane penso le cose che stanno progettando a Torino penso ad altre realtà dei tavoli concertati
Tre progetti mirati dove c'è l'ente locale sono le organizzazioni di volontariato dove ci sono le cooperative dove compaiono talvolta anche l'IPAB
Compaiono altre organizzazioni che riescono più a progettare insieme intervento pur nelle specifiche naturalmente differenti responsabilità questo sta venendo fuori
L'altra cosa importante il platano cultura che sta emergendo è la modifica delle regole che l'appalto oggi siamo in grado in molte regioni di avere nuove normative regionali nelle quali la i stato non è più costretto a guardare al minimo costo ma devi assolutamente deve in base alle leggi tenere conto per un quaranta o cinquanta per cento degli elementi di costo ma per l'altro conto la presse novità delle organizzazioni
La capacità di attivazione di volontariato l'esperienza dello stato di quel servizio le figure sociali che include la congruità del progetto così come presentato con le finalità regionali o del Comune sordo il Comune
Quindi c'è una nuova cultura dell'appalto che ormai sta emergendo
Ci sono esigenze ormai di formazione congiunta non si fa più un discorso di formazione in taluni ambienti di formazione per gli operatori del volontariato delle cooperativo delle sezioni e gli operatori comunali si sta creando in mente perché a Napoli in questo in questo momento
Un tentativo di fare formazione congiunta proprio per creare questo non lo spirito costano cultura diciamo agli operatori c'è una cultura della valutazione che sta emergendo contro la pubblica amministrazione solamente dieci o quindici anni fa non avremmo trovato traccia oggi da un lato siamo spinti dalle dalle progettazioni europee che chiedono naturalmente hanno contengono la necessità di in di di fare valutazione ex-ante e ex-post nelle forme di cofinanziamento dei progetti di investimento o dei fondi strutturali programmi del pinne eccetera
Ma ci sono anche pezzi di legislazione italiana che stanno introducendo questa cultura della valutazione cioè della capacità di calcolare gli effetti di un provvedimento che non è la contabilità né la il controllo gestione qualcosa di più seppi che si possono avere ex ante in itinere è disposto a battersi sperimentare nuove forme e andare avanti col processo ora pensiamo agli certi provvedimenti riforma che la pubblica amministrazione della riforma
Dalla dirigenza riforma ospedaliera in cui la valutazione diventato un dovere pensiamo alcune leggi che richiedono delle valutazioni specifiche prima d'impatto ambientale
Pensiamo ai nelle università ma i nuclei di valutazione che stanno per anni in tutte le università che stanno basilari per i nuovi statuti pensiamo al fatto che molti servizi cominciassero date solo parlando di progetti e quindi necessità di valutare all'interno del progetto c'è il discorso da valutazioni insomma in Italia
Anche se in maniera ancora più un pochino impropria confondendo talvolta con la tecnica di gestione però sta intanto questa cultura della della valutazione questa importantissima un Ente in cui si deve coprogettare bisogna valutare insieme gli effetti ma altri elementi sani entrando lo citava credo Giannotti mi sono mai nuove e possibilità di finanziamento di progetti sociali pensiamo a tutta la convegnistica l'esplosione e le nuove leggi sulle sulle fondazioni sulla finanza etica di cui adesso contratto ma che erano altra cosa dieci anni fa se ci pensate un momento
Ma pensiamo anche ad altre cose la stessa legge quadro sul volontariato all'Inter tiene uno un elemento di grande rilievo che la creazione dei centri di servizio per le organizzazioni di volontariato ancora sappiamo che non esista ma presto poi finiranno per l'esistere vuol dire cioè trasferire dal mercato al non profit e lo stesso discorso come nelle nel mercato le aziende di servizi reali la produzione così la garanzia di volontariato radio di servizi per la formazione per la consulenza per il destino ora questo tutti elementi sparsi no che però se leggiamo insieme fa una certa impressione secondo me cioè dimostra che c'è un processo di cambiamento che ovviamente come tutti i processi a passi avanti passi indietro non è che non è omogeneo a livello territoriale risente di tante difficoltà ma che sta facendosi
Avanti ultimo punto che vorrei trattare prestare il mio tempo
Mi pare che ci sono sono già note mi batterica
Giustamente è il discorso di quelle che io chiamo i pericoli e le potenzialità di questa diciamo così valutazione che sto facendo insieme a voi di questa coprogettazione
Un primo pericolo secondo me importante che val la pena io ribadisco anche qui è il pericolo di spendere un patrimonio pubblico di grande professionalità di grande esperienza non possiamo pensare che questa coprogettazione in cui il pubblico dovrebbe regolare valutario precisano diverbi controllare sperimentare coprogettare sia fatto da un pubblico che abbia perduto le capacità del fare le culture fa quale cultura del fare sono importanti dentro il pubblico penso perché ho dei convegni recentemente tenuti sugli asili nido a livello comunale
C'è una sperimentazione di nuovi modelli di servizio straordinarie che pone l'Italia all'avanguardia sicuramente in Europa sono tutti dentro il pubblico tutti i fatti da operatori di del pubblico e dice tutto un patrimonio penso alla scuola ma penso ad altri campi che non va assolutamente svenduto non va certamente ed ero mitizzato ma va tenuto in conto comunque un attore importante senza il quale cade un pilastro decisivo
E questo è un pericolo per la perché si dice e al settore sarà il buono il pubblico anchilosato non ce la fa era rigido burocratico e e tutti questi aggettivazioni utilizzate nella dalla letteratura
L'altro pericolo è che le carenze legislative se si protraggono lungo rendono poi difficile questo discorso perché è vero che discorso è maturato in un quadro diciamo così quantomeno grigio
Però se il quadro cresce e la legislazione non si adegua e penso per esempio in questo caso alla cooperazione mondo la cooperazione ci sono rischi
Che si svuota dall'interno una poste una potenzialità pensiamo le cooperative sociali quattro cinquecento detti quali tipi di problemi creano nella gestione dei rapporti di lavoro a gestire i rapporti con il pubblico eccetera ora quindi attenzione che un ritardo eccessivo può può fare diciamo aveva un effetto negativo
L'altro l'altro elemento l'altra grande grande grande pericolo che invece questa accentuazione di come direbbe qualcuno di nuovo produttivo del terzo settore o comunque diciamo di ruolo operativo costringa o diciamo così comporti per queste organizzazioni una non capacità di combinare quella che la necessità di offrire un servizio in maniera efficiente
Anche competendo sul mercato
In maniera qualitativamente né ottimale con però la missione con diciamo l'obiettivo che e per le quali questa organizzazione è nata non si tratta di organizzazioni di associazioni di cooperative che sono nate solo per rendere servizio non a te con delle finalità di carattere etico sociali e civili morali ideali che non possono essere immediatamente messo da parte solamente per l'efficienza quindi questa combinazione è il punto sul quale oggi il terzo settore sintesi
Quali sono le potenzialità dall'altra parte ebbe le potenzialità sono che sicuramente l'unica risposta all'altezza diciamo delle sfide in atto nelle società
Europee e in Italia anche non fa certo eccezione è quella del welfare mix cioè di questa combinazione Orazio Vesco
Da un convegno che abbiamo organizzato come network italiano dice che sul terzo settore a Milano gingilli giusto due giorni fa da dove c'erano diversi relatori diversi Paesi europei magia questa spinta forte
C'era un dalla Norvegia alla Francia dalla Germania ed Inghilterra naturalmente con diverse è in fase secondo diversi contesti ma questa spinta forte
Alla coprogettazione o comunque questa miss che l'avete che la rete dei servizi futuri e allora sul discorso della Rete io non non dirò quasi niente ma qualcosa
Poche cose quadrate ormai tutti gli studi vanno a cadere su questo su questo sostantivo reti
Però ovviamente rischi vuol dire cioè creare sul territorio un sistema di protezione collettiva insisto su questo collettivo non solo pubblico
Che veda fin qua la base il discorso della cooperazione fra soggetti diversi ma veda il massimo sfruttamento delle tecnologie che possono dare una grandissima spinta non solo al miglioramento la qualità dei servizi
Ma anche all'occupazione
Che vedono nella necessità di innalzamento dei saperi della formazione dentro queste organizzazioni che vi era stato uno scambio continuo di informazioni
Che vedono quindi una continuazione interrotta perché quando si parla di coprogettazione o si intende una un processo che comincia e e finisce è un processo continuo Iddio lui sperimentazioni io riprogettazione che coinvolgendo interventi soggetti diversi ma che coinvolge anche le nuove unità di convivenza in questo senso
La recente proposta di legge quella cui alludeva Giannotti quella diciamo a firma signorino Giannotti Mussi ed altri chiesto l'intervento di sostegno sociale per la prevenzione delle condizioni di disagio e di povertà ma anche per la titolo lunghissimo ma anche per la promozione di pari opportunità di un sistema diritti di cittadinanza quindi si muove in un'ottica complessa beh mi pare che questa legge sembra volersi incamminare verso il potenziamento del terzo settore e anche verso la creazione di una rete di prestazioni termiche prendo a prestito dal dettato normativo
Al centro le quali verrebbe a trovarsi comune che è un po'la nuova diciamo Stella polare del del del welfare a livello locale gli articoli dieci dodici tredici io adesso non posso citare si fa un tentativo di immaginare questo rapporto di immaginare questa rete di immaginare un registro di immaginare una normazione anche se forse occorrerebbe essere ancora un pochino più innovativi e prevedere magari nella stessa legge dei quali collaborativi un po'più partecipati ma questa è un'osservazione così
Un po'stravagante se volete ora questa Rete allora questo western x che può svilupparsi che comincia a svilupparsi anche se ha bisogno di alcuni elementi si basa su tre su tre punti forti si basa sulla Partecipazio
A e nonna una partecipazione Sclero tipizzata Oku solamente istituzionale ma una partizione concreta
Operativa nei fatti rivista di rimodulata va ripensata continuamente si basa su una responsabilità nuova di soggetti che non siamo più in una situazione alla quale si possa parlare solamente di diritti di cittadinanza
Qui dobbiamo rileggere quelli che gli hanno pensati vedremo che avevano fatto anche di doveri di cittadinanza ora qui c'è tutto un discorso di nuove responsabilizzazione del soggetto dall'individuo alle unità di convivenza le reti alle disservizi e soggetti del terzo settore
E alla fine di questo naturalmente se una rete è prevista Magistretti nona maglie larghe nessuna rete che con
I buchi sia quelli che vogliono sfruttare ma escono anche quelli che vorresti penso ma suona capisca arriva immancabilmente Serna reti purché pescare contanti con i buchi molto grandi pescati poco
Allora se invece avete una rete ma gli scritti andateli mai giusti nel modo giusto con la tecnologia giusta alla fine dopo il riposo biologico impedisce viene abbondante chiudo allora con una invita attenzione a evitare evitiamo per una buona volta quelli che sono gli stereotipi e di slogan ma che invece vanno ancora molto di moda che io prevedo avranno una nuova rivitalizzazione se passa questa legge delega come sarebbe auspicabile passasse in una finanziaria e quindi il governo sarà costretto tra virgolette in bene a creare una nuova normativa vedete sarà una nuova ripresa di dibattito sul terzo settore e allora si dirà che la privatizzazione è sempre un bene
Invece la privatizzazione può essere una cosa positiva ma calcolata va misurata si dirà che la trattativa azione sempre portatrici di maggiore efficienza e invece neanche questo è vero perché le ricerche fatte in un pregio in Inghilterra altri paesi dimostrano che talvolta il crinale dell'efficienza Pubblico e privato non è lesse il pubblico lesse il privato ma è la dimensione organizzativa
Che fa sì che una struttura se è più efficiente e più efficaci ma perché la dice lunga su quanto Remo lavorare ancora su questo termine
Attenzione al fatto che di un mercato dove c'è più competizione e di più trasparenza fra virgolette le regole possa essere sempre un bene più mercato va bene se la competizione è fra soggetti che possono competere quindi sono messi nelle condizioni di competere
E attenzione appunto che sta visione manichea del pubblico e burocratico pesanti ridipinto personale costoso sequestratore che informale leggi visibile personale meno costoso si volatilizza velocità non è vero
Non è vero c'è un fenomeno di burocratizzazione anche nel terzo settore tipo ha senso strutture pubbliche molto agili
Con strutture ad hoc io ricordo Giorgio Ruffolo quando scriveva ne sia prima Adoc dazi agricoli tanti anni fa di far piuttosto che una burocrazia adesso è una battuta ma perché c'era necessità di strutture di Progetto ad hoc che si terrà ecco se questo è gli slogan se questo è
E il clima che riusciamo a evitare usciamo dice incanalare cinque sta nuova cultura che comunque sta emergendo credo che potremmo costruire dei nuovi quali sono collaborativi
Condivisi trasparenti partecipati che potrebbero anche in un momento di crisi fiscale fa fare un salto avanti alla cittadinanza sociale grazie
Grazie al professor Ugo Ascoli ora il professor Carlo Borsani ha parlerà di terzo settore nuova occupazione
Questo
L'argomento che mi è stato affidato è un argomento relativamente ampio forse un po'anche un po'spinoso nel senso che l'idea che dal terzo settore possa derivare la creazione di nuovi posti di lavoro e relativamente nuova nel dibattito sia italiano sia internazionale fino che l'ha parlato forse in maniera ufficiale quanto meno è stato del loro alcuni anni fa nel libro bianco su della comunità su questo tema esistono diverse visioni poi cercherò di riassumerne
Visione che in alcuni casi sono anche in contrasto tra loro ed esito soprattutto molta confusione il fatto per esempio che per un economista il fatto che in Italia per un certo periodo se si è ritenuto che Jeremy Rifkin col suo lavoro potesse essere un vero teorico del terzo settore dimostra che su questo tema c'è molta confusione perché in realtà Jeremy Rifkin non non v'è un teorico del terzo settore io l'ho definito più piuttosto un teorico per la distruzione del terzo settore
E quindi dovendo fare delle scelte ovviamente nell'impostare questa relazione ho preferito dare per scontato ciò che è più noto quindi i dati sul terzo settore in Italia in Europa gli Stati Uniti ormai pubblicati commentati
Quasi quotidianamente dalla stampa e cercare invece di fare uno sforzo per proporvi alcune riflessioni di carattere generale e quindi anche un po'più teoriche che servano però poi alla fine a individuare alcune strategie di politica
Anche se vogliamo o o comunque dar a dar ragione a a spiegare perché dal terzo settore emergono determinate proposte di politica economica a cui anche il nostro chairman accennato
Mi scuserete quindi un pochino sia della pesantezza di questa mia relazione probabilmente sì anche vera schematicità cui sono costretto per cercare di stare non sono così bravo come Ascoli ma dunque dice qui se partecipare emittenti nei tempi tre nella schiena nei tempi previsti ma tanto mi ha regalato cinque minuti
Quindi io partirei da una cosa nota in sostanza per poi soffermarmi in particolare su un aspetto è abbastanza noto letteratura che il terzo settore o le organizzazioni terzo settore possono svolgere e di fatto svolgono contemporaneamente più funzioni
In particolare quattro sono le funzioni che gli studiosi hanno individuato quelli al Boca sicuri tutela di particolari categorie di cittadini
Quella di pioniere cioè di sperimentatore di nuovi servizi i loro interventi quella di redistribuzione di risorse accanto o in alternativa all'azione redistributiva dello stato e infine quella di produzione di beni e servizi in particolare di servizi i servizi sociali non solo di servizi assistenziali
Le prime due funzioni quella di tutela è quella di pioniere hanno prevalso fino agli anni Ottanta nei sistemi Almoravidi e di welfare tipo universalistico cioè nei Paesi europei dove la funzione redistributiva e in parte quella produttiva era fortemente in mano alla pubblica amministrazione
Le funzioni invece distributiva di produzione sono risultate più rilevanti nel paese a quel pare si duale come gli Stati Uniti in particolare per quanto riguarda la la restituzione per esempio però sul ruolo delle fodere vivi delle grandi riconversione
Per quanto riguarda la produzione ruolo rilevante delle opere Foundation
Quello che cambia nel corso degli anni ottanta e novanta è che anche nei paesi europei non solo negli Stati Uniti il terzo settore non solo cresce quantitativamente e questo è una ma una evidenza che ormai emersa dalle dalle analisi e quindi cresce anche politicamente
Ma soprattutto vede crescere l'ultima di queste quattro funzioni quella di produrre servizi cioè vede si sposta progressivamente verso la dimensione produttiva le nuove organizzazioni sono in larga parte produttiva produttrici di servizi sociali anche se ciò non significa che vengono meno gli altri ruoli di altri ruoli del terzo settore continuano a esserci
Organizzazioni al box organizzazioni di sperimentazione eccetera
Molte molte trasformazioni per esempio da organizzazioni di volontariato Valdani frazione di produzione di di di di servizi e siamo seguono questo processo cioè si scopre la recita di di fare tutela ci si rende conto che non c'è nessuno in grado di produrre quei servizi in grado finanziariamente opere proprio per volontà politica e quindi si passa a diventare produttore dietro a questa evoluzione ci sono sicuramente diverso da giorni le principali sono note sono due la prima all'aumentare del reddito mentre la domanda di servizi in secondo luogo si ridimensionano specialmente per quanto riguarda l'aspetto di produzione di servizi i sistemi di Uefa anche quelli europea
Questa trasformazione verso un ruolo più produttivo spiega una serie di problemi che sono creati in questi anni per esempio mette immediatamente in evidenza l'inadeguatezza del delle forme giuridiche
No secondogenito del del delle prime codice civile sono funzionaria svolge attività ideali quindi tipicamente finalizzata svolge attività di advocacy mal si prestano alla produzione i servizi
Un'altra conseguenza si pone il problema di della revisione dei rapporti con la pubblica amministrazione di cui ha parlato a Scoglio Lungo
Perché perché non basta più il contributo occorre un rapporto contrattuale perché non uno straccio di promuovere qualcosa si tratta di produrre dei servizi per dei cittadini che devono essere vario modo selezionati per esempio
In base in base al reddito in base a quanto si passa quindi da Rosa del contributo così alla contrattazione
Si spiega in questo modo anche la crescente diversificazione Interna terzo settore cioè la tendenza dei vari sottosistemi a ricercare la propria identità mi dicono che la legge delega della legge sulle ONLUS il il volontariato ha chiesto scusa di optare per uscire dalla dalla definizione di ONLUS e questo è naturale perché perché poiché la definizione di Onlus fortemente ancorata l'aspetto produttivo è chiaro che chi non svolge attività produttiva tende a mantenere e giustamente la propria identità
Non non molto molto criticando chi non fa produzione sto sottolineando l'evoluzione perde terreno
Ancora questa ha portato per esempio al forte rilancio delle forme mutualistiche che tradizionalmente non rientra neppure nel nel nel settore non profit
In particolare che la forma associativa e della forma cooperativa
Questo non solo in Italia ma in tutti i Paesi come senza lavoro dell'ONU metti per me mette in risalto che che conta di cooperative va a vedere quanti sono le cooperative nella nella nel settore sanitario nei diversi paesi arriva individuare quarantadue forme diverse di cooperativa nel settore dei servizi sanitari
Infine una cosa molto interessante nascono nuove forme organizzative
Cioè nascono realizzazione che sono abbastanza
Differenza così anzi attivi che nel nostro contesto istituzionale c'è organizzazioni che alcuni hanno già chiamato manti stakeholders organizzazioni i cui proprietari gestori sono al contempo portatori di interessi diversi
Che
Vengono messi insieme vengono condivisi della stessa organizzazione consumatori lavoratori utenti volontari volontarie lavoratori dita sottili della cooperazione sociale in Italia ma non solo de de della della cooperazione di asilo che svolge attività di asilo nido in Svezia della della della della cooperazione che ve eccetera eccetera
Questa trasformazione del terzo settore verso una funzione sempre più produttiva a me una parte del partito è a stimolato l'attenzione verso problemi di efficienza ed è la compatibilità fra efficienza ed equità a cui faceva cenno scuri
Verso gli effetti destino distributivi dell'attività di queste organizzazioni a favore di chi lavora dei poveri o dei ricchi del ceto medio o degli svantaggiati e infine a spostato l'accento sugli aspetti occupazionale niente mi concentrerò su questi ultimi
Dicendo che se noi guardiamo alla letteratura
Recente su questo tema
Da esse emergono emerge una meno tre diverse visioni della dimensione occupazionale del terzo settore
La prima è quella tipica dell'istinto che vieta il settore come luogo di attività fuori mercato
Cioè il luogo dell'attività di volontariato di servizio civile obbligatorio o volontario
Cioè di quell'attività che in realtà non incidono sui livelli di occupazione né di disoccupazione ma che alleghiamo le conseguenze negative della disoccupazione
Cioè sono quelle posizioni in parte anche come quella di Udine che accettano quel sistema cioè prendono atto il sistema economico crea disoccupazione Elena nata settore il soggetto che può contribuire ad alleviare i problemi della disoccupazione allontanando i soggetti disoccupati
Dalla dalla dal dall'inattività che deriva dalla disoccupazione impiegando in qualche modo in qualche altra forma
C'è una seconda visione del ruolo occupazionale del terzo settore
Terzo settore ovviamente sui espressioni più produttiva ma questo ho detto prima quindi nasce poi ci perde spettatore come soggetto di produzione di servizi per conto dalla pubblica amministrazione
Cioè in cui era pubblicani sociale che domanda terzo settore o che entra in contatto con il terzo settore gli affida la produzione di servizi in questo caso è chiaro che il terzo settore crea posti di lavoro ovviamente il problema è quanto questi posti di lavoro sono aggiuntivi oppure sono sostitutivi di posti di lavoro pubblici non crea e poi un terzo modo di vedere al terzo settore da questa occupazionale chiesta settore come soggetto di produzione di servizi direttamente per la domanda privata che
Credo soprabito bene interpretazione che Ruffolo datato settore
Con il concetto di mercato sociale che non esclude anche una certa presenza nella pubblica amministrazione come attivatore domanda ma dove comunque l'aspetto centrale del ruolo del terzo settore è quello di creare porti a creare tentare direttamente in contatto con la domanda privata appagante di servizi in questo caso il terzo settore crea occupazione aggiuntiva e la crea soprattutto se si ipotizza che esistano sistema domani
Di servizi non soddisfatto
Vi è poi quarto modo di vederla ma che sulla combinazione secondo del testo c'è un terzo settore che operi contemporaneamente
Come soggetto che produce per la pubblica amministrazione o su comando della pubblica sul contratto diciamo con la pubblica amministrazione che opera anche per la domanda privata e sono forse le forniture più frequenti come dimostra peraltro abbastanza bene anche la ricerca coordinata palestre sale anche qui con noi
Fatto caparbietà per l'Italia da cui risulta che anche nel settore dei servizi sociali
C'è una rilevante componente di entrate da da da prima
Questo se queste sono le tre funzioni emerse in questi ultimi tempi in questi ultimi mesi di dibattito a queste poi corrispondono una serie di pericoli individuati soprattutto da parte del sindacato il primo pericolo il più vecchio originaria
E viene volontariato come attività lavorative regolare la grande paura del volontariato in questo valenza azioni realtà sia lavoro irregolare
Secondo pericolo la seconda paura che uno sviluppo del terzo settore
Determina un peggioramento delle condizioni di lavoro in particolare se e condizioni di lavoro del terzo settore le compariamo con le condizioni di lavoro degli addetti ai servizi nel settore pubblico
Si pongono quindi se vogliamo approfondire tra pronti a queste tre questi temi per vedere qual è il un ruolo più importante del terzo settore
Si pongono allora due problemi il primo quale tra le diverse funzioni individuate o tra le diverse visioni e quella più corretta e quella con maggiori potenzialità occupazionali
E in secondo luogo quali interventi istituzionali ne conseguono e con quali priorità
Per rispondere a queste domande però occorre ancora fare due cose occorre avere un attimo ieri la disoccupazione moderna
Che non abbiamo
E occorre una teoria del terzo settore cioè una occorre che dare la risposta a domande del tipo le organizzazioni che compongono terzo settore hanno effettivamente dei vantaggi comparati rispetto alle altre forme organizzative se si quali sono questi vantaggi comparati cosa ne consegue capite bene affrontare questo argomento in in nei venti minuti che mi resta è un po'difficile alle portato con me anche una serie di dati statistici che non riuscirò sicuramente a mostrarli tengo qua eventualmente di riprendiamo nella nella nel dibattito se ce ne fosse bisogno vuole per cercare di affrontarli comunque tutti e due anche se in maniera meno e parto ovviamente dal dal problema della disoccupazione o meglio delle cause della disoccupazione è noto che oggi gli economisti non hanno nato via soddisfacente della disoccupazione
In particolare di quel i quali sull'azione che ha colpito i Paesi europei a partire dagli anni Sessanta settanta e che si manifesta persistente nel tempo nonostante l'evoluzione ciclica
La ragione di questo fallimento dell'arte della scienza economica va probabilmente ricercata nel fatto che e nessuno degli approcci utilizzati neppure quelli proposti dai da oltre Ilo eccetera
E è sufficientemente generale da riuscire a tener conto di tutte le possibili determinante del fenomeno in particolare io credo che per comprendere l'aggettivazione moderne necessari
Tener conto di un complesso di fattori Esterni al mercato del lavoro e al funzionamento di questo mercato della ecco quattro sono i fattori rilevanti a mio avviso sono mostra molto schematico però forse anche questo guaio perché non sono cose molto condiviso e quindi il primo fattore la federazione del passato dal modello fordista quello porto industriale e questo non è certamente un problema noto a tutti
Questa accelerazione del passaggio però che si è verificato negli ultimi anni ha significato una progressiva diminuzione elasticità al prezzo che la domanda di beni è un aumento della stessa
Era della dell'artista al petto della domanda di servizi in sostanza ciò significa che l'occupazione può crescere solo o quasi nei settori a bassa produttività e a produttività stagnante cioè quelli dei servizi
Di alcune tipologie di servizi
Al contrario l'occupazione
Tende sempre più a contrarsi nel settore a produttività elevata e crescente perché alla riduzione dei costi e dei prezzi resa possibile agli aumenti di produttività non si accompagna un aumento proporzionale della domanda
La quale domanda specialmente quella di beni durevoli è ormai sostanzialmente satura
E quindi ogni volta però la produttività aumenta ogni volta che i prezzi si riducono
E si dimise riduce l'occupazione
Secondo fattore nonostante i mutamenti intervenuti nella composizione desiderata della domanda da parte dei cittadini cioè sempre più domanda di servizi il modello di determinazione dei salari in tutta Europa in particolare l'Italia è rimasto immutato
Data le Tata per la la relativa con centralizzazione delle nostre relazioni industriali la leadership nella nella determinazione dei salari è stata mantenuta dei settori ad elevata teste della produttività cioè del manifatturiero
Ciò ha imposto e impone costi crescenti anche i settori a crescita lenta della produttività costringendoli a ristrutturarsi tagliando soprattutto l'occupazione
Forse pochi mettono in risalto che moderno cupa signore giapponese si sostiene su una
Su un tasso su una percentuale di occupati settore commerciale che è pari a quasi il ventiquattro per cento contro il quattordici per cento per la Germania il tredici per cento dalla Francia il diciotto per cento dell'Italia
Terzo fattore da tenere in considerazione è la crisi dei sistemi di welfare
La cui cadenza temporale da crisi a cui inciso con quella dell'accelerazione del processo di terziarizzazione
Tale crisi ha reso necessari ripetuti interventi di controllo della spesa che sono però concretizzati in una stabilità e in alcuni casi in una contrazione se la leggiamo in rapporto sul PIL
Della spesa per l'acquisto e la produzione di beni e servizi e in una crescita invece consistente anche in rapporto al PIL tra spesa per trasferimenti esulta da finale è stato per la spesa pubblica in rapporto al PIL è comunque aumentata costantemente nel tempo ma non è aumentata la spesa per servizi
E quindi l'occupazione che avessi naturalmente consegue
Questo è risultato reso evidente dal crollo in tutti i Paesi europei dei valori dell'elasticità dell'occupazione pubblica la spesa pubblica
Che addirittura negli anni nel segmento sconta gli anni Ottanta arricchirsi arrivano stesso ne paradossale e questa è la città è superiore di statualità tutti i ai valori registrati a tutti i Paesi europei
Il terzo il quarto e ultimo fattore è la conseguenza del è un po'una conseguenza del precedente per finanziare una spesa per trasferimenti crescente tutti i paesi europei che hanno preceduto la pressione fiscale rallenta rallentando nella migliore delle ipotesi orditura diminuendo in alcuni casi la presa del reddito disponibile
Unica variabile da cui ci si poteva spendere un aumento la domanda privata di servizi specie di spie servizi lavori labour intensive come quelli sociali
Presentati dalla disoccupazione europea a partire da questi quattro fattori invece dal funzionamento dei tempi dei mercati del lavoro si può affermare che la disoccupazione moderna è frutto della incapacità del moderno europeo
Di adattarsi ad esigenze imposte dal passaggio ad un'economia dei servizi
La riduzione dell'occupazione industriale dovuta all'interazione fra aumento di produttività stagnazione della domanda di beni ed elusione elasticità al prezzo dalla stessa non è stata compensata da un aumento del guanto per occupazione nei servizi
Essenzialmente per tre ragioni la prima perché sistemi di welfare hanno cresciuto l'offerta di servizi troppo lentamente rispetto alla domanda
E quindi hanno questo lo stesso modo troppo lentamente l'accusa occupazione la seconda perché gli stessi sistemi di Welfare dominati dalla pista automatica della spesa per trasferimenti non sono riusciti a lasciare alla famiglia quale famiglie un reddito sufficiente ad accrescere la domanda privata di servizi in particolare di servizi sociali Laterza
Perché i salari agli incrementi degli stessi hanno continuato ad essere regolate settore produttività elevata e crescente e ciò ha accentuato la malattia l'Acoustic tipica di molti comparti del terziario in particolare di quelli che oggi ci interessa
Per spiegare in particolare lenta crescita della domanda dell'offerta di servizi sociali
A questi tre fattori se ne devono poi aggiungere almeno altri tre sono minori ma sono importanti il primo un'offerta privata di servizi sociali sottodimensionata e fortemente dipendente dal sistema pubblico diverso
Secondo l'assenza di una cultura del consumo di servizi prodotti dal realizzazioni private e terzo il prevalere di modelli organizzativi della produzione di questi servizi basati sul rigido rispetto di standard
Prete predefiniti procedurali che aggravano ovviamente la malattia da costi tipica di questo settore
Si spiegano così e i due fenomeni ormai note sottolineati da molti la compresenza di disoccupazione e bisogni insoddisfatti
Ovviamente il secondo fenomeno la crescita enorme del lavoro nero nella produzione di servizi personali e sociali
A cui si assiste in tutti i paesi europei
Allora ancora la Francia l'Italia ma in Italia risulta particolarmente evidente nel lavoro domestico nella custodia dei bambini presenti non abbiamo eseguito aveva abbiamo le BBC Three nero meno assistenza agli anziani non autosufficienti il Nord Est ormai nel nel Nord-Est ormai gran parte di questi di queste attività sono svolte da immigrati temporanei
Dalla da donne immigrate temporaneamente con permesso di soggiorno turistico dalla Jugoslavia
Il confronto fra moderno europeo e quello americano che non riesco a fare pensato contribuisce a rafforzare questa interpretazione della disoccupazione cioè mette in luce che a fronte di questi andamenti
Sono due sono possibili due strategie però aumentare l'occupazione una basata sulla flessibilità salariale quello americano
Che porta soprattutto alla produzione informa mercantile di servizi alla famiglia e la persona che vengono espulsi dalla famiglia cioè nel più bassi salari minori costi minori prezzi conviene comprare
Sul mercato piuttosto cauto produrre in famiglia fa esplodere questo ovviamente il tasso di partecipazione
Una seconda strategia e quella europea e io quella che io ritengo poco poco esterno strategia europea
Nata sia basata sulla crescita della domanda sia pubblica che privata dei servizi sociali intesi in senso lato attraverso la modifica sia dei sistemi di welfare meno trasferimenti e più servizi
Sia del modo di organizzare la produzione di questi servizi minori costi seri i risultati opposti a ridurre i costi
Il sia infine attraverso una modifica del modello di determinazione dei salari quanto meno nel settore dei servizi
Ed è all'interno di questa seconda strategia che io vedo
Il terzo settore per giocare qualche ruolo
In altri termini secondo me è possibile
Data l'analisi tempio velocemente illustrato è possibile aumentare l'occupazione servizi sociali in due modi il primo trasformando spese per trasferimenti spese per servizi
Il terzo non sto parlando di pensioni sto parlando per esempio di assegni di accompagnamento
Che sarebbero destinate al legislatore per l'acquisto di servizio che prendono tutt'altra strada
E che sono che dà sono decine centinaia di miliardi all'anno io sopra sulla provincia di Trento spende duecentocinquanta miliardi all'anno
In assegni aggiuntivi alla alla pensione per invalidi di varie categorie queste sono spese che lo Diego legislatore aveva destinato per servizi
Ed è vero probabilmente utilizzate molto meticolosamente sul piano occupazionale ma non solo se fossero trasformati in un altro
Qualche altro settore in questo caso entra in gioco se se questi servizi non sono prodotti direttamente nella pubblica amministrazione ma affidati ad organizzazioni di privato sociale
Dato settore opera in questo caso in in modo parzialmente autonomo in quanto può fare delle proposte organizza le attività produttive ma poi alla fine dipende nella domanda dalla Pubblica ministero c'è un secondo modo per aumentare l'occupazione di servizi che quello di attivare lo sviluppo della domanda privata di servizi soprattutto di questi servizi sociali che non sono assistenziali
E quindi non possono essere espressi noto ma possono essere domandati da cittadini che dispongono del reddito per pagare questi servizi almeno per pagare in parte questi servizi e questa domanda i servizi privati privata di servizi può essere proprio venire Sira consumatori singoli sia da Consumatori Associati sia dalle prese ecco è in questo in questo senso il terzo settore agirebbe viene ad agire come produttore autonomo che entra direttamente in contatto con la domanda privata senza la mediazione della Pubblica
E c'è poi secondo punto su questo andò via un po'più veloce
Se tutto questo è vero in che modo il terzo settore interviene a favorire questa questo aumento della spesa per servizi sociali in particolare l'aumento onde lente quale spesa privata per servizi sociali uno potrebbe chiedersi perché non bastano le imprese tradizionali ora serve un'impresa di terzo settore
Ecco la risposta a questa domanda va ricercata nelle nell'analisi delle caratteristiche specifiche del due forme organizzative c'è la prossima e la non profit nel senso e qui vado veramente in modo schematico sono cose più note sono già state tutti voi siete persone più o meno operano in questo settore quindi queste cose le sapevo
Ecco lo sviluppo dell'offerta privata for Protti dei servizi sociali incontra tra gli organi difficoltà
Il primo la presenza di asimmetrie informative fra produttore e consumatore cioè produttore più informati del consumatore può sfruttare un vantaggio questo questa maggiore informazione
Questa maggiore questa presenza di asimmetrie informative determina un'opacità nelle transazioni e quindi e determina riluttanza a modificare il modello di consumi verso una maggior domanda di servizi in una situazione in cui il modificarsi deputato di consumi richiede un approfondimento una un apprendimento che non è una cosa facile
C'è un bellissimo libro recente di di
Alle memoria mi fa no no no no
Di
Pasini su questo punto
Di Pasinetti di cui consiglio la lettura sul problema del
De sulle difficoltà della dell'apprendimento nuovi modelli di consumo che peraltro sono gli storici che non si conoscono come difficoltà intervenute nel passato dalla produzione dalla dalla domanda divenne artigianale a domani per gli standard esatti
Quando si diceva la pubblicità se quel bene pubblicizzato molo conclude che vale poco anni cinquanta mica negli anni che nel nostro Paese
Quindi difficoltà al formarsi della domanda in presenza di asimmetrie informative e al trasformasse il modello di consumo secondo difficoltà a rilevare le preferenze da parte dell'impresa che produce beni poche disposta a produrre bene
E quindi difficoltà a rilevare la funzione domanda seguito di distorsioni ancora una volta dal modello di consumo
La maggior parte dei servizi in questione hanno caratteristiche di meritorietà e quindi se la produzione è lasciata al mercato saranno prodotti in quantità inferiore a quelle socialmente desiderabile
E infine terzo tipo di difficoltà di rivolta a governare il costi questo un punto su cui si è molto poco riflettuto anche da parte delle degli economisti della del terzo settore non profit
Lo dico a Tarragona dei costi a seguito dell'incompletezza dei contratti di lavoro tema caro all'economista del lavoro cioè difficoltà garantisce un adeguato sforzo dei lavoratori in presenza di l'impossibilità di controllo di questo sforzo in particolare laddove il servizio prodotto è un servizio di carattere nazionale
Non si può controllare l'acqua lei Ford curatore che opera non so io nell'assistenza del domiciliare
Quando la qualità del suo servizio dipende dal dallo spirito che te per ultimi
Questa difficoltà a controllare il lavoratore
Riduce
Drasticamente la convenienza delle imprese for profit a investire questo tipo di attività perché perché sono attività poco remunerative e molto rischiose in quanto il produttore e in mano in sostanza decisioni dovranno sunto dai lavoratori abbiamo qualche esperienza nella pubblica amministrazione
Ecco per superare queste difficoltà
Che sono tipiche della produzione di di di di questo di questo tipo di bene o di di di servizi in particolare i servizi sociali assistenziali a non occorrono relazioni fiduciarie tra consumatori e produttori
Occorre che l'organizzazione sia in grado di darvi individuarla domanda prima che
Sì le stile realizzi l'offerta
Cioè se non si vuole investire sul rischio completo occorre che qualcuno mettesse che prima la la domanda e poi decida di produrre un'Offerta
E infine
Queste supera così quota necessari sono sane forme organizzative l'offerta che garantiscano un impegno adeguato dei lavoratori anche nel senza di o nell'impossibilità di controlli delle for dei lavoratori
Ecco le organizzazioni terzo settore hanno a differenza delle for profit e più delle proprie delle foto affitta una o più di queste caratteristiche
In particolare grazie al vincolo la distribuzione di utili
Riducono le asimmetrie informative
Grazie la partecipazione diretta dei consumatori come il caso delle delle succedere variazioni mutualistiche o delle macchine stakeholder riducono anche ancora una volta la la simmetria informativa e riescono a individuare domanda prima che si verifichi l'offerta cioè in sostanza quando un asilo nido è il frutto decisione di una collettivo di genitori petto prima si divide la domanda gratuitamente e una volta che la domanda è sufficientemente consistente si produce l'offerta
Quindi non si corre il rischio
E infine la compresenza nella proprietà e nel nel controllo di consumatori e volontari
Consumatori lavoratori volontario i lavoratori garantisce li controllo delle fonti
Cioè una le caratteristiche dov'è il solito al settore è per ora almeno ancora quella che il partecipare al terzo settore il lavorare nel terzo settore è frutto di una scelta che comporta la condivisione della missione d'impresa
E quindi lavoratore si sforza da solo non occorre che ci sia o il controllo diventa molto meno molto meno importante
E là dove i volontari con l'arma con i lavoratori quante volte volontario è di fatto il contatore delle foto ai lavoratori lo so una lettura tutta del volontariato però la cronista il lavoro la posso fare cioè difficile adottare comportamenti opportunistici quando si lavora a fianco di un volontario anche se non è quella di intenzione di questa di questa coppia questa però risulta questo questa scorso però mette in luce come non è importante
Per le organizzazioni terzo settore che esse siano vincolate soltanto la distribuzione di tutti sono importanti molti altri aspetti sono importanti le diverse caratteristiche organizzative e in particolare emerge come soluzione come forma organizzativa particolarmente interessante quell'appunto per della della Magiste corre che forse il modo per realizzare con la partecipazione di cui tanti anni fa si era parlato
E infine ancora due minuti le politiche
Dal discorso che ho fatto emergono due
Filone di politiche possibili il primo filone
è quello di interventi di riforma del sistema di welfare
Che senza darsi grandi obiettivi trasformismo una parte almeno della spesa che oggi per trasferimento ogni spesa per servizi cioè cominciare veramente a lavorare qui fa certo su alcune componenti della spesa sociale che oggi vanno inutilmente in trasferimenti no creando distorsioni poi l'uso di questi fondi ma questo mi interessa poco in questo momento ma soprattutto non creando domanda di servizi
E quindi occupazione
E questo il vero problema il nostro sistema di di di di Welfare e secondo me è un problema che e più grave di quello delle pensioni se vogliamo se la sognano in termini occupazionali termini di debito pubblico
Secondo infine e in secondo luogo un secondo filone interventi già interventi che anziché agiscano sullo sviluppo della componente produttiva del terzo settore
Ancora un minuto su questo punto
Età
Tra le politiche possibile io necessarie nell'ambito di questo secondo filone che Vasile direttamente su un settore sul terzo settore che può agire contemporaneamente sia rispetto la domanda pubblica che rispetta la domanda privata lo fra queste
Tra pochi interventi sicuramente sono importanti quelli di tipo fiscale come si propone di essere la legge sulle Onlus
Ma nonostante questi siano importanti sono a mio avviso ampiamente insufficienti sono necessari almeno altri tre tipi di interventi
Che si secondo me in alcuni casi sono più importanti della legge sulle Onlus di cui oggi si discute da un po'di tempo discute con grande accanimento il primo sono necessari è necessaria una ridefinizione delle forme giuridiche
In due direzioni la prima una direzione di rafforzare lo svolgimento di attività produttive oggi oggi tuttora lei crede esiste questo problema di trovare le forme organizzative idonee per la produzione di servizi informa non proprio in forma di terzo settore
E in secondo luogo cosa a cui si guarda troppo poco
Una un intervento teso a rafforzare i vincoli che garantiscono il mantenimento delle specificità l'organizzazione di terzo settore da cui derivano i vantaggi comparati di queste organizzazioni a cui ho accennato prima
Democraticità
Base sociale mista principio della porta aperta
Diciamo che la protagonista ci sono due possibili interventi dei cosiddetti regolamentazione il primo che riguarda le organizzazioni creare organizzazioni che abbiamo caratteristiche tali da mantenere i vantaggi comparati quindi mantenere nel tempo questa capacità di rispondere alla domanda sociale e l'altro tipo di regolamentazione quella cui accennava Ascoli la regolamentazione dei rapporti contrattuali la prima è più generale perché garantisce anche i rapporti diretti tra terzo settore e e ed e domanda privata su questo punto per esempio in Italia non c'è dibattito
C'è questa cosa che gira e di e che è stata introdotta inizialmente noi sul volontariato della democraticità ma non è stata declinata in funzione
Dell'obiettivo che è quello di fare di creare organizzazioni in grado di mantenere alcune alcune peculiarità non si parla per esempio del principio la porta aperta che è fondamentale se si vuole creare una la possibilità del si può dare sospesi se si vuol dare la possibilità al consumatore di cambiare organizzazione se si stufa o se non è contento dei servizi offerti da una data organizzazione
Secondo tipo d'interventi politiche che favoriscano la crescita la nascita e la crescita di organizzazioni produttive di servizi meritori
Attraverso
Certe attraverso interventi pubblici pubblici interventi di incentivo interventi promozionali ma io direi soprattutto attraverso interventi automatici
Che stimolino la partecipazione alla creazione di imprese da parte della società civile qui da parte dei dei cittadini attraverso forme di deducibilità fiscale dell'apporto di capitali
Infine una terza linea di intervento politiche di volte a sviluppare la domanda di servizi la domanda privata di servizi attraverso forme di deducibilità fiscale delle spese per alcune tipologie di servizi sociali
Queste politiche possono avere un impatto notevole significativo sui costi
Anche se senza vere sorso stanziali
Ripercussioni negative sul gettito pregato se questi creano come succede come poi in queste in queste situazioni se sono in grado di creare domanda di lavoro aggiuntiva
E anche qui io mi domando e domando Violante in questo caso al presidente in questo caso perché in Italia si continua defiscalizzare
Le
La la ma questo di polizze
Private di assicurazione che non hanno più alcuna natura previdenziale ma che hanno soltanto natura risparmio finanziario con un costo totale di quattro mila cinquecento miliardi per lo Stato
All'anno e poi si dice che non è possibile defiscalizzare la spesa sociale neppure quella per l'assistenza agli anziani terminali ha tentato omicidio neppure quella per la la per la l'assistenza dei debiti bambini in età prescolare io francamente
Lo so sono sono certo che
Niente del genere non farebbe piacere alla alle alle compagnie di assicurazione però è anche vero che non si configura più come un intervento di sostegno a una previdenza privata non è più perché ormai tutti noi facciamo tutto noi cinque anni le diciamo incassiamo i soldi li facciamo di nuovo
E quindi perché mantenere questo sono quattro mila cinquecento miliardi da cui possono derivare venticinque mila miliardi di attivazione di domanda di servizi sociali che credo potrebbero creare probabilmente migliaia di posti di lavoro
Ecco queste sono le tre politiche che si affiancano a quelle delle Onlus che secondo me sono più rilevanti per quanto riguarda quanto meno l'impatto occupazionale che la cosa di cui mi interesso con una precisazione finale
Che riguarda soprattutto le politiche promozionali c'è l'idea che lo Stato intervenga per sostenere lo sviluppo del del di all'organizzazione di terzo settore che è il terzo settore e qui è un appello anche parlamentari nel senso che che vadano a vedere
Come ha funzionato in questi anni il terzo settore per settore ha dimostrato di essere un settore in grado di autopromuoversi
Creando pur in assenza o con limitatissime risorse
Perché se c'è un settore che ne ha ricevute pochi per le attività non istituzionale cioè per quelle
Diverse dall'erogazione diretta di servizi è il terzo settore molto meno delle delle del del del delle imprese for profit da da questo punto di vista per il quale per le quali esistono linee di sostegno hanno una storia e quindi
Settore ha dimostrato di essere in grado di autopromuoversi anche con risorse molto limitate
Creando organizzazioni con finalità promozionali che hanno contribuito in modo rilevante alla crescita del settore alla sua diffusione
Ecco interni di policy ciò significa che eventuali interventi pubblici di promozione devono andare innanzitutto a sostegno delle organizzazioni del terzo settore che hanno funzioni promozionali che hanno assunto ci sono date funzioni promozionali
E non come mi è sembrato di capire alcuni articoli e Sole ventiquattro Ore non ho visto i testi di legge ed una strutture pubbliche o parapubblici e che a cui vengono affidati compiti di promozione dall'esterno
Che sicuramente non potranno non avere logiche diverse tempi diversi io credo che molto risorse molto più ridotte ma date al terzo settore nella maggior parte dei casi non in quelli dove Ascoli ricordava sulla società civile è troppo debole per auto promuovere organizzazioni cacciatore ma in tutte le altre realtà sicuramente
Una una politica una tale risorsa terzo settore garantirebbe una molto più elevata efficienza una tempestività maggiore per interventi chiedo scusa per
Questo dato i tempi grazie
Bene ringrazio il professor Carlo prosaica
A questo punto dobbiamo fare
Con il punto dei nostri lavori innanzitutto terrore
Giustificare l'onorevole Violante presidente della Camera che degli impegni improcrastinabili
Deve lasciarci la ringrazio per la sua presenza e mi auguro che
Sua presenza ci abbia aiutato e ci aiuti ad essere coerenti nelle decisioni che prenderemo riguardo all'attività del del parlamento grazie presidente noi purtroppo dovevo continuare
Saluto
Nella amministra Livia Turco che è anche arrivata lei invito a venire alla presidenza vede poter seguire dei lavori del nostro convegno ricorderete che nel pomeriggio accanto alle altre relazione dibattito poi Livia Turco terrà l'intervento conclusivo sono molto lieto di potere salutare a questo nostro convegno il professor Lester Salamone
Chi è il direttore dell'Istituto di politiche sociali del discuto di politiche di studi di politiche sociali Baltimora
Dell'Università di Baltimora e uno dei maggiori studiosi del terzo settore
E anzi io approfitta di questa sua presenza per invitarlo anche a fare un intervento per portarci anche il suo contributo
No parliamo qua Vasco cioè prego
Stai chiedo e Mascia signor Giannotti ai deputati Palmiotta chiacchiera e si dice corale quelli onesti dissero qualifica sognasse mani Francis divenne Flea in qualifica sbagliano professioni Caccialanza Quintino per essere Isak lei fa lei e mettiamo Iain imprese libica suina Pequeno cento Vania saluti me ne vado
La ringrazio molto non avevo previsto di fare un discorso quindi non mi sono preparato però accettato l'invito che mi è stato fatto per diversi motivi primo perché Home molti conoscenti molti amici collaboratori con cui ho collaborato qui in Italia
In secondo luogo perché anche l'università di cui faccio parte in qualche modo italiana perché ha una ramo italiano a Bologna
Ad essa ciò può Hetemaj che a sangue lei se lei si esiste
Voglio Jessica assegni inseriti avrei Mimmo a Cocu Tupou Paloma Land tedesco voi noi augurare poi procedure sei dopo passo si esce logora come vice
Mass Apps diciotto ordinai spaghetti Ponce Rea che veri aderisco in ovvero le io mi auguro
Ciò di cui state discutendo questa mattina
Molto importante in realtà è parte di quello che io ho definito la rivoluzione associativa cioè un fenomeno a livello globale che si sta svolgendo in tutti i Paesi del mondo
Cioè la crescita del terzo settore dell'associazionismo ovunque nel mondo
A autogiro azteche Xanax lentezze stese cruente presentava
Ce le consuete assiduo Association la conducente e saponette peccaminosi che avevate senza nemmeno comasca Cettina tuoni io adesso
Va be'e cerca mettete sette fai Siss Ozawa Hofer States notte totalmente occhi ogni mese avvia infamante
Et Saint Florent guida quel Nina Stemme esserci incidenti Cimino e che Hitchens c'è provaci e nei volto di e cicche recupero che passava mensa o due c'è ben otto fu forse Slim sette gol Abyss non può affetto Monk famoso pannonica formato ordine session secondo quadro
Non credo che questa crescita questa cosa che ho chiamato la rivoluzione associativa sia casuale ma penso anche che vi siano delle cause ben specifica
Prima di tutto la crisi del Welfare State
In secondo luogo la crisi del modello di sviluppo che era stato pensato in terzo luogo la crisi del modello di pianificazione centralista nei Paesi sovietici in quanto luogo la crisi dell'ambiente i problemi dell'ambiente in tutto il mondo
Questi sono stati affetti perché di crisi negativi che hanno prodotto questa risposta dal punto di vista positivo la crescita di una del del livello dell'educazione delle persone quindi la nascita di una Middle class in tutti i Paesi del mondo sicuramente a prodotto una domanda di organizzazione di terzo settore
Lui ha ben poco in alieno professioni in queste gruppo ora insomma un po'come ho ventitré incassa un comizio Kingsley Elena perché ciò eran gestendo il testo non vero per dare e l'auspicato io il signor gelato i cui frutti devo Isozaki Hostaria in seguito Cassano del risotto indubbio sventrati vespaio con la mente versammo a estendersi può copriamo il jeans a Creta
Proprio per capire meglio nelle origini le ragioni di questa rivoluzione associativa come università come John sono appese in particolare come istituto al policy studies
Sotto la mia direzione abbiamo dato vita ad una ricerca internazionale che coinvolge tredici Paesi per capire meglio la ampiezza la consistenza le dimensioni di questo fenomeno e ho visto con piacere che alcuni dei dati prodotti dalla mia ricerca sono addirittura contenuti nei progetti di legge che ho trovato nella cartellina
A Ugo lui che fu avendone solo lì visceri senti a Paolo versetti avendo comunque le tue s'offro e cerco We Found and Forest questi dati essi novantuno a pezzetti uccide sbucciando wireless paese invece i che nome Kuffour spavaldo quadro
Ciò che emerso da questo studio è stato una revisione una profonda revisione dei modelli interpretativi delle idee che avevamo sulle caratteristiche di questo terzo settore
Ad esempio una cosa che non ci si aspettava assolutamente anche le organizzazioni terzo settore sono una importante e consistente forza economica ovunque nel mondo
No è et coi suoi c'è a convolare a propri quanti work sembri altruista lui lottarono
Allora mi disse dispaccio is
A e chi Hanappi suoi ventotto molti spronare campioni Inici volanti faccio istruì lotta io toscano protetto Monforte suoi vendendo spaccio risse sex forense io ho in mente Ozzy e componente un poema intoppo Borges fare faranno ogni spaccio e risse
Ad esempio un lavoratore su venti tra tutta la forza lavoro di questi Paesi appartiene al terzo settore un lavoratore ogni otto nel campo dei servizi e noi abbiamo sommato
La Leo quegli occupati nelle maggiori nelle più grandi ditte nei più grandi impresa tutti i paesi per sempre l'Italia è stata scelta la FIAT e abbiamo visto che gli occupati del terzo settore sono sei volte gli occupati delle più grosse imprese nei Paesi da nove studiato un vizio del match al calcio is US Steel CEI Faenza giovani
E tra voi certamente e questi erano i paesi più importanti più sviluppati quindi Inghilterra a Francia Germania Stati Uniti Italia Giappone
So so Danielle ex archeologa We Found in giorni Faenza indicare States non troppo eventualmente può essere sfasate s'impone o provenienti Farnese
E inoltre un settore molto dinamico non abbiamo scoperto sono i nostri dati ci dimostrano che in Germania Francia e gli Stati Uniti
Di occupati nel terzo settore sono cresciuti del doppio degli occupati tutti gli altri settori episodio se esce c'è una questione sex per sette a fianco e menta teca ovetto venderla Intini riscossa del cinque sette otto Toro contenente appunto a me
Queste organizzazioni rappresentano sì il sei per cento dell'occupazione ma in realtà rappresentano il tredici per cento della dei nuovi posti di lavoro prodotti sa che in fine Iniesta dette Serge avesse tuoi guai Squeri avocando Gropius no accentui e fa come ne vengono a circa il tris a battere ex generali presente e e many countries dovevamo assente perfetto il suo inglese già astratte e turismo share of Rock o almeno da presene badessa chiosa Awacs amo Aquino anch'benedica precancerosa
La seconda secondo risultato di questa nostra ricerca è stato quello che è il terzo settore le organizzazioni non porti sono diffuse ovunque in tutti i Paesi del mondo
Anche se ovviamente con delle differenze per esempio dai nostri dati risulta che per quel che riguarda limitatamente alla all'occupazione in Italia il terzo settore significativamente meno sviluppato che negli altri paesi sarà il Forlanini Festari
Ispettive funding Bayliss ad essa che il rischio di chi affronta un Guarneri tipo bolli
Accade chi è dentro e c'è appongo eccesso costituito Borges sorse note in campo
Faccio un salto di di distinti fornendo ottimi invece Sources e le canzoni folk sempre sento cucciolo in calo al disordine Sessions il terzo risultato che è emerso chiaramente dalla nostra ricerca
Ha cambiato le nostre idee sulle fonti di finanziamento cioè da dove il le tipologie di entrate di queste organizzazioni
Ad esempio si pensava che le donazioni quindi la parte privata di contribuzione fosse una delle fonti principali in realtà non è così
Da tutti i nostri dati risulta che è la meno importante e non supera quasi mai il dieci per cento del totale delle entrate in ogni Paese da Boston Pops presidente non INCE nasce voi SP senso e perciò oggi su circa il futuro nelle liste del tipo Center via in campo al disordine Sessions
La in realtà la principale fonte di entrate deriva dalla vendita diretta di servizi e di beni che quasi tutti i paesi si aggira attorno al cinquanta per cento del totale delle entrate di queste organizzazioni senta sa che lo sto un po'risorse ventralmente nasce riescano come se c'è assente fornisce Twinings Zaccheroni anche a forme esageri wushu Feature rotti no avviso che ne sei censurando quadro
E la seconda fonte di finanziamento principale invece quella pubblicando al Governo lo stato nelle sue varie articolazioni il che testimonia che la partnership fra tra terzo settore pubblica amministrazione probabilmente una delle caratteristiche principali di questo settore in tutti i Paesi del mondo
Per forza meglio farne né Vespa c'è chiesta però essi nette che non c'è o non c'è rispetti i soldi alle session sei stivato puro amenità mai Tenca e fa entro il Casentino cancelli è sicuro
Il quarto dato che emerge dalla nostra ricerca e che vi sono alcune sfide significative
Che di fronte alle quali si trovano le organizzazioni terzo settore in tutti i Paesi del mondo mi pare che alcune di queste siano state ben ricordate questa mattina vada foreste speciale già due c'era ma sei scemo
Come certi guastarsi buonisti pesi chiese gotiche per Sacchi ucciso Why we se lo shop sorte lui ben più enti lui bollite esso cornice Proietti emergente dei vecchi quiescente avvii un focus del Sacher
No però sono un po'che venga Genet messinese dico leggeremo e seicento Agueci stessi quiete che in prova ENI falciato Kurogane due cioè come dire siccome perché improprio vecchio inerme
La prima sfida riguarda la legittimazione del settore che ha però due aspetti uno e la visibilità sociale del settore rispetto a questa credo che la ricerca che io ho diretto ha contribuito a renderlo più visibile
Ad avere un maggior riconoscimento da parte delle istituzioni pubbliche
La secondo aspetto dalla legittimazione quello legale che mi pare di capire sia all'ordine del giorno qui in Italia
A sa che insegnava insiste dice alla luce quotazione s'al staffette Fleurs Quercioli può avesse più degna di offre spaccio in STET Hitchens Odessa chiodo sopporta inscritti scienza è un osso ad litem post imprudente pesi tipo dopo dei appassita opportuno a Feronia sei Scienza in possesso o ai sente laddove l'istituto in cui cioè ENI
La seconda sfida riguarda la competenza e la capacità di intervento quindi l'efficacia dell'intervento di queste organizzazioni
E che mi pare si possa risolvere in due modi cioè costruendo delle infrastrutture e aumentando le competenze e le conoscenze degli operatori del terzo settore e quindi attraverso dei progetti dei programmi di formazione
La trazione Chávez e specialmente al sostegno per lotti perché qui fai Nations Stena da vari ufficioso Festival specie liste ruolo da mago venite istituti per certe ne pensa in Expedia Inc vip fai per Pacers Curcio disordine session strazio contro appena Pacers pur cui fu mettete fine siamo qua del disordine Sessions Camp fuori devasta Cionfalo c'è un senso assai
Indossa che ne aspetto istituti entro il cinque ottobre ex puoi Caponnetto sotto quota otto disordine Sessions seduto Whò s ci vuole cinque dei Beatles cui un po'camoscio morte
La la terza sfida è quella della sostenibilità chiaramente su tutto il punto di vista finanziario rispetto questa sfida ci sono due questioni la prima quella di bisogna cercare trova delle misure per proteggere lo sviluppare o incrementare la base privata di finanziamento di queste organizzazioni
Perché probabilmente da questa che deriva la loro capacità di autonomia di agire autonomo
La seconda invece di comunque a favorire e sviluppare il sostegno pubblico perché questo può permettere di evitare il rischio di queste organizzazioni cadono completamente nel mercato dai suoi quattro alla fine di fax quell'eccesso disordine sei Shenzhen dei fissasse un suo ce lo può concepire scienza Ruossa obliquo work segnato io venti non si può l'affresco sotto di istituti Isolde nel Seicento Siemens va foto se ho perso tempo ai onde Enough sei
Questo secondo punto cioè il sostegno pubblico prevede tutta una serie di misure fiscali che possono dare appunto dal dare una esenzione fiscale all'organizzazioni medesime nel caso in cui svolgono servizi
Di tipo pubblico per conto dello Stato ma soprattutto di dare anche una deducibilità fiscale alle persone che danno contributi a questa organizzazione no miscelazione Sean vederli dosi un fascino menhir rischiava Cesare scrive Energia o del calcio is
Né certo ma eccessivi Walter siccome voglio Cicciò exitu Guarneri disse dietro coprisse
Oh no essa e Guido più intimo il senso quella X invece aumenti di se stessa più et veni
Ha un ruolo da me sei coppie che Intini passa che inguaia onde OPA Aluisio Ciccio anche tu hai Giustinian per mesi cioè spassa attente seppioline cliente poteva in situ e ciò nasce poco cioè ex utilizzazioni Fonzo può trova o che il suo ciclo fuori Soda guidata dei fiori sono dei Visconti Ida onde non protetto Sapio Kenneth lay
No pensa che mi lui io copie in situ Audemars ecco offensivo invece nasce poco France in solaio Next io unguenti gradevole e non al suo gruppo Trax quel Saunders più eseguita passa un po'perciò insomma penso Radice Foundation leaders dice non provata da export fronte fa un polso Tomorrow
Lui chiaro da un buon seguire Oriente Franco poi sotto quota lui orco quinto fu Guarnaccia con France più indietro degli enti di essere sono a procedere dei cedute venga inserito e scontri passavo del sequel Cece nasce come Xperia X
è un osso ci Alfonso modi c'è sentenza io voglio anch'mi pare che per rispondere per far fronte a tutte queste quattro sfide che ho elencato i lavori che state facendo questa mattina siano molto importanti stiamo andando veramente nella direzione giusta
Per parte nostra come università noi speriamo di continuare anche non andare avanti per cercare di combattere queste sfide con due con due iniziative la prima è quella di entrare nella seconda fase della ricerca internazionale
E quindi di coinvolge l'Italia di nuovo come Paese nella seconda fase della ricerca internazionale quindi di avere sempre più dati aggiornati che ci permettono di dare visibilità di conoscere meglio il settore
La seconda è quella che di cui volevo informare questa mattina che stiamo cercando di fare la conferenza l'annuale conferenza le notti in sé in Italia quest'altra hanno e quindi di cercare di coinvolgere un maggior numero di associazione di organizzazioni terzo settore nell'arco organizzazione di questo evento grazie a luglio a luglio del novantasette si scusa grazie
Ringraziamo il professore Salamon di questo suo contributo è vero noi abbiamo attinto
Alla ricerca alle ricerche alle quali professor Salamone ha partecipato e anzi speriamo che nel lavoro faticoso e difficile che dovremo fare in Parlamento noi potremo potere potremo utilizzare anche le altre fasi della ricerca che il professor Salamone CIA
Cira
Annunciato anzi vorrei fare anche una proposta
Ero stato informato dall'amico Ascoli della prossima conferenza in Italia a luglio
Se gli organizzatori vorranno
Almeno una parte di questa conferenza può essere cogestite a con il tavolo
Che qui oggi ha proposto alla riflessione questo convegno potremmo in questa stessa sala e
Come tavolo di consultazione permanente del terzo settore fare insieme almeno una parte del programma se naturalmente gli organizzatori riterranno opportuno grazie
Ecco ora passiamo alla ancora continuiamo con gli interventi
Devo dire che i lavori come da invito si protrarranno per l'intera giornata fino alle diciotto diciotto e trenta Inter calando il dibattito anche con le altre due relazioni che ci saranno oggi pomeriggio alle quattordici e trenta quello del professor Zamagni quello del professor Lupi quindi io prego coloro che
Vogliono intervenire alcuni interventi sono programmati però credo che sia utile fare intervenire quanti più
Ritengono opportuno prego di fare un far venire la presidenza le domande di intervento raccomandando tassativamente per gli interventi un tempo di dieci minuti comunque non superiore a dieci
Possiamo iniziare dando la parola all'onorevole Gloria Buffo
Che
Ebbe
Seguirà
L'assessore regionale sereno
Gloria Buffo era responsabile per per il PDS delle politiche sociali affrontati di intervenire vino qualcosa
I apprezzato molto che l'iniziativa di oggi si entri nel merito
Delle ricette concrete istituzionali e non solo per dare forza questo terzo settore che sempre più si rivela strategico ma anche che con l'introduzione dichiarati ma anche con altre relazioni ci si voglia collocare nella vicenda politica italiana perché in Italia e anche in Europa si discute molto di stato sociale
Ma in realtà i progetti di riforma dello stato sociale sono diversi e talvolta sono in conflitto tra di loro
Io non ho l'impressione che oggi ci si divida tra conservatori e innovatori anche se i conservatori ci nessuno dell'attuale stato sociale con le sue distorsioni
Ma chi confida passi tra diversi ponti si di cambiamento dello Stato associati a me sembra ma mi pareva ricordata bene anche già noti introducendo che il Progetto più corposo
In campo riguarda quello diciamo che mobilità più interessi e Poteri organizzati se volete e quella dello stato sociale minimo l'ha detto con chiarezza fosso della Confindustria
Ma non solo lui
Dobbiamo puntare ad avere un'assicurazione sociale per i più deboli nel nostro Paese migliorino una rete di protezione di inclusione di valorizzazione sociale condivisa per tutti
Per fare la quale dobbiamo molto cambiare il Welfare esistenti di cosa si fa forte io lo dico perché io essenzialmente su questo intervengo
Petipa una cosa sul terzo settore di cosa si fa forte il Progetto di toccare lo stato sociale verso lo Stato sociale minimo di una spinta internazionale sicuramente
Della difficoltà fiscale e finanziaria di finanziare diciamo così per sostenere l'Uefa degli elementi di inefficienza e di iniquità
Che ben conosciamo e si fonda su corposi interessi perché è evidente che se noi facciamo uno Stato un welfare in cui c'è un'assicurazione sociale per i più deboli
E poi invece si autoporto etnico non gli altri interessi
Che poi saranno interessi forti noi daremo vita al più potente welfare degli interessi diciamo che in Italia si sia mai conosciuto
Anche la dizione che invece in questo caso è più propria della sinistra o di una parte la sinistra
Della correzione del welfare italiano verso la resa dell'opportunità mantieni a mio parere mi sembra nell'impatto una certa genericità e ambiguità
Perché non è chiaro se si intenda come vincolo quello delle risorse d'arte
Perché solleva giustamente rapporto tra giovani e anziani
Ma con una certa indeterminatezza poi sulle ricette che si vogliono seguire
Queste due ipotesi diverse al loro interno stato sociale minimo guasto dell'opportunità
Sembrano alludere al fatto che bisogna riformare proponendo alla platea dei cittadini
La scelta tra più mercati il pubblico per alcuni molto ridotto il mercato sociale l'economia sociale e il privato tout-court
Ecco se restassimo questo io credo che ci sono molte debolezze in questo schema perché si dà per scontato un meccanismo economico dato un modello di sviluppo l'accennava adesso il professore della John ottiene sa modello di sviluppo questo è molto importante io credo perché noi non possiamo trovarci a dover scegliere tra giovani e anziani oggi questo stato sociale sceglie non vorrei che dovessimo scegliere nell'altra direzione sacrificando noi dobbiamo poter costruire una rete che parli a tutte le generazioni non so perché gli anziani crescono c'è il problema delle risorse date ma così crescerebbero in uguaglianza a me sembra più convincente un'altra ipotesi
Con l'obiettivo di creare maggiori inclusioni di liste di di ridistribuire risorse sociali allora il modello non ha nove bisognerà trovare io mi sembra che qui se ne sia parlato stamattina maggiore inclusione attraverso più occupazione perché se non si tocca questo meccanismo è difficile qualsiasi
Ricetta spesa sociale non può più essere concepita come qualcosa che si possono tagliare disse che l'Italia con le compatibilità finanziarie che conosciamo punti ad avvicinarsi ai tassi europea i
Più trasferimenti più servizi meno trasferimenti lo dicevano molti dei relatori
Una revisione del pubblico io qui faccio una domanda e riformabile il settore pubblico la parte dell'UE nel far che resterà che vogliamo che resti pubblico e in che modo
Innanzitutto per sburocratizzazione ma sapendo che c'è un punto io credo un punto che va salvato
Del Pubblico Chiasso che nato a Mediaset foto detta somma che il pubblico deve garantire tutte le prestazioni rispetto a tutte le domande anche quello che il privato non ha interesse a garantire e quello che il privato sociale potrebbe non essere in condizioni diciamo così di garantire penso molto alla questione della sanità in questo caso ma non solo possiamo e a me se l'OPA su uno dei punti più difficili come si riforma la parte pubblica dello stato sociale perché è uno dei temi più delicati
E poi altra domanda o di questo un tema molto caldo che io credo ci interessa tutti quanti
Possiamo affrontare il tema del reddito minimo del reddito minimo di cittadinanza tema che all'ordine del giorno anche in Italia
Collegandolo alla diciamo così al riconoscimento di tutti i lavori socialmente utili che tanti cittadini svolgono uno imminenti organizzati ma in alcune realtà del paese in reti molto poco organizzate possiamo riconoscere quel lavoro socialmente utile Traverso un reddito minimo di cittadinanza che può essere anche un reddito indiretto può essere un bonus per costruirsi una pensione
In futuro
Io credo che comunque in questo ciò Guelfa della cittadinanza che abbiamo un po'tutti in mente il terzo settore ma voi l'avete già detto io non aggiungo nulla non può avere una funzione vicaria bensì strategica copro oggetti Istat mi pare dicessero
I board Zarga e Ascoli
Della rete complessiva dei diritti sociali con la funzione molto
Moderna di essere Ri distributore anche della ricchezza bene in Italia abbiamo sicuramente questo problema specifico paese che ha grandissima ricchezza privata imprigionata in parte consistente nella rendita finanziaria
E una scarsa ricchezza pubblica io credo che senza il terzo settore noi non riusciamo ad avere una di quelle gambe essenziali per ridistribuire
Quella ricchezza perché lì non si produce profitto ma appunto si ridistribuisce ricchezza
E in termini di produzione di occupazione e di offerta disservizi sappiamo tutti quante centrale la questione del patto fiscale questo proposto ma non mi fermo io come ultima cosa voglio dire
E quindi ho già detto a prezzato molto una collocazione rispetto al dibattito e alla competizione tra diversi ponti si di riforma dello stato sociale che sono in campo
E riguarda la politica
Ci pensavo leggendo un contributo di culture che ci avete fornito all'entrata ma non solo
C'è un grande tema che in Italia è più acuto che in altri Paesi questo del della funzione della politica e dell'assetto democratico io credo che rilanciare la politica rilanciando i partiti si è importante ma assolutamente insufficiente
Se non si guarda al vuoto che si è creato là sotto
In termini di distanza tra le vite vissute concretamente quello che sentiamo dire tutti i giorni dalle persone che frequentiamo
Il livello importantissimo della politica organizzata e da questo punto di vista io credo che il tema della cittadinanza attiva a qui non va chiesto di risolte i problemi della politica e della democrazia italiana
Ma certo va riconosciuto il fatto di essere un soggetto costituente comunque una delle forme moderne in cui si organizza
La politica nel nostro Paese io credo che un monito venga anche a proposito delle riforme istituzionali
Noi non possiamo guardare solo alla riforma dei rami alti del sistema istituzionale questo io credo ci manda a dire anche il mondo della cittadinanza attiva e organizzata oltre alle sue alla grande in c'è uno così
Potenzialità economico sociale
Di questo mondo non di soli Rania alti meglio funzionanti vide una democrazia effettivamente partecipato e quindi anche il tema del federalismo perché non diventi un federalismo liberista in cui se la fortuna di nascere in un posto dove appunto c'è molto stato molto mercato molto privato sociale chi va bene se nasce in un posto dove tutto questo non c'è
Tira male allora quel di più di riequilibrio che va fatto anche dal basso e non solo dall'alto e di creazione di cittadinanza beh insomma ci viene anche come impulso io credo teorico culturale da questo mondo in qualche modo trovare un modo per affrontarlo insomma questo è un settore che non solo deve sedersi al tavolo con la Confindustria e il governo ma in qualche modo delle sedersi al tavolo che riscrivere regole istituzionale di questo Paese altrimenti io temo
Appunto che insomma non può essere solo Romiti che dice cose vanno scritti nei primi articoli della Costituzione
Anche se adesso non si toccheranno i primi antica Costituzione io credo che ci sia questo mondo che dalla società si organizza e vuole dire
La sua perché qui c'è il Codice del dono
C'è una responsabilizzazione individuale perso città meno diseguali più coese c'è il grande tema della controllo sociale una delle tragedie dello stato sociale italiano in prima ma non solo
E che gli apparati che forniscono servizi vengono controllati verificati democraticamente sono nel meccanismo della rappresentanza generale cioè rispondono
E trattano poi nel momento in cui si fanno i contratti a con la parola con la rata è stata generale il Parlamento il Governo se non si riavvicina il controllo in qualche modo i cittadini io credo che c'è uno svuotamento
L'ultima battuta volevo diciamo così farla come
Militante della sinistra perché io credo che poi una una diciamo così un'attenzione particolare va chiesta dentro il mondo politico istituzionale anche una sinistra che in epoche recenti anche grazie al lavoro di tanti che sono questo tavolo
Ha cercato di fare troppi elementi culturali e anche io spero scelte impegni politici
Sulla questione dell'economia sociale
Penso che dobbiamo tutti fare uno sforzo primi mi riferisco agli esponenti e alle esponenti della sinistra perché l'attenzione giusta indispensabile alle esigenze crescenti di un ceto medio che in Italia è sempre stato molto esteso ma in qualche modo ciò così oggi forse ancora più visibile
Non ci facciano dimenticare che i grandi temi delle politiche sociali dello stato sociale del terzo settore non possono essere solo un modo con i quali noi invitiamo la rivolta di Citti matching dobbiamo parlare a tutta la società anche ai ciechi socialmente più deboli
Senza pensare che la sinistra si occupa solo dei deboli e le altre parti di altri settori sociali ma attenzione a non accettare nessuna divisione neanche nessuna divisione del lavoro dentro la sinistra a qualche partito
I ceti deboli o qualcuno dice le corporazioni forti dei settori popolari a qualcun altro i ceti medi che hanno dissentono fortissimamente un problema fiscale io credo tre carte vada fortemente mescolate che la vostra riflessione ci aiuti a far
Grazie
Proprio
La parola a a Sereni
Assessore alle politiche sociali del regione ebrei
Entro pochissimi cose per tentare di rappresentare l'interesse che
Riveste una per un'esperienza regionale o comunque diciamo per le regioni in quanto istituzioni decentrate
Capp con capacità legislativa
L'interessa appunto che abbiamo per questo tipo di discussione evidente che nel momento in cui ci si appresta in sede nazionale in sede parlamentare ad affrontare e la problematica della legislazione rivolta al terzo settore
E la problematica della legislazione sul materia dello stato sociale dei servizi sociali c'è un interesse Obiettivo
Che sottolinea che suggerisco agli organizzatori di questo interessante incontro di tenere presente anche nel prosieguo
Di avere cioè occasioni di confronto e di riflessione che coinvolgano le regioni e che si pongano anche la domanda di quale messo dobbiamo costruire tra legislazione statale legislazione regionale come Giannotti sale e altri in questa sala ci sono regioni che in questo periodo stanno cercando di darsi proprie leggi gli atti regionali che affrontano entrambe le materie c'è un nodo delicato che dico subito su cui poi torno un attimo agli alla fine qual è il grado di differenziazione di autonomia
Che si possono dare le regioni ancora di più negli enti federati se guardiamo la prospettiva federalista in una materia che si pone anche la problematica dell'universalità dei diritti di cittadinanza quindi la materia è complessa ora stiamo lavorando un po'tutte le regioni
Seppure diciamo con differenze politiche notevoli tra gli impianti culturali delle legislazioni regionali in un'assenza di norma quadro sull'assistenza sulla sul sociale da parte dello Stato e lo stesso vale per alcuni versi sul versante del terzo settore
Però se guardo al lavoro che deve fare il Parlamento io oltre a questo suggerimento questa sollecitazione a tener presente la esperienza delle Regioni la concrete speranze le regioni vi chiedo di mantenere il parallelismo nei tempi del lavoro che state facendo sul terzo settore del lavoro che si sta facendo sulla legislazione del sociale e di mantenere la coerenza nei contenuti allora entro un attimo nel merito per dire una legislazione che affronti queste due diciamo questi due filoni
Risponde a quesiti complessi il centro mi pare che debba essere il centro della nostra domanda mi pare che debba essere l'asse sul quale fondare una nuova stagione di protezione sociale un nuovo sistema di protezione sociale
Lo diciamo tutti che necessari all'innovazione
Mi pare che già noti dicesse molto bene l'alternativa non è tra discese smantellamento però allora bisogna che non ci confrontiamo più da vicino con la qualità dell'innovazione a cui stiamo pensando
Faccio diciamo così esprimo un paradosso credo che dobbiamo affrontare il tema della qualità dell'innovazione nel sistema di protezione sociale a prescindere dalle compatibilità finanziarie ovviamente un paradosso lo dico però perché c'è un un punto centrale sul quale a me pare che la scarsità di risorse funga da dello della nostra discussione
Quali di lì a quali diritti di cittadinanza sci riferiamo qual è la gerarchia dei diritti di cittadinanza che vogliamo affermare in una stagione nuova di un welfare
A quali domande insomma un nuovo sistema di protezione sociale vuole dare risposta io penso se ogni ogni ho in testa un'idea di innovazione che interviene sui fattori di sviluppo prima ancora che sui fattori di rischio
Ho in testa un modello che sostiene progetti di vita di autonomia delle persone allora se l'accento si sposta diciamo così dall'assistenza alla promozione vedo un ambito di intervento sociale più largo
Che si estende non si restringe rispetto al modello che abbiamo conosciuto che offre uno spazio in più al terzo settore così come qui con grande capacità hanno espresso i relatori che offre uno spazio anche per un'organizzazione per una sollecitazione di una domanda privata diciamo così che non viene soltanto dall'organizzazione dallo da diciamo dal soggetto pubblico
Io penso che questa discussione la dobbiamo fare a prescindere dico a prescindere sapendo faccio l'assessore alle Politiche sociali l'assessore al bilancio quindi so che a prescindere non si può fare
Però vera in astratto credo che noi questa discussione sulla qualità dell'innovazione sociale la dobbiamo fare comunque anche se avessimo per ipotesi assai assurda una quantità di risorse molto superiore a quelle attualmente disponibili
Ovviamente poi c'è bisogno di un'attenzione specifica il tema delle risorse
Sulla quale io dico a chi diciamo a ruoli politici e si interessa della materia a partire da ruoli politici che per chi sta in trincea
Per chi come gli amministratori ma gli amministratori negli enti locali nel nelle regioni stanno quotidianamente sul a dover gestire la materia appare evidentemente io ritengo un errore politico ma io dico anche un'illusione esce una ricetta illusoria l'ipotesi di poter sommare i vecchi strumenti di protezione sociale a nuovi strumenti di protezione sociale
Io lo considero un errore politicamente ma penso al di là di questo che ci sia una materialità dei fatti e per chi sta lì a gestire la materialità dei fatti che è impossibile praticamente sommare
I vecchi strumenti di protezione sociale con dei nuovi strumenti di protezione sociale non ci sono le risorse per farlo
E credo che sia irrealistico pensare che nel medio periodo queste risorse possano aumentare
Con un rischio molto forte che le diseguaglianze aumenti non e che non si vedano i diritti che non si riesce ad affermare
Prima professor Bolzano faceva l'esempio degli emolumenti economici degli assegni di accompagnamento a cui io ritengo per esempio che se guardiamo la ripartizione della spesa sociale dello Stato
Questa stragrande maggioranza di risorse destinate agli emolumenti economici rispetto a quella erogate in servizi di alla dimensione della della problematica allora la prima questione che riguarda le risorse credo sia quella di
Capire come noi possiamo ridurre i evitare le risorse pubbliche disponibili e quindi anche riscrivere una gerarchia di diritti
Ovviamente anche affrontando problematiche complesse per esempio nell'ambito degli emolumenti economici o invita i parlamentari a farlo è interessante vedere qual è la differenza tra diverse disabilità ce ne sono alcune che hanno contrattato nel passato in una logica molto corporativa
Un livello di protezione sociale assai superiore a quella di soggetti che hanno problematiche molto molto simili
Il secondo aspetto credo che sia necessario pensare al terzo settore come
Diciamo la
Il soggetto o meglio l'insieme dei soggetti capaci di mobilitare una pluralità di risorse
Come facciamo insomma dare dignità di Progetto
A una Rete che se io penso al mio territorio in alcune realtà insiste diciamo si è creata per quel mutuo adattamento cui faceva
Riferimento prima il professor Ascoli una rete fatta di famiglie organizzate di associazioni di forme di autorganizzazione della Società di volontariato di cooperazione sociale di servizi pubblici i quali non rinunciano a fare
Io sono stata qualche settimana fa in un paesino si chiama San Giustino nel quale mi si dice che si fa le famiglie dei ragazzi con Problemi con handicap o insieme alla cooperativa sociale insieme alla parrocchia insieme all'organizzazione di volontariato organizzano la festa raccolgono milioni
E ci fanno le attività in più diciamo così che non si farebbero in un in una situazione nella quale ciascuno gestisse le proprie risorse ecco ho fatto questo esempio se volete banale per dire come facciamo a dare dignità di Progetto a queste esperienze che laddove il servizio pubblico esistite desistito diciamo anche con una qualità
Medio-alta si sono in realtà gradualmente prodotte e chi ha la responsabilità di governare la Rete io credo che si debba dire che la rinite si deve cioè deve poter essere governata dalle istituzioni pubbliche le quali debbono mantenere questa responsabilità oltre che quella di gestire di progettare di coprogettare con i soggetti del terzo settore l'altro aspetto che riguarda le risorse che voglio segnalare perché ritengo che sia uno dei punti su cui anche a livello parlamentare si debba riflettere come non riusciamo a mobilitare le risorse dell'Unione Europea sul versante della riprogrammazione riprogettazione di un sistema di protezione sociale
Trovo che sia importante che il ministero per la solidarietà sociale cominci a fare un ragionamento sulle risorse del fondo sociale europeo se penso al terzo settore penso alle aree depresse
Italiane del centro nord del Meridione credo che anche le risorse e gli altri fondi strutturali del FESR e in particolar modo debbano essere messe alleva
Per sostenere e per incentivare forme di impresa sociale e soggettività del terzo settore
Arrivo alla questione della legislazione sul terzo settore per fare due considerazioni la prima io capisco se non ho se non ho inteso male la relazione di Giannotti si dice dobbiamo cominciare a pensare una legge quadro sul terzo settore
L'idea è ovviamente importante interessante non lascerei cadere la necessità e l'urgenza ma dalla cartellina deduco che così già di avere una legge sull'associazionismo comunque cioè a vere un altro pezzo
Ecco diciamo questo lo lo davate per scontato ovviamente per quanto riguarda la legge quadro
Qui è molto complicata la cosa io vi riporto un'esperienza non è nella legge regionale di riordino dei pezzi del sistema dei servizi sociali abbiamo messo una formulazione
Diciamo inventata di sana pianta nostra cioè sostanzialmente che prende un po'in a Bassora
Prima definizione di organizzazioni non lucrative di utilità di utilità sociale e cerca di diciamo riconoscere nell'ambito di questa legge il terzo settore come sistema consapevoli del fatto che poi all'interno di questo terzo settore ci sono delle specificità anche all'interno delle stesse tipologie lo stesso volontariato è un insieme di volontari anti lo stesso associazionismo un insieme di associazionismo eccetera eccetera
Ovviamente la difficoltà definitoria soprattutto su scala regionale e grandissima io però vi invita a ragionare nel mentre appunto si dice si può pensare una legge quadro se noi non dobbiamo definire al diciamo fatti alcuni parametri generali sul non profit se non dobbiamo più definire le attività del terzo settore che non cioè definire indie indicare cercare di aiutarci guardando alle attività che si svolgono piuttosto che alla forma giuridica
Capisco che questo è una un tema complesso ma a me pare l'unico modo per affrontare poi il tema di quali forme di promozione si possono mettere in campo perché se non sappiamo che cosa fa il terzo settore difficile
Riuscire ad inserirci come appunto istituzioni per promuovere e sostenere la crescita il terzo settore ultimissima considerazione che faccia questo fatto riferimento prima un'esperienza che sta facendo
La regione dell'Umbria so che anche altre Regioni stanno legiferando
Una raccomandazione al a tutti quanti hanno resteranno in regioni anche diciamo al ai parlamentari quello di costruire delle leggi nazionali
Che siano effettivamente delle leggi quadro e che quindi per un verso non non siano una gabbia per l'autonomia delle regioni e delle degli enti locali e per l'altro
Non livelli non verso il basso ecco tengano presente che c'è una elaborazione anche una cultura di governo che si è sviluppata nel corso degli anni dei decenni e che diciamo esiste in varie parti del Paese che si attende queste leggi quadro anzi li attende con una qualche diciamo anche ansia ma certamente si attende da queste leggi quadro non una camicia di forza bensì un sostegno uno stimolo ad andare avanti grazie
A Marina sereni la parola a Agostini
No
Come
Signore ai signori aggressive
N
Ascoli nella sua relazione parlava di una necessità
Io penso che due parole vadano spese
Diciamo sul contesto
Per rendere ancora più chiaro almeno quello che per me significa necessità qualche giorno fa Zucconi sulla Repubblica parlava di diciamo ad occidente
Parlava di morte dello stato sociale Roosevelt che hanno con la firma di Clinton sotto il progetto di legge sull'assistenza dei repubblicani
Si sta discutendo a Singapore
Come esportare attraverso la clausola sociale
Delle forme le nostre forme di Stato sociale europeo e farle diventare un elemento della diciamo delle regole del nuovo commercio internazionale
Gli stessi sindacati di questi Paesi ci rispondono che il nostro atteggiamento è un atteggiamento ambiguo nel senso che condividono la nostra preoccupazione sul lavoro minorile in Pakistan e in India
Ma sostanzialmente siccome questo è l'unico punto in cui loro riescono a e competere con l'Occidente il nostro atteggiamento è un atteggiamento diciamo da protezionista dei di protezionismo dei ricchi
Quindi ad occidente succede quello che succede ad oriente succede può succedere quello che prefigurato in in questa diciamo quasi impossibilitati sblocca are la situazione
è evidente che l'effetto sul Welfare europeo un effetto a tenaglia e sempre più
De strutturante e dirompente
La il grande padronato la destra risponde in maniera molto semplice lo diceva sempre Zucconi io lo spero si offre per attraverso la privatizzazione di offrire si offre di
Di predisporre risorse investite risorse per la nuova assistenza ai poveri la lotta però ed altri
In Italia mi pare Romiti faccia lo stesso discorso anche Fossa veniva ricordato spazialmente pensa che il problema sia una riduzione della della protezione sociale
Io condivido molto Grey totalmente le cose dette da i due relatori a partire da un'affermazione che faceva Salomon su questa rivoluzione associativa in corso a livello mondiale penso che la sinistra il sindacato debba centrare la sua risposta proprio su questo dato di mi pare assoluta novità
All'interno a partire da questo
Vedere come si interviene non soltanto sulla riforma del Welfare ma si usi tra virgolette
E il terzo settore oltre al sistema come una risposta anche ai problemi della disoccupazione di oggi quindi una questione che non è soltanto diciamo riassumibile
Da porre in relazione alla crisi del welfare ma ad una analisi più generale del fenomeno di disoccupazione che Borsa che a questa mattina aveva proposto a meno che a me sembra in termini molto molto convincente
C'è una prima questione che riguarda quindi allora la domanda e il modello di consumo
Io penso che le cose dette qui da portare gas siano cose condivisibili
E come si interviene sulla domanda e e a partire da un'idea del modello di consumo non è soltanto la domanda pubblica tra virgolette ma anche la domanda privata
Come la si fa emergere visto che molti economisti a partire dal board agave pensano che questa sia la più grande strozzatura
Della appunto della domanda del legata al passaggio dal fordismo alla epoca successiva al fordismo le prove le perché in in sostanzialmente stiamo stiamo vivendo l'altro punto importante e questo dell'offerta e quindi della tipologia di organizzazione dell'offerta
Penso che questa sia una grande questione proprio per le l'incidenza sempre maggiore anche per fronteggiare fenomeni disoccupazione che bordati allegava al quarto momento al quarto stadio della dice dell'impresa per impresa sociale
Questo è il punto
Che su cui che che conviene molto bene distinguere dalle dal volontariato dalle diciamo dal dal modo anche come si è reagito in termini anche di valori alle questa specie di darwinismo montante perché la risposta deve essere la risposta profondamente strutturata e vertebrato a e non una risposta che affida soltanto se stessa alla buona volontà o al filantropi Isma'io penso che il problema come dice Ruffolo è di costruire un vero e proprio sistema che sta apra il mercato e lo Stato l'impresa capitalistica che sta tra l'impresa capitalistica e l'impresa statale cioè l'impresa sociale e per per realizzare questo per l'azione è ovviamente necessario vere che una tipologia di impresa da proporre con queste relazioni interno neanche con queste relazioni Esterne che
Boards Haga richiamava e soprattutto una politica delle risorse a partire dalle fondazioni a partire dal patrimonio delle IPAB che spesso hanno la mano morta pare che le gli parlava in un patrimonio di cinquantacinque mila miliardi
E io penso che il problema del fisco quindi anche di di come si movimentano queste risorse sia il problema essenziale non è non è possibile realizzare un terzo sistema se non si realizza anche un'accumulazione
Alle spalle del terzo sistema una un'accumulazione che alimenta che sostiene che rende permanente e potente e l'intervento del terzo sistema all'interno della nostra la nostra economia
Io penso che parla parla di forme di impresa sia molto in uso in diciamo molto anche da richiamare l'esperienza che si è fatta sulla a partire dal dalla vicenda del superamento dei manicomi
Legata alla storie di Basaglia e alle cooperative sociali che sono si sono costruite in quegli anni come alle cooperative sociali che sono arrivate anche dopo quegli anni
Ma quella forma di tipologia che vede con contemporaneamente la presenza degli ammalati
La presenza dei operatori e anche la presenza dei familiare io penso che ora i assumere molto bene quell'idea che Borsa GA proponeva di una diciamo compresenza dei di tutti i soggetti all'interno di questa forma io direi la direi quasi come una forma paradigmatica cui tende nel momento in cui è si propone un'operazione di questo di questo genere
Infine per il sindacato
Con molta precisione anche ad Ascoli alcuna parte del sindacato vive questo processo con un processo di precarizzazione del rapporto di lavoro
Un'altra parte la vive come una spoliazione di funzioni in particolare che il sindacato pubblico legato al pubblico
Una parte del sindacato invece pensa di come dire di rovesciare la tendenza
Utilizzare fino in fondo questa occasione e riproporre attraverso questa occasione che la storia ci offre la possibilità di ragionare su quattro questioni importantissimo il livello di occupazione
La qualità sociale su cui
Scritto molto bene Ruffolo anni fa e quindi non la cito soltanto un un idea di lavoro
Che non è soltanto che che sta diciamo che supera il rapporto padrone e lavoratore ma che è incentrato fondamentalmente su una tipologia di impresa e all'interno delle relazioni comunitarie
Tra il diciamo l'imprenditore sociale e questi lavoratori ed infine un modello sociale
Più generale
Qui c'è una questione io penso che su cui il sindacato dovrà sarà chiamato a fare i conti in tempi molto rapidi e spero non sotto soltanto la pressione della della crisi
Uno scrittore inglese diceva che con ogni probabilità il sindacato del ventunesimo secolo sarà più uguale al sindacato del diciannovesimo secolo che al sindacato del ventesimo secolo cioè a a delle camere del lavoro per usare questa dizione che tornano ad essere le diciamo gli strumenti oltre che di tutela del lavoro
Di aiuta di aiuto a trovare lavoro ma anche di e in inventare lavoro
E quindi molto vicine diciamo all'esperienza del sindacato latino di cui facciamo di cui facciamo parte
Questo però implica una tematizzazione molto forte con organizzazioni del terzo settore
In termini di modello sociale da costruire
Ce ne stiamo all'oggi la collaborazione come dire il venti per cento e la polemica è l'ottanta per cento
Ce ne stiamo all'oggi io penso che noi dobbiamo tracciare insieme un modello sociale di riferimento a cui far confluire tutti gli sforzi in una grande alleanza tra movimento sindacale Olivetti nel terzo settore politiche dello Stato Giannotti
Presente Giannotti illustrava diciamo le scadenze che abbia riforma dell'assistenza l'assistenza vale novanta mila miliardi interni assistenza pubblica e altri trenta mila venti mila trenta mila miliardi di assistenza privata
Vale più della sanità
La cosa ancora al di là di alcune legislazioni regionali sostanzialmente legata alla vecchia legge Crispi il fatto che si dà il via ad una legge quadro una cosa come dire sacrosante apre una via stessa cosa vale per lo sport
Il Coni si era come dire fissato nel quarantadue per pochi mesi poi arrestata la situazione così con la la lo sportello più grande meccanismo di aspirare ad associazionistico a livello nazionale a livello internazionale
Altre grandi questioni sono quindi certamente quello del fisco o altre grandi partite si decidono hanno aprire questo diventa l'occasione perché tra movimento sindacale organizzazione percettore e citato io dico in particolare
Enti locali enti locali si apra una collaborazione positiva che fermo restando le condizioni minime di base a dispetto dei contratti le condizioni di lavoro
Faccia fare al al terzo sistema un un balzo in avanti notevole ovviamente questo dal punto di vista culturale significa
Una cosa molto molto preciso
Pensare ad una organizzazione sociale sempre più comunitaria ed alto gestionali e e ad una quindi modello sociale che in qualche misura sia di bilanciamento al alla competitività più sfrenata e alle e alla al darwinismo montante in termini di valori e anche in termini di organizzazione sociale certamente destro delle contraddizioni da risolvere
Come appunto anche le relazioni interni rapporti di lavoro il socio lavoratore questione che sono di grande peso ma sono questioni che io penso come dire sono contraddizioni secondaria sono contro questioni che possono essere affrontate nella misura in cui si riesce a definire un quadro di riferimento come dicevo prima un vero e proprio modello sociale che utilizzi fino in fondo
Quella che il professore Salomon chiamava rivoluzione associativa in movimento in questo io vedo una grande occasione nella nel anche nella nei nei vincoli spesso terribili internazionali ed europei una grande occasione che ci che ci può essere proposto dalla storia e su cui noi possiamo dare nostro contributo è giocare anche le nostre carte
Grazie ci saranno ancora nella mattinata reinterventi Ghisani Scalvini è battaglia
Naturalmente prego di stare dieci minuti la parola Angrisani della CISL
Sì
Cercherò di
Seguire un po'alle indicazioni che ci dava Giannotti nella sua introduzione questa mattina
E cioè di ragionare un attimo su queste esigenza che lui prima che lui sottolineava con tanta chiarezza di fare un attimo il punto
Su questi problemi per capire quale il possibile itinerario riformatore e mi pare che l'oggetto del contendere oggi sia quello di avere un quadro teorico condiviso all'interno del quale poi cercare concretamente qual è la strada delle scelte operative legislative
Più congrue
Per dare consistenza istituzionale normativa questo terzo settore
Credo anche che e questo devo dire mi e mi ha fatto molto piacere sia la relazione di Ascoli che la relazione di portata abbiano ci siano un grande aiuto ad affrontare nel merito i problemi
Perché entrambe da due punti di vista diversi hanno sottolineato come dire il le le grandi potenzialità che lo sviluppo del terzo settore oggi comporta ma insieme anche i rischi che potrebbe indurre qualora non venisse affrontato con chiarezza appunto legislativa e normativa
Un'impalcatura di sostegno a questo settore
A me ha fatto molto piacere perché in questi giorni in questi settimane si moltiplicano le occasioni di convegni giustamente perché c'è una nuova consapevolezza
Sull'importanza di di queste forme organizzate nel sociale e in questi convegni se ne sentono di tutti i colori chi convinto che finalmente arriva il terzo il settore quindi lo Stato potrà risparmiare e potranno andare a smantellare una serie di servizi pubblici chi sostiene che sarà la panacea dei problemi dell'occupazione
E di qua di volta in volta a secondo degli approcci come dire si attribuiscono virtus virtù e taumaturgica questo terzo settore quasi che sia di per sé la soluzione ai drammatici problemi di una transizione economica e sociale che AN pone complessità ben più gravi che esigono che esige che esigono una tastiera di interventi ben più ricca di quell'esclusiva al terzo settore quindi parto da una condivisione profonda di un approccio che dice questa è una grande opportunità
Per in tutti i Paesi industrializzati per il nostro Paese perché una o può che perché attiene ad una rivitalizzazione del sociale
All'introdurre nella produzione di beni e servizi un valore aggiunto che è il valore aggiunto della solidarietà dove si devono intrecciare da un po'
Da un lato lo Stato il ruolo dello Stato dall'altro la funzione della socialità dall'altra questa dimensione Arete di gruppi che si autorganizzati per diventare protagonisti nella gestione e nella nella gestione di alcuni servizi quindi direi partiamo da da un approccio profondamente condiviso diceva
Qui lo richiamavano ossia Sereni sia la Sereni che che Agostini allora oggi è in discussione questo provvedimento sulle Onlus
è una cosa importante interessanti da questo dibattito stamattina non si è ancora come dire nessuno ancora ha affrontato il tema di questa delega sulle Onlus perché sarà oggetto credo del dibattito di oggi
Ma io credo che il lavoro di questa mattina si anche un lavoro più articolato anche più complesso
Perché appunto ci ha fatto partire dal discorso dei servizi dello Stato sociale della trasformazione dei servizi eccetera eccetera allora
Primo punto c'è questa normativa agevole attiva dal punto di vista fiscale che noi riteniamo sia importante che vada a compimento
Ma è anche vero che se questa normativa questa delega sulle Onlus pure così importante pure rese rispetto alla quale le organizzazioni del terzo super terzo settore hanno fatto una grande battaglia di costruttore di consapevolezza e e di condivisione
Pure se questa andasse in porto Sam anche se manca una serie complessa di iniziativa intorno rischia di essere ancora un intervento parziale allora
Io mi permetto ancora di riproporre all'attenzione collettiva la necessità che nel momento in cui si affronta il problema etico questa riscrittura delle regole di Welfare che indubbiamente nel all'ordine del giorno di tutti i Paesi sì chiami col nome e cognome l'esigenza che il nostro Paese si doti di una legislazione adeguata sui problemi lo chiamiamo noi la chiamiamo una vecchia storia dell'assistenza meglio dire i servizi
Meglio dire queste cose lunghe questa dizione dunque che c'è in questa proposta di legge
Ma quella è una precondizione
I nostri l'assessore gli Enti locali dell'Umbria hanno predisposto un'interessante iniziativa
Sui servizi beh manca una normativa quadro cioè ci sono risorse siamo profondamente d'accordo a trasferire risorse da emolumenti individuali di tipo economico a servizi e ha strutture di voucher di e a risorse che gli enti locali distribuiscono rispetto ai bisogni effettivi
Questa è una non direi non dico una precondizione perché qui le precondizioni sono tante però sicuramente questo è ho come un intervento che può consentire l'utilizzo di risorse che oggi ci sono però mi chiedo
Stiamo attenti in questa finanziaria c'era una delega a rivedere le indennità di accompagnamento
Questa delega sembra che scompaia
Sentite da una donna cosine che c'era che era legata al reddito
Se sta discutendo sembra che scompaia perché le forme di tutele corporative all'interno dello stato sociale non sono ovviamente soltanto i sindacati come otto ma ecco allora vogliamo ridiscutere il discorso di come si affronta il problema delle disabilità e del disagio sociale sul territorio
Abbiamo delle risorse perché che destiniamo oggi a questo le possiamo porre collocare nel territorio Eric finalizzare anche con un utilizzo diverso del no profit
Questo è a mio avviso una precondizione secondo punto proposto da proposta Giannotti legge quadro sulle no profit
Io confesso sono come dire la non so molto su queste ipotesi di lavoro che voi avete
Se questo è una scelta ovviamente non parliamo della della della legislazione sulle Onlus che ha un suo percorso autonomo se questa è una scelta che serve a sbrogliare il complesso tema del libro prima del libro quinto e quindi a dare un assetto giuridicamente più chiaro e condiviso alla all'impresa sociale al e questa è un'esigenza che
E tutti condividiamo addirittura qualcuno di noi pensava che dovesse essere anche prima rispetto al provvedimento sul fisco
Se questa poi legge quadro è un'altra cosa in cui si vuole regolamentare un settore così cos'è una normativa un ulteriore normativa di sostegno è una normativa che definisce gli ambiti ma io pongo qui questo questo tema che probabilmente esige dibattito ancora più approfondito
La vogliamo assumere il principio che questo è un mondo estremamente complesso
Fatto da soggetti commissione Statuti identità così diversificate che forse avranno bisogno di un sistema agevolativo diversificato a seconda delle missioni
Ora
Sì la legge quadro se a questo problema che se affronta questo problema giuridico però esistente rosso come un macigno anche l'altro problema e cioè che un sistema agevolativo
E di sostegno al terzo settore che non si identifichi esclusivamente col problema del non delle sue del del del delle organizzazioni che non che non non lucrative ma che vaglia
Essere mirato a quelle attività l'assessore regionale all'Umbria diceva
Non partirà perché non partiamo dalle attività io non mi metto su questa strada però dico
Se vogliamo ragionare davvero di un sistema Geocall attivo probabilmente dobbiamo articolare
Le struttura G. volative a seconda delle missioni delle finalità dei soggetti lo vogliamo fare la legge quadro come si colloca queste legge-quadro rispetta la legge sull'associazionismo perché che ancora è una legge che in qualche maniera è una è un un supporto agevolativo
Si tratta di trovare fra questi elementi una elementi legislativo l'equilibrio
Capendo qual è il punto di attacco più necessario dopo che visto che fra un po'avremo sì alla legge sulle Onlus sia la io spero io spero che sia una priorità per questo governo l'intervento sui servizi e sull'assistenza
Ultimo punto è quello che legato allo struttura agile volativa dal lavoro che giustamente non è oggetto di legislazione
Noi siamo contenti che questo settore che in questo settore il sindacato De Biasi inventarsi
Dalle modalità di rappresentanza di questi lavori tra virgolette nuove rispetto al passato
Proprio guardate stiamo facendo un lavoro abbiamo siamo riusciti ad individuare almeno quindici figure de prestazioni d'opera
Che vanno certo dal socio lavoratore al lavoratore dipendente al lavoratore associato al lavoratore
Consulente va be'a anche alla alla a a tanti altri a tante altre forme queste formule di patto organizzativo io non potrà a Walter lavoro a volte non è la vecchia prestazione d'opera a fronte di remunerazione che noi tradizionalmente siamo abituati a rappresentare è una forma di prestazione che ha caratteristiche diverse all'interno nella quale c'è un patto organizzativo un patto associativo che a volte prevale rispetto alla prestazione d'opera pura e semplice
Noi stiamo lavorando per capire come possiamo rappresentare queste for a presentare organizzare queste forme di lavori tra virgolette
Per alcuni saranno necessari ancora le forme contrattuali per altri forse saranno necessarie non solo quelle che alcuni amici sostengono i collegi sindacali
Forse sarà necessario anche for saranno necessarie forme di convenzioni che garantiscono alcuni diritti dicevo qualche tempo fa non vogliamo più come sindacato essere soltanto coloro che tutelano i soci lavoratori che non hanno la previdenza
Ci interessa trovare un sistema di tutele di diritti no necessariamente oggetto di contrattazione volto già a secondo delle varie figure
All'interno delle quali trovare dare trasparenza questo settore ultimo punto ma non meno determinante è l'intreccio fra rispetto al sindacato ovviamente fra questo settore queste figure di il questi tipi di lavoro
E il volontariato
Noi abbiamo una legge nel nostro Paese
Che sancisce il ruolo del volontariato il ruolo del volontariato come elemento aggiuntivo rispetto al lavoro tradizionale con una forte componente d'azienda di donazione
è indubbio che la presenza di forme e lei città di forme di volontariato all'interno di imprese sociali se vogliamo andare verso verso una un ovvero consolidamento dell'impresa sociale
Può modificare o alterare il rapporto e anche le concorrenze fra i vari soggetti
Questo è un tema da affrontare noi non possiamo dividerci fra coloro che hanno una visione vetero
Dal volontariato cioè coloro che sostengono che appunto sia abbia soltanto non sia un lavoro insomma
E coloro che invece dicono ma non è un lavoro ma è un quasi lavoro anche forse ci inventiamo anche un modo per pagano un po'non proprio tanto non come gli altri molto
Ecco questo lo dico Giannotti agli e su un tema è un tema molto rilevante abbiamo una normativa
Nel nostro Paese che sancisce una copia se ci vogliamo muovere verso un'altra strada dobbiamo cambiare quella e comunque dobbiamo stare molto attenti a come
Il greggio fra la componente del volontariato e la componente degli altri lavori all'interno del no profit
Sì disabili sì articola essi devia perché questo è a nostro avviso un tema non irrilevante rispetto al no la nostra capacità di rappresentanza vi ringrazio
Calderini
Ma due brevi considerazioni una consigliere Giannotti inutile
Parlamento e
E al governo qui presente primo la battuta di carattere generale nell'immediato dopoguerra nella mia città un prete
Lancia lo slogan meglio una casa che dura vent'anni che aspettare vent'anni per una casa
Io credo che le le normative fiscali in Italia normalmente non durano più di un paio d'anni
E quindi potremmo dire
Meglio la legge fiscale che dura due anni che aspettare altri due anni per una legge che scale mi sembra poiché il settore fiscale poi talmente volatile
Chi si occupa di cooperazione sociale sa che pandemonio ci sia stato
No la persona senza parrocchia
Senza parrocchia
Però riuscì a fare tutta una serie di villaggi a basso costo in giro per sino al Padre Marcolini
E noto anche in giro per l'Italia
Perché
Non so chi ha seguito un po'la cooperazione sociale sa il quanto a quanto fu problematico ma alla fine fu anche rapido assestare il problema dell'IVA e famoso il problema dell'IVA quattro per cento zero per cento eccetera eccetera poi c'è una reattività
Del del sistema economico rispetta la normativa fiscale che porta poi agli aggiustamenti assestamento in modo abbastanza abbastanza naturale quindi io son convinto che la legge sulle Onlus non è la legge decisiva per il terzo settore è una legge importante è una legge che va fatta rapidamente e poi andrà se è stata confrontandosi poi con con l'esperienza empirica
Che la sua attuazione provocherà
Due due questioni dicevo
Una relativamente al tema affrontato dal professor Ascoli
C'è un
Un riferimento che o forse non ho colto che è rimasto comunque in ombra nel dibattito di stamattina hanno solo da parte di altri ed è riferimento al lavoro che sta facendo il ministro Bassanini
Sul fronte del riforma per l'autonomia locale del federalismo tutto questo tema
Dove per quanto ne so io uno dei temi che viene costante uno dei punti riferimento concettuali che viene costantemente riaffermato il principio della sussidiarietà
Che dovrebbe in qualche modo regolare l'articolazione dei diversi livello delocalizzazione statuale
Ecco io credo che
Su questo il terzo settore si gioca una partita ancora più grosso ripartono se la stia giocando sul piano fiscale
Con la legge sulle Onlus
Cioè io credo che tutto il tema della riforma dell'assistenza debba collegarsi
All'affermazione del principio per cui esiste una sussidiarietà propriamente azione pubblica e Società civile quando è organizzata secondo determinate regole con determinate finalità
Qui Massimo Campedelli che parla spesso di welfare municipale io quando penso al welfare municipale penso
A in quel parco dove sia riconosciuto la titolarità originaria della comunità locale a farsi carico dei problemi della gente
Attraverso una propria capacità di programmazione e attraverso la propria capacità di attuazione gli interventi di risposta che devono rispondere a criteri generalità di imparzialità
Di finalità sociale eccetera eccetera perché se non passa questo principio questo quello che non ho inteso fino in fondo
Nella relazione di di Ugo Ascoli e noi continuiamo a lavorare attraverso sostanzialmente lo schema del welfare pubblico
Due farmi se non è un principio almeno per come lo vedo io che va applicato sul piano gestionale
Prevedendo al massimo dei momenti di programmazione comune ma con una priorità in ordine di tipo pianificatorio in ultima analisi da parte del soggetto pubblico
Io vedo qualcosa di diverso almeno immagino qualcosa di diverso immagino un soggetto pubblico che riconosce l'autonomia dei corpi sociali
Detta le regole in base alle quali questo autonomia debba esplicitarsi ma tutte le volte che cupo corpi sociali si auto organizzano
In qualche modo va a coprire ciò che l'autonomia privata solidale non è stata in grado di
Di coprire dal punto di vista della copertura generalizzata dei bisogni ma non cerca in tutti i modi di ricomprendere all'interno della propria pianificazione l'attività di questi soggetti
E questo secondo me è lo snodo principale ed è uno snodo istituzionale questo che parlo del del lavoro di Bassanini perché è lì che secondo me che si colloca il punto di partenza sul quale costruire la riforma dell'assistenza nel nostro Paese
Questo è ovviamente comporta un con questo mi lego secondo tema un atteggiamento completamente diverso da parte dei soggetti pubblici dal punto di vista della programmazione di lungo periodo della risposta ai bisogni sociali del territorio
L'abbiam bisogno di soggetti di enti pubblici che operino come agenzie di sviluppo rispetto alla capacità autonoma della comunità locale di rispondere proprio bisogno
Abbiamo bisogno di soggetti pubblico sicché non convenzioni no la prestazione di manodopera a fronte della propria previsione di attività da erogare che non si sentano i titolari dell'erogazione dei servizi
Ma che invece si interrogano su come per esempio finanziare l'autonoma capacità di sviluppo delle varie diverse forme d'imprenditoria sociale
In grado di attivare anche risorse private
Sul fronte della prestazioni servizi parlavo raccontavo ieri alla responsabile del delle della cooperazione sociale svedese l'episodio avvenuto a Trento patrioti
Piuttosto da Osaka dove a fronte le iniziative del Comune di affidare un asilo nido a un a una cooperativa sociale c'è stata la dichiarazione di ciò prova Patrice del dei sindacati del pubblico impiego una lotta indurisce
Glielo raccontano e cita Scalo Porta Haga nella patria del Welfare State la Svezia dieci anni fa
Sono partiti rendendo possibile la creazione per servizi all'infanzia vasi dai dall'un dagli da uno a otto anni quindi dagli asili nido che Inter Gargano e scuole materne ai sostegni post con l'astensione la creazione di cooperative tra tra genitori come funzionano queste cooperative funziona nel senso che l'ente pubblico garantisce uno zoccolo minimo di finanziamento e poi le famiglie e gli operatori si organizzano ogni famiglia mediamente
I congedi parentali sono son molto sono capitato in modo di gran lunga migliore che no se invece delle garanzie di norma garantisce
O il padre o la madre e i nonni gli zii parenti fratelli organizza due di due giornate di lavoro all'interno della cooperativa
Ciascuno la la la cooperativa decide intorno al tavolo quanto pagano le diverse famiglie la tariffazione sostanzialmente attraverso un meccanismo di autoregolamentazione
In questo modo sono nate nell'edizione mille e quattrocento cooperative che gestiscono questi servizi in Svezia mila quattrocento cooperative su nove milioni di abitanti
Ma in questi dieci anni chi si occupa di politiche femminili sa anche che il tasso di fertilità per quanto riguarda la popolazione femminile svedese è passato dall'uno virgola cinque due virgola uno perché questo è il modo per fare politiche politiche per la famiglia questo il modo per però la logica dell'amministrazione pubblica non è stata quella di pianificare la prestazione dei
Dei dei servizi ma è quello di rendere disponibile uno zoccolo di risorse che non copre tutto ma che favorisce l'autonoma organizzazione in questo caso delle famiglie in altri casi potrebbero essere il volontariato
Quando raccontavo di Trento alla responsabile di tutto questo questo penetrazione sono salite ha detto dieci anni fa anche da noi sindacati all'inizio ha fatto sciopero
E però mi chiedo sindacati italiani siamo di fronte a questi esempi probabilmente sarebbe il caso che ricco
Incominciassero a impegnarsi un po'prima
Perché dicevo che questo questo ragionamento era collegato al
Al secondo punto dovuto toccare molto sinteticamente
Perché questa logica di fare diventare le strutture pubbliche agenzie di sviluppo
è collegata anche al problema che voleva toccarlo porzana dello sviluppo della capacità occupazionale attraverso la creazione della potenzialità occupazionali attraverso la creazione di nuove strutture d'offerta di nuove impresa sostanzialmente anche da questo punto di vista incominciamo a partire dalla autonoma capacità di organizzazione e di sviluppo dell'impresa sociale io non posso che sottolinearlo ribadirlo
Sessanta mila posti di lavoro nella cooperazione sociale dati che dovrebbe alcune migliaia fosse decine migliaia che potrebbero essere stimate nell'associazionismo in tutti questi anni sono stati sviluppati dalle organizzazioni con pochissime risorse
Credo con una de core buona lungimiranza strategica e con un meccanico e con la messa a punto di sofisticatissimi e non lo dico io lo dicono dicono che stanno studiando meccanismi di promozione e sviluppo a bassa intensità
Di capitale a bassa densità rifinanziamento che sono quelli che in questo momento devono essere valorizzati
E il lo stock d'investimento che oggi viene messo in campo sul fronte della creazione d'impresa da parte di JP da parte di Speed a parte della società per l'imprenditorialità giovanile eh esponenzialmente
Di gran lunga maggiore allo stock che il queste organizzazioni son riuscite a mettere in campo e a e a utilizzare per creare nuova imprese quindi nuova occupazione
Creiamo dei moltiplicatori ha questa capacità prima di reinventare un intervento pubblico di sviluppo dell'impresa sociale o comunque a fianco dell'intervento pubblico del di sviluppo dell'impresa sociale anche qui l'ipotesi di dare una miss di attribuire una missione di finanziamenti alla Società per l'imprenditorialità giovanile cerchiamo di valorizzare innanzi innanzitutto
La capacità di auto propulsione
Del soprattutto delle organizzazioni nazionali
Dell'imprenditoria sociale nello sviluppare quello che stanno già facendo diamo loro un po'di risorse diamo loro un moltiplicatore credo che da questo punto di vista si sia la possibilità di ottenere in tempi brevi e utilizzando una rete di sviluppo che già esiste e che altrimenti dovrebbe essere inventata per o realizzare in tempi io credo molto brevi
Con buona produttività risultati di creazione di nuova occupazione grazie
Ringrazio calzini e per l'ultimo intervento Augusto Battaglia poi un quarto alle tre esatte riprenderemo la seconda fase dei nostri lavori con le relazioni del professor Lupi del professor Zamagni
Ma io credo che quando ne parliamo di una legislazione per il terzo settore facciamo riferimento a note molteplicità di iniziative di provvedimenti
Sono stati in qualche modo citate numerati qui oggi la riforma l'assistenza
La delega alla finanziaria nella Finanziaria articolo trentasei
Io ci aggiungerei illa per esempio la legge sulla mutualità un altro strumento importante
Quindi sicuramente diciamo l'aspetto legislativo un aspetto importantissimo
Io credo però che oltre l'aspetto legislativo
Credo che sia importante ai e sono d'accordo con Scalvini ciò non c'è una legge principale non c'è una legge risolutiva
C'è una impostazione legislativa che della quale bisogna tener conto diciamo nel complesso delle politiche che facciano se in materia assistenziale sia materia sanitaria sia in materia di sviluppo di ma occupazioni piani per l'occupazione eccetera eccetera
Credo che nello stesso tempo sia importante
Avete una strategia per il terzo certo
Perché credo che sia importante perché le operazioni che noi facciamo oggi o che intendiamo fare
La trasformazione dello stato sociale avviene oggettivamente in una frase di risorse limitate risorse decrescenti
Con la difficoltà di reperire anche a seguito della difficoltà di reperire nuove risorse per rispondere ai bisogni sociali
E allora è chiaro che il discorso diventa soprattutto quello di
Una qualità diversa dei servizi e degli interventi
E il discorso di una riconversione della spesa
Utilizzare diversamente le risorse che non gli abbia
Perché è vero e lo dicevano diversi interventi naturalmente prima di me che gran parte la grossa parte della spesa sociale in Italia è una spesa di trasferimento sia per la parte sociale
Che abbiamo nel nella o che abbiamo avuto nel aspetti previdenziali sia per esempio le pensioni invalida civile sia nelle politiche anche in anche se in parte degli enti locali contributi sussidio eccetera eccetera indubbiamente c'è una grossa componente la componente predominante
Però quando noi diciamo che vogliamo a riconvertire diciamo questa spesa in qualcosa di diverso
E vogliamo passare dai trasferimenti ai servizi ecco questa poi quando si va ad attuare queste cose è un'operazione molto complessa
Ecco io ho un po'di timore sulle semplificazione di questo tipo di operazione
E lo dico anche alla luce delle discussioni che abbiamo fatto in questi giorni prima si citava l'articolo ventiquattro bella collegato alla Finanziaria
Cioè dire che vogliamo per esempio trasforma
Diciamo quei sedici mila miliardi di pensione invalida civile Andria l'accompagnamento eccetera eccetera in qualcosa di diverso in servizi
Non può essere così un'operazione una sorta di automatismo perché vedere questo problema come se con una sorta di automatismo Desio fare questa trasformazione significa creare dei disastri
O rischia di creare disastri perché perché è una cosa sono settecento mila lire gestite in economia da una famiglia per far fronte a dei bisogni assistenziali di un congiunto un handicappato grave un'anziana mando sufficiente
Cosa ben diversa se magari chiama queste settecento mila lire di oneri fiscali di oneri sociali di corsi organizzati cioè pensare che l'operazione si possa fare così con una sorta di automatismo significa correre il rischio di fare un'operazione che porta a un indebolimento
Degli interventi e delle tutele nei confronti del soggetto handicappato grave o del soggetto anziano non autosufficiente
Settecento mila lire al mese dei merita d'accompagnamento caricato di oneri fiscali sociali de depurate di oneri di questa natura significa garantire
Se va bene venti ore di assistenza al mese cioè un'ora al giorno che qualcosa di molto distante da quello che è un fabbisogno da quelli che sono i costi
E le necessità e gli interventi che sono richiesti guardando dentro un nucleo familiare abbiamo una persona che non è autosufficiente che diede tutto ciò che sappiamo per poter sopravvive
Allora io credo che operazioni di questo genere su sulle pensioni di invalidità civile ma anche in altri settori sono operazioni che richiedono una visione globale che richiedono un'analisi di cosa c'è dentro quei costi
Di cosa c'è dentro quelle spese che non abbiamo fatto
Un'analisi dei soggetti che usufruiscono di quegli interventi perché una cosa è la persona handicappata grave una dose un anziano non autosufficiente sognando bisogni
Che in parte possono essere assimilabili ma che sono di natura diversa possiamo vederne una sostanza
C'è bisogno di vedere per esempio all'interno per esempio di quei soggetti che usufruiscono di una pensione di invalidità civile quali sono quei soggetti che non hanno alcuna possibilità di inserimento lavorativo oppure quei soggetti e quei soggetti invece che avrebbero questa possibilità
E quindi diverse il problema se pensiamo a magari di riconvertire una parte di quei costi il misure per agevolare e incentivare l'inserimento al lavoro di quelle persone che in questo modo si toglierebbero sarebbero diciamo alleggerirebbe ricostruite l'assistenza proprio perché
Non verrebbero essere trasformate da soggetti assistiti da soggetto e oggetto di intervento dello Stato assoggetta invece che ce la fanno da soli o che perlomeno diciamo riescono a trovare una loro forma di inserimento
Allora dico questo per dire che a mio avviso una operazione di trasformazione di riconversione della spesa da trasferimenti a servizi
Ha bisogno diciamo di politiche mirate ha bisogno di interventi in qualche modo più sofisticate e che devono essere a mio avviso interventi a monte e a valle
A monte perché io credo che noi possiamo indirizzare
Parte di quei costi verso servizi territoriali verso servizi anche del terzo settore
Se noi riusciamo a mettere in condizione il terzo settore di realizzare a costi accessibili dei servizi di elevata qualità
E possiamo raggiungere lo stesso risultato se attraverso una politica fiscale nei confronti delle famiglie agevoliamo il fatto che quelle risorse trasferite dallo Stato si possano trasformare possono essere indirizzate verso i servizi
Ad esempio con la deducibilità per esempio con la deducibilità ampliando la possibilità di dedurre di dedurre costi assistenziali nel caso di soggetti che hanno bisogno di un intervento assistenziale consistente di tutti di di avere una riduzione fiscale
E quindi questo incentiverebbe le famiglia rivolgersi a un mercato che il Terzo settore potrebbe garantire proprio perché esso spesso attraverso le norme che speriamo non dopo la Finanziaria verranno aveva la delega del governo verranno realizzate presso il terzo settore potrebbe essere colui che offre questo tipo di servizi nelle forme nuove
Io credo che il richiamo che ci faceva Ascoli nella legge della riforma della nostra proposta di legge del come assistenza di
Approfondire quell'aspetto poi come il terzo settore e l'ente locale comunicano non più in un rapporto di delega ma in un rapporto di collaborazione spione stretta più integrata
Per costruire quella Rete perché è chiaro che il tipo di servizi del futuro sarà molto di più vicino dovrà essere molto dice noi vogliamo garantire i livelli di stato sociale
Che che vogliamo garantire perché siamo qui per questo sono molto più vicini al modello svedese di asilo svedese che ci proponeva che ci prova aveva che ci riferiva Scalvini piuttosto che altri modelli che appartengono
Alla nostra tradizione
E il c'è un terzo aspetto che noi dobbiamo considerare in tutte queste operazioni il grande assente
E l'ente locale il servizio pubblico
Perché io mi preoccuperei più del fatto di vedere come l'operatore sociale del territorio poi si rapporta alla famiglia per vedere come quelle risorse che la famiglia riceve dallo Stato vengono utilizzate ai fini dell'integrazione del soggetto
E quindi anche l'operatore sociale del territorio è un operatore che può orientare la domanda di servizi e può orientare l'organizzazione di servizi che rispondono a questi bisogni e noi dobbiamo lavorare molto su questo aspetto perché guai se pensiamo a una riforma del sistema
Che prevede soltanto un diverso assetto istituzionale o agevolazioni per il terzo settore e non punta a qualificare l'organizzazione del pubblico
Perché se non andiamo a vedere poi cosa c'è quando andiamo a vedere nei servizi sociali di un territorio che un Comune Dion di una circoscrizione troviamo qualche assistente sociale e basta
E quando parliamo di integrazione tra sociale e sanitario Senna al sanitario non mettiamo accanto un sociale qualificato anche come figure professionali perché qui per fare una piccola puntura bisogna andar l'università
Ma per farlo operatore sociale basta che continua per stradine tutte la sente di fare l'assistenza tolse dipendente va be'insomma si c'ha avuto cugino dove troviate quindi io posso c'è una certa esperienza purtroppo adesso naturalmente io esagero
Però noi abbiamo un problema di ridefinire le figure che intervengono nel sociale e dare al sociale una propria dignità anche sul piano sul piano del degli inquadramenti
Di queste figure della loro qualificazione della loro formazione perché poi all'operatore sociale che nel territorio si rapporta all'utente che nel territorio può in raccordo con le organizzazioni con tutti i soggetti che intervengono e orientare lo sviluppo dei servizi orientare
E orientare la domanda
Questo vale
Vale finisco vale un po'in tutti i settori vale nel mondo dell'handicap dove
Appunto abbiamo la possibilità di riconvertire quel tipo dispensa dobbiamo puntare per esempio anche sulle cooperative sociali del tipo di ben per promuovere l'occupazione per togliere dall'assistenza soggetti che avrebbero possibilità di lavoro
Vale nel settore della psichiatria non abbiamo detto chiudiamo gli ospedali psichiatrici
Ma operazioni di chiusura degli ospedali psichiatrici sono avvenute sono si sono realizzate quando c'è stato questo incontro tra la sanità e il terzo settore quando non c'è stati manicomi stanno ancora duttili
E e la gente sta ancora lì dentro e ci sono difficoltà oggettive a riconvertire quel tipo di strutture attraverso logiche tradizionali
Soltanto di decentramento perché i costi sia dal punto di vista dei costi sia da un punto di vista dei modelli di intervento sia da un punto di vista dell'organizzazione le strutture tradizionali non sono adeguate a rispondere a quelle domande quei bisogni vale per gli anziani
Dove anche lì è necessario individuare modelli diversi innovativi di gestione anche di strutture tipo le tradizionali case di riposo
Dove se l'anziano viene
Per trasformato in un soggetto che necessariamente ha bisogno di intervento assistenziale un soggetto passivo ma seria è all'interno di un modello in cui può essere protagonista può essere un soggetto attivo e quindi può partecipare anche lui alla gestione all'organizzazione di un servizio quindi io credo che noi dobbiamo permeare della cultura di questa cultura nuova del terzo settore non solo tutta la legislazione ma anche l'organizzazione che in base dei servizi dobbiamo permeare di questa cultura la capacità di governo degli enti locali
Quindi
Se riusciamo a far questo io credo che questa riconversione sia possibile e che quindi non ci possiamo incamminare diciamo su questo percorso che certamente e difficile complesso maxi sviluppiamo non solo politiche non sono legislazioni ma anche comportamenti coerenti
Io credo che questo è un operazione che può andare in porto purché naturalmente si superi quello che io considero ancora un po'c'è ancora una fase di timidezza perché
E penso che noi dobbiamo ormai diciamo
Superare
Una certa fase d'incertezza e credo che la la la la la la possibilità che ci offre diciamo la Finanziaria nel quest'articolo trentasei di avviare delle politiche nove può essere diciamo l'avvio di un un'accelerazione in questo campo perché ce ne realmente bisogno
Crea
Battaglia ci rivediamo Julia esattamente fra un'ora io chiedo scusa ma ci sarà un programma ricco anche nel pomeriggio
Stamani è stato molto molto utile mi sembra questo nostro incontro dobbiamo concluderlo all'altezza delle esigenze vice sono grazie
Ma
Qui
Domani
Va bene
Allora
Va be'verrà domani
Era
Che costringe ieri
E allora
La parola al professor Raffaello Lupi
Io avevo per te citato alla stesura della Progetto di legge Zamagni nella precedente legislatura quindi ho vissuto
Tutto il dibattito che ha portato fino al disegno di legge presentato a dicembre mille novecentonovantacinque
Sulle o un lusso cioè si parlava all'epoca esclusivamente di on lusso anch'adesso il Governo ha rappresentato una delega che non riguarda soltanto le ONLUS ma riguarda più in generale il regime tributario degli enti non commerciali cioè tutte le Onlus sono enti non commerciali ma ci sono anche enti non commerciali che non sono un lusso
Quindi è stato allargato ulteriormente il campo dell'indagine si è messa altra carne al fuoco
Rispetto a quella che era stata proposta con il disegno di legge di dicembre novantacinque chiamiamolo Fantozzi
Con il disegno di legge predisposto sotto il ministero delle finanze di ha avuto ha avuto Fantozzi il il disegno di legge in realtà per le Onlus era abbastanza articolato e abbastanza rifinito
Forse si sarebbe potuto riprendere direttamente quello senza tornarci sopra con una delega
Sembrava nel mese di dicembre che la delega scusate nel mese di settembre quando decisero di presentare una richiesta di legge-delega che fosse lo strumento più barelle perché non si sarebbero scontati i tempi parlamentari di discussione e quant'altro
Il fatto è che poi si è aggiunta una delega alle altre dodici tredici
E quindi non so forse sarebbe stato meglio inizia la discussione del disegno di legge che era già stato presentato era già stato elaborato sulle Onlus
E a rinviare la questione generale degli enti non commerciali
Gli enti non commerciali sono tutti quelli Diversi dalle società per azioni e a responsabilità limitata eccetera
Il no profit di cui parliamo noi invece era regolamentato interamente nella disegno di legge delle Onlus
Forse il meglio è nemico è nemico del bene voler a a fare troppo
E in modo troppo preciso spesso impedisce di realizzare anche quello che a portata di mano fatto sta che appunto di delega nella Finanziaria sul no profit sembra che ce ne sia una mera alta ce ne sono due
Perché l'articolo che vi è stato distribuito contiene una prima delega sugli enti non commerciali in generale e una seconda ed elegante
Sulla regime delle Onlus invece quindi
C'è
Una pluralità di interventi estremamente indicati in modo abbastanza generico che se
Saranno consentiti dal Parlamento se in queste polemiche sul numero eccessivo delle belle che riuscì i danno a salvarsi consentiranno una grande flessibilità nella redazione dei decreti legislativi delegati
Altrimenti forse bisognerà riprendere il disegno di legge articolato Fantozzi dicembre novantacinque che riguardava esclusivamente esclusivamente alle ONLUS io non so perché si sia ricorsi alla disegno di legge delega probabilmente
è anche un modo di prendere tempo Rispetto a una materia estremamente difficile purtroppo quando sia animati la grande buona volontà
Dalle migliori buone intenzioni di questo mondo ma ci si trova davanti a cose che sono tecnicamente
Difficilissime
Senza vere a disposizione
Apparati ministeriali
Che le padrone Gino
E potendo contare solo sulla bonaria
Consulenza volontaristica di alcuni amici e conoscenti si tende a prendere tempo e a fare una delega questo è un filo rosso per vedere
In profondità cosa c'è dietro a molti comportamenti
Ma dei ministero delle finanze su questa finanziaria cioè la cosa è un po'dubbia e allora facciamo una bella idea non si gestisce nei dettagli non si definisce fino all'ultima virgola ecco allora si fa una bella
La c'erano delle disposizioni che erano pronte nei minimi dettagli per esempio l'eliminazione della contabilità per le imprese
Minori se si fosse fatta una norma a regime si sarebbe fatta una delega in meno e si sarebbe avuta una bella figura in più probabilmente
Questo discorso vale anche per il non profit a cui torniamo subito
Torniamo subito per dire
Che tutto sommato
Le ONLUS parliamo solo di Onlus perché già l'argomento è troppo di diversificato e sfuggente e per le Onlus figuriamoci se parliamo degli enti non commerciali in genere dove troviamo assolutamente di tutto
E quindi e meglio sopra meglio soprassedere ma anche parlando solo di o lusso
Il terzo settore nonna sta cercando particolari favori fiscali il terzo settore sta cercando di ottenere il riconoscimento che un reddito che nasce senza dover essere distribuito a nessuno
Perché non ci sono soci non ci sono partecipanti non ci sono azionisti in attesa di prendere soldi
Non deve essere tassato in capo all'organismo che lo produce
Tutti i problemi delle Onlus in cui ci si dibatte da una quindicina d'anni delle Onlus cioè dell'associazione di volontariato eccetera derivano da una scelta forsennata
Della riforma tributaria del mille novecentosettantatré che mise in soffitta allo scopo di lucro
Che la neonata centosettantatré pena vere
Tutti gli obblighi fiscali delle impresa cioè tenuta di registri contabili presentazione di bilanci
Bisognava vere chiamiamolo lo scopo di lucro
Col mille novecentosettantatré se disse che l'attività puramente e semplicemente commerciale cioè cessione di beni e prestazioni di servizi
Anche se chiuderà in perdita
Generava comunque imponibilità Iva e reddito d'impresa ai fini delle imposte sui redditi
Con tutto quello che ne segue quindi tenuta di contabilità a commercialisti dichiarazioni valutazioni di bilancio bilanci
Provocando cui invece una
Grande difficoltà gestionale
A soggetti che si basano sullo spontaneismo a soggetti che si basano in definitiva sull'entusiasmo quindi se si comincia a parlare di bolle ricevute fatture scontrini contabilità commercialisti eccetera ad organizzazioni che si basano sullo spontaneismo
Dei partecipanti purtroppo si va a finire che cala l'entusiasmo cala lo spirito d'iniziativa e il il finisco diventa un elemento di grigiore in una realtà che si dovrebbe basare sulla flessibilità e sulla buona volontà quindi il Progetto a che era stato preparato dalla commissione Zamagni che saluto e dalla ministero Fantozzi nel dicembre novantacinque iniziava a dire se ci sono certe caratteristiche
E
Quindi Associazione Fondazione Ente morale non ha reddito d'impresa
C'era un problema maggiore per quanto riguarda l'Iva
Perché per quanto riguarda l'Iva bisognava garantire la concorrenza fra gli operatori del settore cioè Serinelli Vaxi
Parla di consumo di ambulanze di servizi di ambulanza
O di mense o di assistenza ospedaliera
Ho di assistenza ad un domiciliare bisogna mettere sullo stesso piano tutti gli operatori del settore sia che fossero Onlus sia che fossero privati altrimenti il consumo
Di un certo bene o servizio sarebbe stato gravato da aliquote Iva differenti a seconda che il soggetto fornitore fosse una Onlus oppure una impresa privata qualsiasi ENPAPI nell'IVA
Ma era previsto il regime ordinario chiamiamolo
Ma per ragioni di trasparenza comunitaria soprattutto difficilmente avrebbero fatto passare sede comunitaria che attività organizzate sulla rabbia scala fossero esentati da IVA per che è erano svolte da un ente sotto una certa forma giuridica
Per il resto Perozzi escludeva qualsiasi obbligo ai fini delle imposte Suire PT
Perché si ponevano delle condizioni cioè questo non era del tutto
In incondizionato alla la
Alla mancata
Distribuzione di utili
C'erano anche le condizioni degli utili non fossero distribuiti
Indirettamente attraverso compensi agli amministratori
Attraverso possibilità di prestazioni gratuite agli amministratori al loro amici all'assunzione di personale non direttamente connesso con l'attività istituzionale dell'ente cioè si erano poste
Una molteplicità di condizioni che cercavano di garantire che l'utile non uscisse in altri modi
E poi i si era prevista un'attività in settori predeterminati assistenza istruzione educazione sanità ambiente e altri settori di questo tipo
C'era la la pecca abbastanza divertente delle attività svolte come funzione con funzione di finanziamento di quella istituzionale
Chiamiamo le le attività accessorie
Che venivano considerate tali
Purché fossero uno strumento di finanziamento delle attività istituzionali è fin troppo facile è stata l'obiezione secondo cui allora sarebbe stato esentato da imposte sui redditi anche un supermercato o la gestione di un
La
Di un'officina meccanica o qualsiasi altra cosa anche che se non c'entrava assolutamente nulla con l'attività istituzionale dell'ente
Questo andavate Imperato ma per il resto il meccanismo della disegno di legge era Aulì Jato direi nei minimi dettagli
Era ULI atto nei minimi dettagli e rispetto al disegno di legge francamente la delega contenuta nella Finanziaria un po'pallida insomma viene da chiedersi a che scopo
Si sia lavorato per l'dieci mesi se poi si deve ripartire daccapo con principi estremamente vaghi
Perché si parla tout-court al comma tre della disegno di legge sul contenuto nella Finanziaria
Di disciplina delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale sotto il profilo tributario
Dopodiché i principi e i criteri direttivi
Sono abbastanza abbastanza indeterminati
Ci sono i vincoli ci sono i vincoli
Di democraticità
Nella vita dell'ente
Però io per esempio chiedo a l'amico Zamagni quanto siano rigorosi
I confini delle attività che possono essere inserite o meno nel regime delle Onlus perché mentre nel dei credo
Nel disegno di legge si parlava di settori dell'assistenza beneficenza cooperazione allo sviluppo istruzione ricerca sanità tutela naturalistica dell'ambiente cultura
Arte asporto a cui siamo nelle fine nelle attività di interesse collettivo il cui svolgimento
Per il perseguimento di esclusive finalità di solidarietà sociale giustifica un regime agevolato mi va benissimo sotto tanti profili ma riusciremo poi gli ha riportarci anche
Istruzione
Tutela naturalistica e dell'ambiente sporto arte cioè forse era meglio in quanto più specifica e anche abbastanza estensiva nonostante la identificazione puntuale
La
Dei la definì la definizione utilizzata dal disegno di legge del mille novecentonovantacinque
Non si parla di
Non si parla di
Cautele contro la distribuzione surrettizia degli utili cosa di cui ci eravamo a occupati fino alla stanchezza
Perché ci si riferisce a principi di trasparenza nella gestione dell'ente lei divieto di distribuire anche in modo indiretto utili
Il disegno di legge arrivava arrivava un po'più in là perché diceva per esempio che non si poteva spendere per spese generali non attinenti quindi con l'attività istituzionale più di una certa cifra insomma era più
Raffinato
Infine è abbastanza preoccupante la il contenuto dell'agevolazione e mi avvio a terminare proprio perché il contenuto dell'agevolazione estremamente indeterminato cioè premesso che tu devi avere queste caratteristiche etc
Poi alla fine che cosa chiediamo ti diamo regimi agevolati ai fini delle imposte sui redditi per i proventi derivanti dall'attività di produzione o scambio di beni e servizi
Anche l'ipotesi di attività occasionali purché svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali in diretta connessione con gli stessi
Che vuol dire regimi agevolati vuol dire che tu sei titolare di reddito d'impresa a cui però magari applicò un'aliquota più bassa vuol dire che forse vizi costi in base di Ghali
O vuol dire quello che si era detto nel disegno di legge del da dicembre novantacinque che non hai reddito d'impresa
Questo resta indeterminato io mi auguro che la risposta
Sia l'ultima cioè che lente per queste attività non abbia proprio reddito d'impresa
Mi auguro che assolutamente le attività di a vendita delle azalee per finanziare la ricerca sul cancro non debbano essere dichiarate nel quadro sette sette sessanta L relativo ai redditi DiVersi
Io lo lo spero molto sta di fatto che si tratta di
Materia talmente specialistiche
Per le quali si era arrivati a un livello di raffinatezza
Abbastanza spirito erano già state issate una serie di condizioni molto dettagliate
Adesso non c'è che prendere atto che pur con tutte le buone intenzioni di questo mondo probabilmente abbiamo fatto tre passi indietro
Speriamo cioè di aver fatto tre passi indietro con tanti auguri però resta il fatto che bisognerà ricominciare un po'più a monte di dove si era arrivati nel dicembre novantacinque grazie
Grazie la parola ora al professor Stefano Zamagni una moderna legislazione per i soggetti del terzo settore
Grazie molte no cosa io vi chiedo scusa stamattina
Non ero qua con voi quindi posso solo immaginare o congetturale quanto gli amici relatori di questa mattina possono aver detto l'intervento ultimo di Raffaello Lupi in effetti non so se io devo reagire alle sue domande che lo ringrazio per avere fatto perché lui le ha fatte che in termini provocatori nel senso costruttivo perché è stato e stato membro della commissione precedente anche di questo solo che poi in quell'istante per ragioni di impegno lutto assentarsi non più proseguire appunto io devo rispondere a queste un anno no no
No perché non ho non ho seguito i lavori di questa mattina in ogni caso prima che mi dimentichi voglio solo dire che e di la strategia adottata dall'attuale governo e i in particolare dall'accordo tra il ministro Turco fisco dello stesso Prodi di seguire la via della legge delega risponde ad un'esigenza non solo genericamente intesa di come dire di far presto di efficienza ma anche di arrivare poi alla stesura dei decreti delegati che tengano conto dei problemi effettivi di chi opera in questo mondo del cosiddetto terzo settore chi esprime questa realtà
Perché dico questo perché è ovvio che la legge delega deve essere general generica deve fissare le linee guida e quindi quanto tu hai detto il lavoro fatto nei dieci mesi sprecato assolutamente no perché quel lavoro non solo e prezioso il verrà recepito verrà allargato anzi eccetera ma è ovvio che nella stesura dei decreti delegati si partirà esattamente da quel lavoro
D'altra parte perché non era possibile
E seguire la via del disegno di legge non solo per ragioni dicevo di tempi i tempi sono lunghissimi una materia del genere una legge rischiava di rimanere nelle more di attese un paio d'anni come ma anche perché quel disegno di legge
E Lupi lo sa benissimo per ragioni che probabilmente io personalmente posso immaginare alla fine non aveva riprodotto il lavoro che la commissione cui Turci Special partecipato aveva generato
Perché da quel disegno di legge erano stati eliminati tutte quelle attività riguardanti chiamiamo gli enti non commerciali e che guarda caso riguardo di in primis in mondo dell'associazionismo ecco allora perché dovendo mettere mano a questa normativa si è ritenuto opportuno anzi necessario non escludere in altre parole il disegno di legge chiamiamolo Fantozzi
Riguardava solo una sottospecie e cioè le Holmes mentre il mondo del non profit e come ormai sappiamo tutti i presenti in sala è inutile che stia ripeterlo
Sanno bene e molto più ampio allori in un'occasione di questo tipo Cerri tutto ho ritenuto opportuno appunto prende l'occasione per ritornare in un certo senso all'ispirazione originaria che aveva guidato il lavoro della commissione nostra
In ogni caso evidente quello che tu hai detto sono cose sono ovvie sono giustissime ma sicuramente di queste di entreranno nei decreti delegati detto questo prima volevo però come dire molto di aperture o di cappello generale
Portare così alla discussione perché penso che dopo si continuerà a discutere e quindi cose che adesso non dirò sono oggetto di di di dare nelle risposte di colmare le eventuali lacune
Di portare alla vostra attenzione un punto attorno al quale
Sono stato sollecitato a riflettere in questi ultimi mesi per ovvie ragioni legate a questa vicenda parlamentare quindi a questa legge che ha suscitato sta suscitando un interesse che io non avevo previsto devo dire un avevo previsto non penso che altre leggi abbia perché a giudicare del fax che continuo a ricevere l'ultimo il soccorso degli alpini delle il quale no i quali mi pongono un problema interessanti soccorso degli alpini in provincia di lecco sono quelli che salvano le vite umane quando accadono Julie precipizi
E loro sono stati visitati dalla Guardia di Finanza la quale evidentemente gli ha messo una multa di trenta milioni per una questione questo Presidente mi dice ma mai possibile che in un Paese civile noi che qui ci sacrifichiamo sacrifichiamo alla nostra vita per salvare quella degli altri
Solo perché adesso non sto a raccontarmi l'episodio perché ci porterebbe tempo via tempo ma Bureau potete immaginare si la Guardia di Finanza ci ha elevato una contravvenzione di trenta milioni e nove decido vogliamo prende e così via
Ecco cose di questo tipo sono la norma nel nostro Paese quindi non possiamo andare avanti in questa maniera non si può non è un Paese civile quello in cui succedono queste cose
Allora voi capite che di fronte a questo non bastava non basta regolare solo le Onlus bisogna anche prendere atto di una realtà molto più ampia ed è questo il motivo per cui si è scelto la via del decreto punto delicato ma detto questo invece quello che mi preme sottolineare è che il discorso sul non profit nel nostro Paese
Devi in altre parole dico in termini positivi noi dobbiamo riuscire ad arrivare a una sorta di via italiana al non profit non per ragioni di di di di nazionalismo stupido sciocco eccetera
Ma perché ho motivo di ritenere che la realtà di un paese come l'Italia ponga problemi particolari e nuovi rispetto ad esempio ad una realtà come quella americana
Chi conosce la storia
Del non profit americano Sacchi lilla realtà strutturali di quel Paese e le modalità secondo le quali nel corso degli ultimi cento centoventi anni si è sviluppato questo settore
Sono tali per cui solo in senso metaforico lato noi possiamo tra virgolette ispirarci o ripetere nel nostro Paese quello creati
Il che non vuol dire che non dobbiamo studiarle non dobbiamo prende appropriarci questi le le parti impositive buone che quel modello presente ma ci sono tre elementi specifici che mi portano a dire che noi dobbiamo insistere
Usare i migliori talenti intellettuali del nostro Paese per individuare un modello italiano del non profit la prima ragione è che l'Italia
è un ha una struttura produttiva dominato dalla piccola e media impresa e nella piccola ci dobbiamo mettere anche l'artigianato
In America così come in Germania quindi il termine Francia
Non esiste così esiste la grande impresa allora un conto e a realizzare un modello in una legislazione del non profit in un Paese dove la produzione privata e gestita dalla grande impresa multinazionale o transnazionale o globale che dir si voglia altro conto e e aree come dire realizzare una legislazione un modello di non profit in un Paese che come l'Italia vede dominante la presenza della piccola e media impresa
Perché e questo perché come probabilmente voi stessi sapete ma io so in prima persona diversi rappresentanti del mondo dell'artigianato
E della piccola impresa appeal CN Nighy discorrendo in questi ultimi mesi
Mi hanno sollevato tutto una serie di problemi riguardanti appunto la loro collocazione qualora in cui nel nostro Paese partisse un settore meglio dire una sera
Che a me personalmente piace chiamare di economia civile
Perché chiaramente costoro si chiedono e noi due andiamo a finire cosa stiamo far perché come sappiamo quest'impresa di artigianato piccole imprese hanno una evidentemente connotazione che per certi aspetti di Porta molto vicine alle organizzazioni non profit
Secondo elemento il movimento cooperativo noi non possiamo trascurare questo elemento negli Stati Uniti non esiste movimento cooperativo
E non esista quella realtà di impresa sociale che l'impresa cooperativa nella versione sia per il della cooperativa sociale chiede la cooperativa tout court ora anche di questo noi dobbiamo tener conto
Perché gli americani chiaramente o anche gli spezzo per questi per certi aspetti gli stessi inglesi eccetera ma il mondo anglosassone non ha il calcio la Germania diverso perché li movimento cooperativo come sappiamo c'è e non hanno un problema di compatibilizzazione
Perché evidentemente quella realtà è diverso terzo elemento come sappiamo non so se questa mattina l'ha detto il professor bordate ma un punto è che nell'esperienza americana il non profit ha come elemento centrale la fondazione
In Italia è l'associazione cioè se uno si chiede qual è la figura ideale tipica del non profit americano la fondazione in Italia invece non è la fondazione è l'associazione anche qui inutile fare la storia sappiamo come si è arrivati a questo
è un fatto però che la Fondazione nasce
Dalla volontà di un fondatore tipicamente umane un uno a persona molto ricca che prima di morire o anche durante la vita destina parte dei propri patrimoni per una certa causa che può essere un ospedale università ogni e altre cose ancora
Ecco da noi invece quindi in altre parole nel modello della foce entrato sulla Fondazione e come dire un modello che cala dall'alto e va verso il basso in Italia invece esattamente del contrario è l'associazione la forma tipica attraverso il quale si attraverso la quale si esprime
Quella peculiarità chi si identifica nel non profit
E le associazioni e questo è importante non solo per una questione di natura prettamente sociologica perché uno potrebbe dire nell'associazione si parte dal basso un certo numero enne di persone si aggregano
Penso una cosa Formula uno statuto e via successivamente per cooptazioni successivo
Anche questo ma c'è di più la differenza sta in questo chi nella formula associativa è sempre presente una componente chiamiamola ideale o di valore valoriale
Che non necessariamente e in quella fondativa o meglio nella fondazione a a avete il fondatore che destina i propri beni per un certo scopo e quelli l'ha pensato lui vuole fare
Vuole destinare il suo il patrimonio per costruire università lo scrive e quell'atto fondativo
Da noi invece l'associazionismo è sempre espressione di quelle
Di quella diciamo
Congerie di valori di idealità che sono tipici dalla vostra cultura e di cui noi dobbiamo tener conto non possiamo far finta di dire non esista uno poi può anche criticare come sempre bisogna fare però non si può negare che nella realtà italiana esiste un nesso quasi biunivoco
Tra appunto il momento associativo e il momento di espressione di forte carichi reali
Talmente forte che in certe epoche storiche non ne stiamo uscendo fuori questa con politiche ha alimentato una componente ideologica e dico biologia inserisce questa volta peggiorativo cioè negativo però per fortuna ormai ne stiamo venendo fuori completamente e così via
Ora anche qui modellare a livello anche legislativo una realtà di questo tipo voi comprendete che pone dei problemi non si può semplicisticamente dire prendiamo i mi chiamo quello che avviene la oppure in altri Paesi perché guardiamola normative ci sembra più adeguata perché poi questa si scontra contro una realtà che non è pronta a recepirle qualora perché io penso sia necessario e pensare in maniera costruttiva a un modello chiamiamo l'italiano di di di del del del non profit ed era una per questa ragione
E con questa premessa che come alcuni magari di presentano già avuto occasione di sentirmi di un altre in altre circostanze io penso sia necessario dire prioritariamente a tutti cominciando al policy medica da a chi poi stenderà materialmente le il l'articolato di legge o addirittura ti si dovrà occupare a livello tecnico come ci diceva poc'anzi Lupi
è necessario dire Sensi infingimenti qual è la prospettiva ci vuole dire qual è l'orizzonte di senso sul quali noi andiamo a muovere questi passa perché io io io sono il primo che questa legge non basta
è soltanto il primo passo è il primo passo di un cammino anche lungo però un iter deve essere un primo passo che deve lasciare intendere quale l'orizzonte la marcia verso il uscire andare perché altrimenti e inevitabilmente nasceranno i pessimisti dell'ultima ora i cinici della penultima ora coloro i quali dovranno fare le pulci ad ogni dettaglio perché noi recepiamo leggi perfetti ottimali non esistono per definizione
Ebbene a mio modo di vedere questo dovrebbe essere in un certo senso l'oggetto principale del dibatto più che la discussione sulla singolo particolare comma perché quelle per la parte tecnica che è rilevante
Su quelle parti tecniche rilevante la corda si trova sempre se c'è con senso su la come dire prospettazione cui faccio riferimento ecco allora perché io penso si debba poter dire che questa primo passo che questa legge sul non profit e quelli cresciuti seguiranno devono servire per creare nel nostro Paese una una una sera di attività economico produttivi in campo sociale eccetera che dicevo prima a me piace chiamare di economia civile perché perché il modello di Welfare a cui
Che conosciamo bene e che ha dato grandi risultati sino alla fase dello sviluppo fordista o dello sviluppo industriale oggi non è più adeguato a rappresentare le esigenze di benessere
Di un Paese voluto come nostro l'esigenza di benessere dei cittadini di un Paese voluto come il nostro
Allora di fronte a questo fatto e su questo direi che è un fatto c'è l'accordo di tutti noi sappiamo che ci sono due le grosse alternative da una parte c'è chi dice
Poiché gradualmente lo Stato deve ritrarsi gradualmente dal Welfare dalla gestione del vuol fare dello stato sociale
Allora tutto gli spazi che vengono lasciati dallo Stato devono essere lasciati al all'economia privata cioè dire a quella forma di impresa che noi chiamiamo impresa privata for profit o di di tipo capitalistico i nomi adesso non importa qualifica
In altre parole un modello che
Riproponga sotto altre forme l'antica dicotomia Stato e mercato con la differenza che al mercato privato verrebbero assegnati progressivamente
Sedere di competenze via via maggiori quelle sfere di competenza e che lo Stato la FIAT e lo Stato in questo modo diventerebbe un soggetto di negano controllo o di indirizzo il miglior delle ipotesi qualcuno alcuno come voi sapete chiama questa l'ipotesi neo
Liberiste ma non penso neanche sia giusto parlare di neoliberismo perché chi conosce cos'è il liberismo in senso tecnico non dovrebbe usare però nel linguaggio nel lessico
Giornalistico ormai è invalsa
Questa abitudine chiamare modello nel libro ed è io ho motivo di ritenere che questa sia una prospettiva cerca mio
Paesi come l'Italia non può invocare un una via di questo tipo allora qual è l'altra alternativa questa l'altra alternativa di fronte ripeto alla crisi del modello tradizionale di quel Fea
Non può che essere secondo me è quella di far sviluppare o fiorire
Quella sfera di economia civile che si affianchi all'economia privata in altre parole la gli Stasi chi lascia via lo Stato
Nella gestione sottolineo gestione che non vuol dire finanziamento né vuol dire controllo
E vengono retta recuperati o presi via via in maniera progressiva
Da queste o forme di impresa o di organizzazioni dell'economia appunto civile e allora noi vediamo concettualizzare un modello nel quale l'economia civile marcia assieme all'economia privata
E in questo modo possiamo anche parlare di un'economia di mercato però non è più il mercato di tipo liberista cioè è un'economia di mercato
Che ha queste due gambe e marcia con questi due gambe la gamba dell'economia civile la gamba dell'economia privata
Allora l'economia civili in questo caso è formata da chi e da che cosa è formata da quell'insieme di impresa o di organizzazioni che un po'la stessa cosa perché anche le imprese un'organizzazione da quell'insieme di organizzazioni che vanno da un lato il volontariato
E dall'altro l'impresa cooperativa
Ora mi direte voi cos'hanno in comune questi e questi hanno in comune volontariato da una da un estremo
E all'altro impresa cooperativa che declinano in forme diverse implementano in forme diverse il medesimo principio che il principio di reciprocità
In altre parole quello che accomuna le varie espressioni dell'economia civile esattamente il principio di reciprocità con la differenza che il volontariato lo declina nella forma più pura più sublime cioè della forma della pura gratuita
Il volontariato puro cura gratuita la cooperativa l'impresa cooperativa lo declina questo principio di reciprocità nella forma del mutualismo
Però non si può negare a meno che qualcuno che questo ci voglia un possiamo farne oggetto di dibatto
Nessuno può negare che la forma mutualistica sì una forma di reciprocità sabato non è la forma pura come quella del volontariato appunto che va a salvare in cima alla montagna mettendo a repentaglio la propria vita
Però non si può negare che sia anch'essa la mutualità un'espressione del principio di reciprocità allora il visti in questi termini noi abbiamo bisogno che il sistema di leggi o tutto ciò che ha dato uno dei soci crea deve a poter avere questo modello altrimenti non ci intenderemo mai altrimenti avremo sempre la solita guerra tra poveri di chi dice no volontariato è un'altra cosa allora ci vola la legge speciale per l'ultimo e poi saltano fuori le cooperative sociali sono un'altra cosa perché hanno la loro identità allora legge speciale per quei poi fra un posso altra fuori amaro anche le associazioni e così di imbocchiamo questa via non regrediamo torniamo indietro torniamo al Medioevo
Cioè diretto amiamo a a modellare una società che è pericoloso per le ragioni stesse della democrazia perché qui siete che mettono le basi
Di un sistema neo corporativo di uno Stato neo corporativo e penso che nessuno abbia bisogno di questo guai quindi alle legislazioni speciali
Perché questo e sono un passo della nostra storia e gli ho ammettono si poteva fare diversamente ma noi dobbiamo gradualmente in maniera evolutiva superare questa lacuna
Perché quello che abbiamo dobbiamo avere in mente è una economia civile
Dentro la quale devono trovare posto mantenendo la loro specificità
E la loro individualità tutte queste espressioni
Questa espressione ripeto che vanno dal volontariato puro alla cooperativa e allora dentro c'è la Fondazione dentro c'è l'associazione detto ce la cooperativa sociale oppure quelle altre forme di organizzazione che la fantasia creatrice
Che ci contraddistingue determinerà nel prossimo futuro perché chi può essere qui sicuro che fra qualche anno non venga fuori un nuovo organizzazione
Le cooperative sociali esistono da quando dieci anni qualcosa del genere prima nessuno ne parlava neppure si poteva immaginare che si spesso pure hanno cominciato a desistere
Quindi noi dobbiamo essere miopie pensare adesso la situazione così dovrà rimanere tale perché nulla impedisce che fra qualche anno ripeto un gruppo di cittadini dotati di molta fantasia si inventi pongono a forma
Allora noi non possiamo tutte le volte trovare la legge speciale perché la legge speciale interviene ex post quando ormai la realtà è andata avanti e può avere prodotto disastri non abbiamo bisogno dunque di creare una normativa che sia flessibile nel senso che consente il massimo di fioritura di queste espressioni libere della società civile ma che al tempo stesso però le regolamenti per evitare l'anarchia
Perché quello che sta avvenendo nel nostro Paese in questi tempo dentro il cosiddetto mondo del non profit ci sono forme di anarchia molto precise inutile che io vi faccio gli esempi perché sapete anche voi e sono pericolosi
E quindi quelli che si oppongono a questa legge
Effettivamente in buona fede sono quelle che fanno impallidire il gioco dell'avversario perché mantenendo lo status quo quello attuale non si rendono conto che si stanno mettendo in moto dei meccanismi e molto pericolosi le associazioni di volontariato non ne possono più
Molti organismi perché perché si stanno formando forme di cannibalismo perché le risorse ovviamente sono sempre limitate questo è evidente e allora si mette in moto una guerra tra poveri tra organizzazioni non più tollerabile
Andate voi a parlare con quelli del commercio equo solidale
E io parlo continuamente perché mi riferisco e mi riferiscono degli episodi non simpatici perché si fanno si combattono sul loro stesso terreno e quindi stanno introducendo dentro il mondo del non profit e quella forma di concorrenza
Che mentre fa bene nell'economia privata non può andar bene in questo settore perché quel tipo di concorrenza è una concorrenza spietata che anziché costruire distrugge e allora noi vogliamo tenere gli occhi chiusi di fronte a questa realtà ma come si fa a non capirle queste cose
Dicono che non posso perché se noi non interveniamo appunto con una regolamentazione di quadro chiamatela come volete che riguardi cioè l'intera sfera dell'economia civile il quello che succede
E che queste organizzazioni si mettono a far concorrenza fra di loro imitando la concorrenza che avviene sul mercato mercato privato
E non sul mercato civile e allora voi capite le implicazioni le degenerazioni
Secondo pensata al fenomeno di cloud in d'auto caldo in Dacia di spiazzamento di spiazzamento nella raccolta dei fondi e sono sotto gli occhi di tutti anche recenti su questi ultimi giorni sono successi i fatti a questo riguardo
E allora a diverso associazioni mi dico ai colleghi perché quell'associazione che ha accesso o in a oppure accetta il TAR ottiene noi invece note queste cose non possono mi chiedete voi perché sono pericolosi sono pericolose perché queste forme minano alla base quell'elemento di cui noi abbiamo massimamente bisogno che quello di diffondere cultura della reciprocità perché questo è il punto anche non è precisamente sta a cuore più che il singolo aspetto tecnico
E cioè ci sono convinto più che mai è un ripeto non sono solo pensare che si teme che ormai un'economia che si chiama post fordista non può continuare a procedere solo sulla base della cultura del contratto
Non della cultura del contratto o della civiltà del contratto avremo sempre bisogno nulla da dire
E dobbiamo perfezionava anzi dobbiamo fare in modo che questa cultura del contratto diventi sempre più trasparente eccetera
Però guai ad affidare il futuro le sorti di benessere di un Paese avanzato come il nostro ha solo la cultura del contratto
Perché la cultura del contratto ed è quella stessa cultura che ti fa dipendere gli accadimenti sociali di rituali dando carismi imperfetti e da meccanismi impersonali che sono i meccanismi della Borsa il downsizing eccetera
E allora voi capite che non c'è bisogno di essere filosofi per capire che questo non va bene perché questo peggiora perché questa è una forma di competizione che distrugge e non ci manda avanti allora come si fa
Ma a correggere questo con le prediche chiaramente no nessuno più accetta di altre che bisogna che la cultura del contratto venga tenuta il mutuo bilanciamento dalla cultura della reciprocità
Ma la cultura della reciprocità perché produca l'effetto desiderato bisogna che i sintomi implementi che si organizzi non può essere cultura del la reciprocità quella chi viene declamata perché deve essere testimoniata
E testimoniata dalle opere sì allora noi non diamo la possibilità a queste organizzazioni che vanno ripeto dal volontariato puro alla cooperazione di esprimersi
E di organizzarsi
E quindi di potere competere
Con le impresa euro chi sono i privati nella fornitura di beni e servizi noi non riusciremo mai a far decollare la cultura della reciprocità
Allora rimarremo sol pretenderemo di applicare al mondo del non profit il canone della razionalità che ci ha imposto dalla cultura del contratto il che è un non senso
In questo senso io vedo anche un po'un limite di una certa diciamo ripetizioni da noi del modello americano non perché ma perché l'hanno America fa bene a far quel che fanno perché ho detto all'inizio il non profit la ha origini completamente diverso basta leggere sto qui il le le il libro che scrisse dopo il famoso viaggio mille ottocentotrentacinque che già li erano in quel libro indicati le caratteristiche quali poi ci sarebbero emerse eccetera
Così come tutta la letteratura degli economisti americani sul non profit va benissimo Cheryl da levarsi tanto di cappello però non va esagerato perché non possiamo ridurre tutto al problema delle asimmetrie informative
Ecco che c'è molto di più perché in un Paese come il nostro ripeto noi abbiamo bisogno di far decollare la cultura della reciprocità ecco allora perché importante che quando poi si va a parlare del singolo disegno di legge si abbia chiaro un riferimento di questo ora io ritengo che nel nostro Paese i tempi siano maturi per un progetto di questo tipo che è un progetto diretto epocale perché ma in quest'ottica ben al di là della singolo provvedimento di legge perché anche le persone in un diverso imprenditori cioè dell'economia privata i più illuminati queste cose ormai le ha capite e hanno capito che anche nel loro interesse muoversi in questa direzione
Perché altrimenti poiché l'Italia il capitalismo italiano non è quello americano non c'è la grande impresa eccetera eccetera se non modestamente
Si capisce che la c'è molta più dinamismo sociale oltre che economico ragionando in questi termini che non cercando di assegnare al non profit un ruolo residuale e così via
Residuale vuol dire che noi bisogna che questo non profit lo facciamo diventare o un soggetto ma per farlo diventare un soggetto attivo bisogna che lo facciamo diventare anche a livello economico perché altrimenti il concetto di società civile
Diventa soltanto un wishful thinking diventa una metafora diventa poco più che così un una un pio desiderio se la limitiamo soltanto al discorso tradizionale dice la società civile si Spini perché oggi la società civile o arriva ad esprimerci a livello economico altrimenti non è è una presa in giro questo dobbiamo essere consapevoli ecco diverso è il discorso quando si parlava di Società Civile nell'epoca della Società fordista da sopra industriale io sto parlando di adesso oggi la società civile questa è la mia tesi Orta ha la possibilità di esprimersi a livello economico o no
Perché non abbiamo bisogno di una pluralità di forme di impresa o di organizzazioni economiche cioè dire non possiamo pensare che l'unica alternativa all'impresa pubblica l'impresa dello Stato che va dismettendo per le note ragioni sia solo l'impresa privata il che non vuol dire che l'impresa privata non ha un ruolo fondamentale intanto insomma ci mancherebbe altro vuol dire che non può essere l'unica forma
Allora chi crede a un modello Poli artico o di pluralismo economico sociali di società non può non sottolineare questo aspetto
Ecco allora e concludo era è importante a mio modo di vedere che questo discorso venga calibrate in questi termini anche perché come voi sapete nel novantatré la Commissione europea
Ha già scritto la raccomandazione sulle app su queste argomenti che ride che riguardano sia la cooperazione sia volontariato sia la cosiddette fondazioni la European Foundation eccetera eccetera
Attribuendo quindi anche a livello europeo non sarebbe male che la in questo caso quando si parla questo livello bisogna rivolgersi ai governi che anche il nostro Governo come dire intervenga nel dibattito perché per quel che so per quello che mi è stato differito è chiaro che chi guida la danza
A Bruxelles quando si scrivono queste raccomandazioni sono soprattutto Francia e Germania l'ho visto io anche come oche anche recentemente partecipando ad una riunioni di comitato eccetera perché loro arrivano sono molto ben organizzati con i dossier già pronti cioè ora
Quello che loro propongono va benissimo per il loro Paese per il nostro cammino venti quindi non sarebbe male se anche noi italiani come dire con questo può benissimo sul tavolo del confronto
Un modello di UE di di di di di di di di di attività di di di di non profit chiamiamolo così che rispetti certe peculiarità anche perché altrimenti non potremmo arrivare qui non vorrei arrivare alla Sully
E alla faccia della sicilianità perché non può essere accettato perché ripeto l'Italia ha una struttura oltre che una storia diversa dalla Francia dalla Germania dall'Inghilterra
Dalla Spagna e così via quindi non può passare la linea per cui a Bocelli si dice
Adesso insegniamo la la i lo schema Ideal tipico dell'impresa cooperativa tutti uguali o niente o altrimenti chi non accetta lì non ha le provvidenze eccetera questo non può essere accettato
Perché ripeto questo oltretutto è pericoloso anche per altri aspetti e così via infine c'è il problema del sindacato
In Italia c'è un problema che ci contraddistingue dagli altri perché anche su questa tematica il sindacato sta dicendo la sua
Non più tardi alcuni giorni fa mi è venuto qui ricevuto un dossier non l'ho appena finito di leggere della CISL un altro minuto dalla CGIL eccetera perché ad esempio
Pur capite subito il sindacato che cosa chiede ha proposto del disegno di legge-delega accetta e chiede che ad esempio per quanto riguarda il trattamento della cambi i soggetti interessati al sud al rispetto delle norme previdenziali e assicurative contrattuali l'articolo trentasei dello Statuto dei lavoratori ingiusta ed il sindacato dal suo punto di vista fa bene sottolinea però questo voi capite e qui vedo che ci sono diversi esperti conoscono la materia dal di dentro pone dei problemi quindi vanno spoglia in altri Paesi una una richiesta del genere e sarebbe inimmaginabile non parliamo di Stati Uniti dove staccato alle caratteristiche che ben sappiamo quindi come vedete c'è veramente spazio anzi è necessario che noi affrontiamo il problema noci semplicemente imitando schemi al tutti se vanno bene per quelle realtà non necessariamente vanno bene
Via così come dalla parte il sindacato il buio nessuno dico sindacato in senso lato anche come voi sapete costi inizia qui ci sono differenziazioni tra le tre grosse centrali sindacali eccetera ma comunque senza entrare in dettagli l'altra grossa questione è quella che riguarda
La mutualità e nuove forme della mutualità
Qui è un grosso problema quello del mattone mutualità e ci scoppierà tra le mani tra un poco allora il sindacato dice e su questo qui bisogna vedere per essere un po'banali
Chi deve occuparsi nel nuove forme della mutualità le organizzazioni non profit o il sindacato
Questo qui è un problema
Non si può essere banali dire o l'uno o l'altro oppure hanno ragione tutti e due sono i due no
Il la il discorso è aperto più che mai e bisogna io ho motivo di ritenere che molte delle difficoltà che vengono paventati siano dovute o a non conoscenza oppure meglio ancora alla preoccupazione ancora di diciamo così
Di così di egemoni trazione del di questa realtà ecco perché e quindi vado a concludere
Quell'inquadramento che ho molto brevemente dato il discorso cioè di economia civile io lo trovo molto importanti perché secondo me in collocati questi discorsi su quello sfondo l'economia civile
Molte difficoltà cisterna Tiziano immediatamente
Se invece noi continuiamo a ragionare in termini settoriali volontariato da una parte cooperazione dall'altra associazionismo dall'altra queste difficoltà emergeranno i conflitti esploderanno perché ovviamente il sindacato che ha le caratteristiche che ha la storiche alle spalle
Tra virgolette non accetta di essere come dire
Diritti che gli vengono tolti spazi di intervento che fino ad ora ha coltivato gelosamente coltivato ha portato avanti così pensato il discorso dei fondi pensioni delle
Eccetera si fondi aziendali questi sono argomenti di grande interesse di grande ecco la perché è necessario che su quello sfondo io ho motivo di ritenere un accordo c'è un accordo un'assoluzione deve essere ci deve poter
Se appunto c'è la condivisione di questo approccio
E perché io ho detto alle su capite o insistito
Sull'espressione di economia civile perché oggi la economia sociale di mercato questa caratteristica cos'è oggi un'economia sociale di mercato l'economia sociale di mercato per buttarli in termini di slogan non è altro che l'economia privata più
Più l'economia civile
Mentre nell'epoca precedente così era l'economia sociale di mercato era Lepore precedente c'era stato e mercato privato allora l'economia sociale di mercato voleva dire
Che lo Stato ci occupa gli ambiti di socialità e ci creavano delle nicchie tipicamente le imprese cooperative dentro il mercato
Ecco questo però è passato non possiamo attestarci su questo l'economia sociale di mercato di oggi
Cioè da adesso in avanti deve essere un'economia alla quale sa che per poter respirare bene c'è bisogno di entrambi i polmoni non solo di uno e di un'altra OPA di un'appendice che interviene in maniera come dire compensatoria o compensativa a seconda dei casi e colora se c'è un a minimo di condivisione su una prospettiva del genere leggi i i problemi che i sindacati le associazioni spetti le confederazione artigianali di quel Paese stanno ponendo può essere trovato altrimenti noi rischiamo di magari far passare anche una legge adeguata adesso salvo poi ripieghi
Che si riproponga il problema fra sei mesi sette mesi quando le conflittualità inevitabilmente esploderà in ogni caso questa le sarebbe più dovrà mente se questa legge delega finisce scorporate dal collegato a finanziare sarebbe un disastro
Cioè ad un disastro quindi io non so se qui ci sono quelli che hanno il potere impedire che questo avvenga sarebbe un disastro perché spoglia ricollegato anche con le migliori intenzioni avrebbe un effetto perverso
Quello di dare il segnale a oltre a dieci milioni di cittadini italiani che aspettano un segnale forte in questo senso
Che i per arrivare ad una
Disegno di legge ottimali i migliori di tutti i mondi no sentimenti che invece di fare il subito quello che ci verrà perché se noi non ha partiamo con questa legge delega adesso voi capite che quella il disegno di legge normali impiegherà tanto e tale tempo da nel frattempo in itinere risultare di fatto annullato eccetera con il con la conseguenza
Che le attese ripeto di di di di milioni di cittadini italiani andrebbero frustrate e noi in questo momento abbia bisogno di tutto meno che frustrazioni di questo tipo grazie
Ringrazio il primo professore Zamagni finora professori in Commissione Bilancio abbiamo sventato gli attacchi a cancellare
Il la legge delega penso che ce la faremo a mantenere Lenzi
Su per qualche verso cercheremo di migliorare l'almeno nella temporalità della delega nel senso che chiederemo al governo meno tempo per potere diciamo così agire di conseguenza ma comunque questa è materia di queste cose
Beh si riapre il dibattito
Io iscritti a parlare
Per niente così almeno poi si riaprono le iscrizioni Nuccio Iovene poi la ministeriale Livia Turco
E Giampaolo raggi Melli Giampiero mappale da Okada processi
Asimmetrico ecco Chiti vuole poi
C'avevo avvilito no
Non è
Guana Cini Babel
Allora cominciavano la parola all'uccello beh io sono quattro brevissime considerazioni la prima
Mi pare opportuno sottolineare che questo non è un convegno come di tanti altri che affollano l'Italia in questo periodo sul terzo settore
è un'occasione importante nella quale lo sforzo mi pare sia quello di porre le basi di un ragionamento per un lavoro di legislatura
Tra un gruppo nutrito importante di parlamentari deputati e senatori del nostro Paese e il Forum Permanente del Terzo l'attore che ha oggi organizzato la gran parte l'esperienza e l'associazionismo e il volontariato la cooperazione sociale
In Italia
Mi pare che dalle relazioni ma anche dei primi contributi al dibattito che abbiamo registrato oggi
Queste basi si stiano ponendo in maniera positiva e si stia andando oltre diciamo l'approccio accademico o puramente accademico alle questioni che no son venute fuori anche una serie di indicazioni di politiche adottare dare intraprendere che mi sembra assolutamente rilevante
La seconda considerazione diretta diretta conseguenza della prima e questo questo tavolo dei parlamentari c'è non è un optional non è un elemento estemporaneo fatto vi abbiano aderito dodici punto quaranta tra deputati e senatori
Dimostra come sia possibile fare questo forse non è stata ancora sottolineato maniera chiare questo è un delle novità politiche istituzionali forse più rilevante dell'ultimo periodo
Una lobby politica democratica trasparente
O tra forze sociali organizzate e l'esperienza diciamo della iniziativa legislativa
Una lobby
Democratica e trasparente che come basco ciclici ricordava nella sua relazione introduttiva si presenta come aperta in grado quindi di interloquire con uno are soggetti che volessero in un qualche modo partecipare a questa discussione a questo confronto la terza considerazione riguarda le questioni più di fondo che sono state affrontate mi pare che dalla discussione di di oggi sia emerso chiaramente no se ce ne fosse ancora bisogno che quella a quell'argomento che spesso viene usato un po'per sminuire il senso la portata del ruolo del terzo settore al nostro Paese e cioè del grimaldello per smontare lo Stato sociale quel fare che esiste in Italia sia un argomento spuntato
Tutte le relazioni è l'approccio al dibattito che anche diciamo le realtà associative del terzo settore
Ha portato avanti in questi in questi mesi e esattamente in direzione opposta quindi si tenta di di utilizzare questo argomento spesso per parlare di altro per evitare di affrontare la concretezza dei problemi il punto è semmai un altro come né pensabile costruire progettare
Un nuovo sistema di protezione sociale tenendo conto che a far superare quello attuale sono state le cose sono stati fatti diciamo
La crisi del Welfare attuale se si misura diciamo con i sette milioni di poveri una situazione drammatica che il nostro Paese ed eseguire per sviluppare conoscono e senza che sincro oggi
Sentenze di diciamo l'arrivo non solo la riflessione ma anche la capacità di iniziativa del per l'esperienza del terzo settore da questo punto di vista quando veniva ricordato anche questa mattina insomma quando il governo pone il problema di riaprire una discussione un tavolo sul futuro per Guelfa sul nuovo welfare per il nostro Paese lo fa per la Bocca autorevole del vicepresidente del Consiglio credo che sia opportuno o che si tenga conto di questa di questa
Alta insomma non vorrei che si perpetua sul meccanismo nel quale la mano destra spesso non sa quello che fa la sinistra e quindi del lavoro positivo che pure abbiamo avviato col Governo con una serie di ministeri con amministrative alla solidarietà sociale in questi mesi proprio per impostare questo terreno questo confronto ecco far partire diciamo messaggi paralleli che non s'incrocino non si intrecciano non è utile credo che non sia un
E qui accanto a questo tutto lo scenario invece più dispongo che veniva ricordato anche della necessità di intervento e di confronto sulle questioni delle riforme istituzionali contributo che è stato distribuito Marco Turri qui
In quest'occasione ma le cose che ricordava anche Scalvini prima rispetto al progetto Bassanini
Insomma è impensabile costruito non federalismo basato su un concetto di sussidiarietà semplicemente tra diversi livelli dello Stato lo Stato centrale Regioni e autonomie locali hanno anche tra punto pubblico
Il
Privato sociale
Ultima considerazione riguarda la prospettiva legislativa è stato ricordato qui da molti che io condivido ovviamente questa valutazione che da sola la legge delega sulle Onlus non basta
Questo mi pare diciamo a un elemento che appartiene alla storia stessa della organizzazioni che hanno dato vita al Forum del terzo settore
Ma non vorrei che diciamo nel sottolineare questi soci si dimenticasse che intanto ce ne tra i i diversi pacchetti e provvedimenti legislativi di cui c'è bisogno alcuni dei quali sono stati ricordati qui da quello sul servizio civile a quello sull'associazionismo quello sulle fondazioni bancarie alle agli interventi sulla deducibilità fiscale quelli sulle sulla normativa di lavoro e così via
Non ce ne sia una che in una situazione certamente più avanzata delle altre per quanto riguarda tempi e contenuti e che bisogna scegliere e e partire
Danni
Tra l'altro nell'approccio a questo un livello di discussioni io credo che spesso o prevale un atteggiamento contraddittorio tutti siamo pronti a stracciarci le vesti parlando della delle troppe leggi che esistono nel nostro Paese la necessità di leggi ficcare
Il sistema legislativo italiano e poi quando si tratta di approcciare
La la costruzione concreta di nuove leggi
Il barocchismo legislativo tipico del nostro Paese prende il sopravvento e ci si trovi quindi di fronte alla necessità di fare casistica infinite meccanismi perché alla fine di rischiano di essere appunto gabbie piuttosto che strumenti flessibili attraverso i quali poter sviluppare le realtà ed operare l'approccio col quale noi abbiamo voluto sempre confrontarsi con uno la proposta di legge delega sulle ONLUS esattamente il secondo quello cioè di avere a disposizione finalmente dopo un secolo perché il problema esattamente questo che l'Italia deve recuperare
Il ritardo di un secco quando si parla di privilegi fiscali tute dottor bisogna partire dal presupposto che noi ci troviamo a discutere di questa materia un secolo dopo gli altri paesi civili
E quindi forse l'urgenza che spesso anche con entra si tentiamo di mettere rispetto a questo punto a questi punti discussione sta proprio qui nella necessità di dotarsi finalmente una volta per tutte
Di strumenti che siano in grado di far crescere e sviluppare il terzo settore a partire da quello che concretamente esiste nel nostro Paese non delle dei fantasmi che spesso comodamente si vogliono agitare la questione quattro considerazioni che volevo fare che mi sembrano in un qualche modo trovino diciamo uno spunto interessante nella discussione del lavoro che si è avviata dal convegno di oggi ringrazio
Casco Giannotti si è assentato un attimo allora pregato mediti amare la ministra turco
Voi mi scuserete io sarò molto breve e anche molto terra terra c'è cercando di vedere insieme le cose
Che si possono essere possono fare costruendo una sinergia Governo e Parlamento innanzitutto vorrei ringraziare Vasco Giannotti e chi ha organizzato questo incontro perché è stato era molto opportuno molto opportuno al fine di costruire quella necessaria sinergia tra l'azione del governo e l'azione del Parlamento e poi devo dire che la discussione che ho sentito stamattina e quello che sentito ora è stata di grandissimo interesse io vorrei dire domani che sono entusiasta delle cose che lei ha detto ora proprio perché
Mi mentre dico questo presente per esempio
Alla discussione che ho avuto modo di sentire nel corso di questi mesi da parte della pluralità ecco di questi soggetti che compongono e che devono essere tenuti in conto quindi volontaria per i miei molto sono molto d'accordo con le cose che sono state dette io dicevo voglio soltanto fare alcune considerazioni molto di lavoro la prima a me pare che appunto condividendo non soltanto condividendo ma apprezzando molto
Le relazioni e la discussione che c'è stata fin qui il la prima considerazione è questa
Se guardo all'attività del governo a me pare di poter dire che ne abbiamo costruito con tutte le difficoltà però una prima fase per quanto attiene alla alla valorizzazione al riconoscimento del terzo settore
Che consistita essenzialmente in questo nel considerare il terzo settore come un attore importante delle scelte economiche sociali e politiche del nostro Paese penso l'incontro che c'era stato appunto con il Presidente del Consiglio il l'altro l'altro punto importante la preparazione della conferenza sull'occupazione in cui egli al Forum del terzo settore si è presentato con un documento estremamente significativo di elaborazioni di proposte l'elaborazione della legge delega sulle Onlus rispetto alle quali non aggiungo nulla quanto detto mi sono detto finora io penso davvero che saresti importante guai se questa delega venisse in qualche modo stracciata apre per tutte le considerazioni la storia che ci sta alle spalle
Ed inoltre l'altro per il pezzo importante che di questa prima fase che propria anche dietro
Il sollecito del Forum del terzo settore grazie anche all'aiuto che Forum terzo settore dato il ministro della solidarietà sociale
Noi abbiamo aperto una strada importante per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi sociali europei ecco dobbiamo però passare ad una seconda fase quindi Mittone per questo mi sembra importante
L'incontro di oggi la possibilità di costruire questa sinergia
La seconda fase che deve vedere sicuramente il Parlamento come attore fondamentale sia nella definizione di quella legislazione favorevole allo sviluppo del terzo settore che è stato detto questa mattina a partire dalla relazione introduttiva
Io poi penso che sia molto importante fare attenzione ad alla discussione in corso di alcune leggi fondamentali penso la legge quadro dell'assistenza dei servizi e la legge Bassanini
Credo che questo debba essere un punto importante ambite vanno in sede a bere una meritare grande attenzione ci debba essere appunto un incrocio tra sostegni al terzo settore e elaborazione di queste leggi
Così come credo che l'altro lavoro che vada fatto
In in questo in questa seconda fase sia proprio sul versante occupazionale
Fare in modo che il riconoscimento e la valorizzazione del terzo settore si traduca poi anche in provvedimenti misure legislative amministrative coerenti
Io non so quale possa essere il ruolo che il che per esempio la funzione di coordinamento
In merito a queste politiche mi è stata attribuita possa essere di aiuto e di sostegno la costruzione di questa seconda parte proprio perché mi pare che questa seconda fase debba vedere come fortemente protagonista l'attività parlamentare
Proprio per questo non è abbiam pensato di costruire dopo la legge finanziaria una un momento di discussione con con appunti vari interlocutori della del terzo settore e però anche con il cui dovranno sicuramente essere coinvolto anche il Parlamento per capire rispetta questa seconda fase di sostegni di valorizzazione del terzo settore quale possa essere
Il l'aiuto l'azione che appunto il Governo può mettere in campo soprattutto quale azione possa venire da parte di chi svolge una funzione molto parziale che quella del coordinamento della promozione del sostegno attività del terzo settore
L'altra considerazione che volevo fare era queste di tipo più generale però mi pare molto pertinente rispetto al tema che qui si discute e che in qualche modo è stata anche mercati faceva riferimento adesso Nuccio Iovene
Io credo di poter dire che con il il governo dell'Ulivo grazie all'iniziativa del governo era iniziativa del Parlamento si è avviato un processo di riforma dello stato sociale delle politiche sociali certo in un modo
Ancora come dire più tasselli di un mosaico che fanno fatica a volte rincontrarsi che non ancora un progetto forte e coerente però
Tasselli che si sono messi in moto penso appunto per quanto riguarda il versante parlamentare all'iniziativa della legge quadro sull'assistenza o penso ad iniziative che si sono messi in campo per quanto attiene alle politiche del dei disabili dell'handicap
Nella legge finanziaria ha fatto che è stato forse poco valorizzato però ci sono c'è un'inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti prima di Abe prevediamo
Un fumo definanziamento di tutte le leggi del sociale prevediamo anche un interventi su settori che io credo debbano essere considerati come emblematici di un processo di riforma dello stato sociale come intervento rispetto
Ai bambini rispetto ai giovani prove perché penso che un punto qualificante del processo di riforma dello stato sociale sia soprattutto nel nostro Paese la costruzione di una solidarietà tra le generazioni
Penso al progetto di legge Bassanini penso appunto a questa legge delega sulle Onlus altri possono essere citati interventi per esempio fa sostenere famiglie che io credo siano un punto qualificante debbano essere considerato un punto qualificante della politica dell'Ulivo e della riforma dello Stato sociale portata avanti dall'Ulivo
Qual è il punto però si pone il punto è quello di avere riuscire a realizzare a fare sì che questi tasselli diventino davvero parte di un di un progetto benché sia coeso che abbia un indirizzo unitario molto forte
E che abbia anche e che riesca a parlare fortemente al Paese che riesca ad avere anche il sostegni o la partecipazione di un'opinione pubblica oltre che di tutte quelle realtà
Molto importanti che sono proprie del volontariato e dell'associazionismo e così via
Per questo ecco io credo che
Si debba pensare ad un appuntamento io l'ho già detto in altre occasioni ma qui lo dico in modo formale proprio asserite dei dei parlamentari dell'Ulivo io credo che sia utile pensare insieme
Maggioranza e governo ad un appuntamento importante così come si pensa alla Conferenza governativa sull'occupazione sia importante mettere in cantiere una conferenza governativa sulle politiche sociali e sulla riforma dello Stato sociale
Che la pronti come è stato detto giustamente in modo separato un capitolo pur importante come è la verifica della riforma previdenziale io mi sono pronunciato su questo ero tra quelli che prevede pensavano che di interventi nella legge finanziaria avrebbero potuto anche mettere in discussione alcuni aspetti per esempio della previdenza però sono contrario ad isolare questo capitolo per esempio da altri capitoli che sono importanti che devono essere importanti per la riforma delle politiche sociali e quindi dalla avere una sede che in un modo approfondito
Definisca un indirizzo unitario rispetto a quelli che sono i caposaldi non più rinviabili della riforma dello Stato sociale che sono sicuramente la verifica della previdenza
La riforma degli ammortizzatori sociali il pare il punto speriamo che sia già provato comunque fare il punto sulla sul sul dibattito parlamentare rispetto la riforma della legge quadro sull'assistenza politica di sostegno al terzo settore
Ecco io credo che sia necessario proprio per dare efficacia e i vari provvedimenti che si sono messi in moto e ripeto sarebbe profondamente sbagliato non valorizzare quanto da più parti
Ministeri Forum terzo settore attività parlamentare è stato messo in campo appunto di per quanto attiene alla riforma dello Stato sociale delle politiche sociali forse dopo la Finanziaria è utile pensare appunto ha come dare un indirizzo unitario e sostenere appunto in modo molto forte questi vari tasselli di riforma e mi chiedo mi chiedo se non sia da ipotizzare da pensare ad un appuntamento significativo così come lo si fa sulle politiche dell'occupazione pensare a farlo sulle politiche sociali
Ringrazio Livia Turco Giampiero asinelli
Narducci sul
Ma anch'io scontato con discussione molto importante
Che credo ci faccia fare appunto un un passo in avanti
Per non dire soltanto che sono d'accordo dico anche che avrei preferito sentire qualche parlamentare in più
Questo è il tavolo
Diciamo di confronto parlamentare il terzo settore io so partecipato anche recentemente riunioni nelle quali per esempio sono state evidenziate perplessità anche sul meccanismo della delega per quel che riguarda la legge sulle Onlus
Penso che ma dobbiamo lavorare molto ad un confronto insieme perché qui non è che si tratta di chiudersi nella discussione sugli articolati
Si tratta di capire diciamo come insieme lavoriamo alla definizione di un progetto generale e come far corrispondere i tempi legislativi alla credibile conseguimento
Di un progetto di riorganizzazione dello stato sociale e di realizzazione di un nuovo mercato sociale che non mi paiono obiettivi diciamo di piccola portata
Quindi ecco questo lo lascio come che stimo Niang sarà c'è bisogno sul merito delle tante cose che vi abbiamo affrontato di altre ancora che si potrebbero e si sarebbero dovute affrontare l'esigenza di un confronto più aperto più esplicito anche diciamo tra diverse opzioni politiche
L'esigenza poi di un coordinamento tra le cose che mettiamo in piedi
Io diciamo per chi mi conosce siccome sono piuttosto diretto quando c'è da esserne le cose adesso poco fa per esempio
Il dottor Narduzzi mi diceva io non ho avuto modo di livello che ci può essere diciamo una qualche contraddizione nel
Nella concreta operatività tra l'Indirizzo contenuto nella delega sulle Onlus e la realizzazione della dell'IREP su un'altra belle che per gli effetti che questo potere
Sì soggetti di terzo settore
Nel territorio
Pregherei di verificare questa cosa lo dico per me stesso innanzitutto e perché se si dovesse realizzare addirittura nel territorio uno scompenso dopo quello che ci siamo detti oggi tra diciamo la possibilità di azione delle regioni la sostenibilità diciamo della iniziativa d'impresa da parte del terzo settore e questo sarebbe un risultato
Diciamo certamente
Contraddittorio che inficerebbe il lavoro fatto da tanti in questi mesi
Perché si ha la delega o diceva Zamagni non lo ripeto indiretta perché non se ne può più da qualche parte bisogna cominciare
Non se ne può più le attività non rinuncia nemmeno in questa sede a ripeterlo le attività di tante organizzazioni terzo settore
Nelle loro diverse forme
Rischiano
Diciamo di correre sul filo della illegalità quotidianamente e francamente io non credo che a un mondo che credito se mai nei confronti dello Stato non debitore cui Pastore rispetta gli impegni e gli obblighi verso la collettività non si può continuare a riservare una un il trattamento di questo genere quindi la partita va chiusa e se la delega in modo più rapido per ottenere un passo in avanti non la chiusura della partita un passo in avanti verso chiuso la partita prego tutti coloro che in buona fede
E con buone intenzioni hanno guardato hanno disc a a al al ruolo del terzo settore positivamente e discutono positivamente interloquisco positivamente col terzo settore prego siamo tutti di comprendere queste
Questa esigenze
Detto questo mi pare un'idea molto importante io come dire la raccolgo
Dopo averla già ascoltato in altre sedi ma insomma la raccolgo positivamente in questa sede più formale
L'idea che ci ha proposto quindi la ministra Turco di lavorare
Ad un appuntamento di raccordo generale sul progetto del tipo di quello che è stato qui indicato ecco si entra diciamo nel merito un po'della discussione che è stata fatta qui oggi una conferenza nazionale sulle politiche sociali se ho capito bene
Beh certamente sarebbe
Come dire un punto di svolta importante se si riuscisse a conseguire perché diciamo noi abbiamo dei segnali
Di una forte accelerazione della
Discussione sui temi che ci interessano che sono stati posti qui all'ordine del giorno
Però la sensazione che abbiamo diciamo è abbastanza contraddittori
Immagino per esempio che
Da molte parti
La proposta di costruire un tavolo di discussione sulla riforma dello Stato sociale sia stata percepita
Come l'occasione di una discussione ancora una volta sui risparmi da ottenere rispetto ad una
Spesa pubblica con la quale si identifica diciamo la dimensione dello Stato dello stato sociale
Io non sono sicuro che nemmeno questa fosse l'intenzione spero che non fosse questa l'intenzione però sta di fatto che diciamo il messaggio lanciato sicuramente in molte parti è stato recepito in questo modo sono invece più certamente convinto che quando diciamo si affronta il tema dello stato sociale ancora larga parte
Del mondo politico istituzionale
E di una parte notevole anche dei soggetti sociali diciamo identificano questa
Queste queste entità dello stato sociale in gran parte con sanità e pensioni già la l'educazione diciamo un po'più defilata nella coscienza dei più
E così si parla di qualcosa che non è
Si parla di qualcosa che non è io devo dire che ho sentito il professor Lupi qui fare una serie di
Espone una serie di argomentazioni anche critiche sulla questione
Della delega già questo su un ambito più specifico ma io ogni volta che sento parlare molti che diciamo anche con grande generosi sarà si sono impegnati attorno a queste materie
Io che ci lavoro da dentro un tantino certe volte proprio non mi riconosco distrugge la casistica che viene
Che viene esposta che viene che viene fatta io credo che si tratta di compiere un grande sforzo intanto per diciamo operare una descrizione di che consente
Questo mondo e di quali potenzialità porta in sé
E di che cosa soffro oggi le domande sociali e di che cosa dovrebbe essere composta l'offerta disservizi in risposta alle domande sociali delle quali delle quali parliamo voglio dire che una discussione sullo Stato sociale ristretta a pensioni e sanità dico sanità con una certa cautela perché già tutta la discussione sulla riforma dall'assistenza sì dovrebbe come dire avvertire che anche per quel che riguarda il comparto sanitario è difficile non vederlo integrata a tante altre
Diciamo esigenze o direzioni di di di attività
Eppure siamo ancora tanti anni da diciamo i discorsi e le teorie sulla deistituzionalizzazione di ospedalizzazione medicina prescrittiva medicina di base di cedere sia
Ma tutto questo pare che abbia lasciato diciamo poco nella percezione pubblica di certo pochissimo una percezione la spesa pubblica e questo è vero
Allora immagino che noi abbiamo bisogno di una
Di una grande discussione sulle politiche sociali
E abbiamo bisogno di un ricalca riorientamento generale
Della cultura politico istituzionale attorno a questi temi perché altrimenti io non so dove potrebbe collocarsi la secondo me splendida introduzione di questa mattina fatto grosso abbozzare
Dove si colloca quello quel discorso lì nel momento in cui dice ci si rivolge fondamentalmente a donna
Ruolo del terzo settore visto in prospettiva
Non semplicemente come elemento sostitutivo ma come uno degli agenti credibili di una credibile difesa dello stato sociale o meglio delle prestazioni universalistiche che attualmente vengono erogata e possibilmente di un'ora allargamento visto che con diciamo la spesa
Né con la con la gestione diretta dello Stato a questo punto non si difende l'universalismo delle prestazioni e tanto meno si allarga il campo delle possibili prestazione
E allora io penso che qui diciamo intanto io non so se ritorno sul generale ma insomma sento che su questo bisogna operare una svolta di fondo
E da questo punto di vista penso che
La prospettiva di iniziativa indicata dal ministro possa essere un momento utile importante
Un momento importante così come possa essere un momento importante
Siamo nel definire
Con sistematicità i tempi e le coordinate integrata del del percorso legislativo perché qui stamattina sottorete altre cose importanti
Mi riferisco diciamo ha come
In modo assolutamente con con motivazione assolutamente diverse è stato posto un problema nell'intervento dell'assessore Sereni della regione dell'Umbria e di Augusto Battaglia questa questa mattina
C'è un problema
Noi sentiamo una fortissima esigenza dire definizione giuridica
Delle figure del terzo settore
Adesso al al di là della della discussione su la legge quadro con la riforma del Codice civile intanto abbiamo sicuramente un'esigenza di completamento anche di quella legislazione speciale a cui faceva riferimento
Zamagni prima perché non è completa e perché anzi rischia poi in prospettiva di andare a diciamo a creare situazioni
Diciamo contraddittori cito per esempio che se parte il discorso sulla con della riforma dalla cooperazione internazionale non è che facciamo diciamo i i i soggetti del non commerciale delle Onlus più
I soggetti ex articolo quaranta ex legge quarantanove oscilla tra cooperazione internazionale no bisognerà diciamo F un'omologazione più vasta di questi di questi soggetti però
No
Sì e noi sentiamo una forte esigenza di questo tipo sentiamo l'esigenza di riordino
Nello stesso tempo però ci viene posto un problema ma nel nel nell'immediato che cosa si fa
E allora ecco per esempio che nella dimensione della legislazione di una regione questo era già successo per la Regione Emilia-Romagna quando ha fatto la legge sull'associazionismo adesso succede
Per l'Umbria che riflette sul riforma della legge dei servizi dei servizi sociali
E ci si indirizza di più e questo è il merito della del lavoro Zamagni sia nella fase Fantozzi sia nella fase di screzi si indirizza di più a individuare le attività
Attenzione perché qui ci sono due tempi DiVersi
Noi possiamo e dobbiamo individuare le attività
Ma prima o poi dobbiamo arrivare ad una cornice giuridica
E come dire non non si possono sovrapporre né distanziare diciamo i due termini i due termini del problema
Altrimenti noi andiamo diciamo di andiamo a procrastinare un corto circuito dal quale proveniamo
E allora in questo senso credere la
Legge
La delega in materia di enti non commerciali e Onlus in prospettiva i decreti attuativi
Le legislazioni in corso a livello regionale sono un avvio un percorso che vengono però trovare al al più presto un punto di riferimento in un'elaborazione più integrata e più generale più sistematiche
Debbano potersi in qualche modo diciamo dirigere tutti verso la stessa direzione che altrimenti noi rischiamo di avere un'entropia diciamo di di di di produzione legislativa a livello centrale a livello
Periferico ma quello che più preoccupa un'entropia di soggetti ognuno dei quali rischia di portare dei problemi perché se non diciamo di avere invece una una sua
Una sua proiezione più stabilizzato e infine la questione dei dei tempi del percorso legislativo e del ruolo del Parlamento
A diciamo sconosciuto un punto di riferimento tra presente e futuro anche per quel che riguarda il passaggio delle risorse
Qui qualcuno Stati non lo diceva io vorrei riaffermarlo con più forza di tutte le discussioni che stiamo facendo
Se non sarà governato il flusso di risorse che prima o poi ma nei prossimi mesi insomma nel breve periodo
Entrerà in campo verso una nuova diciamo di menzione di mercato sociale che già supera quel debbo esce dal quale proveniamo mi riferisco a tutte
Le cose che sono state dette
Qui ancora oggi in primo luogo la questione dei fondi delle delle casse di risparmio
Quando queste risorse dovessero passare diciamo
Sul mercato
Noi abbiamo già avremmo già
Una nuova
Gerarchia di soggetti cioè il mercato sociale lo farà questo passaggio di risorse su di noi i paletti diciamo i punti di riferimento i dati del progetto dobbiamo poterle aver prodotti prima che questo accada
E allora oltre le cose che sono state dette qui c'è anche da tenere incontro il lavoro della commissione
Che sta lavorando presso il ministero del Tesoro sulle fondazioni bancarie
C'è da tenere in conto tutto il processo di discussione per quel che riguarda la partita dei fondi pensione
C'è da tenere in conto tutte le partite relative diciamo i sistemi assicurativi che da tenere in conto il terreno delle risorse e perché diciamo se noi non vogliamo perdere l'identità di questi soggetti che oggi compongono il terzo settore
Dobbiamo saper raccordare la costruzione del nuovo mercato sociale delle nuove istituzioni del mercato sociale a quelle che sono le risorse vive che nel prossimo periodo tenderanno ad essere diciamo l'oggetto
Di di di di di l'oggetto sul quale le istituzioni del Nobel capo sociale si confronterà
E non vedere questo diciamo sarebbe un po'legiferare diciamo sui massimi principi senza poi tenere in conto il loro precipitato nella realtà quindi io diciamo proporrei di continuare
Per questo approfondimento di renderlo sempre più diciamo specifico e anche settoriale appunto per non perdere quella capacità di integrazione genera
Ringrazio bene grazie
Che a regime è lei dunque la presidenza quattro iscritti a questo punto
Vorrei diciamo così un po'ordinare i lavori quindi chiedo se c'è qualche altro perché in altri tempi tassativamente sono questi il dibattito fino alle diciassette e trenta
Poi io chiedo ai relatori se ritengono per pochi minuti di potere e di volere rispondere anche a lei sollecitazioni che sono venute al dibattito in modo tale che alle ore diciassette possiamo concludere alle ore diciotto pardon possiamo conclude il convegno tenendo conto perché per quanto mi riguarda
Le conclusioni poi non non ce n'è bisogno perché le trarremo al tavolo di consultazione permanente mettendo a disposizione tutto il materiale di questo convegno quindi chiudiamo qui gli interventi Guazzini
Io dico subito parlo a nome della Compagnia delle opere la Compagnia delle opere è una un'associazioni di circa otto mila comprese
Di cui gli un migliaio sono società non profit e cioè scuole circoli associazioni culturali di opere di carità in genere queste migliaia di imprese non profit sono raggruppati una federazione che aderisce al Forum del terzo settore
Per essere più preciso leggo no l'intervento
è un intervento che entra nel merito proprio della legge delega
Allora sembra che alla fine la montagna ha partorito un il più striminzito dei topolini ci viene da dire così di fronte alla progressiva involuzioni che stesura dopo stesura sta via via svuotando di sostanza snatura andò nel contenuto il disegno di legge messo appunto quasi un anno fa dalla commissione Zamagni in materia di organizzazioni non profit
Per la prima volta con tale proposta a cura della Commissione Zamagni nella legislazione italiana veniva riconosciuto il ruolo sociale di tali organizzazioni e la necessità di prevedere per essendo un regime fiscale agevolato
Oggi dopo successive stesure ultima quella dell'articolo ottanta nel collegato alla Finanziaria se ha avuto un vero e proprio declassamento da parte del governo dell'interesse verso il settore non profit questa involuzione a mio avviso si può solo parzialmente spiegare adducendo le ben note esigenze di gettito in realtà si sta perdendo
L'ennesima occasione per dare un potere reale cittadini nella scelta nella creazione e nella gestione dei servizi di pubblica utilità
Rompendo quella perversa spirale statalista che all'origine di gran parte dei nostri disgrazie Touadì
Per documentare che non si tratta solo di una questione di recupero di gettito
Basta andare a vedere la metamorfosi il cambiamento subito da alcuni passaggi chiave il nel disegno di legge del disegno di legge
Nella in cui alcuni innanzitutto il campo d'azione che definisce le Onlus
Questo campo d'azione è stato ristretto alle sole realtà che perseguono finalità di esclusiva solidarietà sociale
In questo modo scuola cultura sanità sporte tutti i settori che nei Paesi più avanzati rientrano a pieno titolo nell'ambito delle attività non profit rischiano di essere esclusi
Alla fin e secolo da impostazioni le ONLUS coincidono solo con l'aria peraltro molto ristretta delle organizzazioni di volontariato e delle cooperative sociali per un circolo culturale per esempio per una scuola non statale per l'ospedale
Che non abbiano fini di lucro e che svolgono un'evidente funzione sociale non ci sarebbe spazio
Secondo pesantemente ridimensionate poi l'effettiva portata delle agevolazioni fiscali
Spariscono del tutto la riduzioni d'aliquota IVA IVA sull'acquisto di beni immobili e immobili iscritti in pubblici registri
E le agevolazioni per imposte di atto di successioni su donazioni e lasciti
L'esclusione dell'imposta sui redditi dei proventi dell'attività commerciali svolte in conformità agli scopi istituzionali diventa una semplice previsione di regimi agevolati
La deducibilità da parte dei soggetti che facciano erogazioni liberali compreso il pressing dei dipendenti e le cosiddette operazioni di finanza etica a favore di una Volvo viola o rosso è ridotta anche essa a una previsione entro limiti predeterminati
Però
Su quanto riguarda la disciplina dell'Authority famosa Authority
Di mettere sotto il suo controllo l'intero settore delle attività non profit
Il disegno di legge delega l'ultima versione del provvedimento licenziato dalla Commissione Zamagni nell'agosto scorso ipotizzava la creazione di una autorità indipendente di Indirizzo segnalazione e controllo sull'applicazione della normativa
In funzione della missione o meno alle agevolazioni di un'organizzazione non profit sulla strutturalità l'Authority anche nelle ultime settimane si è sviluppato un grosso dibattito tra gli operatori dal quale è emersa con forza l'ipotesi di una gestione democratica dei controlli che coinvolgesse oltre al ministero le rappresentanze delle associazioni
Si tratta di una modalità di controllo che ha già dato buona prova di sé per esempio nella disciplina delle cooperative
Adesso dall'articolo ottanta del collegato alla Finanziaria si apprende invece che questa Authority indipendente e nominata dal presidente del Consiglio su proposta del ministero delle finanze
Ed è obbligatoriamente finanziata non solo dalle Onlus ma anche da tutti gli enti non commerciali
Soprattutto è competente anche nell'importantissimo ruolo di definizione dei requisiti soggettivi degli enti stessi
Evidente come tali Authority raggiunga così un potere ragguardevole sull'intero settore non profit senza che sia previsto un minimo un meccanismo di controllo democratico da parte dei soggetti interessati o almeno dell'opposizione in Parlamento
Secondo l'Inter l'impostazione secondo noi tipicamente dirigista si ripropone la figura di un controllore di tipo politico che nei fatti è chiamata a decidere cosa sia non profit
E paradossale ma è come se lo Stato dovesse autorizzare il carattere non profit per esempio dell'Ospedale Maggiore di Milano che è una realtà senza fini di lucro di comprovata utilità sociale e che preesiste addirittura alla nascita dello Stato stesso
Questo ci sembra il riemergere di uno statalismo che che abbiamo che che non accettiamo
Infine faccio propria lana tutta la la preoccupazione espressa da da una frase qui della dell'intervento di di Dio ve n'è del testo nel testo c'è stato distribuito quando diceva
Sarebbe una iattura infatti si alterni tante positiva aspettative suscitate la montagna partorisce il topolino o peggio ancora una normativa che invece di semplificare la vita delle organizzazioni del terzo settore la complicarsi attraverso lacci e laccioli burocratici grazie
Bene
Grazie
La parola Anna Natuzzi il quale ci deve anche chiarire
Il perché di questa contraddizione tra delega o i
Dire
No non è una contraddizione cioè è un è una cosa che va un minimo valutate studiata
Però prima di arrivare al federalismo fiscale visto che discutiamo
Commentiamo un risultato ottenuto che un articolo di un provvedimento con collegata alla Finanziaria
Fatemi ringraziare il professor Zamagni che posso testimoniare questo al di là delle specifiche disperati specifiche validità o delle pecche o della cura che ancora ci sono il disegno di legge è un risultato importante perché in un periodo temporale relativamente breve per un Paese confuso caotico anche un po'sgangherato qual è il nostro in una fase politica non certo stabile equilibrata con un lavoro che io posso testimoniarlo quello che hanno fatto
Il professor Zamagni gli altri esperti Coop e effettivamente volontaristico perché credo non so se hanno ottenuto almeno i rimborsi delle spese vive da un anno
Dal sostenimento delle stesse
è un risultato importante certo come tutte le materie di passaggio il discutere la discussione ci sarà sempre
Però credo che sia sicuramente oppure risultato non dico storico va molto significativo perché opera il terzo settore
Che poi ci sia un topolino di dimensioni più o meno grandi dispetto all'idea iniziale con rispetto al progetto complessivo che uno poteva attribuire all'intervento legislativo
Questo diciamo che è connesso anche con la difficoltà di far passare una mediazione che perché questa è e in realtà rispetto allo stato allo stato dell'arte di aprire dischiude la porta a una soggettivi la degli operatori nuovi rispetto a un settore che ha una dimensione economica e quindi c'è qualcuno che deve rinunciare a delle posizioni per lasciarla qualcun altro
Al ma infiniti ringraziamenti volevo fare un intervento su due aspetti specifici uno disse ma chiamati in causa Giampiero asinelli è che in realtà questa Finanziaria non riguardano interessa il terzo settore esclusivamente per la delega del Progetto Zamagni
Perché in realtà anche un'altra delega contenuta la manovra interesserà direttamente gli operatori del terzo settore laddove essi svolgano attività commerciali però è la gran e a gran parte diciamo della direzione di marcia che il provvedimento Zamagni vuol discutere agli operatori del terzo settore perché si sovrapporre hanno perché la la nuova imposta regionale chiamata imposta regionale sulle attività produttive
Sostituendo una serie di tributi farà rientrare né nella banca diciamo nella nella passività tributaria anche con l'organizzazione di terzo settore
Che svolgono attività commerciale i cui proventi i cui proventi l'attività commerciale sono interamente destinati al conseguimento l'attività istituzionale
Per esemplificare una fondazione che svolgesse un'attività commerciali di commercializzazione di un qualche bene o di produzione di servizio anche di beni per la successiva rivendita
Diventerebbe per questo specifico settore di attività soggetto passivo dell'IRAP e quindi dovrebbe tutti gli adempimenti cavo imposta regionale chiederà a questi soggetti qui ci sono due tipi di problemi perché importante valutarle perché perché gli organismi il terzo settore ancora Olsson possono forse un anno a cura specificamente analizzare sovrapposizione perché rispetto agli altri operatori economici o anche i sindacati a sono meno strutturati e quindi non hanno centri STU odio o altre cose che gli permettono di come dire monitorare i quasi in tempo reale lo svolgimento e la legislazione ma ci sono due tipi di problemi
Il primo e che c'è una certa simmetria
Perché la commissione il il disegno di legge di diciamo del professor Zamagni prevede la sottrazione degli operatori del non profit dal campo di applicazione di alcuni tributi e in particolare le imposte sui redditi
Quindi e poi delle semplificazioni anche i contabili i nostri operatori del terzo settore non avrebbero le scritture contabili e i valori ori fiscali che Pauline Possa regionali di richiederebbe o gli richiederà per costruire determinare la base imponibile il tributo dovuto e questo a prescindere poi dall'altro problema della base in codici amo del del quantum dovuto da questi soggetti questo non ci sarà per gli altri operatori economici chiaramente perché questa imposta regionale come si determina molto semplice si pensi prende il valore aggiunto
Che risulta dal dal bilancio o dalla dichiarazione dei redditi si applica l'aliquota che sarà ecco tra il tre e il quattro per cento dopo l'accordo che ha raggiunto il ministro Visco e determinano il dovuto al fisco
Ora voglio prevede pro del non profit a prescindere se sia giusto o meno che essi siano assoggettati a quest'imposta regionale
Mancheranno i riferimenti quindi facciamo ricadere sulla contabilità
Più o meno complessa più o meno analitica che insomma i la commissione già Magne Progetto di riforma ONLUS vuole vuole sottrarle vuole eliminarli proprio perché sono operatori molto molto di dettaglio poco organizzati che hanno difficoltà assai dietro alle complessità della pubblica amministrazione insomma voi immaginate che un un soggetto di volontariato
Che ha tre dipendenti non assunti a tempo indeterminato ma come collaboratori coordinati e continuativi
Se svolge un'attività commerciale per finanziare e la sua attività di volontariato che so io la Caritas che vende qualcosa oppure produce qualche cosa per finanziare ebbene trattenere tutta la contabilità
Sulla basico per come è scritta adesso la norma tutta la contabilità necessaria per poter assolvere l'imposta regionale a me francamente sembra un po'troppo
Da qui segnalo l'importanza di coordinare diciamo non questo nella pet-therapy la proposta Zamagni è una pecca di la commissione che la Bola che elaborato l'imposta regionale che diceva in sede di attuazione dei delle dati prevedere delle specifichi di specifici coordinamenti con la disciplina Onlus e delle specifiche esenzioni non soltanto per i petrolieri o per le imposte che hanno un valore aggiunto atipico come Confindustria sta cercando di
Di spuntare ma anche per i soggetti del terzo settore che hanno atti da commerciale residuale queste è importante per i soggetti del terzo settore anche diciamo per la sostituzione fiscale che si effettua perché l'imposta regionale elimina alcune imposte tassa sulla salute contributi sanitari i loro e altre ancora tassa sulla partita Iva
Tosap patrimoniale di cui solamente un uno di questi tributi interessa gli operatori del non profit e cioè i contributi sanitari tutti gli altri non li pagavano quindi realtà secondo me mancano di elaborazioni
Ma non è a somma zero
Per gli operatori del non profit l'operazione federalismo fiscale se non proponiamo di correttivi perché ci troveremo a dovere come dire pagare l'ILOR che viene tolta qualcun'altro che gli operatori del settore del Nord terzo Tour oggi non pagherebbero e quindi ci sarebbe un effetto di redistribuzione un minimo per te perverso contro il terzo settore o a discapito del terzo settore
Per cui l'esigenza di segnalare a voi che insomma vi occupate seguite le vicende terzo Ettore questa necessità
E poi c'è quest'altra disciplina che arriva e anche lì lasciarla segnale di bassa non c'è nessuna responsabilità presso Zamagni ma nasce al ministero del Tesoro che mi dicono che la delega sulle fondazioni realtà
Fini proporrà USA o è in o è intenzionata a proporre alle alla al vaglio del Parlamento una classificazione delle fondazioni bancarie non come olio su argomenti non commerciali
E e quindi insomma pure questi questi soggetti rimangono in un e e avranno quindi a disciplina fiscale degli enti non commerciali altre disposizioni
Quindi c'è un diciamo un procedere parallelo di più disciplina i due interventi che vanno tutti ad incidere sullo stesso ambito operativo
Ultima considerazione visto che
Fu non non e sforzo non so che sottrae pochi
Tre pochi o meno ma tutta sta grande crisi del Welfare State io non la vedo nel senso che mi sembra diventato uno dei tanti slogan di moda insomma come quello del non profit creatore magico di posti di lavoro adesso c'è la diciamo la nuova moda di prender di prendersela col welfare State avendo scritto pure un libretto che siccome la degenerazione del sistema fiscale
Secondo me non è direttamente imputabile alla la capacità la concessione del welfare State o dalla la trottola cattiva produzione di che c'è stata nel nella gestione la spesa pubblica sotto forma di welfare State
Qui mi sembra che più che crisi volesse Stet
E da qui la necessità di di di di coi di rendere operativi in tempi rapidi questi soggetti e terzo settore
è quella di individuare delle possibilità operative per fare in modo che i servizi sociali servizi alle persone e quant'altro vengano dati Costandachi qualitativi più rispondente alle esigenze contemporanee cioè di dei dei clienti contemporanei i servizi sociali
Da questo punto di vista se c'è una redistribuzione un minimo di equilibrio a quello che fa lo Stato che secondo me poi levato il problema pensioni non è un problema col festeggia un problema finanziario
Non è che c'è un un problema di qualità della pensione la pensione un dado
L'attualizzazione capitalizzazioni cashflow non c'è non c'entra niente ugual festeggia insomma qui si veramente si tira in ballo rispetto a un tra problematica molto più complessa di rapporti tra relazionali di reciprocità insomma tra generazioni tra tra soggetti a rate arredi DiVersi pro tu ma tutto si riconduce sotto la cappella della crisi del sistema previdenziale allora visto che il professor Zamagni dopo un anno e mezzo in uscito finalmente a sdoganare
La disciplina fiscale che consentirà di far da leva per la cresce su terzo settore io dico che a sto punto il governo dell'Ulivo una coalizione di centro sinistra destra e più coraggiosa
Cioè deve fare quello che non si poteva fare finora arrivare a ipotizzare una disciplina complessiva di questo terzo settore io dico e qui lo siccome impresso Zani esperto pure di di imprese cooperative
Faccio rossa semplice costatazione se qualche decennio fa il legislatore si fosse limitata concede alle cooperative il solo vantaggio fiscale
Noi oggi avremmo probabilmente un numero di curdi cooperativo operative equivalente perché è chiaro che la leva fiscale e quella chi attiva la la decisione di darvi dall'impresa cooperativa però avremmo anche una situazione disciplina e di regolamentazione nel caos più totale perché posso imprese cooperative nessuno dici
Nessuno non sarebbe riuscita i rapporti tra i soci non sarebbero disciplina i rapporti diciamo di uscita del mercato la cooperativa i rapporti di lavoro e quant'altro ora di un polo vite se vogliono la stessa cosa
Una cosa analoga all'incontrario cioè noi attiviamo la leva fiscale
Nascerà o potrebbe svilupparsi una dimensione molto vasta e variegata ma continuiamo a rimanere indietro nella disciplina che tutto quello un quasi tutto quello che non è disciplina fiscale
Allora qui bisogna essere coraggiosi io son convinto nel Codice civile bisogna cominciare a inserire un concetto nuovo è quello di impresa sociale cioè di un'impresa che fare attività il due mila centonovantacinque ma che li fa e cioè le attività tipicamente commerciali ma che li fa per un'altra finalità
Cioè a un a un'altra causa a un'altra finali all'altro scopo vuole raggiunge l'altro obiettivo rispetto a quello dell'impresa commerciale tradizionalmente capitalistica
Perché se è un soggetto vuole produrre bevande di frutta
E venderne l'ottanta per cento col guadagnato di questo ottanta per cento
Destinare il venti per cento la produzione a dissetare i frequentatori delle mense della Caritas o quelli che stanno al Terzo Mondo
E non hanno questo tipo di generi alimentari lo deve poter fare di una completa copertura giuridica non solo dal punto di vista fiscale ma anche dal punto di vista giuridico dal punto di vista diciamo complessivo civilistico della sua attività
Tutto Dorazio
Faccio solo due interventi
E
Fa Bologna invece
Perfetto e poi chiudiamo dando la parola al relatore
Molto velocemente credo che
Il ragionamento che abbiamo fatto oggi che è stato fatto qui oggi sia fondamentale per continuare nel lavoro del tavolo che abbiamo costituito
E che tuttavia bisogna cominciare anche a
A entra nel merito anche di tante altre e cose che sono oggetto del tavolo di mi rendo conto che abbiamo un delle emergenze dal punto di vista normativo e legislativo e quindi facciamo bene a ad approfondirle a trovare qui oggi anche i passaggi risolutori
Ma nello stesso tempo credo che ecco
Discutere
Della proposta dell'articolo ottanta eccetera è molto importante
Certamente ci sono ragioni molto forti da contrastare per passare per fare questo passaggio
Anche all'interno della della proposta della dell'articolo ottanta
Ci sono naturalmente dei passaggi che andrebbero in qualche maniera diluiti per evitare appunto che si formino contrapposizioni tali così come si stavano formando a titolo per farlo saltare nella stessa Finanziaria
E per esempio il preambolo di questa proposta che militare eccessivamente spinto verso una affermazione che è quella che poi attraverso questo sistema si va a dismettere gli impegni diciamo anche abbastanza detto così impegni che potrebbero essere anche determinanti nella nell'assetto della verso dello stato sociale
E di metterli per poi passarli a qualche cosa che ecco ancora tutto certamente importante sistema di aver prospettiva ma deve comunque pro aveva dei passaggi di sperimentazione questo creano molte perplessità soprattutto da parte di chi in questi ultimi decenni a consola costruito quello quel tipo di stato sociale naturalmente ma seriamente preoccupato che qualche cosa possa su mobilitarsi da un giorno all'altro ecco quindi una considerazione di e in questo senso credo che vada fatta tenendo presente appunto che poi tutto questo implica altri fattori
Da parte particolare sempre del sindacato che sono stati qui richiamati
Negli interventi fatti da parte dei sindacalisti ma anche di altri
Un ragionamento secondo ragionamento molto importante a mio avviso è quello di da parte quindi il legislatore io parlo dei nostri del Parlamento perché in questo tavolo abbiamo prevalentemente chi rapporto con il parla ancora i parlamentari ecco credo che un lavoro serio vada fatto nella direzione di individuare individuare anche delle linee niente diciamo delle linee di sostegno di finanziamenti Indirizzo di sperimentazione insomma voglio dire
Noi ci troviamo di fronte a un terzo settore in generale che si è mosso sulla base della sua spontanea iniziative attività
Ecco uno nella cultura nella tradizione nostra italiana esiste l'intervento per l'emergenza per lo straordinario per per far fronte a situazioni particolari non esiste la progettazione rispetto alla innovazione cioè la sperimentazione e quindi noi non abbiamo linee per esempio che sono ormai tipiche nel modo di lavorare anche a livello europeo fine rifinanziamento che possono indicare tracciati lungo i quali si può sviluppare
Nei contenuti e nelle modalità l'azione del terzo settore e quindi ci troviamo sguarniti anche di con come consiglia anche di prototipi in questo senso ecco il legislatore dovrebbe secondo me non soltanto guardare alla sistema cornice alle norme
Che regolano ma anche alla a all'intervento di orientamento e quindi anche alla finanziamento in questo senso
E qui il punto il punto determinante delle fondazioni non è stato parlato perché sembra che da questo tavolo non ci sia ma c'è una commissione militare deve guidata Cavazzuti che sta lavorando in questo senso è stata detta anche questo
E sappiamo quanta influenza povere rispetto agli orientamenti ai modi al controllo
Con i soldi si fanno tante cose si controlla anche gli orientamenti normativi giuridici anche poi di fatto Djibril possono essere gli sviluppi di questo ecco secondo me qui dal punto di vista di parlamentari che io credo che un momento di approfondimento vada fatto con chi sta lavorando a questa l'iniziativa per perché sappiamo che veramente influente l'azione potrà essere determinante e decisiva l'azione che può essere svolta visto che comunque le direttive ci sono per come utilizzare le le risorse le liquidità che si dovrebbe si dovranno rendere disponibili e però non ci sono gli indizi non c'è che cosa e come tutto questo deve avvenire
Credo un'altra un'altra cosa importante sul tavolo bisogna adesso gli esiti non sappiamo comunque bisogna incominciare a pensare seriamente a che se si va a costituire la Bicamerale per le riforme
Ecco lui una una voce in capitolo spetti a questo tavolo nostro diciamo per avanzare le nostre proposte
In materia di riforme istituzionali un'ultima considerazione che vorrei fare qui
Non so se è stato detto comunque ci tengo a ribadirlo a in questo percorso naturalmente
Noi ci troviamo con un soggetto che è il nuovo che si sta formando che si sta delineando che è quello della rappresentanza che passa presso il Forum Permanente del Terzo settore
Bene noi stiamo avviando la fa sì avviando diciamo anche formalmente una fase quasi costituente
Questo sarà possibile questo percorso avrà un esito un esito positivo sicuramente se certamente riusciamo anche a tradurre
E ieri sui risultati gli impegni che sono stati presi da parte del dei nostri interlocutori istituzionali in particolare
E quindi c'è come dire una una concatenazione la la nostra vita del Forum del terzo settore è anche legata ai suoi risultati anche legata agli esiti che potrà avvenire
Il lavoro che è stato fatto fino a questo momento e ripeto non soltanto rispetto all'impegno del relativa alle Onlus relativo al trattamento pelose ma anche la diva tutte le altre cose che sono state dette questa mattina da Vasco Giannotti nella sua introduzione
è molto importante che ci sia risultati perché
All'interno di questi risultati ci descrive anche il nuovo soggetto della rappresentanza di questa realtà nuova che prende forma prende corpo che prende vigore
E ha bisogno appunto di misurarsi con la realtà oltre che naturalmente con che misurarsi con le impostazione delle grandi politiche delle grandi strategie che sicuramente sono fondamentali per il nostro lavoro Grazia
Telegraficamente
Portare intanto la giustificazione del
Divano Barberini il nostro presidente nazionale che oggi è stato impossibilitato a partecipare a questo forum ma per dire che come movimento cooperativo siamo stati presenti in in diversi nell'ambito nel corso di questa giornata
A dimostrazione diciamo dell'interesse e della dell'attenzione con la quale il movimento cooperativo sta guardando a questo dibattito dibattito e a questa discussione
Proprio perché riteniamo che ecco nell'ambito della discussione del di questo terzo settore la cooperazione probabilmente gioca un una parta una parte anche dei suoi destini futuri e mi spiego
Questa mattina i relatori ad iniziare per nostro conto concittadino professor Ascoli
Si è parlato di uno scenario di grande cambiamento di carattere internazionale mondiale e siccome certamente italiano e di quell'attori ci hanno posto l'attenzione sulle grandi potenzialità di questo terzo settore
Questa sera soprattutto l'intervento del professor Zamagni
Ha portato il ragionamento su una discussione cioè su quello che poi così colgo come slogan sintetico cioè la via italiana al terzo settore
Tutto questo mi rassicura nel senso che
Consigliere molto spesso quando parliamo di questo sa terzo settore parliamo c'è almeno la sensazione che noi avvertiamo è che stiamo quasi inventando o comunque stiamo cercando di sforzarci di realizzare qualcosa di nuovo di inedito qualcosa che nella nostra società non c'è è uno sforzo lodevole perché certamente oggi vanno valorizzate anche le novità però giustamente qui è stato detto in questo nostro Paese non partiamo da zero
C'è un movimento
Organizzato dentro cui ci metto il movimento cooperativo
Che sulla propria pelle con i propri errori propri limiti i propri pregi i propri difetti comunque ha realizzato in questi cento anni di storia del nostro Paese un'esperienza concreta di non profit di economia sociale
Anzi voglio dire visto che si parlava di scenario che il movimento cooperativo non a caso stamattina si parlava di no anche della sinistra rispetto a a questo settore che non a caso la lega delle cooperative nasce qualche anno prima del Partito socialista nel mille ottocentottantasei rispetto al mille novecentonovantatré cioè è la realizzazione in chiave de appunto in in quegli anni dell'esigenza di inventarsi lavoro di creare appunto in quegli anni un cioè di organizzare e i bisogni di quella di di quella società comunque non la voglio fare lunga dico
Che il movimento cooperativo la lega delle cooperative
Si sente guarda con grande attenzione a questo riguardo ha costituito anche un proprio gruppo di lavoro interno intersettoriale il quale chiederà anche di essere di avere un confronto con il tavolo di concertazione proprio per misurarsi sul problemi di di merito di questo organo di dell'organizzazione ma anche sugli aspetti di carattere di carattere e giuridico formale sulle forme di organizzazione del no-profit proprio perché dicevo
Noi riteniamo di avere ecco seppure con fatica cercato di costruire in questo Paese una forma di organizzazione di impresa che cerca di legare nel concreto l'efficienza imprenditoriale attraverso i diciamo una gestione economica possibilmente sana i che produca utili d'impresa con l'efficienza con la la solidarietà che si esprime attraverso il il i soci ed è questo è un punto tra l'altro sul quale nominato cooperativa compiuto anche le battaglie nei confronti del gol del governo Berlusconi quando diceva bisogna tassare i cortei e le cooperative perché è un privilegio no tassare gli utili delle cooperative il movimento cooperativo ha risposto allora e risponde anche oggi rispetto alla contro finanziaria che il Polo ha presentato di ritornare a passare gli utili delle grandi imprese cooperative dicendo la cooperazione la cooperativa si distingue proprio per la non divisione degli utili proprio per la non la redistribuzione degli utili quindi su questo concetto voglio dire che è la forma più concreta di solidarietà e Interna alla cooperazione ecco è una un l'espressione dicevo concreta quindi efficienza solidarietà socialità sono le cose su cui che che sono a a fondamento dicevo dell'impresa
Cooperativa che riguarda la piccola
Cooperativa diffusa sul territorio come la grande impresa
Come la grande impresa cooperativa che attraverso proprio perché è grande e proprio perché è riuscita ecco a coniugare il diciamo l'efficienza con la socialità oggi è in grado di competere sul mercato e quindi di non essere soggetto marginale del mercato
Ecco tutto questo ci fa dire che quindi le nostre le ventiquattro mila impresa italiane le imprese cooperative
Che realizzano novanta mila miliardi del fatturato di questo paese che ha che occupano oltre quattrocento mila abbienti sono diciamo a disposizione di questo ragionamento che oggi si fa ampio
E che quindi si allarga i settori diciamo di appunto delle al settore del cosiddetto questo cosiddetto terzo settore per essere elemento che concorre a realizzare e analizzare i contenuti e in chiave in chiave di efficienza di questo settore e perché appunto poi è quel finisco
E che però non sia penalizzato io non ho qui elementi diciamo di conoscenza rispetto anche a questa discussione sulla legge
La legge che si sta facendo eccetera però e avvertiamo che cioè manca una discussione o per lo meno ancora non c'è chiara sicuramente a nomi non è chiara ad esempio anche verso che tipo di forma giuridica connota il l'impresa del terzo settore l'impresa non profit
Perché appunto ecco e finisco perché se dentro una con dentro una definizione di impresa del terzo settore
Ci ritrovo
Anche non dico solo anche l'impresa cooperativa allora dico il movimento cooperativo è pronto a dare il suo contributo per per sviluppare questo settore e perché questo settore tratto ci consente di fare dei salti di passi in avanti rispetto alle risposte sociali
Se così non è ecco io non ho ragione di ritenere che così non sia ecco perché dicevo c'è esigenza ancora di confrontarci di ragionare e di scendere nel merito perché appunto credo che non ci sta non ci debba e non ci possa essere una risposta fermati negativa a questo interrogativo dico però ecco su questa su questa questione dicevo come dicevo all'inizio
Noi guardiamo con con grande attenzione e seguiremo con molta a con molto molto in maniera molto ravvicinata perché riteniamo dicevo che su questo discussione si gioca la possibilità che il movimento cooperativo in questo nostro Paese può sapere
Un ruolo per di ulteriore sviluppo e quindi di concorrere anche per entrare nell'economia nelle in Europa o altrimenti potrebbe essere anche lì l'inizio di una fase che vorrei non augurarvi voglio dire ecco di progressiva
Marginalizzazione di questo settore ringrazio
Va bene
Allora ora siamo alle conclusioni io
Hanno detto per quanto riguarda il cavallo
In questo caso io rappresento non c'è bisogno di trarre una conclusione
Ma c'è invece bisogno di mettere i immediatamente il materiale di questo convegno
A disposizione
Per operare appunto come abbiamo detto stamattina sul terreno della discussione delle leggi che attualmente sono internamente della predisposizione del materiale per la legge quattro
Io anzi faccio appello ai relatori ammettere quanto prima a disposizione le loro relazioni a coloro che sono intervenuti di mandare entro pochi giorni un breve sunto perché gli atti del convegno saranno pubblicati quanto prima proprio per potere fare tesoro di questa giornata di lavoro nella immediata prospettiva quindi la questa giornata si conclude ora con una breve replica dei relatori
Ascoli board husaria Zamagni che devo giustificare il professor Lupi che è stato chiamato e non è tornato India
Ma
Non penso
Ma
Perché predestinata va bene a scuola
Ma si occupa di fisco venne chiamato i sociologi né se non mi chiamava nessuno siamo sempre qui
Allora brevissimamente mi pare che dibattito è stato molto ricco e gli argomenti che sono stati messi in discussione sono molteplici e quindi di non farlo delle conclusioni per esponente fare due o tre osservazioni
Due punti mi sembra che sono emersi comunque particolare vigore sia dalla relazione del mattino ma anche lo spiedo diciamo delle cose dette del pomeriggio
E cioè il fatto che sia necessario sperimentare
Nuove forme di e collaborazione fra soggetti pubblici e soggetti diciamo così del terzo settore
Anche e soprattutto pensando che il luogo strategico nel quale si misurerà il futuro dei servizi sociali sarà il comune sarà l'ente locale non stamattina mi sembra Felice Scalvini alludendo a Campedelli parlasse di un welfare municipale questo è uno slogan che ormai gira parecchio
Non certo perché i municipi possono tornare se il centro dell'universo italiano ma perché nel senso rinascimentale magari ma perché invece gli anni del locale si incrociano queste capacità operative progettuali di lavoro comune ora su questo credo che si possa dire molto sarebbe interessante anzi raccogliere le molte esperienze che già stanno facendo stamattina accennava ad alcune di queste ma non v'è dubbio che lo spirito sia proprio quello che cita citare ancora Scalvini che lui diceva cioè che il pubblico deve porsi come un soggetto con un'agenzia di sviluppo diceva felice stamani Comune Agenzia di sviluppo delle potenzialità della comunità locale non v'è dubbio che questo sia lo spirito delle cose che si dicevano stamattina e cioè bisogna pensare ad una forma io la chiamavo di coprogettazione o di vero partecipazione il programmazione partecipata chiamiamo o condivisa ecco la bolla che che il trio progettazione condivisa di servizi che non significa per ribadire sotto altre forme uniche imperialismo una regia in ultima istanza del pubblico significa invece dare la possibilità alla comunità locale ai soggetti del terzo turno di crescere in un rapporto che cambierà naturalmente caso per caso questo mi sembra cosa molto importante
L'altro punto strategico che è emerso anche stamattina che veniva fuori anche una relazione di Bolzano che è stato ripreso da vari interventi è e la specificità dei rapporti di lavoro che si creino dentro le organizzazioni del terzo settore mi sembra che Borzachiello fa infatti ZAS sul finire della sua relazione dicendo che questo è un momento importante di verifica se siamo in grado così di prevedere e non una trasferimento rigide burocratico no dei modelli
Diciamo così di relazioni sindacali organizzativi dal mercato al terzo settore così come non possiamo dire io calare gli stessi modelli di managerialità
E di controllo totale di qualità dall'impresa da dalla Toyota e metterci dentro una cooperativa o dentro l'associazione anche se nutriamo la stessa esigenza di controllo dei di di soddisfazione degli utenti di nell'efficacia dei processi così non possiamo mutuare in modo semplicemente automatico il modello di relazioni industriali del dell'impresa di mercato e calarlo dentro il discorso delle delle associazioni e dei soggetti et storiche non significa come mi pare di sì S la Ghisani non significa che poi questo diventi un modo per fare discorsi di tutt'altra natura cioè avvalorare situazioni di lavoro nero di lavoro irregolare
Dare sotto salari e così via questo peraltro fenomeno che altri hanno richiamato stamattina con molto diffuso allora ecco qui si si apre tutto un terreno molto nuovo ma molto importante in cui le organizzazioni sindacali gli organici al terzo settore tutti quelli che ci lavorano dovranno sforzarsi di elaborare appunto modelli nuovi
Di incentivazione di remunerazione di organizzazione del lavoro
E non parlo di volontari parlo di lavoratori retribuiti
Quindi una nuova maniera di essere flessibili pur nelle diciamo garanzie nelle certezze dei diritti i dei cittadini quando questi lavorano dentro lei organizzazioni del terzo settore questi due mi sembravano due punti strategici di un discorso che naturalmente è molto più complicato
Mi pareva utile enfatizzati quindi sul finire di questa nostra giornata la terza cosa che volevo dire io ho tratto da questa giornata anche l'idea che ci sia una sorta di effervescenza legislativa passano il termine nel senso cioè che qui si sta parlando di proposte di legge sull'associazionismo sulle attività sportive abbiamo dei testi nella nella cartella ma anche di ipotesi e sulle fondazioni diceva prima Narduzzi dico bene cognome sì siamo conosciuti da poco ma ho imparato subito
No quelle Fantozzi in un'altra cosa Fantuzzi un'altra cosa ancora le Narduzzi
Cotone giuridico Fantozzi da non confondere
E allora fondazioni ma anche il vizio il tutto il discorso della nuova imposizione il discorso anche delle i nuovi rapporti fra governi centrali governi locali quella che ispira stamattina è stata richiamata
Proposta Bassanini e così via cioè esiste una effervescenza diciamo così che allora chi e dovrebbe tenere sotto controllo ma proprio credo il tavolo permanente del Parlamento i rapporti col terzo settore che lo cioè questo sia il luogo specifico
Quindi io mi aspetterei che una organizzazione dice chiamiamola così di oltre cento trenta centoquaranta fra deputati e senatori nominarsi crearsi un gruppetto di lavoro che seguisse costantemente monitorasse tutto quello che sta accadendo nei vari rami del parlamento che poi ha delle importanti conseguenze per quello che noi ci proponiamo di fare cioè di regolare in maniera innovativa terzo settore o se vuoi rapporti fatti settore pubblico quindi questo peraltro l'altra cosa che ho preso molto importante la commissione se corresse sbaglio correggimi la Commissione affari sociali
Ha già promosso già approvato l'idea di una indagine conoscitiva sul terzo settore in Italia da svolgersi a breve termine che probabilmente sarà anche se un'occasione di fare un conto una una ricognizione ad ampio raggio un monitoraggio proprio delle le situazioni quindi come rete si stanno mettendo in moto
Per la prima volta credo con questa portata delle spinte che potrebbero creare finalmente quella necessità di coordinamento e di appunto accostamento al problema con lo spirito unitario questo mi sembra importante cioè no che tutti debbono pensare allo stesso modo ma che ci sia un coordinamento fra gli attori che producono pone nuove norme nuove regolazioni siamo un Paese che non ha bisogno certo di ulteriore confusione legislativa e dovremmo cercare di fare questo sforzo
Per normare il governo d'altra parte per bocca dell'amministrabile turco a pittura rilanciato in avanti ha proposto una conferenza nazionale sulle politiche sociali che speriamo non abbia lo stesso destino della conferenza nazionale sull'occupazione che non si più fatta Marche un giorno forse vedrà la luce beh se se arrivasse in questo Paese entro sei mesi un anno a una conferenza nazionale sul futuro delle politiche sociali non potrebbe che essere un'occasione straordinaria per poter ribadire anche il discorso del terzo settore ultimissima cosa
Rimango dell'idea dopo aver sentito ancora una volta professor Zamagni che questa legge-delega sulle Onlus sia sicuramente un passo avanti
Siamo tutti convinti Zaman lui per primo credo poi dopo lo tirasse lo interpreto bene che sicuramente un passo avanti ma che verrà richiamando il tutto una serie di altri molto più specifici sia sui modelli organizzativi sia puramente sui settori
E non quindi un'infinità di leggi speciali ma sicuramente menti approfondimento perché appunto il Passavanti non è un passo decisivo per fermarsi ma un passo decisivo per Paul prosa progredire allora
Che ben venga questa questa legge delega speriamo che rimanga sulla Olausson ben venga una legge che faccia nascere queste Hall ossessivamente i prossimi sei mesi saranno ISEE saranno mesi di intensissimo dibattito se il governo
Sei otto mesi non so se il governo avrà l'impegno di dover fare la legge in sei otto mesi
E mi auguro che rimanga questa impostazione abbastanza aperta ma decisiva per superare alcune questioni e fin da adesso però invece ci prenotiamo per tutta una serie di approfondimenti a livelli organizzativi a livelli settoriali
Ecco o ho l'impressione che siamo vicini ad un momento importante speriamo con non sfugga che non sia come nel deserto dei Tartari che il colonnello ogni tanto avvistava il nemico invece erano sempre le polveri deserto e alla fine muore dicono guarda sta arrivando il nemico come ormai è morto
Va speso una vita aspettando nemico che non si è mai palesato speriamo che non sia come il deserto dei Tartari che invece le cose si concretizzino rapidamente
Sì anch'io volevo riprendere chiarire
Due punti
Salvo prima però sottolineare che aveva
L'aspetto che mi ha positivamente sorpreso e che penso vada sottolineato anche in sede di conclusione cioè la disponibilità emersa da parte dei sindacalisti ne hanno parlato qui oggi a
Cercare porsi almeno alla ricerca di un rapporto nuovo saudita terzo settore sindacato quindi un rapporto non contrattuale in senso tradizionale
è un rapporto che sia anche un rapporto di condivisione di obiettivi quanto meno e quindi una sorta di convenzione contratto
Che secondo me è molto importante non
Proprio anche soltanto dal punto vista di cui a da cui oggi l'ho affrontato cioè la mia convinzione spero di averlo anche in parte dimostrato è che se si vuole rilanciare lo sviluppo dei servizi sociali in sintesi in senso lato non assistenziali
In Italia servizi di cui che un'elevata domanda che per ora è una domanda esclusivamente un largamente nozionale come dicono gli economisti so che non emerge
E cosa si vuole rilanciare questo questo tipo di settore e la relativa occupazione è necessario agire direttamente sui costi
Così servizi oggi costano troppo costano troppo per il pubblico costano troppo per la domanda pagante le ragioni del costo elevato non vanno ricercate assolo nel salario né forse probabilmente soprattutto missionaria ma vanno ricercate nelle rigidità organizzative su questa è possibile intervenire vi sono ampi spazi di intervento
Il sindacato pro deve accettare
Detto tutelare quanto meno per quanto riguarda le caratteristiche l'intensità dello sforzo lavorativo quel po'di lavoratori pubblici che operano nel settore servizi sociali
Peraltro molto pochi perché come noto in Italia i servizi sociali non si assistenziali che non sono stati veramente poco sviluppati dall'ente pubblico
Questa presa d'atto credo che sia importante e che in qualche modo attratti prospettive nuove diciamo al rapporto fra sindacato del settore e più in generale al allo sviluppo del del terzo settore
Petrarca devo toccare il primo riguardava questo dibattito che venuto fuori più volte o meglio questa dicotomia fra leggi desideriamo il sulle attività o sulle forme giuridiche
L'aria atta l'assessore Sereni ma poi altri sono tornati su questo argomento
Ecco io credo che su questo punto valga la pena tener conto dell'esperienza americana
Cioè occorre intervenire su ambedue le cose ma l'intervento sull'uno non è sostitutivo del intervento sull'altro cioè non è possibile intervenire solo sull'attività o solo sulle forme giuridiche è necessario intervenire su tutte e due perché perché sono due cose diverse
Allora noi abbiamo ancora un particolare in Italia e mi e in Europa a queste Nava stamani che a differenza di quanto viene gli Stati Uniti il nostro terzo settore o il nostro non profit
A per definizione
Finalità sociale cioè noi non riconosciamo natura di organizzazione di terzo settore a quell'organizzazione che non abbiano una esplicita finalità sociale
O finalità ideale
Nel sistema statunitense invece la finalità ideale non è un requisito fondamentale di questa organizzazione lì è il vincolo a distribuzione di utili
Tant'è che una delle discussioni emerse proprio sulla ricerca sala Monai coordinata la sala manager per quanto riguarda l'Italia è stata il fa è stato il fatto che secondo la definizione internazionale utilizzata in Italia sarà Dori entrati a far parte del terzo settore o del non profit anche le associazioni professionali
Tant'è che Barbetta se avete letto il libro lo rileva questo universo di organizzazioni ne rileva l'occupazione ma le tiene separate in modo che esse possano essere lette a parte da tutto il resto della ricerca questo è il fatto che la relazione del settore italiana europea debba avere una finalità sociale per statuto per costituzione in qualche modo fa sì che in debbano essere indicate anche le attività tutte le attività che può essere in linea generale che possono essere svolte da queste organizzazioni
Ciò non significa tuttavia che
Forme giuridiche possibilmente profilo troppo non se necessario anche Gara intervenire sulle attività ma anche quando ci per quando lo Stato o l'allarme arriveranno locale interviene sulle attività interviene definendo il grado di meritorietà che queste hanno e quindi il livello di benefici di cui possono godere coloro che sviluppano quell'attività sono percorsi diversi
E anche i termini io mi immagino domani un un terzo settore dove organizzazioni simili per natura giuridica ottengono dallo Stato o da enti locali diversi benefici perché svolgono attività diverse
In qualche modo richiamando quella che è la la la normativa americana dove è previsto che per alcune attività l'organizzazione che lo svolgono possono usufruire della Della nome tassazione degli utili non distribuiti che per la detassazione delle donazioni e Prato attività invece di che questi stessi enti o stesse forme giuridiche benefici no per soltanto della non tassazione degli utili non distribuiti
E non di quella delle donazioni questo vale anche per i contributi pubblici per ragionare pensare un domani che laddove lo Stato ritiene che certi servizi sono particolarmente rilevanti per finalità collettive per finalità pubbliche
Desideri defiscalizzare gli oneri sociali e non lo faccia invece per altre attività
A favore dello stesso tipo di di di organizzazione
Cioè ambedue le cose sono rilevanti va tenuta merito di distinta distinto l'obiettivo per cui si agisce sull'una piuttosto che sulla
E vengo discorso delle forme giuridiche io credo che come dimostra anche l'esperienza di altri Paesi ci sia bisogno anche in Italia il naturalità di forme giuridiche
Rarità intesa non soltanto come diversa modalità di capitalizzazione per esempio diverso ma anche come diverso modo di gestire questa organizzazione
Linate termini quando ad ultima diceva curare di sole Onlus però eccezione o lo spot ci sono ancora gli enti non commerciali anzi si sta delle delle fondazioni bancarie vengono definite come enti non commerciali beh ma che male c'è
Cioè le Onlus non sostituiscono gli enti non commerciali
Anzi non possono sostituirlo
A me pare che lenti la la l'impostazione della legge sud della legge Zamagni fatte delle Onlus della realtà a finalità soprattutto produttiva di servizi cioè delle delle delle realtà delle forme giuridiche in grado di gestire cura finalità produttiva di di cui parlavo questa questa mattina
Per questo per esempio ha senso che con l'organizzazione siano vincolati al vincolo di democraticità
Ma ciò non toglie che non possono continuare ad esistere le fondazioni che fanno che distribuiscono risorse
Come come dovrebbero esserlo dovrebbero di diventare le fondazioni bancarie ciò non toglie che continua ad esistere associazioni che non optano per la forma democratica
Perché questo è assolutamente compatibile con il fatto di svolgere per esempio un'attività di di advocacy
Ecco io ritengo che ogni credo che ritengo che le diverse definizioni giuridiche vadano previste anche in funzione dell'attività che le diverse organizzazioni svolto allora è chiaro che se non resterà svolge un'attività produttiva è importante che tutte li il che ha che abbia in sé le caratteristiche che garantiscono la la tutela dell'utente
E non Walter vincolano distribuzione di utili occorrono vi ulteriori vincoli che garantiscano questo per esempio io vado in giro da tempo dicendo che compromesso fatto
Con la legge tre otto uno sulla cooperazione sociale per cui le cooperative sociali possono avere soci volontari possono avere soci utenti ma non devono avere soci volontari e non devono avere soci utenti che fu un compromesso in quel momento fa la visione lega la visione Confcooperative di quella di quelle forme che non nati negli anni precedenti dischi che suonano cooperative di solidarietà sociale bene quel compromesso è sbagliato
Perché è una cooperativa di di sociale di soli soci lavoratori non è una cooperativa sociale è una cooperativa tradizionale perché non è un attività che determina il fatto di essere sociale o meno ma è il modo con cui l'attività viene gestita e il modo con cui si garantisce la tutela dei soggetti terzi
Dal punto vista del legislatore non è la stessa cosa aver a che fare con una con l'altra una cooperativa
Di soci lavoratori può massimizzare invece che l'utile il reddito dei lavoratori e quindi avere gli stessi problemi sia anche se non profit povero gli stessi problemi che ha una impresa privata for profit
Quindi in questo senso vanno pensate da organizzazioni in funzione di quello che gli si chiede di fare o in funzione di ciò che ha diciamo dell'attività che che che ha che ha che avesse che si suppone che si andranno a fare
E ciò comporta probabilmente diverse di di diverse definizioni giuridiche a me non importa nulla con la Fondazione sia democratica perché le fondazioni per loro natura non hanno gestione democratica l'importante è che abbiano un chiaro obiettivo e che e che lo perseguono correntemente
Poi non ha non non non devono tutelare nessuno devono tutelarlo dando proprio Statuto perché così è la Fondazione e credo che il fatto di fare le Onlus mi fa le cooperative sociali di fare forme nuove di organizzazione non vuol dire che necessariamente vanno superate le vecchie perché terzo settore continua a mantenere una pluralità di funzioni anche se una può prevalere sull'alta in un determinato momento
Non è che noi perché sosteneva non è che perché io sostengo che il terzo settore nuovo e produttivo dico che vanno eliminate con l'operazione che non hanno più senso le organizzazioni di advocacy o di con finalità redistributive sono funzioni diverse che vanno tutte
Sabato salvaguardate e eventualmente aiuta
La seconda questione ti fa andare più veloce si è parlato oggi e questo discorso che torna spesso per questo lo voglio anche richiamare del problema del volontariato all'interno non più volontariato come organizzazione di volontariato semmai esista intesa in senso puro
Ma di volontariato interno nelle organizzazioni non profit
Ancora è tornato discorso del volontariato come alternativa al lavoro remunerato
Che francamente credo che tutte le ricerche abbiamo dimostrato che non è il problema del modellati di queste organizzazioni che non è un problema rilevante
Gran parte dei volontari emersi da tutte le ricerche sono persone che diciamo svolgono un'attività lavorativa
E che non hanno nessun interesse a lavorare nell'organizzazione di dove dove fanno volontariato
Spesso il tipo di attività che svolgono è un'attività di carattere manageriale o imprenditoriale non è necessariamente un attività di supporto
E si diceva quindi prima questione io a me piacerebbe che il popolo si smettesse con questa vecchia questione del lavoro volontario come alternativa al lavoro retribuito anzi è possibile dimostrare io l'ho anche fatto
Anche in termini rigorosi ha pulito economico che in molti casi volontariato e condizione perché si sviluppi l'occupazione
Perché volontariato e questo oggetto che aiuta a mettere insieme la domanda quando questa non emerge
E prima che l'ammontare della domanda sia sufficiente per creare dei posti di lavoro
Ma se intanto un'altra cosa che quando il volontariato è presente nel modalità di terzo settore questo altera la concorrenza dovrà dover alterato una concorrenza non era tra organizzazioni terzo settore ma tra queste il pubblico e tra queste e il fra profitti
Suggerimento era occorre porre dei tetti e la presenza di volontariato
Beh anche questa la ritengo una cosa che non ha molto senso come non ha senso tra dove la Regione pratiche sociali laddove dice che i volontari non possono essere usati per lo svolgimento di attività istituzionale
O anche odierna di attività soggetti a convenzione
Perché non ha senso perché ogni tipo di organizzazione a le sue peculiarità che danno luogo a vantaggi o vantaggi comparati
Ad esempio è noto che di normale for profit quando operano anche in questi settori sono più dinamiche delle non profit perché hanno molta più queste l'hanno messo in luce moltissimo gli americani se c'è un lavoro di Barbetta che uscirà nei prossimi mesi che lo dimostra dimostra che questa ipotesi è valida anche per l'Italia perché perché la della prossima più facilità di accesso al mercato dei capitali alla struttura più idonea per fare questo questo vantaggio tipico dell'impresa for profit il fatto di essere in grado di a fine lavoro volontario di portare all'interno d'organizzazione lavoro volontaria una specificità delle non profit Odeon ragioni terzo settore che va salvaguardata
Non perché tetti perché
Concorrenza sleale
Il pubblico se vuole conoscere se le maestre d'asilo pubbliche vogliono far concorrenza alla alla cooperativa parta che si procuri dal volontariato dei dei dei genitori
Forse in cambio di titoli chiederanno diamo di lavorare un po'di più anche a loro che tutto sommato verrà fuori ma un'organizzazione diversa ma non è pensabile che per eliminare la concorrenza si pongano limiti al al al alla tipicità alle specificità di queste organizzazioni
Infine l'ultimo punto come è stato detto che l'idea di passare di trasformare i i trasferimenti di servizi un'idea molto pericolosa dell'Astra attenti perché questi questi un processo del genere può creare
Delle dei problemi ai più bisognosi
Ecco io voglio ribadire io faccio un esempio fra i tanti possibili
Se non parliamo di quest'ultimo a parlare dei dei minimi vitali per esempio sono attualmente molto usati da da da di enti locali
Volevo però anche dire che ci sono tutta una serie di possibilità aperte e proprio restando tanto per fare consumare nel nell'esempio che mi è stato contestato contestato comunque pesato sul progetto di discussione
Degli assegni della sedi di accompagnamento per gli invalidi non delle pensioni io parlavo degli assegni di accompagnamento per gli invalidi non dimentichiamo la cosa che gli stessi invalidi percepiscono la pensione spesso la signora di accompagnamento e poi beneficiano di servizi gratuiti da parte degli enti locali
Per esempio
La mia esperienza è che ci sono molte realtà invalidi che hanno gli assegni e poi hanno trasporti gratuiti
Allora non è facile la questione di tempo denaro pubblico per l'amor di Dio dico solo che è possibilissimo pensare a una trasformazione volontaria dei trasferimenti in servizi
Sommando a chi rinuncia al all'assegno di invalidità i servizi che già riceve più i servizi che mi possono dire potrebbero essere concessi attraverso l'utilizzo della del dell'assegno di accompagnamento informativa c'era e quindi premiando chi veramente ha bisogno di servizi no mettere in moto un processo di volontario passaggio dal trasferimento a servizio e non ho non è necessaria per forza una una una manovra autoritaria per fare questo è chiaro che non può essere un qualcosa ha fatto a livello centrale destinato per forza a livello locale
Ma nel medio periodo credo che sia possibile agendo sulla volontarietà trasformare una parte di questi trasferimenti servizi data base non c'è bisogno di soggetti di trasformare subito tutti i trasferimenti in servizi anche perché non avremmo sicuramente la capacità di rispondere poi a questa domanda di servizi se vogliamo accompagnare il processo di peste del terzo settore possiamo benissimo pensare a un passaggio graduale no dalla dal dai trasferimenti ai ai servizi grazie
Grazie
Ampio appunto
Cerco di reagire alle osservazioni del dibattito di questo pomeriggio stamattina purtroppo non c'ero allora e Narduzzi ha sottolineato la questione delle fondazioni e sappia fra tre giorni e ascolteremo in quello che ci dirà il ministro Ciampi perché ha già annunciato che in occasione della giornata del risparmio il trentuno ottobre
E e renderà pubblico e il suo non solo il suo apparire ma anche il lavoro svolto dalla commissione apposta e come Narduzzi ci anticipato in effetti è vero che sembra che il disegno leggi che poi andrà a prendere corpo sia quello che vede le fondazioni bancarie i come Inti non commerciali non come Onlus ora di per sé quel cannone non crea problema come diceva
Orsago poc'anzi problema se mai e nelle modalità con le quali si metteranno le norme per l'utilizzo di questi fondi da parte delle fondazioni
E lì effettivamente va be è andata così pazienza sarebbe stato preferibile un coordinamento tra fa dalle delle due Commissioni un coordinamento che
E è stato chiesto addirittura è stata indichi invitato un membro dell'altra Commissione a venire nella nostra ma non è stato reciprocamente
Che vuol dire che la cultura della reciprocità ancora non è arrivata nella all'interno della stessa compagine governativa
è un peccato a mio modo di vedere perché questo creerà qualche problema qualche problema di compatibilità da un lato ma soprattutto
Si corre il rischio di fare di queste fondazioni bancarie un'altro soggetto giuridico diverso dagli altri quindi non è solo perché sono enti non commerciali
Ma tenderà a creare ulteriore confusione soprattutto perché non ci dirà se saranno fondazioni Cantini Foundation operette infonde esce questa cosa
Enorme no esatto ma perché quindi esatto quello che faranno va be'pazienza
Comunque qui non è la sede perché io ho appunto già espressi in altra sede il mio disappunto sul modo con cui le cose sono state portate avanti in sede di governo cioè lo stesso Governo che esprime due commissioni che devono dovrebbero lavorare sulla stesso Argo
Entro sulla stessa tematica però non si coordino ripeto nonostante che da parte della nostra Commissione ci sia stato non solo la sollecitazione ma addirittura l'accettazione nel nostro ambito di un membro dell'altra Commissione però non è avvenuto il contrario viceversa sull'altra questione invece sollevata
Dalle come si chiama le dismissioni dedicato versino ecco da qui ecco le preoccupazioni che ha espresso l'uso no anche le mie e di tanti altri e cioè che la sua preoccupazione l'avete sentita e che nel corso del dibattito in aula parla dare quella disegno di legge delega venga fasce nostra volto ma sostanzialmente modificato in direzioni non adeguate questo è possibile quindi vero quello che voglio dire e che non è detto che debba venire in par ti colare però sulle due sue preoccupazioni voglio dire questo e Luís ha detto non sono indicati i settori di intervento nella disegno di legge delega e ma questo è un bene non è un male non siano indicati guai se fossero stati dica quindi voglio dire probabilmente le quando ho letto quello non ha tenuto conto come dire si è contraddetto perché guai se nella legge delega fossero stati indicati i settori di intervento perché quello sarebbe stato una camicia di forza una camicia di Nesso pericoloso
Quello che è chiaro invece e chiede l'indicazione dei settori di intervento sarà un fatto successivo del momento in cui il governo dovrà preparare i cosiddetti decreti delegati se mai allori in quella Fei in quella sede bisognava intervenire però è evidente
Che quello che era già stato fissato dalla Commissione precedente tener conto del ministro Fantozzi sicuramente quel lavoro lì non sarà annullato analogamente sull'autorità sull'autorità nella legge delega si dice solo chi viene in si twitta notorietà come soggetto terzo però non si dice nulla sul modello di autorità perché questo è sarà oggetto di un decreto ad hoc di un decreto legislativo ad hoc e anche questo è un bene che in sede di legge delega non sia stato indicata l'autorità il modello di autorità perché sarebbe stato un grosso pasticcio perché il modello di autorità a mio modo di vedere deve essere non concordato nel se e ciò consociativo del termine ma deve essere discusso con gli stessi soggetti che operano nell'ambito del terzo settore non può essere frutto di una illuminazione che dall'alto viene eccetera
Quindi teniamo conto che questo discorso dell'autorità è un passo avanti notevolissimo rispetto ad esempio al disegno di legge Fantozzi il quale prevedeva di commissione regionale di controllo a dico ma sì se a rimanere in
Chiedi quello ci saremmo trovati veramente in una certa qui l'autorità lo storiche o autorità che dir si voglia va nella direzione ormai di tutti i Paesi avanzati eccetera quindi è un passo avanti decisivo è vero che qui non è indicato il modello perché noi sappiamo che
Ci son due modelli di autorità il modello di autorità perciò per usare i termini tecnici ma uno è quello che si ispira all'esperienza crea citato delle cooperative eccetera e l'altro invece è un modello di autorità che vede la composizione e l'organizzazione fissato dal ne faremo oggetto di discussione io personalmente ho già detto che preferisco quello il secondo cioè quello che è legato alla alla che vede la partecipazione di coloro i quali però sarà oggetto però e il fatto che la legge delega non lo prefigura è un bene non è un male perché evidentemente non costituisce un ulteriore paletto terza cosa e sulla e sono state dette cioè non mi stupisce che su queste tematiche ci sia ancora una babele di voci una pluralità di posizioni eccetera io continuo a insistere sul fatto che questo sia dovuto
Alla circostanza per cui non si conosce non è non la realtà fattuale la conosciamo però non sono ancora tutti chiave nelle categorie di pensiero perché io vedo anche in alcuni degli interventi di oggi sci e ovviamente in totale buona fede assolutamente totale buona fede noi continuiamo ad applicare ad una realtà in rapido di venire delle categorie di pensiero che erano state forgiate predisposte anche a livello teoretico per una realtà che ormai non è più e qui ci vuole molta pazienza ecco perché ci vuol dialogo bisogna far questi convegni Vasco Giannotti fa molto bene a farli arrivare a continuare a starci dietro perché effettivamente non è un problema di parole quindi tutti conosciamo la realtà però analizziamo ossia di amo queste realtà con occhiali diversi e molti degli occhiali sono vecchi e allora dobbiamo sbarazzarci dei dei vecchi occhiali perché se non ci sbarra stiamo delle vecchie categorie di pensiero commettiamo
E poi dopo diciamo che non siamo in un accordo non è vero invece è molto più facile trovare l'accordo che non invece se si sbarra siamo di queste categorie di pensiero ad esempio facciamo un esempio perché così ci mittente
Prendiamo il discorso della cooperazione anche avete visto
Il Tremonti ieri l'altro ieri sul Sole ha scritto questo articolo in cui dice recuperati ma perché farlo perché lui ancora non ha capito perché perché probabilmente ha una concezione che non è quell'attuale cioè lui ancora rimasto Omodei
Do impresa io l'ho anche detto privatamente eccetera ma probabilmente non avendo tempo né di studiare di star dietro al dibattito ovviamente l'aggiornamento e vale per tutti anche per i professori che a me ecco allora lei pensa ancora a quell'
è bello d'impresa e io ho detto guarda che stai sbagliando perché è chiaro che tu mi stai facendo una battaglia contro i mulini a vento perché il nemico che tu pensi di individuare in quella fattispecie non c'è più perché superato dagli eventi questo un esempio
L'altra questione è il discorso della qualità che qui nel penso non fosse toccato e cioè che buona parte delle difficoltà ti sono state paventata da diversi sono dovute alla circostanza che il nelle gare di appalto ancora la qualità non
è entrata e questo perché perché molti pensano che la qualità non può cioè essere quantificati invece non è vero gli statistici e oltre gli economisti hanno mostrato in maniera convincente che sulla qualità è possibile determinare fissare dei parametri oggettivi di riferimento tanto è vero quello che dico che la regione Emilia Romagna
La settimana scorsa la prima in Italia è stata la prima Regione in Italia che ha approvato una legge regionale nella quale si dice che d'ora in poi quando si fanno le gare di appalto per cui a un'amministrazione locale pubblico provinciale e comunale
Giornali eccetera deve assegnare dal palco il parametro costo costo cioè Pretto conta per il cinquanta per cento l'altro nelle Marche vuole
O d'acqua nella nella no però l'aspetto importante no la spetti due mesi loro l'avevano fatta prima delle comunque ma non è per le nove io no va bene comunque e quindi l'aspetto interessante è che per il resto per l'altro cinquanta per
Cento sono stati individuati dei precisi criteri di qualità cioè attraverso il quali tener conto delle specificità delle modalità di offerta dei servizi sociali soprattutto dei servizi alla persona
Allora queste la via da battere piuttosto che quelli a dir reclamare
E i improbabili normative sulla per evitarla concorrenza sleale perché allora succederà questo facciamo un esempio Ideal tipico
In una ipotetica gara all'impresa for profit che si presentasse per gestire il servizio pubblico sicuramente come diceva Paul Osaka ha un vantaggio comparato rispetto alla non profit perché avendo accesso al mercato dei capitali e sarà sicuramente in grado di offrire un pezzo un costo più basso dell'altro però siccome il costo conta solo per il cinquanta per cento l'organizzazione non profit e meno brava su quell'aspetto però sicuramente più brava sui parametri di qualità e allora alla fine non è più
Vero che la concorrenza diventa sleale cioè vedete questo modo molto concreto per evitare di superare la questione in termini diciamo ideologici ed i basta semplicemente modificare le leggi regionali ci come queste sono leggi regionali c'è una regia una il coraggio politico di dire per me il costo conta al cinquanta per cento e l'altro cinquanta per cento dipende dagli elementi di relazionalità dagli elementi dissing ma Mattia dagli elementi di diciamo coinvolgimento della da sì locale e e a questi elementi io do un peso tale per cui alla fine questi elementi conto del cinquanta per cento voi capite che viene in questa maniera apporti sulla stessa base organizzazione non profit e Ardizzone for profit perché alla fine si vedrà quale conto una più eccetera cosa voglio dire in conclusione chiesi molti dei problemi che sembrano che sembrano irrisolvibili sono dovuti al fatto che essendo ancora legati a delle tipologie di di tipo giuridico
Noi non ci rendiamo conto che buona parte dei problemi possono essere risolti sci sciolgono come neve al sole se affrontiamo un approccio di tipo economico cioè l'economista ha molte più cose interessanti da dire per sciogliere questi problemi perché se non ci interstadiale di risolvere questi problemi in termini giuridici cioè di dice di elencazione delle norme di legge non riusciremo ma
Mai ma il problema è molto più facilmente abbordabili invece operando in questa maniera infine sono d'accordo che e frutto anche delle altre sottolineature era per dire però che questa legge e sicuramente una legge parziale l'abbiamo detto in tutti i modi è una legge solo fiscali non possiamo pretendere più di quanto essa possa dare però questa è una legge indispensabile infatti chi ad esempio non non pur non ragioni questi termini perché interno ottenere l'ottimo la legge migliore di foto di fatto vuole affossare perché ormai di come dice io giustamente era Simeri il nostro mondo non sull'orlo del baratro per cui se noi aspettiamo anche diciamo in Q due anni per fare la legge ottimale noi rischiamo di fare la legge ottimale poi di avere in Italia non più realtà perché questa comprendo come perché la Guardia di Finanza è stata facciamo perché è sufficiente che ci sia una spiata una segnalazione eccetera per far cancellare esperienze di Asso
Certo lirismo di altro tipo che esistono da anni o da decenni eccetera qui bisogna avere molta responsabilità quando si fa le critiche le critiche ci vogliono sempre pro devono essere costruttive
Perché una critica che in ripeto per l'ultima volta che perché vuol puntare ad aprire la legge ottimali che regolamenta tutto il Codice civile la legge fiscale eccetera però mio impiega due o tre anni durante i quali buona parte di questa realtà
Tavano scomparire mi dico serve un modo di ragionare così io lo trovo molto il responsabile a meno che uno dichiari apertamente che ha come obiettivo quello di cancellare questa realtà per poter poi dirà fidiamo tutto allora al mercato privato e a un residuo una parvenza di residuo di Stato ma questo non penso sia una prospettiva intelligente da perseguire grazie operazioni nuovo latori buonasera potrebbero essere puntuali esercitiamo reagito a parere del messaggio promozionale